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ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - Notizie giovani Attività - Notizie - Segnalazioni - Recensioni Testi di: Baruzzini, Bertossi, Capani, Camerlo, Clemente, Dattilo, Degano, Disint, Ferraro, Franciosa, Gobbi, Gratton, Lene, Melchior, Morandini, Pezza, Pitacco, Sanna, Raffa, Venditti, Zannier

ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1 UDINE ITALY fogolar furlan 1-2000.pdf · Santiloni, arch. Francesca Sartogo Bian-chi. Consiglieri del Gruppo Giovani: arch. Alessandro Scaletti,

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ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

UDINE

ITALY

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - Notizie giovani

• Attività - Notizie - Segnalazioni - Recensioni

• Testi di: Baruzzini, Bertossi, Capani, Camerlo, Clemente, Dattilo, Degano,Disint, Ferraro, Franciosa, Gobbi, Gratton, Lene, Melchior, Morandini,Pezza, Pitacco, Sanna, Raffa, Venditti, Zannier

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In copertina: “Fra terra e cielo” al teatroGhione (Publifoto).

Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Iscr. Albo Ass. - Regione Lazio del 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport e Reg. Friuli-Venezia Giulia

E-mail: [email protected]. Postale n. 52696002Cod. fisc. 80412500581

sped. in omaggio

DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta - Ermes Disint

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

TipografiaArti Grafiche Friulane - Tavagnacco (Ud)

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

Signôr’O viôt traviârs el bôsc le To presinze,Signôr,che sflandorose si palesecul nassi de zornade.

Mi sint viluzzà dal To voli,Signôr,ch’al mèt a cròt el gno jèssi.

In zenoglòn,ta chest maraveôs confèssionarich’al sa di muscli, di pin e di genzia-ne,Ti domandi perdòn,Signôr,par chel ch’o ài fàt,par chel ch’o fasarai.

’O sint, senze vergogne,a cori jù ’ne lagrimeche và a confondisi, planchin plan-chin,cu le rosade.

Enzo Driussi

Siamo ormai prossimi alduemila partendo dalla nasci-ta di Gesù, Figlio unigenito diDio, fattosi uomo per salvareil genere umano, nonché fon-datore del Cristianesimo.

Certamente gli attuali stori-ci si butteranno a capofittonell’elencare i più grandi av-venimenti accaduti dalla mor-te di Cristo ad oggi.

Duemila anni, 24.000 mesi,nei quali l’uomo, con i suoipregi e difetti è riuscito a bus-sare nei grandi segreti rac-chiusi nel globo terrestre e inquelle società multietnicheche spingono quote semprepiù crescenti verso un profon-do riassetto negli equilibri so-ciali e politici del mondo.

Guerre, incredibili stermini,crescita di nuove etnie, strati-ficazioni religiose, linguistichee sociali, differenti potenzialidi sviluppo economico e quo-te crescenti di immigrazione,sono un aspetto nel quale nul-la toglie alla significatività de-gli stimoli ed alla drammati-cità delle sfide per i prossimidecenni che vengono dalloscenario e dalle ricerche chece lo propongono.

Comunque vadano le cosepossiamo stare tranquilli, inquanto, stando agli scienziati,il pianeta terra continuerà adesistere ancora per almeno unmiliardo di anni.

N.B.: A proposito, sarebbecosa opportuna ricordarci che,ogni giorno in Africa, 40.000bambini muoiono di fame: unvero, costante ed incredibileolocausto.

Buon Anno, comunque, atutti Voi e alle Vostre fami-glie!

Roma, 1 gennaio 2000Ermes Disint

BuonAnno

ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANI

RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

Via Principessa Clotilde 1/a (00196)Tel.06/3226613 - Fax 06/3610979

E-mail: [email protected]

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

Adriano Degano.V. Presidente: cav. Gran Croce, dr.

Adalberto Leschiutta.Segretaria: Domenica Camerlo Zanini.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. dr. Enzo Annicchiari-

co, cav. rag. Giuseppe Baruzzini, M¡ NinoBrandolini, Domenica Camerlo Zanini, dr.Angelo Corazza, comm. Giorgio De Pian-te, cav. Ermes Disint, Mario Fantin, dr.Leopoldo Gobbi, Acc. Lincei, prof. BrunoMartinis, dr. Rino Militti, dr.ssa TeresaMizzau Massini, rag. Giuliano Panzardi,dr. Luciano Pascoletti, dr. GIanluigi Pez-za, ing. Francesco Pittoni, prof. MariarosaSantiloni, arch. Francesca Sartogo Bian-chi.

Consiglieri del Gruppo Giovani: arch.Alessandro Scaletti, isp. Luca Cosson,avv. Danilo Tonon.

* * *Collegio Revisori dei Conti: comm.

Romeo Fattori, presidente; comm. Euge-nio Braida, Riccardo Gubiani, dr. EmilioLazzaro, ing. Carlo Mattiussi.

Collegio dei Probiviri: co. CorradoMasetti-Zannini de Concina, presidente;arch. Germano Colusso, Carlo Gerosa, ar-ch. Rodolfo Grasso, Giorgio Ioan, BrunoMenis.

Archivio: cav. Luigi Urbani.Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilit�: Wanda Magoni.Soci collaboratori: Mattia Biasizzo,

Nives Corazza, Gianna Flury, Enza Janne-ce-Battistuzzi, Irma Levan, Carmelo LoCarmine, Gabriella Manuti, Gabriella Mu-nisso, Bruno Nardini, Valeria Pellis, LuisaPolano Di Trapani, Ersilia Pasotti, MarellaSandicchi, Cecilia Sandicchi, Gloria Trai-na-Giacomello, Rita Volpato.

Suor Anna Lisa,

Madre Superiora

delle Suore della

Divina

Provvidenza,

fondate a Udine da

p. Luigi Scrosoppi,

ci ha inviato gli atti

della Sacra

Congregazione per

le cause dei Santi e

ci ha comunicato

che il S. Padre,

sabato 1° luglio, ha

approvato il decreto

che riconosce il

miracolo del Beato

p. Scrosoppi,

compiuto per la

prima volta nei

confronti di un

ammalato di AIDS.

Il Fogolâr si è fatto

premura di

trasmettere gli atti

alla “Vita Cattolica”

di Udine, che ha

dedicato allo

straordinario evento

la pagina che

riportiamo

integralmente.

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Miracolo del Beato Luigi Scrosoppi

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L’emigrazione del Friuli nel mondoLa dr.ssa Lidia Gonano, presidente della “Università

della Terza Età” di Udine, ha invitato il nostro presi-dente Degano a tenere una conversazione al “Corso diEconomia” dell’Università stessa sul tema “La sfidafriulana alla mondialità del lavoro: storia e dinamicadella nostra emigrazione”.

La conversazione, tenutasi il 15 dicembre 1999 nelsalone dell’Associazione Industriali di Udine a Palaz-zo Torriani, gremito di attenti e qualificati ascoltatori eprofessionisti, ha dato modo a Degano di chiarire laportata dell’emigrazione friulana nel mondo, dai primi

movimenti migratori della seconda metà del secolo di-ciannovesimo ai nostri giorni, ponendo in risalto lagrande capacità dei nostri lavoratori, nel contesto del-le società di accoglimento. Non ha tralasciato, poi, dimettere nella giusta luce anche il ruolo ed i compiti al-tamente sociali e comunitari dei Fogolârs sorti sponta-neamente nel mondo e, quindi, coordinati operativa-mente dall’Ente “Friuli nel Mondo”, istituito con il va-lido apporto degli Enti Locali della nostra Regione(Province, Comuni, Cassa di Risparmio e della stessaAssociazione degli Industriali).

Il Papa ringrazia

Dal Vaticano, 17 dicembre 1999

Pregiatissimo Signore,

con premurosa cortesia, Ella, unitamente al Se-natore Mario Toros ed a nome anche degli aderen-ti a codesta Associazione, in occasione del Pellegri-naggio delle Diocesi del Friuli, del 27 novembrescorso, ha voluto offrire in omaggio al SommoPontefice la scultura lignea “Jubilate Deo salutarinostro”, dell’artista Franco Maschio, ed il simboli-co medaglione aureo dell’incisore Eugenio Driutti,realizzati per il 50° anniversario di fondazione del“Fogolâr Furlàn”.

Il Santo Padre, accogliendo con compiacimento isentimenti di affetto e di venerazione che hannoispirato il devoto atto di ossequio, desidera farLegiungere le espressioni della Sua gratitudine per gliapprezzati doni ed auspica che la ricorrenza giubi-lare, ravvivando negli associati le nobili tradizionidi fede, di amore alla famiglia e di laboriosità rice-vute dai Padri, susciti in tutti un generoso impegnodi testimonianza cristiana.

Con tali voti, Sua Santità invoca, per intercessio-ne della Vergine Maria, su di Lei e su quanti si so-no uniti nel delicato gesto abbondanti grazie celestie prosperità nel Signore ed invia di cuore a ciascu-no una speciale Benedizione, volentieri estenden-dola ai familiari ed alle persone care.

Con sensi di distinto ossequio mi confermo

dev.mo nel SignoreMons. Pedro Lopez Quintana

Assessore

Ricuardànt Ferrante

Il coròt di Miriam e Ferrante Giabbai. In te gle-sie romane de Garbatella o vin dât l’ultim salùt aMiriam, compagne amorose par sessantequatriains di Ferrante. Dopo cinc dìs o sin tornâs te stes-se glesie a disi l’ultim mandi a Ferrante, un cjâramì ca la vivût la so vite come don di Diu. O varinsimpri presint l’esempli ca nus lasse:- di amôr viers la so compagne Miriam e la famèe

(i fîs Italo, Enzo e Maurizio, lis brûs e nevôs);- di moralitât e laboriositât in te vite civil (impe-

gnât tal volontariât) e militâr tant di deventàbrac’ destri di Italo Balbo;

- di amicizie profonde e leâl viers i amîs dal Fo-golâr e in particolâr dai amîs dal coro, che an vûtdi aprezà le so umiltât e l’amôr pal Friûl soredutil pais di Perserean là che l’ere nasût.Il vueit che nus lassin Miriam e Ferrante a le

grant. Ferrante lu viodevin ogni dì in sede presintdi persone e tes cunvignis impuartantis simpri cunMiriam e i lôr amîs. Nus mancjarà soredut il mo-ment di quant che incontravin Ferrante… e cja-lansi tai voi il sò salût l’ere simpri chel di intonà ilcjant di une villote…

Mandi, Miriam, mandi Ferrante us rivi la nestrepreière e il nestri cjant.

Bepo Baruzzin

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Ressa di friulani, di Furlàn anzi, allapresentazione del libro di RobertoGervaso “Si salvi chi può”.

Riuniti, seduti, poi in piedi vicino al-le pareti, in file compatte a fondo sala,molti anche fuori dell’uscio del giardi-no d’inverno degli Horti Galateae ove

la presentazione si è svolta ieri sera,con successivo, movimentato e di-vertente dibattito, brillantemente so-stenuto dal pungente Gervaso. Per Fo-golar Furlàn, la “famiglia” dei friulania Roma (e nel mondo) un incontro difesta, dedicato nello specifico alla

giornata mondiale sui diritti dell’uo-mo. Al tavolo d’onore Adriano Dega-no, presidente dei “friulani” e Anto-nio Volpe, presidente della fondazio-ne dei Caschi bianchi d’Europa. Inau-gurazione nella presentazione, pocodopo, per la mostra d’arte di ZaklinaJacoby, responsabile di arte e culturaper gli White helmets, introdotta dalcritico d’arte, conte Fernando Ansel-metti.

(Il Messaggero - Roma, 11.12.1999)

L’incontro sociale e l’assembleagenerale del Fogolâr si sono pun-tualmente svolti domenica 23 gen-naio 2000 nel salone del ristorante “Icigni” e, come sempre, con grandepartecipazione di Soci accompagnatianche da familiari ed amici.

Sono intervenuti, fra gli altri,l’Assessore alle Politiche sociali delComune di Roma dr. Amedeo Pi-va, la dott.ssa Anna Marcon, consi-gliere della II Circoscrizione, i pre-sidenti e soci dei Fogolârs di Apriliae Latina.

L’assemblea all’unanimità, ha ap-

provato i bilanci, alcune modifichenegli organi collegiali e la nomina asoci onorari degli onn. Tiziano Treue Wiler Bordon, del dr. Amedeo Pi-va, della dott.ssa Anna Marcon e dimons. Duilio Corgnali, accolta concalorosa ovazione, considerato il so-stegno dato al Fogolâr dalle perso-nalità stesse.

Il dott. Degano ha poi, però, presola parola per comunicare il suo desi-derio di essere sostituito nella carica,ormai venticinquennale, di Presiden-te del Fogolâr.

Un attimo di silenzio, sguardi in-creduli fra i pre-senti, e poi… ilvoto contrariodel l ’assembleaaccompagnato daun fragoroso ap-plauso.

In una gioiosaatmosfera si sonopoi svolti il pran-zo, le danze e ladistribuzione dinumerosi e ricchidoni offerti, fra glialtri, da RenzoCroppo, RomanoCotterli, AdrianaGriffa, Paola Bar-

beri, Bruna Blasigh Borghini, Anna-maria Baschieri, Liliana De ToniMarongiu, Paola Pascoletti, MarioZorzan, Carlo Gerosa, EnotecaChirra, Mirella Moro, Carlo Mattius-si, Gianna Bari, Luigi Piccoli, GraziaFaitelli e Adriano Degano.

LO SCRITTORE CON I FURLÀNS

Gervaso: Si salvi chi può

L’intervento graffiante di Gervaso (a lato il presidente della Fonda-zione Caschi Bianchi d’Europa e il critico d’arte Fernando Ansel-metti) (Foto Fluri).

Il salone di Scaletti affollato di personalità e giovani friulani e ro-mani(Foto Fluri).

L’assemblea del 2000 proclama i soci onorari

Soci onorariL’Assemblea dei Soci, tenutasi il 23giugno 2000, su proposta del Consi-glio Direttivo, ha proclamato - concalorosa ovazione - Soci onorari delnostro Fogolâr Furlan, in considera-zione del fattivo e convinto sostegnodato alle nostre iniziative:- il Ministro on. Wiler Bordon, già

sindaco di Muggia;- mons. Duilio Corgnali, Vicario epi-

scopale per la cultura dell’Arcidio-cesi di Udine;

- l’on. Prof. Tiziano Treu, già Mini-stro dei Trasporti e della Naviga-zione e nobile del Ducato dei vinifriulani;

- l’on. dr. Amedeo Piva, già operato-re nel volontariato e Assessore allePolitiche sociali del Comune diRoma;

- la friulana Anna Marcon, consi-gliere della VI Circoscrizione delComune di Roma, preposta alle at-tività culturali e sociali.L’assessore Piva e A. Marcon con i consiglieri Leschiutta, Fattori,

Militti, Fantin e il dr. Fabris (Foto Fluri).

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La tradizione di Santa Lucia, cheporta doni ai bimbi buoni, è tenuta vi-va dalle Comunità friulane del Lazioche, puntuali all’appuntamento, ognianno organizzano una simpatica festaove - come è giusto - sono protagonistii garruli e vivaci ragazzi.

A Roma, domenica 12 dicembre,nella sala della Parrocchia di S. Giu-seppe al Trionfale, Attilio Duse haportato lazzi e scherzi delle maschereromane. Duse, con la sua Compagnia“La zueca” di solito rappresentavacommedie goldoniane o di sapore ve-neto.

Quest’anno con “Le maschere roma-ne” ha voluto rappresentare quanto diesse è ancora vivo nella tradizione po-polare con menestrelli e prosperoseragazze nei tipici costumi immortalatida Bartolomeo Pinelli.

È seguita la consegna dei doni fattadal comm. Romeo Fattori, presidentedel Collegio Sindacale, e dalla Consi-gliera Domenica Camerlo.

* * *

L’8 dicembre, ad Aprilia, una molti-tudine di ragazzi si è raccolta, prima,nella Chiesa di S. Michele Arcangeloe, poi, nell’ampio teatro Europa. È se-guito uno spettacolo folkloristico conrecite, danze e canti tipicamente friula-ni, eseguiti dagli scolari del 1° CircoloDidattico di Piazza Marconi.

Caloroso il saluto del Sindaco diAprilia Gianni Cosmi, dei rappresen-tanti di “Friuli nel Mondo” e quelli deiFogolârs di Roma e Latina.

* * *

Quest’anno niente cinema, niente tea-tro. Qui, a Borgo Carso (Latina), tutto sisvolge in chiesa. La chiesa è gremita equando al mattino la chiesa è piena si-gnifica che la festa incomincia bene.

La Santa Messa è stata allietata dal

coro di voci bianche “Inno alla Gioia”che subito dopo ha tenuto un breve,bellissimo nonché applauditissimoconcerto in italiano, latino, friulano,napoletano ed inglese. Semplicementebene, anzi benissimo. È seguita subitodopo la consegna dei doni ai bambiniche quest’anno si sono presentati piùnumerosi in bel costume friulano, maancora troppi nonni e nonne a ritirareil pacco senza nipoti. Mi auguro che inavvenire i nipotini assieme ai nonniaumenti e possibilmente in costumefriulano.

Poi tutti al “Ritrovo” per un festosoe gustoso pranzo accompagnato dallavivace orchestra di Vincenzo Pozzo-bon e dal bravo e melodico cantanteAlfio.

Nei vari intervalli tra una portata el’altra sono intervenute le autoritàpresenti esprimendo il piacere di tro-varsi in compagnia di tanti friulani eamici dei friulani.

L’attenzione dei presenti si è poi ri-

volta all’estrazione della pesca che coni suoi ricchi premi è riuscita ad accon-tentare tanti e tanti presenti.

Il 13 dicembre, Santa Lucia, ricorreanche il compleanno del nostro Presi-dente il quale presenta sempre il nu-mero dei suoi anni su di una grandissi-ma e gustosissima torta che, dopo lafoto di rito, viene suddivisa in seicentoe più parti e distribuita, accompagnatada un delicato spumante. Poi si sposta-no i tavoli, si allarga la pista e si conti-nua con il ballo fino a tarda sera.

A tutte le signore presenti è stata of-ferta una piccola ma graziosa stella diNatale fornitaci elegantemente confe-zionata dalla ditta Altiflor Floricolturadi Altieri Odorico di Sabaudia.

Si termina con lo scambio di auguri,strette di mano e amichevolissime ma-nate sulle spalle e sempre con sincero“ariviodisi” alla prossima e la prossimaè nel duemila.

Mandi mandiDavide Panigutti

Santa Lucia nel Lazio

S. Lucia a Roma (Foto Fluri).

S. Lucia a Latina (Foto Fluri). S. Lucia ad Aquileia (Foto Fluri).

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te forti e vitali della Rangoni Macchia-velli al tocco magistrale di Nora Carel-la, triestina con ascendenze friulane,paesaggista e ritrattista di personaggicelebri, alla delicatezza degli acquarel-li di Deanna Degano le cui figure e lecomposizioni di fiori sembrano dise-gnate dalla luce.

Abbiamo citato tre donne, sceglien-do tra gli oltre trentacinque esposito-ri di grande valore tra pittori, scultorie medaglisti, volendo forse inconscia-mente - ce ne rendiamo conto soloora - rendere omaggio, prima di en-trare nel nuovo millennio, alla lunga esilenziosa schiera di donne friulaneche con pazienza e amore, tenacia,slancio e fantasia, insomma con un’ar-te straordinaria, hanno governato laloro famiglia.

Mariarosa Santiloni

La nostra Consigliera ha voluto por-re l’accento sulla partecipazione fem-minile. Ma molti erano gli espositori,alcuni dei quali meritavano una attentaanalisi critica. Precisamente: Gino Bel-lo, Giuliano Bertossi, Blanda BuzanBotzaris, Nora Carella, Franco Ciotti,Piergiorgio Colautti, Carmelo Crea,Paolo Cristiano, Claudio D’Angelo,David Grazioso, Deanna DeganoD’Antonio, Lina De Martino, EugenioDriuti, Celestino Giampaoli, VincenzoGigli, Spartaco Jacobuzio, Luigi In-ches, Guido La Greca, Sanguigni Laz-zari, Vincenzo Michele, Gabriella Mu-nisso, Franco Maschio, Nunzia Menna,Bruno Molinaro, Susanna Negroni,Luigi Pitti, Giustina Prestento, OrettaRangoni Macchiavelli, Franco Rossi,Vincelzo Salvi, Anna Santi Monteru-ma, Walter Saro, Giorgio Scazzocchio,Bruno Smocovich, Guido Veroi.

“Il Presidente di ‘Friuli nel Mondo’,sen. Mario Toros, e il Presidente ono-rario del Fogolâr Furlan, Sir Paul Gi-rolami, con il presidente dr. AdrianoDegano hanno il piacere di invitare laS.V. alla ‘vernice’ della 10ª Mostra col-lettiva degli Artisti del Fogolâr” (22 di-cembre 1999 - 15 gennaio 2000).

Così recita l’invito che anche que-st’anno è giunto puntuale ai soci e sim-patizzanti residenti nella capitale, unbiglietto d’auguri prestigioso e moltogradito, una consuetudine che è dive-nuta nel tempo un appuntamento atte-so e l’occasione per riunire, pochi gior-ni prima di testimoniare simbolica-mente l’intensa e proficua attività del-la comunità nella capitale.

Nelle opere di pittura, scultura e gra-fica ognuno può ritrovare sentimenti ericordi che lo legano alla piccola Pa-tria, linfa preziosa per un rapporto di-namico e costruttivo con la realtà ro-mana.

Una mostra, dunque, per chiudere inbellezza e iniziare armoniosamente ilnuovo secolo.

E quest’anno, nel cinquantesimo difondazione del Fogolâr romano, tantiartisti hanno voluto essere presenti, enon solo friulani come Oretta Rango-ni Macchiavelli i cui dipinti figurano incollezioni private e in musei italiani edesteri.

E non è stato facile per i due curato-ri della mostra, proff. Luigi Pittini ePiergiorgio Colautti, collocare in giu-sta luce tutte le opere. Dalle pennella-

22 DICEMBRE 1999 - 15 GENNAIO 2000

Nel segno dell’arte il Fogolâr Furlan di Roma entra nel 2000

Cantoridel Friuli

Il nostro Presidente ha portato,domenica 16 gennaio, un calorososaluto ai “Cantori del Friuli” in oc-casione delle manifestazioni per ri-coprdare il 20° di istituzione (1980-2000) e la grande figura del fonda-tore M° Luigi Garzoni, dedicato esensibile creatore di molte villotteche fanno parte del grande reper-torio musicale di folklore del Friuli.

La manifestazione si è svoltanella chiesa parrocchiale di SanMarco di Udine. È seguito l’omag-gio al monumento che ricoda ilMaestro e, quindi, un festoso in-contro conviviale a Remanzacco,ove il coro si è esibito in una seriedi canti musicati da Garzoni.

Un riconoscimento ai prof. L. Pittin e G. Colautti all’inaugurazione della collettiva (Foto Fluri).

L’arch. Bertossi con le personalità intervenute all’inaugurazione della mostra (Foto Fluri).

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la Spada”, a Cividale inPalazzo de Nordis. Perentrambi l’inaugurazio-ne è prevista il 3 giugnodel 2000.

Nella prima sede, isimboli del potere edella fede, la culturaartistica, gli avveni-menti politici tra IV eXI secolo saranno in-dagati attraverso im-portanti oggetti d’artee reperti archeologiciprestati da musei italia-ni e stranieri.

Il Louvre e il “Musee National duMoyen Ages Thermes di Cluny” di Pa-rigi, con il Castello Sforzesco di Mila-no, hanno assicurato il prestito dellestraordinarie formelle d’avorio dellaCattedra di San Marco, opera attribui-ta a botteghe alessandrine del VII se-colo, mentre da Zara arriverà il bustoin argento di Santa Anastasia e dalKunsthistorisches di Vienna sono an-

nunciati una cappella esagonaled’argento e una cassettina in

oro (già conservati a Po-la).

A Cividale con “IlPastorale e la Spada”,emblemi per secoli deiprincipi-patriarchi diAquileia, verrà affron-

tato il periodo successi-vo all’Anno Mille, con la

graduale divisione politi-ca, all’interno della diocesi

patriarcale, tra aree soggette al-l’Impero degli Asburgo di casa d’Au-stria e zone sottoposte al dominio diVenezia arrivando fino alla metà delXVIII secolo con la soppressione delPatriarcato e la creazione delle due Ar-cidiocesi di Gorizia e Udine.

Anche in questo caso tantissime leopere d’arte: dalla duecentesca palad’argento del Patriarca Pellegrino con-servata nel duomo di Cividale, ai dipin-ti del Carpaccio e del Tiepolo.

In parallelo con le due rassegne, haricordato il prof. Bergamini, si aprirà,sempre ad Aquileia, la mostra “Cam-mina, cammina: dalla via dell’ambra al-la via della fede - viaggio attraverso gliantichi itinerari dei pellegrini”, curatadal Gruppo archeologico aquileiese edalla Soprintendenza, sempre in colla-borazione con la Regione.

Con i risultati delle ultime campagnedi scavo e delle ricognizioni di superfi-cie è stato infatti riletto l’intero sistemaviario di strade, piste, ponti, fiumi, rottee valichi.

Infine, elogiando l’iniziativa dellaRegione, ha parlato anche il friulano

mons. Domenico Pecile, Vicario delCapitolo della Basilica di S. Giovanniin Laterano.

È seguita l’11 febbraio la visita dellamostra da parte delle Comunità friula-na e giuliana illustrata dal dott. Adria-no Degano, che ha parlato della storiadi Aquileia e del Patriarcato.

Sull’argomento è tornato anchemons. Vittorino Canciani, che ha chia-rito la portata storica del Patriarcatonella vita della Chiesa e del Friuliorientale.

L’argomento è stato ripreso in un in-contro dibattito, organizzato dal Fo-golâr, nel salone delle Assicurazioni

Generali di Piazza Venezia. All’incon-tro, introdotto dal presidente, è inter-venuto il vice presidente della RegioneFriuli-Venezia Giulia, Paolo Ciani, cheha esposto con convincente eloqui lagamma di importanti iniziative promo-zionali messe in atto dalla Regione chesi considera - a buon diritto - la portadell’Est non solo per i pellegrini esteridel Giubileo, ma anche come punto diriferimento di grande interesse sottoogni profilo, compreso quello produtti-vo ed economico oltre che turistico digrande importanza.

Presentata a Roma la Mostra dei Patriarchi

Il direttore dr. Armando Zimolo.

Un grande evento culturale che, perla prima volta, ripercorre i 1500 anni distoria dell’antico Patriarcato di Aqui-leia.

E “Patriarchi” è il titolo scelto per lamostra che la Regione Friuli-VeneziaGiulia sta organizzando a giugno e cheoggi (9 febbraio) a Roma l’assessorealla Cultura Franco Franzutti ed il prof.Giuseppe Bergamini hanno presentatoai media in una conferenza allasede della stampa estera.

Ad introdurre l’incon-tro con la stampa italia-na ed internazionale èstato il presidente delConsiglio regionaleAntonio Martini, cheha messo in evidenzacome con quest’inizia-tiva, il Friuli-VeneziaGiulia voglia offrire, oltread un’approfondita ricercastorica su quello che hanno rap-presentato Aquileia e Cividale, un mo-mento di riflessione su quella culturadella tolleranza, dello stare assieme,che partendo proprio da questi luoghiè diventata parte integrante della no-stra regione.

Due le rassegne e gli spazi espositivi:“Nel segno di Giona”, ad Aquileia alMuseo del Patriarcato, e “Il Pastorale e

Il vice Presidente della Regione Friuli-Vene-zia Giulia, Paolo Ciani (Publifoto).

Il Patriarca Pellegrino nel paliotto d’argentodi Cividale del Friuli (sec. XIII).

Friulani e Giuliani alla Mostra dei Patriarchi (Foto Fluri).

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Al Prof. Bruno Martinisper il suo 80° compleanno

Professôr,

otant’agns di vite

’e son une màne dal cîl

se è son flurìs

te fuarce dal ben

de science

dal savê fâ

dal ièssi di esempli in dùt.

E tu tu sês un di chei!A.D.

Roma, Morlupo 5.2.2000

* * *

A Morlupo si sono incontrati numerosi consiglieri e soci del Fogolârper porgere un affettuoso augurio all’Accademico dei Lincei, geologoprof. Bruno Martinis, nato a Udine ottant’anni fa.

Il prof. Martinis è un’autentica gloria del Friuli che porta alta la ban-diera della scienza e della cultura friulana nella capitale. Formatosi alloStellini in Udine e quindi alla scuola del prof. Ardito Desio, è divenutoun geologo e docente assai apprezzato tanto da succedere allo stessoprof. Desio nella titolarietà della cattedra all’Università di Milano equindi a quella della Sapienza di Roma.

Bruno Martinis riceve in Campidoglio il Premio “Giovanni da Udine” dal Capo del-lo Stato supplente sen. Carlo Scognamiglio (Publifoto).

20°dei “PueriCantores”Il nostro Presidente è stato in-

vitato, come ospite d’onore, allasolenne celebrazione del 20°anniversario di fondazione del-l’Associazione “Pueri Canto-res” della Cattedrale di Udine,svoltasi in Duomo sabato 12febbraio, con la solenne conce-lebrazione presieduta dall’Arci-vescovo mons. Alfredo Battisti.Il Presule, all’omelia, ha sottoli-neato con grande senso di rico-noscente ammirazione, l’attivitàdel gruppo, animato con ecce-zionale bravura e passione dalM° Savino Pajani.

È seguito un simpatico incon-tro conviviale al “Belvedere” diTricesimo durante il quale il dr.Degano, invitato a parlare, haricordato le varie e ben riuscitemanifestazioi che l’Associazio-ne ha tenuto in numerose occa-sioni a Roma.

AdrianoDegano(Acrostico)

Alla nobiltàDell’ArteRendeIl tempoAntichi trofei eNellaOnirica illusione

DimoraE vive.Gioioso il cuore.Arde divorandoNelle incognite del pensieroOndivaghe emozioni.

Nicoletta Cimpanelli

Roma, 24-2-2000

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Mercoledì 23 febbraio si è svolto aRoma il 1° Forum delle AssociazioniRegionali operanti nel Lazio. Un even-to di grande importanza, che ha riunitonella Sala Convegni della Regione La-zio i Presidenti e rappresentanti dellevarie Associazioni, oltre ad Autorità edesponenti di settore, per discutere sullacostituenda Federazione delle Associa-zioni Regionali Italiane (in sigla “Fa-ril”). Un organismo dalla struttura or-ganica molto semplice ma di efficacesnellezza, concepito per promuovere,senza fini di lucro, un coordinamentotra le associazioni regionali attive nelLazio, al fine di valorizzare le tradizio-ni storiche, sociali e culturali dei citta-dini di rispettiva origine.

L’iniziativa, che non intende com-primere – ma semmai potenziare – lesingole identità regionali, è stata rece-pita con ammirevole intuito dal dina-mico Assessore alle Politiche dellaCultura, dello Spettacolo, del Turismoe dello Sport Pasquale Donato. Con-vinto dell’utilità del progetto, l’Asses-sore ha portato avanti il discorso di-mostrando precisa sensibilità e dichia-randosi disponibile ad ogni ulterioreintervento per il raggiungimento di ri-sultati di solida concretezza. Le Asso-ciazioni aderenti alla progettata Fede-razione – è stata ribadito nel corsodell’incontro – devono mantenere edifendere la propria identità (perchéperderla “è come perdere se stessi”)ma possono sicuramente trovare vali-do sostegno nel nuovo organismo; ed

anche motivi di op-portuna conve-nienza proiettan-dosi in ambito eu-ropeo, e così po-nendosi in grado diaccedere a finan-ziamenti della UE.

A simpatico co-ronamento e pia-cevole celebrazio-ne del Forum, haavuto luogo in se-rata, presso l’acco-gliente spazio delTeatro Olimpico diRoma, gremito inogni ordine di po-sti, un riuscitospettacolo dal tito-lo “Il Folklore nelTerzo Millennio”.Uno spettacoloche, sotto l’abile

guida della notapresentatrice RAI

Rosanna Vaudetti – conduttrice dipreziosa esperienza, esemplare pergarbo e signorilità di stile – ha riunitogruppi folkloristici provenienti da va-rie regioni italiane, impegnati adesprimere, attraverso il canto e la dan-za popolare, i sentimenti più genuinilegati al territorio di origine. Ciascungruppo è stato selezionato e propostodalla rispettiva Associazione regiona-le esistente nella capitale, e quindiidonea a scegliere “fior da fiore”, cioèil meglio del meglio.

Ha così iniziato la prima parte delricco programma l’Associazione Ve-neti nel Lazio presentando la Fisor-

chestra di Latina, composta da 15 fi-sarmonicisti – alcuni in età giovanissi-ma – e 2 cantanti. Diretti dal MaestroArmando Siviero, hanno eseguito, do-po l’Inno di Mameli di apertura, duebrani che raccontano la vicenda del-l’emigrazione veneta nella paludepontina per la necessaria opera di bo-nifica. Il Centro Studi Lucani nelMondo ha invece affidato un efficacemessaggio di cultura regionale al can-tautore Antonio Labate, che ha rievo-cato con toccanti note storia e tradi-zioni della sua terra.

Ed ecco, attesissimo, il gruppo folk-loristico di Pasian di Prato (Udine),condotto dal Cav. G. Miani: ben 32esecutori in un gradevole repertoriodi canti, musiche e danze per manife-stare il carattere energico ma sostan-zialmente gentile della gente friulana.È stata ammirata, in proposito, la li-neare compostezza dei movimenti co-reografici, unita ad una naturalezza diatteggiamenti di estrema distinzione.

L’Associazione La Trinacria ha pre-ferito consegnare alla cantante CinziaD’Astola Perroni il compito di inter-pretare magistralmente due brani le-gati alla tradizione siciliana; così, co-me l’Associazione dei Sardi Il Gre-mio, per la quale si è esibita TizianaD’Angeli in una “Ave Maria” (già por-tata al successo dalla celebre MariaCarta), un canto gregoriano del XVIsecolo, eseguito con accompagnamen-to di un tamburino suonato da BrunoSenese. Ha fatto seguito l’affermatoGruppo Folkloristico di Macerata “LiPistacoppi”, presentato dall’Associa-

REGIONE LAZIO: SOLIDARIETÀ NELLA PLURALITÀ DI CULTURE

I° Forum delle Associazioni regionali

Il dibattito al Convegno della regione Lazio sulle Associazioni regionali.

L’intervento del presidente del Fogolâr Furlan.

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zione Centro Studi Marche: al suonodi strumenti caratteristici del contadomarchigiano, sono stati proposti cantie danze della prima metà dell’Otto-cento, che hanno riscosso convinti ap-plausi dal folto pubblico. Ha infine en-tusiasmato i presenti il Gruppo Folk-loristico della Regione Calabria, chia-mato dall’attivissima Accademia diCalabria a Roma per far conoscerepittoreschi balli, canti e trascinantidanze, espressioni di antica radicataciviltà.

La seconda parte del programma èstata aperta dall’Associazione Lucania Roma e nel Mondo, che con il Grup-po “Arte e Tradizione” di GiuseppeSalomone ha presentato armoniosecanzoni e balli tipici della regione, se-guiti con vivo interesse dagli spettato-ri. L’Associazione Veneti nel Lazio siè riproposta all’attenzione con ungruppo di eccezionale bravura, quellodei Ruzzantini di Padova, compostoda venti elementi che hanno dato pia-cevole spettacolo con l’esecuzione didanze, canti e recitazione di brani dia-lettici. Altro momento d’intensa sug-gestione è stato quello determinatodal Gruppo vocale e strumentale LaBatana di Rovigno d’Istria, scelto dal-la Società di Studi Fiumani per rievo-care, in un felice impasto di voci emandolini, immagini e suoni di quelleterre rimaste italiane almeno nel ri-cordo dei giorni migliori.

Una scelta completamente diversa èstata fatta dall’Associazione degliUmbri, che si è rivolta al giovanileGruppo Teatrale della Contrada CruxBurgi di Amelia per una sintetica evo-cazione in prosa, ambientata in epocamedioevale. L’Associazione FamigliaRomagnola ha poi presentato il Grup-po Corale Città di Cervia di BrunoGuidazzi che, in chiave vagamenteumoristica, ha posto in risalto la no-stalgia dei romagnoli lontani dal pro-prio territorio. Gran finale con ilGruppo Folkloristico Monte Patullodi S. Angelo Romano, che ha degna-mente rappresentato la Regione La-zio con un’animatissima e assai ap-prezzata rassegna di danze, canti eballi della provincia di Roma.

Un doveroso ringraziamento va an-cora esternato all’Assessore PasqualeDonato che ha sostenuto e reso possi-bile la realizzazione di questo graditospettacolo, ritenuto, quando ne erastata concepita l’idea, impresa di ar-dua attuazione. Ed un gioioso “arrive-derci” ad altre analoghe occasioni,nell’augurio di ritrovarsi tutti insiemea festeggiare, come stavolta, una plu-ralità di tradizioni diverse ma unifica-te nel segno della cultura.

Franco Dattilo

MERITATO SUCCESSO DEL GRUPPO DI PASIAN DI PRATO

Riconoscimento della regione Lazioper il Fogolâr di Roma

ROMA - Anche il Fogolâr Furlan di Roma è compreso nell’apposito Alboistituito presso la Regione Lazio come associazione regionale che potrà esse-re sostenuta e finanziata con una apposita legge per iniziative tese alla valo-rizzazione e alla divulgazione della storia, della cultura, delle tradizioni, deiprodotti e dei costumi della regione di provenienza. È quanto ha sottolineatoil presidente Adriano Degano, con soddisfazione, alla conclusione del primoForum delle associazioni regionali del Lazio tenutosi recentemente nel palaz-zo della Regione, a Roma, con una introduzione dell’assessore regionale allaCultura Pasquale Donato promotore della legge.

L’iniziativa, probabilmente la prima in Italia, ha dato occasione per ricor-dare come le varie associazioni regionali possono servire come strumento perrealizzare lo spirito comunitario, per impedire l’isolamento dei singoli e deigruppi, per coinvolgere, in nome della comune identità regionale, il cittadinoa contribuire alla crescita dei valori civili nella società valorizzando le risorseculturali della propria storia e delle proprie esperienze.

Degano, intervenendo al convegno, ha evidenziato l’importanza storica cheuna regione decida di sostenere, anche finanziariamente, le singole entità re-gionali, auspicando anche l’istituzione di una Federazione delle associazioniregionali del Lazio per una efficace azione di coordinamento e di collega-mento con altre istituzioni culturali europee e dell’Unesco al fine di sviluppa-re programmi culturali di portata internazionale.

Nella stessa giornata (23 febbraio) si è tenuto, nel teatro Olimpico, uno spet-tacolo presentato da Rosanna Vaudetti dal titolo “il folclore nel terzo millen-nio” al quale hanno partecipato dodici gruppi folcloristici in rappresentanzadi altrettante regioni d’Italia.

Il Friuli era presente con il gruppo folcloristico di Pasian di Prato diretto daGiorgio Miani.

Nella mattinata il gruppo ha partecipato, in sala Nervi, all’udienza partico-lare del Santo Padre.

(Messaggero Veneto 4.4.2000)

Entusiasmo dei soci delle Comunità regionali di Roma all’Olimpico (Publifoto).

Giorgio Miani dirige cantori e danzerini del Gruppo di Pasian di Prato al TeatroOlimpico di Roma.

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I paesaggi di SaraValter Sara, un artista

nato a Savorgnano al Tor-re, ha succhiato la linfa vi-tale della bellezza nellacontemplazione di colli-ne, boschi e vigneti dellaridente zona pedemonta-na del paese natìo, cele-bre per il migliore “Pico-lit” del Friuli e per il“Verduzzo” dal gusto dol-ce e aromatico. Del resto,il padre Dante, noto e ri-nomato produttore, cer-tamente faceva trastulla-re il giovane Valter quan-do con carri e cavalli an-dava per le sue vigne a di-serbare, a concimare, apotare, a vendemmiare iturgidi grappoli dalle tin-te morbide e pastellate.

Valter frequentava an-che gli studi di due famo-si artisti compaesani, Lui-gi Martinis e, soprattutto,Remigio Giorgiutti, daiquali ha ben presto sapu-to apprendere il modo divedere con occhi smagati lo splendore della natu-ra, la raffinatezza del disegno, il modo di imposta-re e far cantare i colori.

Così Valter, approdato nel ’77 a Roma, pur es-sendo assorbito in ben altri problemi esistenziali,

non ha perduto il gustodell’osservazione ed ilpiacere di raccontare, amodo suo, le suggestionidi un’alba, le calde atmo-sfere di un tramonto ro-mano, la palpitante gioiadi alberi, fiori e foglie.

Nelle numerose mostrealle quali ha partecipatoun po’ ovunque, in Friuli,a Firenze, in Sicilia, in Ca-labria ed in varie localitàdel Lazio, ha lasciato ilsegno di un suo particola-re modo di sentire e ri-trarre un mondo di sognofatto di cose, di cieli oratersi ora densi di nubi efoschie, di oggetti e am-bienti rarefatti e vibrantidi toni morbidi, caldi, pa-stosi, intensi.

Un artista, il nostro, checi ricorda, con ottimi risul-tati, le emozioni che Rosairiesce a farci sempre vi-brare nella contemplazio-ne delle stupende serie di

paesaggi e cose di precisa impronta toscana.Successo meritato, dunque, quello della Mostra

che Valter Sara ha tenuto al Fogolâr dal 24 feb-braio al 12 marzo 2000.

Argo

V. Sara: case (olio).

Il 27 febbraio, durante un sog-giorno turistico nella Capitale, èvenuto ad allietare con il suo can-to forte e virile il Coro Sabotinodel Club Alpino di Gorizia.

Ha entusiasmato il pubbliconella artistica basilica di S. Mariadel Popolo, eseguendo, con bra-vura e ottima fusione di voci, unaserie di canti e motivi del folclorefriulano sulla scia delle lezionimusicali del compianto maestrogoriziano Cappello.

Il coro, accompagnato dal Pre-sidente dr. Carlo Pascoletti, è sta-to diretto con grande bravura dalm° Umberto Perini.

IL CORO SABOTINO

Il Coro Sabotino del CAI di Gorizia a Santa Maria del Popolo.

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Nella Venezia GiuliaL’Associazione Triestini e Gori-

ziani, presieduta dal dinamico cav.di gr. cr. Aldo Clemente, ha orga-nizzato nei giorni dal 15 al 19 mar-zo 2000, un viaggio nel territoriodelle province di Trieste e Gorizia,al quale sono stati invitati anche iPresidenti e Rappresentanti dellevarie Associazioni Regionali ope-ranti nell’UNAR di Roma. Per ilFogolâr era presente la signoraDomenica Camerlo.

Ciò allo scopo di far meglio co-noscere la storia, le problematiche,le risorse e le prospettive del terri-torio più orientale d’Italia.

Il programma della visita è statomolto denso ed articolato ed hacompreso la storia (Redipuglia,Foiba di Basovizza, Risiera di SanSabba, Parco della Rimembranzadi Gorizia), la scienza (Area di Ri-cerca di Padriciano), l’economia(Cantieri di Monfalcone, Cava ro-mana di Aurisina), la natura (Foci

del Timavo, sentiero Rilke, il Car-so, la laguna di Grado, l’allevamen-to dei cavalli di Lipizza), l’arte(mostra “Il barocco di Gorizia”), lagastronomia, il folklore, la fedecon, in primo luogo, la Cattedraledi San Giusto (ove la Cappella Ci-vica diretta dal M° M. Sofianopuloha eseguito uno splendido concer-to), il Tempio Mariano di MonteGrisa, il Santuario di Barbana e lechiese della Trieste ecumenica.

Molti complimenti e ringrazia-menti al Presidente Clemente edalle sue collaboratrici per la perfet-ta organizzazione del viaggio, cheha consentito di conoscere ap-profonditamente le realtà di quellaparte della Regione F.V.G.

Un sentito grazie anche alle Per-sonalità che con squisita ospitalitàhanno ricevuto il gruppo e, tra que-sti, in particolare, i Sindaci di Trie-ste, Gorizia, Grado e Monfalcone,le Assicurazioni generali”, l’Areadi Ricerca, i Cantieri navali diMonfalcone.

ITINERARI TURISTICO-GASTRONOMICI

Pane, vino… e AbbaziaDomenica 5 marzo. Partiamo, in uno

splendido mattino di sole, con una nutri-ta comitiva di allegri e simpatici amicidel Fogolâr Furlàn di Roma, alla volta diGrottaferrata, la ridente cittadina deiCastelli Romani. Qui giunti, attraversia-mo l’abitato lungo il viale di San Nilo, ilmeraviglioso viale ombreggiato da seco-lari olmi, che conduce diritto alla me-dioevale Abbazia greco-bizantina.

Entriamo nel recinto turrito delle pos-senti mura cinquecentesche che cingono,un un abbraccio paterno, la stupendaAbbazia di San Nilo. Nel vialetto di in-gresso, quale vigile scolta, fanno da sen-tinella, tre per lato, sei onusti platani plu-risecolari. Oltrepassato l’arco, nel primocortile, ci saluta la imponente statuabronzea del santo monaco che quivifondò, nel lontano 1004, il primo nucleodell’attuale monastero (del quale, fra po-chi anni, celebreremo il primo millen-nio). L’Abbazia, un vero gioiello di teso-ri d’arte, custodisce fra l’altro, un note-vole museo (purtroppo chiuso per re-stauro), una biblioteca importantissimae un attrezzatissimo gabinetto di restau-ro di antichi codici miniati (dove furonoportati i volumi scampati alla tremendaalluvione di Firenze).

Svoltato l’angolo del monastero ci ap-pare, come una visione nel sole, l’aereomerletto del superbo campanile romani-co. Entriamo nel secondo cortile e rima-niamo estasiati dalla leggiadra architettu-ra dell’insieme: la bellissima facciata alleg-gerita dal portico e il monumentale cam-panile che occhieggia dalle sue bifore.

In quella, un suono dolcissimo d’orga-no ci giunge ovattato dall’interno dellachiesa; facciamo timidamente capolinoe un effluvio di note e di profumi d’in-censo ci assale. In un tripudio di ori e dicolori ci appare, come uno stupendo esfavillante gioiello, l’interno della chie-sa... e la mente mi fa subito riandare in-dietro al giorno del mio matrimonio: io,infatti, mi sono sposato qui, in questoluogo di sogno!

Entriamo nella chiesa ed ammiriamola severa Cripta Ferrata, lo stupendo co-ro ligneo, gli armoniosi angeli del Berni-ni, gli straordinari affreschi del Domeni-chino, i luminosi mosaici bizantini, le stu-pende icone russe, il favoloso pavimentocosmatesco, il superbo soffitto dorato.

Attraverso la grandiosa Sacrestia,usciamo nel verdeggiante giardino e ter-miniamo la visita scendendo nel lunghis-simo criptoportico, perfettamente con-servato, di quella che si dice fosse la fa-mosa villa di Cicerone, da dove scrisse lecelebri “Tuscolane”. Da qui, ammiriamo,nella luce del sole, lo splendido panora-ma della Valle Marciana e della campa-

gna romana, che scende nel dolce decli-vio fino al mare.

Riprendiamo il cammino diretti allavolta dell’agriturismo di Colleverde diAprilia, dove eravamo attesi per il pran-zo. Qui giunti in via Pane e Vino, nel ri-storante Pane e Vino, ci servono subitoPane e Vino… e, a seguire, una serie in-finita di antipasti, di ogni sorta e manie-ra. Quindi un assaggino di squisita pastae fagioli e, poi, due tipi di pasta fatta incasa, due secondi di carne, contorni vari,dolci di ogni specie, frutta di stagione ecaffè. Per finire, una squisita grappa friu-

lana offerta dal cortese presidente delFogolâr di Latina, Ettore Scaini.

Post-prandium… riprendiamo il viag-gio verso Aprilia dove fervevano i fe-steggiamenti per il Carnevale. Qui, in untripudio di canti, suoni, balli e attrazionivarie, assistiamo, in mezzo ad un nutritolancio di coriandoli, stelle filanti e schiu-me di ogni genere, alla sfilata delle variemaschere e carri allegorici allestiti daidiversi gruppi fra i quali primeggiavanoquelli del Fogolâr Furlàn di Aprilia, fra ipiù interessanti ed originali.

Al termine delle esibizioni, sfiliamo an-che noi, nel bailamme generale, verso ilpullman che ci attende per riportarci a ca-sa con il pieno di sana e schietta allegriache abbiamo incamerato in questa splen-dida giornata di festa.

Sergio Lene

In visita ai ruderi della Villa di Augusto.

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Era davvero nutrita la rappresentanzaprovinciale dell’Unione Artigiani di Por-denone alla celebrazione del Giubileo dicategoria, svoltasi il 18, 19 e 20 marzoscorsi. E non poteva essere diversamente,considerata la solennità dell’evento. Aciò, seppur su un piano differente, si sonoaffiancate le ghiotte opportunità offertedall’organizzazione dei partecipanti, acondizioni estremamente vantaggiose, unvolo speciale e la possibilità di percorrereun interessante itinerario storico-cultura-le nelle vie della capitale oltre a una seriedi altri servizi che hanno reso più piace-vole l’emozionante tregiorni in quel delLazio. “Era proprio così che volevamoche fosse - ha osservato il segretario ge-nerale dell’Unione degli Artigiani dellaprovincia di Pordenone, Maurizio Luc-chetta -: il Giubileo del 2000 è stato esarà, sino al suo compimento, un eventodi fondamentale importanza non solo dalpunto di vista religioso ma anche perché,eccezionalmente, ricorre proprio in occa-sione del 2000. Dovevamo esserci a tutti icosti, insomma. E ci siamo riusciti”. Lacomitiva si è mossa da Pordenone in pul-lman con destinazione aeroporto MarcoPolo di Venezia, dove era stato predispo-sto, come detto, un volo speciale. Unavolta giunto a Roma il gruppo ha visitatoi maggiori luoghi sacri e di culto della

città, oltre naturalmente ad avere assisti-to alla celebrazione della Santa messa inpiazza San Pietro alla presenza del PapaGiovanni Paolo II, il momento più toc-cante e significativo del viaggio.

Sia per il pernottamento, sia per la ri-storazione - grazie al fattivo interessa-mento e collaborazione del Fogolâr Fur-lan di Roma -, erano stati individuati lo-cali ubicati nel cuore della metropoli, inmodo tale da consentire, ai partecipanti,di vivere e conoscere il centro di Roma, aldi là degli appuntamenti programmati, ingrande comodità. Un particolare gradito

e apprezzato da tutti. Ma la trasferta aRoma, in occasione del Grande Giubileodel 2000 che ha valorizzato il mondo pro-duttivo artigiano, non è stata solo un viag-gio ma un percorso religioso che è comin-ciato ben prima del solenne appuntamen-to in piazza San Pietro. Primariamente viera la necessità di giungere dinnanzi alSommo Pontefice consapevoli della por-tata spirituale dell’evento, un’esigenzache l’Unione degli Artigiani e delle Picco-le e Medie Imprese della provincia di Por-denone ha cercato di soddisfare predispo-nendo una serie di incontri preparatori.

Erano quasi trecento gli artigianipordenonesi venuti per il Giubileo

Una parte dei trecento artigiani del Friuli, venuti a Roma.

Una sala gremita - esauriti anche iposti in piedi - ha accolto il 23 marzoscorso, nella sede romana della Regio-ne Friuli-Venezia Giulia, lo scrittoreStanislao Nievo che presentava il suoultimo romanzo “Aldilà”, edizioni Mar-silio.

“Al termine dell’esistenza, quandoogni contatto umano si spegne e noisiamo soli nel viaggio verso l’altrove…

che cosa accade nei primi minuti?”Questo è il racconto di un uomo che

superato quel limite, un percorsostraordinario che si snoda attraverso“fenomeni raccolti da fonti diverse, sal-dati dall’esperienza di un viaggiatoreche ha percorso i confini della mentenella avventura di tanti anni”.

Che cosa ci attende, dunque, in que-sta “regione sconosciuta?” si chiedel’autore. “Abbiamo nella memoria unfilo per cui continuiamo ad essere noistessi?”

Ecco il leit-motiv della nuova operadi Nievo che ha suscitato grande inte-resse nell’incontro organizzato comesempre con grande cura dal FogolârFurlan di Roma d’intesa con Friuli nelMondo e la Regione Friuli-VeneziaGiulia.

Ad introdurre la serata il dott. Gian-ni Luigi Pezza, in sostituzione del presi-dente Adriano Degano, che dopo aver-ne portato il saluto ha subito presenta-to lo scrittore ed il suo giovane relato-

re, il giornalista Andrea Liparoto. Do-po la bella introduzione dell’opera daparte del giornalista Liparoto, Nievo siè intrattenuto a lungo sul tema affron-tato in “Aldilà” seguito con attenzionedal pubblico che alla fine, ha posto mol-te domande assieme alle rituali richie-ste di dediche. La calda voce di LedaPalma ha poi, fatto godere ai presenti lafreschezza della prosa neviana.

L’“Aldilà” di Nievo nell’aldiquà friulano

Leda Palma legge brani scelti di StanislaoNievo.

Stanislao Nievo.

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Grande festa a Povoletto l’8 aprileper il conferimento della cittadinanzaonoraria al dott. Adriano Degano, e se-duta straordinaria del Consiglio comu-nale con la partecipazione di numeroseautorità e personaggi di spicco per assi-stere a questa manifestazione.

Adriano Degano è nato a Povolettoil 16 settembre 1920. A Povoletto tra-scorse l’infanzia e studiò fino a conse-guire la laurea in lettere. Qui fin da gio-vanissimo si è interessato dei problemidel paese; durante la guerra partecipòalla resistenza, segretario del C.L.N. co-munale e responsabile mandamentaledel Fronte della Gioventù Democrati-ca. Si è occupato per la ricostruzionedei Beni Marsure ed ha presieduto ilComitato per la costruzione dell’AsiloInfantile, l’ampio edificio prospicientela piazza, oggi sede del Municipio.

Dopo la laurea per concorso è diven-tato funzionario dell’Inps nella sedeprovinciale di Udine, dove mise tutta lasua capacità organizzativa anche nellacostituzione del Circolo Culturale ri-creativo dei dipendenti dell’Istituto,impegnandosi in tutto ciò che potevaessere utile per il buon andamento delservizio previdenziale dimostrandospiccate doti organizzative, tanto da di-venire presidente nazionale dei CircoliInps e vice segretario nazionale delSindacato Dirigenti.

All’inizio degli anni ’60, in occasionedell’inaugurazione della nuova sededell’Inps di via Savorgnana, giunse daRoma il direttore generale dell’Istituto,e il dottor Degano è stato il managerdella manifestazione. Il Direttore Ge-nerale ha notato la spiccata intrapren-denza di Degano, e informava il Sinda-co Centazzo che presto lo avrebbechiamato a Roma per importanti inca-richi presso la sede centrale dell’Inps.

Adriano Degano già nel 1949 avevasposato Diana Peresson, una insegnanteudinese che recitava con successo nellacompagnia “Momento” diretta dal prof.Carlo Mutinelli e nel Piccolo Teatro diUdine. Ha dato tre figli ad Adriano, unmaschio e due femmine. Con entusia-smo e preoccupazione, Adriano Dega-no accettò il trasferimento nella capita-le dove assunse fin dall’inizio importan-ti incarichi direttivi e di responsabilità;diresse l’Ufficio per i rapporti interna-zionali, fu componente del Comitatoconsultivo della Cee di Bruxelles, diri-gente dell’Inas-Cisl nonché altri incari-

chi importanti nei quali si distinse ancheper l’attività pubblicistica e per impor-tanti proposte di legge a favore degliemigrati. La signora Diana invece hacontinuato ad insegnare, ha recitato efatto la mamma curando l’educazionedei figli come sanno fare le madri friula-ne: tutti e tre conseguirono la laurea.

Adriano fin dal suo arrivo a Roma siè interessato del Fogolâr Furlan diven-tando valido collaboratore del presi-dente Sartogo, al quale è succeduto al-la presidenza che conserva interrotta-mente da oltre 25 anni.

Come presidente del Fogolâr mise afrutto tutta la sua esperienza e capacitàorganizzativa partecipando a riunioniad ogni livello e valorizzando nelle im-portanti sedi della capitale la presenzadi migliaia di friulani residenti a Romae Lazio: che questa costituiva una forzada non trascurare. Quindi la sede delsodalizio è diventata un punto di riferi-mento per Parlamentari, Presidenti eAssessori della Regione Friuli-VeneziaGiulia, Sindaci che giungevano a Romadal Friuli per smuovere pratiche pressoministeri della Roma sempre eterna.Ma venivano accolte soprattutto comi-tive di scolaresche e gruppi in visita al-la capitale. Tutti hanno trovato in De-gano una guida competente e sicurache sapeva aprire le porte dei Ministe-ri, del Parlamento, del Quirinale e per-sino del Vaticano.

Questa sua tenacia e caparbietà gli èstata universalmente riconosciuta.Quindi la riconoscenza del suo Comu-

ne rappresenta anche quella di tantifriulani ed emigrati che si sono rivolti alui durante i quasi quarant’anni dellasua presenza a Roma.

Il conferimento della cittadinanzaonoraria del suo Comune a Degano, èil compendio di tante altre onorificien-ze e riconoscimenti che fanno di lui uncittadino benemerito. Il riconoscimen-to di Povoletto si aggiunge all’onorifi-cenza di Cavaliere di Gran Croce, lapiù alta onorificienza della RepubblicaItaliana, Commendatore del Santo Se-polcro; Accademico dell’AccademiaInternazionale Teatina per la scienza edell’Accademia Tiberina di Roma; Pre-mio Nadâl Furlan di Buja, Premio Mar-cello D’Olivo di Lignano e medagliad’argento dell’Ept di Udine e tanti altririconoscimenti, fra i quali la cittadinan-za onoraria di Venzone.

Alla riunione nella sala consiliare,presenti tutti i consiglieri con il sindaco,Roberto Tracogna, Paolo Ciani vicepresidente della Giunta Regionale, An-tonio Martini, presidente del ConsiglioRegionale, Giovanni Pelizzo, presiden-te del Consiglio Provinciale di Udine, ilsenatore Mario Toros, presidente del-l’Ente Friuli nel Mondo, del quale De-gano da decenni è consigliere, l’onore-vole Martino Scovacricchi, il parroco diPovoletto mons. Valerio Zamparo etanti amici ed estimatori di Adriano.C’erano anche i giornalisti, Piero Vil-lotta, della Rai e Silvano Bertossi, delMessaggero Veneto e Telefriuli.

Il sindaco Tracogna ha aperto i lavo-

Il Comune di Povolettorende onore al nostro Presidente

Il presidente Martini, il Sindaco Tracogna e il Sen. Toros col cittadino onorario di Povoletto(Foto Studio 55).

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ri della seduta dando lettura dell’attoche conferisce la cittadinanza onorariaal dottor Adriano Degano per le moti-vazioni ampiamente già illustrate, sot-tolineando che Degano pur abitando aRoma non ha mai dimenticato il suopaese collaborando a diverse iniziativee ritornando puntualmente ad ogni ri-correnza e particolarmente per la“Quarte d’avost”.

Dopo il sindaco è intervenuto PaoloCiani che ha portato il saluto dellaGiunta Regionale, ricordando la suapartecipazione in Quirinale per la con-segna del Premio “Giovanni da Udine”artefice del quale Adriano Degano, de-finendolo ambasciatore del Friuli a Ro-ma. È seguito l’intervento di AntonioMartini portando il saluto del Consi-glio regionale con l’apprezzamento peril lavoro svolto a Roma da AdrianoDegano. Anche Giovanni Pelizzo a no-me del Consiglio provinciale di Udineha messo in evidenza l’opera e l’amoredi Degano per il suo Fogolâr e per tut-to ciò che rappresenta la cultura e letradizioni friulane. Anche l’on. Scova-cricchi ha voluto ricordare l’opera svol-ta a Roma da Degano, il suo sempreimpegnarsi per la soluzione di proble-mi in favore di comuni e di singole per-sone. Valerio Zamparo, parroco di Po-voletto, ha portato il saluto della comu-nità parrocchiale ricordando il suo im-pegno in favore del suo paese, di tuttoil Friuli e degli emigranti a Roma e nelMondo.

Ha chiuso gli interventi il senatoreMario Toros, presidente di Friuli nelMondo, il quale ha ricordato l’impegnodi Degano in seno al Consiglio dell’En-te, l’interesse per il mondo dell’emigra-zione, e non è che gli mancassero leidee, ha detto Toros: perché lui una nefaceva e cento ne pensava, e fino aquando non riusciva a concretizzarequello che lui riteneva irrinunciabile,non ti lasciava in pace. Così siamo statiin Quirinale dal Presidente della Re-pubblica e in Vaticano dal Papa. Torosconcludendo il suo intervento ha detto:Adriano Degano se non fosse esistitobisognava inventarlo, tanto gli devonogli emigranti e il Friuli, per cui e ben siaddice la cittadinanza onoraria conces-sa dal Comune di Povoletto. Infine,Adriano Degano, visibilmente com-mosso ha ringraziato il sindaco e gli in-tervenuti e quanti hanno parlato in suofavore, ed ha detto che fra i tanti rico-noscimenti che ha ricevuto, quello delsuo paese è il più commovente perchégli viene dato dalla gente e dal Comu-ne dov’è nato e che non ha mai dimen-ticato.

Giovanni Melchior

Nell’avvicinarsi della S. Pasqua lanostra memoria ci riconduce alladomenica della resurrezione di Cri-sti ma anche, e soprattutto, alle tra-dizionali feste familiari comunquelegate all’adempimento degli obbli-ghi religiosi.

Molto importante e significativala “giornata del perdono e della ri-conciliazione”, quel “mea culpa” vo-luto da Papa Wojtyla per ricordarele principali colpe commesse dai cri-stiani nella loro bimillenaria storia.

Purtroppo, durante queste nostre

giornate pasquali, non ci possiamodimenticare l’incredibile tragediadel Mozambico, di quell’imponenteesodo di oltre 500 mila profughi, dinumerosissimi morti nonché l’incu-bo minaccioso di terribili malattie.

Cerchiamo di aiutare quella pove-ra gente attraverso le nostre diversee valide istituzioni.

Buona Pasqua!

Roma, marzo 2000

Ermes Disint

Una folta rappresentanza del Fo-golâr, tramite il Maresciallo Magg.Comm. Francesco Madotto, è statainvitata lunedì 17 aprile, alla solenneMessa Pasquale celebrata nellaCappella Paolina del Quirinale, allapresenza del Presidente della Re-pubblica Azelio Ciampi e di tutte lepersonalità della Presidenza.

Del gruppo friulano facevano par-

te, con il Presidente Degano, il Con-sigliere Mario Fantin e sig.ra An-dreina, la sig.ra Angelina Piuzzo Pa-scoli, Nella Ciani D’Arienzo, Gior-gio Pizzardo, Ada Celotti Piani edaltri.

Il presidente Ciampi, salutato dacalorosi applausi, ha fatto un fervidoaugurio ai presenti ed a tutte le as-sociazioni rappresentate.

Pasqua al Quirinale

Auguri Pasquali

Dal Vaticano, 17 maggio 2000

Il Santo Padre ha ricevuto e gradito ilmessaggio di fervido augurio che code-sta Associazione Gli ha indirizzato inoccasione della felice ricorrenza delSuo genetliaco.

Sua Santità, nell’esprimere cordialericonoscenza per il premuroso pensie-ro, mentre invoca dal Signore copiosegrazie per una rinnovata testimonianzadi coerenza evangelica, quale significa-tivo contributo alla fruttuosa celebra-zione del Grande Giubileo, volentieriinvia la Benedizione Apostolica.

Mons. Pedro Lopez QuintanaAssessore

I friulani perl’ottantesimo del Papa

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Quello di oggi è un martedì specialeper il professor Ardito Desio, geologoe scienziato di fama internazionale, co-nosciuto in tutto il mondo per esserestato, nel 1954, il coordinatore dellamitica impresa per la conquista delK2, la seconda montagna più alta delmondo. Un’impresa diventata storia.

Oggi il professor Desio festeggia i103 anni: è nato infatti a Palmanova il18 aprile 1897, giorno di Pasqua. Ed èsintomatico e curioso che le mura del-la fortezza gli siano servite per fare leprime esperienze esplorative durante igiochi dell’infanzia. Frequentando ilginnasio a Cividale ebbe modo di co-noscere le Valli del Natisone e di rivol-gere i suoi interessi ai minerali e ai fos-sili. Fu anche in questo periodo chematurò la passione per la montagna efra le tante note della sua biografia siricorda che fu con il professor CiroBortolotti che fece la sua prima ascen-sione al monte Canin.

A 18 anni, allo scoppio della primaguerra mondiale, Ardito Desio si ar-ruola e parte per il fronte in qualità distaffetta portaordini. Durante la ritira-ta è fatto prigioniero e al rientro in pa-tria decide di continuare gli studi lau-reandosi in geologia con il massimodei voti. Conosce il geografo friulanoOlinto Marinelli e prende servizio co-me assistente a Firenze e a Pavia e piùtardi sale in cattedra, come docente digeologia, a Milano.

Le spedizioni extra-europee, inAmerica, Africa, Antartide, Asia, sono

state le sue specialità, con ascensioni eviaggi esplorativi rocamboleschi inPersia nell’estate del ’33 con un aereomesso a disposizione dell’amico ecompagno d’armi Italo Balbo. Nel1946 è invitato in Grecia per effettua-re alcune indagini geologiche per lacostruzione di impianti idroelettrici: inquell’occasione ripensa a un suo vec-chi progetto. Una spedizione alpinisti-ca e scientifica nel Karakorum aventecome obiettivo il K2.

Il professor Desio vive, da qualcheanno, a Roma e sarà il Fogolâr Furlandella capitale a dare risalto al suo 103°compleanno. Una significativa cerimo-nia, coordinata dal presidente AdrianoDegano, si terrà domani nella Galleriadel Primaticcio della Società DanteAlighieri di Roma.

L’invito parte anche dal presidentedella Regione Antonione, del sindacodi Palmanova Muradore, il presidentedel Cai Cecchi, il presidente dell’AnaZelli.

Nel 1972 è stato tra i fondatori delcomitato per l’istituzione dell’univer-sità friulana. Ardito Desio, durante lasua avventurosa vita, ha altre impor-tanti tappe da segnalare. Per esempio quella di aver guidato,, nel 1987, no-vantenne, una spedizione per la misu-razione dell’Everest e del K2. A Desiopiacciono i primati e anche questo dei103 anni rientra tra quelli.

Silvano Bertossi(Messaggero Veneto 18.4.2000)

IL PERSONAGGIO AL FOGOLÂR

L’uomo del K2 festeggia 103 anniChi non ricorda Ardito Desio,

uno tra i più grandi artefici di spe-dizioni scientifiche all’estero? Eb-bene, l’illustre professore, ha decisodi festeggiare nei giorni scorsi i suoi103 anni ospite dell’AssociazioneNazionale Alpini presso la Galleriadel Primaticcio della Società DanteAlighieri a Roma. Promotori dellaserata il Fogolâr Furlan e la regioneFriuli che per l’occasione ha con-cesso la cittadinanza onoraria all’il-lustre ospite. Desio come tutti sap-piamo ha organizzato moltissimespedizioni in Asia, tra cui quelle piùnote sul Karakorum e sul K2, ed inAfrica dove in Libia eseguì la primacarta geologica. Premiato più voltein Italia e all’estero, attualmente èprofessore emerito dell’Universitàdi Milano e membro di numeroseaccademie dei Lincei e l’IstitutoLombardo di Scienze, Lettere edArti. È socio onorario del FogolârFurlan di Roma dal 1962. E a pro-posito del Fogolâr, la serata ha vistogli interventi del suo presidente,Adriano Degano, del vicepresiden-te della Regione Friuli-VeneziaGiulia, Paolo Ciani, del presidentedella Dante Alighieri, ambasciatoreBruno Bottai, del presidente delClub Alpino Italiano, senatore Car-lo Cecchi, del sindaco di PalmanovaAlcide Muradore e del presidentedell’Associazione Nazionale Alpi-ni, Giancarlo Zelli.

Carlo Franciosa(Città-Mese - maggio/giugno 2000)

Ma che Arditoquel Desio…

Il programma della gita del 7 maggio2000, su suggerimento del comm. Etto-re Scaini - Presidente del Fogolâr di La-tina - comprendeva la visita del “Museodell’Agro Pontino” a Piana delle Orme- Borgo Faiti -, il pranzo nell’omonimoagriturismo e poi una visita alla sugge-stiva cittadina di Sermoneta ed al suocastello.

Nessuno dei molti soci, che hannoaderito al viaggio, conosceva il Museo e,già all’arrivo, sono rimasti sorpresi nelvedere la vastità dei suoi impianti e, an-cor più, visitando gli ampi padiglioniche, a tema, illustrano e documentano lastoria dell’Agro Pontino, dai duri annidella bonifica e della guerra ai giorninostri. Non si può enumerare l’enormequantità di materiali originali - in parti-colare residuati bellici e agricoli - che la

paziente ed accurata ricercadel Signor Mario De Pasqualeha raccolto e, quindi, distribui-to nei vari padiglioni che, consuggestive scenografie, effettisonori, illustrano i vari temi.La visita è durata oltre tre oree, con il lauto pranzo servitonell’agriturismo, ha sconvoltogli orari del programma. La vi-sita a Sermoneta non si è po-tuta effettuare ed è stata sosti-tuita da una breve sosta allaAbbazia di Valvisciolo.

Una giornata molto piace-vole ed interessante, che ilFogolâr si propone di ripete-re in un prossimo futuro eper la quale ringrazia ilcomm. Scaini.

La bonifica Pontina in un Museo

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I friulani di tutto il mondo hanno un com-pleanno importante da festeggiare. Pochigiorni fa, infatti, ha compiuto 103 anni unGrande Vecchio della montagna, Ardito De-sio, scienziato della natura (laureatosi nel ’20)con 400 pubblicazioni a suo attivo. Nato aPalmanova nel 1897 la sua lunga esperienzadi vita ha attraversato tre secoli. La sua famaè legata alle tantissime spedizioni d'esplora-zione da lui compiute per primo il K2, la se-conda vetta dell’Himalaya nel luglio del 1954.Ha scalato il Karakorum nel 1931, ha esplo-rato i monti della Persia, dell’Etiopia e l’An-tartide. La sua ultima spedizione sui monti ti-betani l’ha compiuta a novant’anni.

Le candeline di Desio sono state spente nel-la affollatissima sala della Società NazionaleDante Alighieri di Roma, con una cerimonia

promossa dal Fogolâr Furlan in onore delgrande palmarino, presente con la figlia e lanipote. Affettuosi indirizzi di saluto al festeg-giato sono stati rivolti dal presidente del Fo-golâr, Adriano Degano, che portando anche ilsaluto augurale del sen. Mario Toros ha ricor-dato l’impegno di Desio a favore del Friulisconvolto dal sisma del 1976, dal vicepresi-dente del Friuli-Venezia Giulia, Paolo Ciani,dal presidente della Dante Alighieri, BrunoBottai, dal sindaco di Palmanova, Alcide Mu-radore, dall’assessore al Comune di Roma,Amedeo Piva, dal presidente del Cai, CarloCecchi e dell’Ana, Giancarlo Zilli. Stelutis Al-pinis e canti friulani sono stati eseguiti dalCoro “Malga Roma” dell’Ana.

(Friuli nel Mondo - maggio 2000)

Ardito Desio, grande vecchiodella montagna, ha compiuto 103 anni

L’assessore Amedeo Piva consegna ad Ardito Desio la meda-glia d’oro del Comune di Roma (Publifoto).

Ad Ardito Desio la medaglia del 50° del Fogolâr. Ai lati l’amba-sciatore Bottai e Paolo Ciani (Publifoto).

Il Coro “Malga Roma” dell’A.N.A.(Publifoto).

Salone gremito alla “Dante”. Si notano la figlia e la nipote di De-sio, l’on. Scovacricchi, il prof. Martinis, l’arch. Bertossi (Publifoto).

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Nella Sala della Protomoteca inCampidoglio, giovedì 4 maggio si èsvolto un incontro di alto livello sultema “Trieste centro internazionaledella scienza e della cultura”.

Il significato della manifestazioneè stato sottolineato dalle relazionisvolte dal Presidente delle Assicura-zioni Generali Alfonso Desiata, dalSottosegretario di Stato alla RicercaScientifica Antonino Cuffaro, dal Vi-cepresidente degli Industriali di Trie-ste Stefano De Monte. Sono seguitigli interventi dei responsabili di set-te tra le più importanti strutturescientifiche di Trieste. Si è trattato direlazioni tutte di importantissimicontenuti.

Il Presidente delle AssicurazioniGenerali Desiata ha rilevato come ilsistema capitalistico si sia già evolu-to verso quello che egli ha chiamatoL’impresismo”. Il nuovo sistema alcentro ha le idee le quali hanno lapotenzialità di attrarre il capitale e illavoro, capovolgendo l’impostazionedi un tempo. In questo senso Triesteè all’avanguardia con le istituzioniscientifiche e con la presenza digrandi realtà assicurative che, comele Assicurazioni Generali, sono ingrado di garantire i rischi delle nuo-ve iniziative economiche.

Il Sottosegretario alla RicercaScientifica on. Cuffaro ha - a sua vol-ta - sottolineato che nella realtàscientifica italiana Trieste è un luogodi eccellenza, patrimonio vivo chegenera attività ad altissimo livello erelazioni preziose che travalicano iconfini nazionali e quelli stessi euro-pei. L’impegno finanziario dello Sta-to è stato forte, ma l’Italia ne ha trat-to grande prestigio, ed ha avviato an-che, grazie a Trieste, nuovi rapportieconomici in campo internazionale.Trieste quindi dovrà avere una partedi rilievo - egli ha concluso - nel pia-no nazionale delle ricerche.

Sono seguiti gli intervalli illustrati-vi dei rappresentanti delle istituzioniscientifico triestine: Area di Ricerca,Centro Internazionale di IngegneriaGenetica e Biotecnologia, Collegiodel Mondo Unito, Istituto Nazionaledi Oceanografia e Geofisica Speri-mentale, Laboratorio Elettra Luce

di Sincrotrone, Master InternationalBusiness (Mib), Osservatorio Astro-nomico.

Assente il Governo (era in corso lapresentazione al Senato), la RegioneFriuli-Venezia Giulia era autorevol-mente rappresentata dal Vicepresi-dente Paolo Ciani, il quale ha chiusol’incontro, sottolineando sia l’unitàoperativa delle varie realtà regionali,sia la specifica funzione di Trieste.

Al Vicepresidente Paolo Ciani ilPresidente dell’Associazione, Cle-mente, ha anche affidato un messag-gio per il Presidente della Regione,Antonione, il quale gli aveva telegra-fato:“Occasione mi è gradita per far-Le giungere il mio profondo apprez-zamento e gratitudine per l’intensaed efficace azione di rappresentanzadei vari aspetti del patrimonio arti-stico culturale e socio economicodella Regione della Capitale”.

Interessanti gli interventi anchedel rappresentante del Sindaco diRoma, assente perché impegnato aBruxelles, Assessore Pantano, e delSindaco di Trieste, Illy, i quali hannoipotizzato un “gemellaggio” tra Trie-ste e Roma in materia di istituzioniscientifiche. È intervenuto, inoltre,all’importante manifestazione, ilPresidente della Provincia di Trieste,Renzo Codarin.

La manifestazione è stata resa pos-

sibile dal contributo della RegioneFriuli-Venezia Giulia (Assessoratoalla Cultura) e dalla collaborazionedelle Assicurazioni Generali, sempregenerose con la nostra Associazione,che hanno offerto una colazione dilavoro ai relatori dell’importante in-contro.

Aldo Clemente

In Campidoglio: Trieste centro Internazionaledella Scienza e della Cultura

Sala della Promoteca in Campidoglio: l’intervento del Presidente delle Assicurazioni Gene-rali Desiata al convegno su “Trieste centro Internazionale della Scienza e della Cultura”.

Primadi dormireSignor mi pon achi,

no sai si rivi al di,

ô rivâ o no rivâ,

Signor vignimi acompagnâ,

cu l’aghe sante mi bagni,

che il Signôr mi compagni,

di dì e di gnôt,

fin al punt da mê muart.

Amen

Luigi Urbani

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Il Consiglio dei Presidentidell ’ Unione Associazioni Regionali di Roma

conferisceil Premio giornalistico Unar - 2000

al senatore a vita

GIULIO ANDREOTTI

persona di eccezionale spessore umano e politico,che ha saputo coniugare fede, cultura, dottrina, storia,arte con metodica ricerca, acuta intuizione, sapiente

conoscenza di uomini di ogni Continente; protagonistamagistrale e testimone sofferto di tanti eventi che ha

narrato in copiose pagine con eleganza di stile, attenta eprofonda analisi, meditato equilibrio, raffinato senso

dell ’umorismo, ponendo nel migliore risaltola grandezza, le risorse, i limiti della gente italica,

gli aspetti diversificati delle predilette terredel Lazio e soprattutto i valori eterni e la bellezza

incomparabile di Roma, per farla conoscere ed amareancora di più come maestra di civiltà latina e cristiana.

Il PresidenteRoma, 11 maggio 2000 on. Romeo Ricciuti

Nota: testo di A. Degano

Sala del cenacolo: parla il card. Vincenzo Fagiolo. A lato da destra, l’on. Ricciuti, A. Rava-glioli,e A. Degano. A sinistra: A. Buttiglione e A. Simonelli (Publifoto).

Premio giornalisticoUNAR

Giovedì 11 maggio, nellaprestigiosa Sala del Cenaco-lo della Camera dei Deputa-ti, gremitissima, sono stati as-segnati i “Premi giornalisticiUnar” del 2000 a Giulio An-dreotti e Angela Buttiglione.Scopo del premio, giunto allaVII edizione, è quello di pre-miare scrittori e giornalistiche con le loro opere abbia-no contribuito alla promo-zione dell’immagine dellapropria regione.

A Giulio Andreotti, pre-sentato dal dr. Armando Ra-vagnoli il premio è stato as-segnato quale cultore dellastoria romana a cui ha dedi-cato approfondimenti e ri-flessioni (particolarmentecon il suo recente volumesulla “Piccola storia di Ro-ma”).

Ad Angela Buttiglione,presentata da Bruno Vespa,è stato conferito il premioper l’interesse dimostratoverso le tematiche della suaterra pugliese e verso il pro-blema dell’emigrazione ita-liana all’estero.

La manifestazione è stataintrodotta dall’on.le RomeoRicciuti e dal dott. AdrianoDegano, rispettivamente Pre-sidente e Vice Presidentedell’Unar che hanno illustra-to storie e scopi dell’Asso-ciazione e le motivazioni delPremio.

Tra i Presidenti delle varieAssociazioni regionali, per-sonalità politiche, religiose edel mondo della cultura. Pa-role di particolare apprezza-mento sono state espresseanche dal Card. VincenzoFagiolo.

A. Sanna

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Per ricordare il centenario della nascita di MariaLuisa Astaldi (Tricesimo UD, 1899 - Roma 1982)studiosa e scrittrice che ha legato il suo nome a unadelle più importanti collezioni d’arte moderna italia-na del ’900, donata per lascito testamentario allaGalleria d’Arte Moderna di Udine dove è espostadal 1983, la Città di Udine ha promosso, d’intesa conla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, unamostra con una selezione significativa dei suoi capo-lavori. Tale esposizione itinerante toccherà i centripiù legati alla storia personale della Astaldi, parten-do da Roma dove operò e quindi Cortina d’Ampez-zo, sede preferita di va-canza, e sarà accompa-gnata da una serie di ini-ziative tra cui un conve-gno di studi organizzatodalla Galleria Nazionaled’Arte Moderna di Ro-ma, previsto per il 31maggio p.v. alle ore 16.00,dedicato alla sua riccapersonalità di promotricedi cultura e di mecenate eall’alto valore culturaledel collezionismo d’artecontemporanea.

Capitolo interessantissi-mo nella storia del colle-zionismo privato di artecontemporanea, tra dipin-ti, disegni e stampe, la rac-colta annovera 193 operee costituisce un momentoprivilegiato di riflessionesull’arte italiana dagli an-ni Venti agli anni Sessan-ta, attraverso opere sceltecon gusto sicuro tra le piùrappresentative dei nostricapiscuola.

Tra i capolavori selezio-nati per l’esposizione ro-mana che verrà inaugurata il 25 maggio 2000 alle ore18.00, figurano preziose testimonianze del linguaggiocubista di Severini, come la Natura morta con chitar-ra dipinta a Parigi nel 1919, due tele datate al 1928, unNudo femminile di Sironi di forte impatto plastico, euna delle prime figurazioni arcaizzanti di Campigli,Mezza figura con vaso.Altre tele di Morandi, de Pisis,Tosi, Carrà e Savinio documentano la pittura italianaintorno agli anni Quaranta, e una fitta rappresentan-za di opere la cultura artistica romana, da Bartoli, Pi-randello, Mafai e Scipione, presente con tre straordi-nari disegni, a Guttuso. Tra le sculture figurano pre-ziose ceramiche di de Chirico di cui verranno ancheesposte opere degli anni Trenta, e la imponente figu-ra distesa in bronzo “Sorpresa” del 1942 di ArturoMartini, anche documentato con opere pittoriche.

Venerdì 5 maggio 2000 alle ore 11.30 la Presidenzadella Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia haorganizzato - anche con la collaborazione del nostroFogolâr - presso la sede di rappresentanza a Roma inpiazza Colonna la conferenza stampa di presenta-zione dell’iniziativa espositiva romana. Interverran-no il sindaco di Udine prof. Sergio Cecotti, il Presi-dente della Commissione regionale Istruzione e Be-ni Culturali dott. Giovanni Castaldo, il Direttore re-gionale Istruzione e Cultura dott. Giuliano Abate, ladott.ssa Patrizia Rosazza Ferraris della Galleria Na-zionale d’Arte Moderna di Roma, il Direttore dei

Civici Musei di Udinedott. Giuseppe Bergaminie la dott.ssa Isabella Rea-le, conservatore della Gal-leria d’Arte Moderna diUdine. Seguirà un rinfre-sco con prodotti DOC delFriuli-Venezia Giulia.

Nel corso della Mostra;che ha visto una grande af-fluenza di visitatori, haavuto luogo anche un“Convegno di Studio” suMaria Luisa Astaldi nelcorso del quale hanno par-lato: Elisabetta Mondello,Dipartimento di Studi Lin-guistici e Letterari Univer-sità la Sapienza, Roma;Maria Luisa Astaldi e ilsuo ruolo nella rivistaUlisse; Patrizia RosazzaFerraris, Galleria Naziona-le d’Arte Moderna “IlCarteggio Praz - Astaldi”;Mirella Bentivoglio, “Ma-ria Luisa Astaldi: una testi-monianza”; Giuliana Mo-randini, “Maria LuisaAstaldi, presenza lettera-ria europea”; Maria Anto-

nelli, “Il dono Astaldi a Italia Nostra: l’incontro traMaria Luisa Astaldi, Tito Staderini e Maria Antonel-li Carandini, attuale Presidente della sezione di Ro-ma”.

Il nostro Presidente Degano, che nel 1998 avevaproposto la realizzazione della Mostra della Colle-zione Astaldi nel quadro delle celebrazioni del 50° difondazione, ha chiarito come sia andata in porto ladonazione delle opere che Maria Luisa Astaldi desi-derava venissero esposte in forma adeguata ed uni-taria, come a suo tempo aveva assicurato il sindacodi Udine avv. Angelo Candolini grazie alla interme-diazione del Fogolâr.

Il Presidente ha quindi affidato alla collaboratriceAndreina Treu Fantin la lettura del profilo criticopreparato dalla scrittrice Giuliana Morandini.

Mostra: “La collazione Astaldi. Capolavori italianidel Novecento dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine

Carlo Levi: Ritratto di Maria Luisa Astaldi, 1969 (cat. 85).

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Volentieri affido al mio amico dr.Adriano Degano, benemerito dellacomunità friulana, questo breve ricor-do di Maria Luisa Astaldi (Tricesimo,1899 - Roma, 1982).

Maria Luisa, alla quale mi ha legatouna lunga consuetudine di intenti e diriflessioni rappresenta infatti un esem-pio di anima friulana: legata alle origi-ni e nello stesso tempo orientata aduna concezione della cultura e dell’ar-te assolutamente moderne ed europee.

In tutta la sua vita ed opera, MariaLuisa è rimasta attenta alla cultura lo-cale, e non certo in modo miope e pro-vinciale ma seguendo quel filo auten-tico e profondo che nel dopoguerra èripreso con la nuova poesia e la nuovafilologia: penso naturalmentea Pier Paolo Pasolini ed a SiroAngeli, che di tale importantemomento sono stati testimoni.Di tale continuità di pensieri èsegno un suo romanzo inedito,Antiche usanze, un affresco diestremo garbo e carico di no-stalgia, leggibile come una au-toanalisi.

Tuttavia i precoci passaggi aFirenze e poi a Roma, sonostati per lei occasioni di un’a-pertura culturale subito senzalimiti d’orizzonte. La giovaneMaria Luisa prova interessecrescente per le letterature in-glese e tedesca, conosce diret-tamente (cosa al tempo noncerto usuale) le culture di cuisi occupa ed alle loro letteratu-re dedica una nutrita serie dipiccoli acuti saggi. Partecipa aconvegni internazionali, in una stagio-ne di particolare chiusura per la cultu-ra italiana. È ad Edimburgo nel 1932,a Chicago nel 1933, tiene negli anniseguenti delle conferenze sulla lette-ratura italiana in Germania.

E precoci sono i risultati di questooriginale orientamento di gusto. Inpochi anni escono una serie di volumi,dei quali non si può che notare la pre-veggenza nello stagnante panorama dicasa nostra: Letteratura russa del do-po-rivoluzione, 1929; Scrittori d’Ame-rica, 1930; ed il nominato Clienti e pa-rassiti anglosassoni, 1940.

Gli studi critici non si distinguonoda una vocazione narrativa, intensa difrutti soprattutto in questi anni. MariaLuisa pubblica ben quattro volumi, traromanzi e racconti, prima della guer-ra: Canta che ti passa, 1931; La fatica

di volersi bene, 1933; Una ragazza cre-sce, 1935; Voci sull’altipiano, 1943. Esubito dopo la guerra escono i raccon-ti, di singolare sapore espressionistico(legato forse alla frequentazione diesempi tedeschi) La torre del diavolo.E mentre lavora a foggiarsi una suascrittura, con attenzione riflette sullateoria e sulle sorti del romanzo. Sonoinfatti di questi anni Aspetti del ro-manzo d’oggi, 1934; Nascita e vicendedel romanzo italiano, 1939.

Negli anni, la tensione a “compren-dere” la concretezza delle cose e le ra-gioni della storia finisce per prevaleresull’invenzione. È un conflitto che Ma-ria Luisa rivivrà attraverso la figura diManzoni, chiarendolo a se stessa via

via con lucidità rara. Ma già negli annidella guerra e dell’immediato dopo-guerra, fa una scelta che, se vogliamo, èconcorde, nel profondo alle nuove esi-genze di adesione alla realtà. Suo suc-cessivo proposito sarà proprio di fon-dere, con misura personalissima, questidue modi di accostare la complessitàdella letteratura e della cultura, l’anali-si critica e insieme il racconto.

Esemplari nel dar conto di questascelta sono una serie di bozzetti checon estrema naturalezza prendonoforma e vita proprio tra le pagine diaggiornamento letterario e filologico.

Sfogliamo l’elegante raccolta Lettu-re inglesi, pubblicata presso Neri Poz-za nel 1953. Maria Luisa racconta co-me il filosofo e gran dignitario Baconesi sia preso il raffreddore mortale perverificare se i fagiani si conservassero

veramente nel ghiaccio come era opi-nione di Leonardo. E ci dà prezioseironiche miniature ottocentesche,quando descrive gli amici italiani diFlorence Nightingale ed i viaggi delmalaticcio scozzese Smollett. Riescepoi piacevolmente mondana quandoracconta le avventure di Hemingwaytra vacanze a Cortina e soste alHarry’s Bar a Venezia. O si lasciaprendere dal gioco del divertissementquando riferisce l’ascesa dell’antiqua-rio americano Duveen. Desidero leg-gere un passo di queste pagine, pro-prio quelle relative a Duveen: “Si nar-ra di un quadro dell’Ottocento rap-presentante una fanciulla sdraiata sul-l’erba, di cui Duveen si servì per ini-

ziare ai piaceri dell’arte unaquantità di gente, che poi riu-scì a indirizzare verso operepiù importanti e costose. L’epi-sodio (associa Maria Luisa, esembra proprio di sentire unmomento della sua brillanteed originalissima conversazio-ne) mi ricorda quello della sol-datessa dell’esercito della salu-te che, per attirare i passanti alcomizio antialcoolico, distri-buiva sulla porta bicchierini dicognac affatturato”.

Non possiamo non vedereDuveen coincidere un pococon Maria Luisa e compren-diamo allora meglio lo stile dicui ella veste questi contributidi gusto nuovo, decisamente inanticipo sulle scelte di allora.Si pensi solo, per riconoscerleuno dei molti meriti, che Maria

Luisa ha parlato con esattezza di Vir-ginia Woolf ben trent’anni prima chene esplodesse la moda. Ed è affattu-rando i bicchierini, cioé seducendocon bozzetti di singolare freschezza ecorrosivo spirito, che ha saputo acco-starsi alla serietà ed al travaglio digrandi esperienze.

In questo progetto persiste in lei,anche nell’ammissione di una moder-nità senza riserve (“non ho attacca-mento agli oggetti antichi”, mi confidòun giorno, “desidero oggetti utili, pra-tici”), un’educazione di fine comples-sità, la convinzione propria della gran-de cultura tra Settecento ed ottocento.Non c’è momento della sua attività,pur varia, in cui Maria Luisa vengameno ad una persuasione: la scrittura

Maria Luisa Astaldi letterata europea

Maria Luisa Costantini Astaldi nel suo studio.

Segue a pagina 24

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La sera del 25 maggio u.s., su ini-ziativa della “Communità” di IsolaFarnese, presieduta dal Sig. WalterAndreoli e dal Fogolâr Furlan diRoma in persona del suo Presiden-te dott. Adriano Degano, si è tenu-ta a Isola Farnese nella grande saladel Tempio d’Apollo di Paceti, trail Castello Farnese e la Valle dellaetrusca Veio, in bella posizione do-minante, la presentazione del librodi poesie di Paolo Cristiano “Sostaa Isola Farnese”, pubblicato dalleedizioni del Leone, Spinea (VE)nel gennaio 2000.

Il volumetto - costituito da dueparti la prima i “Miti” (Ipotesi Ba-bele - Transito di Palinuro - Solilo-quio a Narciso - Per Euridice), laseconda “Sosta a Isola Farnese” (20brevi componimenti autonomi),del quale l’autore fa, in nota, omag-gio a Giorgio Barbieri Squarotti, ilprimo che ne ha approvato il con-tenuto e il linguaggio poetico è sta-to in buona parte elaborato pro-prio in questa sala dove l’autore el’amico Nicola Terzulli ne hannoletto e riletto i testi, così rivisti, de-finiti e scelti.

Dopo un’introduzione da partedi Walter Andreoli il dott. AdrianoDegano ha invitato la professores-sa, letterata e poetessa MaricaRazza, a prendere la parola per lapresentazione del lavoro poetico diP. Cristiano.

La Signora, con chiarezza, ammi-revole precisione e competenza ha

sintetizzato il contenuto poeticodel volumetto, fornendo una atten-ta e penetrante analisi estetica deipoemetti e dei componimenti in es-so raccolti.

Ne ha abilmente e in modo con-vincente mostrata la novità e lamodernità saldamente legata a unaradice classica, specie nei miti, deiquali ha sottolineato il riferimentoai luoghi e ai tempi sempre attualidelle aspirazioni massime dell’uo-mo. Ha poi segnato il calore uma-nissimo delle liriche della secondaparte, anch’essa legata ai luoghi co-sì ricchi di ricordi archeologici nel-le quali Cristiano si misura più li-beramente col proprio tempo e il

proprio interiore molteplice tu-multo, universalizzato in un collo-quio poetico ininterrotto e pieno difermenti.

Hanno poi letto una scelta diversi, a conferma diretta e imme-diata Diana Peresson Degano eNicola Terzulli, attingendo parti-colarmente nella prima parte delvolume e facendo, in modo appas-sionato e aderentissimo allo spiri-to dei versi, partecipare i numero-sissimi ascoltatori all’emozioneprofonda di una poesia che hacommosso e suscitato pensieri esentimenti elevati.

Poi ha preso la parola lo scrittoree poeta Paolo Ruffilli, direttoredelle Edizioni del Leone che ha il-lustrato le ragioni profonde dellascelta di pubblicare nelle collanepiù prestigiose della loro Casa, lapoesia di Cristiano.

Agli applausi per l’appassionato,caloroso intervento di Ruffilli, han-no fatto seguito ulteriori bellissimeletture interpretative della Peres-son Degano e di Terzulli, dalla se-conda parte del volume di versi,trascinando i presenti attentissiminel più schietto, sano e commossogodimento artistico.

A conferma di una avvertita e ge-nerale partecipazione di tutto ilfolto pubblico, un applauso lungo ecalorosissimo. Al che ha fatto se-guito un breve intervento dell’au-tore che ha ringraziato gli organiz-zatori, e particolarmente GiuliaPesciollo, della “Communità” IsolaFarnese, nonché sentitamente tuttii presenti e soprattutto i critici Ruf-filli e Razza.

Sosta a Isola Farnese

Pubblico attento e compiaciuto (Foto Camerlo).

Da sinistra: Terzulli, Cristiano, Razza, Ruffilli, Peresson, Andreoli, Degano (Foto Camerlo).

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A cinquecento metri dal Vaticano, dadove è giunto l’augurio del Santo Pa-dre nell’Angelus di domenica, nel bel-lissimo Teatro Ghione strapieno fino ailoggioni, sabato e domenica 4 giugno siè esibito il team di 50 giovani artisti nelmusical “Fra Cielo e Terra”, centratosulla figura di Sant’Antonio da Pado-va. Una commedia musicale italiana,ben costruita in quanto a ritmi e tempi,scansioni di scene danzate e recitatefatta anche per riflettere e per… parla-re di fede, di Dio, insomma per raccon-tare della vita di un Santo. Musica e te-sti di Ivo Valoppi, regia di RiccardoTrucchi e la collaborazione e supervi-sione artistica è firmata dal maestroGino Landi che ha selezionato perso-nalmente i giovani. Due ore e mezza diesplosione di vitalità ed energia, conbelle musiche del genere rock piacevo-li e godibili, che il pubblico ha graditoed apprezzato manifestandolo concontinui e scroscianti applausi.

La grande manifestazione musicale,voluta dalla Comunità romana del Fo-golâr Furlan di Roma presieduta daldott. Adriano Degano, ha avuto ancheun risvolto benefico infatti è stata rac-colta un’offerta a favore della Fonda-zione Bambini in Emergenza costitui-ta nel 1995 da Mino Damato che è in-tervenuto ed ha illustrato le finalitàdell’associazione che sono concretiaiuti per il drammatico problema deibambini abbandonati e incolpevol-mente affetti dall’Aids; impegnato nel-la costruzione di case-famiglie edospedali nella Romania del dopo-regi-me.

Erano presenti diverse personalitàcivili e religiose.

Tra gli altri, l’Assessore alle PoliticheSociale del Comune di Roma dr. Ame-deo Piva, il docente universitario prof.Pettoello, mons. Vittorino Canciani,

l’Economo generale dei ConventualiFrancescani P. Giorgio Silvestri, SuorAnnalisa, Madre generale delle Suoredella Provvidenza del P. Luigi Scrosop-pi, il presidente Anthai Giuseppe Trie-ste, il presidente dell’AssociazioneTriestini e Goriziani A. Clemente, iPresidenti dei Fogolârs di Aprilia, R.Cotterli, e dell’Umbria, gen. Ronco.Ed ancora, il Produttore Zonda, il gior-nalista Rai Mimmo Tartaglia, gli attoriSilvio Spaccesi,Adriana Russo,Tiberio

Murgia, Romano Malaspina, ecc.Caloroso il saluto rivolto agli attori

del Teatro di Udine dal Santo Padreall’“Angelus” di domenica 4 giugno, enumerose le adesioni, fra le quali citia-mo quelle del sen. Giulio Andreotti,del Presidente del Comitato CentraleGiubilare 2000 S.E. mons. Sepe, deipresidenti delle Regioni Friuli-Vene-zia Giulia e Lazio e del CSM Esercitogen. Mario Arpino.

Ugo Raffa

Grande successo romanoper il musical “Fra’ cielo e terra”

Una vivacissima scena di “Fra’ terra e cielo” rappresentato al Tea-tro Ghionè (Publifoto).

Il dr. Trieste, presidente nazionale dell’Associazione Handicappati epubblico applaudono calorosamente (Publifoto).

Girerà l’Italia per raccogliere fon-di a favore della Fondazione “Bam-bini in emergenza”, il musical poprock sulla vita di Sant’Antonio daPadova, “Fra’ cielo e terra”. A pro-porlo, in concomitanza con gli even-ti giubilari, è il Fogolâr Furlan, notaassociazione di friulani che si distin-gue per le numerosissime attivitàculturali, svolte e promosse all’inter-no di un fitto calendario annuale diappuntamenti. Dopo l’applauditodebutto al Teatro Ghione di Roma,lo spettacolo (musiche e testi di IvoValoppi, la regia e la coreografia so-no curate da Riccardo Trucchi) ri-prenderà la sua lunga tournée conuna serie di tappe estive. L’opera,che tra l’altro vanta la prestigiosasupervisione artistica di Gino Landi,vede protagonista un cast di giovanie preparati interpreti: ballerini, can-tanti ed attori, rigorosamente nonprofessionisti.

Tanti anche i bambini impegnatinella vitale messa in scena, due ore

di piacevole e frizzante spettacoloper ripercorrere in note la vita e leopere del grande frate portoghese.Splendidi quadri musicali, studiatiper catalizzare l’attenzione dellospettatore, riproducono in un colo-rato turbinio di eventi la straordina-ria storia del Santo, dalla tenera in-fanzia e dalla militante opera dievangelizzazione sulle strade dellaterra per arrivare sino alla morte.Un’attenta regia, intelligente e mi-surata nella durata dei tempi, guidai movimenti degli interpreti, semprein perfetta sintonia ed altamente co-municativi. “Fra’ cielo e terra” è unmusical esuberante, ma al tempostesso commovente, capace di trat-teggiare sulla scia di alcune origina-li e riuscite trovate sceniche l’ine-sauribile carica vitale del messaggiodi Sant’Antonio.

Da non perdere.

Annalisa Venditti(Italia - 18 giugno 2000)

“Fra’ cielo e terra”, la vita di S. Antoniodiventa un musical a favore dei bambini

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Non amo il rock. Non mi affascinanole danze. Eppure Riccardo Trucchi, re-gista e coreografo formatosi alla scuoladi Gino Landi, giocando sulle parole econ le musiche di Ivo Valoppi, ha sapu-to creare la magia di uno spettacolo vi-vo, attento, gioioso, esaltante. Si è sentitasabato e domenica sera nella bombonie-ra del teatro Ghione (a proposito ricor-do che è stato ristrutturato su progettodel friulano arch. Filippi) una carica dispiritualità, ove i messaggi “liberi!!!”,“oro e forzieri fanno gli uomini prigio-nieri!” “Antonio, Antonio” penetravanonel cuore come dardi ammonitori.

Un susseguirsi di quadri animati dagiovani che, con costumi semplici ed es-senziali ci riportavano ai tempi dellamiseria plebea del medioevo, in un Por-togallo che non aveva ancora conosciu-to le vie delle Indie e l’accumulo dellericchezze importate.

Folle deliranti, esasperate, questuanti,oranti, esaltate che Trucchi ha saputoanimare con grazia ed eleganza, crean-do quadri d’insieme assai belli, pirami-di di figure agili e svettanti, mani prote-se verso il cielo con convinto e trasci-nante fervore.

Insomma uno spettacolo che potevadivenire ripetitivo e banale. Trucchi loha vivificato facendone un gioco mera-viglioso di corpi sinuosi nel variare del-le danze e nel ritmo delle musiche, del-le voci, dei canti e del sapiente gioco diluci. Un cesello di ritmi e di figurazioni,in una scenografia essenziale che la-sciava tutto lo spazio all’immaginazio-ne dello spettatore che nelle quattromacchine di poche travi inchiodate riu-sciva a scorgere chiese, cattedrali, piaz-ze e palazzi regali, che gli stessi attoricon bravissima rapidità muovevano eruotavano nel breve spazio del palco-scenico.

Il pubblico era estasiato. Eppure sitrattava di persone di ogni rango edestrazione culturale, dai giovani ai me-no giovani che si sono lasciati immer-gere nel vortice della recitazione.

Perfino sacerdoti e suore, non certoadusi a spettacoli del genere!

Merito tutto della bellezza dei testi,della forza emotiva esercitata dalla mu-sica, (anche se assordante), dall’incantosuscitato dai giovani che si muovevanorapidamente con tanta grazia ed ele-ganza.

Bravissimi tutti, dal piccolo NicolòSbuelz, delicato ed ispirato Ferdinando,nel ruolo di Antonio giovinetto. E Al-fredo Josè Escalante, un venezuelanotrapiantato ad Udine, che ha saputo in-terpretare con grande bravura il diffici-le ruolo del Santo dei miracoli.

Trattandosi di oltre cinquanta giovani

e giovanissimi non professionisti, rac-colti fra studenti, impiegati e operai diUdine, Trucchi - ben coordinato da Gi-no Landi - ha saputo, narrando gli epi-sodi più significativi della vita di S. An-tonio, creare il miracolo di uno spettaco-lo vero, bello, affascinante, coinvolgente.

Bravo lui e bravi veramente tutti, at-tori, cantanti, ballerini, comparse e tec-nici. Hanno dato modo al Fogolâr dioffrire alla città - come compartecipa-zione all’anno giubilare - un avveni-mento d’eccezione e nel contempo didar modo agli spettatori di compiere ungrande atto di solidarietà a favore delleopere di assistenza ai “Bambini inemergenza” affetti dall’Aids, specie inRomania, poste in atto all’omonimaFondazione presieduta da Mino Da-mato.

Adriano Degano

L’Ascesi di Ivo per l’assistenza ai bambini malati

L’assessore di Roma, Amedeo Piva, consegna la medaglia del Fo-golâr all’autore-musicista Ivo Valoppi (Publifoto).

Mino Damato consegna una medaglia al bravissimo Gino Landi(Publifoto).

I due applauditissimi interpreti di S. Antonio: Nicolò Sbuelz e Alfredo Josè Escalante(Publifoto).

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È stata un successo annunciato la pre-sentazione della Sacra rappresentazionela Strada di Levata (testi di Silvano Co-lugnati, musica di Daniele Zanettovich,regia di Elena De Martin) a Roma, nel-la basilica di Santa Maria del Popolo, sa-bato 17 giugno. Protagonisti del concer-to-evento - grazie agli interventi del Fo-golâr Furlan di Roma, della Provincia diUdine e della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Udine e Pordenone - oltre alCoro Polifonico di Ruda, diretto da An-drea Faidutti, sono stati, per la partestrumentale, Fabiano Cudiz e MirkoBelluccio (trombe), Maurizio Meneguze Federico Garato (tromboni), GiorgioFritsch e Gabriele Rampogna (percus-sioni), Carlo Rizzi (organo) e GiulioChiandetti (liuto), mentre Manuela Marussi (ladonna), Fabio Scaramucci (frà Giovanni), HektorLeka (il priore), Pietro Rigolo (il cavaliere), Ro-berta Tossutto (la madre), GianMaria Chiarello (ilsignore), Mauro Rossato (l’abate) e Livio Gallet(un menestrello) hanno ben colto la parte solisticoteatrale della complessa rappresentazione.

La vicenda narrata nell’opera può essere stori-camente collocata agli inizi del XIII secolo, all’e-poca grossomodo del patriarca Wolfger di Ellen-brechtskirchen (1204-1218), rappresentante diuna nobile famiglia della Bassa Baviera (Land-shut) che visse in un periodo dominato da emi-nenti figure della storia medievale quali gli impe-ratori Ottone IV e Federico II e i papi InnocenzoIII e Onorio III; personaggi che con le loro deci-sioni influirono non poco nella storia dei rapportitra Stato e Chiesa.

La Strada di Levata - così denominata perchésovrasta la campagna circostante fungendo ancheda argine per le piene del Torre-Isonzo - congiun-geva San Nicolò di Levata (Ruda) a Monastero;poi confluiva sulla strada che univa Aquileia adEmona (Lubiana) e, verso nord, con quella chescendeva dalla Germania. Ed è verosimilmentelungo questa strada che si incamminavano i cava-lieri tedeschi che intendevano raggiungere la Ter-rasanta: Aquileia, che nei primi decenni del XIIIsecolo viveva ancora un periodo relativamentebuono, era quindi allo stesso tempo un punto d’ar-rivo e un punto di partenza; una città dal passatoglorioso e dal presente ancora potente. Qui i ca-valieri e i pellegrini si imbarcavano per raggiunge-re il Santo Sepolcro.

La sacra rappresentazione narra la storia di uncavaliere e di una donna che il fato finirà per met-tere uno di fronte all’altra. Alla fine, però, la mor-

te e il degrado saranno vinti e la donna- dopo aver assistito all’assassinio inchiesa del cavaliere - si redimerà e chie-derà di essere battezzata. La Strada diLevata - tra i primi progetti regionali apotersi fregiare del logo del grandeGiubileo - è stata composta da Zanetto-vich per ricordare i cinquanta anni di vi-ta e di attività artistica del Coro Polifo-nico di Ruda.

Il successo decretato dal calorosopubblico romano è stata una ulterioreconferma dell’elevato livello artisticoraggiunto dal Coro Polifonico di Ruda,unanimamente riconosciuto come il piùprofessionale dei cori del Friuli-VeneziaGiulia.

Pier Paolo Gratton

LA STRADA DI LEVATASuccesso della sacra rappresentazione a Roma

La mitica processione (Foto Studio Andriani).

Una suggestiva scena di “La strada di Levata” (Foto Camerlo).

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Numerosi gli artisti edi soci intervenuti, ve-nerdì 23 giugno, alla ver-nice della mostra perso-nale di Franco Rossi, chehanno salutato con uncaloroso applauso anchel’attore Giulio Scarpati,l’ormai famoso “medicoin famiglia” della recen-te fiction televisiva.

Franco Rossi, un arti-sta di Grions del Torre -che vive ed opera a Ro-ma come raffinato edesperto realizzatore dimodelli e grafici per ar-chitetti e urbanisti - hapresentato nella nostra sede unainteressante rassegna di tele digrandi dimensioni, dipinti ad olioe ad acrilico.

Una serie di opere densa di si-gnificato, realizzate con colori te-nui, delicati, caldi di sfumaturevolte ad accentuare una sensibilitàcoloristica raffinata e di gusto.

Ma al di là della forma va osser-vata la sostanza di una pittura chetende a raccontare, a dare sugge-stioni, a suggerire ricerche psico-logiche intense e fortemente emo-tive. Pittura di sogno, rarefatta, vi-brata, con figure che pare venganoda un’altra terrenità irreale, fermanella fissità del gesto, dello sguar-do sbarrato nel vuoto, dell’attimocolto fugacemente.

Franco ha esposto le sue operein Friuli ed in tutte le più impor-tanti rassegne nazionali, ottenutolusinghieri consensi di critici seve-ri e perspicaci.

A proposito ci piace riportare

ciò che di lui ha scritto RodolfoPapa, a proposito delle opere del1999 “Il permanere nell’ultimastanza”.

In questo percorso sentimentale,Franco Rossi entra nell’ultimastanza che è fatta degli ultimi annidi lavoro. Qui la pittura si fa segnoleggero quasi acquerellato, poichéla luce incontrata nel ’90 definiti-vamente lo attraversa.

Anche le composizioni sono mu-tate. Il dialogo con lo spazio è di-venuto ormai longitudinale. Segninetti architettonici, orizzonti forti,tagliano lo sguardo e spiegano ilpercorso non più in frammenticon la vocazione verso l’alto, main percorsi infiniti e orizzontali.Come un volumen tutto si spieganell’orizzontalità, nella materia-lità, nell’umano però invaso di lu-ce filtrata in una retina dorata.

Ecco magnificamente sospesal’Ultima cena, che mantiene pro-prio quel segno della mensa come

una passerella sulla qua-le sfila la storia, dove az-zurri, rossi, bianchi co-struiscono lo spaziochiaro della memoria.

Poi per ultima in fondoa questa stanza, la telaLa Porta (1999), con cuil’artista chiude la mostrae il percorso, aprendo alfuturo, collocandoci ecollocandosi di fronte alsegno di passaggio pereccellenza, appunto illuogo del varcare. Egli aproposito della porta, inuno scritto del maggio1998 di presentazione

del suo progetto architettonicoper la sistemazione della ex cavaPetrianni a Sezze Romano, scrive“Öluogo di accoglienza e di con-gedo, è l’accesso al sito, al luogodove il cittadino s’incontra con isuoi pari per scambi di conoscenzae di sapere. È il luogo simbolicoper eccellenza, transito da una pri-ma a una dopo, dall’ignorare al sa-pere”. Franco Rossi è giunto final-mente a questa porta con cariatidifatte di memorie antiche, con ilcompito di indicare il camminoche attraverso loro, per forza dicose, passa, sospendendo l’andareattraverso un giudizio tra bene emale.

Il fanciullo innocente guarda at-traverso l’infinito e invita FrancoRossi stesso ad entrare in quelloche ha come porta il passato, comesoglia il presente e come approdoil futuro.

Rodolfo Papa

Opere di Franco Rossi al Fogolâr

Il noto attore Giulio Scarpati alla mostra di Franco Rossi (FotoMirka V.).

Franco Rossi: “Saulo” (Thaal Zaatar) tecnica mista su tavolacm 170 x 220

Il critico Licio Damiani presenta la mostra di Franco Rossi (FotoMirka V.).

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LLLLaaaa mmmmeeeeddddaaaaggggllll iiiiaaaaddddeeeellll llllaaaa TTTTrrrr iiii eeeennnnnnnnaaaalllleeeedddd’’’’AAAArrrrtttteeee 1111999999999999

La medagliadella settimatriennale italia-na della meda-glia d’arte, svolta-si a Udine tra Set-tembre e Ottobre del 1999, rispondeegregiamente al tema della prestigiosarassegna che voleva essere omaggio ericordo del grande incisore PietroGiampaoli. La composizione della me-daglia commemorativa della triennaleè opera di Piero Monassi.

La realizzazione compositiva del nu-misma avviene per linee simmetrichesia circolari che lineari e pure quest’ul-time tendono dinamicamente a fletter-si in crescendo. Il dritto presenta la ri-produzione di un autoritratto di PietroGiampaoli e dell’effige della moglieLetizia, la famosa dama della monetaitaliana. Le figure risaltano nella loronobile eleganza e in un’aurea di splen-dida classicità. L’ispirazione classicisti-ca viene accresciuta dalle scritture cir-colari ai volti, in cui nomi e dizionari siavvalgono della maestà della lingua la-tina. I numismi riprodotti si inserisco-no l’uno nell’altro in compimentod’arte e d’amore, venendo a formareun’originale quadrifoglio con gli stem-mi coronati di Roma e di Buja.

La dicitura posta sopra e sotto i duestemmi recita “Omaggio a PietroGiampaoli”. Nel retro il dinamismostrutturale scaturisce da un tondo dimedaglia, poggiante sullo stemma an-golare della Città di Udine con le ban-de retinate, e dalle lettere romane co-stituenti il numero sette. Il cinque lati-no è arcuato e si innesta alla sinistracon le due altre lettere, che portano asette, venendo incontro allo spettato-re, ingrandendosi a campeggiare cen-tralmente. L’effetto ottico dei pianiemergenti uno sull’altro è robusto egradevole nel suo impatto architetto-nico. Le diciture esprimono la città,sede della settima triennale, la data eil titolo della rassegna della medagliad’arte. La sintesi realizzata da PieroMonassi, tra storia e presente espositi-vo, rende compiutamente l’assunto.

Domenico Zannier

La “Via dell’Ambra”, Mittelfestsi appresta a salpare per la “Viadella Seta”. Giunto a metà delcammino triennale sul tema “Par-tire, tornare”, il festival delleespressioni artistiche e di spetta-colo dell’Europa centro-orienta-le, che dal 1991 si svolge a Civida-le del Friuli, si conferma come l’u-nica manifestazione che, con pro-duzioni, progetti speciali e ospita-lità, esplora la cultura della vastaarea, che va dal Baltico al MarNero.

Oggi, 8 giugno nella sede dellaRegione Friuli-Venezia Giulia, aRoma con la collaborazione delFogolâr, il presidente della Asso-ciazione Mittelfest, Giovanni Pe-lizzo e i direttori artistici Carlo deIncontrera, per la musica, MimmaGallina e Giorgio Pressburger,per il teatro, con i quali collabora-no Cesare Tomasetig per la poe-sia e Roberto Piaggio per il teatrodi figure, hanno presentato la no-na edizione del festival, che sisvolgerà dal 22 al 30 luglio.

Promosso e sostenuto dalla Re-gione, che lo ritiene la manifesta-zione culturale in grado di rappre-sentare con efficacia l’immaginedel Friuli-Venezia Giulia in Italiae all’estero, “Mittelfest” potrà con-tare sull'appoggio del Comune diCividale, confermato dal vicesin-daco Pieralberto Felettig, sullacollaborazione di altri enti, fra cuila Provincia di Udine, rappresen-tata dall’assessore alla cultura, Fa-brizio Cigolt, e di sponsor privati,con in prima fila la Banca Popola-re di Cividale - Deutsche Bank.

La proposta tematica che scan-disce il passaggio verso il nuovomillennio - è stato detto - si con-cretizza in tre direttrici (nel 2001sarà esplorata la “Via del Sale”)reali o avventure dello spirito;una proposta, nel contempo,strettamente legata al Friuli-Ve-nezia Giulia, caratterizzato datradizioni e identità forti, ma an-che terra di incontro e scambio,crocevia di itinerari antichi e fa-scinosi.

Con la “Via della Seta” vieneevocato un percorso preciso - lerotte mercantili che da Veneziapartivano verso la Persia e quindila Cina - ma anche un Oriente im-maginario, un mondo fiabesco efantasmagorico, straripante di orie tessuti preziosi, profumato dispezie e balsami, ma anche me-tafora del rapporto stesso daoriente a occidente.

Mittelfest 2000 sulla “Via della Seta”

L’assessore regionale alla cultura FrancoFranzutti (Foto Camerlo).

Il presidente del Consiglio provinciale di Udine, avv. Giovanni Pelizzo, presenta il Mittelfestdi Cividale del Friuli (Foto Camerlo).

Piero Monassimedaglia

commemorativadi Pietro

Giampaoli(1999).

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Roma, 22 giugno - RM - per duegiorni, il 30 giugno e il 1° luglio la Re-gione Friuli-Venezia Giulia e Trieste, siproporranno quale punto di riferimen-to e di incontro fra la “nuova” Europa,quella che si proietta verso Est e l’areabalcanica ed i Paesi del Mediterraneo.

Promosse dalla Regione Friuli-Ve-nezia Giulia, con il Servizio autonomoper i Rapporti internazionali, in colla-borazione con l’Istituto Euromediter-raneo del Friuli-Venezia Giulia e con ilpatrocinio del Ministero degli AffariEsteri, sono infatti in programma nellacittà di Trieste (al Centro Congressidella Stazione Marittima) le “GiornateInternazionali Euromediterranee”.

L’obiettivo dei due giorni di incontrie di colloqui è quello di aprire unanuova “stagione” di relazioni interna-zionali nello scacchiere mediterraneo,avviando dunque le discussioni cheterranno banco alla prossima quarta

edizione della Conferenza ministerialeeuromediterranea (Marsiglia, novem-bre 2000), dove potrebbe essere varatala carta per la pace e la stabilità dellaregione. Il summit francese dovrebberilanciare, anche sotto il profilo degliinvestimenti, il parternariato con lasponda Sud del Mediterraneo nell’ot-tica dell’allargamento della Ue a Mal-ta, Cipro e Turchia ma soprattutto del-la collaborazione con i Paesi del Ma-chrek (Egitto, Giordania, Israele, Li-bano, Siria) e del Maghreb (Algeria,Libia, Marocco, Tunisia): “un’occasio-ne - indica il presidente del Friuli-Ve-nezia Giulia Roberto Antonione - cheoffre concrete e rilevanti prospettivein numerosi campi d’intervento, socia-li ed economici, ed in questo ambito ilGoverno regionale del Friuli-VeneziaGiulia offre la candidatura di Triestequale futura qualificata sede di possi-bili iniziative legate a programmi disviluppo regionale delle relazioni fraEuropa e Mediterraneo”.

La presentazione ufficiale delleGiornate Euromediterranee, curatedall’Istituto Euromediterraneo delFriuli-Venezia Giulia (cui fanno capodocenti, esperti ed operatori di organi-smi internazionali quali il WTO -World Trade Organization. L’ILO - In-ternational Labour Organization, ed ilCIR - Consiglio Italiano per i Rifugia-ti), si terrà a Roma il prossimo 22 giu-gno, nella sede della Regione Friuli-Venezia Giulia, con la partecipazionedel presidente Roberto Antonione, delconsigliere economico del presidenteYasser Arafat, Raffaello Fellah (co-presidente del WOJAC - World Orga-nization of Jews from Arab Countrie-st), del presidente dell’Istituto Euro-

mediterraneo del Friuli-Venezia Giu-lia Lucio Gregoretti e di Vincenzo Por-cari, consulente del WTO - World Tra-de Organization.

Alle Giornate di Trieste è prevista lapartecipazione, tra gli altri, del rappre-sentante ONU in Italia Staffan De Mi-stura, dei ministri Gianni Matteotti edAlfonso Pecoraro Scanio, del sottose-gretario agli Esteri Umberto Ranieri,del ministro per l’Integrazione euro-pea della Repubblica di Croazia IvanJakovcic, del ministro della Pianifica-zione territoriale della Bosnia-Erzego-vina Ramiz Mehmedagie, degli amba-sciatori in Italia di Egitto, Malta, Tuni-sia, Giordania, Marocco, Algeria, Ci-pro ed Israele, del vicepresidente diConfindustria Nicola Tognana, delConsigliere della Casa Bianca e seniorfellow del Centro studi strategici inter-nazionali di Washington EdwardLuttwak dei parlamentari europei Re-nato Brunetta, Sergio Berlato, LuigiCocilovo, Luisa Morgantini ed AmaliaSartori dello scrittore Pedsag Matveje-vic, del presidente di Autostrade SpaGiancarlo Elia Valori (docente all’U-niversità di Gerusalemme), dei consi-glieri del presidente Arafat, BassamAbu Sharif e Raffaello Fellah, dei re-sponsabili delle Camere di commercioitalo-araba, Sergio Martini, ed euro-palestinese, Amijad Yaagba, del presi-dente della Regione Puglia RaffaeleFitto.

I lavori si articoleranno in quattrodistinti “colloqui” dedicati alla cultura,alla geopolitica, all’economia ed alprocesso di pace arabo-israeliano, edin una successiva tavola rotonda suglieffetti della globalizzazione economi-ca in Europa e nel Mediterraneo.

Giornate euromediterranee a Trieste

Il Presidente della Regione Friuli-VeneziaGiulia Roberto Antonione.

Nella Galleria d’arte di Piazza de’Ricci, l’arch. Mauro Stampatori, con-sorte della socia Alba Maria Moro,ha presentato dal 23 giugno all’8 lu-glio, una bella serie di opere antologi-che. Un panorama completo di unescursus artistico che lo porta ad os-servare, con occhio professionale maammaliato dalla magia di luci e colo-ri, case, tetti, viuzze di Roma e d’A-merica.

Suggestioni e scelte diverse e bencaratterizzate nella varietà ed origi-nalità dei paesaggi. Case vetuste, an-tiche, ricche di richiami archeologici,quelle di Roma, in contrapposizione

con la geometrica e verticale linearitàdei grattacieli newyorchesi.

Ma suggestioni côlte, còlte con ca-lore, con intensità di osservazione cheraccoglie sfuma-ture di toni, dipastellati, turgidie violenti, di pae-saggi delicati nelgiocare di tintetenui, fra il verdee l’azzurro, intutto contrastocon lo squillaredei rossi e deigialli. Pittore dipieno effetto,Mauro ha dato,come dimostra-

no le positive valutazioni dei critici, lamisura delle sue qualità artisticheesaltate da un delicato ed incantatosenso poetico. A.D.

I tetti di Mauro

Mauro Stampatori: case (olio).

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Con la riunione del 25 giugno 2000gli incontri di Fradae e Culture pres-so il Fogolâr Furlan di Roma, perl’anno 1999/2000, finiscono per il so-praggiungere del periodo feriale.

Nell’anno appena concluso, le nu-merose iniziative del Fogolâr Furlandi Roma si sono a volte cumulatecon quello di Fradae e Culture, osta-colando a volte per mancanza di spa-zio, il ritmo di frequenza degli incon-tri.

Tutto ciò è stato determinato dallenumerose cerimonie celebrative peri 50 anni del Fogolâr di Roma, ed an-che per le cerimonie connesse conl’anno giubilare. Entrambe di naturaprioritaria.

Tuttavia, anche se abbiamo sacrifi-cato qualche nostra riunione, abbia-mo realizzato egualmente un pro-gramma di tutto rispetto sia per icontenuti che per le partecipazioni.

Questo in sintesi il consuntivo de-gli incontri di Fradae e Culture del-l’anno 1999/2000.

Abbiamo iniziato il 27 ottobre1999 con un intervento dell’Ing. Car-lo Mattiussi che ha dissertato su “Ilvetro nella storia dell’uomo, dalleorigini ai nostri giorni”. Egli ha atti-rato l’attenzione di tutti i convenuticon una conversazione piacevole ericca di contenuti, parlando anche diesperienze acquisite da dirigenti digrosse fabbriche del vetro sia in Ita-lia che all’estero.

Siamo saltati, per le ragioni pocoprima espresse, al 13 gennaio 2000inaugurando il nuovo millennio conuna conversazione del dott. GianLuigi Pezza su “Alle soglie del terzo

millennio - Storia della misura deltempo”.

Un intervento rapportato anche adepoche ed eventi dalle origini dellavita e fino ai nostri giorni, seguitocon attenzione per la dovizia diinformazioni.

Il 17 febbraio 2000 l’incontro diFradae e Culture si è svolto con lapartecipazione dell’ing. GiovanniPaglia che ci ha intrattenuto sulla“Storia delle comunicazioni - Dal se-gnale di fumo al cellulare” percor-rendo epoche ed eventi ed eviden-ziando l’evoluzione sul modo di co-municare e trasmettere.

Il 16 marzo 2000 la dott.ssa MariaRosa Santiloni con la conversazionesu “La Cucina della bella epoque inFriuli” si è dilungata su modi e siste-mi di preparazione, dai pranzi uffi-ciali o di gala, a quelli meno impor-tanti, e su come imbandire una tavo-

la e come andava preparato e servitoun menù d’epoca, evidenziando an-che lo stile, talvolta in pergamena,con cui veniva stilata la sequenzadelle portate.

Il 13 aprile 2000 la prof.ssa Gio-vanna Napolitano ha parlato su “IMobili Friulani”. Una conversazioneda esperta per i particolari delleinformazioni, e per le differenziazio-ni evidenziati al fine di distinguereuno stile e una variante di esso rife-rentesi a epoca diversa.

Un piacevole arricchimento di co-noscenze di stili ed epoche eviden-ziati da proiezioni e diapositive.

Il giorno 11 maggio 2000 il prof.Donatello Mancini, già a tutti notoper le sue doti umane di cultura, hatenuto una bellissima conferenza su“Gli enigmi del cervello” mettendo adisposizione di noi tutti la sua espe-rienza di chirurgo e anatomopatolo-go, ed i frutti di suoi studi più recen-ti. Una conferenza seguita da tutticon grande interesse e con la più vi-va attenzione.

Il giorno 8 giugno 2000 vi è statol’incontro con il giornalista e poetaSergio Lene, il penultimo dell’annodi Fradae e Culture, con recitazioneda parte dello stesso di sue esposi-zioni e con sottofondo musicale.

Il dott. Lene ha voluto dare un pia-cevole saggio della sua qualità dicompositore e di fine dicitore.

Il 23 giugno 2000 la serie degli In-contri di Fradae e Culture al FogolârFurlan di Roma per l’anno 1999/2000,si è chiusa con la partecipazione dellapsicologa dott.ssa Fannj VegliantiMartinis che ci ha parlato su “Il desti-no della coscienza”.

Gli incontri di Fradae e Culture

Gian Luigi Pezza parla di “Alle soglie del terzo millennio, storia della misura del tempo” (Fo-to Mirta).

Il dr. Donatello Mancini parla sugli enigmi del cervello (Foto Mirta).

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Il suo modo di esprimersi, con-giunto con la chiarezza e la densitàdei contenuti, ha tenuto costantel’attenzione di tutti i presenti presida vivo interesse per l’argomento.

In tutti gli incontri è stato solleci-tato o favorito un dialogo con i pre-senti.

E in tutti gli incontri, prima di darela parola ai singoli conferenzieri, èstato, con gradevole narrazione, a cu-ra del dr. Gian Luigi Pezza, propostoun episodio di Società e Costumefriulani.

Tutti gli episodi sono stati seguitianch’essi da tutti con molta attenzio-ne e compiacimento.

Ma giunti alla fine di quest’anno diFradae e Culture, ritengo doveroso,insieme con il dr. Gian Luigi Pezza econ la sig.ra Gabriella Manuti, rinno-vare un vivo ringraziamento al Fo-golâr Furlan di Roma, nella personadel suo presidente dott. Adriano De-gano, con la instancabile segretariasig.ra Luciana Camerlo, per la dispo-nibilità manifestataci in ogni occa-sione.

Ed un grazie va esteso anche a tut-ti coloro che hanno collaborato conFradae e Culture; ed in particolarealle gentili signore sempre attivissi-me ed attente perché ogni manife-stazione riuscisse nel migliore deimodi.

Con l’augurio, quindi, di buone va-canze per tutti, Fradae e Culture vidice arrivederci in autunno sani e ri-temprati.

Massimo Ferraro

* * *

Da due anni a questa parte gli In-contri di Fradae e Culture iniziano

con brevissimi “fuori programma”,dedicati a temi friulani, svolti daGian Luigi Pezza. Un piccolo refe-rendum tra partecipanti agli incon-tri ha confermato la validità dell’ini-ziativa.

Gli argomenti trattati quest’annosono stati: un esercitazione di linguafriulana attraverso un’amena storiel-lina dal titolo Un fat par ver sucidutin tune vecie tratorie che qui seguia-mo trascriviamo per gli assenti aquell’incontro.

Gno pari mi à contât une storieche a lui i veve contât so nono.

Mi à contât che tanc ains fa a Flu-misel a jere une tratorie sole, no comevuè che son plui tratoriis, ristorants ebars che gjats pes stradis, parce cheune volte la ìnt e jere pùare, eveve pôcdi bevi e mancul di mangjà.

I pôs viandans chesi fermavin in chestetratorìe bastavin ape-ne par tirà denant.

Un dì, però, a l’ustìrjè capitade une biele.

Somèave une zorna-de muarte come tantis,ma sot misdì al è jen-trat un forestìr dut ele-gant. Al à saludat, al àdomandât s’al podevemangjà e al si è sintâtin t’un taulin.

L’ùstìr, dopo vèi ri-spuindût di sì, al è lâtdongje, al à dât unesdreçade al tabàr e alà dit daurman ce cheal veve a bulî sulspolêr.

Il forestìr dopo vêordenât, al à displeât ilgjornal che al veve te sa-

chete e al à scomençât a léi intant c’alspietave.

Biel che al gustave al pareve par versodisfât; un bocon e une glutude dineri, fin c’al mande jù dut; mançâvedome une boçade par completà il gu-stâ.

In chel moment al jentre tal localun altri forestìr e sùbit l’ustìr al à pen-sat: “çale po’, someave une zornadenere e invezit al è dizà el secontaventôr”.

Ancje chest al jere benvistut e so-meave un zitadin. Ma chest, invezit disentasi al và dongje a chel che al veveapena finît di mangjâ e al scomence amaltratâlu, prime a peràulis e dopocui fâs, dandgj un pataf te muse.

Di bot chel che al jere sintât si alzebutant in bande le çharee par reagì e,viodut che al jere ance un toc di omp,chel altri spaurît al taçe a sçampàviars le puarte.

El omp che al à çapad le sberle alpareve par ver (veramentri) rabiât eal à tacât a còrigi daûr fin su le stra-de.

Un coerve in denant e chel altri i le-ve daur fin in fons dal pais.

L’ustìr al è corût fûr ancje lui parviodi se lu çapave par copalu di botis,e lant vizin a un sô amì, che intant cheal beveve un tai, al veve seguit dut ifâs, j à domandât: “Tu ce ditu, che luçjàpi?

E l’amì rispuint: “Jò no sai se luçjàpe, ma sai di sigûr che tu, tu àspiardut le zornade, no tu ti sês acuàrtche chel lì al à mangjât come un siorcence spindi un carantàn!”

Gianluigi Pezza

Intervento dell’ing. Giovanni Paglia a Fradae e Culture (Foto Fluri).

Fanny Veglianti-Martinis parla su “Il destino della coscien-za” (Foto Camerlo).

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Una serata particolare dedicataalla recitazione, alla poesia, allamusica, alla pittura e alla fotogra-fia è stata quella svoltasi l’8 giugnoin una tornata speciale della rasse-gna “Fradae e Culture” del FogolârFurlan di Roma, curata dall’avv.Massimo Ferraro e dal dr. GianLuigi Pezza.

Ad animarla con la sua verve, lasua bravura e il suo stile impecca-bile è stato il poeta, giornalista edattore Sergio Lene che ci ha ama-bilmente intrattenuti in unaperformance dal titolo “Dedicato auna Stella”, ove la Stella in oggettoera la sua amatissima consorte, re-centemente scomparsa, qui nellevesti di pittrice e di poetessa, oltreche di straordinaria “fotomodel-la”.

Infatti nei locali della sede eranoesposte alcune opere pittoricheraffiguranti dei singolari autori-tratti di Stella Nastri Lene e unaserie di sue originali foto artisticheeseguite da Sergio Lene.

Ma il “clou” della serata è statoquello svoltosi nel delizioso e rac-colto giardino della sede (dedicatoal pittore Giovanni da Udine), oveil nostro simpatico e poliedrico ar-tista si è esibito in un recital di suecomposizioni liriche, parte in lin-gua e parte in vernacolo, nelle qua-li ha rivelato tutto il suo sentimen-

to di poeta sensibile edelicato.

Nella prima parte,con accenti a volte ac-corati e drammatici, avolte delicati e liliali, harecitato alcune poesiein lingua, sue e di suamoglie, che hanno affa-scinato l’attento e com-mosso uditorio. Nellaseconda parte, in verna-colo romanesco, ha di-mostrato le sue autenti-che doti di attore conl’esecuzione di una se-rie di scenette di fatti epersonaggi tipici roma-ni, eseguiti con una mi-mica ed una padronan-za scenica eccezionali,che hanno fatto diletta-re e partecipare i pre-senti i quali si sono en-tusiasmati, sottolinean-do le varie esecuzionicon calorosissimi ap-plausi.

Il tutto evidenziato daun commento musicale di sceltibrani classici e moderni eseguitimirabilmente al piano dal valentemaestro Grimoaldo Macchia.

Al termine della serata il presi-dente del Fogolâr Adriano Degano,con commossi accenti, ha ringrazia-

to calorosamente Sergio Lene, suocaro e vecchio amico, per l’apportodi fraterna collaborazione, auspi-cando che queste manifestazioni di“Fradae e Culture” abbiano ancoraa ripetersi in avvenire.

Ermanno CapaniGiornalista

Recital del poeta-giornalista Sergio Lene

Stella Nastri - Lene.

Il presidente dell’Associazio-ne Promozione turistica di Pian-cavallo, Maurizio Perissinot, as-

sieme a Carlo Ippazio del Con-sorzio Servizi Turistici del com-prensorio e la sig.ra Dusy Mar-

chese, ha tenuto - dopo quellosvoltosi a Roma col “Gruppogiovani” del Fogolâr - a Latinaun secondo incontro con i Presi-denti e le delegazioni dei Fo-golârs di Latina, Aprilia e Romaper presentare l’allettante pac-chetto per settimane di soggior-no, attività sportive e turistichea Piancavallo e nelle amene lo-calità del magnifico comprenso-rio - splendido nella varietà delpaesaggio, nella ricchezza diopere d’arte, di industrie e vi-gneti - che va da Erto e Casso -Cimolais a Vivaro, Pinzano alTagliamento e Tramonti di So-pra nel quale primeggia il cen-tro sciistico attrezzato di Pian-cavallo.

TURISMO NEL PORDENONESE

Il presidente della A.P.P. Piancavallo Maurizio Perissinot illustra le bellezze del comprensorio.

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Aquileia - Roma: la staffetta delGiubileo organizzata dal GruppoPodistico del Dopolavoro Ferrovia-rio di Udine, con il Patrocinio del-l’Associazione Nazionale DLF, si èsvolta nel migliore dei modi, andan-do ben oltre il puro fatto sportivo ealle previsioni di partenza.

Domenica 18 giugno gli staffettistipartiti da sei diversi luoghi Sacri delFriuli, transitando per Udine, sonostati accolti in P.zza del Duomo dalleAutorità religiose e civili tra cui ilSindaco prof. Cecotti e il prof. Anzil,assessore allo sport.

Tutti insieme, i componenti la staf-fetta, sono confluiti alle ore 18.00 suAquileia per quella che è stata lapartenza ufficiale della corsa; da qui,dopo l’accensione di una fiaccola, sisono portati alle porte di Vicenzadove erano stati attesi dal GruppoPodistico del DLF cittadino, che li haaccompagnati fino alla Basilica diMonte Berico.

Successivamente i podisti con alseguito alcuni camper utilizzati co-me mezzi logistici, sono proseguitiverso la Basilica della Madonna diLoreto (AN) e la Basilica di SanFrancesco ad Assisi (PG).

In questi centri di grande richiamoreligioso gli atleti sono stati accolticalorosamente non solo dalle auto-rità locali, ma anche da semplici cit-tadini e turisti che con la loro pre-senza hanno voluto dare un segnotangibile di solidarietà, apprezzandonei minimi dettagli tutto ciò che ilprogramma della manifestazioneprevedeva.

La manifestazione ha avuto la par-te più importante nella meta conclu-siva a Roma, che è stata raggiuntadopo aver percorso complessiva-mente circa 1400 km.

Venerdì pomeriggio 23 giugno, daPrima Porta lungo la Via Flaminia, lacorsa scortata dalla Polizia Municipa-le - Coordinamento Mobilità GrandiEventi del Comune di Roma e da al-cuni componenti del Marathon Club -Città di Roma, ha sostato per un salu-to di benvenuto, presso la sede del

Fogolâr Furlan i Roma, presenti ilPresidente dell’Associazione dr. A.Degano, il dr. Papais della RegioneFriuli-Venezia Giulia, esponenti delComune di Roma e molti consiglierie Soci del Fogolâr.

È seguito un simpatico scambio didoni, fra i quali la maglia della Re-gione Friuli-Venezia Giulia conse-gnata da Papais al Presidente Olivie-ro Brugiati e all’organizzatore Clau-dio Gasparini, ed a tutti i valorosiatleti.

Il Santo Padre accoglie la staffettadel Giubileo 2000

(Ansa) - Pordenone, 6 maggio -“Nacquero dall’esperienza delFriuli, in occasione del terremotodel ’76, lo sviluppo e la culturadella Protezione Civile in Italia”:lo ha detto Giuseppe Zamberlet-ti, che fu commissario straordina-rio per la ricostruzione del Friuli,intervenendo oggi, a Pordenone,a un convegno organizzato in oc-casione del 24° anniversario delsisma del 6 maggio ’76, che pro-vocò un migliaio di morti, tremi-la feriti e la distruzione di interipaesi in Friuli.

“All’epoca - ha ricordato Zam-berletti - fu necessario inviare inFriuli un commissario. Non c’eranessuna vera esperienza di prote-zione civile e questo stesso termi-ne non era d’uso corrente. Nonc’era un’organizzazione capillare

sul territorio e gli enti locali nonerano ancora coinvolti nell’orga-nizzazione. Una gestione unitariadell’emergenza e della successivaricostruzione fu quindi necessa-ria. Partimmo da zero - ha ag-giunto Zamberletti - e certi ter-mini propri della protezione civi-le, come i centri operativi, che og-gi sono entrati nel linguaggio co-mune, li abbiamo costruiti qui”.

Zamberletti, che ha ricordatoanche il ruolo svolto dai sindacidei comuni terremotati, chiamatiin prima persona a gestire la ri-costruzione, ha poi detto di con-servare “un ricordo indelebile”di quel periodo. “Ogni invito pertornare nelle zone del terremoto- ha concluso - è un richiamo alquale non posso non risponde-re”.

Friuli, 24 anni fa lo sisma che provocòoltre mille morti

Giancarlo Papais consegna ai podisti le medaglie del Presidentedella Regione Friuli-Venezia Giulia (Foto Mirka).

L’incontro in sede con gli atleti podisti del Circolo ferroviario di Udi-ne (Foto Mirka).

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Il numero di marzo 2000 dellarivista friulana di cultura “LaPanarie” (anno XXXI, n. 123)ha dedicato al nostro benemeri-to socio fondatore un lungo ar-ticolo di Alessandro Secco daltitolo “Enore Deotto: un friula-no ‘in transito’ da Milano”. Untitolo che condensa tutta la filo-sofia di un friulano-carnico au-tentico: secondo Deotto, unfriulano lontano dalla sua terraè sempre “in transito”, anche seil luogo in cui si “transita” è di-ventato ormai la sua sede abi-tuale. Non è il caso di soffer-marsi qui sulle vicende dellasua vita: ricordiamo che la no-stra monografia “Cinquant’annidi Fogolâr a Milano” gli dedicapiù di qualche pagina.

Ora, su scala nazionale, il sup-plemento settimanale “Il Ve-nerdì” del quotidiano “La Re-pubblica” (26 maggio n. 636),nella rubrica “New Economy”,pubblica un vivace e lusinghieroservizio di Brunella Schisa daltitolo “Il nonno del futuro”, illu-strato da belle fotografie origi-nali a colori e da alcune immagi-ni di archivio anche inedite.

Il sottotitolo riassume moltoefficacemente le tappe di unavita di operosità e di conquiste:“Ragioniere diplomato alle

scuole serali, ex partigiano, unagavetta tra piatti e ascensori:adesso, alla rispettabile età disettantasei anni, è il presidentee l’anima dello Smau, salonedell’high-tech e importante ter-mometro della nuova econo-mia”. Il nonno del futuro, ap-punto.

Il nostro giornale si congratu-la vivamente con Enore Deottoper i brillanti successi della suaprodigiosa carriera.

Ad majora, commendatorDeotto!

Al momento di uscire con que-sto numero apprendiamo cheEnore Deotto lascia dopo quin-di anni la Presidenza Smau permotivi personali.

Dopo sessantaquattro anni diattività, interrotta solo dal perio-do della Resistenza, ci sembragiusto concedere all’amico Eno-re “di gjoldisi una lungja pausapar podé pàscisi di flât”.

(Il Fogolâr Furlan di Milano2° trim. - n. 2 - 2000)

Enore Deotto alla ribalta della stampa

Enore Deotto all’apertura della Mostra SMAU a Udine nell’agosto 1999. Al suo latol’assessore provinciale alla Cultura, Cigolot.

L’Assessore dr. Amedeo Piva,friulano di Porcia, fra le tante ini-ziative nel campo delle politichesociali del Comune che va svilup-pando con notevole ed apprezzatoimpegno, ha promosso e sviluppatol’attività dell’Associazione “Amiciper la città” che nel titolo dà subitol’esatta valutazione sugli scopi chela prefiggono: sviluppare e ap-profondire studi ed iniziative so-ciali e culturali per il progresso del-la nostra grande e bella capitale.

L’Associazione tiene i suoi con-vegni e incontri normalmente pres-so il Ce.I.S. di Via Attilio Ambrosi-ni n. 129, tel. 06.67105339/40.

* * *Ha pure promosso, con grande

successo, una affollatissima mani-festazione ai Mercati Traianei“Marco a Roma”, per la lettura in-terpretativa del testo dell’evangeli-sta che fu a fianco di Pietro, dalquale è derivata anche la chiesa diAquileia.

Egli, infatti, dopo alcune iniziati-ve apostoliche personali (come so-steneva il compianto prof. GilbertoPressacco) avrebbe mandato inFriuli il vescovo Ermagora con ildiacono Fortunato, fondatori eprotomartiri della nostra chiesamadre.

Amici per la cittàFlôrPelegrinAl amì Adriano Degano

vessil svintulanta duc’ i àjars e a duc’i sorelîs cu l’aquile furlanee cul cûr cristian.Cun afiet

Meni Zannier10-3-2000

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Le voci delle urane hanno ripe-tuto il loro “messaggio d’amore”,come nei bellissimi versi di DinoMenichini, giovedì 18 maggio aRoma nella sala della RegioneFriuli-Venezia Giulia in PiazzaColonna 355. Il libro omonimo,che raccoglie l’opera completadel cantore delle Valli del Natiso-ne, è stato presentato nel corso diun incontro - promosso dal Fo-golâr della capitale - con la poesia“di frontiera” di Menichini e coni vincitori del Premio nazionale alui intitolato.

All’incontro, coordinato dalpresidente del Fogolâr AdrianoDegano, sono intervenuti il ViceSindaco di Udine avv. Italo Tavo-schi, il presidente del premioprof. Domenico Cerroni Cadore-si, il sen. Mario Toros, presidentedi Friuli nel Mondo.

Essi hanno saputo, con diverseargomentazioni, porre in risaltole qualità poetiche di Menichini,uomo di studio, di scuola, giorna-lista e sociologo. Semplice, schivo,affabile, Menichini, sia nella do-cenza sia nel giornalismo svoltosoprattutto nell’ambito del “Mes-saggero Veneto” e nella Direzionedel mensile “Friuli nel Mondo”,letto da migliaia di emigrati spar-si nei cinque continenti.

Cadoresi ha posto l’accento so-prattutto sulla poesia “Le voci

delle urane”, dell’uomo di fron-tiera, nato nelle Valli del Natiso-ne, eppur fermamente legato aduno spirito di italianità che traspi-ra nel nitore elegante e forbitodel suo linguaggio letterario epoetico.

Una poesia delicata, sensibile,attenta alle ansie della sua gente,all’aspirazione dei friulani sparsinel mondo, all’odore ed al saporeacre delle sue valli.

Poesia che si è potuta gustare,soave e convincente nella calda evibrante interpretazione dellabravissima attrice udinese Paola

Bacchetti, che le musiche compo-ste ed eseguite - anche come in-dovinato accompagnamento - daSergio Digiafilippo, hanno effica-cemente valorizzato riuscendo acreare nell’attento pubblico uncommosso e forte godimento. Ciòsia ascoltando le poesie di Meni-chini, sia quelle dei vincitori delpremio, alcuni dei quali presentiin sala.

L’iniziativa, tanto doverosa ver-so Dino Menichini, è stata stimo-lata dalla consorte dell’On.leGiorgio Santuz, alla quale il Fo-golâr è particolarmente grato.

LA POESIA DI MENICHINI A ROMA

Il sen. Toros, il vice Sindaco di Udine Tavoschi e il prof. Domenico Cerroni-Cadoresi.

Cadoresi con l’attrice Paola Bacchetti e il musicista Sergio Digianfilippo.

MandiGuardiamoci in visodiamoci la mano,diciamoci mandiil saluto friulano.Oggi siamo quitutti riuniti,per parlaredei nostri paesi,con nostalgiail nostro mondo:la Furlania

Giulia Bertolissi

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Il dinamico arch. Alessandro Scalet-ti, coadiuvato da Sabina Ranieri, Ric-cardo Gubiani, Luca Cosson e altrigiovani volenterosi, ha saputo svilup-pare un buon programma di iniziativeculturali negli incontri mensili delGruppo Giovani.

Il 15 dicembre 1999, per iniziativadel Consigliere ispettore di PS LucaCosson è stata effettuata un’interes-santissima visita alla sala operativadella Questura centrale di Roma.

* * *

Lunedì 7 gennaio la lieta e numero-sa brigata del Gruppo Giovani haospitato un vero sangue blu, ovvero ilPrincipe Maurizio Ferrante Gonzagadi Vescovato, il quale ha parlato dellasua illustre casata, cominciando daquando i Gonzaga con il nome di Cor-radi erano semplici feudatari della fa-mosa Matilde di Canossa, fino alla lo-ro affermazione avvenuta dapprimanel piccolo borgo di Gonzaga e consa-crata successivamente con la conquistadella città di Mantova, ove per 4 seco-li hanno dato vita ad una delle Signo-rie più illuminate del Rinascimento.

L’amico Maurizio ha poi illustrato ilrepentino declino del ramo primogeni-to della sua casata conclusosi con l’an-nessione del Ducato di Mantova al-l’Austria nei primi anni del ’700. Non èmancato un cenno a S. Luigi, del ramodei Gonzaga di Castiglione ed ovvia-mente ai suoi avi del ramo di Vescova-to, l’unico tuttora esistente.

Alle ore 21.30 è terminata l’interes-

santissima conferenza e la serata si èconclusa con una deliziosa “cenetta”all’“Orsetto” di Via Flaminia.

* * *

Lunedì 6 marzo ha parlato ad un fol-tissimo gruppo di giovani venuti in se-de, la prof. Mariarosa Santiloni, nostroConsigliere e Commandeur des Cor-dons bleu. L’oratrice, dopo un rapidoescursus storico sull’origine del Friuli,ha parlato della peculiarità della pro-duzione agricola sviluppata dai primicoloni di Roma, dopo la fondazione diAquileia (181 a.C.).

Tipici, sin da allora, i vigneti che for-nivano il “Pucinum” alla corte impe-riale e la dovizia di ortaggi ricchi di so-stanze minerali e organolettiche. Si è

poi soffermata sulle caratteristichedella cucina friulana fatta di cose sem-plici: dai minestroni alla pasta con fa-gioli e patate, l’orzo, i dolci prosciuttidi San Daniele o affumicati di Sauris,le sapide carni suine per la preparazio-ne del “muset” con la “brovada”, l’ot-tima qualità dei prodotti caseari overegna sovrano il “Montasio” fresco ostagionato.

* * *

Il 7 aprile il gruppo si è recato ad as-sistere allo spettacolo della Compa-gnia teatrale “Checco Durante” chepresentava “L’avaro” di Molière.

* * *

Martedì 9 maggio ha parlato la d.ssaCecilia Gobbi sul “Foro Boario” delcentro capitolino (vedasi testo a parte).

* * *

Il 30 giugno l’arch. Scaletti ha volutoconcludere il ciclo con un appunta-mento conviviale al Circolo ippico del-l’Acqua Santa, al quale sono interve-nuti anche il presidente dell’Associa-zione di Promozione turistica di Pian-cavallo, il rappresentante del Consor-zio, la dott.ssa Dusy Larcon, segretariadell’Azienda. Essi, alternandosi, han-no illustrato le bellezze paesaggistiche,naturali, artistiche, produttive, enoga-stronomiche del vasto comprensoriodi Piancavallo, Cellina e Livenza, non-ché l’allettante pacchetto promoziona-le che l’Azienda ed il Consorzio - conil sostegno della Regione Friuli-Vene-Mariarosa Santiloni parla della cucina friulana (Foto Mirka).

Il principe Gonzaga all’incontro del Gruppo Giovani (Foto Mirka).

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zia Giulia, hanno preparato per agevo-lare, sia sotto il profilo organizzativo-turistico sia sotto quello economico,periodi di soggiorno e di attività scii-stica e sportiva nello splendido e mol-to bene attrezzato comprensorio.

All’incontro sono intervenuti i presi-denti dei Fogolârs di Roma ed Apriliacon diversi soci che hanno formulatouna serie di quesiti ai responsabili del-l’A.P.T.

* * *

A partire da questo numero della ri-vista verranno pubblicati degli articolisulle antichità di Roma, la città in cuiviviamo ed operiamo. Gli stessi articolisono scritti dalla giovane socia CeciliaGobbi, laureanda in archeologia all’U-niversità “Roma Tre”, e sono finalizza-ti a farci meglio conoscere la storia el’archeologia di Roma.

L’argomento trattato in questo nume-ro è stato illustrato in sede dalla stessaCecilia Gobbi, corredato da opportunipannelli e diapositive, il 9 maggio 2000,nell’ambito delle riunioni che il gruppogiovani del Fogolâr Furlan tiene ogniprimo mercoledì del mese.

Il Foro Boario

Cominciamo il nostro viaggio nellaRoma antica dal luogo nel quale si ri-conosce la matrice della città: il ForoBoario. La zona è occupata dalla Piaz-za Bocca della Verità e si estende finoalla Chiesa di S. Nicola in Carcere, au-tomobilisticamente parlando si trattadella zona percorsa da Via Luigi Petro-selli (palazzo dell’anagrafe centrale).

Anticamente qui era la palude delVelabro che aveva per limiti il Tevere,le colline dell’Aventino, del Palatino edel Campidoglio. L’importanza dellazona fu data fin da tempi remotissimidalla convergenza di numerose strade:qui terminava la Via Salaria, percorsadalle popolazioni sabine per procurar-si il sale, che arrivava al Foro Boarioattraverso un altro importante asseviario: la via Campana che congiunge-va il Foro Boario alle saline della focedel Tevere. A monte il Tevere era navi-gabile fino ad Orte e in più a valle del-l’isola tiberina era traghettabile e sta-gionalmente guadabile permettendo ilcollegamento tra le due sponde. Quifurono costruiti i primi ponti stabili: ilSublicio e l’Emilio.

Il luogo era frequentato da popola-zione di pastori che periodicamente visi riunivano in occasione di un grandemercato di buoi, da cui il nome di Fo-ro Boario, i pastori scambiavano i loroprodotti con il sale.

Per ricostruire queste fasi antichissi-me ci si può basare sulla tradizione de-gli storici dell’antica Roma, ma non ba-sta, molto spesso infatti tali storici per i

momenti più antichi della storia dellaloro città ci riferiscono solamente leg-gende che devono essere interpretateper riconoscervi il fondo di verità chequasi sempre nascondono. Per poterleggere tra le righe della tradizione oc-corre un attento esame del mondo incui le leggende si sono formate, ma an-che un’accurata analisi delle tracce ar-cheologiche che la terra spesso ci resti-tuisce. Solo unendo l’esperienza dellostorico a quella dell’archeologo possia-mo arrivare alla ricostruzione delle fa-si più antiche della storia.

Siamo nel XIV secolo a.C., età delBronzo, e già il Foro Boario è frequen-tato, abbiamo trovato tracce di un pri-mo insediamento stabile sul Campido-glio: da qui provengono molti fram-menti di ceramica di tipo appenninicoa motivi geometrici. Questi manufattimostrano la veridicità della leggendache faceva risalire il primo nucleo abi-tato sul colle capitolino ad un gruppodi sabini guidati, e questo certo è frut-to della fantasia, dal Dio Saturno.

Passano i secoli ed entriamo nell’etàdel Ferro, e nell’VIII secolo a.C. giun-gono qui i coloni greci portando conloro nuove tecniche di fabbricazionedella ceramica decorata a motivi dicerchi concentrici. Essi introduconol’uso del tornio veloce grazie al qualeaumenta la velocità della fabbricazio-ne della ceramica e ciò presuppone unaumento della domanda e quindi unaumento demografico. La leggendanarra che un eroe greco, Eracle, giun-ge qui ed incontra una popolazionegreca: gli Arcadi con il loro re Evan-dro. Inoltre questi ultimi tre dedicaro-no all’eroe un altare i cui resti sonostati trovati sotto la chiesa di S. Mariain Cosmedin (ancora visibili nellacripta).

Proprio nell’VIII secolo, precisa-mente nel 754 a.C., la tradizione roma-na pone la fondazione di Roma adopera di Romolo, quindi fuor di me-tafora in un momento in cui, grazie ai

resti archeologici, possiamo individua-re una grande frequentazione del ForoBoario e delle colline poste nelle im-mediate vicinanze.

I sette re di Roma sono legati al Fo-ro Boario. Romolo e Remo, abbando-nati nella cesta sul fiume approdanoqui e vengono allattati da una lupa.Anco Marcio costruisce il primo ponteproprio in questo punto, il ponte Su-blicio. Tarquinio Prisco bonifica la pa-lude con la costruzione della CloacaMassima. Servio Tullio crea il primoporto fluviale, i cui resti sono stati tro-vati sotto il palazzo dell’anagrafe co-munale, e fonda i primi santuari: iltempio di Portuno, tuttora in buonecondizioni, e i due templi di Fortuna eMater Matuta, i cui resti sono visibilinell’area della chiesa di S. Omobono.Nei secoli II e I a.C., Roma estende ilsuo territorio e arriva a dominare ilMediterraneo dall’Africa settentrio-nale all’Asia Minore, nuovi edifici sor-gono ovunque in città. Nel Foro Boa-rio è tuttora visibile il tempio circolarededicato all’Eracle Olivario, fatto edi-ficare da un ricco mercante romano diolive, gli architetti e gli scultori che la-vorano qui sono, ancora, greci.

Altri monumenti della zona che ciinteressa risalgono alla tarda età impe-riale. A ridosso del lato sinistro dellachiesa di S. Giorgio in Velabro si trovala Porta degli Argentari, databile al204 d.C. e offerta agli imperatori Seve-ri dai banchieri (argentarii) e dai mer-canti di buoi. E al centro della suddet-ta piazza c’è il grande arco quadrifron-te costruito probabilmente in onoredell’imperatore Costanzo II nel 357d.C. in un momento di declino per lacittà, quando ormai l’imperatore abitanella lontana Costantinopoli e si reca aRoma solo per brevi soggiorni in occa-sione dei quali vengono costruiti mo-numenti come questo. Ma di ciò parle-remo nel prossimo articolo.

Cecilia Gobbi

L’arch. Scaletti interviene al dibattito sulle offerte della A.P.P. Piancavallo.

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Festa diMezza Quaresima

Non ricordo con esattezzaquanti sono stati gli incontri diMezza Quaresima che noi friu-lani abbiamo organizzato perscambiarci gli auguri pasqualinel ricordo di chi ci ha precedu-to. Mi sembra però che la parte-cipazione a questo incontro siasempre più numerosa da partedei friulani stessi e dei simpatiz-zanti del Fogolâr. In occasionedella Santa Messa, la chiesa èsempre più gremita soprattuttoora che, da qualche tempo, la ce-lebrazione è accompagnata dalCoro Voci Bianche con l’esecu-zione finale di un breve ma sem-pre apprezzatissimo concerto.

E al “Ritrovo”, poi, l’orchestra,l a pesca con tantissimi premi,l’elezione di Miss Fogolâr, chevede sempre più numerose legiovani concorrenti, l’acclama-zione della Lady Fogolâr, e le al-tre iniziative, come il dono delvasetto di fiori a tutte le signorepresenti, fanno si che la “salagrande” del locale sia sempre piùpiccola come accade a Santa Lu-cia.

Tutto questo agli organizzatorifa molto piacere ma le feste nonriescono bene soltanto per meri-to di chi le organizza ma soprat-tutto per il comportamento cor-

retto, cordiale e festoso dei par-tecipanti ai quali va un sentitoringraziamento.

Ora si sta organizzando la“Fragolata” e subito dopo unaserata di gala al Teatro Comuna-le di Latina: un cordiale “arivio-disi” a presto e numerosi a que-ste due simpatiche iniziative.

Davide Panigutti

* * *

Il Giubileo del Fogolâr

Nonostante i problemi deltraffico di Roma e l’inconve-niente della pioggia, si è svolta

serenamente la celebrazione delGiubileo 2000, organizzata dalFogolâr di Latina il 9 maggio,che ha visto, tra l’altro, l’incon-tro toccante e significativo conil Vescovo Mons. Domenico Pe-cile, che ha parlato con l’affettodel padre già vescovo di Latina,esaltando il significato del Giu-bileo come segno di amore e ri-nascita cristiana.

È seguita la visita delle Basili-che di S. Giovanni in Laterano edi San Paolo, illustrate dal presi-dente del Fogolâr di Roma De-gano, al quale il presidente Scai-ni, fra canti e poesie dedicate aMary Massa, ha donato un sim-patico ricordo.

* * *

Festa della primaveranel grande Giubileo 2000

Nei venti anni scorsi le autoritàprovinciali, e comunali, civili, re-ligiose e militari, hanno condivi-so la serenità di una giornata diprimavera sotto le maestose co-nifere del Parco del Circeo.

Nell’anno in corso sono attesepiù numerose perché insiemevogliamo festeggiare la primave-ra del secolo che se ne va.

Da quarant’anni questo nostrosodalizio opera in Agropontinocon l’intento di tenere deste letradizioni della terra d’origine, il

Dal Fogolâr Furlan di Latina e Agro Pontino

La bella del Fogolâr di Latina.

La litografia di Sara per il 50° del Fogolâr viene donata al Fogolâr di Latina.

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Friuli, e tramandarle alle futuregenerazioni perché fondate suvalori imprescindibili quali l’a-more per la famiglia, l’attacca-mento al lavoro e la dignità del-l’uomo nella società. Con questivalori il Fogolâr Furlan di Latinae Agro Pontino saluta tutte leautorità, i fogolârs di Roma eAprilia, i nostri amatissimi soci esimpatizzanti cui va la nostrasimpatia e la dovuta attenzione.Il Presidente e i Consiglieriesprimono a voi tutti l’augurio diogni bene e il desiderio che ognisocio porti al Fogolâr un nuovosocio.

Oggi, grazie alla gentile sig.raSilvana Tramontin, il Fogolâr di-spone di una bellissima sede chei giovani rendono interessanteper le attività culturali, artistichee sportive. È ubicato in Via delMetano, 8 vicino ai Vigili delFuoco di Latina.

Vengano i giovani per cercareinsieme di istituire attività di in-segnamento che potrebbero ser-vire alla loro occupazione.

Mi rivolgo affettuosamente aivecchi abbonati i quali forse perindifferenza non hanno rinnova-to la tessera: vogliamo costituireuna grande famiglia, ritrovarsiinsieme con fraterno amore e la-vorare per il bene comune.

Domenica 11 giugno soci esimpatizzanti sono convenuticon molti amici e conoscenti nel-la suggestiva cornice del ParcoNazionale del Circeo, località“Cerasella”, al km 89 della SS148 Pontina, incrocio Migliara

51, contrassegnato da un cartello“Fogolâr Cerasella”.

La giornata ha visto la parteci-pazione dei Fogolârs di Aprilia edi Roma ed è allietata dal com-plesso orchestrale di VincenzoPozzobon.

Il nostro socio Marino Pelosoorganizzando per l’occasione la“Corsa dei sacchi” che tanto suc-cesso ha riscosso lo scorso annoe altri giochi coinvolgenti; giova-ni e “meno giovani” si preparino,dunque, perché per i vincitori so-no previsti interessanti premi.

Ottimo il menù del pranzo ed ilservizio bar.

La bella festa con i saluti delSindaco e delle autorità, si èconclusa con una ricca distribu-zione di doni, tante bella musi-ca e sfrenate danze.

* * *

Un giorno in pineta

Una insigne cattedraleche natura erige,una dolce musicadi brillanti canzoniintona il ventoall’ondulare delle cime,alte, verdi…un verde ansarein un mare di sogno.Anime vaganti nell’eterea noi vicine silentiche amore imploranodel loro passato,volano intorno,stormir di foglie,per non essere dimenticate.Il giovanil ardorescivola fra orme del passatoper rinverdire la vitae i bimbi in fila allegriad estrarre fortunao cedere illusioni.

Ettore Scaini

Cisterna, 09/07/2000

* * *

Serata sotto le stelle

Martedi 11 luglio 2000, ilcomm. Ettore Scaini, Presidentedel Fogolâr di Latina, già notoper le sue raccolte di poesie, inparte ambientate in Agro Ponti-no e al Circeo, ha partecipato al-la “Serata sotto le stelle” organiz-zata dal Comune di Sabaudia.

È intervenuto, leggendo suepoesie inedite, riscuotendo pro-

La messa di don Carlo Rinaldi alla fragolata nel parco del Circeo.

Il presidente del Fogolâr di Latina, comm. Ettore Scaini saluta le autorità.

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lungati e calorosi applausi. A ri-cordo, gli è stata conferita unaTarga Premio.

Alla serata egli si è ritrovatocon illustri scrittori e poeti quali:Dacia Maraini, M. Luisa Spazia-ni, Rodolfo Carelli, FrancescoAgresti, la giornalista MariarosaSantiloni (per il romanziere epoeta Stanislao Nievo), la Gam-bino, la Granzotto, la Scarronese,Franco Cuomo, Rosa BerettaMartuscello, Sergio Monti, Mariadi Legge, Franco Barrelli e tantialtri. Erano anche presenti i Sin-daci di Sabaudia, S. Felice Circeoe gli Assessori alla Cultura. Il presidente cav. Romano Cotterli con le autorità alla Fiera di Campo Verde.

Gli artefici-creatori dei carri allegorici del Fogolâr di Aprilia.

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Carnevale apriliano 2000

Anche quest’anno il FogolârFurlan ha partecipato alla sfilatadi Carnevale, organizzata dalComune di Aprilia, con un carroallegorico “Gli Antenati”, di 1ªcategoria, dotato di ben 10 movi-menti meccanici, classificandosial 2° posto.

Il presidente Cotterli ringraziatutti i collaboratori che hannocontribuito alla realizzazionedel carro in breve tempo. Unparticolare ringraziamento vaalle collaboratrici che sono riu-scite a realizzare i vestiti delle 40

Fogolâr di Apriliapersone costituenti il gruppomascherato.

Fiera Agricoladi Campoverde

La Fiera Agricola di Campo-verde, giunta alla sua 15ª edizio-ne, ha riscosso un notevole suc-cesso e ha fatto registrare unconsistente afflusso di espositorie visitatori.

Come negli anni passati, all’in-terno della fiera è stato allestitouno stand del Comune di Bujacon tutti i prodotti tipici friulani.

Alla inaugurazione della Fiera

era presente il Sindaco di Buja,ing. Aldo Calligaro, e l’assesso-re, sig. Maiorca che vediamo nel-la foto insieme al Sindaco diAprilia, Gianni Cosmi

Grande festa alQuartiere Aprilia Nord

Nei giorni 16, 17 e 18 giugno ilComitato di Quartiere ApriliaNord ha raccolto nella splendidacornice del Parco Friuli tutti co-loro che hanno voluto condivi-dere quegli entusiasmanti giornidi festa. Attirati dalla novità delluogo in cui la festa si è svolta, gliapriliani sono intervenuti copio-si ed hanno partecipato attiva-mente alle varie attività che han-no avuto luogo nell’ambito deifesteggiamenti.

Il presidente del Comitato, lasignora Toscano, ha ringraziatotutti coloro che si sono dati dafare affinché la festa riuscisse nelmigliore dei modi, ed ha raggua-gliato gli abitanti del quartieresulle attività svolte dal Comitatonel corso dell’anno.

Ha quindi invitato l’assessoreai servizi sociali, parchi e giardi-ni, signor Petito, a salire sul pal-co per formalizzare la donazioneal Comune di panchine e piante,poste nel parco Friuli dal Comi-tato di Quartiere Aprilia Nord incollaborazione con l’Associazio-ne Fogolâr Furlan.

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Progettata da Giustina Prestento,artista visiva che opera nel campo del-l'interlinguaggio, si è tenuta mercoledì9 febbraio a Roma una serata in ricor-do della cantante Cathy Berberian, ge-niale sperimentatrice e la cui voce èstata molto presente nelle opere diGiustina Prestento.

La manifestazione, curata da LolaBonora con testo in catalogo di GilloDorfles, è stata organizzata dal CentroStudi Americani e dalla Discoteca diStato - Ministero per i Beni e le Atti-vità Culturali - che risiedono nel me-desimo Palazzo di Via Caetani, nelcuore di Roma.

Nell’Auditorium della Discoteca imaestri Sylvano Bussotti e Aldo Cle-menti, ai quali si è unita una sapiente esentita dedica di Grillo Dorfles, hannoricordato l’amica Cathy scomparsa nel1983. Dopo l’ascolto della voce dellaBerberian nel suo brano “Stripsody” ein uno di Monteverdi è seguita, alC.S.A., la performance visivo/sono-ro/gestuale di Giustina Prestento neicui frammenti primeggia la voce diCathy. L’ultimo pezzo è una dedica diBussotti all’amica. Per la gestualità: icorpi di Donatella e di Sandra Fucia-relli.

Quel tipo di performance che Giu-stina Prestento ha ideato nel lontano1979 è il risultato di un complesso la-

voro creativo che l’autrice ot-tiene facendo intrecciare traloro linguaggi corporei diversia lei congeniali: la voce-musi-ca, la gestualità, il segno-gesto.

Il corpo, che l’autrice defini-sce “una macchina straordina-ria” è la fonte primaria da cuitrae origine la capacità di se-gnare su di una superficie(dando immagini ai suoni conuna scrittura di segni/orma) dimuoversi (dinamizzando i se-gni e lo spazio) di dare voce aun suono.

A sua volta il suono è fon-damentale:“la musica è per leiil protagonista incorporeo, ilpaesaggio acustico da concre-tizzare graficamente dice di leiMirella Bentivoglio in “LaMetamusica di Giustina Pre-stento”.

Da queste grafie nasconoopere visive (soggettive pittu-re) che, proiettate, diventano“pagina luminosa” davanti acui si muove il corpo in sincro-nia col suono.

Queste piccole opere intercodice(Opus Intercodex) pur complesse eglobali rimangono sempre nel campodell’arte visuale: brevi frammenti chesi susseguono componendo una se-

quenza di “quadri viventi”, pittura,musica e danza dando vita a opere so-noro/visive in movimento.

È performing art, arte in movimentoAlessandra Pitacco

(da “Il Corriere dell’arte” - Torino)

Magia di Giustina Prestento

Gestualità di forme e musica.

Per l’incontro di primavera ilConte Romeo 1° ha riunito il 24marzo, nel giardino d’inverno delristorante dell’Hotel Parco deiPrincipi, i Nobili della Contea ro-mana e i loro gentili ospiti. Dopol’inizio di benvenuto del ConteRomeo ha preso la parola il presi-dente del Fogolâr Furlan di RomaAdriano Degano che ha svolto untema quanto mai attuale: “Aqui-leia e il Friuli terra del ‘Pucinum’dell’imperatrice Livia”.

Alla brillante conversazione delpresidente Degano che assieme al-la storia di Aquileia ha ricordatoanche l’origine e lo sviluppo dei vi-ni friulani, ha fatto seguito la Nobi-le Mariarosa Santiloni proseguen-do sulle tematiche gastronomichedella “Cucina nella storia di Aqui-

leia tra Roma e i Patriarchi”. LaNobile Santiloni ha parlato in par-ticolare dell’uso di erbe fresche espezie nella cucina romana diAquileia e di un esempio di cucinapatriarcale, citando l’opera “Librode arte coquinaria” di MaestroMartino, cuoco del Patriarca di A-quileia e Camerlengo di Santa Ro-mana Chiesa Ludovico Trevisan.

È seguita l’intronizzazione a No-bile dei Vini Friulani del sig. Giu-seppe Dordei, un personaggio ec-cezionale che opera a Roma neisettori economici. Figlio di un emi-grante di Palmanova che, dopo va-rie attività in Africa, ha saputo af-fermarsi come costruttore edile edonare alla città una casa di ripo-so. I figli sono attivi nella gestionedi locali della ristorazione.

Incontro primaverile della Contea di Romadel Ducato dei Vini Friulani

Il conte Romeo I° con il neo-nobile Giu-seppe Dordei.

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L’attività dell’“Udinese Club”, presieduto dal dr.Rino Militti con il dinamico segretario cav. Giusep-pe Baruzzini, ha svolto una intensa attività, docu-mentata dalle spiritose circolari inviate ai Soci.

Ovviamente il gruppo ha partecipato alle partiteche la squadra del cuore ha disputato a Roma con ledue squadre della Capitale.

La stagione si è conclusa - dopo l’accoglienza aipodisti della “Staffetta del Giubileo” del Circoloferrovieri di Udine - con la simpatica serata convi-viale del “Solstizio d’estate” il 23 giugno nella sededel Fogolâr, insieme agli amici del gruppo culturale“Fradae e Culture”. Il menù, ricco e gustoso è statocurato dal socio Gildo Muzzulini.

Nell’“Udinese Club”

L’incontro Udinese Club e podisti del Circolo Ferroviario di Udine.

Il gruppo dell’Udinese Club di Latina e Agro Pontino dopo la partita della squadra friulana a Roma.

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Nella Direzione del“Messaggero Veneto”

Abbiamo salutato, con rammaricoe tanto senso di gratitudine, SergioGervasutti che, dopo diversi anni halasciato la direzione del quotidianodel Friuli “Messaggero Veneto”.

Ci conosceva bene per aver fattosu di noi una lunga e perspicace in-tervista in occasione del nostro 30°anno di fondazione, nel 1979. Alloraera un reporter assai stimato de “IlGazzettino”. Ma anche da Diretto-re del “Messaggero Veneto” ha se-guito e sostenuto la nostra attivitàfacendo fare ai suoi collaboratoriampi servizi sul Fogolâr.

Rispondendo al nostro saluto,Gervasutti ha voluto ribadire checonsidera importante il nostro ruoloe ci sprona a ben continuare.

Al nuovo Direttore, dr. Sergio Ba-raldi, abbiamo formulato un fervidoaugurio di buon lavoro in Friuli as-sicurando una fattiva collaborazio-ne che il nuovo Direttore ha dimo-strato di apprezzare moltissimo.

* * *Gradito ospite

L’attivissimo e bravo scrittorefriulano, prof. Gianni Nazzi-Mata-lon (autore - fra l’altro - del Dizio-nario biografico friulano) è venu-to il 3 febbraio a visitare il FogolârFurlan.

* * *

I 70 anni della “FameeFurlane” di New York

La “Famee Furlane” di New York- presieduta con tanto alacre bravu-ra da Peter Vissat da Frissacco (PN)ha celebrato con grande solennità ilsuo 70° anno di fondazione. Vi sonointervenuti - fra molte personalitàdell’ambasciata italiana, del conso-lato e della Regione Friuli-VeneziaGiulia, il Presidente della Regionedr. Roberto Antonione ed il Presi-dente di Friuli nel Mondo, sen. Ma-rio Toros.

La felice circostanza è sta-ta oggetto di un documenta-to volume “70”, edito dalFogolâr.

* * *

L’on. Paolo Emilio Tavianiha inviato, con dedica al no-stro Presidente, il cofanettocontenente la trilogia “Cri-stoforo Colombo”, editadalla Società GeograficaItaliana - che il noto perso-naggio della Resistenza edella politica italiana hascritto sul grande suo con-cittadino, scopritore delnuovo mondo.

L’opera, poderosa e so-prattutto scrupolosamente

attenta ai fatti che confermano lanascita genovese di Colombo, si ba-sa sulla ricerca e studio metodico edanalitico di tanti documenti fugati eritrovati negli archivi spagnoli, ita-liani, vaticani e, ovviamente, di Ge-nova.

L’on. Taviani cònfuta decisamen-te quanti vorrebbero che Colombofosse di nazionalità spagnola. Lo fain maniera convincente e probante,tanto da ottenere il riconoscimentodella Casa regnante di Spagna e delPresidente della Repubblica Porto-ghese.

* * *

L’on. Wiler Bordon, già Sindacodi Muggia, è stato nominato Mini-stro dell’Ambiente nel GovernoAmato.

* * *

L’on. ing. Antonino Cuffaro è sta-to riconfermato Sottosegretario alMinistero dell’Università e della Ri-cerca scientifica.

* * *

All’attrice friulana Leda Palma,nostra socia collaboratrice, è statoconferito dalla Presidenza del Con-siglio dei Ministri il “Premio Cultu-ra 1999” per gli oltre trent’anni digrande impegno artistico.

Notizie da Roma e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia

Il prof. Gianni Nazzi-Matalon nella nostra sede.

L’attrice Leda Palma.

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Leda Palma è stata complimenta-ta anche dal S. Padre a Castelgan-dolfo, come spirituale interprete diSanta Chiara nella rappresentazio-ne sacra “Laudato sii mi’ Signore”.

* * *

Il giornalista Saverio Simonelli hacurato la traduzione e la pubblica-zione di “Svelare il Mistero”, di Gil-bert Keith Chesterton, edito da Gri-baudi.

* * *

Il 27 giugno, a Roma, in Via dellaPenna - a due passi da Fogolâr - si èaperta “Casamilà”, un delizioso ne-gozio ove trovare cose nuove, dibuon gusto ed idee originali per lacasa.

All’inaugurazione ha partecipatoil Presidente Degano e molte sociedel Fogolâr che hanno espressocomplimenti ed auguri alla proprie-taria, la signora Mila Pittoni Elia,carnica e sorella del Consigliere delFogolâr ing. Francesco Pittoni.

* * *

Il consigliere di Friuli nel Mondo,scrittore e poeta Alberto Picotti hatenuto una brillante conversazionesu “La voce di Sequals nella Grottadelle Fratte”, pubblicata integral-mente sul “Barbacian”, la splendidarivista della “Pro Spilimbergo” (n.20 dic. 1999).

* * *

Allo scrittore Carlo Sgorlon, piùvolte ospite del Fogolâr romano, èstato conferito il Premio “San Vi-

dal” per la storia di Frate Odoricoda Pordenone.

* * *

Allo scultore Franco Maschio diMajano, nostro apprezzato collabo-ratore artistico, il giornalista Euge-nio Segalla ha dedicato un ampioprofilo, mettendo in risalto le suegrandi doti creative.

(Messaggero Veneto - 18 dic.1999)

* * *

Al “Re brasilero del lucchetto”, ilfriulano Luigi Papais - Cavaliere delLavoro - Eugenio Segalla ha dedi-cato, sul “Messaggero Veneto” del14 dicembre 1999, un ampio artico-lo nel quale emergono le grandi do-ti manageriali dell’emigrante che hasaputo creare una grande aziendaindustriale a S. Paolo del Brasile.

* * *

Il M° Nino Brandolini ci ha man-dato, come biglietto augurale, la bel-la sua lirica “Nadâl” ed il testo mu-sicale da lui composto.

Era il pezzo forte del nostro coro,sotto la direzione del M° FaustoCorrubolo.

* * *

Il Presidente del “Fogolâr Furlan”di Sesto San Giovanni Ubaldo Pa-schini, ci invia molte notizie dell’in-tensa e qualificata attività promossa.

Pubblichiamo una foto del “terzopomeriggio musicale” durante ilquale la presidente del Q1 di Sestoconsegna un premio al vice presi-dente del Fogolâr Gerardo Veniercon Ubaldo Paschini.

All’Istituto DiplomaticoIl diplomatico friulano, dott. Fran-

co Mistretta, Direttore dell’IstitutoDiplomatico “Mario Toscano” delMinistero degli Affari Esteri, ha svi-luppato un’intensa attività di pro-mozione e di formazione. Fra i nu-merosi convegni dibattiti, ricordia-mo la tavola rotonda su “Il ConteSforza, ritratto di un grande diplo-matico” (1.12.1999), quelle su“L’Europa dei nuovi orizzonti”(17.4.2000),“La F.A.O.: et les grandsdéfis de l’an 2000” (15.5.2000), “Do-ve va l’Italia?” (25.5.2000), “La Ro-mania e lo spirito europeo: rapporticon l’Unione Europea, l’OSCE e laNATO” (30.5.2000), “L’Audiovisivo:le regole europee e il quadro italia-no” (5.6.2000),“Il telefono. Firenze -L’Avana - New York: un’azione diverità e giustizia per Antonio Meuc-ci” (7.6.2000).

“Alinea International 1999”La rivista “Alinea International -

1999” - Ecology and architecture -dello Studio editoriale Faces di Ca-stello di Lamole, ha pubblicato uninteressantissimo studio del nostroConsigliere arch. Francesca Sartogosulle “Saline di Ostia Antica”.Il presidente del Fogolâr di Sesto S. Giovanni, Paschini, consegna il premio a Gerardo Venier.

Continua da pagina 45

RicordiamoliLa incompletezza della docu-

mentazione e lo spazio ci impedi-scono di pubblicare le note, in par-te elaborate, per esprimere il no-stro profondo rammarico per laperdita, in questi ultimi mesi, ditante persone care: Soci, famigliaridi Soci, Amici. Essi hanno lasciatoun vuoto profondo e doloroso, so-prattutto nei famigliari, ai qualirinnoviamo il nostro cordoglio.

Pubblicheremo le note nel pros-simo numero di Fogolâr Furlan.Ma, prima, li ricorderemo nella S.Messa di suffragio che verrà cele-brata nel prossimo autunno.

Per ora, vogliamo ricordare i lo-ro nomi: Maria Cervone, Esmeral-da Crucitti Raber, Gianni Dega-no, Francesca Florio-Maseri, Fer-rante Giabbai, Myriam GiabbaiOmenetto, Maria Gobessi, PaoloMizzau, Giovanni Norvano, Atti-lio Piani, Aldo Sergio Ranieri,Domenico Righi, Mara AngelaRojatti, Silvio Sternaiuolo, TimoVenturini, Anna Vinadia Fabiani,Italia Zampa.

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Da Catania ci ha mandato gliauguri di Pasqua e notizie dellasua attività il dr. Giancarlo Dega-no, originario di Rivignano (UD).Si è trasferito molto presto a Fer-rara (1939) con il padre Giovanni,analista chimico.

Laureato in fisica, ha operato inOlanda, a Roma, a Milano, Ger-mania ed America e, poi, in Sicilia,ove dirige una fabbrica.

Ha due figlie alle quali inculcal’amore della friulanità, tenuto ac-ceso attraverso l’adesione convin-ta alla Società Filologica Friulana.

* * *

Con una solenne cerimonia,l’on. Paolo Emilio Taviani e mol-tissime personalità del Governo edella diplomazia, l’Ambasciatoredel Belgio in Italia ha solenne-mente conferito al cav. di gr. cr. dr.Luigi Sartori di Treviso (nostrocollaboratore) l’onorificenza diCommendatore dell’Ordine dellaCorona del Belgio per le beneme-renze acquisite, sin dai tempi del2° conflitto mondiale, nei rapportie nei collegamenti con le forze al-leate.

Alla cerimonia è stato invitatoanche il nostro Presidente De-gano e l’on. Martino Scovacric-chi.

* * *

Mons. Elio Ve-nier, di Zuglio,Protonotario apo-stolico e Canoni-co onorario dellaBasilica di S. Ma-ria Maggiore, hacelebrato il 60°della ordinazionesacerdotale.

* * *

La famiglia delgiornalista Save-rio Simonelli, no-stro prezioso col-laboratore, è stataallietata dalla na-scita del figlioEdoardo, facendoparticolarmentefelice l’orgogliosononno, comm.Adriano, segreta-rio generale del-l’Unar.

* * *

La giovane arti-sta e creatrice digioielli Lucia Giampaoli (figliadel prof. Celestino) si è sposatacon il commerciante Massimilia-no Molino.

* * *

La famiglia della dott.ssa Carlae dell’avv. Danilo Tonon, già re-sponsabile del nostro GruppoGiovani, è stata allietata dalla na-scita del secondogenito Danilo

Jacopo, venuto a fare compagniaalla sorellina Azzurra.

* * *

Il M° Leonardo Bonanni è statonominato “cittadino dell’anno” diCasarsa della Delizia (PN).

* * *

La Regione Friuli-Venezia Giu-lia ha consegnato a Suor NevinaMartinis, per la sua attività nellaCaritas Diocesana, una targa conla riproduzione della nascita diAquileia in occasione dell’ante-prima della Mostra dei Patriarchi.

Il riconoscimento a Suor Nevi-na, già responsabile della CaritasDiocesana friulana, è stata conse-gnata dal prof. Antonio Martinis,Presidente del Consiglio Regio-nale Friuli-Venezia Giulia.

* * *

Il maestro comm. Flocco Fiori,nonostante l’avanzata età, conti-nua la sua attività artistica, comeeccellente fisarmonicista esiben-dosi, in particolare, nella Casa diRiposo di S. Vito al Tagliamento.

Buinis

Pubblichiamo la foto della bella e numerosa famiglia del nostro generososocio e collaboratore Alfredo Chiodi, nato a Tarcento, scattata in occasionedelle sue nozze d’oro, con Anna di Muzio. Sono con i loro figli Franca, Car-lo, Sergio con le loro famiglie. Auguri!

Il M° Flocco Fiori.

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Associazione fra i friulani residenti a Roma - Friuli nel mondoaderente all’UNAR - Unione delle Associazioni Regionali di Roma

Via Principessa Clotilde 1/a (00196) - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

E-mail: [email protected]

Spediz. in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma

Virtuosismo dei danzerini di Pasian di Prato al Teatro Olimpico di Roma (Publifoto).