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“Se vuoi leggere un solo Libro di Caccia [e di Vita] all’anno, è il Libro che hai davanti agli occhi.” Leggi l’anteprima gratuita di “Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa”: 291 pagine da sfogliare e scaricare liberamente sul proprio pc, della “Versione Estesa” composta da 1011 pagine; un’Opera monumentale. Il libro si può ordinare dal sito www.oscarpizzato.com oppure via email a [email protected] con pagamento tramite PayPal e Contrassegno, e sarà consegnato dopo la presentazione ufficiale del 25 Febbraio 2012. Prezzo di copertina Euro 67,00 comprese spese di spedizione. Per chi ha già acquistato “Beccacce dell’Altopiano — Anteprima” il prezzo scontato è di Euro 47,00 [sconto pari ad Euro 20,00]; in tal caso scrivere direttamente a [email protected] per effettuare l’ordine.
Citation preview
Versione EstesaVersione Estesa
Oscar Pietro Pizzato autore di
IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA
BECCACCE DELL’ALTOPIANO
I Principi del Successo di un Aspirante Beccacciaio
Prefazione di Gianni Simonato
OPPIS PLANET EDIZIONI
In Copertina: significativa immagine che raffigura appieno la Vita
dell’Autore.
Dai Suoi Diari:
«Sullo sfondo “Il Sasso”, il Perno Passionale della Mia
Professione, così come del Mio Essere. Si tratta di Uno dei
“Miei Sassi”, posto ad Ornamento dell’Abitazione di Roberto
Busnardo, il più Competente Amico di Venture in Materia di
Scolopax Rusticola.
In appoggio sulla medesima Crosta di Roccia, le Pietre Focali
della Mia Sviscerata Passione Personale, Le Beccacce
[Guadagnate in “quella” Splendida Giornata] ed i Fucili da
Caccia.
In Primo Piano invece, Due Fantastici “Specialisti”, Due degni
Appartenenti al Mio “Dream Team OPPIS”, che mi hanno
Accompagnato ed Allietato per un Distinto Periodo nel
Favoloso Percorso della Mia Esistenza, “Umana, Venatoria e
Cino-Venatoria”.»
Condizioni per riprodurre i materiali
Tutti i dati, i materiali e le informazioni pubblicati all’interno
di questo libro, sono di proprietà intellettuale di Oscar Pietro
Pizzato e non possono essere riprodotti, modificati, distribuiti,
trasmessi, ripubblicati o in altro modo utilizzati, in tutto o in
parte, senza il suo preventivo consenso.
Progetto Grafico
Mirko Samuel Pizzato
Oscar Pietro Pizzato
Stampa
Grafiche Simonato Snc
Questo libro è dedicato a tutti quei Cacciatori che hanno osato
uscire dalla cultura dominante fatta di rassegnazione e
mediocrità, e si adoperano per creare la vita dei loro sogni.
Vi rendo onore!
OSCAR PIETRO PIZZATO
—
Se un uomo scrive un libro, che scriva solo ciò che sa.
Ho abbastanza supposizioni per conto mio.
JOHANN WOLFGANG VON GOETHE
Poeta, romanziere, drammaturgo e filosofo tedesco
5
Ho vissuto una vita piena.
Ho viaggiato su ogni autostrada;
e soprattutto, sopra ogni altra cosa, l’ho fatto a modo mio.
Traduzione dal brano My Way,
originariamente scritto ed eseguito da Paul Anka,
riproposto da Elvis Presley e Frank Sinatra.
Ogni giorno creaTi un Obiettivo, una Precisa Direzione da
Seguire “ad ogni costo”, anche a costo di… Inciampare.
Può trattarsi di una situazione, di una cosa, ma deve essere
“così”, cioè quel tanto che alla fine della giornata Ti faccia
dire: “Ce l’ho fatta!”.
Con la crescita, la fermezza, la volontà e la costanza, dopo un
mese sarà facile aggiungere un’ulteriore Intenzione,
un ennesimo Obiettivo.
E così facendo, ostinato, alla fine dell’anno farai dieci cose al
giorno e riuscirai in tutte.
OSCAR PIETRO PIZZATO
7
Immagini fotografiche di proprietà esclusiva dell’
Allevamento del Setter Inglese
con Affisso ENCI “OPPIS” di Oscar Pietro Pizzato
L'autore è a disposizione degli aventi diritto, con i quali non gli
sia stato possibile comunicare, per eventuali involontarie
omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e delle
illustrazioni riprodotte.
Le persone non comprendono l’immenso valore dell’utilizzare i
momenti liberi.
ORISON SWETT MARDEN
dal Suo Libro He Can Who Thinks He Can! [1908]
NON SUCCEDE NULLA FINCHÈ NON AGISCI
Se la tua nave non arriva, comincia a nuotare e valle incontro.
JONATHAN WINTERS
Comico vincitore del premio Grammy, attore, scrittore e artista
—
AGISCI COME SE…
Credi e agisci come se fosse impossibile fallire.
CHARLES F. KETTERING
Inventore con oltre 140 brevetti e dottorati honoris causa
di circa 30 università
9
L’Allevamento del Setter Inglese “OPPIS” è nato ed esiste essenzialmente
a conseguenza di un vero e proprio “Magico Abbaglio” realizzatosi nel
lontano 1970 agli occhi del fondatore, nel vedere una coppia di Setter
Inglesi con mantello Bianco-Arancio di proprietà di un amico di famiglia.
Essi stregarono letteralmente l’allora undicenne Oscar Pietro grazie alle
loro movenze feline ed all’innata eleganza, accompagnate
dall’immancabile filata, influenzando “per sempre” il Suo meraviglioso
percorso Cino-venatorio e Cino-tecnico.
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c’è niente che funziona… e nessuno sa il perché!
ALBERT EINSTEIN
Vincitore del premio Nobel per la fisica
—
Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla.
Però ce ne sono altri che, grazie alla loro arte ed intelligenza,
trasformano una macchia gialla nel sole.
PABLO PICASSO
Pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale
11
Lei un mio nuovo cliente. Grazie per il suo acquisto. Apprezzo il suo supporto e la sua collaborazione.
Con ogni cliente che servo mediante la mia attività di consulenza, i miei impegni come allevatore e attraverso i miei libri, ho in mente tre obiettivi: 1] Aiutare i cacciatori ed i cinofili 2] Instaurare relazioni a lungo termine 3] Divertirmi Lo scopo che mi sono prefisso scrivendo questo libro è stato quello di risultare talmente utile da non poter fare a meno di consigliarne la lettura o l’acquisto a una decina di suoi amici e collaboratori.
Mi faccia gentilmente sapere se ho raggiunto lo scopo. Grazie a lei e a tutti miei stimati clienti, ho
l’opportunità di fare ciò che amo fare: allevare i miei Setter Inglesi, istruirli, poi cederli a veri appassionati, scrivere, parlare e insegnare.
Grazie!
Sopra: statua di Bronzo che riproduce l’indimenticabile esemplare OPPIS
ROHLL.
L’ho fatto a modo mio, anche se non sempre tutti erano
d’accordo con me.
OSCAR PIETRO PIZZATO
—
Non credere a nulla. A prescindere da dove lo hai letto, o da
chi lo ha detto, anche se l’ho detto io, a meno che non concordi
con la tua ragione e con il tuo buonsenso.
BUDDHA
Ercolano Ampelio Pizzato [lo Zio “Pejo”], in una bella immagine che
rappresenta la Sua Passione Primaria: la Caccia agli Ungulati, con
l’epilogo della cattura di un Capo di Cervo.
51
Ad Ercolano Ampelio Pizzato [1953 – 2010]
L’anima ha il dovere di essere fedele ai propri desideri.
Deve abbandonare se stessa alla sua passione più grande.
DAME REBECCA WEST
Autrice di bestseller
io Zio “Pejo”. Era il più Giovane dei fratelli di
mio Padre, una “grande covata” di maschi e
femmine, fratelli e sorelle, della quale Lui era il
componente numero 18!!… Una disperazione per quella Gran
Donna ed altresì Gran Cuoca di mia nonna Sira.
Mio nonno invece si chiamava Pietro Massimo
“Sogatin” e per quanto ne so tale appellativo [in dialetto veneto
chiamato menda] gli fu assegnato per via dei Trasporti per
Terzi, con Carri Trainati da instancabili Cavalli da Tiro, che il
mio antenato ed i suoi figli compievano dalla Montagna alla
Pianura e ritorno, fin dai sette-otto anni d’età, per tutti i giorni
[e le notti] della settimana durante il difficilissimo e sofferto
periodo della Seconda Guerra Mondiale.
M
Immagine “ricordo” dei Nonni Paterni dell’Autore:
Sira “Gonxa” Cortese [1909 - 1984]
e
Pietro Massimo “Sogatin” Pizzato [1906 - 1979]
53
Non l’ho mai chiamato Zio, Lui per me era solo
“Pejo”. Era nato nel Luglio del 1953, perciò appena Sei Anni
prima di me, ed io ero il Primo di un’infinita schiera di Cugini,
una Famiglia Immensa, che difficilmente potrà perdere la
continuazione della Specie, della Razza “Sogatin” appunto.
Già dall’infanzia ne combinava di cotte e di crude,
tanto da costringere mio Padre e mia Madre, in pieno accordo
coi miei Nonni, ad affidarlo dopo le scuole elementari ad un
Convento di Preti a Possagno, nel Trevigiano.
Qui, controllato a vista, si adattò al punto da riuscire a
recuperare il tempo perduto fino ad allora, diplomandosi come
Perito Agrario, in un settore, l’Agricoltura, che tanto aveva
amato fin da Bambino.
Terminati gli Studi, un po’ grazie alle conoscenze di
Famiglia e un po’ per Suo merito, venne impiegato presso il
Consorzio dei Tabacchicoltori di Campese, a Bassano del
Grappa, dove in breve arrivò ad acquisire un ruolo
amministrativo subentrando al Vecchio Capo “Piero”, e poi a
diventare Direttore Generale, sino alla fine dei Suoi giorni.
Proprio a Campese, all’Entrata della Valsugana sulla
Destra del fiume Brenta, andò ad abitare da nativo Montanaro,
fino a risiedervi stabilmente ed a maritarsi con una Nostra
compaesana, Daniela, con la quale fece nascere e crescere le
Sue bellissime Figlie, Sara e Vanessa.
Una veduta del “Maso Rosso da Ampelio”, ripreso nelle fasi di uno
splendido Tramonto Invernale col terreno ricoperto da una candida Coltre
Nevosa.
Si possono notare le Caratteristiche dei Masi Montani,
chiaramente “riviste e rivisitate” in accordo con i nuovi scopi e le necessità
attualizzate del Progetto pertinente. Inoltre si evince la posizione strategica
sul Colmo del Colle Montano, e sul retro del medesimo si può altresì
intravedere la Pineta dove ancora oggi si trovano i resti del Vecchio
Roccolo usufruito dal Meneghetto Mandoea [alias Domenico Alberti], e
l’Imbocco della Spelonca che con i Suoi chilometrici Condotti Naturali
porta alle Grotte di Oliero, Valstagna.
55
Negli ultimi anni, sia per orgoglio delle proprie
origini Montanare di Altopianese, sia per provare a ripetere ciò
che aveva fatto in passato Suo Padre, si era ingegnato a
costruire un Nuovo Ambiente enogastronomico basato sulla
caratteristica Cucina alla Cacciatora, insomma sulla Caccia e
sull’Arte Venatoria in Generale: l’Agriturismo “Maso Rosso,
da Ampelio”.
Tale Struttura si eleva a circa duecento metri di
distanza dall’originaria Fattoria della Famiglia “Sogatin”, Sua
Casa Natale, che mai aveva ed avrebbe potuto dimenticare, pur
essendosene allontanato per Lavoro e per necessità di
Guadagno, null’altro di più.
Per non smentirsi poi, all’interno del Nuovo
Agriturismo aveva aggiunto un’area dedicata agli Animali
Imbalsamati “di Piuma e di Pelo”, i veri abitanti della
Montagna, la Nostra Montagna, ed infine, dopo aver costruito
dei Grandi Recinti attorno ai Pascoli confinanti con la
Struttura, vi aveva liberato Cervi, Mufloni, e Daini, poi ancora
Asini Medi e Nani, Pony, Cavalli e Pecore, insomma aveva
realizzato il Suo Sogno, il Suo Nobile Sogno di possedere
“Una Grande Fattoria”.
Si è spento il 9 Dicembre 2010 [guarda caso lo stesso
mese in cui era venuto a mancare mio Nonno, Suo Padre, e per
di più quando la Caccia Vagante in Montagna in Zona Alpi si
chiude], alla vigilia della mia partenza per l’Albania, che a
seguito del fatto ho rimandato di un giorno.
Sul Traghetto che mi portava da Brindisi a Valona, ho
iniziato a scrivere dei pensieri, con l’intenzione di pubblicarli
nel mio blog e farli conoscere a tutto il Mondo Venatorio, su
quello che la Sua morte significava per me:
Vorrei iniziare il racconto di questa mia Nuova Avventura
Venatoria in Albania in una maniera che mi è insolita, cioè
ricordando una persona cara che purtroppo, per le traversie della
vita, è venuta a mancare proprio alla vigilia della mia partenza.
Una persona molto energica, attiva in tutti i campi della vita: nella
quotidianità, con il costante aiuto del prossimo quasi fosse una
vocazione personale, spinto da chi o da cosa non saprei ma con
reale sincerità d’animo, nel lavoro, garantendo in prima persona
un’occupazione a chi ne avesse bisogno, e soprattutto
nell'Ambiente Venatorio e Cinofilo in Generale. Era il più
giovane dei fratelli di mio padre, mio zio Ampelio, per me
solamente “Pejo”.
Non voglio dilungarmi troppo, non fa parte del mio DNA, però ci
tenevo ad esporlo perché Lui per me, nonostante i nostri “alti e
bassi”, ha sempre rappresentato il mio Fratello Maggiore, sin
dalla nostra infanzia, come ho descritto nel mio Libro "IL
SETTERMAN E L'ARTE DELLA BECCACCIA".
Al mio rientro in Italia mi dedicherò in modo più approfondito
alla Sua memoria, pubblicando un articolo nel Blog…
57
E proseguivo così, alcuni giorni dopo:
Della mia infanzia ricordo poco o nulla, viceversa per quanto
riguarda il periodo successivo sono in grado di raccontare tutto
quello che ho vissuto fin nei minimi particolari.
Un ruolo importante l'ha giocato mio Zio Ampelio, o meglio,
Ercolano Ampelio.
Era il più giovane dei fratelli di mio padre, ben 18 per la cronaca,
e fra loro era anche l'unico a possedere un titolo di studio, il
diploma di Perito Agrario.
Nascendo da una famiglia di origini contadine di quei tempi [era
nato nel 1953], le disponibilità finanziare per gli studi, che
comunque non amava sin da fanciullo [è stato bocciato più volte
alle scuole elementari…], non gli permettevano di continuare, per
cui ad occuparsene furono i miei genitori, mandandolo a
terminare le scuole medie e le superiori presso un istituto
ecclesiale con sede a Possagno [TV].
In quegli anni era nostro compito fare i mandriani delle mucche di
mio nonno, per cui nel molto tempo libero che avevamo,
giocavamo con tutto quello che ci capitava [insetti, rane, serpenti,
ghiri, scoiattoli e chi più ne ha più ne metta], in particolar modo
con le biglie su piste inventate “ad arte” e con i camion e i
rimorchi ricavati dalle scatole di confezionamento delle sardine e
dei tonni.
Completati gli studi fu assunto al Consorzio Tabacchicoltori
Montegrappa di Campese, località del bassanese posta all'imbocco
della Valsugana, in provincia di Vicenza. Da subito prese stretta
confidenza con l'allora Direttore Piero, che anch'io ebbi modo di
conoscere, e che riuscì in seguito a sostituire fino ad oggi.
Sopra: Ampelio, ”Pejo”, raggiante di felicità ed orgoglioso per
l’imponente risultato della Caccia ai Nocivi.
Sotto: ripreso durante i preparativi della Caccia al Camoscio.
59
Sin da quando eravamo poco più che bambini [io sono del 1959],
essendo io il più giovane del gruppo di amici del nostro paese,
grazie a lui ero trattato come uno della loro età, per cui ho vissuto
esperienze che sempre mi hanno “avvantaggiato” rispetto ai miei
coetanei.
La prima esperienza sessuale per esempio, l'ho avuta in Sua
compagnia; il primo colpo di fucile, di nascosto da mio nonno,
l'ho sparato con Lui; il primo Cane da Ferma l'abbiamo condiviso
io e Lui; le prime Battute di Caccia le ho godute insieme; la prima
moto che ho guidato è stato con il Suo aiuto; quando andavo a
ragazzine mi prestava prima la moto e poi l'auto [una Mini Minor
MK3 dal colore blu e bianco]; e molto altro che forse non vale
nemmeno la pena di riportare.
Ricordo quando, ad insaputa della Sua fidanzata di quei tempi,
frequentava anche un'altra bellissima ragazza, figlia di un
albergatore dell'altopiano di Asiago [VI], e in varie occasioni
cercando una giusta scusa per non essere scoperto mi portava con
sé in quella Piccola Osteria…
La sera, anzi il tardo pomeriggio del tragico Terremoto in Friuli,
ci trovavamo lì e sentendo vibrare all’improvviso tutti i vetri
insieme alla struttura del locale, senza capire cosa stesse
accadendo uscimmo di corsa dal portoncino principale.
Non so se si comportò così perché era in pensiero per la mia
persona oppure perché spaventato a morte dall'evento, ma mi
portò fuori di peso senza farmi toccare terra con i piedi, il che è
tutto dire perché a quell’età, fra i quindici e i sedici anni, ero già
alto 186 centimetri e pesavo più di settanta chili… un affare non
da poco.
Sopra: lo Zio ”Pejo” in ginocchio mostra il Fusone di Cervo
guadagnato.
Sotto: mentre scruta con la dovuta attenzione un Capo di Camoscio.
61
Tutte le estati della mia adolescenza le ho trascorse al lavoro con
Lui nei campi montani di famiglia e di altri proprietari del luogo,
poiché nel tempo libero ci eravamo inventati di fare gli
"Imprenditori del Fieno di Montagna", a quei tempi molto
ricercato. Naturalmente Lui svolgeva anche il ruolo di
amministratore, vista la maggiore età.
Nel corso degli anni abbiamo venduto Serpenti, Vipere, Ghiri,
Scoiattoli, Volpi, Lepri e molto altro ancora, tutti vivi e catturati
in libertà, con mille e più stratagemmi.
Ci eravamo spinti fino a recuperare i Nidi d'Ape che trovavamo
nei boschi, ma nel risicare troppo abbiamo pagato anche le
relative conseguenze: in particolare in un’occasione in cui
eravamo io, Lui ed Ettore Schirato, mio coetaneo ed ancora oggi
mio Amico, a momenti ci “lasciamo la pelle” a causa dei
moltissimi pungiglioni presi, Lui più di tutti, tanto da essere
ricoverato in ospedale per la gravità dei danni.
Anzi, appena uscito dall’ospedale e volendo “rifarsi” sulle api
stesse, gli balenò in testa la poco brillante idea di dare fuoco a
loro e al loro alveare, utilizzando la benzina agricola per
alimentarlo: ma ancora una volta, senza tener conto del ritorno di
fiamma, si procurò pesanti scottature su tutto il corpo. Pazzie
d'altri tempi.
Grazie ai Suoi insegnamenti ho imparato ad andare a Cavallo, con
e senza l’utilizzo della sella e dei relativi finimenti [mi adoperavo
per la loro “guida” col solo uso di un banale pezzo di spago],
situazioni queste che poi sfruttavo con le ragazzine della mia età.
Infine abbiamo anche iniziato a sciare assieme sulla neve dei
Nostri luoghi e da questo sport abbiamo ottenuto innumerevoli ed
importanti affermazioni ovunque [io molto più di Lui…].
Sopra: Lo Zio ” Pejo” nell’Ambiente che più amava.
Sotto: Sul Costone del Monte recupera, aiutato da amici, un Capo di
Camoscio.
63
Ma la Passione che più di tutte ci avvicinava è sempre stata la
Caccia, l'Arte Venatoria in genere.
Dovendo seguire le direttive di mio nonno, il capofamiglia senza
possibilità di discussione, tutti noi famigliari [anch’io, seppur
contro voglia] praticavamo la Caccia alla Lepre ed al Capriolo,
che a quei tempi veniva cacciato con l'utilizzo dei Segugi.
Molte esperienze di caccia ci hanno legato, a volte positive ed
altre meno; fra tutte ricordo "la prima volta" del nostro Gruppetto
di Amici, tutti provenienti dal piccolo paese di Rubbio, che ci
trasferimmo nel Sud del Montenegro, più precisamente a
Titograd, Danilograd e nei dintorni di Scutari, il lago famoso per
la caccia alle anatre e agli altri acquatici.
Un'avventura indimenticabile, una vera e propria odissea, per certi
versi terminata male a causa di un incidente che mi è capitato con
l’auto andando a sbattere contro un Macigno, senza gravi danni,
ma quel tanto che basta per impedirci di proseguire.
Tale Ammasso Roccioso, rotolato giù dalla parete montuosa che
costeggiava il litorale, si era posato alla fine di una curva, proprio
in mezzo alla carreggiata e per di più in piena notte, in un
momento in cui ero molto assonnato e per niente reattivo… ma
d’altra parte, questo episodio ha forgiato la nostra amicizia per
sempre, nonostante da lì in avanti ci saremmo frequentati
pochino.
Infatti col tempo ci eravamo allontanati per via di molteplici
disavventure comunque non legate a Noi due, anche se negli
ultimi mesi avevamo ripreso a vederci, cercando di dimenticare i
contrasti.
Il protagonista del Capitolo immortalato nel pieno delle Sue reali
Passioni: la Montagna [evidenziata sullo sfondo] e la Caccia agli
Ungulati, col magnifico risultato di un Capo di Camoscio.
65
Una combinazione particolare ha contrassegnato il Nostro
rapporto e precisamente, per un determinato periodo, il caso ha
voluto che ci fidanzassimo con Due Sorelle, Lui con la maggiore
mentre io con la minore. Di queste una è poi divenuta felicemente
Sua moglie mentre l'altra con me… direi proprio di no, anzi fu la
ragione della separazione netta anche di parte del nostro
Gruppetto di Amici purtroppo. Comunque, cose che accadono
nella vita.
Tra il Settembre e l’Ottobre scorsi ci siamo visti in più occasioni
per diversi motivi, e per conto mio ho sempre cercato di fornirgli
un appoggio, perlomeno morale, sperando che tutto potesse non
interrompersi, non sparire, bensì che la malattia potesse rallentare
ed assestarsi.
Col passare delle settimane invece, si notava il continuo declino
del Suo già debilitato fisico e credo anche Lui l'avesse compreso.
Coi miei Tour Venatori Stagionali, in quel periodo mi trovavo
spesso lontano da casa e nel frattempo Lui peggiorava di giorno in
giorno.
Un sentimento che nutrivo nell’animo mi spingeva a tenermi il
più possibile in contatto telefonico con Lui, nonostante potessi
immaginare cosa stava per accadere, ma non ho mai voluto
violare quell'ostacolo rappresentato dai cattivi rapporti familiari
appena descritti, proprio per non generare ulteriori conflitti negli
ultimi momenti della Sua vita, per di più all'interno della Sua
famiglia.
Forse è stato meglio così, o forse è quello che voglio credere.
Giovedì scorso, 9 Dicembre 2010, è venuto a mancare.
Ma nel mio cuore, ed ancor più nella mia mente, Lui non
mancherà mai, non potrà mai essere altrove, come è stato per
tutta il corso della mia vita.
Il 16 Dicembre mi trovavo in Albania con i miei Cani, su di in
un’impervia Montagna, in mezzo ad una coltre di neve fresca
illuminata dal sole, alla ricerca di preziose Coturnici. Dopo averne
raccolte alcune ho pensato anche a Lui e conoscendo bene i Suoi
“Usi” Venatori, le reazioni che a quel punto Lui stesso avrebbe
adottato, per una volta contro la mia “Natura”, contro il mio
essere Predatore, ho detto "stop", per oggi è sufficiente così.
Questo è e sarà il mio modo di ricordarlo.
Ciao “Pejo”, riposa in pace.
67
Un Racconto in Memoria
—
Impara i fondamenti
del gioco ed attieniti ad essi.
I rimedi provvisori non durano mai.
JACK NICKLAUS
Golfista professionista leggendario
o vissuto molti episodi che potrei associare
all'amicizia, alla vera amicizia, che sin da bambino
mi ha legato a mio Zio Ampelio. Un rapporto nato
per motivi di parentela, visto che Lui era comunque il fratello
più giovane di mio Padre e visto che con Lui dividevo da
bambino e da ragazzo le mie giornate, dapprima contribuendo
alle esigenze famigliari [nei campi per il taglio e la raccolta del
fieno, con gli animali in stalla e al pascolo, nel bosco per la
legna ed il fogliame…], poi praticando vari giochi e passatempi
[il calcio, ma soprattutto lo sci di fondo, lo sci nordico], poi
condividendo la passione per i motori [moto e macchine] e poi
ancora per gli amori giovanili, le ragazze, il ballo.
H
Inoltre ad unirci era la Passione per la Caccia, in
particolare per l'Arte Venatoria con i Cani da Pelo, alla quale
Lui stesso mi aveva iniziato per poi incoraggiarmi ad andare
con la Fionda e col Fucile [seppur abusivamente e di nascosto
da mio Nonno Massimo].
Essendo entrambi nel frattempo cresciuti ed altresì
entrati a far parte del Sistema imposto dalla Vita di tutti i
giorni, questa Passione Comune è andata spegnendosi, o
meglio, si è “separata”, anche in virtù dei differenti modi di
vedere la Caccia: per me, “da Predatore” e Sparatore, quella
col Cane da Ferma, mentre per Lui, da Tranquillo
Appassionato, quella coi Cani da Pelo. Interessi che non
coincidevano ma che “mai” ci hanno visto divisi.
Gran parte della mia Giovane Carriera di Cacciatore,
agli Inizi, ancor prima di divenire Beccacciaio “Specialista”,
l'ho realmente condivisa con Lui, perlopiù a Caccia di Lepri, di
Caprioli, di Cervi, di Camosci, di Mufloni, di Cinghiali ed in
seconda battuta di Francolini di Monte, di Galli Forcelli, di
Pernici Bianche, di Coturnici, di Fagiani Comuni, di Starne,
mentre viceversa a Beccacce [che non erano per niente la Sua
Passione a causa della troppa fatica, delle troppe difficoltà e
della troppa dedizione richieste] abbiamo condiviso poche, se
non pochissime avventure, più che altro per il fatto che per
69
Ripresa fotografica dalla Mulattiera [in passato Unica Via di
Comunicazione per le Contrade Sottostanti con il Paese stesso], ai limiti
della Recinzione della Casa di Famiglia.
Panoramica dal Piazzale della Chiesa di Rubbio, in direzione Est, nella
quale si riescono a distinguere una per una le singole Abitazioni di
Residenza [o ex-residenza] degli appartenenti alla Stirpe “Sogatin”.
71
Vedute di “Rubbio”, il Paese Natale dell’Autore, che si erige sul
”Culmine” dell’ultima Cresta Alpina Abitata dell’Altopiano di Asiago, a
Quota 1057 metri s.l.m., sopra la Pianura Padano-Veneta. Le peculiarità
che distinguono questo paese sono date dall’ampia Visibilità, a 360 gradi,
sui territori posti ai sui piedi, poiché mancante di Ostacoli o Promontori
nei dintorni. Sullo sfondo si nota inoltre lo storico Monte Grappa.
Il Monte Malcroba, sulla Sua Cima del Versante Est: si possono osservare
gli Incroci Naturali che formano una “V” con le Valli Attigue, il cosiddetto
Termine dei Tre Confini.
Ai Suoi Piedi invece, da sinistra a destra, una Cava di Marmo in
Attività in Comune di Conco; ed al centro, sempre “in quota” mezza costa
e ricompreso nel medesimo Territorio, il “Cason del Tony Moro” [alias
Antonio Alberti], nominato nel racconto. Poi ancora, lo Spacco Boschivo
citato posto a Confine dei Comuni di Conco e Bassano del Grappa;
continuano “A Val Longa” [La Valle Lunga], nel Bassanese; ed infine i
Caseggiati di “Pian de Casareta” nel territorio” di Campolongo sul
Brenta.
73
poterla praticare era necessario investire sacrifici quotidiani,
spesso enormi.
Proprio agli inizi delle Nostre Avventure Venatorie e
Cino-Venatorie, un mattino di Ottobre [non di buon’ora, poiché
Lui amava stare a letto] ci recammo in auto al Parcheggio
situato al Confine fra le Riserve Alpine di Conco e Bassano del
Grappa, a lato della stradina che attraversa a mezza costa il
Monte Malcroba.
Una volta incamminati, scendemmo al Centro della
“Val Longa” [Valle Lunga] per oltrepassare il punto a quota
più bassa detto “Buso dell'Orco”, salendo poi sulla “Testa del
Baldo” [la Cima del Monte Baldo] e, dopo aver marciato fino
alla “Busa dee Mandre”, ritornammo sui nostri passi, a un
diverso Livello di Quota, scendendo di nuovo al “Buso
dell’Orco” e risalendo dall’altro versante, lungo il Confine dei
Due Comuni suddetti.
Mentre giungevamo nei pressi del sentiero che
attraversa la Montagna [la più alta della Zona] dal “Cason del
Moro” alla “Malga di Pian Casaretta”, il Magnifico DICK ben
assecondato da SABA DI CAVAION [detta DIANA] e da TEA
DI CAVAION [detta PERLA], si posò in una Statuaria Ferma,
corrisposto dai Consensi delle Due Femmine, per cui mio Zio
Ampelio decise di sistemarsi nel lato più a Valle mentre io mi
Un bell’Esemplare Adulto di “Femmina” di Gallo Cedrone, il Famoso
Urogallo, mentre scruta l’orizzonte. La ripresa permette altresì di notare
senza difficoltà le Caratteristiche “Calze” di Piume esposte sino all’Unghia
dalla Tetraonide.
75
portai sull’altro fianco, leggermente sopra la posizione dei miei
Tre Setter Inglesi.
Nel breve volgere degli istanti successivi, si levò in
perfetta Colonna una bellissima Beccaccia ed essendo io per
doti naturali più veloce di mio Zio, in quanto “Stoccatore” sin
dalla nascita, riuscii ad intervenire con “Un Doppietto” tanto
che la Magica Regina cadde fra Noi e l’immobile DICK, al
quale non restò che abboccarla con un balzo e porgermela con
la delicatezza che meritava.
Passandomela nelle mani cadde qualche Piuma sul
fogliame, ma mio Zio ed io [che non avevo ancora maturato la
Cultura da Beccacciaio di oggi] non ce ne curammo, lasciando
così “sporco” il Terreno circostante.
Nell’udire le fucilate, un Nostro compaesano detto
Tony Tabarin [alias Antonio Alberti], si incuriosì e decise di
intervenire direttamente, per verificare cosa fosse realmente
accaduto.
Passando sul posto osservò alcune Piume dal colorito
“Marrone-Caffellatte”, rigate con colori dai Toni più Intensi,
che a parer Suo dovevano appartenere ad un Esemplare
“Femmina” di Gallo Cedrone, per cui appena rientrato in Paese
contattò i Guardacaccia e la Guardia Forestale riportando loro
la Sua verità.
Com’è ovvio così facendo gettò benzina su un fuoco
già acceso, dando forza alle malelingue che già allora giravano
nei miei confronti e che da lì in avanti non mi avrebbero più
lasciato.
A nulla valse l'intervento di mio Zio Ampelio in mio
soccorso, per testimoniare quanto in effetti era accaduto, e le
conseguenze a lungo termine negli anni a venire non tardarono
a presentarsi, infatti alcuni Nostri amici o comunque
conoscenti con i quali condividevo alcune Battute di Caccia,
purtroppo dovettero "pagarle" sulla loro pelle…
Quel giorno io e mio Zio, felici del risultato ottenuto
[non era mai stato geloso o invidioso di nessuno, perciò non gli
importava chi fosse ad abbattere la preda], stavamo ragionando
fra Noi e decidemmo di tentare un’incursione, se fosse stato
necessario anche andando oltre il Confine della Riserva, per
verificare alcuni episodi che da almeno tre, forse anche quattro
anni, capitavano a gran parte dei Cacciatori di Beccacce in quei
luoghi, sia che fossero Soci della Nostra Riserva che di quelle
attigue.
Queste vicende riguardavano un Maschio di Fagiano
Comune che di volta in volta riusciva a lasciare il
“malcapitato” o i malcapitati a mani vuote, poiché aveva
imparato l’Arte di Anticipare qualsiasi loro mossa, forse per
caso, forse per naturale ingegno oppure, come credevo io,
perché aveva capito che attraversando “lo spacco” [con tale
77
termine in Dialetto Veneto si definisce “il taglio del bosco” che
le autorità preposte tengono coltivato, in rispetto dei limiti di
proprietà lungo i Confini Comunali] da destra a sinistra e
viceversa, i Cacciatori di turno non avrebbero più potuto
Cacciarlo.
Così decidemmo di spostarci sul versante opposto
della Valle, lungo lo “Spacco” di Confine posto sul lato est
[maggiormente frequentato dal Fagiano essendo vicino al
Pascolo della Malga di “Pian de Casaretta”] che ancora oggi
divide i Comuni di Bassano del Grappa e Campolongo sul
Brenta, per poi salire a cercarlo.
Ad un certo punto come al solito sparì la Figura del
camaleontico DICK e non ci rimase che dividerci per andarlo a
cercare, perché anche il Suo Campano non emetteva più alcun
trillo.
Mio Zio scelse di spostarsi verso la parte ovest, dove
eravamo qualche istante prima, anche perché non era mai stato
un “cuor di leone” e sapeva che scegliendo il lato opposto
sarebbe stato obbligato “a sconfinare” oltre il Territorio
consentito, mentre a me non restò che tentare di andar vicino
alla Trincea ed alla Grotta dove si trovava una Fonte d’Acqua
Nascente, ricordi della Grande Guerra, e sconfinare
nell’eventualità oltre “il Termine” [così viene definito in
Dialetto Veneto un apposito Elemento in Pietra Naturale
Esemplare di Fagiano Mongolia “Maschio” con la livrea dei più sgargianti
colori. Il circostante Ambiente Erboso sa renderlo ancor più variopinto ed
imponente, donandogli una postura elegante e di attrazione sottolineata
dall’espressione di Allerta. L’esemplare narrato nel racconto aveva Colori
“molto diversi”, più Tenui e Chiari, quasi certamente dovuti alla
particolare Alimentazione.
79
squadrata, simile ad un paracarro piantato sul terreno], il
Limite del Territorio di Campolongo sul Brenta.
Nel frattempo, mentre osservavo con attenzione
ovunque, mi accorsi di una strana "Macchia Bianca”
schiacciata, insolita per quei luoghi, per cui mi portai verso
quel punto cercando di non causare rumori sospetti che
potessero “mettere in allarme” l’astuto Maschio di Fagiano.
Arrivandoci vicino ebbi modo di capire che in effetti
si trattava proprio del mio Setter Inglese DICK, semi-disteso in
mezzo ad un cespuglio di lamponi, con le bave alla bocca e gli
occhi sbarrati verso la Trincea lì presente, come a dirmi
“Attento giovincello che il Fagiano è lì di fronte… questo Ti
frega!”.
Non ebbi né il modo né il tempo di controllare se da
qualche parte stesse arrivando mio Zio perché, ancor prima che
potessi pensare a cosa fare, dopo pochi attimi si Involò come
un “Indemoniato” quel fantastico Maschio di Fagiano Comune
tanto ricercato.
Quest’ultimo, lasciandosi fra Noi uno sparuto
Boschetto di Giovani Pini, cercò di portarsi verso la “Busa dee
Cavre” [Valle delle Capre] ma l’ostacolo delle Piante di Faggio
che si ritrovò subito dopo questa volta gli fu fatale, poiché
dovette inerpicarsi quasi verticalmente con la Traiettoria di
Volo, offrendomi così un’occasione irrinunciabile. Con la
Il fatto di aver trascorso Quattro Lunghi Inverni nella Neve, la Neve di
Montagna, quella che Dura “Tutti i Mesi dell’Anno”, senza presenza di
Allevamenti, di Stalle o Coltivi di qualsiasi tipo nei dintorni, significava che
non poteva trattarsi di uno “Sprovveduto”. Gli Ausiliari, così come i Loro
Campani ed ancor di più i Pallini, ha avuto modo di Sentirli in svariate
occasioni, motivo ulteriore per definirlo un “Degno” Abitante della
Montagna.
81
Rosata lo colsi in pieno, tanto che credo non ebbe nemmeno il
tempo di rendersene conto, e nel Suo cadere privo di vita
rimase dolcemente incastrato tra i rami di alcune Piante di
Nocciolo sottostanti.
Dalla felicità gridai a squarciagola al punto che mio
Zio riuscì a sentirmi chiaramente nonostante si trovasse a
qualche centinaio di metri di distanza. Perciò mi raggiunse
tutto sorridente e appena fu nei miei pressi mi diede una Pacca
sulla Schiena dicendo:
“É proprio vero, Tu sei il degno erede di mio Padre, Tuo
Nonno… Lui me lo ripete in continuazione, forse per spronarmi a
fare di più, ma io non me la prendo e neppure sono invidioso
anzi, ne sono orgoglioso perché sei anche mio Nipote, il Primo
Nato dei miei Nipoti ed allo stesso tempo il mio più Grande
Amico. E Tu questo lo sai bene, molto bene.”
In seguito giungemmo all’ampio Piazzale dell’Osteria
di mio Nonno Massimo, l’Osteria “Al Cacciatore”, quando le
prime ombre del tramonto già si facevano oscure e dopo aver
sistemato i miei Fantastici Ausiliari negli appositi Recinti,
entrai dall’ingresso principale dove il Grande Capo “Sogatin”
[essendo stato nel frattempo informato dei fortunati eventi
dallo stesso “Pejo”] stava già festeggiando con tutti i presenti
con i Vini “Bianchi e Neri” di Valdobbiadene che la Casa
83
Dai diari dell’Autore:
«[…] Lui avrebbe tanto desiderato la mia “conversione” a
Segugista. Una parte di tale passione appartiene di sicuro al mio
DNA Naturale, infatti ancora oggi mi sento molto “Attratto”
quando una Bella Seguita, “na Bracaria de quee coe Bae” [una
Muta di quelle con le Palle], come diceva sempre “Lui”, fa
Rimbombare le Gole e le Vallate Montane. Questo non posso
Nasconderlo. Ma Io Sono Nato col Setter Inglese negli Occhi e
nel Cuore, poi Sono Cresciuto a “Pane e Setter Inglesi” e per
sempre Rimarrò Setterista, anzi…“Il Setterman”.»
85
aveva da offrire. Vedendomi entrare, mi si rivolse guardandomi
dritto negli occhi, esclamando col Suo vocione imponente:
“Lo sai che Tu sei il mio Erede ma in futuro dovrai per forza
cambiare, poiché la Caccia Vera, quella che Conta, è quella con i
Segugi, a Lepri e Caprioli… i Cani da Ferma è ora che li
abbandoni…”
Purtroppo questo non accadde “mai”, e fu per Lui una
grande disperazione.
163
PARTE I
LE REGOLE. I SEGRETI. IL DIVERTIMENTO.
Ho imparato che l’unico modo per arrivare da qualche parte
nella vita è lavorare molto sodo.
Che tu sia un musicista, uno scrittore, un atleta o un uomo
d’affari, non puoi aggirare questo fatto.
Se lavorerai sodo, vincerai — se non lo farai, non vincerai.
BRUCE JENNER
Medaglia d’ora olimpica nel Decathlon
—
Non rinunciare mai al tuo sogno…
La perseveranza è di enorme importanza.
Se non hai il desiderio e la fiducia in te stesso per continuare a
tentare dopo che ti è stato detto che dovresti arrenderti, non
avrai mai successo.
TAWNI O’DELL
Autore di Back Roads, scelto da Oprah Book Club
Bellissima immagine di un “Raro” Esemplare di Beccaccia con in evidenza
le punte della Ali bianche dovute all’Albinismo.
165
C A P I T O L O
1 I Fondamenti Del Successo
L’immaginazione è tutto. È l’anteprima
delle attrattive future della vita.
ALBERT EINSTEIN
Vincitore del premio Nobel per la fisica
rima di raccontare gli albori della mia storia di
Beccacciaio, realizzati perlopiù fra le “Mura di Casa”
nel mio Altopiano di Asiago, esporrò di seguito quanto
già presentato nei miei precedenti Libri in materia di Scolopax
Rusticola, “IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA
BECCACCIA” e l’innovativo “IL LIBRETTO D’ORO
DEL BECCACCIAIO” : i principi cioè che a mio parere sono
comunque da ritenersi “obbligatori” per chi dovesse sentirsi
concretamente “Abbagliato” o coinvolto dall’Ardente Passione
per la Beccaccia.
Tali principi dovrebbero essere considerati nell’ordine:
P
La sicurezza, la tranquillità e la certezza in dote allo “Specialista” possono
concedere al Beccacciaio il tempo per qualche scatto fotografico anche
durante l’Azione di Caccia.
Ed ecco a dimostrazione di ciò una deliziosa immagine che vede
l’Esemplare OPPIS ERHOS in Tipica Postura conforme allo Stile previsto
per la Razza del Cane dal Pelo di Seta, durante un’emozionante “Ferma”
su Beccaccia di “Rimessa” ai margini di una Boscaglia impenetrabile.
167
1] L’Ausiliare Specialista per la Caccia alla Beccaccia
—
Se vuoi essere felice, stabilisci un obbiettivo
che domini i tuoi pensieri,
liberi la tua energia e ispiri le tue speranze.
ANDREW CARNEGIE
L’uomo più ricco d’America all’inizio del 1900
on può esistere alcuna Arte nel Cacciare la
Beccaccia se prima l’Appassionato Cacciatore non
abbia avuto modo di fornirsi di un valido Ausiliare
che possa essere definito senza dubbi “Specialista” per la
Scolopax Rusticola.
Questa particolare tipologia di Arte Venatoria [perché
di vera e propria Arte si tratta], forse più di ogni altra richiede
di essere praticata, in Italia come all’Estero, adeguatamente
dotati di Esemplari a Quattro Zampe che abbiano impresso nel
cervello un molto consistente Accumulo di Esperienze formate
da Innumerevoli Incontri, Statuarie e Solidissime Ferme,
Duraturi Consensi, Interminabili Guidate, Immancabili Filate,
Infinite Ribattute… dall’Incalzare Continuo per più di qualche
N
circostanza, dai Molteplici Riporti ed altresì dai Recuperi che
mai vengono valutati a sufficienza.
Tutte caratteristiche queste che devono per forza essere
guadagnate e maturate nel tempo, a diretto contatto con le
magiche Regine del Bosco, ribadendo che per poter ottenere il
titolo di “Specialisti” si deve considerare un periodo di almeno
“Tre Stagioni Complete” Cacciando lo Scolopacide medesimo,
ossia né più né meno che i canonici “Quattro Anni” d’età del
Cane, “tanti quanti le zampe che porta”, come il mio
Competente Nonno mi ripeteva fino alla nausea in Gioventù.
In assenza di ciò sarebbe molto meglio lasciar perdere.
A questo proposito voglio esprimermi senza esitazione
dalla parte del Cane, il miglior Amico e Compagno di Venture
dell’Uomo, ancor più quando si tratta dell’Ausiliare
“Specialista” suddetto, avendo io stesso avuto per sorte la
possibilità di raccogliere una miriade di Esperienze Specifiche,
calpestando i migliori Ambienti, i Territori più adatti e le Aree
più riservate sparse nel Mondo.
In tutte queste occasioni ho avuto modo di conoscere,
dialogare, discutere ed anche di cacciare in compagnia di
molteplici Appassionati “Esperti” della Caccia alla Beccaccia,
ed ahimè ho verificato una diffusa tendenza al «so tutto mi», al
punto da ridurre spesso il Ruolo degli Amici a Quattro Zampe
a semplice comparse ed indurmi alla Vergogna Totale come
169
appartenente alla Razza Umana.
Memore di quanto avevo letto nel “Libro-Vangelo” [se
non altro per me, anche se non mi trova d'accordo con tutti i
contenuti riportati] del grande Felice Delfino, intitolato
“ADDESTRAMENTO DEL CANE DA FERMA” ed edito da
Editoriale Olimpia, quando necessario sono tornato più volte a
rivedere alcuni passaggi del Capitolo “In caccia col fucile”, che
credo sia opportuno riproporre a chi non li abbia mai letti,
oppure li abbia letti ma non con la giusta attenzione:
“Il cacciatore intelligente quando è sicuro di ottenere a volontà
propria la perfetta esecuzione dell’atto di correttezza utile dal suo
cane, nelle circostanze di vera necessità, non si preoccupa più
della correttezza in sé quanto si preoccupa invece di non
danneggiare le facoltà istintive del soggetto perché dall’istinto
vengono le sue risorse particolari più redditizie, non già
dall’educazione.
Disturbare lo svolgimento dell’azione di un cane che lavora
seriamente secondo il suo stile, per un motivo di pura esibizione
coreografica, è un peccato imperdonabile. È un peccato grave
perseguitare il cane con chiamate ingiustificate, ripetute mille
volte semplicemente per obbligarlo a circolare in un determinato
raggio d’azione; è peccato gravissimo affliggerlo con frequenti
“terra” e “dietro” senza giustificato motivo; sono tutte cose che
rompono lo sviluppo razionale della cerca e ne distruggono
l’efficacia; quel peccato scava la tomba all’iniziativa del cane.
171
Il cacciatore esperto deve saper comprendere ogni
manifestazione del proprio cane, deve analizzare e valutare
ogni dettaglio dell’azione; quella comprensione gli vieta di
cadere negli errori, purtroppo molto comuni nei cacciatori meno
esperti, che ostacolano l’iniziativa del soggetto di buon sangue ed
il perfezionamento di ogni altra sua facoltà istintiva.
Il cane di classe può fornire un lavoro utile soltanto se è
lasciato abitualmente in piena libertà di agire secondo il
proprio stile; volere costringerlo a lavorare in maniera
diversa ne diminuisce sempre il suo rendimento.
Il cane di gran classe che sente la cerca veloce in ampie giravolte
rimane paralizzato qualora venga ostinatamente costretto ad una
cerca ristretta e lenta sul terreno scoperto.
La sua intelligenza gli giustifica invece l’esigenza del cacciatore
che lo tiene sotto nel vigneto, nel bosco e fra i dirupi, ove non
darebbe utili risultati il lavoro in andatura veloce in ampie
giravolte, lontano dal cacciatore.
Le cure meticolose dell’addestramento fin qui praticate hanno
ridotto il cane alla più desiderabile maneggiabilità coi più
silenziosi comandi; un leggero “psst” ed un cenno della mano
bastano per dirigere ovunque la sua cerca nel caso che vi sia
bisogno di costringerla. Abusare di questa perfezione per guidare
il cane a capriccio di qua, di là, sistematicamente a calpestare il
terreno, a rovistare i cespugli, le siepi, i fossi ecc. precisamente
come si farebbe agire un battitore, equivale a ridurre quel
perfetto organismo alle funzioni di un lungo bastone da
battitore nella mano del cacciatore.
Bellissima immagine dal Libro “ADDESTRAMENTO DEL CANE DA
FERMA” di Felice Delfino, con la sagoma dell’Autore in un’Azione di
Caccia in Alta Montagna, mentre si fa Correttamente “Consegnare” il
Selvatico Abbattuto dall’Ausiliare, in perfetta armonia e tipicità
secondo quanto gli è stato Insegnato.
Sullo sfondo, in profondità, si notano altresì le Sontuose Forme
delle Alpi che circondano il luogo.
173
Una tale maniera di servirsi del cane da ferma è abbastanza
comune ed io non mi stancherò mai di combatterla e
disapprovarla perché mi addolora vedere annullare da chi
dovrebbe goderne i frutti le buone qualità meravigliosamente
forgiate dalla natura per l’uso a cui devono servire.
In questo caso il risultato del lungo, paziente ed accurato
addestramento si concreta in una distruzione delle migliori qualità
del cane da ferma. E le qualità istintive del cane da ferma
hanno ben altro valore del battitore e del lungo bastone; il
cacciatore che ci tiene ad utilizzare quelle buone doti
godendone l’esibizione ed il rendimento non ha che da
assistere muto e discreto allo svolgimento della cerca guidata
dall’istinto e dall’intelligenza. Soltanto in rarissime occasioni
potrà intervenire con un comando quando proprio il caso lo
impone.
L’intelligente amatore del cane da ferma non si annoia mai
nell’osservare lo spettacolo della cerca e dell’analisi di ogni suo
dettaglio per darsene ragione. Quell’osservazione é di per sé fonte
di soddisfazioni venatorie che compensano l’insuccesso delle ore
e giornate di caccia senza incontri.
Un cacciatore può essere più o meno capace nel percepire le
manifestazioni del cane, come può essere più o meno sollecito nel
portarsi a posto per assecondarne degnamente l’azione; può
ancora essere più o meno abile nel tiro. Tutte queste capacità
influiscono moltissimo sul risultato della caccia come sul
risultato della scuola di addestramento.
Il temperamento del cacciatore può ancora molto nuocere al
lavoro del cane; il cacciatore nervoso, impaziente o facile
Altra immagine, ottimamente supportata dalla Didascalia Originale
che dovrebbe far comprendere a tutti gli Appassionati dell’Arte
Venatoria — in particolare a chi si è “Specializzato” nella Caccia di
Montagna col Cane da Ferma — perché Felice Delfino rimane
d’Esempio ed Irraggiungibile nel Settore Specifico: appare chiaro che
oltre alla Teoria, ne “Masticava” come nessuno anche di Pratica.
175
all’orgasmo, comunica al cane la propria agitazione e così manda
a male tante azioni più delicate o più laboriose o più difficili.
Se il cacciatore é profondo conoscitore dell’arte del cacciare,
se è attento osservatore e profondo conoscitore del lavoro del
cane, trova ben presto la perfetta relazione d’intendimento col
suo collaboratore; questa condizione procura al cacciatore il
miglior diletto ed al carniere il maggiore rendimento.
Queste considerazioni confermano l’antico detto: “Il cacciatore
ha il cane che si merita.”
È probabile che mi sia dilungato un po’ troppo per
quanto riguarda questo “Primo Principio”, questo “Primo
Punto”, ma lo ritenevo e lo ritengo molto importante sia per la
parte da “Prim’Attore” che l’Ausiliare “Specialista” realmente
esercita a sostegno di tutte le Azioni di Caccia col Cane da
Ferma, specialmente alla Regina del Bosco, sia per indurre i
più Giovani, i Nuovi Esordienti Appassionati di Diana
[perlomeno loro], a dover comprendere sin dall’inizio che “i
ruoli” nella Caccia, così come nella Vita, nella Carriera e nel
Lavoro, è indispensabile saperli distinguere, accettare e
rispettare, sempre e comunque.
Collari con “Porta-Campano” brevettati dall’Autore.
La foto in basso presenta un particolare del batocchio, realizzato
in Corno e Pelle di Cervo su “Campana” di Rame.
177
2] Le Attrezzature Indispensabili all’Ausiliare Specialista
—
Il segreto per fare progressi è iniziare. Il segreto per iniziare
è suddividere i tuoi compiti complessi ed enormi in compiti
piccoli
e gestibili, e poi iniziare dal primo.
MARK TWAIN
Celebre scrittore e umorista americano
nche in questo caso, oserei affermare ancor più al
giorno d’oggi [gli Esemplari Canini dei Nostri
tempi non sono certo confrontabili in niente con
quelli dei “tempi andati”, per ovvie variate condizioni e riflesse
esigenze], se non si è equipaggiati adeguatamente credo sia del
tutto inappropriato il solo pensare di addentrarsi nel Bosco.
A seconda delle precise Tipologie, delle Caratteristiche
e delle evidenti Peculiarità relative ai Cani, agli Ausiliari di
qualsivoglia razza e comunque da intendersi “Preparati e
Specializzati” in merito all’Arte della Caccia alla Beccaccia,
bisogna dotarsi di dedito Campano [meglio di più tipologie,
forme e dimensioni] e nello stesso tempo di apposito Beeper
A
[magari telecomandato], per poi adattarli all’Amico a Quattro
Zampe ed alle esigenze uditive del Beccacciaio. Col senno di
poi inoltre, si deve essere davvero in grado di utilizzare il
minimo indispensabile occorrente [Cane, Accessori e “Suoni”
inerenti], al fine di poter realizzare “un’equa” Battuta di Caccia
alla Fatata Regina del Bosco, perlomeno “etica quel tanto” da
poter essere effettivamente considerata “ad armi pari”,
precisando che per “Regina” non s’intende altro che la
Scolopax Rusticola del “Secondo Millennio”, e non le
Farfallone del Passato.
179
3] Performance Fisiche e Psicologiche del Beccacciaio
—
Devi credere in te stesso quando non ci crede nessun altro.
Questo è ciò che ti rende un vincitore.
VENUS WILLIAMS
Medaglia d’oro olimpica e campionessa di tennis professionista
engo a riaffermare in maniera sintetica le opinioni già
esposte nel mio citato Libro “IL SETTERMAN E
L’ARTE DELLA BECCACCIA”, poiché in seguito
alla moltitudine di Esperienze Personali sin qui acquisite reputo
requisito fondamentale l’essere sempre preparati a tutti i livelli,
“Fisici e Psicologici”, in diretta proporzione ed in conseguenza
della particolare tipologia di Arte Venatoria alla quale ci si
intende dedicare. Per quanto riguarda nello specifico la Caccia
col Cane da Ferma, il fine unico rimane quello di poter meglio
reagire da Atleti non tanto in merito al pregiato Selvatico in sé,
quanto alle singole necessità che di volta in volta ci verranno
sottoposte dai Nostri Ausiliari “Specialisti”, per meglio
“Servirli” e per i quali comunque ci siamo così sacrificati.
T
181
Luoghi Splendidi, Magnifici: di certo la Natura sa il fatto Suo, non per
niente “è Nata Artista”. Basta “Osservare” senza parole le immagini che
parlano da sole.
183
Solo la Preparazione Preventiva e Continuata seguita dal
“Cacciatore/Atleta” permette di Raggiungere alti Obiettivi ed altresì Mete
elevate, ma ancor più di Arrivare con facilità alla Cacciagione, le Pregiate
Prede tanto desiderate. Forse si potrà Arrivare sulle Cime ugualmente, ma
se poi si Mancano le Stoccate…
Nei Terreni Montani non Mancano “mai”, e nemmeno potrebbero
Mancare, le Sorgenti, le Fonti, i Canaletti, i Rigagnoli ed i Torrenti.
Nell’immagine si può notare il Giovanissimo OPPIS BRICK [ad
Undici Mesi d‘ età], alla Sua prima esperienza in questi luoghi, mentre si
disseta.
185
«La Viscerale Passione per la Montagna…»
«…quella Vera, mi coinvolge al punto tale che riesco a Tradire il
“Mio”…»
187
«…Amore, La Regina del Bosco, per l’Insostituibile
“Coturnice”…»
Per poter Partecipare “anche” solo in modo passivo
alle Continue “Emozioni” generate dall’Ambiente
Naturale, dai Selvatici Presenti ed ancor più dai
comportamenti degli Ausiliari al seguito — riuscendo a
“Scattare” Panorami, Vedute, Stranezze o comunque
Immagini come quelle esposte in queste pagine — è
Indispensabile sostenere una Sana Alimentazione
pertinente, ed altresì “un’Adeguata” Preparazione
Psico-Fisica ed Atletica, non tanto per Realizzare
l’Impresa di “Esserci” al momento giusto, quanto per
evitare Spiacevoli Situazioni riguardanti il Proprio Stato
di Salute...
189
Durante la Salita e la susseguente Traversata,come evidenziano a riprova
le immagini, l’Autore ha avuto modo e metodo di Accertarsi Personalmente
della “Sicura” Presenza della Preda Ricercata…
All’età di “soli” Undici mesi, in un Angolo di Paradiso che “non è” mica
uno scherzo, una Bellissima Ferma dell’Esemplare “Nato Imparato” che
Madre Natura ha voluto Offrire all’Autore: OPPIS BRICK.
191
Sempre OPPIS BRICK, protagonista nella Battuta di Caccia che ha
permesso di Cogliere i “Frutti” più Pregiati di “Quei” Luoghi Incantati:
Le Coturnici.
La Corretta “Preparazione Psico-Fisica” adottata dall’Autore,
così come dagli Ausiliari, non ha incontrato ostacoli.
La mia Preparazione di “Ieri”…
L’Autore da Giovane, ripreso durante la Fase di “Riscaldamento”, qualche
attimo prima “Del Via” alla Gara di un Campionato Italiano di Sci di
fondo.
193
…mi ha permesso di raggiungere Notevoli Risultati,
Enormi Soddisfazioni, Gioie Infinite. Oggi perseguo i
medesimi Obiettivi adattando quanto Appreso nello
Sport “di quei tempi” — per Metodi, Concetti, Regole e
quant’altro — alla mia Primaria Passione di sempre:
l’Arte Venatoria, la Caccia.
Ed eccolo all’Arrivo visibilmente Stanco ed Affaticato dopo aver “Dato”
Tutto, ma nel contempo senz’altro Appagato.
Esattamente quello che “Oggi” Lui stesso richiede ai Suoi Allievi
di OPPIS.
«Il Freddo Penetrante, quasi Polare, la Neve Gelida Caduta ed il
Ghiaccio ovunque presenti…»
195
«…in Quei Luoghi d’Incanto hanno conferito Maggior Pregio alla
Splendida Avventura Vissuta e Goduta, fornendo altresì una
Migliore Qualità “di Esperienze e Conoscenze” tanto al
Cacciatore quanto, e forse ancor più…»
«…agli Ausiliari del Dream Team “OPPIS” Orgogliosamente al
seguito. Anche il Cucciolone OPPIS BRICK — già Immenso,
Astuto e Concreto per le Doti Naturali di cui risulta Degno
Portatore — qualcosa ne ha Tratto…»
197
Il Gran Cacciatore, il Cacciatore “Specialista”, perciò
anche il Beccacciaio, deve obbligatoriamente essere in grado
di Selezionare, Allevare, Istruire, Dressare ed ancor più di
“Specializzare” da sé, in prima persona, il Compagno di
Venture di Caccia di cui intende avvalersi, ossia l’Ausiliare
“Specialista”.
Questo perché il medesimo Esemplare prescelto “deve”
Rispondere e Corrispondere a tutte le precise esigenze del
Conduttore per caratteristiche, intenzioni e credo, affinché
Ambedue in perfetta Collaborazione Condizionata possano
arrivare al Massimo Risultato perseguito: l’Abbattimento del
Selvatico, sempre e comunque.
Per poter ottenere dette risposte, dette certezze, dette
realtà, risulta necessario “Vivere” il Cane, il proprio Cane, a
tutto tondo, “a 360 gradi, 24 ore su 24, e per 365 giorni
all’anno, indipendentemente dalle condizioni meteo”,
sacrificando tutto ed ancora più di tutto [dagli Affetti Familiari
a quelli Personali, dagli Interessi al Lavoro fino alla Carriera e
chi più ne ha più ne metta], così da riuscire a “capire,
comprendere e carpirne” nell’immediatezza gli Istinti, i Modi, i
Metodi e le Forme che l’Esemplare Canino mette in campo
nell’evolversi della Sua Opera “Specialistica”; assorbendone in
tal modo i riflessi indiscutibili “Vantaggi”, le indicibili
“Sicurezze” e le pertinenti “Certezze” che a loro volta
inducono il Gran Cacciatore, il Cacciatore “Specialista” ed il
Beccacciaio innanzi menzionati, ad essere sempre nel posto
giusto al momento giusto, ad intuirne in concreto anticipo le
uscite, le fughe, così come le rispettive risoluzioni, ad
avvantaggiarsi indiscutibilmente di tali indicazioni,
segnalazioni e conferme sino al punto di NON SBAGLIARE
MAI o QUASI MAI.
Non esistono sospetti in merito al fatto che tutto rimane
vincolato agli aspetti Fisici e Psicofisici, i quali “incidono”
materialmente in modo assolutamente imperativo. Col preciso
scopo di trarne un’ulteriore ennesima dimostrazione, anche per
continuità con i contenuti riportati nei precedenti “Punto 1”, e
“Punto 2”, orgogliosamente mi concedo il lusso di prendere “a
prestito” gli scritti esposti nella Bibbia Cino-Venatoria [almeno
per quanto di mia conoscenza] che reputo essere
l’indimenticato istruttivo Libro “QUARANT’ANNI DI
ADDESTRAMENTO” del mio Famosissimo Corregionale, il
Veronese Gianni Puttini. Anche Lui stesso, battendo senza
mezzi termini il ferro caldo, come si suol dire, nel Capitolo
“L’ISTRUTTORE”afferma con cognizione di causa quanto
segue nella prossima pagina.
199
L’ISTRUTTORE
L’arguto e valente scrittore cinofilo Sig. Barisoni in uno splendido
suo libro, ha definito in senso veritiero che «cacciatore si nasce».
Ebbene io vi dico che «istruttore cinofilo» si nasce. È la
sacrosanta verità. È inutile tenti abbracciare questa professione
chi madre natura abbia privato di certe doti e qualità naturali
indispensabili. Con molta passione e volontà si potrà ugualmente
ottenere qualche risultato anche da chi non abbia doti naturali di
addestramento, ma solo con soggetti talmente adattabili che, oso
affermare, si imporrebbero da sé.
Se costoro dovessero istruire soggetti di eccezionali doti fisiche,
esuberanti di passione, di temperamento impulsivo,
impressionabili, eccitabili, caparbi e via dicendo, andrebbero
fatalmente incontro ad amare disillusioni.
Con questi soggetti è necessario adottare sistemi particolari in
conformità del loro temperamento: diversamente si possono
rovinare in modo definitivo. Ma per scoprire questi speciali
sistemi é d’uopo possedere doti naturali speciali di intuizione e di
osservazione.
L’istruttore, e qui intendo per istruttore il «prof essionista»
che durante l’annata deve portare a completo addestramento
parecchi cani, deve essere di costituzione fisica sana e robusta,
perché questa é una professione faticosa, pesante, e perciò
difficile a sostenersi a lungo conservando sempre l’equilibrio
dello spirito.
Requisito principale é: «amare il cane». Occorre poi: buon
grado di intelligenza, notevole udito, buona vista, garretti
d’acciaio, calmissimo sistema nervoso e passione per la caccia
201
[quantunque in qualche manuale non si dia importanza a
questa passione].
Indispensabile possedere una forte intuizione, spirito di
osservazione, attenzione continua e conoscenza della psiche di
ciascun cane in addestramento, per poter conseguire una
elevata percentuale di laureati fra gli allievi.
L’istruttore infine non deve essere mai pago del suo lavoro, ma
avere per meta la perfezione: supporre che il soggetto
dell’avversario sia sempre superiore al proprio.
[…] Da ultimo l’istruttore deve possedere un forte grado di
onestà: quando, dopo ripetute prove ed esperimenti, trova che il
cane affidatogli da educare é mancante delle qualità assolute
essenziali, cioè intelligenza; naso e passione, deve consigliare il
proprietario a ritirarlo. È poco decoroso il trattenerlo perché la sua
riuscita sarà certo meschina e non proporzionata alla spesa.
Ho voluto inserire questo importante estratto del citato
importantissimo Libro, proprio perché già allora, “a quei
tempi”, quando la Selvaggina Abbondava [per fortuna “Loro”]
risultava doveroso essere “Sempre” Preparati, Allenati:
immaginiamoci “oggi”, con la carestia di Selvatici che ci
ritroviamo.
Inoltre, ancora di maggior rilevanza vi è il fatto pertinente gli
Esemplari Canini, gli Ausiliari dei giorni Nostri, che pur dotati
di marchingegni elettronici vari [altrimenti sarebbe proprio la
fine], viaggiano a velocità “supersoniche” rispetto “a quei
tempi”, ed il conseguente raggio d’azione, il terreno che
Una favolosa immagine che ritrae alcuni Atleti in Azione durante una
Competizione Sportiva “Dilettantistica” di Sci di Fondo, lo Sci Nordico,
realizzata lungo il Favoloso “Tracciato” della Piana di Marcesina,
nell’Altopiano di Asiago. Quale miglior accompagnamento al capoverso
presente nel Capitolo:
«Solo l’Allenamento, una costante Cura “Sportiva” di sé,
regolarmente distribuita in tutti i mesi dell’anno ed
arricchita da una Sana Alimentazione del proprio Corpo e
della propria Mente, possono permettere che ciò avvenga.»
Senza bisogno di aggiungere altro, sono facili da comprendere i principi
dell’Autore in merito a quanto sopra riportato.
203
effettivamente riescono a coprire, non risulta nemmeno
lontanamente confrontabile.
Tornando all’argomento del presente paragrafo, quando
ad esempio i Nostri Esemplari hanno “modo di incontrare” la
Scolopax Rusticola [così come qualunque altra cacciagione],
magari a centinaia di metri dalla Nostra posizione, peggio
ancora se in condizioni di estrema salita e se con importanti
ostacoli interposti come Fitta Vegetazione, Coste Rocciose,
Canali Insuperabili, ecc. ecc., nell’udire gli echi prodotti dai
Beeper si deve per forza essere in grado di “Servire” la Loro
Opera nel migliore dei modi, sapendo di essere obbligati a
giungergli nei pressi quantomeno “con un ritmo respiratorio”
regolato, tutto nel breve volgere di pochi, pochissimi istanti.
Solo l’Allenamento, una costante Cura “Sportiva” di sé,
regolarmente distribuita in tutti i mesi dell’anno ed arricchita
da una Sana Alimentazione del proprio Corpo e della propria
Mente, possono permettere che ciò avvenga.
Il saper di doversi mantenere Pronti, Reattivi, Allenati e
Abituati allo Sparo, chiaramente inteso “di Imbracciata e di
Stoccata”, non può che influire in maniera positiva sui risultati
conseguenti, ma anche dette peculiarità non possono che
dipendere dalle Performance Fisiche e Psicologiche che
l’Esperto Beccacciaio avrà saputo programmare e gestire,
magari insistendo oltremodo in merito alla costanza ed alla
continuità dedicate “all’Amore di sé”, partecipando
periodicamente a qualche Turno di Skeet o di Percorso Caccia
per non perdere le Capacità di Reazione.
205
4] Il Fucile e le Munizioni Adeguate
—
Prima o poi, quelli che vincono
sono quelli che pensano di poter vincere.
RICHARD BACH
Autore di successo de Il gabbiano Jonathan Livingston
itengo che la scelta del Fucile e delle relative
Munizioni sia quella di minor importanza all’atto
pratico della Caccia in Genere ed in particolare a
quella alla Beccaccia qui trattata; questo mi permetto di
dichiararlo benché io stesso ne sia un concreto sostenitore ed
un cultore a tutti gli effetti, che ha fatto di tutto e molto più di
tutto sia per quanto riguarda il Fucile sia per le Munizioni, per
poterli avere a disposizione “il meglio del meglio ed altresì con
le intenzioni pratiche più convenienti” sin dagli inizi
entusiasmanti della sua Passione di Beccacciaio.
A mio giudizio il naturale “sovrammanico” che Madre
Natura ha voluto riservare ad ognuno di Noi amanti dell’Arte
Venatoria, e nello specifico della Scolopax Rusticola, può
sopperire seppur provvisoriamente a tali precise “mancanze”,
R
In alto: Doppietta munita di “Cani Esterni”, marca Beretta.
Al centro: Doppietta Modello “Roma 6”, marca Beretta.
Sotto: Doppietta Modello “Roma 3”, marca Beretta.
207
La Doppietta, l’Arma “Adatta” per la Caccia alla Beccaccia.
Per tutti gli Appassionati ed i Praticanti delle Montagne Venete,
da sempre unicamente definita “El Xciopo”.
Nell’immagine, come in quelle esposte a pagina precedente, si
possono osservare alcune tipologie del Fucile senz’altro più utilizzato per
quanto concerne la Caccia alla Fatata Regina del Bosco.
La singolare caratteristica dovuta alle Canne Giustapposte,
Affiancate, a detta di tutti i Conoscitori dell’Arte Venatoria permette
all’utilizzatore, di Incanalare il Selvatico con Maggior Facilità, soprattutto
in Fase di “Staccata”.
Il Sovrapposto.
Essendo un’Arma dalle Origini più Recenti, per cui “più
Moderna” rispetto alla precedente Tipologia esposta, incontra
normalmente più Estimatori in Senso Generale, o quantomeno tra chi si
trova ai Primi “Bagliori” dell’Arte Venatoria.
209
Primo Piano che distingue una “ Parziale Sezione” di una Comune
Cartuccia a Pallini, la Classica Munizione “Spezzata”, per l’occasione
presa “A Campione”.
Si possono notare, fra le altre, l’apposito Contenitore
[caratteristica che la rende Adatta ai Tiri su Selvatici a Distanza] ed i
relativi Pallini Nichelati di Numerazione “5”.
consentendo comunque di ottenere risultati rilevanti per quanto
d’interesse al carniere.
Per ulteriori approfondimenti sulla questione rimando il
Lettore interessato all’apposito Capitolo contenuto nel mio
precedente Libro, al fine unico di potersi assicurare una “degna
compensazione” con gli investimenti, gli enormi sacrifici e le
incalcolabili fatiche sostenute per migliorarsi nella Caccia alla
Fatata Regina del Bosco.
211
«Mentre risalgo un irto pendio all’interno del Fitto Boschivo,
sento il Campano “rallentare” bruscamente i propri rintocchi e, di
riflesso, allungo frettolosamente il mio incedere… nel breve, se
non nel brevissimo, anche il Beeper inizia la propria Cantilena, ed
io nel frattempo riesco con la giusta silenziosa attenzione ad
affacciarmi sul Sentiero dove prevedo si stia materializzando
l’unico Desiderio che volevo esaudito ancora nel mio Sogno ad
Occhi Aperti fatto proprio la sera precedente. Come previsto, noto
debitamente “Allungato” sulla medesima “Caredà” [sul Viottolo]
lo “Specialista”, l’Espertissimo OPPIS NEGUS, mentre sta
svolgendo “la parte” che gli spetta: ora tocca a me.
Mi porto su di Lui senza esitazioni, nell’esatta posizione che
ritengo possa senz’altro “avvantaggiarmi” nei confronti di Lei, e
“smettendo” col mio calpestio, attendo che la “mia regola” si
ripeta…»
«…nel ritmico conteggio alla rovescia: 30, 29, 28… 15, 14, 13…
e… con il succedersi dell’echeggiante “Boato” emesso dal mio
Benelli Raffaello, ho modo di godermi ulteriormente l’invidiabile
scenetta conclusiva sancisce il Risultato Finale.
Tutto si è realizzato con Movenze, Movimenti, Guidate ed
Accostamenti nella perfezione degli Insegnamenti e delle
Istruzioni Impartite ”in Origine” al mio “Selezionato” Allievo.
Lui, ad onor del vero, si è sempre dimostrato Disponibile
nell’Apprendere, dotato da Madre Natura di un’Intelligenza quasi
Umana, dimostrandosi di conseguenza Molto Diligente
nell’Attuarle, nel metterle in Pratica; il corso degli anni e le
Innumerevoli Esperienze guadagnate poi, hanno fatto il “resto”,
rendendolo Unico, Speciale, oltre che “Specialista” come
anzidetto, per cui l’epilogo conclusivo, il Completamento
dell’Opera, non poteva che terminare così!!»
213
Principio 1
Per poter Criticare gli Altri in Fase di Apprendimento, ed ancor
più i Cacciatori, senza con ciò Offenderli nell’Orgoglio e nei
Sentimenti, lo Sprone Giusto per pervenire al “Loro” stesso
Miglioramento Personale e Professionale è quello di sapergli
dire spesso e con frequenza di esserne comunque Orgoglioso,
poiché hanno dimostrato di essersi superati nell’Applicarsi
Coscienziosamente. Di conseguenza, osservando gli ulteriori
suggerimenti migliorativi impartiti, potranno ottenere i
medesimi risultati anche dove “in quel Momento” purtroppo
Peccano.
L’accelerazione odierna accresce la nostra fragilità,
rendendoci intollerabile la nostra inefficienza.
MICHELE LEONCI
Luminare in campo medico
—
Non c’è nulla di cui aver paura,
se non la paura stessa.
FRANKLIN ROOSEVELT
Ex-Presidente degli Stati Uniti D’America
549
PARTE II
TRASFORMA TE STESSO IN VISTA DEL SUCCESSO
Nessun uomo è mai diventato grande o buono se non
attraverso errori numerosi e colossali.
WILLIAM E. GLADSTONE
Ex primo ministro della Gran Bretagna
—
Nessuno di noi può cambiare i nostri ieri,
ma tutti noi possiamo cambiare i nostri domani.
COLIN POWEL
Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America
sotto il presidente George W. Bush
—
Per ogni insuccesso c’è una linea d’azione alternativa.
Devi solo scoprirla.
Quando giungi a uno sbarramento, fai una deviazione.
MARY KAY ASH
Fondatrice di Mary Kay Cosmeteics
Il “Divin” Codino Nazionale, Roberto “Roby” Baggio.
551
“Roby” Nazionale, ripreso ai tempi in cui indossava la Maglia del
BRESCIA.
Nuovamente il” Divin” Codino in un’immagine che lo ritrae con la Maglia
che più di tutte ha valore e che ogni singolo Calciatore nel corso della
propria Carriera Sportiva ambirebbe ad indossare: la Maglia della
Nazionale Italiana.
553
Roberto Baggio con indossata la pregevole Maglia Nerazzurra della
Società F.C. INTERNAZIONALE, per tutti “l’INTER”.
Un primo piano di “Roby” Baggio vestito coi Colori tanto ha Riscaldato ed
Onorato i Cuori di tutti gli Italiani nel Mondo Intero.
555
C A P I T O L O
11
Roberto Baggio E Un Setter Da Pallone D’Oro
Il talento è più economico del sale da cucina.
Ciò che separa l’individuo di talento dall’individuo di successo
è una grande quantità di lavoro duro.
STHEPEN KING
Autore di successo con oltre 40 libri in circolazione,
molti dei quali sono divenuti dei film
Bassano del Grappa, 8 Giugno 2010
ualche tempo addietro un mio caro Amico
dell’Altopiano di Asiago [VI] rispondente al nome di
Roberto Benetti — per tutti ”Tata” [proprietario
dell’omonima Pizzeria vicina all’ingresso dello Stadio del
Ghiaccio di Asiago] — mi contattò al cellulare.
“Ho estrema urgenza di incontrarTi” mi disse “vedi di mandare
a monte tutti i Tuoi impegni lavorativi e di raggiungermi in
Q
Sopra: l’Ingresso Principale della “Pizzeria da Tata”, ripreso dal
Lato Sud-Ovest. Si possono notare fra le altre, l’Insegna Luminosa del
Locale e sulla destra la Scala Esterna che conduce al’Appartamento
del Proprietario.
Sotto: panoramica dell’Ingresso Principale allo Stadio del Ghiaccio di
Asiago, con in primo piano l’Ampio Piazzale antistante e sulla sinistra
l’Entrata alla predetta “Pizzeria da Tata”.
557
Pizzeria per le 17:00 di oggi: non accetto alcuna scusante, ciao
ciao!!!”
Vista la confidenza che c’era tra Noi, pensai subito che
Tata avesse ricevuto qualche brutta notizia sulla Sua “non
perfetta” salute di allora, perciò come si deve ad un Fraterno
Amico, pur trovandomi in estrema difficoltà operativa per gli
interessi delle mie Aziende, all’orario previsto mi presentai
correttamente sul posto.
Appena entrato nell’ampio locale della Pizzeria mi
sentii apostrofare col picco d’ordine di un Camerata d’Alto
Grado:
“SiediTi fuori al sole, al tavolino all’angolo del piazzale, che fra
due minuTi Ti raggiungo. Devo parlarTi a quattr'occhi di una
cosa assolutamente confidenziale.”
Proseguì poi le Sue faccende, commissionando alla cameriera
un altro ordine perentorio:
“Portagli un gelato ‘panna e fragola’, così il Signorino non potrà
lamentarsi.”
Con un “dietro-front” degno di un militare, mi indirizzai
all’esterno del locale e mi sedetti al tavolo; pochi secondi dopo
stavo già gustando il delizioso gelato quando
Foto ricordo dell’incontro narrato nel Capitolo, avvenuto presso la Villa di
Residenza “dell’Ex-Codino Nazionale” ad Altavilla Vicentina.
Nell’immagine si può distinguere il Fuoriclasse Roberto mentre da
ottimo “cicerone” presenta all’Autore gli Interventi Edificatori eseguiti
sull’Immobile di Sua Nuova Residenza.
In attento ascolto il Dott. Nicola Boschetti.
all’improvviso dovetti sobbalzare sulla sedia per l’inaspettata
stretta ricevuta alle spalle, e girandomi colsi il beffardo
sorrisone “del Tata” che così si espresse:
“Stai calmo, sono io, chi vuoi che sia?!… Malgrado la
preoccupazione che Ti leggo negli occhi, volevo darTi una
grandiosa buona notizia.”
E dietro la Sua sagoma, il Suo fisico molto magro, vidi
spuntare un Volto Famosissimo che mai mi sarei aspettato,
accompagnato dalla domanda:
“Sai chi è costui, ‘sto losco individuo?!”
Senza batter ciglio e con straordinaria ammirazione, al
momento della stretta di mano non mi restò che esclamare
banalmente:
”Ma Tu sei Roby Baggio, non posso sbagliarmi!!”
E infatti era proprio così!!… Era Lui, il magnifico
estroso Calciatore Nazionale.
Con la serenità e la familiarità che comunemente si
concedono ad un conoscente di vecchia data, mi disse subito
sorridendo come una volpe:
L’Autore in compagnia del Popolarissimo “Roberto” Nazionale mentre
osservano ed apprezzano le varie Opere di Giardinaggio “allora” in fase
di Esecuzione, a Completamento dell’Area Sud-Ovest della bellissima
Proprietà.
561
Ecco riportate altre mirabili riprese degli effettivi “Principi Costruttivi”
Vicentini/Veneti che stanno a rappresentare i Valori e le Tradizioni Locali
adottati nella Ristrutturazione Attuata, ed ulteriormente “l’Ex -Codino”
mentre trasferisce nella propria auto il Certificato ENCI e le
Documentazioni dell’Avvenuta Cessione del Setter Inglese “Specialista” in
Scolopax Rusticola OPPIS DIORCK, per poi poterlo accompagnare nella
Zona Box dedicata agli Ausiliari.
Sullo sfondo si possono altresì apprezzare alcune delle Forme di
Intervento realizzate seguendo le Caratteristiche dell’Edilizia Vicentina,
avvalendosi unicamente di Materiali Locali.
563
“Ciao Oscar, gli amici del Tata sono tutti amici miei, perciò
siediTi che vorrei fare due chiacchiere con Te. So che possiedi un
nominato Allevamento di Setter Inglesi, per cui pagando quanto
c’è da pagare e su consiglio del nostro comune amico qui
presente, vorrei acquistare un Esemplare da Beccacce; non un
Esemplare qualsiasi ma un Grande Specialista: ce l’avresTi a
disposizione per il sottoscritto??”
Ed io in risposta:
“Come no!!… Se desideri Te ne consegno uno di quelli che uso
personalmente. Come Ti piacerebbe che fosse, a classica cerca
del Setter Inglese oppure uno Spaziante tutto matto come
piacciono a me?”
Qui intervenne “Tata” che volendo fare il prezioso mi
disse:
"Giovane, vedi che non puoi farmi fare brutta figura con questo
particolare ‘elemento’. Pensa che Roby è già stato informato
delle Tue riconosciute capacità balistiche, particolarmente per
ciò che riguarda le Fatate Regine del Bosco, ed essendo Lui
stesso un vero fuoriclasse nello sparo alle Anatre, alle Allodole,
ai Tordi e alle Cesene, ora vorrebbe cimentarsi anche a
Beccacce. Dagli un Cane che sappia ‘leggere e scrivere’, non
scherzare…"
Così parlando trascorremmo in compagnia una buona oretta,
confermandoci a vicenda un successivo appuntamento presso
la residenza di Roberto Baggio per presentare il potenziale
“Campione a Beccacce”.
Qualche giorno dopo mi recai sul posto accompagnato
da un mio Collaboratore e dal mio primogenito Mirko. Dopo le
dovute emozionanti presentazioni ed i convenevoli che si
tengono per consuetudine fra Noi Veneti, consegnai a Roby il
Setter Inglese «DIORCK» che avevo naturalmente scelto in
prima persona — presentandone orgogliosamente i meriti e le
raccomandazioni di rito.
Si trattava di un Esemplare di media taglia, dal
Mantello Bianco-Nero su sfondo abbastanza Chiaro e
Picchiettato, molto elegante e leggero sia nella Camminata
Naturale che nelle “Movenze Venatorie”: un Vero Fuoriclasse,
un Realizzato “Specialista” soprattutto in Scolopax Rusticola,
che sapeva esprimersi a tutti gli effetti di razza su ogni terreno
ed in qualsiasi situazione, con Stile e con Classe infiniti, ornati
da quel Talento Naturale che purtroppo è riservato solo a pochi
nella massa.
La Fatata Regina del Bosco e le Coturnici erano i
Selvatici per i quali avrebbe volentieri dato la Sua stessa vita e
su cui sapeva distinguersi dappertutto. Alla Sua età [aveva da
poco compiuto i cinque anni] già conosceva a mena dito oltre
l’80 percento delle Riserve di Caccia più ambite dell’Est
565
Ed ecco il “Momento dello Stacco”, la Consegna dello “Specialista”
OPPIS DIORCK al Calciatore più Famoso d’Italia: “Un” Campione per
“Il” Campione.
Nella pagina successiva si possono ulteriormente notare e gustare le
effettive fasi del Particolarissimo Evento, che mostrano “Roberto” mentre
introduce lo “Specialista” prescelto nella Sua Definitiva Dimora.
567
Europa ed altresì era stato in mia compagnia dall’Iran alla
Turchia, dalla Lapponia Svedese a quella Finlandese, dalla
Siberia alla Crimea e molto altro ancora.
Nel giungere al cancelletto di metallo, mi chinai su di
Lui e lo accarezzai con dolcezza come ultimo saluto,
introducendolo nel Suo Nuovo “Box”. Dopo averlo slegato
cercai inoltre il Suo sguardo, forse l’ultimo fra Noi Due, e lo
salutai mormorandogli alcune sillabe che Lui di sicuro
apprezzò, reagendo coi gesti del Suo maestoso fisico. Al che,
pur a malincuore, mi incamminai per la mia strada senza
nemmeno girarmi, ed in cuor mio gli sussurrai con dolcezza:
“Credo che qui starai da dio, sii felice” e con ciò me ne andai.
Fummo poi invitati a dirigerci al piano interrato
dell’abitazione, nella specifica “Zona riservata agli amici
Cacciatori”, dove lo stesso Roby Baggio oltre ad offrirci un
buon caffè caldo preparato con le Sue mani, con il piglio di un
consumato cicerone ci elargì diverse spiegazioni intorno
all’Allevamento dei Volatili Minuti e ci mostrò con orgoglio la
Sua Collezione Privata di Allodole, Tordi Sasselli, Tordi
Bottacci e Cesene.
Davvero una giornata indimenticabile.
INSEGNAMENTI E CONSIDERAZIONI
Tutte le Persone hanno una Grande Opinione di se stesse, “Io e Voi”
compresi. Inoltre, si considerano “Buone, Care ed Altruiste”.
Io direi che un Uomo è spinto di solito ad Agire da “Due Motivi”: Uno è quello
Vero, e l’Altro vuole avere tutta l’apparenza di “Essere” Buono e Nobile.
Il Motivo Vero lo conosciamo molto bene, ma siccome “Tutti Noi” siamo in
fondo degli Idealisti, ci piace pensare di Agire in base a queste Motivazioni
Buone e Nobili.
Quindi, se vogliamo ottenere qualcosa, è a queste Nobili Motivazioni che
conviene fare appello.
569
Principio 11
Saper infondere negli Altri la sensazione di essere stati ‘Loro’ i
Primi ad aver avuto l’Idea Giusta, dimostrandosi il più Onesti
Possibile nel vedere le cose, insieme ad un Atteggiamento
Positivo e magari partendo dai “Loro” stessi Punti di Vista, non
può che porci in una rampa di lancio inclinata per il Giusto
Verso, in Assoluta Discesa, già con la Vittoria in Tasca.
Alla base di ogni azione umana stanno due motivazioni:
l’impulso sessuale e il desiderio di grandezza.
SIGMUND FREUD
Neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi
—
Il bisogno più sentito della natura umana
è il desiderio di essere importanti.
JOHN DEWEY
Emerito filosofo statunitense
773
PARTE III
INIZIA ORA!
Il cambiamento è la legge della vita. E coloro che guardano
solo al passato o al presente sicuramente perderanno il futuro.
JOHN F. KENNEDY
Trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti
—
L’entusiasmo è uno dei motori più potenti del successo.
Quando fai una cosa, falla con tutta la tua forza.
Investici tutta la tua anima. Imprimici la tua personalità.
Sii attivo, sii energico, sii entusiasta e fiducioso,
e realizzerai il tuo obiettivo. Non è mai stato realizzato nulla
di grande senza l’entusiasmo.
RALPH WALDO EMERSON
Saggista e poeta americano
Devo ancora trovare un uomo, per quanto sia eminente la sua
posizione, che non abbia svolto un lavoro migliore e non abbia
compiuto uno sforzo più grande con uno spirito di
approvazione anziché uno spirito di critica.
CHARLES M. SCHWAB
Primo presidente di U.S. Steel Corporation
—
Una splendida immagine che raffigura “Il Soggetto” Principale del
Capitolo: OPPIS RAHSS, “forse” il Miglior Fuoriclasse di “sempre”
dell’Allevamento OPPIS.
775
C A P I T O L O
15
Conflitto Di Separazione Cane — Uomo
Le difficoltà sono opportunità per migliorare le cose,
sono trampolini di lancio per un’esperienza più grande…
Quando una porta si chiude, se ne apre sempre un’altra;
deve accadere in quanto è una legge naturale
per tenere le cose in equilibrio.
BRIAM ADAMS
Bassano del Grappa, 6 Giugno 2011
n questi giorni ho potuto vivere una Vicenda del tutto
“Nuova”, una Splendida Realtà che non avrei mai
immaginato di assaporare con così immensa gioia e che
mi ha coinvolto oltre ogni aspettativa.
Mi ha altresì portato a riconsiderare “tutto” quello che
ho imparato fino ai miei cinquantun anni suonati, ad un’età
cioè che non è proprio quella di un ragazzino di primo pelo,
I
Rizzieri Giovanni Pizzato, padre scomparso dell’Autore.
777
tanto più se si pensa che Seleziono, Allevo, Istruisco, Dresso e
conduco a Caccia — in Italia e nel Mondo Intero — i miei
Setter Inglesi sin dal lontano 10 Luglio 1972, per cui di acqua
sotto i ponti ne ho vista scorrere un’infinità.
Quanto andrò a narrare l’avevo già vissuto da “non
protagonista” nell’Aprile 2001, quando il Pastore Tedesco di
mio Padre, ROCKY, un Esemplare Mastodontico [al quale “a
pelle” non piacevo per niente ed il fatto era reciproco…],
ancora piuttosto Giovane, perfettamente Sano e Forte come un
Toro, presagendo che mio Padre era purtroppo giunto al
“capolinea”, si lasciò letteralmente Morire giorno dopo giorno,
sebbene il Veterinario di Fiducia si fosse impegnato a salvarlo
in tutte le maniere, finché non spirò il 26 Aprile 2001.
In successione, anche mio Padre si aggravò in modo
irreversibile, fino a perdere conoscenza e spegnersi fra mille e
più dolori il 5 Maggio 2001.
A rendere ancora più strana la circostanza ci fu un altro
episodio sorprendente, aggiuntosi nei giorni successivi, quando
mia Madre nel riordinare e raccogliere il vestiario nella Camera
Matrimoniale scoperse in un cassetto un Biglietto Scritto di
Pugno, oserei affermare quasi “irreale”, nel quale il mio
Genitore lasciava scritto:
“Morirò il 05 Maggio 2001”
L’Emozione di Guidarlo, l’Estasi di Goderlo, l’Esaltazione di Osservarlo,
nel loro insieme formano l’Orgoglio di Possederlo.
779
Non voglio commentare l’avvenimento, non è il mio
scopo e nemmeno il giusto viatico, ma viceversa so con
certezza che conoscendoli entrambi molto bene, negli ultimi
anni della Sua vita il “Primo” Vero Confidente di mio Padre
era proprio ROCKY: molte volte infatti nello scorrere delle
giornate il mio Genitore dialogava “in privato”, pur ad alta
voce, con il Cane e a mio parere quello che aveva scritto nel
biglietto, il Suo Indicibile “Segreto”, a ROCKY l’aveva pure
svelato.
Così, non potendo vivere l’uno senza l’altro, se ne
andarono insieme in perfetta compagnia.
Questi aspetti intimi della mia vita famigliare mi sono
balzati alla mente come un flash per via di un fatto che mi si è
presentato proprio negli ultimi giorni, essenzialmente
incentrato sullo Strettissimo Rapporto instauratosi fra me ed un
mio Ausiliare, forse “IL MIGLIORE DI SEMPRE”, ossia
OPPIS RAHSS.
Allora mi sono seduto alla mia scrivania, ripercorrendo
a ritroso le molteplici esperienze vissute con i miei Setter
Inglesi personali che col tempo ho avuto la fortuna di
“Specializzare”, seppur in epoche e in condizioni diverse, sia in
relazione agli Ambienti che all’Abbondanza di Selvatici, che
alle Tipologie di Selvatici, chiaramente a partire dai miei inizi,
cioè dall’ormai remoto 10 Luglio 1972 quando “nacque”
781
l’Allevamento “OPPIS”. Nonostante siano trascorsi ben 39
lunghi anni riesco ancora a ricordare con estrema precisione
ogni momento, ogni istante, ogni emozione, ogni situazione,
ogni singolo evento vissuto con i miei Cani, oltre a ricordarne
tutti i nomi.
Ho avuto l’onore e la fortuna di cominciare da zero la
mia Avventura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria con
l’impareggiabile DICK, erede e discendente di CRISMANI
OLAF, per poi proseguire quasi contemporaneamente con
SABA DI CAVAION [detta DIANA] e TEA DI CAVAION [detta
PERLA], a loro volta discendenti dei fantastici CEREA.
Con il loro concreto apporto mi sono dilettato come
Novello Allevatore di Setter Inglesi, generando fra tutti un
Tricolore: ROLL III°, un Soggetto “Nato” Beccacciaio.
Nell’agosto 1983 vi ho aggiunto GONZAGHENSI’S
GECK e da lì in avanti sono riuscito ad ottenere l’immenso
statuario OPPIS RAHSS; nel mezzo la promettentissima OPPIS
DIANA, che mi è stata purtroppo “Rubata, Estorta” ancor
Giovanissima, ed ulteriormente OPPIS PACO, forse l’Ausiliare
che più di tutti mi ha permesso di perfezionare il mio “Sapere”
di Beccacciaio accanito, grazie alle Sue Enormi Doti Naturali.
In aggiunta è subentrata BINA OD BENCICA,
un’Esemplare dal Fondo Atletico infinito e dalla caparbietà
senza limiti [e non solo quella], quindi ancora l’insostituibile
OPPIS DIANA [detta FIORELLA, oppure FIORE per gli
Amici], la Regina delle mie Regine; giungendo poi alla
generosissima OPPIS KIKA, alla superlativa OPPIS WESSY
[detta NERA], al super-dotato OPPIS THONY ed infine, in
questo periodo, al Giovane OPPIS GIOHN, un Soggetto dallo
Stile Setter Inglese così perfetto da poterlo definire senza timor
di smentita “più unico che raro”.
Da ognuno di loro ho avuto modo di imparare qualcosa
anch’io, arrivando ad analizzarne uno ad uno i singoli meriti:
— DICK: il mio Maestro, il mio Insegnate in tutto e per tutto.
Di Lui ricordo più di ogni altra cosa le penetranti occhiate
quand’ero alle prime armi, lanciatemi ad ogni mio errore, nel
corso delle quali sembrava volermi parlare per farmi capire,
spiegarmi, consigliarmi; ricordo inoltre le successive consuete
‘comunioni d’intenti’ che via via riuscivo a guadagnare con
l’andar del tempo, chiaramente migliorando di volta in volta,
ed infine i Suoi sguardi di approvazione, di compiacimento, al
termine della la mia Maturazione Venatoria. Quasi un
“Umano”, oserei affermare, che a volte sapeva esprimersi
molto meglio dei miei insegnanti scolastici di allora.
783
— SABA DI CAVAION: la Femmina che più di ogni altra mi
si è impressa nella memoria: l’Arte, la Felinità e lo Stile del
Setter Inglese. Per me ha rappresentato realmente la Classe e la
Finezza del Cane dal Pelo di Seta.
— TEA DI CAVAION: il primo Ausiliare a darmi un
insegnamento pratico di concretezza, di risultati dati dalla
costanza, dalla caparbietà ad ogni costo, arrivando a “non
cedere mai”. Un esempio di disponibilità assoluta e naturale.
— ROLL III°: l’Esemplare della “svolta”, quello che mi ha
permesso di comprendere tutti i miei errori sulle Scolopax,
trasmettendomi il reale significato di dover sempre utilizzare in
questa specifica tipologia di Caccia [e comunque anche nelle
altre…], un effettivo “Specialista”.
— GONZAGHENSI’S GECK: il mio Professore, colui che mi
ha “rifinito, affinato e perfezionato” in ogni spigolatura per
divenire un Vero Beccacciaio. Di Lui ricordo molto bene anche
un’inspiegabile controversia nata sul finire della Sua carriera,
dalla quale è scaturita per cocciutaggine di entrambi una Sua
irreparabile risposta che non ho più saputo arginare: NON MI
HA PIU’ RIPORTATO UNA BECCACCIA sino alla Sua
morte. Non dimentico nemmeno che quando venne a mancare
volli abbandonare “per sempre” la Caccia.
— OPPIS RAHSS: il Primo Esemplare che sono riuscito a
“Specializzare a mia immagine e somiglianza”, anche se ad
onor del vero Suo Padre gli aveva lasciato in eredità una
miriade di Doti Naturali. Chi ha avuto la fortuna di intravederlo
ancora oggi lo cita a mò di esempio.
— OPPIS DIANA: il Soggetto che più di ogni altro non sono
riuscito a godere, se non altro sino a maturazione avvenuta, a
causa dell’astuzia truffaldina di un mio conterraneo [purtroppo
le Prove contro di Lui erano insufficienti…] che me l’ha
sottratta per sempre. Lei era nata per la Beccaccia.
— OPPIS PACO: la Macchina da Guerra Venatoria “Perfetta”.
Un Pazzo Estremo per tutto ciò che riguardava la Scolopax: ad
ogni incontro con Lei buttava gli occhi fuori dalle orbite, come
gli Indemoniati. Un Assatanato di Selvatici di tutti i tipi e
generi. In Lui rivedevo sin dall’età di Otto Mesi il mio spirito,
le mie volontà, i miei desideri, i miei voleri, le mie gelosie e
quant’altro di simile. L’Esemplare su cui contare “sempre e
comunque”, sino al punto da poter scommettere di tutto e di più
sulle Sue “riuscite venatorie”. Indimenticabile.
785
— BINA OD BENCICA: è stata un’avventura ed una infinita
sofferenza poterla avere tutta per me, e di ciò oltre a me,
solamente il buon Dusan Bencic [venuto a mancare da pochi
anni] avrebbe potuto comprendere le reali motivazioni di
sottofondo. Un Soggetto Incontrista senza limiti, dalla
mentalità più unica che rara e mai doma, senza fine.
— OPPIS DIANA [detta FIORELLA o FIORE per gli
Amici]: tengo molto a definire così il Suo Nome, poiché Lei
sarà e rimarrà per sempre la mia “Coccola”, l’unica Ausiliare
che poteva permettersi di non mangiare a guinzaglio in mia
presenza una volta terminata la Giornata di Caccia e di
trascorrere la notte nella cabina del mio furgone, dormendo,
riposandosi e sfamandosi solo nelle ore notturne, come più le
piaceva fare. Quello che ho avuto la fortuna di veder eseguire
da Lei in una moltitudine di Azioni di Caccia, non so se mai
potrà riavverarsi in futuro.
— OPPIS WESSY [detta NERA]: un ulteriore artifizio
prodotto dal mio Personale Lavoro, dal mio Sapere di
Beccacciaio, frutto delle mie Esperienze Cino-Tecniche e
Cino-Venatorie guadagnate in più decenni di Attività “quasi
Professionale” di Caccia nel mondo, ed altresì dei miei Progetti
di Allevatore, di Istruttore, di Dressage e di Insegnamenti; un
misto di Astuzie e Furbizie miscelate tra loro, senza trascurare
che tutto ciò è stato reso possibile dalle immense Doti Naturali
che Lei stessa possedeva, seppur “Selezionate” con attenzione.
— OPPIS KIKA: il Frutto Genetico di OPPIS PACO e BINA
OD BENCICA [purtroppo morta molto Giovane], da ambedue
aveva ereditato qualcosa di unico, di difficilmente riscontrabile
nella Gran Mole dei Cani che per lo meno io ho avuto modo di
osservare nella mia Vita di Allevatore e Cacciatore. Inoltre ho
avuto la fortuna di ricevere in dono da Lei una Cucciolata che
tuttora si sta imponendo di prepotenza nella Storia del mio
Allevamento e non solo, attraverso Splendidi Esemplari come
OPPIS GAHSS, OPPIS GIHLL ed OPPIS GIHSS fra gli altri.
Sinché l’ho avuta a disposizione l’ho goduta ben oltre ogni
limite proprio perché Lei era “fatta così”.
— OPPIS THONY: è tuttora il mio Ausiliare di “Punta”, lo
Specialista Principe per quanto concerne la specifica Caccia
alla Fatata Regina del Bosco, “imbattibile” senza possibilità di
smentita. Agevolato dai Risultati Selettivi Geneticamente in
Sua dote, anche Lui sono riuscito a “Specializzarlo e
Modellarlo” in espressa funzione del mio Essere Cacciatore ed
altresì in relazione alla moltitudine di Esperienze vissute e
787
guadagnate negli anni Cacciando, Cacciando ed ancora
Cacciando. Non bello, ma Fantastico.
— OPPIS GIOHN: forse è ancora presto per dirlo con assoluta
certezza, ma credo di potermi sbilanciare senza remore
affermando che assieme al mio attuale OPPIS RAHSS è un
Esemplare di Setter Inglese che corrisponde per filo e per
segno a tutte le Caratteristiche di Razza richieste, di una Classe
Innata Infinita, compresa quella di saper “Fare la Differenza
Venatoria” sempre e comunque. Mi impegno sin d’ora a
riportarlo più avanti alla visione degli amanti del Cane dal Pelo
di Seta che mi seguono.
Tornando a bomba al nocciolo della questione e
riprendendo da dove mi ero fermato, ossia da OPPIS RAHSS,
questo Esemplare, discendente dai mitici CRISMANI, risulta
essere nipote di OPPIS PACO e di BINA OD BENCICA, in
quanto Figlio di OPPIS KIKA e da essi qualcosa ha ereditato,
anche se nel Suo Corpo perfetto sono riunite, tutte assieme, le
“tipicità” che la razza del Setter Inglese dovrebbe prevedere.
Mi spingo ad affermare tanto anche se io stesso credo
sia molto, ma molto difficile, poter giungere a tal punto con
continuità, senza prima aver provato un insieme di Sacrifici di
ogni genere e forma, “Selezionando, Selezionando ed ancora
789
Alcune sequenze di immagini della Sicilia, la parte di Sicilia a conoscenza
all’Autore, che non necessitano di commenti tanto sono Uniche, Belle ed
Incantevoli.
791
Al centra della Piazza, il Simbolo di Catania: l’Elefantino, poggiato su un
Basamento in Marmo Lavorato che denota ancor più l’aspetto
Monumentale, agli occhi dei Catanesi prima di tutto, ma anche di tutti i
Turisti ed i Visitatori del Mondo.
793
L’Angolo dei “Desideri”, ai cui piedi, nel bel mezzo dell’Acqua Corrente,
sono cosparse ovunque le Monetine Lanciate dai passanti.
L’ingresso alla Vecchia Città di Catania, la Città “Sepolta” nel corso dei
millenni dalle eruzioni dell’Etna.
Di seguito, alcune immagini dell’Anfiteatro pertinente.
795
797
Selezionando”, magari sbagliando molto e sperando negli
influssi positivi di qualche Buona Stella.
Per farla breve ed arrivare al dunque, con l’inizio della
settimana scorsa sono dovuto scendere nel mio amato Sud
Italia, più precisamente nella “mia” Sicilia, per motivi di
lavoro, e sapendo prima della partenza di dover girovagare da
Clienti a sinistra e a destra dell’Isola, così come della punta
dello Stivale Nazionale, ho calcolato di non avere il tempo per
far “uscire” con la regolarità che mi è consona gli Esemplari
del mio “Dream Team OPPIS” Personale, preferendo
incaricare a ciò mio Figlio Mirko, con l’aiuto di un Amico che
frequenta i migliori Campi Autorizzati di Addestramento ed
Allenamento della mia Zona di Residenza, Massimo Benetti.
Lo stesso Massimo non gode di certo di Conoscenze o
Esperienze tali da poter “Gestire” un Gruppo di Esemplari di
simile Levatura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria tutti assieme,
anzi è già molto difficile per me pur avendone l’autorità del
“Capo Branco” riconosciuta, ma siccome conosce le mie
abitudini, avrebbe potuto facilitarne almeno in parte la
quotidiana realizzazione.
Per cui dopo aver organizzato il viaggio, come previsto
mi sono messo in moto verso i miei Programmi di Lavoro.
Il figlio più grande dell’Autore: Mirko Samuel Pizzato.
799
Il mio primo pensiero è stato di informarmi
sull’andamento della situazione e ricevendo rassicurazioni da
entrambi ho proseguito nelle mie attività senza problemi.
Dopo di che, quando non erano trascorse nemmeno 36
ore dalla mia partenza, ho notato sul cellulare la telefonata di
Mirko, perciò scusandomi con i Clienti coi quali ero impegnato
in quel momento, mi sono allontanato di alcuni passi per
ricontattarlo:
“È normale che OPPIS RAHSS abbia mangiato poco, quasi
nulla?!” mi ha chiesto.
“No, di solito l’appetito non gli manca…” ho ribattuto, “in ogni
caso non preoccuparTi, vedrai che già domani reagirà
diversamente, lascialo pure tranquillo.”
Il mattino seguente, conoscendo molto bene il mio
Fuoriclasse e non riuscendo a darmi spiegazioni sul Suo
comportamento, quando non erano ancora scoccate le 6:00 ho
contattato di nuovo mio figlio, che già si trovava al Campo di
Allenamento. Quest’ultimo mi ha risposto preoccupato, ben
sapendo quanto io tenga a questo particolare Fenomeno Cino-
Tecnico:
“Ieri sera e per tutta la notte gli ho lasciato la ciotola col
La Classe, lo Stile e la Raffinatezza, riunite in un'unica Fonte Visiva,
possono essere Godute in questa nuova immagine che raffigura una volta di
più l’Indiscutibile Genio Cino-Venatorio “OPPIS RAHSS” in Ferma su
Coturnici.
801
mangiare, ma a nulla è servito, OPPIS RAHSS non l’ha nemmeno
sfiorata, nulla di nulla… per di più in questo momento sono fuori
con Lui e non mi si allontana neppure dai piedi. Non Ti nascondo
che sono molto impensierito, poiché a parer mio lo vedo strano,
avvilito, assente: gli manchi Tu di sicuro.”
Al che in risposta gli ho detto:
“Quando rientri prova a passare per la macelleria e prendigli
della carne macinata, poi cucinala ed appena raffreddata
dagliela assieme ad un po’ di pane. Nel pomeriggio Ti
ricontatterò io stesso, ora non preoccuparTi e fai come Ti ho
spiegato, vedrai che tutto si sistemerà.”
Non era trascorsa nemmeno mezz’ora che mi è squillato
il telefono ed ho notato che si trattava di Massimo. Per cui ho
risposto in tutta fretta, sentendomi dire con voce roca, quasi in
colpa:
“Oscar, il Tuo OPPIS RAHSS mi preoccupa davvero molto… ho
da poco lasciato Tuo figlio e Ti telefono solo adesso per non
farmi sentire da Lui, proprio perché lo vedo nervoso e molto
preoccupato. Io stesso lo posso comprendere e mi sento anche in
colpa, ma non so assolutamente cosa fare per risolvere la
situazione. OPPIS RAHSS oltre a non mangiare sta dimagrendo a
vista d’occhio e sembra non avere più energia in corpo,
non‘cammina’ proprio… e pensare che di solito vola sull’erba,
Ancora OPPIS RAHSS.
Poter Godere di simili Piaceri Cino-Venatori, delle conseguenti
Movenze Feline e di riflesse Posture in Continuità a dir poco “Industriale”,
riempie la Vita del Conduttore di Gioia e Felicità al punto tale di “non
avere e non sentire” più bisogno di nulla.
803
non lo senti nemmeno quando Ti passa vicino, cosa che non ho
mai visto fare a nessun altro Esemplare. Tu cosa ne dici?!”
“È la prima volta che lo lascio a casa,” ho risposto
“normalmente in tutti i miei spostamenti Lui sta sempre con me,
perciò mi risulta difficile dare una spiegazione. Non mi era mai
capitata una circostanza del genere… in ogni caso cerco di fare
in fretta con gli appuntamenti fissati in modo da rientrare con
qualche giorno d’anticipo. Tu piuttosto, come l’hai visto sul
terreno oggi?!”
Massimo:
“Guarda, non si allontanava da Noi nemmeno di un metro, anzi
mi sembra essere calato di peso di almeno un paio di chili e di
conseguenza a mio parere non ha più energie da spendere.
Inoltre ho osservato che ha gli occhi molto arrossati, uno in
particolare semi-chiuso… mi domando come un Cane possa
ridursi così solo perché non vede il Suo Proprietario per qualche
giorno. Se qualcuno venisse a raccontarmelo e non lo vedessi coi
miei occhi, non ci crederei proprio, sembrano vere e proprie
fantasie…” ed infine “Adesso riesco a rendermi conto e a capire
le molteplici esperienze che leggo nel Tuo Libro e sul Tuo Sito
Web, ma credimi, se non ci sei dentro in prima persona
difficilmente Te ne accorgi.”
“Non sai quanto mi fanno piacere le Tue parole,” ho continuato
io “anche se d’altra parte sono molto preoccupato, ma non voglio
805
Immagini che Rispondono “da sole” a Tutte le Domande possibili…
Anche nell’Erba Alta Un Metro “Lui” non trova Ostacoli…
807
che Mirko vada dal Veterinario perché gli prescriverebbe
Farmaci e Medicinali vari che farebbero più male che bene al
Cane, per cui ora vedo di sbrigarmi con i Clienti quaggiù e
rientrare in tutta fretta… comunque domattina Ti richiamerò io
stesso così mi terrai aggiornato. Intanto Ti saluto, grazie mille.”
Col passare delle ore non sapevo neppure io come avrei
dovuto comportarmi, per lo meno con mio figlio, poiché lo
reputavo molto angosciato visto che sa “cosa penso, cosa credo
e cosa dico” di questo Fenomeno Vivente, perciò nel corso
della serata gli ho chiesto di nuovo se OPPIS RAHSS avesse
mangiato il macinato di carne e se fosse migliorato qualcosa,
ma la risposta è stata ancora una volta negativa:
“La carne l’ha appena ‘toccata’ ed io non so proprio cos’altro
fare per Lui. Purtroppo si nota lontano un miglio che sente la Tua
mancanza.”
Io:
“Domani concluderò il mio viaggio volente o nolente e poi
risalirò in nottata, se ce la farò. Tu intanto tienilo da parte,
dentro casa con Te, non vorrei mai che si lasciasse andare giù
ancora… mi raccomando. In ogni caso domani ci risentiamo, per
il momento ciao e stai tranquillo.”
All’alba del mattino seguente gli ho ritelefonato con
mille speranze ma sfortunatamente nulla era cambiato dalla
sera precedente, anzi per OPPIS RAHSS sembrava proprio
essersi “spenta la luce”, poiché non rispondeva più a nessuna
sollecitazione e nemmeno risultava interessato a correre
sull’erba, a cercar Selvatici, per cui ebbi a dirgli in ribattuta:
“In qualche ora dovrei terminare un paio di appuntamenti, poi,
rinunciando all’incontro con altri Clienti che contatterò in un
secondo momento, mi incamminerò verso casa ed in tarda serata
dovrei arrivare.”
E Lui con sollievo:
“Volevo chiederTi io stesso di farlo perché qui la situazione si sta
facendo grave… allora ci vediamo in serata, ciao e buon
viaggio.”
Prima delle 8:00, mi ha telefonato anche Massimo, il
quale felice della notizia mi ha esposto:
“Ho sentito da Mirko che in tarda mattinata rientrerai verso casa
e credimi mi sento sollevato perché OPPIS RAHSS a parer mio
ha perso almeno tre kili di peso se non di più… lo sai che non
beve neanche più?!… Ma cosa può voler dire?!”
“Vedremo appena arriverò,” ho risposto “per il momento
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comunque Ti ringrazio per il supporto… vedrò di sdebitarmi
appena possibile. A domani.”
Nel rientrare verso casa percorrendo la funestata
autostrada “Salerno-Reggio Calabria”, piena di interruzioni e
ridotta ad una singola interminabile corsia, ho cercato di tutto
per accelerare il passo ma come di consuetudine in questi casi
la sorpresa mi aspettava dietro l’angolo, difatti, giunto in
un’Area di Servizio in prossimità di Firenze, dopo aver
consumato un misero panino ho trovato ad attendermi degli
Agenti della Polizia Stradale per nulla comprensivi e poco
disposti a ragionare, ed alla fine sono arrivato nel cortile di
casa alle 04:20 del giorno successivo, quando le prime luci del
giorno iniziavano a salire.
Sono sceso dal furgone, ho subito liberato il mio
Splendido Setter Inglese “magro come uno stecchino, privo di
equilibrio, di stabilità sulle gambe ed altresì con un occhio
letteralmente tappato” per farlo camminare in giardino.
Vedendolo “vuoto e assente”, l’ho fatto salire immediatamente
sul mio furgone e mi sono diretto in fretta e furia al Campo di
Addestramento di Nove, dove perlomeno una volta liberato
l’ho visto fare i suoi bisogni, sentendomi sollevato e pensando
fra me e me “Bene, se è così va molto bene. Ora a Noi Due
bell’imbusto, vedrai che ci penso Io al Tuo recupero”.
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813
Oggi, mentre scrivo questo articolo, sono trascorsi solo
Pochi Giorni da allora e il mio Fantastico Fuoriclasse di certo
non è ingrassato, ma già si è messo “in moto” alla grande, così
da permettermi di assaporare con indicibile gioia, ogni mattina
ed ogni sera, la Sua Immensa Classe, il Suo Stile Infinito come
solo il “Vero” Cane dal Pelo di Seta può permettersi di fare,
guardando “tutti, nessuno escluso” dall’alto della Sua
sensibilità, della Sua eleganza e della Sua felinità innate.
Ho voluto fermamente riportare questa particolarissima
Nuova Esperienza vissuta, anche se antipatica, per portare
l’attenzione dei Lettori che mi seguono su come ci si possa
legare sentimentalmente, con affetto e con assoluta intensità —
ricambiati in pari misura — nel distinto rapporto “Cane-
Uomo”, tanto più se detto specifico rapporto nasce, si sviluppa
e si concretizza a diretto contatto fisico quotidiano fra i due.
La trattazione stessa dell’argomento meriterebbe di essere
molto più dettagliata [senza dubbio in un mio prossimo Libro
sull’Insegnamento al Cane da Ferma ne spiegherò con maggior
precisione i principi], ma nelle mie intenzioni del momento
vuole essere da esempio dell’Opera Istruttiva e del Dressage
Venatorio che può essere essenzialmente attuato ed ottenuto
nei confronti dell’Ausiliare senza mai dover ricorrere a
marchingegni tecnologici o alle altrettanto discutibili dolorose
impallinate al posteriore, tanto decantate in passato.
Sequenze di immagini raffiguranti Felice Delfino.
L’Istruttore non è un Addestratore, e nemmeno un Allenatore.
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Lavorare in Quotidianità coi Cani permette di scoprirne “piccole, se non
addirittura minime” Spigolature, Mancanze, Imperfezioni e Deficienze.
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La tradizione che “vuole” i Personaggi Sportivi Appassionati ed altresì
“Attivi” Cacciatori, ha da sempre Profonde Radici, un Filo, un Legame che
“esiste” ed anche nell’immagine trova ulteriore conferma.
Di nuovo un’immagine del Maestro all’Opera: si può facilmente notare che
come Accessorio trattiene “fra le mani” esclusivamente l’Indispensabile
“Frustino”.
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L’Impiego dei Gesti dati dai Movimenti delle Articolazioni, rimane a
“comprovare” che anche i Cani, così come l’Uomo, li percepiscono con
maggior facilità rispetto alle Parole.
Chiaramente “nel momento opportuno”, il saper Abbinare le Due Fasi,
“Movimenti e Parole”, non può che Ornare e Completare l’Opera
Istruttiva per il “Giusto Verso” che la stessa richiede e merita, cosicché
anche i relativi Risultati non possono che concretizzarsi.
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Ciò può essere sostituito dal continuo e concreto
Rapporto Quotidiano “Cane-Uomo”, facendo fronte senza
difficoltà ai comandi che il Capo Branco [cioè l’Uomo] vorrà
ripartire a quell’alunno [il Cane] che per natura o istinto si
creda a Sua volta “nato già sapiente”.
Qualche tiratina d’orecchi mirata, di tanto in tanto,
proprio come faceva a scuola la maestra con Noi, e con me in
particolare [nessuno riusciva a tenermi fermo…], di sicuro
serve per farsi meglio comprendere, ma oltre a quella null’altro
mai necessiterà, mi sento di poterlo garantire al cento per
cento.
INSEGNAMENTI E CONSIDERAZIONI
Premessa
A differenza degli altri Capitoli, quest’ultimo l’ho volutamente scritto in chiaro
riferimento al “Mio” Miglior Setter Inglese, la Punta di “Diamante” del Gruppo
di Specialisti appartenenti al “Mio” Personale “Dream Team OPPIS”,
l’Inimitabile Fenomeno del Mio Allevamento, ossia OPPIS RAHSS.
Inoltre, le stesse Motivazioni hanno un “Doppio Senso” Concettuale,
appositamente per Semplificare il Reale Messaggio che desideravo far
passare.
Analisi
Il Soggetto del racconto, OPPIS RAHSS appunto, è un Esemplare del tutto
Particolare, poiché si rappresenta un Condensato di Intelligenza, Qualità,
Bravura e Sensibilità [il Vezzo da me più “ricercato” nel Setter Inglese], ed
ancora di Movenze, Felinità, Filata e Stile di Razza che, a mio parere,
Raramente può Accadere di Incontrare anche “Una Sola Volta” nella Vita
Cino-tecnica di un Allevatore.
Sfruttando la Situazione a Lui Collegata ho scelto di Accoppiarlo ad una “Mia”
Distinta Fattrice, per di più Grande Beccacciaia [anche se Geneticamente
“Nulla Incide e Nulla Varia], anch’essa dal Naturale “Istinto” Molto Sensibile,
seguito da Molte Altre Qualità chiaramente, ed il 25 Maggio 2011 ne ho Tratto
il “Seme” più Bello, più Rappresentativo: OPPIS HELEN.
Il 20 Luglio 2011 l’ho di fatto accolta all’Interno di Casa mia, dove io stesso
Vivo e Lavoro, affidandoLa al Mio Braccio Destro Istruttivo, al Braccio Cinofilo
che di riflesso ovunque attualmente mi segue: CAMILLA, la Femmina di razza
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Cavalier King Charles Spaniel dall’Istinto Umano [o Quasi] che mi Asseconda
Tutti i Giorni “sul Campo”.
Il 25 Ottobre 2011 successivo, ossia Cinque Mesi “Dopo”, in relazione alle
Evoluzioni Dimostratemi da parte della medesima Cucciolotta OPPIS HELEN,
mi sono sentito così Carico di Orgoglio, con l’Adrenalina al Massimo Livello,
da Riportare per iscritto un Articolo Dedicato sulMio Sito Web.
Senza dover nascondere nulla in merito, posso Affermare che già mi ero reso
conto “di mio”, nello scorrere delle Settimane Precedenti, con che “Bolide”
avevo a che fare, ed Innamorandomi oltre ogni Misura, noto Giorno dopo
Giorno in “Lei” la Precisa Fotocopia “al Femminile” dell’Immenso Genitore.
Direi, senza vergogna, Una Fortuna Sfacciata.
A titolo di Informazione e d’Insegnamento, mi pregio di aggiungere, con
l’ulteriore Intento di Far Comprendere a chi mi Legge e mi Segue, Come e
Perché” si possa Riuscire a Raggiungere l’Obiettivo Prefissato, comprovando
che col Serio e Sano prolungamento della Studiata Selezione messa in atto
negli ultimi quarant’anni, ancor più la stessa OPPIS HELEN può Permettersi
di possedere le Doti che ha.
Difatti non Le ho “Mai” Messo il Collarino [è pericoloso per un Giovane
Inesperto, sia in Fase Istruttiva che Cacciando nel Folto, nel Sottobosco in
particolar modo], però Lei già “Porta” sia il Campano che il Beeper senza
alcuna preclusione; non l’ho “Mai” Legata, eppure Cammina a Guinzaglio
come un Adulto; non Le ho mai Insegnato il Riporto, eppure Lei mi Consegna
le Prede, i Selvatici Abbattuti, senza nemmeno Bagnarli; non Le ho Mai
Liberato alcunché, e al Primo Incontro ha “Fulminato” Una Coppia di
Beccaccini, ”obbligando” con ciò il Padre [non Uno Qualsiasi] ad uno
Splendido Consenso; non l’ho Mai Costretta nella Guidata, e Lei mi Risponde
con Filate e Guidate anche di 300-400 metri.
Non mi rimane che “Dire”: È Nata Imparata.
Di certo qualcosa, e anche più di qualcosa, “di Mio”, della Mia Arte Istruttiva,
c’è ed esiste [Due Mesi di Lavoro Continuo Tutti i Giorni della Settimana non
stop], anzi posso con Orgoglio dire che si Vede, si Nota Davvero.
Conclusioni
Ecco, da simili Insegnamenti e Considerazioni, desidero “Trasporre” i Principi
del descritto Rapporto “Uomo/Cane” al Rapporto “Uomo /Uomo” di
conseguenza.
Mi sento di poter confermare che, osservando la Dedizione, i Comportamenti,
le Disponibilità e le Reazioni adottate dai miei Setter Inglesi, “si possono fare
più Amici in ‘Due Mesi’ dimostrandosi Interessati agli Altri, che in ‘Due Anni’
tentando di Indurre le Altrui Persone ad Interessarsi di Noi. Ci sono Persone
che si Comportano Stupidamente per tutta la Vita, cercando di Attirare gli Altri
ed Indurli ad Interessarsi a ‘Loro’. Naturalmente ciò ‘Non Funziona’. Alla
Gente ‘Non Importa’ Niente di Nessuno. L’unico Oggetto del ‘Loro’ Interesse,
rimane essere la ‘Loro’ stessa Persona. E questo, per ventiquattro ore su
ventiquattro.”
Lo psicologo Viennese Alfred Adler ebbe a dire in merito: “È l’Individuo che
‘Non’ si Interessa agli Altri quello che ha più Difficoltà nella Vita e che Procura
più Danno al Prossimo. E sono questi gli Individui che Falliscono nei ‘Loro’
Intenti.”
Ho scoperto da Esperienze Personali che si può Ottenere Attenzione, Tempo e
Cooperazione anche dalle Persone più Impegnate e più Importanti
dimostrando un Vivace Interesse per “Loro e per il Loro Lavoro”.
Tutti Noi, dal più Umile Stradino al più Potente dei Re sul Suo Trono,
proviamo Sana Simpatia ed Affetto nei confronti di chi ci Ammira.
Se vogliamo farci degli Amici, entriamo nell’Ordine di Idee di fare qualcosa
per gli Altri. Cose che richiedono Tempo, Energia, Altruismo e Intenzionalità.
825
Se vogliamo avere degli Amici, salutiamo la Gente con Entusiasmo e Vivacità.
Questo vale anche per le Telefonate.
Quando si risponde”Pronto”, risulta indispensabile “Dirlo” in un Tono che
dimostri un minimo di Disponibilità.
Mostrare Disponibilità verso il Prossimo, non solo può essere “Utile” nei
Rapporti Privati Interpersonali, ma può giovare anche al Lavoro Quotidiano
col fine di crearsi una “Cerchia” di Clienti Fedeli.
La Manifestazione di Interesse, così come ogni altro Principio nelle Relazioni
Umane, Deve essere Sincera.
Deve Appagare non solo la Persona che Dimostra Interesse, ma anche quella
che è Destinataria del Messaggio.
È una Strada a “Doppio Senso” di Circolazione, con benefici da Ambo le
Parti. Se si Vuole che il Prossimo ci ricambi Volendoci del Bene, se ci
Interessa sviluppare veramente delle Amicizie, se si Vuole Aiutare gli Altri, e
nello stesso tempo Aiutare Noi stessi, è indispensabile adottare il seguente
Concetto: “Interessarsi Sinceramente alle altre Persone.”
Anche il Sorriso “Incide2 per la Sua di Parte, in quanto è stato Assodato che
ogni Sorriso Spassionato, Sano, Sincero e Ben Fatto, lascia Intendere al
Ricevente “molto di più” di Mille Parole.
È anche per questo, tenuto conto dei Giusti Rapporti e dei Corretti Confronti,
che i Cani piacciono Tanto, infatti, quando vedono il” Loro” Padrone pare che
Impazziscano dalla Gioia, e naturalmente non si può fare a meno di Volergli
Bene.
Allo stesso modo, paragonandone la Purezza tanto quanto le Innate Reazioni,
identiche Sensazioni Produce il Sano Sorriso di un Bimbo.
Per cui Non Deve Assolutamente Trattarsi di “Sorrisi” Falsi, Fasulli,
Stereotipati, che a dirla tutta Non Ingannano proprio Nessuno.
Deve trattarsi del Sorriso Semplice, Spontaneo, Cordiale, che “Conquista” i
Cuori delle Persone.
827
Principio 15
In un “contatto” col Prossimo, con gli Altri, così come
nell’esporsi in Pubblico, il primo sintomo della Sicurezza
Personale, dell’Atteggiamento Positivo, è il Sorriso Sincero.
829
Quelli che riescono a mettersi nei panni altrui,
quelli che riescono a capire come la pensano gli altri,
non dovranno mai preoccuparsi per quello che
il futuro ha in serbo per loro.
OWEN D. YOUNG
Avvocato e famoso uomo d’affari
—
Se si cerca semplicemente di Impressionare la Gente,
e indurla con ciò ad Interessarsi a Voi, alla Vostra persona,
non si riuscirà “mai” ad avere Amici “Veri e Sinceri”.
I Veri Amici non si fanno in questo modo.
OSCAR PIETRO PIZZATO
Sopra: Bellissima Ferma della Giovane OPPIS REDHY su Coturnici.
Sotto: Grandiosa Ferma su Starne di OPPIS ROHLL.
831
La Formula Per La Riuscita
rima di concludere i racconti della mia Gioventù,
riferiti ai periodi specifici del mio apprendimento, del
mio imparare, del mio percepire l’Arte Venatoria ed
ancor più quella “Fondamentale”, ossia quella Cino-Venatoria
inerente, vorrei richiedere l’attenzione di chi mi Legge
riassumendo come segue i molteplici principi e le mie
intenzioni esposti nel Libro, che ovunque cerco di incarnare
con perseveranza, con continuità, con costanza, con sicurezza,
con ostinatezza, a volte persino con spregiudicatezza, ma
soprattutto e prima di tutto, con perfetta serenità d’animo.
Perché Tu riesca a leggere, a capire, ad interpretare e ad usare
tutti i Principi, i Suggerimenti, gli Accorgimenti ed i Consigli che
fra le righe ho tenuto a riportare e narrare in questo mio Libro,
così da mirare al raggiungimento del “Tuo” Successo con gli
Ausiliari, ma ancor più con la Fatata Regina del Bosco — “la
Beccaccia” — Tu stesso devi assolutamente e prima di ogni altra
cosa “Capirli ed Attuarli”.
Se effettivamente riuscirai a Comprenderli ed Adottarli, non vi
possono essere dubbi sul fatto che anche Tu raggiungerai le
P
Una miscela di Astuzia e Furbizia, abbinate ad un Senso dell’Incontro
Inverosimile, Capacità Innate ed Arte Cino-Venatoria “non comuni”,
quelle adottate nell’Incontro con la Prima Beccaccia della Stagione
2011/2012 dal Giovanissimo OPPIS BRICK.
833
«Conoscere Nuove Realtà, Nuovi Costumi, Nuovi
Comportamenti, come anche Nuove Località, Nuovi Terreni,
Nuovi Habitat, Nuovi Ambienti, e Nuove Persone: questa è da
sempre la “Mia” Vita di Cacciatore Giramondo…»
Quando il Destino è Destino, non ci si può far nulla.
Nuovamente il Cane “Nato Imparato”, l’Ausiliare divenuto
“Specialista” da Autodidatta, senza l’Intervento della Mano dell’Uomo:
OPPIS BRICK nel Suo Secondo Incontro e Seconda Ferma su “Coppia di
Regine”.
835
dovute Conoscenze ed i Saperi indispensabili per la Giusta
Maturazione di “Beccacciaio”.
RicordaTi, “Sapere” non significa “Vivere” queste Conoscenze.
La strada per la riuscita nell’Arte Venatoria, così come nella Vita,
è il “Fare”.
L’esercizio che devi mettere in Pratica rimane “uno solo”, ossia
una Giusta Combinazione di “Sapere” più “Fare”.
Essere in grado di “Vivere” le Conoscenze ed i Saperi, significa
integrarli nella Tua Vita di tutti i giorni, nella Tua quotidianità, e
sforzarTi di Padroneggiarli.
Compiendo delle Azioni per ogni Principio impari senz’altro a
“Vivere” quel Principio, però “Fare” non basta: devi saper
Padroneggiare. Padroneggia le Azioni e Vivrai le Conoscenze ed
i Saperi alla massima potenza.
Ecco, a mio modo di vedere la corretta lettura della FORMULA
VINCENTE:
Sapere + Fare = Vivere.
Questa FORMULA sarà ancor più potente, più efficace, quando
l’avrai davvero interiorizzata.
Ci vorrà un po’ di tempo ed un po’ di Autodisciplina, ma alla fine
Ti farà raggiungere i Tuoi Obiettivi, le Tue Intenzioni ed i Risultati
che Volevi, in più modi di quanto Tu stesso possa immaginare.
E questo, tutto questo, non solamente con le Scolopax
Rusticola, non solo a Caccia e non solo con gli Ausiliari o nella
Carriera, ma ancor più nella Vita.
OSCAR PIETRO PIZZATO
915
L’Autore
La più grande rivoluzione della nostra generazione è
la scoperta che gli esseri umani,
cambiando gli atteggiamenti interiori della mente,
possono cambiare gli aspetti esteriori della loro vita.
WILLIAM JAMES
Psicologo di Harvard
scar Pietro Pizzato [1959], allevatore cinofilo,
cacciatore, scrittore e designer italiano.
Uomo di mondo e di montagna, è nato e cresciuto
presso la rinomata “Trattoria al Cacciatore” di Rubbio, una
piccola località ricompresa nell’Altopiano di Asiago [VI], che
si innalza sulla sottostante Pianura Veneta — in faccia al
celebre Monte Grappa — e ai piedi della quale si sviluppa la
fiorente città conosciuta fra le altre per il suo Ponte Vecchio, il
Ponte di Legno più volte “distrutto e ricostruito” sopra il fiume
Brenta: Bassano del Grappa.
O
Cuccioli in “Discoteca”.
Bellissima foto che lascia intravedere i risultati di un’Importante
Cucciolata dell’Allevamento “OPPIS”, nata presso L’Abitazione
dell’Autore.
917
Allevatore Cinofilo
Il 10 Luglio 1972 — ancora molto giovane — grazie
all’indispensabile aiuto del Padre “Rizzieri” [come acquirente],
del Nonno Paterno “Massimo” [come consigliere] e del più
giovane degli Zii Paterni “Ampelio” [come collaboratore],
inizia la Sua carriera di Allevatore del Cane dal Pelo di Seta,
l’amatissimo Setter Inglese.
In poche stagioni diviene Allevatore Professionista, fino
ad ottenere il rilascio dell’Affisso ENCI denominato “OPPIS”
[acronimo di “Oscar Pietro Pizzato Italian Setterman”].
Sin dal 1973 distribuisce i “Prodotti” dell’Allevamento,
dapprima rifornendo vari Amici, Conoscenti e Parenti del
circondario, e poi, visti i più che positivi entusiasmanti risultati,
a sempre più ampio raggio — soprattutto negli ultimi 30 anni
— in Provincia, in Regione, su tutto il Territorio Nazionale ed
infine ancora oltre, nel Mondo Intero.
La Selezione continua di Esemplari votati alle Cacce di
Montagna, l’Istruzione [come Lui stesso ama definirla] ed il
Dressage, condotti in forma “Specialistica” sui Tetraonidi di
Bosco e di Roccia, sulla Coturnice ed in primis
“sull’immancabile” Beccaccia, restano i Suoi principali pallini
oltreché le Sue prime aspirazioni, apprezzate anche da molti
altri Operatori di Diana.
L’indiscussa Passione per la Caccia in Montagna, che sin dalle Origini lo
contraddistingue ovunque, permette all’Autore di Assaporare Paesaggi da
Sogno, Indimenticabili, in Ambienti “Unici”.
919
Cacciatore
Con il permesso scritto rilasciatogli dai genitori, al
compimento dei 16 anni inizia la carriera di Cacciatore di
Montagna, che nel corso degli anni si indirizzerà strettamente
all’Arte Venatoria col Cane da Ferma e con ciò a due precise
distinte passioni: la Selvaggina Tipica Alpina, formata dai
Tetraonidi e dalla Coturnice, e più tardi la specializzazione, la
ricerca, lo studio e la Caccia alla Fatata Regina del Bosco: la
Beccaccia.
Attraverso la frequentazioni di appositi corsi ed esami,
ottiene l’Autorizzazione alla Caccia di Confine ed il Patentino
di Selezionatore Esperto di Ungulati, pur non avendone dato
seguito sia per mancanza di tempo che di vera passione.
Il desiderio di Scrivere, di Annotare e di Prendere Appunti, su qualsiasi
argomento, si sono sempre dimostrati Attributi Naturali dell’Autore.
Gli Insegnanti avuti in Gioventù, per le Continue Disperazioni
Vissute, ancora oggi glielo Ricordano con “Piacevoli e Simpatici
Rimproveri”.
921
Scrittore
È autore da qualche decennio di scritti tecnici,
professionali ed altresì pubblicitari incentrati sullo Studio, la
Progettazione, il Design, l’Arredo, il Restauro ed il Recupero
Edilizio, in particolare per i Settori del Mattone e dell’Arredo
Urbano.
Riserva fin dalle proprie origini una speciale attenzione
all’Arte Venatoria e Cino-Venatoria, curando articoli, capitoli e
scritti riguardanti in particolare la Caccia col Cane da Ferma ed
il Setter Inglese.
La maniacale passione per la Beccaccia, la Scolopax
Rusticola, lo spinge ad avviare un Ampio Progetto Editoriale
incentrato sui Racconti delle Esperienze guadagnate negli anni,
scarpinando ovunque in lungo ed in largo: dall’esclusivo
Altopiano di Asiago all’intero Nord Italia, dal Centro e Sud
della Penisola, Sicilia compresa, all’Europa ed infine al Mondo
Intero.
Tutto ciò mettendoci sempre la faccia senza riserve, da
principio con la pubblicazione del Libro “IL SETTERMAN E
L’ARTE DELLA BECCACCIA” — la cui prima edizione è
stata esaurita in pochi mesi e le relative ristampe hanno goduto
di identiche simpatie fra i Lettori di tutta Europa, tanto da
renderne necessaria una ulteriore — in successione con
923
l’innovativo “IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”,
ed ora con “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”.
Le prossime pubblicazioni previste sono in fase
preparatoria e di esse già si conoscono gli argomenti trattati:
1. “La Coturnice, l’Urogallo e gli altri Tetraonidi.
A Caccia con lo Specialista, il SETTER INGLESE”
2. “Selezione, Allevamento, Istruzione, Dressage e
Specializzazione Venatoria del SETTER INGLESE”
Testimonianza dell’Ex-Direttore del Collegio “Graziani” di Bassano del
Grappa, frequentato in Gioventù dall’Autore:
«A nulla sono valsi i Periodi di “Sospensione” Obbligata dalle
Frequentazioni Scolastiche imposti al Giovane Alunno di Allora,
in quanto l’Amore per il Disegno, la Progettazione, l’Ideazione e
l’Inventiva, ed ancor più per il Design nel Suo insieme, non lo
Intimorivano Assolutamente, proprio perché tali specifiche Doti
Naturali non ponevano Limiti od Obblighi di alcun tipo…»
925
Designer
Già dai tempi della scuola è super appassionato di
disegno, di tutto ciò che il disegno comporta, tanto da divenire
la disperazione degli insegnanti.
Intraprende Giovanissimo la carriera Imprenditoriale
nel Settore Edile, attraverso l’Analisi, lo Studio, la
Progettazione e la Direzione dei Lavori, evolvendosi in un
sempre più ricercato Design “di Stile” e in Emozionanti
Realizzazioni “di Arredi e Vestiari Personalizzati”, dei veri e
propri Pezzi Unici.
L’Opera Professionale va dal Rustico all’Arte Povera,
dal Classico al Moderno, dal Vecchio al Nuovo, dal Recupero
al Rifacimento, concretizzandosi nelle realizzazioni di Interni
ed Esterni di Strutture Abitative come Rustici, Casali, Attici,
Dependance, Ville Contemporanee ed Antiche, Villette, Masi,
Baite e Residenze di ogni luogo.
Si dedica inoltre all’Immagine ed alle Strutture di
Rappresentanza dedicate all’accoglienza di Autorità,
Professionisti, Ospiti, Clienti e Visitatori, realizzando Aree ed
Uffici Direzionali appositi per Manifestazioni, Convegni,
Conferenze, Eventi e Fiere su commissione di importanti
Aziende, Negozi, Operatori e Campioni dello Sport e molto
altro ancora.
Crescendo si diletta a disegnare con Fascino, Stile ed
Originalità, diversi Oggetti ed Illuminotecnica d’Arredo per la
Casa e l’Ufficio, oltre a “Marchi” Aziendali, Commerciali e
Sportivi.
Un’attività straordinaria sviluppata soprattutto nel Nord
Italia [in minor parte anche nel Centro], arrivando persino
nell’Europa Centro-Occidentale.
Alcuni esempi:
Particolare “Marchio Aziendale” eseguito su commissione di una Nota
Azienda dell’Altopiano di Asiago, realizzato in origine su Lastra di Marmo
tramite elaborata Incisione “A Mano”, senza l’Aiuto di Macchinari.
927
Marchio sportivo del Bassano Volley, la Squadra di Pallavolo Locale che
milita attualmente nel Campionato Nazionale di Serie “A2”.
Esempio di “Studio Pubblicitario” precedente la Fase di “Realizzazione”,
legato all’Immagine Aziendale dell’Allevamento “OPPIS”.
— continua nella pagina seguente —
929
Nelle foto esposte si possono notare gli Elementi Provvisori Applicati.
L’immagine finale non risulterà molto diversa.
931
E X T R A
Il Corpo Della Bellezza
Abbiamo un desiderio innato di imparare,
crescere e sviluppare le nostre capacità continuamente.
Vogliamo diventare più di ciò che siamo già. Una volta che
cediamo a questa propensione per un miglioramento continuo
e senza fine,
conduciamo una vita di realizzazioni e soddisfazione infinite.
CHUCK GALLOZZI
Bassano del Grappa, 16 Giugno 2010
vevo 23 anni quando capii cosa volevo fare davvero
nella Vita.
Era il 1982 e stavo operando da due anni nelle
Aziende di mio padre, attive nei Settori dell’Estrazione e della
Lavorazione di Pietre e Marmi.
Il tempo mi aveva reso consapevole dell’impossibilità
di Collaborare con lui a 360 gradi e per di più un irrefrenabile
“fuoco dentro” mi spingeva a cercare altre motivazioni.
A
Mi armai di coraggio [considerando che ero già sposato
e con un figlio] e affrontai i miei Genitori, in quel momento
anche miei Datori di Lavoro, con la certezza di chi desidera
fermamente sfondare da solo, per comunicargli la mia
decisione di intraprendere la Libera Professione.
Questa presa di posizione generò da subito un evidente
dissidio nei Rapporti Famigliari, tanto che dovetti andarmene
da casa per arrangiarmi altrove.
Le attività che personalmente mi affascinavano fino a
coinvolgermi emotivamente — da quando mi alzavo alla
mattina fino a quando andavo a dormire la sera — erano quelle
legate al Settore Edile, al Disegno Architettonico ed
all’Arredamento di Interni ed Esterni, soprattutto in Restauri e
Ristrutturazioni, in virtù delle molteplici conoscenze ed
esperienze acquisite in quegli anni.
La dedizione completa alla mia professione [lavoravo
14-15 ore al giorno, sabato compreso e molto spesso anche la
domenica], lo spirito di sacrificio innato [non mi importava il
grado di difficoltà], la grandissima voglia di imparare, l’umiltà
di adeguarmi alle situazioni che si presentavano, insieme al
totale appoggio della mia giovane moglie, mi permisero di
intraprendere un Preciso Cammino che mi ha sempre
contraddistinto per “qualità, originalità, bellezza e
personalizzazione” ovunque sia intervenuto con il mio Lavoro.
933
Chiaramente il percorso non è stato tutto in discesa,
anzi spesso mi sono scontrato con modi, metodi e principi
diversi dai miei ma altrettanto francamente devo confessare che
dagli errori commessi ho potuto ricevere importanti
insegnamenti etici e professionali, confermando il famoso detto
“sbagliando si impara”.
Grazie al dialogo ed allo scambio continuo con vari
Tecnici e Professionisti, oltreché con i miei Clienti [senza i
loro investimenti non avrei mai fatto nulla], ho raggiunto una
Maturità Professionale di assoluto rilievo nel mio Settore, che
oggi è arrivato ad una svolta profondissima.
Dopo aver preso atto della situazione economica e
finanziaria che il nostro Paese — anzi il nostro Mondo — sta
affrontando, ho scelto di porre fine ai costosissimi Spazi
Espositivi costruiti fino a ieri, perché non sono più gestibili da
una piccola azienda locale e non rispondono alle esigenze del
Mercato di oggi.
È per queste ragioni che ho intenzione di far nascere un
nuovo Sito Internet, con le immagini dei progetti
accompagnate da descrizioni, spiegazioni e consigli tecnici,
così da interagire direttamente con i commenti del Cliente e
migliorare la mia produzione.
Della Realizzazione di questo “Marchio Aziendale” ricordo ancor oggi,
nonostante siano trascorsi perlomeno una decina d’anni, che mi trovavo nel
bel mezzo di un Seminario promosso dalla Ditta Austriaca
“AUSTROFLAM”, produttrice di Caminetti, Stufe e Caldaie a Legna e a
Pellet. Tale Incontro si teneva presso la Loro Sede, nella periferia della
Favolosa cittadina di Salisburgo, in un Pomeriggio dopo Pranzo.
Notando la “Svogliatezza” del Relatore “Voltai” la Pagina del
mio Block-Notes e diedi Inizio alle Mie Fantasie.
Come al solito Non Disegnai a caso, poiché nella Mia Mente era
già ben Impressa l’Immagine Definita delle mie Precise Intenzioni, per cui
dopo “Tre o Quattro” Bozze Iniziali, ecco il Risultato.
935
Nel frattempo ecco alcune semplici ma significative
immagini delle mie realizzazioni: i più attenti noteranno che
anche qui il Setter Inglese, il Cane dal Pelo di Seta, gioca un
ruolo da Protagonista…
Questo è il Mio Vivere, il Mio Fare, QUESTA É “CASA MIA”,
L’AMBIENTE IDEALE DEL MIO LAVORO.
L’Ambiente dove si Lavora deve prima di ogni altra Cosa farTi
Sentire a Tuo Agio, nello stato in cui un Creativo, un Emotivo, può
Viaggiare con la Fantasia, con l’Ingegno, coi Propri Desideri, ossia col
Nettare Primo dell’Inventiva, “Sognando” in Continuazione le Opere già
Realizzate, i Ritocchi già Definiti e gli Accorgimenti Inseriti: tutto ad Occhi
Aperti.
937
L’Arredamento Interno poi Incide, e se Incide, su tutto e più di tutto…
…poiché GuardandoTi Attorno vedi unicamente i Tuoi Pensieri, vedi...
939
…i Tuoi Modi di Fare, le Tue Interpretazioni e la Tua Creatività, in poche
parole vedi “Te stesso”. E con tali Sentimenti, come su un “Prato Verde”
Fioriscono ovunque Idee che si Trasformano in Bozze, si Sviluppano in
Progetti ed infine si traducono nell’Esecuzione di “Vere e Proprie” Opere.
Il Ruolo Principale dell’Accogliente Atmosfera descritta, come
sempre d’altronde — se non altro per quel che concerne la “Mia” Vita — è
ricoperto dal SETTER INGLESE, il “Mio” SETTER INGLESE, il CANE
DAL PELO DI SETA, ben Distinto attraverso l’Inconfondibile Marchio
“OPPIS”. In Fotografie, Quadri o Statue varie, “Lui” c’è Sempre e
Comunque.
Lo Studio Progettuale, riferito perlopiù alle Soluzioni Personalizzate,
anzitutto Diversifica “L’Azienda” dalla Concorrenza, non essendo cosa
“per tutti”: l’Ingegno e l’Inventiva infatti vengono Abbinati ai Materiali,
alle Peculiarità ed alle Difficoltà inerenti, e richiedono Esperienza.
941
La Muratura Facciavista ed il Fuoco: Due “Fonti di Calore” a confronto.
Dal Rustico “Stilizzato” al Moderno “Lavorato”: questo sono Io!!
943
Un “Mare” di Esperienza unita alla Sapienza professionale, e fra tutte la
precisa Conoscenza di Qualità, Pregi e Difetti, e Limiti Fisici alla
Realizzazione. Doti che si devono avere nel DNA, una Combinazione di
Diversità, di Incoscienza, di Coraggio, oserei affermare di Caos
“Ordinato” ed… un Pozzo senza Fondo di Malizie, di Astuzie, di Pratica, di
Pratica sul Campo, che Non si Trovano di certo al Mercato.
Inoltre, il Segreto più Grande, quello che più Influisce sugli Esiti Finali,
legato alle Capacità dei Singoli “Collaboratori”. Direi che un Buon
“Selezionatore”, così come gli Allenatori delle Squadre Sportive Nazionali,
deve per forza Saper “Scegliere” fra la Massa il Singolo “Artista”,
all’occorrenza anche un po’ “Pazzo”, ma senza dubbio ricco di Talento,
Naturalmente Dotato di Inventiva ed Iniziativa.
Quanto Prima si riuscirà a raggiungere tali Obiettivi, Tanto Prima
si potranno Salire le Scale che conducono al “Successo Lavorativo”.
945
Il Non Sentirsi “Mai” Completamente Realizzati farà il Resto!!
In tal modo una Vita Normale, in senso comune, non Potrà “Mai”
essere Vissuta, pur Operando con Onestà, pertanto chi desidera Perseguire
il Proprio “Scopo” dovrà avere l’Intento di Primeggiare, non solo di
Navigare o Restare a Galla, combinando fra loro “Famiglia, Lavoro e…
Caccia”. Se si avesse Paura di Subirne le Conseguenze, molto meglio
Lasciar Perdere!!
Questo rendersi ”Consapevoli” Non Deve portare ad un senso di
Frustrazione, quello stato di Inferiorità che si Prova quando ci si
“Confronta” con Amici, Colleghi ed ancor più con Compagni di Caccia [o
peggio con Rivali di Caccia], perché per avere Successo, in particolare
nell’Arte Venatoria, Bisogna “Andare e Cacciare” sempre, comunque ed il
più possibile.
947
L’Attenzione da Dedicare alla “Famiglia” richiede Sacrifici e Rinunce tali
che tutto l’impegno sarà rivolto al “Lavoro”. É una Scelta questa che
anche girandoci Attorno Non Lascia proprio Scampo!! Per quanto mi
Concerne debbo ammettere che ho avuto Molta Fortuna, forse si potrebbe
anche dire una Fortuna Sfacciata sin dall’Inizio, un po’ quello che gli
Amici più Confidenziali mi ripetevano scherzando:
“Tu stai Zitto, perché sei Nato con la Camicia Cucita Addosso!!”
Io per contro direi che Nulla “Viene per Caso”, dato che alla fin fine, pur
partendo da Beni Ereditati, se non sai, non vuoi o non Ti interessa
Coltivare il Tuo Orticello, di Frutti, di Verdure, o di Patate “Non ne
Raccoglierai”: la Volontà e la Voglia di Fare Non si Ereditano di Certo.
Io sono Molto Felice per Tutto quello che “Ho Fatto” sinora, così
come per ciò che sto Facendo Oggi, e credo proprio che Avrò l’opportunità
di Godermela Fino alla Fine.
949
L’essere riuscito ad immergermi nel corso degli anni in entrambe le Mie
Passioni, L’Arte Venatoria e L’Arte del Design, mi permette di Lavorare
ogni giorno con Creatività Costruttiva infinita, con Ingegno Stupefacente e
senza Limitazioni, con Illuminazioni a Getto Continuo…
Il giusto Assemblarsi del Marmo Veneto, del Legno Nazionale…
951
…del “Calore” dato dal Fuoco, dei Pavimenti in Cotto Trevigiano…
…dei Tappeti della Tradizione Veneta, degli Stucchi Decorativi
Veneziani, nel Loro Insieme formano quel…
953
…Perfetto Mix di “Alta Qualità” che mi permette di dire: “Signori, ecco il
giusto Sapore Condensato delle Mie Opere!!”
…con Volontà e Soddisfazione il Mio Lavorare quotidiano è divenuto
“sempre più” un’Indispensabile Necessità, un Profondo Desiderio rivolto
unicamente nei confronti di “Me Stesso”.
Così facendo, secondo i Principi del Mio Indimenticato Nonno
Pietro Massimo “Sogatin”, mi posso con orgoglio esprimere affermando,
pur sempre a “Me Stesso”: «Questo È Vivere, il Vero Vivere. Questo
Significa Avere la Soddisfazione Di Vivere.»
Mio Padre, che voglia o non voglia ha “Condizionato” in tutto e
per tutto la Mia Vita con tutto il Suo “Fare” e con i Sacrifici Sostenuti, mi
ha Permesso un’Esistenza di Pregio, la Mia Personale, e fra le tante si è
Prodigato in svariate Occasioni a Fornirmi Molti dei Suoi stessi Doni
“Genetici”.
955
Il “primo”, quello che più gli è riuscito, è stato senz’altro l’Amore per il
Marmo e le Pietre.
L’Arte del “Saper Fare”, così come l’Arte “di Arrangiarsi”
Sempre, Comunque e Dovunque, le ho apprese proprio da Lui, seguendolo
passo passo in ogni Sua Opera, in ogni Sua più che Ingegnosa Inarrestabile
Avventura Lavorativa.
Sin dall’età di Otto Anni Operava nei “Trasporti”, con l’ausilio di
Muli e di Cavalli, Trainando Grandi Carri di Legno e Ferraglia dalla
Montagna alla Pianura. Carri pieni di Legname da Ardere, Fieno e Foglie
per il Bestiame, Letame da Concime e Piccoli Sassi per le Costruzioni.
Dalla Pianura alla Montagna tornava colmo di Viveri, Vestiario e
quant’altro per Tutta la Sua Famiglia, ma ancor più in Generale per la
Gente del paese che ne Pagava i Servizi a Suo Padre, mio Nonno.
La Povertà e le Mancanze che la Guerra Maledetta aveva lasciato “in
carico” sulle Spalle di Tutti, Obbligarono molti ad Emigrare, chi in Italia
chi all’Estero. Anche mio Padre provò l’Avventura Francese ma poi ebbe
l’Accortezza, e forse anche la Fortuna [se così si può dire], di andare a
Lavorare sul finire degli Anni ’40 per una Ditta che Operava nel Settore
Edilizio e delle Costruzioni a Milano. Dopo qualche anno “Ritornò” nel
Nostro Paese e coi pochi Risparmi Guadagnati si è Adoperò per Estrarre il
Marmo [quello di “Quegli” Anni, non certo quello di oggi] da un’Area
definita “A Busa” [La Buca], risultante da un’unione di Proprietà: da una
parte il Conte Bianchi Michiel [di cui Mio Nonno era stato Mezzadro], e
dall’altra alcuni Paesani che gli Credettero sulla Parola.
Quella Cava fu la Sua “Prima” Fortuna, poiché dopo qualche
breve periodo riuscì ad Acquistare l’Intera Proprietà Terriera del suddetto
Nobile, il Conte Bianchi Michiel, e col seguito di ciò Acquistò altresì una
Miriade di Altre Proprietà che molte Famiglie in “quei tempi” Vendevano
per Trasferirsi nella Pianura Veneta sottostante.
957
Si trasferivano perché il Lavoro in Montagna “Non era Sufficiente”.
Poco dopo la mia Nascita, mio Padre riuscì inoltre ad Edificare
“la Nostra Casa”, in Via Chiesa a Rubbio, e la Segheria di “Marmi e
Pietre” in Via Torre a Solagna, proprio all’Imbocco della Famosa
Valsugana: i Macchinari Appositi potevano Operare grazie all’Utilizzo
delle Acque del Fiume Brenta. Qualche anno dopo proseguì con un
Consistente Ampliamento, della segheria, Raddoppiandola ed Integrandola
ad un Laboratorio di Affini.
Nel frattempo di Cave per l’Estrazione ne “Aprì” Molte Altre, in
parte quale Unico Titolare, ed in altra parte Istituendo Società con altri
Imprenditori Avventurieri com’era Lui stesso, anzi direi che lo fecero
proprio perché Affascinati dal “Suo Fare”.
Sin da Bambino, dai Sette Anni in su, quando almeno il Novanta
per Cento delle Persone Comuni nemmeno “sapeva” cos’era un’Auto, io
potevo permettermi di Guidare, perciò di Adoperare a tutti gli Effetti, Bici,
Moto, Auto, Furgoncini, Camioncini, Camion, ed ancora, Motofalciatrici,
Trattori, Escavatori, Ruspe Cingolate e Gommate, Muletti e quant’altro
avesse un Motore. Per di più, essendo “Suo Figlio, il Primogenito”,
nessuno, e per nessuno intendo dire nè Autorità della Strada come
959
nemmeno Privati Proprietari Terrieri o Altro, “Aveva ed ebbe Mai” il
Coraggio non dico di Fermarmi, ma men che meno di Ostacolarmi,
ovunque mi trovassi.
Nel tempo libero, quello Non Scolastico [mia Madre mi avrebbe
Ammazzato altrimenti], così come nei Periodi di Vacanza, mi furono
Insegnati fin da Piccolo il Rispetto della Vita e la Dedizione al Lavoro, e
perciò trascorrevo i Momenti Lavorativi in parte nelle Cave di Estrazione
ed in altri presso la Segheria di Marmi e Pietre.
Così facendo ebbi modo di Apprendere” l’Arte del Fare, miscelata
con quella del “Cavarsela” in ogni situazione, soprattutto per tutto ciò che
riguarda“il Marmo e le Pietre” appunto.
Posso aggiungere con quel Sano Pizzico di Orgoglio che non fa
mai male, che il sottoscritto ha avuto la Fortuna di Nascere “in mezzo” ai
Sassi, poi di Crescere “Mangiando” Sassi, e Maturare “Usufruendo” dei
Sassi. In poche Parole quel tanto che basta per potermi definire “Un
Sassologo” a tutti gli effetti.
Di certo questa mia Passione per ”il Marmo e le Pietre” mi ha
Permesso ad oggi di Sbizzarrirmi ”in lungo ed in largo”, a
trecentosessanta gradi, in tutti i Settori Lavorativi inerenti:
dall’Arredamento Urbano, all’Arredamento Pubblico, a quello
Commerciale in genere, a quello Industriale, ed infine a quello Privato.
Il saper “Lavorare” ad Arte mi ha Spianato la Strada rendendola
non solo Piatta ma direi Perfetta, in merito a ”Tutto ciò che Ruota
Attorno” sia alla Progettazione che al Design.
MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI
INSEGNATI IN QUESTO LIBRO
_____________________________________________________________
MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI
INSEGNATI IN QUESTO LIBRO
_____________________________________________________________
MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI
INSEGNATI IN QUESTO LIBRO
_____________________________________________________________
L’Atteggiamento Positivo è definito come:
Il modo in cui Ti dedichi
al modo in cui pensi.
La definizione di Atteggiamento Negativo è esattamente la stessa.
Il mio modo di Progettare, il mio Stile nel
Design, il mio Scrivere, così come il mio Fare,
il mio Selezionare, il mio Allevare, il mio
Istruire, il mio Dressare, ed il mio Specializzare,
sono dedicati
al modo in cui dovresTi pensare
“anche” Tu.
965
Bibliografia
ADDESTRAMENTO DEL CANE DA FERMA
Delfino Felice, 2005, Editoriale Olimpia
AMMALARSI DI NATURALITÀ E BECCACCITE
Materasso Francesco, 2010, Gigliotti Editore
BAGLIORI DI CACCIA
Ponce de Leon Adelio, 2008, Editoriale Olimpia
BECCACCE E BECCACCIAI
Garavini Ettore, 1948, Editoriale Olimpia
BECCACCE PERCHÉ
Bracciani Giorgio, 2010, Ex libris Editore
CACCIA ALLA BECCACCIA. LA REGINA DEL BOSCO
TRA MITO E REALTÁ VENATORIA
Celano Vincenzo, 1997, Editoriale Olimpia
CACCIATORI, AGRICOLTORI E AMBIENTALISTI.
EGUALI E DIVERSI
Materasso Francesco, 2011, Youcanprint Edizioni
IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO
Pizzato Oscar Pietro, 2010, Oppis Planet Edizioni
IL PUNTO SULLA BECCACCIA
Spanò Silvio, 2001, Editoriale Olimpia
LA BECCACCIA E I CANI DA FERMA
Carrier Jacques-Jean, 2007, Editoriale Olimpia
LA BECCACCIA E IL PROFESSORE
Celano Vincenzo, 2006, Editoriale Olimpia
LA BECCACCIA NEL WHISKY. MEMORIE DI UN
CACCIATORE
Pieroni Piero, 1999, Editoriale Olimpia
LA CACCIA ALLA BECCACCIA
Ullmann
LE ASTUZIE DELLA BECCACCIA
Demole Edouard, 2001, Editoriale Olimpia
967
LE BECCACCE SONO DI PASSO. LE DONNE SONO
STANZIALI
Bracciani Giorgio, 2010, Malu Editore
IL PATRIMONIO BECCACCIA
Martino Marcello, 2006, Carlo Lorenzini Editore
IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA
Pizzato Oscar Pietro, 2010. Oppis Planet Edizioni
OSTERIA DEL CACCIATORE
Rinaldo Boscetto, 1998, Grafiche Amadeo
ROBERTO LEMMI: EMOZIONI DIPINTE
Autori Vari, 2010, Milano
QUANTO È DATO SAPERE SULLA BECCACCIA E
DINTORNI. IL SELVATICO PIÚ SELVATICO
Materasso Francesco, 2009, Calabria Letteraria
TUTTI I RACCONTI. RACCONTI DELLA BECCACCIA
Maupassant Guy de, 1996, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
ZORRO E LE REGINE
Cappozzo Renzo, 2011, Edizioni Grafiche Leoni
969
Dello stesso autore:
IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA
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Cosa si intende con “Specialista della Fatata Regina del
Bosco”? Quali sono le attrezzature indispensabili al
Beccacciaio? Quale il Fucile più adatto e le Munizioni più
specifiche, quali ancora le Performances fisiche e psicologiche
del Beccacciaio e degli Ausiliari?
Il libro “Il Setterman e l’Arte della Beccaccia”, che ho scritto
in occasione dei 38 anni del mio Allevamento, si occupa di
queste e altre domande, cercando di rispondere attraverso un
approccio esperienziale, grazie alle avventure vissute sulla mia
pelle in tutto il Mondo, dalla Croazia, alla Grecia, all’Iran. Si
può acquistare ad Euro 17,50 effettuando il pagamento con
PayPal [metodo sicuro ed efficace di acquisto on-line] oppure
eseguendo l’ordine via email ad [email protected] per la
spedizione in Contrassegno Postale.
Commenti
“Libro divorato. Molto bello il sentimento che traspare per la
caccia specifica alla beccaccia e per i propri cani. Forse un
eccessivo compiacimento per le doti di sparatore ma comunque
quelli son momenti indimenticabili! Interessante la stampa su
carta speciale e splendide, veramente splendide, le foto dei
971
cani, specie quelle dei cuccioli. Un libro che si legge tutto d’un
fiato, semplice e sincero, il che non guasta mai. Complimenti
all’autore, in attesa di nuovi prodotti della sua penna.”
[Renato Musumeci, Milano]
“Premetto che non sono una cacciatrice ma nonostante questo
ho letto il libro tutto d’un fiato: interessante assaporare una
passione innata per la Fatata Regina del Bosco in tutte le sue
sfumature e il grande rapporto uomo/cane. Ho avuto modo di
conoscere il Signor Oscar, è grazie a Lui che la mia famiglia si
è allargata con l’arrivo di uno splendido Yorki, esemplare
stratosferico per carattere e morfologia. Complimenti e grazie.”
[Alessia Collicelli, Verona]
“Caro Oscar, ancora una volta sei riuscito a stupirmi. Il libro
che hai scritto è una vera opera d’arte, sia dal punto di vista
tecnico, curato nei minimi particolari, per non parlare poi delle
tue avventure di caccia alla Regina, spettacolari. L’ho letto in
una notte, non potendo fare a meno di fantasticare ad ogni
ferma ed a ogni sparo; sei stato proprio bravo. Ti volevo
mettere anche a conoscenza dei passi da gigante che sta
facendo la cucciolona che ho preso da te un paio di mesi fa,
morbida nella ferma, eccezionale nel riporto, grande faticatrice,
roghi e spine sembrano non esistere al suo passaggio. Sono
veramente felice, te la farò vedere quando verrai a cacciare la
Regina insieme a me, nei terreni faticosi di Reggio Calabria.
Baci a presto.”
[Ernesto Pontari, Condofuri - Reggio Calabria]
“Il tuo Libro è bellissimo, complimenti. L’unica cosa sai,
secondo me meno cose si scrivono sulla Regina e meglio è per
la sua salute. Agli inizi degli anni ’80 a fare la caccia alla
beccaccia eravamo in 6 o 7 in tutta la riserva, adesso anche
grazie alle chiacchierate di un amico comune [mio parente]
siamo in 35. Questo stupendo selvatico deve essere custodito
meglio di un’amante segreta perché ormai per la moda generata
dalla stampa e dal business ha una dichiarazione di guerra sulla
schiena, la cacciano in tutti i modi dal primo gennaio al 31
dicembre!! Questo non va bene ma il tuo libro è come una
bibbia per questo tipo di caccia. Complimenti è uno fra i
migliori che ho letto fino a oggi.”
[Augusto Rigon, Gallio - Vicenza]
973
“Gentilissimo Sig. Oscar, ho letto con entusiasmo il suo libro e
devo dire che è molto interessante per quel che riguarda la
caccia alla beccaccia ma quel che è ancora più interessante è il
rapporto uomo cane un binomio che tiene viva e fa vivere di
emozioni la caccia con il cane. Complimenti per quello che ha
trasmesso in questo libro, si nota chiaramente la sua
grandissima passione e grandissima esperienza, la ringrazio di
cuore e arrivederci alla prossima.
Cordiali Saluti.”
[Piergiorgio Trentini, Rovereto]
“Il libro mi è piaciuto moltissimo, mi sono immedesimato nel
personaggio e da appassionato cacciatore ho provato delle
meravigliose sensazioni: avrei voluto essere io al posto del
protagonista per vivere quelle stupende avventure in quei
paradisi venatori con i suoi stupendi ausiliari.
Io l’ho interpretato come un vero manuale di caccia alla
beccaccia e il giorno seguente alla lettura mi sono recato in un
negozio e mi sono attrezzato come mi ha consigliato l’autore:
scarponi, zaino e campani.
Sembrerà strano ma da quel giorno il mio nuovo zaino ha
sempre accolto un selvatico abbattuto; non sarà forse stato
merito dell’attrezzatura però, da giovane ed inesperto
cacciatore, ho sempre fatto tesoro dei consigli che il Signor
Pizzato mi ha dato e questo libro ha arricchito di molto il mio
bagaglio culturale venatorio.
Grazie Oscar, continua ad allevare quei cani stupendi e non
fermarti, scrivi ancora.
P.S. Aspetto il secondo libro.”
[Filippo Martini, Montecchio Maggiore - Vicenza]
“Sono proprietario di un Oppis, precisamente Oppis Gihss,
campione italiano di lavoro, internazionale, vincitore
dell’ultimo trofeo Alectoris Barbara 2010, Settimana Sarda su
pernici sarde dicembre 2010.
Io devo dire che di cani cosi [è 20 anni che allevo e possiedo
setter da prove] me ne sono passati pochi tra le mani.
Un cane considerato da diversi giudici di caccia a starne e
grande cerca un ottimo esemplare con un Movimento setter
eccellente, presa di punto e guidata spontanea nella piena nota.
Il cane è stato convocato alle prossime prove di febbraio 2011
di caccia a starne in Croazia, dove verrà condotto come sempre
dal grande dresseur Luca Carnevale, che è colui che con grande
impegno e competenza ha ottenuto ottimi risultati.
975
Vi auguro sempre delle grosse soddisfazioni con l’ottimo
lavoro di allevamento che state svolgendo e la grande passione
del Setterman Oscar Pizzato.”
[Maurizio Stalatile, Genova]
“Spesso la vita ti riserva molte sorprese, a volte un po’ brutte, a
volte molto piacevoli.
Volevo leggere un libro e ho incontrato un Uomo. E che
Uomo.
Da attempato bibliofilo e vecchio cacciatore, curioso di
scoprire cosa potrà mai dire ancora di nuovo uno sconosciuto
autore sul setter e su beccacce [argomenti ormai triti e ritriti],
un giorno decido di comperare quel libro apparso sul web che
tratta di cani e regine del bosco. Ho però delle difficoltà, per
mie scarse predisposizioni con le indicazioni di un sito un po’
complicato e così, per concludere l’operazione e aiutarmi a
risolvere gli impicci, spunta telefonicamente l’Uomo Oscar
Pizzato.
E chi è Oscar? Oscar è un grand’Uomo, ed è l’autore del libro.
Scopro che è un geometra, che nella vita ha avuto brillanti
successi come designer e che, per quel che ne so e ho letto, ha
lasciato la sua geniale impronta di lavoro in tante ville venete e
non. Ma l’uomo ha anche una forte passione: la Caccia, e un
amore sviscerato per i Cani, i cani di seta. L’amore è così
radicato e profondo che lo costringe ad una diversa scelta di
vita: abbandonare la professione per dedicarsi, anima e corpo, a
queste nuove ed emozionanti pulsioni.
Diventa allevatore, selezionatore ed addestratore professionista
di setters. Il suo Allevamento Oppis, dopo pochissimi anni, per
qualità e risultati, viene riconosciuto e certificato dall’E.N.C.I.,
che è la massima espressione della Cinofilia Nazionale.
Lavora sui vari soggetti che alleva, sperimenta correnti,
incrocia genealogie e sceglie i migliori prodotti, che prova e ne
verifica doti, personalmente, nelle sue cacce preferite: cotorni
sui monti e beccacce in ogni dove. Vuole ausiliari veri, per
cacce vere, per cacciatori veri.
Il canile con gli anni aumenta di numero, come il successo e le
richieste, e dove lui non arriva per il moltiplicato impegno,
affida i suoi cuccioloni ad amici cacciatori esperti, soprattutto
montanari e beccacciai di Sicilia, Calabria, Albania,
Montenegro, serbi/croati e di italiche valli ecc.ecc, che poi
controlla, addestra e completa, portandoli a cacce vere in quei
luoghi difficili. Ma non gli basta: per la salute dei suoi [e
nostri] cani allarga le sue attività imprenditoriali e si associa a
un mangimificio di qualità.
Oscar è un uomo forte, un duro, che ha vinto nel Biatlhon titoli
mondiali e per lui oggi scalar montagne coi suoi setters in cerca
977
di cotorne e tipica alpina, per addestrare e cacciare, è come per
noi comuni mortali salire le scale di casa.
Insegue beccacce per il resto del mondo, con una ricerca quasi
spasmodica, totale, ma è anche, e questo è cosa importante, un
uomo schietto, generoso, onesto e simpatico. Se lo conosci lo
ami, se lo frequenti, un vero amico per sempre.
E il libro? Non è un saggio di letteratura venatoria. È un
Manuale completo che, con competenza, tratta di tecnica di
caccia alla maliarda, scritto con uno stile del tutto personale, da
geometra, senza fronzoli e lirismi. Ha avuto successo, per le
pagine scorrevoli, dai contenuti essenziali, per suggerimenti e
consigli precisi, sintetici, pragmatici, fotografici, di chi
sull’argomento ha fatto migliaia e migliaia di prove ed
esperienze sul campo, e tante e tali da rendere per chi li seguirà
quasi certi [a caccia mai dire...] i risultati.
Oscar, sono felice di averti conosciuto e di collaborare, per il
poco che saprò fare, al tuo nuovo sito. Come ben sai, da poco
ho ideato e, con altri amici, ho fondato l’Associazione
Culturale Italiana per la Tutela delle Tradizioni Venatorie e per
il Collezionismo, e sarò molto felice per la tua partecipazione e
collaborazione attiva, allo scopo di migliorarla, arricchirla ed
incrementarla.
Ho un solo grande rincrescimento… di non averti incontrato
prima, quando l’età era più consona e adeguata per seguirti
nelle tue cacciate lassù nel coro degli angeli alle mie amate
cotorne, i fiori di roccia dalle mille emozioni, e alle nostre
fatate regine dei boschi.
Oscar — omen nomen — dicevano gli antichi per affermare
certi principi, connaturati nel nome… continua così e vedrai
che, prima o poi, qualche autorità cinofila importante si
accorgerà dei tuoi molteplici meriti di selezionatore di una
razza canina pregiata, e conferirà un “Oscar” al tuo lavoro e
perché no, alla tua vita.
Con tanta amicizia e affetto.”
[Romano Pesenti, Milano]
“Il libro mi è piaciuto tantissimo, un libro che racconta le
giornate di caccia di un vero CACCIATORE. Presto ti ordinerò
IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO.
Per quanto riguarda i consigli che mi hai dato, farò tesoro della
tua esperienza.
Tienimi sempre informato sulla meravigliosa passione che
abbiamo in comune [la CACCIA].
A PRESTO.”
[Alberto Maero, Cuneo]
979
“Sig. Pizzato, io la conosco solo attraverso i suoi libri e devo
dire che sarei molto felice conoscerla di persona, magari
insieme ai suoi magnifici setter, chissà un giorno…
I due libri che ho letto oltre che dei veri manuali per quella che
è la più bella caccia del mondo, sono dei veri manuali di vita.
Sono molti anni che caccio la Regina, quindi un po’ di
esperienza credo di averla, ma qualcosa di nuovo ho imparato.
Sono testi che si divorano letteralmente, per le loro pagine
scorrevoli dai contenuti essenziali, chi inizia questa magnifica
arte e chi come me ha finito diversa paia di scarponi.
Sicuramente lei è un romantico, uno che ama i suoi setter sopra
ogni cosa, proprio come me.”
[Gianni Giannini “Il becco lungo”, Montepulciano - Siena]
“Ciao Oscar, ho letto il tuo libro tutto d’un fiato e mi è piaciuto
molto per i motivi che Ti vado ad elencare:
1. Il formato di rilegatura e di scrittura veramente facile da
avvicinare; è un libro quindi comodo da leggere tanto che
risulta veramente fruibile in poco tempo;
2. Le foto che sono veramente stupende. Tra l’altro mi ha fatto
piacere vedere che certi comportamenti tipici dei tuoi grandi
campioni Li ritrovo in certi momenti nella mia cagnolina. Non
avendo mai tenuto un setter non sapevo che certe posizioni di
attesa, ferma, arresto sono tipiche di razza. Tu mi hai aiutato in
questo.
3. I racconti di caccia che sono veramente entusiasmanti e
qualche volta inimmaginabili per chi come me non ha mai
approcciato la caccia alla beccaccia, non tanto perché non mi
possa appassionare, anzi, ma per mancanza di mezzi [permesso
di ambito alpino, un cane specialista, possibilità di viaggiare
nel mondo per incontrare tale bellissimo selvatico]. Però
bisogna sapersi accontentare in linea con le proprie possibilità.
Quindi veramente complimenti.
[Giovanni Rosa, Abano Terme - Padova]
981
I libri non sono solo da leggere,
sono anche da consultare.
La formazione non Ti porta a raggiungere la
vetta.
L’istruzione sì.
La formazione Ti insegna come.
L’istruzione Ti insegna PERCHÉ.
Impara a “Leggere” i Libri Capitolo per Capitolo, ossia: un
Capitolo per volta. Scriviti appunti, pensieri, idee e spunti di
azione ai margini del Libro stesso e fai delle orecchie “segna-
libro” sulle pagine pertinenti o copia subito le informazioni sul
Tuo PC. Così sarai sicuro che a partire da quel preciso
momento in poi, da quello stesso istante, agirai né più né meno
che sulla base delle Tue conoscenze e delle Tue idee.
OSCAR PIETRO PIZZATO
Agli inizi del prossimo autunno 2011 compirò cinquantadue
anni. Da quanto ho imparato fin qui, “nel mezzo del cammin di
mia vita”, sento di poter affermare che:
«La mediocrità deriva dal “non credere” in se
stessi, più ancora che
dalla mancanza di capacità.»
Questa è una mia considerazione, una mia valutazione
interiore, e col seguito di tutte le esperienze [positive e
negative] da me vissute, guadagnate, godute, ed anche a volte
“subite”, credo proprio che non avrei potuto scrivere parole più
vere.
OSCAR PIETRO PIZZATO
983
IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO
acquista su www.oscarpizzato.com
Leggi la presentazione del libro su www.bighunter.it
Tutto quello che devi fare è leggerlo e metterlo in
pratica. Ogni giorno.
Avrai tra le mani la tua prima lezione.
L’intera formula, tutto ciò che Ti serve per
avviarTi sul sentiero della positività e “restarci”
qualunque siano le circostanze esterne
Dovrai applicare un po’ di sana autodisciplina e seguire alcuni
precisi principi.
OSCAR PIETRO PIZZATO
985
“IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO” PUÒ
IspirarTi
MostrarTi dove sei
Imbeccare le Tue Azioni
DarTi risposte sull’Atteggiamento
MA io non posso cambiare il Tuo Atteggiamento: posso solo
creare l’atmosfera giusta perché Tu lo cambi da solo.
Leggilo oggi
Studialo domani
Tienilo per sempre
Consultalo spesso
E se qualcuno dovesse chiederTi in prestito questo
LIBRETTO, compragliene una copia.
Introduzione al “LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”
Come da programmi editoriali ecco la Prima delle mie Due
Nuove Fatiche Letterarie, in concomitanza con l’inizio della
Stagione Venatoria 2011/2012.
Si tratta di “IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”, del
quale riporterò di seguito alcuni passi.
Tenevo molto a rispettare questa scadenza, sia perché in questo
periodo cominciano di consuetudine le Smanie e le Emozioni
Venatorie di tutti i Cacciatori, sia perché Settembre è il mese di
nascita mio [28 Settembre] e di mio figlio Mirko [13
Settembre], che tanto ha dato alla realizzazione di queste mie
Opere Cino-Venatorie.
Prefazione
«Agli esseri umani è stato dato un piede sinistro e un piede
destro, per fare un errore prima a sinistra, poi a destra,
poi di nuovo a sinistra e ripetere.»
BUCKMINSTER FULLER
Ingegnere, inventore e filosofo
987
Con il 38° anniversario della nascita del mio Allevamento —
una vita intera dedicata alla fantastica razza del Cane dal Pelo
di Seta, il Setter Inglese — ho a lungo valutato fra me e me la
possibilità di riordinare tutta la miriade di appunti, di
indicazioni e di segnalazioni, i miei Diari insomma, che nello
scorrere degli anni avevo con cura archiviato in riferimento
all’Allevamento, agli Accoppiamenti, alla Selezione,
all’Educazione, all’Istruzione, alla “Specializzazione”… ed
infine per quanto concerne l’Atto Realmente Pratico, Concreto,
ossia il compimento delle voci appena citate: l’Arte Venatoria,
la Caccia.
Così ho sottoposto l’idea al maggiore dei miei figli, Mirko,
laureato in Architettura ma nel contempo Grande Cultore di
Marketing, di Relazioni, di Vendite, Rapporti Commerciali…
tramite una quotidiana Preparazione Informativa ed
Informatica.
Dopo attente considerazioni, di comune accordo abbiamo
avviato la migliore collaborazione possibile fra Noi,
impostando un Progetto Editoriale imperniato essenzialmente
sull’Ambito Venatorio e Cino-Venatorio, che sin dalle origini
prevedeva il susseguirsi di almeno Cinque distinte Uscite:
Cinque Libri. Il primo ed il secondo avrebbero dovuto trattare
in maniera esclusiva di tutto ciò che ruota attorno alla mia più
Grande Passione, la Scolopax Rusticola, con tanto di
suddivisioni e di Racconti Esperienziali da me vissuti in
Territorio Nazionale ed Internazionale, accompagnati da
Immagini Fotografiche dei vari Esemplari Prodotti dal mio
Allevamento e dalla mia Opera Professionale primaria, il mio
credo di Cacciatore di Montagna: l’Istruzione Venatoria
“Specialistica”.
All’inizio è nato “IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA
BECCACCIA”, e quando l’ho scritto, o meglio, quando
l’abbiamo preparato e fatto stampare, non avrei mai potuto
prevedere un numero così elevato di Lettori Interessati, come
poi in effetti è stato, tanto che la Prima Edizione è stata esaurita
in un “batter d’ali”. La Seconda Edizione non mi ha nemmeno
permesso di accontentare alcune persone alle quali avrei molto
voluto consegnarla di persona, ed infine la Terza ha raggiunto
picchi di vendita oserei affermare impensabili, lasciandomi di
nuovo a mani nude.
Mentre sto scrivendo il nuovo Capitolo Integrativo “Beccacce
nella Tormenta”, che per l’occasione andrò ad aggiungere alla
Quarta Edizione come ringraziamento personale a tutti coloro
che hanno contribuito al raggiungimento dei miei obiettivi, mi
989
pregio di anticipare che ho portato a termine, sempre con
l’indispensabile ed insostituibile apporto di Mirko, anche il mio
Libro “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”, che a differenza di
questo LIBRETTO narra unicamente di Esperienze, di Cacciate,
di Vicende e di Aneddoti riservati alle Fatate Regine della mia
Gioventù, quando avevo già superato il periodo delle “Prime
Armi” nella mia terra natia: l’Altopiano di Asiago.
Così ho scelto alla fine essenzialmente perché nei giorni scorsi
sono tornato ad incontrare il mio Mentore di Vita, l’Uomo che
al di fuori della mia Famiglia più di ogni altro ha inciso nella
mia Quotidianità, il mitico “Joany Oriea” [alias Giovanni
Pilati, al quale ho dedicato anche un particolare sentito
Ringraziamento ed un intero emozionante Capitolo nel mio
Nuovo Libro “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”], un
Ometto della Classe di Ferro “1921”, e che nel rivivere
alcuni ricordi indimenticabili che ci legano e ci legheranno
“per sempre”, soprattutto in Ambito Venatorio e Cino-
Venatorio, mi ha rammentato l’episodio narrato nelle prossime
righe.
Lo stesso “Joany” , allarmato quel giorno dalle preoccupazioni
di mia Madre e di mia Moglie che non mi vedevano più
rientrare con il maltempo, nel tardo pomeriggio si mise alla
mia ricerca, e nell’oscurità della sera oramai scesa m’incontrò
proprio mentre stavo giungendo al mio FIAT Fiorino,
onorevolmente contornato dagli Insostituibili e Fantastici
OPPIS RAHSS ed OPPIS PACO, oltre che da un impensabile
“Gruzzolo” di altrettanto Favolose Regine del Bosco…
Istruzioni d’Uso
«Dentro di te, proprio ora,
c’è il potere per fare le cose che non hai mai ritenuto possibili.
Questo potere sarà a tua disposizione non appena cambierai
ciò in cui credi.»
MAXWELL MALTZ
[autore di Psicocibernetica]
Ho voluto dare alle stampe “IL LIBRETTO D’ORO DEL
BECCACCIAIO”, un succinto Manuale di Istruzioni in
versione mini, come “Copia separata” del Nuovo Capitolo
aggiunto alla Quarta Edizione del mio Libro “IL SETTERMAN
E L’ARTE DELLA BECCACCIA”.
Pur ricondotto ad un Unico Racconto Esperienziale, ritengo
che il Capitolo — intitolato “Beccacce Nella Tormenta” — sia
molto chiarificatore ed altresì intriso di significati “concreti,
991
palpabili, unici”, raggruppati per puro caso in un'unica
Giornata Venatoria, un'unica Battuta di Caccia “Vera”, che a
mio modesto parere potranno essere di sicuro utili
all’informazione del Lettore, attento Aspirante Beccacciaio
[ma non solo a lui].
Difatti in tutte le mie avventure narrate fino ad oggi mai mi ero
spinto a descrivere così nei dettagli ogni singolo evento, ogni
comportamento, ogni reazione vissuta, e questo, tutto questo,
ben distinto a partire dall'inizio alla fine della Giornata, della
Cacciata.
In passato ho fatto scelte editoriali differenti perché non
reputavo quell’avventura così particolare, così d’insegnamento,
da poter interessare il Lettore con un preciso principio positivo,
fattivo, nonostante si trattasse di un esempio “estremo”,
addirittura quasi “irreale” per come si era sviluppato.
Ogni situazione, ogni singolo incontro avvenuto con la
Beccaccia o con le Beccacce di “quel” Fantastico Giorno, se
esaminati in maniera razionale fin nei minimi particolari
lasciano trasparire una specie di “cultura”, della quale — a mio
parere di Maturo Praticante Beccacciaio — nello scorrere delle
Esperienze, delle Stagioni e degli Anni di Caccia “a venire”,
l’attento Lettore potrà servirsi con “tangibile, sicuro ed
effettivo” vantaggio a proprio esclusivo favore: questo è certo,
anzi, garantito…
Prime Impressioni
Un Amico, un mio Caro Amico [che di certo non si risparmia e
non “mi” risparmia…], “Uomo” di Grande Cultura e di
Importanti Saperi in Campo Medico, corrispondente al Dottor
Renato Musumeci di Milano [di chiare origini Siciliane, più
precisamente dalle Pendici dell’Etna], con mio immenso
orgoglio “mi pregia” di volta in volta dei Suoi commenti Critici
— di Critica Costruttiva intendo — intorno ai miei singoli
Scritti Venatori e Cino-Venatori, e proprio in merito a questo
mio LIBRETTO [fornitogli a suo tempo quale
“Canovaccio”…], fra le altre mi ha riportato i seguenti
contenuti:
“Prima di tutto debbo dirti che la tua nuova fatica mi ha
positivamente colpito, principalmente per due motivi: primo
motivo l’attività svolta quali-quantitavamente quasi sovrumana
che riesci ad applicare a tutto quello che fai. Anch’io dormo
poco, ma neppure nei miei momenti di massimo fulgore riuscivo a
produrre, fare e pensare come fai tu. Bravissimo! Passando
invece all’analisi del prodotto [sic!] ti dirò che sono stato
positivamente colpito dal taglio innovativo e molto personale che
993
hai voluto e saputo dare al tuo LIBRETTO. Ridotte drasticamente
le pagine di pura novellistica, direi che quasi prevale nel libro la
parte dei consigli, suggerimenti, indicazioni, non di caccia ma
proprio di vita. Hai messo a disposizione degli altri il tuo mondo
culturale, affettivo ed organizzativo, comportamentale e
soprattutto propositivo: un esempio per tutti, ma anche, o meglio
specialmente, per i giovani.”
Ed inoltre:
“IN CONCLUSIONE: Beccacce nella Tormenta è bello,
fascinoso, ma troppo aggettivato nei riguardi dei cani, troppe
maiuscole, troppo ridondante. Io lo semplificherei, seppur solo un
poco.”
Pur rispettando questa Sua conclusione, a mio parere essa
risulta del tutto “errata”, forse per via di una “mancanza
diretta” di conoscenza dell’Allevamento, della Selezione e
dell’Addestramento di Cani da Ferma, soprattutto dal lato
pratico: mi permetto di asserire ciò se non altro per quelle che
al contrario vogliono essere le mie specifiche intenzioni, i miei
desideri, ossia:
L’apparire “Ridondante” vuol far notare a tutti gli interessati
Lettori che nell’Arte Venatoria, nella Caccia alla Beccaccia
[ma questo vale anche per le altre tipologie di Caccia], quando
si deve “fare a meno” dell’indispensabile supporto di veri
Ausiliari “Specialisti” tutto risulta vano. Per di più si vuol far
comprendere che “l’Istruire, l’Insegnare, e lo Specializzare” un
Esemplare Canino di qualsivoglia razza, cioè un Cane da
Beccacce, non possono essere ottenuti in Due Giorni, in Due
Mesi, e nemmeno in Due Anni, poiché non è affatto una
Passeggiata, e neppure uno Scherzo.
Le Lettere “Maiuscole” che per mia norma e regola utilizzo [e
“leggendomi” attorno ho scoperto di non essere l’unico, anzi di
essere in più che buona compagnia…], sono un mio cruccio e
comunque un mio modo di far capire a chi mi legge e mi segue
il preciso Atto, lo specifico Oggetto, la distinta Situazione e via
dicendo che si stanno in quegli istanti particolari realizzando.
Non nascondo poi di certo che le “Maiuscole” rimangono
altresì una mia Caratteristica, un mio modo di Esprimermi e di
Espormi.
L’uso degli Aggettivi invece, attraverso ognuna delle mie
minuziose Descrizioni, delle mie Annotazioni e delle mie
Indicazioni riferite ai miei Setter Inglesi, ai miei Ausiliari
“Specialisti”, in ogni “Loro” singola Movenza, Espressione,
Atteggiamento e quant’altro, dovrebbe coinvolgere i Lettori al
fine di insegnargli i segreti dei miei Saperi Esperienziali
995
ricondotti “al come e al perché” intervengo in un dato modo e
in una data situazione, riuscendo sempre a trovarmi nel posto
giusto al momento giusto, ed in contemporanea alla “massima
potenza” coi miei Ausiliari “Specialisti” [avendo imparato a
“Leggerne”gli Sguardi, le Occhiate, i Comportamenti], ed
ancora per spiegare come ho avuto la meglio sul Selvatico di
turno, sull’Ambita Preda: nel caso del LIBRETTO tutto questo
“avere la meglio” si è verificato quantomeno per ben “nove
volte e mezza su dieci” e, ripetendomi, ciò continua ad
avvenire ovunque mi possa trovare, in ogni luogo, a tutte le
latitudini, nel Mondo Intero.
Fin dalle mie prime battute, alle mie origini di
Beccacciaio — in quei tempi poi, come più nel dettaglio
esposto nel Nuovo “BECCACCE DELL’ALTOPIANO” —
fra le tante, mentre i molto più Esperti e Quotati si dannavano a
Cacciare le Scolopax Rusticola utilizzando Esemplari dal
“raggio d’azione” effettivo di non oltre i 50 metri, io per conto
mio già mi ero accorto [in verità il mio Personale Maestro era
stato il Favoloso “DICK”, che me lo aveva fatto comprendere
coi fatti] che Lavorando in Collegamento ed in perfetta
Collaborazione anche a più di 500 di metri i risultati tangibili
di Fine Battuta non potevano che essere di “gran lunga” più
proficui, moltiplicati. E tale innovazione già da allora ha
scatenato intorno a me un vero e proprio Finimondo, un
Pandemonio, in poche parole: Terra Bruciata.
So bene che tali affermazioni possono sembrare ai più un
chiaro esempio di Megalomania, di Sfrontatezza Assoluta, in
particolar modo per quanto concerne tutti i miei diretti
detrattori, ma ahimè per tutti “costoro” QUESTA È LA
CONCRETA REALTÀ!
Inoltre sento di dover riportare, e confrontare di conseguenza, i
miei Ricordi Giovanili pertinenti le medesime questioni
Venatorie e Cino-Venatorie che in quel preciso periodo “io
stesso non credevo possibili, non riuscivo a comprendere, non
ritenevo reali, fattibili”, ma che poi, col trascorrere degli Anni
e delle Stagioni, accumulando nel frattempo Esperienze su
Esperienze [tanto Negative che Positive], si sono dimostrati più
che veritieri, anzi concreti, di puro Insegnamento.
La mia fame di Letture, la mia voglia di Risposte e di
Informazioni, mi hanno portato a leggere un’infinità di Libri
imperniati perlopiù sulla Caccia, sulle Armi da Caccia, sulle
Munizioni, sui Cani da Ferma e sul Setter Inglese in
particolare, sul Loro Allevamento, sull’Addestramento, ecc.
ecc., e fra la moltitudine di testi e documenti inerenti acquisiti,
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letti, analizzati, valutati, interpretati e “provati sulla mia pelle,
sul terreno di Caccia”, mi sono rimasti impressi in maniera
indelebile nella mente i seguenti Documenti Storici, Pilastri
Fondamentali che mi hanno “risposto ed aiutato” esattamente
come i Libri di questo Specifico Genere, di questo Settore,
dovrebbero fare, ossia: INSEGNANDO. Un po’ alla volta
magari, ma pur sempre INSEGNANDO.
I Libri in questione, che almeno per quanto mi riguarda hanno
influenzato il mio percorso di Vita Venatoria sin qui gustato,
anche se non esposti in ordine di importanza ma unicamente a
memoria, ed accompagnati da poche “sentite” parole, sono:
Bagliori di Caccia, di Adelio Ponce de Leon
Il Capitolo che più mi unisce a questo geniale scrittore, ad
Adelio appunto, è “IL BECCACCIAIO”, sin dalla prima lettura
avvenuta molti anni addietro, e quel che mi colpisce di più è
che a scriverlo è stato un… Beccaccinista al posto di un
Beccacciaio vero e proprio. Dei vari passaggi e dei bellissimi
contenuti in esso riportati, devo ammettere che concordo nella
maniera più assoluta, e per me è un fatto piuttosto raro.
Beccacce e Beccacciai, di Ettore Garavini
Senza alcuna vergogna posso ripetermi per l’ennesima volta
dichiarando ed altresì confermando che a causa
dell’ammirazione viscerale che mi portava a leggere e rileggere
all’infinito questo Super Competente Autore, questo Grande
Beccacciaio, mi sono dato da fare ben oltre il comune, fuori da
ogni logica, imponendomi di “Dover Uscire” a Caccia di
Beccacce esattamente negli stessi luoghi, negli stessi Ambienti,
alle stesse Latitudini dal medesimo Garavini descritti. Questo,
oltre ad essere un mio vanto vero e proprio, fino a prova
contraria… è più facile a dirsi che a farsi.
Addestramento del Cane da Ferma, di Felice Delfino
Siamo arrivati al “Punto”, alla Risposta. Questo testo, almeno a
mio modo di vedere, di leggere e di percepire, pur rispettando
il parere di tutti, “è” e “rimane” il Vangelo, la Bibbia di tutto il
mio fare di Istruttore Cinofilo per ciò che riguarda l’Arte
Venatoria. Ancora oggi rileggo alcuni passaggi, alcune
definizioni, alcune descrizioni perfette che in quel determinato
periodo io stesso sto mettendo in pratica nei confronti dei
“miei” di Allievi, di Giovani Allievi, e pur non concordando su
tutto, molte sono state ad oggi le risposte che sono riuscito a
ricavare. In Felice Delfino, senza manie di grandezza da parte
mia, mi rivedo all’Opera in Caccia in più di un passaggio.
999
Con sano egoismo, con la giusta dose di umiltà ed altresì con la
consapevolezza di tutti i miei Saperi Esperienziali sin qui
acquisiti, il mio sogno ed augurio personale sotteso in ognuno
dei miei Scritti, e dei miei Libri in particolare, rimane quello di
poter essere per tutti i miei Lettori quello che gli Illustri
Esempi sopra riportati sono stati per me: nulla più che deliziose
bellissime Letture Venatorie contornate da INSEGNAMENTI
NATURALI.
Buona lettura a tutti.
n quest’ultimo decennio sono stato voglia o non voglia
costretto a riprendere in esame “tutti e quarantadue” gli
anni precedentemente vissuti, sia per come li ho gestiti sia
per ciò che ne ho ricavato.
Le mie conclusioni sono state le seguenti:
Per tanto, forse troppo tempo, mi è sembrato che
giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo
anno, la mia Nuova Vita Futura — una Realtà ben
Migliore di quella vissuta fino ad allora — dovesse
iniziare da un momento all’altro.
Ma c’era sempre qualche ostacolo di mezzo che mi
bloccava, qualcosa che prima dovevo per forza
“risolvere”: lavori in sospeso, momenti che dovevano
passare [famigliari e professionali], situazioni non
ancora definite, uno o più debiti da pagare.
Poi la vita sarebbe iniziata, sarebbe cambiata.
Alla fine mi è venuto un dubbio, un enorme dubbio:
che quegli ostacoli “fossero” la mia vita.
I
1001
Ed era proprio quella la risposta che cercavo.
Ecco come e perché sono finalmente riuscito a cambiare
[almeno in parte, una buona parte] la mia vita.
OSCAR PIETRO PIZZATO
Commenti
“Innanzitutto grazie per il bel libro, anzi per i bei libri, che mi
hanno permesso di rivivere le emozioni dei miei pellegrinaggi
boscherecci. Penso che sia questo il più bel risultato che un
libro ‘di caccia’ possa raggiungere.
Ho trovato molto discorsiva e piacevolmente descrittiva la tua
prima opera, diversamente “IL LIBRETTO D’ORO DEL
BECCACCIAIO" è un libro che io definisco ‘da comodino’,
ossia da leggere a tratti e sul quale meditare…”
[Ferruccio Bocciarelli, Piacenza]
“Credo che sia un dono non naturale riuscire ad esprimere con
parole scritte dei sentimenti, e quindi trasmetterli a chi legge.
Riuscire ad entrare nei sentimenti è veramente una grande
azione.
Ho letto i suoi libri e mi sono veramente immedesimato nelle
azioni, pertanto la ringrazio.
Mi piacerebbe molto averla ospite per la presentazione dei suoi
scritti.
DISTINTI SALUTI.”
[Roberto Penazzi, Conselice - Ravenna]
1003
Contatti
Oscar Pietro Pizzato
www.oscarpizzato.com
—
Stabilisci la tua finalità principale esatta nella vita
e poi organizza tutte le tue attività attorno ad essa.
BRIAN TRACY
Una delle autorità eminenti d’America sullo sviluppo del potenziale umano
e sull’efficienza personale
Indice
37 Se Ha Funzionato Per Più Di 100 Anni, Non
Pensarci Proprio A Cambiarlo
51 Ad Ercolano Ampelio Pizzato [1953 – 2010]
87 Un Ringraziamento “ad hoc”
93 Prefazione
di Gianni Simonato
101 Introduzione
147 Come É Stato Scritto Questo Libro E Perché
155 “8.00” Buoni Consigli E Suggerimenti Per
Ottenere Il Meglio Da Questo Libro
PARTE I
LE REGOLE. I SEGRETI. IL DIVERTIMENTO.
Capitolo 1
165 I Fondamenti Del Successo
Capitolo 2
217 Il Beccacciaio
Capitolo 3
241 Nebbia A Pra’ Cavallo
Capitolo 4
281 La Beccaccia Di Eugenio
Capitolo 5
321 Il “Fai Da Te”
Capitolo 6
355 Mezzogiorno Di Fuoco
Capitolo 7
393 1921, Classe Di Ferro
Capitolo 8
447 La Complicità Di Roberto
Capitolo 9
471 A Caccia D’Intesa
Capitolo 10
511 La Spia che Sapeva Tutto
PARTE II
TRASFORMA TE STESSO IN VISTA DEL SUCCESSO
Capitolo 11
555 Roberto Baggio E Un Setter Da Pallone D’Oro
Capitolo 12
573 Un Lungo Allenamento
Capitolo 13
627 Un Campo Di Addestramento Separa I Vincitori
dagli Aspiranti Vincitori
Capitolo 14
667 Il Piccolo Imprenditore
PARTE III
INIZIA ORA!
Capitolo 15
775 Conflitto Di Separazione Cane — Uomo
Capitolo 16
839 A Scuola Di Beccacce
905 Riassumendo
915 L’Autore
EXTRA
931 Il Corpo Della Bellezza
965 Bibliografia
1003 Contatti
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ECCO A FRONTE DEL LETTORE UN PENSIERO
CONFIDENZIALE E CONCLUSIVO DELL’AUTORE
Tutti Noi Cacciatori, nel Nostro Continuo e “Conosciuto”
Chiacchierare [vale sempre il detto “Nessuno dice tante Balle
quante il Cacciatore a Valle”], confessiamo più facilmente i
Nostri “Errori e Peccati Morali” che non quelli pertinenti l’Arte
Venatoria, la Caccia.
Ciò deriva dal fatto che la Coscienza è “Umile” e
giunge persino a Compiacersi di essere “Umiliata”.
Invece l’Intelletto, fondato perlopiù sul Nostro Io, sul
Nostro Ego Maledetto, è Altezzoso, e se per Mille o più
Ragioni è Costretto a “Smentirsi” non può che Cadere in Preda
al Panico, alla Disperazione.
Ne consegue che le Verità Rilevate vengono
“dapprima” Ammesse in Gran Segreto, e “poi”, con Minime
Sequenze, si Diffondono “a poco a poco” fintantoché quanto si
era Ostinatamente Negato non possa Apparire come qualcosa
di Affatto Naturale.
Un Saluto di Cuore ed un simbolico “Dammi il Cinque”
a Tutti Voi.
OSCAR PIETRO PIZZATO
Sul retro copertina: PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO,
Capostipite della Famiglia Pizzato.
«Impara prima de tuto a “robare” con l’ocio.»[Impara prima di tutto a “rubare” con l’occhio.]
PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO [1906 - 1979]