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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale Dottorato di ricerca in Filosofia, Scienze e Cultura delletà tardo-antica, medievale e umanistica Fi.T.M.U. XI ciclo Tesi di dottorato in: La struttura del reale nel De Essentiis di Ermanno di Carinzia Tutor: Prof. Michele Abbate Co- Tutor: Prof. Giulio d’Onofrio Candidata: Giuseppina Di Stasi Coordinatore: Prof. Giulio d’Onofrio ANNO ACCADEMICO 2011/2012

De Essentiis di Ermanno di Carinziaelea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/888/1/tesi G. Di... · 2019. 5. 30. · Indice Introduzione p. I Ringraziamenti » X Capitolo I Ermanno

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Page 1: De Essentiis di Ermanno di Carinziaelea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/888/1/tesi G. Di... · 2019. 5. 30. · Indice Introduzione p. I Ringraziamenti » X Capitolo I Ermanno

UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI SALERNOFacoltagrave di Lettere e FilosofiaDipartimento di Scienze del Patrimonio CulturaleDottorato di ricerca in Filosofia Scienze e Cultura

dellrsquoetagrave tardo-antica medievale e umanistica FiTMUXI ciclo

Tesi di dottorato in

La struttura del reale nel De Essentiis di Ermanno di Carinzia

Tutor Prof Michele Abbate Co- Tutor Prof Giulio drsquoOnofrio

Candidata Giuseppina Di StasiCoordinatore Prof Giulio drsquoOnofrioANNO ACCADEMICO 20112012

A Marilenabrillante ed insostituibile

sorella gemella e a quanti vivonoliberi senza catene secondo

giustizia e veritagrave

Indice

Introduzione p I

Ringraziamenti raquo X

Capitolo IErmanno di Carinzia e il suo tempo

1 Ermanno di Carinzia brevi cenni biografici raquo 21 1 Ermanno traduttore e la scuola di Toledo raquo 612 Elenco delle opere tradotte da Ermanno raquo 8121 Elenco delle opere di Ermanno raquo 92 Il XII secolo un lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo raquo 123 Lrsquohumus culturale di Chartres e lrsquoinfluenza di Teodorico raquo 2231 Calcidio e lrsquoimportanza del Timeo platonico raquo 284 Teodorico e la dottrina trinitaria raquo 335 Lrsquoinfluenza di Giovanni Scoto raquo 4651 Onorio drsquoAutun e la diffusione dellrsquoeriugenismo raquo 516 Gli influssi del Corpus Hermeticum raquo 537 Il Liber viginti quattuor philosophorum e il Liber de causis raquo 648 Lrsquoinfluenza di al-Kindī e il De quinque essentiis raquo 739 Astronomia e astrologia Abū Malsquoshar e Tolomeo raquo 8010 Diffusione del De Essentiis ed edizioni critiche raquo 87

Capitolo IIIl De Essentiis la struttura fondativa e originaria del

reale secondo Ermanno di Carinzia

1 Presentazione dellrsquoopera raquo 942 De Essentiis il significato del titolo dellopera raquo 973 Le essenze entitagrave metafisiche originarie raquo 10131 Il rapporto tra identitagrave e differenza raquo 1114 I princigravepi di ogni genitura raquo 1225 La primaria generatio raquo 12551 La causa efficiens o primordiale raquo 1266 Il tema della compositio e la costituzione dei corpi raquo 1417 Lrsquoorganizzazione dellrsquouniverso la dispositio raquo 155

Capitolo terzoLa secundaria genitura e la formazione del mondo

naturale

1 Introduzione alla questione raquo 1642 Come opera la secundaria genitura la legge di natura raquo 1693 La divisione della genitura in constans e occidua raquo 17131 I movimenti della seconda generazione raquo 1744 Il tempo raquo 1785 Le condizioni della genitura secondaria raquo 1906 La distinzione tra corpi animati e inanimati raquo 1917 Considerazioni ermeneutiche generali raquo 193

Conclusioni raquo 200Bibliografia raquo 205

Opere di Ermanno raquo 206Altre fonti raquo 207Letteratura secondiaria raquo 211

Appendice raquo 229Frammento del manoscritto ritrovato da ML Colker raquo 230

I

Introduzione

Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculationehec revelatione Et ne multa hic quidem ordoet hec ratio sanctissimas de veritate deitatistradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etatequousque tandem deitatem ipsam summa vicitbonitas ut penitus humanitati condescenderet(E Di Carinzia De Essentiis 59rC-D)

Se accettassimo la definizione della filosofia data da Hegelcome il proprio tempo appreso col pensiero1 e la paragonassimo diconseguenza ad una galleria drsquoarte raffigurante la storia delpensiero stesso allora il De Essentiis di Ermanno di Carinzia anchese relegato in un punto decentrato sarebbe senza alcun dubbioun pezzo drsquoautore di primissimo rango unrsquoopera da collezioneaffascinante enigmatica e pregiata che egrave riuscita ad incarnare inpieno lo spirito del XII secoloPur trattandosi infatti di un pensatore poco conosciuto egliin realtagrave attraverso questa che egrave la sua opera filosofica piugraveimportante si egrave confrontato con i grandi temi della speculazionefilosofica riuscendo a rappresentare perfettamente il propriotempoIn questo senso per riassumere brevemente le istanzeculturali di questrsquoepoca possiamo rifarci a quanto affermato daTullio Gregory il quale in poche righe ha saputo sintetizzarne almeglio le tensioni filosofico-culturali in essa insite laquoLrsquohorizonculturel traditionnel est briseacute la lecture des nouveaux ouvragesdans leurs traductions greacuteco-latines et arabo-latines en saturantde nouveaux inteacuterecircts et de raisons physiques la speacuteculationphilosophique du siegravecle permettait de sortir de la tradition destraiteacutes du haut moyen acircge De natura rerum de leur assietteimaginative et du transfert symbolique qui dissolvait le monde1 laquoIl compito della Filosofia egrave comprendere concettualmente ciograve che cegrave [hellip] Per quantoriguarda lindividuo ciascuno egrave senzaltro un figlio del suo tempo cosigrave anche la Filosofia egrave ilproprio tempo appreso col pensieroraquo GWF HEGEL Prefazione ai Lineamenti di filosofia deldiritto Laterza Roma-Bari 1979 p 18

II

physique dans un systegraveme de symboles et drsquoenseignements divinsla nature se deacutegageait lentement mais fermement du domainesacreacute ougrave lrsquoavaient placeacutee lrsquoenseignement chreacutetien primitif et laculture monastique pour prendre corps et densiteacute nrsquoeacutetant plusconccedilue comme une simple voluntas Dei ou comme sacramentumsalutaris allegoriae mais comme vis genitiva ignis artifexcausarum series qualitas planetarum regula mundi elle devenaitlrsquoobjet drsquoune ratio naturalis que la culture du haut moyen acircge avaitignoreacutee et qui eacutetait destineacutee agrave conditionner tout discoursphilosophique ou theacuteologiqueraquo2Il De Essentiis infatti allrsquoanalisi della cui struttura fondativae originaria del reale egrave dedicato questo lavoro egrave stato scritto nel1143 in un momento in cui grazie alla traduzione di testidallrsquoarabo e dal greco cominciava a penetrare in Europa lafilosofia naturale di Aristotele Esso si trova pertanto tra duegrandi fuochi e si configura come un testo intenso foriero dispunti assai originali ed importanti Teso verso la trasmissionedella Veritagrave segna il passaggio dal punto di vista speculativo tra ilXII e il XIII secolo quasi fosse un ponte di continuitagrave ideale traPlatonismo ed Aristotelismo questrsquoultimo non ancora maturatoed assimilato al meglio nella coscienza europeaErmanno egrave convinto che se la mente umana cerca Diodegnamente allora Egli le si sapragrave manifestare grazie alla suasuprema bontagrave Il filosofo dalmata difatti con il suo trattato sulleessenze ritiene di essere riuscito a cogliere lrsquointima connessioneche lega la generazione dellrsquouniverso allrsquooperato divino e alla suaassoluta trascendenza attraverso un complesso sistema dicausalitagrave che avvolge ogni ambito della realtagraveIn questo modo egli si rivela persuaso altresigrave di avercolmato una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristotelesenza superare la quale non potremmo mai conoscere lrsquooriginedellrsquouniverso in maniera esaustivaCon grande maestria e mostrando in taluni tratti una fortetensione teoretico-speculativa Ermanno si cimenta in questaimpresa e ci consegna una perla filosofica di primordine2 T GREGORY Mundana sapientia Forme di conoscenza nella cultura medievale Ed di Storia eLetteratura Roma 1992 p 116

III

Questo lavoro di tesi si propone di inquadrare lrsquoopera delfilosofo dalmata in una prospettiva esclusivamente metafisico-teologica cercando di offrirne unrsquointerpretazione filosoficacomplessiva che ne valorizzi aspetti importantissimi finora nonadeguatamente colti in grado di rendere manifesto lo spessorespeculativo di questo complesso ed assai articolato testoPer questo motivo ci siamo soffermati in particolaresullrsquoanalisi del contesto-storico filosofico del De Essentiisevidenziando la sua intima correlazione con lrsquoimpiantoconcettuale e teoretico del Neoplatonismo aspetto solo accennatonegli studi svolti fino a questo momentoIn questrsquoopera infatti il principio di causalitagrave ed il rapportotra identitagrave e differenza sono alcuni dei punti cardine su cui sifonda lrsquointero sistema di pensiero ermannianoPensare per Ermanno significa innanzitutto definire ciograve cheegrave sancendo lrsquooriginarietagrave di una Causa Prima da cui dipendelrsquointera realtagrave e dimostrare nel contempo con un sistema assaicomposito ed articolato che il Tutto si regge su una legitima ratioet causa la quale fa sigrave che ogni cosa rientri in un ordine di totalearmonia allrsquointerno di una visione organica del reale Questoproposito ci guideragrave in unrsquoavventura filosofica la quale saragrave ingrado di dimostrare tramite la preminenza del concetto dicircolaritagrave che lrsquouniverso egrave un meccanismo perfettamentecongegnato il quale ha il proprio fondamento in DioPer comprovare questa tesi Ermanno analizza la realtagrave apartire da tre prospettive differenti metafisica teologica e fisicaEgli fondendole in maniera sofisticata ed elegante riesce adaccompagnarci verso la conoscenza dei processi che conduconoalla formazione dellrsquouniverso e svelano lrsquooscura struttura delreale Essa pur essendo composita risponde alla logica dellaprioritagrave ed egrave espressione di un exemplum divino di cui diventauna sinfonia compiuta e perfettamente sincronizzataTale sinfonia egrave resa possibile dallrsquoazione modulante deipianeti che nel proprio ruolo di mediatores tra cielo e terra sannoinfondere e diffondere nel mondo naturale la giusta proportioSuccessivamente abbiamo illustrato lrsquoossatura metafisicadel trattato ermanniano collegandola alle sue fonti piugrave importantie mettendone in luce gli aspetti originali

IV

Il pensiero metafisico di Ermanno egrave presente soprattutto nelLibro primo del De Essentiis oggetto del secondo capitolo diquesta tesi che quindi ne rappresenta la parte piugrave significativa edimportanteInfatti gli aspetti astrologici e astronomici della filosofiaermanniana legati altresigrave alla sua indagine sulla struttura fisicadel reale sono stati giagrave studiati a fondo in particolare da CharlesSF Burnett che ha dedicato a questo tema numerosi articoli emonografie33 Su temi di carattere astrologico ed astronomico in relazione al XII secolo sul pensiero diAbū Malsquoshar e sulle sue implicazioni anche in rapporto al De Essentiis e alla Scuola di Toledocf CHSF BURNETT The Winding Courses of the Stars Essays in Ancient Astrology in ChBurnett D Giesler Greenbaum (eds) Culture and Cosmos vol 11 1-2 (2007) ID Astro-Medicine Astrology and Medicine East and West (a cura di) A Akasoy C Burnett R Yoeli-Tlalim Firenze 2008 ID Arabic into Latin the Reception of Arabic Philosophy into WesternEurope in (eds) P Adamson R Taylor The Cambridge Companion to Arabic PhilosophyCambridge 2005 ID Translation from Arabic into Latin in the Middle Agesrsquo and lsquoAristotle inTranslation in Medieval Europe in (eds) H Kittel et alii Uumlbersetzung-Translation-TraductionBerlin-New York 2007 pp 1231ndash1237 e 1308ndash1310 ID Arabic Philosophical WorksTranslated into Latin in (ed) R Pasnau The Cambridge History of Medieval PhilosophyCambridge 2010 pp 814ndash822 ID Contributions to Transmission of Sciences Greek SyriacArabic and Latin (edd) H Kobayashi M Kato Tokyo 2010 ID Scientific Speculations in(ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash176 ID Physics before the Physics Early Translations from Arabic of Texts concerning Naturein MSS British Library Additional 22719 and Cotton Galba E IV in Medioevo 27 (2002) pp53ndash109 Ristampato con correzioni in Arabic into Latin in the Middle Ages The Translatorsand their Intellectual and Social Context Variorum Collected Studies Series Farnham 2009Articolo II ID Two Approaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg)Matthias M Tischler A Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden Aschendorff 2011pp 69-80 ID Astrology in Medieval Latin Studies An Introduction and Bibliographical Guide(edd) F A C Mantello A G Rigg Washington DC 1996 pp 369ndash82 ID The Certitude ofAstrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science andMedicine 7 (2002) pp 198ndash213 ID A Hermetic Programme of Astrology and Divination inmid-Twelfth-Century Aragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicum in (edd) ChBurnett W Ryan Magic and the Classical Tradition London-Torino 2006 pp 99ndash118 IDAstrology Astronomy and Magic as the Motivation for the Scientific Renaissance of the TwelfthCentury in (edd) A Voss J Hinson Lall The Imaginal Cosmos Canterbury 2007 pp 55ndash61ID Abū Malsquoshar (AD 787-888) and His Major Texts on Astrology in (edd) G Gnoli A PanainoKayd Studies in History of Mathematics Astronomy and Astrology in Memory of David PingreeSerie orientale Roma Roma 2009 pp 17-29 Sul rapporto diretto del De Essentiis conlrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin Aristotelianism inthe twelfth Century The Recovery of Aristotlersquos Natural Philosophy through Arabic AstrologyAmerican University of Beirut Beirut 1962 sullrsquoimportanza dellrsquoastrologia cf GF VESCOVINILa divinazione astrologica araba e Abū Malsquoshar in (a cura di) A Lepschy M Pastore StocchiIl Futuro Previsione pronostico e profezia Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti Venezia2005 pp 223-238

V

In considerazione di ciograve abbiamo proposto una lettura delLibro secondo del De Essentiis ndash in cui questi temi sono esposti ndashinteramente funzionale allrsquoassetto metafisico generale del trattatoScopo di questo lavoro egrave dimostrare che la finalitagravefondamentale di Ermanno egrave quella di inglobare il pensieroastronomico allinterno delledificio filosofico di matricechartriana ed araba e quindi platonico-aristotelica dandofondamento al pensiero scientifico il tutto in una prospettivaprettamente creazionisticaIn tal modo la statura teoretica di Ermanno emergeragrave intutta la sua forza in quanto capace con il solo esercizio della ratiodi scandagliare adeguatamente i segreti della realtagraveIl filosofo dalmata nei vari manuali o negli articoli in cui siparla della sua figura egrave conosciuto soprattutto come traduttoreseppur venga piugrave volte definito come uno degli intellettuali piugraveimportanti del XII secolo Allievo di Teodorico di Chartres perlunghi periodi fu residente nella penisola iberica da cuiprovennero fondamentali stimoli culturali che determinaronovere e proprie svolte filosofiche Egrave allrsquointerno di questo contestoche si egrave avvalorata lrsquoidea secondo la quale attraverso le suetraduzioni egli non fu solo un trasmettitore di sapere ma ancheattento nel cercare di proporre soluzioni filosofico-teoretichenuoveIl lavoro di tesi nello specifico si compone di tre parti laprima di carattere storico e le altre due dedicate alla analisitestuale In esse lrsquointerpretazione e il commento dei passi piugravesignificativi dellrsquoopera srsquointrecciano a considerazionistoriografiche filologiche ed ermeneutiche Piugrave dettagliatamenteil primo capitolo traccia un quadro generale del contesto storiconel quale Ermanno di Carinzia ha operato e del rapporto con lesue fonti primarie Questione che per la sua complessitagrave restacomunque ancora aperta in considerazione dei molti riferimentispesso non espliciti a testi e tradizioni culturali differenti presentinel De Essentiis A tal fine ci siamo concentrati in primo luogosulla biografia di Ermanno mostrando brevemente il legame trala sua opera di traduzione di testi astronomici astrologici medicimatematici e religiosi e il De Essentiis stesso Sono stati quindimessi in risalto i nessi con la sua opera filosofica fondamentale ele sue produzioni precedenti

VI

La prima sezione ha avuto dunque una funzione introduttivaatta a contestualizzare lrsquoopera di Ermanno nel suo tempo a partiredagli influssi principali che hanno contribuito alla formazione delsuo pensiero i quali pur nella loro ampiezza e complessitagravepossono essere raggruppati in quattro filoni principali1) Influssi esercitati su Ermanno dalla scuola di Chartres eattraverso la mediazione di questrsquoultima dal pensiero di BoezioMacrobio Giovanni Scoto e dagli elementi platonici derivanti dalTimeo di Platone conosciuto come sappiamo nella traduzione diCalcidio2) ripresa di elementi e temi aristotelici a partire dalletraduzioni dei testi di Aristotele realizzate dagli autori arabiprincipalmente per quanto riguarda i trattati di argomentonaturalistico-scientifico delle opere dello Stagirita a partireinnanzitutto dallrsquoIntroductorium maius in astronomiam di AbūMalsquoshar che rappresenta anche lrsquoopera astrologica fondamentaledi riferimento del De Essentiis Basilari appaiono anche i testi diastronomia in primis il Planisfero di Tolomeo opera tradotta daErmanno sempre nel 11433) gli influssi esercitati su Ermanno dal Liber de causis(traduzione latina come noto di una rielaborazione arabadellrsquoElementatio theologica di Proclo riconducibile probabilmenteal circolo di al-Kindī) che ripropone i tratti di fondo della causalitagraveneoplatonica adattandoli alle esigenze del monoteismo e delcreazionismo e dal De Quinque essentiis dello stesso al-Kindī4) gli influssi esercitati dal Corpus Hermeticum OnoriodrsquoAutun e il Liber viginti quattuor philosophorumIl primo capitolo si conclude quindi con una sintesiconcernente la diffusione del testo e delle sue edizioni criticheNel secondo capitolo dopo aver concisamente presentato ilDe Essentiis esponendone gli obiettivi filosofici piugrave importanti egravestato preso in esame il primo Libro dellrsquoopera di cui vengonocommentati i passi piugrave rilevanti per far emergere la natura e lastruttura del pensiero metafisico di Ermanno In questa secondasezione del lavoro perciograve si egrave concentrata lrsquoattenzione su quelloche egrave lrsquoargomento fondamentale di questo studio ovvero iltentativo di tracciare la struttura originaria e fondativa di tutto ilreale secondo la prospettiva del filosofo dalmata

VII

A tal fine in questo capitolo sono stati presi in esame iconcetti metafisici centrali in base ai quali egli si propone diindividuare la struttura profonda dellrsquouniverso tutto Ermannodelinea la relazione che sussiste tra la causa primordiale e leessenze evidenziando la valenza speculativa di questrsquoultime chegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseInoltre egrave stata compiuta una comparazione testuale con le fontifondamentali alle quali egli attinge per la formulazione delconcetto di essenza cosigrave importante per il suo pensieroDopodicheacute si egrave approfondito il rapporto che intercorre traidentitagrave e differenza sottolineando come Ermanno abbiaelaborato su questo tema una concezione particolare la qualeintende lrsquoidentitagrave come radice di ogni differenza il che significache la differenza dipende e deriva per cosigrave dire ontologicamentedallidentitagrave Egli elabora questa prospettiva per difendere ildogma cristiano della Trinitagrave pericolosamente attaccato dagliislamici mostrando quindi che in Dio non vrsquoegrave diversitagrave e che Egli siidentifica con lrsquounitagrave e non conosce alcuna forma di pluralitagrave InDio infatti non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisionedella sostanza in quanto Egli egrave senza inizio e senza fine Ermannocerca di avvalorare la sua tesi riflettendo sul temadellrsquoincarnazione e mostrando che se si riconosce in Gesugrave Cristouna persona consustanziale al Padre lrsquoessere uno e trino di Dionon egrave una contraddizione Ci egrave sembrato opportuno a talproposito approfondire questrsquoaspetto ripercorrendo lrsquoexcursusstorico-filosofico che ha condotto Ermanno alla formulazione diquesto concettoDio viene presentato come il solo essere necessarioimmutabile ed eterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagraveidentitagrave eanteriore ad ogni forma di molteplicitagrave carattere inveceposseduto esclusivamente dalle creature A questo proposito gliautori cui Ermanno attinge sono soprattutto Boezio e Calcidio Inquesto percorso egli segue molto da vicino la linea speculativatracciata da Teodorico di Chartres e Adelardo di BathPer il filosofo dalmata la veritagrave di Dio va colta nel suo essereuno e trino Egli rifacendosi alle concezioni fondamentali delle suefonti nega perciograve ogni forma di dualismo originario e lo fautilizzando virtuosamente una elaborazione di stampo platonico e

VIII

neoplatonico che presuppone la precedenza dellrsquo uno rispetto aldueIn effetti anche nel Liber de causis si fa riferimento allaconcezione secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama necessariamentee costitutivamente a ciograve che egrave anterioreErmanno in sostanza dopo aver dimostratometafisicamente il primato dellrsquo uno e dellrsquo identitagrave posti su unpiano ontologico superiore concentra la propria attenzione sututti gli ambiti del reale individuando al loro interno una strutturacomplessa Nella prospettiva del filosofo dalmata dunque lamolteplicitagrave si sviluppa a partire proprio dallrsquounitagrave ed esiste soloin virtugrave di questultimaAncora nel secondo capitolo abbiamo analizzato imovimenti fondamentali di creazione determinati dalla causaprimordiale dalla quale derivano tutte le cose Nel prosieguo delsecondo capitolo oltre a ciograve sono stati indagati i concetti dimateria di forma di causa efficiente di generazione dicomposizione e di causa primordialeIl terzo capitolo verte sulla secundaria genitura oggettodella seconda parte del De Essentiis e la produzione del mondonaturale Allrsquointerno di tale capitolo sono stati presi in esame ecommentati i passi metafisicamente piugrave significativi perricostruire nel suo insieme la riflessione del filosofo dalmataattraverso unrsquoanalisi della secundaria genitura a partire dallecondizioni che la rendono possibile le leggi e i movimentifondamentali che la regolano i quali a loro volta conducono allaformazione del mondo sublunare nelle sue diverse articolazioniminerale vegetale e animale Egrave qui che Ermanno sanciscelrsquoindissolubilitagrave e la perfetta coerenza tra la sua visione metafisicaa la teoria naturalistico-scientifica da lui proposta Il cosmo si egraveformato a partire da princigravepi integri e perfetti che sono conservatidalle sfere celesti le quali provvedono a trasmetterli al creato Ilmondo inoltre risulta diviso in tre grandi regioni la SubstantialrsquoEssentia e il Medium Il processo generativo dellrsquointera realtagrave ineffetti si basa per Ermanno proprio sullrsquoincontro delle due macroregioni lrsquoEssenza e la Sostanza una attiva lrsquoaltra passiva Alla lucedi ciograve appare chiaro come la generazione nella sua totalitagrave siaregolata nei propri processi fisici dallrsquoazione mediatrice delle sfere

IX

planetarie che rappresentano la regione del Medium Tutto egrave resopossibile dai movimenti della causa prima e lrsquointero assettocostitutivo della realtagrave si basa su una serie di articolate edinamiche connessioni tra i diversi ambiti del realeSpetteragrave alle Conclusioni stabilire i risultati cui siamo giunticon questa tesi la quale a questo punto per la novitagrave di alcunitratti filosofici in essa evidenziati puograve senzrsquoaltro considerarsi unlavoro preparatorio e quasi introduttivo al pensiero di Ermannoche per la sua complessitagrave richiede certamente ulteriori especifici approfondimenti e studiCome si egrave cercato di mostrare nel presente lavoro il DeEssentiis appare senza dubbio come unrsquoopera dallalto valorespeculativo per molti aspetti straordinaria e continuamentesorprendente per il suo procedere incalzante Anche inconsiderazione di ciograve in alcuni passi il testo appare per la suadensitagrave concettuale di lettura davvero faticosa e talune tematichesono esposte con un linguaggio particolarmente complesso che atratti si fa addirittura criptico e di difficilissima interpretazioneTuttavia parafrasando Platone non egrave qui fuori luogoaffermare che le imprese ardue sono anche le piugrave belle ed hanno ilmerito di contribuire alla ricerca del vero e alla manifestazione delpensiero espressione di questo articolato labirinto stranieroeppure sempre attraente che ci conduce alla conoscenzaconsegnandoci emozioni di volta in volta nuoveIl De Essentiis rappresenta in questo senso un testo davverostraordinario capace di rapire completamente il lettore con colpidi scena di alto profilo speculativo espressione di una concezioneolistica della realtagrave nella quale unitagrave metafisica e molteplicitagravenaturale sono fuse in una articolata sintesi ad un tempometafisica teologica e scientifica Le diverse concezioni anchevivaci e penetranti di Ermanno risultano perfettamentearmonizzate fra loro in una prospettiva assolutamente unitaria ecoerenteLrsquoauspicio fondamentale di questo lavoro di tesi egrave che essosappia trasmettere la bellezza e la profonditagrave del testo diErmanno consegnando alla ricerca filosofica un tassello unico perla sua particolaritagrave e densitagrave concettuale che vale la pena diindagare ulteriormente e comprendere in tutta la sua pregnanza ecomplessitagrave filosofiche

X

RingraziamentiUn lavoro di ricerca seppur condotto con passione edentusiasmo richiede sempre intense energie fatica stimoliadeguati e supporti importantiDa questo punto di vista devo ammettere che senza lrsquoausiliodi alcune persone davvero speciali per la propria intelligenza esensibilitagrave questa tesi forse non avrebbe avuto il volto che haMi riferisco innanzitutto alla mia famiglia e ai miei amici checon il proprio sostegno mi hanno supportato nella stesura e nonin rare occasioni pazientemente sopportato A tuttiindistintamente va un grazie di cuore Vorrei perograve dedicare congrande affetto questo lavoro a mia sorella Marilena che ne hacondiviso con me i momenti salienti cosigrave come del resto ogni faseimportante della mia vita sempre con attenta e partecipevicinanza testimonianza di un legame indissolubileUn ringraziamento speciale e particolarmente sentito va almio tutor il Prof Michele Abbate al quale sono molto grata perlrsquoattenzione e la cura con cui ha seguito questo lavoro esoprattutto per avermi dato la sua fiducia che ho cercato di nonvanificare In effetti non credo ci siano termini appropriati perattestargli la mia stima e la mia riconoscenza spero tuttavia chele nostre lunghe chiacchierate abbiano saputo farlo Di sicuro soche senza il suo ldquoesubero di neuronirdquo la sua caparbietagrave tuttapiemontese e la sua capacitagrave di cogliere i nervi fondamentali di untesto filosofico anche complesso e non del tutto affine al suoambito di ricerca alcuni elementi del De Essentiis mi sarebberoancora oscuri Grazie infinite per questa supervisione condottamagistralmente con estrema perizia ed intelligenza che ha saputoinfondermi metodo disciplina e una piugrave raffinata capacitagrave dianalisi filosoficaUn altro ringraziamento altrettanto particolare va al ProfGiulio drsquoOnofrio coordinatore del Dottorato e mio co-tutorAttraverso il suo costante e prezioso impegno mi ha dato lapossibilitagrave per me assai importante di frequentare il percorsodottorale FiTMU A lui devo inoltre la scelta di occuparmi diErmanno di Carinzia proposta che pur apparendomi findallinizio assai ardua per la complessitagrave delle questioni che avrei

XI

dovuto trattare alla fine egrave risultata essere una felice intuizionesono contenta di non aver mai desistito Lo ringrazio anche peraver seguito questo lavoro con attenzione e pazienza fornendomistrumenti metodologici e formativi indispensabili Mi auguro cheda questa tesi possa venir fuori un bel seppur breve paragrafo diStoria della Filosofia Medievale in quel caso secondo i suoiparametri di giudizio si tratterebbe di un buon lavoro cosigrave dadare un senso ulteriore a tutti i suoi sforziRingrazio poi sentitamente e di cuore il Prof CharlesBurnett per la sua encomiabile disponibilitagrave per la premura elrsquoattenzione manifestate verso questa tesi che ha seguito come sefosse sua Egli mi ha fornito innanzitutto materiale bibliograficodifficilmente reperibile facendomi leggere anche suoi articoliinediti o in corso di pubblicazione dedicati al De Essentiis Egrave statolui tra lrsquoaltro a donarmi una copia del frammento di ML Colkerriportato sottoforma di allegato nel presente lavoro Mi ha fattoaccedere in piugrave alla sua biblioteca personale permettendomi diattingere a testi fondamentali per una corretta interpretazione delpensiero ermanniano dando prova di grande generositagrave e fiduciaIn secondo luogo mi ha fortemente incoraggiata consentendomi ditrascorrere nellrsquoambito di una COST-action per un programmascientifico in Medieval Europe-Medieval Cultures and TechnologicalResources (IS1005) grazie allrsquoottenimento di una borsa di studiofinalizzata allo svolgimento di una breve missione scientifica daltitolo ldquoThe scientific structure in Hermann of Carinthias DeEssentiisrdquo un periodo di studio al Warburg Institute di Londrareso possibile altresigrave dal congiunto supporto del Prof MicheleAbbate e del Prof Agostino Paravicini Bagliani che ringrazio peravermi la possibilitagrave di sfruttare questa bella ed importanteoccasione Lrsquoentusiasmo del Prof Burnett per la diffusione delletematiche relative al rapporto Islam-Occidente ed il suoinesauribile amore per la conoscenza delle stesse sono davverolodevoli Con il suo ausilio ho potuto visionare il manoscrittolondinese del De Essentiis momento alquanto emozionante Loringrazio inoltre per avermi segnalato dei riferimenti basilari edaver interpretato insieme a me alcuni passaggi particolarmentedifficili e significativi dellrsquoopera di Ermanno con conversazioniricche ogni volta di consigli preziosi e di spunti notevoli sia dalpunto di vista filosofico che metodologico

XII

Ringrazio ancora il Prof Armando Bisogno per leopportune e pregevoli osservazioni fornite alla tesi per lrsquoamiciziaper il supporto e il sostegno spesso davvero rilevanti fornitimi inquesti tre anni Devo alle sue lsquobrillanti incursionirsquo infatti alcunedelle domande fondamentali cui ho cercato di rispondere inquesto lavoro le quali hanno rappresentato spesso una vera epropria chiave di volta nella lettura del testoGrazie al Dott Mario Coppola che per circa un anno mi haseguito in qualitagrave di tutor senior dandomi validi consigliGrazie inoltre ad alcuni membri del collegio docenti deldottorato i Proff Luigi Catalani Concetto Martello e AntonellaSannino per avermi fornito spunti filosofici e riferimentibibliografici importantiRingrazio Domenico Ienna Nina Travers Carmela SicignanoMariarosaria Accarino Clelia Albano Daniele Melli ed ilcompianto amico per me sempre vivo Antonio Scorza per ilsupporto nel reperimento di alcuni testi I Proff Francesco SaverioFesta Giuseppe Razzino e Giuseppe Zarone per la grandeconsiderazione che mi hanno sempre mostrato a loro mi sentolegata ad un tempo da ammirazione ed affettoUn grazie particolare va poi al Dott Angelo Maria Vitale perlrsquoamicizia e la stimaRingrazio inoltre tutti i miei colleghi di dottorato FiTMU siadellrsquoXI che del XII ciclo con i quali ho vissuto momenti belli sancitida una crescita tanto intellettuale quanto personale I loro spunti ele loro osservazioni sono stati in alcuni casi utilissimiGrazie in particolare a Lucia Corrado Andrea NanniniCarmine Ferrara Guido Iorio Fabio Piemonte e Vincenzo Restelliper i numerosi momenti di condivisione filosofica ed umanatrascorsi insieme che hanno scandito piacevolmente questamagnifica avventura

1

IERMANNO DI CARINZIA E IL SUO TEMPO

2

Capitolo primo

Ermanno di Carinzia e il suo tempo

1 EErrmmaannnnoo ddii CCaarriinnzziiaa bbrreevvii cceennnnii bbiiooggrraaffiicciiSe il XII egrave il secolo della rinascita dello sviluppointellettuale della ricerca di nuovi equilibri tra le varie scienze ingrado di aprire a scenari veritativi ineludibili allora Ermanno diCarinzia pur essendo laquoan elusive figureraquo4 e considerato un autoreminore fu sicuramente un uomo del suo tempoCome cercheremo infatti di mostrare in questo capitoloErmanno egrave il filosofo viaggiatore del XII secolo colui il quale ne haseguito le diverse correnti di pensiero derivanti dalle variecompagini speculative che lrsquohanno attraversato e che ha saputogenerare un sincretismo filosofico fine ed equilibrato creando unponte importantissimo per gli sviluppi successivi della riflessionelatina occidentale tra la tradizione filosofica europea e la culturaaraba al fine di giungere alla determinazione metafisica dellastruttura che sottende lrsquointero universo decifrando in tal modo iltessuto ontico-ontologico teologico fisico ed astrologico del realeIn questo primo capitolo pertanto cercheremo di tracciaregli elementi storico-speculativi piugrave importanti che hannocontribuito alla formazione filosofica di Ermanno Le fonti cui egliattinge sono davvero numerosissime alcune delle quali daltraparte risultano ancora oscure perciograve il nostro saragrave un lavoro diricostruzione articolato e il piugrave possibile completo ma non deltutto esaustivo in quanto tale questione egrave quanto mai complessalaquoThe 12th century the time in which Hermann of Dalmatialived was a turning-point time in the history of both science andphilosophy a time marking the end of the early Middle Ages aperiod whose scientific and philosophical concepts could nolonger contribute to the progress of science But the century wasalso the start of a new period that of the High Middle Ages which4 S LOW-BEER Hermann of Carinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDeindagatione cordisrsquo City University of New York 1979 [Doctoral thesis] p 10

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laid the foundations of the new scientific and philosophical tenetsof the 16th century Thus Hermann lived at the end of one periodof scientific development and at the beginning of a new era inwhich he took a remarkably active partraquo5Questo dunque fu un secolo di grandi cambiamenti per lastoria della scienza e della filosofia ed Ermanno vi giocograve un ruolodi assoluto protagonistaEgli fu infatti un abilissimo traduttore dallrsquoarabo di operescientifiche astronomiche matematiche e religiose un finetrasmettitore di conoscenza ma anche un pensatore originaleSulla vita di Ermanno di Carinzia o Hermann Dalmatinconosciuto in latino anche come Hermannus Dalmata Sclavus oSecundus6 abbiamo a disposizione notizie esigue ricavate dai suoistessi scritti e da pochissime altre fonti7 Sappiamo che egrave natointorno al 1110 e proveniente dallrsquoIstria centrale8 Della suaformazione non si sa nulla di certo Tuttavia sia lrsquooriginegeografica che la prima formazione ricevuta da Ermanno nehanno influenzato il pensiero Egrave infatti in questa primissima fasedella sua vita che egli riceve gli stimoli intellettuali per recarsi inFrancia dove erano localizzati centri culturali di rilievo al fine diraffinare le proprie conoscenze Secondo quanto affermato daŽarko Dadic ndash ma non ci sono prove di questo ndash Ermanno avrebbestudiato presso il monastero benedettino di laquoSS Peter and Paul in5 Ž DADIć Hermann Dalmatin Skolska knjiga Zagreb 1996 p 96 Cf Ibidem laquoThe scolarrsquos name Hermann of Dalmatia is quoted in different versions inforeign references published on the subject to date They refer to him as HermannusDalmata Secundus Sclavus and recently Hermann de Carinthia There are arguments infavour of each of these nameraquo7 Sulla vita di Ermanno cf Ibid CH BURNETT Hermann of Carinthia in (a cura di) P Dronke AHistory of Twelfth-Century op cit ID Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisedizione critica con traduzione e commento a cura di Ch Burnett Ed EJ Brill Leiden-Koln1982 S LOW BEER Hermann of Carinthia op cit A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava oBitimaLatinskitekstuspostaviohrvatskiprijevodizradiokritickikomentarinapomeneuztekst napisao Antun SlavkoKalenic Pula 19908 Come osservato giagrave da S Low-Beer nellrsquoIntroduzione alla sua tesi di dottorato dedicata a treopere astrologiche tradotte da Ermanno di Carinzia (Cf S LOW-BEER op cit pp 10-13) nellaquale si sofferma a lungo sullrsquoorigine geografica del filosofo dalmata egrave egli stesso adinformarci circa la sua provenienza Nella sua traduzione dellrsquoIntroductorium maius di AbūMalsquoshar VI (f2v) infatti Ermanno scrive che lrsquoIstria era divisa in tre parti laquoMaritima etMontana in medio patria nostra Karinthiaraquo NellrsquoAppendix I ldquoHermannrsquos Namerdquo allrsquoedizionecritica del De Essentiis Ch Burnett riporta minuziosamente tutte le citazioni nelle qualiricorre il nome di Ermanno a partire dalle fonti piugrave antiche Anche Ž Dadić si soffermasullrsquoorigine di Ermanno rivendicandone le origini dalmata cf Ž DADIĆ op cit pp 79-85 Cfaltresigrave A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava o Bitima op cit pp 9-15

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the Woods or one of the Benedictine monasteries on the westerncoast of Istria Nothing is known about the knowledge he acquiredin the monastery but he was certainly taught basic grammarlogic rhetoric music astronomy arithmetic and geometryraquo9 Trail 1130 e 1134 vale a dire durante gli anni in cui vi insegnograveTeodorico Ermanno si recograve a studiare in Francia a Chartres Nonsappiamo cosa lo spinse realmente ma egrave probabile che laformazione ricevuta in Croazia improntata allrsquoapprofondimentodelle sette arti liberali sia stata fondamentale per lrsquoorientamentodei suoi studi futuriUno dei discepoli di Ermanno in Francia fu Roberto diKetton Nel 1135 quando Teodorico si spostograve a Parigi Ermanno eRoberto lo seguirono ivi completando i propri studi I dueviaggiarono per quattro anni nel Mediterraneo orientaleEntrambi divennero traduttori dalla lingua araba Verso il 1138tornograve in Europa e fu subito attivissimo iniziando unrsquointensa fasedi traduzione di opere arabe in lingua latinaErmanno alla ricerca dellrsquoAlmagesto di Tolomeo si recograveinsieme a Roberto in Spagna che in quegli anni era divenuta ungrosso centro drsquoattrazione in quanto rappresentava laquoagli occhi diquanti vivevano al di lagrave dei Pirenei la terra misteriosa dellrsquoignotoda esplorare Comincia quindi in Spagna la grande avventuradellrsquouomo di cultura europeoraquo10 Adelardo di Bath PlatoneTiburtino Roberto di Chester (o di Ketton) lo stesso Ermanno diCarinzia il suo discepolo Rodolfo di Bruges Gerardo da CremonaDomenico Guindisalvi Ugo di Santalla e un gruppo di studiosiebrei Petrus Alphonsi Giovanni di Siviglia Savasorda e Abrahamben Ezra sono il gruppo di traduttori che diedero vita ad unrsquooperamassiccia di translatio di testi classici ed arabi Sulla propia vita esui rapporti che ebbero tra loro ci sono poche notizie Inizialmentenon hanno una sede fissa che possa fare da punto di convergenzaper i propri lavori ma in seguito Toledo divenne grazie anche allaprotezione ecclesiastica di Raimondo arcivescovo della cittagravespagnola il luogo drsquoincontro di tutte queste forze intellettuali Difatto presso la cittagrave spagnola si diede vita al piugrave famoso laquoexampleof a school in the context of translation (hellip) developed by9 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 8710 C H HASKINS La rinascita del XII secolo Il Mulino Bologna 19822 p 242

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Mozarabs and Jews where Arabic books and knowledge weretransferred to the Latin language and which attracted studentsfrom all over the worldraquo11Furono tradotte e studiate infatti numerose opere dicarattere astrologico astronomico e matematico Lrsquoincontro con lacultura araba fu molto importante per Ermanno che fu attivocome traduttore dal 1138 al 1143 dando vita ad unrsquoattivitagrave ditraduzione molto intensa Dopo il 1143 di lui non abbiamo piugravenotizie certeTheodore Siverstein e Manuel Alonso ritengono cheErmanno abbia tradotto in Sicilia nel 1160 lrsquoAlmagestodirettamente dal greco ma queste supposizioni per ora non sibasano su prove del tutto inconfutabili12Lrsquoattivitagrave traduttoria di Ermanno si inserisce in un climaculturale del tutto nuovo in cui il progressivo affermarsi diunrsquoidea di natura laquocome complesso ordinato di fenomeni oggettodi indagine razionale fuori dai riferimenti simbolici che avevanocaratterizzato la contemplazione della natura nellrsquoAltoMedioevoraquo13 aveva comportato la necessitagrave di non interpretarnesemplicemente i segni ma di risalire alle cause che governano ifenomeni naturali laquoA una lettura del mondo fisico secondostrumenti ermeneutici mutuati dellrsquoesigesi biblica in forza dellastretta connessione fra liber naturae e liber Scripturae entrambiscritti da Dio si viene affiancando ndash in certi ambienti sostituendo ndashuna lettura che persegue ragioni e cause fisiche Si avvertelrsquoinsufficienza di una diretta riduzione dei fenomeni a segni esacramenti di un discorso rivolto da Dio agli uomini alle nature ndashproprio percheacute create da Dio ndash deve essere riconosciuta unaconsistenza ontologica una capacitagrave causativa cosi da rendere11 CH BURNETT The institutional context of Arabic-Latin translations of the middle ages areassement of the school of Toledo in (ed) O Weijers Vocabulary of Teaching and Researchbetween Middle Ages and Renaissance Proceedings of the Colloquium London The WarburgInstitute 11-12 March 1994 Brepols Turnhout 1995 p 21712 Cf M ALONSO Hermann de Carintia De essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander1946 e T SILVERSTEIN Herman of Carinthia and Greek A Problem in the lsquoNew Sciencersquo of theTwelfth Century in Medioevo e Rinascimento Studi in onore di Bruno Nardi vol II EdSansoni Firenze 1955 La questione tuttavia egrave ancora aperta sulla stessa cf inoltre CHBURNETT Arabic into Latin op cit p 132 e A S KALENIĆ Herman Dalmatin i PtolemejevAlmagest Filozofska istraživanja 13 Vol 1 Zagreb 1992 pp 13-1713 T GREGORY Speculum naturale Percorsi del pensiero medievale Edizioni di Storia eLetteratura Roma 2007 p 15

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possibile una distinzione tra lrsquoopus creatoris e lrsquoopus naturaequestrsquoultimo diviene lrsquooggetto proprio della filosofia naturalecostruita dalla ratio di cui lrsquouomo egrave dotato capace di ripercorreree spiegare il nesso delle cause seconderaquo14 Ermanno era allaricerca esattamente di questa chiave di volta convinto che unapiena comprensione del concetto di causalitagrave potesse garantirgliun accesso privilegiato alla conoscenza della struttura del reale11 11 EErrmmaannnnoo ttrraadduuttttoorree ee llaa ssccuuoollaa ddii TToolleeddoo1155A questo rinnovato clima culturale e alla determinazione diun nuovo concetto di natura concorrono la scoperta della filosofiae della scienza greca ed araba attraverso le traduzioni che dopo i

14 Ibidem15 Sulla Scuola di Toledo egrave stato scritto tanto perciograve per un approfondimento vedasi CHBURNETT The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo in the TwelthCentury in Science in Context 14 (2001) pp 249-288 ID The Translating Activity in MedievalSpain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik 12Leiden 1992 pp 1036ndash58 ID A Group of Arabic-Latin Translators Working in NorthernSpain in the Mid-Twelfth Century in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain andIreland 1 (1977) pp 62-108 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works ofHermann of Carinthia in Mittellateinisches Jahrbuch 13 (1978) pp 100-134 ID TwoApproaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg) Matthias M TischlerA Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden op cit ID The Impact of Arabic Science onWestern Civilisation in the Middle Ages in Bulletin of the British Association of Orientalists 11(1979ndash80) pp 40ndash51 ID Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircge meacutelanges drsquohistoiredes sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion Paris pp 425-436 ID MichaelScot and the Transmission of Scientific Culture from Toledo to Bologna via the Court ofFrederick II Hohenstaufen in Micrologus Nature Science and Medieval Societies 2 BrepolsTurnhout 1994 pp 101-126 ID lsquoMagister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusṭā ibnLūqārsquos De differentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the Arts Curriculum inMediaevalia Textos e estudos 7-8 (1995) pp 221-267 ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Ages Theory Practice and Criticism in (edd) SG Lofts PW Rosemann Eacuteditertraduire interpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitut Supeacuterieur dePhilosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp 55-78 M-T DALVERNYTranslations and Translators in (edd) R L Benson G Constable Renaissance and Renewal inthe Twelfth Century Harvard University Press Cambridge 1982 pp 421ndash462 CH HHASKINS The Renaissance of the Twelfth Century op cit si veda in particolare il cap 9 TheTranslators from Greek and Arabic (trad it La rinascita del XII secolo op cit) ID Studies inthe History of Mediaeval Science op cit R PERGOLA Ex arabico in Latinum traduzioniscientifiche e traduttori nellrsquoOccidente medievale Studi di Glottodidattica 3 (2009) pp 74-105 DM DUNLOP The Arabic Tradition of the Summa Alexandrinorum in Archives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 49 (1983) pp 253-263

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laquoprimi testi salernitani dellrsquoXI secolo affluiscono numerose inEuropa giagrave nella prima metagrave del XII sec nelle zone di confinesoprattutto dalla Spagna e dallrsquoItalia Meridionale Nel giro dialcuni decenni lrsquoEuropa scopre i grandi tesori della scienzaellenistica e araba a cui seguiragrave da presso il corpus aristotelicounrsquointera grande biblioteca ndash con Aristotele Tolomeo GalenoAlchindi Albumazar Alfarabi e Avicenna con testi ermeticimagici alchemici (nel secolo seguente il grande Averroegrave) ndash vienea sostituire nel nuovo ambiente delle scuole cittadine i modestitrattati delle arti liberali esemplati sul De Nuptiis di MarzianoCapella e sulle Etymologiae di Isidororaquo16Lrsquointeresse per le traduzioni dallrsquoarabo in latino coincide colperiodo in cui imperversava la grande ostilitagrave verso lrsquoIslamUnrsquoaltra figura fondamentale che emerge con particolare interesseegrave perciograve quella di Pietro il Venerabile17 Allrsquoinizio degli anni lsquo40 delsecolo questi aveva approfittato di una serie di visite nelleabbazie cluniacensi della Spagna per commissionare unatraduzione latina del Corano una sorta di dossier sul mondoislamico che avrebbe dovuto consentire agli occidentali diconoscere meglio la cultura araba e contestualmente di avvicinarei musulmani A questo progetto fece lavorare insieme al suosegretario Pietro di Poitiers il chierico Pietro di Toledo noncheacuteRoberto di Ketton e lo stesso Ermanno di Carinzia Lrsquoabbate diCluny come riportato da J Kritzeck scrive che laquothe lsquoSaracensrsquo ashe calls them are lsquoclever and learned menrsquo whose libraries are fullof books dealing with the liberal arts and the study of nature andthat Christians have gone in quest of these18 Hermann ofCarinthia at about the same time reminds Robert of Ketton of lsquothetrappings and decorations which long vigils and (their) most16 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1517 M-T DrsquoALVERNY Deux traductions du Coran au Moyen Age in Archives drsquoHistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Acircge 22-23 (1948-1949) ID Pierre le Veacuteneacuterable et la leacutegende deMahomet Dijon 1950 ID Quelques manuscrits de la Collectio Toletana in StudiaAnselmiana 40 (Roma 1956)18 hellip peritis et doctis hominibus Liber contra sectam sive haeresism Saracenorum in JKRITZECK Peter the Venerable and Islam Princeton 1964 p 238 lsquohabet gens nostra plurimosin utraque lingua peritos qui non tantum ea quae ad religionem vel ritum vestrum pertinentex vestris litteris sollicite eruerunt sed etiam quantum ad liberalia vel physica studia spectatarmariorum vestrorum intima penetrarum ibid p 250

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earnest labour had acquired for (them) from the depths of thetreasures of the Arabsraquo19La volontagrave di persuadere gli islamici circa la validitagrave deidogmi della fede cristiana saragrave un tratto saliente della riflessionedi Ermanno Nel De Essentiis infatti in alcune pagine egli sisofferma sulla sua intenzione di convincere i musulmani circa latrinitagrave di Dio dimostrando loro come sia lo stesso Dio amanifestarsi alla mente degli uomini che sanno cercarlodegnamente1122 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree ttrraaddoottttee ddaa EErrmmaannnnoo22001) SAHL IBN BISHR Fatidica2) TOLOMEO Planisfero (tradotto a Tolosa il 1 giugno 1143)213) ID Quadripartitum4) () ID Almagest5) ABŪ MAlsquoSHAR Introductorium maius6) ID De Revolutionibus Nativitatum questa traduzione nonegrave perograve attribuibita ad Ermanno in maniera definitiva7) EUCLIDE Elementa (probabilmente una rielaborazionedella traduzione di Adelardo di Bath)8) AL-KHWĀRIZMI Zij (tavole astronomiche)22 anche questatraduzione egrave con alta probabilitagrave la rivisitazione di un testo giagravetradotto da Adelardo

19 J JOLIVET The Arabic inheritance in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century op cit pp113-114 Il riferimento al De Essentiis egrave ldquohellip cultus et ornatus hellip quos ex intimis Arabumthesaurus diutine nobis vigilie laborque gravissimus acquisieratrdquo HERMANN OF CARINTHIA DeEssentiis Ed Burnett op cit p 70 Piugrave tardi Marco di Toledo nella sua Prefazione allatraduzione del Corano nel riferirsi a Ermanno lo definisce ldquoperitissimus utriusque lingueLatine et Arabicerdquo in Cod Cambridge Corp Chr Coll Ndeg CCCXXXV s XV n 5 Per un quadrocomplesso delle influenze derivanti dalle traduzioni delle opere arabe nel XII secolo sirimanda alla lettura integrale dellrsquoarticolo di Jolivet pocrsquoanzi citato Dello stesso autorevedasi anche LrsquoIslam et la raison drsquoapregraves quelques auteurs latins des XIe et XIIe in Lrsquoart desconfins (Meacutelanges Maurice de Gandillac) Parigi 1987 pp 153-16520 Riportiamo lrsquoelenco delle opere tradotte da Ermanno elaborato da Ch Burnett e presentenellrsquoIntroduzione del De Essentiis alle pp 6-821 Lrsquoopera egrave stata tradotta nel 1143 perograve non si sa con esattezza se prima o dopo la stesuradel De Essentiis anche se alcuni riferimenti impliciti allrsquoopera di Tolomeo lasciano ipotizzareche la traduzione sia avvenuta prima

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9) THEODOSIO De Sphaeris23 da cui come sottolinea Burnettegrave possibile che Ermanno abbia tratta le notizie relative alle sferegeometriche di cui parla nel De Essentiise per conto di Pietro il Venerabile il10) De Generatione Mahumet11) Doctrina Mahumet

112211 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree oorriiggiinnaallii ddii EErrmmaannnnooOltre al De Essentiis Ermanno ha composto altre opereoriginali di cui riportiamo lrsquoelenco Alcune tuttavia anche inquesto caso sono di dubbia attribuzione percheacute presentano unostile di scrittura diverso da quello del suo capolavoro24 Esse sono1) De Occultis o De indagatione cordis252) Liber imbrium26Ci sono poi come anticipato altre opere attribuite ad Ermanno lacui paternitagrave perograve non egrave ancora stata dimostrata in modo assolutosi tratta del1) Liber de invenienda radice e Liber de opere numeri etoperis materia lrsquoattribuzione di queste due opere ad Ermanno mdash22 Come precisa Ch Burnett laquoHermann refer to his own translation of these tables whichhowever has not been identifiedraquo De Essentiis p 723 Per tutti i riferimenti bibliografici relativo alle opere elencate cf la bibliografia relativa alleopere di Ermanno infra pp 217-21824 Per un quadro esaustivo oltre allrsquoIntroduzione del De Essentiis cf CH BURNETT Arabic intoLatin op cit Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 90-120 e F ŠANJEK Herman Dalmatin(oko 1110 ndash posl 26II 1154) Bio-bibliografski prilozi in Hermann of Dalmatia Rasprava obitima op cit p 15 ss Questrsquoultimo testo molto dettagliatamente riporta il contenutosintetico delle singole traduzioni Per il Liber imbrium il De Occultis o De indagatione cordiscf anche S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit25 Questo testo egrave stato tradotto ed edito in inglese da BN DYKES col titolo Hermann ofCarinthia The Search of the Heart The Cazimi Minneapolis Minnesota 201126 Per i dettagli relativi a tutti i testi le opere tradotte ed attribuite ad Ermanno e airiferimenti col De Essentiis cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisop cit pp 6-8

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come sottolineato da Burnett mdash egrave presente nella collezione dimanoscritti di R di Fornivalrsquos2) Liber de circulis3) De compositione et usu astrolabiiLe opere che piugrave di tutte hanno influenzato Ermanno nellacomposizione del De Essentiis sono lrsquoIntroductorium maius leopere di astronomia cui dedicheremo un paragrafo specifico eFatidica che fu anche il primo testo tradotto da Ermanno nel 1138in Spagna Di questrsquoopera di Sahl ibn Bishr Ermanno tradusse soloil sesto libro mentre i primi cinque furono tradotti da Giovanni diSivigliaLrsquoopera era stata scritta secondo i canoni dellanticatradizione astrologica greca infatti lrsquoautore nellrsquoelaborare il suotesto egrave stato influenzato in special modo dal pensiero astrologicodi Dorotheus Il testo contiene riferimenti alle divinazioni basatesui movimenti dei pianeti e delle comete ed egrave dedicato aipronostica che laquowhich Hermann defines in the De Essentiis27 as theprediction of events pertaining to the universe or to nations as awhole rather than to the individual (e g war famine earthquakeconflagration and flood pestilence and change of world-rule)raquo28In effetti ma avremo modo di constatarlo Ermanno sia nellatraduzione dellrsquoopera di Abū Marsquoshar che nella composizione delDe Essentiis dimostra di essere particolarmente sensibile a questotema e sapragrave avanzare anche ipotesi personali29NellrsquoIncipit alla traduzione il filosofo dalmata sostiene chedopo il creatore del mondo il sole controlla tutte le cose Gestiscetutto il potere piugrave alto e mantiene il potere principale di decisionesu tutto ciograve che accade nel mondo inferiore27 Burnett subito dopo riporta il passo del De Essentiis op cit 70rH-70vB ldquoPreterea tiumpartium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebro reperiuntur hellip inpronosticis autem utriuslibet generis ex hisdem item modis in varia mundi accidentia perdiversas terrarum partes ac preterea mdash quantum (ab Albumaixar) ex Alkirenet accedit mdash pereadem item genera tripartitis hellip Ex omnibus igitur his instauratur multiplex pronostico rumspeculatio per diversa loca in varios temporum motus hinc enim astrologi varios seculorumcasus hinc diversos humani generis status hinc etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo28 CH BURNETT Arabic into op cit p 11629 Ibid p 117

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Ermanno dimostra ciograve con il fatto che le persone misurano icicli della terra attraverso il movimento del sole e tramite ilmovimento degli altri pianeti rispetto allo stesso soleIn questo modo le diverse parti della terra sono soggette adiverse forze planetarie Allo stesso modo differenti eventi sonocontrollati da differenti successioni di tempo30Formalmente lrsquoopera egrave divisa in sette trattatti anche sesostanzialmente comprende tre diverse parti La prima la piugraveimportante discute i vari cambiamenti nel mondo la secondatratta i cambiamenti dellrsquoaria e la terza considera ledisuguaglianze tra le persone a causa di influssi diversiIn questrsquoopera il sole egrave ritenuto il corpo celestiale piugraveimportante al suo interno si dimostra prima come esso controllicol suo potere il mondo superiore mostrando successivamentecome decida su tutti gli eventi nel mondo inferiore In seguito sidiscute del ldquoSignore dellrsquoAnnordquo cioegrave del fatto che ogni anno egravecaratterizzato dalla lsquosignoriarsquo di un determinato pianeta I pianetisono inoltre divisi in buoni e cattivi I buoni sono il Sole VenereMercurio la Luna e Giove e i cattivi invece sono Marte e SaturnoQuesta suddivisione egrave presente in tutti i trattati astrologicimedievali e anche in quelli successivi31 Ermanno la riprenderagraveanche nel De EssentiisNella parte finale del testo ci si sofferma sulle condizionigenerali di vita con una previsione circa la penuria o lrsquoabbondanzache caratterizzeragrave gli anni successiviViene infine enfatizzata lrsquoimportanza delle eclissi solari elunari in quanto molto dannoseIl Liber imbrium presenta una breve introduzione diErmanno e costituisce il tentativo di dar vita ad un manualededicato alla previsione della pioggia tema di cui sembra che gliIndiani fossero abili conoscitori Purtroppo le fonti alle qualilrsquoautore ha attinto per la sua composizione non sono menzionate30 HERMANN OF CARINTHIA Fatidica Ed S Low-Beer op cit p 138 ldquoSecundus post conditoremorbis moderator Sol ut superne ducatum potencie ita omnium inferioris mundi accidenciumprincipale gerit consilium Omnes et enim terrarum alternationes primum Solis motu deindeceterarum comitatu metimur Unde nec aliter diverse terrarum partes varias stellarum virespaciuntur que in diversis temporum successionibus varii rerum eventus administratur Inspeculandis igitur mnibus mundi per orbem accidentibus primum anni dominus omnis huiusartificii dux eligendus est Cuius auspicia Solis munere sumunturrdquo31 Cf Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit pp 97-99

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Questo testo perograve ha il pregio di fondere la tradizione orientalecon quella occidentale anche se solo meccanicamente e su aspettiprettamente tecnici questo collegamento tuttavia egrave moltoimportante percheacute egrave unrsquoanticipazione di quanto avverragravesuccessivamente nel De Essentiis32Inizialmente Ermanno basograve le proprie conoscenzeastrologiche solo sulle teorie di Bishr fino a quando cioegrave nontradusse lrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar la cuiinterpretazione astrologica differiva molto dalla prospettiva diBishr percheacute intrisa della filosofia naturale di AristoteleLrsquointroduzione di questa nuova filosofia fu fondamentale non soloper la formazione di Ermanno ma anche per gli sviluppi successividel pensiero scientifico europeoPiugrave o meno nello stesso momento il filosofo dalmata scrisseil De Occultis che presenta altre informazioni di natura astrologicariguardanti soprattutto lrsquoars divinatoria e i IudiciaNel 1143 quando scrisse il suo De Essentiis Ermannorealizzograve il primo tentativo di rilievo di applicare lrsquoastrologia allaspeculazione metafisica latina cercando di fondervi il neo-platonismo tipico della tradizione di Chartres portando acompimento la volontagrave giagrave mostrata in precedenza di collegare lacultura occidentale con il pensiero di matrice araba orientalepersiana22 IIll XXIIII sseeccoolloo uunn lsquolsquolliimmbboorsquorsquo ttrraa vveecccchhiioo ee nnuuoovvooIl XII secolo in virtugrave degli elementi che abbiamo pocrsquoanzirichiamato egrave ormai da tutti gli studiosi ricordato come il secolodella rinascita33

32 Ibid p 10133 Per una visione drsquoinsieme della riflessione filosofica nel dodicesimo secolo si rimanda a PDRONKE A History of Twelfth-Century op cit M PEREIRA La Filosofia nel Medioevo EdCarocci Roma 2008 E GILSON La philosophie au Moyen Acircge Paris 1944 Sulla ldquorinascitardquo delXII secolo e sulla Scuola di Chartres invece cf G DrsquoONOFRIO (a cura di) Storia della Teologianel Medioevo (3voll) Ed Piemme Casale Monferrato 1996 RL BENSON G CONSTABLE CDLENHAM (eds) Renaissance and Renewal in the Twelfth Century Harvard University PressCambridge (Mass) 1991 A CLERVAL Les eacutecoles de Chartres au Moyen Age du Ve au XVIe sieacutecleMinerva Paris 1895 R L POOLE Illustrations of the History of Medieval Thought in theDepartiments of Theology and Ecclesiastical Politics II ed Society for Promoting ChristianKnowledge London 1920 pp 95-115 e The Masters of the Schools at Paris and Chartres in

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Questo momento della storia medievale ha risentitopositivamente di importanti sviluppi scientifici e tecnologicinoncheacute delle nuove tendenze filosofiche e culturali che proprio inquel secolo si affermarono Si guardava al passato per riscoprirecon rinnovato entusiasmo le fonti del sapere greco e araboTuttavia laquoil fatto ldquorinascitardquo non si riduce ad unrsquoimitazioneappassionata dei capolavori letterari estetici scientifici filosoficidellrsquoAntichitagrave greco-romana imitazione che al limite finirebbeper essere una restituzione archeologica Comporta alla letteracon tutta la relativitagrave dei tempi dei luoghi e delle persone una ri-nascita unrsquoesistenza nuova unrsquoiniziativa tanto piugrave irriducibile alsuo nutrimento antico in quanto si tratta di unrsquoiniziativa dellospirito Lrsquoimitazione egrave allora al servizio dellrsquoinvenzione anche lagravedove la nutreraquo34Ermanno con le sue traduzioni operograve proprio in questoperiodo ricco per lrsquoEuropa di profondi mutamenti cercando conla sua attivitagrave di costruire un legame fondamentale tra latradizione metafisico-teologica europea e lrsquoIslam vale a dire conquelle che si presentavano come forme di pensiero capaci dideterminare un effettivo cambiamento Tale legame tuttaviaaffonda le proprie radici giagrave nei secoli VII e VIII laquowhen ArabsJohn Salisburyrsquos Time in English Historical Rewiew 35 (1920) pp 321-42 G PAREacute A BRUNETP TREMBLAY La Renaissance du XII siegravecle Les eacutecoles et lrsquoenseignement VrinInst drsquoEacutetudesMeacutedieacutevales Paris-Ottawa 1933 pp 138-210 JM PARENT La doctrine de la creacuteation danslrsquoeacutecole de Chartres Vrin Paris 1938 RW SOUTHERN Mediaeval Humanism and Other StudiesBlackwell Oxford 1970 pp 61-85 che ha parlato di una ldquoleggenda di Chartresrdquo P DRONKENew Approaches to the School of Chartres in Annuario de Estudios Medievales 6 (1969) pp117-140 e J CHAcircTILLON Les eacutecoles de Chartres et de Sant-Victor in La scuola nellrsquoOccidentelatino dellrsquoAlto Medioevo Atti della XIX Settimana di Studio (Spoleto 15-21 aprile 1971)Centro Italiano di Studi sullrsquoAlto Medioevo Spoleto 1972 pp 795-839 Cf inoltre E GARINStudi sul platonismo medievale Le Monnier Firenze 1958 T GREGORY Platonismo medievaleStudi e ricerche Istituto Storico Italiano per il Medioevo Roma 1958 ID Mundana sapientiaop cit pp 1-59 75-173 M-D CHENU La theologie au douzieme siegravecle Vrin Paris 1957 (tradit La teologia nel XII secolo Jaca Book Milano 1992) pp 123-59 RW SOUTHERN The Schoolsof Paris and the School of Chartres in (edd) RL Benson G Constable Renaissance andRenewal in the Twelfth Century op cit pp 113-37 NM HAumlRING Commentary andHermeneutics in ibid pp 173-200 S GERSH Platonism - Neoplatonism - Aristotelianism ATwelfth-Century Metaphysical System and Its Sources ibid pp 512-34 ancora su Chartres cfM-D CHENU Nature ou histoire Une controverse exeacutegeacutetique sur la creacuteation au XIIe siegravecle inAHDLMA 20 (1953) pp 25-30 J MOREAU ldquoOpifex id est Creatorrdquo Remarques sur leplatonisme de Chartres in Archiv fuumlr Geschichte der Philosophie 56 (1974) pp 33-49 EMACCAGNOLO Rerum universitas Saggio sulla filosofia di Teodorico di Chartres Ed Le MonnierFirenze 197634 M -D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 24

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conquered North Africa Southern Italy and Spain certain politicaland cultural ties between Europe and Islamic world wereestablished which proved to be significant for the furtherdevelopment of philosophy and science in medieval Europe Theseties which were strengthened in the eleventh and especially in thefirst half of the twelfth century became a foundation for a newscience that is for the synthesis of Western European and Arabicsciencesraquo35In questa fase gli eruditi cristiano-latini erano alla ricerca dirisposte che non riuscivano a trovare nella filosofia antica perciogravevolsero il loro sguardo ai testi arabi con cui vennero a contattonei quali trovarono numerosi spunti di riflessione Essi infattierano portatori di una cultura matematica scientificaastronomica ed astrologica molto raffinata tratta dai pensatorigreci persiani ed indiani di cui avevano tradotto le operemaggiori36Questo significativo e determinante processo di translatio siestese perciograve oltre che alla filosofia anche alla scienza allaletteratura e alla teologia la quale accresciuta di cotanti contenuticonobbe un profondo rinnovamento ed una risistemazionedottrinalelaquoAllrsquoidea di rinascita dunque ndash soprattutto sotto lrsquoaspettospecifico degli studi teologici ndash sembrerebbe dover esseresostituita quella di progresso ossia di ripresa e sviluppo dei germiprecedentemente fecondati nella sapienza del Medioevomonastico proprio alla luce della stessa regola della continuitagravestorica invocata da Haskins e Gilson per giustificare lrsquoapplicazioneal secolo dodicesimo dellrsquoidea di umanesimo culturaleraquo37 GiuliodrsquoOnofrio fa notare come non possa esservi una vera crescita35 S KUTLESA Croatian Philosophers I Hermann of Dalmatia op cit p 58 Sulla storia delpensiero islamico e arabo si vedano C DrsquoANCONA (a cura di) Storia della filosofia nellrsquoIslammedievale voll I-II Einaudi Torino 2005 C BAFFIONI Filosofia e religione in Islam EdCarocci Roma 1997 ID I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996 M SHARIFKHAN M ANWAR SALEEM Muslim Philosophy and Philosophers New Delhi 1994 D URVOY Lespenseurs libres dans lrsquoIslam classique Paris 1996 Infine per una ricostruzione storica dellaspeculazione ebraica medievale si consultino C SIRAT La filosofia ebraica medievale PaideiaBrescia 1990 e M ZONTA La filosofia ebraica medievale Storia e testi Laterza Roma-Bari200236 Per un approfondimento cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 16-4337 G DrsquoONOFRIO Gli studi teologici e il progresso culturale dellrsquoOccidente in Storia della Teologianel Medioevo Vol II La grande fioritura op cit p 13

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senza traumi o senza la rinuncia ad assetti concettuali significativie precedentemente vigenti laquoQuesta constatazione sembra alloraconsentire una possibilitagrave di recupero del migliore significatodellrsquoidea di rinascita alla luce del principio generale per cui ogniapertura ad una nuova dimensione di vita puograve ancheparallelamente essere il risultato naturale di una crisi cheimpoverisce o frantuma alcuni tra i piugrave importanti valoritradizionaliraquo38Piugrave specificamente gli intellettuali del XII secolo attinserodunque sia alla tradizione classica greco-latina sia alla culturaaraba islamica indiana persiana e celtica rielaborandone in modooriginale i contenuti39 Affincheacute si possa parlare di rinascitainvero non egrave sufficiente enunciare le tradizioni filosofiche eletterarie precedenti ma bisogna piuttosto evidenziare lariformulazione e la riutilizzazione che si opera di esselaquoIn the early twelfth century theology is confined for themost part to the reconciling of traditional authorities in new wayslike the closely related and widely influential movement towardthe codification of canon law40 Insofar as it manifests a genuinedesire to establish rational bases of enquiry it points toward theswallowing-up of its own achievements in the more decisivereorganization of knowledge in the later twelfth and thirteenthcenturies There is no avoiding the fact that to a great extent theoriginal thinkers of the early twelfth century inhabit a sort oflimbo suspended between old and new yet it is equally clear thatan interest in new intellectual ventures is one of the distinctivecharacteristics of the periodraquo41 Da siffatto punto di vista Ermannoincarna perfettamente le aspirazioni del proprio tempo in quantoesponente di spicco di questo lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo di cuiparla Wetherbee che caratterizza il XII secolo la sua opera egravecontinuamente attraversata da tali tensioni38 Ibidem39 Cf F ROSENTHAL Das Fortleben der Antike in Islam Artemis Zuerich 1965 (tr inglese TheClassical Heritage in Islam) Routledge and Kegan Paul University of California PressBerkeley 197540 J DE GHELLINCK Le mouvement theacuteologique du XIIe siegravecle (2nd ed Bruges-Brussels-Paris1948) pp 7-9 52-65 Cf anche LM DE RIJK Logica Modernorum (Assen 1962-7) II I pp 126-3041 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in P Dronke(ed) A History of Twelfth-century op cit pp 22-23

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Questo egrave il periodo in cui viene a mutare il concetto stesso diconoscenza fino a determinare un diverso assetto delle variediscipline del sapere la cui organizzazione tende ad una piugravespiccata attenzione verso i temi di carattere scientifico senzatuttavia eludere del tutto il sapere teologico Ciograve comporteragrave laformazione di uno nuovo approccio alla realtagrave alla teologia allacultura e quindi alla speculazione filosofica e alla vitalaquoNew knowledge is assimilated in random ways and whileit helps to generate a sense of the possibility of a morecomprehensive approach to learning the proliferation of the newtexts and methods exerts a distracting influence It is one of themany paradoxes of the intellectual life of the period that theconcern for synthesis coexist even the work of individual masterswith a tendency toward the pursuit of isolated specialities ()This opposition between the spirit and the substance of twelfth-century learning is nowhere more striking than in the area wherethe spirit of the lsquotwelfth-century Renaissancersquo has seemed toexpress itself most vividly in philosophical terms the study of theuniverse and of the man in his relation to the universal orderraquo42Nella classificazione delle scienze del XII secolo la teologialaquorappresenta il momento piugrave alto del sapere filosofico () Vanosarebbe quindi cercare negli autori di questa etagrave e in generale intutto il pensiero cristiano prima del trionfo dellrsquoaristotelismo unagiustapposizione estrinseca fra filosofia e teologia questa infatti egravela vera filosofia Cristiana intesa come riflessione sui datidellrsquoesperienza religiosa che il credente vuole approfondire peravviarsi alla intelligentia della rivelazione Sol quando lrsquoOccidentelatino avragrave accettato il massiccio sistema aristotelico della naturaquesto costituiragrave la filosofia nata dallrsquoautonoma ragioneprecristiana (Aristotele) subordinata o contrapposta alla teologiaintesa nel significato piugrave schiettamente scolasticoraquo43La fede diviene cosigrave la premessa la laquoguida e insiemelrsquooggetto della riflessione filosofica (hellip) quellrsquoimmediato senso deldivino si articola in una ricerca di Dio attraverso la natura creata ele prime prove della sua esistenza sono piuttosto lrsquoespressione42 Ibidem43 T GREGORY Anima mundi La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres EdSansoni Firenze 1955 p 41

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della commossa ascesa dellrsquoanimo dal variopinto molteplice al suoautoreraquo44Come sottolineato da Gillian R Evans il termine greco lsquometa-physicalrsquo diventa il latino lsquosuper-naturalrsquo laquoyet for the Christianworking within the Latin tradition in the late twelfth centurythere is something sui generis about that aspect or dimension ofthe supernatural which is divine To urge to treat the Christianfaith as a formal academic discipline and the consequent need toconsider how that study should fit with that of other academicsubjects sharpened as the school of the twelfth century evolvedinto the universities of the thirteenthraquo45In questo variegato quadro grande importanza assumelrsquoinsegnamento di Boezio ed in particolare lo studio degli Opusculasacra46 che in un momento di transizione anche per laformulazione dottrinale di alcuni contenuti della fede cristianahanno contribuito a definire laquothe lsquoscientificrsquo status of theologyrsquo Ifour first question is how the study of the opuscula sacra affectedtwelfth century understanding of the problem of the distinctionbetween metaphysics and (Christian) theology and the shaping ofideas about its scope and nature we need to concentrate on twopassages Boethiusrsquo remarks in the De hebdomadibus aboutcommunes animi conceptiones generated even in the twelfthcentury some sophisticated thinking about lsquofirst principlesrsquo Andin De Trinitate II Boethius seeks to lsquoplacersquo theology as lsquometa-physicalrsquo in relation to mathematics and physicsraquo47Questo duplice indirizzo egrave davvero fondamentale percheacute hainfluenzato in maniera determinante il modo di pensare deltempoIn effetti gli Opuscula sacra boeziani laquorappresentano per imaestri del secolo XII uno straordinario stimolo a chiarire anchenel confrontoscontro reciproco le proprie posizioni speculative44 Ibid p 4245 G R EVANS The discussion of the scientific status of theology in the second half of the Twelfthcentury in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A Niederberger Metaphysics in the TwelfthCentury On the Relationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004 p 16146 Su questo punto cf D BRADSHAW The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JohnMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge University Press Cambridge2009 M GIBSON (ed) Boethius his life thought and influence Oxford 198147 G R EVANS The discussion of the scientific status op cit p 162

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in particolare riguardo lo statuto epistemologico delle scienze e lemetodologie peculiari di ciascuna disciplina compresa lateologiaraquo48Come ha ampiamente chiarito M-D Chenu Boezio egrave stato inquesta fase uno dei maestri di riferimento per la costituzione di unpensiero metafisico-teologico fino a poter qualificare il XII secolostesso laquoper la sua mentalitagrave filosofica aetas boetianaraquo49 Il filosofodel VI secolo infatti ha saputo essere maestro di logica e dimetodo noncheacute fine umanista e teologo capace di dar vita ad unvocabolario specifico ed esempio indiscusso per la traduzione deitesti condotta con scrupolositagrave e precisione Egrave lo stesso Ermannoa ricordare nella propria prefazione allrsquoIntroductorium maius diAbū Malsquoshar 50 che egrave necessario adottare il metodo boeziano perquel che concerne le regole di una buona traduzione indicazionetra lrsquoaltro fatta propria da molti traduttori operanti in quelperiodo Anche se Ermanno predilige uno stile traduttorio menoletterale e piugrave libero tendente allrsquoutilizzo di un latino eleganteEgli per esempio interpretograve le regole di Boezio moltoliberamente provvendo a riassumere il testo di Abū Malsquosharqualora vi riscontrasse ripetizioni o svolgimenti superfluiinserendo riflessioni personali o citando altre fonti allorchegrave utiliNumerose sono le opere del pensatore latino commentate aChartres soprattutto da Teodorico maestro di Ermanno sul qualeeserciteranno unrsquoinfluenza considerevole non solo dal punto divista metodologico ma anche teologico-filosofico Avremo modo dievidenziare alcuni tratti salienti di questa correlazione nel corsodel lavoro48 L CATALANI I Porretani Una scuola di pensiero tra alto e basso Medioevo Brepols Turnhout2009 p 22749 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 161 Per un approfondimento si consultitutto il capitolo sesto del medesimo testo intitolato appunto ldquoAetas boetianardquo pp 161-17950 Ermanno come precisa M-D Chenu a p 165 del suo testo riferisce le parole del suo amicoRoberto laquoQuamquam equidem nec tibi pro more tuo mi Hermanne nec ulli consulto alienelingue interpreti in rerum translationibus a Boecii sententia quadam ullatenus divertendum sitita tamen (hellip)raquo Come riportato sempre da Chenu il seguente passo egrave stato citato da Ch HHaskins Studies in the History of Medieval Science Cambridge (Mass) 19271 p 46 Su questocfr anche R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 9-40 CH BURNETT Some comments onthe translating of works from arabic into latin in the mid-Twelfth century in OrientalischeKultur und Europāisches Mittelalter a cura di Albert Zimmerman Miscellanea Mediaevalia 17Walter de Gruyter Berlino 1998 pp 161-171 cf poi ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Age theory practice and criticism op cit

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Egrave in ogni caso utile ricordare che Ermanno deve proprioallrsquoinsegnamento di Teodorico la conoscenza degli autori latini51A Chartres il nostro autore trovograve un humus culturale assai fertilegrazie alle fonti greco-latine ermetiche e neoplatoniche con cuivenne a contatto e che ne indirizzeranno in maniera decisiva ilpensiero In questo stesso ambiente laquotornano a circolareesercitando profonda influenza il Timeo con il commento diCalcidio ed il commento di Macrobio al Somnium Scipionis ndash chetrasmettevano frammenti significativi della scienza ellenistica ndashtesti di scarsa fortuna nellrsquoAlto Medioevo Con molta chiarezza lacultura europea del XII sec avvertigrave la radicale novitagrave costituitadalle traduzioni di testi filosofici e scientifici dallrsquoarabo e dal grecoche facevano conoscere allrsquoOccidente latino un sistema del mondoprima ignoto unrsquoidea di natura e di uomo senza riferimentisimbolici fondata su precisi riferimenti razionaliraquo52 Gli arabidiventano gli affermati maestri della nuova scienza e al loroinsegnamento si riferiscono laquoquanti si impegnano ad offrire unaconcezione del mondo secondo princigravepi e cause naturali (hellip)Ermanno di Carinzia si impegna con il suo De Essentiis acomunicare quanto ha appreso lsquocon lunghe vigilie e grandefaticarsquo(hellip) dai piugrave profondi tesori degli arabi La ricchezza diquesta nuova scienza ldquocostruita ratione ducerdquo si contrappone allapovertagrave della cultura latina ldquoMundana sapientia filosofia mundirdquoquesta egrave la scoperta del XII sec a contatto con una nuovabiblioteca di libri filosofici e scientifici di astrologia medicina dimagia di alchimia che venivano a saziare lrsquoantica filosofandiaviditas dei Latini La cultura medievale fin qui orientata ad unavisione del mondo fisico come ldquolibro scritto da Diordquo dainterpretarsi quale sacramentum salutaris allegoriae secondo letecniche ermeneutiche dellrsquoesegesi della Bibbia ndash scopre unanatura che pur nel suo essere creatura puograve divenire oggetto diuna conoscenza razionale capace di fissare leggi e causedellrsquoaccadereraquo53 A una natura compresa completamente51 Nella Prefazione alla sua traduzione del Planisfero di Tolomeo cf CH BURNETT Hermann ofCarinthia De Essentiis Appendix II p 349 Ermanno riferendosi a Teodorico si esprime cosigraveldquoTibi inquam diligentissime preceptor Theodorice quem haut equidem ambigam Platonisanimam celitus iteram mortalibus accommodatam Quo factum est principaliter ut non aliterquam aureis culmis Cerenem maturo palmite Bacchum unum te Latini studii patremrdquo52 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1653 Ibid pp 16-17

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nellrsquoorizzonte della volontagrave divina laquo(ldquoipse quippe rerum naturahabet naturam suam Dei scilicet voluntatemrdquo aveva insegnatoAgostino) si sostituisce una natura come ordo nexus et seriescausarum Adelardo di Bath uno dei pionieri della nuova scienzatraduttore fra lrsquoaltro degli Elementi di Euclide e di operematematiche arabe indica con precisione i nuovi compiti dellaragione A chi proponeva unrsquointerpretazione radicalmenteteologica dei fenomeni fisici trovandone la spiegazionenellrsquoinsondabile volontagrave di Dio causa diretta di ogni accadereAdelardo risponde ldquosi deve seguire la scienza umana per quanto egravepossibile laddove viene meno si deve far ricorso a Dio ma poicheacutenoi non siamo ancora al punto di riconoscere la nostra ignoranzatorniamo alla ragionersquo lsquostudia attentamente ndash prosegue ndash osservale circostanze e non ti meraviglierai degli effettirdquoraquo54Possiamo quindi concludere queste considerazionipreliminari osservando che la filosofia del secolo XII egraveunrsquoespressione coerente delle mutazioni che stavanoattraversando questo secolo secolo di sviluppo e conflitti dimodernizzazioni e riorganizzazione della tradizione culturaleclassica la quale culmina nella laquoconquista di un sapere cheattraverso lrsquoemergente seppur ancora vaga idea di progresso elrsquoapprofondimento dei significati e funzioni della ratio elrsquoaffermazione della sua centralitagrave si mette in condizione dirappresentare e sostenere in modo piugrave adeguato le trasformazioniin attoraquo55 Lo sviluppo del pensiero filosofico nel secolo XIIesprime quindi e rappresenta laquonella fase del suo esordio unprimo importante passaggio dei processi di laicizzazione delsapere ndash ancora prima che essi trovino nel modello aristotelicodella scienza lo sbocco e le manifestazioni teoriche piugrave pertinentied adeguate ndash caratterizzati dalla divaricazione dei campi dicompetenza di ratio e fides pur continuando a riconoscere il ruoloed il significato di referente culturale universale e necessario cioegravesenza assimilarla allrsquoopinione come peraltro si manterragrave54 Ibid p 17 Si rimanda al testo per i riferimenti allrsquoopera di Teodorico Il passo di Agostinosi riferisce al De civitate Dei XXI 8 2 PL 41 721 cf Isidoro Etymologiae XI III 1 Lacitazione relativa ad Adelardo di Bath si riferisce invece alle Quaestiones naturales 4 64 EdMuumlller pp 8 5955 C MARTELLO Fisica della creazione La cosmologia di Clarembaldo di Arras Tractatulussuper Librum Genesis Testo traduzione e commento Ed CUECM Catania 1998 p 39

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frequente sebbene ad intervalli sempre piugrave ampi fin dentro allecategorizzazioni di alta cultura della modernitagraveraquo56Tali processi si realizzano a partire da strutture concettualidi matrice platonica-neoplatonica ed in riferimento allrsquoesigenza didover chiarire come pocrsquoanzi anticipato i capisaldi della fedecristiana alla luce degli attacchi dottrinali provenienti inparticolare dallrsquoIslam57 su questo aspetto specifico avremocomunque modo di ritornare in maniera piugrave dettagliata nelprosieguo del lavorolaquoNegli ambienti culturali latini della prima metagrave del XIIsecolo sia ldquoscolasticirdquo sia monastici piugrave ldquoavanzatirdquo in quantoricettivi dei piugrave diversi apporti riferibili a ciograve che rimane deisaperi antichi e a ciograve che ldquopenetrardquo in essi dalle altre areelinguistiche la greco-bizantina e la arabo-islamica culmina ilprocesso di riscoperta della filosofia come sapere razionale eattuale quindi non nel senso di ldquoamore del Verbordquo mediante cuinellrsquoalto medioevo egrave stata sostanzialmente identificata colpensiero cristiano neacute come ldquofilonerdquo culturale definitivamenteesaurito e ldquocircoscrittordquo nellrsquoantichitagrave precristiana ancorcheacute riccodi stimoli intellettuali secondo lrsquoautorevole modello teoricorisalente alle Confessiones di Agostino ma come insieme diconoscenze autonome almeno limitatamente al metodo dallateologia come esegesi Tale riscoperta che ha le proprie ldquoradicirdquonellrsquoetagrave carolingia e in particolare nel pensiero di GiovanniEriugena che ldquocatalizzardquo e orienta i molteplici interessi ldquocoltivatirdquodalle generazioni a lui precedenti e negli anni in cui egrave attivo pressola corte di Carlo il Calvo pone come fondamentale il problema diadeguare al pensiero religioso ciograve che egrave ldquopercepitordquo come ldquovivordquodella tradizione filosofica trovando in questrsquoultima gli strumentiper lrsquoapprofondimento razionale del primo cui peraltro si deve lastatuizione dellrsquoldquoorizzonterdquo veritativoraquo58Egrave lecito senza dubbio affermare pertanto che il XII secolorappresenta un ponte tra vecchio e nuovo e sapragrave dar vita ascenari speculativi alquanto complessi ma densi allrsquointerno deiquali Ermanno di Carinzia ha lasciato tracce importanti che hanno56 Ibid p 1957 Cf Ibid pp 20-2158 ID Platone a Chartres Il Trattato sullrsquoanima del mondo dI Guglielmo dI ConchesIntroduzIone traduzIone e note Officina degli Studi Medievali Palermo 2011 p IX

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contribuito alla determinazione di paradigmi filosofici rilevanti ingrado di conciliare le istanze provenienti dalla scienza di matricegreco-araba e la tradizione latina indagate con vigore intellettualee fervente sete di conoscenza33 LLrsquorsquohhuummuuss ccuullttuurraallee ddii CChhaarrttrreess ee llrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii

TTeeooddoorriiccooAssai significativa per la formulazione del pensieroermanniano egrave lrsquoinfluenza di Teodorico di Chartres e dellrsquoambienteculturale chartrianoGrazie al suo maestro Ermanno conosce dei testi basilariper la propria formazione Teodorico infatti laquocollected manyknown texts or extracts from them in an anthology entitledHeptateuchon The anthology was patterned along the sevenliberal arts hence the title The pratical arithmetic dealt with inthe Heptateuchon was based on the works of Boethius Capella andanother unidentified author One of the texts in the Heptateuchonwas penned by Julius Frontinus who wrote about themeasurement of area Extracts from works written by Columellain the first century were added to these texts The antology alsoincluded extracts from the works of Isidore of Seville who ndash at theturn of the 6th to the 7th century ndash clearly distinguished naturalfrom superstitious astrology The Heptateuchon included extractsfrom the works of Gerbert and Gerland and a complete abacusAlong with two books on geometry by Boethius the antologyincluded two more texts one discussed digits and other usedthem in computationraquo59Inoltre a Chartres erano senzrsquoaltro conosciuti il primo deidue libri degli Elementa di Euclide e il De Nativitatibus siveMatheseos libri VIII un trattato di astrologia scritto nel V secolo daGiulio Firmico Materno ed intriso di speculazioni neoplatoniche ilquale espone una vera e propria apologia della scienzaastrologica Grazie alle traduzioni di Adelardo di Bath in piugrave aChartres vi era un clima di apertura verso gli studi scientifici ematematici soprattutto per quanto concerne lrsquouso dellrsquoastrolabio59 Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit p 69

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Clima che saragrave fondamentale per la formazione filosofico-culturaledi ErmannoTali aspetti sono molto importanti per la storia della scienzaeuropea se egrave vero che proprio a Chartres il vescovo Fulberto fuuno dei primi a conoscere i segreti dellrsquoastrolabio e ad utilizzarloper i suoi studi60 Questo dimostrerebbe ma la questione non egrave difacile risoluzione che Fulberto ha giocato un ruolo fondamentalenella trasmissione degli studi astronomici E cosa ancora piugraveimportante se come Burnett prova ad ipotizzare il MS 214 dellaBiblioteca municipale di Chartres fosse realmente la sintesi di duetesti questo comporterebbe che Fulberto abbia tramandato aChartres conoscenze astronomiche di matrice araba assaiconsiderevoli che avrebbe poi trasmesso al suo successorespirituale Teodorico Drsquoaltra parte mdash spiega infatti Burnett mdashlrsquoarrivo del secondo manoscritto laquoqui lui teacutemoigne drsquoune secondevague de traductions de lrsquoarabe dans le second quart du XIIe siegraveclesrsquoexplique par les preacuteoccupations drsquoun autre gran maicirctre chartraintoujours deacutesireux drsquoobtenir de nouveaux teste pourlrsquoeinsegnement des arts libeacuteraux Thierry de Chartres Lesinterfeacuterences entre les deux vacues de traductions trouvent leuremblegraveme dans le jeu de noms de personnages en cause ensignalant ces nuoveaux texts agrave Thierry le traducteur Hermann deCarinthie se preacutesente comme le lsquosecondrsquo Hermann le premiereacutetant Hermann le Boiteux vedette de la vague preacuteceacutedente ndash ettraite Thierry drsquoacircme reacuteincarneacutee de Platon alors qursquoAdalman deLiegravege appela Socrate son maicirctre Fulbertraquo6160 Su questo tema cf CH BURNETT Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Letemps de Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de Chartres Chartres1996 pp 1-13 In questo articolo Burnett prova a dimostrare che il MS 214 della Bibliotecamunicipale di Chartres testo finora non adeguatamente analizzato anche percheacute egrave andatoperduto in realtagrave laquoest une copie de deux manuscrits Le premier est un manuscript duldquomanuel sur la science de lrsquoastrolaberdquo a laquelle on ajouta deux teste agrave Micy Ce manuscriptaurait pu arriver directement agrave Chartres de Micy apregraves 1010 date agrave laquelle Constantindevint abbeacute de Micy Il aurait pu servir agrave Fulbert pour la composition de son glossaire surlrsquoastrolabe et de son poegraveme sur les eacutetoiles fixes En outre ce manuscrit aurait constitueacutelrsquoexemplaire du premier codex du manuscrit Corpus Christi copieacute agrave la fin du XIe siegravecle par unemaine continental Le second manuscrit copieacute dans Chartres 214 eacutetait par contre drsquounenature date et provenances toutes diffeacuterentes Il contenait une seacuterie de tablesastronomiques tradite en Angleterre dans la reacutegion des West Midlands par Adeacutelard de Bathvers 1126raquo ibid pp 8-9 Questrsquointerpretazione egrave assai importante in quanto creerebbe unfilo diretto tra lrsquouso dellrsquoastrolabio le fonti arabe Fulberto Teodorico ed Ermanno61 Ibid p 9

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Si tratta certamente di espedienti assai suggestivi checomportano altresigrave delle conseguenze storico-filosofiche moltoimportanti per la trasmissione della scienza astronomica inEuropa Come sottolinea difatti Peter Dronke anche lrsquointeresse diTeodorico laquoin mathematics and astronomy takes on a specialsignificante in the context of the tradition we can document atChartres itself Already at the time of Fulbert of Chartres (dagger1028)we know that the cathedral schoolrsquos library included two raremathematical works a treatise on geometry by Albinus (amathematician whom Boethius mentions) and the Podismus ofIunius Nipsius (second century AD)raquo62Haskins ricorda lo stesso Dronke drsquoaltro canto avevadimostrato che a Chartres laquoa manuscript of the cathedralpreserves a treatise on astrology containing Arabic words whichdates from 1135 with notes added from 1137 to 1141 andanother manuscript of the twelfth century contains Adelardrsquosversion of the Khorasmiun tablesraquo63 Egrave proprio durante il periododel cancellierato a Chartres che Ermanno dedica a Teodorico lapropria traduzione del Planisphaerium di Tolomeo Questo indicain ogni caso mdash scrive ancora Dronke mdash che abbiamo delletestimonianze precise di come Chartres laquowas open to the newArabic learning While some of the Parsian schools may haveshown a comparable enthusiasm we cannot point to any positiveevidence for this of kind we can associate with Chartrescolections of manuscripts from Paris before the late twelfthcentury have unfortunately not come down to usraquo64Determinanti quindi per la formazione di Teodorico e diriflesso per quella di Ermanno sono stati a Chartres testi dimatematica e astronomia che fusi a letture neoplatonicheprodurranno due straordinari sistemi di pensieroIl grande fervore intellettuale presente a Chartres induce aragione M-D Chenu ad affermare che laquoil caso della Scuola diChartres durante la ldquorinascitardquo del XII secolo egrave particolarmentesignificativo se egrave vero che la lettura di Euclide e la traduzione62 P DRONKE New approaches op cit p 125 Per i riferimenti a Fulberto Dronke rimanda aLC MACKINNEY Bishop Fulbert und Education at the School of Chartres Notre Dame 1957 pp56-5763 C H HASKINS Studies in the History of Medieval Science op cit p 9064 P DRONKE New approaches op cit p 126

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dellrsquoAlmagesto vi compaiono come lrsquoeffetto di un risveglioautoctono alla scoperta scientifica dellrsquouniverso e non come unacuriositagrave di bibliotecario in vena di ricordi antichi (hellip) se egrave veroche i commenti al Timeo sono un mezzo per soddisfare unpensiero avido di conoscere la genesi del cosmo piugrave che diabbandonarsi ad unrsquoesegesi di scuola La curiositagrave letteraria contutto il suo corredo offre materiale ad una scoperta della natura edellrsquouomoraquo65 La natura era percepita laquocome una realtagrave esternapresente intelligibile (hellip) un mondo ldquosoprannaturalerdquo cheproiettava il suo miraggio sulle cose e sugli uomini (hellip) In chemodo i teologi si inserirono in questa delicata evoluzione La piugraverudimentale ma non meno significativa espressione di questascoperta fu la percezione dellrsquouniverso come un tutto convinzionefondamentale giagrave per gli Antichi ed ora ripresaraquo66 Una provasignificativa di tale concezione egrave lrsquouso in senso assoluto deltermine universitas67 per indicare una descrizione sistematicadellrsquouniversoI temi che stanno particolarmente a cuore agli chartrianiquindi sono da un lato lrsquoaccettazione della fede cristiana dallrsquoaltroil desiderio di conoscere il creato utilizzando il TimeolaquoOra il Timeo platonico suggerisce per la mediazione delsuo traduttore Calcidio i motivi che caratterizzano la speculazionecristiana sia per lrsquoinvito a invocare lrsquoaiuto della divinitagrave quando sivoglia affrontare la spiegazione razionale della natura e dellasostanza del mondo sia per la distinzione tra ciograve che egrave percheacute nongenerato e ciograve che in quanto generato non egrave sempre In questomodo i due temi Dio e mondo vengono distinti e connessi ilprimo come causa poicheacute egrave necessario che tutto ciograve che nasceabbia una causa razionale ed appropriata e il secondo in quantoeffetto di quella stessa razionalitagrave operanteraquo6865 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 2566 Ibid pp 26-2767 Questrsquoutilizzo del termine universitas come ricorda Chenu op cit p 27 era giagrave presentepresso gli Antichi ed egrave stato ripreso in questo contesto laquoNe egrave un indizio decisivo la diffusionedel termine universitas usato in senso assoluto e astratto (e non universitas rerum) perdesignare ldquolrsquouniversordquo nelle descrizioni e nelle riflessioni sistematiche Senza dubbioquestrsquouso fu provocato dalla lettura di Scoto Eriugena nel cui vocabolario il termine comparecon questa accezione specificaraquo Il riferimento egrave al De divisione naturae II 1 PL 122 52468 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo Rusconi Editore Santarcangelo diRomagna (RN) 1980 p 8

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Questo tipo di impostazione pone le basi per lo laquolsquoscientificPlatonismrsquo of the early twelfth century coexists with a more orless mystical hierarchical Neoplatonism which reflects theattempt to come to terms with Greek Patristic thought and whosetwo great sources were Dionysius the Aeropagite in the latinversion of his writings made by Jahannes Scotus Eriugena andEriugenarsquos own summa the Peripyseon or De divisione naturaeraquo69Le fonti piugrave autorevoli per tale orientamento speculativo dalpunto di vista patristico sono Ambrogio e Agostino (soprattutto ilDe Genesi ad litteram) mentre altre fonti basilari per la culturaespressa a Chartres sono laquoBoezio per lrsquoaritmetica e la teologiaPlinio il Vecchio con la sua Storia naturale Cassiodoro ed Isidorodi Siviglia con le loro compilazioni Beda con le sue notazionisperimentali a proposito di alcuni fatti naturali Gerberto diAurilliac che viaggiograve in Spagna nella seconda metagrave del secolo Xpuograve essere considerato lrsquoiniziatore della scienza occidentale dallaSpagna ha portato metodi di calcolo aritmetico e testiastronomiciraquo70Grande importanza rivestono dunque particolarmente il DeNuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella la Naturalishistoria di Plinio il Vecchio e la Consolatio Philosophiae di Boeziooltre ai giagrave richiamati Opuscula sacra dello stesso autore noncheacute ilTimeo di Platone di cui si conosceva la prima parte con commentodi Calcidio71 interpretato come un discorso cosmogonico69 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in (ed) PDronke A history of Twelfth-Century op cit p 29 Lrsquoautore precisa inoltre che laquoThere wereinnumerable points of contact between these Platonism and in themselves they were notirrevocably opposed Both were concerned with the higher significance of naturalia with theascent of the mind to the vision of truth per creaturas ad creatorem and with the relation ofcreated multiplicity to the uncreated One the Idem whether conceived as rsquoFather of lights(Pater luminum)rsquo or as that lsquoform of forms (forma formarum)rsquo whose nature and relation tothe forms of creation were revealed as Calcidius had tantalizingly declared in Platorsquos stillunrecovered Parmenidesraquo Si tratta di riflessioni estremamente importanti che colleganodirettamente la metafisica parmenidea alla riflessione neoplatonica Per i riferimentibibliografici presenti nel testo si rimanda allo stesso Per un approfondimento della relazionetra lrsquoontologia parmenidea e la tradizione neoplatonica cf M ABBATE Parmenide e ineoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno Ed dellrsquoOrso Alessandria 201070 Ibid p 971 La traduzione del Timeo di Calcidio laquova da 17A a 57C Il suo commento che si estende da31C a 53C consta di 355 paragrafi abitualmente numerati in cifre romane e si divide in dueparti La prima affronta ciograve che si ricollega alla Provvidenza divina cioegrave la creazione delmondo (VIII-CXVIII) e il suo stato dopo questa creazione (CXIX-CCLXVII) La secondariguarda ciograve che dipende dalla necessitagrave (CCLXVIII-CCCLV)raquo M LEMOINE Intorno a Chartres

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sullrsquoorigine del mondo Lrsquoopera comrsquoegrave noto non si limita aspiegare il testo platonico ma affronta tematiche precise comelrsquoAnima del mondo lrsquouomo e i suoi sensi il Destino laquoLrsquoingressodella versione di Calcidio nella cultura latina e la riscoperta dellasua cosmologia situabili allrsquoincirca nel primo quarto del XII secolosollevarono interesse ma anche qualche giustificata diffidenza amotivo dei grossi problemi dottrinali per la fede cristiana che lafisica platonica sottende Fu lrsquoambiente culturale di Chartres atentare una conciliazione in chiave filosofica di questi problemi egravenoto infatti che questa scuola perfezionograve un efficace metodo dicritica testuale ispirandosi a quello giagrave in uso nel periodoaltomedievale in campo scritturale e lo applicograve al patrimonio dellalatinitagrave classica e della letteratura filosofica recuperandone ilvalore culturale e il rimando in chiave simbolica allrsquoorizzontecristianoraquo72 Attraverso un lungo e composito lavoro di esegesi edi rielaborazione filosofica del pensiero e della cultura antica etardo-antica i maestri legati allrsquoambiente chartriano elaboraronoquindi nel XII secolo un metodo innovativo drsquoindagine il qualeprevedeva una nuova strutturazione del curriculum edellrsquoorganizzazione degli studi che comunque riproponevatuttavia lo schema delle sette arti liberali laquoIl Timeo si presentavadifatti come una grande enciclopedia che permetteva una lsquoperfettaconoscenza della filosofiarsquo una volta interpretati i miti (involucraintegumenta) di cui il discorso cosmologico era intessuto Grandegenesi filosofica il Timeo indicava come scopo primario dellaricerca filosofica lrsquoindagine della causa et ratio del mondo fisicoconcepito come un tutto organico (animal intelligens unum etperfectum) opera di un creatore ottimo (optimus erat) che lrsquohaformato secondo eterni modelli intellegibili (facile in ambientecristiano lrsquoidentificazione dellrsquoopifex con il Dio creatore del mondointellegibile con il Verbo) affidando a cause seconde (lrsquoanima delmondo gli degravei figli degli degravei gli astri e le divinitagrave inferiori) ilcompletamento e la continuitagrave dellrsquoordine cosmicoraquo73Naturalismo platonico nella tradizione cristiana del XII secolo Ed Jaka Book Milano 1998 p4272 G DrsquoONOFRIO Storia della Teologia op cit Vol II p 21073 TULLIO GREGORY Speculum naturale op cit p 18

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3311 CCaallcciiddiioo ee llrsquorsquoiimmppoorrttaannzzaa ddeell TTiimmeeoo ppllaattoonniiccooIl Timeo nel commento di Calcidio egrave stato pertanto il testoche piugrave di tutti ha influenzato il pensiero del XII secolo e la Scuoladi Chartres Sulle sue implicazioni egrave stato scritto tanto per cui noiin questo breve paragrafo tracceremo semplicemente i punti dimaggiore incidenza esercitati sul De Essentiis anche se poi nelcorso del commento allrsquoopera avremo modo di riprendere i passipiugrave significativilaquoIl principio fondamentale della cosmogonia platonica egraveespresso da Timeo sul principio della sua esposizione subito dopolrsquoinvocazione agli DeildquoEst igitur ut mihi quidem videtur in primis dividendum duidsit quod simper est carens generatione quid item quod gigniturnec semper est Alterum intellectu perceptibile et ductu etinvestigatione rationis simper idem Porro alterum opinione cumirrationabili sensu opinabile proptereaque incertum nascens etoccidens neque unquam in existendi conditione constant et rataperseverans Omne autem quod gignitur ex aliqua causa necessariogignitur Nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratiopraecedatrdquo I commentatori medievali non si lasciano sfuggirelrsquooccasione per trovare qui in nuce tutta la dottrina biblica dellacreazione quattro sono le cause come pocrsquoanzi anticipato chestanno allrsquoorigine del mondo di queste tre eterne incorruttibiliincreate la quarta invece creata e fondamento del divenireraquo74Le tre cause eterne sono la causa efficiente che si identificacon lrsquoessenza divina la causa formale che si indentifica con lasapienza divina e la causa finale che corrisponde alla bontagrave divinaLa causa materiale egrave poi costituita dai quattro elementi materialida cui ha origine la formazione del mondo fisico Tutto ilplatonismo cristiano egrave convinto che Platone nellrsquoammettere lacreazione del mondo coincida con Mosegrave Il Timeo egrave stato perciograveintepretato in ottica cristiana per spiegare lrsquoorigine temporale delmondo ed il processo di creazione laquorsquoPlatorsquo meant the cosmologyof the Timaeus and study of this central text as a way of explainingthe relationship of God the eternal ideas of things end the74 ID Il Timeo e i problemi del platonismo medievale in Platonismo medievale op cit p 73Per le varie interpretazioni del Timeo proposte dai commentatori cf ibid pp 73-88

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material expression of these ideas was the chief project of souland modelled on an ideal exemplar was fundamental and toextent that the world-soul and the archetype were seen asmanifestations of God expressions of his goodness and wisdomthey could render his activity accessible to reason through thevisible universeraquo75Dio ha concepito il mondo come un unico organismo viventee il suo modello intelligibile egrave un tutto Lrsquoopera platonica infattivuole indagare e discutere la realtagrave dellrsquouniverso e fornisce lacausa e la spiegazione di tutto quanto esiste Uno dei problemicruciali del Timeo difatti egrave il rapporto tra Dio e la materia vistoinnanzitutto come rapporto tra provvidenza e necessitagravelaquoLa provvidenza viene spiegata nel senso chehellip penetram liquide eam (scil Silvam) usque quaque divinamens format plane non ut artes formam tribuentes in solasuperficie sed perinde ut natura atque anima solida corporapermeantes universa vivificant (cap 269)In questo passo Calcidio manifesta una forma di sincretismotra platonismo (con lrsquointervento della mente di Dio) e stoicismo inquanto ha luogo lrsquooperazione di Dio nella materia che eglipervade) Alle decisioni della mente provvidenziale di Dio sipresta obbediente la materia che desidera essere ornata(ldquoconsultis providae mentis exornationique se facile praebenterdquocapp 269-270) La materia a sua volta egrave descritta in unacondizione di squalor ac deformitas (cap 354) per indicare quelloche dice Platone che cioegrave lagrave dove egrave assente lrsquointervento di Dionon hanno luogo lrsquoordine e la bellezza (Tim 53b)raquo76Tutti elementi assai significativi che alimenteranno ilpensiero di Teodorico di Chartres e di ErmannoDio egrave concepito come artifex summum bonum primoprincipio assolutamente trascendente da cui tutto ha origine e

75 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit p 2576 C MORESCHINI Introduzione in CALCIDIO Commentario al Timeo di Platone Testo latino afronte a cura di C Moreschini Ed Bompiani Milano 2003 pp XLVII-XLVIII Il testo latino cheuseremo per le prossime citazioni del commento calcidiano si riferisce a quello curato da J HWaszink Plato Latinus Edidit Raymundus Klibansky Volumen IV Timaeus a Calcidiotanslatus commentarioque instrucutus In societatem operis coniuncto P J Jensen edidit J HWaszink editio altera In aedibus Instituti Warburgiani et EJ Brill Londinii et LeidaeMCMLXXV

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verso cui tutto tende Egli inoltre egrave identificato con lrsquoIdem vale adire unrsquoentitagrave eterna immobile perfetta mentre le creature equindi la materia si rifanno al Diversum a sua volta caducomobile e imperfetto Interessante egrave anche il concetto che Calcidiotrasmette di forma intesa come laquounrsquoidea che egrave lrsquoeterno pensiero diDio (ldquoidea quae intellectus Dei aeterni est aeternusrdquo cap 330) o ilperfetto pensiero di Dio (ldquoperfectus intellectus Deirdquo cap 339) ocomunque i pensieri di Dio (ldquointellectus eius quas ideas vocamusrdquocapp 342 349)raquo77La relazione tra forma e materia egrave spiegata da Calcidio laquopermezzo di una ricercata similitudine che implica tre elementi ilpadre la madre il figlio (capp 273 e 330) Questa similitudineappare giagrave nel testo del Timeo (48e-49a 50cd) ove indica ilrapporto tra il paradigma il ricettacolo e la forma sensibile Laforma sensibile egrave la forma nella materia ed egrave chiamata talvoltaanche ldquocorpordquo o ldquospecierdquo (capp 273 e 330) La relazione del padrecon il figlio egrave indicata dal fatto che Dio congiunge la formasensibile alla materia (capp 316 e 317) e procura ad essa nonsolamente la sostanza ma anche la sua somiglianza con la formastessa (cap 349) La relazione della madre con la prole egraveesemplificata dal fatto che le forme sensibili non possono essereda sole e per seacute e senza il sostegno di qualche cosa che le regga(cap 273) tale sostegno egrave costituito dalla materia che egrave mossadalle forme che penetrano dentro di lei e le danno forma essa asua volta muove le forme stesse (cap 329)raquo78 Il figlio poirappresenta il fatto che le entitagrave materiali sono a metagrave strada trala forma in seacute e la materia per cui puograve esistere solo entro certilimiti e a determinate condizioni Inoltre la forma materialeinferiore egrave unrsquoimmagine della forma superioreIl tema che perograve ha maggiormente suscitato gli interessi deipensatori che di volta in volta lrsquohanno commentato egrave stato quelloinerente la differenza tra Dio e le creature e tra il tempo elrsquoeternitagrave79 Dio non muta e non egrave soggetto al tempo egrave intellegibile77 Ibid p XLVIII78 Ibid pp LVIII-LIX79 Per una visione completa della questione cf T GREGORY Il Timeo e i problemi delplatonismo medievale op cit pp 53-150 Per un approfondimento sullrsquoimportanza delpensiero calcidiano e la sua incidenza si veda P DRONKE The Spell of Calcidius PlatonicConcepts and Images in the Medieval West (Millennio Medievale 74 Strumenti e Studi ns17) SISMEL Edizioni del Galluzzo Firenze 2008

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le creature invece sono soggette al mutamento e perisconoErmanno riprenderagrave del tutto queste differenze e si soffermeragrave inparticolare sul ruolo dellrsquoanima mundi identificata come abbiamogiagrave visto con la Natura In essa possiamo riscontrare lrsquounificazionedi vari princigravepi cosmologici connessi alla conoscenza del mondonaturaleSi tratta dellrsquoaffermarsi soprattutto nellrsquoambientechartriano di una rinnovata percezione del sapere fisico intesocome razionalmente fondato e oggettivolaquoLe nuove prospettive scientifiche dei maestri di Chartrestalvolta hanno punti di contatto con altri indirizzi filosofici del XIIsecolo ma piugrave spesso provocano resistenze e critiche La fiducianella possibilitagrave di interagire con la natura sulla base dellaconoscenza dellrsquoordine a lei inerente si incontra con la positivavalutazione delle arti meccaniche nella scuola costituitasi nellacanonica regolare di San Vittore di Parigi Nel suo DidascaliconUgo di San Vittore invita a coltivare tutte le discipline nellaconvinzione che esse concorrano allrsquoapprendimento di quellaveritagrave che egrave presente nella Bibbia e che lrsquouomo possedeva primadella caduta del peccato originaleraquo80 Non sempre forse egrave statoadeguatamente sottolineato che laquoquella ldquoscoperta della naturardquoindicata come caratteristica del secolo XII trova nellrsquoastrologia lasua espressione piugrave alta a essa si coordinano tutte le altrediscipline quadruviali e meccaniche da essa dipendonolrsquoagricoltura come la medicina la scientia de iudiciis come la magiacon tutte le tecniche atte a prevedere e modificare gli influssicelesti lrsquoopus naturae si specifica come ducatus dei cieli la naturasi identifica con la qualitas e la potestas planetarum la scientia deiudiciis egrave sinonimo di scientia naturalis Nel delineare nuovecosmologie tutte concordi nellrsquoassegnare ai cieli un primato comecause e segni lrsquoEuropa sembra prendere coscienza della profondacesura che nella sua storia intellettuale rappresentava lrsquoincontrocon la cultura arabaraquo81Nei commenti al Timeo del XII secolo e nei testi filosofici escientifici che lo utilizzano quindi laquosi fa sempre maggiore spaziolrsquoidea di una formazione del mondo fisico attraverso cause80 R PERGOLA Ratio et sceinze op cit pp 150-15181 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit p 292

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intermedie alle quali Dio stesso ha affidato il compito dicompletare lrsquoopera della creazione lrsquoanima del mondo ndashvariamente interpretata identificata ora con lo Spirito Santo oracon la natura quale complesso di cause ndash e i cieli assumono ilvalore di agenti fisici preposti alla formazione degli esserigenerabili e corruttibili Su questo schema si inseriragrave la piugrave precisainfluenza del neoplatonismo arabo con la dottrina della creazioneper intermediariraquo82In questa fase anche in virtugrave di questi nuovi influssi mutaaltresigrave il ruolo del magister La lettura e il laquocommento degli autoripagani e cristiani retori e grammatici poeti e filosofi medici eastronomi infatti egrave il tratto nuovo che compare nelle scuole doveil maestro insegna sia leggendo e spiegando un testo sia dandoneun commento personale che eccede ciograve stesso che il testopresenta si veda per esempio Teodorico di Chartres che leggeBoezio e per poterlo meglio spiegare stabilisce premesse teoricheprecise e sottiliraquo83Lrsquoutilizzo e per certi aspetti laquola riscoperta di Calcidio eBoezio da parte degli Chartriani lungi dal rappresentare unbencheacute minimo atteggiamento tradizionalista o nostalgico neiconfronti delle forme culturali del passato corrisponde in modoevidente ad una accelerazione dei processi in atto legati allacrescente domanda di conoscenza e di controllo razionale dellarealtagrave che da essa consegue culminanti nel tentativo di integrarela dogmatica con la concettualitagrave neoplatonicaraquo84In questo ci sembra pienamente condivisibile quantoespresso da Concetto Martello il quale in un paragrafo dedicato alPlatonismo di Chartres cui si rimanda per le pregevoliosservazioni e per un approfondimento della questione valutaquestrsquoultimo non tanto un platonismo ma un neoplatonismoQuesta considerazione ad ogni buon conto secondo lo studioso82 ID Speculum naturale op cit p 1883 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 1084 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 64 In questo testo lrsquoautore si sofferma sultipo di Platonismo presente a Chartres dedicandovi un paragrafo dal titolo omonimo (pp 56-69) considerando il platonismo dei maestri di Chartres e in generale il platonismo latino inrealtagrave una forma di neoplatonismo (p 58) Tesi giagrave avanzata come riportato dallo stessoMartello anche da F ROMANO in Studi e ricerche sul neoplatonismo Ed Guida Napoli 1983 cfin particolare il capitolo sesto Proclo e le fonti platoniche del pensiero medievale pp 75-87Secondo questa prospettiva il neoplatonismo piugrave che una continuitagrave con la tradizioneplatonica ne rappresenterebbe una rottura

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siciliano egrave solo il primo passo da compiere per comprendere afondo le istanze culturali degli Chartriani giaccheacute dovremmoaltresigrave interrogarci in realtagrave per capirne fino in fondo gli orizzontiteoretici su quale forma di neoplatonismo circoli presso la scuolafrancese85laquoIn altri termini vanno precisati il piugrave chiaramente possibilei contenuti specifici in cui si traduce la struttura speculativa delneoplatonismo e il punto drsquoarrivo a cui giunge il processo ditrasformazione teorica di questrsquoultima a seguito della spintaprodotta dai mutamenti civili politici e culturali in atto fino aevidenziare i tratti di una visione sistematica e coerenteraquo86Non egrave possibile in questa sede approfondire tutte leinnovazioni speculative introdotte a Chartres dai vari pensatoriche vi si sono avvicendati e in particolare dai tre magister scholaeBernardo Teodorico e Guglielmo di Conches Ci soffermeremoperciograve soprattutto sul pensiero di Teodorico in quanto egrave statodeterminante sia per la formazione che per il pensiero diErmanno Come noto inoltre anche il panorama storico-filosofico-culturale del XII secolo in generale egrave assai articolato pertantougualmente in merito ad esso ci limiteremo ad indicarne solo glielementi che piugrave di altri hanno contribuito allo sviluppo delsistema di pensiero del filosofo dalmata44 TTeeooddoorriiccoo ee llaa ddoottttrriinnaa ttrriinniittaarriiaaTeodorico egrave indicato da Ermanno nella sua traduzione del

Planisfero come il maestro che lrsquoha iniziato agli studi latiniincarnazione di Platone e magister per antonomasiaNon egrave nostra intenzione qui presentare un prospettocompleto del pensiero dello Chartriano ma piuttosto quella dievidenziare i tratti filosofici che piugrave di tutti hanno influenzatoErmanno ravvisabili soprattutto nella propria idea di formalismoe nei concetti di creatio tempo unitagrave e ratioIl tema che tiene insieme tali concetti egrave quello del rapportotra identitagrave e differenza unitagrave e molteplicitagrave che trova nella85 Ibid pp 56-8186 Ibid p 61

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riflessione sulla Trinitagrave la sua massima espressione Egrave su questicontenuti infatti che il pensatore dalmata si confronteragraveelaborando soluzioni raffinate ed originalilaquoUnderlying this intellectual confidence is a new confidencein the learning of the past The tratise on the work of the six daysattributed to Thierry of Chartres is remarkable in the virtualautonomy it assigns to the elements as operative causae in thegeneration of the universe and Thierryrsquos commentaries onBoethiusrsquo theological tractates employ arithmetical formulationswith a new freedom to define the principles of the created orderand its relation to the operations of the Trinity In their implicitconvinction that such scientific studies can be reconciled with anultimately religious conception of philosophy as a whole they giveexpression to the ideals of the Platonist cosmologistsraquo87Teodorico elabora il proprio pensiero a partire dallaconsiderazione secondo la quale per comprendere la realtagrave egravenecessario utilizzare una prospettiva naturalistico-teologicaLiber sit tibi pagina divina ut haec audias liber tibi sit orbisterrarum ut haec videas In istis codicibus non ea legunt nisiqui litteras noverunt in toto mundo legat et idiota88Lrsquoinvito agostiniano a leggere il mondo fisico come un libroscritto da Dio egrave uno dei temi piugrave diffusi nel Medioevo ma egrave anchelrsquoassunto fondamentale dal quale dunque parte la riflessione diTeodorico che ritiene di dover interpretare lrsquoopera della creazionedivina secundum physicam a partire innanzitutto da una correttaesegesi biblica la quale tenga conto delle esigenze di razionalitagrave esistematicitagrave proprie della fisica Scrive infatti allrsquoinizio delproprio Tractatus de sex dierum operibus laquoDe septem diebus et sex

operum distinctionibus primam Genesos partem secundumphysicam et ad litteram ego expositurus inprimis de intentioneauctoris et de libri utilitate pauca premittam Postea vero ad

87 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit pp 26-27 Lrsquoautore riporta in nota n 18 p 27 alla quale si rimanda per i dati bibliografici alcunitesti per approfondire il tema della Trinitagrave Jeauneau 1964 pp 824-829 1973 pp 8-13lsquoMatheacutematiques et Triniteacute chez Thierry de Chartresrsquo Miscellanea Mediaevalia II (1963) pp289-295 Jeauneau 1973 pp 93-99 Evans 1980 pp 119-13688 AGOSTINO Enarrationes in Psalmos 45 7 PL 36 518 citato in T GREGORY Mundanasapientia op cit p 77

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sensum littere hystorialem exponendum veniam ut et allegoricam etmoralem lectionem que a sanctis doctoribus aperte execute sunt extoto praetermittamraquo89In questrsquoottica laquoalla difesa della legittimitagrave di una fisicafondata sulla ratio corrisponde puntualmente la definizione mdashcome suo oggetto mdash di una natura quale contesto di causeordinate e per seacute sufficienti nellrsquoambito del loro essere createraquo90Il mondo esiste in virtugrave di una serie di cause e risponde a unprincipio di ordine e razionalitagrave espressione della sapienza delcreatore91

Causas ex quibus habeat mundus existere et temporumordinem in quibus idem mundus conditus et ornatus estrationabiliter ostendit Prius igitur de causis deinde de ordinetemporum dicamus Mundane igitur substantie cause suntquatuor efficiens ut deus formalis ut dei sapientia finalis uteiusdem benignitas materialis quatuor elementa92La tematica dellrsquoordine egrave molto importante Nel suo trattatosulla creazione infatti Teodorico intende dimostrare come haminuziosamente comprovato Irene Caiazzo in un saggio dedicatoalla discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo che non crsquoegraverottura tra pensiero pagano e cristianesimo i pagani e i fedelihanno compreso che nel mondo opera un principio ordinatore laldquovirtus creatoris operatrixrdquo di cui si parla in Genesi 12 Questa

virtus chiarisce la studiosa riportando il pensiero di Teodorico egravestata poi designata in modi differenti dai profeti dai filosofi e daicristiani Ermete Trismegisto cosigrave come Mosegrave Salomone e Virgiliospiega lo Chartriano la chiamano ldquospiritusrdquo Platone ldquoanimamundirdquo mentre Davide si riferisce ad essa con il termine ldquoverbumrdquo89 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus Ed N M Hāring Commentaries onBoethius by Thierry of Chartres and His school 1 1-5 Pontifical Institute of Medieval StudiesToronto 1971 p 55590 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 9291 Sullrsquoinfluenza di Agostino nel XII secolo in generale con riferimento anche allrsquoidea secondola quale vi egrave un ordine divino di cui il creato egrave una semplice espressione cf M-D CHENU Lateologia nel XII secolo op cit pp 131-13492 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 2 15-19 op cit p 555

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i cristiani infine la designano come ldquospiritus sanctusrdquo93 Lo spiritoassume dunque una funzione cosmologicaIn riferimento a questa tematica nota ancora lrsquoautricelaquoErmanno di Carinzia definiragrave la natura come la legge che regolala propagazione delle specie legge che Platone chiama anima delmondoraquo94 Sottolineando altresigrave che lrsquoidentificazione della naturacon lrsquoanima mundi laquotroveragrave echi in seguito nella seconda metagravedel secolo in autori come Alano di Lillaraquo95Anche la teoria delle quattro cause di matrice aristotelica eutilizzata pure da Calcidio inoltre come vedremo saragrave ripresa daErmanno e costituiragrave uno degli elementi fondamentali del suopensiero metafisico che perograve articoleragrave in un orizzontespeculativo diverso in quanto non si muoveragrave in ambitoesclusivamente fisico-teologico ma si estenderagrave ancora una voltaal pensiero astrologicoTanto in Teodorico quanto in Ermanno poi saragrave chiaro ilprincipio secondo cui tutto ciograve che egrave creato presuppone un autorePer il pensatore francese la materia risponde alle leggidivine e vi egrave una stretta correlazione tra la sapienza divina e leleggi fisiche ogni cosa sussiste grazie alla bontagrave divinaPredominante dunque in Teodorico egrave il tema dellrsquoordine illdquoTuttordquo procede secondo un ordine preciso e derivante dallasapienza divina Il mondo egrave paragonato dallo Chartriano ad unafabrica di cui Dio egrave la causa efficiente la Sua sapienza la causaformale la benignitas divina invece ne egrave la causa finale mentre iquatto elementi si configurano come la causa materiale del mondoche Dio ha creato ex-nihiloNel mondo si rispecchia lrsquoidea dellrsquoinfinita bontagrave delcreatore allrsquointerno della quale soltanto va ricercato il percheacutedella creazione In tal senso lrsquoinfluenza di Agostino e delloPseudo-Dionigi per lo sviluppo del pensiero medievale e laconcezione del reale come specchio dellrsquoattivitagrave divina sarannodeterminanti9693 Cf I CAIAZZO La discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo in Studi filosofici XVI 1993Bibliopolis pp 27-62 in particolare circa questo riferimento p 3494 Ibid p 57 alla nota 12095 Ibid p 6296 Il riferimento ad Agostino egrave ldquoSi enim habet causam voluntas Dei est aliquid quod antecedatvoluntatem Deirdquo Contra Manicheos II1

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Drsquoaltronde lrsquoanalisi fisica della creazione si sviluppa apartire da tematiche teologiche cosigrave la causa materiale comeanticipato corrisponde ai quattro elementi naturali aria acquafuoco e terra la causa efficiente al Padre la causa formale al Figlioe la causa finale allo Spirito Santo e verragrave ad identificarsi dunquecon la bontagrave divina Lrsquointero universo diventa cosigrave espressione diDio in quanto sussiste in virtugrave di queste quattro causeIn materia igitur que est quatuor elementa operatur summaTrinitas ipsam materia creando in hoc quod est efficienscausa creatam informando et disponendo in eo quod estformalis causa informatam et dispositam diligendo etgubernando in eo quod est finalis causaNam Pater est efficiens causa Filius vero formalis Spiritussanctus finalis quatuor vero elementa materialis Ex quibusquatuor causis universa corporea substantia habetsubsistere97Il tema della creazione richiama direttamente quello delrapporto Creatore-creature cui il maestro di Chartres dedicheragravediffuse e ampie riflessioni ma prima Teodorico chiarisce alcuniaspetti fondamentaliQueritur etiam inter se dicta sanctorum concordent Hocscilicet qui vivit in eternum creavit omnia simul et illud sexdiebus operatus est dominus et cetera Sed sciendum est quodprior auctoritas de primordiali materia intelligenda estsequens autem de distinctione formarum de qua deincepssecundum physicam tractandum est98Sin da questo passo egrave possibile comprendere il modelloesegetico di Teodorico che analizza quanto presente nel mondofisico a partire dai testi scritturali o dei Padri laquoLrsquoesplorazionedella natura compiuta secondo ragione ed entro il campo dellequattro cause egrave affrontata da Teodorico nel suo Trattato sulla

creazione non tanto descrivendo ciograve che si vede nel mondoquanto piuttosto ldquospiegandordquo razionalmente il formarsi del mondoattraverso la lettura e lrsquointerpretazione dei primi capitoli dellaGenesi Giagrave questo assumere il testo sacro come soggetto di una97 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 3 50-55 op cit pp 556-55798 Ibid 4 62-65 p 557

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interpretazione ldquosecondo fisicardquo ha un sapore di novitagrave nondisgiunto da una certa audacia che peraltro viene mitigataquando dichiarando lrsquoutilitagrave della Genesi la individua nellapossibilitagrave di conoscere il creatore movendo dalla conoscenzadelle creature cosigrave da poter esprimere la religiositagrave mediantelrsquointelligenza che caratterizza lrsquouomoraquo99Teodorico coniuga cosigrave una trattazione scientifica con unariflessione di carattere teologico-razionaleLrsquointeresse dellrsquoautore francese per lrsquoanalisi della realtagravetrova la massima espressione nel suo commento al De Trinitate diBoezio nel quale laquoemerge quella concezione della totalitagrave del reale(rerum universitas) che costituisce il momento piugrave intenso ecospicuo della sua speculazione (hellip) La filosofia si presenta inTeodorico come desiderio di sapere anzi piugrave precisamente comeldquocomprensione delle realtagrave che sono cioegrave delle realtagrave che nonmutano ma realtagrave di questa sorta sono difficili da conoscererdquoraquo100Compito dei filosofi secondo lo Chartriano egrave quindi quello diconoscere lrsquoimmutabile e lrsquoimmateriale vale a dire la verasapienza Essi cioegrave attraverso il pensiero cercano di conseguiremediante lrsquointelligenza la comprensione del reale nella sua piugravecompleta purezzalaquoLrsquoitinerario per arrivare a questa sapienza comprendesecondo la linea aristotelico-boeziana la logica lrsquoetica e laspeculativa questrsquoultima divisa in fisica matematica e teologiacome risulta dal Prologo delle Lectiones e dalle opere raccolte nellrsquoEptatheucon La teologia poicheacute egrave comprensione del reale nellasua immutabilitagrave egrave ldquosomma sapienzardquo una conoscenza accessibilesolo a pochi ldquoricercatori della Veritagraverdquo che proprio per questo lororicercare si fanno sapienti cioegrave perfezionano la natura dellrsquouomoin quanto lrsquoanima ldquousando se stessa come strumento arrivamediante lrsquointelligenza a contemplare la vera forma delladivinitagraverdquo appare qui sullo sfondo lrsquoimmagine del Socrateplatonico che giudica ldquobello il rischiordquo della morte se con essapotragrave vedere quel bene e quellrsquoessere che ha ricercato durantetutta la sua vitaraquo101 Teodorico egrave convinto perograve che laquopassando99 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p12100 Ibidem101 Ibid p 14

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dalla fisica alla teologia il saggio possa cogliere la forma del reale econtemplare il veroraquo102Egrave proprio laquoin tale esaustiva funzione teoretica della filosofiadella natura che si manifesta lrsquoesito ultimo per cosigrave dire modernodi alcune nozioni e tematiche fondamentali della tradizioneneoplatonica come la teologia negativa la gerarchia e lrsquoordinepartecipativo del tutto inteso come universitas come totalitagravepresenti e tradotte nellrsquoapprofondimento in positivo delle causeseconde e degli effetti fisico-cosmologiciraquo103La sola teologia non egrave perciograve in grado di poter spiegare larealtagrave Per comprendere la positivitagrave del reale e quindi la propriadimensione fisica nella sua interezza crsquoegrave bisogno di un usorigoroso della ragione che sappia cogliere la consistenza naturalenella sua effettiva struttura ontologico-metafisica Questoelemento speculativo caratterizzeragrave fortemente lrsquoopera diTeodorico e di riflesso anche quella di Ermanno il quale perogravesapragrave arricchirlo di specificazioni ancora piugrave articolate in virtugravedelle proprie conoscenze astrologicheLrsquointero processo generativo del mondo ha inizio con lacreazione della materia nella quale dice Teodoricovero prima conversione celi superius elementum ie ignisilluminavit superiora inferioris elementi ie aeris Nam hecnatura est celestis ignis ut sua conversione illuminet aera mediante vero aere calefaciat aquea atque terrena104Il fuoco e lrsquoaria hanno poi rispettivamente dellecaratteristiche molto importanti il primo laquosplendorem in aerenaturaliter efficitraquo e laquocalorem in aqueis atque terrenis exercetraquo laseconda invece laquoex superioris elementis virtute illuminatio

consequebatur naturaliter ut ipsius aeris illuminatione mediantecalefaceret ignis tercium elementum ie aquam et calefaciendosuspenderet vaporaliter super aeraraquo105102 Ibid p 15103 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 123104 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 6 73-75 op cit pp 557105 Ibid 7 85-89 op cit p 558

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Il primo giorno Dio dunque creograve la materia e la luce vale adire laquoilluminationem ex superioris elementi ie ignis primaconversione in ipso aere innatamraquo106Teodorico continua nellrsquoillustrazione dellrsquoopera creatrice diDio facendo ben attenzione perograve a separare il momento inizialedella creazione stessa dalla formazione dei corpi naturalispiegando sempre dal punto di vista fisico come dai quattroelementi principali attraverso composti fisici che seguonoproporzioni aritmetiche ben precise si formi lrsquouniverso nella suatotalitagraveOra la ragione chiariragrave il maestro di Chartres nel suocommento al De trinitate di Boezio intesa in questo caso comelaquoordine dialettico della mente umanaraquo107 egrave in grado dicomprendere le diverse sfaccettature e i differenti livelliontologici del cosmo attraverso la laquoresolutio che consente diripercorrere il descensus fino alla materia e la compositio che alcontrario permette di risalire fino a Dioraquo108Il rapporto che viene a crearsi cosigrave tra il Creatore e lecreature egrave del tutto particolare e si differenzia di molto anchedalla prospettiva timaicaCome nota Parent infatti per gli Chartriani e possiamoaggiungere che questo vale in particolare per Teodorico tra Dio eil mondo vi egrave un rapporto laquoqui va beaucoup plus loin que celui duDemiurge avec le cosmos Crsquoest que Dieu nrsquoest pas seulementcause ordonnatrice mais aussi creacuteateur Lui seul ne deacutependdrsquoaucune cause nrsquoa pas eacuteteacute engendreacute et demeure toujours109Lrsquoecirctre est sa proprieacuteteacute exclusive et crsquoest Lui qui le dispense agrave toutle resteraquo110Drsquoaltronde nota ancora Parent il Demiurgo non potevapretendere il possesso esclusivo dellrsquoessere nella prospettivateodoriciana al contrario Dio egrave il solo essere necessario Tutto sifonda dunque nella visione del pensatore francesesullrsquooriginarietagrave dellrsquounitagrave rispetto alla molteplicitagrave anche percheacuteper Teodorico in effetti laquolrsquouniteacute est rien moins que Dieu et au106 Ibidem 6 83-84107 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 79108 Ibidem109 Nel testo si fa riferimento al passo del Timeo 56v-57r110 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 38

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mecircme titre elle est aussi immutabiliteacute et eacuteterniteacute Agrave lrsquoopposeacute lacreacuteature crsquoest-agrave-dire tout le reste hormis Dieu est pluraliteacutemutabiliteacute non-eacuteterniteacute et relegraveve entiegraverement de Dieu dont lacausaliteacute efficiente est vraiment creacuteatriceraquo111A Dio pertanto appartengono eternitagrave ed immutabilitagrave allecreature invece caducitagrave e mutamento Unitagrave immutabilitagrave edeternitagrave in Dio sono inscindibili di contro gli esseri posti vivonoin una condizione peritura e cangianteIl rapporto tra unitagrave-molteplicitagrave si innesta pertanto sulrapporto tra identitagrave e differenza in quanto serve a dimostrarecon rigore logico ed argomentativo la veritagrave del dogma trinitarioDal momento infatti sostiene Teodorico che dallrsquounitagrave deriva lamolteplicitagrave lrsquounitagrave egrave immutabile quindi ancorata nella propriaidentitagrave per cui non presuppone nientrsquoaltro lrsquouguaglianza alcontrario pur implicando comunque lrsquounitagrave lo fa sempre inrapporto a qualcosrsquoaltro Possiamo di conseguenza affermare chelrsquounitagrave egrave una caratteristica che appartiene necessariamente allaprima Persona della Trinitagrave laquoqui est principe sans proceacuteder drsquouneautre La seconde est approprieacutee au Fils qui est engendreacute bien quelui-mecircme soit agrave son tour principe Quant au lieu mutuel ilcomporte lrsquouniteacute de deux autres et convient au Saint Esprit quiprocegravede des deux autres personnesraquo112 Egrave chiaro che in questaprospettiva la causalitagrave stessa deriva da Dio che egrave causa efficiens etforma essendi delle singole coseNel trattato sui sei giorni della creazione Teodorico precisache unde deus totius et essentialiter ubique esse vere perhibetur dache ne consegue che anche lrsquounitagrave singulis rebus forma essendi estUnde vere dicitur Omne quod est ideo est quia unum estIl concetto egrave esplicitato meglio subito dopo

Quoniam autem unitas omnem numerum creat mdash numerusautem infinitus est mdash necesse est unitatem non habere finemsue potentie Unitas igitur est omnipotens Unitatem igiturdeitatem esse necesse est Hactenus de unitate113

111 Ibidem112 Ibid p 77113 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 36 44-50 op cit p 570

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Nel commento al De Trinitate di Boezio tuttavia Teodoricova ancora oltre indicando sulla scia del filosofo latino Dio comelrsquoessentia per antonomasia che trova la sua massima espressionenellrsquoest termine che ne esprime al contempo lrsquoessere ma anchelrsquoineffabilitagrave laquoDieu est lrsquoessence dont toutes choses reccediloiventlrsquoecirctre (hellip) Crsquoest lrsquoaffirmation de la causaliteacute universelle de Dieuappuyeacutee sur une ideacutee de lrsquoEcirctre divin agrave laquelle Platon ne srsquoestjamais eacuteleveacuteraquo114Teodorico elabora la propria concezione sulla strutturametafisica del reale partendo proprio dal tema centrale del dogmatrinitario che si riflette secondo la prospettiva che abbiamocercato di delineare nel tema della creazionelaquoIl nucleo concettuale del neoplatonismo di Chartres egraveconnesso paradossalmente ma anche in modo comprensibile allaluce degli antecedenti storici alla dottrina della creazione eallrsquointerpretazione del dogma trinitario Se infatti tali temicostituiscono tradizionalmente il limite dogmaticoallrsquoassimilazione della filosofia di matrice pagana da parte delpensiero cristiano sono anche e non meno tradizionalmente ledue principali vie drsquoaccesso alla ricerca della compatibilitagrave trateologia e filosofia e quindi ai fondamenti logico-ontologici delsapereraquo115Secondo la tesi sostenuta da Concetto Martello ilneoplatonismo chartriano reca in seacute una ldquopeculiare paradossalitagraverdquoconsistente nella laquocompiuta e matura legittimazione filosoficadellrsquoidea secondo cui egrave riscontrabile una coerente continuitagrave tra lostrumento epistemico dellrsquouomo per cosigrave dire la ragione e la fedecosigrave come tra gli oggetti a cui si applica il primo e il contenutodella rivelazione tra lrsquoessere creaturale e la natura di Diotrascendente rispetto al primo in quanto ne egrave la causa infinita enon percheacute radicalmente eterogeneo sul piano ontologico inultima analisi tra riflessione filosofica e conoscenza teologicaraquo116114 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 39115 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 69 Su questi stessi temi lrsquoautore rimanda aP COURCELLE Recherches sur les Confessiones de Saint Augustin Paris 1950 E VON IVANKAPlato christianus Uumlbernahme und Umgestaltung des Platonismus durche die Vaumlter Einsieldeln1964 trad it Milano 1992 pp 241-305 NM HAumlRING The Creation und Creator of the Worldaccording to Thierry of Chartres and Clarembald of Arras Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteacuteraire du Moyen Acircge 22 (1955) pp 137-216116 Ibidem

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A partire da queste considerazioni lo studioso siciliano dimostrache i filosofi operanti a Chartres utilizzano laquola concettualitagrave diorigine neoplatonica in modo originale rispetto al passato comestrumento di razionalizzazione dellrsquoesperienza nel suo complessonon solo filosofica ed extra culturale ma anche teologicaraquo117La filosofia egrave intesa quindi come la capacitagrave di comprenderee valutare attraverso la ratio lrsquointera realtagrave costituita tanto daicorpi sensibili quanto da quelli spiritualilaquoCette ratio qui srsquoimpose ici comme unique principedrsquoexplication du processus de formation du monde est une ratiophysique crsquoest-agrave-dire lieacutee agrave une conception de la nature commecausarum series vis genitiva comme objet drsquoune eacutetude ayant pourbut de saisir la legitima causa et ratio de chaque eacuteveacutenementnaturel comme suggegravere le Timeacuteeraquo118Questo egrave un tratto saliente che troviamo tanto in Teodoricoquanto in Ermanno Essi fedeli al paradigma di pensierochartriano rifacendosi ad Agostino e a Boezio laquoaccorciano ladistanza ontologica tracciata dal modello teologico eriugeniano ilpiugrave radicalmente neoplatonico tra i latini e a essi il piugrave vicino sulpiano cronologico tra il cosmo creato e il suo creatore Infatti seper Giovanni Scoto certamente noto negli ambienti intellettualidel secolo XII francese non solo per la prossimitagrave temporale maanche per lrsquoindiscutibile quanto contrastata diffusione della suaopera119 anche se come srsquoegrave visto non siamo in grado dideterminare lrsquoeffettiva fortuna nella scuola di Chartres latrascendenza divina egrave dovuta al carattere ultra-sostanziale e ultra-essenziale del primo principio e quindi al suo non essere (hellip) pergli Chartriani essa si riduce per cosigrave dire alla nozione ditotalitagraveraquo120Teodorico specifica che laquola totalitagrave del reale infatti egrave in Dioegrave nello spirito creato egrave nei numeri egrave nella materia ed egrave infine inatto cosigrave che Dio egrave tutto lo spirito creato egrave tutto la natura egrave tuttoe cosigrave la materia e nessuno dubita che anche gli actualia sono117 Ibidem118 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 119119 Su questo tema cf P LUCENTINI Platonismo medievale Contributi per la storiadellrsquoeriugenismo Firenze 1980 pp 5-75120 C MARTELLO Fisica della creazione op cit pp 69-70 Per ulteriori ragguagli bibliograficicf la nota 122 di p 70

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tuttoraquo121 Egrave interessante notare come su questo aspetto laposizione di Ermanno sia ben diversa da quella del suo maestro inquanto come vedremo dettagliatamente nel secondo capitolo egliintroduce una distinzione molto piugrave netta tra il Creatore e le cosecreate La lsquodeitagraversquo si propaga negli enti a livello metafisico tramitelrsquoessenze e a livello fisico tramite lrsquoEssentia la quale rappresenta laparte superiore del cosmo ed egrave immutabile Teodorico inveceteorizza un vero e proprio panteismo sintetizzando il precetto percui Dio egrave la totalitagrave del reale Su questo tema egli torna piugrave volteinterrompendo perograve bruscamente il discorso ed asserendo in ognicaso che la totalitagrave del reale egrave senza dubbio laquonella teologia egrave nellamatematica egrave nella fisica vale a dire che egrave il soggetto dellateologia della matematica e della fisica La totalitagrave del reale egravesoggetto della teologia in quanto presa nella sua semplicitagrave (ut estin sua simplicitate) la totalitagrave del reale infatti egrave compiegata(complicata) in una semplicitagrave che compiegando in seacute la totalitagravedellrsquoessere egrave Dio Dio infatti egrave unitagrave che tiene in seacute (in secomplicans) la totalitagrave dellrsquoessere nella sua semplicitagrave Cosigrave comeinfatti lrsquounitagrave egrave compiegamento di tutta la pluralitagrave e tuttavia nonegrave pluralitagrave se non in potenza ma egrave unitagrave (lrsquounitagrave infatti egrave pluralitagravein potenza e virtualmente la pluralitagrave egrave dispiegamento dellrsquounitagravema lrsquounitagrave egrave anche principio e origine della pluralitagrave dallrsquounitagraveinfatti deriva la pluralitagrave dallrsquounicitagrave discende ogni alteritagrave) allostesso modo Dio egrave unitagrave che compiega in seacute la totalitagrave dellrsquoesserein una certa semplicitagrave Il dispiegamento di questa complicatio egravetutta le cose che furono che saranno e che sono infatti comelrsquounitagrave precede la pluralitagrave cosigrave la semplicitagrave che egrave Dio in cui egravecompiegata la totalitagrave precede la diversitagrave e pluralitagrave dellecoseraquo122 Ogni pluralitagrave infatti discende necessariamentedallrsquounitagrave e ogni mutabilitagrave dallrsquoimmutabilitagraveLrsquounitagrave inoltre dice il filosofo di Chartres puograve essere causalaquodi una duplice generazione la generazione del molteplice deldiverso (generatio diversae naturae) e la generatio eiusdemnaturae che egrave generazione dellrsquoaequalitas unitatis egrave questo ilmomento dellrsquounitas che si moltiplica per seacute stessa diceTeodoricoraquo123 Ma quel che piugrave interessa al filosofo di Chartres egrave il121 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 22122 Ibid p 25123 T GREGORY Anima mundi op cit pp 73-74

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concetto di laquoDio come aequalitas essendi percheacute come tale egraveveramente il fondamento ontologico e gneseologico della realtagravemolteplice Lrsquoaequalitas essendi egrave infatti il principio dellrsquoessere edel permanere del reale che intanto egrave in quanto riesci ad opporsicome identico a seacute stesso pur nella sua discretezza e finitudine(hellip) Principio e norma del reale (essendi integritas) lrsquoaequalitas neacuteegrave la vera forma essendi il verbo i cui nomi Teodorico ha dedottodellrsquouno e del molteplice egrave come forma essendi il fondamentoontologico della realtagraveraquo124 Lrsquouniverso speculativo di Teodoricoruota dunque attorno a temi prettamente platonici le cuidicotomie lo Chartriano prova a sciogliere attraverso unrsquoesegesirigorosa tanto del testo biblico quanto del liber naturae Ermannonellrsquoelaborare la sua metafisica attingeragrave a piene mani al modo diprocedere del suo maestro riproponendo le stesse questioni in unorizzonte speculativamente piugrave ampio Un mediatore dellaposizione di Ermanno saragrave sicuramente Adelardo di Bathanchrsquoegli conoscitore dellrsquoarabo e traduttore di operematematiche e astronomiche laquoHe argues the cause of the Arabsmasters who use rational arguments rather than blindly followingauthorityraquo125Lrsquoautore delle Quaestiones naturales e del De eodem etdiverso infatti nelle prime obietta allrsquoopposizione esclusivamentemistica del mondo rilevando che la natura non egrave priva di un suoordine e di una sua razionalitagrave nellrsquoaltro affronta temi dimetafisica e di logica126 memore di Boezio utilizza tanto ilpensiero di Platone quanto quello di Aristotele manifestando laquounatendenza a conciliare due delle principali correnti del pensieroanticoraquo127 Tendenza che ritroveremo anche in Ermanno e cherappresenteragrave lrsquoinput filosofico fondamentale per redigere una124 Ibid p 270 Il Verbo come aequalitas essendi precisa lrsquoautore egrave lrsquoeterno pensiero di Dioprincipio della molteplicitagrave (in seacute semplice) e provvidenza125 Come riportato da Ch Burnett in nota allrsquoarticolo di seguito indicato Adelardo di Bathnelle Questiones Naturales 11 23-24 scrive ldquoEgo enim aliud a magistris Arabicis ratione ducedidici tu vero aliud auctoritatis pictura captus capistrum sequerisrdquo Cf CH BURNETT Adelard ofBath and the Arabs in (a cura di) J Hamesse M Fattori Rencontres de cultures dans laphilosophie meacutedieacutevale traductions et traducteurs de lrsquoantiquiteacute tardive au XIVe siegravecle actes duColloque international de Cassino 15-17 juin 1989 organiseacute par la Socieacuteteacute Internationale pourlrsquoEacutetude de la philosophie meacutedieacutevale et lrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino Universiteacute Catholiquede Louvain Louvain-la-Neuve - Universitagrave degli Studi di Cassino Cassino 1990 p 90126 Cf E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 10127 J JOLIVET La philosophie meacutedieacutevale en Occidente in Histoire de la philosophie Encyclopediede la Pleacuteiade Parigi 1969 p 1313

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visione complessiva del reale la quale secondo il filosofo dalmatanon si egrave ancora prodotta55 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii GGiioovvaannnnii SSccoottooIl tema che ci accingiamo a trattare egrave vastissimo e di difficileapproccio in quanto ci vorrebbe uno studio specifico assai lungoper ricostruire compiutamente gli influssi del pensieroeriugeniano nel XII secolo pertanto in questo paragrafo cilimiteremo ad evidenziarne in taluni casi anche solo in forma disuggestioni la presenza Conviene sin drsquoora precisare che bencheacuteabbia dedicato parte del mio lavoro di ricerca allrsquoindividuazionenel De Essentiis di frammenti testuali dellrsquoopera di Giovanni Scotolrsquoindagine in questo senso ha prodotto esiti negativi Va perogravealtresigrave rilevato che forti sono gli echi del pensatore carolingio nelsistema di pensiero di Ermanno e del suo maestro Teodoricocercheremo perciograve di segnalare quelli piugrave significativi rifacendociagli studi di C Martello M-D Chenu T Gregory JL Parent e PLucentiniAttraverso il proprio tentativo di razionalizzazione delsapere dando centralitagrave alla dialettica Teodorico si muovelaquoallrsquointerno della tradizione platonico-neoplatonizzante dellacultura filosofica latina soprattutto se raffrontata alla concezionedi Giovanni Scoto che attribuisce alla dialettica il ruolo di reginadelle arti128 La preminenza della dialettica infatti esprime unmodello deduttivo di conoscenza e la speculare subordinazionemetodologica della ratio alla struttura logico-ontologica

128 A tal proposito osserva Concetto Martello in Fisica della creazione a p 80 nota n 165ldquoNel Periphyseon di fronte alle perplessitagrave del discepolo sulle funzioni secondarie attribuite agrammatica e retorica il maestro afferma che ldquoipsae duae artes veluti quaedam membraDialecticae multis philosophi non incongrue existimaturrdquo e che esse ldquonon de rerum naturatractare videntur sed vel de regulis humanae vocis quam non secundum naturam sedsecundum consuetudinem loquentium subsistere Aristoteles cum suis sectatoribus approbat velde causis atque personis specialibus quod longe a natura rerum distat Hoc autem dico nonquod omnino Grammatica et Rhetorica suis veluti principiis caruerint cum una ex litera alteraex hypotesi hoce est finita questione incipiant et in easdem resolvantur bene scribendi quidemscientia in literam bene dicendi vero peritia in hypotesin sed quod validioris vigoris sint adapprobandas vel negandas quaestiones quae de rerum incerta rum inquisitionibus fiuntargumenta ex natura rerum sumpta quam ex humanis inventionibus excogitata Humanisliquide argumentationibus et bene scribendi et bene dicendi ars et facta et reperta estrdquo (PeriphV 4 869 D-870 B)

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dellrsquouniverso formale la prioritagrave sul piano gnoseologico dellagrammatica manifesta invece inevitabilmente lrsquoautonomizzazionedella prima dal rapporto discensivo fra i diversi livelli dellrsquoessere ecomprende lrsquoelementatio su cui si poggia il sapere nella suadirezione ascendenteraquo129 La struttura della conoscenza rispecchiacosigrave laquolrsquoordine discensivo e logico-deduttivo del realeraquo130 Oltre adaspetti gnoseologici cosigrave importanti la presenza di Giovanni Scotoegrave riscontrabile anche nella concezione della dottrina trinitariacristiana nella quale soprattutto a Chartres si intende unirelaquosans sacrifier lrsquoune et lrsquoautre la transcendance et lrsquoimmanence delrsquoactiviteacute divine Quant agrave trouver la formule philosophique de cetaccord on nrsquoy est pas arriveacute du premier coup La speacuteculationmeacutedieacutevale srsquoy eacutetait deacutejagrave appliqueacutee avec Jean Scot Eacuterigegravene Cet essaiest repris au XIIe siegravecle par les Chartriansraquo131 Parent fa notarecome anche la stessa formula di Teodorico di Chartres giagraverichiamata in precedenza secondo la quale Dio egrave lrsquoessenza di cuitutte le cose ricevono lrsquoessere in realtagrave si rifagrave al filosofoirlandese132 Lrsquoidea che le cose ricevono la propria forma essendida Dio egrave presente anche in Ermanno ed egrave espressa proprio dalleessenze che fungono da strutture originarie dellrsquoessere le qualiconsentono la costituzione della realtagrave Ma su questo tema avremomodo di soffermarci ampiamente Ancora piugrave dettagliatamenteParent evidenzia che con lrsquoespressione forma essendi Teodoricoindica allo stesso modo avvertendo unrsquoesigenza che fu anche diGiovanni Scoto affincheacute una cosa possa essere la partecipazionedi Dio che dunque laquopreacutecegravede pour ainsi dire dans toute creacuteature sapropre preacutesence agrave elle-mecircmeraquo133 In questa maniera il pensatoredi Chartres a seconda che si ispiri a Boezio o a Giovanni Scotopuograve passare laquodrsquoun sens agrave lrsquoautre mdash rapport drsquoexemplarisme etomnipreacutesence divine mdash sans marquer la diffeacuterence ce qui rendcertains passages obscursraquo134Un altro aspetto saliente di eriugenismo presente a Chartresegrave lrsquouso della ratio come strumento di indagine capace attraversoun corretto uso delle funzioni conoscitive di risalire ai livelli129 Ibid pp 80-81130 Ibid p 81131 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit pp 82-83132 Ibid p 86133 Ibid p 89134 Ibid pp 89-90

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ontologici del reale tenendo sempre in debito conto tanto nellaprospettiva di Teodorico quanto in quella di Ermanno che da Dioderivano tutte le cose ma che il Creatore non puograve identificarsi connessun ente specifico In tal modo il maestro di Chartres ma ancheErmanno come avremo modo di mostrare concorrono laquoalprocesso di fissazione definitiva che si attua nella prima metagrave delsecolo XII dei significati di ens ed essentia e del rapporto logicointercorrente tra le rispettive corrispondenti nozioni metafisichegli uni e lrsquoaltro giagrave in qualche modo presenti nella riflessioneeriugenianaraquo135La ratio dunque oltre a fondare il laquosimbolismo ha anche unavalenza per cosigrave dire nomologica cioegrave consente un uso del saperefunzionale allrsquoindividuazione delle forme sostanziali degli eventifisici e della regolaritagrave e uniformitagrave di essiraquo136In questrsquoottica nella prospettiva di Teodorico ma comevedremo nel secondo capitolo della tesi anche in quella diErmanno laquoDio egrave unitagrave e principio di ogni natura molteplice eneoplatonicamente si inscrive in un modello di rapporto ditrascendenza immanenza rispetto al creato cioegrave nel senso chepur trascendente in quanto oltrepassa ogni particolaritagrave eunilateralitagrave sfuggendo alla funzione determinante del giudiziologico imprime su ogni livello ontologico e su ogni ente la suaimpronta fondando la possibilitagrave stessa della conoscenzarazionale ed intellettualeraquo137 Lrsquoalveo filosofico attorno cui sidipana il discorso egrave dunque quello inerente il rapporto tra Uno emolteplice in rapporto alla riflessione sulla dottrina trinitariaMostreremo in questo modo come Ermanno si inserisca a pienotitolo nel dibattito circa questioni di carattere dogmatico emetodologico riuscendo ad elaborare una propria visione suargomenti filosofici complessi ed importanti la quale saragrave in gradoaltresigrave di influenzare pensatori a lui contemporanei o postumifino a determinare in modo decisivo gli sviluppi del pensieromedievale135 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 83 Su questo punto vedasi anche comesegnalato dallo stesso autore ID Alle origini del lessico filosofico latino Hypostasissubstantiain Giovanni Scoto in Hyparxisexistentia e Hypostasissubsistentia nel Neoplatonismo Attidel I Colloquio del CRN sul neoplatonismo a cura di F Romano DP Taormina OlschkiFirenze 1994 pp 169-184136 Ibid p 23137 Ibid p 84 Si rimanda al testo per ulteriori riferimenti testuali sullrsquoargomento

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Egrave proprio il clima culturale presente a Chartres con i testi diBoezio Macrobio Agostino Calcidio a rendere possibile unaripresa dei temi ermetici grazie anche alla presenze del Dedivisione di Giovanni Scoto laquoLa viva attenzione dei pensatorichartriani ai problemi della creazione e della natura lrsquoinesaustaricerca di unrsquoesegesi razionale del testo sacro lrsquoorientamentodellrsquoindagine scientifica e della riflessione filosofica ad un disegnocompiuto del reale trovano alimento in tante pagine del Dedivisione ma egrave soprattutto nella teoria delle cause primordiali enella costante accetuazione della presenza divina nel creato che ilpensiero di Giovanni ispira e guida i maestri di Chartres138raquo Inparticolare in Teodorico in maniera piugrave netta nel suo commentoal De Trinitate di Boezio la presenza divina nel creato egrave attestatadalla dialettica Uno-molti presente come abbiamo visto nelconcetto di creazionelaquoDeus mdash scriveva lo Chartriano mdash forma essendi est Deus

igitur ubique totus et in omnibus essentialiter est hellip Omnesquoque formae una forma sunt i e indifferentes ita scilicet utomnes formae una forma sint simplicitate Illud enim constatesse verissimum quod forma divina omnes est formae Eteconverso omnes formae simpliciter et in eo quod ipse suntconsideratae unum simplex sunt in formam quodammododivinam relapsae (hellip) Sicut enim facies una in diversis retinensspeculis una quidem in se est sed propter speculorumdiversitatem haec una illa vero altera esse putantur diversaeillam veram puramque simplicitatem consideresraquo139La precedenza dellrsquoUnitagrave divina rispetto ai molti sottolineaancora Lucentini egrave laquouna lsquoprecedenza idealersquo e i ritmi chescandiscono la ldquorerum universitasrdquo dal Principio incausato aglieffetti molteplici rammentano con singolare intensitagrave learticolazioni del cosmo eriugeniano ldquoQuibus strictim ac breviter

expositis mdash scrive Teodorico nel Commentum mdash addendum illudaestimo quod quinque modis rerum consideratur universitasrdquo raquo140138 P LUCENTINI Platonismo medievale p 50 In merito a queste riflessioni e alla presenzaeriugeniana a Chartres lrsquoautore rimanda agli studi di T Gregory in particolare a Animamundi op cit139 TEODORICO DI CHARTRES Commentum super Boethium de Trinitate II 17 45-48 Ed Haumlringop cit pp 96 104 e 105 Citato in P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 51140 P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 52 Il riferimento a Teodorico egrave rlativo alCommentum IV 7 p 117

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La preminenza del rapporto tra lrsquoUno e il molteplice nelpensiero di Giovanni Scoto e della derivazione del molteplicedallrsquoUno egrave stata dimostrata chiaramente da Tullio Gregory in varisuoi studi141 In effetti la questione della derivazione o fondazionedel reale tipico del Platonismo che rappresenteragrave uno delle suepiugrave controverse dicotomie saragrave un leit motif sia del pensieroeriugeniano che della Scuola di Chartres ma soprattutto dellrsquointeroNeoplatonismo142 Il probelma centrale del platonismo dunquelaquorestava immutato anche per quei pensatori che al di lagrave dellasapienza greca attingevano alla Bibbia un piugrave alto sapere e senello sforzo di spiegare Moseacute con Platone il Platonismo cristianosembra risolvere a volte la dottrina della creazione nella teoria deldescensus e della participatio ciograve era conseguenza del problemastesso che si voleva risolvere non tanto quello dellrsquooriginetemporale degli esseri ma quello piugrave propriamente metafisicoextratemporale del rapporto tra le forme che costituiscono lastruttura eterna del reale e il Creatore che tutte le contienenellrsquoeterna presenza del suo pensieroraquo143In questo modo lrsquoEriugena nel suo laquotentativo di accogliereallrsquointerno di unrsquounitaria pensabilitagrave tutto ciograve che egrave reale ndash Dio inseacute Dio nella sua relazione alle creature e quindi le creature sia inquanto da Dio derivate sia nella loro incessabile aspirazione alricongiungimento con Dio ndash sono infatti congiunte in unitagravemirabile le ragioni della natura ossia della spontaneitagrave dellrsquoesseree quelle della grazia ovvero dellrsquoassoluta e feconda libertagrave dellavolontagrave di Dio sia in quanto Creatore sia in quanto Redentoreraquo144Ciograve che accomuna lrsquoEriugena e i pensatori di Chartres egravedunque la ricerca di unrsquounitagrave sistematica del reale nella pienarealizzazione del principio neoplatonico in base al quale lrsquoUnoavvolge il TuttoLe aporie parmenidee plotiniane e procliane del rapportoUno-molti grazie allo sforzo speculativo di questi pensatoritrovano quindi nuova linfa fino a sfociare in una perfetta sincroniaallrsquointerno dellrsquoassetto ontologico e fisico del reale141 Si rimanda in particolare al saggio intitolato proprio DallrsquoUno al molteplice contenuto in TGREGORY G Scoto Tre studi op cit142 Cf M ABBATE Aspetti aporetici della metafisica neoplatonica in ID Tra esegesi e teologiaStudi sul Neoplatonismo Mimesis Edizioni Milano-Udine 2012 pp 91-101143 T GREGORY G Scoto Tre studi op cit pp 2-3144 G DrsquoONOFRIO Giovanni Scoto Eriugena in Storia della Teologia nel Medioevo op cit p 246

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La diffusione dellrsquoeriugenismo nel XII secolo deve ad OnoriodrsquoAutun e alla sua Clavis physicae145 come ha con grande meritodimostrato Paolo Lucentini un ruolo decisivo in quanto contribuigravein maniera determinante alla trasmissione del De divisionenaturae di Giovanni Scoto

5511 OOnnoorriioo ddrsquorsquoAAuuttuunn ee llaa ddiiffffuussiioonnee ddeellllrsquorsquoeerriiuuggeenniissmmooM-T drsquoAlverny in un articolo del 1953 intitolato Le cosmossymbolique du XIIe siegravecle poneva giagrave lrsquoattenzione sullrsquoimportanzache la Clavis physicae ha avuto nella diffusione del pensiero diGiovanni Scoto Questrsquoopera si configura infatti come laquolrsquoune desplus parfaites expressions de lrsquoactiviteacute des hommes du XIIesiegravecleraquo146 Il ruolo di Onorio perciograve egrave stato molto influente nelladiffusione del pensiero di Giovanni Scoto e in particolare del Dedivisione naturae di cui la Clavis Physicae sintetizza e rielabora icontenuti laquoIn realtagrave lrsquoincontro di Honorius con il De divisionetestimonia e alimenta la crescita della presenza eriugeniana nellaformazione intellettuale del secolo XII e presenta il momento piugravesignificativo nella compilazione della Clavisraquo147 A Clerval ineffetti giagrave nel 1895 aveva dimostrato la presenza di GiovanniScoto nel pensiero di Bernardo e Teodorico di Chartres148 in unsuo famoso articolo dedicato alla Scuola francese Lucentiniricostruisce con estrema puntualitagrave il percorso formativo diOnorio dimostrando come prima ancora della Clavis physicae nelDe cognitione del 1110 il filosofo abbia aderito al sistema dipensiero eriugeniano Lo studioso italiano ha avuto anche ilmerito indiscusso attraverso i suoi studi di aver mostrato altresigrave145 Cf P LUCENTINI La Clavis physicae di Honorius Augustodunensis e la tradizione eriugeniananel secolo XII in P Lucentini Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo (a cura di) PaoloLucentini Introduzione di Loris Sturlese Feacutedeacuteration internationale des Instituts drsquoEacutetudesmedievales Brepols Louvain-la-Neuve 2007 pp 1-18 Lo studioso italiano ha poi curatolrsquoedizione critica del testo di Onorio cf HONORIUS AUGUSTODUNENSIS Clavis physicae (a cura di)P Lucentini (Temi e testi 21) Ed di Storia e Letteratura Roma 1974 Per le prossimecitazioni chiameremo lrsquoopera Clavis146 M-T DrsquoALVERNY Le cosmos symboliques du XIIe siegravecle in Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteraire du Moyen Age 20 (1953) p 31 citato in P Lucentini La Clavis Physicae diHonorius op cit p1147 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 1148 Cf A CLERVAL Les Ecirccoles de Chartres au Moyen Acircge op cit pp 244-259

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questa continuitagrave speculativa in Onorio la quale trova nella Claviscomposta circa 15 anni dopo il suo piugrave compiuto tentativo disistematicizzazioneLa Clavis infatti egrave laquoldquoliber excerptusrdquo dal De divisioneconosciuto da Honorius in un testimone della seconda redazioneComposta verso il 1125-1130 (hellip) Lrsquointento dichiarato diHonorius (che si riflette nei criteri e nel taglio complessivo delcompendio) egrave di ricondurre sapienti e incolti sul sentiero dellaconoscenza naturale ldquoCum multos mente intubear non solumindoctos sed etiam nitore summe sapientie claros nimium a tramitephisice rationis exorbitare per ea que divina gratia illuminanteperspicaci ratione inspexi omnes me sequi volentes accingor adviam veritatis Deo duce revocarerdquo raquo149Come sottolineato dallo stesso Lucentini il termine lsquophisicarsquotuttavia non indica la conoscenza dellrsquouniverso creato ma latotalitagrave del reale Lrsquoimportanza della Clavis in effetti risiedeproprio nellrsquoaver saputo compenetrare perfettamente la strutturadel De divisione con le esigenze culturali del tempo Benchegravesoprattutto per quanto concerne la riproposizione della primaparte del testo infatti laquola dottrina e il lessico di Giovanni Eriugenasiano riprodotti senza timori o cautele gli orientamenti culturalidi Honorius piegano a tensioni ed equilibri nuovi il quadrocomplessivo del compendioraquo150 Ciograve egrave testimoniato soprattutto dalfatto che lrsquoattenzione di Honorius rispetto ai temi trattati nel Dedivisione non si estende in modo omogeneo Circa il 52dellrsquoanalisi mdash precisa Lucentini mdash egrave dedicato al terzo librodellrsquoopera eriugeniana il quale tratta laquola problematica dellrsquoattocreatore e del rapporto Dio-mondo filosofia della natura esegesiesamerale con digressioni di fisica biologia astronomiaraquo151 Larapida diffusione della Clavis testimoniano della sua incidenzasulla temperie culturale del XII secolo lrsquoincidenza del pensieroeriugeniano tuttavia in questo contesto laquopresenta uno sviluppoche ancora sfugge alle analisi dello storico misurare lrsquoampiezza e149 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 12 Per unapprofondimento circa la periodizzazione dellrsquoopera cf Ibid pp 11-12 nota 50 Ilriferimento testuale egrave Clavis 1 p 3 2-6 per il quale cf J A ENDRES Honorius AugustodunensisBeitrag zur Geschichte des geistigen Lebens im 12 Jahrhundert J Koumlsel Kempten- Muumlnchen1906 pp 65-67150 Ibid p 14151 Ibidem

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la profonditagrave dellrsquoinfluenza esercitata dalla Clavis significailluminare il momento piugrave ricco e complesso della presenza diGiovanni Eriugena nella storia della filosofiaraquo152In ogni caso dal punto di vista speculativo lrsquoereditagrave piugraveimportante dellrsquoeriugenismo nel XII secolo egrave la fisica dellrsquouomo-microcosmo153 Il tema tutto neoplatonico che pervade il pensierochartriano egrave quello della laquocontinuitagraveraquo tra i generi degli esseri e ilprimo principio tema presente anche nella maggior parte dei testiermetici che circolarono in questo periodo66 GGllii iinnfflluussssii ddeell CCoorrppuuss HHeerrmmeettiiccuummAnche la determinazione degli influssi esercitatidallrsquoermetismo nel XII secolo egrave impresa quanto mai ardua Pertentare di tracciarne tuttavia un quadro sintetico ci rifaremo inparticolare agli studi di Paolo Lucentini Charles BurnettFranccediloise Hudry Antonella Sannino e Pinella Travaglia le cuiricerche hanno saputo attestare risultati ormai acclarati circa letracce e i riferimenti testuali del Corpus Hermeticum nel trattato diErmanno in particolare e nel XII secolo in generale specialmenteper quel che concerne lrsquoopera di Teodorico di ChartresIn questi autori eriugenismo ed ermetismo insieme segnanovari punti di tangenza che disegneranno un quadro complesso maorganico il quale ha nellrsquoineffabilitagrave di Dio e nel suo rapporto conle creature il suo punto cardinaleSe infatti la diffusione del tema riguardante la radicaleineffabilitagrave e incomprensibilitagrave di Dio nel XII secolo laquorisale in granparte alla teologia negativa di Dionigi lrsquoAreopagita e GiovanniScoto la scuola di Teodorico si inspira anche allrsquoAsclepius e piugraveprecisamente allrsquoaffermazione che Dio o non ha nessun nome o egraveogni nome affermazione che Teodorico trova confermata in autoricristiani i quali dicono che Dio non ha nessun nomeraquo154Teodorico quindi riprende il tema della tradizione platonica deldivenire simili a Dio fondendolo con la tradizione ermetica

152 Ibid p 17153 Cf M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit pp 40-49154 C MORESCHINI Storia dellrsquoermetismo cristiano Ed Morcelliana Brescia 2000 p 166

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La diffusione nellrsquoermetismo nel Medioevo dunque egrave unaltro tema alquanto difficile da trattare ma quando ci si accinge afarlo bisogna innanzitutto tener presente che esso egrave legatosoprattutto al processo di rinascita del XII secolo e allrsquoambientefrancese laquoAbelardo la scuola di Chartres ed i filosofi diquellrsquoepoca mostrano tutti particolare interesse per Ermete cometestimonianza di sapienza antichissima e precorritrice dellarivelazione cristiana In questo periodo ha luogo unrsquointensadiffusione dellrsquoAsclepius attestata dal moltiplicarsi deimanoscritti dalle prime traduzioni greco-latine e arabo-latinedegli Hermetica tecnici (astrologia magia alchimia) dallascrittura di apocrifi come il Liber XXIV philosophorum e il Liber deVI rerum princigravepisraquo155 Teodorico ed Ermanno dimostrano diconoscere direttamente il testo ermetico in quanto lo citanoespressamente Come ricorda P Lucentini nel secolo XIIlrsquoAsclepius egrave designato con il titolo di Trismegistus Ad esso siricorre come fonte autorevole soprattutto per quanto concernetemi di teologia e filosofia della natura156In particolare Teodorico di Chartres nel Tractatus de sexdierum operibus si serve dellrsquoAsclepius per accordare laquolesuggestioni stoiche dellrsquoEneide con il mito timaico dellrsquoanima delmondoraquo157 Egli vede laquonello ldquospiritus dominirdquo lrsquoimminenteprincipio razionale che plasma lrsquoordine mondanoraquo158 Comeabbiamo giagrave visto tuttavia non esita ad identificarlo con lo Spiritosanto della rivelazione cristiana LrsquoAsclepius ermetico perograve sembraesercitare la propria influenza soprattutto per quanto concerne ilrapporto tra immanenza e trascendenza laquoIl pensiero del secoloXII egrave stato detto sembra ripetere le complesse conclusioni deltardo platonismo affermando lrsquoimmanenza dellrsquoUno nel155 Ibid p 161 Moreschini a proposito della concezione dellrsquoAsclepius nel Medioevo ricordache P Dronke a p 14 del suo testo Hermes and the Sybils Continuations and CreationsCambridge University Press Cambridge 1990 osserva che Abelardo quando vuolepresentare i filosofi pagani i quali hanno portato testimonianza al pensiero cristianopreferisce cominciare con Ermete LrsquoAsclepius cosigrave come il Corpus Hermticum hanno avutovarie edizioni Per una ricognizione esaustiva delle stesse si rimanda al testo di P LucentiniPlatonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit pp 71-72 note 1-4 Su questo stesso temae per una panoramica piugrave articolata circa la diffusione dellrsquoAsclepius nel XII secolo vedasianche un altro saggio di Lucentini LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII contenuto nellostesso testo pp 71-105156 Cf P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 84157 Ibid p 85158 Ibidem

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molteplice e insieme esaltando la radicale trascendenzadellrsquoineffabile principio divino forma dellrsquoessere o forma di tuttele forme Dio egrave anche il non-essere che trascende la totalitagrave deglienti creatiraquo159Sul rapporto tra Dio e la totalitagrave del reale nel pensiero diTeodorico ci siamo giagrave soffermati per cui per un ulterioreapprofondimento della questione in rapporto allrsquoarticolazionedella dialettica Uno-molti espressa dallo Chartriano in relazioneallrsquoAsclepius160 si rimanda al testo di LucentiniSia Moreschini che Lucentini evidenziano nei propri studi ilcontributo dato da Ermanno nella diffusione dellrsquoAsclepiusIl filosofo dalmata infatti attraverso la propria traduzionedellrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar conosce direttamente laprofezia descritta dal filosofo arabo che laquoproprio ad Hermes eAstalius (scil Asclepius) attribuisce una celebre profezia sullanascita della Vergine la madre di Gesugraveraquo161 Ermanno utilizzeragravecome vedremo dettagliamente nel secondo capitolo questaprofezia come elemento dottrinale contro i musulmani che nonaccettavano il dogma trinitario In effetti Ermanno avragrave laquounacerta amibivalenza di fronte alla tradizione ermetica oracollegata sulle orme di Agostino a uno spirito demoniaco orainvece studiata con rispetto e ammirazioneraquo162Ermanno difatti fa riferimento allrsquoAsclepius in varieoccasioni soprattutto per quanto riguarda temi di laquoastrologia efilosofia della natura come il potere del Sole e della Luna nellegeniture ed il carattere divino della musica che imita la supremaarmonia delle sfere ed egrave il dono piugrave bello degli uominiraquo163159 Ibid p 86 Su questo punto lrsquoautore rimanda alle riflessioni di T GREGORY The Platonicinheritance in P Dronke A History of Twelfth-century op cit pp 74-76160 P LUCENTINI LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII op cit pp 86-90 LrsquoedizionedellrsquoAsclepius cui Lucentini fa riferimento alla quale si si riferiscono i richiami al testo egraveHERMEgraveS TRISMEGISTE Corpus Hermeticum Ed AD Nock A-J Festugiegravere II Les Belles LettresParis 1960 pp 296-355161 Ibid p 90162 Ibid p 91 Lucentini segnala il passo del De Essentiis cui si riferisce Liber I 65vC EdBurnett p 130 laquoTrismegistus vero ex altero vitam ex altero incrementum genituremutuanturraquo Cf Asclepius 3 p 299 laquoCaelum ergo sensibilis deus administrator est omniumcorporum quorum augmenta detrimentaque sol et luna sortiti suntraquo163 Ibid p 91 Il passo di Ermanno riportato dallo studioso toscano egrave il seguente laquoUnde etTrismegistus intellexit nichil superis ex hominum officio musice munere gratius et omnium fereseculorum usus expertus solam musicam divinitatis venerazione dignam quippe quam

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Lrsquoaspetto piugrave originale ed acuto ad avviso di Lucentini dellalettura dellrsquoAsclepius da parte di Ermanno risiede nellaspiegazione della laquonatura sensibile degli spiriti planetari con ilpasso relativo alla generazione del mondo il dio sensibilis cheaveva suggerito a Lattanzio la generazione del Verbo ldquoHec igituromnia signo sunt sensibiles esse nec ut Trismegistus exponit quodsensibus nostris subiaceant sed quia sensus nostros incurrant seuquia ipsi sentiant quos huiusmodi officia diversis modisafficiantrdquoraquo164Charles Burnett invece in uno studio dal titolo ldquoA HermeticProgramme of Astrology and Divination in mid-Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudiciumrdquoricostruisce il percorso fatto da Ermanno per giungere allaconoscenza degli scritti ermetici che hanno una diversaprovenienza laquoHermann of Carinthia Robertrsquos close collaboratorwho is attested with Robert lsquoon the banks of the Ebrorsquo (1141) andin the Leoacuten (1138) Toulouse (I June 1143) and Beacuteziers (1143)asked Robert to translate the work of lsquothe most reliable astrologeramong the Arabsrsquo al-Kindī165 He seems to have made a trial run ofcollecting Arabic authorities by combining the best material hecould find on a particular topic how to find buried treasure166 Forthis he used Robertrsquos translation of al-Kindī He also used atranslation of the astrological judgements of lsquoUmar ibn al-Farrukhan al-Tabarī (Aomar) made by Hugo of Santallaraquo167Tra lrsquoaltro Ermanno ha tradotto il testo dedicato ai Iudicia diSahl ibn Bishr Sicuramente i lavori di traduzione di Ugo e dellostesso Ermanno hanno contribuito a stabilire laquoan intellectualframe work within which astrology magic and divination could bepractised This ran counter to the movement for translating theadmirabiles ille celestium choree virginum in universi mundi fedus perpetuo concentumodulanturraquo De Essentiis Ed Burnett I 68rH-vA p 148 Cf Asclepius 9 p 307164 Ibidem il riferimento al De Essentiis op cit egrave II 72vH p 184 Cf Asclepius 8 p 305165 Come ricorda Burnett il riferimento egrave alla Prefazione della traduzione di Roberto di Kettonal libro sui Iudicia di al-Kindi presente in CH HASKINS Studies in the History op cit p 121 ein CH BURNETT lsquoAl-Kindi on Judical Astrology The Forty Chaptersrsquo Arabic Sciences andPhilosopy 3 (1993) pp 77-117 cfr in particolare p 106166 Cf CH BURNETT K YAMAMOTO M YANO lsquoAl-kindi on Finding Buried Treasurersquo in ArabicSciences and Philosophy 7 1997 pp 57-90 (in particolare pp 89-90) e S LOW-BEERHermann of Carinthia op cit pp 254-280167 CH BURNETT A Hermetic Programme of Astrology and Divination in mid- Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicium in Magic and the Classical Traditionop cit p 102

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works of natural philosophy and metaphysycs of Aristotle towhich it was contemporary But like that movement it wasgronde on Classical sources while the new texts from Arabic thatit promoted thug not accepted into universities curricula werenevertheless the foundations for the learned magic of the MiddleAgesraquo168Egrave quanto mai proibitivo poter ricostruire tutte le fontiermetiche che in maniera esplicita o implicita sono circolateattraverso le traduzioni nel momento storico in cui visseErmanno il quale come ampiamente documentato da ChBurnett169 venne a contatto anche tramite la lettura dei testi diAbū Malsquoshar con tradizioni eterogenee di diversa estrazioneSicuramente nel De Essentiis egli cita il lsquoData Neiringetrsquo testo da luiritenuto aristotelico lrsquoAurea Virga di Ermete e il De secretisnaturae dello Ps-Apollonio170 In altre sue opere soprattutto nelDe Occultis e nel De indagatione cordis i riferimenti alle fontiermetiche sono ancora piugrave numerosi171In merito alle correlazioni tra il De secretis e il De EssentiisPinella Travaglia ha condotto uno studio molto approfondito nelquale ha evidenziato tutte le influenze del testo di Apollonio sulpensiero di Ermanno Nel corso del secondo capitolo del presente168 Ibid p 104 Per una ricostruzione dettagliata di questo processo cf CH BURNETT TheEstablishment of Medieval Hermeticism in (edd) P Linehan J L Nelson The Medieval WorldLondon-New York 2001 pp 111ndash30 R KIECKHEFER Magic in the Middle Ages Cambridge1990 pp 116-150 e V PERRONE COMPAGNI in ldquoStudiousus incantationibusrdquo Adelardo di BathErmete e Thabitrsquo in Giornale Critico della filosofia italiana LXXX 2001 pp 36-61169 Cf CH BURNETT Arabic Greeek and latin works on astrological magic attributed toAristotle in (eds) J Kraye WF Ryan CB Schmitt Pseudo-Aristotle in the Middle AgesLondon 1986 pp 84ndash96 ID The legend of the three Hermes and Abū Malsquosharrsquos Kitāb Al-Ulūfin the latin Middle Ages in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 39 (1976) pp231ndash234 ID Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis Further evidence for thetrasmission of hermetic magic in ibid 44 (1981) pp 167ndash169 Per un approfondimentoinvece sulle traduzioni dallrsquoarabo e le fonti ermetiche cf ID The translating activity inmedieval Spain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik12 (1982) Leiden pp1036ndash58 Per un confronto ulteriore con le fonti greco-latine cf S PAGEImage-Magic Texts and a Platonic Cosmology at St Augustinersquos Canterbury in the late MiddleAge in (edd) Ch Burnett WF Ryan Magic and the Classical Tradition London WarburgInstitute 2006 pp 69-98 per una monografia completa sulla leggenda dei tre Ermete cf KVON BLADEL The Arabic Hermes From Pagan Sage to Prophet of Science Oxford UniversityPress 2009 Sullo stesso tema vedasi anche M PAPPACENA La figura di Ermete Trismegistonella tradizione araba in (a cura di) P Lucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetismfrom Late Antiquity to Humanism Brepols Turnhout 2003 pp 263-284170 Cf CH BURNETT Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis op cit p 168 IDIntroduction e Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit171 S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit

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lavoro avremo modo di soffermarci su gran parte di queste affinitagravequi ci limiteremo solo ad evidenziarne le linee generalilaquoChe Ermanno di Carinzia conoscesse il De secretis al tempodella composizione del De Essentiis egrave attestato da due esplicitecitazioni La prima egrave una citazione della Tabula Smaragdina eriguarda il ruolo del Sole e della Luna nella generazione delle cosenaturali (hellip) La seconda riguarda il racconto di Apollonio che apreil De secretis in cui egli riferisce di un incontro avvenuto in unsotterraneo con una persona dallrsquoaspetto simile al suo che loincoraggia a scoprire i segreti della natura e prontamentesvanisceraquo172 Come sottolineato anche da Ch Burnett nelCommentario al De Essentiis Ermanno nellrsquoelaborare il suoconcetto di essenza si rifagrave tra le altre fonti anche allo Ps-Apollonio laquoUna influenza del De secretis si potrebbe scorgereanche nella distinzione (hellip) tra spazio e luogo bencheacute comeBurnett ha evidenziato la fonte principale di questo discorso siaBoezioraquo173 Pinella Travaglia evidenzia inoltre che anche nelladescrizione operata da Ermanno dei semi elementari da cuimaterialmente derivano tutte le cose cosigrave come nellrsquoazioneoperata da Dio su di essi il De Essentiis sembra dipendere dal Desecretis Ancora piugrave interessante perograve egrave che dal testo dello Ps-Apollonio derivi lrsquoidea che laquoil Creatore produca il cosmo (hellip)filtrando la massa degli elementi semplici per separarne la partesottile che viene condotta in alto dalla parte grossa che rimane inbassoraquo174 Una dipendenza dal testo ermetico egrave riscontrabilealtresigrave nella suddivisione dei semi in maschili e femminili enellrsquoidea che nel mondo animale non vi possa essere alcuna forma172 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica Liguori Editori Napoli 2001 pp 284-285 Circa idue riferimenti al De Essentiis riportati dallrsquoautrice cf op cit Ed Burnett I 65vC p 130ldquoHis duobus (scil Sole et Luna) in omnem generationem tamquam mdash ut Apollonius Thebanusaffirmat mdash mundi parentibus fondatisrdquo e ibid II 72vD p 182 ldquoPlerique tamen nescio planequosnam spiritus quave conscientia vel usque ad commanendum et colloquendum familiareshabuisse leguntur (hellip) sic Apollonius in Secretis Nature (hellip) Apollonius autem cum ut ipsescribit solus in deserto subvertisset aram Solis quemadmodum inscriptio suadebat necHermetis antro quod subtus invenerat propter expirantem flatum lumen inferre posset subitosibi quendam affuisse refert qui lucernam componere docuit statimque evacuirdquo Cf anche Desecretis ff 1v-2r e supra p 29173 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 286 Il riferimento al commento di ChBurnett egrave in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 300174 Ibid p 290 Sul confronto con il De Essentiis vedansi anche le pp 288-289 Come vedremonel secondo capitolo questo aspetto saragrave molto importante per lrsquoimpostazione del pensierodi Ermanno ma egli sapragrave attribuirgli unrsquointerpretazione personale

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di generazione se non per lrsquounione di due princigravepi laquoNel mondo deipianeti questi due princigravepi sono rappresentati dal Sole e dallaLuna e in generale dal maschile e dal femminile Lrsquoinfluenza delDe secretis su questo punto egrave confermata dal richiamo esplicitoallrsquoautoritagrave di Apollonio Tebano e del Trismegisto (De Ess 65vA-Cpp 284-285)raquo175 Quel che emerge in ogni caso con chiarezza egravelrsquouso da parte del filosofo dalmata di fonti ermetiche ed il ricorsoad un linguaggio tecnico derivante dallrsquoalchimia Anche in questocaso perograve Ermanno utilizzeragrave le proprie fonti in modo originaleprospettando delle soluzioni relative alla formazione del cosmodel tutto nuove Egli infatti pur immaginando il mondo comesuddiviso in una parte superiore lrsquoEssenza ed in una parteinferiore la Sostanza a differenza di Apollonio che immagina unadipendenza causale reciproca delle due parti Ermanno inveceteorizza il principio secondo cui soltanto ciograve che sta in altoinfluenza ciograve che sta in basso laquoEgrave allora interessante rilevare comepur accogliendo dal De secretis lrsquoidea di una fondamentale unitagravedel cosmo ricondotta al fatto che esso egrave interamente costituitodalle medesime qualitagrave elementari lrsquoautore del De Essentiis abbiautilizzato questo stesso principio per esprimere unrsquoidea dicausalitagrave di tipo verticale e unilineare molto diversa da quellaesposta nel De secretisraquo176Vediamo dunque che nel XII secolo laquoi maestri del tempo daAbelardo a Giovanni di Salisbury da Roberto di Melun ad Alano diLille accolgono la testimonianza del Tractatus177 proclamanolrsquoaccordo tra il Logos teleios e la teologia cristiana attribuendo aMercurio primo e piugrave grande di tutti i sapienti la conscenza elrsquoannuncio profetico del Verbo divino Altri scrittori poi comeTeodorico di Chartres e Bernardo Silvestre Ermanno di Carinzia eDaniele di Morley e ancora Alano di Lille si accostano allrsquoAsclepiuscon una lettura diretta non mediata dalle interpretazioni del175 Ibid p 297 Il passo del De secretis cui ci si riferisce circa i due princigravepii egrave contenuto nel f31r della Tabula Smaragdina ldquopater Sol mater vero Lunardquo176 Ibid p 291177 Lrsquoopera alla quale Lucentini fa riferimento egrave il Tractatus ad versus quinque haereses diQuodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash che contribuigrave a neutralizzare la condannadellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino Per un approfondimento oltre altesto di Lucentini Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 cf anche P SINISCALCO ErmeteTrismegisto profeta pagano della rivelazione cristiana La fortuna di un passo ermetico(Asclepius 8) nellrsquointerpretazione di scrittori cristiani in Atti dellrsquoAccademia delle Scienze diTorino II Classe di Scienze Morali Storiche e Filologiche 101 (1966-1967) pp 83-116

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passato e sempre il testo ermetico egrave letto e studiato come fonte diveritagrave che prefigurano lrsquouniverso cristiano mdash lrsquooperante presenzae lrsquoineffabile natura di Dio la dignitagrave e il fine dellrsquouomo la bellezzae santitagrave del mondo la provvidenza e il destino il tempo elrsquoeternitagraveraquo178La tradizione ermetica dunque incide in maniera profondacosigrave come lrsquoeriugenusmo nella rinascita del XII secolo e nellosviluppo del pensiero ermanniano non solo perograve attraversolrsquoAsclepius ma anche tramite altre fonti tra le quali hanno un ruolougualmente centrale il il Liber de sex rerum princigravepis e il Liberviginti quattuor philosophorumIl primo egrave unrsquoopera cosmologica fondata sulla scienza arabaSi tratta di un apocrifo del 1147179 la cui paternitagrave egrave attribuita adun autore che mostra laquointeresse per la filosofia della natura e perla letteratura astrologica tradotta dallrsquoarabo in latinoraquo180 Il testoquindi puograve essere considerato come un frutto maturo dellacompenetrazione tra filosofia della natura del XII secolo e scienzaaraba ed egrave interessante nella nostra prospettiva proprio perquesto sincretismo al quale perograve dedicheremo pochi accennipercheacute non costituisce un tassello centrale della nostra ricercaIn particolare ci soffermeremo sulla linea interpretativapresentata da Antonella Sannino relativamente al concento diNatura in Bertolodo di Moosburg in quanto come precisa lrsquoautricestessa laquola trattazione sul tema in esame ha sullo sfondo unadottrina della causalitagrave tipica dei sistemi tardo-antichi checostituiscono la biblioteca filosofica dellrsquoautore in modo diretto mdashCicerone Firmico Materno Mario Vittorino mdash o attraverso gliautori del secolo XII mdash Ugo di San Vittore Bernardo SilvestreGuglielmo di Conches Ermanno di Carinziaraquo181 Lrsquoaccennosintetico a questa tematica vuole essere una traccia dellafondatezza storiografico-ermeneutica dellrsquoimportanza del De

178 P LUCENTINI Glosae super Trismegistum Un commento medievale allrsquoAsclepius ermeticoin ID Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 Il trattato cui fa riferimento Lucentini egrave ilTractatus ad versus quinque haereses di Quodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash checontribuigrave a neutralizzare la condanna dellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino179 Cf T SILVERSTEIN De sex rerum principiis in Archives drsquoHistoire Doctrinale et Litteacuterature duMoyen Age 22 (1955) p 237180 A SANNINO Il concetto ermetico di natura in Bertoldo di Moosburg in (a cura di) PLucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetism from Late Antiquity op cit p 205181 Ibid p 206

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Essentiis come opera di riferimento seppur in modo implicito pergli autori successivi soprattutto per quanto concerne il principiodi causalitagrave e di derivazione del creato dalla causa primaSe infatti egrave indubbio il ruolo dello Pseudo-Ermete in questocontesto nella formulazione dei concetti di Natura e Ratio apartire da unrsquoimpostazione non solo stoica ma ancheneoplatonica come acutamente suggerisce e dimostra AntonellaSannino non egrave da escludere unrsquo influenza di Ermanno nellaconcezione della natura proposta da Bertoldo in quantoquestrsquoultimo ha lo scopo preciso di laquointrodurre nel suo sistemafilosofico la concezione procliana di Natura ripensata alla lucedella causalitagrave essenzialeraquo182Le suggestioni tra la concezione dello Pseudo-Ermete e il DeEssentiis sono tante Ci limitiamo a riportare quelle che cisembrano piugrave significative tutte in ogni caso ruotano attorno alconcetto di natura e al suo rapporto con la causa prima che comevedremo saragrave uno dei temi piugrave importanti del Libro secondo delDe EssentiislaquoIl tema della Natura egrave introdotto dallo Pseudo-Ermete sindalla prima parte a proposito delle tre cause universali cheformano compongono e costituiscono lrsquointelletto dellrsquouomoCausa Ratio e Natura La Causa si legge precede il causato laRatio produce lrsquointelletto la natura di ciascuna cosa consiste nonsolo nellrsquoessere ma nellrsquoessere lsquotalersquo di ciascuna cosaraquo183182 Ibidem Antonella Sannino riporta in nota le riflessioni di Maria Rita Pagnoni Sturlese a p116 relative allrsquoedizione critica dellrsquoExpositio super Elementationem theologicam Procli diBertoldo di Moosburg del 1984 secondo le quali ldquoLa garanzia di unitagrave che offre la causaessenziale se consideriamo il rapporto del tutto particolare che intercorre tra essa e il suocausato lsquocausa (essentialis) essentialiter est suum causatum secundum aliud essersquo (Theod Deanim 8 3) il che significa per il causato che esso egrave lsquoid ipsum quod essentia eiusdem principiisecundum aliud essersquo (De cog Ent 79 3) Un tale rapporto sussiste tra tutte e quattro lemanieres Dio egrave infatti causa essenziale delle intelligenze queste delle anime dei cieli le qualia loro volta lo sono dellrsquoultima manieres E poicheacute la causa prima egrave Dio ciascuna di esse egrave lastessa essenza divina ma in altro modo lsquosecundum aliud essersquo vale a dire le intelligenzeintellectualiter le anime dei cieli animealiter la natura corporaliterrdquo Queste assonanze assaivicine allrsquoimpostazione metafisica del De Essentiis non potevano non suscitare la simpatia diBertoldo di Moosburg che egrave ricorso ampiamente ad esse per la formulazione del propriopensiero183 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 208 La studiosa napoletana riportapoi in nota il passo corrispondente di questa interpretazione del De sex rerum principiis Ed1955 p 248 [I 10-11] ldquoTria sunt que intellectum hominis perfeccius formant componunt etcostituunt causa scilicet e tracio et natura Causa suum causatum precedit raciocomponentem intellectum et dividentem efficit natura unicuique rei non solum esse sed eciamtale esse constituitrdquo

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La natura egrave delineata in tal modo come causa formale ecostitutiva di ogni cosaLrsquoanonimo autore mdash continua Antonella Sannino mdashinserisce poi una seconda definizione di natura la quale egravedescritta laquocome un vigore universale e particolare prodotto dallaCausa e dalla Ratio che nasce in cielo e poi si moltiplica nelle coseuniversali e particolari questo vigore quantificato e qualificato sidiffonde conservando la sua vis nelle diverse qualitagrave delle coseLa natura in altre parole egrave una sorta di energia che riceve qualitagravedalla divina disposizione e dal movimento dei cieli e che infinemoltiplicandosi e operando nelle cose particolari aumenta ediminuisce la proprietagrave degli elementi La sua qualitagrave specifica egravecome quella del fuoco non ha il potere di infondere le proprietagravenelle cose ma di predisporre in potenza lrsquoeffetto delle qualitagrave nellecoseraquo184Solo Dio puograve attribuire qualitagrave e quantitagrave alle cose laquoQuestaaffermazione stabilisce indubitabilmente il potere non creantedella natura la creazione infatti egrave un atto che spetta solo aDioraquo185Come vedremo alcuni di questi elmenti sono presenti anchenello scritto di Ermanno ma il tratto piugrave sintomatico di questacorrelazione egrave dato dalla simmetria proposta dal testo ermeticotra laquoil mondo sovralunare e il mondo sublunare questa relazionecomrsquoegrave noto implica lrsquoinfluenza dei cieli e degli astri sui corpisensibili In questa sezione la Ratio egrave definita legge delle stelleperpetua disposizione dei loro movimenti che produce e tempera184 Ibid p 209 La Sannino riporta in una nota successiva anche lrsquoaltro passo corrispondentedel De sex rerum principiis Ed cit pp 248-249 [I 17-26] ldquoNatura quoque vigor quidam (legequidam) est universali set specialis ex causa et racione nascens primum celo innascens inuniversi set singulis quadripartitus qualificatus et quantificatus differentes rerum qualitatessuccessive diffonde Vigor universlis et specialis nuncupatur quia in omnibus et singulissecundum vim suam quantitativam et qualitativam operatur Ex causa et racione aeternanascitur immutabiliter et qualitates successivas generales et speciales sortitur mutabiliterPrimum celo innascens dicitur quia celum principium naturae id est primum eius opusdeprenheditur In universis et singulis vigor ille quadrupartitus dicitur propter quatuorelementa quorum qualitatibus in omnibus illis operatur Quantificatus non quantificansqualificatus non qualificans id est qualitates in rebus facies sed qualitatum effectus in rebusvivacius incitans Licet enim ignis qualitas id est calor et siccitas res accidentaliter humidatasdesiccet non tamen qualitates rebus inserita sed effectum qualificativum in rebus potentialitereterit Sola vero noys de qua nata natura qualificans dicitur id est qualitates naturales rebusinserens demonstratur Natura vero nata qualitates in singulis differentes non qualificando sedoperando diffondit id est excitando qualitates eteri Simile potest dicit de quantitaterdquo185 Ibidem

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il meccanismo del mondo e presiede allrsquouniverso interopacificamente senza costrizione ma con la pace benigna dellasimpatia186 Dunque la Ratio mdash lex astrorum mdash governa ilmondoraquo187 Questo significa per lrsquoanonimo autore del testoermetico il quale si rifagrave ad un altro autore comune anche adErmanno Saul Ibn Bishir e al suo Liber electionis che i pianetioperano sulle cose sensibiliIl testo dello Pseudo-Ermete citato da Antonella Sannino intal senso egrave chiarissimoDe triplici potestate celescium corporum et quomodoqualitates eorum in qualitatibus operentur inferiorum Ut inLibro eleccionis confirmatur planetarum et signorum naturein naturalibus operantur Status huius nature est effectusprecedentis cause in celescium corporum qualitate consistensdivina dispositione Hec quidem qualitas a philosophis naturadicitur que iuxta varias vires suas in universi set singulis sublunari globo variatur Haec etenim qualitas orcicularemmotum et concordem habere dinoscitur quia motumomnimodum in universi tate rerum operatur Hinc rerumtemporalium qualitas appellatur natura quia in universis visinnativa in singulis operosa comprehenditur in universisartifex in singulis opifex comprobatur Sic igitur legimusdiversas qualitates superiorum operosas in qualitatibusinferiorum188Si tratta di riflessioni limpide e precise circa la necessitagrave didover conciliare le leggi del mondo naturale con la lex astrorumIl secondo scritto il Liber viginti quattuor philosophoruminvece egrave un testo di teologia razionale che fonde neoplatonismogreco-arabo con elementi di metafisica cristiana ed egrave costituito daventiquattro definizioni di Dio accompagnate da un commentoSulla datazione del testo non tutti gli studiosi sono concordilaquoCertains y voient traditionnellement un texte chreacutetien neacute chez leLatin vers la fin du XIIe siegravecle Drsquoautres y voient un texte drsquoorigineantique ressurgi en Occident vers la mecircme eacutepoque avec drsquoautres

186 Riporto il passo significativo del De sex rerum principiis Ed cit p 248 [I 15] cui rimandaAntonella Sannino ldquoHec lex astrorum dicitur que est equa et perpetua motuum eorumdisposicio que mundi machinam efficit et moderatur per quem mundus et mundana nullacoaccione sed benigna amicicie pace regunturrdquo187 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 210188 De sex rerum principiis op cit p 282 [V 370-376]

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teste lsquoimporteacutesrsquo grecs ou arabes comme en particulier le ceacutelegravebreLiber de causis texte arabe du IXe siegravecle traduit en latin quipreacutesente avec lui quelques points communsraquo189

77 IIll LLiibbeerr vviiggiinnttii qquuaattttuuoorr pphhiilloossoopphhoorruumm ee iill LLiibbeerr ddeeccaauussiissIl Liber viginti quattuor philosophorum egrave un testo breve maricco ed egrave quasi un enigma per la storia della filosofia MTDrsquoAlverny ha avanzato addirittura lrsquoipotesi la quale sembra esseresupportata dalla tradizione manoscritta del testo stesso che essopossa essere stato redatto da un autore proveniente dallrsquoambientechartriano190 Ciascuna delle ventiquattro definizioni di cui sicompone il testo risponde alla domanda cosrsquoegrave Dio Pertanto tuttele risposte hano inizio con la formula Deus est In sequenzariportiamo le proposizioni piugrave affini allrsquointersezione con il Liber decausis e il De EssentiisDio egrave definito secondo le seguenti proposizioniI Deus est monas monadem gignens in se unum reflectens

ardoremII Deus est sphaera infinita cuius centrum est ubiquecircumferentia nusquamIII Deus est totus in quolibet suiVI Deus est cuius comparatione substantia est accidens etaccidens nihilVII Deus est principium sine principio sine variatione finissine fineX Deus est cuius posse non numeratur cuius esse nonclauditur cuius bonitas non terminaturXI Deus est super ens necesse solus sibi abundantersufficienterXIII Deus est sempiternitas agens in se sine divisione ethabituXV Deus est vita cuius via in formam est veritas in unitatembonitas

189 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum et la geacuteneacuteration en Dieu in (a cura) PLucentini I Parri V Perrone-Compagni Hermetism from late antiquity op cit p 81190 M-T DrsquoALVERNY Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle in laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949) pp 231-232

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Si tratta di enunciati semplici ma estremamente complessi iquali derivano da una miriade di fonti sulla cui ricognizione per laloro complessitagrave si rimanda direttamente alle edizioni critichedellrsquoopera In essa Dio egrave definito innanzitutto in rapporto allapropria natura poi al mondo e infine allrsquoanima Tra gli elementisui quali vogliamo richiamare lrsquoattenzione vi sono le evidentiascendenze neoplatoniche il concetto di creazione la particolaritagravedella seconda proposizione che fa riferimento ad una sferainfinita e la necessitagrave implicitamente presente nel testo didefinire Dio attraveso il linguaggio laquoLe propos de ce texte est eneffet de preciser mdash agrave partir drsquoimages comme de concepts habituelsmdash toute la transposition de sens neacutecessaire agrave lrsquoemploi du langagepour parler de Dieu et non en vertu drsquoun quelconque sentimentreligieux car il nrsquoest question ici ni de foi ni de reacuteveacutelation Seuleest prise en compte la nature mecircme du concept lsquodieursquoraquo191 Il trattosicuramente piugrave originale del Liber XXIV philosophorum egrave laconcezione di Dio come monade ma anche come sfera infinita192come Uno cui tutte le cose fanno ritorno e dal quale derivanoTutto ha origine da una Causa PrimaI concetti metafisici fondamentali attraverso i quali sidescrivono le immagini geometriche di Dio sono quelli di centroed unitagrave immagini presenti anche in Damascio e rievocate in uncontesto non neoplatonico da Mario Vittorino Per le assonanzecon il De Essentiis e la temperie culturale del XII secolo egrave doverosoperograve sottolineare un ultimo aspetto presente nel Liber XXIVphilosophorum quello inerente il rapporto generazione ecreazionelaquoAinsi les images de lrsquouniteacute et de la sphegravere expriment-ellesla geacuteneacuteration en Dieu lrsquoUnique qui engendre lrsquouniteacute (I) le centreou vie divine qui engendre une sphegravere sans limite (II) sans quesoit alteacutereacutee lrsquohomeacuteomerie du principe (III) pas plus que le Logosou ratio ainsi engendreacute ne rompt la continuiteacute entre Pegravere e Fils(IV) Pour bien confirmeacute que cette geacuteneacuteration nrsquoapport aucun191 F HUDRY Introduction in (ed) Liber Viginti Quattuor Philosophorum cura et studio FHudry (Hermes latinus III 1 Corpus Christanorum Continuatio Mediaevalis 143A) Turnholt1997 p VIII192 Per la fortuna di questo concetto e la diffusione dello stesso nel XII secolo soprattuttoattraverso lrsquoopera di Alano di Lille cf ibid p 83

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changement en Dieu mdash ce qui est lrsquoobjection majeure des ariensansi que lrsquoaffirme degraves abord la lettre de Candidus a Victorinusraquo193Anche questo testo dunque si inserisce nel dibattito relativoalla creazione e al dogma trinitario Lrsquoassunto di partenza egravesempre lo stesso ogni generazione comporta una forma dialterazione la creazione dal canto suo indica al contrario ilpermanere di Dio nella propria unitagrave Principio questo dellrsquounitagravedivina sancito dalle prime sette proposizioni del LiberLrsquoVIII sentenza ed il relativo commento decretanolrsquoimmutabilitagrave di Dio e lrsquoessere soggetto a mutamento invece ditutti gli enti generatiVIII Deus est amor qui plus habitus magis latet

Haec definitio data est per effectum In prima causa id a quovita et est ipsum a quo vita tota Igitur id ipsum est fonsamoris in illo Quod si rei creatae unitas generantis et genitiad illam penitus se inclinat revertendo per viam regressionistunc est id ipsum amor creaturae prout ordinata est creaturaab ipso cui quanto magis te unificaveris tanto exaltaberis ettanto elevabitur Et hoc eius latere est194Tra Dio e le creature vi egrave uno iato che rende il Creatoreinaccessibile questa stessa distanza sancisce la differenza fracreazione e generazione laquoMecircme si la vie divine vivifie la creacuteatureet si celle-ci cherche en retour lrsquoamour divin la rencontre nrsquoajamais lieu parce qursquoil ya diffeacuterence de nature entre le creacuteateur etla creacuteature La trascendance divine est bien affirmeacutee Dieu parrapport agrave la creacuteature est appeleacute amor (VIII) mais quand il srsquoagit deson exteacuteriorisation geacuteneacuteration de la monade ou creacuteation dumonde on parle de sa bonitas (X XIV XV) Crsquoest elle qui le pousseagrave se manifester tandis que comme amor il demeure cacheacute agrave lacreacuteature qui le chercheraquo195Nella prospettiva del testo ermetico Dio crea il mondoautonomamente senza alcun intermediario ma non egrave per nulla

193 Ibid p 88 A questo stesso riferimento si rinvia per i rimandi al rapporto tra Candidolrsquoariano e Vittorino194 Le proposizioni del Liber viginti quattuor philosophorum si riferiscono allrsquoedizione deltesto curata da F HUDRY Le Livre des XXIV Philosophes (testo in latino e traduzione infrancese) Millon Grenoble 1989195 Ibid p 89

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alterato nella propria autencitagrave Dio puograve creare tuttosimultaneamente senza per questo aver bisogno di qualcosa Lecreature invece sono generate per bontagrave dal creatoreDio quindi egrave concepito nella sua unicitagrave semplicitagrave etrascendenza assoluteLa prospettiva di Teodorico cosigrave come quella di Ermannocome abbiamo visto assume invece una direzione piugravemarcatamente teologicaLo spirito del Liber XXIV philosophorum egrave quello di offriredegli elementi di appoggio alla teologia cristiana senza tuttaviastravolgere lrsquoorizzonte speculativo della filosofia antica tantrsquoegrave veroche ad eccezione del rapporto creazione-generazione non vi egravenessun altro riferimento alle Scritture neacute ad elementi religiosiSi puograve comunque ipotizzare la presenza del testo tra le fontipagane utilizzate dagli autori cristiani per una ricostruzionestorica delle diverse articolazioni avutesi nel corso dei secoli circail dibattito sul dogma trinitarioUn altro testo enigmatico per la storia della filosofia espesso associato al Liber XXIV philosophorum egrave il Liber de causisSi tratta in realtagrave di due opere distanti cronologicamente edessenzialmente diverse circa lrsquoimpianto dottrinaleLe origini del testo non sono certe196 ma esso eraconsiderato nel Medioevo opera di un allievo di Platone e diAristotele ecco percheacute fu attribuito in un commentario databiletra il 1290 e il 1346 ipoteticamente a diversi autori tra cuiTeofrasto laquoqui fuit discipulus Platonis et Aristotelis Alii dicunt quodiste liber non sit in graeco invenitus sed in arabico sed de arabico inlatinum translatus et quod hunc fecerat quidam nomine DavidTertia opinio dicit quod ille liber sit extractus de 300is

propositionibus Procli Quarta opinio dicit quod sint propositionesAristotelis et inter suos libros nominentur canones Aristoteles quos

196 Per la storia del Liber de causis nel Medioevo cf R MURARI Il ldquoDe causisrdquoe la sua fortuna nelmedio evo in Giornale storico della letteratura italiana 34 (1899) pp 98-107 Per laricostruzione storico-filosofica dei potenziali autori dei commentatori delle edizioni critichee della fortuna del Liber de causis cf A PATTIN Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in Instrumenta Theologica XXIIIMiscellanea Bibliotheek Van de Faculteit Godgeleerdheid Leuven 2000 e C DrsquoANCONA COSTARecherches sur le Liber de causis Libraire Philosophique J Vrin France 1995

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Alpharabius commentavit Hinc Egidius ponit quatuor tituloslibriraquo197Le ricerche di Cristina DrsquoAncona Costa hanno dimostratoche il testo proviene dal circolo di al-Kindī ipotizzando addiritturalrsquoattribuzione dellrsquoopera allo stesso filosofo arabo adducendo a talproposito delle ipotesi piugrave che condivisibili di vicinanza teoreticae tematica tra il Liber de causis e la metafisica di al-Kindī198Il Liber de causis era percepito dagli autori medievali comelaquoun compleacutement de la meacutetaphysique aristotelicienne (hellip) de plusil est un remaniement de la philosophie de Proclus selon lesexigences drsquoune theacuteologie monotheacuteiste et cette affiniteacute fonciegraverequi a eacuteteacute clairement saisie par Thomas drsquoAquin est reconnue dumoins implicitement par tous les auteurs qui comme Danteutilisent des ideacutees tireacutees de ces deux textes ou bien ensemble oubien agrave lrsquoappui lrsquoun de lrsquoautreraquo199Secondo la prospettiva metafisica del Liber de causis allasommitagrave dellrsquouniverso vi egrave una causa unica ed universale piugravepotente di ogni altra realtagrave soprasensibile Essa egrave causa sui inquanto da origine al TuttoQuesto si puograve evincere sin dalle prime proposizioni1 Omnis causa primaria plus est influens super causatum suum quam

causa universalis secunda2 Cum ergo removet causa universalis secunda virtutem suam a recausa universalis prima non aufert virtutem suam ab ea3 Quod est quia causa universalis prima agit in causatum causaesecundae antequam agat in ipsum causa universalis secunda quaesequitur ipsam200laquoDapregraves la proposition initiale du De Causis en effet laCause Premiegravere agit sur les effets ldquoavantrdquo les causes secondaireset ce qursquoelle produit est si fondamental qursquoil demeure dans lrsquoeffetmecircme ldquoapregravesrdquo la disparition des caractegraveres produits par les causessecondaires Agrave cocircteacute de cette meacutetaphore temporelle nous

197 Commento al Liber de causis che si trova nel codex lat 5500 (f 47r-63r) dellaNationalbibliotek di Vienna f 48r Cf Tabulae codicum manu scriptorum praeter graecos etorientales in biblioteca palatina Vindobonensi osservatorum t IV Wien 1870 p 137 Citato inA PATTIN Liber de causis op cit p 74198 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 155-194199 Ibid p 9200 A PATTIN Liber de causis op cit p 118

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rencontrons aussi la meacutetaphore spatiale lrsquoaction de la CausePremiegravere est plus ldquoprocherdquo de lrsquoeffet que celle des causessecondaires Les deux images nrsquoont drsquoautre but que le mettre envaleur la diffeacuterence qualitative qui seacutepare la causaliteacute du Premierde celle des autres principesraquo201Leggendo attentamente il testo quindi possiamo notareanche in altre proposizioni lo stretto legame che sussiste tra lacausa prima e le cause seconde Nel Liber de causis egrave presenteinfatti lrsquoidea metafisica di una concatenazione rigorosa di princigravepiche possano spiegare il passaggio dallrsquoUno (principio della realtagravesecondo Plotino e Proclo ndash che sono anche gli autori alla base delLiber de causis che egrave una rielaborazione in versione arabadellrsquoElementatio Theologica per solo 21 proposizioni mentreunaltra parte egrave costruita a partire dai libri IV-VI delle Enneadi)alla molteplicitagrave del mondo dellrsquoesperienza LrsquoUno procliano egravestato trasformato nella Causa Prima che produce lrsquoessere e dallaquale procedono le cause successive che danno allrsquoessere formeulteriori intelletto anima natura (mondo dei corpi)La Causa Prima egrave concepita dunque platonicamente comequellrsquoin seacute caratterizzato dalla purezza assoluta da cui derivanotutte le cose202 Fermandosi solo a questa prospettiva tuttaviasarebbe stato complicato spiegare lo sviluppo del reale ai varilivelli in unrsquoottica di partecipazione quale si evince dal testosenza ricorrere alla riformulazione neoplatonica della dottrinadelle idee laquoCrsquoest en effet chez Plotin que lrsquoon trouve cedeacuteveloppement qui sera deacutesormais le signe caracteacuteristique de toutneacuteoplatonisme les ldquoen soirdquo ne sont pas tous au mecircme niveau ilssont plutocirct hieacuterarchiseacutes selon leur puoissance causale voire selonlrsquouniversaliteacute de lrsquoeffect produit ce qui revient agrave dire selon leurdegreacute de sempliciteacute Drsquoautant plus simple est un principe drsquoautantplus universelle est la participation au caractegravere dont il est lrsquo ldquoen-soirdquo Cette loi aboutit agrave placer la cause de lrsquouniteacute au-dessus detoute autre cause eacutetant donneacute que lrsquouniteacute est envisageacutee par cecourant philosophique comme le caractegravere le plus universel la201 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 9202 Cf in particolare la proposizione 17 Liber de causis op cit p 121 ldquoQuod est quia causasecunda quando facit rem influit causa prima quae est supra eam super illam rem de virtutesua quare adhaeret ei adhaerentia vehementi et servat eamrdquo Tutto ciograve che egrave deriva il proprioessere dalla Causa Prima

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condition preacutealable agrave toute autre participationraquo203 La causalitagrave delprimo principio egrave dunque di ordine differente da quello delle altreforme di causalitagrave Cristina DrsquoAncona Costa fa inoltre notare comeallrsquointerno del Liber de causis questi sviluppi relativi aproblematiche speculative tutte interne al neoplatonismoseguano anche delle prospettive originali La struttura gerarchicadel De causis prevede in virtugrave dellrsquoinfluenza plotiniana relativa alcommento di libri IV-VI delle Enneadi un ordine causale bendiverso da quello prospettato da Proclo che egrave il seguente CausaPrima Intelletto e Anima laquoSous lrsquoinfluence des formules qursquoil arencontreacutees dans la paraphrase des Enneacuteades cet auteur a inseacutereacutedans un schegraveme reproduisant celui de Plotin mdash Un Intellect Acircmemdash les doctrines des Eacutelements de Theacuteologie Il a aussi repris lasolution ldquoplotiniennerdquo du problegraveme de lrsquoorigine de la genegravese de lamultipliciteacute intelligibile puisqrsquoil srsquoest inspireacute des passages duldquoPlotin araberdquo qui repreacutesentent la doctrine de lrsquoUn commepuissance infinie capable de produire chaque formeraquo204La Causa Prima quindi produce tutte le altre forme senzaperograve esserne limitata laquoEn effet lorsqursquoil soutient que lesperfections intelligibles telles que la ldquovierdquo ou la ldquolumiegravererdquodeacutecoulent directement de la Cause Premiegravere sur son premier effetLrsquoIntellect puis gracircce agrave la meacutediation de ce dernier se reacutepandentdans toute la creacuteationraquo205 Questa posizione egrave molto importantepercheacute ravvisa delle entitagrave intellegibili tra la Causa Prima dallaquale comunque derivano infondendo i propri effetti in ognilivello dellrsquouniverso creato e il mondo La Causa Primarappresenterebbe in questrsquoottica lrsquoessere puro da cui deriverebbesuccessivamente la creazione Questo schema sancisce lrsquoassiomabasilare secondo cui laquole premier principe est transcendant agravelrsquoeacutegard de ses deacuteriveacutes et en mecircme temps preacutesent en eux ldquopartoutrdquomdash axiome qui explique chez les neacuteoplatoniciens la seacuteparation eten mecircme temps la causaliteacute universelle des principessoprasensibiles y compris lrsquoUn mdash est deacutesormais le modegravele delrsquoomnipreacutesence de Dieu dans lrsquounivers creacuteeacute non pas par sa nature203 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 10-11204 Ibid p 15205 Liber de causis Ed cit prop 15

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(qui demeure transcendante) mais pour son influence universelleet sa providenceraquo206Queste formulazioni del Liber de causis sarannofondamentali per la storia della filosofia in quanto esse darannoorigine ad una visione metafisica del rapporto Uno-molteplice oCreatore-creature concernente la differenza tra la causalitagrave divinalaquoproductrice de lrsquoecirctre et les causaliteacutes secondaires productricesdes perfections qui srsquoajoutent agrave lrsquoecirctreraquo207La Causa Prima crea infatti senza alcun intermediariolrsquoIntelletto che si configura come una sostanza piugrave nobile esemplice delle altre da cui poi avranno origine tutte le altre coseEgrave uno schema questo il quale ci sembra abbia piugrave di qualchesemplice assonanza con la struttura metafisica del De Essentiis cheanalizzeremo nel secondo capitoloTale ipotesi egrave rafforzata anche dalla differenza sostanzialeche caratterizza il Liber de XXIV philosophorum e il Liber de causisconsistente nel fatto che nel primo si ravvisa una sorta dilaquodeacutedoublement de lrsquounique Principe par geacuteneacuteration puisqursquoil estlrsquoEsprit qui engendre le Logos (sentence IV ldquoDeus est mensrationem generans continuationem perseveransrdquo)208 dans le Livrede causis lrsquoIntelligence est creacuteeacutee par la cause premiegravere (prop8[9])raquo209Giagrave solo questi elementi basterebbero a giustificare lrsquoipotesiche qui stiamo cercando di articolare secondo cui Ermanno diCarinzia deve essere in qualche modo venuto a conoscenza dellaversione araba del Liber de causis dal quale avrebbe attinto deitratti metafisici particolari Tuttavia egrave possibile riscontrare tra ilDe causis e il De Essentiis anche altre assonanze filosofiche Neltesto arabo difatti egrave riscontrabile uno stretto legame tra la causaprima e lrsquoeternitagrave come si evince dalle proposizioni 20-21 della Isezione Eco teoretica che troveremo anche nel testo di Ermanno il206 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 17207 Ibid p 18208 Il testo del Liber considerato come precisa in nota la stessa Hudry egrave quello delmanoscritto piugrave anziano Laon Biblioteca municipale (= BM) 412 ff 92v-93v (s XII) conqualche correzione posteriore rimandando poi alla propria edizione Viginti-quatre del 1989209 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum op cit p 82 Lrsquoautrice riporta in notaaltresigrave il riferimento testuale al De causis Ed Pattin 1966 pp 68-69 ldquoEt causa quidem primahellip est creans intelligentiam absque medio et creans animam et naturam et reliquas resmediante intelligentiardquo Su questo punto cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches op cit pp 73-95

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quale teorizzeragrave lrsquoeternitagrave di Dio identificato a sua volta con laCausa prima20 Esse vero quod est ante aeternitatem est causa primaquoniam est causa ei21 Sed esse quod est cum aeternitate est intelligentia

quoniam est esse secundum [secundum habitudinem unam unde nonpatitur neque destruitur]210Interessante egrave poi il rapporto che intercorre nel Liberde causis tra lrsquointelligenza e la Causa Prima poicheacute la primain quanto strumento divino opera come anima efficiens211 Ilgrado di perfezione degli esseri aumenta inoltreproporzionalmente al grado di intelligenza ricevuta quasi asancire il diverso livello di perfezione posseduto dagli esseriin rapporto alla posizione gerarchica occupata rispetto allaCausa prima nella struttura ontologica del reale e a scalaretra i diversi livelli di causalitagrave212Ancora le proposizioni dellrsquoVIII capitolo del Liber decausis trattano del rapporto che sussiste tra le forme elrsquointelligenza delineando una prospettiva abbastanza vicinaa quella di Ermanno VIII (IX)79 Omnis intelligentiae fixio et essentia est per bonitatem

puram quae est causa prima80 Et virtus [quidem] intelligentiae est vehementioris unitatisquam res secundae quae sunt post eam quoniam ipsae nonaccipiunt cognitionem eius Et non est facta ita nisi quia causaest ei quod est sub ea81 Et significatio eius est illud cuius rememoramurintelligentia est regens omnes res quae sunt sub ea pervirtutem divinam quae est in ea et per eam retinet resquoniam per eam est causa rerum et ipsa retinet omnes resquae sunt sub ea et comprehendit eas213Prima al-Kindī e poi Ermanno infatti nella propriametafisica riprenderanno questi concetti

210 A PATTIN Le Liber de causis op cit p 122211 Ibid p 124 propp 32-33212 Cf ibid propp 44-50 pp 127-129213 Cf ibid propp 79-81 pp 138-139

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In effetti come cercheremo di dimostrare la strutturacausativa alquanto articolata che il filosofo dalmatapresenteragrave nel De Essentiis non egrave lontana da alcuni assiomifondamentali del Liber de causis soprattutto per quantoconcerne lrsquooriginarietagrave assoluta della Causa Prima ed ilrapporto di questrsquoultima con le cause seconde Questeimportanti influenze derivanti dal mondo arabo associateallrsquointroduzione della filosofia naturale di Aristoteleporteranno Ermanno ed elaborare una nuova strutturaontologica del cosmo Il mondo sublunare e la propriagenerazione sono regolati in questa prospettiva dalmovimento della sfera delle stelle fisse e dal movimento dirivoluzione del sole lungo lrsquoeclittica ma laquolrsquoexercice de cettereacutegoulation ne confegravere agrave lrsquointellect divin aucun pouvoircreacuteateur Une telle conception favorise certes lrsquoautonomie dela physique affranchie de toute hypothegraveque thegraveologiquemais elle preacutesente une lacune agrave quiconque veutphilosophiquement concevoir Dieu auteur de lrsquoUniversraquo214Ermanno affronta esattamente questrsquoaporia e nel farlo tieneinsieme istanze platoniche e aristoteliche fondendo in modo deltutto originale elementi neoplatonici e astrologici riscontrandoproprio nel concetto di essenza il paradigma metafisico perantonomasia dal quale partire per elaborare una concezione chedia ragione tanto dellrsquounitagrave quanto della differenza in una perfettaconciliazione speculativa In questo quadro il neoplatonismoarabo attraverso soprattutto il pensiero di al-Kindī fuso allrsquooperadi Abū Ma lsquoshar giocheranno un ruolo preminente88 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii aall--Kindīī ee iill DDee qquuiinnqquuee eesssseennttiiiissAl-Kindī filosofo arabo nato a Bagdad nellrsquo801 circa e mortotra lrsquo866 e lrsquo873 fu anche matematico astronomo e musicista Eglidal punto di vista filosofico ebbe il merito di fondere laprospettiva neoplatonica con la metafisica aristotelicaconcentrando la propria attenzione sul piano metafisico-

214 P MAGNARD OBOULNOIS BPINCHARD JL SOLEgraveRE La demeure de lrsquoecirctre Autour drsquoun anomymeEacutetude et traduction du Liber de causis Vrin Paris 1990 p 15

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teologico soprattutto sul problema dellrsquounitagrave215 Ermanno inveceva oltre e tenta di conciliare questo tema con il dogma cristianodella TrinitagraveDal filosofo arabo perograve egli prenderagrave numerosi spuntisoprattutto per quanto concerne lrsquoassetto metafisico ecosmologico del suo pensiero216Qui ci limetermo a coglierne le tracce principali dalmomento che pure al-Kindī fu un pensatore assai eclettico ecapace di spaziare in piugrave campi di indagine Anchrsquoegli infatti fu unabile traduttore tantrsquoegrave che diede vita ad un vero e proprio lsquocircolodi traduzionersquo217 per questo egrave ritenuto uno dei riferimenti piugraveimportanti che hanno portato al Rinascimento europeo218Conosciuto ed apprezzato anche come studioso dimatematica scienza per la quale mostrograve un notevole interesseegli applicograve laquoGreek philosophy to question which partly arosefrom the religious texts of the Muslim tradition and first andforemost the Qurrsquoān One of its most important messages is theaffirmation that Godi s One (tawhīd) That God is one of course is215 Per una ricostruzione della vita di al-Kindī e delle sue opere filosofiche cf P ADAMSON P EPORMANN The philosophical works of al-Kindi Oxford University Press Karachi 2012 Allostesso si rimanda per una bibliografia aggiornata sullrsquoautore216 Sul pensiero cosmologico di al-Kindi cf H S WIESNER The cosmology of al-Kindi HarvardUniversity 1993 [Doctoral thesis]217 laquoThe massive Graeco-Arabic translation movement of the ninth century is associatedwith two lsquocirclesrsquo or lsquoschoolsrsquo in particolar namely that of al-Kindī and that of Hunayn ibnlsquoIshāq (d 873 or 877) Yet already before the early ninth century an important number oftranslation of Greek works had been produced They mostly belonged to the study of thestars (that is both astrology and astronomy) basic logic and mathematics Especially theElements by Euclid (d c 300 BC) mdash perhaps the most fundamental classical work onmathematics in thirteen books dealing with plane geometry (book 1-6) arithmetic (7-9) andstereometry (11-13) mdash appear toh ave exercised a singular fascination on al-Kindīraquo cf PADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIII Il filosofo arabo infatticondusse importanti studi in ambito matematico e mantenne un approccio matematicoanche nello studio della filosofia Cf G ENDRESS The Circle of al-Kindi Early ArabicTranslations from the Greek and the Rise of Islamic Philosophy in (a cura di) G Endress RKruk The Ancient Tradition in Christian and Islamic Hellenism Studies on the Transmission ofGreek Philosophy and Sciences dedicated to HJ Drossaart Lulofs on his ninetieth birthdayLeiden 1997 pp 43-76 D Gutas Il pensiero greco la cultura araba trad it a cura di CDrsquoAncona Costa Einaudi Torino 2002 ID Geometry and the Rebirth of Philosophy in Arabicwith al-Kindī in (a cura di) R Arnzen J Thielmann Words Texts and Concepts Cruising theMediterranean Sea Studies on the Sources Contents and Influences of Islamic Civilization andArabic Philosophy and Science Peeters Leuven 2004 pp 195ndash209218 Cf CH BURNETT Al-Kindī in the Renaissance in Sapientiam amemus Humanismus undAristotelismus in der Renaissance Festschrift fuumlr Eckhard Keszligler zum 60 Geburtstag PRBlum Munich 1999 pp 13ndash30

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also a fundamental doctrine for Neo-Platonists and Neo-Pythagoreansraquo219Lrsquoassioma di fondo della sua filosofia egrave che lrsquoUno egrave ciograve da cuiha origine ogni forma di esistenza In questrsquoottica al-Kindī haimmaginato anche sulla scia delle assonanze con la religioneislamica un sistema gerarchico dellrsquouniverso alla cui sommitagrave vi egraveuna Causa Prima Ecco che ritorna come una delle possibili fontiil Liber de causis che tra lrsquoaltro come accennato in precedenzapotrebbe addirittura essere una sua opera Tanto al-Kindī nei suoiscritti quanto la proposizione 21 in particolare del Liber deCausis ripropongono lrsquoidea secondo la quale lrsquoUno non ha formaneacute materia neacute quantitagrave neacute relazione pertanto non egrave assimilabileneacute al genere neacute alla differenza Ricordiamo che ugualmente perlrsquoautore del Liber de causis lrsquoUno non puograve essere descritto in alcunmodo poicheacute assolutamente indeterminabileLrsquoineffabilitagrave del principio egrave ripresa anche da Ermanno chetuttavia pur assumendo la struttura di fondo della metafisica dial-Kindī e del Liber de causis ne amplia lrsquoorizzonte metafisico Peral-Kindī infatti si puograve guardare allrsquouniverso creato senza riferirsiallrsquointervento di Dio Il tema centrale della speculazione filosoficadel filosofo arabo egrave invero dettato dal rapporto tra unitagrave emolteplicitagrave e dalla dimostrazione dellrsquounicitagrave ed eternitagrave diDio220Nel suo testo dedicato alla Filosofia prima221 egli sostieneche Dio creatore e unitagrave pura dalla quale solo deriva lamolteplicitagrave sono il medesimo principio222 Il tema dellrsquounitagrave egravecollegato da al-Kindī a quello della provvidenza divina e quindi aiIudicia La temperie culturale nella quale egli visse sembra219 P ADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIV220 A IVRY Al-Kindīs Metaphysics SUNY Press Albania 1974 J JOLIVET Pour le dossier duProclo arabe al-Kindī et la Theacuteologie Platonicienne Studia Islamica 49 (1979) HADAVIDSON Proofs for Eternity Creation and the Existence of God in Medieval Islamic and JewishPhilosophy Oxford University Press New York 1987221 Cf (edd) R RASHED J JOLIVET Œuvres philosophiques et scientifiques drsquoal-Kindī volume IIMeacutetaphysique et cosmologie EJ Brill Leiden-Boston-Koumlln 1998 (Islamic PhilosophyTheology and Science XXIX) pp 8-199222 Per un approfondimento del tema cf Ibid C DrsquoANCONA COSTA Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and Indirect Sources of al-Falsafa al-ula Chapter Onein Was ist Philosophie im Mittelalter Akten des X Internationalen Kongresses fuumlrmittelalterliche Philosophie der Socieacuteteacute Internationale pour lrsquoEacutetude de la PhilosophieMeacutedieacutevale 25 bis 30 August 1997 in Erfurt Herausgegeben von JA Aertsen und A Speer deGruyter Berlin-New York 1998 pp 841-855

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davvero molto simile al clima nel quale si trovograve Ermanno unafusione di scienza neoplatonismo ermetismo e metafisicasviluppata in entrambi i casi in modo assai complesso Uno degliobiettivi principali del suo sistema di pensiero era di coniugareteologia rilevata e filosofia intesa principalmente in termini diteologia naturale In questrsquoottica egli concepisce Dio comeunrsquoentitagrave attiva che funge sia da causa efficiente che da causafinale Nel suo mescolare elementi di filosofia aristotelicaplatonica neoplatonica e stoica223 il filosofo arabo elabora unaconcezione della realtagrave che chiarisce tanto le sue ragioni ultimequanto il suo dinamismo Ciograve si evince particolarmente in unbreve trattato intitolato De quinque essentiis224 cui il De Essentiisspesso egrave associato in quanto egrave ritenuto una delle fonti principalialle quali Ermanno ha attinto In questo trattato al-Kindī laquoesponeuna concezione della realtagrave intesa come sostanza corporea attivamateriale dotata di attivitagrave o capacitagrave di differenziazione e dispecificazione che ne costituisce le formeraquo225La comprensione della realtagrave egrave collegata al tema dellaconoscenza Secondo al-Kindī alla base della realtagrave vi sono cinqueessenze o princigravepi laquoex quibus est omnis resraquo la materia la forma illuogo il movimento e il tempo Esse sono delle strutture fisse chesi riferiscono esclusivamente alla sostanzalaquoLe ultime tre sono riducibili alle prime due per cui si puogravedire che i princigravepi primi della realtagrave sono propriamente solo lamateria e la forma La materia tuttavia viene prima della formaInfatti essa egrave anteriore a tutti i generi e a tutte le definizioni Essa egravela condizione di essi Da essa egrave ogni cosaraquo226laquoHyle vero quemadmodum ostendimus est ex generegenerum quoniam ante ipsam non est genus ergo iammanifestum est quod eius declaratio non existit definitioneDefinitio enim non est nisi eius supra quod est genus oportet

223 Per una prima panoramica generale circa la bibliografia dedicata ad al-Kindi vedasi NRESCHER Al-Kindī An Annotated bibliografy University Pittsburg Press Pittsburg 1966224 JA lsquoQŪB BEN ISHĀQ AL-KINDĪ De quinque essentiis in (a cura di) A Nagy Die PhilosophischenAbhandlungen des Jaqūb ben Ishāq al-Kindī laquoBeitraumlge zur Geschichte der Philosophie desMittelaltersraquo Band 2 Heft 5 Muumlnster 1897 pp 28-33225 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce e della visione ottica dal IX al XV secolo Studi sullaprospettiva medievale e altri saggi Morlacchi Editore Perugia 2003 p 50226 Ibid pp 50-51

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ergo ut consideremus illud quo declaratur illud quod supra senon habet genus(hellip) Hyle est quod suscipit et non suscipitur et hyle est quodretinet et non retinetur et hyle quidem cum tollitur tolliturquod est praeter ipsam non tollitur ipsa Et ex hyle est omnisres et ipsa est quae recipit contraria absque corruptione ethyle non habet definitionem omninoraquo227La materia dunque egrave ciograve che permette la sussistenza deicorpi ed egrave lrsquoessenza primaLa forma invece egrave la seconda essenza ed indica realtagravedifferenti si divide infatti in due parti delle quali lrsquouna riguarda lasfera sensibile lrsquoaltra il genere Essa consente di vedere le cosecostituendo cosigrave in qualche modo il termine di differenziazionetra le cose stesse laquoLa forma non egrave altro che la potenza dispecificazione e di individuazioneraquo228

Non igitur oportet nunc definire formam Dico ergo quod ipsa estdifferentia qua differt aliquid ab aliis visione et visio est cognitio eius Haecergo est definitio qua differt forma ab aliis rebus229Al-Kindī quindi rifacendosi alla filosofia aristotelica vuoleindagare la natura della materia e la individua come il principionaturale piugrave importante laquoHe certainly could have known thePhysics at least in part the second half (book V-VIII) wastranslated in his circle by Ibn Nā lsquoima al-Himsī the same man whotranslated Plotinus into Arabic (apparently during the reign of Mulsquotasim 833-42)raquo230Il suo intento egrave di spiegare il reale in una prospettivametafisica fondata sulla filosofia naturaleNel prosieguo del lavoro avremo modo di vedere in manieraanalitica come Ermanno si rapporti al testo di al-Kindī possiamotuttavia affermare anche sulla scia degli accurati studi condotti daR Lemay231 il quale ha comparato il De Essentiis e il De quinque

227 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis op cit Ed Nagy p 82228 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce op cit p 50229 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis Ed cit p 35230 P ADAMSON PE PORMANN The philosophical works op cit p 312 A questo volume sirimanda per unrsquoanalisi delle fonti relative al testo di al-Kindi per una sua contestualizzazioneallrsquointerno della sua produzione e per una traduzione inglese del testo latino231 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203

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essentiis che pur non essendoci particolari differenze peresempio per quel che concerne soprattutto le nozioni di luogomoto e tempo neanche nella loro impostazione metafisicaErmanno utilizza le essenze in maniera differente da quella di al-Kindī Lrsquoessenza piugrave importante per Ermanno egrave quella di causa chenellrsquoottica di al-Kindī al contrario non egrave unrsquoessenza ma unelemento funzionale allo sviluppo del cosmoMentre sembra infatti che il filosofo dalmata dialrsquoimpressione di seguire sostanzialmente lo schema delleessenze di al-Kindī mdash sottolinea Lemay mdash e di usare questenozioni con la stessa intenzione di spiegare lrsquouniverso in modometafisico egli in realtagrave si muove su un piano completamentediverso Al-Kindī egrave laquoa pure metaphysycian thoroughly imbuedwith Aristotelian principles and Aristotlersquos conception of theWorld while Hermann is a theologian confronted withmetaphysical notions of diverse origins and import which hetries his best to reconcile into a uniform perspective in basicagreement with the Christian outlookraquo232Ermanno e al-Kindī inoltre aderiscono entrambi alsistema tolemaico e condividono lrsquoidea secondo cui i corpicelesti influenzano il mondo materiale Nella prospettiva di al-Kindī laquothe unchanging motion of the heavenly bodies istherefore their fulfillment of Godrsquos command to them From thedistant past until now he continues their eternally ordered butfreely chosen movement has brought about the passing of timesand season and the generation and decay of all living thingsraquo233Egrave opportuno in tal senso ricordare che questrsquoaspetto ricorreanche in Ermanno il quale cosigrave come fanno Bernardo Silvestre eRaimondo di Marsiglia234 in virtugrave della conoscenza che ha degli232 Ibid p 203233 H S WIESNER The cosmology op cit pp 75-76234 Come opportunamente sottolinea Tullio Gregory a p 294 di Mundana sapientialaquoLrsquoastrologia mdash che sempre nella sua storia si era sviluppata in contesti densi di riferimentireligiosi mdash una volta trasposta nellrsquoorizzonte cristiano sembra trovare nuovo vigore per laparticolare posizione che gli astri vengono ad assumere come creature di Dio gli influssi cheesercitano i destini che segnano rinviano al loro creatore (ldquovirtutem quam habent caelumatque planetae dum futura praesignant atque motu invariabili volvuntur non a se sed a spiritiDomini id habentrdquo) scrive Raimondo di Marsiglia nel Liber cursuum planetarum (cit in M-TDrsquoAlverny Abeacutelard et lrsquoastrologie in Pierre Abeacutelard ndash Pierre le Veacuteneacuterable Paris 1975 p 619 n28) i cieli sono un nuovo testo sacro il libro ove Dio invita a leggere mdash secretis litteris mdash ilcorso di tutta la storia (ldquoCelum velim videas multiformi imaginum varietate de scriptum quodquasi librum porrectis in planum paginis eruditioribus oculis explicui secretis futura litteris

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autori arabi teorizza ugualmente lrsquoinfluenza dei corpi celesti sugliuomini preoccupandosi da un lato di distinguersi dalle credenzedegli antichi al riguardo dallrsquoaltro di salvare la libertagrave dellrsquouomoLa crescente importanza della credenza nellrsquoinflusso dei cieli fa sigraveche lrsquoastrologia appaia come elemento imprescindibile e fondantedi ogni sapere umanolaquoTutto il dibattito sullrsquoastrologia che si intesse giagrave nellaprima metagrave del XII secolo ripercorrendo temi della scienzaellenistica e araba mette in evidenza i confini ambigui del sapereastrologico che mentre intende definire un ambito di conoscenzanaturale per la sua pretesa totalizzante include nei nuoviorizzonti della scienza i grandi problemi della riflessioneteologica la prescienza divina e il fato la libertagrave e la contingenzalrsquoordine razionale del creato e la presenza del disordine e del maleIl confronto fra astrologia e teologia diviene continuo einevitabile la scienza astrologica si collocava al centro di undibattito secolare offrendo una metodologia scientifica allasoluzione di problemi tradizionalmente propri della sacradoctrina la teologia a sua volta si trova innanzi un saperescientifico che impone una concezione del mondo alla qualediviene necessario fare riferimento e condiziona i termini stessidel discorso teologicoraquo235Il diffondersi sempre piugrave massiccio degli studi astrologici edella loro autorevolezza aveva portato grazie soprattutto alletraduzioni dei testi scientifici greci e arabi allrsquoidea secondo cui laquolanuova concezione del mondo e dellrsquouomo che essi imponevanogravitava attorno allrsquoassioma dellrsquouniversale e essenziale causalitagravedei cieli sul mondo sublunare siccheacute lrsquoastronomia o astrologia mdashscienza dei moti celesti e dei loro influssi mdash si affermava subitocome il fondamento e il vertice di tutto il sapereraquo236Abū Malsquoshar in particolare che egrave una delle fonti piugraveimportanti per il De Essentiis giustifica il carattere scientificodellastrologia sulla base della filosofia naturale di Aristotelecontinentem hellip Scribit enim celum stellis totumque figurat quod de fatali lege venire potestrdquoscrive invece Bernardo Silvestre nella sua Cosmographia Ed P Dronke Leiden 1978 pp121 104-105) (hellip) Se i cieli dispiegano nel tempo i disegni provvidenziali se la storia rifletteil moto dei lucidi segni celesti la dispensatio temporalis divinae providentiae diviene oggettodella scienza astrologica lrsquoastrologo si fa esegeta e profetaraquo235 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit pp 295-296236 Ibid p 292

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Le maggiori autoritagrave dellIntroductorium maius di AbūMalsquoshar infatti sono Aristotele Tolomeo ed Ermete237In effetti gli scritti greci e arabi di medicina che comincianoad essere letti in Europa dalla fine dellrsquoXI secolo per lo piugrave intraduzione latina ben si accordano con la concezione di un ordineorganico dellrsquouniverso che lrsquouomo deve riprodurre nel suo corpoavendo attenzione agli influssi degli astri inoltre alcuni testiattribuiti a Platone e al favoloso Ermete Trismegisto vedono nellaconoscenza delle simpatie del mondo e in particolare dellelaquooperazioni delle stelleraquo la base per manipolare la naturaOccorre comunque precisare fin drsquoora che in questocontesto non egrave rinvenibile una fondazione logico-epistemologicadel concetto di scienza Potremmo invece dire che si tratta di unafondazione di tipo prettamente metafisicoNel XII secolo venne dunque a formarsi un nuovo quadrodella cultura e della societagrave che vede in Ermanno un protagonistaimportante in quanto ne incarnograve tutte le tensioni spirituali especulative convinto in virtugrave della forza attribuita alla ragione dipoter comprendere il mondo ed i suoi arcani Ebbene ilmutamento perpetuatosi dunque durante il secolo dodicesimo egraveinterno allrsquoOccidente stesso e frutto delle sue proprie dicotomiema riuscigrave a nutrirsi adeguatamente e quindi ad evolversi in pienograzie agli stimoli provenienti dalla cultura araba e dalle sue fontiderivanti da autori greci ed orientali99 AAssttrroonnoommiiaa ee aassttrroollooggiiaa AAbbūū MMaalsquolsquosshhaarr ee TToolloommeeooErmanno quindi era un abile conoscitore di testi siaastrologici che astronomici In campo astronomico lrsquoautore che loinfluenzograve piugrave di tutti fu sicuramente Tolomeo di cui tradusse il

Quadripartito e il Planisfero Tra lrsquoaltro come segnalato da Rocco237 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit 41ss Nello specifico precisa Lemay AbūMacshar in merito al pensiero di Tolomeo si riferisce in special modo al Quadripartitum esolo in minima parte allrsquoAlmagesto dal quale attinge solo elemnti specifici Lrsquoautoritagrave diErmete invece non egrave facilmente decriptabile e comunque cosigrave come nel caso di Tolomeo sitratta di autori secondari rispetto allrsquoimportanza che per il filosofo arabo ha avuto lrsquoinfluenzadelle dottrine naturali di Aristotele che resta dunque lrsquoautore di riferimento in assoluto piugraveimportante

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Sinigalli e Salvatore Vastola nellrsquoIntroduzione alla propria edizionedel Planisfero in realtagrave il pensatore dalmata ha tradotto lrsquoopera incollaborazione con Roberto laquoE allora capiamo mdash dicono i duestudiosi mdash che tutte le volte che Ermanno si esprime al pluraleusando in questo prologo (scil del testo tolemaico) comeldquohabemus statuamus intuentes differamus eccrdquo egli non usa unplurale maiestatis Ma si riferisce a due personeraquo238Ad ogni modo la questione egrave controversa e non tutti imanoscritti nellrsquoatribuire la paternitagrave dellrsquoopera usano ilplurale239Inoltre continuano gli studiosi i laquonostri traduttori hannoritenuto di farci conoscere insieme con il testo tolemaico anche laversione dellrsquoarabo in latino del Commento al Planisfero diTolomeo scritto da Maslama un arabo spagnolo vissuto tra la finedel decimo e gli inizi dellrsquoundicesimo secolo astronomo di tuttorispetto cui dobbiamo come Ermanno stesso dice proprio quellatraduzione dal greco in arabo ora perduta del Planisfero ma chescrisse anche un trattato sulla costruzione dellrsquoastrolabio aMaslama egrave riconosciuto il merito di essere stato lrsquoelementodeterminante e decisivo che permise con le sue opere dipossedere completamente la scienza dellrsquoastrolabio e quindi la suadefinitiva utilizzazione da parte dellrsquoastronomia occidentaleraquo240Lrsquoopera tolemaica caratterizzata da un latino complesso egraveintrisa di algebra trigonometria gometria ed egrave accompagnata daun rigore logico-espositivo assai serrato laquoProprio allrsquoinizio deltesto Tolomeo esprime lrsquoestrema necessitagrave ldquoplurimumnecessariumrdquo di rappresentare sul piano la sfera celeste con i suoicerchi ed afferma che bisogna ricorrere alla veritagrave della scienzaper definire quella ratio che trasforma un cerchio inclinatorispetto allrsquoequatore in un cerchio in un cerchio secante a metagrave ilcerchio equinozionale i cerchi paralleli allrsquoequinozionale inaltrettanti cerchi piugrave piccoli o piugrave grandi e i cerchi massimipassanti per i poli (i cerchi meridiani) in semplici retteraquo241238 R SINIGALLI S VASTOLA (a cura di) Il Planisfero di Tolomeo Ed Cadmo Firenze 1992 p 40239 Sinigalli e Vastola riprendono la questione nella nota 8 p 64 della propria traduzione delPlanisfero cui si rimanda per un approfondimento riportando le posizioni di diversi studiosiin merito allrsquoargomento240 Ibidem241 Ibid p 46

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In effetti Ermanno nel De Essentiis riprenderagrave perecchiconcetti tolemaici per spiegare le determinazioni geometrichedella sfera terrestre242 Lrsquoopera egrave comunque impregnata diconcetti proiettivi ed inerenti il sistema eclettico utilizzato nellaseconda parte della sua opera da Tolomeo per individuare eposizionare le stelle di cui Ermanno faragrave largo usoNel Quadripartito invece Tolomeo sviluppa temisquisitamente astrologici concentrando la propria attenzione suifenomeni che si verificano sulla Terra in corrispondenza deimovimenti astrali codificando cosigrave con sistematicitagrave le credenzesugli influssi degli astri e le possibilitagrave di predire gli eventiLrsquoinfluenza di Tolomeo sul pensiero astrologico di Ermanno egravemutuata tuttavia in Ermanno dallrsquoopera di Abū Marsquoshar il quale fudavvero determinante per la composizione del De Essentiis ed ilrelativo sviluppo della concezione fisica e astrologica diermannianaLrsquoIntroductorium maius come sottolineato da R Lemay egravestata unrsquoopera realmente cruciale per la diffusione dellrsquoastrologiain Occidente In questo trattato infatti laquonot only does it bringtogether all the information necessary for an astrologerconcerning the planets the signs of the zodiac the astrologicalplaces and so on but also it provides the theoretical justificationbased largely on Aristotelian natural science for the doctrine andincludes as its first book a detailed philosophical defense ofastrologyraquo243Il testo del filosofo arabo alquanto complesso egrave la sintesi dinumerose fonti della scienza greca della mitologia zoroastra epersiana allrsquoastrologia caldaica egiziana e indiana non tuttefacilmente ricostruibili percheacute egli raramente chiarisce quali sianigli autori ai quali fa riferimentoIl connubio tra scienza astrologica e filosofia naturale rendeil testo di Abū Malsquoshar unrsquoopera alquanto peculiare nel suo genereproprio per il tentativo in essa effettuata di conciliare queste due242 Cf in particolare De Ess I 62rG 63vE 64vB 65rA 67rE pp120-142 EdBurnett Per unrsquoanalisi dei raffronti testuali e lrsquoelenco di tutte le ricorrenze di elementi tolemaici nel DeEssentiis si rimanda al corrispondente Commentario243 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers in the north a Twelfth-centuryflorilegium in Edinburgh University Library in (eds) J Canning E King M Staub KnowledgeDiscipline and Power in the Middle Ages Essays in Honour of David Luscombe EJ BrillLeiden-Boston 2011 p 83

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istanze laquoDrsquoaltro canto lrsquoinventore dellrsquoastrologia nei suoi aspettispecifici e tecnici Claudio Tolomeo ne fece una disciplinarazionale della previsione naturale e fisica espunta da ogniintervento divino o sovrannaturale ed egli fu cosigrave il teorizzatoredi un nuovo tipo di conoscenza del futuro non necessaria mameramente probabile ossia della previsione astrologica fondata alivello epistemologico sulla categoria logica del possibile e delcontingente Essa appartiene allrsquoordine delle cose che sono neldivenire (il futuro) Tale ambiguitagrave condusse nella storia diquesto particolare genere di divinazione ad opere chemescolarono i due aspetti il sovrannaturale e il naturale comenellrsquoastrologia magica teurgica neoplatonica di Giamblico deiMisteri degli Egiziani che definisce la mantica al di fuoridellrsquoordine naturale umano per collocarla nella sfera del divinooppure questi due aspetti furono separati come negli ascritti degliastrologi arabi e latini medievali Essi si ispirarono coerentementeallrsquoimpostazione epistemologica data allrsquoastrologia da Tolomeo nelQuadripartito e ritennero lrsquoastrologia una scienza della previsionepossibile degli accadimenti contingenti che riguardano il presentee il futuroraquo244Il tema delle previsioni egrave uno dei aspetti che come abbiamoavuto modo di vedere colpisce di piugrave Ermanno e rappresenta unodegli tratti piugrave caratteristici della sua riflessioneEgli perograve finiragrave col seguire quasi integralmentelrsquoinsegnamento di Abū Malsquoshar il quale trasforma lrsquoimpiantooriginale della concezione tolemaica dellrsquoastronomia cheinglobava lrsquoastrologia inserendovi al suo interno laquoproblematichereligiose dellrsquoislamismo dottrine aristoteliche ma ancheneoplatoniche e stoiche e sul piano tecnico della storia internadelle procedure dellrsquoastrologia introduce elementi babilonesiegiziani e persiani costruendo la cosiddetta sfera ldquobarbaricaldquomedievaleraquo245 Ermanno compiragrave la medesima operazione ma inuna prospettiva prettamente cristiana contribuendo con lapropria traduzione dellrsquoIntroductorium maius assai differente244 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 223245 Ibid p 230 Per un approfondimento lrsquoautrice rimanda al classico lavoro di F BOLLSphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zu Geschichte der Sternbilder Lipsia1903

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soprattutto nel linguaggio da quella di Giovanni di Siviglia246 adinfluenzare i LatiniGli astronomi medievali cristiani infatti la cui prospettiva egravecondivisa da Ermanno laquocontamineranno anche il genuinopensiero di Tolomeo trasformato da Abū Marsquoshar con quello diAristotele Questo sincretismo riguarderagrave soprattutto la maggioreimportanza data da Abū Malsquoshar alle grandi congiunzioni rispettoagli aspetti dei pianeti veloci negli oroscopi individuali a questiultimi Tolomeo aveva data unrsquoimportanza maggiore rispetto allerivoluzioni mondiali Tolomeo limita assai precisamente il campodi azione di cui voglia trarre pronostici dallo studio dei corpicelesti Nel Quadripartito (I 3) dice infatti che lrsquoazione dei corpicelesti si limita alla capacitagrave di forze e di azioni (proprio findallrsquoinizio della nascita del corpo e dellrsquoanima dellrsquoindividuo) earriva solo a influenzare la malattie che dipendono dalla natura inconnessione con le caratteristiche fisiche iniziali e le circostanzeesterneraquo247Lrsquoastrologia medievale latina quindi egrave frutto del saperearabo medievale attraverso il quale Tolomeo egrave conosciuto laquoQuestitesti devono essere tuttavia distinti e classificati per lrsquoispirazionereligiosa di fondo e le fonti antiche a cui a loro volta sirichiamano In alcune saragrave piugrave accentuata lrsquoinfluenza orientalesecondo la tradizione persiana egiziana babilonese ermetica cheinsiste sullrsquoimportanza delle grandi rivoluzioni planetarie ocosmiche sullrsquoinfluenza delle divinitagrave ldquodecanicherdquo o su una tecnicaprecisa detta delle scelte (electiones) e delle interrogazioni(interrogationes) e tratta di procedure di invocazione di spiriti deipianeti tramite immagini e sigilli In altre saragrave piugrave accentuatalrsquoastrologia planetaria oroscopica delle ldquonativitagraverdquo di Tolomeointerpreta teda Omar Tiberiade Aligrave Rodoan Alfargano e altrui248La prima generazione (IX secolo) di Messahalla e di quanti lohanno seguito nei secoli successivi come gli astrologi ebraiciAbramo Savosarda e Abramo Ibn Ezra hanno una posizione a seacuteper il sincretismo astrologico da loro operato dando luogo nelmondo latino a trattati come quello di Giovanni Eschenden di246 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 3-40247 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 230248 Su ciograve come suggerisce G Federici Vescovini cf il monumentale lavoro di F SEZGINGeschichte des arabischen Schrifttums Astronomie Astrologie VI-VII Leiden 1979

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Pierre drsquoAilly o di Biagio Pelacani da Parma sulle rivoluzionimondiali o sullrsquoastrologia universale Questa prima generazionerappresenta la fonte dottrinale di una astrologia escatologica o diuna astrologia universale fondata sullrsquoidea di oroscopo dellereligioniraquo249In questo complesso scenario si inserisce lrsquoopera di AbūMalsquoshar il quale reputa non solo lrsquoastrologia una scienza esattaradicata nei princigravepi delle scienze naturali e dimostrata dagliesperimenti ma anzi la considera una scienza piugrave elevata chetratta della natura Questo egrave quanto asserisce Abū Malsquoshar nellaDifferentia secunda del suo trattato Seguendo quindi questa suaassunzione generale dimostra nella Differentia tertia e quartaricorrendo principalmente alla filosofia della natura aristotelicache i movimenti dei corpi celesti sono la fonte di ogni attivitagravefisica dellrsquouniverso e secondo che i corpi del mondo inferiorehanno unrsquoinnata disposizione a ricevere tali influenze le qualisono la causa del loro stesso movimento250Abū Malsquoshar quindi conferisce allrsquoastrologia unrsquoimportanzafondamentale teorizzando le nozioni di quinta essenzamovimento circolare ed influenza dei corpi astrali sul mondosublunare251 che tanta presa avranno su ErmannoQueste asserzioni basilari difatti saranno presenti anchenel De Essentiis e rappresenteranno degli elementi fondamentalidella sua visione cosmologicaLrsquoutilizzo della teoria della circolaritagrave in particolare di cuiErmanno faragrave largo uso e che come avremo modo di vedererappresenteragrave uno degli aspetti piugrave interessanti del suo pensierogli consentiragrave di trovare un punto di convergenza fra le dottrineneoplatoniche e la filosofia naturale arabo-aristotelicaErmanno sulla scia del filosofo arabo egrave convinto che lostudio dei fenomeni astrali possa aiutarci a prevenire eventisfortunati ed allontanare le paure sia per quanto concerne inparticolare una sfera pubblica (una publica species)dellrsquoastrologia attraverso la predizione di terremoti alluvionipestilenze sia una sfera privata per prevenire per esempioinimicizie249 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 229250 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin pp 48-49 sect 2251 Ibid pp 197-257

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Lrsquoulitagrave dellrsquoastrologia consiste altresigrave nel sapere con anticipodi eventi inevitabili ma transitori cosigrave da affrontarli nel miglioredei modiOmnium igitur communis utilitas quod subitorum etimprovisorum casuum occasionem prohibeant Est enim omnisvehemens et inprovisus adversitatis eventus terroristurbationis atque confusionis occasio ut eiusmodi confusiononnunquam mortis repentine causa esista atque eventuumconsequentia ipsis eventibus plerumque sint graviora Hecergo futurorum previdentia si eventus ipsos prohibere nequitsaltim eventuum consequentia pellit Sidera namque cum adeventus ducant ducunt etiam ad ingenium quod eventuumnoxam vel prohibeat vel saltim alleviet252Lrsquoastrologia pertanto egrave in grado di determinare il corso deglieventi compenetrando con i propri effetti ogni ambito della realtagraveattraverso lrsquoinfluenza dei corpi celesti sul mondo sublunare cheincide sulla costituzione stessa dei corpiPer Abū Malsquoshar dunque i cieli laquosono costituiti da unaquinta essenza mossi da un moto circolare perfetto Eglireintroduce lrsquoastronomia matematica di Tolomeo e quella fisico-naturale del Quadripartito entro una cosmologia dove i termini delrapporto tra quintessenza del cielo eterno e perfetto e le qualitagravedei quattro elementi terrestri le cui combinazioni costituiscono leforme sublunari non sono ben definiti costituendo uno deiproblemi interpretativi piugrave rilevanti da parte dei dotti per lacontaminazione tra fisica aristotelica e neo-platonica-stoica circala nozione di materia lsquosoggettarsquo In altri termini Abū Marsquoshar comein una certa misura Tolomeo nel Quadripartito ispirandosi allatradizione della dottrina del Timeo platonico dove questa idea erachiaramente espressa introduce un dualismo tra il divenireimperfetto della generazione delle forme contingenti sublunari e ilmoto perfetto circolare delle entitagrave eterne superioriraquo253Come superare lrsquoeterno dilemma della filosofia tralsquoessenzialersquo e mutevole Tra il mondo divino necessario mdash

252 ABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorum astrorum Vol VIII (TomoIII 2a parte) traduzione di Ermanno di Carinzia Testo critico ed edizione critica a cura di RLemay Istituto Universitario Orientale di Napoli 1995 Cap 5 800-808 p 23253 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 235

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suggerisce G Federici Vescovini mdash e il mondo naturalecontingente quale natura attribuire alle stelle fisse e ai pianetiA questi interrogativi con il solo ausilio dellrsquoastrologia AbūMalsquoshar non riesce a rispondere Cerca di farlo Ermanno alla lucedi una teologia rilevata che sulle solide basi di un neoplatonismorafforzato dalla filosofia naturale di Aristotele arriva a concepireil mondo come un Tutto organico nel quale non vi sono discrasieIl De Essentiis egrave il frutto maturo di questo progetto che comeabbiamo cercato di mostrare si nutre di numerosi ed articolatiprocessi speculativiPer capire il valore di questrsquoopera che egrave sicuramente ilcapolavoro di Ermanno in quanto in essa egli realizza appunto ilsuo progetto filosofico di collegare il pensiero teologico con lariflessione astronomica astrologica e scientifica in modo dafondere queste istanze in un assetto metafisico nuovo occorre inprimo luogo prendere in considerazione la diffusione del testo edelle edizioni critiche che ha avuto1100 DDiiffffuussiioonnee ddeell DDee EEsssseennttiiiiss ee eeddiizziioonnii ccrriittiicchheeLa figura di Ermanno fino alla pubblicazione delle edizionicritiche non egrave stata mai oggetto di uno studio specificoPrima che nella Biographie universelle il nome di Ermannocompare solo nella Histoire litteraire (1773) di Charles Cleacutemencetove si parla della sua opera di traduzione del Corano elaboratainsieme a Roberto di Reacutetines (o di Ketton)254Anche nella Histoire litteacuteraire de la France (vol 13) nelparagrafo dedicato a Pietro il Venerabile si fa riferimento alla suaopera di traduttore in particolare del Corano255 Nersquo lrsquoUnivertiteacute

Catholique (vol 3) si accenna ancora una volta alla sua traduzionedel Corano256 Nella monumentale Biographie universelle ancienneet moderne in 85 volumi curata da Joseph Franccedilois e LouisGabriel Michaud Amable Jourdain dedica a Hermann Dalmate una254 C CLEacuteMENCET Histoire litteacuteraire de S Bernard abbeacute de Clairvaux et de Pierre le Veacuteneacuterableabbeacute de Cluni qui peut servir de suppleacutement au douziegraveme siegravecle de lhistoire litteacuteraire deFrance Paris 1773 p 492255 Histoire litteacuteraire de la France vol 13 Paris 1814 p 245256 LrsquoUniversiteacute Catholique vol 3 Paris 1837 p 137

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breve voce nel ventesimo volume pubblicato nel 1817 Essafornisce alcune informazioni di carattere generale sulla vita esullrsquoattivitagrave letteraria non riporta neacute data di nascita neacute data dimorte ma informa il lettore dei viaggi compiuti da Ermanno edallrsquoamico traduttore Roberto di Reacutetines in Europa e Asia allrsquoiniziodel XII secolo I due decisero di fermarsi in Spagna (non si saquando) dove ebbero la possibilitagrave di approfondire le proprieconoscenze scientifiche grazie al rapporto con gli Arabi Poi sisofferma genericamente sulle traduzioni di ErmannoAlle stesse e alla figura di Roberto viene dedicato unparagrafo piugrave dettagliato nelle Recherches critiques sur lrsquoage etlrsquoorigine des traductions latines drsquoAristote et sur des commentairesgrecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques condotte daAmable Jourdain nel 1819 e ampliate da Charles Jourdain nel1843 Specificamente a pagina 38 di questo libro Charles Jourdainriporta della traduzione del Planisfero di Tolomeo fatta daErmanno di Carinzia257Poche altre notizie per lo piugrave generiche si possono trovarenel Dictionaire historique critique et bibliografique258 del 1822 enel Dizionario biografico universale del 1845259 Informazioni piugraveinteressanti invece vengono dalla Biografia Britannica Literariadi Thomas Wright (si trovano nel paragrafo dedicato a Roberto diRetines) pubblicata a Londra nel 1846260 In Ishmael or a naturalhistory of Islamism and ist relation to Christianity del 1859 JohnMuehleisen Arnold fa riferimento alla traduzione del Corano261Anche sugli inizi della diffusione dellrsquoopera non sappiamomolto Il De Essentiis laquowas copied during the Middle Ages Thusaccording to extant copies we know that it was copied as early asthe mid- XIIth century in France maybe even during Hermannrsquoslife A fragment of that copy is still extant in the private library ofthe Dring family in Epsom262 Another copy now in the National257 Cfr A JOURDAIN Recherches critiques sur lrsquoage et lrsquoorigine des traductions latines drsquoAristoteet sur des commentaires grecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques Paris 1819 pp101-105 (ried A JOURDAIN - C JOURDAIN Paris 1843 pp 100-104)258 Dictionnaire historique critique et bibliographique vol 13 Paris 1822 pp 417-418259 Dizionario biografico universale vol 3 Firenze 1845 p 233260 T WRIGHT Biografia Britannica Literaria London 1846 pp 116-120261 J M ARNOLD Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation to ChristianityLondon 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London 1866 p 100)262 ML COLKER A Newly Discovered Manuscript of Hermann of Carinthiarsquos De Essentiis Revuedrsquohistoire des textes Vol XVI 1986 pp 213-225

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Library in Naples263 was made in France in the late XIIth centuryHermannrsquos text was also copied in England thus there is a XIVthcentury copy the beginning and the end of which are missing inthe British Library264 Another copy made in England in 1423 is inthe Bodleian Library Oxford265 As could be established to datethe extant copies show that copies of Hermannrsquos work were madeuntil the 15th century in France where Hermann had lived in thelate first half of XIIth century and in Englandraquo266Nonostante queste numerose difficoltagrave di ricostruzionestorica circa la sua circolazione lrsquoopera ha avuto tre edizionicritiche1) La prima a cura di Manuel Alonso Hermann de CarintiaDe essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander 19462) La seconda a cura di Charles Burnett Hermann ofCarinthia De Essentiis A critical Edition with Translation andCommentary E J Brill Leiden-Koln 19823) La terza a cura di Antun Slavko Kalenic Rasprava o bitima(De essentiis) knjiga I i II (Latin text Croatian translationcommentaries) Pula 1990Quanto al frammento ritrovato da ML Colker esso egravedavvero molto importante percheacute introduce delle varianti testualisignificative pur senza riguardare aspetti speculativi salienti senon circa il concetto di generazione in merito alla primariacompositio tema che tratteremo nel terzo capitoloAllo stato attuale nessuna monografia prettamenteteoretica sul De Essentiis ha tenuto conto delle tre edizionicritiche piugrave il frammento ritrovato dallo studioso americanoSe Haskins ha avuto il merito di riportare il De Essentiisallrsquoattenzione degli studiosi si deve a Manuel Alonso il primosforzo per la redazione dellrsquoedizione critica la quale tuttaviarifacendosi agli studi di Haskins si basava sul solo manoscritto diOxford Egrave senza dubbio a Charles Burnett perograve che va riconosciutolrsquoimportante straordinario e decisivo lavoro di commento263 Biblioteca Nazionale Napoli Ms VIIIC50 ff 58r-80v264 British Library Londra Cotton Ms Titus D IV ff 75r-138v265 Biblioteca Bodleiana Oxford CCC Ms 243 ff 91r-115v266 Ž DADIĆ Herman Dalmatin op cit p 123

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dellrsquoopera di faticosa e complessa ricostruzione delle fonti267 e dianalisi della stessa che ci ha consentito di attestarla fra le piugraveimportanti del XII secoloLa sua edizione critica basata su tutti e tre i manoscritti contraduzione in inglese e commentario preceduta da un corpososaggio introduttivo che rappresenta la prima vera monografiasulla filosofia di Ermanno corredata da due appendici la primadedicata al nome del filosofo dalmata la seconda alla Prefazionedello stesso Ermanno alla sua traduzione del Planisfero diTolomeo un index verborum un index locorum ed un index rerumrappresenta effettivamente come evidenziato da Bruce Eastwoodin una recensione al lavoro riportata anche da Colker268 laquoa modelto be emulatedraquo269 Burnett oltre a curare lrsquoedizione critica del DeEssentiis ha dedicato numerose monografie ad Ermannoricostruendone dettagliatamente il percorso formativo edevidenziandone piugrave di tutti la valenza speculativa270Lrsquoedizione di Kalenic che cita il frammento ritrovato daColker e quindi ne conosce lrsquoesistenza271 senza perograve inserirne levarianti nellrsquoedizione critica in quanto la stessa era stata ormaigiagrave completata quando egrave stato edito lrsquoarticolo pone invecelrsquoaccento su aspetti stilistici e completa in alcune delle particorrotte dei tre manoscritti lrsquoedizione di Burnett Corredataanchrsquoessa da un commentario critico e da una traduzione incroato ha soprattutto il pregio di aver contestualizzato il DeEssentiis rispetto a tutta la produzione scientifica di Ermanno inquanto egrave preceduta da un ampio saggio bio-bibliografico267 Anche se come abbiamo avuto modo di vedere il capitolo relativo alle fonti egrave ancoraaperto data lrsquoenorme quantitagrave di riferimenti presenti nel testo in maniera soprattuttoimplicita268 ML COLKER A Newly Discovered op cit p 216269 B EASTWOOD review of Charles Burnettrsquos edition in Speculum t LIX 1984 p 913270 Tutti i riferimenti bibliografici davvero numerosi sono riportati nellrsquoappendicebibliografica271 Scrive Kalenić a p 199 della sua edizione critica laquoCum haec editio prelo iam parata est dearticulo Marvini L Colker (University of Virginia Charlottesville) (hellip) certiores facti sumus quoin articulo scriptor in medium protulit se in E M Dringi directoris domus librariaeLondiniensis quae vocatur Bernard Quaritch Ltd privata manu scriptorum collectionereperisse etiam quartum usque ad id tempus ignotum manu scriptum Hermanni Dalmatae deessentiis tractatus manu scriptum ndash notavit id V littera ndash continere quintam partem totiustractatus id est a c 71 Nec quae dicta usque ad c 256 omnis rei notio atque a c 632compensantes ignem sibi usque ad c 723 eam proprie speciem variis lectionibus expositisCollker arbitratur suum repertum non esse summarium tractatus sed duo fragmentaexemplaris Neapolitano quoque codice vetustiorisraquo

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dedicatogli scritto da Franjo Šanjek nel quale viene ricostruita lavita del filosofo dalmata con la sintesi di tutte le opere da luitradotte e lrsquoindicazione delle fonti principali che ne hannoinfluenzato la composizioneAntun Slavko Kalenić inoltre inserisce una lunga sezionededicata a numerosi problemi testuali nella quale analizza imanoscritti elencandone tutte le varianti presenti anche inrapporto alle edizioni critiche precedentiNel complesso tuttavia lrsquoassetto concettuale dellrsquoopera nonsubisce alcuna variazionePertanto a nostro avviso lrsquoedizione Burnett puograve venireancora considerata come il punto di riferimento imprescindibileper una lettura speculativa del De Essentiis sia in considerazionedella minuziositagrave del Commentario sia per il riferimento puntualealle fonti Senza queste preziose informazioni infatti orientarsinella lettura di questa complessa opera e coglierne le diversearticolazioni risulterebbe quasi impossibile

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IIIL DE ESSENTIIS LA STRUTTURA FONDATIVA E

ORIGINARIA DEL REALE SECONDO ERMANNO DI CARINZIA

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Capitolo secondo

Il De Essentiis la struttura fondativa e originariadel reale secondo Ermanno di Carinzia

11 PPrreesseennttaazziioonnee ddeellllrsquorsquoooppeerraaIl De Essentiis di Ermanno di Carinzia scritto nel 1143 egrave untrattato cosmico-astrologico ed al contempo come si potrebbeanche aggiungere di argomento teologico-metafisico Si tratta diun testo alquanto complesso che nasce dallrsquoincontro di diverseistanze culturali derivanti come abbiamo chiarito nel primocapitolo dalla traduzione di numerose opere di caratterescientifico astrologico astronomico medico naturalistico ereligioso di autori arabi i quali a loro volta avevano tradotto leopere di Aristotele Galeno Euclide Il De Essentiis infatti laquooffers arare insight into the cultural context in which these translationswhere taking place It was written by a man who was skilled inboth Arabic and Latin who had a deep appreciation andknowledge of the Latin tradition but a profound sympathy andrespect for Arabic learningraquo272 Pertanto il trattato di Ermanno sibasa su due fondamentali fonti di ispirazione la tradizionescientifica e filosofica dellEuropa occidentale e la filosofia arabache come abbiamo ampiamente mostrato comprende sialinterpretazione aristotelica della natura cosigrave come elaborata daAbū Malsquoshar che la metafisica di al-Kindī e le sue influenzeneoplatoniche Si puograve dunque affermare che Ermanno il qualefuse nella sua opera questi due filoni risulta essere uno degli272 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 1Su questrsquoaspetto cf anche ID Hermann of Carinthia in (a cura di P Dronke) A History ofTwelfth-century op cit pp 386ndash406 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain theWorks of Hermann of Carinthia op cit pp 100ndash34 e ID Hermann of Carinthiarsquos AttitudeTowards his Arabic Sources in Particolar in Respect to Teorie on the Human Soul in Lrsquohommeet son universe au moyen acircge (a cura di) C Wenin Philosophes meacutedieacutevaux XXVI (1985)Louvain I pp 306-22

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studiosi piugrave importanti della prima metagrave del XII secolo in quantosegnograve un punto nodale nello sviluppo della scienza europeaPoicheacute neacute il pensiero occidentale neacute quello orientale a suodire avevano ancora elaborato una visione completa della totalitagravedel reale egli si propose con la composizione del De Essentiis dicolmare questa lacuna273laquoHermann provides a very well-thought-out description ofthe coming-to be of the universe and its continuing existence274One basic distinction that he makes is between the universersquoslsquocompositiorsquo which is the mixture of its ingredients andlsquodispositiorsquo which is the shape and spatial relationship of its parts(hellip) The whole of the first section of De Essentiis is devoted toexploring the nature of the first cause It is a concise essay onmetaphysicsraquo275Lrsquoopera si divide in due libri Nel primo Ermanno delinea ilrapporto tra la Causa Prima identificata con Dio e le essenze(causa motus locus tempus habitudo) le quali derivano da essa esono caratterizzate dal loro essere semplici immutabili ed auto-identiche appartenenti quindi alla natura dellrsquoIdentico Questegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseLa causa primordiale infatti attraverso un primo moto dicreazione del tutto volontario vale a dire la creatio origina i treprincigravepi che saranno alla base di ogni genitura materia forma ecausa efficiente Tali princigravepi a loro volta grazie ad un secondomovimento della causa primordiale movimento che Ermannodesigna come primaria generatio consentono che le cose venganoad essere (si ottiene cosigrave la primaria genitura276 costituita dalla273 Chiariremo meglio questo punto nelle prossime pagine274 CH BURNETT Hermann of Carinthia in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century op citpp 386-404275 ID The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelard of Bath Hermann ofCarinthia and Gundisalvus in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A NiederbergerMetaphysics in the Twelfth opcit p 43276 Come osservato da Ch Burnett nellrsquoIntroduzione al De Essentiis p 11 alla nota 47 laquoIt isdifficult to find an equivalent to genitura in English It has the same concreteness as creaturain that it refers to the product rather than the process Hermann does not use the wordcreatura perhaps because genitura is always the result of GENeratio and not of CREATioraquo Iltermine genitura di difficile traduzione non solo in inglese ma anche in italianorappresenterebbe dunque un neologismo coniato da Ermanno per indicare un prodotto ilquale egrave piugrave prossimo ontologicamente alla generatio che non alla creatio in virtugrave delladifferenza che sussiste come saragrave esplicitato nelle pagine seguenti tra il creatore e le cosecreate I Martinović invece traduce il termine con la parola nascita rifacendosi allrsquoedizione

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materia primordiale dalla quale si formeragrave lrsquointero universo)configurandosi in tal modo un porsquo come i lsquomotori materialirsquo dellarealtagrave di cui le essenze sono le sostanze piugrave originarie La materiainvece equivale alla nozione di ricettacolo platonico ripresa daCalcidio277 ma anche dallrsquoEtymologiae di Isidoro ed egrave lrsquoelementofondamentale per la sussistenza delle cose poicheacute fornisce lamassa informe che poi saragrave determinata dalla forma attraversolrsquoazione regolativa dellrsquohabitudo La forma dunque egrave ciograve che dagravedeterminatezza alla materia che a sua volta egrave lsquonecessitagrave di formarsquoDi conseguenza la forma egrave lrsquoelemento attivo la materiainvece egrave lrsquoelemento passivo Nella costruzione di ogni cosa infattisecondo Ermanno egrave necessario in primis ciograve che sostiene solo inseguito avviene la realizzazione che egrave la perfetta compiutezzadellrsquoincontro tra materia e formaLa creazione in conclusione afferisce alla causa prima e aitre princigravepi di genitura mentre la generazione primaria dettaanche constans riguarda la creazione ex-nihilo della materia Daimovimenti della materia si ottiene ulteriormente la secundariageneratio la quale origina la secundaria genitura definita altresigraveocciduaErmanno nel secondo libro del De Essentiis concentralrsquoattenzione proprio sulla secundaria genitura cercando ditratteggiarne le condizioni di possibilitagrave le leggi e i movimentifondamentali i quali a loro volta conducono alla formazione delmondo naturale nelle sue differenti espressioni mineralevegetale e animale Ad introdurre lintera trattazione egrave unariflessione articolata sulla struttura e sul movimento dei pianetiConclude la riflessione proposta nel libro secondo lanalisi dellacreazione delluomocritica del De Essentiis di A Kalenić Herman Dalmatin op cit Su questo punto cf IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina Contributions to the Study of theCroatian Philosophical Heritage Vol 19 No 1-2 Zagreb 1993 pp 9-30 (in particolare pp12-14)277 Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p 243 Il curatore riporta per il concetto dimateria espresso da Ermanno il riferimento a Isidoro Etymologiae XIX 194 materia quasimater dictaCf altresigrave Calcidio Commentario al Timeo di Platone cap CCCVIII 9-13 laquoex natura quidempropria ldquoprimam materiamrdquo nuncupans et ldquoitemrdquo simile quiddam ldquomollis cedentisque materiaein quam imprimuntur signacula et rerum receptaculumrdquo et interdum ldquomatremrdquo atqueldquonutriculam totius generationisrdquoraquo a cura di C Moreschini op cit p 614

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In considerazione del fatto che gli antichi ad avviso delfilosofo dalmata non hanno sviluppato in modo sistematico ecoerente la riflessione sullorigine delluniverso resta da indagareil fondamento di tutto ciograve che in esso viene a sussistere compresoluniverso stesso fondamento che egrave al contempo il vincolocostitutivo di ogni forma di composizione questo nodo egraveassolutamente preminente per avere una visione completa dellastruttura del reale Programmaticamente Ermanno perraggiungere questo proposito nel corso del secondo libro iniziaad indagare il concetto di natura e con esso le differenti cause cheoriginano le cose i movimenti che danno luogo alla composizionedelle stesse noncheacute le dimensioni del tempo e dello spazio le qualirappresentano le condizioni fondamentali percheacute una qualunquecosa incluso lo stesso universo venga a sussistere22 DDee EEsssseennttiiiiss iill ssiiggnniiffiiccaattoo ddeell ttiittoolloo ddeellllooppeerraaCome spesso accade per sciogliere le complessitagrave egravenecessario partire da questioni apparentemente piugrave semplici Inquesto senso la prima domanda che ci dobbiamo porre percercare di comprendere a fondo il De Essentiis egrave ldquopercheacute Ermannodi Carinzia dedica il suo testo filosofico piugrave importante al temadelle essenzerdquoNella definizione di essenza e nellrsquoelaborazione che lrsquoautorene fa infatti sta la chiave di volta metafisica di questo testoLa domanda filosofica fondamentale pertanto egrave ldquoa cosaservono le essenze ad Ermanno nello sviluppo del suo pensierordquoEsse sono funzionali proprio alla fondazione diquellrsquoldquoequilibrio teoreticordquo tra la visione platonica e quellaaristotelica cui abbiamo accennato in precedenza Le essenzenella prospettiva del filosofo dalmata conciliano precisamenteimmutabilitagrave e movimento rendendo perciograve compatibili lagenerazione delle cose derivante da entitagrave integre immutabili eperfette con il loro essere mutevoli senza che ciograve alteri in alcunmodo le veritagrave fondamentali del pensiero cristiano anzirafforzandone la base concettuale anche in virtugrave degli attacchi cheesse ricevevano dagli autori musulmani e dalle diverse

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prospettive eretiche che in quegli anni andavano articolandosifinanche allrsquointerno della stessa chiesa cattolicaIl suo dunque egrave un intento sia filosofico che teologico Daquanto giagrave anticipato sappiamo che con questrsquoopera Ermannovuole indagare la totalitagrave del reale e a tal proposito allrsquoinizio delsecondo libro del trattato chiarisce chePlato proposita generatione primaria tandem ad extremumenisus partem dedit pro toto Aristotiles vero totum itemamplexus extremitates demum sine mediorum contextuterminavit Michi autem nulla ratione universitatis constructioabsoluta videatur si minus sit quod solum in omnicompositione compaginis retinaculum est Quoniam igitur utmichi quidem videtur medium in contextu mundi hactenuslibratum omnino primarie compositionis nodus est ab eodemet omnes sequentes motus rectissime ordiuntur ut tantemerito potentie quemadmodum inter initia primi libridelibavimus Id summus artifex instrumentum sibi assumerevoluerit in omne secundarie compositionis ministerium quodet Plato intellexit licet vim eius intelligentie minus advertissevideatur278Bencheacute dunque gli antichi abbiano dedicato molti studi aqueste trattazioni nessuno di loro lrsquoha fatto in modo del tuttocompletoPlatone per esempio quando ha illustrato la primaria

genitura cioegrave il modo in cui il demiurgo ha plasmato lrsquouniverso hadiretto la sua attenzione verso gli estremi (dellrsquouniverso) (ciriferiamo al circolo dellrsquoidentico e del diverso) e su quantocostituisca la realtagrave sublunare ovvero le forme di vita sulla terraoccupandosi solo della dimensione di una parte del tuttoAristotele al contrario sebbene abbia volto i suoi studi allrsquoanalisidi questrsquoultimo cercando di esaminare la struttura complessivadella totalitagrave del reale di fatto si egrave occupato soltanto dello studiodi alcuni suoi aspetti concentrandosi soprattutto sulle quattroforme di causalitagrave riuscendo in veritagrave secondo il filosofo dalmataa portare a compimento solo lo studio circa gli estremi senzametterli tuttavia in connessione con gli elementi intermedi278 Da questo momento i riferimenti al testo saranno indicati con la sigla De Ess seguitadallrsquoindicazione del libro dal numero di pagina e di rigo secondo llsquoedizione di BurnettDe Ess II p 150 68vB-E Ed Ch Burnett

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dellrsquouniverso ovvero i pianeti Ad essere molto importante perErmanno infatti era proprio lo studio mediorum quale ponte peruna conoscenza totale della realtagrave sulla cui indagine neacute Aristoteleneacute Platone si erano soffermati Nella sua visione viceversa egravenecessario comprendere fino in fondo la natura del fondamentoche egrave alla base della struttura del mondo e la sua intimaconnessione con la composizione dellrsquouniverso altrimenti non sipotragrave mai giungere ad unrsquoanalisi integrale del mondo Per riuscirvibisogna esaminare il ruolo e la funzione che svolgono i pianetinellrsquoassetto complessivo del cosmoQuesto punto rappresenta un aspetto determinante dellaspeculazione di Ermanno ed attesta quanto sia cruciale studiare afondo la struttura del reale e la propria origine fondativa pergiungere ad una piugrave completa comprensione di questrsquooperaCome suggerisce anche Ch Burnett nellrsquoIntroduzioneallrsquoedizione critica del De Essentiis laquoHermann regards himself as asuccessor to Plato obliged to fill in that part of the universe whichPlato neglected to turn his attention to279 He models thelsquodramaticrsquo part of the De Essentiis (ie those portions in which Godis pictured putting together the universe) on Platorsquos Timaeus andbegins his own drama with words which are clearly meant torecall in the readerrsquos mind the opening of Timaeusrsquo speech280Hermannrsquos approach exemplifies the precept that there is alegitima causa et ratio which makes everything necessarily as it isand one must therefore concentrate on discovering the causesrather than simply describe the resultsraquo281Il collegamento ad una legitima ratio et causa282 che fa tuttonecessariamente come egrave e allrsquoesigenza di doversi concentrare sullascoperta delle cause egrave davvero basilare in quanto leggendo il DeEssentiis si avverte lrsquointenzione dellrsquoautore genuina e percettibilein tutta lrsquoopera di voler rileggere sistematicamente il concetto di279 Lrsquoallusione egrave al passo pocrsquoanzi richiamato del De Ess II p 150 68vC-E Ed Ch Burnett280 In nota il curatore riporta tutti i passaggi presenti nel testo in cui si fa riferimento alTimeo nella sua funzione drammaturgica281 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 16 Alla fine diquesto passo Burnett riporta nella nota 67 sia il riferimento ai punti in cui nel De Essentiis(58vG-59rB) si allude ad una legitima causa et ratio espressione ripresa da Calcidio siaquelli del Timeo 28A e 47E in cui si descrive il lavoro della providae mentis intellectus282 Cf Timaeus nella traduzione di Calcidio 28A ldquoOmne autem quod gignitur ex causaaliqua necessario gignitur nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratio praecedat

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creatio ex-nihilo in una prospettiva metafisica originale a partirecioegrave dal concetto di causalitagraveIl filosofo dalmata secondo il nostro modo di vedere riesceperfettamente nellrsquointento prefissatosi articolando in modocomplesso e nuovo il rapporto che intercorre tra i concetti dicreatio generatio e causa Anzi come cercheremo di dimostrare lasua ambizione di fondere la prospettiva metafisica arabo-neoplatonica e quella teologica derivante da Chartres daragrave vita aduna metafisica della Causa Prima la quale si articola a sua volta inuna serie di ramificazioni stratificate della causalitagrave che conlrsquointroduzione da parte di Ermanno della nozione di causa comeessentia piugrave importante fa spazio alla causalitagrave universale di Dioconformemente a quanto appreso dalla Rivelazione e dallateologiaQuestrsquoaspetto egrave stato ben evidenziato da Richard Lemay ilquale nel presentare la definizione di essenza data da Ermanno intutte le sue sfumature riassume i movimenti della causaprimordiale rilevando come laquoGodrsquos causal activity was deemed tobe the fountainvvvhead of all causative energy in the createdWorld and was therefore the essentia par excellence under itsform of causa Now this function is delegated to secondary agentswhich also deserve to be called essentie () We are given tounderstand now that the heavenly bodies being Godrsquos firstinstruments in the delegation of his activity must be countedamong one of the categories of essentie then follows the coupleformed by forma and materia presumably a second group ofessentie as also are the next two categories of place and timeraquo283Si tratta di un rilievo notevole in quanto delegare la causalitagrave aicorpi celesti e ancora oltre alla coppia materia e forma significatenere insieme il principio secondo il quale Dio egrave la causaprimordiale da cui tutto deriva con una visione causalistica dellaformazione dellrsquouniverso alla luce quindi della concezioni fisico-naturalistiche di stampo aristotelico il tutto perfettamente inlinea con la tradizione filosofica del XII secolo283 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 200 Su questo stesso aspetto cf anche ibid pp201-204 nelle quali lrsquoautore sviluppa ulteriormente lrsquointento teologico di Ermanno inrapporto allrsquoopera di al-Kindi evidenziandone inoltre i tratti originali sia dal punto di vistametodologico che metafisico

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Siamo dinanzi ad uno sforzo teoretico davvero poderoso e digrande efficacia che merita di essere messo in risalto e conosciutoCrediamo di poter dire senza timore di smentita che il DeEssenttis rappresenti uno dei gioielli piugrave preziosi e nascosti dellastoria della filosofia che vale la pena di riscoprire percheacutestraordinaria espressione di un pensiero raffinato e penetranteLrsquoanalisi di questo corposo tentativo speculativo in unaprospettiva non solo scientifica ma anche teologica inoltre egrave ingrado di dare al testo un considerevole spessore filosofico chetrova la sua sintesi piugrave specifica nella definizione delle essenzeI prossimi paragrafi saranno un commento ad alcuni deipassaggi metafisicamente piugrave rilevanti del De Essentiis Laddove leedizioni critiche e il frammento ritrovato da ML Colker dovesseroriportare particolari differenze saranno citati tutti i relativi passiin caso contrario lrsquoedizione di riferimento come anticipato e per imotivi precedentemente esposti saragrave quella curata da Ch Burnett

33 LLee eesssseennzzee eennttiittagraveagrave mmeettaaffiissiicchhee oorriiggiinnaarriieeNel Proemio al trattato retoricamente Ermanno fa direallrsquoamico Roberto il quale lo seguiragrave nel suo viaggio di ricerca esaragrave il garante del suo corretto modo di argomentare che si trattadi unrsquoopera la quale merita un plauso percheacute necessaria e grandegiaccheacute mai udita dagli uomini dagli inizi del tempo(Robertus)laquoAt hoc unum opinor mi anime quod non solum excusationiverum maxime approbationi sufficiat quod tam necessaria decausa tamque honesta occasione institutum est magnumquippe nec a primo seculo de quoquam mortalium auditumFac ergo ne differas atque ab ea potissimum materia exorsussacre institutionis legem prosequere Ego ut equi cognitorisest orationis seriem attente et cum summa benevolentiaamplectarraquo284Giagrave questo passo ci rende edotti sullrsquoimportanza filosoficache il De Essentiis riveste secondo lrsquoautore

284 De Ess Proemium pp 72-74 58vA-B Ed Ch Burnett

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Il trattato ha inizio con la definizione di ciograve che diciamo esseidentificato con le essenze e la presentazione delle propriecaratteristiche metafisicheEsse quidem ea dicimus que simplici substantia eademquenatura immota nichil alienum nichil alterum unquampatiuntur285Fin dalle prime righe si afferma dunque che le cose che noidiciamo lsquoche sonorsquo (esse realmente) sono quelle costituite da unasostanza semplice vale a dire una sostanza che non egrave compostaEsse inoltre presentano delle caratteristiche peculiari percheacutecaratterizzate da1 Simplicitas2 Integritagrave perfetta3 Non mutevolezzaNel rimarcare poi il carattere immutabile delle essenze sene evidenzia altresigrave lrsquoauto-identitagrave percheacute esse non sono maisoggette a qualcosa di estraneo o di diverso sono distintepertanto sin da subito da ciograve che implica alteritagraveDiversum quippe in motu illa que in eodem semper suntnature sue statu prorsus ignorant286Le cose lsquoche sonorsquo poicheacute si trovano sempre nella medesimacondizione ignorano del tutto il diversum in quanto mutevole Daciograve si puograve anche evincere che le cose le quali realmente sono hannouna connotazione che le rende strutturalmente caratterizzatedallrsquoauto-identitagraveContinua Ermanno

285De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett In nota per il seguente e per tutti i passiparticolarmente importanti si riporteragrave anche una proposta di traduzione del testo latinoche per il passo in oggetto egrave la seguente ldquoDiciamo che sono le cose che immobili con unasostanza semplice ed una natura sempre identica non accolgono (tollerano soffrono) maialcuncheacute di alieno neacute di diversordquo286 Ibidem Proposta di traduzione ldquoLe cose che si trovano sempre nelle medesimacondizione per quanto riguarda la propria natura ignorano assolutamente la diversitagrave dalmomento che questa si trova nel movimentordquo

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Ea vero sunt que in subiectis sibi rebus mobilibus consistentiasubiecti quidem inconstantia quodammodo agitantur nullamtamen proprie et naturalis constantie sue iniuriampatientia287Lrsquoautore introduce qui un tema cruciale sul quale torneragrave invari passi quello inerente il rapporto tra lrsquoidentitagrave e la differenzaIn effetti ad una prima lettura sembrerebbe che le essenzepoicheacute sussistono in entitagrave che sono soggette a loro stesseabbiano una relazione con gli enti mutevoli e paiono inoltreesserne turbateLe essenze difatti nel loro processo di attuazione allrsquointernodella materia vengono a contatto con le cose che mutano esarebbe lecito pensare che siano esse stesse messe in movimentoagitate perturbate almeno in relazione a codesto processo diconcretizzazione materiale Tuttavia permangono nel loro statusdi perfetta identitagrave288Queste sostanze immutabili invero consistendo nelle coseche sono in movimento appaiono perturbate dallrsquoinconsistenzadel soggetto ma in realtagrave non subiscono alcun danno in relazionealla propria con-sistenza cioegrave del loro permanere a se stesse Inqualche modo Ermanno teorizza dunque una sorta di equivalenzatra il rsquoconsisterersquo e il lsquosussisterersquoIl problema della partecipazione delle essenze rispettoallrsquooccidua genitura che potrebbe essere prettamente platonicoderivabile quindi dalle fonti di quella stessa matrice egrave moltoimportante e apre ad unrsquoindubitabile contraddizione dettata dallaconsiderazione in base alla quale come abbiamo visto sembra chele essenze siano lsquoturbatersquo contaminate nella loro perfezione dallamutevolezza delle cose alle quali ineriscono in realtagrave perograve nonsubiscono alcun mutamento della loro constantia (Cf De Ess58vC)Come conciliare pertanto questrsquoantinomia

287 Ibidem Proposta di traduzione ldquoMa queste sono le cose che in quanto consistono in cosemobili subordinate a loro stesse sono in qualche modo turbate dallincostanza di ciograve che egrave aloro soggetto senza subire tuttavia alcuna alterazione della costanza costitutiva della loronaturardquo288 Tratteremo del rapporto identitagrave e differenza che nello sviluppo del pensiero di Ermannoegrave cosigrave cruciale nelle pagine seguenti

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Lrsquoesse infatti puograve essere predicato solo delle cose lsquoche sonosemprersquo A tal proposito subito dopo Ermanno chiarisce proprioquestrsquoaspetto stabilendo che in effetti ad essere non sonomeramente le cose che sono o che non sono ma solo le cose chesono sempreNec enim est simpliciter quod est et non est proprie vero eaque semper sunt289Nei passi successivi Ermanno scioglieragrave questa discordanzastabilendo una relazione originale tra identitagrave e differenza alla cuiformulazione arriveremo perograve gradualmente Per capire lastruttura del trattato infatti occorre in primo luogo seguirelrsquoordine argomentativo dato dal filosofo dalmata il quale dopoaver precisato le caratteristiche fondamentali dellrsquoessere punto dipartenza basilare per la sua ricerca inserisce quelli che ChBurnett chiama ldquothe building-blocksrdquo290 del suo sistema1) Le essenze2) I princigravepi della genitura3) La coppia forma e materia4) La generazionePrima di passare tuttavia allrsquoanalisi diretta del testo cisembra opportuno presentare le diverse interpretazioni che ilconcetto di essenza cosigrave come elaborato da Ermanno ha finoraricevuto Sulla natura delle essenze infatti gli studiosi che si sonooccupati del suo pensiero hanno assunto posizioni contrastanti Diseguito riporteremo le opinioni piugrave significativeSecondo C H Haskins laquothe five essences ndash cause motionplace time habitudo ndash which have a permanent unchangedexistence There is no connection apparent with the much briefer

De quinque essentiis of al-Kindī later translated into Latin byGerard of Cremona whose essences do not coincide and are moreclearly Aristotelian namely hyle forma motus locus tempus Itsapproach may be seen from the opening pages where we find a289 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett290 Ibidem Su questo punto cf Commentario al De Essentiis p 241 nel quale Ch Burnettminuziosamente confronta Ermanno con alcune delle sue fonti piugrave importanti

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curiosus mixiture of the Platonism of Chartres the Aristotelianphysics and the Neo-Platonism of Hermes Trismegistusraquo291Lo studioso poi riporta un estratto del De Essentiis dallrsquoiniziodel primo libro fino alla sezione dedicata alla trattazione dellacausa primordialeSuccessivamente Haskins commenta dicendo che laquothe autorhas something to say about the Incarnation and the Trinityagainst the Mohammedans quoting certain Arabic words andciting Hermes and Astalius as well as his own his translation ofAlbumasar but on all these questions he refers to the Fathers forfuller treatmentraquo292R Lemay approfondisce ancora di piugrave la questioneeseguendo unrsquoaccurata comparazione tra la nozione di essenzaermanniana e quella di al-Kindī293 Egli infatti cerca di risponderead una domanda molto importante laquoWhy should Hermann havebegun with a different classification of essentie only to modify itsubsequently since in the remainder of the De Essentiis he adoptsal-Kindīrsquos scheme and a good deal of al-Kindīrsquos interpretationHaskins having missed the point gives no help to answer thisproblem The answer we think is to be sought in thefundamentally theological and Christian approach of Hermannwho could not bear to look at the created Universe withoutreference to Godrsquos intervention in the way al-Kindī seems to havedone unreservedlyraquo294Per Ermanno secondo Lemay lettura tra lrsquoaltrocondivisibile la prima essentia egrave rappresentata dalla causalitagrave diDio lrsquoobiettivo di Ermanno nel De Essentiis sembra perciograve quellodi fornire una nuova spiegazione metafisica del moto nellrsquouniversofacendovi rientrare la nozione teologica di creazioneCome abbiamo giagrave accennato in precedenza questa lsquodelegaalla causalitagraversquo egrave estesa anche alla coppia forma-materia Perquanto riguarda invece il luogo e il tempo a parere dellostudioso non ci sono rilevanti differenze fra gli schemi diErmanno e quelli di al-Kindī neanche nella loro impostazionemetafisica291 CH HASKINS Studies in the History op cit pp 56-57292 Ibid pp 58-59293 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-201294 Ibid p 201

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laquoOnly one of al-Kindīrsquos essentie that of motus wassomewhat altered of Hermann who called it causa Yet causa isvery nearly a designation of motus when referred to the motionimparted by God and the heavenly bodies to the lower worldWhen applied to generation al-Kindīrsquos essential named motus ispreserved unmodified by Hermann In Hermannrsquos doctrine causais but a particular kind of motus the originative type whilegeneration which is also a motus requires two other cause whichare the other two essentie of al-Kindī Indeed all of al-Kindīrsquosessentie have a causative role in generation while causa is notproperly an essentia but a part played by each and all in itsdifferent capacityraquo295Lemay dunque ad eccezione del concetto di motus nonintravede particolari differenze tra le concezioni delle essenze deidue filosofi se non nella finalitagrave per la quale esse sono elaborateche per al-Kindī egrave prettamente metafisica mentre nel caso diErmanno risponderebbe ad unrsquoesigenza esclusivamente teologicaCh Burnett invece come indicato nel Commentario al DeEssentiis296 dimostra che Ermanno nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza si rifagrave certamente a Boezio ed in particolaread un passo del De Institutione Arithmetica conosciuto a Chartrespercheacute richiamato anche da altri autori ma lo studioso ingleseevidenzia anche tutta una serie di altre affinitagrave tra la concezione diErmanno e gli autori arabi e latini con cui egrave venuto a contattoInfatti laquoHermann paraphrases this passage of Boetihus but hischoice of essences corresponds only in part to Boethius (Boethiusincludes places times and habitudines) In confining the numberof essences to five Hermann can be set beside a number of Arabicwriters who regard it as axiomatic that the number of eternalprinciples is five though their identity varies from philosopher tophilosopher (The Sabeans creator soul reason space and void(Scott Hermetica IV 258-9) al-Rāzi creator soul matter spaceand time (Badawi Histoire II 585-90) ndash the same principles aregiven by Petrus Alfonsi Dialogus PL 157560 lsquoMariusrsquo DeElementis (Ed Dales p 93) substancia elementalis substanciaformalis movement place and time Ps-Apollonius De Secretis

295 Ibid p 202296 Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett pp 241-242

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Nature f 3r the five properties of all creaturesrsquo cf Also in boththe Arabic and Latin traditions the five universals in PorphyryrsquosIsagoge) To make a narrower correlation with Lemay betweenHermannrsquos De Essentiis and al-Kindīrsquos De Quinque Essentiis seemsunnecessary (Lemay Abū Malsquoshar pp 197-199 200-203) wehave seen no positive evidence that Hermann knew al-Kindīrsquoswork (the anonymus translator of De Quinque Essentiis uses thewords essentiae principia and even substantiae interchangeablyfor the five essences of the title)raquo297A Kalenić298 invece ritiene che lrsquoelenco delle essenze siaoriginale e non possa essere collegato a nessunrsquoaltra lista Anchelrsquoutilizzo del numero cinque sarebbe in linea con la tradizionefilosoficaSe dunque non egrave utile in virtugrave del lavoro svolto da Lemayconfrontare nuovamente il testo di al-Kindī con quello del filosofodalmata egrave opportuno ciograve nonostante soffermarsi brevemente suquesto puntoCome abbiamo mostrato nel primo capitolo presentando leassonanze della filosofia di al-Kindī con il pensiero di Ermanno lecinque essenze presentate dal filosofo arabo sono delle strutturefisse che si riferiscono esclusivamente alla sostanzaEgli precisa perograve che tra questi cinque princigravepi i piugraveimportanti dai quali derivano tutte le cose sono la materia e laforma Pur non essendoci delle correlazioni nette tra i due testituttavia come non egrave possibile confermare con certezza cheErmanno abbia letto il De quinque essentiis allo stesso modo invirtugrave anche delle numerose assonanze neoplatoniche di matricearaba presumibilmente provenienti dal circolo di al-Kindī cheabbiamo riscontrato non possiamo neanche escluderloDoverosa egrave anche una breve riflessione sul passo di Boeziosegnalato da Burnett di seguito riportato che fa riferimento alProemio del De arithmetica297 Ibid p 241298 A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences Vol II Pula 1990 p 171Questa stessa linea interpretativa egrave fatta propria ed ampliata da I Martinović in un testodedicato allrsquoordine ontico nellrsquoopera di Ermanno Ontički red u opisima Hermana Dalmatinaop cit pp 12-13 Riferimento segnalato da Z Dadić nella propria monografia dedicata adErmanno Hermann Dalmatin op cit p 129

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Esse autem illa dicimus quae nec intentione crescent necretraction minuuntur nec variationibus permutantur sed inpropria semper vi suae se naturae subsidiis nixa custodiuntHaec autem sunt qualitates quantitates formaemagnitudines parvitates aequalitates habitudines actusdispositiones loca tempora et quicquid adunatumquodammodo corporibus invenitur quae ipsa quidem naturaincorporea sunt et immutabilis substantiae ratione vigentiaparticipatione vero corporis permutantur et tactus variabilisrei in vertibilem inconstantiam transeunt Haec igiturquoniam ut dictum est natura immutabilem substantiamvimque sortita sunt vere proprieque esse dicuntur Horumigitur id est quae sunt proprie quaeque suo nomine essentiaenominantur scientiam sapientia profitetur299Egrave innegabile una dipendenza filosofica tra lrsquoincipit del De

Essentiis e questo brano boezianoIn entrambi srsquoinsiste sul carattere lsquoidenticorsquo e originariodelle essenze presentate come entitagrave immutabili laquoossia dellerealtagrave che sono nel senso piugrave vero della parola poicheacute ldquola lorosostanza egrave immutabilerdquo e ldquonon sono sottoposte a incrementi odiminuzioni neacute ad alcun genere di mutazioni o variazioniraquo300In qualche modo le essenze servono ad esprimere deimodelli ideali cui le cose create si riferiscono In Ermanno perograveesse svolgono una funzione fondativa mentre in Boezio puressendo delle entitagrave metafisiche rispondono ad unrsquoesigenzasoprattutto logico-descrittiva laquoLe determinazioni categoricheservono dunque alla mente umana per accostarsi a ciograve che egravesempre e che non muta mai la propria natura cogliendo edesprimendo con il linguaggio nella misura del possibile le formedel suo manifestarsi in ciograve che sempre diviene e partecipa in modosolo imperfetto delleternitagrave del veroraquo301 In ogni caso le essenzein ambo i casi concorrono alla difficile impresa di dire la Veritagrave apartire dalle sue svariate manifestazioni299 ANICII MANLII SEVERINI BOETHII De arithmetica Proemium I I 7-20 Corpus ChristianorumSeries Latina XCIV A Ed H Oosthout ndash J Schilling Brepols Turnhout 1999 p 9300 G DrsquoONOFRIO Boezio e lrsquoessenza del tempo in Il tempo in questione Paradigmi dellatemporalitagrave nel pensiero occidentale (a cura di) L Ruggiu Ed Guerini e Associati Milano1997x p 119301 Idid p 120

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A Kalenić e I Martinović302 sostengono al contrario chenon vi sia alcuna continuitagrave tra Boezio ed Ermanno taleprospettiva tuttavia non ci pare completamente correttaEgrave lecito concludere pertanto che nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza Ermanno persegua certamente un intentoteologico ma il suo egrave un proposito anche filosofico Egli vede intale struttura metafisica la possibilitagrave di congiungere in unexemplum di perfezione assoluta il pensiero arabo e la tradizionefilosofica occidentaleDopo aver chiarito questo aspetto essenziale possiamoriprendere lrsquoargomentazione di Ermanno laddove lrsquoavevamointerrotta Eravamo fermi al fatto che egli stesse elencando i puntifondamentali del suo sistema di cui chiariremo i nodi concettualiriferendosi dapprima alle essenze

Hec igitur cum huiusmodi sint proprio nomine lsquoessentiersquonuncupantur Que cum per species quidem innumera sintquinque principaliter generibus comprehendi posse videnturSunt autem hec CAUSA MOTUS LOCUS TEMPUSHABITUDO303Le essenze si configurano come le strutture originarieimmutabili raggruppabili allrsquointerno di cinque generi in cuilrsquoessere prende forma per poi svilupparsi in specie innumerevoliQueste cose dunque cioegrave quelle immutabili sono sempre edessendo di questa specie vengono nominate propriamenteessenze vale a dire le cose che sono autenticamenteLe essenze pertanto si presentano come delle quidditagraveconcernenti la specificitagrave dellrsquoessere appunto delle suedeterminazioni originarie Esse inoltre sono innumerevoli perspecie ma tutte sono comprese e riconducibili in cinque generi Invirtugrave della loro natura fondativa lrsquoessere stesso si costituisce in

302 Cf A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences op cit p 171 e IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 12-13303 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett Per una maggiore connotazione del terminehabitudo cf lrsquoedizione critica di Burnett pp 15 e 47-48Proposta di traduzione ldquoQueste dunque avendo tale natura sono chiamate propriamenteessenze Esse per quanto sul piano delle specie siano innumerevoli sembra che si possanoraggruppare fondamentalmente in cinque generi ossia causa movimento luogo tempohabitudordquo Per habitudo si intende la disposizione naturale oppure la condizione il modo incui qualcosa egrave lsquodispostorsquo al fine di assumere una determinata natura

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queste forme e ciograve fa sigrave che esse possano denominarsi essenzepoicheacute sono sempreHec etenim huiusmodi sunt plane ut proprie nimirum essentiedicantur nec extra hec aliquid quod eo nomine recte designariqueat quippe que in substantia sua perfecta naturaqueabsoluta genituram quidem omnem ad esse conducunt ut necsine horum aliquo ulla constet geniture integritas nec preterhec extraneum aliquod necessarium sit adminiculum304Le essenze quindi sono perfette nella loro propria sostanzahanno cioegrave absoluta natura sono svincolate nella loro naturadalla materia e conducono ad essere ogni genitura Perciograve non vrsquoegravenulla al di fuori di esse che possa supportarle le essenze siconfigurano di conseguenza come lrsquoelemento necessario disussistenza per qualunque entitagrave determinata Tutte le essenzedunque contribuiscono in modo indispensabile a far sigrave che le

geniturae esistano ed in ogni caso la completezza di ogni geniturarichiede almeno qualcuno di questi generiDa ciograve risulta necessario che esse in se stesse siano dellanatura dellidentico (eiusdem naturae) e di perfetta integritagraveI Martinović nel presentare la struttura ontica del DeEssentiis pone come primo livello proprio il rapporto tra lrsquoesselrsquoessentia e la genitura305 Lo studioso croato sottolinea come iltermine essere non indichi solo ldquociograve che egraverdquo ma anche ciograve checonduce allrsquoessereViene sollevato qui in modo ancora piugrave esplicito lrsquoannosoproblema della relazione fra i generi-essenze e le cose mutevoli306

Unde necesse sit ipsa in se eiusdem esse nature perfectequeintegritatis sine ulla alteritatis contagione cum omnisdiversitatis inter inequalitatis et dissimilitudinis species radix

304 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCertamente questi generi sono tali da poter esseredefiniti propriamente essenze e non vi egrave alcuncheacute al di fuori di essi che possa esseredesignato correttamente con quel nome poicheacute le cose che sono perfette nella loro sostanzae complete nella loro natura conducono ogni genitura allesistenza cosigrave che neacute senza alcuna diqueste puograve esistere affatto genitura integra neacute egrave necessario lapporto di alcuna cosa estranea aldi fuori di questerdquo Corsivo nostro305 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 13-14306 Proprio a partire da questo problema egrave possibile ravvedere il tentativo di conciliazioneoperato da Ermanno tra la tradizione teologica e le concezioni astrologiche che solo alloracominciavano ad essere conosciute nellrsquoOccidente latino

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sint et origo nec ex imperfectis prorsus ulla sit perfectionisabsolutio307Dato che inoltre esse sono radice di ogni differenzapossiamo affermare che lidentitagrave dei generi egrave alla base delladiversitagrave Lidentitagrave dunque egrave lrsquoorigine della differenza ilche significa che la differenza dipende e deriva per cosigrave direontologicamente dallidentitagrave Tali considerazioni ci portano adedurre che nel momento in cui le essenze entrano in contattocon ciograve che egrave imperfetto non subiscono assolutamente alcunaperdita di perfezione non crsquoegrave dunque nessuna contaminazione daparte delle essenze con lrsquoalteritagrave ovvero la differenzaQuestrsquoaspetto che va adeguatamente indagato prima diproseguire nellrsquoanalisi del De Essentiis egrave uno dei tratti piugrave originalidel pensiero di Ermanno e ne lascia intravedere senza dubbiolrsquoacume filosofico facendo trasparire nello stesso tempo ladirezione filosofica che egli vuole dare al trattato

3311 IIll rraappppoorrttoo ttrraa iiddeennttiittagraveagrave ee ddiiffffeerreennzzaaNel primo capitolo introducendo il concetto di tempo e ladottrina della creazione presso la Scuola di Chartres abbiamo giagravein qualche modo accennato al rapporto tra identitagrave e differenzaunitagrave e molteplicitagrave acquisendo la concezione in base alla qualeDio egrave presentato come il solo essere necessario immutabile edeterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagrave e non conosce lamolteplicitagrave attributo posseduto esclusivamente dalle creature Inquesto paragrafo invece vogliamo affrontare la questione inmodo piugrave analitico Seguiremo perciograve in dettaglio il percorsocondotto da Ermanno per formulare la propria posizione circa ilrapporto che intercorre tra identitagrave e differenzaEgli infatti in merito ai concetti di idem e diversum elaborauna sua particolare concezione ontologica derivante per lo piugravedalla lettura di testi presenti a Chartres i quali fanno capo quindi307 Ibidem Proposta di traduzione ldquoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbianonatura sempre identica integritagrave perfetta senza alcun contatto con la diversitagrave dal momentoche sono la radice e lorigine di ogni diversitagrave tra le specie dellineguaglianza e della differenzae nessuna completa perfezione puograve derivare assolutamente da cose imperfetterdquo Corsivonostro

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alla tradizione testuale di matrice neoplatonica pagana e cristianaNello specifico gli autori cui Ermanno attinge maggiormente sonoBoezio308 e Calcidio In questo percorso egli segue molto da vicinola linea speculativa tracciata da Teodorico di ChartresParticolarmente importante egrave un passo del De Trinitate diBoezioIgitur pater filius spiritus sanctus unus non tres dii Cuiusconiunctionis ratio est indifferentia Eos enim differentiacomitatur qui vel augent vel minuuunt ut Arriani qui gradibusmeritorum trinitatem variantes distrahunt atque inpluralitatem didicunt Principium enim pluralitatis alteritasest praeter alteritatem enim nec pluralitas quid sit intelligipotest Trium namque rerum vel quotlibet tum genere tumspecie tum numero diversitas constat (hellip) Nulla igitur in eodiversitas nulla ex diversitate pluralitas nulla ex accidentibusmultitudo atque idcirco nec numeros (hellip) Deus vero a Deonullo differt ne vel accidentibus vel substantialibusdifferentiis in subjecto positis distent Ubi vero nulla estdifferentia nulla est omnino pluralitas quare nec numerusigitur unitas tantum309Il problema teologico di Boezio laquoera di dimostrare controgli ariani che in Dio non crsquoegrave pluralitagrave Cosigrave srsquoimbastisce la seguentedimostrazione la pluralitagrave dipende dalla diversitagrave ora la diversitagravepuograve essere di genere di specie e di numero ma siccome nessuna

308Boezio nellrsquoelaborare il proprio concetto di aliud si rifagrave a Porfirio e come evidenziato daVentimiglia nel commentare il capitolo De Differentia presente nella sua traduzionedellrsquoIsagoge porfiriano introduce laquodei passaggi molto interessanti per il nostro temaAnzitutto vengono enumerate e spiegate le tre forme possibili di differenza tra le coseldquoTribus modis aliud ab alio distare praediximus genere specie numero in quibus omnibus autsecundum substantantiales quasdam differentias alia res distat ab alia aut secundumaccidentesrdquo (Boethius In Isagogen Porphyrii Commentorum 1 IV C 1 (edd Schepss-Brandtp 240)raquo G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 52 Questa differenziazionecome vedremo egrave assai significativa poicheacute saragrave ripresa piugrave volte dallo stesso Boezio e laritroveremo anche in Teodorico di Chartres309ANICII MANLII SEVERINI BOETHII Quomodo Trinitas Unus Deus cap I II (fine) III (inizio) (EdStewart pp 6-12) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione Il problema dellrsquoesserein Tommaso drsquoAquino esse diversum contradictio Ed Vita e Pensiero Milano 1997 p 55 Iltesto di Ventimiglia egrave davvero pregevole ed egrave stato il mio punto di riferimento nellrsquoelaborarequesto paragrafo percheacute ripercorre in modo ineccepibile sia dal punto di vista teoretico chestoriografico il tema relativo al rapporto tra differenza e contraddizione in TommasodrsquoAquino Tema che necessita di un confronto diretto con le fonti le quali in molti casi sonocomuni ad Ermanno Anzi lrsquoAquinate come sottolineato dallo stesso Ventimiglia conosce ilDe Essentiis attraverso la mediazione del De processione mundi di Guidissalino In particolarecf la sezione intitolata ldquoIl diversum nella biblioteca di Tommasordquo pp 51-105

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di queste tre specie di diversitagrave si puograve trovare in Dio ergo non cipuograve essere in Lui alcuna diversitagrave e di conseguenza neanchealcuna pluralitagraveraquo310 Ermanno che doveva dimostrare questa voltacontro gli islamici esattamente la medesima cosa vale a dire chein Dio non crsquoegrave pluralitagrave usa la stessa argomentazione a difesa deldogma trinitario Scrive infatti nel De EssentiisHec de divinitatis veritate ita haberi volumus ut ex quo omniaper quem omnia in quo omnia unum deum non ut Ismaelitaputat triplicem non trimembrem sed trinum intelligamusmdashtam sine personarum confusione quam sine substantiedivisione numquam inceptum numquam desiturum311Il filosofo dalmata dunque vuole che si colga la veritagrave delladivinitagrave che egrave una e trina Vi egrave un solo Dio egli dice rifacendosi aquanto stabilito dai Padri della Chiesa dal quale attraverso ilquale e nel quale sono tutte le cose non come ritengono i seguacidellIslam triplice formato cioegrave da tre parti ma trino In Dioinoltre non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisione dellasostanza in quanto egrave senza inizio e senza fineSiccome questo piano divino perograve egrave stato oggetto di accurataricerca da parte dei Padri non egrave il caso secondo Ermanno diinvestigarlo ulteriormente ma conviene tuttavia precisare alcunipunti per confutare ldquoil terribile islamicordquo che attenta alla salvezzadei cristianiQuod divinitatis consilium cum spatiosa patrum scrutenturvolumina presentis tractatus non est longius insequi hocsolum e multis adiecto quibus infelicissimum Agarenum salutinostre oblatrantem redarguere solemus Cum enim de dominonostro Christo satis inepte predicet in hec verba Arabicosermone conscripta ROH ALLA WA KALIMATU ndash cum spiritumdei et verbum eius esse profert concedit pariter spiritum deinon esse nisi deum (cum nihil diversum esse in deo et ipsefateatur) nec tamen Cristum dominum nostrum deum esseconoscere potest Concedit item quod scriptum est ndash omnishomo mendax Christum dominum omnis immunem mendaciindash nec tamen nisi humanitatem eius recognosit312

310 Ibid pp 55-56311De Ess I p 82 59vB Ed Ch Burnett312 De Ess I p 80 59rD-E Ed Ch Burnett

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I Padri della Chiesa dunque hanno giagrave studiato a fondo ein modo ineccepibile il divino Occorre comunque confutare la tesiislamica secondo cui Cristo non egrave Dio dimostrando come siano glistessi autori arabi ad ammettere che lo Spirito di Dio non egrave altrose non Dio sostenendo quindi essi stessi che in Dio non vi egrave nulladi diversoGli islamici secondo Ermanno tuttavia non riconoscono cheCristo egrave Dio perciograve egli cerca di avvalorare maggiormente la suatesi riflettendo sul tema dellrsquoincarnazione divina e lo fa riferendosiad un passo di Abū Marsquoshar che a sua volta ritrova nelle opere diHermes e Astalio i quali avrebbero al contrario degli Ebrei inqualche modo riconosciuto Gesugrave CristoQuod nichilominus contra eum est in eo loco qua mortemChristi negat sed alium falso sui speciem induisse quempersequentibus pro se exposuerit Hanc quidem Ihesu Christihistoriam cum sancti patres amplissime describant intercetera quibus infidelium pertinaciam validissime confutantegregium hoc preteritum est forsitan hactenus incognitum eis(nec enim ut Poeta docet omnia possumus omnes313) quod exHermete et Astalio Persarum astrologis Abumaixar inastrologie tractatus interserit a nobis in eodem libro in hecverba translatum lsquoOriturrsquo inquiunt lsquoin primo Virginis decanopuella ndash in lingua eorum SECLIOS DARZAMA quod proutarabes interpretantur ADRE NEDEFA apud nos significatlsquovirgo mundarsquo ndash supra solium auleatum manu geminas aristastenens puerum nutriens et iure pascens in regione cui nomenlsquoHebrearsquo puerum autem nominatum Ihesumrsquo Quem opinor exhac lectione instructi visa stella eius et Magi cognoveruntUnde presertim Hebreorum cecitas hic arguitur cum etiam innature speculatione seculorumque serie vel barbare nationiveritas Ihesu Christi prenotata fuerit314Unargomentazione contro gli islamici mai finora utilizzata egravepertanto secondo Ermanno in quel passo in cui pur negando lamorte di Cristo si sostiene che la Sua immagine esteriore egrave stataassunta (vestita) da un altro uomo lasciato da Dio nelle mani deipersecutori al posto Suo Questrsquoaspetto per il filosofo dalmata egrave

313 Il riferimento come segnalato da Burnett nel Commentario egrave a Virgilio Egloghe VIII 63ldquoNum omnia possumus omnesrdquo314 De Ess I p 80 59rE-F p 82 59rF-G Ed Ch Burnett

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fondamentale ed egrave stato tralasciato anche dai Padri ma AbūMarsquoshar lo ha inserito nel proprio trattato di astrologiarifacendosi anche allrsquoopera di autori quali Hermes ed Astalio315Pertanto gli astrologi persiani attraverso lrsquoindagine della natura edelle varie etagrave astrali avrebbero annunciato la figura di Gesugraveindividuandone correttamente il ruolo Egrave interessante notarecome il filosofo dalmata ritrovi nei testi degli autori arabi lrsquooriginedella preminenza dottrinale del Cristianesimo al fine di porre afondamento della sua opera di persuasione verso i musulmani ladivina Trinitagrave Quello che in questa sede perograve ci preme rilevare egraveche Ermanno per rimarcare la validitagrave del dogma trinitariosottolinea il fatto che in Dio non vrsquoegrave diversitagraveLrsquoassunto dal quale egli parte egrave che a Dio corrisponde lrsquoideme alle creature il diversum Su questo punto segue in pieno anche latradizione platonica cosigrave come appresa dalla traduzione del Timeooperata da Calcidio Un passaggio assai indicativo di questarelazione diretta egrave il seguenteItaque tertium animae genus excogitauit hoc pacto exindividua semperque in suo statu perseverante substantiaitemque alia quae inseparabilis corporum comes per eademcorpora scindere se putatur tertium substantiae genusmixtum locavit medium inter utramque substantiameodemque modo ex gemina biformique natura quippe cuiuspars idem pars diversum vocetur tertium naturae genuscommentus est quod medium locavit inter individuam et itemconiugatione corporea dividuam substantiam triaque haecomnia in unam speciem permiscuit diversa illa naturaconcretioni atque adunationi generum repugnante316Come si ricava dalla traduzione di Calcidio Platone inquesto passo illustra il modo in cui il Demiurgo costituigrave unterzo genere di sostanza per lrsquoanima il mixtum collocato tra lasostanza indivisibile e quella corporea divisa a sua volta in

idem e diversum Qui sono poste le basi per la netta distinzioneontologica tra identico e diverso315 Il riferimento egrave allrsquoIntroductorium maius tradotto dallo stesso Ermanno316 PLATO Timaeus a Calcidio translatus commentarioque instructus 35 A (edd Jensen-Waszink p 27) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione op cit p 59

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laquoQuesto testo di Platone tradotto da Calcidio egrave alla basedi unrsquoimportante tradizione di pensiero in cui idem e diversumvengono interpretati oltre che come princigravepi dellrsquoanima anchecome princigravepi di tutte le cose Nel Commento dello stessoCalcidio infatti che circolava sempre insieme alla traduzionedel frammento del Timeo si parla di ldquoomnia naturaliardquo e ldquoomniaexistentiardquo composti di idem e diversumSimiliter docet naturam quoque non esse simplicem sedbimembrem et ex his duabus facit opificis iussu tertiumnaturae genus extitisse quod aeque medium positum essetinter utramque essentiam individuam videlicet atquedividuam Quatenus ergo bimembris est natura Omniainquit naturalia vel eadem sibi vel diversa sunt (hellip) Haecigitur omnia existentia idem et essentiam et diversum inunam inquit speciem commiscuit deus et effecit ex tribusunum idem diversum dividuum diversa illa natura difficile secommodante concretioni atque adunationi generum317La natura quindi non egrave semplice ma duplice e da questadualitagrave come abbiamo visto secondo la stessa volontagravedellrsquoartefice dellrsquouniverso egrave derivata una terza natura Nel branoseguendo lrsquoargomentazione di Platone Calcidio pone la questioneriguardante il senso in cui si puograve parlare di natura duplice E alloraspiega che tutti gli esseri naturali ovvero quelli che derivano dallanatura sono tra loro identici o diversi Identici in rapporto algenere e diversi in rapporto alla specie La divinitagrave poi mescolograveinsieme lrsquoidem lrsquoessentia e il diversum riducendoli ad una solasostanza nonostante la natura del diverso facesse opposizione allamescolanzaQuestrsquoulteriore specificazione ribadisce la distanzaontologica che separa il mondo del diverso da quello dellrsquoidenticoAnche nel Somnium Scipionis di Macrobio in laquodiverseoccasioni si parla del primo principio cioegrave lrsquounitagrave o monas dellamente o nous che da esso deriva e dellrsquoanima che a sua voltadegenera fino a divenire la matrice dei corpi superiori o divini einferiori Ma leggiamo il testo stesso di Macrobio molto piugravericco dei nostri riassunti

317 Cf G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 59

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unum autem quod μονάς id est unitas dicitur et mas idem etfemina est par idem atque impar ipse non numerus sed fonset origo numerorum haec monas initium finisque omniumneque ipsa princigravepi aut finis sciens ad summum refertur deumeiusque intellectum a sequentium numero rerum etpotestatum sequestrat nec in inferiore post deum gradufrustra eam desideraveris haec illa est mens ex summo enatadeo quae vices temporum nesciens in uno semper quod adestconsistit aevo cumque utpote una non sit ipsa numerabilisinnumeras tamen generum species et de se creat et intra secontinet318E piugrave avanti sempre allo stesso paragrafoaut enim deus summus est aut mens ex eo nata in qua rerumspecies continentur aut mundi anima quae animarumomnium fons est aut caelestia sunt usque ad nos aut terrenanatura est et sic quinarius rerum omnium numerusimpletiur319Al paragrafo quattordici identica anche se espressa conparole diverse egrave la dottrina riferitadeus qui prima causa et est et vocatur unus omnium quaequesunt quaque videntur esse princeps et origo est hicsuperabundanti maiestatis fecunditate de se mentem creavithaec mens quae νοῦς vocatur qua patrem inscipit plenamsimilitudinem servat auctoris animam vero de se creatposteriora respiciensraquo320Il rapporto tra identitagrave e differenza egrave senza dubbio unadelle questioni maggiormente analizzate anche da Teodorico diChartres maestro di ErmannoScrive infatti Teodorico nel Tractatus de sex dierum

operibus318 MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis I 6 (Ed Willis pp 19-20)319 Ibidem (Ed cit p 22)320 G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit pp 85-86 Lrsquoultimo riferimento testualeegrave ancora al Commentario di Macrobio I 14 (Ed cit p 56) dello stesso cf anche I 17

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Unitas igitur singulis rebus forma essendi est Unde veredicitur Omne quod est ideo est quia unum estSed cum dicimus divinitatem singulis esse rebus formamessendi non hoc dicimus quod divinitas sit aliqua forma que inmateria habeat consistere cuiusmodi est triangulatio velquadrangulatio vel aliquid consimile Sed hoc idcirco dicimusquoniam presentia divinitatis singulis creaturis totum etunicum esse consistit ut etiam ipsa materia ex presentiadivinitatis habeat existere non ipsa divinitas aut ex ipsa aut inipsaSimiliter igitur cum dicimus unitatem singulis rebus esseformam essendi eodem modo intelligendum estItem cum dicitur deus simpliciter et sine ulla determinationead ipsam divinitatem tunc vocabulum refertur Cum autemaddita determinatione vel secundum pluralem numerumdicitur deus ut aliqua unitas vel due unitates vel tres vel bisunitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsum vocabulumunitatis ad ea que unitate participiant sine dubio refertur321Come opportunamente considera Parent laquoLa theacuteorietrinitaire de Thierry se rattache agrave un texte de S Augustin On liten effet dans le de Doctrina Christiana322 ldquoIn Patre unitas inFilio aequalitas in Spiritu Sancto aequalitatis unitatisqueconcordia (hellip)rdquo Selon la remarque de S Thomas le langage de SAugustin est parfaitement justifieacute et reacutepond agrave notre mode deconnaicirctre qui srsquoeacutelegraveve de la consideacuteration des ecirctres creacuteeacutes agrave cellede Dieu Or dans tout ecirctre creacuteeacute lrsquoun des aspects qui frappentnotre attention est son uniteacute Si nous envisageons Dieu sous cetangle sachant pour ailleurs qursquoIl est un en trois Personnes nousserons logiquement ameneacutes agrave voir dans le Pegravere lrsquouniteacute dans leFils lrsquoeacutegaliteacute et dans le Saint-Esprit le lien de lrsquoun et de lrsquoautre Ily a enchaicircnement entre ces trois attributs uniteacute eacutegaliteacute et lienmutuel il y a aussi convenance de chacun drsquoeux avec laPersonne agrave laquelle on lrsquoapproprieraquo323Questrsquoanalisi seppur datata resta un importante punto diriferimento per la lettura della teoria trinitaria in TeodoricoEssa implica che laquolrsquouniteacute se dit absolument sans preacutesupposer

321 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 31 98-100 32 1-14 p 569322 Lib I 5 PL 34 21 Come sottolineato dallo stesso Parent Teodorico non menziona questotesto ma egrave chiaro che egrave presente insieme a Boezio nella sua elaborazione della dottrinatrinitaria323 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 77

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rien drsquoautre Lrsquoeacutegaliteacute implique uniteacute mais par rapport agrave unautre Lrsquoune convient donc agrave la premiegravere Personne qui estprincipe sans proceacuteder drsquoune autre La seconde est approprieacuteeau Fils qui est engendreacute bien que lui-mecircme soit agrave son tourprincipe Quant au lien mutuel il comporte lrsquouniteacute de deuxautres et convient au Saint Esprit qui procegravede des deux autrespersonnesraquo324Teodorico dunque attraverso un ragionamento assairigoroso elabora una teoria originale la quale come precisaParent partendo dalla considerazione della sola unitagrave deduce inDio lrsquoesistenza di tre PersoneIn effetti la tesi del filosofo di Chartres egrave strettamentecollegata allrsquoassunto in base al quale lrsquounitagrave egrave originaria e laquoenvertu de cette prioriteacute identique agrave lrsquoeacuteterniteacute et agrave la diviniteacute Ausein de la Triniteacute lrsquouniteacute est le Pegravere principe sans principeLrsquouniteacute engendre lrsquoeacutegaliteacute et de soi elle ne peut engendrer quesa propre eacutegaliteacuteraquo325Omnem alteritatem unitas precedit quoniam unitas preceditbinarium qui est principium omnis alteritatis Alterum enimsemper de duobus dicitur Omnem igitur mutabilitatemprecedit unitas liquide omnis mutabilitas substantiam exbinario sortitur Nichil enim aptum est mutari sive moveri nisietiam aptum sit ut prius se habeat uno modo deinde alio Hancigitur modorum alteritatem unitas precedit quare etmutabilitatem Sed mutabilitati omnis creatura subiecta estEt quicquid est vel eternum est vel creatura Cum igitur unitasomnem creaturam precedat eternam esse necesse est Ateternum nichil est aliud quam divinitas Unitas igitur ipsadivinitas326Il pensatore francese costruisce la propriaargomentazione come abbiamo accennato nel paragrafodedicato alla creazione su di una base numerica mostrando ilpassaggio dallrsquounitagrave alla molteplicitagrave Egli laquopone la relazione traDio e mondo secondo i termini cari alla dialettica pitagorico -platonica dellrsquounitas-binarium unum-aliud risalire a Dio con le

324 Ibidem325 Ibid p 78326 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 30-31 86-94 p 568

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ldquoarithmeticae probationesrdquo vuol dire per Teodorico di Chartresmostrare che lrsquounitagrave precede la molteplicitagrave il diverso richiedelrsquoidentico come sua causa che la realtagrave assolutamente semplicee a se trascende la molteplicitagrave sparpagliata nel tempo e nellospazio e ne egrave la sola giustificazione come principio causaleraquo327La derivazione dellrsquouguaglianza dallrsquounitagrave quindi laquofondelrsquouniteacute de nature de lrsquoengendrant et de lrsquoengendreacute lrsquoeacutegaliteacutepreacuteceacutedant tous les nombres comme lrsquouniteacute est au mecircme titreqursquoelle est eacuteternelle Or il ne peut y avoir deux reacutealiteacuteseacuteternelles de nature diffeacuterente il faut donc qursquoellescommunient dans la mecircme nature Il y a cependant distinctionde personnes parce que rien ne peut srsquoengendrer soi-mecircmeautre est la proprieacuteteacute constitutive de celui qui engendre autreest celle de lrsquoengendreacute pour deacutesigner ces proprieacuteteacutes diversesles philosophes ont employeacute le nom de personneraquo328Lrsquounitagrave egrave posta al centro della molteplicitagrave e srsquoidentificacon lrsquoessere senza perograve laquogiungere nel platonismo cristianoallrsquoidentificazione dellrsquounitas con il molteplice creato percheacuteessa ndash identica sempre a se stessa ndash resta perfetta etrascendente in quellrsquoassoluta semplicitagrave che a lei sola si addiceldquode vocabulo unitatis ndash scrive Teodorico ndash dicendum est quodcum dicitur simpliciter et sine ulla determinatione ad ipsamdivinitate referturrdquo e solo questa senza aggettivi egrave la vera unitagraveche diremo meglio unicitagraveraquo329Il molteplice invece egrave costituito da piugrave unitagrave e si muovenella sfera del limite Scrive precisamente Teodorico

Cum autem addita determinatione vel secundum pluralemnumerum dicitur ut aliqua unitas vel duae unitates vel tresvel bis unitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsumvocabulum unitatis ad ea que unitate participant sine dubiorefertur (hellip) Non est ergo nisi una substantia unitatis et unicaessentia que est ipsa divinitas et summa bonitas Unitas veroque multiplicata componit numeros vel unitates ex quibusnumeri constant nichil aliud sunt quam vere unitatisparticipationes que creaturarum existentie sunt Quamdiuenim res unitate participat ipsa permanet Quam cito vero

327 T GREGORY Anima mundi op cit pp 59-60328 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 78329 T GREGORY Anima mundi op cit p 61

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dividitur eadem interitum incurrit Unitas enim essendiconservatio et forma est divisio vera causa interitus At exvera unitate que Deus est omnis pluralitas creatur Nullaigitur in deitate pluralitas quare nec numerus330Tullio Gregory a tal proposito osserva giustamentelaquoCercata cosigrave la distinzione tra lrsquounitagrave come numeromoltiplicabile e lrsquounitagrave metafisica la dialettica uno-molteplice sicongiunge con la dottrina della forma essendi se lrsquounitas egraveprincipio dellrsquoessere e della permanenza nellrsquoessere essa potragravesenzrsquoaltro definirsi come forma del reale ciograve per cui ogni essereegraveraquo331 Come abbiamo visto Teodorico deduce il rapportotrinitario seguendo la dialettica delluno e del molteplicelaquoLunitagrave egli dice puograve essere causa di una duplice generazionela generazione del molteplice del diverso (generatio diversae

naturae) e la generatio eiusdem naturae che egrave generazionedellaequalitas unitatis egrave questo il momento dellunitas che simoltiplica per se stessa dice Teodorico cioegrave il momento in cuiessa per porsi come identica ndash di quella vera identitagrave cheimplica relazione ndash deve uscire dalla sua immediatezza edialettizzarsi in seacuteraquo332Il rapporto che viene a instaurarsi tra il padre e il figliodunque egrave di consustanzialitagrave laquoLo Spirito si porragrave in questa seriedialettica come conexio aequalitatis (hellip) Ma piugrave interessa alfilosofo di Chartres Dio come aequalitis essendi percheacute come tale egraveveramente ontologico e gnoseologico della realtagrave moltepliceraquo333Alcune di queste tematiche come abbiamo visto giagrave nelprimo capitolo sono state riprese anche da Adelardo di Bath nelsuo Eodem et Diverso ma in una prospettiva prettamentenaturalisticaQuesto breve excursus ci ha permesso di focalizzarelrsquoattenzione su uno dei nervi piugrave sensibili ed importanti dellaspeculazione ermanniana ma ci ha consentito altresigrave di notare ilmodo raffinato e articolato in cui egli usa le sue fonti di330 Citato in ibid p 62 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 33-34 16-34 pp 569-570331 T GREGORY Anima mundi op cit p 62332 Ibid p 73333 Ibid p 74

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riferimento costruendo un pensiero che si snoda su piugrave livelli eche in quanto tale egrave sempre e comunque stratificatoCome vedremo in dettaglio piugrave avanti Ermanno utilizza inmodo originale questi concetti soprattutto per quel che riguarda ilrapporto tra unitagrave e molteplicitagraveChiarito questrsquoaspetto cruciale possiamo riprendere ilpercorso tracciato da Ermanno riassumendo le caratteristichefondamentali delle essenzeRicapitolando dunque esse (causa motus locus tempushabitudo) sono degli elementi strutturali immutabili entitagravemetafisiche originarie che non subiscono alcuna alterazione evengono a trovarsi sempre nella stessa identica condizione Sonoperfette nella loro sostanza e complete nella loro naturaconducono ogni genitura ad essere senza di loro infatti non puograveesservi integritagrave di genitura Vale a dire che se una di queste vienea mancare non puograve sussistere nulla di generato ed esse a lorovolta non richiedono lintervento di qualcosa di estraneoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbiano naturasempre identica e integritagrave perfetta senza alcun contatto con ladiversitagrave giaccheacute sono radice e origine di ogni diversitagraveLe essenze quindi possiedono integritagrave completezza ed unanatura sempre identica indicano cioegrave una forma di perfezionemetafisica immutabile capace di condurre allrsquoessere nelle suemolteplici manifestazioni il mondo naturale caduco e variegato

44 II pprriinnccigraveigraveppii ddii ooggnnii ggeenniittuurraaIl filosofo dalmata dopo essersi riferito alle essenze iniziapoi a parlare dei tre princigravepi di ogni genitura essi sono i princigravepidi tutto ciograve che egrave generato e rappresentano delle cause originarieTria sunt enim ut philosophis placet omnis geniture principia primum

est causa efficiens secundum est id ex quo aliquid fit tertium in quo ndash totidemadminicula ad omnem rerum effectum usu quodammodo communi quadamratione cuncta continente334334 De Ess I p 76 58vE Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti come sostengono ifilosofi tre sono i princigravepi di ogni genitura primo la causa efficiente secondo ciograve come cuirisultato qualcosa egrave prodotto terzo ciograve in cui qualcosa egrave prodotto ndash tanti sono i fattori che

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Tre sono dunque i princigravepi di ogni generazione1) La causa efficiente2) La causa formale ciograve da cui ex quo qualche cosa egrave fatta3) La causa materiale lin quo ciograve in cui qualcosa egrave fatto egrave illuogo ovvero il ricettacoloDi tal numero di conseguenza sono anche i supportifondamentali (adminicula) che conducono ogni cosa al proprioeffectum (esistenza attuale)Per dare maggiore enfasi ed importanza alla causa efficienteintesa come causa primordiale Ermanno ne parla dopo averdefinito i concetti di materia e forma al fine di mostrare come lacausa prima sia lrsquoorigine di ogni movimento generativoIn merito a ciograve egli propone la seguente definizione dimateria

Atque id in quo vel de quo fit quoniam tamquam matrispatientis vice supervenienti virtuti ad omnes motus patetrecte rerum materia nominantur335Il riferimento qui come giagrave osservato in precedenza egrave allamateria intesa nei termini platonici di ldquochorardquo vale a direspazialitagrave pura capace cioegrave di accogliere qualcosa e nel momentoin cui essa riceve conferisce al contempo sussistenza nellamedesima maniera in cui una madre accoglie in seacute una forza che egravela virtugrave intesa come forza in senso aristotelico e rende possibilela generazioneA questo punto Ermanno propone anche una definizione diforma

conducono alla realizzazione di ciascuna cosa mentre una sola funzione comune secondo uncriterio razionale contiene tutte le coserdquo In questo punto lrsquoedizione critica del De Essentiisdi A S Kalenić p 204 (7) presenta delle differenze che riportiamo ma che non sembranocambiare in modo sostanziale il senso metafisico complessivo del testo laquoTria sunt enim utphilosophis placet omnis geniturae principia primum est causa efficiens secundum est id exquo aliquid fit tertium in quo totidemque adminicula ad omnem rerum effectum uno(quodam) communi quadam ratione cuncta continenteraquo335 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCiograve in cui o con cui qualcosa egrave prodotto poicheacute egrave apertoad ogni movimento in quanto riveste il ruolo di una madre (mater) che egrave ricettiva rispettoalla virtugrave maschile che la ricopre correttamente egrave chiamata materia delle coserdquo Il testo latinodellrsquoedizione critica di Kalenić p 204 (7) contiene una piccola variazione laquoatque id quidemin quo vel de quo fitraquo

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Forma vero id ex quo quoniam illam informem necessitatemagentis virtutibus motibus in varios effingit eventus336Egli qui chiaramente abbina tra loro il concetto platonico diricettacolo e la nozione di spazio aristotelico quale si evince dalLibro IV della Fisica realizzando in tal modo una perfetta sintesitra Platone ed Aristotele circa il rapporto tra forma e materiaContinua ErmannoSic enim apud Hermetem Persam forma quidem ornatus estmaterie materia vero forme necessitas ndash in omni liquidererum constuctione sustinens in primis est necessariumpostremus est operis eventus et perfectio337Lrsquoelemento realmente necessario egrave dunque la materia e inseguito viene la forma In effetti la materia fornisce la massainforme e priva di ordine Se essa infatti non ci fosse la forma nonavrebbe il luogo in cui trovarsi essere presente

Dat quidem materia massa ipsam informem etinordinatam que nisi presto sit nec habet ubi assit forma quecum supervenit propositum ordinata quadam explanationeabsolvit338La forma a sua volta quando sopravviene porta acompimento ciograve che ha dinanzi lrsquooggetto attraverso unrsquoordinataesplicazioneHorum igitur principalis motus rerum omnium est generatioEst enim is motus moderata quedam forme cum materiacoeuntis habitudo ita quidem ut in ipsa movendi ratione viset causa movens recte demum cognoscatur In qua quoniamomnis motus ratio constat ut ea que previdetur Sic enim

336 Ibid 58vE-F Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoLa forma egrave ciograve come cui risultatoqualcosa egrave prodotto poicheacute plasma quellinforme necessitagrave con i movimenti della sua virtugraveche agisce in varie attualizzazionirdquo337 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCosigrave infatti si legge in Hermes persiano laquola forma egraveadornamento della materia mentre la materia egrave necessitagrave di formaraquo dal momento che nellacostruzione di ogni cosa egrave necessario in primo luogo lelemento che sostiene alla fine vienela realizzazione e il compimento delloperardquo338 Ibidem

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opinor decet ut quod de essentiis instituitur ab ea si qua estque cunctis aliis origo procedat et in ea rursus tamquam ingirum expleto cursu tandem terminetur339Ebbene la loro maggiore forma di movimento egrave lagenerazione di tutte le coseIl movimento principale dunque di questi princigravepi (materiae forma) egrave la generazione di tutte le cose Infatti quel movimentoegrave la habitudo (condizione) regolata di una determinata forma cheprocede insieme con la materia cosiccheacute appunto la forza e lacausa movente vengono correttamente riconosciute nellaragione340 stessa del movimento La generazione cioegrave pare essereper Ermanno il regolato prender forma della materia La forza delmovimento inoltre si configura come il modo in cui la formaagisce sulla materiaSuccessivamente Ermanno spiega in che modo si determinala generazione

55 LLaa pprriimmaarriiaa ggeenneerraattiiooCome si legge nel testo di Ermanno la generazione egrave quelmovimento che si delinea come uno stato regolato della forma chesi accompagna alla materia La forma dunque regola la condizionedellrsquooggetto ordinando la materia In questo modo la forza e lacausa movente rappresentano la modalitagrave stessa del movimentoovvero il modo in cui il movimento procede ed in virtugrave di questo egravela forma stessa che determina la natura della materia Si delineaquindi il concetto di forma come immanente la quale cioegrave dagravecostituzione alla materia e determina la modalitagrave del moto Dalmomento che la ragione di ogni movimento consiste allora nellacausa movens al fine di chiarire al meglio le questioni che sonostate proposte per rifondarle egrave necessario esplicitare il rapportotra causa e ratio affincheacute ciograve che egrave stato affermato prima risultichiaro al massimo grado Perciograve egrave opportuno secondo Ermannoche quanto si stabilisce a proposito delle essenze proceda da ciograve339 Ibid 58vF-G340 Il termine ratio sembra assumere vari significati potrebbe intendersi infatti sia nel sensodi ragione come causa del movimento che come modalitagrave del movimento stesso

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che egrave origine anche per tutte le altre cose e in quella alla fine dinuovo si concluda come se si fosse compiuto un cerchio completoLrsquoautore si sta chiaramente riferendo a Dio che egrave il punto di inizioe il punto di arrivo di questo discorso Ermanno riprende quindiun concetto proprio della metafisica antica in base al quale ilpunto di inizio deve coincidere col punto di arrivo seguendo unaldquocircolaritagraverdquo ermeneutica tracciata originariamente da Parmenidee sviluppata poi dalla tradizione platonica tardo-anticaPosto che solo a partire dalla nozione di causa egrave possibilecomprendere in che modo nella complessiva struttura metafisicadel reale secondo Ermanno si possa spiegare il movimento egraveopportuno analizzare ulteriormente tale questione per cogliere inmodo ancora piugrave preciso la trama del tessuto metafisico del testoQuesto ci aiuterebbe anche a comprendere meglio la sequenzadella riflessione di Ermanno e il percheacute egli partadallrsquoindividuazione dei generi sommi in seguito si soffermi sulrapporto tra identitagrave e differenza per poi elencare infine i treprincigravepi dai quali deriva ogni genituraPer prima cosa possiamo senzrsquoaltro affermare che lanozione metafisica fondamentale sulla quale Ermanno costruisceil suo sistema di pensiero egrave quella di causa e cercheremo dianalizzarla a fondo in quanto solo dopo averne delucidatocorrettamente il contenuto correlandolo alla nozione di ratio saragravepossibile comprendere pienamente il rapporto tra questastruttura metafisica e la generazione tema che occuperagrave granparte del trattato e che egrave preminente nel De Essentiis5511 LLaa ccaauussaa eeffffiicciieennss oo pprriimmoorrddiiaalleePercheacute ci sia un moto dice Ermanno deve esserci per forzauna causa la quale egrave il punto drsquoavvio di tutte le questioni e dalmomento che egrave origine di ogni cosa essa deve esserenecessariamente una causa primaEgrave come se Ermanno ci dicesse che solo i cinque generiquesti princigravepi generali non sono sufficienti per rendere ragione espiegare la generazione complessiva della realtagrave Occorre unacausa primissima Tale concezione egrave chiara nel Liber de causisOvvero come abbiamo visto la nozione di causa primordiale egrave

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ben delineata nelle prime proposizioni del testo al quale Ermannoprobabilmente trattandosi di uno scritto afferente al circolo di al-Kindī avragrave in qualche modo avuto accesso Il Nostro quindidimostra seppur con un linguaggio criptico e con uno schemaassai articolato la necessitagrave di una causa primordialeConstat plane nichil genitum sine causa genitrice naturaquevetitum ne quid sibi ipsi geniture sit origo seque ipsum efficiatSic igitur in omni generatione auctorem generantemcausamque moventem intelligi necesse est prout omneposterius id infert quod prius est341Come si evince dal testo appena citato per Ermanno risultaindubitabile che nulla di generato possa sussistere senza unacausa generante (assioma fondamentale)342 e che sia vietato dallanatura che qualcosa di generato possa di per se stesso essereorigine della genitura configurandosi cosigrave come ldquocausa suirdquoConseguentemente in ogni generazione egrave necessario che sianocolti un autore generante e una causa movente proprio come ognicosa che viene successivamente implica ciograve che vieneanteriormenteSic contentum continens species genus individuum genus etspeciem Unum autem plane omnium principium intelliginecesse est Duobus namque prius et unum ndash nisi enimprecedat unum nichil est quod duo constituat Atque ubi duoet unum est necessario Non vero convertitur ut si unum estet duo fore necesse sit343Allo stesso modo dice il filosofo dalmata il contenutopresuppone il contenitore la specie il genere lindividuo il generee la specie Drsquoaltra parte egrave chiaramente necessario continua chelrsquouno venga colto come principio di tutte le cose Infatti lrsquouno

341 De Ess I p 78 58vH342 I Martinović nel saggio dedicato allrsquoontologia di Ermanno identifica il rapporto tra causagenerante e cose generate come il secondo livello ontico dopo lrsquoessere lrsquoessentia e lagenitura Cf I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 14-21 Lostudioso analizza il rapporto tra causa genitrix e genitum confrontando questo tema con iriferimenti ad Aristotele e Platone richiamati nelle edizioni critiche di Burnett e Kalenić Eglipone lrsquoaccento soprattutto sullrsquoincontro tra forma e materia e confronta il passo con lrsquooperadi Guglielmo di Conches e Domenico Guindisalvi343 Ibidem

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precede il due- se invero lrsquouno non venisse prima del due nonvi sarebbe nulla che facesse sussistere il due Ed al contempodove crsquoegrave il due vrsquoegrave necessariamente lrsquouno mentre non egrave vero ilcontrario cioegrave che se cegrave lrsquouno di necessitagrave ci sia anche il due344344 In questo passaggio possiamo riscontrare un punto drsquoincontro tra la metafisica diAristotele (Cf per il riferimento ad Aristotele il Commentario al De Essentiis a p 244 doveBurnett riporta il passo delle Categorie dello Stagirita cui Ermanno farebbe riferimento 14a31-4 ldquounus duobus prior est [duobus enim existentibus mox consequens est unum esse unoautem existente non necessarium est duo esse idcirco non convertitur]rdquo ed evidenzia anchecome sia riportato da Guindissalino nel De processione mundi p 17 1-9) e le dottrine nonscritte di Platone Questrsquoaspetto egrave fondamentale percheacute Ermanno seppur salvaguardandolrsquoindivisibilitagrave dellrsquoUno e la sua superioritagrave rispetto alla molteplicitagrave introduce allrsquointerno diquesto principio e a partire da esso lrsquoidea di una processualitagrave e di una derivazione del tuttodal principio Queste concezioni saranno successivamente sviluppate da Guindissalino oltreche nel De processione mundi anche nel De unitate liber Tra lrsquoaltro (cf G VENTIMIGLIADifferenza e contraddizione op cit pp 102-103) la precedenza dellrsquounum rispetto al duo egravepresente anche nelle Regulae de sacra theologia di Alano di Lille pur se originariamente giagraveriscontrabile nel De Trinitate di Boezio Nella II regola come riportato dallo stessoVentimiglia si afferma addirittura che in supercelesti est unitas in celesti alteritas insubcelesti pluralitas Questo dimostra che la tradizione di matrice neoplatonica percorsa daErmanno giunge fino almeno ad Alano di Lille Particolarmente interessante egrave unaquestione di quelle esplicitate nella regula assai importante per Ermanno e cheesamineremo piugrave avanti presente anche in Alano il fatto che in supercelesti est unitas Ineffetti come verragrave sviluppato sia nel primo che nel secondo libro del De Essentiis a livellooriginario si pone lrsquounitagrave del Creatore Tanto in Ermanno quanto in Alano dunque si ritrovalrsquoidea secondo cui il Tutto sia riconducibile allrsquounitagrave divina e che nella struttura piugrave alta delcreato ovvero il cielo vi siano lrsquoalteritagrave e la differenza proprie della perfezione dei corpicelesti e nel mondo sublunare invece si trovi la pluralitagrave dei singoli enti determinatiindividualmente Alano dal canto suo legge questrsquoaspetto in chiave angelica scrive infatti ilfilosofo francese nel commento al passo citato sempre da Ventimiglia e presente a p 125 deltesto (Ed Correns) ldquoSuperceleste est deus in quo summa unitas Celeste est angelus in quo estprima alteritas quasi primum a deo creatus est primus post deum mutabilis factus Nec tantamhabet varietatem quantam habet sub celeste Unde quia alteritas prima est pluralitas in eo nondicitur esse pluralitas sed sola alteritasrdquo In Ermanno invece non egrave presente la mediazioneangelica il cielo e i corpi che lo costituiscono come vedremo nel secondo libro dellrsquooperasono espressione dellrsquoordine celeste Il termine celeste in base alla concezione ermannianapuograve essere ricondotto allrsquoarmonia e allrsquoordine dei pianeti Nella prospettiva del filosofodalmata quindi allrsquointelligenza dei corpi celesti potrebbe analogicamente corrisponderequella delle intelligenze angeliche Su questo punto perograve non possiamo soffermarciulteriormente ma questo egrave un ulteriore elemento in grado di dimostrare come Ermanno sisia inserito indirettamente nel dibattito teologico relativo alla Santissima Trinitagrave Egrave solo ilcaso di ricordare senza poter tuttavia in questa sede esaurire la questione che Alain DeLibera nel famoso testo Introduzione alla mistica renana da Alberto Magno a Meister Eckhart(edito da Jaka Book nel 1999 in traduzione italiana) cf pp 25-27 nellrsquoevidenziare che ilMedioevo pur essendo stato allrsquooscuro di Proclo fino alla traduzione degli Elementi diTeologia avvenuta nel XIII secolo non ha scrive a p 25 laquoper questo ignorato lrsquounologia toutcourt Parallelamente al Libro delle Cause i medievali hanno conosciuto alcuni rudimenti diunologia nella prospettiva della letteratura ermetica si trattasse dellrsquoAsclepio dello Pseudo-Apuleio attribuito a Ermete Trismegisto (hellip) o del Libro dei ventiquattro filosofi egualmenteattribuito a Ermeteraquo Lo studioso francese sottolinea altresigrave come questo neoplatonismo distampo ermetico offra malgrado tutto laquoqualche idea della monarchia dellrsquoUnoraquo Dopodicheacutelo studioso francese ricordando il pensiero di Tedodrico di Chartres che nel De sex dierum

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Ermanno magistralmente ha combinato quanto appreso daTeodorico e quindi dalla tradizione platonica del Timeo tradottoda Calcidio con elementi del pensiero platonico presenti nelledottrine non scritte e princigravepi aristotelici consegnandoci cosigraveunrsquoargomentazione assai originale ed elegante tinta di elementineoplatoniciA conferma di tale prospettiva ermeneutica egrave opportunosottolineare che per Ermanno la preminenza del primo principio egravedata esplicitamente dallrsquoanterioritagrave dellrsquouno rispetto al dueDuo itaque principia qui vel existimari possint dum utrumqueprius esse laborans neutri principalem sedem relinqueretNisi enim alterutrum altero prius esset nequaquam primumomnium existeret dum vel unum complendo omnium numerodeesset345Difatti Ermanno rifacendosi alle concezioni fondamentalidelle sue fonti nega ogni forma di dualismo originario Pertanto sichiede come potrebbero mai essere ammessi due princigravepi datoche ciascuno dei due lottando per essere primo dovrebbelasciare il posto principale allrsquoaltro In realtagrave se uno dei due nonfosse anteriore allrsquoaltro non potrebbe proprio esistere un primo(principio) di tutte le cose e nello stesso tempo mancherebbelrsquouno il quale quindi nella sua prospettiva va a formareoriginariamente la serie numerica e di conseguenza lrsquoinsiemedella totalitagrave del reale346

operibus come abbiamo visto identifica laquoUnitagraveraquo e laquoDeitagraveraquo riporta i passi delle Regulae diAlano nei quali si fa riferimento allrsquounitagrave come ldquoorigine della pluralitagrave divisibilerdquo De Liberapone particolare attenzione al De unitate liber di Guindissalino nel quale ndash sottolinea a p 26 ndashsi incontrano laquofrasi come ldquoLrsquounitagrave egrave ciograve per cui ogni cosa egrave una ed egrave ciograve che egraverdquo o ldquoTutto ciograve cheegrave egrave precisamente poicheacute egrave unordquo (De unitate liber Ed cit pp 7 e 8) Si tratta di una tesiboeziana ma che parallelamente a Boezio egrave altresigrave visibilmente influenzata da Ibn GabirolAvicenna e piugrave remotamente da Plotinoraquo La parabola evolutiva di questa tematica delineatada de Libera passando per Alberto Magno arriva fino a Tommaso drsquoAquino Tuttavia non vrsquoegravealcun riferimento ad Ermanno che pure egrave una fonte acclarata di Guindisalvi e da quel cheabbiamo cercato di mostrare anche di Alano Tale questione comunque andrebbe studiata edapprofondita in modo piugrave dettagliato345 Ibid 59rA346 In questo punto sembra che Ermanno giochi sulla parola numero che indicherebbe tantoil numero quanto la quantitagrave intesa come serie numerica per cui il concetto espressosarebbe quello secondo il quale senza lrsquouno non potrebbe venire a sussistere la successionedei numeri elemento presente anche in Teodorico ma quel che conta soprattutto nellaprospettiva metafisica che stiamo delineando egrave che senza lrsquouno il quale si identifica a suavolta col principio primo nulla potrebbe sussistere

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Il carattere fondamentale della ldquoprioritagraverdquo dunque costituiscela base dellrsquoordine del Tutto sia materialmente chematematicamenteEgrave palese il modo in cui Ermanno attribuisce una dignitagravemetafisica assoluta allrsquouno ma egrave anche necessario sottolinearecome egli rispetto allo stesso Teodorico utilizzi questo concettoin maniera molto piugrave raffinata conferendogli una densitagravespeculativa assai piugrave pregnante che pur snodandosi in piugravestratificazioni ne esprime piugrave nettamente la potenzaAncora una volta possiamo riscontrare nello sviluppo delpensiero ermanniano lrsquoutilizzo virtuoso di un elementoneoplatonico In effetti anche nel Liber de Causis si fa riferimentoal costrutto secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama a ciograve che egraveanteriore347Leggendo con attenzione il passo pocrsquoanzi citato diErmanno infatti lrsquouno puograve essere inteso sia come entitagravearitmetica vale a dire come il primo di tutti i numeri che rendepossibile a sua volta la costituzione di una serie numerica siacome principio di tutte le cose che in quanto tale origina lrsquointerarealtagrave Questo implica che lrsquounitagrave abbia una prioritagrave non solomatematica ed ldquoontico-effettualerdquo ma anche logico-metafisicapresentandosi perciograve da tutti i punti di vista originariamentecostitutivaPartendo da tale assunto basilare saremmo inclini adomandarci se nella prospettiva di Ermanno sia realmentepossibile una giustificazione del mistero trinitario e uno sviluppodella realtagrave che sappia coniugarlo in modo corretto salvandoeffettivamente la compresenza di unitagrave e molteplicitagrave senza checiograve implichi una ldquocompromissionerdquo metafisico-teologica deldogma stessoEbbene Ermanno dopo aver dimostrato metafisicamente ilprimato dellrsquouno utilizzando le conoscenze scientifiche eastrologiche riprodurragrave in seguito su scala materiale vale a direa livello ontico questa concezione per poi ricollegarla allrsquoassettocomplessivo della totalitagrave e lo faragrave con un occhio speculativo chepotremmo definire ldquoal microscopiordquo poicheacute capace di scorgere347 Cf in particolare le prime cinque proposizioni del Liber de causis

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alla base di tutti gli ambiti del reale una strutturazione complessarichiamante cioegrave piugrave livelli costitutivi In qualche maniera ilfilosofo dalmata ldquoleggeragraverdquo la realtagrave a partire da un raffinamentodel rapporto uno-due il quale con lrsquoaumentare del grado dicomprensione delle cose avragrave unrsquoevoluzione non solo numericama anche metafisica Come vedremo piugrave dettagliatamente lungo ilprosieguo del lavoro Ermanno nel primo libro sviluppa il suoschema di pensiero a partire sempre da una coppia di elementimentre nel secondo utilizza una serie di triadi quasi a fondare subase triadica e non piugrave ldquosolamenterdquo diadica il costituirsi elrsquoevolversi della totalitagrave del reale che perograve alla fine purincrementandosi nella molteplicitagrave risulteragrave essere unitaria348 Inultima istanza egrave come se la stessa molteplicitagrave si sviluppasse apartire proprio dallrsquounitagrave e avesse una ragion drsquoessere soloallrsquointerno del suo orizzonte Questa riflessione puograve essere estesaanche al sapere e alla ricerca della Veritagrave Essa cioegrave parte dallateologia attraversa la fisica ed arriva allrsquoastrologia la qualenellrsquoesprimere lrsquoarmonia dei corpi celesti si ricompone con laperfezione divina ferma nel proprio monismo ontologico maavendo attraversato e per cosigrave dire assorbito la diversitagrave olrsquoalteritagrave che dir si vogliaLe pagine successive cercheranno di illustrare esattamentequesto processo il quale tuttavia egrave svolto da Ermanno sulla scia diuna serie composita di ramificazioni Pertanto saremo in grado dioffrirne piena compitezza solo al termine del lavoroData la laboriositagrave dellrsquoargomentazione perograve abbiamovoluto anticiparne lo schema generale per renderne piugrave chiari isingoli punti La prima questione che Ermanno affronta egrave quelladella generazioneQuemadmodum igitur omnis geniture effectus principaliterbipertitus est (prout loco suo explicabitur) sic causa gignens etefficiens primo loco bimembri differentia dividitur ndash inprimam scilicet et secundariam Prima quidem una et simplexque ipsa quippe immota cunctis aliis movendi causa est etratio stabilisque manens dat cuncta moveri ndash ita siquidemhabet ratio ut omne motum id quod immotum est antiquitateprecedat omni quoque genito causa genitrix antiquior Sic

348 Cf a tal proposito lrsquoIntroduzione al De Essentiis di Ch Burnett pp 51-52

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igitur quod cuncta alia movet id primam omnium etefficientem esse causam necesse est quam ut Timaeus ait taminvenire difficile est quam inventam digne profariimpossibile349Riporto la traduzione di questo passo a morsquo di parafrasidirettamente nel corpo del testo percheacute egrave davvero importante inquanto possiamo riscontrarvi un primo saggio di come Ermannoscinda un elemento in due entitagrave distinte le quali a loro voltasaranno ulteriormente suddivise dando vita ad un multiformesistema di articolazione della realtagraveCome dunque il risultato di ogni genitura egrave divisoprincipalmente in due parti (come saragrave spiegato nella parte deltrattato sullargomento) cosigrave la causa generante ed efficiente sidivide in due componenti fondamentali e cioegrave nella causaprimaria e nella causa secondaria La causa primaria egrave una esemplice la quale di per seacute in quanto non soggetta al movimentoegrave causa e ragione del movimento per tutte le altre cose e chepermanendo stabile fa sigrave che tutte le cose siano mosse ndash in questomodo la ragione giunge alla conclusione mostra che ciograve che non egravesoggetto a movimento precede cronologicamente tutto ciograve che egravemosso la causa generatrice egrave cronologicamente anteriore o comepotremmo senzrsquoaltro affermare piugrave originaria rispetto a qualsiasicosa generata Cosigrave dunque ciograve che muove tutte le altre cose egravenecessario che sia causa prima ed efficiente di tutte le cose checome afferma Timeo350 egrave cosigrave difficile trovare allo stesso modo incui una volta trovata egrave impossibile da comunicare in modoconveniente (digne)A ben guardare Ermanno in queste righe rinviandoallrsquointerpretazione in chiave neoplatonica del Timeo costruisceunrsquoidentitagrave tra il Primo Principio e Dio Emerge qui in modo nettoil carattere di ineffabilitagrave del principio351Possiamo quindi concludere che nel De Essentiis la causaprimaria laquouna semplice e immobile produce per il solo fatto diessere ciograve che egrave il movimento in ogni cosa Egrave a partire da questa

349 De Ess I p 78 59rA Ed Ch Burnett350 Cf Platone Timeo 28C ldquoτὸν μὲν οὖν ποιητὴν καὶ πατέρα τοῦδε τοῦ παντὸς εὑρεῖν τε ἔργονκαὶ εὑρόντα εἰς πάντας ἀδύνατον λέγεινrdquo351 Il Timeo finora egrave lrsquounica fonte citata esplicitamente Il ritenere ineffabile il primoprincipio inoltre egrave un tratto tipico dellrsquointerpretazione neoplatonica dello stesso Timeo

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posizione che come espressione del perpetuo movimento che laprima causa produce e garantisce viene fondata lrsquoesistenza dellacausalitagrave naturaleraquo352Ermanno spiega poi il motivo per cui Dio attraverso la suabontagrave concede comunque allrsquouomo la possibilitagrave di avvicinarsi aLui con la ragione353Conatur tamen ratione suffultus intellectus (quoniam nequesensibilis neque opinabilis est) tamquam a disparatisquodammodo saltem remotione quadam sensibilium et eorumque ymaginatio potest describere ut remoto quod non estquod relinquitur id esse affirmet354Lrsquointelletto proveragrave a cimentarsi con questa impresa tantodifficile anche per valorizzare il gesto di estrema bontagrave che Dio havoluto fare nei confronti dellrsquouomo garantendogli attraverso ilsostegno della ragione di poter accedere alla Veritagrave Applicandouna negazione e rimozione dei dati sensibili cioegrave degli attributilrsquointelletto riesce cosigrave a cogliere la natura della causa prima che egraveanche causa efficiente della totalitagrave del reale La volontagravedellrsquoautore di tutte le cose garantisce dunque alla capacitagrave diciascuno di cogliere la Sua naturaQuantum cuiusque facultati ipsum auctoris arbitrium annuitOptimus est Quapropter digno se studio investiganti quantumfieri potest et ultra facilis est Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculatione hec revelationeEt ne multa hic quidem ordo et hec ratio sanctissimas de

352 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 287353 Il filosofo dalmata intreccia continuamente elementi teologici col suo discorso metafisicoanche il linguaggio nelle parti teologiche egrave assai diverso dalle parti metafisiche si fa quasiispirato fino a far in modo che metafisica e teologia siano unite in un perfetto connubioespressione di una piena armonia Tuttavia egrave possibile distinguere parti squisitamentemetafisiche da riflessioni di carattere teologico che rappresentano uno sviluppo ulterioredelle parti metafisiche354 De Ess I p 78 58vH Ed Ch Burnett Una possibile traduzione di questo interessantepasso egrave quella qui di seguito proposta ldquoTuttavia prova a farlo lintelletto sostenuto dallaragione (poicheacute non egrave sensibile neacute opinabile in quanto non egrave soggetto neacute ai sensi neacuteallrsquoopinione) tenta per cosigrave dire con una eliminazione per antitesi ndash almeno in qualche modondash delle cose sensibili e di quelle che posso essere descritte dallrsquoimmaginazione di affermareche escluso ciograve che non egrave quello che resta egrave lrsquoessererdquo Si tratta di un richiamo allrsquoutilizzo delprocedimento aferetico ovvero alla φαίρεσις un procedimento di graduale rimozione eastrazione impiegato in particolare nellambito della teologia negativa di matriceneoplatonica

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veritate deitatis tradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etate quousque tandemdeitatem ipsam summa vicit bonitas ut penitus humanitaticondescenderet355La mente umana grazie alla speculazione ascende verso labontagrave divina la quale discende verso lrsquouomo per mostrargli ciograveche dallrsquoinizio dei secoli non egrave stato ancora compresoIl movimento di discesa della bontagrave divina che siconcretizza con la Rivelazione egrave direttamente proporzionaleallrsquointensitagrave con cui la ragione cerca Dio e con lrsquoesercizio dellaspeculazione prova ad ldquoincontrarlordquoDio con la sua somma bontagrave ha dunque eluso anche la leggecirca la propria ineffabilitagrave ldquopiegandordquo la sua stessa naturaErmanno con un tono poetico e coinvolgente apre le porteal suo percorso di ricerca per giungere alla Veritagrave la quale potragravemanifestarsi solo se la rivelazione e la speculazione saprannoincrociarsi Il filosofo dalmata quindi egrave persuaso di dover avviarequesto viaggio con lrsquoesercizio della ratio ma senza dimenticarelrsquoausilio della veritagrave rivelataSi chiude qui il quadro riguardante lrsquoassetto metafisicogenerale del De Essentiis I pilastri fondativi del sistema diErmanno sono stati ormai gettati non resta che dimostrare conunrsquoanalisi serrata della realtagrave tanto sul piano ontologico quantosu quello ontico che tutte le cose derivano effettivamente dallacausa prima e che in rapporto ad essa in conclusione tuttoacquisteragrave un senso ulteriore pur appartenendo alla sferaeffettualeDio dunque egrave la causa da cui tutto ha origine non ha neacute uninizio neacute una fine ora non resta da vedere secondo Ermanno seEgli sia davvero lrsquoartefice dellrsquointero universoIl punto dal quale ha il via lrsquoargomentazione egrave che le cosesono fatte in quanto sono mosse e ogni movimento da qualsiasi

355 De Ess I p 80 59rC-D Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuanto grande egrave il potereche la volontagrave stessa dellAutore ha garantito alle facoltagrave di ciascun uomo Egli egrave davverobuono Perciograve Egli per quanto egrave possibile ed anche di piugrave egrave indulgente a chi Lo ricerca conuno studio degno La mente umana ascende la divina bontagrave discende la prima attraverso laspeculazione laltra con la rivelazione In altri termini questordine e questa razionalitagravehanno trasmesso i resoconti piugrave sacri sulla veritagrave della divinitagrave che erano assolutamentenascosti e chiari quasi a nessuno dallepoca piugrave antica fino alla piugrave recente finalmente labontagrave suprema ha piegato la divinitagrave stessa a scendere in profonditagrave al livello umanordquo

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parte cominci deve avere avuto necessariamente un inizio Lrsquoaveravuto inizio perograve spiega Ermanno egrave proprio del tempo il qualenon egrave eterno poicheacute egrave anchrsquoesso in movimentoA questo punto lrsquoautore introduce una riflessione circa ilrapporto tra il luogo e il movimento ricordando come ognimovimento sia o di luogo o di alterazione (cambiamento) o ditraslazione (trasferimento)Il luogo non egrave al di fuori del sensibile ma sussiste di per seacutenei soggetti sensibili che a loro volta sono compositi in quantocostituiti da materia e forma Di per seacute materia e forma perogravecontinua Ermanno non offrono nulla ai sensi poicheacute nonsussistono se non nei soggetti i quali anche se sono uniti in unarelazione (habitudo) comune tuttavia si accostano piugravestrettamente alla parte che piugrave si addice alla propria naturaPoste le connotazioni teoretiche del concetto di luogoErmanno passa a definire lrsquoalterazione la quale consiste come silegge nel testo nellrsquoaumento o nel decremento o nellapermutazione tra questi movimenti i primi due devono iniziaresempre da una quantitagrave definita Lo scambio invece si verificasempre verso uno dei due opposti Infatti quando qualcosa dacalda diventa fredda procede dal decremento o dallaumentodellopposto il che non avviene in nessun modo se non neicomposti Emerge qui un altro elemento filosofico basilare che egravequello di attrazione il quale diventa la struttura fondamentale cheregola lrsquoassunzione da parte della materia di un caratterepiuttosto che di un altro tramite la maggiore o minore quantitagrave diun determinato elemento al suo interno Comincia anche adaffiorare il ruolo decisivo della mediazione nella costituzionemateriale delle coseInfatti incalza Ermanno nellrsquoesporre tale concezione tuttociograve che egrave composto non potrebbe esistere senza la proporzionedelle sue parti fincheacute cioegrave non ci fosse un legame di associazioneintermedio La proporzione356 dunque esiste solo tra maggiore e356 laquoResulting from the Same and the Different and binding the Same to the Different isproportion Proportion determines the form and preserves the unity of each individual bybeing present in the mixture of its ingredients (compositio) and in the shape of its exterior(dispositio)raquo Cf CH BURNETT Introduction in H of Carinthia De Essentiis op cit p 12 Ilcuratore inoltre fa notare in margine a questa riflessione che laquoin many contexts proportioshould be translated lsquoratiorsquo the word Hermann uses for lsquoproportionrsquo in its strict sense isproportionalitasraquo

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minore Pertanto la diversitagrave che necessariamente avvieneogniqualvolta ci sia aumento di una parte e diminuzione diunaltra comporta sconvolgimento rispetto alla natura originariadi una composizioneEssa dunque implica il contrasto la seditio Questo significache la differenza ingenera mutamento e quindi disordine mentrelrsquounitagraveidentitagrave in quanto invariabile al contrario egrave sinonimo diarmoniaLa diversitagrave quindi rende possibile il mutamento sulla basedi un incremento o decremento di un determinato elementomateriale attraverso la tensione reciproca dei poli opposti i qualiattraendosi vanno a mutare la proporzione dei singoli elementipresenti in un corpo cambiandone di conseguenza la costituzionefisica questo grazie al ruolo di mediazione di un elementointermedioSulla scia di queste riflessioni Ermanno sostiene che si puograveconcepire il moto di traslazione solo in rapporto alle cose che sonofatte Inoltre queste stesse cose possono essere comprese piugraveprofondamente soltanto come risultato della differenza tra ilCreatore e le cose che diciamo ldquocreaterdquoEgrave un modo per ribadire a partire questa volta dallrsquoanalisidei corpi materiali e dalla loro costituzione che la differenza egravefiglia del mutamento ed egrave quindi ascrivibile esclusivamente allecose sensibili le quali sono prodotte viceversa il Creatore da cuiqueste stesse cose derivano non muta Ciograve porta il filosofodalmata a parlare di una differenza ontologica e metafisica tra ilCreatore e le cose create iato che puograve essere ldquotraslatoteoreticamenterdquoanche ai concetti di idem e diversumDio pertanto egrave causa sui qualunque cosa abbia in seacute Egli egravequella medesima cosa coincide cioegrave con se stesso Questo implicanaturalmente che ogni singola proprietagrave posseduta da Diocorrisponda alla sua stessa natura crsquoegrave quindi una perfetta identitagravetra la natura divina e le sue proprietagrave specifiche La situazionenelle cose create invece egrave di gran lunga diversa le proprietagravepresenti in Dio come attributi infatti si ritrovano nel mondosottoforma di lsquoaccidentirsquo vale a dire che non srsquoidentificano con ilmondo stesso

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Mentre nel creatore quindi crsquoegrave identitagrave perfetta e assolutatra il suo essere e le sue proprietagrave nelle creature gli attributi noncoincidono con il loro essere ma sono caratteri accidentaliDa ciograve possiamo dedurre ulteriormente dice Ermanno chequeste cose e quelle simili trovandosi in quelle che definiamofondate (che hanno cioegrave in Dio il loro fondamento) risultanocomposte dal Diverso Ogni composizione perciograve egrave un atto cherichiede necessariamente un autore La responsabilitagrave delle cosecome leggiamo nel testo egrave pertanto da ricondurre a DioQuoniam ergo facta sunt auctoritas facti ei necessariorelinquitur qui solus preerat Omnis autem operis modus etfinis in arbitrio auctoris Licet igitur ex omnibus concluderequod unus ipse primus et novissimus unus omnipotens unustotius universatis auctor omnis quidem in essentie sueintegritate motus extraneusmdashomnis namque motus eius inopere eius Quemadmodum virtus quidem in auctore sempereadem et componens et resolvens in subiecto tamen aliacompositio alia resolutio nec simul eiusdem357Egli solo dunque egrave primo e ultimo egli solo egrave onnipotenteegli solo egrave autore di tutto lrsquouniverso e ogni movimento egrave estraneoallrsquointegritagrave (purezza) della sua essenza ndash infatti ogni suomovimento egrave nella sua operaDio quindi rimane integro nella sua essenza a prescindereda ciograve che egrave stato da Lui mosso ogni Suo movimento pertantoriguarda solo lrsquoopera Vale a dire che quanto egrave prodotto da Dio nonpuograve essere con Lui identificato anzi a prescindere da ciograve cheproduce Egli rimane integro nella sua essenza Allo stesso modola virtus (intesa qui come capacitagrave di operare) nellrsquoAutorepermane sempre identica sia che essa risolva o componga nelsoggetto invece composizione e risoluzione sono differenti e siverificano simultaneamente Quasi a significare che una stessacosa non puograve contemporaneamente patire o compiere azioni dinatura opposta nel medesimo tempoLe cose create pertanto hanno ricevuto da Dio una propriaautonomia che si esplica nel processo di composizione erisoluzione

357 De Ess I p 86 59vH Ed Ch Burnett

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Questo fa sigrave aggiunge Ermanno che il creatore esistasempre In Lui infatti crsquoegrave sempre la stessa potenza la stessavolontagrave creatrice mentre per le cose create egrave Dio che decide secrearle oppure no lrsquoartefice impone la legge allrsquoopera ndash ora diessere creata ora di non esserlo - non egrave lrsquoopera ad imporlaallrsquoarteficeTutto deriva quindi da un atto volontario di Dio (intesosempre di piugrave come causa primordiale espressione che oramanifesta tutta la sua pregnanza teoretica e fondativa) il qualedecide di creare le coseDopo aver dimostrato lrsquoassunto imprescindibile in base alquale Dio egrave lrsquoautore dellrsquouniverso e che quanto da Lui prodotto egraveindipendente dalla sua stessa natura Ermanno comincia adillustrare in che modo dalla causa prima derivi di fatto la totalitagravedel reale Lrsquoatto volontario di creazione di Dio produce una serie dimovimenti che possono essere ricondotti a due ordinifondamentali la creatio e la generatio Tutte le altre categorieinvece dice Ermanno sono della causa secondaria assistente cheobbedisce al volere della primaCreatio quidem a primordio principiorum ex nihilo generatio

autem rerum ex antedatis princigravepis usque nunc Nec enimpreerat materia de qua fierent cum solus omnium sitprincipium nec de seipso quorum tanta ab ipsio differentiased a seipso358La creazione359 dunque avviene da princigravepi ex-nihilo lagenerazione viceversa ha luogo da princigravepi dati e continua sinoad oraInfatti la materia della quale le cose erano fatte nonpreesisteva poicheacute Egli solo egrave il principio di tutte le cose e non diLui stesso erano fatte quelle cose la cui differenza da Lui era cosigravegrande ma (erano fatte) da Lui stessoLa creatio egrave laquothe movement instigated by God lsquotheprimordial causersquo (causa primordialis) out of nothingness into the

358 De Ess I p 86 59vH-60rA Ed Ch Burnett359 laquoThe generation defined here should more correctly according to Hermannrsquosterminology be called lsquosecondary generationrsquo though the distinction between creation whichis of principles and generation which is of things is clearly maderaquo Cf Commentario al DeEssentiis a cura di Ch Burnett Ed cit p 248

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lsquoprinciplesrsquo (principia) There are three principles matter formand the efficient cause The efficient cause is that which givesmovement to the universe the forms are the species of thingswhich derive ultimately from the divine form the materialprinciples are the elemental seedsraquo360Le cose create pertanto sono fatte da Dio ma nonpartecipano della sua stessa sostanzaQuod enim ex ipso vel de ipso est idem deus est ideoque nonfactum a deo sed genitum vel procedens Omne vero opusgemina auctoritate constituitur artificis videlicet etinstrumenti Ac creationi quidem idem extitit artifex etinstrumentum in generatione vero quoniam secundedignitatis est aliud sibi adaptavit opifex instrumentum quodipsum et secundariam causam si quis in eodem pariterintelligat eum recte existimare opinor mdash ita quidem ut perseipsum prima effecerit secunda vero (sicque per ordinemtertia et quarta) ministre sue cause secundarie moderationeet instituto suo exsequenda commiserit Hec est igiturbipertita illa divisio cause in primam et secundariam Primanamque et efficiens causa universitatis est ipse prudentissimusartifex et auctor omniummdash deus Secundaria veroinstrumentum eius mdash de ipsis eiusdem operibus sed primesedis prelateque auctoritatis361Con queste ulteriori precisazioni metafisiche la corniceteorica entro la quale si svilupperagrave il progetto filosofico voltoallrsquoillustrare la natura delle essenze egrave completoErmanno infatti nellrsquointrodurre la distinzione tra creatio e

generatio e quella tra causa primaria e causa secondaria sta360 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 11361 De Ess I p 86 60rA-B-C Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti ciograve che provieneda Lui o egrave (fatto) di Lui egrave esso stesso Dio e perciograve non egrave fatto da Dio ma generato oppure egravederivante da Lui Ogni opera poi egrave compiuta da una doppia autoritagrave - cioegrave quella dellrsquoarteficee quella dello strumento E nella creazione il medesimo egrave artefice e strumento nellagenerazione invece poicheacute egrave in seconda posizione per importanza lrsquoartefice ha costruito perseacute un altro strumento (se qualcuno capisce che nella medesima opera crsquoegrave il creatore e lacausa secondaria penso che capisca correttamente) cosigrave che egli ha compiuto le prime cosetramite se stesso mentre ha affidate le seconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla suacausa secondaria assistente percheacute fossero eseguite tramite la sua misura e il suo progettoPertanto questa egrave quella divisione di cause bipartita in causa prima e causa secondariaInfatti la causa prima ed efficiente dellrsquouniverso egrave il sommamente saggio artefice e autore ditutte le cose Dio La causa secondaria egrave il suo strumento che egrave una delle sue opere ma ha traesse la prima posizione e la principale autoritagraverdquo

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dirigendo la propria attenzione verso i princigravepi che daranno vitaconcretamente alla formazione del cosmoIl resto del primo libro si soffermeragrave proprio sullemodalitagrave attraverso le quali tali concetti porteranno alladeterminazione e allo sviluppo del reale a partire dal primomovimento di forma e materia il quale genereragrave la creatioIn seguito saragrave ricercata la relazione (habitudo) degli altrimovimenti e anche il ldquoricettacolordquo (inteso come contenitore) diluogo e lo ldquospaziordquo di tempo (condizioni di possibilitagrave entro cuipuograve svilupparsi la secondaria genitura) cosigrave da esporre neiparticolari da che cosa in che cosa dove quando e in conformitagrave aquale legge ogni cosa avvenga Finalmente cosigrave dice il filosofodalmata la stessa ldquoragionerdquo dello strumento puograve essere aggiunta ecollocata dopo avervi fatto infine ritorno nello stesso arteficedellrsquouniverso come aveva iniziatoErmanno introduce lrsquoidea di una circolaritagrave ermeneuticaconcetto assai significativo ed importanteLrsquoidea di circolaritagrave ritorneragrave come motore di sviluppo dellasua riflessione in diverse circostanze ed egrave quindi uno dei temi piugravecari al filosofo dalmatalaquoDruga se Hermanova opaska tiče slijeda izlaganja U svomizlaganju o bitima Herman se odlučio za kružni tijek rasprave takoda se počne od one biti ldquoako koja jest začetak svima drugimardquo (siqua est cunctis aliis origo e 79) i konačno završi na njojraquoispunivši tijek tako reći u krug laquo (tamquam iz girum expleto cursue 79) Zašto Herman ustraje na zamisli kružnog tijeka raquoDa bi seono što je izloženo utemeljilo iz ejelinelaquo (ut ea quae propositasunt ex integro constituantur e 78) Ovdje je dakle riječ ometodi razumijevanja teksta iz antičke retorike koja se ufilozofijskoj hermeneutici uobičajila zvati hermeneutički krug UHermanovoj zamisli prvotno je kako ostvariti kružni tijek počevšiod prve biti i završivši ponovno na prvoj biti a ne je li to uopćemoguće napravitiraquo Akolaquo u pretpostavci raquoako koja bit jest začetak svim drugimbitimalaquo znači upravo to da u Hermanovu pristupu metodaprethodi opisima ontičkoga redaraquo362362 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit p 10

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Uno dei tratti piugrave originali di Ermanno secondo Martinovićconsisterebbe proprio nel suo approccio ermeneutico e nelladescrizione dellrsquoordine ontico della realtagrave36366 IIll tteemmaa ddeellllaa ccoommppoossiittiioo ee llaa ccoossttiittuuzziioonnee ddeeii ccoorrppiiErmanno egrave convinto che perseguendo tale percorso nelmodo giusto a partire quindi dalle essenze che sono in seacute perfettesaragrave possibile alla fine scoprire correttamente come essedeterminino la realizzazione di tutte le coseChe cosa poi potrebbe essere compartecipe con Dio mdash eglisi domanda mdash se non qualcosa di immortale che non cesserebbemai di esistereE sia certamente egrave mortale dice il filosofo dalmata tuttociograve che non egrave costituito e tenuto insieme da princigravepi integri eperfetti vale a dire da un legame saldissimo basato su vincolieterni e su un nodo indissolubile Per affrontare il tema della

compositio quindi egrave necessario partire da entitagrave perfette eanalizzare il rapporto che intercorre tra queste e le cose caducheSecondo Ermanno inoltre tra cose assolutamente uguali otra cose completamente diverse non esiste un saldo legame diassociazione Dunque per comprendere questo tipo dicostruzione egrave innanzitutto necessario definire compitamente ilconcetto del ldquomedesimordquo e del ldquodiversordquoDiversum porro nihil primum Iecit itaque semina

commiscendi potentia virtutisque generative que per sequidem eiusdem nature ac substantie individue collata veroad invicem diverse nec umquam in commixtione sui quietemeiusdem essentie admittentia Que ubi tamquam metalladiversa confusa simul ex una fornace in diversas fistulasdiscurrentia examinasset consuluit speciales ex primevomentis suo thesauro notas364

363 Per un approfondimento circa la dimensione ontica del reale cfr integralmente il saggio diMartinović che su questo tema presenta degli spunti molto interessanti soprattutto perquanto riguarda il raffronto tra la metafisica di Boezio e quella di Ermanno364 De Ess I p 90 60rG-H Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoNulla allrsquoinizio eraldquodiversordquo Egli gettograve i semi capaci di unire e dotati di virtugrave generativa che erano di per seacutedella natura del ldquomedesimordquo e fatti di sostanza indivisa ma una volta avvicinati gli uni agli

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I semina365 da cui avranno origine i corpi sono pertantodella natura del medesimo laquoThe principles of Same and Differentand the bond established by their union (= proportion) aredeveloped at great length through the De Essentiis (seeIntroduction p 12) Hermann disclaims dualism by denying theprimacy of the Different (Diversum porro nichil primum) Hisinsistence on the priority of the Same in the creation of matterleads him to the ingeniosus concept that the seeds whenconsidered individually are the same but when mixed togetherare different (perhaps Hermann has in mind the analogy ofnumbers which according to the Pythagorean tradition form aninfinite progression of different values each of which can berepresented by a different number of units or lsquodotsrsquo which areidentical)raquo366Abbiamo visto che Dio dagrave inizio laquoalla creazione del mondoldquogettando dei semirdquo che hanno la potenzialitagrave di mescolarsi traloro e di generare da se stessi sia ldquola natura del medesimordquo(costituita come vedremo dal cielo dello zodiaco) sia la ldquonaturadel diversordquo (rappresentata dal mondo sublunare (60rG p 90)altri (acquisivano la natura) del ldquodiversordquo e non lasciavano entrare nella loro unione(commistione) la quiete dellrsquoessenza del ldquomedesimordquo Quando Egli ebbe pesato questi semicome metalli diversi mescolati insieme che scorrono fuori da unrsquounica fornace in diversecondutture Egli rivolse lrsquoattenzione a segni particolari (provenienti) dallrsquoantico tesoro dellasua menterdquo365 Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis alle pp 250-251 segnala che laquothe Galenicmedical writings do not call the atomselements semina Hermannrsquos choice of the wordmight have been influenced by the lsquowarring seedsrsquo in chaos (Boethius Consolatio II m 8Ovid Metamorphoses I 9 I 81 cf 61vC turbida confectio) by Virgilrsquos Epicureanism (EclogueVI 31-34) and by Augustinersquos (ultimately Stoic) rationes seminales (cf De Trinitate III 9 16PL 42877-8) but in that Hermannrsquos seeds are lsquosexedrsquo and unchanging in themselves ratherthan germs which will develop into the species of which they are the germs his languageseems to be closest to that of the Hermeticalchemical tradition (see above pp 37-9) Inalchemical works known to have been available to Hermann himself I have only been able tofind the word seminarium used applied to the elements taken together (eg Ps ApolloniusDe Secretis Nature f 1r ldquoOmne quod genitum ex naturis 4 calore videlicet et frigore humidoitem et sicco integraliter subsistere Omnia ex eiusdem seminarii germine proceduntrdquo)Even here however the identity semina= elementa could be presupposed and such anidentification is made explicit in for example a typical passage from a fifteenth-centuryalchemical work lsquothe seed of a male contains passive elements such as earth and water Thus our philosophical art is very similar to the way man is born Because as in Mercurythere occurs the natural conjunction of masculine and feminine seeds so by our art thereoccurs an artificial and similar conjunction of active and passive agents For the activeelements which are given the name of masculine seed are joined naturally with the passiveelements which are as it were the feminine seedrsquo (Bernardus Trevirensis The Mineralibus p46r-v) cf 63rB-Eraquo366 Ibidem

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Questi semi considerati piugrave avanti fondamenti e materia primariadi ogni cosa esistente in natura (60rH p 90) sono identificati coni ldquosimpla elementardquo ovvero con le quattro proprietagrave primarieraquo367Quibus ubi singula per ordinem assignasset primam atquesummam colamenti subtilitatem seorsum digessit in numerumpariter parem368 qui facillimus esset tam compositioni quamresolutioni mdash non solidum sed planum unde omnia solidaconficienda erant ipsumque primum prout princigravepi ratioexigebat mdash itemque impuriorem massam seorsum ad eundemmodum vocavitque superiorem ordinem essentiam hoc verosecundum tamquam sedimen quoddam substantiamappellavit369Ancora una volta lrsquoaccento egrave posto sulla logica della prioritagravee sul concetto di proporzione a dimostrazione di quantoquestrsquoidea sia lrsquoasse portante della riflessione di Ermanno circa la

compositio Tuttavia in merito a questo passo egrave necessario porrelrsquoattenzione sulla distinzione che egli introduce tra Essenza eSostanzalaquoEssentia and substantia are alternative translations for theGreek ουσία an abstract noun from the verb lsquoto bersquo Since lsquobeingrsquoor lsquoessencersquo itself had a wide range of meanings depending on the367 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 288368 Come osserva Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis p 251 laquoHermannrsquos reworkingof Platorsquos metaphor of the winnowing basket (Timaeus 52E-53A) together with his image ofthe refinerrsquos furnace once again suggests the alchemistrsquos laboratory The sediment whichforms in the filtrate is the baser material of the lower world (cf Daniel of Morley Liber deNaturis Inferiorum et Superiorum p 15 the inferior mundus is called the fex mundi) Theunusual word colamentum itself is used in writings of the medical corpus (eg Constantine trIsaac De Urina p 144 Urina est colamentum sanguinis)raquo Lrsquoespressione pariter parem inveceegrave ricondotta dallo studioso inglese al De Institutione Arithmetica (I 89) laquoA number pariterpar can be represented as a square of dots with sides equal Hermann is probably referringto the number four The seeds would seem to be spread out into a plane figure which is bounded by four corners[see also Euclid Elementa (tr Hermann) VII def V (numerus pariter par)]raquo369 De Ess I p 90 60rH-60vA Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuando ebbeassegnato a questi segni i singoli semi secondo un ordine suddivise la prima parte sottile(raffinata) del filtrato in un numero uniformemente pari che fosse piugrave facile tanto per lacomposizione che per la dissoluzione ndash non (una figura) solida ma piana da cui dovevanoessere fatte tutte le cose solide e il numero stesso doveva essere primo secondo quantoesigeva la logica della prioritagrave ndash e ugualmente separograve allo stesso modo la massa piugrave impura echiamograve la serie superiore ldquoessenzardquo invece chiamograve ldquosostanzardquo questa seconda che era percosigrave dire un sedimentordquo

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particular authorrsquos philosophical standpoint it is not surprisingthat essentia in one work could mean something very differentfrom substantia in another However I have not have foundanother instance of essentia and substantia used consistently ascomplementing terms within one work as is the case in the DeEssentiis The plural form mdashEssentiemdash has for Hermann adifferent meaning directly derived from Boethius and almost iqprincipia

Essentia (in the singular) is the lsquomatterrsquo of both (i) thechangeless part of the universe and (ii) the rational soulSubstantia is the lsquomatterrsquo of the changeable part of the universe Aswe have seen Hermann deliberately avoids the concept of a lsquofifthessencersquo as the matter of the changeless part of universe but onecan see how the term quinta essentia could influence his choice ofEssentia for the matter of the upper universeraquo370Egrave sicuramente originale lrsquoutilizzo del termine essentia inquesta duplice accezioneLrsquoEssentia rappresenterebbe quindi il mondo celesteregione eterna ed immutabile caratterizzata dalle medesimepeculiaritagrave dellrsquoIdem mentre la substantia indicherebbe il mondosublunare soggetto a mutamento e corrispondente al DiversumIl Creatore infatti laquoldquofiltrardquo la massa dei semi separandone laparte alta che egrave la piugrave sottile e che costituisce lrsquoessenza dallaparte bassa definita efficacemente sedimento che rappresenta lasostanza Lrsquoidea che il Creatore produca il cosmo (hellip) filtrando lamassa degli elementi semplici per separarne la parte sottile cheviene condotta in alto dalla parte grossa che rimane in bassosembra essere una ripresa dellrsquoazione del Creatore vista nel Desecretisraquo371Secondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia dunquein questa pagina del De Essentiis ritroviamo proprio una dellespecificitagrave del De secretis vale a dire quella secondo cui il Creatoreproduce il cosmo operando come un alchimista Questo precetto egraveespresso precisa la studiosa napoletana laquocon un preciso lessico370 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit pp 52-53 Sulriferimento a Boezio cf le pp 241-42 del Commentario del De Essentiis Ed Burnett ed il sect 3del presente capitolo371 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 290 Per il De secretis Cf f 9r laquoquodliquidum et subtile videbatur omnino ad extremum versus collegitraquo per lrsquointerpretazione delbrano si rimanda alle pp 47-54 del testo di Pinella Travaglia

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che rimanda allrsquoesperienza alchemica (ldquosubtilitatem colamentirdquoldquosedimenrdquo)raquo372Una volta assegnati questi il Creatore esaminograve poi mdashcontinua Ermanno mdash quali mescolanze di questi semi fosseropossibili per realizzare la generazioneVedeva infatti che la generazione si verificava solo tramitelrsquounione di affezione (actio) e passivitagrave (passio) Poicheacute talecommistione non poteva avvenire tra semi dello stesso sessodistinse i semi cosigrave da riconoscere quelli che trovava nonmescolati e che evitavano ogni associazione appartenenti quindinecessariamente allo stesso sessoAllo scopo che inoltre le serie di ciascuna delle due partifossero uguali (pares) entrambe cioegrave nel rispetto di puntiterminali e intervalli furono creati due gruppi dello stesso sessomentre fu conferito ad un terzo (gruppo) dello stesso (sesso) ilpotere di unione In questa maniera la perfezione di ognigenerazione sarebbe stata contenuta da due volte tre gruppi373 iquali rappresentavano conformemente alle prime specie delleessenze i fondamenti di ogni molteplicitagraveProprio circa questrsquoaspetto nel frammento ritrovato da M LColker ndash che quindi non egrave presente nellrsquoedizione di Ch Burnett ndashcompare una glossa importante

372 Ibidem In nota lrsquoautrice ricorda che di laquofeccia degli elementiraquo parla anche Adelardo diBath uno dei primi traduttori di testi arabi (prima metagrave del XII sec) considerato fra ipionieri della scienza naturale nel medioevo cf G SARTON Introduction to the History ofScience Baltimore 1927 I p 534 L THORNDIKE A History of Magic and Experimental ScienceNew York 1928 I pp 100 e 468 CH BURNETT Adelard of Bath An English Scientist andArabist of the Early Twelph Century laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987) Cf inDe Eodem et Diverso op cit p 10 laquoSed nec faex illa elementaris ad plenum potest hoc decusabolereraquo Sullo stesso tema cfr anche D VON MORLEY Liber de naturis inferiorium etsuperiorum (Ed K Sudhoff) Archiv fuumlr die Geschichte der Naturwissenschaften und derTechnik Band 8 Leipzig 1917 p 15373 Come opportunamente segnalato da Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis a p 251laquofor the generative significance of 2x3 see Martianus Capella VII 736 (the number 6) ldquoHicautem numerus Veneri est attributus quod ex utriusque sexus commixtione conficitur id est extriade qui mas quod impar est numerus habetur et dyade quae femina paritate nam bis ternisexis faciuntrdquoraquo

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Nella tabella sottostante confronteremo i due testi al fine dievidenziare gli elementi innovativi presenti nel frammentopubblicato nel 1986

La glossa aggiunta nel frammento Colker (60vC) include itermini resolutio (che normalmente egrave lopposto di compositio) edesctructio In base a tale testo i fundamenta sono alla base nonsolo della generazione ma anche della risoluzione e delladistruzione delle cose Mentre queste esistono perdura in esse laproporzione (temperamentum) tra il momento iniziale dellacompositio e quello conclusivo della resolutio Ermanno continuaosservando che come per la generazione sono sufficienti dueelementi originatori (ovvero i fundamenta) cosigrave lo stesso numerodi princigravepi opposti a quelli che fanno sussitere la generatio egraverichiesto per il movimento contrario ovvero quello della resolutioo destructio In sotanza afferma Eramanno la dissoluzione nonpuograve prescindere da una proporzione armonica iniziale la quale asua volta sembra richiedere la combinazione di due elementiopposti

Lrsquoedizione Burnettriporta il testo fino aiuxta primas

essentiarum species omnismultitudinis fundamenta

Il frammento di MLColker introduce la seguenteaggiuntafundamenta ut non solum

generationi quin immo et resolutionidestructionique sufficerent quorumtemperamentum medios etiam motuscontinuaret Nam siquidem duotantum generationi sufficiebant incontrarium motum totidem illiscontraria conveniebant quodoppositionis genus necessariumutrorumque temperamentumexigebat1

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Occorre inoltre osservare che i fundamenta374 sono daintendersi a tutti gli effetti come entitagrave conformi alle essenze dalmomento che ne rispettano la struttura Essi vanno intesi come ifondamenti costitutivi della realtagrave materiale e sono strutturati traloro in base a due estremi nel caso specifico la generazione e ladissoluzione delle coseSenza dubbio la glossa in questione appare assolutamenteconforme allo stile di Ermanno anche se egli non usa altrove iltermine destructio come opposto di generatio bensigrave il terminecorruptio Comunque destructio egrave la comune traduzione deltermine arabo fasaf nella versione vulgata del De magnisconiunctionibus tradotto da Giovanni di SivigliaSembra che Ermanno riproponga in micro anche sul pianodella costituzione degli enti materiali il medesimo schema in baseal quale la generazione si delinea come il momento inziale e ladissoluzione come quello conclusivo tra questi vegrave il momentopotremmo dire dellesistere che egrave caratterizzato dalmantenimento della proporzione armonica cessata la quale si hala dissoluzione375Potremmo rappresentare questo concetto secondo loschema seguente376

Medii motus

Generatio Destructio

TemperamentumNon egrave difficile cogliere in questo modello la struttura difondo del pensare neoplatonico di Ermanno poicheacute aldeterminarsi di livelli materiali del reale corrisponde ilmoltiplicarsi dei piani in base ai quali si articola il mondo della374 Egrave doverosa una riflessione sul concetto di fundamentum che in questo primo Libro egraveinteso da Ermanno in termini al contempo fisico-metafisici mentre nel secondo Libro avragraveuna connotazione naturalistica A conferma di come il filosofo dalmata come abbiamo avutogiagrave modo di ribadire prediliga un doppio registro interpretativo375 Ermanno che in questo frammento ha presente probabilmente Aristotele usa il terminedestructio in antitesi alla generatio Come segnalatomi da Ch Burnett infatti egli non usa maiil termine corruptio preferendo a questrsquoultimo quello di destructio376 Ringrazio il Prof Burnett per i preziosi suggerimenti fornitimi circa lrsquoelaborazione diquesto punto Lo schema riportato e alcune importanti riflessioni ad esso correlate infattisono frutto di una riflessione condivisa scaturita durante un incontro avvenuto a Londra nelquale ci siamo occupati di comparare la sua edizione critica con il frammento di Colker

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generazione Lrsquoimperfezione di questrsquoultimo esige di fatto lapresenza di un termine intermedio che faccia da ponte tra dueopposti Pertanto ha ragione Colker quando scrive chelaquofurthermore the newly discovered leaves offer reading differentfrom those in all the other and many of the divergences aresubstantial and even spectacularraquo377 In effetti egrave davverospettacolare il modo in cui Ermanno gioca sottilmente con alcuniprincigravepi quali quelli per esempio di proportio e moderatiodivertendosi a disegnare schemi sempre piugrave articolati cherappresentano in una forma che si fa man mano piugrave composita ilrapporto tra lrsquouno e il molteplice oppure come potremmodiversamente dire in questo contesto tra il tutto e una sua parteCiograve che colpisce piugrave di ogni altra cosa il lettore del DeEssentiis egrave il procedere prospettico dellrsquoindagine ermanniana laquale avanza lentamente nella comprensione della realtagraveaggiungendo ogni volta un tassello mancante riuscendo tuttavia ariconnettere in modo irreprensibile ogni nuova scopertaallrsquoassetto generale dellrsquoargomentazione senza produrre nelsistema alcuna discrepanza Il tutto in una prospettiva armonicaCome acutamente sottolinea Ch Burnett nel Commentario al DeEssentiis riferendosi alla creazione da parte di Dio della materia edella forma egrave come se Dio stesso portasse laquothe elements of theuniverse which are stamped with distinguishing marks andarranged into a higher order (Essence) and lower order(Substance) Beyond the Timaean language of this section and thedisclaimer of dualism (matter is not pre-existent) there appearsin Hermannrsquos drama an analogy at a cosmic level of biologicalreproductionraquo378 Effettivamente sembra che il filosofo dalmata377 ML COLKER A newly discovered manuscript op cit p 218 Purtroppo non saragrave possibilein questa sede analizzare in modo esaustivo tutte le integrazioni presenti nel frammentopercheacute ci allontaneremmo troppo dallrsquoargomento specifico che stiamo trattando ma neevidenzieremo gli aspetti piugrave significativi in relazione esclusivamente al nostro tema378 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 249 Il curatoresottolinea ancora sempre in questo passaggio come il mondo creato diventi laquoGodrsquos consortWhen He impregnates the universe with His semen (60rG iecit semina cf 73vF-G) theconsort herself acquires substance It is significant that Hermann does not use the wordslsquocreatersquo or lsquomakersquo in this context and chooses the word semina for the elements Moreoverthe semina themselves are potent only in that they reproduce through mixing (60rGcommiscendi potentia virtutisque generative) and therefore must be masculine and feminine(60vB) To ensure perpetual generation the masculine and feminine seeds are arranged sothat same sexes are not juxtaposed Three sets of masculine seeds match three sets of

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riproponga sul piano della composizione materiale lo stessomeccanismo generativo che riscontriamo nella regionedellrsquoEssenza Ancora una volta possiamo cogliere un virtuosismosia filosofico sia linguistico di Ermanno il quale ldquori-producendordquo ilmedesimo schema tanto nel mondo celeste quanto in quellosublunare sembra richiamare lrsquointima correlazione che sussistetra queste due regioni mostrandola sia in termini dipartecipazione sia di copia vale a dire di ri-produzione Sefissassimo la struttura del mondo sublunare in una foto-immagine ne ricaveremmo infatti su scala minore unarappresentazione ridotta del mondo superiore a partireovviamente da un livello ontologico inferioreErmanno invero nel descrivere i semina li chiama oltre chelaquoelementa simplaraquo o laquouniversalia elementaraquo anche laquominimasparticulasraquo essi si configurano come gli elementi primi e piugravepiccoli che concorrono alla composizione di un corpo e siidentificano con le qualitagrave primarie caldo freddo secco e umidoQuesti tuttavia non rappresentano solo laquola materia ma anche laforma delle cose379 in quanto il Creatore assegna a ciascuno diessi un ordine definito e un ldquosegno specificordquo Se dunquenellrsquoordine della formazione della materia cioegrave nella creazione deicorpi naturali i semi costituiscono le quattro qualitagrave primarie inquello che Burnett chiama laquolrsquoordine delle causeraquo380 (dovetroviamo i princigravepi della causalitagrave) essi laquorappresentano la materiae la forma delle cose (hellip) Primi nella composizione e ultimi nellarisoluzione essi sono il fondamento di ogni mistione I semi cioegravele quattro qualitagrave elementari costituiscono cosigrave come nel Desecretis lrsquounica trama materiale a partire da cui lrsquointero cosmodagli astri ai minerali egrave formato e ad essi egrave affidata lrsquounione ditutte le parti del cosmoraquo381I semi rappresentano quindi la materia prima da cui derivaogni composizione e si configurano come lrsquounione perfetta diforma e materia in quanto alla componente materiale dei semina

feminine seeds Only the third set (those seeds in Substance) have the potential for mixingEssence remains unchangingraquo379 Cf De Ess I p 92 60vC Ed Ch Burnett passo citato anche da Pinella Travaglia laquoHecitaque semina easque notas si quis rerum materias et formas esse concipiat eum recte arbitrariopinorraquo380 Cf lo schema offerto da Ch Burnett a p 10 della sua Introduzione al De Essentiis op cit381 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 288-289

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si aggiunge quella formale dei segni Sono delle particelleelementari prime nella composizione e ultime nella risoluzioneche ldquoprendono formardquo attraverso i signa presenti nella mentedivinalaquoLrsquounione della forma alla materia ndash ossia dei segni ai semi ndashnon egrave quindi una translatio formae ma una in-formazione dellamateria e dunque non si tratta del trasferimento di una (nuova)forma bensigrave del possedere una condizione piugrave che translatioformae egrave definibile come transmutatio materiaeraquo382Queste riflessioni sono importanti percheacute Ermanno quiintroduce proprio a partire dal rapporto forma-materia unanuova sfumatura circa il tema della differenzaDal momento infatti che la materia egrave informe ed egrave quindiuguale per tutti i corpi noi possiamo distinguere una cosa solo inrapporto a ciograve che la differenzia dalle altre cioegrave in base alla specielaquoOgni differenza infatti deriva dalla specie o dal numero e ledifferenze della specie derivano dalla proprietagrave della forma Allorasi puograve sostenere che il genere delle cose egrave costituito dalla materia(distinta tra Essenza e Sostanza) mentre la specie egrave data dallaforma cosigrave come lrsquoindividuo da cause esterne che derivano dallacausa movente Cosigrave come la materia recepisce numerose formeallo stesso modo la forma sembra accettare numerosi segniindividuali i quali differiscono poco nella forma e ancor menonella materia e si distinguono secondo la propria natura e certeproprietagrave individuali che li rendono molteplici ma noncompletamente differenti La dottrina della pluralitagrave dei segninella forma sembra dunque fondare la diversitagrave formale allostesso modo in cui la pluralitagrave delle forme fonda la diversitagrave deicorpi risultanti dallrsquounione di questa con la materia (hellip) Perciogravesecondo Ermanno la materia contiene in potenza tutte le forme esi attualizza una volta congiunta alla forma dunque la materia egrave ilsostrato universale di tutte le cose sussistenti Lrsquoorigine di tutte leforme invece egrave la pura e semplice forma della Divinitagraveraquo383Tutte le possibili forme derivano dunque da unrsquounica formaLrsquoelemento realmente distintivo egrave quindi la forma382 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile tesispecialistica discussa presso lrsquoUniversitagrave di Siena relatore profssa Michela Pereiracorrelatore profssa Paola Bernardini nellrsquoAnno Accademico 20102011 p 78383 Ibid pp 79-80

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I segni pertanto determinano la differenza e garantiscono lamolteplicitagraveAbbiamo visto come lrsquoArtefice dellrsquouniverso divise i semi inuna parte piugrave alta e in una piugrave bassa appunto lrsquoEssenza e laSostanza La prima egrave lrsquoelemento attivo lrsquoaltra egrave lrsquoelemento passivodella generazione del cosmoOmnem illam seminum massam in partem superiorem etinferiorem divisit prudentissimus artifex substantiam etessentiam ut dictum est appellans quo prompte hinc indecoirent actus et passiones384 in omnem rerumgenerationem385Lrsquoessenza dunque influenza la sostanza e questrsquoaspettoindica unrsquoaltra peculiaritagrave del pensiero di Ermanno che in questainterpretazione egrave assai originale pur mutuandola in parte dallesue fonti arabeCome opportunamente osservato da Pinella Travagliainfatti se il filosofo dalmata trae come abbiamo visto dal De

secretis lrsquoidea che laquoil Creatore divida la massa primordiale in unaparte superiore e in una inferiore egrave invece dovuta alla suainterpretazione lrsquoidea che la causalitagrave che intercorre tra questedue parti vada dallrsquoalto verso il basso Nello schema di Ermanno egravemolto chiaro che lrsquoessenza cioegrave il mondo astrale e in particolare ilcielo dello zodiaco egrave sempre e soltanto attiva mentre la sostanzacioegrave il mondo sublunare egrave sempre e soltanto passiva tutti ifenomeni naturali sarebbero cosigrave prodotti dallrsquoazione dellrsquounasullrsquoaltraraquo386Nel testo di Apollonio al contrario la produzione deifenomeni naturali avviene tramite unrsquointerazione tra i due mondie quindi una reciproca azione causale387384 Come segnalato da Ch Burnett a p 264 del Commentario nellrsquoIntroductorium I 2 (a5v) diAbū Macshar crsquoegrave scritto ldquoex quo actu et passione (ie of the upper and lower worldrespectively) mundi materiam permixtio fit generationum omnium materrdquo A testimonianza dicome Ermanno sappia fondere al meglio quanto appreso dalle sue fonti piugrave importanti sianoesse chartriane ermetiche o arabe385 De Ess I p 112 63rB Ed Ch Burnett386 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291387 Questo concetto egrave espresso con grande chiarezza come segnalato da P Travaglia in unaltro testo di Apollonio la Tabula Smaragdina esplicitamente citata da Ermanno laquoSuperiorade inferioribus inferiora de superioribus prodigiorum operatio ex unohellipraquo Cf De Secretis f 31r

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laquoEgrave allora interessante rilevare come pur accogliendo dal Desecretis lrsquoidea di una fondamentale unitagrave del cosmo ricondotta alfatto che esso egrave interamente costituito dalle medesime qualitagraveelementari lrsquoautore del De Essentiis abbia utilizzato questo stessoprincipio per esprimere una idea di causalitagrave di tipo verticale eunilaterale molto diversa da quella espressa dal De secretisraquo388Resta da definire in che modo vengono strutturate lrsquoEssenzae la Sostanza e che tipo di relazione si instaura tra queste dueregioni

Primum itaque substantiam amplectens quoniam ipsa seminaeiusmodi dederat ut partim mascula partim essent femineanec in eodem sexu ullum copule videret consensumfragilemque substantiam nec posse nisi artissimis retinerivinculis ita ordinanda vidit ne aliqua in parte contraria sibiinvicem occurrerent quorum discordia amice fidei pactoobstaret389Dio dunque allrsquointerno della Sostanza fece una parte di semimaschile e una femminile laquoin modo che fossero combinabiliassieme Una volta uniti secondo una disposizione particolare Diofece sposare le singole misture di ciascun seme disponendoletutte nella piugrave desiderabile forma quella sferica In questo dandoforma sferica alle singole misture il mondo sublunare eracompleto dei suoi quattro elementi ndash terra fuoco aria acqua ndashciascuno situato circolarmente sullrsquoaltroraquo390I semi furono sessuati affincheacute quindi potesse avvenire lagenerazione391 laquoAnche in questrsquoaspetto cioegrave nellrsquointerpretare ilprocesso di formazione in termini di riproduzione animale e lrsquoideache questo avvenga grazie allrsquoaccoppiamento tra qualitagraveelementari sessuate vi egrave un legame con il De secretis giagravesottolineato da BurnettPer quanto riguarda poi la determinazione di quali semisiano maschili e quali femminili Burnett fondandosi su 60vB-C p

388 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291389 De Ess I p 112 63rB-C Ed Ch Burnett390N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81391Nel descrivere la compositio che rappresenta il primo movimento di Forma e MateriaErmanno riprende laquothe lsquodramarsquo (interrupted at 60vC)raquo (Cf Ch Burnett Commentario al DeEssentiis p 264) e mostra nel dettaglio come si formano lrsquoEssenza e la Sostanza

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90-92 ritiene che maschili siano il caldo e il freddo e femminili ilsecco e lrsquoumido392Tuttavia mi sembra che non vi sia neacute in quellamenzionata da Burnett neacute in nessunrsquoaltra parte del testo unachiara posizione al riguardo E se da un lato Ermanno potrebbeaver inteso quella suddivisione aristotelicamente cioegraveconsiderando il caldo e il freddo come le due qualitagrave attive comeBurnett ritiene altrettanto probabile egrave che seguendo Apollonioegli abbia ritenuto il caldo maschile e il freddo femminile opiuttosto abbia ritenuto i semi essere maschili o femminili cioegraveattivi o passivi in base alle singole interazioni che avvengono divolta in volta tra lororaquo393In effetti in base agli elementi cheabbiamo a disposizione non egrave possibile sciogliere il dubbio Restail fatto perograve che Ermanno in piugrave occasioni riferendosi allagenerazione si sia avvalso di uno schema in cui elementi di segnoopposto nel processo di attrazione reciproca danno vita ai corpiIn questo senso il frammento ritrovato da ML Colker egraveemblematicoInoltre a fondamento del sostrato materiale egrave posto ilsecco poi il freddo seguito dallrsquoumido e dal calore Ladisposizione stessa degli elementi che deve rispettare la logicadella prioritagrave secondo lrsquoordine della purezza fa pensare ad unosviluppo del dinamismo causale su base naturalisticaCon lrsquoorganizzazione dei quattro elementi fondamentali dicui si compone la Terra la descrizione della compositio del mondosublunare egrave cosigrave terminata Ermanno in seguito passa adanalizzare la relazione che sussiste tra lrsquoEssenza e la Sostanza Inessa si trovano il doppio delle coppie dei semi elementari perciograveDio laquole ordinograve in modo armonico e proporzionato alla serie dellaSostanza secondo la ldquoproporzione egualerdquo euclidea Gli elementidellrsquoEssenza e della Sostanza risultano quindi essere gli stessi magli elementi dellrsquoEssenza non possono mescolarsi tra loro e quindinon possono generare alcun cambiamento nella sfera celesteInfine il guscio estremo dellrsquoEssenza venne diviso in dodici parti ndashlo Zodiaco ndash a ciascuna delle quali egrave assegnato un particolareelementoraquo394392 CH BURNETT Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 277393 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 292-293394 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81

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Nel mondo sublunare quindi i semi si mescolano tra loromentre nella parte superiore del cosmo ciograve non avviene affincheacutenon si verifichi alcuna alterazione degli elementi che lacostituiscono questo anche in virtugrave dellrsquoattrazione che il mondosopralunare esercita sulla parte bassa dellrsquouniverso contribuendoin tal modo alla formazione dei fenomeni naturali La generazioneinfatti puograve darsi solo tra un elemento passivo e uno attivo laSostanza che egrave divisa in quattro parti rappresenta lrsquoelementopassivo lrsquoEssenza invece suddivisa in otto parti egrave lrsquoelementoattivo Dal loro intreccio ha origine la genitura secondariaSecondo questo schema i pianeti e le stelle agiscono quindi sumateria e formaLo Zodiaco rappresenta lrsquoottava sfera che egrave la parte piugrave altadellrsquoEssenza ed egrave divisa come giagrave osservato in precedenza indodici parti che corrispondono alle dodici costellazionilaquoIn esso che rappresenta la parte piugrave attiva dellrsquouniverso egravecontenuta ogni cosa che avviene nel mondo sublunare tramite lamediazione delle sfere dei pianeti Anche questa parte vienesuddivisa secondo la composizione elementare alle due estremitagraveci sono rispettivamente il caldo-secco e il freddo-umido nel mezzoil freddo-secco e il caldo umidoraquo395La disposizione dellrsquouniverso seguiragrave esattamente lo stessoordine sulla base di queste tre regioni del cosmo che abbiamodescrittoIllustrata la composizione dei corpi infatti Ermanno passa aspiegare il modo in cui lrsquouniverso viene a disporsi laquoOne basicdistinction that he makes is between the universersquos lsquocompositiorsquowhich is the mixture of its ingredients and lsquodispositiorsquo which isthe shape and spatial relationship of its partraquo396Si tratteragrave di vedere lrsquoorigine dellrsquoorganizzazione spazialedel cosmo e le leggi che regolano i rapporti tra le singole parti chelo costituiscono le quali come vedremo seguono un principio diarmonia e proporzione che resta lrsquoelemento piugrave solido su cui sifonda qualsiasi legame395 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295396 CH BURNETT The Blend of Latin and Arabic Sources op cit p 43

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77 LLrsquorsquooorrggaanniizzzzaazziioonnee ddeellllrsquorsquouunniivveerrssoo llaa ddiissppoossiittiiooErmanno suddivide lrsquouniverso in tre regioni ognuna dellequali corrisponde ai tre ordini sopradescritti1) Una parte superiore costituita dallrsquoOttava sfera in cui sitrova lo Zodiaco corrispondente al mondo sopralunaredefinita anche Idem2) Una parte inferiore costituita dalla Terra ovvero ilmondo sublunare definita Diversum3) Una parte intermedia formata dai pianeti chiamataMediumPer la descrizione delle tre macro-sezioni in cui egrave suddivisolrsquouniverso e che ne formano la struttura riporteremo la pregevolesintesi operata da Ch Burnett nel Commentario al De EssentiisData la complessitagrave della trattazione ed il modo articolato in cuiErmanno sviluppa questo tema sarebbe veramente difficileriuscire a fare meglio Allrsquointerno di ognuna delle zone infatti ilfilosofo dalmata introduce ulteriori stratificazioniNel descrivere la costituzione dellrsquoUniverso egli scrive unpiccolo trattato di astronomia in cui i riferimenti a TolomeoEuclide Abū Malsquoshar MashalsquoAllah Teodosio al-Battani DoroteoEraclide Pontico Aristotele e Platone srsquointrecciano egregiamentefino a rappresentare un vero e proprio saggio astronomicocompleto delle maggiori teorie ed autoritagrave fino ad alloraconosciute397Il filosofo dalmata elabora un sistema in cui laquoltGodgt sets theuniverse in motionmdashor rather he makes the upper parts of theuniverse move whilst the lower parts remain stationary hencecausing a state of tension which can only be resolved by aharmonious bond between the two sets of parts (63vB)raquo398

397 In questa sede non egrave possibile approfondire ulteriormente questo punto per unaconoscenza piugrave articolata de quale e per inquadrare al meglio il rapporto tra la concezionedellrsquouniverso di Ermanno in relazione a Platone Aristotele Doroteo Eraclide Pontico AbūMacshar al-Battani e Tolomeo si rimanda a CH BURNETT Commentary of De Essentiis op citpp 52-55 ID Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century Western Philosophy opcit p 393-5 Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 43-169 e S KUTLESA CroatianPhilosophers op cit pp 58-70398 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 267-268

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Allrsquointerno di questa tensione poi i pianeti svolgono la propriaazione di mediazioneIl vincolo che tiene insieme la compagine di ognicomposizione egrave lrsquoamoreSecondo questo schema generale Ermanno ripropone sulpiano cosmologico lo stesso modello presentato a proposito dellacompositio in cui due opposti subiscono la mediazione di unelemento intermedio il quale a sua volta regola e rende possibilelo sviluppo della causalitagrave naturalelaquoInter duas extremitates media interposita suntraquo399

Medium

Idem Diversum

Amor

In omni rerum constitutione tenacissimum compaginisvinculum amor Videtur autem is amor mdash ut quam proximedescribam mdash internus quidam consortium unanimitatishabitus in mutuum inter sese invicem obsequium Quiquoniam prorsus diversis penitus alienus (prorsus enimdiversa dicimus que aut omnino diversorum generum aut subeodem genere longissime ab invicem distant) eiusmodimedium interponi conveniebat quod extrema fere maxime abinvicem distantia mediante huiusmodi vinculo conciliaret400Lrsquoelemento di mediazione dunque non fa altro che conciliarela natura completamente differente che contraddistinguelrsquoIdentico e il Diverso In questo senso lrsquoamore egrave consideratolrsquounico legame in quanto si configura come il nesso piugrave forte inassoluto capace di superare la differenza e generare al suointerno la costituzione delle cose401 Questo precetto serve a

399 De Ess I p 126 65rB Ed Ch Burnett400 Ibid p 128 65rE-F401 Sullrsquoimportanza di questa riflessione di Ermanno dovremmo soffermarci a lungo Inquesta sede tuttavia non ci egrave consentito farlo possiamo solo segnalarlo come spunto basilareper eventuali lavori futuri Qui ci limitiamo a ribadire che il filosofo dalmata introduceallrsquointerno del suo progetto di sviluppo cosmologico elementi naturali elevandoli ad unrango superiore percheacute risultino agenti attivi nel processo generativo

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sottolineare che tra le due estremitagrave non vrsquoegrave alcuna forma dicomunicazione direttaPer il filosofo dalmata infatti che in questo si rifagraveesplicitamente ad Abū Malsquoshar egrave fondamentale che lrsquoordinesuperiore non sia in alcun modo contaminato dalla caducitagrave diquello inferioreEcco percheacute subito dopo precisa che si debba stabilirecome medium un corpo che non sia neacute assolutamente uguale neacuteassolutamente diverso rispetto ai due estremi laquoe perciograve egrave dinatura doppia ndash sia differente sia concorde con estremi tantodiversiraquo In tal modo mentre si allea con uno respinge lrsquoaltro inmaniera proporzionataSic ergo cum extremorum alterum eiusdem esset naturealterum diverse medium ex mixta confectum est mdash alterisubstantie natura cognatum alteri nature quadamproprietate concedens Quod enim divina sunt corpora celestisnature est quod tam diversi motus inferioris mundi necessitashabebat quo hebetem hunc trahentia in omnem genituremotum concitarent402Posto che un tale movimento possa avvenire solo tramite unrapporto di ldquoaffetto naturalerdquo tra il mondo superiore e quelloinferiore la realizzazione di ogni genitura sta nellrsquoautoritagrave di unpotere che agisce e sostiene La forza piugrave intesa di tutte egrave la vis

agitativa che attiva ogni virtus agitans Per tale motivo laquoDio posenel mezzo dei lsquomediatorirsquo il piugrave grande tra tutti i corpidellrsquouniverso stabilendo completamente in esso lo stimologenerale della potenza attivatriceraquo Ermanno si sta riferendochiaramente al sole che grazie alla sua forma la quale lo rendeuguale in ogni direzione puograve illuminare tutte le cose allo stessomodo pur se ubicate in postazioni diverseAl sole furono affidati nondimeno in auxilium universitatismoderationi secretariis numero IX403Le determinazioni appena esposte ci aiuteranno a capiremeglio la struttura dellrsquouniverso proposta da Ermanno di cuitratteggeremo gli elementi essenziali402 De Ess I pp 128-130 65rF-G Ed Ch Burnett403 Ibid p 130 65vA

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laquoThe outer extreme of the universe is constructed out ofthree spheres which embody the Platonic principles of the Samethe Different and the medium respectively (63vF-G 64rD) Theequator of the Different sphere is the ecliptic divided into thetwelve signs of the Zodiac the movement of the Different sphereis entirely dependent on the movement of the Same The equatorof the third sphere is once again the ecliptic but the third spherehas a very slow revolving movement of its own It is on this spherethat the fixed stars (including the visible signs of Zodiac) areplaced Its movement is an eastward movement of the fixed starswhich was hypothesized to explain the observed advance of thevernal point with respect to the fixed stars (lsquothe precession of theequinoxesrsquo)raquo404Il movimento della sfera del Diverso dipende quindiintegralmente da quello della sfera dellrsquoIdentico mentre la terzasfera sulla quale si trovano le stelle fisse si muove molto pocoI semi elementari formanti lrsquoEssenza sono stati disposti daDio in maniera tale da non mescolarsi e da non far variare quindila sfera celeste laquoA questrsquoordine corrispondono i cieli dei pianetiNella parte piugrave bassa dellrsquoEssenza il Creatore ha collocato ciograve che egravecontrario alle parti piugrave alte della sostanza (il caldo) cioegrave la sferadella Luna che egrave fredda-umida per moderare la forza del caloreSalendo sempre piugrave in alto nellrsquoordine ha posto la sfera fredda-secca (Mercurio) la sfera ldquotemperatardquo Venere e quella calda-secca(Sole) Questrsquoordine viene ripetuto unrsquoaltra volta e proseguendodal basso verso lrsquoalto seguono la sfera fredda-secca (Marte)quella ldquotemperatardquo (Giove) quella calda-secca (Saturno) e quellafredda-umida (ottava sfera)raquo405Al limite opposto dellrsquoordine superiore si trova la Terraimmobile e posta nel punto inferiore al centro della rivoluzionedellrsquouniversoLa terra presenta ulteriori suddivisioni A causadellrsquoeccessivo calore prodotto dal Sole e dai pianeti Dio infattilaquogirds that part of the earth which lies immediately beneath theecliptic with a moist substance (the Ocean) This substance isdrawn out so that it effectively divides the earthrsquos surface into404 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 268405 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295

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twelve equal parts From these parts the twelve winds blowHence the lower extreme of the universe has the same number ofdivisions as the outher extremeraquo406Dal momento inoltre che i semi elementari presenti sullaTerra laquosi uniscono tra loro in coppie di elementi che a loro volta simescolano con altre coppie elementari negli oggetti naturali deveesistere una parte di universo che si trovi in completo e perennemovimento Essa egrave lrsquoottava sfera Tuttavia questo movimento peressere comunicato alla Terra che si trova nellrsquoopposta condizionedi completa immobilitagrave necessita di un medium esso egrave costituitodalle sette sfere planetarie dotate di movimenti diversiraquo407Nessuno dei corpi celesti infatti si muove allo stesso modolaquoFastest are those bodies which are higher and are by naturelighter However observation showed that Mercury and Venus aresometimes closer to Earth than the Sun is and sometimes fartheraway Hermann accepted the hypothesis of Platorsquos studentHeraclides of Pontus that Mercury and Venus move around theSun and they together move around the Earth thus distancinghimself from Abū Malsquosharrsquos system However he did not totallyendorse Heraclidesrsquo system which proposes Earthrsquos rotation Onthe contrary Hermann claims that the Earth is stationaryraquo408Per Ermanno quindi i pianeti svolgono un ruolo davverocruciale per la formazione ed il corretto sviluppo del cosmolaquoThis part of the universe has in his opinion been neglected(68vB-D) partly because of its paramount importance insecondary generation He first establishes the necessity of themedium for the stages of generation which he has alreadydescribed the motion by which (a) single seeds are joined inpairs and (b) pairs of seeds are mixed to form natural objectsmust be instigated by the only part of the universe which is bynature in perpetual movementmdashie the outer extreme For themovement to be communicated from the outer extreme to earth amedium or lsquomediating bondrsquo whose essence is harmony isnecessaryraquo409406 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 274-275407 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81408 S KUTLESA Croatian Philosophers op cit 4 pp 67-68409 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276

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I pianeti che costituiscono il medium hanno dunque lafunzione di mediare tra lrsquoIdentico e il Diverso410 Essi cioegravetrasferiscono laquoil potere dellrsquoUguale dellrsquoottava sfera mediandolotramite i suoi diversi movimenti planetari con il Diverso delmondo sublunare Questa perpetua opera mediatrice delle sferecelesti comunica movimento e proporzione alla secundariagenitura e il cosmo egrave reso armonico dallrsquoAmore introdottonellrsquouniverso dallo stesso medium che concilia le qualitagrave propriedi ciascun estremo Il movimento dei corpi celesti genera lamusica delle sfere411 perpetuamente in cambiamento lapartecipazione dei pianeti a questa stessa musica fa si che i corpidel mondo inferiore seguano i movimenti del mondosuperioreraquo412Ermanno chiude cosigrave secondo un laquoexuberant finaleraquo413 ilprimo libroCome abbiamo visto Ermanno assume delle posizioni moltoimportanti anche dal punto di vista astronomico che sarannoconsiderate valide fino al XVI secolo laquoThus at the end of thesixteenth century Tycho Brahe extended Hermannrsquos system byclaiming that Mercury Venus Mars Jupiter and Saturn movearound the Sun and all of them together move around the EarthThis is the well-known Tycho Brahersquos geocentrical systemraquo414Nello sviluppo delle sue argomentazioni il filosofo dalmatautilizza un metodo dimostrativo di stampo matematico egeometrico del quale egrave possibile dedurre cinque assiomifondamentali410 Ž Dadić circa questo tema ben sottolinea come Ermanno fonda temi astrologici con lafilosofia naturale di Aristotele Infatti scrive laquoastrological influences fit quite well intoAristotlersquos system of transmission of influence from the prime mover to the terrestrialsphere Astrological correspondences can be understood well precisely through thisinfluence of the celestial sphere on everything terrestrial in Aristotlersquos natural philosophyBut this combination still requires an explanation of the mechanisms of these influences andits positioning within the system of natural philosophyraquo Z DADIĆ Hermann Dalmatin op citp 163411 Su questo affascinante tema cf CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of SympatheticVibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth articolo in corso dipubblicazione412 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit pp 81-82413 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276414 S KUTLESA Croatian Philosophers I op cit p 68 Su questo punto cf Anche Ž DADIĆHermann Dalmatin op cit pp 187-195

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laquo1) If the universe is to be immortal it must be boundtogether by firm bonds Firm bonds cannot exist between thingswhich are completely the same (for they would coalesce into eachother and lose their separateness) or between things which aretotally different (for they would never agree) Therefore amixture of the same and different is necessary2) The elemental seeds cannot be entirely the same as oneanother because then they would not produce the variety ofthings required in the world Therefore they have to bedifferentiated into four qualities () One way of doing this is tomake the qualities alternately masculine and feminine so thatonly pairings between opposite sexes are made3) The elements resulting from these pairings ndash fire airwater and earth ndash have to have the shape which ensures leastdisturbance from outside The most suitable is the sphericalshape4) The sublunary universe has to have the best possiblerelationship with the superlunary universe This can be ensuredthrough the ratio of the numbers of their respective parts Themost appropriate ratio is eight to four ()5) For there to be generation there has to be an active and apassive entity The active entity being more perfect must behigher in the universe the passive must be lower To be passiverequires immobility Therefore the lower part of the universemust be immobile To be active requires motion Therefore theupper part of the universe must be perpetually in movementSince the universe is perfect its movement it is one movementwhich is perfect in that it has no beginning or end- ie circularmovement Thus the whole universe is a revolving sphere Thelsquolowestrsquo point of a sphere it its centre and this as reasondemands is immobile The earth therefore is immobile at thecentre of a revolving sphereraquo415La prima parte del De Essentiis si chiude cosigrave in un quadro ditotale armonia e proporzionalitagrave caratterizzato dalla perfezionedel movimento circolare415 CH BURNETT Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century op cit p 394

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IIILA SECUNDARIA GENITURA E LA FORMAZIONE

DEL MONDO NATURALE

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Capitolo terzo

La secundaria genitura e la formazione delmondo naturale

11 IInnttrroodduuzziioonnee aallllaa qquueessttiioonneeLa struttura del cosmo che Ermanno elabora come abbiamoavuto modo di vedere risulta essere assai articolata ed incentratasu un dinamismo causale organizzato su piugrave livelli ontologiciTale struttura nel corso del secondo Libro del De Essentiissaragrave ulteriormente approfondita fino ad organizzarsi in modoancora piugrave complessoMentre nel primo libro dellrsquoopera infatti Ermanno presentala relazione tra la Causa Prima e le essenze che ne sono unaderivazione diretta semplificando il precetto per cui crsquoegrave unalegitima causa et ratio che fa tutto ciograve necessariamente come egrave ndash laqual cosa porta il filosofo a concentrarsi sulla individuazione dellecause piuttosto che a descrivere semplicemente gli effetti e irisultati ndash nel secondo egli si concentreragrave in modo specificosullanalisi di tutto ciograve che il principio di causalitagrave ha determinatoe fatto sussistereAbbiamo anche visto come di fatto le cose prodottepossono essere comprese in maniera piugrave profonda solo comerisultato della differenza che sussiste tra il Creatore e le cosecreateLa causa primordiale inoltre determina la creazione e lagenerazione che riguardano rispettivamente i princigravepi di ognigenitura e la materia primordiale per quanto riguarda tutte lealtre cose esse afferiscono alla causa secondaria la quale seguetuttavia le decisioni della causa prima Dai movimenti dellamateria primordiale derivano poi la secundaria genitura e i suoiprodotti

Quoniam itaque primordialis cause motus bipertitus mdash increatione et generatione mdash rursus et generatio bipertito

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subdividitur mdash in primariam et secundariam Ac creatioquidem huiusmodi principiorum generatio primaria mdashprimarum rerum ex huiusmodi princigravepis que semel natenumquam occident utpote ex prima perfectione compactesecundaria vero ex isdem princigravepis per primariam eorum quenascuntur et occidunt usque nunc tamquam ex residuisminutiis denuo confecta (hellip) Secundaria vero cum perprimariam discendat necessario vel tempore posteriorsuccedit mdash ut hii quidem vero cum reliquis cause sequentisquam assumpsit sibi arbiter in eis que secunde dignitatisessent perficiendis416Tutto ha origine dalla causa primaria ovvero il Creatore cheha realizzato le prime cose tramite se stesso mentre ha affidate leseconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla sua causasecondaria la quale lo assiste nellrsquoattivitagrave generativa eseguendoperograve tutto tramite la sua misura e il suo progettoCome la causa prima dunque si divide in causa primaria ecausa secondaria allo stesso modo la generazione si divide ingenerazione primaria e secondariaLa generazione primaria riguarda il cosmo ed egrave imperitura ecostante la generazione secondaria invece afferisce alla mundana

proles i minerali le piante gli animali e si riferisce a tutto ciograve cheegrave caducoA partire da queste considerazioni possiamo notare come ilfilosofo dalmata divida il cosmo stesso e quindi la natura in treparti attuando allrsquointerno delle singole regioni dellrsquouniversoulteriori differenziazioniLa stessa natura sembra dover essere divisa in tre partinellrsquoIdentico nel Diverso e nel Misto che se vogliamo possiamochiamare con lo stesso nome con cui Platone denomina ciograve cheindica lrsquoanima del mondo precisa Ermanno La naturadellrsquoIdentico egrave in un certo senso condizione uniforme pura e deltutto semplice la natura del Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua al suointerno fosse impura mentre la Mista egrave obbediente allrsquoIdenticoche muove il DifferentePoicheacute la suprema sommitagrave del mondo egrave della naturadellIdentico quella piugrave bassa e inferiore del Differente la media416 De Ess I p 110 62vF-G-H Ed Burnett

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del Misto la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agentela Differente soltanto passiva la Mista un composto di entrambe leforze e condizioniIn tutta la sua struttura quindi il mondo egrave visto comecostituito da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento E una parte inferiore piugravebassa che egrave il mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoapprocciarele categorie e gli esseri inferiori preferisce una lettura fisica Ilmondo verrebbe cosigrave analizzato a partire da due diverseprospettiveAbbiamo altresigrave sottolineato che Ermanno mira in base allasua prospettiva filosofico-teoretica a colmare le lacune lasciate daAristotele e Platone nella concezione dellrsquouniverso Il secondolibro del De Essentiis ha inizio infatti proprio con questoproposito egli riconducendo tale questione al rapporto tra lacausa prima e la causa secunda a testimonianza di quanto siapreminente il tema della causalitagrave scrive

Nam si recte memini quoniam a primordio tractatusdivisione data inter causam primordialem et secundariamomniumque primordialis cause motuum duobus generibusdivisis quorum alterum generatio que et ipsa deinde bipertitosubdivisa secundariam per primariam produci signavimusmerito secundarie cause officio omnes secundariegenerationis motus nature cognatione quadam omniumvidelicet auctoris arbitrio administrantur417Tuttavia argomenta il filosofo dalmata per esaminare inmodo del tutto completo la costruzione dellrsquouniverso egrave necessarioanalizzare il fondamento che egrave il vincolo della struttura di ognicomposizione Ermanno identifica questo fondamento con i

417 De Ess II p 150 68v-E Ed Burnett

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pianeti che nello svolgere la propria funzione mediatrice tralrsquoIdentico e il Diverso rendono possibile la composizione dei corpiPoicheacute dunque il medium secondo la sua visione risulta inmodo assolutamente primario il nodo della composizione inquanto da quello stesso hanno inizio correttamente tutti i motisuccessivi egrave meritevole di un cosigrave grande potere come si egrave giagraveaccennato allrsquoinizio del primo libroIn base a queste considerazioni egrave possibile comprenderepercheacute sia cosigrave centrale per Ermanno lrsquoanalisi del fondamento cheegrave alla base della comprensione del tutto ed il ruolo dei pianetinellrsquoassetto complessivo dellrsquouniversoResta dunque da indagare il fondamento che egrave il vincolodella struttura di ogni composizione questo nodo egraveimportantissimo per avere una visione completa del mondo Nelsecondo Libro programmaticamente Ermanno per realizzarequesto intento comincia ad indagare il concetto di naturaanalizzato da diverse prospettive le differenti cause che dannoorigine alle cose i movimenti che producono la composizionedelle stesse le categorie di tempo e spazio che ne rappresentanola condizione fondamentale e le diverse forme compositiveLa secundaria genitura rappresenta quindi laquoil processo diformazione delle realtagrave materiali governate dalla Natura Mentre ilI Libro tratta dellrsquoordine delle cause che danno vita al cosmo quisi vede la produzione materiale della realtagrave del mondo sublunarea partire dalla mistione degli elementiraquo418 Inoltre laquothroughoutbook II Hermann illustrates how individual planets elicit anddirect the movements of particular creatures within the lowerextremeraquo419 La secundaria generatio dipende dunque dalla causasecondaria e gli effetti del proprio movimento producono lasecundaria genitura La causa secondaria segue una ratio e unalegge ben precise A tale proposito scrive Burnett laquoFor there to bepermanency there must be a bond of the Same and the Differentand binding the Same to the Different is lsquoproportionrsquo420Proportion determines the form and preserves the unity of each418 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 298419 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 295420 Come riportato in nota a p 12 del De Essentiis dallo stesso Burnett egrave opportuno precisarenuovamente che laquoIn many contexts proportio should be translated lsquoratiorsquo the wordHermann used for lsquoproportionrsquo in its strict sense is proportionalitasraquo

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individual by being present (i) in the mixture of its ingredient(compositio) and (ii) in the shape of its exterior (dispositio)421Secondary generation can only take place in the loweruniverse Each individual in secondary genitura is brought intobeing by the laws of proportions For two proportions (ratios)which are in symmetry have the property through the laws ofmusic of influencing each other (just as if two strings are tuned tothe same pitch when one is plucked the other will vibrate)Therefore the proportions determining the individual can bechanged by the alteration of a set of corresponding ofproportionsraquo422Percheacute ci sia proporzione e la parte superiore del cosmoldquoinfluenzirdquo quella inferiore deve esserci quindi una differenza Egraveforte il modo in cui Ermanno sintetizza questo pensiero chesembra basarsi oltre che su base geometrica anche su leggi fisichescoperte perograve solo molti secoli piugrave tardiIn questo quadro si coglie in modo ancora piugrave marcato lafunzione determinante che svolgono i pianeti in quanto elementimedi nella gestione e conservazione dellrsquouniversoIn una siffatta prospettiva inoltre anche il tema dellacircolaritagrave ritroveragrave la sua massima espressione percheacute non avragravepiugrave solo una valenza metafisica e teoretica ma anche fisico-astronomicaComprendere la natura significa per Ermanno partire daltema del fondamento per poi ritornare ad esso dopo averloarricchito di ulteriori elementi Egrave davvero sorprendente ladisinvoltura con cui egli utilizza i punti nodali del suo sistema dipensiero principio di causalitagrave logica della prioritagravescomposizione della complessitagrave in elementi piugrave semplici eutilizzo della ratio come strumento di indagine capace altresigrave diconferire proporzionalitagrave e armonia al tutto trasformandoli neipunti fissi del suo argomentare ed articolandoli poi in una visionecomplessa ma chiarificatrice della realtagrave Questo percorsocircolare condurragrave alla piena comprensione del tutto e faragrave lucesui segreti dellrsquouniverso421 Avevamo introdotto questo stesso concetto nel sect 51 del Capitolo II cui rimandiamo perun eventuale approfondimento Tuttavia egrave necessario ribadirlo anche in questa sezionepercheacute strettamente legato al tema della secundaria genitura422 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 12

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22 CCoommee ooppeerraa llaa sseeccuunnddaarriiaa ggeenniittuurraa llaa lleeggggee ddii nnaattuurraaPer poter capire la realtagrave egrave necessario perograve come abbiamoaffermato pocrsquoanzi indagare il problema del fondamento perriuscirvi egrave opportuno definire innanzitutto in modo corretto ilrapporto che intercorre tra la natura e la sostanza A tal propositoErmanno osserva che come ha rilevato anche Cicerone risultadifficile dare una esaustiva e precisa definizione della natura423Perciograve occorre distinguere ciograve a cui il termine natura si riferisceIl nucleo filosofico fondamentale della riflessioneermanniana dunque risulta essere in questa parte delloperalrsquoanalisi della natura Essa viene indagata a partire da almeno duediverse prospettive una specificamente naturalistica(comprensiva anche di una riflessione di carattere medico e di unariflessione di carattere astronomico-astrologico) unaltra di tipofilosoficoPer comprendere questa lsquonaturarsquo infatti nota il filosofodalmata gli scienziati tentano di descrivere la natura di tutti icorpi in modo individuale ndash sia quelli dei cieli sia quelli del mondosublunare Perciograve la medicina concepisce il corpo umano comeuna mescolanza di cose naturali Se qualcuno tuttavia tentasse dispiegare questi diversi usi del termine dicendo che si tratta di unaparola usata troppo genericamente la quale abbraccia differenticoncetti e comprende diverse applicazioni sbaglierebbe dalmomento che lrsquoordine medico comprende fra le sue dicitureanche lsquocose contro naturarsquo e in questa accezione non crsquoegrave nulla checontraddice il primo concetto di naturaOccorre assumere perograve come imprescindibile punto dipartenza il fatto che Dio egrave lrsquoinizio e la fine di tutte le cose e che alla423 ldquoNaturam ipsam ut ait Tullius Cicero diffinire difficile est Quapropter dividendum in primisest ipsum nominis subiectum Nec enim ullo modo eadem substantie ratione coherere videturduorum quippe omnino solo nomine communicantium nature vocabulum assignari solet Alteroquippe modo qui nec Poetam latuit qui aitrsquoHanc deus et melior litem natura diremitrsquo Sic enimet Seneca lsquoQuidrsquo inquit lsquoaliud natura quam deus et divina ratio toti mondo eiusque partibusinsertarsquo Nam et lsquoidem utrumquersquo dicit sed lsquodistare officiorsquo Altero vero quo Plato universitatisanimam triplici natura componit quam phisici amplexi corporum omnium tam celestiumquam infernorum naturas sigillatim etiam assignare conanturrdquo A p 296 del Commentario alDe Essentiis Ch Burnett chiarisce che il passo di Cicerone richiamato da Ermanno (Naturaipsam diffinire difficile est) egrave presente nel De Inventione I 24 Il verso rsquoHanc deus et meliorlitem natura diremitrsquo invece egrave di Ovidio Metamorfosi I 21 Per quanto riguarda la citazionedi Seneca egrave contenuta nel De Beneficiis IV 71

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prima forma di generazione di cui Ermanno ha discussoampiamente nella prima parte dellrsquoopera424 ne segue unaseconda425 Il passo successivo da compiere egrave lrsquoesame della causasecondaria e dellrsquoobbedienza da prestare ldquoalla legge di naturardquoPertanto egli chiarisce prima di tutto il tratto distintivo dellanaturaEst igitur ut michi quidem rectissime constitui posse videtur natura

perpetua quedam426Tutte le prospettive devono quindi convergere nellaconcezione della natura come soggetto dipendente dalla sostanzae da ciograve che origina il movimento dal momento che lrsquounicacertezza che si possiede su di essa egrave il suo essere perpetua427Lrsquoessere perpetuo della natura si contrappone dunqueallrsquoeternitagrave di Dio Questa distinzione come sottolinea TullioGregory laquotra eterno e perpetuo ebbe una larga fortunanellrsquoambiente di Chartres che trovava in essa la possibilitagrave diconciliare lrsquoassoluta onnipotenza e trascendenza di Dio conlrsquoinfinitagrave temporale del mondoraquo428Tale riflessione egrave perfettamente in linea con il modo diargomentare del filosofo dalmata il quale infatti introduce lastessa differenza allrsquointerno della genitura dividendola in unaparte invariabile e quindi fissa e in una mutevole perciograve variabilee soggetta al tempo Ancora una volta Ermanno gioca sulla dualitagraveinstaurando numerose corrispondenze fra i fenomeni fisici e424 Per un approfondimento su questo aspetto si veda tutto il capitolo precedente425 Sembra quasi che Ermanno voglia convincere anche gli scienziati e gli astrologici dellaVeritagrave per cui allrsquoopera di persuasione teologica approntata nel primo Libro ne segue unaseconda di matrice prettamente fisica rivolta agli esperti dei fenomeni naturali edastrologici426 De Ess II p 152 69r-A Ed Burnett427 laquoNature is the process in every creature of reproducing and preserving the species Thisprocess in that it is going on inside the creature comes about by the interaction of theelements themselvesmdashwhich either share a quality (similia [elemental]) or have no qualityin common (contraria [elemental]) Hermann describes this intrinsic force in more detailbelow 75rG-Hraquo Cf CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op citp 297 In questa stessa nota il curatore riporta lrsquoutilizzo della nozione di natura che fannoGuglielmo di Conches e Clarembaldo di Arras le cui elaborazioni sono simili a quelle diErmanno mostrando altresigrave come in realtagrave tutte queste definizioni della natura derivino dafonti di origine medica428 T GREGORY Anima mundi op cit p 55

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quelli astrologici senza tuttavia pregiudicare lrsquoarmoniadellrsquouniverso33 LLaa ddiivviissiioonnee ddeellllaa ggeenniittuurraa iinn ccoonnssttaannss ee oocccciidduuaaDopo aver chiarito gli aspetti filosofici iniziali dai qualimuove la sua ricerca difatti egli delinea i fondamenti teorici delconcetto di genitura distinguendola come anticipato in costante(costans) e peritura (occidua)

Genitura vero bipertita mdash constans et occidua mdash et constansquidem primarie generationis occiduam autem genituramdicimus omnem secondarie generationis prolem429Essendo inoltre la genitura nientrsquoaltro che il principiouniversale del mondo questo ci induce a pensare sostieneErmanno che la stessa natura debba essere divisa in tre partiIdentico Diverso e Misto chiarendone i rispettivi legamiEadem natura est status quidam uniformis purus et omninosimplex diversa natura est habitudo multiplex tamquaminfluente alteritate turbida mixa vero eidem obediensdiversam movens Deinde diversa bipertito subdivisa ingenituram occiduam et partem constantis quod posteriusliquebit Quoniam igitur suprema mundi extremitas eiusdemnature infima diverse media mixte erit quoque natura eademagens tantum diversa tantum patiens mixta utriusque vireset affectus commiscens430La genitura secondaria deriva proprio dalla commistione tralrsquoIdentico il Differente e il Misto e cosigrave la natura che mischia egrave lacausa secondaria di tutte le cose e del loro moto

429 De Ess II p 154 68vB Ed Burnett430 Ibidem 68vC-D Proposta di traduzione ldquoQuella stessa natura egrave in un certo sensocondizione uniforme pura e del tutto semplice la natura Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua fosse impura mentre la Mista egraveobbediente allrsquoIdentico che muove il Differente In seguito la natura Differente come sichiariragrave piugrave avanti saragrave suddivisa in genitura variabile (peritura) e parte della costanteDunque poicheacute la suprema estremitagrave del mondo egrave della natura Identica lrsquoinfima delDifferente la media del Misto anche la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agente(attiva) la Differente soltanto passiva la Mista un misto di entrambe le forze e condizionirdquo

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Nel sistema di pensiero di Ermanno laquoNatura si pone anchequi come il principio della continuitagrave e dellrsquoordine fisico ove laparte attiva egrave costituita dalla virtus agens o ignis artificus chescende dai cieli adattando e determinando ogni moto deglielementi inferiori intesa come il principio che genera e conserva isingoli esseri ovvero causa secondaria rispetto a Dio causa primala natura si identifica con la platonica anima mundi di cui ripete lacomposizione trasposta su un piano esclusivamente fisico (hellip) Masoprattutto si fa chiaro in Ermanno di Carinzia il legame tra questaconcezione della natura e le dottrine astrologiche che tornavanocon le nuove traduzioni tra cui per opera di Ermanno il classicoIntroductorium di Abū Malsquoshar causa di moto e di vita i cieli e ipianeti divengono i veri dominatori del tempo e dei processi chein esso si svolgono mentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in una serie di corrispondenze affinitagrave einfluenze tra i pianeti e le singole parti del corpo umanoraquo431Spiegata la causa che dagrave origine ai corpi naturali il filosofodalmata dirige in seguito la propria attenzione sullrsquoeffetto dellecause in particolare sugli effetti per mezzo delle specie stabilitelo fa rifacendosi a Boezio

Est enim causa primordialis et efficiens ut Boetius scribit432que ipsa vi propria movet et explicat secundaria vero perquam aliquid administratur tertie et quarte ac deinceps exquibus et in quibus aliquid fit ultima est finis omnisintentionis Est igitur primordialis cause singulariter primusmotus quem primariam generationem nominavimussequentes omnes eiusdem quidem principaliter sed ex tertiiset quartis per secundariam quos sub nomine secundariegenerationis comprehendimus Primum igitur totum ipsumgeneraliter constituendum videtur deinde per membrasingillatim insequendum433

431 T GREGORY Speculum naturale op cit p 22432 Ch Burnett riporta a p 298 del De Essentiis il riferimento a Boezio (segnalato anche da MAlonso) In Topica Ciceronis PL 64 1145D-46A in cui laquoBoethius summarizes Aristotlersquos fourcausesand there are verbal parallels between Hermann and Boethius Guindissalinus takesHermannrsquos definitions of efficient secondary and ultimate causes and comments on them inDe Processione p 17 11-13raquo433 De Ess II pp 154-156 69rD-DE Ed Burnett ldquoInfatti come scrive Boezio crsquoegrave la causaprimordiale ed efficiente la quale essa stessa si muove tramite la sua propria intrinseca forzae la estrinseca mentre la secondaria egrave quella con cui qualcosa viene compiuta le terze e lequarte cause sono quelle al di fuori delle quali e nelle quali qualcosa viene creata lrsquoultimacausa egrave il fine (destinazione) di ogni intensione Pertanto egrave il primo moto della causa

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Appare in maniera molto evidente e marcata la volontagrave diErmanno di dare risalto al principio di causalitagrave che porta allaseconda genitura e che a sua volta egrave inscindibile dal concetto dimovimento In questo modo la seconda generazione si configurasempre piugrave chiaramente come il moto universale della genituravariabile Ermanno infatti sulla scia di Boezio il quale a sua voltasi rifagrave ad Aristotele individua una causa efficiente e primordialealla quale obbedisce una causa seconda da cui dipendono poi leterze e le quarte cause infine crsquoegrave ultima causa che est finis omnisintentionis si tratta della causa finaleMa percheacute Ermanno la pone come ultima Verrebbe dapensare che egli attribuisca alla causa finale lo stesso ruolo che leconferisce Aristotele nellrsquoEtica Nicomachea ad indicare che il benenon egrave un principio trascendente ma teleologico verso cui tutte lecose tendono pertanto riguarderebbe il bene specifico dellasingola cosa In questo senso vi sarebbe comunqueneoplatonicamente il ricongiungimento da parte dellrsquoente con ilprincipio dal quale dipende Tale struttura metafisico-teleologicadagrave massima compiutezza allrsquooperato divino in quanto determinala natura del Tutto come una totalitagrave organica ed unitariaperfettamente armonizzata in tutti i suoi molteplici e piugrave specificilivelli Sul piano filosofico-teoretico e perfettamente in linea conun modo di intendere la realtagrave di stampo neoplatonico especificamente procliano Ermanno identifica Dio con il principioda cui deriva il cosmo intendendolo cioegrave laquocome fonteassolutamente originaria e trascendente del ldquoTuttordquoraquo434 il cheporta nella prospettiva cristiana di Ermanno ad una laquosempre piugraveradicale teologizzazione del reale che implica in seacute il recupero e laripresa entro una prospettiva filosofica sistematica di tutta latradizione del paganesimo grecoraquo435Su questo concorda in pieno Ch Burnett il quale a propositodellrsquoinflusso del paganesimo greco e latino nello sviluppo del XIIprimordiale in particolare che chiamiamo prima generazione mentre tutti i (moti)successivi senza dubbio sono principalmente dellrsquoIdentico ma dalle terze e quarte (cause)attraverso la seconda generazione comprendiamo quelle cose sotto il nome di secondariagenerazione Sembra per prima cosa che si debba stabilire in generale la natura proprio diquello stesso (moto) e poi proseguire separatamente per partirdquo434 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla Teologia Platonica di Proclo EddellrsquoOrso Alessandria 2008 p 14435 Ibidem

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secolo scrive laquoone characteristic of Latin theologians andphilosophers of the first half of the twelfth century is that theyexploited the pagan philosophers either for independentjustification for the truths of the Christian religion or for ldquonaturalreasonrdquo which established truths which were independent of anyrevealed religionraquo4363311 II mmoovviimmeennttii ddeellllaa sseeccoonnddaa ggeenneerraazziioonneeIl moto della genitura variabile tuttavia si divideprincipalmente in traslazione e trasformazione

Translationis due sunt species altera ex primariacompositione in secundariam altera converso reditu exsecondaria in primariam Alteritas autem inter habitum etaffectionem utrinque dupliciter habitu quidem inter extremaet medium (extrema quidem ut cum adipiscimur autprivamur medium inter augmentum et detrimentum)affectione vero aut inter contraria ut ex calido frigidum autex utrolibet magis vel minus437La genitura variabile dunque risponde alle stesse logichecostitutive che nel primo Libro Ermanno ha attribuito al luogoAllrsquointerno della translatio possiamo distinguere una primaforma di moto lineare che va dalla prima alla seconda compositioed una seconda invece di moto circolare che al contrario dallaseconda compositio torna alla prima Per quanto riguarda latrasformazione ovvero il mutamento anchrsquoesso di natura dupliceviceversa si verifica o tra lrsquoestremitagrave o il medio di qualcosaoppure tra due opposti438 esso si articola tra gli estremidellrsquohabitum e dellrsquoaffectionem Egrave molto difficile dire quale delledue interpretazioni del termine habitum sia corretta Tuttaviapreferiamo renderlo con lsquodisposizionersquo piuttosto che con

possession (scelta per la quale opta Burnett) poicheacute ciograve che muove436 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers op cit p79437 De Ess II p 156 69rF Ed Burnett Per maggiori precisazioni concettuali e per ilconfronto con Boezio Cf Il Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett p 299438 In questo passaggio puograve ravvisarsi anche un riferimento alla dottrina dei contrari dimatrice eraclitea

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un ente al cambiamento egrave la propria strutturazione dispositiva adaccogliere passivamente il cambiamento piugrave che una condizionegiagrave acquisita Lrsquoaffectio drsquoaltra parte fa riferimento proprio adunrsquoacquisizione passivaSono chiare le ascendenze della filosofia aristotelica ed inparticolare della Fisica e del De Generatione et CorruptioneIl passaggio di una sostanza da una forma ad unrsquoaltra e lasua trasformazione attraverso lrsquoassunzione di determinatequantitagrave e qualitagrave sono delle riflessioni molto importanti giaccheacutespiegano il dispiegarsi del mutamento rispetto alla sostanza unicadalla quale tutti i corpi derivano Proprio per questo Ermannosubito dopo aggiunge cheUt traslatio quidem ipsius substantie intelligatur alteritasautem in quantitate et qualitate et siquidem his annumerarivelimus loco et tempore ac deinceps per ordinem Quorumquoniam per species infiniti sunt universum numerum sub hisduobus generibus comprehendimus sub primo quidemprimum et ultimum sub secundo omne medium intervallumcum multiplici mediorum vicissitudine Deinceps igitur hiimotus et inter ipsas geniture partes discernendi439La questione principale qui analizzata egrave il rapporto tra lrsquoordo

causarum e le specie differenti In effetti in precedenza il filosofodalmata dapprima ha chiarito il rapporto che sussiste tra la causaprima e le altre cause ora invece deve esplicitare in modo nitidola relazione che intercorre tra il dinamismo causale e i diversi tipidi enti che a partire da esso vengono a determinarsiEcco percheacute deve inserire allrsquointerno della stessa genituradue distinti ordini ontologici uno imperituro e lrsquoaltro mutevolecosigrave da riprodurre lo stesso schema di derivazione da parte di unlivello ontico inferiore nei confronti del principio di causalitagravesuperiore che pure dipende come abbiamo visto dallrsquoordinegenerale delle cause e quindi dalla causa prima439 De Ess II p 156 69vA-B Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoTutto ciograve serve aspiegare la traslazione di quella stessa sostanza e la sua trasformazione in quantitagrave e qualitagravein spazio e tempo se desideriamo almeno che siano incluse tra queste e di seguito perordine Poicheacute sono infiniti per specie includiamo sotto questi due generi il numerouniversale di quelli il primo e lrsquoultimo sotto il primo ciascun intervallo medio insieme con lamolteplice alternanza sotto il secondo genere Poi anche questi moti si devono discernere frale stesse parti della genitura

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Piugrave specificatamente la genitura invariabile (constans) egraveprodotta dal movimento di princigravepi integri e compiuti ed egrave tenutainsieme da tutti questi stessi (princigravepi) pertanto non giungeragrave maial termine (allrsquoultimo moto) La genitura variabile invece serve agarantire il perpetuarsi della natura in corpi piugrave piccoli cheimitino i princigravepi da cui sono stati generati La natura occidua egravestata regolata perciograve secondo tre habitudo (il termine indica quiuna tensione fra due cose simili e contrarie) il grembo dellagenitrice lo spazio e il tempo Le condizioni che rendono possibilela genitura variabile sono dunque lo spazio il tempo e ilricettacolo materiale Ecco che quindi lo spazio e il tempo inquanto essenze vengono a svolgere attraverso lrsquoazione regolativadellrsquohabitudo il proprio ruolo di agenti causali i quali rendonopossibile la genitura variabile e per contro lrsquoavvicendarsimutevole degli enti allrsquointerno della perpetuitas della natura Egravecome dire che anche entro il regno del mutevole le essenze sonoradice di ogni differenza Si ripropone in tal modo in uno scenariocompletamente nuovo il legame profondo che lega la differenzaallrsquoidentitagrave e il proprio dispiegarsi allrsquointerno del suo stessoorizzonte metafisicoMa cosa intende ora alla luce di queste ulteriorispecificazioni il filosofo dalmata per luogo Egli ne fornisce ladefinizione seguenteItaque locus quidem in omnibus his ndash longo lato et alto ndashatque velut ex his confecto circumferente Siquidem omnecorpus aliquo in loco est et omnem corporis terminumlocalem esse necesse est Videtur itaque locus universalis sedeset receptaculum omnis circumscriptibilis substantieCircumscriptibilem vero substantiam dicimus omne corpusaut rem infra determinabile spatium contentam440A dimostrazione di quanto sia complesso definire il luogointeso come entitagrave metafisica nella quale si sviluppa il mondo

440 De Ess II p 158 69rF-G Ed Burnett ldquoDunque lo spazio consiste di tutte questedimensioni lunghezza larghezza altezza ed egrave come se fosse da esse delimitato tuttrsquointornoDal momento che ogni corpo egrave in qualche luogo egrave necessario che ciascun limite di un corposia di carattere spaziale Sembra pertanto che lo spazio sia la sede universale ed il ricettacolodi ogni sostanza che si possa circoscrivere (delimitare) In veritagrave definiamo sostanzadelimitata ogni corpo o cosa che egrave contenuta allrsquointerno di uno spazio determinatordquo

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della mutevolezza possiamo notare che Ermanno vi si soffermipiugrave volte Dopo averne spiegato infatti nel primo Libro lestrutture costitutive ora ne precisa le condizioni ldquofisicherdquo diconsistenza effettuale Il luogo si configura pertanto come il dovemateriale in cui le cose esistono e sono circoscritte Esso egrave inoltrepur essendo la ragione del consistere quantitativamentedeterminabile In ogni caso anche tale concetto esprime un pienosincretismo tra la prospettiva platonica e quella aristotelicapoicheacute in questa definizione rientrano tanto il riferimento allaldquochorardquo platonica quanto alla substantia intesa in sensoaristotelico vale a dire come un ente determinatoPotremmo anche descrivere il luogo come la cornice entro laquale ricadono tutte le parti del mondo che in quanto tali sonoquantificabiliEsse dunque sono fissate dallo spazio o dal numero Tantoche se qualcuno tentasse di procedere secondo Ermanno dalnumero fino alle cose piugrave piccole o dallo spazio fino alle cose piugravegrandi troverebbe lrsquoinfinitoAncora una volta ritroviamo su scala fisica larappresentazione di un concetto metafisico che cosrsquoegrave infatti illuogo se non lrsquoidea di proporzione scandita da piugrave intervallispaziali fattasi materiaQuesto implica che nel creato si rinvengano princigravepi perfettiche devono essere scandagliati e letti adeguatamentePertanto Dio ha offerto allrsquoingegno umano la possibilitagravequalora ci si trovi dinanzi allrsquoincapacitagrave di scegliere di fronte ad unbivio o ad un percorso irregolare di guidare lrsquoinclinazionedellrsquoindeciso in modo che dove fosse impossibile cogliere laquantitagrave subentrasse lrsquoinclinazione verso la vastitagrave e al contrarioquella vastitagrave essendo certo immensa portasse al discernimentodella quantitagrave Un porsquo come affermare che a partire dalla parte sipuograve giungere al tutto e viceversaOccorre anche rilevare lrsquoimportanza dei numeri come entitagravenon solo geometricamente fondanti ma perfino metafisicamenterilevanti nel discernimento corretto del rapporto intercorrente tralrsquouniverso e gli enti che lo costituiscono Potremmo pertantotranquillamente ravvisare in questo sistema un ordine geometricodi dimostrazione della natura

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Dio tuttavia precisa Ermanno non rientra neacute nella quantitagraveneacute nella grandezza ne consegue che Egli egrave infinito e non puograveessere circoscritto in nessun limite In virtugrave di questeconsiderazioni secondo il filosofo dalmata lrsquoinfinito puograve essereconcepito solo da Dio stesso in quanto Egli solo egrave infinito ed egravelrsquoautore della vastitagrave e della grandezza Ritorna qui sottoformadifferente lrsquoassunto della perfetta identitagrave di Dio rispetto ai suoiattributi Dio egrave lrsquoinfinito stesso mentre la natura lo spazio e iltempo che sono determinazioni divine possiedono lrsquoinfinito comeaccidente441Pertanto ciascuna cosa che viene creata egrave necessario che siacontenuta fra confini limitati Nemmeno le cose incorporee sisottraggono a questa legge Sulla scia di queste considerazioni eriprendendo il Timeo Ermanno arriva ad affermare che anchelrsquoanima che fa parte delle cose incorporee non puograve sottrarsi aquesta legge pertanto la sede dellrsquoanima razionale risiede nellospazio limitato dei singoli corpi i quali dopo la morte sonocollocati in spazi determinati del cielo o della terra anche con altripoteri ritenuti validi dagli uomini per via della fede Ciogravenonostante le cose incorporee non sono nello spazio dato che lostesso spazio egrave un accidente del corpoSi puograve concludere perciograve osservando che lrsquouniverso perErmanno pur essendo caratterizzato da una serie di intervalliovvero di differenti sezioni dimensionali vada concepito comeuna continuitagrave spaziale continuitagrave che egli ravvisa anche neltempo44 IIll tteemmppoo

Tempus autem est pars evi circulari motu in perpetuumcontinuata lsquoPartemrsquo autem dico non quod ex temporequicquam accedat evo ut nisi tempus fuerit minus integra sitevi plenitudo [] lsquoEvumrsquo quippe status simplex individuusidem et omnino interminus Videtur tamen quasi divisionemrecipere ex tempore et ante tempus pariter et siquidemunquam finiturum est post tempus ndash nulla quippe evi sedquecumque diversitas temporis est Habet enim omnisdiversitas initium [] Qui tempus omne ita ab evo deducit utomne eius differentiam que ipsum evo eximit plane motus

441 De Ess II p 158 69vB-C Ed Ch Burnett

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dissimilitudo administrat ut et ipsa quidem simul incepissenecesse sit et si modo ita existimari fas sit simul etiamdesitura442Dunque il tempo per Ermanno egrave parte dellrsquoeternitagrave parteche procede incessantemente secondo un moto circolare Conldquoparterdquo perograve egli non intende che il tempo possa implicare ilpassaggio dal tempo allrsquoeternitagrave Egli infatti osserva che se iltempo non fosse esistito la pienezza dellrsquoeternitagrave non sarebbemeno integraLrsquoeternitagrave risulta quindi una condizione sempliceindivisibile identica e del tutto illimitata Tuttavia essa sembraricevere una sorta di divisione dal trascorrere del tempo sia nelpassato sia nel futuro Infatti prosegue Ermanno non vi egrave nessunadifferenza in relazione allrsquoeternitagrave ogni differenza egrave propria deltempo Il tempo perciograve egrave lrsquoinsinuarsi della differenza nella perfettaidentitagrave dellrsquoeternitagrave Ciascuna differenza in effetti deve avere uninizio ma leternitagrave potremmo dire non ha inizio bensigrave egrave ulteriorerispetto al concetto stesso di inizio cioegrave non egrave collocabile innessun intervallo definito Il tempo invece ha inizio ed egrave resocontinuo da un movimento circolare esso nella propria circolaritagravedunque viene a delinearsi come una sorta di ldquoimmagine mobiledelleternitagraverdquo per usare unrsquoespressione platonica La circolaritagrave simanifesta anche nella rivoluzione continua dellrsquouniverso e deicorpi celesti nel loro movimento perpetuoIl tempo pertanto egrave parte dellrsquoeternitagrave parte che procedein modo perpetuo in virtugrave di un movimento circolare Inquestrsquoottica lrsquoeternitagrave si configura come uno stato che nella suaindivisibilitagrave egrave senza limiti Il tempo invece esprime la diversitagraveche caratterizza la natura del rapporto tra il tempo il movimentodegli astri e lrsquoinflusso che questi ultimi hanno sulla terraQuesta concezione egrave riconoscibile anche nel movimento dirivoluzione dei pianeti e dellrsquouniverso Mentre infatti il moto dirivoluzione planetario circoscrive differenze di tempo definite eparziali il moto di rivoluzione dellrsquouniverso segue unrsquounicacompleta generale rivoluzione che comprende quella di tutti ipianeti e delle stelle egrave a partire da questo principio secondo ilfilosofo dalmata che gli scienziati riescono a risalire allrsquoorigine

442 De Ess II p 162 69vH-70rA-B Ed Ch Burnett

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delle alluvioni e delle conflagrazioni dellrsquouniverso Su di esso sibasano altresigrave le immagini mitiche e poetiche della creazione dellequali riporta vari esempi tra cuiOcceanum mensis invitasse celicolas et Apollinem ministrumferventibus escis terras perfudisse alterum Solis443 filium cumpatrio curru exorbitantem terrena exussisse444Il tempo storico per Ermanno in questo completamenteaderente al pensiero di Abū Malsquoshar viene interpretato a partireda una prospettiva astrologica laquoLrsquoastrologia mdash vertice dellescienze sacre e profane mdash diviene la nuova ermeneutica dellastoriaraquo445Cosigrave egli sulla scia dellrsquoinsegnamento del filosofo araboinquadreragrave la storia nel piugrave ampio quadro dellrsquooroscopo di Cristoche si inserisce nel sistema ancora piugrave grande dellrsquooroscopo dellereligioni Infatti secondo laquouna costante tradizione sono le stelle afissare la storia e le caratteristiche dottrinali e rituali delle variereligioni mentre la dignitagrave della previsione astrologica trovaconferma nellrsquooroscopo di Cristoraquo446 Questi temi sono statiintrodotti in Europa dallo stesso Ermanno con la traduzionedellrsquoIntroductorium di Albumasar che conferma laquoil provvidenzialegoverno di Dio attraverso i cieliraquo447Questo filone avragrave una grande fortuna e comeopportunamente sottolinea Tullio Gregory da laquoErmanno diCarinzia a Ruggiero Bacone dal De vetula allo Speculum da PietrodrsquoAbano al Roman de la rose e a Dante la nuova scienza greca edaraba serve a esaltare con lrsquooroscopo di Cristo la potenza di Dio einsieme degli astri Come riassunto di questa tradizione al

443 Il riferimento egrave al Timeo 22C444 De Ess II p 164 70rF Ed Burnett La metafora dellrsquooceano come segnalato da ChBurnett a p 305 del De Essentiis egrave tratta dal Commentario al Somnium Scipionis di MacrobioII 10 10-11 ldquoIgnem aetherium physici tradiderunt umore nutririhellip Et hoc esse volunt quodHomerus hellip sub poetice nube figmenti verum sapienti bus intellegi dedit lovem cum dis ceterisid est cum stellis profectum in Oceanum Aethiopibus eum ad epulas invitantibusrdquo Comesottolineato dallo stesso Burnett laquoMacrobiusrsquo myth illustrates the physical theory that theplanets are nourished by water vapour from the earth Hermann adapts the story to his ownphysical theoryraquo445 T GREGORY Speculum naturale op cit p 59446 Ibidem447 Ibid p 60

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principio del Quattrocento un cardinale di Santa Romana Chiesapoteva scrivere della nascita di CristoNon est ergo fidei dissonum et est rationi naturali consonumquod sub bona coeli dispositione seu costellatione natus fuerita qua complexione bonitas naturaliter in eo dependere potuitsicut etiam supra dictum est de conceptione in utero virginisquantum ad naturalem praeparationem materiae etfomentum Unde iuxta hunc modum non videtur inutilefiguram nativitatis Christi veraci calculatione describere utinnotesceret secundum astronomos qualis tunc eratdispositivo coeliraquo448Lrsquoastrologia e i suoi strumenti costituiscono quindi apartire dal XII secolo un punto di riferimento costante laquodeldibattito filosofico e teologico venendo a proporre e imponendouna concezione dei grandi processi storici come rispecchiamentoed effetto della varia successione delle figure celesti Si definivacosigrave unrsquoidea di tempo storico non piugrave legata al tempo biblico mdashsegnato da interventi di Dio dalla creazione allrsquoincarnazione e diqui al giudizio finale ma connessa al tempo celeste scandito dalsuccedersi delle congiunzioni di Saturno e di Giove e da altrildquoperiodirdquo planetari Certo i cieli nellrsquouniverso cristiano sonostrumenti che realizzano i piani provvidenziali del Creatore ma difatto la presenza di Dio si fa sempre piugrave lontana e i veri attori dellastoria sono i corpi celestiraquo449 In questrsquoottica dunque il tempostorico egrave solo il riflesso e la realizzazione del tempo astrologicoErmanno si sofferma a lungo su questo tema esponendo levarie interpretazioni astrologiche relative alle differenze deltempo e soffermandosi in particolare sulla teoria dellecongiunzioni celesti che scandisce le fasi della storia umanaLrsquoastrologia permette laquola lettura nei cieli delle cause e deisegni dellrsquoaccadere i ldquogiudizirdquo astrologici sono validi strumenti dianalisi del passato come del presente e di previsione del futurosoprattutto se riferiti non ai singoli individui ma ai grandifenomeni storici che coinvolgono i popoli i moltiraquo450

448 Ibidem449 Ibid p 80450 Ibidem

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Ermanno dimostra di conoscere a fondo questa tradizioneesponendo diverse tesi e sfoggiando una vasta bibliotecaastrologica araba da Abū Malsquoshar a MashalsquoAllah ma conriferimenti anche a testi siriani e persiani451A proposito di queste e della concezione del tempo e dellasua personale interpretazione egli precisa cheVidentur itaque omnes hee differentie in tres principaliter

distribui partes prima quidem celebris secunda probabilistertia necessaria Celebris est quam omnium usus probatprobabilis est que apud sapiente set presertim in ea studiorumparte notos constat necessaria est cuius vis validissima minustamen ceteris nota Ac celebris quidem tripertita annuamensurna diurna452A partire da questa osservazione egli comincia adesaminare poi lrsquointima correlazione tra il tempo ed i movimentiastraliNos tamen tertiam excipientes proprie et velut privilegioquodam lsquonecessitatisrsquo vocabulo significari volumus mdash licetceteris nequaquam inmundibus Si enim vel singuliquarundam stellarum reditus certas temporis differentiasmetiuntur quanto magis integrum et generalem omniumsiderum et stellarum circuitum necessaria totius mundinovitas consequitur453La corretta visione della concezione del tempo egrave quella delletripartizioni454 che insieme alle altre suddivisioni si trovano

451 Per un approfondimento cf CH BURNETT Hermann of Carinthiarsquos Attitude op cit pp 310-311452 De Ess II pp 162-164 70rC-70rD Ed Ch Burnett453 De Ess II p 164 70rE-F Ed Ch Burnett454 Scrive a tal proposito Ermanno De Ess II pp 164-166 70rH Ed Burnett laquoPretereatrium partium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebroreperiuntur in genezia sive annali bus seu ex diversis stellis seu certis locis per circulum indiversos humane vite terminos variosque successusraquo Secondo lrsquointerpretazione del curatoredellrsquoedizione critica Ch Burnett la tripartizione in molto nota probabile e necessaria indicatre differenze di tempo nei differenti tipi di astrologia Genezia quindi corrisponderebbe allanativitas o comunque al fare lrsquooroscopo per la nascita del soggetto gli Annales alla rivoluzionedellrsquoanno o alla revisione dellrsquooroscopo allrsquoanniversario della nascita del soggetto elrsquoespressione ex diversis stellis seu certis locis per circulum invece indicherebbe i diversipianeti che darebbero la ldquomolto notardquo e la ldquoprobabilerdquo differenza di tempo gli spazi sulloZodiaco al contrario darebbero le differenze ldquonecessarierdquo Per ulteriori approfondimenti si

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spesso dice Ermanno tanto negli oroscopi quanto nei pronosticinegli oroscopi o annali essi vengono tratti o dai vari pianeti o daposizioni definite intorno al circolo (dello Zodiaco) per giudicare idifferenti punti terminali e i diversi eventi della vita dellrsquouomoche per inciso Abū Malsquoshar nei suoi Annali455 enumera fino a3000laquoSince Hermann closely associates time with movement it isobvious that he like Plato believes that there can be no timewithout movement and this means that time starts with thegeneration of movement ie with the generation of the world Inaccordance with Plato Hermann furthermore points out the timeintervals in correspondence with the three motions of the planetsand stars but then goes on to distinguish such motions in linewith their interpretation in astrological practice Eastern practicein particularraquo456Dopo aver stabilito che le differenze tra gli intervalli ditempo sono la conseguenza dei movimenti celesti infatti ilfilosofo dalmata laquolays stress on these three different periods ofplanetary and stellar movement The first periods which are verynoticeable are linked with the periods of rotation of the Sun(year) the Moon (month) and sky (day) The second much lessnoticeable periods are related to the periods of the remaining fiveplanets Finally the third periods are linked with the lsquoperfect yearrsquoor lsquogreat yearrsquo which marks the period of revolution of the springequinoxraquo457 Questo spiega anche lrsquoimportanza delle congiunzioniastraliDallo studio delle congiunzioni di Giove con gli altri pianetilaquogli astrologi mdash precisa Tullio Gregory citando il De Essentiismdashldquovarios seculorum casus (hellip) diversos humani generis status (hellip)etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo E non solo gli eventi e imomenti diversi dellrsquoevoluzione dellrsquoumanitagrave il succedersi degliimperi e delle religioni ma anche gli inevitabili scontri traesperienze e mentalitagrave diverse gli usi dei vari popoli (singularium

rimanda alla lettura del Commentario dedicata allrsquoanalisi di questo passo a p 306 del DeEssentiis455 La terminologia astrale che usa Ermanno suggerisce che con Annali si intende il DeRevolutionibus Nativitatum di Abū Malsquoshar Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p306 e dello stesso autore Arabic into Latin in the 12th century op cit pp 127-129456 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 141457 Ibidem

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gentium usus) i temperamenti i riti mdash nella prospettiva diErmanno mdash dipendono dai cieli cosigrave inevitabile egrave lrsquoinimicizia deimusulmani (violenti e lussuriosi per lrsquoinfluenza di Venere e Marte)e degli ebrei (sotto il segno di Saturno) con i cristiani percheacuteMarte e Saturno sono sempre ostili a Giove peraltro se Saturnodetermina il carattere melanconico e fraudolento degli ebreiGiove assicura lrsquohonesta liberalitas la pax lrsquouso della ragione e aquesto pianeta dovranno attribuirsi prima le vittorie dei Grecipoi mdash quando dal Sagittario Giove passograve in Capricorno mdash iltrionfo di Roma pagana e cristianaraquo458In questo modo i diversi status e casus dei popoli sono dainterpretare alla luce laquodel dominio delle stelleraquo459Addirittura lrsquointera storia degli imperi e il loro rispettivosuccedersi da quello babilonese a quello persiano e da quellopersiano a quello greco confermano lrsquoinfluenza degli astri sullastoria sancita dal passaggio dalla costellazione dello Scorpione aquella del Sagittario460laquoAllrsquointerno di questo generale schema si scandisconoaltre successioni storiche in rapporto ad altre rivoluzioniplanetarie come lrsquoaffermarsi di Alessandro prima di Cesare poiche realizzano il loro imperium in 12 anni quantrsquoegrave il periodo dellaprima rivoluzione di Giove461Si configura cosigrave una precisa corrispondenza continuaErmanno fra il tempo storico (intervalla aetas) e le rispettiveposizioni dei pianeti soprattutto quando si osservino tutti i motidei cieli nel loro complessoraquo462Il legame tra cielo e terra egrave cosigrave sancito in modoindissolubile al movimento delle stelle e dei pianeti corrispondenecessariamente il mutamento e potremmo dire il destino delmondo tanto naturale quanto storicoPer il filosofo dalmata questa prospettiva egrave frutto di unaradicata convinzione e di unrsquoentusiasta adesione intellettuale ingrado di dissipare qualsivoglia dubbio sulla bontagrave di questo pianoe sullrsquoeffettivo ruolo della libertagrave umana in un siffatto contesto Il458 T GREGORY Speculum naturale p 81459 Ibid460 Cf De Ess pp 166-168 inserire passi461 Ibid p 172462 T GREGORY Speculum naturale op cit p 82

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tema del rapporto libertagrave individuale-determinismo astrale saragravesviluppato solo successivamente dando luogo ad interessantiprospettive ermeneutiche spesso contrastanti tra loro463 Quelche conta per Ermanno egrave il ruolo dei pianeti quali entitagrave capaci ditrasmettere attraverso i propri movimenti in maniera modularela perfezione dei corpi astrali ai prodotti della secondaria geniturae quindi ai corpi naturali in tutte le sue diverse specie precettoche per il filosofo dalmata egrave di assoluto rilievo Egli difattiricongiunge alla riflessione naturale quella astrologica dalmomento che laquocausa di moto e di vita i cieli e i pianeti divengono iveri dominatori del tempo e dei processi che in essi si svolgonomentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in unaserie di corrispondenze affinitagrave e influenze tra i pianeti e lesingole parti del corpo umanoraquo464Essi hanno il potere di collegare il cielo e la terra attraversounrsquoazione di modulazione di princigravepi integri che dal mondosopralunare confluiscono in quello sublunare generando un nodoindissolubile allrsquointerno del quale si svolgono perpetuamente iprocessi naturaliI corpi astrali conferiscono in questo modo alla natura iprincigravepi fondamentali per il proprio perfetto funzionamentoErmanno ha costruito cosigrave un sistema drsquoindagine piramidaleche partendo dalla causa prima investe ogni ambito del reale e loanalizza in tutti i suoi aspetti fornendone una prospettivaprettamente olistica Nella visione proposta da Ermanno infatti viegrave un triplo rapporto di causalitagrave il quale si articola in tre direzionidifferenti sul piano metafisico si sviluppa in manieraesclusivamente verticale in quanto tutto dipende dalla causaprima sul piano cosmico egrave ascendente e discendente poicheacutegovernato dallrsquoattivitagrave modulante dei pianeti in questo modo laparte superiore che funge da forza agente influenza la parteinferiore la quale passivamente si lascia regolare e sul piano463 Cf su questo punto ID Astrologia e teologia nella cultura medievale in Mundana sapientiaop cit pp 291-328 CH BURNETT The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science and Medicine op cit pp 198ndash213 ID A HermeticProgramme of Astrology op cit pp 99ndash118 ID Astrology Astronomy and Magic as theMotivation for the Scientific Renaissance of the Twelfth-Century in The Imaginal Cosmos opcit pp 55ndash61464 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 98

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naturale si articola invece orizzontalmente secondo la logica deicontrariLa causalitagrave quindi snodandosi in tre movimenti diversipenetra dal primo allrsquoultimo livello lrsquointera realtagraveLrsquouniverso egrave platonicamente concepito come un corpovivente in cui ogni singolo elemento partecipa della propriaperfezione essendone nel contempo compartecipe Nellaconcezione olistica che ha dellrsquouniverso Ermanno pertantoelabora una visione del cosmo in base alla quale le varie sezioniche lo compongono sono perfettamente inquadrate in un corpovariegato ma unico e meravigliosamente sincronizzatoTale concezione si traduce perfettamente in quella che ChBurnett ha definito ldquoSympathetic Vibrationrdquo tra cielo e terra465I pianeti infatti come abbiamo visto fanno da anello dicongiunzione tra il cielo e la terra rendendo cosigrave possibilelrsquoinfluenza dei corpi astrali e la vibrazione simpatetica la quale asua volta si origina attraverso gli intervalli spazio-temporali checostituiscono lo lsquoscheletrorsquo del mondo sublunareIn questa prospettiva potremmo paragonare lrsquouniverso adun grande strumento a corda il quale ha un numero infinito dicorde che a loro volta emettono un numero infinito di sonoritagravedando vita nondimeno ad una sinfonia equilibrata ed armonicaPosto perograve che toccando un elemento vibra lrsquointerostrumento questo vuol dire anche nuovamente che tutto haorigine da un primo movimento inizialeJ D North come ndash scrive Burnett ndash definisce enfaticamente ilsistema di Ermanno sympathtic vibration in the sublunar worldLa causalitagrave sul piano fisico dunque puograve manifestarsi solose avviene lrsquointerazione tra lrsquoEssenza e la Sostanza laquoTheharmonious variations of intervals caused by the movement of theplanets evoke in response congruent movements in the lowerworld (secundarum[specierum]) We could see Hermann asbringing together several different strands which belonged to theLatin tradition (see Introduction of the De Essentiis pp 40-41)But elements of his theory also appear in his translation of AbūMalsquoshar Introductorium I 2(a5v) quod vero propter aliud fit ab

465 Per un prospetto generale su questo tema cf JD NORTH Medieval Concepts of CelestialInfluence A Survey in Astrology Science and Society Historical Essay Ed P CurryWoodbridge 1987 pp 5-17

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his diversum [ie it is different from what acts and what resultsfrom direct contact with the agent] nec enim alio faciente fit sedalio precedente hec quadam cognatione consequuntur utverecundiam rubor timorem pallor musica modulamina animicorporisque motus consoni (this is the principle of causation atwork within the universe) Moreover Hermannrsquos accountcorresponds to certain neo-Platonic teaching on celestial harmonywhich can be followed in an Arabic tradition466 The notion of sucha celestial harmony is implicit though not analysed in terms ofproportion467 () What is most important however is thatHermannrsquos conclusions here are consistent with his own argumentwhich he has been developing throughout the first book of the DeEssentiisraquo468In effetti la centralitagrave di questo tema per il nostro lavoro diricerca risiede proprio nel fatto che egrave esattamente in linea conquanto Ermanno ha espresso nel primo Libro del suo trattato ed egravequindi funzionale ad una comprensione esaustiva del pensierometafisico ermanniano La vibrazione simpatetica infatti si basasul principio secondo cui un sistema meccanico o acustico egravecondotto alla propria frequenza di risonanza energetica da unsistema vibrante adiacente a questa stessa frequenza Questosignifica che due o piugrave oggetti sono in sintonia tra loro quando leloro vibrazioni sono in armonia vale a dire che non presentanoalcuna dissonanzaNella prospettiva metafisica che stiamo tracciando taleconcetto implica che i princigravepi di proporzionalitagrave ed armoniateorizzati ontologicamente nel primo libro del De Essentiistrovano la massima compiutezza in quella che riprendendo466 Cf M-T DrsquoALVERNY F HUDRY (a cura di) lsquoal-Kindi De Radiis Archives dhistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Age 41 (1975) p 167467 Come segnalato dallo stesso Burnett a p 293 del Commentario al De Essentiis nel DeRadiis (op cit) a p 220 al-Kindi scrive laquoHec [stellarum armonia] insuper quia continuemutatur per planetarum et aliarum stellarum continuum motum secundum locum mundumelemento rum et eorum contenta omnia continue movet in diversas conditiones exeuntes inactum secundum exigenciam eiusdem temporis armonieraquo Inoltre precisa lo studioso inglesela Theologia Aristotelis una selezione dalle Enneadi di Plotino tradotta in arabo laquoprovideseven more striking parallelsraquo Su questo punto cf anche lrsquoIntroduzione al De Essentiis (opcit) dello stesso Burnett pp 41-42 Questi stessi riferimenti sono stati ripresi edapprofonditi nel suo recente articolo su una tematica attinente Latin and Arabic Ideas ofSympathetic Vibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth op cit468 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 293-294

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unrsquoefficace espressione di Burnett potremmo definire comevibrazione simpateticalaquoSympathetic vibration would seem to provide an obviousparallel to if not explanation of what happens when bodies on thesurface of the earth respond in their movements to themovements of heavenly bodies But of all the accounts of heavenlyinfluence that North mentions it is only Hermann of Carinthiarsquosthat he refers to as ldquosympathetic vibrationrdquoraquo469Ermanno sembra in effetti anticipare in qualche modo unaserie di concetti che sono stati sviluppati successivamente daifisici a partire da Newton fino ad arrivare alla piugrave recenteformulazione della Teoria delle Stringhe Si potrebbe dire cheper Ermanno quanto maggiore egrave lrsquoarmonia tra i corpi tanto piugraveforte e uniforme egrave lrsquoarmonia tra le loro parti che in tal modorisultano perfettamente inserite nel sistema dellrsquouniversolaquoOther explanationsmdash aggiunge Burnettmdash for the influenceadduce the heating effects of the heavenly bodies heat caused bythe friction of the revolving planetary spheres occult powers suchas that of the magnet on iron emanation of power and being fromthe One through the differentiating divisions of the planetaryspheres and love ldquoLrsquoamor che move il sole e lrsquoaltre stellerdquo (DanteParadiso XXXIII 145)raquo470Nel De Essentiis difatti Ermanno realizza un esempioesplicito di un laquomusical universeraquo471 Lo schema generale cheabbiamo presentato nel Secondo capitolo relativo alla dispositiodellrsquouniverso in questo senso egrave chiarissimo le sette sfereplanetarie infatti sono poste fra due estremitagrave e rendonopossibile lrsquoarmonia dellrsquouniverso in una prospettiva che segue unasorta di proporzione musicale472 In realtagrave Ermanno non menzionalaquothe pitches of planets but writes rather in terms of ldquoratiordquo(ldquoproportiordquo) Thus the number nine would include all the ratiosup to 98 those of the octave (21) fifth (32) fourth (43) major469 ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 2470 Ibidem471 Ibidem472 Su questo argomento si puograve far riferimento ad un articolo segnalato da Ch Burnett nelquale vi egrave una breve descrizione dei passaggi musicali presenti nel De Essentiis S TUKSARMusico-Theoretical Fragments by Two Medieval Scholars Herman Dalmatinac and PetarPavao Vergerije Sr in International Review of the Aesthetics and Sociology of Music131Zagabria 1982 pp 83-92

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(54) and minor third (65) and tone (98) While the intervalsbetween earth the planets and sphere of the fixed stars aredescribed as including every musical ratio the divisions of thematter of these three parts of the universe are described as beingproportional Instead of assigning a ldquofifth essencerdquo to superlunarymatterraquo473Queste analisi di Ch Burnett sono estremamente importantipercheacute mettono in rilievo il rapporto tra lrsquoarmonia e laproporzionalitagrave il quale varia drsquointensitagrave a seconda del grado diperfezione posseduto dalle parti in cui egrave suddiviso lrsquouniversoContinua a tal proposito lo studioso inglese laquoHermanndivides all three parts of the universe amongst the four primaryelements earth air water and fair But the superlunary universehas these elements in a form in which they cannot intermingle andchange mdash this Hermann calls ldquoEssentiardquomdashwhereas the sublunarelements constitute ldquoSubstantiardquo Essentia has eight parts thespheres of the seven planets and the sphere of the fixed starswhereas Substantia has four so producing an 84 ratio whichprovides the most perfect kind of bond The relation of the partsof the zodiac to those of essence also provides a binding ratio(128) These two ratios of course can also be represented interms of musical pitches 84 being 21 or the octave 128 being32 or the fifth Moreover both the zodiac and the surface of theearth are divided into 12 (the twelve parts from which issue the12 winds) so that ldquoboth extremes of the universe are equal in theirterminal points and their intervalsrdquoraquo474Ermanno viene cosigrave ad instituire un interessante rapportotra le proporzioni matematiche che si ritrovano pure in campomusicale e lrsquoorganizzazione dello spazio475 Anchenellrsquoelaborazione di questo concetto possiamo notare come eglifonda al meglio fonti latine neoplatoniche ad arabe476Lrsquoidea di proporzionalitagrave e il concetto di ldquovibrazionesimpateticardquo oltre a rappresentare lrsquoexternatio fisica del rapportometafisico unitagrave-molteplicitagrave si configurano altresigrave come le473 CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 3474 Ibidem475 Per un approfondimento di questa tematica cf ID Numerals and Arithmetic in the MiddleAges Variorum Collected Studies Series 967 Farnham UKBurlington VT Ashgate 2010476 Cf ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit pp 5-12

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fondamenta su cui si basa lrsquoossatura concettuale della secondariagenitura la quale come Ermanno chiariragrave si realizza innanzituttopercheacute vi egrave un vincolo indissolubile tra lrsquoEssenza e la Sostanza cherappresenta il nesso fondamentale da cui ha origine lrsquouniversoAllrsquointerno di questa indissolubilitagrave tuttavia i pianeti con lapropria azione mediatrice modulano lrsquoavvicendarsi nel mondosublunare della generazioneAlla base dunque di tutto il discorso generativo si ponelrsquoincontro tra un elemento attivo ed uno passivo

55 LLee ccoonnddiizziioonnii ddeellllaa ggeenniittuurraa sseeccoonnddaarriiaaLa generazione delle cose invero egrave resa possibile solo dallapresenza di un elemento attivo il quale agisce su un elementopassivo che subisce Inoltre la parte attiva immette i semi quellapassiva li riceve i semi vengono mischiati nellrsquoaccoppiamentostesso Analogamente il partner attivo dagrave la forma a ciograve che vieneconcepito il passivo la conserva Ermanno ricorda poi che questevengono chiamate cause materiali e formali e il partner attivo egrave laparte della natura che egrave lo Stesso il partner passivo egrave il Differentee il miscelamento egrave il MistoEgli ripropone quindi con una chiara metafora sessuale sulpiano materiale lrsquoincontro della forma e della materia che siintrecciano in diverse regolazioni e incontrandosi nel ricettacolospaziale determinano la mundana prolesEgrave provato dice Ermanno che la materia della genituramortale egrave tenuta insieme dalla Sostanza mentre la forma derivadallrsquoEssenza Lrsquointerezza del genere mortale infatti in quantocomposito egrave dissolubilePossiamo dunque dedurre che il movimento dellrsquoEssenzariesca a trascinarsi dietro la Sostanza Dal momento perograve chelrsquoEssenza segue un moto circolare allora entrambe si muoverannoin maniera circolare anche gli elementi del mondo sublunareseguiranno pertanto questo criterioSembra in ogni caso precisa Ermanno che questo interoordine debba essere determinato in questa maniera la piugrave altaparte della disposizione primaria dagrave le forme la parte piugrave bassaprovvede alla materia e la parte intermedia miscela i legami di

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associazione tra le due per garantire lrsquointera amministrazionedella composizione secondaria in qualitagrave di strumento dellrsquoAutoredi tutte le cose Quando questa miscela le forme venutedallrsquoEssenza con le materie provenienti dalla soggiacente Sostanzaessa adatta le forme La sua guida infatti egrave in parte lsquopropriarsquo e inparte lsquocomunersquo La guida lsquopropriarsquo egrave per esempio quella dellaLuna sullrsquointero corpo o del Sole sullrsquoanima o di Mercurio sullaragione La guida lsquocomunersquo egrave invece come in ogni individuoquella del Sole sul cervello della Luna sulla testa di Mercuriosullrsquoesternarsi del corpo Una relazione guida ciograve che scandaglia latotalitagrave fino ad arrivare alle singole parti Inoltre la guida lsquopropriarsquoegrave completamente sostanziale mentre la guida lsquocomunersquo egrave in partesostanziale e in parte accidentale a causa del doppio movimentodei pianeti ndash il movimento proprio di ogni pianeta e il comunemovimento verso lrsquoesterno I movimenti di rivoluzione e dirotazione dei pianeti determinano quindi due effetti differentiChiariti tutti questi aspetti il filosofo dalmata passa poi adesplicare come avviene la formazione dellrsquointero mondo naturalelo fa partendo dalla classificazione delle diverse tipologie di corpipresenti sulla Terra66 LLaa ddiissttiinnzziioonnee ttrraa ccoorrppii aanniimmaattii ee iinnaanniimmaattiiTutte le geniture variabili possono dividersi in tre classianimale vegetale e minerale Lrsquoanimale egrave un corpo animato esensibile la pianta egrave un corpo animato e insensibile il minerale egraveun corpo inanimato e insensibileAllo stesso modo anche lrsquoanima egrave tripartita in classi lrsquoanimavegetativa lrsquoanima vegetativa e senziente lrsquoanima vegetativasenziente e discernente477Lrsquoanimale poi si distingue in razionale e irrazionale tuttaviavalutando integralmente la genitura egrave possibile differenziarloulteriormente in animale mortale e immortaleIn questrsquoottica non bisogna dimenticare che i corpi sonoformati dalla commistione di essenza e sostanza

477 Su questo tema cf ID Hermann of Carinthiarsquos Attitude towards op cit

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La sostanza rappresenta il semplice essere della cosa ndash ossiail fatto che la cosa sussista ndash che egrave presente nei corpi grazie allamateria Lrsquoessenza invece egrave ciograve che dagrave forma a questa semplicitagraveNon egrave difficile scorgere nel dualismo tra la sostanza elrsquoessenza sul piano materiale presente nella seconda genitura lacorrispondenza tra lrsquoEssenza e la Sostanza concepite sul pianocosmologicoAllrsquointerno della specie dei corpi animati dunque si possonodistinguere due categorie mortali e immortaliI corpi mortali a loro volta sono classificabili in razionali eirrazionali Tra quelli razionali rientra ovviamente lrsquouomo mentretra quelli irrazionali vi sono gli animali terrestri acquatici e diaria Ermanno prende in rassegna tutti gli ambiti della riflessionenaturalistica esaminando il regno minerale vegetale e animale espiegandone la costituzioneQuesto processo si articola in due momenti distintiI 4 elementi semplici o semina (caldo freddo secco umido)attraverso unrsquoazione dialettica di opposizione tra i poli differentiformano la primaria compositio e generano gli elementi del mondonaturale (acqua aria terra e fuoco) o partes mundi chemescolandosi tra loro danno vita alla mundana proles osecundaria compositio metalli piante animaliIl processo della compositio segue lrsquoassunto secondo cui lanatura egrave intesa come il processo per cui ogni creatura riproduce epreserva la specie478 Daltro canto a livello compositivo lasecundaria genitura risulta costituita dai vari elementi in modoprogressivo cosigrave la materia egrave composta di terra e acqua la piantainvece ha una materia composta di terra acqua e aria in diverseproporzioni Infine gli animali sono composti da tutti e quattro glielementiIl filosofo dalmata dedica lrsquoultima sezione del trattatoallrsquouomo per rimarcarne lrsquoimportanza nellrsquoassetto piramidaledella realtagrave quale elemento intermedio sospeso al suo centro tracielo e terra costitutivamente imperfetto ma capace dicontemplare razionalmente la perfezione dellrsquouniverso come achiudere il cerchio delineato allrsquoinizio478 De Ess 68v-69r pp 152-156

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Egli fedele alla tradizione speculativa del Medioevo latino siegrave proposto di cogliere il significato della totalitagrave del realedisegnando la struttura dellrsquointero universo fin dalle sue piugraveintime connessioni riconducendo tutto allrsquoazione di bontagravecreatrice originata dalla causa prima77 CCoonnssiiddeerraazziioonnii eerrmmeenneeuuttiicchhee ggeenneerraalliiRileggendo sinteticamente il possente quadro speculativotracciato da Ermanno possiamo elaborare alcune considerazioniermeneutiche generali per ricongiungere idealmente il secondo eterzo capitolo di questo lavoro Nel fare ciograve ricomporremo nelcontempo lrsquoassetto complessivo del De EssentiisInnanzitutto si puograve notare come le prime due essenze causae movimento rappresentino la condizione di possibilitagrave dellaprimaria genitura e il lsquosostrato metafisicorsquo per lrsquointera strutturadel cosmo il tempo e lo spazio invece si configurano come la

condicio sine qua non della secundaria genitura Lrsquohabitudo inambo i casi dal canto suo svolge una funzione regolativa tra ledue coppie di essenze479Mentre nel primo libro Ermanno predilige a tutti gli effettiuna prospettiva metafisica di matrice neoplatonica nel secondoinvece egli propende per unrsquoanalisi di tipo fisico-naturalistico cherisulta perograve del tutto funzionale alla sua complessiva concezionemetafisico-teologicolaquoIn devoting the first book of this De Essentiismdash precisabenissimo R Lemaymdash principally to the study of the first andhigher branch of natural philosophy Hermann gives it thecharacter of a genuine Metaphysic while the second book dealingwith the lower categories of beings really amounts to a PhysicsHis outlook being somewhat new and untried however he is thusled to examine the same principles of generation twice once ineach part from slightly different angles In the first part they areviewed as flowing from the order and efficacy of the celestialworld even matter and form are deemed to share in the479 Abbiamo giagrave sottolineato nel secondo capitolo la peculiaritagrave della struttura argomentativadi Ermanno il quale inizialmente parte da una coppia per poi arrivare alla triade Cf Intracap II sect 51

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permanency of the essentia as do the heavenly bodies matter andform are considered from the actual process of generation andcorruption observable in the lower worldraquo480Ermanno secondo lo studioso segna un passaggiometodologico fondamentale per la storia della filosofia in quanto ilsuo piano di lavoro egrave laquothe first sign of a methodological impact ofthe Introductorium on Latin philosophical speculationHermannrsquos plan was not generally followed among LatinPhilosophers of the twelfth century but the notion of a doubleprovince of natural science or physics the one dealing with theheavens and the other with the sublunar world is already in germin Hermannrsquos treatiseraquo481Lrsquoevoluzione delle opere latine filosofiche dedicate allostudio dei fenomeni naturali dopo Ermanno sempre secondoLemay prende una particolare direzione che saragrave chiaramentequella di spiegare il carattere metafisico dei primi princigravepi questaprospettiva ha prodotto una metafisica completamente matura eautonoma derivata dalla penetrazione in Europa delle opere diAristoteleIl risultato principale di questa evoluzione egrave consistitosoprattutto nel commento delle opere dello Stagirita da parte diAlberto Magno commento che successivamente eserciteragrave unfondamentale influsso sul pensiero di Tommaso drsquoAquino edunque su gran parte della riflessione filosofica medievaleseguenteInoltre nel primo libro come abbiamo visto Ermannoteorizza lrsquoassunto secondo cui la totalitagrave del reale segue un ordinecostituito e necessario per condurre correttamente lrsquoindaginecirca la propria struttura ci si deve soffermare perciograve sulla naturadelle cause e delle reciproche implicazioni piuttosto che delinearesemplicemente i risultati da esse prodottiAbbiamo anche visto come di fatto le cose create possonoessere comprese in maniera piugrave profonda solo in virtugrave delladifferenza ontologica che hanno rispetto al loro Creatore Ognicosa quindi deriva dalla causa primordiale ed egrave a partire dai suoimovimenti che ha origine la causalitagrave naturale480 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 205481 Ibidem

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Nella prospettiva di Ermanno come risulta ormai chiaro lacausa secondaria si identifica con i corpi astrali che svolgono unafunzione di regolazione del mondo sublunare e perciograve sono agentiattivi nella formazione dellrsquouniverso naturale e variabile Nelsecondo libro egli si soffermeragrave proprio su questi aspettiSecondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia laquonel DeEssentiis viene descritta una cosmologia completamente fondatasul ruolo delle ldquocausae secundaerdquo fondamentalmente identificatecon gli astri Bencheacute Dio rimanga nello schema del De Essentiis lacausa prima di un ordine metafisico di cause cioegrave dei princigravepi oessenze che presiedono alla creazione del mondo (primariagenitura) la formazione di tutte le realtagrave materiali egrave affidata aildquosemi elementarirdquo ossia alle quattro qualitagrave primarie (secundagenitura) Suddivise in essenza (il mondo astrale) sostanza (ilmondo sublunare) le qualitagrave producono tutti gli eventi naturalitramite un dinamismo causale che procede dallrsquoalto al bassodallrsquoessenza alla sostanza Proprio questa caratteristica dellacosmologia di Ermanno cioegrave la netta distinzione tra mondoastrale e mondo sublunare assieme alla unilinearitagrave deldinamismo causale in essa implicata e allrsquointeresse di fondo peruna spiegazione scientifica dei fenomeni naturali egrave uno deglielementi che ha condotta la moderna storiografia a ritenere chelrsquointeresse nato nel mondo latino per lrsquoastrologia e lrsquoastronomiaabbia storicamente aperto la strada ad una comprensione deifenomeni fisici di tipo aristotelico-scolasticoraquo482 Egrave importantealtresigrave sottolineare che nello schema di Ermanno laquoil mondoastrale egrave sempre e soltanto attivo mentre il mondo sublunare egravesempre e soltanto passivoraquo483 La studiosa napoletana riconoscead Ermanno lrsquointeressante tentativo in ambito medievale diconciliare il pensiero teologico con la ricerca scientifica dellecause della realtagraveDello stesso avviso egrave Tullio Gregory secondo cui laquoErmannomdash che per la sua vasta opera di traduttore e per i suoi rapporticulturali e personali con Chartres indica concretamente i legami482 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp283-284 Sullrsquointerpretazionestoriografica di questi concetti cf T GREGORY Forme di conoscenza e ideali di sapere inMundana sapientia op cit pp 1-59 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 1-43 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203483 Ibid p 284

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tra le nuove scuole continentali e le zone di lsquoconfinersquo mdash espone nelsuo De Essentiis una cosmologia tutta fondata sullrsquoattivitagrave dellecause seconderaquo484Per Ermanno la natura egrave la causa secondaria che operarapportandosi a Dio Causa Prima Egli infatti riporta tutte le cosead un solo principio adducendo lrsquoargomentazione platonica inbase alla quale lrsquoldquounordquo viene prima del ldquoduerdquo e quindi di ognipluralitagrave in quanto la realtagrave egrave necessariamente riconducibile acause ultime In tutta la sua struttura il mondo egrave visto comecomposto da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento Una parte inferiore piugrave bassa egravequella costituita dal mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoaffrontarequestioni concernenti le categorie e la natura degli esseri inferioripreferisce una lettura fisicista Il mondo verrebbe cosigrave analizzato apartire da due diverse prospettiveIn questo senso anche la struttura metafisica che tieneinsieme la primaria generatio egrave diversa da quella che caratterizzala secundaria generatio La prima infatti si basa su princigravepiperfetti ed integri la seconda invece deriva da questi princigravepidirettamente in quanto correlata alla primaria generatioIl grado piugrave alto del sistema piramidale di stamponeoplatonico-causalistico costruito da Ermanno prevede unaprogressiva e discendente perdita di perfezione man mano che cisi allontana dal vertice che coincide con la Causa prima cherappresenta il piugrave alto grado possibile di perfezione In questaprospettiva e in maniera pienamente conforme allrsquoimpiantometafisico del neoplatonismo laquoil ldquoTuttordquo inteso come lrsquoinsieme ditutti i livelli costitutivi della realtagrave proprio in quanto deriva dalPrimo Principio (hellip) egrave partecipe dellrsquounitagrave Questa concezioneimplica di fatto che ogni livello del reale anche il piugrave lontano in484 T GREGORY Speculum naturale op cit pp 21-22

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senso assiologico-gerarchico dal Principio Primo conservi in sestesso una traccia divina dellrsquoUnoraquo485Allo stesso modo nel sistema di Ermanno gli effetti dellaCausa prima si irradiano sullrsquointero creatoA fronte di ciograve perograve il filosofo dalmata per non sminuire ilgrado di armoniositagrave presente nellrsquouniverso introduce la proportiola quale indica e stabilisce appunto una relazione equilibrata tra leparti Lrsquouniverso risulta essere cosigrave uno strumento perfettamenteaccordato in cui la vibrazione anche di un singolo elemento siriverbera perfettamente attraverso lrsquoordine complessivo dellecose Protagonisti assoluti nella modulazione di questa armoniosasinfonia sono i pianeti i quali rendono possibile lrsquoinfusione dellaperfezione celeste nel mondo sublunare introducendo cosigraveallrsquointerno della causalitagrave naturale e dei meccanismi che laregolano la ratio derivante dal disegno divinoIl De Essentiis si presenta dunque come unrsquoopera complessache partendo da unrsquoanalisi metafisico-teologica della realtagrave sfociain un progetto speculativo di matrice cosmologica volta adindagare il mondo naturale e i suoi molteplici aspetti in unaprospettiva creazionistica che tiene conto delle nuovesollecitazioni provenienti dalla scienza araba e dalle prospettiveteoretiche che essa puograve implicare Occorre comunque precisarenuovamente e ulteriormente che Ermanno coniuga in modo assairaffinato i temi derivanti dalla scuola di Chartres principalmenteda Teodorico e quindi dai testi di Calcidio e Boezio con unaprospettiva aristotelica grazie allrsquoinfluenza della tradizionescientifica riconducibile per lo piugrave alla lettura di autori arabi inprimis Abū MalsquosharInteressante egrave poi la concezione ermanniana del tempointeso come ldquopars evi circulari perpetuum continuatardquo in rapportoal movimento circolare del cielo laquolit ndash come scrive Gregory ndash dansles astres mdash et en particulier dans ldquolrsquointegrum et generalemomnium siderum et stellarum circuitumrdquomdash la ldquonecessaria tociusmundi novitasrdquo ainsi que lrsquoexustio universelle que ldquoad finem mundispectamusrdquo lrsquoenseignement des sacre historie est ainsi confirmeacutepar le physici A lrsquointeacuterieur de ce scheacutema geacuteneacuteral drsquointerpreacutetationse dessine eacutegalement le thegraveme traditionnel de la translatio imperii

485 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave op cit p 16

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ougrave la succession des regravegnes est lieacutee point par point mdash selon lesuggestions de lrsquoastrologie arabe mdash aux variations drsquoinfluence desplanegravetes et a leur dominium successif (hellip) Crsquoest des planegravetesproposeacutee a chaque peuple et agrave chaque reacutegion que deacutependent nonseulement les caractegraveres les coutumes les religions et les rites dechacun mais aussi leurs rapports reacuteciproques les guerres avec letriomphe final du peuple qui sous le signe de Jupiter et du Soleilest appeleacute agrave reacutegner sur les autresraquo486Come si puograve constatare nel secondo Libro del De EssentiisErmanno avvalendosi delle sue fonti arabe delinea una strutturadel cosmo interamente fondata sullrsquoattivitagrave della secundariagenitura concentrando la propria attenzione quasiesclusivamente su elementi di filosofia naturale sulla costituzionedei corpi e sulla relazione esistente tra il mondo lunare e il mondosublunare Queste tematiche si discostano quindi daunrsquoimpostazione prettamente metafisica Abbiamo voluto tuttaviaseppur in maniera piugrave sintetica riportarne gli aspetti piugraveimportanti per evidenziare ciononostante la diretta dipendenzadella riflessone cosmologico-fisicistica dai princigravepi metafisicienunciati nella prima parte del trattatoNon si puograve comprendere infatti lrsquoorigine fisica del reale senon si egrave chiarita la sua organizzazione metafisico-ontologica Lostesso principio di causalitagrave se calato in una prospettivaesclusivamente di filosofia naturale non riuscirebbe a fartrasparire lrsquointima teleologicitagrave del creato e la sua strettaderivazione dalla volontagrave divinaAnche lo sforzo conoscitivo attuato dalla ratio non avrebbela medesima valenza veritativa nella prospettiva di Ermanno senon fosse finalizzato alla formulazione di un sistema di pensieroche coniughi in unrsquoarmonica composizione istanze filosoficheteologiche naturalistiche scientifiche astrologiche emetodologiche in grado di attestare lrsquoassoluta preminenza edoriginarietagrave di Dio quale Causa Prima dellrsquouniversoLrsquoanalisi della struttura del reale si conclude cosigrave con ladimostrazione della razionalitagrave e connessione armonica cheregolano il cosmo e che sono da ricondurre ad un Principio primo486 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 355

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assoluto ed estremamente buono che egrave il Creatore da cuidipendono tutte le coseAttraverso unrsquoindagine filosofica condotta secondolrsquoermeneutica della circolaritagrave siamo ritornati alla fine delpercorso esattamente al punto di partenza

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CCoonncclluussiioonniiLrsquoobiettivo principale di questo lavoro di tesi egrave stato quellodi ricostruire il tessuto metafisico del De Essentiis persottolinearne lrsquoimportanza speculativa e cercare di riconoscereallrsquoopera la giusta valenza filosoficaSulla base delle ricerche qui condotte si egrave cercato dimostrare come Ermanno abbia saputo trovare un punto diequilibrio tra la filosofia aristotelica e quella platonica attraversole essenze determinando questrsquoultime come le strutture originariedipendenti dalla Causa Prima da cui deriva la realtagrave nelle suemolteplici manifestazioni e articolazoni Ermanno nella suatensione tutta rivolta alla ricerca della Veritagrave circa il principioprimo del reale indagato nella sua totalitagrave si propone diindividuare un senso ultimo e un fondamento eterno immutabilee per questo sempre vero Egli elabora una complessa metafisicadella causalitagrave che egrave al contempo una teologia che mira a mostrarelrsquoassoluta necessitagrave di un principio primo fondamento originario eteleologico di tutte le cose alla luce del quale la riflessionemetafisico-teologica si rivela in perfetto accordo con le esigenzedel pensiero scientifico Il De Essentiis ci consegna quindi unpiccolo gioiello della filosofia medievale che dimostra comemutatis mutandis il pensiero pur cambiando latitudini elongitudini aspiri ad una comprensione olistica del realeRispetto allattuale momento storico-culturale in cui laricerca del senso sembra ormai essersi arenata in un relativismoermeneutico prima che conoscitivo Ermanno ci trasmette inveceun pensiero teso a guidare gli uomini verso una Veritagrave assolutache valichi le vette del dubbio e si attesti nella sua grandezza al dilagrave di ogni scetticismoQuesto lavoro di ricerca ha avuto dunque come obiettivofondamentale quello di valutare lrsquoopera di Ermanno in base ad unaprospettiva metafisico-teologica che rendesse conto al contempodella concezione fisica da lui propostaOccorre inoltre precisare che fino ad oggi nessuno studiospecificamente dedicato allrsquoimpianto filosofico-metafisico del DeEssentiis ha proposto unrsquoanalisi dellrsquoopera tenendo conto di tuttele edizioni critiche del testo piugrave il frammento relativo al De

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Essentiis ritrovato da M L Colker che chiarisce degli aspettispeculativamente importantiTra gli aspetti a nostro avviso piugrave significativi del presentelavoro riteniamo si possa segnalare la dimostrazione della forteaffinitagrave speculativa tra il De Essentiis e il Liber de causis di cuilopera di Eramanno sembra condividere il complessivo impiantometafisico generaleEgrave stato altresigrave mostrato come Ermanno attraverso unafusione della riflessione di matrice platonica e di quella di matricearistotelica cerchi di dare fondatezza al discorso scientifico-astrologico riflettendo sulla struttura del reale e sul legame chesussiste tra mondo lunare e mondo sublunare il tutto sulla base diuna posizione di stampo creazionistico Ermanno quindiintenderebbe ldquocostruirerdquo la validitagrave del discorso scientifico inpieno accordo con la tradizione cristiana Egli egrave convinto cosigrave dicolmare una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristoteleovvero lrsquoanalisi completa della totalitagrave del reale Ermanno riesce inquestrsquointento partendo dalla struttura metafisica delle essenze cherealizzano un perfetto ldquoequilibrio teoreticordquo tra la prospettivaplatonica e quella aristotelica Le essenze infatti nella visione delfilosofo dalmata conciliano immutabilitagrave e movimento lagenerazione delle cose e il fatto che essa derivi da entitagrave integreimmutabili e perfette senza alterare in alcun modo le veritagravefondamentali del pensiero cristiano anzi rafforzandone le basifilsofico-concettuali anche in risposta agli attacchi che essericevevano dagli autori musulmani e dalle diverse prospettiveeretiche che in quegli anni andavano articolandosi allrsquointerno dellaChiesa stessa Si egrave evidenziato quindi come in Ermanno in effettiquestioni metafisiche e teologiche appaiano intrinsecamenteconnesse fra loro esse si inseriscono a pieno titolo nel dibattitosullrsquoorigine del cosmo e sulla creatio ex-nihilo Ermanno elaborasoluzioni filosofico-teologiche assai articolate in quanto sipropongono anche di costituire il fondamento del saperescientifico e astronomico-astrologicoLintero disegno ermanniano appare sorretto da unaprofonda fiducia nelle capacitagrave conoscitive della ragione che seorientata in modo corretto ha il potere grazie alla bontagrave divina dipoter conoscere i segreti dellrsquouniverso

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Si egrave cercato anche di dimostrare la forte presenza di fontineoplatoniche nel testo rimarcandone anche gli echi eriugenianied ermetici In questo modo abbiamo altresigrave evidenziato che unodegli aspetti speculativamente piugrave rilevanti del De Essentiis egrave lariflessione relativa al rapporto tra unitagrave e molteplicitagrave Alla luce diesso lrsquoidentitagrave diviene radice di ogni differenza e principio che hail proprio fondamento nellrsquoassioma fondamentale secondo cuitutto ha origine da una Causa Prima Individuati e stabiliti questipunti di partenza teoretici fondamentali Ermanno dagrave inizio adunrsquoindagine globale del reale a partire dalla assoluta preminenzadellUno e della nozione di Primo Principio ad essa connessa Ilcosmo nel suo complesso proprio in virtugrave di tale fondamento sirivela agli occhi di Ermanno perfettamente armonico e ordinato Atale prospettiva corrisponde la complessa e articolatastratificazione di stadi che costituiscono la natura stessa del realedeterminati da una causalitagrave scalare discendente che presupponeuna stretta correlazione tra la Causa Prima e le cause seconde Ilproblema metafisico dellrsquouno e del molteplice diviene cosigrave suscala materiale quello della semplicitagrave e della complessitagrave che siarticola a sua volta nei processi di compositio e resolutioIl filosofo dalmata nellrsquoadottare la doppia prospettiva dianalisi della realtagrave come giagrave sottolineato da R Lemay introducedelle novitagrave singolari anche dal punto di vista metodologico Inquesto senso appare particolarmente interessante lutilizzo daparte di Ermanno entro una prospettiva metafisico-teologica delmetodo appreso da Abū Malsquoshar Ermanno egrave riuscito in manierasecondo noi geniale a ldquochiudere il cerchiordquo in relazione ai pilastrifondamentali della sua argomentazione delineando una sorta dicircolaritagrave ermeneutica e metafisica che vede nel concetto diCausa Prima il centro di gravitagrave fondamentale della prospettivafilosofica ermanniana quasi che la Causa Prima rappresenti nonsolo il nucleo piugrave importante della sua riflessione ma anche lacondizione di possibilitagrave stessa del creato in quanto tale causaprimissima egrave il fondamento originario del tuttoNellrsquoevidenziare lrsquoimportanza di tale cocetto per Ermannoabbiamo altresigrave mostrato come nella prospettiva del filosofodalmata il punto di inizio deve necessariamente coincidere colpunto di arrivo il tutto infatti deriva da Dio ed al contempo a Luideve fare ritorno Abbiamo in questo modo sottolineato le chiare

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ascendenze neoplatoniche del De Essentiis elemento finora nonancora evidenziato dalla letteratura secondariaLrsquoassetto metafisico-teologico ndash di forte matrice e certaderivazione neoplatoniche ndash del sistema ermanniano egraveperfettamente armonico con la riflessone astronomico-astrologicadel filosofo dalmata che nella prospettiva teologico-filosofica diquestultimo rappresenta un elmento essenziale e del tuttoimprescindibile per una conoscenza completa del realeNel terzo ed ultimo capitolo di questo lavoro abbiamocercato di mostrare proprio il perfetto accordo che viene adelinearsi tra i diversi ambiti del reale metafisico fisico eastrologico Solo se essi vengono considerati nel loro insiemesiamo in grado nella prospettiva di Ermanno di cogliere latotalitagrave del reale nella sua piugrave intima strutturaSi puograve di conseguenza concludere che il filosofo dalmata siariuscito pienamente nellrsquointento prefissatosi e nel farlo egrave divenutopioniere del sodalizio tra teologia ed Aristotelismo checaratterizzeragrave il secolo immediatamente successivo a lui il XIIIIn effetti Ermanno egrave senza dubbio un intellettuale che hadeterminato in maniera decisiva il suo tempo vivendone in pienole diverse dimensioni speculative e configurandosi come unpensatore fine e profondo che mette insieme piugrave lsquomondirsquo in unassetto filosofico unico ed avvincenteIn questo senso andrebbero indagate con maggioreattenzione le tracce del De Essentiis presenti nellrsquoopera di AlbertoMagno le quali interpretate alla luce dei risultati raggiunti inquesto lavoro potrebbero risultare assai importanti finanche inrapporto alla prima formazione ricevuta da Tommaso drsquoAquinoCrediamo pertanto che il risultato fondamentale di questolavoro consista proprio nellaver dato per lo meno il giustorilievo a questrsquoopera che puograve a ben diritto candidarsi ad essereconsiderata una delle piugrave complesse ed originali della filosofiamedievale

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BIBLIOGRAFIA

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Opere di Ermanno di Carinzia

Traduzioni

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Herman Dalmatin Rasprava o bitima (De essentiis) knjiga I i II (Latintext Croatian translation commentaries) Ed AS Kalenic Pula 1990ndashndash De indagatione cordis (o De Occultis) Ed S Low-Beer Hermann ofCarinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDe indagatione cordisrsquoCity University of New York 1979 [doctoral thesis]ndashndash Liber imbrium ibid

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Altre fontiABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorumastrorum Ed R LEMAY Istituto Universitario Orientale 1995 (Albumasarisabalachi octo continens libros partialeshellip Venezia 1506 e ManchesterRylands Library MS 67 (tradotto da Ermanno) Cambridge UniversityLibrary MS Kk i 1 ff 2-61 (tradotto da Giovanni di Siviglia)ndashndash De Revolutionibus Nativitatum (Testo greco tradotto dallrsquoarabo)Ed D Pingree Leipzig 1968ADELARDUS BATHIONIENSIS De eodem et diverso Ed H WillnerlaquoBeitrāgeraquo I 1 Muumlnster 1903ndashndash Quaestiones Naturales Ed M Muumlller laquoBeitraumlge zur Geschichte derPhilosophie des Mittelaltersraquo XXXI 2 (1934) MuumlnsterALANUS DE INSULIS Regulae celestis iuris Ed NM HĀRING in ArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 48 (1981) pp 97-226ALBERTUS MAGNUS Speculum astronomiae Lyon 1615 Ed critica a curadi Stefano Caroti Michela Pereira Stefano Zamponi sotto la direzione diPaola Zambelli Domus Galilaeana Pisa 1977

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ISIDORUS HISPALENSIS Etymologiae sive origines Ed WM LindsayClarendon Press Oxford 1911LIBER DE CAUSIS Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in InstrumentaTheologica XXIII Miscellanea Bibliotheek Van de Faculteit GodgeleerdheidLeuven 2000MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis Ed J Willis Leipzig1970 MARTIANUS CAPELLA De nuptiis Philologiae et Mercurii Ed J WillisTeubner Leipzig 1983PLATO Timaeus a Calcidio tanslatus commentarioque instrucutus (PlatoLatinus 4) Ed JH Waszink Warburg Institute-Brill London-Leiden 1962PLINIUS Naturalis historia lib II Ed J Beaujeu Les Belles Lettres Paris1950 PTOLEMAEUS Planisphaerium trad Hermannus Dalmata (Ed ecommento Federigo Commandini Venezia Paolo Manuzio 1558) edizionecritica JL Heiberg Ptolemaei Opera minora Leipzig 1907ndashndash Liber quadripartiti Venetiis Octavianus Scotus 1483ndashndash Almagest Ed JL Heiberg Ptolemaei Opera minora Leipzig 1898THEODORICUS CHARTRENSIS Commentaries on Boethius by Thierry ofChartres and His School Ed N M Haumlring Pontifical Institute of MedievalStudies Toronto 1971ndashndash Commentum super Boethium de Trinitate Ed Haumlring op citndashndash Tractatus de sex dierum operibus Ed Haumlring op citTHEODOSIUS Sphaerica (De Sphaeris) Ed JL Heiberg Abh d Ges d Wiss zGoumlttingen Phil-Hist Klasse NF XIX 3 (1927)

Repertori

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Letteratura secondariaABBATE M Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla TeologiaPlatonica di Proclo Ed dellrsquoOrso Alessandria 2008ndashndash Parmenide e i neoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno EddellrsquoOrso Alessandria 2010ndashndash Tra esegesi e teologia Studi sul Neoplatonismo Mimesis EdizioniMilano-Udine 2012ADAMSON P PORMANN P E The philosophical works of al-Kindi EdOxford University Press Karachi 2012ALONSO M Hermann de Carintia De essentiis Universidad PontificiaComillas Santander 1946ARNOLD JM Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation toChristianity London 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London1866 p 100)BAFFIONI C I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996ndashndash Filosofia e religione in Islam Carocci Editore Roma 1997BENSON RL CONSTABLE G LENHAM CD (eds) Renaissance and Renewalin the Twelfth-century Harvard University Press Cambridge (Mass) 1991BISHKO ChJ Peter the Venerablersquos Journey to Spain laquoStudiaAnselmianaraquo 40 Roma 1956 str 163-175BJORNBO AA Hermannus Dalmata als Ubersetzer astronomischerArbeiten laquoBibliotheca mathematicaraquo III 4 (1903)BOLL F Sphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zuGeschichte der Sternbilder Lipsia 1903BOSMANS H Histoire des matheacutematiques et des sciences laquoRevue desquestions scientifiquesraquo 3 VI (1904) Hermann le Dalmate traducteur destraiteacutes arabesBRADSHAW D The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge UniversityPress Cambridge 2009BRAGUE R Au moyen du Moyen Acircge Philosophies meacutedieacutevales enchreacutetienteacute judaiumlsme et islam Flammarion Champs-Essais ndeg 856 Paris 2008

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ndashndash Adelard Ergaphalau and the Science of the Stars in Adelard ofBath An English Scientist and Arabist of the Early Twelfth Century (ed) ChBurnett laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987)ndashndash Adelard of Bath An English Scientist and Arabist of the Early TwelfthCentury (ed) Ch Burnett ibid 14ndashndash Hermann of Carinthia in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 386ndash406ndashndash The Astrologerrsquos Assay of the Alchemist Early References to Alchemyin Arabic and Latin Texts in laquoAmbixraquo 39 part 3 Nov 1992ndashndash The Translating Activity in Medieval Spain in The Legacy of MuslimSpain (a cura di) S K Jayyusi Handbuch der Orientalistik 12 Leiden 1992pp 1036ndash58ndashndash Magister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusta ibn Luqarsquos Dedifferentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the ArtsCurriculum laquoMediaevalia Textos e estudosraquo 7ndash8 Porto 1995 pp 221ndash67ndashndash Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircgemeacutelanges drsquohistoire des sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion-Paris pp 425-436ndashndash Michael Scot and the Transmission of Scientific Culture from Toledoto Bologna via the Court of Frederick II Hohenstaufen in Micrologus NatureScience and Medieval Societies 2 (1994) Brepols Turnhout pp 101-126ndashndash Translating from Arabic into Latin in the Middle Ages TheoryPractice and Criticism in SG Lofts - PW Rosemann (edd) Eacutediter traduireinterpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitutSupeacuterieur de Philosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp55-78 ndashndash Scientific Speculations in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash76ndashndash Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Le tempsde Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de ChartresChartres 1996ndashndash Astrology in F A C Mantello A G Rigg (eds) Medieval LatinStudies An Introduction and Bibliographical Guide Washington DC 1996 pp369ndash82ndashndash The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo inthe Twelth century in Science in Context 14 (2001) pp 249-288ndashndash The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisiand Abū Malsquoshar in laquoEarly Science and Medicineraquo 7 (2002) pp 198ndash213ndashndash The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelardof Bath Hermann of Carinthia and Gundisalvus in M Lutz-Bachmann AFidora A Niederberger (eds) Metaphysics in the Twelfth Century On theRelationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004

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siegravecle Centre nationale de la recherche scientifique Paris 1975ndashndash Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949)ndashndash Translations and Translators in (eds) R L Benson GConstable Renaissance and Renewal in the Twelfth Century HarvardUniversity Press Cambridge 1982 pp 421ndash462DrsquoANCONA A La leggenda di Maometto in Occidente laquoGiornale storicodella letteratura italianaraquo XIII (1889)DrsquoANCONA COSTA C Storia della filosofia nellrsquoIslam medievale voll I-IIEinaudi Torino 2005ndashndash Recherches sur le Liber de causis J Vrin France 1995ndashndash Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and

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AAppppeennddiiccee

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FFrraammmmeennttoo ddeell mmaannoossccrriittttoo rriittrroovvaattoo ddaa MM LLCCoollkkeerr

Page 2: De Essentiis di Ermanno di Carinziaelea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/888/1/tesi G. Di... · 2019. 5. 30. · Indice Introduzione p. I Ringraziamenti » X Capitolo I Ermanno

A Marilenabrillante ed insostituibile

sorella gemella e a quanti vivonoliberi senza catene secondo

giustizia e veritagrave

Indice

Introduzione p I

Ringraziamenti raquo X

Capitolo IErmanno di Carinzia e il suo tempo

1 Ermanno di Carinzia brevi cenni biografici raquo 21 1 Ermanno traduttore e la scuola di Toledo raquo 612 Elenco delle opere tradotte da Ermanno raquo 8121 Elenco delle opere di Ermanno raquo 92 Il XII secolo un lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo raquo 123 Lrsquohumus culturale di Chartres e lrsquoinfluenza di Teodorico raquo 2231 Calcidio e lrsquoimportanza del Timeo platonico raquo 284 Teodorico e la dottrina trinitaria raquo 335 Lrsquoinfluenza di Giovanni Scoto raquo 4651 Onorio drsquoAutun e la diffusione dellrsquoeriugenismo raquo 516 Gli influssi del Corpus Hermeticum raquo 537 Il Liber viginti quattuor philosophorum e il Liber de causis raquo 648 Lrsquoinfluenza di al-Kindī e il De quinque essentiis raquo 739 Astronomia e astrologia Abū Malsquoshar e Tolomeo raquo 8010 Diffusione del De Essentiis ed edizioni critiche raquo 87

Capitolo IIIl De Essentiis la struttura fondativa e originaria del

reale secondo Ermanno di Carinzia

1 Presentazione dellrsquoopera raquo 942 De Essentiis il significato del titolo dellopera raquo 973 Le essenze entitagrave metafisiche originarie raquo 10131 Il rapporto tra identitagrave e differenza raquo 1114 I princigravepi di ogni genitura raquo 1225 La primaria generatio raquo 12551 La causa efficiens o primordiale raquo 1266 Il tema della compositio e la costituzione dei corpi raquo 1417 Lrsquoorganizzazione dellrsquouniverso la dispositio raquo 155

Capitolo terzoLa secundaria genitura e la formazione del mondo

naturale

1 Introduzione alla questione raquo 1642 Come opera la secundaria genitura la legge di natura raquo 1693 La divisione della genitura in constans e occidua raquo 17131 I movimenti della seconda generazione raquo 1744 Il tempo raquo 1785 Le condizioni della genitura secondaria raquo 1906 La distinzione tra corpi animati e inanimati raquo 1917 Considerazioni ermeneutiche generali raquo 193

Conclusioni raquo 200Bibliografia raquo 205

Opere di Ermanno raquo 206Altre fonti raquo 207Letteratura secondiaria raquo 211

Appendice raquo 229Frammento del manoscritto ritrovato da ML Colker raquo 230

I

Introduzione

Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculationehec revelatione Et ne multa hic quidem ordoet hec ratio sanctissimas de veritate deitatistradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etatequousque tandem deitatem ipsam summa vicitbonitas ut penitus humanitati condescenderet(E Di Carinzia De Essentiis 59rC-D)

Se accettassimo la definizione della filosofia data da Hegelcome il proprio tempo appreso col pensiero1 e la paragonassimo diconseguenza ad una galleria drsquoarte raffigurante la storia delpensiero stesso allora il De Essentiis di Ermanno di Carinzia anchese relegato in un punto decentrato sarebbe senza alcun dubbioun pezzo drsquoautore di primissimo rango unrsquoopera da collezioneaffascinante enigmatica e pregiata che egrave riuscita ad incarnare inpieno lo spirito del XII secoloPur trattandosi infatti di un pensatore poco conosciuto egliin realtagrave attraverso questa che egrave la sua opera filosofica piugraveimportante si egrave confrontato con i grandi temi della speculazionefilosofica riuscendo a rappresentare perfettamente il propriotempoIn questo senso per riassumere brevemente le istanzeculturali di questrsquoepoca possiamo rifarci a quanto affermato daTullio Gregory il quale in poche righe ha saputo sintetizzarne almeglio le tensioni filosofico-culturali in essa insite laquoLrsquohorizonculturel traditionnel est briseacute la lecture des nouveaux ouvragesdans leurs traductions greacuteco-latines et arabo-latines en saturantde nouveaux inteacuterecircts et de raisons physiques la speacuteculationphilosophique du siegravecle permettait de sortir de la tradition destraiteacutes du haut moyen acircge De natura rerum de leur assietteimaginative et du transfert symbolique qui dissolvait le monde1 laquoIl compito della Filosofia egrave comprendere concettualmente ciograve che cegrave [hellip] Per quantoriguarda lindividuo ciascuno egrave senzaltro un figlio del suo tempo cosigrave anche la Filosofia egrave ilproprio tempo appreso col pensieroraquo GWF HEGEL Prefazione ai Lineamenti di filosofia deldiritto Laterza Roma-Bari 1979 p 18

II

physique dans un systegraveme de symboles et drsquoenseignements divinsla nature se deacutegageait lentement mais fermement du domainesacreacute ougrave lrsquoavaient placeacutee lrsquoenseignement chreacutetien primitif et laculture monastique pour prendre corps et densiteacute nrsquoeacutetant plusconccedilue comme une simple voluntas Dei ou comme sacramentumsalutaris allegoriae mais comme vis genitiva ignis artifexcausarum series qualitas planetarum regula mundi elle devenaitlrsquoobjet drsquoune ratio naturalis que la culture du haut moyen acircge avaitignoreacutee et qui eacutetait destineacutee agrave conditionner tout discoursphilosophique ou theacuteologiqueraquo2Il De Essentiis infatti allrsquoanalisi della cui struttura fondativae originaria del reale egrave dedicato questo lavoro egrave stato scritto nel1143 in un momento in cui grazie alla traduzione di testidallrsquoarabo e dal greco cominciava a penetrare in Europa lafilosofia naturale di Aristotele Esso si trova pertanto tra duegrandi fuochi e si configura come un testo intenso foriero dispunti assai originali ed importanti Teso verso la trasmissionedella Veritagrave segna il passaggio dal punto di vista speculativo tra ilXII e il XIII secolo quasi fosse un ponte di continuitagrave ideale traPlatonismo ed Aristotelismo questrsquoultimo non ancora maturatoed assimilato al meglio nella coscienza europeaErmanno egrave convinto che se la mente umana cerca Diodegnamente allora Egli le si sapragrave manifestare grazie alla suasuprema bontagrave Il filosofo dalmata difatti con il suo trattato sulleessenze ritiene di essere riuscito a cogliere lrsquointima connessioneche lega la generazione dellrsquouniverso allrsquooperato divino e alla suaassoluta trascendenza attraverso un complesso sistema dicausalitagrave che avvolge ogni ambito della realtagraveIn questo modo egli si rivela persuaso altresigrave di avercolmato una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristotelesenza superare la quale non potremmo mai conoscere lrsquooriginedellrsquouniverso in maniera esaustivaCon grande maestria e mostrando in taluni tratti una fortetensione teoretico-speculativa Ermanno si cimenta in questaimpresa e ci consegna una perla filosofica di primordine2 T GREGORY Mundana sapientia Forme di conoscenza nella cultura medievale Ed di Storia eLetteratura Roma 1992 p 116

III

Questo lavoro di tesi si propone di inquadrare lrsquoopera delfilosofo dalmata in una prospettiva esclusivamente metafisico-teologica cercando di offrirne unrsquointerpretazione filosoficacomplessiva che ne valorizzi aspetti importantissimi finora nonadeguatamente colti in grado di rendere manifesto lo spessorespeculativo di questo complesso ed assai articolato testoPer questo motivo ci siamo soffermati in particolaresullrsquoanalisi del contesto-storico filosofico del De Essentiisevidenziando la sua intima correlazione con lrsquoimpiantoconcettuale e teoretico del Neoplatonismo aspetto solo accennatonegli studi svolti fino a questo momentoIn questrsquoopera infatti il principio di causalitagrave ed il rapportotra identitagrave e differenza sono alcuni dei punti cardine su cui sifonda lrsquointero sistema di pensiero ermannianoPensare per Ermanno significa innanzitutto definire ciograve cheegrave sancendo lrsquooriginarietagrave di una Causa Prima da cui dipendelrsquointera realtagrave e dimostrare nel contempo con un sistema assaicomposito ed articolato che il Tutto si regge su una legitima ratioet causa la quale fa sigrave che ogni cosa rientri in un ordine di totalearmonia allrsquointerno di una visione organica del reale Questoproposito ci guideragrave in unrsquoavventura filosofica la quale saragrave ingrado di dimostrare tramite la preminenza del concetto dicircolaritagrave che lrsquouniverso egrave un meccanismo perfettamentecongegnato il quale ha il proprio fondamento in DioPer comprovare questa tesi Ermanno analizza la realtagrave apartire da tre prospettive differenti metafisica teologica e fisicaEgli fondendole in maniera sofisticata ed elegante riesce adaccompagnarci verso la conoscenza dei processi che conduconoalla formazione dellrsquouniverso e svelano lrsquooscura struttura delreale Essa pur essendo composita risponde alla logica dellaprioritagrave ed egrave espressione di un exemplum divino di cui diventauna sinfonia compiuta e perfettamente sincronizzataTale sinfonia egrave resa possibile dallrsquoazione modulante deipianeti che nel proprio ruolo di mediatores tra cielo e terra sannoinfondere e diffondere nel mondo naturale la giusta proportioSuccessivamente abbiamo illustrato lrsquoossatura metafisicadel trattato ermanniano collegandola alle sue fonti piugrave importantie mettendone in luce gli aspetti originali

IV

Il pensiero metafisico di Ermanno egrave presente soprattutto nelLibro primo del De Essentiis oggetto del secondo capitolo diquesta tesi che quindi ne rappresenta la parte piugrave significativa edimportanteInfatti gli aspetti astrologici e astronomici della filosofiaermanniana legati altresigrave alla sua indagine sulla struttura fisicadel reale sono stati giagrave studiati a fondo in particolare da CharlesSF Burnett che ha dedicato a questo tema numerosi articoli emonografie33 Su temi di carattere astrologico ed astronomico in relazione al XII secolo sul pensiero diAbū Malsquoshar e sulle sue implicazioni anche in rapporto al De Essentiis e alla Scuola di Toledocf CHSF BURNETT The Winding Courses of the Stars Essays in Ancient Astrology in ChBurnett D Giesler Greenbaum (eds) Culture and Cosmos vol 11 1-2 (2007) ID Astro-Medicine Astrology and Medicine East and West (a cura di) A Akasoy C Burnett R Yoeli-Tlalim Firenze 2008 ID Arabic into Latin the Reception of Arabic Philosophy into WesternEurope in (eds) P Adamson R Taylor The Cambridge Companion to Arabic PhilosophyCambridge 2005 ID Translation from Arabic into Latin in the Middle Agesrsquo and lsquoAristotle inTranslation in Medieval Europe in (eds) H Kittel et alii Uumlbersetzung-Translation-TraductionBerlin-New York 2007 pp 1231ndash1237 e 1308ndash1310 ID Arabic Philosophical WorksTranslated into Latin in (ed) R Pasnau The Cambridge History of Medieval PhilosophyCambridge 2010 pp 814ndash822 ID Contributions to Transmission of Sciences Greek SyriacArabic and Latin (edd) H Kobayashi M Kato Tokyo 2010 ID Scientific Speculations in(ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash176 ID Physics before the Physics Early Translations from Arabic of Texts concerning Naturein MSS British Library Additional 22719 and Cotton Galba E IV in Medioevo 27 (2002) pp53ndash109 Ristampato con correzioni in Arabic into Latin in the Middle Ages The Translatorsand their Intellectual and Social Context Variorum Collected Studies Series Farnham 2009Articolo II ID Two Approaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg)Matthias M Tischler A Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden Aschendorff 2011pp 69-80 ID Astrology in Medieval Latin Studies An Introduction and Bibliographical Guide(edd) F A C Mantello A G Rigg Washington DC 1996 pp 369ndash82 ID The Certitude ofAstrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science andMedicine 7 (2002) pp 198ndash213 ID A Hermetic Programme of Astrology and Divination inmid-Twelfth-Century Aragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicum in (edd) ChBurnett W Ryan Magic and the Classical Tradition London-Torino 2006 pp 99ndash118 IDAstrology Astronomy and Magic as the Motivation for the Scientific Renaissance of the TwelfthCentury in (edd) A Voss J Hinson Lall The Imaginal Cosmos Canterbury 2007 pp 55ndash61ID Abū Malsquoshar (AD 787-888) and His Major Texts on Astrology in (edd) G Gnoli A PanainoKayd Studies in History of Mathematics Astronomy and Astrology in Memory of David PingreeSerie orientale Roma Roma 2009 pp 17-29 Sul rapporto diretto del De Essentiis conlrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin Aristotelianism inthe twelfth Century The Recovery of Aristotlersquos Natural Philosophy through Arabic AstrologyAmerican University of Beirut Beirut 1962 sullrsquoimportanza dellrsquoastrologia cf GF VESCOVINILa divinazione astrologica araba e Abū Malsquoshar in (a cura di) A Lepschy M Pastore StocchiIl Futuro Previsione pronostico e profezia Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti Venezia2005 pp 223-238

V

In considerazione di ciograve abbiamo proposto una lettura delLibro secondo del De Essentiis ndash in cui questi temi sono esposti ndashinteramente funzionale allrsquoassetto metafisico generale del trattatoScopo di questo lavoro egrave dimostrare che la finalitagravefondamentale di Ermanno egrave quella di inglobare il pensieroastronomico allinterno delledificio filosofico di matricechartriana ed araba e quindi platonico-aristotelica dandofondamento al pensiero scientifico il tutto in una prospettivaprettamente creazionisticaIn tal modo la statura teoretica di Ermanno emergeragrave intutta la sua forza in quanto capace con il solo esercizio della ratiodi scandagliare adeguatamente i segreti della realtagraveIl filosofo dalmata nei vari manuali o negli articoli in cui siparla della sua figura egrave conosciuto soprattutto come traduttoreseppur venga piugrave volte definito come uno degli intellettuali piugraveimportanti del XII secolo Allievo di Teodorico di Chartres perlunghi periodi fu residente nella penisola iberica da cuiprovennero fondamentali stimoli culturali che determinaronovere e proprie svolte filosofiche Egrave allrsquointerno di questo contestoche si egrave avvalorata lrsquoidea secondo la quale attraverso le suetraduzioni egli non fu solo un trasmettitore di sapere ma ancheattento nel cercare di proporre soluzioni filosofico-teoretichenuoveIl lavoro di tesi nello specifico si compone di tre parti laprima di carattere storico e le altre due dedicate alla analisitestuale In esse lrsquointerpretazione e il commento dei passi piugravesignificativi dellrsquoopera srsquointrecciano a considerazionistoriografiche filologiche ed ermeneutiche Piugrave dettagliatamenteil primo capitolo traccia un quadro generale del contesto storiconel quale Ermanno di Carinzia ha operato e del rapporto con lesue fonti primarie Questione che per la sua complessitagrave restacomunque ancora aperta in considerazione dei molti riferimentispesso non espliciti a testi e tradizioni culturali differenti presentinel De Essentiis A tal fine ci siamo concentrati in primo luogosulla biografia di Ermanno mostrando brevemente il legame trala sua opera di traduzione di testi astronomici astrologici medicimatematici e religiosi e il De Essentiis stesso Sono stati quindimessi in risalto i nessi con la sua opera filosofica fondamentale ele sue produzioni precedenti

VI

La prima sezione ha avuto dunque una funzione introduttivaatta a contestualizzare lrsquoopera di Ermanno nel suo tempo a partiredagli influssi principali che hanno contribuito alla formazione delsuo pensiero i quali pur nella loro ampiezza e complessitagravepossono essere raggruppati in quattro filoni principali1) Influssi esercitati su Ermanno dalla scuola di Chartres eattraverso la mediazione di questrsquoultima dal pensiero di BoezioMacrobio Giovanni Scoto e dagli elementi platonici derivanti dalTimeo di Platone conosciuto come sappiamo nella traduzione diCalcidio2) ripresa di elementi e temi aristotelici a partire dalletraduzioni dei testi di Aristotele realizzate dagli autori arabiprincipalmente per quanto riguarda i trattati di argomentonaturalistico-scientifico delle opere dello Stagirita a partireinnanzitutto dallrsquoIntroductorium maius in astronomiam di AbūMalsquoshar che rappresenta anche lrsquoopera astrologica fondamentaledi riferimento del De Essentiis Basilari appaiono anche i testi diastronomia in primis il Planisfero di Tolomeo opera tradotta daErmanno sempre nel 11433) gli influssi esercitati su Ermanno dal Liber de causis(traduzione latina come noto di una rielaborazione arabadellrsquoElementatio theologica di Proclo riconducibile probabilmenteal circolo di al-Kindī) che ripropone i tratti di fondo della causalitagraveneoplatonica adattandoli alle esigenze del monoteismo e delcreazionismo e dal De Quinque essentiis dello stesso al-Kindī4) gli influssi esercitati dal Corpus Hermeticum OnoriodrsquoAutun e il Liber viginti quattuor philosophorumIl primo capitolo si conclude quindi con una sintesiconcernente la diffusione del testo e delle sue edizioni criticheNel secondo capitolo dopo aver concisamente presentato ilDe Essentiis esponendone gli obiettivi filosofici piugrave importanti egravestato preso in esame il primo Libro dellrsquoopera di cui vengonocommentati i passi piugrave rilevanti per far emergere la natura e lastruttura del pensiero metafisico di Ermanno In questa secondasezione del lavoro perciograve si egrave concentrata lrsquoattenzione su quelloche egrave lrsquoargomento fondamentale di questo studio ovvero iltentativo di tracciare la struttura originaria e fondativa di tutto ilreale secondo la prospettiva del filosofo dalmata

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A tal fine in questo capitolo sono stati presi in esame iconcetti metafisici centrali in base ai quali egli si propone diindividuare la struttura profonda dellrsquouniverso tutto Ermannodelinea la relazione che sussiste tra la causa primordiale e leessenze evidenziando la valenza speculativa di questrsquoultime chegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseInoltre egrave stata compiuta una comparazione testuale con le fontifondamentali alle quali egli attinge per la formulazione delconcetto di essenza cosigrave importante per il suo pensieroDopodicheacute si egrave approfondito il rapporto che intercorre traidentitagrave e differenza sottolineando come Ermanno abbiaelaborato su questo tema una concezione particolare la qualeintende lrsquoidentitagrave come radice di ogni differenza il che significache la differenza dipende e deriva per cosigrave dire ontologicamentedallidentitagrave Egli elabora questa prospettiva per difendere ildogma cristiano della Trinitagrave pericolosamente attaccato dagliislamici mostrando quindi che in Dio non vrsquoegrave diversitagrave e che Egli siidentifica con lrsquounitagrave e non conosce alcuna forma di pluralitagrave InDio infatti non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisionedella sostanza in quanto Egli egrave senza inizio e senza fine Ermannocerca di avvalorare la sua tesi riflettendo sul temadellrsquoincarnazione e mostrando che se si riconosce in Gesugrave Cristouna persona consustanziale al Padre lrsquoessere uno e trino di Dionon egrave una contraddizione Ci egrave sembrato opportuno a talproposito approfondire questrsquoaspetto ripercorrendo lrsquoexcursusstorico-filosofico che ha condotto Ermanno alla formulazione diquesto concettoDio viene presentato come il solo essere necessarioimmutabile ed eterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagraveidentitagrave eanteriore ad ogni forma di molteplicitagrave carattere inveceposseduto esclusivamente dalle creature A questo proposito gliautori cui Ermanno attinge sono soprattutto Boezio e Calcidio Inquesto percorso egli segue molto da vicino la linea speculativatracciata da Teodorico di Chartres e Adelardo di BathPer il filosofo dalmata la veritagrave di Dio va colta nel suo essereuno e trino Egli rifacendosi alle concezioni fondamentali delle suefonti nega perciograve ogni forma di dualismo originario e lo fautilizzando virtuosamente una elaborazione di stampo platonico e

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neoplatonico che presuppone la precedenza dellrsquo uno rispetto aldueIn effetti anche nel Liber de causis si fa riferimento allaconcezione secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama necessariamentee costitutivamente a ciograve che egrave anterioreErmanno in sostanza dopo aver dimostratometafisicamente il primato dellrsquo uno e dellrsquo identitagrave posti su unpiano ontologico superiore concentra la propria attenzione sututti gli ambiti del reale individuando al loro interno una strutturacomplessa Nella prospettiva del filosofo dalmata dunque lamolteplicitagrave si sviluppa a partire proprio dallrsquounitagrave ed esiste soloin virtugrave di questultimaAncora nel secondo capitolo abbiamo analizzato imovimenti fondamentali di creazione determinati dalla causaprimordiale dalla quale derivano tutte le cose Nel prosieguo delsecondo capitolo oltre a ciograve sono stati indagati i concetti dimateria di forma di causa efficiente di generazione dicomposizione e di causa primordialeIl terzo capitolo verte sulla secundaria genitura oggettodella seconda parte del De Essentiis e la produzione del mondonaturale Allrsquointerno di tale capitolo sono stati presi in esame ecommentati i passi metafisicamente piugrave significativi perricostruire nel suo insieme la riflessione del filosofo dalmataattraverso unrsquoanalisi della secundaria genitura a partire dallecondizioni che la rendono possibile le leggi e i movimentifondamentali che la regolano i quali a loro volta conducono allaformazione del mondo sublunare nelle sue diverse articolazioniminerale vegetale e animale Egrave qui che Ermanno sanciscelrsquoindissolubilitagrave e la perfetta coerenza tra la sua visione metafisicaa la teoria naturalistico-scientifica da lui proposta Il cosmo si egraveformato a partire da princigravepi integri e perfetti che sono conservatidalle sfere celesti le quali provvedono a trasmetterli al creato Ilmondo inoltre risulta diviso in tre grandi regioni la SubstantialrsquoEssentia e il Medium Il processo generativo dellrsquointera realtagrave ineffetti si basa per Ermanno proprio sullrsquoincontro delle due macroregioni lrsquoEssenza e la Sostanza una attiva lrsquoaltra passiva Alla lucedi ciograve appare chiaro come la generazione nella sua totalitagrave siaregolata nei propri processi fisici dallrsquoazione mediatrice delle sfere

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planetarie che rappresentano la regione del Medium Tutto egrave resopossibile dai movimenti della causa prima e lrsquointero assettocostitutivo della realtagrave si basa su una serie di articolate edinamiche connessioni tra i diversi ambiti del realeSpetteragrave alle Conclusioni stabilire i risultati cui siamo giunticon questa tesi la quale a questo punto per la novitagrave di alcunitratti filosofici in essa evidenziati puograve senzrsquoaltro considerarsi unlavoro preparatorio e quasi introduttivo al pensiero di Ermannoche per la sua complessitagrave richiede certamente ulteriori especifici approfondimenti e studiCome si egrave cercato di mostrare nel presente lavoro il DeEssentiis appare senza dubbio come unrsquoopera dallalto valorespeculativo per molti aspetti straordinaria e continuamentesorprendente per il suo procedere incalzante Anche inconsiderazione di ciograve in alcuni passi il testo appare per la suadensitagrave concettuale di lettura davvero faticosa e talune tematichesono esposte con un linguaggio particolarmente complesso che atratti si fa addirittura criptico e di difficilissima interpretazioneTuttavia parafrasando Platone non egrave qui fuori luogoaffermare che le imprese ardue sono anche le piugrave belle ed hanno ilmerito di contribuire alla ricerca del vero e alla manifestazione delpensiero espressione di questo articolato labirinto stranieroeppure sempre attraente che ci conduce alla conoscenzaconsegnandoci emozioni di volta in volta nuoveIl De Essentiis rappresenta in questo senso un testo davverostraordinario capace di rapire completamente il lettore con colpidi scena di alto profilo speculativo espressione di una concezioneolistica della realtagrave nella quale unitagrave metafisica e molteplicitagravenaturale sono fuse in una articolata sintesi ad un tempometafisica teologica e scientifica Le diverse concezioni anchevivaci e penetranti di Ermanno risultano perfettamentearmonizzate fra loro in una prospettiva assolutamente unitaria ecoerenteLrsquoauspicio fondamentale di questo lavoro di tesi egrave che essosappia trasmettere la bellezza e la profonditagrave del testo diErmanno consegnando alla ricerca filosofica un tassello unico perla sua particolaritagrave e densitagrave concettuale che vale la pena diindagare ulteriormente e comprendere in tutta la sua pregnanza ecomplessitagrave filosofiche

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RingraziamentiUn lavoro di ricerca seppur condotto con passione edentusiasmo richiede sempre intense energie fatica stimoliadeguati e supporti importantiDa questo punto di vista devo ammettere che senza lrsquoausiliodi alcune persone davvero speciali per la propria intelligenza esensibilitagrave questa tesi forse non avrebbe avuto il volto che haMi riferisco innanzitutto alla mia famiglia e ai miei amici checon il proprio sostegno mi hanno supportato nella stesura e nonin rare occasioni pazientemente sopportato A tuttiindistintamente va un grazie di cuore Vorrei perograve dedicare congrande affetto questo lavoro a mia sorella Marilena che ne hacondiviso con me i momenti salienti cosigrave come del resto ogni faseimportante della mia vita sempre con attenta e partecipevicinanza testimonianza di un legame indissolubileUn ringraziamento speciale e particolarmente sentito va almio tutor il Prof Michele Abbate al quale sono molto grata perlrsquoattenzione e la cura con cui ha seguito questo lavoro esoprattutto per avermi dato la sua fiducia che ho cercato di nonvanificare In effetti non credo ci siano termini appropriati perattestargli la mia stima e la mia riconoscenza spero tuttavia chele nostre lunghe chiacchierate abbiano saputo farlo Di sicuro soche senza il suo ldquoesubero di neuronirdquo la sua caparbietagrave tuttapiemontese e la sua capacitagrave di cogliere i nervi fondamentali di untesto filosofico anche complesso e non del tutto affine al suoambito di ricerca alcuni elementi del De Essentiis mi sarebberoancora oscuri Grazie infinite per questa supervisione condottamagistralmente con estrema perizia ed intelligenza che ha saputoinfondermi metodo disciplina e una piugrave raffinata capacitagrave dianalisi filosoficaUn altro ringraziamento altrettanto particolare va al ProfGiulio drsquoOnofrio coordinatore del Dottorato e mio co-tutorAttraverso il suo costante e prezioso impegno mi ha dato lapossibilitagrave per me assai importante di frequentare il percorsodottorale FiTMU A lui devo inoltre la scelta di occuparmi diErmanno di Carinzia proposta che pur apparendomi findallinizio assai ardua per la complessitagrave delle questioni che avrei

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dovuto trattare alla fine egrave risultata essere una felice intuizionesono contenta di non aver mai desistito Lo ringrazio anche peraver seguito questo lavoro con attenzione e pazienza fornendomistrumenti metodologici e formativi indispensabili Mi auguro cheda questa tesi possa venir fuori un bel seppur breve paragrafo diStoria della Filosofia Medievale in quel caso secondo i suoiparametri di giudizio si tratterebbe di un buon lavoro cosigrave dadare un senso ulteriore a tutti i suoi sforziRingrazio poi sentitamente e di cuore il Prof CharlesBurnett per la sua encomiabile disponibilitagrave per la premura elrsquoattenzione manifestate verso questa tesi che ha seguito come sefosse sua Egli mi ha fornito innanzitutto materiale bibliograficodifficilmente reperibile facendomi leggere anche suoi articoliinediti o in corso di pubblicazione dedicati al De Essentiis Egrave statolui tra lrsquoaltro a donarmi una copia del frammento di ML Colkerriportato sottoforma di allegato nel presente lavoro Mi ha fattoaccedere in piugrave alla sua biblioteca personale permettendomi diattingere a testi fondamentali per una corretta interpretazione delpensiero ermanniano dando prova di grande generositagrave e fiduciaIn secondo luogo mi ha fortemente incoraggiata consentendomi ditrascorrere nellrsquoambito di una COST-action per un programmascientifico in Medieval Europe-Medieval Cultures and TechnologicalResources (IS1005) grazie allrsquoottenimento di una borsa di studiofinalizzata allo svolgimento di una breve missione scientifica daltitolo ldquoThe scientific structure in Hermann of Carinthias DeEssentiisrdquo un periodo di studio al Warburg Institute di Londrareso possibile altresigrave dal congiunto supporto del Prof MicheleAbbate e del Prof Agostino Paravicini Bagliani che ringrazio peravermi la possibilitagrave di sfruttare questa bella ed importanteoccasione Lrsquoentusiasmo del Prof Burnett per la diffusione delletematiche relative al rapporto Islam-Occidente ed il suoinesauribile amore per la conoscenza delle stesse sono davverolodevoli Con il suo ausilio ho potuto visionare il manoscrittolondinese del De Essentiis momento alquanto emozionante Loringrazio inoltre per avermi segnalato dei riferimenti basilari edaver interpretato insieme a me alcuni passaggi particolarmentedifficili e significativi dellrsquoopera di Ermanno con conversazioniricche ogni volta di consigli preziosi e di spunti notevoli sia dalpunto di vista filosofico che metodologico

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Ringrazio ancora il Prof Armando Bisogno per leopportune e pregevoli osservazioni fornite alla tesi per lrsquoamiciziaper il supporto e il sostegno spesso davvero rilevanti fornitimi inquesti tre anni Devo alle sue lsquobrillanti incursionirsquo infatti alcunedelle domande fondamentali cui ho cercato di rispondere inquesto lavoro le quali hanno rappresentato spesso una vera epropria chiave di volta nella lettura del testoGrazie al Dott Mario Coppola che per circa un anno mi haseguito in qualitagrave di tutor senior dandomi validi consigliGrazie inoltre ad alcuni membri del collegio docenti deldottorato i Proff Luigi Catalani Concetto Martello e AntonellaSannino per avermi fornito spunti filosofici e riferimentibibliografici importantiRingrazio Domenico Ienna Nina Travers Carmela SicignanoMariarosaria Accarino Clelia Albano Daniele Melli ed ilcompianto amico per me sempre vivo Antonio Scorza per ilsupporto nel reperimento di alcuni testi I Proff Francesco SaverioFesta Giuseppe Razzino e Giuseppe Zarone per la grandeconsiderazione che mi hanno sempre mostrato a loro mi sentolegata ad un tempo da ammirazione ed affettoUn grazie particolare va poi al Dott Angelo Maria Vitale perlrsquoamicizia e la stimaRingrazio inoltre tutti i miei colleghi di dottorato FiTMU siadellrsquoXI che del XII ciclo con i quali ho vissuto momenti belli sancitida una crescita tanto intellettuale quanto personale I loro spunti ele loro osservazioni sono stati in alcuni casi utilissimiGrazie in particolare a Lucia Corrado Andrea NanniniCarmine Ferrara Guido Iorio Fabio Piemonte e Vincenzo Restelliper i numerosi momenti di condivisione filosofica ed umanatrascorsi insieme che hanno scandito piacevolmente questamagnifica avventura

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IERMANNO DI CARINZIA E IL SUO TEMPO

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Capitolo primo

Ermanno di Carinzia e il suo tempo

1 EErrmmaannnnoo ddii CCaarriinnzziiaa bbrreevvii cceennnnii bbiiooggrraaffiicciiSe il XII egrave il secolo della rinascita dello sviluppointellettuale della ricerca di nuovi equilibri tra le varie scienze ingrado di aprire a scenari veritativi ineludibili allora Ermanno diCarinzia pur essendo laquoan elusive figureraquo4 e considerato un autoreminore fu sicuramente un uomo del suo tempoCome cercheremo infatti di mostrare in questo capitoloErmanno egrave il filosofo viaggiatore del XII secolo colui il quale ne haseguito le diverse correnti di pensiero derivanti dalle variecompagini speculative che lrsquohanno attraversato e che ha saputogenerare un sincretismo filosofico fine ed equilibrato creando unponte importantissimo per gli sviluppi successivi della riflessionelatina occidentale tra la tradizione filosofica europea e la culturaaraba al fine di giungere alla determinazione metafisica dellastruttura che sottende lrsquointero universo decifrando in tal modo iltessuto ontico-ontologico teologico fisico ed astrologico del realeIn questo primo capitolo pertanto cercheremo di tracciaregli elementi storico-speculativi piugrave importanti che hannocontribuito alla formazione filosofica di Ermanno Le fonti cui egliattinge sono davvero numerosissime alcune delle quali daltraparte risultano ancora oscure perciograve il nostro saragrave un lavoro diricostruzione articolato e il piugrave possibile completo ma non deltutto esaustivo in quanto tale questione egrave quanto mai complessalaquoThe 12th century the time in which Hermann of Dalmatialived was a turning-point time in the history of both science andphilosophy a time marking the end of the early Middle Ages aperiod whose scientific and philosophical concepts could nolonger contribute to the progress of science But the century wasalso the start of a new period that of the High Middle Ages which4 S LOW-BEER Hermann of Carinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDeindagatione cordisrsquo City University of New York 1979 [Doctoral thesis] p 10

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laid the foundations of the new scientific and philosophical tenetsof the 16th century Thus Hermann lived at the end of one periodof scientific development and at the beginning of a new era inwhich he took a remarkably active partraquo5Questo dunque fu un secolo di grandi cambiamenti per lastoria della scienza e della filosofia ed Ermanno vi giocograve un ruolodi assoluto protagonistaEgli fu infatti un abilissimo traduttore dallrsquoarabo di operescientifiche astronomiche matematiche e religiose un finetrasmettitore di conoscenza ma anche un pensatore originaleSulla vita di Ermanno di Carinzia o Hermann Dalmatinconosciuto in latino anche come Hermannus Dalmata Sclavus oSecundus6 abbiamo a disposizione notizie esigue ricavate dai suoistessi scritti e da pochissime altre fonti7 Sappiamo che egrave natointorno al 1110 e proveniente dallrsquoIstria centrale8 Della suaformazione non si sa nulla di certo Tuttavia sia lrsquooriginegeografica che la prima formazione ricevuta da Ermanno nehanno influenzato il pensiero Egrave infatti in questa primissima fasedella sua vita che egli riceve gli stimoli intellettuali per recarsi inFrancia dove erano localizzati centri culturali di rilievo al fine diraffinare le proprie conoscenze Secondo quanto affermato daŽarko Dadic ndash ma non ci sono prove di questo ndash Ermanno avrebbestudiato presso il monastero benedettino di laquoSS Peter and Paul in5 Ž DADIć Hermann Dalmatin Skolska knjiga Zagreb 1996 p 96 Cf Ibidem laquoThe scolarrsquos name Hermann of Dalmatia is quoted in different versions inforeign references published on the subject to date They refer to him as HermannusDalmata Secundus Sclavus and recently Hermann de Carinthia There are arguments infavour of each of these nameraquo7 Sulla vita di Ermanno cf Ibid CH BURNETT Hermann of Carinthia in (a cura di) P Dronke AHistory of Twelfth-Century op cit ID Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisedizione critica con traduzione e commento a cura di Ch Burnett Ed EJ Brill Leiden-Koln1982 S LOW BEER Hermann of Carinthia op cit A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava oBitimaLatinskitekstuspostaviohrvatskiprijevodizradiokritickikomentarinapomeneuztekst napisao Antun SlavkoKalenic Pula 19908 Come osservato giagrave da S Low-Beer nellrsquoIntroduzione alla sua tesi di dottorato dedicata a treopere astrologiche tradotte da Ermanno di Carinzia (Cf S LOW-BEER op cit pp 10-13) nellaquale si sofferma a lungo sullrsquoorigine geografica del filosofo dalmata egrave egli stesso adinformarci circa la sua provenienza Nella sua traduzione dellrsquoIntroductorium maius di AbūMalsquoshar VI (f2v) infatti Ermanno scrive che lrsquoIstria era divisa in tre parti laquoMaritima etMontana in medio patria nostra Karinthiaraquo NellrsquoAppendix I ldquoHermannrsquos Namerdquo allrsquoedizionecritica del De Essentiis Ch Burnett riporta minuziosamente tutte le citazioni nelle qualiricorre il nome di Ermanno a partire dalle fonti piugrave antiche Anche Ž Dadić si soffermasullrsquoorigine di Ermanno rivendicandone le origini dalmata cf Ž DADIĆ op cit pp 79-85 Cfaltresigrave A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava o Bitima op cit pp 9-15

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the Woods or one of the Benedictine monasteries on the westerncoast of Istria Nothing is known about the knowledge he acquiredin the monastery but he was certainly taught basic grammarlogic rhetoric music astronomy arithmetic and geometryraquo9 Trail 1130 e 1134 vale a dire durante gli anni in cui vi insegnograveTeodorico Ermanno si recograve a studiare in Francia a Chartres Nonsappiamo cosa lo spinse realmente ma egrave probabile che laformazione ricevuta in Croazia improntata allrsquoapprofondimentodelle sette arti liberali sia stata fondamentale per lrsquoorientamentodei suoi studi futuriUno dei discepoli di Ermanno in Francia fu Roberto diKetton Nel 1135 quando Teodorico si spostograve a Parigi Ermanno eRoberto lo seguirono ivi completando i propri studi I dueviaggiarono per quattro anni nel Mediterraneo orientaleEntrambi divennero traduttori dalla lingua araba Verso il 1138tornograve in Europa e fu subito attivissimo iniziando unrsquointensa fasedi traduzione di opere arabe in lingua latinaErmanno alla ricerca dellrsquoAlmagesto di Tolomeo si recograveinsieme a Roberto in Spagna che in quegli anni era divenuta ungrosso centro drsquoattrazione in quanto rappresentava laquoagli occhi diquanti vivevano al di lagrave dei Pirenei la terra misteriosa dellrsquoignotoda esplorare Comincia quindi in Spagna la grande avventuradellrsquouomo di cultura europeoraquo10 Adelardo di Bath PlatoneTiburtino Roberto di Chester (o di Ketton) lo stesso Ermanno diCarinzia il suo discepolo Rodolfo di Bruges Gerardo da CremonaDomenico Guindisalvi Ugo di Santalla e un gruppo di studiosiebrei Petrus Alphonsi Giovanni di Siviglia Savasorda e Abrahamben Ezra sono il gruppo di traduttori che diedero vita ad unrsquooperamassiccia di translatio di testi classici ed arabi Sulla propia vita esui rapporti che ebbero tra loro ci sono poche notizie Inizialmentenon hanno una sede fissa che possa fare da punto di convergenzaper i propri lavori ma in seguito Toledo divenne grazie anche allaprotezione ecclesiastica di Raimondo arcivescovo della cittagravespagnola il luogo drsquoincontro di tutte queste forze intellettuali Difatto presso la cittagrave spagnola si diede vita al piugrave famoso laquoexampleof a school in the context of translation (hellip) developed by9 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 8710 C H HASKINS La rinascita del XII secolo Il Mulino Bologna 19822 p 242

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Mozarabs and Jews where Arabic books and knowledge weretransferred to the Latin language and which attracted studentsfrom all over the worldraquo11Furono tradotte e studiate infatti numerose opere dicarattere astrologico astronomico e matematico Lrsquoincontro con lacultura araba fu molto importante per Ermanno che fu attivocome traduttore dal 1138 al 1143 dando vita ad unrsquoattivitagrave ditraduzione molto intensa Dopo il 1143 di lui non abbiamo piugravenotizie certeTheodore Siverstein e Manuel Alonso ritengono cheErmanno abbia tradotto in Sicilia nel 1160 lrsquoAlmagestodirettamente dal greco ma queste supposizioni per ora non sibasano su prove del tutto inconfutabili12Lrsquoattivitagrave traduttoria di Ermanno si inserisce in un climaculturale del tutto nuovo in cui il progressivo affermarsi diunrsquoidea di natura laquocome complesso ordinato di fenomeni oggettodi indagine razionale fuori dai riferimenti simbolici che avevanocaratterizzato la contemplazione della natura nellrsquoAltoMedioevoraquo13 aveva comportato la necessitagrave di non interpretarnesemplicemente i segni ma di risalire alle cause che governano ifenomeni naturali laquoA una lettura del mondo fisico secondostrumenti ermeneutici mutuati dellrsquoesigesi biblica in forza dellastretta connessione fra liber naturae e liber Scripturae entrambiscritti da Dio si viene affiancando ndash in certi ambienti sostituendo ndashuna lettura che persegue ragioni e cause fisiche Si avvertelrsquoinsufficienza di una diretta riduzione dei fenomeni a segni esacramenti di un discorso rivolto da Dio agli uomini alle nature ndashproprio percheacute create da Dio ndash deve essere riconosciuta unaconsistenza ontologica una capacitagrave causativa cosi da rendere11 CH BURNETT The institutional context of Arabic-Latin translations of the middle ages areassement of the school of Toledo in (ed) O Weijers Vocabulary of Teaching and Researchbetween Middle Ages and Renaissance Proceedings of the Colloquium London The WarburgInstitute 11-12 March 1994 Brepols Turnhout 1995 p 21712 Cf M ALONSO Hermann de Carintia De essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander1946 e T SILVERSTEIN Herman of Carinthia and Greek A Problem in the lsquoNew Sciencersquo of theTwelfth Century in Medioevo e Rinascimento Studi in onore di Bruno Nardi vol II EdSansoni Firenze 1955 La questione tuttavia egrave ancora aperta sulla stessa cf inoltre CHBURNETT Arabic into Latin op cit p 132 e A S KALENIĆ Herman Dalmatin i PtolemejevAlmagest Filozofska istraživanja 13 Vol 1 Zagreb 1992 pp 13-1713 T GREGORY Speculum naturale Percorsi del pensiero medievale Edizioni di Storia eLetteratura Roma 2007 p 15

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possibile una distinzione tra lrsquoopus creatoris e lrsquoopus naturaequestrsquoultimo diviene lrsquooggetto proprio della filosofia naturalecostruita dalla ratio di cui lrsquouomo egrave dotato capace di ripercorreree spiegare il nesso delle cause seconderaquo14 Ermanno era allaricerca esattamente di questa chiave di volta convinto che unapiena comprensione del concetto di causalitagrave potesse garantirgliun accesso privilegiato alla conoscenza della struttura del reale11 11 EErrmmaannnnoo ttrraadduuttttoorree ee llaa ssccuuoollaa ddii TToolleeddoo1155A questo rinnovato clima culturale e alla determinazione diun nuovo concetto di natura concorrono la scoperta della filosofiae della scienza greca ed araba attraverso le traduzioni che dopo i

14 Ibidem15 Sulla Scuola di Toledo egrave stato scritto tanto perciograve per un approfondimento vedasi CHBURNETT The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo in the TwelthCentury in Science in Context 14 (2001) pp 249-288 ID The Translating Activity in MedievalSpain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik 12Leiden 1992 pp 1036ndash58 ID A Group of Arabic-Latin Translators Working in NorthernSpain in the Mid-Twelfth Century in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain andIreland 1 (1977) pp 62-108 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works ofHermann of Carinthia in Mittellateinisches Jahrbuch 13 (1978) pp 100-134 ID TwoApproaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg) Matthias M TischlerA Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden op cit ID The Impact of Arabic Science onWestern Civilisation in the Middle Ages in Bulletin of the British Association of Orientalists 11(1979ndash80) pp 40ndash51 ID Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircge meacutelanges drsquohistoiredes sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion Paris pp 425-436 ID MichaelScot and the Transmission of Scientific Culture from Toledo to Bologna via the Court ofFrederick II Hohenstaufen in Micrologus Nature Science and Medieval Societies 2 BrepolsTurnhout 1994 pp 101-126 ID lsquoMagister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusṭā ibnLūqārsquos De differentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the Arts Curriculum inMediaevalia Textos e estudos 7-8 (1995) pp 221-267 ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Ages Theory Practice and Criticism in (edd) SG Lofts PW Rosemann Eacuteditertraduire interpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitut Supeacuterieur dePhilosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp 55-78 M-T DALVERNYTranslations and Translators in (edd) R L Benson G Constable Renaissance and Renewal inthe Twelfth Century Harvard University Press Cambridge 1982 pp 421ndash462 CH HHASKINS The Renaissance of the Twelfth Century op cit si veda in particolare il cap 9 TheTranslators from Greek and Arabic (trad it La rinascita del XII secolo op cit) ID Studies inthe History of Mediaeval Science op cit R PERGOLA Ex arabico in Latinum traduzioniscientifiche e traduttori nellrsquoOccidente medievale Studi di Glottodidattica 3 (2009) pp 74-105 DM DUNLOP The Arabic Tradition of the Summa Alexandrinorum in Archives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 49 (1983) pp 253-263

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laquoprimi testi salernitani dellrsquoXI secolo affluiscono numerose inEuropa giagrave nella prima metagrave del XII sec nelle zone di confinesoprattutto dalla Spagna e dallrsquoItalia Meridionale Nel giro dialcuni decenni lrsquoEuropa scopre i grandi tesori della scienzaellenistica e araba a cui seguiragrave da presso il corpus aristotelicounrsquointera grande biblioteca ndash con Aristotele Tolomeo GalenoAlchindi Albumazar Alfarabi e Avicenna con testi ermeticimagici alchemici (nel secolo seguente il grande Averroegrave) ndash vienea sostituire nel nuovo ambiente delle scuole cittadine i modestitrattati delle arti liberali esemplati sul De Nuptiis di MarzianoCapella e sulle Etymologiae di Isidororaquo16Lrsquointeresse per le traduzioni dallrsquoarabo in latino coincide colperiodo in cui imperversava la grande ostilitagrave verso lrsquoIslamUnrsquoaltra figura fondamentale che emerge con particolare interesseegrave perciograve quella di Pietro il Venerabile17 Allrsquoinizio degli anni lsquo40 delsecolo questi aveva approfittato di una serie di visite nelleabbazie cluniacensi della Spagna per commissionare unatraduzione latina del Corano una sorta di dossier sul mondoislamico che avrebbe dovuto consentire agli occidentali diconoscere meglio la cultura araba e contestualmente di avvicinarei musulmani A questo progetto fece lavorare insieme al suosegretario Pietro di Poitiers il chierico Pietro di Toledo noncheacuteRoberto di Ketton e lo stesso Ermanno di Carinzia Lrsquoabbate diCluny come riportato da J Kritzeck scrive che laquothe lsquoSaracensrsquo ashe calls them are lsquoclever and learned menrsquo whose libraries are fullof books dealing with the liberal arts and the study of nature andthat Christians have gone in quest of these18 Hermann ofCarinthia at about the same time reminds Robert of Ketton of lsquothetrappings and decorations which long vigils and (their) most16 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1517 M-T DrsquoALVERNY Deux traductions du Coran au Moyen Age in Archives drsquoHistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Acircge 22-23 (1948-1949) ID Pierre le Veacuteneacuterable et la leacutegende deMahomet Dijon 1950 ID Quelques manuscrits de la Collectio Toletana in StudiaAnselmiana 40 (Roma 1956)18 hellip peritis et doctis hominibus Liber contra sectam sive haeresism Saracenorum in JKRITZECK Peter the Venerable and Islam Princeton 1964 p 238 lsquohabet gens nostra plurimosin utraque lingua peritos qui non tantum ea quae ad religionem vel ritum vestrum pertinentex vestris litteris sollicite eruerunt sed etiam quantum ad liberalia vel physica studia spectatarmariorum vestrorum intima penetrarum ibid p 250

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earnest labour had acquired for (them) from the depths of thetreasures of the Arabsraquo19La volontagrave di persuadere gli islamici circa la validitagrave deidogmi della fede cristiana saragrave un tratto saliente della riflessionedi Ermanno Nel De Essentiis infatti in alcune pagine egli sisofferma sulla sua intenzione di convincere i musulmani circa latrinitagrave di Dio dimostrando loro come sia lo stesso Dio amanifestarsi alla mente degli uomini che sanno cercarlodegnamente1122 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree ttrraaddoottttee ddaa EErrmmaannnnoo22001) SAHL IBN BISHR Fatidica2) TOLOMEO Planisfero (tradotto a Tolosa il 1 giugno 1143)213) ID Quadripartitum4) () ID Almagest5) ABŪ MAlsquoSHAR Introductorium maius6) ID De Revolutionibus Nativitatum questa traduzione nonegrave perograve attribuibita ad Ermanno in maniera definitiva7) EUCLIDE Elementa (probabilmente una rielaborazionedella traduzione di Adelardo di Bath)8) AL-KHWĀRIZMI Zij (tavole astronomiche)22 anche questatraduzione egrave con alta probabilitagrave la rivisitazione di un testo giagravetradotto da Adelardo

19 J JOLIVET The Arabic inheritance in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century op cit pp113-114 Il riferimento al De Essentiis egrave ldquohellip cultus et ornatus hellip quos ex intimis Arabumthesaurus diutine nobis vigilie laborque gravissimus acquisieratrdquo HERMANN OF CARINTHIA DeEssentiis Ed Burnett op cit p 70 Piugrave tardi Marco di Toledo nella sua Prefazione allatraduzione del Corano nel riferirsi a Ermanno lo definisce ldquoperitissimus utriusque lingueLatine et Arabicerdquo in Cod Cambridge Corp Chr Coll Ndeg CCCXXXV s XV n 5 Per un quadrocomplesso delle influenze derivanti dalle traduzioni delle opere arabe nel XII secolo sirimanda alla lettura integrale dellrsquoarticolo di Jolivet pocrsquoanzi citato Dello stesso autorevedasi anche LrsquoIslam et la raison drsquoapregraves quelques auteurs latins des XIe et XIIe in Lrsquoart desconfins (Meacutelanges Maurice de Gandillac) Parigi 1987 pp 153-16520 Riportiamo lrsquoelenco delle opere tradotte da Ermanno elaborato da Ch Burnett e presentenellrsquoIntroduzione del De Essentiis alle pp 6-821 Lrsquoopera egrave stata tradotta nel 1143 perograve non si sa con esattezza se prima o dopo la stesuradel De Essentiis anche se alcuni riferimenti impliciti allrsquoopera di Tolomeo lasciano ipotizzareche la traduzione sia avvenuta prima

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9) THEODOSIO De Sphaeris23 da cui come sottolinea Burnettegrave possibile che Ermanno abbia tratta le notizie relative alle sferegeometriche di cui parla nel De Essentiise per conto di Pietro il Venerabile il10) De Generatione Mahumet11) Doctrina Mahumet

112211 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree oorriiggiinnaallii ddii EErrmmaannnnooOltre al De Essentiis Ermanno ha composto altre opereoriginali di cui riportiamo lrsquoelenco Alcune tuttavia anche inquesto caso sono di dubbia attribuzione percheacute presentano unostile di scrittura diverso da quello del suo capolavoro24 Esse sono1) De Occultis o De indagatione cordis252) Liber imbrium26Ci sono poi come anticipato altre opere attribuite ad Ermanno lacui paternitagrave perograve non egrave ancora stata dimostrata in modo assolutosi tratta del1) Liber de invenienda radice e Liber de opere numeri etoperis materia lrsquoattribuzione di queste due opere ad Ermanno mdash22 Come precisa Ch Burnett laquoHermann refer to his own translation of these tables whichhowever has not been identifiedraquo De Essentiis p 723 Per tutti i riferimenti bibliografici relativo alle opere elencate cf la bibliografia relativa alleopere di Ermanno infra pp 217-21824 Per un quadro esaustivo oltre allrsquoIntroduzione del De Essentiis cf CH BURNETT Arabic intoLatin op cit Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 90-120 e F ŠANJEK Herman Dalmatin(oko 1110 ndash posl 26II 1154) Bio-bibliografski prilozi in Hermann of Dalmatia Rasprava obitima op cit p 15 ss Questrsquoultimo testo molto dettagliatamente riporta il contenutosintetico delle singole traduzioni Per il Liber imbrium il De Occultis o De indagatione cordiscf anche S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit25 Questo testo egrave stato tradotto ed edito in inglese da BN DYKES col titolo Hermann ofCarinthia The Search of the Heart The Cazimi Minneapolis Minnesota 201126 Per i dettagli relativi a tutti i testi le opere tradotte ed attribuite ad Ermanno e airiferimenti col De Essentiis cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisop cit pp 6-8

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come sottolineato da Burnett mdash egrave presente nella collezione dimanoscritti di R di Fornivalrsquos2) Liber de circulis3) De compositione et usu astrolabiiLe opere che piugrave di tutte hanno influenzato Ermanno nellacomposizione del De Essentiis sono lrsquoIntroductorium maius leopere di astronomia cui dedicheremo un paragrafo specifico eFatidica che fu anche il primo testo tradotto da Ermanno nel 1138in Spagna Di questrsquoopera di Sahl ibn Bishr Ermanno tradusse soloil sesto libro mentre i primi cinque furono tradotti da Giovanni diSivigliaLrsquoopera era stata scritta secondo i canoni dellanticatradizione astrologica greca infatti lrsquoautore nellrsquoelaborare il suotesto egrave stato influenzato in special modo dal pensiero astrologicodi Dorotheus Il testo contiene riferimenti alle divinazioni basatesui movimenti dei pianeti e delle comete ed egrave dedicato aipronostica che laquowhich Hermann defines in the De Essentiis27 as theprediction of events pertaining to the universe or to nations as awhole rather than to the individual (e g war famine earthquakeconflagration and flood pestilence and change of world-rule)raquo28In effetti ma avremo modo di constatarlo Ermanno sia nellatraduzione dellrsquoopera di Abū Marsquoshar che nella composizione delDe Essentiis dimostra di essere particolarmente sensibile a questotema e sapragrave avanzare anche ipotesi personali29NellrsquoIncipit alla traduzione il filosofo dalmata sostiene chedopo il creatore del mondo il sole controlla tutte le cose Gestiscetutto il potere piugrave alto e mantiene il potere principale di decisionesu tutto ciograve che accade nel mondo inferiore27 Burnett subito dopo riporta il passo del De Essentiis op cit 70rH-70vB ldquoPreterea tiumpartium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebro reperiuntur hellip inpronosticis autem utriuslibet generis ex hisdem item modis in varia mundi accidentia perdiversas terrarum partes ac preterea mdash quantum (ab Albumaixar) ex Alkirenet accedit mdash pereadem item genera tripartitis hellip Ex omnibus igitur his instauratur multiplex pronostico rumspeculatio per diversa loca in varios temporum motus hinc enim astrologi varios seculorumcasus hinc diversos humani generis status hinc etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo28 CH BURNETT Arabic into op cit p 11629 Ibid p 117

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Ermanno dimostra ciograve con il fatto che le persone misurano icicli della terra attraverso il movimento del sole e tramite ilmovimento degli altri pianeti rispetto allo stesso soleIn questo modo le diverse parti della terra sono soggette adiverse forze planetarie Allo stesso modo differenti eventi sonocontrollati da differenti successioni di tempo30Formalmente lrsquoopera egrave divisa in sette trattatti anche sesostanzialmente comprende tre diverse parti La prima la piugraveimportante discute i vari cambiamenti nel mondo la secondatratta i cambiamenti dellrsquoaria e la terza considera ledisuguaglianze tra le persone a causa di influssi diversiIn questrsquoopera il sole egrave ritenuto il corpo celestiale piugraveimportante al suo interno si dimostra prima come esso controllicol suo potere il mondo superiore mostrando successivamentecome decida su tutti gli eventi nel mondo inferiore In seguito sidiscute del ldquoSignore dellrsquoAnnordquo cioegrave del fatto che ogni anno egravecaratterizzato dalla lsquosignoriarsquo di un determinato pianeta I pianetisono inoltre divisi in buoni e cattivi I buoni sono il Sole VenereMercurio la Luna e Giove e i cattivi invece sono Marte e SaturnoQuesta suddivisione egrave presente in tutti i trattati astrologicimedievali e anche in quelli successivi31 Ermanno la riprenderagraveanche nel De EssentiisNella parte finale del testo ci si sofferma sulle condizionigenerali di vita con una previsione circa la penuria o lrsquoabbondanzache caratterizzeragrave gli anni successiviViene infine enfatizzata lrsquoimportanza delle eclissi solari elunari in quanto molto dannoseIl Liber imbrium presenta una breve introduzione diErmanno e costituisce il tentativo di dar vita ad un manualededicato alla previsione della pioggia tema di cui sembra che gliIndiani fossero abili conoscitori Purtroppo le fonti alle qualilrsquoautore ha attinto per la sua composizione non sono menzionate30 HERMANN OF CARINTHIA Fatidica Ed S Low-Beer op cit p 138 ldquoSecundus post conditoremorbis moderator Sol ut superne ducatum potencie ita omnium inferioris mundi accidenciumprincipale gerit consilium Omnes et enim terrarum alternationes primum Solis motu deindeceterarum comitatu metimur Unde nec aliter diverse terrarum partes varias stellarum virespaciuntur que in diversis temporum successionibus varii rerum eventus administratur Inspeculandis igitur mnibus mundi per orbem accidentibus primum anni dominus omnis huiusartificii dux eligendus est Cuius auspicia Solis munere sumunturrdquo31 Cf Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit pp 97-99

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Questo testo perograve ha il pregio di fondere la tradizione orientalecon quella occidentale anche se solo meccanicamente e su aspettiprettamente tecnici questo collegamento tuttavia egrave moltoimportante percheacute egrave unrsquoanticipazione di quanto avverragravesuccessivamente nel De Essentiis32Inizialmente Ermanno basograve le proprie conoscenzeastrologiche solo sulle teorie di Bishr fino a quando cioegrave nontradusse lrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar la cuiinterpretazione astrologica differiva molto dalla prospettiva diBishr percheacute intrisa della filosofia naturale di AristoteleLrsquointroduzione di questa nuova filosofia fu fondamentale non soloper la formazione di Ermanno ma anche per gli sviluppi successividel pensiero scientifico europeoPiugrave o meno nello stesso momento il filosofo dalmata scrisseil De Occultis che presenta altre informazioni di natura astrologicariguardanti soprattutto lrsquoars divinatoria e i IudiciaNel 1143 quando scrisse il suo De Essentiis Ermannorealizzograve il primo tentativo di rilievo di applicare lrsquoastrologia allaspeculazione metafisica latina cercando di fondervi il neo-platonismo tipico della tradizione di Chartres portando acompimento la volontagrave giagrave mostrata in precedenza di collegare lacultura occidentale con il pensiero di matrice araba orientalepersiana22 IIll XXIIII sseeccoolloo uunn lsquolsquolliimmbboorsquorsquo ttrraa vveecccchhiioo ee nnuuoovvooIl XII secolo in virtugrave degli elementi che abbiamo pocrsquoanzirichiamato egrave ormai da tutti gli studiosi ricordato come il secolodella rinascita33

32 Ibid p 10133 Per una visione drsquoinsieme della riflessione filosofica nel dodicesimo secolo si rimanda a PDRONKE A History of Twelfth-Century op cit M PEREIRA La Filosofia nel Medioevo EdCarocci Roma 2008 E GILSON La philosophie au Moyen Acircge Paris 1944 Sulla ldquorinascitardquo delXII secolo e sulla Scuola di Chartres invece cf G DrsquoONOFRIO (a cura di) Storia della Teologianel Medioevo (3voll) Ed Piemme Casale Monferrato 1996 RL BENSON G CONSTABLE CDLENHAM (eds) Renaissance and Renewal in the Twelfth Century Harvard University PressCambridge (Mass) 1991 A CLERVAL Les eacutecoles de Chartres au Moyen Age du Ve au XVIe sieacutecleMinerva Paris 1895 R L POOLE Illustrations of the History of Medieval Thought in theDepartiments of Theology and Ecclesiastical Politics II ed Society for Promoting ChristianKnowledge London 1920 pp 95-115 e The Masters of the Schools at Paris and Chartres in

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Questo momento della storia medievale ha risentitopositivamente di importanti sviluppi scientifici e tecnologicinoncheacute delle nuove tendenze filosofiche e culturali che proprio inquel secolo si affermarono Si guardava al passato per riscoprirecon rinnovato entusiasmo le fonti del sapere greco e araboTuttavia laquoil fatto ldquorinascitardquo non si riduce ad unrsquoimitazioneappassionata dei capolavori letterari estetici scientifici filosoficidellrsquoAntichitagrave greco-romana imitazione che al limite finirebbeper essere una restituzione archeologica Comporta alla letteracon tutta la relativitagrave dei tempi dei luoghi e delle persone una ri-nascita unrsquoesistenza nuova unrsquoiniziativa tanto piugrave irriducibile alsuo nutrimento antico in quanto si tratta di unrsquoiniziativa dellospirito Lrsquoimitazione egrave allora al servizio dellrsquoinvenzione anche lagravedove la nutreraquo34Ermanno con le sue traduzioni operograve proprio in questoperiodo ricco per lrsquoEuropa di profondi mutamenti cercando conla sua attivitagrave di costruire un legame fondamentale tra latradizione metafisico-teologica europea e lrsquoIslam vale a dire conquelle che si presentavano come forme di pensiero capaci dideterminare un effettivo cambiamento Tale legame tuttaviaaffonda le proprie radici giagrave nei secoli VII e VIII laquowhen ArabsJohn Salisburyrsquos Time in English Historical Rewiew 35 (1920) pp 321-42 G PAREacute A BRUNETP TREMBLAY La Renaissance du XII siegravecle Les eacutecoles et lrsquoenseignement VrinInst drsquoEacutetudesMeacutedieacutevales Paris-Ottawa 1933 pp 138-210 JM PARENT La doctrine de la creacuteation danslrsquoeacutecole de Chartres Vrin Paris 1938 RW SOUTHERN Mediaeval Humanism and Other StudiesBlackwell Oxford 1970 pp 61-85 che ha parlato di una ldquoleggenda di Chartresrdquo P DRONKENew Approaches to the School of Chartres in Annuario de Estudios Medievales 6 (1969) pp117-140 e J CHAcircTILLON Les eacutecoles de Chartres et de Sant-Victor in La scuola nellrsquoOccidentelatino dellrsquoAlto Medioevo Atti della XIX Settimana di Studio (Spoleto 15-21 aprile 1971)Centro Italiano di Studi sullrsquoAlto Medioevo Spoleto 1972 pp 795-839 Cf inoltre E GARINStudi sul platonismo medievale Le Monnier Firenze 1958 T GREGORY Platonismo medievaleStudi e ricerche Istituto Storico Italiano per il Medioevo Roma 1958 ID Mundana sapientiaop cit pp 1-59 75-173 M-D CHENU La theologie au douzieme siegravecle Vrin Paris 1957 (tradit La teologia nel XII secolo Jaca Book Milano 1992) pp 123-59 RW SOUTHERN The Schoolsof Paris and the School of Chartres in (edd) RL Benson G Constable Renaissance andRenewal in the Twelfth Century op cit pp 113-37 NM HAumlRING Commentary andHermeneutics in ibid pp 173-200 S GERSH Platonism - Neoplatonism - Aristotelianism ATwelfth-Century Metaphysical System and Its Sources ibid pp 512-34 ancora su Chartres cfM-D CHENU Nature ou histoire Une controverse exeacutegeacutetique sur la creacuteation au XIIe siegravecle inAHDLMA 20 (1953) pp 25-30 J MOREAU ldquoOpifex id est Creatorrdquo Remarques sur leplatonisme de Chartres in Archiv fuumlr Geschichte der Philosophie 56 (1974) pp 33-49 EMACCAGNOLO Rerum universitas Saggio sulla filosofia di Teodorico di Chartres Ed Le MonnierFirenze 197634 M -D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 24

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conquered North Africa Southern Italy and Spain certain politicaland cultural ties between Europe and Islamic world wereestablished which proved to be significant for the furtherdevelopment of philosophy and science in medieval Europe Theseties which were strengthened in the eleventh and especially in thefirst half of the twelfth century became a foundation for a newscience that is for the synthesis of Western European and Arabicsciencesraquo35In questa fase gli eruditi cristiano-latini erano alla ricerca dirisposte che non riuscivano a trovare nella filosofia antica perciogravevolsero il loro sguardo ai testi arabi con cui vennero a contattonei quali trovarono numerosi spunti di riflessione Essi infattierano portatori di una cultura matematica scientificaastronomica ed astrologica molto raffinata tratta dai pensatorigreci persiani ed indiani di cui avevano tradotto le operemaggiori36Questo significativo e determinante processo di translatio siestese perciograve oltre che alla filosofia anche alla scienza allaletteratura e alla teologia la quale accresciuta di cotanti contenuticonobbe un profondo rinnovamento ed una risistemazionedottrinalelaquoAllrsquoidea di rinascita dunque ndash soprattutto sotto lrsquoaspettospecifico degli studi teologici ndash sembrerebbe dover esseresostituita quella di progresso ossia di ripresa e sviluppo dei germiprecedentemente fecondati nella sapienza del Medioevomonastico proprio alla luce della stessa regola della continuitagravestorica invocata da Haskins e Gilson per giustificare lrsquoapplicazioneal secolo dodicesimo dellrsquoidea di umanesimo culturaleraquo37 GiuliodrsquoOnofrio fa notare come non possa esservi una vera crescita35 S KUTLESA Croatian Philosophers I Hermann of Dalmatia op cit p 58 Sulla storia delpensiero islamico e arabo si vedano C DrsquoANCONA (a cura di) Storia della filosofia nellrsquoIslammedievale voll I-II Einaudi Torino 2005 C BAFFIONI Filosofia e religione in Islam EdCarocci Roma 1997 ID I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996 M SHARIFKHAN M ANWAR SALEEM Muslim Philosophy and Philosophers New Delhi 1994 D URVOY Lespenseurs libres dans lrsquoIslam classique Paris 1996 Infine per una ricostruzione storica dellaspeculazione ebraica medievale si consultino C SIRAT La filosofia ebraica medievale PaideiaBrescia 1990 e M ZONTA La filosofia ebraica medievale Storia e testi Laterza Roma-Bari200236 Per un approfondimento cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 16-4337 G DrsquoONOFRIO Gli studi teologici e il progresso culturale dellrsquoOccidente in Storia della Teologianel Medioevo Vol II La grande fioritura op cit p 13

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senza traumi o senza la rinuncia ad assetti concettuali significativie precedentemente vigenti laquoQuesta constatazione sembra alloraconsentire una possibilitagrave di recupero del migliore significatodellrsquoidea di rinascita alla luce del principio generale per cui ogniapertura ad una nuova dimensione di vita puograve ancheparallelamente essere il risultato naturale di una crisi cheimpoverisce o frantuma alcuni tra i piugrave importanti valoritradizionaliraquo38Piugrave specificamente gli intellettuali del XII secolo attinserodunque sia alla tradizione classica greco-latina sia alla culturaaraba islamica indiana persiana e celtica rielaborandone in modooriginale i contenuti39 Affincheacute si possa parlare di rinascitainvero non egrave sufficiente enunciare le tradizioni filosofiche eletterarie precedenti ma bisogna piuttosto evidenziare lariformulazione e la riutilizzazione che si opera di esselaquoIn the early twelfth century theology is confined for themost part to the reconciling of traditional authorities in new wayslike the closely related and widely influential movement towardthe codification of canon law40 Insofar as it manifests a genuinedesire to establish rational bases of enquiry it points toward theswallowing-up of its own achievements in the more decisivereorganization of knowledge in the later twelfth and thirteenthcenturies There is no avoiding the fact that to a great extent theoriginal thinkers of the early twelfth century inhabit a sort oflimbo suspended between old and new yet it is equally clear thatan interest in new intellectual ventures is one of the distinctivecharacteristics of the periodraquo41 Da siffatto punto di vista Ermannoincarna perfettamente le aspirazioni del proprio tempo in quantoesponente di spicco di questo lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo di cuiparla Wetherbee che caratterizza il XII secolo la sua opera egravecontinuamente attraversata da tali tensioni38 Ibidem39 Cf F ROSENTHAL Das Fortleben der Antike in Islam Artemis Zuerich 1965 (tr inglese TheClassical Heritage in Islam) Routledge and Kegan Paul University of California PressBerkeley 197540 J DE GHELLINCK Le mouvement theacuteologique du XIIe siegravecle (2nd ed Bruges-Brussels-Paris1948) pp 7-9 52-65 Cf anche LM DE RIJK Logica Modernorum (Assen 1962-7) II I pp 126-3041 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in P Dronke(ed) A History of Twelfth-century op cit pp 22-23

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Questo egrave il periodo in cui viene a mutare il concetto stesso diconoscenza fino a determinare un diverso assetto delle variediscipline del sapere la cui organizzazione tende ad una piugravespiccata attenzione verso i temi di carattere scientifico senzatuttavia eludere del tutto il sapere teologico Ciograve comporteragrave laformazione di uno nuovo approccio alla realtagrave alla teologia allacultura e quindi alla speculazione filosofica e alla vitalaquoNew knowledge is assimilated in random ways and whileit helps to generate a sense of the possibility of a morecomprehensive approach to learning the proliferation of the newtexts and methods exerts a distracting influence It is one of themany paradoxes of the intellectual life of the period that theconcern for synthesis coexist even the work of individual masterswith a tendency toward the pursuit of isolated specialities ()This opposition between the spirit and the substance of twelfth-century learning is nowhere more striking than in the area wherethe spirit of the lsquotwelfth-century Renaissancersquo has seemed toexpress itself most vividly in philosophical terms the study of theuniverse and of the man in his relation to the universal orderraquo42Nella classificazione delle scienze del XII secolo la teologialaquorappresenta il momento piugrave alto del sapere filosofico () Vanosarebbe quindi cercare negli autori di questa etagrave e in generale intutto il pensiero cristiano prima del trionfo dellrsquoaristotelismo unagiustapposizione estrinseca fra filosofia e teologia questa infatti egravela vera filosofia Cristiana intesa come riflessione sui datidellrsquoesperienza religiosa che il credente vuole approfondire peravviarsi alla intelligentia della rivelazione Sol quando lrsquoOccidentelatino avragrave accettato il massiccio sistema aristotelico della naturaquesto costituiragrave la filosofia nata dallrsquoautonoma ragioneprecristiana (Aristotele) subordinata o contrapposta alla teologiaintesa nel significato piugrave schiettamente scolasticoraquo43La fede diviene cosigrave la premessa la laquoguida e insiemelrsquooggetto della riflessione filosofica (hellip) quellrsquoimmediato senso deldivino si articola in una ricerca di Dio attraverso la natura creata ele prime prove della sua esistenza sono piuttosto lrsquoespressione42 Ibidem43 T GREGORY Anima mundi La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres EdSansoni Firenze 1955 p 41

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della commossa ascesa dellrsquoanimo dal variopinto molteplice al suoautoreraquo44Come sottolineato da Gillian R Evans il termine greco lsquometa-physicalrsquo diventa il latino lsquosuper-naturalrsquo laquoyet for the Christianworking within the Latin tradition in the late twelfth centurythere is something sui generis about that aspect or dimension ofthe supernatural which is divine To urge to treat the Christianfaith as a formal academic discipline and the consequent need toconsider how that study should fit with that of other academicsubjects sharpened as the school of the twelfth century evolvedinto the universities of the thirteenthraquo45In questo variegato quadro grande importanza assumelrsquoinsegnamento di Boezio ed in particolare lo studio degli Opusculasacra46 che in un momento di transizione anche per laformulazione dottrinale di alcuni contenuti della fede cristianahanno contribuito a definire laquothe lsquoscientificrsquo status of theologyrsquo Ifour first question is how the study of the opuscula sacra affectedtwelfth century understanding of the problem of the distinctionbetween metaphysics and (Christian) theology and the shaping ofideas about its scope and nature we need to concentrate on twopassages Boethiusrsquo remarks in the De hebdomadibus aboutcommunes animi conceptiones generated even in the twelfthcentury some sophisticated thinking about lsquofirst principlesrsquo Andin De Trinitate II Boethius seeks to lsquoplacersquo theology as lsquometa-physicalrsquo in relation to mathematics and physicsraquo47Questo duplice indirizzo egrave davvero fondamentale percheacute hainfluenzato in maniera determinante il modo di pensare deltempoIn effetti gli Opuscula sacra boeziani laquorappresentano per imaestri del secolo XII uno straordinario stimolo a chiarire anchenel confrontoscontro reciproco le proprie posizioni speculative44 Ibid p 4245 G R EVANS The discussion of the scientific status of theology in the second half of the Twelfthcentury in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A Niederberger Metaphysics in the TwelfthCentury On the Relationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004 p 16146 Su questo punto cf D BRADSHAW The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JohnMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge University Press Cambridge2009 M GIBSON (ed) Boethius his life thought and influence Oxford 198147 G R EVANS The discussion of the scientific status op cit p 162

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in particolare riguardo lo statuto epistemologico delle scienze e lemetodologie peculiari di ciascuna disciplina compresa lateologiaraquo48Come ha ampiamente chiarito M-D Chenu Boezio egrave stato inquesta fase uno dei maestri di riferimento per la costituzione di unpensiero metafisico-teologico fino a poter qualificare il XII secolostesso laquoper la sua mentalitagrave filosofica aetas boetianaraquo49 Il filosofodel VI secolo infatti ha saputo essere maestro di logica e dimetodo noncheacute fine umanista e teologo capace di dar vita ad unvocabolario specifico ed esempio indiscusso per la traduzione deitesti condotta con scrupolositagrave e precisione Egrave lo stesso Ermannoa ricordare nella propria prefazione allrsquoIntroductorium maius diAbū Malsquoshar 50 che egrave necessario adottare il metodo boeziano perquel che concerne le regole di una buona traduzione indicazionetra lrsquoaltro fatta propria da molti traduttori operanti in quelperiodo Anche se Ermanno predilige uno stile traduttorio menoletterale e piugrave libero tendente allrsquoutilizzo di un latino eleganteEgli per esempio interpretograve le regole di Boezio moltoliberamente provvendo a riassumere il testo di Abū Malsquosharqualora vi riscontrasse ripetizioni o svolgimenti superfluiinserendo riflessioni personali o citando altre fonti allorchegrave utiliNumerose sono le opere del pensatore latino commentate aChartres soprattutto da Teodorico maestro di Ermanno sul qualeeserciteranno unrsquoinfluenza considerevole non solo dal punto divista metodologico ma anche teologico-filosofico Avremo modo dievidenziare alcuni tratti salienti di questa correlazione nel corsodel lavoro48 L CATALANI I Porretani Una scuola di pensiero tra alto e basso Medioevo Brepols Turnhout2009 p 22749 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 161 Per un approfondimento si consultitutto il capitolo sesto del medesimo testo intitolato appunto ldquoAetas boetianardquo pp 161-17950 Ermanno come precisa M-D Chenu a p 165 del suo testo riferisce le parole del suo amicoRoberto laquoQuamquam equidem nec tibi pro more tuo mi Hermanne nec ulli consulto alienelingue interpreti in rerum translationibus a Boecii sententia quadam ullatenus divertendum sitita tamen (hellip)raquo Come riportato sempre da Chenu il seguente passo egrave stato citato da Ch HHaskins Studies in the History of Medieval Science Cambridge (Mass) 19271 p 46 Su questocfr anche R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 9-40 CH BURNETT Some comments onthe translating of works from arabic into latin in the mid-Twelfth century in OrientalischeKultur und Europāisches Mittelalter a cura di Albert Zimmerman Miscellanea Mediaevalia 17Walter de Gruyter Berlino 1998 pp 161-171 cf poi ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Age theory practice and criticism op cit

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Egrave in ogni caso utile ricordare che Ermanno deve proprioallrsquoinsegnamento di Teodorico la conoscenza degli autori latini51A Chartres il nostro autore trovograve un humus culturale assai fertilegrazie alle fonti greco-latine ermetiche e neoplatoniche con cuivenne a contatto e che ne indirizzeranno in maniera decisiva ilpensiero In questo stesso ambiente laquotornano a circolareesercitando profonda influenza il Timeo con il commento diCalcidio ed il commento di Macrobio al Somnium Scipionis ndash chetrasmettevano frammenti significativi della scienza ellenistica ndashtesti di scarsa fortuna nellrsquoAlto Medioevo Con molta chiarezza lacultura europea del XII sec avvertigrave la radicale novitagrave costituitadalle traduzioni di testi filosofici e scientifici dallrsquoarabo e dal grecoche facevano conoscere allrsquoOccidente latino un sistema del mondoprima ignoto unrsquoidea di natura e di uomo senza riferimentisimbolici fondata su precisi riferimenti razionaliraquo52 Gli arabidiventano gli affermati maestri della nuova scienza e al loroinsegnamento si riferiscono laquoquanti si impegnano ad offrire unaconcezione del mondo secondo princigravepi e cause naturali (hellip)Ermanno di Carinzia si impegna con il suo De Essentiis acomunicare quanto ha appreso lsquocon lunghe vigilie e grandefaticarsquo(hellip) dai piugrave profondi tesori degli arabi La ricchezza diquesta nuova scienza ldquocostruita ratione ducerdquo si contrappone allapovertagrave della cultura latina ldquoMundana sapientia filosofia mundirdquoquesta egrave la scoperta del XII sec a contatto con una nuovabiblioteca di libri filosofici e scientifici di astrologia medicina dimagia di alchimia che venivano a saziare lrsquoantica filosofandiaviditas dei Latini La cultura medievale fin qui orientata ad unavisione del mondo fisico come ldquolibro scritto da Diordquo dainterpretarsi quale sacramentum salutaris allegoriae secondo letecniche ermeneutiche dellrsquoesegesi della Bibbia ndash scopre unanatura che pur nel suo essere creatura puograve divenire oggetto diuna conoscenza razionale capace di fissare leggi e causedellrsquoaccadereraquo53 A una natura compresa completamente51 Nella Prefazione alla sua traduzione del Planisfero di Tolomeo cf CH BURNETT Hermann ofCarinthia De Essentiis Appendix II p 349 Ermanno riferendosi a Teodorico si esprime cosigraveldquoTibi inquam diligentissime preceptor Theodorice quem haut equidem ambigam Platonisanimam celitus iteram mortalibus accommodatam Quo factum est principaliter ut non aliterquam aureis culmis Cerenem maturo palmite Bacchum unum te Latini studii patremrdquo52 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1653 Ibid pp 16-17

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nellrsquoorizzonte della volontagrave divina laquo(ldquoipse quippe rerum naturahabet naturam suam Dei scilicet voluntatemrdquo aveva insegnatoAgostino) si sostituisce una natura come ordo nexus et seriescausarum Adelardo di Bath uno dei pionieri della nuova scienzatraduttore fra lrsquoaltro degli Elementi di Euclide e di operematematiche arabe indica con precisione i nuovi compiti dellaragione A chi proponeva unrsquointerpretazione radicalmenteteologica dei fenomeni fisici trovandone la spiegazionenellrsquoinsondabile volontagrave di Dio causa diretta di ogni accadereAdelardo risponde ldquosi deve seguire la scienza umana per quanto egravepossibile laddove viene meno si deve far ricorso a Dio ma poicheacutenoi non siamo ancora al punto di riconoscere la nostra ignoranzatorniamo alla ragionersquo lsquostudia attentamente ndash prosegue ndash osservale circostanze e non ti meraviglierai degli effettirdquoraquo54Possiamo quindi concludere queste considerazionipreliminari osservando che la filosofia del secolo XII egraveunrsquoespressione coerente delle mutazioni che stavanoattraversando questo secolo secolo di sviluppo e conflitti dimodernizzazioni e riorganizzazione della tradizione culturaleclassica la quale culmina nella laquoconquista di un sapere cheattraverso lrsquoemergente seppur ancora vaga idea di progresso elrsquoapprofondimento dei significati e funzioni della ratio elrsquoaffermazione della sua centralitagrave si mette in condizione dirappresentare e sostenere in modo piugrave adeguato le trasformazioniin attoraquo55 Lo sviluppo del pensiero filosofico nel secolo XIIesprime quindi e rappresenta laquonella fase del suo esordio unprimo importante passaggio dei processi di laicizzazione delsapere ndash ancora prima che essi trovino nel modello aristotelicodella scienza lo sbocco e le manifestazioni teoriche piugrave pertinentied adeguate ndash caratterizzati dalla divaricazione dei campi dicompetenza di ratio e fides pur continuando a riconoscere il ruoloed il significato di referente culturale universale e necessario cioegravesenza assimilarla allrsquoopinione come peraltro si manterragrave54 Ibid p 17 Si rimanda al testo per i riferimenti allrsquoopera di Teodorico Il passo di Agostinosi riferisce al De civitate Dei XXI 8 2 PL 41 721 cf Isidoro Etymologiae XI III 1 Lacitazione relativa ad Adelardo di Bath si riferisce invece alle Quaestiones naturales 4 64 EdMuumlller pp 8 5955 C MARTELLO Fisica della creazione La cosmologia di Clarembaldo di Arras Tractatulussuper Librum Genesis Testo traduzione e commento Ed CUECM Catania 1998 p 39

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frequente sebbene ad intervalli sempre piugrave ampi fin dentro allecategorizzazioni di alta cultura della modernitagraveraquo56Tali processi si realizzano a partire da strutture concettualidi matrice platonica-neoplatonica ed in riferimento allrsquoesigenza didover chiarire come pocrsquoanzi anticipato i capisaldi della fedecristiana alla luce degli attacchi dottrinali provenienti inparticolare dallrsquoIslam57 su questo aspetto specifico avremocomunque modo di ritornare in maniera piugrave dettagliata nelprosieguo del lavorolaquoNegli ambienti culturali latini della prima metagrave del XIIsecolo sia ldquoscolasticirdquo sia monastici piugrave ldquoavanzatirdquo in quantoricettivi dei piugrave diversi apporti riferibili a ciograve che rimane deisaperi antichi e a ciograve che ldquopenetrardquo in essi dalle altre areelinguistiche la greco-bizantina e la arabo-islamica culmina ilprocesso di riscoperta della filosofia come sapere razionale eattuale quindi non nel senso di ldquoamore del Verbordquo mediante cuinellrsquoalto medioevo egrave stata sostanzialmente identificata colpensiero cristiano neacute come ldquofilonerdquo culturale definitivamenteesaurito e ldquocircoscrittordquo nellrsquoantichitagrave precristiana ancorcheacute riccodi stimoli intellettuali secondo lrsquoautorevole modello teoricorisalente alle Confessiones di Agostino ma come insieme diconoscenze autonome almeno limitatamente al metodo dallateologia come esegesi Tale riscoperta che ha le proprie ldquoradicirdquonellrsquoetagrave carolingia e in particolare nel pensiero di GiovanniEriugena che ldquocatalizzardquo e orienta i molteplici interessi ldquocoltivatirdquodalle generazioni a lui precedenti e negli anni in cui egrave attivo pressola corte di Carlo il Calvo pone come fondamentale il problema diadeguare al pensiero religioso ciograve che egrave ldquopercepitordquo come ldquovivordquodella tradizione filosofica trovando in questrsquoultima gli strumentiper lrsquoapprofondimento razionale del primo cui peraltro si deve lastatuizione dellrsquoldquoorizzonterdquo veritativoraquo58Egrave lecito senza dubbio affermare pertanto che il XII secolorappresenta un ponte tra vecchio e nuovo e sapragrave dar vita ascenari speculativi alquanto complessi ma densi allrsquointerno deiquali Ermanno di Carinzia ha lasciato tracce importanti che hanno56 Ibid p 1957 Cf Ibid pp 20-2158 ID Platone a Chartres Il Trattato sullrsquoanima del mondo dI Guglielmo dI ConchesIntroduzIone traduzIone e note Officina degli Studi Medievali Palermo 2011 p IX

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contribuito alla determinazione di paradigmi filosofici rilevanti ingrado di conciliare le istanze provenienti dalla scienza di matricegreco-araba e la tradizione latina indagate con vigore intellettualee fervente sete di conoscenza33 LLrsquorsquohhuummuuss ccuullttuurraallee ddii CChhaarrttrreess ee llrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii

TTeeooddoorriiccooAssai significativa per la formulazione del pensieroermanniano egrave lrsquoinfluenza di Teodorico di Chartres e dellrsquoambienteculturale chartrianoGrazie al suo maestro Ermanno conosce dei testi basilariper la propria formazione Teodorico infatti laquocollected manyknown texts or extracts from them in an anthology entitledHeptateuchon The anthology was patterned along the sevenliberal arts hence the title The pratical arithmetic dealt with inthe Heptateuchon was based on the works of Boethius Capella andanother unidentified author One of the texts in the Heptateuchonwas penned by Julius Frontinus who wrote about themeasurement of area Extracts from works written by Columellain the first century were added to these texts The antology alsoincluded extracts from the works of Isidore of Seville who ndash at theturn of the 6th to the 7th century ndash clearly distinguished naturalfrom superstitious astrology The Heptateuchon included extractsfrom the works of Gerbert and Gerland and a complete abacusAlong with two books on geometry by Boethius the antologyincluded two more texts one discussed digits and other usedthem in computationraquo59Inoltre a Chartres erano senzrsquoaltro conosciuti il primo deidue libri degli Elementa di Euclide e il De Nativitatibus siveMatheseos libri VIII un trattato di astrologia scritto nel V secolo daGiulio Firmico Materno ed intriso di speculazioni neoplatoniche ilquale espone una vera e propria apologia della scienzaastrologica Grazie alle traduzioni di Adelardo di Bath in piugrave aChartres vi era un clima di apertura verso gli studi scientifici ematematici soprattutto per quanto concerne lrsquouso dellrsquoastrolabio59 Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit p 69

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Clima che saragrave fondamentale per la formazione filosofico-culturaledi ErmannoTali aspetti sono molto importanti per la storia della scienzaeuropea se egrave vero che proprio a Chartres il vescovo Fulberto fuuno dei primi a conoscere i segreti dellrsquoastrolabio e ad utilizzarloper i suoi studi60 Questo dimostrerebbe ma la questione non egrave difacile risoluzione che Fulberto ha giocato un ruolo fondamentalenella trasmissione degli studi astronomici E cosa ancora piugraveimportante se come Burnett prova ad ipotizzare il MS 214 dellaBiblioteca municipale di Chartres fosse realmente la sintesi di duetesti questo comporterebbe che Fulberto abbia tramandato aChartres conoscenze astronomiche di matrice araba assaiconsiderevoli che avrebbe poi trasmesso al suo successorespirituale Teodorico Drsquoaltra parte mdash spiega infatti Burnett mdashlrsquoarrivo del secondo manoscritto laquoqui lui teacutemoigne drsquoune secondevague de traductions de lrsquoarabe dans le second quart du XIIe siegraveclesrsquoexplique par les preacuteoccupations drsquoun autre gran maicirctre chartraintoujours deacutesireux drsquoobtenir de nouveaux teste pourlrsquoeinsegnement des arts libeacuteraux Thierry de Chartres Lesinterfeacuterences entre les deux vacues de traductions trouvent leuremblegraveme dans le jeu de noms de personnages en cause ensignalant ces nuoveaux texts agrave Thierry le traducteur Hermann deCarinthie se preacutesente comme le lsquosecondrsquo Hermann le premiereacutetant Hermann le Boiteux vedette de la vague preacuteceacutedente ndash ettraite Thierry drsquoacircme reacuteincarneacutee de Platon alors qursquoAdalman deLiegravege appela Socrate son maicirctre Fulbertraquo6160 Su questo tema cf CH BURNETT Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Letemps de Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de Chartres Chartres1996 pp 1-13 In questo articolo Burnett prova a dimostrare che il MS 214 della Bibliotecamunicipale di Chartres testo finora non adeguatamente analizzato anche percheacute egrave andatoperduto in realtagrave laquoest une copie de deux manuscrits Le premier est un manuscript duldquomanuel sur la science de lrsquoastrolaberdquo a laquelle on ajouta deux teste agrave Micy Ce manuscriptaurait pu arriver directement agrave Chartres de Micy apregraves 1010 date agrave laquelle Constantindevint abbeacute de Micy Il aurait pu servir agrave Fulbert pour la composition de son glossaire surlrsquoastrolabe et de son poegraveme sur les eacutetoiles fixes En outre ce manuscrit aurait constitueacutelrsquoexemplaire du premier codex du manuscrit Corpus Christi copieacute agrave la fin du XIe siegravecle par unemaine continental Le second manuscrit copieacute dans Chartres 214 eacutetait par contre drsquounenature date et provenances toutes diffeacuterentes Il contenait une seacuterie de tablesastronomiques tradite en Angleterre dans la reacutegion des West Midlands par Adeacutelard de Bathvers 1126raquo ibid pp 8-9 Questrsquointerpretazione egrave assai importante in quanto creerebbe unfilo diretto tra lrsquouso dellrsquoastrolabio le fonti arabe Fulberto Teodorico ed Ermanno61 Ibid p 9

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Si tratta certamente di espedienti assai suggestivi checomportano altresigrave delle conseguenze storico-filosofiche moltoimportanti per la trasmissione della scienza astronomica inEuropa Come sottolinea difatti Peter Dronke anche lrsquointeresse diTeodorico laquoin mathematics and astronomy takes on a specialsignificante in the context of the tradition we can document atChartres itself Already at the time of Fulbert of Chartres (dagger1028)we know that the cathedral schoolrsquos library included two raremathematical works a treatise on geometry by Albinus (amathematician whom Boethius mentions) and the Podismus ofIunius Nipsius (second century AD)raquo62Haskins ricorda lo stesso Dronke drsquoaltro canto avevadimostrato che a Chartres laquoa manuscript of the cathedralpreserves a treatise on astrology containing Arabic words whichdates from 1135 with notes added from 1137 to 1141 andanother manuscript of the twelfth century contains Adelardrsquosversion of the Khorasmiun tablesraquo63 Egrave proprio durante il periododel cancellierato a Chartres che Ermanno dedica a Teodorico lapropria traduzione del Planisphaerium di Tolomeo Questo indicain ogni caso mdash scrive ancora Dronke mdash che abbiamo delletestimonianze precise di come Chartres laquowas open to the newArabic learning While some of the Parsian schools may haveshown a comparable enthusiasm we cannot point to any positiveevidence for this of kind we can associate with Chartrescolections of manuscripts from Paris before the late twelfthcentury have unfortunately not come down to usraquo64Determinanti quindi per la formazione di Teodorico e diriflesso per quella di Ermanno sono stati a Chartres testi dimatematica e astronomia che fusi a letture neoplatonicheprodurranno due straordinari sistemi di pensieroIl grande fervore intellettuale presente a Chartres induce aragione M-D Chenu ad affermare che laquoil caso della Scuola diChartres durante la ldquorinascitardquo del XII secolo egrave particolarmentesignificativo se egrave vero che la lettura di Euclide e la traduzione62 P DRONKE New approaches op cit p 125 Per i riferimenti a Fulberto Dronke rimanda aLC MACKINNEY Bishop Fulbert und Education at the School of Chartres Notre Dame 1957 pp56-5763 C H HASKINS Studies in the History of Medieval Science op cit p 9064 P DRONKE New approaches op cit p 126

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dellrsquoAlmagesto vi compaiono come lrsquoeffetto di un risveglioautoctono alla scoperta scientifica dellrsquouniverso e non come unacuriositagrave di bibliotecario in vena di ricordi antichi (hellip) se egrave veroche i commenti al Timeo sono un mezzo per soddisfare unpensiero avido di conoscere la genesi del cosmo piugrave che diabbandonarsi ad unrsquoesegesi di scuola La curiositagrave letteraria contutto il suo corredo offre materiale ad una scoperta della natura edellrsquouomoraquo65 La natura era percepita laquocome una realtagrave esternapresente intelligibile (hellip) un mondo ldquosoprannaturalerdquo cheproiettava il suo miraggio sulle cose e sugli uomini (hellip) In chemodo i teologi si inserirono in questa delicata evoluzione La piugraverudimentale ma non meno significativa espressione di questascoperta fu la percezione dellrsquouniverso come un tutto convinzionefondamentale giagrave per gli Antichi ed ora ripresaraquo66 Una provasignificativa di tale concezione egrave lrsquouso in senso assoluto deltermine universitas67 per indicare una descrizione sistematicadellrsquouniversoI temi che stanno particolarmente a cuore agli chartrianiquindi sono da un lato lrsquoaccettazione della fede cristiana dallrsquoaltroil desiderio di conoscere il creato utilizzando il TimeolaquoOra il Timeo platonico suggerisce per la mediazione delsuo traduttore Calcidio i motivi che caratterizzano la speculazionecristiana sia per lrsquoinvito a invocare lrsquoaiuto della divinitagrave quando sivoglia affrontare la spiegazione razionale della natura e dellasostanza del mondo sia per la distinzione tra ciograve che egrave percheacute nongenerato e ciograve che in quanto generato non egrave sempre In questomodo i due temi Dio e mondo vengono distinti e connessi ilprimo come causa poicheacute egrave necessario che tutto ciograve che nasceabbia una causa razionale ed appropriata e il secondo in quantoeffetto di quella stessa razionalitagrave operanteraquo6865 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 2566 Ibid pp 26-2767 Questrsquoutilizzo del termine universitas come ricorda Chenu op cit p 27 era giagrave presentepresso gli Antichi ed egrave stato ripreso in questo contesto laquoNe egrave un indizio decisivo la diffusionedel termine universitas usato in senso assoluto e astratto (e non universitas rerum) perdesignare ldquolrsquouniversordquo nelle descrizioni e nelle riflessioni sistematiche Senza dubbioquestrsquouso fu provocato dalla lettura di Scoto Eriugena nel cui vocabolario il termine comparecon questa accezione specificaraquo Il riferimento egrave al De divisione naturae II 1 PL 122 52468 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo Rusconi Editore Santarcangelo diRomagna (RN) 1980 p 8

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Questo tipo di impostazione pone le basi per lo laquolsquoscientificPlatonismrsquo of the early twelfth century coexists with a more orless mystical hierarchical Neoplatonism which reflects theattempt to come to terms with Greek Patristic thought and whosetwo great sources were Dionysius the Aeropagite in the latinversion of his writings made by Jahannes Scotus Eriugena andEriugenarsquos own summa the Peripyseon or De divisione naturaeraquo69Le fonti piugrave autorevoli per tale orientamento speculativo dalpunto di vista patristico sono Ambrogio e Agostino (soprattutto ilDe Genesi ad litteram) mentre altre fonti basilari per la culturaespressa a Chartres sono laquoBoezio per lrsquoaritmetica e la teologiaPlinio il Vecchio con la sua Storia naturale Cassiodoro ed Isidorodi Siviglia con le loro compilazioni Beda con le sue notazionisperimentali a proposito di alcuni fatti naturali Gerberto diAurilliac che viaggiograve in Spagna nella seconda metagrave del secolo Xpuograve essere considerato lrsquoiniziatore della scienza occidentale dallaSpagna ha portato metodi di calcolo aritmetico e testiastronomiciraquo70Grande importanza rivestono dunque particolarmente il DeNuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella la Naturalishistoria di Plinio il Vecchio e la Consolatio Philosophiae di Boeziooltre ai giagrave richiamati Opuscula sacra dello stesso autore noncheacute ilTimeo di Platone di cui si conosceva la prima parte con commentodi Calcidio71 interpretato come un discorso cosmogonico69 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in (ed) PDronke A history of Twelfth-Century op cit p 29 Lrsquoautore precisa inoltre che laquoThere wereinnumerable points of contact between these Platonism and in themselves they were notirrevocably opposed Both were concerned with the higher significance of naturalia with theascent of the mind to the vision of truth per creaturas ad creatorem and with the relation ofcreated multiplicity to the uncreated One the Idem whether conceived as rsquoFather of lights(Pater luminum)rsquo or as that lsquoform of forms (forma formarum)rsquo whose nature and relation tothe forms of creation were revealed as Calcidius had tantalizingly declared in Platorsquos stillunrecovered Parmenidesraquo Si tratta di riflessioni estremamente importanti che colleganodirettamente la metafisica parmenidea alla riflessione neoplatonica Per i riferimentibibliografici presenti nel testo si rimanda allo stesso Per un approfondimento della relazionetra lrsquoontologia parmenidea e la tradizione neoplatonica cf M ABBATE Parmenide e ineoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno Ed dellrsquoOrso Alessandria 201070 Ibid p 971 La traduzione del Timeo di Calcidio laquova da 17A a 57C Il suo commento che si estende da31C a 53C consta di 355 paragrafi abitualmente numerati in cifre romane e si divide in dueparti La prima affronta ciograve che si ricollega alla Provvidenza divina cioegrave la creazione delmondo (VIII-CXVIII) e il suo stato dopo questa creazione (CXIX-CCLXVII) La secondariguarda ciograve che dipende dalla necessitagrave (CCLXVIII-CCCLV)raquo M LEMOINE Intorno a Chartres

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sullrsquoorigine del mondo Lrsquoopera comrsquoegrave noto non si limita aspiegare il testo platonico ma affronta tematiche precise comelrsquoAnima del mondo lrsquouomo e i suoi sensi il Destino laquoLrsquoingressodella versione di Calcidio nella cultura latina e la riscoperta dellasua cosmologia situabili allrsquoincirca nel primo quarto del XII secolosollevarono interesse ma anche qualche giustificata diffidenza amotivo dei grossi problemi dottrinali per la fede cristiana che lafisica platonica sottende Fu lrsquoambiente culturale di Chartres atentare una conciliazione in chiave filosofica di questi problemi egravenoto infatti che questa scuola perfezionograve un efficace metodo dicritica testuale ispirandosi a quello giagrave in uso nel periodoaltomedievale in campo scritturale e lo applicograve al patrimonio dellalatinitagrave classica e della letteratura filosofica recuperandone ilvalore culturale e il rimando in chiave simbolica allrsquoorizzontecristianoraquo72 Attraverso un lungo e composito lavoro di esegesi edi rielaborazione filosofica del pensiero e della cultura antica etardo-antica i maestri legati allrsquoambiente chartriano elaboraronoquindi nel XII secolo un metodo innovativo drsquoindagine il qualeprevedeva una nuova strutturazione del curriculum edellrsquoorganizzazione degli studi che comunque riproponevatuttavia lo schema delle sette arti liberali laquoIl Timeo si presentavadifatti come una grande enciclopedia che permetteva una lsquoperfettaconoscenza della filosofiarsquo una volta interpretati i miti (involucraintegumenta) di cui il discorso cosmologico era intessuto Grandegenesi filosofica il Timeo indicava come scopo primario dellaricerca filosofica lrsquoindagine della causa et ratio del mondo fisicoconcepito come un tutto organico (animal intelligens unum etperfectum) opera di un creatore ottimo (optimus erat) che lrsquohaformato secondo eterni modelli intellegibili (facile in ambientecristiano lrsquoidentificazione dellrsquoopifex con il Dio creatore del mondointellegibile con il Verbo) affidando a cause seconde (lrsquoanima delmondo gli degravei figli degli degravei gli astri e le divinitagrave inferiori) ilcompletamento e la continuitagrave dellrsquoordine cosmicoraquo73Naturalismo platonico nella tradizione cristiana del XII secolo Ed Jaka Book Milano 1998 p4272 G DrsquoONOFRIO Storia della Teologia op cit Vol II p 21073 TULLIO GREGORY Speculum naturale op cit p 18

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3311 CCaallcciiddiioo ee llrsquorsquoiimmppoorrttaannzzaa ddeell TTiimmeeoo ppllaattoonniiccooIl Timeo nel commento di Calcidio egrave stato pertanto il testoche piugrave di tutti ha influenzato il pensiero del XII secolo e la Scuoladi Chartres Sulle sue implicazioni egrave stato scritto tanto per cui noiin questo breve paragrafo tracceremo semplicemente i punti dimaggiore incidenza esercitati sul De Essentiis anche se poi nelcorso del commento allrsquoopera avremo modo di riprendere i passipiugrave significativilaquoIl principio fondamentale della cosmogonia platonica egraveespresso da Timeo sul principio della sua esposizione subito dopolrsquoinvocazione agli DeildquoEst igitur ut mihi quidem videtur in primis dividendum duidsit quod simper est carens generatione quid item quod gigniturnec semper est Alterum intellectu perceptibile et ductu etinvestigatione rationis simper idem Porro alterum opinione cumirrationabili sensu opinabile proptereaque incertum nascens etoccidens neque unquam in existendi conditione constant et rataperseverans Omne autem quod gignitur ex aliqua causa necessariogignitur Nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratiopraecedatrdquo I commentatori medievali non si lasciano sfuggirelrsquooccasione per trovare qui in nuce tutta la dottrina biblica dellacreazione quattro sono le cause come pocrsquoanzi anticipato chestanno allrsquoorigine del mondo di queste tre eterne incorruttibiliincreate la quarta invece creata e fondamento del divenireraquo74Le tre cause eterne sono la causa efficiente che si identificacon lrsquoessenza divina la causa formale che si indentifica con lasapienza divina e la causa finale che corrisponde alla bontagrave divinaLa causa materiale egrave poi costituita dai quattro elementi materialida cui ha origine la formazione del mondo fisico Tutto ilplatonismo cristiano egrave convinto che Platone nellrsquoammettere lacreazione del mondo coincida con Mosegrave Il Timeo egrave stato perciograveintepretato in ottica cristiana per spiegare lrsquoorigine temporale delmondo ed il processo di creazione laquorsquoPlatorsquo meant the cosmologyof the Timaeus and study of this central text as a way of explainingthe relationship of God the eternal ideas of things end the74 ID Il Timeo e i problemi del platonismo medievale in Platonismo medievale op cit p 73Per le varie interpretazioni del Timeo proposte dai commentatori cf ibid pp 73-88

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material expression of these ideas was the chief project of souland modelled on an ideal exemplar was fundamental and toextent that the world-soul and the archetype were seen asmanifestations of God expressions of his goodness and wisdomthey could render his activity accessible to reason through thevisible universeraquo75Dio ha concepito il mondo come un unico organismo viventee il suo modello intelligibile egrave un tutto Lrsquoopera platonica infattivuole indagare e discutere la realtagrave dellrsquouniverso e fornisce lacausa e la spiegazione di tutto quanto esiste Uno dei problemicruciali del Timeo difatti egrave il rapporto tra Dio e la materia vistoinnanzitutto come rapporto tra provvidenza e necessitagravelaquoLa provvidenza viene spiegata nel senso chehellip penetram liquide eam (scil Silvam) usque quaque divinamens format plane non ut artes formam tribuentes in solasuperficie sed perinde ut natura atque anima solida corporapermeantes universa vivificant (cap 269)In questo passo Calcidio manifesta una forma di sincretismotra platonismo (con lrsquointervento della mente di Dio) e stoicismo inquanto ha luogo lrsquooperazione di Dio nella materia che eglipervade) Alle decisioni della mente provvidenziale di Dio sipresta obbediente la materia che desidera essere ornata(ldquoconsultis providae mentis exornationique se facile praebenterdquocapp 269-270) La materia a sua volta egrave descritta in unacondizione di squalor ac deformitas (cap 354) per indicare quelloche dice Platone che cioegrave lagrave dove egrave assente lrsquointervento di Dionon hanno luogo lrsquoordine e la bellezza (Tim 53b)raquo76Tutti elementi assai significativi che alimenteranno ilpensiero di Teodorico di Chartres e di ErmannoDio egrave concepito come artifex summum bonum primoprincipio assolutamente trascendente da cui tutto ha origine e

75 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit p 2576 C MORESCHINI Introduzione in CALCIDIO Commentario al Timeo di Platone Testo latino afronte a cura di C Moreschini Ed Bompiani Milano 2003 pp XLVII-XLVIII Il testo latino cheuseremo per le prossime citazioni del commento calcidiano si riferisce a quello curato da J HWaszink Plato Latinus Edidit Raymundus Klibansky Volumen IV Timaeus a Calcidiotanslatus commentarioque instrucutus In societatem operis coniuncto P J Jensen edidit J HWaszink editio altera In aedibus Instituti Warburgiani et EJ Brill Londinii et LeidaeMCMLXXV

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verso cui tutto tende Egli inoltre egrave identificato con lrsquoIdem vale adire unrsquoentitagrave eterna immobile perfetta mentre le creature equindi la materia si rifanno al Diversum a sua volta caducomobile e imperfetto Interessante egrave anche il concetto che Calcidiotrasmette di forma intesa come laquounrsquoidea che egrave lrsquoeterno pensiero diDio (ldquoidea quae intellectus Dei aeterni est aeternusrdquo cap 330) o ilperfetto pensiero di Dio (ldquoperfectus intellectus Deirdquo cap 339) ocomunque i pensieri di Dio (ldquointellectus eius quas ideas vocamusrdquocapp 342 349)raquo77La relazione tra forma e materia egrave spiegata da Calcidio laquopermezzo di una ricercata similitudine che implica tre elementi ilpadre la madre il figlio (capp 273 e 330) Questa similitudineappare giagrave nel testo del Timeo (48e-49a 50cd) ove indica ilrapporto tra il paradigma il ricettacolo e la forma sensibile Laforma sensibile egrave la forma nella materia ed egrave chiamata talvoltaanche ldquocorpordquo o ldquospecierdquo (capp 273 e 330) La relazione del padrecon il figlio egrave indicata dal fatto che Dio congiunge la formasensibile alla materia (capp 316 e 317) e procura ad essa nonsolamente la sostanza ma anche la sua somiglianza con la formastessa (cap 349) La relazione della madre con la prole egraveesemplificata dal fatto che le forme sensibili non possono essereda sole e per seacute e senza il sostegno di qualche cosa che le regga(cap 273) tale sostegno egrave costituito dalla materia che egrave mossadalle forme che penetrano dentro di lei e le danno forma essa asua volta muove le forme stesse (cap 329)raquo78 Il figlio poirappresenta il fatto che le entitagrave materiali sono a metagrave strada trala forma in seacute e la materia per cui puograve esistere solo entro certilimiti e a determinate condizioni Inoltre la forma materialeinferiore egrave unrsquoimmagine della forma superioreIl tema che perograve ha maggiormente suscitato gli interessi deipensatori che di volta in volta lrsquohanno commentato egrave stato quelloinerente la differenza tra Dio e le creature e tra il tempo elrsquoeternitagrave79 Dio non muta e non egrave soggetto al tempo egrave intellegibile77 Ibid p XLVIII78 Ibid pp LVIII-LIX79 Per una visione completa della questione cf T GREGORY Il Timeo e i problemi delplatonismo medievale op cit pp 53-150 Per un approfondimento sullrsquoimportanza delpensiero calcidiano e la sua incidenza si veda P DRONKE The Spell of Calcidius PlatonicConcepts and Images in the Medieval West (Millennio Medievale 74 Strumenti e Studi ns17) SISMEL Edizioni del Galluzzo Firenze 2008

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le creature invece sono soggette al mutamento e perisconoErmanno riprenderagrave del tutto queste differenze e si soffermeragrave inparticolare sul ruolo dellrsquoanima mundi identificata come abbiamogiagrave visto con la Natura In essa possiamo riscontrare lrsquounificazionedi vari princigravepi cosmologici connessi alla conoscenza del mondonaturaleSi tratta dellrsquoaffermarsi soprattutto nellrsquoambientechartriano di una rinnovata percezione del sapere fisico intesocome razionalmente fondato e oggettivolaquoLe nuove prospettive scientifiche dei maestri di Chartrestalvolta hanno punti di contatto con altri indirizzi filosofici del XIIsecolo ma piugrave spesso provocano resistenze e critiche La fiducianella possibilitagrave di interagire con la natura sulla base dellaconoscenza dellrsquoordine a lei inerente si incontra con la positivavalutazione delle arti meccaniche nella scuola costituitasi nellacanonica regolare di San Vittore di Parigi Nel suo DidascaliconUgo di San Vittore invita a coltivare tutte le discipline nellaconvinzione che esse concorrano allrsquoapprendimento di quellaveritagrave che egrave presente nella Bibbia e che lrsquouomo possedeva primadella caduta del peccato originaleraquo80 Non sempre forse egrave statoadeguatamente sottolineato che laquoquella ldquoscoperta della naturardquoindicata come caratteristica del secolo XII trova nellrsquoastrologia lasua espressione piugrave alta a essa si coordinano tutte le altrediscipline quadruviali e meccaniche da essa dipendonolrsquoagricoltura come la medicina la scientia de iudiciis come la magiacon tutte le tecniche atte a prevedere e modificare gli influssicelesti lrsquoopus naturae si specifica come ducatus dei cieli la naturasi identifica con la qualitas e la potestas planetarum la scientia deiudiciis egrave sinonimo di scientia naturalis Nel delineare nuovecosmologie tutte concordi nellrsquoassegnare ai cieli un primato comecause e segni lrsquoEuropa sembra prendere coscienza della profondacesura che nella sua storia intellettuale rappresentava lrsquoincontrocon la cultura arabaraquo81Nei commenti al Timeo del XII secolo e nei testi filosofici escientifici che lo utilizzano quindi laquosi fa sempre maggiore spaziolrsquoidea di una formazione del mondo fisico attraverso cause80 R PERGOLA Ratio et sceinze op cit pp 150-15181 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit p 292

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intermedie alle quali Dio stesso ha affidato il compito dicompletare lrsquoopera della creazione lrsquoanima del mondo ndashvariamente interpretata identificata ora con lo Spirito Santo oracon la natura quale complesso di cause ndash e i cieli assumono ilvalore di agenti fisici preposti alla formazione degli esserigenerabili e corruttibili Su questo schema si inseriragrave la piugrave precisainfluenza del neoplatonismo arabo con la dottrina della creazioneper intermediariraquo82In questa fase anche in virtugrave di questi nuovi influssi mutaaltresigrave il ruolo del magister La lettura e il laquocommento degli autoripagani e cristiani retori e grammatici poeti e filosofi medici eastronomi infatti egrave il tratto nuovo che compare nelle scuole doveil maestro insegna sia leggendo e spiegando un testo sia dandoneun commento personale che eccede ciograve stesso che il testopresenta si veda per esempio Teodorico di Chartres che leggeBoezio e per poterlo meglio spiegare stabilisce premesse teoricheprecise e sottiliraquo83Lrsquoutilizzo e per certi aspetti laquola riscoperta di Calcidio eBoezio da parte degli Chartriani lungi dal rappresentare unbencheacute minimo atteggiamento tradizionalista o nostalgico neiconfronti delle forme culturali del passato corrisponde in modoevidente ad una accelerazione dei processi in atto legati allacrescente domanda di conoscenza e di controllo razionale dellarealtagrave che da essa consegue culminanti nel tentativo di integrarela dogmatica con la concettualitagrave neoplatonicaraquo84In questo ci sembra pienamente condivisibile quantoespresso da Concetto Martello il quale in un paragrafo dedicato alPlatonismo di Chartres cui si rimanda per le pregevoliosservazioni e per un approfondimento della questione valutaquestrsquoultimo non tanto un platonismo ma un neoplatonismoQuesta considerazione ad ogni buon conto secondo lo studioso82 ID Speculum naturale op cit p 1883 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 1084 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 64 In questo testo lrsquoautore si sofferma sultipo di Platonismo presente a Chartres dedicandovi un paragrafo dal titolo omonimo (pp 56-69) considerando il platonismo dei maestri di Chartres e in generale il platonismo latino inrealtagrave una forma di neoplatonismo (p 58) Tesi giagrave avanzata come riportato dallo stessoMartello anche da F ROMANO in Studi e ricerche sul neoplatonismo Ed Guida Napoli 1983 cfin particolare il capitolo sesto Proclo e le fonti platoniche del pensiero medievale pp 75-87Secondo questa prospettiva il neoplatonismo piugrave che una continuitagrave con la tradizioneplatonica ne rappresenterebbe una rottura

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siciliano egrave solo il primo passo da compiere per comprendere afondo le istanze culturali degli Chartriani giaccheacute dovremmoaltresigrave interrogarci in realtagrave per capirne fino in fondo gli orizzontiteoretici su quale forma di neoplatonismo circoli presso la scuolafrancese85laquoIn altri termini vanno precisati il piugrave chiaramente possibilei contenuti specifici in cui si traduce la struttura speculativa delneoplatonismo e il punto drsquoarrivo a cui giunge il processo ditrasformazione teorica di questrsquoultima a seguito della spintaprodotta dai mutamenti civili politici e culturali in atto fino aevidenziare i tratti di una visione sistematica e coerenteraquo86Non egrave possibile in questa sede approfondire tutte leinnovazioni speculative introdotte a Chartres dai vari pensatoriche vi si sono avvicendati e in particolare dai tre magister scholaeBernardo Teodorico e Guglielmo di Conches Ci soffermeremoperciograve soprattutto sul pensiero di Teodorico in quanto egrave statodeterminante sia per la formazione che per il pensiero diErmanno Come noto inoltre anche il panorama storico-filosofico-culturale del XII secolo in generale egrave assai articolato pertantougualmente in merito ad esso ci limiteremo ad indicarne solo glielementi che piugrave di altri hanno contribuito allo sviluppo delsistema di pensiero del filosofo dalmata44 TTeeooddoorriiccoo ee llaa ddoottttrriinnaa ttrriinniittaarriiaaTeodorico egrave indicato da Ermanno nella sua traduzione del

Planisfero come il maestro che lrsquoha iniziato agli studi latiniincarnazione di Platone e magister per antonomasiaNon egrave nostra intenzione qui presentare un prospettocompleto del pensiero dello Chartriano ma piuttosto quella dievidenziare i tratti filosofici che piugrave di tutti hanno influenzatoErmanno ravvisabili soprattutto nella propria idea di formalismoe nei concetti di creatio tempo unitagrave e ratioIl tema che tiene insieme tali concetti egrave quello del rapportotra identitagrave e differenza unitagrave e molteplicitagrave che trova nella85 Ibid pp 56-8186 Ibid p 61

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riflessione sulla Trinitagrave la sua massima espressione Egrave su questicontenuti infatti che il pensatore dalmata si confronteragraveelaborando soluzioni raffinate ed originalilaquoUnderlying this intellectual confidence is a new confidencein the learning of the past The tratise on the work of the six daysattributed to Thierry of Chartres is remarkable in the virtualautonomy it assigns to the elements as operative causae in thegeneration of the universe and Thierryrsquos commentaries onBoethiusrsquo theological tractates employ arithmetical formulationswith a new freedom to define the principles of the created orderand its relation to the operations of the Trinity In their implicitconvinction that such scientific studies can be reconciled with anultimately religious conception of philosophy as a whole they giveexpression to the ideals of the Platonist cosmologistsraquo87Teodorico elabora il proprio pensiero a partire dallaconsiderazione secondo la quale per comprendere la realtagrave egravenecessario utilizzare una prospettiva naturalistico-teologicaLiber sit tibi pagina divina ut haec audias liber tibi sit orbisterrarum ut haec videas In istis codicibus non ea legunt nisiqui litteras noverunt in toto mundo legat et idiota88Lrsquoinvito agostiniano a leggere il mondo fisico come un libroscritto da Dio egrave uno dei temi piugrave diffusi nel Medioevo ma egrave anchelrsquoassunto fondamentale dal quale dunque parte la riflessione diTeodorico che ritiene di dover interpretare lrsquoopera della creazionedivina secundum physicam a partire innanzitutto da una correttaesegesi biblica la quale tenga conto delle esigenze di razionalitagrave esistematicitagrave proprie della fisica Scrive infatti allrsquoinizio delproprio Tractatus de sex dierum operibus laquoDe septem diebus et sex

operum distinctionibus primam Genesos partem secundumphysicam et ad litteram ego expositurus inprimis de intentioneauctoris et de libri utilitate pauca premittam Postea vero ad

87 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit pp 26-27 Lrsquoautore riporta in nota n 18 p 27 alla quale si rimanda per i dati bibliografici alcunitesti per approfondire il tema della Trinitagrave Jeauneau 1964 pp 824-829 1973 pp 8-13lsquoMatheacutematiques et Triniteacute chez Thierry de Chartresrsquo Miscellanea Mediaevalia II (1963) pp289-295 Jeauneau 1973 pp 93-99 Evans 1980 pp 119-13688 AGOSTINO Enarrationes in Psalmos 45 7 PL 36 518 citato in T GREGORY Mundanasapientia op cit p 77

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sensum littere hystorialem exponendum veniam ut et allegoricam etmoralem lectionem que a sanctis doctoribus aperte execute sunt extoto praetermittamraquo89In questrsquoottica laquoalla difesa della legittimitagrave di una fisicafondata sulla ratio corrisponde puntualmente la definizione mdashcome suo oggetto mdash di una natura quale contesto di causeordinate e per seacute sufficienti nellrsquoambito del loro essere createraquo90Il mondo esiste in virtugrave di una serie di cause e risponde a unprincipio di ordine e razionalitagrave espressione della sapienza delcreatore91

Causas ex quibus habeat mundus existere et temporumordinem in quibus idem mundus conditus et ornatus estrationabiliter ostendit Prius igitur de causis deinde de ordinetemporum dicamus Mundane igitur substantie cause suntquatuor efficiens ut deus formalis ut dei sapientia finalis uteiusdem benignitas materialis quatuor elementa92La tematica dellrsquoordine egrave molto importante Nel suo trattatosulla creazione infatti Teodorico intende dimostrare come haminuziosamente comprovato Irene Caiazzo in un saggio dedicatoalla discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo che non crsquoegraverottura tra pensiero pagano e cristianesimo i pagani e i fedelihanno compreso che nel mondo opera un principio ordinatore laldquovirtus creatoris operatrixrdquo di cui si parla in Genesi 12 Questa

virtus chiarisce la studiosa riportando il pensiero di Teodorico egravestata poi designata in modi differenti dai profeti dai filosofi e daicristiani Ermete Trismegisto cosigrave come Mosegrave Salomone e Virgiliospiega lo Chartriano la chiamano ldquospiritusrdquo Platone ldquoanimamundirdquo mentre Davide si riferisce ad essa con il termine ldquoverbumrdquo89 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus Ed N M Hāring Commentaries onBoethius by Thierry of Chartres and His school 1 1-5 Pontifical Institute of Medieval StudiesToronto 1971 p 55590 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 9291 Sullrsquoinfluenza di Agostino nel XII secolo in generale con riferimento anche allrsquoidea secondola quale vi egrave un ordine divino di cui il creato egrave una semplice espressione cf M-D CHENU Lateologia nel XII secolo op cit pp 131-13492 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 2 15-19 op cit p 555

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i cristiani infine la designano come ldquospiritus sanctusrdquo93 Lo spiritoassume dunque una funzione cosmologicaIn riferimento a questa tematica nota ancora lrsquoautricelaquoErmanno di Carinzia definiragrave la natura come la legge che regolala propagazione delle specie legge che Platone chiama anima delmondoraquo94 Sottolineando altresigrave che lrsquoidentificazione della naturacon lrsquoanima mundi laquotroveragrave echi in seguito nella seconda metagravedel secolo in autori come Alano di Lillaraquo95Anche la teoria delle quattro cause di matrice aristotelica eutilizzata pure da Calcidio inoltre come vedremo saragrave ripresa daErmanno e costituiragrave uno degli elementi fondamentali del suopensiero metafisico che perograve articoleragrave in un orizzontespeculativo diverso in quanto non si muoveragrave in ambitoesclusivamente fisico-teologico ma si estenderagrave ancora una voltaal pensiero astrologicoTanto in Teodorico quanto in Ermanno poi saragrave chiaro ilprincipio secondo cui tutto ciograve che egrave creato presuppone un autorePer il pensatore francese la materia risponde alle leggidivine e vi egrave una stretta correlazione tra la sapienza divina e leleggi fisiche ogni cosa sussiste grazie alla bontagrave divinaPredominante dunque in Teodorico egrave il tema dellrsquoordine illdquoTuttordquo procede secondo un ordine preciso e derivante dallasapienza divina Il mondo egrave paragonato dallo Chartriano ad unafabrica di cui Dio egrave la causa efficiente la Sua sapienza la causaformale la benignitas divina invece ne egrave la causa finale mentre iquatto elementi si configurano come la causa materiale del mondoche Dio ha creato ex-nihiloNel mondo si rispecchia lrsquoidea dellrsquoinfinita bontagrave delcreatore allrsquointerno della quale soltanto va ricercato il percheacutedella creazione In tal senso lrsquoinfluenza di Agostino e delloPseudo-Dionigi per lo sviluppo del pensiero medievale e laconcezione del reale come specchio dellrsquoattivitagrave divina sarannodeterminanti9693 Cf I CAIAZZO La discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo in Studi filosofici XVI 1993Bibliopolis pp 27-62 in particolare circa questo riferimento p 3494 Ibid p 57 alla nota 12095 Ibid p 6296 Il riferimento ad Agostino egrave ldquoSi enim habet causam voluntas Dei est aliquid quod antecedatvoluntatem Deirdquo Contra Manicheos II1

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Drsquoaltronde lrsquoanalisi fisica della creazione si sviluppa apartire da tematiche teologiche cosigrave la causa materiale comeanticipato corrisponde ai quattro elementi naturali aria acquafuoco e terra la causa efficiente al Padre la causa formale al Figlioe la causa finale allo Spirito Santo e verragrave ad identificarsi dunquecon la bontagrave divina Lrsquointero universo diventa cosigrave espressione diDio in quanto sussiste in virtugrave di queste quattro causeIn materia igitur que est quatuor elementa operatur summaTrinitas ipsam materia creando in hoc quod est efficienscausa creatam informando et disponendo in eo quod estformalis causa informatam et dispositam diligendo etgubernando in eo quod est finalis causaNam Pater est efficiens causa Filius vero formalis Spiritussanctus finalis quatuor vero elementa materialis Ex quibusquatuor causis universa corporea substantia habetsubsistere97Il tema della creazione richiama direttamente quello delrapporto Creatore-creature cui il maestro di Chartres dedicheragravediffuse e ampie riflessioni ma prima Teodorico chiarisce alcuniaspetti fondamentaliQueritur etiam inter se dicta sanctorum concordent Hocscilicet qui vivit in eternum creavit omnia simul et illud sexdiebus operatus est dominus et cetera Sed sciendum est quodprior auctoritas de primordiali materia intelligenda estsequens autem de distinctione formarum de qua deincepssecundum physicam tractandum est98Sin da questo passo egrave possibile comprendere il modelloesegetico di Teodorico che analizza quanto presente nel mondofisico a partire dai testi scritturali o dei Padri laquoLrsquoesplorazionedella natura compiuta secondo ragione ed entro il campo dellequattro cause egrave affrontata da Teodorico nel suo Trattato sulla

creazione non tanto descrivendo ciograve che si vede nel mondoquanto piuttosto ldquospiegandordquo razionalmente il formarsi del mondoattraverso la lettura e lrsquointerpretazione dei primi capitoli dellaGenesi Giagrave questo assumere il testo sacro come soggetto di una97 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 3 50-55 op cit pp 556-55798 Ibid 4 62-65 p 557

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interpretazione ldquosecondo fisicardquo ha un sapore di novitagrave nondisgiunto da una certa audacia che peraltro viene mitigataquando dichiarando lrsquoutilitagrave della Genesi la individua nellapossibilitagrave di conoscere il creatore movendo dalla conoscenzadelle creature cosigrave da poter esprimere la religiositagrave mediantelrsquointelligenza che caratterizza lrsquouomoraquo99Teodorico coniuga cosigrave una trattazione scientifica con unariflessione di carattere teologico-razionaleLrsquointeresse dellrsquoautore francese per lrsquoanalisi della realtagravetrova la massima espressione nel suo commento al De Trinitate diBoezio nel quale laquoemerge quella concezione della totalitagrave del reale(rerum universitas) che costituisce il momento piugrave intenso ecospicuo della sua speculazione (hellip) La filosofia si presenta inTeodorico come desiderio di sapere anzi piugrave precisamente comeldquocomprensione delle realtagrave che sono cioegrave delle realtagrave che nonmutano ma realtagrave di questa sorta sono difficili da conoscererdquoraquo100Compito dei filosofi secondo lo Chartriano egrave quindi quello diconoscere lrsquoimmutabile e lrsquoimmateriale vale a dire la verasapienza Essi cioegrave attraverso il pensiero cercano di conseguiremediante lrsquointelligenza la comprensione del reale nella sua piugravecompleta purezzalaquoLrsquoitinerario per arrivare a questa sapienza comprendesecondo la linea aristotelico-boeziana la logica lrsquoetica e laspeculativa questrsquoultima divisa in fisica matematica e teologiacome risulta dal Prologo delle Lectiones e dalle opere raccolte nellrsquoEptatheucon La teologia poicheacute egrave comprensione del reale nellasua immutabilitagrave egrave ldquosomma sapienzardquo una conoscenza accessibilesolo a pochi ldquoricercatori della Veritagraverdquo che proprio per questo lororicercare si fanno sapienti cioegrave perfezionano la natura dellrsquouomoin quanto lrsquoanima ldquousando se stessa come strumento arrivamediante lrsquointelligenza a contemplare la vera forma delladivinitagraverdquo appare qui sullo sfondo lrsquoimmagine del Socrateplatonico che giudica ldquobello il rischiordquo della morte se con essapotragrave vedere quel bene e quellrsquoessere che ha ricercato durantetutta la sua vitaraquo101 Teodorico egrave convinto perograve che laquopassando99 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p12100 Ibidem101 Ibid p 14

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dalla fisica alla teologia il saggio possa cogliere la forma del reale econtemplare il veroraquo102Egrave proprio laquoin tale esaustiva funzione teoretica della filosofiadella natura che si manifesta lrsquoesito ultimo per cosigrave dire modernodi alcune nozioni e tematiche fondamentali della tradizioneneoplatonica come la teologia negativa la gerarchia e lrsquoordinepartecipativo del tutto inteso come universitas come totalitagravepresenti e tradotte nellrsquoapprofondimento in positivo delle causeseconde e degli effetti fisico-cosmologiciraquo103La sola teologia non egrave perciograve in grado di poter spiegare larealtagrave Per comprendere la positivitagrave del reale e quindi la propriadimensione fisica nella sua interezza crsquoegrave bisogno di un usorigoroso della ragione che sappia cogliere la consistenza naturalenella sua effettiva struttura ontologico-metafisica Questoelemento speculativo caratterizzeragrave fortemente lrsquoopera diTeodorico e di riflesso anche quella di Ermanno il quale perogravesapragrave arricchirlo di specificazioni ancora piugrave articolate in virtugravedelle proprie conoscenze astrologicheLrsquointero processo generativo del mondo ha inizio con lacreazione della materia nella quale dice Teodoricovero prima conversione celi superius elementum ie ignisilluminavit superiora inferioris elementi ie aeris Nam hecnatura est celestis ignis ut sua conversione illuminet aera mediante vero aere calefaciat aquea atque terrena104Il fuoco e lrsquoaria hanno poi rispettivamente dellecaratteristiche molto importanti il primo laquosplendorem in aerenaturaliter efficitraquo e laquocalorem in aqueis atque terrenis exercetraquo laseconda invece laquoex superioris elementis virtute illuminatio

consequebatur naturaliter ut ipsius aeris illuminatione mediantecalefaceret ignis tercium elementum ie aquam et calefaciendosuspenderet vaporaliter super aeraraquo105102 Ibid p 15103 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 123104 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 6 73-75 op cit pp 557105 Ibid 7 85-89 op cit p 558

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Il primo giorno Dio dunque creograve la materia e la luce vale adire laquoilluminationem ex superioris elementi ie ignis primaconversione in ipso aere innatamraquo106Teodorico continua nellrsquoillustrazione dellrsquoopera creatrice diDio facendo ben attenzione perograve a separare il momento inizialedella creazione stessa dalla formazione dei corpi naturalispiegando sempre dal punto di vista fisico come dai quattroelementi principali attraverso composti fisici che seguonoproporzioni aritmetiche ben precise si formi lrsquouniverso nella suatotalitagraveOra la ragione chiariragrave il maestro di Chartres nel suocommento al De trinitate di Boezio intesa in questo caso comelaquoordine dialettico della mente umanaraquo107 egrave in grado dicomprendere le diverse sfaccettature e i differenti livelliontologici del cosmo attraverso la laquoresolutio che consente diripercorrere il descensus fino alla materia e la compositio che alcontrario permette di risalire fino a Dioraquo108Il rapporto che viene a crearsi cosigrave tra il Creatore e lecreature egrave del tutto particolare e si differenzia di molto anchedalla prospettiva timaicaCome nota Parent infatti per gli Chartriani e possiamoaggiungere che questo vale in particolare per Teodorico tra Dio eil mondo vi egrave un rapporto laquoqui va beaucoup plus loin que celui duDemiurge avec le cosmos Crsquoest que Dieu nrsquoest pas seulementcause ordonnatrice mais aussi creacuteateur Lui seul ne deacutependdrsquoaucune cause nrsquoa pas eacuteteacute engendreacute et demeure toujours109Lrsquoecirctre est sa proprieacuteteacute exclusive et crsquoest Lui qui le dispense agrave toutle resteraquo110Drsquoaltronde nota ancora Parent il Demiurgo non potevapretendere il possesso esclusivo dellrsquoessere nella prospettivateodoriciana al contrario Dio egrave il solo essere necessario Tutto sifonda dunque nella visione del pensatore francesesullrsquooriginarietagrave dellrsquounitagrave rispetto alla molteplicitagrave anche percheacuteper Teodorico in effetti laquolrsquouniteacute est rien moins que Dieu et au106 Ibidem 6 83-84107 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 79108 Ibidem109 Nel testo si fa riferimento al passo del Timeo 56v-57r110 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 38

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mecircme titre elle est aussi immutabiliteacute et eacuteterniteacute Agrave lrsquoopposeacute lacreacuteature crsquoest-agrave-dire tout le reste hormis Dieu est pluraliteacutemutabiliteacute non-eacuteterniteacute et relegraveve entiegraverement de Dieu dont lacausaliteacute efficiente est vraiment creacuteatriceraquo111A Dio pertanto appartengono eternitagrave ed immutabilitagrave allecreature invece caducitagrave e mutamento Unitagrave immutabilitagrave edeternitagrave in Dio sono inscindibili di contro gli esseri posti vivonoin una condizione peritura e cangianteIl rapporto tra unitagrave-molteplicitagrave si innesta pertanto sulrapporto tra identitagrave e differenza in quanto serve a dimostrarecon rigore logico ed argomentativo la veritagrave del dogma trinitarioDal momento infatti sostiene Teodorico che dallrsquounitagrave deriva lamolteplicitagrave lrsquounitagrave egrave immutabile quindi ancorata nella propriaidentitagrave per cui non presuppone nientrsquoaltro lrsquouguaglianza alcontrario pur implicando comunque lrsquounitagrave lo fa sempre inrapporto a qualcosrsquoaltro Possiamo di conseguenza affermare chelrsquounitagrave egrave una caratteristica che appartiene necessariamente allaprima Persona della Trinitagrave laquoqui est principe sans proceacuteder drsquouneautre La seconde est approprieacutee au Fils qui est engendreacute bien quelui-mecircme soit agrave son tour principe Quant au lieu mutuel ilcomporte lrsquouniteacute de deux autres et convient au Saint Esprit quiprocegravede des deux autres personnesraquo112 Egrave chiaro che in questaprospettiva la causalitagrave stessa deriva da Dio che egrave causa efficiens etforma essendi delle singole coseNel trattato sui sei giorni della creazione Teodorico precisache unde deus totius et essentialiter ubique esse vere perhibetur dache ne consegue che anche lrsquounitagrave singulis rebus forma essendi estUnde vere dicitur Omne quod est ideo est quia unum estIl concetto egrave esplicitato meglio subito dopo

Quoniam autem unitas omnem numerum creat mdash numerusautem infinitus est mdash necesse est unitatem non habere finemsue potentie Unitas igitur est omnipotens Unitatem igiturdeitatem esse necesse est Hactenus de unitate113

111 Ibidem112 Ibid p 77113 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 36 44-50 op cit p 570

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Nel commento al De Trinitate di Boezio tuttavia Teodoricova ancora oltre indicando sulla scia del filosofo latino Dio comelrsquoessentia per antonomasia che trova la sua massima espressionenellrsquoest termine che ne esprime al contempo lrsquoessere ma anchelrsquoineffabilitagrave laquoDieu est lrsquoessence dont toutes choses reccediloiventlrsquoecirctre (hellip) Crsquoest lrsquoaffirmation de la causaliteacute universelle de Dieuappuyeacutee sur une ideacutee de lrsquoEcirctre divin agrave laquelle Platon ne srsquoestjamais eacuteleveacuteraquo114Teodorico elabora la propria concezione sulla strutturametafisica del reale partendo proprio dal tema centrale del dogmatrinitario che si riflette secondo la prospettiva che abbiamocercato di delineare nel tema della creazionelaquoIl nucleo concettuale del neoplatonismo di Chartres egraveconnesso paradossalmente ma anche in modo comprensibile allaluce degli antecedenti storici alla dottrina della creazione eallrsquointerpretazione del dogma trinitario Se infatti tali temicostituiscono tradizionalmente il limite dogmaticoallrsquoassimilazione della filosofia di matrice pagana da parte delpensiero cristiano sono anche e non meno tradizionalmente ledue principali vie drsquoaccesso alla ricerca della compatibilitagrave trateologia e filosofia e quindi ai fondamenti logico-ontologici delsapereraquo115Secondo la tesi sostenuta da Concetto Martello ilneoplatonismo chartriano reca in seacute una ldquopeculiare paradossalitagraverdquoconsistente nella laquocompiuta e matura legittimazione filosoficadellrsquoidea secondo cui egrave riscontrabile una coerente continuitagrave tra lostrumento epistemico dellrsquouomo per cosigrave dire la ragione e la fedecosigrave come tra gli oggetti a cui si applica il primo e il contenutodella rivelazione tra lrsquoessere creaturale e la natura di Diotrascendente rispetto al primo in quanto ne egrave la causa infinita enon percheacute radicalmente eterogeneo sul piano ontologico inultima analisi tra riflessione filosofica e conoscenza teologicaraquo116114 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 39115 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 69 Su questi stessi temi lrsquoautore rimanda aP COURCELLE Recherches sur les Confessiones de Saint Augustin Paris 1950 E VON IVANKAPlato christianus Uumlbernahme und Umgestaltung des Platonismus durche die Vaumlter Einsieldeln1964 trad it Milano 1992 pp 241-305 NM HAumlRING The Creation und Creator of the Worldaccording to Thierry of Chartres and Clarembald of Arras Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteacuteraire du Moyen Acircge 22 (1955) pp 137-216116 Ibidem

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A partire da queste considerazioni lo studioso siciliano dimostrache i filosofi operanti a Chartres utilizzano laquola concettualitagrave diorigine neoplatonica in modo originale rispetto al passato comestrumento di razionalizzazione dellrsquoesperienza nel suo complessonon solo filosofica ed extra culturale ma anche teologicaraquo117La filosofia egrave intesa quindi come la capacitagrave di comprenderee valutare attraverso la ratio lrsquointera realtagrave costituita tanto daicorpi sensibili quanto da quelli spiritualilaquoCette ratio qui srsquoimpose ici comme unique principedrsquoexplication du processus de formation du monde est une ratiophysique crsquoest-agrave-dire lieacutee agrave une conception de la nature commecausarum series vis genitiva comme objet drsquoune eacutetude ayant pourbut de saisir la legitima causa et ratio de chaque eacuteveacutenementnaturel comme suggegravere le Timeacuteeraquo118Questo egrave un tratto saliente che troviamo tanto in Teodoricoquanto in Ermanno Essi fedeli al paradigma di pensierochartriano rifacendosi ad Agostino e a Boezio laquoaccorciano ladistanza ontologica tracciata dal modello teologico eriugeniano ilpiugrave radicalmente neoplatonico tra i latini e a essi il piugrave vicino sulpiano cronologico tra il cosmo creato e il suo creatore Infatti seper Giovanni Scoto certamente noto negli ambienti intellettualidel secolo XII francese non solo per la prossimitagrave temporale maanche per lrsquoindiscutibile quanto contrastata diffusione della suaopera119 anche se come srsquoegrave visto non siamo in grado dideterminare lrsquoeffettiva fortuna nella scuola di Chartres latrascendenza divina egrave dovuta al carattere ultra-sostanziale e ultra-essenziale del primo principio e quindi al suo non essere (hellip) pergli Chartriani essa si riduce per cosigrave dire alla nozione ditotalitagraveraquo120Teodorico specifica che laquola totalitagrave del reale infatti egrave in Dioegrave nello spirito creato egrave nei numeri egrave nella materia ed egrave infine inatto cosigrave che Dio egrave tutto lo spirito creato egrave tutto la natura egrave tuttoe cosigrave la materia e nessuno dubita che anche gli actualia sono117 Ibidem118 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 119119 Su questo tema cf P LUCENTINI Platonismo medievale Contributi per la storiadellrsquoeriugenismo Firenze 1980 pp 5-75120 C MARTELLO Fisica della creazione op cit pp 69-70 Per ulteriori ragguagli bibliograficicf la nota 122 di p 70

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tuttoraquo121 Egrave interessante notare come su questo aspetto laposizione di Ermanno sia ben diversa da quella del suo maestro inquanto come vedremo dettagliatamente nel secondo capitolo egliintroduce una distinzione molto piugrave netta tra il Creatore e le cosecreate La lsquodeitagraversquo si propaga negli enti a livello metafisico tramitelrsquoessenze e a livello fisico tramite lrsquoEssentia la quale rappresenta laparte superiore del cosmo ed egrave immutabile Teodorico inveceteorizza un vero e proprio panteismo sintetizzando il precetto percui Dio egrave la totalitagrave del reale Su questo tema egli torna piugrave volteinterrompendo perograve bruscamente il discorso ed asserendo in ognicaso che la totalitagrave del reale egrave senza dubbio laquonella teologia egrave nellamatematica egrave nella fisica vale a dire che egrave il soggetto dellateologia della matematica e della fisica La totalitagrave del reale egravesoggetto della teologia in quanto presa nella sua semplicitagrave (ut estin sua simplicitate) la totalitagrave del reale infatti egrave compiegata(complicata) in una semplicitagrave che compiegando in seacute la totalitagravedellrsquoessere egrave Dio Dio infatti egrave unitagrave che tiene in seacute (in secomplicans) la totalitagrave dellrsquoessere nella sua semplicitagrave Cosigrave comeinfatti lrsquounitagrave egrave compiegamento di tutta la pluralitagrave e tuttavia nonegrave pluralitagrave se non in potenza ma egrave unitagrave (lrsquounitagrave infatti egrave pluralitagravein potenza e virtualmente la pluralitagrave egrave dispiegamento dellrsquounitagravema lrsquounitagrave egrave anche principio e origine della pluralitagrave dallrsquounitagraveinfatti deriva la pluralitagrave dallrsquounicitagrave discende ogni alteritagrave) allostesso modo Dio egrave unitagrave che compiega in seacute la totalitagrave dellrsquoesserein una certa semplicitagrave Il dispiegamento di questa complicatio egravetutta le cose che furono che saranno e che sono infatti comelrsquounitagrave precede la pluralitagrave cosigrave la semplicitagrave che egrave Dio in cui egravecompiegata la totalitagrave precede la diversitagrave e pluralitagrave dellecoseraquo122 Ogni pluralitagrave infatti discende necessariamentedallrsquounitagrave e ogni mutabilitagrave dallrsquoimmutabilitagraveLrsquounitagrave inoltre dice il filosofo di Chartres puograve essere causalaquodi una duplice generazione la generazione del molteplice deldiverso (generatio diversae naturae) e la generatio eiusdemnaturae che egrave generazione dellrsquoaequalitas unitatis egrave questo ilmomento dellrsquounitas che si moltiplica per seacute stessa diceTeodoricoraquo123 Ma quel che piugrave interessa al filosofo di Chartres egrave il121 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 22122 Ibid p 25123 T GREGORY Anima mundi op cit pp 73-74

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concetto di laquoDio come aequalitas essendi percheacute come tale egraveveramente il fondamento ontologico e gneseologico della realtagravemolteplice Lrsquoaequalitas essendi egrave infatti il principio dellrsquoessere edel permanere del reale che intanto egrave in quanto riesci ad opporsicome identico a seacute stesso pur nella sua discretezza e finitudine(hellip) Principio e norma del reale (essendi integritas) lrsquoaequalitas neacuteegrave la vera forma essendi il verbo i cui nomi Teodorico ha dedottodellrsquouno e del molteplice egrave come forma essendi il fondamentoontologico della realtagraveraquo124 Lrsquouniverso speculativo di Teodoricoruota dunque attorno a temi prettamente platonici le cuidicotomie lo Chartriano prova a sciogliere attraverso unrsquoesegesirigorosa tanto del testo biblico quanto del liber naturae Ermannonellrsquoelaborare la sua metafisica attingeragrave a piene mani al modo diprocedere del suo maestro riproponendo le stesse questioni in unorizzonte speculativamente piugrave ampio Un mediatore dellaposizione di Ermanno saragrave sicuramente Adelardo di Bathanchrsquoegli conoscitore dellrsquoarabo e traduttore di operematematiche e astronomiche laquoHe argues the cause of the Arabsmasters who use rational arguments rather than blindly followingauthorityraquo125Lrsquoautore delle Quaestiones naturales e del De eodem etdiverso infatti nelle prime obietta allrsquoopposizione esclusivamentemistica del mondo rilevando che la natura non egrave priva di un suoordine e di una sua razionalitagrave nellrsquoaltro affronta temi dimetafisica e di logica126 memore di Boezio utilizza tanto ilpensiero di Platone quanto quello di Aristotele manifestando laquounatendenza a conciliare due delle principali correnti del pensieroanticoraquo127 Tendenza che ritroveremo anche in Ermanno e cherappresenteragrave lrsquoinput filosofico fondamentale per redigere una124 Ibid p 270 Il Verbo come aequalitas essendi precisa lrsquoautore egrave lrsquoeterno pensiero di Dioprincipio della molteplicitagrave (in seacute semplice) e provvidenza125 Come riportato da Ch Burnett in nota allrsquoarticolo di seguito indicato Adelardo di Bathnelle Questiones Naturales 11 23-24 scrive ldquoEgo enim aliud a magistris Arabicis ratione ducedidici tu vero aliud auctoritatis pictura captus capistrum sequerisrdquo Cf CH BURNETT Adelard ofBath and the Arabs in (a cura di) J Hamesse M Fattori Rencontres de cultures dans laphilosophie meacutedieacutevale traductions et traducteurs de lrsquoantiquiteacute tardive au XIVe siegravecle actes duColloque international de Cassino 15-17 juin 1989 organiseacute par la Socieacuteteacute Internationale pourlrsquoEacutetude de la philosophie meacutedieacutevale et lrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino Universiteacute Catholiquede Louvain Louvain-la-Neuve - Universitagrave degli Studi di Cassino Cassino 1990 p 90126 Cf E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 10127 J JOLIVET La philosophie meacutedieacutevale en Occidente in Histoire de la philosophie Encyclopediede la Pleacuteiade Parigi 1969 p 1313

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visione complessiva del reale la quale secondo il filosofo dalmatanon si egrave ancora prodotta55 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii GGiioovvaannnnii SSccoottooIl tema che ci accingiamo a trattare egrave vastissimo e di difficileapproccio in quanto ci vorrebbe uno studio specifico assai lungoper ricostruire compiutamente gli influssi del pensieroeriugeniano nel XII secolo pertanto in questo paragrafo cilimiteremo ad evidenziarne in taluni casi anche solo in forma disuggestioni la presenza Conviene sin drsquoora precisare che bencheacuteabbia dedicato parte del mio lavoro di ricerca allrsquoindividuazionenel De Essentiis di frammenti testuali dellrsquoopera di Giovanni Scotolrsquoindagine in questo senso ha prodotto esiti negativi Va perogravealtresigrave rilevato che forti sono gli echi del pensatore carolingio nelsistema di pensiero di Ermanno e del suo maestro Teodoricocercheremo perciograve di segnalare quelli piugrave significativi rifacendociagli studi di C Martello M-D Chenu T Gregory JL Parent e PLucentiniAttraverso il proprio tentativo di razionalizzazione delsapere dando centralitagrave alla dialettica Teodorico si muovelaquoallrsquointerno della tradizione platonico-neoplatonizzante dellacultura filosofica latina soprattutto se raffrontata alla concezionedi Giovanni Scoto che attribuisce alla dialettica il ruolo di reginadelle arti128 La preminenza della dialettica infatti esprime unmodello deduttivo di conoscenza e la speculare subordinazionemetodologica della ratio alla struttura logico-ontologica

128 A tal proposito osserva Concetto Martello in Fisica della creazione a p 80 nota n 165ldquoNel Periphyseon di fronte alle perplessitagrave del discepolo sulle funzioni secondarie attribuite agrammatica e retorica il maestro afferma che ldquoipsae duae artes veluti quaedam membraDialecticae multis philosophi non incongrue existimaturrdquo e che esse ldquonon de rerum naturatractare videntur sed vel de regulis humanae vocis quam non secundum naturam sedsecundum consuetudinem loquentium subsistere Aristoteles cum suis sectatoribus approbat velde causis atque personis specialibus quod longe a natura rerum distat Hoc autem dico nonquod omnino Grammatica et Rhetorica suis veluti principiis caruerint cum una ex litera alteraex hypotesi hoce est finita questione incipiant et in easdem resolvantur bene scribendi quidemscientia in literam bene dicendi vero peritia in hypotesin sed quod validioris vigoris sint adapprobandas vel negandas quaestiones quae de rerum incerta rum inquisitionibus fiuntargumenta ex natura rerum sumpta quam ex humanis inventionibus excogitata Humanisliquide argumentationibus et bene scribendi et bene dicendi ars et facta et reperta estrdquo (PeriphV 4 869 D-870 B)

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dellrsquouniverso formale la prioritagrave sul piano gnoseologico dellagrammatica manifesta invece inevitabilmente lrsquoautonomizzazionedella prima dal rapporto discensivo fra i diversi livelli dellrsquoessere ecomprende lrsquoelementatio su cui si poggia il sapere nella suadirezione ascendenteraquo129 La struttura della conoscenza rispecchiacosigrave laquolrsquoordine discensivo e logico-deduttivo del realeraquo130 Oltre adaspetti gnoseologici cosigrave importanti la presenza di Giovanni Scotoegrave riscontrabile anche nella concezione della dottrina trinitariacristiana nella quale soprattutto a Chartres si intende unirelaquosans sacrifier lrsquoune et lrsquoautre la transcendance et lrsquoimmanence delrsquoactiviteacute divine Quant agrave trouver la formule philosophique de cetaccord on nrsquoy est pas arriveacute du premier coup La speacuteculationmeacutedieacutevale srsquoy eacutetait deacutejagrave appliqueacutee avec Jean Scot Eacuterigegravene Cet essaiest repris au XIIe siegravecle par les Chartriansraquo131 Parent fa notarecome anche la stessa formula di Teodorico di Chartres giagraverichiamata in precedenza secondo la quale Dio egrave lrsquoessenza di cuitutte le cose ricevono lrsquoessere in realtagrave si rifagrave al filosofoirlandese132 Lrsquoidea che le cose ricevono la propria forma essendida Dio egrave presente anche in Ermanno ed egrave espressa proprio dalleessenze che fungono da strutture originarie dellrsquoessere le qualiconsentono la costituzione della realtagrave Ma su questo tema avremomodo di soffermarci ampiamente Ancora piugrave dettagliatamenteParent evidenzia che con lrsquoespressione forma essendi Teodoricoindica allo stesso modo avvertendo unrsquoesigenza che fu anche diGiovanni Scoto affincheacute una cosa possa essere la partecipazionedi Dio che dunque laquopreacutecegravede pour ainsi dire dans toute creacuteature sapropre preacutesence agrave elle-mecircmeraquo133 In questa maniera il pensatoredi Chartres a seconda che si ispiri a Boezio o a Giovanni Scotopuograve passare laquodrsquoun sens agrave lrsquoautre mdash rapport drsquoexemplarisme etomnipreacutesence divine mdash sans marquer la diffeacuterence ce qui rendcertains passages obscursraquo134Un altro aspetto saliente di eriugenismo presente a Chartresegrave lrsquouso della ratio come strumento di indagine capace attraversoun corretto uso delle funzioni conoscitive di risalire ai livelli129 Ibid pp 80-81130 Ibid p 81131 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit pp 82-83132 Ibid p 86133 Ibid p 89134 Ibid pp 89-90

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ontologici del reale tenendo sempre in debito conto tanto nellaprospettiva di Teodorico quanto in quella di Ermanno che da Dioderivano tutte le cose ma che il Creatore non puograve identificarsi connessun ente specifico In tal modo il maestro di Chartres ma ancheErmanno come avremo modo di mostrare concorrono laquoalprocesso di fissazione definitiva che si attua nella prima metagrave delsecolo XII dei significati di ens ed essentia e del rapporto logicointercorrente tra le rispettive corrispondenti nozioni metafisichegli uni e lrsquoaltro giagrave in qualche modo presenti nella riflessioneeriugenianaraquo135La ratio dunque oltre a fondare il laquosimbolismo ha anche unavalenza per cosigrave dire nomologica cioegrave consente un uso del saperefunzionale allrsquoindividuazione delle forme sostanziali degli eventifisici e della regolaritagrave e uniformitagrave di essiraquo136In questrsquoottica nella prospettiva di Teodorico ma comevedremo nel secondo capitolo della tesi anche in quella diErmanno laquoDio egrave unitagrave e principio di ogni natura molteplice eneoplatonicamente si inscrive in un modello di rapporto ditrascendenza immanenza rispetto al creato cioegrave nel senso chepur trascendente in quanto oltrepassa ogni particolaritagrave eunilateralitagrave sfuggendo alla funzione determinante del giudiziologico imprime su ogni livello ontologico e su ogni ente la suaimpronta fondando la possibilitagrave stessa della conoscenzarazionale ed intellettualeraquo137 Lrsquoalveo filosofico attorno cui sidipana il discorso egrave dunque quello inerente il rapporto tra Uno emolteplice in rapporto alla riflessione sulla dottrina trinitariaMostreremo in questo modo come Ermanno si inserisca a pienotitolo nel dibattito circa questioni di carattere dogmatico emetodologico riuscendo ad elaborare una propria visione suargomenti filosofici complessi ed importanti la quale saragrave in gradoaltresigrave di influenzare pensatori a lui contemporanei o postumifino a determinare in modo decisivo gli sviluppi del pensieromedievale135 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 83 Su questo punto vedasi anche comesegnalato dallo stesso autore ID Alle origini del lessico filosofico latino Hypostasissubstantiain Giovanni Scoto in Hyparxisexistentia e Hypostasissubsistentia nel Neoplatonismo Attidel I Colloquio del CRN sul neoplatonismo a cura di F Romano DP Taormina OlschkiFirenze 1994 pp 169-184136 Ibid p 23137 Ibid p 84 Si rimanda al testo per ulteriori riferimenti testuali sullrsquoargomento

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Egrave proprio il clima culturale presente a Chartres con i testi diBoezio Macrobio Agostino Calcidio a rendere possibile unaripresa dei temi ermetici grazie anche alla presenze del Dedivisione di Giovanni Scoto laquoLa viva attenzione dei pensatorichartriani ai problemi della creazione e della natura lrsquoinesaustaricerca di unrsquoesegesi razionale del testo sacro lrsquoorientamentodellrsquoindagine scientifica e della riflessione filosofica ad un disegnocompiuto del reale trovano alimento in tante pagine del Dedivisione ma egrave soprattutto nella teoria delle cause primordiali enella costante accetuazione della presenza divina nel creato che ilpensiero di Giovanni ispira e guida i maestri di Chartres138raquo Inparticolare in Teodorico in maniera piugrave netta nel suo commentoal De Trinitate di Boezio la presenza divina nel creato egrave attestatadalla dialettica Uno-molti presente come abbiamo visto nelconcetto di creazionelaquoDeus mdash scriveva lo Chartriano mdash forma essendi est Deus

igitur ubique totus et in omnibus essentialiter est hellip Omnesquoque formae una forma sunt i e indifferentes ita scilicet utomnes formae una forma sint simplicitate Illud enim constatesse verissimum quod forma divina omnes est formae Eteconverso omnes formae simpliciter et in eo quod ipse suntconsideratae unum simplex sunt in formam quodammododivinam relapsae (hellip) Sicut enim facies una in diversis retinensspeculis una quidem in se est sed propter speculorumdiversitatem haec una illa vero altera esse putantur diversaeillam veram puramque simplicitatem consideresraquo139La precedenza dellrsquoUnitagrave divina rispetto ai molti sottolineaancora Lucentini egrave laquouna lsquoprecedenza idealersquo e i ritmi chescandiscono la ldquorerum universitasrdquo dal Principio incausato aglieffetti molteplici rammentano con singolare intensitagrave learticolazioni del cosmo eriugeniano ldquoQuibus strictim ac breviter

expositis mdash scrive Teodorico nel Commentum mdash addendum illudaestimo quod quinque modis rerum consideratur universitasrdquo raquo140138 P LUCENTINI Platonismo medievale p 50 In merito a queste riflessioni e alla presenzaeriugeniana a Chartres lrsquoautore rimanda agli studi di T Gregory in particolare a Animamundi op cit139 TEODORICO DI CHARTRES Commentum super Boethium de Trinitate II 17 45-48 Ed Haumlringop cit pp 96 104 e 105 Citato in P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 51140 P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 52 Il riferimento a Teodorico egrave rlativo alCommentum IV 7 p 117

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La preminenza del rapporto tra lrsquoUno e il molteplice nelpensiero di Giovanni Scoto e della derivazione del molteplicedallrsquoUno egrave stata dimostrata chiaramente da Tullio Gregory in varisuoi studi141 In effetti la questione della derivazione o fondazionedel reale tipico del Platonismo che rappresenteragrave uno delle suepiugrave controverse dicotomie saragrave un leit motif sia del pensieroeriugeniano che della Scuola di Chartres ma soprattutto dellrsquointeroNeoplatonismo142 Il probelma centrale del platonismo dunquelaquorestava immutato anche per quei pensatori che al di lagrave dellasapienza greca attingevano alla Bibbia un piugrave alto sapere e senello sforzo di spiegare Moseacute con Platone il Platonismo cristianosembra risolvere a volte la dottrina della creazione nella teoria deldescensus e della participatio ciograve era conseguenza del problemastesso che si voleva risolvere non tanto quello dellrsquooriginetemporale degli esseri ma quello piugrave propriamente metafisicoextratemporale del rapporto tra le forme che costituiscono lastruttura eterna del reale e il Creatore che tutte le contienenellrsquoeterna presenza del suo pensieroraquo143In questo modo lrsquoEriugena nel suo laquotentativo di accogliereallrsquointerno di unrsquounitaria pensabilitagrave tutto ciograve che egrave reale ndash Dio inseacute Dio nella sua relazione alle creature e quindi le creature sia inquanto da Dio derivate sia nella loro incessabile aspirazione alricongiungimento con Dio ndash sono infatti congiunte in unitagravemirabile le ragioni della natura ossia della spontaneitagrave dellrsquoesseree quelle della grazia ovvero dellrsquoassoluta e feconda libertagrave dellavolontagrave di Dio sia in quanto Creatore sia in quanto Redentoreraquo144Ciograve che accomuna lrsquoEriugena e i pensatori di Chartres egravedunque la ricerca di unrsquounitagrave sistematica del reale nella pienarealizzazione del principio neoplatonico in base al quale lrsquoUnoavvolge il TuttoLe aporie parmenidee plotiniane e procliane del rapportoUno-molti grazie allo sforzo speculativo di questi pensatoritrovano quindi nuova linfa fino a sfociare in una perfetta sincroniaallrsquointerno dellrsquoassetto ontologico e fisico del reale141 Si rimanda in particolare al saggio intitolato proprio DallrsquoUno al molteplice contenuto in TGREGORY G Scoto Tre studi op cit142 Cf M ABBATE Aspetti aporetici della metafisica neoplatonica in ID Tra esegesi e teologiaStudi sul Neoplatonismo Mimesis Edizioni Milano-Udine 2012 pp 91-101143 T GREGORY G Scoto Tre studi op cit pp 2-3144 G DrsquoONOFRIO Giovanni Scoto Eriugena in Storia della Teologia nel Medioevo op cit p 246

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La diffusione dellrsquoeriugenismo nel XII secolo deve ad OnoriodrsquoAutun e alla sua Clavis physicae145 come ha con grande meritodimostrato Paolo Lucentini un ruolo decisivo in quanto contribuigravein maniera determinante alla trasmissione del De divisionenaturae di Giovanni Scoto

5511 OOnnoorriioo ddrsquorsquoAAuuttuunn ee llaa ddiiffffuussiioonnee ddeellllrsquorsquoeerriiuuggeenniissmmooM-T drsquoAlverny in un articolo del 1953 intitolato Le cosmossymbolique du XIIe siegravecle poneva giagrave lrsquoattenzione sullrsquoimportanzache la Clavis physicae ha avuto nella diffusione del pensiero diGiovanni Scoto Questrsquoopera si configura infatti come laquolrsquoune desplus parfaites expressions de lrsquoactiviteacute des hommes du XIIesiegravecleraquo146 Il ruolo di Onorio perciograve egrave stato molto influente nelladiffusione del pensiero di Giovanni Scoto e in particolare del Dedivisione naturae di cui la Clavis Physicae sintetizza e rielabora icontenuti laquoIn realtagrave lrsquoincontro di Honorius con il De divisionetestimonia e alimenta la crescita della presenza eriugeniana nellaformazione intellettuale del secolo XII e presenta il momento piugravesignificativo nella compilazione della Clavisraquo147 A Clerval ineffetti giagrave nel 1895 aveva dimostrato la presenza di GiovanniScoto nel pensiero di Bernardo e Teodorico di Chartres148 in unsuo famoso articolo dedicato alla Scuola francese Lucentiniricostruisce con estrema puntualitagrave il percorso formativo diOnorio dimostrando come prima ancora della Clavis physicae nelDe cognitione del 1110 il filosofo abbia aderito al sistema dipensiero eriugeniano Lo studioso italiano ha avuto anche ilmerito indiscusso attraverso i suoi studi di aver mostrato altresigrave145 Cf P LUCENTINI La Clavis physicae di Honorius Augustodunensis e la tradizione eriugeniananel secolo XII in P Lucentini Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo (a cura di) PaoloLucentini Introduzione di Loris Sturlese Feacutedeacuteration internationale des Instituts drsquoEacutetudesmedievales Brepols Louvain-la-Neuve 2007 pp 1-18 Lo studioso italiano ha poi curatolrsquoedizione critica del testo di Onorio cf HONORIUS AUGUSTODUNENSIS Clavis physicae (a cura di)P Lucentini (Temi e testi 21) Ed di Storia e Letteratura Roma 1974 Per le prossimecitazioni chiameremo lrsquoopera Clavis146 M-T DrsquoALVERNY Le cosmos symboliques du XIIe siegravecle in Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteraire du Moyen Age 20 (1953) p 31 citato in P Lucentini La Clavis Physicae diHonorius op cit p1147 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 1148 Cf A CLERVAL Les Ecirccoles de Chartres au Moyen Acircge op cit pp 244-259

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questa continuitagrave speculativa in Onorio la quale trova nella Claviscomposta circa 15 anni dopo il suo piugrave compiuto tentativo disistematicizzazioneLa Clavis infatti egrave laquoldquoliber excerptusrdquo dal De divisioneconosciuto da Honorius in un testimone della seconda redazioneComposta verso il 1125-1130 (hellip) Lrsquointento dichiarato diHonorius (che si riflette nei criteri e nel taglio complessivo delcompendio) egrave di ricondurre sapienti e incolti sul sentiero dellaconoscenza naturale ldquoCum multos mente intubear non solumindoctos sed etiam nitore summe sapientie claros nimium a tramitephisice rationis exorbitare per ea que divina gratia illuminanteperspicaci ratione inspexi omnes me sequi volentes accingor adviam veritatis Deo duce revocarerdquo raquo149Come sottolineato dallo stesso Lucentini il termine lsquophisicarsquotuttavia non indica la conoscenza dellrsquouniverso creato ma latotalitagrave del reale Lrsquoimportanza della Clavis in effetti risiedeproprio nellrsquoaver saputo compenetrare perfettamente la strutturadel De divisione con le esigenze culturali del tempo Benchegravesoprattutto per quanto concerne la riproposizione della primaparte del testo infatti laquola dottrina e il lessico di Giovanni Eriugenasiano riprodotti senza timori o cautele gli orientamenti culturalidi Honorius piegano a tensioni ed equilibri nuovi il quadrocomplessivo del compendioraquo150 Ciograve egrave testimoniato soprattutto dalfatto che lrsquoattenzione di Honorius rispetto ai temi trattati nel Dedivisione non si estende in modo omogeneo Circa il 52dellrsquoanalisi mdash precisa Lucentini mdash egrave dedicato al terzo librodellrsquoopera eriugeniana il quale tratta laquola problematica dellrsquoattocreatore e del rapporto Dio-mondo filosofia della natura esegesiesamerale con digressioni di fisica biologia astronomiaraquo151 Larapida diffusione della Clavis testimoniano della sua incidenzasulla temperie culturale del XII secolo lrsquoincidenza del pensieroeriugeniano tuttavia in questo contesto laquopresenta uno sviluppoche ancora sfugge alle analisi dello storico misurare lrsquoampiezza e149 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 12 Per unapprofondimento circa la periodizzazione dellrsquoopera cf Ibid pp 11-12 nota 50 Ilriferimento testuale egrave Clavis 1 p 3 2-6 per il quale cf J A ENDRES Honorius AugustodunensisBeitrag zur Geschichte des geistigen Lebens im 12 Jahrhundert J Koumlsel Kempten- Muumlnchen1906 pp 65-67150 Ibid p 14151 Ibidem

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la profonditagrave dellrsquoinfluenza esercitata dalla Clavis significailluminare il momento piugrave ricco e complesso della presenza diGiovanni Eriugena nella storia della filosofiaraquo152In ogni caso dal punto di vista speculativo lrsquoereditagrave piugraveimportante dellrsquoeriugenismo nel XII secolo egrave la fisica dellrsquouomo-microcosmo153 Il tema tutto neoplatonico che pervade il pensierochartriano egrave quello della laquocontinuitagraveraquo tra i generi degli esseri e ilprimo principio tema presente anche nella maggior parte dei testiermetici che circolarono in questo periodo66 GGllii iinnfflluussssii ddeell CCoorrppuuss HHeerrmmeettiiccuummAnche la determinazione degli influssi esercitatidallrsquoermetismo nel XII secolo egrave impresa quanto mai ardua Pertentare di tracciarne tuttavia un quadro sintetico ci rifaremo inparticolare agli studi di Paolo Lucentini Charles BurnettFranccediloise Hudry Antonella Sannino e Pinella Travaglia le cuiricerche hanno saputo attestare risultati ormai acclarati circa letracce e i riferimenti testuali del Corpus Hermeticum nel trattato diErmanno in particolare e nel XII secolo in generale specialmenteper quel che concerne lrsquoopera di Teodorico di ChartresIn questi autori eriugenismo ed ermetismo insieme segnanovari punti di tangenza che disegneranno un quadro complesso maorganico il quale ha nellrsquoineffabilitagrave di Dio e nel suo rapporto conle creature il suo punto cardinaleSe infatti la diffusione del tema riguardante la radicaleineffabilitagrave e incomprensibilitagrave di Dio nel XII secolo laquorisale in granparte alla teologia negativa di Dionigi lrsquoAreopagita e GiovanniScoto la scuola di Teodorico si inspira anche allrsquoAsclepius e piugraveprecisamente allrsquoaffermazione che Dio o non ha nessun nome o egraveogni nome affermazione che Teodorico trova confermata in autoricristiani i quali dicono che Dio non ha nessun nomeraquo154Teodorico quindi riprende il tema della tradizione platonica deldivenire simili a Dio fondendolo con la tradizione ermetica

152 Ibid p 17153 Cf M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit pp 40-49154 C MORESCHINI Storia dellrsquoermetismo cristiano Ed Morcelliana Brescia 2000 p 166

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La diffusione nellrsquoermetismo nel Medioevo dunque egrave unaltro tema alquanto difficile da trattare ma quando ci si accinge afarlo bisogna innanzitutto tener presente che esso egrave legatosoprattutto al processo di rinascita del XII secolo e allrsquoambientefrancese laquoAbelardo la scuola di Chartres ed i filosofi diquellrsquoepoca mostrano tutti particolare interesse per Ermete cometestimonianza di sapienza antichissima e precorritrice dellarivelazione cristiana In questo periodo ha luogo unrsquointensadiffusione dellrsquoAsclepius attestata dal moltiplicarsi deimanoscritti dalle prime traduzioni greco-latine e arabo-latinedegli Hermetica tecnici (astrologia magia alchimia) dallascrittura di apocrifi come il Liber XXIV philosophorum e il Liber deVI rerum princigravepisraquo155 Teodorico ed Ermanno dimostrano diconoscere direttamente il testo ermetico in quanto lo citanoespressamente Come ricorda P Lucentini nel secolo XIIlrsquoAsclepius egrave designato con il titolo di Trismegistus Ad esso siricorre come fonte autorevole soprattutto per quanto concernetemi di teologia e filosofia della natura156In particolare Teodorico di Chartres nel Tractatus de sexdierum operibus si serve dellrsquoAsclepius per accordare laquolesuggestioni stoiche dellrsquoEneide con il mito timaico dellrsquoanima delmondoraquo157 Egli vede laquonello ldquospiritus dominirdquo lrsquoimminenteprincipio razionale che plasma lrsquoordine mondanoraquo158 Comeabbiamo giagrave visto tuttavia non esita ad identificarlo con lo Spiritosanto della rivelazione cristiana LrsquoAsclepius ermetico perograve sembraesercitare la propria influenza soprattutto per quanto concerne ilrapporto tra immanenza e trascendenza laquoIl pensiero del secoloXII egrave stato detto sembra ripetere le complesse conclusioni deltardo platonismo affermando lrsquoimmanenza dellrsquoUno nel155 Ibid p 161 Moreschini a proposito della concezione dellrsquoAsclepius nel Medioevo ricordache P Dronke a p 14 del suo testo Hermes and the Sybils Continuations and CreationsCambridge University Press Cambridge 1990 osserva che Abelardo quando vuolepresentare i filosofi pagani i quali hanno portato testimonianza al pensiero cristianopreferisce cominciare con Ermete LrsquoAsclepius cosigrave come il Corpus Hermticum hanno avutovarie edizioni Per una ricognizione esaustiva delle stesse si rimanda al testo di P LucentiniPlatonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit pp 71-72 note 1-4 Su questo stesso temae per una panoramica piugrave articolata circa la diffusione dellrsquoAsclepius nel XII secolo vedasianche un altro saggio di Lucentini LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII contenuto nellostesso testo pp 71-105156 Cf P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 84157 Ibid p 85158 Ibidem

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molteplice e insieme esaltando la radicale trascendenzadellrsquoineffabile principio divino forma dellrsquoessere o forma di tuttele forme Dio egrave anche il non-essere che trascende la totalitagrave deglienti creatiraquo159Sul rapporto tra Dio e la totalitagrave del reale nel pensiero diTeodorico ci siamo giagrave soffermati per cui per un ulterioreapprofondimento della questione in rapporto allrsquoarticolazionedella dialettica Uno-molti espressa dallo Chartriano in relazioneallrsquoAsclepius160 si rimanda al testo di LucentiniSia Moreschini che Lucentini evidenziano nei propri studi ilcontributo dato da Ermanno nella diffusione dellrsquoAsclepiusIl filosofo dalmata infatti attraverso la propria traduzionedellrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar conosce direttamente laprofezia descritta dal filosofo arabo che laquoproprio ad Hermes eAstalius (scil Asclepius) attribuisce una celebre profezia sullanascita della Vergine la madre di Gesugraveraquo161 Ermanno utilizzeragravecome vedremo dettagliamente nel secondo capitolo questaprofezia come elemento dottrinale contro i musulmani che nonaccettavano il dogma trinitario In effetti Ermanno avragrave laquounacerta amibivalenza di fronte alla tradizione ermetica oracollegata sulle orme di Agostino a uno spirito demoniaco orainvece studiata con rispetto e ammirazioneraquo162Ermanno difatti fa riferimento allrsquoAsclepius in varieoccasioni soprattutto per quanto riguarda temi di laquoastrologia efilosofia della natura come il potere del Sole e della Luna nellegeniture ed il carattere divino della musica che imita la supremaarmonia delle sfere ed egrave il dono piugrave bello degli uominiraquo163159 Ibid p 86 Su questo punto lrsquoautore rimanda alle riflessioni di T GREGORY The Platonicinheritance in P Dronke A History of Twelfth-century op cit pp 74-76160 P LUCENTINI LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII op cit pp 86-90 LrsquoedizionedellrsquoAsclepius cui Lucentini fa riferimento alla quale si si riferiscono i richiami al testo egraveHERMEgraveS TRISMEGISTE Corpus Hermeticum Ed AD Nock A-J Festugiegravere II Les Belles LettresParis 1960 pp 296-355161 Ibid p 90162 Ibid p 91 Lucentini segnala il passo del De Essentiis cui si riferisce Liber I 65vC EdBurnett p 130 laquoTrismegistus vero ex altero vitam ex altero incrementum genituremutuanturraquo Cf Asclepius 3 p 299 laquoCaelum ergo sensibilis deus administrator est omniumcorporum quorum augmenta detrimentaque sol et luna sortiti suntraquo163 Ibid p 91 Il passo di Ermanno riportato dallo studioso toscano egrave il seguente laquoUnde etTrismegistus intellexit nichil superis ex hominum officio musice munere gratius et omnium fereseculorum usus expertus solam musicam divinitatis venerazione dignam quippe quam

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Lrsquoaspetto piugrave originale ed acuto ad avviso di Lucentini dellalettura dellrsquoAsclepius da parte di Ermanno risiede nellaspiegazione della laquonatura sensibile degli spiriti planetari con ilpasso relativo alla generazione del mondo il dio sensibilis cheaveva suggerito a Lattanzio la generazione del Verbo ldquoHec igituromnia signo sunt sensibiles esse nec ut Trismegistus exponit quodsensibus nostris subiaceant sed quia sensus nostros incurrant seuquia ipsi sentiant quos huiusmodi officia diversis modisafficiantrdquoraquo164Charles Burnett invece in uno studio dal titolo ldquoA HermeticProgramme of Astrology and Divination in mid-Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudiciumrdquoricostruisce il percorso fatto da Ermanno per giungere allaconoscenza degli scritti ermetici che hanno una diversaprovenienza laquoHermann of Carinthia Robertrsquos close collaboratorwho is attested with Robert lsquoon the banks of the Ebrorsquo (1141) andin the Leoacuten (1138) Toulouse (I June 1143) and Beacuteziers (1143)asked Robert to translate the work of lsquothe most reliable astrologeramong the Arabsrsquo al-Kindī165 He seems to have made a trial run ofcollecting Arabic authorities by combining the best material hecould find on a particular topic how to find buried treasure166 Forthis he used Robertrsquos translation of al-Kindī He also used atranslation of the astrological judgements of lsquoUmar ibn al-Farrukhan al-Tabarī (Aomar) made by Hugo of Santallaraquo167Tra lrsquoaltro Ermanno ha tradotto il testo dedicato ai Iudicia diSahl ibn Bishr Sicuramente i lavori di traduzione di Ugo e dellostesso Ermanno hanno contribuito a stabilire laquoan intellectualframe work within which astrology magic and divination could bepractised This ran counter to the movement for translating theadmirabiles ille celestium choree virginum in universi mundi fedus perpetuo concentumodulanturraquo De Essentiis Ed Burnett I 68rH-vA p 148 Cf Asclepius 9 p 307164 Ibidem il riferimento al De Essentiis op cit egrave II 72vH p 184 Cf Asclepius 8 p 305165 Come ricorda Burnett il riferimento egrave alla Prefazione della traduzione di Roberto di Kettonal libro sui Iudicia di al-Kindi presente in CH HASKINS Studies in the History op cit p 121 ein CH BURNETT lsquoAl-Kindi on Judical Astrology The Forty Chaptersrsquo Arabic Sciences andPhilosopy 3 (1993) pp 77-117 cfr in particolare p 106166 Cf CH BURNETT K YAMAMOTO M YANO lsquoAl-kindi on Finding Buried Treasurersquo in ArabicSciences and Philosophy 7 1997 pp 57-90 (in particolare pp 89-90) e S LOW-BEERHermann of Carinthia op cit pp 254-280167 CH BURNETT A Hermetic Programme of Astrology and Divination in mid- Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicium in Magic and the Classical Traditionop cit p 102

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works of natural philosophy and metaphysycs of Aristotle towhich it was contemporary But like that movement it wasgronde on Classical sources while the new texts from Arabic thatit promoted thug not accepted into universities curricula werenevertheless the foundations for the learned magic of the MiddleAgesraquo168Egrave quanto mai proibitivo poter ricostruire tutte le fontiermetiche che in maniera esplicita o implicita sono circolateattraverso le traduzioni nel momento storico in cui visseErmanno il quale come ampiamente documentato da ChBurnett169 venne a contatto anche tramite la lettura dei testi diAbū Malsquoshar con tradizioni eterogenee di diversa estrazioneSicuramente nel De Essentiis egli cita il lsquoData Neiringetrsquo testo da luiritenuto aristotelico lrsquoAurea Virga di Ermete e il De secretisnaturae dello Ps-Apollonio170 In altre sue opere soprattutto nelDe Occultis e nel De indagatione cordis i riferimenti alle fontiermetiche sono ancora piugrave numerosi171In merito alle correlazioni tra il De secretis e il De EssentiisPinella Travaglia ha condotto uno studio molto approfondito nelquale ha evidenziato tutte le influenze del testo di Apollonio sulpensiero di Ermanno Nel corso del secondo capitolo del presente168 Ibid p 104 Per una ricostruzione dettagliata di questo processo cf CH BURNETT TheEstablishment of Medieval Hermeticism in (edd) P Linehan J L Nelson The Medieval WorldLondon-New York 2001 pp 111ndash30 R KIECKHEFER Magic in the Middle Ages Cambridge1990 pp 116-150 e V PERRONE COMPAGNI in ldquoStudiousus incantationibusrdquo Adelardo di BathErmete e Thabitrsquo in Giornale Critico della filosofia italiana LXXX 2001 pp 36-61169 Cf CH BURNETT Arabic Greeek and latin works on astrological magic attributed toAristotle in (eds) J Kraye WF Ryan CB Schmitt Pseudo-Aristotle in the Middle AgesLondon 1986 pp 84ndash96 ID The legend of the three Hermes and Abū Malsquosharrsquos Kitāb Al-Ulūfin the latin Middle Ages in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 39 (1976) pp231ndash234 ID Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis Further evidence for thetrasmission of hermetic magic in ibid 44 (1981) pp 167ndash169 Per un approfondimentoinvece sulle traduzioni dallrsquoarabo e le fonti ermetiche cf ID The translating activity inmedieval Spain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik12 (1982) Leiden pp1036ndash58 Per un confronto ulteriore con le fonti greco-latine cf S PAGEImage-Magic Texts and a Platonic Cosmology at St Augustinersquos Canterbury in the late MiddleAge in (edd) Ch Burnett WF Ryan Magic and the Classical Tradition London WarburgInstitute 2006 pp 69-98 per una monografia completa sulla leggenda dei tre Ermete cf KVON BLADEL The Arabic Hermes From Pagan Sage to Prophet of Science Oxford UniversityPress 2009 Sullo stesso tema vedasi anche M PAPPACENA La figura di Ermete Trismegistonella tradizione araba in (a cura di) P Lucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetismfrom Late Antiquity to Humanism Brepols Turnhout 2003 pp 263-284170 Cf CH BURNETT Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis op cit p 168 IDIntroduction e Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit171 S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit

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lavoro avremo modo di soffermarci su gran parte di queste affinitagravequi ci limiteremo solo ad evidenziarne le linee generalilaquoChe Ermanno di Carinzia conoscesse il De secretis al tempodella composizione del De Essentiis egrave attestato da due esplicitecitazioni La prima egrave una citazione della Tabula Smaragdina eriguarda il ruolo del Sole e della Luna nella generazione delle cosenaturali (hellip) La seconda riguarda il racconto di Apollonio che apreil De secretis in cui egli riferisce di un incontro avvenuto in unsotterraneo con una persona dallrsquoaspetto simile al suo che loincoraggia a scoprire i segreti della natura e prontamentesvanisceraquo172 Come sottolineato anche da Ch Burnett nelCommentario al De Essentiis Ermanno nellrsquoelaborare il suoconcetto di essenza si rifagrave tra le altre fonti anche allo Ps-Apollonio laquoUna influenza del De secretis si potrebbe scorgereanche nella distinzione (hellip) tra spazio e luogo bencheacute comeBurnett ha evidenziato la fonte principale di questo discorso siaBoezioraquo173 Pinella Travaglia evidenzia inoltre che anche nelladescrizione operata da Ermanno dei semi elementari da cuimaterialmente derivano tutte le cose cosigrave come nellrsquoazioneoperata da Dio su di essi il De Essentiis sembra dipendere dal Desecretis Ancora piugrave interessante perograve egrave che dal testo dello Ps-Apollonio derivi lrsquoidea che laquoil Creatore produca il cosmo (hellip)filtrando la massa degli elementi semplici per separarne la partesottile che viene condotta in alto dalla parte grossa che rimane inbassoraquo174 Una dipendenza dal testo ermetico egrave riscontrabilealtresigrave nella suddivisione dei semi in maschili e femminili enellrsquoidea che nel mondo animale non vi possa essere alcuna forma172 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica Liguori Editori Napoli 2001 pp 284-285 Circa idue riferimenti al De Essentiis riportati dallrsquoautrice cf op cit Ed Burnett I 65vC p 130ldquoHis duobus (scil Sole et Luna) in omnem generationem tamquam mdash ut Apollonius Thebanusaffirmat mdash mundi parentibus fondatisrdquo e ibid II 72vD p 182 ldquoPlerique tamen nescio planequosnam spiritus quave conscientia vel usque ad commanendum et colloquendum familiareshabuisse leguntur (hellip) sic Apollonius in Secretis Nature (hellip) Apollonius autem cum ut ipsescribit solus in deserto subvertisset aram Solis quemadmodum inscriptio suadebat necHermetis antro quod subtus invenerat propter expirantem flatum lumen inferre posset subitosibi quendam affuisse refert qui lucernam componere docuit statimque evacuirdquo Cf anche Desecretis ff 1v-2r e supra p 29173 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 286 Il riferimento al commento di ChBurnett egrave in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 300174 Ibid p 290 Sul confronto con il De Essentiis vedansi anche le pp 288-289 Come vedremonel secondo capitolo questo aspetto saragrave molto importante per lrsquoimpostazione del pensierodi Ermanno ma egli sapragrave attribuirgli unrsquointerpretazione personale

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di generazione se non per lrsquounione di due princigravepi laquoNel mondo deipianeti questi due princigravepi sono rappresentati dal Sole e dallaLuna e in generale dal maschile e dal femminile Lrsquoinfluenza delDe secretis su questo punto egrave confermata dal richiamo esplicitoallrsquoautoritagrave di Apollonio Tebano e del Trismegisto (De Ess 65vA-Cpp 284-285)raquo175 Quel che emerge in ogni caso con chiarezza egravelrsquouso da parte del filosofo dalmata di fonti ermetiche ed il ricorsoad un linguaggio tecnico derivante dallrsquoalchimia Anche in questocaso perograve Ermanno utilizzeragrave le proprie fonti in modo originaleprospettando delle soluzioni relative alla formazione del cosmodel tutto nuove Egli infatti pur immaginando il mondo comesuddiviso in una parte superiore lrsquoEssenza ed in una parteinferiore la Sostanza a differenza di Apollonio che immagina unadipendenza causale reciproca delle due parti Ermanno inveceteorizza il principio secondo cui soltanto ciograve che sta in altoinfluenza ciograve che sta in basso laquoEgrave allora interessante rilevare comepur accogliendo dal De secretis lrsquoidea di una fondamentale unitagravedel cosmo ricondotta al fatto che esso egrave interamente costituitodalle medesime qualitagrave elementari lrsquoautore del De Essentiis abbiautilizzato questo stesso principio per esprimere unrsquoidea dicausalitagrave di tipo verticale e unilineare molto diversa da quellaesposta nel De secretisraquo176Vediamo dunque che nel XII secolo laquoi maestri del tempo daAbelardo a Giovanni di Salisbury da Roberto di Melun ad Alano diLille accolgono la testimonianza del Tractatus177 proclamanolrsquoaccordo tra il Logos teleios e la teologia cristiana attribuendo aMercurio primo e piugrave grande di tutti i sapienti la conscenza elrsquoannuncio profetico del Verbo divino Altri scrittori poi comeTeodorico di Chartres e Bernardo Silvestre Ermanno di Carinzia eDaniele di Morley e ancora Alano di Lille si accostano allrsquoAsclepiuscon una lettura diretta non mediata dalle interpretazioni del175 Ibid p 297 Il passo del De secretis cui ci si riferisce circa i due princigravepii egrave contenuto nel f31r della Tabula Smaragdina ldquopater Sol mater vero Lunardquo176 Ibid p 291177 Lrsquoopera alla quale Lucentini fa riferimento egrave il Tractatus ad versus quinque haereses diQuodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash che contribuigrave a neutralizzare la condannadellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino Per un approfondimento oltre altesto di Lucentini Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 cf anche P SINISCALCO ErmeteTrismegisto profeta pagano della rivelazione cristiana La fortuna di un passo ermetico(Asclepius 8) nellrsquointerpretazione di scrittori cristiani in Atti dellrsquoAccademia delle Scienze diTorino II Classe di Scienze Morali Storiche e Filologiche 101 (1966-1967) pp 83-116

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passato e sempre il testo ermetico egrave letto e studiato come fonte diveritagrave che prefigurano lrsquouniverso cristiano mdash lrsquooperante presenzae lrsquoineffabile natura di Dio la dignitagrave e il fine dellrsquouomo la bellezzae santitagrave del mondo la provvidenza e il destino il tempo elrsquoeternitagraveraquo178La tradizione ermetica dunque incide in maniera profondacosigrave come lrsquoeriugenusmo nella rinascita del XII secolo e nellosviluppo del pensiero ermanniano non solo perograve attraversolrsquoAsclepius ma anche tramite altre fonti tra le quali hanno un ruolougualmente centrale il il Liber de sex rerum princigravepis e il Liberviginti quattuor philosophorumIl primo egrave unrsquoopera cosmologica fondata sulla scienza arabaSi tratta di un apocrifo del 1147179 la cui paternitagrave egrave attribuita adun autore che mostra laquointeresse per la filosofia della natura e perla letteratura astrologica tradotta dallrsquoarabo in latinoraquo180 Il testoquindi puograve essere considerato come un frutto maturo dellacompenetrazione tra filosofia della natura del XII secolo e scienzaaraba ed egrave interessante nella nostra prospettiva proprio perquesto sincretismo al quale perograve dedicheremo pochi accennipercheacute non costituisce un tassello centrale della nostra ricercaIn particolare ci soffermeremo sulla linea interpretativapresentata da Antonella Sannino relativamente al concento diNatura in Bertolodo di Moosburg in quanto come precisa lrsquoautricestessa laquola trattazione sul tema in esame ha sullo sfondo unadottrina della causalitagrave tipica dei sistemi tardo-antichi checostituiscono la biblioteca filosofica dellrsquoautore in modo diretto mdashCicerone Firmico Materno Mario Vittorino mdash o attraverso gliautori del secolo XII mdash Ugo di San Vittore Bernardo SilvestreGuglielmo di Conches Ermanno di Carinziaraquo181 Lrsquoaccennosintetico a questa tematica vuole essere una traccia dellafondatezza storiografico-ermeneutica dellrsquoimportanza del De

178 P LUCENTINI Glosae super Trismegistum Un commento medievale allrsquoAsclepius ermeticoin ID Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 Il trattato cui fa riferimento Lucentini egrave ilTractatus ad versus quinque haereses di Quodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash checontribuigrave a neutralizzare la condanna dellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino179 Cf T SILVERSTEIN De sex rerum principiis in Archives drsquoHistoire Doctrinale et Litteacuterature duMoyen Age 22 (1955) p 237180 A SANNINO Il concetto ermetico di natura in Bertoldo di Moosburg in (a cura di) PLucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetism from Late Antiquity op cit p 205181 Ibid p 206

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Essentiis come opera di riferimento seppur in modo implicito pergli autori successivi soprattutto per quanto concerne il principiodi causalitagrave e di derivazione del creato dalla causa primaSe infatti egrave indubbio il ruolo dello Pseudo-Ermete in questocontesto nella formulazione dei concetti di Natura e Ratio apartire da unrsquoimpostazione non solo stoica ma ancheneoplatonica come acutamente suggerisce e dimostra AntonellaSannino non egrave da escludere unrsquo influenza di Ermanno nellaconcezione della natura proposta da Bertoldo in quantoquestrsquoultimo ha lo scopo preciso di laquointrodurre nel suo sistemafilosofico la concezione procliana di Natura ripensata alla lucedella causalitagrave essenzialeraquo182Le suggestioni tra la concezione dello Pseudo-Ermete e il DeEssentiis sono tante Ci limitiamo a riportare quelle che cisembrano piugrave significative tutte in ogni caso ruotano attorno alconcetto di natura e al suo rapporto con la causa prima che comevedremo saragrave uno dei temi piugrave importanti del Libro secondo delDe EssentiislaquoIl tema della Natura egrave introdotto dallo Pseudo-Ermete sindalla prima parte a proposito delle tre cause universali cheformano compongono e costituiscono lrsquointelletto dellrsquouomoCausa Ratio e Natura La Causa si legge precede il causato laRatio produce lrsquointelletto la natura di ciascuna cosa consiste nonsolo nellrsquoessere ma nellrsquoessere lsquotalersquo di ciascuna cosaraquo183182 Ibidem Antonella Sannino riporta in nota le riflessioni di Maria Rita Pagnoni Sturlese a p116 relative allrsquoedizione critica dellrsquoExpositio super Elementationem theologicam Procli diBertoldo di Moosburg del 1984 secondo le quali ldquoLa garanzia di unitagrave che offre la causaessenziale se consideriamo il rapporto del tutto particolare che intercorre tra essa e il suocausato lsquocausa (essentialis) essentialiter est suum causatum secundum aliud essersquo (Theod Deanim 8 3) il che significa per il causato che esso egrave lsquoid ipsum quod essentia eiusdem principiisecundum aliud essersquo (De cog Ent 79 3) Un tale rapporto sussiste tra tutte e quattro lemanieres Dio egrave infatti causa essenziale delle intelligenze queste delle anime dei cieli le qualia loro volta lo sono dellrsquoultima manieres E poicheacute la causa prima egrave Dio ciascuna di esse egrave lastessa essenza divina ma in altro modo lsquosecundum aliud essersquo vale a dire le intelligenzeintellectualiter le anime dei cieli animealiter la natura corporaliterrdquo Queste assonanze assaivicine allrsquoimpostazione metafisica del De Essentiis non potevano non suscitare la simpatia diBertoldo di Moosburg che egrave ricorso ampiamente ad esse per la formulazione del propriopensiero183 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 208 La studiosa napoletana riportapoi in nota il passo corrispondente di questa interpretazione del De sex rerum principiis Ed1955 p 248 [I 10-11] ldquoTria sunt que intellectum hominis perfeccius formant componunt etcostituunt causa scilicet e tracio et natura Causa suum causatum precedit raciocomponentem intellectum et dividentem efficit natura unicuique rei non solum esse sed eciamtale esse constituitrdquo

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La natura egrave delineata in tal modo come causa formale ecostitutiva di ogni cosaLrsquoanonimo autore mdash continua Antonella Sannino mdashinserisce poi una seconda definizione di natura la quale egravedescritta laquocome un vigore universale e particolare prodotto dallaCausa e dalla Ratio che nasce in cielo e poi si moltiplica nelle coseuniversali e particolari questo vigore quantificato e qualificato sidiffonde conservando la sua vis nelle diverse qualitagrave delle coseLa natura in altre parole egrave una sorta di energia che riceve qualitagravedalla divina disposizione e dal movimento dei cieli e che infinemoltiplicandosi e operando nelle cose particolari aumenta ediminuisce la proprietagrave degli elementi La sua qualitagrave specifica egravecome quella del fuoco non ha il potere di infondere le proprietagravenelle cose ma di predisporre in potenza lrsquoeffetto delle qualitagrave nellecoseraquo184Solo Dio puograve attribuire qualitagrave e quantitagrave alle cose laquoQuestaaffermazione stabilisce indubitabilmente il potere non creantedella natura la creazione infatti egrave un atto che spetta solo aDioraquo185Come vedremo alcuni di questi elmenti sono presenti anchenello scritto di Ermanno ma il tratto piugrave sintomatico di questacorrelazione egrave dato dalla simmetria proposta dal testo ermeticotra laquoil mondo sovralunare e il mondo sublunare questa relazionecomrsquoegrave noto implica lrsquoinfluenza dei cieli e degli astri sui corpisensibili In questa sezione la Ratio egrave definita legge delle stelleperpetua disposizione dei loro movimenti che produce e tempera184 Ibid p 209 La Sannino riporta in una nota successiva anche lrsquoaltro passo corrispondentedel De sex rerum principiis Ed cit pp 248-249 [I 17-26] ldquoNatura quoque vigor quidam (legequidam) est universali set specialis ex causa et racione nascens primum celo innascens inuniversi set singulis quadripartitus qualificatus et quantificatus differentes rerum qualitatessuccessive diffonde Vigor universlis et specialis nuncupatur quia in omnibus et singulissecundum vim suam quantitativam et qualitativam operatur Ex causa et racione aeternanascitur immutabiliter et qualitates successivas generales et speciales sortitur mutabiliterPrimum celo innascens dicitur quia celum principium naturae id est primum eius opusdeprenheditur In universis et singulis vigor ille quadrupartitus dicitur propter quatuorelementa quorum qualitatibus in omnibus illis operatur Quantificatus non quantificansqualificatus non qualificans id est qualitates in rebus facies sed qualitatum effectus in rebusvivacius incitans Licet enim ignis qualitas id est calor et siccitas res accidentaliter humidatasdesiccet non tamen qualitates rebus inserita sed effectum qualificativum in rebus potentialitereterit Sola vero noys de qua nata natura qualificans dicitur id est qualitates naturales rebusinserens demonstratur Natura vero nata qualitates in singulis differentes non qualificando sedoperando diffondit id est excitando qualitates eteri Simile potest dicit de quantitaterdquo185 Ibidem

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il meccanismo del mondo e presiede allrsquouniverso interopacificamente senza costrizione ma con la pace benigna dellasimpatia186 Dunque la Ratio mdash lex astrorum mdash governa ilmondoraquo187 Questo significa per lrsquoanonimo autore del testoermetico il quale si rifagrave ad un altro autore comune anche adErmanno Saul Ibn Bishir e al suo Liber electionis che i pianetioperano sulle cose sensibiliIl testo dello Pseudo-Ermete citato da Antonella Sannino intal senso egrave chiarissimoDe triplici potestate celescium corporum et quomodoqualitates eorum in qualitatibus operentur inferiorum Ut inLibro eleccionis confirmatur planetarum et signorum naturein naturalibus operantur Status huius nature est effectusprecedentis cause in celescium corporum qualitate consistensdivina dispositione Hec quidem qualitas a philosophis naturadicitur que iuxta varias vires suas in universi set singulis sublunari globo variatur Haec etenim qualitas orcicularemmotum et concordem habere dinoscitur quia motumomnimodum in universi tate rerum operatur Hinc rerumtemporalium qualitas appellatur natura quia in universis visinnativa in singulis operosa comprehenditur in universisartifex in singulis opifex comprobatur Sic igitur legimusdiversas qualitates superiorum operosas in qualitatibusinferiorum188Si tratta di riflessioni limpide e precise circa la necessitagrave didover conciliare le leggi del mondo naturale con la lex astrorumIl secondo scritto il Liber viginti quattuor philosophoruminvece egrave un testo di teologia razionale che fonde neoplatonismogreco-arabo con elementi di metafisica cristiana ed egrave costituito daventiquattro definizioni di Dio accompagnate da un commentoSulla datazione del testo non tutti gli studiosi sono concordilaquoCertains y voient traditionnellement un texte chreacutetien neacute chez leLatin vers la fin du XIIe siegravecle Drsquoautres y voient un texte drsquoorigineantique ressurgi en Occident vers la mecircme eacutepoque avec drsquoautres

186 Riporto il passo significativo del De sex rerum principiis Ed cit p 248 [I 15] cui rimandaAntonella Sannino ldquoHec lex astrorum dicitur que est equa et perpetua motuum eorumdisposicio que mundi machinam efficit et moderatur per quem mundus et mundana nullacoaccione sed benigna amicicie pace regunturrdquo187 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 210188 De sex rerum principiis op cit p 282 [V 370-376]

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teste lsquoimporteacutesrsquo grecs ou arabes comme en particulier le ceacutelegravebreLiber de causis texte arabe du IXe siegravecle traduit en latin quipreacutesente avec lui quelques points communsraquo189

77 IIll LLiibbeerr vviiggiinnttii qquuaattttuuoorr pphhiilloossoopphhoorruumm ee iill LLiibbeerr ddeeccaauussiissIl Liber viginti quattuor philosophorum egrave un testo breve maricco ed egrave quasi un enigma per la storia della filosofia MTDrsquoAlverny ha avanzato addirittura lrsquoipotesi la quale sembra esseresupportata dalla tradizione manoscritta del testo stesso che essopossa essere stato redatto da un autore proveniente dallrsquoambientechartriano190 Ciascuna delle ventiquattro definizioni di cui sicompone il testo risponde alla domanda cosrsquoegrave Dio Pertanto tuttele risposte hano inizio con la formula Deus est In sequenzariportiamo le proposizioni piugrave affini allrsquointersezione con il Liber decausis e il De EssentiisDio egrave definito secondo le seguenti proposizioniI Deus est monas monadem gignens in se unum reflectens

ardoremII Deus est sphaera infinita cuius centrum est ubiquecircumferentia nusquamIII Deus est totus in quolibet suiVI Deus est cuius comparatione substantia est accidens etaccidens nihilVII Deus est principium sine principio sine variatione finissine fineX Deus est cuius posse non numeratur cuius esse nonclauditur cuius bonitas non terminaturXI Deus est super ens necesse solus sibi abundantersufficienterXIII Deus est sempiternitas agens in se sine divisione ethabituXV Deus est vita cuius via in formam est veritas in unitatembonitas

189 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum et la geacuteneacuteration en Dieu in (a cura) PLucentini I Parri V Perrone-Compagni Hermetism from late antiquity op cit p 81190 M-T DrsquoALVERNY Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle in laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949) pp 231-232

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Si tratta di enunciati semplici ma estremamente complessi iquali derivano da una miriade di fonti sulla cui ricognizione per laloro complessitagrave si rimanda direttamente alle edizioni critichedellrsquoopera In essa Dio egrave definito innanzitutto in rapporto allapropria natura poi al mondo e infine allrsquoanima Tra gli elementisui quali vogliamo richiamare lrsquoattenzione vi sono le evidentiascendenze neoplatoniche il concetto di creazione la particolaritagravedella seconda proposizione che fa riferimento ad una sferainfinita e la necessitagrave implicitamente presente nel testo didefinire Dio attraveso il linguaggio laquoLe propos de ce texte est eneffet de preciser mdash agrave partir drsquoimages comme de concepts habituelsmdash toute la transposition de sens neacutecessaire agrave lrsquoemploi du langagepour parler de Dieu et non en vertu drsquoun quelconque sentimentreligieux car il nrsquoest question ici ni de foi ni de reacuteveacutelation Seuleest prise en compte la nature mecircme du concept lsquodieursquoraquo191 Il trattosicuramente piugrave originale del Liber XXIV philosophorum egrave laconcezione di Dio come monade ma anche come sfera infinita192come Uno cui tutte le cose fanno ritorno e dal quale derivanoTutto ha origine da una Causa PrimaI concetti metafisici fondamentali attraverso i quali sidescrivono le immagini geometriche di Dio sono quelli di centroed unitagrave immagini presenti anche in Damascio e rievocate in uncontesto non neoplatonico da Mario Vittorino Per le assonanzecon il De Essentiis e la temperie culturale del XII secolo egrave doverosoperograve sottolineare un ultimo aspetto presente nel Liber XXIVphilosophorum quello inerente il rapporto generazione ecreazionelaquoAinsi les images de lrsquouniteacute et de la sphegravere expriment-ellesla geacuteneacuteration en Dieu lrsquoUnique qui engendre lrsquouniteacute (I) le centreou vie divine qui engendre une sphegravere sans limite (II) sans quesoit alteacutereacutee lrsquohomeacuteomerie du principe (III) pas plus que le Logosou ratio ainsi engendreacute ne rompt la continuiteacute entre Pegravere e Fils(IV) Pour bien confirmeacute que cette geacuteneacuteration nrsquoapport aucun191 F HUDRY Introduction in (ed) Liber Viginti Quattuor Philosophorum cura et studio FHudry (Hermes latinus III 1 Corpus Christanorum Continuatio Mediaevalis 143A) Turnholt1997 p VIII192 Per la fortuna di questo concetto e la diffusione dello stesso nel XII secolo soprattuttoattraverso lrsquoopera di Alano di Lille cf ibid p 83

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changement en Dieu mdash ce qui est lrsquoobjection majeure des ariensansi que lrsquoaffirme degraves abord la lettre de Candidus a Victorinusraquo193Anche questo testo dunque si inserisce nel dibattito relativoalla creazione e al dogma trinitario Lrsquoassunto di partenza egravesempre lo stesso ogni generazione comporta una forma dialterazione la creazione dal canto suo indica al contrario ilpermanere di Dio nella propria unitagrave Principio questo dellrsquounitagravedivina sancito dalle prime sette proposizioni del LiberLrsquoVIII sentenza ed il relativo commento decretanolrsquoimmutabilitagrave di Dio e lrsquoessere soggetto a mutamento invece ditutti gli enti generatiVIII Deus est amor qui plus habitus magis latet

Haec definitio data est per effectum In prima causa id a quovita et est ipsum a quo vita tota Igitur id ipsum est fonsamoris in illo Quod si rei creatae unitas generantis et genitiad illam penitus se inclinat revertendo per viam regressionistunc est id ipsum amor creaturae prout ordinata est creaturaab ipso cui quanto magis te unificaveris tanto exaltaberis ettanto elevabitur Et hoc eius latere est194Tra Dio e le creature vi egrave uno iato che rende il Creatoreinaccessibile questa stessa distanza sancisce la differenza fracreazione e generazione laquoMecircme si la vie divine vivifie la creacuteatureet si celle-ci cherche en retour lrsquoamour divin la rencontre nrsquoajamais lieu parce qursquoil ya diffeacuterence de nature entre le creacuteateur etla creacuteature La trascendance divine est bien affirmeacutee Dieu parrapport agrave la creacuteature est appeleacute amor (VIII) mais quand il srsquoagit deson exteacuteriorisation geacuteneacuteration de la monade ou creacuteation dumonde on parle de sa bonitas (X XIV XV) Crsquoest elle qui le pousseagrave se manifester tandis que comme amor il demeure cacheacute agrave lacreacuteature qui le chercheraquo195Nella prospettiva del testo ermetico Dio crea il mondoautonomamente senza alcun intermediario ma non egrave per nulla

193 Ibid p 88 A questo stesso riferimento si rinvia per i rimandi al rapporto tra Candidolrsquoariano e Vittorino194 Le proposizioni del Liber viginti quattuor philosophorum si riferiscono allrsquoedizione deltesto curata da F HUDRY Le Livre des XXIV Philosophes (testo in latino e traduzione infrancese) Millon Grenoble 1989195 Ibid p 89

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alterato nella propria autencitagrave Dio puograve creare tuttosimultaneamente senza per questo aver bisogno di qualcosa Lecreature invece sono generate per bontagrave dal creatoreDio quindi egrave concepito nella sua unicitagrave semplicitagrave etrascendenza assoluteLa prospettiva di Teodorico cosigrave come quella di Ermannocome abbiamo visto assume invece una direzione piugravemarcatamente teologicaLo spirito del Liber XXIV philosophorum egrave quello di offriredegli elementi di appoggio alla teologia cristiana senza tuttaviastravolgere lrsquoorizzonte speculativo della filosofia antica tantrsquoegrave veroche ad eccezione del rapporto creazione-generazione non vi egravenessun altro riferimento alle Scritture neacute ad elementi religiosiSi puograve comunque ipotizzare la presenza del testo tra le fontipagane utilizzate dagli autori cristiani per una ricostruzionestorica delle diverse articolazioni avutesi nel corso dei secoli circail dibattito sul dogma trinitarioUn altro testo enigmatico per la storia della filosofia espesso associato al Liber XXIV philosophorum egrave il Liber de causisSi tratta in realtagrave di due opere distanti cronologicamente edessenzialmente diverse circa lrsquoimpianto dottrinaleLe origini del testo non sono certe196 ma esso eraconsiderato nel Medioevo opera di un allievo di Platone e diAristotele ecco percheacute fu attribuito in un commentario databiletra il 1290 e il 1346 ipoteticamente a diversi autori tra cuiTeofrasto laquoqui fuit discipulus Platonis et Aristotelis Alii dicunt quodiste liber non sit in graeco invenitus sed in arabico sed de arabico inlatinum translatus et quod hunc fecerat quidam nomine DavidTertia opinio dicit quod ille liber sit extractus de 300is

propositionibus Procli Quarta opinio dicit quod sint propositionesAristotelis et inter suos libros nominentur canones Aristoteles quos

196 Per la storia del Liber de causis nel Medioevo cf R MURARI Il ldquoDe causisrdquoe la sua fortuna nelmedio evo in Giornale storico della letteratura italiana 34 (1899) pp 98-107 Per laricostruzione storico-filosofica dei potenziali autori dei commentatori delle edizioni critichee della fortuna del Liber de causis cf A PATTIN Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in Instrumenta Theologica XXIIIMiscellanea Bibliotheek Van de Faculteit Godgeleerdheid Leuven 2000 e C DrsquoANCONA COSTARecherches sur le Liber de causis Libraire Philosophique J Vrin France 1995

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Alpharabius commentavit Hinc Egidius ponit quatuor tituloslibriraquo197Le ricerche di Cristina DrsquoAncona Costa hanno dimostratoche il testo proviene dal circolo di al-Kindī ipotizzando addiritturalrsquoattribuzione dellrsquoopera allo stesso filosofo arabo adducendo a talproposito delle ipotesi piugrave che condivisibili di vicinanza teoreticae tematica tra il Liber de causis e la metafisica di al-Kindī198Il Liber de causis era percepito dagli autori medievali comelaquoun compleacutement de la meacutetaphysique aristotelicienne (hellip) de plusil est un remaniement de la philosophie de Proclus selon lesexigences drsquoune theacuteologie monotheacuteiste et cette affiniteacute fonciegraverequi a eacuteteacute clairement saisie par Thomas drsquoAquin est reconnue dumoins implicitement par tous les auteurs qui comme Danteutilisent des ideacutees tireacutees de ces deux textes ou bien ensemble oubien agrave lrsquoappui lrsquoun de lrsquoautreraquo199Secondo la prospettiva metafisica del Liber de causis allasommitagrave dellrsquouniverso vi egrave una causa unica ed universale piugravepotente di ogni altra realtagrave soprasensibile Essa egrave causa sui inquanto da origine al TuttoQuesto si puograve evincere sin dalle prime proposizioni1 Omnis causa primaria plus est influens super causatum suum quam

causa universalis secunda2 Cum ergo removet causa universalis secunda virtutem suam a recausa universalis prima non aufert virtutem suam ab ea3 Quod est quia causa universalis prima agit in causatum causaesecundae antequam agat in ipsum causa universalis secunda quaesequitur ipsam200laquoDapregraves la proposition initiale du De Causis en effet laCause Premiegravere agit sur les effets ldquoavantrdquo les causes secondaireset ce qursquoelle produit est si fondamental qursquoil demeure dans lrsquoeffetmecircme ldquoapregravesrdquo la disparition des caractegraveres produits par les causessecondaires Agrave cocircteacute de cette meacutetaphore temporelle nous

197 Commento al Liber de causis che si trova nel codex lat 5500 (f 47r-63r) dellaNationalbibliotek di Vienna f 48r Cf Tabulae codicum manu scriptorum praeter graecos etorientales in biblioteca palatina Vindobonensi osservatorum t IV Wien 1870 p 137 Citato inA PATTIN Liber de causis op cit p 74198 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 155-194199 Ibid p 9200 A PATTIN Liber de causis op cit p 118

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rencontrons aussi la meacutetaphore spatiale lrsquoaction de la CausePremiegravere est plus ldquoprocherdquo de lrsquoeffet que celle des causessecondaires Les deux images nrsquoont drsquoautre but que le mettre envaleur la diffeacuterence qualitative qui seacutepare la causaliteacute du Premierde celle des autres principesraquo201Leggendo attentamente il testo quindi possiamo notareanche in altre proposizioni lo stretto legame che sussiste tra lacausa prima e le cause seconde Nel Liber de causis egrave presenteinfatti lrsquoidea metafisica di una concatenazione rigorosa di princigravepiche possano spiegare il passaggio dallrsquoUno (principio della realtagravesecondo Plotino e Proclo ndash che sono anche gli autori alla base delLiber de causis che egrave una rielaborazione in versione arabadellrsquoElementatio Theologica per solo 21 proposizioni mentreunaltra parte egrave costruita a partire dai libri IV-VI delle Enneadi)alla molteplicitagrave del mondo dellrsquoesperienza LrsquoUno procliano egravestato trasformato nella Causa Prima che produce lrsquoessere e dallaquale procedono le cause successive che danno allrsquoessere formeulteriori intelletto anima natura (mondo dei corpi)La Causa Prima egrave concepita dunque platonicamente comequellrsquoin seacute caratterizzato dalla purezza assoluta da cui derivanotutte le cose202 Fermandosi solo a questa prospettiva tuttaviasarebbe stato complicato spiegare lo sviluppo del reale ai varilivelli in unrsquoottica di partecipazione quale si evince dal testosenza ricorrere alla riformulazione neoplatonica della dottrinadelle idee laquoCrsquoest en effet chez Plotin que lrsquoon trouve cedeacuteveloppement qui sera deacutesormais le signe caracteacuteristique de toutneacuteoplatonisme les ldquoen soirdquo ne sont pas tous au mecircme niveau ilssont plutocirct hieacuterarchiseacutes selon leur puoissance causale voire selonlrsquouniversaliteacute de lrsquoeffect produit ce qui revient agrave dire selon leurdegreacute de sempliciteacute Drsquoautant plus simple est un principe drsquoautantplus universelle est la participation au caractegravere dont il est lrsquo ldquoen-soirdquo Cette loi aboutit agrave placer la cause de lrsquouniteacute au-dessus detoute autre cause eacutetant donneacute que lrsquouniteacute est envisageacutee par cecourant philosophique comme le caractegravere le plus universel la201 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 9202 Cf in particolare la proposizione 17 Liber de causis op cit p 121 ldquoQuod est quia causasecunda quando facit rem influit causa prima quae est supra eam super illam rem de virtutesua quare adhaeret ei adhaerentia vehementi et servat eamrdquo Tutto ciograve che egrave deriva il proprioessere dalla Causa Prima

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condition preacutealable agrave toute autre participationraquo203 La causalitagrave delprimo principio egrave dunque di ordine differente da quello delle altreforme di causalitagrave Cristina DrsquoAncona Costa fa inoltre notare comeallrsquointerno del Liber de causis questi sviluppi relativi aproblematiche speculative tutte interne al neoplatonismoseguano anche delle prospettive originali La struttura gerarchicadel De causis prevede in virtugrave dellrsquoinfluenza plotiniana relativa alcommento di libri IV-VI delle Enneadi un ordine causale bendiverso da quello prospettato da Proclo che egrave il seguente CausaPrima Intelletto e Anima laquoSous lrsquoinfluence des formules qursquoil arencontreacutees dans la paraphrase des Enneacuteades cet auteur a inseacutereacutedans un schegraveme reproduisant celui de Plotin mdash Un Intellect Acircmemdash les doctrines des Eacutelements de Theacuteologie Il a aussi repris lasolution ldquoplotiniennerdquo du problegraveme de lrsquoorigine de la genegravese de lamultipliciteacute intelligibile puisqrsquoil srsquoest inspireacute des passages duldquoPlotin araberdquo qui repreacutesentent la doctrine de lrsquoUn commepuissance infinie capable de produire chaque formeraquo204La Causa Prima quindi produce tutte le altre forme senzaperograve esserne limitata laquoEn effet lorsqursquoil soutient que lesperfections intelligibles telles que la ldquovierdquo ou la ldquolumiegravererdquodeacutecoulent directement de la Cause Premiegravere sur son premier effetLrsquoIntellect puis gracircce agrave la meacutediation de ce dernier se reacutepandentdans toute la creacuteationraquo205 Questa posizione egrave molto importantepercheacute ravvisa delle entitagrave intellegibili tra la Causa Prima dallaquale comunque derivano infondendo i propri effetti in ognilivello dellrsquouniverso creato e il mondo La Causa Primarappresenterebbe in questrsquoottica lrsquoessere puro da cui deriverebbesuccessivamente la creazione Questo schema sancisce lrsquoassiomabasilare secondo cui laquole premier principe est transcendant agravelrsquoeacutegard de ses deacuteriveacutes et en mecircme temps preacutesent en eux ldquopartoutrdquomdash axiome qui explique chez les neacuteoplatoniciens la seacuteparation eten mecircme temps la causaliteacute universelle des principessoprasensibiles y compris lrsquoUn mdash est deacutesormais le modegravele delrsquoomnipreacutesence de Dieu dans lrsquounivers creacuteeacute non pas par sa nature203 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 10-11204 Ibid p 15205 Liber de causis Ed cit prop 15

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(qui demeure transcendante) mais pour son influence universelleet sa providenceraquo206Queste formulazioni del Liber de causis sarannofondamentali per la storia della filosofia in quanto esse darannoorigine ad una visione metafisica del rapporto Uno-molteplice oCreatore-creature concernente la differenza tra la causalitagrave divinalaquoproductrice de lrsquoecirctre et les causaliteacutes secondaires productricesdes perfections qui srsquoajoutent agrave lrsquoecirctreraquo207La Causa Prima crea infatti senza alcun intermediariolrsquoIntelletto che si configura come una sostanza piugrave nobile esemplice delle altre da cui poi avranno origine tutte le altre coseEgrave uno schema questo il quale ci sembra abbia piugrave di qualchesemplice assonanza con la struttura metafisica del De Essentiis cheanalizzeremo nel secondo capitoloTale ipotesi egrave rafforzata anche dalla differenza sostanzialeche caratterizza il Liber de XXIV philosophorum e il Liber de causisconsistente nel fatto che nel primo si ravvisa una sorta dilaquodeacutedoublement de lrsquounique Principe par geacuteneacuteration puisqursquoil estlrsquoEsprit qui engendre le Logos (sentence IV ldquoDeus est mensrationem generans continuationem perseveransrdquo)208 dans le Livrede causis lrsquoIntelligence est creacuteeacutee par la cause premiegravere (prop8[9])raquo209Giagrave solo questi elementi basterebbero a giustificare lrsquoipotesiche qui stiamo cercando di articolare secondo cui Ermanno diCarinzia deve essere in qualche modo venuto a conoscenza dellaversione araba del Liber de causis dal quale avrebbe attinto deitratti metafisici particolari Tuttavia egrave possibile riscontrare tra ilDe causis e il De Essentiis anche altre assonanze filosofiche Neltesto arabo difatti egrave riscontrabile uno stretto legame tra la causaprima e lrsquoeternitagrave come si evince dalle proposizioni 20-21 della Isezione Eco teoretica che troveremo anche nel testo di Ermanno il206 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 17207 Ibid p 18208 Il testo del Liber considerato come precisa in nota la stessa Hudry egrave quello delmanoscritto piugrave anziano Laon Biblioteca municipale (= BM) 412 ff 92v-93v (s XII) conqualche correzione posteriore rimandando poi alla propria edizione Viginti-quatre del 1989209 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum op cit p 82 Lrsquoautrice riporta in notaaltresigrave il riferimento testuale al De causis Ed Pattin 1966 pp 68-69 ldquoEt causa quidem primahellip est creans intelligentiam absque medio et creans animam et naturam et reliquas resmediante intelligentiardquo Su questo punto cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches op cit pp 73-95

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quale teorizzeragrave lrsquoeternitagrave di Dio identificato a sua volta con laCausa prima20 Esse vero quod est ante aeternitatem est causa primaquoniam est causa ei21 Sed esse quod est cum aeternitate est intelligentia

quoniam est esse secundum [secundum habitudinem unam unde nonpatitur neque destruitur]210Interessante egrave poi il rapporto che intercorre nel Liberde causis tra lrsquointelligenza e la Causa Prima poicheacute la primain quanto strumento divino opera come anima efficiens211 Ilgrado di perfezione degli esseri aumenta inoltreproporzionalmente al grado di intelligenza ricevuta quasi asancire il diverso livello di perfezione posseduto dagli esseriin rapporto alla posizione gerarchica occupata rispetto allaCausa prima nella struttura ontologica del reale e a scalaretra i diversi livelli di causalitagrave212Ancora le proposizioni dellrsquoVIII capitolo del Liber decausis trattano del rapporto che sussiste tra le forme elrsquointelligenza delineando una prospettiva abbastanza vicinaa quella di Ermanno VIII (IX)79 Omnis intelligentiae fixio et essentia est per bonitatem

puram quae est causa prima80 Et virtus [quidem] intelligentiae est vehementioris unitatisquam res secundae quae sunt post eam quoniam ipsae nonaccipiunt cognitionem eius Et non est facta ita nisi quia causaest ei quod est sub ea81 Et significatio eius est illud cuius rememoramurintelligentia est regens omnes res quae sunt sub ea pervirtutem divinam quae est in ea et per eam retinet resquoniam per eam est causa rerum et ipsa retinet omnes resquae sunt sub ea et comprehendit eas213Prima al-Kindī e poi Ermanno infatti nella propriametafisica riprenderanno questi concetti

210 A PATTIN Le Liber de causis op cit p 122211 Ibid p 124 propp 32-33212 Cf ibid propp 44-50 pp 127-129213 Cf ibid propp 79-81 pp 138-139

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In effetti come cercheremo di dimostrare la strutturacausativa alquanto articolata che il filosofo dalmatapresenteragrave nel De Essentiis non egrave lontana da alcuni assiomifondamentali del Liber de causis soprattutto per quantoconcerne lrsquooriginarietagrave assoluta della Causa Prima ed ilrapporto di questrsquoultima con le cause seconde Questeimportanti influenze derivanti dal mondo arabo associateallrsquointroduzione della filosofia naturale di Aristoteleporteranno Ermanno ed elaborare una nuova strutturaontologica del cosmo Il mondo sublunare e la propriagenerazione sono regolati in questa prospettiva dalmovimento della sfera delle stelle fisse e dal movimento dirivoluzione del sole lungo lrsquoeclittica ma laquolrsquoexercice de cettereacutegoulation ne confegravere agrave lrsquointellect divin aucun pouvoircreacuteateur Une telle conception favorise certes lrsquoautonomie dela physique affranchie de toute hypothegraveque thegraveologiquemais elle preacutesente une lacune agrave quiconque veutphilosophiquement concevoir Dieu auteur de lrsquoUniversraquo214Ermanno affronta esattamente questrsquoaporia e nel farlo tieneinsieme istanze platoniche e aristoteliche fondendo in modo deltutto originale elementi neoplatonici e astrologici riscontrandoproprio nel concetto di essenza il paradigma metafisico perantonomasia dal quale partire per elaborare una concezione chedia ragione tanto dellrsquounitagrave quanto della differenza in una perfettaconciliazione speculativa In questo quadro il neoplatonismoarabo attraverso soprattutto il pensiero di al-Kindī fuso allrsquooperadi Abū Ma lsquoshar giocheranno un ruolo preminente88 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii aall--Kindīī ee iill DDee qquuiinnqquuee eesssseennttiiiissAl-Kindī filosofo arabo nato a Bagdad nellrsquo801 circa e mortotra lrsquo866 e lrsquo873 fu anche matematico astronomo e musicista Eglidal punto di vista filosofico ebbe il merito di fondere laprospettiva neoplatonica con la metafisica aristotelicaconcentrando la propria attenzione sul piano metafisico-

214 P MAGNARD OBOULNOIS BPINCHARD JL SOLEgraveRE La demeure de lrsquoecirctre Autour drsquoun anomymeEacutetude et traduction du Liber de causis Vrin Paris 1990 p 15

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teologico soprattutto sul problema dellrsquounitagrave215 Ermanno inveceva oltre e tenta di conciliare questo tema con il dogma cristianodella TrinitagraveDal filosofo arabo perograve egli prenderagrave numerosi spuntisoprattutto per quanto concerne lrsquoassetto metafisico ecosmologico del suo pensiero216Qui ci limetermo a coglierne le tracce principali dalmomento che pure al-Kindī fu un pensatore assai eclettico ecapace di spaziare in piugrave campi di indagine Anchrsquoegli infatti fu unabile traduttore tantrsquoegrave che diede vita ad un vero e proprio lsquocircolodi traduzionersquo217 per questo egrave ritenuto uno dei riferimenti piugraveimportanti che hanno portato al Rinascimento europeo218Conosciuto ed apprezzato anche come studioso dimatematica scienza per la quale mostrograve un notevole interesseegli applicograve laquoGreek philosophy to question which partly arosefrom the religious texts of the Muslim tradition and first andforemost the Qurrsquoān One of its most important messages is theaffirmation that Godi s One (tawhīd) That God is one of course is215 Per una ricostruzione della vita di al-Kindī e delle sue opere filosofiche cf P ADAMSON P EPORMANN The philosophical works of al-Kindi Oxford University Press Karachi 2012 Allostesso si rimanda per una bibliografia aggiornata sullrsquoautore216 Sul pensiero cosmologico di al-Kindi cf H S WIESNER The cosmology of al-Kindi HarvardUniversity 1993 [Doctoral thesis]217 laquoThe massive Graeco-Arabic translation movement of the ninth century is associatedwith two lsquocirclesrsquo or lsquoschoolsrsquo in particolar namely that of al-Kindī and that of Hunayn ibnlsquoIshāq (d 873 or 877) Yet already before the early ninth century an important number oftranslation of Greek works had been produced They mostly belonged to the study of thestars (that is both astrology and astronomy) basic logic and mathematics Especially theElements by Euclid (d c 300 BC) mdash perhaps the most fundamental classical work onmathematics in thirteen books dealing with plane geometry (book 1-6) arithmetic (7-9) andstereometry (11-13) mdash appear toh ave exercised a singular fascination on al-Kindīraquo cf PADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIII Il filosofo arabo infatticondusse importanti studi in ambito matematico e mantenne un approccio matematicoanche nello studio della filosofia Cf G ENDRESS The Circle of al-Kindi Early ArabicTranslations from the Greek and the Rise of Islamic Philosophy in (a cura di) G Endress RKruk The Ancient Tradition in Christian and Islamic Hellenism Studies on the Transmission ofGreek Philosophy and Sciences dedicated to HJ Drossaart Lulofs on his ninetieth birthdayLeiden 1997 pp 43-76 D Gutas Il pensiero greco la cultura araba trad it a cura di CDrsquoAncona Costa Einaudi Torino 2002 ID Geometry and the Rebirth of Philosophy in Arabicwith al-Kindī in (a cura di) R Arnzen J Thielmann Words Texts and Concepts Cruising theMediterranean Sea Studies on the Sources Contents and Influences of Islamic Civilization andArabic Philosophy and Science Peeters Leuven 2004 pp 195ndash209218 Cf CH BURNETT Al-Kindī in the Renaissance in Sapientiam amemus Humanismus undAristotelismus in der Renaissance Festschrift fuumlr Eckhard Keszligler zum 60 Geburtstag PRBlum Munich 1999 pp 13ndash30

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also a fundamental doctrine for Neo-Platonists and Neo-Pythagoreansraquo219Lrsquoassioma di fondo della sua filosofia egrave che lrsquoUno egrave ciograve da cuiha origine ogni forma di esistenza In questrsquoottica al-Kindī haimmaginato anche sulla scia delle assonanze con la religioneislamica un sistema gerarchico dellrsquouniverso alla cui sommitagrave vi egraveuna Causa Prima Ecco che ritorna come una delle possibili fontiil Liber de causis che tra lrsquoaltro come accennato in precedenzapotrebbe addirittura essere una sua opera Tanto al-Kindī nei suoiscritti quanto la proposizione 21 in particolare del Liber deCausis ripropongono lrsquoidea secondo la quale lrsquoUno non ha formaneacute materia neacute quantitagrave neacute relazione pertanto non egrave assimilabileneacute al genere neacute alla differenza Ricordiamo che ugualmente perlrsquoautore del Liber de causis lrsquoUno non puograve essere descritto in alcunmodo poicheacute assolutamente indeterminabileLrsquoineffabilitagrave del principio egrave ripresa anche da Ermanno chetuttavia pur assumendo la struttura di fondo della metafisica dial-Kindī e del Liber de causis ne amplia lrsquoorizzonte metafisico Peral-Kindī infatti si puograve guardare allrsquouniverso creato senza riferirsiallrsquointervento di Dio Il tema centrale della speculazione filosoficadel filosofo arabo egrave invero dettato dal rapporto tra unitagrave emolteplicitagrave e dalla dimostrazione dellrsquounicitagrave ed eternitagrave diDio220Nel suo testo dedicato alla Filosofia prima221 egli sostieneche Dio creatore e unitagrave pura dalla quale solo deriva lamolteplicitagrave sono il medesimo principio222 Il tema dellrsquounitagrave egravecollegato da al-Kindī a quello della provvidenza divina e quindi aiIudicia La temperie culturale nella quale egli visse sembra219 P ADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIV220 A IVRY Al-Kindīs Metaphysics SUNY Press Albania 1974 J JOLIVET Pour le dossier duProclo arabe al-Kindī et la Theacuteologie Platonicienne Studia Islamica 49 (1979) HADAVIDSON Proofs for Eternity Creation and the Existence of God in Medieval Islamic and JewishPhilosophy Oxford University Press New York 1987221 Cf (edd) R RASHED J JOLIVET Œuvres philosophiques et scientifiques drsquoal-Kindī volume IIMeacutetaphysique et cosmologie EJ Brill Leiden-Boston-Koumlln 1998 (Islamic PhilosophyTheology and Science XXIX) pp 8-199222 Per un approfondimento del tema cf Ibid C DrsquoANCONA COSTA Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and Indirect Sources of al-Falsafa al-ula Chapter Onein Was ist Philosophie im Mittelalter Akten des X Internationalen Kongresses fuumlrmittelalterliche Philosophie der Socieacuteteacute Internationale pour lrsquoEacutetude de la PhilosophieMeacutedieacutevale 25 bis 30 August 1997 in Erfurt Herausgegeben von JA Aertsen und A Speer deGruyter Berlin-New York 1998 pp 841-855

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davvero molto simile al clima nel quale si trovograve Ermanno unafusione di scienza neoplatonismo ermetismo e metafisicasviluppata in entrambi i casi in modo assai complesso Uno degliobiettivi principali del suo sistema di pensiero era di coniugareteologia rilevata e filosofia intesa principalmente in termini diteologia naturale In questrsquoottica egli concepisce Dio comeunrsquoentitagrave attiva che funge sia da causa efficiente che da causafinale Nel suo mescolare elementi di filosofia aristotelicaplatonica neoplatonica e stoica223 il filosofo arabo elabora unaconcezione della realtagrave che chiarisce tanto le sue ragioni ultimequanto il suo dinamismo Ciograve si evince particolarmente in unbreve trattato intitolato De quinque essentiis224 cui il De Essentiisspesso egrave associato in quanto egrave ritenuto una delle fonti principalialle quali Ermanno ha attinto In questo trattato al-Kindī laquoesponeuna concezione della realtagrave intesa come sostanza corporea attivamateriale dotata di attivitagrave o capacitagrave di differenziazione e dispecificazione che ne costituisce le formeraquo225La comprensione della realtagrave egrave collegata al tema dellaconoscenza Secondo al-Kindī alla base della realtagrave vi sono cinqueessenze o princigravepi laquoex quibus est omnis resraquo la materia la forma illuogo il movimento e il tempo Esse sono delle strutture fisse chesi riferiscono esclusivamente alla sostanzalaquoLe ultime tre sono riducibili alle prime due per cui si puogravedire che i princigravepi primi della realtagrave sono propriamente solo lamateria e la forma La materia tuttavia viene prima della formaInfatti essa egrave anteriore a tutti i generi e a tutte le definizioni Essa egravela condizione di essi Da essa egrave ogni cosaraquo226laquoHyle vero quemadmodum ostendimus est ex generegenerum quoniam ante ipsam non est genus ergo iammanifestum est quod eius declaratio non existit definitioneDefinitio enim non est nisi eius supra quod est genus oportet

223 Per una prima panoramica generale circa la bibliografia dedicata ad al-Kindi vedasi NRESCHER Al-Kindī An Annotated bibliografy University Pittsburg Press Pittsburg 1966224 JA lsquoQŪB BEN ISHĀQ AL-KINDĪ De quinque essentiis in (a cura di) A Nagy Die PhilosophischenAbhandlungen des Jaqūb ben Ishāq al-Kindī laquoBeitraumlge zur Geschichte der Philosophie desMittelaltersraquo Band 2 Heft 5 Muumlnster 1897 pp 28-33225 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce e della visione ottica dal IX al XV secolo Studi sullaprospettiva medievale e altri saggi Morlacchi Editore Perugia 2003 p 50226 Ibid pp 50-51

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ergo ut consideremus illud quo declaratur illud quod supra senon habet genus(hellip) Hyle est quod suscipit et non suscipitur et hyle est quodretinet et non retinetur et hyle quidem cum tollitur tolliturquod est praeter ipsam non tollitur ipsa Et ex hyle est omnisres et ipsa est quae recipit contraria absque corruptione ethyle non habet definitionem omninoraquo227La materia dunque egrave ciograve che permette la sussistenza deicorpi ed egrave lrsquoessenza primaLa forma invece egrave la seconda essenza ed indica realtagravedifferenti si divide infatti in due parti delle quali lrsquouna riguarda lasfera sensibile lrsquoaltra il genere Essa consente di vedere le cosecostituendo cosigrave in qualche modo il termine di differenziazionetra le cose stesse laquoLa forma non egrave altro che la potenza dispecificazione e di individuazioneraquo228

Non igitur oportet nunc definire formam Dico ergo quod ipsa estdifferentia qua differt aliquid ab aliis visione et visio est cognitio eius Haecergo est definitio qua differt forma ab aliis rebus229Al-Kindī quindi rifacendosi alla filosofia aristotelica vuoleindagare la natura della materia e la individua come il principionaturale piugrave importante laquoHe certainly could have known thePhysics at least in part the second half (book V-VIII) wastranslated in his circle by Ibn Nā lsquoima al-Himsī the same man whotranslated Plotinus into Arabic (apparently during the reign of Mulsquotasim 833-42)raquo230Il suo intento egrave di spiegare il reale in una prospettivametafisica fondata sulla filosofia naturaleNel prosieguo del lavoro avremo modo di vedere in manieraanalitica come Ermanno si rapporti al testo di al-Kindī possiamotuttavia affermare anche sulla scia degli accurati studi condotti daR Lemay231 il quale ha comparato il De Essentiis e il De quinque

227 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis op cit Ed Nagy p 82228 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce op cit p 50229 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis Ed cit p 35230 P ADAMSON PE PORMANN The philosophical works op cit p 312 A questo volume sirimanda per unrsquoanalisi delle fonti relative al testo di al-Kindi per una sua contestualizzazioneallrsquointerno della sua produzione e per una traduzione inglese del testo latino231 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203

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essentiis che pur non essendoci particolari differenze peresempio per quel che concerne soprattutto le nozioni di luogomoto e tempo neanche nella loro impostazione metafisicaErmanno utilizza le essenze in maniera differente da quella di al-Kindī Lrsquoessenza piugrave importante per Ermanno egrave quella di causa chenellrsquoottica di al-Kindī al contrario non egrave unrsquoessenza ma unelemento funzionale allo sviluppo del cosmoMentre sembra infatti che il filosofo dalmata dialrsquoimpressione di seguire sostanzialmente lo schema delleessenze di al-Kindī mdash sottolinea Lemay mdash e di usare questenozioni con la stessa intenzione di spiegare lrsquouniverso in modometafisico egli in realtagrave si muove su un piano completamentediverso Al-Kindī egrave laquoa pure metaphysycian thoroughly imbuedwith Aristotelian principles and Aristotlersquos conception of theWorld while Hermann is a theologian confronted withmetaphysical notions of diverse origins and import which hetries his best to reconcile into a uniform perspective in basicagreement with the Christian outlookraquo232Ermanno e al-Kindī inoltre aderiscono entrambi alsistema tolemaico e condividono lrsquoidea secondo cui i corpicelesti influenzano il mondo materiale Nella prospettiva di al-Kindī laquothe unchanging motion of the heavenly bodies istherefore their fulfillment of Godrsquos command to them From thedistant past until now he continues their eternally ordered butfreely chosen movement has brought about the passing of timesand season and the generation and decay of all living thingsraquo233Egrave opportuno in tal senso ricordare che questrsquoaspetto ricorreanche in Ermanno il quale cosigrave come fanno Bernardo Silvestre eRaimondo di Marsiglia234 in virtugrave della conoscenza che ha degli232 Ibid p 203233 H S WIESNER The cosmology op cit pp 75-76234 Come opportunamente sottolinea Tullio Gregory a p 294 di Mundana sapientialaquoLrsquoastrologia mdash che sempre nella sua storia si era sviluppata in contesti densi di riferimentireligiosi mdash una volta trasposta nellrsquoorizzonte cristiano sembra trovare nuovo vigore per laparticolare posizione che gli astri vengono ad assumere come creature di Dio gli influssi cheesercitano i destini che segnano rinviano al loro creatore (ldquovirtutem quam habent caelumatque planetae dum futura praesignant atque motu invariabili volvuntur non a se sed a spiritiDomini id habentrdquo) scrive Raimondo di Marsiglia nel Liber cursuum planetarum (cit in M-TDrsquoAlverny Abeacutelard et lrsquoastrologie in Pierre Abeacutelard ndash Pierre le Veacuteneacuterable Paris 1975 p 619 n28) i cieli sono un nuovo testo sacro il libro ove Dio invita a leggere mdash secretis litteris mdash ilcorso di tutta la storia (ldquoCelum velim videas multiformi imaginum varietate de scriptum quodquasi librum porrectis in planum paginis eruditioribus oculis explicui secretis futura litteris

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autori arabi teorizza ugualmente lrsquoinfluenza dei corpi celesti sugliuomini preoccupandosi da un lato di distinguersi dalle credenzedegli antichi al riguardo dallrsquoaltro di salvare la libertagrave dellrsquouomoLa crescente importanza della credenza nellrsquoinflusso dei cieli fa sigraveche lrsquoastrologia appaia come elemento imprescindibile e fondantedi ogni sapere umanolaquoTutto il dibattito sullrsquoastrologia che si intesse giagrave nellaprima metagrave del XII secolo ripercorrendo temi della scienzaellenistica e araba mette in evidenza i confini ambigui del sapereastrologico che mentre intende definire un ambito di conoscenzanaturale per la sua pretesa totalizzante include nei nuoviorizzonti della scienza i grandi problemi della riflessioneteologica la prescienza divina e il fato la libertagrave e la contingenzalrsquoordine razionale del creato e la presenza del disordine e del maleIl confronto fra astrologia e teologia diviene continuo einevitabile la scienza astrologica si collocava al centro di undibattito secolare offrendo una metodologia scientifica allasoluzione di problemi tradizionalmente propri della sacradoctrina la teologia a sua volta si trova innanzi un saperescientifico che impone una concezione del mondo alla qualediviene necessario fare riferimento e condiziona i termini stessidel discorso teologicoraquo235Il diffondersi sempre piugrave massiccio degli studi astrologici edella loro autorevolezza aveva portato grazie soprattutto alletraduzioni dei testi scientifici greci e arabi allrsquoidea secondo cui laquolanuova concezione del mondo e dellrsquouomo che essi imponevanogravitava attorno allrsquoassioma dellrsquouniversale e essenziale causalitagravedei cieli sul mondo sublunare siccheacute lrsquoastronomia o astrologia mdashscienza dei moti celesti e dei loro influssi mdash si affermava subitocome il fondamento e il vertice di tutto il sapereraquo236Abū Malsquoshar in particolare che egrave una delle fonti piugraveimportanti per il De Essentiis giustifica il carattere scientificodellastrologia sulla base della filosofia naturale di Aristotelecontinentem hellip Scribit enim celum stellis totumque figurat quod de fatali lege venire potestrdquoscrive invece Bernardo Silvestre nella sua Cosmographia Ed P Dronke Leiden 1978 pp121 104-105) (hellip) Se i cieli dispiegano nel tempo i disegni provvidenziali se la storia rifletteil moto dei lucidi segni celesti la dispensatio temporalis divinae providentiae diviene oggettodella scienza astrologica lrsquoastrologo si fa esegeta e profetaraquo235 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit pp 295-296236 Ibid p 292

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Le maggiori autoritagrave dellIntroductorium maius di AbūMalsquoshar infatti sono Aristotele Tolomeo ed Ermete237In effetti gli scritti greci e arabi di medicina che comincianoad essere letti in Europa dalla fine dellrsquoXI secolo per lo piugrave intraduzione latina ben si accordano con la concezione di un ordineorganico dellrsquouniverso che lrsquouomo deve riprodurre nel suo corpoavendo attenzione agli influssi degli astri inoltre alcuni testiattribuiti a Platone e al favoloso Ermete Trismegisto vedono nellaconoscenza delle simpatie del mondo e in particolare dellelaquooperazioni delle stelleraquo la base per manipolare la naturaOccorre comunque precisare fin drsquoora che in questocontesto non egrave rinvenibile una fondazione logico-epistemologicadel concetto di scienza Potremmo invece dire che si tratta di unafondazione di tipo prettamente metafisicoNel XII secolo venne dunque a formarsi un nuovo quadrodella cultura e della societagrave che vede in Ermanno un protagonistaimportante in quanto ne incarnograve tutte le tensioni spirituali especulative convinto in virtugrave della forza attribuita alla ragione dipoter comprendere il mondo ed i suoi arcani Ebbene ilmutamento perpetuatosi dunque durante il secolo dodicesimo egraveinterno allrsquoOccidente stesso e frutto delle sue proprie dicotomiema riuscigrave a nutrirsi adeguatamente e quindi ad evolversi in pienograzie agli stimoli provenienti dalla cultura araba e dalle sue fontiderivanti da autori greci ed orientali99 AAssttrroonnoommiiaa ee aassttrroollooggiiaa AAbbūū MMaalsquolsquosshhaarr ee TToolloommeeooErmanno quindi era un abile conoscitore di testi siaastrologici che astronomici In campo astronomico lrsquoautore che loinfluenzograve piugrave di tutti fu sicuramente Tolomeo di cui tradusse il

Quadripartito e il Planisfero Tra lrsquoaltro come segnalato da Rocco237 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit 41ss Nello specifico precisa Lemay AbūMacshar in merito al pensiero di Tolomeo si riferisce in special modo al Quadripartitum esolo in minima parte allrsquoAlmagesto dal quale attinge solo elemnti specifici Lrsquoautoritagrave diErmete invece non egrave facilmente decriptabile e comunque cosigrave come nel caso di Tolomeo sitratta di autori secondari rispetto allrsquoimportanza che per il filosofo arabo ha avuto lrsquoinfluenzadelle dottrine naturali di Aristotele che resta dunque lrsquoautore di riferimento in assoluto piugraveimportante

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Sinigalli e Salvatore Vastola nellrsquoIntroduzione alla propria edizionedel Planisfero in realtagrave il pensatore dalmata ha tradotto lrsquoopera incollaborazione con Roberto laquoE allora capiamo mdash dicono i duestudiosi mdash che tutte le volte che Ermanno si esprime al pluraleusando in questo prologo (scil del testo tolemaico) comeldquohabemus statuamus intuentes differamus eccrdquo egli non usa unplurale maiestatis Ma si riferisce a due personeraquo238Ad ogni modo la questione egrave controversa e non tutti imanoscritti nellrsquoatribuire la paternitagrave dellrsquoopera usano ilplurale239Inoltre continuano gli studiosi i laquonostri traduttori hannoritenuto di farci conoscere insieme con il testo tolemaico anche laversione dellrsquoarabo in latino del Commento al Planisfero diTolomeo scritto da Maslama un arabo spagnolo vissuto tra la finedel decimo e gli inizi dellrsquoundicesimo secolo astronomo di tuttorispetto cui dobbiamo come Ermanno stesso dice proprio quellatraduzione dal greco in arabo ora perduta del Planisfero ma chescrisse anche un trattato sulla costruzione dellrsquoastrolabio aMaslama egrave riconosciuto il merito di essere stato lrsquoelementodeterminante e decisivo che permise con le sue opere dipossedere completamente la scienza dellrsquoastrolabio e quindi la suadefinitiva utilizzazione da parte dellrsquoastronomia occidentaleraquo240Lrsquoopera tolemaica caratterizzata da un latino complesso egraveintrisa di algebra trigonometria gometria ed egrave accompagnata daun rigore logico-espositivo assai serrato laquoProprio allrsquoinizio deltesto Tolomeo esprime lrsquoestrema necessitagrave ldquoplurimumnecessariumrdquo di rappresentare sul piano la sfera celeste con i suoicerchi ed afferma che bisogna ricorrere alla veritagrave della scienzaper definire quella ratio che trasforma un cerchio inclinatorispetto allrsquoequatore in un cerchio in un cerchio secante a metagrave ilcerchio equinozionale i cerchi paralleli allrsquoequinozionale inaltrettanti cerchi piugrave piccoli o piugrave grandi e i cerchi massimipassanti per i poli (i cerchi meridiani) in semplici retteraquo241238 R SINIGALLI S VASTOLA (a cura di) Il Planisfero di Tolomeo Ed Cadmo Firenze 1992 p 40239 Sinigalli e Vastola riprendono la questione nella nota 8 p 64 della propria traduzione delPlanisfero cui si rimanda per un approfondimento riportando le posizioni di diversi studiosiin merito allrsquoargomento240 Ibidem241 Ibid p 46

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In effetti Ermanno nel De Essentiis riprenderagrave perecchiconcetti tolemaici per spiegare le determinazioni geometrichedella sfera terrestre242 Lrsquoopera egrave comunque impregnata diconcetti proiettivi ed inerenti il sistema eclettico utilizzato nellaseconda parte della sua opera da Tolomeo per individuare eposizionare le stelle di cui Ermanno faragrave largo usoNel Quadripartito invece Tolomeo sviluppa temisquisitamente astrologici concentrando la propria attenzione suifenomeni che si verificano sulla Terra in corrispondenza deimovimenti astrali codificando cosigrave con sistematicitagrave le credenzesugli influssi degli astri e le possibilitagrave di predire gli eventiLrsquoinfluenza di Tolomeo sul pensiero astrologico di Ermanno egravemutuata tuttavia in Ermanno dallrsquoopera di Abū Marsquoshar il quale fudavvero determinante per la composizione del De Essentiis ed ilrelativo sviluppo della concezione fisica e astrologica diermannianaLrsquoIntroductorium maius come sottolineato da R Lemay egravestata unrsquoopera realmente cruciale per la diffusione dellrsquoastrologiain Occidente In questo trattato infatti laquonot only does it bringtogether all the information necessary for an astrologerconcerning the planets the signs of the zodiac the astrologicalplaces and so on but also it provides the theoretical justificationbased largely on Aristotelian natural science for the doctrine andincludes as its first book a detailed philosophical defense ofastrologyraquo243Il testo del filosofo arabo alquanto complesso egrave la sintesi dinumerose fonti della scienza greca della mitologia zoroastra epersiana allrsquoastrologia caldaica egiziana e indiana non tuttefacilmente ricostruibili percheacute egli raramente chiarisce quali sianigli autori ai quali fa riferimentoIl connubio tra scienza astrologica e filosofia naturale rendeil testo di Abū Malsquoshar unrsquoopera alquanto peculiare nel suo genereproprio per il tentativo in essa effettuata di conciliare queste due242 Cf in particolare De Ess I 62rG 63vE 64vB 65rA 67rE pp120-142 EdBurnett Per unrsquoanalisi dei raffronti testuali e lrsquoelenco di tutte le ricorrenze di elementi tolemaici nel DeEssentiis si rimanda al corrispondente Commentario243 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers in the north a Twelfth-centuryflorilegium in Edinburgh University Library in (eds) J Canning E King M Staub KnowledgeDiscipline and Power in the Middle Ages Essays in Honour of David Luscombe EJ BrillLeiden-Boston 2011 p 83

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istanze laquoDrsquoaltro canto lrsquoinventore dellrsquoastrologia nei suoi aspettispecifici e tecnici Claudio Tolomeo ne fece una disciplinarazionale della previsione naturale e fisica espunta da ogniintervento divino o sovrannaturale ed egli fu cosigrave il teorizzatoredi un nuovo tipo di conoscenza del futuro non necessaria mameramente probabile ossia della previsione astrologica fondata alivello epistemologico sulla categoria logica del possibile e delcontingente Essa appartiene allrsquoordine delle cose che sono neldivenire (il futuro) Tale ambiguitagrave condusse nella storia diquesto particolare genere di divinazione ad opere chemescolarono i due aspetti il sovrannaturale e il naturale comenellrsquoastrologia magica teurgica neoplatonica di Giamblico deiMisteri degli Egiziani che definisce la mantica al di fuoridellrsquoordine naturale umano per collocarla nella sfera del divinooppure questi due aspetti furono separati come negli ascritti degliastrologi arabi e latini medievali Essi si ispirarono coerentementeallrsquoimpostazione epistemologica data allrsquoastrologia da Tolomeo nelQuadripartito e ritennero lrsquoastrologia una scienza della previsionepossibile degli accadimenti contingenti che riguardano il presentee il futuroraquo244Il tema delle previsioni egrave uno dei aspetti che come abbiamoavuto modo di vedere colpisce di piugrave Ermanno e rappresenta unodegli tratti piugrave caratteristici della sua riflessioneEgli perograve finiragrave col seguire quasi integralmentelrsquoinsegnamento di Abū Malsquoshar il quale trasforma lrsquoimpiantooriginale della concezione tolemaica dellrsquoastronomia cheinglobava lrsquoastrologia inserendovi al suo interno laquoproblematichereligiose dellrsquoislamismo dottrine aristoteliche ma ancheneoplatoniche e stoiche e sul piano tecnico della storia internadelle procedure dellrsquoastrologia introduce elementi babilonesiegiziani e persiani costruendo la cosiddetta sfera ldquobarbaricaldquomedievaleraquo245 Ermanno compiragrave la medesima operazione ma inuna prospettiva prettamente cristiana contribuendo con lapropria traduzione dellrsquoIntroductorium maius assai differente244 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 223245 Ibid p 230 Per un approfondimento lrsquoautrice rimanda al classico lavoro di F BOLLSphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zu Geschichte der Sternbilder Lipsia1903

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soprattutto nel linguaggio da quella di Giovanni di Siviglia246 adinfluenzare i LatiniGli astronomi medievali cristiani infatti la cui prospettiva egravecondivisa da Ermanno laquocontamineranno anche il genuinopensiero di Tolomeo trasformato da Abū Marsquoshar con quello diAristotele Questo sincretismo riguarderagrave soprattutto la maggioreimportanza data da Abū Malsquoshar alle grandi congiunzioni rispettoagli aspetti dei pianeti veloci negli oroscopi individuali a questiultimi Tolomeo aveva data unrsquoimportanza maggiore rispetto allerivoluzioni mondiali Tolomeo limita assai precisamente il campodi azione di cui voglia trarre pronostici dallo studio dei corpicelesti Nel Quadripartito (I 3) dice infatti che lrsquoazione dei corpicelesti si limita alla capacitagrave di forze e di azioni (proprio findallrsquoinizio della nascita del corpo e dellrsquoanima dellrsquoindividuo) earriva solo a influenzare la malattie che dipendono dalla natura inconnessione con le caratteristiche fisiche iniziali e le circostanzeesterneraquo247Lrsquoastrologia medievale latina quindi egrave frutto del saperearabo medievale attraverso il quale Tolomeo egrave conosciuto laquoQuestitesti devono essere tuttavia distinti e classificati per lrsquoispirazionereligiosa di fondo e le fonti antiche a cui a loro volta sirichiamano In alcune saragrave piugrave accentuata lrsquoinfluenza orientalesecondo la tradizione persiana egiziana babilonese ermetica cheinsiste sullrsquoimportanza delle grandi rivoluzioni planetarie ocosmiche sullrsquoinfluenza delle divinitagrave ldquodecanicherdquo o su una tecnicaprecisa detta delle scelte (electiones) e delle interrogazioni(interrogationes) e tratta di procedure di invocazione di spiriti deipianeti tramite immagini e sigilli In altre saragrave piugrave accentuatalrsquoastrologia planetaria oroscopica delle ldquonativitagraverdquo di Tolomeointerpreta teda Omar Tiberiade Aligrave Rodoan Alfargano e altrui248La prima generazione (IX secolo) di Messahalla e di quanti lohanno seguito nei secoli successivi come gli astrologi ebraiciAbramo Savosarda e Abramo Ibn Ezra hanno una posizione a seacuteper il sincretismo astrologico da loro operato dando luogo nelmondo latino a trattati come quello di Giovanni Eschenden di246 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 3-40247 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 230248 Su ciograve come suggerisce G Federici Vescovini cf il monumentale lavoro di F SEZGINGeschichte des arabischen Schrifttums Astronomie Astrologie VI-VII Leiden 1979

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Pierre drsquoAilly o di Biagio Pelacani da Parma sulle rivoluzionimondiali o sullrsquoastrologia universale Questa prima generazionerappresenta la fonte dottrinale di una astrologia escatologica o diuna astrologia universale fondata sullrsquoidea di oroscopo dellereligioniraquo249In questo complesso scenario si inserisce lrsquoopera di AbūMalsquoshar il quale reputa non solo lrsquoastrologia una scienza esattaradicata nei princigravepi delle scienze naturali e dimostrata dagliesperimenti ma anzi la considera una scienza piugrave elevata chetratta della natura Questo egrave quanto asserisce Abū Malsquoshar nellaDifferentia secunda del suo trattato Seguendo quindi questa suaassunzione generale dimostra nella Differentia tertia e quartaricorrendo principalmente alla filosofia della natura aristotelicache i movimenti dei corpi celesti sono la fonte di ogni attivitagravefisica dellrsquouniverso e secondo che i corpi del mondo inferiorehanno unrsquoinnata disposizione a ricevere tali influenze le qualisono la causa del loro stesso movimento250Abū Malsquoshar quindi conferisce allrsquoastrologia unrsquoimportanzafondamentale teorizzando le nozioni di quinta essenzamovimento circolare ed influenza dei corpi astrali sul mondosublunare251 che tanta presa avranno su ErmannoQueste asserzioni basilari difatti saranno presenti anchenel De Essentiis e rappresenteranno degli elementi fondamentalidella sua visione cosmologicaLrsquoutilizzo della teoria della circolaritagrave in particolare di cuiErmanno faragrave largo uso e che come avremo modo di vedererappresenteragrave uno degli aspetti piugrave interessanti del suo pensierogli consentiragrave di trovare un punto di convergenza fra le dottrineneoplatoniche e la filosofia naturale arabo-aristotelicaErmanno sulla scia del filosofo arabo egrave convinto che lostudio dei fenomeni astrali possa aiutarci a prevenire eventisfortunati ed allontanare le paure sia per quanto concerne inparticolare una sfera pubblica (una publica species)dellrsquoastrologia attraverso la predizione di terremoti alluvionipestilenze sia una sfera privata per prevenire per esempioinimicizie249 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 229250 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin pp 48-49 sect 2251 Ibid pp 197-257

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Lrsquoulitagrave dellrsquoastrologia consiste altresigrave nel sapere con anticipodi eventi inevitabili ma transitori cosigrave da affrontarli nel miglioredei modiOmnium igitur communis utilitas quod subitorum etimprovisorum casuum occasionem prohibeant Est enim omnisvehemens et inprovisus adversitatis eventus terroristurbationis atque confusionis occasio ut eiusmodi confusiononnunquam mortis repentine causa esista atque eventuumconsequentia ipsis eventibus plerumque sint graviora Hecergo futurorum previdentia si eventus ipsos prohibere nequitsaltim eventuum consequentia pellit Sidera namque cum adeventus ducant ducunt etiam ad ingenium quod eventuumnoxam vel prohibeat vel saltim alleviet252Lrsquoastrologia pertanto egrave in grado di determinare il corso deglieventi compenetrando con i propri effetti ogni ambito della realtagraveattraverso lrsquoinfluenza dei corpi celesti sul mondo sublunare cheincide sulla costituzione stessa dei corpiPer Abū Malsquoshar dunque i cieli laquosono costituiti da unaquinta essenza mossi da un moto circolare perfetto Eglireintroduce lrsquoastronomia matematica di Tolomeo e quella fisico-naturale del Quadripartito entro una cosmologia dove i termini delrapporto tra quintessenza del cielo eterno e perfetto e le qualitagravedei quattro elementi terrestri le cui combinazioni costituiscono leforme sublunari non sono ben definiti costituendo uno deiproblemi interpretativi piugrave rilevanti da parte dei dotti per lacontaminazione tra fisica aristotelica e neo-platonica-stoica circala nozione di materia lsquosoggettarsquo In altri termini Abū Marsquoshar comein una certa misura Tolomeo nel Quadripartito ispirandosi allatradizione della dottrina del Timeo platonico dove questa idea erachiaramente espressa introduce un dualismo tra il divenireimperfetto della generazione delle forme contingenti sublunari e ilmoto perfetto circolare delle entitagrave eterne superioriraquo253Come superare lrsquoeterno dilemma della filosofia tralsquoessenzialersquo e mutevole Tra il mondo divino necessario mdash

252 ABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorum astrorum Vol VIII (TomoIII 2a parte) traduzione di Ermanno di Carinzia Testo critico ed edizione critica a cura di RLemay Istituto Universitario Orientale di Napoli 1995 Cap 5 800-808 p 23253 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 235

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suggerisce G Federici Vescovini mdash e il mondo naturalecontingente quale natura attribuire alle stelle fisse e ai pianetiA questi interrogativi con il solo ausilio dellrsquoastrologia AbūMalsquoshar non riesce a rispondere Cerca di farlo Ermanno alla lucedi una teologia rilevata che sulle solide basi di un neoplatonismorafforzato dalla filosofia naturale di Aristotele arriva a concepireil mondo come un Tutto organico nel quale non vi sono discrasieIl De Essentiis egrave il frutto maturo di questo progetto che comeabbiamo cercato di mostrare si nutre di numerosi ed articolatiprocessi speculativiPer capire il valore di questrsquoopera che egrave sicuramente ilcapolavoro di Ermanno in quanto in essa egli realizza appunto ilsuo progetto filosofico di collegare il pensiero teologico con lariflessione astronomica astrologica e scientifica in modo dafondere queste istanze in un assetto metafisico nuovo occorre inprimo luogo prendere in considerazione la diffusione del testo edelle edizioni critiche che ha avuto1100 DDiiffffuussiioonnee ddeell DDee EEsssseennttiiiiss ee eeddiizziioonnii ccrriittiicchheeLa figura di Ermanno fino alla pubblicazione delle edizionicritiche non egrave stata mai oggetto di uno studio specificoPrima che nella Biographie universelle il nome di Ermannocompare solo nella Histoire litteraire (1773) di Charles Cleacutemencetove si parla della sua opera di traduzione del Corano elaboratainsieme a Roberto di Reacutetines (o di Ketton)254Anche nella Histoire litteacuteraire de la France (vol 13) nelparagrafo dedicato a Pietro il Venerabile si fa riferimento alla suaopera di traduttore in particolare del Corano255 Nersquo lrsquoUnivertiteacute

Catholique (vol 3) si accenna ancora una volta alla sua traduzionedel Corano256 Nella monumentale Biographie universelle ancienneet moderne in 85 volumi curata da Joseph Franccedilois e LouisGabriel Michaud Amable Jourdain dedica a Hermann Dalmate una254 C CLEacuteMENCET Histoire litteacuteraire de S Bernard abbeacute de Clairvaux et de Pierre le Veacuteneacuterableabbeacute de Cluni qui peut servir de suppleacutement au douziegraveme siegravecle de lhistoire litteacuteraire deFrance Paris 1773 p 492255 Histoire litteacuteraire de la France vol 13 Paris 1814 p 245256 LrsquoUniversiteacute Catholique vol 3 Paris 1837 p 137

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breve voce nel ventesimo volume pubblicato nel 1817 Essafornisce alcune informazioni di carattere generale sulla vita esullrsquoattivitagrave letteraria non riporta neacute data di nascita neacute data dimorte ma informa il lettore dei viaggi compiuti da Ermanno edallrsquoamico traduttore Roberto di Reacutetines in Europa e Asia allrsquoiniziodel XII secolo I due decisero di fermarsi in Spagna (non si saquando) dove ebbero la possibilitagrave di approfondire le proprieconoscenze scientifiche grazie al rapporto con gli Arabi Poi sisofferma genericamente sulle traduzioni di ErmannoAlle stesse e alla figura di Roberto viene dedicato unparagrafo piugrave dettagliato nelle Recherches critiques sur lrsquoage etlrsquoorigine des traductions latines drsquoAristote et sur des commentairesgrecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques condotte daAmable Jourdain nel 1819 e ampliate da Charles Jourdain nel1843 Specificamente a pagina 38 di questo libro Charles Jourdainriporta della traduzione del Planisfero di Tolomeo fatta daErmanno di Carinzia257Poche altre notizie per lo piugrave generiche si possono trovarenel Dictionaire historique critique et bibliografique258 del 1822 enel Dizionario biografico universale del 1845259 Informazioni piugraveinteressanti invece vengono dalla Biografia Britannica Literariadi Thomas Wright (si trovano nel paragrafo dedicato a Roberto diRetines) pubblicata a Londra nel 1846260 In Ishmael or a naturalhistory of Islamism and ist relation to Christianity del 1859 JohnMuehleisen Arnold fa riferimento alla traduzione del Corano261Anche sugli inizi della diffusione dellrsquoopera non sappiamomolto Il De Essentiis laquowas copied during the Middle Ages Thusaccording to extant copies we know that it was copied as early asthe mid- XIIth century in France maybe even during Hermannrsquoslife A fragment of that copy is still extant in the private library ofthe Dring family in Epsom262 Another copy now in the National257 Cfr A JOURDAIN Recherches critiques sur lrsquoage et lrsquoorigine des traductions latines drsquoAristoteet sur des commentaires grecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques Paris 1819 pp101-105 (ried A JOURDAIN - C JOURDAIN Paris 1843 pp 100-104)258 Dictionnaire historique critique et bibliographique vol 13 Paris 1822 pp 417-418259 Dizionario biografico universale vol 3 Firenze 1845 p 233260 T WRIGHT Biografia Britannica Literaria London 1846 pp 116-120261 J M ARNOLD Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation to ChristianityLondon 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London 1866 p 100)262 ML COLKER A Newly Discovered Manuscript of Hermann of Carinthiarsquos De Essentiis Revuedrsquohistoire des textes Vol XVI 1986 pp 213-225

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Library in Naples263 was made in France in the late XIIth centuryHermannrsquos text was also copied in England thus there is a XIVthcentury copy the beginning and the end of which are missing inthe British Library264 Another copy made in England in 1423 is inthe Bodleian Library Oxford265 As could be established to datethe extant copies show that copies of Hermannrsquos work were madeuntil the 15th century in France where Hermann had lived in thelate first half of XIIth century and in Englandraquo266Nonostante queste numerose difficoltagrave di ricostruzionestorica circa la sua circolazione lrsquoopera ha avuto tre edizionicritiche1) La prima a cura di Manuel Alonso Hermann de CarintiaDe essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander 19462) La seconda a cura di Charles Burnett Hermann ofCarinthia De Essentiis A critical Edition with Translation andCommentary E J Brill Leiden-Koln 19823) La terza a cura di Antun Slavko Kalenic Rasprava o bitima(De essentiis) knjiga I i II (Latin text Croatian translationcommentaries) Pula 1990Quanto al frammento ritrovato da ML Colker esso egravedavvero molto importante percheacute introduce delle varianti testualisignificative pur senza riguardare aspetti speculativi salienti senon circa il concetto di generazione in merito alla primariacompositio tema che tratteremo nel terzo capitoloAllo stato attuale nessuna monografia prettamenteteoretica sul De Essentiis ha tenuto conto delle tre edizionicritiche piugrave il frammento ritrovato dallo studioso americanoSe Haskins ha avuto il merito di riportare il De Essentiisallrsquoattenzione degli studiosi si deve a Manuel Alonso il primosforzo per la redazione dellrsquoedizione critica la quale tuttaviarifacendosi agli studi di Haskins si basava sul solo manoscritto diOxford Egrave senza dubbio a Charles Burnett perograve che va riconosciutolrsquoimportante straordinario e decisivo lavoro di commento263 Biblioteca Nazionale Napoli Ms VIIIC50 ff 58r-80v264 British Library Londra Cotton Ms Titus D IV ff 75r-138v265 Biblioteca Bodleiana Oxford CCC Ms 243 ff 91r-115v266 Ž DADIĆ Herman Dalmatin op cit p 123

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dellrsquoopera di faticosa e complessa ricostruzione delle fonti267 e dianalisi della stessa che ci ha consentito di attestarla fra le piugraveimportanti del XII secoloLa sua edizione critica basata su tutti e tre i manoscritti contraduzione in inglese e commentario preceduta da un corpososaggio introduttivo che rappresenta la prima vera monografiasulla filosofia di Ermanno corredata da due appendici la primadedicata al nome del filosofo dalmata la seconda alla Prefazionedello stesso Ermanno alla sua traduzione del Planisfero diTolomeo un index verborum un index locorum ed un index rerumrappresenta effettivamente come evidenziato da Bruce Eastwoodin una recensione al lavoro riportata anche da Colker268 laquoa modelto be emulatedraquo269 Burnett oltre a curare lrsquoedizione critica del DeEssentiis ha dedicato numerose monografie ad Ermannoricostruendone dettagliatamente il percorso formativo edevidenziandone piugrave di tutti la valenza speculativa270Lrsquoedizione di Kalenic che cita il frammento ritrovato daColker e quindi ne conosce lrsquoesistenza271 senza perograve inserirne levarianti nellrsquoedizione critica in quanto la stessa era stata ormaigiagrave completata quando egrave stato edito lrsquoarticolo pone invecelrsquoaccento su aspetti stilistici e completa in alcune delle particorrotte dei tre manoscritti lrsquoedizione di Burnett Corredataanchrsquoessa da un commentario critico e da una traduzione incroato ha soprattutto il pregio di aver contestualizzato il DeEssentiis rispetto a tutta la produzione scientifica di Ermanno inquanto egrave preceduta da un ampio saggio bio-bibliografico267 Anche se come abbiamo avuto modo di vedere il capitolo relativo alle fonti egrave ancoraaperto data lrsquoenorme quantitagrave di riferimenti presenti nel testo in maniera soprattuttoimplicita268 ML COLKER A Newly Discovered op cit p 216269 B EASTWOOD review of Charles Burnettrsquos edition in Speculum t LIX 1984 p 913270 Tutti i riferimenti bibliografici davvero numerosi sono riportati nellrsquoappendicebibliografica271 Scrive Kalenić a p 199 della sua edizione critica laquoCum haec editio prelo iam parata est dearticulo Marvini L Colker (University of Virginia Charlottesville) (hellip) certiores facti sumus quoin articulo scriptor in medium protulit se in E M Dringi directoris domus librariaeLondiniensis quae vocatur Bernard Quaritch Ltd privata manu scriptorum collectionereperisse etiam quartum usque ad id tempus ignotum manu scriptum Hermanni Dalmatae deessentiis tractatus manu scriptum ndash notavit id V littera ndash continere quintam partem totiustractatus id est a c 71 Nec quae dicta usque ad c 256 omnis rei notio atque a c 632compensantes ignem sibi usque ad c 723 eam proprie speciem variis lectionibus expositisCollker arbitratur suum repertum non esse summarium tractatus sed duo fragmentaexemplaris Neapolitano quoque codice vetustiorisraquo

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dedicatogli scritto da Franjo Šanjek nel quale viene ricostruita lavita del filosofo dalmata con la sintesi di tutte le opere da luitradotte e lrsquoindicazione delle fonti principali che ne hannoinfluenzato la composizioneAntun Slavko Kalenić inoltre inserisce una lunga sezionededicata a numerosi problemi testuali nella quale analizza imanoscritti elencandone tutte le varianti presenti anche inrapporto alle edizioni critiche precedentiNel complesso tuttavia lrsquoassetto concettuale dellrsquoopera nonsubisce alcuna variazionePertanto a nostro avviso lrsquoedizione Burnett puograve venireancora considerata come il punto di riferimento imprescindibileper una lettura speculativa del De Essentiis sia in considerazionedella minuziositagrave del Commentario sia per il riferimento puntualealle fonti Senza queste preziose informazioni infatti orientarsinella lettura di questa complessa opera e coglierne le diversearticolazioni risulterebbe quasi impossibile

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IIIL DE ESSENTIIS LA STRUTTURA FONDATIVA E

ORIGINARIA DEL REALE SECONDO ERMANNO DI CARINZIA

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Capitolo secondo

Il De Essentiis la struttura fondativa e originariadel reale secondo Ermanno di Carinzia

11 PPrreesseennttaazziioonnee ddeellllrsquorsquoooppeerraaIl De Essentiis di Ermanno di Carinzia scritto nel 1143 egrave untrattato cosmico-astrologico ed al contempo come si potrebbeanche aggiungere di argomento teologico-metafisico Si tratta diun testo alquanto complesso che nasce dallrsquoincontro di diverseistanze culturali derivanti come abbiamo chiarito nel primocapitolo dalla traduzione di numerose opere di caratterescientifico astrologico astronomico medico naturalistico ereligioso di autori arabi i quali a loro volta avevano tradotto leopere di Aristotele Galeno Euclide Il De Essentiis infatti laquooffers arare insight into the cultural context in which these translationswhere taking place It was written by a man who was skilled inboth Arabic and Latin who had a deep appreciation andknowledge of the Latin tradition but a profound sympathy andrespect for Arabic learningraquo272 Pertanto il trattato di Ermanno sibasa su due fondamentali fonti di ispirazione la tradizionescientifica e filosofica dellEuropa occidentale e la filosofia arabache come abbiamo ampiamente mostrato comprende sialinterpretazione aristotelica della natura cosigrave come elaborata daAbū Malsquoshar che la metafisica di al-Kindī e le sue influenzeneoplatoniche Si puograve dunque affermare che Ermanno il qualefuse nella sua opera questi due filoni risulta essere uno degli272 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 1Su questrsquoaspetto cf anche ID Hermann of Carinthia in (a cura di P Dronke) A History ofTwelfth-century op cit pp 386ndash406 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain theWorks of Hermann of Carinthia op cit pp 100ndash34 e ID Hermann of Carinthiarsquos AttitudeTowards his Arabic Sources in Particolar in Respect to Teorie on the Human Soul in Lrsquohommeet son universe au moyen acircge (a cura di) C Wenin Philosophes meacutedieacutevaux XXVI (1985)Louvain I pp 306-22

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studiosi piugrave importanti della prima metagrave del XII secolo in quantosegnograve un punto nodale nello sviluppo della scienza europeaPoicheacute neacute il pensiero occidentale neacute quello orientale a suodire avevano ancora elaborato una visione completa della totalitagravedel reale egli si propose con la composizione del De Essentiis dicolmare questa lacuna273laquoHermann provides a very well-thought-out description ofthe coming-to be of the universe and its continuing existence274One basic distinction that he makes is between the universersquoslsquocompositiorsquo which is the mixture of its ingredients andlsquodispositiorsquo which is the shape and spatial relationship of its parts(hellip) The whole of the first section of De Essentiis is devoted toexploring the nature of the first cause It is a concise essay onmetaphysicsraquo275Lrsquoopera si divide in due libri Nel primo Ermanno delinea ilrapporto tra la Causa Prima identificata con Dio e le essenze(causa motus locus tempus habitudo) le quali derivano da essa esono caratterizzate dal loro essere semplici immutabili ed auto-identiche appartenenti quindi alla natura dellrsquoIdentico Questegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseLa causa primordiale infatti attraverso un primo moto dicreazione del tutto volontario vale a dire la creatio origina i treprincigravepi che saranno alla base di ogni genitura materia forma ecausa efficiente Tali princigravepi a loro volta grazie ad un secondomovimento della causa primordiale movimento che Ermannodesigna come primaria generatio consentono che le cose venganoad essere (si ottiene cosigrave la primaria genitura276 costituita dalla273 Chiariremo meglio questo punto nelle prossime pagine274 CH BURNETT Hermann of Carinthia in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century op citpp 386-404275 ID The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelard of Bath Hermann ofCarinthia and Gundisalvus in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A NiederbergerMetaphysics in the Twelfth opcit p 43276 Come osservato da Ch Burnett nellrsquoIntroduzione al De Essentiis p 11 alla nota 47 laquoIt isdifficult to find an equivalent to genitura in English It has the same concreteness as creaturain that it refers to the product rather than the process Hermann does not use the wordcreatura perhaps because genitura is always the result of GENeratio and not of CREATioraquo Iltermine genitura di difficile traduzione non solo in inglese ma anche in italianorappresenterebbe dunque un neologismo coniato da Ermanno per indicare un prodotto ilquale egrave piugrave prossimo ontologicamente alla generatio che non alla creatio in virtugrave delladifferenza che sussiste come saragrave esplicitato nelle pagine seguenti tra il creatore e le cosecreate I Martinović invece traduce il termine con la parola nascita rifacendosi allrsquoedizione

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materia primordiale dalla quale si formeragrave lrsquointero universo)configurandosi in tal modo un porsquo come i lsquomotori materialirsquo dellarealtagrave di cui le essenze sono le sostanze piugrave originarie La materiainvece equivale alla nozione di ricettacolo platonico ripresa daCalcidio277 ma anche dallrsquoEtymologiae di Isidoro ed egrave lrsquoelementofondamentale per la sussistenza delle cose poicheacute fornisce lamassa informe che poi saragrave determinata dalla forma attraversolrsquoazione regolativa dellrsquohabitudo La forma dunque egrave ciograve che dagravedeterminatezza alla materia che a sua volta egrave lsquonecessitagrave di formarsquoDi conseguenza la forma egrave lrsquoelemento attivo la materiainvece egrave lrsquoelemento passivo Nella costruzione di ogni cosa infattisecondo Ermanno egrave necessario in primis ciograve che sostiene solo inseguito avviene la realizzazione che egrave la perfetta compiutezzadellrsquoincontro tra materia e formaLa creazione in conclusione afferisce alla causa prima e aitre princigravepi di genitura mentre la generazione primaria dettaanche constans riguarda la creazione ex-nihilo della materia Daimovimenti della materia si ottiene ulteriormente la secundariageneratio la quale origina la secundaria genitura definita altresigraveocciduaErmanno nel secondo libro del De Essentiis concentralrsquoattenzione proprio sulla secundaria genitura cercando ditratteggiarne le condizioni di possibilitagrave le leggi e i movimentifondamentali i quali a loro volta conducono alla formazione delmondo naturale nelle sue differenti espressioni mineralevegetale e animale Ad introdurre lintera trattazione egrave unariflessione articolata sulla struttura e sul movimento dei pianetiConclude la riflessione proposta nel libro secondo lanalisi dellacreazione delluomocritica del De Essentiis di A Kalenić Herman Dalmatin op cit Su questo punto cf IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina Contributions to the Study of theCroatian Philosophical Heritage Vol 19 No 1-2 Zagreb 1993 pp 9-30 (in particolare pp12-14)277 Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p 243 Il curatore riporta per il concetto dimateria espresso da Ermanno il riferimento a Isidoro Etymologiae XIX 194 materia quasimater dictaCf altresigrave Calcidio Commentario al Timeo di Platone cap CCCVIII 9-13 laquoex natura quidempropria ldquoprimam materiamrdquo nuncupans et ldquoitemrdquo simile quiddam ldquomollis cedentisque materiaein quam imprimuntur signacula et rerum receptaculumrdquo et interdum ldquomatremrdquo atqueldquonutriculam totius generationisrdquoraquo a cura di C Moreschini op cit p 614

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In considerazione del fatto che gli antichi ad avviso delfilosofo dalmata non hanno sviluppato in modo sistematico ecoerente la riflessione sullorigine delluniverso resta da indagareil fondamento di tutto ciograve che in esso viene a sussistere compresoluniverso stesso fondamento che egrave al contempo il vincolocostitutivo di ogni forma di composizione questo nodo egraveassolutamente preminente per avere una visione completa dellastruttura del reale Programmaticamente Ermanno perraggiungere questo proposito nel corso del secondo libro iniziaad indagare il concetto di natura e con esso le differenti cause cheoriginano le cose i movimenti che danno luogo alla composizionedelle stesse noncheacute le dimensioni del tempo e dello spazio le qualirappresentano le condizioni fondamentali percheacute una qualunquecosa incluso lo stesso universo venga a sussistere22 DDee EEsssseennttiiiiss iill ssiiggnniiffiiccaattoo ddeell ttiittoolloo ddeellllooppeerraaCome spesso accade per sciogliere le complessitagrave egravenecessario partire da questioni apparentemente piugrave semplici Inquesto senso la prima domanda che ci dobbiamo porre percercare di comprendere a fondo il De Essentiis egrave ldquopercheacute Ermannodi Carinzia dedica il suo testo filosofico piugrave importante al temadelle essenzerdquoNella definizione di essenza e nellrsquoelaborazione che lrsquoautorene fa infatti sta la chiave di volta metafisica di questo testoLa domanda filosofica fondamentale pertanto egrave ldquoa cosaservono le essenze ad Ermanno nello sviluppo del suo pensierordquoEsse sono funzionali proprio alla fondazione diquellrsquoldquoequilibrio teoreticordquo tra la visione platonica e quellaaristotelica cui abbiamo accennato in precedenza Le essenzenella prospettiva del filosofo dalmata conciliano precisamenteimmutabilitagrave e movimento rendendo perciograve compatibili lagenerazione delle cose derivante da entitagrave integre immutabili eperfette con il loro essere mutevoli senza che ciograve alteri in alcunmodo le veritagrave fondamentali del pensiero cristiano anzirafforzandone la base concettuale anche in virtugrave degli attacchi cheesse ricevevano dagli autori musulmani e dalle diverse

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prospettive eretiche che in quegli anni andavano articolandosifinanche allrsquointerno della stessa chiesa cattolicaIl suo dunque egrave un intento sia filosofico che teologico Daquanto giagrave anticipato sappiamo che con questrsquoopera Ermannovuole indagare la totalitagrave del reale e a tal proposito allrsquoinizio delsecondo libro del trattato chiarisce chePlato proposita generatione primaria tandem ad extremumenisus partem dedit pro toto Aristotiles vero totum itemamplexus extremitates demum sine mediorum contextuterminavit Michi autem nulla ratione universitatis constructioabsoluta videatur si minus sit quod solum in omnicompositione compaginis retinaculum est Quoniam igitur utmichi quidem videtur medium in contextu mundi hactenuslibratum omnino primarie compositionis nodus est ab eodemet omnes sequentes motus rectissime ordiuntur ut tantemerito potentie quemadmodum inter initia primi libridelibavimus Id summus artifex instrumentum sibi assumerevoluerit in omne secundarie compositionis ministerium quodet Plato intellexit licet vim eius intelligentie minus advertissevideatur278Bencheacute dunque gli antichi abbiano dedicato molti studi aqueste trattazioni nessuno di loro lrsquoha fatto in modo del tuttocompletoPlatone per esempio quando ha illustrato la primaria

genitura cioegrave il modo in cui il demiurgo ha plasmato lrsquouniverso hadiretto la sua attenzione verso gli estremi (dellrsquouniverso) (ciriferiamo al circolo dellrsquoidentico e del diverso) e su quantocostituisca la realtagrave sublunare ovvero le forme di vita sulla terraoccupandosi solo della dimensione di una parte del tuttoAristotele al contrario sebbene abbia volto i suoi studi allrsquoanalisidi questrsquoultimo cercando di esaminare la struttura complessivadella totalitagrave del reale di fatto si egrave occupato soltanto dello studiodi alcuni suoi aspetti concentrandosi soprattutto sulle quattroforme di causalitagrave riuscendo in veritagrave secondo il filosofo dalmataa portare a compimento solo lo studio circa gli estremi senzametterli tuttavia in connessione con gli elementi intermedi278 Da questo momento i riferimenti al testo saranno indicati con la sigla De Ess seguitadallrsquoindicazione del libro dal numero di pagina e di rigo secondo llsquoedizione di BurnettDe Ess II p 150 68vB-E Ed Ch Burnett

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dellrsquouniverso ovvero i pianeti Ad essere molto importante perErmanno infatti era proprio lo studio mediorum quale ponte peruna conoscenza totale della realtagrave sulla cui indagine neacute Aristoteleneacute Platone si erano soffermati Nella sua visione viceversa egravenecessario comprendere fino in fondo la natura del fondamentoche egrave alla base della struttura del mondo e la sua intimaconnessione con la composizione dellrsquouniverso altrimenti non sipotragrave mai giungere ad unrsquoanalisi integrale del mondo Per riuscirvibisogna esaminare il ruolo e la funzione che svolgono i pianetinellrsquoassetto complessivo del cosmoQuesto punto rappresenta un aspetto determinante dellaspeculazione di Ermanno ed attesta quanto sia cruciale studiare afondo la struttura del reale e la propria origine fondativa pergiungere ad una piugrave completa comprensione di questrsquooperaCome suggerisce anche Ch Burnett nellrsquoIntroduzioneallrsquoedizione critica del De Essentiis laquoHermann regards himself as asuccessor to Plato obliged to fill in that part of the universe whichPlato neglected to turn his attention to279 He models thelsquodramaticrsquo part of the De Essentiis (ie those portions in which Godis pictured putting together the universe) on Platorsquos Timaeus andbegins his own drama with words which are clearly meant torecall in the readerrsquos mind the opening of Timaeusrsquo speech280Hermannrsquos approach exemplifies the precept that there is alegitima causa et ratio which makes everything necessarily as it isand one must therefore concentrate on discovering the causesrather than simply describe the resultsraquo281Il collegamento ad una legitima ratio et causa282 che fa tuttonecessariamente come egrave e allrsquoesigenza di doversi concentrare sullascoperta delle cause egrave davvero basilare in quanto leggendo il DeEssentiis si avverte lrsquointenzione dellrsquoautore genuina e percettibilein tutta lrsquoopera di voler rileggere sistematicamente il concetto di279 Lrsquoallusione egrave al passo pocrsquoanzi richiamato del De Ess II p 150 68vC-E Ed Ch Burnett280 In nota il curatore riporta tutti i passaggi presenti nel testo in cui si fa riferimento alTimeo nella sua funzione drammaturgica281 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 16 Alla fine diquesto passo Burnett riporta nella nota 67 sia il riferimento ai punti in cui nel De Essentiis(58vG-59rB) si allude ad una legitima causa et ratio espressione ripresa da Calcidio siaquelli del Timeo 28A e 47E in cui si descrive il lavoro della providae mentis intellectus282 Cf Timaeus nella traduzione di Calcidio 28A ldquoOmne autem quod gignitur ex causaaliqua necessario gignitur nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratio praecedat

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creatio ex-nihilo in una prospettiva metafisica originale a partirecioegrave dal concetto di causalitagraveIl filosofo dalmata secondo il nostro modo di vedere riesceperfettamente nellrsquointento prefissatosi articolando in modocomplesso e nuovo il rapporto che intercorre tra i concetti dicreatio generatio e causa Anzi come cercheremo di dimostrare lasua ambizione di fondere la prospettiva metafisica arabo-neoplatonica e quella teologica derivante da Chartres daragrave vita aduna metafisica della Causa Prima la quale si articola a sua volta inuna serie di ramificazioni stratificate della causalitagrave che conlrsquointroduzione da parte di Ermanno della nozione di causa comeessentia piugrave importante fa spazio alla causalitagrave universale di Dioconformemente a quanto appreso dalla Rivelazione e dallateologiaQuestrsquoaspetto egrave stato ben evidenziato da Richard Lemay ilquale nel presentare la definizione di essenza data da Ermanno intutte le sue sfumature riassume i movimenti della causaprimordiale rilevando come laquoGodrsquos causal activity was deemed tobe the fountainvvvhead of all causative energy in the createdWorld and was therefore the essentia par excellence under itsform of causa Now this function is delegated to secondary agentswhich also deserve to be called essentie () We are given tounderstand now that the heavenly bodies being Godrsquos firstinstruments in the delegation of his activity must be countedamong one of the categories of essentie then follows the coupleformed by forma and materia presumably a second group ofessentie as also are the next two categories of place and timeraquo283Si tratta di un rilievo notevole in quanto delegare la causalitagrave aicorpi celesti e ancora oltre alla coppia materia e forma significatenere insieme il principio secondo il quale Dio egrave la causaprimordiale da cui tutto deriva con una visione causalistica dellaformazione dellrsquouniverso alla luce quindi della concezioni fisico-naturalistiche di stampo aristotelico il tutto perfettamente inlinea con la tradizione filosofica del XII secolo283 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 200 Su questo stesso aspetto cf anche ibid pp201-204 nelle quali lrsquoautore sviluppa ulteriormente lrsquointento teologico di Ermanno inrapporto allrsquoopera di al-Kindi evidenziandone inoltre i tratti originali sia dal punto di vistametodologico che metafisico

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Siamo dinanzi ad uno sforzo teoretico davvero poderoso e digrande efficacia che merita di essere messo in risalto e conosciutoCrediamo di poter dire senza timore di smentita che il DeEssenttis rappresenti uno dei gioielli piugrave preziosi e nascosti dellastoria della filosofia che vale la pena di riscoprire percheacutestraordinaria espressione di un pensiero raffinato e penetranteLrsquoanalisi di questo corposo tentativo speculativo in unaprospettiva non solo scientifica ma anche teologica inoltre egrave ingrado di dare al testo un considerevole spessore filosofico chetrova la sua sintesi piugrave specifica nella definizione delle essenzeI prossimi paragrafi saranno un commento ad alcuni deipassaggi metafisicamente piugrave rilevanti del De Essentiis Laddove leedizioni critiche e il frammento ritrovato da ML Colker dovesseroriportare particolari differenze saranno citati tutti i relativi passiin caso contrario lrsquoedizione di riferimento come anticipato e per imotivi precedentemente esposti saragrave quella curata da Ch Burnett

33 LLee eesssseennzzee eennttiittagraveagrave mmeettaaffiissiicchhee oorriiggiinnaarriieeNel Proemio al trattato retoricamente Ermanno fa direallrsquoamico Roberto il quale lo seguiragrave nel suo viaggio di ricerca esaragrave il garante del suo corretto modo di argomentare che si trattadi unrsquoopera la quale merita un plauso percheacute necessaria e grandegiaccheacute mai udita dagli uomini dagli inizi del tempo(Robertus)laquoAt hoc unum opinor mi anime quod non solum excusationiverum maxime approbationi sufficiat quod tam necessaria decausa tamque honesta occasione institutum est magnumquippe nec a primo seculo de quoquam mortalium auditumFac ergo ne differas atque ab ea potissimum materia exorsussacre institutionis legem prosequere Ego ut equi cognitorisest orationis seriem attente et cum summa benevolentiaamplectarraquo284Giagrave questo passo ci rende edotti sullrsquoimportanza filosoficache il De Essentiis riveste secondo lrsquoautore

284 De Ess Proemium pp 72-74 58vA-B Ed Ch Burnett

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Il trattato ha inizio con la definizione di ciograve che diciamo esseidentificato con le essenze e la presentazione delle propriecaratteristiche metafisicheEsse quidem ea dicimus que simplici substantia eademquenatura immota nichil alienum nichil alterum unquampatiuntur285Fin dalle prime righe si afferma dunque che le cose che noidiciamo lsquoche sonorsquo (esse realmente) sono quelle costituite da unasostanza semplice vale a dire una sostanza che non egrave compostaEsse inoltre presentano delle caratteristiche peculiari percheacutecaratterizzate da1 Simplicitas2 Integritagrave perfetta3 Non mutevolezzaNel rimarcare poi il carattere immutabile delle essenze sene evidenzia altresigrave lrsquoauto-identitagrave percheacute esse non sono maisoggette a qualcosa di estraneo o di diverso sono distintepertanto sin da subito da ciograve che implica alteritagraveDiversum quippe in motu illa que in eodem semper suntnature sue statu prorsus ignorant286Le cose lsquoche sonorsquo poicheacute si trovano sempre nella medesimacondizione ignorano del tutto il diversum in quanto mutevole Daciograve si puograve anche evincere che le cose le quali realmente sono hannouna connotazione che le rende strutturalmente caratterizzatedallrsquoauto-identitagraveContinua Ermanno

285De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett In nota per il seguente e per tutti i passiparticolarmente importanti si riporteragrave anche una proposta di traduzione del testo latinoche per il passo in oggetto egrave la seguente ldquoDiciamo che sono le cose che immobili con unasostanza semplice ed una natura sempre identica non accolgono (tollerano soffrono) maialcuncheacute di alieno neacute di diversordquo286 Ibidem Proposta di traduzione ldquoLe cose che si trovano sempre nelle medesimacondizione per quanto riguarda la propria natura ignorano assolutamente la diversitagrave dalmomento che questa si trova nel movimentordquo

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Ea vero sunt que in subiectis sibi rebus mobilibus consistentiasubiecti quidem inconstantia quodammodo agitantur nullamtamen proprie et naturalis constantie sue iniuriampatientia287Lrsquoautore introduce qui un tema cruciale sul quale torneragrave invari passi quello inerente il rapporto tra lrsquoidentitagrave e la differenzaIn effetti ad una prima lettura sembrerebbe che le essenzepoicheacute sussistono in entitagrave che sono soggette a loro stesseabbiano una relazione con gli enti mutevoli e paiono inoltreesserne turbateLe essenze difatti nel loro processo di attuazione allrsquointernodella materia vengono a contatto con le cose che mutano esarebbe lecito pensare che siano esse stesse messe in movimentoagitate perturbate almeno in relazione a codesto processo diconcretizzazione materiale Tuttavia permangono nel loro statusdi perfetta identitagrave288Queste sostanze immutabili invero consistendo nelle coseche sono in movimento appaiono perturbate dallrsquoinconsistenzadel soggetto ma in realtagrave non subiscono alcun danno in relazionealla propria con-sistenza cioegrave del loro permanere a se stesse Inqualche modo Ermanno teorizza dunque una sorta di equivalenzatra il rsquoconsisterersquo e il lsquosussisterersquoIl problema della partecipazione delle essenze rispettoallrsquooccidua genitura che potrebbe essere prettamente platonicoderivabile quindi dalle fonti di quella stessa matrice egrave moltoimportante e apre ad unrsquoindubitabile contraddizione dettata dallaconsiderazione in base alla quale come abbiamo visto sembra chele essenze siano lsquoturbatersquo contaminate nella loro perfezione dallamutevolezza delle cose alle quali ineriscono in realtagrave perograve nonsubiscono alcun mutamento della loro constantia (Cf De Ess58vC)Come conciliare pertanto questrsquoantinomia

287 Ibidem Proposta di traduzione ldquoMa queste sono le cose che in quanto consistono in cosemobili subordinate a loro stesse sono in qualche modo turbate dallincostanza di ciograve che egrave aloro soggetto senza subire tuttavia alcuna alterazione della costanza costitutiva della loronaturardquo288 Tratteremo del rapporto identitagrave e differenza che nello sviluppo del pensiero di Ermannoegrave cosigrave cruciale nelle pagine seguenti

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Lrsquoesse infatti puograve essere predicato solo delle cose lsquoche sonosemprersquo A tal proposito subito dopo Ermanno chiarisce proprioquestrsquoaspetto stabilendo che in effetti ad essere non sonomeramente le cose che sono o che non sono ma solo le cose chesono sempreNec enim est simpliciter quod est et non est proprie vero eaque semper sunt289Nei passi successivi Ermanno scioglieragrave questa discordanzastabilendo una relazione originale tra identitagrave e differenza alla cuiformulazione arriveremo perograve gradualmente Per capire lastruttura del trattato infatti occorre in primo luogo seguirelrsquoordine argomentativo dato dal filosofo dalmata il quale dopoaver precisato le caratteristiche fondamentali dellrsquoessere punto dipartenza basilare per la sua ricerca inserisce quelli che ChBurnett chiama ldquothe building-blocksrdquo290 del suo sistema1) Le essenze2) I princigravepi della genitura3) La coppia forma e materia4) La generazionePrima di passare tuttavia allrsquoanalisi diretta del testo cisembra opportuno presentare le diverse interpretazioni che ilconcetto di essenza cosigrave come elaborato da Ermanno ha finoraricevuto Sulla natura delle essenze infatti gli studiosi che si sonooccupati del suo pensiero hanno assunto posizioni contrastanti Diseguito riporteremo le opinioni piugrave significativeSecondo C H Haskins laquothe five essences ndash cause motionplace time habitudo ndash which have a permanent unchangedexistence There is no connection apparent with the much briefer

De quinque essentiis of al-Kindī later translated into Latin byGerard of Cremona whose essences do not coincide and are moreclearly Aristotelian namely hyle forma motus locus tempus Itsapproach may be seen from the opening pages where we find a289 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett290 Ibidem Su questo punto cf Commentario al De Essentiis p 241 nel quale Ch Burnettminuziosamente confronta Ermanno con alcune delle sue fonti piugrave importanti

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curiosus mixiture of the Platonism of Chartres the Aristotelianphysics and the Neo-Platonism of Hermes Trismegistusraquo291Lo studioso poi riporta un estratto del De Essentiis dallrsquoiniziodel primo libro fino alla sezione dedicata alla trattazione dellacausa primordialeSuccessivamente Haskins commenta dicendo che laquothe autorhas something to say about the Incarnation and the Trinityagainst the Mohammedans quoting certain Arabic words andciting Hermes and Astalius as well as his own his translation ofAlbumasar but on all these questions he refers to the Fathers forfuller treatmentraquo292R Lemay approfondisce ancora di piugrave la questioneeseguendo unrsquoaccurata comparazione tra la nozione di essenzaermanniana e quella di al-Kindī293 Egli infatti cerca di risponderead una domanda molto importante laquoWhy should Hermann havebegun with a different classification of essentie only to modify itsubsequently since in the remainder of the De Essentiis he adoptsal-Kindīrsquos scheme and a good deal of al-Kindīrsquos interpretationHaskins having missed the point gives no help to answer thisproblem The answer we think is to be sought in thefundamentally theological and Christian approach of Hermannwho could not bear to look at the created Universe withoutreference to Godrsquos intervention in the way al-Kindī seems to havedone unreservedlyraquo294Per Ermanno secondo Lemay lettura tra lrsquoaltrocondivisibile la prima essentia egrave rappresentata dalla causalitagrave diDio lrsquoobiettivo di Ermanno nel De Essentiis sembra perciograve quellodi fornire una nuova spiegazione metafisica del moto nellrsquouniversofacendovi rientrare la nozione teologica di creazioneCome abbiamo giagrave accennato in precedenza questa lsquodelegaalla causalitagraversquo egrave estesa anche alla coppia forma-materia Perquanto riguarda invece il luogo e il tempo a parere dellostudioso non ci sono rilevanti differenze fra gli schemi diErmanno e quelli di al-Kindī neanche nella loro impostazionemetafisica291 CH HASKINS Studies in the History op cit pp 56-57292 Ibid pp 58-59293 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-201294 Ibid p 201

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laquoOnly one of al-Kindīrsquos essentie that of motus wassomewhat altered of Hermann who called it causa Yet causa isvery nearly a designation of motus when referred to the motionimparted by God and the heavenly bodies to the lower worldWhen applied to generation al-Kindīrsquos essential named motus ispreserved unmodified by Hermann In Hermannrsquos doctrine causais but a particular kind of motus the originative type whilegeneration which is also a motus requires two other cause whichare the other two essentie of al-Kindī Indeed all of al-Kindīrsquosessentie have a causative role in generation while causa is notproperly an essentia but a part played by each and all in itsdifferent capacityraquo295Lemay dunque ad eccezione del concetto di motus nonintravede particolari differenze tra le concezioni delle essenze deidue filosofi se non nella finalitagrave per la quale esse sono elaborateche per al-Kindī egrave prettamente metafisica mentre nel caso diErmanno risponderebbe ad unrsquoesigenza esclusivamente teologicaCh Burnett invece come indicato nel Commentario al DeEssentiis296 dimostra che Ermanno nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza si rifagrave certamente a Boezio ed in particolaread un passo del De Institutione Arithmetica conosciuto a Chartrespercheacute richiamato anche da altri autori ma lo studioso ingleseevidenzia anche tutta una serie di altre affinitagrave tra la concezione diErmanno e gli autori arabi e latini con cui egrave venuto a contattoInfatti laquoHermann paraphrases this passage of Boetihus but hischoice of essences corresponds only in part to Boethius (Boethiusincludes places times and habitudines) In confining the numberof essences to five Hermann can be set beside a number of Arabicwriters who regard it as axiomatic that the number of eternalprinciples is five though their identity varies from philosopher tophilosopher (The Sabeans creator soul reason space and void(Scott Hermetica IV 258-9) al-Rāzi creator soul matter spaceand time (Badawi Histoire II 585-90) ndash the same principles aregiven by Petrus Alfonsi Dialogus PL 157560 lsquoMariusrsquo DeElementis (Ed Dales p 93) substancia elementalis substanciaformalis movement place and time Ps-Apollonius De Secretis

295 Ibid p 202296 Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett pp 241-242

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Nature f 3r the five properties of all creaturesrsquo cf Also in boththe Arabic and Latin traditions the five universals in PorphyryrsquosIsagoge) To make a narrower correlation with Lemay betweenHermannrsquos De Essentiis and al-Kindīrsquos De Quinque Essentiis seemsunnecessary (Lemay Abū Malsquoshar pp 197-199 200-203) wehave seen no positive evidence that Hermann knew al-Kindīrsquoswork (the anonymus translator of De Quinque Essentiis uses thewords essentiae principia and even substantiae interchangeablyfor the five essences of the title)raquo297A Kalenić298 invece ritiene che lrsquoelenco delle essenze siaoriginale e non possa essere collegato a nessunrsquoaltra lista Anchelrsquoutilizzo del numero cinque sarebbe in linea con la tradizionefilosoficaSe dunque non egrave utile in virtugrave del lavoro svolto da Lemayconfrontare nuovamente il testo di al-Kindī con quello del filosofodalmata egrave opportuno ciograve nonostante soffermarsi brevemente suquesto puntoCome abbiamo mostrato nel primo capitolo presentando leassonanze della filosofia di al-Kindī con il pensiero di Ermanno lecinque essenze presentate dal filosofo arabo sono delle strutturefisse che si riferiscono esclusivamente alla sostanzaEgli precisa perograve che tra questi cinque princigravepi i piugraveimportanti dai quali derivano tutte le cose sono la materia e laforma Pur non essendoci delle correlazioni nette tra i due testituttavia come non egrave possibile confermare con certezza cheErmanno abbia letto il De quinque essentiis allo stesso modo invirtugrave anche delle numerose assonanze neoplatoniche di matricearaba presumibilmente provenienti dal circolo di al-Kindī cheabbiamo riscontrato non possiamo neanche escluderloDoverosa egrave anche una breve riflessione sul passo di Boeziosegnalato da Burnett di seguito riportato che fa riferimento alProemio del De arithmetica297 Ibid p 241298 A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences Vol II Pula 1990 p 171Questa stessa linea interpretativa egrave fatta propria ed ampliata da I Martinović in un testodedicato allrsquoordine ontico nellrsquoopera di Ermanno Ontički red u opisima Hermana Dalmatinaop cit pp 12-13 Riferimento segnalato da Z Dadić nella propria monografia dedicata adErmanno Hermann Dalmatin op cit p 129

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Esse autem illa dicimus quae nec intentione crescent necretraction minuuntur nec variationibus permutantur sed inpropria semper vi suae se naturae subsidiis nixa custodiuntHaec autem sunt qualitates quantitates formaemagnitudines parvitates aequalitates habitudines actusdispositiones loca tempora et quicquid adunatumquodammodo corporibus invenitur quae ipsa quidem naturaincorporea sunt et immutabilis substantiae ratione vigentiaparticipatione vero corporis permutantur et tactus variabilisrei in vertibilem inconstantiam transeunt Haec igiturquoniam ut dictum est natura immutabilem substantiamvimque sortita sunt vere proprieque esse dicuntur Horumigitur id est quae sunt proprie quaeque suo nomine essentiaenominantur scientiam sapientia profitetur299Egrave innegabile una dipendenza filosofica tra lrsquoincipit del De

Essentiis e questo brano boezianoIn entrambi srsquoinsiste sul carattere lsquoidenticorsquo e originariodelle essenze presentate come entitagrave immutabili laquoossia dellerealtagrave che sono nel senso piugrave vero della parola poicheacute ldquola lorosostanza egrave immutabilerdquo e ldquonon sono sottoposte a incrementi odiminuzioni neacute ad alcun genere di mutazioni o variazioniraquo300In qualche modo le essenze servono ad esprimere deimodelli ideali cui le cose create si riferiscono In Ermanno perograveesse svolgono una funzione fondativa mentre in Boezio puressendo delle entitagrave metafisiche rispondono ad unrsquoesigenzasoprattutto logico-descrittiva laquoLe determinazioni categoricheservono dunque alla mente umana per accostarsi a ciograve che egravesempre e che non muta mai la propria natura cogliendo edesprimendo con il linguaggio nella misura del possibile le formedel suo manifestarsi in ciograve che sempre diviene e partecipa in modosolo imperfetto delleternitagrave del veroraquo301 In ogni caso le essenzein ambo i casi concorrono alla difficile impresa di dire la Veritagrave apartire dalle sue svariate manifestazioni299 ANICII MANLII SEVERINI BOETHII De arithmetica Proemium I I 7-20 Corpus ChristianorumSeries Latina XCIV A Ed H Oosthout ndash J Schilling Brepols Turnhout 1999 p 9300 G DrsquoONOFRIO Boezio e lrsquoessenza del tempo in Il tempo in questione Paradigmi dellatemporalitagrave nel pensiero occidentale (a cura di) L Ruggiu Ed Guerini e Associati Milano1997x p 119301 Idid p 120

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A Kalenić e I Martinović302 sostengono al contrario chenon vi sia alcuna continuitagrave tra Boezio ed Ermanno taleprospettiva tuttavia non ci pare completamente correttaEgrave lecito concludere pertanto che nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza Ermanno persegua certamente un intentoteologico ma il suo egrave un proposito anche filosofico Egli vede intale struttura metafisica la possibilitagrave di congiungere in unexemplum di perfezione assoluta il pensiero arabo e la tradizionefilosofica occidentaleDopo aver chiarito questo aspetto essenziale possiamoriprendere lrsquoargomentazione di Ermanno laddove lrsquoavevamointerrotta Eravamo fermi al fatto che egli stesse elencando i puntifondamentali del suo sistema di cui chiariremo i nodi concettualiriferendosi dapprima alle essenze

Hec igitur cum huiusmodi sint proprio nomine lsquoessentiersquonuncupantur Que cum per species quidem innumera sintquinque principaliter generibus comprehendi posse videnturSunt autem hec CAUSA MOTUS LOCUS TEMPUSHABITUDO303Le essenze si configurano come le strutture originarieimmutabili raggruppabili allrsquointerno di cinque generi in cuilrsquoessere prende forma per poi svilupparsi in specie innumerevoliQueste cose dunque cioegrave quelle immutabili sono sempre edessendo di questa specie vengono nominate propriamenteessenze vale a dire le cose che sono autenticamenteLe essenze pertanto si presentano come delle quidditagraveconcernenti la specificitagrave dellrsquoessere appunto delle suedeterminazioni originarie Esse inoltre sono innumerevoli perspecie ma tutte sono comprese e riconducibili in cinque generi Invirtugrave della loro natura fondativa lrsquoessere stesso si costituisce in

302 Cf A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences op cit p 171 e IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 12-13303 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett Per una maggiore connotazione del terminehabitudo cf lrsquoedizione critica di Burnett pp 15 e 47-48Proposta di traduzione ldquoQueste dunque avendo tale natura sono chiamate propriamenteessenze Esse per quanto sul piano delle specie siano innumerevoli sembra che si possanoraggruppare fondamentalmente in cinque generi ossia causa movimento luogo tempohabitudordquo Per habitudo si intende la disposizione naturale oppure la condizione il modo incui qualcosa egrave lsquodispostorsquo al fine di assumere una determinata natura

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queste forme e ciograve fa sigrave che esse possano denominarsi essenzepoicheacute sono sempreHec etenim huiusmodi sunt plane ut proprie nimirum essentiedicantur nec extra hec aliquid quod eo nomine recte designariqueat quippe que in substantia sua perfecta naturaqueabsoluta genituram quidem omnem ad esse conducunt ut necsine horum aliquo ulla constet geniture integritas nec preterhec extraneum aliquod necessarium sit adminiculum304Le essenze quindi sono perfette nella loro propria sostanzahanno cioegrave absoluta natura sono svincolate nella loro naturadalla materia e conducono ad essere ogni genitura Perciograve non vrsquoegravenulla al di fuori di esse che possa supportarle le essenze siconfigurano di conseguenza come lrsquoelemento necessario disussistenza per qualunque entitagrave determinata Tutte le essenzedunque contribuiscono in modo indispensabile a far sigrave che le

geniturae esistano ed in ogni caso la completezza di ogni geniturarichiede almeno qualcuno di questi generiDa ciograve risulta necessario che esse in se stesse siano dellanatura dellidentico (eiusdem naturae) e di perfetta integritagraveI Martinović nel presentare la struttura ontica del DeEssentiis pone come primo livello proprio il rapporto tra lrsquoesselrsquoessentia e la genitura305 Lo studioso croato sottolinea come iltermine essere non indichi solo ldquociograve che egraverdquo ma anche ciograve checonduce allrsquoessereViene sollevato qui in modo ancora piugrave esplicito lrsquoannosoproblema della relazione fra i generi-essenze e le cose mutevoli306

Unde necesse sit ipsa in se eiusdem esse nature perfectequeintegritatis sine ulla alteritatis contagione cum omnisdiversitatis inter inequalitatis et dissimilitudinis species radix

304 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCertamente questi generi sono tali da poter esseredefiniti propriamente essenze e non vi egrave alcuncheacute al di fuori di essi che possa esseredesignato correttamente con quel nome poicheacute le cose che sono perfette nella loro sostanzae complete nella loro natura conducono ogni genitura allesistenza cosigrave che neacute senza alcuna diqueste puograve esistere affatto genitura integra neacute egrave necessario lapporto di alcuna cosa estranea aldi fuori di questerdquo Corsivo nostro305 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 13-14306 Proprio a partire da questo problema egrave possibile ravvedere il tentativo di conciliazioneoperato da Ermanno tra la tradizione teologica e le concezioni astrologiche che solo alloracominciavano ad essere conosciute nellrsquoOccidente latino

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sint et origo nec ex imperfectis prorsus ulla sit perfectionisabsolutio307Dato che inoltre esse sono radice di ogni differenzapossiamo affermare che lidentitagrave dei generi egrave alla base delladiversitagrave Lidentitagrave dunque egrave lrsquoorigine della differenza ilche significa che la differenza dipende e deriva per cosigrave direontologicamente dallidentitagrave Tali considerazioni ci portano adedurre che nel momento in cui le essenze entrano in contattocon ciograve che egrave imperfetto non subiscono assolutamente alcunaperdita di perfezione non crsquoegrave dunque nessuna contaminazione daparte delle essenze con lrsquoalteritagrave ovvero la differenzaQuestrsquoaspetto che va adeguatamente indagato prima diproseguire nellrsquoanalisi del De Essentiis egrave uno dei tratti piugrave originalidel pensiero di Ermanno e ne lascia intravedere senza dubbiolrsquoacume filosofico facendo trasparire nello stesso tempo ladirezione filosofica che egli vuole dare al trattato

3311 IIll rraappppoorrttoo ttrraa iiddeennttiittagraveagrave ee ddiiffffeerreennzzaaNel primo capitolo introducendo il concetto di tempo e ladottrina della creazione presso la Scuola di Chartres abbiamo giagravein qualche modo accennato al rapporto tra identitagrave e differenzaunitagrave e molteplicitagrave acquisendo la concezione in base alla qualeDio egrave presentato come il solo essere necessario immutabile edeterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagrave e non conosce lamolteplicitagrave attributo posseduto esclusivamente dalle creature Inquesto paragrafo invece vogliamo affrontare la questione inmodo piugrave analitico Seguiremo perciograve in dettaglio il percorsocondotto da Ermanno per formulare la propria posizione circa ilrapporto che intercorre tra identitagrave e differenzaEgli infatti in merito ai concetti di idem e diversum elaborauna sua particolare concezione ontologica derivante per lo piugravedalla lettura di testi presenti a Chartres i quali fanno capo quindi307 Ibidem Proposta di traduzione ldquoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbianonatura sempre identica integritagrave perfetta senza alcun contatto con la diversitagrave dal momentoche sono la radice e lorigine di ogni diversitagrave tra le specie dellineguaglianza e della differenzae nessuna completa perfezione puograve derivare assolutamente da cose imperfetterdquo Corsivonostro

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alla tradizione testuale di matrice neoplatonica pagana e cristianaNello specifico gli autori cui Ermanno attinge maggiormente sonoBoezio308 e Calcidio In questo percorso egli segue molto da vicinola linea speculativa tracciata da Teodorico di ChartresParticolarmente importante egrave un passo del De Trinitate diBoezioIgitur pater filius spiritus sanctus unus non tres dii Cuiusconiunctionis ratio est indifferentia Eos enim differentiacomitatur qui vel augent vel minuuunt ut Arriani qui gradibusmeritorum trinitatem variantes distrahunt atque inpluralitatem didicunt Principium enim pluralitatis alteritasest praeter alteritatem enim nec pluralitas quid sit intelligipotest Trium namque rerum vel quotlibet tum genere tumspecie tum numero diversitas constat (hellip) Nulla igitur in eodiversitas nulla ex diversitate pluralitas nulla ex accidentibusmultitudo atque idcirco nec numeros (hellip) Deus vero a Deonullo differt ne vel accidentibus vel substantialibusdifferentiis in subjecto positis distent Ubi vero nulla estdifferentia nulla est omnino pluralitas quare nec numerusigitur unitas tantum309Il problema teologico di Boezio laquoera di dimostrare controgli ariani che in Dio non crsquoegrave pluralitagrave Cosigrave srsquoimbastisce la seguentedimostrazione la pluralitagrave dipende dalla diversitagrave ora la diversitagravepuograve essere di genere di specie e di numero ma siccome nessuna

308Boezio nellrsquoelaborare il proprio concetto di aliud si rifagrave a Porfirio e come evidenziato daVentimiglia nel commentare il capitolo De Differentia presente nella sua traduzionedellrsquoIsagoge porfiriano introduce laquodei passaggi molto interessanti per il nostro temaAnzitutto vengono enumerate e spiegate le tre forme possibili di differenza tra le coseldquoTribus modis aliud ab alio distare praediximus genere specie numero in quibus omnibus autsecundum substantantiales quasdam differentias alia res distat ab alia aut secundumaccidentesrdquo (Boethius In Isagogen Porphyrii Commentorum 1 IV C 1 (edd Schepss-Brandtp 240)raquo G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 52 Questa differenziazionecome vedremo egrave assai significativa poicheacute saragrave ripresa piugrave volte dallo stesso Boezio e laritroveremo anche in Teodorico di Chartres309ANICII MANLII SEVERINI BOETHII Quomodo Trinitas Unus Deus cap I II (fine) III (inizio) (EdStewart pp 6-12) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione Il problema dellrsquoesserein Tommaso drsquoAquino esse diversum contradictio Ed Vita e Pensiero Milano 1997 p 55 Iltesto di Ventimiglia egrave davvero pregevole ed egrave stato il mio punto di riferimento nellrsquoelaborarequesto paragrafo percheacute ripercorre in modo ineccepibile sia dal punto di vista teoretico chestoriografico il tema relativo al rapporto tra differenza e contraddizione in TommasodrsquoAquino Tema che necessita di un confronto diretto con le fonti le quali in molti casi sonocomuni ad Ermanno Anzi lrsquoAquinate come sottolineato dallo stesso Ventimiglia conosce ilDe Essentiis attraverso la mediazione del De processione mundi di Guidissalino In particolarecf la sezione intitolata ldquoIl diversum nella biblioteca di Tommasordquo pp 51-105

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di queste tre specie di diversitagrave si puograve trovare in Dio ergo non cipuograve essere in Lui alcuna diversitagrave e di conseguenza neanchealcuna pluralitagraveraquo310 Ermanno che doveva dimostrare questa voltacontro gli islamici esattamente la medesima cosa vale a dire chein Dio non crsquoegrave pluralitagrave usa la stessa argomentazione a difesa deldogma trinitario Scrive infatti nel De EssentiisHec de divinitatis veritate ita haberi volumus ut ex quo omniaper quem omnia in quo omnia unum deum non ut Ismaelitaputat triplicem non trimembrem sed trinum intelligamusmdashtam sine personarum confusione quam sine substantiedivisione numquam inceptum numquam desiturum311Il filosofo dalmata dunque vuole che si colga la veritagrave delladivinitagrave che egrave una e trina Vi egrave un solo Dio egli dice rifacendosi aquanto stabilito dai Padri della Chiesa dal quale attraverso ilquale e nel quale sono tutte le cose non come ritengono i seguacidellIslam triplice formato cioegrave da tre parti ma trino In Dioinoltre non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisione dellasostanza in quanto egrave senza inizio e senza fineSiccome questo piano divino perograve egrave stato oggetto di accurataricerca da parte dei Padri non egrave il caso secondo Ermanno diinvestigarlo ulteriormente ma conviene tuttavia precisare alcunipunti per confutare ldquoil terribile islamicordquo che attenta alla salvezzadei cristianiQuod divinitatis consilium cum spatiosa patrum scrutenturvolumina presentis tractatus non est longius insequi hocsolum e multis adiecto quibus infelicissimum Agarenum salutinostre oblatrantem redarguere solemus Cum enim de dominonostro Christo satis inepte predicet in hec verba Arabicosermone conscripta ROH ALLA WA KALIMATU ndash cum spiritumdei et verbum eius esse profert concedit pariter spiritum deinon esse nisi deum (cum nihil diversum esse in deo et ipsefateatur) nec tamen Cristum dominum nostrum deum esseconoscere potest Concedit item quod scriptum est ndash omnishomo mendax Christum dominum omnis immunem mendaciindash nec tamen nisi humanitatem eius recognosit312

310 Ibid pp 55-56311De Ess I p 82 59vB Ed Ch Burnett312 De Ess I p 80 59rD-E Ed Ch Burnett

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I Padri della Chiesa dunque hanno giagrave studiato a fondo ein modo ineccepibile il divino Occorre comunque confutare la tesiislamica secondo cui Cristo non egrave Dio dimostrando come siano glistessi autori arabi ad ammettere che lo Spirito di Dio non egrave altrose non Dio sostenendo quindi essi stessi che in Dio non vi egrave nulladi diversoGli islamici secondo Ermanno tuttavia non riconoscono cheCristo egrave Dio perciograve egli cerca di avvalorare maggiormente la suatesi riflettendo sul tema dellrsquoincarnazione divina e lo fa riferendosiad un passo di Abū Marsquoshar che a sua volta ritrova nelle opere diHermes e Astalio i quali avrebbero al contrario degli Ebrei inqualche modo riconosciuto Gesugrave CristoQuod nichilominus contra eum est in eo loco qua mortemChristi negat sed alium falso sui speciem induisse quempersequentibus pro se exposuerit Hanc quidem Ihesu Christihistoriam cum sancti patres amplissime describant intercetera quibus infidelium pertinaciam validissime confutantegregium hoc preteritum est forsitan hactenus incognitum eis(nec enim ut Poeta docet omnia possumus omnes313) quod exHermete et Astalio Persarum astrologis Abumaixar inastrologie tractatus interserit a nobis in eodem libro in hecverba translatum lsquoOriturrsquo inquiunt lsquoin primo Virginis decanopuella ndash in lingua eorum SECLIOS DARZAMA quod proutarabes interpretantur ADRE NEDEFA apud nos significatlsquovirgo mundarsquo ndash supra solium auleatum manu geminas aristastenens puerum nutriens et iure pascens in regione cui nomenlsquoHebrearsquo puerum autem nominatum Ihesumrsquo Quem opinor exhac lectione instructi visa stella eius et Magi cognoveruntUnde presertim Hebreorum cecitas hic arguitur cum etiam innature speculatione seculorumque serie vel barbare nationiveritas Ihesu Christi prenotata fuerit314Unargomentazione contro gli islamici mai finora utilizzata egravepertanto secondo Ermanno in quel passo in cui pur negando lamorte di Cristo si sostiene che la Sua immagine esteriore egrave stataassunta (vestita) da un altro uomo lasciato da Dio nelle mani deipersecutori al posto Suo Questrsquoaspetto per il filosofo dalmata egrave

313 Il riferimento come segnalato da Burnett nel Commentario egrave a Virgilio Egloghe VIII 63ldquoNum omnia possumus omnesrdquo314 De Ess I p 80 59rE-F p 82 59rF-G Ed Ch Burnett

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fondamentale ed egrave stato tralasciato anche dai Padri ma AbūMarsquoshar lo ha inserito nel proprio trattato di astrologiarifacendosi anche allrsquoopera di autori quali Hermes ed Astalio315Pertanto gli astrologi persiani attraverso lrsquoindagine della natura edelle varie etagrave astrali avrebbero annunciato la figura di Gesugraveindividuandone correttamente il ruolo Egrave interessante notarecome il filosofo dalmata ritrovi nei testi degli autori arabi lrsquooriginedella preminenza dottrinale del Cristianesimo al fine di porre afondamento della sua opera di persuasione verso i musulmani ladivina Trinitagrave Quello che in questa sede perograve ci preme rilevare egraveche Ermanno per rimarcare la validitagrave del dogma trinitariosottolinea il fatto che in Dio non vrsquoegrave diversitagraveLrsquoassunto dal quale egli parte egrave che a Dio corrisponde lrsquoideme alle creature il diversum Su questo punto segue in pieno anche latradizione platonica cosigrave come appresa dalla traduzione del Timeooperata da Calcidio Un passaggio assai indicativo di questarelazione diretta egrave il seguenteItaque tertium animae genus excogitauit hoc pacto exindividua semperque in suo statu perseverante substantiaitemque alia quae inseparabilis corporum comes per eademcorpora scindere se putatur tertium substantiae genusmixtum locavit medium inter utramque substantiameodemque modo ex gemina biformique natura quippe cuiuspars idem pars diversum vocetur tertium naturae genuscommentus est quod medium locavit inter individuam et itemconiugatione corporea dividuam substantiam triaque haecomnia in unam speciem permiscuit diversa illa naturaconcretioni atque adunationi generum repugnante316Come si ricava dalla traduzione di Calcidio Platone inquesto passo illustra il modo in cui il Demiurgo costituigrave unterzo genere di sostanza per lrsquoanima il mixtum collocato tra lasostanza indivisibile e quella corporea divisa a sua volta in

idem e diversum Qui sono poste le basi per la netta distinzioneontologica tra identico e diverso315 Il riferimento egrave allrsquoIntroductorium maius tradotto dallo stesso Ermanno316 PLATO Timaeus a Calcidio translatus commentarioque instructus 35 A (edd Jensen-Waszink p 27) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione op cit p 59

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laquoQuesto testo di Platone tradotto da Calcidio egrave alla basedi unrsquoimportante tradizione di pensiero in cui idem e diversumvengono interpretati oltre che come princigravepi dellrsquoanima anchecome princigravepi di tutte le cose Nel Commento dello stessoCalcidio infatti che circolava sempre insieme alla traduzionedel frammento del Timeo si parla di ldquoomnia naturaliardquo e ldquoomniaexistentiardquo composti di idem e diversumSimiliter docet naturam quoque non esse simplicem sedbimembrem et ex his duabus facit opificis iussu tertiumnaturae genus extitisse quod aeque medium positum essetinter utramque essentiam individuam videlicet atquedividuam Quatenus ergo bimembris est natura Omniainquit naturalia vel eadem sibi vel diversa sunt (hellip) Haecigitur omnia existentia idem et essentiam et diversum inunam inquit speciem commiscuit deus et effecit ex tribusunum idem diversum dividuum diversa illa natura difficile secommodante concretioni atque adunationi generum317La natura quindi non egrave semplice ma duplice e da questadualitagrave come abbiamo visto secondo la stessa volontagravedellrsquoartefice dellrsquouniverso egrave derivata una terza natura Nel branoseguendo lrsquoargomentazione di Platone Calcidio pone la questioneriguardante il senso in cui si puograve parlare di natura duplice E alloraspiega che tutti gli esseri naturali ovvero quelli che derivano dallanatura sono tra loro identici o diversi Identici in rapporto algenere e diversi in rapporto alla specie La divinitagrave poi mescolograveinsieme lrsquoidem lrsquoessentia e il diversum riducendoli ad una solasostanza nonostante la natura del diverso facesse opposizione allamescolanzaQuestrsquoulteriore specificazione ribadisce la distanzaontologica che separa il mondo del diverso da quello dellrsquoidenticoAnche nel Somnium Scipionis di Macrobio in laquodiverseoccasioni si parla del primo principio cioegrave lrsquounitagrave o monas dellamente o nous che da esso deriva e dellrsquoanima che a sua voltadegenera fino a divenire la matrice dei corpi superiori o divini einferiori Ma leggiamo il testo stesso di Macrobio molto piugravericco dei nostri riassunti

317 Cf G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 59

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unum autem quod μονάς id est unitas dicitur et mas idem etfemina est par idem atque impar ipse non numerus sed fonset origo numerorum haec monas initium finisque omniumneque ipsa princigravepi aut finis sciens ad summum refertur deumeiusque intellectum a sequentium numero rerum etpotestatum sequestrat nec in inferiore post deum gradufrustra eam desideraveris haec illa est mens ex summo enatadeo quae vices temporum nesciens in uno semper quod adestconsistit aevo cumque utpote una non sit ipsa numerabilisinnumeras tamen generum species et de se creat et intra secontinet318E piugrave avanti sempre allo stesso paragrafoaut enim deus summus est aut mens ex eo nata in qua rerumspecies continentur aut mundi anima quae animarumomnium fons est aut caelestia sunt usque ad nos aut terrenanatura est et sic quinarius rerum omnium numerusimpletiur319Al paragrafo quattordici identica anche se espressa conparole diverse egrave la dottrina riferitadeus qui prima causa et est et vocatur unus omnium quaequesunt quaque videntur esse princeps et origo est hicsuperabundanti maiestatis fecunditate de se mentem creavithaec mens quae νοῦς vocatur qua patrem inscipit plenamsimilitudinem servat auctoris animam vero de se creatposteriora respiciensraquo320Il rapporto tra identitagrave e differenza egrave senza dubbio unadelle questioni maggiormente analizzate anche da Teodorico diChartres maestro di ErmannoScrive infatti Teodorico nel Tractatus de sex dierum

operibus318 MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis I 6 (Ed Willis pp 19-20)319 Ibidem (Ed cit p 22)320 G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit pp 85-86 Lrsquoultimo riferimento testualeegrave ancora al Commentario di Macrobio I 14 (Ed cit p 56) dello stesso cf anche I 17

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Unitas igitur singulis rebus forma essendi est Unde veredicitur Omne quod est ideo est quia unum estSed cum dicimus divinitatem singulis esse rebus formamessendi non hoc dicimus quod divinitas sit aliqua forma que inmateria habeat consistere cuiusmodi est triangulatio velquadrangulatio vel aliquid consimile Sed hoc idcirco dicimusquoniam presentia divinitatis singulis creaturis totum etunicum esse consistit ut etiam ipsa materia ex presentiadivinitatis habeat existere non ipsa divinitas aut ex ipsa aut inipsaSimiliter igitur cum dicimus unitatem singulis rebus esseformam essendi eodem modo intelligendum estItem cum dicitur deus simpliciter et sine ulla determinationead ipsam divinitatem tunc vocabulum refertur Cum autemaddita determinatione vel secundum pluralem numerumdicitur deus ut aliqua unitas vel due unitates vel tres vel bisunitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsum vocabulumunitatis ad ea que unitate participiant sine dubio refertur321Come opportunamente considera Parent laquoLa theacuteorietrinitaire de Thierry se rattache agrave un texte de S Augustin On liten effet dans le de Doctrina Christiana322 ldquoIn Patre unitas inFilio aequalitas in Spiritu Sancto aequalitatis unitatisqueconcordia (hellip)rdquo Selon la remarque de S Thomas le langage de SAugustin est parfaitement justifieacute et reacutepond agrave notre mode deconnaicirctre qui srsquoeacutelegraveve de la consideacuteration des ecirctres creacuteeacutes agrave cellede Dieu Or dans tout ecirctre creacuteeacute lrsquoun des aspects qui frappentnotre attention est son uniteacute Si nous envisageons Dieu sous cetangle sachant pour ailleurs qursquoIl est un en trois Personnes nousserons logiquement ameneacutes agrave voir dans le Pegravere lrsquouniteacute dans leFils lrsquoeacutegaliteacute et dans le Saint-Esprit le lien de lrsquoun et de lrsquoautre Ily a enchaicircnement entre ces trois attributs uniteacute eacutegaliteacute et lienmutuel il y a aussi convenance de chacun drsquoeux avec laPersonne agrave laquelle on lrsquoapproprieraquo323Questrsquoanalisi seppur datata resta un importante punto diriferimento per la lettura della teoria trinitaria in TeodoricoEssa implica che laquolrsquouniteacute se dit absolument sans preacutesupposer

321 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 31 98-100 32 1-14 p 569322 Lib I 5 PL 34 21 Come sottolineato dallo stesso Parent Teodorico non menziona questotesto ma egrave chiaro che egrave presente insieme a Boezio nella sua elaborazione della dottrinatrinitaria323 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 77

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rien drsquoautre Lrsquoeacutegaliteacute implique uniteacute mais par rapport agrave unautre Lrsquoune convient donc agrave la premiegravere Personne qui estprincipe sans proceacuteder drsquoune autre La seconde est approprieacuteeau Fils qui est engendreacute bien que lui-mecircme soit agrave son tourprincipe Quant au lien mutuel il comporte lrsquouniteacute de deuxautres et convient au Saint Esprit qui procegravede des deux autrespersonnesraquo324Teodorico dunque attraverso un ragionamento assairigoroso elabora una teoria originale la quale come precisaParent partendo dalla considerazione della sola unitagrave deduce inDio lrsquoesistenza di tre PersoneIn effetti la tesi del filosofo di Chartres egrave strettamentecollegata allrsquoassunto in base al quale lrsquounitagrave egrave originaria e laquoenvertu de cette prioriteacute identique agrave lrsquoeacuteterniteacute et agrave la diviniteacute Ausein de la Triniteacute lrsquouniteacute est le Pegravere principe sans principeLrsquouniteacute engendre lrsquoeacutegaliteacute et de soi elle ne peut engendrer quesa propre eacutegaliteacuteraquo325Omnem alteritatem unitas precedit quoniam unitas preceditbinarium qui est principium omnis alteritatis Alterum enimsemper de duobus dicitur Omnem igitur mutabilitatemprecedit unitas liquide omnis mutabilitas substantiam exbinario sortitur Nichil enim aptum est mutari sive moveri nisietiam aptum sit ut prius se habeat uno modo deinde alio Hancigitur modorum alteritatem unitas precedit quare etmutabilitatem Sed mutabilitati omnis creatura subiecta estEt quicquid est vel eternum est vel creatura Cum igitur unitasomnem creaturam precedat eternam esse necesse est Ateternum nichil est aliud quam divinitas Unitas igitur ipsadivinitas326Il pensatore francese costruisce la propriaargomentazione come abbiamo accennato nel paragrafodedicato alla creazione su di una base numerica mostrando ilpassaggio dallrsquounitagrave alla molteplicitagrave Egli laquopone la relazione traDio e mondo secondo i termini cari alla dialettica pitagorico -platonica dellrsquounitas-binarium unum-aliud risalire a Dio con le

324 Ibidem325 Ibid p 78326 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 30-31 86-94 p 568

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ldquoarithmeticae probationesrdquo vuol dire per Teodorico di Chartresmostrare che lrsquounitagrave precede la molteplicitagrave il diverso richiedelrsquoidentico come sua causa che la realtagrave assolutamente semplicee a se trascende la molteplicitagrave sparpagliata nel tempo e nellospazio e ne egrave la sola giustificazione come principio causaleraquo327La derivazione dellrsquouguaglianza dallrsquounitagrave quindi laquofondelrsquouniteacute de nature de lrsquoengendrant et de lrsquoengendreacute lrsquoeacutegaliteacutepreacuteceacutedant tous les nombres comme lrsquouniteacute est au mecircme titreqursquoelle est eacuteternelle Or il ne peut y avoir deux reacutealiteacuteseacuteternelles de nature diffeacuterente il faut donc qursquoellescommunient dans la mecircme nature Il y a cependant distinctionde personnes parce que rien ne peut srsquoengendrer soi-mecircmeautre est la proprieacuteteacute constitutive de celui qui engendre autreest celle de lrsquoengendreacute pour deacutesigner ces proprieacuteteacutes diversesles philosophes ont employeacute le nom de personneraquo328Lrsquounitagrave egrave posta al centro della molteplicitagrave e srsquoidentificacon lrsquoessere senza perograve laquogiungere nel platonismo cristianoallrsquoidentificazione dellrsquounitas con il molteplice creato percheacuteessa ndash identica sempre a se stessa ndash resta perfetta etrascendente in quellrsquoassoluta semplicitagrave che a lei sola si addiceldquode vocabulo unitatis ndash scrive Teodorico ndash dicendum est quodcum dicitur simpliciter et sine ulla determinatione ad ipsamdivinitate referturrdquo e solo questa senza aggettivi egrave la vera unitagraveche diremo meglio unicitagraveraquo329Il molteplice invece egrave costituito da piugrave unitagrave e si muovenella sfera del limite Scrive precisamente Teodorico

Cum autem addita determinatione vel secundum pluralemnumerum dicitur ut aliqua unitas vel duae unitates vel tresvel bis unitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsumvocabulum unitatis ad ea que unitate participant sine dubiorefertur (hellip) Non est ergo nisi una substantia unitatis et unicaessentia que est ipsa divinitas et summa bonitas Unitas veroque multiplicata componit numeros vel unitates ex quibusnumeri constant nichil aliud sunt quam vere unitatisparticipationes que creaturarum existentie sunt Quamdiuenim res unitate participat ipsa permanet Quam cito vero

327 T GREGORY Anima mundi op cit pp 59-60328 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 78329 T GREGORY Anima mundi op cit p 61

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dividitur eadem interitum incurrit Unitas enim essendiconservatio et forma est divisio vera causa interitus At exvera unitate que Deus est omnis pluralitas creatur Nullaigitur in deitate pluralitas quare nec numerus330Tullio Gregory a tal proposito osserva giustamentelaquoCercata cosigrave la distinzione tra lrsquounitagrave come numeromoltiplicabile e lrsquounitagrave metafisica la dialettica uno-molteplice sicongiunge con la dottrina della forma essendi se lrsquounitas egraveprincipio dellrsquoessere e della permanenza nellrsquoessere essa potragravesenzrsquoaltro definirsi come forma del reale ciograve per cui ogni essereegraveraquo331 Come abbiamo visto Teodorico deduce il rapportotrinitario seguendo la dialettica delluno e del molteplicelaquoLunitagrave egli dice puograve essere causa di una duplice generazionela generazione del molteplice del diverso (generatio diversae

naturae) e la generatio eiusdem naturae che egrave generazionedellaequalitas unitatis egrave questo il momento dellunitas che simoltiplica per se stessa dice Teodorico cioegrave il momento in cuiessa per porsi come identica ndash di quella vera identitagrave cheimplica relazione ndash deve uscire dalla sua immediatezza edialettizzarsi in seacuteraquo332Il rapporto che viene a instaurarsi tra il padre e il figliodunque egrave di consustanzialitagrave laquoLo Spirito si porragrave in questa seriedialettica come conexio aequalitatis (hellip) Ma piugrave interessa alfilosofo di Chartres Dio come aequalitis essendi percheacute come tale egraveveramente ontologico e gnoseologico della realtagrave moltepliceraquo333Alcune di queste tematiche come abbiamo visto giagrave nelprimo capitolo sono state riprese anche da Adelardo di Bath nelsuo Eodem et Diverso ma in una prospettiva prettamentenaturalisticaQuesto breve excursus ci ha permesso di focalizzarelrsquoattenzione su uno dei nervi piugrave sensibili ed importanti dellaspeculazione ermanniana ma ci ha consentito altresigrave di notare ilmodo raffinato e articolato in cui egli usa le sue fonti di330 Citato in ibid p 62 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 33-34 16-34 pp 569-570331 T GREGORY Anima mundi op cit p 62332 Ibid p 73333 Ibid p 74

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riferimento costruendo un pensiero che si snoda su piugrave livelli eche in quanto tale egrave sempre e comunque stratificatoCome vedremo in dettaglio piugrave avanti Ermanno utilizza inmodo originale questi concetti soprattutto per quel che riguarda ilrapporto tra unitagrave e molteplicitagraveChiarito questrsquoaspetto cruciale possiamo riprendere ilpercorso tracciato da Ermanno riassumendo le caratteristichefondamentali delle essenzeRicapitolando dunque esse (causa motus locus tempushabitudo) sono degli elementi strutturali immutabili entitagravemetafisiche originarie che non subiscono alcuna alterazione evengono a trovarsi sempre nella stessa identica condizione Sonoperfette nella loro sostanza e complete nella loro naturaconducono ogni genitura ad essere senza di loro infatti non puograveesservi integritagrave di genitura Vale a dire che se una di queste vienea mancare non puograve sussistere nulla di generato ed esse a lorovolta non richiedono lintervento di qualcosa di estraneoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbiano naturasempre identica e integritagrave perfetta senza alcun contatto con ladiversitagrave giaccheacute sono radice e origine di ogni diversitagraveLe essenze quindi possiedono integritagrave completezza ed unanatura sempre identica indicano cioegrave una forma di perfezionemetafisica immutabile capace di condurre allrsquoessere nelle suemolteplici manifestazioni il mondo naturale caduco e variegato

44 II pprriinnccigraveigraveppii ddii ooggnnii ggeenniittuurraaIl filosofo dalmata dopo essersi riferito alle essenze iniziapoi a parlare dei tre princigravepi di ogni genitura essi sono i princigravepidi tutto ciograve che egrave generato e rappresentano delle cause originarieTria sunt enim ut philosophis placet omnis geniture principia primum

est causa efficiens secundum est id ex quo aliquid fit tertium in quo ndash totidemadminicula ad omnem rerum effectum usu quodammodo communi quadamratione cuncta continente334334 De Ess I p 76 58vE Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti come sostengono ifilosofi tre sono i princigravepi di ogni genitura primo la causa efficiente secondo ciograve come cuirisultato qualcosa egrave prodotto terzo ciograve in cui qualcosa egrave prodotto ndash tanti sono i fattori che

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Tre sono dunque i princigravepi di ogni generazione1) La causa efficiente2) La causa formale ciograve da cui ex quo qualche cosa egrave fatta3) La causa materiale lin quo ciograve in cui qualcosa egrave fatto egrave illuogo ovvero il ricettacoloDi tal numero di conseguenza sono anche i supportifondamentali (adminicula) che conducono ogni cosa al proprioeffectum (esistenza attuale)Per dare maggiore enfasi ed importanza alla causa efficienteintesa come causa primordiale Ermanno ne parla dopo averdefinito i concetti di materia e forma al fine di mostrare come lacausa prima sia lrsquoorigine di ogni movimento generativoIn merito a ciograve egli propone la seguente definizione dimateria

Atque id in quo vel de quo fit quoniam tamquam matrispatientis vice supervenienti virtuti ad omnes motus patetrecte rerum materia nominantur335Il riferimento qui come giagrave osservato in precedenza egrave allamateria intesa nei termini platonici di ldquochorardquo vale a direspazialitagrave pura capace cioegrave di accogliere qualcosa e nel momentoin cui essa riceve conferisce al contempo sussistenza nellamedesima maniera in cui una madre accoglie in seacute una forza che egravela virtugrave intesa come forza in senso aristotelico e rende possibilela generazioneA questo punto Ermanno propone anche una definizione diforma

conducono alla realizzazione di ciascuna cosa mentre una sola funzione comune secondo uncriterio razionale contiene tutte le coserdquo In questo punto lrsquoedizione critica del De Essentiisdi A S Kalenić p 204 (7) presenta delle differenze che riportiamo ma che non sembranocambiare in modo sostanziale il senso metafisico complessivo del testo laquoTria sunt enim utphilosophis placet omnis geniturae principia primum est causa efficiens secundum est id exquo aliquid fit tertium in quo totidemque adminicula ad omnem rerum effectum uno(quodam) communi quadam ratione cuncta continenteraquo335 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCiograve in cui o con cui qualcosa egrave prodotto poicheacute egrave apertoad ogni movimento in quanto riveste il ruolo di una madre (mater) che egrave ricettiva rispettoalla virtugrave maschile che la ricopre correttamente egrave chiamata materia delle coserdquo Il testo latinodellrsquoedizione critica di Kalenić p 204 (7) contiene una piccola variazione laquoatque id quidemin quo vel de quo fitraquo

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Forma vero id ex quo quoniam illam informem necessitatemagentis virtutibus motibus in varios effingit eventus336Egli qui chiaramente abbina tra loro il concetto platonico diricettacolo e la nozione di spazio aristotelico quale si evince dalLibro IV della Fisica realizzando in tal modo una perfetta sintesitra Platone ed Aristotele circa il rapporto tra forma e materiaContinua ErmannoSic enim apud Hermetem Persam forma quidem ornatus estmaterie materia vero forme necessitas ndash in omni liquidererum constuctione sustinens in primis est necessariumpostremus est operis eventus et perfectio337Lrsquoelemento realmente necessario egrave dunque la materia e inseguito viene la forma In effetti la materia fornisce la massainforme e priva di ordine Se essa infatti non ci fosse la forma nonavrebbe il luogo in cui trovarsi essere presente

Dat quidem materia massa ipsam informem etinordinatam que nisi presto sit nec habet ubi assit forma quecum supervenit propositum ordinata quadam explanationeabsolvit338La forma a sua volta quando sopravviene porta acompimento ciograve che ha dinanzi lrsquooggetto attraverso unrsquoordinataesplicazioneHorum igitur principalis motus rerum omnium est generatioEst enim is motus moderata quedam forme cum materiacoeuntis habitudo ita quidem ut in ipsa movendi ratione viset causa movens recte demum cognoscatur In qua quoniamomnis motus ratio constat ut ea que previdetur Sic enim

336 Ibid 58vE-F Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoLa forma egrave ciograve come cui risultatoqualcosa egrave prodotto poicheacute plasma quellinforme necessitagrave con i movimenti della sua virtugraveche agisce in varie attualizzazionirdquo337 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCosigrave infatti si legge in Hermes persiano laquola forma egraveadornamento della materia mentre la materia egrave necessitagrave di formaraquo dal momento che nellacostruzione di ogni cosa egrave necessario in primo luogo lelemento che sostiene alla fine vienela realizzazione e il compimento delloperardquo338 Ibidem

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opinor decet ut quod de essentiis instituitur ab ea si qua estque cunctis aliis origo procedat et in ea rursus tamquam ingirum expleto cursu tandem terminetur339Ebbene la loro maggiore forma di movimento egrave lagenerazione di tutte le coseIl movimento principale dunque di questi princigravepi (materiae forma) egrave la generazione di tutte le cose Infatti quel movimentoegrave la habitudo (condizione) regolata di una determinata forma cheprocede insieme con la materia cosiccheacute appunto la forza e lacausa movente vengono correttamente riconosciute nellaragione340 stessa del movimento La generazione cioegrave pare essereper Ermanno il regolato prender forma della materia La forza delmovimento inoltre si configura come il modo in cui la formaagisce sulla materiaSuccessivamente Ermanno spiega in che modo si determinala generazione

55 LLaa pprriimmaarriiaa ggeenneerraattiiooCome si legge nel testo di Ermanno la generazione egrave quelmovimento che si delinea come uno stato regolato della forma chesi accompagna alla materia La forma dunque regola la condizionedellrsquooggetto ordinando la materia In questo modo la forza e lacausa movente rappresentano la modalitagrave stessa del movimentoovvero il modo in cui il movimento procede ed in virtugrave di questo egravela forma stessa che determina la natura della materia Si delineaquindi il concetto di forma come immanente la quale cioegrave dagravecostituzione alla materia e determina la modalitagrave del moto Dalmomento che la ragione di ogni movimento consiste allora nellacausa movens al fine di chiarire al meglio le questioni che sonostate proposte per rifondarle egrave necessario esplicitare il rapportotra causa e ratio affincheacute ciograve che egrave stato affermato prima risultichiaro al massimo grado Perciograve egrave opportuno secondo Ermannoche quanto si stabilisce a proposito delle essenze proceda da ciograve339 Ibid 58vF-G340 Il termine ratio sembra assumere vari significati potrebbe intendersi infatti sia nel sensodi ragione come causa del movimento che come modalitagrave del movimento stesso

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che egrave origine anche per tutte le altre cose e in quella alla fine dinuovo si concluda come se si fosse compiuto un cerchio completoLrsquoautore si sta chiaramente riferendo a Dio che egrave il punto di inizioe il punto di arrivo di questo discorso Ermanno riprende quindiun concetto proprio della metafisica antica in base al quale ilpunto di inizio deve coincidere col punto di arrivo seguendo unaldquocircolaritagraverdquo ermeneutica tracciata originariamente da Parmenidee sviluppata poi dalla tradizione platonica tardo-anticaPosto che solo a partire dalla nozione di causa egrave possibilecomprendere in che modo nella complessiva struttura metafisicadel reale secondo Ermanno si possa spiegare il movimento egraveopportuno analizzare ulteriormente tale questione per cogliere inmodo ancora piugrave preciso la trama del tessuto metafisico del testoQuesto ci aiuterebbe anche a comprendere meglio la sequenzadella riflessione di Ermanno e il percheacute egli partadallrsquoindividuazione dei generi sommi in seguito si soffermi sulrapporto tra identitagrave e differenza per poi elencare infine i treprincigravepi dai quali deriva ogni genituraPer prima cosa possiamo senzrsquoaltro affermare che lanozione metafisica fondamentale sulla quale Ermanno costruisceil suo sistema di pensiero egrave quella di causa e cercheremo dianalizzarla a fondo in quanto solo dopo averne delucidatocorrettamente il contenuto correlandolo alla nozione di ratio saragravepossibile comprendere pienamente il rapporto tra questastruttura metafisica e la generazione tema che occuperagrave granparte del trattato e che egrave preminente nel De Essentiis5511 LLaa ccaauussaa eeffffiicciieennss oo pprriimmoorrddiiaalleePercheacute ci sia un moto dice Ermanno deve esserci per forzauna causa la quale egrave il punto drsquoavvio di tutte le questioni e dalmomento che egrave origine di ogni cosa essa deve esserenecessariamente una causa primaEgrave come se Ermanno ci dicesse che solo i cinque generiquesti princigravepi generali non sono sufficienti per rendere ragione espiegare la generazione complessiva della realtagrave Occorre unacausa primissima Tale concezione egrave chiara nel Liber de causisOvvero come abbiamo visto la nozione di causa primordiale egrave

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ben delineata nelle prime proposizioni del testo al quale Ermannoprobabilmente trattandosi di uno scritto afferente al circolo di al-Kindī avragrave in qualche modo avuto accesso Il Nostro quindidimostra seppur con un linguaggio criptico e con uno schemaassai articolato la necessitagrave di una causa primordialeConstat plane nichil genitum sine causa genitrice naturaquevetitum ne quid sibi ipsi geniture sit origo seque ipsum efficiatSic igitur in omni generatione auctorem generantemcausamque moventem intelligi necesse est prout omneposterius id infert quod prius est341Come si evince dal testo appena citato per Ermanno risultaindubitabile che nulla di generato possa sussistere senza unacausa generante (assioma fondamentale)342 e che sia vietato dallanatura che qualcosa di generato possa di per se stesso essereorigine della genitura configurandosi cosigrave come ldquocausa suirdquoConseguentemente in ogni generazione egrave necessario che sianocolti un autore generante e una causa movente proprio come ognicosa che viene successivamente implica ciograve che vieneanteriormenteSic contentum continens species genus individuum genus etspeciem Unum autem plane omnium principium intelliginecesse est Duobus namque prius et unum ndash nisi enimprecedat unum nichil est quod duo constituat Atque ubi duoet unum est necessario Non vero convertitur ut si unum estet duo fore necesse sit343Allo stesso modo dice il filosofo dalmata il contenutopresuppone il contenitore la specie il genere lindividuo il generee la specie Drsquoaltra parte egrave chiaramente necessario continua chelrsquouno venga colto come principio di tutte le cose Infatti lrsquouno

341 De Ess I p 78 58vH342 I Martinović nel saggio dedicato allrsquoontologia di Ermanno identifica il rapporto tra causagenerante e cose generate come il secondo livello ontico dopo lrsquoessere lrsquoessentia e lagenitura Cf I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 14-21 Lostudioso analizza il rapporto tra causa genitrix e genitum confrontando questo tema con iriferimenti ad Aristotele e Platone richiamati nelle edizioni critiche di Burnett e Kalenić Eglipone lrsquoaccento soprattutto sullrsquoincontro tra forma e materia e confronta il passo con lrsquooperadi Guglielmo di Conches e Domenico Guindisalvi343 Ibidem

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precede il due- se invero lrsquouno non venisse prima del due nonvi sarebbe nulla che facesse sussistere il due Ed al contempodove crsquoegrave il due vrsquoegrave necessariamente lrsquouno mentre non egrave vero ilcontrario cioegrave che se cegrave lrsquouno di necessitagrave ci sia anche il due344344 In questo passaggio possiamo riscontrare un punto drsquoincontro tra la metafisica diAristotele (Cf per il riferimento ad Aristotele il Commentario al De Essentiis a p 244 doveBurnett riporta il passo delle Categorie dello Stagirita cui Ermanno farebbe riferimento 14a31-4 ldquounus duobus prior est [duobus enim existentibus mox consequens est unum esse unoautem existente non necessarium est duo esse idcirco non convertitur]rdquo ed evidenzia anchecome sia riportato da Guindissalino nel De processione mundi p 17 1-9) e le dottrine nonscritte di Platone Questrsquoaspetto egrave fondamentale percheacute Ermanno seppur salvaguardandolrsquoindivisibilitagrave dellrsquoUno e la sua superioritagrave rispetto alla molteplicitagrave introduce allrsquointerno diquesto principio e a partire da esso lrsquoidea di una processualitagrave e di una derivazione del tuttodal principio Queste concezioni saranno successivamente sviluppate da Guindissalino oltreche nel De processione mundi anche nel De unitate liber Tra lrsquoaltro (cf G VENTIMIGLIADifferenza e contraddizione op cit pp 102-103) la precedenza dellrsquounum rispetto al duo egravepresente anche nelle Regulae de sacra theologia di Alano di Lille pur se originariamente giagraveriscontrabile nel De Trinitate di Boezio Nella II regola come riportato dallo stessoVentimiglia si afferma addirittura che in supercelesti est unitas in celesti alteritas insubcelesti pluralitas Questo dimostra che la tradizione di matrice neoplatonica percorsa daErmanno giunge fino almeno ad Alano di Lille Particolarmente interessante egrave unaquestione di quelle esplicitate nella regula assai importante per Ermanno e cheesamineremo piugrave avanti presente anche in Alano il fatto che in supercelesti est unitas Ineffetti come verragrave sviluppato sia nel primo che nel secondo libro del De Essentiis a livellooriginario si pone lrsquounitagrave del Creatore Tanto in Ermanno quanto in Alano dunque si ritrovalrsquoidea secondo cui il Tutto sia riconducibile allrsquounitagrave divina e che nella struttura piugrave alta delcreato ovvero il cielo vi siano lrsquoalteritagrave e la differenza proprie della perfezione dei corpicelesti e nel mondo sublunare invece si trovi la pluralitagrave dei singoli enti determinatiindividualmente Alano dal canto suo legge questrsquoaspetto in chiave angelica scrive infatti ilfilosofo francese nel commento al passo citato sempre da Ventimiglia e presente a p 125 deltesto (Ed Correns) ldquoSuperceleste est deus in quo summa unitas Celeste est angelus in quo estprima alteritas quasi primum a deo creatus est primus post deum mutabilis factus Nec tantamhabet varietatem quantam habet sub celeste Unde quia alteritas prima est pluralitas in eo nondicitur esse pluralitas sed sola alteritasrdquo In Ermanno invece non egrave presente la mediazioneangelica il cielo e i corpi che lo costituiscono come vedremo nel secondo libro dellrsquooperasono espressione dellrsquoordine celeste Il termine celeste in base alla concezione ermannianapuograve essere ricondotto allrsquoarmonia e allrsquoordine dei pianeti Nella prospettiva del filosofodalmata quindi allrsquointelligenza dei corpi celesti potrebbe analogicamente corrisponderequella delle intelligenze angeliche Su questo punto perograve non possiamo soffermarciulteriormente ma questo egrave un ulteriore elemento in grado di dimostrare come Ermanno sisia inserito indirettamente nel dibattito teologico relativo alla Santissima Trinitagrave Egrave solo ilcaso di ricordare senza poter tuttavia in questa sede esaurire la questione che Alain DeLibera nel famoso testo Introduzione alla mistica renana da Alberto Magno a Meister Eckhart(edito da Jaka Book nel 1999 in traduzione italiana) cf pp 25-27 nellrsquoevidenziare che ilMedioevo pur essendo stato allrsquooscuro di Proclo fino alla traduzione degli Elementi diTeologia avvenuta nel XIII secolo non ha scrive a p 25 laquoper questo ignorato lrsquounologia toutcourt Parallelamente al Libro delle Cause i medievali hanno conosciuto alcuni rudimenti diunologia nella prospettiva della letteratura ermetica si trattasse dellrsquoAsclepio dello Pseudo-Apuleio attribuito a Ermete Trismegisto (hellip) o del Libro dei ventiquattro filosofi egualmenteattribuito a Ermeteraquo Lo studioso francese sottolinea altresigrave come questo neoplatonismo distampo ermetico offra malgrado tutto laquoqualche idea della monarchia dellrsquoUnoraquo Dopodicheacutelo studioso francese ricordando il pensiero di Tedodrico di Chartres che nel De sex dierum

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Ermanno magistralmente ha combinato quanto appreso daTeodorico e quindi dalla tradizione platonica del Timeo tradottoda Calcidio con elementi del pensiero platonico presenti nelledottrine non scritte e princigravepi aristotelici consegnandoci cosigraveunrsquoargomentazione assai originale ed elegante tinta di elementineoplatoniciA conferma di tale prospettiva ermeneutica egrave opportunosottolineare che per Ermanno la preminenza del primo principio egravedata esplicitamente dallrsquoanterioritagrave dellrsquouno rispetto al dueDuo itaque principia qui vel existimari possint dum utrumqueprius esse laborans neutri principalem sedem relinqueretNisi enim alterutrum altero prius esset nequaquam primumomnium existeret dum vel unum complendo omnium numerodeesset345Difatti Ermanno rifacendosi alle concezioni fondamentalidelle sue fonti nega ogni forma di dualismo originario Pertanto sichiede come potrebbero mai essere ammessi due princigravepi datoche ciascuno dei due lottando per essere primo dovrebbelasciare il posto principale allrsquoaltro In realtagrave se uno dei due nonfosse anteriore allrsquoaltro non potrebbe proprio esistere un primo(principio) di tutte le cose e nello stesso tempo mancherebbelrsquouno il quale quindi nella sua prospettiva va a formareoriginariamente la serie numerica e di conseguenza lrsquoinsiemedella totalitagrave del reale346

operibus come abbiamo visto identifica laquoUnitagraveraquo e laquoDeitagraveraquo riporta i passi delle Regulae diAlano nei quali si fa riferimento allrsquounitagrave come ldquoorigine della pluralitagrave divisibilerdquo De Liberapone particolare attenzione al De unitate liber di Guindissalino nel quale ndash sottolinea a p 26 ndashsi incontrano laquofrasi come ldquoLrsquounitagrave egrave ciograve per cui ogni cosa egrave una ed egrave ciograve che egraverdquo o ldquoTutto ciograve cheegrave egrave precisamente poicheacute egrave unordquo (De unitate liber Ed cit pp 7 e 8) Si tratta di una tesiboeziana ma che parallelamente a Boezio egrave altresigrave visibilmente influenzata da Ibn GabirolAvicenna e piugrave remotamente da Plotinoraquo La parabola evolutiva di questa tematica delineatada de Libera passando per Alberto Magno arriva fino a Tommaso drsquoAquino Tuttavia non vrsquoegravealcun riferimento ad Ermanno che pure egrave una fonte acclarata di Guindisalvi e da quel cheabbiamo cercato di mostrare anche di Alano Tale questione comunque andrebbe studiata edapprofondita in modo piugrave dettagliato345 Ibid 59rA346 In questo punto sembra che Ermanno giochi sulla parola numero che indicherebbe tantoil numero quanto la quantitagrave intesa come serie numerica per cui il concetto espressosarebbe quello secondo il quale senza lrsquouno non potrebbe venire a sussistere la successionedei numeri elemento presente anche in Teodorico ma quel che conta soprattutto nellaprospettiva metafisica che stiamo delineando egrave che senza lrsquouno il quale si identifica a suavolta col principio primo nulla potrebbe sussistere

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Il carattere fondamentale della ldquoprioritagraverdquo dunque costituiscela base dellrsquoordine del Tutto sia materialmente chematematicamenteEgrave palese il modo in cui Ermanno attribuisce una dignitagravemetafisica assoluta allrsquouno ma egrave anche necessario sottolinearecome egli rispetto allo stesso Teodorico utilizzi questo concettoin maniera molto piugrave raffinata conferendogli una densitagravespeculativa assai piugrave pregnante che pur snodandosi in piugravestratificazioni ne esprime piugrave nettamente la potenzaAncora una volta possiamo riscontrare nello sviluppo delpensiero ermanniano lrsquoutilizzo virtuoso di un elementoneoplatonico In effetti anche nel Liber de Causis si fa riferimentoal costrutto secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama a ciograve che egraveanteriore347Leggendo con attenzione il passo pocrsquoanzi citato diErmanno infatti lrsquouno puograve essere inteso sia come entitagravearitmetica vale a dire come il primo di tutti i numeri che rendepossibile a sua volta la costituzione di una serie numerica siacome principio di tutte le cose che in quanto tale origina lrsquointerarealtagrave Questo implica che lrsquounitagrave abbia una prioritagrave non solomatematica ed ldquoontico-effettualerdquo ma anche logico-metafisicapresentandosi perciograve da tutti i punti di vista originariamentecostitutivaPartendo da tale assunto basilare saremmo inclini adomandarci se nella prospettiva di Ermanno sia realmentepossibile una giustificazione del mistero trinitario e uno sviluppodella realtagrave che sappia coniugarlo in modo corretto salvandoeffettivamente la compresenza di unitagrave e molteplicitagrave senza checiograve implichi una ldquocompromissionerdquo metafisico-teologica deldogma stessoEbbene Ermanno dopo aver dimostrato metafisicamente ilprimato dellrsquouno utilizzando le conoscenze scientifiche eastrologiche riprodurragrave in seguito su scala materiale vale a direa livello ontico questa concezione per poi ricollegarla allrsquoassettocomplessivo della totalitagrave e lo faragrave con un occhio speculativo chepotremmo definire ldquoal microscopiordquo poicheacute capace di scorgere347 Cf in particolare le prime cinque proposizioni del Liber de causis

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alla base di tutti gli ambiti del reale una strutturazione complessarichiamante cioegrave piugrave livelli costitutivi In qualche maniera ilfilosofo dalmata ldquoleggeragraverdquo la realtagrave a partire da un raffinamentodel rapporto uno-due il quale con lrsquoaumentare del grado dicomprensione delle cose avragrave unrsquoevoluzione non solo numericama anche metafisica Come vedremo piugrave dettagliatamente lungo ilprosieguo del lavoro Ermanno nel primo libro sviluppa il suoschema di pensiero a partire sempre da una coppia di elementimentre nel secondo utilizza una serie di triadi quasi a fondare subase triadica e non piugrave ldquosolamenterdquo diadica il costituirsi elrsquoevolversi della totalitagrave del reale che perograve alla fine purincrementandosi nella molteplicitagrave risulteragrave essere unitaria348 Inultima istanza egrave come se la stessa molteplicitagrave si sviluppasse apartire proprio dallrsquounitagrave e avesse una ragion drsquoessere soloallrsquointerno del suo orizzonte Questa riflessione puograve essere estesaanche al sapere e alla ricerca della Veritagrave Essa cioegrave parte dallateologia attraversa la fisica ed arriva allrsquoastrologia la qualenellrsquoesprimere lrsquoarmonia dei corpi celesti si ricompone con laperfezione divina ferma nel proprio monismo ontologico maavendo attraversato e per cosigrave dire assorbito la diversitagrave olrsquoalteritagrave che dir si vogliaLe pagine successive cercheranno di illustrare esattamentequesto processo il quale tuttavia egrave svolto da Ermanno sulla scia diuna serie composita di ramificazioni Pertanto saremo in grado dioffrirne piena compitezza solo al termine del lavoroData la laboriositagrave dellrsquoargomentazione perograve abbiamovoluto anticiparne lo schema generale per renderne piugrave chiari isingoli punti La prima questione che Ermanno affronta egrave quelladella generazioneQuemadmodum igitur omnis geniture effectus principaliterbipertitus est (prout loco suo explicabitur) sic causa gignens etefficiens primo loco bimembri differentia dividitur ndash inprimam scilicet et secundariam Prima quidem una et simplexque ipsa quippe immota cunctis aliis movendi causa est etratio stabilisque manens dat cuncta moveri ndash ita siquidemhabet ratio ut omne motum id quod immotum est antiquitateprecedat omni quoque genito causa genitrix antiquior Sic

348 Cf a tal proposito lrsquoIntroduzione al De Essentiis di Ch Burnett pp 51-52

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igitur quod cuncta alia movet id primam omnium etefficientem esse causam necesse est quam ut Timaeus ait taminvenire difficile est quam inventam digne profariimpossibile349Riporto la traduzione di questo passo a morsquo di parafrasidirettamente nel corpo del testo percheacute egrave davvero importante inquanto possiamo riscontrarvi un primo saggio di come Ermannoscinda un elemento in due entitagrave distinte le quali a loro voltasaranno ulteriormente suddivise dando vita ad un multiformesistema di articolazione della realtagraveCome dunque il risultato di ogni genitura egrave divisoprincipalmente in due parti (come saragrave spiegato nella parte deltrattato sullargomento) cosigrave la causa generante ed efficiente sidivide in due componenti fondamentali e cioegrave nella causaprimaria e nella causa secondaria La causa primaria egrave una esemplice la quale di per seacute in quanto non soggetta al movimentoegrave causa e ragione del movimento per tutte le altre cose e chepermanendo stabile fa sigrave che tutte le cose siano mosse ndash in questomodo la ragione giunge alla conclusione mostra che ciograve che non egravesoggetto a movimento precede cronologicamente tutto ciograve che egravemosso la causa generatrice egrave cronologicamente anteriore o comepotremmo senzrsquoaltro affermare piugrave originaria rispetto a qualsiasicosa generata Cosigrave dunque ciograve che muove tutte le altre cose egravenecessario che sia causa prima ed efficiente di tutte le cose checome afferma Timeo350 egrave cosigrave difficile trovare allo stesso modo incui una volta trovata egrave impossibile da comunicare in modoconveniente (digne)A ben guardare Ermanno in queste righe rinviandoallrsquointerpretazione in chiave neoplatonica del Timeo costruisceunrsquoidentitagrave tra il Primo Principio e Dio Emerge qui in modo nettoil carattere di ineffabilitagrave del principio351Possiamo quindi concludere che nel De Essentiis la causaprimaria laquouna semplice e immobile produce per il solo fatto diessere ciograve che egrave il movimento in ogni cosa Egrave a partire da questa

349 De Ess I p 78 59rA Ed Ch Burnett350 Cf Platone Timeo 28C ldquoτὸν μὲν οὖν ποιητὴν καὶ πατέρα τοῦδε τοῦ παντὸς εὑρεῖν τε ἔργονκαὶ εὑρόντα εἰς πάντας ἀδύνατον λέγεινrdquo351 Il Timeo finora egrave lrsquounica fonte citata esplicitamente Il ritenere ineffabile il primoprincipio inoltre egrave un tratto tipico dellrsquointerpretazione neoplatonica dello stesso Timeo

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posizione che come espressione del perpetuo movimento che laprima causa produce e garantisce viene fondata lrsquoesistenza dellacausalitagrave naturaleraquo352Ermanno spiega poi il motivo per cui Dio attraverso la suabontagrave concede comunque allrsquouomo la possibilitagrave di avvicinarsi aLui con la ragione353Conatur tamen ratione suffultus intellectus (quoniam nequesensibilis neque opinabilis est) tamquam a disparatisquodammodo saltem remotione quadam sensibilium et eorumque ymaginatio potest describere ut remoto quod non estquod relinquitur id esse affirmet354Lrsquointelletto proveragrave a cimentarsi con questa impresa tantodifficile anche per valorizzare il gesto di estrema bontagrave che Dio havoluto fare nei confronti dellrsquouomo garantendogli attraverso ilsostegno della ragione di poter accedere alla Veritagrave Applicandouna negazione e rimozione dei dati sensibili cioegrave degli attributilrsquointelletto riesce cosigrave a cogliere la natura della causa prima che egraveanche causa efficiente della totalitagrave del reale La volontagravedellrsquoautore di tutte le cose garantisce dunque alla capacitagrave diciascuno di cogliere la Sua naturaQuantum cuiusque facultati ipsum auctoris arbitrium annuitOptimus est Quapropter digno se studio investiganti quantumfieri potest et ultra facilis est Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculatione hec revelationeEt ne multa hic quidem ordo et hec ratio sanctissimas de

352 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 287353 Il filosofo dalmata intreccia continuamente elementi teologici col suo discorso metafisicoanche il linguaggio nelle parti teologiche egrave assai diverso dalle parti metafisiche si fa quasiispirato fino a far in modo che metafisica e teologia siano unite in un perfetto connubioespressione di una piena armonia Tuttavia egrave possibile distinguere parti squisitamentemetafisiche da riflessioni di carattere teologico che rappresentano uno sviluppo ulterioredelle parti metafisiche354 De Ess I p 78 58vH Ed Ch Burnett Una possibile traduzione di questo interessantepasso egrave quella qui di seguito proposta ldquoTuttavia prova a farlo lintelletto sostenuto dallaragione (poicheacute non egrave sensibile neacute opinabile in quanto non egrave soggetto neacute ai sensi neacuteallrsquoopinione) tenta per cosigrave dire con una eliminazione per antitesi ndash almeno in qualche modondash delle cose sensibili e di quelle che posso essere descritte dallrsquoimmaginazione di affermareche escluso ciograve che non egrave quello che resta egrave lrsquoessererdquo Si tratta di un richiamo allrsquoutilizzo delprocedimento aferetico ovvero alla φαίρεσις un procedimento di graduale rimozione eastrazione impiegato in particolare nellambito della teologia negativa di matriceneoplatonica

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veritate deitatis tradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etate quousque tandemdeitatem ipsam summa vicit bonitas ut penitus humanitaticondescenderet355La mente umana grazie alla speculazione ascende verso labontagrave divina la quale discende verso lrsquouomo per mostrargli ciograveche dallrsquoinizio dei secoli non egrave stato ancora compresoIl movimento di discesa della bontagrave divina che siconcretizza con la Rivelazione egrave direttamente proporzionaleallrsquointensitagrave con cui la ragione cerca Dio e con lrsquoesercizio dellaspeculazione prova ad ldquoincontrarlordquoDio con la sua somma bontagrave ha dunque eluso anche la leggecirca la propria ineffabilitagrave ldquopiegandordquo la sua stessa naturaErmanno con un tono poetico e coinvolgente apre le porteal suo percorso di ricerca per giungere alla Veritagrave la quale potragravemanifestarsi solo se la rivelazione e la speculazione saprannoincrociarsi Il filosofo dalmata quindi egrave persuaso di dover avviarequesto viaggio con lrsquoesercizio della ratio ma senza dimenticarelrsquoausilio della veritagrave rivelataSi chiude qui il quadro riguardante lrsquoassetto metafisicogenerale del De Essentiis I pilastri fondativi del sistema diErmanno sono stati ormai gettati non resta che dimostrare conunrsquoanalisi serrata della realtagrave tanto sul piano ontologico quantosu quello ontico che tutte le cose derivano effettivamente dallacausa prima e che in rapporto ad essa in conclusione tuttoacquisteragrave un senso ulteriore pur appartenendo alla sferaeffettualeDio dunque egrave la causa da cui tutto ha origine non ha neacute uninizio neacute una fine ora non resta da vedere secondo Ermanno seEgli sia davvero lrsquoartefice dellrsquointero universoIl punto dal quale ha il via lrsquoargomentazione egrave che le cosesono fatte in quanto sono mosse e ogni movimento da qualsiasi

355 De Ess I p 80 59rC-D Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuanto grande egrave il potereche la volontagrave stessa dellAutore ha garantito alle facoltagrave di ciascun uomo Egli egrave davverobuono Perciograve Egli per quanto egrave possibile ed anche di piugrave egrave indulgente a chi Lo ricerca conuno studio degno La mente umana ascende la divina bontagrave discende la prima attraverso laspeculazione laltra con la rivelazione In altri termini questordine e questa razionalitagravehanno trasmesso i resoconti piugrave sacri sulla veritagrave della divinitagrave che erano assolutamentenascosti e chiari quasi a nessuno dallepoca piugrave antica fino alla piugrave recente finalmente labontagrave suprema ha piegato la divinitagrave stessa a scendere in profonditagrave al livello umanordquo

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parte cominci deve avere avuto necessariamente un inizio Lrsquoaveravuto inizio perograve spiega Ermanno egrave proprio del tempo il qualenon egrave eterno poicheacute egrave anchrsquoesso in movimentoA questo punto lrsquoautore introduce una riflessione circa ilrapporto tra il luogo e il movimento ricordando come ognimovimento sia o di luogo o di alterazione (cambiamento) o ditraslazione (trasferimento)Il luogo non egrave al di fuori del sensibile ma sussiste di per seacutenei soggetti sensibili che a loro volta sono compositi in quantocostituiti da materia e forma Di per seacute materia e forma perogravecontinua Ermanno non offrono nulla ai sensi poicheacute nonsussistono se non nei soggetti i quali anche se sono uniti in unarelazione (habitudo) comune tuttavia si accostano piugravestrettamente alla parte che piugrave si addice alla propria naturaPoste le connotazioni teoretiche del concetto di luogoErmanno passa a definire lrsquoalterazione la quale consiste come silegge nel testo nellrsquoaumento o nel decremento o nellapermutazione tra questi movimenti i primi due devono iniziaresempre da una quantitagrave definita Lo scambio invece si verificasempre verso uno dei due opposti Infatti quando qualcosa dacalda diventa fredda procede dal decremento o dallaumentodellopposto il che non avviene in nessun modo se non neicomposti Emerge qui un altro elemento filosofico basilare che egravequello di attrazione il quale diventa la struttura fondamentale cheregola lrsquoassunzione da parte della materia di un caratterepiuttosto che di un altro tramite la maggiore o minore quantitagrave diun determinato elemento al suo interno Comincia anche adaffiorare il ruolo decisivo della mediazione nella costituzionemateriale delle coseInfatti incalza Ermanno nellrsquoesporre tale concezione tuttociograve che egrave composto non potrebbe esistere senza la proporzionedelle sue parti fincheacute cioegrave non ci fosse un legame di associazioneintermedio La proporzione356 dunque esiste solo tra maggiore e356 laquoResulting from the Same and the Different and binding the Same to the Different isproportion Proportion determines the form and preserves the unity of each individual bybeing present in the mixture of its ingredients (compositio) and in the shape of its exterior(dispositio)raquo Cf CH BURNETT Introduction in H of Carinthia De Essentiis op cit p 12 Ilcuratore inoltre fa notare in margine a questa riflessione che laquoin many contexts proportioshould be translated lsquoratiorsquo the word Hermann uses for lsquoproportionrsquo in its strict sense isproportionalitasraquo

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minore Pertanto la diversitagrave che necessariamente avvieneogniqualvolta ci sia aumento di una parte e diminuzione diunaltra comporta sconvolgimento rispetto alla natura originariadi una composizioneEssa dunque implica il contrasto la seditio Questo significache la differenza ingenera mutamento e quindi disordine mentrelrsquounitagraveidentitagrave in quanto invariabile al contrario egrave sinonimo diarmoniaLa diversitagrave quindi rende possibile il mutamento sulla basedi un incremento o decremento di un determinato elementomateriale attraverso la tensione reciproca dei poli opposti i qualiattraendosi vanno a mutare la proporzione dei singoli elementipresenti in un corpo cambiandone di conseguenza la costituzionefisica questo grazie al ruolo di mediazione di un elementointermedioSulla scia di queste riflessioni Ermanno sostiene che si puograveconcepire il moto di traslazione solo in rapporto alle cose che sonofatte Inoltre queste stesse cose possono essere comprese piugraveprofondamente soltanto come risultato della differenza tra ilCreatore e le cose che diciamo ldquocreaterdquoEgrave un modo per ribadire a partire questa volta dallrsquoanalisidei corpi materiali e dalla loro costituzione che la differenza egravefiglia del mutamento ed egrave quindi ascrivibile esclusivamente allecose sensibili le quali sono prodotte viceversa il Creatore da cuiqueste stesse cose derivano non muta Ciograve porta il filosofodalmata a parlare di una differenza ontologica e metafisica tra ilCreatore e le cose create iato che puograve essere ldquotraslatoteoreticamenterdquoanche ai concetti di idem e diversumDio pertanto egrave causa sui qualunque cosa abbia in seacute Egli egravequella medesima cosa coincide cioegrave con se stesso Questo implicanaturalmente che ogni singola proprietagrave posseduta da Diocorrisponda alla sua stessa natura crsquoegrave quindi una perfetta identitagravetra la natura divina e le sue proprietagrave specifiche La situazionenelle cose create invece egrave di gran lunga diversa le proprietagravepresenti in Dio come attributi infatti si ritrovano nel mondosottoforma di lsquoaccidentirsquo vale a dire che non srsquoidentificano con ilmondo stesso

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Mentre nel creatore quindi crsquoegrave identitagrave perfetta e assolutatra il suo essere e le sue proprietagrave nelle creature gli attributi noncoincidono con il loro essere ma sono caratteri accidentaliDa ciograve possiamo dedurre ulteriormente dice Ermanno chequeste cose e quelle simili trovandosi in quelle che definiamofondate (che hanno cioegrave in Dio il loro fondamento) risultanocomposte dal Diverso Ogni composizione perciograve egrave un atto cherichiede necessariamente un autore La responsabilitagrave delle cosecome leggiamo nel testo egrave pertanto da ricondurre a DioQuoniam ergo facta sunt auctoritas facti ei necessariorelinquitur qui solus preerat Omnis autem operis modus etfinis in arbitrio auctoris Licet igitur ex omnibus concluderequod unus ipse primus et novissimus unus omnipotens unustotius universatis auctor omnis quidem in essentie sueintegritate motus extraneusmdashomnis namque motus eius inopere eius Quemadmodum virtus quidem in auctore sempereadem et componens et resolvens in subiecto tamen aliacompositio alia resolutio nec simul eiusdem357Egli solo dunque egrave primo e ultimo egli solo egrave onnipotenteegli solo egrave autore di tutto lrsquouniverso e ogni movimento egrave estraneoallrsquointegritagrave (purezza) della sua essenza ndash infatti ogni suomovimento egrave nella sua operaDio quindi rimane integro nella sua essenza a prescindereda ciograve che egrave stato da Lui mosso ogni Suo movimento pertantoriguarda solo lrsquoopera Vale a dire che quanto egrave prodotto da Dio nonpuograve essere con Lui identificato anzi a prescindere da ciograve cheproduce Egli rimane integro nella sua essenza Allo stesso modola virtus (intesa qui come capacitagrave di operare) nellrsquoAutorepermane sempre identica sia che essa risolva o componga nelsoggetto invece composizione e risoluzione sono differenti e siverificano simultaneamente Quasi a significare che una stessacosa non puograve contemporaneamente patire o compiere azioni dinatura opposta nel medesimo tempoLe cose create pertanto hanno ricevuto da Dio una propriaautonomia che si esplica nel processo di composizione erisoluzione

357 De Ess I p 86 59vH Ed Ch Burnett

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Questo fa sigrave aggiunge Ermanno che il creatore esistasempre In Lui infatti crsquoegrave sempre la stessa potenza la stessavolontagrave creatrice mentre per le cose create egrave Dio che decide secrearle oppure no lrsquoartefice impone la legge allrsquoopera ndash ora diessere creata ora di non esserlo - non egrave lrsquoopera ad imporlaallrsquoarteficeTutto deriva quindi da un atto volontario di Dio (intesosempre di piugrave come causa primordiale espressione che oramanifesta tutta la sua pregnanza teoretica e fondativa) il qualedecide di creare le coseDopo aver dimostrato lrsquoassunto imprescindibile in base alquale Dio egrave lrsquoautore dellrsquouniverso e che quanto da Lui prodotto egraveindipendente dalla sua stessa natura Ermanno comincia adillustrare in che modo dalla causa prima derivi di fatto la totalitagravedel reale Lrsquoatto volontario di creazione di Dio produce una serie dimovimenti che possono essere ricondotti a due ordinifondamentali la creatio e la generatio Tutte le altre categorieinvece dice Ermanno sono della causa secondaria assistente cheobbedisce al volere della primaCreatio quidem a primordio principiorum ex nihilo generatio

autem rerum ex antedatis princigravepis usque nunc Nec enimpreerat materia de qua fierent cum solus omnium sitprincipium nec de seipso quorum tanta ab ipsio differentiased a seipso358La creazione359 dunque avviene da princigravepi ex-nihilo lagenerazione viceversa ha luogo da princigravepi dati e continua sinoad oraInfatti la materia della quale le cose erano fatte nonpreesisteva poicheacute Egli solo egrave il principio di tutte le cose e non diLui stesso erano fatte quelle cose la cui differenza da Lui era cosigravegrande ma (erano fatte) da Lui stessoLa creatio egrave laquothe movement instigated by God lsquotheprimordial causersquo (causa primordialis) out of nothingness into the

358 De Ess I p 86 59vH-60rA Ed Ch Burnett359 laquoThe generation defined here should more correctly according to Hermannrsquosterminology be called lsquosecondary generationrsquo though the distinction between creation whichis of principles and generation which is of things is clearly maderaquo Cf Commentario al DeEssentiis a cura di Ch Burnett Ed cit p 248

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lsquoprinciplesrsquo (principia) There are three principles matter formand the efficient cause The efficient cause is that which givesmovement to the universe the forms are the species of thingswhich derive ultimately from the divine form the materialprinciples are the elemental seedsraquo360Le cose create pertanto sono fatte da Dio ma nonpartecipano della sua stessa sostanzaQuod enim ex ipso vel de ipso est idem deus est ideoque nonfactum a deo sed genitum vel procedens Omne vero opusgemina auctoritate constituitur artificis videlicet etinstrumenti Ac creationi quidem idem extitit artifex etinstrumentum in generatione vero quoniam secundedignitatis est aliud sibi adaptavit opifex instrumentum quodipsum et secundariam causam si quis in eodem pariterintelligat eum recte existimare opinor mdash ita quidem ut perseipsum prima effecerit secunda vero (sicque per ordinemtertia et quarta) ministre sue cause secundarie moderationeet instituto suo exsequenda commiserit Hec est igiturbipertita illa divisio cause in primam et secundariam Primanamque et efficiens causa universitatis est ipse prudentissimusartifex et auctor omniummdash deus Secundaria veroinstrumentum eius mdash de ipsis eiusdem operibus sed primesedis prelateque auctoritatis361Con queste ulteriori precisazioni metafisiche la corniceteorica entro la quale si svilupperagrave il progetto filosofico voltoallrsquoillustrare la natura delle essenze egrave completoErmanno infatti nellrsquointrodurre la distinzione tra creatio e

generatio e quella tra causa primaria e causa secondaria sta360 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 11361 De Ess I p 86 60rA-B-C Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti ciograve che provieneda Lui o egrave (fatto) di Lui egrave esso stesso Dio e perciograve non egrave fatto da Dio ma generato oppure egravederivante da Lui Ogni opera poi egrave compiuta da una doppia autoritagrave - cioegrave quella dellrsquoarteficee quella dello strumento E nella creazione il medesimo egrave artefice e strumento nellagenerazione invece poicheacute egrave in seconda posizione per importanza lrsquoartefice ha costruito perseacute un altro strumento (se qualcuno capisce che nella medesima opera crsquoegrave il creatore e lacausa secondaria penso che capisca correttamente) cosigrave che egli ha compiuto le prime cosetramite se stesso mentre ha affidate le seconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla suacausa secondaria assistente percheacute fossero eseguite tramite la sua misura e il suo progettoPertanto questa egrave quella divisione di cause bipartita in causa prima e causa secondariaInfatti la causa prima ed efficiente dellrsquouniverso egrave il sommamente saggio artefice e autore ditutte le cose Dio La causa secondaria egrave il suo strumento che egrave una delle sue opere ma ha traesse la prima posizione e la principale autoritagraverdquo

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dirigendo la propria attenzione verso i princigravepi che daranno vitaconcretamente alla formazione del cosmoIl resto del primo libro si soffermeragrave proprio sullemodalitagrave attraverso le quali tali concetti porteranno alladeterminazione e allo sviluppo del reale a partire dal primomovimento di forma e materia il quale genereragrave la creatioIn seguito saragrave ricercata la relazione (habitudo) degli altrimovimenti e anche il ldquoricettacolordquo (inteso come contenitore) diluogo e lo ldquospaziordquo di tempo (condizioni di possibilitagrave entro cuipuograve svilupparsi la secondaria genitura) cosigrave da esporre neiparticolari da che cosa in che cosa dove quando e in conformitagrave aquale legge ogni cosa avvenga Finalmente cosigrave dice il filosofodalmata la stessa ldquoragionerdquo dello strumento puograve essere aggiunta ecollocata dopo avervi fatto infine ritorno nello stesso arteficedellrsquouniverso come aveva iniziatoErmanno introduce lrsquoidea di una circolaritagrave ermeneuticaconcetto assai significativo ed importanteLrsquoidea di circolaritagrave ritorneragrave come motore di sviluppo dellasua riflessione in diverse circostanze ed egrave quindi uno dei temi piugravecari al filosofo dalmatalaquoDruga se Hermanova opaska tiče slijeda izlaganja U svomizlaganju o bitima Herman se odlučio za kružni tijek rasprave takoda se počne od one biti ldquoako koja jest začetak svima drugimardquo (siqua est cunctis aliis origo e 79) i konačno završi na njojraquoispunivši tijek tako reći u krug laquo (tamquam iz girum expleto cursue 79) Zašto Herman ustraje na zamisli kružnog tijeka raquoDa bi seono što je izloženo utemeljilo iz ejelinelaquo (ut ea quae propositasunt ex integro constituantur e 78) Ovdje je dakle riječ ometodi razumijevanja teksta iz antičke retorike koja se ufilozofijskoj hermeneutici uobičajila zvati hermeneutički krug UHermanovoj zamisli prvotno je kako ostvariti kružni tijek počevšiod prve biti i završivši ponovno na prvoj biti a ne je li to uopćemoguće napravitiraquo Akolaquo u pretpostavci raquoako koja bit jest začetak svim drugimbitimalaquo znači upravo to da u Hermanovu pristupu metodaprethodi opisima ontičkoga redaraquo362362 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit p 10

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Uno dei tratti piugrave originali di Ermanno secondo Martinovićconsisterebbe proprio nel suo approccio ermeneutico e nelladescrizione dellrsquoordine ontico della realtagrave36366 IIll tteemmaa ddeellllaa ccoommppoossiittiioo ee llaa ccoossttiittuuzziioonnee ddeeii ccoorrppiiErmanno egrave convinto che perseguendo tale percorso nelmodo giusto a partire quindi dalle essenze che sono in seacute perfettesaragrave possibile alla fine scoprire correttamente come essedeterminino la realizzazione di tutte le coseChe cosa poi potrebbe essere compartecipe con Dio mdash eglisi domanda mdash se non qualcosa di immortale che non cesserebbemai di esistereE sia certamente egrave mortale dice il filosofo dalmata tuttociograve che non egrave costituito e tenuto insieme da princigravepi integri eperfetti vale a dire da un legame saldissimo basato su vincolieterni e su un nodo indissolubile Per affrontare il tema della

compositio quindi egrave necessario partire da entitagrave perfette eanalizzare il rapporto che intercorre tra queste e le cose caducheSecondo Ermanno inoltre tra cose assolutamente uguali otra cose completamente diverse non esiste un saldo legame diassociazione Dunque per comprendere questo tipo dicostruzione egrave innanzitutto necessario definire compitamente ilconcetto del ldquomedesimordquo e del ldquodiversordquoDiversum porro nihil primum Iecit itaque semina

commiscendi potentia virtutisque generative que per sequidem eiusdem nature ac substantie individue collata veroad invicem diverse nec umquam in commixtione sui quietemeiusdem essentie admittentia Que ubi tamquam metalladiversa confusa simul ex una fornace in diversas fistulasdiscurrentia examinasset consuluit speciales ex primevomentis suo thesauro notas364

363 Per un approfondimento circa la dimensione ontica del reale cfr integralmente il saggio diMartinović che su questo tema presenta degli spunti molto interessanti soprattutto perquanto riguarda il raffronto tra la metafisica di Boezio e quella di Ermanno364 De Ess I p 90 60rG-H Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoNulla allrsquoinizio eraldquodiversordquo Egli gettograve i semi capaci di unire e dotati di virtugrave generativa che erano di per seacutedella natura del ldquomedesimordquo e fatti di sostanza indivisa ma una volta avvicinati gli uni agli

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I semina365 da cui avranno origine i corpi sono pertantodella natura del medesimo laquoThe principles of Same and Differentand the bond established by their union (= proportion) aredeveloped at great length through the De Essentiis (seeIntroduction p 12) Hermann disclaims dualism by denying theprimacy of the Different (Diversum porro nichil primum) Hisinsistence on the priority of the Same in the creation of matterleads him to the ingeniosus concept that the seeds whenconsidered individually are the same but when mixed togetherare different (perhaps Hermann has in mind the analogy ofnumbers which according to the Pythagorean tradition form aninfinite progression of different values each of which can berepresented by a different number of units or lsquodotsrsquo which areidentical)raquo366Abbiamo visto che Dio dagrave inizio laquoalla creazione del mondoldquogettando dei semirdquo che hanno la potenzialitagrave di mescolarsi traloro e di generare da se stessi sia ldquola natura del medesimordquo(costituita come vedremo dal cielo dello zodiaco) sia la ldquonaturadel diversordquo (rappresentata dal mondo sublunare (60rG p 90)altri (acquisivano la natura) del ldquodiversordquo e non lasciavano entrare nella loro unione(commistione) la quiete dellrsquoessenza del ldquomedesimordquo Quando Egli ebbe pesato questi semicome metalli diversi mescolati insieme che scorrono fuori da unrsquounica fornace in diversecondutture Egli rivolse lrsquoattenzione a segni particolari (provenienti) dallrsquoantico tesoro dellasua menterdquo365 Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis alle pp 250-251 segnala che laquothe Galenicmedical writings do not call the atomselements semina Hermannrsquos choice of the wordmight have been influenced by the lsquowarring seedsrsquo in chaos (Boethius Consolatio II m 8Ovid Metamorphoses I 9 I 81 cf 61vC turbida confectio) by Virgilrsquos Epicureanism (EclogueVI 31-34) and by Augustinersquos (ultimately Stoic) rationes seminales (cf De Trinitate III 9 16PL 42877-8) but in that Hermannrsquos seeds are lsquosexedrsquo and unchanging in themselves ratherthan germs which will develop into the species of which they are the germs his languageseems to be closest to that of the Hermeticalchemical tradition (see above pp 37-9) Inalchemical works known to have been available to Hermann himself I have only been able tofind the word seminarium used applied to the elements taken together (eg Ps ApolloniusDe Secretis Nature f 1r ldquoOmne quod genitum ex naturis 4 calore videlicet et frigore humidoitem et sicco integraliter subsistere Omnia ex eiusdem seminarii germine proceduntrdquo)Even here however the identity semina= elementa could be presupposed and such anidentification is made explicit in for example a typical passage from a fifteenth-centuryalchemical work lsquothe seed of a male contains passive elements such as earth and water Thus our philosophical art is very similar to the way man is born Because as in Mercurythere occurs the natural conjunction of masculine and feminine seeds so by our art thereoccurs an artificial and similar conjunction of active and passive agents For the activeelements which are given the name of masculine seed are joined naturally with the passiveelements which are as it were the feminine seedrsquo (Bernardus Trevirensis The Mineralibus p46r-v) cf 63rB-Eraquo366 Ibidem

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Questi semi considerati piugrave avanti fondamenti e materia primariadi ogni cosa esistente in natura (60rH p 90) sono identificati coni ldquosimpla elementardquo ovvero con le quattro proprietagrave primarieraquo367Quibus ubi singula per ordinem assignasset primam atquesummam colamenti subtilitatem seorsum digessit in numerumpariter parem368 qui facillimus esset tam compositioni quamresolutioni mdash non solidum sed planum unde omnia solidaconficienda erant ipsumque primum prout princigravepi ratioexigebat mdash itemque impuriorem massam seorsum ad eundemmodum vocavitque superiorem ordinem essentiam hoc verosecundum tamquam sedimen quoddam substantiamappellavit369Ancora una volta lrsquoaccento egrave posto sulla logica della prioritagravee sul concetto di proporzione a dimostrazione di quantoquestrsquoidea sia lrsquoasse portante della riflessione di Ermanno circa la

compositio Tuttavia in merito a questo passo egrave necessario porrelrsquoattenzione sulla distinzione che egli introduce tra Essenza eSostanzalaquoEssentia and substantia are alternative translations for theGreek ουσία an abstract noun from the verb lsquoto bersquo Since lsquobeingrsquoor lsquoessencersquo itself had a wide range of meanings depending on the367 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 288368 Come osserva Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis p 251 laquoHermannrsquos reworkingof Platorsquos metaphor of the winnowing basket (Timaeus 52E-53A) together with his image ofthe refinerrsquos furnace once again suggests the alchemistrsquos laboratory The sediment whichforms in the filtrate is the baser material of the lower world (cf Daniel of Morley Liber deNaturis Inferiorum et Superiorum p 15 the inferior mundus is called the fex mundi) Theunusual word colamentum itself is used in writings of the medical corpus (eg Constantine trIsaac De Urina p 144 Urina est colamentum sanguinis)raquo Lrsquoespressione pariter parem inveceegrave ricondotta dallo studioso inglese al De Institutione Arithmetica (I 89) laquoA number pariterpar can be represented as a square of dots with sides equal Hermann is probably referringto the number four The seeds would seem to be spread out into a plane figure which is bounded by four corners[see also Euclid Elementa (tr Hermann) VII def V (numerus pariter par)]raquo369 De Ess I p 90 60rH-60vA Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuando ebbeassegnato a questi segni i singoli semi secondo un ordine suddivise la prima parte sottile(raffinata) del filtrato in un numero uniformemente pari che fosse piugrave facile tanto per lacomposizione che per la dissoluzione ndash non (una figura) solida ma piana da cui dovevanoessere fatte tutte le cose solide e il numero stesso doveva essere primo secondo quantoesigeva la logica della prioritagrave ndash e ugualmente separograve allo stesso modo la massa piugrave impura echiamograve la serie superiore ldquoessenzardquo invece chiamograve ldquosostanzardquo questa seconda che era percosigrave dire un sedimentordquo

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particular authorrsquos philosophical standpoint it is not surprisingthat essentia in one work could mean something very differentfrom substantia in another However I have not have foundanother instance of essentia and substantia used consistently ascomplementing terms within one work as is the case in the DeEssentiis The plural form mdashEssentiemdash has for Hermann adifferent meaning directly derived from Boethius and almost iqprincipia

Essentia (in the singular) is the lsquomatterrsquo of both (i) thechangeless part of the universe and (ii) the rational soulSubstantia is the lsquomatterrsquo of the changeable part of the universe Aswe have seen Hermann deliberately avoids the concept of a lsquofifthessencersquo as the matter of the changeless part of universe but onecan see how the term quinta essentia could influence his choice ofEssentia for the matter of the upper universeraquo370Egrave sicuramente originale lrsquoutilizzo del termine essentia inquesta duplice accezioneLrsquoEssentia rappresenterebbe quindi il mondo celesteregione eterna ed immutabile caratterizzata dalle medesimepeculiaritagrave dellrsquoIdem mentre la substantia indicherebbe il mondosublunare soggetto a mutamento e corrispondente al DiversumIl Creatore infatti laquoldquofiltrardquo la massa dei semi separandone laparte alta che egrave la piugrave sottile e che costituisce lrsquoessenza dallaparte bassa definita efficacemente sedimento che rappresenta lasostanza Lrsquoidea che il Creatore produca il cosmo (hellip) filtrando lamassa degli elementi semplici per separarne la parte sottile cheviene condotta in alto dalla parte grossa che rimane in bassosembra essere una ripresa dellrsquoazione del Creatore vista nel Desecretisraquo371Secondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia dunquein questa pagina del De Essentiis ritroviamo proprio una dellespecificitagrave del De secretis vale a dire quella secondo cui il Creatoreproduce il cosmo operando come un alchimista Questo precetto egraveespresso precisa la studiosa napoletana laquocon un preciso lessico370 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit pp 52-53 Sulriferimento a Boezio cf le pp 241-42 del Commentario del De Essentiis Ed Burnett ed il sect 3del presente capitolo371 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 290 Per il De secretis Cf f 9r laquoquodliquidum et subtile videbatur omnino ad extremum versus collegitraquo per lrsquointerpretazione delbrano si rimanda alle pp 47-54 del testo di Pinella Travaglia

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che rimanda allrsquoesperienza alchemica (ldquosubtilitatem colamentirdquoldquosedimenrdquo)raquo372Una volta assegnati questi il Creatore esaminograve poi mdashcontinua Ermanno mdash quali mescolanze di questi semi fosseropossibili per realizzare la generazioneVedeva infatti che la generazione si verificava solo tramitelrsquounione di affezione (actio) e passivitagrave (passio) Poicheacute talecommistione non poteva avvenire tra semi dello stesso sessodistinse i semi cosigrave da riconoscere quelli che trovava nonmescolati e che evitavano ogni associazione appartenenti quindinecessariamente allo stesso sessoAllo scopo che inoltre le serie di ciascuna delle due partifossero uguali (pares) entrambe cioegrave nel rispetto di puntiterminali e intervalli furono creati due gruppi dello stesso sessomentre fu conferito ad un terzo (gruppo) dello stesso (sesso) ilpotere di unione In questa maniera la perfezione di ognigenerazione sarebbe stata contenuta da due volte tre gruppi373 iquali rappresentavano conformemente alle prime specie delleessenze i fondamenti di ogni molteplicitagraveProprio circa questrsquoaspetto nel frammento ritrovato da M LColker ndash che quindi non egrave presente nellrsquoedizione di Ch Burnett ndashcompare una glossa importante

372 Ibidem In nota lrsquoautrice ricorda che di laquofeccia degli elementiraquo parla anche Adelardo diBath uno dei primi traduttori di testi arabi (prima metagrave del XII sec) considerato fra ipionieri della scienza naturale nel medioevo cf G SARTON Introduction to the History ofScience Baltimore 1927 I p 534 L THORNDIKE A History of Magic and Experimental ScienceNew York 1928 I pp 100 e 468 CH BURNETT Adelard of Bath An English Scientist andArabist of the Early Twelph Century laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987) Cf inDe Eodem et Diverso op cit p 10 laquoSed nec faex illa elementaris ad plenum potest hoc decusabolereraquo Sullo stesso tema cfr anche D VON MORLEY Liber de naturis inferiorium etsuperiorum (Ed K Sudhoff) Archiv fuumlr die Geschichte der Naturwissenschaften und derTechnik Band 8 Leipzig 1917 p 15373 Come opportunamente segnalato da Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis a p 251laquofor the generative significance of 2x3 see Martianus Capella VII 736 (the number 6) ldquoHicautem numerus Veneri est attributus quod ex utriusque sexus commixtione conficitur id est extriade qui mas quod impar est numerus habetur et dyade quae femina paritate nam bis ternisexis faciuntrdquoraquo

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Nella tabella sottostante confronteremo i due testi al fine dievidenziare gli elementi innovativi presenti nel frammentopubblicato nel 1986

La glossa aggiunta nel frammento Colker (60vC) include itermini resolutio (che normalmente egrave lopposto di compositio) edesctructio In base a tale testo i fundamenta sono alla base nonsolo della generazione ma anche della risoluzione e delladistruzione delle cose Mentre queste esistono perdura in esse laproporzione (temperamentum) tra il momento iniziale dellacompositio e quello conclusivo della resolutio Ermanno continuaosservando che come per la generazione sono sufficienti dueelementi originatori (ovvero i fundamenta) cosigrave lo stesso numerodi princigravepi opposti a quelli che fanno sussitere la generatio egraverichiesto per il movimento contrario ovvero quello della resolutioo destructio In sotanza afferma Eramanno la dissoluzione nonpuograve prescindere da una proporzione armonica iniziale la quale asua volta sembra richiedere la combinazione di due elementiopposti

Lrsquoedizione Burnettriporta il testo fino aiuxta primas

essentiarum species omnismultitudinis fundamenta

Il frammento di MLColker introduce la seguenteaggiuntafundamenta ut non solum

generationi quin immo et resolutionidestructionique sufficerent quorumtemperamentum medios etiam motuscontinuaret Nam siquidem duotantum generationi sufficiebant incontrarium motum totidem illiscontraria conveniebant quodoppositionis genus necessariumutrorumque temperamentumexigebat1

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Occorre inoltre osservare che i fundamenta374 sono daintendersi a tutti gli effetti come entitagrave conformi alle essenze dalmomento che ne rispettano la struttura Essi vanno intesi come ifondamenti costitutivi della realtagrave materiale e sono strutturati traloro in base a due estremi nel caso specifico la generazione e ladissoluzione delle coseSenza dubbio la glossa in questione appare assolutamenteconforme allo stile di Ermanno anche se egli non usa altrove iltermine destructio come opposto di generatio bensigrave il terminecorruptio Comunque destructio egrave la comune traduzione deltermine arabo fasaf nella versione vulgata del De magnisconiunctionibus tradotto da Giovanni di SivigliaSembra che Ermanno riproponga in micro anche sul pianodella costituzione degli enti materiali il medesimo schema in baseal quale la generazione si delinea come il momento inziale e ladissoluzione come quello conclusivo tra questi vegrave il momentopotremmo dire dellesistere che egrave caratterizzato dalmantenimento della proporzione armonica cessata la quale si hala dissoluzione375Potremmo rappresentare questo concetto secondo loschema seguente376

Medii motus

Generatio Destructio

TemperamentumNon egrave difficile cogliere in questo modello la struttura difondo del pensare neoplatonico di Ermanno poicheacute aldeterminarsi di livelli materiali del reale corrisponde ilmoltiplicarsi dei piani in base ai quali si articola il mondo della374 Egrave doverosa una riflessione sul concetto di fundamentum che in questo primo Libro egraveinteso da Ermanno in termini al contempo fisico-metafisici mentre nel secondo Libro avragraveuna connotazione naturalistica A conferma di come il filosofo dalmata come abbiamo avutogiagrave modo di ribadire prediliga un doppio registro interpretativo375 Ermanno che in questo frammento ha presente probabilmente Aristotele usa il terminedestructio in antitesi alla generatio Come segnalatomi da Ch Burnett infatti egli non usa maiil termine corruptio preferendo a questrsquoultimo quello di destructio376 Ringrazio il Prof Burnett per i preziosi suggerimenti fornitimi circa lrsquoelaborazione diquesto punto Lo schema riportato e alcune importanti riflessioni ad esso correlate infattisono frutto di una riflessione condivisa scaturita durante un incontro avvenuto a Londra nelquale ci siamo occupati di comparare la sua edizione critica con il frammento di Colker

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generazione Lrsquoimperfezione di questrsquoultimo esige di fatto lapresenza di un termine intermedio che faccia da ponte tra dueopposti Pertanto ha ragione Colker quando scrive chelaquofurthermore the newly discovered leaves offer reading differentfrom those in all the other and many of the divergences aresubstantial and even spectacularraquo377 In effetti egrave davverospettacolare il modo in cui Ermanno gioca sottilmente con alcuniprincigravepi quali quelli per esempio di proportio e moderatiodivertendosi a disegnare schemi sempre piugrave articolati cherappresentano in una forma che si fa man mano piugrave composita ilrapporto tra lrsquouno e il molteplice oppure come potremmodiversamente dire in questo contesto tra il tutto e una sua parteCiograve che colpisce piugrave di ogni altra cosa il lettore del DeEssentiis egrave il procedere prospettico dellrsquoindagine ermanniana laquale avanza lentamente nella comprensione della realtagraveaggiungendo ogni volta un tassello mancante riuscendo tuttavia ariconnettere in modo irreprensibile ogni nuova scopertaallrsquoassetto generale dellrsquoargomentazione senza produrre nelsistema alcuna discrepanza Il tutto in una prospettiva armonicaCome acutamente sottolinea Ch Burnett nel Commentario al DeEssentiis riferendosi alla creazione da parte di Dio della materia edella forma egrave come se Dio stesso portasse laquothe elements of theuniverse which are stamped with distinguishing marks andarranged into a higher order (Essence) and lower order(Substance) Beyond the Timaean language of this section and thedisclaimer of dualism (matter is not pre-existent) there appearsin Hermannrsquos drama an analogy at a cosmic level of biologicalreproductionraquo378 Effettivamente sembra che il filosofo dalmata377 ML COLKER A newly discovered manuscript op cit p 218 Purtroppo non saragrave possibilein questa sede analizzare in modo esaustivo tutte le integrazioni presenti nel frammentopercheacute ci allontaneremmo troppo dallrsquoargomento specifico che stiamo trattando ma neevidenzieremo gli aspetti piugrave significativi in relazione esclusivamente al nostro tema378 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 249 Il curatoresottolinea ancora sempre in questo passaggio come il mondo creato diventi laquoGodrsquos consortWhen He impregnates the universe with His semen (60rG iecit semina cf 73vF-G) theconsort herself acquires substance It is significant that Hermann does not use the wordslsquocreatersquo or lsquomakersquo in this context and chooses the word semina for the elements Moreoverthe semina themselves are potent only in that they reproduce through mixing (60rGcommiscendi potentia virtutisque generative) and therefore must be masculine and feminine(60vB) To ensure perpetual generation the masculine and feminine seeds are arranged sothat same sexes are not juxtaposed Three sets of masculine seeds match three sets of

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riproponga sul piano della composizione materiale lo stessomeccanismo generativo che riscontriamo nella regionedellrsquoEssenza Ancora una volta possiamo cogliere un virtuosismosia filosofico sia linguistico di Ermanno il quale ldquori-producendordquo ilmedesimo schema tanto nel mondo celeste quanto in quellosublunare sembra richiamare lrsquointima correlazione che sussistetra queste due regioni mostrandola sia in termini dipartecipazione sia di copia vale a dire di ri-produzione Sefissassimo la struttura del mondo sublunare in una foto-immagine ne ricaveremmo infatti su scala minore unarappresentazione ridotta del mondo superiore a partireovviamente da un livello ontologico inferioreErmanno invero nel descrivere i semina li chiama oltre chelaquoelementa simplaraquo o laquouniversalia elementaraquo anche laquominimasparticulasraquo essi si configurano come gli elementi primi e piugravepiccoli che concorrono alla composizione di un corpo e siidentificano con le qualitagrave primarie caldo freddo secco e umidoQuesti tuttavia non rappresentano solo laquola materia ma anche laforma delle cose379 in quanto il Creatore assegna a ciascuno diessi un ordine definito e un ldquosegno specificordquo Se dunquenellrsquoordine della formazione della materia cioegrave nella creazione deicorpi naturali i semi costituiscono le quattro qualitagrave primarie inquello che Burnett chiama laquolrsquoordine delle causeraquo380 (dovetroviamo i princigravepi della causalitagrave) essi laquorappresentano la materiae la forma delle cose (hellip) Primi nella composizione e ultimi nellarisoluzione essi sono il fondamento di ogni mistione I semi cioegravele quattro qualitagrave elementari costituiscono cosigrave come nel Desecretis lrsquounica trama materiale a partire da cui lrsquointero cosmodagli astri ai minerali egrave formato e ad essi egrave affidata lrsquounione ditutte le parti del cosmoraquo381I semi rappresentano quindi la materia prima da cui derivaogni composizione e si configurano come lrsquounione perfetta diforma e materia in quanto alla componente materiale dei semina

feminine seeds Only the third set (those seeds in Substance) have the potential for mixingEssence remains unchangingraquo379 Cf De Ess I p 92 60vC Ed Ch Burnett passo citato anche da Pinella Travaglia laquoHecitaque semina easque notas si quis rerum materias et formas esse concipiat eum recte arbitrariopinorraquo380 Cf lo schema offerto da Ch Burnett a p 10 della sua Introduzione al De Essentiis op cit381 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 288-289

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si aggiunge quella formale dei segni Sono delle particelleelementari prime nella composizione e ultime nella risoluzioneche ldquoprendono formardquo attraverso i signa presenti nella mentedivinalaquoLrsquounione della forma alla materia ndash ossia dei segni ai semi ndashnon egrave quindi una translatio formae ma una in-formazione dellamateria e dunque non si tratta del trasferimento di una (nuova)forma bensigrave del possedere una condizione piugrave che translatioformae egrave definibile come transmutatio materiaeraquo382Queste riflessioni sono importanti percheacute Ermanno quiintroduce proprio a partire dal rapporto forma-materia unanuova sfumatura circa il tema della differenzaDal momento infatti che la materia egrave informe ed egrave quindiuguale per tutti i corpi noi possiamo distinguere una cosa solo inrapporto a ciograve che la differenzia dalle altre cioegrave in base alla specielaquoOgni differenza infatti deriva dalla specie o dal numero e ledifferenze della specie derivano dalla proprietagrave della forma Allorasi puograve sostenere che il genere delle cose egrave costituito dalla materia(distinta tra Essenza e Sostanza) mentre la specie egrave data dallaforma cosigrave come lrsquoindividuo da cause esterne che derivano dallacausa movente Cosigrave come la materia recepisce numerose formeallo stesso modo la forma sembra accettare numerosi segniindividuali i quali differiscono poco nella forma e ancor menonella materia e si distinguono secondo la propria natura e certeproprietagrave individuali che li rendono molteplici ma noncompletamente differenti La dottrina della pluralitagrave dei segninella forma sembra dunque fondare la diversitagrave formale allostesso modo in cui la pluralitagrave delle forme fonda la diversitagrave deicorpi risultanti dallrsquounione di questa con la materia (hellip) Perciogravesecondo Ermanno la materia contiene in potenza tutte le forme esi attualizza una volta congiunta alla forma dunque la materia egrave ilsostrato universale di tutte le cose sussistenti Lrsquoorigine di tutte leforme invece egrave la pura e semplice forma della Divinitagraveraquo383Tutte le possibili forme derivano dunque da unrsquounica formaLrsquoelemento realmente distintivo egrave quindi la forma382 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile tesispecialistica discussa presso lrsquoUniversitagrave di Siena relatore profssa Michela Pereiracorrelatore profssa Paola Bernardini nellrsquoAnno Accademico 20102011 p 78383 Ibid pp 79-80

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I segni pertanto determinano la differenza e garantiscono lamolteplicitagraveAbbiamo visto come lrsquoArtefice dellrsquouniverso divise i semi inuna parte piugrave alta e in una piugrave bassa appunto lrsquoEssenza e laSostanza La prima egrave lrsquoelemento attivo lrsquoaltra egrave lrsquoelemento passivodella generazione del cosmoOmnem illam seminum massam in partem superiorem etinferiorem divisit prudentissimus artifex substantiam etessentiam ut dictum est appellans quo prompte hinc indecoirent actus et passiones384 in omnem rerumgenerationem385Lrsquoessenza dunque influenza la sostanza e questrsquoaspettoindica unrsquoaltra peculiaritagrave del pensiero di Ermanno che in questainterpretazione egrave assai originale pur mutuandola in parte dallesue fonti arabeCome opportunamente osservato da Pinella Travagliainfatti se il filosofo dalmata trae come abbiamo visto dal De

secretis lrsquoidea che laquoil Creatore divida la massa primordiale in unaparte superiore e in una inferiore egrave invece dovuta alla suainterpretazione lrsquoidea che la causalitagrave che intercorre tra questedue parti vada dallrsquoalto verso il basso Nello schema di Ermanno egravemolto chiaro che lrsquoessenza cioegrave il mondo astrale e in particolare ilcielo dello zodiaco egrave sempre e soltanto attiva mentre la sostanzacioegrave il mondo sublunare egrave sempre e soltanto passiva tutti ifenomeni naturali sarebbero cosigrave prodotti dallrsquoazione dellrsquounasullrsquoaltraraquo386Nel testo di Apollonio al contrario la produzione deifenomeni naturali avviene tramite unrsquointerazione tra i due mondie quindi una reciproca azione causale387384 Come segnalato da Ch Burnett a p 264 del Commentario nellrsquoIntroductorium I 2 (a5v) diAbū Macshar crsquoegrave scritto ldquoex quo actu et passione (ie of the upper and lower worldrespectively) mundi materiam permixtio fit generationum omnium materrdquo A testimonianza dicome Ermanno sappia fondere al meglio quanto appreso dalle sue fonti piugrave importanti sianoesse chartriane ermetiche o arabe385 De Ess I p 112 63rB Ed Ch Burnett386 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291387 Questo concetto egrave espresso con grande chiarezza come segnalato da P Travaglia in unaltro testo di Apollonio la Tabula Smaragdina esplicitamente citata da Ermanno laquoSuperiorade inferioribus inferiora de superioribus prodigiorum operatio ex unohellipraquo Cf De Secretis f 31r

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laquoEgrave allora interessante rilevare come pur accogliendo dal Desecretis lrsquoidea di una fondamentale unitagrave del cosmo ricondotta alfatto che esso egrave interamente costituito dalle medesime qualitagraveelementari lrsquoautore del De Essentiis abbia utilizzato questo stessoprincipio per esprimere una idea di causalitagrave di tipo verticale eunilaterale molto diversa da quella espressa dal De secretisraquo388Resta da definire in che modo vengono strutturate lrsquoEssenzae la Sostanza e che tipo di relazione si instaura tra queste dueregioni

Primum itaque substantiam amplectens quoniam ipsa seminaeiusmodi dederat ut partim mascula partim essent femineanec in eodem sexu ullum copule videret consensumfragilemque substantiam nec posse nisi artissimis retinerivinculis ita ordinanda vidit ne aliqua in parte contraria sibiinvicem occurrerent quorum discordia amice fidei pactoobstaret389Dio dunque allrsquointerno della Sostanza fece una parte di semimaschile e una femminile laquoin modo che fossero combinabiliassieme Una volta uniti secondo una disposizione particolare Diofece sposare le singole misture di ciascun seme disponendoletutte nella piugrave desiderabile forma quella sferica In questo dandoforma sferica alle singole misture il mondo sublunare eracompleto dei suoi quattro elementi ndash terra fuoco aria acqua ndashciascuno situato circolarmente sullrsquoaltroraquo390I semi furono sessuati affincheacute quindi potesse avvenire lagenerazione391 laquoAnche in questrsquoaspetto cioegrave nellrsquointerpretare ilprocesso di formazione in termini di riproduzione animale e lrsquoideache questo avvenga grazie allrsquoaccoppiamento tra qualitagraveelementari sessuate vi egrave un legame con il De secretis giagravesottolineato da BurnettPer quanto riguarda poi la determinazione di quali semisiano maschili e quali femminili Burnett fondandosi su 60vB-C p

388 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291389 De Ess I p 112 63rB-C Ed Ch Burnett390N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81391Nel descrivere la compositio che rappresenta il primo movimento di Forma e MateriaErmanno riprende laquothe lsquodramarsquo (interrupted at 60vC)raquo (Cf Ch Burnett Commentario al DeEssentiis p 264) e mostra nel dettaglio come si formano lrsquoEssenza e la Sostanza

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90-92 ritiene che maschili siano il caldo e il freddo e femminili ilsecco e lrsquoumido392Tuttavia mi sembra che non vi sia neacute in quellamenzionata da Burnett neacute in nessunrsquoaltra parte del testo unachiara posizione al riguardo E se da un lato Ermanno potrebbeaver inteso quella suddivisione aristotelicamente cioegraveconsiderando il caldo e il freddo come le due qualitagrave attive comeBurnett ritiene altrettanto probabile egrave che seguendo Apollonioegli abbia ritenuto il caldo maschile e il freddo femminile opiuttosto abbia ritenuto i semi essere maschili o femminili cioegraveattivi o passivi in base alle singole interazioni che avvengono divolta in volta tra lororaquo393In effetti in base agli elementi cheabbiamo a disposizione non egrave possibile sciogliere il dubbio Restail fatto perograve che Ermanno in piugrave occasioni riferendosi allagenerazione si sia avvalso di uno schema in cui elementi di segnoopposto nel processo di attrazione reciproca danno vita ai corpiIn questo senso il frammento ritrovato da ML Colker egraveemblematicoInoltre a fondamento del sostrato materiale egrave posto ilsecco poi il freddo seguito dallrsquoumido e dal calore Ladisposizione stessa degli elementi che deve rispettare la logicadella prioritagrave secondo lrsquoordine della purezza fa pensare ad unosviluppo del dinamismo causale su base naturalisticaCon lrsquoorganizzazione dei quattro elementi fondamentali dicui si compone la Terra la descrizione della compositio del mondosublunare egrave cosigrave terminata Ermanno in seguito passa adanalizzare la relazione che sussiste tra lrsquoEssenza e la Sostanza Inessa si trovano il doppio delle coppie dei semi elementari perciograveDio laquole ordinograve in modo armonico e proporzionato alla serie dellaSostanza secondo la ldquoproporzione egualerdquo euclidea Gli elementidellrsquoEssenza e della Sostanza risultano quindi essere gli stessi magli elementi dellrsquoEssenza non possono mescolarsi tra loro e quindinon possono generare alcun cambiamento nella sfera celesteInfine il guscio estremo dellrsquoEssenza venne diviso in dodici parti ndashlo Zodiaco ndash a ciascuna delle quali egrave assegnato un particolareelementoraquo394392 CH BURNETT Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 277393 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 292-293394 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81

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Nel mondo sublunare quindi i semi si mescolano tra loromentre nella parte superiore del cosmo ciograve non avviene affincheacutenon si verifichi alcuna alterazione degli elementi che lacostituiscono questo anche in virtugrave dellrsquoattrazione che il mondosopralunare esercita sulla parte bassa dellrsquouniverso contribuendoin tal modo alla formazione dei fenomeni naturali La generazioneinfatti puograve darsi solo tra un elemento passivo e uno attivo laSostanza che egrave divisa in quattro parti rappresenta lrsquoelementopassivo lrsquoEssenza invece suddivisa in otto parti egrave lrsquoelementoattivo Dal loro intreccio ha origine la genitura secondariaSecondo questo schema i pianeti e le stelle agiscono quindi sumateria e formaLo Zodiaco rappresenta lrsquoottava sfera che egrave la parte piugrave altadellrsquoEssenza ed egrave divisa come giagrave osservato in precedenza indodici parti che corrispondono alle dodici costellazionilaquoIn esso che rappresenta la parte piugrave attiva dellrsquouniverso egravecontenuta ogni cosa che avviene nel mondo sublunare tramite lamediazione delle sfere dei pianeti Anche questa parte vienesuddivisa secondo la composizione elementare alle due estremitagraveci sono rispettivamente il caldo-secco e il freddo-umido nel mezzoil freddo-secco e il caldo umidoraquo395La disposizione dellrsquouniverso seguiragrave esattamente lo stessoordine sulla base di queste tre regioni del cosmo che abbiamodescrittoIllustrata la composizione dei corpi infatti Ermanno passa aspiegare il modo in cui lrsquouniverso viene a disporsi laquoOne basicdistinction that he makes is between the universersquos lsquocompositiorsquowhich is the mixture of its ingredients and lsquodispositiorsquo which isthe shape and spatial relationship of its partraquo396Si tratteragrave di vedere lrsquoorigine dellrsquoorganizzazione spazialedel cosmo e le leggi che regolano i rapporti tra le singole parti chelo costituiscono le quali come vedremo seguono un principio diarmonia e proporzione che resta lrsquoelemento piugrave solido su cui sifonda qualsiasi legame395 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295396 CH BURNETT The Blend of Latin and Arabic Sources op cit p 43

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77 LLrsquorsquooorrggaanniizzzzaazziioonnee ddeellllrsquorsquouunniivveerrssoo llaa ddiissppoossiittiiooErmanno suddivide lrsquouniverso in tre regioni ognuna dellequali corrisponde ai tre ordini sopradescritti1) Una parte superiore costituita dallrsquoOttava sfera in cui sitrova lo Zodiaco corrispondente al mondo sopralunaredefinita anche Idem2) Una parte inferiore costituita dalla Terra ovvero ilmondo sublunare definita Diversum3) Una parte intermedia formata dai pianeti chiamataMediumPer la descrizione delle tre macro-sezioni in cui egrave suddivisolrsquouniverso e che ne formano la struttura riporteremo la pregevolesintesi operata da Ch Burnett nel Commentario al De EssentiisData la complessitagrave della trattazione ed il modo articolato in cuiErmanno sviluppa questo tema sarebbe veramente difficileriuscire a fare meglio Allrsquointerno di ognuna delle zone infatti ilfilosofo dalmata introduce ulteriori stratificazioniNel descrivere la costituzione dellrsquoUniverso egli scrive unpiccolo trattato di astronomia in cui i riferimenti a TolomeoEuclide Abū Malsquoshar MashalsquoAllah Teodosio al-Battani DoroteoEraclide Pontico Aristotele e Platone srsquointrecciano egregiamentefino a rappresentare un vero e proprio saggio astronomicocompleto delle maggiori teorie ed autoritagrave fino ad alloraconosciute397Il filosofo dalmata elabora un sistema in cui laquoltGodgt sets theuniverse in motionmdashor rather he makes the upper parts of theuniverse move whilst the lower parts remain stationary hencecausing a state of tension which can only be resolved by aharmonious bond between the two sets of parts (63vB)raquo398

397 In questa sede non egrave possibile approfondire ulteriormente questo punto per unaconoscenza piugrave articolata de quale e per inquadrare al meglio il rapporto tra la concezionedellrsquouniverso di Ermanno in relazione a Platone Aristotele Doroteo Eraclide Pontico AbūMacshar al-Battani e Tolomeo si rimanda a CH BURNETT Commentary of De Essentiis op citpp 52-55 ID Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century Western Philosophy opcit p 393-5 Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 43-169 e S KUTLESA CroatianPhilosophers op cit pp 58-70398 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 267-268

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Allrsquointerno di questa tensione poi i pianeti svolgono la propriaazione di mediazioneIl vincolo che tiene insieme la compagine di ognicomposizione egrave lrsquoamoreSecondo questo schema generale Ermanno ripropone sulpiano cosmologico lo stesso modello presentato a proposito dellacompositio in cui due opposti subiscono la mediazione di unelemento intermedio il quale a sua volta regola e rende possibilelo sviluppo della causalitagrave naturalelaquoInter duas extremitates media interposita suntraquo399

Medium

Idem Diversum

Amor

In omni rerum constitutione tenacissimum compaginisvinculum amor Videtur autem is amor mdash ut quam proximedescribam mdash internus quidam consortium unanimitatishabitus in mutuum inter sese invicem obsequium Quiquoniam prorsus diversis penitus alienus (prorsus enimdiversa dicimus que aut omnino diversorum generum aut subeodem genere longissime ab invicem distant) eiusmodimedium interponi conveniebat quod extrema fere maxime abinvicem distantia mediante huiusmodi vinculo conciliaret400Lrsquoelemento di mediazione dunque non fa altro che conciliarela natura completamente differente che contraddistinguelrsquoIdentico e il Diverso In questo senso lrsquoamore egrave consideratolrsquounico legame in quanto si configura come il nesso piugrave forte inassoluto capace di superare la differenza e generare al suointerno la costituzione delle cose401 Questo precetto serve a

399 De Ess I p 126 65rB Ed Ch Burnett400 Ibid p 128 65rE-F401 Sullrsquoimportanza di questa riflessione di Ermanno dovremmo soffermarci a lungo Inquesta sede tuttavia non ci egrave consentito farlo possiamo solo segnalarlo come spunto basilareper eventuali lavori futuri Qui ci limitiamo a ribadire che il filosofo dalmata introduceallrsquointerno del suo progetto di sviluppo cosmologico elementi naturali elevandoli ad unrango superiore percheacute risultino agenti attivi nel processo generativo

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sottolineare che tra le due estremitagrave non vrsquoegrave alcuna forma dicomunicazione direttaPer il filosofo dalmata infatti che in questo si rifagraveesplicitamente ad Abū Malsquoshar egrave fondamentale che lrsquoordinesuperiore non sia in alcun modo contaminato dalla caducitagrave diquello inferioreEcco percheacute subito dopo precisa che si debba stabilirecome medium un corpo che non sia neacute assolutamente uguale neacuteassolutamente diverso rispetto ai due estremi laquoe perciograve egrave dinatura doppia ndash sia differente sia concorde con estremi tantodiversiraquo In tal modo mentre si allea con uno respinge lrsquoaltro inmaniera proporzionataSic ergo cum extremorum alterum eiusdem esset naturealterum diverse medium ex mixta confectum est mdash alterisubstantie natura cognatum alteri nature quadamproprietate concedens Quod enim divina sunt corpora celestisnature est quod tam diversi motus inferioris mundi necessitashabebat quo hebetem hunc trahentia in omnem genituremotum concitarent402Posto che un tale movimento possa avvenire solo tramite unrapporto di ldquoaffetto naturalerdquo tra il mondo superiore e quelloinferiore la realizzazione di ogni genitura sta nellrsquoautoritagrave di unpotere che agisce e sostiene La forza piugrave intesa di tutte egrave la vis

agitativa che attiva ogni virtus agitans Per tale motivo laquoDio posenel mezzo dei lsquomediatorirsquo il piugrave grande tra tutti i corpidellrsquouniverso stabilendo completamente in esso lo stimologenerale della potenza attivatriceraquo Ermanno si sta riferendochiaramente al sole che grazie alla sua forma la quale lo rendeuguale in ogni direzione puograve illuminare tutte le cose allo stessomodo pur se ubicate in postazioni diverseAl sole furono affidati nondimeno in auxilium universitatismoderationi secretariis numero IX403Le determinazioni appena esposte ci aiuteranno a capiremeglio la struttura dellrsquouniverso proposta da Ermanno di cuitratteggeremo gli elementi essenziali402 De Ess I pp 128-130 65rF-G Ed Ch Burnett403 Ibid p 130 65vA

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laquoThe outer extreme of the universe is constructed out ofthree spheres which embody the Platonic principles of the Samethe Different and the medium respectively (63vF-G 64rD) Theequator of the Different sphere is the ecliptic divided into thetwelve signs of the Zodiac the movement of the Different sphereis entirely dependent on the movement of the Same The equatorof the third sphere is once again the ecliptic but the third spherehas a very slow revolving movement of its own It is on this spherethat the fixed stars (including the visible signs of Zodiac) areplaced Its movement is an eastward movement of the fixed starswhich was hypothesized to explain the observed advance of thevernal point with respect to the fixed stars (lsquothe precession of theequinoxesrsquo)raquo404Il movimento della sfera del Diverso dipende quindiintegralmente da quello della sfera dellrsquoIdentico mentre la terzasfera sulla quale si trovano le stelle fisse si muove molto pocoI semi elementari formanti lrsquoEssenza sono stati disposti daDio in maniera tale da non mescolarsi e da non far variare quindila sfera celeste laquoA questrsquoordine corrispondono i cieli dei pianetiNella parte piugrave bassa dellrsquoEssenza il Creatore ha collocato ciograve che egravecontrario alle parti piugrave alte della sostanza (il caldo) cioegrave la sferadella Luna che egrave fredda-umida per moderare la forza del caloreSalendo sempre piugrave in alto nellrsquoordine ha posto la sfera fredda-secca (Mercurio) la sfera ldquotemperatardquo Venere e quella calda-secca(Sole) Questrsquoordine viene ripetuto unrsquoaltra volta e proseguendodal basso verso lrsquoalto seguono la sfera fredda-secca (Marte)quella ldquotemperatardquo (Giove) quella calda-secca (Saturno) e quellafredda-umida (ottava sfera)raquo405Al limite opposto dellrsquoordine superiore si trova la Terraimmobile e posta nel punto inferiore al centro della rivoluzionedellrsquouniversoLa terra presenta ulteriori suddivisioni A causadellrsquoeccessivo calore prodotto dal Sole e dai pianeti Dio infattilaquogirds that part of the earth which lies immediately beneath theecliptic with a moist substance (the Ocean) This substance isdrawn out so that it effectively divides the earthrsquos surface into404 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 268405 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295

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twelve equal parts From these parts the twelve winds blowHence the lower extreme of the universe has the same number ofdivisions as the outher extremeraquo406Dal momento inoltre che i semi elementari presenti sullaTerra laquosi uniscono tra loro in coppie di elementi che a loro volta simescolano con altre coppie elementari negli oggetti naturali deveesistere una parte di universo che si trovi in completo e perennemovimento Essa egrave lrsquoottava sfera Tuttavia questo movimento peressere comunicato alla Terra che si trova nellrsquoopposta condizionedi completa immobilitagrave necessita di un medium esso egrave costituitodalle sette sfere planetarie dotate di movimenti diversiraquo407Nessuno dei corpi celesti infatti si muove allo stesso modolaquoFastest are those bodies which are higher and are by naturelighter However observation showed that Mercury and Venus aresometimes closer to Earth than the Sun is and sometimes fartheraway Hermann accepted the hypothesis of Platorsquos studentHeraclides of Pontus that Mercury and Venus move around theSun and they together move around the Earth thus distancinghimself from Abū Malsquosharrsquos system However he did not totallyendorse Heraclidesrsquo system which proposes Earthrsquos rotation Onthe contrary Hermann claims that the Earth is stationaryraquo408Per Ermanno quindi i pianeti svolgono un ruolo davverocruciale per la formazione ed il corretto sviluppo del cosmolaquoThis part of the universe has in his opinion been neglected(68vB-D) partly because of its paramount importance insecondary generation He first establishes the necessity of themedium for the stages of generation which he has alreadydescribed the motion by which (a) single seeds are joined inpairs and (b) pairs of seeds are mixed to form natural objectsmust be instigated by the only part of the universe which is bynature in perpetual movementmdashie the outer extreme For themovement to be communicated from the outer extreme to earth amedium or lsquomediating bondrsquo whose essence is harmony isnecessaryraquo409406 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 274-275407 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81408 S KUTLESA Croatian Philosophers op cit 4 pp 67-68409 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276

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I pianeti che costituiscono il medium hanno dunque lafunzione di mediare tra lrsquoIdentico e il Diverso410 Essi cioegravetrasferiscono laquoil potere dellrsquoUguale dellrsquoottava sfera mediandolotramite i suoi diversi movimenti planetari con il Diverso delmondo sublunare Questa perpetua opera mediatrice delle sferecelesti comunica movimento e proporzione alla secundariagenitura e il cosmo egrave reso armonico dallrsquoAmore introdottonellrsquouniverso dallo stesso medium che concilia le qualitagrave propriedi ciascun estremo Il movimento dei corpi celesti genera lamusica delle sfere411 perpetuamente in cambiamento lapartecipazione dei pianeti a questa stessa musica fa si che i corpidel mondo inferiore seguano i movimenti del mondosuperioreraquo412Ermanno chiude cosigrave secondo un laquoexuberant finaleraquo413 ilprimo libroCome abbiamo visto Ermanno assume delle posizioni moltoimportanti anche dal punto di vista astronomico che sarannoconsiderate valide fino al XVI secolo laquoThus at the end of thesixteenth century Tycho Brahe extended Hermannrsquos system byclaiming that Mercury Venus Mars Jupiter and Saturn movearound the Sun and all of them together move around the EarthThis is the well-known Tycho Brahersquos geocentrical systemraquo414Nello sviluppo delle sue argomentazioni il filosofo dalmatautilizza un metodo dimostrativo di stampo matematico egeometrico del quale egrave possibile dedurre cinque assiomifondamentali410 Ž Dadić circa questo tema ben sottolinea come Ermanno fonda temi astrologici con lafilosofia naturale di Aristotele Infatti scrive laquoastrological influences fit quite well intoAristotlersquos system of transmission of influence from the prime mover to the terrestrialsphere Astrological correspondences can be understood well precisely through thisinfluence of the celestial sphere on everything terrestrial in Aristotlersquos natural philosophyBut this combination still requires an explanation of the mechanisms of these influences andits positioning within the system of natural philosophyraquo Z DADIĆ Hermann Dalmatin op citp 163411 Su questo affascinante tema cf CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of SympatheticVibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth articolo in corso dipubblicazione412 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit pp 81-82413 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276414 S KUTLESA Croatian Philosophers I op cit p 68 Su questo punto cf Anche Ž DADIĆHermann Dalmatin op cit pp 187-195

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laquo1) If the universe is to be immortal it must be boundtogether by firm bonds Firm bonds cannot exist between thingswhich are completely the same (for they would coalesce into eachother and lose their separateness) or between things which aretotally different (for they would never agree) Therefore amixture of the same and different is necessary2) The elemental seeds cannot be entirely the same as oneanother because then they would not produce the variety ofthings required in the world Therefore they have to bedifferentiated into four qualities () One way of doing this is tomake the qualities alternately masculine and feminine so thatonly pairings between opposite sexes are made3) The elements resulting from these pairings ndash fire airwater and earth ndash have to have the shape which ensures leastdisturbance from outside The most suitable is the sphericalshape4) The sublunary universe has to have the best possiblerelationship with the superlunary universe This can be ensuredthrough the ratio of the numbers of their respective parts Themost appropriate ratio is eight to four ()5) For there to be generation there has to be an active and apassive entity The active entity being more perfect must behigher in the universe the passive must be lower To be passiverequires immobility Therefore the lower part of the universemust be immobile To be active requires motion Therefore theupper part of the universe must be perpetually in movementSince the universe is perfect its movement it is one movementwhich is perfect in that it has no beginning or end- ie circularmovement Thus the whole universe is a revolving sphere Thelsquolowestrsquo point of a sphere it its centre and this as reasondemands is immobile The earth therefore is immobile at thecentre of a revolving sphereraquo415La prima parte del De Essentiis si chiude cosigrave in un quadro ditotale armonia e proporzionalitagrave caratterizzato dalla perfezionedel movimento circolare415 CH BURNETT Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century op cit p 394

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IIILA SECUNDARIA GENITURA E LA FORMAZIONE

DEL MONDO NATURALE

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Capitolo terzo

La secundaria genitura e la formazione delmondo naturale

11 IInnttrroodduuzziioonnee aallllaa qquueessttiioonneeLa struttura del cosmo che Ermanno elabora come abbiamoavuto modo di vedere risulta essere assai articolata ed incentratasu un dinamismo causale organizzato su piugrave livelli ontologiciTale struttura nel corso del secondo Libro del De Essentiissaragrave ulteriormente approfondita fino ad organizzarsi in modoancora piugrave complessoMentre nel primo libro dellrsquoopera infatti Ermanno presentala relazione tra la Causa Prima e le essenze che ne sono unaderivazione diretta semplificando il precetto per cui crsquoegrave unalegitima causa et ratio che fa tutto ciograve necessariamente come egrave ndash laqual cosa porta il filosofo a concentrarsi sulla individuazione dellecause piuttosto che a descrivere semplicemente gli effetti e irisultati ndash nel secondo egli si concentreragrave in modo specificosullanalisi di tutto ciograve che il principio di causalitagrave ha determinatoe fatto sussistereAbbiamo anche visto come di fatto le cose prodottepossono essere comprese in maniera piugrave profonda solo comerisultato della differenza che sussiste tra il Creatore e le cosecreateLa causa primordiale inoltre determina la creazione e lagenerazione che riguardano rispettivamente i princigravepi di ognigenitura e la materia primordiale per quanto riguarda tutte lealtre cose esse afferiscono alla causa secondaria la quale seguetuttavia le decisioni della causa prima Dai movimenti dellamateria primordiale derivano poi la secundaria genitura e i suoiprodotti

Quoniam itaque primordialis cause motus bipertitus mdash increatione et generatione mdash rursus et generatio bipertito

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subdividitur mdash in primariam et secundariam Ac creatioquidem huiusmodi principiorum generatio primaria mdashprimarum rerum ex huiusmodi princigravepis que semel natenumquam occident utpote ex prima perfectione compactesecundaria vero ex isdem princigravepis per primariam eorum quenascuntur et occidunt usque nunc tamquam ex residuisminutiis denuo confecta (hellip) Secundaria vero cum perprimariam discendat necessario vel tempore posteriorsuccedit mdash ut hii quidem vero cum reliquis cause sequentisquam assumpsit sibi arbiter in eis que secunde dignitatisessent perficiendis416Tutto ha origine dalla causa primaria ovvero il Creatore cheha realizzato le prime cose tramite se stesso mentre ha affidate leseconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla sua causasecondaria la quale lo assiste nellrsquoattivitagrave generativa eseguendoperograve tutto tramite la sua misura e il suo progettoCome la causa prima dunque si divide in causa primaria ecausa secondaria allo stesso modo la generazione si divide ingenerazione primaria e secondariaLa generazione primaria riguarda il cosmo ed egrave imperitura ecostante la generazione secondaria invece afferisce alla mundana

proles i minerali le piante gli animali e si riferisce a tutto ciograve cheegrave caducoA partire da queste considerazioni possiamo notare come ilfilosofo dalmata divida il cosmo stesso e quindi la natura in treparti attuando allrsquointerno delle singole regioni dellrsquouniversoulteriori differenziazioniLa stessa natura sembra dover essere divisa in tre partinellrsquoIdentico nel Diverso e nel Misto che se vogliamo possiamochiamare con lo stesso nome con cui Platone denomina ciograve cheindica lrsquoanima del mondo precisa Ermanno La naturadellrsquoIdentico egrave in un certo senso condizione uniforme pura e deltutto semplice la natura del Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua al suointerno fosse impura mentre la Mista egrave obbediente allrsquoIdenticoche muove il DifferentePoicheacute la suprema sommitagrave del mondo egrave della naturadellIdentico quella piugrave bassa e inferiore del Differente la media416 De Ess I p 110 62vF-G-H Ed Burnett

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del Misto la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agentela Differente soltanto passiva la Mista un composto di entrambe leforze e condizioniIn tutta la sua struttura quindi il mondo egrave visto comecostituito da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento E una parte inferiore piugravebassa che egrave il mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoapprocciarele categorie e gli esseri inferiori preferisce una lettura fisica Ilmondo verrebbe cosigrave analizzato a partire da due diverseprospettiveAbbiamo altresigrave sottolineato che Ermanno mira in base allasua prospettiva filosofico-teoretica a colmare le lacune lasciate daAristotele e Platone nella concezione dellrsquouniverso Il secondolibro del De Essentiis ha inizio infatti proprio con questoproposito egli riconducendo tale questione al rapporto tra lacausa prima e la causa secunda a testimonianza di quanto siapreminente il tema della causalitagrave scrive

Nam si recte memini quoniam a primordio tractatusdivisione data inter causam primordialem et secundariamomniumque primordialis cause motuum duobus generibusdivisis quorum alterum generatio que et ipsa deinde bipertitosubdivisa secundariam per primariam produci signavimusmerito secundarie cause officio omnes secundariegenerationis motus nature cognatione quadam omniumvidelicet auctoris arbitrio administrantur417Tuttavia argomenta il filosofo dalmata per esaminare inmodo del tutto completo la costruzione dellrsquouniverso egrave necessarioanalizzare il fondamento che egrave il vincolo della struttura di ognicomposizione Ermanno identifica questo fondamento con i

417 De Ess II p 150 68v-E Ed Burnett

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pianeti che nello svolgere la propria funzione mediatrice tralrsquoIdentico e il Diverso rendono possibile la composizione dei corpiPoicheacute dunque il medium secondo la sua visione risulta inmodo assolutamente primario il nodo della composizione inquanto da quello stesso hanno inizio correttamente tutti i motisuccessivi egrave meritevole di un cosigrave grande potere come si egrave giagraveaccennato allrsquoinizio del primo libroIn base a queste considerazioni egrave possibile comprenderepercheacute sia cosigrave centrale per Ermanno lrsquoanalisi del fondamento cheegrave alla base della comprensione del tutto ed il ruolo dei pianetinellrsquoassetto complessivo dellrsquouniversoResta dunque da indagare il fondamento che egrave il vincolodella struttura di ogni composizione questo nodo egraveimportantissimo per avere una visione completa del mondo Nelsecondo Libro programmaticamente Ermanno per realizzarequesto intento comincia ad indagare il concetto di naturaanalizzato da diverse prospettive le differenti cause che dannoorigine alle cose i movimenti che producono la composizionedelle stesse le categorie di tempo e spazio che ne rappresentanola condizione fondamentale e le diverse forme compositiveLa secundaria genitura rappresenta quindi laquoil processo diformazione delle realtagrave materiali governate dalla Natura Mentre ilI Libro tratta dellrsquoordine delle cause che danno vita al cosmo quisi vede la produzione materiale della realtagrave del mondo sublunarea partire dalla mistione degli elementiraquo418 Inoltre laquothroughoutbook II Hermann illustrates how individual planets elicit anddirect the movements of particular creatures within the lowerextremeraquo419 La secundaria generatio dipende dunque dalla causasecondaria e gli effetti del proprio movimento producono lasecundaria genitura La causa secondaria segue una ratio e unalegge ben precise A tale proposito scrive Burnett laquoFor there to bepermanency there must be a bond of the Same and the Differentand binding the Same to the Different is lsquoproportionrsquo420Proportion determines the form and preserves the unity of each418 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 298419 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 295420 Come riportato in nota a p 12 del De Essentiis dallo stesso Burnett egrave opportuno precisarenuovamente che laquoIn many contexts proportio should be translated lsquoratiorsquo the wordHermann used for lsquoproportionrsquo in its strict sense is proportionalitasraquo

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individual by being present (i) in the mixture of its ingredient(compositio) and (ii) in the shape of its exterior (dispositio)421Secondary generation can only take place in the loweruniverse Each individual in secondary genitura is brought intobeing by the laws of proportions For two proportions (ratios)which are in symmetry have the property through the laws ofmusic of influencing each other (just as if two strings are tuned tothe same pitch when one is plucked the other will vibrate)Therefore the proportions determining the individual can bechanged by the alteration of a set of corresponding ofproportionsraquo422Percheacute ci sia proporzione e la parte superiore del cosmoldquoinfluenzirdquo quella inferiore deve esserci quindi una differenza Egraveforte il modo in cui Ermanno sintetizza questo pensiero chesembra basarsi oltre che su base geometrica anche su leggi fisichescoperte perograve solo molti secoli piugrave tardiIn questo quadro si coglie in modo ancora piugrave marcato lafunzione determinante che svolgono i pianeti in quanto elementimedi nella gestione e conservazione dellrsquouniversoIn una siffatta prospettiva inoltre anche il tema dellacircolaritagrave ritroveragrave la sua massima espressione percheacute non avragravepiugrave solo una valenza metafisica e teoretica ma anche fisico-astronomicaComprendere la natura significa per Ermanno partire daltema del fondamento per poi ritornare ad esso dopo averloarricchito di ulteriori elementi Egrave davvero sorprendente ladisinvoltura con cui egli utilizza i punti nodali del suo sistema dipensiero principio di causalitagrave logica della prioritagravescomposizione della complessitagrave in elementi piugrave semplici eutilizzo della ratio come strumento di indagine capace altresigrave diconferire proporzionalitagrave e armonia al tutto trasformandoli neipunti fissi del suo argomentare ed articolandoli poi in una visionecomplessa ma chiarificatrice della realtagrave Questo percorsocircolare condurragrave alla piena comprensione del tutto e faragrave lucesui segreti dellrsquouniverso421 Avevamo introdotto questo stesso concetto nel sect 51 del Capitolo II cui rimandiamo perun eventuale approfondimento Tuttavia egrave necessario ribadirlo anche in questa sezionepercheacute strettamente legato al tema della secundaria genitura422 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 12

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22 CCoommee ooppeerraa llaa sseeccuunnddaarriiaa ggeenniittuurraa llaa lleeggggee ddii nnaattuurraaPer poter capire la realtagrave egrave necessario perograve come abbiamoaffermato pocrsquoanzi indagare il problema del fondamento perriuscirvi egrave opportuno definire innanzitutto in modo corretto ilrapporto che intercorre tra la natura e la sostanza A tal propositoErmanno osserva che come ha rilevato anche Cicerone risultadifficile dare una esaustiva e precisa definizione della natura423Perciograve occorre distinguere ciograve a cui il termine natura si riferisceIl nucleo filosofico fondamentale della riflessioneermanniana dunque risulta essere in questa parte delloperalrsquoanalisi della natura Essa viene indagata a partire da almeno duediverse prospettive una specificamente naturalistica(comprensiva anche di una riflessione di carattere medico e di unariflessione di carattere astronomico-astrologico) unaltra di tipofilosoficoPer comprendere questa lsquonaturarsquo infatti nota il filosofodalmata gli scienziati tentano di descrivere la natura di tutti icorpi in modo individuale ndash sia quelli dei cieli sia quelli del mondosublunare Perciograve la medicina concepisce il corpo umano comeuna mescolanza di cose naturali Se qualcuno tuttavia tentasse dispiegare questi diversi usi del termine dicendo che si tratta di unaparola usata troppo genericamente la quale abbraccia differenticoncetti e comprende diverse applicazioni sbaglierebbe dalmomento che lrsquoordine medico comprende fra le sue dicitureanche lsquocose contro naturarsquo e in questa accezione non crsquoegrave nulla checontraddice il primo concetto di naturaOccorre assumere perograve come imprescindibile punto dipartenza il fatto che Dio egrave lrsquoinizio e la fine di tutte le cose e che alla423 ldquoNaturam ipsam ut ait Tullius Cicero diffinire difficile est Quapropter dividendum in primisest ipsum nominis subiectum Nec enim ullo modo eadem substantie ratione coherere videturduorum quippe omnino solo nomine communicantium nature vocabulum assignari solet Alteroquippe modo qui nec Poetam latuit qui aitrsquoHanc deus et melior litem natura diremitrsquo Sic enimet Seneca lsquoQuidrsquo inquit lsquoaliud natura quam deus et divina ratio toti mondo eiusque partibusinsertarsquo Nam et lsquoidem utrumquersquo dicit sed lsquodistare officiorsquo Altero vero quo Plato universitatisanimam triplici natura componit quam phisici amplexi corporum omnium tam celestiumquam infernorum naturas sigillatim etiam assignare conanturrdquo A p 296 del Commentario alDe Essentiis Ch Burnett chiarisce che il passo di Cicerone richiamato da Ermanno (Naturaipsam diffinire difficile est) egrave presente nel De Inventione I 24 Il verso rsquoHanc deus et meliorlitem natura diremitrsquo invece egrave di Ovidio Metamorfosi I 21 Per quanto riguarda la citazionedi Seneca egrave contenuta nel De Beneficiis IV 71

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prima forma di generazione di cui Ermanno ha discussoampiamente nella prima parte dellrsquoopera424 ne segue unaseconda425 Il passo successivo da compiere egrave lrsquoesame della causasecondaria e dellrsquoobbedienza da prestare ldquoalla legge di naturardquoPertanto egli chiarisce prima di tutto il tratto distintivo dellanaturaEst igitur ut michi quidem rectissime constitui posse videtur natura

perpetua quedam426Tutte le prospettive devono quindi convergere nellaconcezione della natura come soggetto dipendente dalla sostanzae da ciograve che origina il movimento dal momento che lrsquounicacertezza che si possiede su di essa egrave il suo essere perpetua427Lrsquoessere perpetuo della natura si contrappone dunqueallrsquoeternitagrave di Dio Questa distinzione come sottolinea TullioGregory laquotra eterno e perpetuo ebbe una larga fortunanellrsquoambiente di Chartres che trovava in essa la possibilitagrave diconciliare lrsquoassoluta onnipotenza e trascendenza di Dio conlrsquoinfinitagrave temporale del mondoraquo428Tale riflessione egrave perfettamente in linea con il modo diargomentare del filosofo dalmata il quale infatti introduce lastessa differenza allrsquointerno della genitura dividendola in unaparte invariabile e quindi fissa e in una mutevole perciograve variabilee soggetta al tempo Ancora una volta Ermanno gioca sulla dualitagraveinstaurando numerose corrispondenze fra i fenomeni fisici e424 Per un approfondimento su questo aspetto si veda tutto il capitolo precedente425 Sembra quasi che Ermanno voglia convincere anche gli scienziati e gli astrologici dellaVeritagrave per cui allrsquoopera di persuasione teologica approntata nel primo Libro ne segue unaseconda di matrice prettamente fisica rivolta agli esperti dei fenomeni naturali edastrologici426 De Ess II p 152 69r-A Ed Burnett427 laquoNature is the process in every creature of reproducing and preserving the species Thisprocess in that it is going on inside the creature comes about by the interaction of theelements themselvesmdashwhich either share a quality (similia [elemental]) or have no qualityin common (contraria [elemental]) Hermann describes this intrinsic force in more detailbelow 75rG-Hraquo Cf CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op citp 297 In questa stessa nota il curatore riporta lrsquoutilizzo della nozione di natura che fannoGuglielmo di Conches e Clarembaldo di Arras le cui elaborazioni sono simili a quelle diErmanno mostrando altresigrave come in realtagrave tutte queste definizioni della natura derivino dafonti di origine medica428 T GREGORY Anima mundi op cit p 55

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quelli astrologici senza tuttavia pregiudicare lrsquoarmoniadellrsquouniverso33 LLaa ddiivviissiioonnee ddeellllaa ggeenniittuurraa iinn ccoonnssttaannss ee oocccciidduuaaDopo aver chiarito gli aspetti filosofici iniziali dai qualimuove la sua ricerca difatti egli delinea i fondamenti teorici delconcetto di genitura distinguendola come anticipato in costante(costans) e peritura (occidua)

Genitura vero bipertita mdash constans et occidua mdash et constansquidem primarie generationis occiduam autem genituramdicimus omnem secondarie generationis prolem429Essendo inoltre la genitura nientrsquoaltro che il principiouniversale del mondo questo ci induce a pensare sostieneErmanno che la stessa natura debba essere divisa in tre partiIdentico Diverso e Misto chiarendone i rispettivi legamiEadem natura est status quidam uniformis purus et omninosimplex diversa natura est habitudo multiplex tamquaminfluente alteritate turbida mixa vero eidem obediensdiversam movens Deinde diversa bipertito subdivisa ingenituram occiduam et partem constantis quod posteriusliquebit Quoniam igitur suprema mundi extremitas eiusdemnature infima diverse media mixte erit quoque natura eademagens tantum diversa tantum patiens mixta utriusque vireset affectus commiscens430La genitura secondaria deriva proprio dalla commistione tralrsquoIdentico il Differente e il Misto e cosigrave la natura che mischia egrave lacausa secondaria di tutte le cose e del loro moto

429 De Ess II p 154 68vB Ed Burnett430 Ibidem 68vC-D Proposta di traduzione ldquoQuella stessa natura egrave in un certo sensocondizione uniforme pura e del tutto semplice la natura Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua fosse impura mentre la Mista egraveobbediente allrsquoIdentico che muove il Differente In seguito la natura Differente come sichiariragrave piugrave avanti saragrave suddivisa in genitura variabile (peritura) e parte della costanteDunque poicheacute la suprema estremitagrave del mondo egrave della natura Identica lrsquoinfima delDifferente la media del Misto anche la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agente(attiva) la Differente soltanto passiva la Mista un misto di entrambe le forze e condizionirdquo

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Nel sistema di pensiero di Ermanno laquoNatura si pone anchequi come il principio della continuitagrave e dellrsquoordine fisico ove laparte attiva egrave costituita dalla virtus agens o ignis artificus chescende dai cieli adattando e determinando ogni moto deglielementi inferiori intesa come il principio che genera e conserva isingoli esseri ovvero causa secondaria rispetto a Dio causa primala natura si identifica con la platonica anima mundi di cui ripete lacomposizione trasposta su un piano esclusivamente fisico (hellip) Masoprattutto si fa chiaro in Ermanno di Carinzia il legame tra questaconcezione della natura e le dottrine astrologiche che tornavanocon le nuove traduzioni tra cui per opera di Ermanno il classicoIntroductorium di Abū Malsquoshar causa di moto e di vita i cieli e ipianeti divengono i veri dominatori del tempo e dei processi chein esso si svolgono mentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in una serie di corrispondenze affinitagrave einfluenze tra i pianeti e le singole parti del corpo umanoraquo431Spiegata la causa che dagrave origine ai corpi naturali il filosofodalmata dirige in seguito la propria attenzione sullrsquoeffetto dellecause in particolare sugli effetti per mezzo delle specie stabilitelo fa rifacendosi a Boezio

Est enim causa primordialis et efficiens ut Boetius scribit432que ipsa vi propria movet et explicat secundaria vero perquam aliquid administratur tertie et quarte ac deinceps exquibus et in quibus aliquid fit ultima est finis omnisintentionis Est igitur primordialis cause singulariter primusmotus quem primariam generationem nominavimussequentes omnes eiusdem quidem principaliter sed ex tertiiset quartis per secundariam quos sub nomine secundariegenerationis comprehendimus Primum igitur totum ipsumgeneraliter constituendum videtur deinde per membrasingillatim insequendum433

431 T GREGORY Speculum naturale op cit p 22432 Ch Burnett riporta a p 298 del De Essentiis il riferimento a Boezio (segnalato anche da MAlonso) In Topica Ciceronis PL 64 1145D-46A in cui laquoBoethius summarizes Aristotlersquos fourcausesand there are verbal parallels between Hermann and Boethius Guindissalinus takesHermannrsquos definitions of efficient secondary and ultimate causes and comments on them inDe Processione p 17 11-13raquo433 De Ess II pp 154-156 69rD-DE Ed Burnett ldquoInfatti come scrive Boezio crsquoegrave la causaprimordiale ed efficiente la quale essa stessa si muove tramite la sua propria intrinseca forzae la estrinseca mentre la secondaria egrave quella con cui qualcosa viene compiuta le terze e lequarte cause sono quelle al di fuori delle quali e nelle quali qualcosa viene creata lrsquoultimacausa egrave il fine (destinazione) di ogni intensione Pertanto egrave il primo moto della causa

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Appare in maniera molto evidente e marcata la volontagrave diErmanno di dare risalto al principio di causalitagrave che porta allaseconda genitura e che a sua volta egrave inscindibile dal concetto dimovimento In questo modo la seconda generazione si configurasempre piugrave chiaramente come il moto universale della genituravariabile Ermanno infatti sulla scia di Boezio il quale a sua voltasi rifagrave ad Aristotele individua una causa efficiente e primordialealla quale obbedisce una causa seconda da cui dipendono poi leterze e le quarte cause infine crsquoegrave ultima causa che est finis omnisintentionis si tratta della causa finaleMa percheacute Ermanno la pone come ultima Verrebbe dapensare che egli attribuisca alla causa finale lo stesso ruolo che leconferisce Aristotele nellrsquoEtica Nicomachea ad indicare che il benenon egrave un principio trascendente ma teleologico verso cui tutte lecose tendono pertanto riguarderebbe il bene specifico dellasingola cosa In questo senso vi sarebbe comunqueneoplatonicamente il ricongiungimento da parte dellrsquoente con ilprincipio dal quale dipende Tale struttura metafisico-teleologicadagrave massima compiutezza allrsquooperato divino in quanto determinala natura del Tutto come una totalitagrave organica ed unitariaperfettamente armonizzata in tutti i suoi molteplici e piugrave specificilivelli Sul piano filosofico-teoretico e perfettamente in linea conun modo di intendere la realtagrave di stampo neoplatonico especificamente procliano Ermanno identifica Dio con il principioda cui deriva il cosmo intendendolo cioegrave laquocome fonteassolutamente originaria e trascendente del ldquoTuttordquoraquo434 il cheporta nella prospettiva cristiana di Ermanno ad una laquosempre piugraveradicale teologizzazione del reale che implica in seacute il recupero e laripresa entro una prospettiva filosofica sistematica di tutta latradizione del paganesimo grecoraquo435Su questo concorda in pieno Ch Burnett il quale a propositodellrsquoinflusso del paganesimo greco e latino nello sviluppo del XIIprimordiale in particolare che chiamiamo prima generazione mentre tutti i (moti)successivi senza dubbio sono principalmente dellrsquoIdentico ma dalle terze e quarte (cause)attraverso la seconda generazione comprendiamo quelle cose sotto il nome di secondariagenerazione Sembra per prima cosa che si debba stabilire in generale la natura proprio diquello stesso (moto) e poi proseguire separatamente per partirdquo434 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla Teologia Platonica di Proclo EddellrsquoOrso Alessandria 2008 p 14435 Ibidem

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secolo scrive laquoone characteristic of Latin theologians andphilosophers of the first half of the twelfth century is that theyexploited the pagan philosophers either for independentjustification for the truths of the Christian religion or for ldquonaturalreasonrdquo which established truths which were independent of anyrevealed religionraquo4363311 II mmoovviimmeennttii ddeellllaa sseeccoonnddaa ggeenneerraazziioonneeIl moto della genitura variabile tuttavia si divideprincipalmente in traslazione e trasformazione

Translationis due sunt species altera ex primariacompositione in secundariam altera converso reditu exsecondaria in primariam Alteritas autem inter habitum etaffectionem utrinque dupliciter habitu quidem inter extremaet medium (extrema quidem ut cum adipiscimur autprivamur medium inter augmentum et detrimentum)affectione vero aut inter contraria ut ex calido frigidum autex utrolibet magis vel minus437La genitura variabile dunque risponde alle stesse logichecostitutive che nel primo Libro Ermanno ha attribuito al luogoAllrsquointerno della translatio possiamo distinguere una primaforma di moto lineare che va dalla prima alla seconda compositioed una seconda invece di moto circolare che al contrario dallaseconda compositio torna alla prima Per quanto riguarda latrasformazione ovvero il mutamento anchrsquoesso di natura dupliceviceversa si verifica o tra lrsquoestremitagrave o il medio di qualcosaoppure tra due opposti438 esso si articola tra gli estremidellrsquohabitum e dellrsquoaffectionem Egrave molto difficile dire quale delledue interpretazioni del termine habitum sia corretta Tuttaviapreferiamo renderlo con lsquodisposizionersquo piuttosto che con

possession (scelta per la quale opta Burnett) poicheacute ciograve che muove436 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers op cit p79437 De Ess II p 156 69rF Ed Burnett Per maggiori precisazioni concettuali e per ilconfronto con Boezio Cf Il Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett p 299438 In questo passaggio puograve ravvisarsi anche un riferimento alla dottrina dei contrari dimatrice eraclitea

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un ente al cambiamento egrave la propria strutturazione dispositiva adaccogliere passivamente il cambiamento piugrave che una condizionegiagrave acquisita Lrsquoaffectio drsquoaltra parte fa riferimento proprio adunrsquoacquisizione passivaSono chiare le ascendenze della filosofia aristotelica ed inparticolare della Fisica e del De Generatione et CorruptioneIl passaggio di una sostanza da una forma ad unrsquoaltra e lasua trasformazione attraverso lrsquoassunzione di determinatequantitagrave e qualitagrave sono delle riflessioni molto importanti giaccheacutespiegano il dispiegarsi del mutamento rispetto alla sostanza unicadalla quale tutti i corpi derivano Proprio per questo Ermannosubito dopo aggiunge cheUt traslatio quidem ipsius substantie intelligatur alteritasautem in quantitate et qualitate et siquidem his annumerarivelimus loco et tempore ac deinceps per ordinem Quorumquoniam per species infiniti sunt universum numerum sub hisduobus generibus comprehendimus sub primo quidemprimum et ultimum sub secundo omne medium intervallumcum multiplici mediorum vicissitudine Deinceps igitur hiimotus et inter ipsas geniture partes discernendi439La questione principale qui analizzata egrave il rapporto tra lrsquoordo

causarum e le specie differenti In effetti in precedenza il filosofodalmata dapprima ha chiarito il rapporto che sussiste tra la causaprima e le altre cause ora invece deve esplicitare in modo nitidola relazione che intercorre tra il dinamismo causale e i diversi tipidi enti che a partire da esso vengono a determinarsiEcco percheacute deve inserire allrsquointerno della stessa genituradue distinti ordini ontologici uno imperituro e lrsquoaltro mutevolecosigrave da riprodurre lo stesso schema di derivazione da parte di unlivello ontico inferiore nei confronti del principio di causalitagravesuperiore che pure dipende come abbiamo visto dallrsquoordinegenerale delle cause e quindi dalla causa prima439 De Ess II p 156 69vA-B Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoTutto ciograve serve aspiegare la traslazione di quella stessa sostanza e la sua trasformazione in quantitagrave e qualitagravein spazio e tempo se desideriamo almeno che siano incluse tra queste e di seguito perordine Poicheacute sono infiniti per specie includiamo sotto questi due generi il numerouniversale di quelli il primo e lrsquoultimo sotto il primo ciascun intervallo medio insieme con lamolteplice alternanza sotto il secondo genere Poi anche questi moti si devono discernere frale stesse parti della genitura

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Piugrave specificatamente la genitura invariabile (constans) egraveprodotta dal movimento di princigravepi integri e compiuti ed egrave tenutainsieme da tutti questi stessi (princigravepi) pertanto non giungeragrave maial termine (allrsquoultimo moto) La genitura variabile invece serve agarantire il perpetuarsi della natura in corpi piugrave piccoli cheimitino i princigravepi da cui sono stati generati La natura occidua egravestata regolata perciograve secondo tre habitudo (il termine indica quiuna tensione fra due cose simili e contrarie) il grembo dellagenitrice lo spazio e il tempo Le condizioni che rendono possibilela genitura variabile sono dunque lo spazio il tempo e ilricettacolo materiale Ecco che quindi lo spazio e il tempo inquanto essenze vengono a svolgere attraverso lrsquoazione regolativadellrsquohabitudo il proprio ruolo di agenti causali i quali rendonopossibile la genitura variabile e per contro lrsquoavvicendarsimutevole degli enti allrsquointerno della perpetuitas della natura Egravecome dire che anche entro il regno del mutevole le essenze sonoradice di ogni differenza Si ripropone in tal modo in uno scenariocompletamente nuovo il legame profondo che lega la differenzaallrsquoidentitagrave e il proprio dispiegarsi allrsquointerno del suo stessoorizzonte metafisicoMa cosa intende ora alla luce di queste ulteriorispecificazioni il filosofo dalmata per luogo Egli ne fornisce ladefinizione seguenteItaque locus quidem in omnibus his ndash longo lato et alto ndashatque velut ex his confecto circumferente Siquidem omnecorpus aliquo in loco est et omnem corporis terminumlocalem esse necesse est Videtur itaque locus universalis sedeset receptaculum omnis circumscriptibilis substantieCircumscriptibilem vero substantiam dicimus omne corpusaut rem infra determinabile spatium contentam440A dimostrazione di quanto sia complesso definire il luogointeso come entitagrave metafisica nella quale si sviluppa il mondo

440 De Ess II p 158 69rF-G Ed Burnett ldquoDunque lo spazio consiste di tutte questedimensioni lunghezza larghezza altezza ed egrave come se fosse da esse delimitato tuttrsquointornoDal momento che ogni corpo egrave in qualche luogo egrave necessario che ciascun limite di un corposia di carattere spaziale Sembra pertanto che lo spazio sia la sede universale ed il ricettacolodi ogni sostanza che si possa circoscrivere (delimitare) In veritagrave definiamo sostanzadelimitata ogni corpo o cosa che egrave contenuta allrsquointerno di uno spazio determinatordquo

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della mutevolezza possiamo notare che Ermanno vi si soffermipiugrave volte Dopo averne spiegato infatti nel primo Libro lestrutture costitutive ora ne precisa le condizioni ldquofisicherdquo diconsistenza effettuale Il luogo si configura pertanto come il dovemateriale in cui le cose esistono e sono circoscritte Esso egrave inoltrepur essendo la ragione del consistere quantitativamentedeterminabile In ogni caso anche tale concetto esprime un pienosincretismo tra la prospettiva platonica e quella aristotelicapoicheacute in questa definizione rientrano tanto il riferimento allaldquochorardquo platonica quanto alla substantia intesa in sensoaristotelico vale a dire come un ente determinatoPotremmo anche descrivere il luogo come la cornice entro laquale ricadono tutte le parti del mondo che in quanto tali sonoquantificabiliEsse dunque sono fissate dallo spazio o dal numero Tantoche se qualcuno tentasse di procedere secondo Ermanno dalnumero fino alle cose piugrave piccole o dallo spazio fino alle cose piugravegrandi troverebbe lrsquoinfinitoAncora una volta ritroviamo su scala fisica larappresentazione di un concetto metafisico che cosrsquoegrave infatti illuogo se non lrsquoidea di proporzione scandita da piugrave intervallispaziali fattasi materiaQuesto implica che nel creato si rinvengano princigravepi perfettiche devono essere scandagliati e letti adeguatamentePertanto Dio ha offerto allrsquoingegno umano la possibilitagravequalora ci si trovi dinanzi allrsquoincapacitagrave di scegliere di fronte ad unbivio o ad un percorso irregolare di guidare lrsquoinclinazionedellrsquoindeciso in modo che dove fosse impossibile cogliere laquantitagrave subentrasse lrsquoinclinazione verso la vastitagrave e al contrarioquella vastitagrave essendo certo immensa portasse al discernimentodella quantitagrave Un porsquo come affermare che a partire dalla parte sipuograve giungere al tutto e viceversaOccorre anche rilevare lrsquoimportanza dei numeri come entitagravenon solo geometricamente fondanti ma perfino metafisicamenterilevanti nel discernimento corretto del rapporto intercorrente tralrsquouniverso e gli enti che lo costituiscono Potremmo pertantotranquillamente ravvisare in questo sistema un ordine geometricodi dimostrazione della natura

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Dio tuttavia precisa Ermanno non rientra neacute nella quantitagraveneacute nella grandezza ne consegue che Egli egrave infinito e non puograveessere circoscritto in nessun limite In virtugrave di questeconsiderazioni secondo il filosofo dalmata lrsquoinfinito puograve essereconcepito solo da Dio stesso in quanto Egli solo egrave infinito ed egravelrsquoautore della vastitagrave e della grandezza Ritorna qui sottoformadifferente lrsquoassunto della perfetta identitagrave di Dio rispetto ai suoiattributi Dio egrave lrsquoinfinito stesso mentre la natura lo spazio e iltempo che sono determinazioni divine possiedono lrsquoinfinito comeaccidente441Pertanto ciascuna cosa che viene creata egrave necessario che siacontenuta fra confini limitati Nemmeno le cose incorporee sisottraggono a questa legge Sulla scia di queste considerazioni eriprendendo il Timeo Ermanno arriva ad affermare che anchelrsquoanima che fa parte delle cose incorporee non puograve sottrarsi aquesta legge pertanto la sede dellrsquoanima razionale risiede nellospazio limitato dei singoli corpi i quali dopo la morte sonocollocati in spazi determinati del cielo o della terra anche con altripoteri ritenuti validi dagli uomini per via della fede Ciogravenonostante le cose incorporee non sono nello spazio dato che lostesso spazio egrave un accidente del corpoSi puograve concludere perciograve osservando che lrsquouniverso perErmanno pur essendo caratterizzato da una serie di intervalliovvero di differenti sezioni dimensionali vada concepito comeuna continuitagrave spaziale continuitagrave che egli ravvisa anche neltempo44 IIll tteemmppoo

Tempus autem est pars evi circulari motu in perpetuumcontinuata lsquoPartemrsquo autem dico non quod ex temporequicquam accedat evo ut nisi tempus fuerit minus integra sitevi plenitudo [] lsquoEvumrsquo quippe status simplex individuusidem et omnino interminus Videtur tamen quasi divisionemrecipere ex tempore et ante tempus pariter et siquidemunquam finiturum est post tempus ndash nulla quippe evi sedquecumque diversitas temporis est Habet enim omnisdiversitas initium [] Qui tempus omne ita ab evo deducit utomne eius differentiam que ipsum evo eximit plane motus

441 De Ess II p 158 69vB-C Ed Ch Burnett

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dissimilitudo administrat ut et ipsa quidem simul incepissenecesse sit et si modo ita existimari fas sit simul etiamdesitura442Dunque il tempo per Ermanno egrave parte dellrsquoeternitagrave parteche procede incessantemente secondo un moto circolare Conldquoparterdquo perograve egli non intende che il tempo possa implicare ilpassaggio dal tempo allrsquoeternitagrave Egli infatti osserva che se iltempo non fosse esistito la pienezza dellrsquoeternitagrave non sarebbemeno integraLrsquoeternitagrave risulta quindi una condizione sempliceindivisibile identica e del tutto illimitata Tuttavia essa sembraricevere una sorta di divisione dal trascorrere del tempo sia nelpassato sia nel futuro Infatti prosegue Ermanno non vi egrave nessunadifferenza in relazione allrsquoeternitagrave ogni differenza egrave propria deltempo Il tempo perciograve egrave lrsquoinsinuarsi della differenza nella perfettaidentitagrave dellrsquoeternitagrave Ciascuna differenza in effetti deve avere uninizio ma leternitagrave potremmo dire non ha inizio bensigrave egrave ulteriorerispetto al concetto stesso di inizio cioegrave non egrave collocabile innessun intervallo definito Il tempo invece ha inizio ed egrave resocontinuo da un movimento circolare esso nella propria circolaritagravedunque viene a delinearsi come una sorta di ldquoimmagine mobiledelleternitagraverdquo per usare unrsquoespressione platonica La circolaritagrave simanifesta anche nella rivoluzione continua dellrsquouniverso e deicorpi celesti nel loro movimento perpetuoIl tempo pertanto egrave parte dellrsquoeternitagrave parte che procedein modo perpetuo in virtugrave di un movimento circolare Inquestrsquoottica lrsquoeternitagrave si configura come uno stato che nella suaindivisibilitagrave egrave senza limiti Il tempo invece esprime la diversitagraveche caratterizza la natura del rapporto tra il tempo il movimentodegli astri e lrsquoinflusso che questi ultimi hanno sulla terraQuesta concezione egrave riconoscibile anche nel movimento dirivoluzione dei pianeti e dellrsquouniverso Mentre infatti il moto dirivoluzione planetario circoscrive differenze di tempo definite eparziali il moto di rivoluzione dellrsquouniverso segue unrsquounicacompleta generale rivoluzione che comprende quella di tutti ipianeti e delle stelle egrave a partire da questo principio secondo ilfilosofo dalmata che gli scienziati riescono a risalire allrsquoorigine

442 De Ess II p 162 69vH-70rA-B Ed Ch Burnett

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delle alluvioni e delle conflagrazioni dellrsquouniverso Su di esso sibasano altresigrave le immagini mitiche e poetiche della creazione dellequali riporta vari esempi tra cuiOcceanum mensis invitasse celicolas et Apollinem ministrumferventibus escis terras perfudisse alterum Solis443 filium cumpatrio curru exorbitantem terrena exussisse444Il tempo storico per Ermanno in questo completamenteaderente al pensiero di Abū Malsquoshar viene interpretato a partireda una prospettiva astrologica laquoLrsquoastrologia mdash vertice dellescienze sacre e profane mdash diviene la nuova ermeneutica dellastoriaraquo445Cosigrave egli sulla scia dellrsquoinsegnamento del filosofo araboinquadreragrave la storia nel piugrave ampio quadro dellrsquooroscopo di Cristoche si inserisce nel sistema ancora piugrave grande dellrsquooroscopo dellereligioni Infatti secondo laquouna costante tradizione sono le stelle afissare la storia e le caratteristiche dottrinali e rituali delle variereligioni mentre la dignitagrave della previsione astrologica trovaconferma nellrsquooroscopo di Cristoraquo446 Questi temi sono statiintrodotti in Europa dallo stesso Ermanno con la traduzionedellrsquoIntroductorium di Albumasar che conferma laquoil provvidenzialegoverno di Dio attraverso i cieliraquo447Questo filone avragrave una grande fortuna e comeopportunamente sottolinea Tullio Gregory da laquoErmanno diCarinzia a Ruggiero Bacone dal De vetula allo Speculum da PietrodrsquoAbano al Roman de la rose e a Dante la nuova scienza greca edaraba serve a esaltare con lrsquooroscopo di Cristo la potenza di Dio einsieme degli astri Come riassunto di questa tradizione al

443 Il riferimento egrave al Timeo 22C444 De Ess II p 164 70rF Ed Burnett La metafora dellrsquooceano come segnalato da ChBurnett a p 305 del De Essentiis egrave tratta dal Commentario al Somnium Scipionis di MacrobioII 10 10-11 ldquoIgnem aetherium physici tradiderunt umore nutririhellip Et hoc esse volunt quodHomerus hellip sub poetice nube figmenti verum sapienti bus intellegi dedit lovem cum dis ceterisid est cum stellis profectum in Oceanum Aethiopibus eum ad epulas invitantibusrdquo Comesottolineato dallo stesso Burnett laquoMacrobiusrsquo myth illustrates the physical theory that theplanets are nourished by water vapour from the earth Hermann adapts the story to his ownphysical theoryraquo445 T GREGORY Speculum naturale op cit p 59446 Ibidem447 Ibid p 60

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principio del Quattrocento un cardinale di Santa Romana Chiesapoteva scrivere della nascita di CristoNon est ergo fidei dissonum et est rationi naturali consonumquod sub bona coeli dispositione seu costellatione natus fuerita qua complexione bonitas naturaliter in eo dependere potuitsicut etiam supra dictum est de conceptione in utero virginisquantum ad naturalem praeparationem materiae etfomentum Unde iuxta hunc modum non videtur inutilefiguram nativitatis Christi veraci calculatione describere utinnotesceret secundum astronomos qualis tunc eratdispositivo coeliraquo448Lrsquoastrologia e i suoi strumenti costituiscono quindi apartire dal XII secolo un punto di riferimento costante laquodeldibattito filosofico e teologico venendo a proporre e imponendouna concezione dei grandi processi storici come rispecchiamentoed effetto della varia successione delle figure celesti Si definivacosigrave unrsquoidea di tempo storico non piugrave legata al tempo biblico mdashsegnato da interventi di Dio dalla creazione allrsquoincarnazione e diqui al giudizio finale ma connessa al tempo celeste scandito dalsuccedersi delle congiunzioni di Saturno e di Giove e da altrildquoperiodirdquo planetari Certo i cieli nellrsquouniverso cristiano sonostrumenti che realizzano i piani provvidenziali del Creatore ma difatto la presenza di Dio si fa sempre piugrave lontana e i veri attori dellastoria sono i corpi celestiraquo449 In questrsquoottica dunque il tempostorico egrave solo il riflesso e la realizzazione del tempo astrologicoErmanno si sofferma a lungo su questo tema esponendo levarie interpretazioni astrologiche relative alle differenze deltempo e soffermandosi in particolare sulla teoria dellecongiunzioni celesti che scandisce le fasi della storia umanaLrsquoastrologia permette laquola lettura nei cieli delle cause e deisegni dellrsquoaccadere i ldquogiudizirdquo astrologici sono validi strumenti dianalisi del passato come del presente e di previsione del futurosoprattutto se riferiti non ai singoli individui ma ai grandifenomeni storici che coinvolgono i popoli i moltiraquo450

448 Ibidem449 Ibid p 80450 Ibidem

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Ermanno dimostra di conoscere a fondo questa tradizioneesponendo diverse tesi e sfoggiando una vasta bibliotecaastrologica araba da Abū Malsquoshar a MashalsquoAllah ma conriferimenti anche a testi siriani e persiani451A proposito di queste e della concezione del tempo e dellasua personale interpretazione egli precisa cheVidentur itaque omnes hee differentie in tres principaliter

distribui partes prima quidem celebris secunda probabilistertia necessaria Celebris est quam omnium usus probatprobabilis est que apud sapiente set presertim in ea studiorumparte notos constat necessaria est cuius vis validissima minustamen ceteris nota Ac celebris quidem tripertita annuamensurna diurna452A partire da questa osservazione egli comincia adesaminare poi lrsquointima correlazione tra il tempo ed i movimentiastraliNos tamen tertiam excipientes proprie et velut privilegioquodam lsquonecessitatisrsquo vocabulo significari volumus mdash licetceteris nequaquam inmundibus Si enim vel singuliquarundam stellarum reditus certas temporis differentiasmetiuntur quanto magis integrum et generalem omniumsiderum et stellarum circuitum necessaria totius mundinovitas consequitur453La corretta visione della concezione del tempo egrave quella delletripartizioni454 che insieme alle altre suddivisioni si trovano

451 Per un approfondimento cf CH BURNETT Hermann of Carinthiarsquos Attitude op cit pp 310-311452 De Ess II pp 162-164 70rC-70rD Ed Ch Burnett453 De Ess II p 164 70rE-F Ed Ch Burnett454 Scrive a tal proposito Ermanno De Ess II pp 164-166 70rH Ed Burnett laquoPretereatrium partium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebroreperiuntur in genezia sive annali bus seu ex diversis stellis seu certis locis per circulum indiversos humane vite terminos variosque successusraquo Secondo lrsquointerpretazione del curatoredellrsquoedizione critica Ch Burnett la tripartizione in molto nota probabile e necessaria indicatre differenze di tempo nei differenti tipi di astrologia Genezia quindi corrisponderebbe allanativitas o comunque al fare lrsquooroscopo per la nascita del soggetto gli Annales alla rivoluzionedellrsquoanno o alla revisione dellrsquooroscopo allrsquoanniversario della nascita del soggetto elrsquoespressione ex diversis stellis seu certis locis per circulum invece indicherebbe i diversipianeti che darebbero la ldquomolto notardquo e la ldquoprobabilerdquo differenza di tempo gli spazi sulloZodiaco al contrario darebbero le differenze ldquonecessarierdquo Per ulteriori approfondimenti si

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spesso dice Ermanno tanto negli oroscopi quanto nei pronosticinegli oroscopi o annali essi vengono tratti o dai vari pianeti o daposizioni definite intorno al circolo (dello Zodiaco) per giudicare idifferenti punti terminali e i diversi eventi della vita dellrsquouomoche per inciso Abū Malsquoshar nei suoi Annali455 enumera fino a3000laquoSince Hermann closely associates time with movement it isobvious that he like Plato believes that there can be no timewithout movement and this means that time starts with thegeneration of movement ie with the generation of the world Inaccordance with Plato Hermann furthermore points out the timeintervals in correspondence with the three motions of the planetsand stars but then goes on to distinguish such motions in linewith their interpretation in astrological practice Eastern practicein particularraquo456Dopo aver stabilito che le differenze tra gli intervalli ditempo sono la conseguenza dei movimenti celesti infatti ilfilosofo dalmata laquolays stress on these three different periods ofplanetary and stellar movement The first periods which are verynoticeable are linked with the periods of rotation of the Sun(year) the Moon (month) and sky (day) The second much lessnoticeable periods are related to the periods of the remaining fiveplanets Finally the third periods are linked with the lsquoperfect yearrsquoor lsquogreat yearrsquo which marks the period of revolution of the springequinoxraquo457 Questo spiega anche lrsquoimportanza delle congiunzioniastraliDallo studio delle congiunzioni di Giove con gli altri pianetilaquogli astrologi mdash precisa Tullio Gregory citando il De Essentiismdashldquovarios seculorum casus (hellip) diversos humani generis status (hellip)etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo E non solo gli eventi e imomenti diversi dellrsquoevoluzione dellrsquoumanitagrave il succedersi degliimperi e delle religioni ma anche gli inevitabili scontri traesperienze e mentalitagrave diverse gli usi dei vari popoli (singularium

rimanda alla lettura del Commentario dedicata allrsquoanalisi di questo passo a p 306 del DeEssentiis455 La terminologia astrale che usa Ermanno suggerisce che con Annali si intende il DeRevolutionibus Nativitatum di Abū Malsquoshar Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p306 e dello stesso autore Arabic into Latin in the 12th century op cit pp 127-129456 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 141457 Ibidem

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gentium usus) i temperamenti i riti mdash nella prospettiva diErmanno mdash dipendono dai cieli cosigrave inevitabile egrave lrsquoinimicizia deimusulmani (violenti e lussuriosi per lrsquoinfluenza di Venere e Marte)e degli ebrei (sotto il segno di Saturno) con i cristiani percheacuteMarte e Saturno sono sempre ostili a Giove peraltro se Saturnodetermina il carattere melanconico e fraudolento degli ebreiGiove assicura lrsquohonesta liberalitas la pax lrsquouso della ragione e aquesto pianeta dovranno attribuirsi prima le vittorie dei Grecipoi mdash quando dal Sagittario Giove passograve in Capricorno mdash iltrionfo di Roma pagana e cristianaraquo458In questo modo i diversi status e casus dei popoli sono dainterpretare alla luce laquodel dominio delle stelleraquo459Addirittura lrsquointera storia degli imperi e il loro rispettivosuccedersi da quello babilonese a quello persiano e da quellopersiano a quello greco confermano lrsquoinfluenza degli astri sullastoria sancita dal passaggio dalla costellazione dello Scorpione aquella del Sagittario460laquoAllrsquointerno di questo generale schema si scandisconoaltre successioni storiche in rapporto ad altre rivoluzioniplanetarie come lrsquoaffermarsi di Alessandro prima di Cesare poiche realizzano il loro imperium in 12 anni quantrsquoegrave il periodo dellaprima rivoluzione di Giove461Si configura cosigrave una precisa corrispondenza continuaErmanno fra il tempo storico (intervalla aetas) e le rispettiveposizioni dei pianeti soprattutto quando si osservino tutti i motidei cieli nel loro complessoraquo462Il legame tra cielo e terra egrave cosigrave sancito in modoindissolubile al movimento delle stelle e dei pianeti corrispondenecessariamente il mutamento e potremmo dire il destino delmondo tanto naturale quanto storicoPer il filosofo dalmata questa prospettiva egrave frutto di unaradicata convinzione e di unrsquoentusiasta adesione intellettuale ingrado di dissipare qualsivoglia dubbio sulla bontagrave di questo pianoe sullrsquoeffettivo ruolo della libertagrave umana in un siffatto contesto Il458 T GREGORY Speculum naturale p 81459 Ibid460 Cf De Ess pp 166-168 inserire passi461 Ibid p 172462 T GREGORY Speculum naturale op cit p 82

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tema del rapporto libertagrave individuale-determinismo astrale saragravesviluppato solo successivamente dando luogo ad interessantiprospettive ermeneutiche spesso contrastanti tra loro463 Quelche conta per Ermanno egrave il ruolo dei pianeti quali entitagrave capaci ditrasmettere attraverso i propri movimenti in maniera modularela perfezione dei corpi astrali ai prodotti della secondaria geniturae quindi ai corpi naturali in tutte le sue diverse specie precettoche per il filosofo dalmata egrave di assoluto rilievo Egli difattiricongiunge alla riflessione naturale quella astrologica dalmomento che laquocausa di moto e di vita i cieli e i pianeti divengono iveri dominatori del tempo e dei processi che in essi si svolgonomentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in unaserie di corrispondenze affinitagrave e influenze tra i pianeti e lesingole parti del corpo umanoraquo464Essi hanno il potere di collegare il cielo e la terra attraversounrsquoazione di modulazione di princigravepi integri che dal mondosopralunare confluiscono in quello sublunare generando un nodoindissolubile allrsquointerno del quale si svolgono perpetuamente iprocessi naturaliI corpi astrali conferiscono in questo modo alla natura iprincigravepi fondamentali per il proprio perfetto funzionamentoErmanno ha costruito cosigrave un sistema drsquoindagine piramidaleche partendo dalla causa prima investe ogni ambito del reale e loanalizza in tutti i suoi aspetti fornendone una prospettivaprettamente olistica Nella visione proposta da Ermanno infatti viegrave un triplo rapporto di causalitagrave il quale si articola in tre direzionidifferenti sul piano metafisico si sviluppa in manieraesclusivamente verticale in quanto tutto dipende dalla causaprima sul piano cosmico egrave ascendente e discendente poicheacutegovernato dallrsquoattivitagrave modulante dei pianeti in questo modo laparte superiore che funge da forza agente influenza la parteinferiore la quale passivamente si lascia regolare e sul piano463 Cf su questo punto ID Astrologia e teologia nella cultura medievale in Mundana sapientiaop cit pp 291-328 CH BURNETT The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science and Medicine op cit pp 198ndash213 ID A HermeticProgramme of Astrology op cit pp 99ndash118 ID Astrology Astronomy and Magic as theMotivation for the Scientific Renaissance of the Twelfth-Century in The Imaginal Cosmos opcit pp 55ndash61464 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 98

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naturale si articola invece orizzontalmente secondo la logica deicontrariLa causalitagrave quindi snodandosi in tre movimenti diversipenetra dal primo allrsquoultimo livello lrsquointera realtagraveLrsquouniverso egrave platonicamente concepito come un corpovivente in cui ogni singolo elemento partecipa della propriaperfezione essendone nel contempo compartecipe Nellaconcezione olistica che ha dellrsquouniverso Ermanno pertantoelabora una visione del cosmo in base alla quale le varie sezioniche lo compongono sono perfettamente inquadrate in un corpovariegato ma unico e meravigliosamente sincronizzatoTale concezione si traduce perfettamente in quella che ChBurnett ha definito ldquoSympathetic Vibrationrdquo tra cielo e terra465I pianeti infatti come abbiamo visto fanno da anello dicongiunzione tra il cielo e la terra rendendo cosigrave possibilelrsquoinfluenza dei corpi astrali e la vibrazione simpatetica la quale asua volta si origina attraverso gli intervalli spazio-temporali checostituiscono lo lsquoscheletrorsquo del mondo sublunareIn questa prospettiva potremmo paragonare lrsquouniverso adun grande strumento a corda il quale ha un numero infinito dicorde che a loro volta emettono un numero infinito di sonoritagravedando vita nondimeno ad una sinfonia equilibrata ed armonicaPosto perograve che toccando un elemento vibra lrsquointerostrumento questo vuol dire anche nuovamente che tutto haorigine da un primo movimento inizialeJ D North come ndash scrive Burnett ndash definisce enfaticamente ilsistema di Ermanno sympathtic vibration in the sublunar worldLa causalitagrave sul piano fisico dunque puograve manifestarsi solose avviene lrsquointerazione tra lrsquoEssenza e la Sostanza laquoTheharmonious variations of intervals caused by the movement of theplanets evoke in response congruent movements in the lowerworld (secundarum[specierum]) We could see Hermann asbringing together several different strands which belonged to theLatin tradition (see Introduction of the De Essentiis pp 40-41)But elements of his theory also appear in his translation of AbūMalsquoshar Introductorium I 2(a5v) quod vero propter aliud fit ab

465 Per un prospetto generale su questo tema cf JD NORTH Medieval Concepts of CelestialInfluence A Survey in Astrology Science and Society Historical Essay Ed P CurryWoodbridge 1987 pp 5-17

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his diversum [ie it is different from what acts and what resultsfrom direct contact with the agent] nec enim alio faciente fit sedalio precedente hec quadam cognatione consequuntur utverecundiam rubor timorem pallor musica modulamina animicorporisque motus consoni (this is the principle of causation atwork within the universe) Moreover Hermannrsquos accountcorresponds to certain neo-Platonic teaching on celestial harmonywhich can be followed in an Arabic tradition466 The notion of sucha celestial harmony is implicit though not analysed in terms ofproportion467 () What is most important however is thatHermannrsquos conclusions here are consistent with his own argumentwhich he has been developing throughout the first book of the DeEssentiisraquo468In effetti la centralitagrave di questo tema per il nostro lavoro diricerca risiede proprio nel fatto che egrave esattamente in linea conquanto Ermanno ha espresso nel primo Libro del suo trattato ed egravequindi funzionale ad una comprensione esaustiva del pensierometafisico ermanniano La vibrazione simpatetica infatti si basasul principio secondo cui un sistema meccanico o acustico egravecondotto alla propria frequenza di risonanza energetica da unsistema vibrante adiacente a questa stessa frequenza Questosignifica che due o piugrave oggetti sono in sintonia tra loro quando leloro vibrazioni sono in armonia vale a dire che non presentanoalcuna dissonanzaNella prospettiva metafisica che stiamo tracciando taleconcetto implica che i princigravepi di proporzionalitagrave ed armoniateorizzati ontologicamente nel primo libro del De Essentiistrovano la massima compiutezza in quella che riprendendo466 Cf M-T DrsquoALVERNY F HUDRY (a cura di) lsquoal-Kindi De Radiis Archives dhistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Age 41 (1975) p 167467 Come segnalato dallo stesso Burnett a p 293 del Commentario al De Essentiis nel DeRadiis (op cit) a p 220 al-Kindi scrive laquoHec [stellarum armonia] insuper quia continuemutatur per planetarum et aliarum stellarum continuum motum secundum locum mundumelemento rum et eorum contenta omnia continue movet in diversas conditiones exeuntes inactum secundum exigenciam eiusdem temporis armonieraquo Inoltre precisa lo studioso inglesela Theologia Aristotelis una selezione dalle Enneadi di Plotino tradotta in arabo laquoprovideseven more striking parallelsraquo Su questo punto cf anche lrsquoIntroduzione al De Essentiis (opcit) dello stesso Burnett pp 41-42 Questi stessi riferimenti sono stati ripresi edapprofonditi nel suo recente articolo su una tematica attinente Latin and Arabic Ideas ofSympathetic Vibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth op cit468 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 293-294

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unrsquoefficace espressione di Burnett potremmo definire comevibrazione simpateticalaquoSympathetic vibration would seem to provide an obviousparallel to if not explanation of what happens when bodies on thesurface of the earth respond in their movements to themovements of heavenly bodies But of all the accounts of heavenlyinfluence that North mentions it is only Hermann of Carinthiarsquosthat he refers to as ldquosympathetic vibrationrdquoraquo469Ermanno sembra in effetti anticipare in qualche modo unaserie di concetti che sono stati sviluppati successivamente daifisici a partire da Newton fino ad arrivare alla piugrave recenteformulazione della Teoria delle Stringhe Si potrebbe dire cheper Ermanno quanto maggiore egrave lrsquoarmonia tra i corpi tanto piugraveforte e uniforme egrave lrsquoarmonia tra le loro parti che in tal modorisultano perfettamente inserite nel sistema dellrsquouniversolaquoOther explanationsmdash aggiunge Burnettmdash for the influenceadduce the heating effects of the heavenly bodies heat caused bythe friction of the revolving planetary spheres occult powers suchas that of the magnet on iron emanation of power and being fromthe One through the differentiating divisions of the planetaryspheres and love ldquoLrsquoamor che move il sole e lrsquoaltre stellerdquo (DanteParadiso XXXIII 145)raquo470Nel De Essentiis difatti Ermanno realizza un esempioesplicito di un laquomusical universeraquo471 Lo schema generale cheabbiamo presentato nel Secondo capitolo relativo alla dispositiodellrsquouniverso in questo senso egrave chiarissimo le sette sfereplanetarie infatti sono poste fra due estremitagrave e rendonopossibile lrsquoarmonia dellrsquouniverso in una prospettiva che segue unasorta di proporzione musicale472 In realtagrave Ermanno non menzionalaquothe pitches of planets but writes rather in terms of ldquoratiordquo(ldquoproportiordquo) Thus the number nine would include all the ratiosup to 98 those of the octave (21) fifth (32) fourth (43) major469 ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 2470 Ibidem471 Ibidem472 Su questo argomento si puograve far riferimento ad un articolo segnalato da Ch Burnett nelquale vi egrave una breve descrizione dei passaggi musicali presenti nel De Essentiis S TUKSARMusico-Theoretical Fragments by Two Medieval Scholars Herman Dalmatinac and PetarPavao Vergerije Sr in International Review of the Aesthetics and Sociology of Music131Zagabria 1982 pp 83-92

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(54) and minor third (65) and tone (98) While the intervalsbetween earth the planets and sphere of the fixed stars aredescribed as including every musical ratio the divisions of thematter of these three parts of the universe are described as beingproportional Instead of assigning a ldquofifth essencerdquo to superlunarymatterraquo473Queste analisi di Ch Burnett sono estremamente importantipercheacute mettono in rilievo il rapporto tra lrsquoarmonia e laproporzionalitagrave il quale varia drsquointensitagrave a seconda del grado diperfezione posseduto dalle parti in cui egrave suddiviso lrsquouniversoContinua a tal proposito lo studioso inglese laquoHermanndivides all three parts of the universe amongst the four primaryelements earth air water and fair But the superlunary universehas these elements in a form in which they cannot intermingle andchange mdash this Hermann calls ldquoEssentiardquomdashwhereas the sublunarelements constitute ldquoSubstantiardquo Essentia has eight parts thespheres of the seven planets and the sphere of the fixed starswhereas Substantia has four so producing an 84 ratio whichprovides the most perfect kind of bond The relation of the partsof the zodiac to those of essence also provides a binding ratio(128) These two ratios of course can also be represented interms of musical pitches 84 being 21 or the octave 128 being32 or the fifth Moreover both the zodiac and the surface of theearth are divided into 12 (the twelve parts from which issue the12 winds) so that ldquoboth extremes of the universe are equal in theirterminal points and their intervalsrdquoraquo474Ermanno viene cosigrave ad instituire un interessante rapportotra le proporzioni matematiche che si ritrovano pure in campomusicale e lrsquoorganizzazione dello spazio475 Anchenellrsquoelaborazione di questo concetto possiamo notare come eglifonda al meglio fonti latine neoplatoniche ad arabe476Lrsquoidea di proporzionalitagrave e il concetto di ldquovibrazionesimpateticardquo oltre a rappresentare lrsquoexternatio fisica del rapportometafisico unitagrave-molteplicitagrave si configurano altresigrave come le473 CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 3474 Ibidem475 Per un approfondimento di questa tematica cf ID Numerals and Arithmetic in the MiddleAges Variorum Collected Studies Series 967 Farnham UKBurlington VT Ashgate 2010476 Cf ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit pp 5-12

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fondamenta su cui si basa lrsquoossatura concettuale della secondariagenitura la quale come Ermanno chiariragrave si realizza innanzituttopercheacute vi egrave un vincolo indissolubile tra lrsquoEssenza e la Sostanza cherappresenta il nesso fondamentale da cui ha origine lrsquouniversoAllrsquointerno di questa indissolubilitagrave tuttavia i pianeti con lapropria azione mediatrice modulano lrsquoavvicendarsi nel mondosublunare della generazioneAlla base dunque di tutto il discorso generativo si ponelrsquoincontro tra un elemento attivo ed uno passivo

55 LLee ccoonnddiizziioonnii ddeellllaa ggeenniittuurraa sseeccoonnddaarriiaaLa generazione delle cose invero egrave resa possibile solo dallapresenza di un elemento attivo il quale agisce su un elementopassivo che subisce Inoltre la parte attiva immette i semi quellapassiva li riceve i semi vengono mischiati nellrsquoaccoppiamentostesso Analogamente il partner attivo dagrave la forma a ciograve che vieneconcepito il passivo la conserva Ermanno ricorda poi che questevengono chiamate cause materiali e formali e il partner attivo egrave laparte della natura che egrave lo Stesso il partner passivo egrave il Differentee il miscelamento egrave il MistoEgli ripropone quindi con una chiara metafora sessuale sulpiano materiale lrsquoincontro della forma e della materia che siintrecciano in diverse regolazioni e incontrandosi nel ricettacolospaziale determinano la mundana prolesEgrave provato dice Ermanno che la materia della genituramortale egrave tenuta insieme dalla Sostanza mentre la forma derivadallrsquoEssenza Lrsquointerezza del genere mortale infatti in quantocomposito egrave dissolubilePossiamo dunque dedurre che il movimento dellrsquoEssenzariesca a trascinarsi dietro la Sostanza Dal momento perograve chelrsquoEssenza segue un moto circolare allora entrambe si muoverannoin maniera circolare anche gli elementi del mondo sublunareseguiranno pertanto questo criterioSembra in ogni caso precisa Ermanno che questo interoordine debba essere determinato in questa maniera la piugrave altaparte della disposizione primaria dagrave le forme la parte piugrave bassaprovvede alla materia e la parte intermedia miscela i legami di

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associazione tra le due per garantire lrsquointera amministrazionedella composizione secondaria in qualitagrave di strumento dellrsquoAutoredi tutte le cose Quando questa miscela le forme venutedallrsquoEssenza con le materie provenienti dalla soggiacente Sostanzaessa adatta le forme La sua guida infatti egrave in parte lsquopropriarsquo e inparte lsquocomunersquo La guida lsquopropriarsquo egrave per esempio quella dellaLuna sullrsquointero corpo o del Sole sullrsquoanima o di Mercurio sullaragione La guida lsquocomunersquo egrave invece come in ogni individuoquella del Sole sul cervello della Luna sulla testa di Mercuriosullrsquoesternarsi del corpo Una relazione guida ciograve che scandaglia latotalitagrave fino ad arrivare alle singole parti Inoltre la guida lsquopropriarsquoegrave completamente sostanziale mentre la guida lsquocomunersquo egrave in partesostanziale e in parte accidentale a causa del doppio movimentodei pianeti ndash il movimento proprio di ogni pianeta e il comunemovimento verso lrsquoesterno I movimenti di rivoluzione e dirotazione dei pianeti determinano quindi due effetti differentiChiariti tutti questi aspetti il filosofo dalmata passa poi adesplicare come avviene la formazione dellrsquointero mondo naturalelo fa partendo dalla classificazione delle diverse tipologie di corpipresenti sulla Terra66 LLaa ddiissttiinnzziioonnee ttrraa ccoorrppii aanniimmaattii ee iinnaanniimmaattiiTutte le geniture variabili possono dividersi in tre classianimale vegetale e minerale Lrsquoanimale egrave un corpo animato esensibile la pianta egrave un corpo animato e insensibile il minerale egraveun corpo inanimato e insensibileAllo stesso modo anche lrsquoanima egrave tripartita in classi lrsquoanimavegetativa lrsquoanima vegetativa e senziente lrsquoanima vegetativasenziente e discernente477Lrsquoanimale poi si distingue in razionale e irrazionale tuttaviavalutando integralmente la genitura egrave possibile differenziarloulteriormente in animale mortale e immortaleIn questrsquoottica non bisogna dimenticare che i corpi sonoformati dalla commistione di essenza e sostanza

477 Su questo tema cf ID Hermann of Carinthiarsquos Attitude towards op cit

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La sostanza rappresenta il semplice essere della cosa ndash ossiail fatto che la cosa sussista ndash che egrave presente nei corpi grazie allamateria Lrsquoessenza invece egrave ciograve che dagrave forma a questa semplicitagraveNon egrave difficile scorgere nel dualismo tra la sostanza elrsquoessenza sul piano materiale presente nella seconda genitura lacorrispondenza tra lrsquoEssenza e la Sostanza concepite sul pianocosmologicoAllrsquointerno della specie dei corpi animati dunque si possonodistinguere due categorie mortali e immortaliI corpi mortali a loro volta sono classificabili in razionali eirrazionali Tra quelli razionali rientra ovviamente lrsquouomo mentretra quelli irrazionali vi sono gli animali terrestri acquatici e diaria Ermanno prende in rassegna tutti gli ambiti della riflessionenaturalistica esaminando il regno minerale vegetale e animale espiegandone la costituzioneQuesto processo si articola in due momenti distintiI 4 elementi semplici o semina (caldo freddo secco umido)attraverso unrsquoazione dialettica di opposizione tra i poli differentiformano la primaria compositio e generano gli elementi del mondonaturale (acqua aria terra e fuoco) o partes mundi chemescolandosi tra loro danno vita alla mundana proles osecundaria compositio metalli piante animaliIl processo della compositio segue lrsquoassunto secondo cui lanatura egrave intesa come il processo per cui ogni creatura riproduce epreserva la specie478 Daltro canto a livello compositivo lasecundaria genitura risulta costituita dai vari elementi in modoprogressivo cosigrave la materia egrave composta di terra e acqua la piantainvece ha una materia composta di terra acqua e aria in diverseproporzioni Infine gli animali sono composti da tutti e quattro glielementiIl filosofo dalmata dedica lrsquoultima sezione del trattatoallrsquouomo per rimarcarne lrsquoimportanza nellrsquoassetto piramidaledella realtagrave quale elemento intermedio sospeso al suo centro tracielo e terra costitutivamente imperfetto ma capace dicontemplare razionalmente la perfezione dellrsquouniverso come achiudere il cerchio delineato allrsquoinizio478 De Ess 68v-69r pp 152-156

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Egli fedele alla tradizione speculativa del Medioevo latino siegrave proposto di cogliere il significato della totalitagrave del realedisegnando la struttura dellrsquointero universo fin dalle sue piugraveintime connessioni riconducendo tutto allrsquoazione di bontagravecreatrice originata dalla causa prima77 CCoonnssiiddeerraazziioonnii eerrmmeenneeuuttiicchhee ggeenneerraalliiRileggendo sinteticamente il possente quadro speculativotracciato da Ermanno possiamo elaborare alcune considerazioniermeneutiche generali per ricongiungere idealmente il secondo eterzo capitolo di questo lavoro Nel fare ciograve ricomporremo nelcontempo lrsquoassetto complessivo del De EssentiisInnanzitutto si puograve notare come le prime due essenze causae movimento rappresentino la condizione di possibilitagrave dellaprimaria genitura e il lsquosostrato metafisicorsquo per lrsquointera strutturadel cosmo il tempo e lo spazio invece si configurano come la

condicio sine qua non della secundaria genitura Lrsquohabitudo inambo i casi dal canto suo svolge una funzione regolativa tra ledue coppie di essenze479Mentre nel primo libro Ermanno predilige a tutti gli effettiuna prospettiva metafisica di matrice neoplatonica nel secondoinvece egli propende per unrsquoanalisi di tipo fisico-naturalistico cherisulta perograve del tutto funzionale alla sua complessiva concezionemetafisico-teologicolaquoIn devoting the first book of this De Essentiismdash precisabenissimo R Lemaymdash principally to the study of the first andhigher branch of natural philosophy Hermann gives it thecharacter of a genuine Metaphysic while the second book dealingwith the lower categories of beings really amounts to a PhysicsHis outlook being somewhat new and untried however he is thusled to examine the same principles of generation twice once ineach part from slightly different angles In the first part they areviewed as flowing from the order and efficacy of the celestialworld even matter and form are deemed to share in the479 Abbiamo giagrave sottolineato nel secondo capitolo la peculiaritagrave della struttura argomentativadi Ermanno il quale inizialmente parte da una coppia per poi arrivare alla triade Cf Intracap II sect 51

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permanency of the essentia as do the heavenly bodies matter andform are considered from the actual process of generation andcorruption observable in the lower worldraquo480Ermanno secondo lo studioso segna un passaggiometodologico fondamentale per la storia della filosofia in quanto ilsuo piano di lavoro egrave laquothe first sign of a methodological impact ofthe Introductorium on Latin philosophical speculationHermannrsquos plan was not generally followed among LatinPhilosophers of the twelfth century but the notion of a doubleprovince of natural science or physics the one dealing with theheavens and the other with the sublunar world is already in germin Hermannrsquos treatiseraquo481Lrsquoevoluzione delle opere latine filosofiche dedicate allostudio dei fenomeni naturali dopo Ermanno sempre secondoLemay prende una particolare direzione che saragrave chiaramentequella di spiegare il carattere metafisico dei primi princigravepi questaprospettiva ha prodotto una metafisica completamente matura eautonoma derivata dalla penetrazione in Europa delle opere diAristoteleIl risultato principale di questa evoluzione egrave consistitosoprattutto nel commento delle opere dello Stagirita da parte diAlberto Magno commento che successivamente eserciteragrave unfondamentale influsso sul pensiero di Tommaso drsquoAquino edunque su gran parte della riflessione filosofica medievaleseguenteInoltre nel primo libro come abbiamo visto Ermannoteorizza lrsquoassunto secondo cui la totalitagrave del reale segue un ordinecostituito e necessario per condurre correttamente lrsquoindaginecirca la propria struttura ci si deve soffermare perciograve sulla naturadelle cause e delle reciproche implicazioni piuttosto che delinearesemplicemente i risultati da esse prodottiAbbiamo anche visto come di fatto le cose create possonoessere comprese in maniera piugrave profonda solo in virtugrave delladifferenza ontologica che hanno rispetto al loro Creatore Ognicosa quindi deriva dalla causa primordiale ed egrave a partire dai suoimovimenti che ha origine la causalitagrave naturale480 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 205481 Ibidem

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Nella prospettiva di Ermanno come risulta ormai chiaro lacausa secondaria si identifica con i corpi astrali che svolgono unafunzione di regolazione del mondo sublunare e perciograve sono agentiattivi nella formazione dellrsquouniverso naturale e variabile Nelsecondo libro egli si soffermeragrave proprio su questi aspettiSecondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia laquonel DeEssentiis viene descritta una cosmologia completamente fondatasul ruolo delle ldquocausae secundaerdquo fondamentalmente identificatecon gli astri Bencheacute Dio rimanga nello schema del De Essentiis lacausa prima di un ordine metafisico di cause cioegrave dei princigravepi oessenze che presiedono alla creazione del mondo (primariagenitura) la formazione di tutte le realtagrave materiali egrave affidata aildquosemi elementarirdquo ossia alle quattro qualitagrave primarie (secundagenitura) Suddivise in essenza (il mondo astrale) sostanza (ilmondo sublunare) le qualitagrave producono tutti gli eventi naturalitramite un dinamismo causale che procede dallrsquoalto al bassodallrsquoessenza alla sostanza Proprio questa caratteristica dellacosmologia di Ermanno cioegrave la netta distinzione tra mondoastrale e mondo sublunare assieme alla unilinearitagrave deldinamismo causale in essa implicata e allrsquointeresse di fondo peruna spiegazione scientifica dei fenomeni naturali egrave uno deglielementi che ha condotta la moderna storiografia a ritenere chelrsquointeresse nato nel mondo latino per lrsquoastrologia e lrsquoastronomiaabbia storicamente aperto la strada ad una comprensione deifenomeni fisici di tipo aristotelico-scolasticoraquo482 Egrave importantealtresigrave sottolineare che nello schema di Ermanno laquoil mondoastrale egrave sempre e soltanto attivo mentre il mondo sublunare egravesempre e soltanto passivoraquo483 La studiosa napoletana riconoscead Ermanno lrsquointeressante tentativo in ambito medievale diconciliare il pensiero teologico con la ricerca scientifica dellecause della realtagraveDello stesso avviso egrave Tullio Gregory secondo cui laquoErmannomdash che per la sua vasta opera di traduttore e per i suoi rapporticulturali e personali con Chartres indica concretamente i legami482 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp283-284 Sullrsquointerpretazionestoriografica di questi concetti cf T GREGORY Forme di conoscenza e ideali di sapere inMundana sapientia op cit pp 1-59 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 1-43 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203483 Ibid p 284

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tra le nuove scuole continentali e le zone di lsquoconfinersquo mdash espone nelsuo De Essentiis una cosmologia tutta fondata sullrsquoattivitagrave dellecause seconderaquo484Per Ermanno la natura egrave la causa secondaria che operarapportandosi a Dio Causa Prima Egli infatti riporta tutte le cosead un solo principio adducendo lrsquoargomentazione platonica inbase alla quale lrsquoldquounordquo viene prima del ldquoduerdquo e quindi di ognipluralitagrave in quanto la realtagrave egrave necessariamente riconducibile acause ultime In tutta la sua struttura il mondo egrave visto comecomposto da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento Una parte inferiore piugrave bassa egravequella costituita dal mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoaffrontarequestioni concernenti le categorie e la natura degli esseri inferioripreferisce una lettura fisicista Il mondo verrebbe cosigrave analizzato apartire da due diverse prospettiveIn questo senso anche la struttura metafisica che tieneinsieme la primaria generatio egrave diversa da quella che caratterizzala secundaria generatio La prima infatti si basa su princigravepiperfetti ed integri la seconda invece deriva da questi princigravepidirettamente in quanto correlata alla primaria generatioIl grado piugrave alto del sistema piramidale di stamponeoplatonico-causalistico costruito da Ermanno prevede unaprogressiva e discendente perdita di perfezione man mano che cisi allontana dal vertice che coincide con la Causa prima cherappresenta il piugrave alto grado possibile di perfezione In questaprospettiva e in maniera pienamente conforme allrsquoimpiantometafisico del neoplatonismo laquoil ldquoTuttordquo inteso come lrsquoinsieme ditutti i livelli costitutivi della realtagrave proprio in quanto deriva dalPrimo Principio (hellip) egrave partecipe dellrsquounitagrave Questa concezioneimplica di fatto che ogni livello del reale anche il piugrave lontano in484 T GREGORY Speculum naturale op cit pp 21-22

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senso assiologico-gerarchico dal Principio Primo conservi in sestesso una traccia divina dellrsquoUnoraquo485Allo stesso modo nel sistema di Ermanno gli effetti dellaCausa prima si irradiano sullrsquointero creatoA fronte di ciograve perograve il filosofo dalmata per non sminuire ilgrado di armoniositagrave presente nellrsquouniverso introduce la proportiola quale indica e stabilisce appunto una relazione equilibrata tra leparti Lrsquouniverso risulta essere cosigrave uno strumento perfettamenteaccordato in cui la vibrazione anche di un singolo elemento siriverbera perfettamente attraverso lrsquoordine complessivo dellecose Protagonisti assoluti nella modulazione di questa armoniosasinfonia sono i pianeti i quali rendono possibile lrsquoinfusione dellaperfezione celeste nel mondo sublunare introducendo cosigraveallrsquointerno della causalitagrave naturale e dei meccanismi che laregolano la ratio derivante dal disegno divinoIl De Essentiis si presenta dunque come unrsquoopera complessache partendo da unrsquoanalisi metafisico-teologica della realtagrave sfociain un progetto speculativo di matrice cosmologica volta adindagare il mondo naturale e i suoi molteplici aspetti in unaprospettiva creazionistica che tiene conto delle nuovesollecitazioni provenienti dalla scienza araba e dalle prospettiveteoretiche che essa puograve implicare Occorre comunque precisarenuovamente e ulteriormente che Ermanno coniuga in modo assairaffinato i temi derivanti dalla scuola di Chartres principalmenteda Teodorico e quindi dai testi di Calcidio e Boezio con unaprospettiva aristotelica grazie allrsquoinfluenza della tradizionescientifica riconducibile per lo piugrave alla lettura di autori arabi inprimis Abū MalsquosharInteressante egrave poi la concezione ermanniana del tempointeso come ldquopars evi circulari perpetuum continuatardquo in rapportoal movimento circolare del cielo laquolit ndash come scrive Gregory ndash dansles astres mdash et en particulier dans ldquolrsquointegrum et generalemomnium siderum et stellarum circuitumrdquomdash la ldquonecessaria tociusmundi novitasrdquo ainsi que lrsquoexustio universelle que ldquoad finem mundispectamusrdquo lrsquoenseignement des sacre historie est ainsi confirmeacutepar le physici A lrsquointeacuterieur de ce scheacutema geacuteneacuteral drsquointerpreacutetationse dessine eacutegalement le thegraveme traditionnel de la translatio imperii

485 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave op cit p 16

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ougrave la succession des regravegnes est lieacutee point par point mdash selon lesuggestions de lrsquoastrologie arabe mdash aux variations drsquoinfluence desplanegravetes et a leur dominium successif (hellip) Crsquoest des planegravetesproposeacutee a chaque peuple et agrave chaque reacutegion que deacutependent nonseulement les caractegraveres les coutumes les religions et les rites dechacun mais aussi leurs rapports reacuteciproques les guerres avec letriomphe final du peuple qui sous le signe de Jupiter et du Soleilest appeleacute agrave reacutegner sur les autresraquo486Come si puograve constatare nel secondo Libro del De EssentiisErmanno avvalendosi delle sue fonti arabe delinea una strutturadel cosmo interamente fondata sullrsquoattivitagrave della secundariagenitura concentrando la propria attenzione quasiesclusivamente su elementi di filosofia naturale sulla costituzionedei corpi e sulla relazione esistente tra il mondo lunare e il mondosublunare Queste tematiche si discostano quindi daunrsquoimpostazione prettamente metafisica Abbiamo voluto tuttaviaseppur in maniera piugrave sintetica riportarne gli aspetti piugraveimportanti per evidenziare ciononostante la diretta dipendenzadella riflessone cosmologico-fisicistica dai princigravepi metafisicienunciati nella prima parte del trattatoNon si puograve comprendere infatti lrsquoorigine fisica del reale senon si egrave chiarita la sua organizzazione metafisico-ontologica Lostesso principio di causalitagrave se calato in una prospettivaesclusivamente di filosofia naturale non riuscirebbe a fartrasparire lrsquointima teleologicitagrave del creato e la sua strettaderivazione dalla volontagrave divinaAnche lo sforzo conoscitivo attuato dalla ratio non avrebbela medesima valenza veritativa nella prospettiva di Ermanno senon fosse finalizzato alla formulazione di un sistema di pensieroche coniughi in unrsquoarmonica composizione istanze filosoficheteologiche naturalistiche scientifiche astrologiche emetodologiche in grado di attestare lrsquoassoluta preminenza edoriginarietagrave di Dio quale Causa Prima dellrsquouniversoLrsquoanalisi della struttura del reale si conclude cosigrave con ladimostrazione della razionalitagrave e connessione armonica cheregolano il cosmo e che sono da ricondurre ad un Principio primo486 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 355

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assoluto ed estremamente buono che egrave il Creatore da cuidipendono tutte le coseAttraverso unrsquoindagine filosofica condotta secondolrsquoermeneutica della circolaritagrave siamo ritornati alla fine delpercorso esattamente al punto di partenza

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CCoonncclluussiioonniiLrsquoobiettivo principale di questo lavoro di tesi egrave stato quellodi ricostruire il tessuto metafisico del De Essentiis persottolinearne lrsquoimportanza speculativa e cercare di riconoscereallrsquoopera la giusta valenza filosoficaSulla base delle ricerche qui condotte si egrave cercato dimostrare come Ermanno abbia saputo trovare un punto diequilibrio tra la filosofia aristotelica e quella platonica attraversole essenze determinando questrsquoultime come le strutture originariedipendenti dalla Causa Prima da cui deriva la realtagrave nelle suemolteplici manifestazioni e articolazoni Ermanno nella suatensione tutta rivolta alla ricerca della Veritagrave circa il principioprimo del reale indagato nella sua totalitagrave si propone diindividuare un senso ultimo e un fondamento eterno immutabilee per questo sempre vero Egli elabora una complessa metafisicadella causalitagrave che egrave al contempo una teologia che mira a mostrarelrsquoassoluta necessitagrave di un principio primo fondamento originario eteleologico di tutte le cose alla luce del quale la riflessionemetafisico-teologica si rivela in perfetto accordo con le esigenzedel pensiero scientifico Il De Essentiis ci consegna quindi unpiccolo gioiello della filosofia medievale che dimostra comemutatis mutandis il pensiero pur cambiando latitudini elongitudini aspiri ad una comprensione olistica del realeRispetto allattuale momento storico-culturale in cui laricerca del senso sembra ormai essersi arenata in un relativismoermeneutico prima che conoscitivo Ermanno ci trasmette inveceun pensiero teso a guidare gli uomini verso una Veritagrave assolutache valichi le vette del dubbio e si attesti nella sua grandezza al dilagrave di ogni scetticismoQuesto lavoro di ricerca ha avuto dunque come obiettivofondamentale quello di valutare lrsquoopera di Ermanno in base ad unaprospettiva metafisico-teologica che rendesse conto al contempodella concezione fisica da lui propostaOccorre inoltre precisare che fino ad oggi nessuno studiospecificamente dedicato allrsquoimpianto filosofico-metafisico del DeEssentiis ha proposto unrsquoanalisi dellrsquoopera tenendo conto di tuttele edizioni critiche del testo piugrave il frammento relativo al De

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Essentiis ritrovato da M L Colker che chiarisce degli aspettispeculativamente importantiTra gli aspetti a nostro avviso piugrave significativi del presentelavoro riteniamo si possa segnalare la dimostrazione della forteaffinitagrave speculativa tra il De Essentiis e il Liber de causis di cuilopera di Eramanno sembra condividere il complessivo impiantometafisico generaleEgrave stato altresigrave mostrato come Ermanno attraverso unafusione della riflessione di matrice platonica e di quella di matricearistotelica cerchi di dare fondatezza al discorso scientifico-astrologico riflettendo sulla struttura del reale e sul legame chesussiste tra mondo lunare e mondo sublunare il tutto sulla base diuna posizione di stampo creazionistico Ermanno quindiintenderebbe ldquocostruirerdquo la validitagrave del discorso scientifico inpieno accordo con la tradizione cristiana Egli egrave convinto cosigrave dicolmare una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristoteleovvero lrsquoanalisi completa della totalitagrave del reale Ermanno riesce inquestrsquointento partendo dalla struttura metafisica delle essenze cherealizzano un perfetto ldquoequilibrio teoreticordquo tra la prospettivaplatonica e quella aristotelica Le essenze infatti nella visione delfilosofo dalmata conciliano immutabilitagrave e movimento lagenerazione delle cose e il fatto che essa derivi da entitagrave integreimmutabili e perfette senza alterare in alcun modo le veritagravefondamentali del pensiero cristiano anzi rafforzandone le basifilsofico-concettuali anche in risposta agli attacchi che essericevevano dagli autori musulmani e dalle diverse prospettiveeretiche che in quegli anni andavano articolandosi allrsquointerno dellaChiesa stessa Si egrave evidenziato quindi come in Ermanno in effettiquestioni metafisiche e teologiche appaiano intrinsecamenteconnesse fra loro esse si inseriscono a pieno titolo nel dibattitosullrsquoorigine del cosmo e sulla creatio ex-nihilo Ermanno elaborasoluzioni filosofico-teologiche assai articolate in quanto sipropongono anche di costituire il fondamento del saperescientifico e astronomico-astrologicoLintero disegno ermanniano appare sorretto da unaprofonda fiducia nelle capacitagrave conoscitive della ragione che seorientata in modo corretto ha il potere grazie alla bontagrave divina dipoter conoscere i segreti dellrsquouniverso

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Si egrave cercato anche di dimostrare la forte presenza di fontineoplatoniche nel testo rimarcandone anche gli echi eriugenianied ermetici In questo modo abbiamo altresigrave evidenziato che unodegli aspetti speculativamente piugrave rilevanti del De Essentiis egrave lariflessione relativa al rapporto tra unitagrave e molteplicitagrave Alla luce diesso lrsquoidentitagrave diviene radice di ogni differenza e principio che hail proprio fondamento nellrsquoassioma fondamentale secondo cuitutto ha origine da una Causa Prima Individuati e stabiliti questipunti di partenza teoretici fondamentali Ermanno dagrave inizio adunrsquoindagine globale del reale a partire dalla assoluta preminenzadellUno e della nozione di Primo Principio ad essa connessa Ilcosmo nel suo complesso proprio in virtugrave di tale fondamento sirivela agli occhi di Ermanno perfettamente armonico e ordinato Atale prospettiva corrisponde la complessa e articolatastratificazione di stadi che costituiscono la natura stessa del realedeterminati da una causalitagrave scalare discendente che presupponeuna stretta correlazione tra la Causa Prima e le cause seconde Ilproblema metafisico dellrsquouno e del molteplice diviene cosigrave suscala materiale quello della semplicitagrave e della complessitagrave che siarticola a sua volta nei processi di compositio e resolutioIl filosofo dalmata nellrsquoadottare la doppia prospettiva dianalisi della realtagrave come giagrave sottolineato da R Lemay introducedelle novitagrave singolari anche dal punto di vista metodologico Inquesto senso appare particolarmente interessante lutilizzo daparte di Ermanno entro una prospettiva metafisico-teologica delmetodo appreso da Abū Malsquoshar Ermanno egrave riuscito in manierasecondo noi geniale a ldquochiudere il cerchiordquo in relazione ai pilastrifondamentali della sua argomentazione delineando una sorta dicircolaritagrave ermeneutica e metafisica che vede nel concetto diCausa Prima il centro di gravitagrave fondamentale della prospettivafilosofica ermanniana quasi che la Causa Prima rappresenti nonsolo il nucleo piugrave importante della sua riflessione ma anche lacondizione di possibilitagrave stessa del creato in quanto tale causaprimissima egrave il fondamento originario del tuttoNellrsquoevidenziare lrsquoimportanza di tale cocetto per Ermannoabbiamo altresigrave mostrato come nella prospettiva del filosofodalmata il punto di inizio deve necessariamente coincidere colpunto di arrivo il tutto infatti deriva da Dio ed al contempo a Luideve fare ritorno Abbiamo in questo modo sottolineato le chiare

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ascendenze neoplatoniche del De Essentiis elemento finora nonancora evidenziato dalla letteratura secondariaLrsquoassetto metafisico-teologico ndash di forte matrice e certaderivazione neoplatoniche ndash del sistema ermanniano egraveperfettamente armonico con la riflessone astronomico-astrologicadel filosofo dalmata che nella prospettiva teologico-filosofica diquestultimo rappresenta un elmento essenziale e del tuttoimprescindibile per una conoscenza completa del realeNel terzo ed ultimo capitolo di questo lavoro abbiamocercato di mostrare proprio il perfetto accordo che viene adelinearsi tra i diversi ambiti del reale metafisico fisico eastrologico Solo se essi vengono considerati nel loro insiemesiamo in grado nella prospettiva di Ermanno di cogliere latotalitagrave del reale nella sua piugrave intima strutturaSi puograve di conseguenza concludere che il filosofo dalmata siariuscito pienamente nellrsquointento prefissatosi e nel farlo egrave divenutopioniere del sodalizio tra teologia ed Aristotelismo checaratterizzeragrave il secolo immediatamente successivo a lui il XIIIIn effetti Ermanno egrave senza dubbio un intellettuale che hadeterminato in maniera decisiva il suo tempo vivendone in pienole diverse dimensioni speculative e configurandosi come unpensatore fine e profondo che mette insieme piugrave lsquomondirsquo in unassetto filosofico unico ed avvincenteIn questo senso andrebbero indagate con maggioreattenzione le tracce del De Essentiis presenti nellrsquoopera di AlbertoMagno le quali interpretate alla luce dei risultati raggiunti inquesto lavoro potrebbero risultare assai importanti finanche inrapporto alla prima formazione ricevuta da Tommaso drsquoAquinoCrediamo pertanto che il risultato fondamentale di questolavoro consista proprio nellaver dato per lo meno il giustorilievo a questrsquoopera che puograve a ben diritto candidarsi ad essereconsiderata una delle piugrave complesse ed originali della filosofiamedievale

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BIBLIOGRAFIA

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Traduzioni

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AAppppeennddiiccee

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FFrraammmmeennttoo ddeell mmaannoossccrriittttoo rriittrroovvaattoo ddaa MM LLCCoollkkeerr

Page 3: De Essentiis di Ermanno di Carinziaelea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/888/1/tesi G. Di... · 2019. 5. 30. · Indice Introduzione p. I Ringraziamenti » X Capitolo I Ermanno

Indice

Introduzione p I

Ringraziamenti raquo X

Capitolo IErmanno di Carinzia e il suo tempo

1 Ermanno di Carinzia brevi cenni biografici raquo 21 1 Ermanno traduttore e la scuola di Toledo raquo 612 Elenco delle opere tradotte da Ermanno raquo 8121 Elenco delle opere di Ermanno raquo 92 Il XII secolo un lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo raquo 123 Lrsquohumus culturale di Chartres e lrsquoinfluenza di Teodorico raquo 2231 Calcidio e lrsquoimportanza del Timeo platonico raquo 284 Teodorico e la dottrina trinitaria raquo 335 Lrsquoinfluenza di Giovanni Scoto raquo 4651 Onorio drsquoAutun e la diffusione dellrsquoeriugenismo raquo 516 Gli influssi del Corpus Hermeticum raquo 537 Il Liber viginti quattuor philosophorum e il Liber de causis raquo 648 Lrsquoinfluenza di al-Kindī e il De quinque essentiis raquo 739 Astronomia e astrologia Abū Malsquoshar e Tolomeo raquo 8010 Diffusione del De Essentiis ed edizioni critiche raquo 87

Capitolo IIIl De Essentiis la struttura fondativa e originaria del

reale secondo Ermanno di Carinzia

1 Presentazione dellrsquoopera raquo 942 De Essentiis il significato del titolo dellopera raquo 973 Le essenze entitagrave metafisiche originarie raquo 10131 Il rapporto tra identitagrave e differenza raquo 1114 I princigravepi di ogni genitura raquo 1225 La primaria generatio raquo 12551 La causa efficiens o primordiale raquo 1266 Il tema della compositio e la costituzione dei corpi raquo 1417 Lrsquoorganizzazione dellrsquouniverso la dispositio raquo 155

Capitolo terzoLa secundaria genitura e la formazione del mondo

naturale

1 Introduzione alla questione raquo 1642 Come opera la secundaria genitura la legge di natura raquo 1693 La divisione della genitura in constans e occidua raquo 17131 I movimenti della seconda generazione raquo 1744 Il tempo raquo 1785 Le condizioni della genitura secondaria raquo 1906 La distinzione tra corpi animati e inanimati raquo 1917 Considerazioni ermeneutiche generali raquo 193

Conclusioni raquo 200Bibliografia raquo 205

Opere di Ermanno raquo 206Altre fonti raquo 207Letteratura secondiaria raquo 211

Appendice raquo 229Frammento del manoscritto ritrovato da ML Colker raquo 230

I

Introduzione

Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculationehec revelatione Et ne multa hic quidem ordoet hec ratio sanctissimas de veritate deitatistradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etatequousque tandem deitatem ipsam summa vicitbonitas ut penitus humanitati condescenderet(E Di Carinzia De Essentiis 59rC-D)

Se accettassimo la definizione della filosofia data da Hegelcome il proprio tempo appreso col pensiero1 e la paragonassimo diconseguenza ad una galleria drsquoarte raffigurante la storia delpensiero stesso allora il De Essentiis di Ermanno di Carinzia anchese relegato in un punto decentrato sarebbe senza alcun dubbioun pezzo drsquoautore di primissimo rango unrsquoopera da collezioneaffascinante enigmatica e pregiata che egrave riuscita ad incarnare inpieno lo spirito del XII secoloPur trattandosi infatti di un pensatore poco conosciuto egliin realtagrave attraverso questa che egrave la sua opera filosofica piugraveimportante si egrave confrontato con i grandi temi della speculazionefilosofica riuscendo a rappresentare perfettamente il propriotempoIn questo senso per riassumere brevemente le istanzeculturali di questrsquoepoca possiamo rifarci a quanto affermato daTullio Gregory il quale in poche righe ha saputo sintetizzarne almeglio le tensioni filosofico-culturali in essa insite laquoLrsquohorizonculturel traditionnel est briseacute la lecture des nouveaux ouvragesdans leurs traductions greacuteco-latines et arabo-latines en saturantde nouveaux inteacuterecircts et de raisons physiques la speacuteculationphilosophique du siegravecle permettait de sortir de la tradition destraiteacutes du haut moyen acircge De natura rerum de leur assietteimaginative et du transfert symbolique qui dissolvait le monde1 laquoIl compito della Filosofia egrave comprendere concettualmente ciograve che cegrave [hellip] Per quantoriguarda lindividuo ciascuno egrave senzaltro un figlio del suo tempo cosigrave anche la Filosofia egrave ilproprio tempo appreso col pensieroraquo GWF HEGEL Prefazione ai Lineamenti di filosofia deldiritto Laterza Roma-Bari 1979 p 18

II

physique dans un systegraveme de symboles et drsquoenseignements divinsla nature se deacutegageait lentement mais fermement du domainesacreacute ougrave lrsquoavaient placeacutee lrsquoenseignement chreacutetien primitif et laculture monastique pour prendre corps et densiteacute nrsquoeacutetant plusconccedilue comme une simple voluntas Dei ou comme sacramentumsalutaris allegoriae mais comme vis genitiva ignis artifexcausarum series qualitas planetarum regula mundi elle devenaitlrsquoobjet drsquoune ratio naturalis que la culture du haut moyen acircge avaitignoreacutee et qui eacutetait destineacutee agrave conditionner tout discoursphilosophique ou theacuteologiqueraquo2Il De Essentiis infatti allrsquoanalisi della cui struttura fondativae originaria del reale egrave dedicato questo lavoro egrave stato scritto nel1143 in un momento in cui grazie alla traduzione di testidallrsquoarabo e dal greco cominciava a penetrare in Europa lafilosofia naturale di Aristotele Esso si trova pertanto tra duegrandi fuochi e si configura come un testo intenso foriero dispunti assai originali ed importanti Teso verso la trasmissionedella Veritagrave segna il passaggio dal punto di vista speculativo tra ilXII e il XIII secolo quasi fosse un ponte di continuitagrave ideale traPlatonismo ed Aristotelismo questrsquoultimo non ancora maturatoed assimilato al meglio nella coscienza europeaErmanno egrave convinto che se la mente umana cerca Diodegnamente allora Egli le si sapragrave manifestare grazie alla suasuprema bontagrave Il filosofo dalmata difatti con il suo trattato sulleessenze ritiene di essere riuscito a cogliere lrsquointima connessioneche lega la generazione dellrsquouniverso allrsquooperato divino e alla suaassoluta trascendenza attraverso un complesso sistema dicausalitagrave che avvolge ogni ambito della realtagraveIn questo modo egli si rivela persuaso altresigrave di avercolmato una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristotelesenza superare la quale non potremmo mai conoscere lrsquooriginedellrsquouniverso in maniera esaustivaCon grande maestria e mostrando in taluni tratti una fortetensione teoretico-speculativa Ermanno si cimenta in questaimpresa e ci consegna una perla filosofica di primordine2 T GREGORY Mundana sapientia Forme di conoscenza nella cultura medievale Ed di Storia eLetteratura Roma 1992 p 116

III

Questo lavoro di tesi si propone di inquadrare lrsquoopera delfilosofo dalmata in una prospettiva esclusivamente metafisico-teologica cercando di offrirne unrsquointerpretazione filosoficacomplessiva che ne valorizzi aspetti importantissimi finora nonadeguatamente colti in grado di rendere manifesto lo spessorespeculativo di questo complesso ed assai articolato testoPer questo motivo ci siamo soffermati in particolaresullrsquoanalisi del contesto-storico filosofico del De Essentiisevidenziando la sua intima correlazione con lrsquoimpiantoconcettuale e teoretico del Neoplatonismo aspetto solo accennatonegli studi svolti fino a questo momentoIn questrsquoopera infatti il principio di causalitagrave ed il rapportotra identitagrave e differenza sono alcuni dei punti cardine su cui sifonda lrsquointero sistema di pensiero ermannianoPensare per Ermanno significa innanzitutto definire ciograve cheegrave sancendo lrsquooriginarietagrave di una Causa Prima da cui dipendelrsquointera realtagrave e dimostrare nel contempo con un sistema assaicomposito ed articolato che il Tutto si regge su una legitima ratioet causa la quale fa sigrave che ogni cosa rientri in un ordine di totalearmonia allrsquointerno di una visione organica del reale Questoproposito ci guideragrave in unrsquoavventura filosofica la quale saragrave ingrado di dimostrare tramite la preminenza del concetto dicircolaritagrave che lrsquouniverso egrave un meccanismo perfettamentecongegnato il quale ha il proprio fondamento in DioPer comprovare questa tesi Ermanno analizza la realtagrave apartire da tre prospettive differenti metafisica teologica e fisicaEgli fondendole in maniera sofisticata ed elegante riesce adaccompagnarci verso la conoscenza dei processi che conduconoalla formazione dellrsquouniverso e svelano lrsquooscura struttura delreale Essa pur essendo composita risponde alla logica dellaprioritagrave ed egrave espressione di un exemplum divino di cui diventauna sinfonia compiuta e perfettamente sincronizzataTale sinfonia egrave resa possibile dallrsquoazione modulante deipianeti che nel proprio ruolo di mediatores tra cielo e terra sannoinfondere e diffondere nel mondo naturale la giusta proportioSuccessivamente abbiamo illustrato lrsquoossatura metafisicadel trattato ermanniano collegandola alle sue fonti piugrave importantie mettendone in luce gli aspetti originali

IV

Il pensiero metafisico di Ermanno egrave presente soprattutto nelLibro primo del De Essentiis oggetto del secondo capitolo diquesta tesi che quindi ne rappresenta la parte piugrave significativa edimportanteInfatti gli aspetti astrologici e astronomici della filosofiaermanniana legati altresigrave alla sua indagine sulla struttura fisicadel reale sono stati giagrave studiati a fondo in particolare da CharlesSF Burnett che ha dedicato a questo tema numerosi articoli emonografie33 Su temi di carattere astrologico ed astronomico in relazione al XII secolo sul pensiero diAbū Malsquoshar e sulle sue implicazioni anche in rapporto al De Essentiis e alla Scuola di Toledocf CHSF BURNETT The Winding Courses of the Stars Essays in Ancient Astrology in ChBurnett D Giesler Greenbaum (eds) Culture and Cosmos vol 11 1-2 (2007) ID Astro-Medicine Astrology and Medicine East and West (a cura di) A Akasoy C Burnett R Yoeli-Tlalim Firenze 2008 ID Arabic into Latin the Reception of Arabic Philosophy into WesternEurope in (eds) P Adamson R Taylor The Cambridge Companion to Arabic PhilosophyCambridge 2005 ID Translation from Arabic into Latin in the Middle Agesrsquo and lsquoAristotle inTranslation in Medieval Europe in (eds) H Kittel et alii Uumlbersetzung-Translation-TraductionBerlin-New York 2007 pp 1231ndash1237 e 1308ndash1310 ID Arabic Philosophical WorksTranslated into Latin in (ed) R Pasnau The Cambridge History of Medieval PhilosophyCambridge 2010 pp 814ndash822 ID Contributions to Transmission of Sciences Greek SyriacArabic and Latin (edd) H Kobayashi M Kato Tokyo 2010 ID Scientific Speculations in(ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash176 ID Physics before the Physics Early Translations from Arabic of Texts concerning Naturein MSS British Library Additional 22719 and Cotton Galba E IV in Medioevo 27 (2002) pp53ndash109 Ristampato con correzioni in Arabic into Latin in the Middle Ages The Translatorsand their Intellectual and Social Context Variorum Collected Studies Series Farnham 2009Articolo II ID Two Approaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg)Matthias M Tischler A Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden Aschendorff 2011pp 69-80 ID Astrology in Medieval Latin Studies An Introduction and Bibliographical Guide(edd) F A C Mantello A G Rigg Washington DC 1996 pp 369ndash82 ID The Certitude ofAstrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science andMedicine 7 (2002) pp 198ndash213 ID A Hermetic Programme of Astrology and Divination inmid-Twelfth-Century Aragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicum in (edd) ChBurnett W Ryan Magic and the Classical Tradition London-Torino 2006 pp 99ndash118 IDAstrology Astronomy and Magic as the Motivation for the Scientific Renaissance of the TwelfthCentury in (edd) A Voss J Hinson Lall The Imaginal Cosmos Canterbury 2007 pp 55ndash61ID Abū Malsquoshar (AD 787-888) and His Major Texts on Astrology in (edd) G Gnoli A PanainoKayd Studies in History of Mathematics Astronomy and Astrology in Memory of David PingreeSerie orientale Roma Roma 2009 pp 17-29 Sul rapporto diretto del De Essentiis conlrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin Aristotelianism inthe twelfth Century The Recovery of Aristotlersquos Natural Philosophy through Arabic AstrologyAmerican University of Beirut Beirut 1962 sullrsquoimportanza dellrsquoastrologia cf GF VESCOVINILa divinazione astrologica araba e Abū Malsquoshar in (a cura di) A Lepschy M Pastore StocchiIl Futuro Previsione pronostico e profezia Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti Venezia2005 pp 223-238

V

In considerazione di ciograve abbiamo proposto una lettura delLibro secondo del De Essentiis ndash in cui questi temi sono esposti ndashinteramente funzionale allrsquoassetto metafisico generale del trattatoScopo di questo lavoro egrave dimostrare che la finalitagravefondamentale di Ermanno egrave quella di inglobare il pensieroastronomico allinterno delledificio filosofico di matricechartriana ed araba e quindi platonico-aristotelica dandofondamento al pensiero scientifico il tutto in una prospettivaprettamente creazionisticaIn tal modo la statura teoretica di Ermanno emergeragrave intutta la sua forza in quanto capace con il solo esercizio della ratiodi scandagliare adeguatamente i segreti della realtagraveIl filosofo dalmata nei vari manuali o negli articoli in cui siparla della sua figura egrave conosciuto soprattutto come traduttoreseppur venga piugrave volte definito come uno degli intellettuali piugraveimportanti del XII secolo Allievo di Teodorico di Chartres perlunghi periodi fu residente nella penisola iberica da cuiprovennero fondamentali stimoli culturali che determinaronovere e proprie svolte filosofiche Egrave allrsquointerno di questo contestoche si egrave avvalorata lrsquoidea secondo la quale attraverso le suetraduzioni egli non fu solo un trasmettitore di sapere ma ancheattento nel cercare di proporre soluzioni filosofico-teoretichenuoveIl lavoro di tesi nello specifico si compone di tre parti laprima di carattere storico e le altre due dedicate alla analisitestuale In esse lrsquointerpretazione e il commento dei passi piugravesignificativi dellrsquoopera srsquointrecciano a considerazionistoriografiche filologiche ed ermeneutiche Piugrave dettagliatamenteil primo capitolo traccia un quadro generale del contesto storiconel quale Ermanno di Carinzia ha operato e del rapporto con lesue fonti primarie Questione che per la sua complessitagrave restacomunque ancora aperta in considerazione dei molti riferimentispesso non espliciti a testi e tradizioni culturali differenti presentinel De Essentiis A tal fine ci siamo concentrati in primo luogosulla biografia di Ermanno mostrando brevemente il legame trala sua opera di traduzione di testi astronomici astrologici medicimatematici e religiosi e il De Essentiis stesso Sono stati quindimessi in risalto i nessi con la sua opera filosofica fondamentale ele sue produzioni precedenti

VI

La prima sezione ha avuto dunque una funzione introduttivaatta a contestualizzare lrsquoopera di Ermanno nel suo tempo a partiredagli influssi principali che hanno contribuito alla formazione delsuo pensiero i quali pur nella loro ampiezza e complessitagravepossono essere raggruppati in quattro filoni principali1) Influssi esercitati su Ermanno dalla scuola di Chartres eattraverso la mediazione di questrsquoultima dal pensiero di BoezioMacrobio Giovanni Scoto e dagli elementi platonici derivanti dalTimeo di Platone conosciuto come sappiamo nella traduzione diCalcidio2) ripresa di elementi e temi aristotelici a partire dalletraduzioni dei testi di Aristotele realizzate dagli autori arabiprincipalmente per quanto riguarda i trattati di argomentonaturalistico-scientifico delle opere dello Stagirita a partireinnanzitutto dallrsquoIntroductorium maius in astronomiam di AbūMalsquoshar che rappresenta anche lrsquoopera astrologica fondamentaledi riferimento del De Essentiis Basilari appaiono anche i testi diastronomia in primis il Planisfero di Tolomeo opera tradotta daErmanno sempre nel 11433) gli influssi esercitati su Ermanno dal Liber de causis(traduzione latina come noto di una rielaborazione arabadellrsquoElementatio theologica di Proclo riconducibile probabilmenteal circolo di al-Kindī) che ripropone i tratti di fondo della causalitagraveneoplatonica adattandoli alle esigenze del monoteismo e delcreazionismo e dal De Quinque essentiis dello stesso al-Kindī4) gli influssi esercitati dal Corpus Hermeticum OnoriodrsquoAutun e il Liber viginti quattuor philosophorumIl primo capitolo si conclude quindi con una sintesiconcernente la diffusione del testo e delle sue edizioni criticheNel secondo capitolo dopo aver concisamente presentato ilDe Essentiis esponendone gli obiettivi filosofici piugrave importanti egravestato preso in esame il primo Libro dellrsquoopera di cui vengonocommentati i passi piugrave rilevanti per far emergere la natura e lastruttura del pensiero metafisico di Ermanno In questa secondasezione del lavoro perciograve si egrave concentrata lrsquoattenzione su quelloche egrave lrsquoargomento fondamentale di questo studio ovvero iltentativo di tracciare la struttura originaria e fondativa di tutto ilreale secondo la prospettiva del filosofo dalmata

VII

A tal fine in questo capitolo sono stati presi in esame iconcetti metafisici centrali in base ai quali egli si propone diindividuare la struttura profonda dellrsquouniverso tutto Ermannodelinea la relazione che sussiste tra la causa primordiale e leessenze evidenziando la valenza speculativa di questrsquoultime chegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseInoltre egrave stata compiuta una comparazione testuale con le fontifondamentali alle quali egli attinge per la formulazione delconcetto di essenza cosigrave importante per il suo pensieroDopodicheacute si egrave approfondito il rapporto che intercorre traidentitagrave e differenza sottolineando come Ermanno abbiaelaborato su questo tema una concezione particolare la qualeintende lrsquoidentitagrave come radice di ogni differenza il che significache la differenza dipende e deriva per cosigrave dire ontologicamentedallidentitagrave Egli elabora questa prospettiva per difendere ildogma cristiano della Trinitagrave pericolosamente attaccato dagliislamici mostrando quindi che in Dio non vrsquoegrave diversitagrave e che Egli siidentifica con lrsquounitagrave e non conosce alcuna forma di pluralitagrave InDio infatti non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisionedella sostanza in quanto Egli egrave senza inizio e senza fine Ermannocerca di avvalorare la sua tesi riflettendo sul temadellrsquoincarnazione e mostrando che se si riconosce in Gesugrave Cristouna persona consustanziale al Padre lrsquoessere uno e trino di Dionon egrave una contraddizione Ci egrave sembrato opportuno a talproposito approfondire questrsquoaspetto ripercorrendo lrsquoexcursusstorico-filosofico che ha condotto Ermanno alla formulazione diquesto concettoDio viene presentato come il solo essere necessarioimmutabile ed eterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagraveidentitagrave eanteriore ad ogni forma di molteplicitagrave carattere inveceposseduto esclusivamente dalle creature A questo proposito gliautori cui Ermanno attinge sono soprattutto Boezio e Calcidio Inquesto percorso egli segue molto da vicino la linea speculativatracciata da Teodorico di Chartres e Adelardo di BathPer il filosofo dalmata la veritagrave di Dio va colta nel suo essereuno e trino Egli rifacendosi alle concezioni fondamentali delle suefonti nega perciograve ogni forma di dualismo originario e lo fautilizzando virtuosamente una elaborazione di stampo platonico e

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neoplatonico che presuppone la precedenza dellrsquo uno rispetto aldueIn effetti anche nel Liber de causis si fa riferimento allaconcezione secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama necessariamentee costitutivamente a ciograve che egrave anterioreErmanno in sostanza dopo aver dimostratometafisicamente il primato dellrsquo uno e dellrsquo identitagrave posti su unpiano ontologico superiore concentra la propria attenzione sututti gli ambiti del reale individuando al loro interno una strutturacomplessa Nella prospettiva del filosofo dalmata dunque lamolteplicitagrave si sviluppa a partire proprio dallrsquounitagrave ed esiste soloin virtugrave di questultimaAncora nel secondo capitolo abbiamo analizzato imovimenti fondamentali di creazione determinati dalla causaprimordiale dalla quale derivano tutte le cose Nel prosieguo delsecondo capitolo oltre a ciograve sono stati indagati i concetti dimateria di forma di causa efficiente di generazione dicomposizione e di causa primordialeIl terzo capitolo verte sulla secundaria genitura oggettodella seconda parte del De Essentiis e la produzione del mondonaturale Allrsquointerno di tale capitolo sono stati presi in esame ecommentati i passi metafisicamente piugrave significativi perricostruire nel suo insieme la riflessione del filosofo dalmataattraverso unrsquoanalisi della secundaria genitura a partire dallecondizioni che la rendono possibile le leggi e i movimentifondamentali che la regolano i quali a loro volta conducono allaformazione del mondo sublunare nelle sue diverse articolazioniminerale vegetale e animale Egrave qui che Ermanno sanciscelrsquoindissolubilitagrave e la perfetta coerenza tra la sua visione metafisicaa la teoria naturalistico-scientifica da lui proposta Il cosmo si egraveformato a partire da princigravepi integri e perfetti che sono conservatidalle sfere celesti le quali provvedono a trasmetterli al creato Ilmondo inoltre risulta diviso in tre grandi regioni la SubstantialrsquoEssentia e il Medium Il processo generativo dellrsquointera realtagrave ineffetti si basa per Ermanno proprio sullrsquoincontro delle due macroregioni lrsquoEssenza e la Sostanza una attiva lrsquoaltra passiva Alla lucedi ciograve appare chiaro come la generazione nella sua totalitagrave siaregolata nei propri processi fisici dallrsquoazione mediatrice delle sfere

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planetarie che rappresentano la regione del Medium Tutto egrave resopossibile dai movimenti della causa prima e lrsquointero assettocostitutivo della realtagrave si basa su una serie di articolate edinamiche connessioni tra i diversi ambiti del realeSpetteragrave alle Conclusioni stabilire i risultati cui siamo giunticon questa tesi la quale a questo punto per la novitagrave di alcunitratti filosofici in essa evidenziati puograve senzrsquoaltro considerarsi unlavoro preparatorio e quasi introduttivo al pensiero di Ermannoche per la sua complessitagrave richiede certamente ulteriori especifici approfondimenti e studiCome si egrave cercato di mostrare nel presente lavoro il DeEssentiis appare senza dubbio come unrsquoopera dallalto valorespeculativo per molti aspetti straordinaria e continuamentesorprendente per il suo procedere incalzante Anche inconsiderazione di ciograve in alcuni passi il testo appare per la suadensitagrave concettuale di lettura davvero faticosa e talune tematichesono esposte con un linguaggio particolarmente complesso che atratti si fa addirittura criptico e di difficilissima interpretazioneTuttavia parafrasando Platone non egrave qui fuori luogoaffermare che le imprese ardue sono anche le piugrave belle ed hanno ilmerito di contribuire alla ricerca del vero e alla manifestazione delpensiero espressione di questo articolato labirinto stranieroeppure sempre attraente che ci conduce alla conoscenzaconsegnandoci emozioni di volta in volta nuoveIl De Essentiis rappresenta in questo senso un testo davverostraordinario capace di rapire completamente il lettore con colpidi scena di alto profilo speculativo espressione di una concezioneolistica della realtagrave nella quale unitagrave metafisica e molteplicitagravenaturale sono fuse in una articolata sintesi ad un tempometafisica teologica e scientifica Le diverse concezioni anchevivaci e penetranti di Ermanno risultano perfettamentearmonizzate fra loro in una prospettiva assolutamente unitaria ecoerenteLrsquoauspicio fondamentale di questo lavoro di tesi egrave che essosappia trasmettere la bellezza e la profonditagrave del testo diErmanno consegnando alla ricerca filosofica un tassello unico perla sua particolaritagrave e densitagrave concettuale che vale la pena diindagare ulteriormente e comprendere in tutta la sua pregnanza ecomplessitagrave filosofiche

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RingraziamentiUn lavoro di ricerca seppur condotto con passione edentusiasmo richiede sempre intense energie fatica stimoliadeguati e supporti importantiDa questo punto di vista devo ammettere che senza lrsquoausiliodi alcune persone davvero speciali per la propria intelligenza esensibilitagrave questa tesi forse non avrebbe avuto il volto che haMi riferisco innanzitutto alla mia famiglia e ai miei amici checon il proprio sostegno mi hanno supportato nella stesura e nonin rare occasioni pazientemente sopportato A tuttiindistintamente va un grazie di cuore Vorrei perograve dedicare congrande affetto questo lavoro a mia sorella Marilena che ne hacondiviso con me i momenti salienti cosigrave come del resto ogni faseimportante della mia vita sempre con attenta e partecipevicinanza testimonianza di un legame indissolubileUn ringraziamento speciale e particolarmente sentito va almio tutor il Prof Michele Abbate al quale sono molto grata perlrsquoattenzione e la cura con cui ha seguito questo lavoro esoprattutto per avermi dato la sua fiducia che ho cercato di nonvanificare In effetti non credo ci siano termini appropriati perattestargli la mia stima e la mia riconoscenza spero tuttavia chele nostre lunghe chiacchierate abbiano saputo farlo Di sicuro soche senza il suo ldquoesubero di neuronirdquo la sua caparbietagrave tuttapiemontese e la sua capacitagrave di cogliere i nervi fondamentali di untesto filosofico anche complesso e non del tutto affine al suoambito di ricerca alcuni elementi del De Essentiis mi sarebberoancora oscuri Grazie infinite per questa supervisione condottamagistralmente con estrema perizia ed intelligenza che ha saputoinfondermi metodo disciplina e una piugrave raffinata capacitagrave dianalisi filosoficaUn altro ringraziamento altrettanto particolare va al ProfGiulio drsquoOnofrio coordinatore del Dottorato e mio co-tutorAttraverso il suo costante e prezioso impegno mi ha dato lapossibilitagrave per me assai importante di frequentare il percorsodottorale FiTMU A lui devo inoltre la scelta di occuparmi diErmanno di Carinzia proposta che pur apparendomi findallinizio assai ardua per la complessitagrave delle questioni che avrei

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dovuto trattare alla fine egrave risultata essere una felice intuizionesono contenta di non aver mai desistito Lo ringrazio anche peraver seguito questo lavoro con attenzione e pazienza fornendomistrumenti metodologici e formativi indispensabili Mi auguro cheda questa tesi possa venir fuori un bel seppur breve paragrafo diStoria della Filosofia Medievale in quel caso secondo i suoiparametri di giudizio si tratterebbe di un buon lavoro cosigrave dadare un senso ulteriore a tutti i suoi sforziRingrazio poi sentitamente e di cuore il Prof CharlesBurnett per la sua encomiabile disponibilitagrave per la premura elrsquoattenzione manifestate verso questa tesi che ha seguito come sefosse sua Egli mi ha fornito innanzitutto materiale bibliograficodifficilmente reperibile facendomi leggere anche suoi articoliinediti o in corso di pubblicazione dedicati al De Essentiis Egrave statolui tra lrsquoaltro a donarmi una copia del frammento di ML Colkerriportato sottoforma di allegato nel presente lavoro Mi ha fattoaccedere in piugrave alla sua biblioteca personale permettendomi diattingere a testi fondamentali per una corretta interpretazione delpensiero ermanniano dando prova di grande generositagrave e fiduciaIn secondo luogo mi ha fortemente incoraggiata consentendomi ditrascorrere nellrsquoambito di una COST-action per un programmascientifico in Medieval Europe-Medieval Cultures and TechnologicalResources (IS1005) grazie allrsquoottenimento di una borsa di studiofinalizzata allo svolgimento di una breve missione scientifica daltitolo ldquoThe scientific structure in Hermann of Carinthias DeEssentiisrdquo un periodo di studio al Warburg Institute di Londrareso possibile altresigrave dal congiunto supporto del Prof MicheleAbbate e del Prof Agostino Paravicini Bagliani che ringrazio peravermi la possibilitagrave di sfruttare questa bella ed importanteoccasione Lrsquoentusiasmo del Prof Burnett per la diffusione delletematiche relative al rapporto Islam-Occidente ed il suoinesauribile amore per la conoscenza delle stesse sono davverolodevoli Con il suo ausilio ho potuto visionare il manoscrittolondinese del De Essentiis momento alquanto emozionante Loringrazio inoltre per avermi segnalato dei riferimenti basilari edaver interpretato insieme a me alcuni passaggi particolarmentedifficili e significativi dellrsquoopera di Ermanno con conversazioniricche ogni volta di consigli preziosi e di spunti notevoli sia dalpunto di vista filosofico che metodologico

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Ringrazio ancora il Prof Armando Bisogno per leopportune e pregevoli osservazioni fornite alla tesi per lrsquoamiciziaper il supporto e il sostegno spesso davvero rilevanti fornitimi inquesti tre anni Devo alle sue lsquobrillanti incursionirsquo infatti alcunedelle domande fondamentali cui ho cercato di rispondere inquesto lavoro le quali hanno rappresentato spesso una vera epropria chiave di volta nella lettura del testoGrazie al Dott Mario Coppola che per circa un anno mi haseguito in qualitagrave di tutor senior dandomi validi consigliGrazie inoltre ad alcuni membri del collegio docenti deldottorato i Proff Luigi Catalani Concetto Martello e AntonellaSannino per avermi fornito spunti filosofici e riferimentibibliografici importantiRingrazio Domenico Ienna Nina Travers Carmela SicignanoMariarosaria Accarino Clelia Albano Daniele Melli ed ilcompianto amico per me sempre vivo Antonio Scorza per ilsupporto nel reperimento di alcuni testi I Proff Francesco SaverioFesta Giuseppe Razzino e Giuseppe Zarone per la grandeconsiderazione che mi hanno sempre mostrato a loro mi sentolegata ad un tempo da ammirazione ed affettoUn grazie particolare va poi al Dott Angelo Maria Vitale perlrsquoamicizia e la stimaRingrazio inoltre tutti i miei colleghi di dottorato FiTMU siadellrsquoXI che del XII ciclo con i quali ho vissuto momenti belli sancitida una crescita tanto intellettuale quanto personale I loro spunti ele loro osservazioni sono stati in alcuni casi utilissimiGrazie in particolare a Lucia Corrado Andrea NanniniCarmine Ferrara Guido Iorio Fabio Piemonte e Vincenzo Restelliper i numerosi momenti di condivisione filosofica ed umanatrascorsi insieme che hanno scandito piacevolmente questamagnifica avventura

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IERMANNO DI CARINZIA E IL SUO TEMPO

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Capitolo primo

Ermanno di Carinzia e il suo tempo

1 EErrmmaannnnoo ddii CCaarriinnzziiaa bbrreevvii cceennnnii bbiiooggrraaffiicciiSe il XII egrave il secolo della rinascita dello sviluppointellettuale della ricerca di nuovi equilibri tra le varie scienze ingrado di aprire a scenari veritativi ineludibili allora Ermanno diCarinzia pur essendo laquoan elusive figureraquo4 e considerato un autoreminore fu sicuramente un uomo del suo tempoCome cercheremo infatti di mostrare in questo capitoloErmanno egrave il filosofo viaggiatore del XII secolo colui il quale ne haseguito le diverse correnti di pensiero derivanti dalle variecompagini speculative che lrsquohanno attraversato e che ha saputogenerare un sincretismo filosofico fine ed equilibrato creando unponte importantissimo per gli sviluppi successivi della riflessionelatina occidentale tra la tradizione filosofica europea e la culturaaraba al fine di giungere alla determinazione metafisica dellastruttura che sottende lrsquointero universo decifrando in tal modo iltessuto ontico-ontologico teologico fisico ed astrologico del realeIn questo primo capitolo pertanto cercheremo di tracciaregli elementi storico-speculativi piugrave importanti che hannocontribuito alla formazione filosofica di Ermanno Le fonti cui egliattinge sono davvero numerosissime alcune delle quali daltraparte risultano ancora oscure perciograve il nostro saragrave un lavoro diricostruzione articolato e il piugrave possibile completo ma non deltutto esaustivo in quanto tale questione egrave quanto mai complessalaquoThe 12th century the time in which Hermann of Dalmatialived was a turning-point time in the history of both science andphilosophy a time marking the end of the early Middle Ages aperiod whose scientific and philosophical concepts could nolonger contribute to the progress of science But the century wasalso the start of a new period that of the High Middle Ages which4 S LOW-BEER Hermann of Carinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDeindagatione cordisrsquo City University of New York 1979 [Doctoral thesis] p 10

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laid the foundations of the new scientific and philosophical tenetsof the 16th century Thus Hermann lived at the end of one periodof scientific development and at the beginning of a new era inwhich he took a remarkably active partraquo5Questo dunque fu un secolo di grandi cambiamenti per lastoria della scienza e della filosofia ed Ermanno vi giocograve un ruolodi assoluto protagonistaEgli fu infatti un abilissimo traduttore dallrsquoarabo di operescientifiche astronomiche matematiche e religiose un finetrasmettitore di conoscenza ma anche un pensatore originaleSulla vita di Ermanno di Carinzia o Hermann Dalmatinconosciuto in latino anche come Hermannus Dalmata Sclavus oSecundus6 abbiamo a disposizione notizie esigue ricavate dai suoistessi scritti e da pochissime altre fonti7 Sappiamo che egrave natointorno al 1110 e proveniente dallrsquoIstria centrale8 Della suaformazione non si sa nulla di certo Tuttavia sia lrsquooriginegeografica che la prima formazione ricevuta da Ermanno nehanno influenzato il pensiero Egrave infatti in questa primissima fasedella sua vita che egli riceve gli stimoli intellettuali per recarsi inFrancia dove erano localizzati centri culturali di rilievo al fine diraffinare le proprie conoscenze Secondo quanto affermato daŽarko Dadic ndash ma non ci sono prove di questo ndash Ermanno avrebbestudiato presso il monastero benedettino di laquoSS Peter and Paul in5 Ž DADIć Hermann Dalmatin Skolska knjiga Zagreb 1996 p 96 Cf Ibidem laquoThe scolarrsquos name Hermann of Dalmatia is quoted in different versions inforeign references published on the subject to date They refer to him as HermannusDalmata Secundus Sclavus and recently Hermann de Carinthia There are arguments infavour of each of these nameraquo7 Sulla vita di Ermanno cf Ibid CH BURNETT Hermann of Carinthia in (a cura di) P Dronke AHistory of Twelfth-Century op cit ID Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisedizione critica con traduzione e commento a cura di Ch Burnett Ed EJ Brill Leiden-Koln1982 S LOW BEER Hermann of Carinthia op cit A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava oBitimaLatinskitekstuspostaviohrvatskiprijevodizradiokritickikomentarinapomeneuztekst napisao Antun SlavkoKalenic Pula 19908 Come osservato giagrave da S Low-Beer nellrsquoIntroduzione alla sua tesi di dottorato dedicata a treopere astrologiche tradotte da Ermanno di Carinzia (Cf S LOW-BEER op cit pp 10-13) nellaquale si sofferma a lungo sullrsquoorigine geografica del filosofo dalmata egrave egli stesso adinformarci circa la sua provenienza Nella sua traduzione dellrsquoIntroductorium maius di AbūMalsquoshar VI (f2v) infatti Ermanno scrive che lrsquoIstria era divisa in tre parti laquoMaritima etMontana in medio patria nostra Karinthiaraquo NellrsquoAppendix I ldquoHermannrsquos Namerdquo allrsquoedizionecritica del De Essentiis Ch Burnett riporta minuziosamente tutte le citazioni nelle qualiricorre il nome di Ermanno a partire dalle fonti piugrave antiche Anche Ž Dadić si soffermasullrsquoorigine di Ermanno rivendicandone le origini dalmata cf Ž DADIĆ op cit pp 79-85 Cfaltresigrave A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava o Bitima op cit pp 9-15

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the Woods or one of the Benedictine monasteries on the westerncoast of Istria Nothing is known about the knowledge he acquiredin the monastery but he was certainly taught basic grammarlogic rhetoric music astronomy arithmetic and geometryraquo9 Trail 1130 e 1134 vale a dire durante gli anni in cui vi insegnograveTeodorico Ermanno si recograve a studiare in Francia a Chartres Nonsappiamo cosa lo spinse realmente ma egrave probabile che laformazione ricevuta in Croazia improntata allrsquoapprofondimentodelle sette arti liberali sia stata fondamentale per lrsquoorientamentodei suoi studi futuriUno dei discepoli di Ermanno in Francia fu Roberto diKetton Nel 1135 quando Teodorico si spostograve a Parigi Ermanno eRoberto lo seguirono ivi completando i propri studi I dueviaggiarono per quattro anni nel Mediterraneo orientaleEntrambi divennero traduttori dalla lingua araba Verso il 1138tornograve in Europa e fu subito attivissimo iniziando unrsquointensa fasedi traduzione di opere arabe in lingua latinaErmanno alla ricerca dellrsquoAlmagesto di Tolomeo si recograveinsieme a Roberto in Spagna che in quegli anni era divenuta ungrosso centro drsquoattrazione in quanto rappresentava laquoagli occhi diquanti vivevano al di lagrave dei Pirenei la terra misteriosa dellrsquoignotoda esplorare Comincia quindi in Spagna la grande avventuradellrsquouomo di cultura europeoraquo10 Adelardo di Bath PlatoneTiburtino Roberto di Chester (o di Ketton) lo stesso Ermanno diCarinzia il suo discepolo Rodolfo di Bruges Gerardo da CremonaDomenico Guindisalvi Ugo di Santalla e un gruppo di studiosiebrei Petrus Alphonsi Giovanni di Siviglia Savasorda e Abrahamben Ezra sono il gruppo di traduttori che diedero vita ad unrsquooperamassiccia di translatio di testi classici ed arabi Sulla propia vita esui rapporti che ebbero tra loro ci sono poche notizie Inizialmentenon hanno una sede fissa che possa fare da punto di convergenzaper i propri lavori ma in seguito Toledo divenne grazie anche allaprotezione ecclesiastica di Raimondo arcivescovo della cittagravespagnola il luogo drsquoincontro di tutte queste forze intellettuali Difatto presso la cittagrave spagnola si diede vita al piugrave famoso laquoexampleof a school in the context of translation (hellip) developed by9 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 8710 C H HASKINS La rinascita del XII secolo Il Mulino Bologna 19822 p 242

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Mozarabs and Jews where Arabic books and knowledge weretransferred to the Latin language and which attracted studentsfrom all over the worldraquo11Furono tradotte e studiate infatti numerose opere dicarattere astrologico astronomico e matematico Lrsquoincontro con lacultura araba fu molto importante per Ermanno che fu attivocome traduttore dal 1138 al 1143 dando vita ad unrsquoattivitagrave ditraduzione molto intensa Dopo il 1143 di lui non abbiamo piugravenotizie certeTheodore Siverstein e Manuel Alonso ritengono cheErmanno abbia tradotto in Sicilia nel 1160 lrsquoAlmagestodirettamente dal greco ma queste supposizioni per ora non sibasano su prove del tutto inconfutabili12Lrsquoattivitagrave traduttoria di Ermanno si inserisce in un climaculturale del tutto nuovo in cui il progressivo affermarsi diunrsquoidea di natura laquocome complesso ordinato di fenomeni oggettodi indagine razionale fuori dai riferimenti simbolici che avevanocaratterizzato la contemplazione della natura nellrsquoAltoMedioevoraquo13 aveva comportato la necessitagrave di non interpretarnesemplicemente i segni ma di risalire alle cause che governano ifenomeni naturali laquoA una lettura del mondo fisico secondostrumenti ermeneutici mutuati dellrsquoesigesi biblica in forza dellastretta connessione fra liber naturae e liber Scripturae entrambiscritti da Dio si viene affiancando ndash in certi ambienti sostituendo ndashuna lettura che persegue ragioni e cause fisiche Si avvertelrsquoinsufficienza di una diretta riduzione dei fenomeni a segni esacramenti di un discorso rivolto da Dio agli uomini alle nature ndashproprio percheacute create da Dio ndash deve essere riconosciuta unaconsistenza ontologica una capacitagrave causativa cosi da rendere11 CH BURNETT The institutional context of Arabic-Latin translations of the middle ages areassement of the school of Toledo in (ed) O Weijers Vocabulary of Teaching and Researchbetween Middle Ages and Renaissance Proceedings of the Colloquium London The WarburgInstitute 11-12 March 1994 Brepols Turnhout 1995 p 21712 Cf M ALONSO Hermann de Carintia De essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander1946 e T SILVERSTEIN Herman of Carinthia and Greek A Problem in the lsquoNew Sciencersquo of theTwelfth Century in Medioevo e Rinascimento Studi in onore di Bruno Nardi vol II EdSansoni Firenze 1955 La questione tuttavia egrave ancora aperta sulla stessa cf inoltre CHBURNETT Arabic into Latin op cit p 132 e A S KALENIĆ Herman Dalmatin i PtolemejevAlmagest Filozofska istraživanja 13 Vol 1 Zagreb 1992 pp 13-1713 T GREGORY Speculum naturale Percorsi del pensiero medievale Edizioni di Storia eLetteratura Roma 2007 p 15

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possibile una distinzione tra lrsquoopus creatoris e lrsquoopus naturaequestrsquoultimo diviene lrsquooggetto proprio della filosofia naturalecostruita dalla ratio di cui lrsquouomo egrave dotato capace di ripercorreree spiegare il nesso delle cause seconderaquo14 Ermanno era allaricerca esattamente di questa chiave di volta convinto che unapiena comprensione del concetto di causalitagrave potesse garantirgliun accesso privilegiato alla conoscenza della struttura del reale11 11 EErrmmaannnnoo ttrraadduuttttoorree ee llaa ssccuuoollaa ddii TToolleeddoo1155A questo rinnovato clima culturale e alla determinazione diun nuovo concetto di natura concorrono la scoperta della filosofiae della scienza greca ed araba attraverso le traduzioni che dopo i

14 Ibidem15 Sulla Scuola di Toledo egrave stato scritto tanto perciograve per un approfondimento vedasi CHBURNETT The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo in the TwelthCentury in Science in Context 14 (2001) pp 249-288 ID The Translating Activity in MedievalSpain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik 12Leiden 1992 pp 1036ndash58 ID A Group of Arabic-Latin Translators Working in NorthernSpain in the Mid-Twelfth Century in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain andIreland 1 (1977) pp 62-108 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works ofHermann of Carinthia in Mittellateinisches Jahrbuch 13 (1978) pp 100-134 ID TwoApproaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg) Matthias M TischlerA Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden op cit ID The Impact of Arabic Science onWestern Civilisation in the Middle Ages in Bulletin of the British Association of Orientalists 11(1979ndash80) pp 40ndash51 ID Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircge meacutelanges drsquohistoiredes sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion Paris pp 425-436 ID MichaelScot and the Transmission of Scientific Culture from Toledo to Bologna via the Court ofFrederick II Hohenstaufen in Micrologus Nature Science and Medieval Societies 2 BrepolsTurnhout 1994 pp 101-126 ID lsquoMagister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusṭā ibnLūqārsquos De differentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the Arts Curriculum inMediaevalia Textos e estudos 7-8 (1995) pp 221-267 ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Ages Theory Practice and Criticism in (edd) SG Lofts PW Rosemann Eacuteditertraduire interpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitut Supeacuterieur dePhilosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp 55-78 M-T DALVERNYTranslations and Translators in (edd) R L Benson G Constable Renaissance and Renewal inthe Twelfth Century Harvard University Press Cambridge 1982 pp 421ndash462 CH HHASKINS The Renaissance of the Twelfth Century op cit si veda in particolare il cap 9 TheTranslators from Greek and Arabic (trad it La rinascita del XII secolo op cit) ID Studies inthe History of Mediaeval Science op cit R PERGOLA Ex arabico in Latinum traduzioniscientifiche e traduttori nellrsquoOccidente medievale Studi di Glottodidattica 3 (2009) pp 74-105 DM DUNLOP The Arabic Tradition of the Summa Alexandrinorum in Archives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 49 (1983) pp 253-263

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laquoprimi testi salernitani dellrsquoXI secolo affluiscono numerose inEuropa giagrave nella prima metagrave del XII sec nelle zone di confinesoprattutto dalla Spagna e dallrsquoItalia Meridionale Nel giro dialcuni decenni lrsquoEuropa scopre i grandi tesori della scienzaellenistica e araba a cui seguiragrave da presso il corpus aristotelicounrsquointera grande biblioteca ndash con Aristotele Tolomeo GalenoAlchindi Albumazar Alfarabi e Avicenna con testi ermeticimagici alchemici (nel secolo seguente il grande Averroegrave) ndash vienea sostituire nel nuovo ambiente delle scuole cittadine i modestitrattati delle arti liberali esemplati sul De Nuptiis di MarzianoCapella e sulle Etymologiae di Isidororaquo16Lrsquointeresse per le traduzioni dallrsquoarabo in latino coincide colperiodo in cui imperversava la grande ostilitagrave verso lrsquoIslamUnrsquoaltra figura fondamentale che emerge con particolare interesseegrave perciograve quella di Pietro il Venerabile17 Allrsquoinizio degli anni lsquo40 delsecolo questi aveva approfittato di una serie di visite nelleabbazie cluniacensi della Spagna per commissionare unatraduzione latina del Corano una sorta di dossier sul mondoislamico che avrebbe dovuto consentire agli occidentali diconoscere meglio la cultura araba e contestualmente di avvicinarei musulmani A questo progetto fece lavorare insieme al suosegretario Pietro di Poitiers il chierico Pietro di Toledo noncheacuteRoberto di Ketton e lo stesso Ermanno di Carinzia Lrsquoabbate diCluny come riportato da J Kritzeck scrive che laquothe lsquoSaracensrsquo ashe calls them are lsquoclever and learned menrsquo whose libraries are fullof books dealing with the liberal arts and the study of nature andthat Christians have gone in quest of these18 Hermann ofCarinthia at about the same time reminds Robert of Ketton of lsquothetrappings and decorations which long vigils and (their) most16 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1517 M-T DrsquoALVERNY Deux traductions du Coran au Moyen Age in Archives drsquoHistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Acircge 22-23 (1948-1949) ID Pierre le Veacuteneacuterable et la leacutegende deMahomet Dijon 1950 ID Quelques manuscrits de la Collectio Toletana in StudiaAnselmiana 40 (Roma 1956)18 hellip peritis et doctis hominibus Liber contra sectam sive haeresism Saracenorum in JKRITZECK Peter the Venerable and Islam Princeton 1964 p 238 lsquohabet gens nostra plurimosin utraque lingua peritos qui non tantum ea quae ad religionem vel ritum vestrum pertinentex vestris litteris sollicite eruerunt sed etiam quantum ad liberalia vel physica studia spectatarmariorum vestrorum intima penetrarum ibid p 250

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earnest labour had acquired for (them) from the depths of thetreasures of the Arabsraquo19La volontagrave di persuadere gli islamici circa la validitagrave deidogmi della fede cristiana saragrave un tratto saliente della riflessionedi Ermanno Nel De Essentiis infatti in alcune pagine egli sisofferma sulla sua intenzione di convincere i musulmani circa latrinitagrave di Dio dimostrando loro come sia lo stesso Dio amanifestarsi alla mente degli uomini che sanno cercarlodegnamente1122 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree ttrraaddoottttee ddaa EErrmmaannnnoo22001) SAHL IBN BISHR Fatidica2) TOLOMEO Planisfero (tradotto a Tolosa il 1 giugno 1143)213) ID Quadripartitum4) () ID Almagest5) ABŪ MAlsquoSHAR Introductorium maius6) ID De Revolutionibus Nativitatum questa traduzione nonegrave perograve attribuibita ad Ermanno in maniera definitiva7) EUCLIDE Elementa (probabilmente una rielaborazionedella traduzione di Adelardo di Bath)8) AL-KHWĀRIZMI Zij (tavole astronomiche)22 anche questatraduzione egrave con alta probabilitagrave la rivisitazione di un testo giagravetradotto da Adelardo

19 J JOLIVET The Arabic inheritance in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century op cit pp113-114 Il riferimento al De Essentiis egrave ldquohellip cultus et ornatus hellip quos ex intimis Arabumthesaurus diutine nobis vigilie laborque gravissimus acquisieratrdquo HERMANN OF CARINTHIA DeEssentiis Ed Burnett op cit p 70 Piugrave tardi Marco di Toledo nella sua Prefazione allatraduzione del Corano nel riferirsi a Ermanno lo definisce ldquoperitissimus utriusque lingueLatine et Arabicerdquo in Cod Cambridge Corp Chr Coll Ndeg CCCXXXV s XV n 5 Per un quadrocomplesso delle influenze derivanti dalle traduzioni delle opere arabe nel XII secolo sirimanda alla lettura integrale dellrsquoarticolo di Jolivet pocrsquoanzi citato Dello stesso autorevedasi anche LrsquoIslam et la raison drsquoapregraves quelques auteurs latins des XIe et XIIe in Lrsquoart desconfins (Meacutelanges Maurice de Gandillac) Parigi 1987 pp 153-16520 Riportiamo lrsquoelenco delle opere tradotte da Ermanno elaborato da Ch Burnett e presentenellrsquoIntroduzione del De Essentiis alle pp 6-821 Lrsquoopera egrave stata tradotta nel 1143 perograve non si sa con esattezza se prima o dopo la stesuradel De Essentiis anche se alcuni riferimenti impliciti allrsquoopera di Tolomeo lasciano ipotizzareche la traduzione sia avvenuta prima

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9) THEODOSIO De Sphaeris23 da cui come sottolinea Burnettegrave possibile che Ermanno abbia tratta le notizie relative alle sferegeometriche di cui parla nel De Essentiise per conto di Pietro il Venerabile il10) De Generatione Mahumet11) Doctrina Mahumet

112211 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree oorriiggiinnaallii ddii EErrmmaannnnooOltre al De Essentiis Ermanno ha composto altre opereoriginali di cui riportiamo lrsquoelenco Alcune tuttavia anche inquesto caso sono di dubbia attribuzione percheacute presentano unostile di scrittura diverso da quello del suo capolavoro24 Esse sono1) De Occultis o De indagatione cordis252) Liber imbrium26Ci sono poi come anticipato altre opere attribuite ad Ermanno lacui paternitagrave perograve non egrave ancora stata dimostrata in modo assolutosi tratta del1) Liber de invenienda radice e Liber de opere numeri etoperis materia lrsquoattribuzione di queste due opere ad Ermanno mdash22 Come precisa Ch Burnett laquoHermann refer to his own translation of these tables whichhowever has not been identifiedraquo De Essentiis p 723 Per tutti i riferimenti bibliografici relativo alle opere elencate cf la bibliografia relativa alleopere di Ermanno infra pp 217-21824 Per un quadro esaustivo oltre allrsquoIntroduzione del De Essentiis cf CH BURNETT Arabic intoLatin op cit Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 90-120 e F ŠANJEK Herman Dalmatin(oko 1110 ndash posl 26II 1154) Bio-bibliografski prilozi in Hermann of Dalmatia Rasprava obitima op cit p 15 ss Questrsquoultimo testo molto dettagliatamente riporta il contenutosintetico delle singole traduzioni Per il Liber imbrium il De Occultis o De indagatione cordiscf anche S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit25 Questo testo egrave stato tradotto ed edito in inglese da BN DYKES col titolo Hermann ofCarinthia The Search of the Heart The Cazimi Minneapolis Minnesota 201126 Per i dettagli relativi a tutti i testi le opere tradotte ed attribuite ad Ermanno e airiferimenti col De Essentiis cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisop cit pp 6-8

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come sottolineato da Burnett mdash egrave presente nella collezione dimanoscritti di R di Fornivalrsquos2) Liber de circulis3) De compositione et usu astrolabiiLe opere che piugrave di tutte hanno influenzato Ermanno nellacomposizione del De Essentiis sono lrsquoIntroductorium maius leopere di astronomia cui dedicheremo un paragrafo specifico eFatidica che fu anche il primo testo tradotto da Ermanno nel 1138in Spagna Di questrsquoopera di Sahl ibn Bishr Ermanno tradusse soloil sesto libro mentre i primi cinque furono tradotti da Giovanni diSivigliaLrsquoopera era stata scritta secondo i canoni dellanticatradizione astrologica greca infatti lrsquoautore nellrsquoelaborare il suotesto egrave stato influenzato in special modo dal pensiero astrologicodi Dorotheus Il testo contiene riferimenti alle divinazioni basatesui movimenti dei pianeti e delle comete ed egrave dedicato aipronostica che laquowhich Hermann defines in the De Essentiis27 as theprediction of events pertaining to the universe or to nations as awhole rather than to the individual (e g war famine earthquakeconflagration and flood pestilence and change of world-rule)raquo28In effetti ma avremo modo di constatarlo Ermanno sia nellatraduzione dellrsquoopera di Abū Marsquoshar che nella composizione delDe Essentiis dimostra di essere particolarmente sensibile a questotema e sapragrave avanzare anche ipotesi personali29NellrsquoIncipit alla traduzione il filosofo dalmata sostiene chedopo il creatore del mondo il sole controlla tutte le cose Gestiscetutto il potere piugrave alto e mantiene il potere principale di decisionesu tutto ciograve che accade nel mondo inferiore27 Burnett subito dopo riporta il passo del De Essentiis op cit 70rH-70vB ldquoPreterea tiumpartium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebro reperiuntur hellip inpronosticis autem utriuslibet generis ex hisdem item modis in varia mundi accidentia perdiversas terrarum partes ac preterea mdash quantum (ab Albumaixar) ex Alkirenet accedit mdash pereadem item genera tripartitis hellip Ex omnibus igitur his instauratur multiplex pronostico rumspeculatio per diversa loca in varios temporum motus hinc enim astrologi varios seculorumcasus hinc diversos humani generis status hinc etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo28 CH BURNETT Arabic into op cit p 11629 Ibid p 117

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Ermanno dimostra ciograve con il fatto che le persone misurano icicli della terra attraverso il movimento del sole e tramite ilmovimento degli altri pianeti rispetto allo stesso soleIn questo modo le diverse parti della terra sono soggette adiverse forze planetarie Allo stesso modo differenti eventi sonocontrollati da differenti successioni di tempo30Formalmente lrsquoopera egrave divisa in sette trattatti anche sesostanzialmente comprende tre diverse parti La prima la piugraveimportante discute i vari cambiamenti nel mondo la secondatratta i cambiamenti dellrsquoaria e la terza considera ledisuguaglianze tra le persone a causa di influssi diversiIn questrsquoopera il sole egrave ritenuto il corpo celestiale piugraveimportante al suo interno si dimostra prima come esso controllicol suo potere il mondo superiore mostrando successivamentecome decida su tutti gli eventi nel mondo inferiore In seguito sidiscute del ldquoSignore dellrsquoAnnordquo cioegrave del fatto che ogni anno egravecaratterizzato dalla lsquosignoriarsquo di un determinato pianeta I pianetisono inoltre divisi in buoni e cattivi I buoni sono il Sole VenereMercurio la Luna e Giove e i cattivi invece sono Marte e SaturnoQuesta suddivisione egrave presente in tutti i trattati astrologicimedievali e anche in quelli successivi31 Ermanno la riprenderagraveanche nel De EssentiisNella parte finale del testo ci si sofferma sulle condizionigenerali di vita con una previsione circa la penuria o lrsquoabbondanzache caratterizzeragrave gli anni successiviViene infine enfatizzata lrsquoimportanza delle eclissi solari elunari in quanto molto dannoseIl Liber imbrium presenta una breve introduzione diErmanno e costituisce il tentativo di dar vita ad un manualededicato alla previsione della pioggia tema di cui sembra che gliIndiani fossero abili conoscitori Purtroppo le fonti alle qualilrsquoautore ha attinto per la sua composizione non sono menzionate30 HERMANN OF CARINTHIA Fatidica Ed S Low-Beer op cit p 138 ldquoSecundus post conditoremorbis moderator Sol ut superne ducatum potencie ita omnium inferioris mundi accidenciumprincipale gerit consilium Omnes et enim terrarum alternationes primum Solis motu deindeceterarum comitatu metimur Unde nec aliter diverse terrarum partes varias stellarum virespaciuntur que in diversis temporum successionibus varii rerum eventus administratur Inspeculandis igitur mnibus mundi per orbem accidentibus primum anni dominus omnis huiusartificii dux eligendus est Cuius auspicia Solis munere sumunturrdquo31 Cf Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit pp 97-99

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Questo testo perograve ha il pregio di fondere la tradizione orientalecon quella occidentale anche se solo meccanicamente e su aspettiprettamente tecnici questo collegamento tuttavia egrave moltoimportante percheacute egrave unrsquoanticipazione di quanto avverragravesuccessivamente nel De Essentiis32Inizialmente Ermanno basograve le proprie conoscenzeastrologiche solo sulle teorie di Bishr fino a quando cioegrave nontradusse lrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar la cuiinterpretazione astrologica differiva molto dalla prospettiva diBishr percheacute intrisa della filosofia naturale di AristoteleLrsquointroduzione di questa nuova filosofia fu fondamentale non soloper la formazione di Ermanno ma anche per gli sviluppi successividel pensiero scientifico europeoPiugrave o meno nello stesso momento il filosofo dalmata scrisseil De Occultis che presenta altre informazioni di natura astrologicariguardanti soprattutto lrsquoars divinatoria e i IudiciaNel 1143 quando scrisse il suo De Essentiis Ermannorealizzograve il primo tentativo di rilievo di applicare lrsquoastrologia allaspeculazione metafisica latina cercando di fondervi il neo-platonismo tipico della tradizione di Chartres portando acompimento la volontagrave giagrave mostrata in precedenza di collegare lacultura occidentale con il pensiero di matrice araba orientalepersiana22 IIll XXIIII sseeccoolloo uunn lsquolsquolliimmbboorsquorsquo ttrraa vveecccchhiioo ee nnuuoovvooIl XII secolo in virtugrave degli elementi che abbiamo pocrsquoanzirichiamato egrave ormai da tutti gli studiosi ricordato come il secolodella rinascita33

32 Ibid p 10133 Per una visione drsquoinsieme della riflessione filosofica nel dodicesimo secolo si rimanda a PDRONKE A History of Twelfth-Century op cit M PEREIRA La Filosofia nel Medioevo EdCarocci Roma 2008 E GILSON La philosophie au Moyen Acircge Paris 1944 Sulla ldquorinascitardquo delXII secolo e sulla Scuola di Chartres invece cf G DrsquoONOFRIO (a cura di) Storia della Teologianel Medioevo (3voll) Ed Piemme Casale Monferrato 1996 RL BENSON G CONSTABLE CDLENHAM (eds) Renaissance and Renewal in the Twelfth Century Harvard University PressCambridge (Mass) 1991 A CLERVAL Les eacutecoles de Chartres au Moyen Age du Ve au XVIe sieacutecleMinerva Paris 1895 R L POOLE Illustrations of the History of Medieval Thought in theDepartiments of Theology and Ecclesiastical Politics II ed Society for Promoting ChristianKnowledge London 1920 pp 95-115 e The Masters of the Schools at Paris and Chartres in

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Questo momento della storia medievale ha risentitopositivamente di importanti sviluppi scientifici e tecnologicinoncheacute delle nuove tendenze filosofiche e culturali che proprio inquel secolo si affermarono Si guardava al passato per riscoprirecon rinnovato entusiasmo le fonti del sapere greco e araboTuttavia laquoil fatto ldquorinascitardquo non si riduce ad unrsquoimitazioneappassionata dei capolavori letterari estetici scientifici filosoficidellrsquoAntichitagrave greco-romana imitazione che al limite finirebbeper essere una restituzione archeologica Comporta alla letteracon tutta la relativitagrave dei tempi dei luoghi e delle persone una ri-nascita unrsquoesistenza nuova unrsquoiniziativa tanto piugrave irriducibile alsuo nutrimento antico in quanto si tratta di unrsquoiniziativa dellospirito Lrsquoimitazione egrave allora al servizio dellrsquoinvenzione anche lagravedove la nutreraquo34Ermanno con le sue traduzioni operograve proprio in questoperiodo ricco per lrsquoEuropa di profondi mutamenti cercando conla sua attivitagrave di costruire un legame fondamentale tra latradizione metafisico-teologica europea e lrsquoIslam vale a dire conquelle che si presentavano come forme di pensiero capaci dideterminare un effettivo cambiamento Tale legame tuttaviaaffonda le proprie radici giagrave nei secoli VII e VIII laquowhen ArabsJohn Salisburyrsquos Time in English Historical Rewiew 35 (1920) pp 321-42 G PAREacute A BRUNETP TREMBLAY La Renaissance du XII siegravecle Les eacutecoles et lrsquoenseignement VrinInst drsquoEacutetudesMeacutedieacutevales Paris-Ottawa 1933 pp 138-210 JM PARENT La doctrine de la creacuteation danslrsquoeacutecole de Chartres Vrin Paris 1938 RW SOUTHERN Mediaeval Humanism and Other StudiesBlackwell Oxford 1970 pp 61-85 che ha parlato di una ldquoleggenda di Chartresrdquo P DRONKENew Approaches to the School of Chartres in Annuario de Estudios Medievales 6 (1969) pp117-140 e J CHAcircTILLON Les eacutecoles de Chartres et de Sant-Victor in La scuola nellrsquoOccidentelatino dellrsquoAlto Medioevo Atti della XIX Settimana di Studio (Spoleto 15-21 aprile 1971)Centro Italiano di Studi sullrsquoAlto Medioevo Spoleto 1972 pp 795-839 Cf inoltre E GARINStudi sul platonismo medievale Le Monnier Firenze 1958 T GREGORY Platonismo medievaleStudi e ricerche Istituto Storico Italiano per il Medioevo Roma 1958 ID Mundana sapientiaop cit pp 1-59 75-173 M-D CHENU La theologie au douzieme siegravecle Vrin Paris 1957 (tradit La teologia nel XII secolo Jaca Book Milano 1992) pp 123-59 RW SOUTHERN The Schoolsof Paris and the School of Chartres in (edd) RL Benson G Constable Renaissance andRenewal in the Twelfth Century op cit pp 113-37 NM HAumlRING Commentary andHermeneutics in ibid pp 173-200 S GERSH Platonism - Neoplatonism - Aristotelianism ATwelfth-Century Metaphysical System and Its Sources ibid pp 512-34 ancora su Chartres cfM-D CHENU Nature ou histoire Une controverse exeacutegeacutetique sur la creacuteation au XIIe siegravecle inAHDLMA 20 (1953) pp 25-30 J MOREAU ldquoOpifex id est Creatorrdquo Remarques sur leplatonisme de Chartres in Archiv fuumlr Geschichte der Philosophie 56 (1974) pp 33-49 EMACCAGNOLO Rerum universitas Saggio sulla filosofia di Teodorico di Chartres Ed Le MonnierFirenze 197634 M -D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 24

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conquered North Africa Southern Italy and Spain certain politicaland cultural ties between Europe and Islamic world wereestablished which proved to be significant for the furtherdevelopment of philosophy and science in medieval Europe Theseties which were strengthened in the eleventh and especially in thefirst half of the twelfth century became a foundation for a newscience that is for the synthesis of Western European and Arabicsciencesraquo35In questa fase gli eruditi cristiano-latini erano alla ricerca dirisposte che non riuscivano a trovare nella filosofia antica perciogravevolsero il loro sguardo ai testi arabi con cui vennero a contattonei quali trovarono numerosi spunti di riflessione Essi infattierano portatori di una cultura matematica scientificaastronomica ed astrologica molto raffinata tratta dai pensatorigreci persiani ed indiani di cui avevano tradotto le operemaggiori36Questo significativo e determinante processo di translatio siestese perciograve oltre che alla filosofia anche alla scienza allaletteratura e alla teologia la quale accresciuta di cotanti contenuticonobbe un profondo rinnovamento ed una risistemazionedottrinalelaquoAllrsquoidea di rinascita dunque ndash soprattutto sotto lrsquoaspettospecifico degli studi teologici ndash sembrerebbe dover esseresostituita quella di progresso ossia di ripresa e sviluppo dei germiprecedentemente fecondati nella sapienza del Medioevomonastico proprio alla luce della stessa regola della continuitagravestorica invocata da Haskins e Gilson per giustificare lrsquoapplicazioneal secolo dodicesimo dellrsquoidea di umanesimo culturaleraquo37 GiuliodrsquoOnofrio fa notare come non possa esservi una vera crescita35 S KUTLESA Croatian Philosophers I Hermann of Dalmatia op cit p 58 Sulla storia delpensiero islamico e arabo si vedano C DrsquoANCONA (a cura di) Storia della filosofia nellrsquoIslammedievale voll I-II Einaudi Torino 2005 C BAFFIONI Filosofia e religione in Islam EdCarocci Roma 1997 ID I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996 M SHARIFKHAN M ANWAR SALEEM Muslim Philosophy and Philosophers New Delhi 1994 D URVOY Lespenseurs libres dans lrsquoIslam classique Paris 1996 Infine per una ricostruzione storica dellaspeculazione ebraica medievale si consultino C SIRAT La filosofia ebraica medievale PaideiaBrescia 1990 e M ZONTA La filosofia ebraica medievale Storia e testi Laterza Roma-Bari200236 Per un approfondimento cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 16-4337 G DrsquoONOFRIO Gli studi teologici e il progresso culturale dellrsquoOccidente in Storia della Teologianel Medioevo Vol II La grande fioritura op cit p 13

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senza traumi o senza la rinuncia ad assetti concettuali significativie precedentemente vigenti laquoQuesta constatazione sembra alloraconsentire una possibilitagrave di recupero del migliore significatodellrsquoidea di rinascita alla luce del principio generale per cui ogniapertura ad una nuova dimensione di vita puograve ancheparallelamente essere il risultato naturale di una crisi cheimpoverisce o frantuma alcuni tra i piugrave importanti valoritradizionaliraquo38Piugrave specificamente gli intellettuali del XII secolo attinserodunque sia alla tradizione classica greco-latina sia alla culturaaraba islamica indiana persiana e celtica rielaborandone in modooriginale i contenuti39 Affincheacute si possa parlare di rinascitainvero non egrave sufficiente enunciare le tradizioni filosofiche eletterarie precedenti ma bisogna piuttosto evidenziare lariformulazione e la riutilizzazione che si opera di esselaquoIn the early twelfth century theology is confined for themost part to the reconciling of traditional authorities in new wayslike the closely related and widely influential movement towardthe codification of canon law40 Insofar as it manifests a genuinedesire to establish rational bases of enquiry it points toward theswallowing-up of its own achievements in the more decisivereorganization of knowledge in the later twelfth and thirteenthcenturies There is no avoiding the fact that to a great extent theoriginal thinkers of the early twelfth century inhabit a sort oflimbo suspended between old and new yet it is equally clear thatan interest in new intellectual ventures is one of the distinctivecharacteristics of the periodraquo41 Da siffatto punto di vista Ermannoincarna perfettamente le aspirazioni del proprio tempo in quantoesponente di spicco di questo lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo di cuiparla Wetherbee che caratterizza il XII secolo la sua opera egravecontinuamente attraversata da tali tensioni38 Ibidem39 Cf F ROSENTHAL Das Fortleben der Antike in Islam Artemis Zuerich 1965 (tr inglese TheClassical Heritage in Islam) Routledge and Kegan Paul University of California PressBerkeley 197540 J DE GHELLINCK Le mouvement theacuteologique du XIIe siegravecle (2nd ed Bruges-Brussels-Paris1948) pp 7-9 52-65 Cf anche LM DE RIJK Logica Modernorum (Assen 1962-7) II I pp 126-3041 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in P Dronke(ed) A History of Twelfth-century op cit pp 22-23

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Questo egrave il periodo in cui viene a mutare il concetto stesso diconoscenza fino a determinare un diverso assetto delle variediscipline del sapere la cui organizzazione tende ad una piugravespiccata attenzione verso i temi di carattere scientifico senzatuttavia eludere del tutto il sapere teologico Ciograve comporteragrave laformazione di uno nuovo approccio alla realtagrave alla teologia allacultura e quindi alla speculazione filosofica e alla vitalaquoNew knowledge is assimilated in random ways and whileit helps to generate a sense of the possibility of a morecomprehensive approach to learning the proliferation of the newtexts and methods exerts a distracting influence It is one of themany paradoxes of the intellectual life of the period that theconcern for synthesis coexist even the work of individual masterswith a tendency toward the pursuit of isolated specialities ()This opposition between the spirit and the substance of twelfth-century learning is nowhere more striking than in the area wherethe spirit of the lsquotwelfth-century Renaissancersquo has seemed toexpress itself most vividly in philosophical terms the study of theuniverse and of the man in his relation to the universal orderraquo42Nella classificazione delle scienze del XII secolo la teologialaquorappresenta il momento piugrave alto del sapere filosofico () Vanosarebbe quindi cercare negli autori di questa etagrave e in generale intutto il pensiero cristiano prima del trionfo dellrsquoaristotelismo unagiustapposizione estrinseca fra filosofia e teologia questa infatti egravela vera filosofia Cristiana intesa come riflessione sui datidellrsquoesperienza religiosa che il credente vuole approfondire peravviarsi alla intelligentia della rivelazione Sol quando lrsquoOccidentelatino avragrave accettato il massiccio sistema aristotelico della naturaquesto costituiragrave la filosofia nata dallrsquoautonoma ragioneprecristiana (Aristotele) subordinata o contrapposta alla teologiaintesa nel significato piugrave schiettamente scolasticoraquo43La fede diviene cosigrave la premessa la laquoguida e insiemelrsquooggetto della riflessione filosofica (hellip) quellrsquoimmediato senso deldivino si articola in una ricerca di Dio attraverso la natura creata ele prime prove della sua esistenza sono piuttosto lrsquoespressione42 Ibidem43 T GREGORY Anima mundi La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres EdSansoni Firenze 1955 p 41

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della commossa ascesa dellrsquoanimo dal variopinto molteplice al suoautoreraquo44Come sottolineato da Gillian R Evans il termine greco lsquometa-physicalrsquo diventa il latino lsquosuper-naturalrsquo laquoyet for the Christianworking within the Latin tradition in the late twelfth centurythere is something sui generis about that aspect or dimension ofthe supernatural which is divine To urge to treat the Christianfaith as a formal academic discipline and the consequent need toconsider how that study should fit with that of other academicsubjects sharpened as the school of the twelfth century evolvedinto the universities of the thirteenthraquo45In questo variegato quadro grande importanza assumelrsquoinsegnamento di Boezio ed in particolare lo studio degli Opusculasacra46 che in un momento di transizione anche per laformulazione dottrinale di alcuni contenuti della fede cristianahanno contribuito a definire laquothe lsquoscientificrsquo status of theologyrsquo Ifour first question is how the study of the opuscula sacra affectedtwelfth century understanding of the problem of the distinctionbetween metaphysics and (Christian) theology and the shaping ofideas about its scope and nature we need to concentrate on twopassages Boethiusrsquo remarks in the De hebdomadibus aboutcommunes animi conceptiones generated even in the twelfthcentury some sophisticated thinking about lsquofirst principlesrsquo Andin De Trinitate II Boethius seeks to lsquoplacersquo theology as lsquometa-physicalrsquo in relation to mathematics and physicsraquo47Questo duplice indirizzo egrave davvero fondamentale percheacute hainfluenzato in maniera determinante il modo di pensare deltempoIn effetti gli Opuscula sacra boeziani laquorappresentano per imaestri del secolo XII uno straordinario stimolo a chiarire anchenel confrontoscontro reciproco le proprie posizioni speculative44 Ibid p 4245 G R EVANS The discussion of the scientific status of theology in the second half of the Twelfthcentury in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A Niederberger Metaphysics in the TwelfthCentury On the Relationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004 p 16146 Su questo punto cf D BRADSHAW The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JohnMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge University Press Cambridge2009 M GIBSON (ed) Boethius his life thought and influence Oxford 198147 G R EVANS The discussion of the scientific status op cit p 162

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in particolare riguardo lo statuto epistemologico delle scienze e lemetodologie peculiari di ciascuna disciplina compresa lateologiaraquo48Come ha ampiamente chiarito M-D Chenu Boezio egrave stato inquesta fase uno dei maestri di riferimento per la costituzione di unpensiero metafisico-teologico fino a poter qualificare il XII secolostesso laquoper la sua mentalitagrave filosofica aetas boetianaraquo49 Il filosofodel VI secolo infatti ha saputo essere maestro di logica e dimetodo noncheacute fine umanista e teologo capace di dar vita ad unvocabolario specifico ed esempio indiscusso per la traduzione deitesti condotta con scrupolositagrave e precisione Egrave lo stesso Ermannoa ricordare nella propria prefazione allrsquoIntroductorium maius diAbū Malsquoshar 50 che egrave necessario adottare il metodo boeziano perquel che concerne le regole di una buona traduzione indicazionetra lrsquoaltro fatta propria da molti traduttori operanti in quelperiodo Anche se Ermanno predilige uno stile traduttorio menoletterale e piugrave libero tendente allrsquoutilizzo di un latino eleganteEgli per esempio interpretograve le regole di Boezio moltoliberamente provvendo a riassumere il testo di Abū Malsquosharqualora vi riscontrasse ripetizioni o svolgimenti superfluiinserendo riflessioni personali o citando altre fonti allorchegrave utiliNumerose sono le opere del pensatore latino commentate aChartres soprattutto da Teodorico maestro di Ermanno sul qualeeserciteranno unrsquoinfluenza considerevole non solo dal punto divista metodologico ma anche teologico-filosofico Avremo modo dievidenziare alcuni tratti salienti di questa correlazione nel corsodel lavoro48 L CATALANI I Porretani Una scuola di pensiero tra alto e basso Medioevo Brepols Turnhout2009 p 22749 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 161 Per un approfondimento si consultitutto il capitolo sesto del medesimo testo intitolato appunto ldquoAetas boetianardquo pp 161-17950 Ermanno come precisa M-D Chenu a p 165 del suo testo riferisce le parole del suo amicoRoberto laquoQuamquam equidem nec tibi pro more tuo mi Hermanne nec ulli consulto alienelingue interpreti in rerum translationibus a Boecii sententia quadam ullatenus divertendum sitita tamen (hellip)raquo Come riportato sempre da Chenu il seguente passo egrave stato citato da Ch HHaskins Studies in the History of Medieval Science Cambridge (Mass) 19271 p 46 Su questocfr anche R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 9-40 CH BURNETT Some comments onthe translating of works from arabic into latin in the mid-Twelfth century in OrientalischeKultur und Europāisches Mittelalter a cura di Albert Zimmerman Miscellanea Mediaevalia 17Walter de Gruyter Berlino 1998 pp 161-171 cf poi ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Age theory practice and criticism op cit

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Egrave in ogni caso utile ricordare che Ermanno deve proprioallrsquoinsegnamento di Teodorico la conoscenza degli autori latini51A Chartres il nostro autore trovograve un humus culturale assai fertilegrazie alle fonti greco-latine ermetiche e neoplatoniche con cuivenne a contatto e che ne indirizzeranno in maniera decisiva ilpensiero In questo stesso ambiente laquotornano a circolareesercitando profonda influenza il Timeo con il commento diCalcidio ed il commento di Macrobio al Somnium Scipionis ndash chetrasmettevano frammenti significativi della scienza ellenistica ndashtesti di scarsa fortuna nellrsquoAlto Medioevo Con molta chiarezza lacultura europea del XII sec avvertigrave la radicale novitagrave costituitadalle traduzioni di testi filosofici e scientifici dallrsquoarabo e dal grecoche facevano conoscere allrsquoOccidente latino un sistema del mondoprima ignoto unrsquoidea di natura e di uomo senza riferimentisimbolici fondata su precisi riferimenti razionaliraquo52 Gli arabidiventano gli affermati maestri della nuova scienza e al loroinsegnamento si riferiscono laquoquanti si impegnano ad offrire unaconcezione del mondo secondo princigravepi e cause naturali (hellip)Ermanno di Carinzia si impegna con il suo De Essentiis acomunicare quanto ha appreso lsquocon lunghe vigilie e grandefaticarsquo(hellip) dai piugrave profondi tesori degli arabi La ricchezza diquesta nuova scienza ldquocostruita ratione ducerdquo si contrappone allapovertagrave della cultura latina ldquoMundana sapientia filosofia mundirdquoquesta egrave la scoperta del XII sec a contatto con una nuovabiblioteca di libri filosofici e scientifici di astrologia medicina dimagia di alchimia che venivano a saziare lrsquoantica filosofandiaviditas dei Latini La cultura medievale fin qui orientata ad unavisione del mondo fisico come ldquolibro scritto da Diordquo dainterpretarsi quale sacramentum salutaris allegoriae secondo letecniche ermeneutiche dellrsquoesegesi della Bibbia ndash scopre unanatura che pur nel suo essere creatura puograve divenire oggetto diuna conoscenza razionale capace di fissare leggi e causedellrsquoaccadereraquo53 A una natura compresa completamente51 Nella Prefazione alla sua traduzione del Planisfero di Tolomeo cf CH BURNETT Hermann ofCarinthia De Essentiis Appendix II p 349 Ermanno riferendosi a Teodorico si esprime cosigraveldquoTibi inquam diligentissime preceptor Theodorice quem haut equidem ambigam Platonisanimam celitus iteram mortalibus accommodatam Quo factum est principaliter ut non aliterquam aureis culmis Cerenem maturo palmite Bacchum unum te Latini studii patremrdquo52 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1653 Ibid pp 16-17

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nellrsquoorizzonte della volontagrave divina laquo(ldquoipse quippe rerum naturahabet naturam suam Dei scilicet voluntatemrdquo aveva insegnatoAgostino) si sostituisce una natura come ordo nexus et seriescausarum Adelardo di Bath uno dei pionieri della nuova scienzatraduttore fra lrsquoaltro degli Elementi di Euclide e di operematematiche arabe indica con precisione i nuovi compiti dellaragione A chi proponeva unrsquointerpretazione radicalmenteteologica dei fenomeni fisici trovandone la spiegazionenellrsquoinsondabile volontagrave di Dio causa diretta di ogni accadereAdelardo risponde ldquosi deve seguire la scienza umana per quanto egravepossibile laddove viene meno si deve far ricorso a Dio ma poicheacutenoi non siamo ancora al punto di riconoscere la nostra ignoranzatorniamo alla ragionersquo lsquostudia attentamente ndash prosegue ndash osservale circostanze e non ti meraviglierai degli effettirdquoraquo54Possiamo quindi concludere queste considerazionipreliminari osservando che la filosofia del secolo XII egraveunrsquoespressione coerente delle mutazioni che stavanoattraversando questo secolo secolo di sviluppo e conflitti dimodernizzazioni e riorganizzazione della tradizione culturaleclassica la quale culmina nella laquoconquista di un sapere cheattraverso lrsquoemergente seppur ancora vaga idea di progresso elrsquoapprofondimento dei significati e funzioni della ratio elrsquoaffermazione della sua centralitagrave si mette in condizione dirappresentare e sostenere in modo piugrave adeguato le trasformazioniin attoraquo55 Lo sviluppo del pensiero filosofico nel secolo XIIesprime quindi e rappresenta laquonella fase del suo esordio unprimo importante passaggio dei processi di laicizzazione delsapere ndash ancora prima che essi trovino nel modello aristotelicodella scienza lo sbocco e le manifestazioni teoriche piugrave pertinentied adeguate ndash caratterizzati dalla divaricazione dei campi dicompetenza di ratio e fides pur continuando a riconoscere il ruoloed il significato di referente culturale universale e necessario cioegravesenza assimilarla allrsquoopinione come peraltro si manterragrave54 Ibid p 17 Si rimanda al testo per i riferimenti allrsquoopera di Teodorico Il passo di Agostinosi riferisce al De civitate Dei XXI 8 2 PL 41 721 cf Isidoro Etymologiae XI III 1 Lacitazione relativa ad Adelardo di Bath si riferisce invece alle Quaestiones naturales 4 64 EdMuumlller pp 8 5955 C MARTELLO Fisica della creazione La cosmologia di Clarembaldo di Arras Tractatulussuper Librum Genesis Testo traduzione e commento Ed CUECM Catania 1998 p 39

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frequente sebbene ad intervalli sempre piugrave ampi fin dentro allecategorizzazioni di alta cultura della modernitagraveraquo56Tali processi si realizzano a partire da strutture concettualidi matrice platonica-neoplatonica ed in riferimento allrsquoesigenza didover chiarire come pocrsquoanzi anticipato i capisaldi della fedecristiana alla luce degli attacchi dottrinali provenienti inparticolare dallrsquoIslam57 su questo aspetto specifico avremocomunque modo di ritornare in maniera piugrave dettagliata nelprosieguo del lavorolaquoNegli ambienti culturali latini della prima metagrave del XIIsecolo sia ldquoscolasticirdquo sia monastici piugrave ldquoavanzatirdquo in quantoricettivi dei piugrave diversi apporti riferibili a ciograve che rimane deisaperi antichi e a ciograve che ldquopenetrardquo in essi dalle altre areelinguistiche la greco-bizantina e la arabo-islamica culmina ilprocesso di riscoperta della filosofia come sapere razionale eattuale quindi non nel senso di ldquoamore del Verbordquo mediante cuinellrsquoalto medioevo egrave stata sostanzialmente identificata colpensiero cristiano neacute come ldquofilonerdquo culturale definitivamenteesaurito e ldquocircoscrittordquo nellrsquoantichitagrave precristiana ancorcheacute riccodi stimoli intellettuali secondo lrsquoautorevole modello teoricorisalente alle Confessiones di Agostino ma come insieme diconoscenze autonome almeno limitatamente al metodo dallateologia come esegesi Tale riscoperta che ha le proprie ldquoradicirdquonellrsquoetagrave carolingia e in particolare nel pensiero di GiovanniEriugena che ldquocatalizzardquo e orienta i molteplici interessi ldquocoltivatirdquodalle generazioni a lui precedenti e negli anni in cui egrave attivo pressola corte di Carlo il Calvo pone come fondamentale il problema diadeguare al pensiero religioso ciograve che egrave ldquopercepitordquo come ldquovivordquodella tradizione filosofica trovando in questrsquoultima gli strumentiper lrsquoapprofondimento razionale del primo cui peraltro si deve lastatuizione dellrsquoldquoorizzonterdquo veritativoraquo58Egrave lecito senza dubbio affermare pertanto che il XII secolorappresenta un ponte tra vecchio e nuovo e sapragrave dar vita ascenari speculativi alquanto complessi ma densi allrsquointerno deiquali Ermanno di Carinzia ha lasciato tracce importanti che hanno56 Ibid p 1957 Cf Ibid pp 20-2158 ID Platone a Chartres Il Trattato sullrsquoanima del mondo dI Guglielmo dI ConchesIntroduzIone traduzIone e note Officina degli Studi Medievali Palermo 2011 p IX

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contribuito alla determinazione di paradigmi filosofici rilevanti ingrado di conciliare le istanze provenienti dalla scienza di matricegreco-araba e la tradizione latina indagate con vigore intellettualee fervente sete di conoscenza33 LLrsquorsquohhuummuuss ccuullttuurraallee ddii CChhaarrttrreess ee llrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii

TTeeooddoorriiccooAssai significativa per la formulazione del pensieroermanniano egrave lrsquoinfluenza di Teodorico di Chartres e dellrsquoambienteculturale chartrianoGrazie al suo maestro Ermanno conosce dei testi basilariper la propria formazione Teodorico infatti laquocollected manyknown texts or extracts from them in an anthology entitledHeptateuchon The anthology was patterned along the sevenliberal arts hence the title The pratical arithmetic dealt with inthe Heptateuchon was based on the works of Boethius Capella andanother unidentified author One of the texts in the Heptateuchonwas penned by Julius Frontinus who wrote about themeasurement of area Extracts from works written by Columellain the first century were added to these texts The antology alsoincluded extracts from the works of Isidore of Seville who ndash at theturn of the 6th to the 7th century ndash clearly distinguished naturalfrom superstitious astrology The Heptateuchon included extractsfrom the works of Gerbert and Gerland and a complete abacusAlong with two books on geometry by Boethius the antologyincluded two more texts one discussed digits and other usedthem in computationraquo59Inoltre a Chartres erano senzrsquoaltro conosciuti il primo deidue libri degli Elementa di Euclide e il De Nativitatibus siveMatheseos libri VIII un trattato di astrologia scritto nel V secolo daGiulio Firmico Materno ed intriso di speculazioni neoplatoniche ilquale espone una vera e propria apologia della scienzaastrologica Grazie alle traduzioni di Adelardo di Bath in piugrave aChartres vi era un clima di apertura verso gli studi scientifici ematematici soprattutto per quanto concerne lrsquouso dellrsquoastrolabio59 Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit p 69

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Clima che saragrave fondamentale per la formazione filosofico-culturaledi ErmannoTali aspetti sono molto importanti per la storia della scienzaeuropea se egrave vero che proprio a Chartres il vescovo Fulberto fuuno dei primi a conoscere i segreti dellrsquoastrolabio e ad utilizzarloper i suoi studi60 Questo dimostrerebbe ma la questione non egrave difacile risoluzione che Fulberto ha giocato un ruolo fondamentalenella trasmissione degli studi astronomici E cosa ancora piugraveimportante se come Burnett prova ad ipotizzare il MS 214 dellaBiblioteca municipale di Chartres fosse realmente la sintesi di duetesti questo comporterebbe che Fulberto abbia tramandato aChartres conoscenze astronomiche di matrice araba assaiconsiderevoli che avrebbe poi trasmesso al suo successorespirituale Teodorico Drsquoaltra parte mdash spiega infatti Burnett mdashlrsquoarrivo del secondo manoscritto laquoqui lui teacutemoigne drsquoune secondevague de traductions de lrsquoarabe dans le second quart du XIIe siegraveclesrsquoexplique par les preacuteoccupations drsquoun autre gran maicirctre chartraintoujours deacutesireux drsquoobtenir de nouveaux teste pourlrsquoeinsegnement des arts libeacuteraux Thierry de Chartres Lesinterfeacuterences entre les deux vacues de traductions trouvent leuremblegraveme dans le jeu de noms de personnages en cause ensignalant ces nuoveaux texts agrave Thierry le traducteur Hermann deCarinthie se preacutesente comme le lsquosecondrsquo Hermann le premiereacutetant Hermann le Boiteux vedette de la vague preacuteceacutedente ndash ettraite Thierry drsquoacircme reacuteincarneacutee de Platon alors qursquoAdalman deLiegravege appela Socrate son maicirctre Fulbertraquo6160 Su questo tema cf CH BURNETT Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Letemps de Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de Chartres Chartres1996 pp 1-13 In questo articolo Burnett prova a dimostrare che il MS 214 della Bibliotecamunicipale di Chartres testo finora non adeguatamente analizzato anche percheacute egrave andatoperduto in realtagrave laquoest une copie de deux manuscrits Le premier est un manuscript duldquomanuel sur la science de lrsquoastrolaberdquo a laquelle on ajouta deux teste agrave Micy Ce manuscriptaurait pu arriver directement agrave Chartres de Micy apregraves 1010 date agrave laquelle Constantindevint abbeacute de Micy Il aurait pu servir agrave Fulbert pour la composition de son glossaire surlrsquoastrolabe et de son poegraveme sur les eacutetoiles fixes En outre ce manuscrit aurait constitueacutelrsquoexemplaire du premier codex du manuscrit Corpus Christi copieacute agrave la fin du XIe siegravecle par unemaine continental Le second manuscrit copieacute dans Chartres 214 eacutetait par contre drsquounenature date et provenances toutes diffeacuterentes Il contenait une seacuterie de tablesastronomiques tradite en Angleterre dans la reacutegion des West Midlands par Adeacutelard de Bathvers 1126raquo ibid pp 8-9 Questrsquointerpretazione egrave assai importante in quanto creerebbe unfilo diretto tra lrsquouso dellrsquoastrolabio le fonti arabe Fulberto Teodorico ed Ermanno61 Ibid p 9

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Si tratta certamente di espedienti assai suggestivi checomportano altresigrave delle conseguenze storico-filosofiche moltoimportanti per la trasmissione della scienza astronomica inEuropa Come sottolinea difatti Peter Dronke anche lrsquointeresse diTeodorico laquoin mathematics and astronomy takes on a specialsignificante in the context of the tradition we can document atChartres itself Already at the time of Fulbert of Chartres (dagger1028)we know that the cathedral schoolrsquos library included two raremathematical works a treatise on geometry by Albinus (amathematician whom Boethius mentions) and the Podismus ofIunius Nipsius (second century AD)raquo62Haskins ricorda lo stesso Dronke drsquoaltro canto avevadimostrato che a Chartres laquoa manuscript of the cathedralpreserves a treatise on astrology containing Arabic words whichdates from 1135 with notes added from 1137 to 1141 andanother manuscript of the twelfth century contains Adelardrsquosversion of the Khorasmiun tablesraquo63 Egrave proprio durante il periododel cancellierato a Chartres che Ermanno dedica a Teodorico lapropria traduzione del Planisphaerium di Tolomeo Questo indicain ogni caso mdash scrive ancora Dronke mdash che abbiamo delletestimonianze precise di come Chartres laquowas open to the newArabic learning While some of the Parsian schools may haveshown a comparable enthusiasm we cannot point to any positiveevidence for this of kind we can associate with Chartrescolections of manuscripts from Paris before the late twelfthcentury have unfortunately not come down to usraquo64Determinanti quindi per la formazione di Teodorico e diriflesso per quella di Ermanno sono stati a Chartres testi dimatematica e astronomia che fusi a letture neoplatonicheprodurranno due straordinari sistemi di pensieroIl grande fervore intellettuale presente a Chartres induce aragione M-D Chenu ad affermare che laquoil caso della Scuola diChartres durante la ldquorinascitardquo del XII secolo egrave particolarmentesignificativo se egrave vero che la lettura di Euclide e la traduzione62 P DRONKE New approaches op cit p 125 Per i riferimenti a Fulberto Dronke rimanda aLC MACKINNEY Bishop Fulbert und Education at the School of Chartres Notre Dame 1957 pp56-5763 C H HASKINS Studies in the History of Medieval Science op cit p 9064 P DRONKE New approaches op cit p 126

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dellrsquoAlmagesto vi compaiono come lrsquoeffetto di un risveglioautoctono alla scoperta scientifica dellrsquouniverso e non come unacuriositagrave di bibliotecario in vena di ricordi antichi (hellip) se egrave veroche i commenti al Timeo sono un mezzo per soddisfare unpensiero avido di conoscere la genesi del cosmo piugrave che diabbandonarsi ad unrsquoesegesi di scuola La curiositagrave letteraria contutto il suo corredo offre materiale ad una scoperta della natura edellrsquouomoraquo65 La natura era percepita laquocome una realtagrave esternapresente intelligibile (hellip) un mondo ldquosoprannaturalerdquo cheproiettava il suo miraggio sulle cose e sugli uomini (hellip) In chemodo i teologi si inserirono in questa delicata evoluzione La piugraverudimentale ma non meno significativa espressione di questascoperta fu la percezione dellrsquouniverso come un tutto convinzionefondamentale giagrave per gli Antichi ed ora ripresaraquo66 Una provasignificativa di tale concezione egrave lrsquouso in senso assoluto deltermine universitas67 per indicare una descrizione sistematicadellrsquouniversoI temi che stanno particolarmente a cuore agli chartrianiquindi sono da un lato lrsquoaccettazione della fede cristiana dallrsquoaltroil desiderio di conoscere il creato utilizzando il TimeolaquoOra il Timeo platonico suggerisce per la mediazione delsuo traduttore Calcidio i motivi che caratterizzano la speculazionecristiana sia per lrsquoinvito a invocare lrsquoaiuto della divinitagrave quando sivoglia affrontare la spiegazione razionale della natura e dellasostanza del mondo sia per la distinzione tra ciograve che egrave percheacute nongenerato e ciograve che in quanto generato non egrave sempre In questomodo i due temi Dio e mondo vengono distinti e connessi ilprimo come causa poicheacute egrave necessario che tutto ciograve che nasceabbia una causa razionale ed appropriata e il secondo in quantoeffetto di quella stessa razionalitagrave operanteraquo6865 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 2566 Ibid pp 26-2767 Questrsquoutilizzo del termine universitas come ricorda Chenu op cit p 27 era giagrave presentepresso gli Antichi ed egrave stato ripreso in questo contesto laquoNe egrave un indizio decisivo la diffusionedel termine universitas usato in senso assoluto e astratto (e non universitas rerum) perdesignare ldquolrsquouniversordquo nelle descrizioni e nelle riflessioni sistematiche Senza dubbioquestrsquouso fu provocato dalla lettura di Scoto Eriugena nel cui vocabolario il termine comparecon questa accezione specificaraquo Il riferimento egrave al De divisione naturae II 1 PL 122 52468 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo Rusconi Editore Santarcangelo diRomagna (RN) 1980 p 8

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Questo tipo di impostazione pone le basi per lo laquolsquoscientificPlatonismrsquo of the early twelfth century coexists with a more orless mystical hierarchical Neoplatonism which reflects theattempt to come to terms with Greek Patristic thought and whosetwo great sources were Dionysius the Aeropagite in the latinversion of his writings made by Jahannes Scotus Eriugena andEriugenarsquos own summa the Peripyseon or De divisione naturaeraquo69Le fonti piugrave autorevoli per tale orientamento speculativo dalpunto di vista patristico sono Ambrogio e Agostino (soprattutto ilDe Genesi ad litteram) mentre altre fonti basilari per la culturaespressa a Chartres sono laquoBoezio per lrsquoaritmetica e la teologiaPlinio il Vecchio con la sua Storia naturale Cassiodoro ed Isidorodi Siviglia con le loro compilazioni Beda con le sue notazionisperimentali a proposito di alcuni fatti naturali Gerberto diAurilliac che viaggiograve in Spagna nella seconda metagrave del secolo Xpuograve essere considerato lrsquoiniziatore della scienza occidentale dallaSpagna ha portato metodi di calcolo aritmetico e testiastronomiciraquo70Grande importanza rivestono dunque particolarmente il DeNuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella la Naturalishistoria di Plinio il Vecchio e la Consolatio Philosophiae di Boeziooltre ai giagrave richiamati Opuscula sacra dello stesso autore noncheacute ilTimeo di Platone di cui si conosceva la prima parte con commentodi Calcidio71 interpretato come un discorso cosmogonico69 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in (ed) PDronke A history of Twelfth-Century op cit p 29 Lrsquoautore precisa inoltre che laquoThere wereinnumerable points of contact between these Platonism and in themselves they were notirrevocably opposed Both were concerned with the higher significance of naturalia with theascent of the mind to the vision of truth per creaturas ad creatorem and with the relation ofcreated multiplicity to the uncreated One the Idem whether conceived as rsquoFather of lights(Pater luminum)rsquo or as that lsquoform of forms (forma formarum)rsquo whose nature and relation tothe forms of creation were revealed as Calcidius had tantalizingly declared in Platorsquos stillunrecovered Parmenidesraquo Si tratta di riflessioni estremamente importanti che colleganodirettamente la metafisica parmenidea alla riflessione neoplatonica Per i riferimentibibliografici presenti nel testo si rimanda allo stesso Per un approfondimento della relazionetra lrsquoontologia parmenidea e la tradizione neoplatonica cf M ABBATE Parmenide e ineoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno Ed dellrsquoOrso Alessandria 201070 Ibid p 971 La traduzione del Timeo di Calcidio laquova da 17A a 57C Il suo commento che si estende da31C a 53C consta di 355 paragrafi abitualmente numerati in cifre romane e si divide in dueparti La prima affronta ciograve che si ricollega alla Provvidenza divina cioegrave la creazione delmondo (VIII-CXVIII) e il suo stato dopo questa creazione (CXIX-CCLXVII) La secondariguarda ciograve che dipende dalla necessitagrave (CCLXVIII-CCCLV)raquo M LEMOINE Intorno a Chartres

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sullrsquoorigine del mondo Lrsquoopera comrsquoegrave noto non si limita aspiegare il testo platonico ma affronta tematiche precise comelrsquoAnima del mondo lrsquouomo e i suoi sensi il Destino laquoLrsquoingressodella versione di Calcidio nella cultura latina e la riscoperta dellasua cosmologia situabili allrsquoincirca nel primo quarto del XII secolosollevarono interesse ma anche qualche giustificata diffidenza amotivo dei grossi problemi dottrinali per la fede cristiana che lafisica platonica sottende Fu lrsquoambiente culturale di Chartres atentare una conciliazione in chiave filosofica di questi problemi egravenoto infatti che questa scuola perfezionograve un efficace metodo dicritica testuale ispirandosi a quello giagrave in uso nel periodoaltomedievale in campo scritturale e lo applicograve al patrimonio dellalatinitagrave classica e della letteratura filosofica recuperandone ilvalore culturale e il rimando in chiave simbolica allrsquoorizzontecristianoraquo72 Attraverso un lungo e composito lavoro di esegesi edi rielaborazione filosofica del pensiero e della cultura antica etardo-antica i maestri legati allrsquoambiente chartriano elaboraronoquindi nel XII secolo un metodo innovativo drsquoindagine il qualeprevedeva una nuova strutturazione del curriculum edellrsquoorganizzazione degli studi che comunque riproponevatuttavia lo schema delle sette arti liberali laquoIl Timeo si presentavadifatti come una grande enciclopedia che permetteva una lsquoperfettaconoscenza della filosofiarsquo una volta interpretati i miti (involucraintegumenta) di cui il discorso cosmologico era intessuto Grandegenesi filosofica il Timeo indicava come scopo primario dellaricerca filosofica lrsquoindagine della causa et ratio del mondo fisicoconcepito come un tutto organico (animal intelligens unum etperfectum) opera di un creatore ottimo (optimus erat) che lrsquohaformato secondo eterni modelli intellegibili (facile in ambientecristiano lrsquoidentificazione dellrsquoopifex con il Dio creatore del mondointellegibile con il Verbo) affidando a cause seconde (lrsquoanima delmondo gli degravei figli degli degravei gli astri e le divinitagrave inferiori) ilcompletamento e la continuitagrave dellrsquoordine cosmicoraquo73Naturalismo platonico nella tradizione cristiana del XII secolo Ed Jaka Book Milano 1998 p4272 G DrsquoONOFRIO Storia della Teologia op cit Vol II p 21073 TULLIO GREGORY Speculum naturale op cit p 18

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3311 CCaallcciiddiioo ee llrsquorsquoiimmppoorrttaannzzaa ddeell TTiimmeeoo ppllaattoonniiccooIl Timeo nel commento di Calcidio egrave stato pertanto il testoche piugrave di tutti ha influenzato il pensiero del XII secolo e la Scuoladi Chartres Sulle sue implicazioni egrave stato scritto tanto per cui noiin questo breve paragrafo tracceremo semplicemente i punti dimaggiore incidenza esercitati sul De Essentiis anche se poi nelcorso del commento allrsquoopera avremo modo di riprendere i passipiugrave significativilaquoIl principio fondamentale della cosmogonia platonica egraveespresso da Timeo sul principio della sua esposizione subito dopolrsquoinvocazione agli DeildquoEst igitur ut mihi quidem videtur in primis dividendum duidsit quod simper est carens generatione quid item quod gigniturnec semper est Alterum intellectu perceptibile et ductu etinvestigatione rationis simper idem Porro alterum opinione cumirrationabili sensu opinabile proptereaque incertum nascens etoccidens neque unquam in existendi conditione constant et rataperseverans Omne autem quod gignitur ex aliqua causa necessariogignitur Nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratiopraecedatrdquo I commentatori medievali non si lasciano sfuggirelrsquooccasione per trovare qui in nuce tutta la dottrina biblica dellacreazione quattro sono le cause come pocrsquoanzi anticipato chestanno allrsquoorigine del mondo di queste tre eterne incorruttibiliincreate la quarta invece creata e fondamento del divenireraquo74Le tre cause eterne sono la causa efficiente che si identificacon lrsquoessenza divina la causa formale che si indentifica con lasapienza divina e la causa finale che corrisponde alla bontagrave divinaLa causa materiale egrave poi costituita dai quattro elementi materialida cui ha origine la formazione del mondo fisico Tutto ilplatonismo cristiano egrave convinto che Platone nellrsquoammettere lacreazione del mondo coincida con Mosegrave Il Timeo egrave stato perciograveintepretato in ottica cristiana per spiegare lrsquoorigine temporale delmondo ed il processo di creazione laquorsquoPlatorsquo meant the cosmologyof the Timaeus and study of this central text as a way of explainingthe relationship of God the eternal ideas of things end the74 ID Il Timeo e i problemi del platonismo medievale in Platonismo medievale op cit p 73Per le varie interpretazioni del Timeo proposte dai commentatori cf ibid pp 73-88

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material expression of these ideas was the chief project of souland modelled on an ideal exemplar was fundamental and toextent that the world-soul and the archetype were seen asmanifestations of God expressions of his goodness and wisdomthey could render his activity accessible to reason through thevisible universeraquo75Dio ha concepito il mondo come un unico organismo viventee il suo modello intelligibile egrave un tutto Lrsquoopera platonica infattivuole indagare e discutere la realtagrave dellrsquouniverso e fornisce lacausa e la spiegazione di tutto quanto esiste Uno dei problemicruciali del Timeo difatti egrave il rapporto tra Dio e la materia vistoinnanzitutto come rapporto tra provvidenza e necessitagravelaquoLa provvidenza viene spiegata nel senso chehellip penetram liquide eam (scil Silvam) usque quaque divinamens format plane non ut artes formam tribuentes in solasuperficie sed perinde ut natura atque anima solida corporapermeantes universa vivificant (cap 269)In questo passo Calcidio manifesta una forma di sincretismotra platonismo (con lrsquointervento della mente di Dio) e stoicismo inquanto ha luogo lrsquooperazione di Dio nella materia che eglipervade) Alle decisioni della mente provvidenziale di Dio sipresta obbediente la materia che desidera essere ornata(ldquoconsultis providae mentis exornationique se facile praebenterdquocapp 269-270) La materia a sua volta egrave descritta in unacondizione di squalor ac deformitas (cap 354) per indicare quelloche dice Platone che cioegrave lagrave dove egrave assente lrsquointervento di Dionon hanno luogo lrsquoordine e la bellezza (Tim 53b)raquo76Tutti elementi assai significativi che alimenteranno ilpensiero di Teodorico di Chartres e di ErmannoDio egrave concepito come artifex summum bonum primoprincipio assolutamente trascendente da cui tutto ha origine e

75 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit p 2576 C MORESCHINI Introduzione in CALCIDIO Commentario al Timeo di Platone Testo latino afronte a cura di C Moreschini Ed Bompiani Milano 2003 pp XLVII-XLVIII Il testo latino cheuseremo per le prossime citazioni del commento calcidiano si riferisce a quello curato da J HWaszink Plato Latinus Edidit Raymundus Klibansky Volumen IV Timaeus a Calcidiotanslatus commentarioque instrucutus In societatem operis coniuncto P J Jensen edidit J HWaszink editio altera In aedibus Instituti Warburgiani et EJ Brill Londinii et LeidaeMCMLXXV

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verso cui tutto tende Egli inoltre egrave identificato con lrsquoIdem vale adire unrsquoentitagrave eterna immobile perfetta mentre le creature equindi la materia si rifanno al Diversum a sua volta caducomobile e imperfetto Interessante egrave anche il concetto che Calcidiotrasmette di forma intesa come laquounrsquoidea che egrave lrsquoeterno pensiero diDio (ldquoidea quae intellectus Dei aeterni est aeternusrdquo cap 330) o ilperfetto pensiero di Dio (ldquoperfectus intellectus Deirdquo cap 339) ocomunque i pensieri di Dio (ldquointellectus eius quas ideas vocamusrdquocapp 342 349)raquo77La relazione tra forma e materia egrave spiegata da Calcidio laquopermezzo di una ricercata similitudine che implica tre elementi ilpadre la madre il figlio (capp 273 e 330) Questa similitudineappare giagrave nel testo del Timeo (48e-49a 50cd) ove indica ilrapporto tra il paradigma il ricettacolo e la forma sensibile Laforma sensibile egrave la forma nella materia ed egrave chiamata talvoltaanche ldquocorpordquo o ldquospecierdquo (capp 273 e 330) La relazione del padrecon il figlio egrave indicata dal fatto che Dio congiunge la formasensibile alla materia (capp 316 e 317) e procura ad essa nonsolamente la sostanza ma anche la sua somiglianza con la formastessa (cap 349) La relazione della madre con la prole egraveesemplificata dal fatto che le forme sensibili non possono essereda sole e per seacute e senza il sostegno di qualche cosa che le regga(cap 273) tale sostegno egrave costituito dalla materia che egrave mossadalle forme che penetrano dentro di lei e le danno forma essa asua volta muove le forme stesse (cap 329)raquo78 Il figlio poirappresenta il fatto che le entitagrave materiali sono a metagrave strada trala forma in seacute e la materia per cui puograve esistere solo entro certilimiti e a determinate condizioni Inoltre la forma materialeinferiore egrave unrsquoimmagine della forma superioreIl tema che perograve ha maggiormente suscitato gli interessi deipensatori che di volta in volta lrsquohanno commentato egrave stato quelloinerente la differenza tra Dio e le creature e tra il tempo elrsquoeternitagrave79 Dio non muta e non egrave soggetto al tempo egrave intellegibile77 Ibid p XLVIII78 Ibid pp LVIII-LIX79 Per una visione completa della questione cf T GREGORY Il Timeo e i problemi delplatonismo medievale op cit pp 53-150 Per un approfondimento sullrsquoimportanza delpensiero calcidiano e la sua incidenza si veda P DRONKE The Spell of Calcidius PlatonicConcepts and Images in the Medieval West (Millennio Medievale 74 Strumenti e Studi ns17) SISMEL Edizioni del Galluzzo Firenze 2008

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le creature invece sono soggette al mutamento e perisconoErmanno riprenderagrave del tutto queste differenze e si soffermeragrave inparticolare sul ruolo dellrsquoanima mundi identificata come abbiamogiagrave visto con la Natura In essa possiamo riscontrare lrsquounificazionedi vari princigravepi cosmologici connessi alla conoscenza del mondonaturaleSi tratta dellrsquoaffermarsi soprattutto nellrsquoambientechartriano di una rinnovata percezione del sapere fisico intesocome razionalmente fondato e oggettivolaquoLe nuove prospettive scientifiche dei maestri di Chartrestalvolta hanno punti di contatto con altri indirizzi filosofici del XIIsecolo ma piugrave spesso provocano resistenze e critiche La fiducianella possibilitagrave di interagire con la natura sulla base dellaconoscenza dellrsquoordine a lei inerente si incontra con la positivavalutazione delle arti meccaniche nella scuola costituitasi nellacanonica regolare di San Vittore di Parigi Nel suo DidascaliconUgo di San Vittore invita a coltivare tutte le discipline nellaconvinzione che esse concorrano allrsquoapprendimento di quellaveritagrave che egrave presente nella Bibbia e che lrsquouomo possedeva primadella caduta del peccato originaleraquo80 Non sempre forse egrave statoadeguatamente sottolineato che laquoquella ldquoscoperta della naturardquoindicata come caratteristica del secolo XII trova nellrsquoastrologia lasua espressione piugrave alta a essa si coordinano tutte le altrediscipline quadruviali e meccaniche da essa dipendonolrsquoagricoltura come la medicina la scientia de iudiciis come la magiacon tutte le tecniche atte a prevedere e modificare gli influssicelesti lrsquoopus naturae si specifica come ducatus dei cieli la naturasi identifica con la qualitas e la potestas planetarum la scientia deiudiciis egrave sinonimo di scientia naturalis Nel delineare nuovecosmologie tutte concordi nellrsquoassegnare ai cieli un primato comecause e segni lrsquoEuropa sembra prendere coscienza della profondacesura che nella sua storia intellettuale rappresentava lrsquoincontrocon la cultura arabaraquo81Nei commenti al Timeo del XII secolo e nei testi filosofici escientifici che lo utilizzano quindi laquosi fa sempre maggiore spaziolrsquoidea di una formazione del mondo fisico attraverso cause80 R PERGOLA Ratio et sceinze op cit pp 150-15181 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit p 292

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intermedie alle quali Dio stesso ha affidato il compito dicompletare lrsquoopera della creazione lrsquoanima del mondo ndashvariamente interpretata identificata ora con lo Spirito Santo oracon la natura quale complesso di cause ndash e i cieli assumono ilvalore di agenti fisici preposti alla formazione degli esserigenerabili e corruttibili Su questo schema si inseriragrave la piugrave precisainfluenza del neoplatonismo arabo con la dottrina della creazioneper intermediariraquo82In questa fase anche in virtugrave di questi nuovi influssi mutaaltresigrave il ruolo del magister La lettura e il laquocommento degli autoripagani e cristiani retori e grammatici poeti e filosofi medici eastronomi infatti egrave il tratto nuovo che compare nelle scuole doveil maestro insegna sia leggendo e spiegando un testo sia dandoneun commento personale che eccede ciograve stesso che il testopresenta si veda per esempio Teodorico di Chartres che leggeBoezio e per poterlo meglio spiegare stabilisce premesse teoricheprecise e sottiliraquo83Lrsquoutilizzo e per certi aspetti laquola riscoperta di Calcidio eBoezio da parte degli Chartriani lungi dal rappresentare unbencheacute minimo atteggiamento tradizionalista o nostalgico neiconfronti delle forme culturali del passato corrisponde in modoevidente ad una accelerazione dei processi in atto legati allacrescente domanda di conoscenza e di controllo razionale dellarealtagrave che da essa consegue culminanti nel tentativo di integrarela dogmatica con la concettualitagrave neoplatonicaraquo84In questo ci sembra pienamente condivisibile quantoespresso da Concetto Martello il quale in un paragrafo dedicato alPlatonismo di Chartres cui si rimanda per le pregevoliosservazioni e per un approfondimento della questione valutaquestrsquoultimo non tanto un platonismo ma un neoplatonismoQuesta considerazione ad ogni buon conto secondo lo studioso82 ID Speculum naturale op cit p 1883 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 1084 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 64 In questo testo lrsquoautore si sofferma sultipo di Platonismo presente a Chartres dedicandovi un paragrafo dal titolo omonimo (pp 56-69) considerando il platonismo dei maestri di Chartres e in generale il platonismo latino inrealtagrave una forma di neoplatonismo (p 58) Tesi giagrave avanzata come riportato dallo stessoMartello anche da F ROMANO in Studi e ricerche sul neoplatonismo Ed Guida Napoli 1983 cfin particolare il capitolo sesto Proclo e le fonti platoniche del pensiero medievale pp 75-87Secondo questa prospettiva il neoplatonismo piugrave che una continuitagrave con la tradizioneplatonica ne rappresenterebbe una rottura

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siciliano egrave solo il primo passo da compiere per comprendere afondo le istanze culturali degli Chartriani giaccheacute dovremmoaltresigrave interrogarci in realtagrave per capirne fino in fondo gli orizzontiteoretici su quale forma di neoplatonismo circoli presso la scuolafrancese85laquoIn altri termini vanno precisati il piugrave chiaramente possibilei contenuti specifici in cui si traduce la struttura speculativa delneoplatonismo e il punto drsquoarrivo a cui giunge il processo ditrasformazione teorica di questrsquoultima a seguito della spintaprodotta dai mutamenti civili politici e culturali in atto fino aevidenziare i tratti di una visione sistematica e coerenteraquo86Non egrave possibile in questa sede approfondire tutte leinnovazioni speculative introdotte a Chartres dai vari pensatoriche vi si sono avvicendati e in particolare dai tre magister scholaeBernardo Teodorico e Guglielmo di Conches Ci soffermeremoperciograve soprattutto sul pensiero di Teodorico in quanto egrave statodeterminante sia per la formazione che per il pensiero diErmanno Come noto inoltre anche il panorama storico-filosofico-culturale del XII secolo in generale egrave assai articolato pertantougualmente in merito ad esso ci limiteremo ad indicarne solo glielementi che piugrave di altri hanno contribuito allo sviluppo delsistema di pensiero del filosofo dalmata44 TTeeooddoorriiccoo ee llaa ddoottttrriinnaa ttrriinniittaarriiaaTeodorico egrave indicato da Ermanno nella sua traduzione del

Planisfero come il maestro che lrsquoha iniziato agli studi latiniincarnazione di Platone e magister per antonomasiaNon egrave nostra intenzione qui presentare un prospettocompleto del pensiero dello Chartriano ma piuttosto quella dievidenziare i tratti filosofici che piugrave di tutti hanno influenzatoErmanno ravvisabili soprattutto nella propria idea di formalismoe nei concetti di creatio tempo unitagrave e ratioIl tema che tiene insieme tali concetti egrave quello del rapportotra identitagrave e differenza unitagrave e molteplicitagrave che trova nella85 Ibid pp 56-8186 Ibid p 61

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riflessione sulla Trinitagrave la sua massima espressione Egrave su questicontenuti infatti che il pensatore dalmata si confronteragraveelaborando soluzioni raffinate ed originalilaquoUnderlying this intellectual confidence is a new confidencein the learning of the past The tratise on the work of the six daysattributed to Thierry of Chartres is remarkable in the virtualautonomy it assigns to the elements as operative causae in thegeneration of the universe and Thierryrsquos commentaries onBoethiusrsquo theological tractates employ arithmetical formulationswith a new freedom to define the principles of the created orderand its relation to the operations of the Trinity In their implicitconvinction that such scientific studies can be reconciled with anultimately religious conception of philosophy as a whole they giveexpression to the ideals of the Platonist cosmologistsraquo87Teodorico elabora il proprio pensiero a partire dallaconsiderazione secondo la quale per comprendere la realtagrave egravenecessario utilizzare una prospettiva naturalistico-teologicaLiber sit tibi pagina divina ut haec audias liber tibi sit orbisterrarum ut haec videas In istis codicibus non ea legunt nisiqui litteras noverunt in toto mundo legat et idiota88Lrsquoinvito agostiniano a leggere il mondo fisico come un libroscritto da Dio egrave uno dei temi piugrave diffusi nel Medioevo ma egrave anchelrsquoassunto fondamentale dal quale dunque parte la riflessione diTeodorico che ritiene di dover interpretare lrsquoopera della creazionedivina secundum physicam a partire innanzitutto da una correttaesegesi biblica la quale tenga conto delle esigenze di razionalitagrave esistematicitagrave proprie della fisica Scrive infatti allrsquoinizio delproprio Tractatus de sex dierum operibus laquoDe septem diebus et sex

operum distinctionibus primam Genesos partem secundumphysicam et ad litteram ego expositurus inprimis de intentioneauctoris et de libri utilitate pauca premittam Postea vero ad

87 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit pp 26-27 Lrsquoautore riporta in nota n 18 p 27 alla quale si rimanda per i dati bibliografici alcunitesti per approfondire il tema della Trinitagrave Jeauneau 1964 pp 824-829 1973 pp 8-13lsquoMatheacutematiques et Triniteacute chez Thierry de Chartresrsquo Miscellanea Mediaevalia II (1963) pp289-295 Jeauneau 1973 pp 93-99 Evans 1980 pp 119-13688 AGOSTINO Enarrationes in Psalmos 45 7 PL 36 518 citato in T GREGORY Mundanasapientia op cit p 77

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sensum littere hystorialem exponendum veniam ut et allegoricam etmoralem lectionem que a sanctis doctoribus aperte execute sunt extoto praetermittamraquo89In questrsquoottica laquoalla difesa della legittimitagrave di una fisicafondata sulla ratio corrisponde puntualmente la definizione mdashcome suo oggetto mdash di una natura quale contesto di causeordinate e per seacute sufficienti nellrsquoambito del loro essere createraquo90Il mondo esiste in virtugrave di una serie di cause e risponde a unprincipio di ordine e razionalitagrave espressione della sapienza delcreatore91

Causas ex quibus habeat mundus existere et temporumordinem in quibus idem mundus conditus et ornatus estrationabiliter ostendit Prius igitur de causis deinde de ordinetemporum dicamus Mundane igitur substantie cause suntquatuor efficiens ut deus formalis ut dei sapientia finalis uteiusdem benignitas materialis quatuor elementa92La tematica dellrsquoordine egrave molto importante Nel suo trattatosulla creazione infatti Teodorico intende dimostrare come haminuziosamente comprovato Irene Caiazzo in un saggio dedicatoalla discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo che non crsquoegraverottura tra pensiero pagano e cristianesimo i pagani e i fedelihanno compreso che nel mondo opera un principio ordinatore laldquovirtus creatoris operatrixrdquo di cui si parla in Genesi 12 Questa

virtus chiarisce la studiosa riportando il pensiero di Teodorico egravestata poi designata in modi differenti dai profeti dai filosofi e daicristiani Ermete Trismegisto cosigrave come Mosegrave Salomone e Virgiliospiega lo Chartriano la chiamano ldquospiritusrdquo Platone ldquoanimamundirdquo mentre Davide si riferisce ad essa con il termine ldquoverbumrdquo89 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus Ed N M Hāring Commentaries onBoethius by Thierry of Chartres and His school 1 1-5 Pontifical Institute of Medieval StudiesToronto 1971 p 55590 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 9291 Sullrsquoinfluenza di Agostino nel XII secolo in generale con riferimento anche allrsquoidea secondola quale vi egrave un ordine divino di cui il creato egrave una semplice espressione cf M-D CHENU Lateologia nel XII secolo op cit pp 131-13492 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 2 15-19 op cit p 555

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i cristiani infine la designano come ldquospiritus sanctusrdquo93 Lo spiritoassume dunque una funzione cosmologicaIn riferimento a questa tematica nota ancora lrsquoautricelaquoErmanno di Carinzia definiragrave la natura come la legge che regolala propagazione delle specie legge che Platone chiama anima delmondoraquo94 Sottolineando altresigrave che lrsquoidentificazione della naturacon lrsquoanima mundi laquotroveragrave echi in seguito nella seconda metagravedel secolo in autori come Alano di Lillaraquo95Anche la teoria delle quattro cause di matrice aristotelica eutilizzata pure da Calcidio inoltre come vedremo saragrave ripresa daErmanno e costituiragrave uno degli elementi fondamentali del suopensiero metafisico che perograve articoleragrave in un orizzontespeculativo diverso in quanto non si muoveragrave in ambitoesclusivamente fisico-teologico ma si estenderagrave ancora una voltaal pensiero astrologicoTanto in Teodorico quanto in Ermanno poi saragrave chiaro ilprincipio secondo cui tutto ciograve che egrave creato presuppone un autorePer il pensatore francese la materia risponde alle leggidivine e vi egrave una stretta correlazione tra la sapienza divina e leleggi fisiche ogni cosa sussiste grazie alla bontagrave divinaPredominante dunque in Teodorico egrave il tema dellrsquoordine illdquoTuttordquo procede secondo un ordine preciso e derivante dallasapienza divina Il mondo egrave paragonato dallo Chartriano ad unafabrica di cui Dio egrave la causa efficiente la Sua sapienza la causaformale la benignitas divina invece ne egrave la causa finale mentre iquatto elementi si configurano come la causa materiale del mondoche Dio ha creato ex-nihiloNel mondo si rispecchia lrsquoidea dellrsquoinfinita bontagrave delcreatore allrsquointerno della quale soltanto va ricercato il percheacutedella creazione In tal senso lrsquoinfluenza di Agostino e delloPseudo-Dionigi per lo sviluppo del pensiero medievale e laconcezione del reale come specchio dellrsquoattivitagrave divina sarannodeterminanti9693 Cf I CAIAZZO La discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo in Studi filosofici XVI 1993Bibliopolis pp 27-62 in particolare circa questo riferimento p 3494 Ibid p 57 alla nota 12095 Ibid p 6296 Il riferimento ad Agostino egrave ldquoSi enim habet causam voluntas Dei est aliquid quod antecedatvoluntatem Deirdquo Contra Manicheos II1

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Drsquoaltronde lrsquoanalisi fisica della creazione si sviluppa apartire da tematiche teologiche cosigrave la causa materiale comeanticipato corrisponde ai quattro elementi naturali aria acquafuoco e terra la causa efficiente al Padre la causa formale al Figlioe la causa finale allo Spirito Santo e verragrave ad identificarsi dunquecon la bontagrave divina Lrsquointero universo diventa cosigrave espressione diDio in quanto sussiste in virtugrave di queste quattro causeIn materia igitur que est quatuor elementa operatur summaTrinitas ipsam materia creando in hoc quod est efficienscausa creatam informando et disponendo in eo quod estformalis causa informatam et dispositam diligendo etgubernando in eo quod est finalis causaNam Pater est efficiens causa Filius vero formalis Spiritussanctus finalis quatuor vero elementa materialis Ex quibusquatuor causis universa corporea substantia habetsubsistere97Il tema della creazione richiama direttamente quello delrapporto Creatore-creature cui il maestro di Chartres dedicheragravediffuse e ampie riflessioni ma prima Teodorico chiarisce alcuniaspetti fondamentaliQueritur etiam inter se dicta sanctorum concordent Hocscilicet qui vivit in eternum creavit omnia simul et illud sexdiebus operatus est dominus et cetera Sed sciendum est quodprior auctoritas de primordiali materia intelligenda estsequens autem de distinctione formarum de qua deincepssecundum physicam tractandum est98Sin da questo passo egrave possibile comprendere il modelloesegetico di Teodorico che analizza quanto presente nel mondofisico a partire dai testi scritturali o dei Padri laquoLrsquoesplorazionedella natura compiuta secondo ragione ed entro il campo dellequattro cause egrave affrontata da Teodorico nel suo Trattato sulla

creazione non tanto descrivendo ciograve che si vede nel mondoquanto piuttosto ldquospiegandordquo razionalmente il formarsi del mondoattraverso la lettura e lrsquointerpretazione dei primi capitoli dellaGenesi Giagrave questo assumere il testo sacro come soggetto di una97 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 3 50-55 op cit pp 556-55798 Ibid 4 62-65 p 557

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interpretazione ldquosecondo fisicardquo ha un sapore di novitagrave nondisgiunto da una certa audacia che peraltro viene mitigataquando dichiarando lrsquoutilitagrave della Genesi la individua nellapossibilitagrave di conoscere il creatore movendo dalla conoscenzadelle creature cosigrave da poter esprimere la religiositagrave mediantelrsquointelligenza che caratterizza lrsquouomoraquo99Teodorico coniuga cosigrave una trattazione scientifica con unariflessione di carattere teologico-razionaleLrsquointeresse dellrsquoautore francese per lrsquoanalisi della realtagravetrova la massima espressione nel suo commento al De Trinitate diBoezio nel quale laquoemerge quella concezione della totalitagrave del reale(rerum universitas) che costituisce il momento piugrave intenso ecospicuo della sua speculazione (hellip) La filosofia si presenta inTeodorico come desiderio di sapere anzi piugrave precisamente comeldquocomprensione delle realtagrave che sono cioegrave delle realtagrave che nonmutano ma realtagrave di questa sorta sono difficili da conoscererdquoraquo100Compito dei filosofi secondo lo Chartriano egrave quindi quello diconoscere lrsquoimmutabile e lrsquoimmateriale vale a dire la verasapienza Essi cioegrave attraverso il pensiero cercano di conseguiremediante lrsquointelligenza la comprensione del reale nella sua piugravecompleta purezzalaquoLrsquoitinerario per arrivare a questa sapienza comprendesecondo la linea aristotelico-boeziana la logica lrsquoetica e laspeculativa questrsquoultima divisa in fisica matematica e teologiacome risulta dal Prologo delle Lectiones e dalle opere raccolte nellrsquoEptatheucon La teologia poicheacute egrave comprensione del reale nellasua immutabilitagrave egrave ldquosomma sapienzardquo una conoscenza accessibilesolo a pochi ldquoricercatori della Veritagraverdquo che proprio per questo lororicercare si fanno sapienti cioegrave perfezionano la natura dellrsquouomoin quanto lrsquoanima ldquousando se stessa come strumento arrivamediante lrsquointelligenza a contemplare la vera forma delladivinitagraverdquo appare qui sullo sfondo lrsquoimmagine del Socrateplatonico che giudica ldquobello il rischiordquo della morte se con essapotragrave vedere quel bene e quellrsquoessere che ha ricercato durantetutta la sua vitaraquo101 Teodorico egrave convinto perograve che laquopassando99 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p12100 Ibidem101 Ibid p 14

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dalla fisica alla teologia il saggio possa cogliere la forma del reale econtemplare il veroraquo102Egrave proprio laquoin tale esaustiva funzione teoretica della filosofiadella natura che si manifesta lrsquoesito ultimo per cosigrave dire modernodi alcune nozioni e tematiche fondamentali della tradizioneneoplatonica come la teologia negativa la gerarchia e lrsquoordinepartecipativo del tutto inteso come universitas come totalitagravepresenti e tradotte nellrsquoapprofondimento in positivo delle causeseconde e degli effetti fisico-cosmologiciraquo103La sola teologia non egrave perciograve in grado di poter spiegare larealtagrave Per comprendere la positivitagrave del reale e quindi la propriadimensione fisica nella sua interezza crsquoegrave bisogno di un usorigoroso della ragione che sappia cogliere la consistenza naturalenella sua effettiva struttura ontologico-metafisica Questoelemento speculativo caratterizzeragrave fortemente lrsquoopera diTeodorico e di riflesso anche quella di Ermanno il quale perogravesapragrave arricchirlo di specificazioni ancora piugrave articolate in virtugravedelle proprie conoscenze astrologicheLrsquointero processo generativo del mondo ha inizio con lacreazione della materia nella quale dice Teodoricovero prima conversione celi superius elementum ie ignisilluminavit superiora inferioris elementi ie aeris Nam hecnatura est celestis ignis ut sua conversione illuminet aera mediante vero aere calefaciat aquea atque terrena104Il fuoco e lrsquoaria hanno poi rispettivamente dellecaratteristiche molto importanti il primo laquosplendorem in aerenaturaliter efficitraquo e laquocalorem in aqueis atque terrenis exercetraquo laseconda invece laquoex superioris elementis virtute illuminatio

consequebatur naturaliter ut ipsius aeris illuminatione mediantecalefaceret ignis tercium elementum ie aquam et calefaciendosuspenderet vaporaliter super aeraraquo105102 Ibid p 15103 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 123104 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 6 73-75 op cit pp 557105 Ibid 7 85-89 op cit p 558

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Il primo giorno Dio dunque creograve la materia e la luce vale adire laquoilluminationem ex superioris elementi ie ignis primaconversione in ipso aere innatamraquo106Teodorico continua nellrsquoillustrazione dellrsquoopera creatrice diDio facendo ben attenzione perograve a separare il momento inizialedella creazione stessa dalla formazione dei corpi naturalispiegando sempre dal punto di vista fisico come dai quattroelementi principali attraverso composti fisici che seguonoproporzioni aritmetiche ben precise si formi lrsquouniverso nella suatotalitagraveOra la ragione chiariragrave il maestro di Chartres nel suocommento al De trinitate di Boezio intesa in questo caso comelaquoordine dialettico della mente umanaraquo107 egrave in grado dicomprendere le diverse sfaccettature e i differenti livelliontologici del cosmo attraverso la laquoresolutio che consente diripercorrere il descensus fino alla materia e la compositio che alcontrario permette di risalire fino a Dioraquo108Il rapporto che viene a crearsi cosigrave tra il Creatore e lecreature egrave del tutto particolare e si differenzia di molto anchedalla prospettiva timaicaCome nota Parent infatti per gli Chartriani e possiamoaggiungere che questo vale in particolare per Teodorico tra Dio eil mondo vi egrave un rapporto laquoqui va beaucoup plus loin que celui duDemiurge avec le cosmos Crsquoest que Dieu nrsquoest pas seulementcause ordonnatrice mais aussi creacuteateur Lui seul ne deacutependdrsquoaucune cause nrsquoa pas eacuteteacute engendreacute et demeure toujours109Lrsquoecirctre est sa proprieacuteteacute exclusive et crsquoest Lui qui le dispense agrave toutle resteraquo110Drsquoaltronde nota ancora Parent il Demiurgo non potevapretendere il possesso esclusivo dellrsquoessere nella prospettivateodoriciana al contrario Dio egrave il solo essere necessario Tutto sifonda dunque nella visione del pensatore francesesullrsquooriginarietagrave dellrsquounitagrave rispetto alla molteplicitagrave anche percheacuteper Teodorico in effetti laquolrsquouniteacute est rien moins que Dieu et au106 Ibidem 6 83-84107 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 79108 Ibidem109 Nel testo si fa riferimento al passo del Timeo 56v-57r110 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 38

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mecircme titre elle est aussi immutabiliteacute et eacuteterniteacute Agrave lrsquoopposeacute lacreacuteature crsquoest-agrave-dire tout le reste hormis Dieu est pluraliteacutemutabiliteacute non-eacuteterniteacute et relegraveve entiegraverement de Dieu dont lacausaliteacute efficiente est vraiment creacuteatriceraquo111A Dio pertanto appartengono eternitagrave ed immutabilitagrave allecreature invece caducitagrave e mutamento Unitagrave immutabilitagrave edeternitagrave in Dio sono inscindibili di contro gli esseri posti vivonoin una condizione peritura e cangianteIl rapporto tra unitagrave-molteplicitagrave si innesta pertanto sulrapporto tra identitagrave e differenza in quanto serve a dimostrarecon rigore logico ed argomentativo la veritagrave del dogma trinitarioDal momento infatti sostiene Teodorico che dallrsquounitagrave deriva lamolteplicitagrave lrsquounitagrave egrave immutabile quindi ancorata nella propriaidentitagrave per cui non presuppone nientrsquoaltro lrsquouguaglianza alcontrario pur implicando comunque lrsquounitagrave lo fa sempre inrapporto a qualcosrsquoaltro Possiamo di conseguenza affermare chelrsquounitagrave egrave una caratteristica che appartiene necessariamente allaprima Persona della Trinitagrave laquoqui est principe sans proceacuteder drsquouneautre La seconde est approprieacutee au Fils qui est engendreacute bien quelui-mecircme soit agrave son tour principe Quant au lieu mutuel ilcomporte lrsquouniteacute de deux autres et convient au Saint Esprit quiprocegravede des deux autres personnesraquo112 Egrave chiaro che in questaprospettiva la causalitagrave stessa deriva da Dio che egrave causa efficiens etforma essendi delle singole coseNel trattato sui sei giorni della creazione Teodorico precisache unde deus totius et essentialiter ubique esse vere perhibetur dache ne consegue che anche lrsquounitagrave singulis rebus forma essendi estUnde vere dicitur Omne quod est ideo est quia unum estIl concetto egrave esplicitato meglio subito dopo

Quoniam autem unitas omnem numerum creat mdash numerusautem infinitus est mdash necesse est unitatem non habere finemsue potentie Unitas igitur est omnipotens Unitatem igiturdeitatem esse necesse est Hactenus de unitate113

111 Ibidem112 Ibid p 77113 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 36 44-50 op cit p 570

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Nel commento al De Trinitate di Boezio tuttavia Teodoricova ancora oltre indicando sulla scia del filosofo latino Dio comelrsquoessentia per antonomasia che trova la sua massima espressionenellrsquoest termine che ne esprime al contempo lrsquoessere ma anchelrsquoineffabilitagrave laquoDieu est lrsquoessence dont toutes choses reccediloiventlrsquoecirctre (hellip) Crsquoest lrsquoaffirmation de la causaliteacute universelle de Dieuappuyeacutee sur une ideacutee de lrsquoEcirctre divin agrave laquelle Platon ne srsquoestjamais eacuteleveacuteraquo114Teodorico elabora la propria concezione sulla strutturametafisica del reale partendo proprio dal tema centrale del dogmatrinitario che si riflette secondo la prospettiva che abbiamocercato di delineare nel tema della creazionelaquoIl nucleo concettuale del neoplatonismo di Chartres egraveconnesso paradossalmente ma anche in modo comprensibile allaluce degli antecedenti storici alla dottrina della creazione eallrsquointerpretazione del dogma trinitario Se infatti tali temicostituiscono tradizionalmente il limite dogmaticoallrsquoassimilazione della filosofia di matrice pagana da parte delpensiero cristiano sono anche e non meno tradizionalmente ledue principali vie drsquoaccesso alla ricerca della compatibilitagrave trateologia e filosofia e quindi ai fondamenti logico-ontologici delsapereraquo115Secondo la tesi sostenuta da Concetto Martello ilneoplatonismo chartriano reca in seacute una ldquopeculiare paradossalitagraverdquoconsistente nella laquocompiuta e matura legittimazione filosoficadellrsquoidea secondo cui egrave riscontrabile una coerente continuitagrave tra lostrumento epistemico dellrsquouomo per cosigrave dire la ragione e la fedecosigrave come tra gli oggetti a cui si applica il primo e il contenutodella rivelazione tra lrsquoessere creaturale e la natura di Diotrascendente rispetto al primo in quanto ne egrave la causa infinita enon percheacute radicalmente eterogeneo sul piano ontologico inultima analisi tra riflessione filosofica e conoscenza teologicaraquo116114 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 39115 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 69 Su questi stessi temi lrsquoautore rimanda aP COURCELLE Recherches sur les Confessiones de Saint Augustin Paris 1950 E VON IVANKAPlato christianus Uumlbernahme und Umgestaltung des Platonismus durche die Vaumlter Einsieldeln1964 trad it Milano 1992 pp 241-305 NM HAumlRING The Creation und Creator of the Worldaccording to Thierry of Chartres and Clarembald of Arras Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteacuteraire du Moyen Acircge 22 (1955) pp 137-216116 Ibidem

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A partire da queste considerazioni lo studioso siciliano dimostrache i filosofi operanti a Chartres utilizzano laquola concettualitagrave diorigine neoplatonica in modo originale rispetto al passato comestrumento di razionalizzazione dellrsquoesperienza nel suo complessonon solo filosofica ed extra culturale ma anche teologicaraquo117La filosofia egrave intesa quindi come la capacitagrave di comprenderee valutare attraverso la ratio lrsquointera realtagrave costituita tanto daicorpi sensibili quanto da quelli spiritualilaquoCette ratio qui srsquoimpose ici comme unique principedrsquoexplication du processus de formation du monde est une ratiophysique crsquoest-agrave-dire lieacutee agrave une conception de la nature commecausarum series vis genitiva comme objet drsquoune eacutetude ayant pourbut de saisir la legitima causa et ratio de chaque eacuteveacutenementnaturel comme suggegravere le Timeacuteeraquo118Questo egrave un tratto saliente che troviamo tanto in Teodoricoquanto in Ermanno Essi fedeli al paradigma di pensierochartriano rifacendosi ad Agostino e a Boezio laquoaccorciano ladistanza ontologica tracciata dal modello teologico eriugeniano ilpiugrave radicalmente neoplatonico tra i latini e a essi il piugrave vicino sulpiano cronologico tra il cosmo creato e il suo creatore Infatti seper Giovanni Scoto certamente noto negli ambienti intellettualidel secolo XII francese non solo per la prossimitagrave temporale maanche per lrsquoindiscutibile quanto contrastata diffusione della suaopera119 anche se come srsquoegrave visto non siamo in grado dideterminare lrsquoeffettiva fortuna nella scuola di Chartres latrascendenza divina egrave dovuta al carattere ultra-sostanziale e ultra-essenziale del primo principio e quindi al suo non essere (hellip) pergli Chartriani essa si riduce per cosigrave dire alla nozione ditotalitagraveraquo120Teodorico specifica che laquola totalitagrave del reale infatti egrave in Dioegrave nello spirito creato egrave nei numeri egrave nella materia ed egrave infine inatto cosigrave che Dio egrave tutto lo spirito creato egrave tutto la natura egrave tuttoe cosigrave la materia e nessuno dubita che anche gli actualia sono117 Ibidem118 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 119119 Su questo tema cf P LUCENTINI Platonismo medievale Contributi per la storiadellrsquoeriugenismo Firenze 1980 pp 5-75120 C MARTELLO Fisica della creazione op cit pp 69-70 Per ulteriori ragguagli bibliograficicf la nota 122 di p 70

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tuttoraquo121 Egrave interessante notare come su questo aspetto laposizione di Ermanno sia ben diversa da quella del suo maestro inquanto come vedremo dettagliatamente nel secondo capitolo egliintroduce una distinzione molto piugrave netta tra il Creatore e le cosecreate La lsquodeitagraversquo si propaga negli enti a livello metafisico tramitelrsquoessenze e a livello fisico tramite lrsquoEssentia la quale rappresenta laparte superiore del cosmo ed egrave immutabile Teodorico inveceteorizza un vero e proprio panteismo sintetizzando il precetto percui Dio egrave la totalitagrave del reale Su questo tema egli torna piugrave volteinterrompendo perograve bruscamente il discorso ed asserendo in ognicaso che la totalitagrave del reale egrave senza dubbio laquonella teologia egrave nellamatematica egrave nella fisica vale a dire che egrave il soggetto dellateologia della matematica e della fisica La totalitagrave del reale egravesoggetto della teologia in quanto presa nella sua semplicitagrave (ut estin sua simplicitate) la totalitagrave del reale infatti egrave compiegata(complicata) in una semplicitagrave che compiegando in seacute la totalitagravedellrsquoessere egrave Dio Dio infatti egrave unitagrave che tiene in seacute (in secomplicans) la totalitagrave dellrsquoessere nella sua semplicitagrave Cosigrave comeinfatti lrsquounitagrave egrave compiegamento di tutta la pluralitagrave e tuttavia nonegrave pluralitagrave se non in potenza ma egrave unitagrave (lrsquounitagrave infatti egrave pluralitagravein potenza e virtualmente la pluralitagrave egrave dispiegamento dellrsquounitagravema lrsquounitagrave egrave anche principio e origine della pluralitagrave dallrsquounitagraveinfatti deriva la pluralitagrave dallrsquounicitagrave discende ogni alteritagrave) allostesso modo Dio egrave unitagrave che compiega in seacute la totalitagrave dellrsquoesserein una certa semplicitagrave Il dispiegamento di questa complicatio egravetutta le cose che furono che saranno e che sono infatti comelrsquounitagrave precede la pluralitagrave cosigrave la semplicitagrave che egrave Dio in cui egravecompiegata la totalitagrave precede la diversitagrave e pluralitagrave dellecoseraquo122 Ogni pluralitagrave infatti discende necessariamentedallrsquounitagrave e ogni mutabilitagrave dallrsquoimmutabilitagraveLrsquounitagrave inoltre dice il filosofo di Chartres puograve essere causalaquodi una duplice generazione la generazione del molteplice deldiverso (generatio diversae naturae) e la generatio eiusdemnaturae che egrave generazione dellrsquoaequalitas unitatis egrave questo ilmomento dellrsquounitas che si moltiplica per seacute stessa diceTeodoricoraquo123 Ma quel che piugrave interessa al filosofo di Chartres egrave il121 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 22122 Ibid p 25123 T GREGORY Anima mundi op cit pp 73-74

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concetto di laquoDio come aequalitas essendi percheacute come tale egraveveramente il fondamento ontologico e gneseologico della realtagravemolteplice Lrsquoaequalitas essendi egrave infatti il principio dellrsquoessere edel permanere del reale che intanto egrave in quanto riesci ad opporsicome identico a seacute stesso pur nella sua discretezza e finitudine(hellip) Principio e norma del reale (essendi integritas) lrsquoaequalitas neacuteegrave la vera forma essendi il verbo i cui nomi Teodorico ha dedottodellrsquouno e del molteplice egrave come forma essendi il fondamentoontologico della realtagraveraquo124 Lrsquouniverso speculativo di Teodoricoruota dunque attorno a temi prettamente platonici le cuidicotomie lo Chartriano prova a sciogliere attraverso unrsquoesegesirigorosa tanto del testo biblico quanto del liber naturae Ermannonellrsquoelaborare la sua metafisica attingeragrave a piene mani al modo diprocedere del suo maestro riproponendo le stesse questioni in unorizzonte speculativamente piugrave ampio Un mediatore dellaposizione di Ermanno saragrave sicuramente Adelardo di Bathanchrsquoegli conoscitore dellrsquoarabo e traduttore di operematematiche e astronomiche laquoHe argues the cause of the Arabsmasters who use rational arguments rather than blindly followingauthorityraquo125Lrsquoautore delle Quaestiones naturales e del De eodem etdiverso infatti nelle prime obietta allrsquoopposizione esclusivamentemistica del mondo rilevando che la natura non egrave priva di un suoordine e di una sua razionalitagrave nellrsquoaltro affronta temi dimetafisica e di logica126 memore di Boezio utilizza tanto ilpensiero di Platone quanto quello di Aristotele manifestando laquounatendenza a conciliare due delle principali correnti del pensieroanticoraquo127 Tendenza che ritroveremo anche in Ermanno e cherappresenteragrave lrsquoinput filosofico fondamentale per redigere una124 Ibid p 270 Il Verbo come aequalitas essendi precisa lrsquoautore egrave lrsquoeterno pensiero di Dioprincipio della molteplicitagrave (in seacute semplice) e provvidenza125 Come riportato da Ch Burnett in nota allrsquoarticolo di seguito indicato Adelardo di Bathnelle Questiones Naturales 11 23-24 scrive ldquoEgo enim aliud a magistris Arabicis ratione ducedidici tu vero aliud auctoritatis pictura captus capistrum sequerisrdquo Cf CH BURNETT Adelard ofBath and the Arabs in (a cura di) J Hamesse M Fattori Rencontres de cultures dans laphilosophie meacutedieacutevale traductions et traducteurs de lrsquoantiquiteacute tardive au XIVe siegravecle actes duColloque international de Cassino 15-17 juin 1989 organiseacute par la Socieacuteteacute Internationale pourlrsquoEacutetude de la philosophie meacutedieacutevale et lrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino Universiteacute Catholiquede Louvain Louvain-la-Neuve - Universitagrave degli Studi di Cassino Cassino 1990 p 90126 Cf E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 10127 J JOLIVET La philosophie meacutedieacutevale en Occidente in Histoire de la philosophie Encyclopediede la Pleacuteiade Parigi 1969 p 1313

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visione complessiva del reale la quale secondo il filosofo dalmatanon si egrave ancora prodotta55 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii GGiioovvaannnnii SSccoottooIl tema che ci accingiamo a trattare egrave vastissimo e di difficileapproccio in quanto ci vorrebbe uno studio specifico assai lungoper ricostruire compiutamente gli influssi del pensieroeriugeniano nel XII secolo pertanto in questo paragrafo cilimiteremo ad evidenziarne in taluni casi anche solo in forma disuggestioni la presenza Conviene sin drsquoora precisare che bencheacuteabbia dedicato parte del mio lavoro di ricerca allrsquoindividuazionenel De Essentiis di frammenti testuali dellrsquoopera di Giovanni Scotolrsquoindagine in questo senso ha prodotto esiti negativi Va perogravealtresigrave rilevato che forti sono gli echi del pensatore carolingio nelsistema di pensiero di Ermanno e del suo maestro Teodoricocercheremo perciograve di segnalare quelli piugrave significativi rifacendociagli studi di C Martello M-D Chenu T Gregory JL Parent e PLucentiniAttraverso il proprio tentativo di razionalizzazione delsapere dando centralitagrave alla dialettica Teodorico si muovelaquoallrsquointerno della tradizione platonico-neoplatonizzante dellacultura filosofica latina soprattutto se raffrontata alla concezionedi Giovanni Scoto che attribuisce alla dialettica il ruolo di reginadelle arti128 La preminenza della dialettica infatti esprime unmodello deduttivo di conoscenza e la speculare subordinazionemetodologica della ratio alla struttura logico-ontologica

128 A tal proposito osserva Concetto Martello in Fisica della creazione a p 80 nota n 165ldquoNel Periphyseon di fronte alle perplessitagrave del discepolo sulle funzioni secondarie attribuite agrammatica e retorica il maestro afferma che ldquoipsae duae artes veluti quaedam membraDialecticae multis philosophi non incongrue existimaturrdquo e che esse ldquonon de rerum naturatractare videntur sed vel de regulis humanae vocis quam non secundum naturam sedsecundum consuetudinem loquentium subsistere Aristoteles cum suis sectatoribus approbat velde causis atque personis specialibus quod longe a natura rerum distat Hoc autem dico nonquod omnino Grammatica et Rhetorica suis veluti principiis caruerint cum una ex litera alteraex hypotesi hoce est finita questione incipiant et in easdem resolvantur bene scribendi quidemscientia in literam bene dicendi vero peritia in hypotesin sed quod validioris vigoris sint adapprobandas vel negandas quaestiones quae de rerum incerta rum inquisitionibus fiuntargumenta ex natura rerum sumpta quam ex humanis inventionibus excogitata Humanisliquide argumentationibus et bene scribendi et bene dicendi ars et facta et reperta estrdquo (PeriphV 4 869 D-870 B)

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dellrsquouniverso formale la prioritagrave sul piano gnoseologico dellagrammatica manifesta invece inevitabilmente lrsquoautonomizzazionedella prima dal rapporto discensivo fra i diversi livelli dellrsquoessere ecomprende lrsquoelementatio su cui si poggia il sapere nella suadirezione ascendenteraquo129 La struttura della conoscenza rispecchiacosigrave laquolrsquoordine discensivo e logico-deduttivo del realeraquo130 Oltre adaspetti gnoseologici cosigrave importanti la presenza di Giovanni Scotoegrave riscontrabile anche nella concezione della dottrina trinitariacristiana nella quale soprattutto a Chartres si intende unirelaquosans sacrifier lrsquoune et lrsquoautre la transcendance et lrsquoimmanence delrsquoactiviteacute divine Quant agrave trouver la formule philosophique de cetaccord on nrsquoy est pas arriveacute du premier coup La speacuteculationmeacutedieacutevale srsquoy eacutetait deacutejagrave appliqueacutee avec Jean Scot Eacuterigegravene Cet essaiest repris au XIIe siegravecle par les Chartriansraquo131 Parent fa notarecome anche la stessa formula di Teodorico di Chartres giagraverichiamata in precedenza secondo la quale Dio egrave lrsquoessenza di cuitutte le cose ricevono lrsquoessere in realtagrave si rifagrave al filosofoirlandese132 Lrsquoidea che le cose ricevono la propria forma essendida Dio egrave presente anche in Ermanno ed egrave espressa proprio dalleessenze che fungono da strutture originarie dellrsquoessere le qualiconsentono la costituzione della realtagrave Ma su questo tema avremomodo di soffermarci ampiamente Ancora piugrave dettagliatamenteParent evidenzia che con lrsquoespressione forma essendi Teodoricoindica allo stesso modo avvertendo unrsquoesigenza che fu anche diGiovanni Scoto affincheacute una cosa possa essere la partecipazionedi Dio che dunque laquopreacutecegravede pour ainsi dire dans toute creacuteature sapropre preacutesence agrave elle-mecircmeraquo133 In questa maniera il pensatoredi Chartres a seconda che si ispiri a Boezio o a Giovanni Scotopuograve passare laquodrsquoun sens agrave lrsquoautre mdash rapport drsquoexemplarisme etomnipreacutesence divine mdash sans marquer la diffeacuterence ce qui rendcertains passages obscursraquo134Un altro aspetto saliente di eriugenismo presente a Chartresegrave lrsquouso della ratio come strumento di indagine capace attraversoun corretto uso delle funzioni conoscitive di risalire ai livelli129 Ibid pp 80-81130 Ibid p 81131 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit pp 82-83132 Ibid p 86133 Ibid p 89134 Ibid pp 89-90

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ontologici del reale tenendo sempre in debito conto tanto nellaprospettiva di Teodorico quanto in quella di Ermanno che da Dioderivano tutte le cose ma che il Creatore non puograve identificarsi connessun ente specifico In tal modo il maestro di Chartres ma ancheErmanno come avremo modo di mostrare concorrono laquoalprocesso di fissazione definitiva che si attua nella prima metagrave delsecolo XII dei significati di ens ed essentia e del rapporto logicointercorrente tra le rispettive corrispondenti nozioni metafisichegli uni e lrsquoaltro giagrave in qualche modo presenti nella riflessioneeriugenianaraquo135La ratio dunque oltre a fondare il laquosimbolismo ha anche unavalenza per cosigrave dire nomologica cioegrave consente un uso del saperefunzionale allrsquoindividuazione delle forme sostanziali degli eventifisici e della regolaritagrave e uniformitagrave di essiraquo136In questrsquoottica nella prospettiva di Teodorico ma comevedremo nel secondo capitolo della tesi anche in quella diErmanno laquoDio egrave unitagrave e principio di ogni natura molteplice eneoplatonicamente si inscrive in un modello di rapporto ditrascendenza immanenza rispetto al creato cioegrave nel senso chepur trascendente in quanto oltrepassa ogni particolaritagrave eunilateralitagrave sfuggendo alla funzione determinante del giudiziologico imprime su ogni livello ontologico e su ogni ente la suaimpronta fondando la possibilitagrave stessa della conoscenzarazionale ed intellettualeraquo137 Lrsquoalveo filosofico attorno cui sidipana il discorso egrave dunque quello inerente il rapporto tra Uno emolteplice in rapporto alla riflessione sulla dottrina trinitariaMostreremo in questo modo come Ermanno si inserisca a pienotitolo nel dibattito circa questioni di carattere dogmatico emetodologico riuscendo ad elaborare una propria visione suargomenti filosofici complessi ed importanti la quale saragrave in gradoaltresigrave di influenzare pensatori a lui contemporanei o postumifino a determinare in modo decisivo gli sviluppi del pensieromedievale135 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 83 Su questo punto vedasi anche comesegnalato dallo stesso autore ID Alle origini del lessico filosofico latino Hypostasissubstantiain Giovanni Scoto in Hyparxisexistentia e Hypostasissubsistentia nel Neoplatonismo Attidel I Colloquio del CRN sul neoplatonismo a cura di F Romano DP Taormina OlschkiFirenze 1994 pp 169-184136 Ibid p 23137 Ibid p 84 Si rimanda al testo per ulteriori riferimenti testuali sullrsquoargomento

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Egrave proprio il clima culturale presente a Chartres con i testi diBoezio Macrobio Agostino Calcidio a rendere possibile unaripresa dei temi ermetici grazie anche alla presenze del Dedivisione di Giovanni Scoto laquoLa viva attenzione dei pensatorichartriani ai problemi della creazione e della natura lrsquoinesaustaricerca di unrsquoesegesi razionale del testo sacro lrsquoorientamentodellrsquoindagine scientifica e della riflessione filosofica ad un disegnocompiuto del reale trovano alimento in tante pagine del Dedivisione ma egrave soprattutto nella teoria delle cause primordiali enella costante accetuazione della presenza divina nel creato che ilpensiero di Giovanni ispira e guida i maestri di Chartres138raquo Inparticolare in Teodorico in maniera piugrave netta nel suo commentoal De Trinitate di Boezio la presenza divina nel creato egrave attestatadalla dialettica Uno-molti presente come abbiamo visto nelconcetto di creazionelaquoDeus mdash scriveva lo Chartriano mdash forma essendi est Deus

igitur ubique totus et in omnibus essentialiter est hellip Omnesquoque formae una forma sunt i e indifferentes ita scilicet utomnes formae una forma sint simplicitate Illud enim constatesse verissimum quod forma divina omnes est formae Eteconverso omnes formae simpliciter et in eo quod ipse suntconsideratae unum simplex sunt in formam quodammododivinam relapsae (hellip) Sicut enim facies una in diversis retinensspeculis una quidem in se est sed propter speculorumdiversitatem haec una illa vero altera esse putantur diversaeillam veram puramque simplicitatem consideresraquo139La precedenza dellrsquoUnitagrave divina rispetto ai molti sottolineaancora Lucentini egrave laquouna lsquoprecedenza idealersquo e i ritmi chescandiscono la ldquorerum universitasrdquo dal Principio incausato aglieffetti molteplici rammentano con singolare intensitagrave learticolazioni del cosmo eriugeniano ldquoQuibus strictim ac breviter

expositis mdash scrive Teodorico nel Commentum mdash addendum illudaestimo quod quinque modis rerum consideratur universitasrdquo raquo140138 P LUCENTINI Platonismo medievale p 50 In merito a queste riflessioni e alla presenzaeriugeniana a Chartres lrsquoautore rimanda agli studi di T Gregory in particolare a Animamundi op cit139 TEODORICO DI CHARTRES Commentum super Boethium de Trinitate II 17 45-48 Ed Haumlringop cit pp 96 104 e 105 Citato in P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 51140 P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 52 Il riferimento a Teodorico egrave rlativo alCommentum IV 7 p 117

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La preminenza del rapporto tra lrsquoUno e il molteplice nelpensiero di Giovanni Scoto e della derivazione del molteplicedallrsquoUno egrave stata dimostrata chiaramente da Tullio Gregory in varisuoi studi141 In effetti la questione della derivazione o fondazionedel reale tipico del Platonismo che rappresenteragrave uno delle suepiugrave controverse dicotomie saragrave un leit motif sia del pensieroeriugeniano che della Scuola di Chartres ma soprattutto dellrsquointeroNeoplatonismo142 Il probelma centrale del platonismo dunquelaquorestava immutato anche per quei pensatori che al di lagrave dellasapienza greca attingevano alla Bibbia un piugrave alto sapere e senello sforzo di spiegare Moseacute con Platone il Platonismo cristianosembra risolvere a volte la dottrina della creazione nella teoria deldescensus e della participatio ciograve era conseguenza del problemastesso che si voleva risolvere non tanto quello dellrsquooriginetemporale degli esseri ma quello piugrave propriamente metafisicoextratemporale del rapporto tra le forme che costituiscono lastruttura eterna del reale e il Creatore che tutte le contienenellrsquoeterna presenza del suo pensieroraquo143In questo modo lrsquoEriugena nel suo laquotentativo di accogliereallrsquointerno di unrsquounitaria pensabilitagrave tutto ciograve che egrave reale ndash Dio inseacute Dio nella sua relazione alle creature e quindi le creature sia inquanto da Dio derivate sia nella loro incessabile aspirazione alricongiungimento con Dio ndash sono infatti congiunte in unitagravemirabile le ragioni della natura ossia della spontaneitagrave dellrsquoesseree quelle della grazia ovvero dellrsquoassoluta e feconda libertagrave dellavolontagrave di Dio sia in quanto Creatore sia in quanto Redentoreraquo144Ciograve che accomuna lrsquoEriugena e i pensatori di Chartres egravedunque la ricerca di unrsquounitagrave sistematica del reale nella pienarealizzazione del principio neoplatonico in base al quale lrsquoUnoavvolge il TuttoLe aporie parmenidee plotiniane e procliane del rapportoUno-molti grazie allo sforzo speculativo di questi pensatoritrovano quindi nuova linfa fino a sfociare in una perfetta sincroniaallrsquointerno dellrsquoassetto ontologico e fisico del reale141 Si rimanda in particolare al saggio intitolato proprio DallrsquoUno al molteplice contenuto in TGREGORY G Scoto Tre studi op cit142 Cf M ABBATE Aspetti aporetici della metafisica neoplatonica in ID Tra esegesi e teologiaStudi sul Neoplatonismo Mimesis Edizioni Milano-Udine 2012 pp 91-101143 T GREGORY G Scoto Tre studi op cit pp 2-3144 G DrsquoONOFRIO Giovanni Scoto Eriugena in Storia della Teologia nel Medioevo op cit p 246

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La diffusione dellrsquoeriugenismo nel XII secolo deve ad OnoriodrsquoAutun e alla sua Clavis physicae145 come ha con grande meritodimostrato Paolo Lucentini un ruolo decisivo in quanto contribuigravein maniera determinante alla trasmissione del De divisionenaturae di Giovanni Scoto

5511 OOnnoorriioo ddrsquorsquoAAuuttuunn ee llaa ddiiffffuussiioonnee ddeellllrsquorsquoeerriiuuggeenniissmmooM-T drsquoAlverny in un articolo del 1953 intitolato Le cosmossymbolique du XIIe siegravecle poneva giagrave lrsquoattenzione sullrsquoimportanzache la Clavis physicae ha avuto nella diffusione del pensiero diGiovanni Scoto Questrsquoopera si configura infatti come laquolrsquoune desplus parfaites expressions de lrsquoactiviteacute des hommes du XIIesiegravecleraquo146 Il ruolo di Onorio perciograve egrave stato molto influente nelladiffusione del pensiero di Giovanni Scoto e in particolare del Dedivisione naturae di cui la Clavis Physicae sintetizza e rielabora icontenuti laquoIn realtagrave lrsquoincontro di Honorius con il De divisionetestimonia e alimenta la crescita della presenza eriugeniana nellaformazione intellettuale del secolo XII e presenta il momento piugravesignificativo nella compilazione della Clavisraquo147 A Clerval ineffetti giagrave nel 1895 aveva dimostrato la presenza di GiovanniScoto nel pensiero di Bernardo e Teodorico di Chartres148 in unsuo famoso articolo dedicato alla Scuola francese Lucentiniricostruisce con estrema puntualitagrave il percorso formativo diOnorio dimostrando come prima ancora della Clavis physicae nelDe cognitione del 1110 il filosofo abbia aderito al sistema dipensiero eriugeniano Lo studioso italiano ha avuto anche ilmerito indiscusso attraverso i suoi studi di aver mostrato altresigrave145 Cf P LUCENTINI La Clavis physicae di Honorius Augustodunensis e la tradizione eriugeniananel secolo XII in P Lucentini Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo (a cura di) PaoloLucentini Introduzione di Loris Sturlese Feacutedeacuteration internationale des Instituts drsquoEacutetudesmedievales Brepols Louvain-la-Neuve 2007 pp 1-18 Lo studioso italiano ha poi curatolrsquoedizione critica del testo di Onorio cf HONORIUS AUGUSTODUNENSIS Clavis physicae (a cura di)P Lucentini (Temi e testi 21) Ed di Storia e Letteratura Roma 1974 Per le prossimecitazioni chiameremo lrsquoopera Clavis146 M-T DrsquoALVERNY Le cosmos symboliques du XIIe siegravecle in Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteraire du Moyen Age 20 (1953) p 31 citato in P Lucentini La Clavis Physicae diHonorius op cit p1147 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 1148 Cf A CLERVAL Les Ecirccoles de Chartres au Moyen Acircge op cit pp 244-259

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questa continuitagrave speculativa in Onorio la quale trova nella Claviscomposta circa 15 anni dopo il suo piugrave compiuto tentativo disistematicizzazioneLa Clavis infatti egrave laquoldquoliber excerptusrdquo dal De divisioneconosciuto da Honorius in un testimone della seconda redazioneComposta verso il 1125-1130 (hellip) Lrsquointento dichiarato diHonorius (che si riflette nei criteri e nel taglio complessivo delcompendio) egrave di ricondurre sapienti e incolti sul sentiero dellaconoscenza naturale ldquoCum multos mente intubear non solumindoctos sed etiam nitore summe sapientie claros nimium a tramitephisice rationis exorbitare per ea que divina gratia illuminanteperspicaci ratione inspexi omnes me sequi volentes accingor adviam veritatis Deo duce revocarerdquo raquo149Come sottolineato dallo stesso Lucentini il termine lsquophisicarsquotuttavia non indica la conoscenza dellrsquouniverso creato ma latotalitagrave del reale Lrsquoimportanza della Clavis in effetti risiedeproprio nellrsquoaver saputo compenetrare perfettamente la strutturadel De divisione con le esigenze culturali del tempo Benchegravesoprattutto per quanto concerne la riproposizione della primaparte del testo infatti laquola dottrina e il lessico di Giovanni Eriugenasiano riprodotti senza timori o cautele gli orientamenti culturalidi Honorius piegano a tensioni ed equilibri nuovi il quadrocomplessivo del compendioraquo150 Ciograve egrave testimoniato soprattutto dalfatto che lrsquoattenzione di Honorius rispetto ai temi trattati nel Dedivisione non si estende in modo omogeneo Circa il 52dellrsquoanalisi mdash precisa Lucentini mdash egrave dedicato al terzo librodellrsquoopera eriugeniana il quale tratta laquola problematica dellrsquoattocreatore e del rapporto Dio-mondo filosofia della natura esegesiesamerale con digressioni di fisica biologia astronomiaraquo151 Larapida diffusione della Clavis testimoniano della sua incidenzasulla temperie culturale del XII secolo lrsquoincidenza del pensieroeriugeniano tuttavia in questo contesto laquopresenta uno sviluppoche ancora sfugge alle analisi dello storico misurare lrsquoampiezza e149 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 12 Per unapprofondimento circa la periodizzazione dellrsquoopera cf Ibid pp 11-12 nota 50 Ilriferimento testuale egrave Clavis 1 p 3 2-6 per il quale cf J A ENDRES Honorius AugustodunensisBeitrag zur Geschichte des geistigen Lebens im 12 Jahrhundert J Koumlsel Kempten- Muumlnchen1906 pp 65-67150 Ibid p 14151 Ibidem

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la profonditagrave dellrsquoinfluenza esercitata dalla Clavis significailluminare il momento piugrave ricco e complesso della presenza diGiovanni Eriugena nella storia della filosofiaraquo152In ogni caso dal punto di vista speculativo lrsquoereditagrave piugraveimportante dellrsquoeriugenismo nel XII secolo egrave la fisica dellrsquouomo-microcosmo153 Il tema tutto neoplatonico che pervade il pensierochartriano egrave quello della laquocontinuitagraveraquo tra i generi degli esseri e ilprimo principio tema presente anche nella maggior parte dei testiermetici che circolarono in questo periodo66 GGllii iinnfflluussssii ddeell CCoorrppuuss HHeerrmmeettiiccuummAnche la determinazione degli influssi esercitatidallrsquoermetismo nel XII secolo egrave impresa quanto mai ardua Pertentare di tracciarne tuttavia un quadro sintetico ci rifaremo inparticolare agli studi di Paolo Lucentini Charles BurnettFranccediloise Hudry Antonella Sannino e Pinella Travaglia le cuiricerche hanno saputo attestare risultati ormai acclarati circa letracce e i riferimenti testuali del Corpus Hermeticum nel trattato diErmanno in particolare e nel XII secolo in generale specialmenteper quel che concerne lrsquoopera di Teodorico di ChartresIn questi autori eriugenismo ed ermetismo insieme segnanovari punti di tangenza che disegneranno un quadro complesso maorganico il quale ha nellrsquoineffabilitagrave di Dio e nel suo rapporto conle creature il suo punto cardinaleSe infatti la diffusione del tema riguardante la radicaleineffabilitagrave e incomprensibilitagrave di Dio nel XII secolo laquorisale in granparte alla teologia negativa di Dionigi lrsquoAreopagita e GiovanniScoto la scuola di Teodorico si inspira anche allrsquoAsclepius e piugraveprecisamente allrsquoaffermazione che Dio o non ha nessun nome o egraveogni nome affermazione che Teodorico trova confermata in autoricristiani i quali dicono che Dio non ha nessun nomeraquo154Teodorico quindi riprende il tema della tradizione platonica deldivenire simili a Dio fondendolo con la tradizione ermetica

152 Ibid p 17153 Cf M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit pp 40-49154 C MORESCHINI Storia dellrsquoermetismo cristiano Ed Morcelliana Brescia 2000 p 166

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La diffusione nellrsquoermetismo nel Medioevo dunque egrave unaltro tema alquanto difficile da trattare ma quando ci si accinge afarlo bisogna innanzitutto tener presente che esso egrave legatosoprattutto al processo di rinascita del XII secolo e allrsquoambientefrancese laquoAbelardo la scuola di Chartres ed i filosofi diquellrsquoepoca mostrano tutti particolare interesse per Ermete cometestimonianza di sapienza antichissima e precorritrice dellarivelazione cristiana In questo periodo ha luogo unrsquointensadiffusione dellrsquoAsclepius attestata dal moltiplicarsi deimanoscritti dalle prime traduzioni greco-latine e arabo-latinedegli Hermetica tecnici (astrologia magia alchimia) dallascrittura di apocrifi come il Liber XXIV philosophorum e il Liber deVI rerum princigravepisraquo155 Teodorico ed Ermanno dimostrano diconoscere direttamente il testo ermetico in quanto lo citanoespressamente Come ricorda P Lucentini nel secolo XIIlrsquoAsclepius egrave designato con il titolo di Trismegistus Ad esso siricorre come fonte autorevole soprattutto per quanto concernetemi di teologia e filosofia della natura156In particolare Teodorico di Chartres nel Tractatus de sexdierum operibus si serve dellrsquoAsclepius per accordare laquolesuggestioni stoiche dellrsquoEneide con il mito timaico dellrsquoanima delmondoraquo157 Egli vede laquonello ldquospiritus dominirdquo lrsquoimminenteprincipio razionale che plasma lrsquoordine mondanoraquo158 Comeabbiamo giagrave visto tuttavia non esita ad identificarlo con lo Spiritosanto della rivelazione cristiana LrsquoAsclepius ermetico perograve sembraesercitare la propria influenza soprattutto per quanto concerne ilrapporto tra immanenza e trascendenza laquoIl pensiero del secoloXII egrave stato detto sembra ripetere le complesse conclusioni deltardo platonismo affermando lrsquoimmanenza dellrsquoUno nel155 Ibid p 161 Moreschini a proposito della concezione dellrsquoAsclepius nel Medioevo ricordache P Dronke a p 14 del suo testo Hermes and the Sybils Continuations and CreationsCambridge University Press Cambridge 1990 osserva che Abelardo quando vuolepresentare i filosofi pagani i quali hanno portato testimonianza al pensiero cristianopreferisce cominciare con Ermete LrsquoAsclepius cosigrave come il Corpus Hermticum hanno avutovarie edizioni Per una ricognizione esaustiva delle stesse si rimanda al testo di P LucentiniPlatonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit pp 71-72 note 1-4 Su questo stesso temae per una panoramica piugrave articolata circa la diffusione dellrsquoAsclepius nel XII secolo vedasianche un altro saggio di Lucentini LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII contenuto nellostesso testo pp 71-105156 Cf P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 84157 Ibid p 85158 Ibidem

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molteplice e insieme esaltando la radicale trascendenzadellrsquoineffabile principio divino forma dellrsquoessere o forma di tuttele forme Dio egrave anche il non-essere che trascende la totalitagrave deglienti creatiraquo159Sul rapporto tra Dio e la totalitagrave del reale nel pensiero diTeodorico ci siamo giagrave soffermati per cui per un ulterioreapprofondimento della questione in rapporto allrsquoarticolazionedella dialettica Uno-molti espressa dallo Chartriano in relazioneallrsquoAsclepius160 si rimanda al testo di LucentiniSia Moreschini che Lucentini evidenziano nei propri studi ilcontributo dato da Ermanno nella diffusione dellrsquoAsclepiusIl filosofo dalmata infatti attraverso la propria traduzionedellrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar conosce direttamente laprofezia descritta dal filosofo arabo che laquoproprio ad Hermes eAstalius (scil Asclepius) attribuisce una celebre profezia sullanascita della Vergine la madre di Gesugraveraquo161 Ermanno utilizzeragravecome vedremo dettagliamente nel secondo capitolo questaprofezia come elemento dottrinale contro i musulmani che nonaccettavano il dogma trinitario In effetti Ermanno avragrave laquounacerta amibivalenza di fronte alla tradizione ermetica oracollegata sulle orme di Agostino a uno spirito demoniaco orainvece studiata con rispetto e ammirazioneraquo162Ermanno difatti fa riferimento allrsquoAsclepius in varieoccasioni soprattutto per quanto riguarda temi di laquoastrologia efilosofia della natura come il potere del Sole e della Luna nellegeniture ed il carattere divino della musica che imita la supremaarmonia delle sfere ed egrave il dono piugrave bello degli uominiraquo163159 Ibid p 86 Su questo punto lrsquoautore rimanda alle riflessioni di T GREGORY The Platonicinheritance in P Dronke A History of Twelfth-century op cit pp 74-76160 P LUCENTINI LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII op cit pp 86-90 LrsquoedizionedellrsquoAsclepius cui Lucentini fa riferimento alla quale si si riferiscono i richiami al testo egraveHERMEgraveS TRISMEGISTE Corpus Hermeticum Ed AD Nock A-J Festugiegravere II Les Belles LettresParis 1960 pp 296-355161 Ibid p 90162 Ibid p 91 Lucentini segnala il passo del De Essentiis cui si riferisce Liber I 65vC EdBurnett p 130 laquoTrismegistus vero ex altero vitam ex altero incrementum genituremutuanturraquo Cf Asclepius 3 p 299 laquoCaelum ergo sensibilis deus administrator est omniumcorporum quorum augmenta detrimentaque sol et luna sortiti suntraquo163 Ibid p 91 Il passo di Ermanno riportato dallo studioso toscano egrave il seguente laquoUnde etTrismegistus intellexit nichil superis ex hominum officio musice munere gratius et omnium fereseculorum usus expertus solam musicam divinitatis venerazione dignam quippe quam

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Lrsquoaspetto piugrave originale ed acuto ad avviso di Lucentini dellalettura dellrsquoAsclepius da parte di Ermanno risiede nellaspiegazione della laquonatura sensibile degli spiriti planetari con ilpasso relativo alla generazione del mondo il dio sensibilis cheaveva suggerito a Lattanzio la generazione del Verbo ldquoHec igituromnia signo sunt sensibiles esse nec ut Trismegistus exponit quodsensibus nostris subiaceant sed quia sensus nostros incurrant seuquia ipsi sentiant quos huiusmodi officia diversis modisafficiantrdquoraquo164Charles Burnett invece in uno studio dal titolo ldquoA HermeticProgramme of Astrology and Divination in mid-Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudiciumrdquoricostruisce il percorso fatto da Ermanno per giungere allaconoscenza degli scritti ermetici che hanno una diversaprovenienza laquoHermann of Carinthia Robertrsquos close collaboratorwho is attested with Robert lsquoon the banks of the Ebrorsquo (1141) andin the Leoacuten (1138) Toulouse (I June 1143) and Beacuteziers (1143)asked Robert to translate the work of lsquothe most reliable astrologeramong the Arabsrsquo al-Kindī165 He seems to have made a trial run ofcollecting Arabic authorities by combining the best material hecould find on a particular topic how to find buried treasure166 Forthis he used Robertrsquos translation of al-Kindī He also used atranslation of the astrological judgements of lsquoUmar ibn al-Farrukhan al-Tabarī (Aomar) made by Hugo of Santallaraquo167Tra lrsquoaltro Ermanno ha tradotto il testo dedicato ai Iudicia diSahl ibn Bishr Sicuramente i lavori di traduzione di Ugo e dellostesso Ermanno hanno contribuito a stabilire laquoan intellectualframe work within which astrology magic and divination could bepractised This ran counter to the movement for translating theadmirabiles ille celestium choree virginum in universi mundi fedus perpetuo concentumodulanturraquo De Essentiis Ed Burnett I 68rH-vA p 148 Cf Asclepius 9 p 307164 Ibidem il riferimento al De Essentiis op cit egrave II 72vH p 184 Cf Asclepius 8 p 305165 Come ricorda Burnett il riferimento egrave alla Prefazione della traduzione di Roberto di Kettonal libro sui Iudicia di al-Kindi presente in CH HASKINS Studies in the History op cit p 121 ein CH BURNETT lsquoAl-Kindi on Judical Astrology The Forty Chaptersrsquo Arabic Sciences andPhilosopy 3 (1993) pp 77-117 cfr in particolare p 106166 Cf CH BURNETT K YAMAMOTO M YANO lsquoAl-kindi on Finding Buried Treasurersquo in ArabicSciences and Philosophy 7 1997 pp 57-90 (in particolare pp 89-90) e S LOW-BEERHermann of Carinthia op cit pp 254-280167 CH BURNETT A Hermetic Programme of Astrology and Divination in mid- Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicium in Magic and the Classical Traditionop cit p 102

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works of natural philosophy and metaphysycs of Aristotle towhich it was contemporary But like that movement it wasgronde on Classical sources while the new texts from Arabic thatit promoted thug not accepted into universities curricula werenevertheless the foundations for the learned magic of the MiddleAgesraquo168Egrave quanto mai proibitivo poter ricostruire tutte le fontiermetiche che in maniera esplicita o implicita sono circolateattraverso le traduzioni nel momento storico in cui visseErmanno il quale come ampiamente documentato da ChBurnett169 venne a contatto anche tramite la lettura dei testi diAbū Malsquoshar con tradizioni eterogenee di diversa estrazioneSicuramente nel De Essentiis egli cita il lsquoData Neiringetrsquo testo da luiritenuto aristotelico lrsquoAurea Virga di Ermete e il De secretisnaturae dello Ps-Apollonio170 In altre sue opere soprattutto nelDe Occultis e nel De indagatione cordis i riferimenti alle fontiermetiche sono ancora piugrave numerosi171In merito alle correlazioni tra il De secretis e il De EssentiisPinella Travaglia ha condotto uno studio molto approfondito nelquale ha evidenziato tutte le influenze del testo di Apollonio sulpensiero di Ermanno Nel corso del secondo capitolo del presente168 Ibid p 104 Per una ricostruzione dettagliata di questo processo cf CH BURNETT TheEstablishment of Medieval Hermeticism in (edd) P Linehan J L Nelson The Medieval WorldLondon-New York 2001 pp 111ndash30 R KIECKHEFER Magic in the Middle Ages Cambridge1990 pp 116-150 e V PERRONE COMPAGNI in ldquoStudiousus incantationibusrdquo Adelardo di BathErmete e Thabitrsquo in Giornale Critico della filosofia italiana LXXX 2001 pp 36-61169 Cf CH BURNETT Arabic Greeek and latin works on astrological magic attributed toAristotle in (eds) J Kraye WF Ryan CB Schmitt Pseudo-Aristotle in the Middle AgesLondon 1986 pp 84ndash96 ID The legend of the three Hermes and Abū Malsquosharrsquos Kitāb Al-Ulūfin the latin Middle Ages in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 39 (1976) pp231ndash234 ID Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis Further evidence for thetrasmission of hermetic magic in ibid 44 (1981) pp 167ndash169 Per un approfondimentoinvece sulle traduzioni dallrsquoarabo e le fonti ermetiche cf ID The translating activity inmedieval Spain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik12 (1982) Leiden pp1036ndash58 Per un confronto ulteriore con le fonti greco-latine cf S PAGEImage-Magic Texts and a Platonic Cosmology at St Augustinersquos Canterbury in the late MiddleAge in (edd) Ch Burnett WF Ryan Magic and the Classical Tradition London WarburgInstitute 2006 pp 69-98 per una monografia completa sulla leggenda dei tre Ermete cf KVON BLADEL The Arabic Hermes From Pagan Sage to Prophet of Science Oxford UniversityPress 2009 Sullo stesso tema vedasi anche M PAPPACENA La figura di Ermete Trismegistonella tradizione araba in (a cura di) P Lucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetismfrom Late Antiquity to Humanism Brepols Turnhout 2003 pp 263-284170 Cf CH BURNETT Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis op cit p 168 IDIntroduction e Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit171 S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit

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lavoro avremo modo di soffermarci su gran parte di queste affinitagravequi ci limiteremo solo ad evidenziarne le linee generalilaquoChe Ermanno di Carinzia conoscesse il De secretis al tempodella composizione del De Essentiis egrave attestato da due esplicitecitazioni La prima egrave una citazione della Tabula Smaragdina eriguarda il ruolo del Sole e della Luna nella generazione delle cosenaturali (hellip) La seconda riguarda il racconto di Apollonio che apreil De secretis in cui egli riferisce di un incontro avvenuto in unsotterraneo con una persona dallrsquoaspetto simile al suo che loincoraggia a scoprire i segreti della natura e prontamentesvanisceraquo172 Come sottolineato anche da Ch Burnett nelCommentario al De Essentiis Ermanno nellrsquoelaborare il suoconcetto di essenza si rifagrave tra le altre fonti anche allo Ps-Apollonio laquoUna influenza del De secretis si potrebbe scorgereanche nella distinzione (hellip) tra spazio e luogo bencheacute comeBurnett ha evidenziato la fonte principale di questo discorso siaBoezioraquo173 Pinella Travaglia evidenzia inoltre che anche nelladescrizione operata da Ermanno dei semi elementari da cuimaterialmente derivano tutte le cose cosigrave come nellrsquoazioneoperata da Dio su di essi il De Essentiis sembra dipendere dal Desecretis Ancora piugrave interessante perograve egrave che dal testo dello Ps-Apollonio derivi lrsquoidea che laquoil Creatore produca il cosmo (hellip)filtrando la massa degli elementi semplici per separarne la partesottile che viene condotta in alto dalla parte grossa che rimane inbassoraquo174 Una dipendenza dal testo ermetico egrave riscontrabilealtresigrave nella suddivisione dei semi in maschili e femminili enellrsquoidea che nel mondo animale non vi possa essere alcuna forma172 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica Liguori Editori Napoli 2001 pp 284-285 Circa idue riferimenti al De Essentiis riportati dallrsquoautrice cf op cit Ed Burnett I 65vC p 130ldquoHis duobus (scil Sole et Luna) in omnem generationem tamquam mdash ut Apollonius Thebanusaffirmat mdash mundi parentibus fondatisrdquo e ibid II 72vD p 182 ldquoPlerique tamen nescio planequosnam spiritus quave conscientia vel usque ad commanendum et colloquendum familiareshabuisse leguntur (hellip) sic Apollonius in Secretis Nature (hellip) Apollonius autem cum ut ipsescribit solus in deserto subvertisset aram Solis quemadmodum inscriptio suadebat necHermetis antro quod subtus invenerat propter expirantem flatum lumen inferre posset subitosibi quendam affuisse refert qui lucernam componere docuit statimque evacuirdquo Cf anche Desecretis ff 1v-2r e supra p 29173 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 286 Il riferimento al commento di ChBurnett egrave in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 300174 Ibid p 290 Sul confronto con il De Essentiis vedansi anche le pp 288-289 Come vedremonel secondo capitolo questo aspetto saragrave molto importante per lrsquoimpostazione del pensierodi Ermanno ma egli sapragrave attribuirgli unrsquointerpretazione personale

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di generazione se non per lrsquounione di due princigravepi laquoNel mondo deipianeti questi due princigravepi sono rappresentati dal Sole e dallaLuna e in generale dal maschile e dal femminile Lrsquoinfluenza delDe secretis su questo punto egrave confermata dal richiamo esplicitoallrsquoautoritagrave di Apollonio Tebano e del Trismegisto (De Ess 65vA-Cpp 284-285)raquo175 Quel che emerge in ogni caso con chiarezza egravelrsquouso da parte del filosofo dalmata di fonti ermetiche ed il ricorsoad un linguaggio tecnico derivante dallrsquoalchimia Anche in questocaso perograve Ermanno utilizzeragrave le proprie fonti in modo originaleprospettando delle soluzioni relative alla formazione del cosmodel tutto nuove Egli infatti pur immaginando il mondo comesuddiviso in una parte superiore lrsquoEssenza ed in una parteinferiore la Sostanza a differenza di Apollonio che immagina unadipendenza causale reciproca delle due parti Ermanno inveceteorizza il principio secondo cui soltanto ciograve che sta in altoinfluenza ciograve che sta in basso laquoEgrave allora interessante rilevare comepur accogliendo dal De secretis lrsquoidea di una fondamentale unitagravedel cosmo ricondotta al fatto che esso egrave interamente costituitodalle medesime qualitagrave elementari lrsquoautore del De Essentiis abbiautilizzato questo stesso principio per esprimere unrsquoidea dicausalitagrave di tipo verticale e unilineare molto diversa da quellaesposta nel De secretisraquo176Vediamo dunque che nel XII secolo laquoi maestri del tempo daAbelardo a Giovanni di Salisbury da Roberto di Melun ad Alano diLille accolgono la testimonianza del Tractatus177 proclamanolrsquoaccordo tra il Logos teleios e la teologia cristiana attribuendo aMercurio primo e piugrave grande di tutti i sapienti la conscenza elrsquoannuncio profetico del Verbo divino Altri scrittori poi comeTeodorico di Chartres e Bernardo Silvestre Ermanno di Carinzia eDaniele di Morley e ancora Alano di Lille si accostano allrsquoAsclepiuscon una lettura diretta non mediata dalle interpretazioni del175 Ibid p 297 Il passo del De secretis cui ci si riferisce circa i due princigravepii egrave contenuto nel f31r della Tabula Smaragdina ldquopater Sol mater vero Lunardquo176 Ibid p 291177 Lrsquoopera alla quale Lucentini fa riferimento egrave il Tractatus ad versus quinque haereses diQuodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash che contribuigrave a neutralizzare la condannadellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino Per un approfondimento oltre altesto di Lucentini Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 cf anche P SINISCALCO ErmeteTrismegisto profeta pagano della rivelazione cristiana La fortuna di un passo ermetico(Asclepius 8) nellrsquointerpretazione di scrittori cristiani in Atti dellrsquoAccademia delle Scienze diTorino II Classe di Scienze Morali Storiche e Filologiche 101 (1966-1967) pp 83-116

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passato e sempre il testo ermetico egrave letto e studiato come fonte diveritagrave che prefigurano lrsquouniverso cristiano mdash lrsquooperante presenzae lrsquoineffabile natura di Dio la dignitagrave e il fine dellrsquouomo la bellezzae santitagrave del mondo la provvidenza e il destino il tempo elrsquoeternitagraveraquo178La tradizione ermetica dunque incide in maniera profondacosigrave come lrsquoeriugenusmo nella rinascita del XII secolo e nellosviluppo del pensiero ermanniano non solo perograve attraversolrsquoAsclepius ma anche tramite altre fonti tra le quali hanno un ruolougualmente centrale il il Liber de sex rerum princigravepis e il Liberviginti quattuor philosophorumIl primo egrave unrsquoopera cosmologica fondata sulla scienza arabaSi tratta di un apocrifo del 1147179 la cui paternitagrave egrave attribuita adun autore che mostra laquointeresse per la filosofia della natura e perla letteratura astrologica tradotta dallrsquoarabo in latinoraquo180 Il testoquindi puograve essere considerato come un frutto maturo dellacompenetrazione tra filosofia della natura del XII secolo e scienzaaraba ed egrave interessante nella nostra prospettiva proprio perquesto sincretismo al quale perograve dedicheremo pochi accennipercheacute non costituisce un tassello centrale della nostra ricercaIn particolare ci soffermeremo sulla linea interpretativapresentata da Antonella Sannino relativamente al concento diNatura in Bertolodo di Moosburg in quanto come precisa lrsquoautricestessa laquola trattazione sul tema in esame ha sullo sfondo unadottrina della causalitagrave tipica dei sistemi tardo-antichi checostituiscono la biblioteca filosofica dellrsquoautore in modo diretto mdashCicerone Firmico Materno Mario Vittorino mdash o attraverso gliautori del secolo XII mdash Ugo di San Vittore Bernardo SilvestreGuglielmo di Conches Ermanno di Carinziaraquo181 Lrsquoaccennosintetico a questa tematica vuole essere una traccia dellafondatezza storiografico-ermeneutica dellrsquoimportanza del De

178 P LUCENTINI Glosae super Trismegistum Un commento medievale allrsquoAsclepius ermeticoin ID Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 Il trattato cui fa riferimento Lucentini egrave ilTractatus ad versus quinque haereses di Quodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash checontribuigrave a neutralizzare la condanna dellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino179 Cf T SILVERSTEIN De sex rerum principiis in Archives drsquoHistoire Doctrinale et Litteacuterature duMoyen Age 22 (1955) p 237180 A SANNINO Il concetto ermetico di natura in Bertoldo di Moosburg in (a cura di) PLucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetism from Late Antiquity op cit p 205181 Ibid p 206

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Essentiis come opera di riferimento seppur in modo implicito pergli autori successivi soprattutto per quanto concerne il principiodi causalitagrave e di derivazione del creato dalla causa primaSe infatti egrave indubbio il ruolo dello Pseudo-Ermete in questocontesto nella formulazione dei concetti di Natura e Ratio apartire da unrsquoimpostazione non solo stoica ma ancheneoplatonica come acutamente suggerisce e dimostra AntonellaSannino non egrave da escludere unrsquo influenza di Ermanno nellaconcezione della natura proposta da Bertoldo in quantoquestrsquoultimo ha lo scopo preciso di laquointrodurre nel suo sistemafilosofico la concezione procliana di Natura ripensata alla lucedella causalitagrave essenzialeraquo182Le suggestioni tra la concezione dello Pseudo-Ermete e il DeEssentiis sono tante Ci limitiamo a riportare quelle che cisembrano piugrave significative tutte in ogni caso ruotano attorno alconcetto di natura e al suo rapporto con la causa prima che comevedremo saragrave uno dei temi piugrave importanti del Libro secondo delDe EssentiislaquoIl tema della Natura egrave introdotto dallo Pseudo-Ermete sindalla prima parte a proposito delle tre cause universali cheformano compongono e costituiscono lrsquointelletto dellrsquouomoCausa Ratio e Natura La Causa si legge precede il causato laRatio produce lrsquointelletto la natura di ciascuna cosa consiste nonsolo nellrsquoessere ma nellrsquoessere lsquotalersquo di ciascuna cosaraquo183182 Ibidem Antonella Sannino riporta in nota le riflessioni di Maria Rita Pagnoni Sturlese a p116 relative allrsquoedizione critica dellrsquoExpositio super Elementationem theologicam Procli diBertoldo di Moosburg del 1984 secondo le quali ldquoLa garanzia di unitagrave che offre la causaessenziale se consideriamo il rapporto del tutto particolare che intercorre tra essa e il suocausato lsquocausa (essentialis) essentialiter est suum causatum secundum aliud essersquo (Theod Deanim 8 3) il che significa per il causato che esso egrave lsquoid ipsum quod essentia eiusdem principiisecundum aliud essersquo (De cog Ent 79 3) Un tale rapporto sussiste tra tutte e quattro lemanieres Dio egrave infatti causa essenziale delle intelligenze queste delle anime dei cieli le qualia loro volta lo sono dellrsquoultima manieres E poicheacute la causa prima egrave Dio ciascuna di esse egrave lastessa essenza divina ma in altro modo lsquosecundum aliud essersquo vale a dire le intelligenzeintellectualiter le anime dei cieli animealiter la natura corporaliterrdquo Queste assonanze assaivicine allrsquoimpostazione metafisica del De Essentiis non potevano non suscitare la simpatia diBertoldo di Moosburg che egrave ricorso ampiamente ad esse per la formulazione del propriopensiero183 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 208 La studiosa napoletana riportapoi in nota il passo corrispondente di questa interpretazione del De sex rerum principiis Ed1955 p 248 [I 10-11] ldquoTria sunt que intellectum hominis perfeccius formant componunt etcostituunt causa scilicet e tracio et natura Causa suum causatum precedit raciocomponentem intellectum et dividentem efficit natura unicuique rei non solum esse sed eciamtale esse constituitrdquo

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La natura egrave delineata in tal modo come causa formale ecostitutiva di ogni cosaLrsquoanonimo autore mdash continua Antonella Sannino mdashinserisce poi una seconda definizione di natura la quale egravedescritta laquocome un vigore universale e particolare prodotto dallaCausa e dalla Ratio che nasce in cielo e poi si moltiplica nelle coseuniversali e particolari questo vigore quantificato e qualificato sidiffonde conservando la sua vis nelle diverse qualitagrave delle coseLa natura in altre parole egrave una sorta di energia che riceve qualitagravedalla divina disposizione e dal movimento dei cieli e che infinemoltiplicandosi e operando nelle cose particolari aumenta ediminuisce la proprietagrave degli elementi La sua qualitagrave specifica egravecome quella del fuoco non ha il potere di infondere le proprietagravenelle cose ma di predisporre in potenza lrsquoeffetto delle qualitagrave nellecoseraquo184Solo Dio puograve attribuire qualitagrave e quantitagrave alle cose laquoQuestaaffermazione stabilisce indubitabilmente il potere non creantedella natura la creazione infatti egrave un atto che spetta solo aDioraquo185Come vedremo alcuni di questi elmenti sono presenti anchenello scritto di Ermanno ma il tratto piugrave sintomatico di questacorrelazione egrave dato dalla simmetria proposta dal testo ermeticotra laquoil mondo sovralunare e il mondo sublunare questa relazionecomrsquoegrave noto implica lrsquoinfluenza dei cieli e degli astri sui corpisensibili In questa sezione la Ratio egrave definita legge delle stelleperpetua disposizione dei loro movimenti che produce e tempera184 Ibid p 209 La Sannino riporta in una nota successiva anche lrsquoaltro passo corrispondentedel De sex rerum principiis Ed cit pp 248-249 [I 17-26] ldquoNatura quoque vigor quidam (legequidam) est universali set specialis ex causa et racione nascens primum celo innascens inuniversi set singulis quadripartitus qualificatus et quantificatus differentes rerum qualitatessuccessive diffonde Vigor universlis et specialis nuncupatur quia in omnibus et singulissecundum vim suam quantitativam et qualitativam operatur Ex causa et racione aeternanascitur immutabiliter et qualitates successivas generales et speciales sortitur mutabiliterPrimum celo innascens dicitur quia celum principium naturae id est primum eius opusdeprenheditur In universis et singulis vigor ille quadrupartitus dicitur propter quatuorelementa quorum qualitatibus in omnibus illis operatur Quantificatus non quantificansqualificatus non qualificans id est qualitates in rebus facies sed qualitatum effectus in rebusvivacius incitans Licet enim ignis qualitas id est calor et siccitas res accidentaliter humidatasdesiccet non tamen qualitates rebus inserita sed effectum qualificativum in rebus potentialitereterit Sola vero noys de qua nata natura qualificans dicitur id est qualitates naturales rebusinserens demonstratur Natura vero nata qualitates in singulis differentes non qualificando sedoperando diffondit id est excitando qualitates eteri Simile potest dicit de quantitaterdquo185 Ibidem

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il meccanismo del mondo e presiede allrsquouniverso interopacificamente senza costrizione ma con la pace benigna dellasimpatia186 Dunque la Ratio mdash lex astrorum mdash governa ilmondoraquo187 Questo significa per lrsquoanonimo autore del testoermetico il quale si rifagrave ad un altro autore comune anche adErmanno Saul Ibn Bishir e al suo Liber electionis che i pianetioperano sulle cose sensibiliIl testo dello Pseudo-Ermete citato da Antonella Sannino intal senso egrave chiarissimoDe triplici potestate celescium corporum et quomodoqualitates eorum in qualitatibus operentur inferiorum Ut inLibro eleccionis confirmatur planetarum et signorum naturein naturalibus operantur Status huius nature est effectusprecedentis cause in celescium corporum qualitate consistensdivina dispositione Hec quidem qualitas a philosophis naturadicitur que iuxta varias vires suas in universi set singulis sublunari globo variatur Haec etenim qualitas orcicularemmotum et concordem habere dinoscitur quia motumomnimodum in universi tate rerum operatur Hinc rerumtemporalium qualitas appellatur natura quia in universis visinnativa in singulis operosa comprehenditur in universisartifex in singulis opifex comprobatur Sic igitur legimusdiversas qualitates superiorum operosas in qualitatibusinferiorum188Si tratta di riflessioni limpide e precise circa la necessitagrave didover conciliare le leggi del mondo naturale con la lex astrorumIl secondo scritto il Liber viginti quattuor philosophoruminvece egrave un testo di teologia razionale che fonde neoplatonismogreco-arabo con elementi di metafisica cristiana ed egrave costituito daventiquattro definizioni di Dio accompagnate da un commentoSulla datazione del testo non tutti gli studiosi sono concordilaquoCertains y voient traditionnellement un texte chreacutetien neacute chez leLatin vers la fin du XIIe siegravecle Drsquoautres y voient un texte drsquoorigineantique ressurgi en Occident vers la mecircme eacutepoque avec drsquoautres

186 Riporto il passo significativo del De sex rerum principiis Ed cit p 248 [I 15] cui rimandaAntonella Sannino ldquoHec lex astrorum dicitur que est equa et perpetua motuum eorumdisposicio que mundi machinam efficit et moderatur per quem mundus et mundana nullacoaccione sed benigna amicicie pace regunturrdquo187 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 210188 De sex rerum principiis op cit p 282 [V 370-376]

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teste lsquoimporteacutesrsquo grecs ou arabes comme en particulier le ceacutelegravebreLiber de causis texte arabe du IXe siegravecle traduit en latin quipreacutesente avec lui quelques points communsraquo189

77 IIll LLiibbeerr vviiggiinnttii qquuaattttuuoorr pphhiilloossoopphhoorruumm ee iill LLiibbeerr ddeeccaauussiissIl Liber viginti quattuor philosophorum egrave un testo breve maricco ed egrave quasi un enigma per la storia della filosofia MTDrsquoAlverny ha avanzato addirittura lrsquoipotesi la quale sembra esseresupportata dalla tradizione manoscritta del testo stesso che essopossa essere stato redatto da un autore proveniente dallrsquoambientechartriano190 Ciascuna delle ventiquattro definizioni di cui sicompone il testo risponde alla domanda cosrsquoegrave Dio Pertanto tuttele risposte hano inizio con la formula Deus est In sequenzariportiamo le proposizioni piugrave affini allrsquointersezione con il Liber decausis e il De EssentiisDio egrave definito secondo le seguenti proposizioniI Deus est monas monadem gignens in se unum reflectens

ardoremII Deus est sphaera infinita cuius centrum est ubiquecircumferentia nusquamIII Deus est totus in quolibet suiVI Deus est cuius comparatione substantia est accidens etaccidens nihilVII Deus est principium sine principio sine variatione finissine fineX Deus est cuius posse non numeratur cuius esse nonclauditur cuius bonitas non terminaturXI Deus est super ens necesse solus sibi abundantersufficienterXIII Deus est sempiternitas agens in se sine divisione ethabituXV Deus est vita cuius via in formam est veritas in unitatembonitas

189 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum et la geacuteneacuteration en Dieu in (a cura) PLucentini I Parri V Perrone-Compagni Hermetism from late antiquity op cit p 81190 M-T DrsquoALVERNY Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle in laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949) pp 231-232

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Si tratta di enunciati semplici ma estremamente complessi iquali derivano da una miriade di fonti sulla cui ricognizione per laloro complessitagrave si rimanda direttamente alle edizioni critichedellrsquoopera In essa Dio egrave definito innanzitutto in rapporto allapropria natura poi al mondo e infine allrsquoanima Tra gli elementisui quali vogliamo richiamare lrsquoattenzione vi sono le evidentiascendenze neoplatoniche il concetto di creazione la particolaritagravedella seconda proposizione che fa riferimento ad una sferainfinita e la necessitagrave implicitamente presente nel testo didefinire Dio attraveso il linguaggio laquoLe propos de ce texte est eneffet de preciser mdash agrave partir drsquoimages comme de concepts habituelsmdash toute la transposition de sens neacutecessaire agrave lrsquoemploi du langagepour parler de Dieu et non en vertu drsquoun quelconque sentimentreligieux car il nrsquoest question ici ni de foi ni de reacuteveacutelation Seuleest prise en compte la nature mecircme du concept lsquodieursquoraquo191 Il trattosicuramente piugrave originale del Liber XXIV philosophorum egrave laconcezione di Dio come monade ma anche come sfera infinita192come Uno cui tutte le cose fanno ritorno e dal quale derivanoTutto ha origine da una Causa PrimaI concetti metafisici fondamentali attraverso i quali sidescrivono le immagini geometriche di Dio sono quelli di centroed unitagrave immagini presenti anche in Damascio e rievocate in uncontesto non neoplatonico da Mario Vittorino Per le assonanzecon il De Essentiis e la temperie culturale del XII secolo egrave doverosoperograve sottolineare un ultimo aspetto presente nel Liber XXIVphilosophorum quello inerente il rapporto generazione ecreazionelaquoAinsi les images de lrsquouniteacute et de la sphegravere expriment-ellesla geacuteneacuteration en Dieu lrsquoUnique qui engendre lrsquouniteacute (I) le centreou vie divine qui engendre une sphegravere sans limite (II) sans quesoit alteacutereacutee lrsquohomeacuteomerie du principe (III) pas plus que le Logosou ratio ainsi engendreacute ne rompt la continuiteacute entre Pegravere e Fils(IV) Pour bien confirmeacute que cette geacuteneacuteration nrsquoapport aucun191 F HUDRY Introduction in (ed) Liber Viginti Quattuor Philosophorum cura et studio FHudry (Hermes latinus III 1 Corpus Christanorum Continuatio Mediaevalis 143A) Turnholt1997 p VIII192 Per la fortuna di questo concetto e la diffusione dello stesso nel XII secolo soprattuttoattraverso lrsquoopera di Alano di Lille cf ibid p 83

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changement en Dieu mdash ce qui est lrsquoobjection majeure des ariensansi que lrsquoaffirme degraves abord la lettre de Candidus a Victorinusraquo193Anche questo testo dunque si inserisce nel dibattito relativoalla creazione e al dogma trinitario Lrsquoassunto di partenza egravesempre lo stesso ogni generazione comporta una forma dialterazione la creazione dal canto suo indica al contrario ilpermanere di Dio nella propria unitagrave Principio questo dellrsquounitagravedivina sancito dalle prime sette proposizioni del LiberLrsquoVIII sentenza ed il relativo commento decretanolrsquoimmutabilitagrave di Dio e lrsquoessere soggetto a mutamento invece ditutti gli enti generatiVIII Deus est amor qui plus habitus magis latet

Haec definitio data est per effectum In prima causa id a quovita et est ipsum a quo vita tota Igitur id ipsum est fonsamoris in illo Quod si rei creatae unitas generantis et genitiad illam penitus se inclinat revertendo per viam regressionistunc est id ipsum amor creaturae prout ordinata est creaturaab ipso cui quanto magis te unificaveris tanto exaltaberis ettanto elevabitur Et hoc eius latere est194Tra Dio e le creature vi egrave uno iato che rende il Creatoreinaccessibile questa stessa distanza sancisce la differenza fracreazione e generazione laquoMecircme si la vie divine vivifie la creacuteatureet si celle-ci cherche en retour lrsquoamour divin la rencontre nrsquoajamais lieu parce qursquoil ya diffeacuterence de nature entre le creacuteateur etla creacuteature La trascendance divine est bien affirmeacutee Dieu parrapport agrave la creacuteature est appeleacute amor (VIII) mais quand il srsquoagit deson exteacuteriorisation geacuteneacuteration de la monade ou creacuteation dumonde on parle de sa bonitas (X XIV XV) Crsquoest elle qui le pousseagrave se manifester tandis que comme amor il demeure cacheacute agrave lacreacuteature qui le chercheraquo195Nella prospettiva del testo ermetico Dio crea il mondoautonomamente senza alcun intermediario ma non egrave per nulla

193 Ibid p 88 A questo stesso riferimento si rinvia per i rimandi al rapporto tra Candidolrsquoariano e Vittorino194 Le proposizioni del Liber viginti quattuor philosophorum si riferiscono allrsquoedizione deltesto curata da F HUDRY Le Livre des XXIV Philosophes (testo in latino e traduzione infrancese) Millon Grenoble 1989195 Ibid p 89

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alterato nella propria autencitagrave Dio puograve creare tuttosimultaneamente senza per questo aver bisogno di qualcosa Lecreature invece sono generate per bontagrave dal creatoreDio quindi egrave concepito nella sua unicitagrave semplicitagrave etrascendenza assoluteLa prospettiva di Teodorico cosigrave come quella di Ermannocome abbiamo visto assume invece una direzione piugravemarcatamente teologicaLo spirito del Liber XXIV philosophorum egrave quello di offriredegli elementi di appoggio alla teologia cristiana senza tuttaviastravolgere lrsquoorizzonte speculativo della filosofia antica tantrsquoegrave veroche ad eccezione del rapporto creazione-generazione non vi egravenessun altro riferimento alle Scritture neacute ad elementi religiosiSi puograve comunque ipotizzare la presenza del testo tra le fontipagane utilizzate dagli autori cristiani per una ricostruzionestorica delle diverse articolazioni avutesi nel corso dei secoli circail dibattito sul dogma trinitarioUn altro testo enigmatico per la storia della filosofia espesso associato al Liber XXIV philosophorum egrave il Liber de causisSi tratta in realtagrave di due opere distanti cronologicamente edessenzialmente diverse circa lrsquoimpianto dottrinaleLe origini del testo non sono certe196 ma esso eraconsiderato nel Medioevo opera di un allievo di Platone e diAristotele ecco percheacute fu attribuito in un commentario databiletra il 1290 e il 1346 ipoteticamente a diversi autori tra cuiTeofrasto laquoqui fuit discipulus Platonis et Aristotelis Alii dicunt quodiste liber non sit in graeco invenitus sed in arabico sed de arabico inlatinum translatus et quod hunc fecerat quidam nomine DavidTertia opinio dicit quod ille liber sit extractus de 300is

propositionibus Procli Quarta opinio dicit quod sint propositionesAristotelis et inter suos libros nominentur canones Aristoteles quos

196 Per la storia del Liber de causis nel Medioevo cf R MURARI Il ldquoDe causisrdquoe la sua fortuna nelmedio evo in Giornale storico della letteratura italiana 34 (1899) pp 98-107 Per laricostruzione storico-filosofica dei potenziali autori dei commentatori delle edizioni critichee della fortuna del Liber de causis cf A PATTIN Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in Instrumenta Theologica XXIIIMiscellanea Bibliotheek Van de Faculteit Godgeleerdheid Leuven 2000 e C DrsquoANCONA COSTARecherches sur le Liber de causis Libraire Philosophique J Vrin France 1995

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Alpharabius commentavit Hinc Egidius ponit quatuor tituloslibriraquo197Le ricerche di Cristina DrsquoAncona Costa hanno dimostratoche il testo proviene dal circolo di al-Kindī ipotizzando addiritturalrsquoattribuzione dellrsquoopera allo stesso filosofo arabo adducendo a talproposito delle ipotesi piugrave che condivisibili di vicinanza teoreticae tematica tra il Liber de causis e la metafisica di al-Kindī198Il Liber de causis era percepito dagli autori medievali comelaquoun compleacutement de la meacutetaphysique aristotelicienne (hellip) de plusil est un remaniement de la philosophie de Proclus selon lesexigences drsquoune theacuteologie monotheacuteiste et cette affiniteacute fonciegraverequi a eacuteteacute clairement saisie par Thomas drsquoAquin est reconnue dumoins implicitement par tous les auteurs qui comme Danteutilisent des ideacutees tireacutees de ces deux textes ou bien ensemble oubien agrave lrsquoappui lrsquoun de lrsquoautreraquo199Secondo la prospettiva metafisica del Liber de causis allasommitagrave dellrsquouniverso vi egrave una causa unica ed universale piugravepotente di ogni altra realtagrave soprasensibile Essa egrave causa sui inquanto da origine al TuttoQuesto si puograve evincere sin dalle prime proposizioni1 Omnis causa primaria plus est influens super causatum suum quam

causa universalis secunda2 Cum ergo removet causa universalis secunda virtutem suam a recausa universalis prima non aufert virtutem suam ab ea3 Quod est quia causa universalis prima agit in causatum causaesecundae antequam agat in ipsum causa universalis secunda quaesequitur ipsam200laquoDapregraves la proposition initiale du De Causis en effet laCause Premiegravere agit sur les effets ldquoavantrdquo les causes secondaireset ce qursquoelle produit est si fondamental qursquoil demeure dans lrsquoeffetmecircme ldquoapregravesrdquo la disparition des caractegraveres produits par les causessecondaires Agrave cocircteacute de cette meacutetaphore temporelle nous

197 Commento al Liber de causis che si trova nel codex lat 5500 (f 47r-63r) dellaNationalbibliotek di Vienna f 48r Cf Tabulae codicum manu scriptorum praeter graecos etorientales in biblioteca palatina Vindobonensi osservatorum t IV Wien 1870 p 137 Citato inA PATTIN Liber de causis op cit p 74198 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 155-194199 Ibid p 9200 A PATTIN Liber de causis op cit p 118

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rencontrons aussi la meacutetaphore spatiale lrsquoaction de la CausePremiegravere est plus ldquoprocherdquo de lrsquoeffet que celle des causessecondaires Les deux images nrsquoont drsquoautre but que le mettre envaleur la diffeacuterence qualitative qui seacutepare la causaliteacute du Premierde celle des autres principesraquo201Leggendo attentamente il testo quindi possiamo notareanche in altre proposizioni lo stretto legame che sussiste tra lacausa prima e le cause seconde Nel Liber de causis egrave presenteinfatti lrsquoidea metafisica di una concatenazione rigorosa di princigravepiche possano spiegare il passaggio dallrsquoUno (principio della realtagravesecondo Plotino e Proclo ndash che sono anche gli autori alla base delLiber de causis che egrave una rielaborazione in versione arabadellrsquoElementatio Theologica per solo 21 proposizioni mentreunaltra parte egrave costruita a partire dai libri IV-VI delle Enneadi)alla molteplicitagrave del mondo dellrsquoesperienza LrsquoUno procliano egravestato trasformato nella Causa Prima che produce lrsquoessere e dallaquale procedono le cause successive che danno allrsquoessere formeulteriori intelletto anima natura (mondo dei corpi)La Causa Prima egrave concepita dunque platonicamente comequellrsquoin seacute caratterizzato dalla purezza assoluta da cui derivanotutte le cose202 Fermandosi solo a questa prospettiva tuttaviasarebbe stato complicato spiegare lo sviluppo del reale ai varilivelli in unrsquoottica di partecipazione quale si evince dal testosenza ricorrere alla riformulazione neoplatonica della dottrinadelle idee laquoCrsquoest en effet chez Plotin que lrsquoon trouve cedeacuteveloppement qui sera deacutesormais le signe caracteacuteristique de toutneacuteoplatonisme les ldquoen soirdquo ne sont pas tous au mecircme niveau ilssont plutocirct hieacuterarchiseacutes selon leur puoissance causale voire selonlrsquouniversaliteacute de lrsquoeffect produit ce qui revient agrave dire selon leurdegreacute de sempliciteacute Drsquoautant plus simple est un principe drsquoautantplus universelle est la participation au caractegravere dont il est lrsquo ldquoen-soirdquo Cette loi aboutit agrave placer la cause de lrsquouniteacute au-dessus detoute autre cause eacutetant donneacute que lrsquouniteacute est envisageacutee par cecourant philosophique comme le caractegravere le plus universel la201 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 9202 Cf in particolare la proposizione 17 Liber de causis op cit p 121 ldquoQuod est quia causasecunda quando facit rem influit causa prima quae est supra eam super illam rem de virtutesua quare adhaeret ei adhaerentia vehementi et servat eamrdquo Tutto ciograve che egrave deriva il proprioessere dalla Causa Prima

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condition preacutealable agrave toute autre participationraquo203 La causalitagrave delprimo principio egrave dunque di ordine differente da quello delle altreforme di causalitagrave Cristina DrsquoAncona Costa fa inoltre notare comeallrsquointerno del Liber de causis questi sviluppi relativi aproblematiche speculative tutte interne al neoplatonismoseguano anche delle prospettive originali La struttura gerarchicadel De causis prevede in virtugrave dellrsquoinfluenza plotiniana relativa alcommento di libri IV-VI delle Enneadi un ordine causale bendiverso da quello prospettato da Proclo che egrave il seguente CausaPrima Intelletto e Anima laquoSous lrsquoinfluence des formules qursquoil arencontreacutees dans la paraphrase des Enneacuteades cet auteur a inseacutereacutedans un schegraveme reproduisant celui de Plotin mdash Un Intellect Acircmemdash les doctrines des Eacutelements de Theacuteologie Il a aussi repris lasolution ldquoplotiniennerdquo du problegraveme de lrsquoorigine de la genegravese de lamultipliciteacute intelligibile puisqrsquoil srsquoest inspireacute des passages duldquoPlotin araberdquo qui repreacutesentent la doctrine de lrsquoUn commepuissance infinie capable de produire chaque formeraquo204La Causa Prima quindi produce tutte le altre forme senzaperograve esserne limitata laquoEn effet lorsqursquoil soutient que lesperfections intelligibles telles que la ldquovierdquo ou la ldquolumiegravererdquodeacutecoulent directement de la Cause Premiegravere sur son premier effetLrsquoIntellect puis gracircce agrave la meacutediation de ce dernier se reacutepandentdans toute la creacuteationraquo205 Questa posizione egrave molto importantepercheacute ravvisa delle entitagrave intellegibili tra la Causa Prima dallaquale comunque derivano infondendo i propri effetti in ognilivello dellrsquouniverso creato e il mondo La Causa Primarappresenterebbe in questrsquoottica lrsquoessere puro da cui deriverebbesuccessivamente la creazione Questo schema sancisce lrsquoassiomabasilare secondo cui laquole premier principe est transcendant agravelrsquoeacutegard de ses deacuteriveacutes et en mecircme temps preacutesent en eux ldquopartoutrdquomdash axiome qui explique chez les neacuteoplatoniciens la seacuteparation eten mecircme temps la causaliteacute universelle des principessoprasensibiles y compris lrsquoUn mdash est deacutesormais le modegravele delrsquoomnipreacutesence de Dieu dans lrsquounivers creacuteeacute non pas par sa nature203 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 10-11204 Ibid p 15205 Liber de causis Ed cit prop 15

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(qui demeure transcendante) mais pour son influence universelleet sa providenceraquo206Queste formulazioni del Liber de causis sarannofondamentali per la storia della filosofia in quanto esse darannoorigine ad una visione metafisica del rapporto Uno-molteplice oCreatore-creature concernente la differenza tra la causalitagrave divinalaquoproductrice de lrsquoecirctre et les causaliteacutes secondaires productricesdes perfections qui srsquoajoutent agrave lrsquoecirctreraquo207La Causa Prima crea infatti senza alcun intermediariolrsquoIntelletto che si configura come una sostanza piugrave nobile esemplice delle altre da cui poi avranno origine tutte le altre coseEgrave uno schema questo il quale ci sembra abbia piugrave di qualchesemplice assonanza con la struttura metafisica del De Essentiis cheanalizzeremo nel secondo capitoloTale ipotesi egrave rafforzata anche dalla differenza sostanzialeche caratterizza il Liber de XXIV philosophorum e il Liber de causisconsistente nel fatto che nel primo si ravvisa una sorta dilaquodeacutedoublement de lrsquounique Principe par geacuteneacuteration puisqursquoil estlrsquoEsprit qui engendre le Logos (sentence IV ldquoDeus est mensrationem generans continuationem perseveransrdquo)208 dans le Livrede causis lrsquoIntelligence est creacuteeacutee par la cause premiegravere (prop8[9])raquo209Giagrave solo questi elementi basterebbero a giustificare lrsquoipotesiche qui stiamo cercando di articolare secondo cui Ermanno diCarinzia deve essere in qualche modo venuto a conoscenza dellaversione araba del Liber de causis dal quale avrebbe attinto deitratti metafisici particolari Tuttavia egrave possibile riscontrare tra ilDe causis e il De Essentiis anche altre assonanze filosofiche Neltesto arabo difatti egrave riscontrabile uno stretto legame tra la causaprima e lrsquoeternitagrave come si evince dalle proposizioni 20-21 della Isezione Eco teoretica che troveremo anche nel testo di Ermanno il206 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 17207 Ibid p 18208 Il testo del Liber considerato come precisa in nota la stessa Hudry egrave quello delmanoscritto piugrave anziano Laon Biblioteca municipale (= BM) 412 ff 92v-93v (s XII) conqualche correzione posteriore rimandando poi alla propria edizione Viginti-quatre del 1989209 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum op cit p 82 Lrsquoautrice riporta in notaaltresigrave il riferimento testuale al De causis Ed Pattin 1966 pp 68-69 ldquoEt causa quidem primahellip est creans intelligentiam absque medio et creans animam et naturam et reliquas resmediante intelligentiardquo Su questo punto cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches op cit pp 73-95

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quale teorizzeragrave lrsquoeternitagrave di Dio identificato a sua volta con laCausa prima20 Esse vero quod est ante aeternitatem est causa primaquoniam est causa ei21 Sed esse quod est cum aeternitate est intelligentia

quoniam est esse secundum [secundum habitudinem unam unde nonpatitur neque destruitur]210Interessante egrave poi il rapporto che intercorre nel Liberde causis tra lrsquointelligenza e la Causa Prima poicheacute la primain quanto strumento divino opera come anima efficiens211 Ilgrado di perfezione degli esseri aumenta inoltreproporzionalmente al grado di intelligenza ricevuta quasi asancire il diverso livello di perfezione posseduto dagli esseriin rapporto alla posizione gerarchica occupata rispetto allaCausa prima nella struttura ontologica del reale e a scalaretra i diversi livelli di causalitagrave212Ancora le proposizioni dellrsquoVIII capitolo del Liber decausis trattano del rapporto che sussiste tra le forme elrsquointelligenza delineando una prospettiva abbastanza vicinaa quella di Ermanno VIII (IX)79 Omnis intelligentiae fixio et essentia est per bonitatem

puram quae est causa prima80 Et virtus [quidem] intelligentiae est vehementioris unitatisquam res secundae quae sunt post eam quoniam ipsae nonaccipiunt cognitionem eius Et non est facta ita nisi quia causaest ei quod est sub ea81 Et significatio eius est illud cuius rememoramurintelligentia est regens omnes res quae sunt sub ea pervirtutem divinam quae est in ea et per eam retinet resquoniam per eam est causa rerum et ipsa retinet omnes resquae sunt sub ea et comprehendit eas213Prima al-Kindī e poi Ermanno infatti nella propriametafisica riprenderanno questi concetti

210 A PATTIN Le Liber de causis op cit p 122211 Ibid p 124 propp 32-33212 Cf ibid propp 44-50 pp 127-129213 Cf ibid propp 79-81 pp 138-139

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In effetti come cercheremo di dimostrare la strutturacausativa alquanto articolata che il filosofo dalmatapresenteragrave nel De Essentiis non egrave lontana da alcuni assiomifondamentali del Liber de causis soprattutto per quantoconcerne lrsquooriginarietagrave assoluta della Causa Prima ed ilrapporto di questrsquoultima con le cause seconde Questeimportanti influenze derivanti dal mondo arabo associateallrsquointroduzione della filosofia naturale di Aristoteleporteranno Ermanno ed elaborare una nuova strutturaontologica del cosmo Il mondo sublunare e la propriagenerazione sono regolati in questa prospettiva dalmovimento della sfera delle stelle fisse e dal movimento dirivoluzione del sole lungo lrsquoeclittica ma laquolrsquoexercice de cettereacutegoulation ne confegravere agrave lrsquointellect divin aucun pouvoircreacuteateur Une telle conception favorise certes lrsquoautonomie dela physique affranchie de toute hypothegraveque thegraveologiquemais elle preacutesente une lacune agrave quiconque veutphilosophiquement concevoir Dieu auteur de lrsquoUniversraquo214Ermanno affronta esattamente questrsquoaporia e nel farlo tieneinsieme istanze platoniche e aristoteliche fondendo in modo deltutto originale elementi neoplatonici e astrologici riscontrandoproprio nel concetto di essenza il paradigma metafisico perantonomasia dal quale partire per elaborare una concezione chedia ragione tanto dellrsquounitagrave quanto della differenza in una perfettaconciliazione speculativa In questo quadro il neoplatonismoarabo attraverso soprattutto il pensiero di al-Kindī fuso allrsquooperadi Abū Ma lsquoshar giocheranno un ruolo preminente88 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii aall--Kindīī ee iill DDee qquuiinnqquuee eesssseennttiiiissAl-Kindī filosofo arabo nato a Bagdad nellrsquo801 circa e mortotra lrsquo866 e lrsquo873 fu anche matematico astronomo e musicista Eglidal punto di vista filosofico ebbe il merito di fondere laprospettiva neoplatonica con la metafisica aristotelicaconcentrando la propria attenzione sul piano metafisico-

214 P MAGNARD OBOULNOIS BPINCHARD JL SOLEgraveRE La demeure de lrsquoecirctre Autour drsquoun anomymeEacutetude et traduction du Liber de causis Vrin Paris 1990 p 15

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teologico soprattutto sul problema dellrsquounitagrave215 Ermanno inveceva oltre e tenta di conciliare questo tema con il dogma cristianodella TrinitagraveDal filosofo arabo perograve egli prenderagrave numerosi spuntisoprattutto per quanto concerne lrsquoassetto metafisico ecosmologico del suo pensiero216Qui ci limetermo a coglierne le tracce principali dalmomento che pure al-Kindī fu un pensatore assai eclettico ecapace di spaziare in piugrave campi di indagine Anchrsquoegli infatti fu unabile traduttore tantrsquoegrave che diede vita ad un vero e proprio lsquocircolodi traduzionersquo217 per questo egrave ritenuto uno dei riferimenti piugraveimportanti che hanno portato al Rinascimento europeo218Conosciuto ed apprezzato anche come studioso dimatematica scienza per la quale mostrograve un notevole interesseegli applicograve laquoGreek philosophy to question which partly arosefrom the religious texts of the Muslim tradition and first andforemost the Qurrsquoān One of its most important messages is theaffirmation that Godi s One (tawhīd) That God is one of course is215 Per una ricostruzione della vita di al-Kindī e delle sue opere filosofiche cf P ADAMSON P EPORMANN The philosophical works of al-Kindi Oxford University Press Karachi 2012 Allostesso si rimanda per una bibliografia aggiornata sullrsquoautore216 Sul pensiero cosmologico di al-Kindi cf H S WIESNER The cosmology of al-Kindi HarvardUniversity 1993 [Doctoral thesis]217 laquoThe massive Graeco-Arabic translation movement of the ninth century is associatedwith two lsquocirclesrsquo or lsquoschoolsrsquo in particolar namely that of al-Kindī and that of Hunayn ibnlsquoIshāq (d 873 or 877) Yet already before the early ninth century an important number oftranslation of Greek works had been produced They mostly belonged to the study of thestars (that is both astrology and astronomy) basic logic and mathematics Especially theElements by Euclid (d c 300 BC) mdash perhaps the most fundamental classical work onmathematics in thirteen books dealing with plane geometry (book 1-6) arithmetic (7-9) andstereometry (11-13) mdash appear toh ave exercised a singular fascination on al-Kindīraquo cf PADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIII Il filosofo arabo infatticondusse importanti studi in ambito matematico e mantenne un approccio matematicoanche nello studio della filosofia Cf G ENDRESS The Circle of al-Kindi Early ArabicTranslations from the Greek and the Rise of Islamic Philosophy in (a cura di) G Endress RKruk The Ancient Tradition in Christian and Islamic Hellenism Studies on the Transmission ofGreek Philosophy and Sciences dedicated to HJ Drossaart Lulofs on his ninetieth birthdayLeiden 1997 pp 43-76 D Gutas Il pensiero greco la cultura araba trad it a cura di CDrsquoAncona Costa Einaudi Torino 2002 ID Geometry and the Rebirth of Philosophy in Arabicwith al-Kindī in (a cura di) R Arnzen J Thielmann Words Texts and Concepts Cruising theMediterranean Sea Studies on the Sources Contents and Influences of Islamic Civilization andArabic Philosophy and Science Peeters Leuven 2004 pp 195ndash209218 Cf CH BURNETT Al-Kindī in the Renaissance in Sapientiam amemus Humanismus undAristotelismus in der Renaissance Festschrift fuumlr Eckhard Keszligler zum 60 Geburtstag PRBlum Munich 1999 pp 13ndash30

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also a fundamental doctrine for Neo-Platonists and Neo-Pythagoreansraquo219Lrsquoassioma di fondo della sua filosofia egrave che lrsquoUno egrave ciograve da cuiha origine ogni forma di esistenza In questrsquoottica al-Kindī haimmaginato anche sulla scia delle assonanze con la religioneislamica un sistema gerarchico dellrsquouniverso alla cui sommitagrave vi egraveuna Causa Prima Ecco che ritorna come una delle possibili fontiil Liber de causis che tra lrsquoaltro come accennato in precedenzapotrebbe addirittura essere una sua opera Tanto al-Kindī nei suoiscritti quanto la proposizione 21 in particolare del Liber deCausis ripropongono lrsquoidea secondo la quale lrsquoUno non ha formaneacute materia neacute quantitagrave neacute relazione pertanto non egrave assimilabileneacute al genere neacute alla differenza Ricordiamo che ugualmente perlrsquoautore del Liber de causis lrsquoUno non puograve essere descritto in alcunmodo poicheacute assolutamente indeterminabileLrsquoineffabilitagrave del principio egrave ripresa anche da Ermanno chetuttavia pur assumendo la struttura di fondo della metafisica dial-Kindī e del Liber de causis ne amplia lrsquoorizzonte metafisico Peral-Kindī infatti si puograve guardare allrsquouniverso creato senza riferirsiallrsquointervento di Dio Il tema centrale della speculazione filosoficadel filosofo arabo egrave invero dettato dal rapporto tra unitagrave emolteplicitagrave e dalla dimostrazione dellrsquounicitagrave ed eternitagrave diDio220Nel suo testo dedicato alla Filosofia prima221 egli sostieneche Dio creatore e unitagrave pura dalla quale solo deriva lamolteplicitagrave sono il medesimo principio222 Il tema dellrsquounitagrave egravecollegato da al-Kindī a quello della provvidenza divina e quindi aiIudicia La temperie culturale nella quale egli visse sembra219 P ADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIV220 A IVRY Al-Kindīs Metaphysics SUNY Press Albania 1974 J JOLIVET Pour le dossier duProclo arabe al-Kindī et la Theacuteologie Platonicienne Studia Islamica 49 (1979) HADAVIDSON Proofs for Eternity Creation and the Existence of God in Medieval Islamic and JewishPhilosophy Oxford University Press New York 1987221 Cf (edd) R RASHED J JOLIVET Œuvres philosophiques et scientifiques drsquoal-Kindī volume IIMeacutetaphysique et cosmologie EJ Brill Leiden-Boston-Koumlln 1998 (Islamic PhilosophyTheology and Science XXIX) pp 8-199222 Per un approfondimento del tema cf Ibid C DrsquoANCONA COSTA Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and Indirect Sources of al-Falsafa al-ula Chapter Onein Was ist Philosophie im Mittelalter Akten des X Internationalen Kongresses fuumlrmittelalterliche Philosophie der Socieacuteteacute Internationale pour lrsquoEacutetude de la PhilosophieMeacutedieacutevale 25 bis 30 August 1997 in Erfurt Herausgegeben von JA Aertsen und A Speer deGruyter Berlin-New York 1998 pp 841-855

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davvero molto simile al clima nel quale si trovograve Ermanno unafusione di scienza neoplatonismo ermetismo e metafisicasviluppata in entrambi i casi in modo assai complesso Uno degliobiettivi principali del suo sistema di pensiero era di coniugareteologia rilevata e filosofia intesa principalmente in termini diteologia naturale In questrsquoottica egli concepisce Dio comeunrsquoentitagrave attiva che funge sia da causa efficiente che da causafinale Nel suo mescolare elementi di filosofia aristotelicaplatonica neoplatonica e stoica223 il filosofo arabo elabora unaconcezione della realtagrave che chiarisce tanto le sue ragioni ultimequanto il suo dinamismo Ciograve si evince particolarmente in unbreve trattato intitolato De quinque essentiis224 cui il De Essentiisspesso egrave associato in quanto egrave ritenuto una delle fonti principalialle quali Ermanno ha attinto In questo trattato al-Kindī laquoesponeuna concezione della realtagrave intesa come sostanza corporea attivamateriale dotata di attivitagrave o capacitagrave di differenziazione e dispecificazione che ne costituisce le formeraquo225La comprensione della realtagrave egrave collegata al tema dellaconoscenza Secondo al-Kindī alla base della realtagrave vi sono cinqueessenze o princigravepi laquoex quibus est omnis resraquo la materia la forma illuogo il movimento e il tempo Esse sono delle strutture fisse chesi riferiscono esclusivamente alla sostanzalaquoLe ultime tre sono riducibili alle prime due per cui si puogravedire che i princigravepi primi della realtagrave sono propriamente solo lamateria e la forma La materia tuttavia viene prima della formaInfatti essa egrave anteriore a tutti i generi e a tutte le definizioni Essa egravela condizione di essi Da essa egrave ogni cosaraquo226laquoHyle vero quemadmodum ostendimus est ex generegenerum quoniam ante ipsam non est genus ergo iammanifestum est quod eius declaratio non existit definitioneDefinitio enim non est nisi eius supra quod est genus oportet

223 Per una prima panoramica generale circa la bibliografia dedicata ad al-Kindi vedasi NRESCHER Al-Kindī An Annotated bibliografy University Pittsburg Press Pittsburg 1966224 JA lsquoQŪB BEN ISHĀQ AL-KINDĪ De quinque essentiis in (a cura di) A Nagy Die PhilosophischenAbhandlungen des Jaqūb ben Ishāq al-Kindī laquoBeitraumlge zur Geschichte der Philosophie desMittelaltersraquo Band 2 Heft 5 Muumlnster 1897 pp 28-33225 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce e della visione ottica dal IX al XV secolo Studi sullaprospettiva medievale e altri saggi Morlacchi Editore Perugia 2003 p 50226 Ibid pp 50-51

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ergo ut consideremus illud quo declaratur illud quod supra senon habet genus(hellip) Hyle est quod suscipit et non suscipitur et hyle est quodretinet et non retinetur et hyle quidem cum tollitur tolliturquod est praeter ipsam non tollitur ipsa Et ex hyle est omnisres et ipsa est quae recipit contraria absque corruptione ethyle non habet definitionem omninoraquo227La materia dunque egrave ciograve che permette la sussistenza deicorpi ed egrave lrsquoessenza primaLa forma invece egrave la seconda essenza ed indica realtagravedifferenti si divide infatti in due parti delle quali lrsquouna riguarda lasfera sensibile lrsquoaltra il genere Essa consente di vedere le cosecostituendo cosigrave in qualche modo il termine di differenziazionetra le cose stesse laquoLa forma non egrave altro che la potenza dispecificazione e di individuazioneraquo228

Non igitur oportet nunc definire formam Dico ergo quod ipsa estdifferentia qua differt aliquid ab aliis visione et visio est cognitio eius Haecergo est definitio qua differt forma ab aliis rebus229Al-Kindī quindi rifacendosi alla filosofia aristotelica vuoleindagare la natura della materia e la individua come il principionaturale piugrave importante laquoHe certainly could have known thePhysics at least in part the second half (book V-VIII) wastranslated in his circle by Ibn Nā lsquoima al-Himsī the same man whotranslated Plotinus into Arabic (apparently during the reign of Mulsquotasim 833-42)raquo230Il suo intento egrave di spiegare il reale in una prospettivametafisica fondata sulla filosofia naturaleNel prosieguo del lavoro avremo modo di vedere in manieraanalitica come Ermanno si rapporti al testo di al-Kindī possiamotuttavia affermare anche sulla scia degli accurati studi condotti daR Lemay231 il quale ha comparato il De Essentiis e il De quinque

227 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis op cit Ed Nagy p 82228 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce op cit p 50229 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis Ed cit p 35230 P ADAMSON PE PORMANN The philosophical works op cit p 312 A questo volume sirimanda per unrsquoanalisi delle fonti relative al testo di al-Kindi per una sua contestualizzazioneallrsquointerno della sua produzione e per una traduzione inglese del testo latino231 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203

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essentiis che pur non essendoci particolari differenze peresempio per quel che concerne soprattutto le nozioni di luogomoto e tempo neanche nella loro impostazione metafisicaErmanno utilizza le essenze in maniera differente da quella di al-Kindī Lrsquoessenza piugrave importante per Ermanno egrave quella di causa chenellrsquoottica di al-Kindī al contrario non egrave unrsquoessenza ma unelemento funzionale allo sviluppo del cosmoMentre sembra infatti che il filosofo dalmata dialrsquoimpressione di seguire sostanzialmente lo schema delleessenze di al-Kindī mdash sottolinea Lemay mdash e di usare questenozioni con la stessa intenzione di spiegare lrsquouniverso in modometafisico egli in realtagrave si muove su un piano completamentediverso Al-Kindī egrave laquoa pure metaphysycian thoroughly imbuedwith Aristotelian principles and Aristotlersquos conception of theWorld while Hermann is a theologian confronted withmetaphysical notions of diverse origins and import which hetries his best to reconcile into a uniform perspective in basicagreement with the Christian outlookraquo232Ermanno e al-Kindī inoltre aderiscono entrambi alsistema tolemaico e condividono lrsquoidea secondo cui i corpicelesti influenzano il mondo materiale Nella prospettiva di al-Kindī laquothe unchanging motion of the heavenly bodies istherefore their fulfillment of Godrsquos command to them From thedistant past until now he continues their eternally ordered butfreely chosen movement has brought about the passing of timesand season and the generation and decay of all living thingsraquo233Egrave opportuno in tal senso ricordare che questrsquoaspetto ricorreanche in Ermanno il quale cosigrave come fanno Bernardo Silvestre eRaimondo di Marsiglia234 in virtugrave della conoscenza che ha degli232 Ibid p 203233 H S WIESNER The cosmology op cit pp 75-76234 Come opportunamente sottolinea Tullio Gregory a p 294 di Mundana sapientialaquoLrsquoastrologia mdash che sempre nella sua storia si era sviluppata in contesti densi di riferimentireligiosi mdash una volta trasposta nellrsquoorizzonte cristiano sembra trovare nuovo vigore per laparticolare posizione che gli astri vengono ad assumere come creature di Dio gli influssi cheesercitano i destini che segnano rinviano al loro creatore (ldquovirtutem quam habent caelumatque planetae dum futura praesignant atque motu invariabili volvuntur non a se sed a spiritiDomini id habentrdquo) scrive Raimondo di Marsiglia nel Liber cursuum planetarum (cit in M-TDrsquoAlverny Abeacutelard et lrsquoastrologie in Pierre Abeacutelard ndash Pierre le Veacuteneacuterable Paris 1975 p 619 n28) i cieli sono un nuovo testo sacro il libro ove Dio invita a leggere mdash secretis litteris mdash ilcorso di tutta la storia (ldquoCelum velim videas multiformi imaginum varietate de scriptum quodquasi librum porrectis in planum paginis eruditioribus oculis explicui secretis futura litteris

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autori arabi teorizza ugualmente lrsquoinfluenza dei corpi celesti sugliuomini preoccupandosi da un lato di distinguersi dalle credenzedegli antichi al riguardo dallrsquoaltro di salvare la libertagrave dellrsquouomoLa crescente importanza della credenza nellrsquoinflusso dei cieli fa sigraveche lrsquoastrologia appaia come elemento imprescindibile e fondantedi ogni sapere umanolaquoTutto il dibattito sullrsquoastrologia che si intesse giagrave nellaprima metagrave del XII secolo ripercorrendo temi della scienzaellenistica e araba mette in evidenza i confini ambigui del sapereastrologico che mentre intende definire un ambito di conoscenzanaturale per la sua pretesa totalizzante include nei nuoviorizzonti della scienza i grandi problemi della riflessioneteologica la prescienza divina e il fato la libertagrave e la contingenzalrsquoordine razionale del creato e la presenza del disordine e del maleIl confronto fra astrologia e teologia diviene continuo einevitabile la scienza astrologica si collocava al centro di undibattito secolare offrendo una metodologia scientifica allasoluzione di problemi tradizionalmente propri della sacradoctrina la teologia a sua volta si trova innanzi un saperescientifico che impone una concezione del mondo alla qualediviene necessario fare riferimento e condiziona i termini stessidel discorso teologicoraquo235Il diffondersi sempre piugrave massiccio degli studi astrologici edella loro autorevolezza aveva portato grazie soprattutto alletraduzioni dei testi scientifici greci e arabi allrsquoidea secondo cui laquolanuova concezione del mondo e dellrsquouomo che essi imponevanogravitava attorno allrsquoassioma dellrsquouniversale e essenziale causalitagravedei cieli sul mondo sublunare siccheacute lrsquoastronomia o astrologia mdashscienza dei moti celesti e dei loro influssi mdash si affermava subitocome il fondamento e il vertice di tutto il sapereraquo236Abū Malsquoshar in particolare che egrave una delle fonti piugraveimportanti per il De Essentiis giustifica il carattere scientificodellastrologia sulla base della filosofia naturale di Aristotelecontinentem hellip Scribit enim celum stellis totumque figurat quod de fatali lege venire potestrdquoscrive invece Bernardo Silvestre nella sua Cosmographia Ed P Dronke Leiden 1978 pp121 104-105) (hellip) Se i cieli dispiegano nel tempo i disegni provvidenziali se la storia rifletteil moto dei lucidi segni celesti la dispensatio temporalis divinae providentiae diviene oggettodella scienza astrologica lrsquoastrologo si fa esegeta e profetaraquo235 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit pp 295-296236 Ibid p 292

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Le maggiori autoritagrave dellIntroductorium maius di AbūMalsquoshar infatti sono Aristotele Tolomeo ed Ermete237In effetti gli scritti greci e arabi di medicina che comincianoad essere letti in Europa dalla fine dellrsquoXI secolo per lo piugrave intraduzione latina ben si accordano con la concezione di un ordineorganico dellrsquouniverso che lrsquouomo deve riprodurre nel suo corpoavendo attenzione agli influssi degli astri inoltre alcuni testiattribuiti a Platone e al favoloso Ermete Trismegisto vedono nellaconoscenza delle simpatie del mondo e in particolare dellelaquooperazioni delle stelleraquo la base per manipolare la naturaOccorre comunque precisare fin drsquoora che in questocontesto non egrave rinvenibile una fondazione logico-epistemologicadel concetto di scienza Potremmo invece dire che si tratta di unafondazione di tipo prettamente metafisicoNel XII secolo venne dunque a formarsi un nuovo quadrodella cultura e della societagrave che vede in Ermanno un protagonistaimportante in quanto ne incarnograve tutte le tensioni spirituali especulative convinto in virtugrave della forza attribuita alla ragione dipoter comprendere il mondo ed i suoi arcani Ebbene ilmutamento perpetuatosi dunque durante il secolo dodicesimo egraveinterno allrsquoOccidente stesso e frutto delle sue proprie dicotomiema riuscigrave a nutrirsi adeguatamente e quindi ad evolversi in pienograzie agli stimoli provenienti dalla cultura araba e dalle sue fontiderivanti da autori greci ed orientali99 AAssttrroonnoommiiaa ee aassttrroollooggiiaa AAbbūū MMaalsquolsquosshhaarr ee TToolloommeeooErmanno quindi era un abile conoscitore di testi siaastrologici che astronomici In campo astronomico lrsquoautore che loinfluenzograve piugrave di tutti fu sicuramente Tolomeo di cui tradusse il

Quadripartito e il Planisfero Tra lrsquoaltro come segnalato da Rocco237 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit 41ss Nello specifico precisa Lemay AbūMacshar in merito al pensiero di Tolomeo si riferisce in special modo al Quadripartitum esolo in minima parte allrsquoAlmagesto dal quale attinge solo elemnti specifici Lrsquoautoritagrave diErmete invece non egrave facilmente decriptabile e comunque cosigrave come nel caso di Tolomeo sitratta di autori secondari rispetto allrsquoimportanza che per il filosofo arabo ha avuto lrsquoinfluenzadelle dottrine naturali di Aristotele che resta dunque lrsquoautore di riferimento in assoluto piugraveimportante

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Sinigalli e Salvatore Vastola nellrsquoIntroduzione alla propria edizionedel Planisfero in realtagrave il pensatore dalmata ha tradotto lrsquoopera incollaborazione con Roberto laquoE allora capiamo mdash dicono i duestudiosi mdash che tutte le volte che Ermanno si esprime al pluraleusando in questo prologo (scil del testo tolemaico) comeldquohabemus statuamus intuentes differamus eccrdquo egli non usa unplurale maiestatis Ma si riferisce a due personeraquo238Ad ogni modo la questione egrave controversa e non tutti imanoscritti nellrsquoatribuire la paternitagrave dellrsquoopera usano ilplurale239Inoltre continuano gli studiosi i laquonostri traduttori hannoritenuto di farci conoscere insieme con il testo tolemaico anche laversione dellrsquoarabo in latino del Commento al Planisfero diTolomeo scritto da Maslama un arabo spagnolo vissuto tra la finedel decimo e gli inizi dellrsquoundicesimo secolo astronomo di tuttorispetto cui dobbiamo come Ermanno stesso dice proprio quellatraduzione dal greco in arabo ora perduta del Planisfero ma chescrisse anche un trattato sulla costruzione dellrsquoastrolabio aMaslama egrave riconosciuto il merito di essere stato lrsquoelementodeterminante e decisivo che permise con le sue opere dipossedere completamente la scienza dellrsquoastrolabio e quindi la suadefinitiva utilizzazione da parte dellrsquoastronomia occidentaleraquo240Lrsquoopera tolemaica caratterizzata da un latino complesso egraveintrisa di algebra trigonometria gometria ed egrave accompagnata daun rigore logico-espositivo assai serrato laquoProprio allrsquoinizio deltesto Tolomeo esprime lrsquoestrema necessitagrave ldquoplurimumnecessariumrdquo di rappresentare sul piano la sfera celeste con i suoicerchi ed afferma che bisogna ricorrere alla veritagrave della scienzaper definire quella ratio che trasforma un cerchio inclinatorispetto allrsquoequatore in un cerchio in un cerchio secante a metagrave ilcerchio equinozionale i cerchi paralleli allrsquoequinozionale inaltrettanti cerchi piugrave piccoli o piugrave grandi e i cerchi massimipassanti per i poli (i cerchi meridiani) in semplici retteraquo241238 R SINIGALLI S VASTOLA (a cura di) Il Planisfero di Tolomeo Ed Cadmo Firenze 1992 p 40239 Sinigalli e Vastola riprendono la questione nella nota 8 p 64 della propria traduzione delPlanisfero cui si rimanda per un approfondimento riportando le posizioni di diversi studiosiin merito allrsquoargomento240 Ibidem241 Ibid p 46

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In effetti Ermanno nel De Essentiis riprenderagrave perecchiconcetti tolemaici per spiegare le determinazioni geometrichedella sfera terrestre242 Lrsquoopera egrave comunque impregnata diconcetti proiettivi ed inerenti il sistema eclettico utilizzato nellaseconda parte della sua opera da Tolomeo per individuare eposizionare le stelle di cui Ermanno faragrave largo usoNel Quadripartito invece Tolomeo sviluppa temisquisitamente astrologici concentrando la propria attenzione suifenomeni che si verificano sulla Terra in corrispondenza deimovimenti astrali codificando cosigrave con sistematicitagrave le credenzesugli influssi degli astri e le possibilitagrave di predire gli eventiLrsquoinfluenza di Tolomeo sul pensiero astrologico di Ermanno egravemutuata tuttavia in Ermanno dallrsquoopera di Abū Marsquoshar il quale fudavvero determinante per la composizione del De Essentiis ed ilrelativo sviluppo della concezione fisica e astrologica diermannianaLrsquoIntroductorium maius come sottolineato da R Lemay egravestata unrsquoopera realmente cruciale per la diffusione dellrsquoastrologiain Occidente In questo trattato infatti laquonot only does it bringtogether all the information necessary for an astrologerconcerning the planets the signs of the zodiac the astrologicalplaces and so on but also it provides the theoretical justificationbased largely on Aristotelian natural science for the doctrine andincludes as its first book a detailed philosophical defense ofastrologyraquo243Il testo del filosofo arabo alquanto complesso egrave la sintesi dinumerose fonti della scienza greca della mitologia zoroastra epersiana allrsquoastrologia caldaica egiziana e indiana non tuttefacilmente ricostruibili percheacute egli raramente chiarisce quali sianigli autori ai quali fa riferimentoIl connubio tra scienza astrologica e filosofia naturale rendeil testo di Abū Malsquoshar unrsquoopera alquanto peculiare nel suo genereproprio per il tentativo in essa effettuata di conciliare queste due242 Cf in particolare De Ess I 62rG 63vE 64vB 65rA 67rE pp120-142 EdBurnett Per unrsquoanalisi dei raffronti testuali e lrsquoelenco di tutte le ricorrenze di elementi tolemaici nel DeEssentiis si rimanda al corrispondente Commentario243 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers in the north a Twelfth-centuryflorilegium in Edinburgh University Library in (eds) J Canning E King M Staub KnowledgeDiscipline and Power in the Middle Ages Essays in Honour of David Luscombe EJ BrillLeiden-Boston 2011 p 83

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istanze laquoDrsquoaltro canto lrsquoinventore dellrsquoastrologia nei suoi aspettispecifici e tecnici Claudio Tolomeo ne fece una disciplinarazionale della previsione naturale e fisica espunta da ogniintervento divino o sovrannaturale ed egli fu cosigrave il teorizzatoredi un nuovo tipo di conoscenza del futuro non necessaria mameramente probabile ossia della previsione astrologica fondata alivello epistemologico sulla categoria logica del possibile e delcontingente Essa appartiene allrsquoordine delle cose che sono neldivenire (il futuro) Tale ambiguitagrave condusse nella storia diquesto particolare genere di divinazione ad opere chemescolarono i due aspetti il sovrannaturale e il naturale comenellrsquoastrologia magica teurgica neoplatonica di Giamblico deiMisteri degli Egiziani che definisce la mantica al di fuoridellrsquoordine naturale umano per collocarla nella sfera del divinooppure questi due aspetti furono separati come negli ascritti degliastrologi arabi e latini medievali Essi si ispirarono coerentementeallrsquoimpostazione epistemologica data allrsquoastrologia da Tolomeo nelQuadripartito e ritennero lrsquoastrologia una scienza della previsionepossibile degli accadimenti contingenti che riguardano il presentee il futuroraquo244Il tema delle previsioni egrave uno dei aspetti che come abbiamoavuto modo di vedere colpisce di piugrave Ermanno e rappresenta unodegli tratti piugrave caratteristici della sua riflessioneEgli perograve finiragrave col seguire quasi integralmentelrsquoinsegnamento di Abū Malsquoshar il quale trasforma lrsquoimpiantooriginale della concezione tolemaica dellrsquoastronomia cheinglobava lrsquoastrologia inserendovi al suo interno laquoproblematichereligiose dellrsquoislamismo dottrine aristoteliche ma ancheneoplatoniche e stoiche e sul piano tecnico della storia internadelle procedure dellrsquoastrologia introduce elementi babilonesiegiziani e persiani costruendo la cosiddetta sfera ldquobarbaricaldquomedievaleraquo245 Ermanno compiragrave la medesima operazione ma inuna prospettiva prettamente cristiana contribuendo con lapropria traduzione dellrsquoIntroductorium maius assai differente244 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 223245 Ibid p 230 Per un approfondimento lrsquoautrice rimanda al classico lavoro di F BOLLSphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zu Geschichte der Sternbilder Lipsia1903

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soprattutto nel linguaggio da quella di Giovanni di Siviglia246 adinfluenzare i LatiniGli astronomi medievali cristiani infatti la cui prospettiva egravecondivisa da Ermanno laquocontamineranno anche il genuinopensiero di Tolomeo trasformato da Abū Marsquoshar con quello diAristotele Questo sincretismo riguarderagrave soprattutto la maggioreimportanza data da Abū Malsquoshar alle grandi congiunzioni rispettoagli aspetti dei pianeti veloci negli oroscopi individuali a questiultimi Tolomeo aveva data unrsquoimportanza maggiore rispetto allerivoluzioni mondiali Tolomeo limita assai precisamente il campodi azione di cui voglia trarre pronostici dallo studio dei corpicelesti Nel Quadripartito (I 3) dice infatti che lrsquoazione dei corpicelesti si limita alla capacitagrave di forze e di azioni (proprio findallrsquoinizio della nascita del corpo e dellrsquoanima dellrsquoindividuo) earriva solo a influenzare la malattie che dipendono dalla natura inconnessione con le caratteristiche fisiche iniziali e le circostanzeesterneraquo247Lrsquoastrologia medievale latina quindi egrave frutto del saperearabo medievale attraverso il quale Tolomeo egrave conosciuto laquoQuestitesti devono essere tuttavia distinti e classificati per lrsquoispirazionereligiosa di fondo e le fonti antiche a cui a loro volta sirichiamano In alcune saragrave piugrave accentuata lrsquoinfluenza orientalesecondo la tradizione persiana egiziana babilonese ermetica cheinsiste sullrsquoimportanza delle grandi rivoluzioni planetarie ocosmiche sullrsquoinfluenza delle divinitagrave ldquodecanicherdquo o su una tecnicaprecisa detta delle scelte (electiones) e delle interrogazioni(interrogationes) e tratta di procedure di invocazione di spiriti deipianeti tramite immagini e sigilli In altre saragrave piugrave accentuatalrsquoastrologia planetaria oroscopica delle ldquonativitagraverdquo di Tolomeointerpreta teda Omar Tiberiade Aligrave Rodoan Alfargano e altrui248La prima generazione (IX secolo) di Messahalla e di quanti lohanno seguito nei secoli successivi come gli astrologi ebraiciAbramo Savosarda e Abramo Ibn Ezra hanno una posizione a seacuteper il sincretismo astrologico da loro operato dando luogo nelmondo latino a trattati come quello di Giovanni Eschenden di246 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 3-40247 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 230248 Su ciograve come suggerisce G Federici Vescovini cf il monumentale lavoro di F SEZGINGeschichte des arabischen Schrifttums Astronomie Astrologie VI-VII Leiden 1979

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Pierre drsquoAilly o di Biagio Pelacani da Parma sulle rivoluzionimondiali o sullrsquoastrologia universale Questa prima generazionerappresenta la fonte dottrinale di una astrologia escatologica o diuna astrologia universale fondata sullrsquoidea di oroscopo dellereligioniraquo249In questo complesso scenario si inserisce lrsquoopera di AbūMalsquoshar il quale reputa non solo lrsquoastrologia una scienza esattaradicata nei princigravepi delle scienze naturali e dimostrata dagliesperimenti ma anzi la considera una scienza piugrave elevata chetratta della natura Questo egrave quanto asserisce Abū Malsquoshar nellaDifferentia secunda del suo trattato Seguendo quindi questa suaassunzione generale dimostra nella Differentia tertia e quartaricorrendo principalmente alla filosofia della natura aristotelicache i movimenti dei corpi celesti sono la fonte di ogni attivitagravefisica dellrsquouniverso e secondo che i corpi del mondo inferiorehanno unrsquoinnata disposizione a ricevere tali influenze le qualisono la causa del loro stesso movimento250Abū Malsquoshar quindi conferisce allrsquoastrologia unrsquoimportanzafondamentale teorizzando le nozioni di quinta essenzamovimento circolare ed influenza dei corpi astrali sul mondosublunare251 che tanta presa avranno su ErmannoQueste asserzioni basilari difatti saranno presenti anchenel De Essentiis e rappresenteranno degli elementi fondamentalidella sua visione cosmologicaLrsquoutilizzo della teoria della circolaritagrave in particolare di cuiErmanno faragrave largo uso e che come avremo modo di vedererappresenteragrave uno degli aspetti piugrave interessanti del suo pensierogli consentiragrave di trovare un punto di convergenza fra le dottrineneoplatoniche e la filosofia naturale arabo-aristotelicaErmanno sulla scia del filosofo arabo egrave convinto che lostudio dei fenomeni astrali possa aiutarci a prevenire eventisfortunati ed allontanare le paure sia per quanto concerne inparticolare una sfera pubblica (una publica species)dellrsquoastrologia attraverso la predizione di terremoti alluvionipestilenze sia una sfera privata per prevenire per esempioinimicizie249 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 229250 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin pp 48-49 sect 2251 Ibid pp 197-257

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Lrsquoulitagrave dellrsquoastrologia consiste altresigrave nel sapere con anticipodi eventi inevitabili ma transitori cosigrave da affrontarli nel miglioredei modiOmnium igitur communis utilitas quod subitorum etimprovisorum casuum occasionem prohibeant Est enim omnisvehemens et inprovisus adversitatis eventus terroristurbationis atque confusionis occasio ut eiusmodi confusiononnunquam mortis repentine causa esista atque eventuumconsequentia ipsis eventibus plerumque sint graviora Hecergo futurorum previdentia si eventus ipsos prohibere nequitsaltim eventuum consequentia pellit Sidera namque cum adeventus ducant ducunt etiam ad ingenium quod eventuumnoxam vel prohibeat vel saltim alleviet252Lrsquoastrologia pertanto egrave in grado di determinare il corso deglieventi compenetrando con i propri effetti ogni ambito della realtagraveattraverso lrsquoinfluenza dei corpi celesti sul mondo sublunare cheincide sulla costituzione stessa dei corpiPer Abū Malsquoshar dunque i cieli laquosono costituiti da unaquinta essenza mossi da un moto circolare perfetto Eglireintroduce lrsquoastronomia matematica di Tolomeo e quella fisico-naturale del Quadripartito entro una cosmologia dove i termini delrapporto tra quintessenza del cielo eterno e perfetto e le qualitagravedei quattro elementi terrestri le cui combinazioni costituiscono leforme sublunari non sono ben definiti costituendo uno deiproblemi interpretativi piugrave rilevanti da parte dei dotti per lacontaminazione tra fisica aristotelica e neo-platonica-stoica circala nozione di materia lsquosoggettarsquo In altri termini Abū Marsquoshar comein una certa misura Tolomeo nel Quadripartito ispirandosi allatradizione della dottrina del Timeo platonico dove questa idea erachiaramente espressa introduce un dualismo tra il divenireimperfetto della generazione delle forme contingenti sublunari e ilmoto perfetto circolare delle entitagrave eterne superioriraquo253Come superare lrsquoeterno dilemma della filosofia tralsquoessenzialersquo e mutevole Tra il mondo divino necessario mdash

252 ABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorum astrorum Vol VIII (TomoIII 2a parte) traduzione di Ermanno di Carinzia Testo critico ed edizione critica a cura di RLemay Istituto Universitario Orientale di Napoli 1995 Cap 5 800-808 p 23253 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 235

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suggerisce G Federici Vescovini mdash e il mondo naturalecontingente quale natura attribuire alle stelle fisse e ai pianetiA questi interrogativi con il solo ausilio dellrsquoastrologia AbūMalsquoshar non riesce a rispondere Cerca di farlo Ermanno alla lucedi una teologia rilevata che sulle solide basi di un neoplatonismorafforzato dalla filosofia naturale di Aristotele arriva a concepireil mondo come un Tutto organico nel quale non vi sono discrasieIl De Essentiis egrave il frutto maturo di questo progetto che comeabbiamo cercato di mostrare si nutre di numerosi ed articolatiprocessi speculativiPer capire il valore di questrsquoopera che egrave sicuramente ilcapolavoro di Ermanno in quanto in essa egli realizza appunto ilsuo progetto filosofico di collegare il pensiero teologico con lariflessione astronomica astrologica e scientifica in modo dafondere queste istanze in un assetto metafisico nuovo occorre inprimo luogo prendere in considerazione la diffusione del testo edelle edizioni critiche che ha avuto1100 DDiiffffuussiioonnee ddeell DDee EEsssseennttiiiiss ee eeddiizziioonnii ccrriittiicchheeLa figura di Ermanno fino alla pubblicazione delle edizionicritiche non egrave stata mai oggetto di uno studio specificoPrima che nella Biographie universelle il nome di Ermannocompare solo nella Histoire litteraire (1773) di Charles Cleacutemencetove si parla della sua opera di traduzione del Corano elaboratainsieme a Roberto di Reacutetines (o di Ketton)254Anche nella Histoire litteacuteraire de la France (vol 13) nelparagrafo dedicato a Pietro il Venerabile si fa riferimento alla suaopera di traduttore in particolare del Corano255 Nersquo lrsquoUnivertiteacute

Catholique (vol 3) si accenna ancora una volta alla sua traduzionedel Corano256 Nella monumentale Biographie universelle ancienneet moderne in 85 volumi curata da Joseph Franccedilois e LouisGabriel Michaud Amable Jourdain dedica a Hermann Dalmate una254 C CLEacuteMENCET Histoire litteacuteraire de S Bernard abbeacute de Clairvaux et de Pierre le Veacuteneacuterableabbeacute de Cluni qui peut servir de suppleacutement au douziegraveme siegravecle de lhistoire litteacuteraire deFrance Paris 1773 p 492255 Histoire litteacuteraire de la France vol 13 Paris 1814 p 245256 LrsquoUniversiteacute Catholique vol 3 Paris 1837 p 137

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breve voce nel ventesimo volume pubblicato nel 1817 Essafornisce alcune informazioni di carattere generale sulla vita esullrsquoattivitagrave letteraria non riporta neacute data di nascita neacute data dimorte ma informa il lettore dei viaggi compiuti da Ermanno edallrsquoamico traduttore Roberto di Reacutetines in Europa e Asia allrsquoiniziodel XII secolo I due decisero di fermarsi in Spagna (non si saquando) dove ebbero la possibilitagrave di approfondire le proprieconoscenze scientifiche grazie al rapporto con gli Arabi Poi sisofferma genericamente sulle traduzioni di ErmannoAlle stesse e alla figura di Roberto viene dedicato unparagrafo piugrave dettagliato nelle Recherches critiques sur lrsquoage etlrsquoorigine des traductions latines drsquoAristote et sur des commentairesgrecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques condotte daAmable Jourdain nel 1819 e ampliate da Charles Jourdain nel1843 Specificamente a pagina 38 di questo libro Charles Jourdainriporta della traduzione del Planisfero di Tolomeo fatta daErmanno di Carinzia257Poche altre notizie per lo piugrave generiche si possono trovarenel Dictionaire historique critique et bibliografique258 del 1822 enel Dizionario biografico universale del 1845259 Informazioni piugraveinteressanti invece vengono dalla Biografia Britannica Literariadi Thomas Wright (si trovano nel paragrafo dedicato a Roberto diRetines) pubblicata a Londra nel 1846260 In Ishmael or a naturalhistory of Islamism and ist relation to Christianity del 1859 JohnMuehleisen Arnold fa riferimento alla traduzione del Corano261Anche sugli inizi della diffusione dellrsquoopera non sappiamomolto Il De Essentiis laquowas copied during the Middle Ages Thusaccording to extant copies we know that it was copied as early asthe mid- XIIth century in France maybe even during Hermannrsquoslife A fragment of that copy is still extant in the private library ofthe Dring family in Epsom262 Another copy now in the National257 Cfr A JOURDAIN Recherches critiques sur lrsquoage et lrsquoorigine des traductions latines drsquoAristoteet sur des commentaires grecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques Paris 1819 pp101-105 (ried A JOURDAIN - C JOURDAIN Paris 1843 pp 100-104)258 Dictionnaire historique critique et bibliographique vol 13 Paris 1822 pp 417-418259 Dizionario biografico universale vol 3 Firenze 1845 p 233260 T WRIGHT Biografia Britannica Literaria London 1846 pp 116-120261 J M ARNOLD Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation to ChristianityLondon 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London 1866 p 100)262 ML COLKER A Newly Discovered Manuscript of Hermann of Carinthiarsquos De Essentiis Revuedrsquohistoire des textes Vol XVI 1986 pp 213-225

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Library in Naples263 was made in France in the late XIIth centuryHermannrsquos text was also copied in England thus there is a XIVthcentury copy the beginning and the end of which are missing inthe British Library264 Another copy made in England in 1423 is inthe Bodleian Library Oxford265 As could be established to datethe extant copies show that copies of Hermannrsquos work were madeuntil the 15th century in France where Hermann had lived in thelate first half of XIIth century and in Englandraquo266Nonostante queste numerose difficoltagrave di ricostruzionestorica circa la sua circolazione lrsquoopera ha avuto tre edizionicritiche1) La prima a cura di Manuel Alonso Hermann de CarintiaDe essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander 19462) La seconda a cura di Charles Burnett Hermann ofCarinthia De Essentiis A critical Edition with Translation andCommentary E J Brill Leiden-Koln 19823) La terza a cura di Antun Slavko Kalenic Rasprava o bitima(De essentiis) knjiga I i II (Latin text Croatian translationcommentaries) Pula 1990Quanto al frammento ritrovato da ML Colker esso egravedavvero molto importante percheacute introduce delle varianti testualisignificative pur senza riguardare aspetti speculativi salienti senon circa il concetto di generazione in merito alla primariacompositio tema che tratteremo nel terzo capitoloAllo stato attuale nessuna monografia prettamenteteoretica sul De Essentiis ha tenuto conto delle tre edizionicritiche piugrave il frammento ritrovato dallo studioso americanoSe Haskins ha avuto il merito di riportare il De Essentiisallrsquoattenzione degli studiosi si deve a Manuel Alonso il primosforzo per la redazione dellrsquoedizione critica la quale tuttaviarifacendosi agli studi di Haskins si basava sul solo manoscritto diOxford Egrave senza dubbio a Charles Burnett perograve che va riconosciutolrsquoimportante straordinario e decisivo lavoro di commento263 Biblioteca Nazionale Napoli Ms VIIIC50 ff 58r-80v264 British Library Londra Cotton Ms Titus D IV ff 75r-138v265 Biblioteca Bodleiana Oxford CCC Ms 243 ff 91r-115v266 Ž DADIĆ Herman Dalmatin op cit p 123

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dellrsquoopera di faticosa e complessa ricostruzione delle fonti267 e dianalisi della stessa che ci ha consentito di attestarla fra le piugraveimportanti del XII secoloLa sua edizione critica basata su tutti e tre i manoscritti contraduzione in inglese e commentario preceduta da un corpososaggio introduttivo che rappresenta la prima vera monografiasulla filosofia di Ermanno corredata da due appendici la primadedicata al nome del filosofo dalmata la seconda alla Prefazionedello stesso Ermanno alla sua traduzione del Planisfero diTolomeo un index verborum un index locorum ed un index rerumrappresenta effettivamente come evidenziato da Bruce Eastwoodin una recensione al lavoro riportata anche da Colker268 laquoa modelto be emulatedraquo269 Burnett oltre a curare lrsquoedizione critica del DeEssentiis ha dedicato numerose monografie ad Ermannoricostruendone dettagliatamente il percorso formativo edevidenziandone piugrave di tutti la valenza speculativa270Lrsquoedizione di Kalenic che cita il frammento ritrovato daColker e quindi ne conosce lrsquoesistenza271 senza perograve inserirne levarianti nellrsquoedizione critica in quanto la stessa era stata ormaigiagrave completata quando egrave stato edito lrsquoarticolo pone invecelrsquoaccento su aspetti stilistici e completa in alcune delle particorrotte dei tre manoscritti lrsquoedizione di Burnett Corredataanchrsquoessa da un commentario critico e da una traduzione incroato ha soprattutto il pregio di aver contestualizzato il DeEssentiis rispetto a tutta la produzione scientifica di Ermanno inquanto egrave preceduta da un ampio saggio bio-bibliografico267 Anche se come abbiamo avuto modo di vedere il capitolo relativo alle fonti egrave ancoraaperto data lrsquoenorme quantitagrave di riferimenti presenti nel testo in maniera soprattuttoimplicita268 ML COLKER A Newly Discovered op cit p 216269 B EASTWOOD review of Charles Burnettrsquos edition in Speculum t LIX 1984 p 913270 Tutti i riferimenti bibliografici davvero numerosi sono riportati nellrsquoappendicebibliografica271 Scrive Kalenić a p 199 della sua edizione critica laquoCum haec editio prelo iam parata est dearticulo Marvini L Colker (University of Virginia Charlottesville) (hellip) certiores facti sumus quoin articulo scriptor in medium protulit se in E M Dringi directoris domus librariaeLondiniensis quae vocatur Bernard Quaritch Ltd privata manu scriptorum collectionereperisse etiam quartum usque ad id tempus ignotum manu scriptum Hermanni Dalmatae deessentiis tractatus manu scriptum ndash notavit id V littera ndash continere quintam partem totiustractatus id est a c 71 Nec quae dicta usque ad c 256 omnis rei notio atque a c 632compensantes ignem sibi usque ad c 723 eam proprie speciem variis lectionibus expositisCollker arbitratur suum repertum non esse summarium tractatus sed duo fragmentaexemplaris Neapolitano quoque codice vetustiorisraquo

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dedicatogli scritto da Franjo Šanjek nel quale viene ricostruita lavita del filosofo dalmata con la sintesi di tutte le opere da luitradotte e lrsquoindicazione delle fonti principali che ne hannoinfluenzato la composizioneAntun Slavko Kalenić inoltre inserisce una lunga sezionededicata a numerosi problemi testuali nella quale analizza imanoscritti elencandone tutte le varianti presenti anche inrapporto alle edizioni critiche precedentiNel complesso tuttavia lrsquoassetto concettuale dellrsquoopera nonsubisce alcuna variazionePertanto a nostro avviso lrsquoedizione Burnett puograve venireancora considerata come il punto di riferimento imprescindibileper una lettura speculativa del De Essentiis sia in considerazionedella minuziositagrave del Commentario sia per il riferimento puntualealle fonti Senza queste preziose informazioni infatti orientarsinella lettura di questa complessa opera e coglierne le diversearticolazioni risulterebbe quasi impossibile

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IIIL DE ESSENTIIS LA STRUTTURA FONDATIVA E

ORIGINARIA DEL REALE SECONDO ERMANNO DI CARINZIA

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Capitolo secondo

Il De Essentiis la struttura fondativa e originariadel reale secondo Ermanno di Carinzia

11 PPrreesseennttaazziioonnee ddeellllrsquorsquoooppeerraaIl De Essentiis di Ermanno di Carinzia scritto nel 1143 egrave untrattato cosmico-astrologico ed al contempo come si potrebbeanche aggiungere di argomento teologico-metafisico Si tratta diun testo alquanto complesso che nasce dallrsquoincontro di diverseistanze culturali derivanti come abbiamo chiarito nel primocapitolo dalla traduzione di numerose opere di caratterescientifico astrologico astronomico medico naturalistico ereligioso di autori arabi i quali a loro volta avevano tradotto leopere di Aristotele Galeno Euclide Il De Essentiis infatti laquooffers arare insight into the cultural context in which these translationswhere taking place It was written by a man who was skilled inboth Arabic and Latin who had a deep appreciation andknowledge of the Latin tradition but a profound sympathy andrespect for Arabic learningraquo272 Pertanto il trattato di Ermanno sibasa su due fondamentali fonti di ispirazione la tradizionescientifica e filosofica dellEuropa occidentale e la filosofia arabache come abbiamo ampiamente mostrato comprende sialinterpretazione aristotelica della natura cosigrave come elaborata daAbū Malsquoshar che la metafisica di al-Kindī e le sue influenzeneoplatoniche Si puograve dunque affermare che Ermanno il qualefuse nella sua opera questi due filoni risulta essere uno degli272 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 1Su questrsquoaspetto cf anche ID Hermann of Carinthia in (a cura di P Dronke) A History ofTwelfth-century op cit pp 386ndash406 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain theWorks of Hermann of Carinthia op cit pp 100ndash34 e ID Hermann of Carinthiarsquos AttitudeTowards his Arabic Sources in Particolar in Respect to Teorie on the Human Soul in Lrsquohommeet son universe au moyen acircge (a cura di) C Wenin Philosophes meacutedieacutevaux XXVI (1985)Louvain I pp 306-22

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studiosi piugrave importanti della prima metagrave del XII secolo in quantosegnograve un punto nodale nello sviluppo della scienza europeaPoicheacute neacute il pensiero occidentale neacute quello orientale a suodire avevano ancora elaborato una visione completa della totalitagravedel reale egli si propose con la composizione del De Essentiis dicolmare questa lacuna273laquoHermann provides a very well-thought-out description ofthe coming-to be of the universe and its continuing existence274One basic distinction that he makes is between the universersquoslsquocompositiorsquo which is the mixture of its ingredients andlsquodispositiorsquo which is the shape and spatial relationship of its parts(hellip) The whole of the first section of De Essentiis is devoted toexploring the nature of the first cause It is a concise essay onmetaphysicsraquo275Lrsquoopera si divide in due libri Nel primo Ermanno delinea ilrapporto tra la Causa Prima identificata con Dio e le essenze(causa motus locus tempus habitudo) le quali derivano da essa esono caratterizzate dal loro essere semplici immutabili ed auto-identiche appartenenti quindi alla natura dellrsquoIdentico Questegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseLa causa primordiale infatti attraverso un primo moto dicreazione del tutto volontario vale a dire la creatio origina i treprincigravepi che saranno alla base di ogni genitura materia forma ecausa efficiente Tali princigravepi a loro volta grazie ad un secondomovimento della causa primordiale movimento che Ermannodesigna come primaria generatio consentono che le cose venganoad essere (si ottiene cosigrave la primaria genitura276 costituita dalla273 Chiariremo meglio questo punto nelle prossime pagine274 CH BURNETT Hermann of Carinthia in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century op citpp 386-404275 ID The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelard of Bath Hermann ofCarinthia and Gundisalvus in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A NiederbergerMetaphysics in the Twelfth opcit p 43276 Come osservato da Ch Burnett nellrsquoIntroduzione al De Essentiis p 11 alla nota 47 laquoIt isdifficult to find an equivalent to genitura in English It has the same concreteness as creaturain that it refers to the product rather than the process Hermann does not use the wordcreatura perhaps because genitura is always the result of GENeratio and not of CREATioraquo Iltermine genitura di difficile traduzione non solo in inglese ma anche in italianorappresenterebbe dunque un neologismo coniato da Ermanno per indicare un prodotto ilquale egrave piugrave prossimo ontologicamente alla generatio che non alla creatio in virtugrave delladifferenza che sussiste come saragrave esplicitato nelle pagine seguenti tra il creatore e le cosecreate I Martinović invece traduce il termine con la parola nascita rifacendosi allrsquoedizione

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materia primordiale dalla quale si formeragrave lrsquointero universo)configurandosi in tal modo un porsquo come i lsquomotori materialirsquo dellarealtagrave di cui le essenze sono le sostanze piugrave originarie La materiainvece equivale alla nozione di ricettacolo platonico ripresa daCalcidio277 ma anche dallrsquoEtymologiae di Isidoro ed egrave lrsquoelementofondamentale per la sussistenza delle cose poicheacute fornisce lamassa informe che poi saragrave determinata dalla forma attraversolrsquoazione regolativa dellrsquohabitudo La forma dunque egrave ciograve che dagravedeterminatezza alla materia che a sua volta egrave lsquonecessitagrave di formarsquoDi conseguenza la forma egrave lrsquoelemento attivo la materiainvece egrave lrsquoelemento passivo Nella costruzione di ogni cosa infattisecondo Ermanno egrave necessario in primis ciograve che sostiene solo inseguito avviene la realizzazione che egrave la perfetta compiutezzadellrsquoincontro tra materia e formaLa creazione in conclusione afferisce alla causa prima e aitre princigravepi di genitura mentre la generazione primaria dettaanche constans riguarda la creazione ex-nihilo della materia Daimovimenti della materia si ottiene ulteriormente la secundariageneratio la quale origina la secundaria genitura definita altresigraveocciduaErmanno nel secondo libro del De Essentiis concentralrsquoattenzione proprio sulla secundaria genitura cercando ditratteggiarne le condizioni di possibilitagrave le leggi e i movimentifondamentali i quali a loro volta conducono alla formazione delmondo naturale nelle sue differenti espressioni mineralevegetale e animale Ad introdurre lintera trattazione egrave unariflessione articolata sulla struttura e sul movimento dei pianetiConclude la riflessione proposta nel libro secondo lanalisi dellacreazione delluomocritica del De Essentiis di A Kalenić Herman Dalmatin op cit Su questo punto cf IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina Contributions to the Study of theCroatian Philosophical Heritage Vol 19 No 1-2 Zagreb 1993 pp 9-30 (in particolare pp12-14)277 Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p 243 Il curatore riporta per il concetto dimateria espresso da Ermanno il riferimento a Isidoro Etymologiae XIX 194 materia quasimater dictaCf altresigrave Calcidio Commentario al Timeo di Platone cap CCCVIII 9-13 laquoex natura quidempropria ldquoprimam materiamrdquo nuncupans et ldquoitemrdquo simile quiddam ldquomollis cedentisque materiaein quam imprimuntur signacula et rerum receptaculumrdquo et interdum ldquomatremrdquo atqueldquonutriculam totius generationisrdquoraquo a cura di C Moreschini op cit p 614

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In considerazione del fatto che gli antichi ad avviso delfilosofo dalmata non hanno sviluppato in modo sistematico ecoerente la riflessione sullorigine delluniverso resta da indagareil fondamento di tutto ciograve che in esso viene a sussistere compresoluniverso stesso fondamento che egrave al contempo il vincolocostitutivo di ogni forma di composizione questo nodo egraveassolutamente preminente per avere una visione completa dellastruttura del reale Programmaticamente Ermanno perraggiungere questo proposito nel corso del secondo libro iniziaad indagare il concetto di natura e con esso le differenti cause cheoriginano le cose i movimenti che danno luogo alla composizionedelle stesse noncheacute le dimensioni del tempo e dello spazio le qualirappresentano le condizioni fondamentali percheacute una qualunquecosa incluso lo stesso universo venga a sussistere22 DDee EEsssseennttiiiiss iill ssiiggnniiffiiccaattoo ddeell ttiittoolloo ddeellllooppeerraaCome spesso accade per sciogliere le complessitagrave egravenecessario partire da questioni apparentemente piugrave semplici Inquesto senso la prima domanda che ci dobbiamo porre percercare di comprendere a fondo il De Essentiis egrave ldquopercheacute Ermannodi Carinzia dedica il suo testo filosofico piugrave importante al temadelle essenzerdquoNella definizione di essenza e nellrsquoelaborazione che lrsquoautorene fa infatti sta la chiave di volta metafisica di questo testoLa domanda filosofica fondamentale pertanto egrave ldquoa cosaservono le essenze ad Ermanno nello sviluppo del suo pensierordquoEsse sono funzionali proprio alla fondazione diquellrsquoldquoequilibrio teoreticordquo tra la visione platonica e quellaaristotelica cui abbiamo accennato in precedenza Le essenzenella prospettiva del filosofo dalmata conciliano precisamenteimmutabilitagrave e movimento rendendo perciograve compatibili lagenerazione delle cose derivante da entitagrave integre immutabili eperfette con il loro essere mutevoli senza che ciograve alteri in alcunmodo le veritagrave fondamentali del pensiero cristiano anzirafforzandone la base concettuale anche in virtugrave degli attacchi cheesse ricevevano dagli autori musulmani e dalle diverse

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prospettive eretiche che in quegli anni andavano articolandosifinanche allrsquointerno della stessa chiesa cattolicaIl suo dunque egrave un intento sia filosofico che teologico Daquanto giagrave anticipato sappiamo che con questrsquoopera Ermannovuole indagare la totalitagrave del reale e a tal proposito allrsquoinizio delsecondo libro del trattato chiarisce chePlato proposita generatione primaria tandem ad extremumenisus partem dedit pro toto Aristotiles vero totum itemamplexus extremitates demum sine mediorum contextuterminavit Michi autem nulla ratione universitatis constructioabsoluta videatur si minus sit quod solum in omnicompositione compaginis retinaculum est Quoniam igitur utmichi quidem videtur medium in contextu mundi hactenuslibratum omnino primarie compositionis nodus est ab eodemet omnes sequentes motus rectissime ordiuntur ut tantemerito potentie quemadmodum inter initia primi libridelibavimus Id summus artifex instrumentum sibi assumerevoluerit in omne secundarie compositionis ministerium quodet Plato intellexit licet vim eius intelligentie minus advertissevideatur278Bencheacute dunque gli antichi abbiano dedicato molti studi aqueste trattazioni nessuno di loro lrsquoha fatto in modo del tuttocompletoPlatone per esempio quando ha illustrato la primaria

genitura cioegrave il modo in cui il demiurgo ha plasmato lrsquouniverso hadiretto la sua attenzione verso gli estremi (dellrsquouniverso) (ciriferiamo al circolo dellrsquoidentico e del diverso) e su quantocostituisca la realtagrave sublunare ovvero le forme di vita sulla terraoccupandosi solo della dimensione di una parte del tuttoAristotele al contrario sebbene abbia volto i suoi studi allrsquoanalisidi questrsquoultimo cercando di esaminare la struttura complessivadella totalitagrave del reale di fatto si egrave occupato soltanto dello studiodi alcuni suoi aspetti concentrandosi soprattutto sulle quattroforme di causalitagrave riuscendo in veritagrave secondo il filosofo dalmataa portare a compimento solo lo studio circa gli estremi senzametterli tuttavia in connessione con gli elementi intermedi278 Da questo momento i riferimenti al testo saranno indicati con la sigla De Ess seguitadallrsquoindicazione del libro dal numero di pagina e di rigo secondo llsquoedizione di BurnettDe Ess II p 150 68vB-E Ed Ch Burnett

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dellrsquouniverso ovvero i pianeti Ad essere molto importante perErmanno infatti era proprio lo studio mediorum quale ponte peruna conoscenza totale della realtagrave sulla cui indagine neacute Aristoteleneacute Platone si erano soffermati Nella sua visione viceversa egravenecessario comprendere fino in fondo la natura del fondamentoche egrave alla base della struttura del mondo e la sua intimaconnessione con la composizione dellrsquouniverso altrimenti non sipotragrave mai giungere ad unrsquoanalisi integrale del mondo Per riuscirvibisogna esaminare il ruolo e la funzione che svolgono i pianetinellrsquoassetto complessivo del cosmoQuesto punto rappresenta un aspetto determinante dellaspeculazione di Ermanno ed attesta quanto sia cruciale studiare afondo la struttura del reale e la propria origine fondativa pergiungere ad una piugrave completa comprensione di questrsquooperaCome suggerisce anche Ch Burnett nellrsquoIntroduzioneallrsquoedizione critica del De Essentiis laquoHermann regards himself as asuccessor to Plato obliged to fill in that part of the universe whichPlato neglected to turn his attention to279 He models thelsquodramaticrsquo part of the De Essentiis (ie those portions in which Godis pictured putting together the universe) on Platorsquos Timaeus andbegins his own drama with words which are clearly meant torecall in the readerrsquos mind the opening of Timaeusrsquo speech280Hermannrsquos approach exemplifies the precept that there is alegitima causa et ratio which makes everything necessarily as it isand one must therefore concentrate on discovering the causesrather than simply describe the resultsraquo281Il collegamento ad una legitima ratio et causa282 che fa tuttonecessariamente come egrave e allrsquoesigenza di doversi concentrare sullascoperta delle cause egrave davvero basilare in quanto leggendo il DeEssentiis si avverte lrsquointenzione dellrsquoautore genuina e percettibilein tutta lrsquoopera di voler rileggere sistematicamente il concetto di279 Lrsquoallusione egrave al passo pocrsquoanzi richiamato del De Ess II p 150 68vC-E Ed Ch Burnett280 In nota il curatore riporta tutti i passaggi presenti nel testo in cui si fa riferimento alTimeo nella sua funzione drammaturgica281 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 16 Alla fine diquesto passo Burnett riporta nella nota 67 sia il riferimento ai punti in cui nel De Essentiis(58vG-59rB) si allude ad una legitima causa et ratio espressione ripresa da Calcidio siaquelli del Timeo 28A e 47E in cui si descrive il lavoro della providae mentis intellectus282 Cf Timaeus nella traduzione di Calcidio 28A ldquoOmne autem quod gignitur ex causaaliqua necessario gignitur nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratio praecedat

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creatio ex-nihilo in una prospettiva metafisica originale a partirecioegrave dal concetto di causalitagraveIl filosofo dalmata secondo il nostro modo di vedere riesceperfettamente nellrsquointento prefissatosi articolando in modocomplesso e nuovo il rapporto che intercorre tra i concetti dicreatio generatio e causa Anzi come cercheremo di dimostrare lasua ambizione di fondere la prospettiva metafisica arabo-neoplatonica e quella teologica derivante da Chartres daragrave vita aduna metafisica della Causa Prima la quale si articola a sua volta inuna serie di ramificazioni stratificate della causalitagrave che conlrsquointroduzione da parte di Ermanno della nozione di causa comeessentia piugrave importante fa spazio alla causalitagrave universale di Dioconformemente a quanto appreso dalla Rivelazione e dallateologiaQuestrsquoaspetto egrave stato ben evidenziato da Richard Lemay ilquale nel presentare la definizione di essenza data da Ermanno intutte le sue sfumature riassume i movimenti della causaprimordiale rilevando come laquoGodrsquos causal activity was deemed tobe the fountainvvvhead of all causative energy in the createdWorld and was therefore the essentia par excellence under itsform of causa Now this function is delegated to secondary agentswhich also deserve to be called essentie () We are given tounderstand now that the heavenly bodies being Godrsquos firstinstruments in the delegation of his activity must be countedamong one of the categories of essentie then follows the coupleformed by forma and materia presumably a second group ofessentie as also are the next two categories of place and timeraquo283Si tratta di un rilievo notevole in quanto delegare la causalitagrave aicorpi celesti e ancora oltre alla coppia materia e forma significatenere insieme il principio secondo il quale Dio egrave la causaprimordiale da cui tutto deriva con una visione causalistica dellaformazione dellrsquouniverso alla luce quindi della concezioni fisico-naturalistiche di stampo aristotelico il tutto perfettamente inlinea con la tradizione filosofica del XII secolo283 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 200 Su questo stesso aspetto cf anche ibid pp201-204 nelle quali lrsquoautore sviluppa ulteriormente lrsquointento teologico di Ermanno inrapporto allrsquoopera di al-Kindi evidenziandone inoltre i tratti originali sia dal punto di vistametodologico che metafisico

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Siamo dinanzi ad uno sforzo teoretico davvero poderoso e digrande efficacia che merita di essere messo in risalto e conosciutoCrediamo di poter dire senza timore di smentita che il DeEssenttis rappresenti uno dei gioielli piugrave preziosi e nascosti dellastoria della filosofia che vale la pena di riscoprire percheacutestraordinaria espressione di un pensiero raffinato e penetranteLrsquoanalisi di questo corposo tentativo speculativo in unaprospettiva non solo scientifica ma anche teologica inoltre egrave ingrado di dare al testo un considerevole spessore filosofico chetrova la sua sintesi piugrave specifica nella definizione delle essenzeI prossimi paragrafi saranno un commento ad alcuni deipassaggi metafisicamente piugrave rilevanti del De Essentiis Laddove leedizioni critiche e il frammento ritrovato da ML Colker dovesseroriportare particolari differenze saranno citati tutti i relativi passiin caso contrario lrsquoedizione di riferimento come anticipato e per imotivi precedentemente esposti saragrave quella curata da Ch Burnett

33 LLee eesssseennzzee eennttiittagraveagrave mmeettaaffiissiicchhee oorriiggiinnaarriieeNel Proemio al trattato retoricamente Ermanno fa direallrsquoamico Roberto il quale lo seguiragrave nel suo viaggio di ricerca esaragrave il garante del suo corretto modo di argomentare che si trattadi unrsquoopera la quale merita un plauso percheacute necessaria e grandegiaccheacute mai udita dagli uomini dagli inizi del tempo(Robertus)laquoAt hoc unum opinor mi anime quod non solum excusationiverum maxime approbationi sufficiat quod tam necessaria decausa tamque honesta occasione institutum est magnumquippe nec a primo seculo de quoquam mortalium auditumFac ergo ne differas atque ab ea potissimum materia exorsussacre institutionis legem prosequere Ego ut equi cognitorisest orationis seriem attente et cum summa benevolentiaamplectarraquo284Giagrave questo passo ci rende edotti sullrsquoimportanza filosoficache il De Essentiis riveste secondo lrsquoautore

284 De Ess Proemium pp 72-74 58vA-B Ed Ch Burnett

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Il trattato ha inizio con la definizione di ciograve che diciamo esseidentificato con le essenze e la presentazione delle propriecaratteristiche metafisicheEsse quidem ea dicimus que simplici substantia eademquenatura immota nichil alienum nichil alterum unquampatiuntur285Fin dalle prime righe si afferma dunque che le cose che noidiciamo lsquoche sonorsquo (esse realmente) sono quelle costituite da unasostanza semplice vale a dire una sostanza che non egrave compostaEsse inoltre presentano delle caratteristiche peculiari percheacutecaratterizzate da1 Simplicitas2 Integritagrave perfetta3 Non mutevolezzaNel rimarcare poi il carattere immutabile delle essenze sene evidenzia altresigrave lrsquoauto-identitagrave percheacute esse non sono maisoggette a qualcosa di estraneo o di diverso sono distintepertanto sin da subito da ciograve che implica alteritagraveDiversum quippe in motu illa que in eodem semper suntnature sue statu prorsus ignorant286Le cose lsquoche sonorsquo poicheacute si trovano sempre nella medesimacondizione ignorano del tutto il diversum in quanto mutevole Daciograve si puograve anche evincere che le cose le quali realmente sono hannouna connotazione che le rende strutturalmente caratterizzatedallrsquoauto-identitagraveContinua Ermanno

285De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett In nota per il seguente e per tutti i passiparticolarmente importanti si riporteragrave anche una proposta di traduzione del testo latinoche per il passo in oggetto egrave la seguente ldquoDiciamo che sono le cose che immobili con unasostanza semplice ed una natura sempre identica non accolgono (tollerano soffrono) maialcuncheacute di alieno neacute di diversordquo286 Ibidem Proposta di traduzione ldquoLe cose che si trovano sempre nelle medesimacondizione per quanto riguarda la propria natura ignorano assolutamente la diversitagrave dalmomento che questa si trova nel movimentordquo

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Ea vero sunt que in subiectis sibi rebus mobilibus consistentiasubiecti quidem inconstantia quodammodo agitantur nullamtamen proprie et naturalis constantie sue iniuriampatientia287Lrsquoautore introduce qui un tema cruciale sul quale torneragrave invari passi quello inerente il rapporto tra lrsquoidentitagrave e la differenzaIn effetti ad una prima lettura sembrerebbe che le essenzepoicheacute sussistono in entitagrave che sono soggette a loro stesseabbiano una relazione con gli enti mutevoli e paiono inoltreesserne turbateLe essenze difatti nel loro processo di attuazione allrsquointernodella materia vengono a contatto con le cose che mutano esarebbe lecito pensare che siano esse stesse messe in movimentoagitate perturbate almeno in relazione a codesto processo diconcretizzazione materiale Tuttavia permangono nel loro statusdi perfetta identitagrave288Queste sostanze immutabili invero consistendo nelle coseche sono in movimento appaiono perturbate dallrsquoinconsistenzadel soggetto ma in realtagrave non subiscono alcun danno in relazionealla propria con-sistenza cioegrave del loro permanere a se stesse Inqualche modo Ermanno teorizza dunque una sorta di equivalenzatra il rsquoconsisterersquo e il lsquosussisterersquoIl problema della partecipazione delle essenze rispettoallrsquooccidua genitura che potrebbe essere prettamente platonicoderivabile quindi dalle fonti di quella stessa matrice egrave moltoimportante e apre ad unrsquoindubitabile contraddizione dettata dallaconsiderazione in base alla quale come abbiamo visto sembra chele essenze siano lsquoturbatersquo contaminate nella loro perfezione dallamutevolezza delle cose alle quali ineriscono in realtagrave perograve nonsubiscono alcun mutamento della loro constantia (Cf De Ess58vC)Come conciliare pertanto questrsquoantinomia

287 Ibidem Proposta di traduzione ldquoMa queste sono le cose che in quanto consistono in cosemobili subordinate a loro stesse sono in qualche modo turbate dallincostanza di ciograve che egrave aloro soggetto senza subire tuttavia alcuna alterazione della costanza costitutiva della loronaturardquo288 Tratteremo del rapporto identitagrave e differenza che nello sviluppo del pensiero di Ermannoegrave cosigrave cruciale nelle pagine seguenti

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Lrsquoesse infatti puograve essere predicato solo delle cose lsquoche sonosemprersquo A tal proposito subito dopo Ermanno chiarisce proprioquestrsquoaspetto stabilendo che in effetti ad essere non sonomeramente le cose che sono o che non sono ma solo le cose chesono sempreNec enim est simpliciter quod est et non est proprie vero eaque semper sunt289Nei passi successivi Ermanno scioglieragrave questa discordanzastabilendo una relazione originale tra identitagrave e differenza alla cuiformulazione arriveremo perograve gradualmente Per capire lastruttura del trattato infatti occorre in primo luogo seguirelrsquoordine argomentativo dato dal filosofo dalmata il quale dopoaver precisato le caratteristiche fondamentali dellrsquoessere punto dipartenza basilare per la sua ricerca inserisce quelli che ChBurnett chiama ldquothe building-blocksrdquo290 del suo sistema1) Le essenze2) I princigravepi della genitura3) La coppia forma e materia4) La generazionePrima di passare tuttavia allrsquoanalisi diretta del testo cisembra opportuno presentare le diverse interpretazioni che ilconcetto di essenza cosigrave come elaborato da Ermanno ha finoraricevuto Sulla natura delle essenze infatti gli studiosi che si sonooccupati del suo pensiero hanno assunto posizioni contrastanti Diseguito riporteremo le opinioni piugrave significativeSecondo C H Haskins laquothe five essences ndash cause motionplace time habitudo ndash which have a permanent unchangedexistence There is no connection apparent with the much briefer

De quinque essentiis of al-Kindī later translated into Latin byGerard of Cremona whose essences do not coincide and are moreclearly Aristotelian namely hyle forma motus locus tempus Itsapproach may be seen from the opening pages where we find a289 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett290 Ibidem Su questo punto cf Commentario al De Essentiis p 241 nel quale Ch Burnettminuziosamente confronta Ermanno con alcune delle sue fonti piugrave importanti

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curiosus mixiture of the Platonism of Chartres the Aristotelianphysics and the Neo-Platonism of Hermes Trismegistusraquo291Lo studioso poi riporta un estratto del De Essentiis dallrsquoiniziodel primo libro fino alla sezione dedicata alla trattazione dellacausa primordialeSuccessivamente Haskins commenta dicendo che laquothe autorhas something to say about the Incarnation and the Trinityagainst the Mohammedans quoting certain Arabic words andciting Hermes and Astalius as well as his own his translation ofAlbumasar but on all these questions he refers to the Fathers forfuller treatmentraquo292R Lemay approfondisce ancora di piugrave la questioneeseguendo unrsquoaccurata comparazione tra la nozione di essenzaermanniana e quella di al-Kindī293 Egli infatti cerca di risponderead una domanda molto importante laquoWhy should Hermann havebegun with a different classification of essentie only to modify itsubsequently since in the remainder of the De Essentiis he adoptsal-Kindīrsquos scheme and a good deal of al-Kindīrsquos interpretationHaskins having missed the point gives no help to answer thisproblem The answer we think is to be sought in thefundamentally theological and Christian approach of Hermannwho could not bear to look at the created Universe withoutreference to Godrsquos intervention in the way al-Kindī seems to havedone unreservedlyraquo294Per Ermanno secondo Lemay lettura tra lrsquoaltrocondivisibile la prima essentia egrave rappresentata dalla causalitagrave diDio lrsquoobiettivo di Ermanno nel De Essentiis sembra perciograve quellodi fornire una nuova spiegazione metafisica del moto nellrsquouniversofacendovi rientrare la nozione teologica di creazioneCome abbiamo giagrave accennato in precedenza questa lsquodelegaalla causalitagraversquo egrave estesa anche alla coppia forma-materia Perquanto riguarda invece il luogo e il tempo a parere dellostudioso non ci sono rilevanti differenze fra gli schemi diErmanno e quelli di al-Kindī neanche nella loro impostazionemetafisica291 CH HASKINS Studies in the History op cit pp 56-57292 Ibid pp 58-59293 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-201294 Ibid p 201

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laquoOnly one of al-Kindīrsquos essentie that of motus wassomewhat altered of Hermann who called it causa Yet causa isvery nearly a designation of motus when referred to the motionimparted by God and the heavenly bodies to the lower worldWhen applied to generation al-Kindīrsquos essential named motus ispreserved unmodified by Hermann In Hermannrsquos doctrine causais but a particular kind of motus the originative type whilegeneration which is also a motus requires two other cause whichare the other two essentie of al-Kindī Indeed all of al-Kindīrsquosessentie have a causative role in generation while causa is notproperly an essentia but a part played by each and all in itsdifferent capacityraquo295Lemay dunque ad eccezione del concetto di motus nonintravede particolari differenze tra le concezioni delle essenze deidue filosofi se non nella finalitagrave per la quale esse sono elaborateche per al-Kindī egrave prettamente metafisica mentre nel caso diErmanno risponderebbe ad unrsquoesigenza esclusivamente teologicaCh Burnett invece come indicato nel Commentario al DeEssentiis296 dimostra che Ermanno nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza si rifagrave certamente a Boezio ed in particolaread un passo del De Institutione Arithmetica conosciuto a Chartrespercheacute richiamato anche da altri autori ma lo studioso ingleseevidenzia anche tutta una serie di altre affinitagrave tra la concezione diErmanno e gli autori arabi e latini con cui egrave venuto a contattoInfatti laquoHermann paraphrases this passage of Boetihus but hischoice of essences corresponds only in part to Boethius (Boethiusincludes places times and habitudines) In confining the numberof essences to five Hermann can be set beside a number of Arabicwriters who regard it as axiomatic that the number of eternalprinciples is five though their identity varies from philosopher tophilosopher (The Sabeans creator soul reason space and void(Scott Hermetica IV 258-9) al-Rāzi creator soul matter spaceand time (Badawi Histoire II 585-90) ndash the same principles aregiven by Petrus Alfonsi Dialogus PL 157560 lsquoMariusrsquo DeElementis (Ed Dales p 93) substancia elementalis substanciaformalis movement place and time Ps-Apollonius De Secretis

295 Ibid p 202296 Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett pp 241-242

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Nature f 3r the five properties of all creaturesrsquo cf Also in boththe Arabic and Latin traditions the five universals in PorphyryrsquosIsagoge) To make a narrower correlation with Lemay betweenHermannrsquos De Essentiis and al-Kindīrsquos De Quinque Essentiis seemsunnecessary (Lemay Abū Malsquoshar pp 197-199 200-203) wehave seen no positive evidence that Hermann knew al-Kindīrsquoswork (the anonymus translator of De Quinque Essentiis uses thewords essentiae principia and even substantiae interchangeablyfor the five essences of the title)raquo297A Kalenić298 invece ritiene che lrsquoelenco delle essenze siaoriginale e non possa essere collegato a nessunrsquoaltra lista Anchelrsquoutilizzo del numero cinque sarebbe in linea con la tradizionefilosoficaSe dunque non egrave utile in virtugrave del lavoro svolto da Lemayconfrontare nuovamente il testo di al-Kindī con quello del filosofodalmata egrave opportuno ciograve nonostante soffermarsi brevemente suquesto puntoCome abbiamo mostrato nel primo capitolo presentando leassonanze della filosofia di al-Kindī con il pensiero di Ermanno lecinque essenze presentate dal filosofo arabo sono delle strutturefisse che si riferiscono esclusivamente alla sostanzaEgli precisa perograve che tra questi cinque princigravepi i piugraveimportanti dai quali derivano tutte le cose sono la materia e laforma Pur non essendoci delle correlazioni nette tra i due testituttavia come non egrave possibile confermare con certezza cheErmanno abbia letto il De quinque essentiis allo stesso modo invirtugrave anche delle numerose assonanze neoplatoniche di matricearaba presumibilmente provenienti dal circolo di al-Kindī cheabbiamo riscontrato non possiamo neanche escluderloDoverosa egrave anche una breve riflessione sul passo di Boeziosegnalato da Burnett di seguito riportato che fa riferimento alProemio del De arithmetica297 Ibid p 241298 A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences Vol II Pula 1990 p 171Questa stessa linea interpretativa egrave fatta propria ed ampliata da I Martinović in un testodedicato allrsquoordine ontico nellrsquoopera di Ermanno Ontički red u opisima Hermana Dalmatinaop cit pp 12-13 Riferimento segnalato da Z Dadić nella propria monografia dedicata adErmanno Hermann Dalmatin op cit p 129

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Esse autem illa dicimus quae nec intentione crescent necretraction minuuntur nec variationibus permutantur sed inpropria semper vi suae se naturae subsidiis nixa custodiuntHaec autem sunt qualitates quantitates formaemagnitudines parvitates aequalitates habitudines actusdispositiones loca tempora et quicquid adunatumquodammodo corporibus invenitur quae ipsa quidem naturaincorporea sunt et immutabilis substantiae ratione vigentiaparticipatione vero corporis permutantur et tactus variabilisrei in vertibilem inconstantiam transeunt Haec igiturquoniam ut dictum est natura immutabilem substantiamvimque sortita sunt vere proprieque esse dicuntur Horumigitur id est quae sunt proprie quaeque suo nomine essentiaenominantur scientiam sapientia profitetur299Egrave innegabile una dipendenza filosofica tra lrsquoincipit del De

Essentiis e questo brano boezianoIn entrambi srsquoinsiste sul carattere lsquoidenticorsquo e originariodelle essenze presentate come entitagrave immutabili laquoossia dellerealtagrave che sono nel senso piugrave vero della parola poicheacute ldquola lorosostanza egrave immutabilerdquo e ldquonon sono sottoposte a incrementi odiminuzioni neacute ad alcun genere di mutazioni o variazioniraquo300In qualche modo le essenze servono ad esprimere deimodelli ideali cui le cose create si riferiscono In Ermanno perograveesse svolgono una funzione fondativa mentre in Boezio puressendo delle entitagrave metafisiche rispondono ad unrsquoesigenzasoprattutto logico-descrittiva laquoLe determinazioni categoricheservono dunque alla mente umana per accostarsi a ciograve che egravesempre e che non muta mai la propria natura cogliendo edesprimendo con il linguaggio nella misura del possibile le formedel suo manifestarsi in ciograve che sempre diviene e partecipa in modosolo imperfetto delleternitagrave del veroraquo301 In ogni caso le essenzein ambo i casi concorrono alla difficile impresa di dire la Veritagrave apartire dalle sue svariate manifestazioni299 ANICII MANLII SEVERINI BOETHII De arithmetica Proemium I I 7-20 Corpus ChristianorumSeries Latina XCIV A Ed H Oosthout ndash J Schilling Brepols Turnhout 1999 p 9300 G DrsquoONOFRIO Boezio e lrsquoessenza del tempo in Il tempo in questione Paradigmi dellatemporalitagrave nel pensiero occidentale (a cura di) L Ruggiu Ed Guerini e Associati Milano1997x p 119301 Idid p 120

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A Kalenić e I Martinović302 sostengono al contrario chenon vi sia alcuna continuitagrave tra Boezio ed Ermanno taleprospettiva tuttavia non ci pare completamente correttaEgrave lecito concludere pertanto che nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza Ermanno persegua certamente un intentoteologico ma il suo egrave un proposito anche filosofico Egli vede intale struttura metafisica la possibilitagrave di congiungere in unexemplum di perfezione assoluta il pensiero arabo e la tradizionefilosofica occidentaleDopo aver chiarito questo aspetto essenziale possiamoriprendere lrsquoargomentazione di Ermanno laddove lrsquoavevamointerrotta Eravamo fermi al fatto che egli stesse elencando i puntifondamentali del suo sistema di cui chiariremo i nodi concettualiriferendosi dapprima alle essenze

Hec igitur cum huiusmodi sint proprio nomine lsquoessentiersquonuncupantur Que cum per species quidem innumera sintquinque principaliter generibus comprehendi posse videnturSunt autem hec CAUSA MOTUS LOCUS TEMPUSHABITUDO303Le essenze si configurano come le strutture originarieimmutabili raggruppabili allrsquointerno di cinque generi in cuilrsquoessere prende forma per poi svilupparsi in specie innumerevoliQueste cose dunque cioegrave quelle immutabili sono sempre edessendo di questa specie vengono nominate propriamenteessenze vale a dire le cose che sono autenticamenteLe essenze pertanto si presentano come delle quidditagraveconcernenti la specificitagrave dellrsquoessere appunto delle suedeterminazioni originarie Esse inoltre sono innumerevoli perspecie ma tutte sono comprese e riconducibili in cinque generi Invirtugrave della loro natura fondativa lrsquoessere stesso si costituisce in

302 Cf A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences op cit p 171 e IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 12-13303 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett Per una maggiore connotazione del terminehabitudo cf lrsquoedizione critica di Burnett pp 15 e 47-48Proposta di traduzione ldquoQueste dunque avendo tale natura sono chiamate propriamenteessenze Esse per quanto sul piano delle specie siano innumerevoli sembra che si possanoraggruppare fondamentalmente in cinque generi ossia causa movimento luogo tempohabitudordquo Per habitudo si intende la disposizione naturale oppure la condizione il modo incui qualcosa egrave lsquodispostorsquo al fine di assumere una determinata natura

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queste forme e ciograve fa sigrave che esse possano denominarsi essenzepoicheacute sono sempreHec etenim huiusmodi sunt plane ut proprie nimirum essentiedicantur nec extra hec aliquid quod eo nomine recte designariqueat quippe que in substantia sua perfecta naturaqueabsoluta genituram quidem omnem ad esse conducunt ut necsine horum aliquo ulla constet geniture integritas nec preterhec extraneum aliquod necessarium sit adminiculum304Le essenze quindi sono perfette nella loro propria sostanzahanno cioegrave absoluta natura sono svincolate nella loro naturadalla materia e conducono ad essere ogni genitura Perciograve non vrsquoegravenulla al di fuori di esse che possa supportarle le essenze siconfigurano di conseguenza come lrsquoelemento necessario disussistenza per qualunque entitagrave determinata Tutte le essenzedunque contribuiscono in modo indispensabile a far sigrave che le

geniturae esistano ed in ogni caso la completezza di ogni geniturarichiede almeno qualcuno di questi generiDa ciograve risulta necessario che esse in se stesse siano dellanatura dellidentico (eiusdem naturae) e di perfetta integritagraveI Martinović nel presentare la struttura ontica del DeEssentiis pone come primo livello proprio il rapporto tra lrsquoesselrsquoessentia e la genitura305 Lo studioso croato sottolinea come iltermine essere non indichi solo ldquociograve che egraverdquo ma anche ciograve checonduce allrsquoessereViene sollevato qui in modo ancora piugrave esplicito lrsquoannosoproblema della relazione fra i generi-essenze e le cose mutevoli306

Unde necesse sit ipsa in se eiusdem esse nature perfectequeintegritatis sine ulla alteritatis contagione cum omnisdiversitatis inter inequalitatis et dissimilitudinis species radix

304 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCertamente questi generi sono tali da poter esseredefiniti propriamente essenze e non vi egrave alcuncheacute al di fuori di essi che possa esseredesignato correttamente con quel nome poicheacute le cose che sono perfette nella loro sostanzae complete nella loro natura conducono ogni genitura allesistenza cosigrave che neacute senza alcuna diqueste puograve esistere affatto genitura integra neacute egrave necessario lapporto di alcuna cosa estranea aldi fuori di questerdquo Corsivo nostro305 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 13-14306 Proprio a partire da questo problema egrave possibile ravvedere il tentativo di conciliazioneoperato da Ermanno tra la tradizione teologica e le concezioni astrologiche che solo alloracominciavano ad essere conosciute nellrsquoOccidente latino

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sint et origo nec ex imperfectis prorsus ulla sit perfectionisabsolutio307Dato che inoltre esse sono radice di ogni differenzapossiamo affermare che lidentitagrave dei generi egrave alla base delladiversitagrave Lidentitagrave dunque egrave lrsquoorigine della differenza ilche significa che la differenza dipende e deriva per cosigrave direontologicamente dallidentitagrave Tali considerazioni ci portano adedurre che nel momento in cui le essenze entrano in contattocon ciograve che egrave imperfetto non subiscono assolutamente alcunaperdita di perfezione non crsquoegrave dunque nessuna contaminazione daparte delle essenze con lrsquoalteritagrave ovvero la differenzaQuestrsquoaspetto che va adeguatamente indagato prima diproseguire nellrsquoanalisi del De Essentiis egrave uno dei tratti piugrave originalidel pensiero di Ermanno e ne lascia intravedere senza dubbiolrsquoacume filosofico facendo trasparire nello stesso tempo ladirezione filosofica che egli vuole dare al trattato

3311 IIll rraappppoorrttoo ttrraa iiddeennttiittagraveagrave ee ddiiffffeerreennzzaaNel primo capitolo introducendo il concetto di tempo e ladottrina della creazione presso la Scuola di Chartres abbiamo giagravein qualche modo accennato al rapporto tra identitagrave e differenzaunitagrave e molteplicitagrave acquisendo la concezione in base alla qualeDio egrave presentato come il solo essere necessario immutabile edeterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagrave e non conosce lamolteplicitagrave attributo posseduto esclusivamente dalle creature Inquesto paragrafo invece vogliamo affrontare la questione inmodo piugrave analitico Seguiremo perciograve in dettaglio il percorsocondotto da Ermanno per formulare la propria posizione circa ilrapporto che intercorre tra identitagrave e differenzaEgli infatti in merito ai concetti di idem e diversum elaborauna sua particolare concezione ontologica derivante per lo piugravedalla lettura di testi presenti a Chartres i quali fanno capo quindi307 Ibidem Proposta di traduzione ldquoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbianonatura sempre identica integritagrave perfetta senza alcun contatto con la diversitagrave dal momentoche sono la radice e lorigine di ogni diversitagrave tra le specie dellineguaglianza e della differenzae nessuna completa perfezione puograve derivare assolutamente da cose imperfetterdquo Corsivonostro

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alla tradizione testuale di matrice neoplatonica pagana e cristianaNello specifico gli autori cui Ermanno attinge maggiormente sonoBoezio308 e Calcidio In questo percorso egli segue molto da vicinola linea speculativa tracciata da Teodorico di ChartresParticolarmente importante egrave un passo del De Trinitate diBoezioIgitur pater filius spiritus sanctus unus non tres dii Cuiusconiunctionis ratio est indifferentia Eos enim differentiacomitatur qui vel augent vel minuuunt ut Arriani qui gradibusmeritorum trinitatem variantes distrahunt atque inpluralitatem didicunt Principium enim pluralitatis alteritasest praeter alteritatem enim nec pluralitas quid sit intelligipotest Trium namque rerum vel quotlibet tum genere tumspecie tum numero diversitas constat (hellip) Nulla igitur in eodiversitas nulla ex diversitate pluralitas nulla ex accidentibusmultitudo atque idcirco nec numeros (hellip) Deus vero a Deonullo differt ne vel accidentibus vel substantialibusdifferentiis in subjecto positis distent Ubi vero nulla estdifferentia nulla est omnino pluralitas quare nec numerusigitur unitas tantum309Il problema teologico di Boezio laquoera di dimostrare controgli ariani che in Dio non crsquoegrave pluralitagrave Cosigrave srsquoimbastisce la seguentedimostrazione la pluralitagrave dipende dalla diversitagrave ora la diversitagravepuograve essere di genere di specie e di numero ma siccome nessuna

308Boezio nellrsquoelaborare il proprio concetto di aliud si rifagrave a Porfirio e come evidenziato daVentimiglia nel commentare il capitolo De Differentia presente nella sua traduzionedellrsquoIsagoge porfiriano introduce laquodei passaggi molto interessanti per il nostro temaAnzitutto vengono enumerate e spiegate le tre forme possibili di differenza tra le coseldquoTribus modis aliud ab alio distare praediximus genere specie numero in quibus omnibus autsecundum substantantiales quasdam differentias alia res distat ab alia aut secundumaccidentesrdquo (Boethius In Isagogen Porphyrii Commentorum 1 IV C 1 (edd Schepss-Brandtp 240)raquo G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 52 Questa differenziazionecome vedremo egrave assai significativa poicheacute saragrave ripresa piugrave volte dallo stesso Boezio e laritroveremo anche in Teodorico di Chartres309ANICII MANLII SEVERINI BOETHII Quomodo Trinitas Unus Deus cap I II (fine) III (inizio) (EdStewart pp 6-12) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione Il problema dellrsquoesserein Tommaso drsquoAquino esse diversum contradictio Ed Vita e Pensiero Milano 1997 p 55 Iltesto di Ventimiglia egrave davvero pregevole ed egrave stato il mio punto di riferimento nellrsquoelaborarequesto paragrafo percheacute ripercorre in modo ineccepibile sia dal punto di vista teoretico chestoriografico il tema relativo al rapporto tra differenza e contraddizione in TommasodrsquoAquino Tema che necessita di un confronto diretto con le fonti le quali in molti casi sonocomuni ad Ermanno Anzi lrsquoAquinate come sottolineato dallo stesso Ventimiglia conosce ilDe Essentiis attraverso la mediazione del De processione mundi di Guidissalino In particolarecf la sezione intitolata ldquoIl diversum nella biblioteca di Tommasordquo pp 51-105

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di queste tre specie di diversitagrave si puograve trovare in Dio ergo non cipuograve essere in Lui alcuna diversitagrave e di conseguenza neanchealcuna pluralitagraveraquo310 Ermanno che doveva dimostrare questa voltacontro gli islamici esattamente la medesima cosa vale a dire chein Dio non crsquoegrave pluralitagrave usa la stessa argomentazione a difesa deldogma trinitario Scrive infatti nel De EssentiisHec de divinitatis veritate ita haberi volumus ut ex quo omniaper quem omnia in quo omnia unum deum non ut Ismaelitaputat triplicem non trimembrem sed trinum intelligamusmdashtam sine personarum confusione quam sine substantiedivisione numquam inceptum numquam desiturum311Il filosofo dalmata dunque vuole che si colga la veritagrave delladivinitagrave che egrave una e trina Vi egrave un solo Dio egli dice rifacendosi aquanto stabilito dai Padri della Chiesa dal quale attraverso ilquale e nel quale sono tutte le cose non come ritengono i seguacidellIslam triplice formato cioegrave da tre parti ma trino In Dioinoltre non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisione dellasostanza in quanto egrave senza inizio e senza fineSiccome questo piano divino perograve egrave stato oggetto di accurataricerca da parte dei Padri non egrave il caso secondo Ermanno diinvestigarlo ulteriormente ma conviene tuttavia precisare alcunipunti per confutare ldquoil terribile islamicordquo che attenta alla salvezzadei cristianiQuod divinitatis consilium cum spatiosa patrum scrutenturvolumina presentis tractatus non est longius insequi hocsolum e multis adiecto quibus infelicissimum Agarenum salutinostre oblatrantem redarguere solemus Cum enim de dominonostro Christo satis inepte predicet in hec verba Arabicosermone conscripta ROH ALLA WA KALIMATU ndash cum spiritumdei et verbum eius esse profert concedit pariter spiritum deinon esse nisi deum (cum nihil diversum esse in deo et ipsefateatur) nec tamen Cristum dominum nostrum deum esseconoscere potest Concedit item quod scriptum est ndash omnishomo mendax Christum dominum omnis immunem mendaciindash nec tamen nisi humanitatem eius recognosit312

310 Ibid pp 55-56311De Ess I p 82 59vB Ed Ch Burnett312 De Ess I p 80 59rD-E Ed Ch Burnett

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I Padri della Chiesa dunque hanno giagrave studiato a fondo ein modo ineccepibile il divino Occorre comunque confutare la tesiislamica secondo cui Cristo non egrave Dio dimostrando come siano glistessi autori arabi ad ammettere che lo Spirito di Dio non egrave altrose non Dio sostenendo quindi essi stessi che in Dio non vi egrave nulladi diversoGli islamici secondo Ermanno tuttavia non riconoscono cheCristo egrave Dio perciograve egli cerca di avvalorare maggiormente la suatesi riflettendo sul tema dellrsquoincarnazione divina e lo fa riferendosiad un passo di Abū Marsquoshar che a sua volta ritrova nelle opere diHermes e Astalio i quali avrebbero al contrario degli Ebrei inqualche modo riconosciuto Gesugrave CristoQuod nichilominus contra eum est in eo loco qua mortemChristi negat sed alium falso sui speciem induisse quempersequentibus pro se exposuerit Hanc quidem Ihesu Christihistoriam cum sancti patres amplissime describant intercetera quibus infidelium pertinaciam validissime confutantegregium hoc preteritum est forsitan hactenus incognitum eis(nec enim ut Poeta docet omnia possumus omnes313) quod exHermete et Astalio Persarum astrologis Abumaixar inastrologie tractatus interserit a nobis in eodem libro in hecverba translatum lsquoOriturrsquo inquiunt lsquoin primo Virginis decanopuella ndash in lingua eorum SECLIOS DARZAMA quod proutarabes interpretantur ADRE NEDEFA apud nos significatlsquovirgo mundarsquo ndash supra solium auleatum manu geminas aristastenens puerum nutriens et iure pascens in regione cui nomenlsquoHebrearsquo puerum autem nominatum Ihesumrsquo Quem opinor exhac lectione instructi visa stella eius et Magi cognoveruntUnde presertim Hebreorum cecitas hic arguitur cum etiam innature speculatione seculorumque serie vel barbare nationiveritas Ihesu Christi prenotata fuerit314Unargomentazione contro gli islamici mai finora utilizzata egravepertanto secondo Ermanno in quel passo in cui pur negando lamorte di Cristo si sostiene che la Sua immagine esteriore egrave stataassunta (vestita) da un altro uomo lasciato da Dio nelle mani deipersecutori al posto Suo Questrsquoaspetto per il filosofo dalmata egrave

313 Il riferimento come segnalato da Burnett nel Commentario egrave a Virgilio Egloghe VIII 63ldquoNum omnia possumus omnesrdquo314 De Ess I p 80 59rE-F p 82 59rF-G Ed Ch Burnett

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fondamentale ed egrave stato tralasciato anche dai Padri ma AbūMarsquoshar lo ha inserito nel proprio trattato di astrologiarifacendosi anche allrsquoopera di autori quali Hermes ed Astalio315Pertanto gli astrologi persiani attraverso lrsquoindagine della natura edelle varie etagrave astrali avrebbero annunciato la figura di Gesugraveindividuandone correttamente il ruolo Egrave interessante notarecome il filosofo dalmata ritrovi nei testi degli autori arabi lrsquooriginedella preminenza dottrinale del Cristianesimo al fine di porre afondamento della sua opera di persuasione verso i musulmani ladivina Trinitagrave Quello che in questa sede perograve ci preme rilevare egraveche Ermanno per rimarcare la validitagrave del dogma trinitariosottolinea il fatto che in Dio non vrsquoegrave diversitagraveLrsquoassunto dal quale egli parte egrave che a Dio corrisponde lrsquoideme alle creature il diversum Su questo punto segue in pieno anche latradizione platonica cosigrave come appresa dalla traduzione del Timeooperata da Calcidio Un passaggio assai indicativo di questarelazione diretta egrave il seguenteItaque tertium animae genus excogitauit hoc pacto exindividua semperque in suo statu perseverante substantiaitemque alia quae inseparabilis corporum comes per eademcorpora scindere se putatur tertium substantiae genusmixtum locavit medium inter utramque substantiameodemque modo ex gemina biformique natura quippe cuiuspars idem pars diversum vocetur tertium naturae genuscommentus est quod medium locavit inter individuam et itemconiugatione corporea dividuam substantiam triaque haecomnia in unam speciem permiscuit diversa illa naturaconcretioni atque adunationi generum repugnante316Come si ricava dalla traduzione di Calcidio Platone inquesto passo illustra il modo in cui il Demiurgo costituigrave unterzo genere di sostanza per lrsquoanima il mixtum collocato tra lasostanza indivisibile e quella corporea divisa a sua volta in

idem e diversum Qui sono poste le basi per la netta distinzioneontologica tra identico e diverso315 Il riferimento egrave allrsquoIntroductorium maius tradotto dallo stesso Ermanno316 PLATO Timaeus a Calcidio translatus commentarioque instructus 35 A (edd Jensen-Waszink p 27) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione op cit p 59

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laquoQuesto testo di Platone tradotto da Calcidio egrave alla basedi unrsquoimportante tradizione di pensiero in cui idem e diversumvengono interpretati oltre che come princigravepi dellrsquoanima anchecome princigravepi di tutte le cose Nel Commento dello stessoCalcidio infatti che circolava sempre insieme alla traduzionedel frammento del Timeo si parla di ldquoomnia naturaliardquo e ldquoomniaexistentiardquo composti di idem e diversumSimiliter docet naturam quoque non esse simplicem sedbimembrem et ex his duabus facit opificis iussu tertiumnaturae genus extitisse quod aeque medium positum essetinter utramque essentiam individuam videlicet atquedividuam Quatenus ergo bimembris est natura Omniainquit naturalia vel eadem sibi vel diversa sunt (hellip) Haecigitur omnia existentia idem et essentiam et diversum inunam inquit speciem commiscuit deus et effecit ex tribusunum idem diversum dividuum diversa illa natura difficile secommodante concretioni atque adunationi generum317La natura quindi non egrave semplice ma duplice e da questadualitagrave come abbiamo visto secondo la stessa volontagravedellrsquoartefice dellrsquouniverso egrave derivata una terza natura Nel branoseguendo lrsquoargomentazione di Platone Calcidio pone la questioneriguardante il senso in cui si puograve parlare di natura duplice E alloraspiega che tutti gli esseri naturali ovvero quelli che derivano dallanatura sono tra loro identici o diversi Identici in rapporto algenere e diversi in rapporto alla specie La divinitagrave poi mescolograveinsieme lrsquoidem lrsquoessentia e il diversum riducendoli ad una solasostanza nonostante la natura del diverso facesse opposizione allamescolanzaQuestrsquoulteriore specificazione ribadisce la distanzaontologica che separa il mondo del diverso da quello dellrsquoidenticoAnche nel Somnium Scipionis di Macrobio in laquodiverseoccasioni si parla del primo principio cioegrave lrsquounitagrave o monas dellamente o nous che da esso deriva e dellrsquoanima che a sua voltadegenera fino a divenire la matrice dei corpi superiori o divini einferiori Ma leggiamo il testo stesso di Macrobio molto piugravericco dei nostri riassunti

317 Cf G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 59

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unum autem quod μονάς id est unitas dicitur et mas idem etfemina est par idem atque impar ipse non numerus sed fonset origo numerorum haec monas initium finisque omniumneque ipsa princigravepi aut finis sciens ad summum refertur deumeiusque intellectum a sequentium numero rerum etpotestatum sequestrat nec in inferiore post deum gradufrustra eam desideraveris haec illa est mens ex summo enatadeo quae vices temporum nesciens in uno semper quod adestconsistit aevo cumque utpote una non sit ipsa numerabilisinnumeras tamen generum species et de se creat et intra secontinet318E piugrave avanti sempre allo stesso paragrafoaut enim deus summus est aut mens ex eo nata in qua rerumspecies continentur aut mundi anima quae animarumomnium fons est aut caelestia sunt usque ad nos aut terrenanatura est et sic quinarius rerum omnium numerusimpletiur319Al paragrafo quattordici identica anche se espressa conparole diverse egrave la dottrina riferitadeus qui prima causa et est et vocatur unus omnium quaequesunt quaque videntur esse princeps et origo est hicsuperabundanti maiestatis fecunditate de se mentem creavithaec mens quae νοῦς vocatur qua patrem inscipit plenamsimilitudinem servat auctoris animam vero de se creatposteriora respiciensraquo320Il rapporto tra identitagrave e differenza egrave senza dubbio unadelle questioni maggiormente analizzate anche da Teodorico diChartres maestro di ErmannoScrive infatti Teodorico nel Tractatus de sex dierum

operibus318 MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis I 6 (Ed Willis pp 19-20)319 Ibidem (Ed cit p 22)320 G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit pp 85-86 Lrsquoultimo riferimento testualeegrave ancora al Commentario di Macrobio I 14 (Ed cit p 56) dello stesso cf anche I 17

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Unitas igitur singulis rebus forma essendi est Unde veredicitur Omne quod est ideo est quia unum estSed cum dicimus divinitatem singulis esse rebus formamessendi non hoc dicimus quod divinitas sit aliqua forma que inmateria habeat consistere cuiusmodi est triangulatio velquadrangulatio vel aliquid consimile Sed hoc idcirco dicimusquoniam presentia divinitatis singulis creaturis totum etunicum esse consistit ut etiam ipsa materia ex presentiadivinitatis habeat existere non ipsa divinitas aut ex ipsa aut inipsaSimiliter igitur cum dicimus unitatem singulis rebus esseformam essendi eodem modo intelligendum estItem cum dicitur deus simpliciter et sine ulla determinationead ipsam divinitatem tunc vocabulum refertur Cum autemaddita determinatione vel secundum pluralem numerumdicitur deus ut aliqua unitas vel due unitates vel tres vel bisunitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsum vocabulumunitatis ad ea que unitate participiant sine dubio refertur321Come opportunamente considera Parent laquoLa theacuteorietrinitaire de Thierry se rattache agrave un texte de S Augustin On liten effet dans le de Doctrina Christiana322 ldquoIn Patre unitas inFilio aequalitas in Spiritu Sancto aequalitatis unitatisqueconcordia (hellip)rdquo Selon la remarque de S Thomas le langage de SAugustin est parfaitement justifieacute et reacutepond agrave notre mode deconnaicirctre qui srsquoeacutelegraveve de la consideacuteration des ecirctres creacuteeacutes agrave cellede Dieu Or dans tout ecirctre creacuteeacute lrsquoun des aspects qui frappentnotre attention est son uniteacute Si nous envisageons Dieu sous cetangle sachant pour ailleurs qursquoIl est un en trois Personnes nousserons logiquement ameneacutes agrave voir dans le Pegravere lrsquouniteacute dans leFils lrsquoeacutegaliteacute et dans le Saint-Esprit le lien de lrsquoun et de lrsquoautre Ily a enchaicircnement entre ces trois attributs uniteacute eacutegaliteacute et lienmutuel il y a aussi convenance de chacun drsquoeux avec laPersonne agrave laquelle on lrsquoapproprieraquo323Questrsquoanalisi seppur datata resta un importante punto diriferimento per la lettura della teoria trinitaria in TeodoricoEssa implica che laquolrsquouniteacute se dit absolument sans preacutesupposer

321 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 31 98-100 32 1-14 p 569322 Lib I 5 PL 34 21 Come sottolineato dallo stesso Parent Teodorico non menziona questotesto ma egrave chiaro che egrave presente insieme a Boezio nella sua elaborazione della dottrinatrinitaria323 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 77

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rien drsquoautre Lrsquoeacutegaliteacute implique uniteacute mais par rapport agrave unautre Lrsquoune convient donc agrave la premiegravere Personne qui estprincipe sans proceacuteder drsquoune autre La seconde est approprieacuteeau Fils qui est engendreacute bien que lui-mecircme soit agrave son tourprincipe Quant au lien mutuel il comporte lrsquouniteacute de deuxautres et convient au Saint Esprit qui procegravede des deux autrespersonnesraquo324Teodorico dunque attraverso un ragionamento assairigoroso elabora una teoria originale la quale come precisaParent partendo dalla considerazione della sola unitagrave deduce inDio lrsquoesistenza di tre PersoneIn effetti la tesi del filosofo di Chartres egrave strettamentecollegata allrsquoassunto in base al quale lrsquounitagrave egrave originaria e laquoenvertu de cette prioriteacute identique agrave lrsquoeacuteterniteacute et agrave la diviniteacute Ausein de la Triniteacute lrsquouniteacute est le Pegravere principe sans principeLrsquouniteacute engendre lrsquoeacutegaliteacute et de soi elle ne peut engendrer quesa propre eacutegaliteacuteraquo325Omnem alteritatem unitas precedit quoniam unitas preceditbinarium qui est principium omnis alteritatis Alterum enimsemper de duobus dicitur Omnem igitur mutabilitatemprecedit unitas liquide omnis mutabilitas substantiam exbinario sortitur Nichil enim aptum est mutari sive moveri nisietiam aptum sit ut prius se habeat uno modo deinde alio Hancigitur modorum alteritatem unitas precedit quare etmutabilitatem Sed mutabilitati omnis creatura subiecta estEt quicquid est vel eternum est vel creatura Cum igitur unitasomnem creaturam precedat eternam esse necesse est Ateternum nichil est aliud quam divinitas Unitas igitur ipsadivinitas326Il pensatore francese costruisce la propriaargomentazione come abbiamo accennato nel paragrafodedicato alla creazione su di una base numerica mostrando ilpassaggio dallrsquounitagrave alla molteplicitagrave Egli laquopone la relazione traDio e mondo secondo i termini cari alla dialettica pitagorico -platonica dellrsquounitas-binarium unum-aliud risalire a Dio con le

324 Ibidem325 Ibid p 78326 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 30-31 86-94 p 568

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ldquoarithmeticae probationesrdquo vuol dire per Teodorico di Chartresmostrare che lrsquounitagrave precede la molteplicitagrave il diverso richiedelrsquoidentico come sua causa che la realtagrave assolutamente semplicee a se trascende la molteplicitagrave sparpagliata nel tempo e nellospazio e ne egrave la sola giustificazione come principio causaleraquo327La derivazione dellrsquouguaglianza dallrsquounitagrave quindi laquofondelrsquouniteacute de nature de lrsquoengendrant et de lrsquoengendreacute lrsquoeacutegaliteacutepreacuteceacutedant tous les nombres comme lrsquouniteacute est au mecircme titreqursquoelle est eacuteternelle Or il ne peut y avoir deux reacutealiteacuteseacuteternelles de nature diffeacuterente il faut donc qursquoellescommunient dans la mecircme nature Il y a cependant distinctionde personnes parce que rien ne peut srsquoengendrer soi-mecircmeautre est la proprieacuteteacute constitutive de celui qui engendre autreest celle de lrsquoengendreacute pour deacutesigner ces proprieacuteteacutes diversesles philosophes ont employeacute le nom de personneraquo328Lrsquounitagrave egrave posta al centro della molteplicitagrave e srsquoidentificacon lrsquoessere senza perograve laquogiungere nel platonismo cristianoallrsquoidentificazione dellrsquounitas con il molteplice creato percheacuteessa ndash identica sempre a se stessa ndash resta perfetta etrascendente in quellrsquoassoluta semplicitagrave che a lei sola si addiceldquode vocabulo unitatis ndash scrive Teodorico ndash dicendum est quodcum dicitur simpliciter et sine ulla determinatione ad ipsamdivinitate referturrdquo e solo questa senza aggettivi egrave la vera unitagraveche diremo meglio unicitagraveraquo329Il molteplice invece egrave costituito da piugrave unitagrave e si muovenella sfera del limite Scrive precisamente Teodorico

Cum autem addita determinatione vel secundum pluralemnumerum dicitur ut aliqua unitas vel duae unitates vel tresvel bis unitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsumvocabulum unitatis ad ea que unitate participant sine dubiorefertur (hellip) Non est ergo nisi una substantia unitatis et unicaessentia que est ipsa divinitas et summa bonitas Unitas veroque multiplicata componit numeros vel unitates ex quibusnumeri constant nichil aliud sunt quam vere unitatisparticipationes que creaturarum existentie sunt Quamdiuenim res unitate participat ipsa permanet Quam cito vero

327 T GREGORY Anima mundi op cit pp 59-60328 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 78329 T GREGORY Anima mundi op cit p 61

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dividitur eadem interitum incurrit Unitas enim essendiconservatio et forma est divisio vera causa interitus At exvera unitate que Deus est omnis pluralitas creatur Nullaigitur in deitate pluralitas quare nec numerus330Tullio Gregory a tal proposito osserva giustamentelaquoCercata cosigrave la distinzione tra lrsquounitagrave come numeromoltiplicabile e lrsquounitagrave metafisica la dialettica uno-molteplice sicongiunge con la dottrina della forma essendi se lrsquounitas egraveprincipio dellrsquoessere e della permanenza nellrsquoessere essa potragravesenzrsquoaltro definirsi come forma del reale ciograve per cui ogni essereegraveraquo331 Come abbiamo visto Teodorico deduce il rapportotrinitario seguendo la dialettica delluno e del molteplicelaquoLunitagrave egli dice puograve essere causa di una duplice generazionela generazione del molteplice del diverso (generatio diversae

naturae) e la generatio eiusdem naturae che egrave generazionedellaequalitas unitatis egrave questo il momento dellunitas che simoltiplica per se stessa dice Teodorico cioegrave il momento in cuiessa per porsi come identica ndash di quella vera identitagrave cheimplica relazione ndash deve uscire dalla sua immediatezza edialettizzarsi in seacuteraquo332Il rapporto che viene a instaurarsi tra il padre e il figliodunque egrave di consustanzialitagrave laquoLo Spirito si porragrave in questa seriedialettica come conexio aequalitatis (hellip) Ma piugrave interessa alfilosofo di Chartres Dio come aequalitis essendi percheacute come tale egraveveramente ontologico e gnoseologico della realtagrave moltepliceraquo333Alcune di queste tematiche come abbiamo visto giagrave nelprimo capitolo sono state riprese anche da Adelardo di Bath nelsuo Eodem et Diverso ma in una prospettiva prettamentenaturalisticaQuesto breve excursus ci ha permesso di focalizzarelrsquoattenzione su uno dei nervi piugrave sensibili ed importanti dellaspeculazione ermanniana ma ci ha consentito altresigrave di notare ilmodo raffinato e articolato in cui egli usa le sue fonti di330 Citato in ibid p 62 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 33-34 16-34 pp 569-570331 T GREGORY Anima mundi op cit p 62332 Ibid p 73333 Ibid p 74

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riferimento costruendo un pensiero che si snoda su piugrave livelli eche in quanto tale egrave sempre e comunque stratificatoCome vedremo in dettaglio piugrave avanti Ermanno utilizza inmodo originale questi concetti soprattutto per quel che riguarda ilrapporto tra unitagrave e molteplicitagraveChiarito questrsquoaspetto cruciale possiamo riprendere ilpercorso tracciato da Ermanno riassumendo le caratteristichefondamentali delle essenzeRicapitolando dunque esse (causa motus locus tempushabitudo) sono degli elementi strutturali immutabili entitagravemetafisiche originarie che non subiscono alcuna alterazione evengono a trovarsi sempre nella stessa identica condizione Sonoperfette nella loro sostanza e complete nella loro naturaconducono ogni genitura ad essere senza di loro infatti non puograveesservi integritagrave di genitura Vale a dire che se una di queste vienea mancare non puograve sussistere nulla di generato ed esse a lorovolta non richiedono lintervento di qualcosa di estraneoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbiano naturasempre identica e integritagrave perfetta senza alcun contatto con ladiversitagrave giaccheacute sono radice e origine di ogni diversitagraveLe essenze quindi possiedono integritagrave completezza ed unanatura sempre identica indicano cioegrave una forma di perfezionemetafisica immutabile capace di condurre allrsquoessere nelle suemolteplici manifestazioni il mondo naturale caduco e variegato

44 II pprriinnccigraveigraveppii ddii ooggnnii ggeenniittuurraaIl filosofo dalmata dopo essersi riferito alle essenze iniziapoi a parlare dei tre princigravepi di ogni genitura essi sono i princigravepidi tutto ciograve che egrave generato e rappresentano delle cause originarieTria sunt enim ut philosophis placet omnis geniture principia primum

est causa efficiens secundum est id ex quo aliquid fit tertium in quo ndash totidemadminicula ad omnem rerum effectum usu quodammodo communi quadamratione cuncta continente334334 De Ess I p 76 58vE Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti come sostengono ifilosofi tre sono i princigravepi di ogni genitura primo la causa efficiente secondo ciograve come cuirisultato qualcosa egrave prodotto terzo ciograve in cui qualcosa egrave prodotto ndash tanti sono i fattori che

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Tre sono dunque i princigravepi di ogni generazione1) La causa efficiente2) La causa formale ciograve da cui ex quo qualche cosa egrave fatta3) La causa materiale lin quo ciograve in cui qualcosa egrave fatto egrave illuogo ovvero il ricettacoloDi tal numero di conseguenza sono anche i supportifondamentali (adminicula) che conducono ogni cosa al proprioeffectum (esistenza attuale)Per dare maggiore enfasi ed importanza alla causa efficienteintesa come causa primordiale Ermanno ne parla dopo averdefinito i concetti di materia e forma al fine di mostrare come lacausa prima sia lrsquoorigine di ogni movimento generativoIn merito a ciograve egli propone la seguente definizione dimateria

Atque id in quo vel de quo fit quoniam tamquam matrispatientis vice supervenienti virtuti ad omnes motus patetrecte rerum materia nominantur335Il riferimento qui come giagrave osservato in precedenza egrave allamateria intesa nei termini platonici di ldquochorardquo vale a direspazialitagrave pura capace cioegrave di accogliere qualcosa e nel momentoin cui essa riceve conferisce al contempo sussistenza nellamedesima maniera in cui una madre accoglie in seacute una forza che egravela virtugrave intesa come forza in senso aristotelico e rende possibilela generazioneA questo punto Ermanno propone anche una definizione diforma

conducono alla realizzazione di ciascuna cosa mentre una sola funzione comune secondo uncriterio razionale contiene tutte le coserdquo In questo punto lrsquoedizione critica del De Essentiisdi A S Kalenić p 204 (7) presenta delle differenze che riportiamo ma che non sembranocambiare in modo sostanziale il senso metafisico complessivo del testo laquoTria sunt enim utphilosophis placet omnis geniturae principia primum est causa efficiens secundum est id exquo aliquid fit tertium in quo totidemque adminicula ad omnem rerum effectum uno(quodam) communi quadam ratione cuncta continenteraquo335 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCiograve in cui o con cui qualcosa egrave prodotto poicheacute egrave apertoad ogni movimento in quanto riveste il ruolo di una madre (mater) che egrave ricettiva rispettoalla virtugrave maschile che la ricopre correttamente egrave chiamata materia delle coserdquo Il testo latinodellrsquoedizione critica di Kalenić p 204 (7) contiene una piccola variazione laquoatque id quidemin quo vel de quo fitraquo

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Forma vero id ex quo quoniam illam informem necessitatemagentis virtutibus motibus in varios effingit eventus336Egli qui chiaramente abbina tra loro il concetto platonico diricettacolo e la nozione di spazio aristotelico quale si evince dalLibro IV della Fisica realizzando in tal modo una perfetta sintesitra Platone ed Aristotele circa il rapporto tra forma e materiaContinua ErmannoSic enim apud Hermetem Persam forma quidem ornatus estmaterie materia vero forme necessitas ndash in omni liquidererum constuctione sustinens in primis est necessariumpostremus est operis eventus et perfectio337Lrsquoelemento realmente necessario egrave dunque la materia e inseguito viene la forma In effetti la materia fornisce la massainforme e priva di ordine Se essa infatti non ci fosse la forma nonavrebbe il luogo in cui trovarsi essere presente

Dat quidem materia massa ipsam informem etinordinatam que nisi presto sit nec habet ubi assit forma quecum supervenit propositum ordinata quadam explanationeabsolvit338La forma a sua volta quando sopravviene porta acompimento ciograve che ha dinanzi lrsquooggetto attraverso unrsquoordinataesplicazioneHorum igitur principalis motus rerum omnium est generatioEst enim is motus moderata quedam forme cum materiacoeuntis habitudo ita quidem ut in ipsa movendi ratione viset causa movens recte demum cognoscatur In qua quoniamomnis motus ratio constat ut ea que previdetur Sic enim

336 Ibid 58vE-F Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoLa forma egrave ciograve come cui risultatoqualcosa egrave prodotto poicheacute plasma quellinforme necessitagrave con i movimenti della sua virtugraveche agisce in varie attualizzazionirdquo337 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCosigrave infatti si legge in Hermes persiano laquola forma egraveadornamento della materia mentre la materia egrave necessitagrave di formaraquo dal momento che nellacostruzione di ogni cosa egrave necessario in primo luogo lelemento che sostiene alla fine vienela realizzazione e il compimento delloperardquo338 Ibidem

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opinor decet ut quod de essentiis instituitur ab ea si qua estque cunctis aliis origo procedat et in ea rursus tamquam ingirum expleto cursu tandem terminetur339Ebbene la loro maggiore forma di movimento egrave lagenerazione di tutte le coseIl movimento principale dunque di questi princigravepi (materiae forma) egrave la generazione di tutte le cose Infatti quel movimentoegrave la habitudo (condizione) regolata di una determinata forma cheprocede insieme con la materia cosiccheacute appunto la forza e lacausa movente vengono correttamente riconosciute nellaragione340 stessa del movimento La generazione cioegrave pare essereper Ermanno il regolato prender forma della materia La forza delmovimento inoltre si configura come il modo in cui la formaagisce sulla materiaSuccessivamente Ermanno spiega in che modo si determinala generazione

55 LLaa pprriimmaarriiaa ggeenneerraattiiooCome si legge nel testo di Ermanno la generazione egrave quelmovimento che si delinea come uno stato regolato della forma chesi accompagna alla materia La forma dunque regola la condizionedellrsquooggetto ordinando la materia In questo modo la forza e lacausa movente rappresentano la modalitagrave stessa del movimentoovvero il modo in cui il movimento procede ed in virtugrave di questo egravela forma stessa che determina la natura della materia Si delineaquindi il concetto di forma come immanente la quale cioegrave dagravecostituzione alla materia e determina la modalitagrave del moto Dalmomento che la ragione di ogni movimento consiste allora nellacausa movens al fine di chiarire al meglio le questioni che sonostate proposte per rifondarle egrave necessario esplicitare il rapportotra causa e ratio affincheacute ciograve che egrave stato affermato prima risultichiaro al massimo grado Perciograve egrave opportuno secondo Ermannoche quanto si stabilisce a proposito delle essenze proceda da ciograve339 Ibid 58vF-G340 Il termine ratio sembra assumere vari significati potrebbe intendersi infatti sia nel sensodi ragione come causa del movimento che come modalitagrave del movimento stesso

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che egrave origine anche per tutte le altre cose e in quella alla fine dinuovo si concluda come se si fosse compiuto un cerchio completoLrsquoautore si sta chiaramente riferendo a Dio che egrave il punto di inizioe il punto di arrivo di questo discorso Ermanno riprende quindiun concetto proprio della metafisica antica in base al quale ilpunto di inizio deve coincidere col punto di arrivo seguendo unaldquocircolaritagraverdquo ermeneutica tracciata originariamente da Parmenidee sviluppata poi dalla tradizione platonica tardo-anticaPosto che solo a partire dalla nozione di causa egrave possibilecomprendere in che modo nella complessiva struttura metafisicadel reale secondo Ermanno si possa spiegare il movimento egraveopportuno analizzare ulteriormente tale questione per cogliere inmodo ancora piugrave preciso la trama del tessuto metafisico del testoQuesto ci aiuterebbe anche a comprendere meglio la sequenzadella riflessione di Ermanno e il percheacute egli partadallrsquoindividuazione dei generi sommi in seguito si soffermi sulrapporto tra identitagrave e differenza per poi elencare infine i treprincigravepi dai quali deriva ogni genituraPer prima cosa possiamo senzrsquoaltro affermare che lanozione metafisica fondamentale sulla quale Ermanno costruisceil suo sistema di pensiero egrave quella di causa e cercheremo dianalizzarla a fondo in quanto solo dopo averne delucidatocorrettamente il contenuto correlandolo alla nozione di ratio saragravepossibile comprendere pienamente il rapporto tra questastruttura metafisica e la generazione tema che occuperagrave granparte del trattato e che egrave preminente nel De Essentiis5511 LLaa ccaauussaa eeffffiicciieennss oo pprriimmoorrddiiaalleePercheacute ci sia un moto dice Ermanno deve esserci per forzauna causa la quale egrave il punto drsquoavvio di tutte le questioni e dalmomento che egrave origine di ogni cosa essa deve esserenecessariamente una causa primaEgrave come se Ermanno ci dicesse che solo i cinque generiquesti princigravepi generali non sono sufficienti per rendere ragione espiegare la generazione complessiva della realtagrave Occorre unacausa primissima Tale concezione egrave chiara nel Liber de causisOvvero come abbiamo visto la nozione di causa primordiale egrave

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ben delineata nelle prime proposizioni del testo al quale Ermannoprobabilmente trattandosi di uno scritto afferente al circolo di al-Kindī avragrave in qualche modo avuto accesso Il Nostro quindidimostra seppur con un linguaggio criptico e con uno schemaassai articolato la necessitagrave di una causa primordialeConstat plane nichil genitum sine causa genitrice naturaquevetitum ne quid sibi ipsi geniture sit origo seque ipsum efficiatSic igitur in omni generatione auctorem generantemcausamque moventem intelligi necesse est prout omneposterius id infert quod prius est341Come si evince dal testo appena citato per Ermanno risultaindubitabile che nulla di generato possa sussistere senza unacausa generante (assioma fondamentale)342 e che sia vietato dallanatura che qualcosa di generato possa di per se stesso essereorigine della genitura configurandosi cosigrave come ldquocausa suirdquoConseguentemente in ogni generazione egrave necessario che sianocolti un autore generante e una causa movente proprio come ognicosa che viene successivamente implica ciograve che vieneanteriormenteSic contentum continens species genus individuum genus etspeciem Unum autem plane omnium principium intelliginecesse est Duobus namque prius et unum ndash nisi enimprecedat unum nichil est quod duo constituat Atque ubi duoet unum est necessario Non vero convertitur ut si unum estet duo fore necesse sit343Allo stesso modo dice il filosofo dalmata il contenutopresuppone il contenitore la specie il genere lindividuo il generee la specie Drsquoaltra parte egrave chiaramente necessario continua chelrsquouno venga colto come principio di tutte le cose Infatti lrsquouno

341 De Ess I p 78 58vH342 I Martinović nel saggio dedicato allrsquoontologia di Ermanno identifica il rapporto tra causagenerante e cose generate come il secondo livello ontico dopo lrsquoessere lrsquoessentia e lagenitura Cf I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 14-21 Lostudioso analizza il rapporto tra causa genitrix e genitum confrontando questo tema con iriferimenti ad Aristotele e Platone richiamati nelle edizioni critiche di Burnett e Kalenić Eglipone lrsquoaccento soprattutto sullrsquoincontro tra forma e materia e confronta il passo con lrsquooperadi Guglielmo di Conches e Domenico Guindisalvi343 Ibidem

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precede il due- se invero lrsquouno non venisse prima del due nonvi sarebbe nulla che facesse sussistere il due Ed al contempodove crsquoegrave il due vrsquoegrave necessariamente lrsquouno mentre non egrave vero ilcontrario cioegrave che se cegrave lrsquouno di necessitagrave ci sia anche il due344344 In questo passaggio possiamo riscontrare un punto drsquoincontro tra la metafisica diAristotele (Cf per il riferimento ad Aristotele il Commentario al De Essentiis a p 244 doveBurnett riporta il passo delle Categorie dello Stagirita cui Ermanno farebbe riferimento 14a31-4 ldquounus duobus prior est [duobus enim existentibus mox consequens est unum esse unoautem existente non necessarium est duo esse idcirco non convertitur]rdquo ed evidenzia anchecome sia riportato da Guindissalino nel De processione mundi p 17 1-9) e le dottrine nonscritte di Platone Questrsquoaspetto egrave fondamentale percheacute Ermanno seppur salvaguardandolrsquoindivisibilitagrave dellrsquoUno e la sua superioritagrave rispetto alla molteplicitagrave introduce allrsquointerno diquesto principio e a partire da esso lrsquoidea di una processualitagrave e di una derivazione del tuttodal principio Queste concezioni saranno successivamente sviluppate da Guindissalino oltreche nel De processione mundi anche nel De unitate liber Tra lrsquoaltro (cf G VENTIMIGLIADifferenza e contraddizione op cit pp 102-103) la precedenza dellrsquounum rispetto al duo egravepresente anche nelle Regulae de sacra theologia di Alano di Lille pur se originariamente giagraveriscontrabile nel De Trinitate di Boezio Nella II regola come riportato dallo stessoVentimiglia si afferma addirittura che in supercelesti est unitas in celesti alteritas insubcelesti pluralitas Questo dimostra che la tradizione di matrice neoplatonica percorsa daErmanno giunge fino almeno ad Alano di Lille Particolarmente interessante egrave unaquestione di quelle esplicitate nella regula assai importante per Ermanno e cheesamineremo piugrave avanti presente anche in Alano il fatto che in supercelesti est unitas Ineffetti come verragrave sviluppato sia nel primo che nel secondo libro del De Essentiis a livellooriginario si pone lrsquounitagrave del Creatore Tanto in Ermanno quanto in Alano dunque si ritrovalrsquoidea secondo cui il Tutto sia riconducibile allrsquounitagrave divina e che nella struttura piugrave alta delcreato ovvero il cielo vi siano lrsquoalteritagrave e la differenza proprie della perfezione dei corpicelesti e nel mondo sublunare invece si trovi la pluralitagrave dei singoli enti determinatiindividualmente Alano dal canto suo legge questrsquoaspetto in chiave angelica scrive infatti ilfilosofo francese nel commento al passo citato sempre da Ventimiglia e presente a p 125 deltesto (Ed Correns) ldquoSuperceleste est deus in quo summa unitas Celeste est angelus in quo estprima alteritas quasi primum a deo creatus est primus post deum mutabilis factus Nec tantamhabet varietatem quantam habet sub celeste Unde quia alteritas prima est pluralitas in eo nondicitur esse pluralitas sed sola alteritasrdquo In Ermanno invece non egrave presente la mediazioneangelica il cielo e i corpi che lo costituiscono come vedremo nel secondo libro dellrsquooperasono espressione dellrsquoordine celeste Il termine celeste in base alla concezione ermannianapuograve essere ricondotto allrsquoarmonia e allrsquoordine dei pianeti Nella prospettiva del filosofodalmata quindi allrsquointelligenza dei corpi celesti potrebbe analogicamente corrisponderequella delle intelligenze angeliche Su questo punto perograve non possiamo soffermarciulteriormente ma questo egrave un ulteriore elemento in grado di dimostrare come Ermanno sisia inserito indirettamente nel dibattito teologico relativo alla Santissima Trinitagrave Egrave solo ilcaso di ricordare senza poter tuttavia in questa sede esaurire la questione che Alain DeLibera nel famoso testo Introduzione alla mistica renana da Alberto Magno a Meister Eckhart(edito da Jaka Book nel 1999 in traduzione italiana) cf pp 25-27 nellrsquoevidenziare che ilMedioevo pur essendo stato allrsquooscuro di Proclo fino alla traduzione degli Elementi diTeologia avvenuta nel XIII secolo non ha scrive a p 25 laquoper questo ignorato lrsquounologia toutcourt Parallelamente al Libro delle Cause i medievali hanno conosciuto alcuni rudimenti diunologia nella prospettiva della letteratura ermetica si trattasse dellrsquoAsclepio dello Pseudo-Apuleio attribuito a Ermete Trismegisto (hellip) o del Libro dei ventiquattro filosofi egualmenteattribuito a Ermeteraquo Lo studioso francese sottolinea altresigrave come questo neoplatonismo distampo ermetico offra malgrado tutto laquoqualche idea della monarchia dellrsquoUnoraquo Dopodicheacutelo studioso francese ricordando il pensiero di Tedodrico di Chartres che nel De sex dierum

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Ermanno magistralmente ha combinato quanto appreso daTeodorico e quindi dalla tradizione platonica del Timeo tradottoda Calcidio con elementi del pensiero platonico presenti nelledottrine non scritte e princigravepi aristotelici consegnandoci cosigraveunrsquoargomentazione assai originale ed elegante tinta di elementineoplatoniciA conferma di tale prospettiva ermeneutica egrave opportunosottolineare che per Ermanno la preminenza del primo principio egravedata esplicitamente dallrsquoanterioritagrave dellrsquouno rispetto al dueDuo itaque principia qui vel existimari possint dum utrumqueprius esse laborans neutri principalem sedem relinqueretNisi enim alterutrum altero prius esset nequaquam primumomnium existeret dum vel unum complendo omnium numerodeesset345Difatti Ermanno rifacendosi alle concezioni fondamentalidelle sue fonti nega ogni forma di dualismo originario Pertanto sichiede come potrebbero mai essere ammessi due princigravepi datoche ciascuno dei due lottando per essere primo dovrebbelasciare il posto principale allrsquoaltro In realtagrave se uno dei due nonfosse anteriore allrsquoaltro non potrebbe proprio esistere un primo(principio) di tutte le cose e nello stesso tempo mancherebbelrsquouno il quale quindi nella sua prospettiva va a formareoriginariamente la serie numerica e di conseguenza lrsquoinsiemedella totalitagrave del reale346

operibus come abbiamo visto identifica laquoUnitagraveraquo e laquoDeitagraveraquo riporta i passi delle Regulae diAlano nei quali si fa riferimento allrsquounitagrave come ldquoorigine della pluralitagrave divisibilerdquo De Liberapone particolare attenzione al De unitate liber di Guindissalino nel quale ndash sottolinea a p 26 ndashsi incontrano laquofrasi come ldquoLrsquounitagrave egrave ciograve per cui ogni cosa egrave una ed egrave ciograve che egraverdquo o ldquoTutto ciograve cheegrave egrave precisamente poicheacute egrave unordquo (De unitate liber Ed cit pp 7 e 8) Si tratta di una tesiboeziana ma che parallelamente a Boezio egrave altresigrave visibilmente influenzata da Ibn GabirolAvicenna e piugrave remotamente da Plotinoraquo La parabola evolutiva di questa tematica delineatada de Libera passando per Alberto Magno arriva fino a Tommaso drsquoAquino Tuttavia non vrsquoegravealcun riferimento ad Ermanno che pure egrave una fonte acclarata di Guindisalvi e da quel cheabbiamo cercato di mostrare anche di Alano Tale questione comunque andrebbe studiata edapprofondita in modo piugrave dettagliato345 Ibid 59rA346 In questo punto sembra che Ermanno giochi sulla parola numero che indicherebbe tantoil numero quanto la quantitagrave intesa come serie numerica per cui il concetto espressosarebbe quello secondo il quale senza lrsquouno non potrebbe venire a sussistere la successionedei numeri elemento presente anche in Teodorico ma quel che conta soprattutto nellaprospettiva metafisica che stiamo delineando egrave che senza lrsquouno il quale si identifica a suavolta col principio primo nulla potrebbe sussistere

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Il carattere fondamentale della ldquoprioritagraverdquo dunque costituiscela base dellrsquoordine del Tutto sia materialmente chematematicamenteEgrave palese il modo in cui Ermanno attribuisce una dignitagravemetafisica assoluta allrsquouno ma egrave anche necessario sottolinearecome egli rispetto allo stesso Teodorico utilizzi questo concettoin maniera molto piugrave raffinata conferendogli una densitagravespeculativa assai piugrave pregnante che pur snodandosi in piugravestratificazioni ne esprime piugrave nettamente la potenzaAncora una volta possiamo riscontrare nello sviluppo delpensiero ermanniano lrsquoutilizzo virtuoso di un elementoneoplatonico In effetti anche nel Liber de Causis si fa riferimentoal costrutto secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama a ciograve che egraveanteriore347Leggendo con attenzione il passo pocrsquoanzi citato diErmanno infatti lrsquouno puograve essere inteso sia come entitagravearitmetica vale a dire come il primo di tutti i numeri che rendepossibile a sua volta la costituzione di una serie numerica siacome principio di tutte le cose che in quanto tale origina lrsquointerarealtagrave Questo implica che lrsquounitagrave abbia una prioritagrave non solomatematica ed ldquoontico-effettualerdquo ma anche logico-metafisicapresentandosi perciograve da tutti i punti di vista originariamentecostitutivaPartendo da tale assunto basilare saremmo inclini adomandarci se nella prospettiva di Ermanno sia realmentepossibile una giustificazione del mistero trinitario e uno sviluppodella realtagrave che sappia coniugarlo in modo corretto salvandoeffettivamente la compresenza di unitagrave e molteplicitagrave senza checiograve implichi una ldquocompromissionerdquo metafisico-teologica deldogma stessoEbbene Ermanno dopo aver dimostrato metafisicamente ilprimato dellrsquouno utilizzando le conoscenze scientifiche eastrologiche riprodurragrave in seguito su scala materiale vale a direa livello ontico questa concezione per poi ricollegarla allrsquoassettocomplessivo della totalitagrave e lo faragrave con un occhio speculativo chepotremmo definire ldquoal microscopiordquo poicheacute capace di scorgere347 Cf in particolare le prime cinque proposizioni del Liber de causis

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alla base di tutti gli ambiti del reale una strutturazione complessarichiamante cioegrave piugrave livelli costitutivi In qualche maniera ilfilosofo dalmata ldquoleggeragraverdquo la realtagrave a partire da un raffinamentodel rapporto uno-due il quale con lrsquoaumentare del grado dicomprensione delle cose avragrave unrsquoevoluzione non solo numericama anche metafisica Come vedremo piugrave dettagliatamente lungo ilprosieguo del lavoro Ermanno nel primo libro sviluppa il suoschema di pensiero a partire sempre da una coppia di elementimentre nel secondo utilizza una serie di triadi quasi a fondare subase triadica e non piugrave ldquosolamenterdquo diadica il costituirsi elrsquoevolversi della totalitagrave del reale che perograve alla fine purincrementandosi nella molteplicitagrave risulteragrave essere unitaria348 Inultima istanza egrave come se la stessa molteplicitagrave si sviluppasse apartire proprio dallrsquounitagrave e avesse una ragion drsquoessere soloallrsquointerno del suo orizzonte Questa riflessione puograve essere estesaanche al sapere e alla ricerca della Veritagrave Essa cioegrave parte dallateologia attraversa la fisica ed arriva allrsquoastrologia la qualenellrsquoesprimere lrsquoarmonia dei corpi celesti si ricompone con laperfezione divina ferma nel proprio monismo ontologico maavendo attraversato e per cosigrave dire assorbito la diversitagrave olrsquoalteritagrave che dir si vogliaLe pagine successive cercheranno di illustrare esattamentequesto processo il quale tuttavia egrave svolto da Ermanno sulla scia diuna serie composita di ramificazioni Pertanto saremo in grado dioffrirne piena compitezza solo al termine del lavoroData la laboriositagrave dellrsquoargomentazione perograve abbiamovoluto anticiparne lo schema generale per renderne piugrave chiari isingoli punti La prima questione che Ermanno affronta egrave quelladella generazioneQuemadmodum igitur omnis geniture effectus principaliterbipertitus est (prout loco suo explicabitur) sic causa gignens etefficiens primo loco bimembri differentia dividitur ndash inprimam scilicet et secundariam Prima quidem una et simplexque ipsa quippe immota cunctis aliis movendi causa est etratio stabilisque manens dat cuncta moveri ndash ita siquidemhabet ratio ut omne motum id quod immotum est antiquitateprecedat omni quoque genito causa genitrix antiquior Sic

348 Cf a tal proposito lrsquoIntroduzione al De Essentiis di Ch Burnett pp 51-52

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igitur quod cuncta alia movet id primam omnium etefficientem esse causam necesse est quam ut Timaeus ait taminvenire difficile est quam inventam digne profariimpossibile349Riporto la traduzione di questo passo a morsquo di parafrasidirettamente nel corpo del testo percheacute egrave davvero importante inquanto possiamo riscontrarvi un primo saggio di come Ermannoscinda un elemento in due entitagrave distinte le quali a loro voltasaranno ulteriormente suddivise dando vita ad un multiformesistema di articolazione della realtagraveCome dunque il risultato di ogni genitura egrave divisoprincipalmente in due parti (come saragrave spiegato nella parte deltrattato sullargomento) cosigrave la causa generante ed efficiente sidivide in due componenti fondamentali e cioegrave nella causaprimaria e nella causa secondaria La causa primaria egrave una esemplice la quale di per seacute in quanto non soggetta al movimentoegrave causa e ragione del movimento per tutte le altre cose e chepermanendo stabile fa sigrave che tutte le cose siano mosse ndash in questomodo la ragione giunge alla conclusione mostra che ciograve che non egravesoggetto a movimento precede cronologicamente tutto ciograve che egravemosso la causa generatrice egrave cronologicamente anteriore o comepotremmo senzrsquoaltro affermare piugrave originaria rispetto a qualsiasicosa generata Cosigrave dunque ciograve che muove tutte le altre cose egravenecessario che sia causa prima ed efficiente di tutte le cose checome afferma Timeo350 egrave cosigrave difficile trovare allo stesso modo incui una volta trovata egrave impossibile da comunicare in modoconveniente (digne)A ben guardare Ermanno in queste righe rinviandoallrsquointerpretazione in chiave neoplatonica del Timeo costruisceunrsquoidentitagrave tra il Primo Principio e Dio Emerge qui in modo nettoil carattere di ineffabilitagrave del principio351Possiamo quindi concludere che nel De Essentiis la causaprimaria laquouna semplice e immobile produce per il solo fatto diessere ciograve che egrave il movimento in ogni cosa Egrave a partire da questa

349 De Ess I p 78 59rA Ed Ch Burnett350 Cf Platone Timeo 28C ldquoτὸν μὲν οὖν ποιητὴν καὶ πατέρα τοῦδε τοῦ παντὸς εὑρεῖν τε ἔργονκαὶ εὑρόντα εἰς πάντας ἀδύνατον λέγεινrdquo351 Il Timeo finora egrave lrsquounica fonte citata esplicitamente Il ritenere ineffabile il primoprincipio inoltre egrave un tratto tipico dellrsquointerpretazione neoplatonica dello stesso Timeo

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posizione che come espressione del perpetuo movimento che laprima causa produce e garantisce viene fondata lrsquoesistenza dellacausalitagrave naturaleraquo352Ermanno spiega poi il motivo per cui Dio attraverso la suabontagrave concede comunque allrsquouomo la possibilitagrave di avvicinarsi aLui con la ragione353Conatur tamen ratione suffultus intellectus (quoniam nequesensibilis neque opinabilis est) tamquam a disparatisquodammodo saltem remotione quadam sensibilium et eorumque ymaginatio potest describere ut remoto quod non estquod relinquitur id esse affirmet354Lrsquointelletto proveragrave a cimentarsi con questa impresa tantodifficile anche per valorizzare il gesto di estrema bontagrave che Dio havoluto fare nei confronti dellrsquouomo garantendogli attraverso ilsostegno della ragione di poter accedere alla Veritagrave Applicandouna negazione e rimozione dei dati sensibili cioegrave degli attributilrsquointelletto riesce cosigrave a cogliere la natura della causa prima che egraveanche causa efficiente della totalitagrave del reale La volontagravedellrsquoautore di tutte le cose garantisce dunque alla capacitagrave diciascuno di cogliere la Sua naturaQuantum cuiusque facultati ipsum auctoris arbitrium annuitOptimus est Quapropter digno se studio investiganti quantumfieri potest et ultra facilis est Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculatione hec revelationeEt ne multa hic quidem ordo et hec ratio sanctissimas de

352 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 287353 Il filosofo dalmata intreccia continuamente elementi teologici col suo discorso metafisicoanche il linguaggio nelle parti teologiche egrave assai diverso dalle parti metafisiche si fa quasiispirato fino a far in modo che metafisica e teologia siano unite in un perfetto connubioespressione di una piena armonia Tuttavia egrave possibile distinguere parti squisitamentemetafisiche da riflessioni di carattere teologico che rappresentano uno sviluppo ulterioredelle parti metafisiche354 De Ess I p 78 58vH Ed Ch Burnett Una possibile traduzione di questo interessantepasso egrave quella qui di seguito proposta ldquoTuttavia prova a farlo lintelletto sostenuto dallaragione (poicheacute non egrave sensibile neacute opinabile in quanto non egrave soggetto neacute ai sensi neacuteallrsquoopinione) tenta per cosigrave dire con una eliminazione per antitesi ndash almeno in qualche modondash delle cose sensibili e di quelle che posso essere descritte dallrsquoimmaginazione di affermareche escluso ciograve che non egrave quello che resta egrave lrsquoessererdquo Si tratta di un richiamo allrsquoutilizzo delprocedimento aferetico ovvero alla φαίρεσις un procedimento di graduale rimozione eastrazione impiegato in particolare nellambito della teologia negativa di matriceneoplatonica

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veritate deitatis tradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etate quousque tandemdeitatem ipsam summa vicit bonitas ut penitus humanitaticondescenderet355La mente umana grazie alla speculazione ascende verso labontagrave divina la quale discende verso lrsquouomo per mostrargli ciograveche dallrsquoinizio dei secoli non egrave stato ancora compresoIl movimento di discesa della bontagrave divina che siconcretizza con la Rivelazione egrave direttamente proporzionaleallrsquointensitagrave con cui la ragione cerca Dio e con lrsquoesercizio dellaspeculazione prova ad ldquoincontrarlordquoDio con la sua somma bontagrave ha dunque eluso anche la leggecirca la propria ineffabilitagrave ldquopiegandordquo la sua stessa naturaErmanno con un tono poetico e coinvolgente apre le porteal suo percorso di ricerca per giungere alla Veritagrave la quale potragravemanifestarsi solo se la rivelazione e la speculazione saprannoincrociarsi Il filosofo dalmata quindi egrave persuaso di dover avviarequesto viaggio con lrsquoesercizio della ratio ma senza dimenticarelrsquoausilio della veritagrave rivelataSi chiude qui il quadro riguardante lrsquoassetto metafisicogenerale del De Essentiis I pilastri fondativi del sistema diErmanno sono stati ormai gettati non resta che dimostrare conunrsquoanalisi serrata della realtagrave tanto sul piano ontologico quantosu quello ontico che tutte le cose derivano effettivamente dallacausa prima e che in rapporto ad essa in conclusione tuttoacquisteragrave un senso ulteriore pur appartenendo alla sferaeffettualeDio dunque egrave la causa da cui tutto ha origine non ha neacute uninizio neacute una fine ora non resta da vedere secondo Ermanno seEgli sia davvero lrsquoartefice dellrsquointero universoIl punto dal quale ha il via lrsquoargomentazione egrave che le cosesono fatte in quanto sono mosse e ogni movimento da qualsiasi

355 De Ess I p 80 59rC-D Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuanto grande egrave il potereche la volontagrave stessa dellAutore ha garantito alle facoltagrave di ciascun uomo Egli egrave davverobuono Perciograve Egli per quanto egrave possibile ed anche di piugrave egrave indulgente a chi Lo ricerca conuno studio degno La mente umana ascende la divina bontagrave discende la prima attraverso laspeculazione laltra con la rivelazione In altri termini questordine e questa razionalitagravehanno trasmesso i resoconti piugrave sacri sulla veritagrave della divinitagrave che erano assolutamentenascosti e chiari quasi a nessuno dallepoca piugrave antica fino alla piugrave recente finalmente labontagrave suprema ha piegato la divinitagrave stessa a scendere in profonditagrave al livello umanordquo

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parte cominci deve avere avuto necessariamente un inizio Lrsquoaveravuto inizio perograve spiega Ermanno egrave proprio del tempo il qualenon egrave eterno poicheacute egrave anchrsquoesso in movimentoA questo punto lrsquoautore introduce una riflessione circa ilrapporto tra il luogo e il movimento ricordando come ognimovimento sia o di luogo o di alterazione (cambiamento) o ditraslazione (trasferimento)Il luogo non egrave al di fuori del sensibile ma sussiste di per seacutenei soggetti sensibili che a loro volta sono compositi in quantocostituiti da materia e forma Di per seacute materia e forma perogravecontinua Ermanno non offrono nulla ai sensi poicheacute nonsussistono se non nei soggetti i quali anche se sono uniti in unarelazione (habitudo) comune tuttavia si accostano piugravestrettamente alla parte che piugrave si addice alla propria naturaPoste le connotazioni teoretiche del concetto di luogoErmanno passa a definire lrsquoalterazione la quale consiste come silegge nel testo nellrsquoaumento o nel decremento o nellapermutazione tra questi movimenti i primi due devono iniziaresempre da una quantitagrave definita Lo scambio invece si verificasempre verso uno dei due opposti Infatti quando qualcosa dacalda diventa fredda procede dal decremento o dallaumentodellopposto il che non avviene in nessun modo se non neicomposti Emerge qui un altro elemento filosofico basilare che egravequello di attrazione il quale diventa la struttura fondamentale cheregola lrsquoassunzione da parte della materia di un caratterepiuttosto che di un altro tramite la maggiore o minore quantitagrave diun determinato elemento al suo interno Comincia anche adaffiorare il ruolo decisivo della mediazione nella costituzionemateriale delle coseInfatti incalza Ermanno nellrsquoesporre tale concezione tuttociograve che egrave composto non potrebbe esistere senza la proporzionedelle sue parti fincheacute cioegrave non ci fosse un legame di associazioneintermedio La proporzione356 dunque esiste solo tra maggiore e356 laquoResulting from the Same and the Different and binding the Same to the Different isproportion Proportion determines the form and preserves the unity of each individual bybeing present in the mixture of its ingredients (compositio) and in the shape of its exterior(dispositio)raquo Cf CH BURNETT Introduction in H of Carinthia De Essentiis op cit p 12 Ilcuratore inoltre fa notare in margine a questa riflessione che laquoin many contexts proportioshould be translated lsquoratiorsquo the word Hermann uses for lsquoproportionrsquo in its strict sense isproportionalitasraquo

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minore Pertanto la diversitagrave che necessariamente avvieneogniqualvolta ci sia aumento di una parte e diminuzione diunaltra comporta sconvolgimento rispetto alla natura originariadi una composizioneEssa dunque implica il contrasto la seditio Questo significache la differenza ingenera mutamento e quindi disordine mentrelrsquounitagraveidentitagrave in quanto invariabile al contrario egrave sinonimo diarmoniaLa diversitagrave quindi rende possibile il mutamento sulla basedi un incremento o decremento di un determinato elementomateriale attraverso la tensione reciproca dei poli opposti i qualiattraendosi vanno a mutare la proporzione dei singoli elementipresenti in un corpo cambiandone di conseguenza la costituzionefisica questo grazie al ruolo di mediazione di un elementointermedioSulla scia di queste riflessioni Ermanno sostiene che si puograveconcepire il moto di traslazione solo in rapporto alle cose che sonofatte Inoltre queste stesse cose possono essere comprese piugraveprofondamente soltanto come risultato della differenza tra ilCreatore e le cose che diciamo ldquocreaterdquoEgrave un modo per ribadire a partire questa volta dallrsquoanalisidei corpi materiali e dalla loro costituzione che la differenza egravefiglia del mutamento ed egrave quindi ascrivibile esclusivamente allecose sensibili le quali sono prodotte viceversa il Creatore da cuiqueste stesse cose derivano non muta Ciograve porta il filosofodalmata a parlare di una differenza ontologica e metafisica tra ilCreatore e le cose create iato che puograve essere ldquotraslatoteoreticamenterdquoanche ai concetti di idem e diversumDio pertanto egrave causa sui qualunque cosa abbia in seacute Egli egravequella medesima cosa coincide cioegrave con se stesso Questo implicanaturalmente che ogni singola proprietagrave posseduta da Diocorrisponda alla sua stessa natura crsquoegrave quindi una perfetta identitagravetra la natura divina e le sue proprietagrave specifiche La situazionenelle cose create invece egrave di gran lunga diversa le proprietagravepresenti in Dio come attributi infatti si ritrovano nel mondosottoforma di lsquoaccidentirsquo vale a dire che non srsquoidentificano con ilmondo stesso

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Mentre nel creatore quindi crsquoegrave identitagrave perfetta e assolutatra il suo essere e le sue proprietagrave nelle creature gli attributi noncoincidono con il loro essere ma sono caratteri accidentaliDa ciograve possiamo dedurre ulteriormente dice Ermanno chequeste cose e quelle simili trovandosi in quelle che definiamofondate (che hanno cioegrave in Dio il loro fondamento) risultanocomposte dal Diverso Ogni composizione perciograve egrave un atto cherichiede necessariamente un autore La responsabilitagrave delle cosecome leggiamo nel testo egrave pertanto da ricondurre a DioQuoniam ergo facta sunt auctoritas facti ei necessariorelinquitur qui solus preerat Omnis autem operis modus etfinis in arbitrio auctoris Licet igitur ex omnibus concluderequod unus ipse primus et novissimus unus omnipotens unustotius universatis auctor omnis quidem in essentie sueintegritate motus extraneusmdashomnis namque motus eius inopere eius Quemadmodum virtus quidem in auctore sempereadem et componens et resolvens in subiecto tamen aliacompositio alia resolutio nec simul eiusdem357Egli solo dunque egrave primo e ultimo egli solo egrave onnipotenteegli solo egrave autore di tutto lrsquouniverso e ogni movimento egrave estraneoallrsquointegritagrave (purezza) della sua essenza ndash infatti ogni suomovimento egrave nella sua operaDio quindi rimane integro nella sua essenza a prescindereda ciograve che egrave stato da Lui mosso ogni Suo movimento pertantoriguarda solo lrsquoopera Vale a dire che quanto egrave prodotto da Dio nonpuograve essere con Lui identificato anzi a prescindere da ciograve cheproduce Egli rimane integro nella sua essenza Allo stesso modola virtus (intesa qui come capacitagrave di operare) nellrsquoAutorepermane sempre identica sia che essa risolva o componga nelsoggetto invece composizione e risoluzione sono differenti e siverificano simultaneamente Quasi a significare che una stessacosa non puograve contemporaneamente patire o compiere azioni dinatura opposta nel medesimo tempoLe cose create pertanto hanno ricevuto da Dio una propriaautonomia che si esplica nel processo di composizione erisoluzione

357 De Ess I p 86 59vH Ed Ch Burnett

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Questo fa sigrave aggiunge Ermanno che il creatore esistasempre In Lui infatti crsquoegrave sempre la stessa potenza la stessavolontagrave creatrice mentre per le cose create egrave Dio che decide secrearle oppure no lrsquoartefice impone la legge allrsquoopera ndash ora diessere creata ora di non esserlo - non egrave lrsquoopera ad imporlaallrsquoarteficeTutto deriva quindi da un atto volontario di Dio (intesosempre di piugrave come causa primordiale espressione che oramanifesta tutta la sua pregnanza teoretica e fondativa) il qualedecide di creare le coseDopo aver dimostrato lrsquoassunto imprescindibile in base alquale Dio egrave lrsquoautore dellrsquouniverso e che quanto da Lui prodotto egraveindipendente dalla sua stessa natura Ermanno comincia adillustrare in che modo dalla causa prima derivi di fatto la totalitagravedel reale Lrsquoatto volontario di creazione di Dio produce una serie dimovimenti che possono essere ricondotti a due ordinifondamentali la creatio e la generatio Tutte le altre categorieinvece dice Ermanno sono della causa secondaria assistente cheobbedisce al volere della primaCreatio quidem a primordio principiorum ex nihilo generatio

autem rerum ex antedatis princigravepis usque nunc Nec enimpreerat materia de qua fierent cum solus omnium sitprincipium nec de seipso quorum tanta ab ipsio differentiased a seipso358La creazione359 dunque avviene da princigravepi ex-nihilo lagenerazione viceversa ha luogo da princigravepi dati e continua sinoad oraInfatti la materia della quale le cose erano fatte nonpreesisteva poicheacute Egli solo egrave il principio di tutte le cose e non diLui stesso erano fatte quelle cose la cui differenza da Lui era cosigravegrande ma (erano fatte) da Lui stessoLa creatio egrave laquothe movement instigated by God lsquotheprimordial causersquo (causa primordialis) out of nothingness into the

358 De Ess I p 86 59vH-60rA Ed Ch Burnett359 laquoThe generation defined here should more correctly according to Hermannrsquosterminology be called lsquosecondary generationrsquo though the distinction between creation whichis of principles and generation which is of things is clearly maderaquo Cf Commentario al DeEssentiis a cura di Ch Burnett Ed cit p 248

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lsquoprinciplesrsquo (principia) There are three principles matter formand the efficient cause The efficient cause is that which givesmovement to the universe the forms are the species of thingswhich derive ultimately from the divine form the materialprinciples are the elemental seedsraquo360Le cose create pertanto sono fatte da Dio ma nonpartecipano della sua stessa sostanzaQuod enim ex ipso vel de ipso est idem deus est ideoque nonfactum a deo sed genitum vel procedens Omne vero opusgemina auctoritate constituitur artificis videlicet etinstrumenti Ac creationi quidem idem extitit artifex etinstrumentum in generatione vero quoniam secundedignitatis est aliud sibi adaptavit opifex instrumentum quodipsum et secundariam causam si quis in eodem pariterintelligat eum recte existimare opinor mdash ita quidem ut perseipsum prima effecerit secunda vero (sicque per ordinemtertia et quarta) ministre sue cause secundarie moderationeet instituto suo exsequenda commiserit Hec est igiturbipertita illa divisio cause in primam et secundariam Primanamque et efficiens causa universitatis est ipse prudentissimusartifex et auctor omniummdash deus Secundaria veroinstrumentum eius mdash de ipsis eiusdem operibus sed primesedis prelateque auctoritatis361Con queste ulteriori precisazioni metafisiche la corniceteorica entro la quale si svilupperagrave il progetto filosofico voltoallrsquoillustrare la natura delle essenze egrave completoErmanno infatti nellrsquointrodurre la distinzione tra creatio e

generatio e quella tra causa primaria e causa secondaria sta360 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 11361 De Ess I p 86 60rA-B-C Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti ciograve che provieneda Lui o egrave (fatto) di Lui egrave esso stesso Dio e perciograve non egrave fatto da Dio ma generato oppure egravederivante da Lui Ogni opera poi egrave compiuta da una doppia autoritagrave - cioegrave quella dellrsquoarteficee quella dello strumento E nella creazione il medesimo egrave artefice e strumento nellagenerazione invece poicheacute egrave in seconda posizione per importanza lrsquoartefice ha costruito perseacute un altro strumento (se qualcuno capisce che nella medesima opera crsquoegrave il creatore e lacausa secondaria penso che capisca correttamente) cosigrave che egli ha compiuto le prime cosetramite se stesso mentre ha affidate le seconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla suacausa secondaria assistente percheacute fossero eseguite tramite la sua misura e il suo progettoPertanto questa egrave quella divisione di cause bipartita in causa prima e causa secondariaInfatti la causa prima ed efficiente dellrsquouniverso egrave il sommamente saggio artefice e autore ditutte le cose Dio La causa secondaria egrave il suo strumento che egrave una delle sue opere ma ha traesse la prima posizione e la principale autoritagraverdquo

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dirigendo la propria attenzione verso i princigravepi che daranno vitaconcretamente alla formazione del cosmoIl resto del primo libro si soffermeragrave proprio sullemodalitagrave attraverso le quali tali concetti porteranno alladeterminazione e allo sviluppo del reale a partire dal primomovimento di forma e materia il quale genereragrave la creatioIn seguito saragrave ricercata la relazione (habitudo) degli altrimovimenti e anche il ldquoricettacolordquo (inteso come contenitore) diluogo e lo ldquospaziordquo di tempo (condizioni di possibilitagrave entro cuipuograve svilupparsi la secondaria genitura) cosigrave da esporre neiparticolari da che cosa in che cosa dove quando e in conformitagrave aquale legge ogni cosa avvenga Finalmente cosigrave dice il filosofodalmata la stessa ldquoragionerdquo dello strumento puograve essere aggiunta ecollocata dopo avervi fatto infine ritorno nello stesso arteficedellrsquouniverso come aveva iniziatoErmanno introduce lrsquoidea di una circolaritagrave ermeneuticaconcetto assai significativo ed importanteLrsquoidea di circolaritagrave ritorneragrave come motore di sviluppo dellasua riflessione in diverse circostanze ed egrave quindi uno dei temi piugravecari al filosofo dalmatalaquoDruga se Hermanova opaska tiče slijeda izlaganja U svomizlaganju o bitima Herman se odlučio za kružni tijek rasprave takoda se počne od one biti ldquoako koja jest začetak svima drugimardquo (siqua est cunctis aliis origo e 79) i konačno završi na njojraquoispunivši tijek tako reći u krug laquo (tamquam iz girum expleto cursue 79) Zašto Herman ustraje na zamisli kružnog tijeka raquoDa bi seono što je izloženo utemeljilo iz ejelinelaquo (ut ea quae propositasunt ex integro constituantur e 78) Ovdje je dakle riječ ometodi razumijevanja teksta iz antičke retorike koja se ufilozofijskoj hermeneutici uobičajila zvati hermeneutički krug UHermanovoj zamisli prvotno je kako ostvariti kružni tijek počevšiod prve biti i završivši ponovno na prvoj biti a ne je li to uopćemoguće napravitiraquo Akolaquo u pretpostavci raquoako koja bit jest začetak svim drugimbitimalaquo znači upravo to da u Hermanovu pristupu metodaprethodi opisima ontičkoga redaraquo362362 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit p 10

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Uno dei tratti piugrave originali di Ermanno secondo Martinovićconsisterebbe proprio nel suo approccio ermeneutico e nelladescrizione dellrsquoordine ontico della realtagrave36366 IIll tteemmaa ddeellllaa ccoommppoossiittiioo ee llaa ccoossttiittuuzziioonnee ddeeii ccoorrppiiErmanno egrave convinto che perseguendo tale percorso nelmodo giusto a partire quindi dalle essenze che sono in seacute perfettesaragrave possibile alla fine scoprire correttamente come essedeterminino la realizzazione di tutte le coseChe cosa poi potrebbe essere compartecipe con Dio mdash eglisi domanda mdash se non qualcosa di immortale che non cesserebbemai di esistereE sia certamente egrave mortale dice il filosofo dalmata tuttociograve che non egrave costituito e tenuto insieme da princigravepi integri eperfetti vale a dire da un legame saldissimo basato su vincolieterni e su un nodo indissolubile Per affrontare il tema della

compositio quindi egrave necessario partire da entitagrave perfette eanalizzare il rapporto che intercorre tra queste e le cose caducheSecondo Ermanno inoltre tra cose assolutamente uguali otra cose completamente diverse non esiste un saldo legame diassociazione Dunque per comprendere questo tipo dicostruzione egrave innanzitutto necessario definire compitamente ilconcetto del ldquomedesimordquo e del ldquodiversordquoDiversum porro nihil primum Iecit itaque semina

commiscendi potentia virtutisque generative que per sequidem eiusdem nature ac substantie individue collata veroad invicem diverse nec umquam in commixtione sui quietemeiusdem essentie admittentia Que ubi tamquam metalladiversa confusa simul ex una fornace in diversas fistulasdiscurrentia examinasset consuluit speciales ex primevomentis suo thesauro notas364

363 Per un approfondimento circa la dimensione ontica del reale cfr integralmente il saggio diMartinović che su questo tema presenta degli spunti molto interessanti soprattutto perquanto riguarda il raffronto tra la metafisica di Boezio e quella di Ermanno364 De Ess I p 90 60rG-H Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoNulla allrsquoinizio eraldquodiversordquo Egli gettograve i semi capaci di unire e dotati di virtugrave generativa che erano di per seacutedella natura del ldquomedesimordquo e fatti di sostanza indivisa ma una volta avvicinati gli uni agli

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I semina365 da cui avranno origine i corpi sono pertantodella natura del medesimo laquoThe principles of Same and Differentand the bond established by their union (= proportion) aredeveloped at great length through the De Essentiis (seeIntroduction p 12) Hermann disclaims dualism by denying theprimacy of the Different (Diversum porro nichil primum) Hisinsistence on the priority of the Same in the creation of matterleads him to the ingeniosus concept that the seeds whenconsidered individually are the same but when mixed togetherare different (perhaps Hermann has in mind the analogy ofnumbers which according to the Pythagorean tradition form aninfinite progression of different values each of which can berepresented by a different number of units or lsquodotsrsquo which areidentical)raquo366Abbiamo visto che Dio dagrave inizio laquoalla creazione del mondoldquogettando dei semirdquo che hanno la potenzialitagrave di mescolarsi traloro e di generare da se stessi sia ldquola natura del medesimordquo(costituita come vedremo dal cielo dello zodiaco) sia la ldquonaturadel diversordquo (rappresentata dal mondo sublunare (60rG p 90)altri (acquisivano la natura) del ldquodiversordquo e non lasciavano entrare nella loro unione(commistione) la quiete dellrsquoessenza del ldquomedesimordquo Quando Egli ebbe pesato questi semicome metalli diversi mescolati insieme che scorrono fuori da unrsquounica fornace in diversecondutture Egli rivolse lrsquoattenzione a segni particolari (provenienti) dallrsquoantico tesoro dellasua menterdquo365 Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis alle pp 250-251 segnala che laquothe Galenicmedical writings do not call the atomselements semina Hermannrsquos choice of the wordmight have been influenced by the lsquowarring seedsrsquo in chaos (Boethius Consolatio II m 8Ovid Metamorphoses I 9 I 81 cf 61vC turbida confectio) by Virgilrsquos Epicureanism (EclogueVI 31-34) and by Augustinersquos (ultimately Stoic) rationes seminales (cf De Trinitate III 9 16PL 42877-8) but in that Hermannrsquos seeds are lsquosexedrsquo and unchanging in themselves ratherthan germs which will develop into the species of which they are the germs his languageseems to be closest to that of the Hermeticalchemical tradition (see above pp 37-9) Inalchemical works known to have been available to Hermann himself I have only been able tofind the word seminarium used applied to the elements taken together (eg Ps ApolloniusDe Secretis Nature f 1r ldquoOmne quod genitum ex naturis 4 calore videlicet et frigore humidoitem et sicco integraliter subsistere Omnia ex eiusdem seminarii germine proceduntrdquo)Even here however the identity semina= elementa could be presupposed and such anidentification is made explicit in for example a typical passage from a fifteenth-centuryalchemical work lsquothe seed of a male contains passive elements such as earth and water Thus our philosophical art is very similar to the way man is born Because as in Mercurythere occurs the natural conjunction of masculine and feminine seeds so by our art thereoccurs an artificial and similar conjunction of active and passive agents For the activeelements which are given the name of masculine seed are joined naturally with the passiveelements which are as it were the feminine seedrsquo (Bernardus Trevirensis The Mineralibus p46r-v) cf 63rB-Eraquo366 Ibidem

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Questi semi considerati piugrave avanti fondamenti e materia primariadi ogni cosa esistente in natura (60rH p 90) sono identificati coni ldquosimpla elementardquo ovvero con le quattro proprietagrave primarieraquo367Quibus ubi singula per ordinem assignasset primam atquesummam colamenti subtilitatem seorsum digessit in numerumpariter parem368 qui facillimus esset tam compositioni quamresolutioni mdash non solidum sed planum unde omnia solidaconficienda erant ipsumque primum prout princigravepi ratioexigebat mdash itemque impuriorem massam seorsum ad eundemmodum vocavitque superiorem ordinem essentiam hoc verosecundum tamquam sedimen quoddam substantiamappellavit369Ancora una volta lrsquoaccento egrave posto sulla logica della prioritagravee sul concetto di proporzione a dimostrazione di quantoquestrsquoidea sia lrsquoasse portante della riflessione di Ermanno circa la

compositio Tuttavia in merito a questo passo egrave necessario porrelrsquoattenzione sulla distinzione che egli introduce tra Essenza eSostanzalaquoEssentia and substantia are alternative translations for theGreek ουσία an abstract noun from the verb lsquoto bersquo Since lsquobeingrsquoor lsquoessencersquo itself had a wide range of meanings depending on the367 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 288368 Come osserva Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis p 251 laquoHermannrsquos reworkingof Platorsquos metaphor of the winnowing basket (Timaeus 52E-53A) together with his image ofthe refinerrsquos furnace once again suggests the alchemistrsquos laboratory The sediment whichforms in the filtrate is the baser material of the lower world (cf Daniel of Morley Liber deNaturis Inferiorum et Superiorum p 15 the inferior mundus is called the fex mundi) Theunusual word colamentum itself is used in writings of the medical corpus (eg Constantine trIsaac De Urina p 144 Urina est colamentum sanguinis)raquo Lrsquoespressione pariter parem inveceegrave ricondotta dallo studioso inglese al De Institutione Arithmetica (I 89) laquoA number pariterpar can be represented as a square of dots with sides equal Hermann is probably referringto the number four The seeds would seem to be spread out into a plane figure which is bounded by four corners[see also Euclid Elementa (tr Hermann) VII def V (numerus pariter par)]raquo369 De Ess I p 90 60rH-60vA Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuando ebbeassegnato a questi segni i singoli semi secondo un ordine suddivise la prima parte sottile(raffinata) del filtrato in un numero uniformemente pari che fosse piugrave facile tanto per lacomposizione che per la dissoluzione ndash non (una figura) solida ma piana da cui dovevanoessere fatte tutte le cose solide e il numero stesso doveva essere primo secondo quantoesigeva la logica della prioritagrave ndash e ugualmente separograve allo stesso modo la massa piugrave impura echiamograve la serie superiore ldquoessenzardquo invece chiamograve ldquosostanzardquo questa seconda che era percosigrave dire un sedimentordquo

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particular authorrsquos philosophical standpoint it is not surprisingthat essentia in one work could mean something very differentfrom substantia in another However I have not have foundanother instance of essentia and substantia used consistently ascomplementing terms within one work as is the case in the DeEssentiis The plural form mdashEssentiemdash has for Hermann adifferent meaning directly derived from Boethius and almost iqprincipia

Essentia (in the singular) is the lsquomatterrsquo of both (i) thechangeless part of the universe and (ii) the rational soulSubstantia is the lsquomatterrsquo of the changeable part of the universe Aswe have seen Hermann deliberately avoids the concept of a lsquofifthessencersquo as the matter of the changeless part of universe but onecan see how the term quinta essentia could influence his choice ofEssentia for the matter of the upper universeraquo370Egrave sicuramente originale lrsquoutilizzo del termine essentia inquesta duplice accezioneLrsquoEssentia rappresenterebbe quindi il mondo celesteregione eterna ed immutabile caratterizzata dalle medesimepeculiaritagrave dellrsquoIdem mentre la substantia indicherebbe il mondosublunare soggetto a mutamento e corrispondente al DiversumIl Creatore infatti laquoldquofiltrardquo la massa dei semi separandone laparte alta che egrave la piugrave sottile e che costituisce lrsquoessenza dallaparte bassa definita efficacemente sedimento che rappresenta lasostanza Lrsquoidea che il Creatore produca il cosmo (hellip) filtrando lamassa degli elementi semplici per separarne la parte sottile cheviene condotta in alto dalla parte grossa che rimane in bassosembra essere una ripresa dellrsquoazione del Creatore vista nel Desecretisraquo371Secondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia dunquein questa pagina del De Essentiis ritroviamo proprio una dellespecificitagrave del De secretis vale a dire quella secondo cui il Creatoreproduce il cosmo operando come un alchimista Questo precetto egraveespresso precisa la studiosa napoletana laquocon un preciso lessico370 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit pp 52-53 Sulriferimento a Boezio cf le pp 241-42 del Commentario del De Essentiis Ed Burnett ed il sect 3del presente capitolo371 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 290 Per il De secretis Cf f 9r laquoquodliquidum et subtile videbatur omnino ad extremum versus collegitraquo per lrsquointerpretazione delbrano si rimanda alle pp 47-54 del testo di Pinella Travaglia

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che rimanda allrsquoesperienza alchemica (ldquosubtilitatem colamentirdquoldquosedimenrdquo)raquo372Una volta assegnati questi il Creatore esaminograve poi mdashcontinua Ermanno mdash quali mescolanze di questi semi fosseropossibili per realizzare la generazioneVedeva infatti che la generazione si verificava solo tramitelrsquounione di affezione (actio) e passivitagrave (passio) Poicheacute talecommistione non poteva avvenire tra semi dello stesso sessodistinse i semi cosigrave da riconoscere quelli che trovava nonmescolati e che evitavano ogni associazione appartenenti quindinecessariamente allo stesso sessoAllo scopo che inoltre le serie di ciascuna delle due partifossero uguali (pares) entrambe cioegrave nel rispetto di puntiterminali e intervalli furono creati due gruppi dello stesso sessomentre fu conferito ad un terzo (gruppo) dello stesso (sesso) ilpotere di unione In questa maniera la perfezione di ognigenerazione sarebbe stata contenuta da due volte tre gruppi373 iquali rappresentavano conformemente alle prime specie delleessenze i fondamenti di ogni molteplicitagraveProprio circa questrsquoaspetto nel frammento ritrovato da M LColker ndash che quindi non egrave presente nellrsquoedizione di Ch Burnett ndashcompare una glossa importante

372 Ibidem In nota lrsquoautrice ricorda che di laquofeccia degli elementiraquo parla anche Adelardo diBath uno dei primi traduttori di testi arabi (prima metagrave del XII sec) considerato fra ipionieri della scienza naturale nel medioevo cf G SARTON Introduction to the History ofScience Baltimore 1927 I p 534 L THORNDIKE A History of Magic and Experimental ScienceNew York 1928 I pp 100 e 468 CH BURNETT Adelard of Bath An English Scientist andArabist of the Early Twelph Century laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987) Cf inDe Eodem et Diverso op cit p 10 laquoSed nec faex illa elementaris ad plenum potest hoc decusabolereraquo Sullo stesso tema cfr anche D VON MORLEY Liber de naturis inferiorium etsuperiorum (Ed K Sudhoff) Archiv fuumlr die Geschichte der Naturwissenschaften und derTechnik Band 8 Leipzig 1917 p 15373 Come opportunamente segnalato da Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis a p 251laquofor the generative significance of 2x3 see Martianus Capella VII 736 (the number 6) ldquoHicautem numerus Veneri est attributus quod ex utriusque sexus commixtione conficitur id est extriade qui mas quod impar est numerus habetur et dyade quae femina paritate nam bis ternisexis faciuntrdquoraquo

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Nella tabella sottostante confronteremo i due testi al fine dievidenziare gli elementi innovativi presenti nel frammentopubblicato nel 1986

La glossa aggiunta nel frammento Colker (60vC) include itermini resolutio (che normalmente egrave lopposto di compositio) edesctructio In base a tale testo i fundamenta sono alla base nonsolo della generazione ma anche della risoluzione e delladistruzione delle cose Mentre queste esistono perdura in esse laproporzione (temperamentum) tra il momento iniziale dellacompositio e quello conclusivo della resolutio Ermanno continuaosservando che come per la generazione sono sufficienti dueelementi originatori (ovvero i fundamenta) cosigrave lo stesso numerodi princigravepi opposti a quelli che fanno sussitere la generatio egraverichiesto per il movimento contrario ovvero quello della resolutioo destructio In sotanza afferma Eramanno la dissoluzione nonpuograve prescindere da una proporzione armonica iniziale la quale asua volta sembra richiedere la combinazione di due elementiopposti

Lrsquoedizione Burnettriporta il testo fino aiuxta primas

essentiarum species omnismultitudinis fundamenta

Il frammento di MLColker introduce la seguenteaggiuntafundamenta ut non solum

generationi quin immo et resolutionidestructionique sufficerent quorumtemperamentum medios etiam motuscontinuaret Nam siquidem duotantum generationi sufficiebant incontrarium motum totidem illiscontraria conveniebant quodoppositionis genus necessariumutrorumque temperamentumexigebat1

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Occorre inoltre osservare che i fundamenta374 sono daintendersi a tutti gli effetti come entitagrave conformi alle essenze dalmomento che ne rispettano la struttura Essi vanno intesi come ifondamenti costitutivi della realtagrave materiale e sono strutturati traloro in base a due estremi nel caso specifico la generazione e ladissoluzione delle coseSenza dubbio la glossa in questione appare assolutamenteconforme allo stile di Ermanno anche se egli non usa altrove iltermine destructio come opposto di generatio bensigrave il terminecorruptio Comunque destructio egrave la comune traduzione deltermine arabo fasaf nella versione vulgata del De magnisconiunctionibus tradotto da Giovanni di SivigliaSembra che Ermanno riproponga in micro anche sul pianodella costituzione degli enti materiali il medesimo schema in baseal quale la generazione si delinea come il momento inziale e ladissoluzione come quello conclusivo tra questi vegrave il momentopotremmo dire dellesistere che egrave caratterizzato dalmantenimento della proporzione armonica cessata la quale si hala dissoluzione375Potremmo rappresentare questo concetto secondo loschema seguente376

Medii motus

Generatio Destructio

TemperamentumNon egrave difficile cogliere in questo modello la struttura difondo del pensare neoplatonico di Ermanno poicheacute aldeterminarsi di livelli materiali del reale corrisponde ilmoltiplicarsi dei piani in base ai quali si articola il mondo della374 Egrave doverosa una riflessione sul concetto di fundamentum che in questo primo Libro egraveinteso da Ermanno in termini al contempo fisico-metafisici mentre nel secondo Libro avragraveuna connotazione naturalistica A conferma di come il filosofo dalmata come abbiamo avutogiagrave modo di ribadire prediliga un doppio registro interpretativo375 Ermanno che in questo frammento ha presente probabilmente Aristotele usa il terminedestructio in antitesi alla generatio Come segnalatomi da Ch Burnett infatti egli non usa maiil termine corruptio preferendo a questrsquoultimo quello di destructio376 Ringrazio il Prof Burnett per i preziosi suggerimenti fornitimi circa lrsquoelaborazione diquesto punto Lo schema riportato e alcune importanti riflessioni ad esso correlate infattisono frutto di una riflessione condivisa scaturita durante un incontro avvenuto a Londra nelquale ci siamo occupati di comparare la sua edizione critica con il frammento di Colker

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generazione Lrsquoimperfezione di questrsquoultimo esige di fatto lapresenza di un termine intermedio che faccia da ponte tra dueopposti Pertanto ha ragione Colker quando scrive chelaquofurthermore the newly discovered leaves offer reading differentfrom those in all the other and many of the divergences aresubstantial and even spectacularraquo377 In effetti egrave davverospettacolare il modo in cui Ermanno gioca sottilmente con alcuniprincigravepi quali quelli per esempio di proportio e moderatiodivertendosi a disegnare schemi sempre piugrave articolati cherappresentano in una forma che si fa man mano piugrave composita ilrapporto tra lrsquouno e il molteplice oppure come potremmodiversamente dire in questo contesto tra il tutto e una sua parteCiograve che colpisce piugrave di ogni altra cosa il lettore del DeEssentiis egrave il procedere prospettico dellrsquoindagine ermanniana laquale avanza lentamente nella comprensione della realtagraveaggiungendo ogni volta un tassello mancante riuscendo tuttavia ariconnettere in modo irreprensibile ogni nuova scopertaallrsquoassetto generale dellrsquoargomentazione senza produrre nelsistema alcuna discrepanza Il tutto in una prospettiva armonicaCome acutamente sottolinea Ch Burnett nel Commentario al DeEssentiis riferendosi alla creazione da parte di Dio della materia edella forma egrave come se Dio stesso portasse laquothe elements of theuniverse which are stamped with distinguishing marks andarranged into a higher order (Essence) and lower order(Substance) Beyond the Timaean language of this section and thedisclaimer of dualism (matter is not pre-existent) there appearsin Hermannrsquos drama an analogy at a cosmic level of biologicalreproductionraquo378 Effettivamente sembra che il filosofo dalmata377 ML COLKER A newly discovered manuscript op cit p 218 Purtroppo non saragrave possibilein questa sede analizzare in modo esaustivo tutte le integrazioni presenti nel frammentopercheacute ci allontaneremmo troppo dallrsquoargomento specifico che stiamo trattando ma neevidenzieremo gli aspetti piugrave significativi in relazione esclusivamente al nostro tema378 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 249 Il curatoresottolinea ancora sempre in questo passaggio come il mondo creato diventi laquoGodrsquos consortWhen He impregnates the universe with His semen (60rG iecit semina cf 73vF-G) theconsort herself acquires substance It is significant that Hermann does not use the wordslsquocreatersquo or lsquomakersquo in this context and chooses the word semina for the elements Moreoverthe semina themselves are potent only in that they reproduce through mixing (60rGcommiscendi potentia virtutisque generative) and therefore must be masculine and feminine(60vB) To ensure perpetual generation the masculine and feminine seeds are arranged sothat same sexes are not juxtaposed Three sets of masculine seeds match three sets of

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riproponga sul piano della composizione materiale lo stessomeccanismo generativo che riscontriamo nella regionedellrsquoEssenza Ancora una volta possiamo cogliere un virtuosismosia filosofico sia linguistico di Ermanno il quale ldquori-producendordquo ilmedesimo schema tanto nel mondo celeste quanto in quellosublunare sembra richiamare lrsquointima correlazione che sussistetra queste due regioni mostrandola sia in termini dipartecipazione sia di copia vale a dire di ri-produzione Sefissassimo la struttura del mondo sublunare in una foto-immagine ne ricaveremmo infatti su scala minore unarappresentazione ridotta del mondo superiore a partireovviamente da un livello ontologico inferioreErmanno invero nel descrivere i semina li chiama oltre chelaquoelementa simplaraquo o laquouniversalia elementaraquo anche laquominimasparticulasraquo essi si configurano come gli elementi primi e piugravepiccoli che concorrono alla composizione di un corpo e siidentificano con le qualitagrave primarie caldo freddo secco e umidoQuesti tuttavia non rappresentano solo laquola materia ma anche laforma delle cose379 in quanto il Creatore assegna a ciascuno diessi un ordine definito e un ldquosegno specificordquo Se dunquenellrsquoordine della formazione della materia cioegrave nella creazione deicorpi naturali i semi costituiscono le quattro qualitagrave primarie inquello che Burnett chiama laquolrsquoordine delle causeraquo380 (dovetroviamo i princigravepi della causalitagrave) essi laquorappresentano la materiae la forma delle cose (hellip) Primi nella composizione e ultimi nellarisoluzione essi sono il fondamento di ogni mistione I semi cioegravele quattro qualitagrave elementari costituiscono cosigrave come nel Desecretis lrsquounica trama materiale a partire da cui lrsquointero cosmodagli astri ai minerali egrave formato e ad essi egrave affidata lrsquounione ditutte le parti del cosmoraquo381I semi rappresentano quindi la materia prima da cui derivaogni composizione e si configurano come lrsquounione perfetta diforma e materia in quanto alla componente materiale dei semina

feminine seeds Only the third set (those seeds in Substance) have the potential for mixingEssence remains unchangingraquo379 Cf De Ess I p 92 60vC Ed Ch Burnett passo citato anche da Pinella Travaglia laquoHecitaque semina easque notas si quis rerum materias et formas esse concipiat eum recte arbitrariopinorraquo380 Cf lo schema offerto da Ch Burnett a p 10 della sua Introduzione al De Essentiis op cit381 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 288-289

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si aggiunge quella formale dei segni Sono delle particelleelementari prime nella composizione e ultime nella risoluzioneche ldquoprendono formardquo attraverso i signa presenti nella mentedivinalaquoLrsquounione della forma alla materia ndash ossia dei segni ai semi ndashnon egrave quindi una translatio formae ma una in-formazione dellamateria e dunque non si tratta del trasferimento di una (nuova)forma bensigrave del possedere una condizione piugrave che translatioformae egrave definibile come transmutatio materiaeraquo382Queste riflessioni sono importanti percheacute Ermanno quiintroduce proprio a partire dal rapporto forma-materia unanuova sfumatura circa il tema della differenzaDal momento infatti che la materia egrave informe ed egrave quindiuguale per tutti i corpi noi possiamo distinguere una cosa solo inrapporto a ciograve che la differenzia dalle altre cioegrave in base alla specielaquoOgni differenza infatti deriva dalla specie o dal numero e ledifferenze della specie derivano dalla proprietagrave della forma Allorasi puograve sostenere che il genere delle cose egrave costituito dalla materia(distinta tra Essenza e Sostanza) mentre la specie egrave data dallaforma cosigrave come lrsquoindividuo da cause esterne che derivano dallacausa movente Cosigrave come la materia recepisce numerose formeallo stesso modo la forma sembra accettare numerosi segniindividuali i quali differiscono poco nella forma e ancor menonella materia e si distinguono secondo la propria natura e certeproprietagrave individuali che li rendono molteplici ma noncompletamente differenti La dottrina della pluralitagrave dei segninella forma sembra dunque fondare la diversitagrave formale allostesso modo in cui la pluralitagrave delle forme fonda la diversitagrave deicorpi risultanti dallrsquounione di questa con la materia (hellip) Perciogravesecondo Ermanno la materia contiene in potenza tutte le forme esi attualizza una volta congiunta alla forma dunque la materia egrave ilsostrato universale di tutte le cose sussistenti Lrsquoorigine di tutte leforme invece egrave la pura e semplice forma della Divinitagraveraquo383Tutte le possibili forme derivano dunque da unrsquounica formaLrsquoelemento realmente distintivo egrave quindi la forma382 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile tesispecialistica discussa presso lrsquoUniversitagrave di Siena relatore profssa Michela Pereiracorrelatore profssa Paola Bernardini nellrsquoAnno Accademico 20102011 p 78383 Ibid pp 79-80

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I segni pertanto determinano la differenza e garantiscono lamolteplicitagraveAbbiamo visto come lrsquoArtefice dellrsquouniverso divise i semi inuna parte piugrave alta e in una piugrave bassa appunto lrsquoEssenza e laSostanza La prima egrave lrsquoelemento attivo lrsquoaltra egrave lrsquoelemento passivodella generazione del cosmoOmnem illam seminum massam in partem superiorem etinferiorem divisit prudentissimus artifex substantiam etessentiam ut dictum est appellans quo prompte hinc indecoirent actus et passiones384 in omnem rerumgenerationem385Lrsquoessenza dunque influenza la sostanza e questrsquoaspettoindica unrsquoaltra peculiaritagrave del pensiero di Ermanno che in questainterpretazione egrave assai originale pur mutuandola in parte dallesue fonti arabeCome opportunamente osservato da Pinella Travagliainfatti se il filosofo dalmata trae come abbiamo visto dal De

secretis lrsquoidea che laquoil Creatore divida la massa primordiale in unaparte superiore e in una inferiore egrave invece dovuta alla suainterpretazione lrsquoidea che la causalitagrave che intercorre tra questedue parti vada dallrsquoalto verso il basso Nello schema di Ermanno egravemolto chiaro che lrsquoessenza cioegrave il mondo astrale e in particolare ilcielo dello zodiaco egrave sempre e soltanto attiva mentre la sostanzacioegrave il mondo sublunare egrave sempre e soltanto passiva tutti ifenomeni naturali sarebbero cosigrave prodotti dallrsquoazione dellrsquounasullrsquoaltraraquo386Nel testo di Apollonio al contrario la produzione deifenomeni naturali avviene tramite unrsquointerazione tra i due mondie quindi una reciproca azione causale387384 Come segnalato da Ch Burnett a p 264 del Commentario nellrsquoIntroductorium I 2 (a5v) diAbū Macshar crsquoegrave scritto ldquoex quo actu et passione (ie of the upper and lower worldrespectively) mundi materiam permixtio fit generationum omnium materrdquo A testimonianza dicome Ermanno sappia fondere al meglio quanto appreso dalle sue fonti piugrave importanti sianoesse chartriane ermetiche o arabe385 De Ess I p 112 63rB Ed Ch Burnett386 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291387 Questo concetto egrave espresso con grande chiarezza come segnalato da P Travaglia in unaltro testo di Apollonio la Tabula Smaragdina esplicitamente citata da Ermanno laquoSuperiorade inferioribus inferiora de superioribus prodigiorum operatio ex unohellipraquo Cf De Secretis f 31r

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laquoEgrave allora interessante rilevare come pur accogliendo dal Desecretis lrsquoidea di una fondamentale unitagrave del cosmo ricondotta alfatto che esso egrave interamente costituito dalle medesime qualitagraveelementari lrsquoautore del De Essentiis abbia utilizzato questo stessoprincipio per esprimere una idea di causalitagrave di tipo verticale eunilaterale molto diversa da quella espressa dal De secretisraquo388Resta da definire in che modo vengono strutturate lrsquoEssenzae la Sostanza e che tipo di relazione si instaura tra queste dueregioni

Primum itaque substantiam amplectens quoniam ipsa seminaeiusmodi dederat ut partim mascula partim essent femineanec in eodem sexu ullum copule videret consensumfragilemque substantiam nec posse nisi artissimis retinerivinculis ita ordinanda vidit ne aliqua in parte contraria sibiinvicem occurrerent quorum discordia amice fidei pactoobstaret389Dio dunque allrsquointerno della Sostanza fece una parte di semimaschile e una femminile laquoin modo che fossero combinabiliassieme Una volta uniti secondo una disposizione particolare Diofece sposare le singole misture di ciascun seme disponendoletutte nella piugrave desiderabile forma quella sferica In questo dandoforma sferica alle singole misture il mondo sublunare eracompleto dei suoi quattro elementi ndash terra fuoco aria acqua ndashciascuno situato circolarmente sullrsquoaltroraquo390I semi furono sessuati affincheacute quindi potesse avvenire lagenerazione391 laquoAnche in questrsquoaspetto cioegrave nellrsquointerpretare ilprocesso di formazione in termini di riproduzione animale e lrsquoideache questo avvenga grazie allrsquoaccoppiamento tra qualitagraveelementari sessuate vi egrave un legame con il De secretis giagravesottolineato da BurnettPer quanto riguarda poi la determinazione di quali semisiano maschili e quali femminili Burnett fondandosi su 60vB-C p

388 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291389 De Ess I p 112 63rB-C Ed Ch Burnett390N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81391Nel descrivere la compositio che rappresenta il primo movimento di Forma e MateriaErmanno riprende laquothe lsquodramarsquo (interrupted at 60vC)raquo (Cf Ch Burnett Commentario al DeEssentiis p 264) e mostra nel dettaglio come si formano lrsquoEssenza e la Sostanza

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90-92 ritiene che maschili siano il caldo e il freddo e femminili ilsecco e lrsquoumido392Tuttavia mi sembra che non vi sia neacute in quellamenzionata da Burnett neacute in nessunrsquoaltra parte del testo unachiara posizione al riguardo E se da un lato Ermanno potrebbeaver inteso quella suddivisione aristotelicamente cioegraveconsiderando il caldo e il freddo come le due qualitagrave attive comeBurnett ritiene altrettanto probabile egrave che seguendo Apollonioegli abbia ritenuto il caldo maschile e il freddo femminile opiuttosto abbia ritenuto i semi essere maschili o femminili cioegraveattivi o passivi in base alle singole interazioni che avvengono divolta in volta tra lororaquo393In effetti in base agli elementi cheabbiamo a disposizione non egrave possibile sciogliere il dubbio Restail fatto perograve che Ermanno in piugrave occasioni riferendosi allagenerazione si sia avvalso di uno schema in cui elementi di segnoopposto nel processo di attrazione reciproca danno vita ai corpiIn questo senso il frammento ritrovato da ML Colker egraveemblematicoInoltre a fondamento del sostrato materiale egrave posto ilsecco poi il freddo seguito dallrsquoumido e dal calore Ladisposizione stessa degli elementi che deve rispettare la logicadella prioritagrave secondo lrsquoordine della purezza fa pensare ad unosviluppo del dinamismo causale su base naturalisticaCon lrsquoorganizzazione dei quattro elementi fondamentali dicui si compone la Terra la descrizione della compositio del mondosublunare egrave cosigrave terminata Ermanno in seguito passa adanalizzare la relazione che sussiste tra lrsquoEssenza e la Sostanza Inessa si trovano il doppio delle coppie dei semi elementari perciograveDio laquole ordinograve in modo armonico e proporzionato alla serie dellaSostanza secondo la ldquoproporzione egualerdquo euclidea Gli elementidellrsquoEssenza e della Sostanza risultano quindi essere gli stessi magli elementi dellrsquoEssenza non possono mescolarsi tra loro e quindinon possono generare alcun cambiamento nella sfera celesteInfine il guscio estremo dellrsquoEssenza venne diviso in dodici parti ndashlo Zodiaco ndash a ciascuna delle quali egrave assegnato un particolareelementoraquo394392 CH BURNETT Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 277393 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 292-293394 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81

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Nel mondo sublunare quindi i semi si mescolano tra loromentre nella parte superiore del cosmo ciograve non avviene affincheacutenon si verifichi alcuna alterazione degli elementi che lacostituiscono questo anche in virtugrave dellrsquoattrazione che il mondosopralunare esercita sulla parte bassa dellrsquouniverso contribuendoin tal modo alla formazione dei fenomeni naturali La generazioneinfatti puograve darsi solo tra un elemento passivo e uno attivo laSostanza che egrave divisa in quattro parti rappresenta lrsquoelementopassivo lrsquoEssenza invece suddivisa in otto parti egrave lrsquoelementoattivo Dal loro intreccio ha origine la genitura secondariaSecondo questo schema i pianeti e le stelle agiscono quindi sumateria e formaLo Zodiaco rappresenta lrsquoottava sfera che egrave la parte piugrave altadellrsquoEssenza ed egrave divisa come giagrave osservato in precedenza indodici parti che corrispondono alle dodici costellazionilaquoIn esso che rappresenta la parte piugrave attiva dellrsquouniverso egravecontenuta ogni cosa che avviene nel mondo sublunare tramite lamediazione delle sfere dei pianeti Anche questa parte vienesuddivisa secondo la composizione elementare alle due estremitagraveci sono rispettivamente il caldo-secco e il freddo-umido nel mezzoil freddo-secco e il caldo umidoraquo395La disposizione dellrsquouniverso seguiragrave esattamente lo stessoordine sulla base di queste tre regioni del cosmo che abbiamodescrittoIllustrata la composizione dei corpi infatti Ermanno passa aspiegare il modo in cui lrsquouniverso viene a disporsi laquoOne basicdistinction that he makes is between the universersquos lsquocompositiorsquowhich is the mixture of its ingredients and lsquodispositiorsquo which isthe shape and spatial relationship of its partraquo396Si tratteragrave di vedere lrsquoorigine dellrsquoorganizzazione spazialedel cosmo e le leggi che regolano i rapporti tra le singole parti chelo costituiscono le quali come vedremo seguono un principio diarmonia e proporzione che resta lrsquoelemento piugrave solido su cui sifonda qualsiasi legame395 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295396 CH BURNETT The Blend of Latin and Arabic Sources op cit p 43

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77 LLrsquorsquooorrggaanniizzzzaazziioonnee ddeellllrsquorsquouunniivveerrssoo llaa ddiissppoossiittiiooErmanno suddivide lrsquouniverso in tre regioni ognuna dellequali corrisponde ai tre ordini sopradescritti1) Una parte superiore costituita dallrsquoOttava sfera in cui sitrova lo Zodiaco corrispondente al mondo sopralunaredefinita anche Idem2) Una parte inferiore costituita dalla Terra ovvero ilmondo sublunare definita Diversum3) Una parte intermedia formata dai pianeti chiamataMediumPer la descrizione delle tre macro-sezioni in cui egrave suddivisolrsquouniverso e che ne formano la struttura riporteremo la pregevolesintesi operata da Ch Burnett nel Commentario al De EssentiisData la complessitagrave della trattazione ed il modo articolato in cuiErmanno sviluppa questo tema sarebbe veramente difficileriuscire a fare meglio Allrsquointerno di ognuna delle zone infatti ilfilosofo dalmata introduce ulteriori stratificazioniNel descrivere la costituzione dellrsquoUniverso egli scrive unpiccolo trattato di astronomia in cui i riferimenti a TolomeoEuclide Abū Malsquoshar MashalsquoAllah Teodosio al-Battani DoroteoEraclide Pontico Aristotele e Platone srsquointrecciano egregiamentefino a rappresentare un vero e proprio saggio astronomicocompleto delle maggiori teorie ed autoritagrave fino ad alloraconosciute397Il filosofo dalmata elabora un sistema in cui laquoltGodgt sets theuniverse in motionmdashor rather he makes the upper parts of theuniverse move whilst the lower parts remain stationary hencecausing a state of tension which can only be resolved by aharmonious bond between the two sets of parts (63vB)raquo398

397 In questa sede non egrave possibile approfondire ulteriormente questo punto per unaconoscenza piugrave articolata de quale e per inquadrare al meglio il rapporto tra la concezionedellrsquouniverso di Ermanno in relazione a Platone Aristotele Doroteo Eraclide Pontico AbūMacshar al-Battani e Tolomeo si rimanda a CH BURNETT Commentary of De Essentiis op citpp 52-55 ID Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century Western Philosophy opcit p 393-5 Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 43-169 e S KUTLESA CroatianPhilosophers op cit pp 58-70398 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 267-268

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Allrsquointerno di questa tensione poi i pianeti svolgono la propriaazione di mediazioneIl vincolo che tiene insieme la compagine di ognicomposizione egrave lrsquoamoreSecondo questo schema generale Ermanno ripropone sulpiano cosmologico lo stesso modello presentato a proposito dellacompositio in cui due opposti subiscono la mediazione di unelemento intermedio il quale a sua volta regola e rende possibilelo sviluppo della causalitagrave naturalelaquoInter duas extremitates media interposita suntraquo399

Medium

Idem Diversum

Amor

In omni rerum constitutione tenacissimum compaginisvinculum amor Videtur autem is amor mdash ut quam proximedescribam mdash internus quidam consortium unanimitatishabitus in mutuum inter sese invicem obsequium Quiquoniam prorsus diversis penitus alienus (prorsus enimdiversa dicimus que aut omnino diversorum generum aut subeodem genere longissime ab invicem distant) eiusmodimedium interponi conveniebat quod extrema fere maxime abinvicem distantia mediante huiusmodi vinculo conciliaret400Lrsquoelemento di mediazione dunque non fa altro che conciliarela natura completamente differente che contraddistinguelrsquoIdentico e il Diverso In questo senso lrsquoamore egrave consideratolrsquounico legame in quanto si configura come il nesso piugrave forte inassoluto capace di superare la differenza e generare al suointerno la costituzione delle cose401 Questo precetto serve a

399 De Ess I p 126 65rB Ed Ch Burnett400 Ibid p 128 65rE-F401 Sullrsquoimportanza di questa riflessione di Ermanno dovremmo soffermarci a lungo Inquesta sede tuttavia non ci egrave consentito farlo possiamo solo segnalarlo come spunto basilareper eventuali lavori futuri Qui ci limitiamo a ribadire che il filosofo dalmata introduceallrsquointerno del suo progetto di sviluppo cosmologico elementi naturali elevandoli ad unrango superiore percheacute risultino agenti attivi nel processo generativo

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sottolineare che tra le due estremitagrave non vrsquoegrave alcuna forma dicomunicazione direttaPer il filosofo dalmata infatti che in questo si rifagraveesplicitamente ad Abū Malsquoshar egrave fondamentale che lrsquoordinesuperiore non sia in alcun modo contaminato dalla caducitagrave diquello inferioreEcco percheacute subito dopo precisa che si debba stabilirecome medium un corpo che non sia neacute assolutamente uguale neacuteassolutamente diverso rispetto ai due estremi laquoe perciograve egrave dinatura doppia ndash sia differente sia concorde con estremi tantodiversiraquo In tal modo mentre si allea con uno respinge lrsquoaltro inmaniera proporzionataSic ergo cum extremorum alterum eiusdem esset naturealterum diverse medium ex mixta confectum est mdash alterisubstantie natura cognatum alteri nature quadamproprietate concedens Quod enim divina sunt corpora celestisnature est quod tam diversi motus inferioris mundi necessitashabebat quo hebetem hunc trahentia in omnem genituremotum concitarent402Posto che un tale movimento possa avvenire solo tramite unrapporto di ldquoaffetto naturalerdquo tra il mondo superiore e quelloinferiore la realizzazione di ogni genitura sta nellrsquoautoritagrave di unpotere che agisce e sostiene La forza piugrave intesa di tutte egrave la vis

agitativa che attiva ogni virtus agitans Per tale motivo laquoDio posenel mezzo dei lsquomediatorirsquo il piugrave grande tra tutti i corpidellrsquouniverso stabilendo completamente in esso lo stimologenerale della potenza attivatriceraquo Ermanno si sta riferendochiaramente al sole che grazie alla sua forma la quale lo rendeuguale in ogni direzione puograve illuminare tutte le cose allo stessomodo pur se ubicate in postazioni diverseAl sole furono affidati nondimeno in auxilium universitatismoderationi secretariis numero IX403Le determinazioni appena esposte ci aiuteranno a capiremeglio la struttura dellrsquouniverso proposta da Ermanno di cuitratteggeremo gli elementi essenziali402 De Ess I pp 128-130 65rF-G Ed Ch Burnett403 Ibid p 130 65vA

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laquoThe outer extreme of the universe is constructed out ofthree spheres which embody the Platonic principles of the Samethe Different and the medium respectively (63vF-G 64rD) Theequator of the Different sphere is the ecliptic divided into thetwelve signs of the Zodiac the movement of the Different sphereis entirely dependent on the movement of the Same The equatorof the third sphere is once again the ecliptic but the third spherehas a very slow revolving movement of its own It is on this spherethat the fixed stars (including the visible signs of Zodiac) areplaced Its movement is an eastward movement of the fixed starswhich was hypothesized to explain the observed advance of thevernal point with respect to the fixed stars (lsquothe precession of theequinoxesrsquo)raquo404Il movimento della sfera del Diverso dipende quindiintegralmente da quello della sfera dellrsquoIdentico mentre la terzasfera sulla quale si trovano le stelle fisse si muove molto pocoI semi elementari formanti lrsquoEssenza sono stati disposti daDio in maniera tale da non mescolarsi e da non far variare quindila sfera celeste laquoA questrsquoordine corrispondono i cieli dei pianetiNella parte piugrave bassa dellrsquoEssenza il Creatore ha collocato ciograve che egravecontrario alle parti piugrave alte della sostanza (il caldo) cioegrave la sferadella Luna che egrave fredda-umida per moderare la forza del caloreSalendo sempre piugrave in alto nellrsquoordine ha posto la sfera fredda-secca (Mercurio) la sfera ldquotemperatardquo Venere e quella calda-secca(Sole) Questrsquoordine viene ripetuto unrsquoaltra volta e proseguendodal basso verso lrsquoalto seguono la sfera fredda-secca (Marte)quella ldquotemperatardquo (Giove) quella calda-secca (Saturno) e quellafredda-umida (ottava sfera)raquo405Al limite opposto dellrsquoordine superiore si trova la Terraimmobile e posta nel punto inferiore al centro della rivoluzionedellrsquouniversoLa terra presenta ulteriori suddivisioni A causadellrsquoeccessivo calore prodotto dal Sole e dai pianeti Dio infattilaquogirds that part of the earth which lies immediately beneath theecliptic with a moist substance (the Ocean) This substance isdrawn out so that it effectively divides the earthrsquos surface into404 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 268405 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295

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twelve equal parts From these parts the twelve winds blowHence the lower extreme of the universe has the same number ofdivisions as the outher extremeraquo406Dal momento inoltre che i semi elementari presenti sullaTerra laquosi uniscono tra loro in coppie di elementi che a loro volta simescolano con altre coppie elementari negli oggetti naturali deveesistere una parte di universo che si trovi in completo e perennemovimento Essa egrave lrsquoottava sfera Tuttavia questo movimento peressere comunicato alla Terra che si trova nellrsquoopposta condizionedi completa immobilitagrave necessita di un medium esso egrave costituitodalle sette sfere planetarie dotate di movimenti diversiraquo407Nessuno dei corpi celesti infatti si muove allo stesso modolaquoFastest are those bodies which are higher and are by naturelighter However observation showed that Mercury and Venus aresometimes closer to Earth than the Sun is and sometimes fartheraway Hermann accepted the hypothesis of Platorsquos studentHeraclides of Pontus that Mercury and Venus move around theSun and they together move around the Earth thus distancinghimself from Abū Malsquosharrsquos system However he did not totallyendorse Heraclidesrsquo system which proposes Earthrsquos rotation Onthe contrary Hermann claims that the Earth is stationaryraquo408Per Ermanno quindi i pianeti svolgono un ruolo davverocruciale per la formazione ed il corretto sviluppo del cosmolaquoThis part of the universe has in his opinion been neglected(68vB-D) partly because of its paramount importance insecondary generation He first establishes the necessity of themedium for the stages of generation which he has alreadydescribed the motion by which (a) single seeds are joined inpairs and (b) pairs of seeds are mixed to form natural objectsmust be instigated by the only part of the universe which is bynature in perpetual movementmdashie the outer extreme For themovement to be communicated from the outer extreme to earth amedium or lsquomediating bondrsquo whose essence is harmony isnecessaryraquo409406 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 274-275407 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81408 S KUTLESA Croatian Philosophers op cit 4 pp 67-68409 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276

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I pianeti che costituiscono il medium hanno dunque lafunzione di mediare tra lrsquoIdentico e il Diverso410 Essi cioegravetrasferiscono laquoil potere dellrsquoUguale dellrsquoottava sfera mediandolotramite i suoi diversi movimenti planetari con il Diverso delmondo sublunare Questa perpetua opera mediatrice delle sferecelesti comunica movimento e proporzione alla secundariagenitura e il cosmo egrave reso armonico dallrsquoAmore introdottonellrsquouniverso dallo stesso medium che concilia le qualitagrave propriedi ciascun estremo Il movimento dei corpi celesti genera lamusica delle sfere411 perpetuamente in cambiamento lapartecipazione dei pianeti a questa stessa musica fa si che i corpidel mondo inferiore seguano i movimenti del mondosuperioreraquo412Ermanno chiude cosigrave secondo un laquoexuberant finaleraquo413 ilprimo libroCome abbiamo visto Ermanno assume delle posizioni moltoimportanti anche dal punto di vista astronomico che sarannoconsiderate valide fino al XVI secolo laquoThus at the end of thesixteenth century Tycho Brahe extended Hermannrsquos system byclaiming that Mercury Venus Mars Jupiter and Saturn movearound the Sun and all of them together move around the EarthThis is the well-known Tycho Brahersquos geocentrical systemraquo414Nello sviluppo delle sue argomentazioni il filosofo dalmatautilizza un metodo dimostrativo di stampo matematico egeometrico del quale egrave possibile dedurre cinque assiomifondamentali410 Ž Dadić circa questo tema ben sottolinea come Ermanno fonda temi astrologici con lafilosofia naturale di Aristotele Infatti scrive laquoastrological influences fit quite well intoAristotlersquos system of transmission of influence from the prime mover to the terrestrialsphere Astrological correspondences can be understood well precisely through thisinfluence of the celestial sphere on everything terrestrial in Aristotlersquos natural philosophyBut this combination still requires an explanation of the mechanisms of these influences andits positioning within the system of natural philosophyraquo Z DADIĆ Hermann Dalmatin op citp 163411 Su questo affascinante tema cf CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of SympatheticVibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth articolo in corso dipubblicazione412 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit pp 81-82413 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276414 S KUTLESA Croatian Philosophers I op cit p 68 Su questo punto cf Anche Ž DADIĆHermann Dalmatin op cit pp 187-195

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laquo1) If the universe is to be immortal it must be boundtogether by firm bonds Firm bonds cannot exist between thingswhich are completely the same (for they would coalesce into eachother and lose their separateness) or between things which aretotally different (for they would never agree) Therefore amixture of the same and different is necessary2) The elemental seeds cannot be entirely the same as oneanother because then they would not produce the variety ofthings required in the world Therefore they have to bedifferentiated into four qualities () One way of doing this is tomake the qualities alternately masculine and feminine so thatonly pairings between opposite sexes are made3) The elements resulting from these pairings ndash fire airwater and earth ndash have to have the shape which ensures leastdisturbance from outside The most suitable is the sphericalshape4) The sublunary universe has to have the best possiblerelationship with the superlunary universe This can be ensuredthrough the ratio of the numbers of their respective parts Themost appropriate ratio is eight to four ()5) For there to be generation there has to be an active and apassive entity The active entity being more perfect must behigher in the universe the passive must be lower To be passiverequires immobility Therefore the lower part of the universemust be immobile To be active requires motion Therefore theupper part of the universe must be perpetually in movementSince the universe is perfect its movement it is one movementwhich is perfect in that it has no beginning or end- ie circularmovement Thus the whole universe is a revolving sphere Thelsquolowestrsquo point of a sphere it its centre and this as reasondemands is immobile The earth therefore is immobile at thecentre of a revolving sphereraquo415La prima parte del De Essentiis si chiude cosigrave in un quadro ditotale armonia e proporzionalitagrave caratterizzato dalla perfezionedel movimento circolare415 CH BURNETT Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century op cit p 394

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IIILA SECUNDARIA GENITURA E LA FORMAZIONE

DEL MONDO NATURALE

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Capitolo terzo

La secundaria genitura e la formazione delmondo naturale

11 IInnttrroodduuzziioonnee aallllaa qquueessttiioonneeLa struttura del cosmo che Ermanno elabora come abbiamoavuto modo di vedere risulta essere assai articolata ed incentratasu un dinamismo causale organizzato su piugrave livelli ontologiciTale struttura nel corso del secondo Libro del De Essentiissaragrave ulteriormente approfondita fino ad organizzarsi in modoancora piugrave complessoMentre nel primo libro dellrsquoopera infatti Ermanno presentala relazione tra la Causa Prima e le essenze che ne sono unaderivazione diretta semplificando il precetto per cui crsquoegrave unalegitima causa et ratio che fa tutto ciograve necessariamente come egrave ndash laqual cosa porta il filosofo a concentrarsi sulla individuazione dellecause piuttosto che a descrivere semplicemente gli effetti e irisultati ndash nel secondo egli si concentreragrave in modo specificosullanalisi di tutto ciograve che il principio di causalitagrave ha determinatoe fatto sussistereAbbiamo anche visto come di fatto le cose prodottepossono essere comprese in maniera piugrave profonda solo comerisultato della differenza che sussiste tra il Creatore e le cosecreateLa causa primordiale inoltre determina la creazione e lagenerazione che riguardano rispettivamente i princigravepi di ognigenitura e la materia primordiale per quanto riguarda tutte lealtre cose esse afferiscono alla causa secondaria la quale seguetuttavia le decisioni della causa prima Dai movimenti dellamateria primordiale derivano poi la secundaria genitura e i suoiprodotti

Quoniam itaque primordialis cause motus bipertitus mdash increatione et generatione mdash rursus et generatio bipertito

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subdividitur mdash in primariam et secundariam Ac creatioquidem huiusmodi principiorum generatio primaria mdashprimarum rerum ex huiusmodi princigravepis que semel natenumquam occident utpote ex prima perfectione compactesecundaria vero ex isdem princigravepis per primariam eorum quenascuntur et occidunt usque nunc tamquam ex residuisminutiis denuo confecta (hellip) Secundaria vero cum perprimariam discendat necessario vel tempore posteriorsuccedit mdash ut hii quidem vero cum reliquis cause sequentisquam assumpsit sibi arbiter in eis que secunde dignitatisessent perficiendis416Tutto ha origine dalla causa primaria ovvero il Creatore cheha realizzato le prime cose tramite se stesso mentre ha affidate leseconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla sua causasecondaria la quale lo assiste nellrsquoattivitagrave generativa eseguendoperograve tutto tramite la sua misura e il suo progettoCome la causa prima dunque si divide in causa primaria ecausa secondaria allo stesso modo la generazione si divide ingenerazione primaria e secondariaLa generazione primaria riguarda il cosmo ed egrave imperitura ecostante la generazione secondaria invece afferisce alla mundana

proles i minerali le piante gli animali e si riferisce a tutto ciograve cheegrave caducoA partire da queste considerazioni possiamo notare come ilfilosofo dalmata divida il cosmo stesso e quindi la natura in treparti attuando allrsquointerno delle singole regioni dellrsquouniversoulteriori differenziazioniLa stessa natura sembra dover essere divisa in tre partinellrsquoIdentico nel Diverso e nel Misto che se vogliamo possiamochiamare con lo stesso nome con cui Platone denomina ciograve cheindica lrsquoanima del mondo precisa Ermanno La naturadellrsquoIdentico egrave in un certo senso condizione uniforme pura e deltutto semplice la natura del Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua al suointerno fosse impura mentre la Mista egrave obbediente allrsquoIdenticoche muove il DifferentePoicheacute la suprema sommitagrave del mondo egrave della naturadellIdentico quella piugrave bassa e inferiore del Differente la media416 De Ess I p 110 62vF-G-H Ed Burnett

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del Misto la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agentela Differente soltanto passiva la Mista un composto di entrambe leforze e condizioniIn tutta la sua struttura quindi il mondo egrave visto comecostituito da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento E una parte inferiore piugravebassa che egrave il mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoapprocciarele categorie e gli esseri inferiori preferisce una lettura fisica Ilmondo verrebbe cosigrave analizzato a partire da due diverseprospettiveAbbiamo altresigrave sottolineato che Ermanno mira in base allasua prospettiva filosofico-teoretica a colmare le lacune lasciate daAristotele e Platone nella concezione dellrsquouniverso Il secondolibro del De Essentiis ha inizio infatti proprio con questoproposito egli riconducendo tale questione al rapporto tra lacausa prima e la causa secunda a testimonianza di quanto siapreminente il tema della causalitagrave scrive

Nam si recte memini quoniam a primordio tractatusdivisione data inter causam primordialem et secundariamomniumque primordialis cause motuum duobus generibusdivisis quorum alterum generatio que et ipsa deinde bipertitosubdivisa secundariam per primariam produci signavimusmerito secundarie cause officio omnes secundariegenerationis motus nature cognatione quadam omniumvidelicet auctoris arbitrio administrantur417Tuttavia argomenta il filosofo dalmata per esaminare inmodo del tutto completo la costruzione dellrsquouniverso egrave necessarioanalizzare il fondamento che egrave il vincolo della struttura di ognicomposizione Ermanno identifica questo fondamento con i

417 De Ess II p 150 68v-E Ed Burnett

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pianeti che nello svolgere la propria funzione mediatrice tralrsquoIdentico e il Diverso rendono possibile la composizione dei corpiPoicheacute dunque il medium secondo la sua visione risulta inmodo assolutamente primario il nodo della composizione inquanto da quello stesso hanno inizio correttamente tutti i motisuccessivi egrave meritevole di un cosigrave grande potere come si egrave giagraveaccennato allrsquoinizio del primo libroIn base a queste considerazioni egrave possibile comprenderepercheacute sia cosigrave centrale per Ermanno lrsquoanalisi del fondamento cheegrave alla base della comprensione del tutto ed il ruolo dei pianetinellrsquoassetto complessivo dellrsquouniversoResta dunque da indagare il fondamento che egrave il vincolodella struttura di ogni composizione questo nodo egraveimportantissimo per avere una visione completa del mondo Nelsecondo Libro programmaticamente Ermanno per realizzarequesto intento comincia ad indagare il concetto di naturaanalizzato da diverse prospettive le differenti cause che dannoorigine alle cose i movimenti che producono la composizionedelle stesse le categorie di tempo e spazio che ne rappresentanola condizione fondamentale e le diverse forme compositiveLa secundaria genitura rappresenta quindi laquoil processo diformazione delle realtagrave materiali governate dalla Natura Mentre ilI Libro tratta dellrsquoordine delle cause che danno vita al cosmo quisi vede la produzione materiale della realtagrave del mondo sublunarea partire dalla mistione degli elementiraquo418 Inoltre laquothroughoutbook II Hermann illustrates how individual planets elicit anddirect the movements of particular creatures within the lowerextremeraquo419 La secundaria generatio dipende dunque dalla causasecondaria e gli effetti del proprio movimento producono lasecundaria genitura La causa secondaria segue una ratio e unalegge ben precise A tale proposito scrive Burnett laquoFor there to bepermanency there must be a bond of the Same and the Differentand binding the Same to the Different is lsquoproportionrsquo420Proportion determines the form and preserves the unity of each418 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 298419 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 295420 Come riportato in nota a p 12 del De Essentiis dallo stesso Burnett egrave opportuno precisarenuovamente che laquoIn many contexts proportio should be translated lsquoratiorsquo the wordHermann used for lsquoproportionrsquo in its strict sense is proportionalitasraquo

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individual by being present (i) in the mixture of its ingredient(compositio) and (ii) in the shape of its exterior (dispositio)421Secondary generation can only take place in the loweruniverse Each individual in secondary genitura is brought intobeing by the laws of proportions For two proportions (ratios)which are in symmetry have the property through the laws ofmusic of influencing each other (just as if two strings are tuned tothe same pitch when one is plucked the other will vibrate)Therefore the proportions determining the individual can bechanged by the alteration of a set of corresponding ofproportionsraquo422Percheacute ci sia proporzione e la parte superiore del cosmoldquoinfluenzirdquo quella inferiore deve esserci quindi una differenza Egraveforte il modo in cui Ermanno sintetizza questo pensiero chesembra basarsi oltre che su base geometrica anche su leggi fisichescoperte perograve solo molti secoli piugrave tardiIn questo quadro si coglie in modo ancora piugrave marcato lafunzione determinante che svolgono i pianeti in quanto elementimedi nella gestione e conservazione dellrsquouniversoIn una siffatta prospettiva inoltre anche il tema dellacircolaritagrave ritroveragrave la sua massima espressione percheacute non avragravepiugrave solo una valenza metafisica e teoretica ma anche fisico-astronomicaComprendere la natura significa per Ermanno partire daltema del fondamento per poi ritornare ad esso dopo averloarricchito di ulteriori elementi Egrave davvero sorprendente ladisinvoltura con cui egli utilizza i punti nodali del suo sistema dipensiero principio di causalitagrave logica della prioritagravescomposizione della complessitagrave in elementi piugrave semplici eutilizzo della ratio come strumento di indagine capace altresigrave diconferire proporzionalitagrave e armonia al tutto trasformandoli neipunti fissi del suo argomentare ed articolandoli poi in una visionecomplessa ma chiarificatrice della realtagrave Questo percorsocircolare condurragrave alla piena comprensione del tutto e faragrave lucesui segreti dellrsquouniverso421 Avevamo introdotto questo stesso concetto nel sect 51 del Capitolo II cui rimandiamo perun eventuale approfondimento Tuttavia egrave necessario ribadirlo anche in questa sezionepercheacute strettamente legato al tema della secundaria genitura422 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 12

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22 CCoommee ooppeerraa llaa sseeccuunnddaarriiaa ggeenniittuurraa llaa lleeggggee ddii nnaattuurraaPer poter capire la realtagrave egrave necessario perograve come abbiamoaffermato pocrsquoanzi indagare il problema del fondamento perriuscirvi egrave opportuno definire innanzitutto in modo corretto ilrapporto che intercorre tra la natura e la sostanza A tal propositoErmanno osserva che come ha rilevato anche Cicerone risultadifficile dare una esaustiva e precisa definizione della natura423Perciograve occorre distinguere ciograve a cui il termine natura si riferisceIl nucleo filosofico fondamentale della riflessioneermanniana dunque risulta essere in questa parte delloperalrsquoanalisi della natura Essa viene indagata a partire da almeno duediverse prospettive una specificamente naturalistica(comprensiva anche di una riflessione di carattere medico e di unariflessione di carattere astronomico-astrologico) unaltra di tipofilosoficoPer comprendere questa lsquonaturarsquo infatti nota il filosofodalmata gli scienziati tentano di descrivere la natura di tutti icorpi in modo individuale ndash sia quelli dei cieli sia quelli del mondosublunare Perciograve la medicina concepisce il corpo umano comeuna mescolanza di cose naturali Se qualcuno tuttavia tentasse dispiegare questi diversi usi del termine dicendo che si tratta di unaparola usata troppo genericamente la quale abbraccia differenticoncetti e comprende diverse applicazioni sbaglierebbe dalmomento che lrsquoordine medico comprende fra le sue dicitureanche lsquocose contro naturarsquo e in questa accezione non crsquoegrave nulla checontraddice il primo concetto di naturaOccorre assumere perograve come imprescindibile punto dipartenza il fatto che Dio egrave lrsquoinizio e la fine di tutte le cose e che alla423 ldquoNaturam ipsam ut ait Tullius Cicero diffinire difficile est Quapropter dividendum in primisest ipsum nominis subiectum Nec enim ullo modo eadem substantie ratione coherere videturduorum quippe omnino solo nomine communicantium nature vocabulum assignari solet Alteroquippe modo qui nec Poetam latuit qui aitrsquoHanc deus et melior litem natura diremitrsquo Sic enimet Seneca lsquoQuidrsquo inquit lsquoaliud natura quam deus et divina ratio toti mondo eiusque partibusinsertarsquo Nam et lsquoidem utrumquersquo dicit sed lsquodistare officiorsquo Altero vero quo Plato universitatisanimam triplici natura componit quam phisici amplexi corporum omnium tam celestiumquam infernorum naturas sigillatim etiam assignare conanturrdquo A p 296 del Commentario alDe Essentiis Ch Burnett chiarisce che il passo di Cicerone richiamato da Ermanno (Naturaipsam diffinire difficile est) egrave presente nel De Inventione I 24 Il verso rsquoHanc deus et meliorlitem natura diremitrsquo invece egrave di Ovidio Metamorfosi I 21 Per quanto riguarda la citazionedi Seneca egrave contenuta nel De Beneficiis IV 71

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prima forma di generazione di cui Ermanno ha discussoampiamente nella prima parte dellrsquoopera424 ne segue unaseconda425 Il passo successivo da compiere egrave lrsquoesame della causasecondaria e dellrsquoobbedienza da prestare ldquoalla legge di naturardquoPertanto egli chiarisce prima di tutto il tratto distintivo dellanaturaEst igitur ut michi quidem rectissime constitui posse videtur natura

perpetua quedam426Tutte le prospettive devono quindi convergere nellaconcezione della natura come soggetto dipendente dalla sostanzae da ciograve che origina il movimento dal momento che lrsquounicacertezza che si possiede su di essa egrave il suo essere perpetua427Lrsquoessere perpetuo della natura si contrappone dunqueallrsquoeternitagrave di Dio Questa distinzione come sottolinea TullioGregory laquotra eterno e perpetuo ebbe una larga fortunanellrsquoambiente di Chartres che trovava in essa la possibilitagrave diconciliare lrsquoassoluta onnipotenza e trascendenza di Dio conlrsquoinfinitagrave temporale del mondoraquo428Tale riflessione egrave perfettamente in linea con il modo diargomentare del filosofo dalmata il quale infatti introduce lastessa differenza allrsquointerno della genitura dividendola in unaparte invariabile e quindi fissa e in una mutevole perciograve variabilee soggetta al tempo Ancora una volta Ermanno gioca sulla dualitagraveinstaurando numerose corrispondenze fra i fenomeni fisici e424 Per un approfondimento su questo aspetto si veda tutto il capitolo precedente425 Sembra quasi che Ermanno voglia convincere anche gli scienziati e gli astrologici dellaVeritagrave per cui allrsquoopera di persuasione teologica approntata nel primo Libro ne segue unaseconda di matrice prettamente fisica rivolta agli esperti dei fenomeni naturali edastrologici426 De Ess II p 152 69r-A Ed Burnett427 laquoNature is the process in every creature of reproducing and preserving the species Thisprocess in that it is going on inside the creature comes about by the interaction of theelements themselvesmdashwhich either share a quality (similia [elemental]) or have no qualityin common (contraria [elemental]) Hermann describes this intrinsic force in more detailbelow 75rG-Hraquo Cf CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op citp 297 In questa stessa nota il curatore riporta lrsquoutilizzo della nozione di natura che fannoGuglielmo di Conches e Clarembaldo di Arras le cui elaborazioni sono simili a quelle diErmanno mostrando altresigrave come in realtagrave tutte queste definizioni della natura derivino dafonti di origine medica428 T GREGORY Anima mundi op cit p 55

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quelli astrologici senza tuttavia pregiudicare lrsquoarmoniadellrsquouniverso33 LLaa ddiivviissiioonnee ddeellllaa ggeenniittuurraa iinn ccoonnssttaannss ee oocccciidduuaaDopo aver chiarito gli aspetti filosofici iniziali dai qualimuove la sua ricerca difatti egli delinea i fondamenti teorici delconcetto di genitura distinguendola come anticipato in costante(costans) e peritura (occidua)

Genitura vero bipertita mdash constans et occidua mdash et constansquidem primarie generationis occiduam autem genituramdicimus omnem secondarie generationis prolem429Essendo inoltre la genitura nientrsquoaltro che il principiouniversale del mondo questo ci induce a pensare sostieneErmanno che la stessa natura debba essere divisa in tre partiIdentico Diverso e Misto chiarendone i rispettivi legamiEadem natura est status quidam uniformis purus et omninosimplex diversa natura est habitudo multiplex tamquaminfluente alteritate turbida mixa vero eidem obediensdiversam movens Deinde diversa bipertito subdivisa ingenituram occiduam et partem constantis quod posteriusliquebit Quoniam igitur suprema mundi extremitas eiusdemnature infima diverse media mixte erit quoque natura eademagens tantum diversa tantum patiens mixta utriusque vireset affectus commiscens430La genitura secondaria deriva proprio dalla commistione tralrsquoIdentico il Differente e il Misto e cosigrave la natura che mischia egrave lacausa secondaria di tutte le cose e del loro moto

429 De Ess II p 154 68vB Ed Burnett430 Ibidem 68vC-D Proposta di traduzione ldquoQuella stessa natura egrave in un certo sensocondizione uniforme pura e del tutto semplice la natura Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua fosse impura mentre la Mista egraveobbediente allrsquoIdentico che muove il Differente In seguito la natura Differente come sichiariragrave piugrave avanti saragrave suddivisa in genitura variabile (peritura) e parte della costanteDunque poicheacute la suprema estremitagrave del mondo egrave della natura Identica lrsquoinfima delDifferente la media del Misto anche la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agente(attiva) la Differente soltanto passiva la Mista un misto di entrambe le forze e condizionirdquo

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Nel sistema di pensiero di Ermanno laquoNatura si pone anchequi come il principio della continuitagrave e dellrsquoordine fisico ove laparte attiva egrave costituita dalla virtus agens o ignis artificus chescende dai cieli adattando e determinando ogni moto deglielementi inferiori intesa come il principio che genera e conserva isingoli esseri ovvero causa secondaria rispetto a Dio causa primala natura si identifica con la platonica anima mundi di cui ripete lacomposizione trasposta su un piano esclusivamente fisico (hellip) Masoprattutto si fa chiaro in Ermanno di Carinzia il legame tra questaconcezione della natura e le dottrine astrologiche che tornavanocon le nuove traduzioni tra cui per opera di Ermanno il classicoIntroductorium di Abū Malsquoshar causa di moto e di vita i cieli e ipianeti divengono i veri dominatori del tempo e dei processi chein esso si svolgono mentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in una serie di corrispondenze affinitagrave einfluenze tra i pianeti e le singole parti del corpo umanoraquo431Spiegata la causa che dagrave origine ai corpi naturali il filosofodalmata dirige in seguito la propria attenzione sullrsquoeffetto dellecause in particolare sugli effetti per mezzo delle specie stabilitelo fa rifacendosi a Boezio

Est enim causa primordialis et efficiens ut Boetius scribit432que ipsa vi propria movet et explicat secundaria vero perquam aliquid administratur tertie et quarte ac deinceps exquibus et in quibus aliquid fit ultima est finis omnisintentionis Est igitur primordialis cause singulariter primusmotus quem primariam generationem nominavimussequentes omnes eiusdem quidem principaliter sed ex tertiiset quartis per secundariam quos sub nomine secundariegenerationis comprehendimus Primum igitur totum ipsumgeneraliter constituendum videtur deinde per membrasingillatim insequendum433

431 T GREGORY Speculum naturale op cit p 22432 Ch Burnett riporta a p 298 del De Essentiis il riferimento a Boezio (segnalato anche da MAlonso) In Topica Ciceronis PL 64 1145D-46A in cui laquoBoethius summarizes Aristotlersquos fourcausesand there are verbal parallels between Hermann and Boethius Guindissalinus takesHermannrsquos definitions of efficient secondary and ultimate causes and comments on them inDe Processione p 17 11-13raquo433 De Ess II pp 154-156 69rD-DE Ed Burnett ldquoInfatti come scrive Boezio crsquoegrave la causaprimordiale ed efficiente la quale essa stessa si muove tramite la sua propria intrinseca forzae la estrinseca mentre la secondaria egrave quella con cui qualcosa viene compiuta le terze e lequarte cause sono quelle al di fuori delle quali e nelle quali qualcosa viene creata lrsquoultimacausa egrave il fine (destinazione) di ogni intensione Pertanto egrave il primo moto della causa

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Appare in maniera molto evidente e marcata la volontagrave diErmanno di dare risalto al principio di causalitagrave che porta allaseconda genitura e che a sua volta egrave inscindibile dal concetto dimovimento In questo modo la seconda generazione si configurasempre piugrave chiaramente come il moto universale della genituravariabile Ermanno infatti sulla scia di Boezio il quale a sua voltasi rifagrave ad Aristotele individua una causa efficiente e primordialealla quale obbedisce una causa seconda da cui dipendono poi leterze e le quarte cause infine crsquoegrave ultima causa che est finis omnisintentionis si tratta della causa finaleMa percheacute Ermanno la pone come ultima Verrebbe dapensare che egli attribuisca alla causa finale lo stesso ruolo che leconferisce Aristotele nellrsquoEtica Nicomachea ad indicare che il benenon egrave un principio trascendente ma teleologico verso cui tutte lecose tendono pertanto riguarderebbe il bene specifico dellasingola cosa In questo senso vi sarebbe comunqueneoplatonicamente il ricongiungimento da parte dellrsquoente con ilprincipio dal quale dipende Tale struttura metafisico-teleologicadagrave massima compiutezza allrsquooperato divino in quanto determinala natura del Tutto come una totalitagrave organica ed unitariaperfettamente armonizzata in tutti i suoi molteplici e piugrave specificilivelli Sul piano filosofico-teoretico e perfettamente in linea conun modo di intendere la realtagrave di stampo neoplatonico especificamente procliano Ermanno identifica Dio con il principioda cui deriva il cosmo intendendolo cioegrave laquocome fonteassolutamente originaria e trascendente del ldquoTuttordquoraquo434 il cheporta nella prospettiva cristiana di Ermanno ad una laquosempre piugraveradicale teologizzazione del reale che implica in seacute il recupero e laripresa entro una prospettiva filosofica sistematica di tutta latradizione del paganesimo grecoraquo435Su questo concorda in pieno Ch Burnett il quale a propositodellrsquoinflusso del paganesimo greco e latino nello sviluppo del XIIprimordiale in particolare che chiamiamo prima generazione mentre tutti i (moti)successivi senza dubbio sono principalmente dellrsquoIdentico ma dalle terze e quarte (cause)attraverso la seconda generazione comprendiamo quelle cose sotto il nome di secondariagenerazione Sembra per prima cosa che si debba stabilire in generale la natura proprio diquello stesso (moto) e poi proseguire separatamente per partirdquo434 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla Teologia Platonica di Proclo EddellrsquoOrso Alessandria 2008 p 14435 Ibidem

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secolo scrive laquoone characteristic of Latin theologians andphilosophers of the first half of the twelfth century is that theyexploited the pagan philosophers either for independentjustification for the truths of the Christian religion or for ldquonaturalreasonrdquo which established truths which were independent of anyrevealed religionraquo4363311 II mmoovviimmeennttii ddeellllaa sseeccoonnddaa ggeenneerraazziioonneeIl moto della genitura variabile tuttavia si divideprincipalmente in traslazione e trasformazione

Translationis due sunt species altera ex primariacompositione in secundariam altera converso reditu exsecondaria in primariam Alteritas autem inter habitum etaffectionem utrinque dupliciter habitu quidem inter extremaet medium (extrema quidem ut cum adipiscimur autprivamur medium inter augmentum et detrimentum)affectione vero aut inter contraria ut ex calido frigidum autex utrolibet magis vel minus437La genitura variabile dunque risponde alle stesse logichecostitutive che nel primo Libro Ermanno ha attribuito al luogoAllrsquointerno della translatio possiamo distinguere una primaforma di moto lineare che va dalla prima alla seconda compositioed una seconda invece di moto circolare che al contrario dallaseconda compositio torna alla prima Per quanto riguarda latrasformazione ovvero il mutamento anchrsquoesso di natura dupliceviceversa si verifica o tra lrsquoestremitagrave o il medio di qualcosaoppure tra due opposti438 esso si articola tra gli estremidellrsquohabitum e dellrsquoaffectionem Egrave molto difficile dire quale delledue interpretazioni del termine habitum sia corretta Tuttaviapreferiamo renderlo con lsquodisposizionersquo piuttosto che con

possession (scelta per la quale opta Burnett) poicheacute ciograve che muove436 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers op cit p79437 De Ess II p 156 69rF Ed Burnett Per maggiori precisazioni concettuali e per ilconfronto con Boezio Cf Il Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett p 299438 In questo passaggio puograve ravvisarsi anche un riferimento alla dottrina dei contrari dimatrice eraclitea

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un ente al cambiamento egrave la propria strutturazione dispositiva adaccogliere passivamente il cambiamento piugrave che una condizionegiagrave acquisita Lrsquoaffectio drsquoaltra parte fa riferimento proprio adunrsquoacquisizione passivaSono chiare le ascendenze della filosofia aristotelica ed inparticolare della Fisica e del De Generatione et CorruptioneIl passaggio di una sostanza da una forma ad unrsquoaltra e lasua trasformazione attraverso lrsquoassunzione di determinatequantitagrave e qualitagrave sono delle riflessioni molto importanti giaccheacutespiegano il dispiegarsi del mutamento rispetto alla sostanza unicadalla quale tutti i corpi derivano Proprio per questo Ermannosubito dopo aggiunge cheUt traslatio quidem ipsius substantie intelligatur alteritasautem in quantitate et qualitate et siquidem his annumerarivelimus loco et tempore ac deinceps per ordinem Quorumquoniam per species infiniti sunt universum numerum sub hisduobus generibus comprehendimus sub primo quidemprimum et ultimum sub secundo omne medium intervallumcum multiplici mediorum vicissitudine Deinceps igitur hiimotus et inter ipsas geniture partes discernendi439La questione principale qui analizzata egrave il rapporto tra lrsquoordo

causarum e le specie differenti In effetti in precedenza il filosofodalmata dapprima ha chiarito il rapporto che sussiste tra la causaprima e le altre cause ora invece deve esplicitare in modo nitidola relazione che intercorre tra il dinamismo causale e i diversi tipidi enti che a partire da esso vengono a determinarsiEcco percheacute deve inserire allrsquointerno della stessa genituradue distinti ordini ontologici uno imperituro e lrsquoaltro mutevolecosigrave da riprodurre lo stesso schema di derivazione da parte di unlivello ontico inferiore nei confronti del principio di causalitagravesuperiore che pure dipende come abbiamo visto dallrsquoordinegenerale delle cause e quindi dalla causa prima439 De Ess II p 156 69vA-B Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoTutto ciograve serve aspiegare la traslazione di quella stessa sostanza e la sua trasformazione in quantitagrave e qualitagravein spazio e tempo se desideriamo almeno che siano incluse tra queste e di seguito perordine Poicheacute sono infiniti per specie includiamo sotto questi due generi il numerouniversale di quelli il primo e lrsquoultimo sotto il primo ciascun intervallo medio insieme con lamolteplice alternanza sotto il secondo genere Poi anche questi moti si devono discernere frale stesse parti della genitura

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Piugrave specificatamente la genitura invariabile (constans) egraveprodotta dal movimento di princigravepi integri e compiuti ed egrave tenutainsieme da tutti questi stessi (princigravepi) pertanto non giungeragrave maial termine (allrsquoultimo moto) La genitura variabile invece serve agarantire il perpetuarsi della natura in corpi piugrave piccoli cheimitino i princigravepi da cui sono stati generati La natura occidua egravestata regolata perciograve secondo tre habitudo (il termine indica quiuna tensione fra due cose simili e contrarie) il grembo dellagenitrice lo spazio e il tempo Le condizioni che rendono possibilela genitura variabile sono dunque lo spazio il tempo e ilricettacolo materiale Ecco che quindi lo spazio e il tempo inquanto essenze vengono a svolgere attraverso lrsquoazione regolativadellrsquohabitudo il proprio ruolo di agenti causali i quali rendonopossibile la genitura variabile e per contro lrsquoavvicendarsimutevole degli enti allrsquointerno della perpetuitas della natura Egravecome dire che anche entro il regno del mutevole le essenze sonoradice di ogni differenza Si ripropone in tal modo in uno scenariocompletamente nuovo il legame profondo che lega la differenzaallrsquoidentitagrave e il proprio dispiegarsi allrsquointerno del suo stessoorizzonte metafisicoMa cosa intende ora alla luce di queste ulteriorispecificazioni il filosofo dalmata per luogo Egli ne fornisce ladefinizione seguenteItaque locus quidem in omnibus his ndash longo lato et alto ndashatque velut ex his confecto circumferente Siquidem omnecorpus aliquo in loco est et omnem corporis terminumlocalem esse necesse est Videtur itaque locus universalis sedeset receptaculum omnis circumscriptibilis substantieCircumscriptibilem vero substantiam dicimus omne corpusaut rem infra determinabile spatium contentam440A dimostrazione di quanto sia complesso definire il luogointeso come entitagrave metafisica nella quale si sviluppa il mondo

440 De Ess II p 158 69rF-G Ed Burnett ldquoDunque lo spazio consiste di tutte questedimensioni lunghezza larghezza altezza ed egrave come se fosse da esse delimitato tuttrsquointornoDal momento che ogni corpo egrave in qualche luogo egrave necessario che ciascun limite di un corposia di carattere spaziale Sembra pertanto che lo spazio sia la sede universale ed il ricettacolodi ogni sostanza che si possa circoscrivere (delimitare) In veritagrave definiamo sostanzadelimitata ogni corpo o cosa che egrave contenuta allrsquointerno di uno spazio determinatordquo

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della mutevolezza possiamo notare che Ermanno vi si soffermipiugrave volte Dopo averne spiegato infatti nel primo Libro lestrutture costitutive ora ne precisa le condizioni ldquofisicherdquo diconsistenza effettuale Il luogo si configura pertanto come il dovemateriale in cui le cose esistono e sono circoscritte Esso egrave inoltrepur essendo la ragione del consistere quantitativamentedeterminabile In ogni caso anche tale concetto esprime un pienosincretismo tra la prospettiva platonica e quella aristotelicapoicheacute in questa definizione rientrano tanto il riferimento allaldquochorardquo platonica quanto alla substantia intesa in sensoaristotelico vale a dire come un ente determinatoPotremmo anche descrivere il luogo come la cornice entro laquale ricadono tutte le parti del mondo che in quanto tali sonoquantificabiliEsse dunque sono fissate dallo spazio o dal numero Tantoche se qualcuno tentasse di procedere secondo Ermanno dalnumero fino alle cose piugrave piccole o dallo spazio fino alle cose piugravegrandi troverebbe lrsquoinfinitoAncora una volta ritroviamo su scala fisica larappresentazione di un concetto metafisico che cosrsquoegrave infatti illuogo se non lrsquoidea di proporzione scandita da piugrave intervallispaziali fattasi materiaQuesto implica che nel creato si rinvengano princigravepi perfettiche devono essere scandagliati e letti adeguatamentePertanto Dio ha offerto allrsquoingegno umano la possibilitagravequalora ci si trovi dinanzi allrsquoincapacitagrave di scegliere di fronte ad unbivio o ad un percorso irregolare di guidare lrsquoinclinazionedellrsquoindeciso in modo che dove fosse impossibile cogliere laquantitagrave subentrasse lrsquoinclinazione verso la vastitagrave e al contrarioquella vastitagrave essendo certo immensa portasse al discernimentodella quantitagrave Un porsquo come affermare che a partire dalla parte sipuograve giungere al tutto e viceversaOccorre anche rilevare lrsquoimportanza dei numeri come entitagravenon solo geometricamente fondanti ma perfino metafisicamenterilevanti nel discernimento corretto del rapporto intercorrente tralrsquouniverso e gli enti che lo costituiscono Potremmo pertantotranquillamente ravvisare in questo sistema un ordine geometricodi dimostrazione della natura

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Dio tuttavia precisa Ermanno non rientra neacute nella quantitagraveneacute nella grandezza ne consegue che Egli egrave infinito e non puograveessere circoscritto in nessun limite In virtugrave di questeconsiderazioni secondo il filosofo dalmata lrsquoinfinito puograve essereconcepito solo da Dio stesso in quanto Egli solo egrave infinito ed egravelrsquoautore della vastitagrave e della grandezza Ritorna qui sottoformadifferente lrsquoassunto della perfetta identitagrave di Dio rispetto ai suoiattributi Dio egrave lrsquoinfinito stesso mentre la natura lo spazio e iltempo che sono determinazioni divine possiedono lrsquoinfinito comeaccidente441Pertanto ciascuna cosa che viene creata egrave necessario che siacontenuta fra confini limitati Nemmeno le cose incorporee sisottraggono a questa legge Sulla scia di queste considerazioni eriprendendo il Timeo Ermanno arriva ad affermare che anchelrsquoanima che fa parte delle cose incorporee non puograve sottrarsi aquesta legge pertanto la sede dellrsquoanima razionale risiede nellospazio limitato dei singoli corpi i quali dopo la morte sonocollocati in spazi determinati del cielo o della terra anche con altripoteri ritenuti validi dagli uomini per via della fede Ciogravenonostante le cose incorporee non sono nello spazio dato che lostesso spazio egrave un accidente del corpoSi puograve concludere perciograve osservando che lrsquouniverso perErmanno pur essendo caratterizzato da una serie di intervalliovvero di differenti sezioni dimensionali vada concepito comeuna continuitagrave spaziale continuitagrave che egli ravvisa anche neltempo44 IIll tteemmppoo

Tempus autem est pars evi circulari motu in perpetuumcontinuata lsquoPartemrsquo autem dico non quod ex temporequicquam accedat evo ut nisi tempus fuerit minus integra sitevi plenitudo [] lsquoEvumrsquo quippe status simplex individuusidem et omnino interminus Videtur tamen quasi divisionemrecipere ex tempore et ante tempus pariter et siquidemunquam finiturum est post tempus ndash nulla quippe evi sedquecumque diversitas temporis est Habet enim omnisdiversitas initium [] Qui tempus omne ita ab evo deducit utomne eius differentiam que ipsum evo eximit plane motus

441 De Ess II p 158 69vB-C Ed Ch Burnett

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dissimilitudo administrat ut et ipsa quidem simul incepissenecesse sit et si modo ita existimari fas sit simul etiamdesitura442Dunque il tempo per Ermanno egrave parte dellrsquoeternitagrave parteche procede incessantemente secondo un moto circolare Conldquoparterdquo perograve egli non intende che il tempo possa implicare ilpassaggio dal tempo allrsquoeternitagrave Egli infatti osserva che se iltempo non fosse esistito la pienezza dellrsquoeternitagrave non sarebbemeno integraLrsquoeternitagrave risulta quindi una condizione sempliceindivisibile identica e del tutto illimitata Tuttavia essa sembraricevere una sorta di divisione dal trascorrere del tempo sia nelpassato sia nel futuro Infatti prosegue Ermanno non vi egrave nessunadifferenza in relazione allrsquoeternitagrave ogni differenza egrave propria deltempo Il tempo perciograve egrave lrsquoinsinuarsi della differenza nella perfettaidentitagrave dellrsquoeternitagrave Ciascuna differenza in effetti deve avere uninizio ma leternitagrave potremmo dire non ha inizio bensigrave egrave ulteriorerispetto al concetto stesso di inizio cioegrave non egrave collocabile innessun intervallo definito Il tempo invece ha inizio ed egrave resocontinuo da un movimento circolare esso nella propria circolaritagravedunque viene a delinearsi come una sorta di ldquoimmagine mobiledelleternitagraverdquo per usare unrsquoespressione platonica La circolaritagrave simanifesta anche nella rivoluzione continua dellrsquouniverso e deicorpi celesti nel loro movimento perpetuoIl tempo pertanto egrave parte dellrsquoeternitagrave parte che procedein modo perpetuo in virtugrave di un movimento circolare Inquestrsquoottica lrsquoeternitagrave si configura come uno stato che nella suaindivisibilitagrave egrave senza limiti Il tempo invece esprime la diversitagraveche caratterizza la natura del rapporto tra il tempo il movimentodegli astri e lrsquoinflusso che questi ultimi hanno sulla terraQuesta concezione egrave riconoscibile anche nel movimento dirivoluzione dei pianeti e dellrsquouniverso Mentre infatti il moto dirivoluzione planetario circoscrive differenze di tempo definite eparziali il moto di rivoluzione dellrsquouniverso segue unrsquounicacompleta generale rivoluzione che comprende quella di tutti ipianeti e delle stelle egrave a partire da questo principio secondo ilfilosofo dalmata che gli scienziati riescono a risalire allrsquoorigine

442 De Ess II p 162 69vH-70rA-B Ed Ch Burnett

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delle alluvioni e delle conflagrazioni dellrsquouniverso Su di esso sibasano altresigrave le immagini mitiche e poetiche della creazione dellequali riporta vari esempi tra cuiOcceanum mensis invitasse celicolas et Apollinem ministrumferventibus escis terras perfudisse alterum Solis443 filium cumpatrio curru exorbitantem terrena exussisse444Il tempo storico per Ermanno in questo completamenteaderente al pensiero di Abū Malsquoshar viene interpretato a partireda una prospettiva astrologica laquoLrsquoastrologia mdash vertice dellescienze sacre e profane mdash diviene la nuova ermeneutica dellastoriaraquo445Cosigrave egli sulla scia dellrsquoinsegnamento del filosofo araboinquadreragrave la storia nel piugrave ampio quadro dellrsquooroscopo di Cristoche si inserisce nel sistema ancora piugrave grande dellrsquooroscopo dellereligioni Infatti secondo laquouna costante tradizione sono le stelle afissare la storia e le caratteristiche dottrinali e rituali delle variereligioni mentre la dignitagrave della previsione astrologica trovaconferma nellrsquooroscopo di Cristoraquo446 Questi temi sono statiintrodotti in Europa dallo stesso Ermanno con la traduzionedellrsquoIntroductorium di Albumasar che conferma laquoil provvidenzialegoverno di Dio attraverso i cieliraquo447Questo filone avragrave una grande fortuna e comeopportunamente sottolinea Tullio Gregory da laquoErmanno diCarinzia a Ruggiero Bacone dal De vetula allo Speculum da PietrodrsquoAbano al Roman de la rose e a Dante la nuova scienza greca edaraba serve a esaltare con lrsquooroscopo di Cristo la potenza di Dio einsieme degli astri Come riassunto di questa tradizione al

443 Il riferimento egrave al Timeo 22C444 De Ess II p 164 70rF Ed Burnett La metafora dellrsquooceano come segnalato da ChBurnett a p 305 del De Essentiis egrave tratta dal Commentario al Somnium Scipionis di MacrobioII 10 10-11 ldquoIgnem aetherium physici tradiderunt umore nutririhellip Et hoc esse volunt quodHomerus hellip sub poetice nube figmenti verum sapienti bus intellegi dedit lovem cum dis ceterisid est cum stellis profectum in Oceanum Aethiopibus eum ad epulas invitantibusrdquo Comesottolineato dallo stesso Burnett laquoMacrobiusrsquo myth illustrates the physical theory that theplanets are nourished by water vapour from the earth Hermann adapts the story to his ownphysical theoryraquo445 T GREGORY Speculum naturale op cit p 59446 Ibidem447 Ibid p 60

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principio del Quattrocento un cardinale di Santa Romana Chiesapoteva scrivere della nascita di CristoNon est ergo fidei dissonum et est rationi naturali consonumquod sub bona coeli dispositione seu costellatione natus fuerita qua complexione bonitas naturaliter in eo dependere potuitsicut etiam supra dictum est de conceptione in utero virginisquantum ad naturalem praeparationem materiae etfomentum Unde iuxta hunc modum non videtur inutilefiguram nativitatis Christi veraci calculatione describere utinnotesceret secundum astronomos qualis tunc eratdispositivo coeliraquo448Lrsquoastrologia e i suoi strumenti costituiscono quindi apartire dal XII secolo un punto di riferimento costante laquodeldibattito filosofico e teologico venendo a proporre e imponendouna concezione dei grandi processi storici come rispecchiamentoed effetto della varia successione delle figure celesti Si definivacosigrave unrsquoidea di tempo storico non piugrave legata al tempo biblico mdashsegnato da interventi di Dio dalla creazione allrsquoincarnazione e diqui al giudizio finale ma connessa al tempo celeste scandito dalsuccedersi delle congiunzioni di Saturno e di Giove e da altrildquoperiodirdquo planetari Certo i cieli nellrsquouniverso cristiano sonostrumenti che realizzano i piani provvidenziali del Creatore ma difatto la presenza di Dio si fa sempre piugrave lontana e i veri attori dellastoria sono i corpi celestiraquo449 In questrsquoottica dunque il tempostorico egrave solo il riflesso e la realizzazione del tempo astrologicoErmanno si sofferma a lungo su questo tema esponendo levarie interpretazioni astrologiche relative alle differenze deltempo e soffermandosi in particolare sulla teoria dellecongiunzioni celesti che scandisce le fasi della storia umanaLrsquoastrologia permette laquola lettura nei cieli delle cause e deisegni dellrsquoaccadere i ldquogiudizirdquo astrologici sono validi strumenti dianalisi del passato come del presente e di previsione del futurosoprattutto se riferiti non ai singoli individui ma ai grandifenomeni storici che coinvolgono i popoli i moltiraquo450

448 Ibidem449 Ibid p 80450 Ibidem

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Ermanno dimostra di conoscere a fondo questa tradizioneesponendo diverse tesi e sfoggiando una vasta bibliotecaastrologica araba da Abū Malsquoshar a MashalsquoAllah ma conriferimenti anche a testi siriani e persiani451A proposito di queste e della concezione del tempo e dellasua personale interpretazione egli precisa cheVidentur itaque omnes hee differentie in tres principaliter

distribui partes prima quidem celebris secunda probabilistertia necessaria Celebris est quam omnium usus probatprobabilis est que apud sapiente set presertim in ea studiorumparte notos constat necessaria est cuius vis validissima minustamen ceteris nota Ac celebris quidem tripertita annuamensurna diurna452A partire da questa osservazione egli comincia adesaminare poi lrsquointima correlazione tra il tempo ed i movimentiastraliNos tamen tertiam excipientes proprie et velut privilegioquodam lsquonecessitatisrsquo vocabulo significari volumus mdash licetceteris nequaquam inmundibus Si enim vel singuliquarundam stellarum reditus certas temporis differentiasmetiuntur quanto magis integrum et generalem omniumsiderum et stellarum circuitum necessaria totius mundinovitas consequitur453La corretta visione della concezione del tempo egrave quella delletripartizioni454 che insieme alle altre suddivisioni si trovano

451 Per un approfondimento cf CH BURNETT Hermann of Carinthiarsquos Attitude op cit pp 310-311452 De Ess II pp 162-164 70rC-70rD Ed Ch Burnett453 De Ess II p 164 70rE-F Ed Ch Burnett454 Scrive a tal proposito Ermanno De Ess II pp 164-166 70rH Ed Burnett laquoPretereatrium partium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebroreperiuntur in genezia sive annali bus seu ex diversis stellis seu certis locis per circulum indiversos humane vite terminos variosque successusraquo Secondo lrsquointerpretazione del curatoredellrsquoedizione critica Ch Burnett la tripartizione in molto nota probabile e necessaria indicatre differenze di tempo nei differenti tipi di astrologia Genezia quindi corrisponderebbe allanativitas o comunque al fare lrsquooroscopo per la nascita del soggetto gli Annales alla rivoluzionedellrsquoanno o alla revisione dellrsquooroscopo allrsquoanniversario della nascita del soggetto elrsquoespressione ex diversis stellis seu certis locis per circulum invece indicherebbe i diversipianeti che darebbero la ldquomolto notardquo e la ldquoprobabilerdquo differenza di tempo gli spazi sulloZodiaco al contrario darebbero le differenze ldquonecessarierdquo Per ulteriori approfondimenti si

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spesso dice Ermanno tanto negli oroscopi quanto nei pronosticinegli oroscopi o annali essi vengono tratti o dai vari pianeti o daposizioni definite intorno al circolo (dello Zodiaco) per giudicare idifferenti punti terminali e i diversi eventi della vita dellrsquouomoche per inciso Abū Malsquoshar nei suoi Annali455 enumera fino a3000laquoSince Hermann closely associates time with movement it isobvious that he like Plato believes that there can be no timewithout movement and this means that time starts with thegeneration of movement ie with the generation of the world Inaccordance with Plato Hermann furthermore points out the timeintervals in correspondence with the three motions of the planetsand stars but then goes on to distinguish such motions in linewith their interpretation in astrological practice Eastern practicein particularraquo456Dopo aver stabilito che le differenze tra gli intervalli ditempo sono la conseguenza dei movimenti celesti infatti ilfilosofo dalmata laquolays stress on these three different periods ofplanetary and stellar movement The first periods which are verynoticeable are linked with the periods of rotation of the Sun(year) the Moon (month) and sky (day) The second much lessnoticeable periods are related to the periods of the remaining fiveplanets Finally the third periods are linked with the lsquoperfect yearrsquoor lsquogreat yearrsquo which marks the period of revolution of the springequinoxraquo457 Questo spiega anche lrsquoimportanza delle congiunzioniastraliDallo studio delle congiunzioni di Giove con gli altri pianetilaquogli astrologi mdash precisa Tullio Gregory citando il De Essentiismdashldquovarios seculorum casus (hellip) diversos humani generis status (hellip)etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo E non solo gli eventi e imomenti diversi dellrsquoevoluzione dellrsquoumanitagrave il succedersi degliimperi e delle religioni ma anche gli inevitabili scontri traesperienze e mentalitagrave diverse gli usi dei vari popoli (singularium

rimanda alla lettura del Commentario dedicata allrsquoanalisi di questo passo a p 306 del DeEssentiis455 La terminologia astrale che usa Ermanno suggerisce che con Annali si intende il DeRevolutionibus Nativitatum di Abū Malsquoshar Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p306 e dello stesso autore Arabic into Latin in the 12th century op cit pp 127-129456 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 141457 Ibidem

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gentium usus) i temperamenti i riti mdash nella prospettiva diErmanno mdash dipendono dai cieli cosigrave inevitabile egrave lrsquoinimicizia deimusulmani (violenti e lussuriosi per lrsquoinfluenza di Venere e Marte)e degli ebrei (sotto il segno di Saturno) con i cristiani percheacuteMarte e Saturno sono sempre ostili a Giove peraltro se Saturnodetermina il carattere melanconico e fraudolento degli ebreiGiove assicura lrsquohonesta liberalitas la pax lrsquouso della ragione e aquesto pianeta dovranno attribuirsi prima le vittorie dei Grecipoi mdash quando dal Sagittario Giove passograve in Capricorno mdash iltrionfo di Roma pagana e cristianaraquo458In questo modo i diversi status e casus dei popoli sono dainterpretare alla luce laquodel dominio delle stelleraquo459Addirittura lrsquointera storia degli imperi e il loro rispettivosuccedersi da quello babilonese a quello persiano e da quellopersiano a quello greco confermano lrsquoinfluenza degli astri sullastoria sancita dal passaggio dalla costellazione dello Scorpione aquella del Sagittario460laquoAllrsquointerno di questo generale schema si scandisconoaltre successioni storiche in rapporto ad altre rivoluzioniplanetarie come lrsquoaffermarsi di Alessandro prima di Cesare poiche realizzano il loro imperium in 12 anni quantrsquoegrave il periodo dellaprima rivoluzione di Giove461Si configura cosigrave una precisa corrispondenza continuaErmanno fra il tempo storico (intervalla aetas) e le rispettiveposizioni dei pianeti soprattutto quando si osservino tutti i motidei cieli nel loro complessoraquo462Il legame tra cielo e terra egrave cosigrave sancito in modoindissolubile al movimento delle stelle e dei pianeti corrispondenecessariamente il mutamento e potremmo dire il destino delmondo tanto naturale quanto storicoPer il filosofo dalmata questa prospettiva egrave frutto di unaradicata convinzione e di unrsquoentusiasta adesione intellettuale ingrado di dissipare qualsivoglia dubbio sulla bontagrave di questo pianoe sullrsquoeffettivo ruolo della libertagrave umana in un siffatto contesto Il458 T GREGORY Speculum naturale p 81459 Ibid460 Cf De Ess pp 166-168 inserire passi461 Ibid p 172462 T GREGORY Speculum naturale op cit p 82

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tema del rapporto libertagrave individuale-determinismo astrale saragravesviluppato solo successivamente dando luogo ad interessantiprospettive ermeneutiche spesso contrastanti tra loro463 Quelche conta per Ermanno egrave il ruolo dei pianeti quali entitagrave capaci ditrasmettere attraverso i propri movimenti in maniera modularela perfezione dei corpi astrali ai prodotti della secondaria geniturae quindi ai corpi naturali in tutte le sue diverse specie precettoche per il filosofo dalmata egrave di assoluto rilievo Egli difattiricongiunge alla riflessione naturale quella astrologica dalmomento che laquocausa di moto e di vita i cieli e i pianeti divengono iveri dominatori del tempo e dei processi che in essi si svolgonomentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in unaserie di corrispondenze affinitagrave e influenze tra i pianeti e lesingole parti del corpo umanoraquo464Essi hanno il potere di collegare il cielo e la terra attraversounrsquoazione di modulazione di princigravepi integri che dal mondosopralunare confluiscono in quello sublunare generando un nodoindissolubile allrsquointerno del quale si svolgono perpetuamente iprocessi naturaliI corpi astrali conferiscono in questo modo alla natura iprincigravepi fondamentali per il proprio perfetto funzionamentoErmanno ha costruito cosigrave un sistema drsquoindagine piramidaleche partendo dalla causa prima investe ogni ambito del reale e loanalizza in tutti i suoi aspetti fornendone una prospettivaprettamente olistica Nella visione proposta da Ermanno infatti viegrave un triplo rapporto di causalitagrave il quale si articola in tre direzionidifferenti sul piano metafisico si sviluppa in manieraesclusivamente verticale in quanto tutto dipende dalla causaprima sul piano cosmico egrave ascendente e discendente poicheacutegovernato dallrsquoattivitagrave modulante dei pianeti in questo modo laparte superiore che funge da forza agente influenza la parteinferiore la quale passivamente si lascia regolare e sul piano463 Cf su questo punto ID Astrologia e teologia nella cultura medievale in Mundana sapientiaop cit pp 291-328 CH BURNETT The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science and Medicine op cit pp 198ndash213 ID A HermeticProgramme of Astrology op cit pp 99ndash118 ID Astrology Astronomy and Magic as theMotivation for the Scientific Renaissance of the Twelfth-Century in The Imaginal Cosmos opcit pp 55ndash61464 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 98

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naturale si articola invece orizzontalmente secondo la logica deicontrariLa causalitagrave quindi snodandosi in tre movimenti diversipenetra dal primo allrsquoultimo livello lrsquointera realtagraveLrsquouniverso egrave platonicamente concepito come un corpovivente in cui ogni singolo elemento partecipa della propriaperfezione essendone nel contempo compartecipe Nellaconcezione olistica che ha dellrsquouniverso Ermanno pertantoelabora una visione del cosmo in base alla quale le varie sezioniche lo compongono sono perfettamente inquadrate in un corpovariegato ma unico e meravigliosamente sincronizzatoTale concezione si traduce perfettamente in quella che ChBurnett ha definito ldquoSympathetic Vibrationrdquo tra cielo e terra465I pianeti infatti come abbiamo visto fanno da anello dicongiunzione tra il cielo e la terra rendendo cosigrave possibilelrsquoinfluenza dei corpi astrali e la vibrazione simpatetica la quale asua volta si origina attraverso gli intervalli spazio-temporali checostituiscono lo lsquoscheletrorsquo del mondo sublunareIn questa prospettiva potremmo paragonare lrsquouniverso adun grande strumento a corda il quale ha un numero infinito dicorde che a loro volta emettono un numero infinito di sonoritagravedando vita nondimeno ad una sinfonia equilibrata ed armonicaPosto perograve che toccando un elemento vibra lrsquointerostrumento questo vuol dire anche nuovamente che tutto haorigine da un primo movimento inizialeJ D North come ndash scrive Burnett ndash definisce enfaticamente ilsistema di Ermanno sympathtic vibration in the sublunar worldLa causalitagrave sul piano fisico dunque puograve manifestarsi solose avviene lrsquointerazione tra lrsquoEssenza e la Sostanza laquoTheharmonious variations of intervals caused by the movement of theplanets evoke in response congruent movements in the lowerworld (secundarum[specierum]) We could see Hermann asbringing together several different strands which belonged to theLatin tradition (see Introduction of the De Essentiis pp 40-41)But elements of his theory also appear in his translation of AbūMalsquoshar Introductorium I 2(a5v) quod vero propter aliud fit ab

465 Per un prospetto generale su questo tema cf JD NORTH Medieval Concepts of CelestialInfluence A Survey in Astrology Science and Society Historical Essay Ed P CurryWoodbridge 1987 pp 5-17

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his diversum [ie it is different from what acts and what resultsfrom direct contact with the agent] nec enim alio faciente fit sedalio precedente hec quadam cognatione consequuntur utverecundiam rubor timorem pallor musica modulamina animicorporisque motus consoni (this is the principle of causation atwork within the universe) Moreover Hermannrsquos accountcorresponds to certain neo-Platonic teaching on celestial harmonywhich can be followed in an Arabic tradition466 The notion of sucha celestial harmony is implicit though not analysed in terms ofproportion467 () What is most important however is thatHermannrsquos conclusions here are consistent with his own argumentwhich he has been developing throughout the first book of the DeEssentiisraquo468In effetti la centralitagrave di questo tema per il nostro lavoro diricerca risiede proprio nel fatto che egrave esattamente in linea conquanto Ermanno ha espresso nel primo Libro del suo trattato ed egravequindi funzionale ad una comprensione esaustiva del pensierometafisico ermanniano La vibrazione simpatetica infatti si basasul principio secondo cui un sistema meccanico o acustico egravecondotto alla propria frequenza di risonanza energetica da unsistema vibrante adiacente a questa stessa frequenza Questosignifica che due o piugrave oggetti sono in sintonia tra loro quando leloro vibrazioni sono in armonia vale a dire che non presentanoalcuna dissonanzaNella prospettiva metafisica che stiamo tracciando taleconcetto implica che i princigravepi di proporzionalitagrave ed armoniateorizzati ontologicamente nel primo libro del De Essentiistrovano la massima compiutezza in quella che riprendendo466 Cf M-T DrsquoALVERNY F HUDRY (a cura di) lsquoal-Kindi De Radiis Archives dhistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Age 41 (1975) p 167467 Come segnalato dallo stesso Burnett a p 293 del Commentario al De Essentiis nel DeRadiis (op cit) a p 220 al-Kindi scrive laquoHec [stellarum armonia] insuper quia continuemutatur per planetarum et aliarum stellarum continuum motum secundum locum mundumelemento rum et eorum contenta omnia continue movet in diversas conditiones exeuntes inactum secundum exigenciam eiusdem temporis armonieraquo Inoltre precisa lo studioso inglesela Theologia Aristotelis una selezione dalle Enneadi di Plotino tradotta in arabo laquoprovideseven more striking parallelsraquo Su questo punto cf anche lrsquoIntroduzione al De Essentiis (opcit) dello stesso Burnett pp 41-42 Questi stessi riferimenti sono stati ripresi edapprofonditi nel suo recente articolo su una tematica attinente Latin and Arabic Ideas ofSympathetic Vibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth op cit468 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 293-294

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unrsquoefficace espressione di Burnett potremmo definire comevibrazione simpateticalaquoSympathetic vibration would seem to provide an obviousparallel to if not explanation of what happens when bodies on thesurface of the earth respond in their movements to themovements of heavenly bodies But of all the accounts of heavenlyinfluence that North mentions it is only Hermann of Carinthiarsquosthat he refers to as ldquosympathetic vibrationrdquoraquo469Ermanno sembra in effetti anticipare in qualche modo unaserie di concetti che sono stati sviluppati successivamente daifisici a partire da Newton fino ad arrivare alla piugrave recenteformulazione della Teoria delle Stringhe Si potrebbe dire cheper Ermanno quanto maggiore egrave lrsquoarmonia tra i corpi tanto piugraveforte e uniforme egrave lrsquoarmonia tra le loro parti che in tal modorisultano perfettamente inserite nel sistema dellrsquouniversolaquoOther explanationsmdash aggiunge Burnettmdash for the influenceadduce the heating effects of the heavenly bodies heat caused bythe friction of the revolving planetary spheres occult powers suchas that of the magnet on iron emanation of power and being fromthe One through the differentiating divisions of the planetaryspheres and love ldquoLrsquoamor che move il sole e lrsquoaltre stellerdquo (DanteParadiso XXXIII 145)raquo470Nel De Essentiis difatti Ermanno realizza un esempioesplicito di un laquomusical universeraquo471 Lo schema generale cheabbiamo presentato nel Secondo capitolo relativo alla dispositiodellrsquouniverso in questo senso egrave chiarissimo le sette sfereplanetarie infatti sono poste fra due estremitagrave e rendonopossibile lrsquoarmonia dellrsquouniverso in una prospettiva che segue unasorta di proporzione musicale472 In realtagrave Ermanno non menzionalaquothe pitches of planets but writes rather in terms of ldquoratiordquo(ldquoproportiordquo) Thus the number nine would include all the ratiosup to 98 those of the octave (21) fifth (32) fourth (43) major469 ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 2470 Ibidem471 Ibidem472 Su questo argomento si puograve far riferimento ad un articolo segnalato da Ch Burnett nelquale vi egrave una breve descrizione dei passaggi musicali presenti nel De Essentiis S TUKSARMusico-Theoretical Fragments by Two Medieval Scholars Herman Dalmatinac and PetarPavao Vergerije Sr in International Review of the Aesthetics and Sociology of Music131Zagabria 1982 pp 83-92

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(54) and minor third (65) and tone (98) While the intervalsbetween earth the planets and sphere of the fixed stars aredescribed as including every musical ratio the divisions of thematter of these three parts of the universe are described as beingproportional Instead of assigning a ldquofifth essencerdquo to superlunarymatterraquo473Queste analisi di Ch Burnett sono estremamente importantipercheacute mettono in rilievo il rapporto tra lrsquoarmonia e laproporzionalitagrave il quale varia drsquointensitagrave a seconda del grado diperfezione posseduto dalle parti in cui egrave suddiviso lrsquouniversoContinua a tal proposito lo studioso inglese laquoHermanndivides all three parts of the universe amongst the four primaryelements earth air water and fair But the superlunary universehas these elements in a form in which they cannot intermingle andchange mdash this Hermann calls ldquoEssentiardquomdashwhereas the sublunarelements constitute ldquoSubstantiardquo Essentia has eight parts thespheres of the seven planets and the sphere of the fixed starswhereas Substantia has four so producing an 84 ratio whichprovides the most perfect kind of bond The relation of the partsof the zodiac to those of essence also provides a binding ratio(128) These two ratios of course can also be represented interms of musical pitches 84 being 21 or the octave 128 being32 or the fifth Moreover both the zodiac and the surface of theearth are divided into 12 (the twelve parts from which issue the12 winds) so that ldquoboth extremes of the universe are equal in theirterminal points and their intervalsrdquoraquo474Ermanno viene cosigrave ad instituire un interessante rapportotra le proporzioni matematiche che si ritrovano pure in campomusicale e lrsquoorganizzazione dello spazio475 Anchenellrsquoelaborazione di questo concetto possiamo notare come eglifonda al meglio fonti latine neoplatoniche ad arabe476Lrsquoidea di proporzionalitagrave e il concetto di ldquovibrazionesimpateticardquo oltre a rappresentare lrsquoexternatio fisica del rapportometafisico unitagrave-molteplicitagrave si configurano altresigrave come le473 CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 3474 Ibidem475 Per un approfondimento di questa tematica cf ID Numerals and Arithmetic in the MiddleAges Variorum Collected Studies Series 967 Farnham UKBurlington VT Ashgate 2010476 Cf ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit pp 5-12

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fondamenta su cui si basa lrsquoossatura concettuale della secondariagenitura la quale come Ermanno chiariragrave si realizza innanzituttopercheacute vi egrave un vincolo indissolubile tra lrsquoEssenza e la Sostanza cherappresenta il nesso fondamentale da cui ha origine lrsquouniversoAllrsquointerno di questa indissolubilitagrave tuttavia i pianeti con lapropria azione mediatrice modulano lrsquoavvicendarsi nel mondosublunare della generazioneAlla base dunque di tutto il discorso generativo si ponelrsquoincontro tra un elemento attivo ed uno passivo

55 LLee ccoonnddiizziioonnii ddeellllaa ggeenniittuurraa sseeccoonnddaarriiaaLa generazione delle cose invero egrave resa possibile solo dallapresenza di un elemento attivo il quale agisce su un elementopassivo che subisce Inoltre la parte attiva immette i semi quellapassiva li riceve i semi vengono mischiati nellrsquoaccoppiamentostesso Analogamente il partner attivo dagrave la forma a ciograve che vieneconcepito il passivo la conserva Ermanno ricorda poi che questevengono chiamate cause materiali e formali e il partner attivo egrave laparte della natura che egrave lo Stesso il partner passivo egrave il Differentee il miscelamento egrave il MistoEgli ripropone quindi con una chiara metafora sessuale sulpiano materiale lrsquoincontro della forma e della materia che siintrecciano in diverse regolazioni e incontrandosi nel ricettacolospaziale determinano la mundana prolesEgrave provato dice Ermanno che la materia della genituramortale egrave tenuta insieme dalla Sostanza mentre la forma derivadallrsquoEssenza Lrsquointerezza del genere mortale infatti in quantocomposito egrave dissolubilePossiamo dunque dedurre che il movimento dellrsquoEssenzariesca a trascinarsi dietro la Sostanza Dal momento perograve chelrsquoEssenza segue un moto circolare allora entrambe si muoverannoin maniera circolare anche gli elementi del mondo sublunareseguiranno pertanto questo criterioSembra in ogni caso precisa Ermanno che questo interoordine debba essere determinato in questa maniera la piugrave altaparte della disposizione primaria dagrave le forme la parte piugrave bassaprovvede alla materia e la parte intermedia miscela i legami di

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associazione tra le due per garantire lrsquointera amministrazionedella composizione secondaria in qualitagrave di strumento dellrsquoAutoredi tutte le cose Quando questa miscela le forme venutedallrsquoEssenza con le materie provenienti dalla soggiacente Sostanzaessa adatta le forme La sua guida infatti egrave in parte lsquopropriarsquo e inparte lsquocomunersquo La guida lsquopropriarsquo egrave per esempio quella dellaLuna sullrsquointero corpo o del Sole sullrsquoanima o di Mercurio sullaragione La guida lsquocomunersquo egrave invece come in ogni individuoquella del Sole sul cervello della Luna sulla testa di Mercuriosullrsquoesternarsi del corpo Una relazione guida ciograve che scandaglia latotalitagrave fino ad arrivare alle singole parti Inoltre la guida lsquopropriarsquoegrave completamente sostanziale mentre la guida lsquocomunersquo egrave in partesostanziale e in parte accidentale a causa del doppio movimentodei pianeti ndash il movimento proprio di ogni pianeta e il comunemovimento verso lrsquoesterno I movimenti di rivoluzione e dirotazione dei pianeti determinano quindi due effetti differentiChiariti tutti questi aspetti il filosofo dalmata passa poi adesplicare come avviene la formazione dellrsquointero mondo naturalelo fa partendo dalla classificazione delle diverse tipologie di corpipresenti sulla Terra66 LLaa ddiissttiinnzziioonnee ttrraa ccoorrppii aanniimmaattii ee iinnaanniimmaattiiTutte le geniture variabili possono dividersi in tre classianimale vegetale e minerale Lrsquoanimale egrave un corpo animato esensibile la pianta egrave un corpo animato e insensibile il minerale egraveun corpo inanimato e insensibileAllo stesso modo anche lrsquoanima egrave tripartita in classi lrsquoanimavegetativa lrsquoanima vegetativa e senziente lrsquoanima vegetativasenziente e discernente477Lrsquoanimale poi si distingue in razionale e irrazionale tuttaviavalutando integralmente la genitura egrave possibile differenziarloulteriormente in animale mortale e immortaleIn questrsquoottica non bisogna dimenticare che i corpi sonoformati dalla commistione di essenza e sostanza

477 Su questo tema cf ID Hermann of Carinthiarsquos Attitude towards op cit

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La sostanza rappresenta il semplice essere della cosa ndash ossiail fatto che la cosa sussista ndash che egrave presente nei corpi grazie allamateria Lrsquoessenza invece egrave ciograve che dagrave forma a questa semplicitagraveNon egrave difficile scorgere nel dualismo tra la sostanza elrsquoessenza sul piano materiale presente nella seconda genitura lacorrispondenza tra lrsquoEssenza e la Sostanza concepite sul pianocosmologicoAllrsquointerno della specie dei corpi animati dunque si possonodistinguere due categorie mortali e immortaliI corpi mortali a loro volta sono classificabili in razionali eirrazionali Tra quelli razionali rientra ovviamente lrsquouomo mentretra quelli irrazionali vi sono gli animali terrestri acquatici e diaria Ermanno prende in rassegna tutti gli ambiti della riflessionenaturalistica esaminando il regno minerale vegetale e animale espiegandone la costituzioneQuesto processo si articola in due momenti distintiI 4 elementi semplici o semina (caldo freddo secco umido)attraverso unrsquoazione dialettica di opposizione tra i poli differentiformano la primaria compositio e generano gli elementi del mondonaturale (acqua aria terra e fuoco) o partes mundi chemescolandosi tra loro danno vita alla mundana proles osecundaria compositio metalli piante animaliIl processo della compositio segue lrsquoassunto secondo cui lanatura egrave intesa come il processo per cui ogni creatura riproduce epreserva la specie478 Daltro canto a livello compositivo lasecundaria genitura risulta costituita dai vari elementi in modoprogressivo cosigrave la materia egrave composta di terra e acqua la piantainvece ha una materia composta di terra acqua e aria in diverseproporzioni Infine gli animali sono composti da tutti e quattro glielementiIl filosofo dalmata dedica lrsquoultima sezione del trattatoallrsquouomo per rimarcarne lrsquoimportanza nellrsquoassetto piramidaledella realtagrave quale elemento intermedio sospeso al suo centro tracielo e terra costitutivamente imperfetto ma capace dicontemplare razionalmente la perfezione dellrsquouniverso come achiudere il cerchio delineato allrsquoinizio478 De Ess 68v-69r pp 152-156

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Egli fedele alla tradizione speculativa del Medioevo latino siegrave proposto di cogliere il significato della totalitagrave del realedisegnando la struttura dellrsquointero universo fin dalle sue piugraveintime connessioni riconducendo tutto allrsquoazione di bontagravecreatrice originata dalla causa prima77 CCoonnssiiddeerraazziioonnii eerrmmeenneeuuttiicchhee ggeenneerraalliiRileggendo sinteticamente il possente quadro speculativotracciato da Ermanno possiamo elaborare alcune considerazioniermeneutiche generali per ricongiungere idealmente il secondo eterzo capitolo di questo lavoro Nel fare ciograve ricomporremo nelcontempo lrsquoassetto complessivo del De EssentiisInnanzitutto si puograve notare come le prime due essenze causae movimento rappresentino la condizione di possibilitagrave dellaprimaria genitura e il lsquosostrato metafisicorsquo per lrsquointera strutturadel cosmo il tempo e lo spazio invece si configurano come la

condicio sine qua non della secundaria genitura Lrsquohabitudo inambo i casi dal canto suo svolge una funzione regolativa tra ledue coppie di essenze479Mentre nel primo libro Ermanno predilige a tutti gli effettiuna prospettiva metafisica di matrice neoplatonica nel secondoinvece egli propende per unrsquoanalisi di tipo fisico-naturalistico cherisulta perograve del tutto funzionale alla sua complessiva concezionemetafisico-teologicolaquoIn devoting the first book of this De Essentiismdash precisabenissimo R Lemaymdash principally to the study of the first andhigher branch of natural philosophy Hermann gives it thecharacter of a genuine Metaphysic while the second book dealingwith the lower categories of beings really amounts to a PhysicsHis outlook being somewhat new and untried however he is thusled to examine the same principles of generation twice once ineach part from slightly different angles In the first part they areviewed as flowing from the order and efficacy of the celestialworld even matter and form are deemed to share in the479 Abbiamo giagrave sottolineato nel secondo capitolo la peculiaritagrave della struttura argomentativadi Ermanno il quale inizialmente parte da una coppia per poi arrivare alla triade Cf Intracap II sect 51

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permanency of the essentia as do the heavenly bodies matter andform are considered from the actual process of generation andcorruption observable in the lower worldraquo480Ermanno secondo lo studioso segna un passaggiometodologico fondamentale per la storia della filosofia in quanto ilsuo piano di lavoro egrave laquothe first sign of a methodological impact ofthe Introductorium on Latin philosophical speculationHermannrsquos plan was not generally followed among LatinPhilosophers of the twelfth century but the notion of a doubleprovince of natural science or physics the one dealing with theheavens and the other with the sublunar world is already in germin Hermannrsquos treatiseraquo481Lrsquoevoluzione delle opere latine filosofiche dedicate allostudio dei fenomeni naturali dopo Ermanno sempre secondoLemay prende una particolare direzione che saragrave chiaramentequella di spiegare il carattere metafisico dei primi princigravepi questaprospettiva ha prodotto una metafisica completamente matura eautonoma derivata dalla penetrazione in Europa delle opere diAristoteleIl risultato principale di questa evoluzione egrave consistitosoprattutto nel commento delle opere dello Stagirita da parte diAlberto Magno commento che successivamente eserciteragrave unfondamentale influsso sul pensiero di Tommaso drsquoAquino edunque su gran parte della riflessione filosofica medievaleseguenteInoltre nel primo libro come abbiamo visto Ermannoteorizza lrsquoassunto secondo cui la totalitagrave del reale segue un ordinecostituito e necessario per condurre correttamente lrsquoindaginecirca la propria struttura ci si deve soffermare perciograve sulla naturadelle cause e delle reciproche implicazioni piuttosto che delinearesemplicemente i risultati da esse prodottiAbbiamo anche visto come di fatto le cose create possonoessere comprese in maniera piugrave profonda solo in virtugrave delladifferenza ontologica che hanno rispetto al loro Creatore Ognicosa quindi deriva dalla causa primordiale ed egrave a partire dai suoimovimenti che ha origine la causalitagrave naturale480 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 205481 Ibidem

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Nella prospettiva di Ermanno come risulta ormai chiaro lacausa secondaria si identifica con i corpi astrali che svolgono unafunzione di regolazione del mondo sublunare e perciograve sono agentiattivi nella formazione dellrsquouniverso naturale e variabile Nelsecondo libro egli si soffermeragrave proprio su questi aspettiSecondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia laquonel DeEssentiis viene descritta una cosmologia completamente fondatasul ruolo delle ldquocausae secundaerdquo fondamentalmente identificatecon gli astri Bencheacute Dio rimanga nello schema del De Essentiis lacausa prima di un ordine metafisico di cause cioegrave dei princigravepi oessenze che presiedono alla creazione del mondo (primariagenitura) la formazione di tutte le realtagrave materiali egrave affidata aildquosemi elementarirdquo ossia alle quattro qualitagrave primarie (secundagenitura) Suddivise in essenza (il mondo astrale) sostanza (ilmondo sublunare) le qualitagrave producono tutti gli eventi naturalitramite un dinamismo causale che procede dallrsquoalto al bassodallrsquoessenza alla sostanza Proprio questa caratteristica dellacosmologia di Ermanno cioegrave la netta distinzione tra mondoastrale e mondo sublunare assieme alla unilinearitagrave deldinamismo causale in essa implicata e allrsquointeresse di fondo peruna spiegazione scientifica dei fenomeni naturali egrave uno deglielementi che ha condotta la moderna storiografia a ritenere chelrsquointeresse nato nel mondo latino per lrsquoastrologia e lrsquoastronomiaabbia storicamente aperto la strada ad una comprensione deifenomeni fisici di tipo aristotelico-scolasticoraquo482 Egrave importantealtresigrave sottolineare che nello schema di Ermanno laquoil mondoastrale egrave sempre e soltanto attivo mentre il mondo sublunare egravesempre e soltanto passivoraquo483 La studiosa napoletana riconoscead Ermanno lrsquointeressante tentativo in ambito medievale diconciliare il pensiero teologico con la ricerca scientifica dellecause della realtagraveDello stesso avviso egrave Tullio Gregory secondo cui laquoErmannomdash che per la sua vasta opera di traduttore e per i suoi rapporticulturali e personali con Chartres indica concretamente i legami482 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp283-284 Sullrsquointerpretazionestoriografica di questi concetti cf T GREGORY Forme di conoscenza e ideali di sapere inMundana sapientia op cit pp 1-59 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 1-43 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203483 Ibid p 284

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tra le nuove scuole continentali e le zone di lsquoconfinersquo mdash espone nelsuo De Essentiis una cosmologia tutta fondata sullrsquoattivitagrave dellecause seconderaquo484Per Ermanno la natura egrave la causa secondaria che operarapportandosi a Dio Causa Prima Egli infatti riporta tutte le cosead un solo principio adducendo lrsquoargomentazione platonica inbase alla quale lrsquoldquounordquo viene prima del ldquoduerdquo e quindi di ognipluralitagrave in quanto la realtagrave egrave necessariamente riconducibile acause ultime In tutta la sua struttura il mondo egrave visto comecomposto da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento Una parte inferiore piugrave bassa egravequella costituita dal mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoaffrontarequestioni concernenti le categorie e la natura degli esseri inferioripreferisce una lettura fisicista Il mondo verrebbe cosigrave analizzato apartire da due diverse prospettiveIn questo senso anche la struttura metafisica che tieneinsieme la primaria generatio egrave diversa da quella che caratterizzala secundaria generatio La prima infatti si basa su princigravepiperfetti ed integri la seconda invece deriva da questi princigravepidirettamente in quanto correlata alla primaria generatioIl grado piugrave alto del sistema piramidale di stamponeoplatonico-causalistico costruito da Ermanno prevede unaprogressiva e discendente perdita di perfezione man mano che cisi allontana dal vertice che coincide con la Causa prima cherappresenta il piugrave alto grado possibile di perfezione In questaprospettiva e in maniera pienamente conforme allrsquoimpiantometafisico del neoplatonismo laquoil ldquoTuttordquo inteso come lrsquoinsieme ditutti i livelli costitutivi della realtagrave proprio in quanto deriva dalPrimo Principio (hellip) egrave partecipe dellrsquounitagrave Questa concezioneimplica di fatto che ogni livello del reale anche il piugrave lontano in484 T GREGORY Speculum naturale op cit pp 21-22

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senso assiologico-gerarchico dal Principio Primo conservi in sestesso una traccia divina dellrsquoUnoraquo485Allo stesso modo nel sistema di Ermanno gli effetti dellaCausa prima si irradiano sullrsquointero creatoA fronte di ciograve perograve il filosofo dalmata per non sminuire ilgrado di armoniositagrave presente nellrsquouniverso introduce la proportiola quale indica e stabilisce appunto una relazione equilibrata tra leparti Lrsquouniverso risulta essere cosigrave uno strumento perfettamenteaccordato in cui la vibrazione anche di un singolo elemento siriverbera perfettamente attraverso lrsquoordine complessivo dellecose Protagonisti assoluti nella modulazione di questa armoniosasinfonia sono i pianeti i quali rendono possibile lrsquoinfusione dellaperfezione celeste nel mondo sublunare introducendo cosigraveallrsquointerno della causalitagrave naturale e dei meccanismi che laregolano la ratio derivante dal disegno divinoIl De Essentiis si presenta dunque come unrsquoopera complessache partendo da unrsquoanalisi metafisico-teologica della realtagrave sfociain un progetto speculativo di matrice cosmologica volta adindagare il mondo naturale e i suoi molteplici aspetti in unaprospettiva creazionistica che tiene conto delle nuovesollecitazioni provenienti dalla scienza araba e dalle prospettiveteoretiche che essa puograve implicare Occorre comunque precisarenuovamente e ulteriormente che Ermanno coniuga in modo assairaffinato i temi derivanti dalla scuola di Chartres principalmenteda Teodorico e quindi dai testi di Calcidio e Boezio con unaprospettiva aristotelica grazie allrsquoinfluenza della tradizionescientifica riconducibile per lo piugrave alla lettura di autori arabi inprimis Abū MalsquosharInteressante egrave poi la concezione ermanniana del tempointeso come ldquopars evi circulari perpetuum continuatardquo in rapportoal movimento circolare del cielo laquolit ndash come scrive Gregory ndash dansles astres mdash et en particulier dans ldquolrsquointegrum et generalemomnium siderum et stellarum circuitumrdquomdash la ldquonecessaria tociusmundi novitasrdquo ainsi que lrsquoexustio universelle que ldquoad finem mundispectamusrdquo lrsquoenseignement des sacre historie est ainsi confirmeacutepar le physici A lrsquointeacuterieur de ce scheacutema geacuteneacuteral drsquointerpreacutetationse dessine eacutegalement le thegraveme traditionnel de la translatio imperii

485 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave op cit p 16

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ougrave la succession des regravegnes est lieacutee point par point mdash selon lesuggestions de lrsquoastrologie arabe mdash aux variations drsquoinfluence desplanegravetes et a leur dominium successif (hellip) Crsquoest des planegravetesproposeacutee a chaque peuple et agrave chaque reacutegion que deacutependent nonseulement les caractegraveres les coutumes les religions et les rites dechacun mais aussi leurs rapports reacuteciproques les guerres avec letriomphe final du peuple qui sous le signe de Jupiter et du Soleilest appeleacute agrave reacutegner sur les autresraquo486Come si puograve constatare nel secondo Libro del De EssentiisErmanno avvalendosi delle sue fonti arabe delinea una strutturadel cosmo interamente fondata sullrsquoattivitagrave della secundariagenitura concentrando la propria attenzione quasiesclusivamente su elementi di filosofia naturale sulla costituzionedei corpi e sulla relazione esistente tra il mondo lunare e il mondosublunare Queste tematiche si discostano quindi daunrsquoimpostazione prettamente metafisica Abbiamo voluto tuttaviaseppur in maniera piugrave sintetica riportarne gli aspetti piugraveimportanti per evidenziare ciononostante la diretta dipendenzadella riflessone cosmologico-fisicistica dai princigravepi metafisicienunciati nella prima parte del trattatoNon si puograve comprendere infatti lrsquoorigine fisica del reale senon si egrave chiarita la sua organizzazione metafisico-ontologica Lostesso principio di causalitagrave se calato in una prospettivaesclusivamente di filosofia naturale non riuscirebbe a fartrasparire lrsquointima teleologicitagrave del creato e la sua strettaderivazione dalla volontagrave divinaAnche lo sforzo conoscitivo attuato dalla ratio non avrebbela medesima valenza veritativa nella prospettiva di Ermanno senon fosse finalizzato alla formulazione di un sistema di pensieroche coniughi in unrsquoarmonica composizione istanze filosoficheteologiche naturalistiche scientifiche astrologiche emetodologiche in grado di attestare lrsquoassoluta preminenza edoriginarietagrave di Dio quale Causa Prima dellrsquouniversoLrsquoanalisi della struttura del reale si conclude cosigrave con ladimostrazione della razionalitagrave e connessione armonica cheregolano il cosmo e che sono da ricondurre ad un Principio primo486 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 355

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assoluto ed estremamente buono che egrave il Creatore da cuidipendono tutte le coseAttraverso unrsquoindagine filosofica condotta secondolrsquoermeneutica della circolaritagrave siamo ritornati alla fine delpercorso esattamente al punto di partenza

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CCoonncclluussiioonniiLrsquoobiettivo principale di questo lavoro di tesi egrave stato quellodi ricostruire il tessuto metafisico del De Essentiis persottolinearne lrsquoimportanza speculativa e cercare di riconoscereallrsquoopera la giusta valenza filosoficaSulla base delle ricerche qui condotte si egrave cercato dimostrare come Ermanno abbia saputo trovare un punto diequilibrio tra la filosofia aristotelica e quella platonica attraversole essenze determinando questrsquoultime come le strutture originariedipendenti dalla Causa Prima da cui deriva la realtagrave nelle suemolteplici manifestazioni e articolazoni Ermanno nella suatensione tutta rivolta alla ricerca della Veritagrave circa il principioprimo del reale indagato nella sua totalitagrave si propone diindividuare un senso ultimo e un fondamento eterno immutabilee per questo sempre vero Egli elabora una complessa metafisicadella causalitagrave che egrave al contempo una teologia che mira a mostrarelrsquoassoluta necessitagrave di un principio primo fondamento originario eteleologico di tutte le cose alla luce del quale la riflessionemetafisico-teologica si rivela in perfetto accordo con le esigenzedel pensiero scientifico Il De Essentiis ci consegna quindi unpiccolo gioiello della filosofia medievale che dimostra comemutatis mutandis il pensiero pur cambiando latitudini elongitudini aspiri ad una comprensione olistica del realeRispetto allattuale momento storico-culturale in cui laricerca del senso sembra ormai essersi arenata in un relativismoermeneutico prima che conoscitivo Ermanno ci trasmette inveceun pensiero teso a guidare gli uomini verso una Veritagrave assolutache valichi le vette del dubbio e si attesti nella sua grandezza al dilagrave di ogni scetticismoQuesto lavoro di ricerca ha avuto dunque come obiettivofondamentale quello di valutare lrsquoopera di Ermanno in base ad unaprospettiva metafisico-teologica che rendesse conto al contempodella concezione fisica da lui propostaOccorre inoltre precisare che fino ad oggi nessuno studiospecificamente dedicato allrsquoimpianto filosofico-metafisico del DeEssentiis ha proposto unrsquoanalisi dellrsquoopera tenendo conto di tuttele edizioni critiche del testo piugrave il frammento relativo al De

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Essentiis ritrovato da M L Colker che chiarisce degli aspettispeculativamente importantiTra gli aspetti a nostro avviso piugrave significativi del presentelavoro riteniamo si possa segnalare la dimostrazione della forteaffinitagrave speculativa tra il De Essentiis e il Liber de causis di cuilopera di Eramanno sembra condividere il complessivo impiantometafisico generaleEgrave stato altresigrave mostrato come Ermanno attraverso unafusione della riflessione di matrice platonica e di quella di matricearistotelica cerchi di dare fondatezza al discorso scientifico-astrologico riflettendo sulla struttura del reale e sul legame chesussiste tra mondo lunare e mondo sublunare il tutto sulla base diuna posizione di stampo creazionistico Ermanno quindiintenderebbe ldquocostruirerdquo la validitagrave del discorso scientifico inpieno accordo con la tradizione cristiana Egli egrave convinto cosigrave dicolmare una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristoteleovvero lrsquoanalisi completa della totalitagrave del reale Ermanno riesce inquestrsquointento partendo dalla struttura metafisica delle essenze cherealizzano un perfetto ldquoequilibrio teoreticordquo tra la prospettivaplatonica e quella aristotelica Le essenze infatti nella visione delfilosofo dalmata conciliano immutabilitagrave e movimento lagenerazione delle cose e il fatto che essa derivi da entitagrave integreimmutabili e perfette senza alterare in alcun modo le veritagravefondamentali del pensiero cristiano anzi rafforzandone le basifilsofico-concettuali anche in risposta agli attacchi che essericevevano dagli autori musulmani e dalle diverse prospettiveeretiche che in quegli anni andavano articolandosi allrsquointerno dellaChiesa stessa Si egrave evidenziato quindi come in Ermanno in effettiquestioni metafisiche e teologiche appaiano intrinsecamenteconnesse fra loro esse si inseriscono a pieno titolo nel dibattitosullrsquoorigine del cosmo e sulla creatio ex-nihilo Ermanno elaborasoluzioni filosofico-teologiche assai articolate in quanto sipropongono anche di costituire il fondamento del saperescientifico e astronomico-astrologicoLintero disegno ermanniano appare sorretto da unaprofonda fiducia nelle capacitagrave conoscitive della ragione che seorientata in modo corretto ha il potere grazie alla bontagrave divina dipoter conoscere i segreti dellrsquouniverso

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Si egrave cercato anche di dimostrare la forte presenza di fontineoplatoniche nel testo rimarcandone anche gli echi eriugenianied ermetici In questo modo abbiamo altresigrave evidenziato che unodegli aspetti speculativamente piugrave rilevanti del De Essentiis egrave lariflessione relativa al rapporto tra unitagrave e molteplicitagrave Alla luce diesso lrsquoidentitagrave diviene radice di ogni differenza e principio che hail proprio fondamento nellrsquoassioma fondamentale secondo cuitutto ha origine da una Causa Prima Individuati e stabiliti questipunti di partenza teoretici fondamentali Ermanno dagrave inizio adunrsquoindagine globale del reale a partire dalla assoluta preminenzadellUno e della nozione di Primo Principio ad essa connessa Ilcosmo nel suo complesso proprio in virtugrave di tale fondamento sirivela agli occhi di Ermanno perfettamente armonico e ordinato Atale prospettiva corrisponde la complessa e articolatastratificazione di stadi che costituiscono la natura stessa del realedeterminati da una causalitagrave scalare discendente che presupponeuna stretta correlazione tra la Causa Prima e le cause seconde Ilproblema metafisico dellrsquouno e del molteplice diviene cosigrave suscala materiale quello della semplicitagrave e della complessitagrave che siarticola a sua volta nei processi di compositio e resolutioIl filosofo dalmata nellrsquoadottare la doppia prospettiva dianalisi della realtagrave come giagrave sottolineato da R Lemay introducedelle novitagrave singolari anche dal punto di vista metodologico Inquesto senso appare particolarmente interessante lutilizzo daparte di Ermanno entro una prospettiva metafisico-teologica delmetodo appreso da Abū Malsquoshar Ermanno egrave riuscito in manierasecondo noi geniale a ldquochiudere il cerchiordquo in relazione ai pilastrifondamentali della sua argomentazione delineando una sorta dicircolaritagrave ermeneutica e metafisica che vede nel concetto diCausa Prima il centro di gravitagrave fondamentale della prospettivafilosofica ermanniana quasi che la Causa Prima rappresenti nonsolo il nucleo piugrave importante della sua riflessione ma anche lacondizione di possibilitagrave stessa del creato in quanto tale causaprimissima egrave il fondamento originario del tuttoNellrsquoevidenziare lrsquoimportanza di tale cocetto per Ermannoabbiamo altresigrave mostrato come nella prospettiva del filosofodalmata il punto di inizio deve necessariamente coincidere colpunto di arrivo il tutto infatti deriva da Dio ed al contempo a Luideve fare ritorno Abbiamo in questo modo sottolineato le chiare

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ascendenze neoplatoniche del De Essentiis elemento finora nonancora evidenziato dalla letteratura secondariaLrsquoassetto metafisico-teologico ndash di forte matrice e certaderivazione neoplatoniche ndash del sistema ermanniano egraveperfettamente armonico con la riflessone astronomico-astrologicadel filosofo dalmata che nella prospettiva teologico-filosofica diquestultimo rappresenta un elmento essenziale e del tuttoimprescindibile per una conoscenza completa del realeNel terzo ed ultimo capitolo di questo lavoro abbiamocercato di mostrare proprio il perfetto accordo che viene adelinearsi tra i diversi ambiti del reale metafisico fisico eastrologico Solo se essi vengono considerati nel loro insiemesiamo in grado nella prospettiva di Ermanno di cogliere latotalitagrave del reale nella sua piugrave intima strutturaSi puograve di conseguenza concludere che il filosofo dalmata siariuscito pienamente nellrsquointento prefissatosi e nel farlo egrave divenutopioniere del sodalizio tra teologia ed Aristotelismo checaratterizzeragrave il secolo immediatamente successivo a lui il XIIIIn effetti Ermanno egrave senza dubbio un intellettuale che hadeterminato in maniera decisiva il suo tempo vivendone in pienole diverse dimensioni speculative e configurandosi come unpensatore fine e profondo che mette insieme piugrave lsquomondirsquo in unassetto filosofico unico ed avvincenteIn questo senso andrebbero indagate con maggioreattenzione le tracce del De Essentiis presenti nellrsquoopera di AlbertoMagno le quali interpretate alla luce dei risultati raggiunti inquesto lavoro potrebbero risultare assai importanti finanche inrapporto alla prima formazione ricevuta da Tommaso drsquoAquinoCrediamo pertanto che il risultato fondamentale di questolavoro consista proprio nellaver dato per lo meno il giustorilievo a questrsquoopera che puograve a ben diritto candidarsi ad essereconsiderata una delle piugrave complesse ed originali della filosofiamedievale

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BIBLIOGRAFIA

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Opere di Ermanno di Carinzia

Traduzioni

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Repertori

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AAppppeennddiiccee

230

FFrraammmmeennttoo ddeell mmaannoossccrriittttoo rriittrroovvaattoo ddaa MM LLCCoollkkeerr

Page 4: De Essentiis di Ermanno di Carinziaelea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/888/1/tesi G. Di... · 2019. 5. 30. · Indice Introduzione p. I Ringraziamenti » X Capitolo I Ermanno

Capitolo IIIl De Essentiis la struttura fondativa e originaria del

reale secondo Ermanno di Carinzia

1 Presentazione dellrsquoopera raquo 942 De Essentiis il significato del titolo dellopera raquo 973 Le essenze entitagrave metafisiche originarie raquo 10131 Il rapporto tra identitagrave e differenza raquo 1114 I princigravepi di ogni genitura raquo 1225 La primaria generatio raquo 12551 La causa efficiens o primordiale raquo 1266 Il tema della compositio e la costituzione dei corpi raquo 1417 Lrsquoorganizzazione dellrsquouniverso la dispositio raquo 155

Capitolo terzoLa secundaria genitura e la formazione del mondo

naturale

1 Introduzione alla questione raquo 1642 Come opera la secundaria genitura la legge di natura raquo 1693 La divisione della genitura in constans e occidua raquo 17131 I movimenti della seconda generazione raquo 1744 Il tempo raquo 1785 Le condizioni della genitura secondaria raquo 1906 La distinzione tra corpi animati e inanimati raquo 1917 Considerazioni ermeneutiche generali raquo 193

Conclusioni raquo 200Bibliografia raquo 205

Opere di Ermanno raquo 206Altre fonti raquo 207Letteratura secondiaria raquo 211

Appendice raquo 229Frammento del manoscritto ritrovato da ML Colker raquo 230

I

Introduzione

Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculationehec revelatione Et ne multa hic quidem ordoet hec ratio sanctissimas de veritate deitatistradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etatequousque tandem deitatem ipsam summa vicitbonitas ut penitus humanitati condescenderet(E Di Carinzia De Essentiis 59rC-D)

Se accettassimo la definizione della filosofia data da Hegelcome il proprio tempo appreso col pensiero1 e la paragonassimo diconseguenza ad una galleria drsquoarte raffigurante la storia delpensiero stesso allora il De Essentiis di Ermanno di Carinzia anchese relegato in un punto decentrato sarebbe senza alcun dubbioun pezzo drsquoautore di primissimo rango unrsquoopera da collezioneaffascinante enigmatica e pregiata che egrave riuscita ad incarnare inpieno lo spirito del XII secoloPur trattandosi infatti di un pensatore poco conosciuto egliin realtagrave attraverso questa che egrave la sua opera filosofica piugraveimportante si egrave confrontato con i grandi temi della speculazionefilosofica riuscendo a rappresentare perfettamente il propriotempoIn questo senso per riassumere brevemente le istanzeculturali di questrsquoepoca possiamo rifarci a quanto affermato daTullio Gregory il quale in poche righe ha saputo sintetizzarne almeglio le tensioni filosofico-culturali in essa insite laquoLrsquohorizonculturel traditionnel est briseacute la lecture des nouveaux ouvragesdans leurs traductions greacuteco-latines et arabo-latines en saturantde nouveaux inteacuterecircts et de raisons physiques la speacuteculationphilosophique du siegravecle permettait de sortir de la tradition destraiteacutes du haut moyen acircge De natura rerum de leur assietteimaginative et du transfert symbolique qui dissolvait le monde1 laquoIl compito della Filosofia egrave comprendere concettualmente ciograve che cegrave [hellip] Per quantoriguarda lindividuo ciascuno egrave senzaltro un figlio del suo tempo cosigrave anche la Filosofia egrave ilproprio tempo appreso col pensieroraquo GWF HEGEL Prefazione ai Lineamenti di filosofia deldiritto Laterza Roma-Bari 1979 p 18

II

physique dans un systegraveme de symboles et drsquoenseignements divinsla nature se deacutegageait lentement mais fermement du domainesacreacute ougrave lrsquoavaient placeacutee lrsquoenseignement chreacutetien primitif et laculture monastique pour prendre corps et densiteacute nrsquoeacutetant plusconccedilue comme une simple voluntas Dei ou comme sacramentumsalutaris allegoriae mais comme vis genitiva ignis artifexcausarum series qualitas planetarum regula mundi elle devenaitlrsquoobjet drsquoune ratio naturalis que la culture du haut moyen acircge avaitignoreacutee et qui eacutetait destineacutee agrave conditionner tout discoursphilosophique ou theacuteologiqueraquo2Il De Essentiis infatti allrsquoanalisi della cui struttura fondativae originaria del reale egrave dedicato questo lavoro egrave stato scritto nel1143 in un momento in cui grazie alla traduzione di testidallrsquoarabo e dal greco cominciava a penetrare in Europa lafilosofia naturale di Aristotele Esso si trova pertanto tra duegrandi fuochi e si configura come un testo intenso foriero dispunti assai originali ed importanti Teso verso la trasmissionedella Veritagrave segna il passaggio dal punto di vista speculativo tra ilXII e il XIII secolo quasi fosse un ponte di continuitagrave ideale traPlatonismo ed Aristotelismo questrsquoultimo non ancora maturatoed assimilato al meglio nella coscienza europeaErmanno egrave convinto che se la mente umana cerca Diodegnamente allora Egli le si sapragrave manifestare grazie alla suasuprema bontagrave Il filosofo dalmata difatti con il suo trattato sulleessenze ritiene di essere riuscito a cogliere lrsquointima connessioneche lega la generazione dellrsquouniverso allrsquooperato divino e alla suaassoluta trascendenza attraverso un complesso sistema dicausalitagrave che avvolge ogni ambito della realtagraveIn questo modo egli si rivela persuaso altresigrave di avercolmato una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristotelesenza superare la quale non potremmo mai conoscere lrsquooriginedellrsquouniverso in maniera esaustivaCon grande maestria e mostrando in taluni tratti una fortetensione teoretico-speculativa Ermanno si cimenta in questaimpresa e ci consegna una perla filosofica di primordine2 T GREGORY Mundana sapientia Forme di conoscenza nella cultura medievale Ed di Storia eLetteratura Roma 1992 p 116

III

Questo lavoro di tesi si propone di inquadrare lrsquoopera delfilosofo dalmata in una prospettiva esclusivamente metafisico-teologica cercando di offrirne unrsquointerpretazione filosoficacomplessiva che ne valorizzi aspetti importantissimi finora nonadeguatamente colti in grado di rendere manifesto lo spessorespeculativo di questo complesso ed assai articolato testoPer questo motivo ci siamo soffermati in particolaresullrsquoanalisi del contesto-storico filosofico del De Essentiisevidenziando la sua intima correlazione con lrsquoimpiantoconcettuale e teoretico del Neoplatonismo aspetto solo accennatonegli studi svolti fino a questo momentoIn questrsquoopera infatti il principio di causalitagrave ed il rapportotra identitagrave e differenza sono alcuni dei punti cardine su cui sifonda lrsquointero sistema di pensiero ermannianoPensare per Ermanno significa innanzitutto definire ciograve cheegrave sancendo lrsquooriginarietagrave di una Causa Prima da cui dipendelrsquointera realtagrave e dimostrare nel contempo con un sistema assaicomposito ed articolato che il Tutto si regge su una legitima ratioet causa la quale fa sigrave che ogni cosa rientri in un ordine di totalearmonia allrsquointerno di una visione organica del reale Questoproposito ci guideragrave in unrsquoavventura filosofica la quale saragrave ingrado di dimostrare tramite la preminenza del concetto dicircolaritagrave che lrsquouniverso egrave un meccanismo perfettamentecongegnato il quale ha il proprio fondamento in DioPer comprovare questa tesi Ermanno analizza la realtagrave apartire da tre prospettive differenti metafisica teologica e fisicaEgli fondendole in maniera sofisticata ed elegante riesce adaccompagnarci verso la conoscenza dei processi che conduconoalla formazione dellrsquouniverso e svelano lrsquooscura struttura delreale Essa pur essendo composita risponde alla logica dellaprioritagrave ed egrave espressione di un exemplum divino di cui diventauna sinfonia compiuta e perfettamente sincronizzataTale sinfonia egrave resa possibile dallrsquoazione modulante deipianeti che nel proprio ruolo di mediatores tra cielo e terra sannoinfondere e diffondere nel mondo naturale la giusta proportioSuccessivamente abbiamo illustrato lrsquoossatura metafisicadel trattato ermanniano collegandola alle sue fonti piugrave importantie mettendone in luce gli aspetti originali

IV

Il pensiero metafisico di Ermanno egrave presente soprattutto nelLibro primo del De Essentiis oggetto del secondo capitolo diquesta tesi che quindi ne rappresenta la parte piugrave significativa edimportanteInfatti gli aspetti astrologici e astronomici della filosofiaermanniana legati altresigrave alla sua indagine sulla struttura fisicadel reale sono stati giagrave studiati a fondo in particolare da CharlesSF Burnett che ha dedicato a questo tema numerosi articoli emonografie33 Su temi di carattere astrologico ed astronomico in relazione al XII secolo sul pensiero diAbū Malsquoshar e sulle sue implicazioni anche in rapporto al De Essentiis e alla Scuola di Toledocf CHSF BURNETT The Winding Courses of the Stars Essays in Ancient Astrology in ChBurnett D Giesler Greenbaum (eds) Culture and Cosmos vol 11 1-2 (2007) ID Astro-Medicine Astrology and Medicine East and West (a cura di) A Akasoy C Burnett R Yoeli-Tlalim Firenze 2008 ID Arabic into Latin the Reception of Arabic Philosophy into WesternEurope in (eds) P Adamson R Taylor The Cambridge Companion to Arabic PhilosophyCambridge 2005 ID Translation from Arabic into Latin in the Middle Agesrsquo and lsquoAristotle inTranslation in Medieval Europe in (eds) H Kittel et alii Uumlbersetzung-Translation-TraductionBerlin-New York 2007 pp 1231ndash1237 e 1308ndash1310 ID Arabic Philosophical WorksTranslated into Latin in (ed) R Pasnau The Cambridge History of Medieval PhilosophyCambridge 2010 pp 814ndash822 ID Contributions to Transmission of Sciences Greek SyriacArabic and Latin (edd) H Kobayashi M Kato Tokyo 2010 ID Scientific Speculations in(ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash176 ID Physics before the Physics Early Translations from Arabic of Texts concerning Naturein MSS British Library Additional 22719 and Cotton Galba E IV in Medioevo 27 (2002) pp53ndash109 Ristampato con correzioni in Arabic into Latin in the Middle Ages The Translatorsand their Intellectual and Social Context Variorum Collected Studies Series Farnham 2009Articolo II ID Two Approaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg)Matthias M Tischler A Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden Aschendorff 2011pp 69-80 ID Astrology in Medieval Latin Studies An Introduction and Bibliographical Guide(edd) F A C Mantello A G Rigg Washington DC 1996 pp 369ndash82 ID The Certitude ofAstrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science andMedicine 7 (2002) pp 198ndash213 ID A Hermetic Programme of Astrology and Divination inmid-Twelfth-Century Aragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicum in (edd) ChBurnett W Ryan Magic and the Classical Tradition London-Torino 2006 pp 99ndash118 IDAstrology Astronomy and Magic as the Motivation for the Scientific Renaissance of the TwelfthCentury in (edd) A Voss J Hinson Lall The Imaginal Cosmos Canterbury 2007 pp 55ndash61ID Abū Malsquoshar (AD 787-888) and His Major Texts on Astrology in (edd) G Gnoli A PanainoKayd Studies in History of Mathematics Astronomy and Astrology in Memory of David PingreeSerie orientale Roma Roma 2009 pp 17-29 Sul rapporto diretto del De Essentiis conlrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin Aristotelianism inthe twelfth Century The Recovery of Aristotlersquos Natural Philosophy through Arabic AstrologyAmerican University of Beirut Beirut 1962 sullrsquoimportanza dellrsquoastrologia cf GF VESCOVINILa divinazione astrologica araba e Abū Malsquoshar in (a cura di) A Lepschy M Pastore StocchiIl Futuro Previsione pronostico e profezia Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti Venezia2005 pp 223-238

V

In considerazione di ciograve abbiamo proposto una lettura delLibro secondo del De Essentiis ndash in cui questi temi sono esposti ndashinteramente funzionale allrsquoassetto metafisico generale del trattatoScopo di questo lavoro egrave dimostrare che la finalitagravefondamentale di Ermanno egrave quella di inglobare il pensieroastronomico allinterno delledificio filosofico di matricechartriana ed araba e quindi platonico-aristotelica dandofondamento al pensiero scientifico il tutto in una prospettivaprettamente creazionisticaIn tal modo la statura teoretica di Ermanno emergeragrave intutta la sua forza in quanto capace con il solo esercizio della ratiodi scandagliare adeguatamente i segreti della realtagraveIl filosofo dalmata nei vari manuali o negli articoli in cui siparla della sua figura egrave conosciuto soprattutto come traduttoreseppur venga piugrave volte definito come uno degli intellettuali piugraveimportanti del XII secolo Allievo di Teodorico di Chartres perlunghi periodi fu residente nella penisola iberica da cuiprovennero fondamentali stimoli culturali che determinaronovere e proprie svolte filosofiche Egrave allrsquointerno di questo contestoche si egrave avvalorata lrsquoidea secondo la quale attraverso le suetraduzioni egli non fu solo un trasmettitore di sapere ma ancheattento nel cercare di proporre soluzioni filosofico-teoretichenuoveIl lavoro di tesi nello specifico si compone di tre parti laprima di carattere storico e le altre due dedicate alla analisitestuale In esse lrsquointerpretazione e il commento dei passi piugravesignificativi dellrsquoopera srsquointrecciano a considerazionistoriografiche filologiche ed ermeneutiche Piugrave dettagliatamenteil primo capitolo traccia un quadro generale del contesto storiconel quale Ermanno di Carinzia ha operato e del rapporto con lesue fonti primarie Questione che per la sua complessitagrave restacomunque ancora aperta in considerazione dei molti riferimentispesso non espliciti a testi e tradizioni culturali differenti presentinel De Essentiis A tal fine ci siamo concentrati in primo luogosulla biografia di Ermanno mostrando brevemente il legame trala sua opera di traduzione di testi astronomici astrologici medicimatematici e religiosi e il De Essentiis stesso Sono stati quindimessi in risalto i nessi con la sua opera filosofica fondamentale ele sue produzioni precedenti

VI

La prima sezione ha avuto dunque una funzione introduttivaatta a contestualizzare lrsquoopera di Ermanno nel suo tempo a partiredagli influssi principali che hanno contribuito alla formazione delsuo pensiero i quali pur nella loro ampiezza e complessitagravepossono essere raggruppati in quattro filoni principali1) Influssi esercitati su Ermanno dalla scuola di Chartres eattraverso la mediazione di questrsquoultima dal pensiero di BoezioMacrobio Giovanni Scoto e dagli elementi platonici derivanti dalTimeo di Platone conosciuto come sappiamo nella traduzione diCalcidio2) ripresa di elementi e temi aristotelici a partire dalletraduzioni dei testi di Aristotele realizzate dagli autori arabiprincipalmente per quanto riguarda i trattati di argomentonaturalistico-scientifico delle opere dello Stagirita a partireinnanzitutto dallrsquoIntroductorium maius in astronomiam di AbūMalsquoshar che rappresenta anche lrsquoopera astrologica fondamentaledi riferimento del De Essentiis Basilari appaiono anche i testi diastronomia in primis il Planisfero di Tolomeo opera tradotta daErmanno sempre nel 11433) gli influssi esercitati su Ermanno dal Liber de causis(traduzione latina come noto di una rielaborazione arabadellrsquoElementatio theologica di Proclo riconducibile probabilmenteal circolo di al-Kindī) che ripropone i tratti di fondo della causalitagraveneoplatonica adattandoli alle esigenze del monoteismo e delcreazionismo e dal De Quinque essentiis dello stesso al-Kindī4) gli influssi esercitati dal Corpus Hermeticum OnoriodrsquoAutun e il Liber viginti quattuor philosophorumIl primo capitolo si conclude quindi con una sintesiconcernente la diffusione del testo e delle sue edizioni criticheNel secondo capitolo dopo aver concisamente presentato ilDe Essentiis esponendone gli obiettivi filosofici piugrave importanti egravestato preso in esame il primo Libro dellrsquoopera di cui vengonocommentati i passi piugrave rilevanti per far emergere la natura e lastruttura del pensiero metafisico di Ermanno In questa secondasezione del lavoro perciograve si egrave concentrata lrsquoattenzione su quelloche egrave lrsquoargomento fondamentale di questo studio ovvero iltentativo di tracciare la struttura originaria e fondativa di tutto ilreale secondo la prospettiva del filosofo dalmata

VII

A tal fine in questo capitolo sono stati presi in esame iconcetti metafisici centrali in base ai quali egli si propone diindividuare la struttura profonda dellrsquouniverso tutto Ermannodelinea la relazione che sussiste tra la causa primordiale e leessenze evidenziando la valenza speculativa di questrsquoultime chegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseInoltre egrave stata compiuta una comparazione testuale con le fontifondamentali alle quali egli attinge per la formulazione delconcetto di essenza cosigrave importante per il suo pensieroDopodicheacute si egrave approfondito il rapporto che intercorre traidentitagrave e differenza sottolineando come Ermanno abbiaelaborato su questo tema una concezione particolare la qualeintende lrsquoidentitagrave come radice di ogni differenza il che significache la differenza dipende e deriva per cosigrave dire ontologicamentedallidentitagrave Egli elabora questa prospettiva per difendere ildogma cristiano della Trinitagrave pericolosamente attaccato dagliislamici mostrando quindi che in Dio non vrsquoegrave diversitagrave e che Egli siidentifica con lrsquounitagrave e non conosce alcuna forma di pluralitagrave InDio infatti non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisionedella sostanza in quanto Egli egrave senza inizio e senza fine Ermannocerca di avvalorare la sua tesi riflettendo sul temadellrsquoincarnazione e mostrando che se si riconosce in Gesugrave Cristouna persona consustanziale al Padre lrsquoessere uno e trino di Dionon egrave una contraddizione Ci egrave sembrato opportuno a talproposito approfondire questrsquoaspetto ripercorrendo lrsquoexcursusstorico-filosofico che ha condotto Ermanno alla formulazione diquesto concettoDio viene presentato come il solo essere necessarioimmutabile ed eterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagraveidentitagrave eanteriore ad ogni forma di molteplicitagrave carattere inveceposseduto esclusivamente dalle creature A questo proposito gliautori cui Ermanno attinge sono soprattutto Boezio e Calcidio Inquesto percorso egli segue molto da vicino la linea speculativatracciata da Teodorico di Chartres e Adelardo di BathPer il filosofo dalmata la veritagrave di Dio va colta nel suo essereuno e trino Egli rifacendosi alle concezioni fondamentali delle suefonti nega perciograve ogni forma di dualismo originario e lo fautilizzando virtuosamente una elaborazione di stampo platonico e

VIII

neoplatonico che presuppone la precedenza dellrsquo uno rispetto aldueIn effetti anche nel Liber de causis si fa riferimento allaconcezione secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama necessariamentee costitutivamente a ciograve che egrave anterioreErmanno in sostanza dopo aver dimostratometafisicamente il primato dellrsquo uno e dellrsquo identitagrave posti su unpiano ontologico superiore concentra la propria attenzione sututti gli ambiti del reale individuando al loro interno una strutturacomplessa Nella prospettiva del filosofo dalmata dunque lamolteplicitagrave si sviluppa a partire proprio dallrsquounitagrave ed esiste soloin virtugrave di questultimaAncora nel secondo capitolo abbiamo analizzato imovimenti fondamentali di creazione determinati dalla causaprimordiale dalla quale derivano tutte le cose Nel prosieguo delsecondo capitolo oltre a ciograve sono stati indagati i concetti dimateria di forma di causa efficiente di generazione dicomposizione e di causa primordialeIl terzo capitolo verte sulla secundaria genitura oggettodella seconda parte del De Essentiis e la produzione del mondonaturale Allrsquointerno di tale capitolo sono stati presi in esame ecommentati i passi metafisicamente piugrave significativi perricostruire nel suo insieme la riflessione del filosofo dalmataattraverso unrsquoanalisi della secundaria genitura a partire dallecondizioni che la rendono possibile le leggi e i movimentifondamentali che la regolano i quali a loro volta conducono allaformazione del mondo sublunare nelle sue diverse articolazioniminerale vegetale e animale Egrave qui che Ermanno sanciscelrsquoindissolubilitagrave e la perfetta coerenza tra la sua visione metafisicaa la teoria naturalistico-scientifica da lui proposta Il cosmo si egraveformato a partire da princigravepi integri e perfetti che sono conservatidalle sfere celesti le quali provvedono a trasmetterli al creato Ilmondo inoltre risulta diviso in tre grandi regioni la SubstantialrsquoEssentia e il Medium Il processo generativo dellrsquointera realtagrave ineffetti si basa per Ermanno proprio sullrsquoincontro delle due macroregioni lrsquoEssenza e la Sostanza una attiva lrsquoaltra passiva Alla lucedi ciograve appare chiaro come la generazione nella sua totalitagrave siaregolata nei propri processi fisici dallrsquoazione mediatrice delle sfere

IX

planetarie che rappresentano la regione del Medium Tutto egrave resopossibile dai movimenti della causa prima e lrsquointero assettocostitutivo della realtagrave si basa su una serie di articolate edinamiche connessioni tra i diversi ambiti del realeSpetteragrave alle Conclusioni stabilire i risultati cui siamo giunticon questa tesi la quale a questo punto per la novitagrave di alcunitratti filosofici in essa evidenziati puograve senzrsquoaltro considerarsi unlavoro preparatorio e quasi introduttivo al pensiero di Ermannoche per la sua complessitagrave richiede certamente ulteriori especifici approfondimenti e studiCome si egrave cercato di mostrare nel presente lavoro il DeEssentiis appare senza dubbio come unrsquoopera dallalto valorespeculativo per molti aspetti straordinaria e continuamentesorprendente per il suo procedere incalzante Anche inconsiderazione di ciograve in alcuni passi il testo appare per la suadensitagrave concettuale di lettura davvero faticosa e talune tematichesono esposte con un linguaggio particolarmente complesso che atratti si fa addirittura criptico e di difficilissima interpretazioneTuttavia parafrasando Platone non egrave qui fuori luogoaffermare che le imprese ardue sono anche le piugrave belle ed hanno ilmerito di contribuire alla ricerca del vero e alla manifestazione delpensiero espressione di questo articolato labirinto stranieroeppure sempre attraente che ci conduce alla conoscenzaconsegnandoci emozioni di volta in volta nuoveIl De Essentiis rappresenta in questo senso un testo davverostraordinario capace di rapire completamente il lettore con colpidi scena di alto profilo speculativo espressione di una concezioneolistica della realtagrave nella quale unitagrave metafisica e molteplicitagravenaturale sono fuse in una articolata sintesi ad un tempometafisica teologica e scientifica Le diverse concezioni anchevivaci e penetranti di Ermanno risultano perfettamentearmonizzate fra loro in una prospettiva assolutamente unitaria ecoerenteLrsquoauspicio fondamentale di questo lavoro di tesi egrave che essosappia trasmettere la bellezza e la profonditagrave del testo diErmanno consegnando alla ricerca filosofica un tassello unico perla sua particolaritagrave e densitagrave concettuale che vale la pena diindagare ulteriormente e comprendere in tutta la sua pregnanza ecomplessitagrave filosofiche

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RingraziamentiUn lavoro di ricerca seppur condotto con passione edentusiasmo richiede sempre intense energie fatica stimoliadeguati e supporti importantiDa questo punto di vista devo ammettere che senza lrsquoausiliodi alcune persone davvero speciali per la propria intelligenza esensibilitagrave questa tesi forse non avrebbe avuto il volto che haMi riferisco innanzitutto alla mia famiglia e ai miei amici checon il proprio sostegno mi hanno supportato nella stesura e nonin rare occasioni pazientemente sopportato A tuttiindistintamente va un grazie di cuore Vorrei perograve dedicare congrande affetto questo lavoro a mia sorella Marilena che ne hacondiviso con me i momenti salienti cosigrave come del resto ogni faseimportante della mia vita sempre con attenta e partecipevicinanza testimonianza di un legame indissolubileUn ringraziamento speciale e particolarmente sentito va almio tutor il Prof Michele Abbate al quale sono molto grata perlrsquoattenzione e la cura con cui ha seguito questo lavoro esoprattutto per avermi dato la sua fiducia che ho cercato di nonvanificare In effetti non credo ci siano termini appropriati perattestargli la mia stima e la mia riconoscenza spero tuttavia chele nostre lunghe chiacchierate abbiano saputo farlo Di sicuro soche senza il suo ldquoesubero di neuronirdquo la sua caparbietagrave tuttapiemontese e la sua capacitagrave di cogliere i nervi fondamentali di untesto filosofico anche complesso e non del tutto affine al suoambito di ricerca alcuni elementi del De Essentiis mi sarebberoancora oscuri Grazie infinite per questa supervisione condottamagistralmente con estrema perizia ed intelligenza che ha saputoinfondermi metodo disciplina e una piugrave raffinata capacitagrave dianalisi filosoficaUn altro ringraziamento altrettanto particolare va al ProfGiulio drsquoOnofrio coordinatore del Dottorato e mio co-tutorAttraverso il suo costante e prezioso impegno mi ha dato lapossibilitagrave per me assai importante di frequentare il percorsodottorale FiTMU A lui devo inoltre la scelta di occuparmi diErmanno di Carinzia proposta che pur apparendomi findallinizio assai ardua per la complessitagrave delle questioni che avrei

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dovuto trattare alla fine egrave risultata essere una felice intuizionesono contenta di non aver mai desistito Lo ringrazio anche peraver seguito questo lavoro con attenzione e pazienza fornendomistrumenti metodologici e formativi indispensabili Mi auguro cheda questa tesi possa venir fuori un bel seppur breve paragrafo diStoria della Filosofia Medievale in quel caso secondo i suoiparametri di giudizio si tratterebbe di un buon lavoro cosigrave dadare un senso ulteriore a tutti i suoi sforziRingrazio poi sentitamente e di cuore il Prof CharlesBurnett per la sua encomiabile disponibilitagrave per la premura elrsquoattenzione manifestate verso questa tesi che ha seguito come sefosse sua Egli mi ha fornito innanzitutto materiale bibliograficodifficilmente reperibile facendomi leggere anche suoi articoliinediti o in corso di pubblicazione dedicati al De Essentiis Egrave statolui tra lrsquoaltro a donarmi una copia del frammento di ML Colkerriportato sottoforma di allegato nel presente lavoro Mi ha fattoaccedere in piugrave alla sua biblioteca personale permettendomi diattingere a testi fondamentali per una corretta interpretazione delpensiero ermanniano dando prova di grande generositagrave e fiduciaIn secondo luogo mi ha fortemente incoraggiata consentendomi ditrascorrere nellrsquoambito di una COST-action per un programmascientifico in Medieval Europe-Medieval Cultures and TechnologicalResources (IS1005) grazie allrsquoottenimento di una borsa di studiofinalizzata allo svolgimento di una breve missione scientifica daltitolo ldquoThe scientific structure in Hermann of Carinthias DeEssentiisrdquo un periodo di studio al Warburg Institute di Londrareso possibile altresigrave dal congiunto supporto del Prof MicheleAbbate e del Prof Agostino Paravicini Bagliani che ringrazio peravermi la possibilitagrave di sfruttare questa bella ed importanteoccasione Lrsquoentusiasmo del Prof Burnett per la diffusione delletematiche relative al rapporto Islam-Occidente ed il suoinesauribile amore per la conoscenza delle stesse sono davverolodevoli Con il suo ausilio ho potuto visionare il manoscrittolondinese del De Essentiis momento alquanto emozionante Loringrazio inoltre per avermi segnalato dei riferimenti basilari edaver interpretato insieme a me alcuni passaggi particolarmentedifficili e significativi dellrsquoopera di Ermanno con conversazioniricche ogni volta di consigli preziosi e di spunti notevoli sia dalpunto di vista filosofico che metodologico

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Ringrazio ancora il Prof Armando Bisogno per leopportune e pregevoli osservazioni fornite alla tesi per lrsquoamiciziaper il supporto e il sostegno spesso davvero rilevanti fornitimi inquesti tre anni Devo alle sue lsquobrillanti incursionirsquo infatti alcunedelle domande fondamentali cui ho cercato di rispondere inquesto lavoro le quali hanno rappresentato spesso una vera epropria chiave di volta nella lettura del testoGrazie al Dott Mario Coppola che per circa un anno mi haseguito in qualitagrave di tutor senior dandomi validi consigliGrazie inoltre ad alcuni membri del collegio docenti deldottorato i Proff Luigi Catalani Concetto Martello e AntonellaSannino per avermi fornito spunti filosofici e riferimentibibliografici importantiRingrazio Domenico Ienna Nina Travers Carmela SicignanoMariarosaria Accarino Clelia Albano Daniele Melli ed ilcompianto amico per me sempre vivo Antonio Scorza per ilsupporto nel reperimento di alcuni testi I Proff Francesco SaverioFesta Giuseppe Razzino e Giuseppe Zarone per la grandeconsiderazione che mi hanno sempre mostrato a loro mi sentolegata ad un tempo da ammirazione ed affettoUn grazie particolare va poi al Dott Angelo Maria Vitale perlrsquoamicizia e la stimaRingrazio inoltre tutti i miei colleghi di dottorato FiTMU siadellrsquoXI che del XII ciclo con i quali ho vissuto momenti belli sancitida una crescita tanto intellettuale quanto personale I loro spunti ele loro osservazioni sono stati in alcuni casi utilissimiGrazie in particolare a Lucia Corrado Andrea NanniniCarmine Ferrara Guido Iorio Fabio Piemonte e Vincenzo Restelliper i numerosi momenti di condivisione filosofica ed umanatrascorsi insieme che hanno scandito piacevolmente questamagnifica avventura

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IERMANNO DI CARINZIA E IL SUO TEMPO

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Capitolo primo

Ermanno di Carinzia e il suo tempo

1 EErrmmaannnnoo ddii CCaarriinnzziiaa bbrreevvii cceennnnii bbiiooggrraaffiicciiSe il XII egrave il secolo della rinascita dello sviluppointellettuale della ricerca di nuovi equilibri tra le varie scienze ingrado di aprire a scenari veritativi ineludibili allora Ermanno diCarinzia pur essendo laquoan elusive figureraquo4 e considerato un autoreminore fu sicuramente un uomo del suo tempoCome cercheremo infatti di mostrare in questo capitoloErmanno egrave il filosofo viaggiatore del XII secolo colui il quale ne haseguito le diverse correnti di pensiero derivanti dalle variecompagini speculative che lrsquohanno attraversato e che ha saputogenerare un sincretismo filosofico fine ed equilibrato creando unponte importantissimo per gli sviluppi successivi della riflessionelatina occidentale tra la tradizione filosofica europea e la culturaaraba al fine di giungere alla determinazione metafisica dellastruttura che sottende lrsquointero universo decifrando in tal modo iltessuto ontico-ontologico teologico fisico ed astrologico del realeIn questo primo capitolo pertanto cercheremo di tracciaregli elementi storico-speculativi piugrave importanti che hannocontribuito alla formazione filosofica di Ermanno Le fonti cui egliattinge sono davvero numerosissime alcune delle quali daltraparte risultano ancora oscure perciograve il nostro saragrave un lavoro diricostruzione articolato e il piugrave possibile completo ma non deltutto esaustivo in quanto tale questione egrave quanto mai complessalaquoThe 12th century the time in which Hermann of Dalmatialived was a turning-point time in the history of both science andphilosophy a time marking the end of the early Middle Ages aperiod whose scientific and philosophical concepts could nolonger contribute to the progress of science But the century wasalso the start of a new period that of the High Middle Ages which4 S LOW-BEER Hermann of Carinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDeindagatione cordisrsquo City University of New York 1979 [Doctoral thesis] p 10

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laid the foundations of the new scientific and philosophical tenetsof the 16th century Thus Hermann lived at the end of one periodof scientific development and at the beginning of a new era inwhich he took a remarkably active partraquo5Questo dunque fu un secolo di grandi cambiamenti per lastoria della scienza e della filosofia ed Ermanno vi giocograve un ruolodi assoluto protagonistaEgli fu infatti un abilissimo traduttore dallrsquoarabo di operescientifiche astronomiche matematiche e religiose un finetrasmettitore di conoscenza ma anche un pensatore originaleSulla vita di Ermanno di Carinzia o Hermann Dalmatinconosciuto in latino anche come Hermannus Dalmata Sclavus oSecundus6 abbiamo a disposizione notizie esigue ricavate dai suoistessi scritti e da pochissime altre fonti7 Sappiamo che egrave natointorno al 1110 e proveniente dallrsquoIstria centrale8 Della suaformazione non si sa nulla di certo Tuttavia sia lrsquooriginegeografica che la prima formazione ricevuta da Ermanno nehanno influenzato il pensiero Egrave infatti in questa primissima fasedella sua vita che egli riceve gli stimoli intellettuali per recarsi inFrancia dove erano localizzati centri culturali di rilievo al fine diraffinare le proprie conoscenze Secondo quanto affermato daŽarko Dadic ndash ma non ci sono prove di questo ndash Ermanno avrebbestudiato presso il monastero benedettino di laquoSS Peter and Paul in5 Ž DADIć Hermann Dalmatin Skolska knjiga Zagreb 1996 p 96 Cf Ibidem laquoThe scolarrsquos name Hermann of Dalmatia is quoted in different versions inforeign references published on the subject to date They refer to him as HermannusDalmata Secundus Sclavus and recently Hermann de Carinthia There are arguments infavour of each of these nameraquo7 Sulla vita di Ermanno cf Ibid CH BURNETT Hermann of Carinthia in (a cura di) P Dronke AHistory of Twelfth-Century op cit ID Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisedizione critica con traduzione e commento a cura di Ch Burnett Ed EJ Brill Leiden-Koln1982 S LOW BEER Hermann of Carinthia op cit A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava oBitimaLatinskitekstuspostaviohrvatskiprijevodizradiokritickikomentarinapomeneuztekst napisao Antun SlavkoKalenic Pula 19908 Come osservato giagrave da S Low-Beer nellrsquoIntroduzione alla sua tesi di dottorato dedicata a treopere astrologiche tradotte da Ermanno di Carinzia (Cf S LOW-BEER op cit pp 10-13) nellaquale si sofferma a lungo sullrsquoorigine geografica del filosofo dalmata egrave egli stesso adinformarci circa la sua provenienza Nella sua traduzione dellrsquoIntroductorium maius di AbūMalsquoshar VI (f2v) infatti Ermanno scrive che lrsquoIstria era divisa in tre parti laquoMaritima etMontana in medio patria nostra Karinthiaraquo NellrsquoAppendix I ldquoHermannrsquos Namerdquo allrsquoedizionecritica del De Essentiis Ch Burnett riporta minuziosamente tutte le citazioni nelle qualiricorre il nome di Ermanno a partire dalle fonti piugrave antiche Anche Ž Dadić si soffermasullrsquoorigine di Ermanno rivendicandone le origini dalmata cf Ž DADIĆ op cit pp 79-85 Cfaltresigrave A S KALENIĆ Herman Dalmatin Rasprava o Bitima op cit pp 9-15

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the Woods or one of the Benedictine monasteries on the westerncoast of Istria Nothing is known about the knowledge he acquiredin the monastery but he was certainly taught basic grammarlogic rhetoric music astronomy arithmetic and geometryraquo9 Trail 1130 e 1134 vale a dire durante gli anni in cui vi insegnograveTeodorico Ermanno si recograve a studiare in Francia a Chartres Nonsappiamo cosa lo spinse realmente ma egrave probabile che laformazione ricevuta in Croazia improntata allrsquoapprofondimentodelle sette arti liberali sia stata fondamentale per lrsquoorientamentodei suoi studi futuriUno dei discepoli di Ermanno in Francia fu Roberto diKetton Nel 1135 quando Teodorico si spostograve a Parigi Ermanno eRoberto lo seguirono ivi completando i propri studi I dueviaggiarono per quattro anni nel Mediterraneo orientaleEntrambi divennero traduttori dalla lingua araba Verso il 1138tornograve in Europa e fu subito attivissimo iniziando unrsquointensa fasedi traduzione di opere arabe in lingua latinaErmanno alla ricerca dellrsquoAlmagesto di Tolomeo si recograveinsieme a Roberto in Spagna che in quegli anni era divenuta ungrosso centro drsquoattrazione in quanto rappresentava laquoagli occhi diquanti vivevano al di lagrave dei Pirenei la terra misteriosa dellrsquoignotoda esplorare Comincia quindi in Spagna la grande avventuradellrsquouomo di cultura europeoraquo10 Adelardo di Bath PlatoneTiburtino Roberto di Chester (o di Ketton) lo stesso Ermanno diCarinzia il suo discepolo Rodolfo di Bruges Gerardo da CremonaDomenico Guindisalvi Ugo di Santalla e un gruppo di studiosiebrei Petrus Alphonsi Giovanni di Siviglia Savasorda e Abrahamben Ezra sono il gruppo di traduttori che diedero vita ad unrsquooperamassiccia di translatio di testi classici ed arabi Sulla propia vita esui rapporti che ebbero tra loro ci sono poche notizie Inizialmentenon hanno una sede fissa che possa fare da punto di convergenzaper i propri lavori ma in seguito Toledo divenne grazie anche allaprotezione ecclesiastica di Raimondo arcivescovo della cittagravespagnola il luogo drsquoincontro di tutte queste forze intellettuali Difatto presso la cittagrave spagnola si diede vita al piugrave famoso laquoexampleof a school in the context of translation (hellip) developed by9 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 8710 C H HASKINS La rinascita del XII secolo Il Mulino Bologna 19822 p 242

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Mozarabs and Jews where Arabic books and knowledge weretransferred to the Latin language and which attracted studentsfrom all over the worldraquo11Furono tradotte e studiate infatti numerose opere dicarattere astrologico astronomico e matematico Lrsquoincontro con lacultura araba fu molto importante per Ermanno che fu attivocome traduttore dal 1138 al 1143 dando vita ad unrsquoattivitagrave ditraduzione molto intensa Dopo il 1143 di lui non abbiamo piugravenotizie certeTheodore Siverstein e Manuel Alonso ritengono cheErmanno abbia tradotto in Sicilia nel 1160 lrsquoAlmagestodirettamente dal greco ma queste supposizioni per ora non sibasano su prove del tutto inconfutabili12Lrsquoattivitagrave traduttoria di Ermanno si inserisce in un climaculturale del tutto nuovo in cui il progressivo affermarsi diunrsquoidea di natura laquocome complesso ordinato di fenomeni oggettodi indagine razionale fuori dai riferimenti simbolici che avevanocaratterizzato la contemplazione della natura nellrsquoAltoMedioevoraquo13 aveva comportato la necessitagrave di non interpretarnesemplicemente i segni ma di risalire alle cause che governano ifenomeni naturali laquoA una lettura del mondo fisico secondostrumenti ermeneutici mutuati dellrsquoesigesi biblica in forza dellastretta connessione fra liber naturae e liber Scripturae entrambiscritti da Dio si viene affiancando ndash in certi ambienti sostituendo ndashuna lettura che persegue ragioni e cause fisiche Si avvertelrsquoinsufficienza di una diretta riduzione dei fenomeni a segni esacramenti di un discorso rivolto da Dio agli uomini alle nature ndashproprio percheacute create da Dio ndash deve essere riconosciuta unaconsistenza ontologica una capacitagrave causativa cosi da rendere11 CH BURNETT The institutional context of Arabic-Latin translations of the middle ages areassement of the school of Toledo in (ed) O Weijers Vocabulary of Teaching and Researchbetween Middle Ages and Renaissance Proceedings of the Colloquium London The WarburgInstitute 11-12 March 1994 Brepols Turnhout 1995 p 21712 Cf M ALONSO Hermann de Carintia De essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander1946 e T SILVERSTEIN Herman of Carinthia and Greek A Problem in the lsquoNew Sciencersquo of theTwelfth Century in Medioevo e Rinascimento Studi in onore di Bruno Nardi vol II EdSansoni Firenze 1955 La questione tuttavia egrave ancora aperta sulla stessa cf inoltre CHBURNETT Arabic into Latin op cit p 132 e A S KALENIĆ Herman Dalmatin i PtolemejevAlmagest Filozofska istraživanja 13 Vol 1 Zagreb 1992 pp 13-1713 T GREGORY Speculum naturale Percorsi del pensiero medievale Edizioni di Storia eLetteratura Roma 2007 p 15

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possibile una distinzione tra lrsquoopus creatoris e lrsquoopus naturaequestrsquoultimo diviene lrsquooggetto proprio della filosofia naturalecostruita dalla ratio di cui lrsquouomo egrave dotato capace di ripercorreree spiegare il nesso delle cause seconderaquo14 Ermanno era allaricerca esattamente di questa chiave di volta convinto che unapiena comprensione del concetto di causalitagrave potesse garantirgliun accesso privilegiato alla conoscenza della struttura del reale11 11 EErrmmaannnnoo ttrraadduuttttoorree ee llaa ssccuuoollaa ddii TToolleeddoo1155A questo rinnovato clima culturale e alla determinazione diun nuovo concetto di natura concorrono la scoperta della filosofiae della scienza greca ed araba attraverso le traduzioni che dopo i

14 Ibidem15 Sulla Scuola di Toledo egrave stato scritto tanto perciograve per un approfondimento vedasi CHBURNETT The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo in the TwelthCentury in Science in Context 14 (2001) pp 249-288 ID The Translating Activity in MedievalSpain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik 12Leiden 1992 pp 1036ndash58 ID A Group of Arabic-Latin Translators Working in NorthernSpain in the Mid-Twelfth Century in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain andIreland 1 (1977) pp 62-108 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works ofHermann of Carinthia in Mittellateinisches Jahrbuch 13 (1978) pp 100-134 ID TwoApproaches to Natural Science in Toledo of the Twelfth Century in (Hgg) Matthias M TischlerA Fidora Christlicher Norden-Muslimischer Suumlden op cit ID The Impact of Arabic Science onWestern Civilisation in the Middle Ages in Bulletin of the British Association of Orientalists 11(1979ndash80) pp 40ndash51 ID Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircge meacutelanges drsquohistoiredes sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion Paris pp 425-436 ID MichaelScot and the Transmission of Scientific Culture from Toledo to Bologna via the Court ofFrederick II Hohenstaufen in Micrologus Nature Science and Medieval Societies 2 BrepolsTurnhout 1994 pp 101-126 ID lsquoMagister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusṭā ibnLūqārsquos De differentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the Arts Curriculum inMediaevalia Textos e estudos 7-8 (1995) pp 221-267 ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Ages Theory Practice and Criticism in (edd) SG Lofts PW Rosemann Eacuteditertraduire interpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitut Supeacuterieur dePhilosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp 55-78 M-T DALVERNYTranslations and Translators in (edd) R L Benson G Constable Renaissance and Renewal inthe Twelfth Century Harvard University Press Cambridge 1982 pp 421ndash462 CH HHASKINS The Renaissance of the Twelfth Century op cit si veda in particolare il cap 9 TheTranslators from Greek and Arabic (trad it La rinascita del XII secolo op cit) ID Studies inthe History of Mediaeval Science op cit R PERGOLA Ex arabico in Latinum traduzioniscientifiche e traduttori nellrsquoOccidente medievale Studi di Glottodidattica 3 (2009) pp 74-105 DM DUNLOP The Arabic Tradition of the Summa Alexandrinorum in Archives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 49 (1983) pp 253-263

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laquoprimi testi salernitani dellrsquoXI secolo affluiscono numerose inEuropa giagrave nella prima metagrave del XII sec nelle zone di confinesoprattutto dalla Spagna e dallrsquoItalia Meridionale Nel giro dialcuni decenni lrsquoEuropa scopre i grandi tesori della scienzaellenistica e araba a cui seguiragrave da presso il corpus aristotelicounrsquointera grande biblioteca ndash con Aristotele Tolomeo GalenoAlchindi Albumazar Alfarabi e Avicenna con testi ermeticimagici alchemici (nel secolo seguente il grande Averroegrave) ndash vienea sostituire nel nuovo ambiente delle scuole cittadine i modestitrattati delle arti liberali esemplati sul De Nuptiis di MarzianoCapella e sulle Etymologiae di Isidororaquo16Lrsquointeresse per le traduzioni dallrsquoarabo in latino coincide colperiodo in cui imperversava la grande ostilitagrave verso lrsquoIslamUnrsquoaltra figura fondamentale che emerge con particolare interesseegrave perciograve quella di Pietro il Venerabile17 Allrsquoinizio degli anni lsquo40 delsecolo questi aveva approfittato di una serie di visite nelleabbazie cluniacensi della Spagna per commissionare unatraduzione latina del Corano una sorta di dossier sul mondoislamico che avrebbe dovuto consentire agli occidentali diconoscere meglio la cultura araba e contestualmente di avvicinarei musulmani A questo progetto fece lavorare insieme al suosegretario Pietro di Poitiers il chierico Pietro di Toledo noncheacuteRoberto di Ketton e lo stesso Ermanno di Carinzia Lrsquoabbate diCluny come riportato da J Kritzeck scrive che laquothe lsquoSaracensrsquo ashe calls them are lsquoclever and learned menrsquo whose libraries are fullof books dealing with the liberal arts and the study of nature andthat Christians have gone in quest of these18 Hermann ofCarinthia at about the same time reminds Robert of Ketton of lsquothetrappings and decorations which long vigils and (their) most16 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1517 M-T DrsquoALVERNY Deux traductions du Coran au Moyen Age in Archives drsquoHistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Acircge 22-23 (1948-1949) ID Pierre le Veacuteneacuterable et la leacutegende deMahomet Dijon 1950 ID Quelques manuscrits de la Collectio Toletana in StudiaAnselmiana 40 (Roma 1956)18 hellip peritis et doctis hominibus Liber contra sectam sive haeresism Saracenorum in JKRITZECK Peter the Venerable and Islam Princeton 1964 p 238 lsquohabet gens nostra plurimosin utraque lingua peritos qui non tantum ea quae ad religionem vel ritum vestrum pertinentex vestris litteris sollicite eruerunt sed etiam quantum ad liberalia vel physica studia spectatarmariorum vestrorum intima penetrarum ibid p 250

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earnest labour had acquired for (them) from the depths of thetreasures of the Arabsraquo19La volontagrave di persuadere gli islamici circa la validitagrave deidogmi della fede cristiana saragrave un tratto saliente della riflessionedi Ermanno Nel De Essentiis infatti in alcune pagine egli sisofferma sulla sua intenzione di convincere i musulmani circa latrinitagrave di Dio dimostrando loro come sia lo stesso Dio amanifestarsi alla mente degli uomini che sanno cercarlodegnamente1122 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree ttrraaddoottttee ddaa EErrmmaannnnoo22001) SAHL IBN BISHR Fatidica2) TOLOMEO Planisfero (tradotto a Tolosa il 1 giugno 1143)213) ID Quadripartitum4) () ID Almagest5) ABŪ MAlsquoSHAR Introductorium maius6) ID De Revolutionibus Nativitatum questa traduzione nonegrave perograve attribuibita ad Ermanno in maniera definitiva7) EUCLIDE Elementa (probabilmente una rielaborazionedella traduzione di Adelardo di Bath)8) AL-KHWĀRIZMI Zij (tavole astronomiche)22 anche questatraduzione egrave con alta probabilitagrave la rivisitazione di un testo giagravetradotto da Adelardo

19 J JOLIVET The Arabic inheritance in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century op cit pp113-114 Il riferimento al De Essentiis egrave ldquohellip cultus et ornatus hellip quos ex intimis Arabumthesaurus diutine nobis vigilie laborque gravissimus acquisieratrdquo HERMANN OF CARINTHIA DeEssentiis Ed Burnett op cit p 70 Piugrave tardi Marco di Toledo nella sua Prefazione allatraduzione del Corano nel riferirsi a Ermanno lo definisce ldquoperitissimus utriusque lingueLatine et Arabicerdquo in Cod Cambridge Corp Chr Coll Ndeg CCCXXXV s XV n 5 Per un quadrocomplesso delle influenze derivanti dalle traduzioni delle opere arabe nel XII secolo sirimanda alla lettura integrale dellrsquoarticolo di Jolivet pocrsquoanzi citato Dello stesso autorevedasi anche LrsquoIslam et la raison drsquoapregraves quelques auteurs latins des XIe et XIIe in Lrsquoart desconfins (Meacutelanges Maurice de Gandillac) Parigi 1987 pp 153-16520 Riportiamo lrsquoelenco delle opere tradotte da Ermanno elaborato da Ch Burnett e presentenellrsquoIntroduzione del De Essentiis alle pp 6-821 Lrsquoopera egrave stata tradotta nel 1143 perograve non si sa con esattezza se prima o dopo la stesuradel De Essentiis anche se alcuni riferimenti impliciti allrsquoopera di Tolomeo lasciano ipotizzareche la traduzione sia avvenuta prima

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9) THEODOSIO De Sphaeris23 da cui come sottolinea Burnettegrave possibile che Ermanno abbia tratta le notizie relative alle sferegeometriche di cui parla nel De Essentiise per conto di Pietro il Venerabile il10) De Generatione Mahumet11) Doctrina Mahumet

112211 EElleennccoo ddeellllee ooppeerree oorriiggiinnaallii ddii EErrmmaannnnooOltre al De Essentiis Ermanno ha composto altre opereoriginali di cui riportiamo lrsquoelenco Alcune tuttavia anche inquesto caso sono di dubbia attribuzione percheacute presentano unostile di scrittura diverso da quello del suo capolavoro24 Esse sono1) De Occultis o De indagatione cordis252) Liber imbrium26Ci sono poi come anticipato altre opere attribuite ad Ermanno lacui paternitagrave perograve non egrave ancora stata dimostrata in modo assolutosi tratta del1) Liber de invenienda radice e Liber de opere numeri etoperis materia lrsquoattribuzione di queste due opere ad Ermanno mdash22 Come precisa Ch Burnett laquoHermann refer to his own translation of these tables whichhowever has not been identifiedraquo De Essentiis p 723 Per tutti i riferimenti bibliografici relativo alle opere elencate cf la bibliografia relativa alleopere di Ermanno infra pp 217-21824 Per un quadro esaustivo oltre allrsquoIntroduzione del De Essentiis cf CH BURNETT Arabic intoLatin op cit Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 90-120 e F ŠANJEK Herman Dalmatin(oko 1110 ndash posl 26II 1154) Bio-bibliografski prilozi in Hermann of Dalmatia Rasprava obitima op cit p 15 ss Questrsquoultimo testo molto dettagliatamente riporta il contenutosintetico delle singole traduzioni Per il Liber imbrium il De Occultis o De indagatione cordiscf anche S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit25 Questo testo egrave stato tradotto ed edito in inglese da BN DYKES col titolo Hermann ofCarinthia The Search of the Heart The Cazimi Minneapolis Minnesota 201126 Per i dettagli relativi a tutti i testi le opere tradotte ed attribuite ad Ermanno e airiferimenti col De Essentiis cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiisop cit pp 6-8

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come sottolineato da Burnett mdash egrave presente nella collezione dimanoscritti di R di Fornivalrsquos2) Liber de circulis3) De compositione et usu astrolabiiLe opere che piugrave di tutte hanno influenzato Ermanno nellacomposizione del De Essentiis sono lrsquoIntroductorium maius leopere di astronomia cui dedicheremo un paragrafo specifico eFatidica che fu anche il primo testo tradotto da Ermanno nel 1138in Spagna Di questrsquoopera di Sahl ibn Bishr Ermanno tradusse soloil sesto libro mentre i primi cinque furono tradotti da Giovanni diSivigliaLrsquoopera era stata scritta secondo i canoni dellanticatradizione astrologica greca infatti lrsquoautore nellrsquoelaborare il suotesto egrave stato influenzato in special modo dal pensiero astrologicodi Dorotheus Il testo contiene riferimenti alle divinazioni basatesui movimenti dei pianeti e delle comete ed egrave dedicato aipronostica che laquowhich Hermann defines in the De Essentiis27 as theprediction of events pertaining to the universe or to nations as awhole rather than to the individual (e g war famine earthquakeconflagration and flood pestilence and change of world-rule)raquo28In effetti ma avremo modo di constatarlo Ermanno sia nellatraduzione dellrsquoopera di Abū Marsquoshar che nella composizione delDe Essentiis dimostra di essere particolarmente sensibile a questotema e sapragrave avanzare anche ipotesi personali29NellrsquoIncipit alla traduzione il filosofo dalmata sostiene chedopo il creatore del mondo il sole controlla tutte le cose Gestiscetutto il potere piugrave alto e mantiene il potere principale di decisionesu tutto ciograve che accade nel mondo inferiore27 Burnett subito dopo riporta il passo del De Essentiis op cit 70rH-70vB ldquoPreterea tiumpartium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebro reperiuntur hellip inpronosticis autem utriuslibet generis ex hisdem item modis in varia mundi accidentia perdiversas terrarum partes ac preterea mdash quantum (ab Albumaixar) ex Alkirenet accedit mdash pereadem item genera tripartitis hellip Ex omnibus igitur his instauratur multiplex pronostico rumspeculatio per diversa loca in varios temporum motus hinc enim astrologi varios seculorumcasus hinc diversos humani generis status hinc etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo28 CH BURNETT Arabic into op cit p 11629 Ibid p 117

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Ermanno dimostra ciograve con il fatto che le persone misurano icicli della terra attraverso il movimento del sole e tramite ilmovimento degli altri pianeti rispetto allo stesso soleIn questo modo le diverse parti della terra sono soggette adiverse forze planetarie Allo stesso modo differenti eventi sonocontrollati da differenti successioni di tempo30Formalmente lrsquoopera egrave divisa in sette trattatti anche sesostanzialmente comprende tre diverse parti La prima la piugraveimportante discute i vari cambiamenti nel mondo la secondatratta i cambiamenti dellrsquoaria e la terza considera ledisuguaglianze tra le persone a causa di influssi diversiIn questrsquoopera il sole egrave ritenuto il corpo celestiale piugraveimportante al suo interno si dimostra prima come esso controllicol suo potere il mondo superiore mostrando successivamentecome decida su tutti gli eventi nel mondo inferiore In seguito sidiscute del ldquoSignore dellrsquoAnnordquo cioegrave del fatto che ogni anno egravecaratterizzato dalla lsquosignoriarsquo di un determinato pianeta I pianetisono inoltre divisi in buoni e cattivi I buoni sono il Sole VenereMercurio la Luna e Giove e i cattivi invece sono Marte e SaturnoQuesta suddivisione egrave presente in tutti i trattati astrologicimedievali e anche in quelli successivi31 Ermanno la riprenderagraveanche nel De EssentiisNella parte finale del testo ci si sofferma sulle condizionigenerali di vita con una previsione circa la penuria o lrsquoabbondanzache caratterizzeragrave gli anni successiviViene infine enfatizzata lrsquoimportanza delle eclissi solari elunari in quanto molto dannoseIl Liber imbrium presenta una breve introduzione diErmanno e costituisce il tentativo di dar vita ad un manualededicato alla previsione della pioggia tema di cui sembra che gliIndiani fossero abili conoscitori Purtroppo le fonti alle qualilrsquoautore ha attinto per la sua composizione non sono menzionate30 HERMANN OF CARINTHIA Fatidica Ed S Low-Beer op cit p 138 ldquoSecundus post conditoremorbis moderator Sol ut superne ducatum potencie ita omnium inferioris mundi accidenciumprincipale gerit consilium Omnes et enim terrarum alternationes primum Solis motu deindeceterarum comitatu metimur Unde nec aliter diverse terrarum partes varias stellarum virespaciuntur que in diversis temporum successionibus varii rerum eventus administratur Inspeculandis igitur mnibus mundi per orbem accidentibus primum anni dominus omnis huiusartificii dux eligendus est Cuius auspicia Solis munere sumunturrdquo31 Cf Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit pp 97-99

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Questo testo perograve ha il pregio di fondere la tradizione orientalecon quella occidentale anche se solo meccanicamente e su aspettiprettamente tecnici questo collegamento tuttavia egrave moltoimportante percheacute egrave unrsquoanticipazione di quanto avverragravesuccessivamente nel De Essentiis32Inizialmente Ermanno basograve le proprie conoscenzeastrologiche solo sulle teorie di Bishr fino a quando cioegrave nontradusse lrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar la cuiinterpretazione astrologica differiva molto dalla prospettiva diBishr percheacute intrisa della filosofia naturale di AristoteleLrsquointroduzione di questa nuova filosofia fu fondamentale non soloper la formazione di Ermanno ma anche per gli sviluppi successividel pensiero scientifico europeoPiugrave o meno nello stesso momento il filosofo dalmata scrisseil De Occultis che presenta altre informazioni di natura astrologicariguardanti soprattutto lrsquoars divinatoria e i IudiciaNel 1143 quando scrisse il suo De Essentiis Ermannorealizzograve il primo tentativo di rilievo di applicare lrsquoastrologia allaspeculazione metafisica latina cercando di fondervi il neo-platonismo tipico della tradizione di Chartres portando acompimento la volontagrave giagrave mostrata in precedenza di collegare lacultura occidentale con il pensiero di matrice araba orientalepersiana22 IIll XXIIII sseeccoolloo uunn lsquolsquolliimmbboorsquorsquo ttrraa vveecccchhiioo ee nnuuoovvooIl XII secolo in virtugrave degli elementi che abbiamo pocrsquoanzirichiamato egrave ormai da tutti gli studiosi ricordato come il secolodella rinascita33

32 Ibid p 10133 Per una visione drsquoinsieme della riflessione filosofica nel dodicesimo secolo si rimanda a PDRONKE A History of Twelfth-Century op cit M PEREIRA La Filosofia nel Medioevo EdCarocci Roma 2008 E GILSON La philosophie au Moyen Acircge Paris 1944 Sulla ldquorinascitardquo delXII secolo e sulla Scuola di Chartres invece cf G DrsquoONOFRIO (a cura di) Storia della Teologianel Medioevo (3voll) Ed Piemme Casale Monferrato 1996 RL BENSON G CONSTABLE CDLENHAM (eds) Renaissance and Renewal in the Twelfth Century Harvard University PressCambridge (Mass) 1991 A CLERVAL Les eacutecoles de Chartres au Moyen Age du Ve au XVIe sieacutecleMinerva Paris 1895 R L POOLE Illustrations of the History of Medieval Thought in theDepartiments of Theology and Ecclesiastical Politics II ed Society for Promoting ChristianKnowledge London 1920 pp 95-115 e The Masters of the Schools at Paris and Chartres in

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Questo momento della storia medievale ha risentitopositivamente di importanti sviluppi scientifici e tecnologicinoncheacute delle nuove tendenze filosofiche e culturali che proprio inquel secolo si affermarono Si guardava al passato per riscoprirecon rinnovato entusiasmo le fonti del sapere greco e araboTuttavia laquoil fatto ldquorinascitardquo non si riduce ad unrsquoimitazioneappassionata dei capolavori letterari estetici scientifici filosoficidellrsquoAntichitagrave greco-romana imitazione che al limite finirebbeper essere una restituzione archeologica Comporta alla letteracon tutta la relativitagrave dei tempi dei luoghi e delle persone una ri-nascita unrsquoesistenza nuova unrsquoiniziativa tanto piugrave irriducibile alsuo nutrimento antico in quanto si tratta di unrsquoiniziativa dellospirito Lrsquoimitazione egrave allora al servizio dellrsquoinvenzione anche lagravedove la nutreraquo34Ermanno con le sue traduzioni operograve proprio in questoperiodo ricco per lrsquoEuropa di profondi mutamenti cercando conla sua attivitagrave di costruire un legame fondamentale tra latradizione metafisico-teologica europea e lrsquoIslam vale a dire conquelle che si presentavano come forme di pensiero capaci dideterminare un effettivo cambiamento Tale legame tuttaviaaffonda le proprie radici giagrave nei secoli VII e VIII laquowhen ArabsJohn Salisburyrsquos Time in English Historical Rewiew 35 (1920) pp 321-42 G PAREacute A BRUNETP TREMBLAY La Renaissance du XII siegravecle Les eacutecoles et lrsquoenseignement VrinInst drsquoEacutetudesMeacutedieacutevales Paris-Ottawa 1933 pp 138-210 JM PARENT La doctrine de la creacuteation danslrsquoeacutecole de Chartres Vrin Paris 1938 RW SOUTHERN Mediaeval Humanism and Other StudiesBlackwell Oxford 1970 pp 61-85 che ha parlato di una ldquoleggenda di Chartresrdquo P DRONKENew Approaches to the School of Chartres in Annuario de Estudios Medievales 6 (1969) pp117-140 e J CHAcircTILLON Les eacutecoles de Chartres et de Sant-Victor in La scuola nellrsquoOccidentelatino dellrsquoAlto Medioevo Atti della XIX Settimana di Studio (Spoleto 15-21 aprile 1971)Centro Italiano di Studi sullrsquoAlto Medioevo Spoleto 1972 pp 795-839 Cf inoltre E GARINStudi sul platonismo medievale Le Monnier Firenze 1958 T GREGORY Platonismo medievaleStudi e ricerche Istituto Storico Italiano per il Medioevo Roma 1958 ID Mundana sapientiaop cit pp 1-59 75-173 M-D CHENU La theologie au douzieme siegravecle Vrin Paris 1957 (tradit La teologia nel XII secolo Jaca Book Milano 1992) pp 123-59 RW SOUTHERN The Schoolsof Paris and the School of Chartres in (edd) RL Benson G Constable Renaissance andRenewal in the Twelfth Century op cit pp 113-37 NM HAumlRING Commentary andHermeneutics in ibid pp 173-200 S GERSH Platonism - Neoplatonism - Aristotelianism ATwelfth-Century Metaphysical System and Its Sources ibid pp 512-34 ancora su Chartres cfM-D CHENU Nature ou histoire Une controverse exeacutegeacutetique sur la creacuteation au XIIe siegravecle inAHDLMA 20 (1953) pp 25-30 J MOREAU ldquoOpifex id est Creatorrdquo Remarques sur leplatonisme de Chartres in Archiv fuumlr Geschichte der Philosophie 56 (1974) pp 33-49 EMACCAGNOLO Rerum universitas Saggio sulla filosofia di Teodorico di Chartres Ed Le MonnierFirenze 197634 M -D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 24

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conquered North Africa Southern Italy and Spain certain politicaland cultural ties between Europe and Islamic world wereestablished which proved to be significant for the furtherdevelopment of philosophy and science in medieval Europe Theseties which were strengthened in the eleventh and especially in thefirst half of the twelfth century became a foundation for a newscience that is for the synthesis of Western European and Arabicsciencesraquo35In questa fase gli eruditi cristiano-latini erano alla ricerca dirisposte che non riuscivano a trovare nella filosofia antica perciogravevolsero il loro sguardo ai testi arabi con cui vennero a contattonei quali trovarono numerosi spunti di riflessione Essi infattierano portatori di una cultura matematica scientificaastronomica ed astrologica molto raffinata tratta dai pensatorigreci persiani ed indiani di cui avevano tradotto le operemaggiori36Questo significativo e determinante processo di translatio siestese perciograve oltre che alla filosofia anche alla scienza allaletteratura e alla teologia la quale accresciuta di cotanti contenuticonobbe un profondo rinnovamento ed una risistemazionedottrinalelaquoAllrsquoidea di rinascita dunque ndash soprattutto sotto lrsquoaspettospecifico degli studi teologici ndash sembrerebbe dover esseresostituita quella di progresso ossia di ripresa e sviluppo dei germiprecedentemente fecondati nella sapienza del Medioevomonastico proprio alla luce della stessa regola della continuitagravestorica invocata da Haskins e Gilson per giustificare lrsquoapplicazioneal secolo dodicesimo dellrsquoidea di umanesimo culturaleraquo37 GiuliodrsquoOnofrio fa notare come non possa esservi una vera crescita35 S KUTLESA Croatian Philosophers I Hermann of Dalmatia op cit p 58 Sulla storia delpensiero islamico e arabo si vedano C DrsquoANCONA (a cura di) Storia della filosofia nellrsquoIslammedievale voll I-II Einaudi Torino 2005 C BAFFIONI Filosofia e religione in Islam EdCarocci Roma 1997 ID I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996 M SHARIFKHAN M ANWAR SALEEM Muslim Philosophy and Philosophers New Delhi 1994 D URVOY Lespenseurs libres dans lrsquoIslam classique Paris 1996 Infine per una ricostruzione storica dellaspeculazione ebraica medievale si consultino C SIRAT La filosofia ebraica medievale PaideiaBrescia 1990 e M ZONTA La filosofia ebraica medievale Storia e testi Laterza Roma-Bari200236 Per un approfondimento cf CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 16-4337 G DrsquoONOFRIO Gli studi teologici e il progresso culturale dellrsquoOccidente in Storia della Teologianel Medioevo Vol II La grande fioritura op cit p 13

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senza traumi o senza la rinuncia ad assetti concettuali significativie precedentemente vigenti laquoQuesta constatazione sembra alloraconsentire una possibilitagrave di recupero del migliore significatodellrsquoidea di rinascita alla luce del principio generale per cui ogniapertura ad una nuova dimensione di vita puograve ancheparallelamente essere il risultato naturale di una crisi cheimpoverisce o frantuma alcuni tra i piugrave importanti valoritradizionaliraquo38Piugrave specificamente gli intellettuali del XII secolo attinserodunque sia alla tradizione classica greco-latina sia alla culturaaraba islamica indiana persiana e celtica rielaborandone in modooriginale i contenuti39 Affincheacute si possa parlare di rinascitainvero non egrave sufficiente enunciare le tradizioni filosofiche eletterarie precedenti ma bisogna piuttosto evidenziare lariformulazione e la riutilizzazione che si opera di esselaquoIn the early twelfth century theology is confined for themost part to the reconciling of traditional authorities in new wayslike the closely related and widely influential movement towardthe codification of canon law40 Insofar as it manifests a genuinedesire to establish rational bases of enquiry it points toward theswallowing-up of its own achievements in the more decisivereorganization of knowledge in the later twelfth and thirteenthcenturies There is no avoiding the fact that to a great extent theoriginal thinkers of the early twelfth century inhabit a sort oflimbo suspended between old and new yet it is equally clear thatan interest in new intellectual ventures is one of the distinctivecharacteristics of the periodraquo41 Da siffatto punto di vista Ermannoincarna perfettamente le aspirazioni del proprio tempo in quantoesponente di spicco di questo lsquolimborsquo tra vecchio e nuovo di cuiparla Wetherbee che caratterizza il XII secolo la sua opera egravecontinuamente attraversata da tali tensioni38 Ibidem39 Cf F ROSENTHAL Das Fortleben der Antike in Islam Artemis Zuerich 1965 (tr inglese TheClassical Heritage in Islam) Routledge and Kegan Paul University of California PressBerkeley 197540 J DE GHELLINCK Le mouvement theacuteologique du XIIe siegravecle (2nd ed Bruges-Brussels-Paris1948) pp 7-9 52-65 Cf anche LM DE RIJK Logica Modernorum (Assen 1962-7) II I pp 126-3041 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in P Dronke(ed) A History of Twelfth-century op cit pp 22-23

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Questo egrave il periodo in cui viene a mutare il concetto stesso diconoscenza fino a determinare un diverso assetto delle variediscipline del sapere la cui organizzazione tende ad una piugravespiccata attenzione verso i temi di carattere scientifico senzatuttavia eludere del tutto il sapere teologico Ciograve comporteragrave laformazione di uno nuovo approccio alla realtagrave alla teologia allacultura e quindi alla speculazione filosofica e alla vitalaquoNew knowledge is assimilated in random ways and whileit helps to generate a sense of the possibility of a morecomprehensive approach to learning the proliferation of the newtexts and methods exerts a distracting influence It is one of themany paradoxes of the intellectual life of the period that theconcern for synthesis coexist even the work of individual masterswith a tendency toward the pursuit of isolated specialities ()This opposition between the spirit and the substance of twelfth-century learning is nowhere more striking than in the area wherethe spirit of the lsquotwelfth-century Renaissancersquo has seemed toexpress itself most vividly in philosophical terms the study of theuniverse and of the man in his relation to the universal orderraquo42Nella classificazione delle scienze del XII secolo la teologialaquorappresenta il momento piugrave alto del sapere filosofico () Vanosarebbe quindi cercare negli autori di questa etagrave e in generale intutto il pensiero cristiano prima del trionfo dellrsquoaristotelismo unagiustapposizione estrinseca fra filosofia e teologia questa infatti egravela vera filosofia Cristiana intesa come riflessione sui datidellrsquoesperienza religiosa che il credente vuole approfondire peravviarsi alla intelligentia della rivelazione Sol quando lrsquoOccidentelatino avragrave accettato il massiccio sistema aristotelico della naturaquesto costituiragrave la filosofia nata dallrsquoautonoma ragioneprecristiana (Aristotele) subordinata o contrapposta alla teologiaintesa nel significato piugrave schiettamente scolasticoraquo43La fede diviene cosigrave la premessa la laquoguida e insiemelrsquooggetto della riflessione filosofica (hellip) quellrsquoimmediato senso deldivino si articola in una ricerca di Dio attraverso la natura creata ele prime prove della sua esistenza sono piuttosto lrsquoespressione42 Ibidem43 T GREGORY Anima mundi La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres EdSansoni Firenze 1955 p 41

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della commossa ascesa dellrsquoanimo dal variopinto molteplice al suoautoreraquo44Come sottolineato da Gillian R Evans il termine greco lsquometa-physicalrsquo diventa il latino lsquosuper-naturalrsquo laquoyet for the Christianworking within the Latin tradition in the late twelfth centurythere is something sui generis about that aspect or dimension ofthe supernatural which is divine To urge to treat the Christianfaith as a formal academic discipline and the consequent need toconsider how that study should fit with that of other academicsubjects sharpened as the school of the twelfth century evolvedinto the universities of the thirteenthraquo45In questo variegato quadro grande importanza assumelrsquoinsegnamento di Boezio ed in particolare lo studio degli Opusculasacra46 che in un momento di transizione anche per laformulazione dottrinale di alcuni contenuti della fede cristianahanno contribuito a definire laquothe lsquoscientificrsquo status of theologyrsquo Ifour first question is how the study of the opuscula sacra affectedtwelfth century understanding of the problem of the distinctionbetween metaphysics and (Christian) theology and the shaping ofideas about its scope and nature we need to concentrate on twopassages Boethiusrsquo remarks in the De hebdomadibus aboutcommunes animi conceptiones generated even in the twelfthcentury some sophisticated thinking about lsquofirst principlesrsquo Andin De Trinitate II Boethius seeks to lsquoplacersquo theology as lsquometa-physicalrsquo in relation to mathematics and physicsraquo47Questo duplice indirizzo egrave davvero fondamentale percheacute hainfluenzato in maniera determinante il modo di pensare deltempoIn effetti gli Opuscula sacra boeziani laquorappresentano per imaestri del secolo XII uno straordinario stimolo a chiarire anchenel confrontoscontro reciproco le proprie posizioni speculative44 Ibid p 4245 G R EVANS The discussion of the scientific status of theology in the second half of the Twelfthcentury in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A Niederberger Metaphysics in the TwelfthCentury On the Relationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004 p 16146 Su questo punto cf D BRADSHAW The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JohnMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge University Press Cambridge2009 M GIBSON (ed) Boethius his life thought and influence Oxford 198147 G R EVANS The discussion of the scientific status op cit p 162

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in particolare riguardo lo statuto epistemologico delle scienze e lemetodologie peculiari di ciascuna disciplina compresa lateologiaraquo48Come ha ampiamente chiarito M-D Chenu Boezio egrave stato inquesta fase uno dei maestri di riferimento per la costituzione di unpensiero metafisico-teologico fino a poter qualificare il XII secolostesso laquoper la sua mentalitagrave filosofica aetas boetianaraquo49 Il filosofodel VI secolo infatti ha saputo essere maestro di logica e dimetodo noncheacute fine umanista e teologo capace di dar vita ad unvocabolario specifico ed esempio indiscusso per la traduzione deitesti condotta con scrupolositagrave e precisione Egrave lo stesso Ermannoa ricordare nella propria prefazione allrsquoIntroductorium maius diAbū Malsquoshar 50 che egrave necessario adottare il metodo boeziano perquel che concerne le regole di una buona traduzione indicazionetra lrsquoaltro fatta propria da molti traduttori operanti in quelperiodo Anche se Ermanno predilige uno stile traduttorio menoletterale e piugrave libero tendente allrsquoutilizzo di un latino eleganteEgli per esempio interpretograve le regole di Boezio moltoliberamente provvendo a riassumere il testo di Abū Malsquosharqualora vi riscontrasse ripetizioni o svolgimenti superfluiinserendo riflessioni personali o citando altre fonti allorchegrave utiliNumerose sono le opere del pensatore latino commentate aChartres soprattutto da Teodorico maestro di Ermanno sul qualeeserciteranno unrsquoinfluenza considerevole non solo dal punto divista metodologico ma anche teologico-filosofico Avremo modo dievidenziare alcuni tratti salienti di questa correlazione nel corsodel lavoro48 L CATALANI I Porretani Una scuola di pensiero tra alto e basso Medioevo Brepols Turnhout2009 p 22749 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 161 Per un approfondimento si consultitutto il capitolo sesto del medesimo testo intitolato appunto ldquoAetas boetianardquo pp 161-17950 Ermanno come precisa M-D Chenu a p 165 del suo testo riferisce le parole del suo amicoRoberto laquoQuamquam equidem nec tibi pro more tuo mi Hermanne nec ulli consulto alienelingue interpreti in rerum translationibus a Boecii sententia quadam ullatenus divertendum sitita tamen (hellip)raquo Come riportato sempre da Chenu il seguente passo egrave stato citato da Ch HHaskins Studies in the History of Medieval Science Cambridge (Mass) 19271 p 46 Su questocfr anche R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 9-40 CH BURNETT Some comments onthe translating of works from arabic into latin in the mid-Twelfth century in OrientalischeKultur und Europāisches Mittelalter a cura di Albert Zimmerman Miscellanea Mediaevalia 17Walter de Gruyter Berlino 1998 pp 161-171 cf poi ID Translating from Arabic into Latinin the Middle Age theory practice and criticism op cit

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Egrave in ogni caso utile ricordare che Ermanno deve proprioallrsquoinsegnamento di Teodorico la conoscenza degli autori latini51A Chartres il nostro autore trovograve un humus culturale assai fertilegrazie alle fonti greco-latine ermetiche e neoplatoniche con cuivenne a contatto e che ne indirizzeranno in maniera decisiva ilpensiero In questo stesso ambiente laquotornano a circolareesercitando profonda influenza il Timeo con il commento diCalcidio ed il commento di Macrobio al Somnium Scipionis ndash chetrasmettevano frammenti significativi della scienza ellenistica ndashtesti di scarsa fortuna nellrsquoAlto Medioevo Con molta chiarezza lacultura europea del XII sec avvertigrave la radicale novitagrave costituitadalle traduzioni di testi filosofici e scientifici dallrsquoarabo e dal grecoche facevano conoscere allrsquoOccidente latino un sistema del mondoprima ignoto unrsquoidea di natura e di uomo senza riferimentisimbolici fondata su precisi riferimenti razionaliraquo52 Gli arabidiventano gli affermati maestri della nuova scienza e al loroinsegnamento si riferiscono laquoquanti si impegnano ad offrire unaconcezione del mondo secondo princigravepi e cause naturali (hellip)Ermanno di Carinzia si impegna con il suo De Essentiis acomunicare quanto ha appreso lsquocon lunghe vigilie e grandefaticarsquo(hellip) dai piugrave profondi tesori degli arabi La ricchezza diquesta nuova scienza ldquocostruita ratione ducerdquo si contrappone allapovertagrave della cultura latina ldquoMundana sapientia filosofia mundirdquoquesta egrave la scoperta del XII sec a contatto con una nuovabiblioteca di libri filosofici e scientifici di astrologia medicina dimagia di alchimia che venivano a saziare lrsquoantica filosofandiaviditas dei Latini La cultura medievale fin qui orientata ad unavisione del mondo fisico come ldquolibro scritto da Diordquo dainterpretarsi quale sacramentum salutaris allegoriae secondo letecniche ermeneutiche dellrsquoesegesi della Bibbia ndash scopre unanatura che pur nel suo essere creatura puograve divenire oggetto diuna conoscenza razionale capace di fissare leggi e causedellrsquoaccadereraquo53 A una natura compresa completamente51 Nella Prefazione alla sua traduzione del Planisfero di Tolomeo cf CH BURNETT Hermann ofCarinthia De Essentiis Appendix II p 349 Ermanno riferendosi a Teodorico si esprime cosigraveldquoTibi inquam diligentissime preceptor Theodorice quem haut equidem ambigam Platonisanimam celitus iteram mortalibus accommodatam Quo factum est principaliter ut non aliterquam aureis culmis Cerenem maturo palmite Bacchum unum te Latini studii patremrdquo52 T GREGORY Speculum naturale op cit p 1653 Ibid pp 16-17

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nellrsquoorizzonte della volontagrave divina laquo(ldquoipse quippe rerum naturahabet naturam suam Dei scilicet voluntatemrdquo aveva insegnatoAgostino) si sostituisce una natura come ordo nexus et seriescausarum Adelardo di Bath uno dei pionieri della nuova scienzatraduttore fra lrsquoaltro degli Elementi di Euclide e di operematematiche arabe indica con precisione i nuovi compiti dellaragione A chi proponeva unrsquointerpretazione radicalmenteteologica dei fenomeni fisici trovandone la spiegazionenellrsquoinsondabile volontagrave di Dio causa diretta di ogni accadereAdelardo risponde ldquosi deve seguire la scienza umana per quanto egravepossibile laddove viene meno si deve far ricorso a Dio ma poicheacutenoi non siamo ancora al punto di riconoscere la nostra ignoranzatorniamo alla ragionersquo lsquostudia attentamente ndash prosegue ndash osservale circostanze e non ti meraviglierai degli effettirdquoraquo54Possiamo quindi concludere queste considerazionipreliminari osservando che la filosofia del secolo XII egraveunrsquoespressione coerente delle mutazioni che stavanoattraversando questo secolo secolo di sviluppo e conflitti dimodernizzazioni e riorganizzazione della tradizione culturaleclassica la quale culmina nella laquoconquista di un sapere cheattraverso lrsquoemergente seppur ancora vaga idea di progresso elrsquoapprofondimento dei significati e funzioni della ratio elrsquoaffermazione della sua centralitagrave si mette in condizione dirappresentare e sostenere in modo piugrave adeguato le trasformazioniin attoraquo55 Lo sviluppo del pensiero filosofico nel secolo XIIesprime quindi e rappresenta laquonella fase del suo esordio unprimo importante passaggio dei processi di laicizzazione delsapere ndash ancora prima che essi trovino nel modello aristotelicodella scienza lo sbocco e le manifestazioni teoriche piugrave pertinentied adeguate ndash caratterizzati dalla divaricazione dei campi dicompetenza di ratio e fides pur continuando a riconoscere il ruoloed il significato di referente culturale universale e necessario cioegravesenza assimilarla allrsquoopinione come peraltro si manterragrave54 Ibid p 17 Si rimanda al testo per i riferimenti allrsquoopera di Teodorico Il passo di Agostinosi riferisce al De civitate Dei XXI 8 2 PL 41 721 cf Isidoro Etymologiae XI III 1 Lacitazione relativa ad Adelardo di Bath si riferisce invece alle Quaestiones naturales 4 64 EdMuumlller pp 8 5955 C MARTELLO Fisica della creazione La cosmologia di Clarembaldo di Arras Tractatulussuper Librum Genesis Testo traduzione e commento Ed CUECM Catania 1998 p 39

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frequente sebbene ad intervalli sempre piugrave ampi fin dentro allecategorizzazioni di alta cultura della modernitagraveraquo56Tali processi si realizzano a partire da strutture concettualidi matrice platonica-neoplatonica ed in riferimento allrsquoesigenza didover chiarire come pocrsquoanzi anticipato i capisaldi della fedecristiana alla luce degli attacchi dottrinali provenienti inparticolare dallrsquoIslam57 su questo aspetto specifico avremocomunque modo di ritornare in maniera piugrave dettagliata nelprosieguo del lavorolaquoNegli ambienti culturali latini della prima metagrave del XIIsecolo sia ldquoscolasticirdquo sia monastici piugrave ldquoavanzatirdquo in quantoricettivi dei piugrave diversi apporti riferibili a ciograve che rimane deisaperi antichi e a ciograve che ldquopenetrardquo in essi dalle altre areelinguistiche la greco-bizantina e la arabo-islamica culmina ilprocesso di riscoperta della filosofia come sapere razionale eattuale quindi non nel senso di ldquoamore del Verbordquo mediante cuinellrsquoalto medioevo egrave stata sostanzialmente identificata colpensiero cristiano neacute come ldquofilonerdquo culturale definitivamenteesaurito e ldquocircoscrittordquo nellrsquoantichitagrave precristiana ancorcheacute riccodi stimoli intellettuali secondo lrsquoautorevole modello teoricorisalente alle Confessiones di Agostino ma come insieme diconoscenze autonome almeno limitatamente al metodo dallateologia come esegesi Tale riscoperta che ha le proprie ldquoradicirdquonellrsquoetagrave carolingia e in particolare nel pensiero di GiovanniEriugena che ldquocatalizzardquo e orienta i molteplici interessi ldquocoltivatirdquodalle generazioni a lui precedenti e negli anni in cui egrave attivo pressola corte di Carlo il Calvo pone come fondamentale il problema diadeguare al pensiero religioso ciograve che egrave ldquopercepitordquo come ldquovivordquodella tradizione filosofica trovando in questrsquoultima gli strumentiper lrsquoapprofondimento razionale del primo cui peraltro si deve lastatuizione dellrsquoldquoorizzonterdquo veritativoraquo58Egrave lecito senza dubbio affermare pertanto che il XII secolorappresenta un ponte tra vecchio e nuovo e sapragrave dar vita ascenari speculativi alquanto complessi ma densi allrsquointerno deiquali Ermanno di Carinzia ha lasciato tracce importanti che hanno56 Ibid p 1957 Cf Ibid pp 20-2158 ID Platone a Chartres Il Trattato sullrsquoanima del mondo dI Guglielmo dI ConchesIntroduzIone traduzIone e note Officina degli Studi Medievali Palermo 2011 p IX

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contribuito alla determinazione di paradigmi filosofici rilevanti ingrado di conciliare le istanze provenienti dalla scienza di matricegreco-araba e la tradizione latina indagate con vigore intellettualee fervente sete di conoscenza33 LLrsquorsquohhuummuuss ccuullttuurraallee ddii CChhaarrttrreess ee llrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii

TTeeooddoorriiccooAssai significativa per la formulazione del pensieroermanniano egrave lrsquoinfluenza di Teodorico di Chartres e dellrsquoambienteculturale chartrianoGrazie al suo maestro Ermanno conosce dei testi basilariper la propria formazione Teodorico infatti laquocollected manyknown texts or extracts from them in an anthology entitledHeptateuchon The anthology was patterned along the sevenliberal arts hence the title The pratical arithmetic dealt with inthe Heptateuchon was based on the works of Boethius Capella andanother unidentified author One of the texts in the Heptateuchonwas penned by Julius Frontinus who wrote about themeasurement of area Extracts from works written by Columellain the first century were added to these texts The antology alsoincluded extracts from the works of Isidore of Seville who ndash at theturn of the 6th to the 7th century ndash clearly distinguished naturalfrom superstitious astrology The Heptateuchon included extractsfrom the works of Gerbert and Gerland and a complete abacusAlong with two books on geometry by Boethius the antologyincluded two more texts one discussed digits and other usedthem in computationraquo59Inoltre a Chartres erano senzrsquoaltro conosciuti il primo deidue libri degli Elementa di Euclide e il De Nativitatibus siveMatheseos libri VIII un trattato di astrologia scritto nel V secolo daGiulio Firmico Materno ed intriso di speculazioni neoplatoniche ilquale espone una vera e propria apologia della scienzaastrologica Grazie alle traduzioni di Adelardo di Bath in piugrave aChartres vi era un clima di apertura verso gli studi scientifici ematematici soprattutto per quanto concerne lrsquouso dellrsquoastrolabio59 Ž DADIć Hermann Dalmatin op cit p 69

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Clima che saragrave fondamentale per la formazione filosofico-culturaledi ErmannoTali aspetti sono molto importanti per la storia della scienzaeuropea se egrave vero che proprio a Chartres il vescovo Fulberto fuuno dei primi a conoscere i segreti dellrsquoastrolabio e ad utilizzarloper i suoi studi60 Questo dimostrerebbe ma la questione non egrave difacile risoluzione che Fulberto ha giocato un ruolo fondamentalenella trasmissione degli studi astronomici E cosa ancora piugraveimportante se come Burnett prova ad ipotizzare il MS 214 dellaBiblioteca municipale di Chartres fosse realmente la sintesi di duetesti questo comporterebbe che Fulberto abbia tramandato aChartres conoscenze astronomiche di matrice araba assaiconsiderevoli che avrebbe poi trasmesso al suo successorespirituale Teodorico Drsquoaltra parte mdash spiega infatti Burnett mdashlrsquoarrivo del secondo manoscritto laquoqui lui teacutemoigne drsquoune secondevague de traductions de lrsquoarabe dans le second quart du XIIe siegraveclesrsquoexplique par les preacuteoccupations drsquoun autre gran maicirctre chartraintoujours deacutesireux drsquoobtenir de nouveaux teste pourlrsquoeinsegnement des arts libeacuteraux Thierry de Chartres Lesinterfeacuterences entre les deux vacues de traductions trouvent leuremblegraveme dans le jeu de noms de personnages en cause ensignalant ces nuoveaux texts agrave Thierry le traducteur Hermann deCarinthie se preacutesente comme le lsquosecondrsquo Hermann le premiereacutetant Hermann le Boiteux vedette de la vague preacuteceacutedente ndash ettraite Thierry drsquoacircme reacuteincarneacutee de Platon alors qursquoAdalman deLiegravege appela Socrate son maicirctre Fulbertraquo6160 Su questo tema cf CH BURNETT Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Letemps de Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de Chartres Chartres1996 pp 1-13 In questo articolo Burnett prova a dimostrare che il MS 214 della Bibliotecamunicipale di Chartres testo finora non adeguatamente analizzato anche percheacute egrave andatoperduto in realtagrave laquoest une copie de deux manuscrits Le premier est un manuscript duldquomanuel sur la science de lrsquoastrolaberdquo a laquelle on ajouta deux teste agrave Micy Ce manuscriptaurait pu arriver directement agrave Chartres de Micy apregraves 1010 date agrave laquelle Constantindevint abbeacute de Micy Il aurait pu servir agrave Fulbert pour la composition de son glossaire surlrsquoastrolabe et de son poegraveme sur les eacutetoiles fixes En outre ce manuscrit aurait constitueacutelrsquoexemplaire du premier codex du manuscrit Corpus Christi copieacute agrave la fin du XIe siegravecle par unemaine continental Le second manuscrit copieacute dans Chartres 214 eacutetait par contre drsquounenature date et provenances toutes diffeacuterentes Il contenait une seacuterie de tablesastronomiques tradite en Angleterre dans la reacutegion des West Midlands par Adeacutelard de Bathvers 1126raquo ibid pp 8-9 Questrsquointerpretazione egrave assai importante in quanto creerebbe unfilo diretto tra lrsquouso dellrsquoastrolabio le fonti arabe Fulberto Teodorico ed Ermanno61 Ibid p 9

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Si tratta certamente di espedienti assai suggestivi checomportano altresigrave delle conseguenze storico-filosofiche moltoimportanti per la trasmissione della scienza astronomica inEuropa Come sottolinea difatti Peter Dronke anche lrsquointeresse diTeodorico laquoin mathematics and astronomy takes on a specialsignificante in the context of the tradition we can document atChartres itself Already at the time of Fulbert of Chartres (dagger1028)we know that the cathedral schoolrsquos library included two raremathematical works a treatise on geometry by Albinus (amathematician whom Boethius mentions) and the Podismus ofIunius Nipsius (second century AD)raquo62Haskins ricorda lo stesso Dronke drsquoaltro canto avevadimostrato che a Chartres laquoa manuscript of the cathedralpreserves a treatise on astrology containing Arabic words whichdates from 1135 with notes added from 1137 to 1141 andanother manuscript of the twelfth century contains Adelardrsquosversion of the Khorasmiun tablesraquo63 Egrave proprio durante il periododel cancellierato a Chartres che Ermanno dedica a Teodorico lapropria traduzione del Planisphaerium di Tolomeo Questo indicain ogni caso mdash scrive ancora Dronke mdash che abbiamo delletestimonianze precise di come Chartres laquowas open to the newArabic learning While some of the Parsian schools may haveshown a comparable enthusiasm we cannot point to any positiveevidence for this of kind we can associate with Chartrescolections of manuscripts from Paris before the late twelfthcentury have unfortunately not come down to usraquo64Determinanti quindi per la formazione di Teodorico e diriflesso per quella di Ermanno sono stati a Chartres testi dimatematica e astronomia che fusi a letture neoplatonicheprodurranno due straordinari sistemi di pensieroIl grande fervore intellettuale presente a Chartres induce aragione M-D Chenu ad affermare che laquoil caso della Scuola diChartres durante la ldquorinascitardquo del XII secolo egrave particolarmentesignificativo se egrave vero che la lettura di Euclide e la traduzione62 P DRONKE New approaches op cit p 125 Per i riferimenti a Fulberto Dronke rimanda aLC MACKINNEY Bishop Fulbert und Education at the School of Chartres Notre Dame 1957 pp56-5763 C H HASKINS Studies in the History of Medieval Science op cit p 9064 P DRONKE New approaches op cit p 126

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dellrsquoAlmagesto vi compaiono come lrsquoeffetto di un risveglioautoctono alla scoperta scientifica dellrsquouniverso e non come unacuriositagrave di bibliotecario in vena di ricordi antichi (hellip) se egrave veroche i commenti al Timeo sono un mezzo per soddisfare unpensiero avido di conoscere la genesi del cosmo piugrave che diabbandonarsi ad unrsquoesegesi di scuola La curiositagrave letteraria contutto il suo corredo offre materiale ad una scoperta della natura edellrsquouomoraquo65 La natura era percepita laquocome una realtagrave esternapresente intelligibile (hellip) un mondo ldquosoprannaturalerdquo cheproiettava il suo miraggio sulle cose e sugli uomini (hellip) In chemodo i teologi si inserirono in questa delicata evoluzione La piugraverudimentale ma non meno significativa espressione di questascoperta fu la percezione dellrsquouniverso come un tutto convinzionefondamentale giagrave per gli Antichi ed ora ripresaraquo66 Una provasignificativa di tale concezione egrave lrsquouso in senso assoluto deltermine universitas67 per indicare una descrizione sistematicadellrsquouniversoI temi che stanno particolarmente a cuore agli chartrianiquindi sono da un lato lrsquoaccettazione della fede cristiana dallrsquoaltroil desiderio di conoscere il creato utilizzando il TimeolaquoOra il Timeo platonico suggerisce per la mediazione delsuo traduttore Calcidio i motivi che caratterizzano la speculazionecristiana sia per lrsquoinvito a invocare lrsquoaiuto della divinitagrave quando sivoglia affrontare la spiegazione razionale della natura e dellasostanza del mondo sia per la distinzione tra ciograve che egrave percheacute nongenerato e ciograve che in quanto generato non egrave sempre In questomodo i due temi Dio e mondo vengono distinti e connessi ilprimo come causa poicheacute egrave necessario che tutto ciograve che nasceabbia una causa razionale ed appropriata e il secondo in quantoeffetto di quella stessa razionalitagrave operanteraquo6865 M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit p 2566 Ibid pp 26-2767 Questrsquoutilizzo del termine universitas come ricorda Chenu op cit p 27 era giagrave presentepresso gli Antichi ed egrave stato ripreso in questo contesto laquoNe egrave un indizio decisivo la diffusionedel termine universitas usato in senso assoluto e astratto (e non universitas rerum) perdesignare ldquolrsquouniversordquo nelle descrizioni e nelle riflessioni sistematiche Senza dubbioquestrsquouso fu provocato dalla lettura di Scoto Eriugena nel cui vocabolario il termine comparecon questa accezione specificaraquo Il riferimento egrave al De divisione naturae II 1 PL 122 52468 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo Rusconi Editore Santarcangelo diRomagna (RN) 1980 p 8

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Questo tipo di impostazione pone le basi per lo laquolsquoscientificPlatonismrsquo of the early twelfth century coexists with a more orless mystical hierarchical Neoplatonism which reflects theattempt to come to terms with Greek Patristic thought and whosetwo great sources were Dionysius the Aeropagite in the latinversion of his writings made by Jahannes Scotus Eriugena andEriugenarsquos own summa the Peripyseon or De divisione naturaeraquo69Le fonti piugrave autorevoli per tale orientamento speculativo dalpunto di vista patristico sono Ambrogio e Agostino (soprattutto ilDe Genesi ad litteram) mentre altre fonti basilari per la culturaespressa a Chartres sono laquoBoezio per lrsquoaritmetica e la teologiaPlinio il Vecchio con la sua Storia naturale Cassiodoro ed Isidorodi Siviglia con le loro compilazioni Beda con le sue notazionisperimentali a proposito di alcuni fatti naturali Gerberto diAurilliac che viaggiograve in Spagna nella seconda metagrave del secolo Xpuograve essere considerato lrsquoiniziatore della scienza occidentale dallaSpagna ha portato metodi di calcolo aritmetico e testiastronomiciraquo70Grande importanza rivestono dunque particolarmente il DeNuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella la Naturalishistoria di Plinio il Vecchio e la Consolatio Philosophiae di Boeziooltre ai giagrave richiamati Opuscula sacra dello stesso autore noncheacute ilTimeo di Platone di cui si conosceva la prima parte con commentodi Calcidio71 interpretato come un discorso cosmogonico69 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the twelfth-century renaissance in (ed) PDronke A history of Twelfth-Century op cit p 29 Lrsquoautore precisa inoltre che laquoThere wereinnumerable points of contact between these Platonism and in themselves they were notirrevocably opposed Both were concerned with the higher significance of naturalia with theascent of the mind to the vision of truth per creaturas ad creatorem and with the relation ofcreated multiplicity to the uncreated One the Idem whether conceived as rsquoFather of lights(Pater luminum)rsquo or as that lsquoform of forms (forma formarum)rsquo whose nature and relation tothe forms of creation were revealed as Calcidius had tantalizingly declared in Platorsquos stillunrecovered Parmenidesraquo Si tratta di riflessioni estremamente importanti che colleganodirettamente la metafisica parmenidea alla riflessione neoplatonica Per i riferimentibibliografici presenti nel testo si rimanda allo stesso Per un approfondimento della relazionetra lrsquoontologia parmenidea e la tradizione neoplatonica cf M ABBATE Parmenide e ineoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno Ed dellrsquoOrso Alessandria 201070 Ibid p 971 La traduzione del Timeo di Calcidio laquova da 17A a 57C Il suo commento che si estende da31C a 53C consta di 355 paragrafi abitualmente numerati in cifre romane e si divide in dueparti La prima affronta ciograve che si ricollega alla Provvidenza divina cioegrave la creazione delmondo (VIII-CXVIII) e il suo stato dopo questa creazione (CXIX-CCLXVII) La secondariguarda ciograve che dipende dalla necessitagrave (CCLXVIII-CCCLV)raquo M LEMOINE Intorno a Chartres

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sullrsquoorigine del mondo Lrsquoopera comrsquoegrave noto non si limita aspiegare il testo platonico ma affronta tematiche precise comelrsquoAnima del mondo lrsquouomo e i suoi sensi il Destino laquoLrsquoingressodella versione di Calcidio nella cultura latina e la riscoperta dellasua cosmologia situabili allrsquoincirca nel primo quarto del XII secolosollevarono interesse ma anche qualche giustificata diffidenza amotivo dei grossi problemi dottrinali per la fede cristiana che lafisica platonica sottende Fu lrsquoambiente culturale di Chartres atentare una conciliazione in chiave filosofica di questi problemi egravenoto infatti che questa scuola perfezionograve un efficace metodo dicritica testuale ispirandosi a quello giagrave in uso nel periodoaltomedievale in campo scritturale e lo applicograve al patrimonio dellalatinitagrave classica e della letteratura filosofica recuperandone ilvalore culturale e il rimando in chiave simbolica allrsquoorizzontecristianoraquo72 Attraverso un lungo e composito lavoro di esegesi edi rielaborazione filosofica del pensiero e della cultura antica etardo-antica i maestri legati allrsquoambiente chartriano elaboraronoquindi nel XII secolo un metodo innovativo drsquoindagine il qualeprevedeva una nuova strutturazione del curriculum edellrsquoorganizzazione degli studi che comunque riproponevatuttavia lo schema delle sette arti liberali laquoIl Timeo si presentavadifatti come una grande enciclopedia che permetteva una lsquoperfettaconoscenza della filosofiarsquo una volta interpretati i miti (involucraintegumenta) di cui il discorso cosmologico era intessuto Grandegenesi filosofica il Timeo indicava come scopo primario dellaricerca filosofica lrsquoindagine della causa et ratio del mondo fisicoconcepito come un tutto organico (animal intelligens unum etperfectum) opera di un creatore ottimo (optimus erat) che lrsquohaformato secondo eterni modelli intellegibili (facile in ambientecristiano lrsquoidentificazione dellrsquoopifex con il Dio creatore del mondointellegibile con il Verbo) affidando a cause seconde (lrsquoanima delmondo gli degravei figli degli degravei gli astri e le divinitagrave inferiori) ilcompletamento e la continuitagrave dellrsquoordine cosmicoraquo73Naturalismo platonico nella tradizione cristiana del XII secolo Ed Jaka Book Milano 1998 p4272 G DrsquoONOFRIO Storia della Teologia op cit Vol II p 21073 TULLIO GREGORY Speculum naturale op cit p 18

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3311 CCaallcciiddiioo ee llrsquorsquoiimmppoorrttaannzzaa ddeell TTiimmeeoo ppllaattoonniiccooIl Timeo nel commento di Calcidio egrave stato pertanto il testoche piugrave di tutti ha influenzato il pensiero del XII secolo e la Scuoladi Chartres Sulle sue implicazioni egrave stato scritto tanto per cui noiin questo breve paragrafo tracceremo semplicemente i punti dimaggiore incidenza esercitati sul De Essentiis anche se poi nelcorso del commento allrsquoopera avremo modo di riprendere i passipiugrave significativilaquoIl principio fondamentale della cosmogonia platonica egraveespresso da Timeo sul principio della sua esposizione subito dopolrsquoinvocazione agli DeildquoEst igitur ut mihi quidem videtur in primis dividendum duidsit quod simper est carens generatione quid item quod gigniturnec semper est Alterum intellectu perceptibile et ductu etinvestigatione rationis simper idem Porro alterum opinione cumirrationabili sensu opinabile proptereaque incertum nascens etoccidens neque unquam in existendi conditione constant et rataperseverans Omne autem quod gignitur ex aliqua causa necessariogignitur Nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratiopraecedatrdquo I commentatori medievali non si lasciano sfuggirelrsquooccasione per trovare qui in nuce tutta la dottrina biblica dellacreazione quattro sono le cause come pocrsquoanzi anticipato chestanno allrsquoorigine del mondo di queste tre eterne incorruttibiliincreate la quarta invece creata e fondamento del divenireraquo74Le tre cause eterne sono la causa efficiente che si identificacon lrsquoessenza divina la causa formale che si indentifica con lasapienza divina e la causa finale che corrisponde alla bontagrave divinaLa causa materiale egrave poi costituita dai quattro elementi materialida cui ha origine la formazione del mondo fisico Tutto ilplatonismo cristiano egrave convinto che Platone nellrsquoammettere lacreazione del mondo coincida con Mosegrave Il Timeo egrave stato perciograveintepretato in ottica cristiana per spiegare lrsquoorigine temporale delmondo ed il processo di creazione laquorsquoPlatorsquo meant the cosmologyof the Timaeus and study of this central text as a way of explainingthe relationship of God the eternal ideas of things end the74 ID Il Timeo e i problemi del platonismo medievale in Platonismo medievale op cit p 73Per le varie interpretazioni del Timeo proposte dai commentatori cf ibid pp 73-88

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material expression of these ideas was the chief project of souland modelled on an ideal exemplar was fundamental and toextent that the world-soul and the archetype were seen asmanifestations of God expressions of his goodness and wisdomthey could render his activity accessible to reason through thevisible universeraquo75Dio ha concepito il mondo come un unico organismo viventee il suo modello intelligibile egrave un tutto Lrsquoopera platonica infattivuole indagare e discutere la realtagrave dellrsquouniverso e fornisce lacausa e la spiegazione di tutto quanto esiste Uno dei problemicruciali del Timeo difatti egrave il rapporto tra Dio e la materia vistoinnanzitutto come rapporto tra provvidenza e necessitagravelaquoLa provvidenza viene spiegata nel senso chehellip penetram liquide eam (scil Silvam) usque quaque divinamens format plane non ut artes formam tribuentes in solasuperficie sed perinde ut natura atque anima solida corporapermeantes universa vivificant (cap 269)In questo passo Calcidio manifesta una forma di sincretismotra platonismo (con lrsquointervento della mente di Dio) e stoicismo inquanto ha luogo lrsquooperazione di Dio nella materia che eglipervade) Alle decisioni della mente provvidenziale di Dio sipresta obbediente la materia che desidera essere ornata(ldquoconsultis providae mentis exornationique se facile praebenterdquocapp 269-270) La materia a sua volta egrave descritta in unacondizione di squalor ac deformitas (cap 354) per indicare quelloche dice Platone che cioegrave lagrave dove egrave assente lrsquointervento di Dionon hanno luogo lrsquoordine e la bellezza (Tim 53b)raquo76Tutti elementi assai significativi che alimenteranno ilpensiero di Teodorico di Chartres e di ErmannoDio egrave concepito come artifex summum bonum primoprincipio assolutamente trascendente da cui tutto ha origine e

75 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit p 2576 C MORESCHINI Introduzione in CALCIDIO Commentario al Timeo di Platone Testo latino afronte a cura di C Moreschini Ed Bompiani Milano 2003 pp XLVII-XLVIII Il testo latino cheuseremo per le prossime citazioni del commento calcidiano si riferisce a quello curato da J HWaszink Plato Latinus Edidit Raymundus Klibansky Volumen IV Timaeus a Calcidiotanslatus commentarioque instrucutus In societatem operis coniuncto P J Jensen edidit J HWaszink editio altera In aedibus Instituti Warburgiani et EJ Brill Londinii et LeidaeMCMLXXV

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verso cui tutto tende Egli inoltre egrave identificato con lrsquoIdem vale adire unrsquoentitagrave eterna immobile perfetta mentre le creature equindi la materia si rifanno al Diversum a sua volta caducomobile e imperfetto Interessante egrave anche il concetto che Calcidiotrasmette di forma intesa come laquounrsquoidea che egrave lrsquoeterno pensiero diDio (ldquoidea quae intellectus Dei aeterni est aeternusrdquo cap 330) o ilperfetto pensiero di Dio (ldquoperfectus intellectus Deirdquo cap 339) ocomunque i pensieri di Dio (ldquointellectus eius quas ideas vocamusrdquocapp 342 349)raquo77La relazione tra forma e materia egrave spiegata da Calcidio laquopermezzo di una ricercata similitudine che implica tre elementi ilpadre la madre il figlio (capp 273 e 330) Questa similitudineappare giagrave nel testo del Timeo (48e-49a 50cd) ove indica ilrapporto tra il paradigma il ricettacolo e la forma sensibile Laforma sensibile egrave la forma nella materia ed egrave chiamata talvoltaanche ldquocorpordquo o ldquospecierdquo (capp 273 e 330) La relazione del padrecon il figlio egrave indicata dal fatto che Dio congiunge la formasensibile alla materia (capp 316 e 317) e procura ad essa nonsolamente la sostanza ma anche la sua somiglianza con la formastessa (cap 349) La relazione della madre con la prole egraveesemplificata dal fatto che le forme sensibili non possono essereda sole e per seacute e senza il sostegno di qualche cosa che le regga(cap 273) tale sostegno egrave costituito dalla materia che egrave mossadalle forme che penetrano dentro di lei e le danno forma essa asua volta muove le forme stesse (cap 329)raquo78 Il figlio poirappresenta il fatto che le entitagrave materiali sono a metagrave strada trala forma in seacute e la materia per cui puograve esistere solo entro certilimiti e a determinate condizioni Inoltre la forma materialeinferiore egrave unrsquoimmagine della forma superioreIl tema che perograve ha maggiormente suscitato gli interessi deipensatori che di volta in volta lrsquohanno commentato egrave stato quelloinerente la differenza tra Dio e le creature e tra il tempo elrsquoeternitagrave79 Dio non muta e non egrave soggetto al tempo egrave intellegibile77 Ibid p XLVIII78 Ibid pp LVIII-LIX79 Per una visione completa della questione cf T GREGORY Il Timeo e i problemi delplatonismo medievale op cit pp 53-150 Per un approfondimento sullrsquoimportanza delpensiero calcidiano e la sua incidenza si veda P DRONKE The Spell of Calcidius PlatonicConcepts and Images in the Medieval West (Millennio Medievale 74 Strumenti e Studi ns17) SISMEL Edizioni del Galluzzo Firenze 2008

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le creature invece sono soggette al mutamento e perisconoErmanno riprenderagrave del tutto queste differenze e si soffermeragrave inparticolare sul ruolo dellrsquoanima mundi identificata come abbiamogiagrave visto con la Natura In essa possiamo riscontrare lrsquounificazionedi vari princigravepi cosmologici connessi alla conoscenza del mondonaturaleSi tratta dellrsquoaffermarsi soprattutto nellrsquoambientechartriano di una rinnovata percezione del sapere fisico intesocome razionalmente fondato e oggettivolaquoLe nuove prospettive scientifiche dei maestri di Chartrestalvolta hanno punti di contatto con altri indirizzi filosofici del XIIsecolo ma piugrave spesso provocano resistenze e critiche La fiducianella possibilitagrave di interagire con la natura sulla base dellaconoscenza dellrsquoordine a lei inerente si incontra con la positivavalutazione delle arti meccaniche nella scuola costituitasi nellacanonica regolare di San Vittore di Parigi Nel suo DidascaliconUgo di San Vittore invita a coltivare tutte le discipline nellaconvinzione che esse concorrano allrsquoapprendimento di quellaveritagrave che egrave presente nella Bibbia e che lrsquouomo possedeva primadella caduta del peccato originaleraquo80 Non sempre forse egrave statoadeguatamente sottolineato che laquoquella ldquoscoperta della naturardquoindicata come caratteristica del secolo XII trova nellrsquoastrologia lasua espressione piugrave alta a essa si coordinano tutte le altrediscipline quadruviali e meccaniche da essa dipendonolrsquoagricoltura come la medicina la scientia de iudiciis come la magiacon tutte le tecniche atte a prevedere e modificare gli influssicelesti lrsquoopus naturae si specifica come ducatus dei cieli la naturasi identifica con la qualitas e la potestas planetarum la scientia deiudiciis egrave sinonimo di scientia naturalis Nel delineare nuovecosmologie tutte concordi nellrsquoassegnare ai cieli un primato comecause e segni lrsquoEuropa sembra prendere coscienza della profondacesura che nella sua storia intellettuale rappresentava lrsquoincontrocon la cultura arabaraquo81Nei commenti al Timeo del XII secolo e nei testi filosofici escientifici che lo utilizzano quindi laquosi fa sempre maggiore spaziolrsquoidea di una formazione del mondo fisico attraverso cause80 R PERGOLA Ratio et sceinze op cit pp 150-15181 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit p 292

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intermedie alle quali Dio stesso ha affidato il compito dicompletare lrsquoopera della creazione lrsquoanima del mondo ndashvariamente interpretata identificata ora con lo Spirito Santo oracon la natura quale complesso di cause ndash e i cieli assumono ilvalore di agenti fisici preposti alla formazione degli esserigenerabili e corruttibili Su questo schema si inseriragrave la piugrave precisainfluenza del neoplatonismo arabo con la dottrina della creazioneper intermediariraquo82In questa fase anche in virtugrave di questi nuovi influssi mutaaltresigrave il ruolo del magister La lettura e il laquocommento degli autoripagani e cristiani retori e grammatici poeti e filosofi medici eastronomi infatti egrave il tratto nuovo che compare nelle scuole doveil maestro insegna sia leggendo e spiegando un testo sia dandoneun commento personale che eccede ciograve stesso che il testopresenta si veda per esempio Teodorico di Chartres che leggeBoezio e per poterlo meglio spiegare stabilisce premesse teoricheprecise e sottiliraquo83Lrsquoutilizzo e per certi aspetti laquola riscoperta di Calcidio eBoezio da parte degli Chartriani lungi dal rappresentare unbencheacute minimo atteggiamento tradizionalista o nostalgico neiconfronti delle forme culturali del passato corrisponde in modoevidente ad una accelerazione dei processi in atto legati allacrescente domanda di conoscenza e di controllo razionale dellarealtagrave che da essa consegue culminanti nel tentativo di integrarela dogmatica con la concettualitagrave neoplatonicaraquo84In questo ci sembra pienamente condivisibile quantoespresso da Concetto Martello il quale in un paragrafo dedicato alPlatonismo di Chartres cui si rimanda per le pregevoliosservazioni e per un approfondimento della questione valutaquestrsquoultimo non tanto un platonismo ma un neoplatonismoQuesta considerazione ad ogni buon conto secondo lo studioso82 ID Speculum naturale op cit p 1883 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 1084 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 64 In questo testo lrsquoautore si sofferma sultipo di Platonismo presente a Chartres dedicandovi un paragrafo dal titolo omonimo (pp 56-69) considerando il platonismo dei maestri di Chartres e in generale il platonismo latino inrealtagrave una forma di neoplatonismo (p 58) Tesi giagrave avanzata come riportato dallo stessoMartello anche da F ROMANO in Studi e ricerche sul neoplatonismo Ed Guida Napoli 1983 cfin particolare il capitolo sesto Proclo e le fonti platoniche del pensiero medievale pp 75-87Secondo questa prospettiva il neoplatonismo piugrave che una continuitagrave con la tradizioneplatonica ne rappresenterebbe una rottura

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siciliano egrave solo il primo passo da compiere per comprendere afondo le istanze culturali degli Chartriani giaccheacute dovremmoaltresigrave interrogarci in realtagrave per capirne fino in fondo gli orizzontiteoretici su quale forma di neoplatonismo circoli presso la scuolafrancese85laquoIn altri termini vanno precisati il piugrave chiaramente possibilei contenuti specifici in cui si traduce la struttura speculativa delneoplatonismo e il punto drsquoarrivo a cui giunge il processo ditrasformazione teorica di questrsquoultima a seguito della spintaprodotta dai mutamenti civili politici e culturali in atto fino aevidenziare i tratti di una visione sistematica e coerenteraquo86Non egrave possibile in questa sede approfondire tutte leinnovazioni speculative introdotte a Chartres dai vari pensatoriche vi si sono avvicendati e in particolare dai tre magister scholaeBernardo Teodorico e Guglielmo di Conches Ci soffermeremoperciograve soprattutto sul pensiero di Teodorico in quanto egrave statodeterminante sia per la formazione che per il pensiero diErmanno Come noto inoltre anche il panorama storico-filosofico-culturale del XII secolo in generale egrave assai articolato pertantougualmente in merito ad esso ci limiteremo ad indicarne solo glielementi che piugrave di altri hanno contribuito allo sviluppo delsistema di pensiero del filosofo dalmata44 TTeeooddoorriiccoo ee llaa ddoottttrriinnaa ttrriinniittaarriiaaTeodorico egrave indicato da Ermanno nella sua traduzione del

Planisfero come il maestro che lrsquoha iniziato agli studi latiniincarnazione di Platone e magister per antonomasiaNon egrave nostra intenzione qui presentare un prospettocompleto del pensiero dello Chartriano ma piuttosto quella dievidenziare i tratti filosofici che piugrave di tutti hanno influenzatoErmanno ravvisabili soprattutto nella propria idea di formalismoe nei concetti di creatio tempo unitagrave e ratioIl tema che tiene insieme tali concetti egrave quello del rapportotra identitagrave e differenza unitagrave e molteplicitagrave che trova nella85 Ibid pp 56-8186 Ibid p 61

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riflessione sulla Trinitagrave la sua massima espressione Egrave su questicontenuti infatti che il pensatore dalmata si confronteragraveelaborando soluzioni raffinate ed originalilaquoUnderlying this intellectual confidence is a new confidencein the learning of the past The tratise on the work of the six daysattributed to Thierry of Chartres is remarkable in the virtualautonomy it assigns to the elements as operative causae in thegeneration of the universe and Thierryrsquos commentaries onBoethiusrsquo theological tractates employ arithmetical formulationswith a new freedom to define the principles of the created orderand its relation to the operations of the Trinity In their implicitconvinction that such scientific studies can be reconciled with anultimately religious conception of philosophy as a whole they giveexpression to the ideals of the Platonist cosmologistsraquo87Teodorico elabora il proprio pensiero a partire dallaconsiderazione secondo la quale per comprendere la realtagrave egravenecessario utilizzare una prospettiva naturalistico-teologicaLiber sit tibi pagina divina ut haec audias liber tibi sit orbisterrarum ut haec videas In istis codicibus non ea legunt nisiqui litteras noverunt in toto mundo legat et idiota88Lrsquoinvito agostiniano a leggere il mondo fisico come un libroscritto da Dio egrave uno dei temi piugrave diffusi nel Medioevo ma egrave anchelrsquoassunto fondamentale dal quale dunque parte la riflessione diTeodorico che ritiene di dover interpretare lrsquoopera della creazionedivina secundum physicam a partire innanzitutto da una correttaesegesi biblica la quale tenga conto delle esigenze di razionalitagrave esistematicitagrave proprie della fisica Scrive infatti allrsquoinizio delproprio Tractatus de sex dierum operibus laquoDe septem diebus et sex

operum distinctionibus primam Genesos partem secundumphysicam et ad litteram ego expositurus inprimis de intentioneauctoris et de libri utilitate pauca premittam Postea vero ad

87 W WETHERBEE Philosophy cosmology and the Twelfth-century renaissance op cit pp 26-27 Lrsquoautore riporta in nota n 18 p 27 alla quale si rimanda per i dati bibliografici alcunitesti per approfondire il tema della Trinitagrave Jeauneau 1964 pp 824-829 1973 pp 8-13lsquoMatheacutematiques et Triniteacute chez Thierry de Chartresrsquo Miscellanea Mediaevalia II (1963) pp289-295 Jeauneau 1973 pp 93-99 Evans 1980 pp 119-13688 AGOSTINO Enarrationes in Psalmos 45 7 PL 36 518 citato in T GREGORY Mundanasapientia op cit p 77

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sensum littere hystorialem exponendum veniam ut et allegoricam etmoralem lectionem que a sanctis doctoribus aperte execute sunt extoto praetermittamraquo89In questrsquoottica laquoalla difesa della legittimitagrave di una fisicafondata sulla ratio corrisponde puntualmente la definizione mdashcome suo oggetto mdash di una natura quale contesto di causeordinate e per seacute sufficienti nellrsquoambito del loro essere createraquo90Il mondo esiste in virtugrave di una serie di cause e risponde a unprincipio di ordine e razionalitagrave espressione della sapienza delcreatore91

Causas ex quibus habeat mundus existere et temporumordinem in quibus idem mundus conditus et ornatus estrationabiliter ostendit Prius igitur de causis deinde de ordinetemporum dicamus Mundane igitur substantie cause suntquatuor efficiens ut deus formalis ut dei sapientia finalis uteiusdem benignitas materialis quatuor elementa92La tematica dellrsquoordine egrave molto importante Nel suo trattatosulla creazione infatti Teodorico intende dimostrare come haminuziosamente comprovato Irene Caiazzo in un saggio dedicatoalla discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo che non crsquoegraverottura tra pensiero pagano e cristianesimo i pagani e i fedelihanno compreso che nel mondo opera un principio ordinatore laldquovirtus creatoris operatrixrdquo di cui si parla in Genesi 12 Questa

virtus chiarisce la studiosa riportando il pensiero di Teodorico egravestata poi designata in modi differenti dai profeti dai filosofi e daicristiani Ermete Trismegisto cosigrave come Mosegrave Salomone e Virgiliospiega lo Chartriano la chiamano ldquospiritusrdquo Platone ldquoanimamundirdquo mentre Davide si riferisce ad essa con il termine ldquoverbumrdquo89 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus Ed N M Hāring Commentaries onBoethius by Thierry of Chartres and His school 1 1-5 Pontifical Institute of Medieval StudiesToronto 1971 p 55590 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 9291 Sullrsquoinfluenza di Agostino nel XII secolo in generale con riferimento anche allrsquoidea secondola quale vi egrave un ordine divino di cui il creato egrave una semplice espressione cf M-D CHENU Lateologia nel XII secolo op cit pp 131-13492 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 2 15-19 op cit p 555

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i cristiani infine la designano come ldquospiritus sanctusrdquo93 Lo spiritoassume dunque una funzione cosmologicaIn riferimento a questa tematica nota ancora lrsquoautricelaquoErmanno di Carinzia definiragrave la natura come la legge che regolala propagazione delle specie legge che Platone chiama anima delmondoraquo94 Sottolineando altresigrave che lrsquoidentificazione della naturacon lrsquoanima mundi laquotroveragrave echi in seguito nella seconda metagravedel secolo in autori come Alano di Lillaraquo95Anche la teoria delle quattro cause di matrice aristotelica eutilizzata pure da Calcidio inoltre come vedremo saragrave ripresa daErmanno e costituiragrave uno degli elementi fondamentali del suopensiero metafisico che perograve articoleragrave in un orizzontespeculativo diverso in quanto non si muoveragrave in ambitoesclusivamente fisico-teologico ma si estenderagrave ancora una voltaal pensiero astrologicoTanto in Teodorico quanto in Ermanno poi saragrave chiaro ilprincipio secondo cui tutto ciograve che egrave creato presuppone un autorePer il pensatore francese la materia risponde alle leggidivine e vi egrave una stretta correlazione tra la sapienza divina e leleggi fisiche ogni cosa sussiste grazie alla bontagrave divinaPredominante dunque in Teodorico egrave il tema dellrsquoordine illdquoTuttordquo procede secondo un ordine preciso e derivante dallasapienza divina Il mondo egrave paragonato dallo Chartriano ad unafabrica di cui Dio egrave la causa efficiente la Sua sapienza la causaformale la benignitas divina invece ne egrave la causa finale mentre iquatto elementi si configurano come la causa materiale del mondoche Dio ha creato ex-nihiloNel mondo si rispecchia lrsquoidea dellrsquoinfinita bontagrave delcreatore allrsquointerno della quale soltanto va ricercato il percheacutedella creazione In tal senso lrsquoinfluenza di Agostino e delloPseudo-Dionigi per lo sviluppo del pensiero medievale e laconcezione del reale come specchio dellrsquoattivitagrave divina sarannodeterminanti9693 Cf I CAIAZZO La discussione sullrsquoanima mundi nel XII secolo in Studi filosofici XVI 1993Bibliopolis pp 27-62 in particolare circa questo riferimento p 3494 Ibid p 57 alla nota 12095 Ibid p 6296 Il riferimento ad Agostino egrave ldquoSi enim habet causam voluntas Dei est aliquid quod antecedatvoluntatem Deirdquo Contra Manicheos II1

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Drsquoaltronde lrsquoanalisi fisica della creazione si sviluppa apartire da tematiche teologiche cosigrave la causa materiale comeanticipato corrisponde ai quattro elementi naturali aria acquafuoco e terra la causa efficiente al Padre la causa formale al Figlioe la causa finale allo Spirito Santo e verragrave ad identificarsi dunquecon la bontagrave divina Lrsquointero universo diventa cosigrave espressione diDio in quanto sussiste in virtugrave di queste quattro causeIn materia igitur que est quatuor elementa operatur summaTrinitas ipsam materia creando in hoc quod est efficienscausa creatam informando et disponendo in eo quod estformalis causa informatam et dispositam diligendo etgubernando in eo quod est finalis causaNam Pater est efficiens causa Filius vero formalis Spiritussanctus finalis quatuor vero elementa materialis Ex quibusquatuor causis universa corporea substantia habetsubsistere97Il tema della creazione richiama direttamente quello delrapporto Creatore-creature cui il maestro di Chartres dedicheragravediffuse e ampie riflessioni ma prima Teodorico chiarisce alcuniaspetti fondamentaliQueritur etiam inter se dicta sanctorum concordent Hocscilicet qui vivit in eternum creavit omnia simul et illud sexdiebus operatus est dominus et cetera Sed sciendum est quodprior auctoritas de primordiali materia intelligenda estsequens autem de distinctione formarum de qua deincepssecundum physicam tractandum est98Sin da questo passo egrave possibile comprendere il modelloesegetico di Teodorico che analizza quanto presente nel mondofisico a partire dai testi scritturali o dei Padri laquoLrsquoesplorazionedella natura compiuta secondo ragione ed entro il campo dellequattro cause egrave affrontata da Teodorico nel suo Trattato sulla

creazione non tanto descrivendo ciograve che si vede nel mondoquanto piuttosto ldquospiegandordquo razionalmente il formarsi del mondoattraverso la lettura e lrsquointerpretazione dei primi capitoli dellaGenesi Giagrave questo assumere il testo sacro come soggetto di una97 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 3 50-55 op cit pp 556-55798 Ibid 4 62-65 p 557

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interpretazione ldquosecondo fisicardquo ha un sapore di novitagrave nondisgiunto da una certa audacia che peraltro viene mitigataquando dichiarando lrsquoutilitagrave della Genesi la individua nellapossibilitagrave di conoscere il creatore movendo dalla conoscenzadelle creature cosigrave da poter esprimere la religiositagrave mediantelrsquointelligenza che caratterizza lrsquouomoraquo99Teodorico coniuga cosigrave una trattazione scientifica con unariflessione di carattere teologico-razionaleLrsquointeresse dellrsquoautore francese per lrsquoanalisi della realtagravetrova la massima espressione nel suo commento al De Trinitate diBoezio nel quale laquoemerge quella concezione della totalitagrave del reale(rerum universitas) che costituisce il momento piugrave intenso ecospicuo della sua speculazione (hellip) La filosofia si presenta inTeodorico come desiderio di sapere anzi piugrave precisamente comeldquocomprensione delle realtagrave che sono cioegrave delle realtagrave che nonmutano ma realtagrave di questa sorta sono difficili da conoscererdquoraquo100Compito dei filosofi secondo lo Chartriano egrave quindi quello diconoscere lrsquoimmutabile e lrsquoimmateriale vale a dire la verasapienza Essi cioegrave attraverso il pensiero cercano di conseguiremediante lrsquointelligenza la comprensione del reale nella sua piugravecompleta purezzalaquoLrsquoitinerario per arrivare a questa sapienza comprendesecondo la linea aristotelico-boeziana la logica lrsquoetica e laspeculativa questrsquoultima divisa in fisica matematica e teologiacome risulta dal Prologo delle Lectiones e dalle opere raccolte nellrsquoEptatheucon La teologia poicheacute egrave comprensione del reale nellasua immutabilitagrave egrave ldquosomma sapienzardquo una conoscenza accessibilesolo a pochi ldquoricercatori della Veritagraverdquo che proprio per questo lororicercare si fanno sapienti cioegrave perfezionano la natura dellrsquouomoin quanto lrsquoanima ldquousando se stessa come strumento arrivamediante lrsquointelligenza a contemplare la vera forma delladivinitagraverdquo appare qui sullo sfondo lrsquoimmagine del Socrateplatonico che giudica ldquobello il rischiordquo della morte se con essapotragrave vedere quel bene e quellrsquoessere che ha ricercato durantetutta la sua vitaraquo101 Teodorico egrave convinto perograve che laquopassando99 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p12100 Ibidem101 Ibid p 14

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dalla fisica alla teologia il saggio possa cogliere la forma del reale econtemplare il veroraquo102Egrave proprio laquoin tale esaustiva funzione teoretica della filosofiadella natura che si manifesta lrsquoesito ultimo per cosigrave dire modernodi alcune nozioni e tematiche fondamentali della tradizioneneoplatonica come la teologia negativa la gerarchia e lrsquoordinepartecipativo del tutto inteso come universitas come totalitagravepresenti e tradotte nellrsquoapprofondimento in positivo delle causeseconde e degli effetti fisico-cosmologiciraquo103La sola teologia non egrave perciograve in grado di poter spiegare larealtagrave Per comprendere la positivitagrave del reale e quindi la propriadimensione fisica nella sua interezza crsquoegrave bisogno di un usorigoroso della ragione che sappia cogliere la consistenza naturalenella sua effettiva struttura ontologico-metafisica Questoelemento speculativo caratterizzeragrave fortemente lrsquoopera diTeodorico e di riflesso anche quella di Ermanno il quale perogravesapragrave arricchirlo di specificazioni ancora piugrave articolate in virtugravedelle proprie conoscenze astrologicheLrsquointero processo generativo del mondo ha inizio con lacreazione della materia nella quale dice Teodoricovero prima conversione celi superius elementum ie ignisilluminavit superiora inferioris elementi ie aeris Nam hecnatura est celestis ignis ut sua conversione illuminet aera mediante vero aere calefaciat aquea atque terrena104Il fuoco e lrsquoaria hanno poi rispettivamente dellecaratteristiche molto importanti il primo laquosplendorem in aerenaturaliter efficitraquo e laquocalorem in aqueis atque terrenis exercetraquo laseconda invece laquoex superioris elementis virtute illuminatio

consequebatur naturaliter ut ipsius aeris illuminatione mediantecalefaceret ignis tercium elementum ie aquam et calefaciendosuspenderet vaporaliter super aeraraquo105102 Ibid p 15103 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 123104 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 6 73-75 op cit pp 557105 Ibid 7 85-89 op cit p 558

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Il primo giorno Dio dunque creograve la materia e la luce vale adire laquoilluminationem ex superioris elementi ie ignis primaconversione in ipso aere innatamraquo106Teodorico continua nellrsquoillustrazione dellrsquoopera creatrice diDio facendo ben attenzione perograve a separare il momento inizialedella creazione stessa dalla formazione dei corpi naturalispiegando sempre dal punto di vista fisico come dai quattroelementi principali attraverso composti fisici che seguonoproporzioni aritmetiche ben precise si formi lrsquouniverso nella suatotalitagraveOra la ragione chiariragrave il maestro di Chartres nel suocommento al De trinitate di Boezio intesa in questo caso comelaquoordine dialettico della mente umanaraquo107 egrave in grado dicomprendere le diverse sfaccettature e i differenti livelliontologici del cosmo attraverso la laquoresolutio che consente diripercorrere il descensus fino alla materia e la compositio che alcontrario permette di risalire fino a Dioraquo108Il rapporto che viene a crearsi cosigrave tra il Creatore e lecreature egrave del tutto particolare e si differenzia di molto anchedalla prospettiva timaicaCome nota Parent infatti per gli Chartriani e possiamoaggiungere che questo vale in particolare per Teodorico tra Dio eil mondo vi egrave un rapporto laquoqui va beaucoup plus loin que celui duDemiurge avec le cosmos Crsquoest que Dieu nrsquoest pas seulementcause ordonnatrice mais aussi creacuteateur Lui seul ne deacutependdrsquoaucune cause nrsquoa pas eacuteteacute engendreacute et demeure toujours109Lrsquoecirctre est sa proprieacuteteacute exclusive et crsquoest Lui qui le dispense agrave toutle resteraquo110Drsquoaltronde nota ancora Parent il Demiurgo non potevapretendere il possesso esclusivo dellrsquoessere nella prospettivateodoriciana al contrario Dio egrave il solo essere necessario Tutto sifonda dunque nella visione del pensatore francesesullrsquooriginarietagrave dellrsquounitagrave rispetto alla molteplicitagrave anche percheacuteper Teodorico in effetti laquolrsquouniteacute est rien moins que Dieu et au106 Ibidem 6 83-84107 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 79108 Ibidem109 Nel testo si fa riferimento al passo del Timeo 56v-57r110 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 38

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mecircme titre elle est aussi immutabiliteacute et eacuteterniteacute Agrave lrsquoopposeacute lacreacuteature crsquoest-agrave-dire tout le reste hormis Dieu est pluraliteacutemutabiliteacute non-eacuteterniteacute et relegraveve entiegraverement de Dieu dont lacausaliteacute efficiente est vraiment creacuteatriceraquo111A Dio pertanto appartengono eternitagrave ed immutabilitagrave allecreature invece caducitagrave e mutamento Unitagrave immutabilitagrave edeternitagrave in Dio sono inscindibili di contro gli esseri posti vivonoin una condizione peritura e cangianteIl rapporto tra unitagrave-molteplicitagrave si innesta pertanto sulrapporto tra identitagrave e differenza in quanto serve a dimostrarecon rigore logico ed argomentativo la veritagrave del dogma trinitarioDal momento infatti sostiene Teodorico che dallrsquounitagrave deriva lamolteplicitagrave lrsquounitagrave egrave immutabile quindi ancorata nella propriaidentitagrave per cui non presuppone nientrsquoaltro lrsquouguaglianza alcontrario pur implicando comunque lrsquounitagrave lo fa sempre inrapporto a qualcosrsquoaltro Possiamo di conseguenza affermare chelrsquounitagrave egrave una caratteristica che appartiene necessariamente allaprima Persona della Trinitagrave laquoqui est principe sans proceacuteder drsquouneautre La seconde est approprieacutee au Fils qui est engendreacute bien quelui-mecircme soit agrave son tour principe Quant au lieu mutuel ilcomporte lrsquouniteacute de deux autres et convient au Saint Esprit quiprocegravede des deux autres personnesraquo112 Egrave chiaro che in questaprospettiva la causalitagrave stessa deriva da Dio che egrave causa efficiens etforma essendi delle singole coseNel trattato sui sei giorni della creazione Teodorico precisache unde deus totius et essentialiter ubique esse vere perhibetur dache ne consegue che anche lrsquounitagrave singulis rebus forma essendi estUnde vere dicitur Omne quod est ideo est quia unum estIl concetto egrave esplicitato meglio subito dopo

Quoniam autem unitas omnem numerum creat mdash numerusautem infinitus est mdash necesse est unitatem non habere finemsue potentie Unitas igitur est omnipotens Unitatem igiturdeitatem esse necesse est Hactenus de unitate113

111 Ibidem112 Ibid p 77113 TEODORICO DI CHARTRES Tractatus de sex dierum operibus 36 44-50 op cit p 570

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Nel commento al De Trinitate di Boezio tuttavia Teodoricova ancora oltre indicando sulla scia del filosofo latino Dio comelrsquoessentia per antonomasia che trova la sua massima espressionenellrsquoest termine che ne esprime al contempo lrsquoessere ma anchelrsquoineffabilitagrave laquoDieu est lrsquoessence dont toutes choses reccediloiventlrsquoecirctre (hellip) Crsquoest lrsquoaffirmation de la causaliteacute universelle de Dieuappuyeacutee sur une ideacutee de lrsquoEcirctre divin agrave laquelle Platon ne srsquoestjamais eacuteleveacuteraquo114Teodorico elabora la propria concezione sulla strutturametafisica del reale partendo proprio dal tema centrale del dogmatrinitario che si riflette secondo la prospettiva che abbiamocercato di delineare nel tema della creazionelaquoIl nucleo concettuale del neoplatonismo di Chartres egraveconnesso paradossalmente ma anche in modo comprensibile allaluce degli antecedenti storici alla dottrina della creazione eallrsquointerpretazione del dogma trinitario Se infatti tali temicostituiscono tradizionalmente il limite dogmaticoallrsquoassimilazione della filosofia di matrice pagana da parte delpensiero cristiano sono anche e non meno tradizionalmente ledue principali vie drsquoaccesso alla ricerca della compatibilitagrave trateologia e filosofia e quindi ai fondamenti logico-ontologici delsapereraquo115Secondo la tesi sostenuta da Concetto Martello ilneoplatonismo chartriano reca in seacute una ldquopeculiare paradossalitagraverdquoconsistente nella laquocompiuta e matura legittimazione filosoficadellrsquoidea secondo cui egrave riscontrabile una coerente continuitagrave tra lostrumento epistemico dellrsquouomo per cosigrave dire la ragione e la fedecosigrave come tra gli oggetti a cui si applica il primo e il contenutodella rivelazione tra lrsquoessere creaturale e la natura di Diotrascendente rispetto al primo in quanto ne egrave la causa infinita enon percheacute radicalmente eterogeneo sul piano ontologico inultima analisi tra riflessione filosofica e conoscenza teologicaraquo116114 J M PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 39115 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 69 Su questi stessi temi lrsquoautore rimanda aP COURCELLE Recherches sur les Confessiones de Saint Augustin Paris 1950 E VON IVANKAPlato christianus Uumlbernahme und Umgestaltung des Platonismus durche die Vaumlter Einsieldeln1964 trad it Milano 1992 pp 241-305 NM HAumlRING The Creation und Creator of the Worldaccording to Thierry of Chartres and Clarembald of Arras Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteacuteraire du Moyen Acircge 22 (1955) pp 137-216116 Ibidem

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A partire da queste considerazioni lo studioso siciliano dimostrache i filosofi operanti a Chartres utilizzano laquola concettualitagrave diorigine neoplatonica in modo originale rispetto al passato comestrumento di razionalizzazione dellrsquoesperienza nel suo complessonon solo filosofica ed extra culturale ma anche teologicaraquo117La filosofia egrave intesa quindi come la capacitagrave di comprenderee valutare attraverso la ratio lrsquointera realtagrave costituita tanto daicorpi sensibili quanto da quelli spiritualilaquoCette ratio qui srsquoimpose ici comme unique principedrsquoexplication du processus de formation du monde est une ratiophysique crsquoest-agrave-dire lieacutee agrave une conception de la nature commecausarum series vis genitiva comme objet drsquoune eacutetude ayant pourbut de saisir la legitima causa et ratio de chaque eacuteveacutenementnaturel comme suggegravere le Timeacuteeraquo118Questo egrave un tratto saliente che troviamo tanto in Teodoricoquanto in Ermanno Essi fedeli al paradigma di pensierochartriano rifacendosi ad Agostino e a Boezio laquoaccorciano ladistanza ontologica tracciata dal modello teologico eriugeniano ilpiugrave radicalmente neoplatonico tra i latini e a essi il piugrave vicino sulpiano cronologico tra il cosmo creato e il suo creatore Infatti seper Giovanni Scoto certamente noto negli ambienti intellettualidel secolo XII francese non solo per la prossimitagrave temporale maanche per lrsquoindiscutibile quanto contrastata diffusione della suaopera119 anche se come srsquoegrave visto non siamo in grado dideterminare lrsquoeffettiva fortuna nella scuola di Chartres latrascendenza divina egrave dovuta al carattere ultra-sostanziale e ultra-essenziale del primo principio e quindi al suo non essere (hellip) pergli Chartriani essa si riduce per cosigrave dire alla nozione ditotalitagraveraquo120Teodorico specifica che laquola totalitagrave del reale infatti egrave in Dioegrave nello spirito creato egrave nei numeri egrave nella materia ed egrave infine inatto cosigrave che Dio egrave tutto lo spirito creato egrave tutto la natura egrave tuttoe cosigrave la materia e nessuno dubita che anche gli actualia sono117 Ibidem118 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 119119 Su questo tema cf P LUCENTINI Platonismo medievale Contributi per la storiadellrsquoeriugenismo Firenze 1980 pp 5-75120 C MARTELLO Fisica della creazione op cit pp 69-70 Per ulteriori ragguagli bibliograficicf la nota 122 di p 70

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tuttoraquo121 Egrave interessante notare come su questo aspetto laposizione di Ermanno sia ben diversa da quella del suo maestro inquanto come vedremo dettagliatamente nel secondo capitolo egliintroduce una distinzione molto piugrave netta tra il Creatore e le cosecreate La lsquodeitagraversquo si propaga negli enti a livello metafisico tramitelrsquoessenze e a livello fisico tramite lrsquoEssentia la quale rappresenta laparte superiore del cosmo ed egrave immutabile Teodorico inveceteorizza un vero e proprio panteismo sintetizzando il precetto percui Dio egrave la totalitagrave del reale Su questo tema egli torna piugrave volteinterrompendo perograve bruscamente il discorso ed asserendo in ognicaso che la totalitagrave del reale egrave senza dubbio laquonella teologia egrave nellamatematica egrave nella fisica vale a dire che egrave il soggetto dellateologia della matematica e della fisica La totalitagrave del reale egravesoggetto della teologia in quanto presa nella sua semplicitagrave (ut estin sua simplicitate) la totalitagrave del reale infatti egrave compiegata(complicata) in una semplicitagrave che compiegando in seacute la totalitagravedellrsquoessere egrave Dio Dio infatti egrave unitagrave che tiene in seacute (in secomplicans) la totalitagrave dellrsquoessere nella sua semplicitagrave Cosigrave comeinfatti lrsquounitagrave egrave compiegamento di tutta la pluralitagrave e tuttavia nonegrave pluralitagrave se non in potenza ma egrave unitagrave (lrsquounitagrave infatti egrave pluralitagravein potenza e virtualmente la pluralitagrave egrave dispiegamento dellrsquounitagravema lrsquounitagrave egrave anche principio e origine della pluralitagrave dallrsquounitagraveinfatti deriva la pluralitagrave dallrsquounicitagrave discende ogni alteritagrave) allostesso modo Dio egrave unitagrave che compiega in seacute la totalitagrave dellrsquoesserein una certa semplicitagrave Il dispiegamento di questa complicatio egravetutta le cose che furono che saranno e che sono infatti comelrsquounitagrave precede la pluralitagrave cosigrave la semplicitagrave che egrave Dio in cui egravecompiegata la totalitagrave precede la diversitagrave e pluralitagrave dellecoseraquo122 Ogni pluralitagrave infatti discende necessariamentedallrsquounitagrave e ogni mutabilitagrave dallrsquoimmutabilitagraveLrsquounitagrave inoltre dice il filosofo di Chartres puograve essere causalaquodi una duplice generazione la generazione del molteplice deldiverso (generatio diversae naturae) e la generatio eiusdemnaturae che egrave generazione dellrsquoaequalitas unitatis egrave questo ilmomento dellrsquounitas che si moltiplica per seacute stessa diceTeodoricoraquo123 Ma quel che piugrave interessa al filosofo di Chartres egrave il121 E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 22122 Ibid p 25123 T GREGORY Anima mundi op cit pp 73-74

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concetto di laquoDio come aequalitas essendi percheacute come tale egraveveramente il fondamento ontologico e gneseologico della realtagravemolteplice Lrsquoaequalitas essendi egrave infatti il principio dellrsquoessere edel permanere del reale che intanto egrave in quanto riesci ad opporsicome identico a seacute stesso pur nella sua discretezza e finitudine(hellip) Principio e norma del reale (essendi integritas) lrsquoaequalitas neacuteegrave la vera forma essendi il verbo i cui nomi Teodorico ha dedottodellrsquouno e del molteplice egrave come forma essendi il fondamentoontologico della realtagraveraquo124 Lrsquouniverso speculativo di Teodoricoruota dunque attorno a temi prettamente platonici le cuidicotomie lo Chartriano prova a sciogliere attraverso unrsquoesegesirigorosa tanto del testo biblico quanto del liber naturae Ermannonellrsquoelaborare la sua metafisica attingeragrave a piene mani al modo diprocedere del suo maestro riproponendo le stesse questioni in unorizzonte speculativamente piugrave ampio Un mediatore dellaposizione di Ermanno saragrave sicuramente Adelardo di Bathanchrsquoegli conoscitore dellrsquoarabo e traduttore di operematematiche e astronomiche laquoHe argues the cause of the Arabsmasters who use rational arguments rather than blindly followingauthorityraquo125Lrsquoautore delle Quaestiones naturales e del De eodem etdiverso infatti nelle prime obietta allrsquoopposizione esclusivamentemistica del mondo rilevando che la natura non egrave priva di un suoordine e di una sua razionalitagrave nellrsquoaltro affronta temi dimetafisica e di logica126 memore di Boezio utilizza tanto ilpensiero di Platone quanto quello di Aristotele manifestando laquounatendenza a conciliare due delle principali correnti del pensieroanticoraquo127 Tendenza che ritroveremo anche in Ermanno e cherappresenteragrave lrsquoinput filosofico fondamentale per redigere una124 Ibid p 270 Il Verbo come aequalitas essendi precisa lrsquoautore egrave lrsquoeterno pensiero di Dioprincipio della molteplicitagrave (in seacute semplice) e provvidenza125 Come riportato da Ch Burnett in nota allrsquoarticolo di seguito indicato Adelardo di Bathnelle Questiones Naturales 11 23-24 scrive ldquoEgo enim aliud a magistris Arabicis ratione ducedidici tu vero aliud auctoritatis pictura captus capistrum sequerisrdquo Cf CH BURNETT Adelard ofBath and the Arabs in (a cura di) J Hamesse M Fattori Rencontres de cultures dans laphilosophie meacutedieacutevale traductions et traducteurs de lrsquoantiquiteacute tardive au XIVe siegravecle actes duColloque international de Cassino 15-17 juin 1989 organiseacute par la Socieacuteteacute Internationale pourlrsquoEacutetude de la philosophie meacutedieacutevale et lrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino Universiteacute Catholiquede Louvain Louvain-la-Neuve - Universitagrave degli Studi di Cassino Cassino 1990 p 90126 Cf E MACCAGNOLO (a cura di) Il Divino e il megacosmo op cit p 10127 J JOLIVET La philosophie meacutedieacutevale en Occidente in Histoire de la philosophie Encyclopediede la Pleacuteiade Parigi 1969 p 1313

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visione complessiva del reale la quale secondo il filosofo dalmatanon si egrave ancora prodotta55 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii GGiioovvaannnnii SSccoottooIl tema che ci accingiamo a trattare egrave vastissimo e di difficileapproccio in quanto ci vorrebbe uno studio specifico assai lungoper ricostruire compiutamente gli influssi del pensieroeriugeniano nel XII secolo pertanto in questo paragrafo cilimiteremo ad evidenziarne in taluni casi anche solo in forma disuggestioni la presenza Conviene sin drsquoora precisare che bencheacuteabbia dedicato parte del mio lavoro di ricerca allrsquoindividuazionenel De Essentiis di frammenti testuali dellrsquoopera di Giovanni Scotolrsquoindagine in questo senso ha prodotto esiti negativi Va perogravealtresigrave rilevato che forti sono gli echi del pensatore carolingio nelsistema di pensiero di Ermanno e del suo maestro Teodoricocercheremo perciograve di segnalare quelli piugrave significativi rifacendociagli studi di C Martello M-D Chenu T Gregory JL Parent e PLucentiniAttraverso il proprio tentativo di razionalizzazione delsapere dando centralitagrave alla dialettica Teodorico si muovelaquoallrsquointerno della tradizione platonico-neoplatonizzante dellacultura filosofica latina soprattutto se raffrontata alla concezionedi Giovanni Scoto che attribuisce alla dialettica il ruolo di reginadelle arti128 La preminenza della dialettica infatti esprime unmodello deduttivo di conoscenza e la speculare subordinazionemetodologica della ratio alla struttura logico-ontologica

128 A tal proposito osserva Concetto Martello in Fisica della creazione a p 80 nota n 165ldquoNel Periphyseon di fronte alle perplessitagrave del discepolo sulle funzioni secondarie attribuite agrammatica e retorica il maestro afferma che ldquoipsae duae artes veluti quaedam membraDialecticae multis philosophi non incongrue existimaturrdquo e che esse ldquonon de rerum naturatractare videntur sed vel de regulis humanae vocis quam non secundum naturam sedsecundum consuetudinem loquentium subsistere Aristoteles cum suis sectatoribus approbat velde causis atque personis specialibus quod longe a natura rerum distat Hoc autem dico nonquod omnino Grammatica et Rhetorica suis veluti principiis caruerint cum una ex litera alteraex hypotesi hoce est finita questione incipiant et in easdem resolvantur bene scribendi quidemscientia in literam bene dicendi vero peritia in hypotesin sed quod validioris vigoris sint adapprobandas vel negandas quaestiones quae de rerum incerta rum inquisitionibus fiuntargumenta ex natura rerum sumpta quam ex humanis inventionibus excogitata Humanisliquide argumentationibus et bene scribendi et bene dicendi ars et facta et reperta estrdquo (PeriphV 4 869 D-870 B)

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dellrsquouniverso formale la prioritagrave sul piano gnoseologico dellagrammatica manifesta invece inevitabilmente lrsquoautonomizzazionedella prima dal rapporto discensivo fra i diversi livelli dellrsquoessere ecomprende lrsquoelementatio su cui si poggia il sapere nella suadirezione ascendenteraquo129 La struttura della conoscenza rispecchiacosigrave laquolrsquoordine discensivo e logico-deduttivo del realeraquo130 Oltre adaspetti gnoseologici cosigrave importanti la presenza di Giovanni Scotoegrave riscontrabile anche nella concezione della dottrina trinitariacristiana nella quale soprattutto a Chartres si intende unirelaquosans sacrifier lrsquoune et lrsquoautre la transcendance et lrsquoimmanence delrsquoactiviteacute divine Quant agrave trouver la formule philosophique de cetaccord on nrsquoy est pas arriveacute du premier coup La speacuteculationmeacutedieacutevale srsquoy eacutetait deacutejagrave appliqueacutee avec Jean Scot Eacuterigegravene Cet essaiest repris au XIIe siegravecle par les Chartriansraquo131 Parent fa notarecome anche la stessa formula di Teodorico di Chartres giagraverichiamata in precedenza secondo la quale Dio egrave lrsquoessenza di cuitutte le cose ricevono lrsquoessere in realtagrave si rifagrave al filosofoirlandese132 Lrsquoidea che le cose ricevono la propria forma essendida Dio egrave presente anche in Ermanno ed egrave espressa proprio dalleessenze che fungono da strutture originarie dellrsquoessere le qualiconsentono la costituzione della realtagrave Ma su questo tema avremomodo di soffermarci ampiamente Ancora piugrave dettagliatamenteParent evidenzia che con lrsquoespressione forma essendi Teodoricoindica allo stesso modo avvertendo unrsquoesigenza che fu anche diGiovanni Scoto affincheacute una cosa possa essere la partecipazionedi Dio che dunque laquopreacutecegravede pour ainsi dire dans toute creacuteature sapropre preacutesence agrave elle-mecircmeraquo133 In questa maniera il pensatoredi Chartres a seconda che si ispiri a Boezio o a Giovanni Scotopuograve passare laquodrsquoun sens agrave lrsquoautre mdash rapport drsquoexemplarisme etomnipreacutesence divine mdash sans marquer la diffeacuterence ce qui rendcertains passages obscursraquo134Un altro aspetto saliente di eriugenismo presente a Chartresegrave lrsquouso della ratio come strumento di indagine capace attraversoun corretto uso delle funzioni conoscitive di risalire ai livelli129 Ibid pp 80-81130 Ibid p 81131 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit pp 82-83132 Ibid p 86133 Ibid p 89134 Ibid pp 89-90

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ontologici del reale tenendo sempre in debito conto tanto nellaprospettiva di Teodorico quanto in quella di Ermanno che da Dioderivano tutte le cose ma che il Creatore non puograve identificarsi connessun ente specifico In tal modo il maestro di Chartres ma ancheErmanno come avremo modo di mostrare concorrono laquoalprocesso di fissazione definitiva che si attua nella prima metagrave delsecolo XII dei significati di ens ed essentia e del rapporto logicointercorrente tra le rispettive corrispondenti nozioni metafisichegli uni e lrsquoaltro giagrave in qualche modo presenti nella riflessioneeriugenianaraquo135La ratio dunque oltre a fondare il laquosimbolismo ha anche unavalenza per cosigrave dire nomologica cioegrave consente un uso del saperefunzionale allrsquoindividuazione delle forme sostanziali degli eventifisici e della regolaritagrave e uniformitagrave di essiraquo136In questrsquoottica nella prospettiva di Teodorico ma comevedremo nel secondo capitolo della tesi anche in quella diErmanno laquoDio egrave unitagrave e principio di ogni natura molteplice eneoplatonicamente si inscrive in un modello di rapporto ditrascendenza immanenza rispetto al creato cioegrave nel senso chepur trascendente in quanto oltrepassa ogni particolaritagrave eunilateralitagrave sfuggendo alla funzione determinante del giudiziologico imprime su ogni livello ontologico e su ogni ente la suaimpronta fondando la possibilitagrave stessa della conoscenzarazionale ed intellettualeraquo137 Lrsquoalveo filosofico attorno cui sidipana il discorso egrave dunque quello inerente il rapporto tra Uno emolteplice in rapporto alla riflessione sulla dottrina trinitariaMostreremo in questo modo come Ermanno si inserisca a pienotitolo nel dibattito circa questioni di carattere dogmatico emetodologico riuscendo ad elaborare una propria visione suargomenti filosofici complessi ed importanti la quale saragrave in gradoaltresigrave di influenzare pensatori a lui contemporanei o postumifino a determinare in modo decisivo gli sviluppi del pensieromedievale135 C MARTELLO Fisica della creazione op cit p 83 Su questo punto vedasi anche comesegnalato dallo stesso autore ID Alle origini del lessico filosofico latino Hypostasissubstantiain Giovanni Scoto in Hyparxisexistentia e Hypostasissubsistentia nel Neoplatonismo Attidel I Colloquio del CRN sul neoplatonismo a cura di F Romano DP Taormina OlschkiFirenze 1994 pp 169-184136 Ibid p 23137 Ibid p 84 Si rimanda al testo per ulteriori riferimenti testuali sullrsquoargomento

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Egrave proprio il clima culturale presente a Chartres con i testi diBoezio Macrobio Agostino Calcidio a rendere possibile unaripresa dei temi ermetici grazie anche alla presenze del Dedivisione di Giovanni Scoto laquoLa viva attenzione dei pensatorichartriani ai problemi della creazione e della natura lrsquoinesaustaricerca di unrsquoesegesi razionale del testo sacro lrsquoorientamentodellrsquoindagine scientifica e della riflessione filosofica ad un disegnocompiuto del reale trovano alimento in tante pagine del Dedivisione ma egrave soprattutto nella teoria delle cause primordiali enella costante accetuazione della presenza divina nel creato che ilpensiero di Giovanni ispira e guida i maestri di Chartres138raquo Inparticolare in Teodorico in maniera piugrave netta nel suo commentoal De Trinitate di Boezio la presenza divina nel creato egrave attestatadalla dialettica Uno-molti presente come abbiamo visto nelconcetto di creazionelaquoDeus mdash scriveva lo Chartriano mdash forma essendi est Deus

igitur ubique totus et in omnibus essentialiter est hellip Omnesquoque formae una forma sunt i e indifferentes ita scilicet utomnes formae una forma sint simplicitate Illud enim constatesse verissimum quod forma divina omnes est formae Eteconverso omnes formae simpliciter et in eo quod ipse suntconsideratae unum simplex sunt in formam quodammododivinam relapsae (hellip) Sicut enim facies una in diversis retinensspeculis una quidem in se est sed propter speculorumdiversitatem haec una illa vero altera esse putantur diversaeillam veram puramque simplicitatem consideresraquo139La precedenza dellrsquoUnitagrave divina rispetto ai molti sottolineaancora Lucentini egrave laquouna lsquoprecedenza idealersquo e i ritmi chescandiscono la ldquorerum universitasrdquo dal Principio incausato aglieffetti molteplici rammentano con singolare intensitagrave learticolazioni del cosmo eriugeniano ldquoQuibus strictim ac breviter

expositis mdash scrive Teodorico nel Commentum mdash addendum illudaestimo quod quinque modis rerum consideratur universitasrdquo raquo140138 P LUCENTINI Platonismo medievale p 50 In merito a queste riflessioni e alla presenzaeriugeniana a Chartres lrsquoautore rimanda agli studi di T Gregory in particolare a Animamundi op cit139 TEODORICO DI CHARTRES Commentum super Boethium de Trinitate II 17 45-48 Ed Haumlringop cit pp 96 104 e 105 Citato in P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 51140 P LUCENTINI Platonismo medievale op cit p 52 Il riferimento a Teodorico egrave rlativo alCommentum IV 7 p 117

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La preminenza del rapporto tra lrsquoUno e il molteplice nelpensiero di Giovanni Scoto e della derivazione del molteplicedallrsquoUno egrave stata dimostrata chiaramente da Tullio Gregory in varisuoi studi141 In effetti la questione della derivazione o fondazionedel reale tipico del Platonismo che rappresenteragrave uno delle suepiugrave controverse dicotomie saragrave un leit motif sia del pensieroeriugeniano che della Scuola di Chartres ma soprattutto dellrsquointeroNeoplatonismo142 Il probelma centrale del platonismo dunquelaquorestava immutato anche per quei pensatori che al di lagrave dellasapienza greca attingevano alla Bibbia un piugrave alto sapere e senello sforzo di spiegare Moseacute con Platone il Platonismo cristianosembra risolvere a volte la dottrina della creazione nella teoria deldescensus e della participatio ciograve era conseguenza del problemastesso che si voleva risolvere non tanto quello dellrsquooriginetemporale degli esseri ma quello piugrave propriamente metafisicoextratemporale del rapporto tra le forme che costituiscono lastruttura eterna del reale e il Creatore che tutte le contienenellrsquoeterna presenza del suo pensieroraquo143In questo modo lrsquoEriugena nel suo laquotentativo di accogliereallrsquointerno di unrsquounitaria pensabilitagrave tutto ciograve che egrave reale ndash Dio inseacute Dio nella sua relazione alle creature e quindi le creature sia inquanto da Dio derivate sia nella loro incessabile aspirazione alricongiungimento con Dio ndash sono infatti congiunte in unitagravemirabile le ragioni della natura ossia della spontaneitagrave dellrsquoesseree quelle della grazia ovvero dellrsquoassoluta e feconda libertagrave dellavolontagrave di Dio sia in quanto Creatore sia in quanto Redentoreraquo144Ciograve che accomuna lrsquoEriugena e i pensatori di Chartres egravedunque la ricerca di unrsquounitagrave sistematica del reale nella pienarealizzazione del principio neoplatonico in base al quale lrsquoUnoavvolge il TuttoLe aporie parmenidee plotiniane e procliane del rapportoUno-molti grazie allo sforzo speculativo di questi pensatoritrovano quindi nuova linfa fino a sfociare in una perfetta sincroniaallrsquointerno dellrsquoassetto ontologico e fisico del reale141 Si rimanda in particolare al saggio intitolato proprio DallrsquoUno al molteplice contenuto in TGREGORY G Scoto Tre studi op cit142 Cf M ABBATE Aspetti aporetici della metafisica neoplatonica in ID Tra esegesi e teologiaStudi sul Neoplatonismo Mimesis Edizioni Milano-Udine 2012 pp 91-101143 T GREGORY G Scoto Tre studi op cit pp 2-3144 G DrsquoONOFRIO Giovanni Scoto Eriugena in Storia della Teologia nel Medioevo op cit p 246

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La diffusione dellrsquoeriugenismo nel XII secolo deve ad OnoriodrsquoAutun e alla sua Clavis physicae145 come ha con grande meritodimostrato Paolo Lucentini un ruolo decisivo in quanto contribuigravein maniera determinante alla trasmissione del De divisionenaturae di Giovanni Scoto

5511 OOnnoorriioo ddrsquorsquoAAuuttuunn ee llaa ddiiffffuussiioonnee ddeellllrsquorsquoeerriiuuggeenniissmmooM-T drsquoAlverny in un articolo del 1953 intitolato Le cosmossymbolique du XIIe siegravecle poneva giagrave lrsquoattenzione sullrsquoimportanzache la Clavis physicae ha avuto nella diffusione del pensiero diGiovanni Scoto Questrsquoopera si configura infatti come laquolrsquoune desplus parfaites expressions de lrsquoactiviteacute des hommes du XIIesiegravecleraquo146 Il ruolo di Onorio perciograve egrave stato molto influente nelladiffusione del pensiero di Giovanni Scoto e in particolare del Dedivisione naturae di cui la Clavis Physicae sintetizza e rielabora icontenuti laquoIn realtagrave lrsquoincontro di Honorius con il De divisionetestimonia e alimenta la crescita della presenza eriugeniana nellaformazione intellettuale del secolo XII e presenta il momento piugravesignificativo nella compilazione della Clavisraquo147 A Clerval ineffetti giagrave nel 1895 aveva dimostrato la presenza di GiovanniScoto nel pensiero di Bernardo e Teodorico di Chartres148 in unsuo famoso articolo dedicato alla Scuola francese Lucentiniricostruisce con estrema puntualitagrave il percorso formativo diOnorio dimostrando come prima ancora della Clavis physicae nelDe cognitione del 1110 il filosofo abbia aderito al sistema dipensiero eriugeniano Lo studioso italiano ha avuto anche ilmerito indiscusso attraverso i suoi studi di aver mostrato altresigrave145 Cf P LUCENTINI La Clavis physicae di Honorius Augustodunensis e la tradizione eriugeniananel secolo XII in P Lucentini Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo (a cura di) PaoloLucentini Introduzione di Loris Sturlese Feacutedeacuteration internationale des Instituts drsquoEacutetudesmedievales Brepols Louvain-la-Neuve 2007 pp 1-18 Lo studioso italiano ha poi curatolrsquoedizione critica del testo di Onorio cf HONORIUS AUGUSTODUNENSIS Clavis physicae (a cura di)P Lucentini (Temi e testi 21) Ed di Storia e Letteratura Roma 1974 Per le prossimecitazioni chiameremo lrsquoopera Clavis146 M-T DrsquoALVERNY Le cosmos symboliques du XIIe siegravecle in Archives drsquoHistoire Doctrinale etLitteraire du Moyen Age 20 (1953) p 31 citato in P Lucentini La Clavis Physicae diHonorius op cit p1147 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 1148 Cf A CLERVAL Les Ecirccoles de Chartres au Moyen Acircge op cit pp 244-259

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questa continuitagrave speculativa in Onorio la quale trova nella Claviscomposta circa 15 anni dopo il suo piugrave compiuto tentativo disistematicizzazioneLa Clavis infatti egrave laquoldquoliber excerptusrdquo dal De divisioneconosciuto da Honorius in un testimone della seconda redazioneComposta verso il 1125-1130 (hellip) Lrsquointento dichiarato diHonorius (che si riflette nei criteri e nel taglio complessivo delcompendio) egrave di ricondurre sapienti e incolti sul sentiero dellaconoscenza naturale ldquoCum multos mente intubear non solumindoctos sed etiam nitore summe sapientie claros nimium a tramitephisice rationis exorbitare per ea que divina gratia illuminanteperspicaci ratione inspexi omnes me sequi volentes accingor adviam veritatis Deo duce revocarerdquo raquo149Come sottolineato dallo stesso Lucentini il termine lsquophisicarsquotuttavia non indica la conoscenza dellrsquouniverso creato ma latotalitagrave del reale Lrsquoimportanza della Clavis in effetti risiedeproprio nellrsquoaver saputo compenetrare perfettamente la strutturadel De divisione con le esigenze culturali del tempo Benchegravesoprattutto per quanto concerne la riproposizione della primaparte del testo infatti laquola dottrina e il lessico di Giovanni Eriugenasiano riprodotti senza timori o cautele gli orientamenti culturalidi Honorius piegano a tensioni ed equilibri nuovi il quadrocomplessivo del compendioraquo150 Ciograve egrave testimoniato soprattutto dalfatto che lrsquoattenzione di Honorius rispetto ai temi trattati nel Dedivisione non si estende in modo omogeneo Circa il 52dellrsquoanalisi mdash precisa Lucentini mdash egrave dedicato al terzo librodellrsquoopera eriugeniana il quale tratta laquola problematica dellrsquoattocreatore e del rapporto Dio-mondo filosofia della natura esegesiesamerale con digressioni di fisica biologia astronomiaraquo151 Larapida diffusione della Clavis testimoniano della sua incidenzasulla temperie culturale del XII secolo lrsquoincidenza del pensieroeriugeniano tuttavia in questo contesto laquopresenta uno sviluppoche ancora sfugge alle analisi dello storico misurare lrsquoampiezza e149 P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 12 Per unapprofondimento circa la periodizzazione dellrsquoopera cf Ibid pp 11-12 nota 50 Ilriferimento testuale egrave Clavis 1 p 3 2-6 per il quale cf J A ENDRES Honorius AugustodunensisBeitrag zur Geschichte des geistigen Lebens im 12 Jahrhundert J Koumlsel Kempten- Muumlnchen1906 pp 65-67150 Ibid p 14151 Ibidem

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la profonditagrave dellrsquoinfluenza esercitata dalla Clavis significailluminare il momento piugrave ricco e complesso della presenza diGiovanni Eriugena nella storia della filosofiaraquo152In ogni caso dal punto di vista speculativo lrsquoereditagrave piugraveimportante dellrsquoeriugenismo nel XII secolo egrave la fisica dellrsquouomo-microcosmo153 Il tema tutto neoplatonico che pervade il pensierochartriano egrave quello della laquocontinuitagraveraquo tra i generi degli esseri e ilprimo principio tema presente anche nella maggior parte dei testiermetici che circolarono in questo periodo66 GGllii iinnfflluussssii ddeell CCoorrppuuss HHeerrmmeettiiccuummAnche la determinazione degli influssi esercitatidallrsquoermetismo nel XII secolo egrave impresa quanto mai ardua Pertentare di tracciarne tuttavia un quadro sintetico ci rifaremo inparticolare agli studi di Paolo Lucentini Charles BurnettFranccediloise Hudry Antonella Sannino e Pinella Travaglia le cuiricerche hanno saputo attestare risultati ormai acclarati circa letracce e i riferimenti testuali del Corpus Hermeticum nel trattato diErmanno in particolare e nel XII secolo in generale specialmenteper quel che concerne lrsquoopera di Teodorico di ChartresIn questi autori eriugenismo ed ermetismo insieme segnanovari punti di tangenza che disegneranno un quadro complesso maorganico il quale ha nellrsquoineffabilitagrave di Dio e nel suo rapporto conle creature il suo punto cardinaleSe infatti la diffusione del tema riguardante la radicaleineffabilitagrave e incomprensibilitagrave di Dio nel XII secolo laquorisale in granparte alla teologia negativa di Dionigi lrsquoAreopagita e GiovanniScoto la scuola di Teodorico si inspira anche allrsquoAsclepius e piugraveprecisamente allrsquoaffermazione che Dio o non ha nessun nome o egraveogni nome affermazione che Teodorico trova confermata in autoricristiani i quali dicono che Dio non ha nessun nomeraquo154Teodorico quindi riprende il tema della tradizione platonica deldivenire simili a Dio fondendolo con la tradizione ermetica

152 Ibid p 17153 Cf M-D CHENU La teologia nel XII secolo op cit pp 40-49154 C MORESCHINI Storia dellrsquoermetismo cristiano Ed Morcelliana Brescia 2000 p 166

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La diffusione nellrsquoermetismo nel Medioevo dunque egrave unaltro tema alquanto difficile da trattare ma quando ci si accinge afarlo bisogna innanzitutto tener presente che esso egrave legatosoprattutto al processo di rinascita del XII secolo e allrsquoambientefrancese laquoAbelardo la scuola di Chartres ed i filosofi diquellrsquoepoca mostrano tutti particolare interesse per Ermete cometestimonianza di sapienza antichissima e precorritrice dellarivelazione cristiana In questo periodo ha luogo unrsquointensadiffusione dellrsquoAsclepius attestata dal moltiplicarsi deimanoscritti dalle prime traduzioni greco-latine e arabo-latinedegli Hermetica tecnici (astrologia magia alchimia) dallascrittura di apocrifi come il Liber XXIV philosophorum e il Liber deVI rerum princigravepisraquo155 Teodorico ed Ermanno dimostrano diconoscere direttamente il testo ermetico in quanto lo citanoespressamente Come ricorda P Lucentini nel secolo XIIlrsquoAsclepius egrave designato con il titolo di Trismegistus Ad esso siricorre come fonte autorevole soprattutto per quanto concernetemi di teologia e filosofia della natura156In particolare Teodorico di Chartres nel Tractatus de sexdierum operibus si serve dellrsquoAsclepius per accordare laquolesuggestioni stoiche dellrsquoEneide con il mito timaico dellrsquoanima delmondoraquo157 Egli vede laquonello ldquospiritus dominirdquo lrsquoimminenteprincipio razionale che plasma lrsquoordine mondanoraquo158 Comeabbiamo giagrave visto tuttavia non esita ad identificarlo con lo Spiritosanto della rivelazione cristiana LrsquoAsclepius ermetico perograve sembraesercitare la propria influenza soprattutto per quanto concerne ilrapporto tra immanenza e trascendenza laquoIl pensiero del secoloXII egrave stato detto sembra ripetere le complesse conclusioni deltardo platonismo affermando lrsquoimmanenza dellrsquoUno nel155 Ibid p 161 Moreschini a proposito della concezione dellrsquoAsclepius nel Medioevo ricordache P Dronke a p 14 del suo testo Hermes and the Sybils Continuations and CreationsCambridge University Press Cambridge 1990 osserva che Abelardo quando vuolepresentare i filosofi pagani i quali hanno portato testimonianza al pensiero cristianopreferisce cominciare con Ermete LrsquoAsclepius cosigrave come il Corpus Hermticum hanno avutovarie edizioni Per una ricognizione esaustiva delle stesse si rimanda al testo di P LucentiniPlatonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit pp 71-72 note 1-4 Su questo stesso temae per una panoramica piugrave articolata circa la diffusione dellrsquoAsclepius nel XII secolo vedasianche un altro saggio di Lucentini LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII contenuto nellostesso testo pp 71-105156 Cf P LUCENTINI Platonismo ermetismo eresia nel Medioevo op cit p 84157 Ibid p 85158 Ibidem

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molteplice e insieme esaltando la radicale trascendenzadellrsquoineffabile principio divino forma dellrsquoessere o forma di tuttele forme Dio egrave anche il non-essere che trascende la totalitagrave deglienti creatiraquo159Sul rapporto tra Dio e la totalitagrave del reale nel pensiero diTeodorico ci siamo giagrave soffermati per cui per un ulterioreapprofondimento della questione in rapporto allrsquoarticolazionedella dialettica Uno-molti espressa dallo Chartriano in relazioneallrsquoAsclepius160 si rimanda al testo di LucentiniSia Moreschini che Lucentini evidenziano nei propri studi ilcontributo dato da Ermanno nella diffusione dellrsquoAsclepiusIl filosofo dalmata infatti attraverso la propria traduzionedellrsquoIntroductorium maius di Abū Malsquoshar conosce direttamente laprofezia descritta dal filosofo arabo che laquoproprio ad Hermes eAstalius (scil Asclepius) attribuisce una celebre profezia sullanascita della Vergine la madre di Gesugraveraquo161 Ermanno utilizzeragravecome vedremo dettagliamente nel secondo capitolo questaprofezia come elemento dottrinale contro i musulmani che nonaccettavano il dogma trinitario In effetti Ermanno avragrave laquounacerta amibivalenza di fronte alla tradizione ermetica oracollegata sulle orme di Agostino a uno spirito demoniaco orainvece studiata con rispetto e ammirazioneraquo162Ermanno difatti fa riferimento allrsquoAsclepius in varieoccasioni soprattutto per quanto riguarda temi di laquoastrologia efilosofia della natura come il potere del Sole e della Luna nellegeniture ed il carattere divino della musica che imita la supremaarmonia delle sfere ed egrave il dono piugrave bello degli uominiraquo163159 Ibid p 86 Su questo punto lrsquoautore rimanda alle riflessioni di T GREGORY The Platonicinheritance in P Dronke A History of Twelfth-century op cit pp 74-76160 P LUCENTINI LrsquolaquoAsclepiusraquo ermetico nel secolo XII op cit pp 86-90 LrsquoedizionedellrsquoAsclepius cui Lucentini fa riferimento alla quale si si riferiscono i richiami al testo egraveHERMEgraveS TRISMEGISTE Corpus Hermeticum Ed AD Nock A-J Festugiegravere II Les Belles LettresParis 1960 pp 296-355161 Ibid p 90162 Ibid p 91 Lucentini segnala il passo del De Essentiis cui si riferisce Liber I 65vC EdBurnett p 130 laquoTrismegistus vero ex altero vitam ex altero incrementum genituremutuanturraquo Cf Asclepius 3 p 299 laquoCaelum ergo sensibilis deus administrator est omniumcorporum quorum augmenta detrimentaque sol et luna sortiti suntraquo163 Ibid p 91 Il passo di Ermanno riportato dallo studioso toscano egrave il seguente laquoUnde etTrismegistus intellexit nichil superis ex hominum officio musice munere gratius et omnium fereseculorum usus expertus solam musicam divinitatis venerazione dignam quippe quam

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Lrsquoaspetto piugrave originale ed acuto ad avviso di Lucentini dellalettura dellrsquoAsclepius da parte di Ermanno risiede nellaspiegazione della laquonatura sensibile degli spiriti planetari con ilpasso relativo alla generazione del mondo il dio sensibilis cheaveva suggerito a Lattanzio la generazione del Verbo ldquoHec igituromnia signo sunt sensibiles esse nec ut Trismegistus exponit quodsensibus nostris subiaceant sed quia sensus nostros incurrant seuquia ipsi sentiant quos huiusmodi officia diversis modisafficiantrdquoraquo164Charles Burnett invece in uno studio dal titolo ldquoA HermeticProgramme of Astrology and Divination in mid-Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudiciumrdquoricostruisce il percorso fatto da Ermanno per giungere allaconoscenza degli scritti ermetici che hanno una diversaprovenienza laquoHermann of Carinthia Robertrsquos close collaboratorwho is attested with Robert lsquoon the banks of the Ebrorsquo (1141) andin the Leoacuten (1138) Toulouse (I June 1143) and Beacuteziers (1143)asked Robert to translate the work of lsquothe most reliable astrologeramong the Arabsrsquo al-Kindī165 He seems to have made a trial run ofcollecting Arabic authorities by combining the best material hecould find on a particular topic how to find buried treasure166 Forthis he used Robertrsquos translation of al-Kindī He also used atranslation of the astrological judgements of lsquoUmar ibn al-Farrukhan al-Tabarī (Aomar) made by Hugo of Santallaraquo167Tra lrsquoaltro Ermanno ha tradotto il testo dedicato ai Iudicia diSahl ibn Bishr Sicuramente i lavori di traduzione di Ugo e dellostesso Ermanno hanno contribuito a stabilire laquoan intellectualframe work within which astrology magic and divination could bepractised This ran counter to the movement for translating theadmirabiles ille celestium choree virginum in universi mundi fedus perpetuo concentumodulanturraquo De Essentiis Ed Burnett I 68rH-vA p 148 Cf Asclepius 9 p 307164 Ibidem il riferimento al De Essentiis op cit egrave II 72vH p 184 Cf Asclepius 8 p 305165 Come ricorda Burnett il riferimento egrave alla Prefazione della traduzione di Roberto di Kettonal libro sui Iudicia di al-Kindi presente in CH HASKINS Studies in the History op cit p 121 ein CH BURNETT lsquoAl-Kindi on Judical Astrology The Forty Chaptersrsquo Arabic Sciences andPhilosopy 3 (1993) pp 77-117 cfr in particolare p 106166 Cf CH BURNETT K YAMAMOTO M YANO lsquoAl-kindi on Finding Buried Treasurersquo in ArabicSciences and Philosophy 7 1997 pp 57-90 (in particolare pp 89-90) e S LOW-BEERHermann of Carinthia op cit pp 254-280167 CH BURNETT A Hermetic Programme of Astrology and Divination in mid- Twelfth-CenturyAragon The Hidden Preface in the Liber novem iudicium in Magic and the Classical Traditionop cit p 102

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works of natural philosophy and metaphysycs of Aristotle towhich it was contemporary But like that movement it wasgronde on Classical sources while the new texts from Arabic thatit promoted thug not accepted into universities curricula werenevertheless the foundations for the learned magic of the MiddleAgesraquo168Egrave quanto mai proibitivo poter ricostruire tutte le fontiermetiche che in maniera esplicita o implicita sono circolateattraverso le traduzioni nel momento storico in cui visseErmanno il quale come ampiamente documentato da ChBurnett169 venne a contatto anche tramite la lettura dei testi diAbū Malsquoshar con tradizioni eterogenee di diversa estrazioneSicuramente nel De Essentiis egli cita il lsquoData Neiringetrsquo testo da luiritenuto aristotelico lrsquoAurea Virga di Ermete e il De secretisnaturae dello Ps-Apollonio170 In altre sue opere soprattutto nelDe Occultis e nel De indagatione cordis i riferimenti alle fontiermetiche sono ancora piugrave numerosi171In merito alle correlazioni tra il De secretis e il De EssentiisPinella Travaglia ha condotto uno studio molto approfondito nelquale ha evidenziato tutte le influenze del testo di Apollonio sulpensiero di Ermanno Nel corso del secondo capitolo del presente168 Ibid p 104 Per una ricostruzione dettagliata di questo processo cf CH BURNETT TheEstablishment of Medieval Hermeticism in (edd) P Linehan J L Nelson The Medieval WorldLondon-New York 2001 pp 111ndash30 R KIECKHEFER Magic in the Middle Ages Cambridge1990 pp 116-150 e V PERRONE COMPAGNI in ldquoStudiousus incantationibusrdquo Adelardo di BathErmete e Thabitrsquo in Giornale Critico della filosofia italiana LXXX 2001 pp 36-61169 Cf CH BURNETT Arabic Greeek and latin works on astrological magic attributed toAristotle in (eds) J Kraye WF Ryan CB Schmitt Pseudo-Aristotle in the Middle AgesLondon 1986 pp 84ndash96 ID The legend of the three Hermes and Abū Malsquosharrsquos Kitāb Al-Ulūfin the latin Middle Ages in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 39 (1976) pp231ndash234 ID Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis Further evidence for thetrasmission of hermetic magic in ibid 44 (1981) pp 167ndash169 Per un approfondimentoinvece sulle traduzioni dallrsquoarabo e le fonti ermetiche cf ID The translating activity inmedieval Spain in (ed) S K Jayyusi The Legacy of Muslim Spain Handbuch der Orientalistik12 (1982) Leiden pp1036ndash58 Per un confronto ulteriore con le fonti greco-latine cf S PAGEImage-Magic Texts and a Platonic Cosmology at St Augustinersquos Canterbury in the late MiddleAge in (edd) Ch Burnett WF Ryan Magic and the Classical Tradition London WarburgInstitute 2006 pp 69-98 per una monografia completa sulla leggenda dei tre Ermete cf KVON BLADEL The Arabic Hermes From Pagan Sage to Prophet of Science Oxford UniversityPress 2009 Sullo stesso tema vedasi anche M PAPPACENA La figura di Ermete Trismegistonella tradizione araba in (a cura di) P Lucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetismfrom Late Antiquity to Humanism Brepols Turnhout 2003 pp 263-284170 Cf CH BURNETT Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis op cit p 168 IDIntroduction e Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit171 S LOW-BEER Hermann of Carinthia op cit

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lavoro avremo modo di soffermarci su gran parte di queste affinitagravequi ci limiteremo solo ad evidenziarne le linee generalilaquoChe Ermanno di Carinzia conoscesse il De secretis al tempodella composizione del De Essentiis egrave attestato da due esplicitecitazioni La prima egrave una citazione della Tabula Smaragdina eriguarda il ruolo del Sole e della Luna nella generazione delle cosenaturali (hellip) La seconda riguarda il racconto di Apollonio che apreil De secretis in cui egli riferisce di un incontro avvenuto in unsotterraneo con una persona dallrsquoaspetto simile al suo che loincoraggia a scoprire i segreti della natura e prontamentesvanisceraquo172 Come sottolineato anche da Ch Burnett nelCommentario al De Essentiis Ermanno nellrsquoelaborare il suoconcetto di essenza si rifagrave tra le altre fonti anche allo Ps-Apollonio laquoUna influenza del De secretis si potrebbe scorgereanche nella distinzione (hellip) tra spazio e luogo bencheacute comeBurnett ha evidenziato la fonte principale di questo discorso siaBoezioraquo173 Pinella Travaglia evidenzia inoltre che anche nelladescrizione operata da Ermanno dei semi elementari da cuimaterialmente derivano tutte le cose cosigrave come nellrsquoazioneoperata da Dio su di essi il De Essentiis sembra dipendere dal Desecretis Ancora piugrave interessante perograve egrave che dal testo dello Ps-Apollonio derivi lrsquoidea che laquoil Creatore produca il cosmo (hellip)filtrando la massa degli elementi semplici per separarne la partesottile che viene condotta in alto dalla parte grossa che rimane inbassoraquo174 Una dipendenza dal testo ermetico egrave riscontrabilealtresigrave nella suddivisione dei semi in maschili e femminili enellrsquoidea che nel mondo animale non vi possa essere alcuna forma172 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica Liguori Editori Napoli 2001 pp 284-285 Circa idue riferimenti al De Essentiis riportati dallrsquoautrice cf op cit Ed Burnett I 65vC p 130ldquoHis duobus (scil Sole et Luna) in omnem generationem tamquam mdash ut Apollonius Thebanusaffirmat mdash mundi parentibus fondatisrdquo e ibid II 72vD p 182 ldquoPlerique tamen nescio planequosnam spiritus quave conscientia vel usque ad commanendum et colloquendum familiareshabuisse leguntur (hellip) sic Apollonius in Secretis Nature (hellip) Apollonius autem cum ut ipsescribit solus in deserto subvertisset aram Solis quemadmodum inscriptio suadebat necHermetis antro quod subtus invenerat propter expirantem flatum lumen inferre posset subitosibi quendam affuisse refert qui lucernam componere docuit statimque evacuirdquo Cf anche Desecretis ff 1v-2r e supra p 29173 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 286 Il riferimento al commento di ChBurnett egrave in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 300174 Ibid p 290 Sul confronto con il De Essentiis vedansi anche le pp 288-289 Come vedremonel secondo capitolo questo aspetto saragrave molto importante per lrsquoimpostazione del pensierodi Ermanno ma egli sapragrave attribuirgli unrsquointerpretazione personale

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di generazione se non per lrsquounione di due princigravepi laquoNel mondo deipianeti questi due princigravepi sono rappresentati dal Sole e dallaLuna e in generale dal maschile e dal femminile Lrsquoinfluenza delDe secretis su questo punto egrave confermata dal richiamo esplicitoallrsquoautoritagrave di Apollonio Tebano e del Trismegisto (De Ess 65vA-Cpp 284-285)raquo175 Quel che emerge in ogni caso con chiarezza egravelrsquouso da parte del filosofo dalmata di fonti ermetiche ed il ricorsoad un linguaggio tecnico derivante dallrsquoalchimia Anche in questocaso perograve Ermanno utilizzeragrave le proprie fonti in modo originaleprospettando delle soluzioni relative alla formazione del cosmodel tutto nuove Egli infatti pur immaginando il mondo comesuddiviso in una parte superiore lrsquoEssenza ed in una parteinferiore la Sostanza a differenza di Apollonio che immagina unadipendenza causale reciproca delle due parti Ermanno inveceteorizza il principio secondo cui soltanto ciograve che sta in altoinfluenza ciograve che sta in basso laquoEgrave allora interessante rilevare comepur accogliendo dal De secretis lrsquoidea di una fondamentale unitagravedel cosmo ricondotta al fatto che esso egrave interamente costituitodalle medesime qualitagrave elementari lrsquoautore del De Essentiis abbiautilizzato questo stesso principio per esprimere unrsquoidea dicausalitagrave di tipo verticale e unilineare molto diversa da quellaesposta nel De secretisraquo176Vediamo dunque che nel XII secolo laquoi maestri del tempo daAbelardo a Giovanni di Salisbury da Roberto di Melun ad Alano diLille accolgono la testimonianza del Tractatus177 proclamanolrsquoaccordo tra il Logos teleios e la teologia cristiana attribuendo aMercurio primo e piugrave grande di tutti i sapienti la conscenza elrsquoannuncio profetico del Verbo divino Altri scrittori poi comeTeodorico di Chartres e Bernardo Silvestre Ermanno di Carinzia eDaniele di Morley e ancora Alano di Lille si accostano allrsquoAsclepiuscon una lettura diretta non mediata dalle interpretazioni del175 Ibid p 297 Il passo del De secretis cui ci si riferisce circa i due princigravepii egrave contenuto nel f31r della Tabula Smaragdina ldquopater Sol mater vero Lunardquo176 Ibid p 291177 Lrsquoopera alla quale Lucentini fa riferimento egrave il Tractatus ad versus quinque haereses diQuodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash che contribuigrave a neutralizzare la condannadellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino Per un approfondimento oltre altesto di Lucentini Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 cf anche P SINISCALCO ErmeteTrismegisto profeta pagano della rivelazione cristiana La fortuna di un passo ermetico(Asclepius 8) nellrsquointerpretazione di scrittori cristiani in Atti dellrsquoAccademia delle Scienze diTorino II Classe di Scienze Morali Storiche e Filologiche 101 (1966-1967) pp 83-116

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passato e sempre il testo ermetico egrave letto e studiato come fonte diveritagrave che prefigurano lrsquouniverso cristiano mdash lrsquooperante presenzae lrsquoineffabile natura di Dio la dignitagrave e il fine dellrsquouomo la bellezzae santitagrave del mondo la provvidenza e il destino il tempo elrsquoeternitagraveraquo178La tradizione ermetica dunque incide in maniera profondacosigrave come lrsquoeriugenusmo nella rinascita del XII secolo e nellosviluppo del pensiero ermanniano non solo perograve attraversolrsquoAsclepius ma anche tramite altre fonti tra le quali hanno un ruolougualmente centrale il il Liber de sex rerum princigravepis e il Liberviginti quattuor philosophorumIl primo egrave unrsquoopera cosmologica fondata sulla scienza arabaSi tratta di un apocrifo del 1147179 la cui paternitagrave egrave attribuita adun autore che mostra laquointeresse per la filosofia della natura e perla letteratura astrologica tradotta dallrsquoarabo in latinoraquo180 Il testoquindi puograve essere considerato come un frutto maturo dellacompenetrazione tra filosofia della natura del XII secolo e scienzaaraba ed egrave interessante nella nostra prospettiva proprio perquesto sincretismo al quale perograve dedicheremo pochi accennipercheacute non costituisce un tassello centrale della nostra ricercaIn particolare ci soffermeremo sulla linea interpretativapresentata da Antonella Sannino relativamente al concento diNatura in Bertolodo di Moosburg in quanto come precisa lrsquoautricestessa laquola trattazione sul tema in esame ha sullo sfondo unadottrina della causalitagrave tipica dei sistemi tardo-antichi checostituiscono la biblioteca filosofica dellrsquoautore in modo diretto mdashCicerone Firmico Materno Mario Vittorino mdash o attraverso gliautori del secolo XII mdash Ugo di San Vittore Bernardo SilvestreGuglielmo di Conches Ermanno di Carinziaraquo181 Lrsquoaccennosintetico a questa tematica vuole essere una traccia dellafondatezza storiografico-ermeneutica dellrsquoimportanza del De

178 P LUCENTINI Glosae super Trismegistum Un commento medievale allrsquoAsclepius ermeticoin ID Platonismo ermetismo eresia op cit p 109 Il trattato cui fa riferimento Lucentini egrave ilTractatus ad versus quinque haereses di Quodvultdeus opera mdash come ricorda lrsquoautore mdash checontribuigrave a neutralizzare la condanna dellrsquoermetismo espressa dal De civitate Dei di Agostino179 Cf T SILVERSTEIN De sex rerum principiis in Archives drsquoHistoire Doctrinale et Litteacuterature duMoyen Age 22 (1955) p 237180 A SANNINO Il concetto ermetico di natura in Bertoldo di Moosburg in (a cura di) PLucentini I Parri V Perrone Compagni Hermetism from Late Antiquity op cit p 205181 Ibid p 206

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Essentiis come opera di riferimento seppur in modo implicito pergli autori successivi soprattutto per quanto concerne il principiodi causalitagrave e di derivazione del creato dalla causa primaSe infatti egrave indubbio il ruolo dello Pseudo-Ermete in questocontesto nella formulazione dei concetti di Natura e Ratio apartire da unrsquoimpostazione non solo stoica ma ancheneoplatonica come acutamente suggerisce e dimostra AntonellaSannino non egrave da escludere unrsquo influenza di Ermanno nellaconcezione della natura proposta da Bertoldo in quantoquestrsquoultimo ha lo scopo preciso di laquointrodurre nel suo sistemafilosofico la concezione procliana di Natura ripensata alla lucedella causalitagrave essenzialeraquo182Le suggestioni tra la concezione dello Pseudo-Ermete e il DeEssentiis sono tante Ci limitiamo a riportare quelle che cisembrano piugrave significative tutte in ogni caso ruotano attorno alconcetto di natura e al suo rapporto con la causa prima che comevedremo saragrave uno dei temi piugrave importanti del Libro secondo delDe EssentiislaquoIl tema della Natura egrave introdotto dallo Pseudo-Ermete sindalla prima parte a proposito delle tre cause universali cheformano compongono e costituiscono lrsquointelletto dellrsquouomoCausa Ratio e Natura La Causa si legge precede il causato laRatio produce lrsquointelletto la natura di ciascuna cosa consiste nonsolo nellrsquoessere ma nellrsquoessere lsquotalersquo di ciascuna cosaraquo183182 Ibidem Antonella Sannino riporta in nota le riflessioni di Maria Rita Pagnoni Sturlese a p116 relative allrsquoedizione critica dellrsquoExpositio super Elementationem theologicam Procli diBertoldo di Moosburg del 1984 secondo le quali ldquoLa garanzia di unitagrave che offre la causaessenziale se consideriamo il rapporto del tutto particolare che intercorre tra essa e il suocausato lsquocausa (essentialis) essentialiter est suum causatum secundum aliud essersquo (Theod Deanim 8 3) il che significa per il causato che esso egrave lsquoid ipsum quod essentia eiusdem principiisecundum aliud essersquo (De cog Ent 79 3) Un tale rapporto sussiste tra tutte e quattro lemanieres Dio egrave infatti causa essenziale delle intelligenze queste delle anime dei cieli le qualia loro volta lo sono dellrsquoultima manieres E poicheacute la causa prima egrave Dio ciascuna di esse egrave lastessa essenza divina ma in altro modo lsquosecundum aliud essersquo vale a dire le intelligenzeintellectualiter le anime dei cieli animealiter la natura corporaliterrdquo Queste assonanze assaivicine allrsquoimpostazione metafisica del De Essentiis non potevano non suscitare la simpatia diBertoldo di Moosburg che egrave ricorso ampiamente ad esse per la formulazione del propriopensiero183 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 208 La studiosa napoletana riportapoi in nota il passo corrispondente di questa interpretazione del De sex rerum principiis Ed1955 p 248 [I 10-11] ldquoTria sunt que intellectum hominis perfeccius formant componunt etcostituunt causa scilicet e tracio et natura Causa suum causatum precedit raciocomponentem intellectum et dividentem efficit natura unicuique rei non solum esse sed eciamtale esse constituitrdquo

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La natura egrave delineata in tal modo come causa formale ecostitutiva di ogni cosaLrsquoanonimo autore mdash continua Antonella Sannino mdashinserisce poi una seconda definizione di natura la quale egravedescritta laquocome un vigore universale e particolare prodotto dallaCausa e dalla Ratio che nasce in cielo e poi si moltiplica nelle coseuniversali e particolari questo vigore quantificato e qualificato sidiffonde conservando la sua vis nelle diverse qualitagrave delle coseLa natura in altre parole egrave una sorta di energia che riceve qualitagravedalla divina disposizione e dal movimento dei cieli e che infinemoltiplicandosi e operando nelle cose particolari aumenta ediminuisce la proprietagrave degli elementi La sua qualitagrave specifica egravecome quella del fuoco non ha il potere di infondere le proprietagravenelle cose ma di predisporre in potenza lrsquoeffetto delle qualitagrave nellecoseraquo184Solo Dio puograve attribuire qualitagrave e quantitagrave alle cose laquoQuestaaffermazione stabilisce indubitabilmente il potere non creantedella natura la creazione infatti egrave un atto che spetta solo aDioraquo185Come vedremo alcuni di questi elmenti sono presenti anchenello scritto di Ermanno ma il tratto piugrave sintomatico di questacorrelazione egrave dato dalla simmetria proposta dal testo ermeticotra laquoil mondo sovralunare e il mondo sublunare questa relazionecomrsquoegrave noto implica lrsquoinfluenza dei cieli e degli astri sui corpisensibili In questa sezione la Ratio egrave definita legge delle stelleperpetua disposizione dei loro movimenti che produce e tempera184 Ibid p 209 La Sannino riporta in una nota successiva anche lrsquoaltro passo corrispondentedel De sex rerum principiis Ed cit pp 248-249 [I 17-26] ldquoNatura quoque vigor quidam (legequidam) est universali set specialis ex causa et racione nascens primum celo innascens inuniversi set singulis quadripartitus qualificatus et quantificatus differentes rerum qualitatessuccessive diffonde Vigor universlis et specialis nuncupatur quia in omnibus et singulissecundum vim suam quantitativam et qualitativam operatur Ex causa et racione aeternanascitur immutabiliter et qualitates successivas generales et speciales sortitur mutabiliterPrimum celo innascens dicitur quia celum principium naturae id est primum eius opusdeprenheditur In universis et singulis vigor ille quadrupartitus dicitur propter quatuorelementa quorum qualitatibus in omnibus illis operatur Quantificatus non quantificansqualificatus non qualificans id est qualitates in rebus facies sed qualitatum effectus in rebusvivacius incitans Licet enim ignis qualitas id est calor et siccitas res accidentaliter humidatasdesiccet non tamen qualitates rebus inserita sed effectum qualificativum in rebus potentialitereterit Sola vero noys de qua nata natura qualificans dicitur id est qualitates naturales rebusinserens demonstratur Natura vero nata qualitates in singulis differentes non qualificando sedoperando diffondit id est excitando qualitates eteri Simile potest dicit de quantitaterdquo185 Ibidem

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il meccanismo del mondo e presiede allrsquouniverso interopacificamente senza costrizione ma con la pace benigna dellasimpatia186 Dunque la Ratio mdash lex astrorum mdash governa ilmondoraquo187 Questo significa per lrsquoanonimo autore del testoermetico il quale si rifagrave ad un altro autore comune anche adErmanno Saul Ibn Bishir e al suo Liber electionis che i pianetioperano sulle cose sensibiliIl testo dello Pseudo-Ermete citato da Antonella Sannino intal senso egrave chiarissimoDe triplici potestate celescium corporum et quomodoqualitates eorum in qualitatibus operentur inferiorum Ut inLibro eleccionis confirmatur planetarum et signorum naturein naturalibus operantur Status huius nature est effectusprecedentis cause in celescium corporum qualitate consistensdivina dispositione Hec quidem qualitas a philosophis naturadicitur que iuxta varias vires suas in universi set singulis sublunari globo variatur Haec etenim qualitas orcicularemmotum et concordem habere dinoscitur quia motumomnimodum in universi tate rerum operatur Hinc rerumtemporalium qualitas appellatur natura quia in universis visinnativa in singulis operosa comprehenditur in universisartifex in singulis opifex comprobatur Sic igitur legimusdiversas qualitates superiorum operosas in qualitatibusinferiorum188Si tratta di riflessioni limpide e precise circa la necessitagrave didover conciliare le leggi del mondo naturale con la lex astrorumIl secondo scritto il Liber viginti quattuor philosophoruminvece egrave un testo di teologia razionale che fonde neoplatonismogreco-arabo con elementi di metafisica cristiana ed egrave costituito daventiquattro definizioni di Dio accompagnate da un commentoSulla datazione del testo non tutti gli studiosi sono concordilaquoCertains y voient traditionnellement un texte chreacutetien neacute chez leLatin vers la fin du XIIe siegravecle Drsquoautres y voient un texte drsquoorigineantique ressurgi en Occident vers la mecircme eacutepoque avec drsquoautres

186 Riporto il passo significativo del De sex rerum principiis Ed cit p 248 [I 15] cui rimandaAntonella Sannino ldquoHec lex astrorum dicitur que est equa et perpetua motuum eorumdisposicio que mundi machinam efficit et moderatur per quem mundus et mundana nullacoaccione sed benigna amicicie pace regunturrdquo187 A SANNINO Il concetto ermetico di natura op cit p 210188 De sex rerum principiis op cit p 282 [V 370-376]

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teste lsquoimporteacutesrsquo grecs ou arabes comme en particulier le ceacutelegravebreLiber de causis texte arabe du IXe siegravecle traduit en latin quipreacutesente avec lui quelques points communsraquo189

77 IIll LLiibbeerr vviiggiinnttii qquuaattttuuoorr pphhiilloossoopphhoorruumm ee iill LLiibbeerr ddeeccaauussiissIl Liber viginti quattuor philosophorum egrave un testo breve maricco ed egrave quasi un enigma per la storia della filosofia MTDrsquoAlverny ha avanzato addirittura lrsquoipotesi la quale sembra esseresupportata dalla tradizione manoscritta del testo stesso che essopossa essere stato redatto da un autore proveniente dallrsquoambientechartriano190 Ciascuna delle ventiquattro definizioni di cui sicompone il testo risponde alla domanda cosrsquoegrave Dio Pertanto tuttele risposte hano inizio con la formula Deus est In sequenzariportiamo le proposizioni piugrave affini allrsquointersezione con il Liber decausis e il De EssentiisDio egrave definito secondo le seguenti proposizioniI Deus est monas monadem gignens in se unum reflectens

ardoremII Deus est sphaera infinita cuius centrum est ubiquecircumferentia nusquamIII Deus est totus in quolibet suiVI Deus est cuius comparatione substantia est accidens etaccidens nihilVII Deus est principium sine principio sine variatione finissine fineX Deus est cuius posse non numeratur cuius esse nonclauditur cuius bonitas non terminaturXI Deus est super ens necesse solus sibi abundantersufficienterXIII Deus est sempiternitas agens in se sine divisione ethabituXV Deus est vita cuius via in formam est veritas in unitatembonitas

189 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum et la geacuteneacuteration en Dieu in (a cura) PLucentini I Parri V Perrone-Compagni Hermetism from late antiquity op cit p 81190 M-T DrsquoALVERNY Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle in laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949) pp 231-232

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Si tratta di enunciati semplici ma estremamente complessi iquali derivano da una miriade di fonti sulla cui ricognizione per laloro complessitagrave si rimanda direttamente alle edizioni critichedellrsquoopera In essa Dio egrave definito innanzitutto in rapporto allapropria natura poi al mondo e infine allrsquoanima Tra gli elementisui quali vogliamo richiamare lrsquoattenzione vi sono le evidentiascendenze neoplatoniche il concetto di creazione la particolaritagravedella seconda proposizione che fa riferimento ad una sferainfinita e la necessitagrave implicitamente presente nel testo didefinire Dio attraveso il linguaggio laquoLe propos de ce texte est eneffet de preciser mdash agrave partir drsquoimages comme de concepts habituelsmdash toute la transposition de sens neacutecessaire agrave lrsquoemploi du langagepour parler de Dieu et non en vertu drsquoun quelconque sentimentreligieux car il nrsquoest question ici ni de foi ni de reacuteveacutelation Seuleest prise en compte la nature mecircme du concept lsquodieursquoraquo191 Il trattosicuramente piugrave originale del Liber XXIV philosophorum egrave laconcezione di Dio come monade ma anche come sfera infinita192come Uno cui tutte le cose fanno ritorno e dal quale derivanoTutto ha origine da una Causa PrimaI concetti metafisici fondamentali attraverso i quali sidescrivono le immagini geometriche di Dio sono quelli di centroed unitagrave immagini presenti anche in Damascio e rievocate in uncontesto non neoplatonico da Mario Vittorino Per le assonanzecon il De Essentiis e la temperie culturale del XII secolo egrave doverosoperograve sottolineare un ultimo aspetto presente nel Liber XXIVphilosophorum quello inerente il rapporto generazione ecreazionelaquoAinsi les images de lrsquouniteacute et de la sphegravere expriment-ellesla geacuteneacuteration en Dieu lrsquoUnique qui engendre lrsquouniteacute (I) le centreou vie divine qui engendre une sphegravere sans limite (II) sans quesoit alteacutereacutee lrsquohomeacuteomerie du principe (III) pas plus que le Logosou ratio ainsi engendreacute ne rompt la continuiteacute entre Pegravere e Fils(IV) Pour bien confirmeacute que cette geacuteneacuteration nrsquoapport aucun191 F HUDRY Introduction in (ed) Liber Viginti Quattuor Philosophorum cura et studio FHudry (Hermes latinus III 1 Corpus Christanorum Continuatio Mediaevalis 143A) Turnholt1997 p VIII192 Per la fortuna di questo concetto e la diffusione dello stesso nel XII secolo soprattuttoattraverso lrsquoopera di Alano di Lille cf ibid p 83

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changement en Dieu mdash ce qui est lrsquoobjection majeure des ariensansi que lrsquoaffirme degraves abord la lettre de Candidus a Victorinusraquo193Anche questo testo dunque si inserisce nel dibattito relativoalla creazione e al dogma trinitario Lrsquoassunto di partenza egravesempre lo stesso ogni generazione comporta una forma dialterazione la creazione dal canto suo indica al contrario ilpermanere di Dio nella propria unitagrave Principio questo dellrsquounitagravedivina sancito dalle prime sette proposizioni del LiberLrsquoVIII sentenza ed il relativo commento decretanolrsquoimmutabilitagrave di Dio e lrsquoessere soggetto a mutamento invece ditutti gli enti generatiVIII Deus est amor qui plus habitus magis latet

Haec definitio data est per effectum In prima causa id a quovita et est ipsum a quo vita tota Igitur id ipsum est fonsamoris in illo Quod si rei creatae unitas generantis et genitiad illam penitus se inclinat revertendo per viam regressionistunc est id ipsum amor creaturae prout ordinata est creaturaab ipso cui quanto magis te unificaveris tanto exaltaberis ettanto elevabitur Et hoc eius latere est194Tra Dio e le creature vi egrave uno iato che rende il Creatoreinaccessibile questa stessa distanza sancisce la differenza fracreazione e generazione laquoMecircme si la vie divine vivifie la creacuteatureet si celle-ci cherche en retour lrsquoamour divin la rencontre nrsquoajamais lieu parce qursquoil ya diffeacuterence de nature entre le creacuteateur etla creacuteature La trascendance divine est bien affirmeacutee Dieu parrapport agrave la creacuteature est appeleacute amor (VIII) mais quand il srsquoagit deson exteacuteriorisation geacuteneacuteration de la monade ou creacuteation dumonde on parle de sa bonitas (X XIV XV) Crsquoest elle qui le pousseagrave se manifester tandis que comme amor il demeure cacheacute agrave lacreacuteature qui le chercheraquo195Nella prospettiva del testo ermetico Dio crea il mondoautonomamente senza alcun intermediario ma non egrave per nulla

193 Ibid p 88 A questo stesso riferimento si rinvia per i rimandi al rapporto tra Candidolrsquoariano e Vittorino194 Le proposizioni del Liber viginti quattuor philosophorum si riferiscono allrsquoedizione deltesto curata da F HUDRY Le Livre des XXIV Philosophes (testo in latino e traduzione infrancese) Millon Grenoble 1989195 Ibid p 89

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alterato nella propria autencitagrave Dio puograve creare tuttosimultaneamente senza per questo aver bisogno di qualcosa Lecreature invece sono generate per bontagrave dal creatoreDio quindi egrave concepito nella sua unicitagrave semplicitagrave etrascendenza assoluteLa prospettiva di Teodorico cosigrave come quella di Ermannocome abbiamo visto assume invece una direzione piugravemarcatamente teologicaLo spirito del Liber XXIV philosophorum egrave quello di offriredegli elementi di appoggio alla teologia cristiana senza tuttaviastravolgere lrsquoorizzonte speculativo della filosofia antica tantrsquoegrave veroche ad eccezione del rapporto creazione-generazione non vi egravenessun altro riferimento alle Scritture neacute ad elementi religiosiSi puograve comunque ipotizzare la presenza del testo tra le fontipagane utilizzate dagli autori cristiani per una ricostruzionestorica delle diverse articolazioni avutesi nel corso dei secoli circail dibattito sul dogma trinitarioUn altro testo enigmatico per la storia della filosofia espesso associato al Liber XXIV philosophorum egrave il Liber de causisSi tratta in realtagrave di due opere distanti cronologicamente edessenzialmente diverse circa lrsquoimpianto dottrinaleLe origini del testo non sono certe196 ma esso eraconsiderato nel Medioevo opera di un allievo di Platone e diAristotele ecco percheacute fu attribuito in un commentario databiletra il 1290 e il 1346 ipoteticamente a diversi autori tra cuiTeofrasto laquoqui fuit discipulus Platonis et Aristotelis Alii dicunt quodiste liber non sit in graeco invenitus sed in arabico sed de arabico inlatinum translatus et quod hunc fecerat quidam nomine DavidTertia opinio dicit quod ille liber sit extractus de 300is

propositionibus Procli Quarta opinio dicit quod sint propositionesAristotelis et inter suos libros nominentur canones Aristoteles quos

196 Per la storia del Liber de causis nel Medioevo cf R MURARI Il ldquoDe causisrdquoe la sua fortuna nelmedio evo in Giornale storico della letteratura italiana 34 (1899) pp 98-107 Per laricostruzione storico-filosofica dei potenziali autori dei commentatori delle edizioni critichee della fortuna del Liber de causis cf A PATTIN Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in Instrumenta Theologica XXIIIMiscellanea Bibliotheek Van de Faculteit Godgeleerdheid Leuven 2000 e C DrsquoANCONA COSTARecherches sur le Liber de causis Libraire Philosophique J Vrin France 1995

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Alpharabius commentavit Hinc Egidius ponit quatuor tituloslibriraquo197Le ricerche di Cristina DrsquoAncona Costa hanno dimostratoche il testo proviene dal circolo di al-Kindī ipotizzando addiritturalrsquoattribuzione dellrsquoopera allo stesso filosofo arabo adducendo a talproposito delle ipotesi piugrave che condivisibili di vicinanza teoreticae tematica tra il Liber de causis e la metafisica di al-Kindī198Il Liber de causis era percepito dagli autori medievali comelaquoun compleacutement de la meacutetaphysique aristotelicienne (hellip) de plusil est un remaniement de la philosophie de Proclus selon lesexigences drsquoune theacuteologie monotheacuteiste et cette affiniteacute fonciegraverequi a eacuteteacute clairement saisie par Thomas drsquoAquin est reconnue dumoins implicitement par tous les auteurs qui comme Danteutilisent des ideacutees tireacutees de ces deux textes ou bien ensemble oubien agrave lrsquoappui lrsquoun de lrsquoautreraquo199Secondo la prospettiva metafisica del Liber de causis allasommitagrave dellrsquouniverso vi egrave una causa unica ed universale piugravepotente di ogni altra realtagrave soprasensibile Essa egrave causa sui inquanto da origine al TuttoQuesto si puograve evincere sin dalle prime proposizioni1 Omnis causa primaria plus est influens super causatum suum quam

causa universalis secunda2 Cum ergo removet causa universalis secunda virtutem suam a recausa universalis prima non aufert virtutem suam ab ea3 Quod est quia causa universalis prima agit in causatum causaesecundae antequam agat in ipsum causa universalis secunda quaesequitur ipsam200laquoDapregraves la proposition initiale du De Causis en effet laCause Premiegravere agit sur les effets ldquoavantrdquo les causes secondaireset ce qursquoelle produit est si fondamental qursquoil demeure dans lrsquoeffetmecircme ldquoapregravesrdquo la disparition des caractegraveres produits par les causessecondaires Agrave cocircteacute de cette meacutetaphore temporelle nous

197 Commento al Liber de causis che si trova nel codex lat 5500 (f 47r-63r) dellaNationalbibliotek di Vienna f 48r Cf Tabulae codicum manu scriptorum praeter graecos etorientales in biblioteca palatina Vindobonensi osservatorum t IV Wien 1870 p 137 Citato inA PATTIN Liber de causis op cit p 74198 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 155-194199 Ibid p 9200 A PATTIN Liber de causis op cit p 118

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rencontrons aussi la meacutetaphore spatiale lrsquoaction de la CausePremiegravere est plus ldquoprocherdquo de lrsquoeffet que celle des causessecondaires Les deux images nrsquoont drsquoautre but que le mettre envaleur la diffeacuterence qualitative qui seacutepare la causaliteacute du Premierde celle des autres principesraquo201Leggendo attentamente il testo quindi possiamo notareanche in altre proposizioni lo stretto legame che sussiste tra lacausa prima e le cause seconde Nel Liber de causis egrave presenteinfatti lrsquoidea metafisica di una concatenazione rigorosa di princigravepiche possano spiegare il passaggio dallrsquoUno (principio della realtagravesecondo Plotino e Proclo ndash che sono anche gli autori alla base delLiber de causis che egrave una rielaborazione in versione arabadellrsquoElementatio Theologica per solo 21 proposizioni mentreunaltra parte egrave costruita a partire dai libri IV-VI delle Enneadi)alla molteplicitagrave del mondo dellrsquoesperienza LrsquoUno procliano egravestato trasformato nella Causa Prima che produce lrsquoessere e dallaquale procedono le cause successive che danno allrsquoessere formeulteriori intelletto anima natura (mondo dei corpi)La Causa Prima egrave concepita dunque platonicamente comequellrsquoin seacute caratterizzato dalla purezza assoluta da cui derivanotutte le cose202 Fermandosi solo a questa prospettiva tuttaviasarebbe stato complicato spiegare lo sviluppo del reale ai varilivelli in unrsquoottica di partecipazione quale si evince dal testosenza ricorrere alla riformulazione neoplatonica della dottrinadelle idee laquoCrsquoest en effet chez Plotin que lrsquoon trouve cedeacuteveloppement qui sera deacutesormais le signe caracteacuteristique de toutneacuteoplatonisme les ldquoen soirdquo ne sont pas tous au mecircme niveau ilssont plutocirct hieacuterarchiseacutes selon leur puoissance causale voire selonlrsquouniversaliteacute de lrsquoeffect produit ce qui revient agrave dire selon leurdegreacute de sempliciteacute Drsquoautant plus simple est un principe drsquoautantplus universelle est la participation au caractegravere dont il est lrsquo ldquoen-soirdquo Cette loi aboutit agrave placer la cause de lrsquouniteacute au-dessus detoute autre cause eacutetant donneacute que lrsquouniteacute est envisageacutee par cecourant philosophique comme le caractegravere le plus universel la201 Cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 9202 Cf in particolare la proposizione 17 Liber de causis op cit p 121 ldquoQuod est quia causasecunda quando facit rem influit causa prima quae est supra eam super illam rem de virtutesua quare adhaeret ei adhaerentia vehementi et servat eamrdquo Tutto ciograve che egrave deriva il proprioessere dalla Causa Prima

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condition preacutealable agrave toute autre participationraquo203 La causalitagrave delprimo principio egrave dunque di ordine differente da quello delle altreforme di causalitagrave Cristina DrsquoAncona Costa fa inoltre notare comeallrsquointerno del Liber de causis questi sviluppi relativi aproblematiche speculative tutte interne al neoplatonismoseguano anche delle prospettive originali La struttura gerarchicadel De causis prevede in virtugrave dellrsquoinfluenza plotiniana relativa alcommento di libri IV-VI delle Enneadi un ordine causale bendiverso da quello prospettato da Proclo che egrave il seguente CausaPrima Intelletto e Anima laquoSous lrsquoinfluence des formules qursquoil arencontreacutees dans la paraphrase des Enneacuteades cet auteur a inseacutereacutedans un schegraveme reproduisant celui de Plotin mdash Un Intellect Acircmemdash les doctrines des Eacutelements de Theacuteologie Il a aussi repris lasolution ldquoplotiniennerdquo du problegraveme de lrsquoorigine de la genegravese de lamultipliciteacute intelligibile puisqrsquoil srsquoest inspireacute des passages duldquoPlotin araberdquo qui repreacutesentent la doctrine de lrsquoUn commepuissance infinie capable de produire chaque formeraquo204La Causa Prima quindi produce tutte le altre forme senzaperograve esserne limitata laquoEn effet lorsqursquoil soutient que lesperfections intelligibles telles que la ldquovierdquo ou la ldquolumiegravererdquodeacutecoulent directement de la Cause Premiegravere sur son premier effetLrsquoIntellect puis gracircce agrave la meacutediation de ce dernier se reacutepandentdans toute la creacuteationraquo205 Questa posizione egrave molto importantepercheacute ravvisa delle entitagrave intellegibili tra la Causa Prima dallaquale comunque derivano infondendo i propri effetti in ognilivello dellrsquouniverso creato e il mondo La Causa Primarappresenterebbe in questrsquoottica lrsquoessere puro da cui deriverebbesuccessivamente la creazione Questo schema sancisce lrsquoassiomabasilare secondo cui laquole premier principe est transcendant agravelrsquoeacutegard de ses deacuteriveacutes et en mecircme temps preacutesent en eux ldquopartoutrdquomdash axiome qui explique chez les neacuteoplatoniciens la seacuteparation eten mecircme temps la causaliteacute universelle des principessoprasensibiles y compris lrsquoUn mdash est deacutesormais le modegravele delrsquoomnipreacutesence de Dieu dans lrsquounivers creacuteeacute non pas par sa nature203 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit pp 10-11204 Ibid p 15205 Liber de causis Ed cit prop 15

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(qui demeure transcendante) mais pour son influence universelleet sa providenceraquo206Queste formulazioni del Liber de causis sarannofondamentali per la storia della filosofia in quanto esse darannoorigine ad una visione metafisica del rapporto Uno-molteplice oCreatore-creature concernente la differenza tra la causalitagrave divinalaquoproductrice de lrsquoecirctre et les causaliteacutes secondaires productricesdes perfections qui srsquoajoutent agrave lrsquoecirctreraquo207La Causa Prima crea infatti senza alcun intermediariolrsquoIntelletto che si configura come una sostanza piugrave nobile esemplice delle altre da cui poi avranno origine tutte le altre coseEgrave uno schema questo il quale ci sembra abbia piugrave di qualchesemplice assonanza con la struttura metafisica del De Essentiis cheanalizzeremo nel secondo capitoloTale ipotesi egrave rafforzata anche dalla differenza sostanzialeche caratterizza il Liber de XXIV philosophorum e il Liber de causisconsistente nel fatto che nel primo si ravvisa una sorta dilaquodeacutedoublement de lrsquounique Principe par geacuteneacuteration puisqursquoil estlrsquoEsprit qui engendre le Logos (sentence IV ldquoDeus est mensrationem generans continuationem perseveransrdquo)208 dans le Livrede causis lrsquoIntelligence est creacuteeacutee par la cause premiegravere (prop8[9])raquo209Giagrave solo questi elementi basterebbero a giustificare lrsquoipotesiche qui stiamo cercando di articolare secondo cui Ermanno diCarinzia deve essere in qualche modo venuto a conoscenza dellaversione araba del Liber de causis dal quale avrebbe attinto deitratti metafisici particolari Tuttavia egrave possibile riscontrare tra ilDe causis e il De Essentiis anche altre assonanze filosofiche Neltesto arabo difatti egrave riscontrabile uno stretto legame tra la causaprima e lrsquoeternitagrave come si evince dalle proposizioni 20-21 della Isezione Eco teoretica che troveremo anche nel testo di Ermanno il206 C DrsquoANCONA COSTA Recherches sur le Liber de causis op cit p 17207 Ibid p 18208 Il testo del Liber considerato come precisa in nota la stessa Hudry egrave quello delmanoscritto piugrave anziano Laon Biblioteca municipale (= BM) 412 ff 92v-93v (s XII) conqualche correzione posteriore rimandando poi alla propria edizione Viginti-quatre del 1989209 F HUDRY Le Liber viginti quattuor philosophorum op cit p 82 Lrsquoautrice riporta in notaaltresigrave il riferimento testuale al De causis Ed Pattin 1966 pp 68-69 ldquoEt causa quidem primahellip est creans intelligentiam absque medio et creans animam et naturam et reliquas resmediante intelligentiardquo Su questo punto cf C DrsquoANCONA COSTA Recherches op cit pp 73-95

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quale teorizzeragrave lrsquoeternitagrave di Dio identificato a sua volta con laCausa prima20 Esse vero quod est ante aeternitatem est causa primaquoniam est causa ei21 Sed esse quod est cum aeternitate est intelligentia

quoniam est esse secundum [secundum habitudinem unam unde nonpatitur neque destruitur]210Interessante egrave poi il rapporto che intercorre nel Liberde causis tra lrsquointelligenza e la Causa Prima poicheacute la primain quanto strumento divino opera come anima efficiens211 Ilgrado di perfezione degli esseri aumenta inoltreproporzionalmente al grado di intelligenza ricevuta quasi asancire il diverso livello di perfezione posseduto dagli esseriin rapporto alla posizione gerarchica occupata rispetto allaCausa prima nella struttura ontologica del reale e a scalaretra i diversi livelli di causalitagrave212Ancora le proposizioni dellrsquoVIII capitolo del Liber decausis trattano del rapporto che sussiste tra le forme elrsquointelligenza delineando una prospettiva abbastanza vicinaa quella di Ermanno VIII (IX)79 Omnis intelligentiae fixio et essentia est per bonitatem

puram quae est causa prima80 Et virtus [quidem] intelligentiae est vehementioris unitatisquam res secundae quae sunt post eam quoniam ipsae nonaccipiunt cognitionem eius Et non est facta ita nisi quia causaest ei quod est sub ea81 Et significatio eius est illud cuius rememoramurintelligentia est regens omnes res quae sunt sub ea pervirtutem divinam quae est in ea et per eam retinet resquoniam per eam est causa rerum et ipsa retinet omnes resquae sunt sub ea et comprehendit eas213Prima al-Kindī e poi Ermanno infatti nella propriametafisica riprenderanno questi concetti

210 A PATTIN Le Liber de causis op cit p 122211 Ibid p 124 propp 32-33212 Cf ibid propp 44-50 pp 127-129213 Cf ibid propp 79-81 pp 138-139

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In effetti come cercheremo di dimostrare la strutturacausativa alquanto articolata che il filosofo dalmatapresenteragrave nel De Essentiis non egrave lontana da alcuni assiomifondamentali del Liber de causis soprattutto per quantoconcerne lrsquooriginarietagrave assoluta della Causa Prima ed ilrapporto di questrsquoultima con le cause seconde Questeimportanti influenze derivanti dal mondo arabo associateallrsquointroduzione della filosofia naturale di Aristoteleporteranno Ermanno ed elaborare una nuova strutturaontologica del cosmo Il mondo sublunare e la propriagenerazione sono regolati in questa prospettiva dalmovimento della sfera delle stelle fisse e dal movimento dirivoluzione del sole lungo lrsquoeclittica ma laquolrsquoexercice de cettereacutegoulation ne confegravere agrave lrsquointellect divin aucun pouvoircreacuteateur Une telle conception favorise certes lrsquoautonomie dela physique affranchie de toute hypothegraveque thegraveologiquemais elle preacutesente une lacune agrave quiconque veutphilosophiquement concevoir Dieu auteur de lrsquoUniversraquo214Ermanno affronta esattamente questrsquoaporia e nel farlo tieneinsieme istanze platoniche e aristoteliche fondendo in modo deltutto originale elementi neoplatonici e astrologici riscontrandoproprio nel concetto di essenza il paradigma metafisico perantonomasia dal quale partire per elaborare una concezione chedia ragione tanto dellrsquounitagrave quanto della differenza in una perfettaconciliazione speculativa In questo quadro il neoplatonismoarabo attraverso soprattutto il pensiero di al-Kindī fuso allrsquooperadi Abū Ma lsquoshar giocheranno un ruolo preminente88 LLrsquorsquoiinnfflluueennzzaa ddii aall--Kindīī ee iill DDee qquuiinnqquuee eesssseennttiiiissAl-Kindī filosofo arabo nato a Bagdad nellrsquo801 circa e mortotra lrsquo866 e lrsquo873 fu anche matematico astronomo e musicista Eglidal punto di vista filosofico ebbe il merito di fondere laprospettiva neoplatonica con la metafisica aristotelicaconcentrando la propria attenzione sul piano metafisico-

214 P MAGNARD OBOULNOIS BPINCHARD JL SOLEgraveRE La demeure de lrsquoecirctre Autour drsquoun anomymeEacutetude et traduction du Liber de causis Vrin Paris 1990 p 15

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teologico soprattutto sul problema dellrsquounitagrave215 Ermanno inveceva oltre e tenta di conciliare questo tema con il dogma cristianodella TrinitagraveDal filosofo arabo perograve egli prenderagrave numerosi spuntisoprattutto per quanto concerne lrsquoassetto metafisico ecosmologico del suo pensiero216Qui ci limetermo a coglierne le tracce principali dalmomento che pure al-Kindī fu un pensatore assai eclettico ecapace di spaziare in piugrave campi di indagine Anchrsquoegli infatti fu unabile traduttore tantrsquoegrave che diede vita ad un vero e proprio lsquocircolodi traduzionersquo217 per questo egrave ritenuto uno dei riferimenti piugraveimportanti che hanno portato al Rinascimento europeo218Conosciuto ed apprezzato anche come studioso dimatematica scienza per la quale mostrograve un notevole interesseegli applicograve laquoGreek philosophy to question which partly arosefrom the religious texts of the Muslim tradition and first andforemost the Qurrsquoān One of its most important messages is theaffirmation that Godi s One (tawhīd) That God is one of course is215 Per una ricostruzione della vita di al-Kindī e delle sue opere filosofiche cf P ADAMSON P EPORMANN The philosophical works of al-Kindi Oxford University Press Karachi 2012 Allostesso si rimanda per una bibliografia aggiornata sullrsquoautore216 Sul pensiero cosmologico di al-Kindi cf H S WIESNER The cosmology of al-Kindi HarvardUniversity 1993 [Doctoral thesis]217 laquoThe massive Graeco-Arabic translation movement of the ninth century is associatedwith two lsquocirclesrsquo or lsquoschoolsrsquo in particolar namely that of al-Kindī and that of Hunayn ibnlsquoIshāq (d 873 or 877) Yet already before the early ninth century an important number oftranslation of Greek works had been produced They mostly belonged to the study of thestars (that is both astrology and astronomy) basic logic and mathematics Especially theElements by Euclid (d c 300 BC) mdash perhaps the most fundamental classical work onmathematics in thirteen books dealing with plane geometry (book 1-6) arithmetic (7-9) andstereometry (11-13) mdash appear toh ave exercised a singular fascination on al-Kindīraquo cf PADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIII Il filosofo arabo infatticondusse importanti studi in ambito matematico e mantenne un approccio matematicoanche nello studio della filosofia Cf G ENDRESS The Circle of al-Kindi Early ArabicTranslations from the Greek and the Rise of Islamic Philosophy in (a cura di) G Endress RKruk The Ancient Tradition in Christian and Islamic Hellenism Studies on the Transmission ofGreek Philosophy and Sciences dedicated to HJ Drossaart Lulofs on his ninetieth birthdayLeiden 1997 pp 43-76 D Gutas Il pensiero greco la cultura araba trad it a cura di CDrsquoAncona Costa Einaudi Torino 2002 ID Geometry and the Rebirth of Philosophy in Arabicwith al-Kindī in (a cura di) R Arnzen J Thielmann Words Texts and Concepts Cruising theMediterranean Sea Studies on the Sources Contents and Influences of Islamic Civilization andArabic Philosophy and Science Peeters Leuven 2004 pp 195ndash209218 Cf CH BURNETT Al-Kindī in the Renaissance in Sapientiam amemus Humanismus undAristotelismus in der Renaissance Festschrift fuumlr Eckhard Keszligler zum 60 Geburtstag PRBlum Munich 1999 pp 13ndash30

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also a fundamental doctrine for Neo-Platonists and Neo-Pythagoreansraquo219Lrsquoassioma di fondo della sua filosofia egrave che lrsquoUno egrave ciograve da cuiha origine ogni forma di esistenza In questrsquoottica al-Kindī haimmaginato anche sulla scia delle assonanze con la religioneislamica un sistema gerarchico dellrsquouniverso alla cui sommitagrave vi egraveuna Causa Prima Ecco che ritorna come una delle possibili fontiil Liber de causis che tra lrsquoaltro come accennato in precedenzapotrebbe addirittura essere una sua opera Tanto al-Kindī nei suoiscritti quanto la proposizione 21 in particolare del Liber deCausis ripropongono lrsquoidea secondo la quale lrsquoUno non ha formaneacute materia neacute quantitagrave neacute relazione pertanto non egrave assimilabileneacute al genere neacute alla differenza Ricordiamo che ugualmente perlrsquoautore del Liber de causis lrsquoUno non puograve essere descritto in alcunmodo poicheacute assolutamente indeterminabileLrsquoineffabilitagrave del principio egrave ripresa anche da Ermanno chetuttavia pur assumendo la struttura di fondo della metafisica dial-Kindī e del Liber de causis ne amplia lrsquoorizzonte metafisico Peral-Kindī infatti si puograve guardare allrsquouniverso creato senza riferirsiallrsquointervento di Dio Il tema centrale della speculazione filosoficadel filosofo arabo egrave invero dettato dal rapporto tra unitagrave emolteplicitagrave e dalla dimostrazione dellrsquounicitagrave ed eternitagrave diDio220Nel suo testo dedicato alla Filosofia prima221 egli sostieneche Dio creatore e unitagrave pura dalla quale solo deriva lamolteplicitagrave sono il medesimo principio222 Il tema dellrsquounitagrave egravecollegato da al-Kindī a quello della provvidenza divina e quindi aiIudicia La temperie culturale nella quale egli visse sembra219 P ADAMSON P E PORMANN The philosophical works op cit p XXIV220 A IVRY Al-Kindīs Metaphysics SUNY Press Albania 1974 J JOLIVET Pour le dossier duProclo arabe al-Kindī et la Theacuteologie Platonicienne Studia Islamica 49 (1979) HADAVIDSON Proofs for Eternity Creation and the Existence of God in Medieval Islamic and JewishPhilosophy Oxford University Press New York 1987221 Cf (edd) R RASHED J JOLIVET Œuvres philosophiques et scientifiques drsquoal-Kindī volume IIMeacutetaphysique et cosmologie EJ Brill Leiden-Boston-Koumlln 1998 (Islamic PhilosophyTheology and Science XXIX) pp 8-199222 Per un approfondimento del tema cf Ibid C DrsquoANCONA COSTA Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and Indirect Sources of al-Falsafa al-ula Chapter Onein Was ist Philosophie im Mittelalter Akten des X Internationalen Kongresses fuumlrmittelalterliche Philosophie der Socieacuteteacute Internationale pour lrsquoEacutetude de la PhilosophieMeacutedieacutevale 25 bis 30 August 1997 in Erfurt Herausgegeben von JA Aertsen und A Speer deGruyter Berlin-New York 1998 pp 841-855

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davvero molto simile al clima nel quale si trovograve Ermanno unafusione di scienza neoplatonismo ermetismo e metafisicasviluppata in entrambi i casi in modo assai complesso Uno degliobiettivi principali del suo sistema di pensiero era di coniugareteologia rilevata e filosofia intesa principalmente in termini diteologia naturale In questrsquoottica egli concepisce Dio comeunrsquoentitagrave attiva che funge sia da causa efficiente che da causafinale Nel suo mescolare elementi di filosofia aristotelicaplatonica neoplatonica e stoica223 il filosofo arabo elabora unaconcezione della realtagrave che chiarisce tanto le sue ragioni ultimequanto il suo dinamismo Ciograve si evince particolarmente in unbreve trattato intitolato De quinque essentiis224 cui il De Essentiisspesso egrave associato in quanto egrave ritenuto una delle fonti principalialle quali Ermanno ha attinto In questo trattato al-Kindī laquoesponeuna concezione della realtagrave intesa come sostanza corporea attivamateriale dotata di attivitagrave o capacitagrave di differenziazione e dispecificazione che ne costituisce le formeraquo225La comprensione della realtagrave egrave collegata al tema dellaconoscenza Secondo al-Kindī alla base della realtagrave vi sono cinqueessenze o princigravepi laquoex quibus est omnis resraquo la materia la forma illuogo il movimento e il tempo Esse sono delle strutture fisse chesi riferiscono esclusivamente alla sostanzalaquoLe ultime tre sono riducibili alle prime due per cui si puogravedire che i princigravepi primi della realtagrave sono propriamente solo lamateria e la forma La materia tuttavia viene prima della formaInfatti essa egrave anteriore a tutti i generi e a tutte le definizioni Essa egravela condizione di essi Da essa egrave ogni cosaraquo226laquoHyle vero quemadmodum ostendimus est ex generegenerum quoniam ante ipsam non est genus ergo iammanifestum est quod eius declaratio non existit definitioneDefinitio enim non est nisi eius supra quod est genus oportet

223 Per una prima panoramica generale circa la bibliografia dedicata ad al-Kindi vedasi NRESCHER Al-Kindī An Annotated bibliografy University Pittsburg Press Pittsburg 1966224 JA lsquoQŪB BEN ISHĀQ AL-KINDĪ De quinque essentiis in (a cura di) A Nagy Die PhilosophischenAbhandlungen des Jaqūb ben Ishāq al-Kindī laquoBeitraumlge zur Geschichte der Philosophie desMittelaltersraquo Band 2 Heft 5 Muumlnster 1897 pp 28-33225 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce e della visione ottica dal IX al XV secolo Studi sullaprospettiva medievale e altri saggi Morlacchi Editore Perugia 2003 p 50226 Ibid pp 50-51

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ergo ut consideremus illud quo declaratur illud quod supra senon habet genus(hellip) Hyle est quod suscipit et non suscipitur et hyle est quodretinet et non retinetur et hyle quidem cum tollitur tolliturquod est praeter ipsam non tollitur ipsa Et ex hyle est omnisres et ipsa est quae recipit contraria absque corruptione ethyle non habet definitionem omninoraquo227La materia dunque egrave ciograve che permette la sussistenza deicorpi ed egrave lrsquoessenza primaLa forma invece egrave la seconda essenza ed indica realtagravedifferenti si divide infatti in due parti delle quali lrsquouna riguarda lasfera sensibile lrsquoaltra il genere Essa consente di vedere le cosecostituendo cosigrave in qualche modo il termine di differenziazionetra le cose stesse laquoLa forma non egrave altro che la potenza dispecificazione e di individuazioneraquo228

Non igitur oportet nunc definire formam Dico ergo quod ipsa estdifferentia qua differt aliquid ab aliis visione et visio est cognitio eius Haecergo est definitio qua differt forma ab aliis rebus229Al-Kindī quindi rifacendosi alla filosofia aristotelica vuoleindagare la natura della materia e la individua come il principionaturale piugrave importante laquoHe certainly could have known thePhysics at least in part the second half (book V-VIII) wastranslated in his circle by Ibn Nā lsquoima al-Himsī the same man whotranslated Plotinus into Arabic (apparently during the reign of Mulsquotasim 833-42)raquo230Il suo intento egrave di spiegare il reale in una prospettivametafisica fondata sulla filosofia naturaleNel prosieguo del lavoro avremo modo di vedere in manieraanalitica come Ermanno si rapporti al testo di al-Kindī possiamotuttavia affermare anche sulla scia degli accurati studi condotti daR Lemay231 il quale ha comparato il De Essentiis e il De quinque

227 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis op cit Ed Nagy p 82228 G FEDERICI VESCOVINI Le teorie della luce op cit p 50229 AL-KINDĪ Liber de quinque essentiis Ed cit p 35230 P ADAMSON PE PORMANN The philosophical works op cit p 312 A questo volume sirimanda per unrsquoanalisi delle fonti relative al testo di al-Kindi per una sua contestualizzazioneallrsquointerno della sua produzione e per una traduzione inglese del testo latino231 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203

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essentiis che pur non essendoci particolari differenze peresempio per quel che concerne soprattutto le nozioni di luogomoto e tempo neanche nella loro impostazione metafisicaErmanno utilizza le essenze in maniera differente da quella di al-Kindī Lrsquoessenza piugrave importante per Ermanno egrave quella di causa chenellrsquoottica di al-Kindī al contrario non egrave unrsquoessenza ma unelemento funzionale allo sviluppo del cosmoMentre sembra infatti che il filosofo dalmata dialrsquoimpressione di seguire sostanzialmente lo schema delleessenze di al-Kindī mdash sottolinea Lemay mdash e di usare questenozioni con la stessa intenzione di spiegare lrsquouniverso in modometafisico egli in realtagrave si muove su un piano completamentediverso Al-Kindī egrave laquoa pure metaphysycian thoroughly imbuedwith Aristotelian principles and Aristotlersquos conception of theWorld while Hermann is a theologian confronted withmetaphysical notions of diverse origins and import which hetries his best to reconcile into a uniform perspective in basicagreement with the Christian outlookraquo232Ermanno e al-Kindī inoltre aderiscono entrambi alsistema tolemaico e condividono lrsquoidea secondo cui i corpicelesti influenzano il mondo materiale Nella prospettiva di al-Kindī laquothe unchanging motion of the heavenly bodies istherefore their fulfillment of Godrsquos command to them From thedistant past until now he continues their eternally ordered butfreely chosen movement has brought about the passing of timesand season and the generation and decay of all living thingsraquo233Egrave opportuno in tal senso ricordare che questrsquoaspetto ricorreanche in Ermanno il quale cosigrave come fanno Bernardo Silvestre eRaimondo di Marsiglia234 in virtugrave della conoscenza che ha degli232 Ibid p 203233 H S WIESNER The cosmology op cit pp 75-76234 Come opportunamente sottolinea Tullio Gregory a p 294 di Mundana sapientialaquoLrsquoastrologia mdash che sempre nella sua storia si era sviluppata in contesti densi di riferimentireligiosi mdash una volta trasposta nellrsquoorizzonte cristiano sembra trovare nuovo vigore per laparticolare posizione che gli astri vengono ad assumere come creature di Dio gli influssi cheesercitano i destini che segnano rinviano al loro creatore (ldquovirtutem quam habent caelumatque planetae dum futura praesignant atque motu invariabili volvuntur non a se sed a spiritiDomini id habentrdquo) scrive Raimondo di Marsiglia nel Liber cursuum planetarum (cit in M-TDrsquoAlverny Abeacutelard et lrsquoastrologie in Pierre Abeacutelard ndash Pierre le Veacuteneacuterable Paris 1975 p 619 n28) i cieli sono un nuovo testo sacro il libro ove Dio invita a leggere mdash secretis litteris mdash ilcorso di tutta la storia (ldquoCelum velim videas multiformi imaginum varietate de scriptum quodquasi librum porrectis in planum paginis eruditioribus oculis explicui secretis futura litteris

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autori arabi teorizza ugualmente lrsquoinfluenza dei corpi celesti sugliuomini preoccupandosi da un lato di distinguersi dalle credenzedegli antichi al riguardo dallrsquoaltro di salvare la libertagrave dellrsquouomoLa crescente importanza della credenza nellrsquoinflusso dei cieli fa sigraveche lrsquoastrologia appaia come elemento imprescindibile e fondantedi ogni sapere umanolaquoTutto il dibattito sullrsquoastrologia che si intesse giagrave nellaprima metagrave del XII secolo ripercorrendo temi della scienzaellenistica e araba mette in evidenza i confini ambigui del sapereastrologico che mentre intende definire un ambito di conoscenzanaturale per la sua pretesa totalizzante include nei nuoviorizzonti della scienza i grandi problemi della riflessioneteologica la prescienza divina e il fato la libertagrave e la contingenzalrsquoordine razionale del creato e la presenza del disordine e del maleIl confronto fra astrologia e teologia diviene continuo einevitabile la scienza astrologica si collocava al centro di undibattito secolare offrendo una metodologia scientifica allasoluzione di problemi tradizionalmente propri della sacradoctrina la teologia a sua volta si trova innanzi un saperescientifico che impone una concezione del mondo alla qualediviene necessario fare riferimento e condiziona i termini stessidel discorso teologicoraquo235Il diffondersi sempre piugrave massiccio degli studi astrologici edella loro autorevolezza aveva portato grazie soprattutto alletraduzioni dei testi scientifici greci e arabi allrsquoidea secondo cui laquolanuova concezione del mondo e dellrsquouomo che essi imponevanogravitava attorno allrsquoassioma dellrsquouniversale e essenziale causalitagravedei cieli sul mondo sublunare siccheacute lrsquoastronomia o astrologia mdashscienza dei moti celesti e dei loro influssi mdash si affermava subitocome il fondamento e il vertice di tutto il sapereraquo236Abū Malsquoshar in particolare che egrave una delle fonti piugraveimportanti per il De Essentiis giustifica il carattere scientificodellastrologia sulla base della filosofia naturale di Aristotelecontinentem hellip Scribit enim celum stellis totumque figurat quod de fatali lege venire potestrdquoscrive invece Bernardo Silvestre nella sua Cosmographia Ed P Dronke Leiden 1978 pp121 104-105) (hellip) Se i cieli dispiegano nel tempo i disegni provvidenziali se la storia rifletteil moto dei lucidi segni celesti la dispensatio temporalis divinae providentiae diviene oggettodella scienza astrologica lrsquoastrologo si fa esegeta e profetaraquo235 TULLIO GREGORY Mundana sapientia op cit pp 295-296236 Ibid p 292

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Le maggiori autoritagrave dellIntroductorium maius di AbūMalsquoshar infatti sono Aristotele Tolomeo ed Ermete237In effetti gli scritti greci e arabi di medicina che comincianoad essere letti in Europa dalla fine dellrsquoXI secolo per lo piugrave intraduzione latina ben si accordano con la concezione di un ordineorganico dellrsquouniverso che lrsquouomo deve riprodurre nel suo corpoavendo attenzione agli influssi degli astri inoltre alcuni testiattribuiti a Platone e al favoloso Ermete Trismegisto vedono nellaconoscenza delle simpatie del mondo e in particolare dellelaquooperazioni delle stelleraquo la base per manipolare la naturaOccorre comunque precisare fin drsquoora che in questocontesto non egrave rinvenibile una fondazione logico-epistemologicadel concetto di scienza Potremmo invece dire che si tratta di unafondazione di tipo prettamente metafisicoNel XII secolo venne dunque a formarsi un nuovo quadrodella cultura e della societagrave che vede in Ermanno un protagonistaimportante in quanto ne incarnograve tutte le tensioni spirituali especulative convinto in virtugrave della forza attribuita alla ragione dipoter comprendere il mondo ed i suoi arcani Ebbene ilmutamento perpetuatosi dunque durante il secolo dodicesimo egraveinterno allrsquoOccidente stesso e frutto delle sue proprie dicotomiema riuscigrave a nutrirsi adeguatamente e quindi ad evolversi in pienograzie agli stimoli provenienti dalla cultura araba e dalle sue fontiderivanti da autori greci ed orientali99 AAssttrroonnoommiiaa ee aassttrroollooggiiaa AAbbūū MMaalsquolsquosshhaarr ee TToolloommeeooErmanno quindi era un abile conoscitore di testi siaastrologici che astronomici In campo astronomico lrsquoautore che loinfluenzograve piugrave di tutti fu sicuramente Tolomeo di cui tradusse il

Quadripartito e il Planisfero Tra lrsquoaltro come segnalato da Rocco237 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit 41ss Nello specifico precisa Lemay AbūMacshar in merito al pensiero di Tolomeo si riferisce in special modo al Quadripartitum esolo in minima parte allrsquoAlmagesto dal quale attinge solo elemnti specifici Lrsquoautoritagrave diErmete invece non egrave facilmente decriptabile e comunque cosigrave come nel caso di Tolomeo sitratta di autori secondari rispetto allrsquoimportanza che per il filosofo arabo ha avuto lrsquoinfluenzadelle dottrine naturali di Aristotele che resta dunque lrsquoautore di riferimento in assoluto piugraveimportante

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Sinigalli e Salvatore Vastola nellrsquoIntroduzione alla propria edizionedel Planisfero in realtagrave il pensatore dalmata ha tradotto lrsquoopera incollaborazione con Roberto laquoE allora capiamo mdash dicono i duestudiosi mdash che tutte le volte che Ermanno si esprime al pluraleusando in questo prologo (scil del testo tolemaico) comeldquohabemus statuamus intuentes differamus eccrdquo egli non usa unplurale maiestatis Ma si riferisce a due personeraquo238Ad ogni modo la questione egrave controversa e non tutti imanoscritti nellrsquoatribuire la paternitagrave dellrsquoopera usano ilplurale239Inoltre continuano gli studiosi i laquonostri traduttori hannoritenuto di farci conoscere insieme con il testo tolemaico anche laversione dellrsquoarabo in latino del Commento al Planisfero diTolomeo scritto da Maslama un arabo spagnolo vissuto tra la finedel decimo e gli inizi dellrsquoundicesimo secolo astronomo di tuttorispetto cui dobbiamo come Ermanno stesso dice proprio quellatraduzione dal greco in arabo ora perduta del Planisfero ma chescrisse anche un trattato sulla costruzione dellrsquoastrolabio aMaslama egrave riconosciuto il merito di essere stato lrsquoelementodeterminante e decisivo che permise con le sue opere dipossedere completamente la scienza dellrsquoastrolabio e quindi la suadefinitiva utilizzazione da parte dellrsquoastronomia occidentaleraquo240Lrsquoopera tolemaica caratterizzata da un latino complesso egraveintrisa di algebra trigonometria gometria ed egrave accompagnata daun rigore logico-espositivo assai serrato laquoProprio allrsquoinizio deltesto Tolomeo esprime lrsquoestrema necessitagrave ldquoplurimumnecessariumrdquo di rappresentare sul piano la sfera celeste con i suoicerchi ed afferma che bisogna ricorrere alla veritagrave della scienzaper definire quella ratio che trasforma un cerchio inclinatorispetto allrsquoequatore in un cerchio in un cerchio secante a metagrave ilcerchio equinozionale i cerchi paralleli allrsquoequinozionale inaltrettanti cerchi piugrave piccoli o piugrave grandi e i cerchi massimipassanti per i poli (i cerchi meridiani) in semplici retteraquo241238 R SINIGALLI S VASTOLA (a cura di) Il Planisfero di Tolomeo Ed Cadmo Firenze 1992 p 40239 Sinigalli e Vastola riprendono la questione nella nota 8 p 64 della propria traduzione delPlanisfero cui si rimanda per un approfondimento riportando le posizioni di diversi studiosiin merito allrsquoargomento240 Ibidem241 Ibid p 46

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In effetti Ermanno nel De Essentiis riprenderagrave perecchiconcetti tolemaici per spiegare le determinazioni geometrichedella sfera terrestre242 Lrsquoopera egrave comunque impregnata diconcetti proiettivi ed inerenti il sistema eclettico utilizzato nellaseconda parte della sua opera da Tolomeo per individuare eposizionare le stelle di cui Ermanno faragrave largo usoNel Quadripartito invece Tolomeo sviluppa temisquisitamente astrologici concentrando la propria attenzione suifenomeni che si verificano sulla Terra in corrispondenza deimovimenti astrali codificando cosigrave con sistematicitagrave le credenzesugli influssi degli astri e le possibilitagrave di predire gli eventiLrsquoinfluenza di Tolomeo sul pensiero astrologico di Ermanno egravemutuata tuttavia in Ermanno dallrsquoopera di Abū Marsquoshar il quale fudavvero determinante per la composizione del De Essentiis ed ilrelativo sviluppo della concezione fisica e astrologica diermannianaLrsquoIntroductorium maius come sottolineato da R Lemay egravestata unrsquoopera realmente cruciale per la diffusione dellrsquoastrologiain Occidente In questo trattato infatti laquonot only does it bringtogether all the information necessary for an astrologerconcerning the planets the signs of the zodiac the astrologicalplaces and so on but also it provides the theoretical justificationbased largely on Aristotelian natural science for the doctrine andincludes as its first book a detailed philosophical defense ofastrologyraquo243Il testo del filosofo arabo alquanto complesso egrave la sintesi dinumerose fonti della scienza greca della mitologia zoroastra epersiana allrsquoastrologia caldaica egiziana e indiana non tuttefacilmente ricostruibili percheacute egli raramente chiarisce quali sianigli autori ai quali fa riferimentoIl connubio tra scienza astrologica e filosofia naturale rendeil testo di Abū Malsquoshar unrsquoopera alquanto peculiare nel suo genereproprio per il tentativo in essa effettuata di conciliare queste due242 Cf in particolare De Ess I 62rG 63vE 64vB 65rA 67rE pp120-142 EdBurnett Per unrsquoanalisi dei raffronti testuali e lrsquoelenco di tutte le ricorrenze di elementi tolemaici nel DeEssentiis si rimanda al corrispondente Commentario243 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers in the north a Twelfth-centuryflorilegium in Edinburgh University Library in (eds) J Canning E King M Staub KnowledgeDiscipline and Power in the Middle Ages Essays in Honour of David Luscombe EJ BrillLeiden-Boston 2011 p 83

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istanze laquoDrsquoaltro canto lrsquoinventore dellrsquoastrologia nei suoi aspettispecifici e tecnici Claudio Tolomeo ne fece una disciplinarazionale della previsione naturale e fisica espunta da ogniintervento divino o sovrannaturale ed egli fu cosigrave il teorizzatoredi un nuovo tipo di conoscenza del futuro non necessaria mameramente probabile ossia della previsione astrologica fondata alivello epistemologico sulla categoria logica del possibile e delcontingente Essa appartiene allrsquoordine delle cose che sono neldivenire (il futuro) Tale ambiguitagrave condusse nella storia diquesto particolare genere di divinazione ad opere chemescolarono i due aspetti il sovrannaturale e il naturale comenellrsquoastrologia magica teurgica neoplatonica di Giamblico deiMisteri degli Egiziani che definisce la mantica al di fuoridellrsquoordine naturale umano per collocarla nella sfera del divinooppure questi due aspetti furono separati come negli ascritti degliastrologi arabi e latini medievali Essi si ispirarono coerentementeallrsquoimpostazione epistemologica data allrsquoastrologia da Tolomeo nelQuadripartito e ritennero lrsquoastrologia una scienza della previsionepossibile degli accadimenti contingenti che riguardano il presentee il futuroraquo244Il tema delle previsioni egrave uno dei aspetti che come abbiamoavuto modo di vedere colpisce di piugrave Ermanno e rappresenta unodegli tratti piugrave caratteristici della sua riflessioneEgli perograve finiragrave col seguire quasi integralmentelrsquoinsegnamento di Abū Malsquoshar il quale trasforma lrsquoimpiantooriginale della concezione tolemaica dellrsquoastronomia cheinglobava lrsquoastrologia inserendovi al suo interno laquoproblematichereligiose dellrsquoislamismo dottrine aristoteliche ma ancheneoplatoniche e stoiche e sul piano tecnico della storia internadelle procedure dellrsquoastrologia introduce elementi babilonesiegiziani e persiani costruendo la cosiddetta sfera ldquobarbaricaldquomedievaleraquo245 Ermanno compiragrave la medesima operazione ma inuna prospettiva prettamente cristiana contribuendo con lapropria traduzione dellrsquoIntroductorium maius assai differente244 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 223245 Ibid p 230 Per un approfondimento lrsquoautrice rimanda al classico lavoro di F BOLLSphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zu Geschichte der Sternbilder Lipsia1903

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soprattutto nel linguaggio da quella di Giovanni di Siviglia246 adinfluenzare i LatiniGli astronomi medievali cristiani infatti la cui prospettiva egravecondivisa da Ermanno laquocontamineranno anche il genuinopensiero di Tolomeo trasformato da Abū Marsquoshar con quello diAristotele Questo sincretismo riguarderagrave soprattutto la maggioreimportanza data da Abū Malsquoshar alle grandi congiunzioni rispettoagli aspetti dei pianeti veloci negli oroscopi individuali a questiultimi Tolomeo aveva data unrsquoimportanza maggiore rispetto allerivoluzioni mondiali Tolomeo limita assai precisamente il campodi azione di cui voglia trarre pronostici dallo studio dei corpicelesti Nel Quadripartito (I 3) dice infatti che lrsquoazione dei corpicelesti si limita alla capacitagrave di forze e di azioni (proprio findallrsquoinizio della nascita del corpo e dellrsquoanima dellrsquoindividuo) earriva solo a influenzare la malattie che dipendono dalla natura inconnessione con le caratteristiche fisiche iniziali e le circostanzeesterneraquo247Lrsquoastrologia medievale latina quindi egrave frutto del saperearabo medievale attraverso il quale Tolomeo egrave conosciuto laquoQuestitesti devono essere tuttavia distinti e classificati per lrsquoispirazionereligiosa di fondo e le fonti antiche a cui a loro volta sirichiamano In alcune saragrave piugrave accentuata lrsquoinfluenza orientalesecondo la tradizione persiana egiziana babilonese ermetica cheinsiste sullrsquoimportanza delle grandi rivoluzioni planetarie ocosmiche sullrsquoinfluenza delle divinitagrave ldquodecanicherdquo o su una tecnicaprecisa detta delle scelte (electiones) e delle interrogazioni(interrogationes) e tratta di procedure di invocazione di spiriti deipianeti tramite immagini e sigilli In altre saragrave piugrave accentuatalrsquoastrologia planetaria oroscopica delle ldquonativitagraverdquo di Tolomeointerpreta teda Omar Tiberiade Aligrave Rodoan Alfargano e altrui248La prima generazione (IX secolo) di Messahalla e di quanti lohanno seguito nei secoli successivi come gli astrologi ebraiciAbramo Savosarda e Abramo Ibn Ezra hanno una posizione a seacuteper il sincretismo astrologico da loro operato dando luogo nelmondo latino a trattati come quello di Giovanni Eschenden di246 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 3-40247 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 230248 Su ciograve come suggerisce G Federici Vescovini cf il monumentale lavoro di F SEZGINGeschichte des arabischen Schrifttums Astronomie Astrologie VI-VII Leiden 1979

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Pierre drsquoAilly o di Biagio Pelacani da Parma sulle rivoluzionimondiali o sullrsquoastrologia universale Questa prima generazionerappresenta la fonte dottrinale di una astrologia escatologica o diuna astrologia universale fondata sullrsquoidea di oroscopo dellereligioniraquo249In questo complesso scenario si inserisce lrsquoopera di AbūMalsquoshar il quale reputa non solo lrsquoastrologia una scienza esattaradicata nei princigravepi delle scienze naturali e dimostrata dagliesperimenti ma anzi la considera una scienza piugrave elevata chetratta della natura Questo egrave quanto asserisce Abū Malsquoshar nellaDifferentia secunda del suo trattato Seguendo quindi questa suaassunzione generale dimostra nella Differentia tertia e quartaricorrendo principalmente alla filosofia della natura aristotelicache i movimenti dei corpi celesti sono la fonte di ogni attivitagravefisica dellrsquouniverso e secondo che i corpi del mondo inferiorehanno unrsquoinnata disposizione a ricevere tali influenze le qualisono la causa del loro stesso movimento250Abū Malsquoshar quindi conferisce allrsquoastrologia unrsquoimportanzafondamentale teorizzando le nozioni di quinta essenzamovimento circolare ed influenza dei corpi astrali sul mondosublunare251 che tanta presa avranno su ErmannoQueste asserzioni basilari difatti saranno presenti anchenel De Essentiis e rappresenteranno degli elementi fondamentalidella sua visione cosmologicaLrsquoutilizzo della teoria della circolaritagrave in particolare di cuiErmanno faragrave largo uso e che come avremo modo di vedererappresenteragrave uno degli aspetti piugrave interessanti del suo pensierogli consentiragrave di trovare un punto di convergenza fra le dottrineneoplatoniche e la filosofia naturale arabo-aristotelicaErmanno sulla scia del filosofo arabo egrave convinto che lostudio dei fenomeni astrali possa aiutarci a prevenire eventisfortunati ed allontanare le paure sia per quanto concerne inparticolare una sfera pubblica (una publica species)dellrsquoastrologia attraverso la predizione di terremoti alluvionipestilenze sia una sfera privata per prevenire per esempioinimicizie249 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 229250 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin pp 48-49 sect 2251 Ibid pp 197-257

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Lrsquoulitagrave dellrsquoastrologia consiste altresigrave nel sapere con anticipodi eventi inevitabili ma transitori cosigrave da affrontarli nel miglioredei modiOmnium igitur communis utilitas quod subitorum etimprovisorum casuum occasionem prohibeant Est enim omnisvehemens et inprovisus adversitatis eventus terroristurbationis atque confusionis occasio ut eiusmodi confusiononnunquam mortis repentine causa esista atque eventuumconsequentia ipsis eventibus plerumque sint graviora Hecergo futurorum previdentia si eventus ipsos prohibere nequitsaltim eventuum consequentia pellit Sidera namque cum adeventus ducant ducunt etiam ad ingenium quod eventuumnoxam vel prohibeat vel saltim alleviet252Lrsquoastrologia pertanto egrave in grado di determinare il corso deglieventi compenetrando con i propri effetti ogni ambito della realtagraveattraverso lrsquoinfluenza dei corpi celesti sul mondo sublunare cheincide sulla costituzione stessa dei corpiPer Abū Malsquoshar dunque i cieli laquosono costituiti da unaquinta essenza mossi da un moto circolare perfetto Eglireintroduce lrsquoastronomia matematica di Tolomeo e quella fisico-naturale del Quadripartito entro una cosmologia dove i termini delrapporto tra quintessenza del cielo eterno e perfetto e le qualitagravedei quattro elementi terrestri le cui combinazioni costituiscono leforme sublunari non sono ben definiti costituendo uno deiproblemi interpretativi piugrave rilevanti da parte dei dotti per lacontaminazione tra fisica aristotelica e neo-platonica-stoica circala nozione di materia lsquosoggettarsquo In altri termini Abū Marsquoshar comein una certa misura Tolomeo nel Quadripartito ispirandosi allatradizione della dottrina del Timeo platonico dove questa idea erachiaramente espressa introduce un dualismo tra il divenireimperfetto della generazione delle forme contingenti sublunari e ilmoto perfetto circolare delle entitagrave eterne superioriraquo253Come superare lrsquoeterno dilemma della filosofia tralsquoessenzialersquo e mutevole Tra il mondo divino necessario mdash

252 ABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorum astrorum Vol VIII (TomoIII 2a parte) traduzione di Ermanno di Carinzia Testo critico ed edizione critica a cura di RLemay Istituto Universitario Orientale di Napoli 1995 Cap 5 800-808 p 23253 G FEDERICI VESCOVINI La Divinazione astrologica op cit p 235

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suggerisce G Federici Vescovini mdash e il mondo naturalecontingente quale natura attribuire alle stelle fisse e ai pianetiA questi interrogativi con il solo ausilio dellrsquoastrologia AbūMalsquoshar non riesce a rispondere Cerca di farlo Ermanno alla lucedi una teologia rilevata che sulle solide basi di un neoplatonismorafforzato dalla filosofia naturale di Aristotele arriva a concepireil mondo come un Tutto organico nel quale non vi sono discrasieIl De Essentiis egrave il frutto maturo di questo progetto che comeabbiamo cercato di mostrare si nutre di numerosi ed articolatiprocessi speculativiPer capire il valore di questrsquoopera che egrave sicuramente ilcapolavoro di Ermanno in quanto in essa egli realizza appunto ilsuo progetto filosofico di collegare il pensiero teologico con lariflessione astronomica astrologica e scientifica in modo dafondere queste istanze in un assetto metafisico nuovo occorre inprimo luogo prendere in considerazione la diffusione del testo edelle edizioni critiche che ha avuto1100 DDiiffffuussiioonnee ddeell DDee EEsssseennttiiiiss ee eeddiizziioonnii ccrriittiicchheeLa figura di Ermanno fino alla pubblicazione delle edizionicritiche non egrave stata mai oggetto di uno studio specificoPrima che nella Biographie universelle il nome di Ermannocompare solo nella Histoire litteraire (1773) di Charles Cleacutemencetove si parla della sua opera di traduzione del Corano elaboratainsieme a Roberto di Reacutetines (o di Ketton)254Anche nella Histoire litteacuteraire de la France (vol 13) nelparagrafo dedicato a Pietro il Venerabile si fa riferimento alla suaopera di traduttore in particolare del Corano255 Nersquo lrsquoUnivertiteacute

Catholique (vol 3) si accenna ancora una volta alla sua traduzionedel Corano256 Nella monumentale Biographie universelle ancienneet moderne in 85 volumi curata da Joseph Franccedilois e LouisGabriel Michaud Amable Jourdain dedica a Hermann Dalmate una254 C CLEacuteMENCET Histoire litteacuteraire de S Bernard abbeacute de Clairvaux et de Pierre le Veacuteneacuterableabbeacute de Cluni qui peut servir de suppleacutement au douziegraveme siegravecle de lhistoire litteacuteraire deFrance Paris 1773 p 492255 Histoire litteacuteraire de la France vol 13 Paris 1814 p 245256 LrsquoUniversiteacute Catholique vol 3 Paris 1837 p 137

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breve voce nel ventesimo volume pubblicato nel 1817 Essafornisce alcune informazioni di carattere generale sulla vita esullrsquoattivitagrave letteraria non riporta neacute data di nascita neacute data dimorte ma informa il lettore dei viaggi compiuti da Ermanno edallrsquoamico traduttore Roberto di Reacutetines in Europa e Asia allrsquoiniziodel XII secolo I due decisero di fermarsi in Spagna (non si saquando) dove ebbero la possibilitagrave di approfondire le proprieconoscenze scientifiche grazie al rapporto con gli Arabi Poi sisofferma genericamente sulle traduzioni di ErmannoAlle stesse e alla figura di Roberto viene dedicato unparagrafo piugrave dettagliato nelle Recherches critiques sur lrsquoage etlrsquoorigine des traductions latines drsquoAristote et sur des commentairesgrecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques condotte daAmable Jourdain nel 1819 e ampliate da Charles Jourdain nel1843 Specificamente a pagina 38 di questo libro Charles Jourdainriporta della traduzione del Planisfero di Tolomeo fatta daErmanno di Carinzia257Poche altre notizie per lo piugrave generiche si possono trovarenel Dictionaire historique critique et bibliografique258 del 1822 enel Dizionario biografico universale del 1845259 Informazioni piugraveinteressanti invece vengono dalla Biografia Britannica Literariadi Thomas Wright (si trovano nel paragrafo dedicato a Roberto diRetines) pubblicata a Londra nel 1846260 In Ishmael or a naturalhistory of Islamism and ist relation to Christianity del 1859 JohnMuehleisen Arnold fa riferimento alla traduzione del Corano261Anche sugli inizi della diffusione dellrsquoopera non sappiamomolto Il De Essentiis laquowas copied during the Middle Ages Thusaccording to extant copies we know that it was copied as early asthe mid- XIIth century in France maybe even during Hermannrsquoslife A fragment of that copy is still extant in the private library ofthe Dring family in Epsom262 Another copy now in the National257 Cfr A JOURDAIN Recherches critiques sur lrsquoage et lrsquoorigine des traductions latines drsquoAristoteet sur des commentaires grecs ou arabes employeacutes par le docteurs scolastiques Paris 1819 pp101-105 (ried A JOURDAIN - C JOURDAIN Paris 1843 pp 100-104)258 Dictionnaire historique critique et bibliographique vol 13 Paris 1822 pp 417-418259 Dizionario biografico universale vol 3 Firenze 1845 p 233260 T WRIGHT Biografia Britannica Literaria London 1846 pp 116-120261 J M ARNOLD Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation to ChristianityLondon 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London 1866 p 100)262 ML COLKER A Newly Discovered Manuscript of Hermann of Carinthiarsquos De Essentiis Revuedrsquohistoire des textes Vol XVI 1986 pp 213-225

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Library in Naples263 was made in France in the late XIIth centuryHermannrsquos text was also copied in England thus there is a XIVthcentury copy the beginning and the end of which are missing inthe British Library264 Another copy made in England in 1423 is inthe Bodleian Library Oxford265 As could be established to datethe extant copies show that copies of Hermannrsquos work were madeuntil the 15th century in France where Hermann had lived in thelate first half of XIIth century and in Englandraquo266Nonostante queste numerose difficoltagrave di ricostruzionestorica circa la sua circolazione lrsquoopera ha avuto tre edizionicritiche1) La prima a cura di Manuel Alonso Hermann de CarintiaDe essentiis Universidad Pontificia Comillas Santander 19462) La seconda a cura di Charles Burnett Hermann ofCarinthia De Essentiis A critical Edition with Translation andCommentary E J Brill Leiden-Koln 19823) La terza a cura di Antun Slavko Kalenic Rasprava o bitima(De essentiis) knjiga I i II (Latin text Croatian translationcommentaries) Pula 1990Quanto al frammento ritrovato da ML Colker esso egravedavvero molto importante percheacute introduce delle varianti testualisignificative pur senza riguardare aspetti speculativi salienti senon circa il concetto di generazione in merito alla primariacompositio tema che tratteremo nel terzo capitoloAllo stato attuale nessuna monografia prettamenteteoretica sul De Essentiis ha tenuto conto delle tre edizionicritiche piugrave il frammento ritrovato dallo studioso americanoSe Haskins ha avuto il merito di riportare il De Essentiisallrsquoattenzione degli studiosi si deve a Manuel Alonso il primosforzo per la redazione dellrsquoedizione critica la quale tuttaviarifacendosi agli studi di Haskins si basava sul solo manoscritto diOxford Egrave senza dubbio a Charles Burnett perograve che va riconosciutolrsquoimportante straordinario e decisivo lavoro di commento263 Biblioteca Nazionale Napoli Ms VIIIC50 ff 58r-80v264 British Library Londra Cotton Ms Titus D IV ff 75r-138v265 Biblioteca Bodleiana Oxford CCC Ms 243 ff 91r-115v266 Ž DADIĆ Herman Dalmatin op cit p 123

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dellrsquoopera di faticosa e complessa ricostruzione delle fonti267 e dianalisi della stessa che ci ha consentito di attestarla fra le piugraveimportanti del XII secoloLa sua edizione critica basata su tutti e tre i manoscritti contraduzione in inglese e commentario preceduta da un corpososaggio introduttivo che rappresenta la prima vera monografiasulla filosofia di Ermanno corredata da due appendici la primadedicata al nome del filosofo dalmata la seconda alla Prefazionedello stesso Ermanno alla sua traduzione del Planisfero diTolomeo un index verborum un index locorum ed un index rerumrappresenta effettivamente come evidenziato da Bruce Eastwoodin una recensione al lavoro riportata anche da Colker268 laquoa modelto be emulatedraquo269 Burnett oltre a curare lrsquoedizione critica del DeEssentiis ha dedicato numerose monografie ad Ermannoricostruendone dettagliatamente il percorso formativo edevidenziandone piugrave di tutti la valenza speculativa270Lrsquoedizione di Kalenic che cita il frammento ritrovato daColker e quindi ne conosce lrsquoesistenza271 senza perograve inserirne levarianti nellrsquoedizione critica in quanto la stessa era stata ormaigiagrave completata quando egrave stato edito lrsquoarticolo pone invecelrsquoaccento su aspetti stilistici e completa in alcune delle particorrotte dei tre manoscritti lrsquoedizione di Burnett Corredataanchrsquoessa da un commentario critico e da una traduzione incroato ha soprattutto il pregio di aver contestualizzato il DeEssentiis rispetto a tutta la produzione scientifica di Ermanno inquanto egrave preceduta da un ampio saggio bio-bibliografico267 Anche se come abbiamo avuto modo di vedere il capitolo relativo alle fonti egrave ancoraaperto data lrsquoenorme quantitagrave di riferimenti presenti nel testo in maniera soprattuttoimplicita268 ML COLKER A Newly Discovered op cit p 216269 B EASTWOOD review of Charles Burnettrsquos edition in Speculum t LIX 1984 p 913270 Tutti i riferimenti bibliografici davvero numerosi sono riportati nellrsquoappendicebibliografica271 Scrive Kalenić a p 199 della sua edizione critica laquoCum haec editio prelo iam parata est dearticulo Marvini L Colker (University of Virginia Charlottesville) (hellip) certiores facti sumus quoin articulo scriptor in medium protulit se in E M Dringi directoris domus librariaeLondiniensis quae vocatur Bernard Quaritch Ltd privata manu scriptorum collectionereperisse etiam quartum usque ad id tempus ignotum manu scriptum Hermanni Dalmatae deessentiis tractatus manu scriptum ndash notavit id V littera ndash continere quintam partem totiustractatus id est a c 71 Nec quae dicta usque ad c 256 omnis rei notio atque a c 632compensantes ignem sibi usque ad c 723 eam proprie speciem variis lectionibus expositisCollker arbitratur suum repertum non esse summarium tractatus sed duo fragmentaexemplaris Neapolitano quoque codice vetustiorisraquo

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dedicatogli scritto da Franjo Šanjek nel quale viene ricostruita lavita del filosofo dalmata con la sintesi di tutte le opere da luitradotte e lrsquoindicazione delle fonti principali che ne hannoinfluenzato la composizioneAntun Slavko Kalenić inoltre inserisce una lunga sezionededicata a numerosi problemi testuali nella quale analizza imanoscritti elencandone tutte le varianti presenti anche inrapporto alle edizioni critiche precedentiNel complesso tuttavia lrsquoassetto concettuale dellrsquoopera nonsubisce alcuna variazionePertanto a nostro avviso lrsquoedizione Burnett puograve venireancora considerata come il punto di riferimento imprescindibileper una lettura speculativa del De Essentiis sia in considerazionedella minuziositagrave del Commentario sia per il riferimento puntualealle fonti Senza queste preziose informazioni infatti orientarsinella lettura di questa complessa opera e coglierne le diversearticolazioni risulterebbe quasi impossibile

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IIIL DE ESSENTIIS LA STRUTTURA FONDATIVA E

ORIGINARIA DEL REALE SECONDO ERMANNO DI CARINZIA

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Capitolo secondo

Il De Essentiis la struttura fondativa e originariadel reale secondo Ermanno di Carinzia

11 PPrreesseennttaazziioonnee ddeellllrsquorsquoooppeerraaIl De Essentiis di Ermanno di Carinzia scritto nel 1143 egrave untrattato cosmico-astrologico ed al contempo come si potrebbeanche aggiungere di argomento teologico-metafisico Si tratta diun testo alquanto complesso che nasce dallrsquoincontro di diverseistanze culturali derivanti come abbiamo chiarito nel primocapitolo dalla traduzione di numerose opere di caratterescientifico astrologico astronomico medico naturalistico ereligioso di autori arabi i quali a loro volta avevano tradotto leopere di Aristotele Galeno Euclide Il De Essentiis infatti laquooffers arare insight into the cultural context in which these translationswhere taking place It was written by a man who was skilled inboth Arabic and Latin who had a deep appreciation andknowledge of the Latin tradition but a profound sympathy andrespect for Arabic learningraquo272 Pertanto il trattato di Ermanno sibasa su due fondamentali fonti di ispirazione la tradizionescientifica e filosofica dellEuropa occidentale e la filosofia arabache come abbiamo ampiamente mostrato comprende sialinterpretazione aristotelica della natura cosigrave come elaborata daAbū Malsquoshar che la metafisica di al-Kindī e le sue influenzeneoplatoniche Si puograve dunque affermare che Ermanno il qualefuse nella sua opera questi due filoni risulta essere uno degli272 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 1Su questrsquoaspetto cf anche ID Hermann of Carinthia in (a cura di P Dronke) A History ofTwelfth-century op cit pp 386ndash406 ID Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain theWorks of Hermann of Carinthia op cit pp 100ndash34 e ID Hermann of Carinthiarsquos AttitudeTowards his Arabic Sources in Particolar in Respect to Teorie on the Human Soul in Lrsquohommeet son universe au moyen acircge (a cura di) C Wenin Philosophes meacutedieacutevaux XXVI (1985)Louvain I pp 306-22

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studiosi piugrave importanti della prima metagrave del XII secolo in quantosegnograve un punto nodale nello sviluppo della scienza europeaPoicheacute neacute il pensiero occidentale neacute quello orientale a suodire avevano ancora elaborato una visione completa della totalitagravedel reale egli si propose con la composizione del De Essentiis dicolmare questa lacuna273laquoHermann provides a very well-thought-out description ofthe coming-to be of the universe and its continuing existence274One basic distinction that he makes is between the universersquoslsquocompositiorsquo which is the mixture of its ingredients andlsquodispositiorsquo which is the shape and spatial relationship of its parts(hellip) The whole of the first section of De Essentiis is devoted toexploring the nature of the first cause It is a concise essay onmetaphysicsraquo275Lrsquoopera si divide in due libri Nel primo Ermanno delinea ilrapporto tra la Causa Prima identificata con Dio e le essenze(causa motus locus tempus habitudo) le quali derivano da essa esono caratterizzate dal loro essere semplici immutabili ed auto-identiche appartenenti quindi alla natura dellrsquoIdentico Questegrazie alla volontagrave divina permettono la generazione delle coseLa causa primordiale infatti attraverso un primo moto dicreazione del tutto volontario vale a dire la creatio origina i treprincigravepi che saranno alla base di ogni genitura materia forma ecausa efficiente Tali princigravepi a loro volta grazie ad un secondomovimento della causa primordiale movimento che Ermannodesigna come primaria generatio consentono che le cose venganoad essere (si ottiene cosigrave la primaria genitura276 costituita dalla273 Chiariremo meglio questo punto nelle prossime pagine274 CH BURNETT Hermann of Carinthia in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century op citpp 386-404275 ID The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelard of Bath Hermann ofCarinthia and Gundisalvus in (eds) M Lutz-Bachmann A Fidora A NiederbergerMetaphysics in the Twelfth opcit p 43276 Come osservato da Ch Burnett nellrsquoIntroduzione al De Essentiis p 11 alla nota 47 laquoIt isdifficult to find an equivalent to genitura in English It has the same concreteness as creaturain that it refers to the product rather than the process Hermann does not use the wordcreatura perhaps because genitura is always the result of GENeratio and not of CREATioraquo Iltermine genitura di difficile traduzione non solo in inglese ma anche in italianorappresenterebbe dunque un neologismo coniato da Ermanno per indicare un prodotto ilquale egrave piugrave prossimo ontologicamente alla generatio che non alla creatio in virtugrave delladifferenza che sussiste come saragrave esplicitato nelle pagine seguenti tra il creatore e le cosecreate I Martinović invece traduce il termine con la parola nascita rifacendosi allrsquoedizione

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materia primordiale dalla quale si formeragrave lrsquointero universo)configurandosi in tal modo un porsquo come i lsquomotori materialirsquo dellarealtagrave di cui le essenze sono le sostanze piugrave originarie La materiainvece equivale alla nozione di ricettacolo platonico ripresa daCalcidio277 ma anche dallrsquoEtymologiae di Isidoro ed egrave lrsquoelementofondamentale per la sussistenza delle cose poicheacute fornisce lamassa informe che poi saragrave determinata dalla forma attraversolrsquoazione regolativa dellrsquohabitudo La forma dunque egrave ciograve che dagravedeterminatezza alla materia che a sua volta egrave lsquonecessitagrave di formarsquoDi conseguenza la forma egrave lrsquoelemento attivo la materiainvece egrave lrsquoelemento passivo Nella costruzione di ogni cosa infattisecondo Ermanno egrave necessario in primis ciograve che sostiene solo inseguito avviene la realizzazione che egrave la perfetta compiutezzadellrsquoincontro tra materia e formaLa creazione in conclusione afferisce alla causa prima e aitre princigravepi di genitura mentre la generazione primaria dettaanche constans riguarda la creazione ex-nihilo della materia Daimovimenti della materia si ottiene ulteriormente la secundariageneratio la quale origina la secundaria genitura definita altresigraveocciduaErmanno nel secondo libro del De Essentiis concentralrsquoattenzione proprio sulla secundaria genitura cercando ditratteggiarne le condizioni di possibilitagrave le leggi e i movimentifondamentali i quali a loro volta conducono alla formazione delmondo naturale nelle sue differenti espressioni mineralevegetale e animale Ad introdurre lintera trattazione egrave unariflessione articolata sulla struttura e sul movimento dei pianetiConclude la riflessione proposta nel libro secondo lanalisi dellacreazione delluomocritica del De Essentiis di A Kalenić Herman Dalmatin op cit Su questo punto cf IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina Contributions to the Study of theCroatian Philosophical Heritage Vol 19 No 1-2 Zagreb 1993 pp 9-30 (in particolare pp12-14)277 Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p 243 Il curatore riporta per il concetto dimateria espresso da Ermanno il riferimento a Isidoro Etymologiae XIX 194 materia quasimater dictaCf altresigrave Calcidio Commentario al Timeo di Platone cap CCCVIII 9-13 laquoex natura quidempropria ldquoprimam materiamrdquo nuncupans et ldquoitemrdquo simile quiddam ldquomollis cedentisque materiaein quam imprimuntur signacula et rerum receptaculumrdquo et interdum ldquomatremrdquo atqueldquonutriculam totius generationisrdquoraquo a cura di C Moreschini op cit p 614

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In considerazione del fatto che gli antichi ad avviso delfilosofo dalmata non hanno sviluppato in modo sistematico ecoerente la riflessione sullorigine delluniverso resta da indagareil fondamento di tutto ciograve che in esso viene a sussistere compresoluniverso stesso fondamento che egrave al contempo il vincolocostitutivo di ogni forma di composizione questo nodo egraveassolutamente preminente per avere una visione completa dellastruttura del reale Programmaticamente Ermanno perraggiungere questo proposito nel corso del secondo libro iniziaad indagare il concetto di natura e con esso le differenti cause cheoriginano le cose i movimenti che danno luogo alla composizionedelle stesse noncheacute le dimensioni del tempo e dello spazio le qualirappresentano le condizioni fondamentali percheacute una qualunquecosa incluso lo stesso universo venga a sussistere22 DDee EEsssseennttiiiiss iill ssiiggnniiffiiccaattoo ddeell ttiittoolloo ddeellllooppeerraaCome spesso accade per sciogliere le complessitagrave egravenecessario partire da questioni apparentemente piugrave semplici Inquesto senso la prima domanda che ci dobbiamo porre percercare di comprendere a fondo il De Essentiis egrave ldquopercheacute Ermannodi Carinzia dedica il suo testo filosofico piugrave importante al temadelle essenzerdquoNella definizione di essenza e nellrsquoelaborazione che lrsquoautorene fa infatti sta la chiave di volta metafisica di questo testoLa domanda filosofica fondamentale pertanto egrave ldquoa cosaservono le essenze ad Ermanno nello sviluppo del suo pensierordquoEsse sono funzionali proprio alla fondazione diquellrsquoldquoequilibrio teoreticordquo tra la visione platonica e quellaaristotelica cui abbiamo accennato in precedenza Le essenzenella prospettiva del filosofo dalmata conciliano precisamenteimmutabilitagrave e movimento rendendo perciograve compatibili lagenerazione delle cose derivante da entitagrave integre immutabili eperfette con il loro essere mutevoli senza che ciograve alteri in alcunmodo le veritagrave fondamentali del pensiero cristiano anzirafforzandone la base concettuale anche in virtugrave degli attacchi cheesse ricevevano dagli autori musulmani e dalle diverse

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prospettive eretiche che in quegli anni andavano articolandosifinanche allrsquointerno della stessa chiesa cattolicaIl suo dunque egrave un intento sia filosofico che teologico Daquanto giagrave anticipato sappiamo che con questrsquoopera Ermannovuole indagare la totalitagrave del reale e a tal proposito allrsquoinizio delsecondo libro del trattato chiarisce chePlato proposita generatione primaria tandem ad extremumenisus partem dedit pro toto Aristotiles vero totum itemamplexus extremitates demum sine mediorum contextuterminavit Michi autem nulla ratione universitatis constructioabsoluta videatur si minus sit quod solum in omnicompositione compaginis retinaculum est Quoniam igitur utmichi quidem videtur medium in contextu mundi hactenuslibratum omnino primarie compositionis nodus est ab eodemet omnes sequentes motus rectissime ordiuntur ut tantemerito potentie quemadmodum inter initia primi libridelibavimus Id summus artifex instrumentum sibi assumerevoluerit in omne secundarie compositionis ministerium quodet Plato intellexit licet vim eius intelligentie minus advertissevideatur278Bencheacute dunque gli antichi abbiano dedicato molti studi aqueste trattazioni nessuno di loro lrsquoha fatto in modo del tuttocompletoPlatone per esempio quando ha illustrato la primaria

genitura cioegrave il modo in cui il demiurgo ha plasmato lrsquouniverso hadiretto la sua attenzione verso gli estremi (dellrsquouniverso) (ciriferiamo al circolo dellrsquoidentico e del diverso) e su quantocostituisca la realtagrave sublunare ovvero le forme di vita sulla terraoccupandosi solo della dimensione di una parte del tuttoAristotele al contrario sebbene abbia volto i suoi studi allrsquoanalisidi questrsquoultimo cercando di esaminare la struttura complessivadella totalitagrave del reale di fatto si egrave occupato soltanto dello studiodi alcuni suoi aspetti concentrandosi soprattutto sulle quattroforme di causalitagrave riuscendo in veritagrave secondo il filosofo dalmataa portare a compimento solo lo studio circa gli estremi senzametterli tuttavia in connessione con gli elementi intermedi278 Da questo momento i riferimenti al testo saranno indicati con la sigla De Ess seguitadallrsquoindicazione del libro dal numero di pagina e di rigo secondo llsquoedizione di BurnettDe Ess II p 150 68vB-E Ed Ch Burnett

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dellrsquouniverso ovvero i pianeti Ad essere molto importante perErmanno infatti era proprio lo studio mediorum quale ponte peruna conoscenza totale della realtagrave sulla cui indagine neacute Aristoteleneacute Platone si erano soffermati Nella sua visione viceversa egravenecessario comprendere fino in fondo la natura del fondamentoche egrave alla base della struttura del mondo e la sua intimaconnessione con la composizione dellrsquouniverso altrimenti non sipotragrave mai giungere ad unrsquoanalisi integrale del mondo Per riuscirvibisogna esaminare il ruolo e la funzione che svolgono i pianetinellrsquoassetto complessivo del cosmoQuesto punto rappresenta un aspetto determinante dellaspeculazione di Ermanno ed attesta quanto sia cruciale studiare afondo la struttura del reale e la propria origine fondativa pergiungere ad una piugrave completa comprensione di questrsquooperaCome suggerisce anche Ch Burnett nellrsquoIntroduzioneallrsquoedizione critica del De Essentiis laquoHermann regards himself as asuccessor to Plato obliged to fill in that part of the universe whichPlato neglected to turn his attention to279 He models thelsquodramaticrsquo part of the De Essentiis (ie those portions in which Godis pictured putting together the universe) on Platorsquos Timaeus andbegins his own drama with words which are clearly meant torecall in the readerrsquos mind the opening of Timaeusrsquo speech280Hermannrsquos approach exemplifies the precept that there is alegitima causa et ratio which makes everything necessarily as it isand one must therefore concentrate on discovering the causesrather than simply describe the resultsraquo281Il collegamento ad una legitima ratio et causa282 che fa tuttonecessariamente come egrave e allrsquoesigenza di doversi concentrare sullascoperta delle cause egrave davvero basilare in quanto leggendo il DeEssentiis si avverte lrsquointenzione dellrsquoautore genuina e percettibilein tutta lrsquoopera di voler rileggere sistematicamente il concetto di279 Lrsquoallusione egrave al passo pocrsquoanzi richiamato del De Ess II p 150 68vC-E Ed Ch Burnett280 In nota il curatore riporta tutti i passaggi presenti nel testo in cui si fa riferimento alTimeo nella sua funzione drammaturgica281 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 16 Alla fine diquesto passo Burnett riporta nella nota 67 sia il riferimento ai punti in cui nel De Essentiis(58vG-59rB) si allude ad una legitima causa et ratio espressione ripresa da Calcidio siaquelli del Timeo 28A e 47E in cui si descrive il lavoro della providae mentis intellectus282 Cf Timaeus nella traduzione di Calcidio 28A ldquoOmne autem quod gignitur ex causaaliqua necessario gignitur nihil enim fit cuius ortum non legitima causa et ratio praecedat

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creatio ex-nihilo in una prospettiva metafisica originale a partirecioegrave dal concetto di causalitagraveIl filosofo dalmata secondo il nostro modo di vedere riesceperfettamente nellrsquointento prefissatosi articolando in modocomplesso e nuovo il rapporto che intercorre tra i concetti dicreatio generatio e causa Anzi come cercheremo di dimostrare lasua ambizione di fondere la prospettiva metafisica arabo-neoplatonica e quella teologica derivante da Chartres daragrave vita aduna metafisica della Causa Prima la quale si articola a sua volta inuna serie di ramificazioni stratificate della causalitagrave che conlrsquointroduzione da parte di Ermanno della nozione di causa comeessentia piugrave importante fa spazio alla causalitagrave universale di Dioconformemente a quanto appreso dalla Rivelazione e dallateologiaQuestrsquoaspetto egrave stato ben evidenziato da Richard Lemay ilquale nel presentare la definizione di essenza data da Ermanno intutte le sue sfumature riassume i movimenti della causaprimordiale rilevando come laquoGodrsquos causal activity was deemed tobe the fountainvvvhead of all causative energy in the createdWorld and was therefore the essentia par excellence under itsform of causa Now this function is delegated to secondary agentswhich also deserve to be called essentie () We are given tounderstand now that the heavenly bodies being Godrsquos firstinstruments in the delegation of his activity must be countedamong one of the categories of essentie then follows the coupleformed by forma and materia presumably a second group ofessentie as also are the next two categories of place and timeraquo283Si tratta di un rilievo notevole in quanto delegare la causalitagrave aicorpi celesti e ancora oltre alla coppia materia e forma significatenere insieme il principio secondo il quale Dio egrave la causaprimordiale da cui tutto deriva con una visione causalistica dellaformazione dellrsquouniverso alla luce quindi della concezioni fisico-naturalistiche di stampo aristotelico il tutto perfettamente inlinea con la tradizione filosofica del XII secolo283 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 200 Su questo stesso aspetto cf anche ibid pp201-204 nelle quali lrsquoautore sviluppa ulteriormente lrsquointento teologico di Ermanno inrapporto allrsquoopera di al-Kindi evidenziandone inoltre i tratti originali sia dal punto di vistametodologico che metafisico

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Siamo dinanzi ad uno sforzo teoretico davvero poderoso e digrande efficacia che merita di essere messo in risalto e conosciutoCrediamo di poter dire senza timore di smentita che il DeEssenttis rappresenti uno dei gioielli piugrave preziosi e nascosti dellastoria della filosofia che vale la pena di riscoprire percheacutestraordinaria espressione di un pensiero raffinato e penetranteLrsquoanalisi di questo corposo tentativo speculativo in unaprospettiva non solo scientifica ma anche teologica inoltre egrave ingrado di dare al testo un considerevole spessore filosofico chetrova la sua sintesi piugrave specifica nella definizione delle essenzeI prossimi paragrafi saranno un commento ad alcuni deipassaggi metafisicamente piugrave rilevanti del De Essentiis Laddove leedizioni critiche e il frammento ritrovato da ML Colker dovesseroriportare particolari differenze saranno citati tutti i relativi passiin caso contrario lrsquoedizione di riferimento come anticipato e per imotivi precedentemente esposti saragrave quella curata da Ch Burnett

33 LLee eesssseennzzee eennttiittagraveagrave mmeettaaffiissiicchhee oorriiggiinnaarriieeNel Proemio al trattato retoricamente Ermanno fa direallrsquoamico Roberto il quale lo seguiragrave nel suo viaggio di ricerca esaragrave il garante del suo corretto modo di argomentare che si trattadi unrsquoopera la quale merita un plauso percheacute necessaria e grandegiaccheacute mai udita dagli uomini dagli inizi del tempo(Robertus)laquoAt hoc unum opinor mi anime quod non solum excusationiverum maxime approbationi sufficiat quod tam necessaria decausa tamque honesta occasione institutum est magnumquippe nec a primo seculo de quoquam mortalium auditumFac ergo ne differas atque ab ea potissimum materia exorsussacre institutionis legem prosequere Ego ut equi cognitorisest orationis seriem attente et cum summa benevolentiaamplectarraquo284Giagrave questo passo ci rende edotti sullrsquoimportanza filosoficache il De Essentiis riveste secondo lrsquoautore

284 De Ess Proemium pp 72-74 58vA-B Ed Ch Burnett

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Il trattato ha inizio con la definizione di ciograve che diciamo esseidentificato con le essenze e la presentazione delle propriecaratteristiche metafisicheEsse quidem ea dicimus que simplici substantia eademquenatura immota nichil alienum nichil alterum unquampatiuntur285Fin dalle prime righe si afferma dunque che le cose che noidiciamo lsquoche sonorsquo (esse realmente) sono quelle costituite da unasostanza semplice vale a dire una sostanza che non egrave compostaEsse inoltre presentano delle caratteristiche peculiari percheacutecaratterizzate da1 Simplicitas2 Integritagrave perfetta3 Non mutevolezzaNel rimarcare poi il carattere immutabile delle essenze sene evidenzia altresigrave lrsquoauto-identitagrave percheacute esse non sono maisoggette a qualcosa di estraneo o di diverso sono distintepertanto sin da subito da ciograve che implica alteritagraveDiversum quippe in motu illa que in eodem semper suntnature sue statu prorsus ignorant286Le cose lsquoche sonorsquo poicheacute si trovano sempre nella medesimacondizione ignorano del tutto il diversum in quanto mutevole Daciograve si puograve anche evincere che le cose le quali realmente sono hannouna connotazione che le rende strutturalmente caratterizzatedallrsquoauto-identitagraveContinua Ermanno

285De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett In nota per il seguente e per tutti i passiparticolarmente importanti si riporteragrave anche una proposta di traduzione del testo latinoche per il passo in oggetto egrave la seguente ldquoDiciamo che sono le cose che immobili con unasostanza semplice ed una natura sempre identica non accolgono (tollerano soffrono) maialcuncheacute di alieno neacute di diversordquo286 Ibidem Proposta di traduzione ldquoLe cose che si trovano sempre nelle medesimacondizione per quanto riguarda la propria natura ignorano assolutamente la diversitagrave dalmomento che questa si trova nel movimentordquo

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Ea vero sunt que in subiectis sibi rebus mobilibus consistentiasubiecti quidem inconstantia quodammodo agitantur nullamtamen proprie et naturalis constantie sue iniuriampatientia287Lrsquoautore introduce qui un tema cruciale sul quale torneragrave invari passi quello inerente il rapporto tra lrsquoidentitagrave e la differenzaIn effetti ad una prima lettura sembrerebbe che le essenzepoicheacute sussistono in entitagrave che sono soggette a loro stesseabbiano una relazione con gli enti mutevoli e paiono inoltreesserne turbateLe essenze difatti nel loro processo di attuazione allrsquointernodella materia vengono a contatto con le cose che mutano esarebbe lecito pensare che siano esse stesse messe in movimentoagitate perturbate almeno in relazione a codesto processo diconcretizzazione materiale Tuttavia permangono nel loro statusdi perfetta identitagrave288Queste sostanze immutabili invero consistendo nelle coseche sono in movimento appaiono perturbate dallrsquoinconsistenzadel soggetto ma in realtagrave non subiscono alcun danno in relazionealla propria con-sistenza cioegrave del loro permanere a se stesse Inqualche modo Ermanno teorizza dunque una sorta di equivalenzatra il rsquoconsisterersquo e il lsquosussisterersquoIl problema della partecipazione delle essenze rispettoallrsquooccidua genitura che potrebbe essere prettamente platonicoderivabile quindi dalle fonti di quella stessa matrice egrave moltoimportante e apre ad unrsquoindubitabile contraddizione dettata dallaconsiderazione in base alla quale come abbiamo visto sembra chele essenze siano lsquoturbatersquo contaminate nella loro perfezione dallamutevolezza delle cose alle quali ineriscono in realtagrave perograve nonsubiscono alcun mutamento della loro constantia (Cf De Ess58vC)Come conciliare pertanto questrsquoantinomia

287 Ibidem Proposta di traduzione ldquoMa queste sono le cose che in quanto consistono in cosemobili subordinate a loro stesse sono in qualche modo turbate dallincostanza di ciograve che egrave aloro soggetto senza subire tuttavia alcuna alterazione della costanza costitutiva della loronaturardquo288 Tratteremo del rapporto identitagrave e differenza che nello sviluppo del pensiero di Ermannoegrave cosigrave cruciale nelle pagine seguenti

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Lrsquoesse infatti puograve essere predicato solo delle cose lsquoche sonosemprersquo A tal proposito subito dopo Ermanno chiarisce proprioquestrsquoaspetto stabilendo che in effetti ad essere non sonomeramente le cose che sono o che non sono ma solo le cose chesono sempreNec enim est simpliciter quod est et non est proprie vero eaque semper sunt289Nei passi successivi Ermanno scioglieragrave questa discordanzastabilendo una relazione originale tra identitagrave e differenza alla cuiformulazione arriveremo perograve gradualmente Per capire lastruttura del trattato infatti occorre in primo luogo seguirelrsquoordine argomentativo dato dal filosofo dalmata il quale dopoaver precisato le caratteristiche fondamentali dellrsquoessere punto dipartenza basilare per la sua ricerca inserisce quelli che ChBurnett chiama ldquothe building-blocksrdquo290 del suo sistema1) Le essenze2) I princigravepi della genitura3) La coppia forma e materia4) La generazionePrima di passare tuttavia allrsquoanalisi diretta del testo cisembra opportuno presentare le diverse interpretazioni che ilconcetto di essenza cosigrave come elaborato da Ermanno ha finoraricevuto Sulla natura delle essenze infatti gli studiosi che si sonooccupati del suo pensiero hanno assunto posizioni contrastanti Diseguito riporteremo le opinioni piugrave significativeSecondo C H Haskins laquothe five essences ndash cause motionplace time habitudo ndash which have a permanent unchangedexistence There is no connection apparent with the much briefer

De quinque essentiis of al-Kindī later translated into Latin byGerard of Cremona whose essences do not coincide and are moreclearly Aristotelian namely hyle forma motus locus tempus Itsapproach may be seen from the opening pages where we find a289 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett290 Ibidem Su questo punto cf Commentario al De Essentiis p 241 nel quale Ch Burnettminuziosamente confronta Ermanno con alcune delle sue fonti piugrave importanti

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curiosus mixiture of the Platonism of Chartres the Aristotelianphysics and the Neo-Platonism of Hermes Trismegistusraquo291Lo studioso poi riporta un estratto del De Essentiis dallrsquoiniziodel primo libro fino alla sezione dedicata alla trattazione dellacausa primordialeSuccessivamente Haskins commenta dicendo che laquothe autorhas something to say about the Incarnation and the Trinityagainst the Mohammedans quoting certain Arabic words andciting Hermes and Astalius as well as his own his translation ofAlbumasar but on all these questions he refers to the Fathers forfuller treatmentraquo292R Lemay approfondisce ancora di piugrave la questioneeseguendo unrsquoaccurata comparazione tra la nozione di essenzaermanniana e quella di al-Kindī293 Egli infatti cerca di risponderead una domanda molto importante laquoWhy should Hermann havebegun with a different classification of essentie only to modify itsubsequently since in the remainder of the De Essentiis he adoptsal-Kindīrsquos scheme and a good deal of al-Kindīrsquos interpretationHaskins having missed the point gives no help to answer thisproblem The answer we think is to be sought in thefundamentally theological and Christian approach of Hermannwho could not bear to look at the created Universe withoutreference to Godrsquos intervention in the way al-Kindī seems to havedone unreservedlyraquo294Per Ermanno secondo Lemay lettura tra lrsquoaltrocondivisibile la prima essentia egrave rappresentata dalla causalitagrave diDio lrsquoobiettivo di Ermanno nel De Essentiis sembra perciograve quellodi fornire una nuova spiegazione metafisica del moto nellrsquouniversofacendovi rientrare la nozione teologica di creazioneCome abbiamo giagrave accennato in precedenza questa lsquodelegaalla causalitagraversquo egrave estesa anche alla coppia forma-materia Perquanto riguarda invece il luogo e il tempo a parere dellostudioso non ci sono rilevanti differenze fra gli schemi diErmanno e quelli di al-Kindī neanche nella loro impostazionemetafisica291 CH HASKINS Studies in the History op cit pp 56-57292 Ibid pp 58-59293 Cf R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-201294 Ibid p 201

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laquoOnly one of al-Kindīrsquos essentie that of motus wassomewhat altered of Hermann who called it causa Yet causa isvery nearly a designation of motus when referred to the motionimparted by God and the heavenly bodies to the lower worldWhen applied to generation al-Kindīrsquos essential named motus ispreserved unmodified by Hermann In Hermannrsquos doctrine causais but a particular kind of motus the originative type whilegeneration which is also a motus requires two other cause whichare the other two essentie of al-Kindī Indeed all of al-Kindīrsquosessentie have a causative role in generation while causa is notproperly an essentia but a part played by each and all in itsdifferent capacityraquo295Lemay dunque ad eccezione del concetto di motus nonintravede particolari differenze tra le concezioni delle essenze deidue filosofi se non nella finalitagrave per la quale esse sono elaborateche per al-Kindī egrave prettamente metafisica mentre nel caso diErmanno risponderebbe ad unrsquoesigenza esclusivamente teologicaCh Burnett invece come indicato nel Commentario al DeEssentiis296 dimostra che Ermanno nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza si rifagrave certamente a Boezio ed in particolaread un passo del De Institutione Arithmetica conosciuto a Chartrespercheacute richiamato anche da altri autori ma lo studioso ingleseevidenzia anche tutta una serie di altre affinitagrave tra la concezione diErmanno e gli autori arabi e latini con cui egrave venuto a contattoInfatti laquoHermann paraphrases this passage of Boetihus but hischoice of essences corresponds only in part to Boethius (Boethiusincludes places times and habitudines) In confining the numberof essences to five Hermann can be set beside a number of Arabicwriters who regard it as axiomatic that the number of eternalprinciples is five though their identity varies from philosopher tophilosopher (The Sabeans creator soul reason space and void(Scott Hermetica IV 258-9) al-Rāzi creator soul matter spaceand time (Badawi Histoire II 585-90) ndash the same principles aregiven by Petrus Alfonsi Dialogus PL 157560 lsquoMariusrsquo DeElementis (Ed Dales p 93) substancia elementalis substanciaformalis movement place and time Ps-Apollonius De Secretis

295 Ibid p 202296 Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett pp 241-242

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Nature f 3r the five properties of all creaturesrsquo cf Also in boththe Arabic and Latin traditions the five universals in PorphyryrsquosIsagoge) To make a narrower correlation with Lemay betweenHermannrsquos De Essentiis and al-Kindīrsquos De Quinque Essentiis seemsunnecessary (Lemay Abū Malsquoshar pp 197-199 200-203) wehave seen no positive evidence that Hermann knew al-Kindīrsquoswork (the anonymus translator of De Quinque Essentiis uses thewords essentiae principia and even substantiae interchangeablyfor the five essences of the title)raquo297A Kalenić298 invece ritiene che lrsquoelenco delle essenze siaoriginale e non possa essere collegato a nessunrsquoaltra lista Anchelrsquoutilizzo del numero cinque sarebbe in linea con la tradizionefilosoficaSe dunque non egrave utile in virtugrave del lavoro svolto da Lemayconfrontare nuovamente il testo di al-Kindī con quello del filosofodalmata egrave opportuno ciograve nonostante soffermarsi brevemente suquesto puntoCome abbiamo mostrato nel primo capitolo presentando leassonanze della filosofia di al-Kindī con il pensiero di Ermanno lecinque essenze presentate dal filosofo arabo sono delle strutturefisse che si riferiscono esclusivamente alla sostanzaEgli precisa perograve che tra questi cinque princigravepi i piugraveimportanti dai quali derivano tutte le cose sono la materia e laforma Pur non essendoci delle correlazioni nette tra i due testituttavia come non egrave possibile confermare con certezza cheErmanno abbia letto il De quinque essentiis allo stesso modo invirtugrave anche delle numerose assonanze neoplatoniche di matricearaba presumibilmente provenienti dal circolo di al-Kindī cheabbiamo riscontrato non possiamo neanche escluderloDoverosa egrave anche una breve riflessione sul passo di Boeziosegnalato da Burnett di seguito riportato che fa riferimento alProemio del De arithmetica297 Ibid p 241298 A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences Vol II Pula 1990 p 171Questa stessa linea interpretativa egrave fatta propria ed ampliata da I Martinović in un testodedicato allrsquoordine ontico nellrsquoopera di Ermanno Ontički red u opisima Hermana Dalmatinaop cit pp 12-13 Riferimento segnalato da Z Dadić nella propria monografia dedicata adErmanno Hermann Dalmatin op cit p 129

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Esse autem illa dicimus quae nec intentione crescent necretraction minuuntur nec variationibus permutantur sed inpropria semper vi suae se naturae subsidiis nixa custodiuntHaec autem sunt qualitates quantitates formaemagnitudines parvitates aequalitates habitudines actusdispositiones loca tempora et quicquid adunatumquodammodo corporibus invenitur quae ipsa quidem naturaincorporea sunt et immutabilis substantiae ratione vigentiaparticipatione vero corporis permutantur et tactus variabilisrei in vertibilem inconstantiam transeunt Haec igiturquoniam ut dictum est natura immutabilem substantiamvimque sortita sunt vere proprieque esse dicuntur Horumigitur id est quae sunt proprie quaeque suo nomine essentiaenominantur scientiam sapientia profitetur299Egrave innegabile una dipendenza filosofica tra lrsquoincipit del De

Essentiis e questo brano boezianoIn entrambi srsquoinsiste sul carattere lsquoidenticorsquo e originariodelle essenze presentate come entitagrave immutabili laquoossia dellerealtagrave che sono nel senso piugrave vero della parola poicheacute ldquola lorosostanza egrave immutabilerdquo e ldquonon sono sottoposte a incrementi odiminuzioni neacute ad alcun genere di mutazioni o variazioniraquo300In qualche modo le essenze servono ad esprimere deimodelli ideali cui le cose create si riferiscono In Ermanno perograveesse svolgono una funzione fondativa mentre in Boezio puressendo delle entitagrave metafisiche rispondono ad unrsquoesigenzasoprattutto logico-descrittiva laquoLe determinazioni categoricheservono dunque alla mente umana per accostarsi a ciograve che egravesempre e che non muta mai la propria natura cogliendo edesprimendo con il linguaggio nella misura del possibile le formedel suo manifestarsi in ciograve che sempre diviene e partecipa in modosolo imperfetto delleternitagrave del veroraquo301 In ogni caso le essenzein ambo i casi concorrono alla difficile impresa di dire la Veritagrave apartire dalle sue svariate manifestazioni299 ANICII MANLII SEVERINI BOETHII De arithmetica Proemium I I 7-20 Corpus ChristianorumSeries Latina XCIV A Ed H Oosthout ndash J Schilling Brepols Turnhout 1999 p 9300 G DrsquoONOFRIO Boezio e lrsquoessenza del tempo in Il tempo in questione Paradigmi dellatemporalitagrave nel pensiero occidentale (a cura di) L Ruggiu Ed Guerini e Associati Milano1997x p 119301 Idid p 120

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A Kalenić e I Martinović302 sostengono al contrario chenon vi sia alcuna continuitagrave tra Boezio ed Ermanno taleprospettiva tuttavia non ci pare completamente correttaEgrave lecito concludere pertanto che nellrsquoelaborare la proprianozione di essenza Ermanno persegua certamente un intentoteologico ma il suo egrave un proposito anche filosofico Egli vede intale struttura metafisica la possibilitagrave di congiungere in unexemplum di perfezione assoluta il pensiero arabo e la tradizionefilosofica occidentaleDopo aver chiarito questo aspetto essenziale possiamoriprendere lrsquoargomentazione di Ermanno laddove lrsquoavevamointerrotta Eravamo fermi al fatto che egli stesse elencando i puntifondamentali del suo sistema di cui chiariremo i nodi concettualiriferendosi dapprima alle essenze

Hec igitur cum huiusmodi sint proprio nomine lsquoessentiersquonuncupantur Que cum per species quidem innumera sintquinque principaliter generibus comprehendi posse videnturSunt autem hec CAUSA MOTUS LOCUS TEMPUSHABITUDO303Le essenze si configurano come le strutture originarieimmutabili raggruppabili allrsquointerno di cinque generi in cuilrsquoessere prende forma per poi svilupparsi in specie innumerevoliQueste cose dunque cioegrave quelle immutabili sono sempre edessendo di questa specie vengono nominate propriamenteessenze vale a dire le cose che sono autenticamenteLe essenze pertanto si presentano come delle quidditagraveconcernenti la specificitagrave dellrsquoessere appunto delle suedeterminazioni originarie Esse inoltre sono innumerevoli perspecie ma tutte sono comprese e riconducibili in cinque generi Invirtugrave della loro natura fondativa lrsquoessere stesso si costituisce in

302 Cf A S KALENIĆ Hermann of Dalmatia Treatise on the Essences op cit p 171 e IMARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 12-13303 De Ess I p 76 58vC Ed Ch Burnett Per una maggiore connotazione del terminehabitudo cf lrsquoedizione critica di Burnett pp 15 e 47-48Proposta di traduzione ldquoQueste dunque avendo tale natura sono chiamate propriamenteessenze Esse per quanto sul piano delle specie siano innumerevoli sembra che si possanoraggruppare fondamentalmente in cinque generi ossia causa movimento luogo tempohabitudordquo Per habitudo si intende la disposizione naturale oppure la condizione il modo incui qualcosa egrave lsquodispostorsquo al fine di assumere una determinata natura

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queste forme e ciograve fa sigrave che esse possano denominarsi essenzepoicheacute sono sempreHec etenim huiusmodi sunt plane ut proprie nimirum essentiedicantur nec extra hec aliquid quod eo nomine recte designariqueat quippe que in substantia sua perfecta naturaqueabsoluta genituram quidem omnem ad esse conducunt ut necsine horum aliquo ulla constet geniture integritas nec preterhec extraneum aliquod necessarium sit adminiculum304Le essenze quindi sono perfette nella loro propria sostanzahanno cioegrave absoluta natura sono svincolate nella loro naturadalla materia e conducono ad essere ogni genitura Perciograve non vrsquoegravenulla al di fuori di esse che possa supportarle le essenze siconfigurano di conseguenza come lrsquoelemento necessario disussistenza per qualunque entitagrave determinata Tutte le essenzedunque contribuiscono in modo indispensabile a far sigrave che le

geniturae esistano ed in ogni caso la completezza di ogni geniturarichiede almeno qualcuno di questi generiDa ciograve risulta necessario che esse in se stesse siano dellanatura dellidentico (eiusdem naturae) e di perfetta integritagraveI Martinović nel presentare la struttura ontica del DeEssentiis pone come primo livello proprio il rapporto tra lrsquoesselrsquoessentia e la genitura305 Lo studioso croato sottolinea come iltermine essere non indichi solo ldquociograve che egraverdquo ma anche ciograve checonduce allrsquoessereViene sollevato qui in modo ancora piugrave esplicito lrsquoannosoproblema della relazione fra i generi-essenze e le cose mutevoli306

Unde necesse sit ipsa in se eiusdem esse nature perfectequeintegritatis sine ulla alteritatis contagione cum omnisdiversitatis inter inequalitatis et dissimilitudinis species radix

304 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCertamente questi generi sono tali da poter esseredefiniti propriamente essenze e non vi egrave alcuncheacute al di fuori di essi che possa esseredesignato correttamente con quel nome poicheacute le cose che sono perfette nella loro sostanzae complete nella loro natura conducono ogni genitura allesistenza cosigrave che neacute senza alcuna diqueste puograve esistere affatto genitura integra neacute egrave necessario lapporto di alcuna cosa estranea aldi fuori di questerdquo Corsivo nostro305 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 13-14306 Proprio a partire da questo problema egrave possibile ravvedere il tentativo di conciliazioneoperato da Ermanno tra la tradizione teologica e le concezioni astrologiche che solo alloracominciavano ad essere conosciute nellrsquoOccidente latino

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sint et origo nec ex imperfectis prorsus ulla sit perfectionisabsolutio307Dato che inoltre esse sono radice di ogni differenzapossiamo affermare che lidentitagrave dei generi egrave alla base delladiversitagrave Lidentitagrave dunque egrave lrsquoorigine della differenza ilche significa che la differenza dipende e deriva per cosigrave direontologicamente dallidentitagrave Tali considerazioni ci portano adedurre che nel momento in cui le essenze entrano in contattocon ciograve che egrave imperfetto non subiscono assolutamente alcunaperdita di perfezione non crsquoegrave dunque nessuna contaminazione daparte delle essenze con lrsquoalteritagrave ovvero la differenzaQuestrsquoaspetto che va adeguatamente indagato prima diproseguire nellrsquoanalisi del De Essentiis egrave uno dei tratti piugrave originalidel pensiero di Ermanno e ne lascia intravedere senza dubbiolrsquoacume filosofico facendo trasparire nello stesso tempo ladirezione filosofica che egli vuole dare al trattato

3311 IIll rraappppoorrttoo ttrraa iiddeennttiittagraveagrave ee ddiiffffeerreennzzaaNel primo capitolo introducendo il concetto di tempo e ladottrina della creazione presso la Scuola di Chartres abbiamo giagravein qualche modo accennato al rapporto tra identitagrave e differenzaunitagrave e molteplicitagrave acquisendo la concezione in base alla qualeDio egrave presentato come il solo essere necessario immutabile edeterno il quale egrave identificabile con lrsquounitagrave e non conosce lamolteplicitagrave attributo posseduto esclusivamente dalle creature Inquesto paragrafo invece vogliamo affrontare la questione inmodo piugrave analitico Seguiremo perciograve in dettaglio il percorsocondotto da Ermanno per formulare la propria posizione circa ilrapporto che intercorre tra identitagrave e differenzaEgli infatti in merito ai concetti di idem e diversum elaborauna sua particolare concezione ontologica derivante per lo piugravedalla lettura di testi presenti a Chartres i quali fanno capo quindi307 Ibidem Proposta di traduzione ldquoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbianonatura sempre identica integritagrave perfetta senza alcun contatto con la diversitagrave dal momentoche sono la radice e lorigine di ogni diversitagrave tra le specie dellineguaglianza e della differenzae nessuna completa perfezione puograve derivare assolutamente da cose imperfetterdquo Corsivonostro

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alla tradizione testuale di matrice neoplatonica pagana e cristianaNello specifico gli autori cui Ermanno attinge maggiormente sonoBoezio308 e Calcidio In questo percorso egli segue molto da vicinola linea speculativa tracciata da Teodorico di ChartresParticolarmente importante egrave un passo del De Trinitate diBoezioIgitur pater filius spiritus sanctus unus non tres dii Cuiusconiunctionis ratio est indifferentia Eos enim differentiacomitatur qui vel augent vel minuuunt ut Arriani qui gradibusmeritorum trinitatem variantes distrahunt atque inpluralitatem didicunt Principium enim pluralitatis alteritasest praeter alteritatem enim nec pluralitas quid sit intelligipotest Trium namque rerum vel quotlibet tum genere tumspecie tum numero diversitas constat (hellip) Nulla igitur in eodiversitas nulla ex diversitate pluralitas nulla ex accidentibusmultitudo atque idcirco nec numeros (hellip) Deus vero a Deonullo differt ne vel accidentibus vel substantialibusdifferentiis in subjecto positis distent Ubi vero nulla estdifferentia nulla est omnino pluralitas quare nec numerusigitur unitas tantum309Il problema teologico di Boezio laquoera di dimostrare controgli ariani che in Dio non crsquoegrave pluralitagrave Cosigrave srsquoimbastisce la seguentedimostrazione la pluralitagrave dipende dalla diversitagrave ora la diversitagravepuograve essere di genere di specie e di numero ma siccome nessuna

308Boezio nellrsquoelaborare il proprio concetto di aliud si rifagrave a Porfirio e come evidenziato daVentimiglia nel commentare il capitolo De Differentia presente nella sua traduzionedellrsquoIsagoge porfiriano introduce laquodei passaggi molto interessanti per il nostro temaAnzitutto vengono enumerate e spiegate le tre forme possibili di differenza tra le coseldquoTribus modis aliud ab alio distare praediximus genere specie numero in quibus omnibus autsecundum substantantiales quasdam differentias alia res distat ab alia aut secundumaccidentesrdquo (Boethius In Isagogen Porphyrii Commentorum 1 IV C 1 (edd Schepss-Brandtp 240)raquo G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 52 Questa differenziazionecome vedremo egrave assai significativa poicheacute saragrave ripresa piugrave volte dallo stesso Boezio e laritroveremo anche in Teodorico di Chartres309ANICII MANLII SEVERINI BOETHII Quomodo Trinitas Unus Deus cap I II (fine) III (inizio) (EdStewart pp 6-12) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione Il problema dellrsquoesserein Tommaso drsquoAquino esse diversum contradictio Ed Vita e Pensiero Milano 1997 p 55 Iltesto di Ventimiglia egrave davvero pregevole ed egrave stato il mio punto di riferimento nellrsquoelaborarequesto paragrafo percheacute ripercorre in modo ineccepibile sia dal punto di vista teoretico chestoriografico il tema relativo al rapporto tra differenza e contraddizione in TommasodrsquoAquino Tema che necessita di un confronto diretto con le fonti le quali in molti casi sonocomuni ad Ermanno Anzi lrsquoAquinate come sottolineato dallo stesso Ventimiglia conosce ilDe Essentiis attraverso la mediazione del De processione mundi di Guidissalino In particolarecf la sezione intitolata ldquoIl diversum nella biblioteca di Tommasordquo pp 51-105

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di queste tre specie di diversitagrave si puograve trovare in Dio ergo non cipuograve essere in Lui alcuna diversitagrave e di conseguenza neanchealcuna pluralitagraveraquo310 Ermanno che doveva dimostrare questa voltacontro gli islamici esattamente la medesima cosa vale a dire chein Dio non crsquoegrave pluralitagrave usa la stessa argomentazione a difesa deldogma trinitario Scrive infatti nel De EssentiisHec de divinitatis veritate ita haberi volumus ut ex quo omniaper quem omnia in quo omnia unum deum non ut Ismaelitaputat triplicem non trimembrem sed trinum intelligamusmdashtam sine personarum confusione quam sine substantiedivisione numquam inceptum numquam desiturum311Il filosofo dalmata dunque vuole che si colga la veritagrave delladivinitagrave che egrave una e trina Vi egrave un solo Dio egli dice rifacendosi aquanto stabilito dai Padri della Chiesa dal quale attraverso ilquale e nel quale sono tutte le cose non come ritengono i seguacidellIslam triplice formato cioegrave da tre parti ma trino In Dioinoltre non crsquoegrave la confusione delle persone neacute la divisione dellasostanza in quanto egrave senza inizio e senza fineSiccome questo piano divino perograve egrave stato oggetto di accurataricerca da parte dei Padri non egrave il caso secondo Ermanno diinvestigarlo ulteriormente ma conviene tuttavia precisare alcunipunti per confutare ldquoil terribile islamicordquo che attenta alla salvezzadei cristianiQuod divinitatis consilium cum spatiosa patrum scrutenturvolumina presentis tractatus non est longius insequi hocsolum e multis adiecto quibus infelicissimum Agarenum salutinostre oblatrantem redarguere solemus Cum enim de dominonostro Christo satis inepte predicet in hec verba Arabicosermone conscripta ROH ALLA WA KALIMATU ndash cum spiritumdei et verbum eius esse profert concedit pariter spiritum deinon esse nisi deum (cum nihil diversum esse in deo et ipsefateatur) nec tamen Cristum dominum nostrum deum esseconoscere potest Concedit item quod scriptum est ndash omnishomo mendax Christum dominum omnis immunem mendaciindash nec tamen nisi humanitatem eius recognosit312

310 Ibid pp 55-56311De Ess I p 82 59vB Ed Ch Burnett312 De Ess I p 80 59rD-E Ed Ch Burnett

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I Padri della Chiesa dunque hanno giagrave studiato a fondo ein modo ineccepibile il divino Occorre comunque confutare la tesiislamica secondo cui Cristo non egrave Dio dimostrando come siano glistessi autori arabi ad ammettere che lo Spirito di Dio non egrave altrose non Dio sostenendo quindi essi stessi che in Dio non vi egrave nulladi diversoGli islamici secondo Ermanno tuttavia non riconoscono cheCristo egrave Dio perciograve egli cerca di avvalorare maggiormente la suatesi riflettendo sul tema dellrsquoincarnazione divina e lo fa riferendosiad un passo di Abū Marsquoshar che a sua volta ritrova nelle opere diHermes e Astalio i quali avrebbero al contrario degli Ebrei inqualche modo riconosciuto Gesugrave CristoQuod nichilominus contra eum est in eo loco qua mortemChristi negat sed alium falso sui speciem induisse quempersequentibus pro se exposuerit Hanc quidem Ihesu Christihistoriam cum sancti patres amplissime describant intercetera quibus infidelium pertinaciam validissime confutantegregium hoc preteritum est forsitan hactenus incognitum eis(nec enim ut Poeta docet omnia possumus omnes313) quod exHermete et Astalio Persarum astrologis Abumaixar inastrologie tractatus interserit a nobis in eodem libro in hecverba translatum lsquoOriturrsquo inquiunt lsquoin primo Virginis decanopuella ndash in lingua eorum SECLIOS DARZAMA quod proutarabes interpretantur ADRE NEDEFA apud nos significatlsquovirgo mundarsquo ndash supra solium auleatum manu geminas aristastenens puerum nutriens et iure pascens in regione cui nomenlsquoHebrearsquo puerum autem nominatum Ihesumrsquo Quem opinor exhac lectione instructi visa stella eius et Magi cognoveruntUnde presertim Hebreorum cecitas hic arguitur cum etiam innature speculatione seculorumque serie vel barbare nationiveritas Ihesu Christi prenotata fuerit314Unargomentazione contro gli islamici mai finora utilizzata egravepertanto secondo Ermanno in quel passo in cui pur negando lamorte di Cristo si sostiene che la Sua immagine esteriore egrave stataassunta (vestita) da un altro uomo lasciato da Dio nelle mani deipersecutori al posto Suo Questrsquoaspetto per il filosofo dalmata egrave

313 Il riferimento come segnalato da Burnett nel Commentario egrave a Virgilio Egloghe VIII 63ldquoNum omnia possumus omnesrdquo314 De Ess I p 80 59rE-F p 82 59rF-G Ed Ch Burnett

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fondamentale ed egrave stato tralasciato anche dai Padri ma AbūMarsquoshar lo ha inserito nel proprio trattato di astrologiarifacendosi anche allrsquoopera di autori quali Hermes ed Astalio315Pertanto gli astrologi persiani attraverso lrsquoindagine della natura edelle varie etagrave astrali avrebbero annunciato la figura di Gesugraveindividuandone correttamente il ruolo Egrave interessante notarecome il filosofo dalmata ritrovi nei testi degli autori arabi lrsquooriginedella preminenza dottrinale del Cristianesimo al fine di porre afondamento della sua opera di persuasione verso i musulmani ladivina Trinitagrave Quello che in questa sede perograve ci preme rilevare egraveche Ermanno per rimarcare la validitagrave del dogma trinitariosottolinea il fatto che in Dio non vrsquoegrave diversitagraveLrsquoassunto dal quale egli parte egrave che a Dio corrisponde lrsquoideme alle creature il diversum Su questo punto segue in pieno anche latradizione platonica cosigrave come appresa dalla traduzione del Timeooperata da Calcidio Un passaggio assai indicativo di questarelazione diretta egrave il seguenteItaque tertium animae genus excogitauit hoc pacto exindividua semperque in suo statu perseverante substantiaitemque alia quae inseparabilis corporum comes per eademcorpora scindere se putatur tertium substantiae genusmixtum locavit medium inter utramque substantiameodemque modo ex gemina biformique natura quippe cuiuspars idem pars diversum vocetur tertium naturae genuscommentus est quod medium locavit inter individuam et itemconiugatione corporea dividuam substantiam triaque haecomnia in unam speciem permiscuit diversa illa naturaconcretioni atque adunationi generum repugnante316Come si ricava dalla traduzione di Calcidio Platone inquesto passo illustra il modo in cui il Demiurgo costituigrave unterzo genere di sostanza per lrsquoanima il mixtum collocato tra lasostanza indivisibile e quella corporea divisa a sua volta in

idem e diversum Qui sono poste le basi per la netta distinzioneontologica tra identico e diverso315 Il riferimento egrave allrsquoIntroductorium maius tradotto dallo stesso Ermanno316 PLATO Timaeus a Calcidio translatus commentarioque instructus 35 A (edd Jensen-Waszink p 27) Citato in G Ventimiglia Differenza e contraddizione op cit p 59

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laquoQuesto testo di Platone tradotto da Calcidio egrave alla basedi unrsquoimportante tradizione di pensiero in cui idem e diversumvengono interpretati oltre che come princigravepi dellrsquoanima anchecome princigravepi di tutte le cose Nel Commento dello stessoCalcidio infatti che circolava sempre insieme alla traduzionedel frammento del Timeo si parla di ldquoomnia naturaliardquo e ldquoomniaexistentiardquo composti di idem e diversumSimiliter docet naturam quoque non esse simplicem sedbimembrem et ex his duabus facit opificis iussu tertiumnaturae genus extitisse quod aeque medium positum essetinter utramque essentiam individuam videlicet atquedividuam Quatenus ergo bimembris est natura Omniainquit naturalia vel eadem sibi vel diversa sunt (hellip) Haecigitur omnia existentia idem et essentiam et diversum inunam inquit speciem commiscuit deus et effecit ex tribusunum idem diversum dividuum diversa illa natura difficile secommodante concretioni atque adunationi generum317La natura quindi non egrave semplice ma duplice e da questadualitagrave come abbiamo visto secondo la stessa volontagravedellrsquoartefice dellrsquouniverso egrave derivata una terza natura Nel branoseguendo lrsquoargomentazione di Platone Calcidio pone la questioneriguardante il senso in cui si puograve parlare di natura duplice E alloraspiega che tutti gli esseri naturali ovvero quelli che derivano dallanatura sono tra loro identici o diversi Identici in rapporto algenere e diversi in rapporto alla specie La divinitagrave poi mescolograveinsieme lrsquoidem lrsquoessentia e il diversum riducendoli ad una solasostanza nonostante la natura del diverso facesse opposizione allamescolanzaQuestrsquoulteriore specificazione ribadisce la distanzaontologica che separa il mondo del diverso da quello dellrsquoidenticoAnche nel Somnium Scipionis di Macrobio in laquodiverseoccasioni si parla del primo principio cioegrave lrsquounitagrave o monas dellamente o nous che da esso deriva e dellrsquoanima che a sua voltadegenera fino a divenire la matrice dei corpi superiori o divini einferiori Ma leggiamo il testo stesso di Macrobio molto piugravericco dei nostri riassunti

317 Cf G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit p 59

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unum autem quod μονάς id est unitas dicitur et mas idem etfemina est par idem atque impar ipse non numerus sed fonset origo numerorum haec monas initium finisque omniumneque ipsa princigravepi aut finis sciens ad summum refertur deumeiusque intellectum a sequentium numero rerum etpotestatum sequestrat nec in inferiore post deum gradufrustra eam desideraveris haec illa est mens ex summo enatadeo quae vices temporum nesciens in uno semper quod adestconsistit aevo cumque utpote una non sit ipsa numerabilisinnumeras tamen generum species et de se creat et intra secontinet318E piugrave avanti sempre allo stesso paragrafoaut enim deus summus est aut mens ex eo nata in qua rerumspecies continentur aut mundi anima quae animarumomnium fons est aut caelestia sunt usque ad nos aut terrenanatura est et sic quinarius rerum omnium numerusimpletiur319Al paragrafo quattordici identica anche se espressa conparole diverse egrave la dottrina riferitadeus qui prima causa et est et vocatur unus omnium quaequesunt quaque videntur esse princeps et origo est hicsuperabundanti maiestatis fecunditate de se mentem creavithaec mens quae νοῦς vocatur qua patrem inscipit plenamsimilitudinem servat auctoris animam vero de se creatposteriora respiciensraquo320Il rapporto tra identitagrave e differenza egrave senza dubbio unadelle questioni maggiormente analizzate anche da Teodorico diChartres maestro di ErmannoScrive infatti Teodorico nel Tractatus de sex dierum

operibus318 MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis I 6 (Ed Willis pp 19-20)319 Ibidem (Ed cit p 22)320 G VENTIMIGLIA Differenza e contraddizione op cit pp 85-86 Lrsquoultimo riferimento testualeegrave ancora al Commentario di Macrobio I 14 (Ed cit p 56) dello stesso cf anche I 17

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Unitas igitur singulis rebus forma essendi est Unde veredicitur Omne quod est ideo est quia unum estSed cum dicimus divinitatem singulis esse rebus formamessendi non hoc dicimus quod divinitas sit aliqua forma que inmateria habeat consistere cuiusmodi est triangulatio velquadrangulatio vel aliquid consimile Sed hoc idcirco dicimusquoniam presentia divinitatis singulis creaturis totum etunicum esse consistit ut etiam ipsa materia ex presentiadivinitatis habeat existere non ipsa divinitas aut ex ipsa aut inipsaSimiliter igitur cum dicimus unitatem singulis rebus esseformam essendi eodem modo intelligendum estItem cum dicitur deus simpliciter et sine ulla determinationead ipsam divinitatem tunc vocabulum refertur Cum autemaddita determinatione vel secundum pluralem numerumdicitur deus ut aliqua unitas vel due unitates vel tres vel bisunitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsum vocabulumunitatis ad ea que unitate participiant sine dubio refertur321Come opportunamente considera Parent laquoLa theacuteorietrinitaire de Thierry se rattache agrave un texte de S Augustin On liten effet dans le de Doctrina Christiana322 ldquoIn Patre unitas inFilio aequalitas in Spiritu Sancto aequalitatis unitatisqueconcordia (hellip)rdquo Selon la remarque de S Thomas le langage de SAugustin est parfaitement justifieacute et reacutepond agrave notre mode deconnaicirctre qui srsquoeacutelegraveve de la consideacuteration des ecirctres creacuteeacutes agrave cellede Dieu Or dans tout ecirctre creacuteeacute lrsquoun des aspects qui frappentnotre attention est son uniteacute Si nous envisageons Dieu sous cetangle sachant pour ailleurs qursquoIl est un en trois Personnes nousserons logiquement ameneacutes agrave voir dans le Pegravere lrsquouniteacute dans leFils lrsquoeacutegaliteacute et dans le Saint-Esprit le lien de lrsquoun et de lrsquoautre Ily a enchaicircnement entre ces trois attributs uniteacute eacutegaliteacute et lienmutuel il y a aussi convenance de chacun drsquoeux avec laPersonne agrave laquelle on lrsquoapproprieraquo323Questrsquoanalisi seppur datata resta un importante punto diriferimento per la lettura della teoria trinitaria in TeodoricoEssa implica che laquolrsquouniteacute se dit absolument sans preacutesupposer

321 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 31 98-100 32 1-14 p 569322 Lib I 5 PL 34 21 Come sottolineato dallo stesso Parent Teodorico non menziona questotesto ma egrave chiaro che egrave presente insieme a Boezio nella sua elaborazione della dottrinatrinitaria323 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 77

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rien drsquoautre Lrsquoeacutegaliteacute implique uniteacute mais par rapport agrave unautre Lrsquoune convient donc agrave la premiegravere Personne qui estprincipe sans proceacuteder drsquoune autre La seconde est approprieacuteeau Fils qui est engendreacute bien que lui-mecircme soit agrave son tourprincipe Quant au lien mutuel il comporte lrsquouniteacute de deuxautres et convient au Saint Esprit qui procegravede des deux autrespersonnesraquo324Teodorico dunque attraverso un ragionamento assairigoroso elabora una teoria originale la quale come precisaParent partendo dalla considerazione della sola unitagrave deduce inDio lrsquoesistenza di tre PersoneIn effetti la tesi del filosofo di Chartres egrave strettamentecollegata allrsquoassunto in base al quale lrsquounitagrave egrave originaria e laquoenvertu de cette prioriteacute identique agrave lrsquoeacuteterniteacute et agrave la diviniteacute Ausein de la Triniteacute lrsquouniteacute est le Pegravere principe sans principeLrsquouniteacute engendre lrsquoeacutegaliteacute et de soi elle ne peut engendrer quesa propre eacutegaliteacuteraquo325Omnem alteritatem unitas precedit quoniam unitas preceditbinarium qui est principium omnis alteritatis Alterum enimsemper de duobus dicitur Omnem igitur mutabilitatemprecedit unitas liquide omnis mutabilitas substantiam exbinario sortitur Nichil enim aptum est mutari sive moveri nisietiam aptum sit ut prius se habeat uno modo deinde alio Hancigitur modorum alteritatem unitas precedit quare etmutabilitatem Sed mutabilitati omnis creatura subiecta estEt quicquid est vel eternum est vel creatura Cum igitur unitasomnem creaturam precedat eternam esse necesse est Ateternum nichil est aliud quam divinitas Unitas igitur ipsadivinitas326Il pensatore francese costruisce la propriaargomentazione come abbiamo accennato nel paragrafodedicato alla creazione su di una base numerica mostrando ilpassaggio dallrsquounitagrave alla molteplicitagrave Egli laquopone la relazione traDio e mondo secondo i termini cari alla dialettica pitagorico -platonica dellrsquounitas-binarium unum-aliud risalire a Dio con le

324 Ibidem325 Ibid p 78326 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 30-31 86-94 p 568

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ldquoarithmeticae probationesrdquo vuol dire per Teodorico di Chartresmostrare che lrsquounitagrave precede la molteplicitagrave il diverso richiedelrsquoidentico come sua causa che la realtagrave assolutamente semplicee a se trascende la molteplicitagrave sparpagliata nel tempo e nellospazio e ne egrave la sola giustificazione come principio causaleraquo327La derivazione dellrsquouguaglianza dallrsquounitagrave quindi laquofondelrsquouniteacute de nature de lrsquoengendrant et de lrsquoengendreacute lrsquoeacutegaliteacutepreacuteceacutedant tous les nombres comme lrsquouniteacute est au mecircme titreqursquoelle est eacuteternelle Or il ne peut y avoir deux reacutealiteacuteseacuteternelles de nature diffeacuterente il faut donc qursquoellescommunient dans la mecircme nature Il y a cependant distinctionde personnes parce que rien ne peut srsquoengendrer soi-mecircmeautre est la proprieacuteteacute constitutive de celui qui engendre autreest celle de lrsquoengendreacute pour deacutesigner ces proprieacuteteacutes diversesles philosophes ont employeacute le nom de personneraquo328Lrsquounitagrave egrave posta al centro della molteplicitagrave e srsquoidentificacon lrsquoessere senza perograve laquogiungere nel platonismo cristianoallrsquoidentificazione dellrsquounitas con il molteplice creato percheacuteessa ndash identica sempre a se stessa ndash resta perfetta etrascendente in quellrsquoassoluta semplicitagrave che a lei sola si addiceldquode vocabulo unitatis ndash scrive Teodorico ndash dicendum est quodcum dicitur simpliciter et sine ulla determinatione ad ipsamdivinitate referturrdquo e solo questa senza aggettivi egrave la vera unitagraveche diremo meglio unicitagraveraquo329Il molteplice invece egrave costituito da piugrave unitagrave e si muovenella sfera del limite Scrive precisamente Teodorico

Cum autem addita determinatione vel secundum pluralemnumerum dicitur ut aliqua unitas vel duae unitates vel tresvel bis unitas vel ter vel aliquid consimile tunc ipsumvocabulum unitatis ad ea que unitate participant sine dubiorefertur (hellip) Non est ergo nisi una substantia unitatis et unicaessentia que est ipsa divinitas et summa bonitas Unitas veroque multiplicata componit numeros vel unitates ex quibusnumeri constant nichil aliud sunt quam vere unitatisparticipationes que creaturarum existentie sunt Quamdiuenim res unitate participat ipsa permanet Quam cito vero

327 T GREGORY Anima mundi op cit pp 59-60328 J L PARENT La doctrine de la creacuteation op cit p 78329 T GREGORY Anima mundi op cit p 61

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dividitur eadem interitum incurrit Unitas enim essendiconservatio et forma est divisio vera causa interitus At exvera unitate que Deus est omnis pluralitas creatur Nullaigitur in deitate pluralitas quare nec numerus330Tullio Gregory a tal proposito osserva giustamentelaquoCercata cosigrave la distinzione tra lrsquounitagrave come numeromoltiplicabile e lrsquounitagrave metafisica la dialettica uno-molteplice sicongiunge con la dottrina della forma essendi se lrsquounitas egraveprincipio dellrsquoessere e della permanenza nellrsquoessere essa potragravesenzrsquoaltro definirsi come forma del reale ciograve per cui ogni essereegraveraquo331 Come abbiamo visto Teodorico deduce il rapportotrinitario seguendo la dialettica delluno e del molteplicelaquoLunitagrave egli dice puograve essere causa di una duplice generazionela generazione del molteplice del diverso (generatio diversae

naturae) e la generatio eiusdem naturae che egrave generazionedellaequalitas unitatis egrave questo il momento dellunitas che simoltiplica per se stessa dice Teodorico cioegrave il momento in cuiessa per porsi come identica ndash di quella vera identitagrave cheimplica relazione ndash deve uscire dalla sua immediatezza edialettizzarsi in seacuteraquo332Il rapporto che viene a instaurarsi tra il padre e il figliodunque egrave di consustanzialitagrave laquoLo Spirito si porragrave in questa seriedialettica come conexio aequalitatis (hellip) Ma piugrave interessa alfilosofo di Chartres Dio come aequalitis essendi percheacute come tale egraveveramente ontologico e gnoseologico della realtagrave moltepliceraquo333Alcune di queste tematiche come abbiamo visto giagrave nelprimo capitolo sono state riprese anche da Adelardo di Bath nelsuo Eodem et Diverso ma in una prospettiva prettamentenaturalisticaQuesto breve excursus ci ha permesso di focalizzarelrsquoattenzione su uno dei nervi piugrave sensibili ed importanti dellaspeculazione ermanniana ma ci ha consentito altresigrave di notare ilmodo raffinato e articolato in cui egli usa le sue fonti di330 Citato in ibid p 62 TEODORICO DI CHARTRES Commentaries on Boethius op cit 33-34 16-34 pp 569-570331 T GREGORY Anima mundi op cit p 62332 Ibid p 73333 Ibid p 74

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riferimento costruendo un pensiero che si snoda su piugrave livelli eche in quanto tale egrave sempre e comunque stratificatoCome vedremo in dettaglio piugrave avanti Ermanno utilizza inmodo originale questi concetti soprattutto per quel che riguarda ilrapporto tra unitagrave e molteplicitagraveChiarito questrsquoaspetto cruciale possiamo riprendere ilpercorso tracciato da Ermanno riassumendo le caratteristichefondamentali delle essenzeRicapitolando dunque esse (causa motus locus tempushabitudo) sono degli elementi strutturali immutabili entitagravemetafisiche originarie che non subiscono alcuna alterazione evengono a trovarsi sempre nella stessa identica condizione Sonoperfette nella loro sostanza e complete nella loro naturaconducono ogni genitura ad essere senza di loro infatti non puograveesservi integritagrave di genitura Vale a dire che se una di queste vienea mancare non puograve sussistere nulla di generato ed esse a lorovolta non richiedono lintervento di qualcosa di estraneoPertanto egrave necessario che questi stessi generi abbiano naturasempre identica e integritagrave perfetta senza alcun contatto con ladiversitagrave giaccheacute sono radice e origine di ogni diversitagraveLe essenze quindi possiedono integritagrave completezza ed unanatura sempre identica indicano cioegrave una forma di perfezionemetafisica immutabile capace di condurre allrsquoessere nelle suemolteplici manifestazioni il mondo naturale caduco e variegato

44 II pprriinnccigraveigraveppii ddii ooggnnii ggeenniittuurraaIl filosofo dalmata dopo essersi riferito alle essenze iniziapoi a parlare dei tre princigravepi di ogni genitura essi sono i princigravepidi tutto ciograve che egrave generato e rappresentano delle cause originarieTria sunt enim ut philosophis placet omnis geniture principia primum

est causa efficiens secundum est id ex quo aliquid fit tertium in quo ndash totidemadminicula ad omnem rerum effectum usu quodammodo communi quadamratione cuncta continente334334 De Ess I p 76 58vE Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti come sostengono ifilosofi tre sono i princigravepi di ogni genitura primo la causa efficiente secondo ciograve come cuirisultato qualcosa egrave prodotto terzo ciograve in cui qualcosa egrave prodotto ndash tanti sono i fattori che

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Tre sono dunque i princigravepi di ogni generazione1) La causa efficiente2) La causa formale ciograve da cui ex quo qualche cosa egrave fatta3) La causa materiale lin quo ciograve in cui qualcosa egrave fatto egrave illuogo ovvero il ricettacoloDi tal numero di conseguenza sono anche i supportifondamentali (adminicula) che conducono ogni cosa al proprioeffectum (esistenza attuale)Per dare maggiore enfasi ed importanza alla causa efficienteintesa come causa primordiale Ermanno ne parla dopo averdefinito i concetti di materia e forma al fine di mostrare come lacausa prima sia lrsquoorigine di ogni movimento generativoIn merito a ciograve egli propone la seguente definizione dimateria

Atque id in quo vel de quo fit quoniam tamquam matrispatientis vice supervenienti virtuti ad omnes motus patetrecte rerum materia nominantur335Il riferimento qui come giagrave osservato in precedenza egrave allamateria intesa nei termini platonici di ldquochorardquo vale a direspazialitagrave pura capace cioegrave di accogliere qualcosa e nel momentoin cui essa riceve conferisce al contempo sussistenza nellamedesima maniera in cui una madre accoglie in seacute una forza che egravela virtugrave intesa come forza in senso aristotelico e rende possibilela generazioneA questo punto Ermanno propone anche una definizione diforma

conducono alla realizzazione di ciascuna cosa mentre una sola funzione comune secondo uncriterio razionale contiene tutte le coserdquo In questo punto lrsquoedizione critica del De Essentiisdi A S Kalenić p 204 (7) presenta delle differenze che riportiamo ma che non sembranocambiare in modo sostanziale il senso metafisico complessivo del testo laquoTria sunt enim utphilosophis placet omnis geniturae principia primum est causa efficiens secundum est id exquo aliquid fit tertium in quo totidemque adminicula ad omnem rerum effectum uno(quodam) communi quadam ratione cuncta continenteraquo335 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCiograve in cui o con cui qualcosa egrave prodotto poicheacute egrave apertoad ogni movimento in quanto riveste il ruolo di una madre (mater) che egrave ricettiva rispettoalla virtugrave maschile che la ricopre correttamente egrave chiamata materia delle coserdquo Il testo latinodellrsquoedizione critica di Kalenić p 204 (7) contiene una piccola variazione laquoatque id quidemin quo vel de quo fitraquo

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Forma vero id ex quo quoniam illam informem necessitatemagentis virtutibus motibus in varios effingit eventus336Egli qui chiaramente abbina tra loro il concetto platonico diricettacolo e la nozione di spazio aristotelico quale si evince dalLibro IV della Fisica realizzando in tal modo una perfetta sintesitra Platone ed Aristotele circa il rapporto tra forma e materiaContinua ErmannoSic enim apud Hermetem Persam forma quidem ornatus estmaterie materia vero forme necessitas ndash in omni liquidererum constuctione sustinens in primis est necessariumpostremus est operis eventus et perfectio337Lrsquoelemento realmente necessario egrave dunque la materia e inseguito viene la forma In effetti la materia fornisce la massainforme e priva di ordine Se essa infatti non ci fosse la forma nonavrebbe il luogo in cui trovarsi essere presente

Dat quidem materia massa ipsam informem etinordinatam que nisi presto sit nec habet ubi assit forma quecum supervenit propositum ordinata quadam explanationeabsolvit338La forma a sua volta quando sopravviene porta acompimento ciograve che ha dinanzi lrsquooggetto attraverso unrsquoordinataesplicazioneHorum igitur principalis motus rerum omnium est generatioEst enim is motus moderata quedam forme cum materiacoeuntis habitudo ita quidem ut in ipsa movendi ratione viset causa movens recte demum cognoscatur In qua quoniamomnis motus ratio constat ut ea que previdetur Sic enim

336 Ibid 58vE-F Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoLa forma egrave ciograve come cui risultatoqualcosa egrave prodotto poicheacute plasma quellinforme necessitagrave con i movimenti della sua virtugraveche agisce in varie attualizzazionirdquo337 Ibidem Proposta di traduzione ldquoCosigrave infatti si legge in Hermes persiano laquola forma egraveadornamento della materia mentre la materia egrave necessitagrave di formaraquo dal momento che nellacostruzione di ogni cosa egrave necessario in primo luogo lelemento che sostiene alla fine vienela realizzazione e il compimento delloperardquo338 Ibidem

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opinor decet ut quod de essentiis instituitur ab ea si qua estque cunctis aliis origo procedat et in ea rursus tamquam ingirum expleto cursu tandem terminetur339Ebbene la loro maggiore forma di movimento egrave lagenerazione di tutte le coseIl movimento principale dunque di questi princigravepi (materiae forma) egrave la generazione di tutte le cose Infatti quel movimentoegrave la habitudo (condizione) regolata di una determinata forma cheprocede insieme con la materia cosiccheacute appunto la forza e lacausa movente vengono correttamente riconosciute nellaragione340 stessa del movimento La generazione cioegrave pare essereper Ermanno il regolato prender forma della materia La forza delmovimento inoltre si configura come il modo in cui la formaagisce sulla materiaSuccessivamente Ermanno spiega in che modo si determinala generazione

55 LLaa pprriimmaarriiaa ggeenneerraattiiooCome si legge nel testo di Ermanno la generazione egrave quelmovimento che si delinea come uno stato regolato della forma chesi accompagna alla materia La forma dunque regola la condizionedellrsquooggetto ordinando la materia In questo modo la forza e lacausa movente rappresentano la modalitagrave stessa del movimentoovvero il modo in cui il movimento procede ed in virtugrave di questo egravela forma stessa che determina la natura della materia Si delineaquindi il concetto di forma come immanente la quale cioegrave dagravecostituzione alla materia e determina la modalitagrave del moto Dalmomento che la ragione di ogni movimento consiste allora nellacausa movens al fine di chiarire al meglio le questioni che sonostate proposte per rifondarle egrave necessario esplicitare il rapportotra causa e ratio affincheacute ciograve che egrave stato affermato prima risultichiaro al massimo grado Perciograve egrave opportuno secondo Ermannoche quanto si stabilisce a proposito delle essenze proceda da ciograve339 Ibid 58vF-G340 Il termine ratio sembra assumere vari significati potrebbe intendersi infatti sia nel sensodi ragione come causa del movimento che come modalitagrave del movimento stesso

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che egrave origine anche per tutte le altre cose e in quella alla fine dinuovo si concluda come se si fosse compiuto un cerchio completoLrsquoautore si sta chiaramente riferendo a Dio che egrave il punto di inizioe il punto di arrivo di questo discorso Ermanno riprende quindiun concetto proprio della metafisica antica in base al quale ilpunto di inizio deve coincidere col punto di arrivo seguendo unaldquocircolaritagraverdquo ermeneutica tracciata originariamente da Parmenidee sviluppata poi dalla tradizione platonica tardo-anticaPosto che solo a partire dalla nozione di causa egrave possibilecomprendere in che modo nella complessiva struttura metafisicadel reale secondo Ermanno si possa spiegare il movimento egraveopportuno analizzare ulteriormente tale questione per cogliere inmodo ancora piugrave preciso la trama del tessuto metafisico del testoQuesto ci aiuterebbe anche a comprendere meglio la sequenzadella riflessione di Ermanno e il percheacute egli partadallrsquoindividuazione dei generi sommi in seguito si soffermi sulrapporto tra identitagrave e differenza per poi elencare infine i treprincigravepi dai quali deriva ogni genituraPer prima cosa possiamo senzrsquoaltro affermare che lanozione metafisica fondamentale sulla quale Ermanno costruisceil suo sistema di pensiero egrave quella di causa e cercheremo dianalizzarla a fondo in quanto solo dopo averne delucidatocorrettamente il contenuto correlandolo alla nozione di ratio saragravepossibile comprendere pienamente il rapporto tra questastruttura metafisica e la generazione tema che occuperagrave granparte del trattato e che egrave preminente nel De Essentiis5511 LLaa ccaauussaa eeffffiicciieennss oo pprriimmoorrddiiaalleePercheacute ci sia un moto dice Ermanno deve esserci per forzauna causa la quale egrave il punto drsquoavvio di tutte le questioni e dalmomento che egrave origine di ogni cosa essa deve esserenecessariamente una causa primaEgrave come se Ermanno ci dicesse che solo i cinque generiquesti princigravepi generali non sono sufficienti per rendere ragione espiegare la generazione complessiva della realtagrave Occorre unacausa primissima Tale concezione egrave chiara nel Liber de causisOvvero come abbiamo visto la nozione di causa primordiale egrave

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ben delineata nelle prime proposizioni del testo al quale Ermannoprobabilmente trattandosi di uno scritto afferente al circolo di al-Kindī avragrave in qualche modo avuto accesso Il Nostro quindidimostra seppur con un linguaggio criptico e con uno schemaassai articolato la necessitagrave di una causa primordialeConstat plane nichil genitum sine causa genitrice naturaquevetitum ne quid sibi ipsi geniture sit origo seque ipsum efficiatSic igitur in omni generatione auctorem generantemcausamque moventem intelligi necesse est prout omneposterius id infert quod prius est341Come si evince dal testo appena citato per Ermanno risultaindubitabile che nulla di generato possa sussistere senza unacausa generante (assioma fondamentale)342 e che sia vietato dallanatura che qualcosa di generato possa di per se stesso essereorigine della genitura configurandosi cosigrave come ldquocausa suirdquoConseguentemente in ogni generazione egrave necessario che sianocolti un autore generante e una causa movente proprio come ognicosa che viene successivamente implica ciograve che vieneanteriormenteSic contentum continens species genus individuum genus etspeciem Unum autem plane omnium principium intelliginecesse est Duobus namque prius et unum ndash nisi enimprecedat unum nichil est quod duo constituat Atque ubi duoet unum est necessario Non vero convertitur ut si unum estet duo fore necesse sit343Allo stesso modo dice il filosofo dalmata il contenutopresuppone il contenitore la specie il genere lindividuo il generee la specie Drsquoaltra parte egrave chiaramente necessario continua chelrsquouno venga colto come principio di tutte le cose Infatti lrsquouno

341 De Ess I p 78 58vH342 I Martinović nel saggio dedicato allrsquoontologia di Ermanno identifica il rapporto tra causagenerante e cose generate come il secondo livello ontico dopo lrsquoessere lrsquoessentia e lagenitura Cf I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit pp 14-21 Lostudioso analizza il rapporto tra causa genitrix e genitum confrontando questo tema con iriferimenti ad Aristotele e Platone richiamati nelle edizioni critiche di Burnett e Kalenić Eglipone lrsquoaccento soprattutto sullrsquoincontro tra forma e materia e confronta il passo con lrsquooperadi Guglielmo di Conches e Domenico Guindisalvi343 Ibidem

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precede il due- se invero lrsquouno non venisse prima del due nonvi sarebbe nulla che facesse sussistere il due Ed al contempodove crsquoegrave il due vrsquoegrave necessariamente lrsquouno mentre non egrave vero ilcontrario cioegrave che se cegrave lrsquouno di necessitagrave ci sia anche il due344344 In questo passaggio possiamo riscontrare un punto drsquoincontro tra la metafisica diAristotele (Cf per il riferimento ad Aristotele il Commentario al De Essentiis a p 244 doveBurnett riporta il passo delle Categorie dello Stagirita cui Ermanno farebbe riferimento 14a31-4 ldquounus duobus prior est [duobus enim existentibus mox consequens est unum esse unoautem existente non necessarium est duo esse idcirco non convertitur]rdquo ed evidenzia anchecome sia riportato da Guindissalino nel De processione mundi p 17 1-9) e le dottrine nonscritte di Platone Questrsquoaspetto egrave fondamentale percheacute Ermanno seppur salvaguardandolrsquoindivisibilitagrave dellrsquoUno e la sua superioritagrave rispetto alla molteplicitagrave introduce allrsquointerno diquesto principio e a partire da esso lrsquoidea di una processualitagrave e di una derivazione del tuttodal principio Queste concezioni saranno successivamente sviluppate da Guindissalino oltreche nel De processione mundi anche nel De unitate liber Tra lrsquoaltro (cf G VENTIMIGLIADifferenza e contraddizione op cit pp 102-103) la precedenza dellrsquounum rispetto al duo egravepresente anche nelle Regulae de sacra theologia di Alano di Lille pur se originariamente giagraveriscontrabile nel De Trinitate di Boezio Nella II regola come riportato dallo stessoVentimiglia si afferma addirittura che in supercelesti est unitas in celesti alteritas insubcelesti pluralitas Questo dimostra che la tradizione di matrice neoplatonica percorsa daErmanno giunge fino almeno ad Alano di Lille Particolarmente interessante egrave unaquestione di quelle esplicitate nella regula assai importante per Ermanno e cheesamineremo piugrave avanti presente anche in Alano il fatto che in supercelesti est unitas Ineffetti come verragrave sviluppato sia nel primo che nel secondo libro del De Essentiis a livellooriginario si pone lrsquounitagrave del Creatore Tanto in Ermanno quanto in Alano dunque si ritrovalrsquoidea secondo cui il Tutto sia riconducibile allrsquounitagrave divina e che nella struttura piugrave alta delcreato ovvero il cielo vi siano lrsquoalteritagrave e la differenza proprie della perfezione dei corpicelesti e nel mondo sublunare invece si trovi la pluralitagrave dei singoli enti determinatiindividualmente Alano dal canto suo legge questrsquoaspetto in chiave angelica scrive infatti ilfilosofo francese nel commento al passo citato sempre da Ventimiglia e presente a p 125 deltesto (Ed Correns) ldquoSuperceleste est deus in quo summa unitas Celeste est angelus in quo estprima alteritas quasi primum a deo creatus est primus post deum mutabilis factus Nec tantamhabet varietatem quantam habet sub celeste Unde quia alteritas prima est pluralitas in eo nondicitur esse pluralitas sed sola alteritasrdquo In Ermanno invece non egrave presente la mediazioneangelica il cielo e i corpi che lo costituiscono come vedremo nel secondo libro dellrsquooperasono espressione dellrsquoordine celeste Il termine celeste in base alla concezione ermannianapuograve essere ricondotto allrsquoarmonia e allrsquoordine dei pianeti Nella prospettiva del filosofodalmata quindi allrsquointelligenza dei corpi celesti potrebbe analogicamente corrisponderequella delle intelligenze angeliche Su questo punto perograve non possiamo soffermarciulteriormente ma questo egrave un ulteriore elemento in grado di dimostrare come Ermanno sisia inserito indirettamente nel dibattito teologico relativo alla Santissima Trinitagrave Egrave solo ilcaso di ricordare senza poter tuttavia in questa sede esaurire la questione che Alain DeLibera nel famoso testo Introduzione alla mistica renana da Alberto Magno a Meister Eckhart(edito da Jaka Book nel 1999 in traduzione italiana) cf pp 25-27 nellrsquoevidenziare che ilMedioevo pur essendo stato allrsquooscuro di Proclo fino alla traduzione degli Elementi diTeologia avvenuta nel XIII secolo non ha scrive a p 25 laquoper questo ignorato lrsquounologia toutcourt Parallelamente al Libro delle Cause i medievali hanno conosciuto alcuni rudimenti diunologia nella prospettiva della letteratura ermetica si trattasse dellrsquoAsclepio dello Pseudo-Apuleio attribuito a Ermete Trismegisto (hellip) o del Libro dei ventiquattro filosofi egualmenteattribuito a Ermeteraquo Lo studioso francese sottolinea altresigrave come questo neoplatonismo distampo ermetico offra malgrado tutto laquoqualche idea della monarchia dellrsquoUnoraquo Dopodicheacutelo studioso francese ricordando il pensiero di Tedodrico di Chartres che nel De sex dierum

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Ermanno magistralmente ha combinato quanto appreso daTeodorico e quindi dalla tradizione platonica del Timeo tradottoda Calcidio con elementi del pensiero platonico presenti nelledottrine non scritte e princigravepi aristotelici consegnandoci cosigraveunrsquoargomentazione assai originale ed elegante tinta di elementineoplatoniciA conferma di tale prospettiva ermeneutica egrave opportunosottolineare che per Ermanno la preminenza del primo principio egravedata esplicitamente dallrsquoanterioritagrave dellrsquouno rispetto al dueDuo itaque principia qui vel existimari possint dum utrumqueprius esse laborans neutri principalem sedem relinqueretNisi enim alterutrum altero prius esset nequaquam primumomnium existeret dum vel unum complendo omnium numerodeesset345Difatti Ermanno rifacendosi alle concezioni fondamentalidelle sue fonti nega ogni forma di dualismo originario Pertanto sichiede come potrebbero mai essere ammessi due princigravepi datoche ciascuno dei due lottando per essere primo dovrebbelasciare il posto principale allrsquoaltro In realtagrave se uno dei due nonfosse anteriore allrsquoaltro non potrebbe proprio esistere un primo(principio) di tutte le cose e nello stesso tempo mancherebbelrsquouno il quale quindi nella sua prospettiva va a formareoriginariamente la serie numerica e di conseguenza lrsquoinsiemedella totalitagrave del reale346

operibus come abbiamo visto identifica laquoUnitagraveraquo e laquoDeitagraveraquo riporta i passi delle Regulae diAlano nei quali si fa riferimento allrsquounitagrave come ldquoorigine della pluralitagrave divisibilerdquo De Liberapone particolare attenzione al De unitate liber di Guindissalino nel quale ndash sottolinea a p 26 ndashsi incontrano laquofrasi come ldquoLrsquounitagrave egrave ciograve per cui ogni cosa egrave una ed egrave ciograve che egraverdquo o ldquoTutto ciograve cheegrave egrave precisamente poicheacute egrave unordquo (De unitate liber Ed cit pp 7 e 8) Si tratta di una tesiboeziana ma che parallelamente a Boezio egrave altresigrave visibilmente influenzata da Ibn GabirolAvicenna e piugrave remotamente da Plotinoraquo La parabola evolutiva di questa tematica delineatada de Libera passando per Alberto Magno arriva fino a Tommaso drsquoAquino Tuttavia non vrsquoegravealcun riferimento ad Ermanno che pure egrave una fonte acclarata di Guindisalvi e da quel cheabbiamo cercato di mostrare anche di Alano Tale questione comunque andrebbe studiata edapprofondita in modo piugrave dettagliato345 Ibid 59rA346 In questo punto sembra che Ermanno giochi sulla parola numero che indicherebbe tantoil numero quanto la quantitagrave intesa come serie numerica per cui il concetto espressosarebbe quello secondo il quale senza lrsquouno non potrebbe venire a sussistere la successionedei numeri elemento presente anche in Teodorico ma quel che conta soprattutto nellaprospettiva metafisica che stiamo delineando egrave che senza lrsquouno il quale si identifica a suavolta col principio primo nulla potrebbe sussistere

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Il carattere fondamentale della ldquoprioritagraverdquo dunque costituiscela base dellrsquoordine del Tutto sia materialmente chematematicamenteEgrave palese il modo in cui Ermanno attribuisce una dignitagravemetafisica assoluta allrsquouno ma egrave anche necessario sottolinearecome egli rispetto allo stesso Teodorico utilizzi questo concettoin maniera molto piugrave raffinata conferendogli una densitagravespeculativa assai piugrave pregnante che pur snodandosi in piugravestratificazioni ne esprime piugrave nettamente la potenzaAncora una volta possiamo riscontrare nello sviluppo delpensiero ermanniano lrsquoutilizzo virtuoso di un elementoneoplatonico In effetti anche nel Liber de Causis si fa riferimentoal costrutto secondo cui tutto ciograve che egrave generato implica una causagenerante e che quanto egrave posteriore si richiama a ciograve che egraveanteriore347Leggendo con attenzione il passo pocrsquoanzi citato diErmanno infatti lrsquouno puograve essere inteso sia come entitagravearitmetica vale a dire come il primo di tutti i numeri che rendepossibile a sua volta la costituzione di una serie numerica siacome principio di tutte le cose che in quanto tale origina lrsquointerarealtagrave Questo implica che lrsquounitagrave abbia una prioritagrave non solomatematica ed ldquoontico-effettualerdquo ma anche logico-metafisicapresentandosi perciograve da tutti i punti di vista originariamentecostitutivaPartendo da tale assunto basilare saremmo inclini adomandarci se nella prospettiva di Ermanno sia realmentepossibile una giustificazione del mistero trinitario e uno sviluppodella realtagrave che sappia coniugarlo in modo corretto salvandoeffettivamente la compresenza di unitagrave e molteplicitagrave senza checiograve implichi una ldquocompromissionerdquo metafisico-teologica deldogma stessoEbbene Ermanno dopo aver dimostrato metafisicamente ilprimato dellrsquouno utilizzando le conoscenze scientifiche eastrologiche riprodurragrave in seguito su scala materiale vale a direa livello ontico questa concezione per poi ricollegarla allrsquoassettocomplessivo della totalitagrave e lo faragrave con un occhio speculativo chepotremmo definire ldquoal microscopiordquo poicheacute capace di scorgere347 Cf in particolare le prime cinque proposizioni del Liber de causis

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alla base di tutti gli ambiti del reale una strutturazione complessarichiamante cioegrave piugrave livelli costitutivi In qualche maniera ilfilosofo dalmata ldquoleggeragraverdquo la realtagrave a partire da un raffinamentodel rapporto uno-due il quale con lrsquoaumentare del grado dicomprensione delle cose avragrave unrsquoevoluzione non solo numericama anche metafisica Come vedremo piugrave dettagliatamente lungo ilprosieguo del lavoro Ermanno nel primo libro sviluppa il suoschema di pensiero a partire sempre da una coppia di elementimentre nel secondo utilizza una serie di triadi quasi a fondare subase triadica e non piugrave ldquosolamenterdquo diadica il costituirsi elrsquoevolversi della totalitagrave del reale che perograve alla fine purincrementandosi nella molteplicitagrave risulteragrave essere unitaria348 Inultima istanza egrave come se la stessa molteplicitagrave si sviluppasse apartire proprio dallrsquounitagrave e avesse una ragion drsquoessere soloallrsquointerno del suo orizzonte Questa riflessione puograve essere estesaanche al sapere e alla ricerca della Veritagrave Essa cioegrave parte dallateologia attraversa la fisica ed arriva allrsquoastrologia la qualenellrsquoesprimere lrsquoarmonia dei corpi celesti si ricompone con laperfezione divina ferma nel proprio monismo ontologico maavendo attraversato e per cosigrave dire assorbito la diversitagrave olrsquoalteritagrave che dir si vogliaLe pagine successive cercheranno di illustrare esattamentequesto processo il quale tuttavia egrave svolto da Ermanno sulla scia diuna serie composita di ramificazioni Pertanto saremo in grado dioffrirne piena compitezza solo al termine del lavoroData la laboriositagrave dellrsquoargomentazione perograve abbiamovoluto anticiparne lo schema generale per renderne piugrave chiari isingoli punti La prima questione che Ermanno affronta egrave quelladella generazioneQuemadmodum igitur omnis geniture effectus principaliterbipertitus est (prout loco suo explicabitur) sic causa gignens etefficiens primo loco bimembri differentia dividitur ndash inprimam scilicet et secundariam Prima quidem una et simplexque ipsa quippe immota cunctis aliis movendi causa est etratio stabilisque manens dat cuncta moveri ndash ita siquidemhabet ratio ut omne motum id quod immotum est antiquitateprecedat omni quoque genito causa genitrix antiquior Sic

348 Cf a tal proposito lrsquoIntroduzione al De Essentiis di Ch Burnett pp 51-52

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igitur quod cuncta alia movet id primam omnium etefficientem esse causam necesse est quam ut Timaeus ait taminvenire difficile est quam inventam digne profariimpossibile349Riporto la traduzione di questo passo a morsquo di parafrasidirettamente nel corpo del testo percheacute egrave davvero importante inquanto possiamo riscontrarvi un primo saggio di come Ermannoscinda un elemento in due entitagrave distinte le quali a loro voltasaranno ulteriormente suddivise dando vita ad un multiformesistema di articolazione della realtagraveCome dunque il risultato di ogni genitura egrave divisoprincipalmente in due parti (come saragrave spiegato nella parte deltrattato sullargomento) cosigrave la causa generante ed efficiente sidivide in due componenti fondamentali e cioegrave nella causaprimaria e nella causa secondaria La causa primaria egrave una esemplice la quale di per seacute in quanto non soggetta al movimentoegrave causa e ragione del movimento per tutte le altre cose e chepermanendo stabile fa sigrave che tutte le cose siano mosse ndash in questomodo la ragione giunge alla conclusione mostra che ciograve che non egravesoggetto a movimento precede cronologicamente tutto ciograve che egravemosso la causa generatrice egrave cronologicamente anteriore o comepotremmo senzrsquoaltro affermare piugrave originaria rispetto a qualsiasicosa generata Cosigrave dunque ciograve che muove tutte le altre cose egravenecessario che sia causa prima ed efficiente di tutte le cose checome afferma Timeo350 egrave cosigrave difficile trovare allo stesso modo incui una volta trovata egrave impossibile da comunicare in modoconveniente (digne)A ben guardare Ermanno in queste righe rinviandoallrsquointerpretazione in chiave neoplatonica del Timeo costruisceunrsquoidentitagrave tra il Primo Principio e Dio Emerge qui in modo nettoil carattere di ineffabilitagrave del principio351Possiamo quindi concludere che nel De Essentiis la causaprimaria laquouna semplice e immobile produce per il solo fatto diessere ciograve che egrave il movimento in ogni cosa Egrave a partire da questa

349 De Ess I p 78 59rA Ed Ch Burnett350 Cf Platone Timeo 28C ldquoτὸν μὲν οὖν ποιητὴν καὶ πατέρα τοῦδε τοῦ παντὸς εὑρεῖν τε ἔργονκαὶ εὑρόντα εἰς πάντας ἀδύνατον λέγεινrdquo351 Il Timeo finora egrave lrsquounica fonte citata esplicitamente Il ritenere ineffabile il primoprincipio inoltre egrave un tratto tipico dellrsquointerpretazione neoplatonica dello stesso Timeo

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posizione che come espressione del perpetuo movimento che laprima causa produce e garantisce viene fondata lrsquoesistenza dellacausalitagrave naturaleraquo352Ermanno spiega poi il motivo per cui Dio attraverso la suabontagrave concede comunque allrsquouomo la possibilitagrave di avvicinarsi aLui con la ragione353Conatur tamen ratione suffultus intellectus (quoniam nequesensibilis neque opinabilis est) tamquam a disparatisquodammodo saltem remotione quadam sensibilium et eorumque ymaginatio potest describere ut remoto quod non estquod relinquitur id esse affirmet354Lrsquointelletto proveragrave a cimentarsi con questa impresa tantodifficile anche per valorizzare il gesto di estrema bontagrave che Dio havoluto fare nei confronti dellrsquouomo garantendogli attraverso ilsostegno della ragione di poter accedere alla Veritagrave Applicandouna negazione e rimozione dei dati sensibili cioegrave degli attributilrsquointelletto riesce cosigrave a cogliere la natura della causa prima che egraveanche causa efficiente della totalitagrave del reale La volontagravedellrsquoautore di tutte le cose garantisce dunque alla capacitagrave diciascuno di cogliere la Sua naturaQuantum cuiusque facultati ipsum auctoris arbitrium annuitOptimus est Quapropter digno se studio investiganti quantumfieri potest et ultra facilis est Ascendit quidem mens humanacondescendit bonitas divina Illa speculatione hec revelationeEt ne multa hic quidem ordo et hec ratio sanctissimas de

352 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 287353 Il filosofo dalmata intreccia continuamente elementi teologici col suo discorso metafisicoanche il linguaggio nelle parti teologiche egrave assai diverso dalle parti metafisiche si fa quasiispirato fino a far in modo che metafisica e teologia siano unite in un perfetto connubioespressione di una piena armonia Tuttavia egrave possibile distinguere parti squisitamentemetafisiche da riflessioni di carattere teologico che rappresentano uno sviluppo ulterioredelle parti metafisiche354 De Ess I p 78 58vH Ed Ch Burnett Una possibile traduzione di questo interessantepasso egrave quella qui di seguito proposta ldquoTuttavia prova a farlo lintelletto sostenuto dallaragione (poicheacute non egrave sensibile neacute opinabile in quanto non egrave soggetto neacute ai sensi neacuteallrsquoopinione) tenta per cosigrave dire con una eliminazione per antitesi ndash almeno in qualche modondash delle cose sensibili e di quelle che posso essere descritte dallrsquoimmaginazione di affermareche escluso ciograve che non egrave quello che resta egrave lrsquoessererdquo Si tratta di un richiamo allrsquoutilizzo delprocedimento aferetico ovvero alla φαίρεσις un procedimento di graduale rimozione eastrazione impiegato in particolare nellambito della teologia negativa di matriceneoplatonica

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veritate deitatis tradidit historias valde quidem tectas et nullifere perspicuas a primeva seculorum etate quousque tandemdeitatem ipsam summa vicit bonitas ut penitus humanitaticondescenderet355La mente umana grazie alla speculazione ascende verso labontagrave divina la quale discende verso lrsquouomo per mostrargli ciograveche dallrsquoinizio dei secoli non egrave stato ancora compresoIl movimento di discesa della bontagrave divina che siconcretizza con la Rivelazione egrave direttamente proporzionaleallrsquointensitagrave con cui la ragione cerca Dio e con lrsquoesercizio dellaspeculazione prova ad ldquoincontrarlordquoDio con la sua somma bontagrave ha dunque eluso anche la leggecirca la propria ineffabilitagrave ldquopiegandordquo la sua stessa naturaErmanno con un tono poetico e coinvolgente apre le porteal suo percorso di ricerca per giungere alla Veritagrave la quale potragravemanifestarsi solo se la rivelazione e la speculazione saprannoincrociarsi Il filosofo dalmata quindi egrave persuaso di dover avviarequesto viaggio con lrsquoesercizio della ratio ma senza dimenticarelrsquoausilio della veritagrave rivelataSi chiude qui il quadro riguardante lrsquoassetto metafisicogenerale del De Essentiis I pilastri fondativi del sistema diErmanno sono stati ormai gettati non resta che dimostrare conunrsquoanalisi serrata della realtagrave tanto sul piano ontologico quantosu quello ontico che tutte le cose derivano effettivamente dallacausa prima e che in rapporto ad essa in conclusione tuttoacquisteragrave un senso ulteriore pur appartenendo alla sferaeffettualeDio dunque egrave la causa da cui tutto ha origine non ha neacute uninizio neacute una fine ora non resta da vedere secondo Ermanno seEgli sia davvero lrsquoartefice dellrsquointero universoIl punto dal quale ha il via lrsquoargomentazione egrave che le cosesono fatte in quanto sono mosse e ogni movimento da qualsiasi

355 De Ess I p 80 59rC-D Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuanto grande egrave il potereche la volontagrave stessa dellAutore ha garantito alle facoltagrave di ciascun uomo Egli egrave davverobuono Perciograve Egli per quanto egrave possibile ed anche di piugrave egrave indulgente a chi Lo ricerca conuno studio degno La mente umana ascende la divina bontagrave discende la prima attraverso laspeculazione laltra con la rivelazione In altri termini questordine e questa razionalitagravehanno trasmesso i resoconti piugrave sacri sulla veritagrave della divinitagrave che erano assolutamentenascosti e chiari quasi a nessuno dallepoca piugrave antica fino alla piugrave recente finalmente labontagrave suprema ha piegato la divinitagrave stessa a scendere in profonditagrave al livello umanordquo

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parte cominci deve avere avuto necessariamente un inizio Lrsquoaveravuto inizio perograve spiega Ermanno egrave proprio del tempo il qualenon egrave eterno poicheacute egrave anchrsquoesso in movimentoA questo punto lrsquoautore introduce una riflessione circa ilrapporto tra il luogo e il movimento ricordando come ognimovimento sia o di luogo o di alterazione (cambiamento) o ditraslazione (trasferimento)Il luogo non egrave al di fuori del sensibile ma sussiste di per seacutenei soggetti sensibili che a loro volta sono compositi in quantocostituiti da materia e forma Di per seacute materia e forma perogravecontinua Ermanno non offrono nulla ai sensi poicheacute nonsussistono se non nei soggetti i quali anche se sono uniti in unarelazione (habitudo) comune tuttavia si accostano piugravestrettamente alla parte che piugrave si addice alla propria naturaPoste le connotazioni teoretiche del concetto di luogoErmanno passa a definire lrsquoalterazione la quale consiste come silegge nel testo nellrsquoaumento o nel decremento o nellapermutazione tra questi movimenti i primi due devono iniziaresempre da una quantitagrave definita Lo scambio invece si verificasempre verso uno dei due opposti Infatti quando qualcosa dacalda diventa fredda procede dal decremento o dallaumentodellopposto il che non avviene in nessun modo se non neicomposti Emerge qui un altro elemento filosofico basilare che egravequello di attrazione il quale diventa la struttura fondamentale cheregola lrsquoassunzione da parte della materia di un caratterepiuttosto che di un altro tramite la maggiore o minore quantitagrave diun determinato elemento al suo interno Comincia anche adaffiorare il ruolo decisivo della mediazione nella costituzionemateriale delle coseInfatti incalza Ermanno nellrsquoesporre tale concezione tuttociograve che egrave composto non potrebbe esistere senza la proporzionedelle sue parti fincheacute cioegrave non ci fosse un legame di associazioneintermedio La proporzione356 dunque esiste solo tra maggiore e356 laquoResulting from the Same and the Different and binding the Same to the Different isproportion Proportion determines the form and preserves the unity of each individual bybeing present in the mixture of its ingredients (compositio) and in the shape of its exterior(dispositio)raquo Cf CH BURNETT Introduction in H of Carinthia De Essentiis op cit p 12 Ilcuratore inoltre fa notare in margine a questa riflessione che laquoin many contexts proportioshould be translated lsquoratiorsquo the word Hermann uses for lsquoproportionrsquo in its strict sense isproportionalitasraquo

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minore Pertanto la diversitagrave che necessariamente avvieneogniqualvolta ci sia aumento di una parte e diminuzione diunaltra comporta sconvolgimento rispetto alla natura originariadi una composizioneEssa dunque implica il contrasto la seditio Questo significache la differenza ingenera mutamento e quindi disordine mentrelrsquounitagraveidentitagrave in quanto invariabile al contrario egrave sinonimo diarmoniaLa diversitagrave quindi rende possibile il mutamento sulla basedi un incremento o decremento di un determinato elementomateriale attraverso la tensione reciproca dei poli opposti i qualiattraendosi vanno a mutare la proporzione dei singoli elementipresenti in un corpo cambiandone di conseguenza la costituzionefisica questo grazie al ruolo di mediazione di un elementointermedioSulla scia di queste riflessioni Ermanno sostiene che si puograveconcepire il moto di traslazione solo in rapporto alle cose che sonofatte Inoltre queste stesse cose possono essere comprese piugraveprofondamente soltanto come risultato della differenza tra ilCreatore e le cose che diciamo ldquocreaterdquoEgrave un modo per ribadire a partire questa volta dallrsquoanalisidei corpi materiali e dalla loro costituzione che la differenza egravefiglia del mutamento ed egrave quindi ascrivibile esclusivamente allecose sensibili le quali sono prodotte viceversa il Creatore da cuiqueste stesse cose derivano non muta Ciograve porta il filosofodalmata a parlare di una differenza ontologica e metafisica tra ilCreatore e le cose create iato che puograve essere ldquotraslatoteoreticamenterdquoanche ai concetti di idem e diversumDio pertanto egrave causa sui qualunque cosa abbia in seacute Egli egravequella medesima cosa coincide cioegrave con se stesso Questo implicanaturalmente che ogni singola proprietagrave posseduta da Diocorrisponda alla sua stessa natura crsquoegrave quindi una perfetta identitagravetra la natura divina e le sue proprietagrave specifiche La situazionenelle cose create invece egrave di gran lunga diversa le proprietagravepresenti in Dio come attributi infatti si ritrovano nel mondosottoforma di lsquoaccidentirsquo vale a dire che non srsquoidentificano con ilmondo stesso

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Mentre nel creatore quindi crsquoegrave identitagrave perfetta e assolutatra il suo essere e le sue proprietagrave nelle creature gli attributi noncoincidono con il loro essere ma sono caratteri accidentaliDa ciograve possiamo dedurre ulteriormente dice Ermanno chequeste cose e quelle simili trovandosi in quelle che definiamofondate (che hanno cioegrave in Dio il loro fondamento) risultanocomposte dal Diverso Ogni composizione perciograve egrave un atto cherichiede necessariamente un autore La responsabilitagrave delle cosecome leggiamo nel testo egrave pertanto da ricondurre a DioQuoniam ergo facta sunt auctoritas facti ei necessariorelinquitur qui solus preerat Omnis autem operis modus etfinis in arbitrio auctoris Licet igitur ex omnibus concluderequod unus ipse primus et novissimus unus omnipotens unustotius universatis auctor omnis quidem in essentie sueintegritate motus extraneusmdashomnis namque motus eius inopere eius Quemadmodum virtus quidem in auctore sempereadem et componens et resolvens in subiecto tamen aliacompositio alia resolutio nec simul eiusdem357Egli solo dunque egrave primo e ultimo egli solo egrave onnipotenteegli solo egrave autore di tutto lrsquouniverso e ogni movimento egrave estraneoallrsquointegritagrave (purezza) della sua essenza ndash infatti ogni suomovimento egrave nella sua operaDio quindi rimane integro nella sua essenza a prescindereda ciograve che egrave stato da Lui mosso ogni Suo movimento pertantoriguarda solo lrsquoopera Vale a dire che quanto egrave prodotto da Dio nonpuograve essere con Lui identificato anzi a prescindere da ciograve cheproduce Egli rimane integro nella sua essenza Allo stesso modola virtus (intesa qui come capacitagrave di operare) nellrsquoAutorepermane sempre identica sia che essa risolva o componga nelsoggetto invece composizione e risoluzione sono differenti e siverificano simultaneamente Quasi a significare che una stessacosa non puograve contemporaneamente patire o compiere azioni dinatura opposta nel medesimo tempoLe cose create pertanto hanno ricevuto da Dio una propriaautonomia che si esplica nel processo di composizione erisoluzione

357 De Ess I p 86 59vH Ed Ch Burnett

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Questo fa sigrave aggiunge Ermanno che il creatore esistasempre In Lui infatti crsquoegrave sempre la stessa potenza la stessavolontagrave creatrice mentre per le cose create egrave Dio che decide secrearle oppure no lrsquoartefice impone la legge allrsquoopera ndash ora diessere creata ora di non esserlo - non egrave lrsquoopera ad imporlaallrsquoarteficeTutto deriva quindi da un atto volontario di Dio (intesosempre di piugrave come causa primordiale espressione che oramanifesta tutta la sua pregnanza teoretica e fondativa) il qualedecide di creare le coseDopo aver dimostrato lrsquoassunto imprescindibile in base alquale Dio egrave lrsquoautore dellrsquouniverso e che quanto da Lui prodotto egraveindipendente dalla sua stessa natura Ermanno comincia adillustrare in che modo dalla causa prima derivi di fatto la totalitagravedel reale Lrsquoatto volontario di creazione di Dio produce una serie dimovimenti che possono essere ricondotti a due ordinifondamentali la creatio e la generatio Tutte le altre categorieinvece dice Ermanno sono della causa secondaria assistente cheobbedisce al volere della primaCreatio quidem a primordio principiorum ex nihilo generatio

autem rerum ex antedatis princigravepis usque nunc Nec enimpreerat materia de qua fierent cum solus omnium sitprincipium nec de seipso quorum tanta ab ipsio differentiased a seipso358La creazione359 dunque avviene da princigravepi ex-nihilo lagenerazione viceversa ha luogo da princigravepi dati e continua sinoad oraInfatti la materia della quale le cose erano fatte nonpreesisteva poicheacute Egli solo egrave il principio di tutte le cose e non diLui stesso erano fatte quelle cose la cui differenza da Lui era cosigravegrande ma (erano fatte) da Lui stessoLa creatio egrave laquothe movement instigated by God lsquotheprimordial causersquo (causa primordialis) out of nothingness into the

358 De Ess I p 86 59vH-60rA Ed Ch Burnett359 laquoThe generation defined here should more correctly according to Hermannrsquosterminology be called lsquosecondary generationrsquo though the distinction between creation whichis of principles and generation which is of things is clearly maderaquo Cf Commentario al DeEssentiis a cura di Ch Burnett Ed cit p 248

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lsquoprinciplesrsquo (principia) There are three principles matter formand the efficient cause The efficient cause is that which givesmovement to the universe the forms are the species of thingswhich derive ultimately from the divine form the materialprinciples are the elemental seedsraquo360Le cose create pertanto sono fatte da Dio ma nonpartecipano della sua stessa sostanzaQuod enim ex ipso vel de ipso est idem deus est ideoque nonfactum a deo sed genitum vel procedens Omne vero opusgemina auctoritate constituitur artificis videlicet etinstrumenti Ac creationi quidem idem extitit artifex etinstrumentum in generatione vero quoniam secundedignitatis est aliud sibi adaptavit opifex instrumentum quodipsum et secundariam causam si quis in eodem pariterintelligat eum recte existimare opinor mdash ita quidem ut perseipsum prima effecerit secunda vero (sicque per ordinemtertia et quarta) ministre sue cause secundarie moderationeet instituto suo exsequenda commiserit Hec est igiturbipertita illa divisio cause in primam et secundariam Primanamque et efficiens causa universitatis est ipse prudentissimusartifex et auctor omniummdash deus Secundaria veroinstrumentum eius mdash de ipsis eiusdem operibus sed primesedis prelateque auctoritatis361Con queste ulteriori precisazioni metafisiche la corniceteorica entro la quale si svilupperagrave il progetto filosofico voltoallrsquoillustrare la natura delle essenze egrave completoErmanno infatti nellrsquointrodurre la distinzione tra creatio e

generatio e quella tra causa primaria e causa secondaria sta360 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 11361 De Ess I p 86 60rA-B-C Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoInfatti ciograve che provieneda Lui o egrave (fatto) di Lui egrave esso stesso Dio e perciograve non egrave fatto da Dio ma generato oppure egravederivante da Lui Ogni opera poi egrave compiuta da una doppia autoritagrave - cioegrave quella dellrsquoarteficee quella dello strumento E nella creazione il medesimo egrave artefice e strumento nellagenerazione invece poicheacute egrave in seconda posizione per importanza lrsquoartefice ha costruito perseacute un altro strumento (se qualcuno capisce che nella medesima opera crsquoegrave il creatore e lacausa secondaria penso che capisca correttamente) cosigrave che egli ha compiuto le prime cosetramite se stesso mentre ha affidate le seconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla suacausa secondaria assistente percheacute fossero eseguite tramite la sua misura e il suo progettoPertanto questa egrave quella divisione di cause bipartita in causa prima e causa secondariaInfatti la causa prima ed efficiente dellrsquouniverso egrave il sommamente saggio artefice e autore ditutte le cose Dio La causa secondaria egrave il suo strumento che egrave una delle sue opere ma ha traesse la prima posizione e la principale autoritagraverdquo

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dirigendo la propria attenzione verso i princigravepi che daranno vitaconcretamente alla formazione del cosmoIl resto del primo libro si soffermeragrave proprio sullemodalitagrave attraverso le quali tali concetti porteranno alladeterminazione e allo sviluppo del reale a partire dal primomovimento di forma e materia il quale genereragrave la creatioIn seguito saragrave ricercata la relazione (habitudo) degli altrimovimenti e anche il ldquoricettacolordquo (inteso come contenitore) diluogo e lo ldquospaziordquo di tempo (condizioni di possibilitagrave entro cuipuograve svilupparsi la secondaria genitura) cosigrave da esporre neiparticolari da che cosa in che cosa dove quando e in conformitagrave aquale legge ogni cosa avvenga Finalmente cosigrave dice il filosofodalmata la stessa ldquoragionerdquo dello strumento puograve essere aggiunta ecollocata dopo avervi fatto infine ritorno nello stesso arteficedellrsquouniverso come aveva iniziatoErmanno introduce lrsquoidea di una circolaritagrave ermeneuticaconcetto assai significativo ed importanteLrsquoidea di circolaritagrave ritorneragrave come motore di sviluppo dellasua riflessione in diverse circostanze ed egrave quindi uno dei temi piugravecari al filosofo dalmatalaquoDruga se Hermanova opaska tiče slijeda izlaganja U svomizlaganju o bitima Herman se odlučio za kružni tijek rasprave takoda se počne od one biti ldquoako koja jest začetak svima drugimardquo (siqua est cunctis aliis origo e 79) i konačno završi na njojraquoispunivši tijek tako reći u krug laquo (tamquam iz girum expleto cursue 79) Zašto Herman ustraje na zamisli kružnog tijeka raquoDa bi seono što je izloženo utemeljilo iz ejelinelaquo (ut ea quae propositasunt ex integro constituantur e 78) Ovdje je dakle riječ ometodi razumijevanja teksta iz antičke retorike koja se ufilozofijskoj hermeneutici uobičajila zvati hermeneutički krug UHermanovoj zamisli prvotno je kako ostvariti kružni tijek počevšiod prve biti i završivši ponovno na prvoj biti a ne je li to uopćemoguće napravitiraquo Akolaquo u pretpostavci raquoako koja bit jest začetak svim drugimbitimalaquo znači upravo to da u Hermanovu pristupu metodaprethodi opisima ontičkoga redaraquo362362 I MARTINOVIĆ Ontički red u opisima Hermana Dalmatina op cit p 10

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Uno dei tratti piugrave originali di Ermanno secondo Martinovićconsisterebbe proprio nel suo approccio ermeneutico e nelladescrizione dellrsquoordine ontico della realtagrave36366 IIll tteemmaa ddeellllaa ccoommppoossiittiioo ee llaa ccoossttiittuuzziioonnee ddeeii ccoorrppiiErmanno egrave convinto che perseguendo tale percorso nelmodo giusto a partire quindi dalle essenze che sono in seacute perfettesaragrave possibile alla fine scoprire correttamente come essedeterminino la realizzazione di tutte le coseChe cosa poi potrebbe essere compartecipe con Dio mdash eglisi domanda mdash se non qualcosa di immortale che non cesserebbemai di esistereE sia certamente egrave mortale dice il filosofo dalmata tuttociograve che non egrave costituito e tenuto insieme da princigravepi integri eperfetti vale a dire da un legame saldissimo basato su vincolieterni e su un nodo indissolubile Per affrontare il tema della

compositio quindi egrave necessario partire da entitagrave perfette eanalizzare il rapporto che intercorre tra queste e le cose caducheSecondo Ermanno inoltre tra cose assolutamente uguali otra cose completamente diverse non esiste un saldo legame diassociazione Dunque per comprendere questo tipo dicostruzione egrave innanzitutto necessario definire compitamente ilconcetto del ldquomedesimordquo e del ldquodiversordquoDiversum porro nihil primum Iecit itaque semina

commiscendi potentia virtutisque generative que per sequidem eiusdem nature ac substantie individue collata veroad invicem diverse nec umquam in commixtione sui quietemeiusdem essentie admittentia Que ubi tamquam metalladiversa confusa simul ex una fornace in diversas fistulasdiscurrentia examinasset consuluit speciales ex primevomentis suo thesauro notas364

363 Per un approfondimento circa la dimensione ontica del reale cfr integralmente il saggio diMartinović che su questo tema presenta degli spunti molto interessanti soprattutto perquanto riguarda il raffronto tra la metafisica di Boezio e quella di Ermanno364 De Ess I p 90 60rG-H Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoNulla allrsquoinizio eraldquodiversordquo Egli gettograve i semi capaci di unire e dotati di virtugrave generativa che erano di per seacutedella natura del ldquomedesimordquo e fatti di sostanza indivisa ma una volta avvicinati gli uni agli

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I semina365 da cui avranno origine i corpi sono pertantodella natura del medesimo laquoThe principles of Same and Differentand the bond established by their union (= proportion) aredeveloped at great length through the De Essentiis (seeIntroduction p 12) Hermann disclaims dualism by denying theprimacy of the Different (Diversum porro nichil primum) Hisinsistence on the priority of the Same in the creation of matterleads him to the ingeniosus concept that the seeds whenconsidered individually are the same but when mixed togetherare different (perhaps Hermann has in mind the analogy ofnumbers which according to the Pythagorean tradition form aninfinite progression of different values each of which can berepresented by a different number of units or lsquodotsrsquo which areidentical)raquo366Abbiamo visto che Dio dagrave inizio laquoalla creazione del mondoldquogettando dei semirdquo che hanno la potenzialitagrave di mescolarsi traloro e di generare da se stessi sia ldquola natura del medesimordquo(costituita come vedremo dal cielo dello zodiaco) sia la ldquonaturadel diversordquo (rappresentata dal mondo sublunare (60rG p 90)altri (acquisivano la natura) del ldquodiversordquo e non lasciavano entrare nella loro unione(commistione) la quiete dellrsquoessenza del ldquomedesimordquo Quando Egli ebbe pesato questi semicome metalli diversi mescolati insieme che scorrono fuori da unrsquounica fornace in diversecondutture Egli rivolse lrsquoattenzione a segni particolari (provenienti) dallrsquoantico tesoro dellasua menterdquo365 Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis alle pp 250-251 segnala che laquothe Galenicmedical writings do not call the atomselements semina Hermannrsquos choice of the wordmight have been influenced by the lsquowarring seedsrsquo in chaos (Boethius Consolatio II m 8Ovid Metamorphoses I 9 I 81 cf 61vC turbida confectio) by Virgilrsquos Epicureanism (EclogueVI 31-34) and by Augustinersquos (ultimately Stoic) rationes seminales (cf De Trinitate III 9 16PL 42877-8) but in that Hermannrsquos seeds are lsquosexedrsquo and unchanging in themselves ratherthan germs which will develop into the species of which they are the germs his languageseems to be closest to that of the Hermeticalchemical tradition (see above pp 37-9) Inalchemical works known to have been available to Hermann himself I have only been able tofind the word seminarium used applied to the elements taken together (eg Ps ApolloniusDe Secretis Nature f 1r ldquoOmne quod genitum ex naturis 4 calore videlicet et frigore humidoitem et sicco integraliter subsistere Omnia ex eiusdem seminarii germine proceduntrdquo)Even here however the identity semina= elementa could be presupposed and such anidentification is made explicit in for example a typical passage from a fifteenth-centuryalchemical work lsquothe seed of a male contains passive elements such as earth and water Thus our philosophical art is very similar to the way man is born Because as in Mercurythere occurs the natural conjunction of masculine and feminine seeds so by our art thereoccurs an artificial and similar conjunction of active and passive agents For the activeelements which are given the name of masculine seed are joined naturally with the passiveelements which are as it were the feminine seedrsquo (Bernardus Trevirensis The Mineralibus p46r-v) cf 63rB-Eraquo366 Ibidem

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Questi semi considerati piugrave avanti fondamenti e materia primariadi ogni cosa esistente in natura (60rH p 90) sono identificati coni ldquosimpla elementardquo ovvero con le quattro proprietagrave primarieraquo367Quibus ubi singula per ordinem assignasset primam atquesummam colamenti subtilitatem seorsum digessit in numerumpariter parem368 qui facillimus esset tam compositioni quamresolutioni mdash non solidum sed planum unde omnia solidaconficienda erant ipsumque primum prout princigravepi ratioexigebat mdash itemque impuriorem massam seorsum ad eundemmodum vocavitque superiorem ordinem essentiam hoc verosecundum tamquam sedimen quoddam substantiamappellavit369Ancora una volta lrsquoaccento egrave posto sulla logica della prioritagravee sul concetto di proporzione a dimostrazione di quantoquestrsquoidea sia lrsquoasse portante della riflessione di Ermanno circa la

compositio Tuttavia in merito a questo passo egrave necessario porrelrsquoattenzione sulla distinzione che egli introduce tra Essenza eSostanzalaquoEssentia and substantia are alternative translations for theGreek ουσία an abstract noun from the verb lsquoto bersquo Since lsquobeingrsquoor lsquoessencersquo itself had a wide range of meanings depending on the367 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 288368 Come osserva Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis p 251 laquoHermannrsquos reworkingof Platorsquos metaphor of the winnowing basket (Timaeus 52E-53A) together with his image ofthe refinerrsquos furnace once again suggests the alchemistrsquos laboratory The sediment whichforms in the filtrate is the baser material of the lower world (cf Daniel of Morley Liber deNaturis Inferiorum et Superiorum p 15 the inferior mundus is called the fex mundi) Theunusual word colamentum itself is used in writings of the medical corpus (eg Constantine trIsaac De Urina p 144 Urina est colamentum sanguinis)raquo Lrsquoespressione pariter parem inveceegrave ricondotta dallo studioso inglese al De Institutione Arithmetica (I 89) laquoA number pariterpar can be represented as a square of dots with sides equal Hermann is probably referringto the number four The seeds would seem to be spread out into a plane figure which is bounded by four corners[see also Euclid Elementa (tr Hermann) VII def V (numerus pariter par)]raquo369 De Ess I p 90 60rH-60vA Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoQuando ebbeassegnato a questi segni i singoli semi secondo un ordine suddivise la prima parte sottile(raffinata) del filtrato in un numero uniformemente pari che fosse piugrave facile tanto per lacomposizione che per la dissoluzione ndash non (una figura) solida ma piana da cui dovevanoessere fatte tutte le cose solide e il numero stesso doveva essere primo secondo quantoesigeva la logica della prioritagrave ndash e ugualmente separograve allo stesso modo la massa piugrave impura echiamograve la serie superiore ldquoessenzardquo invece chiamograve ldquosostanzardquo questa seconda che era percosigrave dire un sedimentordquo

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particular authorrsquos philosophical standpoint it is not surprisingthat essentia in one work could mean something very differentfrom substantia in another However I have not have foundanother instance of essentia and substantia used consistently ascomplementing terms within one work as is the case in the DeEssentiis The plural form mdashEssentiemdash has for Hermann adifferent meaning directly derived from Boethius and almost iqprincipia

Essentia (in the singular) is the lsquomatterrsquo of both (i) thechangeless part of the universe and (ii) the rational soulSubstantia is the lsquomatterrsquo of the changeable part of the universe Aswe have seen Hermann deliberately avoids the concept of a lsquofifthessencersquo as the matter of the changeless part of universe but onecan see how the term quinta essentia could influence his choice ofEssentia for the matter of the upper universeraquo370Egrave sicuramente originale lrsquoutilizzo del termine essentia inquesta duplice accezioneLrsquoEssentia rappresenterebbe quindi il mondo celesteregione eterna ed immutabile caratterizzata dalle medesimepeculiaritagrave dellrsquoIdem mentre la substantia indicherebbe il mondosublunare soggetto a mutamento e corrispondente al DiversumIl Creatore infatti laquoldquofiltrardquo la massa dei semi separandone laparte alta che egrave la piugrave sottile e che costituisce lrsquoessenza dallaparte bassa definita efficacemente sedimento che rappresenta lasostanza Lrsquoidea che il Creatore produca il cosmo (hellip) filtrando lamassa degli elementi semplici per separarne la parte sottile cheviene condotta in alto dalla parte grossa che rimane in bassosembra essere una ripresa dellrsquoazione del Creatore vista nel Desecretisraquo371Secondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia dunquein questa pagina del De Essentiis ritroviamo proprio una dellespecificitagrave del De secretis vale a dire quella secondo cui il Creatoreproduce il cosmo operando come un alchimista Questo precetto egraveespresso precisa la studiosa napoletana laquocon un preciso lessico370 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit pp 52-53 Sulriferimento a Boezio cf le pp 241-42 del Commentario del De Essentiis Ed Burnett ed il sect 3del presente capitolo371 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 290 Per il De secretis Cf f 9r laquoquodliquidum et subtile videbatur omnino ad extremum versus collegitraquo per lrsquointerpretazione delbrano si rimanda alle pp 47-54 del testo di Pinella Travaglia

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che rimanda allrsquoesperienza alchemica (ldquosubtilitatem colamentirdquoldquosedimenrdquo)raquo372Una volta assegnati questi il Creatore esaminograve poi mdashcontinua Ermanno mdash quali mescolanze di questi semi fosseropossibili per realizzare la generazioneVedeva infatti che la generazione si verificava solo tramitelrsquounione di affezione (actio) e passivitagrave (passio) Poicheacute talecommistione non poteva avvenire tra semi dello stesso sessodistinse i semi cosigrave da riconoscere quelli che trovava nonmescolati e che evitavano ogni associazione appartenenti quindinecessariamente allo stesso sessoAllo scopo che inoltre le serie di ciascuna delle due partifossero uguali (pares) entrambe cioegrave nel rispetto di puntiterminali e intervalli furono creati due gruppi dello stesso sessomentre fu conferito ad un terzo (gruppo) dello stesso (sesso) ilpotere di unione In questa maniera la perfezione di ognigenerazione sarebbe stata contenuta da due volte tre gruppi373 iquali rappresentavano conformemente alle prime specie delleessenze i fondamenti di ogni molteplicitagraveProprio circa questrsquoaspetto nel frammento ritrovato da M LColker ndash che quindi non egrave presente nellrsquoedizione di Ch Burnett ndashcompare una glossa importante

372 Ibidem In nota lrsquoautrice ricorda che di laquofeccia degli elementiraquo parla anche Adelardo diBath uno dei primi traduttori di testi arabi (prima metagrave del XII sec) considerato fra ipionieri della scienza naturale nel medioevo cf G SARTON Introduction to the History ofScience Baltimore 1927 I p 534 L THORNDIKE A History of Magic and Experimental ScienceNew York 1928 I pp 100 e 468 CH BURNETT Adelard of Bath An English Scientist andArabist of the Early Twelph Century laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987) Cf inDe Eodem et Diverso op cit p 10 laquoSed nec faex illa elementaris ad plenum potest hoc decusabolereraquo Sullo stesso tema cfr anche D VON MORLEY Liber de naturis inferiorium etsuperiorum (Ed K Sudhoff) Archiv fuumlr die Geschichte der Naturwissenschaften und derTechnik Band 8 Leipzig 1917 p 15373 Come opportunamente segnalato da Ch Burnett nel Commentario al De Essentiis a p 251laquofor the generative significance of 2x3 see Martianus Capella VII 736 (the number 6) ldquoHicautem numerus Veneri est attributus quod ex utriusque sexus commixtione conficitur id est extriade qui mas quod impar est numerus habetur et dyade quae femina paritate nam bis ternisexis faciuntrdquoraquo

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Nella tabella sottostante confronteremo i due testi al fine dievidenziare gli elementi innovativi presenti nel frammentopubblicato nel 1986

La glossa aggiunta nel frammento Colker (60vC) include itermini resolutio (che normalmente egrave lopposto di compositio) edesctructio In base a tale testo i fundamenta sono alla base nonsolo della generazione ma anche della risoluzione e delladistruzione delle cose Mentre queste esistono perdura in esse laproporzione (temperamentum) tra il momento iniziale dellacompositio e quello conclusivo della resolutio Ermanno continuaosservando che come per la generazione sono sufficienti dueelementi originatori (ovvero i fundamenta) cosigrave lo stesso numerodi princigravepi opposti a quelli che fanno sussitere la generatio egraverichiesto per il movimento contrario ovvero quello della resolutioo destructio In sotanza afferma Eramanno la dissoluzione nonpuograve prescindere da una proporzione armonica iniziale la quale asua volta sembra richiedere la combinazione di due elementiopposti

Lrsquoedizione Burnettriporta il testo fino aiuxta primas

essentiarum species omnismultitudinis fundamenta

Il frammento di MLColker introduce la seguenteaggiuntafundamenta ut non solum

generationi quin immo et resolutionidestructionique sufficerent quorumtemperamentum medios etiam motuscontinuaret Nam siquidem duotantum generationi sufficiebant incontrarium motum totidem illiscontraria conveniebant quodoppositionis genus necessariumutrorumque temperamentumexigebat1

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Occorre inoltre osservare che i fundamenta374 sono daintendersi a tutti gli effetti come entitagrave conformi alle essenze dalmomento che ne rispettano la struttura Essi vanno intesi come ifondamenti costitutivi della realtagrave materiale e sono strutturati traloro in base a due estremi nel caso specifico la generazione e ladissoluzione delle coseSenza dubbio la glossa in questione appare assolutamenteconforme allo stile di Ermanno anche se egli non usa altrove iltermine destructio come opposto di generatio bensigrave il terminecorruptio Comunque destructio egrave la comune traduzione deltermine arabo fasaf nella versione vulgata del De magnisconiunctionibus tradotto da Giovanni di SivigliaSembra che Ermanno riproponga in micro anche sul pianodella costituzione degli enti materiali il medesimo schema in baseal quale la generazione si delinea come il momento inziale e ladissoluzione come quello conclusivo tra questi vegrave il momentopotremmo dire dellesistere che egrave caratterizzato dalmantenimento della proporzione armonica cessata la quale si hala dissoluzione375Potremmo rappresentare questo concetto secondo loschema seguente376

Medii motus

Generatio Destructio

TemperamentumNon egrave difficile cogliere in questo modello la struttura difondo del pensare neoplatonico di Ermanno poicheacute aldeterminarsi di livelli materiali del reale corrisponde ilmoltiplicarsi dei piani in base ai quali si articola il mondo della374 Egrave doverosa una riflessione sul concetto di fundamentum che in questo primo Libro egraveinteso da Ermanno in termini al contempo fisico-metafisici mentre nel secondo Libro avragraveuna connotazione naturalistica A conferma di come il filosofo dalmata come abbiamo avutogiagrave modo di ribadire prediliga un doppio registro interpretativo375 Ermanno che in questo frammento ha presente probabilmente Aristotele usa il terminedestructio in antitesi alla generatio Come segnalatomi da Ch Burnett infatti egli non usa maiil termine corruptio preferendo a questrsquoultimo quello di destructio376 Ringrazio il Prof Burnett per i preziosi suggerimenti fornitimi circa lrsquoelaborazione diquesto punto Lo schema riportato e alcune importanti riflessioni ad esso correlate infattisono frutto di una riflessione condivisa scaturita durante un incontro avvenuto a Londra nelquale ci siamo occupati di comparare la sua edizione critica con il frammento di Colker

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generazione Lrsquoimperfezione di questrsquoultimo esige di fatto lapresenza di un termine intermedio che faccia da ponte tra dueopposti Pertanto ha ragione Colker quando scrive chelaquofurthermore the newly discovered leaves offer reading differentfrom those in all the other and many of the divergences aresubstantial and even spectacularraquo377 In effetti egrave davverospettacolare il modo in cui Ermanno gioca sottilmente con alcuniprincigravepi quali quelli per esempio di proportio e moderatiodivertendosi a disegnare schemi sempre piugrave articolati cherappresentano in una forma che si fa man mano piugrave composita ilrapporto tra lrsquouno e il molteplice oppure come potremmodiversamente dire in questo contesto tra il tutto e una sua parteCiograve che colpisce piugrave di ogni altra cosa il lettore del DeEssentiis egrave il procedere prospettico dellrsquoindagine ermanniana laquale avanza lentamente nella comprensione della realtagraveaggiungendo ogni volta un tassello mancante riuscendo tuttavia ariconnettere in modo irreprensibile ogni nuova scopertaallrsquoassetto generale dellrsquoargomentazione senza produrre nelsistema alcuna discrepanza Il tutto in una prospettiva armonicaCome acutamente sottolinea Ch Burnett nel Commentario al DeEssentiis riferendosi alla creazione da parte di Dio della materia edella forma egrave come se Dio stesso portasse laquothe elements of theuniverse which are stamped with distinguishing marks andarranged into a higher order (Essence) and lower order(Substance) Beyond the Timaean language of this section and thedisclaimer of dualism (matter is not pre-existent) there appearsin Hermannrsquos drama an analogy at a cosmic level of biologicalreproductionraquo378 Effettivamente sembra che il filosofo dalmata377 ML COLKER A newly discovered manuscript op cit p 218 Purtroppo non saragrave possibilein questa sede analizzare in modo esaustivo tutte le integrazioni presenti nel frammentopercheacute ci allontaneremmo troppo dallrsquoargomento specifico che stiamo trattando ma neevidenzieremo gli aspetti piugrave significativi in relazione esclusivamente al nostro tema378 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 249 Il curatoresottolinea ancora sempre in questo passaggio come il mondo creato diventi laquoGodrsquos consortWhen He impregnates the universe with His semen (60rG iecit semina cf 73vF-G) theconsort herself acquires substance It is significant that Hermann does not use the wordslsquocreatersquo or lsquomakersquo in this context and chooses the word semina for the elements Moreoverthe semina themselves are potent only in that they reproduce through mixing (60rGcommiscendi potentia virtutisque generative) and therefore must be masculine and feminine(60vB) To ensure perpetual generation the masculine and feminine seeds are arranged sothat same sexes are not juxtaposed Three sets of masculine seeds match three sets of

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riproponga sul piano della composizione materiale lo stessomeccanismo generativo che riscontriamo nella regionedellrsquoEssenza Ancora una volta possiamo cogliere un virtuosismosia filosofico sia linguistico di Ermanno il quale ldquori-producendordquo ilmedesimo schema tanto nel mondo celeste quanto in quellosublunare sembra richiamare lrsquointima correlazione che sussistetra queste due regioni mostrandola sia in termini dipartecipazione sia di copia vale a dire di ri-produzione Sefissassimo la struttura del mondo sublunare in una foto-immagine ne ricaveremmo infatti su scala minore unarappresentazione ridotta del mondo superiore a partireovviamente da un livello ontologico inferioreErmanno invero nel descrivere i semina li chiama oltre chelaquoelementa simplaraquo o laquouniversalia elementaraquo anche laquominimasparticulasraquo essi si configurano come gli elementi primi e piugravepiccoli che concorrono alla composizione di un corpo e siidentificano con le qualitagrave primarie caldo freddo secco e umidoQuesti tuttavia non rappresentano solo laquola materia ma anche laforma delle cose379 in quanto il Creatore assegna a ciascuno diessi un ordine definito e un ldquosegno specificordquo Se dunquenellrsquoordine della formazione della materia cioegrave nella creazione deicorpi naturali i semi costituiscono le quattro qualitagrave primarie inquello che Burnett chiama laquolrsquoordine delle causeraquo380 (dovetroviamo i princigravepi della causalitagrave) essi laquorappresentano la materiae la forma delle cose (hellip) Primi nella composizione e ultimi nellarisoluzione essi sono il fondamento di ogni mistione I semi cioegravele quattro qualitagrave elementari costituiscono cosigrave come nel Desecretis lrsquounica trama materiale a partire da cui lrsquointero cosmodagli astri ai minerali egrave formato e ad essi egrave affidata lrsquounione ditutte le parti del cosmoraquo381I semi rappresentano quindi la materia prima da cui derivaogni composizione e si configurano come lrsquounione perfetta diforma e materia in quanto alla componente materiale dei semina

feminine seeds Only the third set (those seeds in Substance) have the potential for mixingEssence remains unchangingraquo379 Cf De Ess I p 92 60vC Ed Ch Burnett passo citato anche da Pinella Travaglia laquoHecitaque semina easque notas si quis rerum materias et formas esse concipiat eum recte arbitrariopinorraquo380 Cf lo schema offerto da Ch Burnett a p 10 della sua Introduzione al De Essentiis op cit381 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 288-289

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si aggiunge quella formale dei segni Sono delle particelleelementari prime nella composizione e ultime nella risoluzioneche ldquoprendono formardquo attraverso i signa presenti nella mentedivinalaquoLrsquounione della forma alla materia ndash ossia dei segni ai semi ndashnon egrave quindi una translatio formae ma una in-formazione dellamateria e dunque non si tratta del trasferimento di una (nuova)forma bensigrave del possedere una condizione piugrave che translatioformae egrave definibile come transmutatio materiaeraquo382Queste riflessioni sono importanti percheacute Ermanno quiintroduce proprio a partire dal rapporto forma-materia unanuova sfumatura circa il tema della differenzaDal momento infatti che la materia egrave informe ed egrave quindiuguale per tutti i corpi noi possiamo distinguere una cosa solo inrapporto a ciograve che la differenzia dalle altre cioegrave in base alla specielaquoOgni differenza infatti deriva dalla specie o dal numero e ledifferenze della specie derivano dalla proprietagrave della forma Allorasi puograve sostenere che il genere delle cose egrave costituito dalla materia(distinta tra Essenza e Sostanza) mentre la specie egrave data dallaforma cosigrave come lrsquoindividuo da cause esterne che derivano dallacausa movente Cosigrave come la materia recepisce numerose formeallo stesso modo la forma sembra accettare numerosi segniindividuali i quali differiscono poco nella forma e ancor menonella materia e si distinguono secondo la propria natura e certeproprietagrave individuali che li rendono molteplici ma noncompletamente differenti La dottrina della pluralitagrave dei segninella forma sembra dunque fondare la diversitagrave formale allostesso modo in cui la pluralitagrave delle forme fonda la diversitagrave deicorpi risultanti dallrsquounione di questa con la materia (hellip) Perciogravesecondo Ermanno la materia contiene in potenza tutte le forme esi attualizza una volta congiunta alla forma dunque la materia egrave ilsostrato universale di tutte le cose sussistenti Lrsquoorigine di tutte leforme invece egrave la pura e semplice forma della Divinitagraveraquo383Tutte le possibili forme derivano dunque da unrsquounica formaLrsquoelemento realmente distintivo egrave quindi la forma382 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile tesispecialistica discussa presso lrsquoUniversitagrave di Siena relatore profssa Michela Pereiracorrelatore profssa Paola Bernardini nellrsquoAnno Accademico 20102011 p 78383 Ibid pp 79-80

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I segni pertanto determinano la differenza e garantiscono lamolteplicitagraveAbbiamo visto come lrsquoArtefice dellrsquouniverso divise i semi inuna parte piugrave alta e in una piugrave bassa appunto lrsquoEssenza e laSostanza La prima egrave lrsquoelemento attivo lrsquoaltra egrave lrsquoelemento passivodella generazione del cosmoOmnem illam seminum massam in partem superiorem etinferiorem divisit prudentissimus artifex substantiam etessentiam ut dictum est appellans quo prompte hinc indecoirent actus et passiones384 in omnem rerumgenerationem385Lrsquoessenza dunque influenza la sostanza e questrsquoaspettoindica unrsquoaltra peculiaritagrave del pensiero di Ermanno che in questainterpretazione egrave assai originale pur mutuandola in parte dallesue fonti arabeCome opportunamente osservato da Pinella Travagliainfatti se il filosofo dalmata trae come abbiamo visto dal De

secretis lrsquoidea che laquoil Creatore divida la massa primordiale in unaparte superiore e in una inferiore egrave invece dovuta alla suainterpretazione lrsquoidea che la causalitagrave che intercorre tra questedue parti vada dallrsquoalto verso il basso Nello schema di Ermanno egravemolto chiaro che lrsquoessenza cioegrave il mondo astrale e in particolare ilcielo dello zodiaco egrave sempre e soltanto attiva mentre la sostanzacioegrave il mondo sublunare egrave sempre e soltanto passiva tutti ifenomeni naturali sarebbero cosigrave prodotti dallrsquoazione dellrsquounasullrsquoaltraraquo386Nel testo di Apollonio al contrario la produzione deifenomeni naturali avviene tramite unrsquointerazione tra i due mondie quindi una reciproca azione causale387384 Come segnalato da Ch Burnett a p 264 del Commentario nellrsquoIntroductorium I 2 (a5v) diAbū Macshar crsquoegrave scritto ldquoex quo actu et passione (ie of the upper and lower worldrespectively) mundi materiam permixtio fit generationum omnium materrdquo A testimonianza dicome Ermanno sappia fondere al meglio quanto appreso dalle sue fonti piugrave importanti sianoesse chartriane ermetiche o arabe385 De Ess I p 112 63rB Ed Ch Burnett386 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291387 Questo concetto egrave espresso con grande chiarezza come segnalato da P Travaglia in unaltro testo di Apollonio la Tabula Smaragdina esplicitamente citata da Ermanno laquoSuperiorade inferioribus inferiora de superioribus prodigiorum operatio ex unohellipraquo Cf De Secretis f 31r

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laquoEgrave allora interessante rilevare come pur accogliendo dal Desecretis lrsquoidea di una fondamentale unitagrave del cosmo ricondotta alfatto che esso egrave interamente costituito dalle medesime qualitagraveelementari lrsquoautore del De Essentiis abbia utilizzato questo stessoprincipio per esprimere una idea di causalitagrave di tipo verticale eunilaterale molto diversa da quella espressa dal De secretisraquo388Resta da definire in che modo vengono strutturate lrsquoEssenzae la Sostanza e che tipo di relazione si instaura tra queste dueregioni

Primum itaque substantiam amplectens quoniam ipsa seminaeiusmodi dederat ut partim mascula partim essent femineanec in eodem sexu ullum copule videret consensumfragilemque substantiam nec posse nisi artissimis retinerivinculis ita ordinanda vidit ne aliqua in parte contraria sibiinvicem occurrerent quorum discordia amice fidei pactoobstaret389Dio dunque allrsquointerno della Sostanza fece una parte di semimaschile e una femminile laquoin modo che fossero combinabiliassieme Una volta uniti secondo una disposizione particolare Diofece sposare le singole misture di ciascun seme disponendoletutte nella piugrave desiderabile forma quella sferica In questo dandoforma sferica alle singole misture il mondo sublunare eracompleto dei suoi quattro elementi ndash terra fuoco aria acqua ndashciascuno situato circolarmente sullrsquoaltroraquo390I semi furono sessuati affincheacute quindi potesse avvenire lagenerazione391 laquoAnche in questrsquoaspetto cioegrave nellrsquointerpretare ilprocesso di formazione in termini di riproduzione animale e lrsquoideache questo avvenga grazie allrsquoaccoppiamento tra qualitagraveelementari sessuate vi egrave un legame con il De secretis giagravesottolineato da BurnettPer quanto riguarda poi la determinazione di quali semisiano maschili e quali femminili Burnett fondandosi su 60vB-C p

388 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 291389 De Ess I p 112 63rB-C Ed Ch Burnett390N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81391Nel descrivere la compositio che rappresenta il primo movimento di Forma e MateriaErmanno riprende laquothe lsquodramarsquo (interrupted at 60vC)raquo (Cf Ch Burnett Commentario al DeEssentiis p 264) e mostra nel dettaglio come si formano lrsquoEssenza e la Sostanza

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90-92 ritiene che maschili siano il caldo e il freddo e femminili ilsecco e lrsquoumido392Tuttavia mi sembra che non vi sia neacute in quellamenzionata da Burnett neacute in nessunrsquoaltra parte del testo unachiara posizione al riguardo E se da un lato Ermanno potrebbeaver inteso quella suddivisione aristotelicamente cioegraveconsiderando il caldo e il freddo come le due qualitagrave attive comeBurnett ritiene altrettanto probabile egrave che seguendo Apollonioegli abbia ritenuto il caldo maschile e il freddo femminile opiuttosto abbia ritenuto i semi essere maschili o femminili cioegraveattivi o passivi in base alle singole interazioni che avvengono divolta in volta tra lororaquo393In effetti in base agli elementi cheabbiamo a disposizione non egrave possibile sciogliere il dubbio Restail fatto perograve che Ermanno in piugrave occasioni riferendosi allagenerazione si sia avvalso di uno schema in cui elementi di segnoopposto nel processo di attrazione reciproca danno vita ai corpiIn questo senso il frammento ritrovato da ML Colker egraveemblematicoInoltre a fondamento del sostrato materiale egrave posto ilsecco poi il freddo seguito dallrsquoumido e dal calore Ladisposizione stessa degli elementi che deve rispettare la logicadella prioritagrave secondo lrsquoordine della purezza fa pensare ad unosviluppo del dinamismo causale su base naturalisticaCon lrsquoorganizzazione dei quattro elementi fondamentali dicui si compone la Terra la descrizione della compositio del mondosublunare egrave cosigrave terminata Ermanno in seguito passa adanalizzare la relazione che sussiste tra lrsquoEssenza e la Sostanza Inessa si trovano il doppio delle coppie dei semi elementari perciograveDio laquole ordinograve in modo armonico e proporzionato alla serie dellaSostanza secondo la ldquoproporzione egualerdquo euclidea Gli elementidellrsquoEssenza e della Sostanza risultano quindi essere gli stessi magli elementi dellrsquoEssenza non possono mescolarsi tra loro e quindinon possono generare alcun cambiamento nella sfera celesteInfine il guscio estremo dellrsquoEssenza venne diviso in dodici parti ndashlo Zodiaco ndash a ciascuna delle quali egrave assegnato un particolareelementoraquo394392 CH BURNETT Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 277393 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp 292-293394 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81

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Nel mondo sublunare quindi i semi si mescolano tra loromentre nella parte superiore del cosmo ciograve non avviene affincheacutenon si verifichi alcuna alterazione degli elementi che lacostituiscono questo anche in virtugrave dellrsquoattrazione che il mondosopralunare esercita sulla parte bassa dellrsquouniverso contribuendoin tal modo alla formazione dei fenomeni naturali La generazioneinfatti puograve darsi solo tra un elemento passivo e uno attivo laSostanza che egrave divisa in quattro parti rappresenta lrsquoelementopassivo lrsquoEssenza invece suddivisa in otto parti egrave lrsquoelementoattivo Dal loro intreccio ha origine la genitura secondariaSecondo questo schema i pianeti e le stelle agiscono quindi sumateria e formaLo Zodiaco rappresenta lrsquoottava sfera che egrave la parte piugrave altadellrsquoEssenza ed egrave divisa come giagrave osservato in precedenza indodici parti che corrispondono alle dodici costellazionilaquoIn esso che rappresenta la parte piugrave attiva dellrsquouniverso egravecontenuta ogni cosa che avviene nel mondo sublunare tramite lamediazione delle sfere dei pianeti Anche questa parte vienesuddivisa secondo la composizione elementare alle due estremitagraveci sono rispettivamente il caldo-secco e il freddo-umido nel mezzoil freddo-secco e il caldo umidoraquo395La disposizione dellrsquouniverso seguiragrave esattamente lo stessoordine sulla base di queste tre regioni del cosmo che abbiamodescrittoIllustrata la composizione dei corpi infatti Ermanno passa aspiegare il modo in cui lrsquouniverso viene a disporsi laquoOne basicdistinction that he makes is between the universersquos lsquocompositiorsquowhich is the mixture of its ingredients and lsquodispositiorsquo which isthe shape and spatial relationship of its partraquo396Si tratteragrave di vedere lrsquoorigine dellrsquoorganizzazione spazialedel cosmo e le leggi che regolano i rapporti tra le singole parti chelo costituiscono le quali come vedremo seguono un principio diarmonia e proporzione che resta lrsquoelemento piugrave solido su cui sifonda qualsiasi legame395 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295396 CH BURNETT The Blend of Latin and Arabic Sources op cit p 43

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77 LLrsquorsquooorrggaanniizzzzaazziioonnee ddeellllrsquorsquouunniivveerrssoo llaa ddiissppoossiittiiooErmanno suddivide lrsquouniverso in tre regioni ognuna dellequali corrisponde ai tre ordini sopradescritti1) Una parte superiore costituita dallrsquoOttava sfera in cui sitrova lo Zodiaco corrispondente al mondo sopralunaredefinita anche Idem2) Una parte inferiore costituita dalla Terra ovvero ilmondo sublunare definita Diversum3) Una parte intermedia formata dai pianeti chiamataMediumPer la descrizione delle tre macro-sezioni in cui egrave suddivisolrsquouniverso e che ne formano la struttura riporteremo la pregevolesintesi operata da Ch Burnett nel Commentario al De EssentiisData la complessitagrave della trattazione ed il modo articolato in cuiErmanno sviluppa questo tema sarebbe veramente difficileriuscire a fare meglio Allrsquointerno di ognuna delle zone infatti ilfilosofo dalmata introduce ulteriori stratificazioniNel descrivere la costituzione dellrsquoUniverso egli scrive unpiccolo trattato di astronomia in cui i riferimenti a TolomeoEuclide Abū Malsquoshar MashalsquoAllah Teodosio al-Battani DoroteoEraclide Pontico Aristotele e Platone srsquointrecciano egregiamentefino a rappresentare un vero e proprio saggio astronomicocompleto delle maggiori teorie ed autoritagrave fino ad alloraconosciute397Il filosofo dalmata elabora un sistema in cui laquoltGodgt sets theuniverse in motionmdashor rather he makes the upper parts of theuniverse move whilst the lower parts remain stationary hencecausing a state of tension which can only be resolved by aharmonious bond between the two sets of parts (63vB)raquo398

397 In questa sede non egrave possibile approfondire ulteriormente questo punto per unaconoscenza piugrave articolata de quale e per inquadrare al meglio il rapporto tra la concezionedellrsquouniverso di Ermanno in relazione a Platone Aristotele Doroteo Eraclide Pontico AbūMacshar al-Battani e Tolomeo si rimanda a CH BURNETT Commentary of De Essentiis op citpp 52-55 ID Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century Western Philosophy opcit p 393-5 Ž DADIć Herman Dalmatin op cit pp 43-169 e S KUTLESA CroatianPhilosophers op cit pp 58-70398 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 267-268

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Allrsquointerno di questa tensione poi i pianeti svolgono la propriaazione di mediazioneIl vincolo che tiene insieme la compagine di ognicomposizione egrave lrsquoamoreSecondo questo schema generale Ermanno ripropone sulpiano cosmologico lo stesso modello presentato a proposito dellacompositio in cui due opposti subiscono la mediazione di unelemento intermedio il quale a sua volta regola e rende possibilelo sviluppo della causalitagrave naturalelaquoInter duas extremitates media interposita suntraquo399

Medium

Idem Diversum

Amor

In omni rerum constitutione tenacissimum compaginisvinculum amor Videtur autem is amor mdash ut quam proximedescribam mdash internus quidam consortium unanimitatishabitus in mutuum inter sese invicem obsequium Quiquoniam prorsus diversis penitus alienus (prorsus enimdiversa dicimus que aut omnino diversorum generum aut subeodem genere longissime ab invicem distant) eiusmodimedium interponi conveniebat quod extrema fere maxime abinvicem distantia mediante huiusmodi vinculo conciliaret400Lrsquoelemento di mediazione dunque non fa altro che conciliarela natura completamente differente che contraddistinguelrsquoIdentico e il Diverso In questo senso lrsquoamore egrave consideratolrsquounico legame in quanto si configura come il nesso piugrave forte inassoluto capace di superare la differenza e generare al suointerno la costituzione delle cose401 Questo precetto serve a

399 De Ess I p 126 65rB Ed Ch Burnett400 Ibid p 128 65rE-F401 Sullrsquoimportanza di questa riflessione di Ermanno dovremmo soffermarci a lungo Inquesta sede tuttavia non ci egrave consentito farlo possiamo solo segnalarlo come spunto basilareper eventuali lavori futuri Qui ci limitiamo a ribadire che il filosofo dalmata introduceallrsquointerno del suo progetto di sviluppo cosmologico elementi naturali elevandoli ad unrango superiore percheacute risultino agenti attivi nel processo generativo

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sottolineare che tra le due estremitagrave non vrsquoegrave alcuna forma dicomunicazione direttaPer il filosofo dalmata infatti che in questo si rifagraveesplicitamente ad Abū Malsquoshar egrave fondamentale che lrsquoordinesuperiore non sia in alcun modo contaminato dalla caducitagrave diquello inferioreEcco percheacute subito dopo precisa che si debba stabilirecome medium un corpo che non sia neacute assolutamente uguale neacuteassolutamente diverso rispetto ai due estremi laquoe perciograve egrave dinatura doppia ndash sia differente sia concorde con estremi tantodiversiraquo In tal modo mentre si allea con uno respinge lrsquoaltro inmaniera proporzionataSic ergo cum extremorum alterum eiusdem esset naturealterum diverse medium ex mixta confectum est mdash alterisubstantie natura cognatum alteri nature quadamproprietate concedens Quod enim divina sunt corpora celestisnature est quod tam diversi motus inferioris mundi necessitashabebat quo hebetem hunc trahentia in omnem genituremotum concitarent402Posto che un tale movimento possa avvenire solo tramite unrapporto di ldquoaffetto naturalerdquo tra il mondo superiore e quelloinferiore la realizzazione di ogni genitura sta nellrsquoautoritagrave di unpotere che agisce e sostiene La forza piugrave intesa di tutte egrave la vis

agitativa che attiva ogni virtus agitans Per tale motivo laquoDio posenel mezzo dei lsquomediatorirsquo il piugrave grande tra tutti i corpidellrsquouniverso stabilendo completamente in esso lo stimologenerale della potenza attivatriceraquo Ermanno si sta riferendochiaramente al sole che grazie alla sua forma la quale lo rendeuguale in ogni direzione puograve illuminare tutte le cose allo stessomodo pur se ubicate in postazioni diverseAl sole furono affidati nondimeno in auxilium universitatismoderationi secretariis numero IX403Le determinazioni appena esposte ci aiuteranno a capiremeglio la struttura dellrsquouniverso proposta da Ermanno di cuitratteggeremo gli elementi essenziali402 De Ess I pp 128-130 65rF-G Ed Ch Burnett403 Ibid p 130 65vA

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laquoThe outer extreme of the universe is constructed out ofthree spheres which embody the Platonic principles of the Samethe Different and the medium respectively (63vF-G 64rD) Theequator of the Different sphere is the ecliptic divided into thetwelve signs of the Zodiac the movement of the Different sphereis entirely dependent on the movement of the Same The equatorof the third sphere is once again the ecliptic but the third spherehas a very slow revolving movement of its own It is on this spherethat the fixed stars (including the visible signs of Zodiac) areplaced Its movement is an eastward movement of the fixed starswhich was hypothesized to explain the observed advance of thevernal point with respect to the fixed stars (lsquothe precession of theequinoxesrsquo)raquo404Il movimento della sfera del Diverso dipende quindiintegralmente da quello della sfera dellrsquoIdentico mentre la terzasfera sulla quale si trovano le stelle fisse si muove molto pocoI semi elementari formanti lrsquoEssenza sono stati disposti daDio in maniera tale da non mescolarsi e da non far variare quindila sfera celeste laquoA questrsquoordine corrispondono i cieli dei pianetiNella parte piugrave bassa dellrsquoEssenza il Creatore ha collocato ciograve che egravecontrario alle parti piugrave alte della sostanza (il caldo) cioegrave la sferadella Luna che egrave fredda-umida per moderare la forza del caloreSalendo sempre piugrave in alto nellrsquoordine ha posto la sfera fredda-secca (Mercurio) la sfera ldquotemperatardquo Venere e quella calda-secca(Sole) Questrsquoordine viene ripetuto unrsquoaltra volta e proseguendodal basso verso lrsquoalto seguono la sfera fredda-secca (Marte)quella ldquotemperatardquo (Giove) quella calda-secca (Saturno) e quellafredda-umida (ottava sfera)raquo405Al limite opposto dellrsquoordine superiore si trova la Terraimmobile e posta nel punto inferiore al centro della rivoluzionedellrsquouniversoLa terra presenta ulteriori suddivisioni A causadellrsquoeccessivo calore prodotto dal Sole e dai pianeti Dio infattilaquogirds that part of the earth which lies immediately beneath theecliptic with a moist substance (the Ocean) This substance isdrawn out so that it effectively divides the earthrsquos surface into404 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 268405 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 295

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twelve equal parts From these parts the twelve winds blowHence the lower extreme of the universe has the same number ofdivisions as the outher extremeraquo406Dal momento inoltre che i semi elementari presenti sullaTerra laquosi uniscono tra loro in coppie di elementi che a loro volta simescolano con altre coppie elementari negli oggetti naturali deveesistere una parte di universo che si trovi in completo e perennemovimento Essa egrave lrsquoottava sfera Tuttavia questo movimento peressere comunicato alla Terra che si trova nellrsquoopposta condizionedi completa immobilitagrave necessita di un medium esso egrave costituitodalle sette sfere planetarie dotate di movimenti diversiraquo407Nessuno dei corpi celesti infatti si muove allo stesso modolaquoFastest are those bodies which are higher and are by naturelighter However observation showed that Mercury and Venus aresometimes closer to Earth than the Sun is and sometimes fartheraway Hermann accepted the hypothesis of Platorsquos studentHeraclides of Pontus that Mercury and Venus move around theSun and they together move around the Earth thus distancinghimself from Abū Malsquosharrsquos system However he did not totallyendorse Heraclidesrsquo system which proposes Earthrsquos rotation Onthe contrary Hermann claims that the Earth is stationaryraquo408Per Ermanno quindi i pianeti svolgono un ruolo davverocruciale per la formazione ed il corretto sviluppo del cosmolaquoThis part of the universe has in his opinion been neglected(68vB-D) partly because of its paramount importance insecondary generation He first establishes the necessity of themedium for the stages of generation which he has alreadydescribed the motion by which (a) single seeds are joined inpairs and (b) pairs of seeds are mixed to form natural objectsmust be instigated by the only part of the universe which is bynature in perpetual movementmdashie the outer extreme For themovement to be communicated from the outer extreme to earth amedium or lsquomediating bondrsquo whose essence is harmony isnecessaryraquo409406 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 274-275407 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit p 81408 S KUTLESA Croatian Philosophers op cit 4 pp 67-68409 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276

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I pianeti che costituiscono il medium hanno dunque lafunzione di mediare tra lrsquoIdentico e il Diverso410 Essi cioegravetrasferiscono laquoil potere dellrsquoUguale dellrsquoottava sfera mediandolotramite i suoi diversi movimenti planetari con il Diverso delmondo sublunare Questa perpetua opera mediatrice delle sferecelesti comunica movimento e proporzione alla secundariagenitura e il cosmo egrave reso armonico dallrsquoAmore introdottonellrsquouniverso dallo stesso medium che concilia le qualitagrave propriedi ciascun estremo Il movimento dei corpi celesti genera lamusica delle sfere411 perpetuamente in cambiamento lapartecipazione dei pianeti a questa stessa musica fa si che i corpidel mondo inferiore seguano i movimenti del mondosuperioreraquo412Ermanno chiude cosigrave secondo un laquoexuberant finaleraquo413 ilprimo libroCome abbiamo visto Ermanno assume delle posizioni moltoimportanti anche dal punto di vista astronomico che sarannoconsiderate valide fino al XVI secolo laquoThus at the end of thesixteenth century Tycho Brahe extended Hermannrsquos system byclaiming that Mercury Venus Mars Jupiter and Saturn movearound the Sun and all of them together move around the EarthThis is the well-known Tycho Brahersquos geocentrical systemraquo414Nello sviluppo delle sue argomentazioni il filosofo dalmatautilizza un metodo dimostrativo di stampo matematico egeometrico del quale egrave possibile dedurre cinque assiomifondamentali410 Ž Dadić circa questo tema ben sottolinea come Ermanno fonda temi astrologici con lafilosofia naturale di Aristotele Infatti scrive laquoastrological influences fit quite well intoAristotlersquos system of transmission of influence from the prime mover to the terrestrialsphere Astrological correspondences can be understood well precisely through thisinfluence of the celestial sphere on everything terrestrial in Aristotlersquos natural philosophyBut this combination still requires an explanation of the mechanisms of these influences andits positioning within the system of natural philosophyraquo Z DADIĆ Hermann Dalmatin op citp 163411 Su questo affascinante tema cf CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of SympatheticVibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth articolo in corso dipubblicazione412 N POLLONI Il De processione mundi di Guidissalinus unrsquoontologia dellrsquoessere possibile opcit pp 81-82413 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit p 276414 S KUTLESA Croatian Philosophers I op cit p 68 Su questo punto cf Anche Ž DADIĆHermann Dalmatin op cit pp 187-195

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laquo1) If the universe is to be immortal it must be boundtogether by firm bonds Firm bonds cannot exist between thingswhich are completely the same (for they would coalesce into eachother and lose their separateness) or between things which aretotally different (for they would never agree) Therefore amixture of the same and different is necessary2) The elemental seeds cannot be entirely the same as oneanother because then they would not produce the variety ofthings required in the world Therefore they have to bedifferentiated into four qualities () One way of doing this is tomake the qualities alternately masculine and feminine so thatonly pairings between opposite sexes are made3) The elements resulting from these pairings ndash fire airwater and earth ndash have to have the shape which ensures leastdisturbance from outside The most suitable is the sphericalshape4) The sublunary universe has to have the best possiblerelationship with the superlunary universe This can be ensuredthrough the ratio of the numbers of their respective parts Themost appropriate ratio is eight to four ()5) For there to be generation there has to be an active and apassive entity The active entity being more perfect must behigher in the universe the passive must be lower To be passiverequires immobility Therefore the lower part of the universemust be immobile To be active requires motion Therefore theupper part of the universe must be perpetually in movementSince the universe is perfect its movement it is one movementwhich is perfect in that it has no beginning or end- ie circularmovement Thus the whole universe is a revolving sphere Thelsquolowestrsquo point of a sphere it its centre and this as reasondemands is immobile The earth therefore is immobile at thecentre of a revolving sphereraquo415La prima parte del De Essentiis si chiude cosigrave in un quadro ditotale armonia e proporzionalitagrave caratterizzato dalla perfezionedel movimento circolare415 CH BURNETT Hermann of Carinthia in A History of Twelfth-century op cit p 394

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IIILA SECUNDARIA GENITURA E LA FORMAZIONE

DEL MONDO NATURALE

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Capitolo terzo

La secundaria genitura e la formazione delmondo naturale

11 IInnttrroodduuzziioonnee aallllaa qquueessttiioonneeLa struttura del cosmo che Ermanno elabora come abbiamoavuto modo di vedere risulta essere assai articolata ed incentratasu un dinamismo causale organizzato su piugrave livelli ontologiciTale struttura nel corso del secondo Libro del De Essentiissaragrave ulteriormente approfondita fino ad organizzarsi in modoancora piugrave complessoMentre nel primo libro dellrsquoopera infatti Ermanno presentala relazione tra la Causa Prima e le essenze che ne sono unaderivazione diretta semplificando il precetto per cui crsquoegrave unalegitima causa et ratio che fa tutto ciograve necessariamente come egrave ndash laqual cosa porta il filosofo a concentrarsi sulla individuazione dellecause piuttosto che a descrivere semplicemente gli effetti e irisultati ndash nel secondo egli si concentreragrave in modo specificosullanalisi di tutto ciograve che il principio di causalitagrave ha determinatoe fatto sussistereAbbiamo anche visto come di fatto le cose prodottepossono essere comprese in maniera piugrave profonda solo comerisultato della differenza che sussiste tra il Creatore e le cosecreateLa causa primordiale inoltre determina la creazione e lagenerazione che riguardano rispettivamente i princigravepi di ognigenitura e la materia primordiale per quanto riguarda tutte lealtre cose esse afferiscono alla causa secondaria la quale seguetuttavia le decisioni della causa prima Dai movimenti dellamateria primordiale derivano poi la secundaria genitura e i suoiprodotti

Quoniam itaque primordialis cause motus bipertitus mdash increatione et generatione mdash rursus et generatio bipertito

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subdividitur mdash in primariam et secundariam Ac creatioquidem huiusmodi principiorum generatio primaria mdashprimarum rerum ex huiusmodi princigravepis que semel natenumquam occident utpote ex prima perfectione compactesecundaria vero ex isdem princigravepis per primariam eorum quenascuntur et occidunt usque nunc tamquam ex residuisminutiis denuo confecta (hellip) Secundaria vero cum perprimariam discendat necessario vel tempore posteriorsuccedit mdash ut hii quidem vero cum reliquis cause sequentisquam assumpsit sibi arbiter in eis que secunde dignitatisessent perficiendis416Tutto ha origine dalla causa primaria ovvero il Creatore cheha realizzato le prime cose tramite se stesso mentre ha affidate leseconde (e cosigrave in ordine le terze e le quarte) alla sua causasecondaria la quale lo assiste nellrsquoattivitagrave generativa eseguendoperograve tutto tramite la sua misura e il suo progettoCome la causa prima dunque si divide in causa primaria ecausa secondaria allo stesso modo la generazione si divide ingenerazione primaria e secondariaLa generazione primaria riguarda il cosmo ed egrave imperitura ecostante la generazione secondaria invece afferisce alla mundana

proles i minerali le piante gli animali e si riferisce a tutto ciograve cheegrave caducoA partire da queste considerazioni possiamo notare come ilfilosofo dalmata divida il cosmo stesso e quindi la natura in treparti attuando allrsquointerno delle singole regioni dellrsquouniversoulteriori differenziazioniLa stessa natura sembra dover essere divisa in tre partinellrsquoIdentico nel Diverso e nel Misto che se vogliamo possiamochiamare con lo stesso nome con cui Platone denomina ciograve cheindica lrsquoanima del mondo precisa Ermanno La naturadellrsquoIdentico egrave in un certo senso condizione uniforme pura e deltutto semplice la natura del Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua al suointerno fosse impura mentre la Mista egrave obbediente allrsquoIdenticoche muove il DifferentePoicheacute la suprema sommitagrave del mondo egrave della naturadellIdentico quella piugrave bassa e inferiore del Differente la media416 De Ess I p 110 62vF-G-H Ed Burnett

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del Misto la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agentela Differente soltanto passiva la Mista un composto di entrambe leforze e condizioniIn tutta la sua struttura quindi il mondo egrave visto comecostituito da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento E una parte inferiore piugravebassa che egrave il mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoapprocciarele categorie e gli esseri inferiori preferisce una lettura fisica Ilmondo verrebbe cosigrave analizzato a partire da due diverseprospettiveAbbiamo altresigrave sottolineato che Ermanno mira in base allasua prospettiva filosofico-teoretica a colmare le lacune lasciate daAristotele e Platone nella concezione dellrsquouniverso Il secondolibro del De Essentiis ha inizio infatti proprio con questoproposito egli riconducendo tale questione al rapporto tra lacausa prima e la causa secunda a testimonianza di quanto siapreminente il tema della causalitagrave scrive

Nam si recte memini quoniam a primordio tractatusdivisione data inter causam primordialem et secundariamomniumque primordialis cause motuum duobus generibusdivisis quorum alterum generatio que et ipsa deinde bipertitosubdivisa secundariam per primariam produci signavimusmerito secundarie cause officio omnes secundariegenerationis motus nature cognatione quadam omniumvidelicet auctoris arbitrio administrantur417Tuttavia argomenta il filosofo dalmata per esaminare inmodo del tutto completo la costruzione dellrsquouniverso egrave necessarioanalizzare il fondamento che egrave il vincolo della struttura di ognicomposizione Ermanno identifica questo fondamento con i

417 De Ess II p 150 68v-E Ed Burnett

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pianeti che nello svolgere la propria funzione mediatrice tralrsquoIdentico e il Diverso rendono possibile la composizione dei corpiPoicheacute dunque il medium secondo la sua visione risulta inmodo assolutamente primario il nodo della composizione inquanto da quello stesso hanno inizio correttamente tutti i motisuccessivi egrave meritevole di un cosigrave grande potere come si egrave giagraveaccennato allrsquoinizio del primo libroIn base a queste considerazioni egrave possibile comprenderepercheacute sia cosigrave centrale per Ermanno lrsquoanalisi del fondamento cheegrave alla base della comprensione del tutto ed il ruolo dei pianetinellrsquoassetto complessivo dellrsquouniversoResta dunque da indagare il fondamento che egrave il vincolodella struttura di ogni composizione questo nodo egraveimportantissimo per avere una visione completa del mondo Nelsecondo Libro programmaticamente Ermanno per realizzarequesto intento comincia ad indagare il concetto di naturaanalizzato da diverse prospettive le differenti cause che dannoorigine alle cose i movimenti che producono la composizionedelle stesse le categorie di tempo e spazio che ne rappresentanola condizione fondamentale e le diverse forme compositiveLa secundaria genitura rappresenta quindi laquoil processo diformazione delle realtagrave materiali governate dalla Natura Mentre ilI Libro tratta dellrsquoordine delle cause che danno vita al cosmo quisi vede la produzione materiale della realtagrave del mondo sublunarea partire dalla mistione degli elementiraquo418 Inoltre laquothroughoutbook II Hermann illustrates how individual planets elicit anddirect the movements of particular creatures within the lowerextremeraquo419 La secundaria generatio dipende dunque dalla causasecondaria e gli effetti del proprio movimento producono lasecundaria genitura La causa secondaria segue una ratio e unalegge ben precise A tale proposito scrive Burnett laquoFor there to bepermanency there must be a bond of the Same and the Differentand binding the Same to the Different is lsquoproportionrsquo420Proportion determines the form and preserves the unity of each418 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit p 298419 CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 295420 Come riportato in nota a p 12 del De Essentiis dallo stesso Burnett egrave opportuno precisarenuovamente che laquoIn many contexts proportio should be translated lsquoratiorsquo the wordHermann used for lsquoproportionrsquo in its strict sense is proportionalitasraquo

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individual by being present (i) in the mixture of its ingredient(compositio) and (ii) in the shape of its exterior (dispositio)421Secondary generation can only take place in the loweruniverse Each individual in secondary genitura is brought intobeing by the laws of proportions For two proportions (ratios)which are in symmetry have the property through the laws ofmusic of influencing each other (just as if two strings are tuned tothe same pitch when one is plucked the other will vibrate)Therefore the proportions determining the individual can bechanged by the alteration of a set of corresponding ofproportionsraquo422Percheacute ci sia proporzione e la parte superiore del cosmoldquoinfluenzirdquo quella inferiore deve esserci quindi una differenza Egraveforte il modo in cui Ermanno sintetizza questo pensiero chesembra basarsi oltre che su base geometrica anche su leggi fisichescoperte perograve solo molti secoli piugrave tardiIn questo quadro si coglie in modo ancora piugrave marcato lafunzione determinante che svolgono i pianeti in quanto elementimedi nella gestione e conservazione dellrsquouniversoIn una siffatta prospettiva inoltre anche il tema dellacircolaritagrave ritroveragrave la sua massima espressione percheacute non avragravepiugrave solo una valenza metafisica e teoretica ma anche fisico-astronomicaComprendere la natura significa per Ermanno partire daltema del fondamento per poi ritornare ad esso dopo averloarricchito di ulteriori elementi Egrave davvero sorprendente ladisinvoltura con cui egli utilizza i punti nodali del suo sistema dipensiero principio di causalitagrave logica della prioritagravescomposizione della complessitagrave in elementi piugrave semplici eutilizzo della ratio come strumento di indagine capace altresigrave diconferire proporzionalitagrave e armonia al tutto trasformandoli neipunti fissi del suo argomentare ed articolandoli poi in una visionecomplessa ma chiarificatrice della realtagrave Questo percorsocircolare condurragrave alla piena comprensione del tutto e faragrave lucesui segreti dellrsquouniverso421 Avevamo introdotto questo stesso concetto nel sect 51 del Capitolo II cui rimandiamo perun eventuale approfondimento Tuttavia egrave necessario ribadirlo anche in questa sezionepercheacute strettamente legato al tema della secundaria genitura422 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia De Essentiis op cit p 12

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22 CCoommee ooppeerraa llaa sseeccuunnddaarriiaa ggeenniittuurraa llaa lleeggggee ddii nnaattuurraaPer poter capire la realtagrave egrave necessario perograve come abbiamoaffermato pocrsquoanzi indagare il problema del fondamento perriuscirvi egrave opportuno definire innanzitutto in modo corretto ilrapporto che intercorre tra la natura e la sostanza A tal propositoErmanno osserva che come ha rilevato anche Cicerone risultadifficile dare una esaustiva e precisa definizione della natura423Perciograve occorre distinguere ciograve a cui il termine natura si riferisceIl nucleo filosofico fondamentale della riflessioneermanniana dunque risulta essere in questa parte delloperalrsquoanalisi della natura Essa viene indagata a partire da almeno duediverse prospettive una specificamente naturalistica(comprensiva anche di una riflessione di carattere medico e di unariflessione di carattere astronomico-astrologico) unaltra di tipofilosoficoPer comprendere questa lsquonaturarsquo infatti nota il filosofodalmata gli scienziati tentano di descrivere la natura di tutti icorpi in modo individuale ndash sia quelli dei cieli sia quelli del mondosublunare Perciograve la medicina concepisce il corpo umano comeuna mescolanza di cose naturali Se qualcuno tuttavia tentasse dispiegare questi diversi usi del termine dicendo che si tratta di unaparola usata troppo genericamente la quale abbraccia differenticoncetti e comprende diverse applicazioni sbaglierebbe dalmomento che lrsquoordine medico comprende fra le sue dicitureanche lsquocose contro naturarsquo e in questa accezione non crsquoegrave nulla checontraddice il primo concetto di naturaOccorre assumere perograve come imprescindibile punto dipartenza il fatto che Dio egrave lrsquoinizio e la fine di tutte le cose e che alla423 ldquoNaturam ipsam ut ait Tullius Cicero diffinire difficile est Quapropter dividendum in primisest ipsum nominis subiectum Nec enim ullo modo eadem substantie ratione coherere videturduorum quippe omnino solo nomine communicantium nature vocabulum assignari solet Alteroquippe modo qui nec Poetam latuit qui aitrsquoHanc deus et melior litem natura diremitrsquo Sic enimet Seneca lsquoQuidrsquo inquit lsquoaliud natura quam deus et divina ratio toti mondo eiusque partibusinsertarsquo Nam et lsquoidem utrumquersquo dicit sed lsquodistare officiorsquo Altero vero quo Plato universitatisanimam triplici natura componit quam phisici amplexi corporum omnium tam celestiumquam infernorum naturas sigillatim etiam assignare conanturrdquo A p 296 del Commentario alDe Essentiis Ch Burnett chiarisce che il passo di Cicerone richiamato da Ermanno (Naturaipsam diffinire difficile est) egrave presente nel De Inventione I 24 Il verso rsquoHanc deus et meliorlitem natura diremitrsquo invece egrave di Ovidio Metamorfosi I 21 Per quanto riguarda la citazionedi Seneca egrave contenuta nel De Beneficiis IV 71

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prima forma di generazione di cui Ermanno ha discussoampiamente nella prima parte dellrsquoopera424 ne segue unaseconda425 Il passo successivo da compiere egrave lrsquoesame della causasecondaria e dellrsquoobbedienza da prestare ldquoalla legge di naturardquoPertanto egli chiarisce prima di tutto il tratto distintivo dellanaturaEst igitur ut michi quidem rectissime constitui posse videtur natura

perpetua quedam426Tutte le prospettive devono quindi convergere nellaconcezione della natura come soggetto dipendente dalla sostanzae da ciograve che origina il movimento dal momento che lrsquounicacertezza che si possiede su di essa egrave il suo essere perpetua427Lrsquoessere perpetuo della natura si contrappone dunqueallrsquoeternitagrave di Dio Questa distinzione come sottolinea TullioGregory laquotra eterno e perpetuo ebbe una larga fortunanellrsquoambiente di Chartres che trovava in essa la possibilitagrave diconciliare lrsquoassoluta onnipotenza e trascendenza di Dio conlrsquoinfinitagrave temporale del mondoraquo428Tale riflessione egrave perfettamente in linea con il modo diargomentare del filosofo dalmata il quale infatti introduce lastessa differenza allrsquointerno della genitura dividendola in unaparte invariabile e quindi fissa e in una mutevole perciograve variabilee soggetta al tempo Ancora una volta Ermanno gioca sulla dualitagraveinstaurando numerose corrispondenze fra i fenomeni fisici e424 Per un approfondimento su questo aspetto si veda tutto il capitolo precedente425 Sembra quasi che Ermanno voglia convincere anche gli scienziati e gli astrologici dellaVeritagrave per cui allrsquoopera di persuasione teologica approntata nel primo Libro ne segue unaseconda di matrice prettamente fisica rivolta agli esperti dei fenomeni naturali edastrologici426 De Ess II p 152 69r-A Ed Burnett427 laquoNature is the process in every creature of reproducing and preserving the species Thisprocess in that it is going on inside the creature comes about by the interaction of theelements themselvesmdashwhich either share a quality (similia [elemental]) or have no qualityin common (contraria [elemental]) Hermann describes this intrinsic force in more detailbelow 75rG-Hraquo Cf CH BURNETT Commentary in Hermann of Carinthia De Essentiis op citp 297 In questa stessa nota il curatore riporta lrsquoutilizzo della nozione di natura che fannoGuglielmo di Conches e Clarembaldo di Arras le cui elaborazioni sono simili a quelle diErmanno mostrando altresigrave come in realtagrave tutte queste definizioni della natura derivino dafonti di origine medica428 T GREGORY Anima mundi op cit p 55

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quelli astrologici senza tuttavia pregiudicare lrsquoarmoniadellrsquouniverso33 LLaa ddiivviissiioonnee ddeellllaa ggeenniittuurraa iinn ccoonnssttaannss ee oocccciidduuaaDopo aver chiarito gli aspetti filosofici iniziali dai qualimuove la sua ricerca difatti egli delinea i fondamenti teorici delconcetto di genitura distinguendola come anticipato in costante(costans) e peritura (occidua)

Genitura vero bipertita mdash constans et occidua mdash et constansquidem primarie generationis occiduam autem genituramdicimus omnem secondarie generationis prolem429Essendo inoltre la genitura nientrsquoaltro che il principiouniversale del mondo questo ci induce a pensare sostieneErmanno che la stessa natura debba essere divisa in tre partiIdentico Diverso e Misto chiarendone i rispettivi legamiEadem natura est status quidam uniformis purus et omninosimplex diversa natura est habitudo multiplex tamquaminfluente alteritate turbida mixa vero eidem obediensdiversam movens Deinde diversa bipertito subdivisa ingenituram occiduam et partem constantis quod posteriusliquebit Quoniam igitur suprema mundi extremitas eiusdemnature infima diverse media mixte erit quoque natura eademagens tantum diversa tantum patiens mixta utriusque vireset affectus commiscens430La genitura secondaria deriva proprio dalla commistione tralrsquoIdentico il Differente e il Misto e cosigrave la natura che mischia egrave lacausa secondaria di tutte le cose e del loro moto

429 De Ess II p 154 68vB Ed Burnett430 Ibidem 68vC-D Proposta di traduzione ldquoQuella stessa natura egrave in un certo sensocondizione uniforme pura e del tutto semplice la natura Differente egrave la molteplicecostituzione come se a causa di unrsquoalteritagrave che si insinua fosse impura mentre la Mista egraveobbediente allrsquoIdentico che muove il Differente In seguito la natura Differente come sichiariragrave piugrave avanti saragrave suddivisa in genitura variabile (peritura) e parte della costanteDunque poicheacute la suprema estremitagrave del mondo egrave della natura Identica lrsquoinfima delDifferente la media del Misto anche la natura dellrsquoIdentico saragrave quella che egrave soltanto agente(attiva) la Differente soltanto passiva la Mista un misto di entrambe le forze e condizionirdquo

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Nel sistema di pensiero di Ermanno laquoNatura si pone anchequi come il principio della continuitagrave e dellrsquoordine fisico ove laparte attiva egrave costituita dalla virtus agens o ignis artificus chescende dai cieli adattando e determinando ogni moto deglielementi inferiori intesa come il principio che genera e conserva isingoli esseri ovvero causa secondaria rispetto a Dio causa primala natura si identifica con la platonica anima mundi di cui ripete lacomposizione trasposta su un piano esclusivamente fisico (hellip) Masoprattutto si fa chiaro in Ermanno di Carinzia il legame tra questaconcezione della natura e le dottrine astrologiche che tornavanocon le nuove traduzioni tra cui per opera di Ermanno il classicoIntroductorium di Abū Malsquoshar causa di moto e di vita i cieli e ipianeti divengono i veri dominatori del tempo e dei processi chein esso si svolgono mentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in una serie di corrispondenze affinitagrave einfluenze tra i pianeti e le singole parti del corpo umanoraquo431Spiegata la causa che dagrave origine ai corpi naturali il filosofodalmata dirige in seguito la propria attenzione sullrsquoeffetto dellecause in particolare sugli effetti per mezzo delle specie stabilitelo fa rifacendosi a Boezio

Est enim causa primordialis et efficiens ut Boetius scribit432que ipsa vi propria movet et explicat secundaria vero perquam aliquid administratur tertie et quarte ac deinceps exquibus et in quibus aliquid fit ultima est finis omnisintentionis Est igitur primordialis cause singulariter primusmotus quem primariam generationem nominavimussequentes omnes eiusdem quidem principaliter sed ex tertiiset quartis per secundariam quos sub nomine secundariegenerationis comprehendimus Primum igitur totum ipsumgeneraliter constituendum videtur deinde per membrasingillatim insequendum433

431 T GREGORY Speculum naturale op cit p 22432 Ch Burnett riporta a p 298 del De Essentiis il riferimento a Boezio (segnalato anche da MAlonso) In Topica Ciceronis PL 64 1145D-46A in cui laquoBoethius summarizes Aristotlersquos fourcausesand there are verbal parallels between Hermann and Boethius Guindissalinus takesHermannrsquos definitions of efficient secondary and ultimate causes and comments on them inDe Processione p 17 11-13raquo433 De Ess II pp 154-156 69rD-DE Ed Burnett ldquoInfatti come scrive Boezio crsquoegrave la causaprimordiale ed efficiente la quale essa stessa si muove tramite la sua propria intrinseca forzae la estrinseca mentre la secondaria egrave quella con cui qualcosa viene compiuta le terze e lequarte cause sono quelle al di fuori delle quali e nelle quali qualcosa viene creata lrsquoultimacausa egrave il fine (destinazione) di ogni intensione Pertanto egrave il primo moto della causa

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Appare in maniera molto evidente e marcata la volontagrave diErmanno di dare risalto al principio di causalitagrave che porta allaseconda genitura e che a sua volta egrave inscindibile dal concetto dimovimento In questo modo la seconda generazione si configurasempre piugrave chiaramente come il moto universale della genituravariabile Ermanno infatti sulla scia di Boezio il quale a sua voltasi rifagrave ad Aristotele individua una causa efficiente e primordialealla quale obbedisce una causa seconda da cui dipendono poi leterze e le quarte cause infine crsquoegrave ultima causa che est finis omnisintentionis si tratta della causa finaleMa percheacute Ermanno la pone come ultima Verrebbe dapensare che egli attribuisca alla causa finale lo stesso ruolo che leconferisce Aristotele nellrsquoEtica Nicomachea ad indicare che il benenon egrave un principio trascendente ma teleologico verso cui tutte lecose tendono pertanto riguarderebbe il bene specifico dellasingola cosa In questo senso vi sarebbe comunqueneoplatonicamente il ricongiungimento da parte dellrsquoente con ilprincipio dal quale dipende Tale struttura metafisico-teleologicadagrave massima compiutezza allrsquooperato divino in quanto determinala natura del Tutto come una totalitagrave organica ed unitariaperfettamente armonizzata in tutti i suoi molteplici e piugrave specificilivelli Sul piano filosofico-teoretico e perfettamente in linea conun modo di intendere la realtagrave di stampo neoplatonico especificamente procliano Ermanno identifica Dio con il principioda cui deriva il cosmo intendendolo cioegrave laquocome fonteassolutamente originaria e trascendente del ldquoTuttordquoraquo434 il cheporta nella prospettiva cristiana di Ermanno ad una laquosempre piugraveradicale teologizzazione del reale che implica in seacute il recupero e laripresa entro una prospettiva filosofica sistematica di tutta latradizione del paganesimo grecoraquo435Su questo concorda in pieno Ch Burnett il quale a propositodellrsquoinflusso del paganesimo greco e latino nello sviluppo del XIIprimordiale in particolare che chiamiamo prima generazione mentre tutti i (moti)successivi senza dubbio sono principalmente dellrsquoIdentico ma dalle terze e quarte (cause)attraverso la seconda generazione comprendiamo quelle cose sotto il nome di secondariagenerazione Sembra per prima cosa che si debba stabilire in generale la natura proprio diquello stesso (moto) e poi proseguire separatamente per partirdquo434 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla Teologia Platonica di Proclo EddellrsquoOrso Alessandria 2008 p 14435 Ibidem

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secolo scrive laquoone characteristic of Latin theologians andphilosophers of the first half of the twelfth century is that theyexploited the pagan philosophers either for independentjustification for the truths of the Christian religion or for ldquonaturalreasonrdquo which established truths which were independent of anyrevealed religionraquo4363311 II mmoovviimmeennttii ddeellllaa sseeccoonnddaa ggeenneerraazziioonneeIl moto della genitura variabile tuttavia si divideprincipalmente in traslazione e trasformazione

Translationis due sunt species altera ex primariacompositione in secundariam altera converso reditu exsecondaria in primariam Alteritas autem inter habitum etaffectionem utrinque dupliciter habitu quidem inter extremaet medium (extrema quidem ut cum adipiscimur autprivamur medium inter augmentum et detrimentum)affectione vero aut inter contraria ut ex calido frigidum autex utrolibet magis vel minus437La genitura variabile dunque risponde alle stesse logichecostitutive che nel primo Libro Ermanno ha attribuito al luogoAllrsquointerno della translatio possiamo distinguere una primaforma di moto lineare che va dalla prima alla seconda compositioed una seconda invece di moto circolare che al contrario dallaseconda compositio torna alla prima Per quanto riguarda latrasformazione ovvero il mutamento anchrsquoesso di natura dupliceviceversa si verifica o tra lrsquoestremitagrave o il medio di qualcosaoppure tra due opposti438 esso si articola tra gli estremidellrsquohabitum e dellrsquoaffectionem Egrave molto difficile dire quale delledue interpretazioni del termine habitum sia corretta Tuttaviapreferiamo renderlo con lsquodisposizionersquo piuttosto che con

possession (scelta per la quale opta Burnett) poicheacute ciograve che muove436 CH BURNETT The arrival of the pagan philosophers op cit p79437 De Ess II p 156 69rF Ed Burnett Per maggiori precisazioni concettuali e per ilconfronto con Boezio Cf Il Commentario al De Essentiis Ed Ch Burnett p 299438 In questo passaggio puograve ravvisarsi anche un riferimento alla dottrina dei contrari dimatrice eraclitea

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un ente al cambiamento egrave la propria strutturazione dispositiva adaccogliere passivamente il cambiamento piugrave che una condizionegiagrave acquisita Lrsquoaffectio drsquoaltra parte fa riferimento proprio adunrsquoacquisizione passivaSono chiare le ascendenze della filosofia aristotelica ed inparticolare della Fisica e del De Generatione et CorruptioneIl passaggio di una sostanza da una forma ad unrsquoaltra e lasua trasformazione attraverso lrsquoassunzione di determinatequantitagrave e qualitagrave sono delle riflessioni molto importanti giaccheacutespiegano il dispiegarsi del mutamento rispetto alla sostanza unicadalla quale tutti i corpi derivano Proprio per questo Ermannosubito dopo aggiunge cheUt traslatio quidem ipsius substantie intelligatur alteritasautem in quantitate et qualitate et siquidem his annumerarivelimus loco et tempore ac deinceps per ordinem Quorumquoniam per species infiniti sunt universum numerum sub hisduobus generibus comprehendimus sub primo quidemprimum et ultimum sub secundo omne medium intervallumcum multiplici mediorum vicissitudine Deinceps igitur hiimotus et inter ipsas geniture partes discernendi439La questione principale qui analizzata egrave il rapporto tra lrsquoordo

causarum e le specie differenti In effetti in precedenza il filosofodalmata dapprima ha chiarito il rapporto che sussiste tra la causaprima e le altre cause ora invece deve esplicitare in modo nitidola relazione che intercorre tra il dinamismo causale e i diversi tipidi enti che a partire da esso vengono a determinarsiEcco percheacute deve inserire allrsquointerno della stessa genituradue distinti ordini ontologici uno imperituro e lrsquoaltro mutevolecosigrave da riprodurre lo stesso schema di derivazione da parte di unlivello ontico inferiore nei confronti del principio di causalitagravesuperiore che pure dipende come abbiamo visto dallrsquoordinegenerale delle cause e quindi dalla causa prima439 De Ess II p 156 69vA-B Ed Ch Burnett Proposta di traduzione ldquoTutto ciograve serve aspiegare la traslazione di quella stessa sostanza e la sua trasformazione in quantitagrave e qualitagravein spazio e tempo se desideriamo almeno che siano incluse tra queste e di seguito perordine Poicheacute sono infiniti per specie includiamo sotto questi due generi il numerouniversale di quelli il primo e lrsquoultimo sotto il primo ciascun intervallo medio insieme con lamolteplice alternanza sotto il secondo genere Poi anche questi moti si devono discernere frale stesse parti della genitura

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Piugrave specificatamente la genitura invariabile (constans) egraveprodotta dal movimento di princigravepi integri e compiuti ed egrave tenutainsieme da tutti questi stessi (princigravepi) pertanto non giungeragrave maial termine (allrsquoultimo moto) La genitura variabile invece serve agarantire il perpetuarsi della natura in corpi piugrave piccoli cheimitino i princigravepi da cui sono stati generati La natura occidua egravestata regolata perciograve secondo tre habitudo (il termine indica quiuna tensione fra due cose simili e contrarie) il grembo dellagenitrice lo spazio e il tempo Le condizioni che rendono possibilela genitura variabile sono dunque lo spazio il tempo e ilricettacolo materiale Ecco che quindi lo spazio e il tempo inquanto essenze vengono a svolgere attraverso lrsquoazione regolativadellrsquohabitudo il proprio ruolo di agenti causali i quali rendonopossibile la genitura variabile e per contro lrsquoavvicendarsimutevole degli enti allrsquointerno della perpetuitas della natura Egravecome dire che anche entro il regno del mutevole le essenze sonoradice di ogni differenza Si ripropone in tal modo in uno scenariocompletamente nuovo il legame profondo che lega la differenzaallrsquoidentitagrave e il proprio dispiegarsi allrsquointerno del suo stessoorizzonte metafisicoMa cosa intende ora alla luce di queste ulteriorispecificazioni il filosofo dalmata per luogo Egli ne fornisce ladefinizione seguenteItaque locus quidem in omnibus his ndash longo lato et alto ndashatque velut ex his confecto circumferente Siquidem omnecorpus aliquo in loco est et omnem corporis terminumlocalem esse necesse est Videtur itaque locus universalis sedeset receptaculum omnis circumscriptibilis substantieCircumscriptibilem vero substantiam dicimus omne corpusaut rem infra determinabile spatium contentam440A dimostrazione di quanto sia complesso definire il luogointeso come entitagrave metafisica nella quale si sviluppa il mondo

440 De Ess II p 158 69rF-G Ed Burnett ldquoDunque lo spazio consiste di tutte questedimensioni lunghezza larghezza altezza ed egrave come se fosse da esse delimitato tuttrsquointornoDal momento che ogni corpo egrave in qualche luogo egrave necessario che ciascun limite di un corposia di carattere spaziale Sembra pertanto che lo spazio sia la sede universale ed il ricettacolodi ogni sostanza che si possa circoscrivere (delimitare) In veritagrave definiamo sostanzadelimitata ogni corpo o cosa che egrave contenuta allrsquointerno di uno spazio determinatordquo

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della mutevolezza possiamo notare che Ermanno vi si soffermipiugrave volte Dopo averne spiegato infatti nel primo Libro lestrutture costitutive ora ne precisa le condizioni ldquofisicherdquo diconsistenza effettuale Il luogo si configura pertanto come il dovemateriale in cui le cose esistono e sono circoscritte Esso egrave inoltrepur essendo la ragione del consistere quantitativamentedeterminabile In ogni caso anche tale concetto esprime un pienosincretismo tra la prospettiva platonica e quella aristotelicapoicheacute in questa definizione rientrano tanto il riferimento allaldquochorardquo platonica quanto alla substantia intesa in sensoaristotelico vale a dire come un ente determinatoPotremmo anche descrivere il luogo come la cornice entro laquale ricadono tutte le parti del mondo che in quanto tali sonoquantificabiliEsse dunque sono fissate dallo spazio o dal numero Tantoche se qualcuno tentasse di procedere secondo Ermanno dalnumero fino alle cose piugrave piccole o dallo spazio fino alle cose piugravegrandi troverebbe lrsquoinfinitoAncora una volta ritroviamo su scala fisica larappresentazione di un concetto metafisico che cosrsquoegrave infatti illuogo se non lrsquoidea di proporzione scandita da piugrave intervallispaziali fattasi materiaQuesto implica che nel creato si rinvengano princigravepi perfettiche devono essere scandagliati e letti adeguatamentePertanto Dio ha offerto allrsquoingegno umano la possibilitagravequalora ci si trovi dinanzi allrsquoincapacitagrave di scegliere di fronte ad unbivio o ad un percorso irregolare di guidare lrsquoinclinazionedellrsquoindeciso in modo che dove fosse impossibile cogliere laquantitagrave subentrasse lrsquoinclinazione verso la vastitagrave e al contrarioquella vastitagrave essendo certo immensa portasse al discernimentodella quantitagrave Un porsquo come affermare che a partire dalla parte sipuograve giungere al tutto e viceversaOccorre anche rilevare lrsquoimportanza dei numeri come entitagravenon solo geometricamente fondanti ma perfino metafisicamenterilevanti nel discernimento corretto del rapporto intercorrente tralrsquouniverso e gli enti che lo costituiscono Potremmo pertantotranquillamente ravvisare in questo sistema un ordine geometricodi dimostrazione della natura

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Dio tuttavia precisa Ermanno non rientra neacute nella quantitagraveneacute nella grandezza ne consegue che Egli egrave infinito e non puograveessere circoscritto in nessun limite In virtugrave di questeconsiderazioni secondo il filosofo dalmata lrsquoinfinito puograve essereconcepito solo da Dio stesso in quanto Egli solo egrave infinito ed egravelrsquoautore della vastitagrave e della grandezza Ritorna qui sottoformadifferente lrsquoassunto della perfetta identitagrave di Dio rispetto ai suoiattributi Dio egrave lrsquoinfinito stesso mentre la natura lo spazio e iltempo che sono determinazioni divine possiedono lrsquoinfinito comeaccidente441Pertanto ciascuna cosa che viene creata egrave necessario che siacontenuta fra confini limitati Nemmeno le cose incorporee sisottraggono a questa legge Sulla scia di queste considerazioni eriprendendo il Timeo Ermanno arriva ad affermare che anchelrsquoanima che fa parte delle cose incorporee non puograve sottrarsi aquesta legge pertanto la sede dellrsquoanima razionale risiede nellospazio limitato dei singoli corpi i quali dopo la morte sonocollocati in spazi determinati del cielo o della terra anche con altripoteri ritenuti validi dagli uomini per via della fede Ciogravenonostante le cose incorporee non sono nello spazio dato che lostesso spazio egrave un accidente del corpoSi puograve concludere perciograve osservando che lrsquouniverso perErmanno pur essendo caratterizzato da una serie di intervalliovvero di differenti sezioni dimensionali vada concepito comeuna continuitagrave spaziale continuitagrave che egli ravvisa anche neltempo44 IIll tteemmppoo

Tempus autem est pars evi circulari motu in perpetuumcontinuata lsquoPartemrsquo autem dico non quod ex temporequicquam accedat evo ut nisi tempus fuerit minus integra sitevi plenitudo [] lsquoEvumrsquo quippe status simplex individuusidem et omnino interminus Videtur tamen quasi divisionemrecipere ex tempore et ante tempus pariter et siquidemunquam finiturum est post tempus ndash nulla quippe evi sedquecumque diversitas temporis est Habet enim omnisdiversitas initium [] Qui tempus omne ita ab evo deducit utomne eius differentiam que ipsum evo eximit plane motus

441 De Ess II p 158 69vB-C Ed Ch Burnett

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dissimilitudo administrat ut et ipsa quidem simul incepissenecesse sit et si modo ita existimari fas sit simul etiamdesitura442Dunque il tempo per Ermanno egrave parte dellrsquoeternitagrave parteche procede incessantemente secondo un moto circolare Conldquoparterdquo perograve egli non intende che il tempo possa implicare ilpassaggio dal tempo allrsquoeternitagrave Egli infatti osserva che se iltempo non fosse esistito la pienezza dellrsquoeternitagrave non sarebbemeno integraLrsquoeternitagrave risulta quindi una condizione sempliceindivisibile identica e del tutto illimitata Tuttavia essa sembraricevere una sorta di divisione dal trascorrere del tempo sia nelpassato sia nel futuro Infatti prosegue Ermanno non vi egrave nessunadifferenza in relazione allrsquoeternitagrave ogni differenza egrave propria deltempo Il tempo perciograve egrave lrsquoinsinuarsi della differenza nella perfettaidentitagrave dellrsquoeternitagrave Ciascuna differenza in effetti deve avere uninizio ma leternitagrave potremmo dire non ha inizio bensigrave egrave ulteriorerispetto al concetto stesso di inizio cioegrave non egrave collocabile innessun intervallo definito Il tempo invece ha inizio ed egrave resocontinuo da un movimento circolare esso nella propria circolaritagravedunque viene a delinearsi come una sorta di ldquoimmagine mobiledelleternitagraverdquo per usare unrsquoespressione platonica La circolaritagrave simanifesta anche nella rivoluzione continua dellrsquouniverso e deicorpi celesti nel loro movimento perpetuoIl tempo pertanto egrave parte dellrsquoeternitagrave parte che procedein modo perpetuo in virtugrave di un movimento circolare Inquestrsquoottica lrsquoeternitagrave si configura come uno stato che nella suaindivisibilitagrave egrave senza limiti Il tempo invece esprime la diversitagraveche caratterizza la natura del rapporto tra il tempo il movimentodegli astri e lrsquoinflusso che questi ultimi hanno sulla terraQuesta concezione egrave riconoscibile anche nel movimento dirivoluzione dei pianeti e dellrsquouniverso Mentre infatti il moto dirivoluzione planetario circoscrive differenze di tempo definite eparziali il moto di rivoluzione dellrsquouniverso segue unrsquounicacompleta generale rivoluzione che comprende quella di tutti ipianeti e delle stelle egrave a partire da questo principio secondo ilfilosofo dalmata che gli scienziati riescono a risalire allrsquoorigine

442 De Ess II p 162 69vH-70rA-B Ed Ch Burnett

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delle alluvioni e delle conflagrazioni dellrsquouniverso Su di esso sibasano altresigrave le immagini mitiche e poetiche della creazione dellequali riporta vari esempi tra cuiOcceanum mensis invitasse celicolas et Apollinem ministrumferventibus escis terras perfudisse alterum Solis443 filium cumpatrio curru exorbitantem terrena exussisse444Il tempo storico per Ermanno in questo completamenteaderente al pensiero di Abū Malsquoshar viene interpretato a partireda una prospettiva astrologica laquoLrsquoastrologia mdash vertice dellescienze sacre e profane mdash diviene la nuova ermeneutica dellastoriaraquo445Cosigrave egli sulla scia dellrsquoinsegnamento del filosofo araboinquadreragrave la storia nel piugrave ampio quadro dellrsquooroscopo di Cristoche si inserisce nel sistema ancora piugrave grande dellrsquooroscopo dellereligioni Infatti secondo laquouna costante tradizione sono le stelle afissare la storia e le caratteristiche dottrinali e rituali delle variereligioni mentre la dignitagrave della previsione astrologica trovaconferma nellrsquooroscopo di Cristoraquo446 Questi temi sono statiintrodotti in Europa dallo stesso Ermanno con la traduzionedellrsquoIntroductorium di Albumasar che conferma laquoil provvidenzialegoverno di Dio attraverso i cieliraquo447Questo filone avragrave una grande fortuna e comeopportunamente sottolinea Tullio Gregory da laquoErmanno diCarinzia a Ruggiero Bacone dal De vetula allo Speculum da PietrodrsquoAbano al Roman de la rose e a Dante la nuova scienza greca edaraba serve a esaltare con lrsquooroscopo di Cristo la potenza di Dio einsieme degli astri Come riassunto di questa tradizione al

443 Il riferimento egrave al Timeo 22C444 De Ess II p 164 70rF Ed Burnett La metafora dellrsquooceano come segnalato da ChBurnett a p 305 del De Essentiis egrave tratta dal Commentario al Somnium Scipionis di MacrobioII 10 10-11 ldquoIgnem aetherium physici tradiderunt umore nutririhellip Et hoc esse volunt quodHomerus hellip sub poetice nube figmenti verum sapienti bus intellegi dedit lovem cum dis ceterisid est cum stellis profectum in Oceanum Aethiopibus eum ad epulas invitantibusrdquo Comesottolineato dallo stesso Burnett laquoMacrobiusrsquo myth illustrates the physical theory that theplanets are nourished by water vapour from the earth Hermann adapts the story to his ownphysical theoryraquo445 T GREGORY Speculum naturale op cit p 59446 Ibidem447 Ibid p 60

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principio del Quattrocento un cardinale di Santa Romana Chiesapoteva scrivere della nascita di CristoNon est ergo fidei dissonum et est rationi naturali consonumquod sub bona coeli dispositione seu costellatione natus fuerita qua complexione bonitas naturaliter in eo dependere potuitsicut etiam supra dictum est de conceptione in utero virginisquantum ad naturalem praeparationem materiae etfomentum Unde iuxta hunc modum non videtur inutilefiguram nativitatis Christi veraci calculatione describere utinnotesceret secundum astronomos qualis tunc eratdispositivo coeliraquo448Lrsquoastrologia e i suoi strumenti costituiscono quindi apartire dal XII secolo un punto di riferimento costante laquodeldibattito filosofico e teologico venendo a proporre e imponendouna concezione dei grandi processi storici come rispecchiamentoed effetto della varia successione delle figure celesti Si definivacosigrave unrsquoidea di tempo storico non piugrave legata al tempo biblico mdashsegnato da interventi di Dio dalla creazione allrsquoincarnazione e diqui al giudizio finale ma connessa al tempo celeste scandito dalsuccedersi delle congiunzioni di Saturno e di Giove e da altrildquoperiodirdquo planetari Certo i cieli nellrsquouniverso cristiano sonostrumenti che realizzano i piani provvidenziali del Creatore ma difatto la presenza di Dio si fa sempre piugrave lontana e i veri attori dellastoria sono i corpi celestiraquo449 In questrsquoottica dunque il tempostorico egrave solo il riflesso e la realizzazione del tempo astrologicoErmanno si sofferma a lungo su questo tema esponendo levarie interpretazioni astrologiche relative alle differenze deltempo e soffermandosi in particolare sulla teoria dellecongiunzioni celesti che scandisce le fasi della storia umanaLrsquoastrologia permette laquola lettura nei cieli delle cause e deisegni dellrsquoaccadere i ldquogiudizirdquo astrologici sono validi strumenti dianalisi del passato come del presente e di previsione del futurosoprattutto se riferiti non ai singoli individui ma ai grandifenomeni storici che coinvolgono i popoli i moltiraquo450

448 Ibidem449 Ibid p 80450 Ibidem

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Ermanno dimostra di conoscere a fondo questa tradizioneesponendo diverse tesi e sfoggiando una vasta bibliotecaastrologica araba da Abū Malsquoshar a MashalsquoAllah ma conriferimenti anche a testi siriani e persiani451A proposito di queste e della concezione del tempo e dellasua personale interpretazione egli precisa cheVidentur itaque omnes hee differentie in tres principaliter

distribui partes prima quidem celebris secunda probabilistertia necessaria Celebris est quam omnium usus probatprobabilis est que apud sapiente set presertim in ea studiorumparte notos constat necessaria est cuius vis validissima minustamen ceteris nota Ac celebris quidem tripertita annuamensurna diurna452A partire da questa osservazione egli comincia adesaminare poi lrsquointima correlazione tra il tempo ed i movimentiastraliNos tamen tertiam excipientes proprie et velut privilegioquodam lsquonecessitatisrsquo vocabulo significari volumus mdash licetceteris nequaquam inmundibus Si enim vel singuliquarundam stellarum reditus certas temporis differentiasmetiuntur quanto magis integrum et generalem omniumsiderum et stellarum circuitum necessaria totius mundinovitas consequitur453La corretta visione della concezione del tempo egrave quella delletripartizioni454 che insieme alle altre suddivisioni si trovano

451 Per un approfondimento cf CH BURNETT Hermann of Carinthiarsquos Attitude op cit pp 310-311452 De Ess II pp 162-164 70rC-70rD Ed Ch Burnett453 De Ess II p 164 70rE-F Ed Ch Burnett454 Scrive a tal proposito Ermanno De Ess II pp 164-166 70rH Ed Burnett laquoPretereatrium partium et alie subdivisiones tam apud geneziacos quam in pronosticis crebroreperiuntur in genezia sive annali bus seu ex diversis stellis seu certis locis per circulum indiversos humane vite terminos variosque successusraquo Secondo lrsquointerpretazione del curatoredellrsquoedizione critica Ch Burnett la tripartizione in molto nota probabile e necessaria indicatre differenze di tempo nei differenti tipi di astrologia Genezia quindi corrisponderebbe allanativitas o comunque al fare lrsquooroscopo per la nascita del soggetto gli Annales alla rivoluzionedellrsquoanno o alla revisione dellrsquooroscopo allrsquoanniversario della nascita del soggetto elrsquoespressione ex diversis stellis seu certis locis per circulum invece indicherebbe i diversipianeti che darebbero la ldquomolto notardquo e la ldquoprobabilerdquo differenza di tempo gli spazi sulloZodiaco al contrario darebbero le differenze ldquonecessarierdquo Per ulteriori approfondimenti si

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spesso dice Ermanno tanto negli oroscopi quanto nei pronosticinegli oroscopi o annali essi vengono tratti o dai vari pianeti o daposizioni definite intorno al circolo (dello Zodiaco) per giudicare idifferenti punti terminali e i diversi eventi della vita dellrsquouomoche per inciso Abū Malsquoshar nei suoi Annali455 enumera fino a3000laquoSince Hermann closely associates time with movement it isobvious that he like Plato believes that there can be no timewithout movement and this means that time starts with thegeneration of movement ie with the generation of the world Inaccordance with Plato Hermann furthermore points out the timeintervals in correspondence with the three motions of the planetsand stars but then goes on to distinguish such motions in linewith their interpretation in astrological practice Eastern practicein particularraquo456Dopo aver stabilito che le differenze tra gli intervalli ditempo sono la conseguenza dei movimenti celesti infatti ilfilosofo dalmata laquolays stress on these three different periods ofplanetary and stellar movement The first periods which are verynoticeable are linked with the periods of rotation of the Sun(year) the Moon (month) and sky (day) The second much lessnoticeable periods are related to the periods of the remaining fiveplanets Finally the third periods are linked with the lsquoperfect yearrsquoor lsquogreat yearrsquo which marks the period of revolution of the springequinoxraquo457 Questo spiega anche lrsquoimportanza delle congiunzioniastraliDallo studio delle congiunzioni di Giove con gli altri pianetilaquogli astrologi mdash precisa Tullio Gregory citando il De Essentiismdashldquovarios seculorum casus (hellip) diversos humani generis status (hellip)etiam diversa mundi imperia metiunturrdquo E non solo gli eventi e imomenti diversi dellrsquoevoluzione dellrsquoumanitagrave il succedersi degliimperi e delle religioni ma anche gli inevitabili scontri traesperienze e mentalitagrave diverse gli usi dei vari popoli (singularium

rimanda alla lettura del Commentario dedicata allrsquoanalisi di questo passo a p 306 del DeEssentiis455 La terminologia astrale che usa Ermanno suggerisce che con Annali si intende il DeRevolutionibus Nativitatum di Abū Malsquoshar Cf Commentario al De Essentiis Ed Burnett p306 e dello stesso autore Arabic into Latin in the 12th century op cit pp 127-129456 Ž DADIĆ Hermann Dalmatin op cit p 141457 Ibidem

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gentium usus) i temperamenti i riti mdash nella prospettiva diErmanno mdash dipendono dai cieli cosigrave inevitabile egrave lrsquoinimicizia deimusulmani (violenti e lussuriosi per lrsquoinfluenza di Venere e Marte)e degli ebrei (sotto il segno di Saturno) con i cristiani percheacuteMarte e Saturno sono sempre ostili a Giove peraltro se Saturnodetermina il carattere melanconico e fraudolento degli ebreiGiove assicura lrsquohonesta liberalitas la pax lrsquouso della ragione e aquesto pianeta dovranno attribuirsi prima le vittorie dei Grecipoi mdash quando dal Sagittario Giove passograve in Capricorno mdash iltrionfo di Roma pagana e cristianaraquo458In questo modo i diversi status e casus dei popoli sono dainterpretare alla luce laquodel dominio delle stelleraquo459Addirittura lrsquointera storia degli imperi e il loro rispettivosuccedersi da quello babilonese a quello persiano e da quellopersiano a quello greco confermano lrsquoinfluenza degli astri sullastoria sancita dal passaggio dalla costellazione dello Scorpione aquella del Sagittario460laquoAllrsquointerno di questo generale schema si scandisconoaltre successioni storiche in rapporto ad altre rivoluzioniplanetarie come lrsquoaffermarsi di Alessandro prima di Cesare poiche realizzano il loro imperium in 12 anni quantrsquoegrave il periodo dellaprima rivoluzione di Giove461Si configura cosigrave una precisa corrispondenza continuaErmanno fra il tempo storico (intervalla aetas) e le rispettiveposizioni dei pianeti soprattutto quando si osservino tutti i motidei cieli nel loro complessoraquo462Il legame tra cielo e terra egrave cosigrave sancito in modoindissolubile al movimento delle stelle e dei pianeti corrispondenecessariamente il mutamento e potremmo dire il destino delmondo tanto naturale quanto storicoPer il filosofo dalmata questa prospettiva egrave frutto di unaradicata convinzione e di unrsquoentusiasta adesione intellettuale ingrado di dissipare qualsivoglia dubbio sulla bontagrave di questo pianoe sullrsquoeffettivo ruolo della libertagrave umana in un siffatto contesto Il458 T GREGORY Speculum naturale p 81459 Ibid460 Cf De Ess pp 166-168 inserire passi461 Ibid p 172462 T GREGORY Speculum naturale op cit p 82

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tema del rapporto libertagrave individuale-determinismo astrale saragravesviluppato solo successivamente dando luogo ad interessantiprospettive ermeneutiche spesso contrastanti tra loro463 Quelche conta per Ermanno egrave il ruolo dei pianeti quali entitagrave capaci ditrasmettere attraverso i propri movimenti in maniera modularela perfezione dei corpi astrali ai prodotti della secondaria geniturae quindi ai corpi naturali in tutte le sue diverse specie precettoche per il filosofo dalmata egrave di assoluto rilievo Egli difattiricongiunge alla riflessione naturale quella astrologica dalmomento che laquocausa di moto e di vita i cieli e i pianeti divengono iveri dominatori del tempo e dei processi che in essi si svolgonomentre il parallelismo microcosmo-macrocosmo si articola in unaserie di corrispondenze affinitagrave e influenze tra i pianeti e lesingole parti del corpo umanoraquo464Essi hanno il potere di collegare il cielo e la terra attraversounrsquoazione di modulazione di princigravepi integri che dal mondosopralunare confluiscono in quello sublunare generando un nodoindissolubile allrsquointerno del quale si svolgono perpetuamente iprocessi naturaliI corpi astrali conferiscono in questo modo alla natura iprincigravepi fondamentali per il proprio perfetto funzionamentoErmanno ha costruito cosigrave un sistema drsquoindagine piramidaleche partendo dalla causa prima investe ogni ambito del reale e loanalizza in tutti i suoi aspetti fornendone una prospettivaprettamente olistica Nella visione proposta da Ermanno infatti viegrave un triplo rapporto di causalitagrave il quale si articola in tre direzionidifferenti sul piano metafisico si sviluppa in manieraesclusivamente verticale in quanto tutto dipende dalla causaprima sul piano cosmico egrave ascendente e discendente poicheacutegovernato dallrsquoattivitagrave modulante dei pianeti in questo modo laparte superiore che funge da forza agente influenza la parteinferiore la quale passivamente si lascia regolare e sul piano463 Cf su questo punto ID Astrologia e teologia nella cultura medievale in Mundana sapientiaop cit pp 291-328 CH BURNETT The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisi and Abū Malsquoshar in Early Science and Medicine op cit pp 198ndash213 ID A HermeticProgramme of Astrology op cit pp 99ndash118 ID Astrology Astronomy and Magic as theMotivation for the Scientific Renaissance of the Twelfth-Century in The Imaginal Cosmos opcit pp 55ndash61464 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 98

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naturale si articola invece orizzontalmente secondo la logica deicontrariLa causalitagrave quindi snodandosi in tre movimenti diversipenetra dal primo allrsquoultimo livello lrsquointera realtagraveLrsquouniverso egrave platonicamente concepito come un corpovivente in cui ogni singolo elemento partecipa della propriaperfezione essendone nel contempo compartecipe Nellaconcezione olistica che ha dellrsquouniverso Ermanno pertantoelabora una visione del cosmo in base alla quale le varie sezioniche lo compongono sono perfettamente inquadrate in un corpovariegato ma unico e meravigliosamente sincronizzatoTale concezione si traduce perfettamente in quella che ChBurnett ha definito ldquoSympathetic Vibrationrdquo tra cielo e terra465I pianeti infatti come abbiamo visto fanno da anello dicongiunzione tra il cielo e la terra rendendo cosigrave possibilelrsquoinfluenza dei corpi astrali e la vibrazione simpatetica la quale asua volta si origina attraverso gli intervalli spazio-temporali checostituiscono lo lsquoscheletrorsquo del mondo sublunareIn questa prospettiva potremmo paragonare lrsquouniverso adun grande strumento a corda il quale ha un numero infinito dicorde che a loro volta emettono un numero infinito di sonoritagravedando vita nondimeno ad una sinfonia equilibrata ed armonicaPosto perograve che toccando un elemento vibra lrsquointerostrumento questo vuol dire anche nuovamente che tutto haorigine da un primo movimento inizialeJ D North come ndash scrive Burnett ndash definisce enfaticamente ilsistema di Ermanno sympathtic vibration in the sublunar worldLa causalitagrave sul piano fisico dunque puograve manifestarsi solose avviene lrsquointerazione tra lrsquoEssenza e la Sostanza laquoTheharmonious variations of intervals caused by the movement of theplanets evoke in response congruent movements in the lowerworld (secundarum[specierum]) We could see Hermann asbringing together several different strands which belonged to theLatin tradition (see Introduction of the De Essentiis pp 40-41)But elements of his theory also appear in his translation of AbūMalsquoshar Introductorium I 2(a5v) quod vero propter aliud fit ab

465 Per un prospetto generale su questo tema cf JD NORTH Medieval Concepts of CelestialInfluence A Survey in Astrology Science and Society Historical Essay Ed P CurryWoodbridge 1987 pp 5-17

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his diversum [ie it is different from what acts and what resultsfrom direct contact with the agent] nec enim alio faciente fit sedalio precedente hec quadam cognatione consequuntur utverecundiam rubor timorem pallor musica modulamina animicorporisque motus consoni (this is the principle of causation atwork within the universe) Moreover Hermannrsquos accountcorresponds to certain neo-Platonic teaching on celestial harmonywhich can be followed in an Arabic tradition466 The notion of sucha celestial harmony is implicit though not analysed in terms ofproportion467 () What is most important however is thatHermannrsquos conclusions here are consistent with his own argumentwhich he has been developing throughout the first book of the DeEssentiisraquo468In effetti la centralitagrave di questo tema per il nostro lavoro diricerca risiede proprio nel fatto che egrave esattamente in linea conquanto Ermanno ha espresso nel primo Libro del suo trattato ed egravequindi funzionale ad una comprensione esaustiva del pensierometafisico ermanniano La vibrazione simpatetica infatti si basasul principio secondo cui un sistema meccanico o acustico egravecondotto alla propria frequenza di risonanza energetica da unsistema vibrante adiacente a questa stessa frequenza Questosignifica che due o piugrave oggetti sono in sintonia tra loro quando leloro vibrazioni sono in armonia vale a dire che non presentanoalcuna dissonanzaNella prospettiva metafisica che stiamo tracciando taleconcetto implica che i princigravepi di proporzionalitagrave ed armoniateorizzati ontologicamente nel primo libro del De Essentiistrovano la massima compiutezza in quella che riprendendo466 Cf M-T DrsquoALVERNY F HUDRY (a cura di) lsquoal-Kindi De Radiis Archives dhistoire Doctrinaleet Litteacuteraire du Moyen Age 41 (1975) p 167467 Come segnalato dallo stesso Burnett a p 293 del Commentario al De Essentiis nel DeRadiis (op cit) a p 220 al-Kindi scrive laquoHec [stellarum armonia] insuper quia continuemutatur per planetarum et aliarum stellarum continuum motum secundum locum mundumelemento rum et eorum contenta omnia continue movet in diversas conditiones exeuntes inactum secundum exigenciam eiusdem temporis armonieraquo Inoltre precisa lo studioso inglesela Theologia Aristotelis una selezione dalle Enneadi di Plotino tradotta in arabo laquoprovideseven more striking parallelsraquo Su questo punto cf anche lrsquoIntroduzione al De Essentiis (opcit) dello stesso Burnett pp 41-42 Questi stessi riferimenti sono stati ripresi edapprofonditi nel suo recente articolo su una tematica attinente Latin and Arabic Ideas ofSympathetic Vibration as the Causes of Effects between Heaven and Earth op cit468 CH BURNETT Commentary of De Essentiis op cit pp 293-294

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unrsquoefficace espressione di Burnett potremmo definire comevibrazione simpateticalaquoSympathetic vibration would seem to provide an obviousparallel to if not explanation of what happens when bodies on thesurface of the earth respond in their movements to themovements of heavenly bodies But of all the accounts of heavenlyinfluence that North mentions it is only Hermann of Carinthiarsquosthat he refers to as ldquosympathetic vibrationrdquoraquo469Ermanno sembra in effetti anticipare in qualche modo unaserie di concetti che sono stati sviluppati successivamente daifisici a partire da Newton fino ad arrivare alla piugrave recenteformulazione della Teoria delle Stringhe Si potrebbe dire cheper Ermanno quanto maggiore egrave lrsquoarmonia tra i corpi tanto piugraveforte e uniforme egrave lrsquoarmonia tra le loro parti che in tal modorisultano perfettamente inserite nel sistema dellrsquouniversolaquoOther explanationsmdash aggiunge Burnettmdash for the influenceadduce the heating effects of the heavenly bodies heat caused bythe friction of the revolving planetary spheres occult powers suchas that of the magnet on iron emanation of power and being fromthe One through the differentiating divisions of the planetaryspheres and love ldquoLrsquoamor che move il sole e lrsquoaltre stellerdquo (DanteParadiso XXXIII 145)raquo470Nel De Essentiis difatti Ermanno realizza un esempioesplicito di un laquomusical universeraquo471 Lo schema generale cheabbiamo presentato nel Secondo capitolo relativo alla dispositiodellrsquouniverso in questo senso egrave chiarissimo le sette sfereplanetarie infatti sono poste fra due estremitagrave e rendonopossibile lrsquoarmonia dellrsquouniverso in una prospettiva che segue unasorta di proporzione musicale472 In realtagrave Ermanno non menzionalaquothe pitches of planets but writes rather in terms of ldquoratiordquo(ldquoproportiordquo) Thus the number nine would include all the ratiosup to 98 those of the octave (21) fifth (32) fourth (43) major469 ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 2470 Ibidem471 Ibidem472 Su questo argomento si puograve far riferimento ad un articolo segnalato da Ch Burnett nelquale vi egrave una breve descrizione dei passaggi musicali presenti nel De Essentiis S TUKSARMusico-Theoretical Fragments by Two Medieval Scholars Herman Dalmatinac and PetarPavao Vergerije Sr in International Review of the Aesthetics and Sociology of Music131Zagabria 1982 pp 83-92

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(54) and minor third (65) and tone (98) While the intervalsbetween earth the planets and sphere of the fixed stars aredescribed as including every musical ratio the divisions of thematter of these three parts of the universe are described as beingproportional Instead of assigning a ldquofifth essencerdquo to superlunarymatterraquo473Queste analisi di Ch Burnett sono estremamente importantipercheacute mettono in rilievo il rapporto tra lrsquoarmonia e laproporzionalitagrave il quale varia drsquointensitagrave a seconda del grado diperfezione posseduto dalle parti in cui egrave suddiviso lrsquouniversoContinua a tal proposito lo studioso inglese laquoHermanndivides all three parts of the universe amongst the four primaryelements earth air water and fair But the superlunary universehas these elements in a form in which they cannot intermingle andchange mdash this Hermann calls ldquoEssentiardquomdashwhereas the sublunarelements constitute ldquoSubstantiardquo Essentia has eight parts thespheres of the seven planets and the sphere of the fixed starswhereas Substantia has four so producing an 84 ratio whichprovides the most perfect kind of bond The relation of the partsof the zodiac to those of essence also provides a binding ratio(128) These two ratios of course can also be represented interms of musical pitches 84 being 21 or the octave 128 being32 or the fifth Moreover both the zodiac and the surface of theearth are divided into 12 (the twelve parts from which issue the12 winds) so that ldquoboth extremes of the universe are equal in theirterminal points and their intervalsrdquoraquo474Ermanno viene cosigrave ad instituire un interessante rapportotra le proporzioni matematiche che si ritrovano pure in campomusicale e lrsquoorganizzazione dello spazio475 Anchenellrsquoelaborazione di questo concetto possiamo notare come eglifonda al meglio fonti latine neoplatoniche ad arabe476Lrsquoidea di proporzionalitagrave e il concetto di ldquovibrazionesimpateticardquo oltre a rappresentare lrsquoexternatio fisica del rapportometafisico unitagrave-molteplicitagrave si configurano altresigrave come le473 CH BURNETT Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit p 3474 Ibidem475 Per un approfondimento di questa tematica cf ID Numerals and Arithmetic in the MiddleAges Variorum Collected Studies Series 967 Farnham UKBurlington VT Ashgate 2010476 Cf ID Latin and Arabic Ideas of Sympathetic op cit pp 5-12

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fondamenta su cui si basa lrsquoossatura concettuale della secondariagenitura la quale come Ermanno chiariragrave si realizza innanzituttopercheacute vi egrave un vincolo indissolubile tra lrsquoEssenza e la Sostanza cherappresenta il nesso fondamentale da cui ha origine lrsquouniversoAllrsquointerno di questa indissolubilitagrave tuttavia i pianeti con lapropria azione mediatrice modulano lrsquoavvicendarsi nel mondosublunare della generazioneAlla base dunque di tutto il discorso generativo si ponelrsquoincontro tra un elemento attivo ed uno passivo

55 LLee ccoonnddiizziioonnii ddeellllaa ggeenniittuurraa sseeccoonnddaarriiaaLa generazione delle cose invero egrave resa possibile solo dallapresenza di un elemento attivo il quale agisce su un elementopassivo che subisce Inoltre la parte attiva immette i semi quellapassiva li riceve i semi vengono mischiati nellrsquoaccoppiamentostesso Analogamente il partner attivo dagrave la forma a ciograve che vieneconcepito il passivo la conserva Ermanno ricorda poi che questevengono chiamate cause materiali e formali e il partner attivo egrave laparte della natura che egrave lo Stesso il partner passivo egrave il Differentee il miscelamento egrave il MistoEgli ripropone quindi con una chiara metafora sessuale sulpiano materiale lrsquoincontro della forma e della materia che siintrecciano in diverse regolazioni e incontrandosi nel ricettacolospaziale determinano la mundana prolesEgrave provato dice Ermanno che la materia della genituramortale egrave tenuta insieme dalla Sostanza mentre la forma derivadallrsquoEssenza Lrsquointerezza del genere mortale infatti in quantocomposito egrave dissolubilePossiamo dunque dedurre che il movimento dellrsquoEssenzariesca a trascinarsi dietro la Sostanza Dal momento perograve chelrsquoEssenza segue un moto circolare allora entrambe si muoverannoin maniera circolare anche gli elementi del mondo sublunareseguiranno pertanto questo criterioSembra in ogni caso precisa Ermanno che questo interoordine debba essere determinato in questa maniera la piugrave altaparte della disposizione primaria dagrave le forme la parte piugrave bassaprovvede alla materia e la parte intermedia miscela i legami di

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associazione tra le due per garantire lrsquointera amministrazionedella composizione secondaria in qualitagrave di strumento dellrsquoAutoredi tutte le cose Quando questa miscela le forme venutedallrsquoEssenza con le materie provenienti dalla soggiacente Sostanzaessa adatta le forme La sua guida infatti egrave in parte lsquopropriarsquo e inparte lsquocomunersquo La guida lsquopropriarsquo egrave per esempio quella dellaLuna sullrsquointero corpo o del Sole sullrsquoanima o di Mercurio sullaragione La guida lsquocomunersquo egrave invece come in ogni individuoquella del Sole sul cervello della Luna sulla testa di Mercuriosullrsquoesternarsi del corpo Una relazione guida ciograve che scandaglia latotalitagrave fino ad arrivare alle singole parti Inoltre la guida lsquopropriarsquoegrave completamente sostanziale mentre la guida lsquocomunersquo egrave in partesostanziale e in parte accidentale a causa del doppio movimentodei pianeti ndash il movimento proprio di ogni pianeta e il comunemovimento verso lrsquoesterno I movimenti di rivoluzione e dirotazione dei pianeti determinano quindi due effetti differentiChiariti tutti questi aspetti il filosofo dalmata passa poi adesplicare come avviene la formazione dellrsquointero mondo naturalelo fa partendo dalla classificazione delle diverse tipologie di corpipresenti sulla Terra66 LLaa ddiissttiinnzziioonnee ttrraa ccoorrppii aanniimmaattii ee iinnaanniimmaattiiTutte le geniture variabili possono dividersi in tre classianimale vegetale e minerale Lrsquoanimale egrave un corpo animato esensibile la pianta egrave un corpo animato e insensibile il minerale egraveun corpo inanimato e insensibileAllo stesso modo anche lrsquoanima egrave tripartita in classi lrsquoanimavegetativa lrsquoanima vegetativa e senziente lrsquoanima vegetativasenziente e discernente477Lrsquoanimale poi si distingue in razionale e irrazionale tuttaviavalutando integralmente la genitura egrave possibile differenziarloulteriormente in animale mortale e immortaleIn questrsquoottica non bisogna dimenticare che i corpi sonoformati dalla commistione di essenza e sostanza

477 Su questo tema cf ID Hermann of Carinthiarsquos Attitude towards op cit

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La sostanza rappresenta il semplice essere della cosa ndash ossiail fatto che la cosa sussista ndash che egrave presente nei corpi grazie allamateria Lrsquoessenza invece egrave ciograve che dagrave forma a questa semplicitagraveNon egrave difficile scorgere nel dualismo tra la sostanza elrsquoessenza sul piano materiale presente nella seconda genitura lacorrispondenza tra lrsquoEssenza e la Sostanza concepite sul pianocosmologicoAllrsquointerno della specie dei corpi animati dunque si possonodistinguere due categorie mortali e immortaliI corpi mortali a loro volta sono classificabili in razionali eirrazionali Tra quelli razionali rientra ovviamente lrsquouomo mentretra quelli irrazionali vi sono gli animali terrestri acquatici e diaria Ermanno prende in rassegna tutti gli ambiti della riflessionenaturalistica esaminando il regno minerale vegetale e animale espiegandone la costituzioneQuesto processo si articola in due momenti distintiI 4 elementi semplici o semina (caldo freddo secco umido)attraverso unrsquoazione dialettica di opposizione tra i poli differentiformano la primaria compositio e generano gli elementi del mondonaturale (acqua aria terra e fuoco) o partes mundi chemescolandosi tra loro danno vita alla mundana proles osecundaria compositio metalli piante animaliIl processo della compositio segue lrsquoassunto secondo cui lanatura egrave intesa come il processo per cui ogni creatura riproduce epreserva la specie478 Daltro canto a livello compositivo lasecundaria genitura risulta costituita dai vari elementi in modoprogressivo cosigrave la materia egrave composta di terra e acqua la piantainvece ha una materia composta di terra acqua e aria in diverseproporzioni Infine gli animali sono composti da tutti e quattro glielementiIl filosofo dalmata dedica lrsquoultima sezione del trattatoallrsquouomo per rimarcarne lrsquoimportanza nellrsquoassetto piramidaledella realtagrave quale elemento intermedio sospeso al suo centro tracielo e terra costitutivamente imperfetto ma capace dicontemplare razionalmente la perfezione dellrsquouniverso come achiudere il cerchio delineato allrsquoinizio478 De Ess 68v-69r pp 152-156

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Egli fedele alla tradizione speculativa del Medioevo latino siegrave proposto di cogliere il significato della totalitagrave del realedisegnando la struttura dellrsquointero universo fin dalle sue piugraveintime connessioni riconducendo tutto allrsquoazione di bontagravecreatrice originata dalla causa prima77 CCoonnssiiddeerraazziioonnii eerrmmeenneeuuttiicchhee ggeenneerraalliiRileggendo sinteticamente il possente quadro speculativotracciato da Ermanno possiamo elaborare alcune considerazioniermeneutiche generali per ricongiungere idealmente il secondo eterzo capitolo di questo lavoro Nel fare ciograve ricomporremo nelcontempo lrsquoassetto complessivo del De EssentiisInnanzitutto si puograve notare come le prime due essenze causae movimento rappresentino la condizione di possibilitagrave dellaprimaria genitura e il lsquosostrato metafisicorsquo per lrsquointera strutturadel cosmo il tempo e lo spazio invece si configurano come la

condicio sine qua non della secundaria genitura Lrsquohabitudo inambo i casi dal canto suo svolge una funzione regolativa tra ledue coppie di essenze479Mentre nel primo libro Ermanno predilige a tutti gli effettiuna prospettiva metafisica di matrice neoplatonica nel secondoinvece egli propende per unrsquoanalisi di tipo fisico-naturalistico cherisulta perograve del tutto funzionale alla sua complessiva concezionemetafisico-teologicolaquoIn devoting the first book of this De Essentiismdash precisabenissimo R Lemaymdash principally to the study of the first andhigher branch of natural philosophy Hermann gives it thecharacter of a genuine Metaphysic while the second book dealingwith the lower categories of beings really amounts to a PhysicsHis outlook being somewhat new and untried however he is thusled to examine the same principles of generation twice once ineach part from slightly different angles In the first part they areviewed as flowing from the order and efficacy of the celestialworld even matter and form are deemed to share in the479 Abbiamo giagrave sottolineato nel secondo capitolo la peculiaritagrave della struttura argomentativadi Ermanno il quale inizialmente parte da una coppia per poi arrivare alla triade Cf Intracap II sect 51

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permanency of the essentia as do the heavenly bodies matter andform are considered from the actual process of generation andcorruption observable in the lower worldraquo480Ermanno secondo lo studioso segna un passaggiometodologico fondamentale per la storia della filosofia in quanto ilsuo piano di lavoro egrave laquothe first sign of a methodological impact ofthe Introductorium on Latin philosophical speculationHermannrsquos plan was not generally followed among LatinPhilosophers of the twelfth century but the notion of a doubleprovince of natural science or physics the one dealing with theheavens and the other with the sublunar world is already in germin Hermannrsquos treatiseraquo481Lrsquoevoluzione delle opere latine filosofiche dedicate allostudio dei fenomeni naturali dopo Ermanno sempre secondoLemay prende una particolare direzione che saragrave chiaramentequella di spiegare il carattere metafisico dei primi princigravepi questaprospettiva ha prodotto una metafisica completamente matura eautonoma derivata dalla penetrazione in Europa delle opere diAristoteleIl risultato principale di questa evoluzione egrave consistitosoprattutto nel commento delle opere dello Stagirita da parte diAlberto Magno commento che successivamente eserciteragrave unfondamentale influsso sul pensiero di Tommaso drsquoAquino edunque su gran parte della riflessione filosofica medievaleseguenteInoltre nel primo libro come abbiamo visto Ermannoteorizza lrsquoassunto secondo cui la totalitagrave del reale segue un ordinecostituito e necessario per condurre correttamente lrsquoindaginecirca la propria struttura ci si deve soffermare perciograve sulla naturadelle cause e delle reciproche implicazioni piuttosto che delinearesemplicemente i risultati da esse prodottiAbbiamo anche visto come di fatto le cose create possonoessere comprese in maniera piugrave profonda solo in virtugrave delladifferenza ontologica che hanno rispetto al loro Creatore Ognicosa quindi deriva dalla causa primordiale ed egrave a partire dai suoimovimenti che ha origine la causalitagrave naturale480 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit p 205481 Ibidem

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Nella prospettiva di Ermanno come risulta ormai chiaro lacausa secondaria si identifica con i corpi astrali che svolgono unafunzione di regolazione del mondo sublunare e perciograve sono agentiattivi nella formazione dellrsquouniverso naturale e variabile Nelsecondo libro egli si soffermeragrave proprio su questi aspettiSecondo lrsquointerpretazione data da Pinella Travaglia laquonel DeEssentiis viene descritta una cosmologia completamente fondatasul ruolo delle ldquocausae secundaerdquo fondamentalmente identificatecon gli astri Bencheacute Dio rimanga nello schema del De Essentiis lacausa prima di un ordine metafisico di cause cioegrave dei princigravepi oessenze che presiedono alla creazione del mondo (primariagenitura) la formazione di tutte le realtagrave materiali egrave affidata aildquosemi elementarirdquo ossia alle quattro qualitagrave primarie (secundagenitura) Suddivise in essenza (il mondo astrale) sostanza (ilmondo sublunare) le qualitagrave producono tutti gli eventi naturalitramite un dinamismo causale che procede dallrsquoalto al bassodallrsquoessenza alla sostanza Proprio questa caratteristica dellacosmologia di Ermanno cioegrave la netta distinzione tra mondoastrale e mondo sublunare assieme alla unilinearitagrave deldinamismo causale in essa implicata e allrsquointeresse di fondo peruna spiegazione scientifica dei fenomeni naturali egrave uno deglielementi che ha condotta la moderna storiografia a ritenere chelrsquointeresse nato nel mondo latino per lrsquoastrologia e lrsquoastronomiaabbia storicamente aperto la strada ad una comprensione deifenomeni fisici di tipo aristotelico-scolasticoraquo482 Egrave importantealtresigrave sottolineare che nello schema di Ermanno laquoil mondoastrale egrave sempre e soltanto attivo mentre il mondo sublunare egravesempre e soltanto passivoraquo483 La studiosa napoletana riconoscead Ermanno lrsquointeressante tentativo in ambito medievale diconciliare il pensiero teologico con la ricerca scientifica dellecause della realtagraveDello stesso avviso egrave Tullio Gregory secondo cui laquoErmannomdash che per la sua vasta opera di traduttore e per i suoi rapporticulturali e personali con Chartres indica concretamente i legami482 P TRAVAGLIA Una cosmologia ermetica op cit pp283-284 Sullrsquointerpretazionestoriografica di questi concetti cf T GREGORY Forme di conoscenza e ideali di sapere inMundana sapientia op cit pp 1-59 CH BURNETT Introduction in Hermann of Carinthia DeEssentiis op cit pp 1-43 R LEMAY Abū Malsquoshar and Latin op cit pp 198-203483 Ibid p 284

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tra le nuove scuole continentali e le zone di lsquoconfinersquo mdash espone nelsuo De Essentiis una cosmologia tutta fondata sullrsquoattivitagrave dellecause seconderaquo484Per Ermanno la natura egrave la causa secondaria che operarapportandosi a Dio Causa Prima Egli infatti riporta tutte le cosead un solo principio adducendo lrsquoargomentazione platonica inbase alla quale lrsquoldquounordquo viene prima del ldquoduerdquo e quindi di ognipluralitagrave in quanto la realtagrave egrave necessariamente riconducibile acause ultime In tutta la sua struttura il mondo egrave visto comecomposto da due parti principali combinate in una sola entitagrave Unaparte superiore essenzialmente attiva che ha ricevuto da Dio ilpotere di creare le forme come se rilucessero dellrsquoessenza divinache include tutte le essenze e che non si limita esclusivamente almondo celeste ma si estende anche ai princigravepi della generazionecome materia forma e movimento Una parte inferiore piugrave bassa egravequella costituita dal mondo della generazione e della corruzione ilsoggetto-materia della fisica terrestre Egrave essenziale ribadire chenello studio della parte superiore del mondo Ermanno prediligeuna prospettiva squisitamente metafisica mentre nellrsquoaffrontarequestioni concernenti le categorie e la natura degli esseri inferioripreferisce una lettura fisicista Il mondo verrebbe cosigrave analizzato apartire da due diverse prospettiveIn questo senso anche la struttura metafisica che tieneinsieme la primaria generatio egrave diversa da quella che caratterizzala secundaria generatio La prima infatti si basa su princigravepiperfetti ed integri la seconda invece deriva da questi princigravepidirettamente in quanto correlata alla primaria generatioIl grado piugrave alto del sistema piramidale di stamponeoplatonico-causalistico costruito da Ermanno prevede unaprogressiva e discendente perdita di perfezione man mano che cisi allontana dal vertice che coincide con la Causa prima cherappresenta il piugrave alto grado possibile di perfezione In questaprospettiva e in maniera pienamente conforme allrsquoimpiantometafisico del neoplatonismo laquoil ldquoTuttordquo inteso come lrsquoinsieme ditutti i livelli costitutivi della realtagrave proprio in quanto deriva dalPrimo Principio (hellip) egrave partecipe dellrsquounitagrave Questa concezioneimplica di fatto che ogni livello del reale anche il piugrave lontano in484 T GREGORY Speculum naturale op cit pp 21-22

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senso assiologico-gerarchico dal Principio Primo conservi in sestesso una traccia divina dellrsquoUnoraquo485Allo stesso modo nel sistema di Ermanno gli effetti dellaCausa prima si irradiano sullrsquointero creatoA fronte di ciograve perograve il filosofo dalmata per non sminuire ilgrado di armoniositagrave presente nellrsquouniverso introduce la proportiola quale indica e stabilisce appunto una relazione equilibrata tra leparti Lrsquouniverso risulta essere cosigrave uno strumento perfettamenteaccordato in cui la vibrazione anche di un singolo elemento siriverbera perfettamente attraverso lrsquoordine complessivo dellecose Protagonisti assoluti nella modulazione di questa armoniosasinfonia sono i pianeti i quali rendono possibile lrsquoinfusione dellaperfezione celeste nel mondo sublunare introducendo cosigraveallrsquointerno della causalitagrave naturale e dei meccanismi che laregolano la ratio derivante dal disegno divinoIl De Essentiis si presenta dunque come unrsquoopera complessache partendo da unrsquoanalisi metafisico-teologica della realtagrave sfociain un progetto speculativo di matrice cosmologica volta adindagare il mondo naturale e i suoi molteplici aspetti in unaprospettiva creazionistica che tiene conto delle nuovesollecitazioni provenienti dalla scienza araba e dalle prospettiveteoretiche che essa puograve implicare Occorre comunque precisarenuovamente e ulteriormente che Ermanno coniuga in modo assairaffinato i temi derivanti dalla scuola di Chartres principalmenteda Teodorico e quindi dai testi di Calcidio e Boezio con unaprospettiva aristotelica grazie allrsquoinfluenza della tradizionescientifica riconducibile per lo piugrave alla lettura di autori arabi inprimis Abū MalsquosharInteressante egrave poi la concezione ermanniana del tempointeso come ldquopars evi circulari perpetuum continuatardquo in rapportoal movimento circolare del cielo laquolit ndash come scrive Gregory ndash dansles astres mdash et en particulier dans ldquolrsquointegrum et generalemomnium siderum et stellarum circuitumrdquomdash la ldquonecessaria tociusmundi novitasrdquo ainsi que lrsquoexustio universelle que ldquoad finem mundispectamusrdquo lrsquoenseignement des sacre historie est ainsi confirmeacutepar le physici A lrsquointeacuterieur de ce scheacutema geacuteneacuteral drsquointerpreacutetationse dessine eacutegalement le thegraveme traditionnel de la translatio imperii

485 M ABBATE Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave op cit p 16

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ougrave la succession des regravegnes est lieacutee point par point mdash selon lesuggestions de lrsquoastrologie arabe mdash aux variations drsquoinfluence desplanegravetes et a leur dominium successif (hellip) Crsquoest des planegravetesproposeacutee a chaque peuple et agrave chaque reacutegion que deacutependent nonseulement les caractegraveres les coutumes les religions et les rites dechacun mais aussi leurs rapports reacuteciproques les guerres avec letriomphe final du peuple qui sous le signe de Jupiter et du Soleilest appeleacute agrave reacutegner sur les autresraquo486Come si puograve constatare nel secondo Libro del De EssentiisErmanno avvalendosi delle sue fonti arabe delinea una strutturadel cosmo interamente fondata sullrsquoattivitagrave della secundariagenitura concentrando la propria attenzione quasiesclusivamente su elementi di filosofia naturale sulla costituzionedei corpi e sulla relazione esistente tra il mondo lunare e il mondosublunare Queste tematiche si discostano quindi daunrsquoimpostazione prettamente metafisica Abbiamo voluto tuttaviaseppur in maniera piugrave sintetica riportarne gli aspetti piugraveimportanti per evidenziare ciononostante la diretta dipendenzadella riflessone cosmologico-fisicistica dai princigravepi metafisicienunciati nella prima parte del trattatoNon si puograve comprendere infatti lrsquoorigine fisica del reale senon si egrave chiarita la sua organizzazione metafisico-ontologica Lostesso principio di causalitagrave se calato in una prospettivaesclusivamente di filosofia naturale non riuscirebbe a fartrasparire lrsquointima teleologicitagrave del creato e la sua strettaderivazione dalla volontagrave divinaAnche lo sforzo conoscitivo attuato dalla ratio non avrebbela medesima valenza veritativa nella prospettiva di Ermanno senon fosse finalizzato alla formulazione di un sistema di pensieroche coniughi in unrsquoarmonica composizione istanze filosoficheteologiche naturalistiche scientifiche astrologiche emetodologiche in grado di attestare lrsquoassoluta preminenza edoriginarietagrave di Dio quale Causa Prima dellrsquouniversoLrsquoanalisi della struttura del reale si conclude cosigrave con ladimostrazione della razionalitagrave e connessione armonica cheregolano il cosmo e che sono da ricondurre ad un Principio primo486 T GREGORY Mundana sapientia op cit p 355

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assoluto ed estremamente buono che egrave il Creatore da cuidipendono tutte le coseAttraverso unrsquoindagine filosofica condotta secondolrsquoermeneutica della circolaritagrave siamo ritornati alla fine delpercorso esattamente al punto di partenza

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CCoonncclluussiioonniiLrsquoobiettivo principale di questo lavoro di tesi egrave stato quellodi ricostruire il tessuto metafisico del De Essentiis persottolinearne lrsquoimportanza speculativa e cercare di riconoscereallrsquoopera la giusta valenza filosoficaSulla base delle ricerche qui condotte si egrave cercato dimostrare come Ermanno abbia saputo trovare un punto diequilibrio tra la filosofia aristotelica e quella platonica attraversole essenze determinando questrsquoultime come le strutture originariedipendenti dalla Causa Prima da cui deriva la realtagrave nelle suemolteplici manifestazioni e articolazoni Ermanno nella suatensione tutta rivolta alla ricerca della Veritagrave circa il principioprimo del reale indagato nella sua totalitagrave si propone diindividuare un senso ultimo e un fondamento eterno immutabilee per questo sempre vero Egli elabora una complessa metafisicadella causalitagrave che egrave al contempo una teologia che mira a mostrarelrsquoassoluta necessitagrave di un principio primo fondamento originario eteleologico di tutte le cose alla luce del quale la riflessionemetafisico-teologica si rivela in perfetto accordo con le esigenzedel pensiero scientifico Il De Essentiis ci consegna quindi unpiccolo gioiello della filosofia medievale che dimostra comemutatis mutandis il pensiero pur cambiando latitudini elongitudini aspiri ad una comprensione olistica del realeRispetto allattuale momento storico-culturale in cui laricerca del senso sembra ormai essersi arenata in un relativismoermeneutico prima che conoscitivo Ermanno ci trasmette inveceun pensiero teso a guidare gli uomini verso una Veritagrave assolutache valichi le vette del dubbio e si attesti nella sua grandezza al dilagrave di ogni scetticismoQuesto lavoro di ricerca ha avuto dunque come obiettivofondamentale quello di valutare lrsquoopera di Ermanno in base ad unaprospettiva metafisico-teologica che rendesse conto al contempodella concezione fisica da lui propostaOccorre inoltre precisare che fino ad oggi nessuno studiospecificamente dedicato allrsquoimpianto filosofico-metafisico del DeEssentiis ha proposto unrsquoanalisi dellrsquoopera tenendo conto di tuttele edizioni critiche del testo piugrave il frammento relativo al De

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Essentiis ritrovato da M L Colker che chiarisce degli aspettispeculativamente importantiTra gli aspetti a nostro avviso piugrave significativi del presentelavoro riteniamo si possa segnalare la dimostrazione della forteaffinitagrave speculativa tra il De Essentiis e il Liber de causis di cuilopera di Eramanno sembra condividere il complessivo impiantometafisico generaleEgrave stato altresigrave mostrato come Ermanno attraverso unafusione della riflessione di matrice platonica e di quella di matricearistotelica cerchi di dare fondatezza al discorso scientifico-astrologico riflettendo sulla struttura del reale e sul legame chesussiste tra mondo lunare e mondo sublunare il tutto sulla base diuna posizione di stampo creazionistico Ermanno quindiintenderebbe ldquocostruirerdquo la validitagrave del discorso scientifico inpieno accordo con la tradizione cristiana Egli egrave convinto cosigrave dicolmare una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristoteleovvero lrsquoanalisi completa della totalitagrave del reale Ermanno riesce inquestrsquointento partendo dalla struttura metafisica delle essenze cherealizzano un perfetto ldquoequilibrio teoreticordquo tra la prospettivaplatonica e quella aristotelica Le essenze infatti nella visione delfilosofo dalmata conciliano immutabilitagrave e movimento lagenerazione delle cose e il fatto che essa derivi da entitagrave integreimmutabili e perfette senza alterare in alcun modo le veritagravefondamentali del pensiero cristiano anzi rafforzandone le basifilsofico-concettuali anche in risposta agli attacchi che essericevevano dagli autori musulmani e dalle diverse prospettiveeretiche che in quegli anni andavano articolandosi allrsquointerno dellaChiesa stessa Si egrave evidenziato quindi come in Ermanno in effettiquestioni metafisiche e teologiche appaiano intrinsecamenteconnesse fra loro esse si inseriscono a pieno titolo nel dibattitosullrsquoorigine del cosmo e sulla creatio ex-nihilo Ermanno elaborasoluzioni filosofico-teologiche assai articolate in quanto sipropongono anche di costituire il fondamento del saperescientifico e astronomico-astrologicoLintero disegno ermanniano appare sorretto da unaprofonda fiducia nelle capacitagrave conoscitive della ragione che seorientata in modo corretto ha il potere grazie alla bontagrave divina dipoter conoscere i segreti dellrsquouniverso

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Si egrave cercato anche di dimostrare la forte presenza di fontineoplatoniche nel testo rimarcandone anche gli echi eriugenianied ermetici In questo modo abbiamo altresigrave evidenziato che unodegli aspetti speculativamente piugrave rilevanti del De Essentiis egrave lariflessione relativa al rapporto tra unitagrave e molteplicitagrave Alla luce diesso lrsquoidentitagrave diviene radice di ogni differenza e principio che hail proprio fondamento nellrsquoassioma fondamentale secondo cuitutto ha origine da una Causa Prima Individuati e stabiliti questipunti di partenza teoretici fondamentali Ermanno dagrave inizio adunrsquoindagine globale del reale a partire dalla assoluta preminenzadellUno e della nozione di Primo Principio ad essa connessa Ilcosmo nel suo complesso proprio in virtugrave di tale fondamento sirivela agli occhi di Ermanno perfettamente armonico e ordinato Atale prospettiva corrisponde la complessa e articolatastratificazione di stadi che costituiscono la natura stessa del realedeterminati da una causalitagrave scalare discendente che presupponeuna stretta correlazione tra la Causa Prima e le cause seconde Ilproblema metafisico dellrsquouno e del molteplice diviene cosigrave suscala materiale quello della semplicitagrave e della complessitagrave che siarticola a sua volta nei processi di compositio e resolutioIl filosofo dalmata nellrsquoadottare la doppia prospettiva dianalisi della realtagrave come giagrave sottolineato da R Lemay introducedelle novitagrave singolari anche dal punto di vista metodologico Inquesto senso appare particolarmente interessante lutilizzo daparte di Ermanno entro una prospettiva metafisico-teologica delmetodo appreso da Abū Malsquoshar Ermanno egrave riuscito in manierasecondo noi geniale a ldquochiudere il cerchiordquo in relazione ai pilastrifondamentali della sua argomentazione delineando una sorta dicircolaritagrave ermeneutica e metafisica che vede nel concetto diCausa Prima il centro di gravitagrave fondamentale della prospettivafilosofica ermanniana quasi che la Causa Prima rappresenti nonsolo il nucleo piugrave importante della sua riflessione ma anche lacondizione di possibilitagrave stessa del creato in quanto tale causaprimissima egrave il fondamento originario del tuttoNellrsquoevidenziare lrsquoimportanza di tale cocetto per Ermannoabbiamo altresigrave mostrato come nella prospettiva del filosofodalmata il punto di inizio deve necessariamente coincidere colpunto di arrivo il tutto infatti deriva da Dio ed al contempo a Luideve fare ritorno Abbiamo in questo modo sottolineato le chiare

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ascendenze neoplatoniche del De Essentiis elemento finora nonancora evidenziato dalla letteratura secondariaLrsquoassetto metafisico-teologico ndash di forte matrice e certaderivazione neoplatoniche ndash del sistema ermanniano egraveperfettamente armonico con la riflessone astronomico-astrologicadel filosofo dalmata che nella prospettiva teologico-filosofica diquestultimo rappresenta un elmento essenziale e del tuttoimprescindibile per una conoscenza completa del realeNel terzo ed ultimo capitolo di questo lavoro abbiamocercato di mostrare proprio il perfetto accordo che viene adelinearsi tra i diversi ambiti del reale metafisico fisico eastrologico Solo se essi vengono considerati nel loro insiemesiamo in grado nella prospettiva di Ermanno di cogliere latotalitagrave del reale nella sua piugrave intima strutturaSi puograve di conseguenza concludere che il filosofo dalmata siariuscito pienamente nellrsquointento prefissatosi e nel farlo egrave divenutopioniere del sodalizio tra teologia ed Aristotelismo checaratterizzeragrave il secolo immediatamente successivo a lui il XIIIIn effetti Ermanno egrave senza dubbio un intellettuale che hadeterminato in maniera decisiva il suo tempo vivendone in pienole diverse dimensioni speculative e configurandosi come unpensatore fine e profondo che mette insieme piugrave lsquomondirsquo in unassetto filosofico unico ed avvincenteIn questo senso andrebbero indagate con maggioreattenzione le tracce del De Essentiis presenti nellrsquoopera di AlbertoMagno le quali interpretate alla luce dei risultati raggiunti inquesto lavoro potrebbero risultare assai importanti finanche inrapporto alla prima formazione ricevuta da Tommaso drsquoAquinoCrediamo pertanto che il risultato fondamentale di questolavoro consista proprio nellaver dato per lo meno il giustorilievo a questrsquoopera che puograve a ben diritto candidarsi ad essereconsiderata una delle piugrave complesse ed originali della filosofiamedievale

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BIBLIOGRAFIA

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Opere di Ermanno di Carinzia

Traduzioni

HERMANNUS DE CARINTHIA Elementa di EuclidePrefazione agli Elementa di Euclide Ed Burnett in Arabic into Latin inTwelfth-Century Spain the Works of Hermann of Carinthia laquoMittellateinischesJahrbuchraquo 13 (1978) pp 100ndash34HLL BUSARD The Translation of the Elements of Euclid from the Arabic intoLatin by Hermann of Carinthia () laquoJanusraquo sv LIII (1966) E J Brill Leiden1967 str 1-140 sv LIX1972 Amsterdam 1973 str 125-187ndashndash Sahl ibn Bishir Sextus Astronomaie Liber ndash Prognostica Fatidica Ed SLow-Beer Hermann of Carinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and thelsquoDe indagatione cordisrsquo City University of New York 1979 [doctoral thesis]ndashndash Abū Malsquoshar Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorumastrorum Ed R LEMAY Istituto Universitario Orientale 1995 (Albumasarisabalachi octo continens libros partialeshellip Venezia 1506 e ManchesterRylands Library MS 67)ndashndash De Doctrina Mahumet stampato in T Bibliander Lex Mohammedi Basilea1543ndashndash De Generatione Mahumet stampato in T Bibliander Lex MohammediBasilea 1543

Opere originalindashndash De Essentiis A critical Edition with Translation and Commentary Ed ChBurnett E J Brill Leiden-Koln 1982Hermann de Carintia De essentiis Ed M Alonso UniversidadPontificia Comillas Santander 1946

Herman Dalmatin Rasprava o bitima (De essentiis) knjiga I i II (Latintext Croatian translation commentaries) Ed AS Kalenic Pula 1990ndashndash De indagatione cordis (o De Occultis) Ed S Low-Beer Hermann ofCarinthia The lsquoLiber imbriumrsquo the lsquoFatidicarsquo and the lsquoDe indagatione cordisrsquoCity University of New York 1979 [doctoral thesis]ndashndash Liber imbrium ibid

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Altre fontiABŪ MAlsquoSHAR Liber introductorii maioris ad scientiam judiciorumastrorum Ed R LEMAY Istituto Universitario Orientale 1995 (Albumasarisabalachi octo continens libros partialeshellip Venezia 1506 e ManchesterRylands Library MS 67 (tradotto da Ermanno) Cambridge UniversityLibrary MS Kk i 1 ff 2-61 (tradotto da Giovanni di Siviglia)ndashndash De Revolutionibus Nativitatum (Testo greco tradotto dallrsquoarabo)Ed D Pingree Leipzig 1968ADELARDUS BATHIONIENSIS De eodem et diverso Ed H WillnerlaquoBeitrāgeraquo I 1 Muumlnster 1903ndashndash Quaestiones Naturales Ed M Muumlller laquoBeitraumlge zur Geschichte derPhilosophie des Mittelaltersraquo XXXI 2 (1934) MuumlnsterALANUS DE INSULIS Regulae celestis iuris Ed NM HĀRING in ArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 48 (1981) pp 97-226ALBERTUS MAGNUS Speculum astronomiae Lyon 1615 Ed critica a curadi Stefano Caroti Michela Pereira Stefano Zamponi sotto la direzione diPaola Zambelli Domus Galilaeana Pisa 1977

AL-KINDĪ (JA lsquoQŪB BEN ISHĀQ) De quinque essentiis in (a cura di) A NagyDie Philosophischen Abhandlungen des JaqūbbenIshāqal-Kindī laquoBeitraumlge zurGeschichte der Philosophie des Mittelaltersraquo Band 2 Heft 5 Muumlnster 1897ndashndash Radiis (edd) M T DrsquoALVERNY F HUDRY Archives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Acircge 41 (1975)APOLLONIUS DE TYANE (PS) De Secretis Nature tr Ugo di Santalla ParisBN MS 13951 (testo arabo originale) Buch ūber das Geheimnis der SchoumlpfungEd U Weisser Aleppo 1979 ldquoLe De secretis naturaelig du Pseudo-Apollonius deThyane traduction latine de Hugues Santilla du Kitab sirr al-haliqa a cura diF Hudry in Chrysopeia 6 (1997-1999) p 1-154ARISTOTELES Categoriae tr Boethius e editio composita in AristotelesLatinus I 1-5 Ed L Minio-Paluello Bruges 1961ndashndash De Anima Ed WD Ross Oxford 1961ndashndash De Caelo Ed DJ Allan Oxford 1936ndashndash De Generatione et Corruptione Ed HH Joachim Oxford 1922ndashndash Meteorologica Ed e tr di HDP Lee Cambridge (Mass) 1952AUGUSTINUS Enarrationes in Psalmos Opera omnia editio latina PL 36

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ndashndash De Genesi ad litteram Ed J Zycha (CSEL 28 1) Tempsky-FreitagWien-Praha-Leipzig 1894 pp 1-435BEDA De natura rerum Ed CW Jones (CCSL 123A) Brepols Turnhout1975 pp 189-234ndashndash (Ps-) De mundi celestis terrestrisque constitutione Ed Ch BurnettWarburg Institute London 1985BERNARDUS CARNOTENSIS Glosae super Platonem Ed PE DuttonPontifical Institute of Mediaeval Studies Toronto 1991BERNARDUS SILVESTRIS Cosmographia Ed P Dronke Leiden 1978BERTHOLDUS DE MOOSBURG Exposistio super ElementationemTheologicam Procli Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi(CPTMA 6 I-IX Meiner Hamburg) pubblicata solo in parte PrologusPropositiones 1-13 (6 I 1984) e Propositiones 14-34 (6 II 1986) a cura diLoris Sturlese Maria Rita Pagnoni-Sturlese e Burkhard Mojsisch ePropositiones 184-211 De animabus a cura di L Sturlese Edizioni di Storia eLetteratura Roma 1974BOETHIUS Quomodo Trinitas Unus Deus (De Trinitate) The TheologicalTractates with an English translation by H F Steward E K Rand S J TesterCambridge Massacchusets Harvard University Press London 1978ndashndash De arithmetica Proemium Corpus Christianorum Series LatinaXCIV A Ed H Oosthout ndash J Schilling Brepols Turnhout 1999ndashndash De institutione arithmetica Ed G Friedlein Teubner Leipzig 1867ndashndash In Isagogen Porphyrii commenta Editio prima Ed S Brandt (CSEL48) Tempsky-Freitag Wien-Leipzig 1906 pp 1-132ndashndash In Isagogen Porphyrii commenta Editio secunda Ed S Brandt(CSEL 48) Tempsky-Freitag Wien-Leipzig 1906 pp 133-348ndashndash De Consolatione Philosophiae Opuscula teologica a cura di ClaudioMoreschini Monachii et Lipsiae in aedibus K G Saur Biblioteca ScriptorumGraecorum et Romanorum Teubneriana 2005ndashndash In Topica Ciceronis in MIGNE JP (a cura di) Patrologia latina volLXIV Garnier Parigi 1882-1891CALCIDIUS Commentarius in Timaeum Ed JH Waszink Timaeus aCalcidio tanslatus commentarioque instrucutus (Plato Latinus 4) London-Leiden Warburg Institute-Brill 1962 Edizione italiana dellrsquoopera a cura di CMoreschini Ed Bompiani Milano 2003CICERO De Inventione Ed E Stroebel Teubner Leipzig 1915

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CLAREMBALDUS ATREBATENSIS Tractatulus Ed NM Hāring The Creationund Creator of the World according to Thierry of Chartres and Clarembald ofArras laquoArchives drsquoHistoire doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 22 (1955)pp 137-216DANIEL MORLEIENSIS Liber de Naturis Inferiorum et Superiorum Ed KSudhoff Archiv fuumlr Geschichte der Naturwissenshaften und der Technik VIII(1918) pp 1-40DANTE ALIGHIERI La Commedia secondo lrsquoantica vulgata a cura di GPetrocchi Le Lettere Firenze 1994DYONISIUS AREOPAGITA De coelesti hierarchia PG 3 coll 119-370ndashndash De divinis nominibus PG 3 coll 586-996ndashndash De mystica theologia PG 3 coll 997-1064GUINDISSALINUS De processione mundi Ed G Būlow Beitrāge XXIV 3Muumlnster 1925ndashndash De unitate liber Ed P Correns Beitrāge I 1 Muumlnster 1891GUILLELMUS DE CONCHIS Glosae super Platonem Ed E Jauneau VrinParis 1965ndashndash Philosophia mundi Ed G Maurach Pretoria University of SouthAfrica 1980G W F HEGEL Prefazione ai Lineamenti di filosofia del diritto LaterzaRoma-Bari 1979HERMES TRISMEGISTUS Asclepius in APULEIUS De philosophia libri Ed CMoreschini Teubner Stuttgart-Leipzig 1991 pp 39-86ndashndash Asclepius in HERMEgraveS TRISMEacuteGISTE Corpus Hermeticum Ed AD NockA-J Festugiegravere II Les Belles Lettres Paris 1960 pp 296-355ndashndash De sex rerum princigravepis Ed P Lucentini MD Delp (CCCM 142Hermes Latinus II) Brepols Turnhout 2011ndashndash Liber Viginti Quattuor Philosophorum cura et studio F Hudry(Hermes latinus III1 Corpus Christanorum Continuatio Mediaevalis 143A)Turnholt 1997HONORIUS AUGUSTODUNENSIS Clavis physicae Ed P Lucentini (Temi etesti 21) Ed di Storia e Letteratura Roma 1974IOHANNES SCOTTUS ERIUGENA De divisione naturae PL 122 coll 439-1022 ndashndash Periphyseon Ed Jauneau (CCCM 161-165) Brepols Turnhout1996-2003

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ISIDORUS HISPALENSIS Etymologiae sive origines Ed WM LindsayClarendon Press Oxford 1911LIBER DE CAUSIS Le Liber de causis Eacutedition eacutetablie agrave lrsquoaide de 90manuscruts avec introduction et notes Leuven 1967 115 p in InstrumentaTheologica XXIII Miscellanea Bibliotheek Van de Faculteit GodgeleerdheidLeuven 2000MACROBIUS Commentarii in Somnium Scipionis Ed J Willis Leipzig1970 MARTIANUS CAPELLA De nuptiis Philologiae et Mercurii Ed J WillisTeubner Leipzig 1983PLATO Timaeus a Calcidio tanslatus commentarioque instrucutus (PlatoLatinus 4) Ed JH Waszink Warburg Institute-Brill London-Leiden 1962PLINIUS Naturalis historia lib II Ed J Beaujeu Les Belles Lettres Paris1950 PTOLEMAEUS Planisphaerium trad Hermannus Dalmata (Ed ecommento Federigo Commandini Venezia Paolo Manuzio 1558) edizionecritica JL Heiberg Ptolemaei Opera minora Leipzig 1907ndashndash Liber quadripartiti Venetiis Octavianus Scotus 1483ndashndash Almagest Ed JL Heiberg Ptolemaei Opera minora Leipzig 1898THEODORICUS CHARTRENSIS Commentaries on Boethius by Thierry ofChartres and His School Ed N M Haumlring Pontifical Institute of MedievalStudies Toronto 1971ndashndash Commentum super Boethium de Trinitate Ed Haumlring op citndashndash Tractatus de sex dierum operibus Ed Haumlring op citTHEODOSIUS Sphaerica (De Sphaeris) Ed JL Heiberg Abh d Ges d Wiss zGoumlttingen Phil-Hist Klasse NF XIX 3 (1927)

Repertori

Histoire litteacuteraire de la France vol 13 Paris 1814LrsquoUniversiteacute Catholique vol 3 Paris 1837Dictionaire historique critique et bibliografique vol 13 Paris 1822Dizionario biografico universale vol 3 Firenze 1845

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Letteratura secondariaABBATE M Il divino tra unitagrave e molteplicitagrave Saggio sulla TeologiaPlatonica di Proclo Ed dellrsquoOrso Alessandria 2008ndashndash Parmenide e i neoplatonici DallrsquoEssere allrsquoUno e al di lagrave dellrsquoUno EddellrsquoOrso Alessandria 2010ndashndash Tra esegesi e teologia Studi sul Neoplatonismo Mimesis EdizioniMilano-Udine 2012ADAMSON P PORMANN P E The philosophical works of al-Kindi EdOxford University Press Karachi 2012ALONSO M Hermann de Carintia De essentiis Universidad PontificiaComillas Santander 1946ARNOLD JM Ishmael or a natural history of Islamism and ist relation toChristianity London 1859 p 100 (2a Ed The Koran and the Bible London1866 p 100)BAFFIONI C I grandi pensatori dellrsquoIslam Edizioni Lavoro Roma 1996ndashndash Filosofia e religione in Islam Carocci Editore Roma 1997BENSON RL CONSTABLE G LENHAM CD (eds) Renaissance and Renewalin the Twelfth-century Harvard University Press Cambridge (Mass) 1991BISHKO ChJ Peter the Venerablersquos Journey to Spain laquoStudiaAnselmianaraquo 40 Roma 1956 str 163-175BJORNBO AA Hermannus Dalmata als Ubersetzer astronomischerArbeiten laquoBibliotheca mathematicaraquo III 4 (1903)BOLL F Sphaera Neu Griechische Texte und Untersuchungen zuGeschichte der Sternbilder Lipsia 1903BOSMANS H Histoire des matheacutematiques et des sciences laquoRevue desquestions scientifiquesraquo 3 VI (1904) Hermann le Dalmate traducteur destraiteacutes arabesBRADSHAW D The Opuscola sacra Boethius and teology in (ed) JMarenbon The Cambridge Companion to Boethius Cambridge UniversityPress Cambridge 2009BRAGUE R Au moyen du Moyen Acircge Philosophies meacutedieacutevales enchreacutetienteacute judaiumlsme et islam Flammarion Champs-Essais ndeg 856 Paris 2008

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BRENTJES S Observations on Hermann of Carinthiarsquos Version of theElements and its Relations to the Arabic Transmission laquoScience in Contextraquo14 (2001) pp 39-84BREYER M O knjizevnom radu Hermana Dalmatina Vienac 1896ndashndash Prilozi k starijoj knjizevnoj i kulturnoj povjesti hrvatskoj Zagreb1904 ndashndash Dalmatin Herman Znameniti i zasluzni Hrvati Zagreb 1925ndashndash Dalmatinac Herman Hrvatska enciklopedija IV Zagreb 1942BURNETT CH Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works ofHermann of Carinthia laquoMittellateinisches Jahrbuchraquo 13 (1978) pp 100ndash34ndashndash Hermann of Carinthia and the Kitāb Al-Istamātis further evidencefor the transmission of Hermetic magicrsquo laquoJournal of the Warburg andCourtauld Institutesraquo 44 (1981) pp 167ndash9ndashndash Hermann of Carinthia De Essentiis A critical Edition withTranslation and Commentary E J Brill Leiden-Koln 1982ndashndash Hermann of Carinthiarsquos Attitude Towards his Arabic Sources inParticolar in Respect to Teorie on the Human Soul in Lrsquohomme et son universeau moyen acircge (ed) C Wenin Philosophes meacutedieacutevaux XXVI (1985) Louvain Ipp 306-22ndashndash Adelard of Bath and the Arabs in (a cura di) J Hamesse M FattoriRencontres de cultures dans la philosophie meacutedieacutevale traductions ettraducteurs de lrsquoantiquiteacute tardive au XIVe siegravecle actes du Colloqueinternational de Cassino 15-17 juin 1989 organiseacute par la SocieacuteteacuteInternationale pour lrsquoEacutetude de la philosophie meacutedieacutevale et lrsquoUniversitagrave degliStudi di Cassino Universiteacute Catholique de Louvain Louvain-la-Neuve -Universitagrave degli Studi di Cassino Cassino 1990 pp 89-107ndashndash Arabic Greek and Latin Works on Astrological Magic attributed toAristotle in Pseudo-Aristotle in the Middle Ages (eds) Jill Kraye W F RyanCB Schmitt London 1986 pp 84ndash96ndashndash A Group of Arabic-Latin Translators Working in Northern Spain inthe Mid-Twelfth Century in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britainand Ireland 1 (1977) pp 62-108ndashndash Arabic into Latin in Twelfth-Century Spain the Works of Hermann ofCarinthia in Mittellateinisches Jahrbuch 13 (1978) pp 100-134ndashndash The Impact of Arabic Science on Western Civilisation in the MiddleAges in Bulletin of the British Association of Orientalists 11 (1979ndash80) pp40ndash51ndashndash Hermann of Carinthiarsquos Attitude towards his Arabic Sources inparticolar in respect to theories on the human soul in C Wenin (ed) Lrsquohommeet son universe au moyen acircge Philosophes meacutedieacutevaux xxv (1986) Louvainpp 306-22

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ndashndash Adelard Ergaphalau and the Science of the Stars in Adelard ofBath An English Scientist and Arabist of the Early Twelfth Century (ed) ChBurnett laquoWarburg Institute Surveys and Textsraquo 14 (1987)ndashndash Adelard of Bath An English Scientist and Arabist of the Early TwelfthCentury (ed) Ch Burnett ibid 14ndashndash Hermann of Carinthia in (ed) P Dronke A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 386ndash406ndashndash The Astrologerrsquos Assay of the Alchemist Early References to Alchemyin Arabic and Latin Texts in laquoAmbixraquo 39 part 3 Nov 1992ndashndash The Translating Activity in Medieval Spain in The Legacy of MuslimSpain (a cura di) S K Jayyusi Handbuch der Orientalistik 12 Leiden 1992pp 1036ndash58ndashndash Magister Iohannes Hispalensis et Limiensisrsquo and Qusta ibn Luqarsquos Dedifferentia spiritus et animae a Portuguese Contribution to the ArtsCurriculum laquoMediaevalia Textos e estudosraquo 7ndash8 Porto 1995 pp 221ndash67ndashndash Magister Iohannes Hispanus towards the Identity of a ToledanTranslator in AA VV Comprendre et maicirctriser la nature au Moyen Acircgemeacutelanges drsquohistoire des sciences offerts agrave Guy Beaujouan Droz Genegraveve-Champion-Paris pp 425-436ndashndash Michael Scot and the Transmission of Scientific Culture from Toledoto Bologna via the Court of Frederick II Hohenstaufen in Micrologus NatureScience and Medieval Societies 2 (1994) Brepols Turnhout pp 101-126ndashndash Translating from Arabic into Latin in the Middle Ages TheoryPractice and Criticism in SG Lofts - PW Rosemann (edd) Eacutediter traduireinterpreacuteter essais de meacutethodologie philosophique Eacuteditions de lrsquoInstitutSupeacuterieur de Philosophie Louvain-la-Neuve-Peeters Louvain-Paris 1997 pp55-78 ndashndash Scientific Speculations in P Dronke (ed) A History of Twelfth-Century Western Philosophy Cambridge 1988 pp 151ndash76ndashndash Lrsquoastronomie a Chartres au temps de lrsquoeveque Fulbert in Le tempsde Fulbert Association des Amis du Centre Meacutedieacuteval Europeacuteen de ChartresChartres 1996ndashndash Astrology in F A C Mantello A G Rigg (eds) Medieval LatinStudies An Introduction and Bibliographical Guide Washington DC 1996 pp369ndash82ndashndash The coherence of the arabic-latin translation program in Toledo inthe Twelth century in Science in Context 14 (2001) pp 249-288ndashndash The Certitude of Astrology The Scientific Methodology of al-Qabisiand Abū Malsquoshar in laquoEarly Science and Medicineraquo 7 (2002) pp 198ndash213ndashndash The Blend of Latin and Arabic Sources in the Metaphysics of Adelardof Bath Hermann of Carinthia and Gundisalvus in M Lutz-Bachmann AFidora A Niederberger (eds) Metaphysics in the Twelfth Century On theRelationship among Philosophy Science and Theology Brepols Turnhout2004

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DrsquoALVERNY M-T Deux traductions du Coran au Moyen Age laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 22-23 (1948-1949)ndashndash Pierre le Veacuteneacuterable et la leacutegende de Mahomet Dijon 1950ndashndash Le cosmos symboliques du XIIe siegravecle in laquoArchives drsquoHistoireDoctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 20 (1953)ndashndash Avendauth Homenaje a Millas Vallicrosa 1 Barcelona 1954ndashndash Les traductions des philosophes arabes Le Fonti del Medioevoeuropeo Roma 1954ndashndash Quelques manuscrits de la Collectio Toletana laquoStudiaAnselmianaraquo 40 (1956) Romandashndash Astrologues et theacuteologiens au XIIe siegravecle in Meacutelanges offerts agrave M-DChenu Paris 1967 pp 31-50ndashndash Abelard et lrsquoastrologie in laquoColl du CNRSraquo 546 Cluny Parigi 1975ndashndash Abeacutelard et lrsquoastrologie Pierre Abelard-Pierre Le Veacuteneacuterable Lescourants philosophiques artistiques et litteacuteraires en Occident au milieu du XIIe

siegravecle Centre nationale de la recherche scientifique Paris 1975ndashndash Un teacutemoin muet des luttes doctrinales du XIIIe siegravecle laquoArchivesdrsquoHistoire Doctrinale et Litteacuteraire du Moyen Ageraquo 17 (1949)ndashndash Translations and Translators in (eds) R L Benson GConstable Renaissance and Renewal in the Twelfth Century HarvardUniversity Press Cambridge 1982 pp 421ndash462DrsquoANCONA A La leggenda di Maometto in Occidente laquoGiornale storicodella letteratura italianaraquo XIII (1889)DrsquoANCONA COSTA C Storia della filosofia nellrsquoIslam medievale voll I-IIEinaudi Torino 2005ndashndash Recherches sur le Liber de causis J Vrin France 1995ndashndash Al-Kindī on the Subject-Matter of the First Philosophy Direct and

Indirect Sources of al-Falsafa al-ula Chapter One in Was ist Philosophie imMittelalter Akten des X Internationalen Kongresses fuumlr mittelalterlichePhilosophie der Socieacuteteacute Internationale pour lrsquoEacutetude de la PhilosophieMeacutedieacutevale 25 bis 30 August 1997 in Erfurt Herausgegeben von J A Aertsenund A Speer de Gruyter Berlin-New York 1998

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