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FrancoAngeli DIETRO LE QUINTE Pratiche e teorie nell’incontro tra educazione e teatro a cura di Francesca Antonacci, Monica Guerra e Emanuela Mancino

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DIETRO LE QUINTE

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FrancoAngeliLa passione per le conoscenze

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DIETRO LE QUINTE

Pratiche e teorie nell’incontro tra educazione e teatro

a cura diFrancesca Antonacci,

Monica Guerra e Emanuela Mancino

L'intreccio tra educazione e teatro attraversa ricerche, attività didattiche e molteplici prati-che del Dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell'Università diMilano-Bicocca sin dalla sua fondazione.

L'incontro fecondo tra questi due ambiti assume forme che ne amplificano le rispettive po-tenzialità: quando il teatro entra nello spazio educativo può esprimersi come strumento forma-tivo o didattico, ma anche come modalità espressiva specifica e come linguaggio trasversale, oancora come oggetto di studio e di approfondimento culturale, come metafora dell'apprendi-mento o come dispositivo esperienziale.

Il convegno Dietro le quinte svoltosi il 12-12-12, di cui qui si presentano gli Atti, ha intesoesplorare le pratiche e le teorie nate e sviluppatesi in seguito a questo incontro sia nella storiadel Dipartimento, sia in dialogo con altri pensieri ed esperienze, aprendo il dibattito ad una di-mensione nazionale ed internazionale e chiamando a raccolta il mondo dell'università, dellascuola e del teatro. Il volume si articola in nove parti che testimoniano esperienze e riflessioniintorno ai seguenti ambiti tematici: Teatro e educazione, Teatro e impresa, Teatro e altri lin-guaggi, Teatro e didattica, Poetiche del teatro nella storia, Teatro e infanzia, Teatro sociale e po-litiche del teatro, Teatro e adolescenza, L'eredità pedagogica di Jerzy Grotowski.

Il volume presenta i contributi di Jurij Alschitz, Francesca Antonacci, Antonio Attisani,Pierangelo Barone, Claudio Bernardi, Barbara Bisetto, Renata Borgato, Marco Bricco, MariaBuccolo, Francesco Cappa, Maddalena Colombo, Maia Cornacchia, Vincenza Costantino,Jiorgo Christakis, Marco Dallari, Ilaria De Lorenzo, Silvia Demozzi, Grazia Fallarini, Emanue-le Ferrari, Manuel Ferreira, Roberto Frabetti, Anna Gallo Selva, Ivano Gamelli, Laura Gobbi,Augusta Gori, Ana Lúcia Goulart de Faria, Roberto Gris, Monica Guerra, Maria Grazia Guida,Federica Jorio, Elena Lolli, Emanuela Mancino, Raffaele Mantegazza, Andrea Maurizi, SilviaMongili, Claudio Mustacchi, Raoul C.D. Nacamulli, Silvio Oggioni, Riccardo Palmieri, Ange-la Pesci, Roberta Pinzauti, Matteo Ripamonti, Gabriella Seveso, Mimmo Sorrentino, MarcoTajani, Daniela Tamburini, Sergio Tramma, Alessandro Tolomelli, Anna Valera, Federica Za-netti, Gian Maria Zapelli, Franca Zuccoli, Chiara Nicole Zuffrano.

Francesca Antonacci, Monica Guerra e Emanuela Mancino sono ricercatrici e docenti presso ilDipartimento di Scienze umane per la formazione dell'Università Milano Bicocca.

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DIETRO LE QUINTE

Pratiche e teorie nell’incontro tra educazione e teatro

a cura diFrancesca Antonacci, Monica Guerra

e Emanuela Mancino

FrancoAngeli

Copyright © 2013 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy

L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d’autore.Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma

(comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione(ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l’adattamento, la traduzione e larielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota od

in futuro sviluppata).

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascunfascicolo dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22

aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico ocommerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di

specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioniper le Riproduzioni Editoriali (www.clearedi.org; e-mail [email protected]).

Stampa: Tipomonza, via Merano 18, Milano.

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Anno2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

2000.1396 29-10-2013 10:39 Pagina 2

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Il volume è stato pubblicato con il contributo del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano-Bicocca.

In copertina: rielaborazione grafica da Anna che si nasconde, Carlo Mattioli 1986, per gentile concessione di Anna Zaniboni Mattioli

1a edizione. Copyright © 2013 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy

L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza

d’uso dell’opera previste e comunicate sul sito www.francoangeli.it.

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Indice

Introduzione, di Francesca Antonacci, Monica Guerra, Emanuela Mancino

pag.

9

L'incontro tra educazione e teatro

1. Pratiche e teorie nell'incontro tra educazione e tea-tro, di Francesca Antonacci, Monica Guerra, Emanuela Mancino

»

15 2. Il teatro come politica educativa nella città di Milano, di Maria Grazia Guida

»

28

3. Il teatro come formazione dell'uomo, di Jurij Alschitz » 33 4. Un progetto per i maestri teatrali: “The new face of the acting teacher”, di Riccardo Palmieri

»

37

5. Il teatro come educazione. Il teatro per- formazione, di Claudio Bernardi

»

39

6. Il teatro come educazione. Teatro come principio at-tivo per le politiche formative, di Maddalena Colombo

»

45

Gli autori » 49

Teatro e adulti: l'impresa 1. Teatro e adulti: l'impresa, di Raoul C.D. Nacamulli » 55 2. Il teatro nella formazione alla sicurezza, di Renata Borgato

»

60

3. Il teatro e il gioco per favorire i cambiamento nelle organizzazioni, di Maria Buccolo e Silvia Mongili

»

63

4. Dalle Neuroscienze la conferma dell’efficacia della Formazione con le tecniche teatrali, di Roberta Pinzauti

»

73

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6

5. La vocazione teatrale nella formazione aziendale, di Gian Maria Zapelli

»

80

Gli autori » 89

Teatro e altri linguaggi

1. È solo danza, di Jiorgos Christakis » 93 2. L’ “Aria del catalogo” come mito fondativo del Don Giovanni, di Emanuele Ferrari

»

95

3. La geometria delle emozioni. Dialogo a due voci sulla necessità di una didattica performativa, di Anna Gallo Selva e Angela Pesci

»

103 4. Shakespeare in class. Il meta-teatro di Jago nella tra-gedia di “Otello”, di Federica Jorio

»

109

5. L'arte contemporanea come pratica performativa, di Franca Zuccoli

»

116

Gli autori » 126

Teatro e didattica

1. Il teatro nel setting educativo, di Marco Dallari » 131 2. Il teatro applicato alla didattica della lingua inglese, di Augusta Gori

»

139

3. L'aula scolastica tra LIM e colpi di scena, di Roberto Gris

»

144

4. "Teatro in didattica peer-to-peer". Conoscere e rap-presentare la Divina Commedia mediante reciproco in-segnamento tra studenti, di Marco Tajani

»

151 5. DARS: un'esperienza di teatro a scuola, di Daniela Tamburini

»

157

Gli autori » 165

Poetiche del teatro nella storia

1. Poetiche teatrali nella storia, di Francesco Cappa » 169 2. Il teatro privato e la formazione dell’attore in epoca Ming, di Barbara Bisetto

»

172

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7

3. L'antinomia pedagogica nella relazione educativa e in quella teatrale, di Vincenza Costantino

»

178

4. L’educazione degli attori secondo Yoshizawa Ayame, di Andrea Maurizi

»

184

5. La dimensione formativa nel teatro greco, di Gabriel-la Seveso

»

190

Gli autori » 197

Teatro e infanzia

1. Per un teatro dell'infanzia, di Claudio Mustacchi » 201 2. Il teatro del nido, il nido del teatro: pensieri, sugge-stioni ed esempi di lavoro, di Marco Bricco

»

204

3. Cercare e non fermarsi, di Roberto Frabetti 4. Formazione a campinas, São Paulo, Brasile: i contri-buti del Teatro Testoni Ragazzi - Compagnia la Baracca di Bologna, di Ana Lúcia Goulart de Faria

»

»

210

217 5. Il Buratto: teatro per l'infanzia, di Silvio Oggioni » 223 6. La lunga attesa. Un percorso teatrale, di Anna Valera » 229 Gli autori » 236

Teatro sociale e politiche del teatro

1. Teatro sociale e politiche del teatro, di Sergio Tramma » 241 2. La metafora dell'albero di Cajou. Teatro dell'Op-presso tra etica, estetica e cambiamento, di Silvia De-mozzi e Alessandro Tolomelli

»

244 3. Un teatro per una Città in movimento, di Manuel Fer-reira e Elena Lolli

»

252

4. Il teatro della strage. Teatro politico e pedagogia del-la resistenza, di Raffaele Mantegazza

»

254

5. Terra e acqua. Un laboratorio di teatro partecipato in carcere, di Mimmo Sorrentino

»

259

6. Progetto “Teatro e Cittadinanza”, di Federica Zanetti e Laura Gobbi

263

Gli autori » 270

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8

Teatro e adolescenza

1. Gioco di Ruolo, teatro e adolescenza, di Pierangelo Barone

»

275

2. Corpi vitali e immaginazione poetica: soglie di libertà e passione, di Ilaria De Lorenzo

»

280

3. Starebenestaremale: teorie e pratiche per l’impiego dei linguaggi artistici come strumenti per favorire l’inclusione, di Grazia Fallarini

»

289 4. Quel che insegnano le maschere. Gioco di ruolo e tea-tro a confronto, nella pratica educativa con adolescenti di Matteo Ripamonti

»

297 5. “Copione: autobiografia metaforica a piu' voci”. L'e-sperienza di un laboratorio teatrale per adolescenti, di Chiara Nicole Zuffrano

»

304 Gli autori » 312

Nel teatro come nell'educazione. L'eredità pedagogica di Jerzy Grotowski

1. Nel teatro come nell'educazione. L'eredità pedagogi-ca di Jerzy Grotowski, di Ivano Gamelli

»

316

2. Ripartire da Aristotele. Per riflettere sul rapporto tra teatro e processi educativi , di Antonio Attisani

»

322

3. “Quel che più ci commuove nel bambino”, di Maia Cornacchia

»

328

Gli autori » 333

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Introduzione di Francesca Antonacci, Monica Guerra e Emanuela Mancino L'intreccio tra educazione e teatro attraversa ricerche, attività didattiche e molteplici pratiche della facoltà di Scienze della formazione ora Diparti-mento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell'Universi-tà di Milano-Bicocca sin dalla sua fondazione. L'incontro fecondo tra questi due ambiti assume forme che ne amplificano le rispettive potenzialità: quando il teatro entra nello spazio educativo può esprimersi come strumento formativo o didattico, ma anche come modalità espressiva specifica e come linguaggio trasversale, o ancora come oggetto di studio e di approfondimento culturale, come metafora dell'apprendimen-to o come dispositivo esperienziale. Il convegno, di cui qui si presentano gli Atti, ha inteso esplorare le pratiche e le teorie nate e sviluppatesi in seguito a questo incontro sia nella storia della facoltà, sia in dialogo con altri pensieri ed esperienze, aprendo il di-battito ad una dimensione nazionale ed internazionale. La giornata si è mossa, oltre che nell'intento di cogliere lo stato dell'arte, nella direzione di una riflessione di tipo formativo rispetto alle figure pro-fessionali che opereranno concretamente in questo spazio di contaminazio-ne. La mattinata si è articolata in tre direzioni, parallele e complementari, che hanno inteso approfondire i significati del teatro come politica educativa, come formazione dell'uomo e come educazione. Nel pomeriggio, otto ses-sioni paralle hanno permesso di discutere e approfondire le tematiche rela-tive a teatro e infanzia, teatro e didattica, teatro e adolescenza, teatro e altri linguaggi, teatro e impresa, teatro sociale e politiche del teatro, teatro nella storia e teatro e eredità pedagogica di Grotowski. La giornata si è conlclusa con la performance della compagnia di teatro danza Dagipoli, di Atene.

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Di seguito, il programma della giornata. Saluti e apertura dei lavori: Susanna Mantovani, Pro-Rettore, Silvia Kanizsa, Direttore del Dipartimento di Scienze umane per la formazione. Intervento del laboratorio teatrale del Dipartimento di Scienze umane per la for-mazione “Riccardo Massa” - Università Milano-Bicocca Teatro come politica educativa: Emanuela Mancino dialoga con Maria Grazia Guida, Vice sindaco di Milano e Assessore all’Educazione e istruzione Teatro come formazione dell'uomo: Francesca Antonacci dialoga con Jurij Al-schitz, regista e teorico teatrale e con Riccardo Palmieri regista e formatore Intermezzo del Corso di perfezionamento in Linguaggi e tecniche teatrali in educazione Teatro come educazione: Monica Guerra dialoga con Claudio Bernardi, docente di Storia del teatro e dello spettacolo e Maddalena Colombo, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università Cattolica del Sacro Cuore Sessioni parallele Teatro e adulti: l’impresa Coordinamento: Raoul C.D. Nacamulli Renata Borgato, Teatro forum applicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Maria Buccolo, Il teatro e il gioco per favorire il cambiamento nelle organizzazioni. Roberta Pinzauti, Dalle Neuroscienze la conferma dell’efficacia della formazione con le tecniche teatrali. Gian Maria Zapelli, La vocazione teatrale nella formazione aziendale. Teatro e altri linguaggi Coordinamento: Roberta Garbo Jiorgos Christakis, Teatro, danza e disabilità. Emanuele Ferrari, Il teatro musicale come generatore di miti: l’”Aria della lista” nel Don Giovanni di Mozart. Anna Gallo Selva e Angela Pesci, La Geometria delle Emozioni. Federica Jorio, Il meta-teatro di Jago nella tragedia di Otelllo. Franca Zuccoli, L’arte contemporanea come pratica performativa. Teatro e didattica Coordinamento: Marco Dallari Augusta Gori, Il teatro applicato alla didattica della lingua inglese. Roberto Gris, L’aula scolastica tra LIM e colpi di scena.

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Rita Militello, IL senso della rubrica nell’esperienza di EducArte Marco Tajani, Teatro in didattica peer-to-peer Daniela Tamburini, Dars: un’esperienza di teatro e scuola. Poetiche del teatro nella storia Coordinamento: Francesco Cappa Barbara Bisetto, Il teatro privato e la formazione dell'attore nella dinastia Ming Vincenza Costantino, L’antinomia pedagogica nella relazione educativa e in quella teatrale. Andrea Maurizi, L’educazione degli attori nel teatro kabuki: gli insegnamenti di Yoshizawa Ayame in Ayamegusa Gabriella Seveso, La dimensione formativa nel teatro greco. Teatro e infanzia Coordinamento: Claudio Mustacchi Marco Bricco, Il teatro del nido, il nido del teatro: pensieri, suggestioni ed esempi di lavoro. Roberto Frabetti, Cercare e non fermarsi: l’esperienza de La Baracca - Testoni Ragazzi Ana Lùcia Goulart Faria, Cercare e non fermarsi: un’esperienza a Campinas in Brasile. Anna Valera, Il teatro bambino. Il teatro formativo per l’infanzia. Silvio Oggioni, Opportunità educativa del teatro ragazzi: regole e fantasia. Teatro sociale e politiche del teatro Coordinamento: Sergio Tramma Silvia Demozzi e Alessandro Tolomelli, Teatro dell’oppresso in educazione. Manuel Ferreira e Elena Lolli, Il Giro della città della compagnia Alma Rosè. Raffaele Mantegazza, Il teatro della strage. Teatro politico e pedagogia della resi-stenza. Mimmo Sorrentino, Terra e acqua. Un laboratorio di teatro partecipato in carcere. Federica Zanetti e Laura Gobbi, Il progetto “Teatro e Cittadinanza”. Teatro e adolescenza Coordinamento: Pierangelo Barone Ilaria De Lorenzo, Piste, radure, Labirinti. Grazia Fallarini, Starebenestaremale: teorie e pratiche per l’impiego dei linguaggi artistici come strumenti per favorire l’inclusione. Giulia Innocenti Malini, Identità performative. Le risorse del teatro sociale e co-munitario nei processi evolutivi e identitari in adolescenza. Matteo Ripamonti, Teatro e gioco di ruolo come dispositivi esperienziali in adole-scenza. Chiara Zuffrano, Copione: autobiografia metaforica a più voci. L’esperienza del laboratorio teatrale in adolescenza.

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Nel teatro come nell’educazione. L’eredità pedagogica di Jerzy Grotowski Coordinamento: Ivano Gamelli Antonio Attisani, Un teatro apocrifo Maia Cornacchia, Dal Teatro delle Sorgenti alla Pratica di Lavoro Organico. Conclusione con performance della compagnia di Teatro Danza Dagipoli, Atene

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L'incontro tra educazione e teatro

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Pratiche e teorie nell'incontro tra educazione e teatro di Francesca Antonacci, Monica Guerra, Emanuela Mancino1 Un po' di storia, tra educazione e teatro

La Facoltà di Scienze della formazione, ora Dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa”, ha sviluppato numerosi legami con il mondo del teatro già dalla sua fondazione. Riccardo Massa, a cui il Dipartimento è intitolato, fondatore e primo preside della Facoltà, ha colla-borato lungamente con Teresa Pomodoro (drammaturga, autrice, attrice e fondatrice dello Spazio Teatro NO’HMA) e la compagnia milanese NO’HMA, che hanno partecipato alla progettazione e realizzazione di eventi e laboratori all'interno della Facoltà, come lezioni spettacolo e labo-ratori teatrali, in qualità di performer e formatori dai primi mesi di attività accademica dell'Ateneo.

Nel 1998 è stato attivato proprio da Riccardo Massa un laboratorio tea-trale inserito nella didattica della Facoltà di Scienze della formazione, labo-ratorio che è attivo tutt'oggi. In questi anni di attività il percorso del labora-torio teatrale ha coinvolto centinaia di studenti, poiché ogni anno la compa-gnia si rinnova completamente per consentire al maggior numero di perso-ne di accedere, per un intero anno accademico, a questa esperienza. Sono stati messi in scena numerosi spettacoli, tutti tenuti in spazi accademici e presentati al termine dell’anno di lavoro. Nel laboratorio teatrale ha luogo la sperimentazione di un percorso di elaborazione di gruppo per la messa in scena di un testo drammaturgico. L'attività si svolge in forma laboratoriale, lavorando come una compagnia teatrale per la realizzazione dello spettaco-lo. Sono previsti momenti di training psico-corporeo, di sceneggiatura del

1 Il capitolo è frutto di un lavoro condiviso tra le autrici. Ai soli fini accademici si segnala che Francesca Antonacci ha redatto i paragrafi Un po' di storia, tra educazione e teatro e Teatro come formazione dell'uomo; Monica Guerra i paragrafi Il teatro nella formazione di chi fa educazione e Tra teatro e educazione; Emanuela Mancino i paragrafi L’esperienza e i suoi territori, Il teatro come esperienza dell’altro e L'ipotesi-teatro.

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copione, di impostazione della regia, di tecniche attoriali, di coreografia. La poetica teatrale di riferimento è quella del teatro povero di J. Grotowski, un teatro che, senza l'ausilio di particolari effetti speciali, luci, costumi, musi-che, è orientato a valorizzare la figura dell'attore e il suo rapporto con il pubblico. Il processo inizia con la presentazione di un testo da parte dei conduttori ed è vòlto alla trasformazione della pièce in una partitura psico-corporale alla luce del rapporto analogico e metaforico tra teatro e educa-zione teorizzato da Riccardo Massa, così come presentato nel suo corso di filosofia dell'educazione e documentato in F. Antonacci, F. Cappa (a cura di), Riccardo Massa: la peste, il teatro e l’educazione, Franco Angeli, Mi-lano, 2001 e in F. Antonacci e F. Cappa “"Fare teatro in università" in I la-boratori del corpo (a cura di I. Gamelli), Cortina, Milano, 2009.

Parte integrante del percorso formativo degli studenti dei diversi corsi di laurea del Dipartimento sono inoltre numerosi e articolati laboratori psico-corporei di stampo teatrale, di teatro danza, di attività circensi che, con il supporto di professionisti del teatro e dell'educazione, formano ogni anno centinaia di studenti alle pratiche espressive di tipo performativo a carattere teatrale.

Sono inoltre attive convenzioni di sperimentazione e di ricerca con teatri milanesi, anche nell'ambito del teatro per bambini e ragazzi.

Molti nostri studenti sono anche attori, sia amatoriali sia professionisti, e utilizzano le tecniche e i linguaggi del teatro nella professione educativa, anche per questo motivo sono numerosi gli elaborati finali del percorso di studio e le tesi che vertono sulla relazione tra teatro e educazione.

Il Dipartimento è stato anche attivo nella ricerca sul campo con partner istituzionali, Comune, scuole e altri partner per approfondire la relazione tra linguaggi artistici e prassi educativa.

Da alcuni anni infine è attivo un corso di perfezionamento completa-mente dedicato alle tecniche e ai linguaggi teatrali in educazione, di cui si leggerà poco oltre.

Grazie alla storia di questo proficuo intreccio è nata l'idea di progettare una giornata di studio su teatro e educazione da parte di tre ricercatrici che hanno provato a tessere le fila e a documentare da una parte le esperienze fatte e quelle esistenti, e d'altra parte a invitare con un call for paper il mondo dell'educazione e il mondo del teatro, a dare testimonianza di tale intreccio, sempre nella consapevolezza di non poter esaurire l'immenso pa-trimonio culturale impegnato nella ricerca su questi fronti, ma provando a sollecitare l'interesse di chi, perlomeno, è stato raggiunto dal call. Abbiamo infatti scritto

Allo scopo di favorire il dialogo e l’apertura tra contesti disciplinari e professionali differenti, invitiamo esperti ed esploratori del rapporto tra

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educazione e teatro negli specifici ambiti di riferimento ad inviare proposte di contributo, in particolare nelle seguenti aree tematiche: teatro e scuola - teatro e infanzia - teatro sociale - teatro d’impresa - teatro e intercultura - poetiche teatrali - professionisti e scuole di teatro.

La chiamata è stata rivolta a esperti, ma anche a esploratori, per acco-gliere non solo chi si sentisse pronto a elaborare un pensiero maturo e arti-colato sulla tematica, ma anche chi si sentisse ancora in una posizione di ricerca, ancora impreparato, ma colmo di idee, progetti realizzati e da rea-lizzare. Per questo il lettore troverà nel testo contributi differenti in ampiez-za, rigore scientifico, stato di avanzamento della ricerca. Ci è sembrato tut-tavia importante documentare tutti gli interventi, preservandone la differen-za, ma anche valorizzando la coralità e la ricchezza emerse. Abbiamo insi-stito sull'interdisciplinarietà della giornata di studi dal momento che abbia-mo ritenuto essenziale consentire uno sguardo aperto, in fieri, ma anche contaminato, non disciplinato e difficilmente ingabbiabile nei tradizionali compartimenti accademici che separano gli studi di ricerca teatrali, da quel-li pedagogici, da quelli psicologici, da quelli storici e così via.

Con nostra grande soddisfazione e sorpresa il call for paper è stato rac-colto da decine di studiosi, insegnanti, docenti universitari, attori professio-nisti, registi, danzatori, educatori, studiosi di letterature straniere, studiosi di organizzazione aziendale, formatori, studiosi di musica, di arte, per un totale di oltre cinquanta differenti interventi, tra la mattina in sessione ple-naria e le 8 sessioni parallele pomeridiane.

Un altro importante aspetto che abbiamo curato è stata l'organizzazione della giornata di studio in modo che potesse mostrare un dialogo, come canto e controcanto, tra momenti di parola, più concettuali e discorsivi e momenti performativi ed espressivi, nei quali il corpo e la voce giocassero un ruolo predominante. Così gli studenti del Laboratorio teatrale hanno presentato alcuni estratti dal loro spettacolo finale e gli studenti del corso di perfezionamento in Linguaggi e tecniche teatrali in educazione hanno pre-sentato una improvvisazione a partire da alcuni esercizi teatrali. Infine lo spettacolo della straordinaria compagnia di teatro danza Dagipoli, di Atene, ha incantato il pubblico chiudendo con grazia una giornata di teatro e edu-cazione, con un vero coup de théâtre.

Teatro come formazione dell'uomo

Il programma della mattinata è stato pensato per declinare tre diverse anime della relazione tra teatro e mondo educativo: il teatro come politica educativa, il teatro come formazione dell'uomo, il teatro come educazione.

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Il come che lega le diverse direttrici è stato fondamentale come struttura metaforica per dare una cornice epistemologica comune alla sessione plena-ria. Gli interventi sono stati coordinati da tre pedagogiste, che hanno invita-to esperti della politica, del teatro e della sociologia dell'educazione e storia del teatro. Ci è sembrato per questo opportuno postulare da principio un di-stanziamento, una postura che non partisse dallo sguardo pedagogico per indagare il teatro, ma che partisse proprio da un incontro, che avviene quando il teatro diventa vettore e forza educante. Per fare questo il teatro deve connaturarsi alla politica, come strumento espressivo e fonte di cam-biamento, alla formazione, come strumento evolutivo e trasformativo, ai contesti sociali per educare nella prassi e concretamente agire sul territorio. Trasformazione e azione sul territorio ci sono sembrate le parole comuni, i nodi epistemologici e le coordinate per dare forma alla ricerca e alla pre-sentazione della giornata di studi.

Innanzi tutto è possibile esplorare il teatro come una grande Via di for-mazione dell'uomo, per comprendere il ruolo di questo potentissimo mezzo espressivo nel percorso individuale di crescita - per l'attore e per il regista - ma anche nel percorso di crescita collettivo, per una comunità che nel teatro vede la messa in scena di una partitura significativa per esprimere le ener-gie, le voci e le esigenze della collettività, sia in senso conservatore che eversivo, in sintonia con quanto ci insegnano gli studi di Victor Turner.

Quando si parla di Via è necessario specificare il riferimento al concetto orientale di percorso di formazione e di sviluppo completo e integrale, che unisce e confronta le diverse istanze normalmente scisse e scomposte nel nostro panorama culturale: il corpo e la mente in primo luogo, ma anche il sentimento e la ragione, l'anima e lo spirito, il cuore e la pulsione creativa, la memoria e la sensazione, il desiderio e la paura. Tutte queste dimensioni, raccolte anche da livelli diversi di organizzazione concettuale, servono per ricordarci che la formazione si può definire integrale quando tende all'edu-cazione delle diverse facoltà espressive e pre-espressive e alla formazione dei diversi linguaggi che coinvolgono l'azione umana. In questo senso il ri-chiamo alle dimensioni espressiva e pre-espressiva aiuta a tenere in tensio-ne il potenziale trasformativo del teatro: dal lato espressivo come strumento culturale, come veicolo di conoscenza a partire dalla sua dimensione erme-neutica, per l'ancoraggio ai testi e ai significati, testimonianze di una sua funzione didattica; dall'altro lato, quello pre-espressivo, come strumento trasformativo dei corpi, dei linguaggi e dei comportamenti, come veicolo di trasmutazione che può generare o anticipare il cambiamento di un singolo, di un gruppo o di una comunità operando sul livello simbolico dei signifi-cati (cfr. Antonacci, a cura di, Corpi radiosi, segnati sottili. Ultimatum a una pedagogia dal culo di pietra, Franco Angeli, 2012, Milano).

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Invitare Jurij Alschitz, un regista teatrale e teorico teatrale russo, noto per essere il fondatore della metodologia d'arte drammatica della verticale del ruolo, con al suo attivo numerosi progetti di formazione e insegnamento delle tecniche teatrali, registiche, attoriali, è stato pensato in quest'ottica, dal momento che si tratta di una delle personalità più interessanti che hanno lavorato sui diversi aspetti della formazione teatrale come formazione dell'uomo e non meramente dell'attore come professionista. Dal punto di vista del teatro, Alschitz sta compiendo uno studio rigoroso sul ruolo dell'attore, del regista e della compagnia nel più ampio contesto dell'azione sociale. I progetti di formazione che progetta e dirige si rivolgono in tale direzione, per educare professionisti di un teatro votato alla crescita indivi-duale e collettiva: così che teatro e educazione possano guardare nella me-desima direzione.

Il teatro entra in questo senso nel campo dell'etica, orientato a una for-mazione dell'individuo perché possa sperimentare la relazione, autentica e trasformatrice, in un gruppo speciale quale è la compagnia teatrale. Que-st'ultima può diventare testimonianza di una modalità operante sia in senso performativo che operativo nella realtà sociale e può divenire cellula socia-le, innovativa ed eversiva all'interno del più ampio processo collettivo.

Il teatro nella formazione di chi fa educazione

L’esperienza del teatro, come si evince e come è oggi riconosciuto, in-treccia presto e in modo potente l’esperienza educativa e, con essa, apre al-la questione della formazione di chi si occupa di educazione, nella doppia direzione di chi sceglie il linguaggio teatrale come proposta specifica e complementare da immettere nella scuola e di chi ne coglie le potenzialità trasversali, da coltivare in modo continuativo dall’interno.

Al confine tra le due, di volta in volta declinandosi rispetto agli interlo-cutori, numerose sono state e sono in questi anni le possibilità di riflessione coltivate come Università, nei singoli e nel complesso. In questo breve con-tributo, oltre alle già citate e a quelle che seguiranno, si intende porre l’attenzione su due tipologie in particolare, emblematiche per le diverse forme assunte, per i differenti contesti, per l’eterogeneità degli interlocuto-ri, e tuttavia accomunate dalla tensione ad esplorare attraverso la formazio-ne e la ricerca il rapporto che si genera nella materialità dell’incontro tra la forma teatrale e l’esperienza educativa.

La prima tipologia si colloca tra quelle che numerosi docenti coltivano nei propri legami con proposte e laboratori nei diversi contesti educativi dei servizi all'infanzia, della scuola, dei servizi educativi e del sociale (carceri,

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case di cura, ospedali), anche attraverso i molti percorsi di tirocinio che di-versi studenti conducono in tali contesti e a partire dai quali sono state ela-borate moltissime ricerche al fine della stesura della tesi di laurea.

Per dire di tale tipologia, che si caratterizza per lo stretto rapporto con il campo, facciamo riferimento a tre esperienze, tra cui cogliamo un filo rosso per le evoluzioni concatenate di cui portano traccia.

Cominciamo con un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto ormai dieci anni fa alcune Scuole dell’infanzia del Comune di Milano, rea-lizzato in accordo e co-progettazione con il Settore Educazione - Servizio Scuole Materne, nel quale l’utilizzo di proposte espressivo-corporee elabo-rate a partire dal training teatrale ha inteso promuovere un approfondimen-to sul tema della dimensione relazionale del lavoro educativo. Si tratta di un percorso attraverso il quale sono state messe in luce le potenzialità dei lin-guaggi performativi in senso formativo in merito al consentire di fare espe-rienza della teoria dell’incontro educativo, anche nei versanti più oscuri e complessi, incarnandolo: attraverso le proposte del training teatrale è possi-bile coltivare una sensibilità che sostiene le competenze di tipo relazionale meno valorizzate in ambito scolastico, quali quella corporea e ludica, ma anche si valorizzano le modalità soggettive, e dunque le specificità e le dif-ferenze di ciascuno, grazie ad un approccio della realtà attraverso un’esperienza globale e complessa che permette di agire e vivere una con-temporanea pluralità di linguaggi (cfr. M. Guerra, Teatro ed educazione nel-le scuole dell’infanzia: sperimentazioni didattiche e formative a Milano, in “Comunicazioni sociali”, Vita e Pensiero, 2011, n. 2, pp. 148-157).

Sempre in merito alla tipologia di esperienze che incontrano il campo più direttamente, la seconda cui ci si riferisce riguarda un progetto di moni-toraggio e ricerca che ha visto l’Università in stretto dialogo con le scuole del territorio: il progetto Educarte, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato in collaborazione con la Fondazione Milano, ha previsto un’attività di monitoraggio e riflessione su laboratori di teatro, oltre che di musica, attivati in scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo gra-do di Milano e provincia. Il percorso di ricerca, sviluppatosi in due fasi per un totale di 5 anni attraverso il coinvolgimento di oltre 30 laboratori con relativi conduttori e partecipanti, ha permesso la focalizzazione di alcune questioni, di cui qui si dà in sintesi conto. La ricerca partecipata, che ha vi-sto co-protagonisti conduttori di laboratori teatrali ed insegnanti, scegliendo programmaticamente di mettere in dialogo competenze, risorse, sguardi dif-ferenti, ha in primo luogo colto la complessità del rapporto tra gli adulti, in particolare insegnanti interni all’organizzazione scolastica o ad operatori artistici esterni, evidenziando poi la tradizionale marginalità che le proposte discusse hanno sovente nella scuola e richiamando alla necessità di interro-