24
^ 74 a Assemblea AVIS Comunale Milano ^ Emergency sangue: intervista a Gino Strada ^ Mucca pazza: questa sconosciuta n. 1 gennaio/aprile 2001 anno ix Periodico quadrimestrale – Editore: AVIS Comunale Milano – N. reg. al Tribunale di Milano 434 del 9/10/93 – Sped. Abb. Post. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Milano

74a Mucca pazza: AVIS Comunale questa sconosciuta · 2015. 7. 14. · ^74a Assemblea AVIS Comunale Milano ^ Emergency sangue: intervista a Gino Strada ^ Mucca pazza: questa sconosciuta

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • ^ 74a AssembleaAVIS Comunale Milano

    ^ Emergency sangue:intervista a Gino Strada

    ^ Mucca pazza:questa sconosciuta

    n.1gennaio/aprile 2001 • anno ix

    Periodico quadrimestrale – Editore: AVIS Comunale Milano – N. reg. al Tribunale di Milano 434 del 9/10/93 – Sped. Abb. Post. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Milano

  • Io mi sento partedell’AVIS, anche se il miosangue viene raccoltomolto più lontano…

    Editoriale

    74a Assemblea AVIS Comunale Milano

    Emergency sangue

    Mucca pazza: questa sconosciuta

    AVIS in corsa a Monza!

    La pagina economica

    News

    Rassegna stampa

    Calendario delle raccolteDonare il sangue: istruzioni per l’uso

    In copertina: ospedale di Emergency in Kurdistan.

    Sommario

    Gino Strada

    «

    »

    pag. 3

    4

    8

    11

    17

    18

    19

    21

    22

    Foto

    di

    Ma

    rco

    Del

    og

    u

  • 3

    di Sergio Casartelli

    Infine, non potevamo trascurare un problemaimportante come quello del “morbo dellamucca pazza” e della sua variante umana, nonsolo per l’impatto che ha avuto sulle nostrevite, ma anche per i riflessi sui criteri di am-missione alla donazione.

    La nostra speranza è che questa lettura aiutitutti a fare chiarezza e a decifrare meglio leinformazioni e i messaggi che, spesso confusi,sono stati trasmessi in questi mesi, talvoltaspaventandoci, talvolta lasciandoci increduli.Quello che posso dire di aver capito è che sesu molti aspetti ancora la scienza non può ri-spondere (e ciò porta comunque a prenderemisure cautelative in attesa di verifiche), tut-tavia su ciò che si è già accertato possiamo re-cuperare un po’ di tranquillità. Cresce infattila nostra consapevolezza del problema.

    Come raccomandavo in Assemblea ai 120 socipresenti, i dati dell’attività - riportati sul gior-nale - devono servire a ognuno per rifletteresul proprio impegno nell’Associazione e suquanto si potrebbe fare con una collaborazio-ne più fattiva da parte di tutti. L’invito è in-somma a usare questi numeri, non sempreconfortanti, per rimettersi in gioco senza ca-dere in un facile esercizio di bilancio.

    Mi piacerebbe facessimo tutti tesoro della pas-sione e dell’impegno con cui Gino Strada, unodei fondatori di Emergency - intervista all’in-terno - ha parlato del problema sangue. La suafrase “Dipendesse da me renderei obbligatoria ladonazione del sangue così da poter dire ai citta-dini di starsene a casa per esubero di sangue” èovviamente un paradosso, ma ciò che vuoleesprimere è, da un lato, la necessità insupera-bile del sangue, dall’altro il fatto che potenzial-mente tutti, se in buona salute, potremmo es-sere donatori di sangue. Facciamoci allora ca-rico di questa convinzione e trasmettiamola achi ci circonda con entusiasmo e serenità! Siamo molto orgogliosi di aver ospitato latestimonianza di Gino Strada sul nostro gior-nale, fieri che si senta parte dell’AVIS e che siasempre stato donatore.Al tempo stesso confermiamo la nostra atten-zione alle associazioni meritevoli, perché sia-mo convinti che un volontariato traini con séaltro volontariato. Venire a contatto con leesperienze degli altri offre nuovi stimoli in di-rezione della solidarietà e aiuta a crescere neivalori della vita.

    Se è tempo di bilancio per l’attività associativa del Duemila, è anchetempo di nuovi progetti e iniziative per l’anno in corso.

    Editoriale

  • 4

    di Ermanno Pozzoni

    Risultati 2000Obiettivi 2001

    74a Assemblea dell’AVIS Comunale di Milano

    la politica associativa

    I Gruppi Aziendali

    Sono una risorsa da sviluppare perché si trat-ta di un apporto insostituibile, ridottosi pur-troppo negli anni con effetti devastanti sulleraccolte di sangue. L’anno scorso abbiamocercato di rafforzare l’attività in ALCATEL eITALTEL (oggi SIEMENS), abbiamo creatonuovi gruppi in SIEMENS SPA BICOCCA, IBM,CELESTICA e NIGUARDA (come Ospedale ecome Zona), ma dobbiamo lavorare ancora(nuovi Gruppi in azienda, ripresa dell’attivitàsul territorio e nuova autoemoteca dell’Ospe-dale San Raffaele) con l’impegno di tutti, nonsolo dei Consiglieri.Situazioni critiche si registrano nel GruppoVigili Urbani, che è senza responsabile e senzauna vera e propria dimensione di gruppo, no-nostante le 500 recenti assunzioni di vigili.La proposta di assimilarlo al Gruppo del Co-mune non è soddisfacente. Bisogna pensare ainiziative per ottenere risultati autonomi co-me Gruppo Comune e altrettante per i Grup-pi “cugini”, perché non ci si può accontentaredi raccogliere 85 donazioni all’anno su 40.000dipendenti dell’intera Azienda Comune.Difficoltà anche nelle Delegazioni che fannoaffidamento sempre sui soliti nomi, sempremeno numerosi, sempre meno giovani anchese fortunatamente sempre molto attivi!

    Il rapporto con le Associazioni

    Abbiamo sensibilizzato le altre associazioni divolontariato, come quelle dei trapiantati, sulruolo che riveste anche la donazione di san-gue, prima trascurata del tutto. Oggi invececollaboriamo insieme, si stanno sviluppandodelle proficue sinergie e una bella testimo-nianza è il manifesto dell’ultima Festa del Do-natore AVIS, firmato congiuntamente e affissosui muri di Milano. Le iniziative comuni pro-seguono, a partire da una “tre giorni” in occa-sione della Settimana del Donatore, la terza dimarzo.I rapporti si stanno sviluppando anche con lealtre associazioni di donatori di sangue, comel’ADSINT dell’Istituto dei Tumori e l’ADO delSan Paolo, dove opera attivamente il nostroConsigliere Orazio Faè. Abbiamo bisogno diun altro Faè che si impegni al San Raffaele peril progetto in corso dell’autoemoteca, di unaltro a Niguarda e di tanti altri ancora!

    In occasione dell’assemblea associativa annuale, svoltasi il 10 mar-zo scorso, il presidente sergio casartelli ha passato in rassegna leazioni intraprese nel corso del 2000, ne ha valutati i risultati e hafissato per il 2001 alcuni obiettivi di miglioramento.Di seguito vi proponiamo una sintesi dell’intervento, con particola-re attenzione ai numeri dell’attività donazionale, evidenziati e com-mentati in box.

  • 5

    Il rapporto con le istituzioniSono cresciuti anche i rapporti con le istitu-zioni: il più grande riconoscimento è venutodal sindaco di Milano, Gabriele Albertini, do-natore di sangue proprio quando il Prof. Sir-chia è Assessore in Consiglio Comunale. Ri-conoscimenti pubblici sono arrivati dallostesso Prof. Sirchia; con il Questore Finazzoabbiamo potuto dialogare in modo privilegia-to e non da meno è stata la disponibilità delPrefetto Ferrante. L’ONU ha conferito un ri-conoscimento all’AVIS Regionale, di cui an-diamo fieri sentendoci anche un po’ protago-nisti. L’AVIS è stata anche invitata a rappre-sentare i sentimenti e le aspettative del volon-tariato verso la politica in occasione della na-scita del movimento “La Margherita” lo scor-so dicembre. All’incontro erano presenti unmigliaio di invitati da tutte le Regioni setten-trionali.

    Il rapporto con l’informazioneÈ cresciuta la nostra visibilità sui massmedia e, cosa più importante, sisono sviluppati rapporti diretti e amichevoli con una chiara disponibi-lità verso l’AVIS. Ci hanno ospitato TV nazionali (TG1 e TG5), regionali(TG3 ripetutamente per l'emergenza estate e in due momenti impor-tanti, il Sindaco donatore e la Festa del Donatore) e TV locali: Seimila-no, Telenova, Telelombardia; radio e testate giornalistiche nazionali (IlCorriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Il Giorno, L’Avvenire).

    Il rinnovamento associativo

    La 73a Festa del Donatore è stata un bell’esempio di rinnovamento:due giorni per le strade di Milano (ciclisti e marciatori), sotto l’acqua,sui muri della città, sui quotidiani e anche nel modo di stare insiemein teatro. Altri segnali di rinnovamento si sono registrati nell’organiz-zazione interna: ai Consigli si è data cadenza bimestrale per lasciarespazio ad altre iniziative e incontri per la vita dell’Associazione, ma inquesto senso non c’è stata risposta. Anche rispetto alla proposta di ri-durre il numero dei Consiglieri da 25 a 21 con deliberazione affermati-va da parte di questa Assemblea, a condizione che tra i 25 supplentinon si riscontrasse volontà a collaborare, non è cambiato nulla.Siamo rimasti in 21 e, nonostante l’impegno a cadenza bimestrale, sisono registrate assenze talvolta giustificate, ma perlopiù ripetute! E purtroppo la data del rinnovo del Consiglio si avvicina. Occorretrovare forze nuove da affiancare alle vecchie, perché l’inserimentodell’ultima ora non funziona. Anche l’iniziativa Presenta un amicoall’AVIS non ha dato frutti tra i presenti. Rilanciamo l’invito/ compito,non potete non ascoltarlo! Infine l’anno scorso avevamo denunciato lasolitudine dei Consiglieri che si impegnano, facendo appello alla vo-stra collaborazione, eppure non è cambiato nulla!

    La politica sanitariaAbbiamo sottoposto alle istituzioni sanitarie il problema dell’auto-sufficienza del territorio, contestando la logica dei territori disegnati atavolino, i DMTE, riaffermando la logica del fabbisogno, che è la logicache ci ha unito fin dal primo giorno. Ciò significa portare direttamen-te il donatore dove se ne ha necessità; raccogliere unità direttamenteper il DMTE carente, ribaltando il concetto del trasferimento di unitàpronte all’uso da un ospedale all’altro. Questo concetto infatti intro-duce da un lato la prassi dell’unità da pagare, ossia del trasferimentoeconomico e, dall’altro, la costante dipendenza degli ospedali che han-no maggiori necessità di cura, trapianti, posti letto.

  • 6

    gli obiettivi per il 2001

    Le donazioni

    Nonostante i grandi sforzi compiuti dall’Associazione per aumentareil numero dei donatori, con un 32% in più di candidati rispetto al1998, la percentuale di coloro che alla fine donano è ancora troppobassa.Oggi servono 3,5 candidati per avere una donazione, a fronte dei 2,2nel 1998! Anche tra i donatori il giudizio non è positivo, benché la percentualedi decremento sia in lenta diminuzione: siamo al 4% nel 2000, controil 6% del 1998.Incidono molto sull’assenteismo dei donatori anche le sospensionitemporanee alla donazione, che faticano a essere recuperate perchédifficilmente i donatori sospesi (1889 nel 2000 contro gli 831 del 1998 ei 1684 del 1999) tornano per i controlli. Sono valori impressionanti.Le donazioni AVIS sul territorio milanese sono state 16.320 nel 2000, afronte delle 17.343 del 1998 e delle 16.848 nel 1999 (nei box il dettagliosull’attività donazionale).E purtroppo le donazioni nei primi due mesi del 2001 sono state undisastro, anche senza l’epidemia influenzale dello scorso anno.Eppure alla città di Milano mancano almeno 40.000 unità di sangue,che corrispondono a circa 20.000 nuovi donatori.

    > Ristrutturato provvisoriamente il vecchiolocale del Centro Trasfusionale di Niguarda,oggi finalmente ci sono lo studio medico, l'ac-cesso al sistema informatico per la visionedelle cartelle cliniche del donatore, 4 bellissi-me poltrone per la donazione e il medico: ilDr. Mancini. L’obiettivo per il 2001 sarà diportare su queste bellissime poltrone almeno1.000 nuove donazioni.

    > L’autoemoteca dell’Ospedale San Raffae-le, che verrà gestita in collaborazione con l’A-VIS per riprendere efficacemente la raccoltasul territorio, sarà pronta prima dell’estate,mentre il gruppo dei nostri collaboratori do-vrebbe esserlo già da domani!

    > Un’iniziativa con le Associazioni dei tra-piantati per l’organizzazione della raccoltadella manifestazione di volontà sulla donazio-ne degli organi e del sangue, all’interno del-l’Ospedale. È il primo progetto milanese epartirà da Niguarda, in occasione della dome-nica dedicata alla donazione, il 25 marzo.

    > È in corso di studio un’iniziativa con leOrganizzazioni Sindacali per una comunica-zione a tutte le aziende. Dovrebbe partire unprogetto pilota quest’anno.

    > È in corso l’iniziativa con le scuole,“Orientare alla cittadinanza e alla solida-rietà”, promossa dal Ministero della PubblicaIstruzione in collaborazione con l’AVIS Na-zionale.

    > A Maggio ci sarà una grande manifesta-zione AVIS probabilmente in piazza del Duo-mo (18-22) per i donatori e per i milanesi, ini-ziativa promossa dall’AVIS Regionale. Un par-ticolare ringraziamento va alla PresidenteCristina Rossi che ha compreso le difficoltàper Milano a colmare da sola il proprio fabbi-sogno e ha capito quanto sia indebolita l’AVISdi Milano, accerchiata com’è da tutte le asso-ciazioni di donatori degli ospedali. Ma l’AVISmilanese è la storia dell’AVIS italiana; quantoavviene a Milano ha risonanza provinciale,regionale e a volte nazionale; una grande AVISdi Milano è una grande AVIS e quest’annoAVIS Milano ha dato a tutti, in particolare aProvincia e Regione, ma non solo, grande vi-sibilità.

    > Il Presidente proseguirà nei rapporti conistituzioni, associazioni, comunicatori, opi-nion leader per portare l’AVIS all’esterno conuna visibilità sempre maggiore ed efficace.

    i dati dell’attività 2000

    Il bilancio

    Soddisfazione per il bilancio, perché all’inizio del mandato avevamouna perdita di 258 milioni di lire con un trend estremamente negativoper il futuro. Lo scorso anno, pur diminuendo le entrate (donazioni),con il contenimento dei costi abbiamo ridotto la perdita a 172 milioniin soli otto mesi di attività, perdita che quest’anno è di 52 milioni no-nostante la continua diminuzione delle entrate (per i dettagli del bilan-cio vedi la pagina economica, pag. 18).Oggi non abbiamo più un trend così negativo, certo è costato sacrifi-cio a tutti e per questo vi ringraziamo: i Consiglieri che hanno rinun-ciato ai rimborsi spese, i dipendenti che non vedono crescere gli sti-pendi nonostante il rinnovo del contratto di lavoro, aziende e amiciche hanno fatto elargizioni.Per il 2001 con l’aiuto di tutti voi basterebbe mantenere il numero del-le donazioni per vedere il bilancio risanato!

  • 1998 1999 2000

    Riferito al biennio 1,5 1,6 1,7

    Riferito al singolo anno 2 2,2 2,8

    Purtroppo aumentano i donatori sospesitemporaneamente per motivi di salute o al-tro: 1889 nel 2000 contro i 1684 nel 1999.Un incremento del 12,2% che, se da un latoattesta la serietà e scrupolosità con cui ven-gono controllati i donatori, dall’altro testi-monia la difficoltà che si incontra a farli poitornare ai controlli di riammissione. Questi numeri incidono molto anche sullalenta riduzione del decremento delle dona-zioni: il 6% nel 1998, il 7% nel 1999, il 4%nel 2000. È nostra intenzione affrontare ilproblema nel corso di quest’anno perché ètroppo importante per l’attività dell’avis ilrecupero di così tanti donatori.

    Questi dati dimostrano che, nonostante glievidenti sforzi associativi per aumentare ilnumero dei donatori, purtroppo il “+32%” dirichiedenti si trasforma solo in un “+25%” dicandidati e, tra quelli risultati idonei, dimi-nuisce il numero di chi viene a donare. Così,se nel ’98 per avere una prima donazione oc-correvano 2,2 candidati, nel ’99 ne occorre-vano 2,8 e nel 2000, anche se il dato è anco-ra parziale, ne sono occorsi 3,5!

    Donatori attivinel biennio

    (almeno unadonazione)

    7589

    Sospesitemporaneamente

    nel 2000

    1889

    Hanno donatonel 2000nel 2000

    5753

    I sospesi temporanei

    quelli che non tornano/1

    Donazioni 2000

    1999

    11.355

    5487

    951

    17.793

    Raccolta avisnei centri ospedalieri

    Raccolta associativa(Centri fissi e Gruppi Org.)

    Raccolta associativaextraprovincia

    Totale raccolte

    2000

    10.778

    5523

    763

    17.064

    %– 5.1

    + 0.7

    – 19.8

    – 4.1

    Come mostra la tabella, nelle raccolte del2000 c’è stato un calo del 4,1% rispetto al1999, in parte dovuto alla diminuzione delledonazioni presso i Centri Trasfusionali ospe-dalieri (- 577 unità), in parte alle 152 unità inmeno raccolte dall’Associazione, soprattut-to a causa della forzata rinuncia dei punti diraccolta extraprovincia, imposta dai DMTE inbase alle ormai note normative regionali.

    Indice di donazione

    L’iter dei candidati

    7

    1.5

    2

    1.6

    2.2

    1.7

    2.8

    1998

    1979

    1645

    1179

    912

    2.2

    Domande di adesione

    Candidati *

    Idonei

    Almeno una donazione

    Candidati per donazione

    1999

    2327

    1898

    1355

    835

    2.8

    2000

    2621

    2131

    1476

    751

    3.5 **

    %

    +32

    +25

    +29

    L’indice di donazione è aumentato a frontedi una diminuzione del numero di soci chehanno donato nel corso del 2000 (5753 nel2000, 7627 nel ’99 e 8509 nel ’98): il nostrograzie ai donatori assidui che non mancanomai una chiamata, che siano d’esempio an-che a tutti gli altri!

    * che rientrano nei parametri di accettazione del donatore di sangue** il dato si consoliderà entro il 1° semestre 2001

    quelli che non tornano/2

  • 8

    sangue

    Gino Strada è sempre là dove altri non vanno,in quei paesi martoriati da guerre di cui nes-suno parla, ma che qualcuno armerà pure, inquelle “terre di nessuno” disseminate di mineantiuomo, il risultato più vigliacco delleguerre dei nostri tempi. Sono una cinquanti-na i conflitti attualmente in corso, guerre do-ve il 90% delle vittime è rappresentato da ci-vili, donne, bambini, uomini inermi e dove110 milioni di mine antiuomo sono in aggua-to per continuare a ferire, mutilare, uccidere.Ruanda, Kurdistan, Cambogia, Afganistan:questi i paesi dove Emergency, l’associazioneumanitaria fondata a Milano nel 1994, ha rea-lizzato Centri chirurgici per vittime di guerra,Centri di Riabilitazione e Reintegrazione so-ciale e presidi di primo soccorso, curando adoggi più di 150.000 persone con oltre 13.700interventi chirurgici.Naturalmente esisterà un’emergenza sangue neipaesi in cui operate…«Esiste e come! Nei paesi in guerra la sanità èdistrutta e la questione sangue si fa dramma-tica: il poco sangue disponibile viene riserva-to ai militari, spesso sopravvivono remoreculturali alla donazione, specie nei paesi mu-sulmani (il perché non l’ho mai capito, maanche di fronte a un figlio molti fanno resi-stenze, in un clima molto fatalista) e general-mente la popolazione versa in condizioni sa-nitarie precarie, con una incidenza elevatissi-ma di anemia, epatiti e HIV nei paesi africani.Così il reperimento del sangue, che non è im-portabile per i ristretti tempi di conservazio-ne e per i costi, diventa un vero e propriodramma.»Come fate a operare in queste condizioni?«Lavoriamo spesso in condizioni estreme, ob-

    di Gaia Fiertler

    Dalla mancanza di sangue nelle aree delmondo ad alta criticità, i paesi in guerra, al-la carenza nelle nostre ben più rassicurantiaree metropolitane. Una grande testimonianza da un grande chi-rurgo di guerra, gino strada, che invita albuon uso del sangue e alla massima traspa-renza per poter contare sulla fiducia dei cit-tadini e… sul loro sangue.

    Intervista a Gino Strada

    «Ricordo il caso di Alphonsine, una ragazza del Ruandacolpita da una mina antiuomo… l’operazione era chirur-gicamente riuscita ma stava per morire per mancanza disangue. Non ci abbiamo pensato due volte…»

  • 9

    bligati a misure e protocolli che in Italia sa-rebbero inaccettabili. Dobbiamo dosare il nu-mero di sacche a paziente, non più di sei, e ivalori di emoglobina in base a cui trasfonderesono diversi.» Dove reperite il sangue?«Noi dello staff ci sottoponiamo a frequentis-sime donazioni (l’ideale sarebbe che fossimotutti donatori universali!); in più cerchiamodi convincere a donare la famiglia “allargata”del ferito, quindi anche chi lo porta all’ospe-dale ma, come dicevo, non sempre con suc-cesso.I nostri centri dispongono di una banca delsangue interna, con un tecnico di laboratorioche testa il sangue, ma quando in una giorna-ta arrivano 100-150 feriti le scorte diventanoimmediatamente insufficienti. E così a voltecapita di fare delle scelte non proprio orto-dosse, come nel caso delle donazioni dirette.Sono situazioni limite, ma quando mezza sac-ca di sangue può salvare la vita a un bambinobisogna rischiare. Ricordo il caso di Alphonsi-ne, una ragazza del Ruanda colpita da unamina antiuomo. Le avevamo dovuto amputa-re entrambe le gambe sopra le ginocchia e unavambraccio, l’operazione era chirurgicamen-te riuscita ma stava per morire per mancanzadi sangue. Non ci abbiamo pensato due volte.

    Abbiamo infilato una cannula nel braccio diMichelle, medico del contingente australianodell’ONU in Ruanda con gruppo sanguignozero negativo (donatore universale) e l’abbia-mo collegata al braccio buono di Alphonsine.Poi abbiamo trovato altri tre militari austra-liani con il medesimo gruppo sanguigno: unacatena di trasfusioni dirette che ha funziona-to, non ci sono state reazioni allergiche.Alphonsine ce l’ha fatta, si è ripresa.Ma ho anche visto morire tante persone permancanza di sangue, una frustrazione enor-me, soprattutto nei frequenti casi di lesionichirurgicamente curabili (penso anche soloall’asportazione di milza), ma con l’emoglo-bina troppo bassa per poter sopravvivere.Il sangue per noi è fondamentale, un proble-ma costante. Ovviamente durante gli inter-venti cerchiamo di sprecarne il meno possibi-le, ma non basta e il recupero intraoperatorionon è neppure pensabile perché non abbiamogli strumenti adatti.Conto molto sul progresso della ricerca nel-l’ambito dei sostituti del sangue, che sarebbe-ro la soluzione ideale, ma prima che sianodisponibili, affidabili e accettabili come prez-zi in questi paesi depressi temo passerannodecenni.»E le banche del sangue della Croce Rossa nonsono una fonte di sangue?«Nei paesi in guerra la Croce Rossa è spessolegata ai poteri locali e tende a riservare ilsangue ai militari. Peccato che la maggiorparte dei feriti siano civili, donne e bambini!»

    emergency nel mondoIn sei anni, Emergency ha realizzato un Cen-tro Chirurgico in Ruanda, due nel Kurdistaniracheno (dove ha costruito anche un CentroRiabilitazione e Protesi), uno in Cambogia, aBattambang, una delle aree più minate delmondo e uno in Afganistan, nella valle delPanshir. E per questa primavera si prevedel’apertura di due nuovi ospedali, uno a Ka-bul, sempre in Afganistan e uno in Sierra Leo-ne, paese martoriato da una guerra sangui-nosa, combattuta anche da bambini-soldato,che ha lasciato migliaia di persone mutilatedalmachete e un sistema sanitario insufficien-te, quasi inesistente. In tutti questi paesi Emergency rappresentaper la popolazione l'unico punto di riferimen-to chirurgico specializzato e gratuito.

    Nella pagina a fianco:

    Gino Strada in una foto

    di Francesco Acerbis.

    In alto:

    il centro di riabilitazione

    e l’ospedale di Sulaima-

    niya in Kurdistan.

  • 10

    In alto:

    bambini cambogiani vit-

    time di mine antiuomo.

    Il Dott. Yassin, chirurgo

    curdo di Emergency

    mentre dona il sangue

    nell’ospedale di Battam-

    bang in Cambogia.

    Sotto:

    bambini afgani

    nell’ospedale di Anabah

    in Afganistan e una vedu-

    ta dell’ospedale.

    forniture di sangue, perché in caso contrarionon avrei dubbi a immaginarmi una disaffe-zione generale nei cittadini. Ritengo anzi chela prima legittima pretesa verso le strutturesanitarie, da parte delle associazioni che tantosi danno da fare per procacciare il sangue, siaquella di disporre della massima trasparenzasul percorso del sangue in modo da rassicura-re il cittadino dell’utilità del suo sforzo.Non va neanche trascurato un problema dicarattere organizzativo: per donare bisognamettere in conto almeno mezza giornata, cheper chi lavora è decisamente troppo! Ad ogni modo io mi considero uno dell’AVIS,anche se le mie sacche vengono raccolte unpo’ più lontano! Sono sempre stato donatoredi sangue e oggi più che mai vengo salassatonei Centri chirurgici di Emergency!» In che bacini di utenza cercheresti nuovi dona-tori?«Intensificherei l’azione di sensibilizzazione epressione sui familiari dei pazienti che fre-quentano le strutture sanitarie tradizionali,dall’ambulatorio mutualistico al centro spe-cialistico cardiochirurgico. Non ricordo gran-di campagne dentro gli ospedali, mentre sonobacini dove circola moltissima gente che do-vrebbe già mostrare una certa sensibilità alproblema.»

    Sembra impossibile, dopo questa testimonian-za, che un problema sangue possa esistere anchein Occidente. Eppure negli ultimi anni si è regi-strato un progressivo calo delle donazioni. Danoi in Italia, e in particolare a Milano, la stessaorganizzazione sanitaria ha stabilito aree dicompetenza territoriale talmente restrittive aifini della raccolta da privare la città di ben4000 unità di sangue nel ’99 rispetto al ’91. Ep-pure per raggiungere l’autosufficienza territo-riale servirebbero altre 40.000 unità di sangueall’anno, che corrispondono a 20.000 nuovi do-natori. L’Associazione deve insomma trovarenuove risorse, ma fa un’estrema fatica…«Non mi sorprende», commenta Gino Strada,«che in una società sempre più divisa, ghettiz-zata e contrapposta come la nostra sia difficilefar passare messaggi di solidarietà. In partico-lare poi in Lombardia dove si propongonomodelli di sanità privata in nome della liberascelta del cittadino, quando in realtà ritengoche a monte vi siano molti interessi privati,diventa ancora più difficile parlare di culturadella donazione.» Eppure il sangue serve e in qualsiasi momentochiunque può averne bisogno…«Ovviamente! Dipendesse da me renderei ob-bligatoria la donazione del sangue così da po-ter dire ai cittadini di starsene a casa per esu-bero di sangue! Sto indubbiamente estremiz-zando per far capire che conosco bene l’entitàe l’urgenza del problema che, con un piccolosforzo da parte di tutti, forse qui in Italia sipotrebbe risolvere tranquillamente. Donare ilsangue è sicuramente un gesto di grande re-sponsabilità, che tuttavia presenta alcunedifficoltà. Nel cittadino si è infatti creata unacerta sfiducia, un po’ per le leggerezze com-messe in passato dalla medicina ufficiale nelsistema trasfusionale, un po’ perché non sem-pre c’è chiarezza su come il sangue viene usa-to e distribuito.Mi auguro che voi, come associazione esternaall’ospedale, vi poniate come obiettivo il con-trollo e il monitoraggio degli sprechi e delle

    Emergency - via Bagutta 12 - Milanotel. 02 76001104 - www.emergency.it

  • bse, creuzfeldt-jakob, nuova variante: per orientarci in questomondo sconosciuto da qualche mese entrato nel linguaggio co-mune e per comprendere appieno l’eventuale “rischio sangue”, sucui il ministero della sanità ha preso una serie di misure cautela-tive, ci siamo rivolti a un neurologo esperto in materia, il dott. fa-brizio tagliavini dell’istituto nazionale neurologico carlo bestadi milano. Presso questo centro dal ’96 (anno in cui è stato iden-tificato il primo caso della nuova variante in gran bretagna) è at-tiva una unità di sorveglianza di carattere regionale che sotto-pone tutti i casi di creuzfeldt-jakob (da ora in poi indicata con cdj)agli esami disponibili in vita e post mortem per individuare l’even-tuale presenza della variante della malattia stessa.Finora in Italia non si sono registrati casi di variante provocatadalla encefalopatia spongiforme bovina (bse), mentre 88 sonostati i casi accertati in gran bretagna, 1 in irlanda e 3 in francia.

    11

    Mucca pazza:questa sconosciuta

    la parola alla ricerca

    Intervistaal Dott. Fabrizio Tagliavini

    a cura di Gaia Fiertler

    Che rapporto c’è tra la nuova variante e la for-ma classica di CJD?«La malattia di CJD è una rara encefalopatiadegenerativa che colpisce una persona su unmilione di abitanti all’anno, percentuale iden-tica in tutto il mondo. Può essere di origine

    bse

    L’Encefalopatia spongiforme bovina (BSE -Bovine Spongiform Encephalopathy) è unamalattia neurodegenerativa che colpisce bo-vini alimentati con farina animale contami-nata da prioni. Appartiene a un gruppo dimalattie denominate “Encefalopatie spon-giformi trasmissibili”.

    cjd

    La Creuzfeldt-Jakob è una rara malattia neu-rodegenerativa che colpisce l’uomo (1 su unmilione di abitanti all’anno) e appartiene al-le Encefalopatie spongiformi trasmissibili.

    può essere di origine:

    ^ genetica (20%)

    ^ sporadica (80%)

    ^ acquisita (casi rari)

    In tutti i casi la proteina prionica presentenell’encefalo si trasforma in una forma ano-mala (il prione) che, raggiunta una certa con-centrazione, distrugge i neuroni.

    Che cosa avviene quando il prione infetta l’en-cefalo?«Si ritiene che il prione sia costituito esclusi-vamente da una forma anomala di PrP, pro-teina che - nella forma normale - è presentenelle cellule del sistema nervoso e di diversialtri organi. Mentre la PrP normale viene sin-tetizzata, utilizzata e degradata dall’organi-smo, la forma alterata (il prione) non può es-sere degradata, si accumula nel cervello (in al-cuni casi, come nella nuova variante di CJD,anche in altri tessuti come il sistema linfatico)e, raggiunta una concentrazione critica, di-strugge i neuroni. Una proprietà sorprenden-te della PrP patologica è la sua capacità di in-teragire con la proteina normale e dimodificarne la struttura trasformandola inPrP patologica. Dunque, il prione non si re-plica, ma propaga la sua conformazione ano-mala alla proteina normale dell’ospite. Que-sto è il principio che sta alla base della “tra-smissibilità” di queste malattie.»

  • 12

    genetica, sporadica o acquisita. Le forme ge-netiche (20% dei casi) sono dovute a muta-zioni del gene che codifica la proteina prioni-ca; quelle sporadiche (80% dei casi) sono pre-sumibilmente causate da una mutazione so-matica del gene che codifica la PrP, oppure daun’alterazione casuale della conformazionedella proteina; le forme acquisite (molto rare)sono dovute all’ingresso del prione nell’orga-nismo dall’esterno. In questo gruppo rientra-no la nuova variante della malattia associata aBSE e rarissimi casi verificatisi in passato inrelazione all’uso di materiale contaminato nelcorso di interventi neurochirurgici (alcunedecine di casi nel mondo), di trapianto dicornea (2 casi in tutto) e terapia con ormonedella crescita estratto da ipofisi umane (diver-se decine di casi). Tuttavia, casi di questo ge-nere oggi dovrebbero essere scongiurati gra-zie a procedure di sterilizzazione in grado didistruggere il prione.»

    Che sintomi dà la CJD?«In tutte le forme di malattia di CJD - quindianche nella nuova variante - l’accumulo pro-gressivo del prione nel cervello determina unparticolare tipo di degenerazione dei neuroni,denominato “degenerazione spongiforme”per la formazione di cavità nelle cellule ner-vose (la corteccia cerebrale assume un aspetto

    “spugnoso”). Il processo colpisce diverse re-gioni cerebrali e si manifesta con una sinto-matologia complessa, dominata da demenzarapidamente progressiva, allucinazioni visive,alterazioni del tono muscolare, disturbi dellacoordinazione motoria e scosse muscolari. Ilquadro generale è simile nelle diverse formedi malattia di CJD. Tuttavia, vi sono alcunielementi clinici e di laboratorio che consento-no di ipotizzare di trovarsi di fronte alla nuo-va variante, ipotesi che può essere confermatasolo attraverso l’autopsia (resa obbligatoria inItalia da marzo).»

    Quali sono gli elementi valutabili in vita a fa-vore della nuova variante?«Innanzitutto l’età di esordio dei sintomi e ladurata della malattia. Le forme sporadichehanno infatti un picco di incidenza fra i 60 e i70 anni e un decorso generalmente rapido(pochi mesi), mentre la nuova variante si ma-nifesta più comunemente in soggetti giovani(picco tra i 30 e i 40 anni) e ha un decorsosensibilmente più lento, superiore a un anno.Esistono però numerose eccezioni che impe-discono di utilizzare questi criteri in terminiassoluti. Vi sono poi alcuni sintomi clinici ini-ziali come gravi turbe psichiatriche, che diffe-renziano la nuova variante dalla forma spora-dica. Differenze sono rilevabili anche attra-verso l’elettroencefalogramma e la risonanzamagnetica. Questi elementi, uniti al profilogenetico PrP del paziente, indirizzano il so-spetto in un senso o nell’altro.»

    C’è rischio di trasmissione della BSE per viaematica?«Ad oggi non è stata riscontrata infettività nelsangue di bovini affetti da BSE. Tuttavia, ciòpotrebbe dipendere dalla limitata sensibilitàdei test disponibili o dal momento in cui èstato analizzato il sangue. Non si può infattiescludere in modo assoluto che in una fasedella malattia possa essere presente infettivitàanche nel sangue, sebbene a bassi livelli. Vor-rei sottolineare che mentre sono disponibilitest estremamente sensibili e rapidi per svela-re virus e batteri, non esistono strumenti al-trettanto efficaci per evidenziare i prioni.»

    Ci sono studi in corso per escludere questa pos-sibilità?«In Inghilterra è stato avviato un esperimentosu 19 pecore, le quali sono state infettate conBSE per via orale. Dopo 300 giorni, a metà del

    vcjd

    La nuova variante della CJD, detta anche “variante umana della BSE”,appartiene alla forma acquisita della CJD e sarebbe provocata dallaBSE, trasmissibile per via alimentare dai materiali a rischio dei bovini(vedi box a pag.16).L’ipotesi della dipendenza della nuova variante dalla BSE è nata dalfatto di essersi manifestata soprattutto nel Regno Unito, il paese mag-giormente colpito dalla BSE. Questa ipotesi è sostenuta da una serie di studi i quali hanno eviden-ziato che:

    ^ la proteina prionica (PrP) patologica che si accumula nell’encefalo di bovini affetti da BSE ha le medesime caratteristiche biochimichedi quella che si accumula in soggetti affetti dalla nuova variante;

    ^ tessuto cerebrale di bovini con BSE inoculato in primati determinalesioni neuropatologiche simili a quelle provocate dalla nuova va-riante nell’uomo;

    ^ topi inoculati con tessuto cerebrale di bovini con BSE o di pazientiaffetti dalla nuova variante della malattia CJD manifestano i primi disturbi neurologici dopo lo stesso periodo di incubazione e pre-sentano il medesimo profilo di lesioni encefaliche (i due parametriin base ai quali si riconoscono e si classificano i “ceppi” prionici).

    In questa pagina:

    a. degenerazione spongi-

    forme (vacuoli) di una

    cellula nervosa aggredita

    dal prione.

    b. immagine di una cellu-

    la nervosa normale.

    Nella pagina a fianco

    da sinistra:

    la struttura della proteina

    prionica normale e il mo-

    dello della proteina prio-

    nica patologica (prione).

    a

    b

  • 13

    venienza della carne e all’età dell’animale. Ilmateriale potenzialmente pericoloso viene in-fatti eliminato all’origine e nei bovini sotto i30 mesi il rischio si abbassa moltissimo, poi-ché un accumulo significativo di prioni ri-chiede tempi molto lunghi. Nel Regno Unitoè ormai operativo un sistema informatizzatoche garantisce la rintracciabilità del capo dibestiame dalla nascita al macello, fino al ban-co del supermercato. Speriamo facciano lostesso anche da noi in tempi brevi!»

    L’AVIS dispone di un sistema informatizzatoche raccoglie vent’anni di donazioni con le car-telle cliniche dei donatori, delle unità di sanguee dei riceventi. Questo sistema consente, qualo-ra emergessero nei trasfusi infezioni nuove dallelunghe incubazioni, di rintracciare il percorsodel sangue e risalire così al donatore.Un’opportunità in più per la ricerca.«Sì, ritengo che questo sia uno strumento pre-ziosissimo di sorveglianza epidemiologica.»

    Dal 1993 a oggi sono morte in italia 439persone. I casi sono divisi per anno e inbase all’origine della malattia, aggiorna-ti al 20 febbraio 2001.

    anno causa 1 causa 2 causa 3 causa 41993 28 8 0 01994 32 6 0 01995 27 7 0 01996 48 6 1 01997 47 12 1 01998 54 9 0 01999 72 11 0 02000 55 15 0 0

    causa 1 = forma sporadicacausa 2= forma geneticacausa 3= forma acquisita per contagio

    in ambiente medicocausa 4= forma acquisita da BSE

    Creuzfeldt-Jakob in Italia

    periodo di incubazione, sono state sottopostea prelievo di sangue, che è stato poi trasfuso apecore sane di cui se ne è ammalata una dopocirca 600 giorni. Per trarre conclusioni è ne-cessario che l’esperimento giunga a termine,ma si può già affermare che - almeno in alcu-ne circostanze - tracce di prione sono presentianche nel sangue. Questo evento è più proba-bile negli animali in cui il sistema linfatico èparticolarmente coinvolto, come negli ovini, eandrà verificato nei bovini. Ricordiamo co-munque che la malattia specifica degli ovini,denominata “scrapie”, non è trasmissibile al-l’uomo grazie a una barriera di specie.»

    Cosa si può dedurre da questi esperimenti circala trasmissibilità della nuova variante da uomoa uomo per via ematica?«Mentre per la forma sporadica della CJDnon esiste questo rischio, per la nuova varian-te lo stato attuale della ricerca non può esclu-derlo, proprio perché il prione non è confina-to al tessuto cerebrale ma è presente anchenei tessuti linfatici che producono cellule delsangue.»

    Il Ministero della Sanità ha preso alcune misu-re cautelative per la sicurezza del sangue. Cosane pensa? «Le misure adottate, che sono di caratterecautelativo su un rischio potenziale basso, so-no ragionevoli finché le limitazioni che im-pongono non procurano danni superiori alrischio che si vuole evitare.»

    Il ragionamento è analogo a quello riferito alrischio di contrarre l’HIV e l’epatite B e C datrasfusione. Poiché la percentuale è di 1 su70.000 unità trasfuse, anche se correttamentetestate, per l’epatite B; 1 su 300.000 per l’epatiteC e 1 su 400.000 per l’HIV (pari al rischio perun cittadino di venire colpito da un fulmine),non si può rinunciare alle donazioni di sangueper evitare un rischio comunque così ridotto.«Se le misure prese incidessero in modo si-gnificativo sul numero delle donazioni congravi effetti sulla disponibilità di sangue, allo-ra bisognerebbe valutare l’opportunità dellascelta. In generale, tuttavia, ritengo sia dove-roso prendere tutti i provvedimenti possibili,pur nell’incertezza di una malattia di cui sap-piamo ancora poco.»

    Lei mangia carne?«Sì, a patto di fare molta attenzione alla pro-

  • 14

    Di fronte all’emergenza BSE che misure haadottato il Ministero della Sanità per garantirela massima tutela del cittadino?«Fin dalle prime segnalazioni di casi di BSEnel 1989, il Ministero della Sanità ha adottatouna politica di massima cautela, improntataal principio della precauzione con misure na-zionali (es. divieto importazione farine di ori-gine animale dai Paesi colpiti: Regno Unito eIrlanda, disciplina delle importazioni di ani-mali e prodotti da Paesi a rischio ecc.) e conattuazione delle decisioni comunitarie, sia nelsettore della salute pubblica (es. con l’elimi-nazione del materiale specifico a rischio BSE),sia nel settore mangimistico. È necessarioperò precisare che le farine animali non sonola causa della malattia, ma solo uno dei mezziaccertati, allo stato attuale delle ricerche, co-me il più probabile di trasmissione. Ciò si-gnifica, come si suppone sia accaduto per l’e-pidemia originaria del Regno Unito, che fari-ne ottenute con procedure non idonee da ani-mali infetti clinicamente o in forma inappa-rente possono contenere il prione e trasferirloper via alimentare ai bovini.»

    Qual è la posizione del Ministero rispetto al ri-schio non accertato, ma possibile, di trasmissio-ne per via ematica della variante della malattiaCreutzfeldt-Jacob? «In Europa, così come in Italia, si stanno svol-gendo studi sulla nuova variante della CJD,anche rispetto a una eventuale trasmissibilitàper via ematica. L’interessamento rilevato, alivello autoptico, a carico del sistema linfore-ticolare lascerebbe supporre che la via emati-ca possa rappresentare una modalità di tra-smissione, ma allo stato attuale non si hannoevidenze epidemiologiche di trasmissione dimalattia di CJD sporadica o della nuova va-riante attraverso il sangue, gli emocomponen-ti o gli emoderivati. È comunque prematurotrarre conclusioni sull’esclusione del rischiodi trasmissione per la nuova variante dellaCJD, essendo quest’ultima una nuova malattiaemergente. Gli studi in corso sono ancheorientati verso l’allestimento di test di scree-

    ning in vivo e verso la valutazione, nello spe-cifico, dell’applicabilità e dell’efficacia di me-todiche utili al miglioramento, in generale,della qualità e sicurezza del sangue.»

    Come interpretare le misure cautelative cheescludono dalla donazione di sangue chi abbiasoggiornato per più di sei mesi in Gran Breta-gna?«Sono misure assunte in via di massima pre-cauzione e non perché sia accertata la tra-smissibilità della variante umana della CJDtramite il sangue. Ciò che ad oggi è accertatoè che negli animali con malattia da prioni in-dotta sperimentalmente, il sangue contienebassi livelli di infettività a partire dalla fasepre-clinica della malattia.Pertanto per garantire una maggiore prote-zione a coloro che necessitano di continue te-rapie con derivati del sangue o del plasma,l’EMEA (l’agenzia europea per la valutazionedei prodotti medicinali) sin dal 1998 ha vieta-to la produzione di emoderivati a partire dasangue di donatori britannici. In seguito a ta-le decisione, gli Stati Uniti e il Canada primae, recentemente, la Germania e l'Italia, hannoescluso dalla donazione di sangue coloro cheabbiano soggiornato nel Regno Unito dal1980 al 1996 per più di 6 mesi (anche nonconsecutivi). La scelta dei 6 mesi si basa sulprincipio di ridurre al minimo il rischio, epertanto garantire la massima sicurezza, sen-za tuttavia mettere a rischio la popolazioneper la mancanza di sangue e dei suoi derivati.Da uno studio pilota eseguito presso l’IstitutoSuperiore di Sanità, è infatti emerso che solo4 donatori su 1000 hanno soggiornato per piùdi 6 mesi nel Regno Unito.Questa disposizione deve essere interpretatacome uno sforzo per garantire la massima si-curezza del sangue, e soprattutto dei suoi de-rivati, rivolta a tutelare quella fascia della po-polazione che necessita continuamente dellaterapia sostitutiva con emoderivati. Non deveessere pertanto intesa da coloro che hannosoggiornato nel Regno Unito per periodi piùo meno lunghi come un’indicazione di potersviluppare la malattia nei prossimi anni.»

    E per la forma tradizionale di Creuzfeldt-Jakobc’è qualche rischio di trasmissibilità via sangue?«La presenza di infettività nel sangue non èstata dimostrata nell’uomo affetto dalla for-ma tradizionale CJD sporadica, né nel bovinocon encefalopatia spongiforme o “mucca paz-

    la parola alle istituzioni

    La parola alla SenatriceOmbretta Fumagalli Carulli,sottosegretario per la Sanità

  • 15

    za”, e neppure nella pecora con “scrapie” na-turale. Questa assenza di rischio è ulterior-mente avvalorata da studi epidemiologici, chehanno mostrato che le trasfusioni di sangue ela terapia sostitutiva con emoderivati nonrappresentano fattori di rischio per la malat-tia CJD sporadica. Inoltre, nessun caso di que-sta malattia è stato fino ad oggi diagnosticatoin pazienti con emofilia o in altri pazienti condeficit congeniti della coagulazione o dideficienze immunitarie che richiedono conti-nue dosi di plasmaderivati.»

    Un italiano su tre non mangia più carne, eppu-re in più occasioni Lei ha incoraggiato al consu-mo di carne. Su cosa si basano le sue rassicura-zioni?

    ^ «Allo stato attuale è vigente nell’Unione ladecisione della Commissione 2000/766 chevieta l’impiego, per l’alimentazione animale,di proteine animali trasformate. Ciò vale pertutti gli animali in produzione zootecnica,con l’eccezione delle farine di pesce che sonovietate solo nei ruminanti. In Italia questa de-cisione viene applicata in senso ancora più re-strittivo in quanto, per effetto dell’OrdinanzaMinisteriale del 17 novembre 2000, è vietatoalimentare con farine di pesce tutti gli erbivo-ri. La stessa ordinanza ha previsto la distru-zione di tutti gli animali morti, quelli malati osospetti di qualunque malattia, e degli scartidi macellazione provenienti da animali ma-cellati e non giudicati idonei al consumoumano con divieto del loro utilizzo per laproduzione di farine.»

    ^ «Il Comitato scientifico europeo ha indivi-duato come materiale specifico a rischio gliorgani e i tessuti che, in base a ricerche scien-tifiche, hanno dimostrato una capacità infet-tiva (vedi box a pag.16).Pertanto le attuali disposizioni normative, cheprevedono l'eliminazione e la distruzione ditale materiale specifico a rischio, riducono inmaniera significativa il rischio di esposizionedei consumatori.»

    ^ «In Italia i servizi veterinari fanno capo alMinistero della Sanità: i 5000 veterinari pub-blici dipendenti dai dipartimenti di preven-zione delle ASL operano a livello locale, ga-rantendo un controllo capillare sul territoriocon la loro presenza in tutti i macelli italiani.Effettuano una visita clinica su tutti gli ani-mali per verificarne l'idoneità alla macellazio-ne ed escludere la presenza di patologie tra-smissibili all'uomo; seguono tutte le opera-

    zioni di macellazione, sono responsabili del-l’ispezione delle carni e controllano la corret-ta eliminazione del materiale specifico a ri-schio. La finale apposizione del bollo sanita-rio testimonia l'esito favorevole dell'ispezioneveterinaria e, per tutti gli animali macellati dietà superiore ai 30 mesi (età stabilita sulla ba-se di ricerche effettuate dalla Commissionescientifica europea), anche il risultato negati-vo dei test rapidi effettuati dagli Istituti Zoo-profilattici per individuare la presenza delprione.»

    ^ «In base alle norme in vigore vengono ef-fettuate operazioni di vigilanza e controllolungo tutta la filiera alimentare a partire dagliallevamenti fino alla distribuzione. Così an-che nei ristoranti, nelle mense ecc., oltre ainormali controlli dei servizi dell'igiene pub-blica, i servizi veterinari del Dipartimento diprevenzione delle ASL controllano la salubritàdei prodotti, l’idoneità dei locali e la prove-nienza di tali prodotti.»

    Che senso ha vietare il consumo della carne conl'osso solo dal 31 marzo? «L’obbligo di rimozione della colonna verte-brale nei bovini con età superiore ai 12 mesi èuna ulteriore precauzione presa dalla Com-missione Europea (7 febbraio scorso), rispettoalle misure già da tempo in atto per tutelare il

    mucca pazza in europadati aggiornati all’inizio di marzo

    1° caso

    19851989199119941997199719972000200020002001

    ---

    paese

    Gran Bretagna

    Irlanda

    Francia

    Portogallo

    Belgio

    Lussemburgo

    Paesi Bassi

    Danimarca

    Germania

    Spagna

    Italia

    Austria

    Finlandia

    Svezia

    totale casi

    501624277530231

    134

    39305000

  • 16

    consumatore dagli alimenti a rischio BSE. Poi-ché l’applicazione pratica di questa ulterioreprecauzione richiede tempi tecnici per fornirele opportune indicazioni sulle tecniche di ri-mozione della colonna vertebrale e problema-tiche connesse, sui luoghi per la rimozione,ecc. e tenuto conto della bassa probabilità dirischio rappresentata dalla colonna vertebra-le, la data del 31 marzo è parsa il tempo tecni-co minimo di attuazione.»

    Organi e tessuti a rischioesclusi dal consumo^ Nei bovini di età superiore ai 12 mesi: il cranio, compreso il cer-

    vello e gli occhi, le tonsille e il midollo spinale e, per i bovini di qualsiasi età, l'intestino completo (di cui non fanno parte i pre-stomaci – la “trippa” – né lo stomaco)

    ^ Negli ovi-caprini di età superiore ai 12 mesi: il cranio, compresoil cervello e gli occhi, le tonsille e il midollo spinale

    ^ Negli ovi-caprini di qualsiasi età: la milza.

    Organi e tessuti sicuri per il consumo^ Muscolo scheletrico (carne)

    ^ Latte

    ^ Tessuti adiposi (grasso).

    I provvedimenti del Ministerodella sanità per garantirela massima sicurezza del sangue

    ^ Il decreto che modifica il d.m. 15/01/91, rela-tivo ai protocolli per la selezione del donatore, invia di pubblicazione, riporta tra i criteri di esclu-sione permanente dalla donazione:

    > i soggetti affetti da CJD o che presentinofamiliarità per la stessa malattia, per casi di insonnia familiare mortale o demenza

    > coloro che abbiano subito trapianto dicornea o dura madre

    > coloro che abbiano ricevuto trattamenti con ormoni ipofisari di origine umana.

    ^ L’ordinanza del Ministro della Sanità 12 feb-braio 2001 (“Ordinanza contingibile ed urgenteper la sorveglianza della malattia di Creutzfeldt-Jakob”) include a titolo precauzionale anche lanuova variante della CJD e le sindromi ad essecorrelate, nell’elenco delle malattie di cui allaclasse I del DM 15/12/90, soggette all’obbligo dinotifica.

    ^ Per la nuova variante della CJD è stata ema-nata, in via cautelativa e in attesa delle decisionidell’Unione Europea, l’ordinanza 22 novembre2000 “Non idoneità alla donazione di sangue dicoloro che hanno soggiornato per oltre 6 mesinel Regno Unito nel periodo dal 1980 al 1996”.

    perché ancora non si può escludere del tutto ilrischio di trasmissione ematica da uomo a uomo

    Il rischio di trasmissione da uomo a uomo, legato al sangue o ai de-rivati del sangue, non è ancora definito per due ragioni:

    ^ la malattia è comparsa da pochi anni (i primi casi sono del 1994,ma sono stati riconosciuti tali solo nel 1996) e, pertanto, a differen-za della CJD sporadica, non si hanno a disposizione studi epide-miologici e sperimentali sufficienti per poter affermare che il sanguesia esente da rischio;

    ^ nei pazienti affetti dalla variante della CJD, al contrario dei pa-zienti con cjd sporadica, gli organi linforeticolari (milza, tonsille,linfonodi) accumulano la forma patologica della proteina prionica e,pertanto, potrebbero contenere livelli non trascurabili di infettività.Poiché i tessuti linforeticolari sono a stretto contatto con il sangue econ le cellule in esso circolanti, potrebbe essere possibile che ilsangue di pazienti con la variante della CJD, o di coloro che sonostati infettati ma che sono ancora clinicamente sani, sia infetto.

  • di Ermanno Pozzoni

    Ancora una volta un’accoppiata vincente,AVIS e sport insieme, dal motociclismo alrally per una importante gara all’Autodromodi Monza, il Rally di Monza che per parteci-pazione è ormai secondo solo al Gran Premiodi Formula 1!Grazie alla disponibilità della Scuola FederaleCSAI Rally e di Albertino Agostino, Presidentedella Scuderia Happy Racer Momo Corse, ildriver Pierre Scarpellini, donatore di sanguebergamasco, ottimamente coadiuvato dal na-vigatore Davide Marzagalli, a bordo di unaCitroen Saxo Kit ha portato in pista il mar-chio AVIS. E, con simile equipaggio, l’esitodella corsa non poteva che essere il 1° postonella categoria!Grande ammirazione e un particolare apprez-zamento vanno anche all’équipe dei meccani-ci di cui ho potuto constatare personalmentel’alta professionalità, insieme a un’intensa eappassionata partecipazione alle sorti dellagara, lottando sempre contro il tempo perpreparare la vettura alla prova successiva.Il navigatore avrebbe dovuto essere LucaViscardi, il noto deejay di radio RTL 102.5, ma

    17

    per impegni professionali non ha potuto esse-re presente il primo giorno, sostituito dal bra-vo Marzagalli.Ad ogni modo Luca ci è stato di grande aiuto,garantendo una postazione fissa AVIS all’in-terno dell’Autodromo e lanciando il messag-gio sulla donazione di sangue dai microfonidi RTL nei giorni precedenti il rally, durante latrasmissione mattutina “Ed ecco a voi”.Ringraziamo anche Daniele Galbiati, direttoredell’Autodromo di Monza che, insieme a Lo-rena e Nicoletta dell’Ufficio ManifestazioniSportive, ha agevolato il più possibile la no-stra attività di promozione, consentendoci lamassima mobilità all’interno del paddock efacendo sì che lo speacker ufficiale della garalanciasse nei momenti di pausa, tra una provae l’altra, il messaggio dell’AVIS che invitava adonare gli sportivi presenti alla manifestazio-ne. AVIS e sport, un’accoppiata ancora unavolta vincente grazie a tanti!

    Avis in corsaa Monza!

    23° rally di monza

    In alto a destra:

    Sergio Casartelli tra

    Davide Marzagalli e

    Pierre Scarpellini; alcune

    immagini della vettura

    in gara.

  • 18

    Osservazioni sui costi

    { Nel ’99 non si è svolta la Festa del Donatore per contenere i costi,ma nel 2000 ci siamo ritrovati gli oneri di organizzazione delle festa e,soprattutto, un numero elevato di premiazioni con medaglie, ben 1164.

    { Il trasferimento del personale ex dipendente AVIS all’Ospedale diNiguarda ha provocato la reazione di alcuni collaboratori non dipen-denti esclusi dal trasferimento che, nel tentativo di ottenere l’assunzio-ne in ospedale, hanno aperto vertenze anche nei confronti dell’AVISper il periodo pregresso al trasferimento. Per motivi prudenziali si èquindi ritenuto di avviare degli accantonamenti annuali (quest’anno55 milioni di lire) per spese legali e riconoscimenti che potrebbero ad-debitarci. Riteniamo sia il giusto atteggiamento di chi non vuole la-sciare eredità negative ai prossimi Consigli direttivi.

    { Il recupero dei costi è avvenuto anche con il contenimento dei costidel personale, con il mancato riconoscimento ai Consiglieri di rim-borsi per attività associative, con la riduzione o eliminazione di soste-gni ai Gruppi Sportivi e al Gruppo Anziani. Si è proprio dovuto inter-venire su tutte le voci di spesa!

    Osservazioni sulle entrate

    { Sulle cifre relative alle entrate occorre sottolineare che finora la vo-ce “Libero finanziamento all’Associazione e sponsorizzazione di ini-ziative” non ha dato risultati significativi.

    { Ad ogni modo il risultato finale, una perdita pari a 53 milioni di li-re, va considerato un ottimo risultato, perché conferma il trend avvia-to da questo Consiglio che, ereditata una perdita di 258 milioni di lirecon tendenza a peggiorare (bilancio ’98), nel ’99 ha ridotto il deficit a172 milioni fino ad assestarlo, come detto, nel 2000 a 53 milioni di lirecon tendenza al miglioramento.

    Un grazie quindi a tutti coloro che hanno contribuito a questo risulta-to e che vorranno continuare su questa strada, nella speranza di chiu-dere il mandato in pareggio!

    $ 8963

    63

    3810.2.492

    £ 99. 36.008

    89.649

    L. 1.479.

    69.520.068

    35,005,997

    La pagina economica

    Si chiude il secondo anno contabile per il consiglio che da statutoha ricevuto il mandato triennale (1999-2001). Eccoci dunque puntuali a sottoporvi il risultato ottenuto nel 2000,confrontato con quello dell’anno precedente. Purtroppo sono ancora diminuiti i ricavi, per circa 100 milioni di lirema è fortunatamente proseguito il recupero spasmodico dei costi.

    a cura di Adone Magni, consigliere amministratore

    > Ricavi (in milioni di lire) 1999 2000Rimborsi sulle unitàdi sangue raccolte 762 738Rimborsi sulle donazioni 315 289Rimborsi per visitedi controllo (ECG) 84 98Rimborsi per servizi ristoro 106 105Donazioni liberali 16 26Proventi da affitto localidi proprietà 483 466Varie 197 140Totale ricavi 1.963 1.862Disavanzo di esercizio 172 53Totale 2.135 1.915

    > Costi (in milioni di lire)Personale dipendente 438 399Personale sanitario addettoalle raccolte presso il C.R.via Livigno, via Murialdoe nelle raccolte mobili 265 214Obiettori assegnatidal Distretto Militare(in media 3-4 persone) 24 25Ristoro donatori 39 36Spesa utenza(luce, gas, telefono) 137 121Pulizie, riscaldamento,manutenzione, assicurazioni(stabile, attrezzature, automezzi) 124 134Ammortamenti 233 135Acquisto materiale 184 164Spese attività associative 134 156Spese ristoro (21 Consiglieri) 4 6Commerciali, giornale,materiale di promozionee altro 398 397Imposte e tasse 155 128Totale costi 2.135 1.915

  • 19

    “Thanksgiving for Peace”L’ONU ringrazia l’AVIS

    Nella giornata di ringraziamento per la pace, organizzata dalle Nazio-ni Unite il 28 ottobre scorso, l’AVIS Regionale Lombardia ha ricevutoun importante riconoscimento.Il Duemila è stato l’Anno Internazionale del Ringraziamento, istituitodalle Nazioni Unite per celebrare tutti coloro che in questi anni hannooperato e collaborato in operazioni umanitarie per la pace nel mondo.Milano è stata la sede italiana della cerimonia mondiale: in una piazzadel Duomo gremita di persone, con tutte le più importanti associazio-ni di volontariato, i principali organismi non governativi e le più im-portanti autorità istituzionali, il rappresentante speciale dell’ONU inItalia Staffan de Mistura (nella foto) ha ricordato le alte motivazionisociali e culturali dell’impegno volontario per la pace e l’aiuto ai po-poli in difficoltà e ha consegnato il riconoscimento all’AVIS Regionalenella persona della Presidente Cristina Rossi.

    Gruppo Aziendale Unicredito Italiano

    Lo scorso 14 dicembre il Gruppo Aziendale di Unicredito Italiano haorganizzato una giornata di promozione alla donazione nel complessodi Lampugnano. Grazie alla fattiva collaborazione dell’Unità del Per-sonale e del CRAL aziendale, che si sono adoperati perché il messaggiodell’AVIS raggiungesse il maggior numero di colleghi, 38 dipendenti sisono sottoposti al prelievo per l’idoneità alla donazione e, successiva-mente, il 24 gennaio, in 14 hanno donato il sangue.

    news

    news

    news

    news

    news

    dall’Associazione e dintorniNews

    Solidarietà tra volontari

    Lo scorso 17 dicembre un gruppo di volontari della Croce Rosa Cele-ste, per lo più costituito da giovani, si è presentato presso la sede AVISdi via Bassini per diventare donatori di sangue, sottoponendosi al pre-lievo di idoneità. Li ringraziamo di cuore per la loro sensibilità e gene-rosità e speriamo diventino “apripista” per altri giovani volontari che,come loro, comprendono l’importanza e la necessità della donazione.

    Giornata del Volontariato:23-25 marzo 2001Era presente anche l’AVIS milanese alla Tregiorni del Volontariato organizzata dalleAssociazioni che operano all’interno di Ni-guarda, impegnata a diffondere le ragioni deldono del sangue e a invitare la cittadinanzaa recarsi presso il Centro Trasfusionale inter-no all’Ospedale.

  • Dove sono i Centri American Contourella:Milano• Piazza della Repubblica 1/a

    (tel. 026552728-6571226) mm3 Repubblica• Via R. Sanzio 39 (tel. 024691823-4694904)

    mm1 De AngeliPero• Via G. D’Annunzio 25

    (tel. 023538242-3539519) mm1 Molino Dorino

    I servizi offerti dai Centri AmericanContourella:^ Corsi con istruttori ISEF per il manteni-mento della funzionalità motoria, della flessi-bilità e della mobilità articolare; per il poten-ziamento delle funzioni cardiovascolari e del-la tonicità muscolare; per il dimagrimento;per il benessere psicofisico con respirazione,meditazione e postura e con il divertimento(corsi coreografati, danza jazz e latino-ameri-cana)

    ^ Yoga, arti marziali, difesa personale, tennis,presciistica, nuoto, aquagym, sub

    ^ Bellezza e salute

    ^ Terme

    ^ Palestra cardiofitness e isotonica; pista jog-ging e mountain-bike, campi calcio, calcetto etennis, bar e tavola calda.

    In palestra con ContourellaPer l’anno 2000 è stata siglata una convenzio-ne tra l’AVIS di Milano e i Centri di Preven-zione Salute e Benessere American Contou-rella. Ai soci AVIS, muniti di tessera, e ai lorodiretti familiari verranno praticati i seguentisconti:20%, 15%, 10% sull’abbonamento 12/6 mesi10% sui servizi di estetica (ove disponibile)15%, 10% sul tennis15% sul calcio/calcetto

    Centro medico odontoiatricoVacupan ItaliaMilano , via del Don 1, tel. 0258317271 – 58313681.www.vacupan-italia.comPrezzi vantaggiosi per i Soci dell’AVIS Comunale di Milano!Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria dell’Associazione ochiamare il numero verde 800.861004 (r.a.).

    Ottica ValaraniMilano, via Tartini 12 – zona Dergano, tel. 023760815

    Prezzi speciali per i Soci dell’AVIS Comunale di Milano:^ Sconto del 25% reale su occhiali da vista (con garanzia di un annosulla montatura)

    ^ Sconto del 20% reale su occhiali da sole, lenti a contatto semirigidee morbide annuali, liquidi per contattologia

    ^ Sconto del 10% reale su lenti a contatto a sostituzione frequente.

    Servizi:^ Scelta della montatura con selezione dell’immagine in video

    ^ Test di ergonomia visiva gratuito, che comprende: sensibilità alcontrasto, stanchezza visiva, visione dei colori, sensibilità stereoscopi-ca, acuità cinetica, funzione binoculare, sensibilità all’abbagliamento,visione notturna, visione periferica e altri test riguardanti la funzionevisiva

    ^ Garanzia di adattamento (35 gg.) per lenti progressive Varilux Essilor

    ^ Lenti a contatto multifocali

    ^ Ipovisione

    ^ Possibilità di pagamento rateale.

    via Manzoni 12 - Milano:sconto del 50% per i soci AVIS, muniti di tessera associativa,sul costo del biglietto d’ingresso.

    Sconto musei

    via Filodrammatici 2 - Milano:sconto di 1.000 lire per i soci AVIS, muniti di tessera associativa,sul costo del biglietto d’ingresso intero (6.000 lire).

    20

    Convenzioni

  • 21

    ^ Vite volontarie a MilanoDurante la settimana del volontariato, il Presidente dell’AVIS milaneseha auspicato l’instaurarsi di concreti rapporti di partnership tra istitu-zioni e volontariato e tra associazioni di volontariato stesse. Il volonta-riato non può e non deve supplire alle carenze allo Stato, ma «offrirgliun’anima, un entusiasmo nella ricerca, nella risposta e nella soluzione aibisogni pubblici… un volontariato che sia capace di progettare e realiz-zare un piedistallo sul quale si può e si deve costruire con il contributocomplessivo di tutta la società civile e non un volontariato impegnato asollecitare i sentimenti morali per colmare le carenze dell’azione politica.Questo sarebbe infatti un volontariato ingannevole e senza fine».Il Presidente chiede aiuto alle istituzioni e alle associazioni di volonta-riato per rafforzare il messaggio sulla donazione del sangue. Agli amicidell’AIDO, ad esempio, perché sensibilizzando alla donazione degli or-gani sensibilizzino anche sulla necessità del sangue per i trapianti stes-si. Non è facile fare il donatore di sangue poiché «non ci si deve renderedisponibili a fare qualcosa, a sostenere economicamente un’iniziativa,ma si deve dare qualcosa che è dentro di sé, che si deve essere disposti afarsi togliere, perché farsi mettere un ago in vena periodicamente non èniente di eroico, ma la prima volta richiede una forte convinzione».

    ^ Approvato il registro dei donatori di midollo osseoDopo un iter parlamentare di 5 anni, finalmente il governo italiano ri-conosce il Registro nazionale dei donatori di midollo osseo, istituitonel 1989 presso l’Ospedale Galliera di Genova. Collaborando con tuttigli analoghi Registri del mondo, il servizio si occupa della ricerca dimidollo compatibile da destinare ai malati di leucemia e talassemiaitaliani e per offrire disponibilità di trapianto ai malati stranieri.Con questo provvedimento si stabilisce la non onerosità per il cittadi-no della donazione di midollo: chi si iscrive avrà diritto a permessi re-tribuiti per il tempo occorrente a svolgere i test genetici e gli esami dicompatibilità, oltre alle giornate di degenza necessarie per il prelievodel midollo. Per chi è in attesa di trapianto, inoltre, la tassa di attiva-zione della ricerca del donatore e l’assicurazione contro i rischi delledonazioni saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

    ^ Afta epizootica: una nuova epidemiadall’inghilterraÈ una malattia infettiva che colpisce gli ani-mali a unghia divisa (ovini, caprini, suini ebovini) con febbre e pustole in bocca e attor-no agli zoccoli. Non si registravano casi davent’anni. Non è contagiosa per l’uomo semangia carne infetta; il contagio può avveniresolo in chi lavora a stretto contatto con gli ani-mali, tramite ferita, ma l’infezione non è peri-colosa per l’uomo, è leggera e temporanea.Negli animali invece può provocare, soprat-tutto se giovani, infiammazioni cardiache fa-tali e in ogni caso gli animali vanno abbattutiperché potrebbero restare portatori del virus.Prese rigide misure di sicurezza in tutti i Paesidell’Unione Europea per evitare il propagarsidell’epidemia. Dal 21 febbraio in Italia è vieta-ta l’importazione di carne, latticini e animalivivi dalla Gran Bretagna (dal 9 marzo il divie-to di importazione in Italia di animali vivi si èesteso anche agli altri Paesi dell’Unione).

    ^ presto sul mercato un sostituto tem-poraneo del sangue, valido solo per leemergenzeSi chiama “Hemopure”, è emoglobina stabiliz-zata proveniente da sangue bovino, un nuovoprodotto di sintesi che sta per essere approva-to dall’autorità sanitaria statunitense. Verràusato per trasportare ossigeno, oltre che perespandere la massa sanguigna, nei casi diemergenza, quando cioè non sia disponibilesangue compatibile, come su un’ambulanza.«Ma è solo un sostituto temporaneo del san-gue», precisa il Prof. Girolamo Sirchia, «puòessere un salvavita in casi di emergenza, manon risolve il grande problema del sangue e del-le trasfusioni. È sicuramente più avanzato ri-spetto ad altri prodotti in via di sperimentazio-ne perché, oltre a fare massa evitando lo shock,cede ossigeno.» Tuttavia è e resta solo un tra-sportatore di ossigeno, privo di quei compo-nenti che solo il sangue naturale può fornire.È infatti privo di globuli bianchi (difesa dalleinfezioni), piastrine (coagulazione), proteine.

    febbraio

    Rassegna stampa

    marzo

  • 22

    Può donare il sangue chiunque sia in buonecondizioni di salute e di peso non inferiore ai50 kg e in età compresa tra i 18 e i 65 anni.

    Le donazioni di sangue e di plasma sono si-cure in quanto il materiale di raccolta impie-gato è sterile e monouso.

    La legge n. 107 del 4.5.1990 art. 13 riconosceil diritto al donatore di una giornata di riposo,conservando la normale retribuzione per lamedesima giornata, anche ai fini della pen-sione.

    Ai lavoratori dipendenti che lo richiedono,verrà rilasciato un foglio giustificativo per ildatore di lavoro, valido per la giornata di ri-poso collegata con la donazione di sangue oplasma. In caso non sia possibile effettuarela donazione e/o si eseguano solo esami dicontrollo sarà rilasciato un giustificativo checopre solo il tempo impiegato per il prelievo.

    Nella scheda di adesione il donatore troveràun questionario, da compilare ad ogni dona-zione. Lo scopo è quello di migliorare ulterior-mente la sicurezza trasfusionale delle unitàraccolte, permettendo al donatore una verificadiretta dei requisiti di idoneità già noti ma sem-pre fondamentali, che vigono nella raccolta.

    Entro la seconda donazione, il donatore do-

    vrà sottoporsi a una visita medica generale,con compilazione di una cartella clinica e adun ECG (elettrocardiogramma), che si può ef-fettuare, previo appuntamento telefonico, almattino dal lunedì al sabato presso la sezionedi Cardiologia del Centro Trasfusionale di Lar-go Volontari del Sangue 1 (tel. 02 70635201) epresso il CRF di via Livigno (tel. 02 6682458).

    Prima della donazione e dell’esecuzione diesami di controllo è necessario non assumerefarmaci nei giorni immediatamente preceden-ti la donazione (in particolare aspirina o an-tiinfiammatori in genere), mentre sono per-messi i farmaci anticoncezionali.

    Le donne in età fertile non possono effettua-re gli esami pre-donazione o la donazione inperiodo mestruale. Dopo un parto o un abor-to, l’astensione dalle donazioni è di 12 mesi.

    È preferibile presentarsi alla donazione do-po aver fatto una leggera colazione (succo difrutta, spremuta d’arancia, tè, un paio di bi-scotti).

    Si invitano i donatori a segnalare tem-pestivamente cambi di indirizzo e te-lefono all’ufficio accettazione (tel.0270635201), facilitando così l’invio de-gli esiti e le chiamate da parte dell’As-sociazione.

    Calendario delle raccolte per aprile, maggioe giugno

    redazioneAvis Comunale Milano

    L.go Volontari del Sangue 120133 Milano

    tel. 02 70635020fax 02 70630326

    email [email protected]

    direttore responsabile

    Pietro Varasi

    caporedattore Ermanno Pozzoni

    collaboratoriG. Fiertler, A. Magni

    progetto graficoRonchi Tubaro Thom

    illustrazione di copertinaIgnacio Querejeta

    fotolitoErre&Pi

    stampaArti Grafiche Nidasio

    Spedizione in Abb. Post.art.2 comma 20/c

    legge 662/96Filiale di Milano

    Donare il sangue: istruzioni per l’uso

    data1

    6

    8

    20

    22

    centro di raccoltaGallaratese (crm)

    San Leonardo, via Borsa 50

    Siemens,Cassina de’ Pecchi (crm)

    San Paolo, Ospedale

    San Siro, via Pisanello 1

    Lussinpiccolo, via Taormina 3

    Comune, piazza San Fedele

    Baggio, via Manaresi 16

    centro di raccoltaSan Paolo, Ospedale

    San Siro, via Osoppo 2

    Baggio, (crm)

    Shadow, via Broggini

    Baggio, piazza S.Apollinare

    San Paolo, via Murialdo 9

    Gallaratese, Sant’Ilario (crm)

    Bocconi, via Sarfatti (crm)

    Bocconi, via Sarfatti (crm)

    San Siro, piazza D. Chiesa (crm)

    data6

    13

    20

    23

    24

    27

    aprile

    data3

    10

    15

    centro di raccoltaSan Paolo, Ospedale

    Baggio, via Valsesia 96

    Gallaratese, San Romano

    Gallaratese, via Falck

    Comune, piazza San Fedele

    giugno

    maggio

  • I Giovedì dell’AVIS

    Largo Volontari del Sangue 1 • Milanotel 02 70635020 • fax 02 70630326

    e-mail: [email protected]

    Una nuova iniziativa avis per essere semprepiù flessibili e vicini alle esigenze dei dona-tori e dei futuri donatori.

    Da fine marzo è possibile donare, fare pre-lievi e controlli medici tutti i giovedì pome-riggio dalle 17.30 alle 19.30 presso la sededi Largo Volontari del Sangue.

    L’iniziativa è sperimentale per 3 mesi e saràestendibile ad altri pomeriggi e negli altriCentri di Raccolta, se troverà risposta nellacittadinanza.

    Il Prefetto di Milano, Bruno Ferrante, è statoospite d’onore all’inaugurazione giovedì 22marzo. Testimonial dell’iniziativa, ha dona-to il sangue, un gesto di generosità che vuolessere di incoraggiamento a tutti i cittadini.

    Per la prenotazione, che consigliamo viva-mente per garantire un servizio celere edefficiente, chiamare i numeri 02 2364060 ·02 2364068 · 02 70602531 dal lunedì al ve-nerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.30.

    Foto

    di S

    ilvan

    o D

    elPu

    ppo

    - Age

    nzia

    Fot

    ogra

    mm

    a

    La dieta del Giovedì

    Per evitare l’alterazione, seppur minima,di alcuni esami del sangue, il giorno del-la donazione pomeridiana è consigliabi-le un’alimentazione leggera, ricca di li-quidi e povera di grassi.

    Per colazione: tè o caffè moderatamentezuccherati. Biscotti secchi o fette biscottate.Un frutto o succo di frutta/spremuta di agru-mi. A metà mattina è possibile assumereancora qualcosa.Evitare sempre latte e derivati e brioche.

    Per pranzo: pasta al pomodoro o all’oliocon pochissimo formaggio grana (meglioevitarlo!). Verdura cotta o cruda moderata-mente condita e un panino.Oppure una fettina di carne bianca ai ferricon verdura cotta o cruda moderatamentecondita e un panino.È permesso il caffè, poco zuccherato. Evitare salumi e formaggi. Evitare qualsiasitipo di alcolico.

    Il Prefetto di Milano durante la donazione

  • COMUNALE DI MILANO

    filo diretto con i donatoriLargo Volontari del Sangue, 1 • 20133 Milano

    tel. 02 2364060/2364068/70602531(da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 16.30)

    centro di raccolta livignoVia Livigno 3 • 20158 Milano

    tel. 02 6682458 (tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.00)tel. 02 70605250 (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30)

    centro di raccolta murialdoVia Murialdo 9 • 20147 Milano

    tel. 02 4158570(venerdì, sabato e domenica dalle 8.30 alle 11.30

    informazioni medicheDirettore sanitario Dr.ssa Laura Galastri

    tel. 02 2364096(da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 15.00)

    sede associativaVia Bassini, 26 • 20133 Milano

    segreteriaSig.ra Rosella Calloni, Sig.ra Marinella Baduini

    tel. 02 70635020 – 02 70635201/2/3 • fax 02 70630326(da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30

    e dalle 13.30 alle 16.30martedì e giovedì fino alle ore 17.00)

    [email protected]

    informazioniPromozione, convenzioni, attività associative

    Vicepresidente Ermanno Pozzoni, tel. 02 70635020(martedì e giovedì dalle 10.00 alle 19.00)

    gruppo anzianiCentralino (tutte le mattine) tel. 02 70635201/2/3

    redazione del periodico associativo avis & milanotel. 02 70635020