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DIRITTO INTERNAZIONALE Cos’è il diritto internazionale? Talvolta è definito diritto internazionale pubblico, per distinguerlo da quello privato, e si occupa dei rapporti internazionali tra gli stati. Sentenza LaGrand della Corte Internazionale di Giustizia. La Corte è definita dall’art 92 della Carta delle Nazioni Unite come un organo giudiziario. Venne firmata dopo la Seconda Guerra Mondiale per creare un sistema che consentisse l’eliminazione della forza militare per la risoluzione dei conflitti tra gli stati. L’aspirazione della Carta era quella che il mondo non vedesse più una tale violazione dei diritti dell’uomo. La Corte ha sede all’Aja nel Palazzo della pace ed ha sostituito la Corte permanente di giustizia internazionale. Sentenza LaGrand: nel 2001, negli Stati Uniti si era verificata una rapina, dove due fratelli tedeschi avevano ucciso il direttore di banca e una bambina. Nelle convenzioni per l’assistenza consolare si prevede che, a seguito di un arresto di un cittadino di uno stato diverso si devono avvertire le autorità consolari di quello stato. La Germania inizia la causa contro gli USA per la violazione dell’obbligo internazionale. A livello internazionale non rileva il fatto in se (rapina e omicidio) ma piuttosto la violazione della norma di diritto internazionale. Gli individui sono destinatari indiretti delle norme internazionali e l’individuo rimane sullo sfondo della vicenda. L’organo giurisdizionale ha la competenza di risolvere i conflitti internazionali. Secondo lo Statuto della Corte la competenza viene assegnata a essa direttamente dagli stati mediante un accordo internazionale; la Corte non ha competenza a intervenire senza che sia stato concluso un accordo tra gli stati. Si può dire che manca nel diritto internazionale un vero e proprio sistema giurisdizionale precostituito come quello nazionale o europeo. Qual è il diritto sulla base del quale giudica la Corte internazionale di giustizia? L’articolo 38 dello Statuto della Corte (anch’esso un accordo internazionale) afferma che la funzione della Corte è quella di decidere le controversie internazionali attraverso l’utilizzo delle convenzioni internazionali e delle consuetudini internazionali. La circostanza che gli stati riconoscano una pratica come diritto internazionale fa nascere la convenzione internazionale. Non esiste una gerarchia tra queste due fonti. I primi due caratteri fondamentali del diritto internazionale sono la presenza di un diritto che si applica agli stati e non ai singoli e la mancanza di un apparato giurisdizionale precostituito. Come terzo carattere viene in evidenza la mancanza di un legislatore che impone un diritto: sono gli stati, che sono anche gli stessi destinatari, che decidono il contenuto delle norme di diritto internazionale da rispettare. Manca quindi l’imposizione autoritativa del diritto da parte 1

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Diritto InternazionaleAnno 2013

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DIRITTO INTERNAZIONALECos il diritto internazionale? Talvolta definito diritto internazionale pubblico, per distinguerlo da quello privato, e si occupa dei rapporti internazionali tra gli stati. Sentenza LaGrand della Corte Internazionale di Giustizia. La Corte definita dallart 92 della Carta delle Nazioni Unite come un organo giudiziario. Venne firmata dopo la Seconda Guerra Mondiale per creare un sistema che consentisse leliminazione della forza militare per la risoluzione dei conflitti tra gli stati. Laspirazione della Carta era quella che il mondo non vedesse pi una tale violazione dei diritti delluomo. La Corte ha sede allAja nel Palazzo della pace ed ha sostituito la Corte permanente di giustizia internazionale.Sentenza LaGrand: nel 2001, negli Stati Uniti si era verificata una rapina, dove due fratelli tedeschi avevano ucciso il direttore di banca e una bambina. Nelle convenzioni per lassistenza consolare si prevede che, a seguito di un arresto di un cittadino di uno stato diverso si devono avvertire le autorit consolari di quello stato. La Germania inizia la causa contro gli USA per la violazione dellobbligo internazionale. A livello internazionale non rileva il fatto in se (rapina e omicidio) ma piuttosto la violazione della norma di diritto internazionale. Gli individui sono destinatari indiretti delle norme internazionali e lindividuo rimane sullo sfondo della vicenda.Lorgano giurisdizionale ha la competenza di risolvere i conflitti internazionali. Secondo lo Statuto della Corte la competenza viene assegnata a essa direttamente dagli stati mediante un accordo internazionale; la Corte non ha competenza a intervenire senza che sia stato concluso un accordo tra gli stati. Si pu dire che manca nel diritto internazionale un vero e proprio sistema giurisdizionale precostituito come quello nazionale o europeo.Qual il diritto sulla base del quale giudica la Corte internazionale di giustizia? Larticolo 38 dello Statuto della Corte (anchesso un accordo internazionale) afferma che la funzione della Corte quella di decidere le controversie internazionali attraverso lutilizzo delle convenzioni internazionali e delle consuetudini internazionali. La circostanza che gli stati riconoscano una pratica come diritto internazionale fa nascere la convenzione internazionale. Non esiste una gerarchia tra queste due fonti.I primi due caratteri fondamentali del diritto internazionale sono la presenza di un diritto che si applica agli stati e non ai singoli e la mancanza di un apparato giurisdizionale precostituito. Come terzo carattere viene in evidenza la mancanza di un legislatore che impone un diritto: sono gli stati, che sono anche gli stessi destinatari, che decidono il contenuto delle norme di diritto internazionale da rispettare. Manca quindi limposizione autoritativa del diritto da parte del legislatore. Questo non vuol dire che manchino le regole o gli strumenti coercitivi. Il diritto internazionale riconosce agli stati lautotutela ossia lutilizzo di contromisure (entro certi limiti) per la tutela dei propri diritti. La societ internazionale una societ anarchica perch le regole sono imposte dagli stati e gli strumenti coercitivi esistenti non si fondano su un potere pubblico di unautorit sovraordinato. Il Consiglio di Sicurezza delle NU composto da 15 membri cinque dei quali, quelli vincitori della Seconda Guerra Mondiale, sono permanenti e hanno un potere di veto. Lo Statuto delle Nazioni Unite potrebbe rappresentare una sorta di costituzione, ma lordinamento internazionale non si pu descrivere come gli altri ordinamenti perch caratterizzato da elementi come la mancanza di un sistema giudiziale precostituito e la presenza di una societ anarchica senza un legislatore sovraordinato.La Corte internazionale di giustizia lorgano giudiziale pi importante anche se non competente a sindacare tutti i casi, ma sono gli stati che devono assegnare di volta in volta la competenza.La produzione del diritto internazionale avviene attraverso accordi e attraverso i comportamenti degli stessi stati, rispecchiando il principio di cooperazione.Lordinamento internazionale non disciplina direttamente il procedimento di formazione di uno stato ma si limita a prendere atto dellesistenza di esso, muovendosi dal presupposto dellesistenza di caratteri empirici, cio necessaria lesistenza di un ente che disponga di determinati caratteri come la sovranit. La sovranit data dallesercizio di un potere effettivo su un determinato popolo, stanziato su un territorio.Siamo in presenza di uno stato quando questo potere autonomo, cio il potere di governo non dipende da altri enti (autonomia dellordinamento, indipendenza dello stato, originalit dello stato etc.). Ad esempio gli stati di un sistema federale non sono soggetti di diritto internazionale perch non sono indipendenti sul piano del diritto internazionale. Il riconoscimento da parte di altri enti non ha valore costitutivo. La Carta delle NU fa qualche riferimento al concetto di autodeterminazione dei popoli. Tra i fini e principi delle Nazioni Unite vi quello dello sviluppo tra le nazioni di relazioni amichevoli fondate sul rispetto del principio delleguaglianza dei diritti e dellautodeterminazione dei popoli (art 1 paragrafo 2, 55).Il Patto sui diritti civili e politici stabilisce i diritti fondamentali e il rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli, che il diritto dei popoli di liberarsi dalla dominazione straniera (detto principio di autodet. esterna), il quale venne formato durante il processo di decolonizzazione. Si parla anche del diritto di autodet. interna: viene normalmente inteso come diritto del popolo di scegliere la propria forma di governo. Nellordinamento internazionale non esiste il principio di autodet. interna, che favorirebbe le spinte secessionistiche e lo smembramento dello stato. Es. il Quebec, ex colonia francese e quindi bilingue, pose la questione per separarsi dal Canada. Per lOnu lautodeterminazione interna data da un ente pu concedersi solo in casi estremi, ad esempio quando un popolo oppresso o viene escluso dallesercizio del potere su quel territorio. Il diritto allautodeterminazione non un diritto sostanziale ma un MODUS PROCEDENDI che consente allo stato di partecipare alla determinazione della forma di governo su quel territorio. Lautodet. esterna quella riconosciuta dallONU; quella interna solo in casi estremi, come quello della preclusione del popolo alla determinazione o partecipazione al potere in quel territorio, riconosciuta.Se manca qualcuno dei requisiti della sovranit? Esistono soggetti di diritto internazionale che non hanno tutti i requisiti previsti? Esistono enti diversi dagli stati? Ad esempio, durante la Seconda Guerra Mondiale, i governi dovettero organizzare la resistenza al di fuori del territorio data la presenza di forze straniere su di esso (c.d. governi in esilio); esistono anche i Comitati di Liberazione Nazionale. Questi sono soggetti di diritto internazionale? In certe ipotesi stato riconosciuto un certo status giuridico: ad esempio allOLP (Organizzazione Liberazione Palestina) stato riconosciuto uno status di osservatore con la possibilit di fare interventi orali o di partecipare con proposte allAssemblea Generale. LOLP stata anche inclusa nella Lega Araba, e la Corte di Cassazione ha stabilito limmunit diplomatica per i suoi membri; anche se questi non sono soggetti di diritto internazionale non si esclude la possibilit di riconoscere delle prerogative funzionali allobiettivo di questi soggetti. I movimenti insurrezionali hanno una personalit giuridica di diritto internazionale? In questi casi vengono applicate le norme sui conflitti armati tra gli stati per garantire la tutela dei diritti umani. Vengono riconosciute specifiche prerogative come ad esempio quella dei prigionieri di guerra. La personalit che viene riconosciuta limitata per quella che la loro particolare situazione, come ad esempio permettere il raggiungimento di accordi con gli stati con la possibilit di arrivare anche alla nascita di uno stato. Le norme sono cio funzionali al raggiungimento dello scopo, che quello di prendere il potere di governo. Per questi enti la personalit riconosciuta solo quando hanno acquistato un effettivo potere di governo su quel territorio. Un altro soggetto particolare di diritto internazionale la Santa Sede: questa non aveva un territorio su cui esercitare il potere nel periodo che va dal 1870 al 1929, assegnato ad essa in quellanno dal Trattato del Laterano. Durante quel periodo la Santa Sede stipul degli accordi internazionali anche in mancanza dellelemento territoriale. La personalit giuridica della Santa Sede pi che limitata pu essere considerata funzionale al raggiungimento dello scopo. Conforti dice che la personalit era limitata perch, pur in assenza di un territorio, questa ha esercitato delle prerogative di diritto internazionale. Per Contaldi la personalit funzionale. I movimenti di liberazione, gli insorti, la Chiesa etc. sono soggetti di diritto internazionale? Lo sono in maniera limitata o come dice Contaldi lo sono in modo funzionale alla loro particolare situazione in quel momento.Ai Cavalieri di Malta sono state riconosciute alcune prerogative di diritto internazionale come le immunit diplomatiche; questo non significa che questi sono soggetti di diritto internazionale perch non esercitano pi un potere di governo su Malta. Il riconoscimento fatto in questo caso dalla Cassazione, come quello fatto per i membri dellOLP, non ha un valore costitutivo, ma soltanto politico.Molte delle organizzazioni internazionali hanno degli statuti che riconoscono al loro interno la personalit giuridica. Ad esempio lart 104 dello Statuto delle Nazioni Unite afferma che lONU ha la personalit giuridica per raggiungere i fini e per svolgere le funzioni attribuitegli dalla Carta. Sul piano del diritto internazionale non basta affermare in uno statuto lesistenza di una personalit, questa una situazione che si forma di fatto: occorre che gli altri soggetti riconoscano un soggetto titolare di situazioni giuridiche soggettive attive e passive. La personalit si dice piena quando si parla di uno stato e consiste nellessere titolari di tutte le situazioni attive e passive.Quando si tratta di un organizzazione internazionale si parla di un accordo internazionale che attribuisce diritti e obblighi specifici, cio determinati. Le NU hanno il compito di mantenere la pace e la sicurezza tra le nazioni e la garanzia dei diritti delluomo. Le NU hanno il compito di occuparsi tra laltro del mantenimento della pace, ma non possono chiedere i danni nellesercizio di tali funzioni.Parere della Corte Internazionale di Giustizia 1949: questo parere noto con il nome Reparation for Injuries: le nazioni unite inviarono il conte Bernadotte a Gerusalemme con la funzione di mediatore e osservatore. Tra gli obblighi in capo agli stati c quello di evitare che gli osservatori o inviati delle NU siano messi in pericolo. Israele viene meno allobbligo per non aver preso le misure idonee a garantire la sicurezza dellinviato, deceduto in un attentato. Si pone il problema di capire se le NU possono agire per il risarcimento dei danni causati da uno stato membro come conseguenza di una violazione di un accordo. In questo caso la situazione giuridica soggettiva si trova in capo ad un organizzazione internazionale e non ad un semplice stato. Pu essa essere titolare di situazioni giuridiche soggettive rispetto ai propri stati? La Corte internazionale di giustizia si occupa della questione: data la possibilit del Consiglio di Sicurezza di adottare decisioni ed imporle agli stessi stati, si pu ammettere la titolarit di situazioni giuridiche soggettive alle NU (personalit internazionale). Ci non significa che essa uno stato o un superstato ma che un soggetto di diritto internazionale titolare di diritti e obblighi. Resta da individuare se essa ha la competenza di richiedere i danni ai governi degli stati: la capacit di cui dotata lorganizzazione funzionale per assolvere gli obiettivi che essa deve raggiungere, quindi i danni possono essere chiesti se questo permette di raggiungere la finalit a cui essa mira o assolve nella prassi.Laccordo istitutivo delle NU non sancisce la soggettivit di diritto internazionale ma ne il presupposto per fissare i compiti a cui essa tende. Lesercizio di fatto della personalit in un settore specifico, comporta lapplicazione delle norme previste in quel settore a quel determinato soggetto. La prassi ha stabilito che la soggettivit pi ampia in via di fatto rispetto allaccordo istitutivo.Lindividuo destinatario di talune norme internazionali (destinatario indiretto, es. sent. Lagrand). Ci sono due ipotesi dove sembrerebbe che esso sia direttamente responsabile: le prime sono le norme che rendono lindividuo direttamente colpevole di crimini internazionali (crimini ius gentium) o quelle per i crimini sanzionati, sempre sul piano internazionale, per latrocit degli stessi. Il soggetto qui responsabile sia nei confronti dellordinamento interno sia di quello internazionale. Ad esempio le norme che sanzionavano i crimini della Seconda Guerra Mondiale, quelli indicati cio nellaccordo istitutivo, e quelle riguardanti i crimini di genocidio di massa accaduti nellex Jugoslavia, sono esempi di norme che rendono direttamente responsabili le persone fisiche.La seconda tipologia di norme che rendono lindividuo direttamente titolare di situazioni giuridiche soggettive sono quelle dei trattati posti a tutela dei diritti delluomo. In questi vi sono delle disposizioni specifiche che consentono di adire allorgano giurisdizionale internazionale competente. Cosi, ad esempio, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo (1950) consente ad un individuo leso nellesercizio di determinati diritti da un altro individuo (o da uno stato), di rivolgersi alla Corte Europea per la tutela dei diritti delluomo che ha sede a Strasburgo. Lesercizio di queste norme di diritto processuale internazionale rende per lindividuo titolare di una soggettivit limitata a queste norme processuali.Per altri esisterebbero altri attori nella scena internazionale: da un lato ci sono le organizzazioni non governative, che non sono composti da stati ma da individui come la Croce Rossa o Medici senza Frontiere, dallaltro ci sono le imprese multinazionali. I primi elencati possono esercitare, come i singoli individui, alcuni diritti processuali, in quanto si consente ad essi di partecipare, non come parte ma a titolo di amici curiae, ai processi internazionali con il compito di aiutare la Corte quando necessaria una competenza tecnica specifica per risolvere la controversia. Questi per non sono soggetti di diritto internazionale, ma pi semplicemente sono destinatari di alcuni diritti processuali o procedurali che non comportano la titolarit di situazioni giuridiche soggettive. La globalizzazione ha invece prodotto degli enti che agiscono sul piano internazionale ma senza avere una soggettivit sul questo piano: queste sono le imprese multinazionali. Le imprese in questo caso sono considerate nel campo degli investimenti internazionali insieme agli stati dove esse risiedono. Esiste un accordo di diritto internazionale, ICSID, che, dopo aver istituito un apposito tribunale, stabilisce il diritto applicato a questi conflitti, cio il diritto internazionale o gli usi internazionali. Questo ha spinto molti a considerare i casi trattati dal tribunale come conflitti di diritto internazionale. In realt anche se una parte in causa pu essere uno stato, questi sono accordi di diritto privato. La CONSUETUDINE: questa si sviluppa come fonte normativa a causa dei particolari caratteri dellordinamento internazionale: societ anarchica, assenza di un legislatore, mancanza di un giudice precostituito. Secondo lo Statuto della Corte (art 38) esistono 2 fonti di diritto internazionale che essa pu applicare; queste sono le convenzioni internazionali sia generali che particolari, e le consuetudini internazionali come prova di una pratica generale accettata come diritto. Non esiste tra queste un rapporto gerarchico anche se alcune norme consuetudinarie hanno una maggiore forza applicativa (c.d. norme consuetudinarie imperative). A parte questa eccezione non esiste una gerarchia tra consuetudini e trattati con la conseguenza che una norma pattizia pu derogare una consuetudine precedente e viceversa.Gli elementi costitutivi della consuetudine sono 2: il primo dato dalla diuturnitas, intesa come una ripetizione continuativa di un certo comportamento, il secondo lopinio iuris ac necessitatis, consistente nella convinzione che un determinato comportamento prescritto da una norma consuetudinaria sia dovuto, cio che ci sia la convinzione che determinate norme siano dovute non per necessit etiche, ma perch esse stesse sono viste come un obbligo giuridico; questo secondo elemento permette di distinguere le consuetudini da i comportamenti di cortesia che uno stato attua di fatto nei confronti degli altri. I due elementi devono essere presenti contemporaneamente nella consuetudine: lassenza di uno dei due non porta alla determinazione di una regola consuetudinaria. In passato esistevano delle tesi che ritenevano sufficienti la presenza di uno soltanto degli elementi: sarebbe cio bastata, secondo una prima impostazione, la presenza di un opinio iuris che equiparava la consuetudine agli accordi internazionali, considerandola come un accordo tacito. Unaltra impostazione considerava invece la sola pratica come elemento sufficiente allesistenza di una consuetudine. La Corte si pronunciata nel 1996 con un parere riguardante lutilizzo delle armi nucleari per sconfessare queste tesi: la Corte afferm che a volte gli stati seguono dei comportamenti, senza per la volont di creare una norma consuetudinaria. La sola prassi quindi non sufficiente alla creazione di una consuetudine internazionale.Come si rileva allora lesistenza di una consuetudine? Il primo strumento quello della ricerca di una prassi diplomatica, consistente in delle dichiarazioni date dagli organi che intrattengono le relazioni internazionali con gli altri stati. Spesso queste si trovano nei resoconti o nei verbali delle discussioni che hanno avuto luogo negli organi deglenti internazionali. Per controllare la prassi e lopinio iuris spesso si controllano anche le dichiarazioni degli organi competenti come il Governo, il Presidente della Repubblica o i ministri degli esteri. Per rilevare la prassi o lopinio iuris pu essere considerata anche la giurisprudenza nazionale (terzo elemento): sul piano del diritto internazionale lo stato considerato nel suo insieme, quindi sia lagente diplomatico che il giudice sono considerati come organi dello stato e quindi idonei a porre lesistenza di una prassi o opinio. Es. caso Priebke: in questo caso la Cassazione annull una precedente sentenza del tribunale militare dichiarando imprescrittibili i crimini internazionali commessi contro lumanit. Anche la presenza di un organismo internazionale come la Corte Internazionale di Giustizia pu essere idonea a costituire una adeguata manifestazione di una prassi? Caso Yerodia: il Belgio emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del Ministro degli esteri del Congo per una serie di eccidi. Da quel momento in poi chiunque avesse arrestato il soggetto doveva consegnarlo al Belgio. A quel punto il Congo porta la causa davanti alla CIG, che ha il compito di stabilire in questo caso quali tra gli accordi internazionali tra gli stati e le convenzioni consolari, debbano essere applicate. Per la determinazione di una prassi si deve tenere conto della giurisdizione di una corte internazionale? Pu cio lorgano giudiziario essere un legislatore? Nel sistema di diritto internazionale no perch sono gli stati che decidono le norme internazionali. Le pronunce della giurisprudenza non sono una manifestazione della prassi, ma una cognizione generale di essa. Lo stesso Statuto della Corte allart 38 stabilisce che le sentenze della Corte non costituiscono norme di diritto consuetudinario.Un altro elemento per constatare lesistenza di una prassi sono gli accordi internazionali. Gli stessi accordi possono essere considerati una manifestazione della prassi: pu accadere che tramite un accordo gli stati vogliano dare alla consuetudine una veste giuridica, ovvero sempre tramite questi gli stati decidano di derogare ad una consuetudine gi esistente.Il fattore tempo pu incidere sulla formazione delle norme consuetudinarie? Esiste cio un tempo minimo per la formazione di una consuetudine? No, ad esempio esistono le consuetudini istantanee: a differenza del diritto pattizio, considerato un sistema chiuso, le norme consuetudinarie possono essere soggette allanalogia. A causa della loro applicazione generale queste possono essere applicate a situazioni giuridiche simili: alcune norme del diritto internazionale marittimo, che stabiliscono i poteri degli stati sul mare adiacente al rispettivo territorio, tramite lapplicazione analogica estensiva vengono utilizzate per risolvere le controversie createsi nellambito del diritto sulla navigazione aerea. In questo caso le norme consuetudinarie per il diritto della navigazione aerea si sono formate in modo istantaneo.Le norme consuetudinarie richiedono una certa omogeneit nei vari comportamenti dei diversi stati che concorrono alla formazione di esse. La norma si forma pi velocemente quando molti stati seguono lo stesso comportamento. Fino al 1965 le potenze occidentali dominavano il diritto internazionale. A seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, con il processo di decolonizzazione dei popoli la base sociale si allargata. Si sono cio formati molti nuovi attori sulla scena internazionale che come tali hanno contribuito alla formazione di nuove norme consuetudinarie pi vicine alle loro condizioni politiche e sociali. Ad esempio si assistito negli anni 70 alla imposizione di norme in materia economica che hanno portato ad una dichiarazione di principi in virt della quale gli stati occidentali dovevano risarcire quelli colonizzati perch si erano arricchiti utilizzando le materie prime di questultimi. Nel momento in cui cambia la base sociale si assiste ad un mutamento delle norme internazionali. Lampliamento dei soggetti partecipanti alla formazione delle consuetudini e della prassi porta per anche ad un altro fenomeno: lobiettore permanente. Questo colui che solleva obiezioni alla norma consuetudinaria per evitare che essa nasca o che sia applicabile nei suoi confronti. Il Sudafrica, ad esempio, obiettava lesistenza di un norma sullapartheid e quindi la possibilit di attuare discriminazioni razziali. Lobiettore permanente pu evitare che la norma non si applichi ad esso? No, perch la consuetudine si applica generalmente a tutti gli stati. La tesi a favore vedeva invece con maggiore importanza la caratteristica volontaristica cio la effettiva di accettare la consuetudine. Esiste invece la possibilit che gli stati pongano in essere delle consuetudini particolari: caso Colombia c. Per. NellAmerica latina degli anni 50 accadeva che chi saliva al potere perseguitava gli avversari politici. Lo stesso accadde in Per quando il Presidente della Repubblica eman un decreto che stabil lo scioglimento di un partito sospettato di aver organizzato un colpo di stato (golpe), in cui si decret anche il processo dei segretari dello stesso. Uno di questi si rifugi nellambasciata colombiana chiedendo asilo politico e un salvacondotto per uscire dal paese illeso. In questo caso la consuetudine latina imponeva lobbligo per il Per di rilasciare il salvacondotto e il diritto dellindividuo a ottenere rifugio politico in Colombia. La norma consuetudinaria ha un ambito di applicazione ristretto a determinati stati e non verso lintera comunit internazionale. A differenza delle consuetudini generali, per quelle particolari lo stato che ne richiede lapplicazione ha lonere di provarne lesistenza davanti alla Corte.Articolo 10 Costituzione: le norme di diritto internazionale per poter essere applicate allinterno dello stato necessitano di un processo di adattamento che determina un mutamento della norma nella sua sfera soggettiva. La norma la stessa, quello che cambia il destinatario. Nellordinamento italiano larticolo 10 Cost. che attua un adattamento permanente. Il testo dispone che lordinamento si conforma alle norme internazionali generalmente riconosciute, quindi le norme consuetudinarie particolari non potrebbero essere recepite attraverso questa norma. Per Contaldi larticolo 10 non fa riferimento alla sfera soggettiva dei destinatari ma piuttosto alle fonti dalle quali attingere le norme consuetudinarie.Esistono norme consuetudinarie scritte? Per quanto riguarda la loro formazione la prassi ha dimostrato che esse non sono scritte. Larticolo 13 della Carta delle NU attribuisce il potere allAssemblea Generale di compiere studi e raccomandazioni allo scopo di promuovere la cooperazione internazionale nel campo politico e incoraggiare lo sviluppo progressivo del diritto e la sua codificazione. Lo strumento per attuare questa codificazione quello della stipulazione degli accordi di codificazione. Il pi importante fin qui sviluppato la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, che codifica in parte molte delle norme consuetudinarie esistenti che regolano il funzionamento degli accordi internazionali. Per assolvere ai suoi compiti di sviluppo e codificazione del diritto internazionale lAssemblea Generale ha creato un organo sussidiario ad essa: la Commissione di diritto internazionale composta da esperti di diritto che hanno la funzione di raccogliere la prassi internazionale e stilare un testo di accordo da sottoporre agli stati per una successiva approvazione. In che rapporto si collocano le norme consuetudinarie da quelle contenute nellaccordo di codificazione? La Corte Internazionale di Giustizia nel caso Piattaforma nel mare del nord ha stabilito che il rapporto pu atteggiarsi attraverso tre diverse modalit:1) La norma dellaccordo codifica una norma consuetudinaria gi esistente: c in questo caso unidentit tra la norma esistente e quella dellaccordo di codificazione;2) La norma codificata cristallizza una norma consuetudinaria in via di formazione, cio laccordo avviene mentre la norma consuetudinaria si forma, agevolandone il processo. La norme consuetudinarie si applicano agli stati terzi solo quando sono completamente formate.3) La norma di codificazione costituisce il punto di partenza per la formazione di una prassi: in questo caso la norma non di codificazione ma un punto di partenza per la prassi e si applica agli stati parti dellaccordo di codificazione ma non a quelli terzi.Non c una norma che stabilisce che le norme codificate siano pi resistenti a quelle pattizie o risultanti da una consuetudine generale. Es. piattaforma continentale: una norma stabilita allinterno della Convenzione di Ginevra, articolo 6, sanciva i criteri per lindividuazione di quella parte del letto del mare antecedente le terre emerse su cui lo stato pu esercitare i suoi poteri e sfruttare le risorse presenti. La regola utilizzata quella dellequidistanza: se due stati si trovano in posizione tale che non si pu aumentare la piattaforma continentale senza danneggiare laltra, si usano le linee base: si collegano cio tutte le punte della costa che sporgono. Questo criterio favorevole per gli stati che hanno una costa convessa e sfavorevole per quelli con una costa concava come la Germania. La Germania non aveva ratificato ancora la convenzione e si opponeva a considerarla una norma consuetudinaria. I diversi stati che la consideravano invece tale portavano come prova la stipulazione di accordi multilaterali basati su questa. Il compito della corte era quello di stabilire se gli accordi successivi al 1958 potessero essere tali da creare una norma consuetudinaria. La Corte ha rilevato che la prassi stata quella di stipulare accordi per dare attuazione alla convenzione e non per recepire il criterio dellequidistanza direttamente, questo anche perch gli stati che hanno utilizzato la norma sono solo quelli parte della convenzione stessa e quindi intenzionati non a creare una consuetudine di diritto internazionale ma solo a rispettare lobbligo posto in essa.Atti di soft law: regole giuridiche o principi generali. La dottrina ha dato rilievo alle dichiarazioni date durante i dibattiti dellAssemblea Generali: tra queste soprattutto quelle prese ad ampia maggioranza possono essere anche ricognitive di una consuetudine esistente. Si pu attribuire alle dichiarazioni di principio degli effetti giuridici? In una vecchia tesi del Conforti (2006) questo tende ad attribuire certi effetti alle dichiarazioni di principio: se uno stato si conforma in una dichiarazione di principio in qualche modo, anche se commette un illecito nel diritto internazionale, questo non pu essere considerato tale perch la dichiarazione pu avere leffetto giuridico di rendere lecito un comportamento che sia di per se illecito. Questo per comporterebbe che le dichiarazioni date negli organi internazionali siano una terza fonte di produzione del diritto.Fasci di accordi bilaterali: laccordo si pu fondare sul consenso di pi stati e in questi accordi multilaterali si possono avere dei fasci di accordi bilaterali. Pu capitare ad esempio che due stati aderendo ad una dichiarazione di principio vogliano derogare ad un comportamento illecito. La corte ha stabilito che in questi casi non si produce un effetto giuridico, ma piuttosto un effetto di liceit di un comportamento non per la mera dichiarazione ma per effetto di un tacito accordo tra gli stati.La prassi del diritto di veto: allinterno del Consiglio di sicurezza ci sono 5 membri permanenti che sono gli stati vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Questi dispongono del diritto di veto: fino alla prima guerra dellIraq lidea di fondo era stabilita dallarticolo 27 della Carta delle Nazioni Unite, che comportava il voto favorevole di ognuno dei 5 stati membri permanenti; questi perci avevano il diritto di veto sulle delibere. Dei 9 voti che occorrevano per la delibera del Consiglio 5 dovevano essere quelli dei membri permanenti; questo sistema per in molti casi non ha permesso la delibera in alcune materie per motivi politici. Cosa avviene se un membro si astiene? Si pu trovare una maggioranza per adottare la decisione? Secondo larticolo 27 come era stato concepito non era possibile una delibera senza il consenso di un membro permanente. Nel corso del tempo per si formata una prassi per cui lastensione del membro del Consiglio di Sicurezza non impedisce lapprovazione di una risoluzione. Questa prassi risulta da un caso posto davanti alla CIG: il Sudafrica occup la Namibia, nonostante la condanna dellONU. Il Consiglio di Sicurezza non riusciva a raggiungere lunanimit dei membri permanenti. Secondo la Corte, interpellata dal Sudafrica per lastensione di due membri nella delibera, la prassi di adottare le risoluzioni nonostante lastensione volontaria di un membro permanente era legittima perch lo stato astenuto non era contrario alla delibera e contemporaneamente gli altri membri lavevano generalmente accettata. I membri devono esprimere un voto negativo se vogliono apporre il diritto di veto ad una risoluzione; la presente prassi si sviluppata dal 1960 in poi ed stata accettata da tutti gli stati.Nel sistema delle fonti di diritto internazionale non esiste una gerarchia tra trattati e consuetudini. Esiste per un nucleo ristretto di norme consuetudinarie che avrebbero una particolare resistenza allabrogazione chiamate norme di IUS COGENS. Queste sono spesso norme di funzionamento dellordinamento internazionale che hanno una particolare resistenza agli accordi stipulati tra stati. Per labrogazione di esse necessaria lemanazione di unaltra norma di IUS COGENS di pari grado. Larticolo 53 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati stabilisce che le norme che non possono essere derogate devono essere accettate e riconosciute dalla comunit internazionale. La norma contenuta nellarticolo 2.4 della Carta delle NU che vieta il ricorso alluso della forza per le controversie internazionali stata considerata nel corso del tempo come una norma di IUS COGENS. Leccezione alluso della forza permesso solo per legittima difesa. Anche il divieto del genocidio di massa (stabilito nella Convenzione per la prevenzione e repressione del genocidio di massa) diventato nel corso del tempo una norma di IUS COGENS per il ripudio che la societ ha di esso.Larticolo 53 (CVDT) stabilisce inoltre che nullo qualsiasi trattato contrario alle norme di IUS COGENS. Leffettiva esistenza della norma in questione data dalla prassi degli stati. Secondo alcuni tra cui Conforti ci sono delle norme strumentali contenute negli accordi internazionali che permetterebbero lidentificazione di norme di IUS COGENS. Larticolo 103 della Carta delle NU consentirebbe lidentificazione delle norme di IUS COGENS: come pu una norma pattizia dire che prevalgono gli obblighi Onu (anchessi stabiliti in un accordo) su tutti gli accordi? La Carta delle NU stata riconosciuta come carta che attribuisce obblighi fondamentali e nella prassi alcuni principi vengono richiamati in molti accordi internazionali come ad esempio nellarticolo 6 del Trattato sullUnione Europea. In realt solo alcune norme della Carta sono di IUS COGENS, non essa nel suo complesso. Gaia dice che larticolo 103 non attribuisce valore di IUS COGENS a qualunque norma della carta ma regola i rapporti tra accordi confliggenti.Si differenziano dalle norme di IUS COGENS le norme che impongono obblighi ERGA OMNES. Nella struttura del diritto internazionale le norme pattizie e consuetudinarie generano obblighi bilaterali (es. clausola della nazione pi favorita). Ci sono norme di diritto internazionale che impongono obblighi ERGA OMNES come quelle di IUS COGENS. In questo caso queste possono essere invocate da qualunque stato e non solo da quello danneggiato, come ad esempio nel caso di violazioni dei diritti delluomo. Quale la differenza tra norme di IUS COGENS e norme ERGA OMNES? La differenza non si incentra sul contenuto di esse, perch spesso simili, ma piuttosto nella funzione che esse assolvono: quelle di IUS COGENS hanno la funzione di rendere nullo un accordo contrario ad esse e spesso sono seguite da norme strutturali che ricollega alla violazione della norma la nullit dellaccordo. Quelle ERGA OMNES riguardano solo la direzione dellobbligo.Nellambito delle consuetudini esiste un'altra fonte generale di diritto, prevista dallarticolo 38 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia; questo indica che la Corte pu applicare i principi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili come se questi fossero unaltra fonte normativa. Secondo limpostazione tradizionale i principi generali di diritto avevano una funzione integrativa, cio norme che integrano per completare o fornire un ausilio interpretativo a norme giuridiche predisposte. Possono essere considerati nel novero dei PGD il NE BIS IN IDEM (divieto di essere punito due volte per la stessa violazione), risarcimento del danno, il principio secondo cui le clausole normative vanno interpretate in senso oggettivo e se poco chiare contro chi le ha predisposte. Questa tesi, che quella accettata, si basa su unidea giusnaturalistica del diritto fondata sullesistenza di principi universali di diritto talmente condivisibili che potrebbero essere ritrovati in qualunque ordinamento. Al momento della formazione dello Statuto la realt vedeva pochi stati occidentali sostanzialmente omogenei impegnati nella formazione del diritto internazionale; oggi la differenza tra nazioni civili o meno sembrerebbe discriminatoria. Per Conforti a causa della collocazione dei principi generali di diritto nellambito delle fonti normative, questi vanno considerati come norme consuetudinarie che tuttavia si caratterizzano per il modo di manifestazione della prassi: per rilevarne i comportamenti che portano alla formazione di esse occorre tenere conto della giurisprudenza nazionale. In realt per pi adatto dire che sono principi, pi che norme, che assolvono una funzione integrativa delle norme esistenti. Per essere tali occorre che siano delle enunciazioni di principio e che abbiano una certa diffusione alinterno degli ordinamenti nazionali. Servono per integrare e interpretare le norme internazionali che presentano lacune; non sono vere e proprie norme ma qualcosa di meno.Oltre a queste elencate non esistono altre fonti di diritto non scritto anche se qualche volta si sono evocate altre 2 fonti: promessa unilaterale e lequit.La promessa unilaterale per Contaldi non considerabile una vera e propria fonte di diritto: uno stato non pu assumere degli obblighi senza il consenso di un altro.Lequit: lo Statuto della Corte di Giustizia allarticolo 38 paragrafo 2 stabilisce che la Corte pu decidere una controversia EX AEQUO ET BONO qualora le parti vi acconsentano. Lequit non una forma normativa autonoma. Sono le parti che attribuiscono, mediante un accordo, il potere di risolvere la controversia in base ad allequit, il che comporta che la Corte non pu farlo da sola.I TRATTATI: unaltra fonte del diritto internazionale sono i trattati. Le regole che governano il diritto dei trattati sono quelle essenzialmente consuetudinarie strutturali, che in quanto tali sono ineliminabili; queste sono strutturalmente correlate al modo di essere dellordinamento internazionale, il che comporta che se si cambia una di queste si modifica il tipo di ordinamento esistente.Il diritto dei trattati si basa su un principio contenuto in una norma della Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati che stabilisce che ogni trattato in vigore vincola le parti e queste devono eseguirlo secondo buona fede: principio PACTA SUNT SERVANDA (articolo 26). Questa norma ricognitiva ha un valore funzionalmente superiore alle altre dato che se venisse meno la stessa CVDT verrebbe meno, dato che anchessa un accordo. La Convenzione venne formata nel 1969 per regolare il diritto degli accordi tra gli stati in forma scritta. Parallelamente a questo nel 1986 stato formato unaltra convenzione sul diritto dei trattati riguardanti per le organizzazioni internazionali; le norme di queste due convenzioni sono sostanzialmente uguali. La Convenzione un accordo di codificazione il che comporta che le norme contenute in essa si possono applicare agli stati terzi e anche agli accordi precedenti. Come si conclude un accordo internazionale? Occorre che gli stati abbiano manifestato la volont di ritenersi vincolati da un determinato accordo, questo perch esistono delle intese a carattere politico che non sono di per se produttive di obblighi di diritto internazionale; anche con le dichiarazioni di intenti date da un ministro lo stato pu impegnarsi verso un altro stato senza assumere vincoli.Esistono due modi di formazione degli accordi: conclusione in forma semplificata e in forma solenne. Larticolo 11 della CVDT stabilisce che il consenso degli stati pu essere espresso per mezzo della firma, dello scambio degli strumenti che formano il trattato, dellaccettazione, lapprovazione o adesione, o con qualsiasi altro mezzo convenuto a tal fine. Quando si concludono degli accordi multilaterali la ratifica avviene attraverso il deposito presso uno stato (depositario) delle espressioni del consenso. Nel Settecento la conclusione di accordi internazionali avveniva attraverso la delega del sovrano ai plenipotenziari, chiamati cosi per il nome del documento che veniva consegnato al delegato. Il sovrano si riservava comunque il potere di ratificare laccordo internazionale; solo nel momento in cui la ratifica veniva effettuata laccordo acquistava validit. Secondo larticolo 7 della Convenzione attualmente considerato un rappresentante dello stato colui che ha i pieni poteri. Alcuni dei soggetti di uno stato non devono dimostrare di avere dei pieni poteri: questi soggetti sono ad esempio i Capi di Stato, i Capi di Governo ed i Ministri degli affari esteri etc.Con lespressione consenso in forma semplificata si fa riferimento a quella procedura nella quale il consenso dello stato pu essere manifestato attraverso la firma dei plenipotenziari, cio quando questi negoziano laccordo. Questa procedimento comporta che la firma del plenipotenziario sia vincolante della volont dello stato quando il trattato lo prevede, quando si sia accertato che tale stato aveva convenuto che la firma avrebbe avuto tale effetto oppure quando la volont dello stato di conferire tale effetto alla firma risulti dai pieni poteri del suo rappresentante.La conclusione dellaccordo in forma solenne la procedura nella quale il soggetto che va a negoziare laccordo di norma appone la firma in calce al testo del trattato per manifestare lapprovazione di esso ma questo non comporta nessun obbligo per lo stato, che deve successivamente ratificare il testo. Per rendere valido laccordo, la ratifica deve essere comunicata alla parte contraente (articolo 14). Il consenso pu essere espresso anche tramite ladesione di stati terzi (art 15) quando lo stesso trattato preveda la possibilit di questi di aderire successivamente. In generale rimangono gli stati che decidono quale procedimento utilizzare e se gli stati terzi possono aderire successivamente (accordi aperti) come capita negli accordi multilaterali oppure per i trattati che hanno ad oggetto organismi internazionali.Il trattato entra in vigore quando codificato o stato sottoscritto da tutti gli stati che hanno partecipato alla sua formazione; la maggior parte dei trattati prevede un numero minimo di ratifiche per entrare in vigore. Nel nostro ordinamento la ratifica regolata dagli articoli 80 e 87 della Costituzione: quando un trattato multilaterale chiede lespletamento di determinate funzioni costituzionali occorre che il parlamento si sia pronunciato come indica larticolo 80.Prima che un accordo internazionale entri in vigore c solo un obbligo da rispettare, che quello di comportarsi secondo buona fede, codificato nellarticolo 18 della Convenzione: questo comporta che lo stato debba astenersi da comportamenti contrari allo scopo del trattato (clausola STAND STILL).Applicazione in via provvisoria: a volte capita che in attesa della ratifica di un trattato si prevede che si possa applicare alcune delle disposizioni contenute in esso. In questo caso per occorre che vi siano 2 trattati: uno in forma solenne e uno in forma semplificata: nel primo si dice che laccordo entra in vigore solo al raggiungimento di un numero minimo di ratifiche necessarie per lattivazione; nel secondo, quello in forma semplificata, si da applicazione in maniera provvisoria alle disposizioni dellaccordo. In base allarticolo 80 anche lapplicazione provvisoria del trattato necessita di una ratifica quando questo comporta un eccessivo onere per lo stato.Le riserve: secondo larticolo 2 paragrafo 1 lettera D con il termine riserva si indica una dichiarazione unilaterale, quale che sia la sua formulazione o indicazione, fatta da uno stato al momento in cui firma, ratifica, accetta, approva un trattato o vi aderisce, mediante la quale mira ad escludere o a modificare leffetto giuridico di alcune disposizioni del trattato nella loro applicazione a tale Stato. Le riserve in un trattato multilaterale portano alla scissione di questo in fasci di accordi, che permette lapplicazione di norme del trattato sostanzialmente diverse dagli stati che non hanno apposto una riserva. Le riserve si distinguono dalle dichiarazioni interpretative, nelle quali si dice come interpretare una disposizione, perch hanno la funzione di modificare o, a volte, escludere un effetto giuridico stabilito da una disposizione. La possibilit di apporre riserve stata modificata da un parere consultivo della CIG riguardante la Convenzione sul genocidio di massa. La Convenzione escludeva che potessero essere apposte riserve ma alcuni stati nelle rispettive ratifiche vennero meno allobbligo. Gli stati che hanno ratificato una riserva possono essere considerati parti della Convenzione? Una riserva pu essere apposta in due momenti: al momento della firma dei plenipotenziari o accettata nel momento della ratifica. Inizialmente occorreva che venissero apposte nellaccordo negoziato, cio nel progetto, e che venissero accettate dagli altri stati. Con un parere del 51 la CIG, a causa della minore quantit degli stati che concludevano gli accordi, consider questo primo modo non pi applicabile. Quando gli stati aumentano invece si rischia di escluderne qualcuno per mancanza di un consenso ampio con la conseguente mancata conclusione del Trattato. La Corte disse che rispetto alla concezione generale, che postula lintegrit dellaccordo internazionale, la prassi internazionale ha introdotto un meccanismo di flessibilit che porta un maggior numero di stati a partecipare alla conclusione degli accordi con il limite allapposizione delle riserve dato dalloggetto e dallo scopo del trattato. Ne consegue che una riserva per essere ritenuta valida non deve andare contro lo scopo e loggetto del trattato e deve essere accettata tramite un consenso tacito o espresso degli altri stati. Solo gli stati possono giudicare se una riserva pu essere apposta o meno perch questi sono gli unici che possono decidere le norme di diritto internazionale. Negli accordi bilaterali le riserve non possono essere apposte perch nella ratifica la riserva modificherebbe il testo del trattato senza il consenso dellaltro stato.Cosa possono fare gli stati quando si siano apposte riserve in accordi che non le prevedono? 1)Gli stati possono tacere: la Convenzione di Vienna stabilisce una presunta accettazione se uno stato non abbia formulato obiezione alla riserva nei successivi 12 mesi dalla notifica di essa o al momento dellespressione di volont di aderire al Trattato (art 20.5). Tra lo stato autore della riserva e gli stati che non lhanno accettata si applica il trattato per intero, mentre si applica il trattato con le disposizioni modificate dalle riserve per gli stati che ne abbiano accettato lapposizione. 2)Gli stati in presenza di una riserva possono porre unobiezione: ci non impedisce che il trattato entri in vigore tra chi oppone una riserva e chi fa un obiezione. Per avere questo effetto lo stato deve espressamente opporre un obiezione a tutto il trattato. Se le riserve non sono interpretative gli effetti di accettazione e obiezione sono identici. Gli organi che decidono sulla compatibilit o ammissibilit delle riserve sono gli stati. Con il General commets no. 24 stato istituito un comitato con il compito di interpretare il trattato tra gli stati parti: un organo giudiziario pu decidere su una riserva sia compatibile o meno? No, questo deve guardare latteggiamento degli stati, cio se questi hanno accettato o meno la riserva in concreto. Per quanto riguarda invece i trattati sui diritti delluomo la prassi diversa perch questi organi prescindono dalla prassi degli stati, decidendo in astratto sulla compatibilit delle riserve. Nel caso di una incompatibilit la riserva viene considerata come non apposta. Baratta dice che questo contrasta con il principio consensualistico perch vengono imposti agli stati obblighi al di la del consenso espresso (caso Weber 1995). Nel caso Kennedy invece il comitato si arrog il diritto di decidere se le riserve sono compatibili in astratto con lo scopo e loggetto del trattato senza considerare se gli stati le abbiano o meno accettate. La prassi vuole che gli stati abbiano fatto acquiescenza alla sentenza del comitato, manifestando una volont di aderire senza riserva EX POST, cio non reagendo ad essa. Le riserve hanno un effetto di reciprocit, tipico del diritto dei trattati: si assumono obblighi nella misura in cui anche laltro pu assumerli. Le riserve ristabiliscono il sinallagma nei trattati.Al diritto internazionale non interessa quale sia lorgano interno competente ad apporre le riserve, problema lasciato al diritto costituzionale; probabile che nei cinque casi elencati dallarticolo 80 queste debbano essere apposte dalle Camere.Articolo 34 della Convenzione di Vienna: gli accordi internazionali non possono produrre effetti a terzi, cio non possono produrre obblighi o diritti senza il consenso dello stato terzo (questa regola non vale per gli accordi internazionali stipulati da unorganizzazione internazionale perch questi producono effetti anche per gli stati membri).Articolo 35: per aversi degli effetti a stati terzi occorre che essi accettino gli obblighi derivanti dal trattato per iscritto e manifestando il proprio consenso: principio consensualistico. La situazione apparentemente attenuata nella concessione di diritti a stati terzi. Articolo 36: i diritti devono essere comunque accettati per iscritto ma in questo caso il consenso si ritiene presunto salvo che il trattato non disponga diversamente; questa non pu essere considerata una deroga al principio generale perch i diritti che scaturiscono dai Trattati nascono nel momento in cui vengono esercitati dagli stati terzi. Es. USA-Panama: Panama concesse il passaggio delle navi battenti bandiera straniera nello stretto. Il consenso si presume e il diritto nasce quando c leffettivo passaggio di una nave nelle stretto.Larticolo 37 prevede dei regimi differenziati per la revoca di diritti e obblighi per uno stato terzo: per la revoca di un obbligo occorre che le parti siano in accordo e che lo stato terzo che aveva accettato lobbligo accetti la revoca. Nel caso di un diritto sorto a vantaggio di uno stato terzo questo pu essere revocato o modificato anche se manca il consenso di uno stato che era stato precedentemente ritenuto presunto a meno che il trattato non disponga diversamente. Questa disciplina non esclude che obblighi o diritti contenuti in un trattato possano valere per stati terzi quando corrispondono ad una norma consuetudinaria (articolo 38). Alcuni trattati si applicano anche a stati terzi anche quando questi non abbiano espresso il proprio consenso: questo avviene quando si creano dei regimi obiettivi come nel caso dellAntartide. Gli stati provarono a colonizzarlo, rivendicando uno spicchio di sovranit. Nel 1965 con il trattato di Washington le pretese di sovranit vennero sospese concedendo nel frattempo a tutti gli stati di svolgere degli esperimenti e di fruire delle risorse purch questo non ledesse i diritti degli altri stati. possibile modificare o derogare ad un trattato multilaterale? Articoli 30 e 41.Accordi configgenti: tutti gli stati parte di un trattato multilaterale se agiscono daccordo possono modificarlo (lex posterior derogat priori). Le norme precedenti si applicano solo nella misura in cui siano compatibili con il trattato posteriore. Tra gli stati che hanno aderito al nuovo trattato e quelli che non lo hanno sottoscritto si applicano le disposizioni del primo trattato, conformemente al principio generale.Possono due stati parti nei rapporti reciproci modificare gli obblighi di un trattato internazionale? Secondo larticolo 4 essi possono farlo: nel secondo accordo per non possono n essere modificati i diritti dello stato A sanciti nel primo trattato, n si pu pregiudicare lo scopo o loggetto del primo trattato. Questi due stati possono comunque stabilire in un altro accordo disposizioni contrarie allarticolo 41 incorrendo per poi successivamente alla responsabilit rispetto al primo trattato. Regole generali: Sono validi tutti gli accordi Vale il principio della successione dei trattati (le posterior derogat priori) Applicazione nei rapporti reciproci tra stati degli accordi ratificati da questi Responsabilit se concludono un trattato non conforme al primoQueste sono disposizioni suppletive perch negli accordi internazionali possono esserci delle clausole di compatibilit con gli altri trattati. Es. art 103 della Carta delle NU: se si creano degli obblighi incompatibili con essa laccordo non valido, ma prevale sempre e comunque la Carta. Es. art 207 TFUE stabilisce espressamente che gli accordi degli stati membri conclusi precedentemente al Trattato UE prevalgono su quelli comunitari; gli stati per devono impegnarsi per eliminare le incompatibilit.Interpretazione dei trattati: articoli 31, 32, e 33 della Convenzione di Vienna. Un tempo si dubitava dellopportunit di codificare le norme sullinterpretazione; questa in passato veniva considerata un processo logico che prescindesse da regole giuridiche. Esistevano cosi 3 metodi di interpretazione: Soggettivo Oggettivo Funzionale1)Il metodo soggettivo quello che mira a cogliere la reale volont delle parti: dato che gli stati sono i detentori della sovranit gli accordi internazionali devono interpretarsi nel senso pi conforme possibile alla loro volont e in caso di dubbi devono essere interpretati nella maniera pi restrittiva possibile per imporre meno obblighi alle parti, cos da escludere lattribuzione di obblighi non accettati dallo stato.Oggi il metodo soggettivo non trova pi attuazione nella realt perch con gli accordi multinazionali aperti, in cui gli stati terzi possono aderire anche successivamente, la volont degli stati non ha la stessa rilevanza che aveva prima. 2)Oggi il metodo oggettivo quello accolto dalla Convenzione di Vienna. Questo anche se quello prevalente non consente di arrivare a determinati scopi: si basa principalmente sul testo del trattato ed ha come oggetto: a)il contesto che comprende il testo del trattato, il preambolo, gli allegati e gli accordi di attuazione di singole disposizioni , gli accordi sullinterpretazione. Ad esempio larticolo 52 statuisce linvalidit del trattato dovuta allottenimento del consenso tramite violenza, che secondo la Carta solo quella armata: con un allegato alla stessa per si indica che si deve condannare qualsiasi tipo di violenza, anche quella economica etc. I rapporti esplicativi fanno parte del contesto? Se accettati dalle parti si, altrimenti hanno una funzione di ausilio interpretativo. b)il significato abituale dei termini: in generale bisogna tener conto del significato abituale dei termini nelluso di quella lingua a meno che la Convenzione non indichi il significato di alcuni di essi.c)il significato dei termini va assegnato in base allo scopo e alloggetto del trattato, cio bisogna tener conto di che cosa si voluto regolare e con quale finalit si concluso il trattato.d)la volont delle parti va interpretata secondo buona fede.Queste norme possono essere ritenute di diritto internazionale consuetudinario perch si applicano anche agli stati che non fanno parte della Convenzione. inoltre possibile tenere conto di altri elementi: lettere B e C paragrafo 3 dellarticolo 31. Alla lettera B si dice che bisogna tener conto anche della prassi successiva sulla quale sia intervenuto un accordo tacito. In questo caso bisogna distinguere la prassi interpretativa da quella modificativa. Quella interpretativa quella che si fonda su una determinata interpretazione di una norma. Quella modificativa tende invece a modificare una norma esistente (es. del diritto di veto del Consiglio di sicurezza dellOnu). In questo caso della prassi si pu tenere conto ma non viene usata automaticamente..Lettera C: la Corte tiene conto oltre che del contesto anche di qualsivoglia regola di diritto pertinente applicabile alle parti. La giurisprudenza soprattutto dellOMC ha cominciato a prendere in considerazione la norma della Convenzione. A causa dei molti accordi internazionali multilaterali e dei diversi tribunali esistenti a livello internazionale che interpretano in modo diverso le stesse norme, si creata una frammentazione del diritto. Secondo Koskienneni ci dovuto proprio allarticolo 31.3 C) il quale consente di tenere conto di qualsiasi regola di diritto applicabile: tra queste sono comprese anche quelle pattizie? Per koskienneni si. Questa norma frutto del diritto internazionale attuale e permette di interpretare le norme internazionali attenuando i conflitti. Caso Ormoni (ambito GATT): moratoria nellUe sullallevamento con ormoni. Negli stati uniti non c il divieto perch, sino a prova contraria, lallevamento con ormoni uguale a quella naturale. Si pu rifiutare di importare la carne prodotta con gli ormoni appellandosi al principio della tutela della salute? La FAO disse che alcuni ormoni non sono nocivi. Questo articolo non pu essere applicato spesso perch occorre che le norme siano approvato da tutti gli stati.3)Metodo funzionale: si deve tener conto dello scopo e delloggetto del tratto; la Corte viene chiamata a riferire sul mandato del Sudafrica per lamministrazione della Namibia. Bisognava capire se il mandato del Sudafrica comprendesse o meno il diritto allautodeterminazione. La CIG interpret il mandato come comprensivo del diritto di autodeterminazione della Namibia asserendo che la funzione del mandato era proprio quella di arrivare allautodeterminazione.Esiste anche un altro metodo di interpretazione considerato come unipotesi dellinterpretazione funzionale: interpretazione evolutiva. Gli accordi vengono interpretati alla luce delle disposizioni che sopravvengono al contesto dellordinamento internazionale; questo metodo consente di considerare i cambiamenti dellordinamento e quindi di attualizzare linterpretazione di un testo normativo. Costarica contro Nicaragua: trattato che permetteva la navigazione di un fiume alle navi che trasportavano oggetti di commercio. Nella fattispecie il passaggio di una nave che trasporta persone compreso? La Corte internazionale disse che il commercio attuale comprende anche il trasporto delle persone. Per Contaldi questa interpretazione dellarticolo 31.3 lettera C non esatta perch si sta interpretando alla luce dei cambiamenti attuali del diritto, estendendo il concetto di oggetti commerciali anche alle persone. Es. Tuna-dolphin: articolo 20 del GATT. Le maglie delle reti dei pescatori del Messico sterminavano i delfini. Gli Usa bloccano limportazione di tonni dal Messico. Larticolo 20 del GATT consente di vietare limportazione quando c una lesione delle risorse esauribili. Larticolo comprende sia le risorse minerali che quelle naturali, cio i delfini? La Corte tiene conto dellevoluzione del diritto internazionale. Linterpretazione evolutiva simile a quella funzionale ma in pi cerca di attualizzare le norme al contesto odierno.Se dopo aver tenuto conto dei diversi metodi di interpretazione rimangono ancora dei dubbi? Articolo 32: altri due mezzi complementari di interpretazione: lavori preparatori e circostanze nelle quali laccordo stato stipulato. Verso gli stati che non hanno partecipato alla negoziazione degli accordi possono essere utilizzati i lavori preparatori? Gaja (e anche Contaldi) sostiene che i lavori preparatori possono essere fatti valere solo nei confronti degli stati che hanno partecipato alla formazione del trattato e non a quelli che aderiscono successivamente.Interpretazione dei trattati in pi lingue: oggi accade che i trattati sono autenticati in pi lingue e pu succedere che il significato delle parole sia dubbio. In questo caso quale delle diverse disposizioni prevale? Secondo larticolo 33.4 prevale il senso che si concilia meglio con loggetto e lo scopo del trattato. Tutta la disciplina dellinterpretazione della Convenzione vale nella misura in cui laccordo stesso non preveda degli strumenti giudiziari propri.Validit e invalidit dei trattati: articolo 42 e ss. Il presupposto che ogni stato ha la capacit di concludere accordi internazionali. Un tempo non era cosi ed esistevano degli stati protetti: alcune forme di accordo non consentivano la conclusione di accordi internazionali a certi stati. Articolo 6 Convenzione di Vienna: ogni stato ha la capacit di concludere i trattati, cosi si pu dire che le cause di invalidit incidono sul consenso e non sulla capacit degli stati a concludere un trattato. Per le organizzazioni internazionali le cose sono diverse, in quanto larticolo 6 della Convenzione di Vienna del 1986 stabilisce che queste hanno la capacit di concludere un accordo solo se le regole di questa lo stabiliscano: la capacit dellorganizzazione si presume dallaccordo istitutivo. Oltre alle regole dellorganizzazione si va a vedere anche la prassi che ha determinato la possibilit per questa di assumere obblighi. La cause di invalidit prescindono dalla capacit dello stato: in questo senso si rileva una differenza con lordinamento interno. Si soliti infatti distinguere tra nullit (vizio che determina una nullit assoluta del negozio) e annullabilit. Nellordinamento internazionale questa distinzione non c perch occorre la presenza di un giudice precostituito. Esistono comunque delle cause di invalidit assoluta e relativa: le differenze sono due.a)persone che possono far valere il vizio: le cause di invalidit relativa possono essere fatte valere solo dalla parte che ha subito il vizio, mentre quelle assolute anche dai terzi;b)nellinvalidit relativa possibile acquiescenza: se la parte non fa valere il vizio il trattato valido;c)quando c un invalidit parziale si pu arrivare ad una nullit parziale dellaccordo.Cause di invalidit relativa: articolo 42. Ci sono due tesi1)Tesi internazionalistica: si basa su una sorta di rinvio allorganizzazione effettiva dello stato che si organizzato in maniera tale da attribuire una competenza, che va anche oltre quella possibile, ad un organo interno. Per il diritto internazionale non rileva la violazione delle norme interne, e laccordo cosi concluso valido fino a quando sono gli stessi organi dello stato a far valere la violazione delle competenze. Caso Groenlandia orientale: il ministro degli esteri concluse un accordo senza verificare la competenza degli organi interni.2)Tesi costituzionalistica: attribuisce un rilievo diretto alle norme costituzionali interne: la violazione di queste comporterebbe linvalidit dellaccordo internazionale. Larticolo 46 opera una mediazione tra le due tesi: attribuisce rilievo alle norme interne, ma solo quando la violazione abbastanza rilevante (a meno che tale violazione non sia stata manifesta). La norma formulata in termini negativi. La violazione deve essere grave e di norme o principi fondamentali oltre che essere manifesta, cio evidente per qualsiasi stato agisca in buona fede.Larticolo 80 della Costituzione dice che occorre lautorizzazione delle Camere per la ratifica di trattati: di natura politica, arbitrati giudiziali, variazioni di territorio, oneri alle finanze, modificazione di legge. La Costituzione non distingue tra i due diversi procedimenti di conclusione dei trattati (forma semplificata o solenne). Larticolo 87 dice espressamente che il Presidente della Repubblica ratifica i trattati internazionali previa autorizzazione delle Camere; in molti casi per avvenuto che i trattati venissero conclusi senza lautorizzazione, intervenuta solo successivamente (EX POST). Se non c lautorizzazione si pu concludere un accordo in forma semplificata? Alcuni pensano che si sia formata una prassi costituzionale che permette la conclusione di accordi senza autorizzazione nel campo della ristrutturazione del debito pubblico e di cooperazione economica. Per Contaldi questa prassi non esiste perch certi trattati che causano oneri alle finanze dello stato sono compresi nel quadro di accordi precedenti oppure sono riconducibili a trattati precedenti; di conseguenza questi non sono visti come accordi nuovi. Al di fuori di questi casi non sarebbe possibile concludere accordi perch la Costituzione rigida, e le norme contenute in essa non sono superabili dalla prassi. Gli accordi spesso sono ratificati dal governo: in questo caso la violazione minore e ed concessa dalla mediazione fatta dallarticolo 46, nel senso che essa non rientra nelle cause di invalidit perch non grave ne manifesta.Articoli 48-51 altre cause di invalidit relativa degli accordi internazionali: le norme sullinvalidit sono tassative. I vizi della volont sono: errore, dolo, corruzione, violenza sul rappresentante.Errore: sentenza degli anni 60 sul tempio di Preah Vihear concernente un accordo tra Cambogia e Thailandia. Nel 1904 il Siam e le autorit coloniali francesi che governavano la Cambogia decisero con mutui accordi i confini. Nei pressi del tempio i confini sarebbero coincisi con la presenza di un fiume, il che significava che il tempio si sarebbe trovato sul lato thailandese. Nel 1907, dopo un sopralluogo, gli ufficiali francesi disegnarono una mappa in cui si evidenziavano con precisione i confini. Il risultato, inviato alle autorit siamesi, riportava il tempio all'interno del territorio cambogiano. Sembrava che la Thailandia avesse accettato i confini. La Thailandia invoca lerrore. In questo caso c lerrore? No, perch il confine era stabilito dal corso dacqua. La Corte disse anche che lerrore deve essere evitabile oltre che essenziale e scusabile come risulta dallarticolo 48.Il dolo c quando uno stato ha indotto un altro a concludere un accordo attraverso una condotta fraudolenta (articolo 49). Anche la corruzione del rappresentante dello stato pu essere considerata come causa suscettibile di viziare il consenso dello stato (articolo 50). Per alcuni la violenza sul rappresentante (articolo 51): il consenso di uno stato che sia ottenuto attraverso la violenza sul rappresentante privo di ogni effetto giuridico. Per alcuni non rappresenterebbe una causa di invalidit relativa, ma piuttosto una assoluta SUI GENERIS. Per Contaldi relativa.Cause di invalidit assoluta: violenza sullo stato e violazione delle norme di IUS COGENS. Le cause sono assolute perch qualsiasi altro stato pu far valerle valere davanti ad un organo giudiziario. Violenza contro lo stato (articolo 52): il richiamo della Carta delle Nazioni Unite diminuisce le violazioni, ritenendo tali solo quelle dovute alluso della forza armata e non gi gli altri tipi richiamati dallallegato alla Convenzione di Vienna (es. violenza economica). Violazione delle norme di IUS COGENS: articolo 53. La violazione delle norme imperative causa la nullit dellaccordo. Nel sistema Nato si consentiva lintervento per legittima difesa solo allinterno dei paesi facenti parte del trattato. Con la nuova dottrina strategica la Nato si arrogava il diritto di fare interventi anche fuori area. Questo era un accordo politico quindi privo di effetti vincolanti. Non si pone un problema di compatibilit di norme di IUS COGENS. Accordi di Camp David riguardanti la nascita della Palestina: questi accordi erano ritenuti contrari al principio di autodeterminazione dei popoli. Accordi tra Senegal e Guinea riguardanti la delimitazione della frontiera marittima e lo sfruttamento delle risorse naturali. In questo caso il Senegal invoc la violazione del principio di autodeterminazione.Cause di estinzione: la Convenzione elenca alcuni fatti oggettivi o circostanze che il trattato stesso prevede come cause destinzione. In realt la Convenzione non prende in considerazione tutte le ipotesi come ad esempio lo svolgimento di tutti gli obblighi o il sopravvenire di una norma consuetudinaria contraria. Queste norme non sono poi cosi tassative perch esistono solo in ipotesi marginali. Lo Stato di guerra non fa venire meno i trattati ma li sospende; non tutti per: rimangono attivi quelli di natura politica. Di per se la guerra non causa di estinzione dei trattati, ma questi si reputano tali quando sono contrari allo stato attuale.Singole cause di estinzione: 1)Articolo 64. Sopravvenienza di una norma di IUS COGENS. Es. trattato concernete laiuto in caso di guerra civile tra Iran e URSS del 1921. Successivamente a questo nasce la norma sul divieto delluso della forza che determina lestinzione del trattato. 2)Articolo 56: denuncia (trattati bilaterali) e recesso (trattati multilaterali). I trattati multilaterali entrano in vigore quando si raggiunge un numero minimo di ratifiche. Il fatto che successivamente alcuni stati recedano, anche se determina un abbassamento al di sotto del numero minimo previsto, non determina lestinzione automatica del trattato. C lestinzione solo per gli stati che hanno manifestato il recesso. Questo articolo formulato in termini restrittivi. Uno stato pu recedere se il testo lo prevede; se il trattato non lo prevede si deve verificare lintenzione delle parti o se era intenzione delle parti consentire la denuncia o il recesso dal trattato. Anche la Carta delle NU non prevede la possibilit di denuncia o recesso; ci nonostante nel 1965 lIndonesia recedette dal trattato anche se in seguito rientrata ma con condizioni agevolate. Caso Gabcikovo-Nagymaros (1997): accordo tra Ungheria e Cecoslovacchia per la creazione di un sistema di dighe sul Danubio che sarebbe servito per rendere navigabile un tratto di 30 km. Agli inizi anni 80 la Cecoslovacchia si divide. Se il trattato localizzabile gli obblighi sono automaticamente trasferiti allo stato successivo (successione degli obblighi). LUngheria vuole uscire dal trattato per diverse cause: costo troppo elevato degli impianti, mutamento delle circostanze e incompatibilit degli impianti con il diritto internazionale dellambiente. consentito il recesso? Per la Corte internazionale di giustizia il trattato era diretto a costituire un sistema di investimento durevole, che quindi non permetteva a una delle due parti di recedere. Articolo 56.2: precisa che quando si pu dedurre dal trattato o consentito dalle parti, la parte che vuole recedere deve preavvertire con un preavviso di 12 mesi. Questa causa di estinzione dipende dalla natura del trattato mentre le altre dipendono tutte dalla volont delle parti.3)Articolo 61: impossibilit sopravvenuta. Occorre che scompaia loggetto: questa causa non pu essere invocata in presenza di obblighi fungibili. Nel caso Gabcikovo una delle due parti addusse come motivo per estinguere il trattato le difficolt finanziarie. Non unimpossibilit oggettiva; occorre infatti che loggetto sia realmente scomparso. Articolo 61.2: non pu invocare impossibilit sopravvenuta la parte che con il proprio inadempimento ha provocato limpossibilit. stato notato da alcuni (Capotorti) che questa regola non attiene al diritto dei trattati, rimane solo la responsabilit per aver determinato il venir meno dei trattati. Chi ha fatto estinguere il trattato incorre nella responsabilit internazionale.4)Articolo 60 violazione sostanziale di un trattato. Sempre nel caso Gabcikovo la Corte disse che larticolo 60 corrisponde al diritto internazionale consuetudinario: se una parte commette una violazione sostanziale di un trattato, le parti possono agire in vari modi. Larticolo 60.3 definisce per violazione un rifiuto del trattato che non sia previsto dalla Convenzione o la violazione di una disposizione essenziale per la realizzazione dello scopo e delloggetto del trattato. Es. trattato di disarmo: se uno stato costruisce una base militare costituisce una violazione tale che fa venir meno loggetto. Le altre parti possono: di comune accordo sospendere parzialmente o totalmente lapplicazione del trattato sia tra tutti i partecipanti al trattato sia nei soli confronti di chi lo ha violato.Se non c accordo bisogna vedere la situazione del singolo stato: se una parte ritiene una violazione particolarmente dannosa per essa questa pu invocare detta violazione per sospendere lapplicazione completa o parziale del trattato. Diversamente, qualsiasi altra parte pu sospendere lapplicazione del trattato se la violazione di natura tale da togliere valore agli obblighi del trattato. Larticolo 60.5 dice che larticolo 60 non pu essere applicato ai trattati di tutela dei diritti delluomo perch impongono una serie di obblighi a carattere di assolutezza che proteggono interessi superiori. 5)Articolo 62: clausola REBUS SIC STANTIBUS. In realt non una vera causa di estinzione ma dipende dal diritto consuetudinario. Un tempo si riteneva che fosse una clausola implicita in qualunque trattato internazionale. Se cambiano le circostanze che hanno determinato il consenso dello stato, il trattato si pu estinguere a 3 condizioni:a)Cambiamento imprevisto;b)Cambiamento delle circostanze che hanno costituito base essenziale per la determinazione del consenso;c)Trasformazione radicale degli obblighi del trattato;Caso Gabcikovo: sono invocate ragioni di carattere ambientale e la minore redditivit degli impianti; questo non comporta un mutamento fondamentale delle circostanze, e se il trattato localizzato nemmeno il cambiamento dellordinamento politico.Esistono due limitazioni alla clausola REBUS SIC STANTIBUS: la clausola non si applica quando il mutamento dovuto da comportamenti di una delle due parti e se il trattato fissa un confine. Questultimi accordi hanno efficacia immediata e non differita. Inoltre c il principio UTI POSSIDENTIS: il diritto internazionale ha mostrato sensibilit rispetto la definizione dei confini perch discuterne significa creare guerre civili; si rispettano quindi i confini dal momento che gli stati possiedono quel territorio.Come si fanno valere le cause di estinzione?Il procedimento previsto dalla Convenzione di Vienna negli articoli 65 e 66. Conforti dice che non fa parte del diritto consuetudinario: non escluso che in certi casi gli accordi internazionali possano essere dichiarati invalidi o estinti anche automaticamente. Il giudice nazionale potrebbe cio svolgere una indagine per verificare se si incorsi in una causa di estinzione o invalidit degli accordi internazionali. Contaldi dice che questi due articoli forse non sono norme consuetudinarie, ma si pu desumere il principio che gli stati devono comunque agire secondo buona fede, valutare con oggettivit lesistenza di queste cause e farle valere in maniera tale che laltro stato pu replicare.Larticolo 66 attiene alla violazione di norme di IUS COGENS, larticolo 65 invece riguarda la violazione delle norme a portata generale (ERGA OMNES). Per larticolo 65 il procedimento pu essere attivato solo dallo stato parte, che ha lobbligo procedurale di notificarlo alle altre parti. Se dopo tre mesi non c obiezione si pu far valere la clausola ma si deve notificare che si vuole usare tale meccanismo. Se c stata obiezione le parti devono trovare un accordo secondo larticolo 33 della Carte delle NU (risoluzione delle controversie internazionali), che dice di risolvere pacificamente le controversie entro 12 mesi. Se nel termine dei 12 mesi non si trovata una soluzione si adottano altre procedure (articolo 66): se il caso riguarda una norma di IUS COGENS si pu sottoporre la questione (requete) alla Corte internazionale di giustizia anche in via unilaterale (in questo caso pu mancare lobbligo). Negli altri casi si chiede al Segretario delle NU di risolvere la questione. Successione nei trattati: la Convenzione di Vienna del 1978 entra in vigore solo nel 1996 per 22 stati e riguarda la successione degli stati nei trattati. Queste norme pattizie, codificano un fenomeno di fatto, che modifica la struttura di uno stato con la conseguente creazione di uno stato nuovo. La successione una vicenda di fatto che si determina per effetto dellespansione o ritrazione della sovranit territoriale in ordine a porzioni di territorio. Es. Ungheria contro Slovacchia: la Slovacchia succedeva alla Cecoslovacchia. La convenzione si applica solo alle successione avvenute dopo il 6/11/1996; uno stato pu decidere di aderirvi e attuarla retroattivamente.Si ritiene che il diritto internazionale consuetudinario sulla successione sia disciplinato da due principi:1)Successione nei trattati localizzabili: attengono ad una gestione di una determinata parte del territorio; la successione degli stati in relazione agli obblighi si verificherebbe solo noi trattati localizzabili;2)Principio della tabula rasa: non c successione nei trattati diversi da quelli localizzabili.Nei trattati che stabiliscono un confine non si pone un problema di successione perch non riguarda la sovranit. La Convenzione di Vienna del 78 applica il principio della tabula rasa solo agli stati sorti in seguito al processo di decolonizzazione perch lo stato si ritiene non soggetto agli obblighi assunti dagli stati colonizzatori. Il principio della tabula rasa fa nascere un altro principio che quello della mobilit delle frontiere: per vedere quali trattati si possono applicare ad un determinato territorio bisogna vedere cose si sono mosse/articolate le frontiere.Due stati che si dividono danno luogo ad un fenomeno di successione: ad esempio la Repubblica Ceca e la Slovacchia sono due stati nuovi, diversi dalla Cecoslovacchia, ai quali non si applicano i trattati di questultima a meno che questi non siano localizzabili, dando cosi luogo alla successione. Spesso si usano strumenti negoziali per consentire una forma di successione. Ad esempio pu accadere che lo stato vecchio e quello nuovo creatosi stipulino un accordo di devoluzione con il quale lo stato vecchio trasmette a quello nuovo taluni obblighi internazionali. Laccordo di devoluzione ha effetto solo INTER PARTES. Pu accadere che uno degli stati sorti per effetto di una secessione effettui una dichiarazione unilaterale, cio notifichi agli altri stati la volont di succedere negli obblighi (notifica di successione) come accade per esempio con gli accordi multilaterali aperti dove il nuovo stato sorto non obbligato a accettare la dichiarazione se non con una nuova adesione. Caso Tanganika: il Tanganika, ex colonia inglese, voleva succedere e continuare ad eseguire i trattati conclusi dal Regno Unito applicandoli in via provvisoria per due anni. In questo caso per per rendere effettiva lapplicazione dei trattati il Tanganika deve dare una nuova adesione, non trattandosi cosi di una successione.Smembramento: non sempre chiarissima la differenza tra smembramento di uno stato in molti stati pi piccoli, e la divisione di questo da parte di stati dallo stato centrale che rimane tale. Es. negli anni 80 della Jugoslavia e dellUrss. Nei casi di smembramento non si applica la successione perch gli stati formatesi sono tutti nuovi. Es. Urss: gli stati erano indipendenti e conclusero nel 1991 un accordo (di Alma Ata) con il quale davano atto che lUrss si era smembrata e si impegnavano a favorire lammissione di nuovi stati nelle NU. In concreto per lUrss aveva una posizione privilegiata determinata dal fatto che essa occupava uno dei 5 seggi dei membri permanenti nel Consiglio di Sicurezza. In questo caso la Russia mantenne il seggio nonostante gli stati ritenessero laccordo di smembramento e non di divisione; la prassi che si sviluppata vede la Russia succedere a tutti i trattati stipulati dallUrss. Bisogna cio vedere caso per caso. Non sempre per chiaro se si tratta di divisione o smembramento. La prassi dispone in due sensi: considera da una parte uno smembramento dallaltra una successione il caso delle Jugoslavia. Nel 1991, in un caso sulla Convenzione sul genocidio, la CIG disse che le dichiarazioni della Bosnia di accettazione della Convenzione valevano come una adesione di un nuovo stato, senza cio che ci sia stata successione (adesione EX NOVO) proprio perch la Corte considera il caso della Jugoslavia come uno smembramento. Questo comporta anche che gli stati vengano ammessi EX NOVO alle NU, cio come stati indipendenti rispetto a quelli vecchi. In altre ipotesi invece per alcuni obblighi Onu alcuni giudici hanno considerato la Repubblica federale Jugoslava come ancora vincolata dagli obblighi derivanti da precedenti accordo conclusi dalla Jugoslavia. Fu istituito dal Consiglio di sicurezza (con alcuni dubbi sulleffettiva possibilit di questo di istituire tali organi) il Tribunale per lex Jugoslavia; listituzione di tale organo, che afferm di essere legittimamente istituito sulla base della Carta delle NU, porta a considerare come se lo smembramento non sia avvenuto completamente, ma che ci sia stata piuttosto un fenomeno di divisione. Gli altri stati considerano il fenomeno come uno smembramento quando gli stati creati si uniscono alle NU, mentre come una divisione quando attribuiscono gli obblighi internazionali alla Repubblica federale Jugoslava. Per Contaldi la prassi ha considerato una divisione questo caso solo per giustificare la giurisdizione del tribunale per lex Jugoslavia. Ci sono dei fenomeni opposti: incorporazione. In questo caso, per il principio della mobilit delle frontiere, gli obblighi di uno stato incorporante si estendono anche a quello incorporato: si estende cio la sovranit e si espandono anche gli obblighi. Caso dellunit dItalia: gli obblighi a capo dello stato del Piemonte e Sardegna si estesero anche al resto dei territori inclusi nel Regno dItalia. Unificazione delle 2 germanie: in concreto avvenuto come una incorporazione della Germania est in quella della dellovest. I trattati della Germania ovest si estesero a quella dellest.Fusione: quando si tratta di fusione gli stati danno vita ad un nuovo stato. Il principio seguito quello della tabula rasa, cio si applicano al nuovo stato solo i trattati localizzabili. Non sono considerati come successione i mutamenti integrali di governo: se cambia il governo non siamo in presenza di un fenomeno di successione; a riguardo Conforti dice che siamo in presenza di un principio consuetudinario che assicura la continuit nei trattati perch identifica lo stato con il governo generando lo stesso effetto politico della successione.Convenzione di Vienna del 1983: successione dei debiti e degli archivi di stato: anche qui il principio quello secondo cui lo stato nuovo non assume i debiti se non quelli localizzabili, che dipendono cio da una certa gestione del territorio. La prassi per depone in senso inverso: es. della Cecoslovacchia. Nella divisione dei debiti tra Repubblica Ceca e Slovacchia sono stati divisi in base alla popolazione dei due stati. Diversamente nel caso Urss la Russia si accollata tutti i debiti perch ritenuta come lo stato principale.Fonti di 3 grado o fonti previste da accordi: sono di terzo grado perch un accordo pu prevedere che vengano emanati degli atti vincolanti anche per gli stati che non hanno aderito o partecipato come ad esempio nellambito delle organizzazioni internazionali dove si prevede che degli organi possano assumere delle decisioni vincolanti anche per chi non le ha votate. LAssemblea Generale dellOnu, ad esempio, pu votare e approvare le deliberazioni di bilancio con la maggioranza dei 2/3 (articoli 18 e 19): il bilancio determina lobbligo di pagare i contributi previsti in esso a tutti gli stati anche quelli che non hanno votato. Responsabilit internazionale: la responsabilit internazionale deriva da norme principali o norme secondarie. La responsabilit a carattere bilaterale perch tra stato offeso e stato che offende. Queste norme consentono delle reazioni collettive dinsieme alle violazione dei beni primari: la loro violazione determina la possibilit di reazioni da parte di stati che non sono direttamente lesionati (eccezione alla regola della bilateralit e reciprocit).Le organizzazioni internazionali possono essere autori di fatti illeciti ma di norma sono gli stati i responsabili sul piano internazionale anche se ci sono delle norme che puniscono altri soggetti come gli individui (crimini jus gentium). Gli elementi costitutivi del fatto illecito sono 2 (articolo 2 PRI): limputazione del fatto illecito allo stato e illiceit, violazione di un obbligo dello stato. Limputazione del fatto illecito allo stato lelemento soggettivo dellillecito mentre la violazione lelemento oggettivo. La medesima condotta pu essere lecita o meno sul piano del diritto interno ma per il diritto internazionale ci indifferente (art 3 PRI). Secondo alcuni ci sarebbe un terzo elemento dellillecito dato dalla colpa anche se nel diritto internazionale difficile parlare di colpa perch lo stato considerato come un ente astratto che agisce attraverso i proprio organi. Si potrebbe parlare in questo caso non di colpa dello stato ma dellorgano che ha commesso la violazione.A)Lelemento soggettivo determinato dal fatto che lo stato agisce attraverso i propri organi: bisogna per vedere in che misura queste azioni sono imputabili allo stato, cio i limiti entro i quali la condotta di un organo possa essere imputata allo stato. Nel diritto internazionale si da rilievo alleffettiva organizzazione dello stato: non si da rilievo alla circostanza in s che quel soggetto sia organo dello stato, ma rileva che il soggetto stia attualmente agendo come tale e che lo stato riconosca quellazione come sua. Sono imputabili allo stato tutte le azioni e i comportamenti dei proprio organi sia che essi siano legislativi, esecutivi, giudiziali (articolo 4); es. sentenza Lagrand: in questo caso viene imputato allo stato il comportamento di un organo che del tutto indipendente dal governo centrale cio quello di un tribunale di uno stato federato.Anche se lorgano agisce fuori dalla competenza o contravviene alle istruzioni lazione comunque imputabile allo stato (articolo 7). Caso Mallen 1927: un cittadino messicano fu percosso da un poliziotto americano per ragioni personali e fu poi portato in prigione. In questo caso la condotta divisibile in due: il primo comportamento quando il poliziotto percuote il cittadino messicano, la seconda condotta la conduzione in prigione; questa seconda condotta di un organo dello stato e quindi ad esso imputabile. Un altro esempio sono i militari americani che seviziarono i prigionieri in Iraq. In questo caso per durante il processo i militari sostenerono di non aver agito seguendo un ordine, escludendo cosi lipotesi di responsabilit per gli USA. Il comportamento di altri soggetti imputabile allo stato? Articolo 6: il comportamento di un organo a disposizione di un altro stato considerato come facente parte di questo. Es. nave da trasporto Sibilla: cooperazione Italia-Albania. La nave affonda un barcone nellimpedire ad esso lingresso in Italia causando molti morti. La nave, anche se organo di una cooperazione internazionale, era in quel momento sotto la direzione del ministero dellinterno italiano, quindi il comportamento viene imputato allo stato.Ci sono poi organi o persone che agiscono sotto il controllo o la direzione di un altro stato (articolo 8). Caso Nicaragua vs. Usa: gli Usa stavano organizzando e fomentando una rivolta in Nicaragua finanziandola, fornendo armi e istruendo soldati. Questo gruppo di rivoltosi (Contras) commette una serie di fatti illeciti. Per la CIG non erano imputabili agli Usa i fatti illeciti. Se mai era imputabile lorganizzazione e il finanziamento ma non i fatti illeciti di questi. Per la Corte mancava lelemento del controllo effettivo che attribuisce i fatti illeciti agli Usa.Caso Tadic: vi erano una serie di attivit commesse dellesercito della Jugoslavia contro il potere centrale. Siamo in presenza di un conflitto internazionale? Ci sono delle convenzioni che si applicano ai conflitti internazionali tra stati e queste milizie violarono alcune di queste norme. In pratica se le attivit sono commesse dallesercito di uno stato contro quello stesso stato si tratta di un conflitto interno, mentre in questo caso si scopr che le attivit dellesercito erano imputabili alla Bosnia-Erzigovina. Per ritenere imputabili i comportamenti, secondo la giurisprudenza del caso Nicaragua vs. Usa, questi dovevano essere diretti in modo continuativo, e in questo caso non sarebbe potuta essere ritenuta responsabile la Bosnia. La Corte dappello del Tribunale per lex Jugoslavia introduce per un nuovo elemento: il criterio che presuppone delle istruzioni specifiche agli individui in contrasto con la prassi internazionale e nazionale: al fine di attribuire gli atti di un esercito ad uno stato si deve vedere se c stato un controllo complessivo generale sul gruppo che postula un condizionamento delle azione rendendo non pi necessario dare istruzioni per commettere illeciti (controllo effettivo). In una sentenza successiva la Corte ha confermato la giurisprudenza applicando il principio del controllo complessivo ma esercitato sempre in modo effettivo. Cio in sostanza per la Corte dappello del tribunale per lex Jugoslavia necessario un controllo minore.In alcuni casi si pu imputare allo stato il comportamento di singoli individui: es. caso ostaggi a Tehran. Alla fine degli anni 70 ci fu un movimento insurrezionale incitato dallAYATOLLAH nei confronti dello Sci, che chiese asilo politico agli Usa. Khomeini (layatollah) arriva al potere e identifica come nemici esterni Israele gli Usa istruendo e fomentando in questo senso gli universitari. Questi studenti occuparono lambasciata statunitense e presero degli ostaggi chiedendo agli Usa il rilascio dello Sci. Il comportamento imputabile allIran? Sembrerebbe di no, anche se cera lobbligo dellIran di protezione dellambasciata americana a cui era venuto meno. Accade per un mutamento dellatteggiamento dellIran determinato dalla circostanza che lIran fa proprio il comportamento degli studenti auto-attribuendosi le azioni e agendo di conseguenza. Viene ad esempio inviata una delegazione Usa per negoziare. ma il governo iraniano si rifiuta appoggiando pubblicamente loperato degli studenti. Per la Corte il comportamento commissivo dellIran permette di considerare gli studenti come organo dello stato rendendo imputabile a questo i comportamenti posti in essere da essi (articolo 11). Anche nelle ipotesi in cui lo stato aiuti dei gruppi privati il Consiglio di Sicurezza (risoluzione 1368/01 riguardo le torri gemelle) ha invocato la responsabilit degli stati che sostengono i terroristi. Anche i comportamenti dei movimenti insurrezionali che hanno acquisito la soggettivit mediante il controllo su un determinato territorio sono imputabili allo stato (articolo 10.3). Complicit: la responsabilit che uno stato assume per avere aiutato uno stato nella commissione di un fatto illecito (articolo 16). La responsabilit per la complicit ha per carattere sussid