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Nel Mistero del Santo Nata- le riviviamo un giorno pie- no di Luce, un giorno che ci ricorda la salvezza portata alle genti, agli uomini di tut- te le nazioni, di tutte le stir- pi, di tutte le lingue. In un passo del libro del Siracide si dice: “La Sapienza loda se stessa e si vanta in mezzo al suo popolo. Nell’assem- blea dell’Altissimo apre la bocca… Il mio creatore mi ha detto: fissa la tua tenda in Giacobbe, nella città che ama mi ha fatto riposare”. Nella lettera agli Efesini si dice la stessa cosa: tutto è stato creato in Cristo, tutto sussi- ste in lui, tutto tende verso di lui; Dio, il Signore ha creato l’universo in Cristo e lo ha destinato a lui e già i raggi di Cristo pervadono tutta l’umanità e tutta l’umanità è in qual- che modo sotto il suo influsso. Il vangelo orchestra come in una grande sinfonia il medesimo tema: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe”. Giovanni ci spinge fino al principio dell’origine dell’universo e lo oltrepassa per descrivere la preesistenza eterna del Verbo (la Parola) in comunione di vita con Dio. Il Verbo opera nella creazio- ne e le creature ne sono state illuminate. Ora nel mondo si confrontano due realtà, quella terrena e quella celeste. Gesù Cristo è venuto sulla terra dal mondo celeste e ha dato agli uomini la possibilità di rice- vere la luce e la vita. Quelli che lo accolgono, quelli che credono in Gesù Cristo, per la rigenerazione sopran- naturale divengono figli di Dio. C’è il mondo di quelli che rifiutano il pensiero di un Eterno, di un Assoluto come qualcosa di alienante, qualcosa di fiabesco, di in- fantile. Emblematica è per loro la parola di Nietzsche: “Siate fedeli alla terra e non prestate fede a quelli che vi parlano di speranze ultrater- rene. La salvezza la darà la classe, il lavoro, il partito, l’industria, l’eguaglianza sociale. Non sogniamo più” (così parlò Zarathustra). Molti la pen- sano così oggi. Ci sono però anche uomini che cercano la salvezza nell’Eterno, al di là del sensibile. Per gli uomini re- ligiosi la salvezza è nella ricerca dell’Eterno. Essi guardano all’orizzonte ultimo come i naviganti un tempo guardavano la stella polare del mare immenso: sono cercatori di Dio, cercatori di pace, camminano verso l’Eterno portandone il desiderio nel cuore. L’uomo è l’unico tra gli esseri, che può travalicare la realtà finita del cosmo e dirigersi verso l’Infi- nito nel suo conoscere, operare, amare. L’uomo si affaccia sul Mistero al di là di ciò che avviene nel tempo. S. Tom- maso dice che l’uomo è il punto di congiunzione tra cielo e la terra e si trova “all’orizzonte del tempo e dell’eternità”. Il salmo 118 ci suggerisce: “Quanto mi è cara la tua legge, o Signore, essa è fiaccola nelle mie mani e lucerna ai >>> LA LUCE VERA SI MANIFESTA IN GESÙ ANNO XLI - N. 1-2 - Pubblicazione semestrale - Spedizione in abbonamento postale, Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - D.C.I. “UD”. A tutti i parrocchiani e fedeli abbonati l’augurio di una sereno Natale e di un proficuo anno 2010

ANNO XLI - N. 1-2 - Pubblicazione semestrale - Spedizione ... · a non dimenticare mai “la nestre storie, la nestre lenghe, lis nestris tradizions, ma soredut la nestre fede che

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Nel Mistero del Santo Nata-le riviviamo un giorno pie-no di Luce, un giorno che ci ricorda la salvezza portata alle genti, agli uomini di tut-te le nazioni, di tutte le stir-pi, di tutte le lingue. In un passo del libro del Siracide si dice: “La Sapienza loda se stessa e si vanta in mezzo al suo popolo. Nell’assem-blea dell’Altissimo apre la bocca… Il mio creatore mi ha detto: fissa la tua tenda in Giacobbe, nella città che ama mi ha fatto riposare”. Nella lettera agli Efesini si dice la stessa cosa: tutto è stato creato in Cristo, tutto sussi-ste in lui, tutto tende verso di lui; Dio, il Signore ha creato l’universo in Cristo e lo ha destinato a lui e già i raggi di Cristo pervadono tutta l’umanità e tutta l’umanità è in qual-che modo sotto il suo influsso. Il vangelo orchestra come in una grande sinfonia il medesimo tema: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe”. Giovanni ci spinge fino al principio dell’origine dell’universo e lo oltrepassa per descrivere la preesistenza eterna del Verbo (la Parola) in comunione di vita con Dio. Il Verbo opera nella creazio-ne e le creature ne sono state illuminate. Ora nel mondo si confrontano due realtà, quella terrena e quella celeste. Gesù Cristo è venuto sulla terra dal mondo celeste e ha dato agli

uomini la possibilità di rice-vere la luce e la vita. Quelli che lo accolgono, quelli che credono in Gesù Cristo, per la rigenerazione sopran-naturale divengono figli di Dio. C’è il mondo di quelli che rifiutano il pensiero di un Eterno, di un Assoluto come qualcosa di alienante, qualcosa di fiabesco, di in-fantile. Emblematica è per loro la parola di Nietzsche: “Siate fedeli alla terra e non prestate fede a quelli che vi parlano di speranze ultrater-rene. La salvezza la darà la

classe, il lavoro, il partito, l’industria, l’eguaglianza sociale. Non sogniamo più” (così parlò Zarathustra). Molti la pen-sano così oggi. Ci sono però anche uomini che cercano la salvezza nell’Eterno, al di là del sensibile. Per gli uomini re-ligiosi la salvezza è nella ricerca dell’Eterno. Essi guardano all’orizzonte ultimo come i naviganti un tempo guardavano la stella polare del mare immenso: sono cercatori di Dio, cercatori di pace, camminano verso l’Eterno portandone il desiderio nel cuore. L’uomo è l’unico tra gli esseri, che può travalicare la realtà finita del cosmo e dirigersi verso l’Infi-nito nel suo conoscere, operare, amare. L’uomo si affaccia sul Mistero al di là di ciò che avviene nel tempo. S. Tom-maso dice che l’uomo è il punto di congiunzione tra cielo e la terra e si trova “all’orizzonte del tempo e dell’eternità”. Il salmo 118 ci suggerisce: “Quanto mi è cara la tua legge, o Signore, essa è fiaccola nelle mie mani e lucerna ai >>>

LA LUCE VERA SI MANIFESTA IN GESÙ

ANNO XLI - N. 1-2 - Pubbl icazione semestra le - Spediz ione in abbonamento posta le, Ar t . 2 Comma 20/c Legge 662/96 - D.C. I . “UD”.

A tutti i parrocchiani e fedeli abbonati l’augurio di una sereno Natale e di un proficuo anno 2010

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Confessioni Natalizie:Martedì 22 dicembre in mattinata Visita e S. Comunione agli Anziani in casa

Giovedì 24 dicembreVIGILIA DI NATALE

-ore 15.30 S. Messa Vespertina di Natale a Roveredo-dalle 18.00 alle 21.00 a Raccolana (sacrestia) possibilità di Confessioni-ore 22.00 a Raccolana: S. Messa solenne nella Notte di Natale (per l’occorrenza verrà riscaldata)

Venerdì 25 dicembreNATALE DEL SIGNORE-ore 11.00 in parrocchia S. Messa del Giorno-ore 12.30 S. Messa a Saletto -ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea (centro polifunzionale)

Sabato 26 dicembreS. Stefano, diacono e martire-ore 11.00 S. Messa a Raccolana (sacrestia) e a Piani

Domenica 27 dicembre in parrocchia -ore 11.00 S. Messa nella Festa della Sacra Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea(in tutte le celebrazione ricordo dei lustri di Matrimonio)

Giovedì 31 dicembre in parrocchia -ore 17.00 S. Messa di Rringraziamento (“Te Deum”)

Venerdì 1 Gennaio 2010SANTA MARIA MADRE DI DIO(Giornata Mondiale della Pace)-ore 11.00 in parrocchia: S. Messa solenne di inizio anno -ore 12.30 a Saletto: S. Messa-ore 17.30 a Sella Nevea: S. Messa

Domenica 3 gennaio 2010-ore 11.00 in parrocchia S. Messa festiva-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea

Martedì 5 gennaioVigilia dell’Epifania -ore 15.30 S. Messa Vespertina a Roveredo (Benedizione acqua, sale, frutta e Bambini)

Mercoledì 6 Gennaio 2010EPIFANIA DEL SIGNORE-ore 11.00 in parrocchia S. Messa solenne-ore 12.30 S. Messa a Saletto-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea

*In tutte le celebrazioni si terrà la benedizione della’ac-qua, sale, frutta (secondo antica tradizione aquileiese) e dei Bambini*Alle 18.30 nel centro polifunzionale a Sella Nevea si terrà l’estrazione dei biglietti della Lotteria dell’Epifania 2010)

ORARI PER LE CELEBRAZIONI NATALIZIE

>>> miei piedi”. Camminare nella luce significa cercare la verità, significa vivere un amore totale per il Signore, anche nel quadro di una realtà terrena, ma che prelude alla luce della vita eterna, della quale l’esistenza nel tempo è mezzo e preparazione. Chi cammina nell’amore, cammina nella luce del Signore.Per cogliere la vera Luce di cui il Natale si fa portatore, ci vengano in soccorso le parole di S. Francesco: “Si faccia luminosa in noi, Signore, la conoscenza di te, affinché pos-siamo comprendere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’esten-sione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi”.

don Michele

DALLA PRIMA PAGINA

CALENDARIO FESTE RELIGIOSE 201006.01 Parrocchia, Saletto e Sella Nevea: Benedizione acqua, sale, frutta24.01 Parrocchia: S. Sebastiano martire02.02 a Raccolana: Candelora e benedizione gola (S. Biagio)11.02 a Roveredo: ore 11.00 Festa Beata Vergine di Lourdes14.02 Parrocchia: ore 11.00 S. Valentino (benedizione pane)05.04 a Raccolana: ore 11.00 Lunedì dell’Angelo12.04 inizio Visita e Benedizione Pasquale delle FamiglieFine aprile Piani di Qua: “Fieste dal soreli”05.05 Festa di S. Floriano05.05 Saletto: Commemorazione Vittime Polveriera13.06 Casasola: Festa patrono S. Antonio20.06 Stretti: Festa del borgo27.06 Raccolana: festa patroni S.ti Pietro e Paolo 04.07 Saletto: Festa della B. Vergine della Visitazione11.07 Patocco: Festa del S. Cuore05.08 Raunis: Festa della B. Vergine della Neve10.08 Casasola: S. Domenico13.08 Costamolino: S. Messa in borgata14.08 Tamaroz: ore 19.00 S. Messa dell’Assunta15.08 Saletto e Sella Nevea: S. Messa dell’Assunta22.08 Parrocchia: Festa del patrono S. Bartolomeo03.10 Piani: Festa S. Angeli Custodi01.11 Parrocchia Benedizione Salme (10.30), Saletto e Patocco02.11 Roveredo, Raccolana e Piani: Benedizione Salme 21.11 Saletto: B. Vergine della Salute24.12 Raccolana: S. Messa della Notte di Natale26.12 Raccolana: S. Stefano

N.B.: dalla solennità dei S.ti Pietro e Paolo fino all’ultima domenica di ottobre (esclusa la Festa di S. Bartolomeo e le celebrazioni con un Battesimo) le sacre funzioni festi-ve si terranno alle ore 11.00 nella chiesa di S. Paolo in Raccolana anziché in parrocchia.

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MANDI BONSIGNOR BROLLO

Domenica 11 ottobre il presule ha salutato la comunità friulana per raggiunti limiti di età. Così si è rivolto in quel-l’occasione:«Un grazie profondamente sentito va ai fedeli laici, uomini e donne, che si sono resi disponibili a rendere vive le nostre comunità mettendo al servizio del Vangelo i loro talenti con competenza e generosità». Il finale del sa-luto del vescovo, dopo una celebrazione anche nella lingua tedesca e slovena, è stato tutto in friulano. Ha invitato tutti a non dimenticare mai “la nestre storie, la nestre lenghe, lis nestris tradizions, ma soredut la nestre fede che à fat grande la nestre int”.

me dal nestri Friûl». L’annuncio viene dato contempora-neamente a Treviso, diocesi d’origine e di servizio del neo arcivescovo eletto. Lo stesso vescovo friulano ha anticipa-to il saluto del nuovo pastore designato. Messaggio in cui mons. Mazzocato rivela che la strada maestra “dell’obbe-dienza mi ha condotto fino a voi, fino alla vostra e da oggi nostra Chiesa di Cristo che è in Udine. La volontà di Dio Padre, manifestata attraverso la decisione del S. Padre mi ha ancora una volta sorpreso ricordandomi che i progetti sulla mia vita sono Suoi e non miei e ho obbedito nella serena convinzione, pur con una certa umana sofferenza… Posso però assicurarvi che nel profondo del mio cuore sono sereno, non per bravura mia, ma per la grazia dello Spirito Santo che non mi è mai mancata ogni volta che l’obbedien-za mi ha chiesto nuovi e impegnativi cambiamenti. Con questa serenità spirituale vengo a voi come vescovo e Pa-store, pronto a conoscervi, ad amarvi e a donare tutto quel-lo che ho di mio”. Il suo motto nello stemma episcopale è la frase paolina “Pro vobis in Christo ministri”, “Servi in Cristo a vostro favore” e ha precisato ancora: “Così penso debba essere il Vescovo e così cercherò di essere tra voi: un servitore che porta Gesù Signore per aiutare la vostra fede, speranza e carità… Già da giorni siete nelle mie preghiere e vi chiedo la carità di iniziare anche voi a ricordarmi nelle vostre perché ne ho bisogno”. Nato a S. Trovaso di Pregan-ziol (Treviso) il 1° settembre 1948, ordinato sacerdote nel 1972, ha conseguito la Licenza in Liturgia Pastorale presso l’Istituto di Santa Giustina (Padova), quindi quella di Teo-logia Dogmatica a Milano. Dal 1977 al 2001 è stato docen-te di Teologia dogmatica presso il Seminario di Treviso. Nel 1990 nominato pro-rettore del Seminario minore e nel 1994 rettore del Seminario maggiore e minore. L’11 ottobre 2000 è stato eletto vescovo alla guida della Chiesa di Adria e Rovigo. Nel 2004 è stato chiamato alla guida della Dio-cesi trevigiana. Mons. Brollo l’ha definito “vescovo adorno di qualità spirituali e intellettuali, unite a una competenza e collaudata esperienza pastorale”. Già dalle prime parole rilasciate mons. Andrea Bruno ha manifestato l’intenzio-ne di proseguire il percorso intrapreso dai predecessori sia per quanto riguarda la collaborazione fra le parrocchie, che l’attenzione missionaria verso i non credenti.Domenica 18 ottobre il solenne rito di insediamento nella nostra Arcidiocesi. La prima tappa in programma l’ha visto fermarsi, per l’accoglienza in Regione, a Latisana al confi-ne con il Veneto dove è stato vescovo per nove anni. Salu-tato dalle autorità civili e religiose, per mano della squadra della protezione civile gli è stato fatto dono di una ampol-la contenente l’acqua del Tagliamento, simbolo di tutte le genti friulane. Giunto a Udine, è stato il vice sindaco della città a porgere, sul sagrato della Cattedrale, il primo benve-nuto ufficiale al nuovo Arcivescovo. I suoi primi passi però nel cuore dei fedeli li ha compiuti durante l’ultima parte dell’omelia con una lunga frase in friulano: “Cjars surs e fradis, us doi il cur che me mari mi à dat e che il Signor al à format. O soi sigur di cjatà vierts ancje i vuestris curs per cognossisi, volêsi ben e sostignîsi tant che nus insegne il Vanzeli di Jesù”. L’applauso è stato spontaneo e prolun-gato, seguito ai saluti in tedesco e sloveno.Anche la nostra Comunità cristiana insieme alla Forania di Moggio si unisce augurando a mons. Andrea Bruno un fervido e proficuo lavoro apostolico nella nostra patria friulana.

L’ ARCIDIOCESI HA ACCOLTO CON GIOIA LA NOMINA DEL NEOARCIVESCOVO

BENVIGNÛT IN FRIÛL

Giovedì 20 agosto, in un momento inaspettato per la data inconsueta perché in piena estate e di giovedì (solitamente avviene di sabato), alle ore 12.00 lo stesso vescovo uscen-te mons. Brollo ha annunciato il nome del suo successore: mons. Andrea Bruno Mazzocato. Ecco le parole precise: «Vulintir i preìn il Signôr parcè che ancje cul jutori dal gnûf Vescul, i Furlans a sepin mantignì simpri vive l’ani-

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ringiovanire il volto della Chiesa in una pastorale appunto di frontiera, capace della finezza di chi sa coniugare la no-biltà della tradizione con l’audacia della novità, le radici locali con l’apertura al mondo, la gioia del vivere con la trasmissione della vita”. Dopo aver fatto il punto della si-tuazione dal 2000 ad oggi ci si è resi conto sulla necessità di un soggetto politico-istituzionale che governi la mon-tagna, considerata la sua persistente emergenza. Il preside della facoltà di Ingegneria dell’università di Udine, nonché coordinatore di Agemont ha ricordato come la capacità del territorio montano di generare autonomamente opportunità e standard di vita adeguati alla popolazione che vi risiede è una componente fondamentale della sostenibilità dello sviluppo. Ha focalizzato le misure previste dalle comuni-tà montane (agricoltura, ambiente, infrastrutture, turismo, legno, welfare di comunità) e da Agemont per le piccole e medie aziende, suggerendo nuovi capitoli d’investimento: edilizia sostenibile, design industriale, nuovi materiali, dif-fusione banda larga, teledidattica. Ha concluso con misure indispensabili in questo momento: fondo di garanzia per prestiti partecipativi, per investimenti, per il consolidamen-to del debito, ma anche misure di natura fiscale e normativa (riduzione Irap) e di carattere economico (per es. risparmio energetico). L’ultimo relatore, proveniente dall’Universtà udinese, rileva che la montagna è spesso contraddistinta dalla frammentazione, conflittualità interpartitica, partico-larismi e campanilismi di vallata che spesso ne impedisco-no una crescita. Alla mancanza di un soggetto coordinatore si aggiunge pure la precarietà di attori politici in grado di portare avanti politiche di osservazione, orientamento, de-cisioni ed azioni. Suggerisce la proposta di un’Euroregione magari piccola, limitata alle nostre aree montane, che favo-risca il coordinamento e la conoscenza congiunta dei biso-gni del nostro territorio montano, dando una veste giuridica e strutturata ad una serie di iniziative e prassi che operano già informalmente sul territorio in una condizione, però, di scarsa ottimizzazione nell’uso delle poche risorse.Soddisfacente è sembrato l’esito dell’apertura all’assem-blea. Il proposito è quello di chiedere anche il contributo del Cadore e delle vicine Austria e Slovenia, ha dichiarato Mario Gollino coordinatore del gruppo preparatore. Erano presenti diversi sindaci della montagna, la Provincia e rap-presentanze del bellunese. L’assemblea si è conclusa rac-cogliendo le adesioni dei partecipanti ai gruppi di lavoro negli ambiti: socio-culturale, economico, politico-istituzio-nale, ecclesiale pastorale. Lo scopo prefisso consisteva nel delineare le tematiche e le proposte da elaborare e da por-tarsi in una sintesi presentata poi all’assemblea plenaria te-nutasi il 27 giugno a Paluzza, che ha aperto la 2a tappa del-l’Assemblea dei Cristiani per la Montagna, in cui i quattro referenti degli ambiti hanno presentato ai convenuti e alle autorità (comuni, provincia e regione, parlamento) i lavori dei gruppi di studio. Vi hanno partecipato circa 300 perso-ne. Questa 2a fase si è conclusa nella fine dell’estate scorsa. Con la pubblicazione di uno strumento di lavoro, in cui sono raccolte le relazioni di Paluzza con sintesi da sottoporre alle comunità parrocchiali e alle varie categorie interessate, si apre la terza fase nella quale queste “idee e proposte” nate da un gruppo di esperti e volontari verranno discusse e >>>

CRISTIANI IN ASSEMBLEA: DIAMO SPERANZA NUOVA ALLA MONTAGNA

“…la grave e perdurante situazione di degrado della mon-tagna friulana, determinata soprattutto dallo spopolamen-to, ha sempre toccato il mio cuore di uomo e di pastore. In più occasioni la nostra Chiesa diocesana ha promosso e domandato un rinnovato impegno da parte della gente e delle istituzioni per individuare un modello di svilup-po culturale, sociale, economico e spirituale che possa garantire ai paesi montani futuro e prospettive ai nostri giovani…” Così mons. Pietro Brollo esortava nel dicem-bre scorso i pastori e le comunità della nostra montagna facendosi recettore di alcune istanze sollevate da singoli ed enti presenti sul territorio, mentre si faceva carico nell’in-vitarli ad un confronto nella prospettiva di una Assemblea dei cristiani della e per la Montagna. Ciò facendo memoria delle positive conseguenze che ebbe a suo tempo un’altra assemblea dei cristiani nel giugno del 1977, a seguito del sisma del ’76. Fu proprio quell’iniziativa della Chiesa a smuovere situazioni ristagnanti, a smascherare pericolosi compromessi, a indurre a sostenere movimenti particola-ri che condussero poi alla legge per la ricostruzione. Da queste premesse si è innescato un movimento di sensibi-lizzazione i cui primi attori dovranno essere le nostre co-munità cristiane site sull’intero territorio montano. Quasi all’unanimità i sacerdoti convocati dal presule si sono tro-vati concordi nell’intraprendere “proposte di coraggio e di speranza” le ha definite mons. Brollo. Così ne è emerso un confortante confronto con il desiderio di impegnarsi a tro-vare alcune linee di azione per la salvaguardia della Carnia, Val Canale e Canal del Ferro. A poca distanza si è costituito un comitato di coordinamento nell’intento di elaborare il materiale preparatorio in preparazione di una Assemblea dei Cristiani per la montagna, tenutosi poi a Pontebba il 29 marzo alla quale erano invitati tutti gli operatori pastorali, sacerdoti e persone interessate alla problematica e che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone. Il tutto vuole convergere verso un canale dove le problematiche emerse diventino oggetto di discussione che portino a decisioni in sostegno del territorio montano. Proposito del vescovo è di coinvolgere nel dibattito la Regione, l’Università di Udine e la Camera di Commercio. Esso non si colloca poi come una novità, visto il recente convegno sulla montagna del 2000. L’assemblea si propone di “proseguirne il lavoro, consolidare gli esiti, superare i limiti”. Oltre alla comu-nità si coinvolgeranno le istituzioni, le realtà economiche, produttive, sociali e culturali delle cosiddette “terre alte”. Con ciò si lascia pure spazio alle altre zone della montagna diocesana (Valli del Torre, del Cornappo e del Natisone) in modo che si studino analoghe iniziative alle problema-tiche locali, come anche nella bassa friulana e nel resto del Friuli, non esenti da tali rischi. Nella sua prolusione di apertura dell’assemblea del 29 marzo mons. Brollo così si è auspicato: “…Affidando ai cristiani di queste vallate il mandato di investire il loro patrimonio di esperienze ed ogni possibile risorsa per mettere a punto possibili ed effi-caci strategie di sviluppo per i paesi splendidi e sofferenti in cui la Provvidenza li ha collocati, invito proprio loro -i credenti- a farsi apostoli del Signore Gesù, che sui monti, storicamente considerati come frontiere tra popoli e imperi, domanda a noi tutti, oggi, di saper annunciare il Vangelo e

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>>> rielaborate da tutte le comunità, dalla “gente comu-ne” che le potrà verificare, rivedere e fare proprie. In questa fase (ottobre-dicembre 2009) l’assemblea diventerà itine-rante e multicentrica, coinvolgendo in profondità tutte le comunità ecclesiali e tutte le componenti sociali. Il cammi-no di un’intera comunità, appunto, che procede verso il fu-turo, con coraggio, e facendosene carico senza delegarlo ad altri, in prima persona, rispondendo alla propria vocazione di “cristiani che vivono in montagna oggi”. (don Michele e il comitato di coordinamento dell’assemblea)

SOSTEGNO ALL’ABRUZZO

Domenica 10 maggio, nell’Abbazia di S. Gallo di Moggio Udinese, ad alcuni dei ragazzi delle superiori della nostra

comunità è stato conferito il sacramento della Confermazione insieme ad altri giovani di Pontebba,

Resia e Resiutta. Si tratta di Del Negro Ilaria, Pozzecco Alice, Orlando Maria Giustina, Linassi Moira e

Villino Giovanna. A loro l’augurio di poter mettere a frutto nella vita i doni dello Spirito Santo ricevuto,

e metterli al servizio della nostra comunità.

In occasione del tempo quaresimale insieme ad alcune mamme si era ideata l’opportunità di ritrovarsi insieme ai fanciulli delle elementari e ai ragazzi delle medie per decorare delle uova pasquali, mediante dei colori da fi ssa-re con il pennello, e poi offrirli ai fedeli partecipanti alle celebrazioni nella festa di Pasqua. L’utile che si sarebbe raccolto non aveva nessun preciso scopo predefi nito. In concomitanza con il doloroso evento del sisma in Abruzzo, si è pertanto voluto destinare il ricavato con tale fi nalità. La somma complessiva raccolta ha raggiunto un totale di € 464,95. Essa va ad aggiungersi a quella raccolta nelle due celebrazioni del 19.04 per un totale di € 306,89. Le of-ferte verranno fatte pervenire alla Caritas per sostenere un comunità cristiana dell’Abruzzo, dove opera un sacerdote di origine friulana. Si ringraziano le mamme, i bambini e tutti i generosi benefattori.

ADORAZIONE EUCARISTICA

Si tiene ogni mercoledì nella chiesa di Raccolana dalle ore 15.30 fi no alle ore 16.30 (nei mesi invernali).

Seguono la Benedizione Eucaristica, il S. Rosario e la S. Messa. L’accoglienza della cappellina (sacrestia) offre

un clima di raccoglimento e intimità.

VOLONTARIATO

Da qualche settimana alcuni volontari adulti di Chiusaforte, Resiutta e Dogna, con altri ragazzi delle superiori della fo-rania, si sono impegnati settimanalmente o periodicamente nel dedicare alcuni momenti in compagnia dei degenti della casa di riposo di Moggio. I ragazzi in particolare animano la tombola la domenica pomeriggio insieme ad altri giova-ni volontari di Moggio.

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Evita la frettaA proposito del sacramento della Penitenza, non basta pro-grammare il tempo e il luogo in cui confessarti. Occorre che il sacramento sia accolto e vissuto nei suoi cinque momenti e questi siano compiuti con calma, con devota attenzione, non solo a motivo di un precetto da osservare, ma per amo-re e con fede verso te stesso dal momento che vuoi incon-trarti con Cristo e lasciarti trasformare da lui. Il sacramento della Penitenza è un cammino che richiede l’impegno della mente, della volontà e del cuore. È tutta la tua persona che dev’essere illuminata dal volto benedicente e misericordio-so di Cristo, dalla sua Parola e dal suo Spirito.Per la prima confessione dei FanciulliSarà preceduta da un tempo di catechesi adeguata mediante un itinerario catechistico che preveda: una riflessione sul-l’esistenza del male secondo l’esperienza che ciascun bambi-no ne può aver fatto nel suo processo di crescita umana; una presentazione del sacramento della Riconciliazione come atto di amore del Padre buono che vuole la salvezza dei figli; un itinerario che prevede celebrazioni e gesti penitenziali e di riconciliazione con il coinvolgimento delle famiglie. Celebrazione: *la prima confessione sia celebrata in forma comunitaria con l’assoluzione individuale, perché si possa percepire la dimensione personale e comunitaria di questo sacramento *sia curata nel suo aspetto celebrativo con canti, preghiere, monizioni adatte all’età e alla comprensione dei fanciulli. La presenza dei genitori, o chi ne fa le veci, e i catechisti favorisca un clima sereno e raccolto per un’autentica partecipazione *sarà opportuno educare i fanciulli ad esprimere sincera-mente l’accusa sotto forma di preghiera. In questo modo la confessione non resterà uno sterile elenco di colpe com-messe, ma favorirà la richiesta di perdono e l’accoglienza della misericordia del Padre buono * dopo l’assoluzione il sacerdote può dare un segno di pace al bambino prima di rimandarlo al posto; oppure può preve-dere questo segno di pace prima che si sciolga l’assemblea *potrà essere significativo, dopo la celebrazione del sacra-mento, vivere un momento comunitario.

L’originalità del digiuno cristianoDi fronte al rapido mutare delle condizioni sociale e cul-turali caratteristiche del nostro tempo, e in particolare di fronte al moltiplicarsi dei contatti interreligiosi e al diffon-dersi di nuovi fenomeni di costume, diventa sempre più ne-cessario riscoprire e riaffermare con chiarezza l’originalità del digiuno e dell’astinenza cristiani. Oggi, infatti, il digiu-no viene praticato per i più svariati motivi e talvolta assu-me espressioni per così dire laiche, come quando diventa segno di protesta, di contestazione, di partecipazione alla aspirazioni e alle lotte degli uomini ingiustamente tratta-ti. Circa poi l’astinenza da determinati cibi, oggi si stanno diffondendo tradizioni ascetico-religiose che si presenta-no non poco diverse da quella cristiana. Pur con rispetto a

queste usanze e prescrizioni - specialmente a quelle degli ebrei e dei mussulmani -, la Chiesa segue il suo Maestro e Signore, per il quale tutti i cibi sono in sé buoni e non sono sottoposti ad alcuna proibizione religiosa, e accoglie l’insegnamento dell’apostolo Paolo che scrive: “Chi man-gia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio” (Rm.14,6). In tal senso, qualsiasi pratica di rinuncia trova il suo pieno valore, secondo il pensiero e l’esperienza della Chiesa, solo se compiuta in comunione viva con Cri-sto, e quindi se è animata dalla preghiera ed è orientata alla crescita della libertà cristiana, mediante il dono di sé nel-l’esercizio concreto della carità fraterna. Custodire l’origi-nalità della penitenza cristiana, proporla e viverla in tutta la ricchezza spirituale del suo contenuto nelle condizioni attuali di vita è un compito che la Chiesa deve assolvere con grande vigilanza e coraggio.

Ecco come la ricorda l’assistente domiciliare Anna Maria Santarossa

Pioggia, neve, sole… imperterrita e orgogliosa nella sua veste bianca ecco spuntare, in ogni stradina di Chiusaforte, suor Luisa. Zaino in spalla carico di medicazioni, iniezioni e quant’altro. Bussava a tutte le porte delle case dove abi-tavano persone anziane o ammalate che aspettavano quel-l’angelo bianco. Una donna divenuta suora non da subito, ma bensì dopo una scelta lungamente meditata in compagnia di nostro Si-gnore.Si era subito integrata in mezzo alla nostra gente di monta-gna, gente provata dalla vita, dall’emigrazione, dalle guer-re e non ultimo dal terremoto. Gente che apriva non solo la porta delle loro case, ma anche il proprio cuore a quella suora dai modi semplici, ma attenta e preparata. Lavorava sempre, la potevano chiamare a tutte le ore del giorno e della notte. Col cattivo tempo guidava la sua “127” beige fino a raggiungere le piccole e impervie frazioni della Val Raccolana. Quando alle volte ci recavamo assieme nella Valle, per interventi complessi, le chiedevo di raccontarmi della sua vita. Ci parlava di suo padre anziano con infinito amore e di quanto per lui pregasse ogni sera, ma sorvola-va sulla sua esperienza in un piccolo villaggio dell’Africa. Però, attraverso il racconto di altre sue consorelle, abbiamo scoperto che distribuiva con generosità la propria razione di cibo ai bimbi denutriti e intanto lei dimagriva a vista d’occhio. A lungo andare, a causa di questa sua generosi-tà, è stata “costretta” a rinunciare alla missione perché si è gravemente ammalata.Per tutti aveva sempre una parola di conforto, a volte ac-compagnato da un’espressione dialettale veneta e aggiun-geva: “Ma il Signore sa quello che fa, digo mi!”. Ora è volata in cielo e conoscendo la sua grande fede sicu-ramente se n’è andata con serenità. Noi ricorderemo così quell’angelo bianco: avvolta dalla sua veste con il velo al vento e lo zaino in spalla, tipico dei nostri alpini friulani.Riposa ora in pace suor Maria Luisa!

DIGIUNO E ASTINENZA NELLA VITA ATTUALE DELLA CHIESA

Nel mese di novembre dello scorso anno è salita al cielo

SUOR MARIA LUISA RIZZO

A PROPOSITO DI CONFESSIONE

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PELLEGRINI A MEDIUGORJEIl 2 agosto Adeli-na, Isolina, Maria e io accompagna-te da don Michele ci siamo recate in pellegrinaggio, in-sieme a due pull-man, nel piccolo centro della Bo-snia Erzegovina, dove era in pro-gramma il “Festi-val dei Giovani”, come ogni anno è tradizione: un ra-duno di migliaia di giovani e non, provenienti da 80 paesi del mondo (con una punta di 45 mila presenze, 70 paesi collegati via etere, 600 sacer-doti concelebranti…). Personalmente sono rimasta stupita e meravigliata dalla partecipazione così animata e carica di fede di questi giovani, sventolanti le loro colorate bandiere nazionali quasi a creare un’armonia in un arcobaleno prote-so al cielo, mentre cantavano con fervore in un unico coro gli inni religiosi a dimostrazione della concreta fratellanza, pace e unità dei popoli. Il Festival si è concluso con una suggestiva processione che, per il numero di partecipanti, invadeva le strade principali della cittadina, illuminate dal-le torce accese che ognuno portava in mano. Il canto e la preghiera risuonavano all’unisono nel silenzio della notte, acclamando la Vergine Maria affinché ci accompagni ogni giorno lungo il cammino della vita. Si è fatto visita all’Or-fanotrofio di suor Cornelia, luogo in cui abbiamo celebrato l’Eucaristia. Ci siamo trattenuti tutti con gli orfanelli in un incontro ricco di emozione, nel quale, ci siamo avvicinate alla triste situazione di questi piccoli indifesi e fragili bim-bi che il destino purtroppo ha privato degli affetti più cari (orfani di genitori morti nella recente guerra o abbandona-ti dalle loro madri), seppur sopperiti in parte dalla grande sensibilità e provvidenza di suor Cornelia, suora croata, che provvede amorevolmente alla loro crescita e alla loro for-

mazione spiritua-le. Abbiamo cono-sciuto poi la “Co-munità Cenacolo” di suor Elvira, una donna italiana meravigliosa, che accoglie giovani reduci dalla tos-sicodipendenza, prima di adesso smarriti nell’iso-lamento e nella disperazione. Il metodo adottato dalla comunità favorisce il loro recupero umano e sociale attraverso un cammino di

riscoperta di fede e dei valori che purtroppo le sostanze stupefacenti avevano cancellato dalla loro vita. Udendo le loro testimoniaze si tocca con mano come il poco che ora hanno è il tutto che prima cercavano ma in maniera sba-gliata. Malgrado gli occhi velati dalle lacrime traspare la grande forza interiore e la voglia di rinascere per riscattare la bieca condizione precedente e riscoprire il vero senso della vita. Questa Comunità è indubbiamente un’ancora di salvezza per questi ragazzi a rischio di deriva e in questo suor Elvira fa da mamma, capace di prenderli per mano e aiutarli nel momento più difficile della vita, ridando loro una nuova dignità per il reinserimento nella società. Questa esperienza rimarrà per noi indimenticabile, facendo-ci immedesimare fino in fondo nella vera sofferenza umana che però si può vincere e superare anche e soprattutto nel e con il dono della fede. Oggi, imbevuti di benessere, si di-menticano purtroppo queste tristi realtà che trovano soste-gno e soccorso nelle comunità cristiane. Un grazie di cuore anche a don Michele che ci è stato sempre vicino durante il pellegrinaggio, condividendo con noi queste esperienze e che ha contribuito ad arricchire e consolidare la nostra fede.

Miriam Della Mea e Adelina Fuccaro

COMUNITÀ CENACOLODomenica 13 settembre con una trentina di persone di Chiusaforte, Resiutta e Moggio ci siamo recati a Palmano-va per seguire, nella suggestiva piazza, il recital presentato dai Ragazzi della “Comunità Cenacolo” dal titolo: “Cre-do”. I ragazzi della comunità esprimono nello spettacolo, con creatività e competenza “quasi professionali”, ciò che hanno vissuto durante il recupero seguito alla dipendenza, per un reinserimento dignitoso nella vita. Suggestivo il ri-sultato, frutto di lavoro, dedizione, sacrifi cio e soprattutto passione che questi ragazzi hanno profuso. Questo lavoro voleva comunicarci che la loro rinascita non è di certo me-rito delle loro sole forze, ma dell’aiuto di Dio che crede ancora in loro, nonostante gli errori commessi. Sella Nevea, l’iverno scorso è stato eccezionalmente nevoso

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AFFETTUOSO SALUTO AL “MAESTRO MIN”Riportiamo un ritratto

della sua figura attraverso il ricordo dell’amico

don AdolfoSi sono svolti i funerali, in una fredda giornata inver-nale, sabato 31 gennaio. Un lungo corteo partito dalla casa in Raccolana lo accompagnava a Chiusaforte nella chiesa di S. Bartolomeo. Essa, dalle architetture splendi-de e imponenti, col gran-de organo con le ali d’ar-gento delle canne ormai familiari, era il fascino di ogni esecuzione delle sue musiche immortali dedica-te a Dio e alla sua Gloria nell’espressione più alta e suggestiva delle melodie eccelsi. Uomo di profon-da fede sapeva trasmet-tere con la musica sacra l’armonia dell’invisibile e del misticismo, del miste-ro e dell’ascolto interiore ed esteriore. Quanta contemplazione in quelle esecuzioni corali nel Tempio dove nel 1947 il papà Secondo gli passò l’eredità musicale come artista e maestro del coro. All’epo-ca aveva 28 anni. Egli svolse una lunga attività capace di sostenere e tra-mandare l’arte musicale sulle orme di una lunga tradizione famigliare molto nutrita: era cugino anche dell’architetto Giacomo Della Mea, noto e conosciuto per tante opere. Era una vocazione che aveva nel sangue. Un vasto program-ma quindi non solo di musica sacra, ma anche folcloristica, soprattutto dopo il terremoto oltre i confini del Friuli, nei gemellaggi per ricambiare con gratitudine l’impegno di tanti volontari e gruppi di solidarietà venuti a Chiusaforte da tante parti. Tra tanti ricordiamo Milano al teatro S. Car-lo, in Duomo, a S. Vittore, a Valmadrera, a Genova, a Nerviano. Per molti anni, prima del terremoto fino al 1979, dopo aver lavorato come muratore presso la ditta Agolzer, a Pontebba e a Tarvisio, tenne corsi re-golari di Banda musicale; contemporaneamente per oltre 40 anni fece parte della banda di Venzone e per 15 anni fu direttore Maestro della Banda del Santua-rio di Pontebba. Ha ricevuto molti riconoscimenti: nel 1977 è stato insignito del Cavalierato della Re-pubblica, nel 1989 ha avuto il riconoscimento d’ono-re al Merito del Rotary Club, nel 1993 ricevette la cittadinanza onoraria del Comune di Venzone per la sua partecipazione alla vita della Banda fin dal 1946. Ultimamente, dopo aver ultimato la ricostruzione della casa a Raccolana si dedicava alla pittura e ave-va illustrato a penna e a pennarello novanta schede di Raccolana, come si presentava prima del terremoto, con le viuzze strette, le case rustiche e ammucchiate,

i ballatoi, i fienili, le fontane, le stalle e anche i personag-gi… Non posso dimenticare tanti momenti trascorsi con il coro a Raunis nel pianoro della chiesetta della Madon-na della Neve, l’immancabile spinetta con Egidio, il quar-tetto Goriuda (lui suonava il flauto e la tromba) con le nostre villotte. Perfino al Çuc dal Vuan non mancavano le Messe solenni e le feste in allegria con i canti. Tutte le borgate erano animate dal coro del “maestro Min” nelle Feste popolari e non solo nei momenti felici, ma anche nei momenti del dolore. Senza dimenticare il suo prezioso servizio ininterrotto prima come socio effettivo e poi benemerito di appartenenza nella Società Operaia. Tutto questo nel giorno dei funerali abbiamo sentito dentro di noi con le lacrime agli occhi e il pianto nel cuore. Io e don

Michele abbiamo concelebrato le esequie e lo abbiamo sa-lutato. Il maestro Min apparteneva ad un’epoca storica, tempi di svolta epocale con avvenimenti e trasformazioni globali. L’assessore alla Cultura Pozzecco Giorgio lo ha ricordato commosso citando i nomi dei suoi Coristi che lo hanno pre-ceduto. Faceva eco il gruppo giovanile guidato da Marco e formato alla scuola del Min con melodie improntate alla speranza e a motivi di dialogo con la vita, ispirati da senti-menti di fede e di amore. Poi, sotto le suggestive parole di “Stelutis Alpinis” il corteo si è mosso verso Raccolana nel Cimitero per la sepoltura. Riposa in pace, anima serafica e mistica…

don Adolfo Comelli

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GESTIONE BENI DELLA PARROCCHIA: PUNTO DELLA SITUAZIONE

che lo ha donato ad una missione a Malkolaj, provincia di Scutari in Albania.Dopo perizia di un geometra si è redatta la stima di vendita dell’area, posta all’attenzione di qualche acquirente.

PATOCCO: Dopo gli eventi atmosferici del 29 ottobre 2008, che hanno portato allo scoperchiamento della copertura del tetto in rame della chiesetta dedicata al S. Cuore, come già comunicato nel bollettino di Natale, grazie ai disponibili volontari, si è provveduto, nel novembre scorso 2008, alla stesura di una guaina per conservare e non danneggiare ul-teriormente il manto di tavolato preesistente. Giunte le pro-poste di preventivi da parte di più ditte per la collocazione della nuova copertura in lamiera, constatate le ingenti spese previste, si è reputato più opportuno rimboccarsi le maniche e provveder da sé. Infatti nel mese di settembre gli stessi volontari, armati di coraggio e volontà, si sono appassiona-tamente giocati le “ultime ferie disponibili”. Si è provveduto alla posa dei fogli di lamiera fissata a regola d’arte.Un grazie mai ripagante agli infaticabili volontari Diego Battistutti, Gianni Del Negro, Stelvio Pesamosca, Tarci-sio Pesamosca. Mario Della Mea di Cju Michêl, ai quali si aggiungono Roberto Zanon e per la collaborazione Rino Battistutti. A chiunque altro abbia messo a disposizione im-palcature e quant’altro va la riconoscenza dei patocchesi e del parroco stesso, che ne ha supervisonato l’intervento. L’importo sostenuto di cui di seguito si portano le singo-le voci, è stato completamente coperto dall’assicurazione Cattolica, che interviene in casi di eventi atmosferici come quello che ha interessato la chiesa di Patocco, nonché quel-la di Saletto. Nella prossima primavera e estate spetterà ai villeggianti di Patocco metter mano ad altri piccoli inter-venti esterni ed interni alla chiesa.Le spese sostenute sono state di € 3.997,00 di lattoneria, con l’aggiunta di altro materiale (guaina polietere e vario genere di carpenteria) per un totale di € 1.219,78. Intanto il comitato festeggiamenti di Patocco rende noti gli utili dell’ultima manifestazione dello scorso 12 luglio: € 871,00, che vanno ad aggiungersi all’importo precedente di € 3.065,22, per un complessivo di € 3.936,22 deposita-to sul libretto postale.

SALETTO: anche la copertura della chiesa della valle, a se-guito del 29 ottobre, era stata interessata da alcuni danni (rimosse una quindicina di coppesse sul colmo della nava-ta centrale). Si è provveduto attraverso un volontario alla loro ricollocazione a regola d’arte e alla sistemazione di alcuni coppi sulle tre navate. Le spese assommano a € 780,68, poi debitamente rimbor-sate dalla compagnia assicurativa Cattolica. Anche qui il grazie d’obbligo a Egidio Della Mea e agli aiutanti e volon-tari Stelvio Pesamosca, Giammario Toigo, Ignazio Della Mea.

EX MULINO (via Ceclis): l’area ormai dismessa che ha fatto in parte da scuola materna di emergenza negli anni post terremoto, comprendente anche due rustici adibiti un tem-po a magazzino, è interessata all’alienazione. Infatti uno dei tre stabili non risultava accatastato e con le norme en-trate in vigore, esso pertanto andava accatastato o demoli-to. Quest’ultima soluzione è parsa la più opportuna, vista l’inutilità dello stabile. Esso però presentava la presenza di amianto che è stato opportunamente smaltito da una ditta specializzata (per una spesa di € 2.400,00). Il resto del pre-fabbricato è stato smontato e donato a don Gianni Fuccaro

EX APPARTAMENTO SUORE: nel mese di giugno di quest’an-no l’attuale famiglia ospitata all’interno ha lasciato l’ap-partamento di proprietà della parrocchia stessa. È già stato esposto l’avviso sulla disponibilità dello stabile che sarà comunque interessato ad una sistemazione di natura ordi-naria e straordinaria se non si penserà ad altre opzioni.

“CANONICA” DI SALETTO: dopo riunione assembleare con tutta la popolazione della Val Raccolana il 23 gennaio, a se-guito della convocazione dell’attuale legale rappresentante, il parroco, si è giunti ad alcune decisioni. Innanzitutto si è chiarito che il bene non è di proprietà della parrocchia (anche se essa la rappresenta), ma della popolazione della Val Racccolana. Si tratta di una donazione di qualche an-tenato di un tempo a beneficio della comunità della valle. Ha avuto varie funzioni e usi, fra i quali scuola e anche abi-tazione del curato d’anime di un tempo fino agli anni ’70. Allo stato attuale nessuno la rappresenta legalmente davan-ti alla legge (la parrocchia ne fa solamente da prestanome). Pertanto una posizione giuridica del genere non è corretta, impedendo una eventuale erogazione di contributi ad essa destinati, mancandone un proprietario rappresentato da una persona fisica.Perciò l’unica strada e via di uscita in questi casi consta nell’acquisizione del bene da parte di un ente che rappre-senti la cittadinanza (Comune o parrocchia), lasciando inal-terati gli scopi e le finalità per cui essa è stata lasciata alla popolazione.L’unica soluzione al momento percorribile sembra il cosid-detto “uso capione”, di cui avrebbe diritto solo la parroc-chia, gestendola da oltre 30 anni. Questa eventuale soluzio-ne però richiede almeno due anni di tempo. In una seconda riunione (con scarsa partecipazione a seguito di invito ad ogni famiglia della Valle), dopo aver sentito parere del Con-siglio per gli affari economici parrocchiale e la Curia, si e’ prospettata, terminato l’iter dell’acquisizione, la sua even-tuale vendita, possibilmente a persone originarie della Valle. Essa sembra la soluzione più conveniente viste le previsioni di spesa necessarie alla sua sistemazione e messa a norma e secondariamente per il suo inutilizzo (salvo parziale affitto in corso). Per dovere di correttezza e giustizia verrà chiesto il parere scritto ad ogni nucleo familiare della valle.

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Gnûfs fi is di DioLuca TELLINI di Alan e Marina Ippolito

nato a Tolmezzo il 6.7.2008battezzato il 29.3.2009 a Chiusaforte

Alessandro MARTINA di Roberto e di Genny Pegoraro nato a Tolmezzo il 1.11.2008

battezzato il 19 aprile 2009 a Saletto

Matteo BIASUTTO di Adriano e di Diane Della Mea nato a Tolmezzo l’11.10.2008

battezzato il 19 aprile 2009 a Saletto

Devid COMISSO di Nobert e Marina Martina nato il 22.06.2008 a Tolmezzo

battezzato il 19 aprile 2009 a Saletto

Alex MARCON di Riccardo e Michela Kratter nato il 3.8.2008 a Tolmezzo

battezzato l’8.8.2009 ad Ampezzo

Christian SANDRI di Nino e Barbara Pellegrina nato a Tolmezzo il 13.2.2009

battezzato il 27.9.2009 a Salettobattezzato il 27.9.2009 a Saletto

Le Vous di SclûseBollettino Parrocchiale edito dalla Parrocchia di

33010 CHIUSAFORTE - VAL RACCOLANA (ITALIA)Via Campolaro, 40 - 33010 Chiusaforte (UD)

A cura della s.c. “La Chiusa”- w.w.w.lachiusa.itSpediz. in abb. postale

Art. 2 Comma 20/c, Legge 662/96 - Ente Poste Italiane - Filiale di 33100 Udine - c/c postale n. 11087335

Opere Parrocchiali Chiusaforte - 33010 Chiusaforte (UD) Direttore Responsabile: Paolini Fabio

Redazione: via Stazione, 15 Stampa: LITOGRAFIA DESIGNGRAF s.r.l.

Autorizzazione Tribunale di Tolmezzo n. 53 del 25.6.84

Gianfranco RAVIOLI di anni 82

† il 8.10.2008 a Milanoivi riposa

Gian Pietro PITTINO di anni 60

† il 30.12.2008 a Udineriposa a Chiusaforte

Suor Maria Luisa RIZZO † il 9.11.2008 a Verona

Benita VISINTIN ved. Rizzi di anni 83

† il 24.2.2009 a Opicina (TS), ivi riposa

Nives MARTINA di anni 82

† il 01.09.2008 a Udineriposa a Saletto

† Re q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †

Gnocis Fabio DI LENARDO e Samantha Martina

sposati il 13.6.2009 a Chiusaforte

Riccardo MARCON e Michela Kratter sposati il 12.09.2009 a Roveredo

UN SALUTO A RITA (MARGHERITA RIZZI)

Cara Rita, le nostre preghiere rivolte al Padre, per-ché ritardasse il tuo ritorno, sono rimaste inascolta-te. Il Padre ti ha voluto dopo tanta sofferenza vici-no a Sé, e tu con il tuo carattere e la tua forza gli hai detto: «È qui oggi il mio posto, vicino a Te». Sicu-ramente ti è venuto incontro sulla via del Calvario, perché questo è stata la tua vita, di gioie e di dolori e tanto sacrifi cio, oggi il dolore prorompe come la piena del fi ume Fella che ha rotto ogni argine. Le nostre lacrime bagnano il tuo volto, i lamenti dei fi gli cullano il tuo corpo e con le mani che hanno scavato durante il terremoto richiudono le profon-de ferite che portavi da sempre nel tuo cuore. Oggi fi nalmente potrai cantare assieme a quanti del coro “Pesamosca” ci hanno lasciato e come accompa-gnamento ci saranno le voci degli angeli. E lassù ci vedremo in un mondo migliore, ci troveremo tutti nel grembo del Signore. Ciao Rita…

il gruppo di Milano: Elio Martina, Vittorio, Nicola, Gagliardini, Nicosia ecc…

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Le Vous di Sclûse

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Luigi DI VAL di anni 64, † il 16.02.2009

a Pordenoneriposa a Chiusaforte

Augusto CESARE di anni 77

† il 21.3.2009 a Chiout Caliriposa a Saletto

Elda GHEZZI ved. Seregnidi anni 84, † il 10.1.2009a Sesto S. Giovanni (MI)

ivi riposa

Giacomo MARCON di anni 91

† il 12.04.20 09 a Udineriposa Chiusaforte

Clara PIUSSI ved. Della Mea di anni 89, † il 20.3.2009

a Diebling (Francia)riposa a Saletto

Mario DELLA MEA (Marc), di anni 85

† il 2.5.2009 a Gemonariposa a Piani

† Re q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †

Luciano MARTINAdi anni 69

† il 26.3.2009 a Udineriposa a Tricesimo

Margherita RIZZI ved. Marcon, di anni 78

† il 12.01.2009 a Tolmezzoriposa a Chiusaforte

Teresa BIASUTTOVed. Biasutto, di anni 91

† il 10.02.2009 a Gemona riposa a Fusine

“La Muart ’e ven sconfite,

il sepulcri spalancât e

Gejsù risuscitât. La vitorie

plui Stupende da la vite”

(per i suoi cari in

Argentina)

Beniamino PESAMOSCAdi anni 89, † il 30.01.2009

a Chiusaforteriposa a Raccolana

Giuseppina BARAZZUTTIVed. Rizzi, di anni 96

† il 03.05.2009 a Udineriposa a Resiutta

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† Re q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †

Ines DELLA MEA Ved. Brocca, di anni 78

† il 26.6.2009 a Tolmezzoriposa a Saletto

Ermenegildo COZZI di anni 78

† il 6.05.2009 a Milanoivi riposa

Rino BATTISTUTTI di anni 65

† il 30.6.2009 a Gemonariposa a Roverdo

Alberto DELLA MEAdi anni 83

† il 7.5.2009 a Bolognaivi riposa

Vilma MICELLI di anni 58

† il 31.10.2009 a Gemonariposa a Chiusaforte

Adriano SOPRANOdi anni 64

† il 27.5.2009 a Tolmezzoriposa a Chiusaforte

Zelindo MARTINA di anni 81

† il 30.7.2009 a Udineriposa a Patocco

Renato PIUSSI di anni 51

† il 27.11.2009 a Udineriposa a Piani

Eugenio ADORNI di anni 70

† il 22.9.2009 a Milanoivi riposa

Gina LONGHINOved. Adorni, di anni 99† il 9.8.2009 a Milano

ivi riposa

PietroDELLA MEA di anni 82

† il 5.8.2009 a Udine riposa a Cassacco

Ester MARCON ved. De Monte, di anni 93† il 10.6.2009 a Pontebba

riposa a Chiusaforte