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Compressione delle parti condilari dell’occipite. Dalla tesi di Nicola Barsotti, CIO di Bologna _____________________________________________________ “Compression of the condilar parts of the occiput “ scritto nel 1945 a Saint Peter, Minnesota. Il documento è stato concesso dallo Still National Museum ,in Kirksville, MO., ed è coperto dai diritti di autore (Cranial Colection Box 1 B 1858 )

Compressione delle parti condilari dell’occipite. · compressione laterale ... condilare e lo spostamento del condilo che ne riduce la distanza ... Posizione: Paziente supino, le

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Compressione delle parti condilari dell’occipite.

Dalla tesi di Nicola Barsotti, CIO di Bologna

_____________________________________________________

“Compression of the condilar parts of the occiput “ scritto

nel 1945 a Saint Peter, Minnesota. Il documento è stato

concesso dallo Still National Museum ,in Kirksville, MO.,

ed è coperto dai diritti di autore

(Cranial Colection Box 1 B 1858 )

Compressione delle parti

condilari dell’occipite.

Meccanismo dell’evento:

A causa della convergenza delle

faccette articolari dell’atlante nella

parte anteriore, dei colpi sul

vertice o sulla parte posteriore

della testa possono causare la

forzatura mediale della porzione

anteriore di uno o entrambi i

condili occipitali, restringendo il

bordo anteriore del forame magno.

Questo avvicinamento produce la

compressione laterale

dell’estremità posteriore della

parte basilare con una tendenza ad

alzarsi, abbassarsi o ruotare su un

asse antero-posteriore. Questi

stress sull’estremità posteriore

della parte basilare forzano la sua

estremità anteriore rispettivamente

verso il basso, l’alto o la rotazione

laterale. La convergenza delle

faccette dell’atlante nella parte

infero-mediale può forzare uno o

entrambi i condili medialmente

nelle loro estremità posteriori

come risultato di un trauma sul

vertice o sulla parte anteriore della

volta, restringendo il forame nella

sua parte mediale. Colpi laterali

nella parte mediana della volta, in

base al punto di contatto e alla

direzione della forza, colpiscono in

modo ineguale i due condili,

producendo una asimmetria della

posizione e una compressione. Un

trauma diretto alla parte posteriore

della testa esercita una forza che

viene trasferita all’atlante

portandolo in avanti con l’occipite.

Questo avviene a causa dello

spessore delle parti anteriori delle

faccette e tende a provocare il

movimento dell’arco anteriore

dell’atlante verso l’avanti in

rapporto con il processo

odontoideo, aumentando la

tensione del legamento trasverso

dell’atlante e avvicinando l’arco

posteriore al processo odontoideo.

Ciò provoca un restringimento

antero-posteriore del canale

vertebrale che disturba il midollo

allungato, le membrane cranio-

sacrali e la

fluttuazione del liquido

cefalorachidiano.

DIAGNOSI:

Storia: età, nascita, periodo

dell’incidente, quanto forte e la

direzione della forza, inizio dei

sintomi, etc…

Conclusioni:

Trauma recente:

1. Bilaterale:

a. Tensione dei muscoli

suboccipitali.

b. Rigidità delle parti

condilari con enorme

resistenza ad andare

lateralmente.

c. Le disfunzioni di

compensazione della

S.S.B. in flessione,

estensione o

compressione, avvengono

sicuramente se la parte

finale della porzione

basilare è forzata

rispettivamente verso il

basso, l’alto o

anteriormente tra le parti

condilari.

2. Unilaterale:

a. La squama dell’occipite è

compressa sul lato della

lesione.

b. Lesioni occipito-

atlantoidea e atlo-assiale.

c. Enorme resistenza allo

stiramento laterale della

massa condilare dal lato

della lesione.

d. Tensione muscolare sub-

occipitale normalmente

più marcata dal lato

opposto alla lesione ed

indicante l’aumento di

tensione delle membrane

cranio-sacrali dal lato

della lesione.

e. La parte più posteriore

delle parti basilari è

compressa tra i condili e

può essere forzata in alto,

basso o anteriormente o

ruotata su un asse antero-

posteriore provocando

rispettivamente una

estensione, flessione,

compressione, spostamento

laterale o torsione

compensatoria della S.S.B.

Trauma vecchio:

In seguito a lesioni mantenute per

mesi o anni, avvengono

nell’occipite cambiamenti

strutturali come risultato della

compressione delle parti condilari.

La restrizione, l’accorciamento e

la distorsione asimmetrica del foro

magno, la restrizione della parte

condilare e lo spostamento del

condilo che ne riduce la distanza

dal centro delle parti basilari dal

lato della compressione

unilaterale, l’aumentata concavità

della superficie inferiore della

parte condilare, l’appiattimento

della squama dell’occipite

posteriormente o postero-

lateralmente, la restrizione o la

distorsione del canale ipoglosso e

del foro giugulare, e le persistenti

lesioni dell’occipito-mastoidea, del

temporale, dell’occipito-

atlantoidea o atlo-assiale, sono

esempi di questa patologia. La

porzione posteriore delle parti

basilari può sistemarsi verso una

posizione elevata, abbassata,

anteriore o in rotazione su un asse

antero-posteriore come risulta

nelle lesioni della S.S.B.

Un trauma occorso alle parti

condilari nella prima infanzia

prima della saldatura delle quattro

parti dell’occipite può provocare lo

spostamento posteriore

dell’estremità dorsale delle parti

basilari tra i condili. Ciò può

essere associato con altre

anormalità di questa area dal

momento che la parte basilare è

relativamente assottigliata alla sua

estremità dorsale permettendole di

torcersi facilmente.

La trazione anteriore delle

membrane cranio-sacrali,

attraverso le inserzioni al margine

del forame magno, è usata come

un importante aiuto nella

correzione. E’ richiesto un

trattamento continuo per

rimodellare la distorsione

occipitale.

Trauma alla nascita:

L

Le lesioni alla nascita che

comprendono la massa del condilo

provocano una distorsione del

cranio creando un turbamento dal

punto di vista del normale

movimento di flessione ed

estensione.

La saldatura cartilaginea delle

quattro parti dell’occipite che va a

formare il foro magno e la

giunzione sfeno-basilare,

permettono a questa distorsione di

prodursi precocemente, o

nell’utero o alla nascita.

Tipologie:

1. Flessione-base–

Estensione-volta:

La squama dell’occipite può essere

portata avanti, appiattendo la parte

posteriore della testa, formando un

angolo acuto alla sua giunzione

con le parti condilari. Lo

spostamento mediale delle

estremità anteriori di queste parti

condilari, con lo spostamento

verso il basso dell’estremità

posteriore e l’innalzamento

dell’estremità anteriore della parte

basilare, causa la flessione sfeno-

basilare. Di conseguenza, abbiamo

l’appiattimento dell’occipite

posteriormente e l’elevazione della

sutura sagittale, tipica

dell’estensione, mentre con la

flessione sfeno-basilare e la

rotazione esterna delle ossa

temporali la base del cranio si

allarga.

2. Estensione-base–

Flessione-volta

La pressione applicata al vertice

può stirare i parietali, forzare la

squama occipitale posteriormente

e ridurre il suo angolo trasverso

con le parti condilari, le estremità

anteriori delle quali sono collocate

medialmente, elevando le

estremità anteriori e abbassando

quelle posteriori delle parti

basilari. Di conseguenza la S.S.B.

è in posizione di estensione,

causando la rotazione interna delle

ossa temporali, stringendo il

contorno della base del cranio,

mentre il vertice è appiattito e la

volta è distesa. Da qui il tipo di

f

flessione della volta con

l’estensione alla base.

3. Unilaterale:

La discesa della testa attraverso il

canale pelvico può causare la

rotazione della squama

dell’occipite intorno ad inion,

spingendo il bordo posteriore del

foro magno a muoversi

lateralmente verso il lato sul quale

la squama è ruotata in alto. La

parte condilare, dal lato in cui la

squama è abbassata, è compressa

antero-posteriormente con

tendenza ad allargarsi,

incrociandosi sul foro magno da

quel lato.

La rotazione in alto della squama

causa un allungamento antero-

posteriore e il restringimento della

parte condilare su quel lato con

rotazione interna dell’osso

temporale. Sul lato in cui la

squama dell’occipite è ruotata

verso il basso e l’avanti, e la parte

condilare allargata e compressa

antero-posteriormente, il condilo è

f

forzato antero-medialmente.

L’unione cartilaginea con le parti

basilari è compressa, distorcendo il

forame condilare anteriore,

restringendo e distorcendo il foro

giugulare, accorciando la distanza

dal condilo al centro delle parti

basilari la cui estremità dorsale

può essere sollevata, abbassata o

persino forzata posteriormente su

uno o entrambi i lati, causando

lesioni alla S.S.B.

La compressione della massa

condilare accompagnata dal suo

trauma e le deformità, quando

sono prodotte nell’utero, nel corso

del graduale sviluppo, provocano

anormalità intra-craniali dovute

alla pressione.

Quando si verifica un trauma

durante la discesa attraverso il

canale uterino, la lesione può

essere acuta e presentarsi

attraverso un’emorragia intra-

craniale con una sintomatologia

immediatamente percepibile.

Quando capita una distorsione

durante la nascita senza una

lesione intracraniale acuta, si può

s

sviluppare una patologia durante i

primi mesi o anni. Normalmente,

dopo la nascita la condizione è

riconosciuta e opportunamente

curata; prima sarà trattata più

soddisfacenti saranno i risultati.

Trattamento:

Posizione: Paziente supino, le sue

mani possono essere messe sopra

gli occhi e nella parte più bassa

della fronte, il loro peso rilassa le

braccia e, se necessario, provvede

a fare resistenza.

L’operatore alla testa fa oscillare

la testa del paziente in avanti in

flessione facilitata a livello

dell’articolazione occipito-

atlantoidea, evitando la flessione

della colonna cervicale e la

tensione muscolare. Le dita indice

e medio sono poste medialmente

rispetto alla sutura occipito-

mastoidea e avanzano antero-

medialmente per posizionarsi sulla

parte superiore dell’occipite a

livello della giunzione dell’arco

posteriore con il processo trasverso

d

dell’atlante e sono tenute

saldamente in alto contro le parti

condilari dell’occipite.

Movimento: stiramento laterale

combinato con la torsione delle

dita verso il punto più anteriore

portando le porzioni anteriori delle

masse condilari lateralmente.

Tenere saldamente durante la

cooperazione respiratoria.

Attraverso la tecnica è necessario

focalizzare l’attenzione e lo stress

sulle porzioni anteriori delle masse

condilari in modo che si separino e

permettano all’estremità dorsale

delle parti basilari di ritornare

nella loro normale posizione.

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