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Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
© 2006 Politecnico di Torino 1
Comportamento meccanico dei materiali
2
Fatica dei materiali
IntroduzionePropagazione delle criccheDati di fatica di baseDai provini ai componenti, fatica uniassialeFatica con sollecitazioni ad ampiezza variabile Fatica multiassiale – cenni
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Fatica dei materiali
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Introduzione
Definizione di fatica e parametri dei cicli Aspetti micro e macroscopici della fatica
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Introduzione
6
Il fenomeno fatica
L’applicazione di carichi non costanti nel tempo, in particolare con andamento temporale ciclico, comporta la possibile rottura dei componenti anche quando la sollecitazione massima è inferiore al carico unitario di snervamento del materiale
Questo fenomeno viene indicato con il nome “fatica”
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Caratteristiche del fenomeno (1/3)
Il fenomeno della fatica è:Permanente (non reversibile)
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Caratteristiche del fenomeno (2/3)
Il fenomeno della fatica è:Permanente (non reversibile)Progressivo (ogni applicazione di carico induce un danno)
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Caratteristiche del fenomeno (3/3)
Il fenomeno della fatica è:Permanente (non reversibile)Progressivo (ogni applicazione di carico induce un danno)Localizzato (non è un degrado delle caratteristiche del materiale, p.e. invecchiamento delle gomme, ma riguarda soltanto una zona limitata del componente)
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Approcci al problema (1/4)
Approccio microscopico: analizza i motivi del fenomeno e studia i cambiamenti metallurgici e strutturali del materiale
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Approcci al problema (2/4)
Approccio microscopico: analizza i motivi del fenomeno e studia i cambiamenti metallurgici e strutturali del materialeApproccio fenomenologico o empirico: cerca di fornire strumenti al progettista per:
Evitare le rotture di fatica
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Approcci al problema (3/4)
Approccio microscopico: analizza i motivi del fenomeno e studia i cambiamenti metallurgici e strutturali del materialeApproccio fenomenologico o empirico: cerca di fornire strumenti al progettista per:
Evitare le rotture di faticaValutare la durata che può essere raggiunta dal componente prima che si verifichino pericolosi cedimenti.
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Approcci al problema (4/4)
Approccio microscopico: analizza i motivi del fenomeno e studia i cambiamenti metallurgici e strutturali del materialeApproccio fenomenologico o empirico: cerca di fornire strumenti al progettista per:
Evitare le rotture di faticaValutare la durata che può essere raggiunta dal componente prima che si verifichino pericolosi cedimenti
La resistenza a fatica non dipende solo dal materiale
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Parametri dei cicli I
Per individuare un ciclo sono necessari almeno due parametri indipendenti relativi alla tensione o alla deformazione (UNI 3964)
Tens
ione
Tempo
σ m σ max
σ min
σ a
∆σ=2σ a
σ a
Tens
ione
Tempo
σ m σ max
σ min
σ a
∆σ=2σ a
σ a
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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minima Tensione
massimaTensione
min
max
σ
σ
Parametri dei cicli II (1/2)
N Numero di cicli
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alternata Tensione2
amedi Tensione2
minima Tensione
massimaTensione
minmaxa
minmaxm
min
max
σ−σ=σ
σ+σ=σ
σ
σ
Parametri dei cicli II (2/2)
N Numero di cicli
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Parametri dei cicli III (1/3)
tensione di RapportoR
tensionediCampo2
max
min
aminmax
σσ=
σ=σ−σ=σ∆
18
Parametri dei cicli III (2/3)
ampiezza di RapportoR
tensione di RapportoR
tensionediCampo2
m
aa
max
min
aminmax
σσ=
σσ=
σ=σ−σ=σ∆
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19a
aa R1
R1R
R1R1
R+−
=+−
=
Parametri dei cicli III (3/3)
Si può dimostrare che:
ampiezza di RapportoR
tensione di RapportoR
tensionediCampo2
m
aa
max
min
aminmax
σσ=
σσ=
σ=σ−σ=σ∆
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Parametri dei cicli IV (1/4)
La frequenza, per i materiali metallici, influenza poco i risultati fino a circa 100 Hz
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Parametri dei cicli IV (2/4)
La frequenza, per i materiali metallici, influenza poco i risultati fino a circa 100 Hz
Coppie di parametri indipendenti normalmente utilizzate:
σmax, σmin
22
Parametri dei cicli IV (3/4)
La frequenza, per i materiali metallici, influenza poco i risultati fino a circa 100 Hz
Coppie di parametri indipendenti normalmente utilizzate:
σmax, σmin
σa, σm
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Parametri dei cicli IV (4/4)
La frequenza, per i materiali metallici, influenza poco i risultati fino a circa 100 Hz
Coppie di parametri indipendenti normalmente utilizzate:
σmax, σmin
σa, σm
R, ∆σ
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Tipi di ciclo (1/3)
σAlterno
simmetricoR=-1
t
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Tipi di ciclo (2/3)
σAlterno
simmetricoR=-1
Ripetuto di trazione
R=0
Ripetuto di compressione
R=-∞
t
26
Pulsante di compressione
R>1
Tipi di ciclo (3/3)
σAlterno
simmetricoR=-1
Pulsante di trazione1>R>0
Ripetuto di trazione
R=0
Ripetuto di compressione
R=-∞
t
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Introduzione
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Fasi della fatica (1/3)
Il fenomeno fatica si divide in tre fasi:Nucleazione (delle cricche)
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Fasi della fatica (2/3)
Il fenomeno fatica si divide in tre fasi:Nucleazione (delle cricche)Propagazione (delle cricche)
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Fasi della fatica (3/3)
Il fenomeno fatica si divide in tre fasi:Nucleazione (delle cricche)Propagazione (delle cricche)Rottura finale (dovuta al raggiungimento di una condizione critica)
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Nucleazione I
» 0.1µm.Superficiemetallica
Scorrimento in un metallo dovuto a carichi ciclici
La cricca nuclea parallelamente alla tensione tangenziale massima
σ σ
32da Suresh S. - Fatigue of materials – Cambridge University Press 1991
Nucleazione II
5µm
σ σ
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propagazione della cricca
Propagazione
La cricca propaga ortogonalmente alla tensione principale
massima
superficie liberaσ
σ
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Propagazione e sollecitazioni
A
B
C
D
N
Scorrimenti
Difetti microscopici
Difetti non propagantiDifetti visibili con PND
Difetti visibili ad occhio nudo
Difetti visibili che si propagano
Rottura
Solle
cita
zion
e
A
B
C
D
N
Scorrimenti
Difetti microscopici
Difetti non propagantiDifetti visibili con PND
Difetti visibili ad occhio nudo
Difetti visibili che si propagano
Rottura
Solle
cita
zion
e
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basse alte
Tensioni nominali
Trazione e trazione compressione
basse alte
Piastre, con e senza intagli, soggette a carico assiale.
Tipi di superficie di frattura I
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Esempio superficie di frattura I
Carico assiale piastra saldata
da http://www.naoe.eng.osaka-u.ac.jp/eng/facilities
Beach marks
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Tipi di superficie di frattura II (1/2)
Sezioni circolari soggette a tensioni normali
Carichi assiali
Tensioni nominali
basse alte
38da http://www.rsime.com
Esempio superficie di frattura II
Carichi assiali
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Tipi di superficie di frattura III (1/2)
Sezioni circolari soggette a tensioni normaliTensioni nominali
basse alte
Flessione piana unidirezionale
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Tipi di superficie di frattura III (2/2)
Tensioni nominali
basse alte
Flessione piana unidirezionale Flessione piana alternata
Tensioni nominali
basse alte
Sezioni circolari soggette a tensioni normali
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
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Esempio superficie di frattura III
Haibach - 1989
Flessione piananucleazione
propagazione
Rottura Finale(aspetto fragile)
Beach marks
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Tipi di superficie di frattura IV
Sezioni circolari soggette a tensioni normali
Flessione rotante
Tensioni nominali
basse alte
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
© 2006 Politecnico di Torino 22
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Esempio superficie di frattura IV
Flessione rotante e torsione costante
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Tipi di superficie di frattura V
Sezioni circolari soggette a torsione
45°
Comportamento meccanico dei materiali Introduzione
© 2006 Politecnico di Torino 23
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Esempio superficie di frattura Va
Torsione alternata
46
da http://www.dim.unipd.it
/fatigueteam/
da http://www.ryerson.ca/~avarvani/research.html
Torsione alternata
Esempio superficie di frattura Vb