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Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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“Se vuoi leggere un solo Libro di Caccia [e di Vita] all’anno, è il Libro che hai davanti agli occhi.” Leggi l’anteprima gratuita di “Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa”: 291 pagine da sfogliare e scaricare liberamente sul proprio pc, della “Versione Estesa” composta da 1011 pagine; un’Opera monumentale. Il libro si può ordinare dal sito www.oscarpizzato.com oppure via email a [email protected] con pagamento tramite PayPal e Contrassegno, e sarà consegnato dopo la presentazione ufficiale del 25 Febbraio 2012. Prezzo di copertina Euro 67,00 comprese spese di spedizione. Per chi ha già acquistato “Beccacce dell’Altopiano — Anteprima” il prezzo scontato è di Euro 47,00 [sconto pari ad Euro 20,00]; in tal caso scrivere direttamente a [email protected] per effettuare l’ordine.

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Page 1: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Page 2: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Oscar Pietro Pizzato autore di

IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA

BECCACCE DELL’ALTOPIANO

I Principi del Successo di un Aspirante Beccacciaio

Prefazione di Gianni Simonato

OPPIS PLANET EDIZIONI

Page 3: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

In Copertina: significativa immagine che raffigura appieno la Vita

dell’Autore.

Dai Suoi Diari:

«Sullo sfondo “Il Sasso”, il Perno Passionale della Mia

Professione, così come del Mio Essere. Si tratta di Uno dei

“Miei Sassi”, posto ad Ornamento dell’Abitazione di Roberto

Busnardo, il più Competente Amico di Venture in Materia di

Scolopax Rusticola.

In appoggio sulla medesima Crosta di Roccia, le Pietre Focali

della Mia Sviscerata Passione Personale, Le Beccacce

[Guadagnate in “quella” Splendida Giornata] ed i Fucili da

Caccia.

In Primo Piano invece, Due Fantastici “Specialisti”, Due degni

Appartenenti al Mio “Dream Team OPPIS”, che mi hanno

Accompagnato ed Allietato per un Distinto Periodo nel

Favoloso Percorso della Mia Esistenza, “Umana, Venatoria e

Cino-Venatoria”.»

Page 4: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Condizioni per riprodurre i materiali

Tutti i dati, i materiali e le informazioni pubblicati all’interno

di questo libro, sono di proprietà intellettuale di Oscar Pietro

Pizzato e non possono essere riprodotti, modificati, distribuiti,

trasmessi, ripubblicati o in altro modo utilizzati, in tutto o in

parte, senza il suo preventivo consenso.

Progetto Grafico

Mirko Samuel Pizzato

Oscar Pietro Pizzato

Stampa

Grafiche Simonato Snc

Page 5: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Questo libro è dedicato a tutti quei Cacciatori che hanno osato

uscire dalla cultura dominante fatta di rassegnazione e

mediocrità, e si adoperano per creare la vita dei loro sogni.

Vi rendo onore!

OSCAR PIETRO PIZZATO

Se un uomo scrive un libro, che scriva solo ciò che sa.

Ho abbastanza supposizioni per conto mio.

JOHANN WOLFGANG VON GOETHE

Poeta, romanziere, drammaturgo e filosofo tedesco

Page 6: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Ho vissuto una vita piena.

Ho viaggiato su ogni autostrada;

e soprattutto, sopra ogni altra cosa, l’ho fatto a modo mio.

Traduzione dal brano My Way,

originariamente scritto ed eseguito da Paul Anka,

riproposto da Elvis Presley e Frank Sinatra.

Page 7: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Ogni giorno creaTi un Obiettivo, una Precisa Direzione da

Seguire “ad ogni costo”, anche a costo di… Inciampare.

Può trattarsi di una situazione, di una cosa, ma deve essere

“così”, cioè quel tanto che alla fine della giornata Ti faccia

dire: “Ce l’ho fatta!”.

Con la crescita, la fermezza, la volontà e la costanza, dopo un

mese sarà facile aggiungere un’ulteriore Intenzione,

un ennesimo Obiettivo.

E così facendo, ostinato, alla fine dell’anno farai dieci cose al

giorno e riuscirai in tutte.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Page 8: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

7

Immagini fotografiche di proprietà esclusiva dell’

Allevamento del Setter Inglese

con Affisso ENCI “OPPIS” di Oscar Pietro Pizzato

L'autore è a disposizione degli aventi diritto, con i quali non gli

sia stato possibile comunicare, per eventuali involontarie

omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e delle

illustrazioni riprodotte.

Le persone non comprendono l’immenso valore dell’utilizzare i

momenti liberi.

ORISON SWETT MARDEN

dal Suo Libro He Can Who Thinks He Can! [1908]

Page 9: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

NON SUCCEDE NULLA FINCHÈ NON AGISCI

Se la tua nave non arriva, comincia a nuotare e valle incontro.

JONATHAN WINTERS

Comico vincitore del premio Grammy, attore, scrittore e artista

AGISCI COME SE…

Credi e agisci come se fosse impossibile fallire.

CHARLES F. KETTERING

Inventore con oltre 140 brevetti e dottorati honoris causa

di circa 30 università

Page 10: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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L’Allevamento del Setter Inglese “OPPIS” è nato ed esiste essenzialmente

a conseguenza di un vero e proprio “Magico Abbaglio” realizzatosi nel

lontano 1970 agli occhi del fondatore, nel vedere una coppia di Setter

Inglesi con mantello Bianco-Arancio di proprietà di un amico di famiglia.

Essi stregarono letteralmente l’allora undicenne Oscar Pietro grazie alle

loro movenze feline ed all’innata eleganza, accompagnate

dall’immancabile filata, influenzando “per sempre” il Suo meraviglioso

percorso Cino-venatorio e Cino-tecnico.

Page 11: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.

La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.

In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:

non c’è niente che funziona… e nessuno sa il perché!

ALBERT EINSTEIN

Vincitore del premio Nobel per la fisica

Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla.

Però ce ne sono altri che, grazie alla loro arte ed intelligenza,

trasformano una macchia gialla nel sole.

PABLO PICASSO

Pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale

Page 12: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Lei un mio nuovo cliente. Grazie per il suo acquisto. Apprezzo il suo supporto e la sua collaborazione.

Con ogni cliente che servo mediante la mia attività di consulenza, i miei impegni come allevatore e attraverso i miei libri, ho in mente tre obiettivi: 1] Aiutare i cacciatori ed i cinofili 2] Instaurare relazioni a lungo termine 3] Divertirmi Lo scopo che mi sono prefisso scrivendo questo libro è stato quello di risultare talmente utile da non poter fare a meno di consigliarne la lettura o l’acquisto a una decina di suoi amici e collaboratori.

Mi faccia gentilmente sapere se ho raggiunto lo scopo. Grazie a lei e a tutti miei stimati clienti, ho

l’opportunità di fare ciò che amo fare: allevare i miei Setter Inglesi, istruirli, poi cederli a veri appassionati, scrivere, parlare e insegnare.

Grazie!

Sopra: statua di Bronzo che riproduce l’indimenticabile esemplare OPPIS

ROHLL.

Page 13: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

L’ho fatto a modo mio, anche se non sempre tutti erano

d’accordo con me.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Non credere a nulla. A prescindere da dove lo hai letto, o da

chi lo ha detto, anche se l’ho detto io, a meno che non concordi

con la tua ragione e con il tuo buonsenso.

BUDDHA

Page 14: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa
Page 15: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Ercolano Ampelio Pizzato [lo Zio “Pejo”], in una bella immagine che

rappresenta la Sua Passione Primaria: la Caccia agli Ungulati, con

l’epilogo della cattura di un Capo di Cervo.

Page 16: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Ad Ercolano Ampelio Pizzato [1953 – 2010]

L’anima ha il dovere di essere fedele ai propri desideri.

Deve abbandonare se stessa alla sua passione più grande.

DAME REBECCA WEST

Autrice di bestseller

io Zio “Pejo”. Era il più Giovane dei fratelli di

mio Padre, una “grande covata” di maschi e

femmine, fratelli e sorelle, della quale Lui era il

componente numero 18!!… Una disperazione per quella Gran

Donna ed altresì Gran Cuoca di mia nonna Sira.

Mio nonno invece si chiamava Pietro Massimo

“Sogatin” e per quanto ne so tale appellativo [in dialetto veneto

chiamato menda] gli fu assegnato per via dei Trasporti per

Terzi, con Carri Trainati da instancabili Cavalli da Tiro, che il

mio antenato ed i suoi figli compievano dalla Montagna alla

Pianura e ritorno, fin dai sette-otto anni d’età, per tutti i giorni

[e le notti] della settimana durante il difficilissimo e sofferto

periodo della Seconda Guerra Mondiale.

M

Page 17: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Immagine “ricordo” dei Nonni Paterni dell’Autore:

Sira “Gonxa” Cortese [1909 - 1984]

e

Pietro Massimo “Sogatin” Pizzato [1906 - 1979]

Page 18: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Non l’ho mai chiamato Zio, Lui per me era solo

“Pejo”. Era nato nel Luglio del 1953, perciò appena Sei Anni

prima di me, ed io ero il Primo di un’infinita schiera di Cugini,

una Famiglia Immensa, che difficilmente potrà perdere la

continuazione della Specie, della Razza “Sogatin” appunto.

Già dall’infanzia ne combinava di cotte e di crude,

tanto da costringere mio Padre e mia Madre, in pieno accordo

coi miei Nonni, ad affidarlo dopo le scuole elementari ad un

Convento di Preti a Possagno, nel Trevigiano.

Qui, controllato a vista, si adattò al punto da riuscire a

recuperare il tempo perduto fino ad allora, diplomandosi come

Perito Agrario, in un settore, l’Agricoltura, che tanto aveva

amato fin da Bambino.

Terminati gli Studi, un po’ grazie alle conoscenze di

Famiglia e un po’ per Suo merito, venne impiegato presso il

Consorzio dei Tabacchicoltori di Campese, a Bassano del

Grappa, dove in breve arrivò ad acquisire un ruolo

amministrativo subentrando al Vecchio Capo “Piero”, e poi a

diventare Direttore Generale, sino alla fine dei Suoi giorni.

Proprio a Campese, all’Entrata della Valsugana sulla

Destra del fiume Brenta, andò ad abitare da nativo Montanaro,

fino a risiedervi stabilmente ed a maritarsi con una Nostra

compaesana, Daniela, con la quale fece nascere e crescere le

Sue bellissime Figlie, Sara e Vanessa.

Page 19: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Una veduta del “Maso Rosso da Ampelio”, ripreso nelle fasi di uno

splendido Tramonto Invernale col terreno ricoperto da una candida Coltre

Nevosa.

Si possono notare le Caratteristiche dei Masi Montani,

chiaramente “riviste e rivisitate” in accordo con i nuovi scopi e le necessità

attualizzate del Progetto pertinente. Inoltre si evince la posizione strategica

sul Colmo del Colle Montano, e sul retro del medesimo si può altresì

intravedere la Pineta dove ancora oggi si trovano i resti del Vecchio

Roccolo usufruito dal Meneghetto Mandoea [alias Domenico Alberti], e

l’Imbocco della Spelonca che con i Suoi chilometrici Condotti Naturali

porta alle Grotte di Oliero, Valstagna.

Page 20: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Negli ultimi anni, sia per orgoglio delle proprie

origini Montanare di Altopianese, sia per provare a ripetere ciò

che aveva fatto in passato Suo Padre, si era ingegnato a

costruire un Nuovo Ambiente enogastronomico basato sulla

caratteristica Cucina alla Cacciatora, insomma sulla Caccia e

sull’Arte Venatoria in Generale: l’Agriturismo “Maso Rosso,

da Ampelio”.

Tale Struttura si eleva a circa duecento metri di

distanza dall’originaria Fattoria della Famiglia “Sogatin”, Sua

Casa Natale, che mai aveva ed avrebbe potuto dimenticare, pur

essendosene allontanato per Lavoro e per necessità di

Guadagno, null’altro di più.

Per non smentirsi poi, all’interno del Nuovo

Agriturismo aveva aggiunto un’area dedicata agli Animali

Imbalsamati “di Piuma e di Pelo”, i veri abitanti della

Montagna, la Nostra Montagna, ed infine, dopo aver costruito

dei Grandi Recinti attorno ai Pascoli confinanti con la

Struttura, vi aveva liberato Cervi, Mufloni, e Daini, poi ancora

Asini Medi e Nani, Pony, Cavalli e Pecore, insomma aveva

realizzato il Suo Sogno, il Suo Nobile Sogno di possedere

“Una Grande Fattoria”.

Si è spento il 9 Dicembre 2010 [guarda caso lo stesso

mese in cui era venuto a mancare mio Nonno, Suo Padre, e per

Page 21: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

di più quando la Caccia Vagante in Montagna in Zona Alpi si

chiude], alla vigilia della mia partenza per l’Albania, che a

seguito del fatto ho rimandato di un giorno.

Sul Traghetto che mi portava da Brindisi a Valona, ho

iniziato a scrivere dei pensieri, con l’intenzione di pubblicarli

nel mio blog e farli conoscere a tutto il Mondo Venatorio, su

quello che la Sua morte significava per me:

Vorrei iniziare il racconto di questa mia Nuova Avventura

Venatoria in Albania in una maniera che mi è insolita, cioè

ricordando una persona cara che purtroppo, per le traversie della

vita, è venuta a mancare proprio alla vigilia della mia partenza.

Una persona molto energica, attiva in tutti i campi della vita: nella

quotidianità, con il costante aiuto del prossimo quasi fosse una

vocazione personale, spinto da chi o da cosa non saprei ma con

reale sincerità d’animo, nel lavoro, garantendo in prima persona

un’occupazione a chi ne avesse bisogno, e soprattutto

nell'Ambiente Venatorio e Cinofilo in Generale. Era il più

giovane dei fratelli di mio padre, mio zio Ampelio, per me

solamente “Pejo”.

Non voglio dilungarmi troppo, non fa parte del mio DNA, però ci

tenevo ad esporlo perché Lui per me, nonostante i nostri “alti e

bassi”, ha sempre rappresentato il mio Fratello Maggiore, sin

dalla nostra infanzia, come ho descritto nel mio Libro "IL

SETTERMAN E L'ARTE DELLA BECCACCIA".

Al mio rientro in Italia mi dedicherò in modo più approfondito

alla Sua memoria, pubblicando un articolo nel Blog…

Page 22: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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E proseguivo così, alcuni giorni dopo:

Della mia infanzia ricordo poco o nulla, viceversa per quanto

riguarda il periodo successivo sono in grado di raccontare tutto

quello che ho vissuto fin nei minimi particolari.

Un ruolo importante l'ha giocato mio Zio Ampelio, o meglio,

Ercolano Ampelio.

Era il più giovane dei fratelli di mio padre, ben 18 per la cronaca,

e fra loro era anche l'unico a possedere un titolo di studio, il

diploma di Perito Agrario.

Nascendo da una famiglia di origini contadine di quei tempi [era

nato nel 1953], le disponibilità finanziare per gli studi, che

comunque non amava sin da fanciullo [è stato bocciato più volte

alle scuole elementari…], non gli permettevano di continuare, per

cui ad occuparsene furono i miei genitori, mandandolo a

terminare le scuole medie e le superiori presso un istituto

ecclesiale con sede a Possagno [TV].

In quegli anni era nostro compito fare i mandriani delle mucche di

mio nonno, per cui nel molto tempo libero che avevamo,

giocavamo con tutto quello che ci capitava [insetti, rane, serpenti,

ghiri, scoiattoli e chi più ne ha più ne metta], in particolar modo

con le biglie su piste inventate “ad arte” e con i camion e i

rimorchi ricavati dalle scatole di confezionamento delle sardine e

dei tonni.

Completati gli studi fu assunto al Consorzio Tabacchicoltori

Montegrappa di Campese, località del bassanese posta all'imbocco

della Valsugana, in provincia di Vicenza. Da subito prese stretta

confidenza con l'allora Direttore Piero, che anch'io ebbi modo di

conoscere, e che riuscì in seguito a sostituire fino ad oggi.

Page 23: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Sopra: Ampelio, ”Pejo”, raggiante di felicità ed orgoglioso per

l’imponente risultato della Caccia ai Nocivi.

Sotto: ripreso durante i preparativi della Caccia al Camoscio.

Page 24: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Sin da quando eravamo poco più che bambini [io sono del 1959],

essendo io il più giovane del gruppo di amici del nostro paese,

grazie a lui ero trattato come uno della loro età, per cui ho vissuto

esperienze che sempre mi hanno “avvantaggiato” rispetto ai miei

coetanei.

La prima esperienza sessuale per esempio, l'ho avuta in Sua

compagnia; il primo colpo di fucile, di nascosto da mio nonno,

l'ho sparato con Lui; il primo Cane da Ferma l'abbiamo condiviso

io e Lui; le prime Battute di Caccia le ho godute insieme; la prima

moto che ho guidato è stato con il Suo aiuto; quando andavo a

ragazzine mi prestava prima la moto e poi l'auto [una Mini Minor

MK3 dal colore blu e bianco]; e molto altro che forse non vale

nemmeno la pena di riportare.

Ricordo quando, ad insaputa della Sua fidanzata di quei tempi,

frequentava anche un'altra bellissima ragazza, figlia di un

albergatore dell'altopiano di Asiago [VI], e in varie occasioni

cercando una giusta scusa per non essere scoperto mi portava con

sé in quella Piccola Osteria…

La sera, anzi il tardo pomeriggio del tragico Terremoto in Friuli,

ci trovavamo lì e sentendo vibrare all’improvviso tutti i vetri

insieme alla struttura del locale, senza capire cosa stesse

accadendo uscimmo di corsa dal portoncino principale.

Non so se si comportò così perché era in pensiero per la mia

persona oppure perché spaventato a morte dall'evento, ma mi

portò fuori di peso senza farmi toccare terra con i piedi, il che è

tutto dire perché a quell’età, fra i quindici e i sedici anni, ero già

alto 186 centimetri e pesavo più di settanta chili… un affare non

da poco.

Page 25: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Sopra: lo Zio ”Pejo” in ginocchio mostra il Fusone di Cervo

guadagnato.

Sotto: mentre scruta con la dovuta attenzione un Capo di Camoscio.

Page 26: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Tutte le estati della mia adolescenza le ho trascorse al lavoro con

Lui nei campi montani di famiglia e di altri proprietari del luogo,

poiché nel tempo libero ci eravamo inventati di fare gli

"Imprenditori del Fieno di Montagna", a quei tempi molto

ricercato. Naturalmente Lui svolgeva anche il ruolo di

amministratore, vista la maggiore età.

Nel corso degli anni abbiamo venduto Serpenti, Vipere, Ghiri,

Scoiattoli, Volpi, Lepri e molto altro ancora, tutti vivi e catturati

in libertà, con mille e più stratagemmi.

Ci eravamo spinti fino a recuperare i Nidi d'Ape che trovavamo

nei boschi, ma nel risicare troppo abbiamo pagato anche le

relative conseguenze: in particolare in un’occasione in cui

eravamo io, Lui ed Ettore Schirato, mio coetaneo ed ancora oggi

mio Amico, a momenti ci “lasciamo la pelle” a causa dei

moltissimi pungiglioni presi, Lui più di tutti, tanto da essere

ricoverato in ospedale per la gravità dei danni.

Anzi, appena uscito dall’ospedale e volendo “rifarsi” sulle api

stesse, gli balenò in testa la poco brillante idea di dare fuoco a

loro e al loro alveare, utilizzando la benzina agricola per

alimentarlo: ma ancora una volta, senza tener conto del ritorno di

fiamma, si procurò pesanti scottature su tutto il corpo. Pazzie

d'altri tempi.

Grazie ai Suoi insegnamenti ho imparato ad andare a Cavallo, con

e senza l’utilizzo della sella e dei relativi finimenti [mi adoperavo

per la loro “guida” col solo uso di un banale pezzo di spago],

situazioni queste che poi sfruttavo con le ragazzine della mia età.

Infine abbiamo anche iniziato a sciare assieme sulla neve dei

Nostri luoghi e da questo sport abbiamo ottenuto innumerevoli ed

importanti affermazioni ovunque [io molto più di Lui…].

Page 27: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Sopra: Lo Zio ” Pejo” nell’Ambiente che più amava.

Sotto: Sul Costone del Monte recupera, aiutato da amici, un Capo di

Camoscio.

Page 28: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Ma la Passione che più di tutte ci avvicinava è sempre stata la

Caccia, l'Arte Venatoria in genere.

Dovendo seguire le direttive di mio nonno, il capofamiglia senza

possibilità di discussione, tutti noi famigliari [anch’io, seppur

contro voglia] praticavamo la Caccia alla Lepre ed al Capriolo,

che a quei tempi veniva cacciato con l'utilizzo dei Segugi.

Molte esperienze di caccia ci hanno legato, a volte positive ed

altre meno; fra tutte ricordo "la prima volta" del nostro Gruppetto

di Amici, tutti provenienti dal piccolo paese di Rubbio, che ci

trasferimmo nel Sud del Montenegro, più precisamente a

Titograd, Danilograd e nei dintorni di Scutari, il lago famoso per

la caccia alle anatre e agli altri acquatici.

Un'avventura indimenticabile, una vera e propria odissea, per certi

versi terminata male a causa di un incidente che mi è capitato con

l’auto andando a sbattere contro un Macigno, senza gravi danni,

ma quel tanto che basta per impedirci di proseguire.

Tale Ammasso Roccioso, rotolato giù dalla parete montuosa che

costeggiava il litorale, si era posato alla fine di una curva, proprio

in mezzo alla carreggiata e per di più in piena notte, in un

momento in cui ero molto assonnato e per niente reattivo… ma

d’altra parte, questo episodio ha forgiato la nostra amicizia per

sempre, nonostante da lì in avanti ci saremmo frequentati

pochino.

Infatti col tempo ci eravamo allontanati per via di molteplici

disavventure comunque non legate a Noi due, anche se negli

ultimi mesi avevamo ripreso a vederci, cercando di dimenticare i

contrasti.

Page 29: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Il protagonista del Capitolo immortalato nel pieno delle Sue reali

Passioni: la Montagna [evidenziata sullo sfondo] e la Caccia agli

Ungulati, col magnifico risultato di un Capo di Camoscio.

Page 30: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Una combinazione particolare ha contrassegnato il Nostro

rapporto e precisamente, per un determinato periodo, il caso ha

voluto che ci fidanzassimo con Due Sorelle, Lui con la maggiore

mentre io con la minore. Di queste una è poi divenuta felicemente

Sua moglie mentre l'altra con me… direi proprio di no, anzi fu la

ragione della separazione netta anche di parte del nostro

Gruppetto di Amici purtroppo. Comunque, cose che accadono

nella vita.

Tra il Settembre e l’Ottobre scorsi ci siamo visti in più occasioni

per diversi motivi, e per conto mio ho sempre cercato di fornirgli

un appoggio, perlomeno morale, sperando che tutto potesse non

interrompersi, non sparire, bensì che la malattia potesse rallentare

ed assestarsi.

Col passare delle settimane invece, si notava il continuo declino

del Suo già debilitato fisico e credo anche Lui l'avesse compreso.

Coi miei Tour Venatori Stagionali, in quel periodo mi trovavo

spesso lontano da casa e nel frattempo Lui peggiorava di giorno in

giorno.

Un sentimento che nutrivo nell’animo mi spingeva a tenermi il

più possibile in contatto telefonico con Lui, nonostante potessi

immaginare cosa stava per accadere, ma non ho mai voluto

violare quell'ostacolo rappresentato dai cattivi rapporti familiari

appena descritti, proprio per non generare ulteriori conflitti negli

ultimi momenti della Sua vita, per di più all'interno della Sua

famiglia.

Forse è stato meglio così, o forse è quello che voglio credere.

Giovedì scorso, 9 Dicembre 2010, è venuto a mancare.

Page 31: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Ma nel mio cuore, ed ancor più nella mia mente, Lui non

mancherà mai, non potrà mai essere altrove, come è stato per

tutta il corso della mia vita.

Il 16 Dicembre mi trovavo in Albania con i miei Cani, su di in

un’impervia Montagna, in mezzo ad una coltre di neve fresca

illuminata dal sole, alla ricerca di preziose Coturnici. Dopo averne

raccolte alcune ho pensato anche a Lui e conoscendo bene i Suoi

“Usi” Venatori, le reazioni che a quel punto Lui stesso avrebbe

adottato, per una volta contro la mia “Natura”, contro il mio

essere Predatore, ho detto "stop", per oggi è sufficiente così.

Questo è e sarà il mio modo di ricordarlo.

Ciao “Pejo”, riposa in pace.

Page 32: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Un Racconto in Memoria

Impara i fondamenti

del gioco ed attieniti ad essi.

I rimedi provvisori non durano mai.

JACK NICKLAUS

Golfista professionista leggendario

o vissuto molti episodi che potrei associare

all'amicizia, alla vera amicizia, che sin da bambino

mi ha legato a mio Zio Ampelio. Un rapporto nato

per motivi di parentela, visto che Lui era comunque il fratello

più giovane di mio Padre e visto che con Lui dividevo da

bambino e da ragazzo le mie giornate, dapprima contribuendo

alle esigenze famigliari [nei campi per il taglio e la raccolta del

fieno, con gli animali in stalla e al pascolo, nel bosco per la

legna ed il fogliame…], poi praticando vari giochi e passatempi

[il calcio, ma soprattutto lo sci di fondo, lo sci nordico], poi

condividendo la passione per i motori [moto e macchine] e poi

ancora per gli amori giovanili, le ragazze, il ballo.

H

Page 33: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Inoltre ad unirci era la Passione per la Caccia, in

particolare per l'Arte Venatoria con i Cani da Pelo, alla quale

Lui stesso mi aveva iniziato per poi incoraggiarmi ad andare

con la Fionda e col Fucile [seppur abusivamente e di nascosto

da mio Nonno Massimo].

Essendo entrambi nel frattempo cresciuti ed altresì

entrati a far parte del Sistema imposto dalla Vita di tutti i

giorni, questa Passione Comune è andata spegnendosi, o

meglio, si è “separata”, anche in virtù dei differenti modi di

vedere la Caccia: per me, “da Predatore” e Sparatore, quella

col Cane da Ferma, mentre per Lui, da Tranquillo

Appassionato, quella coi Cani da Pelo. Interessi che non

coincidevano ma che “mai” ci hanno visto divisi.

Gran parte della mia Giovane Carriera di Cacciatore,

agli Inizi, ancor prima di divenire Beccacciaio “Specialista”,

l'ho realmente condivisa con Lui, perlopiù a Caccia di Lepri, di

Caprioli, di Cervi, di Camosci, di Mufloni, di Cinghiali ed in

seconda battuta di Francolini di Monte, di Galli Forcelli, di

Pernici Bianche, di Coturnici, di Fagiani Comuni, di Starne,

mentre viceversa a Beccacce [che non erano per niente la Sua

Passione a causa della troppa fatica, delle troppe difficoltà e

della troppa dedizione richieste] abbiamo condiviso poche, se

non pochissime avventure, più che altro per il fatto che per

Page 34: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

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Ripresa fotografica dalla Mulattiera [in passato Unica Via di

Comunicazione per le Contrade Sottostanti con il Paese stesso], ai limiti

della Recinzione della Casa di Famiglia.

Page 35: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Panoramica dal Piazzale della Chiesa di Rubbio, in direzione Est, nella

quale si riescono a distinguere una per una le singole Abitazioni di

Residenza [o ex-residenza] degli appartenenti alla Stirpe “Sogatin”.

Page 36: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

71

Vedute di “Rubbio”, il Paese Natale dell’Autore, che si erige sul

”Culmine” dell’ultima Cresta Alpina Abitata dell’Altopiano di Asiago, a

Quota 1057 metri s.l.m., sopra la Pianura Padano-Veneta. Le peculiarità

che distinguono questo paese sono date dall’ampia Visibilità, a 360 gradi,

sui territori posti ai sui piedi, poiché mancante di Ostacoli o Promontori

nei dintorni. Sullo sfondo si nota inoltre lo storico Monte Grappa.

Page 37: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Il Monte Malcroba, sulla Sua Cima del Versante Est: si possono osservare

gli Incroci Naturali che formano una “V” con le Valli Attigue, il cosiddetto

Termine dei Tre Confini.

Ai Suoi Piedi invece, da sinistra a destra, una Cava di Marmo in

Attività in Comune di Conco; ed al centro, sempre “in quota” mezza costa

e ricompreso nel medesimo Territorio, il “Cason del Tony Moro” [alias

Antonio Alberti], nominato nel racconto. Poi ancora, lo Spacco Boschivo

citato posto a Confine dei Comuni di Conco e Bassano del Grappa;

continuano “A Val Longa” [La Valle Lunga], nel Bassanese; ed infine i

Caseggiati di “Pian de Casareta” nel territorio” di Campolongo sul

Brenta.

Page 38: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

73

poterla praticare era necessario investire sacrifici quotidiani,

spesso enormi.

Proprio agli inizi delle Nostre Avventure Venatorie e

Cino-Venatorie, un mattino di Ottobre [non di buon’ora, poiché

Lui amava stare a letto] ci recammo in auto al Parcheggio

situato al Confine fra le Riserve Alpine di Conco e Bassano del

Grappa, a lato della stradina che attraversa a mezza costa il

Monte Malcroba.

Una volta incamminati, scendemmo al Centro della

“Val Longa” [Valle Lunga] per oltrepassare il punto a quota

più bassa detto “Buso dell'Orco”, salendo poi sulla “Testa del

Baldo” [la Cima del Monte Baldo] e, dopo aver marciato fino

alla “Busa dee Mandre”, ritornammo sui nostri passi, a un

diverso Livello di Quota, scendendo di nuovo al “Buso

dell’Orco” e risalendo dall’altro versante, lungo il Confine dei

Due Comuni suddetti.

Mentre giungevamo nei pressi del sentiero che

attraversa la Montagna [la più alta della Zona] dal “Cason del

Moro” alla “Malga di Pian Casaretta”, il Magnifico DICK ben

assecondato da SABA DI CAVAION [detta DIANA] e da TEA

DI CAVAION [detta PERLA], si posò in una Statuaria Ferma,

corrisposto dai Consensi delle Due Femmine, per cui mio Zio

Ampelio decise di sistemarsi nel lato più a Valle mentre io mi

Page 39: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Un bell’Esemplare Adulto di “Femmina” di Gallo Cedrone, il Famoso

Urogallo, mentre scruta l’orizzonte. La ripresa permette altresì di notare

senza difficoltà le Caratteristiche “Calze” di Piume esposte sino all’Unghia

dalla Tetraonide.

Page 40: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

75

portai sull’altro fianco, leggermente sopra la posizione dei miei

Tre Setter Inglesi.

Nel breve volgere degli istanti successivi, si levò in

perfetta Colonna una bellissima Beccaccia ed essendo io per

doti naturali più veloce di mio Zio, in quanto “Stoccatore” sin

dalla nascita, riuscii ad intervenire con “Un Doppietto” tanto

che la Magica Regina cadde fra Noi e l’immobile DICK, al

quale non restò che abboccarla con un balzo e porgermela con

la delicatezza che meritava.

Passandomela nelle mani cadde qualche Piuma sul

fogliame, ma mio Zio ed io [che non avevo ancora maturato la

Cultura da Beccacciaio di oggi] non ce ne curammo, lasciando

così “sporco” il Terreno circostante.

Nell’udire le fucilate, un Nostro compaesano detto

Tony Tabarin [alias Antonio Alberti], si incuriosì e decise di

intervenire direttamente, per verificare cosa fosse realmente

accaduto.

Passando sul posto osservò alcune Piume dal colorito

“Marrone-Caffellatte”, rigate con colori dai Toni più Intensi,

che a parer Suo dovevano appartenere ad un Esemplare

“Femmina” di Gallo Cedrone, per cui appena rientrato in Paese

contattò i Guardacaccia e la Guardia Forestale riportando loro

la Sua verità.

Com’è ovvio così facendo gettò benzina su un fuoco

Page 41: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

già acceso, dando forza alle malelingue che già allora giravano

nei miei confronti e che da lì in avanti non mi avrebbero più

lasciato.

A nulla valse l'intervento di mio Zio Ampelio in mio

soccorso, per testimoniare quanto in effetti era accaduto, e le

conseguenze a lungo termine negli anni a venire non tardarono

a presentarsi, infatti alcuni Nostri amici o comunque

conoscenti con i quali condividevo alcune Battute di Caccia,

purtroppo dovettero "pagarle" sulla loro pelle…

Quel giorno io e mio Zio, felici del risultato ottenuto

[non era mai stato geloso o invidioso di nessuno, perciò non gli

importava chi fosse ad abbattere la preda], stavamo ragionando

fra Noi e decidemmo di tentare un’incursione, se fosse stato

necessario anche andando oltre il Confine della Riserva, per

verificare alcuni episodi che da almeno tre, forse anche quattro

anni, capitavano a gran parte dei Cacciatori di Beccacce in quei

luoghi, sia che fossero Soci della Nostra Riserva che di quelle

attigue.

Queste vicende riguardavano un Maschio di Fagiano

Comune che di volta in volta riusciva a lasciare il

“malcapitato” o i malcapitati a mani vuote, poiché aveva

imparato l’Arte di Anticipare qualsiasi loro mossa, forse per

caso, forse per naturale ingegno oppure, come credevo io,

perché aveva capito che attraversando “lo spacco” [con tale

Page 42: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

77

termine in Dialetto Veneto si definisce “il taglio del bosco” che

le autorità preposte tengono coltivato, in rispetto dei limiti di

proprietà lungo i Confini Comunali] da destra a sinistra e

viceversa, i Cacciatori di turno non avrebbero più potuto

Cacciarlo.

Così decidemmo di spostarci sul versante opposto

della Valle, lungo lo “Spacco” di Confine posto sul lato est

[maggiormente frequentato dal Fagiano essendo vicino al

Pascolo della Malga di “Pian de Casaretta”] che ancora oggi

divide i Comuni di Bassano del Grappa e Campolongo sul

Brenta, per poi salire a cercarlo.

Ad un certo punto come al solito sparì la Figura del

camaleontico DICK e non ci rimase che dividerci per andarlo a

cercare, perché anche il Suo Campano non emetteva più alcun

trillo.

Mio Zio scelse di spostarsi verso la parte ovest, dove

eravamo qualche istante prima, anche perché non era mai stato

un “cuor di leone” e sapeva che scegliendo il lato opposto

sarebbe stato obbligato “a sconfinare” oltre il Territorio

consentito, mentre a me non restò che tentare di andar vicino

alla Trincea ed alla Grotta dove si trovava una Fonte d’Acqua

Nascente, ricordi della Grande Guerra, e sconfinare

nell’eventualità oltre “il Termine” [così viene definito in

Dialetto Veneto un apposito Elemento in Pietra Naturale

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Esemplare di Fagiano Mongolia “Maschio” con la livrea dei più sgargianti

colori. Il circostante Ambiente Erboso sa renderlo ancor più variopinto ed

imponente, donandogli una postura elegante e di attrazione sottolineata

dall’espressione di Allerta. L’esemplare narrato nel racconto aveva Colori

“molto diversi”, più Tenui e Chiari, quasi certamente dovuti alla

particolare Alimentazione.

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79

squadrata, simile ad un paracarro piantato sul terreno], il

Limite del Territorio di Campolongo sul Brenta.

Nel frattempo, mentre osservavo con attenzione

ovunque, mi accorsi di una strana "Macchia Bianca”

schiacciata, insolita per quei luoghi, per cui mi portai verso

quel punto cercando di non causare rumori sospetti che

potessero “mettere in allarme” l’astuto Maschio di Fagiano.

Arrivandoci vicino ebbi modo di capire che in effetti

si trattava proprio del mio Setter Inglese DICK, semi-disteso in

mezzo ad un cespuglio di lamponi, con le bave alla bocca e gli

occhi sbarrati verso la Trincea lì presente, come a dirmi

“Attento giovincello che il Fagiano è lì di fronte… questo Ti

frega!”.

Non ebbi né il modo né il tempo di controllare se da

qualche parte stesse arrivando mio Zio perché, ancor prima che

potessi pensare a cosa fare, dopo pochi attimi si Involò come

un “Indemoniato” quel fantastico Maschio di Fagiano Comune

tanto ricercato.

Quest’ultimo, lasciandosi fra Noi uno sparuto

Boschetto di Giovani Pini, cercò di portarsi verso la “Busa dee

Cavre” [Valle delle Capre] ma l’ostacolo delle Piante di Faggio

che si ritrovò subito dopo questa volta gli fu fatale, poiché

dovette inerpicarsi quasi verticalmente con la Traiettoria di

Volo, offrendomi così un’occasione irrinunciabile. Con la

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Il fatto di aver trascorso Quattro Lunghi Inverni nella Neve, la Neve di

Montagna, quella che Dura “Tutti i Mesi dell’Anno”, senza presenza di

Allevamenti, di Stalle o Coltivi di qualsiasi tipo nei dintorni, significava che

non poteva trattarsi di uno “Sprovveduto”. Gli Ausiliari, così come i Loro

Campani ed ancor di più i Pallini, ha avuto modo di Sentirli in svariate

occasioni, motivo ulteriore per definirlo un “Degno” Abitante della

Montagna.

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81

Rosata lo colsi in pieno, tanto che credo non ebbe nemmeno il

tempo di rendersene conto, e nel Suo cadere privo di vita

rimase dolcemente incastrato tra i rami di alcune Piante di

Nocciolo sottostanti.

Dalla felicità gridai a squarciagola al punto che mio

Zio riuscì a sentirmi chiaramente nonostante si trovasse a

qualche centinaio di metri di distanza. Perciò mi raggiunse

tutto sorridente e appena fu nei miei pressi mi diede una Pacca

sulla Schiena dicendo:

“É proprio vero, Tu sei il degno erede di mio Padre, Tuo

Nonno… Lui me lo ripete in continuazione, forse per spronarmi a

fare di più, ma io non me la prendo e neppure sono invidioso

anzi, ne sono orgoglioso perché sei anche mio Nipote, il Primo

Nato dei miei Nipoti ed allo stesso tempo il mio più Grande

Amico. E Tu questo lo sai bene, molto bene.”

In seguito giungemmo all’ampio Piazzale dell’Osteria

di mio Nonno Massimo, l’Osteria “Al Cacciatore”, quando le

prime ombre del tramonto già si facevano oscure e dopo aver

sistemato i miei Fantastici Ausiliari negli appositi Recinti,

entrai dall’ingresso principale dove il Grande Capo “Sogatin”

[essendo stato nel frattempo informato dei fortunati eventi

dallo stesso “Pejo”] stava già festeggiando con tutti i presenti

con i Vini “Bianchi e Neri” di Valdobbiadene che la Casa

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83

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Dai diari dell’Autore:

«[…] Lui avrebbe tanto desiderato la mia “conversione” a

Segugista. Una parte di tale passione appartiene di sicuro al mio

DNA Naturale, infatti ancora oggi mi sento molto “Attratto”

quando una Bella Seguita, “na Bracaria de quee coe Bae” [una

Muta di quelle con le Palle], come diceva sempre “Lui”, fa

Rimbombare le Gole e le Vallate Montane. Questo non posso

Nasconderlo. Ma Io Sono Nato col Setter Inglese negli Occhi e

nel Cuore, poi Sono Cresciuto a “Pane e Setter Inglesi” e per

sempre Rimarrò Setterista, anzi…“Il Setterman”.»

Page 50: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

85

aveva da offrire. Vedendomi entrare, mi si rivolse guardandomi

dritto negli occhi, esclamando col Suo vocione imponente:

“Lo sai che Tu sei il mio Erede ma in futuro dovrai per forza

cambiare, poiché la Caccia Vera, quella che Conta, è quella con i

Segugi, a Lepri e Caprioli… i Cani da Ferma è ora che li

abbandoni…”

Purtroppo questo non accadde “mai”, e fu per Lui una

grande disperazione.

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163

PARTE I

LE REGOLE. I SEGRETI. IL DIVERTIMENTO.

Ho imparato che l’unico modo per arrivare da qualche parte

nella vita è lavorare molto sodo.

Che tu sia un musicista, uno scrittore, un atleta o un uomo

d’affari, non puoi aggirare questo fatto.

Se lavorerai sodo, vincerai — se non lo farai, non vincerai.

BRUCE JENNER

Medaglia d’ora olimpica nel Decathlon

Non rinunciare mai al tuo sogno…

La perseveranza è di enorme importanza.

Se non hai il desiderio e la fiducia in te stesso per continuare a

tentare dopo che ti è stato detto che dovresti arrenderti, non

avrai mai successo.

TAWNI O’DELL

Autore di Back Roads, scelto da Oprah Book Club

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Bellissima immagine di un “Raro” Esemplare di Beccaccia con in evidenza

le punte della Ali bianche dovute all’Albinismo.

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C A P I T O L O

1 I Fondamenti Del Successo

L’immaginazione è tutto. È l’anteprima

delle attrattive future della vita.

ALBERT EINSTEIN

Vincitore del premio Nobel per la fisica

rima di raccontare gli albori della mia storia di

Beccacciaio, realizzati perlopiù fra le “Mura di Casa”

nel mio Altopiano di Asiago, esporrò di seguito quanto

già presentato nei miei precedenti Libri in materia di Scolopax

Rusticola, “IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA

BECCACCIA” e l’innovativo “IL LIBRETTO D’ORO

DEL BECCACCIAIO” : i principi cioè che a mio parere sono

comunque da ritenersi “obbligatori” per chi dovesse sentirsi

concretamente “Abbagliato” o coinvolto dall’Ardente Passione

per la Beccaccia.

Tali principi dovrebbero essere considerati nell’ordine:

P

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La sicurezza, la tranquillità e la certezza in dote allo “Specialista” possono

concedere al Beccacciaio il tempo per qualche scatto fotografico anche

durante l’Azione di Caccia.

Ed ecco a dimostrazione di ciò una deliziosa immagine che vede

l’Esemplare OPPIS ERHOS in Tipica Postura conforme allo Stile previsto

per la Razza del Cane dal Pelo di Seta, durante un’emozionante “Ferma”

su Beccaccia di “Rimessa” ai margini di una Boscaglia impenetrabile.

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167

1] L’Ausiliare Specialista per la Caccia alla Beccaccia

Se vuoi essere felice, stabilisci un obbiettivo

che domini i tuoi pensieri,

liberi la tua energia e ispiri le tue speranze.

ANDREW CARNEGIE

L’uomo più ricco d’America all’inizio del 1900

on può esistere alcuna Arte nel Cacciare la

Beccaccia se prima l’Appassionato Cacciatore non

abbia avuto modo di fornirsi di un valido Ausiliare

che possa essere definito senza dubbi “Specialista” per la

Scolopax Rusticola.

Questa particolare tipologia di Arte Venatoria [perché

di vera e propria Arte si tratta], forse più di ogni altra richiede

di essere praticata, in Italia come all’Estero, adeguatamente

dotati di Esemplari a Quattro Zampe che abbiano impresso nel

cervello un molto consistente Accumulo di Esperienze formate

da Innumerevoli Incontri, Statuarie e Solidissime Ferme,

Duraturi Consensi, Interminabili Guidate, Immancabili Filate,

Infinite Ribattute… dall’Incalzare Continuo per più di qualche

N

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circostanza, dai Molteplici Riporti ed altresì dai Recuperi che

mai vengono valutati a sufficienza.

Tutte caratteristiche queste che devono per forza essere

guadagnate e maturate nel tempo, a diretto contatto con le

magiche Regine del Bosco, ribadendo che per poter ottenere il

titolo di “Specialisti” si deve considerare un periodo di almeno

“Tre Stagioni Complete” Cacciando lo Scolopacide medesimo,

ossia né più né meno che i canonici “Quattro Anni” d’età del

Cane, “tanti quanti le zampe che porta”, come il mio

Competente Nonno mi ripeteva fino alla nausea in Gioventù.

In assenza di ciò sarebbe molto meglio lasciar perdere.

A questo proposito voglio esprimermi senza esitazione

dalla parte del Cane, il miglior Amico e Compagno di Venture

dell’Uomo, ancor più quando si tratta dell’Ausiliare

“Specialista” suddetto, avendo io stesso avuto per sorte la

possibilità di raccogliere una miriade di Esperienze Specifiche,

calpestando i migliori Ambienti, i Territori più adatti e le Aree

più riservate sparse nel Mondo.

In tutte queste occasioni ho avuto modo di conoscere,

dialogare, discutere ed anche di cacciare in compagnia di

molteplici Appassionati “Esperti” della Caccia alla Beccaccia,

ed ahimè ho verificato una diffusa tendenza al «so tutto mi», al

punto da ridurre spesso il Ruolo degli Amici a Quattro Zampe

a semplice comparse ed indurmi alla Vergogna Totale come

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169

appartenente alla Razza Umana.

Memore di quanto avevo letto nel “Libro-Vangelo” [se

non altro per me, anche se non mi trova d'accordo con tutti i

contenuti riportati] del grande Felice Delfino, intitolato

“ADDESTRAMENTO DEL CANE DA FERMA” ed edito da

Editoriale Olimpia, quando necessario sono tornato più volte a

rivedere alcuni passaggi del Capitolo “In caccia col fucile”, che

credo sia opportuno riproporre a chi non li abbia mai letti,

oppure li abbia letti ma non con la giusta attenzione:

“Il cacciatore intelligente quando è sicuro di ottenere a volontà

propria la perfetta esecuzione dell’atto di correttezza utile dal suo

cane, nelle circostanze di vera necessità, non si preoccupa più

della correttezza in sé quanto si preoccupa invece di non

danneggiare le facoltà istintive del soggetto perché dall’istinto

vengono le sue risorse particolari più redditizie, non già

dall’educazione.

Disturbare lo svolgimento dell’azione di un cane che lavora

seriamente secondo il suo stile, per un motivo di pura esibizione

coreografica, è un peccato imperdonabile. È un peccato grave

perseguitare il cane con chiamate ingiustificate, ripetute mille

volte semplicemente per obbligarlo a circolare in un determinato

raggio d’azione; è peccato gravissimo affliggerlo con frequenti

“terra” e “dietro” senza giustificato motivo; sono tutte cose che

rompono lo sviluppo razionale della cerca e ne distruggono

l’efficacia; quel peccato scava la tomba all’iniziativa del cane.

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171

Il cacciatore esperto deve saper comprendere ogni

manifestazione del proprio cane, deve analizzare e valutare

ogni dettaglio dell’azione; quella comprensione gli vieta di

cadere negli errori, purtroppo molto comuni nei cacciatori meno

esperti, che ostacolano l’iniziativa del soggetto di buon sangue ed

il perfezionamento di ogni altra sua facoltà istintiva.

Il cane di classe può fornire un lavoro utile soltanto se è

lasciato abitualmente in piena libertà di agire secondo il

proprio stile; volere costringerlo a lavorare in maniera

diversa ne diminuisce sempre il suo rendimento.

Il cane di gran classe che sente la cerca veloce in ampie giravolte

rimane paralizzato qualora venga ostinatamente costretto ad una

cerca ristretta e lenta sul terreno scoperto.

La sua intelligenza gli giustifica invece l’esigenza del cacciatore

che lo tiene sotto nel vigneto, nel bosco e fra i dirupi, ove non

darebbe utili risultati il lavoro in andatura veloce in ampie

giravolte, lontano dal cacciatore.

Le cure meticolose dell’addestramento fin qui praticate hanno

ridotto il cane alla più desiderabile maneggiabilità coi più

silenziosi comandi; un leggero “psst” ed un cenno della mano

bastano per dirigere ovunque la sua cerca nel caso che vi sia

bisogno di costringerla. Abusare di questa perfezione per guidare

il cane a capriccio di qua, di là, sistematicamente a calpestare il

terreno, a rovistare i cespugli, le siepi, i fossi ecc. precisamente

come si farebbe agire un battitore, equivale a ridurre quel

perfetto organismo alle funzioni di un lungo bastone da

battitore nella mano del cacciatore.

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Bellissima immagine dal Libro “ADDESTRAMENTO DEL CANE DA

FERMA” di Felice Delfino, con la sagoma dell’Autore in un’Azione di

Caccia in Alta Montagna, mentre si fa Correttamente “Consegnare” il

Selvatico Abbattuto dall’Ausiliare, in perfetta armonia e tipicità

secondo quanto gli è stato Insegnato.

Sullo sfondo, in profondità, si notano altresì le Sontuose Forme

delle Alpi che circondano il luogo.

Page 62: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

173

Una tale maniera di servirsi del cane da ferma è abbastanza

comune ed io non mi stancherò mai di combatterla e

disapprovarla perché mi addolora vedere annullare da chi

dovrebbe goderne i frutti le buone qualità meravigliosamente

forgiate dalla natura per l’uso a cui devono servire.

In questo caso il risultato del lungo, paziente ed accurato

addestramento si concreta in una distruzione delle migliori qualità

del cane da ferma. E le qualità istintive del cane da ferma

hanno ben altro valore del battitore e del lungo bastone; il

cacciatore che ci tiene ad utilizzare quelle buone doti

godendone l’esibizione ed il rendimento non ha che da

assistere muto e discreto allo svolgimento della cerca guidata

dall’istinto e dall’intelligenza. Soltanto in rarissime occasioni

potrà intervenire con un comando quando proprio il caso lo

impone.

L’intelligente amatore del cane da ferma non si annoia mai

nell’osservare lo spettacolo della cerca e dell’analisi di ogni suo

dettaglio per darsene ragione. Quell’osservazione é di per sé fonte

di soddisfazioni venatorie che compensano l’insuccesso delle ore

e giornate di caccia senza incontri.

Un cacciatore può essere più o meno capace nel percepire le

manifestazioni del cane, come può essere più o meno sollecito nel

portarsi a posto per assecondarne degnamente l’azione; può

ancora essere più o meno abile nel tiro. Tutte queste capacità

influiscono moltissimo sul risultato della caccia come sul

risultato della scuola di addestramento.

Il temperamento del cacciatore può ancora molto nuocere al

lavoro del cane; il cacciatore nervoso, impaziente o facile

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Altra immagine, ottimamente supportata dalla Didascalia Originale

che dovrebbe far comprendere a tutti gli Appassionati dell’Arte

Venatoria — in particolare a chi si è “Specializzato” nella Caccia di

Montagna col Cane da Ferma — perché Felice Delfino rimane

d’Esempio ed Irraggiungibile nel Settore Specifico: appare chiaro che

oltre alla Teoria, ne “Masticava” come nessuno anche di Pratica.

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175

all’orgasmo, comunica al cane la propria agitazione e così manda

a male tante azioni più delicate o più laboriose o più difficili.

Se il cacciatore é profondo conoscitore dell’arte del cacciare,

se è attento osservatore e profondo conoscitore del lavoro del

cane, trova ben presto la perfetta relazione d’intendimento col

suo collaboratore; questa condizione procura al cacciatore il

miglior diletto ed al carniere il maggiore rendimento.

Queste considerazioni confermano l’antico detto: “Il cacciatore

ha il cane che si merita.”

È probabile che mi sia dilungato un po’ troppo per

quanto riguarda questo “Primo Principio”, questo “Primo

Punto”, ma lo ritenevo e lo ritengo molto importante sia per la

parte da “Prim’Attore” che l’Ausiliare “Specialista” realmente

esercita a sostegno di tutte le Azioni di Caccia col Cane da

Ferma, specialmente alla Regina del Bosco, sia per indurre i

più Giovani, i Nuovi Esordienti Appassionati di Diana

[perlomeno loro], a dover comprendere sin dall’inizio che “i

ruoli” nella Caccia, così come nella Vita, nella Carriera e nel

Lavoro, è indispensabile saperli distinguere, accettare e

rispettare, sempre e comunque.

Page 65: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Collari con “Porta-Campano” brevettati dall’Autore.

La foto in basso presenta un particolare del batocchio, realizzato

in Corno e Pelle di Cervo su “Campana” di Rame.

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177

2] Le Attrezzature Indispensabili all’Ausiliare Specialista

Il segreto per fare progressi è iniziare. Il segreto per iniziare

è suddividere i tuoi compiti complessi ed enormi in compiti

piccoli

e gestibili, e poi iniziare dal primo.

MARK TWAIN

Celebre scrittore e umorista americano

nche in questo caso, oserei affermare ancor più al

giorno d’oggi [gli Esemplari Canini dei Nostri

tempi non sono certo confrontabili in niente con

quelli dei “tempi andati”, per ovvie variate condizioni e riflesse

esigenze], se non si è equipaggiati adeguatamente credo sia del

tutto inappropriato il solo pensare di addentrarsi nel Bosco.

A seconda delle precise Tipologie, delle Caratteristiche

e delle evidenti Peculiarità relative ai Cani, agli Ausiliari di

qualsivoglia razza e comunque da intendersi “Preparati e

Specializzati” in merito all’Arte della Caccia alla Beccaccia,

bisogna dotarsi di dedito Campano [meglio di più tipologie,

forme e dimensioni] e nello stesso tempo di apposito Beeper

A

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[magari telecomandato], per poi adattarli all’Amico a Quattro

Zampe ed alle esigenze uditive del Beccacciaio. Col senno di

poi inoltre, si deve essere davvero in grado di utilizzare il

minimo indispensabile occorrente [Cane, Accessori e “Suoni”

inerenti], al fine di poter realizzare “un’equa” Battuta di Caccia

alla Fatata Regina del Bosco, perlomeno “etica quel tanto” da

poter essere effettivamente considerata “ad armi pari”,

precisando che per “Regina” non s’intende altro che la

Scolopax Rusticola del “Secondo Millennio”, e non le

Farfallone del Passato.

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179

3] Performance Fisiche e Psicologiche del Beccacciaio

Devi credere in te stesso quando non ci crede nessun altro.

Questo è ciò che ti rende un vincitore.

VENUS WILLIAMS

Medaglia d’oro olimpica e campionessa di tennis professionista

engo a riaffermare in maniera sintetica le opinioni già

esposte nel mio citato Libro “IL SETTERMAN E

L’ARTE DELLA BECCACCIA”, poiché in seguito

alla moltitudine di Esperienze Personali sin qui acquisite reputo

requisito fondamentale l’essere sempre preparati a tutti i livelli,

“Fisici e Psicologici”, in diretta proporzione ed in conseguenza

della particolare tipologia di Arte Venatoria alla quale ci si

intende dedicare. Per quanto riguarda nello specifico la Caccia

col Cane da Ferma, il fine unico rimane quello di poter meglio

reagire da Atleti non tanto in merito al pregiato Selvatico in sé,

quanto alle singole necessità che di volta in volta ci verranno

sottoposte dai Nostri Ausiliari “Specialisti”, per meglio

“Servirli” e per i quali comunque ci siamo così sacrificati.

T

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181

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Luoghi Splendidi, Magnifici: di certo la Natura sa il fatto Suo, non per

niente “è Nata Artista”. Basta “Osservare” senza parole le immagini che

parlano da sole.

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183

Solo la Preparazione Preventiva e Continuata seguita dal

“Cacciatore/Atleta” permette di Raggiungere alti Obiettivi ed altresì Mete

elevate, ma ancor più di Arrivare con facilità alla Cacciagione, le Pregiate

Prede tanto desiderate. Forse si potrà Arrivare sulle Cime ugualmente, ma

se poi si Mancano le Stoccate…

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Nei Terreni Montani non Mancano “mai”, e nemmeno potrebbero

Mancare, le Sorgenti, le Fonti, i Canaletti, i Rigagnoli ed i Torrenti.

Nell’immagine si può notare il Giovanissimo OPPIS BRICK [ad

Undici Mesi d‘ età], alla Sua prima esperienza in questi luoghi, mentre si

disseta.

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«La Viscerale Passione per la Montagna…»

Page 75: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

«…quella Vera, mi coinvolge al punto tale che riesco a Tradire il

“Mio”…»

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«…Amore, La Regina del Bosco, per l’Insostituibile

“Coturnice”…»

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Per poter Partecipare “anche” solo in modo passivo

alle Continue “Emozioni” generate dall’Ambiente

Naturale, dai Selvatici Presenti ed ancor più dai

comportamenti degli Ausiliari al seguito — riuscendo a

“Scattare” Panorami, Vedute, Stranezze o comunque

Immagini come quelle esposte in queste pagine — è

Indispensabile sostenere una Sana Alimentazione

pertinente, ed altresì “un’Adeguata” Preparazione

Psico-Fisica ed Atletica, non tanto per Realizzare

l’Impresa di “Esserci” al momento giusto, quanto per

evitare Spiacevoli Situazioni riguardanti il Proprio Stato

di Salute...

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189

Durante la Salita e la susseguente Traversata,come evidenziano a riprova

le immagini, l’Autore ha avuto modo e metodo di Accertarsi Personalmente

della “Sicura” Presenza della Preda Ricercata…

Page 79: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

All’età di “soli” Undici mesi, in un Angolo di Paradiso che “non è” mica

uno scherzo, una Bellissima Ferma dell’Esemplare “Nato Imparato” che

Madre Natura ha voluto Offrire all’Autore: OPPIS BRICK.

Page 80: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

191

Sempre OPPIS BRICK, protagonista nella Battuta di Caccia che ha

permesso di Cogliere i “Frutti” più Pregiati di “Quei” Luoghi Incantati:

Le Coturnici.

La Corretta “Preparazione Psico-Fisica” adottata dall’Autore,

così come dagli Ausiliari, non ha incontrato ostacoli.

Page 81: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

La mia Preparazione di “Ieri”…

L’Autore da Giovane, ripreso durante la Fase di “Riscaldamento”, qualche

attimo prima “Del Via” alla Gara di un Campionato Italiano di Sci di

fondo.

Page 82: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

193

…mi ha permesso di raggiungere Notevoli Risultati,

Enormi Soddisfazioni, Gioie Infinite. Oggi perseguo i

medesimi Obiettivi adattando quanto Appreso nello

Sport “di quei tempi” — per Metodi, Concetti, Regole e

quant’altro — alla mia Primaria Passione di sempre:

l’Arte Venatoria, la Caccia.

Ed eccolo all’Arrivo visibilmente Stanco ed Affaticato dopo aver “Dato”

Tutto, ma nel contempo senz’altro Appagato.

Esattamente quello che “Oggi” Lui stesso richiede ai Suoi Allievi

di OPPIS.

Page 83: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

«Il Freddo Penetrante, quasi Polare, la Neve Gelida Caduta ed il

Ghiaccio ovunque presenti…»

Page 84: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

195

«…in Quei Luoghi d’Incanto hanno conferito Maggior Pregio alla

Splendida Avventura Vissuta e Goduta, fornendo altresì una

Migliore Qualità “di Esperienze e Conoscenze” tanto al

Cacciatore quanto, e forse ancor più…»

Page 85: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

«…agli Ausiliari del Dream Team “OPPIS” Orgogliosamente al

seguito. Anche il Cucciolone OPPIS BRICK — già Immenso,

Astuto e Concreto per le Doti Naturali di cui risulta Degno

Portatore — qualcosa ne ha Tratto…»

Page 86: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

197

Il Gran Cacciatore, il Cacciatore “Specialista”, perciò

anche il Beccacciaio, deve obbligatoriamente essere in grado

di Selezionare, Allevare, Istruire, Dressare ed ancor più di

“Specializzare” da sé, in prima persona, il Compagno di

Venture di Caccia di cui intende avvalersi, ossia l’Ausiliare

“Specialista”.

Questo perché il medesimo Esemplare prescelto “deve”

Rispondere e Corrispondere a tutte le precise esigenze del

Conduttore per caratteristiche, intenzioni e credo, affinché

Ambedue in perfetta Collaborazione Condizionata possano

arrivare al Massimo Risultato perseguito: l’Abbattimento del

Selvatico, sempre e comunque.

Per poter ottenere dette risposte, dette certezze, dette

realtà, risulta necessario “Vivere” il Cane, il proprio Cane, a

tutto tondo, “a 360 gradi, 24 ore su 24, e per 365 giorni

all’anno, indipendentemente dalle condizioni meteo”,

sacrificando tutto ed ancora più di tutto [dagli Affetti Familiari

a quelli Personali, dagli Interessi al Lavoro fino alla Carriera e

chi più ne ha più ne metta], così da riuscire a “capire,

comprendere e carpirne” nell’immediatezza gli Istinti, i Modi, i

Metodi e le Forme che l’Esemplare Canino mette in campo

nell’evolversi della Sua Opera “Specialistica”; assorbendone in

tal modo i riflessi indiscutibili “Vantaggi”, le indicibili

“Sicurezze” e le pertinenti “Certezze” che a loro volta

Page 87: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

inducono il Gran Cacciatore, il Cacciatore “Specialista” ed il

Beccacciaio innanzi menzionati, ad essere sempre nel posto

giusto al momento giusto, ad intuirne in concreto anticipo le

uscite, le fughe, così come le rispettive risoluzioni, ad

avvantaggiarsi indiscutibilmente di tali indicazioni,

segnalazioni e conferme sino al punto di NON SBAGLIARE

MAI o QUASI MAI.

Non esistono sospetti in merito al fatto che tutto rimane

vincolato agli aspetti Fisici e Psicofisici, i quali “incidono”

materialmente in modo assolutamente imperativo. Col preciso

scopo di trarne un’ulteriore ennesima dimostrazione, anche per

continuità con i contenuti riportati nei precedenti “Punto 1”, e

“Punto 2”, orgogliosamente mi concedo il lusso di prendere “a

prestito” gli scritti esposti nella Bibbia Cino-Venatoria [almeno

per quanto di mia conoscenza] che reputo essere

l’indimenticato istruttivo Libro “QUARANT’ANNI DI

ADDESTRAMENTO” del mio Famosissimo Corregionale, il

Veronese Gianni Puttini. Anche Lui stesso, battendo senza

mezzi termini il ferro caldo, come si suol dire, nel Capitolo

“L’ISTRUTTORE”afferma con cognizione di causa quanto

segue nella prossima pagina.

Page 88: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

199

L’ISTRUTTORE

L’arguto e valente scrittore cinofilo Sig. Barisoni in uno splendido

suo libro, ha definito in senso veritiero che «cacciatore si nasce».

Ebbene io vi dico che «istruttore cinofilo» si nasce. È la

sacrosanta verità. È inutile tenti abbracciare questa professione

chi madre natura abbia privato di certe doti e qualità naturali

indispensabili. Con molta passione e volontà si potrà ugualmente

ottenere qualche risultato anche da chi non abbia doti naturali di

addestramento, ma solo con soggetti talmente adattabili che, oso

affermare, si imporrebbero da sé.

Se costoro dovessero istruire soggetti di eccezionali doti fisiche,

esuberanti di passione, di temperamento impulsivo,

impressionabili, eccitabili, caparbi e via dicendo, andrebbero

fatalmente incontro ad amare disillusioni.

Con questi soggetti è necessario adottare sistemi particolari in

conformità del loro temperamento: diversamente si possono

rovinare in modo definitivo. Ma per scoprire questi speciali

sistemi é d’uopo possedere doti naturali speciali di intuizione e di

osservazione.

L’istruttore, e qui intendo per istruttore il «prof essionista»

che durante l’annata deve portare a completo addestramento

parecchi cani, deve essere di costituzione fisica sana e robusta,

perché questa é una professione faticosa, pesante, e perciò

difficile a sostenersi a lungo conservando sempre l’equilibrio

dello spirito.

Requisito principale é: «amare il cane». Occorre poi: buon

grado di intelligenza, notevole udito, buona vista, garretti

d’acciaio, calmissimo sistema nervoso e passione per la caccia

Page 89: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa
Page 90: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

201

[quantunque in qualche manuale non si dia importanza a

questa passione].

Indispensabile possedere una forte intuizione, spirito di

osservazione, attenzione continua e conoscenza della psiche di

ciascun cane in addestramento, per poter conseguire una

elevata percentuale di laureati fra gli allievi.

L’istruttore infine non deve essere mai pago del suo lavoro, ma

avere per meta la perfezione: supporre che il soggetto

dell’avversario sia sempre superiore al proprio.

[…] Da ultimo l’istruttore deve possedere un forte grado di

onestà: quando, dopo ripetute prove ed esperimenti, trova che il

cane affidatogli da educare é mancante delle qualità assolute

essenziali, cioè intelligenza; naso e passione, deve consigliare il

proprietario a ritirarlo. È poco decoroso il trattenerlo perché la sua

riuscita sarà certo meschina e non proporzionata alla spesa.

Ho voluto inserire questo importante estratto del citato

importantissimo Libro, proprio perché già allora, “a quei

tempi”, quando la Selvaggina Abbondava [per fortuna “Loro”]

risultava doveroso essere “Sempre” Preparati, Allenati:

immaginiamoci “oggi”, con la carestia di Selvatici che ci

ritroviamo.

Inoltre, ancora di maggior rilevanza vi è il fatto pertinente gli

Esemplari Canini, gli Ausiliari dei giorni Nostri, che pur dotati

di marchingegni elettronici vari [altrimenti sarebbe proprio la

fine], viaggiano a velocità “supersoniche” rispetto “a quei

tempi”, ed il conseguente raggio d’azione, il terreno che

Page 91: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Una favolosa immagine che ritrae alcuni Atleti in Azione durante una

Competizione Sportiva “Dilettantistica” di Sci di Fondo, lo Sci Nordico,

realizzata lungo il Favoloso “Tracciato” della Piana di Marcesina,

nell’Altopiano di Asiago. Quale miglior accompagnamento al capoverso

presente nel Capitolo:

«Solo l’Allenamento, una costante Cura “Sportiva” di sé,

regolarmente distribuita in tutti i mesi dell’anno ed

arricchita da una Sana Alimentazione del proprio Corpo e

della propria Mente, possono permettere che ciò avvenga.»

Senza bisogno di aggiungere altro, sono facili da comprendere i principi

dell’Autore in merito a quanto sopra riportato.

Page 92: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

203

effettivamente riescono a coprire, non risulta nemmeno

lontanamente confrontabile.

Tornando all’argomento del presente paragrafo, quando

ad esempio i Nostri Esemplari hanno “modo di incontrare” la

Scolopax Rusticola [così come qualunque altra cacciagione],

magari a centinaia di metri dalla Nostra posizione, peggio

ancora se in condizioni di estrema salita e se con importanti

ostacoli interposti come Fitta Vegetazione, Coste Rocciose,

Canali Insuperabili, ecc. ecc., nell’udire gli echi prodotti dai

Beeper si deve per forza essere in grado di “Servire” la Loro

Opera nel migliore dei modi, sapendo di essere obbligati a

giungergli nei pressi quantomeno “con un ritmo respiratorio”

regolato, tutto nel breve volgere di pochi, pochissimi istanti.

Solo l’Allenamento, una costante Cura “Sportiva” di sé,

regolarmente distribuita in tutti i mesi dell’anno ed arricchita

da una Sana Alimentazione del proprio Corpo e della propria

Mente, possono permettere che ciò avvenga.

Il saper di doversi mantenere Pronti, Reattivi, Allenati e

Abituati allo Sparo, chiaramente inteso “di Imbracciata e di

Stoccata”, non può che influire in maniera positiva sui risultati

conseguenti, ma anche dette peculiarità non possono che

dipendere dalle Performance Fisiche e Psicologiche che

l’Esperto Beccacciaio avrà saputo programmare e gestire,

magari insistendo oltremodo in merito alla costanza ed alla

Page 93: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

continuità dedicate “all’Amore di sé”, partecipando

periodicamente a qualche Turno di Skeet o di Percorso Caccia

per non perdere le Capacità di Reazione.

Page 94: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

205

4] Il Fucile e le Munizioni Adeguate

Prima o poi, quelli che vincono

sono quelli che pensano di poter vincere.

RICHARD BACH

Autore di successo de Il gabbiano Jonathan Livingston

itengo che la scelta del Fucile e delle relative

Munizioni sia quella di minor importanza all’atto

pratico della Caccia in Genere ed in particolare a

quella alla Beccaccia qui trattata; questo mi permetto di

dichiararlo benché io stesso ne sia un concreto sostenitore ed

un cultore a tutti gli effetti, che ha fatto di tutto e molto più di

tutto sia per quanto riguarda il Fucile sia per le Munizioni, per

poterli avere a disposizione “il meglio del meglio ed altresì con

le intenzioni pratiche più convenienti” sin dagli inizi

entusiasmanti della sua Passione di Beccacciaio.

A mio giudizio il naturale “sovrammanico” che Madre

Natura ha voluto riservare ad ognuno di Noi amanti dell’Arte

Venatoria, e nello specifico della Scolopax Rusticola, può

sopperire seppur provvisoriamente a tali precise “mancanze”,

R

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In alto: Doppietta munita di “Cani Esterni”, marca Beretta.

Al centro: Doppietta Modello “Roma 6”, marca Beretta.

Sotto: Doppietta Modello “Roma 3”, marca Beretta.

Page 96: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

207

La Doppietta, l’Arma “Adatta” per la Caccia alla Beccaccia.

Per tutti gli Appassionati ed i Praticanti delle Montagne Venete,

da sempre unicamente definita “El Xciopo”.

Nell’immagine, come in quelle esposte a pagina precedente, si

possono osservare alcune tipologie del Fucile senz’altro più utilizzato per

quanto concerne la Caccia alla Fatata Regina del Bosco.

La singolare caratteristica dovuta alle Canne Giustapposte,

Affiancate, a detta di tutti i Conoscitori dell’Arte Venatoria permette

all’utilizzatore, di Incanalare il Selvatico con Maggior Facilità, soprattutto

in Fase di “Staccata”.

Page 97: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Il Sovrapposto.

Essendo un’Arma dalle Origini più Recenti, per cui “più

Moderna” rispetto alla precedente Tipologia esposta, incontra

normalmente più Estimatori in Senso Generale, o quantomeno tra chi si

trova ai Primi “Bagliori” dell’Arte Venatoria.

Page 98: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

209

Primo Piano che distingue una “ Parziale Sezione” di una Comune

Cartuccia a Pallini, la Classica Munizione “Spezzata”, per l’occasione

presa “A Campione”.

Si possono notare, fra le altre, l’apposito Contenitore

[caratteristica che la rende Adatta ai Tiri su Selvatici a Distanza] ed i

relativi Pallini Nichelati di Numerazione “5”.

Page 99: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

consentendo comunque di ottenere risultati rilevanti per quanto

d’interesse al carniere.

Per ulteriori approfondimenti sulla questione rimando il

Lettore interessato all’apposito Capitolo contenuto nel mio

precedente Libro, al fine unico di potersi assicurare una “degna

compensazione” con gli investimenti, gli enormi sacrifici e le

incalcolabili fatiche sostenute per migliorarsi nella Caccia alla

Fatata Regina del Bosco.

Page 100: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

211

«Mentre risalgo un irto pendio all’interno del Fitto Boschivo,

sento il Campano “rallentare” bruscamente i propri rintocchi e, di

riflesso, allungo frettolosamente il mio incedere… nel breve, se

non nel brevissimo, anche il Beeper inizia la propria Cantilena, ed

io nel frattempo riesco con la giusta silenziosa attenzione ad

affacciarmi sul Sentiero dove prevedo si stia materializzando

l’unico Desiderio che volevo esaudito ancora nel mio Sogno ad

Occhi Aperti fatto proprio la sera precedente. Come previsto, noto

debitamente “Allungato” sulla medesima “Caredà” [sul Viottolo]

lo “Specialista”, l’Espertissimo OPPIS NEGUS, mentre sta

svolgendo “la parte” che gli spetta: ora tocca a me.

Mi porto su di Lui senza esitazioni, nell’esatta posizione che

ritengo possa senz’altro “avvantaggiarmi” nei confronti di Lei, e

“smettendo” col mio calpestio, attendo che la “mia regola” si

ripeta…»

Page 101: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

«…nel ritmico conteggio alla rovescia: 30, 29, 28… 15, 14, 13…

e… con il succedersi dell’echeggiante “Boato” emesso dal mio

Benelli Raffaello, ho modo di godermi ulteriormente l’invidiabile

scenetta conclusiva sancisce il Risultato Finale.

Tutto si è realizzato con Movenze, Movimenti, Guidate ed

Accostamenti nella perfezione degli Insegnamenti e delle

Istruzioni Impartite ”in Origine” al mio “Selezionato” Allievo.

Lui, ad onor del vero, si è sempre dimostrato Disponibile

nell’Apprendere, dotato da Madre Natura di un’Intelligenza quasi

Umana, dimostrandosi di conseguenza Molto Diligente

nell’Attuarle, nel metterle in Pratica; il corso degli anni e le

Innumerevoli Esperienze guadagnate poi, hanno fatto il “resto”,

rendendolo Unico, Speciale, oltre che “Specialista” come

anzidetto, per cui l’epilogo conclusivo, il Completamento

dell’Opera, non poteva che terminare così!!»

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213

Principio 1

Per poter Criticare gli Altri in Fase di Apprendimento, ed ancor

più i Cacciatori, senza con ciò Offenderli nell’Orgoglio e nei

Sentimenti, lo Sprone Giusto per pervenire al “Loro” stesso

Miglioramento Personale e Professionale è quello di sapergli

dire spesso e con frequenza di esserne comunque Orgoglioso,

poiché hanno dimostrato di essersi superati nell’Applicarsi

Coscienziosamente. Di conseguenza, osservando gli ulteriori

suggerimenti migliorativi impartiti, potranno ottenere i

medesimi risultati anche dove “in quel Momento” purtroppo

Peccano.

Page 103: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

L’accelerazione odierna accresce la nostra fragilità,

rendendoci intollerabile la nostra inefficienza.

MICHELE LEONCI

Luminare in campo medico

Non c’è nulla di cui aver paura,

se non la paura stessa.

FRANKLIN ROOSEVELT

Ex-Presidente degli Stati Uniti D’America

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549

PARTE II

TRASFORMA TE STESSO IN VISTA DEL SUCCESSO

Nessun uomo è mai diventato grande o buono se non

attraverso errori numerosi e colossali.

WILLIAM E. GLADSTONE

Ex primo ministro della Gran Bretagna

Nessuno di noi può cambiare i nostri ieri,

ma tutti noi possiamo cambiare i nostri domani.

COLIN POWEL

Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America

sotto il presidente George W. Bush

Per ogni insuccesso c’è una linea d’azione alternativa.

Devi solo scoprirla.

Quando giungi a uno sbarramento, fai una deviazione.

MARY KAY ASH

Fondatrice di Mary Kay Cosmeteics

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Il “Divin” Codino Nazionale, Roberto “Roby” Baggio.

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“Roby” Nazionale, ripreso ai tempi in cui indossava la Maglia del

BRESCIA.

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Nuovamente il” Divin” Codino in un’immagine che lo ritrae con la Maglia

che più di tutte ha valore e che ogni singolo Calciatore nel corso della

propria Carriera Sportiva ambirebbe ad indossare: la Maglia della

Nazionale Italiana.

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553

Roberto Baggio con indossata la pregevole Maglia Nerazzurra della

Società F.C. INTERNAZIONALE, per tutti “l’INTER”.

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Un primo piano di “Roby” Baggio vestito coi Colori tanto ha Riscaldato ed

Onorato i Cuori di tutti gli Italiani nel Mondo Intero.

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555

C A P I T O L O

11

Roberto Baggio E Un Setter Da Pallone D’Oro

Il talento è più economico del sale da cucina.

Ciò che separa l’individuo di talento dall’individuo di successo

è una grande quantità di lavoro duro.

STHEPEN KING

Autore di successo con oltre 40 libri in circolazione,

molti dei quali sono divenuti dei film

Bassano del Grappa, 8 Giugno 2010

ualche tempo addietro un mio caro Amico

dell’Altopiano di Asiago [VI] rispondente al nome di

Roberto Benetti — per tutti ”Tata” [proprietario

dell’omonima Pizzeria vicina all’ingresso dello Stadio del

Ghiaccio di Asiago] — mi contattò al cellulare.

“Ho estrema urgenza di incontrarTi” mi disse “vedi di mandare

a monte tutti i Tuoi impegni lavorativi e di raggiungermi in

Q

Page 112: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Sopra: l’Ingresso Principale della “Pizzeria da Tata”, ripreso dal

Lato Sud-Ovest. Si possono notare fra le altre, l’Insegna Luminosa del

Locale e sulla destra la Scala Esterna che conduce al’Appartamento

del Proprietario.

Sotto: panoramica dell’Ingresso Principale allo Stadio del Ghiaccio di

Asiago, con in primo piano l’Ampio Piazzale antistante e sulla sinistra

l’Entrata alla predetta “Pizzeria da Tata”.

Page 113: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

557

Pizzeria per le 17:00 di oggi: non accetto alcuna scusante, ciao

ciao!!!”

Vista la confidenza che c’era tra Noi, pensai subito che

Tata avesse ricevuto qualche brutta notizia sulla Sua “non

perfetta” salute di allora, perciò come si deve ad un Fraterno

Amico, pur trovandomi in estrema difficoltà operativa per gli

interessi delle mie Aziende, all’orario previsto mi presentai

correttamente sul posto.

Appena entrato nell’ampio locale della Pizzeria mi

sentii apostrofare col picco d’ordine di un Camerata d’Alto

Grado:

“SiediTi fuori al sole, al tavolino all’angolo del piazzale, che fra

due minuTi Ti raggiungo. Devo parlarTi a quattr'occhi di una

cosa assolutamente confidenziale.”

Proseguì poi le Sue faccende, commissionando alla cameriera

un altro ordine perentorio:

“Portagli un gelato ‘panna e fragola’, così il Signorino non potrà

lamentarsi.”

Con un “dietro-front” degno di un militare, mi indirizzai

all’esterno del locale e mi sedetti al tavolo; pochi secondi dopo

stavo già gustando il delizioso gelato quando

Page 114: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Foto ricordo dell’incontro narrato nel Capitolo, avvenuto presso la Villa di

Residenza “dell’Ex-Codino Nazionale” ad Altavilla Vicentina.

Nell’immagine si può distinguere il Fuoriclasse Roberto mentre da

ottimo “cicerone” presenta all’Autore gli Interventi Edificatori eseguiti

sull’Immobile di Sua Nuova Residenza.

In attento ascolto il Dott. Nicola Boschetti.

Page 115: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

all’improvviso dovetti sobbalzare sulla sedia per l’inaspettata

stretta ricevuta alle spalle, e girandomi colsi il beffardo

sorrisone “del Tata” che così si espresse:

“Stai calmo, sono io, chi vuoi che sia?!… Malgrado la

preoccupazione che Ti leggo negli occhi, volevo darTi una

grandiosa buona notizia.”

E dietro la Sua sagoma, il Suo fisico molto magro, vidi

spuntare un Volto Famosissimo che mai mi sarei aspettato,

accompagnato dalla domanda:

“Sai chi è costui, ‘sto losco individuo?!”

Senza batter ciglio e con straordinaria ammirazione, al

momento della stretta di mano non mi restò che esclamare

banalmente:

”Ma Tu sei Roby Baggio, non posso sbagliarmi!!”

E infatti era proprio così!!… Era Lui, il magnifico

estroso Calciatore Nazionale.

Con la serenità e la familiarità che comunemente si

concedono ad un conoscente di vecchia data, mi disse subito

sorridendo come una volpe:

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L’Autore in compagnia del Popolarissimo “Roberto” Nazionale mentre

osservano ed apprezzano le varie Opere di Giardinaggio “allora” in fase

di Esecuzione, a Completamento dell’Area Sud-Ovest della bellissima

Proprietà.

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561

Page 118: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Ecco riportate altre mirabili riprese degli effettivi “Principi Costruttivi”

Vicentini/Veneti che stanno a rappresentare i Valori e le Tradizioni Locali

adottati nella Ristrutturazione Attuata, ed ulteriormente “l’Ex -Codino”

mentre trasferisce nella propria auto il Certificato ENCI e le

Documentazioni dell’Avvenuta Cessione del Setter Inglese “Specialista” in

Scolopax Rusticola OPPIS DIORCK, per poi poterlo accompagnare nella

Zona Box dedicata agli Ausiliari.

Sullo sfondo si possono altresì apprezzare alcune delle Forme di

Intervento realizzate seguendo le Caratteristiche dell’Edilizia Vicentina,

avvalendosi unicamente di Materiali Locali.

Page 119: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

563

“Ciao Oscar, gli amici del Tata sono tutti amici miei, perciò

siediTi che vorrei fare due chiacchiere con Te. So che possiedi un

nominato Allevamento di Setter Inglesi, per cui pagando quanto

c’è da pagare e su consiglio del nostro comune amico qui

presente, vorrei acquistare un Esemplare da Beccacce; non un

Esemplare qualsiasi ma un Grande Specialista: ce l’avresTi a

disposizione per il sottoscritto??”

Ed io in risposta:

“Come no!!… Se desideri Te ne consegno uno di quelli che uso

personalmente. Come Ti piacerebbe che fosse, a classica cerca

del Setter Inglese oppure uno Spaziante tutto matto come

piacciono a me?”

Qui intervenne “Tata” che volendo fare il prezioso mi

disse:

"Giovane, vedi che non puoi farmi fare brutta figura con questo

particolare ‘elemento’. Pensa che Roby è già stato informato

delle Tue riconosciute capacità balistiche, particolarmente per

ciò che riguarda le Fatate Regine del Bosco, ed essendo Lui

stesso un vero fuoriclasse nello sparo alle Anatre, alle Allodole,

ai Tordi e alle Cesene, ora vorrebbe cimentarsi anche a

Beccacce. Dagli un Cane che sappia ‘leggere e scrivere’, non

scherzare…"

Così parlando trascorremmo in compagnia una buona oretta,

Page 120: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

confermandoci a vicenda un successivo appuntamento presso

la residenza di Roberto Baggio per presentare il potenziale

“Campione a Beccacce”.

Qualche giorno dopo mi recai sul posto accompagnato

da un mio Collaboratore e dal mio primogenito Mirko. Dopo le

dovute emozionanti presentazioni ed i convenevoli che si

tengono per consuetudine fra Noi Veneti, consegnai a Roby il

Setter Inglese «DIORCK» che avevo naturalmente scelto in

prima persona — presentandone orgogliosamente i meriti e le

raccomandazioni di rito.

Si trattava di un Esemplare di media taglia, dal

Mantello Bianco-Nero su sfondo abbastanza Chiaro e

Picchiettato, molto elegante e leggero sia nella Camminata

Naturale che nelle “Movenze Venatorie”: un Vero Fuoriclasse,

un Realizzato “Specialista” soprattutto in Scolopax Rusticola,

che sapeva esprimersi a tutti gli effetti di razza su ogni terreno

ed in qualsiasi situazione, con Stile e con Classe infiniti, ornati

da quel Talento Naturale che purtroppo è riservato solo a pochi

nella massa.

La Fatata Regina del Bosco e le Coturnici erano i

Selvatici per i quali avrebbe volentieri dato la Sua stessa vita e

su cui sapeva distinguersi dappertutto. Alla Sua età [aveva da

poco compiuto i cinque anni] già conosceva a mena dito oltre

l’80 percento delle Riserve di Caccia più ambite dell’Est

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565

Ed ecco il “Momento dello Stacco”, la Consegna dello “Specialista”

OPPIS DIORCK al Calciatore più Famoso d’Italia: “Un” Campione per

“Il” Campione.

Nella pagina successiva si possono ulteriormente notare e gustare le

effettive fasi del Particolarissimo Evento, che mostrano “Roberto” mentre

introduce lo “Specialista” prescelto nella Sua Definitiva Dimora.

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567

Europa ed altresì era stato in mia compagnia dall’Iran alla

Turchia, dalla Lapponia Svedese a quella Finlandese, dalla

Siberia alla Crimea e molto altro ancora.

Nel giungere al cancelletto di metallo, mi chinai su di

Lui e lo accarezzai con dolcezza come ultimo saluto,

introducendolo nel Suo Nuovo “Box”. Dopo averlo slegato

cercai inoltre il Suo sguardo, forse l’ultimo fra Noi Due, e lo

salutai mormorandogli alcune sillabe che Lui di sicuro

apprezzò, reagendo coi gesti del Suo maestoso fisico. Al che,

pur a malincuore, mi incamminai per la mia strada senza

nemmeno girarmi, ed in cuor mio gli sussurrai con dolcezza:

“Credo che qui starai da dio, sii felice” e con ciò me ne andai.

Fummo poi invitati a dirigerci al piano interrato

dell’abitazione, nella specifica “Zona riservata agli amici

Cacciatori”, dove lo stesso Roby Baggio oltre ad offrirci un

buon caffè caldo preparato con le Sue mani, con il piglio di un

consumato cicerone ci elargì diverse spiegazioni intorno

all’Allevamento dei Volatili Minuti e ci mostrò con orgoglio la

Sua Collezione Privata di Allodole, Tordi Sasselli, Tordi

Bottacci e Cesene.

Davvero una giornata indimenticabile.

Page 124: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

INSEGNAMENTI E CONSIDERAZIONI

Tutte le Persone hanno una Grande Opinione di se stesse, “Io e Voi”

compresi. Inoltre, si considerano “Buone, Care ed Altruiste”.

Io direi che un Uomo è spinto di solito ad Agire da “Due Motivi”: Uno è quello

Vero, e l’Altro vuole avere tutta l’apparenza di “Essere” Buono e Nobile.

Il Motivo Vero lo conosciamo molto bene, ma siccome “Tutti Noi” siamo in

fondo degli Idealisti, ci piace pensare di Agire in base a queste Motivazioni

Buone e Nobili.

Quindi, se vogliamo ottenere qualcosa, è a queste Nobili Motivazioni che

conviene fare appello.

Page 125: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

569

Principio 11

Saper infondere negli Altri la sensazione di essere stati ‘Loro’ i

Primi ad aver avuto l’Idea Giusta, dimostrandosi il più Onesti

Possibile nel vedere le cose, insieme ad un Atteggiamento

Positivo e magari partendo dai “Loro” stessi Punti di Vista, non

può che porci in una rampa di lancio inclinata per il Giusto

Verso, in Assoluta Discesa, già con la Vittoria in Tasca.

Page 126: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Alla base di ogni azione umana stanno due motivazioni:

l’impulso sessuale e il desiderio di grandezza.

SIGMUND FREUD

Neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Il bisogno più sentito della natura umana

è il desiderio di essere importanti.

JOHN DEWEY

Emerito filosofo statunitense

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773

PARTE III

INIZIA ORA!

Il cambiamento è la legge della vita. E coloro che guardano

solo al passato o al presente sicuramente perderanno il futuro.

JOHN F. KENNEDY

Trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti

L’entusiasmo è uno dei motori più potenti del successo.

Quando fai una cosa, falla con tutta la tua forza.

Investici tutta la tua anima. Imprimici la tua personalità.

Sii attivo, sii energico, sii entusiasta e fiducioso,

e realizzerai il tuo obiettivo. Non è mai stato realizzato nulla

di grande senza l’entusiasmo.

RALPH WALDO EMERSON

Saggista e poeta americano

Page 129: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Devo ancora trovare un uomo, per quanto sia eminente la sua

posizione, che non abbia svolto un lavoro migliore e non abbia

compiuto uno sforzo più grande con uno spirito di

approvazione anziché uno spirito di critica.

CHARLES M. SCHWAB

Primo presidente di U.S. Steel Corporation

Una splendida immagine che raffigura “Il Soggetto” Principale del

Capitolo: OPPIS RAHSS, “forse” il Miglior Fuoriclasse di “sempre”

dell’Allevamento OPPIS.

Page 130: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

775

C A P I T O L O

15

Conflitto Di Separazione Cane — Uomo

Le difficoltà sono opportunità per migliorare le cose,

sono trampolini di lancio per un’esperienza più grande…

Quando una porta si chiude, se ne apre sempre un’altra;

deve accadere in quanto è una legge naturale

per tenere le cose in equilibrio.

BRIAM ADAMS

Bassano del Grappa, 6 Giugno 2011

n questi giorni ho potuto vivere una Vicenda del tutto

“Nuova”, una Splendida Realtà che non avrei mai

immaginato di assaporare con così immensa gioia e che

mi ha coinvolto oltre ogni aspettativa.

Mi ha altresì portato a riconsiderare “tutto” quello che

ho imparato fino ai miei cinquantun anni suonati, ad un’età

cioè che non è proprio quella di un ragazzino di primo pelo,

I

Page 131: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Rizzieri Giovanni Pizzato, padre scomparso dell’Autore.

Page 132: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

777

tanto più se si pensa che Seleziono, Allevo, Istruisco, Dresso e

conduco a Caccia — in Italia e nel Mondo Intero — i miei

Setter Inglesi sin dal lontano 10 Luglio 1972, per cui di acqua

sotto i ponti ne ho vista scorrere un’infinità.

Quanto andrò a narrare l’avevo già vissuto da “non

protagonista” nell’Aprile 2001, quando il Pastore Tedesco di

mio Padre, ROCKY, un Esemplare Mastodontico [al quale “a

pelle” non piacevo per niente ed il fatto era reciproco…],

ancora piuttosto Giovane, perfettamente Sano e Forte come un

Toro, presagendo che mio Padre era purtroppo giunto al

“capolinea”, si lasciò letteralmente Morire giorno dopo giorno,

sebbene il Veterinario di Fiducia si fosse impegnato a salvarlo

in tutte le maniere, finché non spirò il 26 Aprile 2001.

In successione, anche mio Padre si aggravò in modo

irreversibile, fino a perdere conoscenza e spegnersi fra mille e

più dolori il 5 Maggio 2001.

A rendere ancora più strana la circostanza ci fu un altro

episodio sorprendente, aggiuntosi nei giorni successivi, quando

mia Madre nel riordinare e raccogliere il vestiario nella Camera

Matrimoniale scoperse in un cassetto un Biglietto Scritto di

Pugno, oserei affermare quasi “irreale”, nel quale il mio

Genitore lasciava scritto:

“Morirò il 05 Maggio 2001”

Page 133: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

L’Emozione di Guidarlo, l’Estasi di Goderlo, l’Esaltazione di Osservarlo,

nel loro insieme formano l’Orgoglio di Possederlo.

Page 134: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

779

Non voglio commentare l’avvenimento, non è il mio

scopo e nemmeno il giusto viatico, ma viceversa so con

certezza che conoscendoli entrambi molto bene, negli ultimi

anni della Sua vita il “Primo” Vero Confidente di mio Padre

era proprio ROCKY: molte volte infatti nello scorrere delle

giornate il mio Genitore dialogava “in privato”, pur ad alta

voce, con il Cane e a mio parere quello che aveva scritto nel

biglietto, il Suo Indicibile “Segreto”, a ROCKY l’aveva pure

svelato.

Così, non potendo vivere l’uno senza l’altro, se ne

andarono insieme in perfetta compagnia.

Questi aspetti intimi della mia vita famigliare mi sono

balzati alla mente come un flash per via di un fatto che mi si è

presentato proprio negli ultimi giorni, essenzialmente

incentrato sullo Strettissimo Rapporto instauratosi fra me ed un

mio Ausiliare, forse “IL MIGLIORE DI SEMPRE”, ossia

OPPIS RAHSS.

Allora mi sono seduto alla mia scrivania, ripercorrendo

a ritroso le molteplici esperienze vissute con i miei Setter

Inglesi personali che col tempo ho avuto la fortuna di

“Specializzare”, seppur in epoche e in condizioni diverse, sia in

relazione agli Ambienti che all’Abbondanza di Selvatici, che

alle Tipologie di Selvatici, chiaramente a partire dai miei inizi,

cioè dall’ormai remoto 10 Luglio 1972 quando “nacque”

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781

l’Allevamento “OPPIS”. Nonostante siano trascorsi ben 39

lunghi anni riesco ancora a ricordare con estrema precisione

ogni momento, ogni istante, ogni emozione, ogni situazione,

ogni singolo evento vissuto con i miei Cani, oltre a ricordarne

tutti i nomi.

Ho avuto l’onore e la fortuna di cominciare da zero la

mia Avventura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria con

l’impareggiabile DICK, erede e discendente di CRISMANI

OLAF, per poi proseguire quasi contemporaneamente con

SABA DI CAVAION [detta DIANA] e TEA DI CAVAION [detta

PERLA], a loro volta discendenti dei fantastici CEREA.

Con il loro concreto apporto mi sono dilettato come

Novello Allevatore di Setter Inglesi, generando fra tutti un

Tricolore: ROLL III°, un Soggetto “Nato” Beccacciaio.

Nell’agosto 1983 vi ho aggiunto GONZAGHENSI’S

GECK e da lì in avanti sono riuscito ad ottenere l’immenso

statuario OPPIS RAHSS; nel mezzo la promettentissima OPPIS

DIANA, che mi è stata purtroppo “Rubata, Estorta” ancor

Giovanissima, ed ulteriormente OPPIS PACO, forse l’Ausiliare

che più di tutti mi ha permesso di perfezionare il mio “Sapere”

di Beccacciaio accanito, grazie alle Sue Enormi Doti Naturali.

In aggiunta è subentrata BINA OD BENCICA,

un’Esemplare dal Fondo Atletico infinito e dalla caparbietà

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senza limiti [e non solo quella], quindi ancora l’insostituibile

OPPIS DIANA [detta FIORELLA, oppure FIORE per gli

Amici], la Regina delle mie Regine; giungendo poi alla

generosissima OPPIS KIKA, alla superlativa OPPIS WESSY

[detta NERA], al super-dotato OPPIS THONY ed infine, in

questo periodo, al Giovane OPPIS GIOHN, un Soggetto dallo

Stile Setter Inglese così perfetto da poterlo definire senza timor

di smentita “più unico che raro”.

Da ognuno di loro ho avuto modo di imparare qualcosa

anch’io, arrivando ad analizzarne uno ad uno i singoli meriti:

— DICK: il mio Maestro, il mio Insegnate in tutto e per tutto.

Di Lui ricordo più di ogni altra cosa le penetranti occhiate

quand’ero alle prime armi, lanciatemi ad ogni mio errore, nel

corso delle quali sembrava volermi parlare per farmi capire,

spiegarmi, consigliarmi; ricordo inoltre le successive consuete

‘comunioni d’intenti’ che via via riuscivo a guadagnare con

l’andar del tempo, chiaramente migliorando di volta in volta,

ed infine i Suoi sguardi di approvazione, di compiacimento, al

termine della la mia Maturazione Venatoria. Quasi un

“Umano”, oserei affermare, che a volte sapeva esprimersi

molto meglio dei miei insegnanti scolastici di allora.

Page 138: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

783

— SABA DI CAVAION: la Femmina che più di ogni altra mi

si è impressa nella memoria: l’Arte, la Felinità e lo Stile del

Setter Inglese. Per me ha rappresentato realmente la Classe e la

Finezza del Cane dal Pelo di Seta.

— TEA DI CAVAION: il primo Ausiliare a darmi un

insegnamento pratico di concretezza, di risultati dati dalla

costanza, dalla caparbietà ad ogni costo, arrivando a “non

cedere mai”. Un esempio di disponibilità assoluta e naturale.

— ROLL III°: l’Esemplare della “svolta”, quello che mi ha

permesso di comprendere tutti i miei errori sulle Scolopax,

trasmettendomi il reale significato di dover sempre utilizzare in

questa specifica tipologia di Caccia [e comunque anche nelle

altre…], un effettivo “Specialista”.

— GONZAGHENSI’S GECK: il mio Professore, colui che mi

ha “rifinito, affinato e perfezionato” in ogni spigolatura per

divenire un Vero Beccacciaio. Di Lui ricordo molto bene anche

un’inspiegabile controversia nata sul finire della Sua carriera,

dalla quale è scaturita per cocciutaggine di entrambi una Sua

irreparabile risposta che non ho più saputo arginare: NON MI

HA PIU’ RIPORTATO UNA BECCACCIA sino alla Sua

morte. Non dimentico nemmeno che quando venne a mancare

Page 139: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

volli abbandonare “per sempre” la Caccia.

— OPPIS RAHSS: il Primo Esemplare che sono riuscito a

“Specializzare a mia immagine e somiglianza”, anche se ad

onor del vero Suo Padre gli aveva lasciato in eredità una

miriade di Doti Naturali. Chi ha avuto la fortuna di intravederlo

ancora oggi lo cita a mò di esempio.

— OPPIS DIANA: il Soggetto che più di ogni altro non sono

riuscito a godere, se non altro sino a maturazione avvenuta, a

causa dell’astuzia truffaldina di un mio conterraneo [purtroppo

le Prove contro di Lui erano insufficienti…] che me l’ha

sottratta per sempre. Lei era nata per la Beccaccia.

— OPPIS PACO: la Macchina da Guerra Venatoria “Perfetta”.

Un Pazzo Estremo per tutto ciò che riguardava la Scolopax: ad

ogni incontro con Lei buttava gli occhi fuori dalle orbite, come

gli Indemoniati. Un Assatanato di Selvatici di tutti i tipi e

generi. In Lui rivedevo sin dall’età di Otto Mesi il mio spirito,

le mie volontà, i miei desideri, i miei voleri, le mie gelosie e

quant’altro di simile. L’Esemplare su cui contare “sempre e

comunque”, sino al punto da poter scommettere di tutto e di più

sulle Sue “riuscite venatorie”. Indimenticabile.

Page 140: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

785

— BINA OD BENCICA: è stata un’avventura ed una infinita

sofferenza poterla avere tutta per me, e di ciò oltre a me,

solamente il buon Dusan Bencic [venuto a mancare da pochi

anni] avrebbe potuto comprendere le reali motivazioni di

sottofondo. Un Soggetto Incontrista senza limiti, dalla

mentalità più unica che rara e mai doma, senza fine.

— OPPIS DIANA [detta FIORELLA o FIORE per gli

Amici]: tengo molto a definire così il Suo Nome, poiché Lei

sarà e rimarrà per sempre la mia “Coccola”, l’unica Ausiliare

che poteva permettersi di non mangiare a guinzaglio in mia

presenza una volta terminata la Giornata di Caccia e di

trascorrere la notte nella cabina del mio furgone, dormendo,

riposandosi e sfamandosi solo nelle ore notturne, come più le

piaceva fare. Quello che ho avuto la fortuna di veder eseguire

da Lei in una moltitudine di Azioni di Caccia, non so se mai

potrà riavverarsi in futuro.

— OPPIS WESSY [detta NERA]: un ulteriore artifizio

prodotto dal mio Personale Lavoro, dal mio Sapere di

Beccacciaio, frutto delle mie Esperienze Cino-Tecniche e

Cino-Venatorie guadagnate in più decenni di Attività “quasi

Professionale” di Caccia nel mondo, ed altresì dei miei Progetti

di Allevatore, di Istruttore, di Dressage e di Insegnamenti; un

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misto di Astuzie e Furbizie miscelate tra loro, senza trascurare

che tutto ciò è stato reso possibile dalle immense Doti Naturali

che Lei stessa possedeva, seppur “Selezionate” con attenzione.

— OPPIS KIKA: il Frutto Genetico di OPPIS PACO e BINA

OD BENCICA [purtroppo morta molto Giovane], da ambedue

aveva ereditato qualcosa di unico, di difficilmente riscontrabile

nella Gran Mole dei Cani che per lo meno io ho avuto modo di

osservare nella mia Vita di Allevatore e Cacciatore. Inoltre ho

avuto la fortuna di ricevere in dono da Lei una Cucciolata che

tuttora si sta imponendo di prepotenza nella Storia del mio

Allevamento e non solo, attraverso Splendidi Esemplari come

OPPIS GAHSS, OPPIS GIHLL ed OPPIS GIHSS fra gli altri.

Sinché l’ho avuta a disposizione l’ho goduta ben oltre ogni

limite proprio perché Lei era “fatta così”.

— OPPIS THONY: è tuttora il mio Ausiliare di “Punta”, lo

Specialista Principe per quanto concerne la specifica Caccia

alla Fatata Regina del Bosco, “imbattibile” senza possibilità di

smentita. Agevolato dai Risultati Selettivi Geneticamente in

Sua dote, anche Lui sono riuscito a “Specializzarlo e

Modellarlo” in espressa funzione del mio Essere Cacciatore ed

altresì in relazione alla moltitudine di Esperienze vissute e

Page 142: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

787

guadagnate negli anni Cacciando, Cacciando ed ancora

Cacciando. Non bello, ma Fantastico.

— OPPIS GIOHN: forse è ancora presto per dirlo con assoluta

certezza, ma credo di potermi sbilanciare senza remore

affermando che assieme al mio attuale OPPIS RAHSS è un

Esemplare di Setter Inglese che corrisponde per filo e per

segno a tutte le Caratteristiche di Razza richieste, di una Classe

Innata Infinita, compresa quella di saper “Fare la Differenza

Venatoria” sempre e comunque. Mi impegno sin d’ora a

riportarlo più avanti alla visione degli amanti del Cane dal Pelo

di Seta che mi seguono.

Tornando a bomba al nocciolo della questione e

riprendendo da dove mi ero fermato, ossia da OPPIS RAHSS,

questo Esemplare, discendente dai mitici CRISMANI, risulta

essere nipote di OPPIS PACO e di BINA OD BENCICA, in

quanto Figlio di OPPIS KIKA e da essi qualcosa ha ereditato,

anche se nel Suo Corpo perfetto sono riunite, tutte assieme, le

“tipicità” che la razza del Setter Inglese dovrebbe prevedere.

Mi spingo ad affermare tanto anche se io stesso credo

sia molto, ma molto difficile, poter giungere a tal punto con

continuità, senza prima aver provato un insieme di Sacrifici di

ogni genere e forma, “Selezionando, Selezionando ed ancora

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789

Page 145: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Alcune sequenze di immagini della Sicilia, la parte di Sicilia a conoscenza

all’Autore, che non necessitano di commenti tanto sono Uniche, Belle ed

Incantevoli.

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791

Al centra della Piazza, il Simbolo di Catania: l’Elefantino, poggiato su un

Basamento in Marmo Lavorato che denota ancor più l’aspetto

Monumentale, agli occhi dei Catanesi prima di tutto, ma anche di tutti i

Turisti ed i Visitatori del Mondo.

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793

L’Angolo dei “Desideri”, ai cui piedi, nel bel mezzo dell’Acqua Corrente,

sono cosparse ovunque le Monetine Lanciate dai passanti.

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L’ingresso alla Vecchia Città di Catania, la Città “Sepolta” nel corso dei

millenni dalle eruzioni dell’Etna.

Di seguito, alcune immagini dell’Anfiteatro pertinente.

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795

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797

Selezionando”, magari sbagliando molto e sperando negli

influssi positivi di qualche Buona Stella.

Per farla breve ed arrivare al dunque, con l’inizio della

settimana scorsa sono dovuto scendere nel mio amato Sud

Italia, più precisamente nella “mia” Sicilia, per motivi di

lavoro, e sapendo prima della partenza di dover girovagare da

Clienti a sinistra e a destra dell’Isola, così come della punta

dello Stivale Nazionale, ho calcolato di non avere il tempo per

far “uscire” con la regolarità che mi è consona gli Esemplari

del mio “Dream Team OPPIS” Personale, preferendo

incaricare a ciò mio Figlio Mirko, con l’aiuto di un Amico che

frequenta i migliori Campi Autorizzati di Addestramento ed

Allenamento della mia Zona di Residenza, Massimo Benetti.

Lo stesso Massimo non gode di certo di Conoscenze o

Esperienze tali da poter “Gestire” un Gruppo di Esemplari di

simile Levatura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria tutti assieme,

anzi è già molto difficile per me pur avendone l’autorità del

“Capo Branco” riconosciuta, ma siccome conosce le mie

abitudini, avrebbe potuto facilitarne almeno in parte la

quotidiana realizzazione.

Per cui dopo aver organizzato il viaggio, come previsto

mi sono messo in moto verso i miei Programmi di Lavoro.

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Il figlio più grande dell’Autore: Mirko Samuel Pizzato.

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799

Il mio primo pensiero è stato di informarmi

sull’andamento della situazione e ricevendo rassicurazioni da

entrambi ho proseguito nelle mie attività senza problemi.

Dopo di che, quando non erano trascorse nemmeno 36

ore dalla mia partenza, ho notato sul cellulare la telefonata di

Mirko, perciò scusandomi con i Clienti coi quali ero impegnato

in quel momento, mi sono allontanato di alcuni passi per

ricontattarlo:

“È normale che OPPIS RAHSS abbia mangiato poco, quasi

nulla?!” mi ha chiesto.

“No, di solito l’appetito non gli manca…” ho ribattuto, “in ogni

caso non preoccuparTi, vedrai che già domani reagirà

diversamente, lascialo pure tranquillo.”

Il mattino seguente, conoscendo molto bene il mio

Fuoriclasse e non riuscendo a darmi spiegazioni sul Suo

comportamento, quando non erano ancora scoccate le 6:00 ho

contattato di nuovo mio figlio, che già si trovava al Campo di

Allenamento. Quest’ultimo mi ha risposto preoccupato, ben

sapendo quanto io tenga a questo particolare Fenomeno Cino-

Tecnico:

“Ieri sera e per tutta la notte gli ho lasciato la ciotola col

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La Classe, lo Stile e la Raffinatezza, riunite in un'unica Fonte Visiva,

possono essere Godute in questa nuova immagine che raffigura una volta di

più l’Indiscutibile Genio Cino-Venatorio “OPPIS RAHSS” in Ferma su

Coturnici.

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801

mangiare, ma a nulla è servito, OPPIS RAHSS non l’ha nemmeno

sfiorata, nulla di nulla… per di più in questo momento sono fuori

con Lui e non mi si allontana neppure dai piedi. Non Ti nascondo

che sono molto impensierito, poiché a parer mio lo vedo strano,

avvilito, assente: gli manchi Tu di sicuro.”

Al che in risposta gli ho detto:

“Quando rientri prova a passare per la macelleria e prendigli

della carne macinata, poi cucinala ed appena raffreddata

dagliela assieme ad un po’ di pane. Nel pomeriggio Ti

ricontatterò io stesso, ora non preoccuparTi e fai come Ti ho

spiegato, vedrai che tutto si sistemerà.”

Non era trascorsa nemmeno mezz’ora che mi è squillato

il telefono ed ho notato che si trattava di Massimo. Per cui ho

risposto in tutta fretta, sentendomi dire con voce roca, quasi in

colpa:

“Oscar, il Tuo OPPIS RAHSS mi preoccupa davvero molto… ho

da poco lasciato Tuo figlio e Ti telefono solo adesso per non

farmi sentire da Lui, proprio perché lo vedo nervoso e molto

preoccupato. Io stesso lo posso comprendere e mi sento anche in

colpa, ma non so assolutamente cosa fare per risolvere la

situazione. OPPIS RAHSS oltre a non mangiare sta dimagrendo a

vista d’occhio e sembra non avere più energia in corpo,

non‘cammina’ proprio… e pensare che di solito vola sull’erba,

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Ancora OPPIS RAHSS.

Poter Godere di simili Piaceri Cino-Venatori, delle conseguenti

Movenze Feline e di riflesse Posture in Continuità a dir poco “Industriale”,

riempie la Vita del Conduttore di Gioia e Felicità al punto tale di “non

avere e non sentire” più bisogno di nulla.

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803

non lo senti nemmeno quando Ti passa vicino, cosa che non ho

mai visto fare a nessun altro Esemplare. Tu cosa ne dici?!”

“È la prima volta che lo lascio a casa,” ho risposto

“normalmente in tutti i miei spostamenti Lui sta sempre con me,

perciò mi risulta difficile dare una spiegazione. Non mi era mai

capitata una circostanza del genere… in ogni caso cerco di fare

in fretta con gli appuntamenti fissati in modo da rientrare con

qualche giorno d’anticipo. Tu piuttosto, come l’hai visto sul

terreno oggi?!”

Massimo:

“Guarda, non si allontanava da Noi nemmeno di un metro, anzi

mi sembra essere calato di peso di almeno un paio di chili e di

conseguenza a mio parere non ha più energie da spendere.

Inoltre ho osservato che ha gli occhi molto arrossati, uno in

particolare semi-chiuso… mi domando come un Cane possa

ridursi così solo perché non vede il Suo Proprietario per qualche

giorno. Se qualcuno venisse a raccontarmelo e non lo vedessi coi

miei occhi, non ci crederei proprio, sembrano vere e proprie

fantasie…” ed infine “Adesso riesco a rendermi conto e a capire

le molteplici esperienze che leggo nel Tuo Libro e sul Tuo Sito

Web, ma credimi, se non ci sei dentro in prima persona

difficilmente Te ne accorgi.”

“Non sai quanto mi fanno piacere le Tue parole,” ho continuato

io “anche se d’altra parte sono molto preoccupato, ma non voglio

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805

Immagini che Rispondono “da sole” a Tutte le Domande possibili…

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Anche nell’Erba Alta Un Metro “Lui” non trova Ostacoli…

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807

che Mirko vada dal Veterinario perché gli prescriverebbe

Farmaci e Medicinali vari che farebbero più male che bene al

Cane, per cui ora vedo di sbrigarmi con i Clienti quaggiù e

rientrare in tutta fretta… comunque domattina Ti richiamerò io

stesso così mi terrai aggiornato. Intanto Ti saluto, grazie mille.”

Col passare delle ore non sapevo neppure io come avrei

dovuto comportarmi, per lo meno con mio figlio, poiché lo

reputavo molto angosciato visto che sa “cosa penso, cosa credo

e cosa dico” di questo Fenomeno Vivente, perciò nel corso

della serata gli ho chiesto di nuovo se OPPIS RAHSS avesse

mangiato il macinato di carne e se fosse migliorato qualcosa,

ma la risposta è stata ancora una volta negativa:

“La carne l’ha appena ‘toccata’ ed io non so proprio cos’altro

fare per Lui. Purtroppo si nota lontano un miglio che sente la Tua

mancanza.”

Io:

“Domani concluderò il mio viaggio volente o nolente e poi

risalirò in nottata, se ce la farò. Tu intanto tienilo da parte,

dentro casa con Te, non vorrei mai che si lasciasse andare giù

ancora… mi raccomando. In ogni caso domani ci risentiamo, per

il momento ciao e stai tranquillo.”

All’alba del mattino seguente gli ho ritelefonato con

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mille speranze ma sfortunatamente nulla era cambiato dalla

sera precedente, anzi per OPPIS RAHSS sembrava proprio

essersi “spenta la luce”, poiché non rispondeva più a nessuna

sollecitazione e nemmeno risultava interessato a correre

sull’erba, a cercar Selvatici, per cui ebbi a dirgli in ribattuta:

“In qualche ora dovrei terminare un paio di appuntamenti, poi,

rinunciando all’incontro con altri Clienti che contatterò in un

secondo momento, mi incamminerò verso casa ed in tarda serata

dovrei arrivare.”

E Lui con sollievo:

“Volevo chiederTi io stesso di farlo perché qui la situazione si sta

facendo grave… allora ci vediamo in serata, ciao e buon

viaggio.”

Prima delle 8:00, mi ha telefonato anche Massimo, il

quale felice della notizia mi ha esposto:

“Ho sentito da Mirko che in tarda mattinata rientrerai verso casa

e credimi mi sento sollevato perché OPPIS RAHSS a parer mio

ha perso almeno tre kili di peso se non di più… lo sai che non

beve neanche più?!… Ma cosa può voler dire?!”

“Vedremo appena arriverò,” ho risposto “per il momento

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809

comunque Ti ringrazio per il supporto… vedrò di sdebitarmi

appena possibile. A domani.”

Nel rientrare verso casa percorrendo la funestata

autostrada “Salerno-Reggio Calabria”, piena di interruzioni e

ridotta ad una singola interminabile corsia, ho cercato di tutto

per accelerare il passo ma come di consuetudine in questi casi

la sorpresa mi aspettava dietro l’angolo, difatti, giunto in

un’Area di Servizio in prossimità di Firenze, dopo aver

consumato un misero panino ho trovato ad attendermi degli

Agenti della Polizia Stradale per nulla comprensivi e poco

disposti a ragionare, ed alla fine sono arrivato nel cortile di

casa alle 04:20 del giorno successivo, quando le prime luci del

giorno iniziavano a salire.

Sono sceso dal furgone, ho subito liberato il mio

Splendido Setter Inglese “magro come uno stecchino, privo di

equilibrio, di stabilità sulle gambe ed altresì con un occhio

letteralmente tappato” per farlo camminare in giardino.

Vedendolo “vuoto e assente”, l’ho fatto salire immediatamente

sul mio furgone e mi sono diretto in fretta e furia al Campo di

Addestramento di Nove, dove perlomeno una volta liberato

l’ho visto fare i suoi bisogni, sentendomi sollevato e pensando

fra me e me “Bene, se è così va molto bene. Ora a Noi Due

bell’imbusto, vedrai che ci penso Io al Tuo recupero”.

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Oggi, mentre scrivo questo articolo, sono trascorsi solo

Pochi Giorni da allora e il mio Fantastico Fuoriclasse di certo

non è ingrassato, ma già si è messo “in moto” alla grande, così

da permettermi di assaporare con indicibile gioia, ogni mattina

ed ogni sera, la Sua Immensa Classe, il Suo Stile Infinito come

solo il “Vero” Cane dal Pelo di Seta può permettersi di fare,

guardando “tutti, nessuno escluso” dall’alto della Sua

sensibilità, della Sua eleganza e della Sua felinità innate.

Ho voluto fermamente riportare questa particolarissima

Nuova Esperienza vissuta, anche se antipatica, per portare

l’attenzione dei Lettori che mi seguono su come ci si possa

legare sentimentalmente, con affetto e con assoluta intensità —

ricambiati in pari misura — nel distinto rapporto “Cane-

Uomo”, tanto più se detto specifico rapporto nasce, si sviluppa

e si concretizza a diretto contatto fisico quotidiano fra i due.

La trattazione stessa dell’argomento meriterebbe di essere

molto più dettagliata [senza dubbio in un mio prossimo Libro

sull’Insegnamento al Cane da Ferma ne spiegherò con maggior

precisione i principi], ma nelle mie intenzioni del momento

vuole essere da esempio dell’Opera Istruttiva e del Dressage

Venatorio che può essere essenzialmente attuato ed ottenuto

nei confronti dell’Ausiliare senza mai dover ricorrere a

marchingegni tecnologici o alle altrettanto discutibili dolorose

impallinate al posteriore, tanto decantate in passato.

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Sequenze di immagini raffiguranti Felice Delfino.

L’Istruttore non è un Addestratore, e nemmeno un Allenatore.

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Lavorare in Quotidianità coi Cani permette di scoprirne “piccole, se non

addirittura minime” Spigolature, Mancanze, Imperfezioni e Deficienze.

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La tradizione che “vuole” i Personaggi Sportivi Appassionati ed altresì

“Attivi” Cacciatori, ha da sempre Profonde Radici, un Filo, un Legame che

“esiste” ed anche nell’immagine trova ulteriore conferma.

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Di nuovo un’immagine del Maestro all’Opera: si può facilmente notare che

come Accessorio trattiene “fra le mani” esclusivamente l’Indispensabile

“Frustino”.

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L’Impiego dei Gesti dati dai Movimenti delle Articolazioni, rimane a

“comprovare” che anche i Cani, così come l’Uomo, li percepiscono con

maggior facilità rispetto alle Parole.

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Chiaramente “nel momento opportuno”, il saper Abbinare le Due Fasi,

“Movimenti e Parole”, non può che Ornare e Completare l’Opera

Istruttiva per il “Giusto Verso” che la stessa richiede e merita, cosicché

anche i relativi Risultati non possono che concretizzarsi.

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Ciò può essere sostituito dal continuo e concreto

Rapporto Quotidiano “Cane-Uomo”, facendo fronte senza

difficoltà ai comandi che il Capo Branco [cioè l’Uomo] vorrà

ripartire a quell’alunno [il Cane] che per natura o istinto si

creda a Sua volta “nato già sapiente”.

Qualche tiratina d’orecchi mirata, di tanto in tanto,

proprio come faceva a scuola la maestra con Noi, e con me in

particolare [nessuno riusciva a tenermi fermo…], di sicuro

serve per farsi meglio comprendere, ma oltre a quella null’altro

mai necessiterà, mi sento di poterlo garantire al cento per

cento.

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INSEGNAMENTI E CONSIDERAZIONI

Premessa

A differenza degli altri Capitoli, quest’ultimo l’ho volutamente scritto in chiaro

riferimento al “Mio” Miglior Setter Inglese, la Punta di “Diamante” del Gruppo

di Specialisti appartenenti al “Mio” Personale “Dream Team OPPIS”,

l’Inimitabile Fenomeno del Mio Allevamento, ossia OPPIS RAHSS.

Inoltre, le stesse Motivazioni hanno un “Doppio Senso” Concettuale,

appositamente per Semplificare il Reale Messaggio che desideravo far

passare.

Analisi

Il Soggetto del racconto, OPPIS RAHSS appunto, è un Esemplare del tutto

Particolare, poiché si rappresenta un Condensato di Intelligenza, Qualità,

Bravura e Sensibilità [il Vezzo da me più “ricercato” nel Setter Inglese], ed

ancora di Movenze, Felinità, Filata e Stile di Razza che, a mio parere,

Raramente può Accadere di Incontrare anche “Una Sola Volta” nella Vita

Cino-tecnica di un Allevatore.

Sfruttando la Situazione a Lui Collegata ho scelto di Accoppiarlo ad una “Mia”

Distinta Fattrice, per di più Grande Beccacciaia [anche se Geneticamente

“Nulla Incide e Nulla Varia], anch’essa dal Naturale “Istinto” Molto Sensibile,

seguito da Molte Altre Qualità chiaramente, ed il 25 Maggio 2011 ne ho Tratto

il “Seme” più Bello, più Rappresentativo: OPPIS HELEN.

Il 20 Luglio 2011 l’ho di fatto accolta all’Interno di Casa mia, dove io stesso

Vivo e Lavoro, affidandoLa al Mio Braccio Destro Istruttivo, al Braccio Cinofilo

che di riflesso ovunque attualmente mi segue: CAMILLA, la Femmina di razza

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Cavalier King Charles Spaniel dall’Istinto Umano [o Quasi] che mi Asseconda

Tutti i Giorni “sul Campo”.

Il 25 Ottobre 2011 successivo, ossia Cinque Mesi “Dopo”, in relazione alle

Evoluzioni Dimostratemi da parte della medesima Cucciolotta OPPIS HELEN,

mi sono sentito così Carico di Orgoglio, con l’Adrenalina al Massimo Livello,

da Riportare per iscritto un Articolo Dedicato sulMio Sito Web.

Senza dover nascondere nulla in merito, posso Affermare che già mi ero reso

conto “di mio”, nello scorrere delle Settimane Precedenti, con che “Bolide”

avevo a che fare, ed Innamorandomi oltre ogni Misura, noto Giorno dopo

Giorno in “Lei” la Precisa Fotocopia “al Femminile” dell’Immenso Genitore.

Direi, senza vergogna, Una Fortuna Sfacciata.

A titolo di Informazione e d’Insegnamento, mi pregio di aggiungere, con

l’ulteriore Intento di Far Comprendere a chi mi Legge e mi Segue, Come e

Perché” si possa Riuscire a Raggiungere l’Obiettivo Prefissato, comprovando

che col Serio e Sano prolungamento della Studiata Selezione messa in atto

negli ultimi quarant’anni, ancor più la stessa OPPIS HELEN può Permettersi

di possedere le Doti che ha.

Difatti non Le ho “Mai” Messo il Collarino [è pericoloso per un Giovane

Inesperto, sia in Fase Istruttiva che Cacciando nel Folto, nel Sottobosco in

particolar modo], però Lei già “Porta” sia il Campano che il Beeper senza

alcuna preclusione; non l’ho “Mai” Legata, eppure Cammina a Guinzaglio

come un Adulto; non Le ho mai Insegnato il Riporto, eppure Lei mi Consegna

le Prede, i Selvatici Abbattuti, senza nemmeno Bagnarli; non Le ho Mai

Liberato alcunché, e al Primo Incontro ha “Fulminato” Una Coppia di

Beccaccini, ”obbligando” con ciò il Padre [non Uno Qualsiasi] ad uno

Splendido Consenso; non l’ho Mai Costretta nella Guidata, e Lei mi Risponde

con Filate e Guidate anche di 300-400 metri.

Non mi rimane che “Dire”: È Nata Imparata.

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Di certo qualcosa, e anche più di qualcosa, “di Mio”, della Mia Arte Istruttiva,

c’è ed esiste [Due Mesi di Lavoro Continuo Tutti i Giorni della Settimana non

stop], anzi posso con Orgoglio dire che si Vede, si Nota Davvero.

Conclusioni

Ecco, da simili Insegnamenti e Considerazioni, desidero “Trasporre” i Principi

del descritto Rapporto “Uomo/Cane” al Rapporto “Uomo /Uomo” di

conseguenza.

Mi sento di poter confermare che, osservando la Dedizione, i Comportamenti,

le Disponibilità e le Reazioni adottate dai miei Setter Inglesi, “si possono fare

più Amici in ‘Due Mesi’ dimostrandosi Interessati agli Altri, che in ‘Due Anni’

tentando di Indurre le Altrui Persone ad Interessarsi di Noi. Ci sono Persone

che si Comportano Stupidamente per tutta la Vita, cercando di Attirare gli Altri

ed Indurli ad Interessarsi a ‘Loro’. Naturalmente ciò ‘Non Funziona’. Alla

Gente ‘Non Importa’ Niente di Nessuno. L’unico Oggetto del ‘Loro’ Interesse,

rimane essere la ‘Loro’ stessa Persona. E questo, per ventiquattro ore su

ventiquattro.”

Lo psicologo Viennese Alfred Adler ebbe a dire in merito: “È l’Individuo che

‘Non’ si Interessa agli Altri quello che ha più Difficoltà nella Vita e che Procura

più Danno al Prossimo. E sono questi gli Individui che Falliscono nei ‘Loro’

Intenti.”

Ho scoperto da Esperienze Personali che si può Ottenere Attenzione, Tempo e

Cooperazione anche dalle Persone più Impegnate e più Importanti

dimostrando un Vivace Interesse per “Loro e per il Loro Lavoro”.

Tutti Noi, dal più Umile Stradino al più Potente dei Re sul Suo Trono,

proviamo Sana Simpatia ed Affetto nei confronti di chi ci Ammira.

Se vogliamo farci degli Amici, entriamo nell’Ordine di Idee di fare qualcosa

per gli Altri. Cose che richiedono Tempo, Energia, Altruismo e Intenzionalità.

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Se vogliamo avere degli Amici, salutiamo la Gente con Entusiasmo e Vivacità.

Questo vale anche per le Telefonate.

Quando si risponde”Pronto”, risulta indispensabile “Dirlo” in un Tono che

dimostri un minimo di Disponibilità.

Mostrare Disponibilità verso il Prossimo, non solo può essere “Utile” nei

Rapporti Privati Interpersonali, ma può giovare anche al Lavoro Quotidiano

col fine di crearsi una “Cerchia” di Clienti Fedeli.

La Manifestazione di Interesse, così come ogni altro Principio nelle Relazioni

Umane, Deve essere Sincera.

Deve Appagare non solo la Persona che Dimostra Interesse, ma anche quella

che è Destinataria del Messaggio.

È una Strada a “Doppio Senso” di Circolazione, con benefici da Ambo le

Parti. Se si Vuole che il Prossimo ci ricambi Volendoci del Bene, se ci

Interessa sviluppare veramente delle Amicizie, se si Vuole Aiutare gli Altri, e

nello stesso tempo Aiutare Noi stessi, è indispensabile adottare il seguente

Concetto: “Interessarsi Sinceramente alle altre Persone.”

Anche il Sorriso “Incide2 per la Sua di Parte, in quanto è stato Assodato che

ogni Sorriso Spassionato, Sano, Sincero e Ben Fatto, lascia Intendere al

Ricevente “molto di più” di Mille Parole.

È anche per questo, tenuto conto dei Giusti Rapporti e dei Corretti Confronti,

che i Cani piacciono Tanto, infatti, quando vedono il” Loro” Padrone pare che

Impazziscano dalla Gioia, e naturalmente non si può fare a meno di Volergli

Bene.

Allo stesso modo, paragonandone la Purezza tanto quanto le Innate Reazioni,

identiche Sensazioni Produce il Sano Sorriso di un Bimbo.

Per cui Non Deve Assolutamente Trattarsi di “Sorrisi” Falsi, Fasulli,

Stereotipati, che a dirla tutta Non Ingannano proprio Nessuno.

Deve trattarsi del Sorriso Semplice, Spontaneo, Cordiale, che “Conquista” i

Cuori delle Persone.

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Principio 15

In un “contatto” col Prossimo, con gli Altri, così come

nell’esporsi in Pubblico, il primo sintomo della Sicurezza

Personale, dell’Atteggiamento Positivo, è il Sorriso Sincero.

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Quelli che riescono a mettersi nei panni altrui,

quelli che riescono a capire come la pensano gli altri,

non dovranno mai preoccuparsi per quello che

il futuro ha in serbo per loro.

OWEN D. YOUNG

Avvocato e famoso uomo d’affari

Se si cerca semplicemente di Impressionare la Gente,

e indurla con ciò ad Interessarsi a Voi, alla Vostra persona,

non si riuscirà “mai” ad avere Amici “Veri e Sinceri”.

I Veri Amici non si fanno in questo modo.

OSCAR PIETRO PIZZATO

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Sopra: Bellissima Ferma della Giovane OPPIS REDHY su Coturnici.

Sotto: Grandiosa Ferma su Starne di OPPIS ROHLL.

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La Formula Per La Riuscita

rima di concludere i racconti della mia Gioventù,

riferiti ai periodi specifici del mio apprendimento, del

mio imparare, del mio percepire l’Arte Venatoria ed

ancor più quella “Fondamentale”, ossia quella Cino-Venatoria

inerente, vorrei richiedere l’attenzione di chi mi Legge

riassumendo come segue i molteplici principi e le mie

intenzioni esposti nel Libro, che ovunque cerco di incarnare

con perseveranza, con continuità, con costanza, con sicurezza,

con ostinatezza, a volte persino con spregiudicatezza, ma

soprattutto e prima di tutto, con perfetta serenità d’animo.

Perché Tu riesca a leggere, a capire, ad interpretare e ad usare

tutti i Principi, i Suggerimenti, gli Accorgimenti ed i Consigli che

fra le righe ho tenuto a riportare e narrare in questo mio Libro,

così da mirare al raggiungimento del “Tuo” Successo con gli

Ausiliari, ma ancor più con la Fatata Regina del Bosco — “la

Beccaccia” — Tu stesso devi assolutamente e prima di ogni altra

cosa “Capirli ed Attuarli”.

Se effettivamente riuscirai a Comprenderli ed Adottarli, non vi

possono essere dubbi sul fatto che anche Tu raggiungerai le

P

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Una miscela di Astuzia e Furbizia, abbinate ad un Senso dell’Incontro

Inverosimile, Capacità Innate ed Arte Cino-Venatoria “non comuni”,

quelle adottate nell’Incontro con la Prima Beccaccia della Stagione

2011/2012 dal Giovanissimo OPPIS BRICK.

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«Conoscere Nuove Realtà, Nuovi Costumi, Nuovi

Comportamenti, come anche Nuove Località, Nuovi Terreni,

Nuovi Habitat, Nuovi Ambienti, e Nuove Persone: questa è da

sempre la “Mia” Vita di Cacciatore Giramondo…»

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Quando il Destino è Destino, non ci si può far nulla.

Nuovamente il Cane “Nato Imparato”, l’Ausiliare divenuto

“Specialista” da Autodidatta, senza l’Intervento della Mano dell’Uomo:

OPPIS BRICK nel Suo Secondo Incontro e Seconda Ferma su “Coppia di

Regine”.

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dovute Conoscenze ed i Saperi indispensabili per la Giusta

Maturazione di “Beccacciaio”.

RicordaTi, “Sapere” non significa “Vivere” queste Conoscenze.

La strada per la riuscita nell’Arte Venatoria, così come nella Vita,

è il “Fare”.

L’esercizio che devi mettere in Pratica rimane “uno solo”, ossia

una Giusta Combinazione di “Sapere” più “Fare”.

Essere in grado di “Vivere” le Conoscenze ed i Saperi, significa

integrarli nella Tua Vita di tutti i giorni, nella Tua quotidianità, e

sforzarTi di Padroneggiarli.

Compiendo delle Azioni per ogni Principio impari senz’altro a

“Vivere” quel Principio, però “Fare” non basta: devi saper

Padroneggiare. Padroneggia le Azioni e Vivrai le Conoscenze ed

i Saperi alla massima potenza.

Ecco, a mio modo di vedere la corretta lettura della FORMULA

VINCENTE:

Sapere + Fare = Vivere.

Questa FORMULA sarà ancor più potente, più efficace, quando

l’avrai davvero interiorizzata.

Ci vorrà un po’ di tempo ed un po’ di Autodisciplina, ma alla fine

Ti farà raggiungere i Tuoi Obiettivi, le Tue Intenzioni ed i Risultati

che Volevi, in più modi di quanto Tu stesso possa immaginare.

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E questo, tutto questo, non solamente con le Scolopax

Rusticola, non solo a Caccia e non solo con gli Ausiliari o nella

Carriera, ma ancor più nella Vita.

OSCAR PIETRO PIZZATO

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L’Autore

La più grande rivoluzione della nostra generazione è

la scoperta che gli esseri umani,

cambiando gli atteggiamenti interiori della mente,

possono cambiare gli aspetti esteriori della loro vita.

WILLIAM JAMES

Psicologo di Harvard

scar Pietro Pizzato [1959], allevatore cinofilo,

cacciatore, scrittore e designer italiano.

Uomo di mondo e di montagna, è nato e cresciuto

presso la rinomata “Trattoria al Cacciatore” di Rubbio, una

piccola località ricompresa nell’Altopiano di Asiago [VI], che

si innalza sulla sottostante Pianura Veneta — in faccia al

celebre Monte Grappa — e ai piedi della quale si sviluppa la

fiorente città conosciuta fra le altre per il suo Ponte Vecchio, il

Ponte di Legno più volte “distrutto e ricostruito” sopra il fiume

Brenta: Bassano del Grappa.

O

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Cuccioli in “Discoteca”.

Bellissima foto che lascia intravedere i risultati di un’Importante

Cucciolata dell’Allevamento “OPPIS”, nata presso L’Abitazione

dell’Autore.

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Allevatore Cinofilo

Il 10 Luglio 1972 — ancora molto giovane — grazie

all’indispensabile aiuto del Padre “Rizzieri” [come acquirente],

del Nonno Paterno “Massimo” [come consigliere] e del più

giovane degli Zii Paterni “Ampelio” [come collaboratore],

inizia la Sua carriera di Allevatore del Cane dal Pelo di Seta,

l’amatissimo Setter Inglese.

In poche stagioni diviene Allevatore Professionista, fino

ad ottenere il rilascio dell’Affisso ENCI denominato “OPPIS”

[acronimo di “Oscar Pietro Pizzato Italian Setterman”].

Sin dal 1973 distribuisce i “Prodotti” dell’Allevamento,

dapprima rifornendo vari Amici, Conoscenti e Parenti del

circondario, e poi, visti i più che positivi entusiasmanti risultati,

a sempre più ampio raggio — soprattutto negli ultimi 30 anni

— in Provincia, in Regione, su tutto il Territorio Nazionale ed

infine ancora oltre, nel Mondo Intero.

La Selezione continua di Esemplari votati alle Cacce di

Montagna, l’Istruzione [come Lui stesso ama definirla] ed il

Dressage, condotti in forma “Specialistica” sui Tetraonidi di

Bosco e di Roccia, sulla Coturnice ed in primis

“sull’immancabile” Beccaccia, restano i Suoi principali pallini

oltreché le Sue prime aspirazioni, apprezzate anche da molti

altri Operatori di Diana.

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L’indiscussa Passione per la Caccia in Montagna, che sin dalle Origini lo

contraddistingue ovunque, permette all’Autore di Assaporare Paesaggi da

Sogno, Indimenticabili, in Ambienti “Unici”.

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Cacciatore

Con il permesso scritto rilasciatogli dai genitori, al

compimento dei 16 anni inizia la carriera di Cacciatore di

Montagna, che nel corso degli anni si indirizzerà strettamente

all’Arte Venatoria col Cane da Ferma e con ciò a due precise

distinte passioni: la Selvaggina Tipica Alpina, formata dai

Tetraonidi e dalla Coturnice, e più tardi la specializzazione, la

ricerca, lo studio e la Caccia alla Fatata Regina del Bosco: la

Beccaccia.

Attraverso la frequentazioni di appositi corsi ed esami,

ottiene l’Autorizzazione alla Caccia di Confine ed il Patentino

di Selezionatore Esperto di Ungulati, pur non avendone dato

seguito sia per mancanza di tempo che di vera passione.

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Il desiderio di Scrivere, di Annotare e di Prendere Appunti, su qualsiasi

argomento, si sono sempre dimostrati Attributi Naturali dell’Autore.

Gli Insegnanti avuti in Gioventù, per le Continue Disperazioni

Vissute, ancora oggi glielo Ricordano con “Piacevoli e Simpatici

Rimproveri”.

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Scrittore

È autore da qualche decennio di scritti tecnici,

professionali ed altresì pubblicitari incentrati sullo Studio, la

Progettazione, il Design, l’Arredo, il Restauro ed il Recupero

Edilizio, in particolare per i Settori del Mattone e dell’Arredo

Urbano.

Riserva fin dalle proprie origini una speciale attenzione

all’Arte Venatoria e Cino-Venatoria, curando articoli, capitoli e

scritti riguardanti in particolare la Caccia col Cane da Ferma ed

il Setter Inglese.

La maniacale passione per la Beccaccia, la Scolopax

Rusticola, lo spinge ad avviare un Ampio Progetto Editoriale

incentrato sui Racconti delle Esperienze guadagnate negli anni,

scarpinando ovunque in lungo ed in largo: dall’esclusivo

Altopiano di Asiago all’intero Nord Italia, dal Centro e Sud

della Penisola, Sicilia compresa, all’Europa ed infine al Mondo

Intero.

Tutto ciò mettendoci sempre la faccia senza riserve, da

principio con la pubblicazione del Libro “IL SETTERMAN E

L’ARTE DELLA BECCACCIA” — la cui prima edizione è

stata esaurita in pochi mesi e le relative ristampe hanno goduto

di identiche simpatie fra i Lettori di tutta Europa, tanto da

renderne necessaria una ulteriore — in successione con

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l’innovativo “IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”,

ed ora con “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”.

Le prossime pubblicazioni previste sono in fase

preparatoria e di esse già si conoscono gli argomenti trattati:

1. “La Coturnice, l’Urogallo e gli altri Tetraonidi.

A Caccia con lo Specialista, il SETTER INGLESE”

2. “Selezione, Allevamento, Istruzione, Dressage e

Specializzazione Venatoria del SETTER INGLESE”

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Testimonianza dell’Ex-Direttore del Collegio “Graziani” di Bassano del

Grappa, frequentato in Gioventù dall’Autore:

«A nulla sono valsi i Periodi di “Sospensione” Obbligata dalle

Frequentazioni Scolastiche imposti al Giovane Alunno di Allora,

in quanto l’Amore per il Disegno, la Progettazione, l’Ideazione e

l’Inventiva, ed ancor più per il Design nel Suo insieme, non lo

Intimorivano Assolutamente, proprio perché tali specifiche Doti

Naturali non ponevano Limiti od Obblighi di alcun tipo…»

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Designer

Già dai tempi della scuola è super appassionato di

disegno, di tutto ciò che il disegno comporta, tanto da divenire

la disperazione degli insegnanti.

Intraprende Giovanissimo la carriera Imprenditoriale

nel Settore Edile, attraverso l’Analisi, lo Studio, la

Progettazione e la Direzione dei Lavori, evolvendosi in un

sempre più ricercato Design “di Stile” e in Emozionanti

Realizzazioni “di Arredi e Vestiari Personalizzati”, dei veri e

propri Pezzi Unici.

L’Opera Professionale va dal Rustico all’Arte Povera,

dal Classico al Moderno, dal Vecchio al Nuovo, dal Recupero

al Rifacimento, concretizzandosi nelle realizzazioni di Interni

ed Esterni di Strutture Abitative come Rustici, Casali, Attici,

Dependance, Ville Contemporanee ed Antiche, Villette, Masi,

Baite e Residenze di ogni luogo.

Si dedica inoltre all’Immagine ed alle Strutture di

Rappresentanza dedicate all’accoglienza di Autorità,

Professionisti, Ospiti, Clienti e Visitatori, realizzando Aree ed

Uffici Direzionali appositi per Manifestazioni, Convegni,

Conferenze, Eventi e Fiere su commissione di importanti

Aziende, Negozi, Operatori e Campioni dello Sport e molto

altro ancora.

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Crescendo si diletta a disegnare con Fascino, Stile ed

Originalità, diversi Oggetti ed Illuminotecnica d’Arredo per la

Casa e l’Ufficio, oltre a “Marchi” Aziendali, Commerciali e

Sportivi.

Un’attività straordinaria sviluppata soprattutto nel Nord

Italia [in minor parte anche nel Centro], arrivando persino

nell’Europa Centro-Occidentale.

Alcuni esempi:

Particolare “Marchio Aziendale” eseguito su commissione di una Nota

Azienda dell’Altopiano di Asiago, realizzato in origine su Lastra di Marmo

tramite elaborata Incisione “A Mano”, senza l’Aiuto di Macchinari.

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Marchio sportivo del Bassano Volley, la Squadra di Pallavolo Locale che

milita attualmente nel Campionato Nazionale di Serie “A2”.

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Esempio di “Studio Pubblicitario” precedente la Fase di “Realizzazione”,

legato all’Immagine Aziendale dell’Allevamento “OPPIS”.

— continua nella pagina seguente —

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Nelle foto esposte si possono notare gli Elementi Provvisori Applicati.

L’immagine finale non risulterà molto diversa.

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E X T R A

Il Corpo Della Bellezza

Abbiamo un desiderio innato di imparare,

crescere e sviluppare le nostre capacità continuamente.

Vogliamo diventare più di ciò che siamo già. Una volta che

cediamo a questa propensione per un miglioramento continuo

e senza fine,

conduciamo una vita di realizzazioni e soddisfazione infinite.

CHUCK GALLOZZI

Bassano del Grappa, 16 Giugno 2010

vevo 23 anni quando capii cosa volevo fare davvero

nella Vita.

Era il 1982 e stavo operando da due anni nelle

Aziende di mio padre, attive nei Settori dell’Estrazione e della

Lavorazione di Pietre e Marmi.

Il tempo mi aveva reso consapevole dell’impossibilità

di Collaborare con lui a 360 gradi e per di più un irrefrenabile

“fuoco dentro” mi spingeva a cercare altre motivazioni.

A

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Mi armai di coraggio [considerando che ero già sposato

e con un figlio] e affrontai i miei Genitori, in quel momento

anche miei Datori di Lavoro, con la certezza di chi desidera

fermamente sfondare da solo, per comunicargli la mia

decisione di intraprendere la Libera Professione.

Questa presa di posizione generò da subito un evidente

dissidio nei Rapporti Famigliari, tanto che dovetti andarmene

da casa per arrangiarmi altrove.

Le attività che personalmente mi affascinavano fino a

coinvolgermi emotivamente — da quando mi alzavo alla

mattina fino a quando andavo a dormire la sera — erano quelle

legate al Settore Edile, al Disegno Architettonico ed

all’Arredamento di Interni ed Esterni, soprattutto in Restauri e

Ristrutturazioni, in virtù delle molteplici conoscenze ed

esperienze acquisite in quegli anni.

La dedizione completa alla mia professione [lavoravo

14-15 ore al giorno, sabato compreso e molto spesso anche la

domenica], lo spirito di sacrificio innato [non mi importava il

grado di difficoltà], la grandissima voglia di imparare, l’umiltà

di adeguarmi alle situazioni che si presentavano, insieme al

totale appoggio della mia giovane moglie, mi permisero di

intraprendere un Preciso Cammino che mi ha sempre

contraddistinto per “qualità, originalità, bellezza e

personalizzazione” ovunque sia intervenuto con il mio Lavoro.

Page 212: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

933

Chiaramente il percorso non è stato tutto in discesa,

anzi spesso mi sono scontrato con modi, metodi e principi

diversi dai miei ma altrettanto francamente devo confessare che

dagli errori commessi ho potuto ricevere importanti

insegnamenti etici e professionali, confermando il famoso detto

“sbagliando si impara”.

Grazie al dialogo ed allo scambio continuo con vari

Tecnici e Professionisti, oltreché con i miei Clienti [senza i

loro investimenti non avrei mai fatto nulla], ho raggiunto una

Maturità Professionale di assoluto rilievo nel mio Settore, che

oggi è arrivato ad una svolta profondissima.

Dopo aver preso atto della situazione economica e

finanziaria che il nostro Paese — anzi il nostro Mondo — sta

affrontando, ho scelto di porre fine ai costosissimi Spazi

Espositivi costruiti fino a ieri, perché non sono più gestibili da

una piccola azienda locale e non rispondono alle esigenze del

Mercato di oggi.

È per queste ragioni che ho intenzione di far nascere un

nuovo Sito Internet, con le immagini dei progetti

accompagnate da descrizioni, spiegazioni e consigli tecnici,

così da interagire direttamente con i commenti del Cliente e

migliorare la mia produzione.

Page 213: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Della Realizzazione di questo “Marchio Aziendale” ricordo ancor oggi,

nonostante siano trascorsi perlomeno una decina d’anni, che mi trovavo nel

bel mezzo di un Seminario promosso dalla Ditta Austriaca

“AUSTROFLAM”, produttrice di Caminetti, Stufe e Caldaie a Legna e a

Pellet. Tale Incontro si teneva presso la Loro Sede, nella periferia della

Favolosa cittadina di Salisburgo, in un Pomeriggio dopo Pranzo.

Notando la “Svogliatezza” del Relatore “Voltai” la Pagina del

mio Block-Notes e diedi Inizio alle Mie Fantasie.

Come al solito Non Disegnai a caso, poiché nella Mia Mente era

già ben Impressa l’Immagine Definita delle mie Precise Intenzioni, per cui

dopo “Tre o Quattro” Bozze Iniziali, ecco il Risultato.

Page 214: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

935

Nel frattempo ecco alcune semplici ma significative

immagini delle mie realizzazioni: i più attenti noteranno che

anche qui il Setter Inglese, il Cane dal Pelo di Seta, gioca un

ruolo da Protagonista…

Page 215: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Questo è il Mio Vivere, il Mio Fare, QUESTA É “CASA MIA”,

L’AMBIENTE IDEALE DEL MIO LAVORO.

L’Ambiente dove si Lavora deve prima di ogni altra Cosa farTi

Sentire a Tuo Agio, nello stato in cui un Creativo, un Emotivo, può

Viaggiare con la Fantasia, con l’Ingegno, coi Propri Desideri, ossia col

Nettare Primo dell’Inventiva, “Sognando” in Continuazione le Opere già

Realizzate, i Ritocchi già Definiti e gli Accorgimenti Inseriti: tutto ad Occhi

Aperti.

Page 216: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

937

L’Arredamento Interno poi Incide, e se Incide, su tutto e più di tutto…

Page 217: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

…poiché GuardandoTi Attorno vedi unicamente i Tuoi Pensieri, vedi...

Page 218: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

939

…i Tuoi Modi di Fare, le Tue Interpretazioni e la Tua Creatività, in poche

parole vedi “Te stesso”. E con tali Sentimenti, come su un “Prato Verde”

Fioriscono ovunque Idee che si Trasformano in Bozze, si Sviluppano in

Progetti ed infine si traducono nell’Esecuzione di “Vere e Proprie” Opere.

Il Ruolo Principale dell’Accogliente Atmosfera descritta, come

sempre d’altronde — se non altro per quel che concerne la “Mia” Vita — è

ricoperto dal SETTER INGLESE, il “Mio” SETTER INGLESE, il CANE

DAL PELO DI SETA, ben Distinto attraverso l’Inconfondibile Marchio

“OPPIS”. In Fotografie, Quadri o Statue varie, “Lui” c’è Sempre e

Comunque.

Page 219: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Lo Studio Progettuale, riferito perlopiù alle Soluzioni Personalizzate,

anzitutto Diversifica “L’Azienda” dalla Concorrenza, non essendo cosa

“per tutti”: l’Ingegno e l’Inventiva infatti vengono Abbinati ai Materiali,

alle Peculiarità ed alle Difficoltà inerenti, e richiedono Esperienza.

Page 220: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

941

La Muratura Facciavista ed il Fuoco: Due “Fonti di Calore” a confronto.

Page 221: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Dal Rustico “Stilizzato” al Moderno “Lavorato”: questo sono Io!!

Page 222: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

943

Un “Mare” di Esperienza unita alla Sapienza professionale, e fra tutte la

precisa Conoscenza di Qualità, Pregi e Difetti, e Limiti Fisici alla

Realizzazione. Doti che si devono avere nel DNA, una Combinazione di

Diversità, di Incoscienza, di Coraggio, oserei affermare di Caos

“Ordinato” ed… un Pozzo senza Fondo di Malizie, di Astuzie, di Pratica, di

Pratica sul Campo, che Non si Trovano di certo al Mercato.

Page 223: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Inoltre, il Segreto più Grande, quello che più Influisce sugli Esiti Finali,

legato alle Capacità dei Singoli “Collaboratori”. Direi che un Buon

“Selezionatore”, così come gli Allenatori delle Squadre Sportive Nazionali,

deve per forza Saper “Scegliere” fra la Massa il Singolo “Artista”,

all’occorrenza anche un po’ “Pazzo”, ma senza dubbio ricco di Talento,

Naturalmente Dotato di Inventiva ed Iniziativa.

Quanto Prima si riuscirà a raggiungere tali Obiettivi, Tanto Prima

si potranno Salire le Scale che conducono al “Successo Lavorativo”.

Page 224: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

945

Il Non Sentirsi “Mai” Completamente Realizzati farà il Resto!!

In tal modo una Vita Normale, in senso comune, non Potrà “Mai”

essere Vissuta, pur Operando con Onestà, pertanto chi desidera Perseguire

il Proprio “Scopo” dovrà avere l’Intento di Primeggiare, non solo di

Navigare o Restare a Galla, combinando fra loro “Famiglia, Lavoro e…

Caccia”. Se si avesse Paura di Subirne le Conseguenze, molto meglio

Lasciar Perdere!!

Page 225: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Questo rendersi ”Consapevoli” Non Deve portare ad un senso di

Frustrazione, quello stato di Inferiorità che si Prova quando ci si

“Confronta” con Amici, Colleghi ed ancor più con Compagni di Caccia [o

peggio con Rivali di Caccia], perché per avere Successo, in particolare

nell’Arte Venatoria, Bisogna “Andare e Cacciare” sempre, comunque ed il

più possibile.

Page 226: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

947

L’Attenzione da Dedicare alla “Famiglia” richiede Sacrifici e Rinunce tali

che tutto l’impegno sarà rivolto al “Lavoro”. É una Scelta questa che

anche girandoci Attorno Non Lascia proprio Scampo!! Per quanto mi

Concerne debbo ammettere che ho avuto Molta Fortuna, forse si potrebbe

anche dire una Fortuna Sfacciata sin dall’Inizio, un po’ quello che gli

Amici più Confidenziali mi ripetevano scherzando:

“Tu stai Zitto, perché sei Nato con la Camicia Cucita Addosso!!”

Page 227: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Io per contro direi che Nulla “Viene per Caso”, dato che alla fin fine, pur

partendo da Beni Ereditati, se non sai, non vuoi o non Ti interessa

Coltivare il Tuo Orticello, di Frutti, di Verdure, o di Patate “Non ne

Raccoglierai”: la Volontà e la Voglia di Fare Non si Ereditano di Certo.

Io sono Molto Felice per Tutto quello che “Ho Fatto” sinora, così

come per ciò che sto Facendo Oggi, e credo proprio che Avrò l’opportunità

di Godermela Fino alla Fine.

Page 228: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

949

L’essere riuscito ad immergermi nel corso degli anni in entrambe le Mie

Passioni, L’Arte Venatoria e L’Arte del Design, mi permette di Lavorare

ogni giorno con Creatività Costruttiva infinita, con Ingegno Stupefacente e

senza Limitazioni, con Illuminazioni a Getto Continuo…

Page 229: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Il giusto Assemblarsi del Marmo Veneto, del Legno Nazionale…

Page 230: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

951

…del “Calore” dato dal Fuoco, dei Pavimenti in Cotto Trevigiano…

Page 231: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

…dei Tappeti della Tradizione Veneta, degli Stucchi Decorativi

Veneziani, nel Loro Insieme formano quel…

Page 232: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

953

…Perfetto Mix di “Alta Qualità” che mi permette di dire: “Signori, ecco il

giusto Sapore Condensato delle Mie Opere!!”

Page 233: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

…con Volontà e Soddisfazione il Mio Lavorare quotidiano è divenuto

“sempre più” un’Indispensabile Necessità, un Profondo Desiderio rivolto

unicamente nei confronti di “Me Stesso”.

Così facendo, secondo i Principi del Mio Indimenticato Nonno

Pietro Massimo “Sogatin”, mi posso con orgoglio esprimere affermando,

pur sempre a “Me Stesso”: «Questo È Vivere, il Vero Vivere. Questo

Significa Avere la Soddisfazione Di Vivere.»

Mio Padre, che voglia o non voglia ha “Condizionato” in tutto e

per tutto la Mia Vita con tutto il Suo “Fare” e con i Sacrifici Sostenuti, mi

ha Permesso un’Esistenza di Pregio, la Mia Personale, e fra le tante si è

Prodigato in svariate Occasioni a Fornirmi Molti dei Suoi stessi Doni

“Genetici”.

Page 234: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

955

Il “primo”, quello che più gli è riuscito, è stato senz’altro l’Amore per il

Marmo e le Pietre.

L’Arte del “Saper Fare”, così come l’Arte “di Arrangiarsi”

Sempre, Comunque e Dovunque, le ho apprese proprio da Lui, seguendolo

passo passo in ogni Sua Opera, in ogni Sua più che Ingegnosa Inarrestabile

Avventura Lavorativa.

Sin dall’età di Otto Anni Operava nei “Trasporti”, con l’ausilio di

Muli e di Cavalli, Trainando Grandi Carri di Legno e Ferraglia dalla

Montagna alla Pianura. Carri pieni di Legname da Ardere, Fieno e Foglie

per il Bestiame, Letame da Concime e Piccoli Sassi per le Costruzioni.

Dalla Pianura alla Montagna tornava colmo di Viveri, Vestiario e

quant’altro per Tutta la Sua Famiglia, ma ancor più in Generale per la

Gente del paese che ne Pagava i Servizi a Suo Padre, mio Nonno.

Page 235: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

La Povertà e le Mancanze che la Guerra Maledetta aveva lasciato “in

carico” sulle Spalle di Tutti, Obbligarono molti ad Emigrare, chi in Italia

chi all’Estero. Anche mio Padre provò l’Avventura Francese ma poi ebbe

l’Accortezza, e forse anche la Fortuna [se così si può dire], di andare a

Lavorare sul finire degli Anni ’40 per una Ditta che Operava nel Settore

Edilizio e delle Costruzioni a Milano. Dopo qualche anno “Ritornò” nel

Nostro Paese e coi pochi Risparmi Guadagnati si è Adoperò per Estrarre il

Marmo [quello di “Quegli” Anni, non certo quello di oggi] da un’Area

definita “A Busa” [La Buca], risultante da un’unione di Proprietà: da una

parte il Conte Bianchi Michiel [di cui Mio Nonno era stato Mezzadro], e

dall’altra alcuni Paesani che gli Credettero sulla Parola.

Quella Cava fu la Sua “Prima” Fortuna, poiché dopo qualche

breve periodo riuscì ad Acquistare l’Intera Proprietà Terriera del suddetto

Nobile, il Conte Bianchi Michiel, e col seguito di ciò Acquistò altresì una

Miriade di Altre Proprietà che molte Famiglie in “quei tempi” Vendevano

per Trasferirsi nella Pianura Veneta sottostante.

Page 236: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

957

Si trasferivano perché il Lavoro in Montagna “Non era Sufficiente”.

Poco dopo la mia Nascita, mio Padre riuscì inoltre ad Edificare

“la Nostra Casa”, in Via Chiesa a Rubbio, e la Segheria di “Marmi e

Pietre” in Via Torre a Solagna, proprio all’Imbocco della Famosa

Valsugana: i Macchinari Appositi potevano Operare grazie all’Utilizzo

delle Acque del Fiume Brenta. Qualche anno dopo proseguì con un

Page 237: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Consistente Ampliamento, della segheria, Raddoppiandola ed Integrandola

ad un Laboratorio di Affini.

Nel frattempo di Cave per l’Estrazione ne “Aprì” Molte Altre, in

parte quale Unico Titolare, ed in altra parte Istituendo Società con altri

Imprenditori Avventurieri com’era Lui stesso, anzi direi che lo fecero

proprio perché Affascinati dal “Suo Fare”.

Sin da Bambino, dai Sette Anni in su, quando almeno il Novanta

per Cento delle Persone Comuni nemmeno “sapeva” cos’era un’Auto, io

potevo permettermi di Guidare, perciò di Adoperare a tutti gli Effetti, Bici,

Moto, Auto, Furgoncini, Camioncini, Camion, ed ancora, Motofalciatrici,

Trattori, Escavatori, Ruspe Cingolate e Gommate, Muletti e quant’altro

avesse un Motore. Per di più, essendo “Suo Figlio, il Primogenito”,

nessuno, e per nessuno intendo dire nè Autorità della Strada come

Page 238: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

959

nemmeno Privati Proprietari Terrieri o Altro, “Aveva ed ebbe Mai” il

Coraggio non dico di Fermarmi, ma men che meno di Ostacolarmi,

ovunque mi trovassi.

Nel tempo libero, quello Non Scolastico [mia Madre mi avrebbe

Ammazzato altrimenti], così come nei Periodi di Vacanza, mi furono

Insegnati fin da Piccolo il Rispetto della Vita e la Dedizione al Lavoro, e

perciò trascorrevo i Momenti Lavorativi in parte nelle Cave di Estrazione

ed in altri presso la Segheria di Marmi e Pietre.

Così facendo ebbi modo di Apprendere” l’Arte del Fare, miscelata

con quella del “Cavarsela” in ogni situazione, soprattutto per tutto ciò che

riguarda“il Marmo e le Pietre” appunto.

Posso aggiungere con quel Sano Pizzico di Orgoglio che non fa

mai male, che il sottoscritto ha avuto la Fortuna di Nascere “in mezzo” ai

Sassi, poi di Crescere “Mangiando” Sassi, e Maturare “Usufruendo” dei

Sassi. In poche Parole quel tanto che basta per potermi definire “Un

Sassologo” a tutti gli effetti.

Di certo questa mia Passione per ”il Marmo e le Pietre” mi ha

Permesso ad oggi di Sbizzarrirmi ”in lungo ed in largo”, a

trecentosessanta gradi, in tutti i Settori Lavorativi inerenti:

dall’Arredamento Urbano, all’Arredamento Pubblico, a quello

Commerciale in genere, a quello Industriale, ed infine a quello Privato.

Il saper “Lavorare” ad Arte mi ha Spianato la Strada rendendola

non solo Piatta ma direi Perfetta, in merito a ”Tutto ciò che Ruota

Attorno” sia alla Progettazione che al Design.

Page 239: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa
Page 240: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

INSEGNATI IN QUESTO LIBRO

_____________________________________________________________

Page 241: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

INSEGNATI IN QUESTO LIBRO

_____________________________________________________________

Page 242: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

MIE IMPRESSIONI NELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

INSEGNATI IN QUESTO LIBRO

_____________________________________________________________

Page 243: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

L’Atteggiamento Positivo è definito come:

Il modo in cui Ti dedichi

al modo in cui pensi.

La definizione di Atteggiamento Negativo è esattamente la stessa.

Il mio modo di Progettare, il mio Stile nel

Design, il mio Scrivere, così come il mio Fare,

il mio Selezionare, il mio Allevare, il mio

Istruire, il mio Dressare, ed il mio Specializzare,

sono dedicati

al modo in cui dovresTi pensare

“anche” Tu.

Page 244: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

965

Bibliografia

ADDESTRAMENTO DEL CANE DA FERMA

Delfino Felice, 2005, Editoriale Olimpia

AMMALARSI DI NATURALITÀ E BECCACCITE

Materasso Francesco, 2010, Gigliotti Editore

BAGLIORI DI CACCIA

Ponce de Leon Adelio, 2008, Editoriale Olimpia

BECCACCE E BECCACCIAI

Garavini Ettore, 1948, Editoriale Olimpia

BECCACCE PERCHÉ

Bracciani Giorgio, 2010, Ex libris Editore

CACCIA ALLA BECCACCIA. LA REGINA DEL BOSCO

TRA MITO E REALTÁ VENATORIA

Celano Vincenzo, 1997, Editoriale Olimpia

CACCIATORI, AGRICOLTORI E AMBIENTALISTI.

EGUALI E DIVERSI

Materasso Francesco, 2011, Youcanprint Edizioni

Page 245: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO

Pizzato Oscar Pietro, 2010, Oppis Planet Edizioni

IL PUNTO SULLA BECCACCIA

Spanò Silvio, 2001, Editoriale Olimpia

LA BECCACCIA E I CANI DA FERMA

Carrier Jacques-Jean, 2007, Editoriale Olimpia

LA BECCACCIA E IL PROFESSORE

Celano Vincenzo, 2006, Editoriale Olimpia

LA BECCACCIA NEL WHISKY. MEMORIE DI UN

CACCIATORE

Pieroni Piero, 1999, Editoriale Olimpia

LA CACCIA ALLA BECCACCIA

Ullmann

LE ASTUZIE DELLA BECCACCIA

Demole Edouard, 2001, Editoriale Olimpia

Page 246: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

967

LE BECCACCE SONO DI PASSO. LE DONNE SONO

STANZIALI

Bracciani Giorgio, 2010, Malu Editore

IL PATRIMONIO BECCACCIA

Martino Marcello, 2006, Carlo Lorenzini Editore

IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA

Pizzato Oscar Pietro, 2010. Oppis Planet Edizioni

OSTERIA DEL CACCIATORE

Rinaldo Boscetto, 1998, Grafiche Amadeo

ROBERTO LEMMI: EMOZIONI DIPINTE

Autori Vari, 2010, Milano

QUANTO È DATO SAPERE SULLA BECCACCIA E

DINTORNI. IL SELVATICO PIÚ SELVATICO

Materasso Francesco, 2009, Calabria Letteraria

TUTTI I RACCONTI. RACCONTI DELLA BECCACCIA

Maupassant Guy de, 1996, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Page 247: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

ZORRO E LE REGINE

Cappozzo Renzo, 2011, Edizioni Grafiche Leoni

Page 248: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

969

Dello stesso autore:

IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA BECCACCIA

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Leggi la presentazione del libro su www.bighunter.it

Leggi un estratto da Google Libri su www.google.it

Page 249: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Cosa si intende con “Specialista della Fatata Regina del

Bosco”? Quali sono le attrezzature indispensabili al

Beccacciaio? Quale il Fucile più adatto e le Munizioni più

specifiche, quali ancora le Performances fisiche e psicologiche

del Beccacciaio e degli Ausiliari?

Il libro “Il Setterman e l’Arte della Beccaccia”, che ho scritto

in occasione dei 38 anni del mio Allevamento, si occupa di

queste e altre domande, cercando di rispondere attraverso un

approccio esperienziale, grazie alle avventure vissute sulla mia

pelle in tutto il Mondo, dalla Croazia, alla Grecia, all’Iran. Si

può acquistare ad Euro 17,50 effettuando il pagamento con

PayPal [metodo sicuro ed efficace di acquisto on-line] oppure

eseguendo l’ordine via email ad [email protected] per la

spedizione in Contrassegno Postale.

Commenti

“Libro divorato. Molto bello il sentimento che traspare per la

caccia specifica alla beccaccia e per i propri cani. Forse un

eccessivo compiacimento per le doti di sparatore ma comunque

quelli son momenti indimenticabili! Interessante la stampa su

carta speciale e splendide, veramente splendide, le foto dei

Page 250: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

971

cani, specie quelle dei cuccioli. Un libro che si legge tutto d’un

fiato, semplice e sincero, il che non guasta mai. Complimenti

all’autore, in attesa di nuovi prodotti della sua penna.”

[Renato Musumeci, Milano]

“Premetto che non sono una cacciatrice ma nonostante questo

ho letto il libro tutto d’un fiato: interessante assaporare una

passione innata per la Fatata Regina del Bosco in tutte le sue

sfumature e il grande rapporto uomo/cane. Ho avuto modo di

conoscere il Signor Oscar, è grazie a Lui che la mia famiglia si

è allargata con l’arrivo di uno splendido Yorki, esemplare

stratosferico per carattere e morfologia. Complimenti e grazie.”

[Alessia Collicelli, Verona]

“Caro Oscar, ancora una volta sei riuscito a stupirmi. Il libro

che hai scritto è una vera opera d’arte, sia dal punto di vista

tecnico, curato nei minimi particolari, per non parlare poi delle

tue avventure di caccia alla Regina, spettacolari. L’ho letto in

una notte, non potendo fare a meno di fantasticare ad ogni

ferma ed a ogni sparo; sei stato proprio bravo. Ti volevo

mettere anche a conoscenza dei passi da gigante che sta

facendo la cucciolona che ho preso da te un paio di mesi fa,

Page 251: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

morbida nella ferma, eccezionale nel riporto, grande faticatrice,

roghi e spine sembrano non esistere al suo passaggio. Sono

veramente felice, te la farò vedere quando verrai a cacciare la

Regina insieme a me, nei terreni faticosi di Reggio Calabria.

Baci a presto.”

[Ernesto Pontari, Condofuri - Reggio Calabria]

“Il tuo Libro è bellissimo, complimenti. L’unica cosa sai,

secondo me meno cose si scrivono sulla Regina e meglio è per

la sua salute. Agli inizi degli anni ’80 a fare la caccia alla

beccaccia eravamo in 6 o 7 in tutta la riserva, adesso anche

grazie alle chiacchierate di un amico comune [mio parente]

siamo in 35. Questo stupendo selvatico deve essere custodito

meglio di un’amante segreta perché ormai per la moda generata

dalla stampa e dal business ha una dichiarazione di guerra sulla

schiena, la cacciano in tutti i modi dal primo gennaio al 31

dicembre!! Questo non va bene ma il tuo libro è come una

bibbia per questo tipo di caccia. Complimenti è uno fra i

migliori che ho letto fino a oggi.”

[Augusto Rigon, Gallio - Vicenza]

Page 252: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

973

“Gentilissimo Sig. Oscar, ho letto con entusiasmo il suo libro e

devo dire che è molto interessante per quel che riguarda la

caccia alla beccaccia ma quel che è ancora più interessante è il

rapporto uomo cane un binomio che tiene viva e fa vivere di

emozioni la caccia con il cane. Complimenti per quello che ha

trasmesso in questo libro, si nota chiaramente la sua

grandissima passione e grandissima esperienza, la ringrazio di

cuore e arrivederci alla prossima.

Cordiali Saluti.”

[Piergiorgio Trentini, Rovereto]

“Il libro mi è piaciuto moltissimo, mi sono immedesimato nel

personaggio e da appassionato cacciatore ho provato delle

meravigliose sensazioni: avrei voluto essere io al posto del

protagonista per vivere quelle stupende avventure in quei

paradisi venatori con i suoi stupendi ausiliari.

Io l’ho interpretato come un vero manuale di caccia alla

beccaccia e il giorno seguente alla lettura mi sono recato in un

negozio e mi sono attrezzato come mi ha consigliato l’autore:

scarponi, zaino e campani.

Sembrerà strano ma da quel giorno il mio nuovo zaino ha

sempre accolto un selvatico abbattuto; non sarà forse stato

merito dell’attrezzatura però, da giovane ed inesperto

Page 253: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

cacciatore, ho sempre fatto tesoro dei consigli che il Signor

Pizzato mi ha dato e questo libro ha arricchito di molto il mio

bagaglio culturale venatorio.

Grazie Oscar, continua ad allevare quei cani stupendi e non

fermarti, scrivi ancora.

P.S. Aspetto il secondo libro.”

[Filippo Martini, Montecchio Maggiore - Vicenza]

“Sono proprietario di un Oppis, precisamente Oppis Gihss,

campione italiano di lavoro, internazionale, vincitore

dell’ultimo trofeo Alectoris Barbara 2010, Settimana Sarda su

pernici sarde dicembre 2010.

Io devo dire che di cani cosi [è 20 anni che allevo e possiedo

setter da prove] me ne sono passati pochi tra le mani.

Un cane considerato da diversi giudici di caccia a starne e

grande cerca un ottimo esemplare con un Movimento setter

eccellente, presa di punto e guidata spontanea nella piena nota.

Il cane è stato convocato alle prossime prove di febbraio 2011

di caccia a starne in Croazia, dove verrà condotto come sempre

dal grande dresseur Luca Carnevale, che è colui che con grande

impegno e competenza ha ottenuto ottimi risultati.

Page 254: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

975

Vi auguro sempre delle grosse soddisfazioni con l’ottimo

lavoro di allevamento che state svolgendo e la grande passione

del Setterman Oscar Pizzato.”

[Maurizio Stalatile, Genova]

“Spesso la vita ti riserva molte sorprese, a volte un po’ brutte, a

volte molto piacevoli.

Volevo leggere un libro e ho incontrato un Uomo. E che

Uomo.

Da attempato bibliofilo e vecchio cacciatore, curioso di

scoprire cosa potrà mai dire ancora di nuovo uno sconosciuto

autore sul setter e su beccacce [argomenti ormai triti e ritriti],

un giorno decido di comperare quel libro apparso sul web che

tratta di cani e regine del bosco. Ho però delle difficoltà, per

mie scarse predisposizioni con le indicazioni di un sito un po’

complicato e così, per concludere l’operazione e aiutarmi a

risolvere gli impicci, spunta telefonicamente l’Uomo Oscar

Pizzato.

E chi è Oscar? Oscar è un grand’Uomo, ed è l’autore del libro.

Scopro che è un geometra, che nella vita ha avuto brillanti

successi come designer e che, per quel che ne so e ho letto, ha

lasciato la sua geniale impronta di lavoro in tante ville venete e

non. Ma l’uomo ha anche una forte passione: la Caccia, e un

Page 255: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

amore sviscerato per i Cani, i cani di seta. L’amore è così

radicato e profondo che lo costringe ad una diversa scelta di

vita: abbandonare la professione per dedicarsi, anima e corpo, a

queste nuove ed emozionanti pulsioni.

Diventa allevatore, selezionatore ed addestratore professionista

di setters. Il suo Allevamento Oppis, dopo pochissimi anni, per

qualità e risultati, viene riconosciuto e certificato dall’E.N.C.I.,

che è la massima espressione della Cinofilia Nazionale.

Lavora sui vari soggetti che alleva, sperimenta correnti,

incrocia genealogie e sceglie i migliori prodotti, che prova e ne

verifica doti, personalmente, nelle sue cacce preferite: cotorni

sui monti e beccacce in ogni dove. Vuole ausiliari veri, per

cacce vere, per cacciatori veri.

Il canile con gli anni aumenta di numero, come il successo e le

richieste, e dove lui non arriva per il moltiplicato impegno,

affida i suoi cuccioloni ad amici cacciatori esperti, soprattutto

montanari e beccacciai di Sicilia, Calabria, Albania,

Montenegro, serbi/croati e di italiche valli ecc.ecc, che poi

controlla, addestra e completa, portandoli a cacce vere in quei

luoghi difficili. Ma non gli basta: per la salute dei suoi [e

nostri] cani allarga le sue attività imprenditoriali e si associa a

un mangimificio di qualità.

Oscar è un uomo forte, un duro, che ha vinto nel Biatlhon titoli

mondiali e per lui oggi scalar montagne coi suoi setters in cerca

Page 256: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

977

di cotorne e tipica alpina, per addestrare e cacciare, è come per

noi comuni mortali salire le scale di casa.

Insegue beccacce per il resto del mondo, con una ricerca quasi

spasmodica, totale, ma è anche, e questo è cosa importante, un

uomo schietto, generoso, onesto e simpatico. Se lo conosci lo

ami, se lo frequenti, un vero amico per sempre.

E il libro? Non è un saggio di letteratura venatoria. È un

Manuale completo che, con competenza, tratta di tecnica di

caccia alla maliarda, scritto con uno stile del tutto personale, da

geometra, senza fronzoli e lirismi. Ha avuto successo, per le

pagine scorrevoli, dai contenuti essenziali, per suggerimenti e

consigli precisi, sintetici, pragmatici, fotografici, di chi

sull’argomento ha fatto migliaia e migliaia di prove ed

esperienze sul campo, e tante e tali da rendere per chi li seguirà

quasi certi [a caccia mai dire...] i risultati.

Oscar, sono felice di averti conosciuto e di collaborare, per il

poco che saprò fare, al tuo nuovo sito. Come ben sai, da poco

ho ideato e, con altri amici, ho fondato l’Associazione

Culturale Italiana per la Tutela delle Tradizioni Venatorie e per

il Collezionismo, e sarò molto felice per la tua partecipazione e

collaborazione attiva, allo scopo di migliorarla, arricchirla ed

incrementarla.

Ho un solo grande rincrescimento… di non averti incontrato

prima, quando l’età era più consona e adeguata per seguirti

Page 257: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

nelle tue cacciate lassù nel coro degli angeli alle mie amate

cotorne, i fiori di roccia dalle mille emozioni, e alle nostre

fatate regine dei boschi.

Oscar — omen nomen — dicevano gli antichi per affermare

certi principi, connaturati nel nome… continua così e vedrai

che, prima o poi, qualche autorità cinofila importante si

accorgerà dei tuoi molteplici meriti di selezionatore di una

razza canina pregiata, e conferirà un “Oscar” al tuo lavoro e

perché no, alla tua vita.

Con tanta amicizia e affetto.”

[Romano Pesenti, Milano]

“Il libro mi è piaciuto tantissimo, un libro che racconta le

giornate di caccia di un vero CACCIATORE. Presto ti ordinerò

IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO.

Per quanto riguarda i consigli che mi hai dato, farò tesoro della

tua esperienza.

Tienimi sempre informato sulla meravigliosa passione che

abbiamo in comune [la CACCIA].

A PRESTO.”

[Alberto Maero, Cuneo]

Page 258: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

979

“Sig. Pizzato, io la conosco solo attraverso i suoi libri e devo

dire che sarei molto felice conoscerla di persona, magari

insieme ai suoi magnifici setter, chissà un giorno…

I due libri che ho letto oltre che dei veri manuali per quella che

è la più bella caccia del mondo, sono dei veri manuali di vita.

Sono molti anni che caccio la Regina, quindi un po’ di

esperienza credo di averla, ma qualcosa di nuovo ho imparato.

Sono testi che si divorano letteralmente, per le loro pagine

scorrevoli dai contenuti essenziali, chi inizia questa magnifica

arte e chi come me ha finito diversa paia di scarponi.

Sicuramente lei è un romantico, uno che ama i suoi setter sopra

ogni cosa, proprio come me.”

[Gianni Giannini “Il becco lungo”, Montepulciano - Siena]

“Ciao Oscar, ho letto il tuo libro tutto d’un fiato e mi è piaciuto

molto per i motivi che Ti vado ad elencare:

1. Il formato di rilegatura e di scrittura veramente facile da

avvicinare; è un libro quindi comodo da leggere tanto che

risulta veramente fruibile in poco tempo;

2. Le foto che sono veramente stupende. Tra l’altro mi ha fatto

piacere vedere che certi comportamenti tipici dei tuoi grandi

campioni Li ritrovo in certi momenti nella mia cagnolina. Non

avendo mai tenuto un setter non sapevo che certe posizioni di

Page 259: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

attesa, ferma, arresto sono tipiche di razza. Tu mi hai aiutato in

questo.

3. I racconti di caccia che sono veramente entusiasmanti e

qualche volta inimmaginabili per chi come me non ha mai

approcciato la caccia alla beccaccia, non tanto perché non mi

possa appassionare, anzi, ma per mancanza di mezzi [permesso

di ambito alpino, un cane specialista, possibilità di viaggiare

nel mondo per incontrare tale bellissimo selvatico]. Però

bisogna sapersi accontentare in linea con le proprie possibilità.

Quindi veramente complimenti.

[Giovanni Rosa, Abano Terme - Padova]

Page 260: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

981

I libri non sono solo da leggere,

sono anche da consultare.

La formazione non Ti porta a raggiungere la

vetta.

L’istruzione sì.

La formazione Ti insegna come.

L’istruzione Ti insegna PERCHÉ.

Impara a “Leggere” i Libri Capitolo per Capitolo, ossia: un

Capitolo per volta. Scriviti appunti, pensieri, idee e spunti di

azione ai margini del Libro stesso e fai delle orecchie “segna-

libro” sulle pagine pertinenti o copia subito le informazioni sul

Tuo PC. Così sarai sicuro che a partire da quel preciso

momento in poi, da quello stesso istante, agirai né più né meno

che sulla base delle Tue conoscenze e delle Tue idee.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Page 261: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Agli inizi del prossimo autunno 2011 compirò cinquantadue

anni. Da quanto ho imparato fin qui, “nel mezzo del cammin di

mia vita”, sento di poter affermare che:

«La mediocrità deriva dal “non credere” in se

stessi, più ancora che

dalla mancanza di capacità.»

Questa è una mia considerazione, una mia valutazione

interiore, e col seguito di tutte le esperienze [positive e

negative] da me vissute, guadagnate, godute, ed anche a volte

“subite”, credo proprio che non avrei potuto scrivere parole più

vere.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Page 262: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

983

IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO

acquista su www.oscarpizzato.com

Leggi la presentazione del libro su www.bighunter.it

Tutto quello che devi fare è leggerlo e metterlo in

pratica. Ogni giorno.

Page 263: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Avrai tra le mani la tua prima lezione.

L’intera formula, tutto ciò che Ti serve per

avviarTi sul sentiero della positività e “restarci”

qualunque siano le circostanze esterne

Dovrai applicare un po’ di sana autodisciplina e seguire alcuni

precisi principi.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Page 264: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

985

“IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO” PUÒ

IspirarTi

MostrarTi dove sei

Imbeccare le Tue Azioni

DarTi risposte sull’Atteggiamento

MA io non posso cambiare il Tuo Atteggiamento: posso solo

creare l’atmosfera giusta perché Tu lo cambi da solo.

Leggilo oggi

Studialo domani

Tienilo per sempre

Consultalo spesso

E se qualcuno dovesse chiederTi in prestito questo

LIBRETTO, compragliene una copia.

Page 265: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Introduzione al “LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”

Come da programmi editoriali ecco la Prima delle mie Due

Nuove Fatiche Letterarie, in concomitanza con l’inizio della

Stagione Venatoria 2011/2012.

Si tratta di “IL LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAIO”, del

quale riporterò di seguito alcuni passi.

Tenevo molto a rispettare questa scadenza, sia perché in questo

periodo cominciano di consuetudine le Smanie e le Emozioni

Venatorie di tutti i Cacciatori, sia perché Settembre è il mese di

nascita mio [28 Settembre] e di mio figlio Mirko [13

Settembre], che tanto ha dato alla realizzazione di queste mie

Opere Cino-Venatorie.

Prefazione

«Agli esseri umani è stato dato un piede sinistro e un piede

destro, per fare un errore prima a sinistra, poi a destra,

poi di nuovo a sinistra e ripetere.»

BUCKMINSTER FULLER

Ingegnere, inventore e filosofo

Page 266: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

987

Con il 38° anniversario della nascita del mio Allevamento —

una vita intera dedicata alla fantastica razza del Cane dal Pelo

di Seta, il Setter Inglese — ho a lungo valutato fra me e me la

possibilità di riordinare tutta la miriade di appunti, di

indicazioni e di segnalazioni, i miei Diari insomma, che nello

scorrere degli anni avevo con cura archiviato in riferimento

all’Allevamento, agli Accoppiamenti, alla Selezione,

all’Educazione, all’Istruzione, alla “Specializzazione”… ed

infine per quanto concerne l’Atto Realmente Pratico, Concreto,

ossia il compimento delle voci appena citate: l’Arte Venatoria,

la Caccia.

Così ho sottoposto l’idea al maggiore dei miei figli, Mirko,

laureato in Architettura ma nel contempo Grande Cultore di

Marketing, di Relazioni, di Vendite, Rapporti Commerciali…

tramite una quotidiana Preparazione Informativa ed

Informatica.

Dopo attente considerazioni, di comune accordo abbiamo

avviato la migliore collaborazione possibile fra Noi,

impostando un Progetto Editoriale imperniato essenzialmente

sull’Ambito Venatorio e Cino-Venatorio, che sin dalle origini

prevedeva il susseguirsi di almeno Cinque distinte Uscite:

Cinque Libri. Il primo ed il secondo avrebbero dovuto trattare

Page 267: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

in maniera esclusiva di tutto ciò che ruota attorno alla mia più

Grande Passione, la Scolopax Rusticola, con tanto di

suddivisioni e di Racconti Esperienziali da me vissuti in

Territorio Nazionale ed Internazionale, accompagnati da

Immagini Fotografiche dei vari Esemplari Prodotti dal mio

Allevamento e dalla mia Opera Professionale primaria, il mio

credo di Cacciatore di Montagna: l’Istruzione Venatoria

“Specialistica”.

All’inizio è nato “IL SETTERMAN E L’ARTE DELLA

BECCACCIA”, e quando l’ho scritto, o meglio, quando

l’abbiamo preparato e fatto stampare, non avrei mai potuto

prevedere un numero così elevato di Lettori Interessati, come

poi in effetti è stato, tanto che la Prima Edizione è stata esaurita

in un “batter d’ali”. La Seconda Edizione non mi ha nemmeno

permesso di accontentare alcune persone alle quali avrei molto

voluto consegnarla di persona, ed infine la Terza ha raggiunto

picchi di vendita oserei affermare impensabili, lasciandomi di

nuovo a mani nude.

Mentre sto scrivendo il nuovo Capitolo Integrativo “Beccacce

nella Tormenta”, che per l’occasione andrò ad aggiungere alla

Quarta Edizione come ringraziamento personale a tutti coloro

che hanno contribuito al raggiungimento dei miei obiettivi, mi

Page 268: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

989

pregio di anticipare che ho portato a termine, sempre con

l’indispensabile ed insostituibile apporto di Mirko, anche il mio

Libro “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”, che a differenza di

questo LIBRETTO narra unicamente di Esperienze, di Cacciate,

di Vicende e di Aneddoti riservati alle Fatate Regine della mia

Gioventù, quando avevo già superato il periodo delle “Prime

Armi” nella mia terra natia: l’Altopiano di Asiago.

Così ho scelto alla fine essenzialmente perché nei giorni scorsi

sono tornato ad incontrare il mio Mentore di Vita, l’Uomo che

al di fuori della mia Famiglia più di ogni altro ha inciso nella

mia Quotidianità, il mitico “Joany Oriea” [alias Giovanni

Pilati, al quale ho dedicato anche un particolare sentito

Ringraziamento ed un intero emozionante Capitolo nel mio

Nuovo Libro “BECCACCE DELL’ALTOPIANO”], un

Ometto della Classe di Ferro “1921”, e che nel rivivere

alcuni ricordi indimenticabili che ci legano e ci legheranno

“per sempre”, soprattutto in Ambito Venatorio e Cino-

Venatorio, mi ha rammentato l’episodio narrato nelle prossime

righe.

Lo stesso “Joany” , allarmato quel giorno dalle preoccupazioni

di mia Madre e di mia Moglie che non mi vedevano più

rientrare con il maltempo, nel tardo pomeriggio si mise alla

Page 269: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

mia ricerca, e nell’oscurità della sera oramai scesa m’incontrò

proprio mentre stavo giungendo al mio FIAT Fiorino,

onorevolmente contornato dagli Insostituibili e Fantastici

OPPIS RAHSS ed OPPIS PACO, oltre che da un impensabile

“Gruzzolo” di altrettanto Favolose Regine del Bosco…

Istruzioni d’Uso

«Dentro di te, proprio ora,

c’è il potere per fare le cose che non hai mai ritenuto possibili.

Questo potere sarà a tua disposizione non appena cambierai

ciò in cui credi.»

MAXWELL MALTZ

[autore di Psicocibernetica]

Ho voluto dare alle stampe “IL LIBRETTO D’ORO DEL

BECCACCIAIO”, un succinto Manuale di Istruzioni in

versione mini, come “Copia separata” del Nuovo Capitolo

aggiunto alla Quarta Edizione del mio Libro “IL SETTERMAN

E L’ARTE DELLA BECCACCIA”.

Pur ricondotto ad un Unico Racconto Esperienziale, ritengo

che il Capitolo — intitolato “Beccacce Nella Tormenta” — sia

molto chiarificatore ed altresì intriso di significati “concreti,

Page 270: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

991

palpabili, unici”, raggruppati per puro caso in un'unica

Giornata Venatoria, un'unica Battuta di Caccia “Vera”, che a

mio modesto parere potranno essere di sicuro utili

all’informazione del Lettore, attento Aspirante Beccacciaio

[ma non solo a lui].

Difatti in tutte le mie avventure narrate fino ad oggi mai mi ero

spinto a descrivere così nei dettagli ogni singolo evento, ogni

comportamento, ogni reazione vissuta, e questo, tutto questo,

ben distinto a partire dall'inizio alla fine della Giornata, della

Cacciata.

In passato ho fatto scelte editoriali differenti perché non

reputavo quell’avventura così particolare, così d’insegnamento,

da poter interessare il Lettore con un preciso principio positivo,

fattivo, nonostante si trattasse di un esempio “estremo”,

addirittura quasi “irreale” per come si era sviluppato.

Ogni situazione, ogni singolo incontro avvenuto con la

Beccaccia o con le Beccacce di “quel” Fantastico Giorno, se

esaminati in maniera razionale fin nei minimi particolari

lasciano trasparire una specie di “cultura”, della quale — a mio

parere di Maturo Praticante Beccacciaio — nello scorrere delle

Esperienze, delle Stagioni e degli Anni di Caccia “a venire”,

Page 271: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

l’attento Lettore potrà servirsi con “tangibile, sicuro ed

effettivo” vantaggio a proprio esclusivo favore: questo è certo,

anzi, garantito…

Prime Impressioni

Un Amico, un mio Caro Amico [che di certo non si risparmia e

non “mi” risparmia…], “Uomo” di Grande Cultura e di

Importanti Saperi in Campo Medico, corrispondente al Dottor

Renato Musumeci di Milano [di chiare origini Siciliane, più

precisamente dalle Pendici dell’Etna], con mio immenso

orgoglio “mi pregia” di volta in volta dei Suoi commenti Critici

— di Critica Costruttiva intendo — intorno ai miei singoli

Scritti Venatori e Cino-Venatori, e proprio in merito a questo

mio LIBRETTO [fornitogli a suo tempo quale

“Canovaccio”…], fra le altre mi ha riportato i seguenti

contenuti:

“Prima di tutto debbo dirti che la tua nuova fatica mi ha

positivamente colpito, principalmente per due motivi: primo

motivo l’attività svolta quali-quantitavamente quasi sovrumana

che riesci ad applicare a tutto quello che fai. Anch’io dormo

poco, ma neppure nei miei momenti di massimo fulgore riuscivo a

produrre, fare e pensare come fai tu. Bravissimo! Passando

invece all’analisi del prodotto [sic!] ti dirò che sono stato

positivamente colpito dal taglio innovativo e molto personale che

Page 272: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

993

hai voluto e saputo dare al tuo LIBRETTO. Ridotte drasticamente

le pagine di pura novellistica, direi che quasi prevale nel libro la

parte dei consigli, suggerimenti, indicazioni, non di caccia ma

proprio di vita. Hai messo a disposizione degli altri il tuo mondo

culturale, affettivo ed organizzativo, comportamentale e

soprattutto propositivo: un esempio per tutti, ma anche, o meglio

specialmente, per i giovani.”

Ed inoltre:

“IN CONCLUSIONE: Beccacce nella Tormenta è bello,

fascinoso, ma troppo aggettivato nei riguardi dei cani, troppe

maiuscole, troppo ridondante. Io lo semplificherei, seppur solo un

poco.”

Pur rispettando questa Sua conclusione, a mio parere essa

risulta del tutto “errata”, forse per via di una “mancanza

diretta” di conoscenza dell’Allevamento, della Selezione e

dell’Addestramento di Cani da Ferma, soprattutto dal lato

pratico: mi permetto di asserire ciò se non altro per quelle che

al contrario vogliono essere le mie specifiche intenzioni, i miei

desideri, ossia:

L’apparire “Ridondante” vuol far notare a tutti gli interessati

Lettori che nell’Arte Venatoria, nella Caccia alla Beccaccia

[ma questo vale anche per le altre tipologie di Caccia], quando

Page 273: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

si deve “fare a meno” dell’indispensabile supporto di veri

Ausiliari “Specialisti” tutto risulta vano. Per di più si vuol far

comprendere che “l’Istruire, l’Insegnare, e lo Specializzare” un

Esemplare Canino di qualsivoglia razza, cioè un Cane da

Beccacce, non possono essere ottenuti in Due Giorni, in Due

Mesi, e nemmeno in Due Anni, poiché non è affatto una

Passeggiata, e neppure uno Scherzo.

Le Lettere “Maiuscole” che per mia norma e regola utilizzo [e

“leggendomi” attorno ho scoperto di non essere l’unico, anzi di

essere in più che buona compagnia…], sono un mio cruccio e

comunque un mio modo di far capire a chi mi legge e mi segue

il preciso Atto, lo specifico Oggetto, la distinta Situazione e via

dicendo che si stanno in quegli istanti particolari realizzando.

Non nascondo poi di certo che le “Maiuscole” rimangono

altresì una mia Caratteristica, un mio modo di Esprimermi e di

Espormi.

L’uso degli Aggettivi invece, attraverso ognuna delle mie

minuziose Descrizioni, delle mie Annotazioni e delle mie

Indicazioni riferite ai miei Setter Inglesi, ai miei Ausiliari

“Specialisti”, in ogni “Loro” singola Movenza, Espressione,

Atteggiamento e quant’altro, dovrebbe coinvolgere i Lettori al

fine di insegnargli i segreti dei miei Saperi Esperienziali

Page 274: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

995

ricondotti “al come e al perché” intervengo in un dato modo e

in una data situazione, riuscendo sempre a trovarmi nel posto

giusto al momento giusto, ed in contemporanea alla “massima

potenza” coi miei Ausiliari “Specialisti” [avendo imparato a

“Leggerne”gli Sguardi, le Occhiate, i Comportamenti], ed

ancora per spiegare come ho avuto la meglio sul Selvatico di

turno, sull’Ambita Preda: nel caso del LIBRETTO tutto questo

“avere la meglio” si è verificato quantomeno per ben “nove

volte e mezza su dieci” e, ripetendomi, ciò continua ad

avvenire ovunque mi possa trovare, in ogni luogo, a tutte le

latitudini, nel Mondo Intero.

Fin dalle mie prime battute, alle mie origini di

Beccacciaio — in quei tempi poi, come più nel dettaglio

esposto nel Nuovo “BECCACCE DELL’ALTOPIANO” —

fra le tante, mentre i molto più Esperti e Quotati si dannavano a

Cacciare le Scolopax Rusticola utilizzando Esemplari dal

“raggio d’azione” effettivo di non oltre i 50 metri, io per conto

mio già mi ero accorto [in verità il mio Personale Maestro era

stato il Favoloso “DICK”, che me lo aveva fatto comprendere

coi fatti] che Lavorando in Collegamento ed in perfetta

Collaborazione anche a più di 500 di metri i risultati tangibili

di Fine Battuta non potevano che essere di “gran lunga” più

proficui, moltiplicati. E tale innovazione già da allora ha

Page 275: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

scatenato intorno a me un vero e proprio Finimondo, un

Pandemonio, in poche parole: Terra Bruciata.

So bene che tali affermazioni possono sembrare ai più un

chiaro esempio di Megalomania, di Sfrontatezza Assoluta, in

particolar modo per quanto concerne tutti i miei diretti

detrattori, ma ahimè per tutti “costoro” QUESTA È LA

CONCRETA REALTÀ!

Inoltre sento di dover riportare, e confrontare di conseguenza, i

miei Ricordi Giovanili pertinenti le medesime questioni

Venatorie e Cino-Venatorie che in quel preciso periodo “io

stesso non credevo possibili, non riuscivo a comprendere, non

ritenevo reali, fattibili”, ma che poi, col trascorrere degli Anni

e delle Stagioni, accumulando nel frattempo Esperienze su

Esperienze [tanto Negative che Positive], si sono dimostrati più

che veritieri, anzi concreti, di puro Insegnamento.

La mia fame di Letture, la mia voglia di Risposte e di

Informazioni, mi hanno portato a leggere un’infinità di Libri

imperniati perlopiù sulla Caccia, sulle Armi da Caccia, sulle

Munizioni, sui Cani da Ferma e sul Setter Inglese in

particolare, sul Loro Allevamento, sull’Addestramento, ecc.

ecc., e fra la moltitudine di testi e documenti inerenti acquisiti,

Page 276: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

997

letti, analizzati, valutati, interpretati e “provati sulla mia pelle,

sul terreno di Caccia”, mi sono rimasti impressi in maniera

indelebile nella mente i seguenti Documenti Storici, Pilastri

Fondamentali che mi hanno “risposto ed aiutato” esattamente

come i Libri di questo Specifico Genere, di questo Settore,

dovrebbero fare, ossia: INSEGNANDO. Un po’ alla volta

magari, ma pur sempre INSEGNANDO.

I Libri in questione, che almeno per quanto mi riguarda hanno

influenzato il mio percorso di Vita Venatoria sin qui gustato,

anche se non esposti in ordine di importanza ma unicamente a

memoria, ed accompagnati da poche “sentite” parole, sono:

Bagliori di Caccia, di Adelio Ponce de Leon

Il Capitolo che più mi unisce a questo geniale scrittore, ad

Adelio appunto, è “IL BECCACCIAIO”, sin dalla prima lettura

avvenuta molti anni addietro, e quel che mi colpisce di più è

che a scriverlo è stato un… Beccaccinista al posto di un

Beccacciaio vero e proprio. Dei vari passaggi e dei bellissimi

contenuti in esso riportati, devo ammettere che concordo nella

maniera più assoluta, e per me è un fatto piuttosto raro.

Page 277: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Beccacce e Beccacciai, di Ettore Garavini

Senza alcuna vergogna posso ripetermi per l’ennesima volta

dichiarando ed altresì confermando che a causa

dell’ammirazione viscerale che mi portava a leggere e rileggere

all’infinito questo Super Competente Autore, questo Grande

Beccacciaio, mi sono dato da fare ben oltre il comune, fuori da

ogni logica, imponendomi di “Dover Uscire” a Caccia di

Beccacce esattamente negli stessi luoghi, negli stessi Ambienti,

alle stesse Latitudini dal medesimo Garavini descritti. Questo,

oltre ad essere un mio vanto vero e proprio, fino a prova

contraria… è più facile a dirsi che a farsi.

Addestramento del Cane da Ferma, di Felice Delfino

Siamo arrivati al “Punto”, alla Risposta. Questo testo, almeno a

mio modo di vedere, di leggere e di percepire, pur rispettando

il parere di tutti, “è” e “rimane” il Vangelo, la Bibbia di tutto il

mio fare di Istruttore Cinofilo per ciò che riguarda l’Arte

Venatoria. Ancora oggi rileggo alcuni passaggi, alcune

definizioni, alcune descrizioni perfette che in quel determinato

periodo io stesso sto mettendo in pratica nei confronti dei

“miei” di Allievi, di Giovani Allievi, e pur non concordando su

tutto, molte sono state ad oggi le risposte che sono riuscito a

ricavare. In Felice Delfino, senza manie di grandezza da parte

mia, mi rivedo all’Opera in Caccia in più di un passaggio.

Page 278: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

999

Con sano egoismo, con la giusta dose di umiltà ed altresì con la

consapevolezza di tutti i miei Saperi Esperienziali sin qui

acquisiti, il mio sogno ed augurio personale sotteso in ognuno

dei miei Scritti, e dei miei Libri in particolare, rimane quello di

poter essere per tutti i miei Lettori quello che gli Illustri

Esempi sopra riportati sono stati per me: nulla più che deliziose

bellissime Letture Venatorie contornate da INSEGNAMENTI

NATURALI.

Buona lettura a tutti.

Page 279: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

n quest’ultimo decennio sono stato voglia o non voglia

costretto a riprendere in esame “tutti e quarantadue” gli

anni precedentemente vissuti, sia per come li ho gestiti sia

per ciò che ne ho ricavato.

Le mie conclusioni sono state le seguenti:

Per tanto, forse troppo tempo, mi è sembrato che

giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo

anno, la mia Nuova Vita Futura — una Realtà ben

Migliore di quella vissuta fino ad allora — dovesse

iniziare da un momento all’altro.

Ma c’era sempre qualche ostacolo di mezzo che mi

bloccava, qualcosa che prima dovevo per forza

“risolvere”: lavori in sospeso, momenti che dovevano

passare [famigliari e professionali], situazioni non

ancora definite, uno o più debiti da pagare.

Poi la vita sarebbe iniziata, sarebbe cambiata.

Alla fine mi è venuto un dubbio, un enorme dubbio:

che quegli ostacoli “fossero” la mia vita.

I

Page 280: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

1001

Ed era proprio quella la risposta che cercavo.

Ecco come e perché sono finalmente riuscito a cambiare

[almeno in parte, una buona parte] la mia vita.

OSCAR PIETRO PIZZATO

Commenti

“Innanzitutto grazie per il bel libro, anzi per i bei libri, che mi

hanno permesso di rivivere le emozioni dei miei pellegrinaggi

boscherecci. Penso che sia questo il più bel risultato che un

libro ‘di caccia’ possa raggiungere.

Ho trovato molto discorsiva e piacevolmente descrittiva la tua

prima opera, diversamente “IL LIBRETTO D’ORO DEL

BECCACCIAIO" è un libro che io definisco ‘da comodino’,

ossia da leggere a tratti e sul quale meditare…”

[Ferruccio Bocciarelli, Piacenza]

“Credo che sia un dono non naturale riuscire ad esprimere con

parole scritte dei sentimenti, e quindi trasmetterli a chi legge.

Page 281: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Riuscire ad entrare nei sentimenti è veramente una grande

azione.

Ho letto i suoi libri e mi sono veramente immedesimato nelle

azioni, pertanto la ringrazio.

Mi piacerebbe molto averla ospite per la presentazione dei suoi

scritti.

DISTINTI SALUTI.”

[Roberto Penazzi, Conselice - Ravenna]

Page 282: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

1003

Contatti

Oscar Pietro Pizzato

[email protected]

www.oscarpizzato.com

Stabilisci la tua finalità principale esatta nella vita

e poi organizza tutte le tue attività attorno ad essa.

BRIAN TRACY

Una delle autorità eminenti d’America sullo sviluppo del potenziale umano

e sull’efficienza personale

Page 283: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa
Page 284: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Indice

37 Se Ha Funzionato Per Più Di 100 Anni, Non

Pensarci Proprio A Cambiarlo

51 Ad Ercolano Ampelio Pizzato [1953 – 2010]

87 Un Ringraziamento “ad hoc”

93 Prefazione

di Gianni Simonato

101 Introduzione

147 Come É Stato Scritto Questo Libro E Perché

155 “8.00” Buoni Consigli E Suggerimenti Per

Ottenere Il Meglio Da Questo Libro

PARTE I

LE REGOLE. I SEGRETI. IL DIVERTIMENTO.

Capitolo 1

165 I Fondamenti Del Successo

Page 285: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

Capitolo 2

217 Il Beccacciaio

Capitolo 3

241 Nebbia A Pra’ Cavallo

Capitolo 4

281 La Beccaccia Di Eugenio

Capitolo 5

321 Il “Fai Da Te”

Capitolo 6

355 Mezzogiorno Di Fuoco

Capitolo 7

393 1921, Classe Di Ferro

Capitolo 8

447 La Complicità Di Roberto

Capitolo 9

471 A Caccia D’Intesa

Capitolo 10

511 La Spia che Sapeva Tutto

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PARTE II

TRASFORMA TE STESSO IN VISTA DEL SUCCESSO

Capitolo 11

555 Roberto Baggio E Un Setter Da Pallone D’Oro

Capitolo 12

573 Un Lungo Allenamento

Capitolo 13

627 Un Campo Di Addestramento Separa I Vincitori

dagli Aspiranti Vincitori

Capitolo 14

667 Il Piccolo Imprenditore

PARTE III

INIZIA ORA!

Capitolo 15

775 Conflitto Di Separazione Cane — Uomo

Capitolo 16

839 A Scuola Di Beccacce

905 Riassumendo

Page 287: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

915 L’Autore

EXTRA

931 Il Corpo Della Bellezza

965 Bibliografia

1003 Contatti

Page 288: Beccacce dell’Altopiano — Versione Estesa

1009

ECCO A FRONTE DEL LETTORE UN PENSIERO

CONFIDENZIALE E CONCLUSIVO DELL’AUTORE

Tutti Noi Cacciatori, nel Nostro Continuo e “Conosciuto”

Chiacchierare [vale sempre il detto “Nessuno dice tante Balle

quante il Cacciatore a Valle”], confessiamo più facilmente i

Nostri “Errori e Peccati Morali” che non quelli pertinenti l’Arte

Venatoria, la Caccia.

Ciò deriva dal fatto che la Coscienza è “Umile” e

giunge persino a Compiacersi di essere “Umiliata”.

Invece l’Intelletto, fondato perlopiù sul Nostro Io, sul

Nostro Ego Maledetto, è Altezzoso, e se per Mille o più

Ragioni è Costretto a “Smentirsi” non può che Cadere in Preda

al Panico, alla Disperazione.

Ne consegue che le Verità Rilevate vengono

“dapprima” Ammesse in Gran Segreto, e “poi”, con Minime

Sequenze, si Diffondono “a poco a poco” fintantoché quanto si

era Ostinatamente Negato non possa Apparire come qualcosa

di Affatto Naturale.

Un Saluto di Cuore ed un simbolico “Dammi il Cinque”

a Tutti Voi.

OSCAR PIETRO PIZZATO

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Sul retro copertina: PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO,

Capostipite della Famiglia Pizzato.

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«Impara prima de tuto a “robare” con l’ocio.»[Impara prima di tutto a “rubare” con l’occhio.]

PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO [1906 - 1979]