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12/03/09 1 GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE LA QUESTIONE DELLO “STILE” TRA CONSERVAZIONE E INNOVAZIONE IL RUOLO DI COMMITTENTI, ARCHITETTI E MAESTRANZE Dalle prime lezioni emergono alcune osservazioni fondamentali: • gli accenni dei testi teorici al problema dell’intervento sull’architettura esistente sono assai limitati e non sembrano proporre una “teoria compiuta e univoca” (Il trattato “De re aedificatoria” di L.B. Alberti, la “Lettera” di Raffaello Sanzio a Papa Leone X, i pareri di Leonardo, Bramante e F. Di Giorgio Martini sul Tiburio del Duomo di Milano, le raccomandazioni di Sebastiano Serlio…) •I possibili indicatori indiretti che possiamo individuare per questo tema riescono solo a illuminare alcuni tratti fondamentali dei differenti climi culturali (continuità del cantiere e delle maestranze, tradizione culturale e costruttiva…)

De re aedificatoria” ” di Raffaello Martini sul Tiburio del Duomo ......(Il trattato “De re aedificatoria”di L.B. Alberti, la “Lettera” di Raffaello Sanzio a Papa Leone

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTELA QUESTIONE DELLO “STILE” TRA CONSERVAZIONE E INNOVAZIONE

IL RUOLO DI COMMITTENTI, ARCHITETTI E MAESTRANZE

Dalle prime lezioni emergono alcune osservazioni fondamentali:

• gli accenni dei testi teorici al problema dell’intervento sull’architettura esistente sono assai limitati e non sembrano proporre una “teoria compiuta e univoca”(Il trattato “De re aedificatoria” di L.B. Alberti, la “Lettera” di Raffaello Sanzio a Papa Leone X, i pareri di Leonardo, Bramante e F. Di Giorgio Martini sul Tiburio del Duomo di Milano, le raccomandazioni di Sebastiano Serlio…)

• I possibili indicatori indiretti che possiamo individuare per questo tema riescono solo a illuminare alcuni tratti fondamentali dei differenti climi culturali(continuità del cantiere e delle maestranze, tradizione culturale e costruttiva…)

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTELA QUESTIONE DELLO “STILE” TRA CONSERVAZIONE E INNOVAZIONE

IL RUOLO DI COMMITTENTI, ARCHITETTI E MAESTRANZE

• La testimonianza scritta non e' allora sufficiente per comprendere il problema, poiché il problema sfugge in gran parte al tentativo di darne compiuta formulazione teorica.

Devono allora essere sondati nuovi terreni e la ricerca può prendere in considerazione alcune vicende costruttive, pochi ma significativi interventi che hanno interessato, prima del diciannovesimo secolo, edifici ritenuti emblematici per i molteplici valori simbolici di cui erano, e ancora sono, depositari:

Il Duomo di Milano e la Cattedrale di San Petronio a Bologna

(ma anche: la Basilica di Vicenza, la Basilica di San Giovanni in Laterano)

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE

IL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO - 1

• La ricostruzione di questi progetti pone a confronto teoria e prassi, in un rapporto dialettico

• non emergono posizioni precostituite in cui si riconoscano, una volta per tutte, i soggetti coinvolti

• Il Pellegrini, impegnato nella realizzazione dei portali rinascimentali nella parte basamentale della facciata del Duomo di Milano (dopo il 1567), non mostra disagio a raccomandare l'impiego del gotico, lo "stile dei padri", per il quasi coevo completamento del San Petronio di Bologna.

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO - 2

• Per Lionello Puppi, 1973

"..e' indiscutibile che il Pellegrini[assunto come architetto della Fabbrica il 7/7/1567] sia stato imposto da Carlo [Borromeo] nel ruolo di architetto di sua fiducia, impegnato […] a dar forma ad una precisa concezione architettonica[….], fondata [... ] sul più [….] rigoroso e imperterrito atteggiamento contro-riformistico.

Si determina... un conflitto di principio -che …. prescinde da un confronto di posizioni teoriche tra i deputati, […] prevaricati nella loro posizione di autonomia gelosamente custodita, e il Cardinale e che si inquadra […]...nella questione della lotta giurisdizionale tra il presule e il Senato milanese...”

Progetti Pellegrini e Richino - incisione del 1635

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO - 3

Per Nino Carboneri, 1973

analizza i progetti in stile romano e i pochi di carattere gotico che caratterizzarono la vicenda, tra Cinque e Seicento, e ne illustra le ragioni teoriche e ideologiche

notando come:

"Il ricupero del Gotico, che l'estetica baroccaesplicitamente asseconda consenti' un convinto ritorno aquei modi di cui il Duomo di Milano si considerava fin da principio depositario..”Progetto di F. M. Richino - fine XVI

secoloProgetto di B. Castello - 1648

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO - 4

• Karl Noheles, 1973esamina i motivi che, agli inizi del 1600, determinarono l’ abbandono del progetto classicheggiante del Pellegrini, come testimona la proposta goticheggiante di Carlo Buzzi del 1647 e afferma che:

”…il problema economico doveva influire sulle decisioni in qualche modo: la faccenda della colonna spezzata nel 1628 aveva messo in luce le grandi difficoltà di mettere in opera le gigantesche colonne monolitiche pellegriniane.

Forse era anche in gioco qualche …risentimento nei confronti dello stile 'romano' quale simbolo di una politica ecclesiastica, contraria alle ambizioni di libertà comunale”. Anche se:

"gli argomenti di questo genere sono … di importanza secondaria. In primo luogo si tratta di un problema artistico-estetico”

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO - 5

Schizzo e disegno di progetto di L. Vanvitelli 1745

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Progetto di B. Vittone - 1746 Progetto di - XIX secolo

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE

DUOMO DI MILANO E SAN PETRONIO DI BOLOGNA - I TRATTI COMUNI

Erwin Panofsky, 1966

affianca la vicenda della facciata del Duomo di Milano, come tipo di soluzione proposta, a quella del duomo di San Petronio di Bologna e afferma che:

• in ambedue le vicende emergono affermazioni circa il valore relativo dell'arte tedesca rispetto ai tempi in cui ebbe origine,

annunciando, così:

• "..., ad onta di ogni dogmatica opposizione al Gotico, il sorgeredi quello che può essere detto un punto di vista storico: storico nel senso che i fenomeni, non solo sono connessi nel tempo, ma anche valutati secondo il loro tempo..."

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE

IL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 1

Anna Maria Orazi, 1982nota come:

• “Contemporaneamente ai lavori del duomo, si era verificata a Bologna una prima penetrazione dell'architettura ispirata all'antico.…

• nei confronti dell'architettura moderna le Famiglie Senatorie assunsero un atteggiamento di cauta apertura.

• La difesa delle tradizioni, in senso restrittivo, fu tuttavia di pertinenza quasi esclusiva dei fabbricieri di San Petronio; complicata da gelosie di mestiere.

• Sull'altro versante architetti più o meno colti e aggiornati si confrontarono con questa fabbrica.

• La storia dei progetti cinquecenteschi per la facciata di S. Petronio è anche la storia del rapporto di comprensione-avversione degli artisti verso l'architettura gotica e dei mutamenti intercorsi in questo rapporto, lungo il corso del secolo...".

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE

IL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 2

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTE

IL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 1

Anna Maria Orazi, 1982 nota come:

• “Contemporaneamente ai lavori del duomo di Milano, si era verificata a Bologna una prima penetrazione dell'architettura ispirata all'antico.…

• nei confronti dell'architettura moderna le Famiglie Senatorie assunsero un atteggiamento di cauta apertura.

• La difesa delle tradizioni, in senso restrittivo, fu di pertinenza quasi esclusiva dei fabbricieri di San Petronio; complicata da gelosie di mestiere.

• Sull'altro versante architetti più o meno colti e aggiornati si confrontarono con questa fabbrica.

• La storia dei progetti cinquecenteschi per la facciata di S. Petronio e' anche la storia del rapporto di comprensione-avversione degli artisti verso l'architettura gotica e dei mutamenti intercorsi in questo rapporto, lungo il corso del secolo...".

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 3

Dall’alto a sinistra in basso a destra, progetti di:

• Domenico da Varignana 1518Influssi del gotico fiorentino e veneziano - vige il principio albertiano della conformitas

•G. Romano - C. Lombardo - 1546influssi gotico-veneziani e ricerca della concinnitas

•Baldassarre Peruzzi, 1521Riferimenti al gotico senese e orvietano - concinnitasregionale

•Giulio Romano, 1545Riferimenti a Siena e Orvieto - ricerca della conformitas

Commenti di Paolo Marconi

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 4

Dall’alto a sinistra inbasso a destra, progetti di:

• G. Barozzi da Vignola, 1544•Influssi del gotico fiorentino, lombardo e fiammingo (motivo del timpano) - vige il principio della conformitas

•Francesco Terribilia - 1580Riferimenti al gotico italiano (Orvieto, Siena) e ricerca della concinnitas

•G. Barozzi da Vignola, s.d.Riferimenti anche al tardo gotico internazionale ma le proporzioni sono ancora “italiane” ancora alla ricerca della conformitas con il “prinzipiato edifitio” (Leonardo)

Commenti di Paolo Marconi

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 7

Dall’alto a sinistra in basso a destra, progetti di:

• G. Ranuzzi, s.d.…forme arcaiche e quattrocentesche - asse di specularità sopra il portale come richiamo “barbaro”•A. Palladio e F. Terribilia, 1572Intelaiatura palladiana e “imposizioni” goticheggianti del Terribillia - ricerca della conformitas•D. Tibaldi, s.d.Impostazione proporzioni e decorazione goticheggianti•A. Palladio, 1578Nessun cedimento al gotico se non per una certa frammentarietà della composizione - nessuna ricerca di conformitas

Commenti di Paolo Marconi

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Palladio - Terribilia , 1572

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Giangiorgio Zorzi, Le chiese..., 1965.

Relazione di Andrea Palladio agli Ufficiali della Fabbriceria di San Petronio nel 1570 per comunicare il proprio parere sui progetti di Francesco Terribilia e di Domenico Tebaldi:

"...li quali hanno avuto rispetto al basamento fatto già molti anni, per essere quello di sorte che merita essere obbedito...fatto con tanta gran spesa, et osservatoli alcuni bellissimi avvertimenti come pero' comportavano quei tempi nelli quali egli fu edificato: dico c'havendosi ad havere tali rispetti, che pare a me che tutto quello che finora gl'e' posto sopra sii stato fatto con buonissimo giuditio, essendo che si vede apertamente quanto si obbedisca al nascimento, che per l'essere l'opera todescanon si puoteva fare altrimenti.."

Il giudizio e' apparentemente positivo, ma Palladio dimostra di sopportare a mala pena le tese al rispetto del basamento gotico esistente, e si affretta a dichiarare che:

" ma quando pure non si volesse haver rispetto ne' al basamento ne' ad alcuna altra cosa.., mi offerisco di fare un disegno con quel miglior modo che per me si sapra' e si puotra' et insieme mandar anco le sagome de tutti li membri"come in seguito effettivamente avvenne.

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GLI INTERVENTI SULLE GRANDI FABBRICHE INCOMPIUTEIL COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DEL SAN PETRONI di BOLOGNA - 10

Palladio 1578