54
La riforma degli appalti e delle concessioni Finanziamento, monitoraggio e valutazione dei contratti pubblici e delle opere pubbliche 1 dei contratti pubblici e delle opere pubbliche Antonio Meola Segretario generale Città Metropolitana di Napoli Provincia di Salerno, Sala Bottiglieri, 29 novembre 2017

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La riforma degli appalti e delle concessioni

Finanziamento, monitoraggio e valutazione dei contratti pubblici e delle opere pubbliche

1

Finanziamento, monitoraggio e valutazione dei contratti pubblici e delle opere pubbliche

Antonio MeolaSegretario generale

Città Metropolitana di Napoli

Provincia di Salerno, Sala Bottiglieri, 29 novembre 2017

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LA VARIABILE TEMPO

2011 2012 2013 2014 2015 2016Programma Bilancio

(ESERCIZI FINANZIARI)

1 2 3 4 5 Elettorale*

Bilancio di mandato

Piano generaledi sviluppo

Art.165 Tuel

A. Meola

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2

1

Libero adattamento e integrazionedi A. Meola - da H. MintzbergForme di Strategia

Strategia emergente

53

4

Strategia irrealizzata

Nuove esigenze dellacollettività

Attività imprevisteo emergenti Operatori Amministrat.

A. Meola

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I CONTROLLI: GENESI ED EVOLUZIONE

•• In Italia si è ritenuto per molti anni che nella In Italia si è ritenuto per molti anni che nella pubblica amministrazione i pubblica amministrazione i controlli controlli dovessero dovessero assumere assumere carattere formale o ispettivocarattere formale o ispettivo

•• Sino Sino alle riforme degli alle riforme degli anni ’90anni ’90 l’azione pubblica è l’azione pubblica è stata sottoposta a stata sottoposta a controlli sugli atti, di legittimità e controlli sugli atti, di legittimità e di merito, preventivi e successivi, controlli sostitutivi di merito, preventivi e successivi, controlli sostitutivi di merito, preventivi e successivi, controlli sostitutivi di merito, preventivi e successivi, controlli sostitutivi e sugli organie sugli organi

•• Tale tipologia di Tale tipologia di controllicontrolli, nata con lo , nata con lo Stato liberaleStato liberale, , si è rivelata inadeguata a fronteggiare le esigenze di si è rivelata inadeguata a fronteggiare le esigenze di un nuovo modello organizzativo basato sulla un nuovo modello organizzativo basato sulla gestione per obiettivi e risultatigestione per obiettivi e risultati

A. Meola

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I CONTROLLI: GENESI ED EVOLUZIONE (2)

•• E’ emersa la necessità di E’ emersa la necessità di limitare i controlli limitare i controlli tradizionalitradizionali valorizzando una nuova tipologia di valorizzando una nuova tipologia di controlli, interni all’amministrazione, in modo da:controlli, interni all’amministrazione, in modo da:

•• Dotare l’Amministrazione ed il management di Dotare l’Amministrazione ed il management di strumenti in grado di individuare gli scostamenti strumenti in grado di individuare gli scostamenti tra obiettivi prefissati e risultati raggiuntitra obiettivi prefissati e risultati raggiuntitra obiettivi prefissati e risultati raggiuntitra obiettivi prefissati e risultati raggiunti

•• Analizzare le causeAnalizzare le cause

•• Apprestare i dovuti rimedi e le correzioni di rotta, Apprestare i dovuti rimedi e le correzioni di rotta, nel rispetto del programma amministrativonel rispetto del programma amministrativo

A. Meola

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I CONTROLLI: GENESI ED EVOLUZIONE (3)

• La legge 142/90, nella sua versione originaria, aveva previsto il controllo interno nella disposizione sulla revisione contabile, rendendolo facoltativo e rimettendo all’autonomia statutaria di ogni ente la decisione di introdurre il controllo di gestione e le relative modalità di controllo

Successivamente, con l’emanazione delle norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni D. Lgs. 29/93, è stato proposto a tutte le pubbliche amministrazioni un sistema di controlli interni da organizzare in piena autonomia e da attuare mediante l’istituzione di servizi di controllo interno

o nuclei di valutazione cui affidare il “compito di verificare, mediante valutazione comparativa dei costi e dei rendimenti, la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche, l’imparzialità ed il buon andamento dell’azione amministrativa” A. Meola

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I CONTROLLI: GENESI ED EVOLUZIONE (4)

• La legge 142/90, nella sua versione originaria, aveva previsto il controllo interno nella disposizione sulla revisione contabile, rendendolo facoltativo e rimettendo all’autonomia statutaria di ogni ente la decisione di introdurre il controllo di gestione e le relative modalità di controllo

•• Il ParlamentoIl Parlamento avvertendo la necessità di riforma avvertendo la necessità di riforma complessiva del sistema complessiva del sistema nel 1997 ha delegato il nel 1997 ha delegato il complessiva del sistema complessiva del sistema nel 1997 ha delegato il nel 1997 ha delegato il GovernoGoverno a riordinare e potenziare a riordinare e potenziare i sistemi di i sistemi di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubblicheamministrazioni pubbliche

•• In attuazione della delega è stato emanatoIn attuazione della delega è stato emanato il D. Lgs il D. Lgs 286/99 286/99 mediante il quale è stato delineatomediante il quale è stato delineato un nuovo un nuovo sistema dei controlli interni delle pubbliche sistema dei controlli interni delle pubbliche amministrazioniamministrazioni A. Meola

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Il nuovo ordinamento contabile e finanziario degli enti locali D. Lgs. 77/95 confermando il sistema dei controlli, ne ha accentuato la componente della contabilità analitica e la sua strumentalità al servizio finanziario

Il Parlamento avvertendo la necessità di una riforma

I CONTROLLI: GENESI ED EVOLUZIONE (5)

Il Parlamento avvertendo la necessità di una riforma complessiva del sistema, ha delegato il Governo (1997) a riordinare e potenziare i sistemi di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche

In attuazione della delega, è stato emanato il D. Lgs. 286/99 mediante il quale è stato delineato un nuovo sistema dei controlli interni delle pubbliche amministrazioni.

A. Meola

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I CONTROLLI 6I CONTROLLI 6

Il Tuel (Art. 147) ha rafforzato la scelta effettuata con il (D. Lgs. 286/99) di non obbligare gli enti locali ad omologare il proprio sistema di controlli a quello delle amministrazioni statali, limitandosi a delineare le linee guida del sistema ed i principi a delineare le linee guida del sistema ed i principi generali da rispettare.

A. Meola

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Control e managementControl e management

Control, nella visione anglosassone. Guida, ausilio, accompagnamento all’azione Quindi, non solo a Feedforward (a preventivo) O a Feedback (a consuntivo) Ma soprattutto a Screening (concomitante) Ma soprattutto a Screening (concomitante) La programmazione, dunque, come parte del

controllo e non controllo susseguente alla programmazione (Anthony)

Management dal latino manus

A. Meola

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ILIL PERCORSO NORMATIVO FONDAMENTALEPERCORSO NORMATIVO FONDAMENTALE

Legge142/90

DecretoLegislativo

29/93

DecretoLegislativo

286/99

DecretoLegge 29/93

DecretoLegislativo

267/00

Riforma delTitolo VCost.

A. Meola

DecretoLegislativo

150/09

Legge174/12

Conv. L. 213

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Evoluzione normativaEvoluzione normativadel sistema dei controlli (4)del sistema dei controlli (4)

Decreto LegislativoDecreto Legislativo286/99286/99

Il D. Lgs. 286/99 del 30/07/1999 Il D. Lgs. 286/99 del 30/07/1999 ridisegna la materia dei controlli ridisegna la materia dei controlli interni e della valutazione delle interni e della valutazione delle interni e della valutazione delle interni e della valutazione delle

Pubbliche AmministrazioniPubbliche Amministrazioni

Art. 1, comma 3: gli enti locali … possono adeguare le Art. 1, comma 3: gli enti locali … possono adeguare le normative regolamentari alle disposizioni del decreto normative regolamentari alle disposizioni del decreto 286/99 nel rispetto dei propri ordinamenti generali e 286/99 nel rispetto dei propri ordinamenti generali e delle norme concernenti l’ordinamento finanziario e delle norme concernenti l’ordinamento finanziario e

contabilecontabile A. Meola

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ILILSISTEMA DEI CONTROLLI ex D. LGS 286/99SISTEMA DEI CONTROLLI ex D. LGS 286/99

I controlli

RegolaritàAMMINISTRATIVA

E CONTABILE

VALUTAZIONEDEL PERSONALEE CONTABILE

CONTROLLO DIGESTIONE

DEL PERSONALE

VALUTAZIONE ECONTROLLOSTRATEGICO

La piattaforma è costruita autonomamente da ogni singolo ente locale con l’individuazione di organi diversi

A. Meola

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Casi pratici Casi pratici di programmazione e controllodi programmazione e controllo

Un esempio illuminanteLe opere pubbliche:genesi, evoluzione ed attuazionedei processi di lavoroCome passare dai sistemi di controlloa feedforward (preventivo) e feedback (consuntivo)a quelli a screening

A. Meola

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Il Controllo negli Enti Locali. Utopia o Realtà?

A. Meola

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Il Controllo negli Enti Locali. Utopia o Realtà?

A. Meola

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I controlli a screening negli Enti Locali

A. Meola

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I Controlli a screening

A. Meola

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INT

RA

NE

T

COGEPAL

Bilancio

Piano Esecutivo

di Gestione

Città Metropolitana di NapoliSituazione attuale

INT

RA

NE

T

COGEPALSoftware

Controllo di Gestione a feedback (a

consuntivo) sul raggiungimento degli

obiettivi

di Gestione

A. Meola

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COGEPAL

Oracle DB

Bilancio

PEGIN

TR

AN

ET

Città Metropolitana di NapoliIn sviluppo

DB

Controllo di Gestione a screening.

Prima applicazione: monitoraggio OO. PP.

Screening Control System

INT

RA

NE

T

A. Meola

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Screening Control System: gli Obiettivi

Riepilogo degli Obiettivi PEG 2015e dei relativi stanziamenti

raggruppati per Missioni e Programmi

A. Meola

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Consultazione degli Obiettivi Programmati

Lista degli obiettivi.

La lista propone le informazioni essenziali relative all’obiettivo così come inserite in fase di programmazione (es. tipo obiettivo, la data presunta di fine, il peso attribuito, ….)

Barra di navigazione.

E’ possibile selezionare la ‘Missione’ o il Centro di Responsabilità e selezionare il tipo di obiettivo prescelto (Es. obiettivo continuativo, con opere, di sviluppo,…)

A. Meola

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Consultazione del dettaglio degli Obiettivi: le Fasi

Informazioni di dettaglio dell’obiettivo.

Per ogni obiettivo può essere evidenziata la lista delle fasi (con le date di inizio, fine prevista e fine effettiva e il peso assegnato a ciascuna fase nell’ambito dell’obiettivo).

Sistema di “allertamento”

In questa scheda relativa alle fasi saranno evidenziate in rosso, le date previste di fine fase quando queste sono “superate” - sforamento della data di fine fase prevista.Allo stesso modo è previsto una segnalazione in arancioneall’approssimarsi (15 gg.) della data di fine fase. Una segnalazione analoga è realizzata nella scheda grafo.(n.b. l’immagine è stata realizzata il 25/11/2015 e quindi è evidenziato l’ultimo giorno di preallarme il giorno dopo tale data sarà evidenziata in rosso)

A. Meola

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Consultazione del dettaglio degli Obiettivi: il Gantt

Informazioni di dettaglio dell’obiettivo.

Per ogni obiettivo sarà presente un Diagramma di Gantt delle fasi dal quale è possibile, con immediatezza, ricavare: la data di inizio, la data di fine prevista e quella di fine effettiva di ciascuna fase.Nell’esempio la barra rossa rappresenta, graficamente, i giorni di sforamento della fase.La barra rossa verticale che attraversa tutto il diagramma rappresenta il giorno della visualizzazione.

A. Meola

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Consultazione del dettaglio degli Obiettivi: gli Indicatori

Informazioni di dettaglio dell’obiettivo.

Per ogni obiettivo sono elencati gli indicatori utilizzati per misurare l’andamento di un obiettivo o parte di esso, che si ritiene rappresentativo. Tramite gli indicatori è possibile monitorare o valutare il grado di successo, oppure di adeguatezza delle attività implementate.Di ogni indicatore che si utilizzerà è, ovviamente, indicato il tipo, il valore atteso e quello ottenuto.

A. Meola

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Consultazione del dettaglio degli Obiettivi: il Personale

Informazioni di dettaglio dell’obiettivo:

Per ogni obiettivo è elencato il personale impegnato e la sua percentuale.

A. Meola

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Screening Control System: le OO. PP.

Attraverso tale funzionalità è possibile gestire l’inserimento Attraverso tale funzionalità è possibile gestire l’inserimento dei dati da parte delle strutture assegnatarie degli obiettivi. Tali dati saranno agganciati e completeranno quelli già inseriti in fase di programmazione ed insieme verranno utilizzati per il monitoraggio.

A. Meola

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Selezione della Direzione di riferimento

Elenco delle fasi relative agli obiettivi.

Ad ogni fase è associata una infografica che esprime esprime sommariamente la distribuzione temporale della fase nell’arco dell’anno cosi come definite in fase di programmazione.

Informazioni di maggior dettaglio relative all’obiettivo.Fra le informazioni compaiono la posizione geografica, il responsabile del procedimento nonché l’importo.

A. Meola

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A. Meola

L’infografica

E’ generata a partire dalla data di inizio e fine fase. Viene evidenziato in arancione il ritardo accumulato dalla singola fase.

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Le OO. PP.: inserimento delle informazioni relative alle fasi

A. Meola

Inserimento informazioni di dettaglio relative alla singola fase.

Ogni fase termina con la produzione di un documento che ne definisce i risultati. Poiché in genere questi documenti sono già presenti in intranet, oltre ad informazioni sul tipo di documento, numero e data, è possibile inserire anche un link al documento stesso.

Queste informazioni sono stabilite in fase di programmazione e non possono essere modificate

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La posizione geografica.

Fra le informazioni geografiche di dettaglio dell’ obiettivo è possibile inserire, da parte del responsabile dell’ufficio incaricato dell’intervento, un segnaposto sulla mappa, effettuare zoom e pan ed è possibile cambiare la base di riferimento (strade, satellitare) il tutto in stile google maps.

Tale grafico, con tutte le informazioni in esso contenute, può essere facilmente pubblicato sul sito web dell’ente al fine di veicolare, in modo immediatamente intellegibile, tutte le informazioni sull’azione amministrativa e sulla sua evoluzione.

L’utilizzo di un grafico stile google-maps, infatti, permette a tutti gli stakeholder una immediata individuazione del luogo, della tipologia e dello stato di attuazione di ogni singolo intervento.

A. Meola

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COGEPAL

Oracle DB

Bilancio

Piano Esecutivo di Gestione

INT

RA

NE

T

Città Metropolitana di NapoliIn sviluppo

DB

Controllo di Gestione a screening.

Prima applicazione: monitoraggio OO. PP.

Screening Control System

INT

RA

NE

T

A. Meola

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GLI INVESTIMENTI, IL MIGLIORAMENTO DEI GLI INVESTIMENTI, IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI, L’IMPORTANZA DELLE ENTRATESERVIZI, L’IMPORTANZA DELLE ENTRATEL’impatto sul bilancio degli enti locali L’impatto sul bilancio degli enti locali SITUAZIONE PREESISTENTE ALLA RIFORMASITUAZIONE PREESISTENTE ALLA RIFORMA

ENTRATEENTRATE SPESESPESE

TITOLO ITITOLO I TRIBUTARIETRIBUTARIE TITOLO ITITOLO I CORRENTICORRENTI

TITOLO IITITOLO II TRASFERIMENTI TRASFERIMENTI CORRENTICORRENTI

TITOLO IIITITOLO III RIMBORSO RIMBORSO PRESTITIPRESTITI

Interessi(int. 06)

Quota

3

4

CORRENTICORRENTI PRESTITIPRESTITI

TITOLO IIITITOLO III EXTRATRIBUTARIEEXTRATRIBUTARIE

TITOLO IVTITOLO IV ALIENAZIONE ALIENAZIONE BENI, TRASF. BENI, TRASF. CAPITALE, RISC. CAPITALE, RISC. CREDITICREDITI

TITOLO IITITOLO II SPESE C/CAPITALESPESE C/CAPITALE

TITOLO VTITOLO V ACCENSIONE ACCENSIONE PRESTITIPRESTITI

ENTRATA

Quota CAPITALE

A. Meola

1 2

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LEVE FINANZIARIE FONDAMENTALI 1.SERVIZIO UNICO ENTRATE

a) RECUPERO EVASIONE TRIBUTARIAL’IMPATTO DEL r.d. 639/1910

b) ALLARGAMENTO BASE IMPONIBILE

2. a) COMPRESSIONE CURVA INTERESSIMutui cassa DD.PP., Boc lungo periodoMutui cassa DD.PP., Boc lungo periodoe Ristrutturazionedel debito (COSTI PASSIVI)

2. b) INCREMENTO INTERESSI ATTIVI(GESTIONE ATTIVA DEL DEBITO E DELLA LIQUIDITA’)

A. Meola

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ALTRE LEVE UTILI

1. IL FACTORING PUBBLICO

2. LE APERTURE DI CREDITO

3. LE PLUSVALENZE DERIVANTI DA ALIENAZIONE PATRIMONIALE

A. Meola

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IL FACTORING PUBBLICO

1.Le amministrazioni pubbliche possono procedere alla cessione dei crediti a soggetti abilitatiall’esercizio dell’attività di recupero individuati con apposita gara Art. 8 L. 140/97

2.Possono essere ceduti anche i crediti tributari2.Possono essere ceduti anche i crediti tributariArt. 76 L. 342/2000

3. La cessione è possibile dopo aver esperito le normali procedure previste dai rispettivi ordinamenti per il pagamento da parte dei terzi debitori

A. Meola

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Macro settore Macro settore d’interventod’intervento

Strumenti Strumenti FINANZIARIFINANZIARI ObiettivoObiettivo

FINANZIAMENTO DEGLI FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTIINVESTIMENTI

1. ACCENSIONE DI MUTUI1. ACCENSIONE DI MUTUICassa DD. PP e altri istituti di Cassa DD. PP e altri istituti di creditocredito

2. APERTURA DI CREDITO 2. APERTURA DI CREDITO 3. LEASING OPERATIVO E 3. LEASING OPERATIVO E

FINANZIARIOFINANZIARIO4. PROJECT FINANCING4. PROJECT FINANCING5. B.O.C.5. B.O.C.

Individuazione di Individuazione di strumenti finanziari meno strumenti finanziari meno

onerosi destinati alla onerosi destinati alla realizzazione di OO.PP. e realizzazione di OO.PP. e

all’acquisizione di all’acquisizione di immobilizzazioniimmobilizzazioni

LIABILITY LIABILITY 1.1. RINEGOZIAZIONE DEI MUTUIRINEGOZIAZIONE DEI MUTUI Reperimento di nuove Reperimento di nuove

ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTOALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO

LIABILITY LIABILITY MANAGEMENT gestione MANAGEMENT gestione

attiva del debitoattiva del debito

1.1. RINEGOZIAZIONE DEI MUTUIRINEGOZIAZIONE DEI MUTUI2.2. CONTRATTI DI SWAP (sospesi) CONTRATTI DI SWAP (sospesi)

rischiosirischiosi3.3. RISTRUTTURAZIONE BOC O MUTUIRISTRUTTURAZIONE BOC O MUTUI

Reperimento di nuove Reperimento di nuove risorse finanziarie tramite risorse finanziarie tramite

una gestione attiva del una gestione attiva del debitodebito

MONETIZZAZIONE DI MONETIZZAZIONE DI BENI PATRIMONIALIBENI PATRIMONIALI

1.1. FACTORING PUBBLICOFACTORING PUBBLICO2.2. CARTOLARIZZAZION dei creditiCARTOLARIZZAZION dei crediti3.3. SALE AND LEASE BACKSALE AND LEASE BACK

Valorizzazione di beni Valorizzazione di beni patrimoniali e patrimoniali e

trasformazione in risorse trasformazione in risorse monetariemonetarie

CASH MANAGEMENT CASH MANAGEMENT Gest. attiva liquiditàGest. attiva liquidità

1.1. GESTIONE ATTIVA LIQUIDITA’GESTIONE ATTIVA LIQUIDITA’Reperimento nuove risorse Reperimento nuove risorse

monetarie monetarie –– riduzione riduzione degli oneri finanziaridegli oneri finanziari

REPERIMENTO REPERIMENTO RISORSE ALTERNATIVERISORSE ALTERNATIVE

1.1. SPONSORIZZAZIONISPONSORIZZAZIONIModalità alternativa di Modalità alternativa di

reperimento delle risorse reperimento delle risorse monetariemonetarie

A. Meola

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L’ORIGINE DEL L’ORIGINE DEL blocco dei derivati in Italiablocco dei derivati in ItaliaCon l’art.62 della L.133/2008 (Contenimento Con l’art.62 della L.133/2008 (Contenimento dell’uso degli strumenti derivati e dell’uso degli strumenti derivati e dell’indebitamento delle regioni e degli enti locali) si dell’indebitamento delle regioni e degli enti locali) si dispone un blocco nell’uso degli strumenti derivati:dispone un blocco nell’uso degli strumenti derivati:… agli enti locali è fatto divieto di stipulare fino alla data di entrata in vigore del … agli enti locali è fatto divieto di stipulare fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui … e comunque per il periodo di un anno … CONTRATTI regolamento di cui … e comunque per il periodo di un anno … CONTRATTI regolamento di cui … e comunque per il periodo di un anno … CONTRATTI regolamento di cui … e comunque per il periodo di un anno … CONTRATTI RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI … nonché DI RICORRERE RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI … nonché DI RICORRERE ALL’INDEBITAMENTO ATTRAVERSO CONTRATTI CHE NON PREVEDANO ALL’INDEBITAMENTO ATTRAVERSO CONTRATTI CHE NON PREVEDANO MODALITA’ DI RIMBORSO MEDIANTE RATE DI AMMORTAMENTO MODALITA’ DI RIMBORSO MEDIANTE RATE DI AMMORTAMENTO COMPRENSIVE DI CAPITALE E INTERESSI. La durata dei piani di ammortamento COMPRENSIVE DI CAPITALE E INTERESSI. La durata dei piani di ammortamento non può essere superiore a 30 anni, ivi comprese eventuali operazioni di non può essere superiore a 30 anni, ivi comprese eventuali operazioni di rifinanziamento o rinegoziazioni. … PER GLI ENTI E’ ESCLUSA LA POSSIBILITA’ rifinanziamento o rinegoziazioni. … PER GLI ENTI E’ ESCLUSA LA POSSIBILITA’ DI EMETTERE TITOLI OBBLIGAZIONARI O ALTRE PASSIVITA’ CON RIMBORSO DI EMETTERE TITOLI OBBLIGAZIONARI O ALTRE PASSIVITA’ CON RIMBORSO DEL CAPITALE IN UNICA SOLUZIONE ALLA SCADENZA.DEL CAPITALE IN UNICA SOLUZIONE ALLA SCADENZA.… l’eventuale premio incassato al momento del perfezionamento delle operazioni … l’eventuale premio incassato al momento del perfezionamento delle operazioni derivate derivate RIENTRA NEL CONCETTO DI DEBITORIENTRA NEL CONCETTO DI DEBITO

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Comma 66 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (1/3)DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (1/3)

Recupero RISORSE CORRENTIRecupero RISORSE CORRENTI

Realizzazione di NUOVI INVESTIMENTI

A. Meola

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Comma 66 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (2/3)DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (2/3)

ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO

(inclusi beni immobili)

Valore contabile

Plusvalore

FINANZIA GLI INVESTIMENTI

ENTRATA CORRENTE

FINALIZZATA

QUOTA AMMORTAMENTO

DEI MUTUI

A. Meola

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La genesi dell’istituto: comma 66 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI UTILIZZO DELLE PLUSVALENZE DERIVANTI DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (3/3)DALL’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO (3/3)

DETERMINAZIONE DEI VALORI

VALOREVALORE RIFERIMENTORIFERIMENTO ESEMPIOESEMPIO

PREZZO DI REALIZZO(VENDITA)

ENTRATA (TITOLO IV)ENTRATA (TITOLO IV) 1.000.000,001.000.000,00(VENDITA)

(-) VALORE CONTABILE

VALORE SITUAZIONE VALORE SITUAZIONE PATRIMONIALEPATRIMONIALE

800.000,00800.000,00

PLUSVALORE DIFFERENZADIFFERENZA 200.000,00200.000,00

ENTRATA COMPLESSIVA1.000.000,00

OPERE PUBBLICHE OPERE PUBBLICHE PER PER €€ 800.000800.000

RECUPERO SPESE RECUPERO SPESE CORRENTI 200.000,00CORRENTI 200.000,00

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005Oggi art. 205 bis Tuel

LE APERTURE DI CREDITO (1/8)LE APERTURE DI CREDITO (1/8)

Nuovo STRUMENTO DI FINANZIAMENTONuovo STRUMENTO DI FINANZIAMENTO

Risparmio delle spese correnti per gli entiche non possono (o non vogliono)emettere prestiti obbligazionari.

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (2/8)LE APERTURE DI CREDITO (2/8)

Caratteristiche fondamentali1. La banca mette a disposizione dell’ente locale una

determinata somma di denaro da destinare allarealizzazione degli investimenti

2. È stato adottato il sistema dell’apertura di credito inc/c che prevede il pagamento degli interessi solo sullac/c che prevede il pagamento degli interessi solo sullasomma effettivamente utilizzata (a scadenza fissa,invece, gli interessi sono calcolati sull’intera quota)

3. Nel rispetto dell’art. 119 della Costituzione, anche leaperture di credito sono finalizzate alla realizzazionedegli investimenti

4. I tassi massimi sono stabiliti con decreto del Ministerodell’Economia (non possono essere stabiliti tra leparti)

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (3/8)LE APERTURE DI CREDITO (3/8)

Caratteristiche fondamentali

ENTE LOCALEENTE LOCALEISTITUTO DI ISTITUTO DI

CREDITOCREDITO

ErogazioniErogazioni ancheancheparzialiparziali (massimo(massimo inintretre anni)anni) concon

RilascioRilascio delegazionedelegazionedidi pagamentopagamento

tretre anni)anni) conconpagamentopagamento deglidegliinteressiinteressi solosolo sullasullaquotaquota effettivamenteeffettivamenteutilizzatautilizzata

LaLa capacitàcapacità didiindebitamentoindebitamento gravagravaperper interointero (quindi(quindirappresentarappresenta unaunaforteforte limitazionelimitazione perperl’entel’ente localelocale..

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (4/8)LE APERTURE DI CREDITO (4/8)

L’ammortamento dell’apertura di credito

Esercizio in corso N + 1

Decorrenza dal 1° gennaio successivo

N + 2ESERCIZI SUCCESSIVI

successivo

In alternativa dal 1° luglio o dal 1° gennaio dell’anno successivo

In alternativa, per i contratti stipulati nel primo semestre dell’anno, può essere anticipato al 1° luglio dello stesso anno

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (5/8)LE APERTURE DI CREDITO (5/8)

L’operazione in sintesi1. La COMPETENZA è del Consiglio Comunale fatto salvo il

caso in cui la forma di finanziamento non era previstaespressamente in altri atti fondamentali del Consiglio

2. FORMA PUBBLICA del contratto3. AMMORTAMENTO: non inferiore a 5 ANNI4. Sono operazioni soggette al monitoraggio delle forme di4. Sono operazioni soggette al monitoraggio delle forme di

indebitamento (D.M. Economia n. 389 del 1/12/2003)5. Rilevazione CONTABILE dell’operazione:

• Le spese si consideravano interamente IMPEGNATEall’atto della stipula del contratto di apertura dicredito per l’importo del progetto. Alla chiusuradell’esercizio le somme non erogate costituivanoresidui attivi

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (6/8)LE APERTURE DI CREDITO (6/8)

L’operazione in sintesi

1. Il ricorso era sottoposto alle CONDIZIONI indicatedall’art. 203 comma 1:• Approvazione del rendiconto dell’esercizio del

penultimo anno precedentepenultimo anno precedente• Approvazione del bilancio di previsione

2. e nel rispetto dei limiti di cui all’articolo 204, comma1, erano calcolati con riferimento all’importocomplessivo dell’apertura di credito stipulata

A. Meola

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Genesi dell’istituto: comma 68 della Legge Finanziaria per l’anno 2005

LE APERTURE DI CREDITO (8/8)LE APERTURE DI CREDITO (8/8)

Differenza rispetto al MUTUO

1. Gli interessi si pagano SOLO SULL’IMPORTO1. Gli interessi si pagano SOLO SULL’IMPORTOEFFETTIVAMENTE EROGATO.

2. Le erogazioni devono avvenire nel termine massimodi TRE ANNI dalla data di stipula del contratto.

A. Meola

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c.3 I contratti di apertura di credito devono, a pena di nullità, esserestipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e

condizioni:a) la banca è tenuta ad effettuare erogazioni, totali o parziali,dell'importo del contratto in base alle richieste di volta in voltainoltrate dall'ente e previo rilascio da parte di quest'ultimo dellerelative delegazioni di pagamento ai sensi dell'articolo 206; (3)

Art. 205 bis TUELLE APERTUREDI CREDITO OGGI 1

relative delegazioni di pagamento ai sensi dell'articolo 206; ( )b) gli interessi sulle aperture di credito devono riferirsi ai soli importierogati. L'ammortamento di tali importi deve avere una durata noninferiore a cinque anni con decorrenza dal 1° gennaio o dal 1° lugliosuccessivi alla data dell'erogazione;c) le rate di ammortamento devono essere comprensive, sin dal primoanno, della quota capitale e della quota interessi

A. Meola

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d) unitamente alla prima rata di ammortamento delle somme erogatedevono essere corrisposti gli eventuali interessi dipreammortamento, gravati degli ulteriori interessi decorrenti dalladata di inizio dell'ammortamento e sino alla scadenza della prima

rata;e) deve essere indicata la natura delle spese da finanziare e, ovenecessario, avuto riguardo alla tipologia dell'investimento, dato atto

Art. 205 bis TUELLE APERTUREDI CREDITO OGGI 2

necessario, avuto riguardo alla tipologia dell'investimento, dato attodell'intervenuta approvazione del progetto o dei progetti definitivi oesecutivi, secondo le norme vigenti;f) deve essere rispettata la misura massima di tasso applicabile alleaperture di credito i cui criteri di determinazione sono demandati adapposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, diconcerto con il Ministro dell'interno.

A. Meola

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3-bis. Il contratto di cui al comma 3 può prevedere l'erogazione dei singoli tiraggi sulla base di scritture private ovvero di atti di quietanza, fermo restando, al termine di periodi di tempo contrattualmente predeterminati, la formalizzazione dell'insieme dei tiraggi effettuati con unico atto pubblico.(4)

Art. 205 bis TUELLE APERTUREDI CREDITO OGGI 3

effettuati con unico atto pubblico.(4)4. Le aperture di credito sono soggette, al pari delle altre forme di indebitamento, al monitoraggio di cui all'articolo 41 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, nei termini e nelle modalità previsti dal relativo regolamento di attuazione, di cui al D.M. 1° dicembre 2003, n. 389 del Ministro dell'economia e delle finanze.

A. Meola

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Sii sempre come il mare che, infrangendosicontro gli scogli, trova sempre la forza di

Battersi sempreBattersi sempreper gli interessi dei cittadiniper gli interessi dei cittadini

contro gli scogli, trova sempre la forza diriprovarci.

James Douglas Morrison detto Jim

A. Meola