16
panda Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/Roma | Contiene I.R. LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO S ono passati circa 10.000 an- ni, da quando, alla fine dell’ultima glaciazione, la specie Homo sapiens dichiarò guer- ra a Madre Terra. Prima d’allora le di- sperse tribù di uomi- ni e ominidi che ave- vano popolato il pia- neta , convivevano armonicamente con l’ambiente e solo piccoli nuclei di capanne sulla riva dei fiumi cir- condate dall’immensa foresta ne indicavano l’esistenza. È con la cosiddetta Rivoluzione Neolitica che sono iniziati i guai. L’addome- sticamento dei primi erbivori - che ha richiesto la sostituzione delle foreste con i pascoli - e le prime col- ture cerealicole - che han preso il posto di selve, praterie e steppe originarie - hanno inferito colpi spesso letali al primigenio e dina- mico equilibrio ecologico. DIECIMILA ANNI DI GUERRA A MADRE TERRA di Fulco Pratesi segue a pagina 2 Nel mirino | Guardie armate sorvegliano un gruppo di rinoceronti a rischio bracconaggio | M.Harvey / WWF-Canon STORIE E PERSONE VITA DA GUARDIA Ennio Bonfanti, uno dei volontari WWF impegnati nella vigilanza ambientale in Sicilia: «A un certo momento ho capito che indignarsi per gli scempi alla natura non bastava più e ho deciso di impe- gnarmi in prima persona» a pagina 9 * CRIMINI DI NATURA TRAFFICO DI SPECIE, BRACCONAGGIO, DEFORESTAZIONE: LA MULTINAZIONALE DELL’ILLEGALITà AMBIENTALE NON CONOSCE CRISI. FERMIAMOLA INSIEME LA NUOVA CAMPAGNA WWF ITALIA COSTE ASSEDIATE UN DOSSIER DEL WWF SUI NOSTRI LITORALI PAGINA PANDA ITALIANO MARCO LAMBERTINI AI VERTICI DEL WWF INTERNAZIONALE PAGINA Scegli come sostenere il lavoro del WWF. Contaa la Segreteria Soci e Sostenitori al n. 06.844.97.500

ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

  • Upload
    lekien

  • View
    216

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

pandaPo

ste Italiane

S.p.A. – Spe

dizion

e in abb

onam

ento postale – D.L. 353

/200

3 (con

v. in L. 27/02

/200

4 n.46

) art. 1, com

ma 1, Aut. G

IPA/

C/Ro

ma

|Con

tiene

I.R.

LA RIVISTA DEI SOCI WWF

ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS

MAGAZINE

2014LUG-AGO

Sono passati circa 10.000 an-ni, da quando, alla f inedell’ultima glaciazione, la

specie Homo sapiens dichiarò guer-

ra a Madre Terra.Prima d’allora le di-sperse tribù di uomi-ni e ominidi che ave-vano popolato il pia-neta , convivevanoarmonicamente con

l’ambiente e solo piccoli nuclei dicapanne sulla riva dei fiumi cir-condate dall’immensa foresta neindicavano l’esistenza. È con la

cosiddetta Rivoluzione Neoliticache sono iniziati i guai. L’addome-sticamento dei primi erbivori - cheha richiesto la sostituzione delleforeste con i pascoli - e le prime col-ture cerealicole - che han preso ilposto di selve, praterie e steppeoriginarie - hanno inferito colpispesso letali al primigenio e dina-mico equilibrio ecologico.

dieCimila aNNidi guerraa madre terra

di Fulco Pratesi

segue a pagina 2

Nel m

irino

|Guardie arm

ate sorvegliano

un grup

po di rinoceron

ti a ris

chio braccon

aggio

|M.H

arve

y / W

WF-

Cano

n

STORIE E PERSONE

vita da guardiaEnnio Bonfanti, uno dei volontari WWFimpegnati nella vigilanza ambientale inSicilia: «A un certo momento ho capitoche indignarsi per gli scempi alla naturanon bastava più e ho deciso di impe-gnarmi in prima persona» a pagina 9

*

crimini di naturatraffico di specie, bracconaggio, deforestazione: la multinazionale

dell’illegalità ambientale non conosce crisi. fermiamola insieme

la nuova campagna wwf italia

coste assediateun dossier del wwfsui nostri litorali

PAGINA 7

panda italianomarco lambertini ai verticidel wwf internazionale

PAGINA 8

Scegli come sostenere il lavoro del WWF. Contaa la Segreteria Soci e Sostenitori al n. 06.844.97.500

Page 2: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

opinioni luglio-agosto 20142 panda

segue dalla primaOggi, dopo un po’ più di 330

generazioni, la vittoria della no-stra specie appare imminente. Lemodificazioni del suolo (più del70% del pianeta non è più “natu-rale”), le tecnologie di ogni tipoche hanno richiesto il saccheggiodi risorse fossili non riproducibi-li, le migliorate condizioni di vitache hanno portato la popolazio-ne umana a oltre7 miliardi incontinua crescita, aprono pro-spettive preoccupanti.

Aggrava questa situazionegenerale un’infinita serie di cri-mini apparentemente minori mache attentano irrimediabilmentealla biodiversità nelle sue speciesimbolo. Come definire diversa-mente gli eccidi - ancora perpe-trati in nazioni apparentementecivili come Norvegia, Islanda,Giappone, ai danni di migliaia dibalene e capodogli - camuffatiper ricerche scientifiche o aiutoper popolazioni indigene ma inrealtà per ragioni speculative?

E vogliamo o no addebitare a

paesi in rapidissi-mo sviluppo eco-nomico comequelli asiatici, l’in-cetta di pinne dipescecane e pan-golini per tristibanchetti di bush-meat (carne di fo-resta) o il trafficovietatissimo dicorna di rinoce-ronte per medica-menti medievaliinefficaci e zanned’elefante pergadget e timbri di

pessimo gusto? Per non parlaredella rapina delle uova di tarta-ruga su tante spiagge tropicali ole stragi di piccoli uccelli migra-tori nelle isole del Mediterraneo.

Infine, il traffico illegale dispecie esotiche e non solo - comepappagalli e testuggini, iguane evarani, serpenti e migale, scor-pioni e scimmiette, coralli e con-chiglie, aquile e lanari - che ali-menta la depredazione degliecosistemi e costituisce, dopo ilcommercio di armi e di droga, ilpiù diffuso e devastante contrab-bando. E incide pesantementesui servizi che essa ancora tentadi assicurare a una umanità avi-da e irresponsabile.

A questo deprimente scena-rio di crimini contro natura sul-lo sfondo di più ampie e deva-stanti azioni che minacciano ilclima, gli ecosistemi e le risorseirriproducibili, il WWF, con isuoi 6 milioni di associati e uffi-ci in tutto il mondo, oppone bar-riere, non solo ideologiche eculturali, ma concretamente ef-ficaci e risolutive. Non lascia-molo solo in trincea.

EDITORIALE

LA POSTA DEL PANDA

Caro WWF, sono un vostro socio appassionato di

montagna. Lo scorso 25 maggio sulmonte Baldo ho avuto la fortuna di condi-videre l’emozione dell’incontro con un orso .Tuttoè andato per il meglio, dopo avermi dato unarapida occhiata ha proseguito la sua corsa. E io,dopo un attimo di incredulità, ho ripreso la miasalita. Diversi quotidiani hanno pubblicato ar-ticoli su questo incontro e ne sono scaturite po-lemiche. Sarei dispiaciuto se con la scusa dei tu-risti o del bestiame cercassero di allontanarlo o,peggio, ucciderlo. Come sarebbe possibile evi-tare tutto questo? Giovanni Sarzi Sartori

Caro Giovanni, l’orso in quel momento e con quell’atteg-

giamento ha dimostrato come si può conviveree come solo in alcuni momenti e particolaricircostanze il nostro incontro può tramutarsiin problema. Più volte negli ultimi anni ab-biamo rappresentato come un incontro causalenon si risolva in uno scontro, come alcuni pro-fessano, anzi le esperienze dimostrano tutt’al-tro. Solo in particolari circostanze, il più dellevolte per difendere la propria progenie,mamma orsa ha mostrato atteggiamenti ag-gressivi ma per spaventarci, per allontanarci

dai propri cuccioli, come una qualsiasimadre impaurita farebbe con i propri fi-gli. Il WWF Italia ha preparato un appo-

sito vademecum che può essere scaricatodal sito WWF. Massimiliano Rocco, responsabileSpecie, Traffic & Timber Trade

www.wwf.it/news

inviate le vostre leere e segnalazioni fotografiche a [email protected]: www.facebook.com/wwfitalia

di fulco pratesi

Oimo risultato quello oenuto a luglio durante l’ultimo censimentodell’avifauna in mare, nell’Area Marina protea e Oasi WWF di Mira-mare, a Trieste: sono stati avvistati 79 edredoni, specie nordica raris-sima in Italia, tra cui una femmina con pulcino. Foto di P. Utmar

Somateriamollissima

diecimila annidi guerraa madre terra

incontro con l’orso: mai pericoli, solo emozioni

CHI L’HA VISTO?

Il “tandem” Scienza Partecipata - Turismofunziona e lo dimostrano i dati forniti daFondazione Telecom Italia e WWF Italia

AMP di Miramare al ‘giro di boa’ del primoanno di sperimentazione del Progetto Ter-re@Mare,realizzato in collaborazione conil Consorzio PromoTrieste. Il progetto è fi-nalizzato a monitorare e mappare scienti-ficamente la biodiversità presente nell’AreaMarina Protetta AMP di Miramare e nelGolfo di Trieste ed è sostenuto da FondazioneTelecom Italia. Grazie al sito e all’App sonotracciati 17 percorsi attrezzati e visitabilicon tablet e smartphone in realtà aumentata,

12 siti di interesse subacqueo descritti emappati, 62 punti di interesse descritti evisitabili anche in realtà aumentata, 120principali specie naturalistiche presentisopra e sotto l’acqua descritte in modo sem-plice. Vere e proprie sentinelle del maresono i cittadini che in questi anni hannosegnalato oltre 3.100 avvistamenti, tuttimappati nel sito di progetto, tra cui tutte lespecie di delfino presenti in Adriatico, com-preso il raro delfino comune (Delphinusdelphis), la tartaruga liuto (Dermochelis co-riacea) o la medusa Drymonema dalmati-num. www.terremare.net

UNO SCATTO, UNA STORIA

il delfino finisce nell’app

|S.C

iriac

o

|F.P

rate

si

Page 3: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

opinionipanda 3

COMPLEANNO

Il nostro presidente onorario compie 80 anni, tanti messaggi per lui

Ottant’anni e non sentirli. Fulco Pra-tesi, fondatore, già presidente, oggipresidente onorario del WWF Italia

e direttore responsabile di Panda, il 6 set-tembre varca questo importante traguardo.

La squadra di Panda (Lucio Biancatelli,Silvano Rubino, Marco Bertoncini, Na-tascia Gargano, Elisa Cozzarini, AntonioMola): “Cosa c’è di meglio che lavorarecon un direttore che sa, ogni giorno, co-municare l’entusiasmo per le cose che sifanno? Ecco, Fulco Pratesi in una parola èquesto: entusiasmo. È l’entusiasmo di unapersona giovane dentro che sa contami-nare con la sua passione le persone che la-vorano con lui. Che sa valorizzare il lavorodi tutti. Che sa motivare la squadra con legiuste parole, complimentandosi per il la-voro fatto. Senza per questo dimenticaredi essere un direttore, scrupoloso e pi-gnolo: Fulco, oltre a scrivere tanto e bene,legge gli articoli di Panda riga per riga,scova e corregge i refusi, rileva i punti diforza e gli eventuali punti deboli, fa uncontrollo qualità preziosissimo con la suasconfinata competenza zoologica e bota-nica sui nomi delle specie, dà i suoi parerida esperto sulla scelta delle foto... E

quando il prodotto è stampato non

fa mancare mai alla reda-zione i suoi complimenti,pronto a ripartire per il nu-mero successivo”.Mariagrazia Midulla: “Latua energia, pulita e rinnova-bile, ci ha rinvigoriti per tuttiquesti anni. Non farci man-care mai le tue idee e i tuosuggerimenti via mail, scritticon l’umiltà tipica dei grandi.Via mail, vorrei sottolineare,

perché è ben vero che tu conosci la Naturacome nessun altro, ma sai usare appienogli aspetti più utili delle nuove tecnologie”.Mariafranca Emili: “Correva l’anno 1974quando scelsi di entrare a far parte di que-sta grande (allora piccola) organizzazione.Fu così che conobbi Fulco. Mi trasmise en-tusiasmo per la Natura e per le battagliedel WWF. Mi ha accompagnato per tuttala mia vita lavorativa e personale e possodire di aver ricevuto veramente un grandeprivilegio”. Antonio Canu: “Sono quasi 35 anni cheho il privilegio di frequentarti, di condivi-dere con te battaglie, progetti, successi eanche qualche delusione; di seguirti inviaggi ed escursioni in natura; di apprez-zare, di te, sensibilità, sapienza ed intui-zioni; di attingere alle tue immense cono-scenze naturalistiche e non solo; diapprendere dalla tua grande esperienza”.Gianfranco Bologna: “Carissimo Fulco,alla formazione di una cultura ambientalenel nostro paese hai dato tutto te stessocon una passione sconfinata, un amorereale e profondo verso ogni forma di vita,una conoscenza naturalistica sul campostraordinaria, una creatività innata chehai profuso in una capacità artistica invi-diabile. Senza tutto questo oggi ci trove-

remmo in un mondo peggiore”. Dante Caserta: “Una volta, presentandoFulco a mia figlia Letizia di 11 anni, le dissi:‘Questo signore è il WWF!’. E per me è così,perché Fulco rappresenta le caratteristicheche la nostra Associazione deve avere:competenza e rigore scientifico che devonoessere alla base delle nostre scelte; capacitàdi comunicazione per essere in grado diparlare a tutti, voglia di indignarsi e reagiredi fronte a chi vuole distruggere l’am-biente”.Patrizia Fantilli: “Carissimo Fulco, graziea te e al WWF, al tuo esempio, al tuo sognodi un mondo più bello per uomini, animalie piante, ho “gettato il cuore oltre l’osta-colo”, come ci hai sempre insegnato”. Cristina Maceroni: “La natura è per noidel WWF fonte continua di ispirazione,ma se si incontrano persone come Fulcoche la natura la amano incondizionata-mente, allora troviamo delle vere e proprieguide spirituali. Fulco è speciale per questoe andrebbe protetto, come un panda”.Sara Bragonzi: “Fulco è anche una pre-stigiosa firma di varie testate giornalistichenazionali e capita spesso che i suoi pezzi

siano da stimolo anche a noi che nell’as-sociazione ci occupiamo di comunicazioneambientale e per questo non finiremo maidi ringraziarlo”.Maria Antonietta Quadrelli: “Ci sonopersone che hanno una grande sensibilitàeducativa e un’innata capacità didattica,in grado di trasmettere passione e spiegarefenomeni complessi anche a un bambino.Fulco Pratesi è una di queste. L’educazioneambientale è cambiata molto negli annima non riesco a immaginare cosa sarebbestata senza le sue filastrocche, i suoischemi, i suoi disegni”.Pino Paolillo: “Gli auguri più belli, se po-tessero parlare, te li farebbero i monti e iboschi, le spiagge e le paludi, le aquile e lelontre, i lupi e gli stambecchi; e con loro,tutta la natura meravigliosa che ci hai in-segnato a salvare”.Roberto Furlani: “Ammiro sempre il tuoentusiasmo da bambino nei confronti dellanatura e la tua capacità di contagiare po-sitivamente il prossimo nei confronti delBello del nostro Pianeta”.Riccardo Nardi: “Ho radunato le creaturedel bosco e ho detto loro: ‘Sapete che tra

un po’ Fulco Ha 80 anni?Vi ricordate quandovenne nella nostra valle20 anni fa? Si affacciòsulle rocce e disse: com-priamo!’. Tanti auguri daiselvaggi lanari, dai grandibianconi , dalle razzolantiistrici e dai tassi polverosi,dalle salamandrine bian-che e rosse, dai latranti eveloci caprioli, dai millefiori profumati”. Leggi tutti gli altri augurisu www.wwf.it

AUGURI FULCO!

| F.Di Tizio / WWF Chieti

luglio-agosto 2014

NON CONTENTI DI AVER DISTRUTTE LE COSTE,ORA IN CALABRIA SI PUNTA AL SACCO DEI BOSCHI

LA LENTE

di Pino Paolillo

Non contenti di aver massacrato le coste, i cala-bresi si stanno ingegnando per dare l’assalto aimonti e ai boschi della regione, perché della

sua primitiva bellezza non rimanga neppure il ricor-do. Tra i tanti , tristi, primati di cui c’è poco da andarefieri, ricordiamo la varietà dei metodi escogitati dallefervide menti calabre per sfruttare fino in fondo il pa-trimonio che la natura ci aveva immeritatamente re-galato. Delle coste abbiamo già detto: ridotte ormaiad un ammasso caotico di cemento sotto forma di vil-lette, case, condomini, locali estivi tirati su alla bell’emeglio, con cumuli di spazzatura disseminati un po’dovunque e con l’immancabile sfondo di schiume fo-gnarie, argomento irrinunciabile dell’infinita crona-ca estiva che registra lo sfacelo dei mari calabresi.

Ma per fortuna ci sono altre risorse a cui attingerea piene mani, altre contrade da prendere di mira, altri

luoghi da “valorizzare”. Ora tocca ai boschi, a quelliche sono sopravvissuti a decenni di incendi, a quellimessi su da un’opera di rimboschimento che avrebbeevitato (e in parte c’era riuscita), le immani tragediedi interi paesi trasferiti a valle per sfuggire alla furiadelle acque che trascinavano a mare le montagne.

E come se non bastassero i tagli più o meno auto-rizzati persino nelle aree per così dire protette, adessosi sono inventati le “centrali a biomasse”, natural-mente “ecocompatibili”. Biomasse? Ah, potenza delleparole! La variegata categoria comprende le potaturee i cascami di legno, gli scarti agricoli e i residui dellefalegnamerie, dell’industria del legno, delle cartiere,fino ad arrivare ai gusci e ai noccioli della frutta, comein Andalusia. Dimenticavo: si possono bruciare purele deiezioni animali e gli alberi ridotti in scaglie, il fa-moso cippato.

E a tal proposito confesso di non conoscere i dati

sulla fiorente produzione agricola di mais o barba-bietola della regione, né sugli allevamenti industria-li di maiali, né tanto meno quelli sulle “Short Rota-tion Forestry”, cioè le coltivazioni a ciclo breve dipioppi o salici da destinare alle centrali in progetto,ma dubito che si possano alimentare tutte questecentrali con la potatura dell’uliveto del nonno o conle deiezioni del porco ammazzato a Natale: al massi-mo il caminetto di casa o il concime per le melanza-ne dell’orto.

Eppure i progetti per le suddette centrali spuntanocome funghi, promettendo efficienza e pulizia dell’a-ria, in cambio di tanta energia. L’importante nel frat-tempo è moltiplicare le iniziative per la cosiddetta va-lorizzazione del nostro patrimonio culturale-storico-architettonico-paesaggistico-enogastronomico e na-turalistico; incapaci come siamo di capire che poteva-mo vivere di bellezza, stiamo morendo di degrado.

*| A.Lopez

Page 4: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

copertina | crimini di natura luglio-agosto 2014panda44

|M.G

unth

er /

WW

F-Ca

non

Quanto valgono i crimini ambientali?Fino a 213 miliardi di dollari ognianno. Parliamo di deforestazione,

bracconaggio, traffico di animali selvatici,pesca illegale, estrazioni illegali e scarichiabusivi di rifiuti tossici. La cifra spaventosaè scritta nero su bianco sul rapporto TheEnvironmental Crime Crisis dell’Unep, ilprogramma dell’Onu dedicato all’am-biente, redatto con la collaborazione del-l’Interpol. «Il fenomeno ha raggiunto di-mensioni impressionanti» commentaGianfranco Bologna, direttorescientifico del WWF Italia «siamo difronte a un’illegalità organizzata, ca-pace di far realizzare enormi profittialla criminalità. Flussi di denaro che fini-scono dritti nelle mani di criminali impli-cati in guerre e terrorismo». I dati sonostati presentati in occasione della UnitedNations Environment Assembly (UNEA)che si è riunita a Nairobi dal 23 al 27 giu-gno, alla presenza di 1.200 delegati e rap-presentanti di governo di 160 Paesi. «Èstato un appuntamento storico» nota Bo-logna «è la prima assemblea delle NazioniUniti dedicata all’ambiente».I soldi in tasca ai criminali. Solo i gruppiterroristici che operano nell’Africa orien-tale guadagnano dai 38 ai 56 milioni didollari all’anno dal commercio illegale dicarbone di legna. Si calcola che, in tutto,le milizie armate negli stati africani conconflitti in corso, riescano a guadagnareda 111 a 289 milioni di dollari all’anno daquesta attività. C’è poi il traffico illegaledi animali selvatici: i guadagni vanno da

4 ai 12,2 milioni di dollari all’anno solodall’avorio in Africa centrale. «Oltre agliimpatti ambientali, il traffico illegale di ri-sorse naturali sta deprivando le economiedei Paesi in via di sviluppo di miliardi didollari che vanno a finire nelle tasche deicriminali» ha dichiarato il direttore esecu-tivo dell’Unep Achim Steiner «è fonda-mentale che il 2014 diventi un anno diazioni concrete e decisive».

Giù le mani dalla foresta. Il dibo-scamento illegale e altri reati legati

alla foresta valgono dai 30 ai 100 miliardidi dollari l’anno, pari cioè al 10 o al 30%di tutto il commercio mondiale di le-gname. L’Unione Europea e gli Stati Unitiimportano ogni anno all’incirca 33,5 mi-lioni di tonnellate di legno tropicale intutte le sue forme: si ritiene che dal 62all’86% del legno illegale entri in questiPaesi in forma di carta, cellulosa o cippato.In Africa il 90% del legno consumato èusato per il carbone. Con le attuali ten-denze demografiche, secondo le quali en-

tro il 2050 la popolazione dell’Africa sub-sahariana crescerà di oltre un miliardo dipersone, la domanda di carbone è desti-nata a triplicare, con un conseguente au-mento della deforestazione.Qualche numero. Ogni anno vengono uc-cisi in Africa almeno 20mila elefanti suuna popolazione che va dai 420 ai650mila. Il 94% del bracconaggio di rino-ceronti avviene in Zimbabwe e Sudafrica,che ospita la più ampia popolazione esi-stente. Qui, il coinvolgimento della crimi-nalità organizzata ha visto gli episodi dibracconaggio crescere dai meno di 50 del2007 agli oltre 1.000 del 2013. Il trafficodel corno del rinoceronte nel 2013 è valsodai 63 ai 192 milioni di dollari. Dal 2005al 2011, almeno 643 scimpanzé, 48 bo-nobo, 98 gorilla e 1.019 oranghi sonoscomparsi a causa di attività illegali. Maalcune stime parlano di 22mila primati inmeno in quel periodo.Una strage che può avere fine. Il com-mercio illegale di flora e di fauna selva-tica è stimato tra i 7 e i 23 miliardi di dol-lari l’anno. «I numeri parlano chiaro» diceil direttore scientifico del WWF Italia «lacomunità internazionale ha preso attodelle dimensioni del crimine ambientalee del suo serio impatto sull’ambiente esulle economie locali. È fondamentale in-tervenire sia alla fine della catena del cri-mine, intensificando i controlli per bloc-care i bracconieri, sia a monte, per offrirealternative sostenibili e legali per lo sfrut-tamento delle risorse naturali della fore-sta alle comunità locali».

LA MULTINAZIONALEDEGLI ECO-BANDITIDeforestazione, traffico di specie, bracconaggio: un business che distrugge gli equilibri delpianeta e che frua 213 miliardi di dollari all’anno. L’allarme Onu e la nuova campagna WWF

di Natascia Gargano

! COSA PUOI FARE TU

NUMERI#

DI DOLLARIil giro d’affari annuale dei crimini ambientali

DI DOLLARIla stima del valore annuale deltraffico di flora e fauna

7/23 mlD

DI DOLLARIla stima dei guadagni che frua ilcommercio illegale di avorio ognianno in Africa Orientale

4/12 mlN

213 mlD

CRIMINIAMBIENTALI

www.wwf.it/criminidinatura

CON UN’ADOZIONE CI AIUTIA SCONFIGGERE I CRIMINALI

Il commercio illegale di specie èuna battaglia ancora da vincere.Ma molti successi sono stati otte-

nuti in questi anni, anche grazie adue intensi anni di campagna inter-nazionale del WWF per combatterel’illegal trade, come due importantirisoluzioni Onu per consolidare lerelazioni tra le autorità di polizia alivello internazionale e fermare imovimenti transfrontalieri dellebande armate che commercianoavorio da un confine all’altro.Lacampagna si conclude nel 2014, masubito se ne apre un’altra sul crimine

legato al commercio di specie. «Ilmomento è maturo» dice MarcoLambertini, neo direttore generaledel WWF internazionale «vogliamoportare il commercio illegale all’at-tenzione dell’Assemblea generaledelle Nazioni Unite, e chiediamo cheun inviato speciale di Ban Ki-moon sioccupi di questo problema, come peril traffico di droga o di persone. Laposta in gioco è alta, l ’impegnoWWF è massimo». (N.G.)Sostieni l’azione WWF in difesa dellespecie, vai su www.wwf.it/criminidi-natura

Page 5: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

copertina | crimini di naturaluglio-agosto 2014 5panda 5|W

WF

Cano

n

LA TIGRE FATTAA PEZZIL’ORRIBILE MERCATOCHE UCCIDE IL FELINO

Il bando internazionale sul com-mercio di tigri e di loro parti eprodoi, con la sola esclusione

della soospecie siberiana, è invigore dal 1975. L’intera specieè totalmente protea dallaConvenzione di Washington dal1987. Tuo questo non è riu-scito a fermare i trafficanti di ti-gri e a limitare la progressivaestinzione di molte popola-zioni.Ci vogliono le azioni prati-che, lo sforzo sul campo, le ai-vità contro il bracconaggio, imercanti di ossa e contro la de-gradazione delle ultime forestein grado di ospitare questo te-mibile cacciatore. Non vi sonopiù di 3.200 tigri allo stato sel-vatico e in molti Paesi il bracco-naggio continua ad essere una

seria minaccia e le popolazionisi sono così ridoe che si può aragione veduta parlare di pros-simità all’estinzione. Mentre innatura, nelle foreste asiatichesempre più spoglie di biodiver-sità e di vita, le tigri continuanoad essere cacciate per i lucrosimercati cinesi, c’è la realtà dellacaività. In abominevoli fao-rie che ospitano centinaia diesemplari ammassati ed in-grassati per un pubblico a volteinconsapevole, le tigri conti-nuano a crescere anno dopoanno. Tuo ciò è ancora più tragico sesi pensa che in molti Paesi sono

prosperati negli ultimi anni verie propri allevamenti di tigre, dacui escono abitualmente vini eliquori, elisir per uomini “veri”che nulla hanno delle proprietàche dichiarano: un inno alla stu-pidità umana.Sempre più evidente è anche il“salto culturale” fao da chipromuove questi traffici, sem-pre più organizzati, vere e pro-prie associazioni criminali checontrollano le roe dei com-merci. Ossa di tigre sono mate-rie molto ricercate dalle asso-ciazioni criminali asiatiche cheda tuo il sudest asiatico traffi-cano in ogni modo possibile

questi prodoi verso i mercatidella trasformazione cinesi. La parola d’ordine è la streacooperazione tra gli stati cheancora ospitano questi animalie quelli, come la Cina, che dopodecenni ancora continuano aconsumarle, spinti da tradizionilocali e incredibili leggende,così che ancora oggi nei mercatilocali o sugli scaffali di impro-babili erboristerie e farmaciesciroppi, unguenti, vini e liquoricon le più diverse parti di tigrecontinuano ad alimentare unmercato dell’orrore che sta let-teralmente facendo a pezzi leultime tigri. (M.R.)

di Isabella Pratesi

L’AVORIO INSANGUINATO FINANZIAGUERRE E TERRORISMOIl commercio delle zanne frua miliardi di dollari a una criminalità superorganizzata e finanziaconflii e gruppi armati locali. Dire no al bracconaggio degli elefanti significa tutelare la pace

Nella primavera del 2012 uscì undrammatico rapporto della Wild-life Conservation Society che di-

chiarava cancellata dalla faccia del pianetail 62% della popolazione di elefanti di fo-resta. Fummo in molti a provare un’acutafitta di dolore. Il WWF aveva già lanciatoda alcuni mesi la campagna mondiale con-tro il traffico e la distruzione illegale dinatura e sapevamo tutti che gli elefantierano le vittime di questa drammaticaguerra, ma nessuno conosceva i dati ef-fettivi di questo folle sterminio.

Avevo avuto la fortuna di conoscere glielefanti di foresta nella Repubblica CentroAfricana, nel cuore del bacino del Congo.Ero andata a cercarli nelle radure salatedella Riserva di Dzanga Sangha. Qui mifu regalato uno spettacolo mozzafiato: unacinquantina di elefanti - grandi femmine,maschi solitari e piccoli - si cospargevanosotto i nostri occhi la pelle di fanghi e disali, trasformandosi in elefanti bianchi,gialli, ocra, arancioni. Per qualche ora ab-biamo avuto il privilegio di condividerecon questi animali magici la loro intimità,i loro richiami, i loro giochi, la natura pul-sante della foresta, lo stesso sole caldosulla pelle, la loro assoluta serenità e lanostra grande eccitazione. Difficile noncommuoversi davanti a quegli elefanti, dif-ficile non rimanere catturati dalla passionecon cui i ricercatori del posto li seguivanoe li conoscevano. Una commozione di-versa la provai un anno dopo quando ar-rivò la notizia che quegli stessi elefantierano stati massacrati dall’esercito ribelleSeleka che avevano invaso il campo di ri-cerca del WWF. Cercavano l’avorio per ali-mentare la loro inutile e devastanteguerra.

Il bracconaggio di elefanti per il com-mercio dell’avorio ha assunto negli ultimianni un drammatico trend di stermininoe devastazione. Il WWF calcola che ognianno in Africa vengano trucidati intornoai 20.000-22.000 elefanti. Non è più il sin-

golo bracconiere armato di fucile, spintodalla fame e dal bisogno di trovare unafacile scappatoia dalla povertà, sono verie propri eserciti, attrezzati di kalashnikov,di GPS, di telefoni satellitari, di camionetteper il veloce recupero dell’avorio e qualchevolta di elicotteri per l’individuazioneesatta dei branchi. I pochi elefanti che ri-mangono in vita in queste stragi – soprat-tutto se giovani – hanno il destino segnato:muoiono da lì a poco per aver perso ilbranco di riferimento, le conoscenze e l’e-sperienza per sopravvivere.

Il commercio dell’avorio, trainato daun’insensata e folle richiesta che provienesoprattutto dai paesi orientali come la

Thailandia, la Cina, il Vietnam - dove l’a-vorio viene lavorato e rivenduto - fruttamiliardi di dollari. Questi facili e sangui-nosi proventi non solo alimentano una retediffusa di criminalità e corruzione ma –come ha recentemente denunciato l’ONU(vedi pagina accanto) - sono una fonte cru-ciale di finanziamento per il terrorismo,guerre civili e altri sanguinosi conflitti.

Ecco quindi che uccidendo gli elefantisi alimenta nei paesi più poveri e disperatiquell’instabilità politica che porta povertà,carestie e malattie. In questo modo si con-sente agli interessi di pochi di prevaricaregli interessi diffusi delle comunità, dellefamiglie, degli individui.

Grazie all’azione del WWF anche legrandi istituzioni e i paesi più influentinella lotta alla criminalità e al terrorismohanno inserito nella loro densa agendala lotta contro il commercio illegale dinatura. Speriamo che tutto ciò possa ve-ramente fermare la strage silenziosa dielefanti.

Per gli elefanti di Dzanga- Sangha pro-babilmente non c’è più nulla da fare. Mapossiamo fare ancora moltissimo per tuttiquelli che vivono nelle foreste e nelle sa-vane d’Africa, lasciando a questo incredi-bile continente la possibilità di un futurodi prosperità, di pace e di conservazionedella sua meravigliosa biodiversità.

Page 6: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

copertina | crimini di natura luglio-agosto 2014panda66

Nel solo Sudafrica il numerodi rinoceronti uccisi ille-galmente è salito a oltre

1.000 nel 2013, dagli appena 13esemplari uccisi dal bracconaggio6 anni fa, prima che l’uso delconsumo della polvere del cornosi sviluppasse in Vietnam.

Nell’incontro di Ginevra delComitato permanente della CI-TES ancora una volta il bracco-naggio inarrestabile e semprepiù specializzato a specie cari-smatiche come elefanti, rinoce-ronti e tigri e le evidenze sempremaggiori che vi siano regie oc-culte dietro il commercio illegaledi natura sono stati due degli ar-gomenti più trattati, sia nei tavoliufficiali e che nei discorsi di cor-ridoio tra esperti e funzionari.

Insieme agli elefanti e alletigri, i rinoceronti, da quelli afri-cani ai più piccoli e sempre piùrari asiatici, sono una delle vittimeillustri di questa recrudescenzadel bracconaggio.

I traffici globali hanno portatoa far pagare un corno di rinoce-ronte più dell’oro, mentre le ban-de armate contrastano i rangersnel cuore delle aree protette, dalKruger National Park in Sudafricaal Kaziranga National Park nel-l’Assam.

Se in Africa la tragedia dei ri-noceronti è più evidente e nu-mericamente impressionante, ilproblema non lo è meno in Asia,dove l’uccisione di sole pochedecine di esemplari potrebbecompromettere popolazioni especie: è il caso del’ultimo rino-ceronte del Vietnam, con la cui

morte si è cancellata dal dizio-nario della vita la sottospecie delRhinoceros sondaicus annamiti-cus.

Sul mercato nero, il corno dirinoceronte “batte” la cocaina eraggiunge prezzi esorbitanti:95mila dollari al chilogrammocontro i 91.600 della “polvere

bianca” venduta in Italia, se-condo il listino prezzi aggiornatidi Blackmarket Prices.

I corni, spesso strappati aglianimali ancora in vita e destinatiad agonizzare per ore prima dimorire, vengono venduti neiPaesi del sudest asiatico, soprat-tutto Vietnam e Cina, come in-gredienti di miracolose cure peril cancro, l’impotenza, l’in-fluenza o semplicemente i po-stumi da sbornia, ma senza fon-damento medico-scientifico,visto che il corno è fatto di che-ratina, la stessa sostanza di cuisono fatte le nostre unghie o deinostri capelli.

In alcune parti del nostro pia-neta si sta consumando una veratragedia, con organizzazioni cri-minali che utilizzano ormai ilcommercio illegale di risorse na-turali, fra cui l’avorio degli ele-fanti o i corni di rinoceronte, persostenere illegalmente gruppiarmati e finanziare il terrorismo(vedi articoli a pagina 4/5).

Per dichiarare guerra al brac-conaggio e difendere gli ultimisantuari di natura, molti Statihanno messo in campo squadrespeciali dei loro eserciti.

Il WWF/Traffic è attivo conprogrammi di conservazione,supporto alle istituzioni e allearee protette.

UNA CURA CHE NON VALEUN CORNO, MA FASTRAGE DI RINOCERONTI

di Massimiliano Rocco

Crudeltà continua | Una femmina dirinoceronte bianco (Ceratotheriumsimum simum) miracolosamentesopravvissuta dopo l’asportazionel delcorno da parte dei bracconieri |B.Stirton / Gey Images / WWF-UK

CRIMINIAMBIENTALI

www.wwf.it/criminidinatura

Nell’Estremo Oriente la polvere ricavata dal corno è ritenuta erroneamente un farmaco portentoso per numerose patologie. Al mercato nero vale più della cocaina e finanzia gruppi armati e terroristi

Credo che il rinoceronte, comparsonell’Eocene medio, 50 milioni di anni

fa, farebbe volentieri a meno del suo cor-no. Ma se oggi questa protuberanza che-ratinica (nient’altro che peli agglutinati) è

la preda preferita dai bracconieri per ilmercato illegale della farmacopea orien-tale che le attribuisce poteri magici (an-che per facilitare erezioni a vecchi cinesiimpotenti), non è che negli anni Trentadello scorso secolo le cose andassero me-glio. Ricchi cacciatori occidentali batteva-no infatti le savane africane in cerca ditrofei. Corna di kudu e bufali, pelli di leo-ni e leopardi, zanne di elefante e soprat-tutto corni di rinoceronte finivano nei sa-lotti di improvvisati white hunter.

Può essere interessante leggere qual-che brano delle Verdi colline d’Africadi Er-

nest Hemingway, diario di un safari del1933, legato alla competizione tra lo scrit-tore e il suo amico Karl tra chi fosse piùbravo a collezionare trofei.

Dopo aver ucciso il suo rinoceronte, loscrittore va all’accampamento del rivaledove “c’era la testa appena tagliata di unvero rinoceronte, circa il doppio del mio”.

“Eravamo tutti là desiderosi di congra-tularci, risoluti a mostrarci leali giocatoririguardo a questo rinoceronte che aveva ilcorno piccolo più lungo del grande del no-stro.... Avevamo vergogna, ma non sape-vamo proprio che farci”.

Così continua questa adolescenzialedisfida a chi l’avesse (il corno) più lungo:“Anche noi ne abbiamo preso uno.” “Be-ne” disse Karl. “È più grosso di questo?”

“Macché, è un fottuto nanerottolo.” Esi rammarica: “Ma perché non si è limita-to a un corno due o tre pollici più lungodel mio? Perché trovarne proprio unoche ridicolizza il mio, lo rende grotte-sco?” Alla fine il peggiore smacco. “ Ave-va fatto apparire il mio rinoceronte cosìpiccolo che non avrei potuto neppure te-nermelo nella cittadina dove abitavamoentrambi”.(!) Fulco Pratesi

QUEL TROFEO AMBITO ANCHE DA HEMINGWAYLa caccia insensata purtroppo è una vecchia abitudine: negli anni 30 ricchi cacciatori occidentalibaevano le savane in cerca di pelli ma soprauo di corna di rinoceronte

|F.P

rate

si

Page 7: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

aualità | mediterraneoluglio-agosto 2014 7panda 7

PANTELLERIAarea marina protetta,il proGetto c’è

Un anno fa il WWF lanciava la campagnail petrolio mi sta streo, per dire no alletrivelle nel Canale di Sicilia e sìall’istituzione di un’area marina proteaa Pantelleria, la perla nera delMediterraneo. Oggi i gruppi natisull’onda di quell’esperienza, forti delle39mila firme raccolte tra luglio eoobre 2013, hanno presentatoall’amministrazione comunale pantescadue proposte per delimitare le zone diriserva integrale, di massima tutela (A),generale (B) e parziale (C) della futuraarea marina protea. «Per la primavolta in Italia, nell’isola di Pantelleriaadoiamo una metodologia innovativa,che prevede la consultazione degli“stakeholder”, nell’individuare le zone dasooporre a tutela. Si cerca unamediazione tra le esigenze deipanteschi e quelle dell’ambiente»,spiega marco costantini, responsabileMare del WWF Italia. «Le aree marineprotee spesso sono fonte di conflio

perché nascono senza tener conto delpunto di vista della popolazione locale,valutando solo le argomentazioniscientifiche, importanti, ma non leuniche», continua Costantini:«raccogliere le proposte dei ciadini èfondamentale se si vuole abbassare laconfliualità».

il percorso è complesso: a Pantelleriauna parte della popolazione rifiutasenza mezzi termini l’istituzionedell’area marina protea, mentre ilfronte dei favorevoli ha elaboratoproposte distinte di zonazione. Laspaccatura deriva dalle esigenze deipescatori in apnea, le cui aività nonsono consentite nella zona di massimatutela. Riconoscendo «il graveimpoverimento del mare e laproblematica delle trivellazioni», ipescatori in apnea sono favorevoli alparco marino, ma lo vorrebbero menoesteso. La proposta di una zona piùampia da tutelare è invece del gruppoformato dal resto dei pescatori, daisubacquei e dagli operatori turistici, chevedono nell’area proteaun’opportunità di sviluppo. Sta allapopolazione ora cercare uncompromesso, grazie alla mediazionedel WWF Italia: su quella base opererà ilMinistero dell’Ambiente.

intanto l’associazione ambientalistaprosegue la loa contro le trivellazioninel Mediterraneo e sul tema incontreràa breve il ministro Gallei. Oenerequesti risultati è possibile grazieall’appoggio dal basso, di chi non vuolemeere in pericolo i gioielli del nostromare. Elisa Cozzarini

|M.C

osta

ntin

i / W

WF

di Giovanni la magna

c’era una volta la natura...l’impietoSa foto delle coStePorti, struure turistiche, dighe, barriere e case: un dossier del WWF analizza le foto satellitari dei nostri litorali dal 1998 a oggi, evidenziando l’assalto del cemento che ne pregiudica il futuro

Darsene, porti, strutture turistichee nuova urbanizzazione: una co-lata di cemento sugli 8mila chilo-

metri di coste italiane fotografata dalleimmagini satellitari. Un dossier del WWFracconta, dati alla mano, l’assalto ai no-stri litorali, che accolgono molti impor-tanti habitat e specie e la cui sopravvi-venza è continuamente messa a rischiodalle varie attività legate alla presenzaumana.

Analizzando le foto satellitari dal1988 al 2013 si sono individuate 312 ma-cro attività umane che hanno sottrattonuovo suolo naturale lungo la fascia co-stiera, alterandone il profilo e causandodi conseguenza una forte perdita di bio-diversità e di patrimonio naturale, non-ché l’irrimediabile alterazione del pae-saggio. Queste attività comprendono:urbanizzazione, strutture turistiche (vil-laggi, residence, alberghi, lidi balneari,etc.), infrastrutture produttive (centricommerciali, aree industriali, etc.) e ditrasporto (porti, autostrade, linee ferro-viarie), strutture di difesa da calamitànaturali (dighe, barriere, scogliere, etc.).

Tutte le regioni costiere della penisolasono coinvolte, ma sicuramente le duesu cui ci sono stati i maggiori impattisono la Sardegna e la Sicilia rispettiva-mente con 95 e 91 casi individuati cheriguardano principalmente nuove edifi-cazioni legate al turismo.

La seconda parte del lavoro ha riguar-dato poi i casi di consumo di suolo e im-patto ambientale che riguardano diret-tamente le aree tutelate dalla ComunitàEuropea con la Rete Natura 2000 (SIC eZPS). Considerando che queste areesono istituite proprio per tutelare habitat

e specie a rischio di estinzione e chenon dovrebbero essere minac-

ciate da alcuna attività antropica, la si-tuazione che è venuta alla luce dall’ana-lisi dei dati è ancora più preoccupantecon ben 78 siti coinvolti. Su queste areesono stati censiti 120 diversi interventiche hanno riguardato per il 40% strut-ture ricettive, per il 29% dighe e darsenee per il 23% aree di nuova urbanizza-zione. Anche in questo caso le regionipiù colpite si confermano la Sardegna ela Sicilia con 35 e 25 casi che riguardanoper la maggior parte la costruzione dinuove strutture ricettive.

Da sempre le coste sono un luogoideale per l’urbanizzazione e lo sviluppodi tutte le attività ad essa connesse e inItalia si stima che circa il 30% della po-polazione sia concentrata lungo la fasciacostiera, causando un sovrasfruttamentodi questi ambienti con conseguenze ne-gative su molti habitat naturali. Basti

solo pensare che quasi il 10 % delle no-stre coste sono artificiali e alterate dallapresenza di infrastrutture pesanti comeporti, strutture edilizie, commerciali edindustriali.

E poi c’è il peso del turismo. Ogniestate le spiagge di tutto il Mediterraneovengono invase da milioni di turisti chedesiderano vivere la gioia di una vacanzaal mare, godendosi le bellezze naturalie le attrezzature turistiche a disposi-zione. Secondo i dati dell’Agenzia Euro-pea.per l’Ambiente nel 2025 si raggiun-geranno le 312 milioni di presenzeturistiche nelle sole zone costiere del me-diterraneo

La situazione delle nostre coste èmolto preoccupante ed occorre da subitoinvertire questa tendenza adoperandosiattivamente per la salvaguardia dell’am-biente costiero ed una sua gestione in-tegrata che tuteli il patrimonio naturalee l’utilizzo delle sue risorse in manieraattenta e sostenibile.

hp://mediterraneo.wwf.it/

la colata | La cementificazione delle coste è unodei temi del nuovo dossier WWF | G.La Magna /WWF

Spadare, qualcoSa Si muovema ancora non baSta

L’EMERGENZA

Dopo oltre 20 anni la Commissione europea chiudeformalmente l’infrazione contro l’Italia sulle retida pesca derivanti, le “spadare”, il cui utilizzo è

vietato nell’Ue. Secondo la Commissione europea, infatti“negli ultimi tre anni l’Italia ha fatto sforzi importantiper migliorare il quadro legislativo nazionale, raffor-zando il controllo nella lotta contro questo fenomeno,come confermano le ispezioni effettuate in Italia”.

Le lunghissime reti derivanti rappresentano infatti unsistema di pesca selettivo per taglia ma non per specie,che colpisce anche specie protette come cetacei e tarta-rughe marine. Soddisfatto il WWF, che segnala però an-cora l’esistenza, seppur marginale, di attività illegali. Me-glio sarebbe, a questo punto ottenere il bando totale dellereti derivanti. «L’Ue riconosce gli sforzi fatti dall’Italia,

che ci sono stati, alpari dei passi avantinel contrasto alla pe-sca illegale», sottoli-nea Marco Costan-tini, responsabile Mare WWF Italia. «Ma l’attività illegalenon è ancora definitivamente scomparsa. Ecco perché ilWWF sostiene la proposta della Commissaria alla Pescauscente, Maria Damanaki, di introdurre il bando totaledi tutte le reti derivanti. Già nei porti, i controlli potreb-bero così cogliere eventuali trasgressori».

La Commissaria alla Pesca uscente conta sul sostegnodel governo italiano e della futura presidenza Ue italianaper questo obiettivo. Il bando entrerebbe in vigore dal 1gennaio 2015. (L.B.)

!

|G.P

aolil

lo /

WW

F Ca

labr

ia

Page 8: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

wwF in azione luglio-agosto 2014panda8

Volontario WWF a 12 anni, Marco Lambertini oggi è direore generale del WWF Internazionale. Dove ha portato la sua “ossessione” per i risultati

peRSonaGGi

oaSi e Specie

IL CONCORSOFotoGRaFie wiki ceRcanSiTue le Oasi WWF partecipano alla edi-zione italiana 2014 di “Wiki Love Monu-ments” il concorso fotografico interna-zionale, promosso da Wikimedia Italiaper documentare e proteggere il patri-monio culturale italiano. Ma come funziona il concorso? Scat-tate una fotografia a uno dei monu-menti indicati sul sito del concorso (tra imonumenti compaiono anche le nostreOasi WWF) e, nel mese di seembre,caricatela seguendo le indicazioni pre-senti su www.wikilovesmonuments.it.Una giuria italiana valuterà le opere esceglierà i dieci autori più meritevoli,coloro che con il proprio scao si ag-giudicheranno i premi messi in palio daEuronics Italia in collaborazione conSony. E non finisce qui: le immagini piùbelle delle Oasi WWF saranno pre-miate con ingressi gratuiti nelle nostrearee protee.

Dai DiSeGni Di FULcoaL panDa MonDiaLe

«Aiutare il network a sviluppar-si in maniera integrata e a la-vorare insieme: per me il la-

voro di un Direttore generale WWF èquesto: collegare persone, idee e azioni.Questa è la scommessa che intendo por-tare avanti per fare del WWF un’orga-nizzazione ancora più efficace e ambi-ziosa». Dal 1° maggio scorso c’è un ita-liano alla guida del WWF Internaziona-le. È Marco Lambertini, toscano, ex Di-rettore di Birdlife International. Prag-matico e appassionato, si dice “ossessio-nato” dai risultati. «I risultati dicono tut-to, siamo qui per ottenere impatto».

Ma veniamo agli inizi. Come nasceMarco?

Si può dire che sono nato con la malattiaper la natura. C’è un bellissimo libro diEdward O. Wilson, Biofilia: lui spiegaperché siamo tutti affascinati dalla na-tura e come certe persone sono “mala-te” di natura dalla nascita: da ragazzinoin estate salvavo i girini nella pozze chesi asciugavano, a 12 anni ero volontarioWWF a Livorno e raccoglievo fondi por-ta a porta per l’Operazione San France-sco, per proteggere gli ultimi lupi inAbruzzo e nella Sila. (L’anno scorso nel-la mia casa di campagna in Marem-ma...mi sono trovato a tu per tu niente-meno che con un lupo! Sembra una fia-ba. Una delle esperienze più emozio-nanti della mia vita!) In quegli anni an-davo sempre alle Oasi di Bolgheri e Or-betello a osservare gli uccelli, avevo i di-

segni di Fulco nella mia stanza. E poi sei arrivato, anzi “tornato”, ilWWF.Come è successo e quali leprime impressioni?

È stato inaspettato. Durante le intervi-ste, il passaggio che mi ha veramenteconvinto è stato quando mi hanno parla-to del “truly global”. Allora ho capito chec’era una grandissima opportunità percontribuire a raggiungere grandi obiet-tivi di conservazione della natura. De-centralizzare e investire in un networkancora più integrato ed effettivo, lavo-rare insieme per un impatto piu’ grandedella somma delle parti. La struttura delWWF è unica e ci permette di lavorare alivello locale e globale; la forza delbrand ci da accesso a capi di stato e di-rettori di imprese; la passione, il talentoe la dedizione dello staff ci fa essere cen-tro di eccellenza per la protezione del-l’ambiente; la forza dei volontari e socici dà le risorse e il peso “politico” per in-fluenzare decisioni e mercati. Possiamofare grandi cose.

Dal tuo osservatorio, come vedil’Italia e il WWF Italia in partico-lare?

Il WWF Italia è stata l’organizzazioneche per prima ha promosso un program-ma di conservazione della natura mo-derno e innovativo. Dal concetto di Oasialle campagne per le aree protette e aquelle di educazione e stili di vita. E ne-gli ultimi trent’anni l’Italia è un paesecambiato. Siamo oggi in linea con tuttele altre nazioni Europee in termini di su-

perficie di aree protette, e l’attitudinenei confronti della natura è cambiataprofondamente, in meglio. Certo c’èmolto ancora da fare ma per la natural’Italia è oggi un paese migliore. Ognitanto bisogna lasciare per un attimo daparte tutti i problemi e celebrare questisuccessi....ci dà la forza di continuare alottare!

Puoi darci qualche anticipazionesul Living Planet Report in prepa-razione?

I segnali non sono incoraggianti, la ten-denza continua a essere negativa sulfronte della perdita di biodiversità, dispazi naturali, impatto sugli ecosistemi,footprint globale, emissioni di gas serra.Ma ci sono segnali che fanno sperare:uno è il grande incremento degli investi-menti nelle energie rinnovabili, soprat-tutto da parte dei paesi a più alte emis-sioni, come la Cina che sta facendo passida gigante nella giusta direzione. Maforse, più importante di tutte, è che ilmondo non è mai stato più cosciente deiproblemi e delle soluzioni. Siamo vicinia un punto di svolta.

Qual’è il sogno del Direttore delWWF Internazionale?

I risultati. Scrivere, tra 5 o dieci anni, altermine della mia avventura al WWF,un report: “Lo stato della natura del pia-neta sta recuperando, e così la qualitàdella vita di tutti i suoi abitanti”.

Leggi l ’ inter vista integ rale suwww.wwf.it/intervista-Lambertini

di Lucio Biancatelli

NOMINE

*

ARRIVI IN COMITATOSCIENTIFICOIl Comitato Scientifico delWWF si arricchisce di quaroprestigiose figure. FerdinandoBoero, professore di zoologiadi Lecce, esperto di biologiamarina, biodiversità edecologia evoluzionistica.enrico Giovannini, docente, exministro, ha concepito il grandeprogramma internazionale“Measuring Progress ofSocieties” dell’OCSE. andreaSegrè, direore delDipartimento scienze etecnologia agro-alimentaridell’Università di Bologna,esperto di spreco alimentare,presidente di Last MinuteMarket. Valerio Sbordoni,professore di zoologia,esperto di lepidoeri.

IN LIBRERIA

VIAGGIO NELLA TERRAiL pianeta in 16 capitoLiDue chimici che parlano del nostropianeta in 16 densi capitoli; si presentacosì, come un libro scolastico ma inrealtà un testo di cultura generaleindispensabile nella biblioteca e nellacultura di un ciadino informato. Siparte dall’energia e dalla suadefinizione e dalla sua storia percercare di prevederne gli sviluppi; siguarda poi alla biosfera e ai suoi limiti.Si affrontano quindi i problemi base: ilcibo, la sua produzione e il suo spreco,l’acqua, e il suo legame forte all’energia.Cosa ci aspea nel futuro del pianeta,cos’è l’Antropocene, quali forme dienergia e quali problemi per il futuro,ma anche quali materiali rischiamo dinon trovare più. eneRGia, RiSoRSe, aMBienteVincenzo Balzani, Margherita VenturiZanichelli, pp. 240 € 20.

BIMBI A DUE RUOTEitineRaRi e conSiGLiLa bici rappresenta un mezzo idealeper apprezzare al meglio il paesaggio el’ambiente Questo manuale propostoda FIAB e WWF propone itinerari,arezzature e consigli per farebellissime esperienze su due ruote. BiMBi in Bici , conSiGLi e BUonepRaticHe peR peDaLaRe inFaMiGLia Roberto Furlani, Silvia Malaguti ,ediciclo editore , pp. 117, € 12

Mar

co L

ambe

rtin

isul

la vo

lta d

ella

fore

sta

pluv

iale

Har

apan

, isol

a di

Sum

atra

|T.Stowe

Page 9: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

WWF in azioneluglio-agosto 2014panda 9

Nelle aree interessate dalle ricadutedelle emissioni della centrale (diVado Ligure ) si osservano elevati

tassi standardizzati di mortalità, rispettoalla media regionale e nazionale sia pertutte le cause, che per malattie neoplasti-che, cardio e cerebrovascolari. Lo scrivel’Ordine dei Medici della Provincia di Sa-vona in un documento ufficiale.

È questo uno dei dati più allarmantivenuto fuori alla conferenza nazionale“L’impatto sanitario del carbone - la fun-zione sociale del medico: promotore di sa-lute e di ambiente” organizzata da WWFItalia assieme all’Ordine dei Medici dellaProvincia di Savona e l’Associazione Me-dici per l'Ambiente (ISDE Italia).

È il carbone tra tutti i combustibili fos-sili quello che minaccia di più la nostrasalute, rilasciando in atmosfera, nei ter-reni e nelle acque, le maggiori quantitàdi inquinanti a parità di energia prodot-ta (mercurio, cromo, arsenico, ossidi dizolfo, polveri), oltre ad essere la princi-pale minaccia per il clima del pianeta, vi-sto che le emissioni di CO2 provenientidalla combustione del carbone arrivanoa essere del 30% superiori a quelle delpetrolio e del 70% superiori a quelle delgas naturale.

Se si chiudessero tutte le centrali elet-triche alimentate a carbone in Europa sieviterebbero oltre 18.200 morti ogni an-no, si risparmierebbero 2.100.000 giorni

di cure farmacologiche e fi-no a 42,8 miliardi di eurol’anno in costi sanitari, se-condo quanto riferito dal-l’associazione europea Heal- Healt and Environment Al-liance - intervenuta al convegno.

Nel dossier non mancano i dati sull’im-pianto di Vado ligure, la cui chiusura evi-terebbe ogni anno mediamente: 86 rico-veri complessivi di bambini per patologierespiratorie e asma, 235 ricoveri com-plessivi di adulti (malattie cardiache piùrespiratorie) 48 morti tra gli adulti (ma-lattie cardiache più respiratorie).

«È lecito», si domanda Mariagrazia Mi-dulla, responsabile Clima ed Energia

WWF Italia, «guadagnare con un’attivitàche produce danni ormai largamente ac-certati alla salute e alla vita di migliaia dipersone e quelli, indiretti ma egualmentedevastanti, al Pianeta? La risposta è no. Lealternative che ci permetterebbero di ri-nunciare al carbone, ci sono e si chiamanoefficienza energetica e fonti rinnovabili».Sostieni la campagna WWF “NO al car-bone”, documentati, vai suhttp://stopcarbone.wwf.it

La storia di Bonfanti, uno dei volontari WWF impegnati nella vigilanza ambientale in Sicilia

«INDIGNARSI NON BASTA»ED ENNIO MISELA DIVISA DA GUARDIA

NATURAD’ITALIA

di Elisa Cozzarini

La Sicilia, regione famosa per il numero record diforestali assunti dalla Regione, possiede anche unpugno di guardie volontarie del WWF che lotta in

solitudine contro i reati ambientali. Ennio Bonfanti èuno di loro. Opera a Caltanissetta, al centro dell’isola,ma se serve si sposta anche a Palermo. Lo fa per doveree per passione, consapevole che questa sua attività loespone a rischi.

Ennio, come inizia l’impegno in difesa della tuaterra?

Sin da bambino guardavo incantato i documentari su-gli animali alla tv, pian piano ho imparato a conoscere

la natura dietro casa, in campagna. E, inevitabil-mente, con le cose belle, ho iniziato ad accorgermidelle violenze fatte al nostro ambiente. Così è na-ta l’indignazione, che mi ha portato a impegnar-

mi in prima persona, perché limitarsi allo sdegnonon basta.C’è un episodio che più di altri ti ha segnato?

A Caltanissetta, come in molte città del Sud, è diffusoil commercio abusivo di uccellini selvatici, come i car-dellini. La domenica mattina, in piazza, vedevo vendi-tori che lo facevano alla luce del sole. Per me, ragazzo,era inconcepibile stare a guardare, mentre si violavala legge in quel modo. Ho iniziato a chiedere l’inter-vento delle forze dell’ordine, il più delle volte senzasuccesso, finché un giorno, data la mia insistenza,hanno mandato una pattuglia e sono state sequestratee liberate decine di cardellini. La gioia più grande, chemi ripaga di tutta la fatica, allora come oggi, è il battitod’ali di questi animali, che si riprendono la libertà. Og-gi a Caltanissetta, grazie al nostro intervento comeWWF, non c’è più la vergogna degli ambulanti chevendono uccellini in piazza. Succede ancora al merca-to di Ballarò, a Palermo, dove proviamo ad attivarcicon le forze che abbiamo.

Come si diventa guardie volontarie del WWF?In Sicilia il percorso è particolarmente lungo e tortuoso,basti pensare che io ho fatto il corso nel 2001 e ho pre-stato giuramento in Comune nel 2009. Di trenta chehanno seguito il corso, siamo diventati guardie solo intre. Per noi è un riconoscimento importante, a tutti glieffetti siamo pubblici ufficiali e ne siamo orgogliosi,svolgiamo i nostri compiti con rigore, mettendoci ilcuore. In Italia siamo circa trecento, ci teniamo in con-tatto e sappiamo che anche fuori dalla Sicilia le diffi-coltà non mancano, ma da noi è particolarmente dura.A volte ti fermi a riflettere sui rischi che corri...

Puoi fare un esempio?In gennaio è stato sequestrato il latifondo agricolo diMimiani, vicino Caltanissetta, dove mafiosi da tutta laSicilia si incontravano e andavano a caccia. Lo chiama-vano “il posto delle delizie”. Ecco, in questi luoghi ric-chi di fascino, con boschetti e specie rare, io sono anda-to anche da solo a fare vigilanza. Ho scoperto solo do-po, leggendo i giornali, ciò che realmente accadeva eho compreso come mai, nonostante le nostre segnala-zioni, le forze dell’ordine intervenivano sempre in ri-tardo. Episodi come questo ci fanno riflettere, ma nonci fermano, per il nostro senso del dovere e l’amore perla natura.

Di quali risultati siete più fieri?Operiamo a 360 gradi, contro il maltrattamento deglianimali, il bracconaggio, gli incendi, l’abbandono di ri-fiuti. Per tutto il 2013 abbiamo dovuto stare fermi per-ché la Prefettura non ci rinnovava il titolo di guardie.Con la nostra attività non è difficile farsi nemici, perso-ne che segnalano tue violazioni solo per bloccarti. Il fat-to che siamo di nuovo operativi da quest’anno dimostrache ci siamo sempre mossi in modo corretto e continue-remo a farlo.

www.wwf.it/specie/guardie_wwf

*LA SCOPERTA

INSETTICIDA KILLER PER UCCELLIUn articolo della rivista scientifica Nature mee inrelazione il calo delle popolazioni di alcune speciedi uccelli inseivori con la presenza nell’ambientedi alte concentrazioni dell'inseicidaneonicotinoide più diffuso, il Imidacloprid.L’articolo presenta una sintesi dei recenti studi chehanno dimostrato che gli inseicidi neonicotinoidihanno effei negativi sugli invertebrati non-bersaglio. Gli invertebrati costituiscono una partesostanziale della dieta di molte specie di uccellidurante la stagione riproduiva e sonoindispensabili per l'allevamento della prole.

www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/agricoltura_sostenibile

IL CARBONE? NON POSSIAMOPIÙ PERMETTERCELO

CLIMA EDENERGIA

Un dossier documenta i danni alla salute e quindi i costi sociali della più inquinante delle fonti energetiche

|G.O

ddi /

WW

F

“Valdo e il carbone” |La prima webserie di fumei della CampagnaStop Carbone di WWF Italia. Quaro strisce per denunciarel’impao del carbone su salute e ambiente. Autore: Kanjano(kanjano.org) | S.Bragonzi

Page 10: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

ecogallery luglio-agosto 201410 panda

PICCOLA, MA VELENOSISSIMAUn piccolo di rana velenosa (apparte-nente alla famiglia delle Dendrobatidae)sulla gomma di una matita, fotografataall’acquario di Londra. Nelle scorse sei-mane l’acquario ha reso nota la nascita incaività di un esemplare di questo anfi-bio, fortemente minacciato in natura acausa della perdita degli habitat. Il lietoevento corona un importante progeo diallevamento: la piccola rana andrà prestoa raggiungere gli altri animali che fannoparte della zona dedicata alla forestapluviale. Le Dendrobatidae, diffuse nelCentro e Sud America, sono note per laloro particolare capacità di produrre po-tenti tossine a livello cutaneo: gli Indiosamericani usano tali tossine per avvele-nare le loro frecce.

Foto: ANDREW COWIE|AFP / Gey Images

PRONTO SOCCORSOPACHIDERMIMembri del corpo forestale indiano alleprese con un elefante ferito -probabilmente durante uncombaimento - nella foresta di Taipu, a25 chilometri da Siliguri. Dopo averlocalizzato l’elefante ferito, le squadre diforestali, con l’aiuto di due elefantiaddomesticati, sono state in grado disedare l’animale e poi curarlo. L’elefanteasiatico, che vive in tua l’Asiameridionale, dall’Iran, alla Cina eall’Indonesia, è classificato come“endangered” (In pericolo) nella ListaRossa dell’IUCN: a meerne a rischio lasopravvivenza il commercio dell'avorio ela deforestazione. Il WWF è impegnatonella salvaguardia degli elefanti (vedi apagina 5). Il tuo contributo è prezioso!

wwf.it/elefanteFoto:DIPTENDU DUTTA |AFP/ Gey Images

IL GIGANTE DELLE FILIPPINE È A RISCHIOGerlie, un’aquila delle filippine (Pithecophaga jefferyi), ospite di unCentro per la fauna selvatica di Manila. Gerlie ha 34 anni ed è ospitatadal centro dopo che un colpo di fionda l’ha resa cieca da un occhio. Èl'aquila più grande al mondo, dopo l'aquila arpia (Harpia harpyja); lasua popolazione è in costante declino e l’Iucn la classifica comespecie in pericolo critico di estinzione. Scopri di più sui rapaci rari ecome aiutare il WWF a salvarli: www.wwf.it/rapaci_rari

Foto: JAY DIRECTO |AFP / Gey Images

L’ECO-CASA CHE FA VINCERE L’ITALIAGrande vioria per gli studenti dei Dipar-timenti di Architeura, Ingegneria, e StudiAmbientali dell’Università Roma Tre. Laloro casa solare per la riqualificazionedelle aree abusive di Tor Fiscale nella peri-feria romana ha vinto la Solar Decathlon,l’Olimpiade dell’Architeura Sostenibile,una competizione mondiale sull’efficienzaenergetica, sull’innovazione, sulla sosteni-bilità e sulla bellezza - lanciata nel 2002dal Dipartimento per l’Energia degli StatiUniti. Il progeo del team coordinato daChiara Tonelli e composto da più di 40 gio-vani tra studenti e doorandi, si è concre-tizzato nell’abitazione RhOME pensataper produrre più energia di quanta ne con-sumi, utilizzare strumenti di difesa controil caldo e il freddo e tenere soo controllola qualità dell’aria. L'impegno WWF suclima ed energia:www.wwf.it/il_pianeta/clima_ed_energia

Page 11: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

ecogalleryluglio-agosto 2014panda 11

LA PIRAMIDE DELLA VERGOGNAIl commercio illegale di fauna e flora selvatica è una diabolica"piramide". Alla base di questa piramide ci sono i bracconieri, ibracci armati che commercianti senza o corrieri del crimine. Più inalto troviamo ricchi compratori, collezionisti o negozi di souvenir.Questa campagna, il cui slogan può tradursi con "Fermiamone uno,fermiamoli tui" è stata realizzata per il WWF dalla celebreagenzia di pubblicità Leo Burne. Scopri la nuova campagna delWWF Italia contro i crimini di natura su www.wwf.it

SALVIAMOLI DALLA SCHIAVITÙUn gruppo di scimpanzè passeggia nel loro recinto nella riserva di Ol-Pejeta, nella conteadi Laikipia, in Kenya. La riserva ha lanciato una campagna contro il commercio illegaledelle grandi scimmie, che fa fruare milioni di dollari e mee a rischio le specie. Sichiama “Progeo per meere fine alla schiavitù delle grandi scimmie (Project to EndGreat Ape Slavery, Pegas)”. Centinaia di grandi scimmie - in particolare scimpanzé, gorilla,oranghi - sono state brutalmente caurate e vendute in paesi come Armenia, Cina,Egio, Russia, Thailandia e Emirati arabi uniti, secondo i promotori di Pegas. Percaurare un cucciolo di scimmia, poco meno di 10 grandi scimmie sono uccise senzapietà. Sono più di 22mila le grandi scimmie che sarebbero state viime della traa tra il2005 e il 2011, caurate o uccise per essere vendute e ridoe in schiavitù.Foto: TONY KARUMBA | AFP / Gey Images

IL RITORNO DELLA TARTARUGADurante il loro monitoraggio quotidiano hanno visto le tracce inequivocabili sulla spiaggiadi Caparrina, a pochi passi da Menfi (Agrigento). Subito i volontari del WWF hanno dato labuona notizia: la tartaruga marina è tornata a nidificare lungo la costa meridionale dellaSicilia, a conferma dell’importanza di quest’area per la riproduzione della Carea carea.Non è la prima volta che viene segnalata una nidificazione in questo trao: l’ultima, 3 annifa, venne seguita fino alla nascita dei tartarughini. Il nido di Menfi è stato messo insicurezza dal WWF grazie a una piccola recinzione. Il nido è presidiato dai volontari perconsentire la completa incubazione e schiusa che è avvenuta a fine agosto. Circa 40milatartarughe ogni anno sono viime di reti e ami da pesca. Salviamole prima che sia troppotardi. Adoane una su www.wwf.it/adoaunatartaruga Foto: G.CULMONE | WWF

Page 12: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

viaggio in italia luglio-agosto 2014panda12

LOMBARDIALA TERRA VISTA DAL CIELOper i soci ingresso con sconto

La casa editrice Silvana Editoriale concede ai Soci WWF l'in-gresso ridoo (adulti 5 euro) alla mostra “La Terra vista dal

cielo”, dedicata all'opera del fotografo e ambientalista france-se Yann Arthus-Bertrand, ospitata al Museo di Storia Naturaledi Milano fino al 19 oobre. Per oenere la riduzione è suffi-ciente esibire la tessera WWF alla biglieeria del museo. Lamostra è un racconto in immagini del nostro pianeta araverso103 fotografie a colori di grandi dimensioni, che fanno parte delpiù ampio progeo di “La Terra vista dal cielo”, un inventariodei più bei paesaggi del mondo fotografati dall'alto, con lo sco-po di testimoniarne la bellezza e di preservarla araverso uncostante lavoro di monitoraggio dei luoghi. Le fotografie espo-ste sono il fruo di un lavoro durato oltre vent'anni, durante i

quali Arthus-Bertrand hasorvolato i cinque conti-nenti con l'intento di docu-mentare i cambiamenti incorso e l'impao dell'uomosui territori, sensibilizzan-do il maggior numero dipersone sull'importanza diuno sviluppo sostenibile.

MOLISE

Nell’Oasi WWF Guardiaregia istituita un’area faunistica con l’obieivo di reintrodurre il grande ungulato

a destinazione | L’arrivo di Tommaso, uno dei duecervi che saranno ospitati nell’area faunisticadell’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, in Molise| N.Merola

IL WWFNELLE REGIONIse volete parteciparealle nostre aività contaatei riferimenti regionali:

ABRUZZOVia Tavo 248 65100 PescaraTel. e Fax [email protected] IV Novembre, 685100 PotenzaTel. e Fax [email protected] Cammarano 25 -80129 NapoliTel 081. 5607000Fax 081. [email protected] Popilia 4289900 Vibo ValentiaTel. e Fax [email protected] ROMAGNAVia Sebastiano Serlio, 25/240128 BolognaTel e Fax 051 [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIAVia Rittmeyer 6 - 34132 TriesteTel. e Fax [email protected] Po 25/c - 00198 RomaTel. 06.84497206Fax 0684497207 [email protected] Casana, 9/3 - 16123 GenovaTel. 01.0267312 - Fax [email protected] P. Orseolo, 12 - 20144 MilanoTel. 02.831331 - Fax [email protected] SS. Cosma e Damiano 186100 CampobassoTel. e Fax [email protected] Cairoli, 144 - 62100 MacerataTel. e Fax [email protected] Francia 192 - 10145 Torino Tel. 011.4731746 [email protected] Sparano 32/B - 70122 BariTel. 0805210307 [email protected] Malaspina, 27 - 90145 PalermoTel. 091.583040 - Fax [email protected] Cavour, 108 -50129 FirenzeTel. e Fax [email protected] - ALTO ADIGEVia Malpaga, 8 - 38100 TrentoTel. e Fax [email protected] XX Settembre, 13406121 PerugiaTel. 075.5058506 - Fax [email protected] Cappuccina 1930171 Venezia MestreTel. e Fax [email protected]

Bonifacio è stato il primo ad arri-vare. Poi è toccato a Tommaso. Ilprimo, in sordina, il secondo tra

ali di folla emozionata e sorridente. Bo-nifacio e Tommaso sono due splendidiesemplari di cervo che da qualchegiorno sono ospiti dell’area faunistica aloro dedicata a Campochiaro, nell’OasiWWF e riserva regionale di Guardiare-gia-Campochiaro, in Molise. I due pro-tagonisti, provengono dal centro di Vil-lavallelonga, nel Parco nazionaled’Abruzzo, Lazio e Molise. Grazie infattialla disponibilità e alla collaborazionecon lo storico Ente Parco, è stato possi-bile l’affidamento e il trasferimento deidue animali. Sabato 28 giugno la

grande festa, con la comunità locale equella dei paesi vicini ad assistere i braviveterinari dell’Ente Parco e ad accogliereTommaso per inaugurare l’area. Laquale avrà prima di tutto lo scopo disensibilizzare e far amare il cervo, unodei protagonisti della nostra fauna perlungo tempo assente.

Diffuso in passato negli ambienti fo-restali della Penisola, già nel primo de-cennio del 1900 nessuna popolazione dicervo era sopravvissuta in forma stabilesul versante italiano delle Alpi e nessunesemplare autoctono sull’Appennino, acausa soprattutto della caccia, del dibo-scamento e della pastorizia. Grazie alleoperazioni di reintroduzione, il cervo sta

tornando ad occupare il suo areale ori-ginario. L’area faunistica del cervo diCampochiaro, in località Fonte Litania,servirà anche a questo. Per ora, è unnuovo tassello che va ad arricchireun’Oasi già di grandi valori naturalisticie paesaggistici.

Un’area , tra le più grandi in gestioneal WWF, che rappresenta al meglio il ver-sante molisano del Matese, sul quale datempo si ipotizza la realizzazione di unparco naturale. L’evento del 28 giugno,cui hanno partecipato 300 visitatori en-tusiasti, ha confermato quanto le ammi-nistrazioni locali siano cambiate rispettoal passato, quando la tutela ambientaleera vista come un limite e non un’oppor-tunità.

Vederle oggi protagoniste su progettidi conservazione è uno dei principali ri-sultati della nostra azione e nel caso par-ticolare dell’istituzione dell’Oasi. Meritova ai volontari del WWF Molise e allostaff dell’Oasi con in testa la CooperativaLa Ramegna, per aver lavorato con pas-sione ed entusiasmo in questi anni noncerto facili. L’invito a conoscere l’area ead incontrare Tommaso e Bonifacio èaperto a tutti.

ww.wwf.it/oasi/molise/

di antonio canu

LAZIORIFIUTI, WWF PARTE CIVILEunica associazione ammessa

WWF Italia è stata l’unica associazione nazionale ammessacome parte civile al processo sulla gestione dei rifiuti nel

Lazio per reati previsti e presunti di associazione a delinquere fi-nalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode e truffa. Lo ha deciso ilTribunale di Roma. «Un’importante prima vioria che vede rico-noscere al WWF, unica associazione ambientalista nazionale am-messa, l’aività svolta negli ultimi venti anni sul tema dei rifiuti, inparticolare nella Regione Lazio», soolinea Vanessa Ranieri, av-vocato che assiste l’associazione nel giudizio. «Nonostante lacomplessità legata ai capi d’imputazione e ai tanti testimoni ec-cellenti che verranno sentiti sono certa che l’ammissione delWWF contribuirà a far emergere tue le responsabilità e a daresostegno al Pubblico Ministero a cui vanno tui i nostri apprezza-menti per aver condoo indagini delicate e lunghe con grandesenso di responsabilità e preparazione.».

Tua l’aività degli anni 2002 – 2012 è stata raccolta in un dos-sier depositato agli ai del processo che riepiloga l’imponentemole di lavoro svolto dal WWF sul tema. E questo impegno ci èstato riconosciuto dalle stesse forze dell’ordine nell’ambito delleinterceazioni che riportano «Meno male che c’è il WWF» comescrivono i carabinieri nelle annotazioni allegate al processo.

www.wwf.it/lazio

Bonifacio e tommaso,i cervi di campochiaro

|Y.Arthus-Bertrand

Page 13: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

viaggio in Italialuglio-agosto 2014panda 13

Le ricerche nel Parco Nazionale del Gran Paradiso hanno messo in lucela vulnerabilità di questo animale simbolo ai cambiamenti climatici

VALLE D’AOSTA | INCONTRO CON...

SARDEGNA/1L’ASSESSORE A MONTE ARCOSUDONATELLA SPANO IN VISITA NELL’OASI

Lo scorso 26 giugno l’Oasi WWF di Monte Arcosu ha ricevuto lavisita del nuovo Assessore all’Ambiente della Regione Sarde-

gna, Donatella Spano. Da poche seimane alla guida dell’assesso-rato, si è da subito dimostrata molta aiva nell’affrontare questio-ni importanti per la tutela dell’ambiente in Sardegna. Accompagna-ta dalle guide dell’Oasi e dal presidente di WWF Oasi Antonio Canu,l’Assessore e gli altri ospiti hanno dapprima percorso e ammiratol’ambiente selvaggio della strea valle di Sa Canna, delimitata dal-le ripide pareti dello Stazzu Aroni e di Rocca Fonnesa.

La giornata è proseguita nella sala polifunzionale del centro vi-sitatori dell’Oasi: qui Nicolea Selis, delegato Regionale del WWF,ha portato i saluti di tua l’Associazione. Sono intervenuti il coordi-natore dell’Oasi Antonello Loddo e il Presidente di WWF Oasi Anto-nio Canu, che ha illustrato gli sforzi e i risultati conseguiti dal WWFItalia nel trentennio di gestione dell’area. Tra gli ospiti sono interve-nuti Francesco Manca, comandante della stazione forestale di Ca-poterra, e Giuseppe Pilia sindaco di Uta, elogiando la gestioneWWF. Antonio Canu ha ribadito che il patrimonio di esperienza co-struito a Monte Arcosu è un capitale a disposizione del futuro Par-co di Guuru Mannu, sia in termini di ambienti che di aività e pro-fessionalità. Il presidente di WWF Oasi ha concluso ringraziandol’Assessore Spano (cui è stata consegnata una stampa di FulcoPratesi) per la sua determinazione nell’istituire quanto prima i par-chi naturali regionali di Tiepidora e del Guuru Mannu.

www.wwf.it/sardegna

SARDEGNA/2PULIZIE CON IL VELIEROVOLONTARIATO A LA MADDALENA

Un gruppo di volontari WWF a La Maddalena, in collaborazionecon il WWF Oasi, l'Oasi affiliata WWF Isola di Santo Stefano, il

comune di La Maddalena, il Parco Nazionale Arcipelago di La Mad-dalena e l'associazione Xnatura-onlus , hanno organizzato unagiornata di pulizia volontaria (do-po quella di maggio) delle spiag-ge dell'isola di Santo Stefano.«Abbiamo organizzato l’iniziativanoleggiando un veliero d’epoca,“Aurora”, con il quale raggiungere

l’isola di Santo Stefano e svolgere le aività di volontariato. Sonostati avvisati preventivamente il comune di La Maddalena, l’EnteParco Nazionale Arcipelago della Maddalena e la Capitaneria diPorto, che hanno rilasciato parere favorevole allo svolgimento del-l’iniziativa e rilasciato il loro patrocinio. Alla giornata di volontariatohanno partecipato decine di volontari, che hanno raccolto 30 sacchidi immondizia per un peso di circa 600 chilogrammi. I materiali mag-giormente raccolti sono stati: materiale plastico (boiglie, buste,teli, oggei vari), copertoni di auto, residui di imbarcazioni.

Cerca il gruppo su Facebook: “Oasi WWF Isola di Santo StefanoLa Maddalena”.

Sono passati 20 anni dalla morte di Sulta-no. Sultano era uno stambecco del ParcoNazionale del Gran Paradiso, capobran-

co carismatico, diventato il simbolo di un mo-dello di conservazione e tutela, quello del Par-co Nazionale più antico d’Italia.

Sultano, morto alla ragguardevole età di 18anni, capo indiscusso del suo branco per 10 an-ni, capace di condurlo verso i pascoli migliorinel momento più opportuno, capace di instau-rare con i Guardiaparco un rapporto fatto didiffidenza e di comunicazione profonda insie-me, è il simbolo di un modello vincente di tuteladella fauna: proprio nel 1993, l’anno prima del-la sua morte, la popolazione di stambecchi delParco aveva raggiunto il suo culmine in terminidi popolazione, con circa 5mila individui.

Sultano è il simbolo di un’area che ha saputosalvare dall’estinzione questo fiero animaledelle vette e consentirne la reintroduzione intutto l’arco alpino, ma che poi ha saputo co-struire, negli anni, un modello di area protettache sa essere anche un polo di ricerca scientifi-ca e naturalistica “sul campo”, unico nel suo ge-nere, perché si basa proprio su un rapportostrettissimo con il territorio, la fauna, la flora. IGuardiaparco (il Pngp e il Parco Nazionale d’A-bruzzo, Lazio e Molise sono gli unici Parchi na-zionali a disporre di un corpo di guardie pro-prio) sono le antenne sul territorio, censisconoflora e fauna. Le collaborazioni con Cnr, univer-sità, centri di ricerca sono i terminali che elabo-rano e sviluppano i dati, sotto la supervisione diBruno Bassano (foto in alto) responsabile delServizio scientifico del Parco.

Proprio il controllo costante della fauna haconsentito, in questi 20 anni, di osservare unfenomeno preoccupante: «Il numero deglistambecchi», spiega Bassano, «si è quasi di-mezzato». Anni di studi, di censimenti e poiquella che è diventata qualcosa di più di un'i-potesi. All'origine del calo della popolazionedegli stambecchi c'è il cambiamento climati-co: «Un evento drammatico nelle Alpi», spiegaBassano, «perché l'aumento della temperatu-ra porta cambiamenti di habitat e di abitudinirapidissimi. Questo riguarda soprattutto gliinvertebrati: non ci aspettavamo che un ungu-lato così grande come lo stambecco potesse es-sere così sensibile ai cambiamenti climatici».

L'ipotesi più probabile è legata alla diminu-zione delle precipitazioni nevose. «Dal 1980»,spiega Bassano, «nevica sempre meno. E la ne-ve era un fattore di regolazione fondamentaledi questa specie: ne condiziona l'accoppia-mento e il successo riproduttivo e mantiene glihabitat di prateria produttivi. Le madri, invec-chiando sempre di più, generano capretti de-boli, che non superano il primo inverno. La so-pravvivenza dei capretti, prima era pari circaall'80%, ora si è ridotta al 20. Risultato: la po-polazione di stambecchi invecchia sempre dipiù. La neve, insomma, era un fattore di sele-zione che ne teneva alta la produttività».

Insomma, gli stambecchi soffrono il caldo.Solo il proseguimento delle rilevazioni e deglistudi ci potranno dire sino a che punto questocalo proseguirà e sino a che punto i cambia-menti climatici mettano a rischio questa spe-cie simbolo. www.pngp.it

di Silvano Rubino

LO STAMBECCOSOFFRE IL CALDO

In visita | L’assessore Donatella Spano sui sentieri di Monte Arcosu | A.Loddo

|WW

F / S

.Ste

fano

| S.R

ubin

o

Page 14: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

14 mondo WWF luglio-agosto 2014pandamondo WWF

Alunni e insegnAnti:eco-educAZione Al centroSofidel e Franco Cosimo Panini rinnovano la collaborazione con il WWF meendo al centro la divulgazione dei temi ambientali tra i ragazzi

TURISMO E PROPOSTE IMPRESA SOSTENIBILE

TRIANGOLO DEI CORALLIil cuore viventedellA biodiversità mArinAAgosto è passato, ma la voglia di mare,lo sappiamo, è ancora alta! Ecco alloraqualche motivo per provare a stuzzi-carla presentando brevemente unadelle aree del nostro Pianeta più ricchedi biodiversità, dove si stanno concen-trando gli sforzi di conservazione delWWF: il Triangolo dei coralli (Coraltriangle).

il WWF lo considera il centro mon-diale della biodiversità marina; è unazona di 6.000.000 chilometri quadratiche si estende tra Indonesia, Malesia,Filippine, Papua Nuova Guinea, TimorEst e le Isole Salomone.All’interno di questo "vivaio dei mari"vivono 605 specie di coralli, il 76%delle 798 specie coralline del mondo(di cui 15 endemiche) e almeno 2.228specie di pesci di barriera. Sei specie su see esistenti al mondodi tartarughe marine (tra cui la liuto), sitrovano nel Triangolo dei Coralli fre-quentato, tra l’altro, dalla balenoeraazzurra, l’animale più grande esistentesulla Terra. Altri grossi cetacei che fre-

quentano il triangolo dei coralli sono ilcapodoglio (che si trova in tue le ac-que del Triangolo dei Coralli e nel Maredi Savu), diverse specie di delfini , fo-cene e il dugongo, animale in via in viadi estinzione.

le risorse del mare del triangolo deicoralli sostengono oltre 120 milioni dipersone e forniscono cibo alle comu-nità locali della costa e ad altre milionidi persone in tuo il mondo. La regionedetiene anche incredibile diversità cul-turale. Ci sono oltre 2.000 lingue par-late in questa zona e tue queste cul-ture condividono un forte legame conil mare.

con WWF nature (nAtura e turismoresponsabile) è possibile togliersi lacuriosità di conoscere questo angolo diparadiso, grazie a due mete propostepraticamente tuo l’anno per gli ap-passionati di mare che vogliono sco-prire, in Indonesia, questa zona anchesemplicemente con maschera e pinne,sia viaggiando in gruppo che indivi-dualmente: negli arcipelaghi di Komodoe di Sulawesi. www.wwfnature.it

Un grande obiettivo del WWF èaiutare i ragazzi a capire meglioil mondo in cui vivono, renden-

doli in grado di cogliere la complessitàe l’interconnessione di problemi socialieconomici e ambientali, di prendere de-cisioni e comportarsi in modo cultural-mente adeguato e localmente significa-tivo per risolvere i problemi cheminacciano il nostro futuro.

Con la volontà di investire nell’edu-cazione di base per tutti, cioè investirein “capitale umano", Sofidel, l’aziendacartaria nota in particolare per il mar-chio Regina, già al fianco di WWF nelprogramma Climate Savers per la ri-duzione volontaria delle emissioni digas serra, sostiene il WWF nella realiz-zazione di un nuovo progetto triennale

per la scuola Mi curo di te: il gesto

di ognuno per il Pianeta di tutti.Il programma educativo digitale, per

le classi primarie e secondarie di primogrado, è reso disponibile dal 15 settem-bre gratuitamente alle scuole grazie alsupporto dell’azienda, nota per il mar-chio Regina, attraverso il sito dedicatoai docenti semidifuturo.wwf.it

Il programma è composto da una Le-zione Digitale, da 10 Schede di Ap-profondimento sul tema “Acqua” per gliinsegnanti e da un grande concorso aquiz on line. In palio, per le 20 classiche avranno ottenuto il punteggio piùalto, premi WWF e Regina per la scuola.

Sempre per il mondo junior, si rin-nova anche quest’anno la collaborazio-ne, nata nel 2002, tra WWF e FrancoCosimo Panini. L’azienda leader nelsettore cartoleria presenta la nuova

“Collezione Scuo-la” dedicata agliamici animali. Lanuova linea, chesta incontrandoanche quest’announ grande suc-cesso da parte dimamme e bambi-ni, comprende unampio assor ti-mento di zaini,diari, quaderni,astucci e articoliper la scuola. Par-ticolare attenzio-ne meritano gliaccessori di car-totecnica: tutti i

prodotti sono infatti realizzati con car-ta ecologica certificata proveniente daforeste gestite in maniera responsabile,nel pieno rispetto della natura.

Una linea distinta di prodotti Paninisi trovano nella grande operazione Backto School di tutti i 50 ipermercati Au-chan. Acquistando un prodotto tra diari,astucci e zaini della linea WWF, Auchandevolverà una parte del ricavato all’am-biente e alla tutela delle 13 Oasi WWFadottate dagli ipermercati in tutta Italia.

Sempre per i più piccoli, dai 3 ai 7anni, arrivano in cartoleria gli 8 albi“Colora con il WWF gli animali” e “Giocae Scopri con il WWF”, editi da FrancoCosimo Panini Editore. Tanti mondi eanimali diversi, dall’Artico all’Amazzo-nia, dall’Africa al Mediterraneo.

www.wwf.it/imprese

dAllA vigognA Al legno del borneo,FermiAmo il commercio dellA vergognA

LA CAMPAGNA DEL MESE

Il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche- regolamentato dalla Cites (anche conosciuta comeConvenzione di Washington) - è uno dei mercati più

floridi e redditizi. Sono decine di migliaia le specie anima-li e vegetali interessate, commerciate per le loro pelli, perfarne souvenir, per le proprietà medicinali, per il cibo, vivio per le collezioni (orchidee o cactus) per i trofei di cacciao come lane pregiate (la vigogna, il chiru , l’antilope tibe-tana). Questo traffico coinvolge specie carismatiche co-me tigri ed elefanti, ma anche migliaia di altre specie, co-me rettili e scimmie, o gli squali, il cui commercio includesolo la pinna, ricercata nella cucina orientale, e in nomedella quale milioni di squali vengono uccisi ogni anno.

La Cites regola il commercio internazionale di pocopiù di 30.000 specie, di cui approssimativamente 25.000sono piante. Il valore della pesca illegale, non dichiaratae non regolamentata è stata stimata tra i 10 e i 23 miliardi

di dollari l’anno, mentre il commercio internazionale dilegname illegale in 7 (miliardi di dollari l’anno). Il com-mercio illegale di specie selvatiche (esclusi dunque pescae commercio di legname) è stato stimato in 7,8-10 miliar-di di dollari l’anno. In questo colossale giro d’affare (lega-le e illegale) purtroppo l’Italia fa la sua parte. Siamo il pri-mo mercato al mondo per il commercio di pelli di rettile.L’Italia è anche tra i primi importatori al mondo di legna-mi dal Bacino del Congo e uno dei maggiori mercati lamondo per il ramino, un albero proveniente delle forestedel Borneo e Sumatra, foreste interessate da fenomeniselvaggi di deforestazione che stanno compromettendo ilfuturo di specie animali come l’orango, il rinoceronte diSumatra, l’elefante, la tigre e i gibboni. Anche tu puoi sostenere l’azione del WWF contro il com-mercio illegale, araverso la campagna adozioni:hp://adozioni.wwf.it

*

|WW

F Ca

non

Page 15: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

15mondo WWFluglio-agosto 2014panda mondo WWF

Il Panda è una pubblicazione riservata solo ai Soci WWFPubblicazione bimestrale: Autorizz. Tribunale di Roma n. 12132 del 24/4/68. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/Roma

anno XlVii - n. 4 luGlio-aGosto 2014Direttore responsabile: Fulco Pratesiresponsabile comunicazione: Federica Pennaresponsabile corporate identity: Barbara Francocoordinamento editoriale: Lucio Biancatelli, Silvano Rubinoin redazione: Natascia Gargano Grafica e impaginazione: Marco BertonciniProgetto grafico: Antonio Mola e Marco BertonciniTel. 06/84497500 - Fax 06/85300612 - e-mail: [email protected]

WWF Italia ONG - ONLUSFondo Mondiale per la Naturawww.wwf.itQuesto numero è stato chiuso in tipografia in luglio 2014

WWF Italia ONG - ONLUSVia Po, 25/c - 00198 RomaTel. 06/844971 - www.wwf.itEnte Morale D.P.R. n. 493 del 4/4/1974

Panda è una pubblicazione realizzata in collaborazione con VITA (www.vita.it)

QUOTE SOCIALI A PARTIRE DASocio junior 24 euroSocio ordinario 30 euroSocio sostenitore 60 euroSocio famiglia 60 euroSocio famiglia sostenitore 90 euroPanda Rangers 30 euroMillennium Club 360 euro

I pagamenti di quota associativa o di donazione possono essere effettuati sul c/c p.n. 323006 intestato a: WWF Italia Ong-Onlus Via Po, 25/c - 00198 RomaConservate le ricevute postali o bancarie delle donazioni al WWF:potrete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi.

Ai sensi della legge 460/97 le donazioni al WWF sono detraibili nellimite di 2.065,00 Euro all’anno; per le aziende, fino al 2% del redditod’impresa.

il ritorno DEllo smErGoPiccolo GranDEmiracolo italiano

CONSIGLIO NAZIONALEPresidente onorarioFulco PratesiPresidenteDonatella BianchiVicepresidente-tesoriereLuca PetroniconsiglieriPaolo AnselmiAndrea BaranesDante CasertaRoberto DanovaroMarcella LogliFrancesco NeriAnna PuccioCostanza Pratesicollegio sindacaleAntonella PulciMassimiliano SportolettiGiuseppina MorelloDirettore GeneraleLuigi Epomiceno

COMITATOSCIENTIFICOFranco AndaloroFranco AndreoneVincenzo BalzaniPiermario BiavaFerdinando BoeroLuigi BoitaniLester BrownFederico ButeraFausto CapelliMassimo CapulaSergio CastellariMauro CerutiCesare CorselliMaria Francesca CotrufoPaolo CrosignaniRoberto DanovaroGiulio De LeoDomenico De MasiAlberto Di Fazio

Antonio Di NataleAlmo FarinaVincenzo FerraraIreneo FerrariAndrea FilpaSilvano FocardiFulvio FraticelliMarco FreySilvana GalassiMarino GattoDomenico GaudiosoMario GiampietroEnrico GiovanniniSilvio GrecoFranco La CeclaAlessandro LanzaSandro LovariSergio MalcevschiEzio ManziniMarco MarchettiEleonora MasiniBruno MassaAndrea MasulloLuca MercalliFiorenza MicheliFranco MigliettaAlessandro MontemaggioriNorman MyersAntonio NavarraGiuseppe Notarbartolo di SciaraFranco PedrottiFrancesco PetrettiBruno Petriccione,Sandro PignattiBernardino RomanoWolfgang SachsValerio SbordoniGiuseppe Scarascia-MugnozzaBartolomeo SchironeAndrea SegrèFernando SpinaMariachiara TallachiniEzio TodiniMario TozziSergio UlgiatiRiccardo ValentiniAugusto Vigna-TagliantiSergio Zerunian

noi E l’ambiEntE: imPariamoa caPirE quanto siamo connEssi

SCUOLA ED EDUCAZIONE

A LEZIONE DA FULCO

Siamo tutti collegati. Vi-viamo, ogni giorno,una quotidianità globa-

lizzata e interconnessa: Inquesta realtà complessa glistudenti di oggi dovranno es-sere capaci di risolvere i pro-blemi di domani, per un fu-turo più sostenibile. È inquesta prospettiva che ilWWF imposta la propria re-lazione con la scuola offrendo ai docenti italiani gli stru-menti per facilitarne il lavoro.Diversi prodotti a disposizione delle scuole per venire

incontro alle differenti esigenze: Panda Ranger (l’iscri-zione al WWF per le classi), l’ampia collana editoriale suigrandi temi ambientali, e il sito dedicato ai docenti –http://insegnanti.wwf.it - dove trovare i prodotti digi-tali, tra cui il programma gratuito “Mi curo di te: il gestodi ognuno per il Pianeta di tutti”, realizzato con il sostegnodi Sofidel (vedi articolo accanto).

In particolare, su Alimen-tazione e sostenibilità, temacaro al WWF e protagonistadi “Expo 2015: nei limiti diun solo pianeta. Educazionealla sostenibilità a tavola” pergli ultimi anni della scuolaprimaria e per la secondariadi primo grado. Un progettoeducativo da sviluppare indue annualità, che affronta i

temi che legano l’alimentazione all’ambiente, alla salute,all’energia, agli sprechi alimentari e alla cucina sosteni-bile. Quaderni docenti, poster e DVD con filmati e pre-sentazioni da utilizzare in classe.Per la scuola dell’infanzia e le prime classi della pri-

maria: “Giocare, fare, scoprire, con il WWF: la campa-gna”. Fascicolo per docenti, 4 poster gioco, giochi da ta-volo come il gioco dell’oca, stickers e altri strumenti fannoscoprire la tematica ai bambini attraverso il gioco.

ww.wwf.it/scuole

Arturo Osio, fondatore e pri-mo Segretario generale delWWF, non credeva ai suoi

occhi. Dal sottotetto della sua ca-sa a Colico sul Lago di Como, pio-vevano da nove metri di altezzastrani lanuginosi anatroccoli. Iquali, atterrati sul prato, si dirige-vano determinati verso la riva,

riunendosi ai genitori. Questi -grandi “paperi” bianconeri con latesta verde scura e l’aguzzo beccorosso corallo - erano smerghimaggiori, rappresentanti di unaspecie considerata accidentale erarissima nel nostro Paese, fino apochi anni fa.Il fatto è che, seguendo il mira-

colo di tante altre specie migratri-ci acquatiche - dagli aironi bian-chi alle spatole, dalle cicogne allesgarze ciuffetto, dai marangoniminori ai fenicotteri e ai falchi pe-scatori - favorite dalla riduzione

del numero dei cacciatori, dallarestrizione del periodo di caccia edall’aumento di aree protette, an-che lo smergo ha trovato conve-niente venire a nidificare da noiscegliendo proprio l’abitazione diuno degli storici rappresentantidella maggiore associazione am-bientalista.

Lo smergo mag-giore (Mergus mer-ganser), un anatidetipico della Scandi-navia e Siberia (conqualche recente cop-pia nei laghi svizze-ri), ha l’abitudine diriprodursi nei buchidi alberi, su paretirocciose e ruderi,sempre in prossimitàdell’acqua, da dove ipiccoli non temonodi buttarsi giù.

Erano due anni che Arturosentiva del tramestio nel sottotet-to, ma pensava si trattasse di rattio di barbagianni. Invece, con l’a-stuzia meravigliosa di tutti glianimali, i grandi smerghi eranoriusciti a intrufolarsi a volo nel-l’accogliente cavità, covare le uo-va e convincere i neonati già abili,a lanciarsi nel vuoto. Questo epi-sodio rappresenta un motivo dipiù per impegnarsi, come fa ilWWF con le sue oltre 100 Oasi,nel favorire il ritorno di specie dasecoli scomparse in Italia.

! COSA PUOI FARE TU

BOMBONIEREun rEGalo PEr l’amazzoniaRicordati che puoi sostenere ilWWF nelle tue occasioni felici,matrimonio, comunione, laurea,baesimo, sostituendo la classicabomboniera con una speciale e so-lidale che aiuta la natura. Sce-gliere le bomboniere solidali WWFsignifica contribuire concreta-mente ai progei del WWF.

Puoi scegliere tra sacchetti di co-tone che potrai riempire con ituoi confetti, sacchetti di saleprodotto nelle nostre Oasi e per-gamene in carta riciclata. Inoltreda oggi c’è una grande novità:puoi scegliere come bombonieraanche il Braccialetto WWF Cru-ciani. Rinomato marchio di moda,Cruciani. Cruciani è da sempresensibile alle cause umanitarie eambientali e si unisce al WWF Ita-lia per il sostegno della natura edelle specie a rischio. Il panda,simbolo del WWF, diventa un ele-gante braccialetto, in una specialedition di moda”. I fondi raccolticon il braccialetto verde WWFCruciani contribuiscono a soste-nere uno tra i più importanti pro-getti di conservazione del WWFItalia: il Progetto Amazzonia.

www.wwf.it/bomboniere

Fotolito e stampa: Grafica Editoriale PrintingVia Enrico Mattei 106, Bologna

|F.Pratesi

Page 16: ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS pandaawsassets.wwfit.panda.org/downloads/panda_2014_08_light.pdf · LA RIVISTA DEI SOCI WWF ANNO XLVII - N.4 - WWF ITALIA ONLUS MAGAZINE 2014 LUG-AGO

WW

F I

talia

ON

G O

nlu

s

DA CHE PARTE STAI?DI NATURAAI CRIMINISTOP

Un solo corno di rinoceronte al mercato nero può valere 60.000 dollarial chilo: più dell'oro o della cocaina. Ogni anno migliaia di rinoceronti,tigri, elefanti, gorilla, e altri animali vengono massacrati per rivenderele loro pelli, le ossa, la carne, persino il sangue. Deforestazione, traffico illegale, bracconaggio sono un business da 213miliardi, che alimenta il traffico di droga, il terrorismo, le guerre cheaffliggono tanti paesi. I Ranger del WWF sono ovunque nel mondo, perché ovunque le speciesono in pericolo.

FERMA CON NOI IL MASSACRO DI SPECIE. DONA ORA!

wwf.it/criminidinatura

© n

atu

rep

l.co

m /

An

dy

Ro

use

/ W

WF

-Can

on

© M

arti

n H

arve

y /

WW

F-C

ano

n