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Come fare il portfolio delle competenze Perché questo portfolio È inutile raccogliere prodotti senza saperli inter- pretare e utilizzare per intervenire sui processi di apprendimento. Per poterlo fare, occorre di- sporre di agili modelli teorici e di ipotesi applica- tive flessibili e modificabili. È inutile proporre procedure e strategie di stu- dio, se non si considerano le variabili psicologi- che di sfondo, che possono amplificare o vanifi- care qualsiasi proposta didattica. Questa sezione della Guida risponde a queste due esigenze fondamentali. Esempi di compilazione In questa sezione vengono proposti alcuni esempi, sui quali l’insegnante può riflettere e fare ipotesi prima di impiegare gli strumenti in classe. Strumenti operativi Si può intervenire sulla classe in base a un progetto formativo oppure sul singolo alunno se emergono bisogni speciali. In entrambi i casi è opportuno disporre di strumenti immediatamen- te fruibili, che vengono proposti nella sezione apposita. Lo strumento però risulterà tanto più efficace quanto più padrone sarà il docente dei modelli teorici e didattici in base ai quali lo strumento è stato concepito. L’adozione della valigetta portfolio per l’intera classe prevede il libro per l’insegnante in omaggio. Per ordini presso le Edizioni Erickson: Tel. 0461 950690 Fax 0461 950698 E-mail: [email protected] Internet: www.erickson.it

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Come fare il portfolio delle competenze

Perché questo portfolioÈ inutile raccogliere prodotti senza saperli inter-pretare e utilizzare per intervenire sui processidi apprendimento. Per poterlo fare, occorre di-sporre di agili modelli teorici e di ipotesi applica-tive flessibili e modificabili.È inutile proporre procedure e strategie di stu-dio, se non si considerano le variabili psicologi-che di sfondo, che possono amplificare o vanifi-care qualsiasi proposta didattica.Questa sezione della Guida risponde a questedue esigenze fondamentali.

Esempi di compilazioneIn questa sezione vengono proposti alcuniesempi, sui quali l’insegnante può riflettere efare ipotesi prima di impiegare gli strumentiin classe.

Strumenti operativiSi può intervenire sulla classe in base a unprogetto formativo oppure sul singolo alunno seemergono bisogni speciali. In entrambi i casi èopportuno disporre di strumenti immediatamen-te fruibili, che vengono proposti nella sezioneapposita. Lo strumento però risulterà tanto piùefficace quanto più padrone sarà il docente deimodelli teorici e didattici in base ai quali lostrumento è stato concepito.

L’adozione della valigetta portfolioper l’intera classe prevede il libroper l’insegnante in omaggio.

Per ordini presso le Edizioni Erickson:Tel. 0461 950690

Fax 0461 950698E-mail: [email protected]: www.erickson.it

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Le aree disciplinari sono suddivise sulla base della teoria delleintelligenze multiple di Gardner, particolarmente adeguataper una personalizzazione dei percorsi formativi. I materialirealizzati dall’alunno, individualmente o in gruppo, ritenutipiù significativi, saranno raccolti nelle teche, mentre il quadrocentrale (il dossier) serve a proiettare anche visivamente iprodotti all’interno delle aree di preferenza, selezionando perognuno il livello di soddisfazione.Il dossier correda e illustra i processi di apprendimento diciascun alunno e costituisce non solo uno strumento di auto-orientamento del singolo, ma può consentire facilmente al-l’istituto, in base ai dati raccolti, di indirizzare meglio leproprie risorse per rispondere a domande formative, intercet-tare interessi, rispondere a bisogni.

Teca n. 1I MIEISTRUMENTI

Come fare il portfolio delle competenze

L’alunno, su indicazione dell’in-segnante, utilizzerà di volta involta lo strumento più adatto peracquisire o autovalutare le pro-prie competenze in un determi-nato ambito. Lo stesso strumen-to può essere impiegato più vol-te, mettendo così in evidenza iprocessi in atto.

Teca n. 2AREA LINGUISTICATeca n. 3AREA TECNICO-PRATICATeca n. 4AREA UMANISTICATeca n. 5AREA LOGICO-MATEMATICAAREA NATURALISTICATeca n. 6AREA MUSICALEAREA MOTORIAAREA FIGURATIVO-SPAZIALE

Le tavole consentono di proiettare e di rendere immediata-mente visibili i livelli di consapevolezza e di padronanza rela-tivamente a tre aspetti fondamentali, fra loro collegati stretta-mente:- controllo metacognitivo delle strategie impiegate- percezione dei cambiamenti e dei processi in atto- consapevolezza delle variabili psicologiche di mediazione(motivazione, autostima, sistema di convinzioni, stile attri-butivo e autorappresentazioni in genere)

LA MAPPA DELLE COMPETENZE

IL DOSSIER

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

Perché il portfolio ◆ 9

Perché il portfolio

«Esca da se stesso» mi dice «ed entri nella testa di Paolo.»«No, resto nella mia» gli rispondo. «Anche lui preferisce così, mi creda.»

«Mai allora» alza il dito scarno, «lei saprà chi è suo figlio!»«Infatti non lo so» rifletto.

Giuseppe Pontiggia, Nati due volte, Milano, Mondadori, 2000.

Il portfolio delle competenze individuali, a prescindere dal contesto normati-vo nel quale si inserisce, è una sfida formativa di grande rilievo. Abbiamo cercatodi concepire uno strumento agile, ma nello stesso tempo efficace e penetrante, chesi ponga come pietra angolare del Piano dell’offerta formativa e del contrattoeducativo con le famiglie.

I protagonisti dell’apprendimento di un alunno (l’alunno stesso, i suoi inse-gnanti e la sua famiglia) potranno così facilmente ricostruire e leggere il percorsosvolto in modo più articolato, approfondito e ragionato, utilizzando indicatori didiverso tipo:

a) i prodotti più significativi, suddivisi per aree gestite dai docenti disciplinari, checonfluiranno nelle rispettive cartelle contenute nella valigetta portfolio,

b) la Mappa delle competenze, che consentirà allo studente di ricostruire autono-mamente, con l’utilizzo di strumenti adeguati, gli aspetti essenziali del suoprofilo pedagogico. La Mappa delle competenze costituisce la struttura portantedel portfolio e ne cadenza, in modo aperto e flessibile, la realizzazione. Perquesto utilizzeremo le voci delle tavole che costituiscono la mappa come indicedi questo libro.

Il portfolio si può gestire in tre modi diversi.

a) Il modo più semplice e sbrigativo consiste nella mera gestione degli strumenti(questionari, schede di autovalutazione, ecc.), che forniranno i dati da riportarenella Mappa delle competenze. In questo caso basta selezionare l’ambito (latavola della Mappa) e individuare nella teca n. 1 gli strumenti da fornire aglialunni. Tutto il resto può essere gestito in modo quasi del tutto autonomo daglialunni. Al docente si richiede semplicemente di controllare che le proceduresiano svolte correttamente e con la necessaria attenzione. Questo tipo di utilizzopresuppone che l’insegnante conosca già le problematiche proposte (competen-ze emotive e sociali, cross-curricolari, ecc.) e che sappia fare un uso pedagogica-

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

10 ◆ Il portfolio delle competenze

mente funzionale dei dati raccolti. La raccolta dei prodotti più significativi,suddivisi in base all’area, alle discipline o alle attività svolte, coinvolgerà tutti idocenti del consiglio di classe.

b) Il tutor, in accordo con i colleghi, programma l’intervento (acquisizione dei datie loro gestione pedagogica) scaglionandolo nei tre anni: nel primo anno sipossono scandagliare tutti gli ambiti e negli anni successivi si controlla l’evolu-zione in ciascun ambito, oppure si possono scandire gli interventi in anni diversi.Prima di proporre agli studenti gli strumenti relativi a un certo ambito, poniamoad esempio l’autostima, il tutor, o l’insegnante al quale ne sarà affidata lagestione, approfondirà nella prima parte del libro le relative problematicheteoriche e didattiche e poi prenderà visione degli strumenti «diagnostici» daproporre agli alunni. Ne condurrà poi la realizzazione e riferirà sui dati piùsignificativi raccolti. Su questa base conoscitiva, si deciderà se e come assecon-dare un processo positivamente avviato, realizzando al massimo le potenzialità,oppure se e come intervenire per correggere un processo che desta qualchepreoccupazione. A questo scopo, nella sezione Strumenti proponiamo anche, amo’ di esempio, alcuni semplici materiali da presentare direttamente agli alunni.

c) Il terzo impiego del portfolio è più collettivo, in quanto riguarda la gestione dellaclasse nel suo complesso e può coinvolgere l’intero consiglio di classe. Sipossono realizzare semplici tabelle comparative sui dati di processo, mentrealcune schede della sezione strumenti possono favorire l’interazione e un dibat-tito vero e costruttivo fra i docenti del consiglio del classe.

Il portfolio delle competenze si compone di due parti fondamentali: unavaligetta portfolio dell’alunno e una guida per l’insegnante.

La valigetta personalizzata contiene una Mappa delle competenze individualie sei contenitori: cinque di questi serviranno per raccogliere i materiali prodottisuddivisi per aree, mentre nel sesto contenitore (la teca n. 1) ci sono gli strumentinecessari per l’autovalutazione delle competenze processuali e cross-curricolaridell’alunno.

Il libro fornisce una guida teorica e strumenti operativi che facilitano enorme-mente la funzione tutoriale. Per alcune aree nevralgiche (l’autostima, gli stili diapprendimento, il sistema di convinzioni tacite sulla propria intelligenza e suipropri stili attributivi) sono proposti dei questionari ancora inediti, concepitispecificamente per questa fascia d’età e per il contesto culturale italiano.

Occorre avere chiarezza sull’utilizzazione dei risultati e sui limiti dei questio-nari proposti e dei questionari in genere. La loro funzione non è esplicativa maeuristica: non ci dicono come funzionano il pensiero e le emozioni del soggetto,ma ci forniscono semplicemente degli indizi, da accostare ad altri indizi, ricavabiliin altro modo, che richiedono interpretazioni e suggeriscono ipotesi, sempremodificabili e rivedibili. Ma la scelta stessa di utilizzarli, anche uno solo di quelliproposti, è di per sé rivelatrice di un atteggiamento pedagogico e foriera di sceltediverse e di nuove opportunità didattiche. La decisione di avvalersi, ad esempio, diun questionario di autostima significa che non ci si accontenta più di etichettaturegrossolane o di comodo del tipo «non ha voglia di fare niente» oppure «quello haaltro per la testa». Ci segnala invece che si stanno elaborando nuove ipotesi

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

Perché il portfolio ◆ 11

1 L. Rondanini e M. Longhi (2003), Quello sguardo sottile, Trento, Erickson.

esplicative e cercando nuovi veicoli comunicativi e nuove alleanze per affrontarei problemi di demotivazione, di ansia o di depressione.

Più che scientifico, o clinico o diagnostico, il nostro approccio sarà «narrati-vo», in quanto gli strumenti di rilevazione proposti sono finalizzati all’autorifles-sione, al vissuto personale, all’emozionalità dialogata e condivisa. L’insegnantenon dovrà vestire i panni dello psicologo, dell’esperto che «cura», ma dell’educa-tore che sa «prendersi cura». C’è bisogno di persone che sappiano «prendersicura», che sappiano ascoltare e osservare in modo accorto e metodologicamentemediato. C’è bisogno di operatori dallo «sguardo sottile»,1 capaci di leggere lastoria e i percorsi d’identità della persona.

Il portfolio delle competenze, nella nostra intenzione, dovrebbe servire pro-prio ad affinare lo sguardo, dell’alunno e dell’insegnante. Per farlo, si deve riuscirea documentare in modo significativo una storia cognitiva, sociale ed emozionale.Proviamo ora a considerare più in dettaglio lo strumento chiave del portfolio: laMappa delle competenze.

La Mappa delle competenze

Questo strumento, il cui titolo suona già come una promessa, è appunto unamappa che serve all’alunno a navigare nella scuola e nella vita. Risponde a bisognidiversi:

• cercare e sollecitare risposte in merito alla propria identità in quanto studente ein quanto persona;

• poter confrontare la rappresentazione di se stesso con quella che ne danno glialtri per lui importanti (insegnanti, genitori);

• avere un quadro delle competenze fondamentali cui aspirare e sapersi situareall’interno del percorso da compiere per raggiungerle;

• registrare le scoperte fondamentali che hanno per lui un valore identitario;• costruire il proprio profilo cognitivo, cogliendone i punti di forza da utilizzare e

i punti di debolezza da correggere;• poter formulare ipotesi sulle ragioni del proprio eventuale insuccesso scolastico,

vedendolo così in modo un po’ più distaccato e controllabile;• aggiornare i propri progetti di vita sulla base dell’evoluzione delle competenze

già acquisite o da acquisire;• monitorare il proprio saper fare non sulla base di aride e astratte quantificazioni

numeriche, ma in base a un repertorio di prodotti già di per sé indicativi degliinteressi e delle propensioni verso le diverse aree del sapere nelle quali sicodifica la nostra cultura.

Ma la Mappa delle competenze serve anche agli insegnanti — al tutor inparticolare, ma non solo a lui — perché possono:

• disporre di indicatori meno generici, vaghi e intuitivi di quelli attualmenteimpiegati dai più per spiegare i rendimenti cognitivi degli alunni;

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

12 ◆ Il portfolio delle competenze

• utilizzare una serie di strumenti che costituiscono di per se stessi una base da cuipartire e su cui fondare un dialogo più costruttivo e proficuo con i singoli alunnie con i loro familiari;

• formulare ipotesi sulle difficoltà che talvolta incontrano nello stabilire o nelmantenere un contatto positivo con alcuni alunni;

• avere un quadro comparativo a livello di classe delle competenze e dei processidi apprendimento in atto, orientando così al meglio le risorse e gli interventi;

• armonizzare con i colleghi del consiglio di classe le strategie didattiche inriferimento alle competenze interdisciplinari o trasversali.

L’aspetto fondamentale del portfolio, l’autovalutazione dell’alunno, vienefavorito dalla compilazione delle tavole che costituiscono la Mappa delle compe-tenze. Nelle tavole, l’alunno scandisce il formarsi della consapevolezza di sé e diciò che può fare. Le tavole sono dei momenti di sintesi e di comunicazione agli altridi come percepisce i suoi cambiamenti. Per l’importanza nevralgica che hanno talistrumenti, si è deciso di introdurre ogni capitolo con la tavola relativa che verràcompilata dall’alunno con la mediazione vigile dell’insegnante.

Ogni tavola è il punto di arrivo e la proiezione tangibile, immediatamenteleggibile, del percorso formativo relativo a quella particolare competenza. C’èquindi una corrispondenza tra competenza individuata, capitolo che la affronta etavola che la manifesta. C’è un’eccezione, il capitolo 4, che unifica due competen-ze: quella autorientativa, che rappresentiamo con la tavola 4 (I miei progetti) e laricostruzione della propria storia cognitiva attraverso i prodotti, che verrannoraccolti nel dossier (tavola 8).

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

La mia situazione scolastica ◆ 13

La miasituazione scolastica

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IMPULSIVITÀ E AUTOCONTROLLO

Prodotti e progetti ◆ 39

Prodottie progetti

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