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il tuo pacchetto vincente è La nuova confezione in cellophane. La soluzione ideale per allegati e volantini Anche se piove e tirA vento LA tuA pubbLicità è sempre AL sicuro! Chiama l’Ufficio Commerciale per ogni informazione: tel. 0541 780332 - [email protected] PESARO VIA C.B.CAVOUR 46 TEL. 0721 638935 SANTARCANGELO VIA PASCOLI, 30 RIMINI V.LE G. MATTEOTTI 13 TEL. 0541 23782 RIMINI CORSO D’AUGUSTO 251 TEL. 0541 29097 RICCIONE V.LE M. CECCARINI 227 TEL. 0541 604623 BELLARIA VIA PAOLO GUIDI 33 TEL. 0541 347974 marlene Kuntz a bellaria di Marta I. Tomasicchio pag. 9 L’Arrigoni ritrovato di Lorella Barlaam pag. 8 A morciano la Fiera di san Gregorio di Matteo Ortalli pag. 12 un lettore a bersani: “Adesso ti dico cosa mi aspetto da te” di Stefano Cicchetti Gli italiani non ne possono più? Più che altro, gli italiani non ne hanno mai abbastanza. Sono state le prime elezioni politiche consumate d’inverno. Non solo quello meteoro- logico, ma soprattutto quello economico e sociale: nel bel mezzo della crisi più tragica che il Paese abbia conosciuto dal dopoguerra. Con la differenza - in peggio - che nessu- na ricostruzione è in vista. La risposta degli elettori è stata univoca: non vogliamo essere governati. Chi ha avuto la temerarietà di proporsi a farlo - Bersani e Monti - è stato ridotto a più miti consigli. Premiato invece chi a governare non ci pensava affatto: Grillo e Berlusconi. segue a pag. 3 NON NE ABBIAMO MAI ABBASTANZA ® 27 febbraio > 12 marzo 2013 Distribuito gratuitamente [email protected] www.chiamamicitta.net Anno XXIII n. 705 via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332 seguici sul web

Chiamami Città 705

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27 febbraio_Centro Storico e Borgo Marina

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il tuo pacchettovincente è

La nuova confezione in cellophane. La soluzione ideale per allegati e volantiniAnche se piove e tirA vento LA tuA pubbLicità è sempre AL sicuro!Chiama l’Ufficio Commerciale per ogni informazione: tel. 0541 780332 - [email protected]

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marlene Kuntz a bellariadi Marta I. Tomasicchio pag. 9

L’Arrigoni ritrovatodi Lorella Barlaam pag. 8

A morciano la Fiera di san Gregoriodi Matteo Ortalli pag. 12

un lettore a bersani:“Adesso ti dico cosa mi aspetto da te”

di Stefano Cicchetti

Gli italiani non ne possono più? Più che altro, gli italiani non ne hanno mai abbastanza. Sono state le prime elezioni politiche consumate d’inverno. Non solo quello meteoro-logico, ma soprattutto quello economico e sociale: nel bel mezzo della crisi più tragica che il Paese abbia conosciuto

dal dopoguerra. Con la differenza - in peggio - che nessu-na ricostruzione è in vista. La risposta degli elettori è stata univoca: non vogliamo essere governati. Chi ha avuto la temerarietà di proporsi a farlo - Bersani e Monti - è stato ridotto a più miti consigli. Premiato invece chi a governare non ci pensava affatto: Grillo e Berlusconi.

segue a pag. 3

NON NE ABBIAMO MAI ABBASTANZA

®

27 febbraio > 12 marzo 2013Distribuito gratuitamente [email protected] www.chiamamicitta.net Anno XXIII n. 705via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332

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27 febbraio > 12 marzo [email protected]

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3PRIMO PIANO

REDAZIONE - Pubblicità Rimini, Via Bonsi, 45 Tel. 0541 - 780332 - 780544 Fax 0541 - 784170 [email protected] codice ISNN 1971 - 565X - DIREZIONE - Direttore Responsabile Stefano Cicchetti Responsabile Privacy: Stefano Cicchetti Caporedattore: Claudio Costantini Segretaria di Redazione: Sara Sparaventi Redazione: Lorella Barlaam (cultura), Eva Micucci (spettacoli) Coordinatore progetto “Zeinta di Borg”: Antonio Cuccolo. AMMINISTRA-ZIONE - Proprietà: Ondalibera Srl Cap. Soc. Responsabile amministrazione: Madelena Cerbara Grafica: Newdada Comunicazione Via delle Officine, 8 - Rimini Stampa: Galeati Industrie Grafiche Via Selice, 188/189 Imola (BO) Distribuzione: Agenzia Bianchi & Memoli. Aut. del Trib. di Rimini n. 19 del 13/8/1988 Sede Legale: Via Bonsi, 45.

segue dalla prima pagina

27 febbraio > 12 marzo 2013

un lettore a bersani: “Adesso ti dico cosa mi aspetto da te”

Gli italiani hanno scelto di non essere governati da nessunoNON NE ABBIAMO MAI ABBASTANZAdi Stefano Cicchetti

Il Movimento 5 Stelle consiste in tanti “no!”, dai più sacrosanti ai più inquietan-ti: no ai condannati in parlamento, agli

sprechi, alle ruberie, alle caste, agli scempi ambientali, all’annichilimento della scuola pubblica, al fisco forte coi deboli e debole coi forti, a partiti più sordi dei sassi. E ci voleva un comico perché divenissero priorità: il che la dice lunga sugli altri concorrenti, specie se di sinistra. E poi, però, no all’euro; no - O nì? Non si è capito - al voto agli immigrati; no, a prescindere, alle grandi opere. Giusto o sbagliato che sia tutto ciò, siamo di molto al di sotto di un programma di governo. Ma proprio qui si annida qui la mossa decisiva: “governo” da noi è diventata una parolaccia e molto prima che lo diventasse “politica”. Me-rito, senza dubbio dei governi e della politica: che però non sono calati da Marte, bensì per-vicacemente, per decenni, sono stati voluti da noi medesimi. Berlusconi ha vinto due volte: primo, perché è vivo e vegeto nonostante un salasso, fra lui e la Lega, che gli costa otto milioni di voti. Secondo, proprio perché non

ha vinto abbastanza da dover governare. Ergo, ci sono ancora quasi dieci milioni di italiani disposti a seguirlo ovunque, purché sia rag-giunto l’unico obiettivo che conti davvero: che perdano gli altri. E se “ovunque”, come annunciato da Berlusconi in persona a scru-tini ancora in corso, significa fare un gover-nissimo proprio con gli odiati “altri”, nessuno fa una piega. Del resto a ben altre incoerenti enormità sono abituate le pance della destra italiana. Mario Monti in realtà un po’ di voti li ha presi: chi è scomparso, invece, è stato quel centro che nascondendosi dietro il nuo-vismo bocconiano incarnava il vecchio che più vecchio non si può. Infine, il vincente che è riuscito a perdere. Per la delizia dei comici di sinistra, confermatisi ben più attendibili dei sondaggi, Bersani alla fine ha fatto peggio di Veltroni, per non dire di Prodi.A lui, così si rivolge un nostro lettore:“Adesso ti dico che cosa mi aspetto da te.Mi aspetto che tu da Napolitano non ci vada nemmeno. Mi aspetto che tu riconosca i vin-citori veri di questa tornata elettorale: il M5S

e Berlusconi, e che quindi semmai spetta a uno di loro l’onore di formare un governo, se ne sono in grado, e non lo sono, come non lo sei tu. Mi aspetto che tu ponga questa condi-zione: il parlamento italiano di oggi è la foto-grafia del paese? Bene, allora è il momento di cambiare la legge elettorale, subito. Di dimez-zare i parlamentari e i loro stipendi e tagliare i soldi ai partiti.Mi aspetto che tu ci dica che un mese è suf-ficiente, e sai perchè? Perchè se da domani mattina tutti voi parlamentari vi presentate alla camera alle sette e mezza, come faccio io, e se lavorate a un progetto per una settima-na ciascuno, senza sabati, ponti e santi, ce la potete fare, te lo assicuro. E avete l’occasione per farvi vedere un po’ più simili a noi eletto-ri. Perchè noi qua fuori non ci possiamo per-mettere di stare con le mani in mano, mesi e anni ad aspettare i vostri sacri regolamenti che vi impediscono di lavorare più di due giorni al mese, lo capisci ?!”.Gli ho chiesto di aspettare prima di spedirla. Vorrei aggiungere la mia firma.

< segue dalla prima pagina

Sedi operative

Rimini Forlì Bologna Ravenna Pesaro Ancona Cesena Modena Reggio Emilia Ferrara

RiminiForliBolognaRavennaPesaro AnconaCesenaModenaReggio EmiliaParmaPiacenza

Zone operative

Ferrara VeneziaPadovaLodi MilanoTorinoGenovaFirenzeArezzoPerugiaRoma

L’Accademia dell’accoglienza è il primo evento organizzato a Rimini per gli addetti all’accoglienza e all’ospitalità; si svolgerà al Palazzo dei Congressi a Rimini, venerdì 8 marzo. Fra i relatori, i massimi esperti di turismo, a iniziare da Giancarlo Dall’Ara, docente universitario e consulente. Inoltre, Pietro Brighetti, Anna Cossetta, Chiara Camerada, Giampaolo Proni e tanti altri. Dopo i saluti dell’Assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci, il programma prevede:- 9.45, Giancarlo Dall’Ara: Reinventare l’ac-coglienza- 10.15, Arch. Simone Micheli: Spazi e luoghi accoglienti (destinazioni, alberghi, Iat).- 11.15, Giampaolo Proni: Il linguaggio acco-gliente- 11.45, Andrea Pollarini: Accogliere e raccon-tare la tipicità: Il Piano regolatore dell’acco-glienza- 12.20, Gerry Bright, sindaco di Monmouth, città “wikipedificata” - 14.30, Chiara Camerada: Lo Iat del futuro è un Apple Store?- 15.15, Ricci Mingani: Organizzare l’acco-glienza: come demolire l’approccio burocratico- 16.00, Piero Brighetti - Mediamorphosis: Per-corsi accoglienti- 17.00, Anna Cossetta: L’accoglienza al tempo di internet- 17.40, Federico Mencarelli: Un’accoglienza China Oriented: soddisfare le aspettative dei turisti cinesi nel rispetto della loro cultura- 18.10, le conclusioni di Giancarlo Dall’AraPer tutti i dettagli sui prezzi e la modalità di iscrizione http://www.accademiadellaccoglienza.it/

Al palacongressi i massimi esperti di turismo e ospitalità

L’accademiadell’accoglienza

L’8 marzo esordisce a rimini il primo evento dedicato al settore

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27 febbraio > 12 marzo 20134 SORRISI E cASSONI

di Lia Celi

Latino e greco servono ancora?

il liceo classico, la migliore e la peggiore scuola del mondo

l’attività dei genitori. Okay, il latino è utile negli studi di giuri-sprudenza, anche se dai tempi del dottor Azzeccagarbugli qualcosina è cambiato. Ma il greco a che serve? Perché dev’essere più utile a un avvocato che, poniamo, a un astro-nomo o a un medico? Degli avvocati che ho conosciuto nella mia vita nessuno sembrava ispirarsi particolarmente agli immortali va-lori della cultura ellenica, la kalokagathìa, conosci-te-stesso, la maieutica socratica ec-cetera, eppure erano usciti tutti dal Classico. Il latino si è sempre studiato anche al liceo Scientifico, quindi non sarebbe una scelta così bizzarra per un futuro studente di Dirit-to. Anzi, con la crescente importanza delle scienze forensi, dalla medicina alla chimica alla psicologia, una miglior competenza in campo scientifico sarebbe forse più utile a un futuro avvocato di una incerta e sciatta preparazione umanistica. E il Linguistico potrebbe essere una base per un’interessan-tissima carriera da avvocato internazionale. I programmi del Classico aprono la men-te, rafforzano la personalità e incoraggiano humanitas e pietas, ma solo se studiati con curiosità e passione. Se no diventano una vera e propria tortura fisica e morale: non la meritano i nostri ragazzi, ma nemmeno Cesare e Platone. http://www.liaceli.com

Ammetto di essere smaccatamente parziale: credo che il liceo Classico sia la scuola più bella del mondo.

Io l’ho frequentato e se potessi mi re-iscri-verei domani, per approfondire tutto quel che all’epoca, con superficialità adolescen-ziale, ho trascurato. E la scuola più brutta del mondo qual è? Sempre il liceo Classico, se non lo si è

scelto per amore. Sì, perché ci vuole tanto amore e un pizzico di follia (o di masochi-smo, secondo altri) per accollarsi tutto quel latino e soprattutto il greco, materia della quale anch’io, che pur ne ero così infatuata da studiarla anche all’università, oggi fatico a capire l’utilità, se non si vuole intrapren-dere una carriera da filologo o archeologo. La mia primogenita ha iniziato quest’anno al Giulio Cesare e vive un’entusiasmante luna di miele con declinazioni, paradigmi e spiriti aspri o dolci, insieme a tre o quat-tro nerd ambosessi eccentrici come lei. Poi c’è il grosso di quelli che vanno abbastanza

bene o benino. E poi, inevitabilmente, i ra-gazzi che fanno poco o niente, quando non mostrano un’evidente allergia alle lingue classiche. Era così anche ai miei tempi, un trentennio fa, e, come oggi mia figlia, anch’io mi chie-devo perché, se il latino e il greco a loro fa-cevano così schifo, avevano scelto un liceo che notoriamente ha come atout principale lo studio del latino e del greco. «Figli di avvocati e notai», mi si rispondeva allora, sottintendendo che avrebbero proseguito

TI ODIO E TI AMO

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5cOSì è...SE NON vI PIAcE

di Nando Piccari

27 febbraio > 12 marzo 2013

pubblico alla Signora Angela Bruno. Men-tre l’altro, di delirio in delirio e in un cre-scendo di paranoiche gradassate, è arrivato a far scrivere a Casaleggio (lui non ci sa-rebbe mai riuscito, semi-analfabeta qual è) un vademecum “contro i brogli”, che nelle mani di “galoppini 5 stelle” presuntuosi e ignoranti di ogni regola, ha fatto sbellicare dalle risa presidenti di seggio e scrutatori, costretti a doversi perfino cimentare con idioti che, “per sicurezza”, ciucciavano la matita copiativa; o con altri che fotografano la scheda votata, come finora s’è visto fare solo a chi debba render conto del suo voto alla mafia. Se è comprensibile che anche fra i vip, così come nei bar, Grillo faccia il pieno di suoi rozzi e incolti consimili (vedi

È chiaro che il 30% dei votanti (Grillo più i partitini), grazie al porcellum e in concorso con quel 25% di elet-

torato menefreghista che è rimasto a casa, s’è disinteressato a scegliere chi debba governare il Paese, preferendo decidere di “tagliarselo per far dispetto alla moglie”. Che tradotto vuol dire: “per far dispetto alla ‘classe politica’ rendiamo ingovernabile l’Italia, anche se poi a pagarla saremo tut-

ti noi, a colpi di spread e di impossibilità ad avere provvedimenti indispensabili per fronteggiare la crisi”. Non sarà da fine po-litologo, ma dopo questo voto “mi prude” un interrogativo: quanti, fra gli oltre otto milioni di elettori di Berlusconi e Grillo, sarebbero disposti ad applaudire un ipote-tico Pinochet italiano? Uno che, in divisa e con gli occhialoni neri, declamasse in Tv l’agognato “vi abbasso le tasse” e poi, per “mandarli a casa tutti” sul serio, chiudesse il Parlamento? Sono costoro, i democratico-labili, il primo virus che ammorba l’Italia. Quelli che sbraitano contro “la politica” ma dovrebbero farlo prima di tutto contro se stessi, perché se cresce la malapianta della cosiddetta “casta” non è “nonostante loro”,

ma “grazie a loro”, che ne costituiscono il principale alimento e concime, lasciandosi incantare da due miliardari che c’entrano come i cavoli a merenda con l’esistenza della gran parte dei loro scodinzolanti se-guaci. In questa campagna elettorale, uno s’è limitato a intercalare le mal recitate panzane del suo ventennale repertorio con qualche maialesca performance tipo quel «ma lei quante volte viene?» fatto subire in

per punire i politici ci regaliamo l’ingovernabilità

La crisi ci spolpa? Allora votiamo per i miliardari

vOTO DI PROTESTAO vOTO DI PROTERvIA?

Mina e Celentano), stupisce e fa amaramen-te riflettere che a lui si accodino pure una parte di popolo e qualche intellettuale di sinistra. Ha fatto effetto e suscitato un po’ di pena Dario Fo che, insolitamente docile, a Milano s’è prestato a reggergli bordone mentre, con quel suo scomposto agitare la zazzera finto-pidocchiosa, sbraitava come un “posseduto”: «Arrendetevi, siete circon-dati!»; il fascistissimo slogan che nel ‘93 i neofascisti del Movimento Sociale urlavano contro il Parlamento e portavano cucito sul-le magliette. Altra domanda: senza il servile “lecchinaggio” della casta giornalistica dei Santoro, Gramellini, Corriere della Sera, televisioni e gran parte della carta stampa-ta, che a vario titolo miravano al pareggio, cosa ne sarebbe stato del fenomeno Grillo? Il quale ha alla fine ripagato i loro servigi con la decisione, anch’essa di stampo fa-scista, di bandirli da Piazza San Giovanni. Forse nel timore che qualcuno, vedendo sfi-lare il macabro «carro funebre del politico morto», fosse tentato di scrivere che quello, ancorché metaforico, era il quarto omicidio di Grillo, dopo gli altri tre, preterintenziona-li ma purtroppo concreti, per i quali è stato condannato da quella Giustizia che - sarà un caso? - lui detesta al pari di Berlusconi.P.S. L’unico divertimento di queste elezioni l’ha fornito la “gioiosa macchina del sonno” di Ingroia, con lui che addormentava gli avversari cantilenando la sua oratoria al Va-lium e Di Pietro che cercava di finirli a colpi di micidiale sintassi.

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Page 6: Chiamami Città 705

6 S/PuNTO DI vISTA

di Giampaolo Proni

27 febbraio > 12 marzo 2013

3. Se per il cittadino la pubblica ammini-strazione è complicata, per le imprese lo è il doppio. Anche una piccola Srl o una co-operativa con dieci fatture all’anno devono avere un commercialista, così come un arti-giano o un professionista. I miei amici com-mercialisti mi perdoneranno, ma loro stessi

sanno che lavorano a causa di una jungla nella quale nessuno può avventurarsi senza uno specialista. 4. Il sistema giudiziario. Qui tocchiamo vertici di vera criminalità. Tanto che siamo i più condannati dalla Corte di Strasburgo, dopo la Turchia. La giustizia penale è al-

Si parla tanto di sviluppo e ripresa eco-nomica. Ma se l’Italia non abbatterà i costi immensi della burocrazia pos-

siamo scordarci la crescita. Alcuni esempi.1. Abbiamo uffici che servono a comunica-re con altri uffici. Il sistema dei CAF o ‘pa-

tronati’, per esempio, esiste per consentire di dialogare con la pubblica amministra-zione, perché è talmente difficile e richiede tanto tempo che i cittadini non ci riescono. Tuttavia, lo stesso sistema dei CAF è diven-tato una burocrazia: mi è capitato ultima-mente di non riuscire a prendere appunta-mento con un patronato che mi avrebbe do-vuto aiutare per una pratica. Forse ci vuole un’assistenza all’assistenza?2. La motorizzazione civile, il catasto, sono uffici analoghi. Esistono agenzie e profes-sionisti che paghiamo perché accedano a questi servizi.

ci sono uffici che servono solo per comunicare con altri uffici

La situazione più drammatica è nella giustizia: inefficiente quella penale, praticamente inesistente quella civile

milioni, forse miliardi di euro che vengono sottratti al sistema produttivo. Un intero li-vello del paese completamente inutile. Una marea inarrestabile, che neppure il governo dei professori ha diminuito. Anzi: per ogni nuova legge ci sono nuove pratiche, moduli, domande, file, siti web, regolamenti, circolari, interpretazioni, in un crescendo folle. Un sistema di cui nessuno riesce a valutare i costi, perché se lo Stato provasse a farlo dovrebbe creare un altro ente, che presto diventerebbe a sua volta un buromostro.

tamente inefficiente (lo dice ogni anno la stessa Corte di Cassazione), quella civile, per capirci, ha 5 milioni di cause pendenti. In pratica non esiste. Questo ci costringe a vivere senza giustizia civile, il che ci ob-bliga a stipulare contratti blindati, a proteg-gerci da ogni possibile danno di terzi con costose assicurazioni, a comprare una casa solo se siamo mille volte sicuri, ecc. Tutti questi settori prosperano attraverso l’inefficienza. Mi è capitato di vedere uf-fici dove si stampano le mail. Migliaia e migliaia di posti di lavoro, intere aziende, e

NIENTE cREScITA SE NON SI TAGLIA LA BuROcRAZIA

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7cuLTuRA27 febbraio > 12 marzo 2013

nuova gestione per il Giustiniano villa a san clemente

città Teatroriapre il teatro alla città

«Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindu e ritorno bud-dhista, senza aver mai cessato

di essere cristiano» scriveva Raimon Pani-kkar, il “figlio di due mondi”. Le sue sono parole che aprono. Forse perché «in Pani-kkar c’erano tanti Panikkar, una vera folla: un filosofo e un teologo, un mistico e un buddista...» come scrive Maciej Bielawski nel suo “Panikkar. Un uomo e il suo pen-siero”, appena uscito da Fazi editore. Una

biografia? Piuttosto un viaggio attraverso cui l’autore, anche lui “uomo plurale”, pro-va a distillare l’uomo-Panikkar «dal “mito” raccontandone la vita e presentando il suo pensiero». Bielawski sarà alla Gambalunga per “I lettori invitano gli autori”, il primo marzo, in dialogo con Mariolina Tentoni. «Questo libro l’ho scritto soprattutto per me stesso» mi racconta. «Come una guida per capire Panikkar, che incarna in modo ar-monioso e profondo l’incontro tra Oriente e Occidente, a livello culturale, religioso, filosofico, linguistico, nei suoi scritti come

nella sua vita. Riuscendo a immergersi nel-le altre religioni senza perdere l’ispirazione cristiana in sé, entrando in dialogo. Perché - come ha scritto - l’uomo non può essere se non religioso, ma le religioni troppo spesso portano al conflitto. Così introduce un con-cetto nuovo: non bisogna convertire l’altro e non basta rispettarlo, ma occorre imparare da lui, dalla sua religione, entrare in contatto profondo così che possa avvenire una fecon-dazione reciproca. L’umanità oggi si trova

in un vicolo cieco, e nessuna delle tradizioni culturali, filosofiche, religiose che abbiamo è in grado in se stessa di risolvere il pro-blema. Panikkar in qualche modo ha cercato un’armonia nella ricchezza plurale del mon-do, senza ridurla a un’unica prospettiva.» Lei ha scritto diversi libri, è teologo… come ha incontrato Panikkar? «Nel mio percorso ho avuto tanti interessi, e mi ha sempre aiu-tato camminare in compagnia di qualcuno più grande. Con Panikkar è stato così. Ho letto la sua introduzione a un testo, in cui sentivo vibrare qualcosa di bello. Ho segui-

to questo profumo, e ogni libro rimandava a un altro. I suoi scritti sono un labirinto, non si può creare una “pillola Panikkar” per riassumerlo e assorbirlo. È come una città, bisogna entrarci, lasciarsi guidare e perdersi e da questa città si esce cambiati. Io man-tengo il mio spirito critico, ma vedo il valo-re che Panikkar ha creato… e per me è uno dei più grandi pensatori dell’umanità, ci ha insegnato a vedere la realtà, a percepire il divino in altro modo, a pensare “alto”. Non

volevo scrivere un’agiografia, però, ma mo-strare un uomo vivo, che fa scelte difficili, vive in mezzo alle sue passioni e fatiche… così che il suo pensiero sublime è sempre radicato alla vita vera, piena: “non ho vis-suto per scrivere - diceva - ma scritto per vivere meglio.” E condividere.»Info: http://www.maciejbielawski.com/; http://panikkarsutra.blogspot.it/

maciej bielawski alla Gambalunga presenta “panikkar. un uomo e il suo pensiero”

LA LEGGENDA DEL PROfETA DI DOPODOMANI

Agenda

Raimon Panikkar

di Lorella Barlaam

Il 3 marzo si terrà in tutta Italia la VI Giornata delle Ferrovie Dimenticate, che ogni anno fa il punto sul recupero dei vecchi tracciati ferroviari dismes-si, ancora utili e preziosi se riutilizzati per percorsi ciclo pedonali o per corsie preferenziali protette per tram e filo-bus. Sono tre le ferrovie ‘dimenticate’ sul nostro territorio, la Rimini - San Marino, la Rimini - Novafeltria e la mai inaugurata Santarcangelo - San Leo e la Provincia di Rimini aderisce alla Giornata nella convinzione che meritino di essere valorizzate. Due gli appuntamenti: alla biblioteca Baldini di Santarcangelo, giovedì 28 febbraio alle 21.00 saranno presentati da Massi-mo Bottini i due volumi Traversine. 50 chilometri a piedi da Fano a Urbino lungo la ferrovia Metaurense ( Aras, 2011) di Massimo Conti e In treno al mare. 150 anni di ferrovia a Rimini (ETR, 2011) di Roberto Renzi e Gian Guido Turchi. L’incontro sarà l’occa-sione per dibattere sul passato e sul futuro del sistema ferroviario, tra linee e corse soppresse e l’arrivo dell’Alta Velocità. Mentre il 3 marzo, a Novafel-tria, nel pomeriggio si discuterà presso l’Istituto Einaudi dello stato dell’arte del recupero dei vecchi tracciati. Am-ministratori locali, saggisti ed esperti interverranno per illustrare la situazio-ne e i progetti in corso, intervallati da testimonianze, filmati d’epoca e qual-che lettura. Info: [email protected]. 339 8967408.

A santarcangelo e novafeltria la vi giornata

Per ricordare le ferrovie Dimenticate

maciej bielawski: «raimon panikkar incarna in modo armonioso e profondo l’incontro tra oriente e occidente,

a livello culturale, religioso, filosofico, linguistico, nei suoi scritti come nella sua vita»

Il Teatro Giustiniano Villa di San Clemente ha riaperto il sipario il 22 febbraio, con la festa di benvenuto della nuova “padrona di casa”, la cooperativa Città Te-atro. Fondata dalla Compagnia del Serraglio, Compagnia dei Ciarlatani e Maan ricerca e spettacolo - realtà attive nel nostro territorio - Città Teatro ne unisce le forze artistiche per la crescita di questo spazio culturale. Il cartellone teatrale si inaugura l’8 marzo con Il circo capovolto, con Andrea Lupo, il 22 Teatro in Viaggio - lungo la rotta dei migranti, di e con Pietro Floridia, in una produzione della Compagnia del Teatro dell’Argine, il 5 aprile Smaschera-ta, spettacolo sulla Commedia dell’Arte di Davide Schinaia e Giorgia Penzo, per chiudere il 12 aprile con un longform di Daniele Marcori: Microstorie, improvvi-sazione con gli attori della QFC. Sotto il segno del cinema comico il ciclo “Così ridevano”: il 12 marzo Mon Oncle di Jacques Tati, il 26 Il senso della vita dei Monty Python e il 9 aprile Vacanze di Natale 2000 dei fratelli Vanzina. Continua il progetto Dialetto D’Autore e il Teatro Villa ospita il quarto anno di La Butega, incontri sul dialetto romagnolo come lingua di scena, aperto ad attori e appas-sionati. Quattro giovedì, ad ingresso gratuito: 28 febbraio, 14 marzo, 28 marzo e 11 aprile (dalle 21.00 alle 23.00). E ci sarà anche uno spazio per la musica, con i concerti dei Comaneci il 18 aprile, e di Filippo Graziani il 25 aprile, e per l’arte, con le mostre del pittore Elvis Spadoni, dal 22 febbraio al 14 aprile, e del fotogra-fo Stefano Zamagni, dal 15 aprile al 28 maggio. Info: Tel. 0541.604972 - [email protected] - www.cittateatro.it “Messaggio Promozionale” - I fogli informativi del prodotto e la nota informativa relativa alle coperture assicurative sono disponibili

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8 cuLTuRA 27 febbraio > 12 marzo 2013

Venerdì 1 marzo per “I maestri e il tempo” Pier Giorgio Pasini terrà una lectio su “Giovanni Laurentini detto

l’Arrigoni. Pittura e devozione al tramonto del Manierismo”. Nel 2004 l’Arrigoni era stato uno dei protagonisti della mostra “Seicento inquieto. Arte e cultura a Rimini”, curata da Pasini. «Ma bisogna tornare a parlarne» spie-ga il nostro più grande storico dell’arte, «per-chè è stato un pittore importante ed a Rimini è quasi sconosciuto. Della sua biografia - riflette - conosciamo pochissimo, sappiamo che era nato a Sant’Agata Feltria in-torno al 1550, che è morto nel 1663, a 83 anni. La sua prima opera conosciuta è il San Mi-chele Arcangelo che vince il demonio nella chiesa dei santi Bartolomeo e Marino detta di Santa Rita, del 1570 o 1579 - la data è parzialmente nascosta dalla cornice - che ci permette di stabilirne l’educazione. L’influenza sembra marchigia-na, più da parte degli Zuccari che del Barocci, con manieri-smi di gusto romano… poi non abbiamo più sue notizie fino alla fine del seco-lo, quando la sua pittura si rivela diversa, in-fluenzata sempre da pittori marchigiani come Picchi o Barocci, ma capace di mescolarne le caratteristiche in un mix originale.» Che Ri-mini era, quella del tempo? «Essere nato a metà del ‘500 voleva dire crescere in una città depressa, che aveva perso il suo ruolo di capi-tale, con una nobiltà che si dava molte arie ma aveva pochi soldi, senza industria e con traf-

fici poco vivaci. Dalla morte dell’ultimo dei Coda fino al Carracci c’è stato un momento di vuoto assoluto per quanto riguarda gli artisti locali. Da qui, l’importanza di Arrigoni, che ha lavorato moltissimo anche fuori Rimini, pia-ceva al clero, alla nobiltà, al potere laico che gli hanno dato un grande credito. Forse anche perché aveva sposato una nobile, donna Porzia Olfi. Una cosa eccezionale per quel tempo, in cui i pittori erano ancora considerati semplici artigiani. Del suo lavoro la guerra ha poi fatto scempio, e resta pochissimo. A Rimini c’è un

San Giacinto nella sagrestia della Chiesa dei Servi (1594), in San Bernardino San Bernardi-no presenta al papa il monogramma del nome di Gesù (1600), al Suffragio - ma in canoni-ca - La Fuga in Egitto del 1605, alle Grazie un Presepio del 1606, mentre al Museo della Città è esposta La consegna le chiavi a San Pietro, del 1600 (nella foto). Il primo marzo però - anticipa Pasini - presenteremo un suo grande quadro inedito, che si trovava nel re-

fettorio del monastero dei Canonici lateranen-si, in cui è raffigurata la cena di Gesù e degli apostoli sulle rive del lago di Tiberiade dopo la “pesca miracolosa”, come da Vangelo di Giovanni. Un tema assai raro. Un cronista del ‘600 lo dava perduto nel crollo del refettorio, e risultava distrutto durante la guerra, nel ’40. Invece è saltato fuori dal mercato antiquario, per niente rovinato, ed è un quadro piuttosto bello. Sarà esposto al Museo della Città dal tre marzo, insieme a un’altra opera recentemente ‘ricomparsa’, raffigurante San Martino e il po-

vero. E speriamo che qualcuno lo compri per Rimini, per accrescere il patrimonio delle ope-re di un pittore che rivela quale fosse il vero gusto artistico di una città che non aveva vo-glia di novità, desiderava immagini gradevoli, dolci... Arrigoni ha saputo senz’altro dell’esi-stenza del Caravaggio, ma siamo lontanissimi dalla denuncia sociale dei quadri del Merisi.» Palazzo Buonadrata, ore 17.30. Info: 0541 351611

il primo marzo pier Giorgio pasini a “i maestri e il tempo”

L’ARRIGONI RITROvATO

sarà presentato un grande quadro inedito

di Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni

che si credeva perduto già nel ‘600.sarà esposto a marzoal museo della città

1 marzo misAno. “Ritratti d’autore. Let-ture e commenti ad alta voce”. Conversazione di Marcello Fois su “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Ore 21. Teatro Astra, in-gresso gratuito. Informazioni: 0541 618424

rimini. Galleria dell’Immagine. “Animae”, mostra di Maria Cris-tina Ballestracci e Giulia Marchi, fino al 24 aprile. Tutti i giorni 16-19. Lunedì chiuso. Info: 0541 704416

2 marzorimini. Teatro Novelli. “Paradiso-Aerial dance”, terza parte della trilogia dantesca di Emiliano Pel-lisari. Ore 21. Info: 0541 793811

7 marzorimini. Teatro Novelli. Monica Guerritore è Oriana Fallaci in “Mi chiedete di parlare”. Ore 21. Info: 0541 793811

8 marzo misAno. “Ritratti d’autore. Letture e commenti ad alta voce”. Nadia Fusini converserà su “La tempes-ta” di William Shakespeare. Ore 21. Teatro Astra, ingresso gratuito. Informazioni: 0541 618424.

9 marzorimini. “I lettori invitano gli auto-ri”. Marta Morazzoni presenta “La nota segreta”, Longanesi 2010. Sale del Settecento Biblioteca Gambalunga, ore 17.30. Ingresso libero. Info: 0541 704486

rimini. Teatro Novelli. “Drugs kept me alive”, di Jan Fabre con Anto-ny Rizzi. Ore 21. Info: 0541 793811

Agenda

di Lorella Barlaam

“Ma allora non è un Documentario!” è il titolo del ciclo d’incontri che per quattro venerdì, dal 29 marzo al 19 aprile, Mar-co Bertozzi, documentarista e docente di Cinema allo IUAV di Venezia, condurrà in Cineteca. Ma potrebbe essere l’illumi-nante scoperta di chi si iscriverà. «Trop-po spesso - riflette Bertozzi - al termine ‘documentario’ si associa un’idea di pol-veroso ‘cortometraggio’, o di reporta-ge televisivo, mentre negli ultimi anni il documentario di creazione è diventato il luogo di maggiore sperimentazione del cinema. Basti pensare alla modalità della camera in spalla, adottata nel cinema di finzione ma tipica del cosiddetto Cinéma verité; oppure, al fatto che in Italia il co-lore è utilizzato nei documentari già alla fine degli anni ’40, mentre nel cinema di finzione arriva solo nei ’60… Oggi poi c’è una ‘nuova scuola’ di documentaristi ita-liani, autori che realizzano film originali e vincono premi in Festival Internazionali, nonostante il fatto che né lo Stato né la

RAI investano su questa forma d’arte. E difficile resta anche la distribuzione fuo-ri dai circuiti dedicati, come quello di “Doc in tour”, che quest’anno porterà in giro anche il mio “Profughi a Cinecittà” nelle principali sale d’essai dell’Emilia Romagna. Mentre si dovrebbe arrivare a poter vedere un bel documentario in una multisala…» Su cosa verterà il tuo corso? «L’idea è quella di riflettere sul ‘cinema del reale’ come luogo di un punto di vista autoriale, con una sua cifra estetica, per film inseriti nel dibattito sociale, capaci di rievocare storie o memorie dimenticate… Ci sarà un tema per ogni incontro, suppor-tato dalla visione di alcuni film, anche rari; l’idea di base è riflettere sulla rappresenta-zione del mondo evitando la mistificazio-ne di un realismo semplice. Dunque dal documentario ‘antropologico’, che cerca di rappresentare l’altro, ai diversi generi del ‘non fiction film’, con una particolare attenzione ad alcune forme contempora-nee del documentario di creazione come

il mockumentary, il film autobiografico, il webdocumentary, ecc.». Uno spazio tele-visivo in cui il documentario rivela le sue potenzialità mi pare “Corto Reale: gli anni del documentario italiano” su RAI Storia, di cui sei consulente e conduttore… «È vero, ed è un programma che sta riscuo-tendo molto interesse. Durerà fino ai pri-mi di aprile, in onda tutti i sabati alle 17 e le domeniche alle 18. Nel palinsesto, divi-si per “Anno” e “Autore”, ci sono i docu-

mentari di 10 minuti prodotti tra il 1945 e gli anni ‘80: 14 mila titoli, molti a colori, alcuni davvero interessanti, tutti finiti nel dimenticatoio della storia del cinema ma fondamentali per una storia della cultura italiana vista “dal basso”».

Info Corto reale: www.raistoria.rai.it; Info e iscrizioni corso: Cineteca di Rimini tel. 0541 [email protected]

Di cosa parliamo quando parliamo di documentarioDa marzo in cineteca un corso condotto da marco bertozzi

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9SPETTAcOLI27 febbraio > 12 marzo 2013

LO STATO DEI BLASTEMA TORNA IN ROMAGNADopo l’esperienza sanremese in concerto a Longiano il 28

I “Tre” Marlene Kuntz

venerdì 1Cena romagnola e microfo-no per tutti - al Tacabanda di Riccione serata karaoke

La musica live accende il Deja Vù di Cattolica - sul palco Antares e Ashtones

sabato 2La notte del Velvet è Negra Night - afro, reggae, brasil, samba reggae e special guest dj Mayo

Super sfida ’70 vs ’80 - al Life una notte dal sapore retrò dedicata ai due storici de-cenni

venerdì 8Festa della donna con Ala-nis morisette - sul palco del-la House of Rock il concerto tributo di Mary Jane

Il Satellite torna in orbita - al Life serata a tutto rock con dj Tommy, Seve, Capoz, Fox e Lupo

sabato 9Musica live al Sidro di Savi-gnano - aprono i veracrash poi il rock made in Usa degli Arboretum

a cura di Matteo Ortalli

Agenda

Dal 1997, da Forlì, i Blastema evolvono continuamente il proprio stato, nel tragitto verso prestigiosi palchi. SanRemo Rock, MEI di Faenza, Italia Wave Love Festival di Livorno, Hei-neken Jammin Festival, palchi del Woodstock 5 stelle di Beppe Grillo a Cesena e del concerto-ne del Primo Maggio a Roma. Il loro ultimo album “Lo stato in cui sono stato” è prodotto da Dori Ghezzi e Luvi De Andrè per Nuvole Productions/Sony Music. Rock, melodia e introspe-zione, un disco che contiene anche “Dietro l’intima ragione”, brano grazie al quale hanno par-tecipato all’appena passato Festival di Sanremo come finalisti nella Sezione Giovani. La band presenta il lavoro sul sito: “È lecito interrogarsi su quale sia questo stato. Lo stato interiore, dimesso e mai pienamente appagato? Lo stato sociale, sempre più scollato, precario, fragile? Lo stato “nazione”, oramai sconsacrato da quegli stessi simboli che avrebbero dovuto garantir-ne la legittimità e il decoro? Lo stato dei fatti, degli accadimenti, delle cose, come declinazione d’esistenza appena trascorsa. Un liberato che guarda la cella ancora tiepida del proprio umano tepore.” Sulle varie tipologie e significati di ‘stato’, se ne potrebbero scrivere tomi interi. E’ interessante come il loro stesso nome dia una indicazione cangiante: il significato da dizionario è “Tessuto embrionale non ancora differenziato, da cui si sviluppano gli organi sia vegetali sia animali.” Lo stato dell’opera è che saranno in concerto giovedì 28 febbraio al Teatro Petrella di Longiano, per poi proseguire verso altre date nazionali. Info: www.teatropetrella.it - tel 0547·665113.

Marta Ileana TomasicchioLa band forlivese ha partecipato all’ultimo Sanremo Giovani

Luca Bergia, Cristiano Godano, Ric-cardo Tesio, ovvero l’essenza dei Marlene Kuntz al Bradipop di Bella-

ria sabato 9 marzo. Sarà un concerto inedi-to, confidenziale. Sul palco voce e chitarre per ripercorrere la loro produzione in mo-dalità intima. Cristiano Godano ha voglia di sperimentare e mutare, si immerge in ciò che sente possa amare. Non si spaventa. Questo nuovissimo tour si chiama “Tre di tre”. Mi sovviene il loro pezzo omonimo dell’album “Il Vile”. Immagino che “Tre” in questo caso significhi “band a tre” ma gli chiedo direttamente conferma, non si sa mai che ci trascinino in un fantasioso am-biente di tentazioni.Tre di tre. Uno stato come descritto nel vo-stro brano, tre sul palco o cos’altro?“Tre sul palco, null’altro. Anche perché se vi portassimo lo stato descritto nel testo del-la canzone omonima... faremmo una cosa un po’ troppo spinta e giocoforza censura-bile.”Autore e cantante, docente, studioso, un’opera letteraria “I Vivi”, scrivi su “Il

Fatto Quotidiano”. Quale è l’utilizzo che al momento stai amando della parola?“Non c’è un ambito privilegiato rispetto un altro. Mi diverto sia a scrivere per il Fatto che per i testi del nostro nuovo disco, questi sono i due ambiti in cui mi sto esprimendo con la lingua scritta ufficiale. Non dimenti-cherei le mail, quando sono in vena possono tranquillamente trasformarsi in un pretesto per tenere vivace e creativo il mio approccio

alla scrittura. La prosa (dunque, soprattutto, il blog sul Fatto) mi permette di imparare sempre più a controllare la mia esuberanza, che è a rischio di involuzione, per quanto non arriverò mai a rinunciare al mio modo

di esprimermi, sicuramente non agile, non stringato, non semplice, non minimalista. E quant’altro. I testi, invece, mi permettono di evolvere nei confronti di un linguaggio al quale sono ormai avvezzo da otto dischi a questa parte. Sul blog del Fatto a volte ne approfitto per esprimere i miei stati d’ani-mo, le mie convinzioni, i miei gusti, le mie letture, i miei ascolti: invito a farsi un giro lì ogni tanto. Tutto è archiviato cronologica-

mente e c’è modo di scoprirne un po’ di più. So che è apprezzato da molti, spudorata-mente non temo di consigliarne una visita.”Il tuo coraggio nel lasciarti andare in cam-biamenti, nella musica e nella vita.“Penso sia semplicemente frutto della mia curiosità e, soprattutto, della mia insoffe-renza nei riguardi di tutto ciò che, di quel che ho già creato coi Marlene o per me stes-so, mi suona già fatto, già sentito. Una in-sofferenza più forte della paura di sbagliare tattica e opportunità rispetto a quanto acqui-sito, che in genere dovrebbe rappresentare la sicurezza a cui rimanere ancorati per non perdere fans. Li amiamo in quanto nostri fans, e dunque mai vorremmo perderne anche uno soltanto, ma... beh, credo che il vero fan dei Marlene si aspetti proprio che noi si faccia sempre di testa nostra. Il che è forse il nostro marchio di garanzia.”Info concerto 392/4656960.

intervista al frontman cristiano Godano

sabato 9 marzo speciale live al bradipop

TRE DI TRE: SOLO MARLENE KuNTZdi Marta Ileana Tomasicchio

il primo marzo pier Giorgio pasini a “i maestri e il tempo”

L’ARRIGONI RITROvATO

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27 febbraio > 12 marzo [email protected]

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11SPETTAcOLI27 febbraio > 12 marzo 2013

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Rimini, Piazzale Bornaccini n.1Facebook Giovani Provincia Rimini

elena malfatti [email protected] 0541/363983 / Francesca macchitella [email protected] 0541/363991

FESTA LANCIO DEL PROGETTO LE FORME DEL LAVOROE’ prevista per venerdì 08 marzo 2013, dalle ore 19,00 presso il Centro Giovani Casa Pomposa la Festa di inizio progetto LE FORME DEL LAVORO. Sarà un momento dedicato ai giovani, per prendere un aperitivo assieme, ascoltare musica e avere

le prime informazioni su questa nuova opportunità formativa. Si tratta di un’iniziativa finanziata dall’UPI (Unione Province Italiane) attraverso il bando AzioneProvinceGiovani, che si propone di facilitare la transizione dalla scuola al lavoro non solo orientando al lavoro dipendente, ma anche promuovendo la cultura di impresa e sostenendo eventualmente lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Se hai dai 16 ai 20 anni, vieni a conoscere questa nuova opportunità di formazione!

Ebbene sì l’attore/regista Ben Affleck è riuscito a soffiare la statuetta al veterano Spielberg. La notte degli

oscar è stata il trionfo e la consacrazione da regista del bravo Affleck che porta a casa la statuetta come miglior film con il suo “Argo”.La sorpresa degli oscar 2013 è però il film del cinese Ang Lee “La vita di Pi” che ga-rantisce al suo autore l’oscar per la miglior regia e colleziona il maggior numero di sta-tuette ben quattro (fotografia, effetti specia-li, colonna sonora).Premio di consolazione per “Lincoln” con la vittoria di Daniel Day-Lewis, mentre fra le attrici hanno prevalso Jennifer Lawrence (Lato positivo) miglior attrice e Anne Ha-thaway (Les Miserables) per la miglio attri-ce non protagonista.Apprendiamo con gioia la notizia dell’oscar a Tarantino per la sceneggiatura originale del suo “Django” e l’oscar per il miglior at-tore non protagonista Christoph Waltz. La star inglese Adele sbanca con la canzone del nuovo 007, mentre “Ribelle” vince fra i

film d’animazione. Scontata l’affermazione di Haneke e del suo “Amour” quale miglior film straniero.Sorpresa della serata il collegamento con la casa bianca dove Michelle Obama ha an-nunciato la vittoria di Ben Affleck. Appun-tamento agli oscar 2014.Buon cinema.

Dai primi del mese prossimo, ritorna il jazz e la buona musica con una serie di interes-santi appuntamenti in provincia e dintorni che proseguiranno, peraltro, tutta la prima-vera. Ma andiamo per ordine. Si inizia ve-nerdì 1 marzo, ultimo concerto della rasse-gna ‘Riccione Inn Jazz’, al Teatro del Mare di Riccione, con il gruppo napoletano Ani-ma Nova Sextet che presenterà ‘Embora’, il felicissimo esordio discografico nel quale classici della musica brasiliana e della can-zone d’autore italiana vengono rivisitati dal-la calda voce della cantante Gabriella Ca-sciella con sonorità bossanova, jazz, samba, lounge e pop. Sabato 2 marzo, nell’ambito della quattordicesima edizione di Crossro-ads, al Teatro Comunale di Cesenatico, la cantante Barbara Casini ritorna alla musica brasiliana d’autore con il gruppo ‘Barato to-tal’ in un omaggio a Gilberto Gil. Assieme a Beppe Fornaroli alla chitarra e voce e a Sandro Gibellini alla chitarra, la cantante fiorentina ha raccolto una serie di brani ine-diti che mettono in luce le doti compositi-ve del grande musicista brasiliano. Ancora, giovedì 7 marzo, al Teatro di Coriano, arriva l’Hammond Organ Trio di Gianni Giudici, indiscusso maestro italiano del mitico orga-no, con Alessandro Fariselli al sassofono, Max Ferri alla batteria e, ospite d’eccezio-ne, la tromba di Fabrizio Bosso a riproporre ‘Hot interplay’, dal progetto discografico

realizzato insieme, tra blues, funky e jazz. Sempre dal programma di Crossroads 2013, ma per chi avrà voglia di spostarsi un pò più lontano, segnalo il concerto del trio di Tizia-na Ghiglioni alla Sala del Carmine di Massa Lombarda. L’ormai affermata cantante li-gure, figura di spicco nel panorama del jazz italiano, presenta il progetto intitolato ‘Time for Duke’ accompagnata dalla contrabbas-sista Silvia Bolognesi e dal violinista Ema-nuele Parrini.Info: Teatro del Mare - tel. 0541 690904www.teatrodelmare.org Teatro di Coriano - tel. 0541 957656www.cortecorianoteatro.itCrossroads - tel 0544 405666www.crossroads-it.org

OScAR 2013TRA SORPRESE E cONfERMEben Affleck trionfa con “Argo”, “La vita di pi” colleziona 4 statuette, bene tarantino

di Paolo Bronzetti

A MARZO SBOccIA IL jAZZAppuntamenti dal vivo in provincia e dintornia partire dal 1° del mese

Ben Affleck premiato per “Argo”come miglior film

Fabrizio Bosso il 7 marzo a Coriano

“Educazione Siberiana”

di Gabriele Salvatores con Arnas Fedaravičius, Vilius Tumalavičius, Jonas Trukanas, John Malkovich

“Anija - La nave”

di Roland Sejko

“La scelta di Barbara”

di Christian Petzold con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Rainer Bock

Germania Est, estate 1980, Barbara è un medico che viene trasfe-rito per ragioni disciplinari in una località remota. Il suo amante, sta cercando di farla scappare. Ma incontra Andre, anche lui un medico trasferito per ragioni disciplinari, Barbara perde il control-lo di tutto...L’amore al di là del muro.

A marzo del 1991, all’orizzonte della costa Adriatica dell’Italia meridionale apparvero molte navi cariche di persone, inizia “l’eso-do degli albanesi”.Sejko con questo documentario ricostruisce attentamente quanto avvenuto in Albania all’inizio degli anni ‘90. Si potrebbe anche chiamare alla ricerca della libertà.

Ispirato all’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, in cui l’autore rac-conta la sua infanzia e la sua adolescenza all’interno di una co-munità di “Criminali Onesti” siberiani, il film racconta la storia di ragazzi che passano dall’infanzia all’adolescenza. L’”Educazio-ne siberiana” è la fine di un mondo e un nuovo inizio, è anche un film importante per Salvatores che con un cast che comprende John Malkovich cerca di esportare il suo modo di fare cinema.

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di Luciano Giovagnoli

Paolo Bronzetti

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12 cHIAMAMI RIccIONE

27 febbraio > 12 marzo 2013 Anno XXIII n. 705

27 febbraio > 12 marzo 2013

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con vendita al dettaglio e ingrosso

Torna anche quest’anno a Morciano di Romagna, dal 9 al 17 marzo, il tradi-zionale appuntamento con la Fiera di

San Gregorio, secolare evento nato nel lonta-no 1060 attorno all’Abbazia di San Gregorio come momento di scambi e commercio tra i mercati e gli agricoltori di tutto il territorio limitrofo.Saranno nove giorni ricchi di appuntamen-ti tra esposizioni campionarie di prodotti dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’indu-stria, centro fiera del bestiame, mostra merca-to della macchina e dell’attrezzatura agricola, stand e spettacoli di vario genere.L’apertura ufficiale è prevista per domenica 10 alle ore 10 con il tradizionale corteo delle autorità politiche, civili e militari che partirà da Piazza del Popolo per culminare al ‘Mor-ciano Fiere’ con il taglio del nastro e la visita agli 80 stand. Di grande rilevanza saranno gli appuntamenti al Foro Boario, la zona dedica-ta alla vera anima della manifestazione, dove gli animali saranno protagonisti in primo pia-

no per un “ritorno alle origini”, quando le an-tiche fiere del bestiame erano l’appuntamento più importante e atteso dei centri agricoli. Domenica 10 una cinquantina di magnifici esemplari prenderanno parte alla XXI mostra mercato del cavallo. Fino al tardo pomerig-gio, per i più piccini, sarà possibile cimentar-si nel simpatico ‘battesimo della sella’ con i Pony. Martedì 12 sarà la volta della XI Mo-stra provinciale di bovini di razza romagno-la, trenta capi provenienti da una decina di al-levamenti della Provincia di Ri-mini sfileranno per concorrere alla gara che premierà i migliori esemplari di diverse categorie.Molto ricco il programma serale e durante le nove serate si susseguiranno, nella bella cor-nice di ‘Morciano Fiere’, spettacoli di vario genere, dai concerti alla danza, alla comme-

dia, al cabaret. Protagonisti anche i più gio-vani a cominciare dal manifesto creato da una studentessa del Liceo artistico Fellini di Ric-cione, poi le ballerine della scuola di danza La Plume, gli alunni dell’Istituto ‘A. Broc-coli’ impegnati nella messa in scena di ‘Che Opera la vita’; sempre nel segno dei giovani la 4ª Rassegna corale “Città di Morciano di Romagna” in programma il 15 marzo, men-tre il 16 tornerà il fortunato concorso cano-

ro ‘In…canto a Morciano’ alla sua terza edizio-ne, organizzato dall’associazio-ne culturale On Broadway, che

quest’anno avrà come presidente di giuria Marco Castoldi, in arte Morgan. Spazio an-che ai bambini: il grande paese dei balocchi di Piazza Risorgimento con tante attrazioni entusiasmanti, il laboratorio ‘realizza il tuo ferro di cavallo’ in programma il 12 marzo, e

quello dal titolo ‘C’era una volta un’abbazia’ a cura dell’Associazione culturale ‘Voce in capitolo’ per far sperimentare ai più piccoli forme artistiche e creative prendendo come spunto proprio la fiera e la sua antica tradi-zione.Non mancheranno nel cartellone serale anche la commedia dialettale dei ‘Noi ci proviamo’ e della compagnia amatoriale ‘del Gallo’ così’ come, la sera di San Gregorio, il cabaret d’autore con Sasa Spasiano.Tra le novità ‘In fiera con lo Chef’, un ap-puntamento per gli amanti della cucina con dimostrazioni in diretta per scoprire i segreti per cucinare una buonissima fiorentina o de-corare una torta. Domenica 10 al Parco del Conca ci sarà poi la prima ‘Dimostrazione di raccolta del tartufo con cani addestrati’ a cura dell’Associazione liberi tartufai delle Province di Pesaro-Urbi-no e Rimini che vedrà la partecipazione di venti esemplari. Insomma nove giorni tutti da vivere e per tutti i gusti.

Dal 10 marzo per nove giorni

SAN GREGORIO, fRA TRADIZIONE E fuTuRO

spazio ai giovani all’anticaFiera di morciano

di Matteo Ortalli

Tutta la bontà e la fragranza della piadina romagnola artigianale da ‘Piada Service’ di Riccione. La ditta, in via Venezia 69, attiva da circa dieci anni, si occupa di produzio-ne di piada e cassoni sia all’ingrosso che al dettaglio, solo attraverso l’utilizzo di pro-dotti freschi, di qualità e senza conservan-ti. Barbara è diventata titolare dell’azienda assieme al marito Simone nel 2011, dopo

circa sei anni di esperienza maturata come dipendente nella stessa ditta. ‘Piada Servi-ce’ rifornisce ristoranti, supermercati, piadi-nerie e bar della provincia con consegna a domicilio, ma anche coloro che preferisco-no affidarsi a un prodotto sicuro, di indubbia qualità e gusto. “Noi non siamo un’industria, siamo artigiani - sottolinea Barbara - qui tut-to è rigorosamente fatto a mano, niente a

macchina”. E, oltre alle piade classiche di due formati (28 e 24 centimetri), la ditta è specializzata in cascioni in tantissime farci-ture diverse tutte da provare a partire dalle richiestissime pomodoro e mozzarella, pa-tate e salsiccia, verdure, radicchio mozza-rella e salsiccia, e le golose con cioccolato o marmellata. Su ordinazione anche la pia-da sfogliata e in più c’è una sfiziosa novità:

il mini cascione, adattissimo ad aperitivi e stuzzichini o semplicemente ai più piccoli. ‘Piada Service’ è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 13 in inverno e fino alle 15 l’estate. Per contattare l’azienda, telefonare allo 0541607927 o scrivere a [email protected]. Per ulteriori info, visitare il sito internetwww.piadaservicericcione.it

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Piada Service TuTTO fATTO A MANO A riccione una produzione artigianale che usa solo prodotti freschi, di qualità e senza conservanti

di Mara D’Angeli

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13cHIAMAMI RIccIONE

Distribuito gratuitamente via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332 www.chiamamicitta.net - [email protected] 27 febbraio > 12 marzo 2013 Anno XXIII n. 705

27 febbraio > 12 marzo 2013

Dovranno pazientare ancora un po’ gli abitanti di San Lorenzo e tutti coloro che erano abituati a per-

correre il cavalcavia di via Veneto: in una nota dello scorso 14 febbraio l’Assessorato ai Lavori Pubblici ha infatti aggiornato il programma dei lavori (per la seconda vol-ta) indicando la metà di marzo come data per l’apertura del nuovo ponte. E dire che all’indomani della demolizione del vecchio cavalcavia, avvenuta il 23 settembre, l’As-sessorato ai Lavori pubblici in un comuni-cato stampa informò che “Il nuovo cavalca-via sarà ricostruito nella stessa posizione, a cura di Autostrade Spa, in un tempo pro-grammato di circa tre mesi”. Dunque tutto doveva tornare alla normalità entro Natale,

e per normalità si intendeva soprattutto la fine del labirintico percorso alternativo per chi percorreva via Veneto in direzione ma-re-monte, obbligato ad un tour nel “Borgo delle Noci” tra le vie Belluno e Marostica, in mezzo a decine di abitazioni e dove si incontrano regolarmente automobilisti che vagano dispersi. Già dopo poche settimane e notando il procedere non proprio incessan-te dei lavori si capì che la scadenza natalizia non sarebbe stata rispettata, ed infatti arrivò puntuale un comunicato per fare chiarezza: “Dopo il completamento e l’apertura al traf-fico della terza corsia dell’A14, avvenuto nei giorni scorsi, la Società Autostrade ha comunicato all’Amministrazione comunale l’aggiornamento del crono-programma dei

lavori per il completamento della viabilità cittadina accessoria. In base al nuovo pro-gramma dei lavori, il cavalcavia di viale Veneto verrà riaperto entro il 20 febbraio 2013”. Come detto in apertura questa data è stata nuovamente prorogata di un mese. Non si vuole certo mettere in dubbio l’affi-dabilità della Società Autostrade, ma com’è possibile sbagliare la data di consegna di lavori di tre mesi su un lavoro che ne do-veva appunto impiegare tre? L’idea è quel-la che per lavorare ai “nostri” cavalcavia l’impegno sia stato un po’ inferiore rispetto a quello per costruire la terza corsia, aperta con quasi un anno di anticipo. Non resta che aspettare metà marzo, per il nuovo cavalca-via o per un nuovo comunciato.

Si avvicina la primavera e torna dal 15 al 17 marzo Giardini d’Autore, l’appuntamento dedicato a tutti gli amanti del giardino che in questo weekend avranno l’occasione di in-contrare a Villa Lodi Fè vivaisti provenienti da tutta Italia con collezioni botaniche uniche. Tra le proposte dei vivaisti, piante aromatiche e per l’orto, rose antiche e moderne, piante tropicali, camelie e azalee. Passeggiando per la Villa si potranno scoprire le collezioni di ellebori, peonie, agrumi storici e ornamentali, felci e piante da ombra, piante grasse, rampi-canti, frutti antichi, piante acquatiche, arbusti e tantissime altre curiosità vegetali prove-nienti dalla continua ricerca botanica di ogni espositore. Tra le novità di questa edizione da segnalare la presentazione, in anteprima, della più importante collezione di agapanthus, con oltre 250 varietà a cura dell’Azienda Raziel. A Giardini d’Autore inoltre si potranno am-mirare stand di artigianato artistico di altissi-ma qualità. E il progetto Green Carpet, uno spazio, nato dalla primavera 2011, dedicato al design e all’arredo, dove giovani progettisti presenteranno le loro idee del “vivere verde”. Oltre a questo in tutte e tre le giornate si svol-geranno corsi e laboratori per piccoli e grandi giardinieri e per la prima volta sarà aperta una vera e propria sala da tè, un angolo dedica-to alla bevanda più antica del mondo. Per il programma completo e le informazioni: giar-dinidautore.net - 0549.905618 - 339.7028961

il cantiere dovrebbe aprire a metà marzo

IL cAvALcAvIA PuO’ ATTENDEREnuovo rinvio: i lavori in via veneto in ritardo di tre mesi

Dal 15 al 17 a villa Lodi Fé

I GIARDINIDI MARZO

torna la rassegna dovegli amanti del verde e dei fiori possono incontrare vivaisti di tutto il mondo

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27 febbraio > 12 marzo [email protected]

nei dispenser e a casa tua

riminiedicola imola - piazza Cavour ang via Sigismondourp comune - piazza Cavour, 29edicola moretti - piazzale Giulio Cesareedicola - piazza Tre Martiri (lato statua)edicola bondi - via Bastioni OccidentaliiAt Stazione - piazzale C. BattistiDopo Lavoro Ferroviario - via Roma, 70tabaccheria bastianini - via Giovanni XXIIIAusL - via Circonvallazione Occidentaleedicola tripoli news - via Tripoli, 292/ang. Via Romabio’s cafè - via Bramanteedicola papini - via Acquario, 12edicola pecci e righetti - via Covignano, 120cnA - piazzale Tosi, 4Legacoop - via Caduti di MarzabottocnA provinciale - via Caduti di MarzabottocAr - via Caduti di Marzabotto, 47cGiL - via Caduti di Marzabotto, 30poliambulatorio valturio - viale Valturio, 20/Aprovincia di rimini - piazzale Bornaccini, 1ina casa - via Dario Campanatabaccheria - via Madonna della Scalaedicola bellavista - via Zavagli, 10conad novelli - via Baldiniedicola il Libro nella città - p.le BoscovichGrattacielo - viale Principe Amedeoedicola celle - via XXIII Settembrecoop celle - via XXIII Settembre, 128cbr - via Emilia, 113edicola emira - via Lagomaggio, 21edicola tomassoni - via Pascoli, 83 Dconad margherita - via Pintor fronte Ospedalepoliambulatorio nuova ricerca - via Settembrini, 17/HsGr - via Chiabrera 34/Brimini terme - via Principe di Piemonte, 56tabaccheria Giorgetti - via Flaminia, 169/G Flaminiopoliambulatorio Flaminio - via Flaminia 169 Flaminiotribunale - via Dalla Chiesa, 11trAm - via C.A. Dalla Chiesa, 38edicola villa - via Flaminia Conca, 57AusL - via Coriano, 38 c/o Colosseocentro saulle - p.le Pasolini, 3 c/o 105 Stadiumedicola toni - via Coriano, 58 c/o Grosedicola michelotti - via Montescudo, 41Garden sporting center - via Euterpe, 7bar c/o Fiat center - via Nuova Circonvallazione, 69concessionaria vernocchi - via Circonvallazione Occ., 1-3edicola supporters - via della Grotta Rossa, 18

sAntArcAnGeLoedicola - piazza GanganellicnA - via Togliatti, 17baraonda - via Dante di Nannicoop - via Andrea Costacaffè roma - piazza Ganganellicoop - via F.lli Cervi, 2caffè centrale - piazza Ganganelli, 21caffè commercio - via Don Giovanni Minzoni, 8Dispenser - portico via Molaricaffè del corso - via Garibaldi

coriAnoedicola - via Ausamercatone uno - via Ausa, 16ufficio turistico i.A.t. pro Loco - piazza Mazzini, 10

sAn mArinocentro comm. Atlante - via Tre settembre, 17 Doganacentro comm. Azzurro - via Moretti 23, Serravalle

riccionecomune - via Vittorio Emanueleedicola Guidotti - via Cervino, 11/cedicola pesaresi - via La Spezia, 20edicola il bruco - via Marsala, 7edicola tosi - via Empoli, 31Farmacia s. Lorenzo - via Flaminia, 25 tabaccheria morena - via Cervino, 1centro commerciale boschetto - via Veneto, 43/7conad Fontanelle - via Catullo, 8conad Fontanelle - via Siciliapoliambulatorio pegaso - viale Angeloni, 8edicola Girolami - viale Trento Triestesupermercato A & o - viale Ceccarinitabaccheria Galassi - via Giulio Cesare, 117AusL - via Cortemaggiore, 6supermercato A&o - Centro Comm.le San martinoedicola stazione - piazzale Cadorna, 2

verucchiocomune verucchio bar Gabrè - via del Decchio Ghetto, 1conad - via Casale, 70cnA - via Garibaldi, 14

e inoltre...

biblioteca comunale s. Giovanni in marignano - via Roma, 59biblioteca comunale cattolica - piazza della Repubblica 31urp comune morciano - piazza del Popolo, 1comune torrianacomune poggio berni comune montecolombosan clemente: comune, circolo Arci nova - piazza G. Mazzini montefiore: comune, caffè del borgo - piazza della Libertàmontescudo: comune, bar borgo - via Borgo Pandolfo Malatesta, 6 saludecio: comune, circolo Arci pierino Albini - via 24 Giugnomontegridolfo: comune, trattoria del castello - via borgo, 5 mondaino: comune - piazza Maggiore 1Gemmano: comune, bar sport - piazza Roma, 10 - Gemmano

[email protected] www.chiamamicitta.netvia Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332

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15IL TAccuINO DELLA TAvOLA27 febbraio > 12 marzo 2013

ristorante GuidoLungomare Spadazzi, 12 - Miramare di Ri-mini, tel. 0541 374612, www.ristoranteguido.it, [email protected], nasce nel 1946, chiuso il lunedì.

trattoria Farini Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Chiuso il mar-tedì. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

ristorante il pescato del canevoneVia Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366.3541510, www.ilpescatodelcanevone.it, chiuso sabato a pranzo e lunedì pranzo e cena. Ogni giorno pesce fresco direttamen-te dal nostro peschereccio.

il ristorante club nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.ilristoranteclubnautico.it, [email protected], nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terraz-zini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

ristorante Dei marinaiLargo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www.ristorantedeimarinai.it, [email protected], nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

ristorante bellavistaVia Roma, 1 - Montescudo, tel. 0541 984818, nasce nel 1991, chiuso il lunedì. Ampia ter-razza con vista mozzafiato. Piatti tipici nel segno della tradizione.

osteria Del vizioVia Circonvallazione Meridionale, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783822, www.oste-riadelvizio.com, [email protected], nasce nel 2001, chiuso il martedì, ferie: luglio e agosto.

osteria Della piazzetta Vicolo Pescheria, 5 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783986, www.osteriadellapiazzetta.com, [email protected], na-sce nel 1998, chiuso la domenica da otto-bre a maggio escluso dicembre. Solo pesce fresco.

rosticceria il mare nel borgoVia XX Sttembre, 49 - Rimini, tel. 0541 020458, nuova gestione dal 2010, chiuso la domenica sera e il lunedì. Pescato fresco, cotto e preparato da asporto.

ristorante King thai Via Dante Alighieri, 39 Rimini Centro Storico, tel. 0541 412589, un ristorante dove gustare i piatti più prelibati della cucina thailande-se. Aperto tutti i giorni pranzo e cena. Menù turistico da 8€.

ristorante&vineria squilla mantisVia Tiberio, 11 - Rimini - Borgo San Giuliano tel. 0541 53577. A due passi dal Ponte di Tiberio, Squilla Mantis propone cucina di mare con prodotti di stagione e aperitivi. Aperto a pranzo e a cena.

osteria tiresia Via XX Settembre, 41 - Rimini - Centro sto-rico, tel. 0541 781896, www.osteriatiresia.it, [email protected], nasce nel 1997, chiu-so il lunedì. Ampio giardino estivo.

ristorante Le LoggeViale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argentina, contorni sfiziosi, insalatone. Novità pizza: impasti Bio, kamut, farro e integrale. Aperto anche a mezzogiorno.

trattoria san GiovanniVia Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il mar-tedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

ristorante Da oberdanVia Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

trattoria tonino (il Lurido)Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa. Giardino estivo.

osteria san maurizio Via della Pace, 2 - Coriano, tel. 0541 657943, aperto nel 2010, aperto anche la domenica. Cucina toscana ed attenzione alla stagionalità in una delle location più belle della Provincia di Rimini.

trattoria Da marinelliVia Circonvallazione Occidentale, 36/38 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783289, www.damarinelli.it, [email protected], nasce nel 1987.

osteria il mare in piazzaVia Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004. Menù a 15€.

osteria Delle storie Di mareVia Leurini Fratelli, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 709279, nasce nel 2003, chiuso il lunedì, fe-rie: nel periodo del fermo pesca. Solo pe-sce fresco: di conseguenza il menù varia a seconda del pescato.

ristorante pic nicVia Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Cen-tro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto. Giardino estivo.

taverna i tre moriVia XX Settembre, 11 - Rimini - Centro stori-co, tel. 0541 786604, www.myspace.com/tavernaitre, chiuso il lunedì sera. Crostini, piadina e affettati, formaggi.

osteria La chiacchieraVia Covignano, 271/M - Colle di Covigna-no, tel. 0541 751066, www.osterialachiac-chiera.it, aperto a pranzo e a cena. Giu-gno, luglio e agosto solo a cena. Cucina aperta fino a tardi. L’Osteria propone “i mangiari di Romagna” e la pasta fresca della mamma di Marco.

L’osteria L’AngolodivinoVia San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, [email protected], nasce nel 1985, aperto tutti i giorni anche a pranzo. La cucina prevede piatti del territorio preparati con carne di mora romagnola e chianina. Novità menù ve-getariano a pranzo!

trattoria Gambon Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, nuova ge-stione dal 2010, chiuso il martedì e il mer-coledì a pranzo. Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafel-tria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

trattoria santa colombaVia Bologna 1/3 - Montecolombo, tel. 0541 984298 - 347 4341470- www.trattoriasan-tacolomba.it. Ambiente familiare e ben curato. Cucina di stagione con “incursio-ni” da altre regioni, vini all’altezza e pasta fatta in casa, i marchi di fabbrica. Aperto domenica a pranzo e chiuso lunedì.

pub, ristorantecerchi nel GranoVia Giacomo Matteotti, 28/I - Via Pozzet-to - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 709400. Potrete scegliere i piatti della tra-dizione romagnola o golosi hamburger e pizze farcite. Ogni sera propone musica ed eventi speciali. Aperto tutti i giorni tran-ne il martedì, dalle 12 alle 14,30 e dalle 16 fino a tarda notte.

ristorantepizzeria Da marcoViale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giulia-no, tel. 0541 55118, www.ristorantedamar-co.com, [email protected], nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

ristorante pesceazzurroViale Principe di Piemonte, 2 - altezza Ba-gno 140 - Miramare di Rimini, www.pesce-azzurro.com, ristorante self service che propone pesce cucinato dai cuochi della cooperativa pescatori. Menù completo a 12 Euro. Lo trovi anche a Fano, Cattolica e Milano Marittima.

ristorante i tre reVia Fratelli Cervi, 1 - Poggio Berni, tel. 0541 629760, www.itrere.net, [email protected]. Il ristorante è un luogo di raffinata ospitali-tà in un ambiente caldo e familiare. Posto sulla sommità delle colline di Poggio Berni, offre uno splendido panorama. E’ aperto tutte le sere, escluso il martedì, la cantina il lunedì.

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in pescheria meglio andare col calendario

OGNI PEScE ALLA SuA STAGIONE

Il segreto di Pulcinella per meravigliosi piatti di pesce è quello che Piero Meldi-ni svela a pag. 87 di “La cucina riminese

di terra e mare” (Panozzo): «pesce nostrano scelto, freschissimo e possibilmente di stag-ione (già, perché c’è una stagione anche per il pesce, oltre che per la frutta e la verdura).» Sta parlando della rostita di pesce e del suo novecentesco “inventore”, Bruno Barosi, ma dà anche una ‘bussola’ più generale. Fresco, in-fatti, non basta: ogni pesce ha la sua stagione, cioè il periodo in cui è più buono e saporito. Questo avviene generalmente «nel periodo della riproduzione (quando ha le uova) o è novello», come spiega “Purazi… doni!” (Panozzo), che nel pescato di marzo an-novera bianchetti (omni nud), calamaretti (calamèri), la gallinella (mazòla), vari molluschi, sardoni piccoli, sogliola (sfuiatela)… e il nome in dialetto non è un vezzo, perché il miglio zero fa la sua buona differenza. Ne ha fatto il suo core business Mattia Sferlazzo, classe 1991 e ‘fi-glio d’arte’, che vende quello che pesca col suo Erika direttamente sul Porto Canale, al

pomeriggio (clima permettendo), e tutte le mattine presso il Mercato Coperto di Rimi-ni. E si racconta sul web c/o www.riminipe-scefresco.it. «Adesso peschiamo soprattutto mazzancolle, che sono belle grandi, code di rospo, sogliole e moli, ce n’è stata una passata eccezionale, qualche rombo e tra un po’ dovrebbero esserci gli scampi, e poi le seppie…» mi spiega invece Adamo, patron

del motopeschereccio A. Riboty, che incon-tro ogni mattina mentre porta il suo pescato fresco al Canevone. «Le seppie in inverno si cucinano anche coi fagioli. Di stagione anche il fritto di paranza, le ‘canocie’ cru-de… adesso hanno ancora la ‘cera’, le uova, e sono ancora più buone. Tra i molluschi, cominciano anche le ostriche ‘concave’ di

Cattolica, più buone della Belon francese, ce n’è un banco naturale tra Cattolica e Ri-mini e si trovano anche al mercato, ma bi-sogna controllare che abbiano il certificato. Quest’anno abbiamo pescato anche mug-gine, mentre i sardoncini sono rimasti di pezzatura piccola perché c’è poco plancton, quest’estate è piovuto poco. In questi gior-ni poi l’acqua è fredda, più fredda dell’an-

no scorso, il pesce va nei fondali e si pesca meno di quello che si dovrebbe. Ma il mare Adriatico è in salu-te, sta bene, ha i suoi ritmi. E pesce ce n’è in abbon-danza. Però il fermo pesca dovrebbe essere in aprile/maggio, quando il pesce si riproduce, per protegger-lo, non in agosto… così avremmo anche la possibi-lità di avere in estate il pe-

sce per gli ospiti della Riviera. Sarebbe una scelta ecologicamente, oltre che economica-mente positiva, che si scontra però con la mentalità corrente di pescare più che si può, perché domani non si sa… e ci vorrebbe un ascolto migliore dei tempi del mare, le au-torità dovrebbero interpellare chi ci lavora, per capire cosa c’è da fare…»

di Lorella Barlaam

il mare Adriatico è in salute, sta bene, ha i suoi ritmi.e pesce ce n’è in abbondanza…

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16 SPORT 27 febbraio > 12 marzo 2013

Agenda

Domenica 3basket Dnb: rimini - FirenzeI Crabs vanno alla ricerca del-le terza vittoria consecutiva

Ginnastica: campionati regionali FGiAl Playhall di Riccione la 2a prova per la serie C maschile

podismo: 23° trofeo Giannoni Dallo Stadio Comunale di Cat-tolica parte la gara di 13 km

venerdì 8 (fino domenica 10)squash: campionato italiano a squadreAl centro Federale di Riccione 2a giornata della competizio-ne

sabato 9pallavolo serie b1: casette Ap - viserba volley Trasferta marchigiana per le ragazze di Solforati per consoli-dare il primato

Domenica 10calcio Lega pro 2a Divisione: rimini - veneziaIn palio punti decisivi per uscire dalla zona playout

a cura di Matteo Ortalli

Parlare di ginnastica artistica a Rimini può apparire anacronistico, in quanto, tutto ciò che è connesso a questa bellissima disciplina sportiva, purtroppo, si coniuga al passato. Purtuttavia, pur mantenendo le debite proporzioni, succede che una nuova società, la Rimini Gymteam, che ha sede presso lo Sport Village in via Galla Placidia 29, in soli pochi mesi d’attività, è riuscita a conseguire successi a ripe-tizione in tutte le competizioni alle quali ha preso parte (UISP e FGI). L’ultimo evento, ordine di tempo, si è svolto a Medicina (BO) il 17/02/2013 (gara individuale di mini specialità). Le ginnaste della Rimi-ni Gymteam erano 36 e tutte, nelle varie categorie, hanno conseguito succesi ed affermazioni significative con grande gioia delle due insegnanti Lea e Valentina che tanto si spendono per promuovere la pratica di questo difficile ed affascinan-te sport che tanti campioni, nella nostra città, in passato, ha prodotto.

storie e personaggi del nostro sport

IL MISTER vENuTO DALLE TERREDEL PROSEccO di Enzo Pirroni

Firmino Pederiva è un vero maestro. Nato a Valdobbiadene nel 1944, ini-ziò a tirare i primi calci ad un im-

probabile pallone di cuoio nell’oratorio di San Francesco, a Venaria Reale, un piccolo comune sito nell’area metropolitana torine-se. Molto probabilmente (tiro ad indovina-re) la famiglia Pederiva si era trasferita in Piemonte alla ricerca di una sistemazione migliore. Giocando da laterale destro (allo-ra si diceva terzino flui-dificante), Firmino, dal 1956 al 1961, sempre con la maglia bianconera della Juventus, percorse tutte le tappe del settore giovanile per debuttare in Serie C con l’Imperia nel campionato 1962 - 63. Ebbe inizio così inizio la sua carriera di calciatore “di ventura” pedatando sempre su campi minori: Agrigento, La Spezia, Cosen-za, Asti. Per gravi infortuni alle ginocchia dovette smettere. Nel 1972 principiò la sua carriera di tecnico. Generalmente gli istrut-tori di tecnica calcistica erano (e in parte sono) ex giocatori che, avvalendosi del loro

sapere (più pratico che teorico) vivacchia-vano e vivacchiano sui prati erbosi nella speranza di plasmare un nuovo campione. Rimini, Cesena, Cesenatico, San Marino, Riccione, Morciano furono le località nelle quali Pederiva insegnò. Ovunque sia andato, Firmino lasciò il segno, perché il suo inse-gnamento era ed è di quelli che travalicano il puro aspetto agonistico. Consapevole che curare lo sviluppo della mente contempora-

neamente alla cura del corpo sia fondamen-tale per il raggiungimento di un qualunque risultato, egli pretende dai suoi ragazzi una condotta di vita esemplare, il rispetto asso-luto dell’etica sportiva, l’accettazione dei giudizi arbitrali. Certo, Pederiva rifugge il bolso conformismo dei tecnici attuali, abi-tudinari frequentatori di studi televisivi, né

La nostra ginnasticaartistica è ancora viva

rimini Gymteam miete successiGrazie per Renato!Ringrazio lei e la redazione di “Chiamami Città” per aver dedicato l’articolo su mio padre Renato. Sono felicissimo che sia ricordato sia come calciatore che come uomo che si è sempre reso disponibile per la causa di questa città. E’ bellissimo che gli addetti ai lavori, ricordino i suoi trascorsi come giocatore della Rimini Calcio prima, di Bellaria e Perticara alla fine della sua carriera calcistica.Anche lui, ne sarebbe felice leggendo l’articolo che lei gli ha dedicato, ma pur-troppo da alcuni anni, l’alzhaimer che lo ha colpito agli inizi degli anni 2000, lo costringe in un letto di una casa di riposo, confortato dalla costante presenza di mia madre e di tutta la famiglia, ma purtroppo senza evidenti contatti con la realtà.Renato, e di questo ne vado orgoglioso, è ancora ricordato e richiamato in tutte quelle occasioni in cui si parla di calcio in questa città, ma anche dai suoi colla-boratori di lavoro, nel periodo in cui ricopriva la carica di direttore dell’autoparco comunale per le sue doti umane. Grazie ancora ed un cordiale saluto.

Mirco Vanzolini

Lettera

Firmino pederiva da valdobbiadene, l’allenatore che fa crescere

i ragazzi di romagna

mai si adeguerebbe a ripetere banali frasi di circostanza e luoghi comuni. Audace ricer-catore di nuove esperienze, Pederiva ama, tuttavia, cercare sostegno, per le sue alchi-mie tattiche, nella solida, sconfinata gram-matica della tradizione. Non uso ai compro-messi, non ha mai ceduto alle facili formule ed al balbettio delle mode. E’ rimasto sem-pre sé stesso senza indossare maschere da incantatore o sussieguose penne di pavone.

Oggi, in un mondo dove la parola non gridata non ha più cittadinanza, dove lo slogan da curva ser-ve in politica come nella vita di tutti i giorni, la signorilità educata di Pederiva

è un unicum certamente in via d’estinzione. Per parte mia, vorrei sempre e comunque alla guida di una qualsiasi squadra (massi-me quella della mia città) un siffatto uomo. Una persona, Firmino Pederiva, che ben conosce il significato del dolore. Un uomo che per esperienza sa che gioia e dolore non marciano mai disgiunti e che vivere signi-fica porre un argine al nichilismo, anche quando attorno a noi tutto vermina e la spe-ranza sempre più si allontana.

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27 febbraio > 12 marzo 2013 Distribuito gratuitamentewww.chiamamicitta.net Anno XXIII n. 222

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LA storiA La dura esistenza dei pescatori di una volta

di Luca Vici pAGinA 3

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neL borGo e in città 7 km di piste ciclabili sul lungomare pAGinA 6

Al porto nuova diga entro l’anno pAGinA 7

nuovA rubricA: Lo scAFFALe romAGnoLo pAGinA 8

pag. 3

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27 febbraio > 12 marzo 2013 3LA STORIA

Lavorare in mare è duro e poco re-numerativo. Ma nel passato le cose andavano molto peggio, nonostante

l’industria ittica sia sempre stata molto fio-rente, specialmente in porti come Rimini. Perfino per un comandante, possedere anche parte della sua barca era un traguardo non sempre raggiunto. Nei secoli XVIII e XIX, le fonti ci informano che all’atto di com-missione per la fabbricazione di un natante, il pescatore non possedeva mai tutto il denaro necessario, e poteva al massimo anticipare una caparra. Per il grosso della spesa ri-correva al prestito e a dilazioni del pagamento, con conseguente inde-bitamento nei confronti non solo del proto calafato, ma anche del fabbro, del cordaio, del parcenevole, e naturalmente del presta-tore. Dunque l’unico soggetto a rischio in questo rapporto era il marinaio, che si tro-vava costretto a imporre un’ipoteca sulla barca (creditum super cymba) a garanzia dei successivi pagamenti rateali fino all’estin-

zione del suo debito. Chi di solito guada-gnava erano invece i creditori, che spesso entravano in possesso della barca o di una parte di essa. Nella vita di un pescatore, d’altra parte, questa operazione andava ri-petuta più volte, visto che le barche necessi-tavano di lavori periodici e onerosi, quando non andavano perdute per la malasorte. Il guadagno del pescatore variava in base al

ruolo a bordo: il comandante riceveva una quota di parte in più rispetto agli altri mem-bri dell’equipaggio, oltre ad un compenso pecuniario annuo. La paronia o paroneria, cioè il diritto di esercitare la conduzione del-la barca, avveniva per elezione e scelta da parte dell’armatore, che lasciava a sua volta al capobarca stesso la facoltà di formare il

proprio equipaggio. Nel 1785 un armatore di Rimini elegge il proprio capobarca per un nuovo tartanone peschereccio: “Sarà poi a carico del detto patron Pujotti conduttore il far a suo genio la ciurma, e per questo suo ufficio gli assegna la consueta mercede di scudi quattordici”. Ma il capobarca diven-tava anche compartecipe della barca sbor-sando la somma di scudi 300, per cui “dovrà

percepire oltre le sue parti di guada-gno anche i corrispondenti utili per questi 300 scudi, a norma di tutto l’intero capitale della barca ed ar-miggi”. L’operazione si concludeva con la nomina del “parcenevole, ossia venditore del pesce”; questi si

obbligava per cinque anni, come il capobar-ca, dopo essersi preventivamente accordato per la “solida mercede, cioè tre quartarole, vale a dire tre quarti di quanto un uomo di detta barca guadagnerà in ogni pescata”.

Fonte: Maria Lucia De Nicolò, Adriatico cultura e arti del mare.

di Luca Vici

La dura vita dei pescatori di un tempo

uN MARE Sì, MA DI DEBITI

un comandante doveva coprirsi di ipoteche per poter possedere anche parte della sua barca

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Figura di particolare rilievo era quella del parcenevole, scelto sempre con la massima accortezza dall’armatore, o dallo stesso paron, in alcuni casi si assicurava l’elezio-ne a venditore di pesce di una bar-ca, anticipando una somma a titolo di prestito o entrando addirittura in compartecipazione del capitale. Il suo ruolo implicava solamente la commercializzazione del prodotto di ogni pescata curandone sia la buona conservazione in attesa del-lo smercio, sia i trasporti verso le piazze ritenute più redditizie. Tal-volta la scelta del mercato poteva essere concordata con determinate pescherie, come testimoniato da un atto del 1767 in cui si sancisce che il parcenevole “debba vendere in questa pescheria di Rimini il pesce che porterà la sua barca pescherec-cia”. Le competenze del parcene-volo rimasero immutate per oltre un secolo e confermate anch’esse dalla consuetudine: la paga stan-dard di tre quartarole, poteva au-mentare solo nel caso in cui fossero legati in contratto con barche dedi-te alla pesca a coccia, dalle quali ricevevano una parte del pescato.

Fra i capi d’abbigliamento presenti negli inventari dei beni dei pescatori dei secoli di età moderna spicca il cosiddetto “cap-potto di Salonicco” che, insieme alla berretta da paron, caratterizzava la divisa del pescatore. Diffuso in tutto il Mediterraneo - in Sardegna fa parte del costume tradizionale delle coste con il nome di gabbanu o saroniccu - era una sorta di mantello con cappuccio, fatto di orbace imbottito di bambagione. Ai piedi, zoccoli di legno e calzettoni. Naturalmente, nonostante la lane infeltrite dell’orbace “tenesse” in qualche modo l’acqua, questo vestiario non garantiva lontanamente l’impermeabilità di quelli moderni. Facile immaginare dunque i disagi cui andava in contro la gente di mare, la maggior parte della quale navigava su piccole imbarcazioni il più delle volte sprovviste di ponte.

e per vendere c’era il parcenevole

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E I cASOLARIDIvENNERO PENSIONINegli anni ’50 la vita di Rimini era ancora profondamente segnata dai danni della Seconda Guerra Mondiale: i segni della distruzione erano presenti nella città, ne-gli edifici demoliti dalle bombe, tra le persone che avevano perso la propria abita-zione. Terzo, classe 1930, racconta che la difficile situazione stentava a migliorare e per fortuna c’era il lavoro stagionale, che impegnava durante i mesi estivi, anche se non era ben visto dagli abitanti del Centro Storico. Terzo aveva un’officina meccanica in cui lavorava durante l’inverno ma le automobili erano ancora poche, così aveva deciso di investire in una casa colonica nei pressi di via Lagomaggio, da adibire ad albergo durante i mesi estivi. Con il boom economico degli anni ’50 e ’60 e con l’aumento dei turisti, aveva deciso di ampliare la struttura. La moglie Ida lavorava nella pensione come cuoca, così come il figlio a cui piaceva imparare anche se a volti e feva arrabiè e su bà. Nel frattempo nei mesi invernali, padre e figlio mandavano avanti l’officina, an-che perché il lavoro col tempo aumentava, arrivavano le prime 500 e le 600 della Fiat e Terzo, con la sua esperienza, trovava sempre la soluzione ai guasti mec-canici. Dopo qualche anno, decisero di vendere l’albergo, anche se ben avviato, perché al figlio piaceva di più stare in officina e perché avevano investito in nuove e moderne attrezzature. Così Terzo aveva aiutato suo figlio a diventare un bravo meccanico, tramandandogli i segreti del suo mestiere e permettendogli di crescere e di responsabilizzarsi, fino a diventare indipendente.Oggi Terzo e Ida sono fieri del figlio e della famiglia che si è fatto.

Claudio Cupi

fINO AL 10 MARZO 2 MILIONI A fONDO PERDuTOPER LA SIcuREZZA ANTI-SISMIcA

Lettera

Pensavate di sistemare la casa o il capannone dal pericolo di terremoti? C’è ancora tempo fino al 10 marzo per chiedere soldi a fondo perduto: presso il Comune di Rimini, fino a quella data è aperto il bando regionale che concede contributi a fondo perdu-to per interventi di prevenzione del rischio sismico. A disposizione dei riminesi, sia privati che aziende, ci sono in tutto 2 milioni di euro.Fra le imprese a associazioni che si sono attrezzate per fornire consulenze in proposito, Studio TI, Legacoop, CNA e C.A.R. hanno attivato un numero verde gratuito cui chiedere tutte le informazioni in merito: 800 58 693

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Dal molo di Rimini fino al fiume Marano a Riccione in bicicletta senza soluzione di continuità, questo è quanto promette il pia-no di riorganizzazione funzionale del lungo-mare. A breve - così si legge nel comunicato del Comune - verrà approvato il progetto esecutivo che sarà un passo importante nel-la realizzazione dell’anello verde della città. La pista ciclabile lunga 7,5 chilometri sarà collegata ai grandi parchi cittadini, al Cen-tro Storico, al Palacongressi, ai parcheggi scambiatori. Già dal mese di aprile (prima fase del pro-getto) sarà modificata la segnaletica oriz-zontale e verticale con un nuovo sistema di sosta per auto e ciclomotori, questo in-tervento permetterà di tracciare la pista ci-clabile separata da quella pedonale. Nella seconda fase sono previsti interventi strut-

turali come l’ampliamento dei marciapiedi, una nuova illuminazione del Lungomare, posti per il bike sharing e nuovi e tecnolo-gici sistemi di sicurezza. La sosta delle auto sarà spostata sul lato monte del Lungomare disponendola a spina di pesce. Vi sarà una riduzione degli stalli che sarà compensata da una incentivazione della mobilità lenta che ridurrà l’affollamento di veicoli nelle vie del mare. Da Piazzale Marvelli alla rotatoria di Piaz-zale Fellini, la circolazione sarà a senso unico tranne un piccolo tratto dalla rotatoria a via Beccadelli. Il Comune ha chiesto alla Regione un finanziamento di 500 mila euro per il primo lotto che prevede una spesa di 750 mila euro, il secondo lotto verrà finan-ziato dal Comune, una volta ottenuto il con-tributo regionale, con 450 mila euro.

e il comitato nuova marina centro cambia presidente e consiglieri

TRE RIAPERTuREcONTRO LA cRISItornano in funzione il caffè delle rose,la sangiovesa e l’area dell’embassy

La crisi economica e in particolare quel-la del commercio si è fatta sentire pesan-temente anche a Marina Centro, che negli anni precedenti aveva segnato un certo in-cremento delle attività. Nei prossimi mesi, però, quasi in controtendenza rispetto al Centro storico, apriranno nel cuore della Rimini balneare tre nuove attività annuali. Il Caffè delle Rose riaprirà i battenti anche come pasticceria e il ristorante la Sangiove-sa al Mare ritornerà ad accogliere turisti e riminesi, rigenerando quell’area verde che rischiava il degrado. Ad aprile si inaugurerà la “piazza” dell’Em-bassy con negozi, ristorante e la villa Cac-ciaguerra restaurata; il luogo, così, si candi-da a ritornare il salotto elegante della Ma-rina. Segnali positivi di buon auspicio per la nuova compagine del “Comitato Nuova Marina Centro” ed il suo presidente Gian

Maria Zanzini. Il Comitato riunisce decine di albergatori, commercianti e artigiani, un gruppo, una comunità che ha come scopo quello di promuovere Marina Centro resi-stendo alla crisi e di offrire ai riminesi, ai turisti, ai congressisti e operatori delle fiere un prodotto di qualità sia nella parte alber-ghiera e della ristorazione che in quella del commercio in un ambiente sicuro ed acco-gliente. Per la prossima stagione è in cantiere una serie di eventi, alcuni classici e tradizionali, altri del tutto nuovi, il cartellone sarà divul-gato alla fine del mese. Vi sono però ancora diversi problemi logistici come la regola-mentazione del traffico e dei parcheggi, for-se sufficienti, ma ancora troppo cari e quelli relativi agli scarichi a mare le cui soluzioni hanno bisogno di tempo, soldi e soprattutto attenzione e controllo da parte dei cittadini.

L’anello verde arriva fino al mare

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Con la costruzione della nuova diga foranea è cambiato il panorama della parte finale del nostro porto canale, “la palata”. I riminesi, sconcertati in un primo tempo, ora ci hanno fatto l’occhio. Quest’anno dovranno ancora e forse definitivamente abituarsi ad un nuovo panorama. In aprile o al massimo a fine estate - dopo aver valutato l’impatto delle correnti sulla erosione possibile dell’arenile - verrà costruita una nuova diga frangiflutti perpendicolare a quella della nuova darsena. Sarà così completato l’avamporto che permetterà un migliore accesso al porto e la possibilità di attracco a navi da crociera di una certa stazza o traghetti per l’altra costa dell’adriatico. Già con la prima diga sono migliorate la sicurezza per l’attracco e l’entrata soprattutto quando il vento è forte ed il mare grosso. Dal prossimo anno in caso di maltempo i nostri pescherecci non dovranno più andare a ripararsi a Ravenna o ad Ancona.

L’avamporto di rimini

ENTRO L’ANNO LA NuOvA DIGA fORANEA

E’ pronto il manifesto per la notte rosa 2013 l’evento che sarà il cuore e anche il leitmotiv dell’estate della nostra riviera e di tutta la costa romagnola. Da venerdì 5 luglio e per tutto il week- end saranno decine e decine gli spettacoli a cui potranno assistere i riminesi e i turisti. Tutto si tingerà di rosa, gli abbigliamenti, le luci nelle strade fino agli aperitivi e cibi cucinati per l’occasione. Il tema di questo anno, come si evince dal manifesto, sarà l’anima, scritta come la pronunciavano nel film 8 e ½, i bambini: AsaNIsiMAsa. Concluderà l’evento lo spettacolo da guinness dei primati di fuochi d’artificio lungo 110 chilometri.

AsaNIsiMAsa

LA NOTTE ROSA 2013 RIcORDA fELLINI

La ruota panoramica mobile più alta d’Europa, quella che la passata estate ha caratterizzato il panorama del lungomare di Marina Centro, verrà ricollocata anche questo anno sempre al Piazzale Boscovich. Non si conosce ancora con precisione la data della sua messa in funzione, ma certamente nella prossima stagione estiva saranno molti quelli che vedranno la Riviera dall’alto dei 55 metri della ruota.

vEDERE LA RIvIERA DALL’ALTO

gli argomenti della nuova Puntata> speciale Donne e lavoro> Rete Imprese Italia: nasce la rappresentanza dell’imprenditoria femminile> lo storico Oreste Delucca e la Porta Montanara> Il critico d’arte Alessandro Giovanardi alla chiesa dei servi di Rimini> Il Dialetto per principianti con Giuliano Casadei

Zeinta di Borg il programma realizzato da CnA Commercio e Turismo che racconta il territorio e i suoi operatori economici

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Page 24: Chiamami Città 705

NEL BORGO8

Alberto crescentini, “rimbalzi” - il ponte edizioni

SOTTO QuEL cESTO SI IMPARA vIvERELa storia del basket riminese come non l’avete mai letta

Mio nonno fava i mattonimio babbo fava i mattoniadeso fazzo i mattoni anche me.. …non nasce così l’amore di Alberto Crescen-tini per la pallacanestro. Non viene indirizzato o influenzato dalla famiglia (come qualche de-cennio dopo cercherà di fare con la figlia Chia-ra). Ad Alberto nasce spontaneamente fra gli 11 e i 12 anni come un talento, un dono. Co-mincia nel cortile di casa, perché a quei tempi gli unici spazi per giocare erano quelli, dove trovavi sempre uno strumento a sfera e qual-cosa bisognava farci. Il tutto condito con due cestini da verdura appesi a una parete, oppure una vecchia rete da pesca tesa da due basto-ni inchiodati per terra. È così che germoglia e vive in Alberto la passione per il basket. Che lo vedrà poi protagonista sotto diverse vesti:

come nella magica notte del gennaio 1995, quando Myers contro Udine segna la bellez-za di 87 punti e Alberto è lì in prima linea da giornalista, per finire immortalato insieme ai vincitori sulla prima pagina della Gazzet-ta dello Sport. L’alba di “Rimbalzi”, il libro che ora arriva alle stampe, si vede tra il ‘96 e il ’97, quando Cre-scentini comincia a raccogliere le prime testimonianze dei pionieri degli anni ‘30. Ma rimane nel cassetto - o meglio, come accade oggi, nel pc - per 15 anni. Nel frattempo, però il Nostro non si è fatto mancare nulla: da giocato-re ad allenatore, sempre fedele ai metodi della vecchia guardia. E poi arbitro, diri-gente, addetto stampa, cronista. E sempre ricercatore di tutti quei piccoli e grandi

tasselli che man mano hanno dato forma ai personaggi e agli aneddoti

che ci racconta ora. C’è la storia di una squa-dra femminile di Rimini che vinse i campiona-ti nazionali, c’è la piccola palestra sotto casa e c’è la nascita del Flaminio nel 1977. E c’è la competizione con gli americani, maestri per eccellenza del basket. Ma soprattutto, ci sono gli insegnamenti e le emozioni che ti dà un sport collettivo: l’integrazione, la condivisio-ne di gioie e dolori, il sapere che gli altri hanno bisogno di te e tu di loro. Veri momenti dove si è uniti sul campo, negli spogliatoi, nei bagni. Ma chissà, se rivedere circa 1.500 riminesi ri-uniti per il derby (vittorioso) con Ravenna di domenica 3 febbraio non possa far ritornare quell’entusiasmo che ancora Alberto cerca di iniettare e sferzare (anche se apparentemente fermato dal dolore alla colonna)?

Laz’dora

Nel 2012 la Camera di Commercio di Ri-mini aveva stanziato, per la prima volta, un “fondo per la concessione di contribu-ti a favore delle piccole e medie imprese interessate a progetti di ricerca applicata nell’ambito dei laboratori della Rete Alata Tecnologia dell’Emilia Romagna (Tecno-poli). Il fondo, 50 mila euro, è stato rin-novato anche per il 2013: un’opportunità importante per le nostre PMI che fanno innovazione. Nel frattempo, il 21 febbraio scorso, sono stati premiati quattro progetti che avevano chiesto di accedere al fondo. Sono i progetti di UMPI Elettronica di Cattolica, Termotecnica Sacchetti Oliviero di Rimini, Cereria Terenzi Evelino di San Giovanni in Marignano, Lambertucci Luca di Rimini. Ciascuno nel proprio ambito rappresenta un piccolo capolavoro, sia dal punto di vista della ricerca di nuovi merca-ti, che da quello più strettamente scientifico e tecnologico. La UMPI, che opera ormai da oltre 30 anni nel campo dell’elettronica applicata soprattutto ai sistemi di illumina-zione – la commessa più recente è arrivata

da Dubai, – ha progettato nuovi dispostivi per la tele-gestione di impianti di pubbli-ca illuminazione. Come ha spiegato Mar-co Ghetti, “l’UMPI da sempre ha puntato sull’utilizzo di quella grande e capillare rete esistente che è l’illuminazione pub-blica, per abilitarla all’utilizzo da parte di altre reti che possano fornire più servizi e con maggiore sicurezza, sia ai cittadini che

alle pubbliche amministrazioni. L’intuizio-ne di base è che attraverso la rete elettrica possano passare non solo l’energia, ma anche le informazioni. Partendo da questa premessa, è evidente quanto possano esse-re vasti e convenienti gli sviluppi. Olivie-ro Sacchetti, invece, ha cercato di trovare una soluzione per un problema gravissimo,

quanto pressoché ignorato da tutti: lo smal-timento dei refrigeratori professionali. In-fatti, nonostante esistano norme severe sul-lo smaltimento, in Italia praticamente non esistono centri di raccolta dove si possano conferire macchine refrigeranti professio-nali! Risultato: non solo un grave pericolo per l’ambiente, ma anche lo spreco di ma-terie nobili, per esempio il rame, presenti in

abbondanza in questo tipo di apparecchia-ture. Il progetto di Sacchetti riguarda per-tanto “un efficiente programma di recupero e smaltimento dei materiali inquinanti pre-senti nelle macchine refrigeranti di piccole e medie dimensioni (RAE R1). Nel territo-rio di Rimini non esiste un servizio che per-metta di ottemperare alla normativa vìgen-

te”. Particolarmente stimolanti e originali anche i progetti della Cereria Terenzi e di Luca Lambertucci e dei suoi giovanissimi soci. l’azienda ha sviluppato un additivo antimicrobico da utilizzarsi sia nelle classi-che candele di paraffina, che nei profuma-tori ad ambiente che nelle lampade profu-ma-ambiente. Infine, sono stati tre giovani ingegneri riminesi – fra i 27 ed i 32 anni – ad aver sviluppato un prototipo di un’in-novativa mini turbina eolica. Il progetto VELA – Vento Energia Luce Ambiente – è nato nel luglio 2012 ed ha già conseguito numerosi riconoscimenti. La turbina Eolo produce 1 kilowatt ed è alta appena un me-tro e venti ; non utilizza pale ingombranti, ma piccoli pannelli rotanti che non recano alcun disturbo visivo. Congegni pensati ap-positamente per ambiti portuali e costieri, come l’illuminazione - che diverrebbe au-tosufficiente con la semplice applicazione al palo di sostegno della lampada - di un lungomare o una darsena, oppure per agri-turismi e ambienti rurali di pregio, o anche per un’imbarcazione a vela.

La camera di commercio ha premiato quattro progetti di innovazione

LE IDEE NON cI MANcANO

27 febbraio > 12 marzo 2013

LO ScAffALE ROMAGNOLO

riconoscimenti per gli inventori di mini turbine eoliche, telegestione dell’illuminazione, smalti

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