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Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

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LYNNE MC TAGGART Ciò che i dottori

non vi diconoRACCOLTA ANNUALE DELL'OMONIMA RIVISTA INGLESE

- VOLUME I -

Edizione italiana a cura di Manuele Fragoletto e Giovanni Grisotti

Traduzione dal testo inglese di Fabrizio Guidi

Prefazione del dott. Franco Mastrodonato

Introduzione di Manuele Fragoletto e Giovanni Grisotti

Distribuito da: SuccessoPersonale.com

Prodotto da: Società Editrice Andromeda

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IndiceRingraziamenti...............................................................................6

PREFAZIONE................................................................................8

INTRODUZIONE........................................................................13

STORIA DELLA RIVISTA INGLESE........................................16

Capitolo1: Gennaio 2002 - Vol. 12 - N° lO..................................23

La tecnica dei pertugi fallisce.......................................................72

I broncodilatatori steroidei legati alle gengiviti dei bambini .......76

Gli steroidi possono causare lupus ..............................................86

Secondo editoriale .......................................................................88

Approfondimento: le aritmie........................................................95

Risorse utili.................................................................................105

Programma di Affiliazione.........................................................106

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Ringraziamenti

"Nella vita nessuno di noi va da nessuna parte senza l'aiuto, i

consigli e l'amicizia sincera di altre persone, vicine o lontane che

siano. Desideriamo ringraziare sentitamente tutti coloro che

hanno sostenuto il progetto, incoraggiandoci ad andare avanti, o

essendo disponibili in molti modi pratici: è anche grazie a voi che

quest'opera esiste in lingua italiana".

Qui di seguito citiamo i nomi delle persone che ci hanno in un

modo o nell'altro aiutato. Ovviamente i nomi non sono in ordine

di importanza perché altrimenti tutti meriterebbero il primo posto.

Un ringraziamento di tutto cuore a:

Franco Del Moro Luca e Mara, Kate Clifton, Sara Scalcione,

Franco Mastrodonato, Rosaria Scilanga, Stefania Riparbelli, Ugo

Giletta, Danila Fumero, Ennio Forgione, Emanuele Bottaro,

Marco Pagliero, Simona Martino, Stefania Santini, Marco

Columbro, Antimo Zazzaroni, Vittoria Fornari, Lucio Molinari,

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Gaia Chon, Valerio Pignatta, Giorgio Rosso, Mariella Alliori,

Daniel Ramos, Aurora Garnero, Gabriele Lice, Mario Bois,

Osvaldo Bellino, Antonio Rendina, Giuliana Cunsolo, Anna

Villani, Mariateresa Cuomo, Claudia Lovisetto, Roy Martina,

Daniela Bongiorno, Giuseppe Azzato, Dino Pippo, Donatella

Rostagno, Teresa Dell' Aquila, Daniele Berioli, Lidia Usai,

Orecchia Vincenza, Grisotti Piero, Salinari Lorenzo, Angela

Montalto, Roberta Rivella, Amanda Adams, Ivan Ingrilli,

Maurizio Baiata, Lucetta Paschetta, Maria Giannetta, Luigi

Digiorgio, Gianni Pagliaro, Silvia Lucisano, Antonella Lerda,

Manuela Corti, Roberta Rivella, Gianni Pagliaro, Teresa Peano,

Alfredo Fragoletto, Beppe Grillo... e ancora un "grazie" a tutte

quelle persone che in un modo o nell'altro hanno contribuito alla

realizzazione dell'edizione Italiana di "Ciò che i dottori non Vi

dicono".

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PREFAZIONEdel dotto Franco Mastrodonato

"Ciò che i dottori non Vi dicono": una pubblicazione con tale

titolo sicuramente attira l'attenzione di molti, stabilisce un velo di

segretezza, di curiosità, di tendenza a scoprire "altarini". Impegna

subito il lettore, trattandosi oltretutto di temi che interessano la

sua salute, ad andare sino in fondo.

Prima di procedere sorge la domanda: 'Trattasi di un titolo "furbo"

o i medici sono dei "furboni" tali che, chissà per quali recondite

ragioni, vogliono nasconderei cose importanti?'

Chi ha massimo rispetto e cieca fiducia per la medicina ufficiale,

mentre disdegna quella definita "alternativa" o non convenzionale,

opterà per la prima risposta e passerà oltre; quelli che, al

contrario, osannano la seconda ed osteggiano la prima, infettati

dal virus della controinformazione, si butteranno a capofitto a

leggere e diventeranno loro stessi divulgatori di nuove verità

contro gli imbrogli e gli "intrallazzi" di potentati economici e

culturali che vogliono manipolare e sottomettere il mondo.

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Ancora una volta ci troviamo di fronte ad atteggiamenti di

estremismo che non giovano ad alcuna causa; non è detto che la

verità sia posta sempre al centro, ma la medicina è una, senza

steccati; non c'è un metodo scientifico migliore dell'altro; non può

esserci un meccanicismo contrapposto all'organicismo. Senza

andare alla fiera degli "..ismo" siamo ormai nel mondo della

medicina globale, all'affermazione dell'olismo che tutto può

comprendere ed armonizzare.

Le due posizioni, dunque, non vanno estremizzate, ma comprese,

con moderazione, come ottiche diverse per guardare uno stesso

problema; hanno bisogno solo di rispettarsi e comprendersi

maggiormente per arrivare, infine, a quell'integrazione necessaria

che sarebbe tanto utile all'umanità. È impossibile negare

l'esistenza di chi, per interesse od altra varia tipologia di miseria

umana, compie speculazioni e nefandezze magari nel nome

supremo della scienza; tale gente va identificata, smascherata e

combattuta, ma ciò è nell'interesse di tutti e non solo di una parte,

perché la presenza di 'lor signori', è variegata e mista: nessuno

scagli la prima pietra, dunque, ma se sarà possibile, tendiamo a

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scagliarla tutti insieme.

Questi medici che non dicono, questa lobby di potere che è

proprietaria della salute di tutti noi e che gestisce in modo

truffaldino il nostro bene più importante, in combutta con un'altra

lobby ancora più potente quale quella delle multinazionali del

farmaco, rappresentano un serio pericolo.

È vero, alcuni fatti di cronaca, anche recente, possono portare, in

modo superficiale, a pensarla così, a generalizzare e condannare

senza prova d'appello.

Ci si dimentica però, troppo spesso, di quei medici, e non

necessita specificare che forma di medicina praticano, che ogni

giorno sono al fronte, a combattere la propria battaglia quotidiana;

tanti piccoli eroi che, in nome del sottaciuto amore per il

prossimo, svolgono il loro onesto compito, con correttezza e

professionalità, desiderosi solo di poter operare al meglio, senza

brama di medaglie e di inutili riconoscimenti.

Prima ancora di leggere "Ciò che i dottori non Vi dicono", allora,

bisogna pensare a loro, non estremizzare i giudizi, applicare

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saggezza e moderazione, chiedersi perché talora "non dicono": è

forse reticenza interessata o, semplicemente, perché anche loro a

volte non sanno e non sono consapevoli di non sapere?

In un passo del mio libro, "Medicina Biointegrata" pongo la

differenza tra la ignoratio e la ignorantia: la prima è di colui che

non conosce ma è spinto a voler apprendere, la seconda è propria

di colui che, radicando il pregiudizio, non sa e non vuole sapere.

Quest'ultimo atteggiamento è tipico di chi assume posizioni

estreme, di chi è convinto di detenere la verità, di chi pecca in

umiltà. Un'accusa che forse si può fare al medico, più che a

qualsiasi altro, è quella di non peccare troppo in umiltà.

Per una serie di condizioni, non sempre riportabili alla sua

volontà, egli, infatti, spesso assume, inconsciamente,

comportamenti di onnipotenza tali da radicare pregiudizio ed

impedirgli di vedere oltre. Il sapere è infinito e soprattutto oggi, in

un mondo in via di globalizzazione, nel momento in cui apprendo

un qualcosa, essa è già superata perché una nuova conoscenza è

andata oltre. Ciò non deve portare ad arrendersi, rassegnarsi all'

ignoratio, bensì deve costituire la spinta ad andare avanti, pena il

pericoloso

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passaggio nell' ignorantia.

"Ciò che i dottori non Vi dicono", dunque, vuole essere proprio

questo, un mezzo d'informazione recante notizie utili, difficili a

trovarsi perché non veicolate da canali ordinari, in quanto

interessati o disinteressati a farlo, al servizio di tutti coloro che, al

di là di posizioni estreme, ignorando, vogliono conoscere per

promuovere il progresso dell'uomo e della scienza. Ed altresì,

vogliono combattere l'ignorantia ed il pregiudizio, che, sia in

buona che in cattiva fede, sono i veri nemici dell' umanità.

Con stima e rispetto

Dott. Franco Mastrodonato*

*Responsabile Scuola di Perfezionamento in "Medicina

Biointegrata" all'Università di Chieti.

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INTRODUZIONE

ALL' EDIZIONE ITALIANA DI

"CIÒ CHE I DOTTORI NON VI

DICONO"(WDDTY: What doctors don't tell You)

Finalmente è pronto il volume nella prima edizione italiana che

contiene la raccolta annuale della famosa rivista inglese

"WDDTY" (Ciò che i dottori non Vi dicono).

Dopo vari sforzi siamo riusciti a portare a termine questa

"impresa", cominciata ben cinque anni fa. Adesso saremo in grado

di far uscire la raccolta della rivista ogni anno, affinché i nostri

cari lettori, terapeuti e non, possano leggere queste importanti

informazioni che finora non erano accessibili in lingua italiana.

Il nostro obiettivo è stato quello di curare questa edizione nei

particolari, anche se, sicuramente, ci saranno miglioramenti da

fare per i prossimi volumi: Vi preghiamo di segnalarceli presso la

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nostra email (a fondo pagina), ve ne saremo grati.

Per poter di ringraziare le numerose persone che, in misura

diversa, ci hanno aiutato e sostenuto in questo progetto, abbiamo

riservato una pagina: un sentito "grazie" ancora a tutti loro.

Ovviamente un particolare ringraziamento va a Lynne McTaggart

e a suo marito Bryan Hubbard, fondatori e curatori della rivista

"Ciò che i dottori non Vi dicono" - WDDTY in lingua inglese.

Essi nel lontano 1989, cominciarono a pubblicare questa rivista

con il sostegno di un nutrito staff tecnico di dottori e terapeuti

esperti in medicina non convenzionale. Tuttora essa raggiunge, in

lingua originale, un vasto pubblico in Gran Bretagna e Stati Uniti.

Questo successo è dovuto anche al fatto che essa si presenta come

una voce indipendente, non contiene cioè inserzioni pubblicitarie,

ma è sostenuta dagli abbonamenti dei fedeli lettori. Vi lasciamo

alla lettura di questo Volume-raccolta del 2002 nell'edizione

italiana, con l'augurio che possiate trarre il massimo beneficio da

informazioni che hanno già letteralmente salvato la Vita di molte

persone.

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Il testo è preceduto da un'introduzione alla storia della rivista

inglese e dalla citazione della "mission".

Un saluto di cuore a tutti Voi

Manuele Fragoletto e Giovanni Grisotti [email protected]

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STORIA DELLA RIVISTA INGLESE

Lynne Mc Taggart è una giornalista e una scrittrice. I suoi articoli

sono apparsi in varie riviste e giornali sia inglesi che americani tra

cui il New York Times, il Sunday Times di Londra, il Saturday

Review, il Listener, Parade e il Sunday Telegraph. Dopo anni di

indagini sulla medicina ufficiale e sulla salute nel 1989 con il

marito Bryan Hubbard inizia la pubblicazione della rivista

mensile in lingua inglese "What doctors don't tell You" tradotto in

Italiano "Ciò che i dottori non Vi dicono"; non contenendo

pubblicità, ancora oggi essa è sostenuta soltanto con

1'abbonamento da parte dei lettori in Inghilterra, Stati Uniti e nel

resto del mondo.

La rivista si avvale di uno staff di dottori che, come consulenti,

scrivono e citano articoli sulla medicina. Loro stessi avevano

detto apertamente che esisteva una prassi medica non supportata

da prove scientifiche, o avevano provato da pionieri, procedimenti

medici meno invasivi e più salutari per i pazienti, fuori forse dalle

logiche di business di mercato, quale purtroppo è, molte volte, la

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Page 16: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

medicina oggi. La rivista è, da molti anni, uno strumento di

informazione per le persone che si considerano tali, e non soltanto

numeri di statistiche, salvandoli a volte da terapie inutili, da cure

pericolose, dalla medicina "preventiva"che a volte danneggia

prima ancora che uno si ammali. Procedure spesso non necessarie,

ma utili per il budget delle multinazionali del farmaco. Oltre che a

rendere chiari i pericoli di alcune prassi mediche ormai accettate

per abitudine, nella rivista si possono trovare delle valide

alternative, sia per quanto riguarda la diagnosi, la prevenzione o la

cura di molte malattie. La rivista vuole essere un punto di

riferimento serio e affidabile per pazienti e dottori che vogliono

avere delle informazioni veritiere e non travisate da vari interessi.

WDDTY vuole insegnare a non essere soltanto dei "bravi

pazienti". I "bravi pazienti", quelli che seguono ciecamente gli

ordini anziché dialogare e chiedere risposte, a volte muoiono.

WDDTY permette di avere informazioni importanti e una visione

più chiara sull'affare più grande del nostro secolo, chiamato

"Salute ".

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LA MISSION

Per esprimere appieno gli obiettivi del libro, citiamo ora la

"mission" della versione inglese:

Ogni giorno, abbiamo bisogno di risposte a quesiti ed interrogativi

medici sulla nostra salute. 'Ciò che i dottori non Vi dicono' vi

aiuta a prendere una decisione consapevole dandovi la possibilità

di leggere notizie che non trovereste altrove. Quasi

quotidianamente la medicina entra in gioco nella nostra vita. Ma

perché spesso è così difficile accedere alle informazioni mediche?

Il dottore

È spesso fin troppo occupato per dedicarvi più tempo del

necessario (e molte volte di fronte al medico non si riesce a

parlare e ci si lascia intimorire). Oppure potreste avere la

sensazione che la complessità della materia ecceda la vostra

comprensione. Egli stesso potrebbe anche non essere troppo

informato, soprattutto se ha terminato l'università da parecchi

anni. Per tenersi aggiornato sui più recenti sviluppi spesso si

affida oggigiorno al venditore della casa farmaceutica non certo la

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fonte più imparziale del mondo!

Opere di consultazione

Potreste dunque cercare di trovare opere di consultazione che

parlino di farmaci, ma solo per scoprire che queste non sono

accessibili al pubblico. Inoltre spesso le case farmaceutiche sono

protette da alcune delle più severe leggi in vigore.

Libri

La maggior parte dei libri che trattano malattie specifiche

suggerisce solo rimedi alternativi; nessuno di questi libri sembra

fornire una valutazione critica della medicina convenzionale.

I media

Le notizie di medicina raggiungono spesso le prime pagine solo

dopo che centinaia di persone sono state danneggiate o persino

uccise. Decisamente non il momento migliore per venire a

conoscenza dell'esistenza di un farmaco oppure di una terapia non

così efficace.

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La nostra sfida

Qualunque sia la malattia, scommettiamo che voi conoscete

persone che hanno avuto più guai che altro da un incontro con la

medicina tradizionale. Potrebbe trattarsi di un vicino o di una

persona che incontrate spesso al supermercato. Da quando questa

persona ha iniziato a prendere un determinato farmaco o si è

sottoposta ad una determinata terapia, la sua salute è peggiorata

oppure l'avete sentita lamentarsi di sintomi che non aveva mai

accusato prima. Di solito non facciamo scommesse sulle persone,

ma abbiamo detto "scommettiamo" perché non abbiamo ancora

incontrato qualcuno al quale non sia venuta in mente una persona

cui questo non sia successo.

E vorremmo fare un' altra scommessa con voi! Siamo certi che

praticamente a nessuna di queste persone era stato detto che

avrebbero potuto peggiorare il loro stato di salute o incorrere in

effetti collaterali indesiderati. (Lo sappiamo, perché uno dei

commenti più tristi che ci capita di sentire dalle vittime è: "Se solo

avessimo saputo...").

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Cosa dicono i nostri lettori

Ecco alcuni dei loro commenti (sono tutti autentici e possono

essere visionati presso i nostri uffici):

"Ciò che i dottori non Vi dicono" contiene proprio il tipo di

informazione che stavo cercando e che è molto difficile reperire

altrove" - P.E., Surrey

"Come dottore sono molto compiaciuto di 'Ciò che i dottori non vi

dicono', vi faccio i miei auguri più sinceri per lo straordinario

lavoro che state facendo" Dr. M.S., Beirut

"Avevo una discreta conoscenza delle possibili trappole delle

terapia farmacologica, ma le vostre informazioni... hanno

accresciuto la mia consapevolezza su questo importantissimo

tema, fornite a tutti noi un servizio più che necessario e vitale" -

M.G., Bedfordshire

"Invece di soffrire d'asma, costretta mio malgrado ad assumere

steroidi come ultima disperata risorsa per avere una vita

minimamente vivibile, ora ne sono praticamente libera e, in più,

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ho perso dodici chili superflui. Tutto praticamente grazie alle

vostre pubblicazioni" - MBC, P-B., Cornwall.

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Capitolo1:

Gennaio 2002 - Vol. 12 - N° lO

Pacemaker: perdere i colpi, di Pat Thomas

Con questo miracolo della meccanica i medici tentano di

classificare tutte le varietà delle irregolarità cardiache, ma il

pacemaker presenta ancora innumerevoli problemi - dagli errori

nel design alla scarsità di spazio per /'installazione - e sono usati

in modo eccessivo.

Mentre il 1999 si avvicinava faticosamente alla fine moltissime

persone subordinate a macchinari e computer trattenevano il fiato

ed aspettavano l'arrivo della mezzanotte,quando il millennium

bug, un problema dovuto alla programmazione dei chip del

computer nel riconoscere il cambio del secolo, avrebbe potuto

colpire inesorabilmente, provocando notevoli malfunzionamenti

ai microchip. Tra queste persone, vivevano col fiato sospeso tutti i

portatori di pacemaker, ovvero di quei congegni elettronici

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 22

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necessari ad assicurare la regolarità del loro ritmo cardiaco. Il

dubbio era che tutta la popolazione obbligata a dipendere da tale

congegno – in occidente più di un milione di persone – nel

momento del passaggio al nuovo millennio avrebbe sofferto di

insufficienza cardiaca. Fortunatamente non accadde nulla ed i

pacemaker continuarono a funzionare normalmente, ma questa

paura fece nascere alcuni seri interrogativi su ciò che accade

quando un corpo umano è costretto a dipendere da computer

interni per la propria sopravvivenza.

I pacemaker cardiaci sono una soluzione meccanica al ritmo

irregolare, o scoordinato, del cuore, altrimenti noto come aritmia.

In generale un'aritmia è un difetto nella regolarità del ritmo

cardiaco. Ma questa definizione non è una vera e propria diagnosi

perché l'aritmia può essere provocata da moltissimi fattori (cfr.

primo riquadro). Esistono dozzine di diversi tipi di aritmie, dalle

più banali fino a quelle a rischio per la vita stessa. Le aritmie

possono essere lente (brachicardia) o veloci (tachicardia), o

descrivere dei battiti cardiaci occasionali in più.

L'installazione del pacemaker è consigliabile quando il battito

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cardiaco è troppo lento. In tal caso in una delle cavità del cuore è

inserito un normale pacemaker; il pacemaker a doppia camera è

impiantato in ambedue le cavità. Se il cuore batte troppo

velocemente può essere impiegato un dispositivo simile,

denominato defibrillatore cardiaco impiantabile (ICO).

In alcuni casi le condizioni del paziente sono così gravi che

l'impianto di un pacemaker gli salva la vita. Non vi sono dubbi sul

fatto che alcune persone, grazie al pacemaker, abbiano riscontrato

un miglioramento nella qualità della vita, anche se ciò non elimina

l'esistenza di una serie di problemi.

Il principale è che nel mondo esiste un gran numero di pacemaker

impiantati senza che vi sia una reale necessità. Probabilmente

nessuno dei loro portatori ha mai sentito parlare dello scandalo

degli anni '80 negli USA riguardante proprio l'abuso di

pacemaker. Un medico del Colorado, implicato nella vicenda, ha

rivelato di nascosto che un venditore di pacemaker offriva ai

chirurghi 500 dollari, oltre ad una serie di "incentivi" quali viaggi

all'estero, ogni volta che essi riuscivano a togliere da un paziente

un pacemaker di una delle compagnie concorrenti ed a sostituirlo

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con uno di quelli della sua casa produttrice. Questa vicenda ha

portato ad un'indagine da parte dell'ordine, che ha coinvolto 400

rappresentanti, alcuni dei quali incassavano più di 1 milione di

dollari l'anno. La chirurgia costosa, quale quella cardiaca, è stata

usata come sostituto delle cure mediche, con risultati non

superiori ad un maggior guadagno, o aumento, riguardo le

assicurazioni sulla vita (N. Engl. J. Med., 313, pago 1206, 1985).

In uno studio preso come punto di riferimento, Greenspan e coll.

hanno studiato le cartelle mediche di 382 pazienti i cui pacemaker

furono impiantati nel 1983 presso 30 ospedali della Contea di

Filadelfia. Essi scoprirono che il 20% degli impianti non era

necessario dal punto di vista medico ed un ulteriore 36% degli

impianti era discutibile data l'insufficiente documentazione sulle

valutazioni diagnostiche (N. Engl. J. Med., 318, pagg. 158163,

1988). In altre parole, meno della metà dei pacemaker erano

impiantati con reale giustificazione clinica. Ciò è ancor più

allarmante considerando che la maggioranza dei soggetti che

necessitano di un pacemaker (70-80%) sono anziani ultra-

sessantacinquenni (J. Am. Geriatr. Soc., 47, pagg. 1125-1135,

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1999). In questa fascia di età la chirurgia è piuttosto rischiosa e in

alcuni casi le aritmie potrebbero essere trattate con maggior

efficacia mediante terapie medicinali e cambiamenti nello stile di

vita.

I pacemaker, inoltre, non garantiscono la longevità e ciò è stato

evidenziato da uno studio eseguito su 1.647.955 individui ultra-

sessantacinquenni deceduti nel 1993 negli Stati Uniti .(J. Am.

Geriatr. Soc., 46, pagg. 1396-1400,1998). Tra di essi 78.941

avevano il pacemaker, ed il 18 % di essi (14.158) lo aveva

impiantato nell'ultimo anno di vita. Il periodo di sopravvivenza

post-impianto era di cinque mesi. Pertanto, nonostante le cause

dei decessi non fossero direttamente ricollegabili al pacemaker, il

tasso di decesso dovuto ad alterazioni acute dello stato di salute

era del 49% nel gruppo dei portatori di pacemaker, rispetto al 19%

della popolazione in generale.

Tuttora i portatori di pacemaker muoiono a causa di improvvise

insufficienze cardiache, con un tasso del 1-2% annuo, con

un'incidenza cumulativa di morte in 5 anni di circa il 10%

(Ann.fntern. Med., 109, pagg. 529-534, 1988; J. Am. ColI.

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Page 27: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Cardiol., 13, pagg. 1353-1361, 1989; Circulation, 88, pagg. 1083-

1092, 1993). I tassi sono addirittura più elevati tra coloro che

presentano più problemi cardiaci di grave entità (Am. Heart J.,

124, pagg. 1608-1610, 1992; Circulation, 85, pagg. 1304-1310,

1992). Dal punto di vista del paziente la chirurgia è sempre una

soluzione aggressiva, ma per i medici l'impianto di un pacemaker

è una scelta molto facile. È veloce, relativamente semplice da

effettuare ed il paziente non deve essere seguito così attentamente

come in caso di assunzione di farmaci (Pacing Clin.

Electrophysiol., 19, pagg. 1219-1224, 1996).

Non vi sono pillole da assumere, tabelle da compilare con

accuratezza e continuità, e nessun effetto collaterale; inoltre la

condiscendenza dei pazienti è elevata, poiché è raro che un

paziente possa fare qualcosa che non sia altro che accettare

l'intervento chirurgico chirurgico. Sembrerebbe questo il motivo

del grande uso di pacemaker; nonostante l'uso del pacemaker

possa implicare un non-uso di medicinali, esiste tuttavia un

significativo numero di pazienti che assumono farmaci avendo in

corpo un pacemaker.

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La linea di produzione

Il cuore è un muscolo con quattro cavità: gli atri destro e sinistro

formano la parte superiore, mentre i ventricoli destro e sinistro

formano la parte inferiore. In un cuore sano il corpo possiede un

pacemaker cardiaco naturale, il nodo senoatriale (SA), che emette

una lieve corrente elettrica che conduce alla pronta contrazione

simultanea di queste due cavità al fine di pompare il sangue lungo

tutto il corpo.

Il pacemaker è costituito da un generatore che produce un segnale

elettrico e da un comando che si collega al cuore per intraprendere

il compito svolto dai nodi SA. Solitamente è collegato in zone

usuali - o nella parte destra del cuore oppure, in caso di

pacemaker a doppia camera, in ambedue le cavità inferiori.

Tuttavia un recente breve studio ha suggerito che l'impianto del

dispositivo seguendo le modalità della linea di produzione,

diventata senza considerare in che punto sia più necessario per il

paziente, può portare ad un rendimento minore del dispositivo

stesso (ciò potrebbe spiegare perché alcuni pazienti debbano

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 28

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assumere farmaci per mantenere efficiente l'operato del

pacemaker). In uno studio su 18 pazienti affetti da cardiomiopatia

dilatativa (DCM) - una forma potenzialmente fatale di

insufficienza cardiaca a causa della quale le cavità cardiache a

maggior pompaggio (i ventricoli) sono tesi ed indeboliti - alcuni

ricercatori presso il Johns Hopkins, Maryland, hanno rilevato che

ponendo l'elettrodo sul ventricolo destro non vi era beneficio,

mentre ponendolo su ambedue i ventricoli l'azione di pompaggio

aumentava solamente del 13%; ponendo però un pacemaker

sull'area del cuore in cui la sincope era maggiormente assente,

l'aumento del pompaggio raggiungeva circa il 25% (Circulation,

99, pagg. 1567-1573, 1999).

Infezioni ed altro

Entro tre mesi dall'impianto di un pacemaker possono insorgere

diverse complicazioni di grave entità; nell'11 % dei casi per

risolverle si rende necessario un secondo intervento chirurgico

(Pacing Clin. Electrophysiol., 22, pagg. 711-720, 1999). La

maggior parte dei pacemaker è transvenosa, ovvero i comandi che

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vanno dal dispositivo al cuore sono inseriti in una vena mediante

un'incisione al di sotto della clavicola. Una delle più serie

complicazioni possibili è l'ostruzione venosa. Diversi casi

documentano complicazioni da tromboembolie ricollegabili al

pacemaker (Cardiology, 93, pagg. 142-148, 2000). Da uno studio

eseguito in India su 6256 pazienti in un arco di 10 anni, è risultato

che 25 di essi presentavano sintomi da ostruzione venosa quali

dolore, debolezza o dilatazione superficiale delle vene sul volto,

sugli arti superiori e sulla parte superiore del torace.

Questo dato rappresenta un tasso di incidenza di circa il 4%,

molto più elevato del tasso usuale, corrispondente all'1 % (Indian

Heart, 52, pagg. 431-433, 2000). Oltretutto circa il 10% dei

comandi dei pacemaker può essere difettoso o può provocare

infezione.

La rimozione del vecchio comando non avviene sempre con

successo, ed ogni anno che il comando resta in sede aumenta la

possibilità di fallimento della sua rimozione (Pacing Clin.

Electrophysiol., 22, pagg. 1348-1357, 1999). A causa delle

complicazioni e della necessità di un alto livello di competenza da

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Page 31: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

parte del chirurgo, molti comandi - in particolare quelli difettosi

anziché quelli divenuti infetti sono semplicemente lasciati

all'interno del corpo, mentre in un altro punto ne è inserito un altro

nuovo. Circa il 5 % di quelli lasciati nel corpo provocano

problemi quali occlusioni venose ed infezioni (J. Inter. Card.

Electrophysiol., 4, pagg. 493-499, 2000).

Le infezioni del comando del pacemaker stanno infatti divenendo

sempre più comuni e rappresentano a livello potenziale serie

complicazioni (Arch. Mal. Coeur Vaiss., 91, pagg. 753-757,

1988). Sono stati identificati già diversi organismi che provocano

tali infezioni, quali diverse specie di Candida (albicans, glabrata e

tropicalis), epidermiti da Staffilococco in grado di svilupparsi

sulla plastica e da Staffilococco aureus (J. Infect., 41, pagg. 275-

276, pagg. 176-178, 2000; Heart, 81, pagg. 88-91, 1999; Pacing

Clinic Electrophysiol., 19, pagg. 1105-1111, 1996).

Queste infezioni conducono spesso all'endocardite, una

infiammazione della membrana cardiaca, potenzialmente letale.

Persino quando il comando è infetto alcuni medici preferiscono

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Page 32: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

prescrivere antibiotici anziché rimuovere il comando dal corpo.

Tuttavia, in uno studio eseguito nel 1998 negli Stati Uniti, in cui si

esaminavano le possibilità di trattamento per comandi infetti, i

trattamenti a base di antibiotici fallirono nel 100% dei casi, con

addirittura due decessi.

I ricercatori conclusero che la rimozione dei comandi infetti era

da considerarsi indispensabile per un trattamento di successo

(Ann. Thorac. Surg., 65, pagg. 596-597, 1998). Un altro possibile

e spaventoso rischio è rappresentato dall'insorgenza del cancro

della mammella. Lo studio di un caso ha evidenziato in modo

chiaro il possibile legame tra lo sviluppo del tumore maligno della

mammella e l'essere in prossimità della sede dell'impianto (Kyobu

Geka, 52, pagg. 496-499, 1999). Nel Regno Unito, due donne

svilupparono questo tumore nella zona dove erano i generatori

"migrati" del pacemaker. Dopo aver esaminato in letteratura

medica altre ricerche riguardanti casi simili, gli autori di questo

studio considerarono che, anche se si tratta di più che una

semplice coincidenza, non possa essere considerata determinante.

La ricerca, inoltre, è stata eseguita su scala troppo piccola per

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Page 33: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

affermare questa ipotesi (Postgrad. Med. J., 69, pagg. 883-885,

1993).

Il corpo è una macchina

La tecnologia occidentale considera il corpo come una macchina

che può essere riparata da altre macchine, ma tale concezione può

portare ad un notevole trauma emozionale. Il fatto che la propria

vita dipenda dal corretto funzionamento di una macchina può

avere un impatto psicologico non indifferente; il cuore, in

particolare, presenta profonde associazioni psicologiche (Pacing

Clin. Electrophysiol., 13, pagg. 399-404, 1990). Cambiare la

terminologia e parlare di "terapia da pacemaker", anziché di

"chirurgia" oppure di "dispositivo", non ha mutato l'impatto

emozionale, a volte veramente imponente, su coloro cui è stato

impiantato un pacemaker.

Tra questi pazienti sono state registrate problematiche di natura

psicoemozionale, quali depressione, ansia, perdite di energia e

ipocondria (Pacing Clin. Electrophysiol., 20, pagg. 1628-1632,

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Page 34: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

1997; Int. J. Psychiatr. Med., 6, pago 359, 1976; Heart Lung, 15,

pagg. 93100, 1986; Ann. Med. Psychol., 148, pagg. 110-112,

1990). Un'altra problematica non indifferente da superare è il

"panico da pacemaker" che, come affermano i ricercatori,

comprende la sensazione del deterioramento fisico ed è causata

dal fatto che la loro vita dipende da un dispositivo meccanico

(Am. J. Cardiol., 30, pagg. 705, 1972).

Tutte queste problematiche hanno portato a coniare il termine

"pacemaker twiddler's syndrome" (alla lettera, sindrome da gioco

con il pacemaker). Recentemente questa sindrome è stata anche

documentata tra i portatori di ICD (defibrillatore cardiaco

impiantabile) (PACE, 13, pagg. 1073-1074, 1990; Am. Heart. J.,

123, pagg. 1079-1082, 1992). In questa sindrome, documentata

sin dagli anni '60, il ricevente, consapevolmente o

inconsapevolmente, deliberatamente o inavvertitamente,

giocherella attorcigliando il dispositivo, facilmente raggiungibile

poiché impiantato sottopelle nel torace o nell'addome, cosi da

muovere gli elettrodi e provocare pertanto il malfunzionamento

del dispositivo stesso.

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Page 35: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Il fatto che tali dispositivi non siano garantiti se non con una

"garanzia limitata" può anche creare relazioni con il

malfunzionamento, che diventano sempre più evidenti

all'aumentare delle revoche dei dispositivi (J. Cardiovasc. Nurs.,

5, pagg. 65-76, 1991; Owen P: "Implantable devices", in: Riegel

B., Ehrenreich D: "Psychological Aspects of Critical Care

Nursing" , Rockville, MD: Aspen, pagg. 171-196, 1989).

Un recente studio sulla frequenza delle revoche e sulla sicurezza

pone l'accento sul fatto che per i dispositivi cardiaci esistano

problemi nella loro lettura (JAMA, 286, pagg. 793-799, 2001).

Gli autori passarono in rassegna tutti i rapporti settimanali dal

1990 al 2000 sulle imposizioni stabilite dal FDA (Food and Drug

Administration) per trovare notizie riguardanti il

malfunzionamento di pacemaker e ICD. I rapporti

comprendevano anche il fallimento di alcuni dispositivi durante il

loro programma di monitoraggio ed altre revoche e avvertimenti

riguardo la sicurezza.

I ricercatori scoprirono che nei 10 anni in oggetto il numero dei

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 35

Page 36: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

pazienti negli Stati Uniti che vivono con dispositivi impiantati è

aumentato del 49%. Circa 600.000 individui hanno il pacemaker e

150.000 hanno un defibrillatore. Tra essi, più di 520.000

pacemaker permanenti e (CD sono stati sottoposti tra il 1990 e il

2000 a revoche o avvertimenti (chiamate consultivi), con un tasso

di revoche in forte aumento sino al 1995. La maggior parte dei

problemi sulla sicurezza riguardava difetti di fabbricazione,

insufficienza di componenti, povertà nel design, problemi elettrici

o circuitali, e difetti nelle batterie.

Ciò, affermano gli autori, si traduce in consulti per un portatore di

pacemaker ogni 15 ed uno su 6 tra quelli con ICD. Molti di questi

avvertimenti sulla sicurezza si risolvono con l'intervento della

chirurgia, ma non tutti. In ogni caso, i pacemaker non sono stati

ideati per lavorare all'infinito. La maggior parte dura dai 5 ai 7

anni, anche se alcune persone hanno dovuto sostituire il proprio

pacemaker dopo un periodo di 10 anni. Da uno studio su queste

condizioni avverse in relazione a pacemaker a doppia cavità è

risultato che solamente il 46% è esente da malfunzionamento per

un periodo superiore a 5 anni (Pacing Clin. Electrophysiol., 23,

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Page 37: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

pagg. 1010-1013,2000).

Negli ultimi anni il trattamento delle aritmie è cambiato, essendo

il pacemaker diventato la "terapia" predominante, in particolare

per le persone più anziane. Questi dispositivi, tuttavia, non sempre

lavorano come una macchina di precisione (Z. Kardiol., 85, pagg.

237-247, 1996) e sono associati a gravi complicazioni.

Chiaramente, ogni paziente cui è offerta l'opportunità

dell'impianto di un pacemaker deve considerare seriamente ogni

altra opportunità prima di accettare questo tipo di procedura.

Punti di vista

L'ultimo prodotto mille-usi, di Lynne McTaggarl

I medici gioiscono quando qualcuno immette sul mercato un

prodotto adatto a mille usi, un tipo di dispositivo che promette di

tagliare l'erba del vostro prato, di pulire il salotto, lavare il cane e

portare fuori le immondizie. Niente meglio delle statine illustra

questo fenomeno. AI momento, le statine sono il prodotto più

pubblicizzato sulla piazza. Esse sono utilizzate per abbassare il

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 37

Page 38: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

colesterolo, prevenire l'osteoporosi e la demenza senile. Stanno

facendo la fortuna delle compagnie farmaceutiche; tuttavia gli

attuali profitti stanno per diventare una bolla di sapone, ed ora vi

spiegheremo il perché.

" Prof. Rory Collins, co-direttore dell'Oxford University's ClinicaI

Trial Service Unit (alla lettera, Servizio di Sperimentazione

Controllata dell'Università di Oxford) e capo ricerca dell'Hearl

protection Study, Oxford, (HPS)(alla lettera, Studi per la

Protezione del Cuore), di recente ha dichiarato che le statine sono

la "nuova Aspirina".

In un discorso tenuto durante la sessione di novembre 2001 della

American Hearl Association (Associazione Cardiologica

Americana), egli ha esposto il risultato dei suoi studi, eseguiti su

più di 20.000 persone ad alto rischio di insufficienza coronarica

cui per più di cinque anni erano state somministrate statine.

Gli studi HPS dimostrano che l'uso continuativo di farmaci per il

colesterolo in pazienti ad alto rischio di malattie vascolari può

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Page 39: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

presumibilmente ridurre di un terzo l'insorgenza di attacchi

cardiaci ed ictus.

Secondo le evidenze di Collins, 5 anni di trattamento con statine

possono prevenire attacchi di cuore, ictus e altri gravi problemi

vascolari in una persona su 10 che abbiano avuto un attacco

cardiaco, in 8 persone su 100 con angina o altri disturbi

coronarici, in 7 su 100 che abbiano subito un ictus e in 7 su 100

con diabete.

Collins afferma che le sue evidenze rendono le statine un rimedio

che va ben oltre la terapia per abbassare il colesterolo, ponendole

al primo posto nella prevenzione di malattie vascolari e cardiache.

Egli ha calcolato che se i più di 20 milioni di persone ad alto

rischio nel mondo usassero le statine se ne potrebbero salvare

ogni anno almeno 50.000, ovvero circa 1000 vite a settimana.

Le statine sono state persino confrontate con un mix di

antiossidanti; quest'ultimo non ha presentato alcun effetto

protettivo e nessuno degli effetti di questo farmaco delle

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Page 40: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

meraviglie.

In precedenza avevo già osservato questo tipo di studi. Nel caso

del confronto con il mix di antiossidanti, ad esempio, il livello

delle sostanze aggiunte (250 mg di vitamina C al giorno e 20 mg

di beta-carotene) era così basso che potevano prevenire al

massimo malattie da insufficienza, quali lo scorbuto. I pazienti,

inoltre, non avevano adottato alcun cambiamento nel loro stile di

vita, ad esempio un miglioramento della dieta o esercizio fisico.

Di solito questi sono i primi cambiamenti necessari. Ciò che

spaventa è la totale noncuranza riguardo le più recenti

dimostrazioni sulla pericolosità delle statine. Probabilmente esse

possiedono un certo rilievo nel trattamento di pazienti affetti da

diabete, con arterie ristrette negli arti inferiori o con precedenti di

ictus. Senza dubbio questo studio vuoi essere da monito per tutti

quei medici che, in nome della medicina preventiva, consigliano

le statine a persone con normali livelli di colesterolo.

Collins puntualizza che i suoi dati rivelano la prima evidenza

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Page 41: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

secondo cui le statine sono attive per le donne e per gli

ultrasettantenni - anche se ciò evidentemente non ha sinora

impedito ai medici di prescrivere tale farmaco ad ambedue le

categorie di pazienti.

Collins non si sofferma semplicemente sul salvare le vite umane:

questo prodotto potrebbe evitare la necessità di interventi

chirurgici sulle arterie, angioplastiche ed amputazioni; è un

farmaco, egli afferma, che potrebbe cambiare la "pratica della

medicina".

In pratica questo è un'altra panacea - vi permetterà di falciare il

vostro prato, nutrire il vostro uccellino, dimezzare i tempi delle

faccende domestiche - in questo caso, tuttavia, si suppone che

sostituisca anche la necessità di esercizio fisico, la corretta

alimentazione e, in generale, di mettere ordine ad uno stile di vita

disordinato e malsano.

Non mi piace smorzare gli entusiasmi. Tuttavia penso che prima o

poi dovrò consigliarvi di non credere a tutto ciò che vi raccontano

i venditori porta a porta.

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Page 42: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Lettere all'editore

Prova lo yoga per regolare la tiroide

Quante argomentazioni interessanti e quanti articoli sui problemi

della tiroide (WDDTY, Vol. 12 W 9). Ancora una volta WDDTY

ha saputo trovare il meglio!

Ritengo che sarebbe utile aggiungere lo yoga tra le terapie

alternative valide per il trattamento dell'ipotiroidismo. Due

posizioni - l'Aratro seguito dal Pesce - sono ritenute molto utili.

Quella dell'Aratro preme il sangue e gli altri fluidi dalla ghiandola

tiroidea, mentre quella del Pesce è una posizione che apre la

ghiandola stimolandola alle sue normali funzioni. - Hazel

Edwards, via e-mail.

Discorsi improvvisati ma fondati

Il buon senso ed i contenuti di WDDTY mi hanno sempre ben

impressionato, e pertanto spesso l'ho proposto a professionisti.

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Page 43: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Ora sono io stesso un abbonato ed ho ricevuto alcuni numeri

arretrati, tuttavia mi trovo in disaccordo perché secondo me usate

due pesi e due misure diverse.

Nel luglio 1998 (WDDTY Vol. 9 W 4) avete pubblicato "I Dieci

Test Medici Inutili" ed al primo posto vi era l'esame della

pressione arteriosa. Nel Novembre 2001 (WDDTY Vol. 12 N° 8)

alla signora che aveva subito un attacco ischemico transitorio

avete consigliato di farsi misurare la pressione. Insomma, le avete

consigliato un esame inutile!

A mio parere, il controllo della pressione arteriosa non è proprio

da eliminare. Eseguito da un medico o da infermieri esperti è un

valido strumento diagnostico; naturalmente è utile se impiegato

dalle persone giuste. Se ad un paziente è consigliato un farmaco

sulla base di una errata lettura dell'esame di controllo della

pressione, la colpa non è dell'esame ma del medico! A volte si

consiglia ai pazienti di far controllare la pressione da un

infermiere esperto, poiché essi spesso sottovalutano il risultato più

di un medico. Dopo un incidente stradale, ad esempio, una

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Page 44: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

pressione sanguigna molto bassa può indicare l'esistenza di lesioni

interne o di shock che altrimenti non sarebbero evidenziate (ho

detto indicare, non confermare). Il solo controllo della pressione

non può essere indicativo della situazione globale.

Pensate tuttavia, per favore, a tutti coloro che hanno letto la parola

"inutile" ed hanno deciso di non farsi misurare la pressione, e che

potrebbero avere un attacco ischemico in corso o qualcosa di

peggio. Angela Jobson, via e-mail.

WDDTY risponde: È evidente che la lettura di un singolo esame o

del monitoraggio ambulatoriale di un solo giorno non può fornire

un'istantanea accurata della reale situazione della pressione

arteriosa; è necessario che sia eseguita una lettura continuativa di

almeno 6 mesi (Cfr. WDDTY, "La verità sui rischi della medicina

moderna").

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 44

Page 45: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Radioestesia per un fastidioso mal di testa e per malanni

ancor peggiori

Come esperta di Radionica mi ha appassionato molto la lettura del

testo di Lynne, "The Field: The Quest for the Secret Force of the

Universe" (alla lettera, Il Campo: La ricerca della forza segreta

dell'Universo) riguardante le ricerche svolte per molti anni con

scarso riconoscimento e credito dalla Radionic Association sui

campi energetici.

Ogni scoperta scientifica divulgata fornisce la possibilità di

elaborare le nuove idee e, nonostante abbiamo sempre potuto

diffondere luce come un rimedio, ora è possibile convertire

immediatamente la conoscenza dei fotoni in trattamenti utili, e di

questo siamo davvero grati.

D'altro canto forse la medicina vibrazionale potrebbe aumentare

di importanza se continuasse ad aumentare il terrore per l'antrace.

L'Antrhtracinum omeopatico può essere diluito ad ogni potenza

utilizzando un produttore di rimedi radionico per applicazioni

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 45

Page 46: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

magnetogeometriche con una carta vibrazionale Rae in acqua di

rubinetto nel giro di una manciata di secondi. Io stessa produco

bottiglie di 2-3 litri di un rimedio per molteplici usi tratto dalle

piante, ed i cui risultati sono straordinari.

L'Anthracinum, quando è trasmesso al cervello e forse in altre

zone del corpo, è un rimedio veramente efficace per i peggiori tipi

di emicrania. Tuttavia non sono in molti a saperlo. Doris

Frankish, Whitley Bay.

WDDTY: il lettore arrabbiato

Grazie di cuore per l'interessantissima uscita di WDDTY di

novembre (Vol. 12 W 8). Gli editori dicono sempre "Non è mia la

notizia, io la riporto solamente. Pertanto ambasciator non porta

pena".

WDDTY è entusiasmante, ma morbido, si concentra sulla

opposizione, sul negativo, sulla materia prima. Esiste forse per voi

un modo (ad eccezione del "Trattamento del Mese") che possa

scuotere i nostri spiriti come una politica cosciente? In secondo

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Page 47: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

luogo, che lotta tempestiva e meravigliosa nei confronti del

raffreddore e dell'influenza (la zuppa di pollo tradisce il vostro

background culturale - scherzo).

Mi ha sorpreso solamente una omissione, non avete parlato del

miele, semplicemente di favo. Sono forse l'unico ad avere fiducia

in questa sostanza per lenire i sintomi del raffreddore? Vi sono

ricerche che lo escludono? Mi aspetto una risposta convincente.

Ted Duke, Holloway, Londra.

WDDTY risponde: Confermiamo le sue parole, Ambasciator non

porta pena... Questo è il motivo per cui è stato scritto "The Field"

ed è stato lanciato "PROOF!', come messaggio di speranza. Legga

"PROOF!" Vol. 5 N°1 sul miele di manuka.

Bere caffè può portare ad un attacco ischemico

transitorio?

Nell'edizione di novembre (WDDTY Vol. 12 N° 8) avete parlato

di un paziente - MM - cui era stato diagnosticato il morbo di

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Page 48: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Lyme e che aveva subito un attacco ischemico transitorio (TIA).

Come sapete, il 15% di tutti gli attacchi di TIA è dovuto ad

aritmie cardiache, le quali possono provocare un'embolia. Il

vostro servizio affermava che la paziente aveva un ritmo cardiaco

rapido ed irregolare. Sorprendentemente non avete mai

menzionato come fattore di causa il suo stile di vita. MM era una

notevole consumatrice di caffè e pertanto dovrebbe smettere

completamente, poiché la caffeina in forti dosi porta ad aritmia.

Nel 1953 si è compreso che il magnesio aiuta in caso di aritmia.

Gli studi Limit sul magnesio hanno evidenziato i benefici che

potrebbero derivarne, e 1'80% i pazienti sofferenti di cuore ha

mostrato carenza proprio di magnesio. John Buckley, via e-mail.

WDDTY risponde: Le consigliamo di leggere quanto riportiamo

sui rischi per il cuore legati proprio alla caffeina (pag.4).

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Un valido rimedio per la vestibulite...

Mi riferisco all'articolo dell'ultimo numero di WDDTY (VoI. 12

N° 7, Domande e Risposte) riguardo la vestibulite.

Ho sofferto di questa patologia per diversi anni, senza mai sapere

cosa realmente fosse. Mi recavo dai medici (i quali non

conoscevano la malattia) ed essi mi prescrivevano creme a base di

ormoni ed altri trattamenti, ma non ne traevo giovamento. Ho

provato con applicazioni di yogurt, con i medesimi risultati. Negli

anni ho tentato innumerevoli terapie che riducessero il problema

anche lievemente (compresa la crema al progesterone), ma non ho

mai trovato la cura definitiva.

Poi ho fatto applicazioni di argento colloidale, circa un

contagocce pieno, facevo di tutto per assicurarmi che fluisse il più

possibile nella vagina. Il massimo l'ho raggiunto quando ho

spruzzato sull'intera zona polvere di ossido di zinco, mescolandola

bene con l'argento colloidale.

Inizialmente erano tre applicazioni al giorno, che poi ridussi a due

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 49

Page 50: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

ed infine ad una sola, avendo riscontrato un miglioramento.

Eseguivo applicazioni particolarmente accurate dopo aver nuotato

(vivo ai tropici). Il male non si è più ripresentato, ormai è passato

un anno, e mi ritengo completamente guarita. Spero che la mia

esperienza possa essere di aiuto a qualche lettore. Lizze

Kaufmann, via e-mail.

E uno sguardo alle allergie alimentari come sua causa

Sono un medico naturopata e tratto la maggior parte degli

squilibri e problematiche femminili; ho avuto una buona risposta

nel trattamento della vestibulite identificando ed eliminando dalla

dieta delle mie pazienti determinati alimenti. A mio parere, si

tratta di un'altra infiammazione che sembra essere collegata ad

una eccessivo stimolo del sistema immunitario; per questo

motivo, ricostruisco il sistema immunitario in modo che esso non

abbia reazioni eccessive, utilizzo nutrienti quali vitamina C,

bioflavonoidi quali quercetina ed esperidina e a volte rimedi

omeopatici quali Thymactiv e Echinacea.

Nella maggioranza dei casi questo metodo minimizza

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 50

Page 51: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

l'infiammazione e quindi il dolore. Lo stesso vale per la

vulvadinia. Brenda Gill, via e-mail.

Nota a piè di pagina sul cancro della pelle

Questa mattina, appena entrata nella doccia, mi sono chiesta se lo

strano ed inspiegabile aumento del cancro della pelle nella parte

inferiore dei piedi non sia dovuta all'eccessiva pulizia degli

occidentali, che usano giorno dopo giorno forti soluzioni di

solfato di sodio laurile (fortunatamente non è il mio caso). Esiste

qualche ricerca che possa considerare questa eventualità?

Ann Eggleton, Monmouth.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 51

Page 52: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Quesiti e risposte

D: Esattamente due anni fa sono stato sottoposto ad artroscopia ad

un ginocchio. Poiché il dolore e l'immobilità mi erano diventati un

grande problema, decidemmo di consultare un medico privato per

eseguire l'intervento prima possibile. Egli mi propose l'anestesia

totale e l'anestesia parziale, dalla vita in giù, ed io optai per la

seconda. Appena mi ripresi dall'operazione provai un forte dolore

alla schiena, proprio dove era stata eseguita l'iniezione

dell'anestesia.

Dopo alcune settimane, le lastre evidenziarono segni di artrite, che

come confermò il medico, erano la causa dei miei dolori. Mi

prescrisse una cura. Quando il ginocchio operato iniziò di nuovo a

crearmi problemi, mi feci visitare dal chirurgo che aveva eseguito

l'artroscopia, e gli chiesi il perché dei miei dolori alla schiena e

delle possibili cause. Egli negò in modo categorico che fossero

stati originati dall'iniezione spinale.

Ora sono in terapia presso una osteopata, ma il dolore rimane. Ella

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 52

Page 53: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

afferma che le iniezioni spinali presentano molti e gravi effetti

collaterali, riscontrati specialmente nelle donne che hanno optato

per questo metodo al momento del parto. L'osteopata afferma che

mai nessun medico lo ammetterà, proprio per evitare discussioni.

Ha ragione. Ho chiesto a quattro medici e ad un anestesista se

l'anestesia spinale può provocare dolori alla schiena e tutti mi

hanno risposto "Assolutamente no". Anche questo è un ambito

della medicina dove è difficile dimostrare qualcosa, ma ritengo

sarebbe utile portare avanti la ricerca in questo settore e che i

risultati siano resi pubblici onde evitare si ripetano casi come il

mio. (B.F. - Brecon)

R: I medici di solito ci ricordano le proverbiali tre scimmiette,

"non vedo, non sento, non parlo". Molto spesso fanno finta di

niente riguardo i più comuni e noti effetti collaterali dei farmaci e

delle procedure mediche. Sono stati pubblicati i risultati di

innumerevoli ricerche che riportano casi di persistenti dolori alla

schiena dovuti all'anestesia spinale, ma i medici continuano ad

ignorarli perché vogliono credere che questo metodo per operare i

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pazienti da svegli sia sicuro ed efficace.

L'artroscopia e la chirurgia artroscopica sono una delle procedure

più comuni tra le cosiddette "procedure minimamente invasive".

Negli Stati Uniti ogni anno ne sono eseguite più di un milione e

mezzo, di solito al ginocchio o alla spalla. La procedura ha

riscontrato un tale successo che ora i medici la adottano anche per

altri interventi sulle giunture, comprese le anche, il polso, il fianco

e persino giunture mandibolari davanti alle orecchie.

Sotto quest'ottica, l'artroscopia è uno sviluppo miracoloso ed un

grande progresso in quella che è definita chirurgia "a cielo

aperto".

Sviluppata da un giapponese, l'artroscopia è un mezzo per

penetrare nella giuntura attraverso un sistema ingegnosa di lenti.

Questa tecnica impiega cavi a fibre ottiche che proiettano la luce

nella giuntura. L'immagine risultante è quindi proiettata su di uno

schermo televisivo. Il chirurgo pratica un'incisione in prossimità

della giuntura, inietta fluido sterile nello spazio giunturale per

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rendere più semplice l'individuazione di tutte le ossa ed i tessuti,

quindi pratica un'altra incisione per inserire il minuscolo

artroscopio. Egli può vedere la giuntura sia attraverso la lente sia

sullo schermo.

Nel caso del ginocchio, mentre il dispositivo è all'interno, il

chirurgo può eseguire una biopsia oppure operazioni di minore

entità, come rammendare tessuti danneggiati o rimuovere schegge

staccate di cartilagine od osso. L'intera procedura si può effettuare

in circa un'ora.

Come ogni altro tipo di chirurgia, tuttavia non è una scienza

esatta. Anche una chirurgia "semplice" non è sempre infallibile.

Per la chirurgia eseguita al di sotto del diaframma sono utilizzati

due tipi di anestesia locale. La spina dorsale è ricoperta da tre

membrane (meningi), ovvero la dura madre, l'aracnoidea madre e

la pia madre. L'anestesia spinale è eseguita nello spazio

subaracnoide (intratecale) della spina dorsale, ovvero lo spazio tra

le più interne, la pia madre e la membrana aracnoide. L'anestesia

epidurale, il metodo più comunemente impiegato nei parti, è

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eseguita nello spazio epidurale, ovvero lo spazio tra la membrana

più esterna (la dura madre) e le ossa vertebrali.

L'anestesia spinale richiede una sola iniezione, mentre l'epidurale

richiede infusioni costanti o periodiche per mantenere bloccata la

sensibilità nervosa.

I farmaci più comunemente impiegati per l'anestesia spinale sono

la lidocaina, la bupivacaina e la tetracaina, talvolta assieme ad un

vasocostrittore come l'adrenalina (epinefrina) che prolunga il

blocco della sensibilità anche del 50%. Un intervento di 3 ore,

oppure una prostatectomia radicale, richiede un farmaco come la

tetracaina, spesso associato all'adrenalina, ma per un'artroscopia al

ginocchio, considerato un intervento più semplice, è facile che

l'anestesista opti per la lidocaina, che agisce per tempi

relativamente brevi.

Occasionalmente per prolungare l'effetto analgesico è

somministrato anche il fentanyl, ma ciò aumenta la possibilità

dell'insorgenza di effetti collaterali quali prurito e pustole. (AANA

J., 67, pagg. 337-343,1999).

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Senza dubbio si è attirati dall'anestesia spinale perché si ha

l'illusione che sia meno invasiva dell'anestesia totale e presenti

meno effetti collaterali. A prima vista sembra proprio che

l'anestesia spinale sia la scelta più sicura. Sembra vantaggiosa

anche per una degenza più breve ed una esposizione minima ai

farmaci.

I preparati utilizzati nell'anestesia spinale bloccano la sensibilità

per minor tempo rispetto a quelli utilizzati per l'anestesia totale.

Una rassegna di studi che comparano l'anestesia totale, quella

spinale e quella epidurale conclude che la chirurgia eseguita in

anestesia epidurale implica un minor numero di effetti collaterali,

indipendentemente dal tipo di intervento chirurgico. Nonostante

ciò, lo studio ha considerato solamente le conseguenze

immediatamente successive all'intervento, che sono tipiche di

un'anestesia totale, quali trombosi delle vene profonde e

depressione respiratoria. Lo studio non ha esaminato gli effetti nel

tempo e certamente non ha considerato i problemi alla spina

dorsale dovuti alla epidurale.

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Gli effetti a lungo termine dei blocchi spinali sulla schiena non

sono stati evidenziati, poiché sembra che nessuno abbia mai

sollevato il problema (BMJ, 321, pagg. 1493-1497, 2000).

Dei pochi studi eseguiti, nessuno dimostra vantaggi della

anestesia spinale rispetto agli altri tipi di anestesia usati per

piccola chirurgia se non che il paziente rimane immobile, mentre

con l'epidurale ciò non avviene. (Saudi Med. J., 21, pagg. 10071-

10073,2000).

In effetti, uno studio comparato dei tre metodi di anestesia per

pazienti sottoposti ad artroscopia al ginocchio ha rilevato che

l'anestesia epidurale richiede tempi di recupero e di scarica

paragonabili a quelli di un'anestesia totale, ma che l'anestesia

spinale è stata associata a tempi di scarica più lunghi ed aumento

degli effetti collaterali (Anesth. Analg., 91, pagg. 860-864, 2000).

Questi ultimi includono ipovolaemia (volume della circolazione

del sangue abnormalmente basso) e coagulopatia (problemi nel

meccanismo della coagulazione ematica). I pazienti che

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sviluppano quest'ultima patologia rischiano pertanto di sviluppare

ematomi (accumulo di sangue), che possono comprimere le radici

nervose o il cordone spinale, provocando dolore alla spina

dorsale, deficit neurotici o addirittura paralisi permanente. Un

basso volume della circolazione sanguigna potrebbe portare ad

una pressione del sangue molto bassa, con notevoli rischi

associati.

L'anestesia spinale può anche causare ipotensione (J. Med. Assoc.

Thailand., 84, pagg. 5256-5262, 2001), una riduzione della

viscosità del sangue (Anesth. Analg., 74, pagg. 635-640, 1992) ed

un inaspettato arresto cardiaco (Almindelilge Danske Laegefor,

157, pagg. 28602861,1995).

L'anestesia spinale richiede una mano esperta e ferma per

posizionare il paziente ed inserire l'ago; in caso contrario, il

paziente può non ricevere il giusto quantitativo di farmaco oppure

accusare dolori in seguito. Non vi è alcun dubbio che l'anestesia

spinale può avere effetti devastanti sul sistema nervoso, una

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situazione nota da circa 50 anni: già negli anni '50, infatti, erano

stati rilevati e registrati effetti a lungo termine alla schiena

(JAMA, 161, pagg. 586-591, 1956).

Numerosi studi hanno dimostrato che può causare sintomi

neurologici transitori (TNS), in particolare ai pazienti cui è stata

somministrata lidocaina. In uno studio, il 22% di questi pazienti

aveva accusato TNS (Anesthesiology, 88, pagg. 619-623, 1996).

In un caso, una donna di 50 anni sottoposta ad anestesia spinale

per artroscopia al ginocchio destro accusò forti crampi in tutte e

due le natiche che le si irradiarono lungo le cosce, e che si

protrassero per 36 ore.

L'effetto collaterale più devastante può essere l'aracnoidite adesiva

o infiammazione dello spazio aracnoide nella spina dorsale, che

provoca un dolore debilitante a lungo termine.

In un altro caso, una donna di 75 anni è stata sottoposta ad

anestesia spinale per la sostituzione totale del ginocchio.

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Nonostante l'intervento avesse avuto successo, in seguito iniziò a

lamentare forti dolori nella parte bassa della schiena e non

riusciva più a muovere la parte inferiore delle gambe. Otto ore

dopo esse stata anestetizzata era ancora paralizzata. Un

mielogramma mostrò un'infiammazione dello spazio aracnoide ed

una MRI (risonanza magnetica per immagini) mostrò cicatrici

sulla spina dorsale. Due anni dopo le sue condizioni erano

immutate. (Jpn. J. Anesthesiol., 48, pagg. 176-180, 1999).

Raramente questo tipo di anestesia può causare paralisi dei nervi.

Uno studio svolto su più di 10.000 pazienti che hanno subito

questo tipo di intervento evidenziò 32 casi di paralisi dei nervi

della parte esterna delle gambe. Si è anche rilevato che l'anestesia

spinale è associata in modo significativo con la paralisi,

nonostante fossero utilizzate quantità minori di farmaci (J. Bone

Joint Surg., 78, pagg. 177-184, 1996).

I problemi alla spina dorsale sono comuni anche in caso di

anestesia epidurale. Secondo uno studio condotto presso la

Medicai School, University of Birmingham (BMJ, 7 luglio 1990),

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circa un quinto delle donne (18%) sottoposte ad epidurale durante

l'esperimento ha accusato dolori a lungo termine alla schiena. La

ricerca concludeva che su 100 donne sottoposte ad epidurale

durante la sperimentazione 8 sviluppavano come diretta

conseguenza dolori a lungo termine alla schiena.

Sembra inoltre che l'anestesia spinale provochi traumi di diversi

tipi e di diversa intensità. In uno studio post-mortem effettuato su

10 pazienti sottoposti ad epidurale postoperatoria (Anaesthesia,

45, pagg. 357361, 1990), si riscontrò che tutti e 10 avevano

riportato "reazioni infiammatorie non specifiche da epidurale" e 7

di essi mostravano segni di infezioni da epidurale. Ciò può essere

dovuto all'ago stesso oppure a contaminazioni, ed è la prova che

un quinto di coloro che sono sottoposti ad epidurale è in seguito

contaminato ( Anesth. Analg., 56, pagg. 222-225, 1977).

Sebbene sia impossibile diagnosticare l'entità del danno da lei

subito, sarebbe bene scoprire se la causa del dolore sia una

infiammazione. Se la terapia di manipolazione non offre risultati,

per cercare di lenire il dolore può tentare con l'agopuntura o

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l'omeopatia. Nel caso di intervento al ginocchio, se la chirurgia

non ha offerto i risultati sperati, può tentare con integratori di

glucosamina e condroitina, che si è dimostrato essere efficaci in

caso di problemi alle giunture.

Caso di studio

Una lettura casuale può condurre alla guarigione, di R.P.,

Norfolk

Circa 10 anni fa subii una lesione provocata da una grave caduta

quando la mia gamba finì nella tana di un coniglio. Questo fu

l'inizio del mio incubo. Un osteopata mi guarì ed io continuai un

regime di vita attiva, forse anche troppo.

Poi, 20 mesi fa, riuscivo a malapena a camminare per 50 metri,

oppure a stare in fila all'ufficio postale. Il problema era un dolore

cronico nella parte bassa della schiena, che ormai mi impediva di

svolgere le mansioni più banali. Terapie, diagnosi, medicazioni...

tutto inutile, il mio problema non si risolveva. La lesione di 10

anni prima era il catalizzatore della mia attuale agonia. Ero ad un

bivio.

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La prima pagina del WDDTY parlava di dolori alla schiena (Vol

10 N°5) e riportava una lettera del Dr. B. Pattinson (Vol 10 N°9)

in cui egli consigliava di contattare il British Institute of Muscolo-

Skeletal Medicine (BIMM, Tel. 01923 220 999) come aiuto nel

trovare uno specialista. Ciò è possibile anche attraverso il London

College of Chiropratic Medicine (Tel. 0207262 1128).

In pochi giorni fui visitato da un osteopata che mi mandò a

eseguire una MRI e la cui consulenza fu veramente piacevole e

positiva. Entro 10 settimane da questo originale contatto ero

"steso sul tavolo". Si sperava in un intervento molto delicato a

livello L4/L5 (area lombare, con 1'80-90% di possibilità di

successo) che mi avrebbe alleviato definitivamente dalle mie

sofferenze. Ero veramente fortunato e grato di poter accedere ad

una terapia privata.

Al risveglio, il dolore che mi tormentava era scomparso. Tutto

sembrava andare bene: il dolore alle terminazioni nervose dei miei

talloni era sparito. Ora, dopo una notevole e accurata

riabilitazione postoperatoria passeggio e pedalo per molti

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Page 65: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

kilometri. Grazie a WDDTY ed al Dr. Pattinson per avermi

condotto verso la giusta strada ed un ENORME grazie al chirurgo,

alla sua equipe, al fisioterapista e alle infermiere dell'ospedale che

mi hanno riportato alla vita con amore e fermezza.

Farmaco del mese: Rofencoxibe

Il Rofencoxibe è uno dei nuovi antinfiammatori conosciuti come

anticox-2 (ciclossigenasi-2) che si presuppongono essere più

sicuri dei FAN come l'aspirina.

L'aspirina e gli altri FAN (farmaci antinfiammatori non steroidei)

possono causare problemi a livello gastrico, come ad esempio

ulcera peptica ed emorragie gastrointestinali, ed è per questo

motivo che sono stati sviluppati gli anticox. Il primo fu approvato

nel 1999 negli Stati Uniti, e dall'ottobre 2000 il Rofencoxibe e il

Celecoxibe, altri due anticox-2, hanno portato ad un introito di 3

miliardi di dollari. In soli 12 mesi per questi nuovi farmaci sono

state effettuate più di 100 milioni di prescrizioni.

Sembra tuttavia che essi non siano così sicuri come si reputava,

perché possono aumentare il rischio di malattie cardiache. I

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Page 66: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

ricercatori della Cleveland Clinic, Stati Uniti, hanno analizzato i

risultati di 4 studi svolti su circa 16.000 pazienti artritici trattati

con FAN oppure con un anticox-2. In uno degli studi, i pazienti

scelti casualmente e curati con Rofencoxibe hanno manifestato

problemi cardiovascolari, attacchi di cuore, angina instabile, o

infarto, in proporzione doppie rispetto a quelli trattati con FAN.

Pertanto 111 pazienti che avevano assunto Rofencoxibe

accusarono seri problemi cardiaci rispetto ai 50 che erano stati

curati con un FAN. In uno studio che compara il Celecoxibe con

un FAN non risulta alcuna differenza. Ai pazienti che assumevano

uno degli anticox-2 era tuttavia permesso di assumere piccole dosi

di aspirina, nota per ridurre il rischio di determinate patologie

cardiache. AI contrario, l'aspirina non era permessa nella cura con

il Rofencoxibe.

Il problema è che gli anticox-2 sono sicuri solo se assunti assieme

all'aspirina i loro vantaggi nella sicurezza sarebbero persi.

I ricercatori chiedono molta cautela nella prescrizione di questi

nuovi farmaci, specialmente per quei pazienti a rischio di

problemi cardiaci, finché la loro sicurezza non sarà accertata con

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Page 67: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

ulteriori studi. (JAMA, 286, pagg. 954-959, 2001).

Notizie

La vitamina D può ridurre il rischio di diabete nei bambini

I ricercatori finlandesi asseriscono che l'assunzione in età precoce

di supplementi di vitamina D riduce il rischio dell'insorgenza del

diabete.

La Finlandia è il paese al mondo con la più alta presenza di

diabetici insulino-dipendenti (tipo I) ed i ricercatori stanno

cercando un rimedio per il diabete, oltre ad un'associazione tra

questa patologia ed il rachitismo. Lo studio è iniziato alla nascita,

seguendo per più di 10 anni circa 11.000 bambini. I risultati

indicano che l'incidenza del diabete è circa dell'80% più bassa in

quei bambini che hanno assunto la dose consigliata di vitamina D

durante il primo anno di vita (2000 IU, ovvero Unità

Internazionali, al giorno, in genere derivate da olio di fegato di

merluzzo), rispetto a coloro che non ne avevano usufruito.

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Page 68: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

È stato inoltre accertato che i bambini che hanno sviluppato

rachitismo nel primo anno di vita corrono un rischio tre volte

maggiore di sviluppare il diabete di tipo I rispetto a quelli in cui

ciò non è avvenuto.

La vitamina D è stata estratta dall'olio di fegato di merluzzo, dal

pesce di mare e dal fegato. Un' altra fonte di vitamina D è la luce

del sole, che trasforma in vitamina il colesterolo contenuto nella

pelle. Si ritiene che 1'80% della vitamina D presente nel sangue

sia così sintetizzata e che circa 15 minuti di esposizione al sole 3

volte a settimana siano sufficienti a fornire la quantità di vitamina

D raccomandata.

Il sintomo più comune della carenza di questa vitamina è il

rachitismo, ovvero una condizione di indebolimento osseo, tipico

delle città molto inquinate del XIX secolo e dell'inizio del XX

secolo. Il rachitismo è comune anche nei paesi nordici, in cui

l'esposizione al sole è inferiore rispetto ai paesi con il clima

soleggiato del sud.

La vitamina D è nota come ausilio per prevenire la distruzione

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Page 69: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

delle cellule del pancreas che producono insulina, e questo nuovo

studio aggiunge evidenze ai precedenti studi che dimostravano il

legame tra i supplementi e la bassa incidenza del diabete infantile

(Lancet, 358, pagg. 1476-1478, pagg. 1500-1503,2001).

Per sottolineare l'importanza dell'assunzione del corretto

quantitativo di vitamina D, ricercatori canadesi hanno determinato

che la dose quotidiana raccomandata di vitamina D nel loro paese

è troppo bassa.

I loro studi, svolti su più di 800 donne hanno rilevato che, durante

l'inverno, molte di esse presentano una quantità troppo bassa di

vitamina D nel sangue, nonostante esse assumessero

quotidianamente più di 5 mcg (microgrammi) o 200 IU, dose

raccomandata per adulti di età inferiore ai 50 anni.

In Canada, come affermano i ricercatori, la dose di vitamina D

assunta quotidianamente per prevenire malattie deficitarie deve

essere di circa 1000 UI (Eur. J. Clin. Nutr., 55, pagg. 1091-

1097,2001).

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La tecnica dei pertugi fallisce

Un volantino del governo inglese che allerta i medici

sull'inefficacia dei pertugi per l'orecchio colloso ricorrente (otite

media cronica con versamento) è riconosciuto con l'evidente

diminuzione nel loro impiego negli ultimi 15 anni.

Il tasso di utilizzo di questo metodo iniziò a diminuire dopo la

pubblicazione del 1992 di un Effective Health Care Bulletin sul

trattamento dell'otite media ricorrente nei bambini. Per valutare se

fosse dovuto al volantino oppure ad un andamento naturale

decrescente, alcuni ricercatori dell'Università di Newcastle-upon-

Tyne hanno osservato anche i tassi di tonsillectomia, un'altra

procedura facoltativa nella medesima specialità.

Essi hanno rilevato che i tassi di tonsillectomia nel medesimo

periodo erano aumentati stabilmente, ipotizzando che fornendo ai

medici linee guida chiare su come trattare meglio questo tipo di

otite si avrebbe una significativa efficacia nella pratica. I

ricercatori stimano che nei 4 anni successivi alla distribuzione del

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Page 71: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

volantino sono stati evitati quasi 90.000 interventi non

indispensabili (BMJ, 323, pagg. 1096-1097, 2001).

La cura per l'enuresi notturna è ancora lontana

Secondo una recente analisi, i medici ancora non hanno una

risposta all'enuresi notturna. In una rassegna di diversi tipi di

trattamento dell'enuresi, Jonathan Evans, del Children and Young

People's Kidney Unit, Nottingham, ha rilevato come farmaci quali

l'antidiuretico desmopressina oppure l'antidepressivo imipramina

possono migliorare i sintomi, anche se non vi è alcuna evidenza di

beneficio a lungo termine.

L'imipramina, in particolare, ha anche una frequenza elevata di

gravi seri effetti collaterali che coinvolgono il sistema nervoso

centrale e dovrebbe quindi essere impiegato con cautela.

I segnali di enuresi, che svegliano il bambino alla prima

sensazione di bagnato, possono essere efficaci come

condizionamento comportamentale. Egli tuttavia osserva che ciò

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Page 72: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

richiede diversi mesi di pratica continua e molti genitori lo

ritengono difficile ed impraticabile. Inoltre, come avviene per il

trattamento a base di farmaci, appena si interrompe la terapia

molti bambini presentano immediatamente una ricaduta (BMJ,

233, pagg. 11671169, 2001).

Fasciature troppo strette possono provocare

l'ulcera del dito del piede

I pazienti affetti da ulcere alle gambe e trattati con fasciature

troppo strette possono subire nuove ulcere anche ai piedi e alle

dita dei piedi.

Inoltre, come affermano i ricercatori britannici, le ulcere

provocate da fasciature di compressione a 4 strati (anziché i

consueti 3) sono diverse dalle altre ulcere cutanee. Non sembrano

essere provocate da funghi o batteri e sono resistenti alle normali

cure.

In uno studio lungo l'arco 10 anni eseguito su 194 pazienti trattati

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 72

Page 73: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

a causa di ulcere venose alle gambe, 12 di essi hanno sviluppato

gravi ulcere ai piedi e alle dita dei piedi, forse a causa

dell'aumento della compressione che ha condotto ad una carenza

di ossigeno nei tessuti. Inoltre tutti i pazienti, dopo le fasciature,

hanno riscontrato la distorsione delle dita dei piedi.

Le ulcere miglioravano rimanendo a letto con i piedi sollevati

rispetto al corpo, ma ritornavano entro poche settimane. Un

paziente ha dovuto farsi amputare le dita (BMJ, 323, pago 1099,

2001).

Fagioli: ottimi per il vostro cuore

Secondo uno studio eseguito sulla popolazione degli Stati Uniti,

l'aumento del consumo di legumi può svolgere un ruolo

importante nell'intervento dietetico al fine di ridurre il rischio di

malattie coronariche.

I ricercatori hanno raccolto dati su 9.632 uomini e donne privi di

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 73

Page 74: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

patologie cardiache (CVD) che avevano partecipato al First

National Health and Nutrition Examination Survey Epidemiologie

Follow-up Study (NHEFS, alla lettera Primo Studio Nazionale

Continuativo di Indagine Epidemiologica sull'Alimentazione e

sulla Salute).

Il consumo di legumi fu stimato mediante un questionario

alimento-frequenza nell'arco di 3 mesi. AI di sopra dell'età media

di 19 anni si riscontrarono 3680 casi di malattie cardiovascolari

(CVD), compresi 1802 casi di malattie coronariche (CHD).

Coloro che mangiavano legumi 4, o più, volte alla settimana

avevano una diminuzione significativa del rischio di CVD e CHD

rispetto a coloro che li mangiavano meno di una volta al mese

(Arch. Intern. Med., 161, pagg. 2573-2578, 2001).

I broncodilatatori steroidei legati alle

gengiviti dei bambini

Alcuni ricercatori messicani riportano che nei bambini l'uso di

inalatori può provocare gengivite. In questo studio ridotto, 28

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 74

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bambini di età compresa tra 6 e 15 anni affetti da asma moderato

sono stati somministrati 100 mcg di salmeterolo da solo, oppure

assieme a 400 mcg di beclometasone, via inalare, per 12

settimane.

L'esame del cavo orale al termine della sperimentazione ha

evidenziato 13 casi di gengivite con il solo salmeterolo, 10 casi di

gengivite ed un'ulcera al labbro inferiore con la terapia combinata.

Data l'incidenza simile di lesioni della mucosa in entrambi i

gruppi, i ricercatori ipotizzano che questi farmaci possano

incidere sia sulla circolazione della saliva sia sui livelli di IgA

nella saliva stessa, sebbene ciò debba ancora essere provato (Ann.

Allergy Asthma Immunol., 87, pagg. 420-423, 2001).

Terapia del mese

Proviamo a prevenire le malattie con il vecchio morbido sapone

Se avete dubbi, lavatevi le mani.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 75

Page 76: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Questa semplice norma, che è stata collaudata con buoni risultati

dai chirurghi, ha trovato la sua strada nell'ambito militare.

Ai medici è stato richiesto di investigare sul perché tante reclute

della Marina soffrissero di malattie respiratorie. Forse ricordando

il loro grande risultato di quando si lavavano le mani,

specialmente dopo un intervento chirurgico, i medici hanno

suggerito che le giovani reclute potevano fare altrettanto.

Il risultato è stata un'immediata diminuzione, quasi il 45%, del

numero di casi di malattie. Nonostante gli evidenti benefici,

tuttavia, condurre il "programma mani lavate" presenta evidenti

difficoltà con le reclute poco attente a questi aspetti (Am. J.

Prevent Med., 21, pagg. 79-83, 2001).

In breve ...

Una recente relazione ipotizza che il glutammato monosodico

(MSG) possa innescare il dolore cronico causato dalla

fibromialgia. Quattro donne sofferenti da 2 a 17 anni a causa di

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 76

Page 77: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

fibromialgia, che non rispondevano a nessuna delle terapie

convenzionali, in qualche mese hanno risolto completamente, o

quasi, il loro problema eliminando l'excitotossina dalla loro dieta.

In ognuna di esse, tuttavia, i sintomi tornavano quando esse

ingerivano l'MSG. Gli autori ipotizzano che l'eliminazione

dell'MSG e del suo derivato aspartame può portare significativi

benefici in alcuni casi di fibromialgia (Ann. Pharmacother., 35,

pagg. 702-706, 2001) .

In Olanda, una donna fu ricoverata in ospedale a causa di uno

shock settico 3 giorni dopo un intervento di liposuzione

addominale (Lancet, 358, pago 1503, 2001). Inoltre ella aveva

richiesto un trapianto per sostituire la pelle rovinata ed una

degenza di 5 settimane in ospedale. La causa fu il batterio

Streptococcus pyogenes. Anche in Italia 3 donne hanno sviluppato

sindrome settica entro 12-18 ore da una liposuzione. Due di esse

subirono danni organici multipli, ed una è deceduta. La terza fu

ricoverata a seguito della diagnosi di una sindrome infiammatoria

sistemica.

Di nuovo fu rilevato il S. pyogenes, probabilmente a causa della

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Page 78: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

scarsa igiene degli strumenti chirurgici ( Lancet, 353, pago 1164,

1999).

Aggiornamenti

Per alcuni tumori maligni della mammella

il Tamoxifene non è efficace

Nonostante le donne positive al BRCA-2 che usano il Tamoxifene

abbiano meno possibilità di sviluppare un cancro della mammella

rispetto a quelle che usano un placebo, le donne positive al

BRCA-1 non presentano alcuna protezione nei confronti di questo

farmaco.

I ricercatori dell'Università di Washington hanno studiato a Seattle

19 donne con mutazione genetica BRCA-1 o BRCA-2 che hanno

partecipato al Breast Caneer Prevention Trial (BCPT, alla lettera

Sperimentazione per la Prevenzione del Canero della mammella)

nell'ambito del National Surgieal Adjuvant Breast and Bowel

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Page 79: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Projeet (alla lettera, Progetto Nazionale Collegato per la Chirurgia

della mammella e dell'Intestino).

In questa sperimentazione, a donne dai 35 anni in su senza cancro

ma ad alto rischio fu somministrato casualmente come agente di

prevenzione un placebo o il tamoxifene.

Per le 11 donne con mutazione BRCA-2 l'uso del tamoxifene ha

ridotto il rischio di insorgenza di cancro del 62%, grazie alla

riduzione del recettore estrogeno positivo al cancro.

Per le 8 donne con mutazione di BRCA-1 (il 42% delle donne

nello studio) il tamoxifene non ha ridotto il rischio di cancro della

mammella (JAMA, 286, pagg. 2251-2256, 2001).

L'abilità del chirurgo diminuisce dopo un turno di notte

Secondo una nuova indagine, l'abilità dei chirurghi nell'eseguire le

procedure di laparoscopia diminuisce notevolmente dopo aver

fatto il turno di notte. I ricercatori danesi hanno impiegato un

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Page 80: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

simulatore laparoscopico per valutare le prestazioni di 14

chirurghi durante lo svolgimento ripetitivo di 6 interventi durante

il normale orario di giorno ed alle 9.30 del mattino dopo il turno

di notte.

La durata media del sonno nel turno di notte era di 90 minuti,

dopo di cui impiegavano molto più tempo nello svolgere un

intervento rispetto all'esecuzione dopo un'intera notte di riposo.

Dopo il turno di notte essi eseguivano molti più errori e

movimenti inutili.

I ricercatori hanno studiato l'abilità nelle laparoscopie perché sono

semplici da quantificare, tuttavia osservano che questi risultati si

applicano alle abilità operative normali e che la sicurezza del

paziente può essere compromessa quando l'intervento è eseguito

da un chirurgo stanco (BMJ, 323, pagg. 1222-1223, 2001).

Il tè verde può proteggere dal cancro della prostata

Nuovi dati suggeriscono che il tè verde possa prevenire il cancro

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Page 81: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

della prostata, almeno negli animali. Gli scienziati della Case

Western Reserve University, Cleveland, Ohio, hanno

somministrato un estratto di tè verde, oppure acqua, a topi che

erano inclini a sviluppare cancro della prostata con metastasi

(estese). La quantità di tè che i topi ricevevano era l'equivalente di

sei tazze di tè verde al giorno per gli esseri umani.

Tutti i topi cui è stata somministrata acqua hanno sviluppato il

cancro della prostata, mentre quelli cui fu somministrato il tè

verde hanno sviluppato la malattia con un ritardo significativo.

I topi alimentati con il tè verde hanno subito inoltre una

diminuzione del peso della prostata stessa, un'inibizione dei

diversi fattori nocivi della crescita di cancro e una riduzione di

alcuni dei marker di proliferazione delle cellule della prostata.

Ovviamente i risultati di uno studio sugli animali non sono

necessariamente correlati in modo diretto con l'esperienza umana.

Questo studio ridotto, tuttavia, si aggiunge a tutto il cospicuo

insieme di evidenze riguardo gli effetti protettivi dal cancro dovuti

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Page 82: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

alla regolare assunzione di tè verde da parte degli esseri viventi

(PNAS, 98, pagg. 10350-10355,2001).

A causa dei pasti quotidiani troppo ricchi possono crescere

bambini di capacità intellettive ridotte

Le donne in gravidanza che fanno uso di margarina e di altri

alimenti che contengono acidi grassi trans derivati da oli vegetali

parzialmente idrogenati possono causare gravi danni allo sviluppo

dei loro bambini.

I ricercatori hanno valutato i livelli di questi acidi grassi e degli

acidi polinsaturi a catena lunga nel sangue del cordone ombelicale

di 42 bambini nati nel tempo giusto e sani. Essi hanno riscontrato

che l'assunzione in elevate quantità di acidi grassi trans da parte

delle madri aveva compromesso i livelli di importanti acidi grassi,

quali l'acido docosaexaenoico (DHA), gli esteri del colesterolo e

gli acidi grassi non esterificati, nei bambini alla nascita.

Il DHA è particolarmente necessario per il giusto sviluppo del

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Page 83: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

cervello e della retina. I ricercatori ipotizzano che l'elevato

consumo da parte delle madri di acidi grassi trans durante la

gravidanza può far crescere bambini con problemi mentali e di

vista (Am. J. Clin. Nutr., 74, pagg. 364-368, 2001).

La limitazione del sale può aggravare il diabete di tipo II

Un studio ridotto su pazienti affetti da ipertensione ha ipotizzato

che la restrizione dell'uso del sale possa dare insulino-resistenza,

indebolimento della tolleranza al glucosio e peggioramento del

diabete di tipo Il (non insulino-dipendente).

In questo studio, a 21 pazienti ipertesi sono stati somministrati 2

grammi di cloruro di sodio (normale sale da cucina) oppure un

placebo, 4 volte al giorno per 4 settimane. Successivamente il

trattamento è stato invertito, in modo che ogni paziente fosse

sottoposto ad entrambi i trattamenti. AI termine di ogni periodo di

trattamento fu eseguito su tutti i pazienti un test di tolleranza al

glucosio.

In coloro che avevano ricevuto il sale, il totale glicemico era

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Page 84: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

inferiore dell'8% rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo.

Questo effetto era molto più evidente nei pazienti con diabete di

tipo Il, in quelli con pressione alta a causa della sensibilità al sale

e nei pazienti non diabetici che assumevano farmaci ipotensivi.

Il sodio è un nutriente essenziale, ma i medici ancora non riescono

a trovare la corretta quantità per la salute: è troppo oppure troppo

poco (Am. J. Hypertens., 14, pagg. 653-659,2001).

Gli steroidi possono causare lupus

associato a malattie ossee

Secondo un nuovo rapporto, i pazienti sofferenti di lupus

eritematoso sistemico (SLE) trattati con elevate dosi di steroidi

sembrano sviluppare osteonecrosi (morte delle ossa) entro un

mese dall'inizio della terapia.

È noto che terapie ad elevate dosi di steroidi sono collegate allo

sviluppo di osteonecrosi in pazienti affetti da SLE. Non è tuttavia

ancora chiaro quando inizia a manifestarsi il danno alle ossa.

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Page 85: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

In questo studio, alcuni ricercatori giapponesi hanno esaminato 72

pazienti affetti da SLE attivo. Per rilevare qualsiasi lesione

osteonecrotica si sono serviti della risonanza magnetica ad 1, 3, 6

e 12 mesi dall'inizio della terapia ad elevato dosaggio di

corticosteroidi.

Evidenze di osteonecrosi sono state riscontrate su 32 pazienti e, in

media, queste lesioni erano rilevate dopo circa 3 mesi dall'inizio

della terapia. Le lesioni scoperte grazie alla risonanza magnetica

ipotizzavano tuttavia che la necrosi ossea iniziava molto presto,

entro il quinto mese. Nessuna traccia di nuove lesioni fu

riscontrata dopo 6 o 12 mesi (Ann. Rheum. Dis., 60, pagg.

11451148,2001).

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Page 86: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Secondo editoriale Il programma "fai da te" per la tiroide,

di Barry Durrant-Peatfieldl

Se il vostro medico non vuole provare nuove strade, è giunto il

momento che lo facciate da soli

L'ipotiroidismo è riconosciuto da più di un secolo come malattia

potenzialmente mortale, ma l'incidenza di questa condizione

sembra in aumento e le terapie meno efficaci che mai.

L'indiscussa ed eccessiva fiducia nelle analisi del sangue anziché

in analisi cliniche approfondite mostra che per centinaia di

persone la diagnosi è errata o, peggio ancora, smentita. I medici

inoltre ignorano che l'elevata incidenza di scarsa riserva

surrenalica complica e peggiora la disfunzione tiroidea.

A causa della loro deficienza tiroidea, questi pazienti possono

presentare alcune disabilità, quali scarsa resistenza alla infezioni,

momenti di debolezza, disturbi intestinali, inabilità nel tollerare

farmaci per la tiroide o scarsa risposta ad essi. Sono freddi e tristi,

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 86

Page 87: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

perdono peso per mancanza di appetito e queste intense

prostrazioni spesso li rendono incapaci di alzarsi dal letto.

Persino se il problema alla tiroide è riconosciuto, il trattamento

standard risulta spesso insoddisfacente. Molti endocrinologi ed

esperti in materia protestano allarmati perché la tiroxina sintetica

non è sufficiente alla cura e perché è omesso il disastroso

fallimento nel trattare la bassa riserva surrenale.

Un altro problema esternato da molti pazienti è che le loro

osservazioni riguardo i sintomi non sono assolutamente

considerate. In effetti, possono addirittura suscitare ostilità nel

medico che rimane ancora ancorato alla propria idea di

trattamento.

Se avete il sospetto di avere un problema non ancora

diagnosticato alla tiroide, oppure la vostra terapia non funziona in

modo adeguato ed il vostro medico non ascolta la vostra opinione,

potrebbe essere giunto il momento di di agire utilizzando in tutta

sicurezza rimedi naturali.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 87

Page 88: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

È importante iniziare con un sano stile di vita al fine di rinforzare

il corpo, ovvero esercizio fisico regolare, pasti regolari,

diminuzione dello stress, giuste ore di sonno, vitamine, soprattutto

vitamina C, minerali, in particolare calcio, selenio, magnesio,

ferro e boro.

Il passo successivo è l'assunzione di estratto ghiandolare, che

come integratore alimentare non richiede prescrizione medica e

non presenta effetti collaterali. Ho prescritto senza alcun pericolo i

prodotti della Nutri Ltd.

Per sostenere l'attività surrenale potete assumere:

• Adreno-Lyph 80, che contiene 80 mg di estratto surrenalico;

• Adreno-Lyph Plus, che contiene 221 mg di estratto surrenalico,

estratto pituitario e parotideo, vitamina C e gruppo B;

• DSF Formula, che contiene 25 mg di estratto surrenalico più

vitamine, minerali ed altri estratti tissulari;

• Adreno Complex, che contiene una combinazione di minerali ed

erbe priva di estratto surrenalico;

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 88

Page 89: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Core Level Adrenal, che contiene 120 mg di estratto surrenalico

ed una vasta gamma di nutrienti e concentrati tissulari.

Per supportare l'attività della tiroide consiglio:

• Core Level Thyro, contenente ioduro ed un supporto

sinergico di vitamine e minerali;

• T-Lyph, che contiene 130 mg di estratto tiroideo;

• T-Lyph-Three, che contiene 42 mg di estratto tiroideo ed

altri estratti tissulari.

(Il Dr. Durrant-Peatfield è un medico generico con una vasta

esperienza nel trattamento olistico di pazienti con problemi alla

tiroide. Di recente il Generai Medicai Councillo ha sospeso

dall'esercizio della professione medica a causa del suo metodo

non ortodosso di trattamento della tiroide, che lo ha portato ad

un pensionamento forzato).

Se per un periodo siete stati ammalati ed avete subito uno stress

surrenale, prima di iniziare una terapia di supporto alla tiroide è

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 89

Page 90: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

necessario che rinforziate le ghiandole surrenali. Se siete piuttosto

convinti di soffrire di debolezza surrenale, iniziate con

AdrenoLyph Plus (una tavoletta al giorno, due dopo qualche

giorno, da assumere al mattino). Se non ne siete proprio sicuri,

potreste iniziare con Adreno-Lyph 80 (una o due tavolette al

giorno, al mattino).

Il supporto alla tiroide inizialmente può provocare stress a livello

surrenale, pertanto è più sicuro e più vantaggioso in ogni caso

iniziare il supporto surrenale. In alternativa, si può sostenere

l'attività surrenale assumendo radice di liquirizia, disponibile

anche come tintura, oppure assumere DFS Formula (due volte al

giorno) per un supporto di base e quindi passare ad Adreno

Complex privo di estratto surrenale.

In circa una settimana, quando è probabile avvertirete i benefici

del supporto surrenale, sarete pronti per iniziare ad assumere gli

integratori per la tiroide. A meno che non pensiate che la vostra

tiroide sia solo lievemente sottotono, vi suggerisco di iniziare con

T-Lyph, una tavoletta al giorno. Dopo 10 giorni potete

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 90

Page 91: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

raddoppiare la dose giornaliera, se non addirittura triplicarla,

ovviamente in funzione della risposta del vostro fisico.

Controllate mattina e sera la temperatura e le pulsazioni (cfr. Punti

di vista, WDDTY Vol. 12 N° 9) e regolate il dosaggio in funzione

delle vostre condizioni fisiche.

T-Lyph- Three è un'alternativa a dosaggio più basso. Dopo alcune

settimane la temperatura e le vostre pulsazioni possono iniziare ad

aumentare e ciò si dovrebbe manifestare negli ultimi rilevamenti

serali. Questi estratti naturali probabilmente offrono una buona

risposta alle funzioni ipotiroidee medio-moderate e possono

essere usate assieme alle attuali terapie per la tiroide

(normalmente tiroxina), il cui dosaggio nella maggior parte dei

casi è ridotto. Se state assumendo estratti ghiandolari naturali e

non avete raggiunto un livello ottimale di attività tiroidea, la

tiroxina può sopperire a questa deficienza.

Potrebbe essere necessario controllare anche i livelli degli altri

ormoni. Non attendetevi immediatamente drastici cambiamenti,

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 91

Page 92: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

sebbene potreste avvertire un aumento di energie e di vitalità. La

vostra temperatura del mattino aumenterà, ma non sperate di

vederla raggiungere livelli normali, ed anche le pulsazioni rilevate

mattina e sera aumenteranno lentamente.

Basate le vostre risposte soprattutto su come vi sentite

fisicamente. Annotate tutto su un diario e, ovviamente, siate

convinti di ciò che fate. Se avvertite che la vostra dose deve essere

variata, fatelo voi stessi.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 92

Page 93: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Approfondimento: le aritmie

Da cosa è causata l'aritmia?

Un paziente sofferente di aritmia può lamentare innumerevoli

sintomi, quali irregolarità del battito cardiaco, battito

occasionalmente rapido o violento, sensazione di leggerezza di

testa o fiacchezza improvvisa. Il i pacemaker, nell'ampio campo

dei trattamenti per le aritmie, rappresenta una soluzione estrema.

Solitamente i trattamenti comprendono il riequilibrio dello stile di

vita, i farmaci, sino ai dispositivi da impianto, come pacemaker e

defibrillatori.

Il trattamento è scelto soprattutto in base a ciò che ha provocato

l'aritmia, ad esempio:

• Sostanze stimolanti, quali caffeina, alcool e tabacco,

possono interferire con la coordinazione del ritmo del

muscolo cardiaco, provocando spesso battiti extra;

• Sostanze stupefacenti, quali la cocaina, che può portare in

pochi istanti ad un ritmo cardiaco velocissimo, anche fatale;

• Farmaci con prescrizione a tempi indeterminati, o

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 93

Page 94: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

sovradosaggio;

• Crisi cardiaca acuta, spesso causa di aritmie fatali. In realtà

non è ancora del tutto chiaro se le aritmie siano il fattore di

rischio per l'insufficienza cardiaca, oppure se sia

l'insufficienza cardiaca a poter essere fatale.

Interferenze esterne

Ovunque siano presenti campi magnetici (EMF) tutti i portatori di

pacemaker potrebbero avere dei problemi, ma anche le scansioni

di immagini da risonanza magnetica (MRI) possono causare il

malfunzionamento del dispositivo: da un reportage negli Stati

Uniti risulta che diversi portatori di pacemaker siano deceduti

dopo essere stati sottoposti a risonanza magnetica (BMJ, 1991;

303: 205).

Vi sono tuttavia molti altri dispositivi elettrici comuni che

possono provocare complicazioni. Anche un sovraccarico delle

linee elettriche di potenza può provocare irregolarità nel

funzionamento ( PACE, 6, pagg. 1282-1292, 1983). I campi

generati dai varchi magnetici possono provocare palpitazioni,

nausea, vertigini e difficoltà respiratorie ogni volta che il paziente

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 94

Page 95: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

li attraversa. Per questo motivo i medici avvisano i portatori di

pacemaker di evitare tali apparati, oppure attraversarli il più

rapidamente possibile (N. Engl. J. Med., 339, pagg. 1371-1374,

1998).

Anche gli apparati di telefonia mobile possono provocare

problemi; alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che i telefoni

cellulari, quando si trovano in prossimità di una persona portatrice

di pacemaker, possono interferire con l'attività del pacemaker

stesso (N. Engl. J. Med., 336, pagg. 1473-1479, 1997).

Studi più recenti evidenziano come l'interferenza con i cellulari

digitali sia presente quando tali apparati si trovano a meno di 7-8

cm di distanza. L'interferenza è temporanea, e scompare quando il

cellulare è spento oppure è allontanato dal pacemaker; gli utenti,

tuttavia, dovrebbero far attenzione alla possibilità di interferenze

anche quando il telefono è in standby.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 95

Page 96: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

La ricerca di un ritmo naturale

Quando dormiamo, il nostro corpo - ed anche il nostro cuore -

riposa. In coloro che hanno il cuore sostenuto dal pacemaker ciò,

tuttavia, può non accadere e si tratta di un punto molto importante,

poiché i cuori con affezioni cardiache potrebbero trarre un grande

beneficio dal naturale rallentamento del loro ritmo.

Mentre la scienza sta studiando la messa a punto di pacemaker a

ritmo variabile, si evidenzia che, anche se questi dispositivi

dovessero avere un ritmo per il giorno ed un altro per la notte, ciò

risulterebbe molto più difficoltoso rispetto alla possibilità di una

loro programmazione anticipata in grado di affrontare ogni

eventualità.

Questa possibilità è stata molto ben illustrata recentemente nel

caso di un uomo, negli Stati Uniti, il cui pacemaker a ritmo

variabile è stato programmato per lavorare con il fuso orario

standard dei paesi orientali. Quando si recava in Inghilterra egli si

accorgeva di come il suo pacemaker rallentasse durante il giorno,

provocandogli la sensazione di leggerezza al capo e vertigini (J.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 96

Page 97: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

Invas. Cardiol., 10, pago 409, 1998).

I portatori di pacemaker a ritmo circadiano, prima di recarsi

all'estero, devono esser sicuri di aver riprogrammato il proprio

dispositivo.

Trattamenti alternativi per le aritmie

Un battito irregolare per molte persone può essere solamente un

qualcosa di fastidioso, ma in caso di aritmia certa possono

insorgere gravi complicazioni, dallo svenimento fino alla morte

improvvisa. Infatti, nelle società industriali occidentali, la morte

cardiaca improvvisa copre circa la metà del totale delle morti per

affezioni coronariche (Nutr. Rev., 51, pagg. 271-273, 1993).

Le ricerche hanno dimostrato come la regolarità del ritmo

cardiaco possa essere determinata da fattori alimentari:

• Riduzione della caffeina: la caffeina è uno stimolante e in

base all'affermazione del direttore dell'Office of

Tossicological Sciences del FDA statunitense "Vi sono

chiaramente persone che presentano gravi aritmie cardiache

causate dal consumo di caffeina" (FDA Consumer, 12/87-

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 97

Page 98: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

1/88). Durante un esperimento 12 pazienti con problemi

cardiaci, che bevevano abitualmente da 3 a 5 tazze di caffè

al giorno, ne furono privati per 2 giorni; successivamente fu

loro somministrata la caffeina equivalente di 2 tazze. Sia

prima che dopo la caffeina furono sottoposti a stimolazione

cardiaca tale da provocare aritmia. Prima della

somministrazione della caffeina solamente su un paziente è

stato riscontrato un battito cardiaco rapido, mentre dopo la

caffeina 8 pazienti hanno sviluppato un'aritmia (N. Engl. J.

Med., 308, pagg. 814-816, 1983). Questi sono i risultati di

un primo lavoro (J. Chron. Dis., 33, pagg. 67-72, 1980),

tuttavia studi più recenti hanno evidenziato come la prova

non dia risultati così netti (Heart, 76, pagg. 355-357,1996;

Ann. Intern. Med., 144, pagg. 147-150, 1991) sul fatto che

cuori diversi possano reagire alla caffeina in modi diversi; il

modo migliore per scoprire se la caffeina ha implicazioni

negative sul cuore è di smettere di assumerla, ed osservare

cosa accade.

• Attenzione all'assunzione di alcool: che la forte assunzione

di alcol provochi aritmie è fuor di dubbio. Nei forti bevitori

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 98

Page 99: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

la possibilità che insorga un'aritmia è più del doppio rispetto

a coloro che si limitano a bere un drink al giorno. L'abuso di

alcool danneggia gradualmente il cuore, e la fibrillazione

atriale (palpitazione caotica del cuore) può essere il primo

segnale di un danno cardiaco (Arch. Intern. Med., 151, pagg.

36-42, 1991). Le aritmie rappresentano una causa

dell'elevato rischio di morte improvvisa per gli alcolisti,

rischio che raggiunge la massima intensità intorno ai 50 anni

(JAMA, 264, pagg. 377-381, 1990). Inoltre, l'elevato tasso

di alcool nel sangue conduce ad irregolarità nelle contrazioni

ventricolari.

• Aumento dei grassi benefici: è l'origine dei grassi assunti

con la dieta, anziché la quantità, a svolgere un ruolo

importante nel ritmo cardiaco. Alcuni studi eseguiti su

animali hanno mostrato che quando il cuore è stressato da

droghe, emozioni o da una diminuzione del quantitativo di

sangue necessario, le diete ricche di grassi acidi saturi

rendono il cuore potenzialmente suscettibile di aritmie. AI

contrario, le diete ricche di grassi acidi polinsaturi riducono

tale rischio. Questa scoperta concorda con il risultato di studi

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 99

Page 100: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

in cui sono stati rilevati livelli elevati di grassi acidi saturi

nel tessuto adiposo di vittime di attacchi cardiaci con serie

aritmie ventricolari, anziché in quelli senza tali aritmie (Am.

J. Cardiol., 63, pagg. 269-272, 1989). Gli oli (ad esempio

l'olio d'oliva) ricchi di grassi mono-insaturi possono essere

di ausilio nella prevenzione dell'aterosclerosi, anche se in

recenti studi si è scoperto che essi agiscono come i grassi

acidi saturi indebolendo la capacità del cuore di mantenere

un ritmo normale in momenti di stress (Prog. Lipid. Res., 33,

pagg. 355-385, 1994). Pertanto assumendo nella nostra dieta

elevate quantità di grassi polinsaturi, in particolare quelli

della famiglia omega-3, riusciamo a proteggere il nostro

cuore dall'insorgere di aritmie (Nutrition, 10, pagg. 161-169,

1994). Alcuni ricercatori in Danimarca hanno esaminato su

55 pazienti con precedenti di attacchi di cuore gli effetti

dell'assunzione nella dieta di omega-3 riguardo le aritmie e

la capacità cardiaca di adattare il battito alle necessità del

fisico. Il ritmo cardiaco fu monitorato all'inizio ed alla fine

dello studio. Ai pazienti fu somministrato ogni giorno

casualmente una dose di 5,2 grammi di omega-3, oppure un

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 100

Page 101: Cio Che i Dottori Non Vi Dicono - Lynne Mc Taggart

placebo. AI termine delle due settimane di sperimentazione

fu riscontrato un lieve calo nelle aritmie, ma il ritmo

cardiaco aveva subito un notevole aumento nei pazienti che

avevano assunto gli omega-3 rispetto a quelli trattati con

placebo (Ugeskr. Laeger., 159, pagg. 5525-5529, 1997).

• Assunzione extra di nutrienti: dosi supplementari di

magnesio in pazienti carenti di tale minerale, che assumono

digoxina a causa della loro aritmia, hanno potuto dimezzare

la dose del farmaco (Am. J. Cardiol., 57, pago 956, 1986). Il

magnesio si è dimostrato in grado di prevenire e correggere

le aritmie anche in situazioni di non carenza (Am. J.

Cardiol., 63, pagg. 43G-6G, 1989). In uno studio effettuato

su animali, anche dosi supplementari di coenzima Q10

(Tohoku J. Exp. Med., 141 [suppl.], pagg. 453-463, 1983) e

di L-carnitina (Arch. Int. Pharmacodyn. Ther., 217, pagg.

246-250, 1975) si sono dimostrate essere benefiche, anche se

quest'ultimo potrebbe non apportare nell'essere umano i

medesimi risultati.

• Erbe: Sono molte le erbe per le quali si ipotizza un effetto

benefico sulle aritmie, ma poche sono state, sperimentate a

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larga scala sugli esseri umani. Una delle erbe potenzialmente

più efficaci è la bacca di biancospino (Crataegus

oxyacantha). Un'indagine svolta in tre parti suggerisce che

questa abbia un effetto tonico sul muscolo cardiaco ed

aumenti il flusso sanguigno, il ritmo cardiaco e la capacità

contrattiva del cuore (Pianta Med., 43, pagg. 105-120, pagg.

209-239, pagg. 313-322). Le dosi consigliate sono in media

di 120-480 mg, 3 volte al giorno. Anche la berberina ed il

Gingko biloba sono di, aiuto, anche se in presenza di aritmie

si consiglia di assumerle sotto il controllo di un erborista

qualificato.

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book pag. 102

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