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Diagnosi differenziale in
linfoadenomegalie
Reggio Emilia, 09/01/2013
Dott.ssa Luana Vignolo
Linfonodi – Anatomia e FisiologiaElementi strutturali
• capsula
• follicoli, centri germinativi
• corteccia parafollicolare
• cordoni midollari
• sinusoidi
• piccoli vene
• vasi linfatici afferenti ed
efferenti
Funzioni
� linfopoiesi > Ag dipendente
�“filtro selettivo”
Linfonodi: dove e come sono?Linfonodi: dove e come sono?
• Più di 500
• Forma di fagiolo
• Dimensioni 1-25 mm
• Superfiali e profondi
• Non palpabili
A cosa servono?
• Funzione “filtro” da parte delle cellule fagocitiche verso
microorganismi
• presentazione antigenica e innesco della immunità cellulo
mediata
Linfoadenopatia
• La linfoadenopatia è definita come un’alterazione delle
dimensioni ( >1 cm di diametro )e delle caratteristiche
dei linfonodi (E.O + ecografia)
• Può essere :
1. Isolata (spesso di pertinenza di un territorio di
drenaggio)
2. Generalizzata (se coinvolte tre o più sedi linfonodali)
Linfoadenopatie - Parametri strutturaliIlo, Ecogenicità e Omogeneità
Linfonodo normale
Linfonodo reattivo
Linfonodo tumorale
Eziopatogenesi linfoadenopatia
• Proliferazione di elementi cellulari intrinseci (linfociti, istiociti, monociti) da stimolo infettivo/infiammatorio
• Infiltrazione da parte di elementi cellulari maligni
Cause linfoadenopatie adulto
1. Malattie infettive ( 75%)
2. Malattie autoimmuni (15%)
3. Malattie emato-oncologiche (10%)
..Quindi….?????
Indispensabile fare buona
diagnosi differenziale
partendo dal paziente !!! partendo dal paziente !!!
Paz con linfonodo ingrossato
cosa faccio?
1. Lo guardo in faccia in generale e gli chiedo come
sta!!!
2. BUONA Anamnesi familiare(malattie
autoimmuni in famiglia, nazionalità), patologica
remota e prossima (motivo della visita, viaggi,
farmaci,rapporti sessuali, cambio stili di vita ecc)
3. Esame obbiettivo:mi soffermo su linfonodi,
milza, cute, circolo venosi collaterali(es “edema
mantellina”)
E.O Linfoadenomegalia sospetta per :
Malattia infettiva-infiammatoria
• Dimensioni < 2cm
• Consistenza elastica
• Senza tendenza alla coesione
• non adesa ai piani superficiali né profondi
• Dolente
• Dolorabile
• Con carattere suppurativo
Malattia neoplastica
• Dimensioni >2cm
• Consistenza “lignea”
• Tendenza alla
conglomerazione
• Adesa ai piani superficiali e
profondi
• Non dolenti
• Non dolorabili
Procedo con …..
4.Ricercare segni e sintomi : in particolare chiedere SEMPRE se presenti Sintomi B cioè febbre ,calo ponderale ,sudorazione ,“prurito sine materia”
5.Raccogliere tutti i dati , fare ipotesi diagnostiche e organizzare il percorso terapeutico(accertamentiematochimici, esami strumentali , visite specialistiche)
…….RIASSUMENDO………
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PRATICA CLINICA 1PRATICA CLINICA 1
Ambulatorio MMG: paziente con adenopatie ed un quadro Ambulatorio MMG: paziente con adenopatie ed un quadro
clinico di verosimile genesi clinico di verosimile genesi INFETTIVAINFETTIVA
Prescrivere esami (emocromo con formula, VES, ELF sieroproteine, sierologia
per CMV, Toxo, EBV, Bartonella, HIV) +/- antibiotico +/- FANS + eventuale
ecografia
Rivalutazione a 7-8 gg:
miglioramento ---> osservazione
stabile/peggioramento ---> richiesta di VISITA EMATOLOGICA
Take home message
“ LINFONODO SOSPETTO “se …..
• Consistenza “lignea” (anche isolato!!!!)
• Diffusione total body
• Aggregato in pacchetti
• Adeso ai piani superficiali e profondi
• > 2cm di diametro
• No flogosi
• No dolore
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PRATICA CLINICA 2PRATICA CLINICA 2
paziente con adenopatie e quadro clinico a verosimile genesi paziente con adenopatie e quadro clinico a verosimile genesi
NONNON INFETTIVAINFETTIVA
Linfonodo /i palpabili sospetti o splenomegalia isolata
febbricola persistente
sudorazioni notturne
calo di peso
Prurito
No segni di flogosi in atto
RICHIESTA DI VISITA
EMATOLOGICA urgente
TAKE HOME MESSAGETAKE HOME MESSAGE
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N•• La clinica e l La clinica e l ‘‘ E.O ci guidano spesso nella diagnosi differenziale E.O ci guidano spesso nella diagnosi differenziale
(malattia infettiva, autoimmune e neoplastica)(malattia infettiva, autoimmune e neoplastica)
•• Valutiamo le cause infettivoValutiamo le cause infettivo--infiammatorie e percorriamo linfiammatorie e percorriamo l’’iter iter
terapeutico (esami, ecografia ecc )materapeutico (esami, ecografia ecc )ma……....
N.B N.B MONITORIAMO attentamente il paziente e la
malattia nel breve periodo (1 -2 sett MAX)!!!!!
N.B Se non migliora����visita specialistica ed esami più
approfonditi!!!!
Cause linfoadenomegalie: DD
1. Malattie infettive
2. Malattie autoimmuni
3. Malattie emato-oncologiche
Linfoadenomegalie e Malattie infettive
Le linfoadenomegalie di carattere infettivo possono essere:
• isolate (spesso nel territorio di competenza della lesione)
• generalizzate
E.O linfonodi spesso dolenti e dolorabili , non adesi ai piani profondi
1. Infezioni virali (HIV, CMV, EBV)
2. Infezioni batteriche(cocchi gram+, bartonella, TBC, sifilide, brucella)
3. Infezioni protozoarie(toxoplasma)
Infezioni virali
• HIV: in fase primaria linfonodi diffusamente ↑ , febbre , frequenti infezioni�ab anti HIV
• CMV: linfoadenomegalia generalizzata di piccole –medie dimensioni, febbricola , astenia �ab anti CMV�follow up
• EBV: linfoadenomegalie generalizzata sopr in sede laterocervicale, sintomi sistemici, epato e splenomegalia anche severe, cellule “blastoidi” su PB�Ab anti EBV� follow up
Infezioni batteriche 1
• Cocchi gram +: linfoadenomegalie spesso isolate in sede di infezione, febbre ,decorso benigno e breve risoluzione con tp antibiotica
• Bartonella(Malattia da “Graffio di gatto”): lesione papulosa e linfoadenomegalia isolata associata in sede di graffio , spesso sintomi sistemici associati, risoluzione benigna�emocoltura , PCR ed esame bioptico linfonodale
• Brucella: zoonosi , gram negativo da latte non pastorizzato, linfonodi diffusamente aumentati e sintomi sistemici�emocoltura, Ag anti brucella
Infezioni batteriche 2
• TBC: linfoadenite diffusa, NON
CONGLOMERATI , NON dolenti �quantiferon
e ricerca BK su siero ed espettorato
• Sifilide: nella fase secondaria di malattia
linfoadenomegalie diffuse , rash papuloso,
sintomi sistemici-�reazione di Wassermann e
ab anti VDRL
Infezioni protozoarie
• Toxoplasma: asintomatica o con classica
triade febbricola, astenia e linfoadenopatia
generalizzata�AB anti TOXO
Malattie autoimmuni e
linfoadenomegalie
• LES: sintomi sistemici,rush a “farfalla”, linfoadenopatia +/- anemia +/-splenomegalia�ab anti DNA, ENA, ANA, cardiolipina
• SARCOIDOSI:noduli polmonari bilaterali, adenopatia ilare asintomatica nel 75% dei casi , sintomi sistemici soprattutto a carico dell’apparato respiratorio e osteoarticolare , �ricerca ACE su PB o BM e broncoscopia
Malattie oncoematologiche e
linfoadenomegalie
Tumori solidi
• Tumori testa –collo
• K mammella
• K polmone
• Tumori Tratto
gastroenterico
• Altri….
Tumori ematologici
• Linfomi
• Leucemia linfatica cronica
• Leucemia linfatica acuta
• Leucemia mieloide acuta
I Linfomi
• Neoplasie maligne che originano dai linfociti maturi
• Distinzione in forme B e T a seconda della cellula di origine
• Presentazione caratteristica con ingrossamento dei linfonodi
• Possibile interessamento di tutti gli organi extranodali
• Per definizione si tratta di malattie sistemiche
Fattori associati alla patogenesi
• Agenti virali (HTLV 1 ; Epstein Barr; HCV; HIV)
• Fattori ambientali (pesticidi, asbesto, diserbanti, benzene)
• Immunodepressione (trapiantati; malaria;
immunodeficienze congenite)
• Agenti batterici (Helicobacter pylori )
• Malattie autoimmuni (S. di Sjogren; LES)
CLASSIFICAZIONE LINFOMICLASSIFICAZIONE LINFOMI
LINFOMI
LINFOMI NON HODGKIN LINFOMA DI HODGKIN
AGGRESSIVI INDOLENTI
Istituto “Seràgnoli” - Bologna
Distribuzione dei Linfomi secondo la WHO
Linfomi Non Hodgkin
% Linfomi Hodgkin %
•Diffuso a Grandi Cellule B 30 •Sclerosi nodulare 75-80%
•Follicolari 22 •Cellularità mista
•Ricco in linfociti
•Deplezione linfocitaria20-25%•Marginal-zone 8
•Mantellare 5
•Burkitt 3
•PTCL unspecified 7
•Anaplastico
•Primitivo del mediastino
•Linfoblastico precursori T3
•Altri 12
Diagnosi di linfoma
Un linfonodo “sospetto” o una massa (se presentazione
extranodale) + clinica per malattia sistemica
Agoaspirato e/o BIOPSIA del linfonodo
e/o della massa
A cui farà seguito anche la biopsia osteomidollare
(BOM)se confermata la dg
TAKE MESSAGE
LA DIAGNOSI DI LINFOMA DEVE LA DIAGNOSI DI LINFOMA DEVE ESSEREESSERE
SEMPRESEMPREUNA DIAGNOSI UNA DIAGNOSI
““PATOLOGICAMENTEPATOLOGICAMENTE””DOCUMENTATADOCUMENTATA
a livello di morfologia, a livello di morfologia, immunoistochimica, citogeneticaimmunoistochimica, citogenetica
e biologia molecolaree biologia molecolare
Una volta effettuata la DIAGNOSI DI Una volta effettuata la DIAGNOSI DI
LINFOMALINFOMA……
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COLLOQUIO COL PAZIENTE: comunicazione della diagnosi e del
percorso di stadiazione
PERCORSO DI STADIAZIONE: esami bioumorali (standard + LDH,
ß2-microglobulina, virologia HIV, epatite B ed epatite C), biopsia
osteomidollare (BOM) e strumentali (TAC total body, PET se
necessaria, rachicentesi se necessaria)
PROPOSTA DEL PIANO TERAPEUTICO: standard o proposta di
studio clinico (firma del consenso informato)
Percorso di Stadiazione
• Anamnesi (fattori predisponenti, positività sierologici, presenza
SINTOMI B)
• Esame obiettivo (adenopatie, organomegalia)
• Esami ematochimici (tipizzazione linfocitaria, LDH)
• Tac total body
• Biopsia osteo-midollare
• PET/TC total body (no per LNH indolenti)
• Eventuali Endoscopia
• Rachicentesi
STADIAZIONE
(sintomi sistemici)
Sintomi Sistemici: Sintomi Sistemici:
1. Febbre
2. Sudorazione notturna
3. Calo ponderale
4. Prurito
A: assenza di sintomi
B: presenza di sintomi
BULKY: linfonodo o agglomerato di linfonodi il cui diametro massimo supera i 10 cm
(7 cm secondo Velasquez).
Una massa mediastinica viene definita bulky se ad una radiografia del torace il suo
diametro trasverso massimo è ad 1/3 del diametro trasverso del torace
Fattori Prognostici
• Caratteristiche di presentazione della malattia alla diagnosi
che verosimilmente condizionano la prognosi
• Caratteristiche del paziente(età, comorbidità ecc)
• Sono stati associati tra loro per costituire degli indici
prognostici espressi da un numero.
• Il valore di questi indici può condizionare la scelta
terapeutica.
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Dipende da
Istologia (aggressivi vs indolenti)
Stadio (localizzati vs avanzati)
Fattori prognostici (IPI, aaIPI, FLIPI, MIPI,
Hasenclever)
età (cut off 65 anni)
comorbidità (funzionalità cardiaca, diabete,
funzionalità renale)
TERAPIA PER LA CURA DEL LINFOMA TERAPIA PER LA CURA DEL LINFOMA -- 11
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Solo osservazione: es linfomi “indolenti”(“watch&wait”)
Chemioterapia +/- immunoterapia (antiCD20 o antiCD52): in
regime di DH o di ricovero a seconda dell’intensità della
terapia
+/- rachicentesi medicate
+/- radioterapia
+/- radioimmunoconiugati
+/- procedure trapiantologiche
TERAPIA PER LA CURA DEL LINFOMA TERAPIA PER LA CURA DEL LINFOMA -- 22
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- mucosite
- stipsi
- nausea e/o vomito
- alopecia
- tossicità ematologiche (neutropenia, anemia,
piastrinopenia)
- neuropatia periferica
- GVHD (trapianto allogenico)
EFFETTI COLLATERALI COMUNIEFFETTI COLLATERALI COMUNI
Restaging intermedio: Restaging intermedio:
dopo 2-3 cicli di chemiotp TAC e/o PET per valutare una risposta precoce (eventuale intensificazione se non risposta o progressione della malattia)
Restaging finale:Restaging finale:
al termine della terapia pianificata. Se non sono necessarie altre terapie il paziente entra in follo w-up c/o ambulatori pomeridiani
RESTAGING DI MALATTIARESTAGING DI MALATTIA
MESSAGGIOMESSAGGIO
Durante il percorso terapeutico e nei primi mesi Durante il percorso terapeutico e nei primi mesi
di followdi follow --up gli effetti collaterali e/o eventuali up gli effetti collaterali e/o eventuali
altre sintomatologie acute vengono altre sintomatologie acute vengono gestiti gestiti
dalldall ’’EmatologoEmatologo ..
In seguito tutto ciò che non In seguito tutto ciò che non èè correlabile alla correlabile alla
patologia linfomatosa può essere patologia linfomatosa può essere gestito dal gestito dal
medico di basemedico di base ..
IL LINFOMAIL LINFOMA
DI HODGKINDI HODGKIN
LH definizione
Malattia descritta nel 1832 da Thomas Hodgkin
Malattia clonale della serie B caratterizzata da
due tipi cellulari distinti:
1.Cellule di Reed Stemberg
2.Cellule di Hodgkin
Cellule di ReedCellule di Reed-- SternbergSternberg: cellule di : cellule di
grandi dimensioni; citograndi dimensioni; cito--plasma ampio, plasma ampio,
acidofilo; due o piacidofilo; due o piùù nuclei; memnuclei; mem--brana brana
evidente, cromatievidente, cromati--na finemente na finemente
dispersa, voluminosi nucleolidispersa, voluminosi nucleoli
LH clinica
• Incidenza massima nella seconda-terza decade di vita (possibile
correlazione con l’infezione da EBV);
• Sede di esordio nella quasi totalità dei casi linfonodale;
• Le aree più frequentemente colpite sono le diramazioni del dotto
toracico: sovraclaveari, laterocervicali, mediastiniche;
• Midollo e fagato difficilmente interessati
• Sintomi d’esordio presenti nel 40% dei pz (riflettono la produzione di
(per la produzione di citochine);
• Sintomi locali: la sede più coinvolta
è quella mediastinica
(turgore delle giugulari, tosse secca,
dispnea, disfagia,slargamento mediastinico)
staging at baseline: CT +CT-PET
1° ABVD
trial overviewtrial overview
2° ABVD
Early restaging : CT + CT-PET
6° ABVD
“consolidation” Rx-therapy
Final restaging: CT + CT-PET
PET-2
PET-6
PET-0
No therapy
change
according to PET-
2 results was
allowed
Intergruppo
Italiano Linfomi
Linfoma di Hodgkin(sopravvivenza a 10 aa per classi di età periodo 1980-2004)
Brenner H et al. Blood 2008;111:2977-2983
LH:PFS a due anni 95% PET 2 neg
(12%pet2 pos)
LONG SURVIVAL!!!!
PET2 negativePET2 negative
PET2 positivePET2 positive
I LINFOMII LINFOMI
NONNON--HODGKINHODGKIN
CLASSIFICAZIONE REAL LNH CLASSIFICAZIONE REAL LNH
1 1 –– REAL ClassificationREAL Classification
•• 2 2 –– In base alle caratteristiche cliniche:In base alle caratteristiche cliniche:
•• Forme ad alto grado di aggressivitForme ad alto grado di aggressivitàà (aggressivi)(aggressivi)
•• Forme a basso grado di aggressivitForme a basso grado di aggressivitàà (indolenti)(indolenti)
Istituto “Seràgnoli” - Bologna
Linfomi NON Hodgkin
LNH INDOLENTI
• Malattie dell’anziano
• Linfoadenomegalia isolata , splenomegalia isolata;
• Esordio esclusivo in sedi extranodali
• Bm spesso positivo
• Manifestazioni crioglobulinemiche (astenia, artralgia, acrocianosi)e
• Componente monoclonale;
• Storia d’esordio lenta
• Lunga sopravvivenza
• Difficile eradicabilità
• Ripetute ricadute
• ES: -LNH follicolare
- LNH marginale splenico
-LNH a piccoli linfociti B
LNH AGGRESSIVI
• Malattie del giovane adulto
• Sindromi cliniche d’esordio correlate con adenopatie profonde (sindrome mediastinica, sindrome da compressione della cava inferiore o delle vie escretrici renali);
• Possibile coinvolgimento del SNC
• Bm spesso negativa
• Presentazione clinica spesso suggestiva del sottotipo istologico;
• Storia clinica d’esordio di breve durata
• Aggressività clinica(Ki 67% alto)
• Ridotta sopravvivenza (storia naturale)
• Possibilità di guarigione fino al 50-60%dei casi
• Es:- Linfoma a grandi cellule B
-Linfoma mantellare B
Cenni TERAPIA
LNH INDOLENTI
• La tp varia a seconda di molti parametri alla stadiazione:
1.“wacth and wait”����follow up
2.Cicli di chemiotp contenenti farmaci quali Rituximab, Fludarabina, Novantrone, bendamustina, Ciclofosfamide ecc
LNH AGGRESSIVI
• LA CHEMIOTERAPIA è
SALVAVITA E DEVE ESSERE
SEMPRE INIZIATA PRIMA
POSSIBILE!!!!
• I CICLI Più UTILIZZATI SONO R-CHOP,
MACOPP B, HYPERC.VADD ESEGUITI IN
MANIERA SISTEMATICA MENSILI
• RACHICENTESI MEDICATE CON FARMACI
PER PREVENIRE DIFFUSIONE AL SNC
• TRAPIANTO AUTOLOGO E/O ALLOGENICO
SE MALATTIA RESISTENTE E/O
REFRATTARIA ALLE TERAPIE
DLCL 31%
Follicular 22%Discordant 12%
Mantle cell 6%
Small lymphocytic 6%
Peripheral T-cell 6%
MALT 5%
Lymphoblastic 2% Burkitt-like 2%Mediastinal B-cell 2% Lymphoplasmacytic 1%Anaplastic T-cell 2% Burkitt <1%
Frequency of Major NHL Subtypes
Overall Survival of the 1795 patients according to risk
group as defined by the Follicular Lymphoma International
Prognostic Index.
Curva di validazione su 919 pazienti
B Coiffier, 2004
DLBCL : overall survival4-year update of the GELA study
59%
47%
OSEFS
Malattie emato oncologiche e
linfoadenopatie
• Linfomi (LH, LNH)
• Leucemia linfatica cronica
• Leucemia linfatica acuta
• Leucemia mieloide acuta
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LEUCEMIA LINFATICA CRONICA 1LEUCEMIA LINFATICA CRONICA 1Accumulo di linfociti B monoclonali, incompetenti
,resistenti all’apoptosi CD 5+, CD 19 +, CD 20 + nel sangue
periferico.
La produzione parte nel midollo osseo ---> sangue
periferico ---> organi linfatici secondari
Età di insorgenza > 60 aa, andamento in genere indolento
Classica presentazione con adeno/organomegalie e/o
sintomi sistemici ma anche reperto accidentale!!!
All’emocromo e biochimici:
� linfocitosi assoluta (WBC>20.000)con Ombre di
Gumbrecht , +/- anemia +/- piastrinopenia
�Ipogammaglobulinemia
Diagnosi LLC
• La diagnosi viene fatta su vetrino di PB per la
diffusa presenza di elementi linfoidi tutti
uguali di piccole dimensioni LLC
PB persona sana LLC
Stadiazione LLC
• L’E.O e gli esami strumentali valutano adenomegalie ( se presenti in genere sono diffuse) e/o epato –splenomegalia
• la diffusione della malattia ,la velocità di duplicazione ma soprattutto la clinica determinano l’inizio o meno del trattamento citoriduttivo con cicli mensili(R-CVP, RFN ecc)
• Molti paz con la LLC sono gestiti in follow up per anni dal MMG!!!!!
Paz con dg di LLC: ambulatorio MMG
…mi devo allarmare in follow up se….
• WBC duplicano o aumentano in tempi rapidi e
peggiora anemia e piastrinopenia
• Compare anemia emolitica
• Se compaiono segni aggiuntivi di malattia
( nuove adenomegalie e/o organomegalie)
• Se compaiono sintomi sistemici riconducibili a
progressione di malattiia
• Se infezioni frequenti
Leucemia linfatica acuta
• Più frequenti nei bambini, colpisce ragazzi<35aa e anziani
• Proliferazione clonale di cellule staminali linfoidi a livello midollare �diffusione nel PB�altri organi linfatici
• EMERGENZA EMATOLOGICA che necessita di diagnosi e trattamento immediato in P.S!!!
Diagnosi e clinica LLA
• La diagnosi viene fatta su prelievo di sangue midollare(sostituzione della normale popolazione midollare con linfoblasti “a tappeto”)
• All’esordio l’emocromo mostra leucocitosi(anche >100.000)o leucopenia con anemia e piastrinopenia
• L’E.O in genere mostra splenomegalia +/-linfoadenomegalie ; i sintomi sono legati alla pancitopenia(emoraggie, infezioni ecc) o alla leucocitosi(ictus, diplopia da infiltrazione meningea di malattia ecc)
• P.s la presenza di tre o più stazioni linfonodali alla dg èun fattore prognostico negativo!!!
Leucemia Mieloide acuta
• Malattia prevalentemente dell’anziano
• Proliferazione clonale di cellule staminali mieloidi (mieloblasti)da cui arresto maturativi delle tre linee emopoietiche
• EMERGENZA ematologica!!!
Diagnosi e clinica LMA
• La diagnosi avviene tramite prelievo di sangue midollare
• All’esordio l’emocromo può mostrare sia leucocitosi severa che pancitopenia.
• I sintomi possono essere vari ma solitamente il paz è fortemente sintomatico!!!(febbre, astenia, infezioni, emoraggie ecc ecc)
• In alcune forme(es FAB M0 o M4 ) la linfoadenomegalia può associarsi.
Grazie per l’attenzione
domande
1. un linfonodo sospetto per malattia emato-onconologica non è:
mobile/dolente/di dimensioni <1cm/suppurato/tutte
2. La diagnosi di linfoma viene effettuata con : emocromo/PET/biopsia
linfonodale o del tessuto/ecografia
3. Nel LH quali linfonodi sono più spesso coinvolti:
laterocervicali/inguinali/addominali
4. L’infezione da EBV può dare :
febbricola/linfoadenomegalia/splenomegalia/tutte
5. La BOM nei linfomi indolenti è spesso: neg/pos/non viene fatta
6. Quali di questi non appartiene ai Sintomi tipo B nei linfomi:
dispnea/sudorazioni/febbre/calo ponderale
Caso clinico M.O
Ragazza 28 aa, anamnesi negativa , si reca dal medico per un senso di stanchezza generalizzato e “singhiozzo frequente e fastidioso ” da 10 gg circa
E.O Sat aa 95%,lieve turgore giugulare, no linfonodi palpabili, restante neg
Il medico prescrive esami biochimici, rx torace urgenti
Caso clinico M.O
• Il giorno dopo la paziente va a fare la lastra
del torace ma …..
viene fatto Ricovero
Urgente in pneumologia ….
RX toraceRX torace
Massa bulky del mediastinoMassa bulky del mediastino
Istituto “Seràgnoli” - Bologna
Caso clinico M.O
• TAC PET total body che mostra “massa di cm 12x 7 in sede mediastino anteriore che ingloba a manicotto aorta ascendente e vena cava superiore “
• Biopsia mediastinica: linfoma a grandi cellule B del mediastino(linfoma aggressivo)
• BOM: neg
• Quindi si parte con terapia in tempi rapidi !!!!!!!!
Caso clinico M.O
• Dopo 6 cicli di terapia secondo schema R-
CHOP , radioterapia sul mediastino e
rachicentesi medicate la paziente è guarita ed
è libera da malattia da 4 aa
Caso clinico 2 N.P
• Natale 2003 maschio 72 aa, si reca dal MMG per comparsa di “boccetta a livello ascellare “ma lui dice di stare bene e che non ci voleva venire dal dottore!
• E.O :linfoadenomegalia ascellare dx ed inguinali bilaterali max 2-3 cm di diametro
Il medico prescrive esami urgenti compresi virologici , visita ematologica ed eco addome
Alla visita ematologica..
• Emocromo: WBC 25.000 (neu 20%, ly 70% ), hbg 12, plt 120.000, virologici negativi, ELF lieve ipogamma
• Eco addome: no linfoadenomegalie profonde
• Tipizzazione linfocitaria: popolazione clonale caratterizzata da tale fenotipo:CD19+, CD20+, CD 21+, Ig di superficie
• BM: infiltrato midollare pari al 30% da parte di elementi linfoidi compatibili con LLC
• TCTB stadiazione: linfonodo ascellare ed inguinali bilaterali di dimensioni massime 3 cm.
Dg di LLC stadio I A �Nessuna terapia: in follow up !
Quindi…..
• Giugno 2004: a sei mesi dalla dg tutto
stabile�linfoadenomegalie stabili, esami
stabili continua follow up (esami ogni 2
mesi , eco addome ogni 6)
• Maggio 2005: episodio di bronchite,
febbricola , comparsa linfoadenomegalie
laterocervicali bilaterali, WBC ↑a 48.000
start I linea di terapia con schema R-FN per sei
cicli
Caso 2 continua….
• Novembre 2005: TCTB : remissione completa, formula in range(WBC 12.000 stabili)�riprende follow up!
• Il paziente è stato bene per 4 anni ma …
• Gennaio 2010: ripresa leucocitosi(WBC 57.000),↑linfoadenomegalie ascellari e laterocervicali, comparsa anemia emolitica(HGB 5.8)� ricovero in P.S�start II linea di terapia con R-Bendamustina
Gennaio 2010
Caso 2 continua
• Marzo 2010: durante aplasia post II ciclo di
bendamustina il paziente sviluppa sepsi da
Enterococcus Faecium e decede.