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A12 153/03 Anno formativo 2006/07 AREA EUROPEA a cura di Luciano Penna Percorso A La Regione all’interno del sistema Europa Regione Lazio Dipartimento Istituzionale Direzione Organizzazione e Personale

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A12153/03

Anno formativo 2006/07AREA EUROPEA

a cura di Luciano Penna

Percorso A

La Regione all’interno del sistema Europa

Regione LazioDipartimento Istituzionale

Direzione Organizzazione e Personale

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ARACNE

Modulo 3

GOVERNANCE EDE–GOVERNANCE EUROPEA

Gian Matteo Panunzi

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Copyright © MMVIIARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133 A/B00173 Roma

(06) 93781065

ISBN 978–88–548–1224–6

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: giugno 2007

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Indice

PARTE I Governance europea e territoriale: schede didattiche............................... 7

PARTE II E–Government in Europa di Gian Matteo Panunzi.................................................................................. 17 1. Introduzione.............................................................................................. 19 2. Modello..................................................................................................... 20 3. Le politiche ............................................................................................... 22 4. P.A. centrale ............................................................................................. 26 5. L’e–government per un federalismo efficiente:

una visione condivisa, una realizzazione cooperativa............................... 26 6. Sistema Pubblico di Connettività.............................................................. 28 7. Avviso per la selezione dei progetti per “Lo sviluppo

dei servizi infrastrutturali locali e SPC”.................................................... 29 8. E–democracy ............................................................................................ 30 9. L’inclusione dei piccoli Comuni: i Centri di Servizio Territoriali (CST)....... 32 10. Il riuso delle soluzioni di e–government................................................... 33 11. I Centri Regionali di Competenza ............................................................ 35

PARTE III Sintesi delle attuali Linee strategiche di e–government di Gian Matteo Panunzi.................................................................................. 37 Verso il sistema nazionale di e–government......................................................................... 39 1. Obiettivo 1: Migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione ........................ 39 2. Obiettivo 2: Realizzare l’interoperabilità e la piena cooperazione

fra le amministrazioni............................................................................................. 40 3. Obiettivo 3: Migliorare la trasparenza della spesa pubblica. Utilizzare

l’informatica al servizio della finanza pubblica ........................................ 41

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Indice

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4. Obiettivo 4: Costruire la cittadinanza digitale Realizzare l’e–democracy ............. 41 5. Obiettivo 5: Un approccio sistemico per la qualità e l’efficienza nella PA.

Monitorare le iniziative della PA per misurarne l’efficienza ................................. 42 6. Obiettivo 6: Favorire la competitività delle imprese la crescita

dell’industria ICT...................................................................................... 43 7. Obiettivo 7: Rendere l’Italia protagonista del processo di innovazione

amministrativa in Europa.......................................................................... 43 PARTE IV Bibliografia..................................................................................................... 45 PARTE V Allegati ........................................................................................................... 51 Allegato 1 – Slides sulla Governance europea ............................................... 53 Allegato 2 – Libro bianco “European Governance”....................................... 63 Allegato 3 – Slide “Percorsi per la cooperazione istituzionale” ..................... 53

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PARTE I

Governance europea e territoriale: Istituzioni e Institutional capacity building

Schede didattiche*

GIAN MATTEO PANUNZI

* Liberamente tratto dai materiali dell’Unione Europea.

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Government e governance In inglese:

• Government: governo in quanto istituzione; • Governance: governo in quanto attività.

Lo studio del Local Government ha per oggetto le istituzioni del

governo locale. Lo studio del Local Governance ha per oggetto l’insieme delle inte-

razioni che su scala locale danno luogo a scelte di governo.

Governance

La governance è definita come un processo di coordinamento di at-tori, di gruppi sociali, di istituzioni per raggiungere degli obiettivi propri discussi e definiti collettivamente all’interno di contesti fram-mentati, incerti […]. Questa accezione del termine rimanda a ciò che avviene al di là di una organizzazione, a conoscere le capacità di rior-ganizzare l’azione collettiva, a costruire delle coalizioni e dei partena-riati indirizzati a scopi specifici

(Fonte: Bagnasco A., Le Galès P. (1997) Villes en

Europe, éditions La Decouverte, Paris)

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Parte I – Gian Matteo Panunzi

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Governance territoriale: istituzioni e institutional capacity building

1. I governi locali – definizioni. 2. Le relazioni intergovernative. 3. Relazioni contrattuali (nuovi strumenti). 4. Le istituzioni nelle teorie istituzionaliste. 5. Come cambiano le istituzioni locali: reti locali e governance urbana.

Governi locali – definizioni

• Divisione dei poteri orizzontale o funzionale. • Divisione dei poteri verticale o territoriale. • Governi locali: istituzioni che affrontano e risolvono problemi

collettivi che riguardano l’ambito territoriale su cui operano.

Governi locali – definizioni

• Sono Istituzioni territoriali (esercitano la loro azione di governo su un terreno delimitato).

• Sono Istituzioni elettive (organi decisionali eletti direttamente e periodicamente da cittadini).

• Sono Istituzioni generaliste (non specializzate). • Sono Istituzioni autonome (discrezionalità).

Governi locali – definizioni

• Governi locali puri. • Governi locali di secondo grado. • Agenzie locali specializzate. • Apparati locali dipendenti dal centro. • Rapporti che si instaurano tra i diversi livelli di governo. • Più centri, più periferie. • Relazioni verticali, relazioni orizzontali.

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Governance europea e territoriale: Istituzioni e Institutional capacity building

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Le relazioni intergovernative

• Il modello della dipendenza. • Il modello della separazione. • Il modello della cooperazione. • Il modello della concorrenza.

Modello della dipendenza

• Governi di rango inferiore sono in posizione di dipendenza rispet-to a governi di rango superiore.

• I governi locali sono articolazioni periferiche di un unico sistema di governo Es. Francia prima della décentralisation (1982).

• Differente negli stati federali e negli stati unitari.

Tre sistemi di dipendenza

1. Modello della separazione

• Risponde a esigenza di divisione del lavoro che mira a prevenire conflitti, eliminare sovrapposizioni e ridondanze, minimizzare in-terferenze e garantire autonomia.

• Problemi e difficoltà a separare le materie. • Interferenza anche in presenza di materie separate.

2. Modello cooperativo

• Funzioni condivise. • Ammette interferenze e prevede strumenti per farvi fronte. • Cooperazione intergovernativa, ignota nel testo costituzionale, di-

venuta principio giuridico /principio della leale collaborazione. • Tende a rafforzare coesione.

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Parte I – Gian Matteo Panunzi

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3. Modello concorrenziale

• Governi locali indotti a farsi concorrenza per attirare investimenti e occupazione sul loro territorio.

• Benchmarking tra amministrazioni locali, ossia confronti tra le prestazioni raggiunte.

Relazioni intergovernative

• Relazioni basate sulla dipendenza e reciproca autonomia sono più probabili in settori maturi e stabilizzati.

• Relazioni di tipo cooperativo e concorrenziali caratterizzano am-biti più recenti e meno codificati.

Relazioni intergovernative

• Si va nella direzione di una maggiore concertazione e competitività. • Ammettono e valorizzano sovrapposizioni, duplicazioni e ridon-

danze e generano equilibri instabili.

Relazioni contrattuali

• Interesse privato/diritto privato/contratto/bilaterale e volontario. • Interesse pubblico/diritto amministrativo/atti/ unilaterali e imperativi.

Le relazioni contrattuali

• Es: Contrat de plan: stato e regioni definiscono reciproco impe-gno finanziario su opere di interesse comune.

• Contrats de villes: contratti tra stato e i maggiori comuni. • Accordi di programma: P.A. si accodano per la definizione di o-

pere, stabiliscono impegni reciproci e risorse con cui ciascuno contribuisce al progetto.

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Governance europea e territoriale: Istituzioni e Institutional capacity building

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• Patti territoriali: accordi tra comuni, enti pubblici. • e privati per lo sviluppo locale.

Le relazioni contrattuali

• Programmi complessi (PRU, PRIU, PRUSST): “crescita della cit-tà nella città” nuovo rapporto pubblico privato.

Nuovo indirizzo: “Governare attraverso i contratti”

Teorie istituzionaliste Istituzioni: non solo ARENE, ma “collezioni di strutture e procedu-

re operative standardizzate che definiscono valori, norme, interessi, identità e credenze” (March, Olsen, 1992)

Istituzionalizzazione dell’azione (regole)

Azione normativamente dovuta (logica dell’appropriatezza) Che tipo di situazione è questa? Chi sono? In questa situazione

quanto sono appropriate per me le diverse azioni? Fai ciò che è più appropriato Azione fondata sulla previsione (logica della consequenzialità) Che alternative ho? Che valori ho? Le alternative che ho di fronte

che conseguenze hanno sui miei valori? Scegli l’alternativa che pre-senta le conseguenze migliori.

Logica dell’appropriatezza: le azioni sono associate alle situazioni in base alla loro appropriatezza nel quadro di una concezione di identità.

Istituzionalizzazione del significato (interpretazione) • All’interno e attraverso le istituzioni gli individui attribuiscono

significato e valore alle proprie azioni.

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Parte I – Gian Matteo Panunzi

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• Le istituzioni non si adeguano in modo passivo, ma contribuisco-no a creare i propri ambienti.

• L’interpretazione non è solo uno strumento per altri processi, ma può essere un obiettivo in sé.

Ruolo delle istituzioni

Logica dell’appropriatezza Le istituzioni sono collezioni di regole e routine che definiscono a-

zioni appropriate in termini di rapporti tra ruoli e situazioni.

Costruzione degli attori e degli interessi Le istituzioni non sono mere arene, ma contribuiscono a modificare

preferenze, distribuzione risorse e regole del gioco.

Stabilità e cambiamento Le istituzioni sono sistemi adattivi di routine (apprendimento per

tentativi ed errori), incorporano l’esperienza in forme che permangono nel tempo.

Sull’apprendimento istituzionale

• Le istituzioni sono in buona parte il risultato sedimentato di una selezione solo in parte voluta di soluzioni progettate mescolate con conseguenze non volute dell’azione sociale.

Soluzioni a problemi (carattere strumentale) “Strumenti per pensa-

re” ISTITUZIONI, 23/11/2005 Hilda Ghiara 27.

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Governance europea e territoriale: Istituzioni e Institutional capacity building

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I governi locali nello spazio europeo Consolidamento dell’Unione Europea

• Sviluppo di uno spazio in cui governi sub–nazionali possono sta-

bilire contatti e alleanze con altri governi sub–nazionali. • E.U. costituisce una cornice entro la quale forme (anche radicali)

di autonomia locale risultano più tollerabili. • E.U. ha adottato proprie politiche regionali e urbane, con l’effetto

di attivare i governi sub–nazionali allo scopo di elaborare progetti e competere.

Multi–level governance

• Sovranità degli stati nazionali è stata erosa sia dal consolidamento delle istituzioni comunitarie sia dal crescente attivismo interna-zionale delle istituzioni sub–nazionali.

• Interazione complessa e variabile tra più livelli di governo.

I processi di cambiamento Processi che coinvolgono i governi locali:

• aumentano funzioni e responsabilità; • la struttura dei livelli di governo si complica (consolidamento li-

velli meso, moltiplicazione di agenzie locali specializzate); • tendenza a governare attraverso contratti; • le relazioni intergovernative si indirizzano verso forme di coope-

razione e competizione.

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Parte I – Gian Matteo Panunzi

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Cambiamenti dei governi locali Affermarsi dei modelli di concorrenza e cooperazione:

• mutano priorità: centralità delle politiche di sviluppo locale; • cambiamenti nella gestione dei servizi; • coinvolgimento cittadini.

Politiche di sviluppo locale

• Promozione della crescita resa necessaria da riduzione trasferi-

menti e crescente competizione. • Marketing urbano, promozione immagine della città, relazioni in-

ternazionali, grandi eventi.

Gestione dei servizi

• Esternalizzazioni e outsourcing (imprese pubbliche, imprese pri-vate, fondazioni, associazioni, fondazioni, imprese del terzo setto-re, cooperative sociali).

• Risparmi, maggiore efficienza, frammentazione domanda.