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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

www.cis1foggia.it

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·m· • • '''' '"~ji" ';" ,," v • ,Ci ' <ljII~~IO~Smu::aCtl1e/<~~<S 'y "C"t,;~,,<ov {t,4 a cura di Enrico Marra

Mattarella cislino doc all'università di Palenno La rissa nell'Ugl finisce in tribunale, che annulla l'elezione del segretario Capone

I sindacati applaudono Ser-. gio Mattarella presidente della Repubblica, ma uno

più di tutti: la Cis]. La confed .. razione guidata da Annama­ria Furlan si è infatti subito messa a controllare se l'ex di­rigente della sinistra democri­stiana fosse stato iscritto alla Cisl e ha scoperto che Matta­rella non solo ha avuto la tes­sera çislina fino a quando è

_ andato in pensione da profes-sore universitario, ma è stato pure tra i fondatori della Cisl Università a Palermo nei pri­mi anni Settanta, insieme con Sergio D'Antoni, ex segretario

generale della Cisl, Luigi Cod­lavo (nella segreteria dello stesso D'Antoni), Leoluca Or­

. VIto Riggio,Calogero Pietro Gelardi e altri

giovani ricercatori che poi die­dero vita alla "primavera" di Palenno. Insomma llll cislino

.doc del quale Furlan ha ap­prezzato soprattutto il richia­mo, nel primo discorso in Par­lamento, al -ruolo delle parli sociali, in controtendenza con l'atteggiamento di Matteo Remi. Ne terrà conto il presi­dente del consiglio?

'*' Si combattono in tribunale

le opposte fazioni dell'Dgl, il sindacato che ebbe un ·mo­mento di gloria sotto Renata Polverini, poi tni­volto dall'inchie­sta della magistra­tura sul successo­re, Giuseppe Cen­trella, accusato di appropriazione in­debita aggravata e continuata. Il tri­bunale di Roma ha annullato l'elezio­ne a segretario ge­nerale di Paolo Ca­pone, già segreta­rio dell'Ugi Sanità,

Cisll! segretario generale Anna­maria Furlan

avvenuta nel co~iglio nazio­nale del 29 ottobre aMontesil­vano, riunione finita in rissa e

quindi sfociata nella causa pro­mossa dall'altro candidato alla se­greteria. Salvatore Muscarella, già leader dell'DgI Po­ste, sostenuto dal comparto sicurez­za.

Il consiglio na­zionale, aru1Uncia lo stesso Capone, sarà rìconvocato per procedere a

una nuova elezione. Ma gli atti fin qui decisi non sono messi in discussione dalla sentenza della scorsa settimana. sostie­ne Capone.

Resterebbe quPldi confer­mata l'espulsione dall'Ugl di tre <lirigenti <li primo piano, Serafino Cabras, Costantino Vassiliadis e Taddeo Albanese deliberata i! 22 gennaio. Ma è chiaro, ormai, che per come si sono messe le cose tutto verrà regolato nelie aule di tribuna­le.

"*" Ci sarà anche l'Usb, il sin-dacato di base, alla presenta­zione, oggi, della proposta <li legge in materia di rappresen­tatività sindacale messa a punto dal gruppo «Freccia­rossa», una decina di autore­voli giuslavoIisti che ha messo a punto un testo di legge che

[email protected]

potrebbe trarre d'impaccio il governo Renzi, intenzionato a varare la legge ma senza urta­re le sensibilità delie parli so­ciali che giusto un anno fa hanno raggiunto su questo te­ma un accordo.

La legge, infatti, sarebbe so­stanzialmente di sostegno allo schema concordato da Cgil, Cis] Di! e Confindustria e an­cora non attuato per mancan­za degli atti previsti nello stes­'so testo (convenzione con l'lnps e con il Cnel per la mi­surazione degli iscritti' e dei voti ottenuti dalle sigle sinda­call). L'Usb ci sarà per prote­stare contro una soluzione che ha già denunciato al tribuna­le di Roma (l'udienza è fIssata per il3 marzo) perché non ga­rantirebbe il pluralismo ri­chiesto dalla Costituzione.

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~unedì 9 Febbraio 2015 Corriere della Sera

Dipendenti e imprese L' avvento della flessibilità in Italia ha coinciso con la precarizzazi()ne, ossia !Uno S'I'xtl) (']hr)(u'("fln(\in" S,i("ln'("z,~,) g.'rt:'(l"t'j/HII; , U _ k. \t,a ,. .1 1-- ".Ii. ,c •• !~. ,.~ .. k..il. / ,!Li.. , ... ~.lA.:'~''1.t IL .5t.-.Ji. U, ,UH'v.l" "".,li.\)',&

di reddito, intrappolarnento nei settori nleno qualificati

o scarso successo (sinora) del­l'apprendlstaio e di tutte le for­me di raccordo:fra scuola e im­prese è, almeno ln parte, un segnale di poca attenzione per l'insostituibile ruolo che i da­tori di lavoro devono giocare nel contesto educativo e cultu­ràle dal quale reclutano il pro­prio capitale umano.

Anche per i lavoratori è ne­cessario un cambiamento di mentalità. Veniamo da una tra­dizione in cui il posto fisso a vita è stato per generazioni l'obiettivo più ambito. Ancora oggi, a dispetto del precariato, l'Italia è il Paese De in cui la du­rata media del rapporto di la­voro è più lunga (15 anni) e in cui il numero di impieghi nel corso della vita è il più basso: due, rispetto ai quattro della Francia e ai cinque della Dani­marca. Si tratta di una media che sconta l'inamovibilità del nostro pubbliCO impiego e l'onda lunga dell'articolo 18. Ma l'aspettativa del tempo In­determinato a vita è ancora molto radicata, anche fra i gio­vani. Contrariamente a quanto è successo nei Paesi nord eu­ropei, l'avvento della flessibili­tà in Italia ha 'coinciso con la precarizzazione, ossia uno sta­to di perenne insicurezza, fre­quenti interruZioni di reddito, «intrappolamento» nei settori meno qualificati del mercato del lavoro. Non sarà facile re­cuperare il significato positivo della parola flessibilità e con­vincere i giovani che - se si svolgono in contesti adeguati - la mobilità territoriale, il cambiamento del posto di la­voro o delle mansioni non so­no un dra.nÙ:na e anzi possono diventare un'occasione di cre­scita. Senza questo salto cultu­rale, le nuove logiche occupa-

CULTURA DEL LAVORO BENE DA RITROVARE di Maurizio ,Ferrera

zionali sottese. al Jobs act non potramlo dare i frutti sperati.

Per ottenere effetti virtuosi dalla riforma deve cambiare soprattutto lo Stato. Non so se il governo Renzi ne sia piena­mente consapevole, ma la sfi­da è enorme. La flessibilità non degenera in precarietà so­lo se l'amministrazione pub­blica è in grado di fornire effi­cienti servizi di ricollocazione e foonazione. n nostro deficit inizia dalle scuole: la metà de­gli studenti italiani dichiara di non aver ricevuto alcun consi­glio e çonsulenza mirata sui'

Deficit I servizi per l'impiego sono totalmente' inadeguati rispetto alle esigenze del mercato

percorsi lavorativi post licenza e sulle proprie potenzialità. Negli altri Paesi questa è la nonna per la quasi totalità de­gli allievi. La metà, di nuovo, dei lavoratori italiani dichiara che, in caso di perdita del po­sto di lavoro, la probabilità di trovarne un altro è molto bas­sa. n dato medio Ue è inferiore di venti punti. Il segnale è chiaro: i servizi per l'impiego sono totalmente inadeguati ri­spetto alle esigenze di un mer­cato del lavoro flessibile. Diffi­cile pensare di poterci allinea- . re in tempi rapidi ai modelli nordici. Ma è urgente avviare un processo di rifonna ~me­no sinille a quello seguito da Francia e (soprattutto) Germa­nia. .

Qualche settimana fa l'Eco­nomist ha aperto una discus­sione sulla crescente diffusio­ne del <<lavoro a rubinettq»: la

produzione di servizi in forma completamente decentrata da parte di mini-imprese capaci di sfruttare app, cellulari e tec­nologia. Sarebbe la fine della­varo dipendente come l'abbia­mo conosciuto finora. È uno scenario futuribile da rivista settimanale, ma anche un se­guale di quanto rapidamente l'economia stia cambiando grazie al progresso delle cono­scenze. Vista dali'Italia, l'epoca del lavoro a rubinetto sembra un film di fantascienza. Ma non possiamo tirarci indietro rispetto alle concrete sfide di adattamento che oggi ci si pongono davanti. Rimboc­chlamoci le maniche e faccia­mo uno sforzo collettivo per oltrepassare la soglia della flexicurity. Sarebbe un grande successo, e basterebbe per al­meno una generazione.

<il RIPRODlJ!IONE RISERVATA

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PAT &F ANZA Previdenza Per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 non c'è alcun paracadute pubblico

Mil1i pensioni calcoli Cinquecento euro sembrano pochi? I nuovi minimi saranno più bassi Con mille euro netti e meno di 40 anni di contributi un trentenne ne avrà 400 E lo Stato non integrerà nulla, come invece accade oggi per gli assegni molto poveri DI ROBERTO E, BAGNOLI

U ua pensione da 502· euro al mese non è certo invidiabile. Eppure per molti lavoratori, l'attuale minimo sindacale

della previdenza rischia di eSSC1'e solo un miraggio. Anche se il vitalizio sarà molto hasso in futuro non si aprirà più alcun paracadute, la famosa integra~ zione al minimo da parte dello Stato è già andata (è il caso di dirlo) in pen­sione, Così, ad esempio, un dipenden­te trentenne che oggi ha un reddito netto mensile di mille euro e che accu­mulerà forti buchi contributivi, pren~ derà appena 408 euro netti il mese, cioè quasi cento in meno della soglia minima athlalmente in vigore. Un au~ tonomo nella stessa sihtazione arrive­rà ad appena 34,1 euro netti il mese,

!':$eilliJIi Secondo i dati resi noti nei giorni

scorsi dall'Inps, sono circa 51 mila i vi­talizi liquidati sinora con il sistema contributivo introdotto dalla riforma Dini del 1995; praticamente sono tutti d'invalidità o reversibilità, perché per quelli di vecchiaia bisognerà aspettare

anCOra qualche anno. Ma è bene fin da subito cominciare a fare i conli, dram­matici, con il nuovo metodo di calcolo.

Le simulazioni realizzate per Co/'­rierBèonomia dalla società di consu" lenza Progetica presentano le pro­spettive che attendono i lavoratori con redditi limitati e una forte discontinui­tà nel versamento dei contributi. È un fenomeno destinato a crescere, a'Qche

I preoccupanti conti in tasca a chi avrà percorsi lavorativi non lineari·

a causa della maggior flessibilità nel mercato del lavoro che sarà prodotta dal Job Act, varato dal governo,

«Si tratta tipicamente di chi riesce a mettere insieme lra i venti e i trenta­cinque anni di contribuzione, invece degli oltre quaranta richiesti, e ha un reddito di mille euro netti il mese -spiega Andrea Carbone, partner di Progetica -. Per quesli lavoratori la pensione raramente supererà i cin-

quecento euro il mese: a differenza dei cinquantenni delle simulazioni, che hanno iniziato prima della legge Dini del 1995, non avranno alcun paraca­dute, Il sistema contributivo, infatU, non prevede l'integrazione al minimo, che negli esempi porta a un vitalizio di cinquecentodue euro netti al mese».

Ui !lw!ll:a In attesa della busta arancione che

offre una proiezione della futura pen" sione, le elahol'azioni di Progetica danno un'idea delle prospettive che si aprono per alcuni profili di lavoratori. Cosi, per esempio, un lrentenne che ha appena cominciato a lavorare con un reddito netto di mille euro al mese, a 65 anni e nove mesi avrà un vitalizio di 514 euro (cioè il 51%) se la suaretri­buzione limane stabile nel corso del -tempo e il nostro paese non esce dalla recessione in cui si dibatte da molti anni L'assegno salirà 600 euro (pari al 60%) se staccherà a 69 anni e un mese e l'economia riprenderà a tirare. Se in~ vece fa carriera (retribuzione finale di duemila euro netti il mese), la coper~ tura della pensione si ridurrà drasti­camente: si aniva a un vitalizio di 743 euro netti al mese (il 37% dell'ultimo

reddito) se l'economia italiana non cresce, e a 858 (il 43%) se invece ri~ prende a tirare, Per un quaranterme e un Cinquantenne cambiano i numeri, ma non il quadro complessivo: anche se si staccherà più tal'di, la coperta della pensione sarà sempre più corta.

Per- avere una proiezione persona­lizzata si può utilizzare il Calcolatore della pensione, realizzato dalla stessa Progetica e disponibile su www.cor­riere.it. «Nel contributivo, che ormai riguarda almeno in parte tutti i lavora­tori, non si può parlare di calcolo della pensione - spiega Andrea Carbone -. Ma solo di una sUma che dev'esse­re aggiornata nel tempo; sia il quando sia il quanto sono soggetti infatti a nu-. merose variabili. Il primo parametro è elativo all'età di pensionamento: nel 2016 e nel 2019, su base triennale, e poi ogni due anni a partire dal 2021, i requisiti di età e quello contributivo per la pensione anticipata verranno adeguati all'incremento della speran­za di vita». Nelle simulazioni sono sta~ ti utilizzati due'scenari dell'Istat: il pri­mo più conservativo e il secondo (ba­sato sui dati stOlici degli ultimi tren­t'anni), che prevede invece un maggiore allungamento della vita me­dia e, quindi, in parallelo, dell'età pen­sionabile.

Nel sistema contributivo, inoltre, anche l'importo dell'assegno può va­riare in misura considerevole. «Le due variabili che incidono sono l'an­damento del Pii e della carriera -spiega Carbone -, Nelle tabelle le co­lorme mostrano che cosa succede in un'Italia in semi~recessione, con cre­scita zero, o in una in ripresa, in cui l'economia cresc;e invece deU'lo/c l'an­no; un'ipotesi ben poco probabile adesso». Le righe mostrano invece co­me cambia la pensione in funzione della carriera. «Fare carriera è un be­ne - sottolinea carbone - ma con il calcolo contributivo la pensione non riesce a riflettere a sufficienza gli in~ crementi di salario, Negli esempi ri~ portati, per un lavoratore dipendente raddoppiare lo stipendio può signifi­care passare a tm rapporto fra pensio­ne e retribuzione inferiore al 400/0».

www.lomiassicuro.it

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CORRIERECONOMIA I LUNEDì 9 FEBBRA!O 2015

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lA Gl\ZZElTA DELMUZOGIORNO Lunedì 9 febbraio 2015

F· 34' I DATIISTAT E RISpmO ALLA MEDIA, NEL MEUDGIORND LA SITUAZIONE È PEGGIORE lno a annI a casa . . . con i genitori Una famIglIa su due VIVe 7,4 milioni di persone con 1.500 euro al mese

IO I giovani che vivono in famiglia nel nostro Paese sono i due terzi del totale delle persone nella fascia tra i 18 e i 34 anni a fronte del 34,2% dei francesi, del 42,3% dei tedeschi e del 34,2% degli inglesi. Si tratta, se si va a fare il confronto con i dati salla popolazione dell'lstat, di quasi 7,4 milioni di persone, il dato peraltro, sempre secondo i dati Eurostat, è ìn crescita di oltre cinque punti rispetto al 2008 (era al 60,5% ) mentre in Francia è cresciuto di meno di due punti e in Germania è diminuito (in Danimarca la percentuale di coloro che vivono a casa con i genitori è al 15,8% del totale degli under 35). In Italia la percentuale dei giovani

che non riescono a lasciare la famiglia di origine è alta anche nella fascia di età piÙ «adulta». Quasi un giovane su due tra i25 e i 34 anni (il 49,4 %), infattì, vive con almeno un genitore (in aumento di quasi cinque punti SlÙ 2008) a fronte del 28,8% nell'Ue a 28 e dell'1,4 % dei danesi (11,3% dei francesi e 16,8 % dei tedeschi mentre gli inglesi so­no appena il 13,8% ). in questa fascia di età gli italiani <~mammOnD) superano anche gli spagnoli di oltre dieci punti (sono al 37,4 %) mafanno meglio di greci, bulgari e slo­vacchi (che rislÙtano oltre il 50% ). Spesso gli italiani restano a vivere nella famiglia di origine anche se hanno un lavoro: nella fascia tra i 25 e i 34 auni infatti, nel 2013 erano occupate il 60,2% delle persone (an­che se ìn calo di circa lO punti sul 2008 quando erano occupate il 70,1%% delle persone in questa fascia di età), Tra i gio­vani adulti che vivono a casa nell'intera fascia considerata (18-34 anni) oltre un quarto dichiara di avere un lavoro a tempo

pieno (il27,2%) anche se in calorispello allapercentuale del 2008 (il 37,6% di coloro che vivevano ancora in famiglia). Se si guarda alla fascia più adulta tra coloro che sono ancora in casa tra i 25 e i 34 anni in Italia il43% ha un lavoro a tempo pieno (era il 53% nel 2008).

Restano a casa soprattutto i maschi (il 57,5% tra i 25 e i 34 anni) mentre le femmine che restano in famiglia sono il 41,1 % (ma in forte aumento rispetto al 36,4 % del 2008). In Danimarca le ragazze tra i 25 e i 34 anni che restano in casa con i genitori sono appena lo 0,4% del totale (il 10,5% in Germania e 1'8,1 % in Francia),

• ROMA. Le famiglie sembrano aver colto in pieno il proverbio «fare di necessità virtù», Aumen­tano, infatti, quelle che si dicono capaci di arrivare a fme mese an­che con soli 1.500 euro, Dati dell'lstat alla mano, nel 2013 sono il 50% spaccato, una su due, in termini assoluti circa 12,5 milioni di nuclei. Prima della crisi, nel 2008, la percentuale si fermava ìn­vece al 46,6%, Le recessioni, una dopo l'altra, hanno quindi fatto scendere l'asticella del «fabbiso­gnO}) familiare e gli italiani, messi alla prova, sono riusciti a fare fronte alla vita quotidiana con bUdget ridotti rispetto al passato.

Fin qui la «media Paese», ma la soglia di reddito giUdicata mini· ma per potere andare avanti cam­bia passando dall'Italia settentrio· nale al Mezzogiorno, dalle case numerose agli anziani soli. A in· cidere sono sia fattori soggettivi che oggetl;ivi. Da una parte, giÙ" cano un loro ruolo le aspettative di vita, o meglio le abitudini di spesa, che crescono al salire della ric­chezza. L'altra faccia della meda­glia è rappresentata dalle neces­sità, come, ad esempio, dallaquan­titàdi bocche da sfamare.

Comunque, guardandO ai dati dell'lstat, pubblicati SlÙ sito dell'Istituto in settimana, per giungere senza difficoltà alla fme del mese possono bastare mille eu­ro per il22,3% delle famiglie, a cui siaggiungeun27,7% che si assesta sui 1.500 euro. Un'altra fetta amo

pia, circa un quarto, alza la cifra a due mila e sOlo1'8,7%, meno di una famiglia su dieci, si spinge fmo ai tremila.

Entrando nel dettaglio dell'in· dagine sui consumi, al Sud oltre il 55% non fa problemi a fmire il mese con in tasca 1.500euro, ma al

Nord Ovestsiscendeal44,9%. Una famiglia che si ritrova con a capo un disoccupatoselifa bastaresen­za storie, diverso è il discorso se la persona di riferimento è un la­voratore dipendente (la percen­tuale si abbassa al 37,7%). Tenen­do sempre ferma la sogliaminima dei 1.500 euro come spartiacque,

sopra si ritrovano, per ragioni fa­cilmente comprenSibili, le coppie con almeno un figlio piccolo (solo il 27,3% li considera sufficienti), ben al di sotto invece ci sono gli over65 (rimasti soli in casa (84,5%).

Marlanna Berti

Dichiarazione di morte presunta Il Tribunale dI Bari con prowedlmento del 04.12.2014, ordinava la pubblicazione della dIchIarazione di morte presunta di Sapien­za Giacomo nato il 30.05.64 a Cassano delle Murge (BA) e da qui scomparso il 27.02.1999, con invito a chiunque abbia notizie a farle pervenire al Tribunale entro 6 mesi dall'ultima pubblicazione.

Avv. Giovanni Lattarulo

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CORRIERE DELLA SERA

Taddei: sul Jobs act ilgovemo non arretra «Capiamo le imprese sui licenziamenti collettivi ma si deciderà all'ultimo»

ROMA «Non cambieremo l'im- I cO.co.pro. ta chiede al governo di non fare slativi deI.lobs aet. Oltre al de- lavoratori o prenderanno la ve-pianto dei primi due decreti di Spariranno marcia indietro perché le crete che introduce il contratto ste di autonomi con la partita Il dubbio attuazÌOlle del Jobs act. C'è, è

al massimo aziende che devono ristruttu- a tutele crescenti e rende più !va 0, se di fatto sono dei dipen-vero. una discussione suilicen- rarsi hanno bisogno di proce- semplici i licenziamenti, c'è denti mascherati (per esempio • Stefano ziamenti -collettivi. Ma il nodo entro un dure rapide ed efficaci. «Com- quello che riordina il sistema hanno un solo committente), Dolcetta,

sarà sciolto all'ultimo IDomen- anno. Poi prendiamo le ragioni delle im- degli ammortizzatori sociall at- dòvranno essere assunti col vicepresidente

to», dice Filippo Taddei, re- saranno prese e siamo sensibili al tema. tomo alla Naspi (nuova inden- contratto a tutele crescenti. Via con delega al sponsabile ecpnomico del Pd, assunti O il governo non vuole dare se- nità di disoccupazione ).ll Con- anche II job sharing e le asso- welfaredi

uno dei"protagonisti nella me's- useranno la guall di arretramento sulla ri- siglio dei ministri, al massimo ciazioni in partecipazione e il Confindustria,

sa a puoto della legge delega di forma», assicura Taddei.-Il il 20 febbraio, varerà quindi de- lavoro a chiamata, che potreb- ha espresso ieri

riforma dei mercato dei lavoro. partitalva quale, $e potesse decidere 1m, be rientrare nelle attivitàreÌnu- sul Corriere, i Sui licenziamenti collettivi, che lascerebbe intatte-le nuovenor- nerate con i voucher. Verranno timori sul Jobs

il decreto attuativo sni contrat- me sui licenziamenti collettivi, La riforma rafforzate le totele per le partite act: un errore

to a tutele crescenti equipara ai TI taglio «per salvaguardare la coerenza Pd diviso sul tema Iva, fissando tra l'altro tempi fare marcia

licenziamenti individuali nella L"ipotesi di della rifOrnla». Altrimenti, ag- Il responsabile. certi per i pagamenti. Anche indietro sui

semplificazione delle procedu- ridurre da giunge, si avrebbe iI paradosso sulla riduzione del contratto a licenziamenti

re e nella riduzione del diritto tre a due che due lavoratori assunti col economico: vogliamo tempo determinato da un mas- collettivi

al reintegro~ c'è un braccio di annila nuovo· contratto a tutele cre- salvaguardare la riforma simo di 3 anni a 2 c'è dibattito, ferro nello stesso Pd, perché la scenti (la riforma vale solo per conferma Taddei, che è favore- • C'è il rischio sinistra del partito, ben rappre- durata questi) licenziati il primo indi- vole al taglio, «per favorire il di avere due sentata alla Camera dal :presi- massima viduaImente e il secondo col- finitivamente i due decreti. in- lancio del contratto a tutele tutele diverse: dente della commissione Lavo- dei contratti lettivamente, avrebbero tutele sieme a questi dovrebbero es- crescentD>. Ci saranno le nor- l'indennizzo ro, Cesare Damiano, chiede di atermine diverse: quello colpito dal li- sere approvati altri due schemi me. sul dernansionarnento, peri togli~re dalla riformai licenzia- cenziamento individuale rice- di decreto previsti dalla rifor- «IDa garaotendo parità di trat- Ilcenziamenti menti collettivi e di lasciare verebbe solo !'indennizzo, ma: quello sul riordino dei tamento economico». Sparirà individuali e il quindi le attuall procedure (in quello licenziato collettiva- contratti e quello sulla nuova la cassa integrazione per chiu- reintegro particolare, l'accordo. con i sin- mente invece sarebbe ancora cassa integrazione. sura aziendale e quella a zero dell'articolo 18 dacati) e le relative inteIe (dirit- coperto dall'articolo 18. Spariranoo gradualmente i Ore. Negli altri casi ci sarà un perqueflì to al reintegro). Le imprese so- Nei prossimi giorni le corn- cO.co.pro., nel senso che po- monitoraggio severo contro gli collettivi no preoccupate. In un'intervi- missioni Lavoro di Camera e tranuo durare fino alla fine di abusi. sta al Corriere pubblicata ieri. il Senato daranno i rispettivi pa- quest'anno o al massimo per 12 Enrico Marro vicepresidente Stefano Dolcet- reri sui primi due decreti legi- mesi, dice Taddei. Poi questi @RiPRODUZIONERiSERVATA

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lA G!\ZZlò1TADELMl:ZZOGIORNO Lunedì 9 febbraio 2015

Pubblico impiego, la riforma in commissione al Senato Le novità del disegno di legge delega

011 La riforma della Pubblica Amministrazione entra nel vi­vo e da mercoledì 11 febbraio riprenderà il suo cammino. Il disegno di legge delega è all'esame della Commissione Affari Costituzionali al Senato ormai da quest'estate e ora l'obiettivo è cominciare con il voto. Ma restano alcuni nodi da affrontare e a inizio settimana il governo e il relatore al ddl, il senatore Giorgio Pagliari (Pd), dovrebbero fare il punto. D'al· tra parte il provvedimento toc­ca punti caldi, soprattutto dopo gli ultimi emendamenti. Ecco allora (tra quelle segnenti e quelle riepilogate in tabella) le principali novità emerse nelle proposte di modifica flrmate dal relatore in accordo con l'esecutivo.

POLO UNICO DELLA ME­DICINA FISCALE. "Riorga­nizzazione delle funzioni in ma· teria di accertamento medi­co-legale sulle assenze dal ser­viziopermalattiadeidipenden­ti pubblici, al fme di garantire l'effettività del controllo, con attribuzione della relativa com· petenza all'Inps". IlIstituto di previdenza diventerebbe attivo su tutti i campi (lo è già nel privato).

DffiIGENTl. "Superamento degli automatismi nel percorso di carriera", per i vertici si pas~ serebbe dagli scatti al merito. Ma diversi sono i cambiamenti,

tra cui, sta suscitando diverse interpretazioni (c'è di mezzo il danno erariale), la proposta di "rafforzamento del principio di separazione tra indirizzo poli­tico-amministrativo e gestio­ne" con "l'esclusiva imputabi­lità" ai dirigenti delle "respon­sabilità anuninistrativo-conta­bile per l'attività gestionale". Secondo il relatore si mira solo a perimetrare le responsabilità della dirigenza, eliminando la possibilità di addebiti quando

l'origine dell'atto è politica, sen­za cambiare nulla per quanto riguarda gli amministratori.

CAMERE COMMERCIO. Niente più annullamento del diritto camerale (ci si ferma a una riduzione del 50%) ma il sistema è comunque chiamato a una spending review che por­terà a dimezzarne il numero attraverso accorpamenti. Sono previste anche dismissioni e una maggiore partecipazione nei meccanismi di nomina.

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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO www.corrieredeimezzogiofno.it

la storia l! capoluogo lombardo è la capitale del pesce del Sud-Europa per consumi e gi'ro d'affari

:Milano fa rotta su Manfredonia per il lllercato ittico La Sogemi punta a una partnership per la gestione con il Comune pugliese DI MARZIA CAMPAGNA

Con diecimila tonnellate di merce all'anno e un giro d'affari stimato di

settecento milioni di euro, Mi­lano è la capitale del pesce del Sud-Europa, Proprio il capo­luogo lombardo potrebbe al­lora rilanciare le sorti del mercato ittico di Manfredo­nia. La Sogemi, società che per conto del Comune di Mi­lano gestisce tutti i mercati agroalimentari all'ingrosso della città (ortofrutticolo, itti­co, avicunicolo e floricolo) sa­rebbe intenzionata ad entrare in partnership con il Comune di Manfredonia, che ha dovu­to rilevare il mercato dopo il

fallimento del Consorzio che lo gestiva e di cui facevano parte anche la Provillcia di Foggia, la Camera di Com­mercio ed alcune cooperative di pescatori. I primi due bandi emanati daU'anuninistrazione per raffido a terzi della strut­tura sono andati deserti. Loperazione con la Sogemi al. lora potrebbe ridare vigore al­le attività commerciali legate a un settore, quello della pe­sca, che a Manfredonia - se­cOIida marineria d'Italia con più di trecento barche e due­mila addetti- rappresenta la principale fonte di reddito per la popolazione. «La qualità del nostro prodotto - sostie­ne Angelo Riccardi, sindaco di

Da! mare a! banco Il mercato ittico di Manfredonia e i pescherecci

Manfredonia - è riconosciu­ta tra le migliori e le più ricer­cate dai ristoranti milanesi e i mercati ali'ingrosso gestiti da Sogemi sono una delle mag-

giori realtà a livello europeo. Ecco perché siamo molto sod­disfatti dell'interesse mostra­to da questa società con la quale abbiamo già avuto con­tatti diretti e con cui sono cer­to che raccordo andrà a buon fine». Intanto il Comune, su­bentrato nella gestione della struttura. è stato tirato in bal­lo dalla curatela fallimentare del consorzio che gestiva il mercato e che ha chiesto un risarcimento di seicentomila euro per le perdite subite. li motivo sarebbe legato alla presenza di un assessore, in rappresentanza della giunta, tra i sedici componenti del consiglio di anuninistrazione. Ora sarà la magistratura a de­cidere se in questa disastrosa situazione debitoria anche il Comune debba contribuire al risarcimento del danno.

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lA GAZZElfADELMEZZOGlORNO Lunedì 9 febbraio 2015

SVILUPPO AGRICOLO LA NUOVA IMPOSTAZIONE La nuova impostazione del «Psr» prevede una forte specializzazione delle produzioni: il premio va ai pastai, non agli agricoltori IL COPAGRI SCRIVE A NARDONI

«Piano rurale da rifare penalizza grano e olio» lnneo: «Marchio di qualità al prodotto finale, chi coltiva è escluso»

CD L'associazione dei produttori agricoli Co· pagri, mette sott'accusa il piano di sviluppo rurale "riveduto e corretto" che la Puglia si appresta a ripresentare a Bruxelles «dopo la

Il PUNTO DOLENTE «La Capitanata che

produce ma non trasforma non può essere esclusa»

bocciatura avvenuta a seguito del prece­dente invio)}, com~ menta il presidente dell'organizzazione agricola Luigi Inneo. Cos'è che non va? «La nuova proposta in fa~ se di elaborazione prevede una forte spe­

cializzazione delle produzioni. La proposta pu~ gliese dice, infatti, che "per garantire che l'in~ tegrazione di fùiera sia rivolta alle produzioni di alto pregio qualitativo, sono ammessi, nel caso di imprese agroalimentari e di imprese agricole in

forma associata. investimenti aventi ad oggetto produzioni aderenti a regimi di qualità" . Questo significa - dice Inneo - che può verificarsi come conseguenza l'esclusione dal piano dell'intero settore cerealicolo, a parte produzioni marginali quali quelle biologicha E quando parliamo di intero settore cerealicolo ci riferiamo a mezzo territorio agricolO della Capitanata, incluso il Sub-Appennino dauno, un'area tra l'altro senza alternative di prodUZione non avendo il servizio dell'irrigazione. In questo modo Il marchio di qualità verrà riconosciuto soltanto ai pastai, ma non agli agricoltori)}.

Il Copagri invita, pertanto, l'assessore regio~ nale all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni, a «ri~

vedere con le organizzazioni di categoria le varie misure in oggetto, per far sÌ che tutti gli agri~ coltori pugliesi siano trattati equamente e non vengano scaricati su una parte di essi colpe di

altrD). Non c'è, infatti, soltanto Il "sostegno agli

investimenti in favore della trasformazione / conunercializzazione e/ o sviluppo dei prodotti agricoli", tra i rilievi mossi dal Copagri. In particolare, il Psr in salsa pugliese prevede la "realizzazione di nuove strutture di trasfor~ mazione I lavorazione e commercializzazione solo per gli investimenti nel comparto orto/flo~ ro/frutticolo". «Si evince, pertanto - conclude Inneo - che non sarà possibile realizzare nuove strutture in accordo di fùiera negli altri comparti del territorio, quali a titolo esemplificativo, nel settore oleario dove la provincia di Foggia conta cìrca 200.000 ettari coltivati a oliveto, oltre che in quello cerealicolo (sub·Appennino e basso ed alto Tavoliere) per le motivazioni che abbiamo già spiegato. Urge un intervento correttivo dell'as· sessrato regionale).

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

IL PRESIDIO PROTESTA CONTRO LE ASL CHE MINACCIANO DI AFFIDARE I SERVIZI A SOCIETÀ ESTERNE

Sanitaservice, 500 lavoratori domani davanti alla Regione

.. «Indietro non si torna», dicono i dipendenti di Sanitaservice che domani confluiranno aBariper la manifestazione regionale indetta dal sindacato au~ tonamo Usb. I lavoratori contestano le «esterna~ lizzazionÌ}) di alcuni servizi (portierato, ausiliariato, addetti alle ambulenze) che starebbero mettendo in atto alcune Asl, attentando in questo modo al piano di società in "house" attuato dal governo Vendola che ha internalizzato migliaia di posti di lavoro nella sanità, oltre 500 dei quali solo in provincia di Foggia la prima ad aver attuato questo piano di affidamento interno di servizi essenziali nella sa· nità pubblica.

«Gli attacchi che tutte le società partecipate, in cui sono comprese le Sanitaservice stanno subendo in queste settimane . si legge in una nota del sindacato Usb ~ rappresentano un atteggiamento stomachevole, insensato e lesivo della dignità di migliaia di lavoratori che, a differenza di quanto dicono tanti politici e personaggi "interessati", svol~ gono con dedizione il loro lavoro al servizio ai cittadini».

La manifestazione dei lavoratori delle Societs~ service è in programma a partire dalle ore 11 davanti la sede del Consiglio regionale in via Capruzzi.

La polemica L'olio pugliese ((più pesante))

di quello ligure? II1II Il presidente dell' AI­paa-Cgil, Aldo Porrelli, polemizza a distanza con il cuoco Ilario Vinci­guerra. «Lasciano scon­certati le sue parole all'interno della trasmis­sione Rai "Detto Fatto": l'olio del Sud è più pe­sante di quello ligure e, quindi, più acido", Di­chiarazioni fuorvianti -dice il presidente dell'associazione lavo­ratori produttori agroali­mentari ambientali - e senza nessun fonda­mento tecnologico, af­fermazioni che riporta­no la mente solo a "guerre" faziose», Ma perchè l'olio Iigure non potrebbe essere più leggero di quello pugliese? «La domanda sorge spontanea - dice Porrelli - visto che un grosso quantitativo di oli pugliesi e foggiani, nelle ore notturne emi­gra in oleifici del nord Italia, e lì viene confezio­nato, etichettato e poi spacciato e venduto per olio locale Iigure, tosca­no e via dicendo, con prezzi molto più alti di quelli riconosciuti ai no­stri produttorh>.

le altre notizie

QUESTO POMERIGGIO

Certezze e mercati incontro al Formedil III «Grano duro: le indicazioni dei mercati, le cer­

tezzedel campO)), è il tema del convegno inpro­gramma oggi, alle ore 17, presso lasalaForme­dil di via Napoli. L'iniziativa è organizzata da Bayer CropScienceed è rivolta ad agricoltori e tecnici agronomi impegnati conIa campagna granaria. Intervengono i tecnici della società Arete' Researchand Consulting inEconomics (analisi di mercato) sull'«attuale andamento di mercato del grano duro, prospettive a breve e medio termine»). Partecipa, tra gli altri, Pasqua­leDe Vita del Cra-Cer di Foggia.llavorisaran­no coordinati dal Nicola Pecchioni, direttore dell'Istituto di cerealicoltura-CRA di Foggia.

TUTTI DEL SINDACATO FISMIC

Alla Fiat e nell'indotto eletti 5 delegati foggiani .. llsindacato Fismichafatto il pieno di delegati

foggiani alle elezioni per il rirmovo delle rap­presentanze sindacali unitarie allaSata di Mel· fi e nell'indotto. Alla Fiat Sata sono stati eletti Mario Mitola di Candela, Masshno Capano di Sant'Agata di Puglia, Vincenzo Maurielio ePie­tra Lacalamita di Foggia. Alia Magneti Marelli, azienda deli'indotto, 11 delegato Fismicè il bo­vinese Michele Gesualdi.

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lA GAZZE'ID\DELMEZZOGIORNO Lunedì 9 febbraio 2015

CON LA SANGALLI RITORNA

LA QUESTIONE MERIDIONALE

di FIIJPPO SANTIGLIANO

A l netto della tara geo· grafica che accompa­gna la vertenza San­galli, quello che è in

discussione nella complicata questione della vetreria è capire bene se la dignità di un lavoratore di Manfredonia (puglia) e pari a quella di un operaio di San Gior­gio di Nogaro (Friuli Venezia Giulia). Per quanto sta accadendo la sensaZione è no, e cioè che gli operai sipontini sconterebbero una discriminazione geopolitica e che la loro battaglia per mano tenere il posto di lavoro, dopo che il «pubblico» ha investito decine e decine di miliardi in quell'imo pianto. rischia difm.ire in un tun­nel senza uscita.

Ecco perché la vertenza della «SangallD> potrebbe diventare l'emblema, purtroppo l'ennesi­mo, di una questione meridion~e mai risolta. Oggi a Manfredoma si riuniscono gli «stati generalh della pclitica di Capitanata pre· sente in Parlamento. Al di là delle collocazioni e degli schieramenti. E' evidente che da quest'mcontro occorre uscire con una determi­nazione {(bipartisaJl)} per difen­dere non solo il lavoro ma quel che resta del tessuto industriale: aManfredonia, in Capitanata, nel Mezzogiorno. Poi si potrà anche discutere delle scelte, spesso sba­gliate, di politica industriale ch~ hanno accompagnato il post Em­chem, ma in questo momento non va gettato il bambino con l'acqua sporca. A cominciare appunto dalla Sangaili.

Casa anziani c'è l'accordo per realizzare gli alloggi

• MATTINATA. La Regione Puglia ha comunicato nei gior­ni scorsi la conclusione dell'istruttoria per la Casa al­loggio per anziani e il sindaco di Mattinata ha sottoscritto a Bari presso la Regione il di· sciplinare per la realizzazione del progetto. Sono previsti ventidue posti letto nello steso so immobile che attuahnente ospita anche Il polia!llbula· torio. Nel 2011 l'Amministra­zione comunale chiedeva la disponibilità all'Asl Fg di ce· dere in comodato gratuito al Comune di Mattinata II se· condo piano della palazzina ospitante i servizi sanitari e nel 2012 la volontà comunale di realizzare la Casa per an­ziani veniva comunicata in occasione dell'inaugurazione del poliambulatorio avvenuta alla presenza dell'allora mi­nistro della sanità. Con de· libera del novembre 2012 l'Asl concedeva al Comune di Mat­tinata il comodato gratuito del secondo piano della palazzina. La Regione Puglia a maggio 2013 approvava il progetto e concedeva il fmanziamento di euro 1.250.000. II partito de· mocratico di Mattinata, at­tuahnente all'opposizione, ha evidenziato che(d'impegno della precedente amministra­zione, man mano arriva a compimentO}) ed espresso sod­disfazione {<per un'mteriore opera, frutto del lavoro com· piuto nei quattro anni pre­cedenti» [f.b.]

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SABATO 7 FEBBRAIO 2015 ~CO

C'è apprensione per 40 di­pendenti a tempo determi­nato degli ospedali Riuniti di Foggia, il cui contratto scadrà a giugno e con ogni probabilità non si vedran­no riconosciuta la stabiliz­zazion~ sperata perché nel frattempo c' è da ricollocare i lavoratori dell'ente pro­vincia dopo le riforme che, di fatto, l'hanno abolita~ Il corto circuito legislativo sta producendo diverse ten­sioni anche perché, infor­mano i sindacati, non esiste una lettura univoca su qua­li entre con quali ri'sorse do­vranno fagocitari ì dipen­dentf della provincia. ''A tutto questo laProvinciaha rispOSto con un atto di di­sobbedienza amministra­tiva deliberando all'unani­mità un provvedimento in base al quale, inattesa di in­terpretazioni definitive' ri­spetto aila mobilità dei di­pendenti provinciali, ogni iniziativa in tal senso viene sospesa", riferisce a l'Attac­co Giuseppe Leone della CGIL. La deliberà ha come desti­nàtari i diri genti dell' ufficio rag~oneria e dell'ufficio personale, che saranno chiamati a gestire la migra­zione dei 300 dipendenti di Palazzo Dogana. Sarebbero due, quindi, le strade da scegliere: re-impiegarli ne­gli uffici pubblici (Asl, ospedali, tribunale, agen­zì'a dell'entrate, comuni, regioni) o metterli "in di-

D~!l!!EL

E' ancora prematuro darerisposteperchè non sono ancora comJXlsti gli organi che declineranno i criteri

TralaProvinda diFo e o Ospedali Riuniti scoppiai! caos

sponibilità", ovVero in cas­'saintegrazione per due an­ni con la corresponsione dell'80% dello stipendio fi­no allo stop forzato "senza liquidazione. aggiuntiva" qualora non sì trovasse una soluzione, L'immobilismo è ora al vaglio deU'Upi re­gionale e nazionale. Questa assimilazione di personale fa a pugni con le -aspirazioni di circa 40' di­pendenti dell'Ospedale Riuniti di Foggia, dove chi è, in odore di stabHizzazione potrebbe ritrovarsi al di fuori della sua postazione lavorativd a scadenza conM

trattuale: "Il problema non è che ci deve pigliare, ma 'chi paga il dipendente. L'ul­tima finanziari~-. aggiunge Leone- prevede che ci deb­ba essere una riduzione del 50% delle spf!!se rispetto al­l' anno scorso. Significa d~re che un dipendente in mo­bilità verrà pagato e l'altro sarà assunto a spese ,deF l'ente accogliente, che non ha quindi interesse ad ef­fettuare operazioni simili", Su 600 dipendenti provin~ ciali, 300 sarebbero a ri­schio.

Nonsis~, dunque, dovetro­verebbero casa questi.nuo­·vi esuberi. Il governo ha ob­bligato tutti gli enti pubbli­ci ad effettuare una ricogni ~ zione dei posti vacanti in pianta organica per capire tè disponibilità: come e do­ve collocare i "restanti"? Le stabilizzazioni previste dalla Puglia, con l'ultima legge di stabilità, verranno bloccate per due anni fino alla ricollocazione dei di M

pendenti delle province. Ciò significa che non vi sa­rebbe alcuna speranza per gli oltre 40 dipendenti dei Riunitichepotrebberoper~ dere ogni possibilità di en­trare nell'organigramma dell'azienda: "La Giustizia, quindi il tribunale di Fog­gia, prevede ulteriori i2 po­sti da riempire, ma uno dei requisiti 'è che l'Ente ti fi~ nanzi il 50% del costo .del tuo lavoro.' Ma un ente co~ me il nostro, che è in scio-, glimento come tutte le pro­vince italiane. come fa a ri­Iasciarti una certificazione che prevedala divisione dei costi del lavoro? È come il ca'ne che si morde la coda", spiegailsindacalista. NOll'è

un caso, infatti, che il caos sia equamente suddiviso in ogni provincia itàliana, che di consegu"enza pare si stia muovendo in autonomia e non seguendo dei criteri univoci. "Adesso siamo ancora in al­to mare. Mercoledì si po­tranno avere alcune novità, perché il tavolo non è anco­ra riunito - annunciaMicky De Finis, segretario DireI -"ma è ancora presto. C'è pe­rò uno stato di tensione, che potrebbe rivelarsi in­fondato, Non ancora ven­gono costituiti gli organi­smi chiamati a declinare i criteri delle mobilità tenu­to conto delle nuove norme in materia". Ciò.cheècerto è che "lo Sta­to ha emesso una legge per effetto della quale tutte le procedure concorsuali, an­che in atto, sono bloccate. Se non sei stato già dichia­rato'vincitore e la-procedu­ra non è ultimata, il concor~ so verrà bloccato perché prima bisognerà ricolloca­re i dipendenti provinciali", conclude il sindacalista,

michele cirulli

E' il cane che si morde la coda perchè verranno bloccate le stabilizzazioni e non si sa dove andranno a fmire i "provinciali"

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• ~ SABATO 7 FEBBRAIO 2015 IL CASO

Iequivoro traU:tl

e industriali

Fondi strutturali, l'occasione che arriva da Roma

DuegiomifaAldoPu- ,j gliese, segretario re- I gionaledella Uif, com- l'

mentando ,la notizia dei 13 miliardi di euro ;1 disponibili perl'edl1izia pugliese, si lascIava scappare nel suo co~ municato stampa una notizia passata sotto­traccia: Assindustria vuole Iche if 50% d; queste risorse sia de­stinato a nuove co~ struz/oni.

per sanare scuole e strade 13 MILIARDI DI EURO PER LA PUGLIA. È LANNUNCIO DAL PRESIDENTE DELLANCE I SINDACI HANNO LE IDEE CHIARE: LA PRIORITÀ È IL RECUPERO DEGLI IMMOBILI PUBBLICI

Imbarazzo perii presi­dentedegliEdHidiCa­pitanata, Gerardo Biancofiore che commenta a l'Attac­co: "Nonso,nonneso nulla. Non smentisco perché non so di cosa parli Pugliese".

FRANCESCO BELLIZZI

13 mìliardi di euro per la Puglia. È questa la cifra an­nunciata dal presidente dell'Ance di Capitanata, Gerardo Biancofiore. Si tratta del fondo recuperato dalle casse dello Stato ma, soprattutto, dai fondi co­munitari destinati alle in­frastrutture. Graziano del

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Rio, sottosegretario alla Presidenza -del Consiglio dei ministri nel Governo Renzi, ha deciso di incari­care Assindustria di infor­mare le amministrazioni· comunali dell'occasione. Un'occasione che deve es­sere colta al volo. ''Abbiamo inviato un questionario a tutti i comuni perché ci se­gnalassero ip tempi brevi quali sono i cantieri da av­viare o già avviati che c.an­diderebbero al finanzia­mento - dice a l'Attacco Biancofiore -. Poi, ci occu­peremo di inviarli a Roma. Alcuni ci hanno risposto.

- altri li stia~o aspettando

As~oli, Cerign91a, Foggia e Manfredonia sono alcuni di quelli che hanno inviato i moduli compilati. La prima emergeriza per i com~mi sembra essere il ti­facimento degli istituti sco­lastici. Sull'edizione de l'Attacco di ieri, l'assessore all'Urbanistica di Foggia, Antonio De Filippis a mes-

so al primo posto della lista delle strutture su cui inter­venire la scuola media de Santis chiusa perché in buona parte inagibile. Per Gianni Trisciuoglio i soldi che stanno arrivando dall'Europa dovranno es­sere investiti in '(infrastrut­~ure e servizi". L'ex presi­dente degli Edili che ha de-

ciso dì non rinnovare la propria iscrizione all'asso­ciazione Industriali ne è certo .. "Le periferie hanno bisogno di interventi im­portanti e gli ingressi delle città devono essere rifatti, primo fra tutti l'ingre,sso nord soggetto ad un degra­do sia sulla viabilità sia peri servizi offerti alla cittadi~ nanza". Ma per Trisciuoglio, i soldi annunciati da Biancofiore dovrebbero servire anche a concludere una delle più importanti opere pubbli­che degli ultimi anni: l'or­bitale, il cui primo lotto. da 30 milioni è stato aggiudi­catI? all'impresa isernina

Favellato. "Credo la coper­tura finanziaria per i lotti successivi non arriverà in tempi brevi, quindi, recu­perare altri finanziamenti sarebbe l'ideale". Qualsiasi decisione si pren­derà in merito all'utilizzo dei fondi strutturali comu­nitari, una cosaè certa: "sa.; rà necessario candidare progetti validi". A Cerignola, Biancofiore gioca in casa, tanto che il te­ma dei nuovi fondi struttu­rali lo ha affrontato pubbli­camentecon il sindaco cin­que giorni fa, durante il convegno sui 70 anni di vita dell'associazione indu­striali.

Miglio: non ho notizia del questionario distribuito daAssindustria per l'indicazione dei cantieri candidabili

Giannatempo: potremmo usare questi soldi perlavorinelle scuoleeperrealiz:zare alloggi popolari

Nella città natale del presi­dente degli Edili, i progetti non mancano. ne sono un esempio il project finan­cing per l'ampliamento del cimitero che verrà aggiudi­cato a giorni e quello pere la pubblica illuminazione, il cui bando è scaduto 1'11 febbraio. "La nostra priorità sono le scuole-commentailprimQ cittadino. Antonio Gianna­tempo - come la scuola Di Vittorio che ha bisogno del rjfacimento di tutte le aule. Mentre le vecchie sedi del liceo Classico e del comune

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avrebbero bisogno diinter· venti di recupero". Il comune di Giannatempo ha anche un altro impor~ tante progetto legato al~ l'emergenza abitativa. "Due mesi fa ho scritto al­l'assessore regionale Ange­la Barbanente per ottenere la proprietà dell'ex istituto tecnico industriale nel qua),e abbiamo un progetto di riconversione per recu­perare 40 alloggi da asse­gnare agli aventi diritto ad un alloggio popolare. La suagestionelalasceremmo

all'Arca (l'exlacp, ndr.)". All'appello mancai! comu­ne di San Severo a meno che, spiega il suo sfndaco, Francesco Miglio, "il que­stionario sia stato inviato ai miei dirigenti e non ne ab­bia ancora avuto notizia", Come nel caso di Cerignola e Foggia, anche San Severo ha come priorità il recupe­ro di strutture scolastiche. '~primo posto c'è la cura e il recupero del patrimonio immobiliare del comune, a 'partire dalle scuole - conti­nua Miglio -. Abbiamo il cantiere, aperto dai tempi del sindaco Giuliani, nel­l'edificio che ospitava la scuola Pascoli per riada~­tarlo a sede universitario di scienze giuridiche ed eco­nomiche. Di certo questi nuovi finanziamenti sareb~ bero utili anche per avviare i lavori nella casa per gli an~ ziani e, più in generale, per progetti di rigenerazione urbana". Francesco Miglio ha ben chiara la situazione. "Quel­la che sta per arrivare è la nuova programmazione di finanziamenti comunitari che con tutta probabilità sarà anche l'ultima. Noi amministratori locali ab­biamo il compito di farci

. trovare pronti con progetti validi realizzati non in base alle risorse stanziate per settore ma in base alle esi~ genze delle nostre comuni­tà".

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SABATO 7 FEBBRAIO 2015 t~

"Senza pro ili validi nonandiarno

. " dan a parte Antonio Rosania è uno degli imprenditorifoggianimag~ giormente interessati alla notizia dei nuovi fondi strutturali destinati all'edi­lizia pugliese. Rigenerazio­ne urbana e costruzioni re­sidenziali sono il suo core business. Oggi, ilcostruttore lancia un appello molto s.emplice: politica e impresa collaborino per non perdere anche questo treno.

13 miliardi in arrivo in re­gione. Una bella bocca di ossigeno per l'edilizia? Certamente. Anche se si tratta di fondi già collocati ma non ancora stanziati. E se questo accadrà, dipende da noi. dalla capacità che avranno comuni. provincia e Confindustria di sedersi intorno ad un tavolo per collaborare. Bari ha già ini­ziato. Ritiene chele idee su come investire questo denaro

"~tiant..o sw s .. trorim~tà: ago'O~ .. taIIre etl:aris ....... ,p .......

&atutii"

non sono ancora chiare'? Non è assolutamentescon· tato che questi soldi arrivi­no anche in Capitanata. Soltanto una concertazio­ne tra i vari attori del setto­re, compresalar~gione, po­trà produrre progetti validi. Èfondamentalechelevarie parti dialoghino tra di loro. Dalsuopuntodivistadico­struttore verso quale . orientamento dovrebbero andare le progettualità da candidare? Questo è un territorio che deve ancora decidere se di­vent.are attrattivo oppure no. Se la risposta è "sì" allo· raquello di cui abbiamo bi­sogno infrastrutture al ser­vizio dei settori in cui siamo p~ù forti. Mi vengono in mente turismo ed agroali· mentare dove armai sono molte le eccellenze. Manon mi chiedadi quali o~ere ab· biamo bisogno: Non sono un progettista ma un im­prenditore edilizio e' come tale sono convinto che l'edilizia sia sempre prota· gOl}ista. Credo che anche la manutenzione dei patri­moni immobiliari pubblici sia abbia bisogn'bdi aiuto. Anchesedopotàntiannidi

ILFA'rI'O

La piazza sporcata LANDEUA:VIDEOCAMERE E VIGILI RUSSO: RIPULITE QUELLA PANCHINA

Dalle parole ai fatti. La cOll'on­veIlZa tra residenti e i ragazzi che vivono Piazza Mercato la nottenonèmaista­ta pacifica. Due' giorni fa, un episo­dio che sembra es­sere un messaggio abbastanza chiaro: qui non dovete starei. Comelegge'­re altrimenti il ver­lìamentodioliopermotoresu una delle nuove panchine in pietra disposte lungo il peri­metro della piazza? I:ammi­nistrazionerispondeannun­dando l'installazionedi nuo­ve telecamere entro 30 giorni e il presidio della polizia rou-

nicipale. "li presidente -si legge in una nota della fondazione Banca

delMonte-Saverio Russo, ha sollecita­to con una prima comunicazione uf­ficiale, inviata la scorsa settimana al-

o le autorità compe­tenti, l'intervento urgente per il ripri­

stino della panchina divelta e conun'altracomUrucazione, inoltrata ieri sera, la ripulitu­ra dell'olio motore dolosa­mente versato a Piazza Mer­cato", Il presidente ha anche sollecitato l'attivazione della vid eosorveglianza.

cantieri, "I risultati non possono essere definiti ec­cellenti. .. Oggi il ruolo del mattone non è più quello di ieri. Le costruzioni devono essere funzionali a qualcosa, de-· vono servire allo sviluppo di altri investimenti. Lei parla di progetti validi. La storia dell'uso dei fondi europei insegna che è pro­prio questo l'anello debole di questo territ·orio. Come sI risolve questo- proble­ma? Con la concertazione. Le imprese devono incontrar­si con le amministrazioni e con i progettisti e stabilire insieme una pianificazione territoriale che possa meri­tare dei finanziamenti. Ha l'impressione che si stia andando verso questa di­rezione?

Ho avuto modo di parlare conilpresidentedell'Ange, Gerardo Biancofiore e mi hadettochecisarannoriu­nioni con in sindaci ed an­cheirisenoadAssindustria ci saranno dei momenti di dialogo. I:elezionedel nuovo presi­dente, Gianni Rotice, è an~

"1I">:m.~ .. s .... s .. tt .. rim~: ago'O~ e tI:aris.mc,prim!

&atutii"

che il frutto di una guerra intestina in seno all'asso~ ciazione confindustriale. Una guerra che ha lasciato profonde spaccature tra gruppi di imprenditori. Pensa che ciò possa creare problemi al processo di concertazione di cui lei parla'? Non parliamo di "guerre". Credochenonstianor .... " cose. Però è un fatto che l'ex pI\; sidente-degli Edili, Giap" Trisciuoglio, rappres: tantedellagenerazioned,,~ quarantenni di Assindu­stria, ha deciso di non rin­novare la propria iscrizio­ne all'associazione. Su questo non saprei che dire. Sicuramente avrà avu­to le sue ragioni. Ma iO vedo un fermento nuovo dettato da un' edilizia che ha voglia, finalmente, di rinnovarsi.

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IDEE

Centro Commerciale, è polemica Sul futuro centro commerciale di San Severo, in zona

PIP, questa la personale considerazione di Primiano Calvo: "L'Ammin}strazione ha dato il parere favorevole, con una delibera"di Giunta. alrinsediamento di un iper­mercato su 150.090 mqin zona industriale à San Severo. Il Consiglio co~4nale è. stato completamente escluso dalla discussion~ e dal necessario approfondimento in merito ad un'Ìn:iziativa imprenditoriale-che sara, a mio avviso, la 'tomba' del commercio locale. Neppure le as-:­

sociazloni di categoria e quelle dei consumatori. hanno avuto la possibilità di cono­scere il progetto. Mi sono sempre opposto in passato, in qualità di assessore alle At­tività Produttive, a questo insediamento commerciale, dannoso per l'economia cit~ tadina e che ha come unico fine quello della speculazione edilizia. L'Amministra-· zione dovrebbe attuare il Distretto Urbano del Commercio che prevede una serie di misure per la valorizzazione delle attività commerçiali • di vicinato' nel centro urba­no. Chiudol.').o ogni giorno negozi Idi vicinato'. continuano invece ad aprire super­mercati".