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Cupido va in pensione Commedia brillante in due Atti liberamente tratta dall’omonima Di Angelo Brunori Personaggi : Angelo Cupido Arcangelo Michele San Pietro Padre Ignazio Maestra Isabella Conte Fanfarini Le tre Vedove Angelo 1 Angelo 2 Vizio Virtù Gatto 1 Gatto 2 Commedia in due atti. Siamo in paradiso, va tutto a gonfie vele, ma qualcosa turba S. Pietro e la perfezione di questo luogo: l’operato dell’angelo Cupido... Avete capito bene, proprio lui il simbolo pagano dell’amore della mitologia romana. Viene accolto in paradiso da S. Pietro proprio per la forte devozione che gli uomini nutrono per lui. S. Pietro, deluso e preoccupato da questo spiacevole problema, lo convoca e lo informa che la situazione nel mondo sta degenerando. Pur ritenendo Cupido responsabile di ciò che sta succedendo, decide di dargli un’ultima possibilità: Mandarlo sulla terra per cercare di riparare ai suoi errori, ma senza il sacro arco, e controllato a vista dal suo collaboratore l’Arcangelo Michele. I due dovranno aiutare un vecchio sacerdote, padre Ignazio, che gestisce un orfanotrofio. Nonostante tra i due angeli non corra buon sangue, tra screzi e simpatiche incomprensioni, cercheranno di salvare l’orfanotrofio dallo sfratto da parte del cinico e insopportabile Conte Fanfarini. Il Conte, proprietario dello stabile, propone a Cupido un patto: revocherà lo sfratto, ma in cambio Cupido dovrà aiutarlo a conquistare l’amore della maestra Isabella. Per Cupido, senza il suo adorato arco, l’impresa si prospetta disperata, per riuscire

Cupido va in pensione

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Page 1: Cupido va in pensione

Cupido va inpensioneCommedia brillante in due Atti liberamente tratta dall’omonimaDi Angelo Brunori

Personaggi :Angelo CupidoArcangelo MicheleSan PietroPadre IgnazioMaestra IsabellaConte FanfariniLe tre Vedove Angelo 1 Angelo 2VizioVirtùGatto 1Gatto 2

Commedia in due atti. Siamo in paradiso, va tutto a gonfie vele, ma qualcosa turba S. Pietro e la perfezione diquesto luogo: l’operato dell’angelo Cupido...Avete capito bene, proprio lui il simbolo pagano dell’amore della mitologia romana.Viene accolto in paradiso da S. Pietro proprio per la forte devozione che gli uomini nutronoper lui.S. Pietro, deluso e preoccupato da questo spiacevole problema, lo convoca e lo informache la situazione nel mondo sta degenerando. Pur ritenendo Cupido responsabile di ciòche sta succedendo, decide di dargli un’ultima possibilità:Mandarlo sulla terra per cercare di riparare ai suoi errori, ma senza il sacro arco,e controllato a vista dal suo collaboratore l’Arcangelo Michele.I due dovranno aiutare un vecchio sacerdote, padre Ignazio, che gestisce un orfanotrofio.Nonostante tra i due angeli non corra buon sangue, tra screzi e simpaticheincomprensioni, cercheranno di salvare l’orfanotrofio dallo sfratto da parte

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del cinico einsopportabile Conte Fanfarini.Il Conte, proprietario dello stabile, propone a Cupido un patto: revocherà lo sfratto, ma incambio Cupido dovrà aiutarlo a conquistare l’amore della maestra Isabella.Per Cupido, senza il suo adorato arco, l’impresa si prospetta disperata, per riuscire dovràusare tutto il suo ingegno e la sua esperienza.Ne succederanno di tutti i colori, riuscirà nell’avventura?A voi scoprirlo. Dopo questo “antipasto”, vi lascio gustare il “piatto principale!”

Primo Atto1ª SCENA In Paradiso

(Gli angeli in giubilo e letizia suonano l’arpa seduti sulla loro nuvoletta, ma l’atmosfera è strana. Sussurrano e bisbigliano

ANGIOLETTO 1: Ciò… ma no te senti miga qualcossa de strano nell’aria?

ANGIOLETTO 2: te ghe raxon, xè qualcossa che spussa. Sito ti?

ANGIOLETTO 1: ma cossa dixito! mi odoro de narciso e de… vioe.

ANGIOLETTO 2: sarà, ma me par più spussa de bruxà.

ANGIOLETTO 1: Non voevo dirteo, ma xè rivà fin quassù un pochetto de fogo infernae!

ANGIOLETTO 2: Per la m…( l’angioletto 1 lo guarda storto e tossisce, richiama attenzione) miseria. Questo capita ogni milion de anni quando sua santità se incassa.

ANGIOLETTO 1: Gheto capìo!

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ANGIOLETTO 2: Cossa xea sta storia?

ANGIOLETTO 1: No posso dirte gnente… fra poco te vedarè.

(Volano delle frecce verso i lati esterni del palcoscenico. Inizia musica: duetto dei gatti.Finisce musica, tuoni e fulmini. Un fuggi fuggi generale, cosa avrà spaventato gli angeli?)

ANGIOLETTO 1: (Rivolgendosi all’altro angioletto) SSSSS!!!.......(guardandosi intorno)

Forse, no te te si incorto, ma qua xe drio succedere el finimondo!! Anzi, salvate cieo!!

ANGIOLETTO 2: Ma cossa sito drio dire? Dai, contame qualcossetta de più.

ANGIOLETTO 1: Non te posso dire gnente, boccassa boccassa co tea ghe verta te ghe xà parlà massa!!...

ANGIOLETTO 2: Dai, non farte pregare! Contame tutto!

ANGIOLETTO 1:Però, che rimanga in paradiso!! San Piero xè incassà come ‘na bestia!!

ANGIOLETTO 2: E con chi?

ANGIOLETTO 1: Indovina?

ANGIOLETTO 2: Non farme star sue spine!

ANGIOLETTO 1: Cupido!!

ANGIOLETTO 2: Eo savevo, ne ga fatta n’altra!

ANGIOLETTO 1: La raxon non se conosse, però, da voxi d’oltretomba pare chel ghe ne gabbia fatta n’altra dee sue! Ma stavolta San Piero no gheo perdona!

ANGIOLETTO 2: Dixito de no?

ANGIOLETTO 1: Stavolta ea gà fatta grossa, massa grossa!

ANGIOLETTO 2: Ea gà moeà?!

ANGIOLETTO 1: Sì! Ea xè rivà fin qua!

ANGIOLETTO 2: (fa un’espressione schifata)

ANGIOLETTO 1: Te si massa musso però! No te ghe capìo! ... Ciò, ma non xè Cupido queo che xè drio rivare?

ANGIOLETTO 2: Sì sì! Xè mejo che sparimo!

(escono i due angioletti portandosi via la loro nuvoletta)

CUPIDO: (mentre attende di essere ricevuto da San Pietro, passeggia in anticamera preso da una grossa agitazione e parla tra sé) Ma cossa voe questo?...Mi voria savere perché me ga mandà a sercare. Maaaa?... Ma perché proprio mi?! Go un sacco de cosse da fare!! Con tutto queo che capita al

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mondo d’oggi! E serto, desso il lavoro xè aumentà: prima te tiravi na freccia ogni trent’anni, desso ne tiri una ogni trenta jorni, desso se moean massa fasie.

Mi ricordo na volta ge x’era più soddisfassion a far questo mestiere, te ghe tiravi e frecce, ieran come saette.. e zac, se conficcavano per tutta la vita, ierano eterne!! Se la sorte te iera avversa e ieri costretto a star lontano dal to more, pure per tanti anni… prima mica g’avevano el teefonin,.... see…..eppure quando te rincontravi, iera come la prima volta …eh si...bei tempi quei: proprio finchè morte non vi separi, una volta iera cossi!! … .Desso, tiri na fressa e te devi esser fortunà se dura sei mesi....Maaah !! Saria i tempi che ghe xè cambià,…. a xente se moea, se prende … me pare na telenovea ….saran le fresse de questo arco, sarà pure che go na serta età,… la xente crede che son una creatura …..Aoo !!!..Sono millenni che sto’ qua , dai tempi de Zeus!! (Si sposta in un angolo del palco)

(Entra San Pietro nel suo ufficio, si toglie il soprabito, aiutato dal suo fedele servitore, l’Arcangelo Michele, poi accomodatosi sulla sua poltrona, san Pietro prende la pratica personale di Cupido e fa cenno a Michele di far entrare l’ospite...)

A. MICHELE: Prego signor Cupido, sua Santità la attende al suo cospetto.

CUPIDO: (si avvicina molto intimidito) Buontità sua Sangiorno! (si inchina per baciare le mani).

SAN PIETRO: (Irritato) Buongiorno, prego si sieda!!! Signor Cupido, la sua situazione non è delle più rosee e dai rapporti dei miei collaboratori (l’Arcangelo Michele si inchina), nonché da quello che leggo dalla sua pratica negli ultimi tempi le cose non vanno come dovrebbero!....Qui vedo a dir poco dei dati allarmanti!!! Uomini che lasciano moglie e figli per fare vita mondana …..donne che lasciano la famiglia per la carriera …. preti che lasciano la vocazione per un’avventura galante …..e chi più ne a più ne metta, non c’è più religione!! (Alzando la voce e sbattendo il pugno sulla scrivania) BISOGNA RISTABILIRE LE PRIORITA!!! E poi, per non parlare dell’ultima che ha fatto!!...Sbagliando bersaglio,… invece di prendere una giovane della parrocchia, ha centrato in pieno petto la perpetua, che si è innamorata perdutamente del parroco.

CUPIDO: (cercando di difendersi) Ma vede sua Santità, forse ci deve essere stato un leggero spostamento d’aria … che me gà fregà.

SAN PIETRO: La prego, stia zitto!!! Abbia almeno la compiacenza di tacere!!!

CUPIDO: Ma vede con questa cataratta .….

SAN PIETRO: (Irritato) Zitto, zitto!!! Non parli!...Sono dovuto intervenire io personalmente, per evitare il peggio. Abbiamo evitato un incidente diplomatico con l’Altissimo, per un nonnulla, per un …

CUPIDO: Miracolo, quando si dice la fortuna!!

SAN PIETRO: Senta, la prossima che mi combina, e questo glielo posso assicurare, in nome dell’altissimo la sbatto a dirigere il traffico tra via Betlemme e via Nazareth!!....Mi sono spiegato??

CUPIDO: (allarmato) La prego, sua Santità …Non mi faccia questo, la prego, io ho una certa età, soffro di reumatismi, e poi ho avuto la scabbia, lo scorbuto, la tigna.

SAN PIETRO: Non si preoccupi, le curo io tutti i mali anche la sua tigna,...vediamo... vediamo...ho trovato! Facciamo cosi: Per un periodo andrà a “riposarsi” sulla Terra, diciamo per

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espiare i suoi errori, un po’ di penitenza terrena le farà bene, allo spirito e al corpo, sperando che non succedano più certe ...leggerezze!! E badi bene: In conseguenza al suo operato si deciderà del suo futuro!!

CUPIDO: (sconcertato) La prego sua Santità non mi faccia questo: Sulla Terra no! Laggiù si soffre la fame, il freddo, la sete, il sonno!

SAN PIETRO: La manderò in una chiesa di periferia, aiuterà un anziano sacerdote! Ovviamente non la manderò da solo, Dio solo sa cosa potrebbe combinare, quindi sarà accompagnato e affiancato dal mio fidato collaboratore: l’Arcangelo Michele (Michele rimane impietrito), egli mi terrà costantemente informato sul suo operato, e adesso vada, …VADA ho detto (Cupido sta per uscire ….) Ma dove va??

CUPIDO: E che ne so, lei ha detto vada, e io vado!!

SAN PIETRO: Vada, ma dopo aver consegnato il sacro arco e le frecce. (Cupido consegna il sacro arco). Bene, ora andate e tu Arcangelo Michele, sii la sua guida!! (San Pietro esce)

CUPIDO: (rivolgendosi a Michele) Te si contento desso?? Varda …varda cossa te ghe combinà ….collaboratore!! Sii la sua guida! E sai che sbaro!

A. MICHELE: Io !!!....ma che cosa stai dicendo??...Non è mica colpa mia se combini guai!

CUPIDO: Ma de che guai parli to! Per na frecciatina tirà mae ghe xè bisogno de far tutto questo casin! Ma podeva pure sarare un ocio el capo! Po mi stago tutto el jorno a tirar frecce, me podaria confondare ogni tanto,…. o no? E po' non xè giusto, dopo tutti questi anni de servissio.

A. MICHELE: Solo che stavolta hai sbagliato una volta di troppo!

CUPIDO: Ehi moro, ma ti, non te sbagli mai?......E po' go fatto soeo el mio dovere e ti, me raccomando, dighe tutto, non desmentegarte niente!.....Spione, infame!

A. MICHELE: Io ho fatto solo il mio santo dovere di fedele servitore e guarda in che pasticcio mi hai messo. Non credere che io sia contento di fare la tua balia: dovrò controllarti passo passo come una creatura, patire fame, freddo, sete e tutto il resto per colpa tua, ti sembra giusto?

CUPIDO: Cossi te impari, te sta’ proprio ben!

A. MICHELE: Ebbene se dovrò subire tutto ciò per il mio signore sia fatta la sua volontà. (fumo bianco e escono)

2ª SCENA In chiesa

(Nella chiesa, in penombra, le tre vedove recitano le loro preghiere)

1 VEDOVA: Ave Maria! asoiufhayosugtasiut

2 VEDOVA: idjasofhyauasfa

3 VEDOVA: oaisdfjuhgisdfuhis

1 VEDOVA: Santa Maria! asohusaogfasdu

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2 VEDOVA: asoiffaohgyghmj

3 VEDOVA: sdgfdjhgkoohjul

1 VEDOVA: Santo Orazio di Vigonza!

2 VEDOVA: ora pro nobis!

3 VEDOVA: ora pro nobis!

1 VEDOVA: San Gedeone di Martinica!

2 VEDOVA: ora pro nobis!

3 VEDOVA: ora pro nobis!

1 VEDOVA: San Pasquale di Fricassea!

2 VEDOVA: ora pro nobis!

3 VEDOVA: ora pro nobis!

1 VEDOVA: Dal desiderio carnale!

2 VEDOVA: libera nos domine!

3 VEDOVA: libera nos domine!

1 VEDOVA: Dall’invidia mortale!

2 VEDOVA: libera nos domine!

3 VEDOVA: libera nos domine!

1 VEDOVA: Dal pettegolezzo brutale!

2 VEDOVA: libera nos domine!

3 VEDOVA: libera nos domine!

1 VEDOVA: Ave Maria! asoiufhayosugtasiut

2 VEDOVA: idjasofhyauasfa

3 VEDOVA: oaisdfjuhgisdfuhis

(Entra Padre Ignazio, è stanco e nonostante l’ora tarda, si appresta a preparare la chiesa per l’indomani).

P. IGNAZIO: (entra con una scopa in mano) Xe quasi e nove, xè tardi eo so, ma devo dare l’ultima scoadina all’altare e po' vago in letto …(P. Ignazio si accorge che ancora in chiesa c’è qualcuno) Uffa.. sio ancora voialtre!! Mi go da netare ea cesa par doman. Xè da stamattina che si qua. Ma gavio na casa? Ma questa xè a congiura dee vedove! Go da far tante robe ancora, ghe manchè soeo voialtre.

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1 VEDOVA: O Padre xè eo ?

P. IGNAZIO: Ma serto che son mi, ghe semo solo voialtre e mi, voria netar possibilmente entro doman mattina.

2 VEDOVA: Lo so padre ma el gabbia un po’ de comprension per queste povere vecce vedove sconsoeà, ancora l'ultima preghiera.

3 VEDOVA: Ne xè rimasto soo queo nea vita, pensare ae aneme dei nostri defunti marii.

P. IGNAZIO: Go capio che pensè alle aneme vostre, ma mi devo parecciar ea cesa pa i vivi, se continuè cussi dovì pregar anca pa ea anema mia.

1 VEDOVA: Ea prego padre el se riposa in paxe (P. Ignazio fa le corna)

2 VEDOVA: El se destira nea panca Padre. (P. Ignazio fa le corna)

3 VEDOVA: ea prego Padre el ne assa altri 5 minuti pregheremo anche par ea so anema.

P. IGNAZIO: (P. Ignazio fa le corna) Va ben, ma soeo 5 minuti, mi me metto qua bon bon ( inizia la preghiera delle vedove..)

1 VEDOVA: O Signore adesso che Orazio è nelle tue mani, benedicilo tanto ormai senza di lui non vedo più domani

2 e 3 VEDOVA: O Signore benedici il suo Orazio e ascolta ‘sto strazio

2 VEDOVA: O Signore prima c’era Gedeone e adesso che non c’è più e tutta una disperazione.

1 e 3 VEDOVA: O Signore benedici Gedeone e trovagli una consolazione.

3 VEDOVA: O Signore tu che hai accolto Pasquale che era una persona speciale io da sola quaggiù sto tanto male.

1 e 2 VEDOVA: O Signore benedici Pasquale se no pure a questa le si mette male.( le vedove si fanno il segno della croce e si avviano verso l’uscita ma nel frattempo P. Ignazio si è addormentato ….)

1 VEDOVA: O Signore mio el pare morto

2 VEDOVA: Pare proprio de si!

3 VEDOVA: Sembra? L’è morto!

1 VEDOVA: Che impression me pare de veder el me Orassio col coeo storto proprio come eo.

2 VEDOVA: Non vi inventè cassade, xè morto come el me Gedeone, a bocca verta col fietto de bava.

3 VEDOVA: Ma cossa sito drio dire?! Xè morto come el me Pasquale dopo che gaveva scoà tutta casa, proprio cossi, col manego in mano! (Il povero P. Ignazio si sveglia circondato dalle vedove incredule)

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P. IGNAZIO: Beh, cossa gavio da vardare?

1 VEDOVA: Questo xè un miracoeo

2 VEDOVA: Iera morto

3 VEDOVA: E desso xè risorto

P. IGNAZIO: Ma cossa sio drio dire! Mi son vivo e vegeto, sarò pur veccio ma me despiaxe par voialtre, no xè ncora arrivà ea me ora, ma ea vostra sì ... ora movive.

1 VEDOVA: Che paura che go ciapà.

2 VEDOVA: mi tremo ancora.

3 VEDOVA: Sempre con sti schersi da Prete.

P. IGNAZIO: No iera me intension spaventarve, ma ora sio drio 'ndare o no?

1 2 3 VEDOVA: Buonanotte Padre!! E sogni d’oro (Padre Ignazio continua il suo lavoro)

P. IGNAZIO: Aaah …..non ghe ne podevo più! ( mentre pulisce una fitta alla schiena) Ahio ea me pora schina!! Quee tre e porta mae. Xè sta eore! Se soeo gavesse qualche anno de manco, affrontaria el mondo intero,…. se solo gavesse un aiuto per mandare avanti ea parrocchia e l’orfanotrofio! Me ricordo, tanto tempo fa iero davvero una forsa dea natura, non conossevo stanchessa, ogni roba che ghe iera da fare, iero come un fulmine …zacchete … xà fatta! Tutto el contrario de me fradeo, par eo ogni occasion iera bona par ossiare. Chissà dove sarà? Xe anni che no go più notissie de eo, che fine gavaraeo fatto? (Improvvisamente un terribile tuono e del fumo bianco, lasciano improvvisamente al buio il vecchio padre Ignazio, quando ritorna la luce vede di fronte a se 2 uomini) Oddio …. Cossa ghe xè? Maria santissima dea consoassione proteggeme!! Sant’Eustachio de Cartagine pensaghe ti!! Chi sio voialtri do?!….E cossa feo qua a 'sta ora dea notte!! Cossa voio?! (Brandendo la scopa come un randello tutto tremante)

A. MICHELE: Buonasera Padre, si calmi e ci ascolti, possiamo spiegarle tutto!

P. IGNAZIO: Non ti accostare, che ti mollo una legnata. E poi Padre de che!!....Io non ho figli!!

A. MICHELE: Ma io intendevo Padre spirituale! (si avvicina per spiegarsi)

P. IGNAZIO: Buono li,… non fare un passo in più, che ti fulmino.

CUPIDO: Ma una volta non si diceva “bussate e vi sarà aperto”??

P. IGNAZIO: Secondo a che ora bussi!...Con questi chiari de luna non si sa mai!!

CUPIDO: Padre si calmi, ragioniamo un momento: vede, noi siamo arrivati da poco e non sappiamo proprio dove andare a dormire,…. le volevamo chiedere se ci poteva ospitare, almeno per una notte, anche in cantina.

P. IGNAZIO: Allora, fatemi capire: voi venite qui, all’improvviso, a quest’ora e mi chiedete pure ospitalità. Ma si può sapere da dove venite? Da dove sbucate? Ma Sant’Acacio di Armenia, m’avete fatto prendere un mezzo infarto!!!

CUPIDO: E allora ve la diciamo tutta,… noi siamo … siamo i figli di tuo fratello Isidoro.

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P. IGNAZIO: (abbassa la scopa sorpreso) Ma no …..Voi sareste i figli di Isidoro! Quel fannullone buon a nulla! Che la pace sia con lui, Dio mi perdoni per quello che dico! Ma ….entrate sono anni che non ho più notizie di lui: non sapevo che avesse due figli!

A. MICHELE: Veramente, papà ci ha lasciato, è morto (P. Ignazio si fa il segno della croce) Ma prima di morire ci parlò di lei padre Ignazio, ci rivelò che aveva un fratello prete e quindi nostro zio, ci parlò della sua immensa generosità e della sua grande bontà d’animo e ci disse che in caso di difficoltà ci saremmo potuti rivolgere a lei.

P. IGNAZIO: Davvero ha detto cosi? Allora voi sareste i miei nipoti! Che sia benedetta la sua anima, capitate a proposito, io sono Padre Ignazio e voi come vi chiamate?

CUPIDO: Io mi chiamo Ovidio, e sono il primogenito, lui è Michele, il secondo.

P. IGNAZIO: Purtroppo siete capitati in un momento molto difficile, ci sono fede speranza e carità, non badate a quello che dico sono le mie vedove che si preoccupano del vitto, e della biancheria io per la manutenzione mi arrangio come posso ho una certa età. ed è molto dura mandare avanti la parrocchia e l’orfanotrofio, ma se siete d’accordo vi potrei sistemare qui in cambio del vostro aiuto e in più vi offro vitto, alloggio e stiratura …che ne pensate??

A. MICHELE: La proposta è allettante, si potrebbe fare!!

CUPIDO: Ma ….a proposito di vitto, non se podaria avere un anticipo ..un piccoeo assaggino.

P. IGNAZIO: Adesso ea cucina e ea dispensa xe sarae, ma doman ve prometto na ricca coeassion. (Cupido pregustando lo spuntino si strofina le mani. Escono tutti insieme)

3ª SCENA A scuola

M. ISABELLA: La lezione è finita, riprenderemo dopo la ricreazione, ragazzi potete andare!! (entra Padre Ignazio e i nostri angeli e cominciano le presentazioni)

P. IGNAZIO: Questa è Isabella la nostra maestrina dell’orfanotrofio

CUPIDO: Piacere, Ovidio

A. MICHELE: Michele servo vostro. ( Nel frattempo entrano le vedove)

P. IGNAZIO: Queste sono le mie vedove che pensano al vitto e al vestiario dell’orfanatrofio e "assidue" frequentatrici della chiesa. Fede, Speranza e Carità.

1 VEDOVA: Estasiata

2 VEDOVA: Esterrefatta

3 VEDOVA: Esaurita

CUPIDO: Piacere Ovidio

A. MICHELE: Michele servo vostro.

P. IGNAZIO: Poi, ahimè, più in là avrete modo sicuramente di conoscere il padrone di casa Conte Fanfarini “figlio” purtroppo …(entra il Conte Fanfarini un po' alticcio e dimesso) parli del diavolo …

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1 VEDOVA: Senza vergogna

2 VEDOVA: Senza ritegno

3 VEDOVA: Senza testa

(le vedove escono)

C. FANFARINI: Buongiorno signorina Isabella

M. ISABELLA: Ora che è arrivato non è più buongiorno come dice lei!! Che cosa vuole?

C. FANFARINI: Nulla, volevo vederla, illuminare i miei occhi, far gioire il mio cuore.

M. ISABELLA: Invece lo sa l’unico modo per far gioire i miei occhi qual è? Che sparisca immediatamente!!!

C. FANFARINI: Su non faccia così!.....Io potrei farle cambiare vita! Fare di lei una Contessa, una vera signora.

M. ISABELLA: A me la mia vita sta bene cosi come è e non ho bisogno di cambiarla con il tipo di vita che fa lei, o che vorrebbe farmi fare, e non ho bisogno né di Principi né di Re, perché di arroganti ce ne sono fin troppi. E adesso vada signor Conte che non ho tempo da perdere!

C. FANFARINI: (Irritato) Un giorno si pentirà amaramente di aver rifiutato la mia proposta, ne sono sicuro: maledirà mille volte la sua erronea e stupida scelta!!... Arrivederci e buona giornata (esce).

M. ISABELLA: Addio Conte …..addio!!!

P. IGNAZIO: Isabella, come va con i miei marmocchi adorabili?

M. ISABELLA: Salve padre Ignazio, con i marmocchi va benissimo anche se ogni tanto c’è qualche "imprevisto" …

P. IGNAZIO: Bisogna avere pazienza cara mia, ma gli hai reso pan per focaccia ed era alquanto irritato “l’imprevisto”.

M. ISABELLA: (infastidita) Eh sì, quel Conte Fanfarini è proprio insopportabile, con le sue continue proposte poi, così insistente!

P. IGNAZIO: Hai ragione, non merita un fiore come te. Ma ora bando alle ciance cara Isabella dobbiamo sospendere le lezioni, come puoi ben vedere bisogna riparare le finestre. Da oggi ho due nuovi collaboratori: come hai appena conosciuto. Sono proprio due angeli, si adoperano in tutto quello che c’è da fare. Noi andiamo. Ragazzi, buon lavoro.

A. MICHELE: Mamma mia che fatica!! Sulla colazione non c’è niente da dire, ma qui si lavora come muli!

CUPIDO: Cossì te impari a fareela spia! E lavora, te si sempre drio lamentarte, però ghe xe na roba da dire: questi mortli i se tratta proprio ben, non savevo che magnare fosse così piacevoe …Ho un languorino solo al pensiero!

A. MICHELE. E perché , quel liquido rosso che chiamano vino?? Va giù da solo. Ora diamoci

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da fare, passami il martello. (Mentre Michele lavora sulla scala, con il martello si colpisce a un dito) Ahia!!!!

CUPIDO: Par caso se gà rotto el marteo,...... non sento più battere??

A. MICHELE: Fai poco lo spiritoso! Oddio,Oddio ….che dolore Oddio che botta, mi sento svenire!!

CUPIDO: Vien qua, metate sentà, ehi, rispondemi!!...Te si tutto rosso come un pito, adesso che te vardo te ghè anca na macia vioea, ehi,..dixi qualcosa …

A. MICHELE: (seduto e dolorante) Che dolore….. che dolore incommensurabile, non avevo mai provato una cosa del genere!!

CUPIDO: Questo xe queo che i mortali ciama doeore (ridacchiando)

A. MICHELE: Ridi …. ridi, non ti auguro mai di provarlo. (Entra Padre Ignazio)

P. IGNAZIO: (rientra) Me so permesso di farve preparare qualcossa da magnare da parte dee me vedove: mens sana in corpore sano.

A. MICHELE: (Dolorante) Mente sana pure pure,…. ma il corpo!

Musica.( Fazzoletto a quadrettoni, si apparecchiano per desinare)

CUPIDO: (guardando estasiato il cibo) El momento più beo dea giornata. (Entra il Conte Fanfarini)

C. FANFARINI: Buon pomeriggio a tutti, vedo che curate le mie proprietà. Bene ragazzi!! Rifocillate gli operai, Padre Ignazio??

P. IGNAZIO: Riecco l' "imprevisto"!!

C. FANFARINI: Le consiglio di essere più garbato, con il suo nuovo proprietario, padre, le vorrei ricordare che usufruite di codesto immobile gratuitamente!!

P. IGNAZIO: Abbiamo qualcosa in comune signor Conte, dato che la memoria anche a lei le fa brutti scherzi, le rammento che la buonanima di suo padre, Dio l’abbia in gloria ( facendosi il segno della croce), era molto legato ai bambini dell’orfanotrofio ed espresse la sacrosanta volontà, di ospitali per sempre e in modo gratuito, perché non voleva assolutamente che finissero in mezzo a una strada. Quindi la invito a rispettare la parola di suo padre, che lei conosce benissimo!!!

C. FANFARINI: Oh suvvia padre non faccia cosi,… le situazioni a volte cambiano, la ruota qualche volta gira al rovescio… Le farò una confessione: Io nel rimangiarmi le parole non ho fatto mai indigestione, questo glielo posso assicurare!! Ah ah ah ah!!!! (ridendo)

P. IGNAZIO: Ma ricordi Conte, nessun colpevole verrà assolto dal giudizio della sua coscienza!! Che per lei sarà irremovibile.

C. FANFARINI: Io padre ho la coscienza pulita!!

CUPIDO: Infatti, non ea ga mai usà!

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C. FANFARINI: Chi osa intromettersi nei miei affari??? Chi sei tu! Umile servitore ingrato, ringrazia il mio titolo, altrimenti avresti già assaggiato la mia ira!!

CUPIDO: Scusi se mi intrometto nel discorso, ma io e questo ometto siamo parenti stretti, quindi mi scusi ancora Conte se sull’argomento sono andato subito al sodo … Ma beva e mangi con noi e si calmi, pensi alla salute, e si sà con la pancia piena si ragiona meglio (mentre gli porge un bicchiere di vino)

C. FANFARINI: (infastidito) Giammai!!!

CUPIDO: Su Conte non si faccia pregare, non si può dir di no a questo vinello! (Il Conte scettico accetta l’invito e prende il bicchiere di vino, rimanendo sulle sue)

CUPIDO: Ma lei signor Conte è proprio Fanfarini?

C. FANFARINI: Si proprio Fanfarini!!

CUPIDO: Ma pure su padre era Fanfarini?

C. FANFARINI. Ma che domande, ma certo anche mio padre!!

CUPIDO: Allora suo nonno suonava nella fanfara?

C. FANFARINI: No, mio nonno non ha mai suonato né nelle bande e tantomeno nelle fanfare!!! E io sono Fanfarini!! FAN-FA-RI-NI, ha capito??

CUPIDO: Aaah, ho capito!! Fanfarini,… Fanfarini….Da piccolo.

C. FANFARINI: Ma che va farfugliando?

CUPIDO: Perche adesso che è cresciuto è proprio … un Fanfarone!!

C. FANFARINI: (Molto adirato) BASTA!!! Ora me ne vado…..Questo e troppo. (Rivolgendosi a Padre Ignazio) Lei ricordi padre, le do trenta giorni, e poi dovrà sgomberare. Farò preparare l’atto dai miei avvocati. E grazie per l'accoglienza Padre!! (esce)

P. IGNAZIO: (Asciugandosi la fronte) Stavolta ea gavemo combinà grossa!! Gò sempre sercà de mantegnerlo calmo, nea speransa che mantegnesse ea parola de so pare, …...quelo, si che iera on omo!! El ne gà permesso sempre de ospitare i orfanei, ma ora e robe e se mette mae. Pare che el fioeo, da quando xè vegnù a mancare quel santo omo de so pade, el se sia dà aea bea vita, e xe drio sperperare tutto el patrimonio de so pare, tra el xogo e e femene. Se el pade lo vedesse, el se rivoltaria nea tomba.

CUPIDO: Mi scusi Padre, se sono stato un po’ crudo ma proprio non si reggeva e poi quando ci vuole ci vuole’, io sono buono, mica santo.

P. IGNAZIO: Tanto prima o poi doveva succedere era solo questione di tempo.

A. MICHELE: Questa volta Ovidio ha ragione, voglio spezzare una lancia in suo favore!!

CUPIDO: Ti ringrazio del pensiero, ma tu hai già rotto abbastanza!!! (Entra la maestra Isabella )

M. ISABELLA: Buonasera Padre, tutto bene?

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P. IGNAZIO: (triste) Diciamo che potrebbe andare meglio! E ritornato l”imprevisto”. Ma ringraziamo sempre la divina provvidenza, dimmi come stanno i miei bambini?

M. ISABELLA: Ancora lui! Una persecuzione! Parliamo di bambini forse è meglio, sono molto diligenti, si impegnano molto!

A. MICHELE: Ci scusi per il disturbo!

M. ISABELLA: Si figuri!

CUPIDO: Questo Conte Fanfarini è una tragedia.

M. ISABELLA: Che personaggio squallido! Dirgli squallido è un complimento. Ora vi devo lasciare, ci sarà occasione di rivederci, mia madre è sola e si è fatto tardi, ma rimanete in buona compagnia con i miei angioletti, buona serata (Esce)

P. IGNAZIO: E da adesso, mi occupo io di loro, fino al vitto.

A. MICHELE: O non si preoccupi Padre, ci pensiamo noi! (Cupido sbuffa seccato alzando le braccia al cielo)

P. IGNAZIO: Sul serio?! Siete bravi anche con i bambini?! Ma allora è proprio il buon Dio che vi manda!!

CUPIDO: come se non si sapesse !!!

P. IGNAZIO: Grazie siete impagabili! (Esce)

CUPIDO: Infatti non ci paga nessuno … Michele, un vagone di affari tuoi, mai, eh! Pure i bambini adesso!!

A. MICHELE: Io sono sempre disponibile!! Infatti ora Ovidio fammi sentire la favola che racconterai per intrattenerli!!

CUPIDO: (guarda Michele fulminandolo con lo sguardo) ma io … non sono bravo a raccontare … insomma, io le favole non le so!!

A. MICHELE: Beh, stasera potrei mandare un dispaccio a san Pietro scrivendogli della tua scarsa collaborazione …

CUPIDO: E va bene, adesso racconto la favola di cappuccetto rosso, se mi ricordo ... C’era una volta una ragazzina che aveva una nonna che abitava sola in una casetta in mezzo al bosco, ma era una vecchia, anzi vecchissima …

A. MICHELE: (Interrompendolo)Ma dico io, ti sembra giusto, lasciarla abbandonata, in un bosco, magari non autosufficiente, senza cuore questa mamma.

CUPIDO: Ma no, non era proprio da sola la vecchietta, aveva la badante!! La mamma dice a cappuccetto rosso di portare il pranzo alla nonna, ma per strada incontra il lupo!! Il lupo le chiede: “dove vai bella bambina?” e la ragazzina gli risponde: “Vado dalla nonna a portarle il pranzo”.

A. MICHELE: (Interrompendolo di nuovo) Eh già, ora la mamma la manda da sola nel bosco, incontra il lupo e ci si mette anche a parlare, invece di fuggire. Che mamma snaturata dico io,

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ma si può!!.....Vergogna!!!

CUPIDO: E basta ….. e che è, aspetta di sapere come va avanti!! Allora, questo lupo era vegetariano, e cosi accompagnò cappuccetto rosso fino a casetta portandole pure il cestino, ma mentre si avvicinavano a casa, scorsero tra le foglie, un cacciatore che aveva catturato tutti gli animali, allora chiamarono la nonna e la badante …

A. MICHELE: Ma non mi sembra proprio cosi, a me sembra che …

CUPIDO: (prima che Michele finisce di parlare, prende una padella e trovandosi dietro le spalle,

gli molla una sonora padellata, lo lega e lo imbavaglia) Dove eravamo rimasti? Ah sì, tutti insieme: cappuccetto rosso, il lupo, la nonna e la badante, preparano un piano, per acchiappare il cacciatore cattivo e liberare gli animali. E cosi gli tesero l’imboscata: la nonna si sdraiò in mezzo alla strada, si mise a fare la morta, le riuscì talmente bene, che quando passò il cacciatore, disse “oddio, ma questa è proprio morta!” Ma in quel preciso momento si scatenò il finimondo, saltò fuori la badante, cappuccetto rosso e il lupo, lo riempirono di botte, lo catturarono, liberarono tutti gli animali e portarono il cacciatore alle autorità che poi lo portarono all’ospedale da quante botte aveva preso, e fecero una grande festa fino all’alba …… allora ti è piaciuta? (mentre leva il bavaglio e la legatura a Michele e tenendo in mano la padella)

A. MICHELE: Ma che è successo? Chi è stato a legarmi così?

CUPIDO: (nascondendo la padella) Deve essere stato il cacciatore prima dell’imboscata. Su alzati Lazzaro!! (Cupido lo aiuta a rialzarsi) Andiamo anche noi a cena.

(escono Michele e Cupido)

1 VEDOVA: Avete saputo che è successo?

2 e 3 VEDOVA: No! Che è successo?

1 VEDOVA: Il Conte ci vuole sfrattare, vuole buttarci tutti fuori, compresi i bambini!

2 VEDOVA: Ma è inaudito

3 VEDOVA: delinquente che non è altro

1 VEDOVA: Bisogna fare qualcosa

2 VEDOVA: Ma che cosa?

3 VEDOVA: Chiediamo di parlargli, avrei da dirgli due cosette

1 VEDOVA: brava forse riusciamo a fargli cambiare idea. (Si rimboccano le maniche in attesa della venuta di Fanfarini)

4ª SCENA A scuola

(entra Fanfarini con una bottiglia di spumante ed un calice in mano, un po’ barcollante)

C.FANFARINI: e adesso cosa vogliono quelle tre vecchie fattucchiere?

Page 15: Cupido va in pensione

(entrano le tre vedove)

C.FANFARINI: AAAH … Fede.. Speranza e Carità … (ironico) che belle signore! Quale disgrazia mi porta al vostro cospetto?

1 VEDOVA: Abbiamo saputo le sue intenzioni sull’orfanotrofio!

2 VEDOVA: Ci siamo prese la briga di fare da portavoce

3 VEDOVA: E veniamo a nome di tutto l’orfanotrofio

1 VEDOVA: Quindi ci siamo investite dell’autorità

2 VEDOVA: In veste di ambasciatrici

3 VEDOVA: In veste e sottoveste

1 VEDOVA: Quindi le chiediamo di lasciare il locale agli orfanelli

2 VEDOVA: Come era la volontà di suo padre

3 VEDOVA: Uomo esemplare

1 VEDOVA: Lavoratore coscienzioso e modesto

2 VEDOVA: Silenzioso e adorato dai suoi

3 VEDOVA: compianto da tutti

C.FANFARINI: Amen, Avete finito la predica? Vi informo che mio padre, l’uomo esemplare, Conte Fanfarini è beato tra le nuvole e sta giocando a poker accanto ai vostri mariti quindi vi consiglio di sgomberare in tempi brevi. Mi state infettando l’aria, e riportate il messaggio al mittente altrimenti vi faccio sbattere fuori a calci da qui. CHIARO!!

1 VEDOVA: andiamocene! Che davanti a questo animae la bona creansa ne abbandona

2 VEDOVA: screanzato! Io non aspetterò un minuto di più bona bona

3 VEDOVA: Io non aspetto neanche un secondo. E signor conte va in m… ( le vedove escono)

C.FANFARINI: (rivolgendosi al pubblico) AH ….AH … AH … Finalmente...il potere, io Conte Fanfarini mi levo il chiodo dai piedi, unico erede di una fortuna inestimabile, io...solo io, libero di poter decidere e di disporre di tutto e di tutti, io padrone, servito e riverito! Libero di spendere e spandere senza più limiti, tra belle donne, gioco, vizi e ozi di ogni genere. Io finalmente invidiato, e mai più compatito, mai più …ah..ah..ah!!! Questa è la vita che volevo e che voglio, manderò via quel prete e i suoi mocciosi dalla mia proprietà: avrò il controllo totale di tutto....Quella maestrina, poi, chi si crede di essere! Umiliarmi in quel modo!!..Ne posso avere mille come lei, anzi, meglio di lei!! Riguardo a quello che voleva mio padre … pazienza, lui non c’è più ormai quindi il suo volere non ha più importanza, tutto è finito con lui: le sue azioni caritatevoli, di nobiltà e di altruismo...Comincia una nuova vita: brindo al futuro e a quello che verrà. (Completamente ubriaco si addormenta sulla sua poltrona e inizia a sognare: la prima figura è una donna bellissima vestita di rosso …Il Conte si trova nel sogno e rimane sorpreso mentre si lascia ammaliare)

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C.FANFARINI: Chi sei tu?

VIZIO: Seguimi perché io, son colei che ti farà sognar, ti farà goder senza penar, tuoi sensi esalterò e ciò che c’è di più bello ti offrirò! La vita …..la vanità …..il potere. Qualsiasi venere ai tuoi piedi cadrà. Più nulla dovrai desiderar, perché tutto ti sarà concesso, qualsiasi svago, qualsiasi successo. Ti pregheranno ti aduleranno, sarai gloria, sarai superbia, sarai potenza, senza affanno, avrai piacere se ci sarà inganno. Nessuna colpa esisterà, nell’estasi si vivrà. Un mondo dorato ti a spetterà, né sofferenze né povertà, mai più rimorsi da dimenticar. Lascia ad altri obblighi e doveri e abbandonati a ozi e piaceri. Seguimi senza esitare e lasciati portare. Tocca la mia mano e volerai lontano. FIDATI DI ME FARO’ DI TE UN RE !!!! (uscendo con una risata sarcastica)

(A un certo punto appare una seconda figura: un vecchio vestito con un frak e cilindro...Il padre del Conte. Vedendolo all’improvviso si scatena dentro di lui qualcosa che non aveva mai provato prima, viene pervaso da un di senso vergogna, e di sconforto per non essere mai stato un figlio degno della sua stima).

VIRTU: Ascolta figlio questo vecchio!! E fa si che il mio verbo non si fermi all’orecchio!...

C.FANFARINI: PADRE!!

VIRTU: Vuoi, potere?...Il vero potere!!… È l’umiltà la tua vera forza: l’integrità. Solo questo darà alla tua esistenza senso e serenità, la gente ti ascolterà, non perché dovrà, ma perché vorrà. Libera la tua anima, segui l’esempio di un tempo che fu. La nobiltà non è apparire ma essere, questo ci distingue da iene, o sciacalli, da Re o da Vassalli. Vivi con onore segui il tuo cuore, e non perderti in facili parole. La tua esistenza? Un gemito nella tempesta!! Sii dunque vanto e virtù, per tutto ciò che noi fummo, per ciò che tu sei, per ciò che tu sarai!!.. ASCOLTA LE MIE PAROLE FIGLIO MIO !! (Il padre svanisce nel sogno come era comparso)

C. FANFARINI: (destatosi dal sonno e ancora incredulo) Padre, padre …aspetta, non lasciarmi …dove sei? Perdonami se puoi! (si inginocchia a terra disperato e si spengono le luci)

Secondo Atto5ª SCENA In chiesa

P. IGNAZIO: ( Rivolgendosi a Michele) Ci sarebbe da dare una spazzata qui nell’atrio, io devo assentarmi un attimo.

A. MICHELE: Non disturberò? Ci sono ancora le vedove che pregano!!

P. IGNAZIO: Ancora loro!! Inventati qualcosa tanto se non le mandi via, stanno qui tutta la notte! (Michele si avvicina furtivo alle tre vedove per dirle che si e fatto tardi...)

1 VEDOVA: Ave Maria! asoiufhayosugtasiut

2 VEDOVA: idjasofhyauasfa

3 VEDOVA: oaisdfjuhgisdfuhis

Page 17: Cupido va in pensione

1 VEDOVA: Santa Maria! asohusaogfasdu

2 VEDOVA: asoiffaohgyghmj

3 VEDOVA: sdgfdjhgkoohjul

1 VEDOVA: Chissà come avrà sofferto il nostro signore!!

2 VEDOVA: E sì, tutti i mali del mondo!!!!

3 VEDOVA: Io dopo che ho visto soffrire mio marito, in punto di morte, posso capire il male che ha passato.

1 VEDOVA: Ave Maria! asoiufhayosugtasiut

2 VEDOVA: idjasofhyauasfa

3 VEDOVA: oaisdfjuhgisdfuhis

A. MICHELE: Scusate l’intrusione ma devo interrompervi. Sareste cosi gentili da permettermi di pulire? Ve ne sarei molto grato!

2 VEDOVA: Se è per la parrocchia, saremo ben liete di togliere il disturbo.

3 VEDOVA: Ce ne fossero di ragazzi come lei! Cosi volenterosi. (Le vedove escono, dopo aver fatto genuflessione e segno della croce. Mentre Michele fa le pulizie, vede qualcuno che esce dalla dispensa, con un enorme salame, riponendo furtivo le chiavi...)

CUPIDO: (Annusando il salame) Aaah!!!... Qualcosa di divino!!! (Convinto che sia solo, Cupido si sistema il tovagliolo intorno al collo pronto per degustare il prezioso cimelio gastronomico, ma...)

A. MICHELE: Buonasera fratello, cosa fai da queste parti?!

CUPIDO: (Cercando di nascondere il salame) Passavo di qua e sono … sono venuto a salutarti!!

A. MICHELE: Allora saresti venuto a salutarmi!! Ma che pensiero gentile....

CUPIDO: La verità è che senza salutarti, mi sento male, come se mi mancasse qualcosa, una specie di brontolio, proprio qua su la bocca dello stomaco.

A. MICHELE: Ma guarda un po’ da sentirsi male proprio?....Non sapevo di farti questo effetto!! Mi sembrava il contrario. Ma a proposito, non senti il bisogno di confessarti, di liberarti delle tue colpe?! Tra angeli possiamo redimerci!

CUPIDO: lo so.....ma vedi, io mi sento puro come un fiocco di neve che cade dal cielo.....come una creatura.....come un figlio di …

A. MICHELE: (interrompendolo) Di padre ignoto!!

CUPIDO: Proprio tu dici queste cose, Michele!!

A. MICHELE: Senti, tu adesso vieni lì a quel confessionale e ci facciamo una bella

Page 18: Cupido va in pensione

chiacchierata vero!! (Prende Cupido per un orecchio)

CUPIDO: Ahia....ma devo proprio?

A. MICHELE : Siii... altrimenti sarò costretto mio malgrado a riferire a Lui!! (indicando il cielo)

CUPIDO: A... Lui, Lui.

A. MICHELE: E... sì...proprio a Lui!!!

CUPIDO: E va bè... se proprio devo!! (Si siedono al confessionale)

A. MICHELE: Ora dimmi collega, cosa facevi, nella dispensa??

CUPIDO: Come?!?

A. MICHELE: Cosa hai fatto lì in dispensa??

CUPIDO: (Mentre si stappa un orecchio) Come?!

A. MICHELE: Insomma che cosa hai rubato in dispensa??

CUPIDO: Scusami, ma io da questa posizione, non sento niente!!

A. MICHELE: Senti, non farmi perdere la pazienza!! Se no sai cosa ti succede!!

CUPIDO: Non mi credi?? Proviamo a cambiare posto!!

A .MICHELE: Uffa... e va bene!! (Si cambiano di posto)

CUPIDO: Adesso le domande le faccio io!! Chi è che tutte le sere dalla dispensa si porta in branda un fiasco di vino??

A. MICHELE: ( rimane sorpreso) Avevi proprio ragione: non si sente niente!

CUPIDO: Che t’avevo detto!! Non mi credi mai!!

A. MICHELE: Io vado a finire le pulizie. (esce)

CUPIDO: Salutami lui … mi raccomando! (Rimane solo) Però è vero, non mi sono comportato tanto bene …mi voglio fare perdonare!! (Cupido sentendosi in colpa si siede davanti al crocefisso immergendosi completamente nella preghiera)

Preghiera di Cupido Perdonami Signore perché ho peccato. Non ci volevo venire e tu mi hai obbligato e da quando mi hai mandato nel creato, per lo stomaco è uno strazio esagerato. E se ogni tanto mi tremano le budella, tu non mi far pensare alla coratella. E ti chiedo un favore: dal cervello cancellami il salame stagionato e il culatello. E se mi rimane un po’ di spazio, cerca sempre di farmi sentire sazio. Ti chiedo solo due spaghetti alla carbonara, e mettici pure una coda alla vaccinara. Non sapevo che la fame fosse così brutta, eppure io cerco di mettercela tutta. E per finire in pace e con l’animo beato, gradirei un po’ di frutta col gelato, amen. (Cupido si fa il segno della croce)

CUPIDO: (Mentre finalmente si accinge a degustare il cimelio gastronomico, sente entrare qualcuno e nasconde di nuovo il salame… vede il Conte) Arieccolo!!... Carissimo Conte... quale

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sventura!

C. FANFARINI: Come?!

CUPIDO: No dicevo, di quanta cultura, e di quanto orgoglio, ci riempie la sua presenza. Come mai questa visita improvvisa?!

C. FANFARINI: (Visibilmente agitato) Cerco il padre,.. ho bisogno di parlare con lui!!

CUPIDO: Ce l’avevate un padre, fino a poco tempo fa, potevate pensarci prima!

C. FANFARINI: Su non faccia lo spiritoso, avrei urgente bisogno!!

CUPIDO: E.....di che cosa gli volete parlare di tanto urgente??

C. FANFARINI: Voi purtroppo, non potete essermi di nessun aiuto purtroppo!!

CUPIDO: Se siete così sicuro! (Mentre Cupido sta per andarsene il conte ci ripensa..)

C. FANFARINI: Aspettate Signor Ovidio,. Venite. Forse potreste aiutarmi,.....mi dovete promettere di non parlare a anima viva, di quello che sto per dirvi!!

CUPIDO: Sarò come l’onnipotente che vede tutto e non dice niente!!

C. FANFARINI: Ecco io non so come dirvelo, è difficile esprimere quel che provo... vede signor Cupido, io l’amo!! (Aggrappandosi a Cupido disperato...)

CUPIDO: (stupito e imbarazzato) Senta caro signor Conte, mi dispiace... io non le vorrei spezzare il cuore, ma io sono un uomo di sani principi, all’antica diciamo, e poi sono illibato e cosi mi piacerebbe rimanere....insomma come si dice: non c’è trippa per’ gatti!!!

C. FANFARINI: Ma che ha capito!!... Ma che ha capito!!!! (Dandogli una pacca sulla spalla, dove Cupido nasconde il salame)

CUPIDO: Aaah... Conte, le mani a posto!! Giù le mani dal salame!

C. FANFARINI: Ma no... non parlavo di lei, parlavo della signorina Isabella, la maestra!!!

CUPIDO: (Asciugandosi il sudore) Meno male, per un attimo mi sono sentito come una bottiglia di spumante a capodanno...E non me lo potevate dire prima!!

C. FANFARINI: Io provo per lei, qualcosa di irresistibile!! Sarei disposto a tutto! Se solo lei ricambiasse il mio sentimento.

CUPIDO: Ma proprio a tutto??

C. FANFARINI: Tutto!!!

CUPIDO: (Cupido ci pensa..) Anche a cedere lo stabile agli orfanelli?

C. FANFARINI: Ma lei mi sta chiedendo l’impossibile!!

CUPIDO: Tutto è tutto!!

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C. FANFARINI: (Riflessivo) Va bene, accetto!! Cederò lo stabile agli orfanelli, a patto che lei si innamori di me!!

CUPIDO: Affare fatto!! (Stringendosi le mani)

C. FANFARINI: Aspetterò con ansia sue notizie!! (esce)

CUPIDO: Mannaggia...se avessi ancora l’arco sarebbe una passeggiata... però adesso mi sono messo in un bel guaio, ma se riesco nell’impresa ho salvato gli orfanelli!! (Preparandosi per l’ennesima volta a degustare il desiderato salame, questa volta si nasconde dietro il crocifisso,) E adesso torniamo a noi!! Salame mio (Entra Isabella) E adesso chi è!!! S. Cristoforo pellegrino!! (Quando Cupido vede Isabella, cerca di sfruttare la situazione a suo vantaggio, rimanendo nascosto dietro il crocifisso e inizia a chiamarla con voce solenne) oh che splendida occasione! (modulando la voce) Isabella!!...Isabella...

M. ISABELLA: Oddio... Chi è??

CUPIDO: Sono, io... il signore Dio tuo!!

M. ISABELLA: Ma quale signore??...Dai su, chi sei? Vieni fuori... Basta con questi scherzi stupidi!!

CUPIDO: Niente scherzi...sono io!!!

M. ISABELLA: O santa vergine!!.....Io chi?? (Tremante)

CUPIDO: Il signore, Dio tuo!!! E so tutto su di te!!

M. ISABELLA: Per esempio?

CUPIDO: Che desideri da tempo un amore che non arriva mai!! So che sei una persona speciale, generosa e altruista, ma anche che ti senti molto sola e io ti voglio aiutare!!

M. ISABELLA: Aiutare in che senso??

CUPIDO: Per esempio, aiutandoti a cercare l’anima gemella.

M. ISABELLA: Ti ringrazio Signore, ma io non vedo nessuna anima gemella.

CUPIDO: Perché non apri l’occhi figlia mia!! Per esempio… il conte Fanfarini!!

M. ISABELLA: Chi !!??...Il Conte!!

CUPIDO: Si, proprio, lui!!

M. ISABELLA: Un essere viscido come il Conte??

CUPIDO: Su non esageriamo! ... Un viscidino. A volte le persone non sono come appaiono, certe volte sono migliori di quello che si pensa. In fondo, anche l’orologio rotto, due volte al giorno, segna l’ora giusta.

M. ISABELLA: Ma... in fondo... in fondo.

CUPIDO: E le persone non si possono disprezzare senza prima averle conosciute.

Page 21: Cupido va in pensione

M. ISABELLA: Perdonami se puoi Signore, ma è difficile!! (Facendosi il segno della croce)

CUPIDO: Certo che è difficile, ma non è impossibile. Tu sei una ragazza speciale e sono sicuro che con la volontà e l’impegno riuscirai ad andare aldilà delle apparenze. Ora mia cara figliuola io ti assolvo dai tuoi peccati. Per penitenza dirai, cinque preghiere per il Conte.

M. ISABELLA: Ma che penitenza è??

CUPIDO: Io sono il Signore Dio tuo....e lo so io che penitenza ti ci vuole!!... O no?

M. ISABELLA: Si....si...si.

CUPIDO: Oh, ecco, Brava!! E domani qui alla stessa ora, mi raccomando. (Isabella esce, molto confusa e anche Cupido, rimasto finalmente solo, esce dal suo nascondiglio)

CUPIDO: Certo che questo Conte è simpatico a tutti!! L’impresa è ardua: falla innamorare del Conte!!! Dovrei parlare con lui, convincerlo a far meno lo snob e a usare un po’ più di tatto. Penso che solo cosi si possa tentare, almeno, di farli avvicinare. (preoccupato) Aaah!... se avessi il sacro arco!!... (Poi rivolgendosi al sospirato salame..) Pensiero sublime...leccornia celeste...finalmente soli... e che nessuno ci disturbi …andiamo a dormire. (esce)

Il giorno dopo in chiesa

(Cupido entra con una scopa canticchiando con aria soddisfatta)

CUPIDO: (rivolgendosi al pubblico) Certo che quando uno si sveglia con la pancia piena e soddisfatta è tutta un’ altra cosa! Può arrivare pure una tempesta che …

C. FANFARINI: (interrompendolo) Buongiorno signor Ovidio... Buone notizie!!

CUPIDO: A proposito di tempeste… Buongiorno signor Conte, ma la prego mi dia pure del tu.

C. FANFARINI: Mi dispiace caro Ovidio, ma nella mia posizione, posso esprimermi solo così.

CUPIDO: A proposito di posizione, la vostra nei confronti di Isabella non è delle migliori nonostante i miei sforzi.

C. FANFARINI: Vede, signor Ovidio... forse non mi sono spiegato: lei deve sforzarsi di più se vuole mantenere l’orfanotrofio.

CUPIDO: Mi stia a sentire signor conte, io di sforzi ne sto facendo pure troppi che le mie emorroidi escono già col cappello di lana, non so se mi sono spiegato? Se vuole riuscire nell’impresa deve mettere via l’arroganza, fare meno lo snob e cercare di usare altri modi: essere un po’ più gentile, garbato; comportarsi da vero gentiluomo,....e non mostri sempre la parte peggiore, parlando sempre del suo potere e dei suoi titoli. Non si conquista una brava ragazza con l’arroganza.

C. FANFARINI: (innervosito) Quello che mi sta chiedendo è impossibile: io dovrei prostrarmi, diventare uno zerbino di fronte a lei?!?

CUPIDO: Non le ho detto di prostrarsi ma di essere più garbato, più comprensivo, e non pensi sempre al denaro!!

C. FANFARINI: E come dovrei fare secondo lei??

Page 22: Cupido va in pensione

CUPIDO: Adesso glielo dico io, però si deve fidare ciecamente!

C. FANFARINI: E va bene, sentiamo!

CUPIDO: (Cupido si mette alle spalle del conte allargandogli le braccia) Ora chiuda gli occhi, cosi ecco fatto, pronto? Faccia un bel respiro e adesso si spogli.

C. FANFARINI: Cosa?!

CUPIDO: Si spogli! (Il conte comincia a spogliarsi, ma Cupido aspetta sia in mutande per continuare la frase) Dicevo, si spogli del suo egoismo, dei suoi titoli e di tutto ciò che sporca la sua anima. Si senta come l’ultimo degli ultimi: umile e senza ambizioni. E adesso provi a guardare dentro di sé! Pensi e rifletta sulla sua vita …che le manca veramente? (si volta a guardarlo) Oltre i vestiti…

C. FANFARINI: Si spieghi meglio la prossima volta! (si ricompone, ma resta in mutande)

CUPIDO: Allora dicevamo, che le manca veramente?

C. FANFARINI: Un castello...un forziere pieno d’oro e gioielli. (Cupido gli dà uno scappellotto)

CUPIDO: Nooo, allora non mi sono spiegato!!.....DEVE ascoltare la sua anima!!

C. FANFARINI: Io non sento niente!! (Cupido gli dà un altro scappellotto)

CUPIDO: Ascolti, profondamente!!!! (Entra Michele, furtivo a loro insaputa, guardandoli incuriosito)

A. MICHELE: La bocca mi baciò tutto tremante... quinto canto dell’inferno!! Paolo e Francesca, girone dei lussuriosi. VERGOGNA!!!!

CUPIDO: Ecco qua,....è arrivato il gustafeste!! Ci mancava solo lui: adesso la Divina Commedia è completa!!

C. FANFARINI: (imbarazzato riapre gli occhi e si riveste) Signor Michele mi creda, non è come pensa …stavamo facendo un esercizio di riflessione!

A. MICHELE: Eh, dicono tutti così!

CUPIDO: Tu capiti sempre nel momento sbagliato, ma come fai??

A. MICHELE: Io non voglio entrare nei vostri torbidi intrighi, nelle vostre bieche passioni!!

CUPIDO: Ecco bravo, meglio che non entri.

C. FANFARINI: Comunque, oltre ad aver frainteso, sono cose che non la riguardano.

A. MICHELE: (Rivolgendosi a Cupido) Va bene io me ne vado, ma tu stai attento... stai molto attento! Perchè io controllo... osservo...vedo tutto!!

CUPIDO: Qualche volta parli pure..... ma di rado eh! (Michele esce) Ora conte stia a sentire, e non mi faccia parlare a vuoto... che cosa le manca di più?

C. FANFARINI: (sincero) Pensandoci bene... mi manca l’amore …quello vero, quello di una

Page 23: Cupido va in pensione

donna che sia per me unica e speciale.

CUPIDO: Ecco va già meglio, cominciamo ad ingranare...quindi una persona di fiducia.... una persona che ci puoi parlare senza la paura di essere ingannato o imbrogliato. Una donna sincera...leale amorevole,..... no come le sciacquette che frequenta lei.

C. FANFARINI: Ecco … proprio così

CUPIDO: Un tipo come Isabella …

C. FANFARINI: Ecco … proprio lei!

CUPIDO: Ma Isabella va conquistata, mio caro conte, va conquistata con la dolcezza. Ecco facciamo finta che io sia Isabella, prova a conquistarmi, fammi vedere cosa sei capace di fare!!

C. FANFARINI: (imbarazzato si schiarisce la voce) Buongiorno, signorina Isabella, vorrebbe venire a fare una passeggiata con me?

CUPIDO: Noooooo!

C. FANFARINI: Come no?

CUPIDO: E si che è no!!!

C. FANFARINI: E che vuol dire?

CUPIDO: Si che è no, vuol dire,....no che si!!

C. FANFARINI: Ma insomma qual è questa risposta??

CUPIDO: Si che no e no che si, vuol dire sempre no, adesso mi hai capito?

C. FANFARINI: Insomma è no!!

CUPIDO: Eh certo,.. caro mio, con le donne ci vuole pazienza e pure un tocco di malizia, non ti poi arrendere al primo no! Devi insistere, insisti!

C. FANFARINI: Buongiorno, Isabella le farebbe piacere visitare la mia tenuta!! Magari facciamo una cavalcata.

CUPIDO: Nooooo!

C. FANFARINI: Ma come no?

CUPIDO: Ahah...Conte!! Devi stare calmo, devi portare pazienza, ma ti pare che una ragazza si da via per una cavalcatina? Devi insistere e devi portare pazienza, insisti e pazienza.

C. FANFARINI: (Spazientito) E’ una parola! Insistere e nello stesso tempo avere pazienza … non è mica facile! (si schiarisce la voce per riprovare) Buongiorno, signorina Isabella mi farebbe...piacere se lei venisse a mangiare da me, abbiamo dell’ottima carne di maiale, di mia produzione e dell’ottimo vino della mia azienda,...mi farebbe,....tanto...tanto...piacere.

CUPIDO: Nooooo!

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C. FANFARINI: (Disperato.) Ma come no? Ma come no??

CUPIDO: No e no!.

C. FANFARINI: Senta, signor Cupido, smettiamola con questa farsa! Non ce la faccio più, non so più cosa inventarmi!!

CUPIDO: Ma ti pare che una ragazza viene per una salsiccia e un pezzo di guanciale? La devi sapere conquistare, vedrai che al momento giusto saprai inventarti qualcosa, se veramente la vuoi, devi sapere aspettare e prima o poi sarai ripagato e con gli l’interessi. Fidati, non che abbia molta esperienza personale, ma qualche cuore spezzato l’ho visto. Per capire l’amore, a volte si deve soffrire, solo cosi si apprezza e si capisce il da farsi, non esiste amore senza affanno! E ora vada conte, sperando che questa lezione le serva in futuro!!

C. FANFARINI: Mah.....queste cose non le capirò mai!! (esce)

CUPIDO: Appena in tempo … mio Dio sta per arrivare, Isabella!! Mi devo preparare. (Cupido prende posizione dietro il crocifisso, e poco dopo entra Isabella)

M. ISABELLA: (si inginocchia e si fa il segno della croce) Signore perdonami perché ho peccato.

CUPIDO: Pace a te, Isabella, hai pregato per il Conte?

M. ISABELLA: Si mio Signore, ho fatto come tu volevi e, forse mi sbaglierò, ma mi sembra di aver notato un certo cambiamento in lui! Sembra meno antipatico...non so...quasi più gentile, da non credere!

CUPIDO: Lo, so...lo so, e lo so io …lo so!... Che ti avevo detto? Le persone a volte non sono come sembrano...Vedrai che le cose miglioreranno ancora!

M. ISABELLA: Se ci riuscisse non mi dispiacerebbe!!

CUPIDO: Tutto a suo tempo cara Isabella, continua a essere la persona che sei e le cose andranno per il verso giusto. Adesso io ti assolvo, dei tuoi peccati, vai in pace Isabella.

M. ISABELLA: E con il tuo spirito!! (si fa il segno della croce e esce)

CUPIDO: (esce da dietro il crocifisso, ma non si accorge che Michele ha sentito tutto e rivolgendosi al pubblico..) Forse con un po’ di fortuna, stavolta è fatta: la farò innamorare anche senza il sacro arco. È quasi cotta, un'altra seduta e avrò in mano la situazione. Però la voce del signore mi riesce bene, un piccolo aiutino non guasta. E che il signore mi perdoni!! (esce)

A. MICHELE: ( dopo che ha assistito a tutta la scena …)Hai capito che demonio!!...che cosa starà tramando??...No, questa volta non posso tacere, questo è troppo!!...Aspetterò il momento propizio e lo smaschererò e poi vedremo che dirà in sua discolpa!! Stavolta ha finito con i suoi intrighi!!

6ª SCENA a scuola

(Entrano le vedove)

M. ISABELLA: Va bene bambini, riprendiamo dopo la colazione che ci hanno preparato le ziette. Andate!! Voi ziette no, aspettate oh da dirvi una cosa! Altrimenti scoppio. Promettetemi

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che non parlerete a anima viva di quello che sto per dirvi.

1 VEDOVA: Stellina mia di noi ti puoi fidare cecamente. Sarò una bara.

2 VEDOVA: Io sarò una tomba.

3 VEDOVA: Io sarò un cimitero.

M. ISABELLA: Ziette, questa è una cosa seria! Dio mi ha parlato!

1 VEDOVA: Miracolo!

2 VEDOVA: Prodigio!

3 VEDOVA: Portento! E che ti ha detto?

M. ISABELLA: Mi ha detto che devo pregare per il Conte e che in fondo è una persona buona.

1 VEDOVA: Ma davvero?

M. ISABELLA: Ve lo giuro!

1 VEDOVA: Possibile che abbia avuto una allucinazione?

2 VEDOVA: Avrai sentito la radio o la televisione!

3 VEDOVA: Se xè vero, xè proprio una benedissione!

M. ISABELLA: No no, era proprio l’altissimo e la voce proveniva dal crocefisso.

1 VEDOVA: Mai mettere in dubbio la volontà del signore.

2 VEDOVA: Anche Maria ebbe la sua annunciazione.

3 VEDOVA: Sicura che abbia parlato del conte in persona?

M. ISABELLA: Eh sì, proprio sì!

1 VEDOVA: Io quando ho conosciuto Orazio tutto il giorno a litigare un vero strazio poi è sbocciato

l’amore!

2 VEDOVA: Io Gedeone mi ricordo l’ho conosciuto con un’imprecazione

3 VEDOVA: Le prime volte con Pasquale erano botte da ospedale, ma poi è stata una cosa speciale

M. ISABELLA: Mah, se lo dite voi!

1 2 3 VEDOVE: L’amore e una cosa meravigliosa. (Nel frattempo entra il conte..)

C. FANFARINI: Buongiorno Isabella!!

Page 26: Cupido va in pensione

M. ISABELLA: Buongiorno conte, ammesso che lo sia!!

C. FANFARINI: Senta signorina Isabella, lo so che lei non gioisce della mia presenza, ma io per lei...(Impacciato) Mi scusi per la mia superbia, ma ho capito che l’unica cosa che conta per me è lei, anche se so benissimo che non sarò mai il tipo di persona che lei desidera al suo fianco! Le volevo solamente dire che ultimamente ho capito tante cose, grazie a un amico che con me è stato davvero un angelo. Mi scusi per tutte le volte che non mi sono comportato bene con lei mostrandomi sgarbato, prepotente e antipatico …mi perdoni Isabella (le prende le mani e la guarda con dolcezza). Ora vado e le prometto che non le darò più fastidio. (le lascia una rosa sulla scrivania mentre sta per uscire)

M. ISABELLA: (mentre vede la rosa e sorridendo la prende, rimane colpita e piacevolmente sorpresa dalla gentilezza del conte e cerca di fermarlo) Conte aspetti!! Volevo ringraziarla per il gesto, ma la prego …(imbarazzata) Non vada via. (I due si avvicinano e nel frattempo entra padre Ignazio)

Musica Centrale 1

C. FANFARINI: (allontanandosi da Isabella ma tenendola per mano, imbarazzato si schiarisce la voce) Buonasera padre Ignazio.

M. ISABELLA: (molto imbarazzata) Padre … che sorpresa!!

P. IGNAZIO: Siete voi figlioli, ma quello sorpreso sono io, da quel che vedo!!

M. ISABELLA: Ci scusi padre, ma oggi io mi sento proprio felice.

P. IGNAZIO: Conte, spero che anche lei sia felice!

C. FANFARINI: O Padre! Non sto più nella pelle!

P. IGNAZIO: Sono contento per voi!! Spero che stavolta si comporti da vero gentiluomo e mantenga la parola di suo padre!!

C. FANFARINI: Ma certo, farò la volontà di mio padre!! (Entrano Cupido e Michele per la solita manutenzione)

CUPIDO: Scusate gente, ma dobbiamo riparare questa maledetta finestra...Oh quale buon vento Conte, vedo che va tutto a gonfie vele. (ammiccando)

C. FANFARINI: Grazie Ovidio...grazie veramente di tutto!!

M. ISABELLA: Grazie di che cosa??

CUPIDO: Niente … per un piccolo lavoretto, da niente proprio!

A. MICHELE: (esplodendo) Da niente?? Vogliamo dire alla signorina Isabella di chi era in realtà la voce ultraterrena?

CUPIDO: (Cupido, capito di essere stato scoperto da Michele, cerca di farlo stare zitto) Ma che dici?? Di cosa parli?? Stai zitto …!!

A. MICHELE: (sempre più arrabbiato) Io che cosa sto dicendo, forse sei tu che hai qualcosa da dire …a Isabella!!

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CUPIDO: (Cupido sempre più in difficoltà cerca invano di riparare) Non lo state a sentire, non sa quello che dice, ieri aveva la febbre alta!!

A. MICHELE: Te la do io la febbre. Allora se non vuoi dirla tu, gliela dirò io la verità! Signorina Isabella, mi dispiace ma devo annunciarle che il qui presente Ovidio l’ha imbrogliata!!

M. ISABELLA: (confusa) Che cosa vuole dire!! Non Capisco!!

A. MICHELE: Le dice niente l’espressione “crocifisso parlante”?!

M. ISABELLA: Lei che ne sa?

A. MICHELE: E’ proprio sicura che si tratti di un miracolo signorina Isabella e non di un meschino e crudele scherzo del nostro Ovidio per prendere in giro e ridere dietro alle spalle altrui?!

M. ISABELLA: (guarda Ovidio incredula) Ovidio no, ti prego, dimmi che non è così!

CUPIDO: (ormai smascherato) Mi dispiace Isabella …ma posso spiegare.

M. ISABELLA: (piangendo) Come hai potuto arrivare a tanto, fare una cosa cosi meschina nei confronti di una persona!! Ferirla così, in questo modo!! Allora …allora era tutto un inganno, una beffa!! (Rivolgendosi al conte) Anche tu Conte …(allontanandosi) anche tu eri d’accordo??

C. FANFARINI: Ascoltami ti posso spiegare...

M. ISABELLA: (arrabbiata) Oh no …no… non c’è niente da spiegare!! Vi siete tutti presi gioco di me!! Mi dispiace per lei padre, ma non rimarrò qui un solo minuto di più!!....ADDIO!! (Isabella esce sbattendo la porta)

P. IGNAZIO: Aspetta Isabella...aspetta...ma cosa è successo?? Qualcuno mi spieghi...

CUPIDO: ( Dispiaciuto) E’ successo quello che non doveva succedere!! Mi scuso con tutti i signori qui presenti!! Io ho cercato solo di salvare l’orfanotrofio facendo un patto con il Conte. Questo consisteva nel fare innamorare la signorina Isabella del qui presente e in cambio, il Conte, avrebbe ritirato lo sfratto all’orfanatrofio … ormai i nostri bambini non sono più al sicuro, purtroppo io ce l’ho messa tutta ahimè, anche con l’inganno. Le cose sono andate cosi: qualche giorno fa, stavo dando una pulita all’altare, quando vedo arrivare Isabella, s’è messa a pregare proprio lì davanti al crocefisso...e mi è venuta l’idea di nascondermi dietro e parlare attraverso di lui, cercando di far cambiare idea a Isabella sul Conte… il resto della storia l’avete vista coi vostri occhi. Che Dio possa perdonarmi per quello che ho fatto, ma mi dovete credere, l’ho fatto solo a fin di bene. Mi dispiace che sia finita così.

C. FANFARINI: Ho anch’io una confessione da farvi … ecco, io …io vi ho mentito, per primo, a te Ovidio mio carissimo amico e me ne vergogno profondamente. Comunque sarebbe andata, l’orfanotrofio era già compromesso.

CUPIDO: (Confuso) Questo figlio di una…?

C. FANFARINI: Purtroppo a causa dei miei debiti accumulati lo sfratto sarà imminente! (disperato) perdonatemi, se potete. Non sono più degno di voi.(esce)

P. IGNAZIO: ( Si siede stravolto) Stavolta è finita per davvero!

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A. MICHELE: (amareggiato e triste dopo aver capito il suo fraintendimento si rivolge a Cupido) Mi dispiace tanto per quello che è successo! Io …io non potevo sapere che stavi facendo tutto questo a fin di bene… perché sono sempre così sospettoso?! Ho pensato al peggio ed ho combinato un pasticcio enorme! Ti faccio le mie scuse caro Ovidio, so di aver sbagliato. È tutta colpa mia!!

CUPIDO: Non fa niente amico mio, compagno di sventura tuo malgrado. Lo sbaglio è mio: ti dovevo avvertire della situazione, oramai non possiamo fare più niente.

P .IGNAZIO: (Ha un malore) Ooooh!!...Il mio povero cuore.

A. MICHELE: Padre, cosa c’è!!

CUPIDO: Su, padre...non è niente, vedrà che adesso le passa. (Mentre le vedove lo soccorrono lo adagiano piano piano Padre Ignazio si riprende)

1 VEDOVA: Questo è un’ infarto

2 VEDOVA: Per me è una paresi!

3 VEDOVA: Il don ga lassà le penne! (passato l’allarme)

P. IGNAZIO: (P. Ignazio fa le corna) Mie care, sono vivo e non sono ancora pronto per lasciarvi. E’ proprio vero... prima di morire bisogna vederne di tutti i colori! Ma prima devo sistemare una cosetta. (bisbiglia all’orecchio di Cupido)

CUPIDO: (Rivolgendosi a Michele) Padre Ignazio ha detto che vorrebbe parlare con Isabella, forse è meglio che ci provi tu a convincerla dopo quello che è successo!!

A. MICHELE: Ci proverò sperando che mi ascolti!! (esce)

1 VEDOVA: Questo è compito nostro

2 VEDOVA: Cercheremo di convincerla

3 VEDOVA: A costo di portarcela di peso!

CUPIDO: (sventolandolo) Forza Padre, ce la dobbiamo fare!

P. IGNAZIO: Non preoccuparti per me caro Ovidio, ma per l’orfanotrofio! (entrano le vedove insieme a Isabella che saputo del malore di Padre Ignazio arriva molto preoccupata)

M. ISABELLA: Padre come sta!! Che cosa è successo!!

P. IGNAZIO: Grazie al cielo io sto bene!! Andate, andate, vorrei parlare solo con Isabella. Non ti preoccupare per me(rivolto a Isabella)!! Dimmi tu piuttosto, come stai??

M. ISABELLA: Mi sono sentita profondamente ingannata e tradita!! Mi sento amareggiata e delusa. Vorrei scappare, ma la verità è che senza tutti voi non è più la stessa cosa!!

P. IGNAZIO: Per me siete come una famiglia, perdere te è come perdere una figlia!! (Si abbracciano) Rimani.

M. ISABELLA: (Piangendo di gioia) Resterò per dare una mano ai ragazzi.

Page 29: Cupido va in pensione

P. IGNAZIO: Ora dovremmo trovare una sistemazione per i bambini!! A giorni dovremmo sgomberare.

M. ISABELLA: Perché Padre??

P. IGNAZIO: Vedi cara Isabella, il Conte ci ha detto che in realtà è pieno di debiti e che quindi dovrà cedere l’orfanotrofio ai sui creditori, suo malgrado. Dobbiamo collaborare tutti, quindi fai entrare i ragazzi e chiariamo ogni equivoco. (Isabella fa entrare tutti)

A. MICHELE: Signora Isabella...

CUPIDO: Signorina Isabella felice di rivederla!!

M. ISABELLA: Ecco il nostro burlone! Ti sei divertito? (Seccata)

CUPIDO: Mi scusi per l’accaduto, ma io volevo solo il vostro bene.

M. ISABELLA: Bel modo di volere il bene altrui!! Comunque ti ho perdonato! (Nel frattempo entra inaspettatamente il conte tutto in agitazione)

C. FANFARINI: Scusate, vi prego di ascoltarmi! Ho una cosa molto importante da dirvi: stamani ho chiesto udienza al giudice chiedendo una conversione dei beni pignorati a patto che versi l’intera somma più gli interessi e …così ho fatto! Padre Ignazio, d’ora in poi nessuno vi toglierà più l’orfanotrofio, proprio come voleva mio padre. Ora i bambini avranno un casa tutta per loro per sempre!.

P. IGNAZIO: (incredulo) Come avete fatto a estinguere i vostri debiti? Dove avete trovato una somma così grande?

C. FANFARINI: Ho venduto l’intera tenuta di famiglia.

CUPIDO: Ma adesso che farà dove andrà??

C. FANFARINI: Non vi preoccupate per me, ora mi sento molto più ricco e felice di prima! Scusatemi per tutto quello che ho combinato, ora tolgo il disturbo, volevo solo avvisarvi … grazie di tutto (fa per andarsene quando Isabella lo trattiene prendendole la mano)

M. ISABELLA: (imbarazzata) Ve ne andate così ? Rimanete con noi!!

C. FANFARINI: La ringrazio signorina Isabella, ma non mi sento degno di stare con voi! Ho tradito tutti, compresa la mia coscienza, con il mio comportamento meschino e arrogante, ho rovinato tutto, mi scusi Isabella!! E anche voi! (Mentre sta per uscire Isabella lo trattiene ancora e lo abbraccia)

Musica Centrale 2

P. IGNAZIO: Alleluia,.... sia lodato il signore!!...Apri la dispensa Ovidio, bisogna festeggiare!!

CUPIDO: Agli ordini padre!! (Rivolgendosi a Michele) Se mi vuole seguire in dispensa, caro collega!!

A. MICHELE: Con infinito piacere!! Ma prima mi conceda l’onore, di cederle il passo, prego dopo di lei.

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7ª SCENA Ritorno in paradiso

(Entrano Cupido e Michele vestiti di nuovo da angeli con tunica bianca e ali)

CUPIDO: Peccato, dover ritornare!! E’ stata una bella avventura!! E poi, quel salame, non era niente male.

A. MICHELE: Già che peccato, è stata proprio una bella avventura, non parliamo poi di quel vinello! Ma ora caro il mio Cupido dobbiamo riprendere i nostri ruoli.

CUPIDO: E’ quello che mi preoccupa!!

(Entra San Pietro)

SAN PIETRO: Bentornati a entrambi! Allora, ditemi, come è andata questa esperienza, ho ricevuto un rapporto, il conte e Isabella si son sposati e sono attivissimi in orfanotrofio. Hanno tanto da fare, nonostante l’aiuto delle tre vedove e di padre Ignazio. (rivolgendosi a Michele)

A. MICHELE: Sua Santità, il qui presente Cupido... (Guardando Cupido) Direi che ha svolto la missione in modo...esemplare!! (Cupido tira un sospiro di sollievo non credendo alle sue orecchie) Dando tutto se stesso per gli altri!

SAN. PIETRO: Ah sì?! Benissimo!!! E lei, che mi dice Cupido?!

CUPIDO: Io, come sempre, credo di avere fatto il mio dovere.

A. MICHELE: Permette sua Santità!! E’ stato...impeccabile, insostituibile, impagabile, incommensurabile.....

SAN PIETRO: (interrompendolo) E BASTA!! Ho capito.

A. MICHELE: Mi scusi sua Santità.

SAN PIETRO: Bene, mi compiaccio con lei, signor Cupido!! Non avrei mai creduto... .(Squilla il cellulare di San Pietro) Si pronto? Sì, mandatemi il messaggio (attacca e legge il messaggio). “Sua santità, siamo umilmente con questa nostra a chiederle una grazia. Sappiamo di osare tanto, ma, per carità, è possibile non trasformare il nostro purgatorio in inferno? In tal guisa le chiediamo, o santo fra i santi, di esaudire questa nostra richiesta. Tenga il più possibile sulla terra le nostre vedove e non faccia mancar loro l’amore. Grazie infinite, i penitenti, Orazio, Gedeone e Pasquale”.

CUPIDO: (rivolgendosi a San Pietro) Sua Santità, le vorrei chiede un permesso speciale, sarei onorato se, in via del tutto straordinaria, mi potesse mandare sulla terra, vorrei poter aiutare ancora l’orfanotrofio!

SAN PIETRO: Mi dispiace caro Cupido, conosci il regolamento: non si può scendere sulla terra per due volte..A meno che...t u non voglia rinunciare...al tuo titolo di angelo.....per assumere quello di comune uomo mortale!!

CUPIDO: Non mi importa! Sua Santità, sono disposto a soffrire gli acciacchi della vita, la fatica e tutto il resto per continuare quello che sulla terra ho cominciato: mi sono affezionato a quei ragazzini e quando sto con loro mi sento beato, vi prego!

SAN PIETRO: No...e poi, chi ti sostituirà, come angelo dell’amore??

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A. MICHELE: Sua Santità, permetta che mi occupi io di questo: è già pronta una squadra di angioletti con quale possiamo sostituirlo!!!

SAN. PIETRO: Che tempismo! Meno male visto che avevo deciso da tempo di rinforzare l’organico....(San Pietro pensa ...) Ma se questo è il suo desiderio, allora vada, ha tutta la mia benedizione!! Ma prima di andare organizzate il passaggio delle consegne. (esce ed entrano i due angioletti.)

A. MICHELE: Si proceda al corso di formazione, siano benvenuti gli allievi! (Musichetta e mimato)

A. MICHELE: Nessun limite di età, l’amore è sempre amore, ma mi raccomando di tenere bene a mente certe prescrizioni e non fate come Ovidio, che ha fatto diventare verde di bile sua santità con i suoi grossolani errori. (entra cupido con la valigia).

CUPIDO: Arrivederci amici miei, vado in pensione! Vi ringrazio di tutto, ci vediamo fra qualche anno.

A. MICHELE: Buona fortuna amico mio!! (si abbracciano)

8ª SCENA Sulla terra a scuola

(Isabella sta facendo lezione in classe quando si sente bussare alla porta)

M. ISABELLA: Bambini, un attimo di silenzio, qualcuno ha bussato alla porta!!

C. FANFARINI: Che sorpresa...Ovidio, sono felice di rivederti!

CUPIDO: Auguri sposini! Ma ora sono venuto ad aiutarvi, questa volta non parto più! Fede, Speranza e Carità dove sono?

1 VEDOVA: Ovidio è tornato, il signore sia lodato!

2 VEDOVA: Non se ne va via più, benedetto sia Gesù!

3 VEDOVA: Ha fatto cosa pia, lodata sia Maria!

CUPIDO: E così sia!

(entra il nuovo cupido e scaglia le frecce alle tre vedove, una per volta)

1 VEDOVA: Perdono, Orazio! Nel mio cuor non c’è più spazio.

2 VEDOVA: Perdono, Gedeone! Ma non ci sto dall’emozione.

3 VEDOVA: Perdono, Pasquale! Ma Ovidio è eccezionale.

(Orazio scappa inseguito dalle vedove e scendono nella platea)

ANGIOLETTO: Indovinate un po’ chi ha preso il posto di Cupido?!

Page 32: Cupido va in pensione

A. MICHELE Cupido!!....Cupido!!... se lo prendo!

CUPIDO: Mannaggia a Cupido!!!