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Confagricoltura Asti: “Destinate la carne degliungulati a case di riposo e mense sociali”
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Monferrato 26-GEN-2016da pag. 14foglio 1
Dir. Resp.: Marco Giorcelli www.datastampa.it Lettori Ed. 2014: 83.000Diffusione 12/2014: 18.500Tiratura: n.d.
Bisettimanale
Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati
- Ed. Alessandria - Asti
CONFAGRICOLTURA 1
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22-GEN-2016da pag. 29foglio 1
Dir. Resp.: Vittorio Croce www.datastampa.it Lettori: n.d.Diffusione: n.d.Tiratura 08/2015: 10.000
Settimanale
Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati
- Ed. Asti
CONFAGRICOLTURA 2
art
Mercoledì, 20 gennaio 2016 Redazione Archivio ATnews Cerca Notizie in ATnews Vai
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Dalla Regione Asti Nord Astigiano San Damiano e Dintorni Valle Belbo e Dintorni Valle Tanaro Langhe e Roero Monferrato
Agriturist Asti: «Il settoreagrituristico è disciplinato daregole costrittive ma che vannorispettate»
DettagliPubblicato: 20 Gennaio 2016
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Agriturist Asti(associazione costituita da Confagricoltura) sul tema agriturismi.
"Agriturist Asti, associazione costituita da Confagricoltura perpromuovere e tutelare l'agriturismo, i prodotti dell'enogastronomiaregionale, il paesaggio e la cultura rurale, sottolinea che la crescitadel settore agrituristico in Piemonte e nella nostra provincia è unsegnale incoraggiante e fa specie leggere che qualcuno getti ombresul rigore con cui i gestori di agriturismo rispettano le normativevigenti.
Ricordiamo che in Piemonte è stata approvata, nel febbraio scorso,la nuova legge sugli agriturismi il cui testo ha sostituito la vecchianormativa regionale del 1995. Tra le finalità dichiarate nel documentovi è quella di portare una serie di agevolazioni ai produttori agricoli;peccato che la Regione si sia fermata ai “buoni propositi” e delleagevolazioni non vi sia traccia.
Il rispetto della legge, ci permettiamo di rassicurare chi non lo èancora a sufficienza, viene invece garantito con verifiche e controlliche interessano, puntualmente, ogni aspetto legato all’attività.L’agriturismo deve infatti attenersi a tutte le norme previste che, nellastragrande maggioranza dei casi, sono analoghe a quelle stabiliteper alberghi e ristoranti.
Chi gestisce un'attività è tenuto al pagamento della SIAE nei casi didiffusione di musica attraverso apparecchi diffusori o negli eventi oveviene proposta musica dal vivo, deve ottemperare al pagamento dellatassa rifiuti nella stessa misura prevista per gli alberghi e per iristoranti e, infine, non può certo esimersi dal rispettare le stessenorme igienico sanitarie previste per le altre strutture turisticoricettive.
Non esiste “leggerezza” neppure nelle assunzioni del personale: sidevono osservare tutte le normative previste, anche quelle in tema disicurezza sui luoghi di lavoro.
Ricapitolando: gli agriturismi sono sottoposti a scrupolosi controlli daparte di Agenzia delle Entrate, SIAE, ASL, SPRESAL ed altri enti diverifica. Siamo certi che il quadro delineato è sufficiente acomprendere la condizione vissuta da tanti gestori. Agevolati? Forses’intendeva vessati.
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Agriturist Asti: «Il settore agrituristico èdisciplinato da regole costrittive ma che vannorispettate»
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RASSEGNA WEB ATNEWS.IT Data pubblicazione: 20/01/2016
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La sopraindicata normativa regionale che disciplina l’attivitàagrituristica prevede inoltre che i gestori piemontesi provvedanoall’acquisto di almeno il 60% di materie prime da altre aziendesubalpine e che almeno il 25% delle derrate sia di produzionepropria.
Caratteristica dirimente lo status di agriturismo è che nelle strutture visia la prevalenza dell’attività agricola su quella alberghiera e diristoro.
E’ bene infine ricordare che l’attività può essere avviataesclusivamente in fabbricanti già esistenti e il numero dei postidisponibili è legato al rispetto delle predette condizioni, ossia laprevalenza dell’attività agricola e l’utilizzo di prodotti di produzionepropria.
Chi non rispetta queste regole non conosce la legge, che si sa nonammette ignoranza.
In considerazione del fatto che Agriturist tutela gli operatoriagrituristici seri che rispettano le regole, invitiamo a segnalaretempestivamente alla nostra segreteria provinciale eventualicomportamenti in contrasto con le normative vigenti.
Rinnoviamo infine l’invito a contattare gli uffici di Agriturist Asti (ubicatinella sede di Confagricoltura Asti, in via Monti 15, Asti – tel. 0141434943 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. Ènecessario abilitare JavaScript per vederlo.) per ricevere maggioriinformazioni e consulenza."
agriturist asti
M5s. “depositata mozione sfiducia al Senatoper Renzi e Boschi”.
Archivio ATnewsSettembre, 2015Agosto, 2015Luglio, 2015
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RASSEGNA WEB ATNEWS.IT Data pubblicazione: 20/01/2016
WEB 4
art
“Il settore agrituristico è disciplinato da regole costrittive ma che vanno rispettate. Chi non lo fa
è contro la legge e i principi della nostra associazione”. Così si legge in una nota diffusa
dall’associazione.
“Agriturist Asti, associazione costituita da Confagricoltura per promuovere e tutelare
l’agriturismo, i prodotti dell’enogastronomia regionale, il paesaggio e la cultura rurale,
sottolinea che la crescita del settore agrituristico in Piemonte e nella nostra provincia è un
segnale incoraggiante e fa specie leggere che qualcuno getti ombre sul rigore con cui i gestori di
agriturismo rispettano le normative vigenti. Ricordiamo che in Piemonte è stata approvata, nel
febbraio scorso, la nuova legge sugli agriturismi il cui testo ha sostituito la vecchia normativa
regionale del 1995. Tra le finalità dichiarate nel documento vi è quella di portare una serie di
agevolazioni ai produttori agricoli; peccato che la Regione si sia fermata ai “buoni propositi” e
delle agevolazioni non vi sia traccia.
Il rispetto della legge, ci permettiamo di rassicurare chi non lo è ancora a sufficienza, viene
invece garantito con verifiche e controlli che interessano, puntualmente, ogni aspetto legato
all’attività.
L’agriturismo deve infatti attenersi a tutte le norme previste che, nella stragrande maggioranza
dei casi, sono analoghe a quelle stabilite per alberghi e ristoranti. Chi gestisce un’attività è tenuto
al pagamento della SIAE nei casi di diffusione di musica attraverso apparecchi diffusori o negli
eventi ove viene proposta musica dal vivo, deve ottemperare al pagamento della tassa rifiuti
nella stessa misura prevista per gli alberghi e per i ristoranti e, infine, non può certo esimersi
dal rispettare le stesse norme igienico sanitarie previste per le altre strutture turistico ricettive.
Non esiste “leggerezza” neppure nelle assunzioni del personale: si devono osservare tutte le
normative previste, anche quelle in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ricapitolando: gli
agriturismi sono sottoposti a scrupolosi controlli da parte di Agenzia delle Entrate, SIAE, ASL,
SPRESAL ed altri enti di verifica. Siamo certi che il quadro delineato è sufficiente a comprendere
la condizione vissuta da tanti gestori. Agevolati? Forse s’intendeva vessati. La sopraindicata
normativa regionale che disciplina l’attività agrituristica prevede inoltre che i gestori piemontesi
provvedano all’acquisto di almeno il 60% di materie prime da altre aziende subalpine e che
almeno il 25% delle derrate sia di produzione propria. Caratteristica dirimente lo status di
agriturismo è che nelle strutture vi sia la prevalenza dell’attività agricola su quella alberghiera e
di ristoro. E’ bene infine ricordare che l’attività può essere avviata esclusivamente in fabbricanti
già esistenti e il numero dei posti disponibili è legato al rispetto delle predette condizioni, ossia la
prevalenza dell’attività agricola e l’utilizzo di prodotti di produzione propria. Chi non rispetta
queste regole non conosce la legge, che si sa non ammette ignoranza. In considerazione del
fatto che Agriturist tutela gli operatori agrituristici seri che rispettano le regole, invitiamo a
segnalare tempestivamente alla nostra segreteria provinciale eventuali comportamenti in
contrasto con le normative vigenti.
Rinnoviamo infine l’invito a contattare gli uffici di Agriturist Asti (ubicati nella sede di
Confagricoltura Asti, in via Monti 15, Asti – tel. 0141 434943 – mail
[email protected]) per ricevere maggiori informazioni e consulenza.”
Agriturist Asti: “Per il settore, regole costrittive, ma vannorispettate”19 gennaio 2016 di Redazione | 0 commenti
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Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.Opportunità e contributi spiegati daConfagricoltura AstiGENNAIO 18, 2016 BY GAZZETTA STELLA
Quali sono le opportunità e i contributi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020della Regione Piemonte?Gli imprenditori agricoli certamente riconoscono l’importanza del PSR qualeessenziale strumento per investimenti materiali e immateriali ma l’argomento, variconosciuto, è assai complesso e prova ne sono le svariate richieste di contatto che ognigiorno vengono gestite dagli uffici tecnici di Confagricoltura Asti.L’assistenza garantita dai tecnici di Confagricoltura Asti è uno dei servizi piùapprezzati e per questo l’organizzazione ha deciso di estendere l’offerta anche aldi fuori dai propri uffici, calendarizzando una serie di riunioni informative proprio sul temadel PSR.“La recente apertura dei primi due bandi del PSR, l’operazione 4.1.1. dedicataall’ammodernamento delle aziende agricole (dotazione finanziaria di 50 milioni dieuro, scadenza il 15 marzo) e l’operazione 4.1.2. focalizzata sull’ammodernamentodelle aziende dei giovani agricoltori (30 milioni di euro, scadenza il 15 aprile) sono segnaliapparentemente positivi ma in realtà celano gravi incongruenze e limiti eccessivamenterestrittivi per le aziende agricole potenzialmente beneficiarie” annota Confargicoltura Asti.Confagricoltura fa riferimento in particolare alla misura dedicata ai giovani agricoltori, checosì come impostata tende unicamente a riconoscere le aziende che hanno avutoaccesso al premio di insediamento previsto nel precedente PSR o avranno accesso aquello attuale, un meccanismo che esclude di fatto tutte le aziende che non ricadononelle fattispecie previste.“Non si può e non si deve inoltre dimenticare la travagliata storia che ha accompagnatol’approvazione dell’atteso documento – continuano dall’organizzazione -. Il 28ottobre scorso, giorno in cui la Commissione Europea concesse il definitivo via libera,Confagricoltura Asti commentò laconicamente: “Meglio tardi che maiâ€. Il nuovoPiano di Sviluppo Rurale del Piemonte è stato infatti approvato in gravissimo e colpevoleritardo (oltre un anno); lo stanziamento di circa 1 miliardo e 90 milioni di euro non deveinoltre fomentare illusioni”.
Le principali voci di bilancio del PSR piemontese sono assegnate a:  291 milioni di euroalla misura 4 (investimenti in immobilizzazioni materiali); 263 milioni di euro assegnati allamisura 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali); 89 milioni assegnati alla misura 7 (servizidi base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali); 66 milioni assegnati alla misura 19(sviluppo locale di tipo partecipativo).Solo 163 milioni di euro sono invece destinati ad attività mirate all’organizzazione dellafiliera alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, aspettidi vitale importanza per l’affermazione della parte agricola.“E i giovani? Si sente spesso parlare della necessità di un ricambio generazionale per ilfuturo della professione agricola – commentano ancora da Confagricoltura Asti -. E’una tesi condivisibile ma che non trova riscontro nel budget regionale: solo il 5,6% – pari a61 milioni di euro – delle risorse è infatti destinato ai giovani agricoltori. La stessa scarsità si ritrova anche nella Misura 11, ossia quella dedicata all’agricoltura biologica,finanziata per appena il 2,3% (25,5 milioni di euro) dello stanziamento complessivo”.Confagricoltura Asti, per voce del suo presidente Massimo Forno, sottolinea leperplessità che accompagnano il provvedimento: “Dobbiamo sforzarci di leggere lamisura nel suo insieme anche se le perplessità non mancano. Come segnalato dai nostritecnici, i bandi invece di essere più snelli e veloci rispetto al passato risultanoeccessivamente complessi e restrittivi. Le grandi aziende agricole, di fatto, resterannoescluse (a causa del mancato raggiungimento dei punti) e per avere punteggi dovrannopredisporre importanti finanziamenti potendo contare solo ad un massimo di 250.000euro.  Il PSR non è solo uno strumento di rilancio per il mondo rurale ma offreopportunità anche per attività extra-agricole. L’idea di convocare circa una ventinadi riunioni informative è un importante segno d’attenzione che Confagricoltura Astioffre al proprio territorio.  Al termine degli incontri i nostri tecnici saranno a disposizioneper colloqui privati finalizzati a rispondere, puntualmente, alle specifiche richieste
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RASSEGNA WEB ASTIONLINE.ALTERVISTA.ORG Data pubblicazione: 18/01/2016
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Quali sono le opportunità e i contributi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale 2014- 2020 della
Regione Piemonte? Gli imprenditori agricoli certamente riconoscono l’importanza del PSR
quale essenziale strumento per investimenti materiali e immateriali ma l’argomento,
va riconosciuto, è assai complesso e prova ne sono le svariate richieste di contatto che ogni
giorno vengono gestite dagli uffici tecnici di Confagricoltura Asti. L’assistenza garantita dai
tecnici di Confagricoltura Asti è uno dei servizi più apprezzati e per questo l’organizzazione
ha deciso di estendere l’offerta anche al di fuori dai propri uffici, calendarizzando una serie
di riunioni informative proprio sul tema del PSR. Confagricoltura annota che la recente
apertura dei primi due bandi del PSR, l’operazione 4.1.1. dedicata all’ammodernamento
delle aziende agricole (dotazione finanziaria di 50 milioni di euro, scadenza il 15 marzo) e
l’operazione 4.1.2. focalizzata sull’ammodernamento delle aziende dei giovani agricoltori
(30 milioni di euro, scadenza il 15 aprile) sono segnali apparentemente positivi ma in realtà
celano gravi incongruenze e limiti eccessivamente restrittivi per le aziende agricole
potenzialmente beneficiarie. Confagricoltura fa riferimento in particolare alla misura
dedicata ai giovani agricoltori, che così come impostata tende unicamente a riconoscere le
aziende che hanno avuto accesso al premio di insediamento previsto nel precedente PSR o
avranno accesso a quello attuale, un meccanismo che esclude di fatto tutte le aziende che
non ricadono nelle fattispecie previste. Non si può e non si deve inoltre dimenticare la
travagliata storia che ha accompagnato l’approvazione dell’atteso documento. Il 28 ottobre
scorso, giorno in cui la Commissione Europea concesse il definitivo via libera,
Confagricoltura Asti commentò laconicamente: “Meglio tardi che mai”. Il nuovo Piano di
Sviluppo Rurale del Piemonte è stato infatti approvato in gravissimo e colpevole ritardo
(oltre un anno); lo stanziamento di circa 1 miliardo e 90 milioni di euro non deve inoltre
fomentare illusioni. Le principali voci di bilancio del PSR piemontese sono assegnate a: 291
milioni di euro alla misura 4 (investimenti in immobilizzazioni materiali); 263 milioni di euro
assegnati alla misura 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali); 89 milioni assegnati alla
misura 7 (servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali); 66 milioni assegnati
alla misura 19 (sviluppo locale di tipo partecipativo). Solo 163 milioni di euro sono invece
destinati ad attività mirate all’organizzazione della filiera alimentare, incluse la
trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, aspetti di vitale importanza per
l’affermazione della parte agricola. E i giovani? Si sente spesso parlare della necessità di un
ricambio generazionale per il futuro della professione agricola. E’ una tesi condivisibile ma
che non trova riscontro nel budget regionale: solo il 5,6% – pari a 61 milioni di euro – delle
risorse è infatti destinato ai giovani agricoltori. La stessa scarsità si ritrova anche nella
Misura 11, ossia quella dedicata all’agricoltura biologica, finanziata per appena il 2,3% (25,5
milioni di euro) dello stanziamento complessivo. Confagricoltura Asti, per voce del suo
presidente Massimo Forno, sottolinea le perplessità che accompagnano il provvedimento:
“Dobbiamo sforzarci di leggere la misura nel suo insieme anche se le perplessità non
mancano. Come segnalato dai nostri tecnici, i bandi invece di essere più snelli e veloci
rispetto al passato risultano eccessivamente complessi e restrittivi. Le grandi aziende
agricole, di fatto, resteranno escluse (a causa del mancato raggiungimento dei punti) e per
avere punteggi dovranno predisporre importanti finanziamenti potendo contare solo ad un
massimo di 250.000 euro. Il PSR non è solo uno strumento di rilancio per il mondo rurale
ma offre opportunità anche per attività extra-agricole. L’idea di convocare circa una ventina
di riunioni informative è un importante segno d’attenzione che Confagricoltura Asti offre al
Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 Piemonte: incontri diConfagricoltura Asti invita per conoscerne tutti i dettagli18 gennaio 2016 di Redazione | 0 commenti
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RASSEGNA WEB 100TORRI.IT Data pubblicazione: 18/01/2016
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proprio territorio. Al termine degli incontri i nostri tecnici saranno a disposizione per
colloqui privati finalizzati a rispondere, puntualmente, alle specifiche richieste avanzate dai
presenti, con approfondimenti sui servizi offerti da Confagricoltura. Un esempio è il
progetto Agricheck, voluto da Confagricoltura per offrire assistenza alle imprese nelle loro
richieste di finanziamento grazie alle convenzioni stipulate dall’organizzazione con primari
istituti di credito. Le riunioni – conclude Forno – avranno come tema comune il PSR e la PAC,
che negli ultimi 20 anni ha subito – la PAC – ben cinque riforme ed è quindi comprensibile il
disorientamento segnalato da molti associati. Di seguito il calendario delle riunioni sul tema
PSR promosse da Confagricoltura Asti nel mese di gennaio:
– LUNEDI 18 GENNAIO – ORE 20.30
Comune di Castel Rocchero (piazza Italia 3, Castel Rocchero)
– MARTEDI 19 GENNAIO – ORE 15.00
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– MERCOLEDI 20 GENNAIO – ORE 20.30
Comune di Castelboglione (via Roma 8, Castelboglione)
– VENERDI 22 GENNAIO – ORE 15.00
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– LUNEDI 25 GENNAIO – ORE 20.30
Fontanile – Confraternita di San Giuseppe
– MERCOLEDI 27 GENNAIO – ORE 20.30
Sede Confagricoltura Asti di Nizza Monferrato (piazza Garibaldi 51, Nizza Monferrato)
– GIOVEDI 28 GENNAIO – ORE 15.00
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– VENERDI 29 GENNAIO – ORE 15.00
Sede di Confagricoltura Asti (via Monti 15
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Castel Rocchero, al via gliincontri sul PSR 2014-2020Piemonte
DettagliPubblicato: 18 Gennaio 2016
Quali sono le opportunità e i contributi previsti dal Piano di SviluppoRurale 2014-2020 della Regione Piemonte? Gli imprenditori agricolicertamente riconoscono l’importanza del PSR quale essenzialestrumento per investimenti materiali e immateriali ma l’argomento, variconosciuto, è assai complesso e prova ne sono le svariate richiestedi contatto che ogni giorno vengono gestite dagli uffici tecnici diConfagricoltura Asti.
Confagricoltura Asti, per voce del suo presidente Massimo Forno,sottolinea le perplessità che accompagnano il provvedimento:“Dobbiamo sforzarci di leggere la misura nel suo insieme anche se leperplessità non mancano. Come segnalato dai nostri tecnici, i bandiinvece di essere più snelli e veloci rispetto al passato risultanoeccessivamente complessi e restrittivi. Le grandi aziende agricole, difatto, resteranno escluse (a causa del mancato raggiungimento deipunti) e per avere punteggi dovranno predisporre importantifinanziamenti potendo contare solo ad un massimo di 250.000 euro.Il PSR non è solo uno strumento di rilancio per il mondo rurale maoffre opportunità anche per attività extra-agricole.
L’idea di convocare circa una ventina di riunioni informative è unimportante segno d’attenzione che Confagricoltura Asti offre alproprio territorio. Al termine degli incontri i nostri tecnici saranno adisposizione per colloqui privati finalizzati a rispondere,puntualmente, alle specifiche richieste avanzate dai presenti, conapprofondimenti sui servizi offerti da Confagricoltura. Un esempio è ilprogetto Agricheck, voluto da Confagricoltura per offrire assistenzaalle imprese nelle loro richieste di finanziamento grazie alleconvenzioni stipulate dall'organizzazione con primari istituti di credito.
Le riunioni – conclude Forno – avranno come tema comune il PSR ela PAC, che negli ultimi 20 anni ha subito - la PAC - ben cinqueriforme ed è quindi comprensibile il disorientamento segnalato damolti associati. Di seguito il calendario delle riunioni sul tema PSRpromosse da Confagricoltura Asti nel mese di gennaio:
- LUNEDI 18 GENNAIO - ORE 20.30 Comune di Castel Rocchero (piazza Italia 3, Castel Rocchero)- MARTEDI 19 GENNAIO - ORE 15.00 Confagricoltura Asti - Ufficio zona di Costigliole d'Asti (viale Marconi2)- MERCOLEDI 20 GENNAIO - ORE 20.30 Comune di Castelboglione (via Roma 8, Castelboglione)- VENERDI 22 GENNAIO - ORE 15.00 Confagricoltura Asti - Ufficio zona di Costigliole d'Asti (viale Marconi2)- LUNEDI 25 GENNAIO - ORE 20.30
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Fontanile - Confraternita di San Giuseppe- MERCOLEDI 27 GENNAIO - ORE 20.30 Sede Confagricoltura Asti di Nizza Monferrato (piazza Garibaldi 51,Nizza Monferrato)- GIOVEDI 28 GENNAIO - ORE 15.00 Confagricoltura Asti - Ufficio zona di Costigliole d'Asti (viale Marconi2)- VENERDI 29 GENNAIO - ORE 15.00 Sede di Confagricoltura Asti (via Monti 15, Asti)
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spiegati da Confagricoltura Asti
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Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Opportunità e contributispiegati da Confagricoltura Asti
Pubblicato il 18 gennaio 2016
Quali sono le opportunità e i contributi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della
Regione Piemonte?
Gli imprenditori agricoli certamente riconoscono l’importanza del PSR quale essenziale strumento
per investimenti materiali e immateriali ma l’argomento, va riconosciuto, è assai complesso e
prova ne sono le svariate richieste di contatto che ogni giorno vengono gestite dagli uffici tecnici di
Confagricoltura Asti.
L’assistenza garantita dai tecnici di Confagricoltura Asti è uno dei servizi più apprezzati e per
questo l’organizzazione ha deciso di estendere l’offerta anche al di fuori dai propri uffici,
calendarizzando una serie di riunioni informative proprio sul tema del PSR.
“La recente apertura dei primi due bandi del PSR, l’operazione 4.1.1. dedicata
all’ammodernamento delle aziende agricole (dotazione finanziaria di 50 milioni di euro, scadenza il
15 marzo) e l’operazione 4.1.2. focalizzata sull’ammodernamento delle aziende dei giovani
agricoltori (30 milioni di euro, scadenza il 15 aprile) sono segnali apparentemente positivi ma in
realtà celano gravi incongruenze e limiti eccessivamente restrittivi per le aziende agricole
potenzialmente beneficiarie” annota Confargicoltura Asti.
Confagricoltura fa riferimento in particolare alla misura dedicata ai giovani agricoltori, che così
come impostata tende unicamente a riconoscere le aziende che hanno avuto accesso al premio di
insediamento previsto nel precedente PSR o avranno accesso a quello attuale, un meccanismo che
esclude di fatto tutte le aziende che non ricadono nelle fattispecie previste.
“Non si può e non si deve inoltre dimenticare la travagliata storia che ha accompagnato
l’approvazione dell’atteso documento – continuano dall’organizzazione -. Il 28 ottobre scorso,
giorno in cui la Commissione Europea concesse il definitivo via libera, Confagricoltura Asti
commentò laconicamente: “Meglio tardi che mai”. Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte
è stato infatti approvato in gravissimo e colpevole ritardo (oltre un anno); lo stanziamento di circa
1 miliardo e 90 milioni di euro non deve inoltre fomentare illusioni”.
Le principali voci di bilancio del PSR piemontese sono assegnate a: 291 milioni di euro alla misura
4 (investimenti in immobilizzazioni materiali); 263 milioni di euro assegnati alla misura 10
(pagamenti agro-climatico-ambientali); 89 milioni assegnati alla misura 7 (servizi di base e
rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali); 66 milioni assegnati alla misura 19 (sviluppo locale di
tipo partecipativo).
Solo 163 milioni di euro sono invece destinati ad attività mirate all’organizzazione della filiera
alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, aspetti di vitale
importanza per l’affermazione della parte agricola.
“E i giovani? Si sente spesso parlare della necessità di un ricambio generazionale per il futuro della
professione agricola – commentano ancora da Confagricoltura Asti -. E’ una tesi condivisibile ma
che non trova riscontro nel budget regionale: solo il 5,6% – pari a 61 milioni di euro – delle risorse
è infatti destinato ai giovani agricoltori. La stessa scarsità si ritrova anche nella Misura 11, ossia
quella dedicata all’agricoltura biologica, finanziata per appena il 2,3% (25,5 milioni di euro) dello
stanziamento complessivo”.
Confagricoltura Asti, per voce del suo presidente Massimo Forno, sottolinea le perplessità che
accompagnano il provvedimento: “Dobbiamo sforzarci di leggere la misura nel suo insieme anche
se le perplessità non mancano. Come segnalato dai nostri tecnici, i bandi invece di essere più snelli
e veloci rispetto al passato risultano eccessivamente complessi e restrittivi. Le grandi aziende
agricole, di fatto, resteranno escluse (a causa del mancato raggiungimento dei punti) e per avere
punteggi dovranno predisporre importanti finanziamenti potendo contare solo ad un massimo di
250.000 euro. Il PSR non è solo uno strumento di rilancio per il mondo rurale ma offre
opportunità anche per attività extra-agricole. L’idea di convocare circa una ventina di riunioni
informative è un importante segno d’attenzione che Confagricoltura Asti offre al proprio
territorio. Al termine degli incontri i nostri tecnici saranno a disposizione per colloqui privati
finalizzati a rispondere, puntualmente, alle specifiche richieste avanzate dai presenti, con
approfondimenti sui servizi offerti da Confagricoltura. Un esempio è il progetto Agricheck, voluto
da Confagricoltura per offrire assistenza alle imprese nelle loro richieste di finanziamento grazie
alle convenzioni stipulate dall’organizzazione con primari istituti di credito. Le riunioni avranno
come tema comune il PSR e la PAC, che negli ultimi 20 anni ha subito – la PAC – ben cinque
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riforme ed è quindi comprensibile il disorientamento segnalato da molti associati.
Di seguito il calendario delle riunioni sul tema PSR promosse da Confagricoltura Asti nel mese di
gennaio:
– Lunedì 18 gennaio alle 20.30
Comune di Castel Rocchero (piazza Italia 3, Castel Rocchero)
– Martedì 19 gennaio, alle 15
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– Mercoledì 20 gennaio, alle 20.30
Comune di Castelboglione (via Roma 8, Castelboglione)
– Venerdì 22 gennaio alle 15
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– Lunedì 25 gennaio alle 20.30
Fontanile – Confraternita di San Giuseppe
– Mercoledì 27 gennio alle 20.30
Sede Confagricoltura Asti di Nizza Monferrato (piazza Garibaldi 51, Nizza Monferrato)
– Giovedì 28 gennaio alle 15
Confagricoltura Asti – Ufficio zona di Costigliole d’Asti (viale Marconi 2)
– Venerdì 29 gennaio alle 15
Sede di Confagricoltura Asti (via Monti 15, Asti)
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Consumi nelle festività natalizie:tavole imbandite con prodottiMade in Asti e boom degliagriturismi locali
ECONOMIA | venerdì 08 gennaio 2016, 16:07
Il Natale 2015 sarà ricordato come quello dellariscossa per i consumi anche per prodotti e serviziMade in Asti
Per Confagricoltura Asti, complici i timidi segnalidi ripresa economica, i consumatori astigianihanno deciso di premiare durante le festivitànatalizie il proprio palato puntando sui prodottidella tradizione piemontese.
Per gli antipasti un posto d'onore sulle tavolenostrane è stato conquistato dai peperoni al fornoabbinati alla salsa piemontese più famosa nelmondo, la bagna cauda, il tutto accompagnato dabicchieri di Nebiolo, Barbera e Dolcetto d'Asti.
Dimenticati i futili allarmismi registrati dopo lapubblicazione della monografia dello IARC, gliastigiani hanno accolto l'invito di ConfagricolturaAsti a consumare carne degli allevamentipiemontesi, la più sicura al mondo comecertificato da medici e nutrizionisti: dalla carnecruda all'Astigiana al vitello tonnato, passando pergli immancabili agnolotti al plin conditi con sugod'arrosto, la “rossa” ha confermato il suo ruolo diprotagonista nelle festività natalizie.
Il segnale è rafforzato dalla forte ascesa deiprodotti delle agromacellerie nostrane, le cuivendite hanno registrato un aumento di circa il14% nel periodo festivo.
Il “dolce” Natale ha incoronato il panettone,presente nell'80% delle tavole italiane e in oltre 5milioni di cesti gastronomici (dati Osservatorio
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SIGEP) e il torrone astigiano, soprattutto quelli prodotti artigianalmenteche ne esaltano la friabilità e i sapori.Tradizione confermata anche perl'abbinamento dei dolci con i vini nobili del territorio.
Moscato d'Asti e Asti Spumante hanno sbaragliato la concorrenza deiprodotti extraterritoriali per i brindisi natalizi e d'inizio anno, confermandole qualità intrinseche delle denominazioni nonostante i difficili momentivissuti dallo sparkling astigiano sul mercato dell'export, il cui calo dellevendite è legato a filo stretto con l'embargo russo.
Segnali incoraggianti giungono invece dal Moscato, ormai lanciato allaconquista del mercato USA anche grazie alla passione professata dai piùfamosi rapper a stelle e strisce.
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CONFAGRICOLTURA ASTI: ”LA CARNEDEGLI UNGULATI SIA DESTINATA A CASEDI RIPOSO E MENSE SOCIALI”Postato il 08 Gennaio 2016 da lddc
Confagricoltura Asti ha accolto con un certo stupore la firma della convenzione tra la
provincia di Asti e l’Associazione Ambulanze Veterinarie Italia per la cattura, il recupero
e il trasporto della fauna selvatica ungulata in difficoltà, trasferita per le cure al centro
Lipu di Tigliole.
Se da un lato la nostra provincia appare all’avanguardia in materia di protezione della
fauna selvatica e nell’applicazione della legge vigente, che prevede il trasporto e il
soccorso degli animali feriti in incidenti stradali, tuttavia sorgono dubbi sull’effettiva
utilità del provvedimento.
Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere letto come un gesto di civiltà ma non
bisogna dimenticare i gravissimi danni che gl i stessi provocano al le colture
nell’Astigiano e i problemi di sicurezza registrati sulle strade, che comportano la
necessità di mettere in campo strumenti di contenimento.
Confagricoltura Asti suggerisce quindi di destinare le carni di cinghiali e caprioli a fini
solidali, con particolare occhio di riguardo per case di riposo e mense sociali al fine di
consentire diverse tipologie di pranzi e cene.
Offrire un piatto di polenta con contorno di cinghiale e capriolo è un gesto concreto,
solidale e decisamente gustoso che può essere garantito quasi a costo zero.
L’attenzione al le fasce più debol i è un’esigenza part icolarmente senti ta da
Confagricoltura Asti: i servizi offerti dal patronato Enapa e dal Sindacato Pensionati di
Confagricoltura della sede di Asti (via Monti, e in tutte le province, rispondono
giornalmente alle necessità di tanti stranieri, anziani e disoccupati che senza la
consulenza offerta - in vari casi assolutamente gratuita - sarebbero in grandi difficoltà
ad affrontare obblighi burocratici e amministrativi nonché far valere i propri diritti sociali
e civili.
Tags | asti, confagricoltura, piemonte, ungulati
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Home » TERRITORIO » Itinerari » Confagricoltura Asti, bilancio positivo...
CONFAGRICOLTURA ASTI, BILANCIO POSITIVO PER LEFESTE NATALIZIE
Redazione - 08 Gennaio 2016
Il Natale 2015 sarà ricordato come quello della riscossa per i consumi anche perprodotti e servizi Made in Asti.
Confagricoltura Asti sottolinea che, complici i timidi segnali di ripresa economica, iconsumatori astigiani hanno deciso di premiare il proprio palato puntando suiprodotti della tradizione piemontese: per gli antipasti un posto d'onore sulle tavolenostrane è stato conquistato dai peperoni al forno abbinati alla salsa piemontese piùfamosa nel mondo, la bagna cauda, il tutto accompagnato da bicchieri di Nebiolo,Barbera e Dolcetto d'Asti.
Dimenticati i futili allarmismi registrati dopo la pubblicazione della monogra adello IARC, gli astigiani hanno accolto l'invito di Confagricoltura Asti a consumarecarne degli allevamenti piemontesi, la più sicura al mondo come certi cato damedici e nutrizionisti: dalla carne cruda all'Astigiana al vitello tonnato, passando pergli immancabili agnolotti al plin conditi con sugo d'arrosto, la “rossa” ha confermatoil suo ruolo di protagonista nelle festività natalizie.
Il segnale è rafforzato dalla forte ascesa dei prodotti delle agromacellerie nostrane,le cui vendite hanno registrato un aumento di circa il 14% nel periodo festivo.
Il “dolce” Natale ha incoronato il panettone, presente nell'80% delle tavole italiane ein oltre 5 milioni di cesti gastronomici (dati Osservatorio SIGEP) e il torroneastigiano, soprattutto quelli prodotti artigianalmente che ne esaltano la friabilità e isapori.
Tradizione confermata anche per l'abbinamento dei dolci con i vini nobili delterritorio: Moscato d'Asti e Asti Spumante hanno sbaragliato la concorrenza deiprodotti extraterritoriali per i brindisi natalizi e d'inizio anno, confermando lequalità intrinseche delle denominazioni nonostante i dif cili momenti vissuti dallosparkling astigiano sul mercato dell'export, il cui calo delle vendite è legato a lostretto con l'embargo russo.
Segnali incoraggianti giungono invece dal Moscato, ormai lanciato alla conquista delmercato USA anche grazie alla passione professata dai più famosi rapper a stelle estrisce.
Bianco Natale? Appuntamento rinviato per il prossimo anno. L'assenza diprecipitazioni nevose (le analisi di Arpa Piemonte confermano che i mesi dinovembre e dicembre 2015 sono stati in assoluto i più carenti di neve da quando sonoa disposizione dati diffusi sul territorio, ossia gli ultimi 90 anni) e il climaparticolarmente mite per la stagione invernale, hanno scatenato la voglia ditrascorrere un Natale “nel verde”.
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Signi cativo il boom degli agriturismi astigiani: le aziende agricole del circuitoAgriturist Asti hanno infatti registrato un aumento delle richieste di pernottamento eprenotazioni per i cenoni di Natale e Capodanno pari al 18%.
Foto Agriturismo Gran Collina di San Damiano d'Asti
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Del progetto “Un bianco mantello di chiese”,sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, ultimidue appuntamenti a Portacomaro, Salone Al eridel comune, martedì 12 gennaio e martedì 19gennaio ore 20.30
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La tradizionale iniziativa per far conoscere imonumenti e i musei cittadini organizzatadell’Assessorato alla Cultura – Museo Civico e inprogramma, abitualmente, durante il Mercatinodell’Antiquariato: seconda domenica del mese esabato precedente.
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ASTI. CONSUMI: CONFAGRICOLTURA,+14% DI CARNE ANATALE
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ASTI
Le agrimacellerie dell’Astigiano, in occasione delle festività natalizie, hanno venuto circa il 14% in più di
carne. A registrarlo Confagricoltura Asti, che sottolinea che “dalla carne cruda, al vitello tonnato,
passando per gli agnolotti al plin conditi con sugo d’arrosto, la carne rossa ha confermato il suo ruolo di
protagonista nelle festività natalizie”. Secondo Confagricoltura, “Natale 2015 sarà ricordato come quello
della riscossa per i consumi anche per prodotti e servizi made in Asti”. Tra i vini più consumati, Moscato
d’Asti e Asti spumante, ma anche Nebbiolo, Barbera d’Asti e Dolcetto d’Asti.
Inoltre, “l’assenza di neve – secondo Confagricoltura – ha fatto registrare il ‘boom’ degli agriturismo: le
richieste di pernottamenti e cenoni sono aumentate del 18%”.
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La Confagricoltura Asti, in un comunicato, traccia un primo bilancio dei consumi degli
astigiani in occasione delle festività di fine 2015. “Il Natale 2015 sarà ricordato come quello
della riscossa per i consumi anche per prodotti e servizi Made in Asti. Confagricoltura Asti
sottolinea che, complici i timidi segnali di ripresa economica, i consumatori astigiani hanno
deciso di premiare il proprio palato puntando sui prodotti della tradizione piemontese: per gli
antipasti un posto d’onore sulle tavole nostrane è stato conquistato dai peperoni al forno
abbinati alla salsa piemontese più famosa nel mondo, la bagna cauda, il tutto accompagnato da
bicchieri di Nebiolo, Barbera e Dolcetto d’Asti. Dimenticati i futili allarmismi registrati dopo la
pubblicazione della monografia dello IARC, gli astigiani hanno accolto l’invito di
Confagricoltura Asti a consumare carne degli allevamenti piemontesi, la più sicura al mondo
come certificato da medici e nutrizionisti: dalla carne cruda all’Astigiana al vitello tonnato,
passando per gli immancabili agnolotti al plin conditi con sugo d’arrosto, la “rossa” ha
confermato il suo ruolo di protagonista nelle festività natalizie. Il segnale è rafforzato dalla forte
ascesa dei prodotti delle agromacellerie nostrane, le cui vendite hanno registrato un aumento di
circa il 14% nel periodo festivo. Il “dolce” Natale ha incoronato il panettone, presente nell’80%
delle tavole italiane e in oltre 5 milioni di cesti gastronomici (dati Osservatorio SIGEP) e il
torrone astigiano, soprattutto quelli prodotti artigianalmente che ne esaltano la friabilità e i
sapori. Tradizione confermata anche per l’abbinamento dei dolci con i vini nobili del territorio:
Moscato d’Asti e Asti Spumante hanno sbaragliato la concorrenza dei prodotti extraterritoriali
per i brindisi natalizi e d’inizio anno, confermando le qualità intrinseche delle denominazioni
nonostante i difficili momenti vissuti dallo sparkling astigiano sul mercato dell’export, il cui calo
delle vendite è legato a filo stretto con l’embargo russo. Segnali incoraggianti giungono invece
dal Moscato, ormai lanciato alla conquista del mercato USA anche grazie alla passione
professata dai più famosi rapper a stelle e strisce. Bianco Natale? Appuntamento rinviato per il
prossimo anno. L’assenza di precipitazioni nevose (le analisi di Arpa Piemonte confermano che
i mesi di novembre e dicembre 2015 sono stati in assoluto i più carenti di neve da quando sono
a disposizione dati diffusi sul territorio, ossia gli ultimi 90 anni) e il clima particolarmente mite
per la stagione invernale, hanno scatenato la voglia di trascorrere un Natale “nel verde”.
Significativo il boom degli agriturismi astigiani: le aziende agricole del circuito Agriturist Asti
hanno infatti registrato un aumento delle richieste di pernottamento e prenotazioni per i cenoni
di Natale e Capodanno pari al 18%.”
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Consumi natalizi, gli astigiani puntano sulle eccellenze delterritorio: tavole imbandite con prodotti Made in Asti e boomdegli agriturismi locali8 gennaio 2016 di Redazione | 0 commenti
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Confagricoltura Asti ha accolto con un certo
stupore la firma della convenzione tra la provincia
di Asti e l’Associazione Ambulanze Veterinarie
Italia per la cattura, il recupero e il trasporto della
fauna selvatica ungulata in difficoltà, trasferita per
le cure al centro Lipu di Tigliole. “Se da un lato la
nostra provincia appare all’avanguardia in materia
di protezione della fauna selvatica e
nell’applicazione della legge vigente, che prevede il
trasporto e il soccorso degli animali feriti in incidenti stradali, tuttavia sorgono dubbi
sull’effettiva utilità del provvedimento. Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere letto come un
gesto di civiltà ma non bisogna dimenticare i gravissimi danni che gli stessi provocano alle
colture nell’Astigiano e i problemi di sicurezza registrati sulle strade, che comportano la
necessità di mettere in campo strumenti di contenimento. Confagricoltura Asti suggerisce quindi
di destinare le carni di cinghiali e caprioli a fini solidali, con particolare occhio di riguardo per
case di riposo e mense sociali al fine di consentire diverse tipologie di pranzi e cene. Offrire un
piatto di polenta con contorno di cinghiale e capriolo è un gesto concreto, solidale e decisamente
gustoso che può essere garantito quasi a costo zero. L’attenzione alle fasce più deboli è
un’esigenza particolarmente sentita da Confagricoltura Asti: i servizi offerti dal patronato Enapa
e dal Sindacato Pensionati di Confagricoltura della sede di Asti (via Monti, 8) e in tutte le
province, rispondono giornalmente alle necessità di tanti stranieri, anziani e disoccupati
che senza la consulenza offerta – in vari casi assolutamente gratuita – sarebbero in
grandi difficoltà ad affrontare obblighi burocratici e amministrativi nonché far valere i propri
diritti sociali e civili”.
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Confagricoltura Asti: «Destinate la carne di cinghiali e capriolia case di riposo e mense sociali»5 gennaio 2016 di Redazione | 0 commenti
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Confagricoltura Asti propone didestinare la carne degli ungulatia case di riposo e mense sociali
ATTUALITÀ | lunedì 04 gennaio 2016, 11:07
Confagricoltura Asti ha accolto con un certostupore la firma della convenzione tra la provinciadi Asti e l'Associazione Ambulanze VeterinarieItalia per la cattura, il recupero e il trasporto dellafauna selvatica ungulata in difficoltà, trasferitaper le cure al centro Lipu di Tigliole.
Se da un lato la nostra provincia appareall'avanguardia in materia di protezione dellafauna selvatica e nell'applicazione della leggevigente, che prevede il trasporto e il soccorsodegli animali feriti in incidenti stradali, tuttaviasorgono dubbi sull'effettiva utilità delprovvedimento.
Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere lettocome un gesto di civiltà ma non bisognadimenticare i gravissimi danni che gli stessiprovocano alle colture nell'Astigiano e i problemi disicurezza registrati sulle strade, che comportanola necessità di mettere in campo strumenti dicontenimento.
Confagricoltura Asti suggerisce quindi di destinarele carni di cinghiali e caprioli a fini solidali, conparticolare occhio di riguardo per case di riposo emense sociali al fine di consentire diverse tipologiedi pranzi e cene.Offrire un piatto di polenta concontorno di cinghiale e capriolo è un gestoconcreto, solidale e decisamente gustoso che puòessere garantito quasi a costo zero.
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Confagricoltura Asti: i servizi offerti dal patronato Enapa e dal SindacatoPensionati di Confagricoltura della sede di Asti (via Monti, 8) e in tutte leprovince, rispondono giornalmente alle necessità di tanti stranieri, anzianie disoccupati che senza la consulenza offerta – in vari casi assolutamentegratuita – sarebbero in grandi difficoltà ad affrontare obblighi burocratici eamministrativi nonché far valere i propri diritti sociali e civili.
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Confagricoltura Asti: ''la carnedegli ungulati sia destinata acase di riposo e mense sociali''
DettagliPubblicato: 04 Gennaio 2016
Confagricoltura Asti ha accolto con un certo stupore la firma dellaconvenzione tra la provincia di Asti e l'Associazione AmbulanzeVeterinarie Italia per la cattura, il recupero e il trasporto della faunaselvatica ungulata in difficoltà, trasferita per le cure al centro Lipu diTigliole.
Se da un lato la nostra provincia appare all'avanguardia in materia diprotezione della fauna selvatica e nell'applicazione della leggevigente, che prevede il trasporto e il soccorso degli animali feriti inincidenti stradali, tuttavia sorgono dubbi sull'effettiva utilità delprovvedimento.
Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere letto come un gesto diciviltà ma non bisogna dimenticare i gravissimi danni che gli stessiprovocano alle colture nell'Astigiano e i problemi di sicurezzaregistrati sulle strade, che comportano la necessità di mettere incampo strumenti di contenimento.
Confagricoltura Asti suggerisce quindi di destinare le carni dicinghiali e caprioli a fini solidali, con particolare occhio di riguardoper case di riposo e mense sociali al fine di consentire diversetipologie di pranzi e cene. Offrire un piatto di polenta con contorno dicinghiale e capriolo è un gesto concreto, solidale e decisamentegustoso che può essere garantito quasi a costo zero.
L'attenzione alle fasce più deboli è un'esigenza particolarmentesentita da Confagricoltura Asti: i servizi offerti dal patronato Enapa edal Sindacato Pensionati di Confagricoltura della sede di Asti (viaMonti, 8) e in tutte le province, rispondono giornalmente allenecessità di tanti stranieri, anziani e disoccupati che senza laconsulenza offerta – in vari casi assolutamente gratuita – sarebberoin grandi difficoltà ad affrontare obblighi burocratici e amministrativinonché far valere i propri diritti sociali e civili.
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Redazione - 04 Gennaio 2016
Confagricoltura Asti ha accolto con un certo stupore la rma della convenzione tra laprovincia di Asti e l'Associazione Ambulanze Veterinarie Italia per la cattura, ilrecupero e il trasporto della fauna selvatica ungulata in dif coltà, trasferita per lecure al centro Lipu di Tigliole.
Se da un lato la nostra provincia appare all'avanguardia in materia di protezione della fauna selvatica e nell'applicazione della legge vigente, che prevedeil trasporto e il soccorso degli animali feriti in incidenti stradali, tuttavia sorgono dubbi sull' effettiva utilità del provvedimento.
Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere letto come un gesto di civiltà ma non bisogna dimenticare i gravissimi danni che gli stessi provocano alle colturenell'Astigiano e i problemi di sicurezza registrati sulle strade, che comportano lanecessità di mettere in campo strumenti di contenimento.
Confagricoltura Asti suggerisce quindi di destinare le carni di cinghiali e caprioli a ni solidali, con particolare occhio di riguardo per case di riposo e mense sociali al ne di consentire diverse tipologie di pranzi e cene.
Offrire un piatto di polenta con contorno di cinghiale e capriolo è un gestoconcreto, solidale e decisamente gustoso che può essere garantito quasi a costo zero.
L'attenzione alle fasce più deboli è un'esigenza particolarmente sentita daConfagricoltura Asti. I servizi offerti dal patronato Enapa e dal SindacatoPensionati di Confagricoltura della sede di Asti (via Monti, 8) e in tutte le province, rispondono giornalmente alle necessità di tanti stranieri, anziani e disoccupati che senza la consulenza offerta – in vari casi assolutamente gratuita– sarebbero in grandi dif coltà ad affrontare obblighi burocratici e amministrativi nonché far valere i propri diritti sociali e civili.
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Confagricoltura Asti: “Destinate la carne degli ungulati a casedi riposo e mense sociali”
Pubblicato il 4 gennaio 2016
Confagricoltura Asti ha accolto con un certo stupore la firma della convenzione tra la provincia di
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