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“Abbiamo fatto “Abbiamo fatto meglio che potevamo”:meglio che potevamo”:
storie del giorno del matrimonioSimonetta Pedrali - R.S.A.“S.Francesco” di Bergamo
Silvia Betti - R.S.A di Brembate di Sopra Elena Mignani - R.S.A. di Casnigo
Raffaella Cogliano -R.S.A. di Seriate
Come è nato e si è sviluppato questo lavoro1. Partenza da un progetto individuale, poi condiviso e approfondito La presentazione che state vedendo è nata dall’incontro delle diverse
esperienze che le educatrici che hanno partecipato al corso sulla narrazione autobiografica hanno proposto agli anziani delle loro strutture. Confrontando
il materiale raccolto, si è visto che l’argomento del matrimonio era stato trattato da tutte le corsiste e si è pensato perciò di realizzare una presentazione comune che
approfondisse l’argomento.
2. Presenza di approcci differentiOgnuna delle educatrici ha condotto il progetto di narrazione autobiografica all’interno della propria r.s.a. con metodologie diverse: chi con un piccolo
gruppo, chi con uno più allargato; chi partendo dalla lettura di un libro, chi dalla visione di fotografie, chi dall’ascolto
di canzoni d’epoca, chi dalla manipolazione di oggetti di una volta; chi utilizzando il canale della
scrittura, chi attraverso il gioco dell’oca dei ricordi.
3. Un esempio di ricostruzione dell’evento matrimonioLavorando a questa presentazione si è cercato anche di evidenziare come il matrimonio rappresenti una delle fasi più significative della vita personale
di ognuno degli intervistati e come ogni singola storia abbia risvolti collettivi da confrontare per conoscere modi,
tradizioni e culture di una volta
4. Un lavoro da riproporreIn un lavoro di raccolta di storie biografiche non può mancare la fase
della 'restituzione' di quanto è stato detto. La presentazione realizzata perciò è stata mostrata dalle educatrici
agli anziani della propria struttura, che si sono sentiti valorizzati e riconosciuti.
Inoltre leggere le parole dei loro coetanei di altre r.s.a. e c.d.i. ha contribuito a farli sentire parte della storia
comune di un territorio.
Il corteggiamento“Mia mamma voleva mandarmi in Svizzera a lavorare perché ero
la prima di sei sorelle senza papà e le mie cugine dalla Svizzeramandavano a casa dei bei soldi. Il mio moroso – l’era semai
gelus – mi ha detto: “Se vai in Svizzera ti lascio”. Mia mamma, che stava sempre di guardia quando veniva a
trovarmi (perché eravamo in sei e senza papà e ci faceva rigaredritte), ha detto al mio moroso: “Se non la lasci andare in
Svizzera la sposi”. E lui mi ha sposato. Tutti dicevano che mi sposavo così in fretta perché ero incinta e invece ho avuto la mia
prima figlia 11 mesi dopo il matrimonio, così g’ho stopat la boca a töcc.”
Rita
“Era l’uomo che doveva chiedere la mano ai genitori. Io ero emozionato, dovevo affrontare il papà e la mamma
di lei. Prima bisognava chiedere la mano per poter stare insieme e frequentarsi, poi una seconda volta
si andava a chiedere la mano per sposarsi. Anche il mio papà ha parlato
con i suoi di lei per il matrimonio.”Giuseppe
“Prima di lui qualcun altro mi ha corteggiata, mi facevano la serenata. Ci siamo conosciuti al matrimonio di un’amica, lui era
ben vestito con un bel cappotto scozzese. Il fidanzamento è durato da gennaio ad agosto, ci vedevamo il mercoledì e la domenica. Quando era da noi
ricordo che alle 11 mia mamma “batteva”e cominciava a dire che
era ora di andare.”Maria Rosa
“L’ uomo doveva andare a casa della donna a parlare con il papà per chiedere la sposa. Mi ricordo
mio papà che è venuto il carabiniere a casa per chiedere mia sorella..ma non l’ ha accettato perché
non aveva i “mattoni” sulle mani.” Carmela
“Era un ragazzo che mi voleva bene, ha dovuto chiedere ai miei genitori e io mi sono presa la responsabilità, prima contava molto il matrimonio…
oggi se non vanno d’accordo si dividono subito.”Agnese
La dote “Io non ho avuto la dote. La biancheria l'ho comprata. Preparare ilbaule con la biancheria… per fare poi? Per fare come le mie sorelle? Loro avevano preparato tutto, avevano la dote e poi…una non l’ha mai usata per non rovinarla e l’altra è diventata grassa e non è più
riuscita ad entrare nelle sottane.”Agnese
“Io avevo preparato la camera e tutto quel che serviva, anche lenzuola e coperte
con l’aiuto delle mie sorelle.”Giuseppe
L’abito“Avevo un vestito con la giacca nerae la camiciettina bianca, bello. Non ho neanche una foto con il vestito da sposa, peccato perché sere semai bela!”
Rita
“Il giorno del matrimonio avevo un vestito scurotra il grigio e il blu, in testa non avevo niente,
libera e ben pettinata, scarpe basse, un po’ come potevamo permetterci.”
Tina
“Mi sono sposata a mezzogiorno in punto il 7 maggio 1949. Avevo un vestito grigio perla – solo i signori avevano i vestiti bianchi. La sarta me l’aveva fatto tanto bene! L’ho usato ancora altre voltedopo il matrimonio, non era come adessoche bianco e lungo fino ai piedi non si puòpiù mettere. Mio marito faceva il sagrestano e aveva preparato la chiesa a festa. Alle tre di notte era ancora lì a finire di addobbarla! Abbiamo fatto anche le fotografie e l’album di nozze.
Abbiamo fatto più belloche potevamo.”
Valentina
L’acconciatura“ Avevo i capelli lisci…
sciolti, con il turbante in testa…si diceva turbante, non cappello.”
Luigina
“Avevo più capelli… erano dritti e lunghi… avevo fatto la piegaproprio per il matrimonio.”
Agnese
“ Avevo i capelli neri e ondulati, tutte onde…che belli che erano…
poi avevo messo la cipria e il rossetto.” Maria
Il bouquet“Il bouquet l’ho messo all’altare della
Madonna: un tempo non c’era l’abitudine di lanciarlo.
Era di calle, garofani e rose bianche.” Elisabetta
“ Avevo un mazzo di fiori bianco…ma avevo vergogna di portarlo e li ho dati in mano a mia zia…
poi in chiesa, alla porta, me li ha dati..”
Luigina
Il banchetto“Abbiamo fatto il pranzo a casa di mio marito, “alla buona”,perché un tempo non c’erano tante cose. I confetti però non
mancavano. Abbiamo mangiato casonsei, minestra, tacchino e salumi.”
Elisa
“Mi son sposata nel mio paese nel Sud Tirol. Eravamo in un ristorante seduti ad tavolo lungo. La tradizione del Sud Tirol per il matrimonio era di cantare e suonare musiche molto armoniose;
c’era uno strumento, lo zither, che è come una chitarra che viene messa sul tavolo poi si pizzicano
le corde. Ha un suono molto dolce a armonioso.”
Margherita
“A casa abbiamo cucinato e mangiato cose deliziose, la carne,l’arrosto… e poi la minestrina con i ritagli delle galline che era prelibato.”
Luigina
“Si mangiava in casa al matrimonio…era bellissimo e si andava tutti d’ accordo.”
Emilia
“Io sono andato al ristorante solo perché era del fratello di mia moglie…ci ha cucinato un vitello tonnato speciale!”
Giuseppe
Il viaggio di nozze“Sono stata a casa otto giorni in licenzamatrimoniale, ma non abbiamo fatto ilviaggio di nozze perché nonc’erano i soldi.”
Elisa
“Non siamo poi andati in viaggio di nozze,abbiamo fatto il giro del paese e siamoarrivati nella nuova casa”.
Maddalena
“In viaggio di nozze siamo andati in Belgio 15 giorni perché avevamo là uno zio. Per il viaggio in treno Milano-Bruxell abbiamo speso 37 mila lire,
più del costo del pranzo di nozze!”Onorio
Mi sono sposata nell’Oltrepò pavese il primo giorno di primavera del 1938. Gli echi della guerra erano ancora lontani. Subito dopo la
cerimonia siamo partiti senza destinazione per il viaggio di nozze e con la nostra auto decappottabile siamo arrivati sulla riviera ligure e in un piccolo albergo abbiamo trascorso la prima notte di nozze. Eravamo
stanchi, con i capelli scompigliati dal vento ma tanto, tanto felici. Il direttore dell’albergo ci chiese un documento che attestasse il nostro matrimonio ma noi avevamo solo il certificato del parroco. Il giorno
seguente siamo ripartiti per il nostro viaggio ed abbiamo girovagato per l’Italia senza sosta per un mese: sembravamo due randagi. Al nostro
ritorno abbiamo trovato i nostri parenti che ci aspettavano: Cosa avete combinato? ci chiesero sorridendo, e ci raccontarono che il direttore dell’albergo, per essere sicuro che fossimo sposati, aveva chiamato i carabinieri, i carabinieri avevano chiamato il parroco, svegliandolo
perché ormai era sera tarda, ed il parroco non potè far altroche confermare la nostra unione.
E’ stato proprio un bellissimo viaggio!
Lucrezia
Le emozioni“Chel dè lè to capeset negot,tocc ai è emuzionacc: la tò mare, ol tò pare e i tò amis…che po’ i ta fa e scherz!”Tranquilla
“Ci siamo sposati a guerra ancora in atto, la guerra ha colpito tutti e tutto in quel periodo anche il matrimonio, si era si felici ma la guerra
è sempre guerra anche in quel giorno. Ma anche se ci sono ricordi tristi della guerra,
quel giorno lì era tutto bello.”Margherita
“La prima notte era un po’ particolare, senza scherzi per fortuna, eravamo già emozionati e vergognosi perché non sapevamo niente… ci
sono dei cambiamenti che avvengono con il matrimonio e non si sa come vanno a finire, all’inizio è un po’ così, poi capisci, ma poi sei
sposata e non è che si torna indietro, si va avanti in due, così come si riesce, poi con il tempo si matura.”
Tina
“Per questo matrimonio ho dovuto affrontare tante cose: perché nessuno pensava che mi sarei sposata alla mia età: avevo già 43 anni.
Le mie sorelle e mio fratello non volevano che mi sposassi: ero l'ultima e quella destinata ad accudire i miei genitori anziani e malati. Quando seppero del fidanzamento andarono su tutte le furie
ma io feci ciò che mi disse il mio cuore. E se dovessi tornare indietro lo rifarei.”
Agnese
“Il giorno del mio matrimonio è stato bellissimo, non lo scorderò mai. Quel giorno era un giorno
bellissimo. Con tutte le mie amiche è stato un giorno felice. C’era tutta la
mia famiglia, gli amici…non lo scorderò mai.”
Amalia
“L’amore è una cosa meravigliosa con la persona che ami, viene non dal sesso ma dal cuore (naturale)
anche passando sacrifici…”
Pace