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IN GIRO PER BASSANO

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Depliant sugli eventi a Bassano

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IN GIRO PER BASSANO

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VIA JACOPO DA PONTE

La via Jacopo da Ponte è una via molto impor-tante del centro storico. Prende nome dal famoso pittore Jacopo da Ponte detto anche Jacopo Bas-sano che nacque nel 1510 ca e visse a Bassano dove realizzò parecchie opere.Questa via è famosa anche per i suoi prestigiosi negozi come lo storico Cenere, e per la bellis-sima libreria Palazzo Roberti, assolutamente da visitare se si è amanti del profumo di libri.

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PIAZZA GARIBALDI

La consuetudine bassanese chiama questa piazza “piazza della Fonta-na” o “piazza delle Erbe”, perché per secoli vi si è tenuto il mercato degli ortaggi. La piazza, sistemata definitivamente da Antonio Gai-don nel 1776, è sovrastata, a nord, dalla Torre Civica mentre a sud si trovano la chiesa di San Francesco e il Museo Civico.Nel 1898 l’arrivo di una conduttura idrica che, attingendo alle sorgen-ti dei Fontanazzi, portava in pie-no centro pura acqua di sorgente, rappresentò un fatto di rilevanza addirittura nazionale. L’opera fu celebrata con la costruzione quasi nel centro della piazza dalla fonta-na Bonaguro. L’opera fu realizzata dallo scultore Carlo Spazzi e intito-lata all’allora sindaco Antonio Bo-naguro, che la donò alla comunità in occasione dell’inaugurazione dell’acquedotto pubblico.

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PIAZZA LIBERTA’

Piazza Libertà, un tempo “piazza dei Signori”, è la vetrina del passeggio domenicale. Fu chiamata dapprima piazza San Giovanni, dal nome della chiesa che vi era sorta nel 1308. Dal 1867 fu dedicata a Vittorio Emanuele II re d’Italia e durante il secondo conflitto mondiale fu chiamata piazza del Popolo, quindi piazza Libertà.La piazza è il punto nodale della città dove convergono le prin-cipali vie del centro, si affacciano a nord prestigiosi palazzi, fra cui le case dell’antica Stamperia Remondini e la Loggia del Comu-ne, e a sud l’imponen-te facciata neoclassica

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PIAZZOTTO MONTEVECCHIO

La prima piazza di Bassano era un tempo molto più ampia. Gli edifi-ci civili più importanti della città si affacciavano su di essa. Al centro della piazza c’era un pozzo, motivo per cui spesso viene ancora oggi chiamata “piazza del pozzo”. Era conosciuta anche con i nomi di “Piazza del Sale” e poi “Piazza degli Zoccoli”, poiché fino alla metà del XX secolo questo era luogo di mercato dove si raccoglievano numerosi ambulanti a vendere le “sgal-mare”, caratteristici zoccoli in legno.

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PONTE VECCHIO

ll ponte sul Brenta, detto Ponte Vec-chio, Ponte di Bassano o Ponte degli Alpini, situato nella città di Bassano del Grappa, in Provincia di Vicenza, è considerato uno dei ponti più caratte-ristici d’Italia. Costruito interamente in legno e coperto, ha subito nume-rosi interventi e ricostruzioni dalla sua nascita, documentata nel 1209 da Gerardo Maurisio. L’attuale ponte è basato sul progetto di Andrea Palladio del 1569. Il suo ponte resistette fino alla metà del Settecento. Nuovamente distrutto dalle acque del fiume fu ri-costruito nel 1750 ad opera di Barto-lomeo Ferracina. Dal 1796 al 1813 il circondario di Bassano e il territorio veneto furono percorsi e saccheggiati nel corso di sei campagne militari. Durante le ultime due (1809, 1813) il ponte fu danneggiato e distrutto dagli alleati per danneggiare i traffici dei tedeschi. L’ultimo intervento fu rea-

lizzato dagli Alpini nel 1948. Durante l’alluvione del 1966 fu danneggiato e negli anni successivi fu smontato e irrobustito. A partire dal 1990 sono periodicamente in atto lavori di conso-lidamento e restauro.Ricco di storia, questo Ponte, allieta i suoi turisti anche grazie all’atmosfera sempre ricca di fascino e di romanti-cismo. Sul limite orientale, a destra, ritroviamo la famosa Grapperia Nardi-ni, uno tra i cento locali storici d’Italia, mentre sul limite occidentale è presen-te La Taverna al Ponte, detta Taverna degli Alpini im cui è presente il Museo degli Alpini.

“Sul ponte di Bassanolà ci darem la manolà ci darem la manoed un bacin d’amor...”

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VIALE DEI MARTIRI

Questo lungo viale alberato, un tempo Contrada delle Grazie e poi Viale XX Settembre, è oggi Viale dei Martiri.Il Viale prende il nome dai 31 partigiani che il 26 settembre 1944 furono impiccati in città, di cui una parte proprio su questi alberi. Su tutti gli altri alberi viene riporta-to il nome, il cognome e anche la foto; tranne che per uno, purtrop-po rimasto ignoto. I corpi furono lasciati per parecchi giorni appesi agli alberi.Il 9 ottobre 1946, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ap-pena costituita Repubblica Italiana, conferiva a Bassano la medaglia d’oro al Valor Militare. Ogni anno la città rievoca il rastrellamento del Grappa (20-23 settembre 1944) e

l’eccidio che vi succedette.Fino al 1866 il viale era protet-to a nord dalle mura medievali, malauguratamente abbattute per permette un più ampio godimento del panorama alle ricche famiglie bassanesi che con i loro palazzi avevano fatto una delle zone più prestigiose della città. Da questo viale si può godere una delle viste più belle della città.

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PORTA DELLE GRAZIE

Porta Aureola o porta delle Grazie era l’antico accesso nordorientale alla città di Bassano del Grappa. Senz’ombra di dubbio è la Porta di Bassano meglio conservata, si possono ancora ricono-scere, infatti, le linee classicheggianti dell’architettura. Porta delle Grazie fa parte della cinta muraria edificata nel XVI secolo, tutt’oggi sono ancora evi-denti le colonne incassate che sosten-gono l’architrave, il fregio e il timpano. L’opera fu commissionata da Podestà Veneto nel 1561, la realizzazione del progetto fu assegnata ad un architetto de luogo: F.Zamberlan contempora-

neo del più noto Andrea Palladio. La vicina Chiesa Santa Maria delle Grazie custodisce alcuni piccoli tesori artistici di Jacopo da Bassano e Battista di Vi-cenza tra cui spicca una Crocefissione in cui viene raffigurato anche l’antico Ponte Vechio: prima testimonianza figurativa del simbolo di Bassano. Davvero suggestivo il panorama che si apre nella zona adiacente alla Porta delle Grazie: l’altipiano di Asiago a sinistra e il Massiccio del Grappa a de-stra fanno da sfondo ed incorniciano questo luogo, che non a caso, prende il nome di Belvedere.

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GENERAL GIARDINO

Posizionato alla fine di Viale delle Fosse, il monumento del 1938 ricorda il Comandante della IV Armata Gene-rale Gaetano Giardino, rivolto verso la Valsugana, che ha fortemente voluto essere sepolto vicino ai “suoi soldati” a Cima Grappa. Il generale Gaetano Giardino, nominato in seguito “Ma-resciallo d’Italia”, era il comandante dell’Armata del Grappa durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo la disfatta di Caporetto ,l’esercito italiano si attestò sulla linea Montello-Grappa. La gloriosa armata ebbe tre ruoli fon-damentali: “La Battaglia d’Arresto al Piave e al Grappa” (10 novembre - 25 dicembre 1917), “La Battaglia Difen-siva” (giugno 1918) e “La Battaglia Offensiva” (ottobre 1918). L’armata attaccò per l’ultima volta il 29 Ottobre 1918, ma già in precedenza gli au-stro-ungarici avevano iniziato a crol-lare. Conosciuta e tutt’oggi cantata dai

cori alpini la canzone: “Monte Grappa tu sei la mia Patria”.Dal 1928 al 1930 il generale scrisse tre volumi dal titolo: “Rievocazioni e riflessioni di guerra”.

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