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Scrivo a voi … p. 47 Per una comunione visibile p. 49 Informazioni del governo generale p. 53 Sollecitate dalla compassione del buon Pastore p. 53 Pienamente conformate a Cristo p. 56 Nella condivisione dei beni p. 58 Nello spirito di Famiglia Paolina p. 59 Chiesa - Mondo p. 61 Approfondiamo insieme p. 62 Dalla connessione alla comunione p. 63 Agenda di famiglia p. 64 Viventi nella casa del Padre p. 64 Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” – Roma, Via della Pisana 419/421 Bollettino Informativo anno XXXXI Settembre - Dicembre 2016

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 46 - Suore di Gesù buon ... · Agenda di famiglia p. 64 Viventi ... Colui che solo può darvi il coraggio, anche nell’aridità, ... CTN anno XXXXI 2016/3

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CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 45

Scrivo a voi … p. 47

Per una comunione visibile p. 49

Informazioni del governo generale p. 53

Sollecitate dalla compassione del buon Pastore p. 53

Pienamente conformate a Cristo p. 56

Nella condivisione dei beni p. 58

Nello spirito di Famiglia Paolina p. 59

Chiesa - Mondo p. 61

Approfondiamo insieme p. 62

Dalla connessione alla comunione p. 63

Agenda di famiglia p. 64

Viventi nella casa del Padre p. 64

Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” – Roma, Via della Pisana 419/421 Bollettino Informativo anno XXXXI

Settembre - Dicembre 2016

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 46

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 47

Sorelle carissime,

a voi tutte che siete immerse nella Luce del Signore, e che desiderate con tutto il cuore seguirlo senza riserve e fino alla fine, vi giunga l’augurio di un fecondo tempo natalizio!

Ma cosa significa per noi Pastorelle celebrare il Natale a conclusione di un Anno Giubilare in cui abbiamo sperimentato quanto è grande l’amore misericordioso di Dio e alla vigilia del 9° Capitolo generale, evento ecclesiale che ci chiama a riscoprire la nostra vocazione pastorale come “madri e sorelle” nello Spirito?

Papa Francesco nella sua ultima Lettera Apostolica, Misericordia et misera, ci ricorda: “Abbiamo celebrato un Anno intenso, durante il quale ci è stata donata con abbondanza la grazia della misericordia. Come un vento impetuoso e salutare, la bontà e la misericordia del Signore si sono riversate sul mondo intero. E davanti a questo sguardo amoroso di Dio che in maniera così prolungata si è rivolto su ognuno di noi, non si può rimanere indifferenti, perché esso cambia la vita”1.

In che cosa è cambiata la nostra vita lungo questo anno? Come la Misericordia ricevuta ha modellato il nostro cuore e reso più aperte e costruttive le nostre relazioni interpersonali? Siamo preoccupate solo di dare un colpo di spugna al passato, o stiamo accogliendo quel soffio potente dello Spirito che ci spinge verso il futuro, e ci sprona a sognare cieli nuovi e terra nuova, quelli promessi a tutta l’umanità, con l’avvento del Suo Regno?

“La misericordia, infatti, non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo”2. Come continuare, allora, questo “tempo ricco di misericordia, la quale chiede di essere ancora celebrata e vissuta nelle nostre comunità”3?

Quale meraviglioso mistero è l’Amore che Gesù riversa su di noi con la sua Incarnazione e che rinnova ogni giorno nell’Eucarestia che celebriamo! È lo Spirito che ci fa uno in Cristo e nel Padre, ci rende un solo corpo tra di noi, e ci immerge nella comunione divina per renderci feconde. E’ solo immerse nell’offerta di Gesù al Padre, che possiamo scoprire la nostra “maternità eucaristica” e gustare il dono di essere madri e sorelle per gli uomini e le donne del nostro tempo.

Che cosa può aiutarci ad approfondire di più la chiamata alla maternità pastorale nello Spirito, se non la contemplazione del mistero dell’Incarnazione del Verbo, che stiamo celebrando in questi giorni”?

Mentre ringrazio quante di voi hanno voluto condividere la propria esperienza di “sorella e madre”, partecipando all’itinerario proposto in preparazione al prossimo Capitolo generale, desidero anche rendervi partecipi di quanto vissuto, durante la mia preghiera nel tempo di Avvento.

1 Misericordia et misera, n. 4. 2 Misericordia et misera, n. 1. 3 Idem.

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Ho dialogato con Maria, ed ho chiesto a Lei stessa: “Tu che sei Vergine e Madre di Dio, che cosa vuoi dire, a noi Pastorelle, così che possiamo riscoprire il dono profetico dell’«essere madri» e viverlo in modo nuovo, nelle nostre comunità e nel ministero pastorale affidatoci?”.

Mi è parso che la Madre di Dio ci dicesse:

“Care Pastorelle, non temete l’anzianità che avanza, le vocazioni che scarseggiano, la salute che viene meno, la complessità e le esigenze delle vostre realtà apostoliche. Considerate, piuttosto, come questa vostra sterilità potrebbe essere trasformata in fecondità di vita, se consegnata al Signore con fede.

Guardate Elisabetta e tante altre donne della Scrittura, che hanno generato, pur essendo vecchie e sterili. Alla sterilità non rassegnatevi, ma consegnatela nella speranza al Dio della Vita, perché sia trasformata da Colui che tutto può. Ricordate quello che vi ha detto mio Figlio: «Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto» (Gv 15,5). Vivete in comunione con Lui, non mancherà di donarvi ciò di cui avete maggiormente bisogno in questo tempo.

E perché avete paura della complessità e delle esigenze del mondo? Non è forse l’Amore riversato sull’umanità (cf. Rom 5,5) che salva il mondo? A voi spetta accogliere questo Amore, lasciandovi svuotare di voi stesse, dei vostri personali progetti, delle vostre idealizzate attese di futuro, perché trovi spazio nel vostro cuore l’Atteso, Colui che solo può darvi il coraggio, anche nell’aridità, di osare percorsi nuovi e inaspettati, quelli che Lui accoglie dal Padre misericordioso per voi.

Lasciate che il Verbo fatto carne nel mio grembo, sia veramente la vostra Vita, la Via e la Verità! Lasciate che il Verbo della Vita entri in pienezza nella vostra sterilità e allora sì, che sarete veramente madri, non più solo a parole ma nelle relazioni concrete di ogni giorno. Così ritroverete la Luce che cercate e che volete donare, attraverso il ministero che la Chiesa vi ha riconosciuto. Gesù è la luce del mondo! Se il vostro cuore è legato a Lui, porterete la Sua Luce, quella che nasce nel cuore e che i vostri occhi possono riflettere, sia nella comunità in cui vivete, sia dentro i drammi che la gente, specialmente le famiglie vivono quotidianamente. Quanto è preziosa la testimonianza delle vostre comunità, quando rendete visibile la giustizia, la pace e la serenità attinte dall’Amore Incarnato!

Fate in modo che questa Luce risplenda sempre nella vostra esistenza quotidiana! Dite al mondo, con la vostra vita donata, che c’è un Padre che ama sempre e soffre quando vede che i suoi figli non si amano, e non si riconoscono fratelli e sorelle tra di loro.

Non lasciatevi prendere dalla preoccupazione di salvare voi stesse, le vostre comodità, i vostri programmi. Queste preoccupazioni alimentano una mentalità pagana e chiudono il vostro cuore alla novità dell’Evangelo. Affidatevi, piuttosto, alla strada nuova che il Signore vi ha aperto con la sua venuta nel mondo, e che Lui stesso vuole percorrere, anche attraverso la vostra famiglia religiosa.

Io vi assicuro la mia intercessione materna! Abbiate fiducia nell’opera di salvezza di Gesù! Il vostro futuro è nelle Sue mani; il vostro passato Lui l’ha già offerto al Padre; ora vivete il presente con gioia, con gratitudine e condividete ciò che siete con i “figli poveri” che incontrate e che il Padre vi affida. Il bello della vostra maternità deve ancora venire!

Sarà la vostra vita consumata per amore; il vostro stile sobrio ed essenziale; il vostro essere madri e sorelle attraverso gesti concreti, semplici, quotidiani, che risveglieranno nel cuore di chi incontrate il desiderio di Dio e della sua salvezza!

Pastorelle carissime, lasciatevi stupire dallo Spirito! Egli opera nella vostra sterilità, sperimentata come inadeguatezza, piccolezza, povertà, fragilità, fallimenti; in essa vi offre una vera occasione redentiva, una possibilità di annuncio di salvezza per le vostre comunità e per i vostri contemporanei.

Nella certezza che l’Amore infinito non verrà meno, continuate ad invocare con fiducia su di voi, sulle vostre comunità e su ogni figlio del Padre, il perdono dei peccati e la venuta del Suo Regno. Partecipate ad ogni dolore umano, come madri raggiunte dalla Sua misericordia, senza

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dimenticare la sofferenza della sorella che vi vive accanto, dono del Signore, che misura l’autenticità del vostro amore. Non abbiate paura di ricominciare ogni giorno!

Non perdete l’opportunità di rivelare la profezia che nasconde il dono della maternità pastorale che avete ricevuto con la professione religiosa. Il mondo, la Chiesa e la Congregazione ha bisogno della speranza di ciascuna di voi. La mia materna benedizione vi accompagna!”.

Carissime, ringraziamo insieme, per la premurosa intercessione di Maria, Madre del Buon Pastore, nostra fedele compagna di cammino, che ha donato al mondo il Salvatore.

Accogliamo anche l’invito del nostro Fondatore a contemplare la sua maternità: “Maria è nostro modello nella vita religiosa. Andare dietro alla Madre è sempre facile: ebbene guardate i passi di questa Madre, su che strada è incamminata, che vita ha tenuto, dove ella ci invita, dove ella ci sostiene”4.

In questo tempo che ci accompagna verso la celebrazione del 9CG, ci auguriamo di vivere la gioia di essere state raggiunte dalla tenacia di un amore più forte della morte, dal volto di un Bambino fatto Agnello e Pastore che è solidale con l’umanità di tutti i tempi.

Egli ci insegnerà ad entrare in sintonia con i figli e le figlie del Padre, per condividerne le gioie, le angosce e le speranze, come madri nello Spirito, perché venga il suo Regno!

Con questi pensieri dettati da Maria e con molta speranza che possiamo vivere quanto ci ha suggerito, vi auguro un Natale pieno di gioia e di speranza e un nuovo Anno 2017 colmo della luce dello Spirito per la gloria del Padre. Con affetto

Sr Marta Finotelli Superiora generale

Roma, 13 dicembre 2016 S. Lucia, vergine e martire

Dalle sorelle del governo generale …

Mentre la nostra riflessione si focalizza sempre di più sul tema del cammino verso il 9CG: “Donna, ecco tuo figlio!” - Il dono profetico della maternità pastorale, gli impegni sono vissuti con il desiderio di essere “grembo accogliente e generante”. È questa la modalità con cui siamo chiamate ad esercitare la nostra profezia a partire dal dono della fede che ciascuna coltiva per il servizio che le è chiesto per la Congregazione.

4 Si vis perfectus esse, Esercizi spirituali tenuti ai Chierici in Alba, 1933, 205.

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Il lavoro e la riflessione, sempre più intenso, con la Commissione preparatoria del 9CG, unito ai ritiri spirituali dei mesi di ottobre e novembre con tutta la comunità generalizia, stanno rivelando sempre di più come il tema della maternità pastorale sia molto aderente alla nostra vita di Pastorelle.

Il contatto con le diverse situazioni della nostra famiglia religiosa e l’accompagnamento delle realtà più bisognose di attenzione, sono state occasioni per vivere l’accoglienza, nella diversità, e per presentarle al Signore con la certezza che è Lui che se ne prende cura anche attraverso di noi. La gioia nel constatare il cammino che si sta facendo è sempre motivo di gratitudine.

La settimana di Esercizi spirituali, guidati da p. Marko Rupinik sj, vissuti come gruppo di governo, sono stati un tempo per sperimentare, ancora una volta, l’amore di Dio, attraverso la Sua Parola e i segni sacramentali che ci hanno accompagnato. Gli Esercizi hanno consolidato la nostra relazione con il Signore che ci permette di vivere la maternità pastorale verso l’intera Congregazione.

Ogni volta che una di noi partecipa a qualche evento, non lo fa solo a titolo personale, ma rappresenta tutte noi. Per questo la presenza di sr Marta alla beatificazione dei martiri albanesi a Scutari è stata un’opportunità di poter partecipare ad un evento importante per tutta la Chiesa in Europa e particolarmente per la Chiesa in Albania. Questi martiri del XX secolo sono un modello di fedeltà a Cristo e alla Sua Chiesa. Infatti, nei tempi difficilissimi che hanno caratterizzato il periodo del comunismo in Albania, trentasette uomini e una donna pieni di fede, sono rimasti fedeli a Cristo davanti ad un regime che voleva eliminare totalmente la fede dalla vita dei cittadini. L’Albania è stata l’unico paese nel mondo a dichiararsi ateo. Per questo apprezziamo ancora di più la testimonianza di queste persone che alimentano in noi il desiderio di vivere sempre di più, l’essere madri a partire dal nostro battesimo.

Sempre più consapevoli dell’importanza dell’accoglienza, che ha le sue radici nel nostro essere “donne” e quindi grembo accogliente, abbiamo vissuto con gioia la presenza delle sorelle missionarie e di quanti ci hanno fatto visita in questo tempo come momento di arricchimento nella fraternità.

La nostra comunità, nel limite del possibile, esprime la sua maternità pastorale anche nella Parrocchia, con una presenza che offre piccoli servizi nella catechesi, nella visita agli anziani e ammalati e nell’animazione liturgica domenicale. Un momento particolarmente significativo di partecipazione alla vita parrocchiale è stata l’animazione del Santo Rosario nella Basilica di San Pietro e il passaggio della Porta Santa, vissuti una domenica pomeriggio del mese di ottobre.

Con l’incontro sull’economia per le due Province italiane, svoltosi a dicembre ad Albano Laziale nella sede della Provincia ICS-AL, si è concluso il ciclo di riflessione su “Povere con Cristo per condividere. Viviamo la povertà in tempo di riforma della vita consacrata”. Tempo propizio per riflettere insieme anche sull’utilizzo responsabile dei beni, che la Provvidenza non ci fa mancare. La crescita del senso di appartenenza e la sollecitazione a non cadere nell’individualismo, tipico della nostra società, sono state caratteristiche dell’incontro.

L’ultima chiamata che il Buon Pastore ha fatto alle sorelle sr Giannina Zonchello, sr Zelinda Gavazzoni e sr Stefania Fiorindo, attraverso i loro profili, ci ha permesso nuovamente di poter contemplare come le sorelle che ci hanno preceduto abbiano vissuto la loro maternità nello Spirito là dove hanno svolto il loro ministero pastorale, ma anche nel tempo della malattia, con la loro testimonianza e preghiera. Il nostro Fondatore, Don G. Alberione nel 1957 così ci diceva: “La suora diviene madre delle anime a cui dà la vita, a cui porta la grazia per mezzo del suo ministero, della sua parola, del suo esempio e della sua preghiera.” (AAP 1957, 158). Così desideriamo sia anche per noi.

sr Cesarina Pisanelli per il gruppo di governo

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Dal gruppo di governo della Provincia Brasile San Paolo - Gabon

Maternità Pastorale

"Il vostro apostolato è conforme alla vostra natura: voi siete mamme nate!" (So, 1942, p. 36)

Nel mese di gennaio 2016, è stato composto il gruppo di governo attuale della provincia

brasiliana “Padre Alberione”. Fin dall'inizio, ci siamo messe al servizio della nostra Provincia, cercando di rispondere, come Mosè, alla richiesta di Dio: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!” (Es 3,5).

L'anno della misericordia, alla luce dei documenti e della testimonianza di Papa Francesco, ha aiutato molto il nostro cammino, ampliando la visione, la consapevolezza e il cuore per sperimentare più a fondo la nostra maternità pastorale, con un atteggiamento di ascolto e accoglienza della realtà dei nostri inserimenti. E, come madri ispirate dalla potenza dello Spirito Santo, abbiamo preso le decisioni che sono state necessarie in questo tempo.

La celebrazione dei 70 anni di presenza evangelizzatrice in Brasile, sfidando la storia fin dall'inizio, ci ha riempito di gratitudine a Dio Pastore che ci ha accompagnato qui fino ad oggi e continuerà con noi. È stato anche tempo per far memoria di tante vite donate a favore dell'inculturazione del Carisma Pastorale nella nostra terra.

Come il Beato Alberione ci ha ricordato: Siamo madri per vocazione. Gli atteggiamenti della nostra equipe di governo che rivelano l'esperienza della maternità pastorale sono i seguenti: - coltiviamo la nostra spiritualità pastorale in comunione con la Chiesa e tra di noi, a favore della

Congregazione e del popolo di Dio; - lavoriamo con responsabilità e in comunione con le sorelle; - sperimentiamo la misericordia, il perdono e l'accettazione verso ogni sorella, al fine di migliorare

il rapporto e trasformare la realtà; - esprimiamo l’essere madri, attraverso la donazione della vita; - siamo attente ai segni dei tempi; - siamo solidali con le persone più sofferenti; - lasciamo perdere i nostri interessi per servire l’altro; - cerchiamo di agire con tenerezza e fermezza a seconda delle necessità; - cerchiamo di fare passi significativi e maturi per meglio aiutare ogni sorella a gestire con

serenità la propria vita per la missione. Sappiamo che lo scopo principale della vocazione di essere madre è la capacità di generare

la vita in tutte le sue dimensioni. In altre parole è vivere e svolgere la missione di Gesù Buon Pastore: "Io sono venuto perché abbiano vita e vita in abbondanza" (Gv 10,10). Quindi questo è il nostro impegno fino alla fine del nostro mandato: prenderci cura, amare e capire la realtà dell'altro senza invadere la privacy, essere compagne di cammino, coltivare la speranza, la fede e la carità ricercando nuovi cammini da percorrere. “Esse saranno le sorelle, le madri, le maestre, le catechiste, le consolatrici di ogni dolore, un raggio di luce e di sole benefico e continuo nella parrocchia.” (So 1947, 60)

sr Maria de Fátima Piai, sr Elizabete Martins, sr Genoveva Fogaça,

sr Rosilene de Lima e sr Lusineide Cardoso de Melo.

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Anniversari di Professione Religiosa 2017 25°

sr Sonia HERNANDEZ (PI-AU-SA-TA)

sr Marlene DE SOUZA (BR CdS) sr Raquel MARIANO DE SOUZA (ICN-MZ)

sr Paola COMBERLATO (CO-VE-ME) sr Angela NAPOLI (ICS-AL)

sr Lucia PIAI (ICN-MZ)

50° sr Leda BARILLI (BR CdS) sr Isabel BREDA (BR CdS) sr Nilva COSTELLA (BR CdS) sr Renata DALLE LASTE (BR CdS) sr Verginia FABRO (BR CdS) sr Adriana FOGAÇA (BR SP - GA) sr Lazara VIEIRA CAMARGO (BR SP - GA) sr Giulia CANNONERO (ICN-MZ) sr Pasquina CREPALDI (ICN-MZ) sr Pierina DELLA SALA (ICS-AL) sr Rosa ELEFANTE (ICS-AL) sr Luisa GARIBOLDI (ICN-MZ) sr Giannina GERMANI (ICN-MZ) sr Luigina PAVANELLO (ICS-AL) sr Grazia PIETRIBIASI (ICN-MZ) sr Dina RANZATO (ICN-MZ)

60°

sr Anna BIN (ICN-MZ) sr Anna BORCHIA (ICN-MZ) sr Pacis CAVAZZUTI (ICN-MZ) sr Candida DE ANGELIS (PI-AU-SA-TA) sr Giovannina LACONI (ICN-MZ) sr Francesca LONGONI (BR CdS) sr Daniela PASETTO (ICN-MZ) sr Docilia PEPPARONI (ICS-AL) sr Claudia PIEMONTE (ICN-MZ) sr Ignazia POMARO (ICN-MZ) sr Fernanda SAGGIORO (ICN-MZ) sr Cecilia SERRI (ICN-MZ) sr Elisa COMERLATO (BR CdS) sr Pierina IOPE (BR SP - GA) sr Iolanda PIVA (BR CdS) sr Rosaria RIBEIRO Maria (BR SP - GA)

“A voi è stato concesso il grande privilegio di seguire l’esempio di Maria.

di essere Pastorelle. Come Lei rimanete in Gesù

e avrete la grazia e la forza di essere fedeli nella vostra vocazione.”

(So 1948, p. 78)

Auguri!

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 53

La Superiora generale, sr Marta Finotelli, con il Consiglio, da ottobre a dicembre 2016 ha svolto i seguenti atti: Ha nominato sr Luisa Melania Caguana, Maestra delle Juniores, della Delegazione COVE-ME

che inizierà il suo servizio a gennaio 2017. Ha concesso l’autorizzazione al governo provinciale PI-AU-SA-TA ad accettare la donazione

di un terreno, sito in Alaminos, Pangasinan – Filippine ed ha autorizzato il governo provinciale ICN-MZ ad acquistare l’immobile sito a Verona, in Via U. Foscolo n. 31.

Ha incontrato, in collegamento Skype, le sorelle del gruppo del governo della Delegazione CO-VE-ME, radunate a Bogotà, Colombia, per trattare argomenti relativi al cammino della Delegazione.

Ha riflettuto sul riconoscimento giuridico della Congregazione nelle diverse nazioni in cui siamo presenti.

Ha approvato il programma di preparazione alla professione perpetua della junior sr Rosa Tucci della Provincia ICS-AL.

Ha preparato l’incontro di Economia per le Province italiane dei giorni 1-3 dicembre 2016 ad Albano Laziale - sede provinciale, al quale hanno partecipato alcuni membri dei due governi provinciali, sr Marta e le sorelle del consiglio generale e sr Aminta Sarmiento, economa generale.

Ha preso visione del resoconto dell’incontro sulle Famiglie Carismatiche a cui ha partecipato sr Rita Ruzzene nei giorni 4-5 novembre 2016.

Ha incontrato le sorelle della Commissione preparatoria con la facilitatrice, sr Teresa Simionato, per la preparazione del 9° Capitolo generale, nei giorni 17-18 novembre 2016, in casa generalizia ed ha stabilito un prossimo incontro dal 17 al 21 dicembre 2016 .

DALLE PERIFERIE ESISTENZIALI

ARG-BO Alla fine del mese di agosto 2016, ho fatto la visita alla Comunità di Salta. Insieme agli

incontri comunitari, ho accompagnato le sorelle in diverse attività pastorali; una di queste è stata la visita al carcere della città nel settore femminile.

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 54

Quest’attività è stata iniziata nel 2015 da sr Sara Bucarella, Junior della provincia ICS-AL, durante la sua permanenza nella nostra Delegazione, e la postulante Romina Testa. Dopo che sr Sara è rientrata in Italia, Romina ha continuato questa presenza e, in alcune occasioni, l’accompagna anche sr Maricel Fassano.

Il giorno della visita, siamo arrivate con Romina e, dopo il controllo effettuato dalle autorità del carcere, siamo andate nei settori dove si trovano le donne. Abbiamo incontrato volti e nomi: Maria, Giovanna, Claudia… tutte storie diverse; donne nell’attesa desiderosa della nostra visita per condividere il loro vissuto, i dolori e le gioie, e soprattutto per ascoltare una parola che le aiuti a guardare il futuro con speranza.

In uno dei settori che abbiamo visitato, ha “toccato” il mio cuore la presenza delle donne recluse con i loro figli. Lì condividono la vita - se così si può chiamare - con i loro piccoli fino ai quattro anni, dopo vengono consegnati alla famiglia, fuori del carcere. Mentre fanno lavori di uncinetto, pittura, condividono il ‘mate’ (bevanda tipica dall’Argentina), pregano, dialogano e si incoraggiano a vicenda a sognare una vita diversa per loro e per i loro figli. Accolgono con gioia una parola di conforto e di speranza e hanno il coraggio di cambiare atteggiamenti e gesti nelle relazioni, sia con coloro che vanno a trovarle che dentro lo stesso carcere.

L’Eucaristia è il momento d’incontro con tutte. Nelle loro preghiere spontanee chiedono grazie per loro, per i familiari, per le necessità e le intenzioni di altre persone. Siamo uscite da lì con la fiducia che il Signore continua a fare la sua opera nei loro cuori, sanando e incoraggiando a crescere.

Quando queste donne vengono messe in libertà, si continua il contatto con loro, per l’accompagnamento e l’aiuto a reinserirsi nella società e rimanere lontane dalle situazioni che le hanno portate in carcere.

Gesù Buon Pastore continui a operare nel nostro cuore perché possiamo continuare questa pastorale, e diventare segni chiari, trasparenti e fecondi del Suo amore e della Sua misericordia. La preghiera e la missione pastorale diventino la via da seguire.

Sr Adriana Galay e comunità di Salta

CO-VE-ME

La nostra comunità è inserita nello Stato del Messico, in Colonia Campestre Guadalupana, una zona periferica della città, dove abitiamo. Questa zona è molto estesa e con diverse realtà difficili da affrontare. Ma ci sentiamo sostenute dalla Diocesi che ha elaborato un progetto pastorale comune sul rinnovamento delle parrocchie con il metodo prospettico, lento ma sicuro. Abbiamo costituito in ogni settore piccoli luoghi di preghiera e riflessione della Parola di Dio con la “Lectio Divina”.

In questa realtà abbiamo percepito più da vicino le problematiche che vivono le famiglie. In alcuni casi troviamo i bambini che subiscono maltrattamenti e abusi, talvolta sono malati e abbandonati; in altri casi nelle famiglie ci sono i figli, o addirittura gli stessi genitori, tossicodipendenti o alcolisti. Ci sono anche sofferenze per parenti morti, feriti, rapiti dalla criminalità organizzata. Essere a contatto con coloro che soffrono ci porta a fare e offrire l’esperienza della compassione e della misericordia di Gesù buon Pastore per il suo popolo, perché le persone si sentono accompagnate, ascoltate e, innanzitutto, fortificate nella preghiera.

sr Cecilia Antolinez e sr Bernardita Sánchez

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 55

ICN-MZ ‘Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ero straniero e mi avete accolto.’

Da ormai sedici anni, una delle espressioni più significative della nostra presenza nella Parrocchia di Fiorenzuola D’Arda (PC), è quella della collaborazione con i Volontari della Piccola Casa della Carità. Si tratta di una realtà che da tanti anni offre accoglienza e sostegno a centinaia di persone e di famiglie, nelle più svariate condizioni di difficoltà: stranieri, senza lavoro e senza casa, ex carcerati, e tante altre situazioni che intaccano la dignità di donne e uomini, di qualunque etnia e religione siano. Anche pellegrini della Via Francigena trovano sempre ospitalità per una sosta lungo il percorso. Non si tratta solo di distribuire viveri o di fornire servizi, docce, indumenti e pasti caldi, ma di incontrare le persone che bussano alla porta; si tratta di mettere in atto quel principio “fondativo” per un cristiano che è la carità, l’amore. Agape è infatti il nome dell’Associazione parrocchiale che gestisce questo luogo di solidarietà.

Nella ricorrenza del 25° anche a sr Mariangela Cossu, prima Pastorella impegnata in questo ministero particolare di ‘cura’, era stato consegnato un attestato di benemerenza sul quale sta scritto: «Sempre pronta a dire ‘si’ in una fusione d’amore e di misericordia verso gli altri e a farsi prossimo delle persone accogliendo tutti coloro che bussavano alla porta della Piccola Casa». Da quando la malattia ha costretto sr Mariangela a ritirarsi, questo servizio è svolto da sr Luisa Gariboldi che continua l’opera iniziata.

La comunità di Fiorenzuola

ICS-AL Il 3 ottobre di quest’anno abbiamo avuto la gioia di festeggiare il decimo anniversario della

nostra presenza nella comunità parrocchiale di San Giovanni Apostolo a Barletta, situata in una zona di periferia che ogni anno di più va espandendosi a vista d’occhio.

La parrocchia nasce nel 1998: all’inizio una sede peregrinante tra un sottano (abitazione popolare tipica dell’Italia meridionale) e l’altro, poche case e molto da lavorare per costruire una comunità nuova. Il nostro ingresso in questa porzione del popolo di Dio, risale al 2006, in seguito alla richiesta del parroco, don Rino Mastrodomenico, e per l’intercessione della Vergine Maria.

Le sorelle della prima ora partecipano al fervore e all’entusiasmo degli ultimi tempi della costruzione della chiesa, fino alla sua dedicazione nello stesso anno, il 3 ottobre 2006.

Ora la vita parrocchiale continua ad essere molto attiva ed esigente. Situata in una zona molto popolosa e giovane, è ogni anno di più chiamata ad accogliere un numero sempre maggiore di famiglie, annunciato ogni tanto da nuovi palazzi in costruzione che spuntano all’orizzonte e si riconosce dai volti dei bambini che coprono a tappeto i banchi della chiesa nella messa domenicale.

La comunità parrocchiale è ricca di cammini di fede, che si sviluppano nei vari gruppi formativi al servizio della catechesi, dall’età dell’infanzia all’età adulta, della liturgia, della carità… in cui ogni anno si favorisce il crescere di una coloritura unitaria, per vivere uno stile comunitario. La parrocchia cerca ogni anno di aprirsi alle esigenze dei bisognosi mediante alcuni progetti e la collaborazione con la Caritas cittadina, che purtroppo denuncia il dilagare del fenomeno della disoccupazione. La piaga maggiore è, infatti, rappresentata dalla scarsità di lavoro, il lavoro in nero, il lavoro a tempi limitati, con tutto il disagio interiore che arreca alle famiglie, e provocando nei giovani la mentalità dell’esodo in altre zone d’Italia o all’estero per studio o esperienze lavorative.

Siamo grate al Signore per averci chiamate in questa periferia di Barletta, continuiamo ad affidare al cuore del Buon Pastore e di Maria la vita di fede di questa comunità e la collaborazione con i sacerdoti e i laici, perché possiamo essere “un solo gregge e un solo pastore”.

La comunità di Barletta

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 56

Sr VINCENZA BENEDETTA FERRERI La gioia della maternità pastorale

Corvaro è un grazioso borgo collinare del reatino, che fa parte del comune di Borgorose, in

provincia di Rieti, nella regione Lazio. La frazione o località di Corvaro sorge a 842 metri sul livello del mare, è immersa tra le montagne dell'Appennino centrale fra Lazio ed Abruzzo, è circondata dai monti del Cicolano, alle pendici delle montagne della Duchessa. Il centro storico è di origine medievale e ha conservato l’armonia e la bellezza costituita dal castello e dall’imponente torre circolare che tutt’oggi si ergono come fossero ancora posti a difesa del paese.

Il paese si differenzia appunto tra la parte alta, di origine medievale, e la parte bassa di recente costruzione. Da ricordare la chiesa di S. Maria del colle di Loriano risalente all’anno mille. Divenuta abbazia nel XVI secolo, attualmente abbiamo solo la torre campanaria ed il chiostro semi-abbattuto dal terremoto del 1915. Rimangono inoltre molteplici inscrizioni in pietra calcarea e paleografie di età romana.

In questo suggestivo borgo agli inizi del Novecento troviamo Vincenzo Ferreri, un impiegato con una discreta proprietà terriera, che gli permette una vita laboriosa e sufficientemente agiata. Con la sposa, Pasquarosa Bianchi, alla quale è profondamente unito nell’amore e nei suoi principii. Vincenzo dà vita a una bella famiglia di sei figli, quattro femmine e due maschi. Tre delle figlie si consacreranno al Signore nella Congregazione delle Suore di Gesù buon Pastore.

La secondogenita, una bella e robusta bambina, nasce il 25 gennaio 1922 e il 5 febbraio successivo viene portata al fonte battesimale e battezzata con il nome di Benedetta. I Ferreri abitano di fronte alla chiesa parrocchiale, vicinanza che non solo facilita la frequenza ma anche rende familiare alla piccola Benedetta la gioia di appartenere a una comunità più grande. Crescendo partecipa con assiduità al catechismo e si prepara a ricevere la Prima Comunione e Cresima che le sarà conferita a sette anni il 1° giugno del 1929.

La famiglia Ferreri si arricchisce di nuovi figli accolti con fiducia e generosa apertura alla vita. Non mancano anche momenti di prova, che Vincenzo e Pasquarosa superano in una visione di fede. Entrambi sono particolarmente devoti della Madonna del Divino Amore e si recano al suo santuario con regolare frequenza. Papà e mamma sono soliti recitare una preghiera a Maria per ottenere la grazia che i figli sappiano scegliere il proprio stato di vita e sappiano accogliere con libertà la chiamata del Signore anche alla vita religiosa.

Dopo diversi anni, quando il Signore esaudisce questa preghiera con la chiamata alla vita religiosa di tre figlie, la mamma soleva dire che la Madonna l’aveva esaudita oltre ogni misura: “Mi ha ascoltata molto!”.

Benedetta, durante la seconda guerra mondiale, conosce le prime religiose della giovane Congregazione delle Pastorelle, fondata da don Giacomo Alberione appena qualche anno prima. Rimane affascinata dalla freschezza della loro vocazione così aperta e dedita alla cura pastorale nelle parrocchie. Così il 25 gennaio 1942, festa della conversione di San Paolo, entra nella piccola Congregazione come postulante, a Genzano. La giovane postulante dimostra maturità e una bella capacità relazionale che la rende gradevole in comunità e nella parrocchia. Finita la guerra, quando le Pastorelle, che si erano disperse soprattutto al Nord d’Italia, ritornano a Genzano, la prima casa della loro fondazione, Benedetta, il 5 gennaio 1947, viene ammessa al Noviziato. L’anno successivo, il giorno dell’Epifania, emette la sua prima Professione prendendo il nome di sr Maria Vincenza, il nome del papà, preceduto da quello della Madre di Dio. Grande è la sua gioia

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per avere realizzato il sogno della sua vita, gioia che manifesta con un perenne sorriso che le illumina il volto.

Il 27 aprile 1950 viene mandata a fondare, insieme a due sorelle, una comunità di Pastorelle nella parrocchia di Solara, un grosso centro della pianura modenese. La parrocchia estende il suo territorio in un’area urbana e rurale molto vasta, il luogo ideale per sr Vincenza e il suo grande cuore. Subito la piccola comunità comincia la visita a tutte le famiglie per conoscere direttamente i parrocchiani e rendersi conto delle loro necessità, soprattutto spirituali.

Allo scadere dei cinque anni di Professione temporanea sr Vincenza viene ammessa alla Professione perpetua che emette il 6 gennaio del 1953, insieme al primo gruppo di otto sorelle che il 7 ottobre successivo rinnovano la Professione alla presenza del Fondatore, dopo avere ricevuto l’approvazione dalla Congregazione dei Religiosi.

Durante gli otto anni di permanenza a Solara sr Maria Vincenza, superiora della comunità, dispiega tutta la ricchezza della sua maternità pastorale che vive con grande amore e zelo. Sono anni di grande fecondità spirituale, infatti, grazie alla sua testimonianza, molte giovani sono attratte dalla vocazione religiosa ed alcune entrano in Congregazione divenendo Pastorelle entusiaste e piene di intelligenza pastorale. Nelle molteplici attività della parrocchia sr M. Vincenza, ormai da tutti chiamata madre Vincenza, predilige i più poveri, particolarmente le famiglie che si dedicano al lavoro agricolo come braccianti. Nella sua missione la giovane madre esprime una profonda gioia nel trasmettere la vita in Cristo alle nuove generazioni di parrocchiani e il suo sorriso conquista e aiuta a crescere in una visione positiva e serena della vita.

Intanto i superiori, accogliendo la richiesta del vescovo di Bergamo, decidono di fondare una comunità a Pumenengo e la Pastorella più adeguata per dare vita a questa nuova comunità apostolica è proprio madre Vincenza. Così il 29 dicembre 1958 ella lascia l’amata Solara per prepararsi ad aprire la nuova comunità, l’8 gennaio 1959. Anche qui lo zelo pastorale e la gioia vengono subito comprese e apprezzate dal parroco e dai parrocchiani. In una memoria inviata dal Sindaco di Pumenengo, il dr. Giovanni Battista Migliarini, così si esprime nel gennaio del 1990: “Madre Vincenza era una suora Pastorella che dimostrava di credere nella sua missione religiosa e di avere le doti per viverla pienamente. La sua serenità, la sua autenticità conquistò subito la popolazione di Pumenengo, le ragazze e le famiglie (…). Madre Vincenza sapeva infondere fiducia e coraggio a quanti chiedevano a lei una parola di conforto e di speranza. Con l’aiuto delle consorelle sapeva organizzare iniziative di vario genere per offrire ai giovani occasioni educative. Animava le celebrazione liturgiche nello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II. (…). Si dedicava alle visite domiciliari, soprattutto in quelle famiglie dove c’erano persone ammalate. In bicicletta, da sola o con una consorella, faceva tappa in tutte le case, anche in quelle sparse nelle campagne. La sua visita era gradita e riusciva sempre a offrire conforto e incoraggiamento. Il fiorire di due vocazioni religiose ancora più testimonia la fecondità del suo apostolato”.

Dopo l’apostolato a Pumenengo, Madre Vincenza viene chiamata dai superiori ad avviare, l’8 settembre del 1966,una nuova comunità nel vicentino, esattamente a Novoledo (comune di Villaverla, Diocesi di Vicenza) nella parrocchia di S. Andrea, e lei va con coraggio e disponibilità, ancora una volta come superiora. Le Pastorelle sono vivamente attese e vengono accolte con tanto entusiasmo. Il parroco di Novoledo, don Virgilio Strazzari così testimonia in una sua lettera dopo aver saputo della morte di questa nostra sorella: “Madre Vincenza si è mostrata fin dall’inizio veramente madre e ha curato i parrocchiani, specialmente i più piccoli, con grande affetto e comprensione. Il suo interessamento per il felice e fruttuoso funzionamento della scuola materna è stato subito compreso e ammirato non solo dai genitori dei bambini, ma da tutta la popolazione. Il suo apostolato si estese a tutte le attività parrocchiale con zelo e profitto. Il suo ricordo è ancora molto vivo e rimane in tutti noi in segno di perenne riconoscenza”.

Madre Vincenza rimane a Novoledo per sei anni e successivamente torna nella comunità di Solara ancora per qualche anno. L’intenso dono della sua vita alla missione pastorale, consuma nell’amore anche la sua salute fisica e nel 1986 viene richiamata ad Albano per le necessarie cure. Si riprende abbastanza bene e già l’anno successivo viene mandata a far parte della comunità di Rieti-Terminillo. Non c’è più l’energia della giovinezza, ma il suo sorriso accattivante rimane sempre. A Rieti continua a dedicarsi all’apostolato pastorale, con la passione per il popolo santo di Dio che l’ha accompagnata per tutta la vita.

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Segue con particolare cura gli anziani che visita con l’affetto e la premura di una sorella maggiore. Segue un ritmo di vita più pacato ma sempre creativo, così sr Vincenza, in una giornata di normale attività, conclusa con la celebrazione Eucaristica nella quale ha anche intonato i canti, verso le 22:30 si ritira per il riposo notturno. Il mattino dopo, è il 7 novembre del 1989, intorno alle 6:30, la sua sveglia suona a lungo, senza che nessuno la spenga; questo fatto desta nelle altre sorelle una certa preoccupazione. Accorrono nella sua stanza e la trovano composta nel letto come se stesse ancora dormendo, ma in verità sr Vincenza è tornata alla casa del Padre, serenamente come è vissuta. Ha raggiunto la pienezza della vita all’età di 67 anni, ne avrebbe compiuti 68 il gennaio successivo.

Benedetta di nome e di fatto, sr Vincenza ha amato molto la Congregazione, le sorelle, le pecorelle che il Pastore Gesù le affidava di volta in volta, e il suo ministero pastorale è stato benedetto da una grande fecondità spirituale, che l’ha resa madre di tante persone e di tante Pastorelle. Veramente in lei, ancora oggi, risplende la bellezza e la gioia della maternità pastorale.

Sr Giuseppina Alberghina, sjbp

Carissime Sorelle,

in questo mese di dicembre abbiamo concluso l’esperienza degli incontri continentali di Economia. Il terzo incontro dedicato alle realtà Europa-Africa, si è svolto ad Albano Laziale (RM) dal 1-3 dicembre. Hanno partecipato alcuni membri dei governi delle Province ICN-MZ e ICS-AL e il governo generale. E’ stato un incontro fraterno e ricco di spunti di riflessione, scambio e confronto.

Il primo giorno sr Marta ci ha ricordato i fondamenti della nostra povertà e nella parte conclusiva della sua relazione ci ha invitato a discernere “di quale povertà abbiamo bisogno di vivere, per preparare il futuro e ripensare l’economia della Congregazione in tempo di riforma della vita consacrata?. E stato anche impellente l’imperativo che ci ha rivolto: “Aiutiamoci a prendere coscienza che il dono è una relazione interpersonale in cui il valore non sta nell’oggetto donato, ma nell’intensità della relazione che si stabilisce, tra chi dona e chi riceve il dono; relazione destinata a crescere e a durare”.

Nel primo giorno abbiamo avuto la gioia di festeggiare insieme a tutte le sorelle di Albano l’89° compleanno di M. Celina con la celebrazione Eucaristica e il pranzo. E’ stato un momento di fraternità che ci ha fatto sperimentare la gioia della comunione tra noi.

Abbiamo apprezzato anche il contributo di sr Alessandra Smerilli, una Figlia di Maria Ausiliatrice, economista, che ci ha condiviso una visione puntuale dell’economia mondiale. Secondo sr Alessandra, «il più grande cambiamento della società globalizzata e post-moderna è la centralità dei beni comuni, che stanno diventando la regola non l’eccezione” e quindi ci ha sollecitato a favorire il passaggio “dall’econo-mia all’econo-nostra”, perché “per i beni comuni occorre una economia del “noi”».

Il secondo giorno siamo state accolte da sr Dina Scognamiglio, per visitare una casa per sorelle anziane/malate delle Figlie di San Paolo a Roma. Oltre la visita alla struttura, sr Dina ha sottolineato come, nella loro esperienza, si è rivelato fondamentale stabilire relazioni umane e umanizzanti che offrano accoglienza, ascolto, dialogo, comprensione e affetto ad ogni sorella anziana/malata. Inoltre, ha precisato che, il mantenere vivi gli interessi per la vita della

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Congregazione e della Chiesa, e il dare alle sorelle la possibilità di sentirsi utili nello svolgere piccoli servizi/apostolati, aiuta a vivere più serenamente anche questa tappa della vita.

Ai contenuti sugli orientamenti per la gestione, già condivisi negli altri due incontri (America Latina e Asia-Oceania) si è aggiunto il contenuto del Secondo Simposio di Economia realizzato dalla CIVCSVA a Roma dal 25-27 novembre 2016, al quale sono stati invitati Superiori(e) ed Economi(e) generali1. Il tema del Simposio: “Nella fedeltà al carisma, ripensare l’economia”è stato ben illustrato nel messaggio inviato da Papa Francesco ai partecipanti; si è colto l’invito pressante a ripensare l’economia, attraverso un’attenta lettura della Parola di Dio e della storia. Ci ha ricordato come l’essere fedeli al carisma richieda spesso un atto di coraggio e ci ha sollecitato perché la logica dell’individualismo non intacchi anche le nostre comunità religiose. Infine ci ha incoraggiato a far crescere la comunione tra i diversi Istituti e a mantenere vivo il dialogo con la Chiesa locale.

Nel corso del Simposio si è colta anche la sfida ad abbracciare il futuro con speranza, a non chiuderci per la paura di essere pochi membri, a causa dell’anzianità, della malattia e della scarsità di vocazioni, ecc. Ha sollecitato invece a risvegliare lo zelo dei nostri Fondatori/Fondatrici ed a rispondere come religiosi ai bisogni dell’umanità d’oggi, mettendo al servizio le risorse umane e materiali di cui disponiamo; creando rete con gli altri Istituti nella Chiesa. Uno dei relatori ci ha ricordato che “il carisma rinasce con ogni persona nuova che arriva nella nostra comunità” e ci ha messo in guardia su un errore frequente nella VR: “dimenticare le domande e affezionarsi alle risposte” e quindi a non aprirci a nuove forme di apostolato. Infine si è dato enfasi sull’importanza di relazioni mature e libere all’interno dei gruppi di governo, perché queste favoriscano una visione condivisa e l’abitudine al discernimento a tutti i livelli.

Ringraziamo il Padre e ogni sorella che ha reso possibili questi Incontri Continentali di Economia, affidando al Pastore Buono i frutti che Lui ci vorrà donare, se ci apriamo alla grazia dello Spirito.

Preghiamo secondo le intenzioni dei nostri benefattori, amici e familiari e accogliamo in questo Santo Natale, l’invito del Primo Maestro a contemplare Gesù Bambino domandando la santa piccolezza perché rinnovi in noi lo spirito di povertà nel vissuto quotidiano: “La santa piccolezza ce la insegna Gesù stesso nel presepio: la sua non consiste solo nella piccolezza fisica, ma nello spirito di povertà e umiltà, nell’annientamento di Se stesso «Egli che splendeva in cielo, si è fatto Figlio di Maria»”2.

Con gratitudine,

Sr. Aminta Sarmiento Puentes economa generale

FP: UNA SPINTA NUOVA PER CONTINUARE AD ATTINGERE ALLE FONTI CARISMATICHE

A Roma, per la prima volta il Corso di Formazione sul Carisma della Famiglia Paolina, offre alcuni corsi aperti a tutti i membri della Famiglia. I corsi di approfondimento sull’eredità carismatica paolina sono: Abundantes Divitiae Grazie suae (AD), guidato da sr Annunciata Bestetti fsp, dal 28 novembre al 2 dicembre 2016; Donec Formetur Christus in vobis (DF), guidato da don Guido Gandolfo ssp, dal 16 al 20 gennaio 2017; Apostolato Stampa (AS), guidato da sr Anna Caiazza fsp, dal 3 al 7 aprile 2017. Per la partecipazione a questi corsi è richiesto di essere membro della 1 Abbiamo potuto partecipare sr Marta anche in qualità di Vice-presidente USMI ed io. 2 PrP VIII, 1956, p. 170.

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FP, essere inviato dal proprio Superiore maggiore, l’impegno di partecipare all’intera settimana e il dominio sufficiente della lingua italiana.

COOPERATORI PAOLINI: “SVEGLIATE IL MONDO CON LA LUCE DEL VANGELO”

I Cooperatori Paolini di tutto il mondo, fondati il 29 giugno 1917, si preparano alla celebrazione del loro Centenario nel 2017-2018. In occasione di questo particolare evento, i Superiori Generali delle cinque Congregazioni della Famiglia Paolina, in una lettera pubblicata il 30 ottobre 2016, hanno invitato i Cooperatori delle diverse parti del mondo ad unirsi a livello di Nazione per preparare, “in unità con tutta la Famiglia Paolina, un programma di eventi e celebrazioni non autoreferenziali ma volti a far crescere l’unità, la conoscenza e il valore dell’Associazione”.

Inoltre, hanno sottolineato che lo spirito con cui vivere e celebrare questo Centenario emergerà dalla consapevolezza di “aver vissuto una duplice storia: quella cronologica dettata dagli avvenimenti nella loro successione temporale: la nascita dell’Associazione, i primi passi, la crescita in Italia e all’estero ecc.; e quella scritta da Dio attraverso lo sviluppo dell’Associazione dei Cooperatori Paolini: la valorizzazione del laicato che assume la spiritualità e l’opera apostolica della Famiglia Paolina”. L’elemento unificante di tutto dovrà essere ispirato al tema scelto per questo Centenario: “Svegliate il mondo con la luce del Vangelo”. L’augurio dei Superiori Generali, e quindi di tutta la Famiglia, per quest’anno di grazie è che i Cooperatori Paolini possano essere fortificati nell’identità paolina e ricolmati dello spirito missionario di san Paolo. FSP: “FRANCESCO, UN PAPA CHE APRE IL CUORE DELLA CHIESA AL RITMO DELLA SPERANZA”.

TESTIMONIANZA Nella “Finestra della comunicazione”, rubrica in http://www.paoline.org/ delle Figlie di San

Paolo, è stata pubblicata una testimonianza di don Dario Edoardo Viganò1, un collaboratore molto vicino a Papa Francesco. Don Dario offre alcuni tratti del Pontificato di Papa Francesco a partire dall’immagine del Buon Pastore che troviamo in Giovanni 10:

“… Non esistono recinti differenti per ciascun gregge, ma un unico recinto nel quale i pastori, a sera, conducono le proprie pecore. Gesù entra, le chiama per nome, riconoscendole nella propria individualità, e le conduce fuori. Non solo le conduce fuori, ma addirittura le spinge fuori e poi le guida mettendosi davanti ad esse. Più volte Papa Francesco ha espresso questa idea di Chiesa: Quando la Chiesa diventa chiusa, si ammala. Pensate a una stanza chiusa per un anno; quando tu vai, c’è odore di umidità, ci sono tante cose che non vanno. Una Chiesa chiusa è la stessa cosa: è una Chiesa ammalata. La Chiesa deve uscire da se stessa. Dove? Verso le periferie esistenziali, qualsiasi esse siano, ma uscire. Gesù ci dice: «Andate per tutto il mondo! Andate! Predicate! Date testimonianza del Vangelo!» (cfr. Mc 16,15). Ma che cosa succede se uno esce da se stesso? Può succedere quello che può capitare a tutti quelli che escono di casa e vanno per la strada: un incidente. Ma io vi dico: preferisco mille volte una Chiesa incidentata, incorsa in un incidente, che una Chiesa ammalata per chiusura! Uscite fuori, uscite! (18 maggio 2013). Attenzione però: non è sufficiente uscire, intraprendere in maniera estroversa un cammino di Chiesa; è necessario che l’orientamento alle periferie dell’esistenza sia guidato dal Signore Gesù...”

(da http://www.paoline.org/paoline/allegati/17820/AgoradellaComunicazione-donVigano_ITA.pdf )

1 Direttore del Centro Televisivo Vaticano dal 2013 al 2015 e ora Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede dal 27 giugno 2015. Uno dei suoi libri, pubblicato recentemente, racconta da vicino lo stile di comunicazione di Papa Francesco.

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Dal conflitto alla comunione

Chiesa Luterana e Cattolica insieme affinché il mondo possa credere

In occasione della comune commemorazione Luterano-Cattolica della Riforma, il 31 ottobre a Malmö e Lund, in Svezia, alla presenza di Papa Francesco, la Chiesa Luterana ha dato il via alle celebrazioni per i 500 anni della Riforma, che avverrà nel 2017. Un evento di suprema importanza per l’unità, giacché è la prima volta che la Federazione Luterana mondiale e la Chiesa cattolica commemorano insieme l’evento della Riforma Luterana. In questo evento è stata recitata la preghiera ecumenica comune nella cattedrale luterana di Lund, nella quale il Papa Francesco e il vescovo Munib Yunan, presidente della Federazione Luterana Mondiale hanno firmato una Dichiarazione congiunta. Si è svolto anche l’incontro con le Delegazioni Ecumeniche nella Malmö Arena a Malmö.

Nella dichiarazione congiunta, si ringrazia Dio per i doni spirituali e teologici ricevuti in questi ultimi anni, si prega per la guarigione delle ferite e delle memorie che oscurano la visione gli uni degli altri, si rinnova l’impegno a crescere nella comunione, radicata nel battesimo, per una testimonianza nel comune servizio al prossimo, nella difesa della dignità e dei diritti umani, specialmente dei poveri. Inoltre la dichiarazione fa l’appello a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza.

Il Papa ha concluso la sua visita celebrando la Santa Messa nello Swedbank Stadion a Malmö. Nella celebrazione Eucaristica, alcuni bambini hanno portato una candela accesa, come simbolo della disponibilità da parte delle nuove generazioni a lavorare per giungere all’unità e alla comunione tra le Chiese. Papa Francesco nella sua omelia ha affermato:

«Gesù intercede per noi come mediatore presso il Padre, e lo prega per l’unità dei suoi discepoli “perché il mondo creda” (Gv 17,21). Questo è ciò che ci conforta e ci spinge a unirci a Gesù per chiederlo con insistenza: “Dacci il dono dell’unità perché il mondo creda nella potenza della tua misericordia”. Questa è la testimonianza che il mondo sta aspettando da noi. Come cristiani saremo testimonianza credibile della misericordia nella misura in cui il perdono, il rinnovamento e la riconciliazione saranno un’esperienza quotidiana tra noi. Insieme possiamo annunciare e manifestare concretamente e con gioia la misericordia di Dio, difendendo e servendo la dignità di ogni persona. Senza questo servizio al mondo e nel mondo, la fede cristiana è incompleta»1.

Sr Magally Marin e sr Cristiane Ribeiro sjbp

1 http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2016/documents/papa-francesco_20161031_omelia-svezia-lund.html.

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 62

IN PREPARAZIONE AL 9° CAPITOLO GENERALE

Nell’introduzione dell’Itinerario di preparazione al 9CG (pp. 4-5) leggiamo: «Nel cammino fino ad ora compiuto come comunità e Congregazione, ci sentiamo

fortemente interpellate dalla Parola: “Donna, ecco tuo figlio!” e avvertiamo, attraverso di essa, la spinta profetica che viene dal nostro carisma: la maternità pastorale nei confronti dell’umanità di oggi, sempre più bisognosa di ascolto, accoglienza, accompagnamento, cura personalizzata.

Mai come in questo nostro tempo, così travagliato, ma anche così ricco di appelli dello Spirito, la nostra vocazione può risplendere nella Chiesa in tutta la sua bellezza e attualità. Abbiamo davanti una prospettiva che ci chiede non solo la conversione dalle nostre sfiducie e dalle nostre stanchezze, ma il coraggio necessario per metterci a servizio dell’umanità ferita, come madri e sorelle dal cuore grande e umile e dalle mani operose e discrete.

Per questo abbiamo formulato il seguente tema in preparazione al nostro 9CG: “Donna, ecco tuo figlio!”

Il dono profetico della maternità pastorale.»

Poiché il Capitolo Generale è “un tempo privilegiato di riflessione, di verifica e di ricerca della volontà di Dio sulla Congregazione” (RdV 130), vi invitiamo a dedicare tempo alla lettura dei Testi di approfondimento, sul tema proposto, pubblicati nel nostro sito www.pastorelle.org (http://lnx.pastorelle.org/area.php?idarea=14&id=97). Per questo motivo non trovate altri testi di approfondimento sul CTN. Questi possono essere utili illuminazioni per il cammino dell’intera Congregazione.

Buona lettura!

Maria è la Regina della Pace. Alla nascita di suo Figlio, gli angeli glorificavano Dio

e auguravano pace in terra agli uomini e donne di buona volontà. Chiediamo alla Vergine di farci da guida”.

(Papa Francesco, Messaggio per la giornata della pace 2017) Nel celebrare quest’anno il Natale del Signore, sentiamo forte l’invito a contemplare il Figlio di Dio, principe della Pace, pronti ad accogliere la sua pace come dono prezioso che desideriamo custodire in noi e attorno a noi. La Vergine Maria, sua Madre, con la sua intercessione ci guidi ad essere operatori di pace e testimoni della gioia del Vangelo Buon Natale di Pace a tutti e un Sereno Anno 2017 in cui far fiorire opere di pace e di giustizia!

Sr Marta Finotelli Superiora generale

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 63

Il discernimento spirituale può abitare la rete Il religioso è chiamato ad abitare l’immenso continente che è l’Internet per viverlo anche

come luogo di apostolato. Ma occorre fare i conti con sé stesso e la propria consacrazione ed essere consapevole di quanto dovrà affrontare, per rimanere fedele al suo Signore. Infatti, Gesù stesso non ha risparmiato i suoi discepoli dai pericoli del mondo, anzi li ha inviati come agnelli in mezzo ai lupi (cf. Lc 10, 3), nella certezza che, con la grazia dello Spirito, avrebbero realizzato la loro missione.

Le innumerevoli possibilità di stare in «piazza» e frequentare qualsiasi ambiente, senza nemmeno uscire dalla propria stanza, sicuramente è una grossa sfida alla vita religiosa. E cosa dire dell’enorme facilità di collegamento a Internet, in qualsiasi momento del giorno? Infatti, con gli smartphone, che attualmente sono diventati veri computer da tasca, si può restare connessi tutto il tempo. Se prima la maggioranza dei religiosi non aveva nemmeno un cellulare personale, nel giro di soli 10 anni, la situazione è cambiata drasticamente. Oggi la maggioranza non solo ha il cellulare personale, ma uno smartphone in grado di metterlo in collegamento Internet sempre. Occorre più che mai, una formazione appropriata a tutti i livelli, che ci porti anzitutto sulla strada di un costante discernimento spirituale.

Siamo convinti che tale formazione sia necessaria in tutte le tappe della vita consacrata, ma non possiamo dimenticare la necessità di intensificarla, soprattutto nella prime tappe formative. I giovani di oggi, detti nativi digitali, si muovono con un’incredibile naturalezza nel mondo digitale e non occorrono grandi formazioni tecniche, mentre hanno proprio bisogno di una solida formazione morale e spirituale, capace di aiutarli ad acquistare il necessario spirito di discernimento.

È interessante constatare che il discernimento appaia come parola d’ordine nel mondo digitale ed è molto significativo che sia così. Nell’immediatezza e rapidità sfrenata del Web, questa vecchia conoscenza, non solo del vocabolario cristiano, ma soprattutto della vera e salda spiritualità cristiana, da sempre vissuta e tramandata dalla Tradizione, si fa sempre più attuale e necessaria.

Sia chiaro che non vogliamo demonizzare la Rete, comunque, non possiamo neppure essere ingenui – l’Internet ha molti pregi, ma anche molti pericoli. Il fatto di presentare molti pericoli non può diventare motivo per avere paura o scusa per scappare, anzi, è auspicabile che diventi spinta per vivere fino in fondo, con acuto spirito di discernimento, la missione affidata da Gesù! Perciò, bisogna abitare l’ambiente digitale con lo sguardo della fede, con la consapevolezza della missione e il desiderio di testimoniare la propria consacrazione, senza paura ma con la prudenza propria del vero discernimento spirituale. Ecco il grande dono dello Spirito anche al mondo digitale!

Sr Cristiane Ribeiro sjbp

CTN anno XXXXI 2016/3 - p. 64

Arrivi e partenze

sr Jesus Aurelia Casimiro da Cuba 13.09.2016 sr Marcella Cheri per la Colombia 10.11.2016 sr Virginia Piu per il Perù 07.11.2016

Suore di Gesù Buon Pastore

sr Giannina Zonchello (ICS-AL) 20.09.2016 sr Zelinda Gavazzoni (BR CdS) 11.10.2016 sr Stefania Fiorindo (ICN-MZ) 23.11.2016 Familiari

fratello di sr Fatima Costella (BR CdS) 15.09.2016 mamma di sr Maria de Lourdes Lara (BR SP-GA) 05.10.2016 fratello di sr Virginia Piu (CI-PE-CU) 19.10.2016 sorella di sr Rosaria di Virgilio (ICS-AL) 20.10.2016 sorella di sr Ermelinda Denotti (ICS-AL) 22.10.2016 fratello di sr Emma Ceccarelli (ICN-MZ) 27.10.2016 mamma di sr Rita Nardon (ICS-AL) 01.11.2016 mamma di sr Teresa Gherlinzoni (ICN-MZ) 10.11.2016 sorella di sr Rita Mossoni (ICS-AL) 15.11.2016 fratello di sr Daniela Vasconcelos (BR SP-GA) 16.11.2016 sorella di sr Célia Da Silva (BR SP-GA) 29.11.2016 Figlie di San Paolo

sr M. Giuseppa Luigia Panarello Albano Laziale (RM) 14.09.2016 sr Lucia Imelda Berardi Albano Laziale (RM) 16.09.2016 sr M. Rafaela Fornas Navarro Madrid (Spagna) 08.10.2016

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sr M. Vittoria Terriaca Nunzia Albano Laziale (RM) 13.10.2016 sr M. Do Carmo Teresa Bueno Oliveira São Paulo (Brasile) 19.10.2016 sr Imelda Venturini Alba (CN) 20.10.2016 sr M. Fatima Concetta Malloci Alba (CN) 21.10.2016 sr Teodora Cavallin Clementina Albano Laziale (RM) 21.10.2016 sr M. Antonietta Vona Albano Laziale (RM) 30.10.2016 sr M. Fidelis Ochiai Kuniko Hiratsuka (Giappone) 07.11.2016 sr M. Grazia Billanes Natividad Pasay City (Filippine) 12.11.2016 sr M. Lucia Stella Cendron Alba (CN) 18.11.2016 sr M. Letizia Ogura Kiyoko Hiratsuka (Giappone) 19.11.2016 sr Josefina Cortes Encarnacion Behrens Santiago (Cile) 23.11.2016 sr Domenica Kyoko Hanashiro Hiratsuka (Giappone) 01.12.2016 Pie Discepole del Divin Maestro

sr M. Speranza Margherita Torta Sanfrè (CN) 13.09.2016 sr M. Jesusa Teking Antipolo (Filippine) 02.10.2016 sr M. Piercarla Juana Taneda Cordoba (Argentina) 06.10.2016 sr M. Grazia Junko Tsukamoto Tokyo (Giappone) 13.10.2016 sr M. Ernestina Agnese Careddu Albano Laziale (RM) 27.10.2016 sr M. Flora Lucia Forti Roma 01.11.2016 sr M. Ancilla Antonietta Lecis Albano Laziale (Roma) 03.11.2016 sr M. Kazimiera Halina Sznurkowska Olsztyn, (Polonia) 04.11.2016 sr M. Letizia Irene Gaio Palermo 11.11.2016 sr M. Pierangela Teresa Bottallo Cinisello Balsamo (MI) 15.11.2016 Società San Paolo

don Gabriele Pietro Amorth Roma 16.09.2016 don Clemente Adrián Cornaglia Guadalajara (Messico) 22.09.2016 fr Varkey Justin Puthenkandatil Kochi (India) 12.10.2016 fr Luigi Nazareno Giolo Roma 18.10.2016 fr Domingo Angelo Magtagnob Vargas Virac (Filippine) 28.10.2016 fr Giovanni Battista Serafino Rosso Torino 13.11.2016 fr Armando Paulo Barata Sanches Lisbona (Portogallo) 07.12.2016

Responsabile: Equipe informazione. Pubblicato nel sito www.pastorelle.org il 15 dicembre 2016