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148 16/07 [Tempi e costi] TEMPI E COSTI Interoperabilità e BIM per la sostenibilità Pochi edifici, una volta realizzati, raggiungono le prestazioni di efficienza energetica stabilite e individuare a priori le criticità che possono causare il fallimento prestazionale non è semplice. Tra queste, lo scambio delle informazioni mediante software incompatibili che rendono necessaria la traslazione dei dati da un formato a un altro. È quindi necessario comprendere i vantaggi e le criticità dell'utilizzo di software che scrivono, estraggono e scambiano dati in ambiente integrato o interoperabile Testo di Davide Dell’Oro Le deficienze prestazionali, in termini di efficienza energetica, si ramificano in una serie di contingenze che variano tra lacune progettuali, difetti costruttivi, malfunzionamenti impiantistici, alterazioni manutentive ecc. Sotto il profilo dell’indoor comfort e del risparmio energetico, pochi edifici, una volta realizzati, raggiun- gono le prestazioni stabilite durante la fase di design. In letteratura, infatti, diversi studi testimoniano come, sulla base di monitoraggi in opera, non sia atipico che interventi di nuova costruzione o di retrofit manchino di conseguire gli attesi risparmi energe- tici. Un esempio rappresentativo è lo studio compiuto dal National Renewable Energy Laboratory (NREL), per conto del Governo degli Stati Uniti, su sei edifici ritenuti esemplari dal punto di vista energetico [1]. Queste costruzioni, progettate per essere low energy o, addirittura, net-zero energy performance, sono state monitorate per un intero anno.L’indagine ha dimo- strato come, nonostante l’accortezza impiegata du- rante i processi di progettazione, commissioning e rea- lizzazione, ognuno dei sei edifici offra una presta- zione energetica al di sotto delle aspettative, con- sumando, in alcuni casi, addirittura il 38% in più di quanto atteso. Tuttavia, individuare aprioristicamente le criticità che possono causare il fallimento prestazionale non è semplice, soprattutto alla luce dell’elevata fram- mentarietà dell’industria costruttiva. Queste defi- cienze, infatti, si ramificano in una serie di contin- genze che variano tra lacune progettuali, difetti co- struttivi, malfunzionamenti impiantistici, alterazioni manutentive ecc. [2]. Questo articolo si concentrerà, nello specifico, sulla difficoltà di progettisti e costrut- tori di prendere “decisioni informate”, cioè di po- ter verificare in breve tempo le ripercussioni delle decisioni prese sul sistema edificio,in relazione al li- mitato livello di interoperabilità (Riquadro 1) nel- l’industria delle costruzioni. Sono note le difficoltà di progettisti e costruttori nel prendere “decisioni informate”, cioè di poter verificare in breve tempo le ripercussioni delle decisioni prese sul sistema edificio, in relazione al limitato livello di interoperabilità nell’industria delle costruzioni Un concreto e tangibile esempio di questo pro- blema è il processo di stima economica degli in- terventi. In generale, i progettisti programmano momenti di valutazione economica sia intermedi che alla fine di ogni fase progettuale, e, media- mente, sono necessarie due o tre settimane perché costruttori e specialisti determinino questa stima. In questi periodi di attesa del feedback economico, in cui gli studi di progettazione inevitabilmente continuano a lavorare sul design dell’edificio,il ri- schio di prendere decisioni che spingono il pro- getto fuori budget è alto, proprio a causa dell’as- senza di un ambiente pienamente interoperabile. Infatti, nelle procedure aziendali e nelle metodo- logie tecniche correnti, il sapere caratterizzato da un alto potenziale di uso e di riuso durante il ci- clo di vita degli edifici viene spesso depauperato o perso a causa di discontinuità nel flusso di infor- mazioni sia entro che attraverso le successive fasi di sviluppo progettuale, dando origine a ritardi, inattendibilità e scarsa accuratezza nella computa- zione dei risultati. Un’indagine economica commissionata dal Na- tional Institute for Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti stima che la mancanza di interoperabilità nell’intera industria delle costru- zioni americana per l’anno 2002 ha causato degli sprechi addirittura di 15,8 miliardi di dollari [3], con perdite di 2,6 miliardi nelle fase di progetta- zione e ingegnerizzazione del progetto, di 4,1 mi- liardi in quella costruttiva, e di ben 9,1 miliardi du- rante le fasi operative e manutentive. Tra le più diffuse inefficienze di interoperabilità, per esempio, si possono annoverare lo scambio delle informazioni attraverso sistemi totalmente o parzialmente cartacei, l’utilizzo di software incom- patibili che rendono necessaria la traslazione dei dati da un formato a un altro con probabile mani- polazione dei contenuti, la reimmissione manuale degli stessi dati in più formati digitali o cartacei, disegni as built mancanti e non aggiornati alle ul- time modifiche in corso d’opera ecc. In questi ultimi anni, proprio per far fronte a tale necessità e, al contempo, migliorare la qualità dei In accordo con la ISO/IEC 2382-01, Information Technology Vocabulary, Fundamental Terms, per interoperabilità si inten- de “la capacità di comunicare, eseguire programmi, o trasferi- re dati tra varie unità funzionali in un modo tale che all’utente è richiesto possedere poca o addirittura nessuna conoscenza delle caratteristiche proprie di queste unità”. In termini di software, il termine interoperabilità descrive la capacità di dif- ferenti programmi di scambiare dati mediante un set comune di procedure, di leggere e scrivere sullo stesso file e usare gli stessi protocolli. Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Interoperability RIQUADRO 1

Arketipo n.16 Settembre 2007_8861559

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  • 148 16/07 [Tempi e costi]

    TEMPI E COSTI

    Interoperabilit e BIM per la sostenibilitPochi edifici, una volta realizzati, raggiungono le prestazioni di efficienza energetica stabilite e individuarea priori le criticit che possono causare il fallimento prestazionale non semplice. Tra queste, lo scambio delle informazioni mediante software incompatibili che rendono necessaria la traslazione dei dati da un formato a un altro. quindi necessario comprendere i vantaggi e le criticit dell'utilizzo di software che scrivono, estraggono e scambiano dati in ambiente integrato o interoperabile

    Testo di Davide DellOro

    Le deficienze prestazionali,

    in termini di efficienza

    energetica, si ramificano

    in una serie di contingenze

    che variano tra lacune

    progettuali, difetti costruttivi,

    malfunzionamenti

    impiantistici, alterazioni

    manutentive ecc.

    Sotto il profilo dellindoor comfort e del risparmioenergetico,pochi edifici,una volta realizzati, raggiun-gono le prestazioni stabilite durante la fase di design.In letteratura, infatti,diversi studi testimoniano come,sulla base di monitoraggi in opera, non sia atipicoche interventi di nuova costruzione o di retrofitmanchino di conseguire gli attesi risparmi energe-tici.Un esempio rappresentativo lo studio compiutodal National Renewable Energy Laboratory(NREL), per conto del Governo degli Stati Uniti,su sei edifici ritenuti esemplari dal punto di vistaenergetico [1].Queste costruzioni, progettate per essere low energyo, addirittura, net-zero energy performance, sono statemonitorate per un intero anno.Lindagine ha dimo-strato come, nonostante laccortezza impiegata du-rante i processi di progettazione, commissioning e rea-

    lizzazione, ognuno dei sei edifici offra una presta-zione energetica al di sotto delle aspettative, con-sumando, in alcuni casi, addirittura il 38% in pi diquanto atteso.Tuttavia, individuare aprioristicamente le criticitche possono causare il fallimento prestazionale non semplice, soprattutto alla luce dellelevata fram-mentariet dellindustria costruttiva. Queste defi-cienze, infatti, si ramificano in una serie di contin-genze che variano tra lacune progettuali, difetti co-struttivi,malfunzionamenti impiantistici, alterazionimanutentive ecc. [2]. Questo articolo si concentrer,nello specifico, sulla difficolt di progettisti e costrut-tori di prendere decisioni informate, cio di po-ter verificare in breve tempo le ripercussioni delledecisioni prese sul sistema edificio, in relazione al li-mitato livello di interoperabilit (Riquadro 1) nel-lindustria delle costruzioni.

    Sono note le difficolt

    di progettisti e costruttori

    nel prendere decisioni

    informate, cio di poter

    verificare in breve tempo

    le ripercussioni delle

    decisioni prese sul sistema

    edificio, in relazione

    al limitato livello

    di interoperabilit

    nellindustria

    delle costruzioni

    Un concreto e tangibile esempio di questo pro-blema il processo di stima economica degli in-terventi. In generale, i progettisti programmanomomenti di valutazione economica sia intermediche alla fine di ogni fase progettuale, e, media-mente, sono necessarie due o tre settimane perchcostruttori e specialisti determinino questa stima.In questi periodi di attesa del feedback economico,in cui gli studi di progettazione inevitabilmentecontinuano a lavorare sul design delledificio, il ri-schio di prendere decisioni che spingono il pro-getto fuori budget alto, proprio a causa dellas-senza di un ambiente pienamente interoperabile.Infatti, nelle procedure aziendali e nelle metodo-logie tecniche correnti, il sapere caratterizzato daun alto potenziale di uso e di riuso durante il ci-clo di vita degli edifici viene spesso depauperato operso a causa di discontinuit nel flusso di infor-mazioni sia entro che attraverso le successive fasidi sviluppo progettuale, dando origine a ritardi,inattendibilit e scarsa accuratezza nella computa-zione dei risultati.

    Unindagine economica commissionata dal Na-tional Institute for Standards and Technology(NIST) degli Stati Uniti stima che la mancanza diinteroperabilit nellintera industria delle costru-zioni americana per lanno 2002 ha causato deglisprechi addirittura di 15,8 miliardi di dollari [3],con perdite di 2,6 miliardi nelle fase di progetta-zione e ingegnerizzazione del progetto, di 4,1 mi-liardi in quella costruttiva, e di ben 9,1 miliardi du-rante le fasi operative e manutentive.Tra le pi diffuse inefficienze di interoperabilit,per esempio, si possono annoverare lo scambiodelle informazioni attraverso sistemi totalmente oparzialmente cartacei, lutilizzo di software incom-patibili che rendono necessaria la traslazione deidati da un formato a un altro con probabile mani-polazione dei contenuti, la reimmissione manualedegli stessi dati in pi formati digitali o cartacei,disegni as built mancanti e non aggiornati alle ul-time modifiche in corso dopera ecc.In questi ultimi anni, proprio per far fronte a talenecessit e, al contempo, migliorare la qualit dei

    In accordo con la ISO/IEC 2382-01, Information Technology

    Vocabulary, Fundamental Terms, per interoperabilit si inten-

    de la capacit di comunicare, eseguire programmi, o trasferi-

    re dati tra varie unit funzionali in un modo tale che allutente

    richiesto possedere poca o addirittura nessuna conoscenza

    delle caratteristiche proprie di queste unit. In termini di

    software, il termine interoperabilit descrive la capacit di dif-

    ferenti programmi di scambiare dati mediante un set comune

    di procedure, di leggere e scrivere sullo stesso file e usare gli

    stessi protocolli.

    Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Interoperability

    RIQUADRO 1

  • [Tempi e costi] 16/07 149

    Per migliorare la qualit

    dei processi progettuali,

    costruttivi e gestionali

    si assistito

    a una progressiva diffusione

    nellindustria costruttiva

    della tecnologia dei

    Building Information

    Models (BIM) e di

    applicazioni software usate

    in modo collaborativo

    processi progettuali, costruttivi e gestionali, si as-sistito a una progressiva diffusione nellindustriacostruttiva della tecnologia dei Building Informa-tion Models (BIM) e di applicazioni usate in modocollaborativo. Lidea alla base di questa nuova tec-nologia che ogni edificio, in un qualsiasi istantetemporale del ciclo di vita, possa essere rappresen-tato attraverso un insieme di dati fondamentali,suddivisi in aree multidisciplinari, che lo descri-vono in maniera unica e non interpretabile [4].Tali modelli di dati, inoltre, sono condivisibili epossono essere scambiati senza cuciture tra le ap-plicazioni mission critical del processo edilizio, cioin modo automatico e senza alcun intervento o ul-teriore manipolazione da parte dellutenza [5].

    Si consideri, per esempio, il seguente caso. Nellavista architettonica di un edificio, un qualsiasi ele-mento tecnico, come un muro, rappresentato inun file CAx come un insieme di linee e coordi-nate geometriche ed compito dellutente, sullabase di assodate convenzioni, associare a tale sche-matizzazione grafica il reale significato. Inoltre,informazioni di tipo non geometrico, come peresempio le specifiche delle stratigrafie della pa-rete oppure le propriet termiche dei materiali,possono essere inserite nel file come oggetti ditesto che, tuttavia, risultano slegati e disgiunti dal-linsieme di linee a cui fanno riferimento.In un BIM, invece, il muro unentit univoca-mente identificata che contiene informazionimultidisciplinari e che si relaziona dinamicamentecon altre entit. Il muro, infatti, un oggetto checontiene dati geometrici (superfici, vertici, al-tezza, spessore, aree ecc.), materici (stratigrafie,materiali ecc.), fisico-tecnici (trasmittanze ecc.),grafici (schematizzazione per visualizzazione in

    2-D a video o per la stampa, spessori ecc.) e nelmomento in cui queste propriet vengono mo-dificate, tali modifiche si ripercuotono in diversamisura anche su tutti gli oggetti a esso relazionati.Facendo un esempio pratico, la variazione dellalocalizzazione spaziale del muro condizioner au-tomaticamente anche la posizione delle finestre,dei solai e di tutti gli altri oggetti a esso associati.Nellindustria costruttiva questi software in gradodi popolare e gestire tali tipologie di dati sononoti come applicazioni object-oriented.In generale, le informazioni contenute in un mo-dello di dati sono stoccate secondo regole e con-venzioni ben precise, che non sono peculiari soloallapplicazione che popola il modello, ma ven-gono anche riconosciute e condivise da altri tar-get software.Al momento, considerata la molte-plicit delle discipline coinvolte nella definizionedi un edificio nel suo intero ciclo di vita, non esi-ste alcuna applicazione in grado di scrivere inte-ramente un BIM, ma esistono diversi softwarespecialistici che sono capaci di salvare viste par-ticolari del modello di dati, come per esempioquella architettonica o dei delivery systems.La scrittura, estrazione e scambio di dati tra lediverse applicazioni pu avvenire generalmentein due modi: in ambiente integrato oppure in-teroperabile.

    In ambiente integrato, il formato del modellodi dati chiuso e privato, e conseguentemente utilizzabile solo da particolari applicazioni, pre-via autorizzazione e riconoscimento. Un esem-pio di applicazioni integrate rappresentato daIES , un set di softwarecostituito da una interfaccia comune e da un sin-golo modello di dati condiviso.

    ModelIT modellazione geometrica;

    ApacheCalc calcolo dei carichi termici endogeni delledificio;

    ApacheSim simulazione termica;

    MacroFlo ventilazione naturale;

    Apache HVAC modellazione di componenti base di HVAC;

    SunCast calcolo e visualizzazione degli ombreggiamenti;

    MicroFlo computazione fluidodinamica;

    FlucsPro/Radiance simulazione luminosa;

    DEFT ottimizzatore del modello;

    LifeCycle Life-Cycle Cost Analysis;

    Simulex simulazione dellevacuazione degli edifici.

    AMBIENTE INTEGRATOPer esempio, un ambiente integrato include le seguenti applicazioni multidisciplinari [6]:

  • 150 16/07 [Tempi e costi]

    In ambiente interoperabile, invece, il modello didati aperto: qualsiasi applicazione pu parteci-pare al processo di mappatura dei BIM e, di con-seguenza, tali software diventano automaticamenteinteroperabili con ogni applicazione coinvoltanella medesima mappatura.Nel 1995 stata fondata lInternational Alliancefor Interoperability (IAI) con lo scopo di creare edi promuovere la definizione di modelli di datigratuitamente accessibili, modulari ed estensibili,battezzati Industry Foundation Classes (IFC). Loscambio delle informazioni in formato IFC (lul-timo formato rilasciato IFC2x3) pu avveniresia tramite servizi web, se il BIM risiede su un IFCmodel server, oppure attraverso lo scambio fisicodei file, nel cui caso indispensabile che ilsoftware ricevente sia fornito di uninterfacciacompatibile con la particolare versione IFC im-portata.In base a quanto riportato in letteratura, lo scam-bio di dati in ambiente interoperabile pu avve-nire in maniera diretta o indiretta [4].Viene definita diretta quando un software do-tato di uninterfaccia che permette limportazionee la successiva scrittura in formato IFC, mentre considerata indiretta sia quando un particolaretarget software usa unapplicazione intermedia di-rettamente interoperabile, sia nel caso in cui lap-plicazione stessa dotata di uninterfaccia IFCnon di ultima generazione e, di conseguenza, deveessere accoppiata ad altre tools per popolare com-pletamente un BIM.Tra i software per la definizione della vista archi-tettonica, per esempio,ArchiCAD 10 di Graphi-soft e Revit 9.1 di Autodesk sono due applicazionidirettamente interoperabili in quanto entrambe

    possono importare, scrivere ed esportare un BIMin formato IFC 2x3 senza intermediari, contra-riamente a SketchUp di @Last Software che, nonessendo dotato di uninterfaccia IFC, utilizzaunapplicazione plug-in per scrivere i suoi outputin ArchiCAD 8.1 di Graphisoft.

    In letteratura possibile trovare diverse pubblica-zioni che testimoniano, mediante esperienze pro-gettuali, la validit di ricorrere a soluzioni inte-grate e interoperabili per ridurre tempi e costi delprocesso edilizio. La trasmissione automatica o se-miautomatica delle informazioni, e in particolarmodo della geometria, permette, di fatto, di ri-durre drasticamente i periodi di preparazione de-gli input delle applicazioni a valle (in alcuni casifino all80% del tempo generalmente impiegato),e di ridurre al minimo indispensabile i momentidi verifica delle informazioni.A tal proposito, in-fatti, sono disponibili nel mercato alcune tools,come ad esempio Solibri Model Checker (SMC),che attraverso lapplicazione di predeterminate re-gole verificano la coerenza delle informazioni.Questa nuova generazione di software presentaindubbiamente opportunit di lavorare in modopi efficiente e di migliorare la qualit del pro-cesso edilizio e dei manufatti prodotti.A livelloteorico, il potenziale di queste nuove tecnologiedi impattare drasticamente sul processo proget-tuale, costruttivo e gestionale enorme.Tuttavia,problemi come linerzia degli utenti ad abbando-nare consuete procedure progettuali e a pensarein maniera diversa, oppure la mancanza di sup-porto tecnico, fungono tuttora da barriere allim-piego continuativo su larga scala dei BuildingInformation Models.

    1.Torcellini P.A., Deru M., Griffith B., Long

    N., Pless S., Judkoff R., Crawley D.B., Lessons

    Learned from Field Evaluation of Six High-Perfor-

    mance Buildings, Proceedings of the 2004

    ACEEE Summer Study on Energy Efficiency

    in Buildings,American Council for an Energy-

    Efficient Economy,Washington DC, pp. 3325-

    3337.

    2. Mills E., Friedman H., Powell T., Bourassa

    N., Claridge D., Haasl T., Piette M.A., The cost-

    effectiveness of commercial-buildings commissioning,

    Lawrence Berkeley National Laboratory,

    Berkeley, 2004, LBNL 56637.

    http://eetd.lbl.gov/emills/PUBS/Cx-Costs-

    Benefits.html

    3. Gallaher M.P., OConnor A.C., Dettbarn

    J.L., Gilday L.T., Cost analysis of inadequate inter-

    operability in the u.s. capital facilities industry,

    Technical Report NIST GCR 04-867, Na-

    tional Institute of Standards and Technology,

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    4. Bazjanac V., Model based cost and energy per-

    formance estimation during schematic design, Pro-

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    Conference on Information Technology in

    Construction, Dresden, 2005,

    http://itc.scix.net

    5. National Building Information Standard,Version

    1.0 Part 1: Overview, Principles and Methodolo-

    gies, National Institute of Building Science,

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    6. Crawley D., Hand W., Kummert M., Griffith

    B., Contrasting the capabilities of building energy

    performance simulation programs, verison 1.0,

    Lawrence Berkeley National Laboratory,

    Berkeley, 2005.

    7. http://www.iai-na.org

    Revit 9.1 di Autodesk vista architettonica; ArchiCAD 10 di Graphisoft vista termica; BS Pro Com Server di Olof Granlund OY e IFCtoIDF di LBNL preparazione degli input per la simulazione energetica; EnergyPlus del U.S. Department of Energy (DOE) simulazione energetica; SMIET del LBNL collocazione nel BIM dei link dove sono salvati gli output dei modelli energetici; iLINK di TOCOMAM computo metrico; Constructor ed Estimator di Graphisoft computo metrico estimativo; Solibri Model Checker verifica di coerenza delle informazioni stoccate nel BIM.

    AMBIENTE INTEROPERABILEUna tipica collaborazione di tools per la stima economica ed energetica dei progetti in ambiente interoperabile,

    cos come proposta da Bazjanac [4], potrebbe essere: