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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY Il Paginone DAL 13 AL 26 FEBBRAIO PAG.13 Il Paginone CONTENUTI DIGITALI CONTENUTI DIGITALI Libri a cura di Roberta Chiti Wearable technology DAL 13 AL 26 FEBBRAIO PAG.12 Hacker/1. Dal Cnr di Pisa uno smartphone anti-attacco Gli hacker sono a caccia di sms. Un pericolo che minaccia lo smartphone, evoluzione del cellulare, versatile, ma anche potenzialmente pericoloso per la tutela della privacy e delle informazioni riservate memorizzate. Per rendere più sicuri gli sms l’Istituto di infor- matica e telematica (Iit) del Cnr di Pisa, ha messo a punto un prototipo, Secure Sms, che garantisce inte- grità, riservatezza del testo e autenticità del mittente. Quest’ultimo, in particolare, consente di riconoscere immediatamente, grazie a una firma digitale impressa sul messaggio, se l’utente è di fronte a spam o a un messaggio autentico inviato da una fonte sicura. Il programma prevede che mittente e destinatario siano in possesso di password comune che innesca la procedura di firma digitale e di cifratura: il messag- gio è accompagnato da un testo criptato che contiene il riassunto dell’sms e la password che solo i due dialoganti conoscono. Per sapere chi è lo scrivente, il destinatario digita la password in suo possesso e, automaticamente, il suo cellulare verifica l’autenti- cità e l’integrità del testo ricevuto. L’utilizzo di applicazioni distribuite tra smartphone e smartphone, oppure tra smartphone e pc, come spie- gano Alessandro Falleni e Alessandro Castrucci dell’Iit del Cnr, espone ai problemi di sicurezza già noti per i pc, come virus, e attacchi informatici. Gli hacker, sfruttando le vulnerabilità del software presente nel dispositivo, possono cancellare o rubare le informazioni presenti nello smartphone: file, e- mail, rubrica telefonica, messaggi personali. I prototipi realizzati dallo Iit-Cnr offrono nume- rose possibilità di applicazione nella comunicazine tecnologica: si va dall’accesso ai servizi internet della pubblica amministrazione alla comunicazione di dati aziendali e sanitari a distanza, fino alla trasmissione di informazioni personali. Con tali strumenti sarà anche possibile accendere a distanza la propria autovettura senza utilizzare le chiavi o aprire la serratura di casa non appena ci si avvicina alla porta. Lo smartphone futuro sarà dunque un cellulare sempre più versatile, capace di adattarsi all’ambiente in cui si trova, mettendo di volta in volta a disposizi one dell’utente le funzionalità di cui egli ha bisogno. P.D.C. L’applicazione, messa a punto dall’Istituto di informatica, consente anche accesso sicuro ai servizi Pa Cina verso il record di produzione spam. L’Italia occupa il 15esimo posto con una percen- tuale dell’1,1%. Il 60% di tutto lo spam mondiale è prodotto da computer zombie secondo un rapporto realizzato da Sophos (protezione delle imprese da virus, spyware e spam), sui 12 Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam durante l’ultimo trimestre del 2005. Analizzando i messaggi spam ricevuti dalla rete globale Sophos di trappole per lo spam, è stato constatato che la Cina, con il 22,3%, sta divenendo uno dei Paesi in cui il tasso di spam sta crescendo più rapidamente. La nazione asiatica sta insediando il primato degli Stati Uniti che invece registrano un decremento. La maggioranza viene prodotta dai computer zombie che, attaccati dagli Hacker/2. Cina verso il record di spam con il pc-zombie hacker attraverso Trojan, worm e virus, sono trasfor- mati in un “ponte inconsapevole” per la diffusione di spam e virus verso altri utenti. Un aumento signifi- cativo si è registrato anche nello spam relativo alle imprese quotate che tenta operazioni di tipo “pump- and-dump”. In questo caso, gli hacker operano aprendo una posizione lunga su uno strumento finanziario e quindi effettuando ulteriori acquisti e/o diffondendo fuorvianti informazioni positive sullo strumento finanziario in modo da aumentarne il prezzo. Gli altri partecipanti al mercato vengono quindi ingannati e sono indotti ad effettuare ulteriori acquisti. L’hacker è così in grado di vendere gli strumenti finanziari a prezzi più elevati. Nel periodo ottobre- dicembre 2005 i primi 5 Paesi maggiori produttori di spam sono risultati gli Stati Uniti (24,5%), la Cina (inclusa Hong Kong) con 22,3%, la Corea del Sud (9,7%), la Francia (5,0%), il Canada (3,0%). Con l’aiuto di leggi come la CAN-SPAM e grazie allo scambio di informazioni tra gli Isp gli Usa sono stati i primi ad infliggere pene e multe severe per coloro che si rendono colpevoli di attività di spamming. Il fatto che i Paesi-record appartenengano a quattro continenti diversi fornisce un’indicazione ben precisa sulla natura del problema dello spam. I pc zombie, che producono più del 60% dello spam mondiale, permettono agli spammer di sfuggire alle legislazioni dei vari Paesi, in quanto non è più neces- sario che gli spammer operino nello stesso Paese in cui si trovano i computer sfruttati per inviare lo spam. Usa, forte decremento nella produzione di posta indesiderata. Aggirate le legislazioni nazionali Al nastro di partenza il Sistema museale virtuale - battezzato Museo diffuso - della Provincia di Catania, presentato al Centro Direzionale Nuova- luce dal presidente dell’Amministrazione provinciale Raffaele Lombardo, dal direttore del progetto Mario Bucolo, esperto internazionale di marketing dei musei, che ha curato gli aspetti tecnici del progetto, e dal super- visore tecnico Alfio Monaco in presenza dei responsa- bili ed i curatori dei musei coinvolti nel progetto. Il progetto doterà tutti i musei a proprietà pubblica, ubicati nel territorio provinciale, di postazioni multime- diali interattive (kiosk) in grado di fornire informazioni in cinque lingue ai visitatori. Le postazioni multime- diali saranno collegate con il centro elaborazione dati della Provincia e quello della Regione così da poter aggiornare in tempo reale gli utenti su eventuali variazioni di orari, su mostre ed eventi culturali. Per numero di musei coinvolti e kiosk installati, si tratta del più importante progetto mondiale del genere. L’inizia- tiva contribuirà alla distribuzione dei flussi turistici nel territorio dal momento che l’intervento ha come obiet- tivo la maggiore visibilità ai piccoli musei provinciali, allargando il flusso turistico attraverso un’informazione capillare e accattivante dei luoghi d’arte. La rete virtuale che sarà creata (da qui la denominazione di “museo diffuso”) permetterà da ogni singolo museo di accedere alle informazioni degli altri 59, invogliando quindi i visitatori ad ampliare il tour, visitando personalmente musei e ambiti territoriali tradizionalmente trascurati a scapito di altri più rinomati e conosciuti. Hanno aderito al progetto 55 musei, ai quali si aggiungeranno quelli in fase di allestimento, così da arrivare a 60 istituzioni culturali. Sono previsti 86 kiosk. Per consentire la conti- nuità di fruizione delle informazioni multimediali, la società che si aggiudicherà l’appalto dovrà garantire per tre anni l’intervento di manutenzione. Pur trattandosi di un progetto di rilevante importanza tecnica e qualitativa, il bando di gara, di respiro europeo, è stato formulato con il tentativo di agevolare partnership tra grandi aziende internazionali ed aziende locali. Le aziende che vorranno partecipare al bando dovranno coordinarsi con i curatori dei singoli musei e dedicare al progetto un team di lavoro pluridisciplinare che comprenda esperti in comunicazione, in diritto d’autore, in disci- pline storico-artistiche oltre che fotografi, traduttori, grafici e programmatori di collaudata esperienza. Data la rilevanza internazionale dell’iniziativa, il progetto sarà presentato da Mario Bucolo all’Istituto Italiano di Cultura di Vancouver il prossimo 13 febbraio, ma soprattutto all’annuale conferenza americana dei musei che si terrà a Boston a fine aprile. Il progetto è stato seguito dal punto di vista amministrativo da Filippo Sapienza dall’Osservatorio Europeo della Provincia di Catania e dal punto di vista logistico da Donata Amico e dal dirigente provinciale del dipartimento Musei e Biblioteche, Francesco Corsaro. Con il multi-kiosk si dirige il flusso del turismo Provincia di Catania, al via il sistema museale virtuale Al progetto hanno aderito 55 istituzioni culturali ma presto saranno 60 Musica prêt-à-porter Moda e tecnologia. Matrimonio più volte annunciato, ora anche ufficialmente celebrato. La versione italiana delle nozze del secolo è andata in scena a Milano, in occasione di un evento interamente dedicato al tema dove la sfilata delle novità è stata applaudita dai guru dell’hi-tech mondiale. In passerella protagonista più che lo stile è stata la tecnologia. Ospite d’ecce- zione Nicholas Negroponte che per l’occasione ha tagliato il nastro di Circle, la prima associazio- ne italiana che in qualità di “affiliate consortium sponsor” del celeberrimo Massachussets Institute of Technology di Boston potrà attingere alle pre- ziose informazioni relative alle sperimentazioni in corso e al lavoro di ricerca del team Usa in materia di tessuti e abbigliamento hi-tech, anche attraverso la richiesta di supporto e assistenza. Capi che incorporano impianti hi-fi e parlano il linguaggio di Internet per collegarsi con il mondo, sensori che catturano informazioni sulle condizio- ni di salute sono esempi del wearable hi-tech, l’hi- tech che si indossa. La collezione 2006 è all’insegna dell’entertainment, con la musica a fa- re da padrona delle novità. Non a caso lo stesso Negro- ponte ha affermato senza alcuna ombra di dubbio che “nel prossimo futuro la capacità di intrat- tenimento dei capi di abbigliamento genererà il vero valore aggiunto per il consumatore”. E cosa c’è di meglio che ascoltare la propria compilation musi- cale semplicemente vestendo una giacca a vento? O, ancor meglio, indossando un paio di occhiali da sole? Niente, rispondono i magnati dell’hi-tech che hanno già fiutato il business e cominciano a sfornare i primi prodotti in grado di soddisfare consumatori sempre più esigenti quanto volubili. Consumatori appartenenti alla stessa categoria che ha segnato la fortuna dei telefoni cellulari e che ha trasformato il computer in un elettrodomestico. Insomma l’obiettivo adesso è conquistare la mas- sa. Certo, per cavalcare l’onda è indispensabile organizzarsi. E non a caso gli annunci di alleanze e partnership in nome del matrimonio “fashiontec- nologico” cominciano a farsi sentire. Anche per quel che riguarda i processi organizzativi interni la riorganizzazione appare imprescindibile. Non a caso molte aziende dell’Ict si stanno specializ- zando per offrire alle case di moda piattaforme software in grado di gestire il nuovo business. “Il settore del fashion è in un momento di particolare evoluzione che a fronte della crescente competiti- vità porta le organizzazioni ad innovare non solo il prodotto ma anche i processi organizzativi”, sottolinea Augusto Abbarchi, amministratore delegato di Sap Italia, azienda attiva sul fronte dell’informatizzazione del fashion. In quanto alle novità di mercato alle griffe dell’alta moda, che hanno già firmato cellulari e accessori di lusso, si affiancano case dal brand meno roboante ma più affini ai gusti e alle tasche dei consumatori medi. Non che la moda hi-tech possa dirsi già popolare, ma i prezzi cominciano ad abbassarsi, l’interesse del mercato cresce, i gusti dei consu- matori si affinano alle nuove delizie. Fra le novità dell’ultim’ora gli occhiali wireless “O Rokr” pre- sentati da Motorola e Oakley. Protagonista è la tecnologia Bluetooth, che consente di trasformare gli occhiali a tutti gli effetti in un lettore musicale di file Mp3 e non solo. “O Rokr rappresenta il li- vello successivo all’evoluzione tecnologica degli occhiali wireless arricchendo l’esperienza musi- cale dei consumatori che utilizzano il cellulare o il proprio lettore musicale portatile preferito”, sono parole di Bruce Hawver, vicepresidente e direttore generale dei Companion Products di Motorola. Gli occhiali sono dotati di un pulsan- te ad hoc che attiva la funzione Stereo music, che consente di trasmettere musica trasferendo i byte dai prodotti compatibili (telefoni cellulari e lettori mp3) in modalità wireless. Motorola sta investendo molto nel fashion hi-tech e nei giorni scorsi ha annunciato la disponibilità sul mercato della nuova Bluetooth Audex Racket Series, una collezione di giacche a vento per montagna messa a punto con Burton Snowboards. Nella manica sinistra è situato un pannello di controllo da cui è possibile attivare una serie di funzioni: si possono effettuare chiamate telefoniche e attivare il lettore Mp3. Il tutto per 599,95 dollari. Più alto il costo, 900 dollari, della giacca Icd (Industrial Clothing Design) firmata da Philips Electronics e Levi Strauss & Co., dotata di lettore Mp3 e di telefono cellulare remote-controlled (il microfono è integrato nel colletto e gli auricolari sono allog- giati in un apposito spazio anch’esso all’altezza del colletto). La giacca sarà disponibile soltanto in Europa perché la tecnologia utilizzata per in- tegrare la funzionalità di telefonia mobile non è compatibile con le frequenze americane. Philips, da parte sua, è coinvolta in una serie di progetti di ricerca concentrati sull’utilizzo della tecnologia di localizzazione Gps integrata nei capi di abbiglia- mento. I riflettori del mercato si sono accesi anche sul Rfid. Le etichette intelligenti, oltre che per la tracciabilità dei capi potrebbero essere impiegate anche per l’attivazione di funzioni di nuova ge- nerazione. Le aziende Ict si specializzano nell’offerta alle case di moda di piattaforme per la gestione del nuovo affare Dagli occhiali-Mp3 alla giacca-cellulare lI magnati dell’hi-tech già fiutano il business del nuovo fashion tecnologico di massa POP-TECHNO Motorola ha lanciato sul mercato la giacca a vento Bluetooth Audex Racket Series. Nella manica sinistra un pannello di controllo per telefonate e lettore Mp3. Il tutto a 599,95 dollari Enzo Lima Da LouisVuitton alla Levi’s iPod traina il gotha della moda iPod, I am. iPod dunque sono. La trovata, da manuale di marketing, descrive al meglio il fenomeno che ha trasformato un gadget in oggetto di culto consacrandolo al ruolo di status symbol. L’iPod, il lettore Mp3 che sta facendo lievitare il fatturato della Ap- ple e che è salito ai primi posti della classifica dei regali natalizi 2005, l’iPod, dunque, è moda. L’Ipod è stile. L’iPod è tendenza. Ed è per questo che attorno al gioiellino più amato dai tecnofili sta nascendo un universo fatto di accessori e capi di abbigliamento tagliati su misura di lettore. Fra i primi a convertirsi all’iPod-mania spic- cano i grandi nomi dell’alta moda, da Gucci a Vuitton passando per Prada e Fendi, Dior e Krizia che vantano già custodie e borse ad hoc. Perché iPod è chic. Ma i numeri sulle vendite stanno convincendo sempre più case di abbigliamento a cavalcare l’avventura. Fra le novità di stagione vale la pena di segnalare la discesa in campo della Levi’s, lo storico marchio di jeans che dopo aver perso quote di mercato nel corso degli anni a favore di altri brand, con “l’operazione iPod” potrebbe riconquistare le simpatie e le tasche dei consumatori. A proposito di tasche, il tradizionale taschi- no Levi’s della nuova linea RedWire Dlx è stato per l’appunto rimodellato e ridimensio- nato per ospitare l’iPod e un sistema di auri- colari retrattili fuoriesce dal taschino. Il tutto a un costo ancora ignoto al grande pubblico, ma c’è da giurare che la jeans house resterà in fascia high così come per tutte le novità iPod che si rispettino. Jeans e non solo. Anche per le giacche, in particolare quelle da montagna, le novità in salsa iPod non mancano. E poi guanti, quelli della Tavo Products, studiati con un materia- le che rende più agevole la presa del lettore e il rispetto della superficie; cinte di pelle, co- me quelle di Tune la cui fibbia è sostituita da un alloggio dove sistemare il lettore. Per non parlare delle intere linee di accessori che por- tano direttamente il brand della mela Apple. La rivoluzione dunque è già in atto e stando alle previsioni degli esperti il bello deve an- cora venire, considerando le stime, sempre al rialzo, sulla diffusione della musica in digita- le e anche di video e film. Il nuovo iPod non a caso possiede una capa- cità di hard disk che, nella versione più evolu- ta, arriva a 60 Gb e in quella “base” si attesta comunque ai 30 Gb. La gamma si completa con il Nano, ultimo nato in casa Apple, dal- le dimensioni più ridotte e capacità di hard disk fino a 4 Gb e con lo Shuffle, anch’esso versione “ridotta”. E proprio sul Nano si sta concentrando l’attenzione del mercato visti gli ottimi risultati di vendita. L’azienda di Cupertino sta vivendo un mo- mento magico: i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2006 conclusosi il 31 dicembre 2005, registrano un fatturato e un utile da guinness nella storia dell’azienda. “Siamo entuasiasti di annunciare la chiusura del mi- glior trimestre nel- la storia di Apple - ha commentato Steve Jobs - Due degli aspetti più significativi di questo trimestre in- credibile sono stati la vendita di 14 milioni di iPod, la preparazione al lan- cio dei nostri nuovi Mac con processori Intel con cinque o sei mesi di anti- cipo rispetto alle aspettative. Stiamo lavorando a nuovi fantastici prodotti per il 2006, e non vedo l’ora di sapere cosa ne penseranno i nostri clienti”. In- tanto la società nei giorni scorsi ha presentato iPod Radio Remote, che riunisce in sé la co- modità di un telecomando dotato di cavo e le funzioni di una radio Fm. È destinato a iPod Nano e alla quinta generazione di iPod. Con iPod Radio Remote - si legge in una nota dell’azienda californiana - gli appassio- nati di musica possono selezionare le tracce e regolare il volume di iPod anche tenendo il lettore in tasca o nello zaino, e ascoltare le emittenti radio FM leggendo sul display di iPod le informazioni relative alla stazione e al brano trasmesso. E.L. Ultimo nato dell’azienda californiana iPod Radio Remote Destinato a Nano, riunisce la comodità di un telecomando dotato di cavo e le funzioni di una radio Fm Intorno al gioiello Apple nasce un mercato di accessori e capi d’abbigliamento ad hoc Il libro introduce all’uso di Skype, il sistema hardware e software che permette di utilizzare Internet per telefonare a prezzi strepitosi. Il successo di Skype si deve principalmente a questo, ma dietro c’è molto di più. In 288 pagine vengono esa- minati gli aspetti di configurazione e l’interfaccia utente per arrivare all’utilizzo avanzato del programma che, come il lettore scoprirà con piacere, non serve solo per la telefonia su rete fissa o mobile, ma anche per sms, file sharing, video- chiamate, podcasting, chat e molto altro ancora. Il tutto spiegato con un linguaggio semplice, da un autore che guarda alla tecnologia con la giusta critica e un pizzico di ironia. Il libro ricostruisce la storia tecnologica e di mercato di Skype, offre una serie di consigli per la sua installa- zione e per l’utilizzo distinguendo fra utenza consumer e enterprise. Riccardo Meggiato è beta-tester italiano Microsoft del nuovo sistema operativo Vista. Nella collana Che Funziona Apogeo ha già pubblicato il suo “Tutti i segreti del dvd”. Skype che funziona DI RICCARDO MEGGIATO 288 PAGINE 9,90 EURO APOGEO La storia di Larry Page e Sergey Brin, la nascita dell’azienda nel 1998, l’ascesa verso il successo planetario. diventata in breve tempo una delle parole più usate nel pianeta: Google. Larry e Sergey avevano allora 25 anni ed erano studenti a Stanford. Oggi sono a capo di un’impresa che ha completamente rivoluzionato Internet e vale in borsa più di Ford e General Motors messe insieme. Grazie a Google e ai prodotti elettronici gratuiti che ha sfornato in questi anni, i navigatori della Rete hanno un potere a loro disposizione fino a ieri inimmaginabile. La vita nel campus aziendale di Mountain View, i talenti che lì si concentrano, l’approc- cio ostinatamente anticonformista che ha consentito di sfidare la supremazia di Microsoft facendo tremare Wall Street. Google story DI MARK MALSEED E DAVID VISE 320 PAGINE 19 EURO EGEA Esistono alcuni luoghi comuni molto duri a morire, come ad esempio quello che afferma che la televisione e i videogiochi farebbero male ai figli. Eppure, fatto strano, è un dato di fatto che il quoziente di intelligenza delle nuove generazioni è molto più alto di quello che si registrava solo venticinque anni fa. Come dimostra Steven Johnson l’effetto che i videogiochi e alcune serie televisive hanno sul cervello di chi ne fruisce è estremamente positivo. Ricorrendo infatti alle neuroscien- ze, all’economia e alla teoria dei media, Johnson prova che quella che si è sempre considerata come ‘spazzatura’, è in grado di potenziare la vivacità dell’intelligenza dei bambini. Tutto quello che fa male ti fa bene... DI STEVEN JOHNSON 203 PAGINE 15 EURO MONDADORI

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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY

IlPaginoneDAL 13 AL 26 FEBBRAIOPAG.13

IlPaginoneC O N T E N U T I D I G I TA L IC O N T E N U T I D I G I TA L I

Libria cura d i Rober ta Chi t iWearable

technology

DAL 13 AL 26 FEBBRAIOPAG.12

Hacker/1. Dal Cnr di Pisa uno smartphone anti-attaccoGli hacker sono a caccia di sms. Un pericolo

che minaccia lo smartphone, evoluzione del cellulare, versatile, ma anche potenzialmente pericoloso per la tutela della privacy e delle informazioni riservate memorizzate.

Per rendere più sicuri gli sms l’Istituto di infor-matica e telematica (Iit) del Cnr di Pisa, ha messo a punto un prototipo, Secure Sms, che garantisce inte-grità, riservatezza del testo e autenticità del mittente. Quest’ultimo, in particolare, consente di riconoscere immediatamente, grazie a una firma digitale impressa sul messaggio, se l’utente è di fronte a spam o a un messaggio autentico inviato da una fonte sicura. Il programma prevede che mittente e destinatario siano in possesso di password comune che innesca la

procedura di firma digitale e di cifratura: il messag-gio è accompagnato da un testo criptato che contiene il riassunto dell’sms e la password che solo i due dialoganti conoscono. Per sapere chi è lo scrivente, il destinatario digita la password in suo possesso e, automaticamente, il suo cellulare verifica l’autenti-cità e l’integrità del testo ricevuto.L’utilizzo di applicazioni distribuite tra smartphone e smartphone, oppure tra smartphone e pc, come spie-gano Alessandro Falleni e Alessandro Castrucci dell’Iit del Cnr, espone ai problemi di sicurezza già noti per i pc, come virus, e attacchi informatici. Gli hacker, sfruttando le vulnerabilità del software presente nel dispositivo, possono cancellare o rubare le informazioni presenti nello smartphone: file, e-

mail, rubrica telefonica, messaggi personali. I prototipi realizzati dallo Iit-Cnr offrono nume-rose possibilità di applicazione nella comunicazine tecnologica: si va dall’accesso ai servizi internet della pubblica amministrazione alla comunicazione di dati aziendali e sanitari a distanza, fino alla trasmissione di informazioni personali.

Con tali strumenti sarà anche possibile accendere a distanza la propria autovettura senza utilizzare le chiavi o aprire la serratura di casa non appena ci si avvicina alla porta. Lo smartphone futuro sarà dunque un cellulare sempre più versatile, capace di adattarsi all’ambiente in cui si trova, mettendo di volta in volta a disposizi one dell’utente le funzionalità di cui egli ha bisogno. P.D.C.

L’applicazione, messa a punto dall’Istituto di informatica, consente anche accesso sicuro ai servizi PaCina verso il record di produzione spam.

L’Italia occupa il 15esimo posto con una percen-tuale dell’1,1%. Il 60% di tutto lo spam mondiale è prodotto da computer zombie secondo un rapporto realizzato da Sophos (protezione delle imprese da virus, spyware e spam), sui 12 Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam durante l’ultimo trimestre del 2005. Analizzando i messaggi spam ricevuti dalla rete globale Sophos di trappole per lo spam, è stato constatato che la Cina, con il 22,3%, sta divenendo uno dei Paesi in cui il tasso di spam sta crescendo più rapidamente. La nazione asiatica sta insediando il primato degli Stati Uniti che invece registrano un decremento. La maggioranza viene prodotta dai computer zombie che, attaccati dagli

Hacker /2. Cina verso il record di spam con il pc-zombiehacker attraverso Trojan, worm e virus, sono trasfor-mati in un “ponte inconsapevole” per la diffusione di spam e virus verso altri utenti. Un aumento signifi-cativo si è registrato anche nello spam relativo alle imprese quotate che tenta operazioni di tipo “pump-and-dump”. In questo caso, gli hacker operano aprendo una posizione lunga su uno strumento finanziario e quindi effettuando ulteriori acquisti e/o diffondendo fuorvianti informazioni positive sullo strumento finanziario in modo da aumentarne il prezzo. Gli altri partecipanti al mercato vengono quindi ingannati e sono indotti ad effettuare ulteriori acquisti. L’hacker è così in grado di vendere gli strumenti finanziari a prezzi più elevati. Nel periodo ottobre- dicembre 2005 i primi 5 Paesi maggiori

produttori di spam sono risultati gli Stati Uniti (24,5%), la Cina (inclusa Hong Kong) con 22,3%, la Corea del Sud (9,7%), la Francia (5,0%), il Canada (3,0%). Con l’aiuto di leggi come la CAN-SPAM e grazie allo scambio di informazioni tra gli Isp gli Usa sono stati i primi ad infliggere pene e multe severe per coloro che si rendono colpevoli di attività di spamming. Il fatto che i Paesi-record appartenengano a quattro continenti diversi fornisce un’indicazione ben precisa sulla natura del problema dello spam. I pc zombie, che producono più del 60% dello spam mondiale, permettono agli spammer di sfuggire alle legislazioni dei vari Paesi, in quanto non è più neces-sario che gli spammer operino nello stesso Paese in cui si trovano i computer sfruttati per inviare lo spam.

Usa, forte decremento nella produzione di posta indesiderata. Aggirate le legislazioni nazionali

Al nastro di partenza il Sistema museale virtuale - battezzato Museo diffuso - della Provincia di Catania, presentato al Centro Direzionale Nuova-luce dal presidente dell’Amministrazione provinciale Raffaele Lombardo, dal direttore del progetto Mario Bucolo, esperto internazionale di marketing dei musei, che ha curato gli aspetti tecnici del progetto, e dal super-visore tecnico Alfio Monaco in presenza dei responsa-bili ed i curatori dei musei coinvolti nel progetto.

Il progetto doterà tutti i musei a proprietà pubblica, ubicati nel territorio provinciale, di postazioni multime-diali interattive (kiosk) in grado di fornire informazioni in cinque lingue ai visitatori. Le postazioni multime-diali saranno collegate con il centro elaborazione dati della Provincia e quello della Regione così da poter

aggiornare in tempo reale gli utenti su eventuali variazioni di orari, su mostre ed eventi culturali. Per numero di musei coinvolti e kiosk installati, si tratta del più importante progetto mondiale del genere. L’inizia-tiva contribuirà alla distribuzione dei flussi turistici nel

territorio dal momento che l’intervento ha come obiet-tivo la maggiore visibilità ai piccoli musei provinciali, allargando il flusso turistico attraverso un’informazione capillare e accattivante dei luoghi d’arte. La rete virtuale che sarà creata (da qui la denominazione di “museo diffuso”) permetterà da ogni singolo museo di accedere alle informazioni degli altri 59, invogliando quindi i visitatori ad ampliare il tour, visitando personalmente musei e ambiti territoriali tradizionalmente trascurati a scapito di altri più rinomati e conosciuti. Hanno aderito al progetto 55 musei, ai quali si aggiungeranno quelli in fase di allestimento, così da arrivare a 60 istituzioni culturali. Sono previsti 86 kiosk. Per consentire la conti-nuità di fruizione delle informazioni multimediali, la società che si aggiudicherà l’appalto dovrà garantire per tre anni l’intervento di manutenzione. Pur trattandosi di un progetto di rilevante importanza tecnica e qualitativa, il bando di gara, di respiro europeo, è stato formulato con il tentativo di agevolare partnership tra grandi aziende internazionali ed aziende locali. Le aziende che vorranno partecipare al bando dovranno coordinarsi con i curatori dei singoli musei e dedicare al progetto un team di lavoro pluridisciplinare che comprenda esperti in comunicazione, in diritto d’autore, in disci-pline storico-artistiche oltre che fotografi, traduttori, grafici e programmatori di collaudata esperienza. Data la rilevanza internazionale dell’iniziativa, il progetto sarà presentato da Mario Bucolo all’Istituto Italiano di Cultura di Vancouver il prossimo 13 febbraio, ma soprattutto all’annuale conferenza americana dei musei che si terrà a Boston a fine aprile. Il progetto è stato seguito dal punto di vista amministrativo da Filippo Sapienza dall’Osservatorio Europeo della Provincia di Catania e dal punto di vista logistico da Donata Amico e dal dirigente provinciale del dipartimento Musei e Biblioteche, Francesco Corsaro.

Con il multi-kiosksi dirige il flussodel turismoProvincia di Catania, al via il sistema museale virtuale

Al progettohanno aderito55 istituzioniculturalima prestosaranno 60

Musicaprêt-à-porterModa e tecnologia. Matrimonio

più volte annunciato, ora anche ufficialmente celebrato. La versione italiana delle nozze del secolo è andata in scena a Milano, in occasione di un evento interamente dedicato al tema dove la sfilata delle novità è stata applaudita dai guru dell’hi-tech mondiale. In passerella protagonista più che lo stile è stata la tecnologia. Ospite d’ecce-zione Nicholas Negroponte che per l’occasione ha tagliato il nastro di Circle, la prima associazio-ne italiana che in qualità di “affiliate consortium sponsor” del celeberrimo Massachussets Institute of Technology di Boston potrà attingere alle pre-ziose informazioni relative alle sperimentazioni in corso e al lavoro di ricerca del team Usa in materia di tessuti e abbigliamento hi-tech, anche attraverso la richiesta di supporto e assistenza.

Capi che incorporano impianti hi-fi e parlano il linguaggio di Internet per collegarsi con il mondo, sensori che catturano informazioni sulle condizio-ni di salute sono esempi del wearable hi-tech, l’hi-

tech che si indossa. La collezione 2006 è all’insegna dell’entertainment, con la musica a fa-re da padrona delle novità. Non a caso lo stesso Negro-ponte ha affermato senza alcuna ombra di dubbio che “nel prossimo futuro la capacità di intrat-tenimento dei capi di abbigliamento genererà il vero

valore aggiunto per il consumatore”. E cosa c’è di meglio che ascoltare la propria compilation musi-cale semplicemente vestendo una giacca a vento? O, ancor meglio, indossando un paio di occhiali da sole? Niente, rispondono i magnati dell’hi-tech che hanno già fiutato il business e cominciano a sfornare i primi prodotti in grado di soddisfare consumatori sempre più esigenti quanto volubili. Consumatori appartenenti alla stessa categoria che ha segnato la fortuna dei telefoni cellulari e che ha trasformato il computer in un elettrodomestico. Insomma l’obiettivo adesso è conquistare la mas-sa. Certo, per cavalcare l’onda è indispensabile organizzarsi. E non a caso gli annunci di alleanze e partnership in nome del matrimonio “fashiontec-nologico” cominciano a farsi sentire. Anche per quel che riguarda i processi organizzativi interni la riorganizzazione appare imprescindibile. Non a caso molte aziende dell’Ict si stanno specializ-

zando per offrire alle case di moda piattaforme software in grado di gestire il nuovo business. “Il settore del fashion è in un momento di particolare evoluzione che a fronte della crescente competiti-vità porta le organizzazioni ad innovare non solo il prodotto ma anche i processi organizzativi”, sottolinea Augusto Abbarchi, amministratore delegato di Sap Italia, azienda attiva sul fronte dell’informatizzazione del fashion. In quanto alle novità di mercato alle griffe dell’alta moda, che hanno già firmato cellulari e accessori di lusso, si affiancano case dal brand meno roboante ma più affini ai gusti e alle tasche dei consumatori medi. Non che la moda hi-tech possa dirsi già popolare, ma i prezzi cominciano ad abbassarsi,

l’interesse del mercato cresce, i gusti dei consu-matori si affinano alle nuove delizie. Fra le novità dell’ultim’ora gli occhiali wireless “O Rokr” pre-sentati da Motorola e Oakley. Protagonista è la tecnologia Bluetooth, che consente di trasformare gli occhiali a tutti gli effetti in un lettore musicale di file Mp3 e non solo. “O Rokr rappresenta il li-vello successivo all’evoluzione tecnologica degli occhiali wireless arricchendo l’esperienza musi-cale dei consumatori che utilizzano il cellulare o il proprio lettore musicale portatile preferito”, sono parole di Bruce Hawver, vicepresidente e direttore generale dei Companion Products di Motorola. Gli occhiali sono dotati di un pulsan-te ad hoc che attiva la funzione Stereo music,

che consente di trasmettere musica trasferendo i byte dai prodotti compatibili (telefoni cellulari e lettori mp3) in modalità wireless. Motorola sta investendo molto nel fashion hi-tech e nei giorni scorsi ha annunciato la disponibilità sul mercato della nuova Bluetooth Audex Racket Series, una collezione di giacche a vento per montagna messa a punto con Burton Snowboards. Nella manica sinistra è situato un pannello di controllo da cui è possibile attivare una serie di funzioni: si possono effettuare chiamate telefoniche e attivare il lettore Mp3. Il tutto per 599,95 dollari. Più alto il costo, 900 dollari, della giacca Icd (Industrial Clothing Design) firmata da Philips Electronics e Levi Strauss & Co., dotata di lettore Mp3 e di

telefono cellulare remote-controlled (il microfono è integrato nel colletto e gli auricolari sono allog-giati in un apposito spazio anch’esso all’altezza del colletto). La giacca sarà disponibile soltanto in Europa perché la tecnologia utilizzata per in-tegrare la funzionalità di telefonia mobile non è compatibile con le frequenze americane. Philips, da parte sua, è coinvolta in una serie di progetti di ricerca concentrati sull’utilizzo della tecnologia di localizzazione Gps integrata nei capi di abbiglia-mento. I riflettori del mercato si sono accesi anche sul Rfid. Le etichette intelligenti, oltre che per la tracciabilità dei capi potrebbero essere impiegate anche per l’attivazione di funzioni di nuova ge-nerazione.

Le aziende Ict si specializzano nell’offerta alle case di moda di piattaforme per la gestione del nuovo affare

Dagli occhiali-Mp3 alla giacca-cellulare lI magnati dell’hi-tech già fiutano il business

del nuovo fashion tecnologico di massa

POP-TECHNOMotorola

ha lanciato sul mercato

la giacca a vento Bluetooth Audex

Racket Series. Nella manica

sinistra un pannello di controllo

per telefonate e lettore Mp3.

Il tutto a 599,95 dollari

Enzo Lima

Da Louis Vuitton alla Levi’s iPod traina il gotha della moda

iPod, I am. iPod dunque sono. La trovata, da manuale di marketing, descrive al meglio il fenomeno che ha trasformato un gadget in oggetto di culto consacrandolo al ruolo di status symbol. L’iPod, il lettore Mp3 che sta facendo lievitare il fatturato della Ap-ple e che è salito ai primi posti della classifica dei regali natalizi 2005, l’iPod, dunque, è moda. L’Ipod è stile. L’iPod è tendenza. Ed è per questo che attorno al gioiellino più amato dai tecnofili sta nascendo un universo fatto di accessori e capi di abbigliamento tagliati su misura di lettore.

Fra i primi a convertirsi all’iPod-mania spic-cano i grandi nomi dell’alta moda, da Gucci a Vuitton passando per Prada e Fendi, Dior e Krizia che vantano già custodie e borse ad hoc. Perché iPod è chic. Ma i numeri sulle vendite stanno convincendo sempre più case di abbigliamento a cavalcare l’avventura.

Fra le novità di stagione vale la pena di segnalare la discesa in campo della Levi’s, lo storico marchio di jeans che dopo aver perso quote di mercato nel corso degli anni a favore di altri brand, con “l’operazione iPod” potrebbe riconquistare le simpatie e le tasche dei consumatori.

A proposito di tasche, il tradizionale taschi-no Levi’s della nuova linea RedWire Dlx è stato per l’appunto rimodellato e ridimensio-nato per ospitare l’iPod e un sistema di auri-colari retrattili fuoriesce dal taschino. Il tutto a un costo ancora ignoto al grande pubblico, ma c’è da giurare che la jeans house resterà in fascia high così come per tutte le novità iPod che si rispettino.

Jeans e non solo. Anche per le giacche, in particolare quelle da montagna, le novità in salsa iPod non mancano. E poi guanti, quelli della Tavo Products, studiati con un materia-le che rende più agevole la presa del lettore e il rispetto della superficie; cinte di pelle, co-me quelle di Tune la cui fibbia è sostituita da un alloggio dove sistemare il lettore. Per non parlare delle intere linee di accessori che por-tano direttamente il brand della mela Apple.

La rivoluzione dunque è già in atto e stando alle previsioni degli esperti il bello deve an-cora venire, considerando le stime, sempre al rialzo, sulla diffusione della musica in digita-le e anche di video e film.

Il nuovo iPod non a caso possiede una capa-cità di hard disk che, nella versione più evolu-

ta, arriva a 60 Gb e in quella “base” si attesta comunque ai 30 Gb. La gamma si completa con il Nano, ultimo nato in casa Apple, dal-le dimensioni più ridotte e capacità di hard disk fino a 4 Gb e con lo Shuffle, anch’esso versione “ridotta”. E proprio sul Nano si sta concentrando l’attenzione del mercato visti gli ottimi risultati di vendita.

L’azienda di Cupertino sta vivendo un mo-mento magico: i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2006 conclusosi il 31 dicembre 2005, registrano un fatturato e un utile da guinness nella storia dell’azienda. “Siamo entuasiasti di annunciare la chiusura del mi-glior trimestre nel-la storia di Apple - ha commentato Steve Jobs - Due degli aspetti più significativi di questo trimestre in-credibile sono stati la vendita di 14 milioni di iPod, la preparazione al lan-cio dei nostri nuovi Mac con processori Intel con cinque o sei mesi di anti-cipo rispetto alle aspettative. Stiamo lavorando a nuovi fantastici prodotti per il 2006, e non vedo l’ora di sapere cosa ne penseranno i nostri clienti”. In-tanto la società nei giorni scorsi ha presentato iPod Radio Remote, che riunisce in sé la co-modità di un telecomando dotato di cavo e le funzioni di una radio Fm. È destinato a iPod Nano e alla quinta generazione di iPod.

Con iPod Radio Remote - si legge in una nota dell’azienda californiana - gli appassio-nati di musica possono selezionare le tracce e regolare il volume di iPod anche tenendo il lettore in tasca o nello zaino, e ascoltare le emittenti radio FM leggendo sul display di iPod le informazioni relative alla stazione e al brano trasmesso.

E.L.

Ultimo nato dell’azienda californiana iPod Radio Remote Destinato a Nano, riunisce la comodità di un telecomando dotato di cavo e le funzioni di una radio Fm

Intorno al gioiello Apple nasce un mercato di accessori e capi d’abbigliamento ad hoc

Il libro introduce all’uso di Skype, il sistema hardware e software che permette di utilizzare Internet per telefonare a prezzi strepitosi. Il successo di Skype si deve principalmente a questo, ma dietro c’è molto

di più. In 288 pagine vengono esa-minati gli aspetti di configurazione e l’interfaccia utente per arrivare all’utilizzo avanzato del programma che, come il lettore scoprirà con piacere, non serve solo per la telefonia su rete fissa o mobile, ma anche per sms, file sharing, video-chiamate, podcasting, chat e molto altro ancora. Il tutto spiegato con un linguaggio semplice, da un autore che guarda alla tecnologia con la giusta critica e un pizzico di ironia.

Il libro ricostruisce la storia tecnologica e di mercato di Skype, offre una serie di consigli per la sua installa-zione e per l’utilizzo distinguendo fra utenza consumer e enterprise. Riccardo Meggiato è beta-tester italiano Microsoft del nuovo sistema operativo Vista. Nella collana Che Funziona Apogeo ha già pubblicato il suo “Tutti i segreti del dvd”.

Skype che funzionaDI RICCARDO MEGGIATO288 PAGINE9,90 EUROAPOGEO

La storia di Larry Page e Sergey Brin, la nascita dell’azienda nel 1998, l’ascesa verso il successo planetario. diventata in breve tempo una delle parole più usate nel pianeta: Google. Larry e Sergey avevano

allora 25 anni ed erano studenti a Stanford. Oggi sono a capo di un’impresa che ha completamente rivoluzionato Internet e vale in borsa più di Ford e General Motors messe insieme. Grazie a Google e ai prodotti elettronici gratuiti che ha sfornato in questi anni, i navigatori della Rete hanno un potere a loro disposizione fino a ieri inimmaginabile. La vita nel campus aziendale di Mountain View, i talenti che lì si concentrano, l’approc-cio ostinatamente anticonformista

che ha consentito di sfidare la supremazia di Microsoft facendo tremare Wall Street.

Google storyDI MARK MALSEED E DAVID VISE320 PAGINE19 EUROEGEA

Esistono alcuni luoghi comuni molto duri a morire, come ad esempio quello che afferma che la televisione e i videogiochi farebbero male ai figli.

Eppure, fatto strano, è un dato di fatto che il quoziente di intelligenza delle nuove generazioni è molto più alto di quello che si registrava solo venticinque anni fa. Come dimostra Steven Johnson l’effetto che i videogiochi e alcune serie televisive hanno sul cervello di chi ne fruisce è estremamente positivo. Ricorrendo infatti alle neuroscien-ze, all’economia e alla teoria dei media, Johnson prova che quella che si è sempre considerata come

‘spazzatura’, è in grado di potenziare la vivacità dell’intelligenza dei bambini.

Tutto quello che fa male ti fa bene... DI STEVEN JOHNSON203 PAGINE15 EUROMONDADORI