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#04 La rivoluzione della conoscenza al servizio dei cittadini Semplificazione e razionalizzazione. Ater Umbria verso nuovi spazi urbani e nuove tecnologie. NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

Ater Notiziario 02 2013

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La rivoluzione della conoscenza al servizio dei cittadini

Semplificazione e razionalizzazione. Ater Umbria verso nuovi spazi urbani e nuove tecnologie.NO

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario

10 INTERVISTALe reti del futuroIntervista a Stefano Vinti, Assessore Politica della casa, Edilizia sovvenzionata ed agevolata, Infrastrutture tecnologiche immateriali, Regione dell'Umbria

12 INTERVISTALa fotografia e la storia degli alloggi popolari in UmbriaIntervista a Marcello Archetti, antropologo

16 ARTICOLOContro l'emergenza abitativa, le buone prassi di Ater Umbriadi Umberto Marini

18 ATTUAZIONEImmobili prossimi alla consegna Immobili in corso di realizzazioneProssimi appalti

6 INTERVISTASmart Cities, ripensare le città recuperando visione e strategiaIntervista a Michele Vianello, Smart Communities Strategist-Vision and Strategies Positioning for Communities Cities and Companies

4 EDITORIALECostruiamo l'Ater di domaniDi Alessandro Almadori, Presidente Ater Umbria

24 ATER UMBRIA ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

8 ARTICOLOIl villaggio Matteotti di Terni, esempio di architettura socialedi Manuel Orazi

10 INTERVISTALe reti del futuroIntervista a Stefano Vinti, Assessore Politica della casa, Edilizia sovvenzionata ed agevolata, Infrastrutture tecnologiche immateriali, Regione dell'Umbria

12 INTERVISTALa fotografia e la storia degli alloggi popolari in UmbriaIntervista a Marcello Archetti, antropologo

16 ARTICOLOContro l'emergenza abitativa, le buone prassi di Ater Umbriadi Umberto Marini

18 ATTUAZIONEImmobili prossimi alla consegnaImmobili consegnati Immobili in corso di realizzazioneProssimi appalti

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“Vogliamo avere un rapporto con l'utenza che non sia più monodirezionale, ma bidirezionale e che dia alle persone un servizio ad alto livello.”

Information technology, Open data e Cloud Computing sono le strade del futuro che Ater Umbria ha intrapreso nell'ottica della semplificazione per migliorare i servizi all'utenza con uno sguardo alle Smart Cities. Punto di partenza è il nuovo sito.

EDITORIALE

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Costruiamo l'Ater di domani

A due anni dall'unificazione delle sedi di Peru-gia e di Terni in un’unica regionale, il processo di risparmio e razionalizzazione dei servizi di Ater Umbria non si ferma. L'obiettivo è quello di avvicinarsi agli utenti e di fare in modo che la gestione del loro rapporto con l'Azienda sia più snello e diretto. Cercando di raggiungere un duplice scopo, l'aumento della qualità del servizio all'utente e notevoli risparmi nella ge-stione aziendale.

Il punto di partenza ė stato il nuovo sito, www.ater.umbria.it. Si tratta di una piattaforma web di grande immediatezza e facilità di accesso, attraverso la quale è possibile seguire ogni aspetto dell'attività dell'Azienda così da ar-rivare ad avere un rapporto con l'utenza che non sia più monodirezionale, ma bidirezionale. Domus Web, ad esempio, é uno spazio del sito dove d'ora in poi sarà possibile inserire, attra-verso una semplice registrazione, i propri dati reddituali, come per legge, e controllare i pa-gamenti o i mancati pagamenti di quanto do-vuto oltreché ricevere importanti informazio-ni rispetto alla conduzione dell'alloggio. Con questo servizio internet contiamo di arrivare ad ogni nostro inquilino, per demolire il luogo comune che vuole la rete accessibile solo a pochi e avviare importanti azioni di alfabetiz-zazione rispetto all'Information Technology.La sezione Domus Web sarà tra l'altro acces-

sibile anche con un semplice sms, per arriva-re alla quasi totalità della nostra utenza. Da ultimo, attraverso una convenzione con i Caf territoriali, é stato possibile dare assistenza agli utenti sulle modalità di iscrizione al ser-vizio e sulle modalità di inserimento dei dati reddituali. Tutto ciò ha portato ad un impor-tante risultato, il 48,10 % delle dichiarazioni reddituali sono state trasmesse on-line, con un risparmio per l'azienda della metà del tem-po dedicato all'inserimento manuale dei dati e un servizio all'utenza che ha potuto procedere all'inserimento da remoto.

C'è di più. Nel nostro sito è inoltre possibile consultare il frutto di un lavoro certosino di mappatura di ogni immobile di proprietà o di gestione di Ater Umbria, che è stato taggato assieme ad ogni sua caratteristica (anche strutturale e di funzionamento), in Google Maps. Mentre una ricerca, Ater in Numeri, (del-la quale potete avere un'anticipazione in que-sto numero del notiziario) offre la fotografia dettagliata del patrimonio e dell'utenza di Ater.

Il perché di tutto questo? Vogliamo demateria-lizzare e ottimizzare il rapporto con l'utente e con le amministrazioni del territorio. La colla-borazione con gli altri Enti territoriali é fonda-mentale per rendere le procedure più snelle e grazie a questo processo ogni Comune umbro

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potrà accedere ad informazioni che riguarda-no i nostri alloggi e le loro caratteristiche.

C'è un ulteriore passaggio di cui parlare per spiegare le infinite possibilità che l’Information Technology ci offre per raggiungere i più alti li-velli di efficienza e risparmio: il nostro sistema di archiviazione dei documenti. Già prima dell'unificazione era stato studiato un database, tutt'ora in uso, che si associa al cartaceo. Quello che stiamo realizzando è un ulteriore sistema che consente la completa dematerializzazione degli archivi, in un Cloud computing certificato. Si tratta di un sistema Open data. Ogni tipo di documentazione sarà potenzialmente accessibile, in un luogo vir-tuale, a tutti coloro che saranno autorizzati. Ritengo che una delle forti arretratezze del no-stro Paese stia nel fatto che le banche dati della Pubblica Amministrazione e dei suo Enti dira-mati nel territorio non siano collegate tra loro.

Noi vogliamo fare la nostra parte per invertire questa tendenza e rendere possibile quest’in-tegrazione, seguendo le indicazioni della Re-gione dell'Umbria, che ha avviato da tempo una serie di sostanziali riforme, nell'ottica della semplificazione amministrativa e nella riduzione del digital divide. La rivoluzione che stiamo vivendo si porta dietro tutta una serie di conseguenze che vanno a produrre benefici

non solo verso l’efficienza della Pubblica Am-ministrazione e il miglioramento dei servizi all'utenza, ma anche nella gestione delle città nel loro complesso. Ad internet e alle sue in-finite autostrade di conoscenza abbiamo ag-giunto nuvole di archivi virtuali dove collocare le nostre informazioni. Ogni singolo dato che abbiamo inserito ha valore economico e socia-le e può essere utilizzato a beneficio della vita cittadina e della comunità.

Prossimo passo? Internet of things. Vale a dire ciò che l'Unione Europea ci chiede nell'ot-tica delle Smart Cities. Ecco dunque che si ren-de necessario avviare una vera interazione tra gli Enti, in modo da sfruttare in maniera pro-duttiva le informazioni. Ater si mette a dispo-sizione per avviare iniziative che conducano a pratiche virtuose.

Vogliamo immaginare parti di città che rispon-dano di più ad una città che cambia.

Alessandro Almadori

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“L’attività dell’autore è quotidianamente disponibile, sui social network e sul suo blog (www.michelecamp.it). Ma non cer-catelo in un posto fisso, è un "nomadwor-ker”. Lui è Michele Vianello e questo è quanto si legge nel suo profilo Linkedin riguardo all’ultimo libro "Smart Cities - Gestire la complessità urbana nell’era di Internet" (Maggioli Editore, 2013). Ed è Vero. Michele Vianello è un lavoratore nomade e racconta delle città intelli-genti che l’Unione Europea ci chiede di comprendere nella programmazione dei Fondi Strutturali. È un filosofo della rete e dell’innovazione, al quale chiedo di rac-contarmi la sua visione di cittadinanza attiva. Il primo contatto avviene tramite Facebook, ed è stato immediato. Una vol-ta condivisa l’amicizia, l’ho seguito per-correre lo stivale da nord a sud e vicever-sa, senza sosta, restando costantemente collegato alla rete. Scorrendo la sua bio-grafia, online ovviamente, leggo che è stato, tra le tante cose, vicesindaco del Comune di Venezia, con la Giunta Caccia-ri, poi Direttore Generale di VEGA, il Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, ora è Smart Communities Strategist, ed è uno dei più importanti attori del cambiamento e dell’innovazione in Italia.

Lei ha pubblicato numerosi libri che parlano di innovazione, di nuove tecnologie, delle molteplici possibilità del 2.0 e di Smart Cities. Cosa sono o cosa dovrebbero essere?Ciò che realmente cambia è che noi, ognuno di noi, possiamo lavorare in modo diverso. Possiamo essere sempre con-nessi. I soggetti principali delle smart cities sono i cittadini che usano il cowor-king, i lavoratori nomadi, le start up. Non avranno più bisogno di spazi stimolanti o condivisi, perché utilizzeranno le proprie piattaforme e il cloud computing. Il cloud ha tutto per farci lavorare senza avere più il vincolo del luogo, del dove lavora-re. Consente di avere sempre disponibili i dati che ci servono per vivere. Questo potrebbe cambiare radicalmente il modo di lavorare e anche la struttura sociale di una città, perché è legata ai luoghi di lavoro, alle attività fisse e agli orari, ma di questo non siamo consapevoli. Ormai ognuno di noi ha uno smartphone o un ta-blet, basta poterci connettere e tutto il ma-teriale che ci occorre è immediatamente a nostra disposizione. Poi ci sono i social network per collegarci fra di noi, e anche questi contribuiscono a diffondere le in-formazioni. Tutto sarebbe più semplice.

L’autore del libro "Smart Cities - Gestire la complessità urbana nell’era di Internet" (Maggioli Editore, 2013), Michele Vianello, Smart Communities Strategist, ci spiega il valore delle città intelligenti e delle nuove tecnologie.

Smart Cities, ripensare le città recuperando visione e strategia

Intervista di Noemi Campanella

Michele Vianello

“Oggi è necessario ridefinire la cittadinanza negli ambienti urbani e mettere le persone, o meglio i city user, al centro del processo di cambiamento.”

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Perché sono ritenuti un’opportunità anche per l’alloggio sociale?Il tema dell’abitare sociale è strettamente connesso con la Strategia Europa 2020, “per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Con questo documento la CE propone gli obiettivi e i criteri generali per la programmazione 2014-2020, affron-tando le sfide rappresentate dalla glo-balizzazione delle relazioni economiche, dal cambiamento climatico, dalla scarsi-tà delle risorse (acqua, energia, materie prime). Fanno inoltre parte integrante delle sfide perseguite l’uscita dalla crisi, l’evoluzione demografica e i contrasti so-ciali. Cinque sono gli obiettivi della strate-gia 2020, e tra questi vi è l’esclusione di almeno 20 milioni di persone dallo stato di rischio di povertà, affinché “le persone vittime di povertà ed esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società”. Tra gli obiettivi tematici del Quadro Strategi-co Comune (QSC) vi è inoltre l’innovazio-ne sociale, da attuarsi mediante “approc-ci innovativi per affrontare sfide sociali quali l’ageing, la disabilità, la povertà, la disoccupazione, "green growth", rigene-razione urbana, istruzione, assistenza. È possibile anche utilizzare l’innovazione tecnologica”. Vorrei comunque sottoline-are che, a mio avviso, i fondi strutturali non replicano i tradizionali meccanismi di finanziamento dell’edilizia sociale tipi-ci del panorama italiano.

In Italia la diffusione della rete non è estesa a tutta la popolazione. Ci sono gap da colmare?Le statistiche ci dicono che tra tre anni la maggior parte della popolazione lavorerà in mobilità. Ciò condurrà a ridisegnare totalmente le città. Le comunità di per-sone che usano le nuove tecnologie sono in aumento, ma occorrerebbe diffonderle sempre di più. Purtroppo non tutti sono abituati a ragionare così e non sanno cosa si perdono.

Esistono in Italia dei modelli di Smart Cities o di città che stanno lavorando bene per diventare tali? Perugia come la classifica?Esempi non ce ne sono, ma le smart cities non sono mai l’approdo finale. Possiamo però parlare di best practices, come Ve-nezia, Bologna, Vercelli, Torino. Perugia può diventarlo. Ma più che fare classifi-che dobbiamo lavorare su come condi-vidiamo questi risultati. La mia idea è di creare un portale web dove tutti possono pubblicare e condividere le best practices delle amministrazioni, in modo da facili-tarne la diffusione e prendere esempio vicendevolmente. Dobbiamo uscire dalle logiche provinciali.

Lei ha affermato che: “Le governance locali e le persone non sono del tutto consapevoli del fatto che Internet sta cambiando le nostre città, anzi subiscono l’innovazione piuttosto che trarne i benefici economici e sociali che questa offre”. Che consiglio darebbe alle Amministrazioni Locali?Di partire dalle politiche di alfabetizza-zione digitale. Le prime persone che ne dovrebbero fare uso non sono gli anziani, ma i Sindaci, che io considero i primi anal-fabeti del digitale. Il Primo Cittadino è co-lui che avrebbe la possibilità e le poten-zialità di alfabetizzare ma non le adopera. Penso anche ad un nuovo ecosistema, un luogo dove interagiscono commenti di in-novazione.

Ater Umbria ha predisposto un nuovo sito per migliorare i servizi all’utenza. Si basa su un metodo interattivo grazie al quale ogni inquilino può, in tempo reale, conoscere la propria situazione (contributiva, graduatorie, pubblicazioni e bandi). Lo scopo è di garantire un facile accesso alla casa a chi ne ha diritto. Quali consigli darebbe ad Ater Umbria per migliorare ancora i suoi servizi? La decontestualizzazione delle attività è importante per la creazione di un buon

sito internet. La georeferenziazione di tutti i servizi deve essere la georeferen-ziazione di ogni servizio. Inoltre un buon sito deve avere una forte bidirezionalità, essere social-oriented e open-oriented. Trovo necessario però delegificare, abbat-tere la burocrazia. Il lavoro di Ater Umbria è ottimo. Mai fermarsi. Posso consiglia-re all’Azienda di non sedersi, di essere sempre più interattiva e di dialogare con le città. Di misurare la produttività dei di-pendenti in base alla disponibilità ad es-sere open-oriented.

“La cultura della digitalizzazione dell’esistente riesce ad impedire il pieno dispiegarsi di tutte le nostre potenzialità”. In una sua intervista ha dichiarato che la burocrazia, seppure digitalizzata, anzi poiché digitalizzata, amplifica le distorsioni e l’inefficienza. Cosa intende?Posso dire ad esempio che la PEC non mi piace per niente. Quando ho spedito un messaggio a cosa serve una ricevuta?! Ecco cosa intendo quando parlo di rom-pere la burocrazia. La mia via è su cloud, non più su una banda magnetica, che è di venti anni fa. Occorre edificare, sburocra-tizzare, delegificare. Questa è la informa-tion tecnology.

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Il progetto, sviluppato dall’architetto Giancarlo De Carlo e che rappresenta il simbolo della Terni moderna, ha compiuto quarant'anni. La sua storia in questo racconto di Manuel Orazi, storico dell’architettura e della città presso l'Università IUAV di Venezia e docente a contratto di Storia dell’architettura contemporanea presso il Dipartimento di Architettura UNIBO di Cesena.

Quando lo scorso anno Rem Koolhaas e AMO presentarono alla Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield la ricerca "Public Wor-ks: Architecture by Civil Servants" (Opere pubbliche: l'architettura dei funzionari), in molti gridarono allo scandalo. Paludati storici dell'architettura parlarono di "provocazione strategica" perché a loro dire Koollhaas cerca-va di attirare l'attenzione su di sé presentan-do al centro del Padiglione internazionale dei Giardini di Castello una serie di social housing a grande scala che sono oggi il simbolo stesso del degrado e dell'arretratezza architettonica, oltre che l'acme dell'architettura anonima e alienata delle periferie metropolitane di mez-zo mondo. Invece a ben vedere l'interesse di Koolhaas era in linea con le sue ricerche di sempre sulle forze anonime che cambiano (in meglio) l'architettura della città e fra queste c'è anche l'architettura sociale, con decine di grandi opere realizzate in tutti i più grandi pa-esi europei ma anche negli USA, spesso grazie a dei funzionari o ad architetti misconosciuti ma decisivi per l'innalzamento della qualità della vita urbana di tante periferie.

Peccato che fra questi funzionari presentati non ci fosse anche Gian Lupo Osti, per anni direttore della Cornigliano poi Italsider e dun-que legato a doppio filo alla vita delle città di Genova, Taranto e Terni. Osti, la cui opera di mecenate e committente pubblico deve anco-

ra essere riscoperta, ha sempre accarezzato l'utopia di coniugare capitalismo e socialismo e il Villaggio Matteotti di Terni non è che un frammento di quest'opera poderosa che ha lasciato tracce considerevoli in tutti gli ambiti artistici e produttivi (Vedi ad esempio il libro di Carlo Vinti, Gli anni dello stile industriale 1948-1965. Immagine e politica culturale nel-la grande impresa italiana, Marsilio 2007). Di certo senza l'intervento di Osti oggi il quartie-re progettato da Giancarlo De Carlo per gli ope-rai delle acciaierie ternane in collaborazione con il sociologo Domenico De Masi e studiato in tutto il mondo come edificio pioneristico re-alizzato secondo il criterio della partecipazio-ne, non sarebbe stato possibile.

Quarantacinque tipologie di abitazioni diffe-renti, passaggi pedonali sopraelevati, sfalsa-menti continui in pianta e in alzato, il verde pubblico e privato usato come materiale pro-gettuale e tanti altri aspetti fanno del Matte-otti anche un capolavoro di architettura che oggi non sarebbe più possibile, nonostante la sua economicità (è interamente realizzato in prefabbricati di cemento a faccia vista) per il semplice motivo che l'edilizia convenzionata o cosiddetta sociale non è più promossa né dallo Stato né dalle sue aziende partecipate, non solo in Italia ma nemmeno nei paesi occi-dentali. Koolhaas giustamente ha fatto nota-re in un pannello come ovunque nel mondo i

ARTICOLO Il villaggio Matteotti di Terni, esempio di architettura sociale

Di Manuel Orazi

"È stato studiato in tutto il mondo come edificio pioneristico realizzato secondo il criterio della partecipazione."

Manuel Orazi

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grandi edifici pubblici realizzati negli anni '60 e '70 ovunque siano stati strumentalizzati in maniera populista nelle campagne elettora-li di politici di mezzo mondo, dall'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno contro Corviale a Nicolas Sarkozy contro le banlieu, ma anche da politici di sinistra come Tony Blair e i social housing inglesi o anche Andrew Cuomo nello stato di New York.

Il discredito verso questo tipo di architettura è stato dunque generalizzato e del tutto ideo-logico perché non tiene conto di casi virtuosi come quello ternano, di Rozzol Melara a Trie-ste o di tanti altri quartieri che hanno fornito alloggi a basso costo ma di alto profilo archi-tettonico. E allora è indispensabile proseguire lo studio e la comparazione fra le architetture decarliane e quelle che su basi nuove e in con-testi differenti cercano di proseguire quella strada intrapresa a Terni fra mille difficoltà, come le sperimentazioni di Raumlabor in Ger-mania o di Elemental Studio in Cile come di recente ha tentato di fare il libro di De Carlo, L'architettura della partecipazione, curato da Sara Marini, Quodlibet 2013. Perché "l’archi-tettura della partecipazione è un’utopia; però è un’utopia realistica, e questo fa una grande differenza".

Quartiere Matteotti - Terni

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“Occorre avere coraggio, accettare la sfida dell’innovazione e smetterla con i luoghi co-muni e le vecchie e pigre abitudini tipiche sia della burocrazia che delle stesse imprese e la proposta di legge regionale sulle telecomuni-cazioni vuole andare proprio in questa dire-zione”. È il pensiero dell'assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche, Stefano Vinti, espresso in apertura di un convegno dedicato alle reti del futuro. Ed è proprio su iniziativa dello stesso Vinti che la Regione dell'Umbria ha avviato un percorso legislativo importan-te che condurrà ad una legge regionale sulle telecomunicazioni e al potenziamento dell’A-genda digitale umbra. Dunque questo è un tema che l'esecutivo regionale è importante. Lo abbiamo chiesto all'assessore stesso, che è impegnato anche nelle politiche della casa, assieme ad Ater Umbria, per risolvere l'emer-genza abitativa, in un periodo di forte difficol-tà per le famiglie.

L'Unione Europea chiede all'Italia che nella nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, si ponga l'attenzione sulle città intelligenti, le Smart Cities. Le nuove tecnologie che ruolo giocano in questa partita? Quanto contribuiscono a migliorare la gestione delle città e la vita dei cittadini?È innegabile che le nuove tecnologie costitui-scano uno strumento fondamentale per ripen-sare la qualità delle nostre città e della vita dei cittadini. Prima che le città, però, occorre ripensare i luoghi di costruzione della cittadi-nanza, gli spazi pubblici dove l’utente costru-

isce la propria dimensione di cittadino, coniu-gare le innegabili opportunità occupazionali e di crescita con la diffusione universale dei diritti dei cittadini. In questo senso le nuove tecnologie, la rete, la possibilità di accesso ai servizi per tutte e per tutti divengono ele-menti essenziali per la creazione di città mo-derne ma allo stesso tempo ritagliate intorno ai bisogni ed alle esigenze della collettività. Le tecnologie, quindi, non fini a se stesse, ma abilitanti ad un pieno esercizio della cit-tadinanza attiva e allo sviluppo della qualità sociale. Ritengo, comunque, essenziale che la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014 – 2020, relativa alle risorse destinate alla “coesione sociale” prevedano almeno il 10% del complessivo alle politiche di edilizia residenziale sociale.

Cosa ha fatto e cosa sta facendo la Regione dell'Umbria in questa ottica?La Regione sta operando, da tempo, sia sul versante dell'eliminazione del Digital Divide, sia nella realizzazione di infrastrutture di nuo-va generazione. Se, infatti, in Umbria e anche in Italia siamo prossimi all'eliminazione del divario digitale di primo livello, in virtù degli investimenti pubblici e di quelli degli operatori privati, diverso è il discorso per lo sviluppo di infrastrutture di nuova generazione in grado di offrire grandi capacità di Banda in linea con gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.Su questo obiettivo, decisivo anche per lo svi-luppo dell'economia digitale, il nostro Paese è in grande ritardo e in Umbria stiamo realiz-

INTERVISTA

Agenda digitale, diffusione della rete, una prima legge regionale sulle telecomunicazioni. Sono alcune delle iniziative della Regione dell'Umbria per adeguare il territorio alle nuove tecnologie.

Le reti del futuro

Intervista di Noemi Campanella

“Le nuove tecnologie costituiscono uno strumento fondamentale per ripensare la qualità delle nostre città e della vita dei cittadini. Prima che le città, però, occorre ripensare i luoghi di costruzione della cittadinanza, gli spazi pubblici dove l’utente costruisce la propria dimensione di cittadino, coniugare le innegabili opportunità occupazionali e di crescita con la diffusione universale dei diritti dei cittadini.”

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zando, anche attraverso l'azione della Socie-tà pubblica Centralcom, una rete regionale, la RUN (Regione Umbria Network), non solo al servizio di una Pubblica Amministrazione profondamente rinnovata, ma anche siner-gica con il sistema degli operatori delle tele-comunicazioni che potranno più facilmente realizzare servizi performanti a vantaggio dei cittadini e delle imprese.

Nel tempo sono state numerose le iniziative messe in campo per diffondere la rete sul territorio, come un sito internet (digitaldivide.umbria.it). Che tipo di riscontri avete avuto?Il sito internet sul digital divide sta fornendo dati significativi sulle residue aree di sof-ferenza digitale (3/4% della popolazione) e sulla domanda evolutiva di connettività. In-formazioni utili, da un lato per assicurare a tutti il diritto di accesso, cosa che contiamo di realizzare nei prossimi mesi attraverso un importante accordo tra la Regione Umbria e il Ministero dello Sviluppo Economico e, dall’al-tro, per programmare i futuri investimenti in reti di nuova generazione. Peraltro le nostre iniziative divulgative hanno anche il senso di promuovere l'uso del digitale al fine di abbat-tere quel “divario sociale e culturale” a causa del quale nel nostro paese il 40/45% della po-polazione non usa ancora internet, con quello che significa in termini di perdita di opportu-nità nell'accesso ai servizi, alle informazioni, alle relazioni e, soprattutto, ai nuovi lavori.

Quali vantaggi possono avere gli utenti di Ater Umbria?Certamente tutti i vantaggi di conoscenza e opportunità che sono legati alla diffusione della cultura digitale. Inoltre possiamo pensa-re, dove gli immobili sono facilmente collega-bili alla rete regionale a forme di organizzazio-ne, anche di tipo cooperativo, per favorire la distribuzione di connettività a grandi capaci-tà. Per valutarne l'importanza basta pensare a quanto è essenziale per i nostri figli poter utilizzare efficacemente la rete per le attività di studio e ricerca.

La crisi economica ha causato la perdita di lavoro e della casa a molte persone. Lei ha lavorato ad un bando per gli sfratti incolpevoli, in collaborazione con Ater Umbria per la pubblicazione dei bandi. Quali finalità ha questa iniziativa?

L’ ATER ha pubblicato il bando previsto dalla de-libera di Giunta regionale n. 987 del 9 settem-bre scorso, per la ricerca di alloggi da riservare alla locazione a canone concordato per i nuclei familiari in possesso di sfratto esecutivo per morosità "incolpevole”. la Giunta regionale vuole favorire nuove soluzioni alloggiative adegua-te per quei nuclei familiari che devono lasciare l’abitazione a seguito di provvedimento esecu-tivo. Abbiamo destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, tramite l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a disposizione alloggi li-beri e contiamo così di poter reperire sul merca-to almeno trecento alloggi a canone concordato. Accanto al sostegno economico i proprietari che metteranno a disposizione gli alloggi inuti-lizzati, potranno godere anche di sconti fiscali sull’Irpef, sull’imposta di registrazione, nonché sul pagamento dell’eventuale cedolare secca la cui aliquota, se scelta, è ridotta dal 21 al 15 per cento. I Comuni infine potranno stabilire aliquo-te più basse o maggiori detrazioni sull’IMU per questi appartamenti.

L’aggravarsi ed il prolungarsi della crisi occupa-zionale, che si registra ormai da anni su tutto il territorio nazionale ed anche in Umbria, sta comportando una generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie, che, di conseguenza, non sono più in grado di soste-nere l’onere delle locazioni sul mercato privato. Il governo nazionale, per la prima volta, ha intro-dotto in un suo provvedimento il concetto ed il sostegno allo “sfratto incolpevole” anche se con una stanziamento assolutamente insufficiente. Occorre dunque che il governo si attivi di più per garantire il diritto alla casa, mettendo in campo un progetto di politica abitativa che abbracci tutto il paese. Anche in l’Umbria l’indice della sofferenza abitativa è preoccupante visto che in provincia di Perugia si rileva in media 1 senten-za di sfratto ogni 56 famiglie ed in provincia di Terni addirittura una sentenza ogni 50 famiglie. In questo contesto la Giunta regionale ha cerca-to soluzioni alternative, favorendo l’incontro tra la domanda e l’offerta di alloggi di proprietà pri-vata attraverso l’erogazione di un sostegno eco-nomico (incentivi ai proprietari e contributi per integrare il canone di locazione) che può arriva-re anche a 5.200 euro in due anni e consentire così un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa”. Stefano Vinti

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Marcello Archetti

L'antropologo Marcello Archetti è l'autore di un'indagine che fornisce ed elabora gli aspetti tecnico-abitativi degli immobili gestiti da Ater Umbria e quelli socio-culturali degli assegnatari.

INTERVISTA La fotografia e la storia degli alloggi popolari in Umbria

Intervista di Noemi Campanella

Vita, quotidianità, lavoro, sofferenza ed integrazione. Dietro ogni porta di ogni singolo appartamento di edilizia residen-ziale pubblica c'è una storia. Ci sono fami-glie che hanno trovato alloggio e risolto la loro emergenza abitativa, ci sono persone venute da lontano e che in quella casa hanno trovato riparo e normalità. C'è l'im-pegno quotidiano a vivere. Tutto questo e molto di più, è stato studiato e registrato per Ater Umbria da Marcello Archetti, an-tropologo, che svolge attività di didatti-ca, ricerca e formazione presso diverse Università italiane e straniere; collabora con molte amministrazioni pubbliche e private, enti ed associazioni, agenzie e istituti di ricerca; è autore di numerosis-sime pubblicazioni nell’ambito dell’antro-pologia urbana e culturale con particolare attenzione ai modelli sociali, relazionali, identitari e ai sistemi cognitivi, valoriali, comportamentali del mondo contempo-raneo. Marcello Archetti ha portato avanti un progetto che consiste in una attività di ricerca, ai fini di un duplice studio ap-profondito su aspetti tecnico-abitativi de-gli immobili-alloggi gestiti da Ater Umbria e su aspetti socio-culturali degli attuali assegnatari-utenti. Ricerca condotta an-che tramite un approccio diretto con gli inquilini che Marcello Archetti è andato a conoscere di persona.

Il suo è stato un lavoro di ricerca molto approfondito che contribuisce a dare una caratterizzazione completa ad Ater Umbria. Quale è la finalità del progetto e a quale periodo si riferisce?Le finalità sono di tipo conoscitivo e i ri-sultati saranno messi a disposizione sia all’interno della struttura Ater Umbria, sia agli assegnatari-utenti stessi, sia alla Regione Umbria nonché ai Comuni umbri. L’obiettivo fondamentale è di unificare i dati conoscitivi delle due Aziende (Peru-gia e Terni dopo due anni dalla loro unifi-cazione) al fine di possedere un quadro omogeneo e preciso del patrimonio edili-zio ed abitativo di Ater Umbria. Già erano state svolte due ricerche, nel 2008 per il Centenario dell’Ater di Perugia e nel 2010 per tutti i Comuni della Provincia, mentre l’attuale indagine fa riferimento all’anno 2012 in modo da aggiornare i risultati precedenti, elaborare nuovi indicatori, coagulare un modello unico regionale di data-base strutturata, per ottenere un Os-servatorio dinamico dell’offerta di alloggi popolari in Umbria.

Quali criteri ha adottato, come ha organizzato il suo studio, quali sono state le fonti?I criteri metodologici sono nati dai nume-rosi dati disponibili che ciascuna delle

“Al 31 dicembre 2012 gli assegnatari degli alloggi Ater Umbria sono 7.964, l’80,3% di nazionalità italiana mentre il 19,7% di altre nazionalità, il 45,9% è in condizione non professionale mentre il 34,2% ha un lavoro e il restante 19,9% è disoccupato, al 62% l’assegnazione è da più di 11 anni mentre il 38% da meno di 10 anni.”

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

La fotografia e la storia degli alloggi popolari in Umbria

due Ater possedeva al suo interno, si sono sviluppati e organizzati con il coinvolgi-mento dei Servizi e Uffici al fine di render-li il più possibile leggibili e interpretabili, all’interno di uno scenario innovativo e descrittivo che faceva riferimento a due tematiche essenziali: gli immobili-alloggi Ater Umbria e gli assegnatari-utenti Ater Umbria. Tutto ciò prendendo a riferimen-to dai data-base delle Aziende italiane di edilizia popolare e da tutti gli Osservatori sulle politiche abitative nazionali e inter-nazionali.

Quali sono gli indicatori emersi e che caratteristiche hanno?Gli indicatori individuati sono 37 (21 per gli assegnatari-utenti Ater Umbria, 16 per gli immobili-alloggi Ater Umbria). I risulta-ti ottenuti, oltre all’Umbria, sono riferiti a ciascun Comune regionale. Si è ottenuto un “profilo socio-culturale” degli asse-gnatari-utenti (sesso, età, anni di asse-gnazione, condizione professionale, red-dito, composizione nucleo familiare, ecc.) e una “biografia” degli immobili-alloggi (proprietà, anno di fabbricazione, tipologia edilizia, impiantistica e intervento, strut-tura portante, spazi pertinenziali, manu-tenzione ordinaria e straordinaria, ecc.) relativi a 86 Comuni della Regione Umbria.

Tutto questo ha condotto ad un modello umbro, conoscitivo ed omogeneo, ci dica alcuni dati salienti che riguardano Ater Umbria.Al 31 dicembre 2012 gli assegnatari degli alloggi Ater Umbria sono 7.964, l’80,3% di nazionalità italiana mentre il 19,7% di altre nazionalità, il 45,9% è in condizione non professionale mentre il 34,2% ha un lavoro e il restante 19,9% è disoccupa-to, al 62% l’assegnazione è da più di 11 anni mentre il 38% da meno di 10 anni. Abitano in alloggi di mq. 67 (superficie media) e il nucleo familiare è in preva-lenza minimo: 2 componenti (31,6%) e single (28,6%). Sempre al 31 dicembre 2012 gli utenti, cioè tutti i cittadini che abitano negli alloggi Ater Umbria, sono

20.061: la popolazione di una media cit-tà italiana. Gli immobili Ater Umbria sono 1.179, per la grande maggioranza sono di nuova costruzione (71,8%) mentre circa tre (28,2%) su dieci sono stati recuperati e riqualificati, il 42,3% costruiti nel 1940-1970 mentre il 43,0% nel 1971-2004, e quasi tutti possiedono vari spazi perti-nenziali (autorimessa, fondo, soffitta, spazi comuni, ecc.). Nell’anno 2012 sono stati effettuati numerosi (2.347) inter-venti di manutenzione ordinaria (costo 2.806.435,79 euro) e vari (279) inter-venti di manutenzione straordinaria (co-sto 1.764.812,29 euro).

La sua ricerca fotografa la situazione alloggiativa degli inquilini, fornendo anche spunti per un analisi del tessuto sociale che rappresentano.Riguardo al reddito dei 7.964 assegnatari degli alloggi Ater Umbria, in prevalenza sono di area sociale e area protetta: il 30,4% di reddito B1 area sociale (con red-dito inferiore al limite per l’assegnazione di euro 11.723,57), il 20,6% di reddito A3 area protetta (con reddito di lavoro dipendente fino a 11.117,08 euro o sola pensione superiore a fascia A2 e inferiore a 11.117,08 euro), il 19,2% di reddito B2 area sociale (con reddito superiore al li-mite di assegnazione di 11.723,57 euro o uguale o inferiore al limite di decadenza di 20.516,26 euro), il 15,0% di reddito A2 area protetta (con reddito derivante da sola pensione maggiore della pensione sociale fino a 10.547,29 euro). Infine, il 45,5% degli assegnatari Ater Umbria abita, in relazione alla composizione fa-miliare, in alloggi tra i mq.45-75, il 37,9% tra i mq.75-95, il 9,5% sopra i mq.95 e il 7,1% sotto i mq.45. Sarebbe interessante ed auspicabile, rispetto al monitoraggio e all’aggiornamento dei dati riferiti al 2012, replicare e aggiornarli a distanza di 5 anni in modo da verificare l’evoluzione nel tempo, degli assegnatari e degli al-loggi.

Sulla scia della sostenibilità ambientale, che caratteristiche hanno gli immobili?Complessivamente sono 1.179, la strut-tura portante è per il 46,3% di cemento armato e il 45,6% di pietra e/o mattoni; la tipologia edilizia è per il 33,2% in linea, il 29,2% isolato, il 17,6% a blocco e il 9,7% a schiera; infine quasi tutti gli immobili, il 96,2%, hanno, come tipologia impianti-stica, la caldaia a gas metano singola e quindi gli assegnatari gestiscono autono-mamente il proprio riscaldamento.

Dove è possibile consultare i dati?Nel sito di Ater Umbria su scala regionale, provinciale e comunale, inoltre nel pros-simo notiziario dell'Azienda saranno pub-blicati due inserti, il primo relativo ai 21 indicatori degli assegnatari e il secondo riferito ai 18 indicatori degli alloggi.

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

Ater Umbria, al 31/12/2012

0-5anni

22,7%

1.805

6-10anni

15,3%

1.222

11-20anni

25,6%

2.037

21-40anni

33,2%

2.642

>40anni

3,2%

258

ASSEGNATARI ALLOGGI PER ANNI DI ASSEGNAZIONE

Ater Umbria, al 31/12/2012

ASSEGNATARI ALLOGGI

7.964Assegnatari

Ater Umbria, al 31/12/2012

ASSEGNATARI ALLOGGI PER CONDIZIONE PROFESSIONALE

Non definita(disoccupato, casalinga, studente)

19,9%

1.586

34,2%

Condizione professionale2.721

Condizione non professionale(pensionato, invalido)

3.65745,9%

Ater Umbria, anno 2012

ASSEGNATARI ALLOGGI PER REDDITO

B1area

sociale

2.422

30,4%

A3area

protetta

1.638

20,6%

B2area

sociale

1.532

19,2%

A2area

protetta

1.194

15,0%

C1area

decadenza

414

5,2%

NDnon

definita

347

4,4%

A1area

protetta

238

3,0%

MPmancata

presentazione

177

2,2%

Ater Umbria, al 31/12/2012

ASSEGNATARI ALLOGGI PER COMPONENTI NUCLEO FAMILIARE

x 1 28,8%2.278

x 2 31,6%2.523

x 3 17,2%1.368

x 4 11,2%893

x 5 6,9%546

x 6 2,7%215

> 6 1,8%141

Ater Umbria, al 31/12/2012

ASSEGNATARI ALLOGGI PER NAZIONALITÀ

Italia Estero

80,3%6.392

19,7%1.566

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Ater Umbria, al 31/12/2012

1939

23,4%10,8% 42,3%

499 231 276 4612719,6% 3,9%

1970 1984 2005

IMMOBILI PER ANNO DI FABBRICAZIONE

Ater Umbria, al 31/12/2012

ASSEGNATARI ALLOGGI PER SUPERFICIE ALLOGGIO

<45 m2

7,1%

566

45-75 m2

45,5%

3.623

75-95 m2

37,9%

3.019

>95 m2

9,5%

756

Ater Umbria, al 31/12/2012

Nuovacostruzione

71,8% 28,2%

Recupero

TIPOLOGIA INTERVENTO IMMOBILI

847 332

Ater Umbria, al 31/12/2012

UTENTI ALLOGGI

21.061Utenti

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

Oltre cinquanta alloggi consegnati in pochi mesi, sostengo alle persone sfrattate e nuovi servizi agli inquilini. Sono alcune delle iniziative dell'Azienda di Edilizia Residenziale Pubblica regionale per aiutare i cittadini in difficoltà.

La crisi che attanaglia il Paese ha messo in ginocchio gran parte dei suoi comparti pro-duttivi. Il più penalizzato è stato sicuramen-te il settore edilizio sia privato che pubblico. Quest’ultimo ha avvertito maggiormente il colpo a seguito della cancellazione dai pro-grammi governativi negli ultimi anni degli interventi economici a sostegno dell’edilizia “popolare”, che definirla in tal modo, almeno dalle nostre parti è un eufemismo sicuramen-te riduttivo. Ater Umbria non è restata con le mani in mano. Anzi. Negli ultimi mesi é riusci-ta a portare a compimento alcuni immobili per un totale di 68 alloggi con superfici variabili e disponibilità di autorimessa singola. Di que-sti ne sono già stati consegnati 12 destinati alla locazione a canone concordato realizzati a Foligno in via Vitelli e 40 realizzati in due edifici con pari destinazione alla locazione concordata e sociale, nella frazione perugina di Villa Pitignano. Gli altri 16 costruiti a Ponte San Giovanni, Perugia, in via dei Loggi, costitu-iscono il completamento di un lotto nel quale sono presenti altri 6 edifici realizzati in più tempi dall’Ater, tanto da essere stato definito “Villaggio Ater”.

Tutti i quattro complessi hanno per caratte-rizzazione comune la filosofia progettuale alla quale si è ispirata da tempo l’Azienda, che segue criteri che guardano all’ottenimento del massimo risparmio energetico e un elevato

standard vivibilità ambientale, a cominciare dall’uso di materiali che garantiscono i miglio-ri risultati a livello di isolamento termico ed acustico, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno de-gli alloggi. Non solo. Ater Umbria è protagoni-sta di uno dei primi casi in Italia di applicazio-ne pratica di una procedura di certificazione della classe sismica degli edifici in muratura esistenti. Ciò grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia, con il Professor Antonio Bor-ri, per redigere una “Certificazione sismica” di una serie di edifici in muratura.

La valutazione della classe sismica riguar-derà una ventina di complessi appartenenti al patrimonio abitativo Ater. Questo perché buona parte del territorio regionale è di natu-ra sismica e pertanto si vuole ragionare sulla prevenzione formulando una proposta di clas-sificazione che permetta di quantificare con rapidità la vulnerabilità sismica dei fabbricati attraverso classi di appartenenza che consen-tano una valutazione del rischio sismico. Ciò consentirà una conoscenza più approfondita del patrimonio di ERP in Umbria, ad individua-re le modalità di applicazione per interventi di riduzione del rischio sismico, graduati sulla base della tipologia di interventi, della valuta-zione quantitativa del rischio effettivo e della

ARTICOLO Contro l'emergenza abitativa, le buone prassi di Ater Umbria

Di Umberto Marini

"Ater Umbria è protagonista di uno dei primi casi in Italia di applicazione pratica di una procedura di certificazione della classe sismica degli edifici in muratura esistenti. Ciò grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia, con il Professor Antonio Borri, per redigere una “Certificazione sismica” di una serie di edifici in muratura."

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

riduzione di rischio ottenuta con l’intervento. Sulla scia della sostenibilità ambientale sarà possibile introdurre meccanismi di valoriz-zazione dell’accoppiamento di questi inter-venti con quelli finalizzati alla qualificazione energetica degli edifici. Tra le buone pratiche di Ater occorre parlare anche dei nuovi ser-vizi online offerti all'utenza, nel sito inter-net dell'Azienda. Così si è in grado di fornire un'ampia informazione sulle politiche per la casa e sulle dinamiche che vedono un sempre maggior protagonismo dell’Istituto volto ad of-frire risposte concrete ed immediate.

In questo ultimo periodo, per migliorare e razionalizzare ancor più questo servizio te-lematico indirizzato non solo all’utenza, il Consiglio di Amministrazione ha deciso, affi-dando l’incarico al professor Marcello Archet-ti, di dar vita ad un progetto in grado di offrire un ulteriore strumento che in maniera detta-glia ed esaustiva consenta di accedere all’in-tero “universo” Ater, con un semplice click sulla tastiera del computer. Un “pannello di controllo” dettagliato della situazione abitati-va e delle problematiche presenti nella nostra regione. Una memoria ed un utile strumento di lavoro per chi si fa carico di proposte per il miglioramento e lo sviluppo abitativo nelle città umbre.

Consegna edifici nella frazione perugina

di Villa Pitignano e Ponte Pattoli

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

Località Tripoli: realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.

Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 4 alloggi in località Castel San Giovanni. L’immobile, disposto su due piani, sarà suddiviso in 4 alloggi tipo duplex ciascuno dotato di soggiorno, cucina o angolo cottura, due o tre camere, uno o due bagni, scala interna, disimpegni e terrazza, loggia.

Località Scafali: realizzazione di un edificio residenziale di 8 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile sarà disposto su due piani, ciascuno con 4 alloggi composti da ingresso, soggiorno, angolo cottura, due camere, disimpegni, due servizi igienici più terrazzi e logge. È previsto anche un alloggio per disabili. Verranno inoltre installati pannelli solari termici e fotovoltaici.

< BEVAGNA (PG) Intervento di nuova edificazione

< MARSCIANO (PG) Intervento di nuova edificazione

< CASTEL RITALDI (PG) Intervento di nuova edificazione

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione

Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.

L’immobile versa in pessimo stato di conservazione. L’intervento prevede il recupero dell’edificio con la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. Al piano terra saranno realizzati due ampi alloggi con patio; al piano primo saranno realizzati altri due alloggi ciascuno composto da soggiorno, cucina, due camere e bagno.

Recupero dell’ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi due alloggi da locare a canone sociale.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio

< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio

Recupero della torre, della chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi. Il recupero della Torre degli Sciri è di grande impatto sulla città sia dal punto di vista turistico che di nuova offerta residenziale, recuperando alloggi da assegnare a canone concordato a giovani coppie.

< PERUGIA Intervento di recupero edilizio

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

Intervento di recupero edilizio dell’edificio denominato Palazzo Leonetti Luparini per la realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato, oltre a spazi per uffici pubblici da destinare all’associazionismo cittadino. Il palazzo del Cinquecento, oggi di proprietà del Comune, presenta uno degli interni spoletini in quel secolo meglio conservati.

Realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile, di proprietà comunale, è situato in pieno centro storico. L’intervento, in attuazione del piano di recupero di iniziativa pubblica, prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione.

Recupero di un edificio per la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’edificio, situato lungo via Vannucci, fu realizzato nel 1609 e denominato “Palazzo Pieri”. Attualmente viene identificato come Palazzo Sellari. Articolato su quattro piani di cui uno seminterrato, è attualmente in disuso ed in pessimo stato di conservazione.

< PANICALE (PG) Intervento di recupero edilizio

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio

< TUORO SUL TRASIMENO (PG) Intervento di recupero edilizio

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

IMMOBILI CONSEGNATI

Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 16 alloggi su un’area in località Ponte San Giovanni – Strada dei Loggi. (canone sociale). È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. L’edificio rappresenta il completamento del comparto dei Loggi dove già sono presenti altri sei edifici realizzati e progettati dall’Ater.

Realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 12 alloggi e relative autorimesse su un’area in via G.B. Vitelli a canone concordato. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni singolo appartamento.

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 40 alloggi e relative autorimesse da locare 20 a canone concordato e 20 a canone sociale, in zona Villa Pitignano. Sono previste serre solari e, sulle coperture, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni alloggio.

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

Intervento di nuova edificazionePIETRALUNGA (PG)

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 allog-gi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su due pia-ni più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico. Per il recupero delle acque piovane sarà costruita una cisterna di accumulo.

Intervento di nuova edificazioneNORCIA (PG)

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 al-loggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eu-stachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e una cisterna per l’accumulo delle acque piovane.

Intervento di nuova edificazioneSPOLETO Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano inter-rato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

Intervento di nuova edificazionePIEGARO (PG)Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. De-limita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Intervento di nuova edificazioneMASSA MARTANA (PG)

Realizzazione di alloggi per anziani autosufficienti che prevede la costruzione di 6 alloggi da locare a canone sociale, integrati di alcu-ni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di ascensore.

Intervento di nuova edificazioneCITTÀ DI CASTELLO (PG) Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a ca-none sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.

Intervento di nuova edificazioneTORGIANO (PG)

V.le della Rimembranza: realizzazione di 9 alloggi da locare a ca-none concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalen-ti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un edificio ex novo, in continuità con il primo, in modo da definire una piazzetta urba-na, conservando gli elementi di finitura e utilizzando materiali di dimensioni e caratteristiche in continuità con quelli preesistenti.

PROSSIMI APPALTI

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

Nucleo per la Valutazione e il Controllo Strategico

Collegio Sindacale

Consiglio di Amministrazione

Gabriele Bonini

Mario Guidetti

Katiuscia Papi

Emilio Landi

Anna Maria Baroni

Paola Tardioli

Alessandro Almadori - Presidente

Andrea Alunni - Consigliere

Maria Grazia Ricci - Consigliere

Carlo Rozzi - Consigliere

Nazzareno Zucchettini - Consigliere

ATER UMBRIA

Luca Federici - Dirigente

Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali

Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio

Marco Larini - Responsabile Tecnico

Amedeo Pompili - Responsabile Gestione

Luca Federici

Unità Operativa di Perugia

Direttore

Sofia Trocchi - Dirigente e Responsabile Contabilità e Bilancio

Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico

Anna Maria Oddi - Responsabile Affari Generali e Responsabile Gestione

Unità Operativa di Terni

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Orari estivi / dal 1 luglio al 30 agosto Orari invernali / dal 1 settembre

Unità operativa di Perugialunedì / martedì / giovedì / venerdì

dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Unità operativa di Ternilunedì / mercoledì / venerdì

dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Unità operativa di PerugiaMattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì

dalle ore 10.30 alle ore 13.00

Pomeriggiomartedì

dalle ore 15.30 alle ore 17.00

Unità operativa di TerniMattinalunedì / venerdì

dalle ore 10.30 alle ore 13.00

Pomeriggiomartedì

dalle ore 15.30 alle ore 17.00

ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

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Nome del periodico: ATER UMBRIA

Direttore Responsabile: Noemi Campanella

Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia

Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia

Stampa: Litostampa Perugia

Foto: Archivio ATER Umbria

Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011

Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia

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sede legale e amministrativaunità operativa di Ternivia G. Ferraris, 13 - 05100 TERNItel. 0744 4821 fax 0744 428127

unità operativa di Perugiavia P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIAtel. 0744 4821 fax 075 5000507

e-mail [email protected] [email protected]

www.ater.umbria.it

Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenzialedella Regione Umbria