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A cura del Ministro della Pubblica Istruzione ROMA, 4 SETTEMBRE 2007

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Page 1: A cura del Ministro della Pubblica Istruzione ROMA, 4 SETTEMBRE 2007

A cura delMinistro

della Pubblica

Istruzione

ROMA, 4 SETTEMBRE 2007

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Da “scuola” a “sistema formativo scolastico”

La Legge n. 53/2003 – Moratti – ha ridisegnato il “sistema”: dando vita ai decreti attuativi – attraverso le indicazioni - per la scuola dell’Infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di I° grado

Il ministro del nuovo governo ha ritenuto importante apporre delle modifiche che, tuttavia, non intaccano i nuclei pedagogici centrali , ma cercano di rendere più accessibile il linguaggio scolastico.

Da tempo vi è in campo scolastico un tentativo serio di riformare la scuola, facendola traghettare da una situazione di “frammentarietà” ad una di “sistema”.

Con la L. n. 30/2000 - Berlinguer - (ora abrogata), si è pervenuti alla elaborazione di un piano nazionale di “sistema”, le cui grandi finalità lo abbracciano e si intrecciano su importanti punti comuni a tutti i gradi scolastici, nel rispetto delle specificità organizzative e didattiche.

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COSA SONO

QUANDOPARTONO

Rappresentano le linee e i criteri per il conseguimento delle finalità

formative e degli obiettivi di apprendimento per la scuola

dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione delle precedenti

Indicazioni proposte transitoriamente alle scuole negli

anni scorsi. Le scuole sono chiamate da quest’anno alla elaborazione dei curricoli di studio, tenendo conto

delle nuove Indicazioni, secondo una metodologia operativa di studio e di approfondimento, accompagnata da

flessibilità e gradualità di applicazione.

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DIMENSIONEORGANIZZATIVA

Le Indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione oraria degli insegnanti. Dopo la sperimentazione dei due anni si procederà a una sistemazione complessiva di tutto il periodo dell’obbligo. Per la prima fase iniziale di

accompagnamento saranno stanziati 36 milioni di euro come previsto dalla

Finanziaria 2007

La prima fase sperimentale di attuazione durerà dal 2007 al 2009. Questo periodo consentirà alle

scuole di conoscere e sperimentare le nuove Indicazioni e al Ministero di raccogliere

suggerimenti, e favorire processi di condivisione e di sostegno. Dal 2009-2010 le Indicazioni per il curricolo entreranno definitivamente a regime,

accompagnate da apposito Regolamento.

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DIMENSIONEORGANIZZATIV

A

Presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l’attivazione di un apposito gruppo di coordinamento nazionale con il compito di accompagnare la fase iniziale.

Per favorire il confronto, la discussione nella fase sperimentale di applicazione delle Indicazioni, la

Direzione Generale degli Ordinamenti realizzerà un’area dedicata all’interno del portale del ministero per le interazioni telematiche necessarie per informare,

orientare e documentare.

In questa fase importante d’avvio che si svilupperà nel corso del 2007, sono previsti interventi degli Uffici

scolastici territoriali, il coinvolgimento dell’Invalsi per il monitoraggio e la valutazione, un piano di ricerca da

parte della Agenzia nazionale di sostegno dell’autonomia e, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l’attivazione di un apposito gruppo di

coordinamento nazionale con il compito di accompagnare la fase iniziale re suggerimenti, e favorire processi di condivisione e di sostegno

dell’autonomia.

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DIMENSIONEORGANIZZATIV

A Nella primavera del 2008, dopo la fase di iniziale accompagnamento, è prevista una Consultazione nazionale nelle scuole per la raccolta sistematica e ragionata di commenti, riflessioni e proposte scaturite direttamente dall’esperienza degli insegnanti.

Per favorire il confronto, la discussione nella fase sperimentale di applicazione delle Indicazioni, la Direzione Generale degli

Ordinamenti realizzerà un’area dedicata all’interno del portale del ministero per le

interazioni telematiche necessarie per informare, orientare e documentare.

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Viene così sottolineata l’importanza di un

insegnamento disciplinare non

frammentato, ma capace di far cogliere le

interconnessioni tra i diversi saperi e di

avviare gli alunni ad una visione unitaria della

conoscenza. Si favorisce l’interdisciplinarietà e il

lavoro collegiale tra insegnanti di discipline

diverse.

Storico-geografica Scientifico-

tecnologica

Linguistico-artistico-

espressiva

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Obiettivi di

apprendimento

Volta al successo scolastico

Per una didattica viva…

Ad insegnan

ti autonomi

Non vi è una

lista di obiettivi

ben dettagliata,

ma una serie di

CRITERI che si

rivolgono:

in interazione fr

a

loro

Ad una scuolaadulta

NON RICETTE

MA CRITERI

DI BUONA

SCUOLA

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“Le scuole dovranno educare istruendo gli studenti e mettere al centro l’alunno-persona: solo così si riduce il rischio che gli istituti diventino progettificiIl curricolo diventa più snello e si privilegiano italiano, matematica, storia e geografia a inglese, informatica e impresa. Prima di passare ad altro, infatti, è fondamentale conoscere l’essenziale”.

Così il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha commentato le nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione presentate oggi al Ministero

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Analisi del TESTOa cura di Giuseppina

Zuccari

Prima parte

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PERCHE’CAMBIARE ?

Analisi del testo…

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I MOTIVI ADOTTATIDAL MINISTRO SONO

SOSTANZIALMENTE DUE:

Il primo è di carattere “congiunturale”

Analisi del testo…

Il secondo è di carattere “culturale”

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Un testo composto essenzialmenteda due documenti:

1° Cultura, educazione e scuola

2. Il curricolo nellascuola dell’autonomia

Analisi del testo…

Il 1° rappresenta la cornice culturale per il 2°

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LE PAROLE - CHIAVE

Nuova cittadinanza:

Ogni persona deve possedere le chiavi di

accesso ai diversi ambiti culturali. Solo il

pieno possesso di strumenti culturali può realizzare pienamente i

diritti civili.

Nuovo umanesimo

Coniugare una riforma della cultura e una

Riforma della scuola in cui nessuna delle due

possa realizzarsi senza l’altra. Scuola come

luogo entro cui i saperi umanistici e scientifici, si possono incontrare e

fecondarei reciprocamente.

GLOCALE: intreccio fra locale e globale

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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

La scuola predispone il Curricolo, all’interno del Piano dell’offerta

formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di

competenza e degli obiettivi di apprendimento posti dalle

Indicazioni. Il curricolo si articola in campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e in aree disciplinari

nella scuola del primo ciclo.

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CAMPI DI ESPERIENZA

Si ritorna a parlare di campi di esperienza: si tratta di ri-

contestualizzarne l’idea, poiché dalla prima Riformulazione sono passati ormai

quasi vent’anni. Da allora la scuola dell’infanzia ha elaborato un suo

pensiero riflettendo sulle pratiche e applicando anche a se stessa la

pedagogia dell’errore. Dunque, una grande, nuova sfida, che richiede attenzioni ed interessi diversi, di

creativa e responsabile progettualità operativa.

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AREE DISCIPLINARI

Nella scuola del primo ciclo gli apprendimenti vengono organizzati in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari, raggruppati in

tre aree.L’azione didattica promuove la

ricerca delle connessioni tra i saperi disciplinari e la collaborazione tra i

docenti.

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TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

I “traguardi di sviluppo delle competenze” rappresentano una voce nuova nel già

ricco vocabolario della scuola. A questo riguardo, occorre molta attenzione, poiché

nemmeno a livello di letteratura specializzata si sono trovate quelle

coordinate unitarie in grado di superare l’attuale Babele in cui si utilizzano

espressioni con significati radicalmente diversi. Questi traguardi, infatti, all’analisi

del documento, risultano “curvati” sulle singole discipline più che sull’unità

dell’apprendimento.

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TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Rimane dunque il problema di ricondurli ad unità attraverso una competente

costruzione curricolare. Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria

di primo grado vengono individuati traguardi di sviluppo della competenza per

ciascun campo di esperienza, area e discipline. Tali traguardi rappresentano punti di riferimento posti al termine dei

più significativi snodi del percorso curricolare.

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TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Al fine del raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze sono ritenuti strategici gli obiettivi di apprendimento.

Questi sono sistematizzati per disciplina con la periodizzazione che permette tempi

distesi – classe terza e quinta della scuola primaria; classe terza della scuola

secondaria di primo grado; - diviene un concreto stimolo innovativo la ricerca di trasversalità ed interdisciplinarietà nella

declinazione dei traguardi, per non cadere nel pericolo di una loro forte connotazione

disciplinare.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENT

O

Essi si riferiscono ai campi di esperienze – aree disciplinari – discipline – IRC , e sono strettamente connessi alle UNITA’ FORMATIVE.

Ogni Unità Formativa concorre, con i suoi obiettivi di apprendimento ed i suoi contenuti specifici, allo sviluppo del

curricolo della scuola ed al raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze.

.

Gli obiettivi di apprendimento sono ritenuti strategici al fine del raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze.

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I GRANDI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi di apprendimento prioritari della scuola sono:

- promuovere i saperi propri di ogni umanesimo; - diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione non solo fra le nazioni,ma anche fra le discipline e le culture.

- insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in una prospettiva complessa, volta a superare la frammentazione delle discipline e ad integrarle in nuovi quadri di insieme;

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VALUTAZIONE

Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della

documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali.

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni

da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle

condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di

apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

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ISTITUTO NAZIONALE DI VALUTAZIONE

L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema nazionale, fornendo alle scuole, alle famiglie e

alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità

del nostro sistema di istruzione, e questo all’interno di un confronto

internazionale che oggi va assumendo sempre più rilevanza.

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LE STRATEGIE DIDATTICHE

Gli studenti debbono impadronirsi delle intelaiature e del panorama complessivo

delle singole discipline: i temi fondamentali, i metodi, gli sviluppi storici .. i nuclei

fondanti.Gli alunni comprendono gradualmente e

consapevolmente che i confini e gli statuti delle singole discipline sono in continua

evoluzione, perché in continua evoluzione è la ricerca in tutti i campi. La società ha

sempre meno bisogno di persone addestrate a eseguire istruzioni statiche ed ha sempre

più bisogno di persone che siano capaci di autoformarsi.

Non ci sono sviluppi lineari ma complessi.

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LE STRATEGIE DIDATTICHE

Per realizzare questi obiettivi ogni scuola, nella propria autonomia, attiva

quelle strategie didattiche che risultano le più congeniali a quella situazione particolare, in grado di

rispondere a esigenze locali, nonché di realizzare gli obiettivi nazionali.

La programmazione annuale costituisce la fonte generativa del

curricolo, che va poi via via definito nelle proposte delle “Unità formative”.

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LE STRATEGIE DIDATTICHE

Noi facciamo la scelta, per l’IRC, dell’Unità formativa, per cui tale Unità confluisce, con quelle degli altri “campi” o “discipline”, nel

curricolo, e lo costituisce nella sua essenzialità. Essenzialità significa

dire qualche cosa nella consapevolezza che essa venga

acquisita. Tutta l’attività didattica si snoda su

alcuni nuclei tematici specifici.

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Legge n. 53/2003 - Moratti

Le parole-chiave

autonomiaPiano di Studio Personalizzato -

PSP

Profilo educativo, culturale e professionale

Raccomandazioni

Indicazioni Nazionali 2004

Obiettivi generali del processo educativo

Piano Personalizzato attività educative -

PPAE

Obiettivi specifici di apprendimento - OSA

Unità di apprendimento - UA

Obiettivi formativi - OF

Portfolio

ologramma

Tutor…

Indicazioni Fioroni 2007

Le parole-chiave

autonomia

curricolo

Cultura, Scuola, Persona

Traguardi di sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Aree disciplinari

Valutazione

Nuova cittadinan

za

Nuovo umanesim

o

Campi di esperienze

Comparazione “di lessico” fra i due documenti

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Cosa rimane Cosa cambia (non c’è più)

Curricolo: previsto dal DPR n. 275/99

sull’autonomia scolastica

Piano dell’Offerta Formativa - POF

Relazione educativo-didattica

autonomia Piano di Studio Personalizzato -

PSPProfilo

educativo, culturale e

professionalePECUP

Raccomandazioni

Indicazioni Nazionali

2004Obiettivi

generali del processo educativo

Piano Personalizzato

attività educative - PPAE

Obiettivi specifici di apprendimento -

OSAUnità di apprendimento -

UA

Obiettivi formativi - OF

PortfolioTutor…

Unitarietàtrasversalità

Cosa rimane nel “significato” e cosa cambia nel “lessico” dei due documenti.

Responsabilità, corresponsabilità e

professionalità docente.

Rapporti con le famiglie e con la comunità…

Verifica, valutazione,

documentazione

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Ripercussioni sull’Irc

Le Indicazioni 2007 non trovano impreparati gli IdR.

Le innovazioni scolastiche in atto e soprattutto la sperimentazione nazionale CEI hanno avuto un ruolo

fondamentale nel formare nuove mentalità e nuove modalità di approccio

con le situazioni scolastiche. Si tratta ora di “orientare” nei loro giusti significati l’approccio alla nuova terminologia e le conseguenti

azioni educativo-didattiche, evitando tre forme negative:

La banalizzazione, per cui alla fine tutto cambia e

niente cambia…

Il “formalismo”, per cui cambia solo l’etichetta, e si procede come

prima…

L’individualismo, come errata

concezione del “nuovo

umanesimo”

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Discutiamo sulle parole-chiave delle Indicazioni 2007Discutiamo sulle parole-chiave delle Indicazioni 2007

Sistema formativo

Nuova cittadinanza

Nuovo umanesimo

GLO-CALE

Curricolo

Traguardi di sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Valutazione

Campi di esperienze Aree disciplinari