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ARTE CRISTIANA e PSICHEDELIA CRONISTORIA 1910 Congresso della Società Micologica Francese in cui per la prima volta si parla dell’albero/fungo amanitico di Plaincourault. 1970 L’immagine di cui sopra viene pubblicata da John M. Allegro, filologo inglese nel suo testo: “Il fungo sacro e la Croce”. 1996 Alcuni ricercatori italiani (F. Fabbro, G. Samorini) scoprono nuove immagini collocate ad Aquileia e in alcuni siti francesi e il tedesco J. Gartz segnala il sito di Hildesheim. 2001 Gli americani Ruck, Hoffman e Staples pubblicano un articolo sulla rivista “Entheos” con nuovi reperti. 2007 Gosso e Camilla pubblicano il primo volume sull’argomento: “Allucinogeni e Cristianesimo. Evidenze nell’arte sacra”. 2008 L’americano Ian Irvin pubblica alcune novità interessanti. 2011 Lo storico dell’arte americano John Rush pubblica un testo con una novità che riguarda il “mascheramento” dei funghi negli indumenti. 2016 Gosso e Camilla pubblicano un secondo volume sul tema. Nella rassegna che segue presentiamo una serie di raffigurazioni scelte tra le più interessanti e significative individuate finora, sono all’incirca 70/80 le immagini iconografiche (singole o multiple) relative a funghi allucinogeni nell’arte sacra individuate perlopiù dagli Autori su citati. Siamo consapevoli che si tratta di una goccia nel mare dell’immensa produzione cristiana che in 1700 anni di storia in Europa tra manoscritti miniati, affreschi, vetrate, mosaici, sculture e pitture ha senz’altro realizzato milioni di raffigurazioni. Tuttavia questa curiosa eccezione che per il momento non ha spiegazioni definitive, pone interrogativi che vanno ben oltre i limiti numerici citati. A tal proposito ci piace ricordare che una copia del nostro primo volume è presente nelle Biblioteche delle Università di Stanford, di Harward e del Metropolitan Museum, nonché in quella dell’Accademia di Brera.

ARTE CRISTIANA e PSICHEDELIA · 1970 – L’immagine di cui sopra viene pubblicata da John M. Allegro, filologo inglese nel suo testo: “Il fungo sacro e la Croce”. 1996 – Alcuni

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Page 1: ARTE CRISTIANA e PSICHEDELIA · 1970 – L’immagine di cui sopra viene pubblicata da John M. Allegro, filologo inglese nel suo testo: “Il fungo sacro e la Croce”. 1996 – Alcuni

ARTE CRISTIANA e PSICHEDELIA

CRONISTORIA

1910 – Congresso della Società Micologica Francese in cui per la prima volta si parla

dell’albero/fungo amanitico di Plaincourault.

1970 – L’immagine di cui sopra viene pubblicata da John M. Allegro, filologo inglese nel suo testo:

“Il fungo sacro e la Croce”.

1996 – Alcuni ricercatori italiani (F. Fabbro, G. Samorini) scoprono nuove immagini collocate ad

Aquileia e in alcuni siti francesi e il tedesco J. Gartz segnala il sito di Hildesheim.

2001 – Gli americani Ruck, Hoffman e Staples pubblicano un articolo sulla rivista “Entheos” con

nuovi reperti.

2007 – Gosso e Camilla pubblicano il primo volume sull’argomento: “Allucinogeni e

Cristianesimo. Evidenze nell’arte sacra”.

2008 – L’americano Ian Irvin pubblica alcune novità interessanti.

2011 – Lo storico dell’arte americano John Rush pubblica un testo con una novità che riguarda il

“mascheramento” dei funghi negli indumenti.

2016 – Gosso e Camilla pubblicano un secondo volume sul tema.

Nella rassegna che segue presentiamo una serie di raffigurazioni scelte tra le più interessanti e

significative individuate finora, sono all’incirca 70/80 le immagini iconografiche (singole o

multiple) relative a funghi allucinogeni nell’arte sacra individuate perlopiù dagli Autori su citati.

Siamo consapevoli che si tratta di una goccia nel mare dell’immensa produzione cristiana che in

1700 anni di storia in Europa tra manoscritti miniati, affreschi, vetrate, mosaici, sculture e pitture ha

senz’altro realizzato milioni di raffigurazioni. Tuttavia questa curiosa eccezione che per il

momento non ha spiegazioni definitive, pone interrogativi che vanno ben oltre i limiti numerici

citati. A tal proposito ci piace ricordare che una copia del nostro primo volume è presente nelle

Biblioteche delle Università di Stanford, di Harward e del Metropolitan Museum, nonché in quella

dell’Accademia di Brera.

Page 2: ARTE CRISTIANA e PSICHEDELIA · 1970 – L’immagine di cui sopra viene pubblicata da John M. Allegro, filologo inglese nel suo testo: “Il fungo sacro e la Croce”. 1996 – Alcuni

BATTISTERO di SAN GIOVANNI in LATERANO

Originario del V secolo, sotto il pontificato di Papa Ilario, furono aggiunti l'atrio a sud e tre cappelle a ovest, nord e est, addossate al perimetro esterno e dedicate rispettivamente a San Giovanni Battista, alla Santa Croce e a San Giovanni Evangelista. Contrariamente all’omonima chiesa collocata a poche centinaia di metri, la più antica di Roma, che è stata più volte rimaneggiata, il Battistero è sostanzialmente fedele all’originale. Sulla volta di una delle tre cappelle minori spicca un mosaico con otto spettacolari Amanite, vuoi per il luogo che per la datazione questo è forse il più importante e significativo reperto mai trovato.

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SAINT ELOIS-CAPPELLA di PLAINCOURAULT

Il dominio di Plaincourault, a un'ottantina di chilometri da Orléans, risale al XII° secolo; comprendeva un castello e le sue proprietà, una colombaia, una cappella con annesso cimitero. Il castello venne raso al suolo nel 1625 e ricostruito nel XIX° Secolo. La piccola cappella è datata al 1291, anche se ci sono prove che nel 1184 fosse già stata costruita dai Crociati dell'Ordine di Malta di ritorno dalla Terrasanta. È stata riservata all'Ordine fino al XIV° Secolo, quando divenne chiesa parrocchiale per poi essere sconsacrata alla fine del XVIII° Secolo. L'interno, originariamente completamente affrescato, contiene il prototipo degli "Alberi.fungo", il più ovvio e in qualche modo sensazionale esempio di Albero della Conoscenza rappresentato come fungo allucinogeno.

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SANTA MARIA ad CRYPTAS

Si tratta di uno splendido "esemplare" di albero-fungo del tipo "Plaincourault", ovvero un gruppo di Amanite del genere muscaria, all'interno della chiesa di S. Maria ad Cryptas, monumento nazionale del XIII° secolo, ubicata a Fossa, l'antica Aveja, a pochi chilometri dall'Aquila in Abruzzo. L'area posteriore al cavallo sul quale è collocato San Martino è fortemente scrostata ma quasi certamente vi era raffigurato un altro albero-fungo amanitico, lo si deduce dal fatto che vicino alle gambe posteriori del destriero compare un tronco simile al precedente e che più in alto si intravede un residuo rosso con puntinature.

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PSAUTIER ANGLO-CATALAN

Si tratta di un testo miniato a tre colonne contenenti la versione ebraica, romana e gallica dei salmi biblici, è conservato alla Bibliothèque National de France a Parigi (Lat. 8846) e si ispira, secondo alcuni (Rosa Alcoy) ricicla il più noto Eadwine Psalter (Trinity College, MS R. 17. 1), bibbia monastica di Canterbury del 1155-60. Parte delle miniature sono opera di Ferrer Bassa, artista spagnolo e del suo atelier, il manoscritto è stato proprietà di parecchi nobili che nei secoli lo hanno passato di mano fino a Napoleone. L’ immagine che proponiamo è assolutamente spettacolare non solo per il numero delle Amanite stilizzate che vi compaiono ma soprattutto per lo stile grafico, la colorazione e l'"impronta" decisamente psichedelica dell'opera che potrebbe tranquillamente essere scambiata, da un osservatore superficiale, per il manifesto di una dissacrante festa rave in qualche angolo a ciò adibito.

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ABBAZIA di SANTA VALPURGA

L' Abbazia di Santa Valpurga è una Abbazia benedettina che riflette vari stili architettonici, dal primitivo romanico al tardo gotico e barocco. Al suo interno una cripta custodisce le reliquie di Santa Valpurga (morta presumibilmente nel 779), traslate fra l’870 e l’879 per disposizione del vescovo Otgar di Eichstätt dall’Abbazia di Heidenheim nell’allora chiesetta di Eichstätt che prese il nome della santa. Qui la Santa è ritratta con in mano un giovane esemplare di Amanita muscaria.

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CHIESE della CAMPAGNA DANESE

Tra il 1350 e il 1375 un insospettabile patrimonio artistico medioevale è presente in Danimarca in decine di piccole chiese di campagna affrescate con una tecnica che ricorda lo stile naïf, probabile testimonianza di un' antica religiosità popolare e contadina. Accanto ai temi classici dell'Antico e Nuovo Testamento, un proliferare di diavoli e diavoletti, storie sulla Creazione e ovviamente numerose immagini fungine, sovente di chiara impronta amanitica. L’immagine di cui sopra costituisce un unicum di straordinaria portata poiché rappresenta il sacramento della Comunione tramite Amanita muscaria come si evince dall’ingrandimento del particolare. Un paio di monaci già in estasi mistica giacciono a terra raccolti in adorazione.

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SANT’ANTONIO di RANVERSO

Ranverso (Val di Susa – Piemonte) è la denominazione del luogo, derivante dal latino rivus inversus, un piccolo corso d’acqua che attraversava un tempo la zona e così chiamato perché situato a mezzanotte. L’Abbazia e l’adiacente Precettoria furono edificate sull’antica via per la Francia, già via romana, verso il 1188 da Umberto III di Savoia, dimorante nel vicino castello di Avigliana, oggi completamente diroccato. Nei numerosi affreschi della chiesa, molti dei quali eseguiti dal Defendente Ferrari, compaiono qua e la ciuffetti d’erba in diversi dei quali è facile vedere la presenza della Psilocybe semilanceata.

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BOOK of HOURS

Singole pagine miniate di un Libro di Orazioni olandese scritto in latino del XV° s., la prima raffigura la Presentazione nel Tempio (MS. Douce d. 19, fol. 46r), la seconda le Visioni di Ezechiele (MS. Douce d. 19, fol. 57r). Quest'opera presenta due aspetti di notevole particolarità, la Psilocybe semilanceata è presente con certezza assoluta solo nel sito di Hildesheim e in pochi altri, un fungo allucinogeno da esperti in materia, privo di qualsiasi appariscenza. La seconda particolarità consiste nel fatto che in questo unico caso i funghi non fanno parte del tema della raffigurazione ma sono inseriti nell'ornato e si ripetono con poche varianti per tutte le ventuno pagine miniate.

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CATTEDRALE di SAINT-CORENTIN

La Cattedrale gotica di Saint-Corentin in Bretagna la cui costruzione venne decisa nel 1239 dal vescovo Rainaud, Cancelliere di Pierre de Dreux, duca di Bretagna, non iniziò prima dell'anno 1280 ma ben presto il lavoro fu ostacolato da difficoltà tecniche, finanziarie e politiche: il XIV secolo è stato segnato dalla guerra di successione e dai problemi che ciò ha provocato. L'abside, la cui costruzione era in fase avanzata già nel 1330-1340, è completata nel 1410 durante il regno di Giovanni V. Non esitiamo a definire questa scultura come una delle massime espressioni conosciute di questa “strana” arte psichedelico-cristiana, tutto il corpo del Battista è circondato da un reticolo di funghi su cui poggiano gli uccellini. Il viso di San Giovanni ha un'espressione estatica, nessun dubbio che i funghi, numerosi ed evidenti, siano del genere Psilocybe semilanceata, in raffigurazione piuttosto realistica.

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ICONA RUSSA

Questa raffigurazione è davvero singolare per più di un motivo. La datazione (1811) che la colloca nella contemporaneità e i contenuti, anzi i contenitori, cinque vasi e coppe sacramentali che all’interno contengono inequivocabilmente Amanita muscaria. Su questa icona proveniente dagli Urali vi sono pochissime informazioni anche perché legate a documentazione in lingua russa di difficile reperimento. E’ ospitata presso il Museo delle Belle Arti di Yekaterinburg, Cat No. 1746 xр, ed è denominata “Trinità del Vecchio Testamento”, seguendo un tema presente anche in altre icone ortodosse.

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CHIESA di S. OLIVA

Questa singolare immagine è riferita ad un mosaico nella affrescatissima Chiesa di S. Oliva in

provincia di Latina (circa 1507), è impossibile stabilire di quale fungo si tratti ma è evidente che è

una rappresentazione assai originale. Tentando un’interpretazione potremmo dire che il fungo ti da

la “seconda vista” ma è ovvio che l’antropomorfizzazione può avere altri significati.