Cottolengo sotto la Torre n.7

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  • 8/14/2019 Cottolengo sotto la Torre n.7

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    Cottolengo sotto la TorreANNO 2 N 5 - Ottobre 2013

    PER IOD ICO DELLA P I CCOLA CA SADELLA D I V INA PROVV IDENZA D I P I S A

    CON A LCUN I CONTR IBUT I DELLA CA SACOTTOLENGO D I F I RENZE

    La Piccola Casa fondata e si sostiene unicamentesulla preghiera: cos diceva il nostro santo. Per que-sto parliamo volentieri di unospite che, nella sua vita

    ritirata, sembrerebbe non partecipe delle nostre nalit: lavediamo soltanto in Chiesa, la Do-menica. Ma, se andiamo a trovarlanella sua camera, dove per motividi salute, questa piccola donna di86 anni trascorre la maggior partedel suo tempo, la troviamo intenta

    alla preghiera. Per la sua porta sempre aperta, come il suo cuore,e spesso si rifugiano le sue com-pagne di reparto. Morena non silamenta delle sue sofferenze, chesopporta con una pazienza esem-plare (offriamo tutto al Signore!).Morena ama raccontare di quando

    viveva accanto al fratello sacerdo-te, al quale ha dedicato tutta la sua

    vita, aiutandolo con grande spirito di sacricio nella curadelle parrocchie che ha avuto in vari paesi, come Marcianae Uliveto. Quel bravo sacerdote ha lasciato un buon ricor-do: sono passati pi di 50 anni da quando era a Uliveto,tanto per fare un esempio, ma questanno stato celebrato

    con una Messa lanniversario della sua morte. Un tempo ilparroco poteva dedicarsi alla cura delle sue anime, allora-torio dei ragazzi, a tanti problemi locali, avendo una solaparrocchia, ma dietro alle molteplici attivit di Don Mo-

    reno cera la presenza discreta edefciente della sorella. Ad esem-pio, i giovani venivano volentie-ri a giocare nel campo sportivoprocurato dal parroco, con tantodi illuminazione serale, ma, dopo

    le partite, chi era che rimettevatutto a posto? Ora Morena sof-fre per la carenza di sacerdoti piche per le sue difcolt siche.Si, qualche volta dice: Le gam-be mi sentono sodo sodo. Pernon ci insiste. Vengono a visi-tarla alcune persone affezionate,ma le sue amiche ormai sono

    vecchie. Per c Don Ettore cheda Bientina viene e si occupa di lei, memore della collabo-razione con Don Moreno qui a Pisa. Deo Gratias, Morena,per la candela che tieni sempre accesa!

    Maria Luisa

    UNA CANDELA SEMPRE ACCESA : MORENA

    Capitolo VI SI COMINCIA

    Il17 gennaio 1828, dopo tante preghiere e faccende, arriva il giornodellattuazione. [] Riesce ad afttare qualche stanza in unaltra casa,quasi di fronte alla chiesa; l c un cortiletto dettoVolta Rossa, perch larco dellandito

    dipinto di quel colore: in poche camere, attrezzate da lui come si deve, entrano quel giorno congrandissima gioia i due primi infermi, Margherita Andr e Giuseppe Dana. [] egli intende portare qui

    quelli che non hanno niente da sperare da nessuno. [] Egli chiama infatti il nuovo luogo: DEPOSITO DEIPOVERI INFERMI DEL CORPUS DOMINI, SOTTO LA PROTEZIONE DI S. VINCENZO DE PAOLI. [] Il

    canonico non perde tempo ad animare lopera di carit: oltre a moltiplicare subito la presenza l, servendo egli per primogli ammalati, si guarda attorno per trovare chi con lui faccia la stessa cosa. Prima di tutto un medico che occorre []e, dopo il medico, anche un farmacista. [] Dio aiuta i buoni con i buoni: il Cottolengo se ne accorge con gratitudinesconnata, di giorno in giorno sempre pi persone vengono, guardano, capiscono, e la carit le attira irresistibile. Il de-posito diventa un vero ospedaletto e chi vi passa per essere curato non vorrebbe pi lasciarlo, vi trova bont, unita allamigliore assistenza, alla pulizia, allattenzione precisa. Si cominciato con 14 ammalati e, con il tempo, si arriva a 131.[] Gli altri canonici del Corpus Domini lo hanno capito e assecondato n dal principio, gli vogliono bene; [] "nonstai facendo il passo pi lungo della gamba?" sussurrano. Lui annuisce. Se si trattasse delle sue gambe, sa che sarebbegi morto e sepolto, ma qui si tratta del cammino della carit, che Dio, e quando cammina Dio[]

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    21 SETTEMBRE: FESTA DI FINE ESTATEChe festa! Alla luce e al calore di uno splendido sole

    sono oriti sul prato centrale del giardino dei giganteschiori blu: grandi gazebo che coprivano i tavoli preparati peril pranzo e le viole del pensiero che li adornavano. Da temponoi ospiti ci eravamo impegnati nei cartelloni e nei cestiniche la nostra animatrice Arianna aveva appeso tutto intornoe che davano un senso di allegria coi loro occhi colorati,mentre le conchiglie segnaposto ricordavano il mare. Era-

    vamo tanti! Cera anche una la di tavoli nel passaggio co-perto, e gli ospiti erano stati portati gi tutti vestiti a festa,anche molti dei pi disagiati, con grande impegno delle ope-

    ratrici. Poi cerano i parenti, gli amici, i volontari, i sacerdoti,le suore, i religiosi, che hanno dato un valido contributo, enoi ringraziamo tutti di cuore. Insuperabile stata larte delcuoco e di tutta la sua quipe, che hanno saputo offrire a160 persone un menu abbondante, vario, squisito! Anche inostri bravi operai Sergio, Paolo e le donne del polivalente

    hanno lavorato tanto e bene! Il nostro pi vivo ringrazia-mento va al direttore, che ha voluto rinnovare questannola festa dellanno scorso, e che ha rivolto ai parenti untoccante e profondo discorso sulle nalit del Cottolen-go, sullo spirito della Piccola Casa. Dopo il pranzo, chi

    poteva ha partecipato a un pomeriggio di giochi (come ilcruciverbone sulle canzoni) e di musica, perch venuto,con nostra grande gioia, lamico Paolo Paoletti, con lasua sarmonica che ci aveva allietati nel suo soggiornoqui con noi. Il canino Aron era come un allegro folletto,felice di avere anche il suo padroncino Francesco. Grazie,un grazie speciale alle sioterapiste ed a Arianna, fontanainesauribile e di slancio generoso! Deo gratias!

    Maria Luisa

    2 OTTOBRE: FESTA DEL

    REPARTO DI S TERESINAPer festeggiare le ospiti del nucleo di S. Teresina,

    a noi particolarmente care, ci siamo riuniti nellingresso,dove le operatrici hanno portato quasi tutte le ospiti, an-che quelle pi sofferenti. Dopo aver parlato brevementedella vita della Santa, la cui vocazione era lamore, lamoreper Ges, abbiamo cantato, mangiato un piccolo rinfrescoe raccontato qualcosa di divertente. Abbiamo ricordatoanche la festa degli Angeli Custodi del 2 ottobre, che an-che la festa dei nonni, poi, con laiuto dei volontari, fra cui

    Angela, vero angelo custode di questo reparto, e Maria,

    venuta questanno a trovarci, abbiamo fatto quattro passiin giardino, al sole.

    Maria Luisa

    SETTEMBRE :PASSEGGIANDO PER PISA

    In questi giorni siamo usciti con i volontari a fare

    una passeggiata in corso Italia a guardare le vetrine e poi

    ci siamo messe a mangiare la schiacciata davanti la Chiesa

    del Carmine e poi abbiamo proseguito vicino alla farmacia

    Petri e poi un altro giorno siamo andate sul viale delle

    Piagge e abbiamo visto dei cani che passeggiavano con i

    padroni. Anche noi avevamo con noi il cagnolino Aron,

    che di molto simpatico.

    Benita

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    Quandero giovane, mio padre ammazzava il maiale e

    si adoperava tutto, non si sprecava niente del maiale!

    L'ORO DELLA PICCOLA CASA DI FIRENZENella nostra Piccola Casa c' una bella tradizione di volontariato. I primi addirittura sono arrivati a met del secolo

    scorso, mentre alcuni ci frequentano da ben venti anni continuativi. Grazie a loro noi ospiti abbiamo potuto svol-

    gere molte nuove attivit e, pi che altro, abbiamo potuto

    conoscere persone esterne e farci conoscere. Alcuni di loro

    vengono nella Piccola Casa per far camminare ospiti che da

    soli non ci riescono, altri per imboccare chi ha difcolt, altri

    ancora per svolgere attivit pi complesse.Nella foto potete vedere la volontaria Annamaria che la

    mattina fa attivit di Mantenimento, dove facciamo calcoli e

    scriviamo e a noi sembra di essere di nuovo a scuola.

    Le altre due volontarie invece sono Laura e Maria Pia che

    fanno Stencil, cio un modo di pitturare con pennelli pi

    grossi che a noi piace molto.

    Approttiamo di queste righe per rivolgerci alle persone

    che vorrebbero fare volontariato ma che non hanno ancora

    preso la decisione: venite con il cuore aperto, vi entreremo nel cuore.

    Zuppa alla Calabresedi Maria Lopez

    Si cuoce il cavolo nero e si prepara un brodo col ginocchino di maiale.

    Poi si trita ne ne il ginocchino, con tutta la buona robina che c dentro.

    Se si vuole, si taglia il pane a fette e si fa la zuppa, oppure si mangia il brodo

    da solo. E buono anche il giorno dopo.

    UNALTRA NOVITA LA BEAUTY FARMUno di questi giorni sono rimasta sorpresa di trovare nel nostro laboratorio due specchi,

    delle creme, pettini e spazzole: sembrava proprio un negozio di pettinatrici. Cerano anche delle

    piantine orite e tante riviste sui tavolini. Queste cose nella scuola non lavevo mai viste. Poi

    Arianna ci ha spiegato che da questanno noi donne proveremo a passare unora cos, a cocco-

    larci come dice lei a farci curare le mani e il viso con del-

    le buone creme e lo smalto per le unghie, chiacchierando

    tranquillamente e bevendo anche una tisana. C chi si deve

    ancora abituare a questa novit A una certa ora poi cibeviamo anche una tisana non zuccherata perch nelle

    vere beauty farm la danno cos e quindi non tanto buona

    (ma per belle apparire dobbiamo sof frire!). Come sottofondo

    abbiamo la musica classica! Io ammiro lattenzione che la nostra Arianna ha per noi

    e ringrazio tutte le persone che ci procurano le creme e le altre cose.

    Licia

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    60 anni fa, a Gambassi cerano due ere allanno, il terzo gioved di maggio e il 24 agosto; la mattina cera la era

    del bestiame, i cavalli, i buoi,.. ah! sapete, a Gambassi cerano i barrocciai che caricavano il carbone e lo portavano a

    Firenze non cera mica il gas!.. la sera poi alla era cera pi per il divertimento, cerano i giocattoli quelli che si carica-

    vano a mano,.. Una volta mi ricordo cera uno che vendeva i piatti, li pigliava e li batteva tante volte e diceva guardate

    che bei piatti!e non si rompevano; le donne che li compravano, arrivate a casa li rompevano subito! Il trucco cera ma

    non si vedeva! (Danilo). A S. Colomba non cera la era perch era un paesino piccino, invece sandava alla era aPontedera.. per i fgliolicerano i calcinculo, le macchinine da cozzo, i brigidini, lo zucchero lante, i palloncini (Lidania).

    Il 18 maggio, per S. Ubaldo, alle Piagge di Pisa cera e c la era delle piante e dei ori; ci sono uccellini, pulcini

    (M.Giuseppina). e prodotti di carattere etnico (MariaLuisa) Per S. Ranieri portavo i bimbi sulle giostre! (Carla).

    A Pontasserchio c lAgriera con un sacco di animali e piante.. ci va tanta gente..qualche anno fa candammo con una

    volontaria, Cesarina, che aveva un bello spillo che luccicava; savvicin ad un asino per farsi una foto con lui e lasino gli

    strapp lo spillo! Che risate! (Licia). Saranno stati gli anni 50; il babbo una volta mi port sulle macchinine a scontro,

    ad ogni botta picchiavo il caponello sterzo, a ne serata cavevo un bernoccolo! quando arrivai a casa quante gliene disse la

    mia mamma al mio babbo!... Poi una volta mi ricordo in una buca sotterrarono un uomo e per magia, lo fecero risuscitare!..

    Unaltra volta vinsi alla lotteria della era una bella bambola di carta, ero contenta, ma arrivata a casa la mamma me la

    mise sullarmadio per bellezza! (Grazia). Alla era del paese, vicino Forl, montai per la prima volta sui calcinsellacon

    mia sorella;gira, gira, gira ci sentimmo male tutto il giorno!... in un piccolo circo, cera un contorsionista che si sno-dava tutto.. io ero piccolina e mi sembrava che si facesse male! (Rosanna). Nel mio paesino della Basilicata, cera la

    era del bestiame, pecore, maiali, asini, e qualche banchetto coi vestiti (Giuseppina). Invece a Cucigliana, per la festa

    della Madonna del Rosario, cera la era della ceramica, ma cera anche tanta roba di rame! (Licia). A Fiume, quandero

    piccolina arrivava il Circo Medrano: cerano i leoni, lelefante, tutte le bestie. Cerano i pagliacci che facevano i caprioli,

    cerano i canini che buttavano la palla e saltavano nei cerchi (Benita).

    Il Gruppo di conversazione

    17 NOVEMBRE:Con i Cavalieri di Malta a GHIZZANO

    Tenuta VENEROSI PESCIOLINI

    27 NOVEMBRE, ORE 9.00:Festa dei compleanni del mese

    30 NOVEMBRE, ORE 10.00 e 15.30:Don Peter presenta il tema pastorale

    14 DICEMBRE: a VALLELUNGAospiti di BRACCI TORSI

    21 DICEMBRE, ORE 15.30:Auguri di Natale con lotteria

    24 DICEMBRE, ORE 21.00:Messa della notte di Natale

    31 DICEMBRE:Si aspetta l'Anno Nuovo con una tombalata

    6 GENNAIO: Tombalata dell'Epifaniaorganizzata dai volontari

    c h ia c c h ier a n do c o me a l ba r...

    Pro manuscripto - circolare internaRedazione: Via Mazzini 61, 56125 PisaTel. 050 23709 - Fax 050 20354

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    BEN...(E)...DETTO

    Locchio del padrone ingrassa la mucca M. LuisaGuardate il saggio com libero e sereno!

    E luomo meschino com preoccupato e ansioso!

    Lido

    Ad un tratto ho sentito quanto lunga la vita. Forse la

    vecchiaia prende tutti alla sprovvista. Non si esauriscono

    le passioni, ma soltanto le forze.

    Fabiana

    Festa di S. Francesco

    (4 Ottobre)Dalla Preghiera semplice

    di san Francesco.

    O divino Maestro, che

    io non cerchi tanto di esse-

    re consolato, quanto di con-

    solare. Di essere compreso

    quanto di comprendere. Di

    essere amato, quanto di amare.