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ST.A.R.90® F4MOTIONFISSATORE ESTERNO ARTIcOlATO gOMITO
TEcNIcA cHIRURgIcA
Prima dell’uso consultare il libretto di istruzioni allegato alle confezioni
Questa tecnica chirurgica è rivolta a chirurghi ortopedici e descrive le procedure standard suggerite dal produttore.
I chirurghi dovrebbero comunuque decidere il miglior approccio da seguire in relazione al loro giudizio clinico ed alle
esigenze del paziente.
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Il fissatore esterno F4 articolato di gomito è costituito da un
corpo telescopico (1), un morsetto articolato radiotrasparente
(2) ed un archetto (3) connessi ad un albero prossimale a
tre morsetti per le viti omerali (4) e ad un albero distale a
tre morsetti per le viti ulnari (5); il sistema è completato da
due morsetti supplementari che permettono di inserire una
vite nella paletta omerale (6) ed una vite a livello della zona
immediatamente distale all’olecrano (7).
Il corpo telescopico è stato progettato in modo da prevedere
una distanza minima dall’epicondilo alla prima vite omerale
di almeno 10 cm, in modo da evitare, anche in posizione di
chiusura completa del corpo stesso, l’inserzione di elementi
di presa a livello della zona della doccia di torsione del nervo
radiale.
Il morsetto articolato possiede un foro centrale per l’inserzione
del filo guida, che viene posizionato nel centro di rotazione
dell’articolazione del gomito. l’arco di movimento possibile va
da 0° a 180° e permette la completa estensione e la completa
flessione del gomito.
l’archetto presenta al suo estremo distale una vite micrometrica
(8) che permette di esercitare una distrazione articolare di circa
15 mm senza variare il centro di rotazione.
DISPONIBILE IN VERSIONE DESTRA E SINISTRA
FISSATORE ESTERNO ARTICOLATO
ARTICOLARITÀ POSSBILE: 0° - 180°
BLOCCHI ARTICOLARI: from 0° to 180° (passo 10°)
ALLUNGAMENTO (corpo OMERALE): 42 mm
DISTRAZIONE ARTICOLARE: 15 mm
PESO (corpo fissatore con morsetti): 480 g
4
INDICAZIONI
1. LESIONI ARTICOLARI OSSEE E/O LIGAMENTOSE ACUTE:
- lussazioni instabili
- fratture lussazioni instabili
- fratture pluriframmentarie, in associazione all’osteosintesi interna
2. LESIONI ARTICOLARI CRONICHE:
- instabilità
- rigidità
POSIZIONE PAZIENTE
PAZIENTE SUPINO, ARTO DA TRATTARE APPOggIATO AD UN TAVOlO RADIOTRASPARENTE
5
Fig. 1
1a
1b
1c
A
Fig. 2
TECNICA CHIRURGICA
Fig. 1Prima di iniziare l’intervento chirurgico è utile
marcare sull’arto del paziente la regione
compresa tra 6 e 9 cm dall’epicondilo (ovvero
il livello corrispondente al nervo radiale), in
modo da evitare l’infissione degli elementi di
presa in questa zona. Il primo step dell’intervento
prevede l’identificazione del centro di rotazione
del gomito, che può essere considerato come il
centro della circonferenza corrispondente alla
proiezione laterale del rocchetto omerale e della
circonferenza della proiezione laterale del condilo
omerale (1a).
Sotto controllo fluoroscopico si posiziona la
punta del filo guida nel centro del rocchetto
(1b), quindi si orizzontalizza il filo e si procede
all’inserimento dello stesso al centro dell’epitroclea
e parallelo alla rima articolare controllando con il
fluoroscopio in proiezione antero-posteriore (1c).
Fig. 2Si applica il fissatore esterno inserendo il filo guida
all’interno del foro del morsetto articolato. Si
procede all’allungamento del corpo telescopico
del fissatore, in modo che la vite più prossimale
possa essere inserita a livello della “V” deltoidea.
Si blocca quindi la posizione del corpo telescopico
serrando la vite A.
6
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 3Si inseriscono le 2 o 3 viti omerali (autofilettanti e
autoperforanti ø5 mm) utilizzando il girobacchino,
o il manico a “T”, con il relativo mandrino.
la prima vite deve essere perpendicolare all’asse
anatomico dell’omero e la seconda possibilmente
parallela alla prima. A questo punto, senza forzare sul filo guida, si sceglie la miglior
posizione del corpo fissatore in modo che vi
sia sufficiente spazio tra il fissatore esterno ed i
tessuti molli del braccio e si serrano i morsetti che
reggono le viti.
Fig. 4Si procede quindi all’inserzione delle viti sull’ulna,
perpendicolari alla cresta ulnare e parallele tra
loro, mantenendo la parte distale del corpo del
fissatore parallela all’ulna.
In questa fase si dovrà mantenere il gomito flesso
a 90° e controllare che le superfici articolari siano
congruenti. Sono da preferirsi viti ø4 mm.
Fig. 5Nei casi di pazienti con masse muscolari
importanti o osso osteopenico, il montaggio viene
completato aggiungendo una terza vite omerale,
su un piano obliquo rispetto alle altre due ed una
ulnare, parallela alle altre due.
7
Fig. 6c
Fig. 6d
Fig. 6a
Fig. 6b
Fig. 6Nei casi di rigidità di gomito, si posizionano due
viti supplementari: una a livello della paletta
omerale subito sopra la fossetta olecranica (Fig. 6a) ed una a livello della zona immediatamente
distale all’olecrano, assicurandosi che siano al di
fuori dell’articolazione (Fig. 6b).
Dopo aver verificato l’assenza di impingement o
sub-lussazione tra le superfici articolari durante la
flesso-estensione (Fig. 6c, 6d), si rimuove il filo
guida dal centro di rotazione, quindi si serrano
tutti i morsetti.
8
Fig. 7
Fig. 8
C
B
Fig. 7b
Fig. 7a
Fig. 7Agendo sulla vite micrometrica C con la chiave
esagonale di 6 mm, è possibile ottenere a livello
dell’articolazione la distrazione desiderata,
valutando l’entità della diastasi articolare con il
fluoroscopio in proiezione laterale (Fig. 7a - 7b).Tutta la forza di distrazione verrà esercitata
sull’olecrano e sull’ulna, senza cambiare il centro
di rotazione dell’articolazione del gomito.
(Il fissatore viene fornito con la vite micrometrica di
distrazione completamente chiusa).
Fig. 8Si controlla che sia stata eseguita un’adeguata
fasciotomia attorno alle viti omerali per permettere
il movimento libero dei tessuti molli durante la
flesso-estensione e, a fine intervento, si inserisce
il perno di bloccaggio (B) per mantenere l’arto
nella posizione desiderata: il dispositivo prevede
un’escursione articolare da 0° a 180° con
possibilità di blocco ogni 10°.
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Fig. 9
Fig. 10
Fig. 9Nei casi di rigidità di gomito, è possibile indurre
il movimento articolare sul morsetto articolato
utilizzando l’apposito dispositivo di flesso-
estensione forzata costituito da un perno a
cremagliera.
Nei casi in cui vi sia un deficit di flessione, il
dispositivo verrà inserito posteriormente nel
morsetto articolato chiudendolo con la ghiera
sulla parte anteriore; ruotando la chiave da
6 mm in senso orario (senso dell’avvitamento) è
possibile recuperare progressivamente la flessione
articolare.
Una volta raggiunto il grado di flessione possibile,
si può bloccare il fissatore nella posizione
raggiunta facendo uso del perno di bloccaggio.
Successivamente è possibile rimuovere il perno
e continuare con la progressione della flessione
forzata fino a raggiungere la flessione completa.
Fig. 10Se invece si deve trattare un deficit di estensione,
verrà inserito il dispositivo di flesso-estensione
anteriormente, bloccandolo con la ghiera sulla
parte posteriore. Si inserisce, quindi, la chiave
esagonale sul perno a cremagliera ruotandola in
senso orario per recuperare l’estensione.
Anche in questo caso sarà possibile, durante il
recupero progressivo del ROM articolare, bloccare
con il perno l’articolarità al punto desiderato.
Il dispositivo di flesso-estensione deve
essere utilizzato coadiuvato dagli esercizi del
fisioterapista.
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ExTENSION
Fig. 1
Il fissatore esterno F4 articolato di gomito è
completato da un elemento supplementare che
consente l’estensione distale dell’albero ulnare.
Il suo utilizzo è indicato in tutti i casi in cui,
eventuali altri sistemi di fissazione interna o
aree di sofferenza dei tessuti molli, impedissero
l’infissione delle viti ossee ulnari nelle loro sedi
standard.
Il dispositivo extension è disponibile in confezione
sterile monouso, è in taglia unica e permette il
posizionamento delle viti ossee fino a 7 cm più
distalmente. Il montaggio sull’albero distale del
fissatore prevede i seguenti passaggi.
Fig. 1Rimuovere il quarto morsetto distale dell’albero
ulnare del fissatore, svitando il relativo perno.
Svitare il perno del primo morsetto (di colore nero)
del dispositivo di estensione.
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Fig. 2
Fig. 2Inserire il morsetto nero sull’estremità distale
dell’albero ulnare del fissatore e bloccarlo con il
relativo perno.
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STERILE
F4-2250
F4-2260
F4-2748
F4-134080*F4-134095
F4-134120
F4-145080
F4-145100
F4-145120**
Codice
Fissatore Esterno Articolato gomito DESTROcontenuto:1 fissatore esterno articolato1 filo guida1 perno di bloccaggio
Extension fissatore esterno articolato gomito
Fissatore Esterno Articolato gomito SINISTROcontenuto:1 fissatore esterno articolato1 filo guida1 perno di bloccaggio
Descrizione
INFORMAZIONI PER ORDINE
monouSo
Vite ossea ø4 mm, l. 80 mm
Vite ossea ø4 mm, l. 95 mm
Vite ossea ø4 mm, l. 120 mm
Vite ossea ø5 mm, l. 80 mm
Vite ossea ø5 mm, l. 100 mm
Vite ossea ø5 mm, l. 120 mm
Sono disponibili viti ossee rivestite in idrossiapatite e in acciaio senza NIcHEl “SENNI”
* Consigliata per ulna** Consigliata per omero
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F4-0230
66021
SF1050
SF1070SF1080
F4-0205
F4-0215
EBA-0050
F4-0220
Codice
Dispositivo flesso-estensione
Descrizione
INFORMAZIONI PER ORDINE
Codice Descrizione
STRUMENTARIO
Filo guida ø2x150 mm punta trocar
girabacchino
Mandrino per vite ossea ø4 mmMandrino per vite ossea ø5 mm
chiave dinamometrica
Pinza guida viti ossee
chiave esagonale 6 mm
Manico a “T” per mandrini
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Direzione commerciale e Amministrativa Via Armaroli, 21 - Ricerca e Sviluppo Via Armaroli,14 40012 calderara di Reno (BO) - Tel 051 72.18.50 (r.a.) - Fax 051 [email protected] - www.citieffe.com
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