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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CLASSE LM-63 Insegnamento: DEMOGRAFIA PER LE IMPRESE E GLI ENTI LOCALI CFU: 9 SSD: SECS-S/04 Ambito disciplinare: Statistico-quantitiativo Economico organizzativo Tipo insegnamento: Caratterizzante Anno di corso: 1 Obiettivi formativi: Conoscenza e capacità di comprensione (Knowledge and understanding): Il presente insegnamento intende fornire agli studenti le conoscenze e capacità tecnico- metodologiche necessarie per analizzare le caratteristiche e le dinamiche di popolazione su scala internazionale, nazionale e soprattutto locale e per comprenderne cause e conseguenze politiche, sociali ed economiche. In particolare, appare fondamentale l’apprendimento degli strumenti di tipo analitico ed interpretativo applicabili nell’ambito delle dinamiche demografiche e delle loro implicazioni economiche, nonché la conoscenza delle tecniche proprie della demografia utili nell’analisi di alcuni comportamenti economici. Particolare attenzione viene dedicata a tecniche e metodi mediante i quali pervenire alla descrizione delle caratteristiche strutturali ed evolutive delle popolazioni e alla comprensione del loro impatto sul mercato del lavoro, sul sistema produttivo e sulla società soprattutto a livello regionale e locale. In sostanza, il laureato magistrale in Scienze della P.A. deve essere in grado di descrivere e interpretare eventi e processi demografici (oltre che economici) della realtà locale, regionale, nazionale e internazionale e di contribuire alla soluzione dei problemi decisionali delle diverse realtà aziendali e professionali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (Applying knowledge and understanding): Il percorso formativo è orientato a trasmettere le capacità operative necessarie ad applicare concretamente le conoscenze tecnico-metodologiche acquisite. In particolare, lo studio delle principali fonti demografiche a livello locale è diretto a preparare lo studente alla individuazione, analisi critica e selezione, in maniera autonoma, dei dati di base necessari per possibili letture e approfondimenti analitici. Le esercitazioni nell’applicazione concreta degli strumenti tecnico- metodologici dell’analisi demografica e la discussione critica di tendenze e conseguenze dei fenomeni esaminati dovrebbero ulteriormente favorire la capacità di utilizzare appieno gli strumenti metodologici e di pervenire a un’adeguata conoscenza e comprensione delle dinamiche demografiche locali. Nella prova finale saranno valutate le capacità degli studenti di applicare gli strumenti tecnico-metodologici dell’analisi demografica a determinati fenomeni demografici, ma anche come supporto per importanti attività di programmazione in ambito sia pubblico che privato. Autonomia di giudizio (Making judgements): Gli strumenti di analisi che saranno forniti permetteranno agli studenti di acquisire autonomia di giudizio nell’analisi delle dinamiche demografiche e delle loro possibili conseguenze a livello locale. Nello specifico, il corso fornirà adeguata conoscenza, capacità di osservazione e di analisi critica dei singoli fenomeni demografici, nonché delle tendenze evolutive generali e dei processi di sviluppo delle popolazioni regionali e locali. Inoltre, gli studenti saranno in grado di utilizzare alcuni strumenti tecnico-metodologici tipici della demografia anche a supporto di alcune attività di governance locale, nonché di marketing, pianificazione, prodizione e organizzazione aziendale. L’autonomia di giudizio sarà uno dei parametri di valutazione degli studenti nella prova finale. Abilità comunicative (Communication skills): Lo studente è stimolato sia a curare con precisione le assunzioni e gli sviluppi formali dei metodi studiati, sia ad appropriarsi del linguaggio tecnico proprio della demografia, allo scopo di metterlo in condizione di acquisire non soltanto piena comprensione delle tematiche trattate, ma anche di poterne trasmettere ad altri i principi, i contenuti e le possibilità applicative con chiarezza e correttezza di linguaggio. Tale aspetto risulterà cruciale per favorire l’adozione di strumenti tecnico-metodologici tipici della demografia per la risoluzione di questioni di natura economica e sociale in ambito sia pubblico che privato. Nella verifica finale si richiede allo studente di affrontare in modo appropriato, anche da un punto di vista comunicativo, le tematiche di demografia

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA … · anche come supporto per importanti attività di ... convenzionale Modalità di ... lo studente deve riportare un voto non inferiore

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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CLASSE LM-63

Insegnamento: DEMOGRAFIA PER LE IMPRESE E GLI ENTI LOCALI

CFU: 9 SSD: SECS-S/04

Ambito disciplinare: Statistico-quantitiativo Economico organizzativo

Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: Conoscenza e capacità di comprensione (Knowledge and understanding): Il presente insegnamento intende fornire agli studenti le conoscenze e capacità tecnico-metodologiche necessarie per analizzare le caratteristiche e le dinamiche di popolazione su scala internazionale, nazionale e soprattutto locale e per comprenderne cause e conseguenze politiche, sociali ed economiche. In particolare, appare fondamentale l’apprendimento degli strumenti di tipo analitico ed interpretativo applicabili nell’ambito delle dinamiche demografiche e delle loro implicazioni economiche, nonché la conoscenza delle tecniche proprie della demografia utili nell’analisi di alcuni comportamenti economici. Particolare attenzione viene dedicata a tecniche e metodi mediante i quali pervenire alla descrizione delle caratteristiche strutturali ed evolutive delle popolazioni e alla comprensione del loro impatto sul mercato del lavoro, sul sistema produttivo e sulla società soprattutto a livello regionale e locale. In sostanza, il laureato magistrale in Scienze della P.A. deve essere in grado di descrivere e interpretare eventi e processi demografici (oltre che economici) della realtà locale, regionale, nazionale e internazionale e di contribuire alla soluzione dei problemi decisionali delle diverse realtà aziendali e professionali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (Applying knowledge and understanding): Il percorso formativo è orientato a trasmettere le capacità operative necessarie ad applicare

concretamente le conoscenze tecnico-metodologiche acquisite. In particolare, lo studiodelle

principali fonti demografiche a livello locale è diretto a prepararelo studentealla individuazione,

analisi critica e selezione, in maniera autonoma, dei dati di base necessari perpossibili letture e

approfondimenti analitici. Le esercitazioni nell’applicazione concreta degli strumenti tecnico-metodologici dell’analisi demografica e la discussione critica di tendenze e conseguenze dei fenomeni esaminati dovrebbero ulteriormente favorire la capacità di utilizzare appieno gli strumenti metodologici e di pervenire a un’adeguata conoscenza e comprensione delle dinamiche demografiche locali. Nella prova finale saranno valutate le capacità degli studenti di applicare gli strumenti tecnico-metodologici dell’analisi demografica a determinati fenomeni demografici, ma anche come supporto per importanti attività di programmazione in ambito sia pubblico che privato. Autonomia di giudizio (Making judgements): Gli strumenti di analisi che saranno forniti permetteranno agli studenti di acquisire autonomia di giudizio nell’analisi delle dinamiche demografiche e delle loro possibili conseguenze a livello locale. Nello specifico, il corso fornirà adeguata conoscenza, capacità di osservazione e di analisi critica dei singoli fenomeni demografici, nonché delle tendenze evolutive generali e dei processi di sviluppo delle popolazioni regionali e locali. Inoltre, gli studenti saranno in grado di utilizzare alcuni strumenti tecnico-metodologici tipici della demografia anche a supporto di alcune attività di governance locale, nonché di marketing, pianificazione, prodizione e organizzazione aziendale. L’autonomia di giudizio sarà uno dei parametri di valutazione degli studenti nella prova finale. Abilità comunicative (Communication skills): Lo studente è stimolato sia a curare con precisione le assunzioni e gli sviluppi formali dei metodi studiati, sia ad appropriarsi del linguaggio tecnico proprio della demografia, allo scopo di metterlo in condizione di acquisire non soltanto piena comprensione delle tematiche trattate, ma anche di poterne trasmettere ad altri i principi, i contenuti e le possibilità applicative con chiarezza e correttezza di linguaggio. Tale aspetto risulterà cruciale per favorire l’adozione di strumenti tecnico-metodologici tipici della demografia per la risoluzione di questioni di natura economica e sociale in ambito sia pubblico che privato. Nella verifica finale si richiede allo studente di affrontare in modo appropriato, anche da un punto di vista comunicativo, le tematiche di demografia

territoriale considerate nel corso. Capacità di apprendimento (Learning skills): Durante tutto il percorso formativo sono forniti allo studente numerosi suggerimenti e consigli necessari per affrontare adeguatamente lo studio di teorie e metodi proposti e per ottenere, in tal modo, un efficace apprendimento della disciplina. Nella prova finale lo studente dovrà dimostrare di aver appreso le teorie e i modelli demo-economici considerati e di essere capace di applicarli a casi specifici. Nella prova finale lo studente dovrà dimostrare di aver appreso gli strumenti tecnico-metodologici dell’analisi demografica ed essere capace di applicarli ai contesti regionali e locali, nonché nella risoluzione di questioni di natura economica e sociale in ambito sia pubblico che privato.

Programma: Parte 1: Elementi di analisi demografica (regionale) Dimensione e strutture di una popolazione - Componenti che determinano l’evoluzione di una popolazione - L’analisi dei fenomeni demografici - Le previsioni demografiche -.Crisi economica e dinamica demografica - Giovani e formazione delle unioni - Comportamento riproduttivo - Sopravvivenza e salute - Migrazioni internazionali e interne di italiani e stranieri - Famiglie e nuove famiglie. Parte 2: Applied Demography Demografia e attività d’impresa - Invecchiamento e welfare - Modelli familiari, consumi privati, mercato e spesa pubblica - Immigrati, lavoro e capitale umano - Stime e previsioni di popolazione in ambito locale - Variabili strutturali e comportamenti socio-economici - Il ruolo del territorio nei processi decisionali: il contributo del geo-marketing - La Demografia per lo studio delle popolazioni aziendali.

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’effettiva acquisizione da parte degli studenti dei risultati di apprendimento attesi avviene attraverso una prova d’esame orale con voto espresso in 30esimi. Allo studente viene richiesto di rispondere a tre domande: la prima sugli strumenti tecnico-metodologici di analisi dei fenomeni demografici a livello nazionale, locale o aziendale; la seconda sulle dinamiche demografiche recenti in Italia prima e durante la crisi economica; la terza sulle implicazioni delle dinamiche demografiche, sulle variabili e i metodi demografici a supporto dei processi decisionali, nonché su alcuni esempi di demografia applicata a livello locale e/o aziendale. Gli studenti frequentanti le lezioni frontali possono partecipare alla predisposizione di elaborati su tematiche concordate con il docente che contribuiranno alla determinazione del voto finale in 30esimi.

Insegnamento: DIRITTO AMMINISTRATIVO EUROPEO

CFU: 12 SSD: IUS/10

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: Gli obiettivi formativi del corso consistono nell’apprendimento e nella conoscenza dei principali aspetti che collegano il Diritto amministrativo italiano con i principi dell’ordinamento europeo attraverso le sempre più frequenti interconnessioni tra i due ordinamenti che ormai spaziano tra l’attività normativa a quella amministrativa in senso stretto fino ai profili giurisprudenziali. Pertanto lo studio dovrà concentrarsi sui rapporti tra le istituzioni nazionali e comunitarie e sulla evoluzione degli istituti del Diritto amministrativo, sia di quelli tradizionali dell’ordinamento nazionale che subiscono trasformazioni in sede comunitaria, per poi ritornare in una nuova veste nel nostro ordinamento, sia di quelli di origini europea che penetrano nell’ordinamento nazionale. Il tutto va poi armonizzato con i principi che vengono fissati dalla Corte di Giustizia, vera e propria depositaria del diritto comunitario

Programma:

Organizzazione amministrativa dell’Unione Europea – Modalità di azione degli uffici amministrativi dell’Unione Europea – Modalità e tempistica degli effetti del diritto dell’Unione Europea sul diritto amministrativo interno. Settori di rilievo comunitario e diritto amministrativo comunitario ed interno. L’antigiuridicità comunitaria. Procedimenti e atti amministrativi. La tutela giurisdizionale – le procedure di infrazione – la Corte di Giustizia dell’Unione Europea - la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L'esame si svolge in forma di colloquio orale, con votazione in trentesimi, sugli argomenti oggetto del programma e mira a verificare la capacità espositiva e di collegamento sistematico delle nozioni acquisite.

Insegnamento: DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO

CFU: 9 SSD: IUS/07

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: L'insegnamento mira a far acquisire la conoscenza dei principali interventi dell’Unione europea in materia sociale, sia con riguardo ai profili di intersezione delle regole nazionali del diritto del lavoro con quelle europee, sia con riguardo al recepimento in ambito nazionale della normativa europea. Durante il corso saranno approfondite vicende di attualità e specifiche pronunce giurisprudenziali.

Programma: Principi e fonti del diritto del lavoro europeo. I diritti sociali fondamentali. La politica sociale europea. La libera circolazione dei lavoratori. La libera prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento. L’armonizzazione della legislazione degli stati membri in materia di rapporti individuali e collettivi di lavoro.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L'esame si svolge in forma di colloquio orale, con votazione in trentesimi, sugli argomenti oggetto del programma e mira a verificare la capacità espositiva e di collegamento sistematico delle nozioni acquisite.

Insegnamento: DIRITTO DEI CONTRATTI E P.A.

CFU: 9 SSD: IUS/01

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Acquisizione della conoscenza dei principi del diritto privato della Pubblica amministrazione, delle varie tipologie di contratti conclusi tra P.A. e soggetti privati, del ruolo dell’autonomia privata e dei suoi limiti, oltre che delle responsabilità derivanti dalla stipulazione di contratti di diritto privato. Il corso mira al raggiungimento di quella preparazione necessaria all’inserimento – se del caso, con l’ausilio di successivi approfondimenti, in corsi di specializzazione e master – nell’ambito lavorativo pubblico o privato, dalle amministrazioni, nazionali e locali, alle imprese, agli enti non profit e, più in generale, ai c.d. “operatori economici”.

Programma: Le fonti. La capacità negoziale della P.A. Le tipologie contrattuali. I sistemi di affidamento. Le Amministrazioni aggiudicatrici ed i soggetti concorrenti. Il contratto e le sue patologie. L’esecuzione

del contratto. La responsabilità della P.A. e del privato. Il riparto di giurisdizione

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’esame prevede una prova orale, con la discussione preliminare di un elaborato redatto dal candidato, che approfondisce – mediante ricerca di dottrina e giurisprudenza – un argomento specifico del programma Il voto è espresso in trentesimi. Nella valutazione dell'esame la determinazione del voto finale tiene conto dei seguenti elementi: 1. conoscenza delle nozioni istituzionali; 2.utilizzo di un linguaggio adeguato; 3.capacità di illustrare, in modo puntuale e con logica consequenzialità, i problemi posti dai vari Istituti oggetto del programma. Per superare l'esame, lo studente deve riportare un voto non inferiore a 18/30, dimostrando di aver acquisito una conoscenza sufficiente degli argomenti oggetto del programma e di essere in grado di conoscere quantomeno le nozioni istituzionali. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve dimostrare, invece, di aver acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti oggetto di esame e, soprattutto, di avere capacità di illustrarli in modo critico e con riferimento a tutte le problematiche che essi pongono.

Insegnamento: DIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

CFU: 9 SSD: IUS/05

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso si prefigge l’obiettivo di offrire ai discenti gli strumenti per la comprensione dei problemi fondamentali oggetto della regolazione del mercato finanziario, con particolare riferimento, da un lato, alle norme giuridiche in cui si articola l’ordinamento finanziario, alla sua struttura organizzativa di vertice e all’assetto dei controlli e, dall’altro lato, alla disciplina dei servizi di investimento e delle regole di condotta degli intermediari, nonché al tema dell’appello al pubblico risparmio, mettendoli in condizione di orientarsi in modo ragionato nel sempre più vasto e articolato panorama delle fonti unionali e nazionali e di esprimersi correttamente nel linguaggio tecnico della materia.

Programma: Il CdS ha ad oggetto i seguenti argomenti: Delimitazione della materia ed evoluzione della disciplina di riferimento. Le autorità di vigilanza sul mercato finanziario. La disciplina degli intermediari: la vigilanza sui soggetti abilitati; esponenti aziendali, assetti proprietari e corporate governance. Servizi e attività di investimento: nozioni generali; riserva di attività e accesso; regole di condotta e di organizzazione interna; i contratti e la separazione patrimoniale; offerta fuori sede. La gestione collettiva del risparmio. La vigilanza prudenziale sugli intermediari. Provvedimenti ingiuntivi e crisi. Mercati regolamentati e quotazione. La gestione accentrata e la dematerializzazione degli strumenti finanziari. L’offerta al pubblico di prodotti finanziari. L’informazione societaria. L’insider trading e gli abusi di mercato. Disciplina degli emittenti (cenni).

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: Il conseguimento degli obiettivi sarà verificato attraverso un colloquio orale finale. La preparazione sarà considerata adeguata se il discente dimostrerà di avere padronanza dei concetti fondamentali della materia e di saper illustrare i punti chiave della disciplina positiva. Ai fini della valutazione si terrà altresì conto della capacità del discente di esprimersi avvalendosi di un linguaggio tecnico corretto. Possono essere concordati programmi specifici per gli studenti Erasmus.

Insegnamento: DIRITTO PENALE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

CFU: 9 SSD: IUS/17

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza della parte speciale del diritto penale, con specifico riguardo ai delitti contro la pubblica amministrazione. Al tal fine indaga le caratteristiche della parte speciale del codice penale, le sue origini storiche, la sua evoluzione e le diverse tecniche di classificazione dei reati in essa seguite; studia con particolare attenzione il bene giuridico pubblica amministrazione, evidenziandone il cambiamento determinato dall’avvento della Costituzione; analizza le principali fattispecie che compongono il Titolo II della parte speciale, dedicando maggiore spazio a quelle in materia di corruzione oggetto di recente modifiche legislative.

Programma: Introduzione alla parte speciale. Origine storica. Codici prenunitari. Codice Zanardelli. Codice Rocco. Criteri di classificazione dei reati. Bene giuridico. Nozione di pubblica amministrazione. Evoluzione storica. Soggetti attivi: le qualifiche di p.u., i.p.s. e esercente servizio di pubblica necessità. Peculato, malversazione, indebita percezione erogazioni pubbliche e altri reati contro gli interessi finanziari e il patrimonio della p.a.; corruzione, concussione, indebita percezione, traffico di influenze, millantato credito; omissione e rifiuto di atti di ufficio; rivelazione segreti di ufficio; abuso d’ufficio; tutela penale delle gare pubbliche e altre fattispecie del Titolo II.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La valutazione dello studente prevede unicamente una prova finale orale valutata tramite voti espressi in trentesimi. Non sono previste prove scritte. Durante il colloquio orale vengono proposte domande tese a verificare la piena conoscenza degli argomenti trattati dal testo e durante il corso di lezioni. Lo studente dovrà dimostrare di aver compreso i principi che regolano il diritto penale parte speciale, le singole fattispecie incriminatrici che compongono il Titolo II Dei delitti contro la pubblica amministrazione ed i principali problemi interpretativi che esse sollevano. Per superare l’esame e riportare, quindi, un voto non inferiore a 18/30, lo studente deve dimostrare di avere acquisito una conoscenza sufficiente degli argomenti inerenti la parte speciale e le tecniche di codificazione, una conoscenza base dei vari delitti contro la pubblica amministrazione e di essere in grado di ragionare criticamente sul diritto vivente che, sovente, tende a deformarle. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve invece dimostrare di avere acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso e di saperla esporre con elevata proprietà di linguaggio tecnico-giuridico.

Insegnamento: DIRITTO PUBBLICO COMPARATO E AMERICANO

CFU: 9 SSD: IUS/21

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il Corso offre le nozioni fondamentali dell'ordinamento statunitense con particolare riferimento alla formazione, alla composizione, ai poteri ed alle interazioni degli organi costituzionali senza omettere lo studio dei principi fondamentali che governano i diritti di libertà individuali e collettivi. La forma di stato e la forma di governo sono poi comparate con i corrispettivi dei sistemi tedesco e

francese. Agli studenti sarà offerta l’opportunità di cimentarsi con la giurisprudenza costituzionale (case studies che saranno in lingua madre) relativamente alle tematiche oggetto del corso.

Programma: 1. La Costituzione degli Stati Uniti d'America 2. Particolarità del Costituzionalismo Statunitense 3. Il Costituzionalismo di Germania e Francia 4. Dal Compact all'Autodeterminazione 5. Dal Congresso Continentale alla Dichiarazione d'Indipendenza 6. Gli Articoli di Confederazione e la Costituzione a Confronto 7. La forma di stato: peculiarità del decentramento statunitense 8. Governo federale e governi statali: le competenze 9. Il Federalismo in Germania 10. Il Federalismo Duale 11. Il federalismo cooperativo 12. L'evoluzione del Federalismo: competenze ripartite e concorrent... 13. Ulteriori limiti alla sovranità degli Stati 14. La forma di Governo: il sistema Presidenziale 15. Gli Ausiliari del Presidente 16. Formazione dell'Esecutivo: le Primarie 17. Formazione dell'Esecutivo: dalla Convention al Giuramento 18. L'Esecutivo Federale: i Poteri Enumerati 19. I Poteri del Presidente: i Poteri Impliciti 20. La Vacanza Presidenziale 21. La First Family 22. Il Legislativo Federale: il Congresso degli Stati Uniti 23. Il Legislativo Federale: la Camera dei Rappresentanti e il Sena... 24. L'Iter Legis 25. Il Sistema Giudiziario Statunitense 26. Il Giudiziario Federale: la Corte Suprema degli Stati Uniti 27. La Bill of Rights e il Federalismo 28. La Bill of Rights: i Dieci Emendamenti 29. Il Semipresidenzialismo Francese 30. Il Cancellierato Tedesco

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La valutazione dello studente prevede una prova orale sugli argomenti oggetto della disciplina, in cui vengono proposti quesiti tendenti a verificare la conoscenza approfondita, da parte dello studente, dei contenuti dell’insegnamento, nonché la capacità dello stesso di utilizzare un ottimo linguaggio tecnico-giuridico. Lo studente dovrà, in particolare, dimostrare di saper applicare i principi, gli istituti, le norme del diritto del Diritto pubblico americano alla realtà internazionale contemporanea, ricostruendo e collegando tra loro elementi della prassi oggetto di studio durante l’intero svolgimento del corso. Il punteggio della prova d’esame è attribuito mediante un voto espresso in trentesimi, in cui si tiene conto della partecipazione attiva dello studente non solo alle lezioni, ma anche e soprattutto al lavoro di gruppo svolto settimana dopo settimana, finalizzato alla disamina e alla discussione di determinati aspetti e contenuti del programma. Nella valutazione dell’esame, la determinazione del voto finale tiene conto dei seguenti elementi:

1. Conoscenza approfondita delle norme e degli istituti principali del sistema delle Nazioni Unite;

2. Capacità di comunicare le conoscenze acquisite attraverso un’esposizione chiara e corretta dal punto di vista della terminologia giuridica;

3. Capacità di collegare tra loro i diversi istituti del diritto onusiano; 4. Capacità di analisi nel mettere in evidenza i profili più rilevanti dei casi della prassi oggetto

di studio. Il soddisfacimento degli aspetti 1 e 2 è condizione necessaria per il raggiungimento di una

valutazione pari a 26/30. I voti superiori a 27/30 verranno attribuiti agli studenti le cui prove soddisfano tutti e quattro gli aspetti sopra elencati. Per superare l’esame, e riportare quindi un voto non inferiore a 18/30, lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente degli argomenti oggetto di studio e di essere in grado di adottare una corretta terminologia giuridica. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso.

Insegnamento: ECONOMIA POLITICA EUROPEA

CFU: 9 SSD: SECS-P/01

Ambito disciplinare: Economico organizzativo Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: L’insegnamento di Economia Politica Europea contribuisce agli obiettivi formativi della LM 63, Scienze della Pubblica Amministrazione, con particolare riferimento all’acquisizione da parte dei laureati magistrali di competenze di metodo e conoscenze utili ad assistere le pubbliche amministrazioni nella progettazione di misure atte a promuovere lo sviluppo economico, attraverso la comprensione delle interazioni tra i mercati nazionali, da un lato, e il contesto europeo e internazionale dall’altro. L’insegnamento di Economia Politica Europea contribuisce a tale formazione fornendo agli studenti gli strumenti dell’analisi economica necessari a : 1. la comprensione e l’analisi critica del funzionamento attuale dell’Unione Europea, con riferimento sia alla natura del mercato unico e delle strutture produttive, che in relazione alle politiche macroeconomiche e monetarie, con riferimento specifico ai Paesi dell’area euro e dei Paesi dell’UE; 2. la comprensione delle ragioni storiche e delle motivazioni di natura economica e politica che hanno determinato la scelta dell’integrazione europea a partire dalla fine della seconda guerra mondiale; i conflitti tra le aree e le nazioni e le modalità messe in atto al fine del superamento di tali conflitti (Comunità del carbone e dell’acciaio, misure di politica economica, politiche di integrazione, politiche regionali, ecc.); 3. la comprensione della collocazione dell’Europa, dell’Unione Europea e dell’Area dell’euro all’interno del più ampio quadro dell’economia internazionale, anche alla luce dei processi di globalizzazione in atto. Attraverso la padronanza degli strumenti essenziali dell’analisi economica, intesa come scienza storica oltre che come insieme di conoscenze analitiche, gli studenti acquisiscono la capacità di comprendere i nessi tra le dinamiche economiche nazionali e quelle in atto nel più ampio contesto europeo e internzionale. (Quadro A4 Scheda SUA CDS).

Programma: Dopo una parte iniziale, in cui vengono forniti gli strumenti microeconomici e macroeconomici necessari alla comprensione dei temi trattati successivamente, il corso si articola in tre parti, rispettivamente a carattere storico, microeconomico e macroeconomico. Parte I. Introduzione. Storia dell’UE dalla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio al Trattato di Lisbona e ad oggi. Questa parte del corso spiega come nasce l’idea di una Comunità Europea, e quali sono state le principali tappe della sua realizzazione. Essa riguarda: (a) le condizioni storiche ed economiche all’indomani della seconda guerra mondiale, le forze e gli interessi in gioco sullo scacchiere internazionale; le visioni alternative dell’integrazione europea (federalismo vs. approccio intergovernativo) ed il modo in cui queste visioni hanno dato forma alle principali istituzioni dell’UE, dai Trattati originari ad oggi; (b) gli allargamenti dell’UE e le circostanze storiche in cui sono avvenuti; le principali tappe istituzionali del processo di integrazione; (c) le tappe dell’unificazione monetaria, la BCE, i nuovi meccanismi finanziari (ESM: European Stability Mechanism, etc.) messi in atto a seguito della crisi dei debiti sovrani. Parte II. La parte microeconomica del corso tratta dell’Unione Europea come Unione Doganale e come mercato unico e riguarda dunque l’analisi delle tariffe e le conseguenze della loro rimozione sia in termini di benessere per gli operatori nazionali (consumatori e imprese), sia sul commercio internazionale (prezzi e volumi dello scambio internazionale); le differenze tra Unioni doganali e

Aree di libero scambio; i sussidi all’esportazione e la Politica Agricola Comunitaria; i trattati internazionali di liberalizzazzione economica ; le barriere non tariffarie; gli effetti della mobilità dei capitali ai fini del livellamento internazionale del rendimento marginale dell’investimento. Parte III. La parte macroeconomica del corso riguarda la storia e la teoria dell’unificazione monetaria fino all’attuale problema degli squilibri macroeconomici all’interno dell’eurozona. Essa si articola sui seguenti temi: Contabilità nazionale in un’economia aperta; Identità fondamentale della bilancia dei pagamenti; Tassi di cambio nominali e tassi di cambio reali; Tassi di cambio e politiche monetarie in regimi di cambio flessibili (es. come la politica monetaria della BCE può influenzare il tasso di cambio col dollaro); Tassi di cambio e politiche monetarie in regimi di cambio fissi; Il sistema monetario internazionale: dal Gold Standard a Bretton Woods (I e II). L’Europa dallo SME all’unificazione monetaria. La BCE. La teoria delle aree valutarie ottimali. Gli squilibri macroeconomici nell’area dell’euro.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’esame si svolge in forma orale e i voti sono attribuiti in trentesimi. Le domande rivolte agli studenti sono intese a verificare le conoscenze acquisite su tutte e tre le parti costitutive del corso.

Insegnamento: FILOSOFIA POLITICA EUROPEA

CFU: 9 SSD: SPS/01

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso si propone di analizzare - in un quadro teorico, che mostra le radici dei princìpi ispiratori dello Stato moderno e contemporaneo - tre teorie politiche fondamentali: quelle di Samuel Pufendorf, di Christian Thomasius e di Thomas Hobbes. Esse rappresentano tre precise tendenze, non sempre convergenti, del giusnaturalismo moderno: la prospettiva hobbesiana sottolinea le esigenze di una statualità intesa ad esercitare un controllo sulle conflittualità connaturate alla coesistenza interindividuale, mentre le filosofie politiche di Pufendorf e di Thomasius danno risalto ad un sistema di doveri, su cui si reggono gli ordinamenti civili. Dal confronto di temi opportunamente individuati in queste tre teorie ci si ripromette di far emergere problematiche essenziali per la comprensione dell’evolversi della filosofia politica occidentale.

Programma: 1) Il giusnaturalismo di Thomas Hobbes. 2) Il giusnaturalismo di Samuel Pufendorf.

3)Il giusnaturalismo di Christian Thomasius.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’esame prevede la lettura ed il commento critico di brani tratti dalle principali opere filosofico-politiche di Thomas Hobbes oppure di Samuel Pufendorf oppure di Christian Thomasius; brani, questi, nei quali vengono esposte le principali tesi teorico-politiche di tali pensatori in merito alle categorie di potere, contratto sociale, libertà, eguaglianza, democrazia, dovere, diritto soggettivo, giustizia, ed ancora di altre. Tale colloquio verrà valutato con voti in trentesimi.

Insegnamento: GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA

CFU: 9 SSD: IUS/21

Ambito disciplinare: Giuridico Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi:

L’obiettivo del corso è condurre gli studenti ad acquisire conoscenze sui modelli di organizzazione della giustizia costituzionale, sulla loro circolazione e ricezione e di cogliere, attraverso l’analisi comparata, le attuali trasformazioni delle dinamiche giuridiche dei principali ordinamenti costituzionali. Il corso intende offrire la conoscenza dei più importanti sistemi di giustizia costituzionale, della loro evoluzione e delle influenze reciproche e ancora dell’attuale fenomeno di confronto e "dialogo" tra Corti e Tribunali costituzionali (oltre che Corti internazionali e sovranazionali) appartenenti a diversi ordinamenti nazionali. Obiettivo fondamentale è fornire agli studenti gli strumenti per: valutare i diversi meccanismi di accesso alla giustizia costituzionale e di garanzia dei diritti in chiave comparata; esaminare criticamente le pronunce di Corti e Tribunali costituzionali attraverso l'analisi delle tecniche argomentative utilizzate dai giudici costituzionali.

Programma: I modelli tradizionali di giustizia costituzionale: il modello statunitense ed il modello austriaco; La giustizia costituzionale in Francia; La circolazione e la ibridazione dei modelli; Organizzazione e funzionamento delle Corti costituzionali; L’accesso alle Corti costituzionali; Il recurso de amparo; La classificazione dei sistemi di giustizia costituzionale; Composizione e funzionamento della Corte costituzionale italiana; Il parametro e l’oggetto del giudizio; I vizi sindacabili; Il giudizio sulle leggi: il procedimento in via incidentale ed il procedimento in via principale; I conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e tra Stato e Regioni; Le decisioni della Corte costituzionale: natura, tipologia ed effetti.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: Per gli studenti frequentanti possono essere previste prove intercorso basate sullo svolgimento di lavori di gruppo relativi al funzionamento degli organi della giustizia costituzionale nei diversi ordinamenti prescelti e verifiche per valutare la capacità di lettura, comprensione ed esposizione delle decisioni della corte costituzionale. Per tutti gli studenti la prova finale consisterà in un colloquio orale sugli argomenti previsti dal programma. Lo studente dovrà dimostrare: di aver acquisito le competenze necessarie e di saperle applicare; di essere in grado di svolgere un’analisi comparata tra i diversi sistemi di giustizia costituzionale; di riuscire ad effettuare gli opportuni collegamenti tra i diversi argomenti trattati; la capacità di comunicare le conoscenze acquisite attraverso l’utilizzo di un appropriato linguaggio tecnico-giuridico.. La valutazione sarà espressa in voti e l’unità di misura saranno i trentesimi. Per i frequentanti il corso avrà un peso importante sul voto il giudizio espresso sulla partecipazione attiva alle lezioni e soprattutto sui lavori di gruppo e sulle esercitazioni svolte in aula.

Insegnamento: LINGUA INGLESE- ANALISI DEI LINGUAGGI SPECIALI

CFU: 9 SSD: L-LIN 12

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi:

sviluppo delle capacità di produzione scritta e orale in lingua inglese in contesti specialistici

consapevolezza delle convenzioni retorico-culturali nella comunicazione professionale

appropriatezza e correttezza dell’espressione capacità di partecipare attivamente a seminari specialistici in lingua inglese

Programma: The concept of work across cultures Genre conventions and ‘moves’ in the workplace Technical, formal and informal register Business letters and. emails

The sales promotion letter Job advertisements and covering letters Workplace conversations Positive and negative politeness Oral and written procedural genres Advice and guidelines.

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’esame orale si articola in una prova scritta ed in un duplice colloquio orale su temi di attualità e argomenti specifici del corso. La prova scritta e i due colloqui orali sono interamente in inglese e vengono valutati in trentesimi. Il voto finale è il risultato della media dei voti individuali riportati nelle singole prove. Inoltre, viene richiesto come parte integrante dell’esame un elaborato in lingua inglese che esamini uno o più aspetti del discorso professionale e lavorativo (ad esempio, il confronto tra situazioni lavorative e cultura del lavoro in Italia e all’estero; convenzioni e pratiche discorsive e comportamentali in contesti lavorativi; esperienze personali di lavoro). Vengono adottati i seguenti criteri nella valutazione:

partecipazione in classe

originalità dell’elaborato

correttezza dell’espressione

chiarezza espositiva

capacità di sintesi e di analisi

Insegnamento: LINGUA SPAGNOLA II

CFU: 9 SSD: L-LIN/07

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: Nell’ambito del curriculum di studi dello studente magistrale il corso di lingua spagnola II prevede l’acquisizione di conoscenze linguistiche, culturali, interpretative e, incluso, critiche necessarie a fornire gli strumenti grammaticali, lessici e culturali indispensabili allo studente che le applicherà nell’espressione scritta e nel colloquio in lingua su tematiche che abbracciano l’attualità, la storia e la cultura. Le conoscenze teoriche sia in ambito linguistico che culturale e storico acquisite durante il corso consentiranno agli studenti di esprimersi correttamente in forma scritta e orale su contesti che abbracciano la quotidianità e temi inerenti la storia culturale spagnola e iberoamericana. Gli obiettivi formativi richiesti investono: - Conoscenza e comprensione della lingua spagnola scritta e orale inscrivibile nel quadro europeo B1 (intermedio iniziale) - Capacità di applicare conoscenza e comprensione in un testo scritto e in un discorso; - Autonomia di giudizio: capacità di acquisire un giudizio proprio riguardante argomenti inerenti la storia culturale; - Abilità comunicative: capacità di esprimere verbalmente un pensiero e di interagire in gruppo; - Capacità di apprendimento: valutate attraverso il test finale e durante il corso (per gli studenti che frequentano il corso)

Programma: I parte) Il corso include il consolidamento dei principali elementi di grammatica della lingua spagnola e lo studio delle strutture grammaticali atti a far raggiungere un livello di comprensione ed espressione orale e scritta inscrivibile nel quadro di riferimento europeo B1. II parte) Strumenti per la traduzione del genere saggistico: il caso di Ramón Gaya

Nella macroarea della traduzione da una seconda lingua a quella materna sono inscritti molti tipi differenti di lavoro: la traduzione di poemi, quella di romanzi o di racconti, per non parlare della traduzione di testi tecnici che presentano le tipiche caratteristiche dei micro linguaggi (ingegneria, medicina, diritto, linguistica). La traduzione della saggistica è un’altra area spesso ignorata o dimenticata rispetto ai generi più tradizionalmente “letterari” quali il romanzo e la poesia e tuttavia rappresenta una grande fetta dell’esercizio del tradurre. Che cosa la caratterizza? Quali sono gli strumenti necessari per affrontare questo tipo di lavoro? Quali le difficoltà specifiche del genere? Nell’ambito del corso si proverà ad affrontare e rispondere a tali quesiti nel corso della lettura, interpretazione e traduzione di alcuni saggi contenuti nel volumetto El sentimiento de la pintura (1960) del pittore e scrittore Ramón Gaya (1910-2005). Attraverso il confronto tra il testo in castigliano e quello in italiano si evidenzieranno le difficoltà –falsi amici, differenti strutture sintattiche e lessicali etc- che si trova ad affrontare chi deve versare un testo saggistico dal castigliano all’italiano.

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: L’apprendimento è verificato attraverso una prova finale che include un test scritto che riguarda gli argomenti fondamentali della grammatica e del lessico affrontati e consolidati durante il corso completati da una breve composizione su un argomento inerente il contesto quotidiano e da un colloquio in lingua sugli argomenti del corso inerente, oltre alla quotidianità, elementi di storia, politica e cultura dei paesi di lingua spagnola. Il test scritto e la composizione vengono valutati in trentesimi (18/30) e il colloquio orale è valutato da 1/30 a 12/30. Nella valutazione dell'esame la determinazione del voto finale tiene conto dei seguenti elementi: 1. studio della grammatica e del lessico illustrati durante il corso e attraverso le slide illustrate a lezione e presenti nel sito; 2. partecipazione attiva e ragionata al corso, al laboratorio e alle attività inerenti inclusi gli esercizi forniti; 3. lettura corretta e comprensione del testo scritto e nell’ascolto della lingua; 4. studio e approfondimento dei testi in programma; 5. capacità di fornire risposte alternative al test d’esame e alla composizione; 6. capacità di esprimersi in maniera corretta, spigliata e aderente al tema nel corso del colloquio in lingua;

Insegnamento: SCIENZA DELLE FINANZE

CFU: 9 SSD: SECS-P/03

Ambito disciplinare: Economico-Organizzativo Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: L’insegnamento ha l’obiettivo di fornire idonei strumenti di analisi economica per la comprensione dei problemi legati all’intervento dello Stato nell’economia e dell'impatto sul sistema economico delle scelte pubbliche in materia di prelievo e di spesa. In particolare, saranno analizzate le principali forme di fallimento del mercato (beni pubblici, esternalità, concorrenza imperfetta, asimmetrie informative) che normalmente giustificano l’intervento pubblico e le modalità di finanziamento delle attività svolte dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato. Nel quadro teorico costituito dai teoremi dell’economia del benessere, l’insegnamento affronta, inoltre, l’analisi economica dei tributi (principalmente delle imposte) e delle principali politiche pubbliche finalizzate alla redistribuzione del reddito e agli interventi in presenza di fallimenti di mercato. Lo studente sarà in grado di comprendere e valutare, dal punto di vista economico, le politiche pubbliche di prelievo e di spesa, nonché di valutarle in termini di effetti economici generali.

Programma: Il corso si articola in due parti. La prima parte si propone di fornire gli strumenti per una comprensione delle cause di fallimento del mercato e dell’intervento pubblico nell’economia.

Definite le principali funzioni che l’intervento pubblico deve assolvere, secondo la tradizionale tricotomia musgraviana, vengono analizzate le principali cause che provocano il fallimento del mercato, in particolare l’esistenza di beni pubblici, di esternalità, di condizioni di monopolio e di asimmetrie informative. La seconda parte affronta in termini generali la teoria dell’imposta, analizzando le principali forme di imposizione e gli effetti economici che ne conseguono e fornisce un’introduzione alla teoria del federalismo fiscale e ai modelli economici di comportamento politico. Prima parte. I contenuti della scienza delle finanze. I problemi economici posti dall’attività dello Stato. Lo studio degli effetti economici delle scelte pubbliche. L’economia pubblica secondo i classici. La teoria classica e la ragione del capitalismo. Le origini della teoria moderna dell’intervento pubblico: i neoclassici. La teoria neoclassica e la nozione di equilibrio. L’economia del benessere. L’ottimo paretiano. I teoremi fondamentali dell’economia del benessere. I fallimenti del mercato: i beni pubblici; le esternalità; le situazioni di mercato diverse dalla concorrenza perfetta; le asimmetrie informative. Seconda parte. Caratteri ideali di un sistema tributario. La nozione di tributo. I canoni, i prezzi pubblici e le tariffe. La teoria generale delle tasse. I contributi. Le imposte. Il problema dell’efficienza tributaria. Il sistema tributario e la distribuzione della ricchezza. Aspetti macroeconomici della politica tributaria. Effetti della tassazione. La teoria dell'incidenza dei tributi. Democrazia e capitalismo nella teoria della finanza pubblica. La teoria della formazione delle scelte collettive. Meccanismi maggioritari e regole di razionalità. Le ragioni e le questioni del federalismo fiscale. Le ragioni e i costi dell’autonomia finanziaria dei Comuni.

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: Esame finale orale. È prevista, inoltre, una prova d’esame intermedia per la verifica del regolare apprendimento degli argomenti trattati durante la prima parte del corso. Il voto finale, in entrambi i casi, sarà espresso in trentesimi. Per superare l'esame, e riportare quindi un voto non inferiore a 18/30, lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente delle cause di fallimento del mercato, dei principi economici della tassazione, nonché dei criteri e delle metodologie di analisi degli effetti economici dei tributi, una conoscenza base dei problemi economici posti dall’attività dello Stato e di essere in grado di analizzare i principali effetti economici di ipotesi alternative di intervento pubblico nell’economia. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve invece dimostrare di avere acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso.

Insegnamento: STORIA COSTITUZIONALE DELL’EUROPA MODERNA

CFU: 9 SSD: M-STO/02

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: L’insegnamento di Storia costituzionale dell’Europa moderna favorisce la capacità di apprendimento necessaria per affrontare l’ulteriore formazione nel quadro delle discipline storiche e giuridiche e per acquisire conoscenze utili al fine di maturare un autonomo giudizio sulle vicende politico-istituzionali dei principali stati europei.

Programma: Modulo A: Il costituzionalismo nella crisi dell’antico regime Il modulo è dedicato al nuovo linguaggio politico creato nell’ambito della cultura Illuministica e alle esperienze costituzionali maturate tra la fine del Settecento e gli inizi del secolo successivo. Modulo B: Costituzione: storia di un concetto Il modulo è dedicato all’analisi dell’evoluzione storica del concetto di costituzione.

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La valutazione dello studente prevede un colloquio orale su tutti gli argomenti oggetto del programma. Il punteggio della prova d’esame è attribuito mediante un voto espresso in trentesimi. Per superare l’esame, lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente delle principali questioni oggetto del programma. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente è tenuto a dimostrare di aver acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso e di saper valutare criticamente i testi utilizzati a supporto dell’insegnamento (monografie, articoli di riviste specialistiche, raccolte di carte costituzionali).

Insegnamento: STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE EUROPEE

CFU: 9 SSD: SPS/03

Ambito disciplinare: Processi decisionali ed organizzativi

Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: Il corso intende mostrare il ruolo svolto dalla costruzione europea nella progressiva stabilizzazione economica e sociale del nostro continente. Adottando una prospettiva di lungo periodo, saranno analizzati i vari tentativi intrapresi, sul piano sia interno che internazionale, per governare le dinamiche dell’integrazione europea. In quest’ottica, i principali argomenti del corso saranno quindi: l’evoluzione dei sistemi politici interni fra la metà dell’800 e la seconda guerra mondiale, e in particolare la loro progressiva democratizzazione, attraverso i successivi allargamenti del suffragio e il ruolo crescente dei parlamenti nel processo di decisione politica; la forte interdipendenza fra le economie del continente e le crescenti tensioni sociali scatenate dal processo d’industrializzazione. Le forme in cui la stabilizzazione interna ed esterna si concretizza in Europa nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale; il nuovo assetto economico e politico mondiale; la costruzione comunitaria e il consolidamento degli stati nazionali; la dimensione istituzionale dell’integrazione europea e la sua evoluzione; i protagonisti e gli artefici dei processi di integrazione europea; il dibattito sul modello istituzionale europeo e le sue possibili evoluzioni, da Delors alla “strategia di Lisbona” e oltre.

Programma: Origini dell’idea di Europa unita Le prime fasi dell’integrazione I trattati istitutivi L’evoluzione politica ed istituzionale L’integrazione economica

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: I risultati attesi verranno verificati attraverso prove orali e scritte basate su test a risposta multipla, volte ad accertare l’acquisizione delle conoscenze richieste. Particolarmente innovativo e gradito dagli studenti si dimostra l’esercizio di simulazione del funzionamento di un’istituzione consultiva europea quale il Comitato delle Regioni. I migliori studenti del corso hanno la possibilità di trascorrere un breve periodo di visita presso le istituzioni europee a Bruxelles.

Insegnamento: STORIA DELLE RELAZIONI EUROMEDITERRANEE

CFU: 9 SSD: SPS/06

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso ha per oggetto di studio la ricostruzione storica dei rapporti fra gli attori statuali e non

statuali del sistema internazionale. Il corso si prefigge l’obiettivo di analizzare le politiche mediterranee dei Paesi europei nell’età contemporanea con particolare riferimento alle loro relazioni con i Paesi della sponda sud. Il corso si prefigge altresì l’obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti per acquisire metodologie di studio della politica internazionale contemporanea riferita allo scacchiere mediterraneo.

Programma: Mediterraneo, Medio Oriente e Asia centrale nel XX secolo: storia e problemi

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La verifica dell’apprendimento consiste in un colloquio orale sugli argomenti della disciplina teso ad accertare le conoscenze storiche basilari e al tempo stesso l’attitudine dello studente a ricostruire autonomamente processi storici complessi e a proporre una propria valutazione delle interpretazioni degli avvenimenti analizzati.

Insegnamento: STORIA E ISTITUZIONI DELL’AFRICA CONTEMPORANEA

CFU: 9 SSD: SPS/13

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso intende dotare gli studenti di una conoscenza generale dei principali avvenimenti che hanno segnato la storia contemporanea dell'Africa. Dopo una introduzione generale ai grandi temi della storia dell'Africa, il corso di quest'anno si occuperà dei fenomeni socio-politici (in particolare buon governo, conflitti e transizioni democratiche, la nuova economia africana dalla security food alle risorse naturali) alla luce della globalizzazione. Un’attenzione particolare verrà, infine, data alle relazioni euro-africane in occasione del 50 anniversario della firma dei trattati di Roma

Programma: Diritto Democrazia e Buon governo Conflitti Transizioni democratiche Security food Risorse idriche; energetiche; minerarie Globalizzazione Relazioni Euro Africane

Semestre: 2

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: Per i soli frequentanti: verifica intermedia (scritta) ed esame finale (orale); Per i non frequentanti è prevista soltanto un'unica prova finale (orale)

Insegnamento: TEORIA DELL’INTERPRETAZIONE GIURIDICA

CFU: 9 SSD: IUS/20

Ambito disciplinare: Attività affini o integrative

Anno di corso: 2

Obiettivi formativi: Il corso intende fornire agli studenti le coordinate teoriche per la comprensione delle problematiche legate all’interpretazione giuridica, intesa all’interno della struttura vincolate dell’ordinamento oggettivo. E’ richiesta la conoscenza storico-descrittiva dell’evoluzione dallo Stato legale all’attuale Stato costituzionale di diritto, coniugata all’approfondimento della teoria dell’interpretazione, intesa

nel senso lato del termine.

Programma: Il programma consta in una prima parte, tesa a definire le linee dell'evoluzione della problematica a partire dalla Codificazione, sino al XIX secolo, e in una seconda parte, tesa ad definire, invece, la problematica propriamente novecentesca dell'interpretazione, interrogando tanto lo statuto epistemologico dell'interpretazione, con particolare riferimento all'opera di Kelsen ed Hart, quanto il superamento ermeneutico delle teorie formalistiche. Il corso di Teoria dell'interpretazione giuridica (9 CFU), si articolerà in una prima parte, tesa a definire le linee dell'evoluzione della problematica a partire dalla Codificazione, sino al XIX secolo, e in una seconda parte, tesa ad definire, invece, la problematica propriamente novecentesca dell'interpretazione, interrogando tanto lo statuto epistemologico dell'interpretazione, con particolare riferimento all'opera di Kelsen ed Hart, quanto il superamento ermeneutico delle teorie formalistiche.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: Esame orale.

Insegnamento: TEORIA DELLO SVILUPPO UMANO

CFU: 9 SSD: SECS-P/01

Ambito disciplinare: Economico-Organizzativo Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: Obiettivo principale del corso è quello di introdurre lo studente alla teoria dello sviluppo economico così come prospettata nell’approccio di Amartya Sen.

Programma: Il corso è strutturato in tre parti: nella prima parte viene presentato il concetto di sviluppo umano, gli indicatori utilizzati per misurarlo e i fondamenti teorici su cui si basa e viene proposta un’analisi di temi di economia politica e politica economica utilizzando l’approccio delle capacità; nella seconda parte viene approfondito il tema degli indicatori di benessere sulla base delle indicazioni del Rapporto Stiglitz, Sen, Fitoussi.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La verifica dei risultati dell’apprendimento viene svolta mediante prova di esame finale orale; la valutazione tiene conto del possesso delle conoscenze acquisite, delle capacità di applicarle anche con personale apporto interpretativo e di giudizio. A coloro che frequentano il corso verrà valutata la eventuale tesina elaborata al termine di un lavoro di gruppo. La valutazione è espressa con voto in trentesimi.

Insegnamento: TEORIA E STORIA DELL’AMMINISTRAZIONE IN EUROPA

CFU: 9 SSD: SPS/03

Ambito disciplinare: Processi decisionali ed organizzativi

Tipo insegnamento: Caratterizzante

Anno di corso: 1

Obiettivi formativi: L’obiettivo generale del corso è fornire una avanzata conoscenza contenutistica analitica e metodologica, prevalentemente attraverso strumenti di approfondimento seminariale, sui principali attori del sistema politico-amministrativo – burocrazia, governo, sistemi locali, paragoverno – e sulle logiche strutturali che animano il rapporto tra politiche pubbliche e dimensione regolativo-

applicativa, negli aspetti di sistema, culturali, di rappresentanza socio-politica. Il metodo promosso sarà quello dell'analisi critica attraverso la teoria e la storia delle istituzioni amministrative occidentali e dei processi di modernizzazione istituzionale tra i secoli XIX e XXI. Il corso riguarderà, nella dimensione storico-istituzionale e politologica, i paradigmi teorici e la realtà dell’amministrazione italiana e dei principali paesi europei ed occidentali. Gli studenti dovranno acquisire, attraverso lo studio, la formazione seminariale, la discussione e l’approfondimento in aula, i lavori di gruppo e di ricerca, schemi e logiche interpretative avanzati per l’analisi complessa del ciclo amministrativo e delle politiche pubbliche in relazione ai processi evolutivi della modernizzazione istituzionale occidentale.

Programma: La valutazione dello studente prevede in sede finale una prova orale in cui vengono proposti quesiti sul programma e i testi oggetto dell’insegnamento. Dovrà dimostrare capacità di ragionamento critico avanzata e sarà valutato in trentesimi. La verifica dell’apprendimento costituirà, conformemente all’organizzazione fortemente partecipativa e seminariale del corso, un processo in ogni modo progressivo. Nei tre livelli di coinvolgimento degli studenti, oltre alla didattica frontale e ai seminari monografici sono previsti seminari avanzati intensivi di arricchimento del palinsesto formativo. I corsisti affronteranno, inoltre, un lavoro di gruppo basato sull’analisi critica di una esperienza istituzionale o burocratica. La valutazione del lavoro avverrà sia sul paper che sulla esposizione in aula ai fini di appurare l’acquisizione di un più avanzato livello di conoscenza e ragionamento. I seminaristi avanzati proporranno una lecture di saggi scientifici stranieri sul tema dei rapporti tra politica, burocrazia e società.

Semestre: 1

Metodo didattico: convenzionale

Modalità di esame: La valutazione dello studente prevede in sede finale una prova orale in cui vengono proposti quesiti sul programma e i testi oggetto dell’insegnamento. Dovrà dimostrare capacità di ragionamento critico avanzata e sarà valutato in trentesimi. La verifica dell’apprendimento costituirà, conformemente all’organizzazione fortemente partecipativa e seminariale del corso, un processo in ogni modo progressivo. Nei tre livelli di coinvolgimento degli studenti, oltre alla didattica frontale e ai seminari monografici sono previsti seminari avanzati intensivi di arricchimento del palinsesto formativo. I corsisti affronteranno, inoltre, un lavoro di gruppo basato sull’analisi critica di una esperienza istituzionale o burocratica. La valutazione del lavoro avverrà sia sul paper che sulla esposizione in aula ai fini di appurare l’acquisizione di un più avanzato livello di conoscenza e ragionamento. I seminaristi avanzati proporranno una lecture di saggi scientifici stranieri sul tema dei rapporti tra politica, burocrazia e società.