40
il viaggio di pichipi palloncino speciale anna bossi raffaella castagna

anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

il viaggio di pichipi palloncino speciale

anna bossi raffaella castagna

Page 2: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

dedicato a chi sa raccontare ogni fatto ogni incontro ogni pensiero

Page 3: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

il viaggio di pichipi palloncino speciale

racconto anna bossiillustrazioni raffaella castagna

traduzioniinglese becki richesspagnolo vita spagnuolocinese cao ying ying

grafica grazia cormiodisegnivittoria facchinicomputer grafica gianni maragnopino losito

the journey of Pichipi the special balloon

El viaje de Pichipi, un globo especial

Page 4: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 5: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 6: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

il viaggio di pichipi, palloncino speciale Quando uscì dalla fabbrica, insieme a tutti gli altri, certo non sapeva quanto lunga sarebbe stata la sua esistenza.Si sa: ti gonfiano, quasi sempre ti vendono, ti bucano o ti perdono e poi finisci impigliato da qualche parte, sfinito e sgonfio se non addirittura scoppiato e pendente come uno straccio dimenticato.È così, si sa.Pichipi era un palloncino tondo, senza forme o disegni particolari, bianco, anzi bianco sporco perché restando sempre lì legato nell’aria fuligginosa della città, si era presto impolverato. Nessuno l’aveva comprato, nessun bimbo l’aveva ammirato o desiderato: stava sempre lì, legato. Ogni giorno salutava qualche suo amico palloncino che se ne andava via felice insieme al suo bambino e restava mortificato: era come se fosse invisibile. Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano… forse non se ne dispiacque nemmeno. Pichipi salì veloce e presto, pallido com’era, scomparve alla vista e vagò per un cielo limpido e fresco: irresistibile.Volò alto e vide il mondo piccolo sotto di sé e per la prima volta, libero, si sentì contento.Incredibilmente non inciampò in nessun albero, camino o antenna tivvù; solo si bagnò un po’ sfiorando qualche nuvola.Era curioso il palloncino Pichipi e di tanto in tanto abbassava il suo volo per vedere meglio.Volò sopra mari e oceani immensi dove delfini giocherelloni procedevano saltando dentro e fuori dalle onde; vide i gabbiani che lanciavano il loro verso stridulo inseguendo il cibo scaricato in mare dalle navi; vide barche e barchette, pescatori che navigavano alla luce argentata della luna o in quella calda e accesa del tramonto o nella rosata aurora, così come nella tempesta illuminata a tratti da fulmini e saette.

Volò sopra fiumi azzurri e pescosi, su torrenti impetuosi, sfiorò cascate spumeggianti; sorvolò fiumi maleodoranti divenuti discariche a cielo aperto e si stupì e si domandò come fosse possibile sporcare così la preziosissima acqua.Volò sopra il deserto immenso, austero, implacabile eppure morbido e

Page 7: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

ondulato nelle sue dune di sabbia che s’increspavano sotto la carezza del vento. Lì, le persone e i cammelli, i dromedari e le caprette conducevano una dura esistenza di sopravvivenza imparando a non sprecare nulla e a leggere ogni minimo segnale della natura.Volò sopra distese ghiacciate abitate da grossi orsi bianchi che si aggiravano un po’ goffi e un po’ agili, pescando nelle spaccature della crosta di ghiaccio e dagli Inuit che viaggiavano sulle slitte trainate dai loro bellissimi cani, scivolando rapidi nella lunga notte artica, sfavillante di stelle vicinissime.Volò sopra foreste innevate nelle quali piccoli elfi indaffarati si muovevano vivacemente, visibili a pochi e invisibili ai più.Volò sopra foreste annerite da incendi violenti o da piogge che portavano con sé tanti fumi inquinanti che le rendevano acide e corrosive.Volò sopra foreste rigogliosissime e ammirò enormi terre verdi!Volò sopra monti rocciosi e austeri o verdi e freschi, ricchi di minuscoli laghetti, cascatelle, mirtilli e fiori colorati, dove le mucche pascolavano serene sotto lo sguardo attento dei pastori abituati al freddo e alle fatiche della vita e alle sferzate del vento.Pichipi era preso da tutte queste novità meravigliose e non si accorse che la sua tonda testa bianca si arricchiva di colori… erano i colori dei luoghi che sorvolava: un po’ di azzurro dell’acqua, un po’ di giallo del deserto, il rosso delle barche, il verde delle foreste, il viola dei mirtilli, l’arancione dei frutti, il rosa dei fiori… ogni luogo gli regalava un colore. Volò sopra tranquilli paesini e frenetiche città.La gente ovunque lavorava, giocava, si divertiva, passeggiava, amava, litigava, parlava, urlava, cantava, guidava, pedalava, mangiava, beveva, digiunava, chiedeva, rispondeva, dava, prendeva, comprava, sciupava, curava, rideva, piangeva, aiutava, infastidiva, era triste o felice, scriveva, contava, leggeva, pregava, implorava, comandava, ubbidiva, disubbidiva, rubava, regalava, picchiava, accarezzava, disegnava, guardava, osservava, fantasticava, sognava…C’erano persone ricche e povere, avare e generose, simpatiche e antipatiche, oneste e disoneste, nervose e calme, litigiose e pacifiche, pazienti ed impazienti, testarde, insicure, sincere, bugiarde, gentili e sgarbate, sorridenti e imbronciate, allegre e tristi, buone e cattive, piangenti,

Page 8: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

sane e malate, sofferenti, affamate e sazie, assetate e ubriache, magre e grasse… Gente varia, tutta uguale e tutta diversa che faceva tante cose simili e differenti, in tutto il mondo. Pichipi si trovava poco sotto l’equatore, quando si alzò un vento pazzesco che lo scaraventò in basso. Si spaventò. Un’altra folata di aria calda e umida lo spostò violentemente verso il basso: qui il suo filo s’impigliò nella porta

di un treno che stava per ripartire e lo trascinò via con sé.Fu la sua fortuna!Il treno si fermò in una stazioncina: la porta si aprì e Pichipi volò via, libero e un po’ frastornato.Era stanco, stanchissimo e fradicio e i colori di cui si era arricchito durante il viaggio si erano quasi del tutto sbiaditi. Volò lentamente cercando di individuare un luogo tranquillo e solitario in cui riposare. Ecco: un piccolo bianco camposanto rintanato in una stretta valle circondata da pareti imponenti dove alberi frondosi davano ombra e consolazione ai poveri defunti e ai loro cari che lì si recavano per un saluto, un fiore, una preghiera…- Bene! – pensò – Mi fermerò qui, tra le fronde di questo grosso albero.E si addormentò.Al risveglio, iniziò a guardarsi intorno curioso.Appena fuori dalla cancellata del camposanto, sedute accovacciate, stavano due persone.Che fossero povere lo si intuiva dai miseri abiti, eppure avevano uno sguardo sereno e azzurro come il cielo terso. La testa alta, la bocca sorridente e gli occhi celesti gentili guardavano senza vedere.Pichipi rimase stupefatto. Sembravano marito e moglie. Li osservò bene: erano ciechi.Vide con quanta gentilezza e dignità, offrivano dei foglietti alle persone in visita al camposanto in cambio di una moneta.

Domandò: -Cosa vendete?- Preghiere, risposero. -Preghiere? -Preghiere per i cari che non ci sono più. -Ma perchè?

Page 9: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

-Perché siamo poveri e abbiamo un bimbo da allevare. -Ma allora perché vendete preghiere e non altro? Guadagnereste di più -Forse sì, ma è più importante fare qualcosa di bello, aiutare, dare una speranza…Tobias, il loro bambino che disegnava nella terra con un bastoncino, corse a chiamare i suoi amici per fare conoscere quel palloncino malconcio. -Quanto hai viaggiato? – gli domandarono. -Tanto-Su raccontaci qualcosa! -Sono un po’ stanco adesso, ma da domani…-Forse dovremmo prenderci cura di te -Sì, ti ridipingeremo! -Possiamo anche disegnarti sopra qualcosa. -Come un viso? O farti diventare un gatto… O disegnarti una farfalla… No: ti faremo di mille colori! Come il mantello di mio padre… O come lo scialle di mia madre… Sì: di tutti i colori!Trascorsero alcuni giorni nei quali i bambini rimisero perfettamente a posto Pichipi che era ultra felice di tutte queste attenzioni! Per la prima volta nella sua vita si sentì importante anche se era un semplice e comune palloncino tondo, sciupato e scolorito: per la prima volta c’erano bambini interessati a lui. Per ringraziare i suoi nuovi amici, si mise a raccontare… raccontare… raccontare… Raccontò tutto del suo viaggio, ogni cosa, ogni fatto, ogni incontro, ogni pensiero che aveva avuto vagando qua e là.Si narra che il nome Pichipi sia stato dato al palloncino dai suoi nuovi amici e che Pichipi abbia deciso di non lasciare più quel luogo, per giocare coi bambini ed esibirsi in voli gioiosi fingendosi un po’ falco e un po’ aquilone, regalando gioia e divertimento e invitando le persone a guardare in alto, il cielo.

Page 10: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 11: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 12: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 13: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 14: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 15: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 16: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 17: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 18: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 19: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 20: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 21: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 22: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

The journey of Pichipi, the special balloonWhen he left the factory, together with all the others, he certainly did not know how long he would last. Everyone knew, they blew you up, almost always sold you, and then they punctured or lost you and you ended up entangled in some place or other worn out and deflated, or burst even. Hanging like a forgotten rag.That was the way it was, everyone knew. Pichipi was a round balloon with no specific shape or design, white, or rather an off-white as he soon became dusty, being tied there constantly in the sooty air of the city. No one had bought him, no child had admired or wanted him, he remained tied up. Every day he said goodbye to one of his balloon friends that went off happy with his child, and he was left mortified, it was as though he was invisible. Then one spring afternoon, his master, whilst untying a bright green balloon, let him slip through his fingers...maybe it was accidentally on purpose. Pichipi immediately rose up and pale as he was, he disappeared from sight into a clear and fresh sky, irresistible. He flew up high and saw the shrinking world beneath him and for the first time in his life, being free, he felt happy. Incredibly, he did not stumble across any tree, chimney or TV antenna and became just slightly damp as he brushed up against the odd cloud. Pichipi the balloon was curious and every now and then he lowered his flight to see better.He flew over seas and immense oceans where playful dolphins made their way jumping in and out of the waves. He saw sea gulls screeching in pursuit of food unloaded into the sea by ships. He saw large and small boats with fishermen who sailed by the silver light of the moon, the flaming sunset and rose coloured sunrise, or even, in a storm lit by lighting and thunder. He flew over blue rivers brimming with fish and rushing streams. He skimmed foamy waterfalls; swept across smelly rivers that had become open dumps and wondered how it was possible to pollute precious water in this way. He flew over a vast desert, austere, implacable and yet soft and undulating with it’s sand dunes rippling under the caress of the wind.

Page 23: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

There, the people, camels and goats led a hard life to survive by learning not to waste a thing and by reading every little sign from nature. He flew over icy expanses inhabited by great white bears that wandered clumsy and yet agile, fishing in the cracks on the crust of ice and the Inuit that traveled on sledges drawn by their beautiful dogs, sliding along swiftly in the long Arctic night, the stars close by making them sparkle. He flew over snowy forests where busy little elves moved vivaciously, visible to few and invisible to most. He flew over forests blackened by violent fires or rains that had created many polluted rivers leaving them acidic and corrosive. He flew over blooming forests and admired lush green lands! He flew over mountains, rocky and austere or green and fresh, full of tiny lakes, waterfalls, colourful flowers and blueberries, where cows grazed serenely under the watchful eye of shepherds used to the cold, to the hardships of life and to the lashing wind. Pichipi was caught up in all these wonderful new things and did not realise that his round white head was enriching with colours...the colours of the places he was flying over. Some blue from the water, a little yellow from the desert, red from the boats, green from the forests, purple from the blueberries, orange from the fruit, pink from the flowers...every place gave him a colour. He flew over peaceful villages and busy cities. People everywhere worked, played, had fun, walked, loved, fought, talked, screamed, sang, rode, peddled, ate, drank, fasted, asked, replied, gave, took, bought, squandered, cared for, laughed, cried, helped, worried, were sad or happy, wrote, counted, read, prayed, pleaded, commanded, obeyed, disobeyed, stole, offered, beat, stroke, drew, watched, observed, fantasised, dreamed... And there were rich and poor people, greedy and generous, funny and nasty, honest and dishonest, nervous and calm, quarrelsome and peaceful, patient and eager, stubborn, insecure, sincere, lying, polite and rude, smiley and sulky, happy and sad, good and bad, teary, healthy and sick, pain stricken, hungry and full, thirsty and drunk, lean and fat...

Page 24: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

Many people, all the same and all different that did many similar and different things around the world. Pichipi was just below the equator, when a strong wind blew and flung him down towards the earth. He was scared. Another gust of warm moist air pushed him violently down, and his string caught in the door of a train that was about to depart and dragged him away. Lucky for him! The train stopped at a small station, the door opened and Pichipi flew away, free, if a bit dazed. He was tired, exhausted and drenched. The colours he had picked up during the trip had almost completely faded. He flew slowly searching for a quiet and secluded place to rest. There it was: a small white cemetery tucked away in a narrow valley and surrounded by imposing walls where leafy trees gave shade and comfort to the poor dead and their loved ones who visited to say hello, leave a flower, say a prayer... Good! - Pichipi thought - I’ll stop here, between the branches of this big tree. And he fell asleep. Upon awakening, he began to look around curiously. Just outside the gate of the cemetery, squatting, were two people. Pichipi could tell they were poor from the shabby clothes they wore, yet their expressions were as calm and blue as the cloudless sky. Heads held up high, smiling and with kind blue eyes that looked without seeing. Pichipi was amazed. They looked like husband and wife. He looked closely and realised they

were blind. He saw how with kindness and dignity they offered pieces of paper

to the people visiting the cemetery, in exchange for a few coins. Pichipi asked,- What are you selling? - Prayers, they answered. - Prayers?

- - Prayers for the loved ones no longer with us.

Page 25: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

- But why? - Because we are poor and have a child to raise. - So why sell just prayers and nothing else? You could earn more. - Maybe, but it is more important to do something good, to help and to give hope...Tobias, their child who was drawing onto the ground with a stick, ran to get his friends so they could meet the battered balloon. - How far have you traveled? They asked Pichipi - A long way - Tell us about your journey! - I am a bit tired now, but tomorrow... - Perhaps we should take care of you. Yes, we’ll repaint you! - We could also draw something perhaps, like a face? - Or turn you into a cat, or a butterfly... - No, we’ll paint you a thousand colors! - Like the cloak of my father... - Or like the shawl of my mother... - Yes, multicoloured! The children spent several days putting Pichipi to rights and he was so happy with all the attention! For the first time in his life he felt important even though he was only a simple and common round balloon, worn and faded. For the first time in his life children were interested in him. To thank his new friends, he began to tell stories...and more stories...and more stories... He recounted his entire trip, every detail, every encounter, every thought he had had whilst wandering here and there. He told them that the name Pichipi had been given to the balloon by his new friends and that Pichipi had decided to stay, to play with the children and fly joyfully around, sometimes pretending to be a hawk and sometimes a kite, giving joy and fun and inviting people to look up, into the sky.

Page 26: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 27: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 28: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 29: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 30: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

El viaje de Pichipi, un globo especialCuando saliò de la fàbrica, junto a los otros, seguramente no sabìa lo largo que habrìa sido su existencia.Se sabe: te hinchan, casi siempre te venden, te pinchan o te pierden, y luego acabas enredado por alguna parte, agotado y desinchado si no hasta reventado y pendiente como un trapo olvidado.Es asì, se sabe.Pichipi era un globo redondo, sin formas o dibujos particulares, blanco, o mejor dicho blanco sucio, porque quedandose siempre atado al aire fuliginoso de la ciudad, se empolvò pronto. Nadie lo comprò, ningùn crìo lo habià admirado o deaseado. Siempre se quedò allì, atado. Cada dìa saludaba a algùn su amigo globo que se iba feliz junto a su niño y se quedaba mortificado: como si fuera invisible.Pero un dìa, una tarde de primavera, su dueño, mientras desataba un globo verde chiflòn, se lo hizo evitar de su mano...quizàs no se lo sintiò tampoco. Pichipi subiò velozmente y muy pronto, pàlido como era, desapareciò a la vista y vagò por aquel cielo lìmpido y fresco: irresistible.Voló alto y vio el mundo de abajo pequeño y por la primera vez, libre, se sintió contento.

Increíblemente no tropezó en ningún árbol, chimenea o antena ; sólo se mojó un poco rozando alguna nube.

Era curioso el globo Pichipi y de vez en cuando bajó su vuelo para ver mejor.Voló sobre mares y océanos inmensos donde delfines juguetones procedìan saltando dentro y fuera de las olas; vio los gaviotas que lanzaban su verso chillón siguiendo la comida descargada en mar por los barcos; vio barcos y

barquitos, pescadores que navegaban a la luz argentada de la luna o en aquella caliente y encendida de la puesta del sol o en la rosada aurora, tal como en la

tormenta iluminada por rayos y saetas.Voló sobre ríos azules y ricos en peces, sobre arroyos impetuosos, rozó cataratas espumeantes; sobrevoló ríos malolientes vueltos vertederos a cielo abierto y se

Page 31: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

asombró y se preguntó como fuera posible ensuciar así el agua preciosìsima.Voló sobre el desierto inmenso, austero, implacable sin embargo blando y ondulado en sus dunas de arena que se encrespaban bajo la caricia del viento. Allí, las personas y los camellos, los dromedarios y las cabritas conducìan una dura existencia de supervivencia aprendiendo a no desperdiciar nada y a leer cada mínima señal de la naturaleza.Voló sobre extensiones congeladas habitadas por grandes osos blancos que vagaban un poco torpes y un poco àgiles, pescando en las grietas de la costra de hielo y de los Inuit que viajaban sobre los trineos remolcados por sus bonitos perros, resbalando rápidos en la larga noche ártica, resplandeciente de estrellas cercanas.Voló sobre selvas nevadas en las que pequeños duendecillos atareados se movìan alegremente, visibles a pocas personas e invisibles a los demàs.Voló sobre selvas ennegrecidas por incendios violentos o por lluvias que llevaban consigo muchos humos contaminantes que le devolvieron ácidas y corrosivas.¡Voló sobre selvas lozanas y admiró enormes tierras verdes!Voló sobre montes rocosos y austeros o verdes y frescos, ricos de minúsculos charcos, pequeñas cascadas, arándanos y flores pintadas, dónde las vacas pastoreaban serenas bajo la mirada atenta de los pastores acostumbrados al frío y a las fatigas de la vida y a azotarlas del viento.Pichipi fue tomado por todas estas maravillosas novedades y no se dio cuenta de que su redonda cabeza blanca se habìa enriquecido de colores...eran los colores de los lugares que habìa sobrevolado: un poco de azul del agua, un poco de amarillo del desierto, el rojo de los barcos, el verde de las selvas, lo morado de los arándanos, el color naranja de los frutos, el rosa de las flores... cada lugar le habìa regalado un color. Voló sobre tranquilos pueblecitos y frenéticas ciudades.La gente en todo sitio trabajaba, jugaba, se divertìa, paseaba, amaba, peleaba, hablaba, gritaba, cantaba, conducìa, pedaleaba, comìa, bebìa, ayunaba, preguntaba, contestaba, daba, tomaba, compraba, estropeaba, curaba, reìa, lloraba, ayudaba, fastidiaba, era triste o feliz, escribìa, contaba, leìa, rogaba, suplicaba, mandaba, obedecìa, desobedecìa, robaba, regalaba, pegaba, acariciaba, dibujaba, miraba,

Page 32: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

observaba, fantaseaba, soñaba...Habìa personas ricas y pobres, avaras y generosas, simpáticas antipáticas, honestas y deshonestas, nerviosas y calmas, pendenciosas y pacíficas, pacientes e impacientes, necias, inseguras, sinceras, mentirosas, gentiles y maleducadas, sonrientes y enfadadas, alegres y tristes, buenas y malas, llorantes, sanas y enfermas, dolientes, hambrientas y hartas, sedientas y borrachas, delgadas y gordas.Gente varia, igual y diferente al mismo tiempo que hacìa muchas cosas parecidas y diferentes, en todo el mundo.Pichipi se encontró poco por debajo del ecuador, cuando se levantó un viento absurdo que lo arrojó en bajo.Se asustó.Otra ráfaga de aire caliente y húmedo lo desplazó violentemente hacia abajo: aquí su hilo se enredó en la puerta de un tren que estuvo a punto de repartir y lo arrastró fuera consigo.¡Fue su suerte!El tren se paró en una pequeña estaciòn: la puerta se abrió y Pichipi voló fuera, libre y un poco trastornado.Estuvo cansado, cansado y empapado y los colores de que se enriqueció durante el viaje

se hubieron casi todos desteñidos.Voló lentamente tratando de localizar un lugar tranquilo y solitario en que descansar.Esto es: un pequeño blanco cementerio encerrado en un valle circundado por paredes imponentes dónde arborizas frondosos dieron sombra y consuelo a los pobres difuntos y a sus queridos que iban allí por un saludo, una flor, un ruego

-¡Bien! – pensó- Me pararé aquí, entre las frondas de este gran árbol-.Y se durmió.

Al despertar, inició a mirarse alrededor curioso.Apenas fuera del vallado del cementerio, estaban sentadas y agachadas dos personas.Qué fueran pobres lo se intuyó de los pobres vestidos, sin embargo tuvieron una mirada serena y azul como el cielo

Page 33: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

limpio. La cabeza alta, la boca sonriente y los ojos celestes gentiles miraban sin ver.Pichipi se quedó atónito.Parecìan marido y mujer.Los observó bien:eran ciegos.Vio con cuanta amabilidad y dignidad, ofrecieron folletos a las personas en visita al cementerio a cambio de una moneda. Preguntó: ¿- Qué vendéis?- Ruegos, contestaron. -¿Ruegos? -Ruegos por los queridos difuntos. -¿Pero, por qué?- Porque somos pobres y tenemos que criar a un hijo. -¿Pero entonces por qué vendéis ruegos y no otras cosas? Ganaríais más - Quizás sí, pero es más importante hacer algo bonito, ayudar, dar una esperanza. Tobias, su niño que estaba dibujando en la tierra con un palito, corriò a llamar a sus amigos para hacer conocer aquel globo malparado. -¿Cuánto has viajado?- le preguntaron. --Mucho -. ¡Cuentanos algo! -Ahora estoy un poco cansado, pero mañana...- También podemos dibujarte sobre algo. -¿Cómo una cara? O convertirte en un gato...o dibujarte una mariposa... No¡te haremos de mil colores! Como el manto de mi padre o como el mantòn de mi madre...Sì: ¡De todos los colores!Pasaron algunos días en los que los niños le repusieron perfectamente a puesto Pichipi que fue ultra feliz de todas este atenciones... Por la primera vez, en su vida, se sintió importante aunque fuera un simple y común globo redondo, arrugado y desteñido: por la primera vez hubieron niños interesados a él. Para agradecer a sus nuevos amigos, se dedicò a contar...contar y contar...Contó todo sobre su viaje, cada cosa, cada hecho, cada encuentro, cada pensamiento que tuvo vagando por aquí y por allá.Se cuenta que el nombre Pichipi haya sido dado al globo por sus nuevos amigos y que Pichipi haya decidido ya no dejar aquel lugar, para jugar con los niños y exhibirse en vuelos alegres fingiéndose un poco camino y un poco cometa, regalando alegría y diversión e invitando las personas a mirar por arriba, el cielo.

Page 34: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 35: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 36: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

Il centro interculturale “le cicale” è una “fabbrica educativa” permanente che tende a valorizzare le diversità, attraverso laboratori di lettura multilingue, di ceramica, attività estive ricreative, avvio allo sport, corsi di lingua dei paesi di provenienza dei migranti e di lingua italiana, incontri e seminari per insegnanti, operatori dell’infanzia e genitori, sulla pedagogia e la didattica che cambiano insieme agli scenari sociali multiculturali.

la biblioteca di tolbà sostiene con libri multi linguei progetti dell'associazione tolbà nata alla fine del 1992 per promuovere i diritti dei migranti con azioni di solidarietà e progetti di cooperazione e di sviluppo all'estero. Dal 1994 si realizzano libri di scrittori stranieri e italiani, di favole sul tema dell'identità culturale, di storie di solidarietà e di migrazioni che, tradotti in tante lingue, servono a diffondere le culture altre e a raccogliere fondi. Il lavoro di coloro che partecipano alla realizzazione di queste pubblicazioni è gratuito e il ricavato della vendita dei libri è interamente destinata ai progetti che si prefiggono di sostenere. In questo modo si sostengono molti progetti in Italia e all’estero e si offrono strumenti didattici utili agli insegnanti per promuovere e facilitare la multi cultura.

Page 37: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

Anna Bossi, insegnante e un po’ scrittrice, ama e si diverte coi bambini perché da loro attinge idee e freschezza di pensiero, con loro viaggia per strade frequentate dalla fantasia su mezzi improbabili e per questo accattivanti. Con questo libro si viaggia trasportati dal filo di un palloncino vagabondo e curioso, ma attento e intelligente che saprà mostrare molte cose. Collabora con La Biblioteca di Tolbà apprezzandone lo spirito e l’impegno. Ha pubblicato anche con altre case editrici e ha conseguito diversi riconoscimenti sia come insegnante che in ambito creativo. Quando scrive un libro, le piace davvero tanto dedicarlo a qualcuno che le è caro: questo è per tutti i suoi alunni che le sono arrivati da lontano, da molto lontano, arricchendo lei e i compagni dell’esperienza di chi viaggia con una valigia molto pesante, piena di bisogni, ma anche di risorse.

Raffaella Castagna è giornalista pubblicista, diplomata in scenografia all’accademia di belle arti di Brera. Da bambina amava leggere, disegnare, giocare; da grande ama leggere, disegnare, giocare. È capitato che i suoi giochi e le sue idee siano finite in qualche libro e rivista dove spiega, a piccoli e grandi, come realizzare oggetti creativi anche con materiali poveri e considerati inutili. La puoi trovare con Susy, nella biblioteca di Galliate, circondata da bambini, a fare laboratori di lettura e trasformare le parole degli scrittori, in belle illustrazioni che usano tutti i colori dell’arcobaleno.Come “Pichipi” ama viaggiare, viaggi lontani, viaggi vicini, viaggi di fantasia…Porta sempre con sé matite, pennelli e colori per disegnare e dipingere il mondo fantastico dei racconti che le danno da illustrare le persone che amano scrivere.

Page 38: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…
Page 39: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…

questo librosostieneil centro

interculturalele cicale

Page 40: anna bossi raffaella castagna il viaggio di pichipi ... · Poi, un pomeriggio di primavera, il suo padrone, mentre slegava un palloncino verde sgargiante, se lo fece sfuggire di mano…