Ciò Che i Dottori Non Vi Dicono

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Un ebook molto diretto che svela piccoli "inganni" e luoghi comuni della medicina

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pag. 1

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LYNNE MC TAGGARTCi che i dottori non vi diconoRACCOLTA ANNUALE DELL'OMONIMA RIVISTA INGLESE - VOLUME I Edizione italiana a cura di Manuele Fragoletto e Giovanni Grisotti Traduzione dal testo inglese di Fabrizio Guidi Prefazione del dott. Franco Mastrodonato Introduzione di Manuele Fragoletto e Giovanni GrisottiDistribuito da: SuccessoPersonale.com

Prodotto da: Societ Editrice Andromeda

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IndiceRingraziamenti...............................................................................6 PREFAZIONE................................................................................8 INTRODUZIONE........................................................................13 STORIA DELLA RIVISTA INGLESE........................................16 Capitolo1: Gennaio 2002 - Vol. 12 - N lO..................................23 La tecnica dei pertugi fallisce.......................................................72 I broncodilatatori steroidei legati alle gengiviti dei bambini .......76 Gli steroidi possono causare lupus ..............................................86 Secondo editoriale .......................................................................88 Approfondimento: le aritmie........................................................95 Risorse utili.................................................................................105 Programma di Affiliazione.........................................................106

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Ringraziamenti"Nella vita nessuno di noi va da nessuna parte senza l'aiuto, i consigli e l'amicizia sincera di altre persone, vicine o lontane che siano. Desideriamo ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno sostenuto il progetto, incoraggiandoci ad andare avanti, o essendo disponibili in molti modi pratici: anche grazie a voi che quest'opera esiste in lingua italiana". Qui di seguito citiamo i nomi delle persone che ci hanno in un modo o nell'altro aiutato. Ovviamente i nomi non sono in ordine di importanza perch altrimenti tutti meriterebbero il primo posto. Un ringraziamento di tutto cuore a: Franco Del Moro Luca e Mara, Kate Clifton, Sara Scalcione, Franco Mastrodonato, Rosaria Scilanga, Stefania Riparbelli, Ugo Giletta, Danila Fumero, Ennio Forgione, Emanuele Bottaro, Marco Pagliero, Simona Martino, Stefania Santini, Marco Columbro, Antimo Zazzaroni, Vittoria Fornari, Lucio Molinari,

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Gaia Chon, Valerio Pignatta, Giorgio Rosso, Mariella Alliori, Daniel Ramos, Aurora Garnero, Gabriele Lice, Mario Bois, Osvaldo Bellino, Antonio Rendina, Giuliana Cunsolo, Anna Villani, Mariateresa Cuomo, Claudia Lovisetto, Roy Martina, Daniela Bongiorno, Giuseppe Azzato, Dino Pippo, Donatella Rostagno, Teresa Dell' Aquila, Daniele Berioli, Lidia Usai, Orecchia Vincenza, Grisotti Piero, Salinari Lorenzo, Angela Montalto, Roberta Rivella, Amanda Adams, Ivan Ingrilli, Maurizio Baiata, Lucetta Paschetta, Maria Giannetta, Luigi Digiorgio, Gianni Pagliaro, Silvia Lucisano, Antonella Lerda, Manuela Corti, Roberta Rivella, Gianni Pagliaro, Teresa Peano, Alfredo Fragoletto, Beppe Grillo... e ancora un "grazie" a tutte quelle persone che in un modo o nell'altro hanno contribuito alla realizzazione dell'edizione Italiana di "Ci che i dottori non Vi dicono".

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PREFAZIONEdel dotto Franco Mastrodonato

"Ci che i dottori non Vi dicono": una pubblicazione con tale titolo sicuramente attira l'attenzione di molti, stabilisce un velo di segretezza, di curiosit, di tendenza a scoprire "altarini". Impegna subito il lettore, trattandosi oltretutto di temi che interessano la sua salute, ad andare sino in fondo. Prima di procedere sorge la domanda: 'Trattasi di un titolo "furbo" o i medici sono dei "furboni" tali che, chiss per quali recondite ragioni, vogliono nasconderei cose importanti?' Chi ha massimo rispetto e cieca fiducia per la medicina ufficiale, mentre disdegna quella definita "alternativa" o non convenzionale, opter per la prima risposta e passer oltre; quelli che, al contrario, osannano la seconda ed osteggiano la prima, infettati dal virus della controinformazione, si butteranno a capofitto a leggere e diventeranno loro stessi divulgatori di nuove verit contro gli imbrogli e gli "intrallazzi" di potentati economici e culturali che vogliono manipolare e sottomettere il mondo.

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Ancora una volta ci troviamo di fronte ad atteggiamenti di estremismo che non giovano ad alcuna causa; non detto che la verit sia posta sempre al centro, ma la medicina una, senza steccati; non c' un metodo scientifico migliore dell'altro; non pu esserci un meccanicismo contrapposto all'organicismo. Senza andare alla fiera degli "..ismo" siamo ormai nel mondo della medicina globale, all'affermazione dell'olismo che tutto pu comprendere ed armonizzare. Le due posizioni, dunque, non vanno estremizzate, ma comprese, con moderazione, come ottiche diverse per guardare uno stesso problema; hanno bisogno solo di rispettarsi e comprendersi maggiormente per arrivare, infine, a quell'integrazione necessaria che sarebbe tanto utile all'umanit. impossibile negare l'esistenza di chi, per interesse od altra varia tipologia di miseria umana, compie speculazioni e nefandezze magari nel nome supremo della scienza; tale gente va identificata, smascherata e combattuta, ma ci nell'interesse di tutti e non solo di una parte, perch la presenza di 'lor signori', variegata e mista: nessuno scagli la prima pietra, dunque, ma se sar possibile, tendiamo a

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scagliarla tutti insieme. Questi medici che non dicono, questa lobby di potere che proprietaria della salute di tutti noi e che gestisce in modo truffaldino il nostro bene pi importante, in combutta con un'altra lobby ancora pi potente quale quella delle multinazionali del farmaco, rappresentano un serio pericolo. vero, alcuni fatti di cronaca, anche recente, possono portare, in modo superficiale, a pensarla cos, a generalizzare e condannare senza prova d'appello. Ci si dimentica per, troppo spesso, di quei medici, e non necessita specificare che forma di medicina praticano, che ogni giorno sono al fronte, a combattere la propria battaglia quotidiana; tanti piccoli eroi che, in nome del sottaciuto amore per il prossimo, svolgono il loro onesto compito, con correttezza e professionalit, desiderosi solo di poter operare al meglio, senza brama di medaglie e di inutili riconoscimenti. Prima ancora di leggere "Ci che i dottori non Vi dicono", allora, bisogna pensare a loro, non estremizzare i giudizi, applicare

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saggezza e moderazione, chiedersi perch talora "non dicono": forse reticenza interessata o, semplicemente, perch anche loro a volte non sanno e non sono consapevoli di non sapere? In un passo del mio libro, "Medicina Biointegrata" pongo la differenza tra la ignoratio e la ignorantia: la prima di colui che non conosce ma spinto a voler apprendere, la seconda propria di colui che, radicando il pregiudizio, non sa e non vuole sapere. Quest'ultimo atteggiamento tipico di chi assume posizioni estreme, di chi convinto di detenere la verit, di chi pecca in umilt. Un'accusa che forse si pu fare al medico, pi che a qualsiasi altro, quella di non peccare troppo in umilt. Per una serie di condizioni, non sempre riportabili alla sua volont, egli, infatti, spesso assume, inconsciamente, comportamenti di onnipotenza tali da radicare pregiudizio ed impedirgli di vedere oltre. Il sapere infinito e soprattutto oggi, in un mondo in via di globalizzazione, nel momento in cui apprendo un qualcosa, essa gi superata perch una nuova conoscenza andata oltre. Ci non deve portare ad arrendersi, rassegnarsi all' ignoratio, bens deve costituire la spinta ad andare avanti, pena il pericoloso

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passaggio nell' ignorantia. "Ci che i dottori non Vi dicono", dunque, vuole essere proprio questo, un mezzo d'informazione recante notizie utili, difficili a trovarsi perch non veicolate da canali ordinari, in quanto interessati o disinteressati a farlo, al servizio di tutti coloro che, al di l di posizioni estreme, ignorando, vogliono conoscere per promuovere il progresso dell'uomo e della scienza. Ed altres, vogliono combattere l'ignorantia ed il pregiudizio, che, sia in buona che in cattiva fede, sono i veri nemici dell' umanit.

Con stima e rispetto Dott. Franco Mastrodonato*

*Responsabile

Scuola

di

Perfezionamento

in

"Medicina

Biointegrata" all'Universit di Chieti.

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INTRODUZIONE ALL' EDIZIONE ITALIANA DI "CI CHE I DOTTORI NON VI DICONO"(WDDTY: What doctors don't tell You)

Finalmente pronto il volume nella prima edizione italiana che contiene la raccolta annuale della famosa rivista inglese "WDDTY" (Ci che i dottori non Vi dicono). Dopo vari sforzi siamo riusciti a portare a termine questa "impresa", cominciata ben cinque anni fa. Adesso saremo in grado di far uscire la raccolta della rivista ogni anno, affinch i nostri cari lettori, terapeuti e non, possano leggere queste importanti informazioni che finora non erano accessibili in lingua italiana. Il nostro obiettivo stato quello di curare questa edizione nei particolari, anche se, sicuramente, ci saranno miglioramenti da fare per i prossimi volumi: Vi preghiamo di segnalarceli presso la

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nostra email (a fondo pagina), ve ne saremo grati. Per poter di ringraziare le numerose persone che, in misura diversa, ci hanno aiutato e sostenuto in questo progetto, abbiamo riservato una pagina: un sentito "grazie" ancora a tutti loro. Ovviamente un particolare ringraziamento va a Lynne McTaggart e a suo marito Bryan Hubbard, fondatori e curatori della rivista "Ci che i dottori non Vi dicono" - WDDTY in lingua inglese. Essi nel lontano 1989, cominciarono a pubblicare questa rivista con il sostegno di un nutrito staff tecnico di dottori e terapeuti esperti in medicina non convenzionale. Tuttora essa raggiunge, in lingua originale, un vasto pubblico in Gran Bretagna e Stati Uniti. Questo successo dovuto anche al fatto che essa si presenta come una voce indipendente, non contiene cio inserzioni pubblicitarie, ma sostenuta dagli abbonamenti dei fedeli lettori. Vi lasciamo alla lettura di questo Volume-raccolta del 2002 nell'edizione italiana, con l'augurio che possiate trarre il massimo beneficio da informazioni che hanno gi letteralmente salvato la Vita di molte persone.

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Il testo preceduto da un'introduzione alla storia della rivista inglese e dalla citazione della "mission".

Un saluto di cuore a tutti Voi Manuele Fragoletto e Giovanni Grisotti [email protected]

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STORIA DELLA RIVISTA INGLESELynne Mc Taggart una giornalista e una scrittrice. I suoi articoli sono apparsi in varie riviste e giornali sia inglesi che americani tra cui il New York Times, il Sunday Times di Londra, il Saturday Review, il Listener, Parade e il Sunday Telegraph. Dopo anni di indagini sulla medicina ufficiale e sulla salute nel 1989 con il marito Bryan Hubbard inizia la pubblicazione della rivista mensile in lingua inglese "What doctors don't tell You" tradotto in Italiano "Ci che i dottori non Vi dicono"; non contenendo pubblicit, ancora oggi essa sostenuta soltanto con 1'abbonamento da parte dei lettori in Inghilterra, Stati Uniti e nel resto del mondo. La rivista si avvale di uno staff di dottori che, come consulenti, scrivono e citano articoli sulla medicina. Loro stessi avevano detto apertamente che esisteva una prassi medica non supportata da prove scientifiche, o avevano provato da pionieri, procedimenti medici meno invasivi e pi salutari per i pazienti, fuori forse dalle logiche di business di mercato, quale purtroppo , molte volte, la

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medicina oggi. La rivista , da molti anni, uno strumento di informazione per le persone che si considerano tali, e non soltanto numeri di statistiche, salvandoli a volte da terapie inutili, da cure pericolose, dalla medicina "preventiva"che a volte danneggia prima ancora che uno si ammali. Procedure spesso non necessarie, ma utili per il budget delle multinazionali del farmaco. Oltre che a rendere chiari i pericoli di alcune prassi mediche ormai accettate per abitudine, nella rivista si possono trovare delle valide alternative, sia per quanto riguarda la diagnosi, la prevenzione o la cura di molte malattie. La rivista vuole essere un punto di riferimento serio e affidabile per pazienti e dottori che vogliono avere delle informazioni veritiere e non travisate da vari interessi. WDDTY vuole insegnare a non essere soltanto dei "bravi pazienti". I "bravi pazienti", quelli che seguono ciecamente gli ordini anzich dialogare e chiedere risposte, a volte muoiono. WDDTY permette di avere informazioni importanti e una visione pi chiara sull'affare pi grande del nostro secolo, chiamato "Salute ".

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LA MISSION Per esprimere appieno gli obiettivi del libro, citiamo ora la "mission" della versione inglese: Ogni giorno, abbiamo bisogno di risposte a quesiti ed interrogativi medici sulla nostra salute. 'Ci che i dottori non Vi dicono' vi aiuta a prendere una decisione consapevole dandovi la possibilit di leggere notizie che non trovereste altrove. Quasi quotidianamente la medicina entra in gioco nella nostra vita. Ma perch spesso cos difficile accedere alle informazioni mediche? Il dottore spesso fin troppo occupato per dedicarvi pi tempo del necessario (e molte volte di fronte al medico non si riesce a parlare e ci si lascia intimorire). Oppure potreste avere la sensazione che la complessit della materia ecceda la vostra comprensione. Egli stesso potrebbe anche non essere troppo informato, soprattutto se ha terminato l'universit da parecchi anni. Per tenersi aggiornato sui pi recenti sviluppi spesso si affida oggigiorno al venditore della casa farmaceutica non certo la

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fonte pi imparziale del mondo! Opere di consultazione Potreste dunque cercare di trovare opere di consultazione che parlino di farmaci, ma solo per scoprire che queste non sono accessibili al pubblico. Inoltre spesso le case farmaceutiche sono protette da alcune delle pi severe leggi in vigore. Libri La maggior parte dei libri che trattano malattie specifiche suggerisce solo rimedi alternativi; nessuno di questi libri sembra fornire una valutazione critica della medicina convenzionale. I media Le notizie di medicina raggiungono spesso le prime pagine solo dopo che centinaia di persone sono state danneggiate o persino uccise. Decisamente non il momento migliore per venire a conoscenza dell'esistenza di un farmaco oppure di una terapia non cos efficace.

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La nostra sfida Qualunque sia la malattia, scommettiamo che voi conoscete persone che hanno avuto pi guai che altro da un incontro con la medicina tradizionale. Potrebbe trattarsi di un vicino o di una persona che incontrate spesso al supermercato. Da quando questa persona ha iniziato a prendere un determinato farmaco o si sottoposta ad una determinata terapia, la sua salute peggiorata oppure l'avete sentita lamentarsi di sintomi che non aveva mai accusato prima. Di solito non facciamo scommesse sulle persone, ma abbiamo detto "scommettiamo" perch non abbiamo ancora incontrato qualcuno al quale non sia venuta in mente una persona cui questo non sia successo. E vorremmo fare un' altra scommessa con voi! Siamo certi che praticamente a nessuna di queste persone era stato detto che avrebbero potuto peggiorare il loro stato di salute o incorrere in effetti collaterali indesiderati. (Lo sappiamo, perch uno dei commenti pi tristi che ci capita di sentire dalle vittime : "Se solo avessimo saputo...").

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Cosa dicono i nostri lettori Ecco alcuni dei loro commenti (sono tutti autentici e possono essere visionati presso i nostri uffici): "Ci che i dottori non Vi dicono" contiene proprio il tipo di informazione che stavo cercando e che molto difficile reperire altrove" - P.E., Surrey "Come dottore sono molto compiaciuto di 'Ci che i dottori non vi dicono', vi faccio i miei auguri pi sinceri per lo straordinario lavoro che state facendo" Dr. M.S., Beirut "Avevo una discreta conoscenza delle possibili trappole delle terapia farmacologica, ma le vostre informazioni... hanno accresciuto la mia consapevolezza su questo importantissimo tema, fornite a tutti noi un servizio pi che necessario e vitale" M.G., Bedfordshire "Invece di soffrire d'asma, costretta mio malgrado ad assumere steroidi come ultima disperata risorsa per avere una vita minimamente vivibile, ora ne sono praticamente libera e, in pi,

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ho perso dodici chili superflui. Tutto praticamente grazie alle vostre pubblicazioni" - MBC, P-B., Cornwall.

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Capitolo1: Gennaio 2002 - Vol. 12 - N lOPacemaker: perdere i colpi, di Pat Thomas Con questo miracolo della meccanica i medici tentano di classificare tutte le variet delle irregolarit cardiache, ma il pacemaker presenta ancora innumerevoli problemi - dagli errori nel design alla scarsit di spazio per /'installazione - e sono usati in modo eccessivo. Mentre il 1999 si avvicinava faticosamente alla fine moltissime persone subordinate a macchinari e computer trattenevano il fiato ed aspettavano l'arrivo della mezzanotte,quando il millennium bug, un problema dovuto alla programmazione dei chip del computer nel riconoscere il cambio del secolo, avrebbe potuto colpire inesorabilmente, provocando notevoli malfunzionamenti ai microchip. Tra queste persone, vivevano col fiato sospeso tutti i portatori di pacemaker, ovvero di quei congegni elettronici

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necessari ad assicurare la regolarit del loro ritmo cardiaco. Il dubbio era che tutta la popolazione obbligata a dipendere da tale congegno in occidente pi di un milione di persone nel momento del passaggio al nuovo millennio avrebbe sofferto di insufficienza cardiaca. Fortunatamente non accadde nulla ed i pacemaker continuarono a funzionare normalmente, ma questa paura fece nascere alcuni seri interrogativi su ci che accade quando un corpo umano costretto a dipendere da computer interni per la propria sopravvivenza. I pacemaker cardiaci sono una soluzione meccanica al ritmo irregolare, o scoordinato, del cuore, altrimenti noto come aritmia. In generale un'aritmia un difetto nella regolarit del ritmo cardiaco. Ma questa definizione non una vera e propria diagnosi perch l'aritmia pu essere provocata da moltissimi fattori (cfr. primo riquadro). Esistono dozzine di diversi tipi di aritmie, dalle pi banali fino a quelle a rischio per la vita stessa. Le aritmie possono essere lente (brachicardia) o veloci (tachicardia), o descrivere dei battiti cardiaci occasionali in pi. L'installazione del pacemaker consigliabile quando il battito

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cardiaco troppo lento. In tal caso in una delle cavit del cuore inserito un normale pacemaker; il pacemaker a doppia camera impiantato in ambedue le cavit. Se il cuore batte troppo velocemente pu essere impiegato un dispositivo simile, denominato defibrillatore cardiaco impiantabile (ICO). In alcuni casi le condizioni del paziente sono cos gravi che l'impianto di un pacemaker gli salva la vita. Non vi sono dubbi sul fatto che alcune persone, grazie al pacemaker, abbiano riscontrato un miglioramento nella qualit della vita, anche se ci non elimina l'esistenza di una serie di problemi. Il principale che nel mondo esiste un gran numero di pacemaker impiantati senza che vi sia una reale necessit. Probabilmente nessuno dei loro portatori ha mai sentito parlare dello scandalo degli anni '80 negli USA riguardante proprio l'abuso di pacemaker. Un medico del Colorado, implicato nella vicenda, ha rivelato di nascosto che un venditore di pacemaker offriva ai chirurghi 500 dollari, oltre ad una serie di "incentivi" quali viaggi all'estero, ogni volta che essi riuscivano a togliere da un paziente un pacemaker di una delle compagnie concorrenti ed a sostituirlo

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con uno di quelli della sua casa produttrice. Questa vicenda ha portato ad un'indagine da parte dell'ordine, che ha coinvolto 400 rappresentanti, alcuni dei quali incassavano pi di 1 milione di dollari l'anno. La chirurgia costosa, quale quella cardiaca, stata usata come sostituto delle cure mediche, con risultati non superiori ad un maggior guadagno, o aumento, riguardo le assicurazioni sulla vita (N. Engl. J. Med., 313, pago 1206, 1985). In uno studio preso come punto di riferimento, Greenspan e coll. hanno studiato le cartelle mediche di 382 pazienti i cui pacemaker furono impiantati nel 1983 presso 30 ospedali della Contea di Filadelfia. Essi scoprirono che il 20% degli impianti non era necessario dal punto di vista medico ed un ulteriore 36% degli impianti era discutibile data l'insufficiente documentazione sulle valutazioni diagnostiche (N. Engl. J. Med., 318, pagg. 158163, 1988). In altre parole, meno della met dei pacemaker erano impiantati con reale giustificazione clinica. Ci ancor pi allarmante considerando che la maggioranza dei soggetti che necessitano di un pacemaker (70-80%) sono anziani ultrasessantacinquenni (J. Am. Geriatr. Soc., 47, pagg. 1125-1135,

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1999). In questa fascia di et la chirurgia piuttosto rischiosa e in alcuni casi le aritmie potrebbero essere trattate con maggior efficacia mediante terapie medicinali e cambiamenti nello stile di vita. I pacemaker, inoltre, non garantiscono la longevit e ci stato evidenziato da uno studio eseguito su 1.647.955 individui ultrasessantacinquenni deceduti nel 1993 negli Stati Uniti .(J. Am. Geriatr. Soc., 46, pagg. 1396-1400,1998). Tra di essi 78.941 avevano il pacemaker, ed il 18 % di essi (14.158) lo aveva impiantato nell'ultimo anno di vita. Il periodo di sopravvivenza post-impianto era di cinque mesi. Pertanto, nonostante le cause dei decessi non fossero direttamente ricollegabili al pacemaker, il tasso di decesso dovuto ad alterazioni acute dello stato di salute era del 49% nel gruppo dei portatori di pacemaker, rispetto al 19% della popolazione in generale. Tuttora i portatori di pacemaker muoiono a causa di improvvise insufficienze cardiache, con un tasso del 1-2% annuo, con un'incidenza cumulativa di morte in 5 anni di circa il 10% (Ann.fntern. Med., 109, pagg. 529-534, 1988; J. Am. ColI.

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Cardiol., 13, pagg. 1353-1361, 1989; Circulation, 88, pagg. 10831092, 1993). I tassi sono addirittura pi elevati tra coloro che presentano pi problemi cardiaci di grave entit (Am. Heart J., 124, pagg. 1608-1610, 1992; Circulation, 85, pagg. 1304-1310, 1992). Dal punto di vista del paziente la chirurgia sempre una soluzione aggressiva, ma per i medici l'impianto di un pacemaker una scelta molto facile. veloce, relativamente semplice da effettuare ed il paziente non deve essere seguito cos attentamente come in caso di assunzione di farmaci (Pacing Clin. Electrophysiol., 19, pagg. 1219-1224, 1996). Non vi sono pillole da assumere, tabelle da compilare con accuratezza e continuit, e nessun effetto collaterale; inoltre la condiscendenza dei pazienti elevata, poich raro che un paziente possa fare qualcosa che non sia altro che accettare l'intervento chirurgico chirurgico. Sembrerebbe questo il motivo del grande uso di pacemaker; nonostante l'uso del pacemaker possa implicare un non-uso di medicinali, esiste tuttavia un significativo numero di pazienti che assumono farmaci avendo in corpo un pacemaker.

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La linea di produzione Il cuore un muscolo con quattro cavit: gli atri destro e sinistro formano la parte superiore, mentre i ventricoli destro e sinistro formano la parte inferiore. In un cuore sano il corpo possiede un pacemaker cardiaco naturale, il nodo senoatriale (SA), che emette una lieve corrente elettrica che conduce alla pronta contrazione simultanea di queste due cavit al fine di pompare il sangue lungo tutto il corpo. Il pacemaker costituito da un generatore che produce un segnale elettrico e da un comando che si collega al cuore per intraprendere il compito svolto dai nodi SA. Solitamente collegato in zone usuali - o nella parte destra del cuore oppure, in caso di pacemaker a doppia camera, in ambedue le cavit inferiori. Tuttavia un recente breve studio ha suggerito che l'impianto del dispositivo seguendo le modalit della linea di produzione, diventata senza considerare in che punto sia pi necessario per il paziente, pu portare ad un rendimento minore del dispositivo stesso (ci potrebbe spiegare perch alcuni pazienti debbano

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assumere farmaci

per mantenere efficiente

l'operato

del

pacemaker). In uno studio su 18 pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa (DCM) - una forma potenzialmente fatale di insufficienza cardiaca a causa della quale le cavit cardiache a maggior pompaggio (i ventricoli) sono tesi ed indeboliti - alcuni ricercatori presso il Johns Hopkins, Maryland, hanno rilevato che ponendo l'elettrodo sul ventricolo destro non vi era beneficio, mentre ponendolo su ambedue i ventricoli l'azione di pompaggio aumentava solamente del 13%; ponendo per un pacemaker sull'area del cuore in cui la sincope era maggiormente assente, l'aumento del pompaggio raggiungeva circa il 25% (Circulation, 99, pagg. 1567-1573, 1999). Infezioni ed altro Entro tre mesi dall'impianto di un pacemaker possono insorgere diverse complicazioni di grave entit; nell'11 % dei casi per risolverle si rende necessario un secondo intervento chirurgico (Pacing Clin. Electrophysiol., 22, pagg. 711-720, 1999). La maggior parte dei pacemaker transvenosa, ovvero i comandi che

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vanno dal dispositivo al cuore sono inseriti in una vena mediante un'incisione al di sotto della clavicola. Una delle pi serie complicazioni possibili l'ostruzione venosa. Diversi casi documentano complicazioni da tromboembolie ricollegabili al pacemaker (Cardiology, 93, pagg. 142-148, 2000). Da uno studio eseguito in India su 6256 pazienti in un arco di 10 anni, risultato che 25 di essi presentavano sintomi da ostruzione venosa quali dolore, debolezza o dilatazione superficiale delle vene sul volto, sugli arti superiori e sulla parte superiore del torace. Questo dato rappresenta un tasso di incidenza di circa il 4%, molto pi elevato del tasso usuale, corrispondente all'1 % (Indian Heart, 52, pagg. 431-433, 2000). Oltretutto circa il 10% dei comandi dei pacemaker pu essere difettoso o pu provocare infezione. La rimozione del vecchio comando non avviene sempre con successo, ed ogni anno che il comando resta in sede aumenta la possibilit di fallimento della sua rimozione (Pacing Clin. Electrophysiol., 22, pagg. 1348-1357, 1999). A causa delle complicazioni e della necessit di un alto livello di competenza da

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parte del chirurgo, molti comandi - in particolare quelli difettosi anzich quelli divenuti infetti sono semplicemente lasciati all'interno del corpo, mentre in un altro punto ne inserito un altro nuovo. Circa il 5 % di quelli lasciati nel corpo provocano problemi quali occlusioni venose ed infezioni (J. Inter. Card. Electrophysiol., 4, pagg. 493-499, 2000). Le infezioni del comando del pacemaker stanno infatti divenendo sempre pi comuni e rappresentano a livello potenziale serie complicazioni (Arch. Mal. Coeur Vaiss., 91, pagg. 753-757, 1988). Sono stati identificati gi diversi organismi che provocano tali infezioni, quali diverse specie di Candida (albicans, glabrata e tropicalis), epidermiti da Staffilococco in grado di svilupparsi sulla plastica e da Staffilococco aureus (J. Infect., 41, pagg. 275276, pagg. 176-178, 2000; Heart, 81, pagg. 88-91, 1999; Pacing Clinic Electrophysiol., 19, pagg. 1105-1111, 1996). Queste infezioni conducono spesso all'endocardite, una

infiammazione della membrana cardiaca, potenzialmente letale. Persino quando il comando infetto alcuni medici preferiscono

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prescrivere antibiotici anzich rimuovere il comando dal corpo. Tuttavia, in uno studio eseguito nel 1998 negli Stati Uniti, in cui si esaminavano le possibilit di trattamento per comandi infetti, i trattamenti a base di antibiotici fallirono nel 100% dei casi, con addirittura due decessi. I ricercatori conclusero che la rimozione dei comandi infetti era da considerarsi indispensabile per un trattamento di successo (Ann. Thorac. Surg., 65, pagg. 596-597, 1998). Un altro possibile e spaventoso rischio rappresentato dall'insorgenza del cancro della mammella. Lo studio di un caso ha evidenziato in modo chiaro il possibile legame tra lo sviluppo del tumore maligno della mammella e l'essere in prossimit della sede dell'impianto (Kyobu Geka, 52, pagg. 496-499, 1999). Nel Regno Unito, due donne svilupparono questo tumore nella zona dove erano i generatori "migrati" del pacemaker. Dopo aver esaminato in letteratura medica altre ricerche riguardanti casi simili, gli autori di questo studio considerarono che, anche se si tratta di pi che una semplice coincidenza, non possa essere considerata determinante. La ricerca, inoltre, stata eseguita su scala troppo piccola per

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affermare questa ipotesi (Postgrad. Med. J., 69, pagg. 883-885, 1993). Il corpo una macchina La tecnologia occidentale considera il corpo come una macchina che pu essere riparata da altre macchine, ma tale concezione pu portare ad un notevole trauma emozionale. Il fatto che la propria vita dipenda dal corretto funzionamento di una macchina pu avere un impatto psicologico non indifferente; il cuore, in particolare, presenta profonde associazioni psicologiche (Pacing Clin. Electrophysiol., 13, pagg. 399-404, 1990). Cambiare la terminologia e parlare di "terapia da pacemaker", anzich di "chirurgia" oppure di "dispositivo", non ha mutato l'impatto emozionale, a volte veramente imponente, su coloro cui stato impiantato un pacemaker. Tra questi pazienti sono state registrate problematiche di natura psicoemozionale, quali depressione, ansia, perdite di energia e ipocondria (Pacing Clin. Electrophysiol., 20, pagg. 1628-1632,

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1997; Int. J. Psychiatr. Med., 6, pago 359, 1976; Heart Lung, 15, pagg. 93100, 1986; Ann. Med. Psychol., 148, pagg. 110-112, 1990). Un'altra problematica non indifferente da superare il "panico da pacemaker" che, come affermano i ricercatori, comprende la sensazione del deterioramento fisico ed causata dal fatto che la loro vita dipende da un dispositivo meccanico (Am. J. Cardiol., 30, pagg. 705, 1972). Tutte queste problematiche hanno portato a coniare il termine "pacemaker twiddler's syndrome" (alla lettera, sindrome da gioco con il pacemaker). Recentemente questa sindrome stata anche documentata tra i portatori di ICD (defibrillatore cardiaco impiantabile) (PACE, 13, pagg. 1073-1074, 1990; Am. Heart. J., 123, pagg. 1079-1082, 1992). In questa sindrome, documentata sin dagli anni '60, il ricevente, consapevolmente o o inconsapevolmente, deliberatamente inavvertitamente,

giocherella attorcigliando il dispositivo, facilmente raggiungibile poich impiantato sottopelle nel torace o nell'addome, cosi da muovere gli elettrodi e provocare pertanto il malfunzionamento del dispositivo stesso.

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Il fatto che tali dispositivi non siano garantiti se non con una "garanzia limitata" pu che anche creare relazioni pi con il malfunzionamento, diventano sempre evidenti

all'aumentare delle revoche dei dispositivi (J. Cardiovasc. Nurs., 5, pagg. 65-76, 1991; Owen P: "Implantable devices", in: Riegel B., Ehrenreich D: "Psychological Aspects of Critical Care Nursing" , Rockville, MD: Aspen, pagg. 171-196, 1989). Un recente studio sulla frequenza delle revoche e sulla sicurezza pone l'accento sul fatto che per i dispositivi cardiaci esistano problemi nella loro lettura (JAMA, 286, pagg. 793-799, 2001). Gli autori passarono in rassegna tutti i rapporti settimanali dal 1990 al 2000 sulle imposizioni stabilite dal FDA (Food and Drug Administration) malfunzionamento per di trovare pacemaker notizie e riguardanti ICD. I il rapporti

comprendevano anche il fallimento di alcuni dispositivi durante il loro programma di monitoraggio ed altre revoche e avvertimenti riguardo la sicurezza. I ricercatori scoprirono che nei 10 anni in oggetto il numero dei

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pazienti negli Stati Uniti che vivono con dispositivi impiantati aumentato del 49%. Circa 600.000 individui hanno il pacemaker e 150.000 hanno un defibrillatore. Tra essi, pi di 520.000 pacemaker permanenti e (CD sono stati sottoposti tra il 1990 e il 2000 a revoche o avvertimenti (chiamate consultivi), con un tasso di revoche in forte aumento sino al 1995. La maggior parte dei problemi sulla sicurezza riguardava difetti di fabbricazione, insufficienza di componenti, povert nel design, problemi elettrici o circuitali, e difetti nelle batterie. Ci, affermano gli autori, si traduce in consulti per un portatore di pacemaker ogni 15 ed uno su 6 tra quelli con ICD. Molti di questi avvertimenti sulla sicurezza si risolvono con l'intervento della chirurgia, ma non tutti. In ogni caso, i pacemaker non sono stati ideati per lavorare all'infinito. La maggior parte dura dai 5 ai 7 anni, anche se alcune persone hanno dovuto sostituire il proprio pacemaker dopo un periodo di 10 anni. Da uno studio su queste condizioni avverse in relazione a pacemaker a doppia cavit risultato che solamente il 46% esente da malfunzionamento per un periodo superiore a 5 anni (Pacing Clin. Electrophysiol., 23,

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pagg. 1010-1013,2000). Negli ultimi anni il trattamento delle aritmie cambiato, essendo il pacemaker diventato la "terapia" predominante, in particolare per le persone pi anziane. Questi dispositivi, tuttavia, non sempre lavorano come una macchina di precisione (Z. Kardiol., 85, pagg. 237-247, 1996) e sono associati a gravi complicazioni. Chiaramente, ogni paziente cui offerta l'opportunit dell'impianto di un pacemaker deve considerare seriamente ogni altra opportunit prima di accettare questo tipo di procedura. Punti di vista L'ultimo prodotto mille-usi, di Lynne McTaggarl I medici gioiscono quando qualcuno immette sul mercato un prodotto adatto a mille usi, un tipo di dispositivo che promette di tagliare l'erba del vostro prato, di pulire il salotto, lavare il cane e portare fuori le immondizie. Niente meglio delle statine illustra questo fenomeno. AI momento, le statine sono il prodotto pi pubblicizzato sulla piazza. Esse sono utilizzate per abbassare il

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colesterolo, prevenire l'osteoporosi e la demenza senile. Stanno facendo la fortuna delle compagnie farmaceutiche; tuttavia gli attuali profitti stanno per diventare una bolla di sapone, ed ora vi spiegheremo il perch. " Prof. Rory Collins, co-direttore dell'Oxford University's ClinicaI Trial Service Unit (alla lettera, Servizio di Sperimentazione Controllata dell'Universit di Oxford) e capo ricerca dell'Hearl protection Study, Oxford, (HPS)(alla lettera, Studi per la Protezione del Cuore), di recente ha dichiarato che le statine sono la "nuova Aspirina". In un discorso tenuto durante la sessione di novembre 2001 della American Hearl Association (Associazione Cardiologica Americana), egli ha esposto il risultato dei suoi studi, eseguiti su pi di 20.000 persone ad alto rischio di insufficienza coronarica cui per pi di cinque anni erano state somministrate statine. Gli studi HPS dimostrano che l'uso continuativo di farmaci per il colesterolo in pazienti ad alto rischio di malattie vascolari pu

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presumibilmente ridurre di un terzo l'insorgenza di attacchi cardiaci ed ictus. Secondo le evidenze di Collins, 5 anni di trattamento con statine possono prevenire attacchi di cuore, ictus e altri gravi problemi vascolari in una persona su 10 che abbiano avuto un attacco cardiaco, in 8 persone su 100 con angina o altri disturbi coronarici, in 7 su 100 che abbiano subito un ictus e in 7 su 100 con diabete. Collins afferma che le sue evidenze rendono le statine un rimedio che va ben oltre la terapia per abbassare il colesterolo, ponendole al primo posto nella prevenzione di malattie vascolari e cardiache. Egli ha calcolato che se i pi di 20 milioni di persone ad alto rischio nel mondo usassero le statine se ne potrebbero salvare ogni anno almeno 50.000, ovvero circa 1000 vite a settimana. Le statine sono state persino confrontate con un mix di antiossidanti; quest'ultimo non ha presentato alcun effetto protettivo e nessuno degli effetti di questo farmaco delle

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meraviglie. In precedenza avevo gi osservato questo tipo di studi. Nel caso del confronto con il mix di antiossidanti, ad esempio, il livello delle sostanze aggiunte (250 mg di vitamina C al giorno e 20 mg di beta-carotene) era cos basso che potevano prevenire al massimo malattie da insufficienza, quali lo scorbuto. I pazienti, inoltre, non avevano adottato alcun cambiamento nel loro stile di vita, ad esempio un miglioramento della dieta o esercizio fisico. Di solito questi sono i primi cambiamenti necessari. Ci che spaventa la totale noncuranza riguardo le pi recenti dimostrazioni sulla pericolosit delle statine. Probabilmente esse possiedono un certo rilievo nel trattamento di pazienti affetti da diabete, con arterie ristrette negli arti inferiori o con precedenti di ictus. Senza dubbio questo studio vuoi essere da monito per tutti quei medici che, in nome della medicina preventiva, consigliano le statine a persone con normali livelli di colesterolo. Collins puntualizza che i suoi dati rivelano la prima evidenza

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secondo cui le statine sono attive per le donne e per gli ultrasettantenni - anche se ci evidentemente non ha sinora impedito ai medici di prescrivere tale farmaco ad ambedue le categorie di pazienti. Collins non si sofferma semplicemente sul salvare le vite umane: questo prodotto potrebbe evitare la necessit di interventi chirurgici sulle arterie, angioplastiche ed amputazioni; un farmaco, egli afferma, che potrebbe cambiare la "pratica della medicina". In pratica questo un'altra panacea - vi permetter di falciare il vostro prato, nutrire il vostro uccellino, dimezzare i tempi delle faccende domestiche - in questo caso, tuttavia, si suppone che sostituisca anche la necessit di esercizio fisico, la corretta alimentazione e, in generale, di mettere ordine ad uno stile di vita disordinato e malsano. Non mi piace smorzare gli entusiasmi. Tuttavia penso che prima o poi dovr consigliarvi di non credere a tutto ci che vi raccontano i venditori porta a porta.

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Lettere all'editore Prova lo yoga per regolare la tiroide Quante argomentazioni interessanti e quanti articoli sui problemi della tiroide (WDDTY, Vol. 12 W 9). Ancora una volta WDDTY ha saputo trovare il meglio! Ritengo che sarebbe utile aggiungere lo yoga tra le terapie alternative valide per il trattamento dell'ipotiroidismo. Due posizioni - l'Aratro seguito dal Pesce - sono ritenute molto utili. Quella dell'Aratro preme il sangue e gli altri fluidi dalla ghiandola tiroidea, mentre quella del Pesce una posizione che apre la ghiandola stimolandola alle sue normali funzioni. - Hazel Edwards, via e-mail. Discorsi improvvisati ma fondati Il buon senso ed i contenuti di WDDTY mi hanno sempre ben impressionato, e pertanto spesso l'ho proposto a professionisti.

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Ora sono io stesso un abbonato ed ho ricevuto alcuni numeri arretrati, tuttavia mi trovo in disaccordo perch secondo me usate due pesi e due misure diverse. Nel luglio 1998 (WDDTY Vol. 9 W 4) avete pubblicato "I Dieci Test Medici Inutili" ed al primo posto vi era l'esame della pressione arteriosa. Nel Novembre 2001 (WDDTY Vol. 12 N 8) alla signora che aveva subito un attacco ischemico transitorio avete consigliato di farsi misurare la pressione. Insomma, le avete consigliato un esame inutile! A mio parere, il controllo della pressione arteriosa non proprio da eliminare. Eseguito da un medico o da infermieri esperti un valido strumento diagnostico; naturalmente utile se impiegato dalle persone giuste. Se ad un paziente consigliato un farmaco sulla base di una errata lettura dell'esame di controllo della pressione, la colpa non dell'esame ma del medico! A volte si consiglia ai pazienti di far controllare la pressione da un infermiere esperto, poich essi spesso sottovalutano il risultato pi di un medico. Dopo un incidente stradale, ad esempio, una

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pressione sanguigna molto bassa pu indicare l'esistenza di lesioni interne o di shock che altrimenti non sarebbero evidenziate (ho detto indicare, non confermare). Il solo controllo della pressione non pu essere indicativo della situazione globale. Pensate tuttavia, per favore, a tutti coloro che hanno letto la parola "inutile" ed hanno deciso di non farsi misurare la pressione, e che potrebbero avere un attacco ischemico in corso o qualcosa di peggio. Angela Jobson, via e-mail. WDDTY risponde: evidente che la lettura di un singolo esame o del monitoraggio ambulatoriale di un solo giorno non pu fornire un'istantanea accurata della reale situazione della pressione arteriosa; necessario che sia eseguita una lettura continuativa di almeno 6 mesi (Cfr. WDDTY, "La verit sui rischi della medicina moderna").

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Radioestesia per un fastidioso mal di testa e per malanni ancor peggiori Come esperta di Radionica mi ha appassionato molto la lettura del testo di Lynne, "The Field: The Quest for the Secret Force of the Universe" (alla lettera, Il Campo: La ricerca della forza segreta dell'Universo) riguardante le ricerche svolte per molti anni con scarso riconoscimento e credito dalla Radionic Association sui campi energetici. Ogni scoperta scientifica divulgata fornisce la possibilit di elaborare le nuove idee e, nonostante abbiamo sempre potuto diffondere luce come un rimedio, ora possibile convertire immediatamente la conoscenza dei fotoni in trattamenti utili, e di questo siamo davvero grati. D'altro canto forse la medicina vibrazionale potrebbe aumentare di importanza se continuasse ad aumentare il terrore per l'antrace. L'Antrhtracinum omeopatico pu essere diluito ad ogni potenza utilizzando un produttore di rimedi radionico per applicazioni

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magnetogeometriche con una carta vibrazionale Rae in acqua di rubinetto nel giro di una manciata di secondi. Io stessa produco bottiglie di 2-3 litri di un rimedio per molteplici usi tratto dalle piante, ed i cui risultati sono straordinari. L'Anthracinum, quando trasmesso al cervello e forse in altre zone del corpo, un rimedio veramente efficace per i peggiori tipi di emicrania. Tuttavia non sono in molti a saperlo. Doris Frankish, Whitley Bay. WDDTY: il lettore arrabbiato Grazie di cuore per l'interessantissima uscita di WDDTY di novembre (Vol. 12 W 8). Gli editori dicono sempre "Non mia la notizia, io la riporto solamente. Pertanto ambasciator non porta pena". WDDTY entusiasmante, ma morbido, si concentra sulla opposizione, sul negativo, sulla materia prima. Esiste forse per voi un modo (ad eccezione del "Trattamento del Mese") che possa scuotere i nostri spiriti come una politica cosciente? In secondo

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luogo, che lotta tempestiva e meravigliosa nei confronti del raffreddore e dell'influenza (la zuppa di pollo tradisce il vostro background culturale - scherzo). Mi ha sorpreso solamente una omissione, non avete parlato del miele, semplicemente di favo. Sono forse l'unico ad avere fiducia in questa sostanza per lenire i sintomi del raffreddore? Vi sono ricerche che lo escludono? Mi aspetto una risposta convincente. Ted Duke, Holloway, Londra. WDDTY risponde: Confermiamo le sue parole, Ambasciator non porta pena... Questo il motivo per cui stato scritto "The Field" ed stato lanciato "PROOF!', come messaggio di speranza. Legga "PROOF!" Vol. 5 N1 sul miele di manuka. Bere caff pu portare ad un attacco ischemico transitorio? Nell'edizione di novembre (WDDTY Vol. 12 N 8) avete parlato di un paziente - MM - cui era stato diagnosticato il morbo di

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Lyme e che aveva subito un attacco ischemico transitorio (TIA). Come sapete, il 15% di tutti gli attacchi di TIA dovuto ad aritmie cardiache, le quali possono provocare un'embolia. Il vostro servizio affermava che la paziente aveva un ritmo cardiaco rapido ed irregolare. Sorprendentemente non avete mai menzionato come fattore di causa il suo stile di vita. MM era una notevole consumatrice di caff e pertanto dovrebbe smettere completamente, poich la caffeina in forti dosi porta ad aritmia. Nel 1953 si compreso che il magnesio aiuta in caso di aritmia. Gli studi Limit sul magnesio hanno evidenziato i benefici che potrebbero derivarne, e 1'80% i pazienti sofferenti di cuore ha mostrato carenza proprio di magnesio. John Buckley, via e-mail. WDDTY risponde: Le consigliamo di leggere quanto riportiamo sui rischi per il cuore legati proprio alla caffeina (pag.4).

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Un valido rimedio per la vestibulite... Mi riferisco all'articolo dell'ultimo numero di WDDTY (VoI. 12 N 7, Domande e Risposte) riguardo la vestibulite. Ho sofferto di questa patologia per diversi anni, senza mai sapere cosa realmente fosse. Mi recavo dai medici (i quali non conoscevano la malattia) ed essi mi prescrivevano creme a base di ormoni ed altri trattamenti, ma non ne traevo giovamento. Ho provato con applicazioni di yogurt, con i medesimi risultati. Negli anni ho tentato innumerevoli terapie che riducessero il problema anche lievemente (compresa la crema al progesterone), ma non ho mai trovato la cura definitiva. Poi ho fatto applicazioni di argento colloidale, circa un contagocce pieno, facevo di tutto per assicurarmi che fluisse il pi possibile nella vagina. Il massimo l'ho raggiunto quando ho spruzzato sull'intera zona polvere di ossido di zinco, mescolandola bene con l'argento colloidale. Inizialmente erano tre applicazioni al giorno, che poi ridussi a due

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ed infine ad una sola, avendo riscontrato un miglioramento. Eseguivo applicazioni particolarmente accurate dopo aver nuotato (vivo ai tropici). Il male non si pi ripresentato, ormai passato un anno, e mi ritengo completamente guarita. Spero che la mia esperienza possa essere di aiuto a qualche lettore. Lizze Kaufmann, via e-mail. E uno sguardo alle allergie alimentari come sua causa Sono un medico naturopata e tratto la maggior parte degli squilibri e problematiche femminili; ho avuto una buona risposta nel trattamento della vestibulite identificando ed eliminando dalla dieta delle mie pazienti determinati alimenti. A mio parere, si tratta di un'altra infiammazione che sembra essere collegata ad una eccessivo stimolo del sistema immunitario; per questo motivo, ricostruisco il sistema immunitario in modo che esso non abbia reazioni eccessive, utilizzo nutrienti quali vitamina C, bioflavonoidi quali quercetina ed esperidina e a volte rimedi omeopatici quali Thymactiv e Echinacea. Nella maggioranza dei casi questo metodo minimizza

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l'infiammazione e quindi il dolore. Lo stesso vale per la vulvadinia. Brenda Gill, via e-mail. Nota a pi di pagina sul cancro della pelle Questa mattina, appena entrata nella doccia, mi sono chiesta se lo strano ed inspiegabile aumento del cancro della pelle nella parte inferiore dei piedi non sia dovuta all'eccessiva pulizia degli occidentali, che usano giorno dopo giorno forti soluzioni di solfato di sodio laurile (fortunatamente non il mio caso). Esiste qualche ricerca che possa considerare questa eventualit? Ann Eggleton, Monmouth.

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Quesiti e risposte D: Esattamente due anni fa sono stato sottoposto ad artroscopia ad un ginocchio. Poich il dolore e l'immobilit mi erano diventati un grande problema, decidemmo di consultare un medico privato per eseguire l'intervento prima possibile. Egli mi propose l'anestesia totale e l'anestesia parziale, dalla vita in gi, ed io optai per la seconda. Appena mi ripresi dall'operazione provai un forte dolore alla schiena, proprio dove era stata eseguita l'iniezione dell'anestesia. Dopo alcune settimane, le lastre evidenziarono segni di artrite, che come conferm il medico, erano la causa dei miei dolori. Mi prescrisse una cura. Quando il ginocchio operato inizi di nuovo a crearmi problemi, mi feci visitare dal chirurgo che aveva eseguito l'artroscopia, e gli chiesi il perch dei miei dolori alla schiena e delle possibili cause. Egli neg in modo categorico che fossero stati originati dall'iniezione spinale. Ora sono in terapia presso una osteopata, ma il dolore rimane. Ella

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afferma che le iniezioni spinali presentano molti e gravi effetti collaterali, riscontrati specialmente nelle donne che hanno optato per questo metodo al momento del parto. L'osteopata afferma che mai nessun medico lo ammetter, proprio per evitare discussioni. Ha ragione. Ho chiesto a quattro medici e ad un anestesista se l'anestesia spinale pu provocare dolori alla schiena e tutti mi hanno risposto "Assolutamente no". Anche questo un ambito della medicina dove difficile dimostrare qualcosa, ma ritengo sarebbe utile portare avanti la ricerca in questo settore e che i risultati siano resi pubblici onde evitare si ripetano casi come il mio. (B.F. - Brecon) R: I medici di solito ci ricordano le proverbiali tre scimmiette, "non vedo, non sento, non parlo". Molto spesso fanno finta di niente riguardo i pi comuni e noti effetti collaterali dei farmaci e delle procedure mediche. Sono stati pubblicati i risultati di innumerevoli ricerche che riportano casi di persistenti dolori alla schiena dovuti all'anestesia spinale, ma i medici continuano ad ignorarli perch vogliono credere che questo metodo per operare i

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pazienti da svegli sia sicuro ed efficace. L'artroscopia e la chirurgia artroscopica sono una delle procedure pi comuni tra le cosiddette "procedure minimamente invasive". Negli Stati Uniti ogni anno ne sono eseguite pi di un milione e mezzo, di solito al ginocchio o alla spalla. La procedura ha riscontrato un tale successo che ora i medici la adottano anche per altri interventi sulle giunture, comprese le anche, il polso, il fianco e persino giunture mandibolari davanti alle orecchie. Sotto quest'ottica, l'artroscopia uno sviluppo miracoloso ed un grande progresso in quella che definita chirurgia "a cielo aperto". Sviluppata da un giapponese, l'artroscopia un mezzo per penetrare nella giuntura attraverso un sistema ingegnosa di lenti. Questa tecnica impiega cavi a fibre ottiche che proiettano la luce nella giuntura. L'immagine risultante quindi proiettata su di uno schermo televisivo. Il chirurgo pratica un'incisione in prossimit della giuntura, inietta fluido sterile nello spazio giunturale per

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rendere pi semplice l'individuazione di tutte le ossa ed i tessuti, quindi pratica un'altra incisione per inserire il minuscolo artroscopio. Egli pu vedere la giuntura sia attraverso la lente sia sullo schermo. Nel caso del ginocchio, mentre il dispositivo all'interno, il chirurgo pu eseguire una biopsia oppure operazioni di minore entit, come rammendare tessuti danneggiati o rimuovere schegge staccate di cartilagine od osso. L'intera procedura si pu effettuare in circa un'ora. Come ogni altro tipo di chirurgia, tuttavia non una scienza esatta. Anche una chirurgia "semplice" non sempre infallibile. Per la chirurgia eseguita al di sotto del diaframma sono utilizzati due tipi di anestesia locale. La spina dorsale ricoperta da tre membrane (meningi), ovvero la dura madre, l'aracnoidea madre e la pia madre. L'anestesia spinale eseguita nello spazio subaracnoide (intratecale) della spina dorsale, ovvero lo spazio tra le pi interne, la pia madre e la membrana aracnoide. L'anestesia epidurale, il metodo pi comunemente impiegato nei parti,

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eseguita nello spazio epidurale, ovvero lo spazio tra la membrana pi esterna (la dura madre) e le ossa vertebrali. L'anestesia spinale richiede una sola iniezione, mentre l'epidurale richiede infusioni costanti o periodiche per mantenere bloccata la sensibilit nervosa. I farmaci pi comunemente impiegati per l'anestesia spinale sono la lidocaina, la bupivacaina e la tetracaina, talvolta assieme ad un vasocostrittore come l'adrenalina (epinefrina) che prolunga il blocco della sensibilit anche del 50%. Un intervento di 3 ore, oppure una prostatectomia radicale, richiede un farmaco come la tetracaina, spesso associato all'adrenalina, ma per un'artroscopia al ginocchio, considerato un intervento pi semplice, facile che l'anestesista opti per la lidocaina, che agisce per tempi relativamente brevi. Occasionalmente per prolungare l'effetto analgesico somministrato anche il fentanyl, ma ci aumenta la possibilit dell'insorgenza di effetti collaterali quali prurito e pustole. (AANA J., 67, pagg. 337-343,1999).

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Senza dubbio si attirati dall'anestesia spinale perch si ha l'illusione che sia meno invasiva dell'anestesia totale e presenti meno effetti collaterali. A prima vista sembra proprio che l'anestesia spinale sia la scelta pi sicura. Sembra vantaggiosa anche per una degenza pi breve ed una esposizione minima ai farmaci. I preparati utilizzati nell'anestesia spinale bloccano la sensibilit per minor tempo rispetto a quelli utilizzati per l'anestesia totale. Una rassegna di studi che comparano l'anestesia totale, quella spinale e quella epidurale conclude che la chirurgia eseguita in anestesia epidurale implica un minor numero di effetti collaterali, indipendentemente dal tipo di intervento chirurgico. Nonostante ci, lo studio ha considerato solamente le conseguenze immediatamente successive all'intervento, che sono tipiche di un'anestesia totale, quali trombosi delle vene profonde e depressione respiratoria. Lo studio non ha esaminato gli effetti nel tempo e certamente non ha considerato i problemi alla spina dorsale dovuti alla epidurale.

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Gli effetti a lungo termine dei blocchi spinali sulla schiena non sono stati evidenziati, poich sembra che nessuno abbia mai sollevato il problema (BMJ, 321, pagg. 1493-1497, 2000). Dei pochi studi eseguiti, nessuno dimostra vantaggi della anestesia spinale rispetto agli altri tipi di anestesia usati per piccola chirurgia se non che il paziente rimane immobile, mentre con l'epidurale ci non avviene. (Saudi Med. J., 21, pagg. 1007110073,2000). In effetti, uno studio comparato dei tre metodi di anestesia per pazienti sottoposti ad artroscopia al ginocchio ha rilevato che l'anestesia epidurale richiede tempi di recupero e di scarica paragonabili a quelli di un'anestesia totale, ma che l'anestesia spinale stata associata a tempi di scarica pi lunghi ed aumento degli effetti collaterali (Anesth. Analg., 91, pagg. 860-864, 2000). Questi ultimi includono ipovolaemia (volume della circolazione del sangue abnormalmente basso) e coagulopatia (problemi nel meccanismo della coagulazione ematica). I pazienti che

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sviluppano quest'ultima patologia rischiano pertanto di sviluppare ematomi (accumulo di sangue), che possono comprimere le radici nervose o il cordone spinale, provocando dolore alla spina dorsale, deficit neurotici o addirittura paralisi permanente. Un basso volume della circolazione sanguigna potrebbe portare ad una pressione del sangue molto bassa, con notevoli rischi associati. L'anestesia spinale pu anche causare ipotensione (J. Med. Assoc. Thailand., 84, pagg. 5256-5262, 2001), una riduzione della viscosit del sangue (Anesth. Analg., 74, pagg. 635-640, 1992) ed un inaspettato arresto cardiaco (Almindelilge Danske Laegefor, 157, pagg. 28602861,1995).

L'anestesia spinale richiede una mano esperta e ferma per posizionare il paziente ed inserire l'ago; in caso contrario, il paziente pu non ricevere il giusto quantitativo di farmaco oppure accusare dolori in seguito. Non vi alcun dubbio che l'anestesia spinale pu avere effetti devastanti sul sistema nervoso, una

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situazione nota da circa 50 anni: gi negli anni '50, infatti, erano stati rilevati e registrati effetti a lungo termine alla schiena (JAMA, 161, pagg. 586-591, 1956).

Numerosi studi hanno dimostrato che pu causare sintomi neurologici transitori (TNS), in particolare ai pazienti cui stata somministrata lidocaina. In uno studio, il 22% di questi pazienti aveva accusato TNS (Anesthesiology, 88, pagg. 619-623, 1996). In un caso, una donna di 50 anni sottoposta ad anestesia spinale per artroscopia al ginocchio destro accus forti crampi in tutte e due le natiche che le si irradiarono lungo le cosce, e che si protrassero per 36 ore. L'effetto collaterale pi devastante pu essere l'aracnoidite adesiva o infiammazione dello spazio aracnoide nella spina dorsale, che provoca un dolore debilitante a lungo termine. In un altro caso, una donna di 75 anni stata sottoposta ad anestesia spinale per la sostituzione totale del ginocchio.

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Nonostante l'intervento avesse avuto successo, in seguito inizi a lamentare forti dolori nella parte bassa della schiena e non riusciva pi a muovere la parte inferiore delle gambe. Otto ore dopo esse stata anestetizzata era ancora paralizzata. Un mielogramma mostr un'infiammazione dello spazio aracnoide ed una MRI (risonanza magnetica per immagini) mostr cicatrici sulla spina dorsale. Due anni dopo le sue condizioni erano immutate. (Jpn. J. Anesthesiol., 48, pagg. 176-180, 1999). Raramente questo tipo di anestesia pu causare paralisi dei nervi. Uno studio svolto su pi di 10.000 pazienti che hanno subito questo tipo di intervento evidenzi 32 casi di paralisi dei nervi della parte esterna delle gambe. Si anche rilevato che l'anestesia spinale associata in modo significativo con la paralisi, nonostante fossero utilizzate quantit minori di farmaci (J. Bone Joint Surg., 78, pagg. 177-184, 1996). I problemi alla spina dorsale sono comuni anche in caso di anestesia epidurale. Secondo uno studio condotto presso la Medicai School, University of Birmingham (BMJ, 7 luglio 1990),

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circa un quinto delle donne (18%) sottoposte ad epidurale durante l'esperimento ha accusato dolori a lungo termine alla schiena. La ricerca concludeva che su 100 donne sottoposte ad epidurale durante la sperimentazione 8 sviluppavano come diretta conseguenza dolori a lungo termine alla schiena. Sembra inoltre che l'anestesia spinale provochi traumi di diversi tipi e di diversa intensit. In uno studio post-mortem effettuato su 10 pazienti sottoposti ad epidurale postoperatoria (Anaesthesia, 45, pagg. 357361, 1990), si riscontr che tutti e 10 avevano riportato "reazioni infiammatorie non specifiche da epidurale" e 7 di essi mostravano segni di infezioni da epidurale. Ci pu essere dovuto all'ago stesso oppure a contaminazioni, ed la prova che un quinto di coloro che sono sottoposti ad epidurale in seguito contaminato ( Anesth. Analg., 56, pagg. 222-225, 1977). Sebbene sia impossibile diagnosticare l'entit del danno da lei subito, sarebbe bene scoprire se la causa del dolore sia una infiammazione. Se la terapia di manipolazione non offre risultati, per cercare di lenire il dolore pu tentare con l'agopuntura o

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l'omeopatia. Nel caso di intervento al ginocchio, se la chirurgia non ha offerto i risultati sperati, pu tentare con integratori di glucosamina e condroitina, che si dimostrato essere efficaci in caso di problemi alle giunture. Caso di studio Una lettura casuale pu condurre alla guarigione, di R.P., Norfolk Circa 10 anni fa subii una lesione provocata da una grave caduta quando la mia gamba fin nella tana di un coniglio. Questo fu l'inizio del mio incubo. Un osteopata mi guar ed io continuai un regime di vita attiva, forse anche troppo. Poi, 20 mesi fa, riuscivo a malapena a camminare per 50 metri, oppure a stare in fila all'ufficio postale. Il problema era un dolore cronico nella parte bassa della schiena, che ormai mi impediva di svolgere le mansioni pi banali. Terapie, diagnosi, medicazioni... tutto inutile, il mio problema non si risolveva. La lesione di 10 anni prima era il catalizzatore della mia attuale agonia. Ero ad un bivio.

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La prima pagina del WDDTY parlava di dolori alla schiena (Vol 10 N5) e riportava una lettera del Dr. B. Pattinson (Vol 10 N9) in cui egli consigliava di contattare il British Institute of MuscoloSkeletal Medicine (BIMM, Tel. 01923 220 999) come aiuto nel trovare uno specialista. Ci possibile anche attraverso il London College of Chiropratic Medicine (Tel. 0207262 1128). In pochi giorni fui visitato da un osteopata che mi mand a eseguire una MRI e la cui consulenza fu veramente piacevole e positiva. Entro 10 settimane da questo originale contatto ero "steso sul tavolo". Si sperava in un intervento molto delicato a livello L4/L5 (area lombare, con 1'80-90% di possibilit di successo) che mi avrebbe alleviato definitivamente dalle mie sofferenze. Ero veramente fortunato e grato di poter accedere ad una terapia privata. Al risveglio, il dolore che mi tormentava era scomparso. Tutto sembrava andare bene: il dolore alle terminazioni nervose dei miei talloni era sparito. Ora, dopo una notevole e accurata riabilitazione postoperatoria passeggio e pedalo per molti

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kilometri. Grazie a WDDTY ed al Dr. Pattinson per avermi condotto verso la giusta strada ed un ENORME grazie al chirurgo, alla sua equipe, al fisioterapista e alle infermiere dell'ospedale che mi hanno riportato alla vita con amore e fermezza. Farmaco del mese: Rofencoxibe Il Rofencoxibe uno dei nuovi antinfiammatori conosciuti come anticox-2 (ciclossigenasi-2) che si presuppongono essere pi sicuri dei FAN come l'aspirina. L'aspirina e gli altri FAN (farmaci antinfiammatori non steroidei) possono causare problemi a livello gastrico, come ad esempio ulcera peptica ed emorragie gastrointestinali, ed per questo motivo che sono stati sviluppati gli anticox. Il primo fu approvato nel 1999 negli Stati Uniti, e dall'ottobre 2000 il Rofencoxibe e il Celecoxibe, altri due anticox-2, hanno portato ad un introito di 3 miliardi di dollari. In soli 12 mesi per questi nuovi farmaci sono state effettuate pi di 100 milioni di prescrizioni. Sembra tuttavia che essi non siano cos sicuri come si reputava, perch possono aumentare il rischio di malattie cardiache. I

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ricercatori della Cleveland Clinic, Stati Uniti, hanno analizzato i risultati di 4 studi svolti su circa 16.000 pazienti artritici trattati con FAN oppure con un anticox-2. In uno degli studi, i pazienti scelti casualmente e curati con Rofencoxibe hanno manifestato problemi cardiovascolari, attacchi di cuore, angina instabile, o infarto, in proporzione doppie rispetto a quelli trattati con FAN. Pertanto 111 pazienti che avevano assunto Rofencoxibe accusarono seri problemi cardiaci rispetto ai 50 che erano stati curati con un FAN. In uno studio che compara il Celecoxibe con un FAN non risulta alcuna differenza. Ai pazienti che assumevano uno degli anticox-2 era tuttavia permesso di assumere piccole dosi di aspirina, nota per ridurre il rischio di determinate patologie cardiache. AI contrario, l'aspirina non era permessa nella cura con il Rofencoxibe. Il problema che gli anticox-2 sono sicuri solo se assunti assieme all'aspirina i loro vantaggi nella sicurezza sarebbero persi. I ricercatori chiedono molta cautela nella prescrizione di questi nuovi farmaci, specialmente per quei pazienti a rischio di problemi cardiaci, finch la loro sicurezza non sar accertata con

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ulteriori studi. (JAMA, 286, pagg. 954-959, 2001). Notizie La vitamina D pu ridurre il rischio di diabete nei bambini I ricercatori finlandesi asseriscono che l'assunzione in et precoce di supplementi di vitamina D riduce il rischio dell'insorgenza del diabete. La Finlandia il paese al mondo con la pi alta presenza di diabetici insulino-dipendenti (tipo I) ed i ricercatori stanno cercando un rimedio per il diabete, oltre ad un'associazione tra questa patologia ed il rachitismo. Lo studio iniziato alla nascita, seguendo per pi di 10 anni circa 11.000 bambini. I risultati indicano che l'incidenza del diabete circa dell'80% pi bassa in quei bambini che hanno assunto la dose consigliata di vitamina D durante il primo anno di vita (2000 IU, ovvero Unit Internazionali, al giorno, in genere derivate da olio di fegato di merluzzo), rispetto a coloro che non ne avevano usufruito.

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stato inoltre accertato che i bambini che hanno sviluppato rachitismo nel primo anno di vita corrono un rischio tre volte maggiore di sviluppare il diabete di tipo I rispetto a quelli in cui ci non avvenuto. La vitamina D stata estratta dall'olio di fegato di merluzzo, dal pesce di mare e dal fegato. Un' altra fonte di vitamina D la luce del sole, che trasforma in vitamina il colesterolo contenuto nella pelle. Si ritiene che 1'80% della vitamina D presente nel sangue sia cos sintetizzata e che circa 15 minuti di esposizione al sole 3 volte a settimana siano sufficienti a fornire la quantit di vitamina D raccomandata. Il sintomo pi comune della carenza di questa vitamina il rachitismo, ovvero una condizione di indebolimento osseo, tipico delle citt molto inquinate del XIX secolo e dell'inizio del XX secolo. Il rachitismo comune anche nei paesi nordici, in cui l'esposizione al sole inferiore rispetto ai paesi con il clima soleggiato del sud. La vitamina D nota come ausilio per prevenire la distruzione

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delle cellule del pancreas che producono insulina, e questo nuovo studio aggiunge evidenze ai precedenti studi che dimostravano il legame tra i supplementi e la bassa incidenza del diabete infantile (Lancet, 358, pagg. 1476-1478, pagg. 1500-1503,2001). Per sottolineare l'importanza dell'assunzione del corretto

quantitativo di vitamina D, ricercatori canadesi hanno determinato che la dose quotidiana raccomandata di vitamina D nel loro paese troppo bassa. I loro studi, svolti su pi di 800 donne hanno rilevato che, durante l'inverno, molte di esse presentano una quantit troppo bassa di vitamina D nel sangue, nonostante esse assumessero quotidianamente pi di 5 mcg (microgrammi) o 200 IU, dose raccomandata per adulti di et inferiore ai 50 anni. In Canada, come affermano i ricercatori, la dose di vitamina D assunta quotidianamente per prevenire malattie deficitarie deve essere di circa 1000 UI (Eur. J. Clin. Nutr., 55, pagg. 10911097,2001).

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La tecnica dei pertugi fallisce Un volantino del governo inglese che allerta i medici sull'inefficacia dei pertugi per l'orecchio colloso ricorrente (otite media cronica con versamento) riconosciuto con l'evidente diminuzione nel loro impiego negli ultimi 15 anni. Il tasso di utilizzo di questo metodo inizi a diminuire dopo la pubblicazione del 1992 di un Effective Health Care Bulletin sul trattamento dell'otite media ricorrente nei bambini. Per valutare se fosse dovuto al volantino oppure ad un andamento naturale decrescente, alcuni ricercatori dell'Universit di Newcastle-uponTyne hanno osservato anche i tassi di tonsillectomia, un'altra procedura facoltativa nella medesima specialit. Essi hanno rilevato che i tassi di tonsillectomia nel medesimo periodo erano aumentati stabilmente, ipotizzando che fornendo ai medici linee guida chiare su come trattare meglio questo tipo di otite si avrebbe una significativa efficacia nella pratica. I ricercatori stimano che nei 4 anni successivi alla distribuzione del

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volantino sono stati evitati quasi 90.000 interventi non indispensabili (BMJ, 323, pagg. 1096-1097, 2001). La cura per l'enuresi notturna ancora lontana Secondo una recente analisi, i medici ancora non hanno una risposta all'enuresi notturna. In una rassegna di diversi tipi di trattamento dell'enuresi, Jonathan Evans, del Children and Young People's Kidney Unit, Nottingham, ha rilevato come farmaci quali l'antidiuretico desmopressina oppure l'antidepressivo imipramina possono migliorare i sintomi, anche se non vi alcuna evidenza di beneficio a lungo termine. L'imipramina, in particolare, ha anche una frequenza elevata di gravi seri effetti collaterali che coinvolgono il sistema nervoso centrale e dovrebbe quindi essere impiegato con cautela. I segnali di enuresi, che svegliano il bambino alla prima sensazione di bagnato, possono essere efficaci come condizionamento comportamentale. Egli tuttavia osserva che ci

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richiede diversi mesi di pratica continua e molti genitori lo ritengono difficile ed impraticabile. Inoltre, come avviene per il trattamento a base di farmaci, appena si interrompe la terapia molti bambini presentano immediatamente una ricaduta (BMJ, 233, pagg. 11671169, 2001). Fasciature troppo strette possono provocare l'ulcera del dito del piede I pazienti affetti da ulcere alle gambe e trattati con fasciature troppo strette possono subire nuove ulcere anche ai piedi e alle dita dei piedi. Inoltre, come affermano i ricercatori britannici, le ulcere provocate da fasciature di compressione a 4 strati (anzich i consueti 3) sono diverse dalle altre ulcere cutanee. Non sembrano essere provocate da funghi o batteri e sono resistenti alle normali cure. In uno studio lungo l'arco 10 anni eseguito su 194 pazienti trattati

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a causa di ulcere venose alle gambe, 12 di essi hanno sviluppato gravi ulcere ai piedi e alle dita dei piedi, forse a causa dell'aumento della compressione che ha condotto ad una carenza di ossigeno nei tessuti. Inoltre tutti i pazienti, dopo le fasciature, hanno riscontrato la distorsione delle dita dei piedi. Le ulcere miglioravano rimanendo a letto con i piedi sollevati rispetto al corpo, ma ritornavano entro poche settimane. Un paziente ha dovuto farsi amputare le dita (BMJ, 323, pago 1099, 2001).

Fagioli: ottimi per il vostro cuore Secondo uno studio eseguito sulla popolazione degli Stati Uniti, l'aumento del consumo di legumi pu svolgere un ruolo importante nell'intervento dietetico al fine di ridurre il rischio di malattie coronariche. I ricercatori hanno raccolto dati su 9.632 uomini e donne privi di

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patologie cardiache (CVD) che avevano partecipato al First National Health and Nutrition Examination Survey Epidemiologie Follow-up Study (NHEFS, alla lettera Primo Studio Nazionale Continuativo di Indagine Epidemiologica sull'Alimentazione e sulla Salute). Il consumo di legumi fu stimato mediante un questionario alimento-frequenza nell'arco di 3 mesi. AI di sopra dell'et media di 19 anni si riscontrarono 3680 casi di malattie cardiovascolari (CVD), compresi 1802 casi di malattie coronariche (CHD). Coloro che mangiavano legumi 4, o pi, volte alla settimana avevano una diminuzione significativa del rischio di CVD e CHD rispetto a coloro che li mangiavano meno di una volta al mese (Arch. Intern. Med., 161, pagg. 2573-2578, 2001). I broncodilatatori steroidei legati alle gengiviti dei bambini Alcuni ricercatori messicani riportano che nei bambini l'uso di inalatori pu provocare gengivite. In questo studio ridotto, 28

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bambini di et compresa tra 6 e 15 anni affetti da asma moderato sono stati somministrati 100 mcg di salmeterolo da solo, oppure assieme a 400 mcg di beclometasone, via inalare, per 12 settimane. L'esame del cavo orale al termine della sperimentazione ha evidenziato 13 casi di gengivite con il solo salmeterolo, 10 casi di gengivite ed un'ulcera al labbro inferiore con la terapia combinata. Data l'incidenza simile di lesioni della mucosa in entrambi i gruppi, i ricercatori ipotizzano che questi farmaci possano incidere sia sulla circolazione della saliva sia sui livelli di IgA nella saliva stessa, sebbene ci debba ancora essere provato (Ann. Allergy Asthma Immunol., 87, pagg. 420-423, 2001).

Terapia del mese Proviamo a prevenire le malattie con il vecchio morbido sapone Se avete dubbi, lavatevi le mani.

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Questa semplice norma, che stata collaudata con buoni risultati dai chirurghi, ha trovato la sua strada nell'ambito militare. Ai medici stato richiesto di investigare sul perch tante reclute della Marina soffrissero di malattie respiratorie. Forse ricordando il loro grande risultato di quando si lavavano le mani, specialmente dopo un intervento chirurgico, i medici hanno suggerito che le giovani reclute potevano fare altrettanto. Il risultato stata un'immediata diminuzione, quasi il 45%, del numero di casi di malattie. Nonostante gli evidenti benefici, tuttavia, condurre il "programma mani lavate" presenta evidenti difficolt con le reclute poco attente a questi aspetti (Am. J. Prevent Med., 21, pagg. 79-83, 2001). In breve ... Una recente relazione ipotizza che il glutammato monosodico (MSG) possa innescare il dolore cronico causato dalla fibromialgia. Quattro donne sofferenti da 2 a 17 anni a causa di

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fibromialgia, che non rispondevano a nessuna delle terapie convenzionali, in qualche mese hanno risolto completamente, o quasi, il loro problema eliminando l'excitotossina dalla loro dieta. In ognuna di esse, tuttavia, i sintomi tornavano quando esse ingerivano l'MSG. Gli autori ipotizzano che l'eliminazione dell'MSG e del suo derivato aspartame pu portare significativi benefici in alcuni casi di fibromialgia (Ann. Pharmacother., 35, pagg. 702-706, 2001) . In Olanda, una donna fu ricoverata in ospedale a causa di uno shock settico 3 giorni dopo un intervento di liposuzione addominale (Lancet, 358, pago 1503, 2001). Inoltre ella aveva richiesto un trapianto per sostituire la pelle rovinata ed una degenza di 5 settimane in ospedale. La causa fu il batterio Streptococcus pyogenes. Anche in Italia 3 donne hanno sviluppato sindrome settica entro 12-18 ore da una liposuzione. Due di esse subirono danni organici multipli, ed una deceduta. La terza fu ricoverata a seguito della diagnosi di una sindrome infiammatoria sistemica. Di nuovo fu rilevato il S. pyogenes, probabilmente a causa della

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scarsa igiene degli strumenti chirurgici ( Lancet, 353, pago 1164, 1999). Aggiornamenti

Per alcuni tumori maligni della mammella il Tamoxifene non efficace Nonostante le donne positive al BRCA-2 che usano il Tamoxifene abbiano meno possibilit di sviluppare un cancro della mammella rispetto a quelle che usano un placebo, le donne positive al BRCA-1 non presentano alcuna protezione nei confronti di questo farmaco. I ricercatori dell'Universit di Washington hanno studiato a Seattle 19 donne con mutazione genetica BRCA-1 o BRCA-2 che hanno partecipato al Breast Caneer Prevention Trial (BCPT, alla lettera Sperimentazione per la Prevenzione del Canero della mammella) nell'ambito del National Surgieal Adjuvant Breast and Bowel

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Projeet (alla lettera, Progetto Nazionale Collegato per la Chirurgia della mammella e dell'Intestino). In questa sperimentazione, a donne dai 35 anni in su senza cancro ma ad alto rischio fu somministrato casualmente come agente di prevenzione un placebo o il tamoxifene. Per le 11 donne con mutazione BRCA-2 l'uso del tamoxifene ha ridotto il rischio di insorgenza di cancro del 62%, grazie alla riduzione del recettore estrogeno positivo al cancro. Per le 8 donne con mutazione di BRCA-1 (il 42% delle donne nello studio) il tamoxifene non ha ridotto il rischio di cancro della mammella (JAMA, 286, pagg. 2251-2256, 2001). L'abilit del chirurgo diminuisce dopo un turno di notte Secondo una nuova indagine, l'abilit dei chirurghi nell'eseguire le procedure di laparoscopia diminuisce notevolmente dopo aver fatto il turno di notte. I ricercatori danesi hanno impiegato un

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simulatore laparoscopico per valutare le prestazioni di 14 chirurghi durante lo svolgimento ripetitivo di 6 interventi durante il normale orario di giorno ed alle 9.30 del mattino dopo il turno di notte. La durata media del sonno nel turno di notte era di 90 minuti, dopo di cui impiegavano molto pi tempo nello svolgere un intervento rispetto all'esecuzione dopo un'intera notte di riposo. Dopo il turno di notte essi eseguivano molti pi errori e movimenti inutili. I ricercatori hanno studiato l'abilit nelle laparoscopie perch sono semplici da quantificare, tuttavia osservano che questi risultati si applicano alle abilit operative normali e che la sicurezza del paziente pu essere compromessa quando l'intervento eseguito da un chirurgo stanco (BMJ, 323, pagg. 1222-1223, 2001). Il t verde pu proteggere dal cancro della prostata Nuovi dati suggeriscono che il t verde possa prevenire il cancro

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della prostata, almeno negli animali. Gli scienziati della Case Western Reserve University, Cleveland, Ohio, hanno somministrato un estratto di t verde, oppure acqua, a topi che erano inclini a sviluppare cancro della prostata con metastasi (estese). La quantit di t che i topi ricevevano era l'equivalente di sei tazze di t verde al giorno per gli esseri umani. Tutti i topi cui stata somministrata acqua hanno sviluppato il cancro della prostata, mentre quelli cui fu somministrato il t verde hanno sviluppato la malattia con un ritardo significativo. I topi alimentati con il t verde hanno subito inoltre una diminuzione del peso della prostata stessa, un'inibizione dei diversi fattori nocivi della crescita di cancro e una riduzione di alcuni dei marker di proliferazione delle cellule della prostata. Ovviamente i risultati di uno studio sugli animali non sono necessariamente correlati in modo diretto con l'esperienza umana. Questo studio ridotto, tuttavia, si aggiunge a tutto il cospicuo insieme di evidenze riguardo gli effetti protettivi dal cancro dovuti

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alla regolare assunzione di t verde da parte degli esseri viventi (PNAS, 98, pagg. 10350-10355,2001). A causa dei pasti quotidiani troppo ricchi possono crescere bambini di capacit intellettive ridotte Le donne in gravidanza che fanno uso di margarina e di altri alimenti che contengono acidi grassi trans derivati da oli vegetali parzialmente idrogenati possono causare gravi danni allo sviluppo dei loro bambini. I ricercatori hanno valutato i livelli di questi acidi grassi e degli acidi polinsaturi a catena lunga nel sangue del cordone ombelicale di 42 bambini nati nel tempo giusto e sani. Essi hanno riscontrato che l'assunzione in elevate quantit di acidi grassi trans da parte delle madri aveva compromesso i livelli di importanti acidi grassi, quali l'acido docosaexaenoico (DHA), gli esteri del colesterolo e gli acidi grassi non esterificati, nei bambini alla nascita. Il DHA particolarmente necessario per il giusto sviluppo del

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cervello e della retina. I ricercatori ipotizzano che l'elevato consumo da parte delle madri di acidi grassi trans durante la gravidanza pu far crescere bambini con problemi mentali e di vista (Am. J. Clin. Nutr., 74, pagg. 364-368, 2001). La limitazione del sale pu aggravare il diabete di tipo II Un studio ridotto su pazienti affetti da ipertensione ha ipotizzato che la restrizione dell'uso del sale possa dare insulino-resistenza, indebolimento della tolleranza al glucosio e peggioramento del diabete di tipo Il (non insulino-dipendente). In questo studio, a 21 pazienti ipertesi sono stati somministrati 2 grammi di cloruro di sodio (normale sale da cucina) oppure un placebo, 4 volte al giorno per 4 settimane. Successivamente il trattamento stato invertito, in modo che ogni paziente fosse sottoposto ad entrambi i trattamenti. AI termine di ogni periodo di trattamento fu eseguito su tutti i pazienti un test di tolleranza al glucosio. In coloro che avevano ricevuto il sale, il totale glicemico era

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inferiore dell'8% rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo. Questo effetto era molto pi evidente nei pazienti con diabete di tipo Il, in quelli con pressione alta a causa della sensibilit al sale e nei pazienti non diabetici che assumevano farmaci ipotensivi. Il sodio un nutriente essenziale, ma i medici ancora non riescono a trovare la corretta quantit per la salute: troppo oppure troppo poco (Am. J. Hypertens., 14, pagg. 653-659,2001). Gli steroidi possono causare lupus associato a malattie ossee Secondo un nuovo rapporto, i pazienti sofferenti di lupus eritematoso sistemico (SLE) trattati con elevate dosi di steroidi sembrano sviluppare osteonecrosi (morte delle ossa) entro un mese dall'inizio della terapia. noto che terapie ad elevate dosi di steroidi sono collegate allo sviluppo di osteonecrosi in pazienti affetti da SLE. Non tuttavia ancora chiaro quando inizia a manifestarsi il danno alle ossa.

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In questo studio, alcuni ricercatori giapponesi hanno esaminato 72 pazienti affetti da SLE attivo. Per rilevare qualsiasi lesione osteonecrotica si sono serviti della risonanza magnetica ad 1, 3, 6 e 12 mesi dall'inizio della terapia ad elevato dosaggio di corticosteroidi. Evidenze di osteonecrosi sono state riscontrate su 32 pazienti e, in media, queste lesioni erano rilevate dopo circa 3 mesi dall'inizio della terapia. Le lesioni scoperte grazie alla risonanza magnetica ipotizzavano tuttavia che la necrosi ossea iniziava molto presto, entro il quinto mese. Nessuna traccia di nuove lesioni fu riscontrata dopo 6 o 12 mesi (Ann. Rheum. Dis., 60, pagg. 11451148,2001).

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Secondo editorialeIl programma "fai da te" per la tiroide, di Barry Durrant-Peatfieldl Se il vostro medico non vuole provare nuove strade, giunto il momento che lo facciate da soli L'ipotiroidismo riconosciuto da pi di un secolo come malattia potenzialmente mortale, ma l'incidenza di questa condizione sembra in aumento e le terapie meno efficaci che mai. L'indiscussa ed eccessiva fiducia nelle analisi del sangue anzich in analisi cliniche approfondite mostra che per centinaia di persone la diagnosi errata o, peggio ancora, smentita. I medici inoltre ignorano che l'elevata incidenza di