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NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI Organo di informazioni culturali del CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI - Sezione Archivistica Luigi Ceci Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni DATA NEWS DATA NEWS www.centrodocumentazionebeniculturali.it Anno XXI - Nuova Serie 10 ottobre 2012 sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 Roma - Tel/fax 06 5084493 [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001 /centro documentazione beni culturali News...dal MiBAC Documenti di archivio su Sofonisba Anguissola CON IL TUO 5XMILLE PROGETTI IL PASSATO, ARRICCHISCI IL FUTURO

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NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI Organo di informazioni culturali del

CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI - Sezione Archivistica Luigi Ceci

Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni

DATA NEWSDATA NEWS

www.centrodocumentazionebeniculturali.it

Anno XXI - Nuova Serie

10ottobre2012

sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 Roma - Tel/fax 06 5084493

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Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci

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/centro documentazione beni culturali

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Documenti di archivio su

Sofonisba Anguissola

CON IL TUO 5XMILLE PROGETTI IL PASSATO,ARRICCHISCI IL FUTURO

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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa nuovamenteall’evento fieristico LU.BE.C - Lucca Beni Culturali per l’edizione2012, che avrà per tema CANTIERE CULTURA: DAL DIRE ALFARE. Pubblico e Privato. Ricerca e Tecnologia. Turismo.Nuove opportunità di lavoro. Innovazione per le Smart Cities.Sarà l’occasione di incontri, convegni, seminari formativi e ras-segna espositiva sull’innovazione tecnologico – digitale appli-cata alla valorizzazione dei beni culturali e al marketingterritoriale integrato, organizzata da Promo PA Fondazione.L’indiscussa importanza di questa iniziativa offre al MiBAC,anche quest’anno, un’occasione stimolante per costruire per-corsi condivisi, attivare collaborazioni, creare partnership nel-l’ambito della filiera che dai beni culturali passa attraverso latecnologia e il turismo.In quest’ottica si vuole focalizzare l’attenzione sulle capillari col-laborazioni tra il settore pubblico - a cui è legata la tutela e laconservazione del patrimonio culturale e che vanta competenzescientifiche e professionali di rilevanza internazionale - e quelloprivato, a cui è maggiormente delegata l’attività di raccolta di ri-sorse finanziarie per convogliarle nel settore culturale.Frutto di queste esperienze è un ventaglio di progetti di varie-gata gamma che spaziano in nuovi ambiti quali il web marketingo particolari modelli di business, applicati al turismo culturale ealla valorizzazione del patrimonio. La ricaduta di tali attività sievidenzia anche nella possibilità di sviluppare nuove opportunitàlavorative e creare sinergie con Enti locali ed Associazioni terri-toriali.

Anna Maria Buzzi interviene al Conve-

gno "Cantiere Cultura: dal dire al fare"

''Punteremo ad incentivare la fruizione del nostro patrimonio cul-turale attraverso piu' linee d'azione con un lavoro di squadracoinvolgendo attivamente, anche in rete, il territorio". E' quantoha spiegato Anna Maria Buzzi, Direttore Generale per la Valo-rizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero per i Beni e leAttivita' Culturali, intervenendo oggi al convegno 'Cantiere Cul-tura: dal dire al fare', organizzato a Lucca nell'ambito delle gior-nate dedicate a: ''Pubblico e privato, ricerca e tecnologia,turismo, nuove opportunita' di lavoro, innovazione per le smartcities''."In primis - ha aggiunto Buzzi - garantiremo l'attuale livello difruibilità dei luoghi della cultura statali, nonostante la grave ca-renza di personale causata dal blocco del turnover. Punteremosull'apporto del volontariato e del privato sociale. Lavoreremoinsieme al Ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca con unricco programma di iniziative messe a sistema per formare esensibilizzare i giovani alla valenza culturale e sociale dei benie delle attivita' culturali. Attraverso un protocollo attivo, stipule-remo accordi mirati a stage professionali per neolaureati e cre-diti formativi per liceali da impegnare in attivita' di accoglienzanelle nostre strutture. Saremo attenti, in particolare, al coinvol-gimento più ampio del segmento di popolazione che i dati sul-l'affluenza indicano essere il meno coinvolto nella visita deimusei: i giovani dai 20 ai 40 anni".Inoltre, prosegue, "a breve avvieremo una consultazione pub-

blica mirata a capire i motivi che tengono lontani i giovani dailuoghi della cultura. Come avviene nelle imprese virtuose,quindi, non punteremo tanto all'offerta, già ampia e diversificata,quanto all'analisi della domanda. Da ultimo, ma non per impor-tanza, lanceremo una campagna di informazione e comunica-zione sugli incentivi fiscali riservati alle imprese ed alle personefisiche che investono in cultura. In un periodo di contrazionedella spesa pubblica infatti è fondamentale coinvolgere in mi-sura crescente soggetti privati in attivita' di valorizzazione deibeni culturali". E annuncia: "Il Ministero sta lavorando alla revi-sione della normativa in materia, ma vogliamo anche far cono-scere meglio gli strumenti normativi oggi a disposizione di chivoglia investire in cultura: erogazioni liberali, 5 per mille, spon-sorizzazioni. Partenariato pubblico e privato: un binomio vin-cente anche in cultura, un asset strategico per il nostro Paese''.

Redattore: RENZO DE SIMONE

Dal 18 ottobre 2012 al 20 ottobre 2012 Lucca, Real Collegio - Telefono: 0583 582783 Sito web: http://www.lubec.it/

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Maxxi, Melandri presidenteOrnaghi: «E' qui per il bene del museo»

E' durata poco più di cento ore la querelle sulla nomina di Gio-vanna Melandri a presidente del Maxxi, il Museo dell'Arte delXXI secolo a Roma. In una conferenza stampa slittata da mar-tedì mattina al primo pomeriggio, il ministro per i Beni ambientalie culturali (Mibac) Lorenzo Ornaghi ha confermato la sceltadella deputata Pd per guidare il famoso museo della capitale:«E' qui per il bene del museo - ha detto - me ne assumo la pienaresponsabilità». In molti si attendevano, invece, che Melandri ri-nunciasse: un simile epilogo della contestata vicenda era statoipotizzato da Corriere.it martedì mattina, sottolineando le per-plessità sulla scelta di Melandri sorte in seno al governo dopol'annuncio della scelta effettuata dai vertici del Mibac. InveceMelandri resta.

AL MIBAC NEL 1998 - «Ho assunto la decisione in autonomiapensando al bene del Maxxi. Il futuro giudicherà. Me ne assumopiena responsabilità», ha detto il ministro. Dure reazioni nel cen-trodestra: «Si cancelli questo errore per evitare ulteriori polemi-che», commenta il presidente del gruppo Pdl al Senato,Maurizio Gasparri, che si aspettava «un passo indietro» con«eventuali dimissioni della Melandri». E annuncia che «si pre-parano mozioni su queste tematiche e addirittura c'è chi ha an-nunciato esposti alla magistratura».La nomina di Melandri era stata annunciata lo scorso venerdì12 ottobre dopo che da giorni era circolata l'indiscrezione sulpossibile affidamento all'ex ministro per i Beni culturali (dall'ot-tobre 1998 al giugno 2001) della presidenza della Fondazionedel Maxxi, che di fatto guida le attività del Museo nazionale del-l'arte del XXI secolo di Roma. IL COMMISSARIAMENTO - Melandri dovrebbe così chiuderela contestata parentesi del commissariamento del Maxxi, decisodallo stesso ministro Ornaghi quando la precedente gestione(presieduta da Pio Baldi, per anni «anima» del Museo) non erariuscita ad approvare un bilancio preventivo 2012 che preve-deva un rosso di 2,8 milioni di euro. Cinque mesi durante i qualiil contributo degli sponsor è passato da 812 mila a 2,3 milioni dieuro (soprattutto Terna, Eni e Fendi). DALLA HADID AI SOCI PRIVATI - Era stata Giovanna Melandriad avviare la realizzazione del grande museo indicendo il con-corso internazionale che poi portò alla scelta del progetto diZaha Hadid. E sarà lei a reggere le redini della Fondazione e aguidare la trasformazione del grande museo, che dovrà portareall'ingresso di nuovi soci privati.

N e w s . . . d a l M i B A C

La Dr.ssa Anna Maria Buzzi durante un suo intervento al LU.BE.C -Lucca Beni Culturali per l’edizione 2012

LU.BE.C – LUCCA BENI CULTURALI

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S o m m a r i o Hanno collaborato a questo numero:

D A T A N E W S - Notiziario per i Beni Culturali e AmbientaliDirettore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci

Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001Stampato in proprio - 00128 Roma - Via Ettore Arena, 19 - Tel/fax 06 5084493

Un numero: euro 3,20 - Abbonamento annuale: euro 35,00 - Abbonamento sostenitore: euro 300,00Versamento sul CCp: 6 8 9 7 0 0 0 3, intestato al Centro Documentazione Beni Culturali - Roma

Codice IBAN - IT21 N076 0103 2000 0006 8970 003

N° 10 ottobre 2012- News dal MiBAC 2

Notizie dalla Sezione Archivistica “LuigiCeci”- ARCHIVIO DI STATO DI TORINO 4- ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVAI cavalli dei Gonzaga di Mantova nelle fonti d'archivio (secc. XV-XVII)

di Daniela Ferrari 5- ARCHIVIO DI STATO DI PAVIA 6- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PERL’EMILIA ROMAGNA 6 - ARCHIVIO DI STATO DI MODENA 6- ARCHIVIO DI STATO DI PIACENZA 6- ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE 7- ARCHIVIO DI STATO DI SIENA 7- ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATOROMA 7- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO 7- ARCHIVIO DI STATO DI ROMA 8- I. C. R. R. - ROMA 8- ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO 9- ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA 9- ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA 9- ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA 9- ARCHIVIO DI STATO DI LOCRI 10- ARCHIVIO DI STATO DI VIBO VALENTIA 10- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PERLA SICILIALa Sicilia di Salvatore Lauricella tra realtàeuropea e vocazione mediterranea

di Cristina Grasso 10- ARCHIVIO DI STATO DI CATANIADocumenti di archivio su Sofonisba Anguissola

di Anna Maria Iozzia 12- ARCHIVIO STORICO DELL’OPERA PIA CARPENTIERI DI SCICLI 16

Normative Tecnico . Professionali & Interventi Pubblici

a cura di Mauro Ceci 16

Centro Documentazione Fortificazioni- IL NUCLEO CARABINIERI TUTELA PATRI-

MONIO CULTURALE DI VENEZIA A

GUARDIA DEL PAESAGGIO VERONESE

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- I Castelli del Cilento 18

Centro Studi Cistercensi- Le chemin de croix des chrétiens en Israël 19

Restauri- CONVEGNO sulla manutenzione preventiva e

programmata dei Beni culturali 20

- UOMINI E TECNOLOGIE PER LA PROTE-

ZIONE DEI BENI CULTURALI 20

Mostre, Convegni & Musei- Brera: un'altra storia. Percorsi interculturali

nel museo 21

- PALAZZETTO BRU ZANE 21

- I FIUMI E LA CITTA' GEOARCHEOLOGIA

URBANA A PADOVA E IN ITALIA 22

- PERUGIA - Beni culturali oltre la crisi

economica 22

- VERMEER E IL SECOLO D’ORO DELL’ARTE

OLANDESE 23

- L’Italia di Le Corbusier 23

- INVITO A PALAZZO - ARTE E STORIA

NELLE BANCHE 24

- Dipinti del Barocco romano da Palazzo

Chigi in Ariccia 25

- Villamagna Tardoantica e Medievale - Signori,

Monaci e Contadini 26

- 5 X MILLE - Avviso Pubblico del 12 ottobre

2012 27

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* CHIUMENTIArch. Luisa, giornalista

pubblicista e scrittrice, Roma

* CECI Arch.Mauro, Direttore

Centro Documenta-zione Beni Culturali

- Roma

* SERANGELIRoberto,

Ministero per iBeni Culturali,

Roma

* GRASSOdr.ssa Cristina,

V. Direttore Vicario

Archivio di Stato,Catania

* GIULIANOAnna,

Ministero per iBeni Culturali,

Roma

* IOZZIA Dr.ssaAnna Maria,V. Direttore

VicarioArchivio di Stato,

Catania

* FERRARI Dr.ssaDaniela,

Direttore Archivio diStato di Mantova

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ARCHIVIO DI STATO DITORINO

Archivi, reti e luoghi diinnovazione. L’Archivio

Adriano OlivettiLa Fondazione Adriano Olivetti in collabora-zione con la Direzione Generale per gli Archivie con la Soprintendenza Archivistica per il Pie-monte e la Valle D’Aosta, nel corso del 2010-2011 ha realizzato un intervento dicomplessiva inventariazione e informatizza-zione dell’Archivio Adriano Olivetti. Nell’ambito del programma delle iniziative peril Cinquantenario della Fondazione AdrianoOlivetti (1962-2012) è stato organizzato Il con-vegno “Archivi, reti e luoghi di innovazione.L’Archivio Adriano Olivetti”. Attraverso contri-buti di studiosi e rappresentanti del mondodella cultura e della filantropia, si approfondiràil significato e l’importanza dell’ArchivioAdriano Olivetti, del suo studio e valorizza-zione. Si tratta infatti di un patrimonio archivi-stico vivo che ci mostra quanto l’intreccio traeconomia, architettura, territorio, possa costi-tuire un punto chiave da cui cominciare a scri-vere il futuro del nostro paese.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO dalle ore 9.30 alle ore 13.00Saluti istituzionaliLaura Olivetti, Presidente FondazioneAdriano Olivetti Rossana Rummo, Direttore Generale per gliArchivi, MiBACL’Archivio Adriano Olivetti Giovanni Maggia, Centro Studi della Fonda-zione Adriano Olivetti

I progetti di riordino, catalogazione e informa-tizzazione dei Fondi Olivetti, nel quadro deiprogrammi di rete promossi dal MiBAC e dalla

Soprintendenza Archivistica per il Piemonte ela Valle d’Aosta.Micaela Procaccia, Soprintendente Archivi-stico per il Piemonte e la Valle d’Aosta.Mauro Tosti Croce, Servizio Studi e Ricerca,Direzione Generale per gli Archivi, MiBAC.Andrea Calzolari, Retriever, Progetti archivi-stici per la Fondazione Adriano OlivettiUn caso di studio e le prospettive di ricercaLe acquisizioni europee negli Stati Uniti: un rie-same del caso Olivetti-Underwood dopo cin-quanta anni, ricerca pubblicata nei Quaderni diStoria Economica di Banca d’Italia, 2010.Federico Barbiellini Amidei, Servizio Studi diStruttura Economica e Finanziaria della Bancad’Italia. Le Comunità da ritrovare. L’esperienza diAdriano Olivetti – imprenditore, uomo di cul-tura, politico – e la salvaguardia e valorizza-zione del patrimonio culturale olivettiano.Marco Demarie, Responsabile Ufficio StudiCompagnia di San Paolo Bruno Lamborghini, Presidente AssociazioneArchivio Storico OlivettiMelina Decaro, Segretario Generale Fonda-zione Adriano Olivetti

Informazioni Evento: 16 ottobre 2012 Torino, Archivio di Stato – Sala Conferenze Orario: 9.30-13.00 Telefono: 011 5624431 E-mail: [email protected] web: http://www.fondazioneadrianolivetti.it

*Enrico Stumpo e il Piemonte

05 ottobre 2012 - Ore Ore 15-18Archivio di Stato, Sala Conferenze

Piazzetta Mollino, 1 - Torino

A due anni dalla scomparsa di Enrico Stumpo,il Laboratorio di Studi Storici sul Piemonte e gliStati sabaudi e l’Archivio di Stato di Torino in-vitano a un incontro che ripercorra il rapporto

dell’amico e collega con le ricerche sullo Statosabaudo e con gli archivi piemontesi, da cuiebbe inizio la sua multiforme, intensa e, per al-cuni aspetti, pionieristica attività di studioso.

I relatori toccheranno, con il taglio rapido dellatestimonianza e del ricordo, alcuni nodi deiprimi studi di Enrico Stumpo riemersi più voltedurante la sua prolifica attività di storico: loscavo delle fonti archivistiche; l’interesse per ilSeicento, secolo di transizione e di svolta in unpercorso di riforme politiche e di trasformazionisociali; la storia economica, con particolare at-tenzione agli intrecci fra finanza e “militare”;l’attenzione per un Piemonte posto sullosfondo di fitti intrecci culturali e politici con l’Eu-ropa e gli antichi Stati italiani. L’occasione con-

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L u i g i C e c iL u i g i C e c iDichiarazione di “Notevole Interesse Stor ico” del 25 febbraio 1995

Diret tore:  Mauro CECICuratore:  Bruno FORASTIERI

Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMAtel / fax 06 5084493 - e-mail: [email protected]

Uffici archivistici regionali? No, grazie!Leggiamo con sincero stupore, grazie alla nota trasmessa da Marco Carassi, della ipotesi di creazione di Uffici archivistici re-gionali che dovrebbero concentrare in sé le funzioni di conservazione, valorizzazione, vigilanza e sorveglianza e dai quali do-vrebbero dipendere le varie sedi decentrate.Oltre alle fondatissime osservazioni assai bene espresse al riguardo dallo stesso Carassi, ci preme far notare come tale propostasi concretizzerebbe nel declassamento di fatto di un numero di Archivi assai superiore rispetto a quello previsto dalla tanto vi-tuperata (?) riduzione del 20% del personale dirigenziale. Perché, nella sostanza, ridurre gli Archivi di Stato non dirigenziali -istituti che quasi sempre hanno alle loro spalle una storia ultracentenaria- ad una sorta di uffici-sezioni dipendenti da altri istitutiarchivistici regionali, significa menomarne la fisionomia e l'autorevolezza. Senza contare la grave penalizzazione che sarebberocostretti a subire i tanti colleghi non dirigenti che da anni lavorano sul campo con sacrificio e abnegazione oltre che con quasinessuna gratificazione a livello di busta paga!Per quanto concerne inoltre la questione delle "piccole regioni" riteniamo che, proprio perché "piccole", le rispettive soprinten-denze archivistiche potrebbero senza problemi essere rette da personale archivistico direttivo.Ciò consentirebbe, tra l'altro, di dare un giusto riconoscimento al lavoro di tanti funzionari che, avendo accumulato esperienzasul territorio, hanno acquisito un'ottima conoscenza delle realtà locali e sono venuti intessendo nel tempo una fitta rete di relazioniistituzionali e umane, fondate spesso su rapporti reciproci di fiducia e di stima. Del resto, abbiamo avuto e abbiamo diversiesempi di soprintendenze archivistiche rette assai bene, anche in regioni non tanto piccole, da funzionari archivisti.

Insomma, non ci sembra proprio una bella idea quella di "passare sulla testa" di tanti colleghi per garantirsi l'intoccabilità deipropri "seggi" dirigenziali.Cari colleghi direttori di Archivi non dirigenziali, fate sentire la vostra voce!!!

Annalisa Carlascio - Direttore Archivio di Stato di Campobasso Viviano Iazzetti - Direttore Archivio di Stato di FoggiaValeria Verrastro - Direttore Archivio di Stato di Potenza

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sentirà di presentare un progetto di edizione diuna raccolta di saggi, come nelle intenzioni diStumpo, in corso di realizzazione a opera delLaboratorio di studi storici sul Piemonte e gliStati sabaudi.

Programmaore 15.00 Apertura dei lavoriSaluti di Maria Barbara Bertini, direttore del-l’Archivio di Stato di Torinoh. 15.15-17.00 Interventi di:Franco Angiolini, Paola Bianchi, StefanoCalonaci, Davide Maffi, Andrea Merlotti, Lu-ciano Pezzolo e Claudio Rossoh. 17.00-18.00 Testimonianze di:Isidoro Soffietti, Isabella Massabò Ricci,Marco Carassi, Guido Gentile.

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ARCHIVIO DI STATO DIMANTOVA

BOOK in the BOX

L’Archivio di Stato di Mantova in collaborazionecon il MAC (Mantova Arte Contemporanea), laProvincia di Mantova e il Comune di Mantova,nell’ambito delle iniziative realizzate in occa-sione della ottava edizione della “Giornata delcontemporaneo”, promossa da AMACI (Asso-ciazione dei Musei d'Arte Contemporanea Ita-liani), promuove la seconda edizione dellamostra dedicata al libro d’artista. La scelta del libro d’artista riprende un filoneche ha visto Mantova, a partire dagli anni Ses-santa, protagonista di importanti iniziative ri-conducibili a questo tema. La rassegna, curata da Antonella Gandini deldirettivo del MAC, con la collaborazione di Da-niela Ferrari, direttrice dell’Archivio di Stato,verrà ospitata negli spazi dell’Archivio di Statoche ha nella conservazione dei libri e dei do-cumenti il proprio compito specifico. La mostra, che ha come titolo “BOOK in theBOX”, favorisce una maggiore riflessione sultema contenitore – contenuto, argomento im-plicito nel titolo e particolarmente pertinente alluogo in cui viene ospitata. L’Archivio è infatti considerato il contenitore pereccellenza, luogo di conservazione di docu-menti e di oggetti di immenso valore storico. Èquesta un’opportunità d’incontro fra artisti cheoperano in ambiti differenti, per citarne solo al-cuni, pittura, musica, poesia, video che, in que-sta occasione, sono chiamati a confrontarsisulla base delle proprie esperienze, presen-tando inedite e personali interpretazioni dellibro d’artista, accattivante contenitore di segni,di simboli, di idee. Tra gli appuntamenti in programma, propostidurante l’apertura della mostra, non mancheràun laboratorio per ragazzi dedicato all’idea-zione artistica e alla costruzione di libri. La mostra sarà inaugurata il 6 ottobre 2012 alleore 17.30, Nel periodo di apertura della mostra sarà inol-tre offerta l’oportunità agli artisti e ai visitatoridi poter effettuarre visite guidate all’Archivio diStato di Mantova luogo di notevole interessesia per la bellezza degli ambienti, sia per lastraordinaria ricchezza del patrimonio docu-mentario custodito.

Redattore: SONIA GIALDI

Informazioni Evento: Dal 06 ottobre 2012 al 03 novembre 2012 Mantova, Archivio di StatoOrario: lunedì - giovedì 9.00-17.00; venerdì e

sabato 9.00-13.00 Telefono: 0376 324441 - Fax: 0376 222554 E-mail: [email protected].//www.archivi.beniculturali.it/ASMN/

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Il 30 novembre 2011 l’Equitazione di tradizionefrancese è stata iscritta nel patrimonio culturaleimmateriale dell’UNESCO.In quest’ottica la Direzione Generale del Patri-monio francese dedica al tema « Le cheval etses patrimoines» una serie di colloqui sulpiano archivistico, archeologico, museografico,per favorire la conservazione e la valorizza-zione di un patrimonio tanto ricco quanto sco-nosciuto.Al colloquio che si è tenuto il 4 e 5 ottobre 2012presso l’Institut National du Patrimoine, che havisto la presenza di professori universitari, ri-cercatori, direttori di musei e di Associazioni,ho potuto partecipare come relatore con uncontributo dal titolo: « I cavalli dei Gonzagadi Mantova nelle fonti d'archivio (secc. XV-XVII) ».

L'Archivio prodotto dai Gonzaga, signori diMantova dal 1328 al 1707, in quanto archiviodi Corte si connota per le straordinarie poten-zialità di ricerca che offre nelle discipline più di-verse ed è fonte primaria per conoscere lanascita e la formazione di una delle più celebriscuderie dell’Europa di allora. Grazie alla com-mittenza e al mecenatismo gonzaghesco deisecoli XV-XVII, la Corte di Mantova diventa, in-fatti, crocevia fondamentale del Rinascimentoitaliano nell’ambito della quale riveste un im-portante ruolo anche il mondo equestre.I copiosi carteggi, utilizzati finora soltanto inparte dalla letteratura specializzata, consen-tono di ricostruire la storia di allevamenti di pre-giate razze equine che venivano ricercate inlontani paesi; fanno rivivere tornei, giostre epalii disputati dai famosi destrieri dei signori diMantova nelle principali città della penisola;narrano di splendide cavalcature e di esem-plari di rara bellezza, affrescati nelle sale(come la celebre Camera degli Sposi di AndreaMantegna) e nei palazzi (come la Sala dei ca-valli di Palazzo Te), ed esibiti come simbolo e

auto rappresentazione del potere raggiunto, oinviati come dono diplomatico a sovrani euro-pei.

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Presentazione del volume

"Settantacinque colpi. Un as-salto al ghetto mantovano

nell'epoca dei lumi"L’Archivio di Stato di Mantova, presenta il vo-lume Settantacinque colpi. Un assalto alghetto mantovano nell'epoca dei lumi, diGiuliano Annibaletti e Roberto Grassi, Edito-riale Sometti, Mantova 2012.

Il volume ambientato a Mantova nell’aprile1792 è basato su fonti giudiziare conservatepresso l’Istituto. Racconta di alcuni giovaniebrei del ghetto cittadino e di alcuni giovani cri-stiani che si provocano verbalmente a vicenda;qualche ora dopo lo scambio di battute diventaun'inseguimento con sassaiola, e si concludecon un pestaggio notturno. Quella che sembrauna banale scaramuccia fra giovani irrequietidiventa una miccia esplosiva, la città sembrapronta ad affrontare la questione con metodidecisamente drastici, tentando più volte un as-salto al ghetto ebraico. I tentativi vengono re-spinti grazie all'intervento delle forze armateimperiali (a quel tempo gli Asburgo domina-vano la città, lembo meridionale del Ducato diMilano), che oltre a riportare l'ordine, provve-dono a istituire il processo per stabilire respon-sabilità e pene. Insieme agli autori intervengono, Daniela Fer-rari direttore dell’Archivio di Stato, AnnamariaMortari dell’Archivio Storico del Comune diMantova, Nicola Sometti Editore, EmanueleColorni della Comunità Ebraica di Mantova.

Redattore: SONIA GIALDI

Informazioni Evento: 12 ottobre 2012 Mantova, Archivio di StatoOrario: ore 17.30 Telefono: 0376 324441 - Fax: 0376 222554 E-mail: [email protected].//www.archivi.beniculturali.it/ASMN/

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D A T A N E W S - O t t o b r e 2 0 1 2 5

I cavalli dei Gonzaga di Mantova nelle

fonti d'archivio (secc. XV-XVII) di Daniela Ferrari

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ARCHIVIO DI STATO DIPAVIA

Va là, va là Giulai, te troveré dell'ai

Poesie risorgimentali in dialetto pavese e mi-lanese a cura di G. Brusaioli, A. Faravelli, C.Ziccardi.Nella Sala di Studio dell'Archivio di Stato diPavia saranno lette, da G. Brusaioli e G. Se-gagni, le poesie contenute nei numeri XIV e XVdelle "Finestre sulla Storia".Le stesse poesie sono esposte nel chiostrodell'Istituto dove resteranno in visione sabato13 ottobre dalle 16.30 fino al termine del-l'evento che si protrarrà non oltre le 19.30 e dal15 al 26 ottobre nei seguenti orari:lunedì, mercoledì e venerdì 9.00 - 13.00martedì e giovedì 9.00 - 13.00 / 15.00 - 17.00.L'ingresso è libero,la prenotazione è obbligatoria solo per scola-resche e gruppi numerosi.

Informazioni Evento: 13 ottobre 2012 Pavia, Archivio di Stato Telefono: 0382539078 E-mail: [email protected]

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SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PERL’EMILIA ROMAGNA

Centro studi nazionale sugliarchivi ecclesiastici di

Fiorano e RavennaIl programma delle iniziative per il 2012

Il 4 e il 11 ottobre prossimi si svolgeranno leiniziative che il Centro studi nazionale sugli ar-chivi ecclesiastici di Fiorano e Ravenna orga-nizza ogni anno.Giovedì 4 ottobre verranno presentati a Mo-dena, presso la sede della Facoltà di Giuri-sprudenza dell’Università degli Studi diModena e Reggio Emilia, gli atti del convegno– il XVI – tenutosi lo scorso anno: Le conse-guenze sugli archivi ecclesiastici del processo

di unificazione nazionale: soppressioni, con-centrazioni, dispersioni, a cura di G. Zacchè,Modena, Mucchi 2012.Quest'anno il XVII Convegno nazionale di studisi svolgerà presso il Seminario Arcivescovile diRavenna, giovedì 11 ottobre: Mille anni di sto-ria camaldolese negli archivi dell’Emilia-Roma-gna.

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ARCHIVIO DI STATO DIMODENA

"I ricordi che ci uniscono"- III Conferenza internazio-

nale di genealogiaAula Magna Liceo Muratori viale della

Cittadella, 50 - Associazione di Volonta-riato NonSoloScuola di Modena- Family-

Search 20 ottobre 2012 - Conferenza

Si svolgerà dal 15 al 20 ottobre la Settimanadella genealogia. In programma sabato 20 ot-tobre dalle ore 9,30 alle ore 17,30 presso l'AulaMagna del Liceo Muratori, in viale della Citta-della 50, la III Conferenza Internazionale di Ge-nealogia dal titolo "I ricordi che ci uniscono",organizzata dall'associazione Nonsoloscuola,in collaborazione con FamilySearch e con ilpatrocinio dell'Assessorato alla Cultura, Turi-smo e promozione della città e della Provinciadi Modena. Numerosi gli interventi in program-mma che vertono ad analizzare e spiegare me-glio i diversi aspetti della ricerca genealogicache coinvolge sempre più studiosi ed appas-sionati. Gli interventi in programma sono a cura diRodney L. DeGiulio, vicepresidente FamilySe-arch; Euride Fregni, direttore dell'Archivio diStato di Modena; Mauro Perani, presidente as-sociazione italiana per lo Studio del Giudai-smo; Daniela Ferrari, direttore dell'Archivio diStato di Mantova; Nardo Bonomi Braverman,Italian Family History - Jewish Genalogy inItaly; Riccardo De Rosa, storico genealogistapresso Your Italian Genealogy; Simone Sartini,Archivio di Stato di Firenze; Ugo Perego,esperto di genealogia molecolare; Walter Za-farana, manager per l'Italia e Malta di Family-Search.

h 9,30 Saluti dalle Autoritàh 10,00 Dott. Rodney L. DeGiulioVice Presidente FamilySearchh 10,30 Dott.ssa Euride FregniDirettore Archivio di Stato di Modenah 11,00 Prof.ssa Franca BaldelliResponsabile Archivio Storico Comunale di

Modenah 11,30 Prof. Mauro PeraniPresidente Associazione Italiana per lo Studiodel Giudaismoh 12,00 Dott.ssa Daniela FerrariDirettore Archivio di Stato di Mantovah 12,30 Dibattitoh 13,00 Intervallo14,30 Dott. Nardo Bonomi BravermanItalian Family History - Jewish Genealogy inItalyh 15,00 Dott. Riccardo De RosaStorico genealogista presso Your Italian Ge-nealogyh 15,30 Dott. Simone SartiniArchivio di Stato di Firenzeh 16,00 Dott. Ugo PeregoEsperto di genealogia molecolareh 16,30 Dott. Walter ZafaranaManager per l’Italia e Malta di FamilySearchh 17,00 Dibattitoh 17,30 Chiusura conferenza

L'ingresso è libero e gratuito ma è gradita laprenotazione. Per informazioni (lunedì dalle 9alle 17, dal martedì al sabato dalle 9 alle 22 edomenica dalle 17 alle 22): numero verde gra-tuito 00800 1830 1830, numero gratuito perutenti Skype +1 866 299 2521; email: [email protected].

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ARCHIVIO DI STATO DIPIACENZA

Ma che storia è?PROPOSTE DIDATTICHE

per l’anno scolastico 2012-2013

PRESENTAZIONEDa alcuni anni l’Archivio di Stato di Piacenzaha perfezionato la propria offerta formativa af-fiancando conferenze, mostre, visite con labo-ratori, stage e altre collaborazioni. In effetti,negli Archivi di Stato parte dell'attività scienti-fica e di promozione si sta spostando dalla saladi studio, luogo privilegiato di studenti univer-sitari o studiosi, al terreno della formazione inetà scolare e adulta. Partendo sempre da do-cumenti originali si cerca di saggiare e di per-fezionare le conoscenze dei ragazzi,coinvolgendoli direttamente in alcune occa-sioni nella ricerca e nell’elaborazione delle in-formazioni.Le nostre proposte didattiche, allestite in pro-prio o in collaborazione con altri enti ed istitu-zioni, estese ormai anche alle scuole materne,ottengono sempre un lusinghiero successo.Per tale successo un ringraziamento va agli in-segnanti e ai dirigenti scolastici che ci conce-

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dono la loro fiducia nonché al Comune e al-l’Amministrazione Provinciale di Piacenza checi assicurano il loro sostegno.

Gian Paolo BullaDirettore dell’Archivio di Stato di Piacenza

SOMMARIOPRESENTAZIONE p. 5INTRODUZIONE p. 6INFORMAZIONI p. 8NOVITÀ p. 9LABORATORI DIDATTICI I COLLABORA-ZIONE CON L’ISREC DI PIACENZA p. 9PROPOSTE PER GLI STUDENTI p.12Per tutte le scuole p.13Per le scuole primarie e secondarie p.17Per le scuole superiori p.19PROPOSTE PER GLI INSEGNANTI E PERGLI ADULTI p.20MUSEO DIDATTICO E DELLA DIDATTICA

p.21XII SETTIMANA DELLA DIDATTICA IN AR-CHIVIO p.22

per info:Archivio di Stato di PiacenzaPalazzo Farnese, Piazza Cittadella 29, 29100Piacenzawww.archiviodistatopiacenza.beniculturali.itas-pc.salastudio@beniculturali.itTELEFONO (per informazioni e prenotazioni):0523338521 - FAX: 0523384916COORDINATORE DELL’ATTIVITÀ DIDAT-TICA: Gian Paolo BullaRESPONSABILE DELL’ATTIVITÀ DIDAT-TICA: Anna RivaCOLLABORATORI: Vincenzo Latronico, Va-lentina InzaniORARI: lunedì, martedì, venerdì 9.00-13.00mercoledì-giovedì 9.00-16.00

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ARCHIVIO DI STATO DIFIRENZE

I l compleanno di ODILE REDON.

Ricordando la studiosa el ’amica Odile Redon

A cinque anni dalla sua scomparsa, in occa-sione del suo compleanno, un ricordo di OdileRedon, già professoressa di Storia medievaleall’Università di Paris VIII, organizzato dall’Ar-chivio di Stato di Firenze assieme all’Associa-zione Archivio per la memoria e la scritturadelle donne “Alessandra Contini Bonacossi”. Un omaggio da parte di colleghi ed amici aduna studiosa dai variegati percorsi di studioche ha riflettuto e studiato approfonditamentela Toscana medievale, di cui era specialista ri-conosciuta a livello internazionale e Siena inparticolare. Le indagini sul territorio senese,per la loro originalità di metodo, hanno costi-tuito un modello storiografico: il volume Lo spa-zio di una città. Siena e la Toscanameridionale, secoli XIII-XIV, tradotto in italianonel 1999 (Nuova immagine-Viella) rimane unodei suoi lavori più significativi. L’Italia era diven-tata per lei la seconda patria, che amava siaper le peculiari vicende storiche, sia per la pre-senza di amicizie e affetti cresciuti nel tempo. Letture di Angela Giuntini Degustazione di dolci medievali con Ippo-crasso a cura di Maria Salemi

Odile Redon (1936-2007), insigne studiosa distoria medievale, nominata professore emeritodopo quasi trent’anni di insegnamento pressol’Università Paris-VIII, ha ricoperto prestigiosiincarichi tra i quali la direzione della rivista plu-ridisciplinare “Médiévales”, di cui era statal’anima stessa nonché attiva collaboratrice.Seguiva comunque anche altre direzioni di ri-cerca, che praticava attraverso instancabilianalisi documentarie: a testimoniare la spe-ciale attenzione per la storia dell’alimenta-zione, cui aveva dato un impulso decisivol’incontro all’Università con Jean-Louis Flan-drin, restano svariati articoli e il corposo saggio

introduttivo al celebre volume A tavola nel Me-dioevo, in cui sono pubblicate centocinquantaricette tratte da libri di cucina francesi e italianidei secoli XIV-XVI, edito in Italia da Laterza nel1994 e poi ristampato. La gamma dei suoi in-teressi scientifici si estendeva sino ad inclu-dere anche il tema della santità nel medioevo,soprattutto femminile ed eremitica. Ultima-mente si stava dedicando anche in maniera piùspecifica alla cronachistica medievale, tanto daavere lanciato il progetto di tradurre in francesele cronache trecentesche del fiorentino Gio-vanni Villani, come si legge nel profilo tracciatodal medievista Bruno Laurioux e comparso su“Le Monde”. Tra i suoi libri tradotti in italiano: Uomini e co-munità del contado senese nel Duecento(Siena, 1983) e A tavola nel Medioevo (conFrançoise Sabban e Silvano Serventi; Roma-Bari, 1995). Per la Viella ha curato Testimo-nianze medioevali per la storia dei comuni delMonte Amiata (con Nello Barbieri; Roma 1989)

Redattore: SONIA CAFAGGINIInformazioni Evento: 18 ottobre 2012 Firenze, Auditorium dell'Archivio di Stato Orario: 9.30-18.00 Telefono: 055/263201 - Fax: 0552341159 E-mail: [email protected] web: http://www.archiviodistato.firenze.it

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ARCHIVIO DI STATO DISIENA

L'ETA' DEI PETRUCCI: CULTURAE TECNOLOGIA A SIENA NEL

RINASCIMENTOGiornate di studio in memoria di

Giuseppe Chironi

Informazioni Evento: Dal 19 ottobre 2012 al 0 ottobre 2012 Siena, ARCHIVIO DI STATOOrario: 10.30 Telefono: 0577/247145 - Fax: 0577/44675 E-mail: as-si@beniculturali

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ARCHIVIO CENTRALEDELLO STATO

ROMAPresentazione del volume

" L'impresa dell'Archivio. Organizzazione, gestione e

conservazione dell'archiviod'impresa"

a cura di Roberto Baglioni e Fabio Del Giu-dice ( Firenze, Ed. Polistampa, 2012)

Programma: Saluto e introduzione ai lavori di A. Attanasio - Sovrintendente all'ArchivioCentrale dello Stato, M. Carassi - Presidente ANAI Nazionale, C. Del Vivo - Presidente ANAI Toscana.Interventi: D. Brignone - Archivio Storico e Museo BirraPeroni, M. Martelli - Archivio Centrale dello Stato, G. Paoloni - Università La Sapienza Roma, F. Pino - Archivio Storico del Gruppo IntesaSan PaoloSaranno presenti i curatori del Volume

Informazioni Evento: 12 ottobre 2012 Roma, Archivio Centrale dello Stato Orario: 11,00 - 14,00 Telefono: 06 54548538 - Fax: 06 5413620 E-mail: [email protected] web: http://www.acs.beniculturali.it

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SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL

LAZIOPresentazione dell'Annale 14dell'Archivio Audiovisivo del

Movimento Operaio e Democratico

Fondazione Archivio audiovisivo del movi-mento operaio e democraticoIl film negli archiviConservazione, catalogazione, restauro, valo-rizzazione, professionalitàIl punto di vista di Ansano Giannarelli

giovedì 4 ottobre 2012Fondazione Aamod - Roma, Via Ostiense

106A poco più di un anno dalla morte di AnsanoGiannarelli, l’Archivio audiovisivo del movi-mento operaio e democratico presenta l’An-nale 14 della Fondazione dedicato agli scrittied interventi di Ansano e al suo punto di vistaparticolare, come regista, intellettuale militante.Un punto di vista per lo più inedito sui temidella conservazione, del trattamento, della va-lorizzazione dei giacimenti documentari audio-visivi, dei loro usi e riusi creativi, dei profiliprofessionali auspicabili ai fini di una loro ge-stione dinamica e moderna, di fronte allenuove frontiere della digitalizzazione e dellafruizione on line delle risorse audio-visive, non-ché ai fini di una più diffusa consapevolezzadell’importanza della conoscenza e dell’utilizzodelle fonti filmiche per la didattica.L’iniziativa si profila quindi come preziosa oc-casione di incontro seminariale, di approfondi-mento per gli addetti del settore, archivisti edocumentalisti, ma non solo, ovvero anche perinsegnanti di scuole di ogni ordine e grado, peroperatori culturali e studiosi.

PROGRAMMA Mattina ore 9.30Presentazione e saluti• Ugo Adilardi, Presidente della Fondazione• Antonella Mulè, Direzione Generale per gliArchivi• Donato Tamblè, Soprintendente archivisticoper il Lazio• Mario Papalini, Edizioni Effigi• Carlo Lizzani Introduzione e coordinamento

Interventi• Paola Carucci, Sovrintendente all’archiviostorico della Presidenza della Repubblica - Le problematiche di gestione e trattamento difondi e collezioni audiovisivi• Agostino Attanasio, Sovrintendente all’Ar-chivio Centrale dello Stato

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- Tutelare e valorizzare le fonti audiovisivenegli archivi. Il rapporto con l’Archivio audiovi-sivo del movimento operaio e democratico• Vincenzo Vita, Vicepresidente Commissioneistruzione – Senato della Repubblica - Per una gestione politico-culturale di un ar-chivio audiovisivo militante• Letizia Cortini, Fondazione Aamod, Scuoladi specializzazione in beni archivistici e librariUniversità ‘La Sapienza’- Catalogare e valorizzare i complessi filmici,per trasmettere valori. Il punto di vista di An-sano Giannarelli e la sua lezione oggi .• Antonella Pagliarulo, Regesta.exe - Professione documentalista. Le sfide odierne,Pausa pranzo 13.30 -14.30Pomeriggio Presentazione Coordina: Antonio Medici, FondazioneAamod, Università degli studi Roma Tre• Paola Scarnati, Consigliere Archivio audio-visivo del movimento operaio e democratico - Un’esperienza di militanza • Leonardo Quaresima, Università di Udine eUniversità di Bologna - La digitalizzazione del patrimonio cinemato-grafico e il rapporto tra archivio e web. Lo statodell’arte• Silvia Savorelli, regista, Consigliere Archivioaudiovisivo del movimento operaio e democra-tico- Raccolta, uso e riuso creativo dei documentiaudiovisivi d’archivio, per una memoria attiva.Le esperienze e le scelte di Ansano Gianna-relli• Giovanni Ganino - Università di Ferrara - La formazione continua come pratica di vita• Paolo Simoni, Presidente di Home Movies -Archivio Nazionale del Film di Famiglia - La nascita di un archivio e l'incontro con An-sano Giannarelli • Mario Musumeci, responsabile attività di re-stauro Cineteca Nazionale - Conservazione e restauro del film. Il punto divista di Ansano Giannarelli e il rapporto con laCineteca NazionaleProiezioni ore 19.00Presentazione Antonio Medici• Un tesoro ritrovato (1993) di Paolo Di Nicola(Documentario sull'esperienza di recupero ecatalogazione del fondo cinematografico Usisdell'Archivio Centrale dello Stato).

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ARCHIVIO DI STATO DIROMA

Archivio di Stato di RomaSala Alessandrina

Corso del Rinascimento, 40 – Roma

25 ottobre 2012 – ore 16,00

L'Archivio di Stato di Roma ospita la presenta-zione del volume di Elena Bonora Roma 1564.La congiura contro il papa, edizioni Laterza,che si terrà il 25 ottobre 2012 alle ore 16,00nella Sala Alessandrina del Palazzo della Sa-pienza.Intervengono con l'autrice Michele Di Sivo,Gigliola Fragnito e Maria Antonietta Visce-glia.Risultato di un'accurata indagine svolta su do-cumenti conservati presso l'Archivio di Stato diRoma, oltre che in altri archivi e biblioteche, ilvolume racconta la storia di un gruppo di uo-mini che nell’inverno del 1564 tentarono di as-sassinare papa Pio IV. La congiura fallì ed essifurono processati, torturati e infine condannatia una morte atroce. Gli studi su complotti e congiure in antico re-gime ci hanno insegnato come sia nell’inte-resse del potere minacciato mettere sottosilenzio i tentativi eversivi di cui è stato vittimaper non mostrare la propria debolezza. E ciòvale tanto più se questo potere è quello di unsovrano elettivo come il papa, un potere fragilee di breve durata che deve fare i conti, all’in-terno e all’esterno della Chiesa, con poteri do-tati di ben altre continuità. Partendo da questepremesse, la ricerca sulla congiura giunge a

dischiudere inquietanti scenari riconducibili aldurissimo conflitto che contrappose allora PioIV all’Inquisizione e al re di Spagna, concordinel voler fermare il papa che con la sua poli-tica conciliatrice sul piano religioso rischiavasecondo loro di provocare la rovina dellaChiesa. Dietro alla congiura si delineano perciòcontatti, figure e circostanze in grado di farluce, oltre che sui possibili mandanti, anchesull’esistenza di «poteri forti» interni al mondocattolico in grado di minare l’autorità delSommo pontefice ergendosi a giudici delle suescelte religiose.Sullo sfondo c’è Roma. Non la Roma sancta etrenovata capitale della Controriforma, ma lacittà fisica in trasformazione che si sviluppa di-sordinatamente sui resti di quella antica; lacittà magica e superstiziosa popolata da fratiesorcisti, astrologi e cercatori di tesori; la cittàdove, nei palazzi cardinalizi e nelle piazze, siparla del papa con allarmante irriverenza.

Elena Bonora insegna Storia moderna all’Uni-versità di Parma; si occupa di storia politico-re-ligiosa nella prima età moderna. Ha pubblicatoRicerche su Francesco Sansovino imprendi-tore librario e letterato (Venezia 1994) e I con-flitti della Controriforma. Santità e obbedienzanell'esperienza religiosa dei primi barnabiti (Fi-renze 1998). Per i tipi di Laterza, Giudicare ivescovi. La definizione dei poteri nella Chiesapostridentina (2007) e La Controriforma(2009).

Per informazioni:Archivio di Stato di Roma. Servizio manifesta-zioni culturalitel. 06-68190832-95 fax. 06-068190871e-mail:as-rm.mostre@beniculturali.itwww.archiviodistatoroma.beniculturali.it

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I . C. R. R.ROMA

Giornata di studio per l’inaugura-zione dell’anno accademico della

scuola di alta formazione per restauratori

Il Codice Purpureo di Rossano Calabro “Restauro e conserva-

zione”In occasione dell’inaugurazione solenne del-l’Anno Accademico della Scuola di Alta Forma-zione per Restauratori, presso l’ICRCPAL(Istituto Centrale per il Restauro e la Conser-vazione del Patrimonio Archivistico e Librario)si terrà una giornata di studio su Il Codice Pur-pureo di Rossano Calabro “Restauro e Con-servazione”.

Il “Codex Purpureus Rossanensis”, forse il do-cumento librario più prezioso che la Calabriapossegga ,fu “scoperto” all'interno della sacre-stia della Cattedrale di Maria Santissima Achi-ropita di Rossano da Adolf von Harnack epubblicato subito dopo nel 1880. Si trova oggipresso l’Istituto Centrale per il Restauro e laConservazione del Patrimonio Archivistico e Li-brario di Roma per essere studiato, analizzatoe forse restaurato. Il codice è un manoscrittogreco, in maiuscola biblica, la scrittura dei piùantichi testi della civiltà cristiana.Una datazione “larga” del codice potrebbe fis-sarsi tra il IV e il VI/VII secolo. Il nome "Purpureus" si deve al colore delle suepagine, purpuree “violacee” perché coloratecon la porpora. Il prezioso manoscritto con-tiene l’intero Vangelo secondo Matteo e quasitutto quello di Marco oltre una parte della let-tera di Eusebio a Carpiano sulla concordanzadei Vangeli. Si tratta di un testo mutilo di cui ri-mangono 188 fogli degli originari 400. Contiene una serie di miniature che illustranoalcuni dei momenti più significativi della vita edella predicazione di Gesù, come una delle piùantiche rappresentazioni della figura di Pilato,raffigurato come un giudice canuto, assisosulla sella curulis nell'atto prima di ricevere ilCristo e poi di pronunciare la sentenza dellacondanna a morte. L’inchiostro è aureo per iltitolo e per le tre righe iniziali di ciascun Van-gelo, argenteo per tutto il resto. Il progetto di conservazione, tutela e restauroe il nuovo allestimento museale del CodicePurpureo di Rossano nascono da un’idea pro-gettuale fortemente voluta dalla Soprinten-denza BSAE della Calabria subito condivisadalla Curia di Rossano. Il prezioso evangeliariominiato, di età tardoantica e di provenienzamediorientale, è opera tra le più significative eraffinate del patrimonio artistico calabrese. Il Codice è ora all’esame di una equipe di tec-nici dell’ICRCPAL che ne stanno studiando,per la prima volta in modo organico, con tecni-che consolidate ma anche moderne e chiara-mente non invasive, la composizione, lastruttura, i materiali, lo stato di conservazione,cercando anche di rispondere ad alcuni inter-rogativi sulla sua archeologia e storia. Il pig-mento porpora usato, la natura dellepergamene, la qualità dell’oro e dell’argentoimpiegati nella scrittura, i dettagli delle pagineminiate come anche le tracce di vecchi inter-venti di restauro di cui non si ha memoria sonoal vaglio di restauratori, chimici, fisici, tecno-logi, biologi e storici dell’arte. Dallo studio ci si aspetta una migliore cono-scenza dei problemi conservativi che il codicepresenta attualmente e che potrebbe offrire infuturo, affinché il Museo diocesano di RossanoCalabro possa garantire una fruizione control-lata e sapiente di questo oggetto prezioso edavvero unico.

L’Istituto, in collaborazione con la FondazioneCardinale Cusano Onlus, la Soprintendenzaper i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologicidella Calabria, la Direzione Regionale per ibeni Culturali e Paesaggistici della Calabria,l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati intende pre-sentare nel corso della giornata di studio gliaspetti codicologici e storico-artistici, i dettaglidelle analisi chimiche, fisiche e biologiche ese-guite al fine di accertare lo stato dei materialipergamenacei, la natura degli inchiostri e deipigmenti, i processi di degrado, gli interventiconservativi per assicurare una ottimale con-servazione una volta riconsegnati al MuseoDiocesano di Rossano.L’ostensione del codice in vetrina condizionata,

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due presentazioni multimediali e due pannellicon la documentazione fotografica della dia-gnostica sono alcuni dei momenti in cui si arti-colerà l’iniziativa “Restauro e Conservazionedel Codice Purpureo”.Per la giornata di studio, cui parteciperannopersonalità istituzionali del Ministero per i Benie le Attività Culturali, Rappresentanti della Dio-cesi di Rossano , tecnici dell’ICRCPAL, insignistudiosi, si propone la seguente scaletta:

InterventiProf. Mario Caligiuri, Assessore alla CulturaRegione CalabriaArch. Francesco Prosperetti, Direttore Re-gionale per i Beni Architettonici e Paesaggisticidella CalabriaS.E. Mons. Santo Marcianò, Arcivescovodella Diocesi di Rossano-CariatiMons. Giangiulio Radivo, Presidente Fonda-zione Cardinale Cusano Dott. Fabio De Chirico, Soprintendente per iBeni Storico, Artistici ed Etnoantropologici dellaCalabriaDott.ssa Maria Cristina Misiti, DirettoreICRCPALIl codice restituito alla storiaProf. Guglielmo Cavallo, Università Roma“La Sapienza”Prof.ssa Lucinia Speciale, Università diLecceDott.ssa Flavia Pinzari, Responsabile del La-boratorio di Biologia dell’ICRCPAL, Dott.ssaLucilla Nuccetelli, Responsabile del Labora-torio di Restauro dell’ICRCPAL, Dott.ssaFrancesca Pascalicchio, Laboratorio di Tec-nologiaLa Giornata si concluderà nel giardino storicodell’Istituto con il concerto della Banda dellaPolizia Locale di Roma Capitale, diretta dalMaestro Nello Giovanni Maria Narduzzi ProgrammaF. Schubert Ave MariaG.F. Haendel Music for the Royal FireworksJ.S. Bach Concerto Brandenburghese n. 1 G. Rossini Viaggio a ReimsJ. Brahms Variazioni Sinfoniche sul tema del-l’inno a S. AntonioC. Gounod Ave Maria

Istituto Centrale per il Restauro e la Conserva-zione del Patrimonio Archivistico e LibrarioDirettore: Maria Cristina MisitiTel 06.48291225/33 - Fax 06.4814968 [email protected] per i Beni Storici, Artistici edEtnoantropologici della CalabriaSoprintendente: Fabio De ChiricoTel.: 0984 795639 fax 0984 71246 [email protected]

Informazioni Evento: 25 ottobre 2012 Roma, Istituto Centrale per il Restauro e laConservazione del Patrimonio Archivistico e Li-brario Orario: 9.00 Telefono: 06.48291225/33 - Fax: 06.4814968 E-mail: [email protected]

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ARCHIVIO DI STATO DIAVELLINO

LA TERRA E LA TAVOLA Breve viaggio nelle consuetudini

alimentari dell'Irpinia.L’Archivio di Stato di Avellino, in occasionedelle celebrazioni ufficiali per la giornata mon-diale dell’Alimentazione 2012, aderisce al-l’evento con un incontro ed una mostra. Verrà esposta nelle bacheche adiacenti l’in-gresso una selezione di documenti cartacei epergamenacei (secoli XVI-XX) il cui contenutoverte sul tema dell’alimentazione dal punto divista storico-istituzionale offrendo testimo-nianze sugli usi alimentari e gastronomici deisecoli passati.

All’incontro interverranno il prof. FrancescoBARRA, il prof. Fiorenzo IANNINO e ladott.ssa Maria Grazia VOLPE.

Informazioni Evento: 16 ottobre 2012 Avellino, Archivio di Stato Orario: dalle ore 10.30 - 13.00 e dalle ore15.00 - 18.30 Telefono: 0825779111 - Fax: 0825779516 E-mail: [email protected]/ASAV

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ARCHIVIO DI STATO DIFOGGIA

Presentazione catalogo della mostra

" D o c u m e n t i d e l c o n t e m p o r a n e o "

Giovedì 11 ottobre, alle ore 17.30 nella sededell’Archivio di Stato a Foggia sarà presentatoil catalogo della mostra “Documenti del con-temporaneo”. Il volume dal titolo “Mail ArtStigma” raccoglie ed illustra le opere di nume-rosissimi mailartisti che hanno trattato il temadello stigma sociale. Le opere, provenienti datutto il mondo, sono esposte in originale.

Interverranno alla manifestazione Viviano Iazzetti Direttore dell’Archivio di Stato di Foggia Maria Elvira Consiglio Assessore alle Politiche Culturali della Provin-cia di Foggia Antonello Bellomo Presidente della Società Italiana di PsichiatriaSociale Cattedra di Psichiatria dell’Università degliStudi Di Foggia Luigi Starace Direttore di Stigmamente.it

Curatore della Mostra Informazioni Evento: 11 ottobre 2012 Foggia, Archivio di Stato Orario: 17,30 - 20,00 Telefono: 0881.721696 - Fax: 0881.777879 E-mail: [email protected] web: http://www.archiviodistatofoggia.be-niculturali.it

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ARCHIVIO DI STATO DIPOTENZA

La terra inespugnabile.

L’applicazione della

legge Zanardelli

attraverso le carte

del Commissariato

civile per la Basilicata.

La mostra intende illustrare l’attività svolta dalCommissariato civile per la Basilicata, l’entespeciale che si occupò dell’attuazione della co-siddetta “legge Zanardelli” tra il 1904 e il 1924.I carteggi, nei quali sono documentate opereforestali e pubbliche, la realizzazione di stradenazionali e provinciali, opere di bonifica, siste-mazioni idrauliche, etc., costituiscono unamole cartacea di straordinario interesse per lastoria del territorio, la quale consente una ri-flessione più meditata sulle potenzialità di unalegge semplicisticamente liquidata come pocoincisiva nello scardinamento degli antichi as-setti territoriali, economici e sociali di una “terrainespugnabile”.

La mostra costituisce il primo momento di unariflessione sulla legge speciale per la Basilicatache culminerà, il 5 maggio 2012, in una gior-nata di studio alla quale prenderanno parte imassimi studiosi che negli anni si sono occu-pati della storia del Mezzogiorno e della Basi-licata in particolare. A partire da quanto emersodalle ultime ricerche d’archivio, si cercherà diavviare un confronto scientifico sulle questionidel finanziamento pubblico in Basilicata all’ini-zio del Novecento (con particolare attenzionealla troppo trascurata storia delle istituzioni) esulle ricadute che esso ebbe sulla storia suc-cessiva della regione.

Redattore: ANTONIO VERRASTRO

Informazioni Evento: Dal 8 aprile 2012 al 30 ottobre 2012 Potenza, Archivio di StatoOrario: ore 18,00 Telefono: 0971 56144 - Fax: 0971 56223 E-mail: [email protected] Web: http://www.aspz.it

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ARCHIVIO DI STATO DIREGGIO CALABRIA

“MARILYN MONROE nel cin-quantenario della morte”

“MARILYN MONROE nel cinquantenario dellamorte” è il titolo dell’incontro promosso dal Cir-colo Culturale L’Agorà in ricordo dell’attrice. Gli

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aspetti salienti della carriera cinematografica della Monroe saranno evi-denziati dai relatori e la riflessione si estenderà anche ai temi della cul-tura e della politica degli Stati Uniti in quel periodo storico.

Interverranno Gianni Aiello (Presidente Circolo Culturale “L'Agorà”),Tonino De Pace (Presidente Circolo del Cinema “Zavattini”, AntoninoMegali (socio Circolo Culturale “L'Agorà” ed Alessandro Crupi (gior-nalista “Calabria Ora”). Informazioni Evento: 26 ottobre 2012 Reggio di Calabria, Sala Conferenze Archivio di Stato Orario: 17,00 Telefono: 0965653211 - Fax: 09656532212 E-mail: [email protected] web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it

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Ancora sull’opera dell’Archivario Salvatore Blasco negli

Archivi di Catanzaro e NapoliPresentazione del libro "Ancora sull'opera dell'Archivario Salvatore Bla-sco negli Archivi di Catanzaro e Napoli"autore Domenico Coppola, giàDirettore dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria.

Informazioni Evento: 30 ottobre 2012 Reggio di Calabria, Archivio di Stato Sala Conferenze Orario: 17,30 Telefono: 0965653211 - Fax: 09656532212 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it

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ARCHIVIO DI STATO DI LOCRI“Un manoscritto greco

medievale inedito dal Fondo Gerace di Idelfonso del Tufo"

“Un manoscritto greco medievale dal Fondo Gerace di Idelfonso delTufo” è il titolo della conferenza tenuta da Giacomo Oliva; introduce Mi-rella Marra, direttore dell’ASRC e Sezioni. Segue un intervento musicalecon Lilya Byelyera Oliva (direttore del Gruppo Polifonico San Vincenzodi Reggio Calabria che esegue canti della liturgia bizantina ) e StefaniaBilik (bandura).Utilizzata come copertina di un manoscritto riguardante il Seminario diGerace del XVIII secolo, la pergamena medievale (XII sec.) è vergatain eleganti caratteri greci di Rossano (?), priva di titolo e autore fa partedi un codice omiletico. L’argomento è trattato dal punto di vista storico,paleografico e codicologico.

Informazioni Evento: 01 ottobre 2012 Locri, Sala Conferenze dell’Episcopio Orario: 17,30 Telefono: 096422163 - Fax: 096422163 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it

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ARCHIVIO DI STATO DI VIBO VALENTIA

"Itinerari alimentari in Calabria"L'Archivio di Stato di Vibo valentia aderisce alla Giornata mondiale del-l'alimentazione con una mostra di documenti inerenti il tema delcibo.Quali prodotti si coltivavano in passato in Calabria e quali coltureancora si praticano in questa terra.

Informazioni Evento: 16 ottobre 2012 Vibo Valentia, Archivio di Stato Sala Conferenze Telefono: 0963/991392 - Fax: 0963/991695 E-mail: [email protected]

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In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la SoprintendenzaArchivistica per La Sicilia, con il patrocinio dell’Assemblea RegionaleSiciliana (ARS), ha presentato il libro “Salvatore Lauricella. L’archiviopolitico e personale. Discorsi al parlamento Siciliano. I Quaderni del-l’ARS. Servizio della Biblioteca e dell’Archivio storico.” L’evento si èsvolto nella elegante Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermoalla presenza di un folto e prestigioso pubblico.

Dopo la morte di Salvatore Lauricella, leader del socialismo siciliano enazionale tra i più prestigiosi del dopoguerra, uomo di alto profilo perl’impegno civile e politico, più volte Ministro della Repubblica e Presi-dente dell’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature, la moglieLina Portelli ebbe amorevolmente cura di preservare dalla dispersionela documentazione del marito, che è stata riordinata ed inventariata da

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SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER

LA SICILIALa Sicilia di SalvatoreLauricella tra realtà europea e vocazione

mediterranea

di Cristina Grasso

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Aldo Sparti e Cristina Grasso e, già dichiarata di interesse storico par-ticolarmente importante, sarà depositata presso l’archivio storico del-l’ARS, come luogo più idoneo a conservare le carte di un uomo che,oltre a ricoprire cariche pubbliche, lavorò e si prodigò tutta la vita per losviluppo della sua terra di Sicilia e per il miglioramento delle condizionidelle classi più deboli, sorretto dall’ideologia socialista che identificavanella libertà, nella giustizia sociale e nella democrazia, e quindi nella re-sponsabilità verso la società civile, verso le classi più sofferenti e indi-fese, lese nei loro diritti civili ed umani. Ideali che sostenne con forzaanche da deputato del Partito Socialista Italiano per otto legislature.

E sotto tali profili la personalità di Lauricella è stata celebrata dagli in-tervenuti con giudizio unanime, approfondendo ciascuno di loro l’aspettopiù conosciuto e sperimentato secondo il proprio rapporto con Lauri-cella.

Il presidente dell’ARS Francesco Cascio, che ha aperto lamanifestazione, ha sottolineato l’impronta dinamica che Lauricella diedealla figura presidenziale orientando “l’organo legislativo dell’Isola a unostraordinario carattere riformatore in un momento in cui mancavanonorme statutarie e regolamentari volte a disciplinare l’iter formativo delgoverno regionale nel rispetto costante delle regole e delle Istituzioni,che rappresentò ai livelli più prestigiosi.” L’on.Cascio ha quindi ricordatocome per Lauricella la Sicilia dovesse avere il ruolo di centralità nellapolitica euro-mediterranea e per la sua esperienza autonomistica e perla sua capacità di dialogo con i Paesi del Bacino.

Su quest’ultimo tema è ritornato Aldo Sparti, che fu suo se-gretario particolare durante il secondo mandato di Presidente dell’As-semblea Regionale Siciliana (X legislatura, 1986-1991), ma ancheaffettuoso amico di famiglia, che ha esposto le ragioni, dettate dall’inte-grità dell’uomo, che facevano Lauricella, conscio delle reali esigenzedella sua Terra, “convinto assertore dell’idea di un nuovo istituto auto-nomistico, foriero di nuove sfide, che per lui non ebbe mai i contorni diun problema locale, sicilianista e meno che mai separatista, ma al con-trario fu il grande tema nazionale del nostro Paese, così come venneinterpretato nel progetto dei padri costituenti regionali e nazionali a cuiLauricella si è sempre ispirato come a riferimento e guida e di cui è statoautorevole e deciso interprete”. Argomento questo sviluppato più compiutamente da Sparti, insieme adaltri, nel contributo inserito nel volume, titolato La Sicilia di SalvatoreLauricella tra realtà europea e vocazione mediterranea, nel qualel’A. ripercorre un cinquantennio della storia d’Italia e della Sicilia in par-ticolare, partendo dall’archivio di Lauricella attraverso il quale “è possi-bile conoscere meglio e approfondire le sue idee, il suo pensiero politicoe valutare il grande contributo che egli ha dato alla crescita civile e po-litica del nostro Paese….Questi documenti, che oggi acquistano senzadubbio il valore di documenti storici, rivelano al contempo una straordi-naria attualità su grandi temi rispetto ai quali la classe politica, nazionalee regionale, continua a confrontarsi e anche a scontrarsi alla ricerca disoluzioni idonee, durature e di largo consenso”.

Ha preso la parola, quindi, Gaspare Saladino che ha trac-ciato il profilo del compagno Lauricella ricordando le tante battaglie vis-sute insieme.

Nel suo commosso intervento la figlia, Lucia Lauricella, nonpoteva non sottolineare la figura paterna nelle sue relazioni personali-affettive con la famiglia, ricordando gli insegnamenti ricevuti ed il rap-porto forte che mantenne con i figli e la moglie pur nelle “soffertelontananze”. Lucia Lauricella ha parlato dell’esperienza umana e poli-tica del padre attraverso le quali Salvatore Lauricella ha affermato “i suoiideali di democrazia e sviluppo della società, indicandone modalità, me-todo da perseguire ed obiettivi da raggiungere”; ed ha ricordato l’”Annoper la Pace”, proclamato da Lauricella nell’82, la condanna delle politi-che per il riarmo nucleare, la dura opposizione all’installazione di missilia Comiso, “la sua ferma e convinta necessità di negoziare e ancora ne-goziare”; ha richiamato la formazione del centro sinistra (prima in Siciliae poi a livello nazionale) concepita proprio da Lauricella in un clima,quello degli anni Sessanta, rovente di scontri e tensioni. Lucia Lauricellaha concluso ricordando le norme socialiste volute dal padre che inciseronella storia del Paese come lo Statuto del lavoratori (Legge 300/70) ola riforma del diritto di famiglia del ’75 ed infine ha fatto un accenno al-l’idea che Lauricella aveva dell’autonomia della Regione siciliana qualeimportante strumento di democrazia, crescita, sviluppo ed interazionetra Regione e Stato.

Anche la signora Lauricella ha potuto svolgere più ampia-mente i temi dell’intervento nel contributo al volume mettendo in lucel’intelligenza politica e le intuizioni del grande politico e statista comeappaiono dalle sue carte che se oggi sono valorizzate e pubblicizzatelo si deve alla pazienza e alla cura con le quali la madre Lina, “insosti-tuibile compagna di Salvatore Lauricella” “ha consentito che si giun-gesse anno dopo anno all’attuale fase conclusiva del lavoro”. Riprende,trai vari temi trattati, il pensiero del padre sull’autonomia della Siciliastrettamente congiunto a quello delle potenzialità dell’Isola per la suacentralità nell’area mediterranea: “un’autonomia che preveda le libertànecessarie onde esercitare il ruolo di cerniera e di avanguardia tra i duesistemi, europeo e nord – africano.” “Ponte di cultura tra Europa edAfrica”: questa era la Sicilia di Lauricella.

Ha chiuso la serata il figlio Giuseppe Lauricella che ha ri-cordato anche lui la grande lezione etica ed umana lasciatagli dal padre,e le parole di Salvatore Lauricella, quasi un testamento spirituale: “Il so-cialismo non è un partito politico, ma un’idea e quindi non potrà morirefinché sulla terra ci sarà un uomo che avrà bisogno”. Nel volume, Giu-seppe Lauricella ringrazia tutti coloro che hanno contribuito, con l’atten-zione posta all’archivio, a consegnare ai posteri “un profilo politico eumano degno...di essere annoverato fra le figure eminenti della Repub-blica per la sua opera politica e civile e che “rivela il senso dell’idea diun riformista, che ha sempre posto l’uomo, la sua dignità ed il suo be-

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nessere al centro di ogni azione politica, contro ogni forma di liberismoche, in nome del profitto, concepisce il sacrificio dei diritti, delle libertàe della dignità dell’uomo”.

Tornando al volume, con Prefazione di Francesco Cascio ePresentazione di Giovanni Tomasello, gli altri contributi sono di Lu-ciano Ordile (Sicilia ed Europa) e di Guido Corso (Lauricella sociali-sta).

La parte documentaria contiene l’inventario dell’archivio poli-tico, quella parte che Lauricella conservava nella propria abitazione. Delcomplesso documentario farebbero parte anche le carte che, al mo-mento della improvvisa dipartita, si trovavano ancora presso la Cameradei Deputati e quelli, quantitativamente più consistenti, rimasti nella se-zione palermitana del P.S.I. e presso l’amico giornalista e capo redattoredella rivista “Cronache Parlamentari Siciliane” Andrea Ballerini, mancatoda pochi anni. Purtroppo, per i trasferimenti di sede del partito, per levicende politico-istituzionali succedutisi dal 1996 ad oggi e per la scom-parsa di Ballerini questi due ultimi nuclei non sono stati ancora recupe-rati.

Ma l’archivio pubblicato non è solo politico bensì anche per-sonale di Lauricella perché oltre agli atti ufficiali vi sono moltissimi fo-glietti dove egli appuntava solo per se stesso le sue riflessioni. Inoltre,i curatori Sparti e Grasso hanno riportato, all’inizio della descrizionedelle singole unità, alcuni pensieri tratti dalle agende riservate nelle qualiLauricella era solito scrivere i suoi più intimi pensieri ma, proprio per iloro contenuti delicati e che abbracciano la sfera del privato, non pos-sono essere liberamente consultate e far parte dell’archivio politico eistituzionale. E però è proprio qui che si svelano l’umanità e lo spessoreculturale ed intellettuale dell’uomo politico, del figlio, del marito, delpadre. Il tacerne del tutto avrebbe fatto un torto all’uomo. Viceversa, ri-portare alcune riflessioni vere e sincere, perché rivolte solo a se stesso,è un atto dovuto perché esse arricchiscono di verità e sincerità i suoi di-scorsi pubblici e le prese di posizioni ufficiali. D’altra parte la trascrizionedei brani più intimi e familiari, oltre a essere complementari per la cono-scenza a tutto tondo dell’uomo, riguardano comunque la sua vita pub-blica per l’importanza che in tal campo ebbe la presenza della moglie,Lina Portelli Lauricella, e per la consapevolezza del sacrificio richiestoai cari. E svelano senza pudori e infingimenti l’affetto per la famiglia, lacomprensione per la sofferenza altrui e il disappunto per comportamentipolitici che non approvava.

Da tutto l’archivio quindi si delinea un quadro articolato, unprolungato contrappunto che lega le vicende di Salvatore Lauricella, at-tento all’evoluzione del suo tempo ma sempre coerente a se stesso eassolutamente fedele alle scelte etiche e alla fede politica abbracciata,con quelle della Sicilia e dell’Italia, nel suo farsi tra progresso e crisilungo l’arco di cinquat’anni: il milazzismo, il centro-sinistra, l’autonomiadella Sicilia, la politica per il Mezzogiorno, il terremoto del Belice, i pro-blemi dell’edilizia residenziale, la ricerca e lo sviluppo scientifico, il pontesullo stretto di Messina, l’industrializzazione del Paese, i dibattiti socio-politico-economici parlamentari e d’opinione, il problema dell’acqua, equant’altro.

Dei suoi discorsi al Parlamento siciliano sono stati selezionati,oltre ad alcuni interventi istituzionali, i più significativi della sua azione edel suo pensiero: l’impegno per la pace nel Mediterraneo e nel mondo,la condanna del fenomeno criminale mafioso, denunciando con forzapiù volte al Parlamento siciliano il pericolo della contiguità mafiosa edella contaminazione, come fenomeno di degenerazione della societàe della politica.

A buon diritto L’archivio politico e personale. Discorsi al par-lamento Siciliano di Salvatore Lauricella si colloca accanto a quello deglialtri uomini politici che hanno avuto cura, volontà e passione di conser-vare i loro archivi e che il MiBAC ha sottoposto a tutela: Pompeo Cola-janni, Francesco Cossiga, Bettino Craxi, Alcide De Gasperi, Camillo eAndrea Finocchiaro Aprile, Giovanni Guarino Amella, Pietro Ingrao, UgoLa Malfa, Giorgio La Pira, Pio La Torre, Aldo Moro, Pietro Nenni, SandroPertini, Giovanni Spadolini, Filippo Turati ed altri.

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Il 27aprile 1578 Fabrizio Moncada, marito di Sofonisba Anguissola,muore annegato al largo dell’isola di Capri, in seguito all’assalto sferratodai pirati contro la nave su cui viaggiava 1.Per sistemare, con l’aiuto del fratello Asdrubale, le inevitabili controver-sie e incombenze legate al suo stato vedovile, la pittrice cremonese siferma a Paternò -città in cui risiedeva in quanto il marito ne era gover-natore - fino all’agosto del 1579.Agli atti segnalati da Rossana Sacchi - che testimoniano la presenza diSofonisba a Paternò dal 2 ottobre 1573 al 19 marzo 1579 2 - e ai dueatti individuati da Filippo Marotta Rizzo - che furono stipulati, rispettiva-

mente, il 25 giugno e il 26 luglio 1579 3 - se ne aggiungono, infatti, altridue che ho riscontrato nel corso della ricerca per l’allestimento dellamostra La donna nei percorsi d’arte 4. In essi Sofonisba, il 14 e il 17agosto 1579, costituisce una dote di onze 10 a favore, rispettivamente,di Santa Strano e di Giulia Mattullo, un tempo create della sua casa 5.La tipologia degli atti, tutti stilati dal notaio Giovan Filippo Fratisi di Pa-ternò, è varia: si passa, tra l’altro, dal transunto del privilegio con cui Fi-lippo II, il 28 aprile 1573, assegna a Sofonisba la rendita annuale di 1000ducati da riscuotersi sulle entrate della dogane di Palermo e di Messina6

al transunto del contratto matrimoniale tra Sofonisba e Fabrizio- rappre-sentato dal procuratore Ferdinando Moncada- stipulato a Madrid dal no-taio regio Giacomo Graziano il 26 maggio 1573 7; dall’atto con cui il 2ottobre 1573 Fabrizio dona alla moglie tutti i beni mobili di casa sua 8

alle fides vitae necessarie per ottenere la rendita annuale 9; dalle nominedei procuratori incaricati di riscuotere la suddetta rendita 10 ai problemifinanziari dei due coniugi che, ad esempio, costringono la moglie ad im-pegnare un anello del valore di circa onze 400 con il mercante genoveseGiovan Battista Grimaldi 11; dalle difficoltà a cui Sofonisba va incontro,dopo la morte del marito, per il recupero della tenuta La Fata 12 alla no-mina, il 13 novembre 1578, del fratello Asdrubale come suo procura-tore13 .

Le segnalazioni di questi atti non sono state fatte, tuttavia, con criteriomogenei: a scarne descrizioni si alternano, infatti, citazioni più o menoampie. In entrambi i casi la trascrizione integrale degli atti avrebbe per-messo, senza dubbio, di evidenziarne l’importanza o di coglierne queiparticolari che aggiungono nuove sfumature all’interpretazione princi-pale. È il caso, ad esempio, dell’atto del 26 luglio 1579 14 citato da F. Marotta

Rizzo, il quale riferisce 15 soltanto che Sofonisba Anguissola riceve onze120 dalla cognata donna Luisa de Luna. Tale atto, in realtà, riveste unaparticolare importanza in quanto alla sfera privata subentra quella pub-blica: in esso, infatti, Sofonisba, in virtù di un mandato emesso a Colle-sano il 26 giugno dello stesso anno da Aloysia de Vega e Luna, madree tutrice di Francesco Moncada, principe di Paternò, riceve onze 120dall’ “affittatore” dello Stato di Paternò, Arcaloro de Perna, come segnodi gratitudine per il tempo che è stata governatrice del suddetto Stato16.Queste parole inducono ad ipotizzare che Fabrizio, prima di imbarcarsiper la Spagna, abbia affidato alla moglie il compito di sostituirlo nell’in-carico di governatore di Paternò e che, dopo la sua morte, tale compitopossa essere stato tacitamente confermato dalla cognata. Che non sitratti di un incarico ufficiale da parte di Aloysia è dimostrato dalle parolecome segno di gratitudine perché altrimenti sarebbe stata usato il ter-mine salario che viene invece adoperato nei mandati di pagamento afavore di Fabrizio. La cifra di 120 onze assegnatale come compensoper il suo governatorato fa pensare ad un periodo di circa 9 mesi. Infatti

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ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA

Documenti di archivio su

Sofonisba Anguissoladi Anna Maria Iozzia

Autoritratto, 1554, olio su tela, Vienna, Kunsthistorisches Museum

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il compenso annuale di Fabrizio era di onze 160 (400 scudi) nette, inquanto dal compenso ufficiale di 500 scudi erano tolti 100 scudi da ver-sare alla Magna regia curia 17.

Le stesse considerazioni possono essere fatte per l’atto più cono-sciuto e più importante tra quelli riguardanti Sofonisba, in quanto fa lucesulla produzione artistica della pittrice.

In vista della partenza Sofonisba pensa alla salvezza spirituale delmarito e, con atto del 25 giugno 1579 (non è forse un caso che l’atto siastato stipulato un giorno prima della data del mandato emesso a suofavore da Aloysia de Vega e Luna, di cui probabilmente aveva avuto no-tizia) dona - a decorrere dal giorno antecedente alla sua partenza - alconvento di S. Francesco dell’ordine dei Conventuali di Paternò, nellapersona del guardiano Vincenzo Caruso, de quodam eius quatro ima-ginis gloriosissime virginis matris Marie sub titulo de Itria constructumet factum in tabula per eandem dominam donatricem et dittum quondamdominum don Fabricium eius virum a patto che i frati provvedessero allacelebrazione di messe in suffragio di Fabrizio 18. Tale atto, “scoperto” nel 2002 da Filippo Rizzo Marotta, conferma l’ipo-tesi avanzata in precedenza da Alfio Nicotra, il quale, nel corso di unaconferenza tenuta a Paternò nel 1995, sulla base di osservazioni di ca-rattere stilistico e figurativo, aveva attribuito alla pittrice cremonese ilsuddetto quadro 19, attualmente custodito nella chiesa di S. Maria del-l’Annunziata di Paternò.

Un documento così importante avrebbe meritato, senza dubbio, una tra-scrizione integrale che invece non c’è stata, in quanto Salvatore SilvanoNigro, che per primo -in seguito alla segnalazione di Rizzo Marotta- nediede comunicazione alla stampa nazionale 20, si è limitato a riferire lasopracitata frase e le condizioni che dovevano osservare i frati per ren-dere valida la donazione: la celebrazione, ogni anno, di due messe so-lenni, una di commemorazione per l’anniversario della nascita diFabrizio (il 1° marzo) e una di suffragio per l’anniversario della morte (il27 aprile).Le stesse indicazioni vengono riportate dagli altri studiosi che, rifacen-dosi a Nigro, si sono occupati del quadro 21. Su esplicita richiesta di Alfio Nicotra mi sono impegnata ad effettuare latrascrizione dell’atto.Da tale “rivisitazione” è emerso innanzi tutto, per quanto riguarda le con-dizioni della donazione, un onere molto più gravoso: oltre alla messanel giorno della morte, è prevista la celebrazione di una messa settima-nale ogni martedì, giorno che l’imperatrice Pulcheria aveva consacratoal culto di S. Maria dell’Odigitria, In qualibet edomada cuiuslibet anni inperpetuum in omni die martis celebrare unam missam elettam sub titulobeate Marie cum recolletta et commemoratione anime ditti quondam il-

lustrissimi domini don Fabricii de Moncata, e non la celebrazione di unamessa il 1° marzo. Consapevole dell’onerosità di tali condizioni, Sofo-nisba, nell’eventualità che esse non siano rispettate, stabilisce che ladonazione passi alla chiesa Madre e che il vicario e i comunerii del clero,senza alcun ordine della curia, prendano il quadro e lo trasportino nellachiesa Madre; e che, nel caso in cui il vicario e i comunerrii non osser-vino le prescrizioni stabilite, la donazione passi al convento di SantaMaria la Catina dell’ordine dei Sono emerse, inoltre, nuove suggestiveproposte sulla realizzazione del quadro, fermo restando l’attribuzione aSofonisba.Già l’espressione constructum et factum in tabula per eandem dominamdonatricem et dittum quondam dominum don Fabricium eius virum, incui il complemento di mezzo pone sullo stesso piano Sofonisba e Fa-brizio, induce a ritenere che Fabrizio abbia collaborato con la mogliealla fattura del quadro; ipotesi avvalorata dalle successive parole, par-ticipio de eorum manibus: con la partecipazione delle loro mani. Inoltreviene specificato che il quadro si trovava nella chiesa di S. Giovannievangelista di Paternò: existente ad presens in ecclesia Sancti Iohannisevangeliste civitatis preditte. Se il quadro fosse stato dipinto da Sofoni-sba per commemorare il marito (come si evince dall’articolo di Nigro ecome lo stesso Nigro dichiara nell’intervista a F. Guerrera) il notaioavrebbe usato l’espressione pro (a favore) ditto quondam domino donFabricio; nè avrebbe avuto senso sistemare tale quadro prima in unachiesa e successivamente donarlo ai frati conventuali. È verosimile invece che Sofonisba, con un ultimo gesto d’amore, abbiavoluto che la commemorazione del marito avvenisse davanti adun’opera che, come il notaio espressamente tiene a specificare, li avevavisti lavorare insieme (e su questo non poteva certo mentire nel mo-mento in cui istituiva messe in suffragio del coniuge) e che testimoniavail forte legame, fatto anche di stima e di fiducia, con Fabrizio; legameche aveva trovato una delle sue manifestazioni più significative nell’in-carico di governatrice e che viene ribadito anche con la volontà che nellemesse Fabrizio si ricordato insieme a Sofonisba pro Deo et anima ipsiusdomine donne Sofonisbe et ditti quondam domini don Fabricii viri sui.Quale sia stato il contributo di Fabrizio alla realizzazione del quadrospetta agli addetti ai lavori puntualizzarlo.

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1Cfr. Regesto, a cura di R. SACCHI, in Sofonisba Anguissola e le suesorelle, Milano, Leonardo Arte, 1994, pp.382-383.2 Ibdem, pp. 379-384.3 F. MAROTTA RIZZO, Il dubbio sciolto .La storia di un quadro ritrovato,in “ Scena illustrata”, n. 12 dicembre 2002, pp.27- 28.4 La mostra è stata allestita dall’Archivio di Stato di Catania in occasionedella “Festa della donna 2009”.5 ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA [d’ora in poi AS CT], Notarile delDistretto di Catania, I versamento, notaio Giovan Filippo Fratisi di Pa-ternò, vol. 6909, c. 912 r- v ; cc. 929 v- 930 r.6 Ibid., vol 6901(2), cc. 507r- 510 v. Cfr. Regesto, a cura di R. SACCHI…cit., p.381.7 AS CT, Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò,vol. 6902, cc. 739 r - 746 v. Tale transunto as-sume un interesse particolare in quanto, finora, non è stato rinvenutol’atto originale. Cfr. Regesto, a cura di R. SACCHI …cit., pp. 378-379.8 AS CT, Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò, vol. 6901(1), c. 137v. Cfr. Regesto, a cura diR. SACCHI …cit., pp. 379-380.9 R. Sacchi cita solo due fides vitae, quelle del 26 giugno 1578 (Ibidem,p. 384) e del 16 gennaio 1579 (Ibidem, p.384). In realtà le fides vitaesono quattro: infatti a quelle già segnalate bisogna aggiungerne altredue: la prima risale al 7 maggio 1578 (AS CT, Notarile del Distretto diCatania, I versamento, notaio Giovan Filippo Fratisi di Paternò,vol.6907, c.385 r-v) e la seconda al 13 novembre 1578 (Ibid., vol. 6098,c.534 r-v).Per quanto riguarda la fides vitae del 7 maggio 1578 R Sacchisi era limitata a segnalarla come atto notarile da cui risulta che Sofoni-sba è già “relitta” da Fabrizio Moncada (Cfr. Regesto, a cura di R. SAC-CHI …cit., pp.383-384 ); invece nella suddetta fides vitae Sofonisbarisulta ancora moglie di Fabrizio Moncada. La notizia della morte delmarito pertanto dovette raggiungerla tra l’8 e il 12 maggio 1578, giornoin cui Sofonisba de Moncata e Anguissiola, vedova di Fabrizio de Mon-cata, nomina suo procuratore Cesare la Marchisana di Catania (AS CT,Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio Giovan FilippoFratisi di Paternò, vol. 6907, c.420 r).10 Ibid., vol.6901(1), cc. 404 r-v e 435v-436 r. Cfr. Regesto, a cura di R.SACCHI …cit., p.381.11 L’11 febbraio 1574 Battista Grimaldi, genovese, residente a Catania,riceve da Sofonisba de Moncata e Anguissiola un anello d’oro smaltatocum quod lapide adamantino quadrato, del valore di circa 400 onze,come pegno per un prestito (AS CT, Notarile del Distretto di Catania, Iversamento, notaio Giovan Filippo Fratisi di Paternò, vol 6901(1), c. 675r. Cfr. Regesto, a cura di R. SACCHI… cit., p. 381); successivamente,il 23 febbraio 1574, Sofonisba libera Battista Grimaldi dall’obbligo di con-servare in pegno l’anello d’oro con il diamante (AS CT, Notarile del Di-stretto di Catania, I versamento, notaio Giovan Filippo Fratisi di Paternò,vol 6901(1), c. 713 v. Cfr. Regesto, a cura di R. SACCHI… cit., p. 38112 AS CT, Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò, vol 6908, cc.66 r-v, 152 v e 272 r. Cfr. Regesto,a cura di R. SACCHI… cit., p. 381. 13 AS CT, Notarile del distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò, vol. 6.908, cc.532 r-533 r. Cfr. Regesto, a cura

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Madonna dell’Itria, un grande olio su tavola collocato nell’atrio della chiesa sei-centesca dell’ex Monastero delle Benedettine della SS. Annunziata.

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di R. SACCHI… cit., p. 384.14 In realtà l’atto è stato stipulato il 27 luglio.15 F. MAROTTA RIZZO, Il dubbio sciolto…cit., p. 28.16 AS CT, Notarile del distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò, vol. 6.909, c.792 r- v.17 Ibid., vol.6902, apoca del 28 dicembre 1575,cc.762 v-763 r.; apocadel 4 gennaio 1576, cc. 774 v-775 r.18 Ibid., vol. 6.909 , cc.584 r-585 r.19 S. F., Paternò scopre in casa un capolavoro del ’500, in “Giornale diSicilia”, 26 apr. 1995, p. 23. Cfr. anche F. GUERRERA, La scoperta di-venta un giallo, in “La Sicilia”, 8 mag. 2002, p.34. 20 S. S. NIGRO, Un quadro per marito, in “ Il Sole-24 Ore. Domenica”,21 apr. 2002, p.33. Cfr. anche F. GUERRERA, Scoperto da SalvatoreNigro un quadro di Sofonisba Anguissola, in “ La Sicilia”, 24 apr. 2002,p.36.21 I. CALAPSO, Sofonisba Anguissola, in “Kalòs.arte in Sicilia”, Anno 14(2), 2002, pp.16-21; B. MANCUSO, L’arte signorile d’adoprare le ric-chezze. I Moncada mecenati e collezionisti tra Caltanissetta e Palermo(1553-1672), in La Sicilia dei Moncada, a cura di L. SCALISI, Catania,Domenico Sanfilippo Editore, 2006, p.109.

Appendice documentaria

Doc. n.1aEodem [1579 giugno 25, Indizione VII ], Paternò

Donna Sofonisba de Moncata et Anguissiola, vedova di don Fabrizio deMoncata, della città di Paternò, intervenendo con l’autorità di don Asdru-bale Anguissiola, suo fratello, dona al convento di S. Francesco dell’or-dine dei Conventuali di Paternò il quadro con l’immagine di S. Maria dell’Itria «constructum et factum in tabula per eandem dominam donatricemet dittum quondam dominum don Fabricium eius virum» a patto che ifrati provvedano alla celebrazione di messe in suffragio di Fabrizio.Presentibus magnifico Antonio la Motta, magistro Vito de Ansaldo, ma-gistro Nicio Savuto, magistro Vincencio lo Presti et magistro Antonio loMoio pro testibus.Notum facimus et testamur quod presens coram nobis illustrissima do-mina // donna Sofonisba de Moncata et Anguissiola relitta // a quondamillustrissimo domino don Fabricio de Moncata habitatrix civitatis Pater-nionis //cognita stans ad hec cum auctoritate illustrissimi domini Asdru-balis // Anguissiola sui fratris presentis conveniens sponte pro se //asserens quod considerans et attendens ad piam devocionem // quamhabet erga conventum Sancti Francisci ordinis Conventua // lium civitatispreditte Paternionis et ad quam plurima satis grata eius animum // dignemoventia nec non et attentis rationibus iuribus et causis // infra expres-sandis et aliis eius animum digne moventibus //que et quas hic expri-mere non curavit nec curat volens //eius manus adiutrices porrigere etad infrascrittam largitatem // devenire idcirco ipsa domina donna Sofo-nisba pro se // dedit et donat et donationem fecit et facit // de ea tamen

donatione queque dicitur mera pura libera // simplex absoluta et inrevo-cabiliter inter vivos de // presenti et ab hodierna die in antea in perpe-tuum itaque // effettum habeat per diem unum ante recessu ipsius //domine donne Sofonisbe ab hac civitate Paternionis in antea //et nonaliter ditto conventui Sancti Francisci civitatis preditte Paternionis // etpro eo reverendo fratri Vincencio Carusio guardiano ditti //conventuspresenti pro se eiusque successoribus cognito de quodam //eius quatroimaginis gloriosissime virginis // matris Marie sub titulo de Itria construc-tum et factum // in tabula per eandem dominam donatricem et dittumquondam dominum don // Fabricium eius virum et [participio] de eorummanibus existente //c. 584 v ad presens in ecclesia Sancti Iohannisevangeliste civitatis preditte et hoc ad // effettum dittum quatrum deti-nendi in ecclesia ditti conventus et in //altare ditti quatri teneatur et de-beant reverendus //guardianus et fratres ditti conventus qui pro temporefuerint // et ita iam reverendus guardianus pro se promisit et promittit //in qualibet edomada cuiuslibet anni in perpetuum in // omni die martiscelebrare unam missam elettam // sub titulo beate Marie cum recollettaet comme//moratione anime ditti quondam illustrissimi domini don Fa-bricii de //Moncata viri sui nec non in omni vigesimo septimo // die men-sis aprilis cuiuslibet anni celebrare in ditto //altare unam missamcantatam de requie pro anima ditti // quondam illustrissimi domini donFabricii in quo die functus est vita // dittus dominus don Fabricius et hocsingulis annis in infinitum // sine ulla interpellatione sed continue proDeo et anima // ipsius domine donne Sofonisbe et ditti quondam dominidon Fabricii viri //sui alias deficiendo et contraveniendo ipsi reverendusguar //dianus et fratres et quilibet eorum qui pro tempore fuerint in pre-missis //et premissorum quolibet saltem per unam vicem quousque //ipso iure ipsoque fatto cadant a presenti donatione //et presens donatiocum quibus in ea contentis tunc et eo casu // sit et intelligatur fatta Ma-trici ecclesie civitatis preditte Paternionis // memoriam pro ea rationequo casu succedente reverendus vicarius // cleri civitatis preditte et co-munerii ditti cleri possint et libere //valeant auctoritatem propterea et defacto sine iubsu curie //dittum quatrum sibi capere et transportare in dittamatri //ci ecclesia pro effettu preditto et ibidem celebrare dittas missas// modo et forma quibus supra dittu est et non aliter nec alio modo // c.585 r et sic pari modo quod deficiendo et contraveniendo // ipsi reve-rendus vicarius et comunerii seu presbiteri ditte // matricis ecclesie incelebrandis dittis missis modo quo // supra saltem per unam vicem utsupra quousque etiam cadant // a presenti donatione et quibus ante dit-tis et in eorum locum // succedant et succedere debeant reverendus vi-carius conventus // Sancte Marie la Catina ordinis Carmelitanorumcivitatis preditte //eiusque fratres cui conventui et reverendo vicario et //fratribus absentibus tali casu succedente sit et intelli //gatur fatta presensdonatio pro effettu et causis ante // dittis et modo et forma et aliis quibussupra et non aliter que etiam // promisit rata habere obligando bonasua omnia etcetera ad // omnia damna etcetera. cum executione in quo-libet foro etcetera. cum potestate // variandi etcetera. et bona etcetera.cum patto quod non possit se opponere etcetera. //Quin prius etcetera.Renunciando etcetera. Iuraverunt etcetera. Unde etcetera.

Doc. n.1b

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Doc. n.1

AS CT , Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio GiovanFilippo Fratisi di Paternò, vol. 6.909, cc.584 r-585 r

Doc. n. 2a

Eodem [1579 luglio 27, Indizione VII], Paternò

Donna Sofonisba de Moncata et Anguissiola, vedova di don Fabrizio deMoncata, della città di Paternò, intervenendo con l’autorità di don Asdru-bale Anguissiola, suo fratello, riceve da don Arcaloro de Perna, affitta-

tore dello Stato di Paternò, assente, e per mano di don Gilberto Failla.dottore in «utroque iure», della città di Paternò, onze 120 in virtù di unmandato di donna Aloysia de Vega e Luna, duchessa di Montalto, ema-nato a Collesano il 26 giugno 1579, in cui la suddetta Aloysia, nella qua-lità di madre, balia e tutrice del principe di Paternò, ordina a don Arcalorode Perna di pagare alla suddetta Sofonisba onze 120 “per segno di gra-titudine per il tempo che sua signoria è stata governatrice di detto stato”.

Doc. n. 2b

Presentibus magnifico Silvio Lanfranchi, magnifico Beneditto de Mariaet magnifico Diomede Aretino pro testibus

Illustrissima domina donna Sofonisba de Moncata et Anguissiola // re-litta a quondam illustrissimo domino don Fabricio de Moncata civitatisPaternionis // presens et cognita stans ad hec cum auctoritate illustris-simi domini Asdrubalis // Anguissiola eius fratris presentis que spontepresentialiter coram //nobis habet et recepit a spectabile don Arcaloro//c. 792v de Perna affittatore status intus civitate Paternionis absente etper manus //magnifici et excellentissimi domini Giliberti Failla u.i.d civi-tatis preditte Paternionis// presentis cogniti et de propriis pecuniis dittidomini de Perna ut ipse// dominus de Failla dixit uncias centum et vigintiponderis generalis in tarenis argenti et // hoc vigore et iuxta formammandati illustrissime et excellentissime// domine donne Aloisia de Vegaet// Luna duchesse Montis Albi balee et tutricis illustrissimi //et excellen-tissimi domini principis civitatis preditte Paternionis facti ditto dominode// Perna tenoris sequentis videlicet Spectabile signor don Arcaloro//de Perna affittatore de lo stato di Paternò pagherete // all’illustre signoraSofonisba de Moncata et Anguissiola onze cento// viginti le quale io lepago come matre balia e tutrice// del illustrissimo principe di Paternòper segno di gratitudine per il tempo// che sua signoria e stata governa-trice di detto stato // del quale pagamento ricontando voi recevutaordi//niamo a chi havra da vederi vostri conti che insieme// col presenteordine si faccia bono a vostri conti. In Collesano// a 26 di giugno 1579donna Luisa\ de Luna et Vega // allo spettabile signor il signor Arcalorode Perna .Renunciando etcetera .Iuraverunt etcetera.// Unde etcetera.

AS CT, Notarile del Distretto di Catania, I versamento, notaio Giovan Fi-lippo Fratisi di Paternò, vol. 6.909, c. 792 r-v

D A T A N E W S - O t t o b r e 2 0 1 2 15

Nata a Cremona probabilmente nel 1532, era la maggiore dei sette figli(sei femmine e un maschio) di Amilcare Anguissola, gentiluomo illumi-nato che avviò le figlie allo studio della pittura, della musica e della let-teratura. All’età di quattordici anni Sofonisba iniziò a frequentare lostudio del pittore Bernardino Campi e, successivamente, quello del pit-tore Bernardino Gatti diventando, poco più che ventenne, già celebreper le sue opere che furono apprezzate anche da Vasari e da Miche-langelo. Da giovane predilesse come soggetti i suoi familiari; si accostò,infatti, ai temi religiosi soltanto in età matura. Famosi sono i quadri Ri-tratto di famiglia, in cui sono raffigurati il padre, la sorella Minerva e il

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ARCHIVIO STORICO DELL’OPERAPIA CARPENTIERI DI SCICLI

Istruzione e istituzioni scolastiche a Scicli, tra sto-ria e microstorie. XIX - prima metà del XX secolo

L’Archivio Storico dell’Opera Pia Carpentieri di Scicli - Museo del Co-stume di Scicli, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, haorganizzato una mostra documentaria corredata da immagini fotografi-che sull’istruzione e le istituzioni scolastiche presenti nel territorio di Sci-cli, tra il XIX secolo e la prima metà del XX secolo. La mostra presenterà documenti inediti dell’Archivio Storico dell’OperaPia Carpentieri, di cui è in corso la “Dichiarazione di interesse storicoparticolarmente importante “ da parte del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali. Dall’ampia documentazione saranno enucleati alcuni esempidi microstorie locali che permetteranno di conoscere meglio il livello diistruzione e di organizzazione dell’apparato scolastico nelle epoche stu-diate.

La mostra sarà inaugurata sabato 29 settembre alle ore 18.30.

Redattore: MARIA ANNA ROMANOInformazioni Evento: Dal 29 settembre 2012 al 30 ottobre 2012 Scicli, Archivio Storico dell’Opera Pia Carpentieri Orario: da martedì a domenica dalle ore 10,30 alle ore 12,30; dalle ore 17,00 alleore 19,30. Telefono: 334 3658158 E-mail: [email protected] web: http://www.associazioneisola.it

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fratello Asdrubale, e Partita a scacchi, in cui sono raffigurate le sorelleLucia, Europa e Minerva e un’ancella. Attratto dalla sua fama Filippo IIla chiamò alla corte di Madrid dove giunse nel 1560 come dama d’onoredella regina Isabella di Valois . Eseguì anche diversi ritratti, non firmati,dei membri della famiglia reale. Dopo la morte di Isabella Sofonisba ri-mase a corte finchè non si sposò per procura nel maggio del 1573 conFabrizio Moncada, fratello del vicerè di Sicilia e governatore del princi-pato di Paternò.Giunta in Sicilia nell’autunno dello stesso anno vi abitò sino alla fine del1579 quando, a seguito della morte del marito- annegato nell’aprile del1578 al largo dell’isola di Capri per sfuggire ad un attacco di pirati- de-cise di lasciare l’isola. Durante il viaggio si innamorò del capitano dellanave, il genovese Orazio Lomellino. Sposatolo, si stabilì col marito aGenova. Al periodo genovese risalgono, tra l’altro, il tondo raffigurantela Vergine che allatta il Bambino, il Matrimonio mistico di Santa Caterinae la Sacra Famiglia con sant’ Anna e san Giovannino. tutte opere fir-mate con il nome di Lomellina Anguissola. Sofonisba ritornò in Siciliacon il marito nel 1615, stabilendosi definitivamente a Palermo.Qui nel1624, ultra novantenne e quasi cieca, ricevette la visita del pittore VanDyck. Si spense a Palermo nel 1625, e fu seppellita nella chiesa di S.Giorgio.Sono andati perduti i piccoli dipinti devozionali realizzati in Sicilia daSofonisba, tra cui è stata inserita, in maniera dubitativa, una Pietà (con-servata nella pinacoteca di Brera), copia di una pala di BernardinoCampi del 1574; né rimangono tracce della sua produzione di miniature.Attraverso l’educazione eclettica di Campi l’Anguissola sentì sobria-mente l’influsso della scuola di Raffaello e del Parmigianino; per mezzodel Gatti, invece, quello dell’arte del Correggio. I suoi ritratti e gli Auto-ritratti (circa quindici) sono opere di solida fattura e spontaneità consi-derevole che riflettono il preponderante influsso dei Veneti, nondisgiunto da risonanze dei maggiori maestri emiliani e spagnoli.Sofonisba introdusse in Sicilia l’acceso naturalismo mutuato dallascuola cremonese del Campi, aggiornato con l’analitica resa dei dettagliin voga nella ritrattistica della corte spagnola.

Bibliografia :Anguissola Sofonisba, in Lessico universale italiano, Roma, Istitutodella Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma, vol. I,p.671.J.CALAPSO, Sofonisba Anguissola, in “Kalòs arte in Sicilia”, 14(2),2002, pp.16-21. B. MANCUSO, L’arte signorile d’adoprare le ricchezze. I Moncada me-cenati e collezionisti tra Caltanissetta e Palermo, in La Sicilia dei Mon-cada, a cura di L.SCALISI, Catania, Domenico Sanfilippo Editore,2006, pp.85-151.

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N O R M A T I V E T E C N I C O - P R O F E S S I O N A L I & I N T E RV E N T I P U B B L I C I

a cura di Mauro Ceci - RSPP

SEMINARIO DI ALTA FORMAZIONE SUI CONTRATTI PUBBLICIAula Magna della LUISS Guido Carli

Viale Pola, n. 12 - Roma

PROGRAMMA E DOCENTI

PRIMA GIORNATA11 ottobre 2012, ore 15-18 Apertura Cons. Roberto Garofoli - Magistratodel Consiglio di Stato (Direttore scientifico del Corso) Coordinatore Avv. Federico Titomanlio - Se-gretario Generale IGI

1) I bandi tipo (nullità delle cause di esclu-sione non previste dal codice):Dr.ssa Lorenza Ponzone - Dirigente UfficioRegolazione AVCP - l’articolo 46, comma 1 bis, del Codice e la tas-satività delle cause di esclusione - le indicazioni della giurisprudenza - il bando-quadro dell’Autorità di vigilanza e lepossibili deroghe

2) Le cause di esclusione:Dott.sa Maria Luisa Chimenti - Dirigente Uf-ficio Legale AVCP - il fallimento e procedure concorsuali - le misure di prevenzione - le condanne penali - le infrazioni alle norme in materia di sicurezza - negligenza, malafede ed errore professionale

grave - le irregolarità tributarie e contributive - le false dichiarazioni - la falsa dichiarazione o falsa documentazioneai fini dell'attestazione SOA - le sanzioni interdittive - i rapporti di controllo e collegamento sostan-ziale

3) Avvalimento: Avv. Prof. Salvatore Romano - Ordinario didiritto amministrativo presso la LUISS GuidoCarli - la nozione di “avvalimento” - l’avvalimento nella logica del diritto comuni-tario e le conseguenza del suo ingresso nel di-ritto italiano - il dibattito sull’istituto e la sua evoluzione insede di dottrina e di giurisprudenza. - avvalimento e Raggruppamento temporaneodi imprese - avvalimento e Subappalto - ambito applicativo: i requisiti che possono for-mare oggetto di avvalimento ai sensi degli artt.49 e 50 cod. appalti. L’ “avvalimento di garan-zia” - l’avvalimento nel caso di operatività di sistemidi attestazione o di sistemi di qualificazione - “effettività” dell’avvalimento

- preclusioni poste all’impresa ausiliaria: divietodi partecipazione alla gara – problematica re-lativa alla prestazione dell’ausilio a più concor-renti - la dimostrazione della esistenza di un avvali-mento: la documentazione che il concorrentedeve allegare. Il contratto di avvalimento - i rapporti con la Stazione appaltate e, in par-ticolare, il problema della responsabilità soli-dale dell’impresa ausiliaria: ipotesi di soluzione

4) La documentazione di gara: Avv. Gianfrancesco Fidone - professore acontratto in diritto amministrativo - forma e contenuto delle offerte nelle gare perl’aggiudicazione di degli appalti di lavori, servizie forniture (procedure aperte e ristrette). Ga-ranzie a corredo delle offerte. Appalti di lavori:varianti progettuali in sede di offerta; progetta-zione definitiva o esecutiva a carico del con-corrente - il contenuto delle offerte nel dialogo competi-tivo - forme e contenuto delle offerte per l’aggiudi-cazione dei contratti di concessione di lavori suiniziativa pubblica e privata (project financing).Il caso del project financing: offerte e proposte - forme e contenuto delle offerte nelle proce-dure di aggiudicazione dei contratti di loca-

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zione finanziaria e di disponibilità - osservazioni generali. Il contenuto delle of-ferte tra accessibilità e tutela della riserva-tezza.

SECONDA GIORNATA18 ottobre 2012, ore 15 - 18

Coordinatore Pres. Sergio Santoro - Presi-dente AVCP

1) La banca dati istituita presso l’Autorità: Dr. Ing. Nushing Farhang - Direttore OSIT -AVCP - come nasce la BDNCP - il ruolo della banca dati di interesse nazionale - i nuovi compiti dell’art. 6-bis, d.lgs. n.163 del2006 - le fonti alimentanti

2) Comunicazioni all’Autorità: Ing. Filippo Romano - Direttore OSAM -AVCP - le comunicazioni relative ai settori ordinari eai settori speciali • notizie sugli appalti e le procedure di gara • notizie sull’esecuzione dei contratti • notizie riguardanti il comportamento delle im-prese • notizie riguardanti le Società di Ingegneria ele Società Professionali

3) Annotazione sul casellario: Dott.sa Adriana Cimino - Direttore SOAS -AVCP - rapporto tra Casellario e Banca Dati

TERZA GIORNATA 25 ottobre 2012, ore 15 - 18

Coordinatore Prof. Fabio Cintioli, Ordinario didiritto amministrativo presso la Luspio – LiberaUniversità

1) Stazione appaltante unica: Dott. Roberto Mangani - Dirigente Cassa De-positi e prestiti 2) Convenzioni Consip: Avv. Martina Beneventi - Capo Ufficio LegaleConsip S.p.A. - Consip in qualità di centrale di committenza(Programma di razionalizzazione, articolo 29legge 201/2011, SPC) - gli strumenti del Programma di razionalizza-zione: quadro generale - le convenzioni: • disciplina (ivi comprese le novità introdottedal d.l. 95/2012 “spending review) • benchmark • i vantaggi per le amministrazioni • rapporto con le centrali di committenza regio-nali

3) Mercato elettronico: Dott. Giancarlo Sorrentino - ResponsabileUfficio Appalti - Gare Telematiche della Dire-zione Provveditorato ed Economato - Provinciadi Napoli - la divulgazione e la promozione dell’ITC negliappalti pubblici: dal “Libro Verde” della Com-missione Europea allo Statuto delle Imprese,dall’E-government Benchmark Report al-l’Agenda digitale italiana. - gli strumenti di e-procurement nel Codice deiContratti: opportunità e vantaggi. - il Mercato elettronico della Pubblica Ammini-strazione: elementi caratteristici e funzionalità • quadro normativo: la disciplina contenuta nelRegolamento di attuazione; le novità introdottecon la Legge n.94 del 6 luglio 2012 in materiadi spending review; il regime sanzionatorio pre-visto dal d.l. 7 agosto 2012, n. 95 • l’aggiudicazione mediante “Richiesta di of-ferta”: le fasi di gara e lo stand still a seguitodel d.l. 7 maggio 2012, n. 52 • la valutazione delle offerte tecniche: la Com-missione “a distanza” • la sottoscrizione dei documenti mediantefirma digitale con algoritmo SHA-256 • le offerte telematiche e il “bollo virtuale”

QUARTA GIORNATA 8 novembre 2012, ore 15 - 18 Coordinatore Pasquale de Lise, Presidenteemerito del Consiglio di Stato

1) Il contratto e la sua esecuzione: Cons. Alessandro Botto - magistrato delConsiglio di Stato - la fase della consegna quale momento di ini-zio della vera esecuzione contrattuale - l’esecuzione anticipata - modalità attuative e verbale di consegna - gli ordini e le disposizioni di servizio: natura,funzione e competenza - l’iscrizione di riserve nell’ordine di servizio - la sospensione dei lavori: la competenza e ilrelativo procedimento - le varianti: ipotesi di ammissibilità e procedi-mento (e corrispettivo) - il collaudo e la verifica di conformità - nomina e requisiti del collaudatore - il procedimento - le opere extracontrattuali

2) Subappalto: Avv. Gianpaolo Ferraro - Responsabile Uffi-cio Gare e Contratti ANAS per l’Autostrada Sa-lerno-Reggio Calabria SUBAPPALTO E QUALIFICAZIONE DELCONCORRENTE - il subappalto come strumento di integrazionedella qualificazione del concorrente - subappalto facoltativo e necessario: neces-sità o meno di indicare in gara il nominativo delsubappaltatore - subappalto delle categorie superspecialisti-che e qualificazione del concorrente - la differente disciplina prevista per gli appaltidi servizi e forniture I LIMITI QUANTITATIVI AL SUBAPPALTO- il principio di libertà del subappalto ed i limitiimposti dalla legge e dalla stazione appaltante:il subappalto della categoria prevalente, diquelle superspecialistiche e il subappalto nelleprocedure negoziate - il calcolo della quota percentuale subappal-tabile in relazione ai prezzi concordati tra ap-paltatore e subappaltatore

IL COTTIMO ED IL FRAZIONAMENTODELLE PRESTAZIONI SUBAPPALTATE

- la disciplina del cottimo nel regolamento diesecuzione del codice: l’art. 170, comma 6 - il frazionamento delle prestazioni subappal-tate ed i connessi fenomeni elusivi - il collegamento tra subcontratti (noleggio diautomezzi, fornitura di materiali e distacco dimanodopera) e le operazioni in frode alla legge

DISCIPLINA ECONOMICA DEL SUBAPPALTO

- il limite di ribasso del 20% sui prezzi dell’ap-palto ed il subappalto “al rialzo” - le modalità di pagamento del subappaltatore - il mancato o ritardato pagamento dei subap-paltatori e dei subcontratti di fornitura con posain opera

SUBAPPALTO E AVVALIMENTO - il ricorso all’avvalimento da parte del subap-paltatore non qualificato - l’assunzione del ruolo di subappaltatore daparte dell’ausiliario e il problema della deroga-bilità alla disciplina ordinaria del subappalto

3) Tracciabilità: Avv. Laura Savelli - IGI – Istituto Grandi Infra-strutture - i contenuti della l. n. 136 del 2010 - il regime sanzionatorio - le linee guida sulla tracciabilità dei flussi fi-nanziari (determinazione AVCP n. 4 del 7 luglio2011) - casi pratici

QUINTA GIORNATA 22 novembre 2012, ore 15 - 18

Coordinatore Prof. Avv. Marcello Clarich, Or-dinario di diritto amministrativo presso laLUISS Guido Carli

1) Tutela stragiudiziale Raffaele Greco - magistrato del Consiglio diStato - transazione - accordo bonario - riserve

2) Brevi cenni al preavviso di ricorso e allatutela giudiziaria Marco Lipari - magistrato del Consiglio diStato

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DURC, ecco il punto dellasituazione grazie alla

Circolare dell'InpsL'Inps ha emanato la Circolare 98 del 18luglio 2012 in cui fornisce indicazioni sullemodalità per il rilascio del DURC (Docu-mento Unico di Regolarità Contributiva)alla luce delle nuove norme.In particolare, il documento contiene indi-cazioni su: • Certificati rilasciati per l'estero• Certificati da depositare nei fa-scicoli delle cause giudiziarie • Documento Unico di RegolaritàContributivaViene chiarito che il divieto per un entepubblico di produrre un certificato peraltra Amministrazione Pubblica si applicasolo tra Amministrazioni dello Stato ita-liano. Pertanto, qualora il privato chiedaun certificato da consegnare ad Ammini-strazione di un paese estero, il certificatodovrà riportare la dicitura: "Ai sensi del-l'art. 40, D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445,il presente certificato è rilasciato solo perl'estero".In merito ai certificati da depositare nei fa-scicoli delle cause giudiziarie, si ram-menta che gli uffici giudiziari non vannoconsiderati pubbliche amministrazioni.

La Circolare ribadisce che le PubblicheAmministrazioni acquisiscono d'ufficio ilDocumento Unico di Regolarità Contribu-tiva (con le modalità di cui all'articolo 43del T.U. delle disposizioni legislative e re-golamentari in materia di documenta-zione amministrativa, di cui al Decreto delPresidente della Repubblica 28 dicembre2000, n. 445 e successive modificazioni).Pertanto, il DURC non potrà essere con-segnato dal privato all'Amministrazione,ma sarà la stessa Amministrazione a do-verlo richiedere agli Enti preposti al suorilascio.

Nei rapporti tra privati restano, invece, re-stano valide le disposizioni previste dalD.Lgs 81/2008: lo stesso privato potrà ri-chiedere alla Pubblica Amministrazione ilrilascio del DURC che dovrà contenere laseguente dicitura: "Il presente Certificatonon può essere prodotto agli organi dellapubblica Amministrazione o ai privati ge-stori di pubblici servizi".Per quanto concerne l'acquisizione d'uffi-cio del DURC in materia di lavori pubbliciviene precisato che questa deve avve-nire, come espressamente previsto dal-l'articolo 6 comma 3 del D.P.R. 207/2010,in tempi rapidi, sia nella fase di gara chein quella successiva, al fine di evitare ri-tardi nei pagamenti che possano far scat-tare responsabilità erariale a carico deldipendente pubblico incaricato di richie-dere il DURC.

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GORGUSELLO DI FUMANE (VR) IL NUCLEO CARABINIERI

TUTELA PATRIMONIO CULTURALE DI VENEZIA AGUARDIA DEL PAESAGGIO

VERONESE

Aerea Torre Gorgusello

Nell’ambito dei servizi istituzionali finalizzati acontrastare gli interventi illeciti a depaupera-mento delle innumerevoli testimonianze pae-saggistiche delle regioni Triveneto, il NucleoCarabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ve-nezia, coadiuvato dai Nuclei Elicotteri Carabi-nieri di Bolzano e Treviso riscontrava lademolizione della medioevale casa-torre diGorgusello, ubicata nella frazione del comune

di Fumane (VR), ritenuta un esempio straordi-nario delle prime costruzioni in pietra del terri-torio montano della Lessinia.

In ragione del vincolo paesaggistico ed archi-tettonico esistente sull'area, personale del Nu-cleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, incollaborazione con la Soprintendenza per iBeni Architettonici e Paesaggistici per le pro-vince di Verona, Rovigo e Vicenza e la sta-zione Carabinieri di San Pietro in Cariano,avviava gli accertamenti in stretto coordina-mento con Procura della Repubblica presso ilTribunale di Verona, nella persona del Sost.Proc. Dr. Francesco Rombaldoni.

Le indagini acclaravano che l'importante com-prensorio architettonico, a causa di continuicrolli avvenuti nel tempo per l'incuria e la man-canza di manutenzione, era stato oggetto di di-versi interventi di messa in sicurezza. I lavoriavevano comportato la demolizione non solodi quegli edifici storici ritenuti, sotto il profilostatico, pericolosi per l'incolumità pubblica, maanche di estese porzioni di immobili che nonpresentavano alcuna criticità strutturale, dan-neggiando così l'importante bene storico pae-saggistico. Venivano quindi rilevate responsabilità penalinei confronti di tre soggetti, deferiti in stato dilibertà all'Autorità Giudiziaria procedente, peraver eseguito interventi edili in assenza delleautorizzazioni paesaggistiche in area di note-vole interesse pubblico.La Soprintendenza, in forza del Codice deiBeni culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004)ha invitato il Comune di Fumane ad avviare nelpiù breve tempo possibile un piano d'interventovolto alla ricostruzione e alla salvaguardia delcomplesso storico artistico.

fonte dati:Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Cultu-rale - Nucleo di Venezia -Piazza S. Marco 63 – Tel. 041 5222054 – Fax041 5222475e-mail: [email protected]

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“I castelli del Cilento”

La mostra fotografica intende presentare unapanoramica di castelli del Cilento visti, più checon finalità documentarie, attraverso l’occhio ela sensibilità dell’artista che si serve della tec-nologia digitale per esprimere sensazioni esuggestioni che provengono da un importantepatrimonio storico e monumentale, utili anchead accrescerne una maggiore sensibilizza-zione ed un’attenzione per una migliore salva-guardia e promozione.La mostra fotograficaintende presentare una panoramica di castellidel Cilento visti, più che con finalità documen-tarie, attraverso l’occhio e la sensibilità dell’ar-tista che si serve della tecnologia digitale peresprimere sensazioni e suggestioni che pro-vengono da un importante patrimonio storico emonumentale, utili anche ad accrescerne unamaggiore sensibilizzazione ed un’attenzioneper una migliore salvaguardia e promozione.

L'evento è promosso dalla Direzione Regio-nale per i beni culturali e paesaggistici dellaCampaniaLa mostra prosegue fino al 31 ottobre 2012

Informazioni Evento: Dal 29 settembre 2012 al 30 settembre 2012 Salerno, Castello 'Arechi' Orario: Martedì-sabato ore 8,30-20,00; dome-nica: ore 9,00-18,30; lunedì: chiuso. Telefono: 089227237 - Fax: 089227237 E-mail: Sito Web: http://[email protected]

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C e n t r o D o c u m e n t a z i o n e C e n t r o D o c u m e n t a z i o n e F o r t i f i c a z i o n iF o r t i f i c a z i o n i

Presidente:  Conte Pietro Teofi lattoDiret tore:  Arch. Mauro Ceci

Sede sociale:  Castel lo Teofi la t to - 03010 TORRE CAJETANI (FR)Sede legale:  Via Et tore Arena, 19 - 00128 ROMA

e-mail castel l icdbc@libero. i tNot

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Les dix-huit moines trappistes de Latroun, à 15kilomètres à l'ouest de Jérusalem, sont encoresous le choc. Depuis sa fondation en 1887,dans un des sites les plus pastoraux de la ré-gion, personne ne s'en était jamais pris au mo-nastère de Notre-Dame-des-Sept-Douleurs, lenom de l'abbaye de Latroun. Mardi dernier, àl'aube, tout a changé. C'est frère Louis, 74 ans,le plus âgé de la communauté, qui, alerté parun de ses pairs, a découvert le sinistre : la dou-ble porte d'entrée en bois sculpté installée en1927 avait été incendiée. Sur les murs adja-cents des graffitis en hébreu : "Jésus est unsinge", juste en dessous de la plaque en plu-sieurs langues signée par des autorités israé-liennes et demandant aux visiteurs derespecter la sainteté du site. De l'autre côté,également inscrits en lettres rouges, troisnoms, dont celui de Migron, la colonie sauvagede Cisjordanie, évacuée 48 heures plus tôt parla police et l'armée, sur ordre de la Cour su-prême. Au vu de la proximité des deux événements et,surtout, des méthodes utilisées par les vanda-les, les responsables de la police n'ont aucundoute. Ce qui s'est passé à Latroun porte uneseule et même signature : celle des jeunes co-lons extrémistes qui, depuis plusieurs années,pratiquent la politique du "prix à payer" (TagMekhir en hébreu). En représailles à des déci-sions gouvernementales considérées commehostiles à la colonisation juive, ils s'en prennentà des villages palestiniens, à leurs habitants,aux oliveraies, mais aussi à des lieux de culte.Selon un rapport de l'ONU, on est passé entre2009 et 2011 de 200 attaques à plus de 400.De janvier dernier à juin, il y en a eu 167. Pourle seul mois d'août, Saeb Erekat, le chef desnégociateurs palestiniens, en a dénombré 57.

"Le prix à payer"Dans la ligne de mire de ces jeunes juifs ultrasse trouvent donc aussi les institutions chrétien-nes. En février dernier, des graffitis insultantsavaient été peints sur les murs d'une églisebaptiste de Jérusalem. Peu de temps aupara-vant, c'était le monastère de la Croix, non loinde la Knesset, le parlement israélien, qui avaitété vandalisé. Sur un des murs d'enceinte, desinconnus avaient inscrit : "Mort aux chrétiens"

et "le prix à payer". À cela s'ajoute ce qui sepasse dans la vieille ville où, régulièrement,prêtres et religieuses se font cracher dessuspar des élèves d'écoles talmudiques. Dans le communiqué publié après l'attaquecontre l'abbaye de Latroun, les évêques catho-liques de la Terre sainte n'ont pas mâché leursmots. Pour eux, c'est le résultat "de l'enseigne-ment du mépris à l'encontre des chrétiens quiprévaut dans la société israélienne". L'un dessignataires, le père franciscain Pierbattista Piz-zaballa, custode de Terre sainte, a même, faitrare, accordé une interview au quotidien israé-lien Haaretz. Il met en garde contre la façondont les chrétiens sont traités dans le pays."Quand vous prononcez le nom de chrétientédevant des Israéliens, ils pensent immédiate-ment à l'Holocauste et à l'Inquisition espa-gnole. La plupart d'entre eux ne connaissentpas la moindre chose à la présence chrétiennedans ce pays. Ils ne savent rien de nos raci-nes, ici." Il évoque une animosité anti-chré-tienne assez largement répandue et contrelaquelle les responsables politiques ne fontrien.

"Nier notre existence"Comme preuve de ce qu'il avance, le père Piz-zaballa rappelle un événement qui l'a particu-lièrement heurté, compte tenu du lieu où il s'est

déroulé : la Knesset. Il y a quelques mois, laCustodie - institution catholique en charge desintérêts de l'Église catholique romaine en Terresainte - avait fait parvenir des bibles à des dé-putés. Ce qui n'a pas plu à l'un d'entre eux : lekahaniste, membre du parti de l'Union natio-nale, Mikhael Ben Ari. Il n'a pas hésité à déchi-rer le Nouveau Testament devant les caméras."C'était très choquant... Il y a des milliards dechrétiens pour qui ce livre est sacré." Mais cequi a fini de scandaliser le custode, c'est la fai-blesse des réactions dans le monde politiqueet le public israélien en général. "Les déclara-tions, dit-il, se sont résumées au fait que BenAri n'aurait pas dû agir ainsi !... C'est un man-que total de sensibilité... Une chose aussigrave a lieu et personne ne fait rien. Pratique-ment, cela revient à nier notre existence ici."Cette fois, après l'attaque de Latroun, la classepolitique israélienne a largement réagi. Benya-min Netanyahou a dénoncé "un acte répu-gnant dont les auteurs doivent êtresévèrement punis". Le vice-ministre des Affai-res étrangères, Danny Ayalon, est allé person-nellement au monastère trappiste pourexprimer ses regrets et affirmer clairement quel'État d'Israël condamne de tels actes. De soncôté, Ehoud Barak le ministre de la Défense,a appelé à "mobiliser le Shin Beth, la sécuritéintérieure, dans la bataille contre le terrorismejuif". Et c'est précisément la question que se posentla plupart des éditorialistes : d'où vient l'impuis-sance des autorités à neutraliser ces groupesde jeunes juifs extrémistes et ceux qui les inci-tent ou les soutiennent ? Comment se fait-ilque ni la police, ni l'armée, ni les divers servi-ces de renseignements ne parviennent à lesmettre hors d'état de nuire ? Dans Haaretz,l'éditorialiste Yoël Marcus estime qu'il s'agitd'un danger concret et immédiat dont il fauts'occuper avant qu'il ne soit trop tard. Une foispassée la vague d'émotion internationale, cetavertissement sera-t-il pris au sérieux ? Ju-squ'à présent, et le plus souvent faute depreuve, les condamnations par les tribunauxde jeunes colons ultras sont très rares.

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Centro Studi CistercensiCentro Studi CistercensiIstituito il 12 luglio 1994

Presidente: Dom Federico Farina

Direttore: Arch. Mauro Ceci

sede: Abbazia di Casamari (FR) - Tel/fax 0775 - 283430

email: centrostudicis tercensi@gmail .com

Le chemin de croix des chrétiens en IsraëlLa récente profanation de l 'abbaye de Latroun a mis en lumière la situation des chrétiens en Terre sainte.

Le frère trappiste découvre la profanation de l'abbaye de Latroun, le 4 septembre dernier.© Menahem Kahana/ AFP

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D A T A N E W S - O t t o b r e 2 0 1 2 20

CONVEGNO sulla manutenzione

preventiva e programmata dei Beni

culturaliI volumi di Roberto Cecchi – Sottosegretariodi Stato, Ministero Beni e attività Culturali, ePaolo Gasparoli - Docente al Politecnico diMilano,

Prevenzione e manutenzione per i Beni Cul-turali edificati. Procedimenti scientifici perlo sviluppo delle attività ispettive. Il casostudio delle aree archeologiche di Roma eOstia AnticaLa Manutenzione Programmata dei BeniCulturali edificati. Procedimenti scientificiper lo sviluppo di Piani e Programmi di Ma-nutenzione. Casi studio su architetture diinteresse archeologico a Roma e Pompei,sono l’occasione per riflettere ma anche sti-molo per sviluppare concrete iniziative di ma-nutenzione preventiva.

Nei due volumi gli Autori dimostrano una veritànota anche se disattesa: con una efficace atti-vità di prevenzione è possibile conservare almeglio il nostro Patrimonio storico; al tempostesso, una costante attività di controllo, in-sieme a programmati interventi di tipo manu-tentivo, consentono di risparmiare ingentisomme di denaro negli interventi di restauro,che vengo attivati quando il guasto è oramaiconclamato.L’attuale difficile congiuntura economica (“Cri-sis is a time of Great Opportunity” - La crisi èmomento di grandi opportunità - BarakObama, 2009) rende ancor più urgente uncambiamento di mentalità orientato all’effi-cienza, al risparmio e alla razionalizzazionedella spesa.Questi due volumi sono l’esito di una intensaattività di ricerca, iniziata nel 2009 e parzial-mente conclusasi alla fine del 2011, utilizzandocome casi studio edifici storici di rilevante im-portanza e strutture archeologiche a Roma (al-cuni edifici del Foro Romano, partidell’Acquedotto Claudio e delle Mura Aure-liane), alcune Domus di Pompei e il Monu-mento a Vittorio Emanuele II a Roma (ilVittoriano). Verranno presentati a Genova, presso il

Museo di Palazzo Reale, Sala da Ballo.I lavori saranno introdotti da Maurizio Galletti,Direttore Regionale MiBAC. Dopo i saluti delle Autorità sono previsti inter-venti di Stefano Musso (Preside Facoltà di Ar-chitettura di Genova) e Sergio Lagomarsino(Presidente corso di Laurea Ingegneria in edi-lie-architettura Università di Genova). Segui-ranno riflessioni di Luisa Papotti(Soprintendente per i Beni Architettonici e Pae-saggistici della Liguria) Bruno Massabò (So-printendente per i Beni Archeologici dellaLiguria); Maria Linda Falcidieno, (DirettoreDipartimento di Scienze per l'Architettura del-l'Università di Genova); Stefano Podestà (Uni-versità di Genova) e Paolo Gasparoli(Politecnico di Milano). Concluderà i lavori il Sottosegretario di StatoRoberto Cecchi.L’obiettivo dei volumi e quello di mettere a di-sposizione degli operatori strumenti immedia-tamente utilizzabili per dare corpo econsistenza al principio della prevenzionecome strategia primaria di tutela dei Beni Cul-turali. Ciò consentirà non solo di salvaguardareil nostro inestimabile patrimonio nazionale e ri-sparmiare importanti risorse, ma anche pro-durre significative ricadute in termini diconsolidamento del capitale intellettuale e fa-vorire processi di sviluppo locale coerenti coni modelli di economia della conoscenza.

Cecchi R., Gasparoli P., Prevenzione e manuten-zione per i Beni Culturali edificati. Procedimentiscientifici per lo sviluppo delle attività ispettive. Ilcaso studio delle aree archeologiche di Roma eOstia Antica, Alinea, Firenze, 2010, pp. 334 – (ISBN978-88-6055-576-2).

Cecchi R., Gasparoli P., La Manutenzione Program-mata dei Beni Culturali edificati. Procedimentiscientifici per lo sviluppo di Piani e Programmi diManutenzione. Caso studio su architetture di in-teresse archeologico a Roma e Pompei, Alinea, Fi-renze, 2011, pp. 384 – (ISBN 978-88-6055-668-4).

Informazioni Evento: 08 ottobre 2012 Genova, Sala da Ballo del Museo di PalazzoReale Orario: 10.30

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UOMINI E TECNOLOGIE

PER LA PROTEZIONE

DEI BENI CULTURALI

PROGRAMMA

venerdi 19 ottobre 2012sala dello stenditoio

Ministero per i Beni e le Attività CulturaliComplesso Monumentale San Michele a

Ripa Grande - ROMA

Il patrimonio culturale italiano rappresenta lamemoriastorica e la grande ricchezza del no-stro Paese. Per questo motivo la sua tuteladeve essere interesse comune dell’intera Na-zione e obiettivo primario delle Istituzioni. Inquesta attività di protezione, la tecnologia offreoggi una varietà di apparecchiature e sistemiin grado di dare un contributo determinantenella prevenzione degli episodi criminosi enelle successive fasi di indagini. L’Italia, in que-sto campo, costituisce un’eccellenza a livellomondiale, grazie all’elaborazione di specificistrumenti normativi ed alla creazione di corpidi polizia altamente specializzati dedicati allaprotezione di un patrimonio culturale unico almondo.La Fondazione Enzo Hruby presenta il volume“Uomini e tecnologie per la protezione dei beniculturali”, realizzato in collaborazione con il Co-mando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturalee il Gruppo Tutela Patrimonio Archeologicodella Guardia di Finanza. Il volume offre

un’analisi completa della consistenza del pa-trimonio dei beni culturali in Italia, esamina l’at-tività di prevenzione e di indagine per la suatutela e il supporto delle tecnologie oggi dispo-nibili. È il primo studio completo sulla sicurezzadei beni culturali realizzato in Europa che vuoleessere anche un ringraziamento a coloro chepongono la loro professionalità e il loro impe-gno per la tutela del patrimonio culturale nazio-nale, e, al contempo, una guida alle tecnologiein uso e ai possibili futuri orizzonti che questeoffrono.

UOMINI E TECNOLOGIE PER LA PROTE-ZIONE DEI BENI CULTURALI

PROGRAMMAOre 15.00 Registrazione partecipantiOre 15.30 Benvenuto e salutoCarlo HrubyVice Presidente Fondazione Enzo HrubyOre 15.45 InterventiGen. B. Mariano MossaComandante Carabinieri Tutela PatrimonioCulturaleCol. t. ST Cosimo Di GesùComandante Nucleo Polizia Tributaria RomaMons. José Manuel Del Río CarrascoSottosegretario della Pontificia Commissioneper i Beni Culturali della ChiesaModeratoreArmando TornoGiornalista del “Corriere della Sera”Ore 17.15 Cerimonia di consegnaPremio H d’oro 2012Ore 18.00 Conclusioni e rinfresco

Sarà presente Paola Guidi, Autore del libro

“Uomini e tecnologie per la protezione dei beniculturali” edito dalla Fondazione Enzo HrubyTel. 02.38036625/906 - [email protected]

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R E S T A U R O

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Brera: un'altra storia. Percorsi interculturali nel

museoIl museo è uno scrigno di storie. Le storie delleopere, di chi le ha realizzate, di chi le ha volute.Ma anche le storie di chi le guarda, di chi le sainterrogare, di chi si emoziona davanti ad esse.Nasce così “Brera: un’altra storia. Percorsi in-terculturali nel museo”, un progetto rivolto agliadulti promosso e finanziato dal Ministero peri Beni e le Attività Culturali, Direzione generaleper la Valorizzazione del patrimonio culturalee dalla Pinacoteca di Brera.Otto mediatori museali provenienti da Bosnia,Brasile, Egitto, Filippine, Italia, Perù, Senegale Ungheria saranno i “nuovi interpreti” dellecollezioni. Con le loro inedite chiavi di lettura enarrazioni arricchiranno la Pinacoteca di nuovestorie in grado di affascinare il pubblico italianoe straniero, favorire l’interazione tra visitatori diogni provenienza culturale, e rendere il museoun luogo sempre più aperto e attento alla rela-zione con la collettività. I percorsi saranno in-centrati su diversi filoni tematici, tra cui “Unincontro”, “Luoghi”, “I momenti importanti dellavita”.Dal 20 ottobre al 25 novembre 2012, nei finesettimana, ci saranno visite guidate gratuite ri-volte a tutti i visitatori adulti (dai 16 anni in su)della Pinacoteca.A conclusione dei percorsi guidati, è previstala presentazione degli esiti del progetto e deisussidi permanenti multilingue che saranno adisposizione di tutti i visitatori dal 2013, anchescaricabili dal sito della Pinacoteca in formatomp3.

Interventi di: Sandrina Bandera, Direttore della Pinacotecadi Brera, Soprintendenza BSAE di MilanoAnna Maria Buzzi, Direttore generale, Dire-zione Generale per la Valorizzazione del patri-monio culturale, Ministero per i Beni e le AttivitàculturaliMaria Grazia Guida, Vicesindaco del Comunedi MilanoStefano Boeri, Assessore a Cultura, Moda eDesign, Comune di MilanoPierfrancesco Majorino, Assessore alle Poli-tiche sociali e Cultura della salute, Comune diMilanoEmanuela Daffra, Direttore Servizi Educativi,Pinacoteca di BreraPer informazioni:Paola Strada 02/72263262Il calendario completo del ciclo di percorsi gui-dati (ottobre e novembre) è disponibile sul sitodella Pinacoteca, nella sezione dedicata aiServizi Educativi:http://www.brera.beniculturali.it/Page/t02/view_html?idp=386

Informazioni Evento: 10 ottobre 2012

Milano, Pinacoteca di Brera Orario: 11.00 Conferenza stampa Telefono: 02/72263262 E-mail: [email protected]

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PALAZZETTOBRU ZANE

FESTIVAL ANTICHITA’,MITOLOGIA E ROMANTICISMO

Antichità, mitologia e romanticismo è l’avven-tura musicale che inaugura a Venezia la sta-gione 2012-2013 del Palazzetto Bru Zane.Animata da un’instancabile curiosità, l’équipedel Centro di musica romantica francese haideato un festival dove si incrociano passato,neoclassicismo e modernità.Nel Romanticismo, le arti, dalla pittura alla let-teratura sino alla musica, attingono a tutte lefonti dell’Antichità: rievocazione di personaggistorici e mitologici, monumentali scene collet-tive ed espressioni individuali, atmosfere so-gnanti e lamenti solitari.Otto appuntamenti per svelare lo stile antico inchiave romantica per tutti coloro che deside-rano lasciarsi sedurre da momenti di musicarari e originali.

SABATO 13 ottobre ore 20Palazzetto Bru ZaneRILEGGERE WAGNER

Richard WAGNER / Franz LISZTFantasia su temi di RienziIsoldes LiebestodFantasia per pianoforteRichard WAGNER / Alfred JAËLLTristan und IsoldeRichard WAGNER / Louis BRASSINDer Ritt der WalkürenRichard WAGNER / Hugo WOLFParafrasi su Die WalküreHector BERLIOZ / Franz LISZTDanse des Sylphes

Wilhem Latchoumia pianoforte

VENERDì 19 ottobre ore 20Palazzetto Bru ZaneNELL’ORA DEL DEBUSSYSMO

Marie-Joseph-AlexandreDÉODAT DE SEVERACLes Naïades et le Faune indiscretThéodore DUBOISSix Poèmes virgiliens: GalateaFlorent SCHMITTMirages pour pianoMel BONISPièces pittoresques:Echo op. 89Narcisse op. 90Claude DEBUSSYSix épigraphes antiques Masques

L’Isle joyeuse

David Violi pianoforte

MERCOLEDì 31 ottobre ore 20Palazzetto Bru ZaneDRAMMA IN SALOTTO

Rita STROHLSonate dramatique “Titus et Bérénice”Fernand de LA TOMBELLEAndante espressivoThéodore DUBOISAndante cantabileMaurice RAVELMenuet antiqueDuo LupercaAurélienne Brauner violoncelloLorène de Ratuld pianoforte

DOMENICA 4 novembre ore 17Conservatorio di musicaBenedetto MarcelloALL’OMBRA DEL VESUVIO

Battaglie e lotte di potere sono l’espressionepreferita di un romanticismo che ricerca sen-sazioni fuori dal comune. Poteva forse l’eru-zione del Vesuvio lasciare insensibile ilpubblico romantico? Sicuramente no.Félicien David e Victorin Joncières l’avevanocapito. David scrisse un’opera monumentale,Herculanum, mentre Joncières ebbe importantidebutti parigini grazie a Le Dernier Jour dePompéi.In entrambi i casi, sulla scenografia di un cata-clisma vulcanico, una toccante storia d’amoreattraversa le sventure romaniche: la schiavaNydia riuscirà a salvare Hermes?E la cristiana Lilia a sposare Helios?

Victorin JONCIERESLe Dernier Jour de PompéiFélicien DAVIDHerculanum(estratti in forma di concerto)

Gabrielle Philiponet sopranoMarie LenormandmezzosopranoThomas Bettinger tenoreAimery Lefèvre baritonoFrédéric Caton bassoStéphane Jamin pianoforte

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONIBiglietti Palazzetto Bru Zanecategoria unica 25 / 15 euro*concerto del 20 novembre 30 / 20 euro*Scuola Grande San Giovanni Evangelistacategoria 1 30 / 20 euro*categoria 2 20 / 10 euro*Conservatorio di musica Benedetto Marcellocategoria unica 10 / 5 euro** Prezzo ridotto per studenti e minori di 28 anniBiglietteriaDa lunedì a venerdì 14.30 – 17.30e un’ora prima dell’inizio dei concerti+39 041 52 11 [email protected]

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D A T A N E W S - O t t o b r e 2 0 1 2 21

M O S T R E , C O N V E G N I & M U S E I

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ARCHIVIO ANTICO DIPADOVA

Giornata di studi

I FIUMI E LA CITTA'GEOARCHEOLOGIA URBANA A

PADOVA E IN ITALIAPadova, mercoledì 24 ottobre 2012

Archivio Antico, Palazzo del Bo', via VIII Febbraio ‘48

Nel corso della giornata saranno presentati i ri-sultati del progetto "Padova underground, ageoarchaeological investigation of the city",condotto dall'ex-Dipartimento di Geografia eora dal Dipartimento di Geoscienze dell'Univer-sità di Padova, in collaborazione con la Soprin-tendenza per i Beni Archeologici del Veneto econ il sostegno della Fondazione Cariparo.Altri interventi verteranno su studi geoarcheo-logici sviluppati da Università e Soprinten-denze archeologiche a Pisa, Modena e altricentri urbani della Pianura Padana, tutti casi distudio accomunati dalla stretta connessione tracittà e fiumi.La relazione di A. Brown (University of Sou-thampton) fornirà il quadro dei recenti avanza-menti nello studio dei contesti archeologici inambiente fluviale (alluvial geoarchaeology). La tavola rotonda finale con rappresentantidelle Soprintendenze archeologiche, delmondo della ricerca, degli Enti locali e delleprofessioni offrirà l'occasione per discutere sulcontributo offerto dalle nuove tecniche di inda-gine all'archeologia preventiva.L'adeguata conoscenza del sottosuolo dellecittà di antica fondazione pare imprescindibileal fine di una corretta pianificazione degli inter-venti urbanistici, sia per quanto riguarda la va-lutazione preventiva del patrimonioarcheologico sepolto ("archeologia preven-tiva"), sia in merito alla definizione del rischioidraulico, idrogeologico e di stabilità degli edi-fici. Tale obiettivo è raggiungibile solo attra-verso una stretta collaborazione traarcheologia e geoscienze. Questa è appuntola geoarcheologia, disciplina in cui metodi estrumenti tipici delle scienze della Terra sonoapplicati alla ricostruzione dei contesti paleo-ambientali e alla risoluzione di problematichearcheologiche.

PROGRAMMA9.30 - 10.00 Saluti: A. Colasio (Assessore allaCultura del Comune di Padova)

G. Bellieni (vice-Direttore del Dipartimento diGeoscienze, Università di Padova)P. Faggi (ex-Direttore del Dipartimento di Geo-grafia, Università di Padova)V. Tinè (Soprintendente per i Beni Archeologicidel Veneto)A. Finotti (Presidente di Fondazione Cariparo)Sessione 1: "Geoarcheologia a confronto"(chair: V. Tinè, P. Mozzi)10.00 - 10.30 Padova underground: il progettoM.A. Ruta (SBA Veneto), P. Mozzi (Universitàdi Padova, responsabile scientifico del Pro-getto)10.30 - 11.00 Alluvial Geoarchaeology:Science, Scanning and SocietyA. Brown (University of Southampton)11.30 - 11.50 Geoarcheologia in area ur-bana, il caso di PisaM. Bini, F. Fabiani (Università di Pisa / MAPPAProject)11.50 - 12.10 La geoarcheologia per la cartadi Potenzialità Archeologica del Comune diModenaF.M. Gambari, L. Forte, D. Labate (SBA Emi-lia Romagna)12.10 -12.30 Geoarcheologia in contesti ur-bani, casi dalla pianura del PoM. Cremaschi (Università di Milano)12.30 -12.40 Discussione

Sessione 2: "Padova underground, metodie risultati" (Chair: M. Cremaschi, A. Fon-tana)12.40 - 13.00 LiDAR e telerilevamentoA. Ninfo (Università di Padova)14.30 - 14.50 Depositi alluvionali e paleoi-drografia T. Abbà, A. Fontana, P. Mozzi, A. Ninfo, S.Piovan, S. Rossato (Università di Padova)14.50 - 15.10 I dati archeobotaniciB. Gaudioso, M. Maritan, A. Miola (Universitàdi Padova)15.10 - 15.30 Il database archeologicoM. Gamba (SBA Veneto), A. Vigoni e C. Sai-nati (Dedalo S.n.c.) 15.30 - 15.50 Elaborazioni GIS del databasearcheologicoF. Ferrarese, D. Zangrando (Università di Pa-dova)

16.10 - 16.30 La geoarcheologia di scavo aPadovaC. Balista, L. Rinaldi (Geoarcheologi Asso-ciati S.a.s.)16.30 -16.50 Insediamenti e paleoidrografiaM. Gamba, E. Pettenò, M.A. Ruta (SBA Ve-neto), P. Mozzi (Università di Padova)16.50 - 17.30 Tavola rotonda: "L'archeologiapreventiva e le nuove metodologie per ladefinizione del potenziale archeologico:quali orizzonti di applicazione?" Con l'introduzione di V. Tinè e la partecipa-zione di F. Gambari (Soprintendente BA EmiliaRomagna),A. Pessina (Soprintendente BA Toscana),F. Ghedini (Dipartimento dei Beni Culturali,Università di Padova),D. Erti (Comune di Padova - Settore Pianifica-zione Urbanistica),A. Draghi (Ordine degli Architetti di Padova),F. Veronese (Comune di Padova - Musei Ci-vici)

Redattore: ALBERTA FACCHI

Informazioni Evento: 24 ottobre 2012 Padova, Archivio Antico, Palazzo del Bo' [email protected]@unipd.ithttp://www.archeopd.beniculturali.it/index.php?it/22/eventi/199/i-fiumi-e-la-cittau2019-geoar-cheologia-urbana-a-padova-e-in-italia

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PERUG IATAVOLA ROTONDA

Beni culturali oltre lacrisi economica

giovedi, 11 ottobre, ore 16,00

L'Italia vanta un patrimonio culturale straordi-nario e ingentissimo, ma in difficoltà, che pro-prio per la sua entità richiede risorse ingenti eche in tempi di crisi sempre più spesso minac-cia rovina. I recenti fatti che hanno interessatogli scavi archeologici di Pompei e la via AppiaAntica, nonché le restrizioni di bilancio che nonrisparmiano il Ministero dei Beni culturali e am-bientali, dimostrano come la mancanza difondi, ma spesso anche di attenzioni, rischi se-riamente di compromettere l’immenso patrimo-nio di beni culturali (intesi nella loro più ampiaaccezione) che possiede il nostro paese.

La tutela del bene culturale non significa sol-tanto conservazione, ma costituisce la condi-zione per la sua valorizzazione, perché il beneproduca cultura e ricchezza. La situazione che si è prodotta a livello nazio-nale, potrebbe riprodursi anche localmente edin particolare a livello comunale, visto che i Co-muni sono, dopo lo Stato, i maggiori proprietaridi beni culturali. Il taglio dei trasferimenti stataliagli enti locali ha reso impossibile una politicadi recupero e di valorizzazione che possa faresolo conto su fondi propri o finanziamenti dialtri enti maggiori (Regione).

E non si tratta di una crisi passeggera o circo-scritta, ma generale e che pare si protrarrà permolti anni. E’ un’attesa che non ci possiamopermettere, onde la necessità impellente di tro-vare fonti di finanziamento differenziate. Que-ste potrebbero essere reperite attraverso unmigliore sfruttamento ed una più oculata utiliz-zazione dei fondi messi a disposizione dallaComunità europea ed attraverso il coinvolgi-mento del capitale privato mediante lo stru-mento della sponsorizzazione e forme dipartenariato. Esempi come il Colosseo aRoma e l’Arco etrusco a Perugia dimostranoche si tratta non di sogni o di ipotesi, ma diconcrete realtà.Il problema che va comunque affrontato èquello di garantire un equilibrio, mantenendoperò una priorità della salvaguardia-valorizza-zione del bene rispetto a forme di sfruttamentocommerciale, sia pure indiretto, che finirebberoper alterarne la peculiarità e la sua preminentefunzione culturale e di testimonianza storica.

Tavola RotondaPerugia, palazzo dei Priori, sala della Vaccara,piazza IV Novembre 11 ottobre 2012 - ore 16.00

Saluto del Sindaco di Perugia Wladimiro Boc-calimoderatore: Giovanni Tarantini - Assessoreai Beni Culturali del Comune di Perugia

intervengono:Rosanna Cappelli - direttrice editorialeELECTA-Mondadori ELEMONDMarco Causi - docente di Economia Univer-sità Roma Tre Pier Giovanni Guzzo - già soprintendente peri beni archeologici di PompeiAdriano La Regina - presidente dell'Istitutonaz. di archeologia e storia dell'arteAlessandro Leon - economista della culturaFrancesco Scoppola - direttore regionale del-l'UmbriaMario Torelli - già docente di storia dell'arteclassica dell'Università di Perugia

Informazioni Evento: 11 ottobre 2012 Perugia, Palazzo dei Priori, sala della Vaccara Orario: 16.00 Palazzo dei Priori, sala della Vaccara

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VERMEER

E IL SECOLO D’ORO

DELL’ARTE OLANDESE

dal 27 settembre 2012 al 20 gennaio 2013 alle Scuderie del Quirinale

Otto i Vermeer presenti nell’esposizione romana, dalle donne “ideali”,con alcune rarità come La fanciulla con bicchiere di Vino, eccezional-mente prestata dal Museo Anton-Herzog di Braunschweig o la Fanciullacon il Cappello Rosso da Washington, alla celeberrima Stradina da Am-sterdam.

I Vermeer saranno affiancati da cinquanta capolavori degli artisti suoicontemporanei, icone della pittura olandese del secolo d’oro, da PieterDe Hooch a Franz Hals, da Gerrit Ter Borch a Gabriel Metsu, tutti acco-munati da una particolare abilità per le diverse tecniche di rappresenta-zione della luce su materiali e superfici differenti, come ebbe a direGiuseppe Ungaretti “pittura di somma calma, dove la luce vibra pianodai vetri e produce lievi cadute, che non cadono, di ombre, nella stanzadove la gente eʹ raccolta nei suoi pensieri e nel suo riposo”.

In Italia i Vermeer sono arrivati molto poco. Nel 1928 per la prima voltadue quadri di Vermeer arrivano a Roma nella Mostra di capolavori dellapittura olandese alla Galleria Borghese. Nel catalogo sono segnalati Laragazza con lʹorecchino di perla e La lettera dʹamore e si accenna a Ver-meer così: “Grandissimi nella pittura di genere sono due pittori di Delft:Johannes Vermeer e Pieter de Hooch. Il Vermeer raggiunge con la sua tavolozza effetti di smalto che sem-brano oltrepassare le possibilità fisiche della materia: i due quadri quiraccolti ne dimostrano tutta la potenza”.

Nel 1951 un Vermeer figura nella mostra di Milano a palazzo Reale suCaravaggio e i caravaggeschi curata da Roberto Longhi, che scrive incatalogo: ʺIl grande pittore di Delft, nato nel 1632, morto nel 1675, è quipresente con unʹopera di giovinezza, Diana e le ninfe del museo dellʹAja,che può in qualche modo rendere ragione delle discussioni svoltesi sullasua ascendenza, sia pur mediamente, caravaggesca attraverso la co-noscenza di opere del Gentileschi e, più certamente, della scuola diUtrechtʺ.Nel 1954 nella Mostra di pittura olandese del seicento tenutasi a Romae poi a Milano compaiono 187 quadri olandesi. Sulla copertina del ca-talogo appare L’Allegoria della Pittura, ed in mostra compaiono la Lattaiae la Diana con le ninfe provenienti dallʹOlanda.Nel 1956 ancora a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, arrivano La stra-dina di Delft e La lettera dʹamore nella mostra Le XVII siècle Européen.Réalisme classique baroque.Da allora fino ad oggi in Italia in appena quattro mostre è possibile am-mirare un Vermeer.A Modena del 2006 arriva La ragazza alla spinetta e a Palazzo Barberinila Lettera dʹamore.Nel 2009 approda a Roma, al Museo del Corso, La ragazza col filo diperle. Nel 2012 a Rimini è esposto uno dei primi quadri del Maestro diDelft, Gesù a casa di Marta e Maria.

PRENOTAZIONI: Tel. +39 06 39967500www.scuderiequirinale.itUFFICIO STAMPAAzienda Speciale Palaexpo - Piergiorgio Paristel. 06 48941206 - [email protected] Mariani tel. 06 [email protected]@mondomostre.it

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L’Italia di Le CorbusierLa mostra illustra i significati e i ruoli dell’Italia nella formazione artisticae nella concezione architettonica di Le Corbusier ripercorrendo il mutaredei punti di vista e degli interessi con i quali l’artista – pittore, architettoe scultore – guarda alla cultura italiana nel corso della sua vita, sin dallaprima giovinezza.Seguendo un filo cronologico e tematico al tempo stesso, il progettoespositivo prende le mosse dall’importanza dell’Italia nella formazionedel giovane Charles-Edouard Jeanneret che, negli anni tra il 1907 e il1923, compie quattro successivi viaggi nel nostro paese cercando di

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Jan van der Heyden (1637-1712), Veduta del Municipio nuovo di Amsterdam,1667. Firenze, Galleria degli Uffizi

Johannes Vermeer (1632-1675), Santa Prassede, 1655. The Barbara PiaseckaJohnson Collection Foundation

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comprendere dapprima la fisionomia delle grandi culture artistiche – daltardo-antico al Rinascimento – e poi lo spirito costruttivo della civiltà ro-mana.

Sarà poi illustrata la ricerca urbanistica compiuta negli anni Trenta daLe Corbusier e i relativi tentativi di attuare le proprie idee sulla città con-temporanea cercando di ottenere da Mussolini, quale autorità attivanella fondazione di nuove città, un incarico in Italia. Alla ricerca spasmo-dica di un committente sono ascrivibili anche i contatti con la FIAT e conAdriano Olivetti, espressioni di una realtà industriale in crescita e digrande modernità.

Sarà dedicata particolare attenzione anche alla figura di Le Corbusierpittore, all’esperienza della rivista L’Esprit Nouveau, che egli dirige in-sieme al pittore purista Amedeé Ozenfant tra il 1920 e il 1925, ai rapporticon le riviste italiane e alla querelle tra purismo e metafisica. Questi temisaranno occasione per mostrare l’opera pittorica di Le Corbusier neglianni del Purismo accanto a quadri di Carlo Carrà, Giorgio Morandi eGino Severini.

Nel secondo dopoguerra il maestro, di fama ormai internazionale, tor-nerà più volte in Italia: a Bergamo in occasione del VII CIAM (1949), aMilano invitato dalla Triennale al Convegno De Divina et Humana Pro-portione, (1951) a Venezia alla Conferenza Internazionale degli Artistie alla scuola estiva dei CIAM (1952), a Torino (1961), a Firenze dovenel 1963 è allestita la prima grande esposizione italiana dedicata al-l’opera corbusiana.

Saranno infine presentate le occasioni progettuali più concrete chehanno coinvolto Le Corbusier in Italia nel secondo dopoguerra ossia iprogetti per il Nuovo Ospedale di Venezia e per il Centro Calcolo Olivettia Rho, entrambi non realizzati anche a causa della scomparsa dell’ar-chitetto nel1965. Questi rappresentano importanti testimonianze dellapoetica architettonica degli ultimi anni della carriera lecorbusieriana,rese quanto mai vive dai disegni e dai modelli originali. Un ricchissimoapparato fotografico accompagna ciascuna sezione della mostra of-frendo una lettura integrata di un Le Corbusier “dietro” Le Corbusier,ossia dell’uomo alle spalle di ogni sua manifestazione artistica o archi-tettonica.

Informazioni Evento: Dal 18 ottobre 2012 al 17 febbraio 2013 Costo del biglietto: 11€; Riduzioni: 8€ Roma, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo Orario: Orari martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00sabato 11.00-22.00 Chiusure: tutti i lunedi Telefono: 06 3225178 E-mail: [email protected] web: http://www.fondazionemaxxi.it

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I N V I T O A PA L A Z Z O A R T E E S T O R I A N E L L E B A N C H E

XI EDIZIONEsabato 6 ottobre 2012

ore 10.00 – 19.00

Sabato 6 ottobre dalle 10,00 alle 19,00 ingresso gratuito e visite guidatein 92 palazzi in tutta Italia. È la undicesima edizione della manifesta-zione che ogni anno apre al pubblico le sedi storiche delle banche.Il primo sabato di ottobre le porte dei palazzi storici delle banche italianetornano ad aprirsi su tutto il territorio nazionale per la undicesima edi-zione di Invito a Palazzo, la manifestazione promossa dall’Abi e dallebanche, che ogni anno mette in mostra opere d’arte e capolavori na-scosti conservati nelle sedi storiche delle banche. L’appuntamento concittadini, appassionati e turisti - che per un’intera giornata potranno am-mirare opere d’arte e arredi d’ogni epoca - è per sabato 6 ottobre.Alla manifestazione di quest’anno partecipano 92 palazzi in 51 città con8 sedi “in mostra” per la prima volta che rappresentano un’assoluta no-vità per i visitatori.

“Invito a Palazzo - ha dichiarato il Presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari- fin dai suoi inizi si è affermata come la forma di comunicazione di piùlargo successo adottata dalle banche per restituire alla comunità nazio-nale così come ai turisti, un patrimonio di testimonianze di civiltà artisticae di vita civile costituitosi in Italia in questo millennio. La manifestazione promossa dall’ABI e realizzata con le banche cheaderiscono al progetto, apre per un’intera giornata - quest’anno sabato6 ottobre – le storiche sedi, trasformate per un giorno da luoghi dellaprofessione bancaria a spazi museali aperti liberamente al pubblico. Ilsuccesso della manifestazione, accompagnata dall’adesione dei mezzid’informazione, è dovuto dall’aver saputo illustrare i palazzi delle ‘centocittà italiane’ e, aver arricchito la conoscenza non solo dell’arte ma dellaciviltà, dei costumi, del modo di essere degli italiani. In questo sensonulla come il ‘palazzo’ rappresenta ancora nella realtà attuale l’emblemadell’evoluzione civile ed economica del Paese, per nulla dire della stra-ordinaria tradizione architettonica e artistica di quel policentrismo cultu-rale che tuttora caratterizza la nostra storia”.Nelle dieci edizioni, hanno preso parte a Invito a Palazzo 100 banchecon 218 palazzi aperti in 105 città.Oltre 900 mila visitatori – senza contare quelli che si aggiungeranno sa-bato 6 ottobre - hanno così potuto ammirare una preziosa antologia distili, tendenze e gusti artistici e architettonici: dall’architettura rinasci-mentale alle forme del barocco, dalle eleganti dimore settecentescheimmerse in parchi secolari alle atmosfere neoclassiche, fino ai palazzirecentemente commissionati dalle banche ai più affermati architetti con-temporanei.

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Dipinti del Barocco romano da Palazzo Chigi in Ariccia

Palazzo Ducale dei Castromediano, Cavallino di Lecce

Sabato 22 settembre 2012, alle ore 19 nel Palazzo Ducale dei Castro-mediano di Cavallino di Lecce, verrà inaugurata la mostra Dipinti delBarocco romano da Palazzo Chigi in Ariccia.L’esposizione, che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repub-blica, è curata da Francesco Petrucci, conservatore di Palazzo Chigi diAriccia, e presenta una selezione di 40 importanti dipinti del XVII secoloconservati nel Palazzo Chigi di Ariccia (Roma), sede del Museo del Ba-rocco Romano, punto di riferimento internazionale per gli studi sul col-lezionismo e sull’arte barocca italiana, con particolare focalizzazione suRoma.Finalità dell’evento è proporre un inedito e stimolante gemellaggio tra ilBarocco leccese e il Barocco romano, momento di riflessione sul rap-porto culturale tra due dei principali centri del Barocco in Italia.La mostra vuole anche ricordare il legame della Puglia con la famigliaChigi, poiché Fabio Chigi, papa con il nome di Alessandro VII (1655-1667), artefice della trasformazione di Roma nella capitale del Barocco(piazza San Pietro, piazza del Popolo, piazza Colonna, etc.), era statoin precedenza vescovo di Nardò.

Vengono esposti capolavori di grandi artisti attivi nel Seicento – tra cuiGiovan Battista Gaulli, Ferdinand Voet, Francesco Trevisani, GiuseppeCesari, detto il Cavalier d’Arpino, Giovanni Battista Salvi, detto il Sas-soferrato, Carlo Maratti, Viviano Codazzi, Mattia Preti, Salvator Rosa,Pier Francesco Mola, Pietro da Cortona, Andrea Pozzo e Gian LorenzoBernini – con l’intento di offrire un quadro indicativo incentrato soprat-tutto sull’evoluzione della pittura barocca romana per circa un secolo.Le opere esposte provengono in parte dalla collezione Chigi, ma anchedalle prestigiose collezioni di Fabrizio Lemme, Maurizio Fagiolo, OresteFerrari e Renato Laschena, confluite per donazione nel Palazzo Chigidi Ariccia.L’esposizione è articolata in sezioni tematiche, che corrispondono ai di-versi generi pittorici presenti nel Seicento: dalla pittura di ritratto, tesa acelebrare i personaggi importanti delle casate, alla pittura di paesaggioe veduta, spesso con l’illustrazione dei feudi di famiglia, alla pittura de-corativa, attraverso modelli e bozzetti finalizzati alla realizzazione di ciclidecorativi in chiese e palazzi, alla pittura per pale d’altare con modelli obozzetti per dipinti in chiese e cappelle private, alla pittura da quadreriaper le collezioni private in palazzi e ville.La mostra di Cavallino, la prima in cui un nucleo significativo di dipintidel Museo del Barocco Romano viene esposto fuori dalla sua sede,verrà poi ospitata con alcune variazioni nel 2013 presso il Museo di BelleArti di Buenos Aires. Accompagna l’esposizione un catalogo pubblicato da Cangemi Editore(Roma) e curato da Francesco Petrucci.

Il Palazzo Chigi in AricciaAriccia, a pochi chilometri dalla capitale, offre un raro esempio di appli-cazione in un piccolo centro dei Castelli Romani dei principi del Baroccosull’Unità delle Arti visive (urbanistica, pittura, scultura, architettura, artidecorative), sotto la regia di Giovan Lorenzo Bernini, che tra il 1661 e il1670 circa, progettò e diresse la realizzazione della Piazza di Corte,della Chiesa dell’Assunta, di Porta Romana e di Porta Napoletana, il re-stauro del Santuario di Galloro e la creazione di una nuova viabilità dicollegamento con la vicina Castel Gandolfo, da allora sede delle villeg-giature dei papi.Ceduto al Comune di Ariccia dal principe Agostino Chigi Albani della Ro-vere (1929-2002) il 29 dicembre 1988, costituisce un esempio unico diantica dimora storica rimasta inalterata nel suo arredamento, con unaparticolare rilevanza per il prestigio della casata di origine senese e lostato di conservazione del complesso.Il Palazzo con la frontistante “piazza di Corte”, ideata dal Bernini su com-missione di papa Alessandro VII (1655-1667), costituisce uno dei piùeccezionali ed unitari complessi architettonici del Barocco romano. Harappresentato la principale residenza della famiglia dopo la vendita alloStato nel 1917 del Palazzo Chigi di piazza Colonna a Roma, oggi sededella Presidenza del Consiglio dei Ministri.Fruibile tramite visite guidate, è sede di mostre, concerti, convegni edeventi culturali di varia natura. Aperto al pubblico con il Giubileo del2000, offre una panoramica sulla committenza Chigi, con dipinti, affre-schi, sculture e arredi soprattutto del Seicento, molti riferibili al Berninie alla sua cerchia.Nel 2008 è stato invece inaugurato il Museo del Barocco, formato esclu-sivamente da prestigiose donazioni confluite nella dimora negli ultimianni, che hanno ulteriormente arricchito le collezioni con una nuova of-ferta turistica e culturale. Oltre 200 i dipinti esposti nel museo, che siaggiungono alle opere di provenienza Chigi, confermando la funzioneguida di Palazzo Chigi sia a livello nazionale che internazionale comeriferimento scientifico per l’arte del Sei e Settecento romano, per la par-ticolare coerenza, omogeneità e sistematicità di presenze artistiche.II nucleo originario comprende la Collezione Fagiolo, formata dal famosostorico dell’arte Maurizio Fagiolo dell’Arco (Roma 1939-2002), grandestudioso del Barocco e ideatore del Museo del Barocco, con una pano-ramica sulle scuole del Seicento romano. La mostra celebra i 10 annitrascorsi dalla sua prematura scomparsa.Di fondamentale importanza la Collezione Lemme, la più importantequadreria privata di nuova formazione di dipinti del Sei e Settecento ro-mano, raccolta da Fabrizio e Fiammetta Lemme. I coniugi Lemme nel1998 avevano donato 30 dipinti al Museo del Louvre e 20 alla GalleriaNazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, ma la donazionead Ariccia, con ben 128 opere, è la più prestigiosa. Sono parte inte-grante della collezione bozzetti e modelli per pale d’altare e cicli deco-rativi di chiese e palazzi romani.La Collezione Ferrari, raccolta da Oreste Ferrari, insigne storico dell’artee fondatore dell’Istituto del Catalogo e Documentazione, è formata dadipinti del Sei e Settecento romano e napoletano, come pure la Colle-zione Laschena, appartenuta a Renato Laschena, già Presidente Eme-rito del Consiglio di Stato. Si aggiungono poi le donazioni di FerdinandoPeretti e Luigi Koelliker, oltre a quelle di singole opere.In tal senso la raccolta del Museo del Barocco di Ariccia è un vero eproprio riflesso della cultura figurativa romana, quasi uno “specchio diRoma Barocca”, con un valore intrinseco - le opere d’arte in sé - ed unoriverberato, in quanto richiamo a fabbriche e monumenti importanti dellacapitale e dello Stato Pontificio e l’ambientazione della mostra odiernanel fastoso salone barocco di Palazzo Castromediano di Cavallino diLecce è la più opportuna, essendo le opere inserite in un contesto per-fettamente omogeneo per epoca e cultura.

Il Palazzo Ducale Castromediano di Cavallino di LecceLa struttura attuale dell’edificio è il risultato di una serie di ampliamentie rimaneggiamenti avvenuti nei secoli, principalmente al tempo di Fran-cesco Castromediano (1598-1663) in concomitanza con l’elevazione di

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Giovan Battista Gaulli (1639-1709), Sant’Andrea, olio su tela, cm 80 x 62

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Cavallino a marchesato.Il palazzo occupa il lato nordoccidentale della piazza principale delpaese; ha una pianta quadrata ed è composto da un corpo centrale piùantico e da due bracci laterali più recenti. Solo la parte centrale, cosìcome quella laterale destra, presenta la tipica decorazione merlata deicastelli medievali, tanto che il palazzo appare per alcuni aspetti un for-tilizio per altri una residenza signorile. La parte posteriore è rimasta in-completa.

L'ingresso, rivolto verso settentrione, è quattrocentesco, mentre la fac-ciata merlata col bastione risale al XVI secolo e così pure il lato chevolge ad est e l’altro corpo architettonico, a due ordini, che prospettasulla piazza. Al secolo successivo risale il lato nord della residenza. ovesi notano arcate di rafforzamento statico.

Nell'atrio sono collocati i due busti di Francesco e Domenico AscanioCastromediano e una enorme statua, denominata "il gigante", che raf-figura in abiti seicenteschi il capostipite della casata dei Castromediano,Kiliano di Limburg, nobile tedesco sceso alla metà del XII secolo in ItaliaMeridionale al servizio del re Guglielmo I detto il Malo, da cui ottennecariche e i feudi di Pietrapertosa, Castrobelloso e Castelmezzano (Ca-strum medianum, da cui viene il nome della casata) nel territorio di Po-tenza.

Tra i numerosi ambienti del palazzo spicca la grande galleria, conside-rata da diversi studiosi una delle più belle sale delle residenze patriziedel Mezzogiorno e il primo esempio del gusto barocco nel Salento. Il

duca Francesco, dopo il matrimonio con Beatrice Acquaviva d’Aragona,fece modificare una sala già esistente, elevandone i muri perimetrali,sostituendo la tettoia coperta di tegole con una serie di volte a stella ecommissionandone il ricco apparato decorativo. Dotata di un pavimentorealizzato in coccio pesto arricchito da piccole mattonelle smaltate verdi,nere, bianche e gialle, che disegnano un motivo di stelle, la galleria pre-senta nella volta gli affreschi del leccese Francesco Florio, raffigurantile dodici costellazioni, purtroppo in parte mutili a causa delle offese deltempo e dell’incuria degli uomini e di incauti lavori di consolidamento.

Numerose statue in pietra leccese, di ottima fattura, realizzate dal pa-lermitano Carlo d’Aprile (1621-11668) e dai suoi discepoli, decorano lepareti della galleria. Oltre ai busti dei componenti della famiglia Castro-mediano, sono presenti quindici statue di soggetto allegorico e duegruppi in cui sono raffigurati Enea, il padre Anchise e il figlio Ascanio.Attigua al salone di rappresentanza è la cappella di Santo Stefano fattacostruire nel 1565 da don Giovanni Antonio II Castromediano, in cuisono collocati dipinti del copertinese Gianserio Strafella e dei suoi allievi(seconda metà XVI sec.) In questo palazzo abitò Sigismondo Castro-mediano, archeologo, scrittore e patriota del Risorgimento, che vi morìnel 1895 e al quale si deve la fondazione dell’omonimo Museo Archeo-logico Provinciale di Lecce.

Oggi, dopo l’intervento di recupero realizzato negli anni 2004-2008, lagalleria è sede di attività socio-culturali.

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AVVISO PUBBLICO del 12 ottobre 2012

Determinazione delle modalità di richiesta di inserimentonelle liste dei soggetti ammessi al riparto della quota del cin-que per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisichedestinata, in base alla scelta del contribuente, alla finalità delfinanziamento delle attività di tutela, promozione e valoriz-zazione dei beni culturali e paesaggistici.

Il presente Avviso pubblico fa seguito ed integra le comuni-cazioni già fornite dal portale https://procedimenti.benicul-turali.gov.it in data 24 settembre 2012.

PREMESSA L’articolo 23, comma 46, del decreto legge 6 luglio 2011, n.98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011,n. 111, dispone che a decorrere dall’anno finanziario 2012,tra le finalità alle quali può essere destinata, a scelta del con-tribuente, una quota pari al cinque per mille dell’imposta sulreddito delle persone fisiche è inserita quella del finanzia-mento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione deibeni culturali e paesaggistici. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30maggio 2012 sono stabilite le modalità di richiesta dell’inse-rimento nelle liste dei soggetti ammessi al riparto e le moda-

lità di riparto delle somme destinate, in base alla scelta delcontribuente, alla predetta finalità di finanziamento delle at-tività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturalie paesaggistici. Si precisa che le date indicate nel D.P.C.M. del 30 maggio2012, si riferiscono alla situazione “a regime”. Per il 2012, infase di prima applicazione, si intendono valide le date ripor-tate nel presente “Avviso pubblico”, stabilite con D.P.C.M.del 4 ottobre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 239del 12 ottobre 2012.

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE E CONTENUTI DELLADOMANDA Ai fini del presente avviso pubblico, per soggetti da ammet-tere al riparto, ai sensi del D.P.C.M. del 30 maggio 2012, siintendono gli enti senza scopo di lucro, legalmente ricono-sciuti, che realizzino, conformemente alle proprie finalitàprincipali definite per legge o per statuto, attività di tutela, dipromozione o di valorizzazione dei beni culturali e paesag-gistici, che dimostrino di operare in tale campo da almenocinque anni rispetto all’anno finanziario di riferimento e cheabbiano realizzato, nel suddetto periodo, attività di tutela, dipromozione o di valorizzazione di beni culturali o paesaggi-stici appartenenti a soggetti pubblici, ovvero aperti alla pub-blica fruizione, di valore complessivamente almeno pari aeuro 150.000,00. I soggetti che intendono partecipare al riparto della quota delcinque per mille dell’imposta sui redditi delle persone fisiche,vengono iscritti in un apposito elenco tenuto dal Ministeroper i beni e le attività culturali. L’iscrizione si effettua previacompilazione del modulo di domanda da inoltrare esclusiva-mente per via telematica, mediante l’apposita procedura ac-cessibile dal sito web del Ministero, al seguente indirizzo:https//procedimenti.beniculturali.gov.it Nella domanda stessa l’Ente richiedente deve inserire il pro-prio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Tutti i documenti allegati alla domanda devono essere inviati,in formato PDF, esclusivamente attraverso la procedura te-lematica resa disponibile nell’apposita area web dedicata sulsito del Ministero. Alla domanda presentata ai sensi dell’art. 2, comma 3 delD.P.C.M. del 30 maggio 2012, è allegata, con le medesimemodalità telematiche, una dichiarazione sostitutiva dell’attodi notorietà, redatta secondo il modulo di cui all’Allegato “A”,sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente richiedente,relativa al possesso dei requisiti che qualificano il soggettofra quelli contemplati dalle disposizioni di cui all’art.2, comma1 del D.P.C.M. del 30 maggio 2012. La sottoscrizione della domanda, della dichiarazione e deidocumenti allegati, deve essere effettuata mediante firma di-gitale del rappresentante legale o tramite copia, per imma-gine non autenticata, di un documento di identità valido, aisensi dell’art. 65 del Codice dell'amministrazione digitale(CAD). Alla domanda è allegata altresì, sempre con le medesimemodalità telematiche, una relazione sintetica descrittivadell’attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beniculturali e paesaggistici svolta nell’ultimo quinquennio non-ché, in caso di interventi di restauro, le copie dichiarate con-formi, ai sensi degli articoli 19 e 47 del D.P.R. n.445/2000,delle autorizzazioni agli interventi e dei conseguenti atti dicollaudo, rilasciate dagli Uffici competenti, con le indicazionidi riferimento (date e prot.). Per l’iscrizione nell’elenco le domande devono essere inviateal Ministero entro il 31 ottobre 2012 al fine di concorrere alriparto delle risorse relative al periodo d’imposta corrispon-dente all’annualità 2011. E’ prevista la possibilità di annullare la propria domanda epresentarne una nuova, previa cancellazione della prece-dente, sempre entro il termine del 31 ottobre 2012. Per lavalidità giuridica dell’annullamento della domanda, il sistemachiederà una conferma che l’Ente dovrà inviare tramite postacertificata (PEC).

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Il Ministero per i beni e le attività culturali accerta, anche acampione, la rispondenza dei requisiti presentati rispetto aquelli previsti dal D.P.C.M. del 30/05/2012 e quindi redigel’elenco degli enti che risultano idonei, entro il 15 novembre2012, indicando per ciascun nominativo la denominazione,tipologia di appartenenza, la sede e il codice fiscale.L’elenco è pubblicato entro il 30 novembre 2012 sul sitoweb del Ministero. Eventuali errori relativi all’iscrizione nell’elenco possono es-sere fatti valere, entro il successivo 15 dicembre 2012, dallegale rappresentante dell’ente richiedente, ovvero da unsuo delegato, attivando la apposita funzionalità presentenella procedura telematica (Allegato “B”). Dopo aver proce-duto alla verifica degli eventuali errori di iscrizione segnalati,il Ministero redige una versione aggiornata dell’elenco, dapubblicare sul sito sopra indicato entro il 30 dicembre 2012.

VALUTAZIONE DELLE DOMANDE Entro il 31 gennaio 2013, i legali rappresentanti dei soggettiiscritti nell’elenco sottoscrivono e spediscono, attraversoprocedura telematica, una dichiarazione sostitutiva dell’attodi notorietà, ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 445 del 2000, relativa alla persi-stenza dei requisiti di cui all’art. 2, comma 1, del D.P.C.M.del 30 maggio 2012 come dichiarati nella domanda di iscri-zione all’elenco. Alla dichiarazione sostitutiva deve essereallegata, a pena di decadenza dal beneficio, copia non au-tenticata di un documento di identità del sottoscrittore. Lapresentazione della dichiarazione sostitutiva è condizionenecessaria per l’ammissione al riparto della quota del 5 xmille.

Il Ministero procede, entro il 31 marzo 2013, ai controlli,anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni so-stitutive di cui all’art. 2 del D.P.C.M. 30 maggio 2012, commi4 e 7, ed ai sensi degli articoli 43 e 71 del decreto del Pre-sidente della Repubblica n. 445 del 2000. I soggetti che nonrisultano in possesso dei requisiti previsti dalla norma ai finidell’iscrizione negli elenchi sono cancellati dall’elenco conprovvedimento formale del Direttore Generale per la Valo-rizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero.

Entro il 15 aprile 2013 il Ministero pubblica sul proprio sitoweb l’elenco dei soggetti ammessi al beneficio del cinqueper mille, nonché quello dei soggetti esclusi dal riparto.

RIPARTO DEL CINQUE PER MILLE La quota del cinque per mille dell’imposta sui redditi dellepersone fisiche dei contribuenti che hanno apposto la firmanel riquadro destinato al sostegno alle attività di tutela, pro-mozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggisticiè assegnata al Ministero, che provvede al riparto tra i sog-getti inclusi nell’elenco dei soggetti ammessi al beneficio delcinque per mille.

Al fine di partecipare al riparto, ciascuno dei soggetti iscrittinell’elenco presenta, a pena di decadenza, entro il 30 aprile2013, esclusivamente per via telematica, attraverso l’appo-sita area disponibile sul sito web del Ministero, il programmadelle attività e degli interventi che intende realizzare con ilcontributo proveniente dalla quota del cinque per mille, conl’indicazione, nel caso che il programma preveda anche in-terventi di restauro, degli estremi della prescritta autorizza-zione rilasciata dai competenti organi periferici del Ministero,ovvero allegando copia della stessa, dichiarata conformeall’originale, ai sensi degli articoli 19 e 47 del D.P.R.n.445/2000. Ciascun iscritto può presentare un unico programma, ilquale può, peraltro, anche consistere nella realizzazione di

un insieme coordinato di attività e/o interventi, anche aventiad oggetto beni diversi. A tal fine, per “interventi” si inten-dono i lavori finalizzati alla conservazione o al migliora-mento della pubblica fruizione di beni culturali opaesaggistici appartenenti a soggetti pubblici ovvero apertialla pubblica fruizione; per “attività” si intendono le iniziativedi raccolta di fondi per la realizzazione degli interventi comesopra descritti, nonché le iniziative, non consistenti nell’ef-fettuazione di lavori, comunque preordinate e funzionali allatutela o al miglioramento della pubblica fruizione dei benisuddetti, ovvero aventi ad oggetto la loro gestione finaliz-zata all’apertura al pubblico.Il programma dovrà contenere l’indicazione del valore degliinterventi previsti, che deve essere almeno pari a euro30.000,00. Nel caso in cui siano previsti anche interventi direstauro, il programma medesimo deve essere debitamentevalidato dagli Uffici competenti in sede di rilascio delle rela-tive autorizzazioni. Dovrà altresì, in ogni caso, dimostrarsila disponibilità, da parte del soggetto proponente, di risorsefinanziarie sufficienti ad integrare l’importo eventualmentenon coperto dal contributo. Nel caso in cui, per gli eventuali interventi di restauro inclusinel programma, l’autorizzazione alla realizzazione, corre-data dalla validazione del valore finanziario del programma,non sia stata ancora rilasciata dall’Ufficio competente alladata di presentazione del programma, il soggetto istante hafacoltà di produrre copia, dichiarata conforme all’originale,delle relative domande di autorizzazione.

Ai fini del riparto della quota di cui all’art. 4, comma 1, i pro-grammi sono suddivisi in tre fasce, in base al relativo valorefinanziario. Ai programmi di valore da euro 30.000,00 fino a euro100.000,00 è assegnato il trenta per cento delle risorse di-sponibili; ai programmi di valore maggiore di euro100.000,00 e fino a euro 300.000,00 è assegnato il trentaper cento delle risorse disponibili; ai programmi di valoremaggiore di euro 300.000,00 è assegnato il quaranta percento delle risorse disponibili. Per ciascuna fascia, le risorsedisponibili sono ripartite in misura proporzionale al valoredei programmi ammessi. Le risorse eventualmente eccedenti sono ripartite tra lefasce in modo da rispettare il relativo peso proporzionale.

Il riparto è operato, ai sensi dell’art. 4, commi 4 e 5, delD.P.C.M. del 30 maggio 2012, con decreto del Direttore ge-nerale per la valorizzazione del patrimonio culturale entro il30 settembre 2013, salvo le disponibilità finanziarie asse-gnate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. L’elenco dei progetti presentati, con l’indicazione, per i pro-getti ammessi, delle somme assegnate a seguito del ripartoè pubblicato sul sito web del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali. La corresponsione della quota del cinque per mille avverrà,a cura del Ministero, entro sei mesi dalla disponibilità effet-tiva delle relative somme.

OBBLIGO DI RENDICONTAZIONE I soggetti destinatari delle somme sono tenuti a redigere unapposito rendiconto. I termini e le modalità di presentazionedel rendiconto saranno indicati nel decreto di riparto deifondi, tenuto conto della tipologia e della specificità dei pro-grammi di interventi finanziati.

RECUPERO SOMME I contributi erogati sono soggetti a recupero nei casi indicatidall’art. 13 del D.P.C.M. del 23 aprile 2010, ove compatibili.

Si informa che i dati raccolti da questa Amministrazione sa-ranno utilizzati per le sole finalità inerenti allo svolgimentodella procedura, nel rispetto delle disposizioni vigenti (art.13d.lgs. n. 196/2003).

Il Direttore Generale (Dr.ssa Anna Maria BUZZI)