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Introduzione alle tecnologie applicate allo studio della evoluzione ambientale
Francesco Stoppa 1
ASPETTI GEOSTRUTTURALI DI EVOLUZIONE AMBIENTALE
Francesco Stoppa
Dipartimento di Scienze- Centro di Antropologia TerritorialeUniversità G.d’Annunzio Chieti-Pescara)
Introduzione alle tecnologie applicate allo studio della evoluzione ambientale
Francesco Stoppa 2
Indice
1. Aspetti geologici ed ambientali legati ai fenomeni endogeni2. Aspetti geologici ed ambientali legati ai fenomeni esogeni3. Effetti sull’ambiente naturale e sull’ambiente antropico
Introduzione alle tecnologie applicate allo studio della evoluzione ambientale
Francesco Stoppa
L’attività vulcanicaL’attività sismica e gli tsunami
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Francesco Stoppa
compressione
distensione
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Nel pliocene una forte fase compressiva solleva la catena appenninica rispettoall’antistante adriatico in rapido affondamento (avanfossa) mentre la zona più aest (avanpaese) si mantiene stabile ed indeformata.
Variazioni di livello di anche 50 metri si sono verificate negli ultimi 1,8 milioni dianni, durante almeno cinque grandi glaciazioni (Donau, Gunz, Mindel, Riss eWürm).
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La zona montana è formata da monti calcarei del Mesozoico, la parte collinareda terreni argillosi del terziario, e pianure costiere e i fondovalle fluviali dasabbie e ciottoli quaternari. Questa struttura geologica corrisponde a unadiversa pericolosità sismica
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Schematicamente le strutturesismo-geneticamente attive ecapaci di forti terremoti siinoltrano nella terra fermaall’altezza di Teramo e siimmergono quindi sotto laMajella.
Questo spiega perché, inepoca storica non si sonoverificati sismi rilevanti in marea largo della costa teatina masolo in terra ferma.
Essi avvengono peròimmediatamente a Sud inmolise per la presenza distrutture trascorrenti E-W
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La situazione della sismicità inAdriatico centrale e lungo la costaAbruzzese non è ben valutata. Alargo della costa teatina si sonoverificati in un secolo 7 eventi tra M4.5 e 5.5.Tuttavia è certo che questa zonaabbia strutture sismogenetiche chepossono rilasciare energie vicine amagnitudo 6.Tali magnitudo non dovrebberogenerare grossi tsunami locali. Essipossono invece generarsi più a sud ead est.
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Località Data Cause Aree interessate INord Adriatico 1511 sisma a terra Trieste II
Gargano 30 luglio 1627 sisma a terra (Lesina-San Severo) costa tra Sannicandro e il Fortore V
Adriatico centrale 14 aprile 1672 sisma a terra (Rimini) Rimini II
Puglia 20 marzo 1731 sisma a terra (Foggia) Siponto e Barletta II
Puglia 20 febbraio 1743 sisma a mare Brindisi II
Adriatico centrale 17 marzo 1875 sisma a mare (largo di Rimini) Rimini, Cervia, Cesenatico, Pesaro e Ancona II-III
Gargano 8 dicembre 1889 sisma a mare Fortore, Termoli e Mattinata -
Adriatico centrale 21 giugno 1978 sconosciute; forse dovuto a frana sottomarina tra Termoli e Vasto
tutta la costa adriatica compresa tra Giulianova e Bisceglie e versante opposto
(città di Bar, Dubrovnik e Split)IV
Adriatico centrale 15 aprile 1979 sisma a mare onda distruttiva a Kotorbay; oscillazioni lungo la costa italiana IV
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1234
CHIETI
PESCARA
TERAMO
GCOR RA
CCVF
F-SD QU
Mar Adriatico
0 30 km
L’AQUILA
1. Centri vulcanici
2. Vulcaniti
3. Faglie dirette
4. Bacini quaternari
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Le più significative caratteristiche della costa abruzzese sono:
1. Regime erosivo e idrodinamismo elevato con arretramenti da 30 a 300 metri a partire dal 1870
2. Substrati mobili con sedimenti fini da peliti a peliti sabbiose
3. Sedimenti molto recenti spessi fino a 50 m e larghi 20km
4. Sbocchi fluviali che apportano scarso sedimento
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Durante l’innalzamento delmare questo è entrato nellazone di pianura depositandoin 5000 anni almeno 50 metridi sedimenti fangosi econtinuerà fino ad entrarenell’attuale pianura padanasommergendo le coste bassee aggredendo con l’erosionequelle alte. Si tratta di unprocesso difficilmentemitigabile e praticamenteimpossibile da arrestare. Isedimenti deposti sonoinstabili e ricchi di materiaorganica che produce gas chedanno luogo a fenomeni diesplosioni che scavano craterisottomarini detti Pockmarks.
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Sinistra: Vulcanello di sabbia, Vittorino; destra: fratture al Lago Sinizzo, SanDemetrio. L’Aquila terremoto del 6 aprile 2009
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La maggior parte dellaProvincia dell’Aquila hasubito scosse maggiori ouguali al X grado. Il 50% deicomuni della provincia diChieti ha ricevuto una scossadi VIII grado, un quarto tra ilIX e il X, e il restante quartodi VII.
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I terremoti della Majella
03-novembre-1706, h13Io X-XI M 6.6
26-settembre-1933, h 3.33’29’’Io IX M 5.7
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10 set. 1881
5.6 8/9 Epicentro ad
Orsogna
12 feb. 1882
5.3 7 Epicentro
Giuliano Teatino
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Il terremoto della Marsica del13-gennaio 1915, h 6.52’, IoXI, M 7.L’area più danneggiataaveva un asse di oltre 100km.
Stucchi et al. (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04.http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ Quaderni di Geofisica, INGV, accettato.
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Intensità MCS
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Danni agli edifici dell’ UdA progetto A. Rossi ann1 1990, lesionipassanti nella muratura in cemento armato, distacco di ampie falde dirivestimento esterno, crollo di contro soffittature.
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Danni alle tamponature e alle strutture a Chieti, Palazzine ATER, ViaAmiterno verificatesi il 6 aprile, con solo il 3% di g rispetto al 25%previsto dalla normativa per gli edifici in II categoria.
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A sinistra: Palazzo A, Coop. Edile, PettinoEdificio non ancora abitatoTerremoto del 2009, M 6.3
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1. turbine di vento, lampo a celsereno, boato,aurore;
2. emissione gassosa, di acqua, di idrocarburi,fiaccole;
3. sprofondamenti, fratture e dislocazioni, frane;
4. chiazze in cui la vegetazione muore e noncresce;
5. vulcanelli di fango e sabbia.
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30 mins before the 2008 Sichuan earthquake in China
http://www.youtube.com/watch?v=KKMTSDzU1Z4
Japan Earthquake – Liquefaction in Makuhari
http://www.youtube.com/watch?v=rn3oAvmZY8k
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•La conca Peligna, presenta numerosi santuariitalici con evidenze di insediamenti umani moltoantichi e tracce di culti della fertilità proseguiti finoall'epoca romana e poi sincretizzati da Santicristiani, collocati lungo la viabilità principale cheuniva Corfinium, Sulmo, Aesernia passando perPacentro.
•Tutti questi santuari si collocano a ridosso difaglie neotettoniche e sono una testimonianzadella relazione tra luoghi di culto e l’attività sismicadell’area.
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Località in cui si conserva traccia di culti tellurici sia come monumenti ocome feste popolari.
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All’interno del τέμενος di Ocriticum c’è una complessa stratificazione di edifici,italici e fino all’età ellenistico romana. Dagli scavi sono riaffiorati veri oggetti diculto femminile, oltre a statuette che raffigurano Demetra (Cerere) e Kore(Proserpina). Nel loro assieme, Ercole Curino, San Leopardo e Cansanoattestano una concentrazione di santuari con culti ctoni lungo le faglie attivedel Morrone-Sulmona-Porrara.
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150 metri
Laghetto Sinizzo, San Demetrio (AQ)
150 metri
Laghetto di La Quaglia, Raiano (AQ)
150 metri
Nella tradizione orale abruzzese prevale l’idea dello sprofondamentomiracoloso in cui è riassunto tutta l’opera del terremoto.I sinkholes come quello della Quaglia a Rajano sono direttamente correlatia terremoti come quello di Sant’Anna del 1805. Tale idea è complementareall’idea di diluvio visto che in genere città e persone inghiottite vengonosubito e per sempre ricoperte dall’acqua. Tuttavia viste le caratteristichegeologiche dell’aria é lecito pensare a una trasposizione mitologica di unfenomeno naturale con terremoto, inondazione e sprofondamento.
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Sante curotrofeSant’Anna = messi, sprofondamenti, terremotoSanta Gemma = lattazioneSanta Margherita = partoQueste Sante, relegate all’ambito domestico efamiliare, diventano custodi del focolare e della curadella prole secondo la mitopsicologia cristiana.
Santi meteotellurici
San Domenico = terremoto, serpentiSant’Urbano = protezione meteorologica, tuonoSan Venanzio = litoterapiaSant’Emidio = terremotoSan Michele Arcangelo = iniziazione maschile,terremoto, culti rupestri.Sono Santi “strumentali” di tipo vinicolo, legati al cicloagrario, alla propiziazione, ai riti iniziatici maschili.
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Festa di Sant’Anna e del grano. La sera del 26 luglio 1805, un terremoto (M7) colpì l’Abruzzo citra. Ad esso si associarono notevoli modificazioniidrogeologiche. A Jelsi e a Rajano, con offerte di grano e il suono dellecampane alle 10 di sera, se ne rinnova il ricordo.
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San Giustino allarga il manto a proteggere Chieti crollante durante il terremotodel 1706. Nella chiesa della SS. Trinità a Chieti esiste una cappella dedicataal Santo nella quale è posta una lapide commemorativa al terremoto del 1805(Isernia). San Emidio appare su Chieti, il campanile della chiesa si inclina e lagente fugge in preda al panico a piazza Trinità, durante il terremoto del 1881-82 (Orsogna-Chieti).
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Pacentro è un incastellamento medievale ma conserva vestigie italiche eromane legate a forme di culto ctonio legate alle numerose grotte con sorgenti.Si trova sulla zona d’accumulo di una grande paleofrana, probabilmentesismoindotta, si trova compresa tra il sistema di faglia del Morrone e Sulmona(tracciabile per oltre 25 km) e del Monte Porrara, capaci di potenziali sismicipari a Mw 6,6.
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La prima domenica di settembre, sifesteggia la Madonna di Loreto con unacorsa detta degli zingari perché così ilfolklore indica quanti camminano a piedinudi, denotando la miseria dei senza terralavoravano a giornata nelle altruiproprietà.La corsa, rievoca l’apparizione rupestredella Vergine, indicante il luogo dovedoveva essere eretta la sua chiesa, cuidal XVIII secolo venne più comodamentediretto il pellegrinaggio mariano, insostituzione di quello precedentementerivolto nelle Marche;secondo altri, invece, la corsa venneistituita dai feudatari locali, i Caldora, che,con l’attrazione del premio di un taglio distoffa da abito, costringevano i giovanibraccianti ad una dolorosa prova in nomedella fede.
La festa di coloro che corrono scalzi
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La pietra dipinta coi coloridella bandiera italiana alrintocco della campana dellaMadonna di Loreto e siprecipitano a rompicollo trarovi e sassi taglienti verso ilvallone del fiume Vella,attraversano le sue basseacque, e poi risalgonofreneticamente in paese, perprostrarsi sanguinanti edesausti di fronte all’altaredella Madonna, checostituisce il traguardo.
Gli scalzi partecipantipartono da unaroccia detta pietraspaccata o pietra delDrago, nello stemmadei feudatari locali iCaldora.
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•Il premio, per il vincitore, è lu ’bbalie, ossiauna somma di denaro (il taglio di stoffa haormai un valore solo simbolico) e unacoppa o una medaglia, nonché l’onore diessere portato in trionfo per le vie delpaese e ricoperto di grande considerazioneper tutta la vita.•La processione, accompagnata dallabanda musicale, riconduce il vincitore allasua casa, dove i parenti offrono vino e dolciin segno d’augurio e prosperità a tutto ilcorteo.•La festa può essere interpretata come unrito di fecondazione, cioè di propiziazione diabbondanti raccolti, che si esprimeattraverso un sacrificio (lotta col Drago) chei maschi devono compiere per diventareadulti validi e valenti.
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Il 7 luglio 1627 alle ore 10.50 un terremoto di M 6.7 colpì la Capitanata (I=X-XI)gli Abruzzi Citeriori (I=VII-IX). L’epicentro è posto in terra ma un disastrosoTsunami investì le coste garganiche e quelle abruzzesi fino a Pescara.L’intensità dello tsunami è stata stimata pari 5 (su una scala che al massimoarriva a 6; altezza delle onde pari a 3m). Le vittime dello tsunami non sono maistate distinte da quelle relative al sisma e complessivamente circa 5000persone persero la vita.
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Francesco Stoppa(Roma, Greuter)
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Le tre forme “a ventaglio” sono state generate dalle onde di tre differentitsunami . Il Fan di San Andrea è stato generato da uno tsunami datato al 736D.C circa e quindi in epoca romana.Il secondo (Foce Cauto) ha invece una etàriferibile al 488 A.C. Il terzo (La Torre) è stato formato da uno tsunami diintensità minore rispetto ai primi due.
Morfologia della parte
interna della laguna di
Lèsina Foce Schiapparo
Foce S. Andrea
Foce Cauto
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San Giovanni in Venere-1627 – il terremoto demolisce il chiostro e danneggiala chiesa. Le stratificazioni relative ai crolli e rifaciture dopo i terremoti sono benevidenti nella muratura della chiesa. Tuttavia non ha fondamento la leggendaper cui la falesia di Fossacesia si sia formata durante il terremoto.
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Festa della Madonna del Porto di San Vito. Lacapitanata subì un catastrofico terremoto (M 6.8) il 30luglio del 1627, data della festa. Le cronachedescrivono un grande maremoto che colpi le costedell’Abruzzo Citra fino a Pescara, in memoria di ciòvige il divieto di porre in mare le barche quel giorno senon per la processione. Altre notizie in merito (numerodi marinai di San Vito morti in seguito al maremoto,costruzione della chiesa ecc..) sono reperibili suiregistri e fondi del notariato curati da C. Marciani edepositati presso l'omonimo fondo conservati nellabiblioteca comunale di Lanciano.
E’evidente che la cultura popolare tende a nonrimuovere la memoria dei disastri aiutandosi conassociazioni mitopoietiche agganciate ad effetti locali ea culti più antichi.
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La chiesa della Madonna del porto è stata edificata dopo il terremoto del 30luglio 1627 sulla spiaggia sostituendo forse una precedente cappella.Ne parla A.L. Antinori in "Raccolta di memorie storiche delle tre provincie"Napoli 1627. Lo stesso Antinori ne parla anche in "Annali degli Abruzzi"manoscritto conservato presso la biblioteca Tommasi di L'Aquila.La chiesa è stata distrutta dai tedeschi nell'ultimo conflitto.
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• E’ possibile che un altro tsunami abbia colpito la costa Abruzzese-Molisana nel XII secolo provocando variazioni negli Insediamenti nepopolamento e nel commercio costiero
• Si ha notizia che Civitas de Sangro, nei pressi della foce del Sangro,e Rocca de Osento, nei pressi della foce dell'Osento, subirono gravidanni alla fine degli anni '60 del sec. XIII, tanto che Carlo I dovetteautorizzare lo spostamento dei due abitati in luoghi più sicuri.
• La descrizione dei fenomeni avvenuti potrebbe coincidere conl’ingressione dello tsunami nelle foci dei due fiumi
• Il terremoto associato potrebbe essere quello del 1125 il cuiepicentro è stato ipoteticamente collocato nei pressi di San Giulianodi Puglia nei pressi dell’epicentro del 2002.
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La costa alta, corrispondente allazona di Ortona e di Vasto è ingenere di pregio paesaggistico efloro-faunistico dato che larelativa inaccessibilità e la forteinstabilità scoraggiano unpesante uso antropico.
•La restante parte di spiaggiasabbiosa è da totalmente afortemente antropizzata con danni ingenere gravi all’ambiente.
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L’uomo per una serie diragioni tra cui la principale èun incosciente fame diguadagno scatena un giocodel domino perverso.
Nessuna opera umana è ingrado di fermare i processinaturali ma è però in gradodi renderli rapidamente piùpericolosi.
Purtroppo una certa mentalità ingegneristico speculativa è passata nel nostropaese e a fronte del guadagno di pochi sta producendo danni incalcolabiliall’economia e all’ ecosistema. Le dighe foranee e i pennelli producono unevidente disturbo della sedimentazione e catturano materiale fine che soffoca lavita del fondale sia vegetale che animale.
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I fenomeni franosi hanno avuto una brusca impennata dal 2005 determinandoil crollo d’ampi tratti di falesia ai Ripari di Giobbe, Punta Mucchiola, PuntaLunga e Ferruccio, San Vito Teatino. Manufatti e abitazioni sono e sarannorapidamente coinvolti ed è già stato necessario spostare, dopo 100 anni, lalinea ferroviaria molto più all’interno .
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Un esempio di antropizzazione non sostenibile: a sinistra: la duna e lavegetazione completamente rimosse, installazioni balneari pesanti, scomparsadella vegetazione, a destra: dune semi rimosse, numerosi attraversamenti chesfociano in installazioni minori, vegetazione in parte conservata, Finora èprevalsa una logica d’intervento a forte impatto geo-ambientale che staproducendo enormi danni generalizzati a fronte di scarsi e locali benefici.
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Francesco Stoppa
In condizioni di equilibrio una ricca vegetazione stabilizzano sedimenti sabbiosidella spiaggia emersa e sommersa. Se la si elimina si accentua l’instabilità dellalinea di cosa e si favorisce l’erosione oltre a creare molti altri problemi d’igiene.
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Hotel de Cecco
Porto di Pescara
Celle di Contenimento del progetto S.I.Co.R.A
Porto di Francavilla
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Diffusione di inquinanti: diossina, metalli pesanti, idrocarburi, solventi, ftalati.
intrappolamento di inquinati nell’area frequentata dai bagnanti
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L’uomo spesso non ne tiene conto!
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Prelievo e discarica di sedimenti inquinati al largo o su terra senza controllo62
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Le opere che bloccano le correnti marine non solo producono erosione edaccumuli abnormi di sedimento ma facilitano anche un altro nemico:l’eutrofizzazione!
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