© 2018 Area 51 s.r.l., San Lazzaro di Savena (Bologna)Prima edizione ebook Area51 Publishing: gennaio 2018Immagine di copertina: © Pixabay (pixabay.com)Cover: Marienrica CaravitaRedazione e sviluppo ebook: © Area51 PublishingISBN: 978-88-274-0164-4Questo ebook è solo per uso personale. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta omemorizzata in sistemi d’archivio, o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo, noto e futuro, senzal’autorizzazione scritta di Area51 Publishing e a eccezione di brevi passaggi per recensioni. Se intendicondividere questo ebook con un’altra persona, ti chiediamo cortesemente di scaricare una copia apagamento per ciascuna delle persone a cui lo vuoi destinare. Se stai leggendo questo ebook e non lo haiacquistato, ti chiediamo, se ti piace, di acquistarne anche una copia a pagamento, al fine di poterci permetteredi far crescere il nostro lavoro e di offrirti sempre più titoli e una qualità sempre maggiore. Grazie per il tuoaiuto e per aver rispettato il lavoro dell’autore e dell’editore di questo libro.

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Carlo Agostini

CONOSCERE LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE

STORIA, PRINCÌPI E PROTAGONISTIDELLA PSICOLOGIA DEL FUTURO

1. DALLA PSICOLOGIA UMANISTICAA QUELLA TRANSPERSONALE

La psicologia transpersonale, detta anche quarta forza della psicologia, dopo la psicoanalisifreudiana, il comportamentismo e la psicologia umanistica, nasce negli anni Sessanta grazie allavoro di diversi psicologi tra cui Abraham Maslow e Stanislav Grof e ha come precursori CarlGustav Jung e Roberto Assagioli.

La psicologia transpersonale ha come obiettivo di allargare il campo di ricerca tradizionaledella psicologia, della psichiatria e della psicoterapia, di andare oltre la dimensione ordinaria,dell’io e dei limiti spazio-temporali del paradigma scientifico newtoniano cartesiano.

L’obiettivo ultimo della psicologia transpersonale è, infatti, indagare e sperimentare gli statidi coscienza non ordinari, transbiografici, transpersonali per accedere a dimensioni mistiche espirituali. Infatti, per la prima volta nella storia della psicologia, la psicologia transpersonale sipone in dialogo con la spiritualità nelle sue diverse espressioni e si fa ponte verso le viespirituali tradizionali fino a riconoscere la dimensione spirituale come centrale per laconoscenza, la risoluzione e la guarigione della psiche.

Questa corrente della psicologia, inoltre, sembra essere speculare rispetto ad altri campi diricerca scientifica che hanno superato il paradigma newtoniano cartesiano, come la fisica deiquanti, la teoria della relatività e la teoria dei sistemi.

Per comprendere meglio i princìpi e i protagonisti della quarta forza, è importante conoscerecosa è venuto prima e fare un breve excursus delle teorie che hanno poi portato allaformulazione di un nuovo modo di intendere l’essere umano come paziente e, soprattutto, comeindividuo. Si potrebbe infatti descrivere l’impeto che ha fatto nascere il pensiero predecessorealla psicologia transpersonale con la domanda: “come posso curare un individuo, se nonvalorizzo ciò che lo rende veramente umano?”.

I fondamenti della psicologia transpersonale vengono da un’altra corrente della psicologianata negli anni Cinquanta del Novecento. Questa corrente si chiama psicologia umanistica, untermine coniato nel 1954 dallo psicologo Abraham Maslow. Maslow (1908 – 1970) è una figuracentrale nella psicologia umanistica e nella sua trasformazione in psicologia transpersonale. Fuprofessore in varie università statunitensi come la Alliant Internation University e la ColumbiaUniversity.

Maslow è una figura complessa e ancora discussa nel mondo della psicologia: da una parte èmolto criticato per la mancanza di rigore nella sua ricerca, dall’altra è molto apprezzato perl’apporto innovativo che ha dato.

Un esempio che ci permette di capire come le teorie di Maslow sono recepite dalla comunitàscientifica è quello della sua teoria più famosa: la gerarchia dei bisogni, conosciuta anche come“la piramide di Maslow”. Secondo Maslow i bisogni degli esseri umani possono essere divisi incategorie ben distinte e vi è un ordine nel quale una persona può raggiungere e soddisfare ibisogni. Ci sono cinque categorie di bisogni – rappresentate come livelli di una piramide – e,solo una volta che la più bassa è stata soddisfatta, un individuo può procedere con la successiva.Le cinque categorie, dalla più bassa alla più alta, sono: i bisogni fisiologici, come il mangiare edormire; la sicurezza, intesa come la capacità di acquisire le risorse necessarie per la vita insocietà; l’amore e l’appartenenza, quindi amicizia, amore e intimità sessuale; la stima, intesa siacome la stima di se stessi sia come la ricerca del rispetto degli altri e per gli altri. E, infine, larealizzazione di sé: in questa categoria ricadono la moralità, la creatività e tutte le facoltà eabilità legate alla possibilità di migliorare come individui. Questa ultima categoria rappresentail potenziale che ogni essere umano ha. Secondo Maslow coloro che riescono a soddisfare tutti i

bisogni precedenti e intraprendere il cammino della crescita personale possono determinare sestessi attraverso l’espressione di sé: questa è l’autorealizzazione dell’individuo.

Questa teoria è stata molto criticata da alcune figure nel panorama della psicologia, comeSally Satel, perché sembra generalizzare i bisogni umani riflettendo principalmente uno stile divita legato a valori e idee occidentali. Nonostante questo, attraverso altre ricerche su campionipiù variati culturalmente, si è scoperto che la gerarchia dei bisogni di Maslow descrive i bisognie le tendenze che sono condivisi da tutti gli uomini, al di là delle differenze, della provenienza,dell’appartenenza culturale e di ceto. Bisogni come ottenere qualcosa oltre la semplicesopravvivenza o esprimere la propria unicità appartengono a tutti gli uomini e fanno sì che ogniindividuo tenda alla propria autorealizzazione.

LE TEORIE DI MASLOW COME BASE DELLA PSICOLOGIA UMANISTICA ETRANSPERSONALE

Conoscere la teoria dei bisogni di Maslow ci può aiutare a comprendere meglio i motivi dellanascita della psicologia transpersonale e i suoi princìpi fondamentali.

L’intento principale di Maslow con la psicologia umanistica è stato superare i limiti delcomportamentismo e della psicoanalisi, ossia della prima e della seconda forza in psicologia.

L’obiezione di Maslow al comportamentismo riguardava i limiti degli studi sugli animali cheerano volti a spiegare aspetti del funzionamento umano ma che non consideravano – e nonerano in grado di spiegare – le qualità più elevate dell’animo umano, specifiche della naturaumana, come l’amore, l’autocoscienza, l’autodeterminazione, la libertà personale, la moralità,l’autorealizzazione. Maslow nella sua critica ha inoltre evidenziato il disinteresse delcomportamentismo rispetto all’introspezione, a favore dello studio esclusivo delcomportamento e dei meccanismi di stimolo/risposta e di ricompensa/punizione. La psicologiaumanistica invece si focalizzava sulla capacità dell’individuo di essere motivato a realizzare sestesso, di autorealizzarsi sviluppando il proprio potenziale.

Nei confronti della psicoanalisi freudiana, Maslow ne criticava l’esclusivo interesse verso lamalattia e la riduzione della psiche e dei processi psicologici come conseguenza di istinti di basee di psicopatologie. La psicologia umanistica, invece, si concentrava su persone sane, suindividui felici, sulla crescita, sul potenziale umano e sulle funzioni più alte della psiche. Inquesto senso Maslow ha promosso una psicologia autenticamente sensibile ai bisogni umani ecapace di servire interessi e obiettivi importanti degli individui. È chiaro fin da subito chel’attenzione è rivolta al benessere dell’individuo e alla strada da percorrere per giungere aquesto benessere.

Si possono individuare tre princìpi fondanti che caratterizzano la psicologia umanistica e ladiversificano dalle teorie che la precedono, in particolare rispetto alla psicoanalisi freudiana e alcomportamentismo.

Il primo principio è la centralità dell’individuo. Con questo si intende che non sono le singoleesperienze o i comportamenti di una persona che vanno valutati ma gli individui nella lorointerezza. Qui si può notare il primo grande distacco dal comportamentismo classico cheriteneva come elemento primario il comportamento manifesto, ovvero tutto quello che è legatoai sensi e alle reazioni agli stimoli fisici. Inoltre porre l’attenzione sulla totalità dell’individuo enon solo sulle patologie connota questo approccio all’opposto rispetto alle teorie freudiane chesi occupano unicamente della psicopatologia, della nevrosi e considerano l’inconscio come uncrogiolo di impulsi distruttivi.

Il secondo principio continua in questo contrasto con la psicoanalisi freudiana e stabilisce chele scelte e l’autorealizzazione del paziente vanno tenute in grande considerazione. Con questo lapsicologia umanistica si distacca da qualsiasi tipo di visione meccanicista o deterministadell’essere umano. L’intento non è quello di categorizzare e incasellare i vari comportamenti

umani in uno schema con lo scopo di svelare un “algoritmo umano” ma quello di valutarel’unicità delle persone e delle situazioni che possono vivere, oltre all’esplorazione delle scelte edelle motivazioni che caratterizzano gli individui come tali.

Il terzo principio è la valorizzazione della dignità umana e delle potenzialità di ciascunindividuo. Questo punto può sembrare quasi una banalità, tuttavia rappresenta una rivoluzionerispetto alle precedenti teorie psicologiche che non si interessavano dell’espressionedell’individuo e si concentravano principalmente o sulla comprensione del perché le personeagiscono in determinati modi (comportamentismo) o sugli aspetti legati a patologie (teoriefreudiane). In questo principio si può riscontrare un cambiamento del paradigma che guidaval’approccio precedente. La domanda di fondo viene cambiata da “perché le persone agiscono indeterminate maniere?” a “come si possono aiutare gli individui a realizzare se stessi?”.

Ora che abbiamo esplorato i concetti base della psicologia umanistica è il momento di capirecome e perché si è passati a costruire, sui suoi fondamenti, un ulteriore approccio, la psicologiatranspersonale.

Il modo migliore per iniziare a capire questa transizione è sicuramente attraverso le parole diuno dei suoi teorici, Abraham Maslow:

“Dovrei pure osservare che, a mio avviso, la psicologia umanistica, la Terza forza dellapsicologia, è transitoria, è un prologo a una Quarta psicologia ancor più ‘elevata’, trans-personale, trans-umana, incentrata sul cosmo anziché sui bisogni e sull’interesse umano,oltrepassante la condizione umana, l’identità, l’autorealizzazione e così via.”

Secondo Maslow, dopo aver superato la prima forza (il comportamentismo) e la seconda forza(le teorie freudiane), per la psicologia era necessario andare oltre la terza forza (la psicologiaumanistica) per giungere a una quarta (la psicologia transpersonale) che avrebbe permesso diandare oltre al personale, all’individualità, al biografico e raggiungere la dimensione spirituale,una dimensione totalmente trascurata da tutti gli approcci fino a quel momento.

Le parole di Abraham Maslow appena citate potrebbero sembrare un totale distacco dallaterza forza ma non è proprio così. Senza le basi della psicologia umanistica non si può andareoltre all’individuo, per questo anche la psicologia transpersonale ha interessenell’autorealizzazione, anche se solo come mezzo, per permettere l’esplorazione di quelladimensione che va oltre l’individuo, che va oltre la persona (trans-personale) e che è di fatto ladimensione spirituale, mistica.

A questo proposito è interessante provare a rintracciare in che modo questa psicologia siacollegata alla filosofia e alla spiritualità e quali sono le influenze principali.

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