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Consorzio Kids Sede legale: partecipato da: Via Tiburtina 1231 - 00131 Roma SELEX Sistemi Integrati S.p.A. Tel +390641505324 Fax +390641505332 SESM - Soluzioni Evolute per la Reg. Imp. Roma C.F. e P.I. 10082191007 Sistemistica ed I Modelli s.c.a.r.l ASILO NIDO “NANNA BELLA” DI SELEX-SI Progetto Educativo Un bambino educato forma una società civile. Un bambino creativo è un bambino felice.” (B. Munari) “Aiutami a fare da me…” La presenza di un servizio educativo all’interno di un’azienda rappresenta una risposta ai bisogni dei dipendenti e dei loro figli, in quanto offre la possibilità di condividere le responsabilità di cura e di benessere attraverso lo scambio costante d’informazioni e la promozione d’iniziative, mirate allo sviluppo e al sostegno delle competenze genitoriali. L’Asilo Nido Aziendale è inteso come contesto di vita, di relazioni e di apprendimento progettato e costruito a misura del bambino e quindi in grado di rispondere ai suoi bisogni cognitivi, corporei, creativi e socio-affettivi. In particolare ai bambini si riconosce il bisogno di: - Punti di riferimento stabili , sia per quanto riguarda l’ambiente che le persone, per potersi orientare e avere una “base sicura” dalla quale partire per un percorso evolutivo proprio;

ASILO NIDO “NANNA BELLA” DI SELEX-SI Progetto Educativo · Tutti gli spazi, le forme, gli arredi, le tinte e la disposizione dei materiali che caratterizzano l’Asilo “Nanna

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Consorzio Kids Sede legale: partecipato da: Via Tiburtina 1231 - 00131 Roma SELEX Sistemi Integrati S.p.A. Tel +390641505324 Fax +390641505332 SESM - Soluzioni Evolute per la Reg. Imp. Roma C.F. e P.I. 10082191007 Sistemistica ed I Modelli s.c.a.r.l

ASILO NIDO “NANNA BELLA” DI SELEX-SI

Progetto Educativo

“Un bambino educato forma una società civile. Un bambino creativo è un bambino felice.”

(B. Munari)

“Aiutami a fare da me…”

La presenza di un servizio educativo all’interno di un’azienda rappresenta una risposta ai bisogni dei dipendenti e dei loro figli, in quanto offre la possibilità di condividere le responsabilità di cura e di benessere attraverso lo scambio costante d’informazioni e la promozione d’iniziative, mirate allo sviluppo e al sostegno delle competenze genitoriali.

L’Asilo Nido Aziendale è inteso come contesto di vita, di relazioni e di apprendimento progettato e costruito a misura del bambino e quindi in grado di rispondere ai suoi bisogni cognitivi, corporei, creativi e socio-affettivi.

In particolare ai bambini si riconosce il bisogno di:

- Punti di riferimento stabili, sia per quanto riguarda l’ambiente che le persone, per potersi orientare e avere una “base sicura” dalla quale partire per un percorso evolutivo proprio;

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- Fare in prima persona (“aiutami a fare da solo” sembra essere la richiesta di ogni bambino);

- Costruire se stessi in situazioni individualizzate con l’aiuto di un sostegno competente e continuo nel tempo;

- Sviluppare il proprio senso sociale, stando in un gruppo di coetanei;

- Di stabilità nelle esperienze relazionali;

- Orientamento nello spazio affettivo e fisico.

Lo stesso avviene per gli adulti, ai quali si riconosce il bisogno:

- Di stabilità del gruppo educativo e di continuità nella tipologia del lavoro;

- Di sviluppare la propria creatività e la propria capacità di agire e di pensare;

- Di sostegno e valorizzazione personale e professionale;

- Di disporre di uno spazio “pensato ed organizzato“ a dimensione dei bambini e degli adulti del nido;

- Di un aiuto costante nella propria formazione professionale.

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Parlare dei bisogni del bambino e dell’adulto è un modo di riflettere sulla necessità che nel nido i bambini e gli adulti “stiano bene”. In questa prospettiva il bambino viene riconosciuto come una persona attiva e competente, che ha bisogno di un ambiente

adeguato per crescere, manifestarsi e comunicare, dove potersi muovere in

autonomia e sicurezza.

Tutti gli spazi, le forme, gli arredi, le tinte e la disposizione dei materiali che caratterizzano l’Asilo “Nanna Bella” sono stati pensati e realizzati a misura del bambino in un’ottica d’integrazione del progetto architettonico con quello educativo, secondo il concetto della “forma che segue la funzione”.

L’attenzione allo sviluppo globale del bambino e alle sue potenzialità insieme all’osservazione costante, adottata come atteggiamento sistematico, sono gli strumenti con i quali il gruppo di lavoro che opera nel nido cerca di rispondere alle reali esigenze dei bambini, verificando la validità delle proposte educative.

Il gruppo di lavoro si compone di diverse figure professionali con specifiche competenze in ambito evolutivo che, a diversi livelli funzionali, rappresentano il fondamentale punto di riferimento per il bambino e la sua famiglia:

• Un coordinatore psico-pedagogico al quale è affidato il raggiungimento degli obiettivi del progetto educativo e il benessere dei bambini. Esso svolge inoltre una funzione di sostegno e di guida per il lavoro degli educatori anche in rapporto alla loro formazione, oltre che di promozione e valutazione della qualità del servizio offerto, di monitoraggio e documentazione delle esperienze e di sperimentazione di soluzioni innovative. Rappresenta un punto di riferimento importante per le famiglie, per le quali è previsto uno spazio di ascolto.

• Il personale educativo, distribuito secondo un rapporto di un educatore ogni sei

bambini, ha il compito di garantire la cura, l’educazione e la promozione del benessere dei bambini attraverso proposte educative che tengano conto dei loro livelli di sviluppo, bisogni e richieste e che siano esplicitate alle famiglie mediante la condivisione del progetto educativo e lo scambio continuo. Tutti gli educatori impiegati nell’attività sono in possesso dei titoli di studio di Stato richiesti dal Comune di Roma.

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• Il personale di cucina è responsabile della preparazione e distribuzione dei pasti nel rispetto delle tabelle nutrizionali e del menù costruito ad hoc e a disposizione dei genitori, della corretta conservazione degli alimenti, del riordino e della pulizia della cucina.

• Il personale ausiliario, oltre a dover garantire la cura, la pulizia e la sistemazione degli

ambienti, svolge un importante ruolo di supporto per il lavoro educativo nelle sezioni.

• Un pediatra a disposizione degli utenti del nido una volta alla settimana per tutelare la salute e lo sviluppo dei bambini con interventi di tipo preventivo, di diagnosi, cura e assistenza sanitaria.

I bambini che frequentano l’asilo nido “Nanna Bella” sono divisi secondo le età e in base al conseguimento di alcuni importanti processi di sviluppo, in tre sezioni:

• Gli “Anatroccoli“: dai 3 ai 12 mesi; • I “Paperottoli” dai 13 ai 23 mesi; • I “Cignottoli” dai 24 ai 36 mesi.

A partire dall’anno scolastico 2008-09 è stata inoltre attivata una sezione sperimentale di scuola materna che accoglie un piccolo gruppo di bambini d’età compresa fra i 3 e i 5 anni, “Le Rondinelle”.

Le attività avranno inizio l’1 Settembre e termineranno il 31 luglio, dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 18:30. Le chiusure seguiranno quelle aziendali.

Nel primo periodo sarà indispensabile curare in maniera particolare l’inserimento, l’accoglienza e lo stare bene al nido; verrà avviato anche un percorso di osservazione che contraddistinguerà il lavoro operativo di tutto l’anno attraverso:

- La compilazione di una scheda conoscitiva da parte dei genitori; - I colloqui con i genitori; - L’attenzione alle storie individuali dei bambini, alle loro strategie di apprendimento, al

loro immaginario, al loro modo di entrare in relazione.

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CHE COS’È L’INSERIMENTO

Con il termine inserimento s’intende quell’insieme di pratiche e strategie di comunicazione, conoscenza e contatto che accompagnano il passaggio del bambino dalla famiglia ad un sistema sociale allargato come quello dell’Asilo Nido. È il primo passaggio di un’esperienza educativa che si svolgerà al di fuori di un contesto familiare e rappresenta anche il primo distacco del bambino dai genitori. L’inserimento è un’esperienza estremamente delicata tanto per il bambino e per i suoi genitori quanto per l’educatrice di riferimento, per la portata di affetti ed emozioni che evoca. Il bambino dovrà imparare a tollerare il disagio derivante dal distacco dalle figure familiari e dall’incontro con nuovi ambienti e persone con cui stabilire delle relazioni significative. I genitori dovranno imparare a fidarsi dell’educatrice che si prenderà cura del loro bambino e dell’ambiente che lo accoglierà. L’educatrice dovrà cercare di entrare in sintonia con il bambino, imparando a rispondere in modo adeguato ai suoi bisogni, e con i suoi genitori con i quali dovrà costruire una relazione di fiducia, improntata alla chiarezza e trasparenza degli obiettivi del proprio intervento. Il ruolo del coordinatore psicologo in questo momento è particolarmente importante per le rassicurazioni e il sostegno continui di cui necessitano sia i genitori che l’educatrice, attraversati da un universo di vissuti e sentimenti spesso contrastanti che è importante contenere, elaborare, ma soprattutto condividere, senza timore di compromettere il rapporto dell’educatrice con il bambino.

MODALITA’ E TEMPI DELL’INSERIMENTO

Le modalità di ambientamento, che possono essere proposte ai genitori sono diverse, a seconda delle scelte del gruppo delle insegnanti, della situazione della singola sezione, delle particolari esigenze del genitore e del numero dei bambini da inserire .

L’ambientamento può essere effettuato per piccoli gruppi di bambini con i loro genitori od individualmente (il bambino con un genitore).

La durata dell’inserimento non può essere fissata in partenza, varia a seconda della reazione del bambino alla nuova situazione ed al tempo che gli occorre per conoscere i nuovi spazi, accettare i nuovi giochi e i compagni ed "attaccarsi" ai nuovi adulti.

Talvolta può essere necessario anche "fare qualche passo indietro" rallentando i tempi previsti, poiché la fretta di concludere l’ambientamento e lasciare il bambino per tempi lunghi all’asilo nido può compromettere la positiva accettazione della nuova esperienza.

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Di media l’inserimento dura due settimane; nella prima settimana si realizza un mero ambientamento, circoscrivendo il tempo di permanenza ad un paio di ore al giorno, in modo da favorire nel bambino il desiderio di tornare e proponendogli con gradualità le nuove routine come il pranzo e il riposo.

La metodologia seguita prevede: un primo colloquio tra la famiglia, la coordinatrice-psicologa e la figura educativa di riferimento in cui viene ricostruita la storia del bambino ed esplorate le sue abitudini ed abilità; una visita pediatrica, in cui viene effettuata un’indagine anamnestica e un esame obiettivo del bambino al fine di compilare la cartella clinica di quest’ultimo; l’ingresso in aula di un genitore (preferendo la figura che trascorre maggior tempo con il bambino) al fine di concorrere all’ambientamento del bambino che si sentirà accompagnato in questo nuovo percorso di sviluppo.

UTILI SUGGERIMENTI PER I GENITORI

• Sentirsi sicuri di aver fatto la scelta giusta.

• Preparare il bambino alla nuova esperienza, evidenziandone gli aspetti positivi, ovvero la possibilità di incontrare nuovi amici e giocare con nuovi giocattoli e sostenerla ripetutamente una volta rientrati a casa, ricordando le situazioni stimolanti e piacevoli che si sono vissute insieme.

• Non vivere come una "antagonista" l’insegnante, ma considerarla piuttosto come una "compagna" con cui condividere la nuova esperienza.

• Affidarsi ai piccoli suggerimenti del personale dell'asilo.

• Accettare le prime proposte di provare a distaccarsi dal proprio bambino (di solito nella terza giornata), con fiducia; se le educatrici lo propongono è perché hanno notato nel bambino segnali positivi. I segnali di disagio del bambino (pianto forte e prolungato, il non voler staccarsi fisicamente dalla mamma ecc...) non devono far pensare subito ad un fallimento della nuova esperienza, ma costituiscono un fatto passeggero, destinato ad attenuarsi e a scomparire. I tempi dell’ambientamento non sono uguali per tutti ed ogni bambino ha proprie originali sensazioni e comportamenti che occorre rispettare.

• Può accadere frequentemente che le insegnanti facciano delle piccole richieste oppure chiedano di rivedere i tempi e i modi dell’ambientamento: è importante sapere che tali richieste sono sempre finalizzate al benessere del bambino.

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• Se vi sono dubbi od incomprensioni bisogna parlarne con franchezza con le educatrici, perché l’ambientamento è un percorso a tre (bambino-genitore- educatrice).

• Cercare il più possibile di partecipare ai momenti di vita sociale dell’asilo nido (riunioni, feste ecc..), perché ciò consentirà, non solo di conoscere maggiormente l’ambiente e le persone del nido, ma di condividere e sostenere in modo più significativo l’esperienza del bambino attivamente, da "protagonisti".

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MODELLO

La programmazione delle attività didattiche si basa sull’osservazione di come il bambino interagisce e pensa la realtà che lo circonda. Il bambino, all’inizio della sua fase esplorativa, ha un contatto privilegiato con l’oggetto, che conserverà lungo tutto l’arco di tempo della sua permanenza al nido. Il suo corpo si muove in corrispondenza di esso e il bambino ne fa esperienza, lo analizza con fare meticoloso, lo rende proprio, lo assimila, inizia a nominarlo e poi ad elaborarlo dentro la sua mente. Il suo fare gli permette di progredire nelle tre aree di riferimento prese in considerazione nel progetto educativo:

• area corporea (fare con il corpo negli spazi, nei giochi, fare con le mani e precisare la motricità fine, fare con i sensi e sviluppare le capacità percettive);

• area linguistica (fare con la parola, comunicare),

• area logica (fare con il pensiero, fare per risolvere problemi, per ragionare e relazionarsi positivamente con gli altri).

Nel fare sono rinchiuse tutte le più alte facoltà intellettive: l’uso della gestualità nell’ambiente circostante, la pianificazione del lavoro, l’agire in modo preciso, l’invenzione di strategie che promuovono la reversibilità dell’oggetto, l'acquisizione di regole, la pazienza, la precisione, la perseveranza, la disponibilità a “fare con”. Tutte queste competenze sono costitutive dell'intelligenza creativa che si vuole promuovere. Fare, giocare con il corpo, usare tutti i sensi e sperimentare le possibilità percettive, diventa per i bambini imparare a gestire se stessi, a relazionarsi in modo funzionale con gli altri, a crescere sul piano dell'autonomia, poiché favorisce la maturazione della propria identità ed il consolidamento dell'autonomia operativa e relazionale.

STRUMENTI

Lo strumento attraverso il quale si vuole offrire, ai bambini ospiti del nido, un’autentica esperienza del sé, che ne rispetti i loro specifici bisogni e inclinazioni, è l’ambiente.

L’ambiente rappresenta un fondamentale fattore educativo per l’importanza della sua funzione di rivelatore, in quanto permette al bambino di manifestarsi, farsi capire ed essere aiutato.

Il bambino deve poter vivere esperienze attive, considerandosi piccolo adulto, capace di muoversi serenamente e in maniera autonoma, in un ambiente “senza pericoli” e a sua misura e portata.

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L’ambiente nasce dal pensiero, è predeterminato e subordinato allo scopo che si vuole raggiungere e se ben ideato e strutturato diventa per il bambino il primo vero educatore di base. I processi educativi sono plasmati dal contesto in cui nascono e nel quale i bambini si trovano ad agire per lungo tempo. Il modo in cui un bambino parla, si muove e si relaziona dipende da come viene organizzato lo spazio che vive che, per essere “buono”, deve saper coniugare l’esigenza di sicurezza e di cura con il bisogno di conoscenza ed esplorazione. Tutto ciò non può avvenire in un ambiente grande, dispersivo e privo di punti di riferimento. Per questo motivo lo spazio è stato suddiviso in:“angoli”. Gli angoli si differenziano a seconda del tipo di attività proposta. Ciascun angolo è dotato di materiale ben preciso, facilmente accessibile al bambino ed è la sede sia del gioco libero, sia di attività strutturate dalle figure educative di riferimento. La vita del nido si svolgerà oltre che nell’ambiente interno anche nell’ampio giardino che lo circonda. Il giardino rappresenta un’estensione dello spazio interno, il “mondo reale” di cui il bambino fa parte e nel quale si muove liberamente. Tale spazio non è solo la sede del “gioco libero”, organizzato autonomamente dai bambini, ma può essere utilizzato anche per specifiche attività strutturate che promuovano l’amore ed il rispetto per la natura che lo circonda.

LE ROUTINES

L’esperienza del bambino al nido s’inserisce non solo in uno spazio, ma anche in un tempo e in una causalità in cui l’affettività rappresenta il collante dell’esperienza stessa. Il tempo, inizialmente vissuto come situazione fisiologica di attesa e stanchezza, diviene in seguito una categoria attraverso la quale collocare in una sequenza coerente gli avvenimenti.

Le routines sono situazioni che determinano scansioni temporali ripetute ogni giorno in modo uguale in ogni sezione: la loro regolarità e prevedibilità danno sicurezza al bambino e gli permettono di orientarsi rispetto ai tempi della giornata. Per momenti di routines s’intendono quindi i momenti di accoglienza al mattino, il cambio, la merenda, il pranzo, il sonno e il commiato.

L’accoglienza è un delicato momento di transizione, che necessita di prudenza e progressività, ma anche di decisione e di chiarezza per adulti e bambini. È necessario che avvenga in modo sereno ed evitando i rituali troppo lunghi. Si svolge in sezione dove i genitori accompagnano i propri figli, scambiano saluti ed eventuali informazioni con le educatrici di riferimento e lasciano la sacca con i cambi.

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E’ importante che il genitore saluti il bambino rassicurandolo rispetto ai motivi e ai tempi del distacco, con brevi frasi come “Mamma/papà va a lavoro, a più tardi.” L’educatrice accoglierà il bambino, rassicurandolo e contenendone eventuali stati d’ansia, pur lasciandolo libero di esprimere le proprie emozioni.

Il cambio e le attività di cura devono essere svolte con attenzione, instaurando una relazione affettuosa e ludica con il bambino. Per il bambino è importante che le routine quotidiane di pulizia siano svolte con tranquillità dalle educatrici: l’immagine del corpo è preziosa e l’atteggiamento verso sé stessi è fortemente legato alle prime esperienze tra le mani degli adulti. Il momento del pranzo, o più in generale, il rapporto che il bambino stabilisce con l’alimentazione, è uno degli ambiti più delicati e importanti nella sua crescita. Nel fondamentale passaggio che va dallo scambio diadico nell’alimentazione, all’acquisizione di una reale autonomia, sono sottese abilità e competenze, sia affettive che cognitive. Nello specifico, il momento del pranzo, all’interno di una struttura educativa, come l’asilo nido, rappresenta, non solo un momento in cui i bambini sperimentano nuove sensazioni olfattivo - gustative e tattili, sviluppando specifiche preferenze culinarie, ma anche uno spazio di acquisizione di autonomia, di socializzazione e di condivisione.

La presenza del gruppo dei pari e insieme delle figure di riferimento consente di creare un sistema di feedback interattivo in cui le varie acquisizioni vengono di volta in volta sperimentate, raffinate e negoziate.

In questo senso il cibo, gli alimenti e le stesse stoviglie rappresentano dei “mediatori” in grado di connettere il bambino ad un sé sempre più attivo, in grado di incidere sull’ambiente esterno. La scelta del gruppo educativo di utilizzare anche per i più piccoli piatti di coccio, brocche e bicchieri di vetro, tovaglia, forchette e cucchiai, s’inserisce all’interno di un progetto più ampio volto a favorire lo sviluppo dell’autonomia e della cura dell’ambiente.

Il sonno rappresenta sicuramente uno dei momenti più delicati della giornata. Il bambino per potersi “abbandonare con fiducia” e per “lasciare temporaneamente” ciò che lo circonda, deve essere rassicurato dall’educatrice di riferimento attraverso la costruzione di abitudini individuali (orsetti, peluche, oggetto transizionale) e di gruppo (ninna nanna, racconto di una fiaba). Il riconoscimento ed il rispetto di questa abitudine e dell’emozione che questo momento scatena permettono ad adulti e bambini di creare gradualmente uno spazio privilegiato.

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Il commiato definisce per il bambino la giornata trascorsa al nido e il ricongiungimento con il genitore. È un momento molto significativo tanto per il bambino, che soddisfa la sua attesa, quanto per il genitore che riabbraccia il proprio figlio e scambia con le figure educative importanti informazioni sull’andamento della giornata.

L’IMPORTANZA DI GIOCARE

Il gioco, nelle sue varie forme, serve ai bambini per orientarsi nel mondo che li circonda; grazie ad esso acquisiscono una buona conoscenza della realtà, fisica e sociale, che gli servirà nei complessi giochi simbolici, con i quali si sperimenterà dal secondo anno di vita. Il gioco è un processo cognitivo attraverso il quale i dati dell’esperienza vengono inglobati e assimilati all’interno di schemi mentali già acquisiti.

“Il gioco comincia quando il comportamento del bambino non è più guidato dalla necessità di apprendere o di ricercare una soluzione, ma quando viene messo in atto per soddisfare il piacere funzionale.” (Piaget).

Il proprio corpo è il primo oggetto di cui il bambino dispone, per provare il piacere funzionale e costituisce la sua prima fonte di stimolazione, in quanto permanente e sempre disponibile. Intorno al primo anno di vita è guidato dal bisogno di scoprire il modo in cui gli oggetti si collocano e agiscono nello spazio, a seconda delle azioni che esercita su di essi. Nel secondo anno di vita il bambino esprime il bisogno di agire autonomamente; a questa età cambiano i temi e le forme del gioco: si avvia all’indipendenza dei suoi movimenti, diventa abile nella manipolazione, impara a mangiare, a prendersi cura del suo corpo da solo e acquisisce la capacità di comunicare con le parole.

I giochi che favoriscono il bisogno del bambino di sperimentare le abilità che nel corso della sua permanenza al nido gradualmente si sviluppano, sono: il cestino dei tesori, il gioco euristico ed il gioco simbolico, in cui realtà e finzione si intrecciano creando un’opportunità di crescita ed apprendimento e stimolando la creatività.

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Il cestino dei tesori

All’interno di un grande cestino di vimini, posizionato su un tappeto, vengono disposti vari oggetti, per stimolare la curiosità innata della scoperta e sperimentarsi con diverse sensazioni tattili. Gli oggetti a disposizione sono vari: utensili di legno (mestoli), pentoline di metallo, tessuti di vario pellame, cordoncini, cerniere, scatoline con coperchio, sfere di varie dimensioni, stoffe, etc. La varietà dei materiali, delle grandezze e delle forme, nutre la mente del bambino che è, soprattutto in questa fase, in continua scoperta ed esplorazione.

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Il gioco euristico

Consiste nel dare ad un gruppo di bambini, per un periodo di tempo definito, in un ambiente controllato, una grande quantità di oggetti diversi e contenitori di diversa natura con i quali possano giocare liberamente e senza l’intervento dell’adulto. Il gioco è composto da oggetti di vario genere, associabili tra loro, con i quali i bambini possono compiere azioni combinate: contenitori piccoli da inserire in contenitori più grandi, palline da impilare, oggetti che rotolano, rocchetti, teli, tappi di sughero, mollette, nastri di velluto, pizzo, scatole, etc.

Proporre questo gioco in modo costante aiuta a migliorare la concentrazione del bambino, il coinvolgimento oculo-motorio, le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditive, il pensiero logico (dentro-fuori, aperto-chiuso). I bambini in questo spazio selezionano spontaneamente tra una vasta gamma di materiali. Lavorano con uno scopo e sono concentrati. La loro energia fisica e la crescente abilità nella manipolazione sono essenziali per trarre piacere e soddisfazione dall’attività che svolgono. Questo porta ad esercitarsi migliorando continuamente la propria competenza. Durante il processo di esplorazione del materiale il bambino non si concentra su ciò che è giusto o sbagliato fare, ma si diletta nell’osservare come si comportano gli oggetti quando vengono maneggiati. Qualsiasi cosa facciano le loro manine è un successo. In questa attività i bambini spostano gli oggetti dentro e fuori gli spazi, riempiono e svuotano i contenitori. Da tutti gli oggetti disponibili essi selezionano, discriminano e paragonano, mettono in serie, infilano e fanno pile, fanno rotolare e mettono in equilibrio, concentrandosi e migliorando così la loro abilità di manipolazione con evidente soddisfazione.

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Il gioco simbolico

Il “far finta di…” consiste nella messa in atto da parte del bambino di comportamenti di simulazione. Il gioco simbolico implica quattro aspetti:

�la capacità di agire “come se” al di fuori del contesto normale;

�la capacità di usare come materiale di gioco oggetti sostitutivi di quelli reali;

�l’abilità di eseguire azioni abitualmente messe in atto da altri;

�l’abilità di collegare schemi di azioni differenti in sequenze tematiche coerenti .

Il gioco simbolico rappresenta un indicatore precoce della capacità dei bambini di pensare la mente propria e altrui: il meccanismo cognitivo alla base dell’agire per finta è di “distaccamento” della percezione dalla rappresentazione mentale, che consente ai bambini di mantenere separati il mondo dell’immaginazione e quello della realtà senza confonderli. L’evoluzione del gioco simbolico favorisce l’organizzazione di schemi mentali all’interno dei quali gli eventi sono collegati e resi comprensibili, attraverso legami temporali e causali.

Nel corso del secondo anno di vita, con il progredire dell’abilità di simbolizzazione, le forme del gioco simbolico cambiano sostanzialmente: l’azione viene estesa da sé ad altri, le attività ludiche diventano sempre più indipendenti dai supporti ambientali, il gioco è organizzato in sequenze complesse e viene pianificato prima di essere realizzato.

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OBIETTIVI

- Vivere con serenità e partecipazione le esperienze educative; - Stimolare la conquista dell’autonomia, intesa come corretto uso del proprio corpo nel

rispetto delle regole sociali; - Rafforzare e costruire la propria identità con sicurezza e stima di sé, sentendosi

considerato in grado di fare; - Stimolare la capacità d’interagire nel piccolo gruppo attraverso la condivisione di

stimoli e sensazioni in comune; - Favorire la comprensione e il rispetto delle culture differenti; - Sviluppare il senso di appartenenza al Gruppo e la capacità di approccio sociale

attraverso l’intersezione fra sezioni in alcuni momenti della giornata.

ATTIVITÀ PROFESSIONALI

La programmazione didattica con la quale si passa dal lavoro occasionale a quello intenzionale, serve per organizzare e strutturare percorsi di attività finalizzati al conseguimento di traguardi di sviluppo in termini di abilità e competenze in base all’età dei bambini. Le attività strutturate vengono programmate all’inizio dell’anno dall’equipe educativa, sulla base del progetto educativo e consegnate ai genitori in occasione della prima riunione. Le attività, divise in programmazioni settimanali, saranno condivise e presentate ai genitori.

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Ogni progetto educativo, se pur differenziato per ogni sezione prevede momenti di intersezione:

- Lattanti: ANATROCCOLI - Semidivezzi: PAPEROTTOLI - Divezzi: CIGNOTTOLI Tale intersezione ha l’obiettivo di: - Responsabilizzare i bambini più grandi verso quelli più piccoli - Facilitare lo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini più piccoli attraverso l’imitazione

dei grandi - Ampliare le opportunità ludico-motorie attraverso l’utilizzo di strutture e giochi

diversi da quelli della propria sezione.

L’educatrice compila per ogni bambino un diario personale sul quale annota tutti i progressi in campo linguistico, motorio, cognitivo e l’acquisizione di nuove abilità. I dati raccolti dall’osservazione vengono discussi nella riunione d’equipe settimanale per aiutare ogni singola educatrice sia a non fermarsi alle prime impressioni, sia ad intervenire sul piano educativo in modo più mirato. A fine anno, verrà, inoltre, redatto il portfolio delle competenze di ogni bambino attraverso il quale i genitori avranno una restituzione delle abilità acquisite nel corso dell’anno.

GESTIONE SOCIALE

Una volta alla settimana è prevista la riunione psico-pedagogica d’equipe.

Gl’incontri con i genitori si tengono con cadenza trimestrale anche se lo scambio di consegne, segnalazioni e richieste può aversi giornalmente.

È possibile richiedere una consulenza psico-pedagogica con il coordinatore, in caso di necessità.

Una volta alla settimana è possibile far visitare i bambini dal pediatra.

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LA SEZIONE DEGLI ANATROCCOLI (3 -13 MESI)

Il Gruppo degli Anatroccoli è composto da 20 bambini di età compresa tra i 3 e i 12 mesi e può usufruire di un ampio spazio di sezione nel quale si svolgono le varie attività educative e di routines.

OBIETTIVI

- Vivere con serenità e partecipazione le esperienze educative; - Stimolare la conquista dell’autonomia, della deambulazione e delle relazioni affettive; - Rafforzare e costruire la propria identità con sicurezza e stima di sé, sentendosi

considerato in grado di fare anche in tenera età; - Stimolare la capacità d’interagire nel piccolo gruppo attraverso la condivisione di

stimoli e sensazioni in comune; - Favorire la comprensione e il rispetto delle culture differenti; - Sviluppare il senso di appartenenza al Gruppo e la capacità di approccio sociale

attraverso l’intersezione fra sezioni in alcuni momenti della giornata.

L’Ambiente della sezione Anatroccoli viene suddiviso in vari “Angoli” per agevolare il bambino nella deambulazione libera e spontanea. I bambini piccoli sembrano sapere quando è il momento di mettersi in posizione eretta ma hanno bisogno di punti di appoggio sicuri per farlo. Posizionando un mobile “primi passi” nella sezione verrà ulteriormente stimolato lo sviluppo sia motorio che cognitivo. Il mobile infatti essendo costituito da molteplici elementi quali scorrimento di ferro e di corda, tunnel, specchi di varie forme e dimensioni, diventerà un contenitore poliedrico ed eterogeneo di opportunità. La strutturazione dei luoghi nella sezione a misura del bambino favorirà la possibilità di accedere ai vari stimoli sulla base delle competenze raggiunte, in modo autonomo e protetto allo stesso tempo.

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GLI ANGOLI DEGLI ANATROCCOLI

ANGOLO MORBIDO

È uno spazio dedicato alla deambulazione, allo sviluppo sensoriale e alla socializzazione tra coetanei, attraverso l’utilizzo di materiali soffici come cuscini, tappeti morbidi, materassini, scalette morbide e vari oggetti come pupazzi di stoffa, palle di varie dimensioni e consistenza (ruvida, liscia, morbida, etc.). Questo angolo favorisce momenti di rilassamento e di scambi affettivi: attraverso uno spazio contenitivo e strutturato, i bambini, fin da piccoli, possono stabilire con gli altri relazioni significative mediate dal corpo e da semplici scambi verbali e non.

ANGOLO DELLA TANA

La tana è lo spazio dell’intimità e del rilassamento, dove i bambini avranno la possibilità di sperimentarsi nel gioco da soli o all’interno di piccoli gruppi. Potranno pertanto, sia affinare le loro capacità sociali e relazionali sia trovare un luogo contenitivo e privato in cui “rifugiarsi” ed entrare in contatto con le proprie emozioni sentendosi protetti.

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ANGOLO DELLE PRIME SCOPERTE

Nel primo anno di vita i bambini fanno scoperte relative al peso, alle dimensioni, alla forma, alla consistenza, al rumore e all’odore attraverso la manipolazione degli oggetti. Verranno creati degli appositi pannelli posizionati sulle pareti, allestiti con materiali e oggetti di uso quotidiano: cerniere, stoffe, campanelli, collane di bottoni e anelli, mazzi di chiavi, coperchi di metallo ecc. Periodicamente, verranno alternati materiali, in base all’evoluzione cognitiva del bambino, in modo da garantire la sperimentazione di molteplici e svariati stimoli.

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LE ATTIVITÁ DEGLI ANATROCCOLI

ATTIVITÁ MANUALE

- Cestino dei tesori - Chiudere ed aprire - Ruotare gli oggetti - Infilare gli oggetti all’interno di… - Togliere e mettere - Manipolazione della farina bianca e gialla - Manipolazione delle sostanze liquide: acqua - Manipolazione delle carte “rumorose”: carta pesta, carta dell’uovo di Pasqua, etc. - Manipolazione della carta da “toccare”: ruvida, liscia, soffice, etc. - Manipolazione dei colori a dita - Sviluppo del senso cromatico attraverso la manipolazione dei colori primari: blu rosso e

giallo - Discriminazione dell’intensità sonora (piano/forte), attraverso l’utilizzo degli strumenti

musicali - Sviluppo del linguaggio e interesse per la lettura, attraverso libri-gioco(di stoffa, di

gomma, di spugna e di plastica con i quali il bambino può giocare e che può “leggere” con tutto il corpo).

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ATTIVITÁ “LASCIO LA MIA TRACCIA”

Mentre il bambino gattona e deambula liberamente nello spazio di sezione, l’educatrice provvede a mettere della farina bianca sparsa sul pavimento. Quando il bambino, notata la farina a terra, ci passerà sopra, traccerà l’impronta di sé stesso o la propria scia. Quando successivamente si volterà per guardare ciò che ha lasciato di sé stesso, proverà il gusto di ripassarci sopra. Quest’attività rafforza “il senso di sè”, concretizzando visivamente ciò che provoca il proprio corpo attraverso il movimento.

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LA SEZIONE DEI PAPEROTTOLI (13 -24 MESI)

Il Gruppo dei Paperottoli è composto da 24 bambini di età compresa tra i 13 e i 24 mesi e può usufruire di un ampio spazio di sezione nel quale si svolgono le varie attività educative e di routines.

I bambini nel loro secondo anno di vita sono guidati da un irresistibile bisogno di esplorare e scoprire autonomamente il modo in cui gli oggetti si collocano e agiscono nello spazio, a seconda di come vengono maneggiati. Il soddisfacimento del loro bisogno è quindi condizionato dalla possibilità di avere un’ampia varietà di oggetti con i quali mettere in atto esperimenti, oggetti sempre nuovi e stimolanti. Così come Archimede, i bambini di quest’età sono degli scienziati, e arrivano alla scoperta tramite un unico e fondamentale strumento: il loro corpo. “Eureka: ho trovato!” è proprio l’espressione più emblematica del processo dinamico di scoperta attuato dai bambini in questa fase, che scoprono e raggiungono la comprensione di qualche cosa, attraverso un processo di mescolanza e fusione tra il loro corpo ed il mondo esterno. Il processo di scoperta, e di conseguente apprendimento, messo in atto in modo autentico e specifico da ogni singolo bambino, lo porterà a capire il mondo che lo circonda, toccandolo e sperimentandolo, e a conoscere se stesso attraverso le cose del suo mondo.

OBIETTIVI

- Sviluppare la conoscenza e la consapevolezza del sé corporeo

- Sviluppare un’adeguata organizzazione percettiva riferita all’oggetto, allo spazio e al tempo

- Imparare a dilazionare nel tempo i propri bisogni e desideri

- Imparare a rappresentare la realtà attraverso i simboli

- Stimolare e favorire la condivisione di oggetti e situazioni tra coetanei

- Imparare ad accettare la frustrazione, le regole, le norme nel percorso di crescita.

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ANGOLO DELL’ATTENZIONE

È uno spazio riservato all’utilizzo di materiali finalizzati a stimolare le abilità logiche.

I materiali utilizzati sono: incastri, puzzle, costruzioni, scatole dotate di fessure ed aperture

di diverse dimensioni, contenitori. L’angolo è predisposto in un ambiente della sezione che

favorisca la concentrazione del bambino impegnato in questa attività.

ANGOLO DEL RICORDO

Fare memoria è un’opportunità di rendere la solitudine, legata al distacco, una risorsa in cui i

bambini imparano a divertirsi con i ricordi

propri e altrui. L’angolo è costituito da

fotografie e album personali dei bambini,

costruiti dai bimbi insieme ai loro genitori

durante la fase di inserimento e posizionati

dentro una cesta sempre a loro disposizione

collocata su un tappeto che ne delimita l’area di

gioco.

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ANGOLO MUSICALE

È uno spazio definito da decorazioni a tema nel

quale i bambini intonano canzoncine come rituale

d’inizio giornata e prima del pranzo e dove si

svolge l’attività musicale.

ANGOLO EURISTICO

È lo spazio allestito per lo svolgimento del

gioco euristico. In una parete lunga 4 metri

sono appese 20 sacche. Gli oggetti contenuti

all’interno delle sacche sono indicati da un

elemento inserito all’interno di una tasca

trasparente che permette di distinguerne il

contenuto. Sul pavimento sottostante la parete sono stati disposti dei tappeti blu che oltre ad

ospitare i bambini durante il gioco delimitano lo spazio dal resto della classe.

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LE ATTIVITÁ DEI PAPEROTTOLI

ATTIVITÁ EURISTICA

- Manipolazione esplorativa degli oggetti

- Esperienza di oggetti diversi per forma, colore, suono, dimensione

- Esplorazione degli oggetti in piccoli gruppi

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ATTIVITÁ LOGICA

Le scatole dell”ATTENZIONE”: scatole di cartone dotate di fessure di dimensioni e forme

diverse in cui inserire degli oggetti.

ATTIVITÁ PSICOMOTORIA

Percorsi motori, girotondi, baby-dance, sviluppo di movimenti ritmici, ( girotondo, canzoncine

ballate e mimate ecc..

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ATTIVITÁ GRAFICO PITTORICA

Utilizzo di diverse tecniche (digito pittura, colori a cera, pennelli, matite, pennarelli, rulli,

spugne, collage, tempera, ecc…)

ATTIVITÁ MUSICALE

Ascolto di canzoncine, favole, filastrocche, racconti, ripetizione di canzoncine, filastrocche

capaci di sollecitare i bambini a“giocare” liberamente con il codice linguistico

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LA SEZIONE DEI CIGNOTTOLI (24 -36 MESI)

Il Gruppo dei Cignottoli è composto da circa 25 bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi e

può usufruire di un ampio spazio di sezione nel quale si svolgono le varie attività educative e di

routines.

I bambini in questa fascia di età sentono l’esigenza di riprodurre il mondo reale attraverso

l’imitazione differita, ovvero la rappresentazione di cose, oggetti, situazioni e persone di cui

hanno avuto esperienza, indipendentemente dalla loro presenza. Per questo il “far finta di…” è

la modalità di gioco che prediligono e che verrà favorita attraverso l’allestimento di angoli che

riproducano gli spazi dell’agire quotidiano e la proposta di attività che stimolino le loro

capacità di agire “come se” al di fuori del contesto normale; di usare come materiale di gioco

oggetti sostitutivi di quelli reali; di eseguire azioni abitualmente messe in atto da altri; di

collegare schemi di azioni differenti in sequenze tematiche coerenti.

OBIETTIVI

- Vivere con serenità e partecipazione le esperienze educative;

- Stimolare la conquista dell’autonomia intesa come corretto uso del proprio corpo nel

rispetto delle regole sociali come pulirsi, lavarsi da solo, mangiare e usare i servizi

igienici: PROGRAMMA DI CURA DELLA PERSONA.

- Rafforzare e costruire la propria identità con sicurezza e stima di sé, sentendosi

considerato in grado di fare;

- Stimolare la capacità di ascoltare il punto di vista altrui e condividerlo;

- Favorire la comprensione e il rispetto delle culture differenti;

- Sviluppare il senso di appartenenza al Gruppo e la capacità di approccio sociale

attraverso l’intersezione fra sezioni in alcuni momenti della giornata.

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GLI ANGOLI DEI CIGNOTTOLI

L’ANGOLO GRAFICO-PITTORICO-MANIPOLATIVO

Ha lo scopo di favorire lo sviluppo motorio e cognitivo-espressivo.

Vengono utilizzati i seguenti materiali:

• Pennarelli, pastelli, tempere, acquarelli, colori a cera, pennelli, spugnette, etc..

• Pasta di sale, argilla, creta, das, pongo, sabbia, farina gialla, bianca, castagne, cereali,

sassi, conchiglie, etc

• SCATOLE MANIPOLATIVE: sono la riproduzione di ambienti naturali conosciuti dal

bambino, attraverso l’utilizzo di materiali quali sabbia, sale grosso e fino, farina,

argilla, etc.. ( es. Polo Nord ricreato con sale grosso ed orsetti; acquario ricreato con

sassolini, acqua e pesciolini)

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ANGOLO DEL RICORDO

L’angolo è costituito da fotografie e album personali dei bambini, costruiti insieme ai genitori

e posizionati dentro una cesta sempre a loro disposizione collocata su un tappeto che ne

delimita l’area di gioco.

ANGOLO SIMBOLICO

Nello spazio di sezione sono allestiti degli angoli che riproducono attività di vita pratica che

consentano al bambino di sperimentarsi con il gioco del “far finta di..”. È un’attività che gli

permette di creare, immaginare e rappresentare simbolicamente esperienze quotidiane e

fantastiche, di personificare ruoli e figure adulte (in particolar modo i genitori) e di

condividere un’esperienza interessante insieme ad altri bambini (come quella di imitarsi a

vicenda).

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Gli ambienti riprodotti sono: la cucina, la cameretta, la lavanderia, il salone di bellezza, il baule

dei travestimenti, il cambio e il bagnetto del bambolotto.

La lavanderia La cucina Lavanderia/cucina

Cameretta Interno cameretta Baule dei travestimenti

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LE ATTIVITÁ DEI CIGNOTTOLI

ATTIVITÁ DI VITA PRATICA:

- LAVAGGIO DEI PIATTI;

- LAVAGGIO DEI PANNI;

- STENDERE I PANNI;

- PIEGARE E STIRARE I PANNI;

- “OGGI CUCINO IO”;

- BAGNO DEL BAMBOLOTTO;

- “NELLA VECCHIA FATTORIA” (cura e pulizia degli animali);

- I TRAVASI LIQUIDI (acqua e liquidi colorati)E SECCHI (sassi, legumi e sabbia);

- “IL CAMERIERE”(apparecchiare la tavola).

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ATTIVITÁ SENSORIALI E DI MANIPOLAZIONE

- Acqua e farina, farina gialla e acqua, sabbia, sassi di dimensioni grandi per stimolare il

senso del liscio, del ruvido, del freddo e della consistenza;

- La “scatola azzurra”: un contenitore rettangolare contenente della sabbia, manipolata e

usata dal bambino per creare nuovi scenari e per dare forma alla sua fantasia e

creatività, utilizzando vari oggetti naturali e non.

- Giochi di sabbia.

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ATTIVITÁ GRAFICO PITTORICA

Utilizzo di diverse tecniche (digito pittura, colori a cera, pennelli, matite, pennarelli, rulli,

spugne, collage, tempera, ecc…)

ATTIVITÁ MUSICALE

- Ascolto della NATURA

- Ascolto del SILENZIO

- MUSICA E PITTURA…

- Il RITMO

- Il KIT DEL MUSICISTA: carrello degli strumenti musicali attraverso il quale favorire

la conoscenza del suono strumentale. “ALLA FIERA DI MASTRANDRÈ”.

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ESPRESSIONE CORPOREA e PSICOMOTRICITA’

- Rilassamento corporeo attraverso musica e linguaggio;

- Balli popolari;

- Espressione corporea a ritmo di musica.

- Approccio all’atletica come rispetto delle regole e conoscenza del proprio corpo;

- Giochi con i cerchi salti, balli e coordinamento degli arti;

- Il KIT DEL GINNASTA: percorsi con cerchi, scalini, birilli e nastri colorati;

- Giochi di stabilità ed equilibrio.