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5° convegno Convivere con Auschwitz Il rafforzamento del Dovere della Memoria per la Pace e la Democrazia nell’ottantesimo dal preannuncio a Trieste delle famigerate “leggi razziali” giovedì 25 gennaio 2018 - ore 14.00 nell’ambito della settimana della Memoria Teatro Miela - Piazza Duca degli Abruzzi, 3 - Trieste

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5° convegno

Convivere con AuschwitzIl rafforzamento del Dovere della Memoria per la Pace

e la Democrazia nell’ottantesimodal preannuncio a Trieste delle famigerate “leggi razziali”

giovedì 25 gennaio 2018 - ore 14.00nell’ambito della settimana della Memoria

Teatro Miela - Piazza Duca degli Abruzzi, 3 - Trieste

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Programma

ore 14.00saluto delle Autorità accademiche

moderatorePIERLUIGI SABATTIPresidente del “Circolo della Stampa”di Trieste

ore 14.05introduzioneMAURO BARBERISDocente di Filosofia del DirittoDipartimento di Scienze Giuridiche,del Linguaggio, dell’Interpretazionee della Traduzione Università degli Studi di Trieste

ore 14.10presentazioneGIANNI PETEANI Presidente Comitato permanenteOndina Peteani, prima staffettapartigiana d’Italia,Deportata Auschwitz 81672.

ore 14.15apertura lavorivideomessaggioLILIANA SEGRE Tredicenne Deportata ad Auschwitz,Testimone simbolo del Doveredella Memoria.Decimo anniversario della primaLaurea Honoris Causa in Italia aun Ex Deportata/o nei Lager nazisticonferita dall’Università di Triestenel 2008 a Liliana Segre.

ore 14.30SARA TONOLODocente di Diritto internazionale Direttrice del Dipartimentodi Scienze Politiche e SocialiUniversità degli Studi di Trieste“Rilevanza ed effetti della Giurispru-denza del Tribunale per i crimini nella exJugoslavia sul Crimine di Genocidio”.La recente chiusura delle attività del Tri-bunale per i crimini nella ex Jugoslaviaistituito dal Consiglio di Sicurezza con ris.827 del 25.5.1993 stimola la riflessionesugli effetti della giurisprudenza dello-stesso rispetto al crimine di genocidio,come definito nella Convenzione adot-tata nel 1948 in seguito al genocidio dicui oggi ci impegnano a mantenere vivoil ricordo.Tale riflessione non riguarda solo ed esclu-sivamente le caratteristiche del crimine,ma più ampiamente l’influenza che la giu-risprudenza del tribunale internazionaleha avuto sugli ordinamenti nazionali de-terminandone profonde riforme.

ore 14.45DANIELE DEL SANTODocente del Dipartimentodi Matematica e GeoscienzeUniversità degli Studi di TriesteCollaboratore del Rettoreper la Didattica, le Politicheper gli Studenti e il Diritto allo StudioLa Matematica italianae le leggi razzialiLa Matematica italiana, come tanti altricampi della scienza, della cultura e della

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società, subì, durante il ventennio delladittatura fascista un progressivo feno-meno di integrazione con il regime. Taleprocesso trovò il suo culmine con l'appro-vazione delle leggi razziali del settembredel 1938 e con l'espulsione dei matema-tici di "razza ebraica" dalle accademie,dalle università e da tutte le scuole ita-liane. In questo intervento vorrei ricordarealcune storie e persone connesse conquesta vicenda.

ore 15.00RENZO S. CRIVELLIProfessore emerito Dipartimento di Studi UmanisticiUniversità degli Studi di TriesteImmigrati sulle navi della disperazione: la «Morning Star» e i suoi derelitti“La tragedia dell’emigrazione dall’Europaagli Stati Uniti, specie nella seconda metàdell’Ottocento, è costellata di terribiliesperienze vissute durante la navigazionesull’Atlantico. Con migliaia di uomini e didonne costretti a subire, fame, relega-zione, malattie mortali. Joseph O’Connor,romanziere irlandese, ha ricostruito nella“Stella del mare” (2003, Guanda) la storiaemblematica d'una tragica traversata”.

ore 15.15FRANCESCO PAULIDocente di StatisticaDipartimento di Scienze Economiche,Aziendali, Matematiche e StatisticheUniversità degli Studi di TriesteDiscriminati dalle macchineSempre più decisioni, nei campi più vari,sono prese impiegando algoritmi a sup-

porto o in sostituzione dell'interventoumano. Questi strumenti, essendo di na-tura statistica, si basano su generalizza-zioni in cui al singolo individuo - chesubisce la decisione - si attribuiscono lecaratteristiche di individui a lui simili. Sequesti automatismi possono portare auna maggiore imparzialità, di per sé nongarantiscono di non perpetuare forme didiscriminazione esistenti.

ore 15.30SABINA PASSAMONTIDocente di BiochimicaDipartimento di Scienze della VitaUniversità degli Studi di TriesteCachessia - come il corpo si consumaLe estreme condizioni di vita subite daideportati hanno trasformato i loro corpifino a farne dei relitti, che le immagini fo-tografiche hanno consegnato alla nostraperenne memoria. Com’è possibile so-pravvivere a tali durezze? L’organismoumano mette in atto ancestrali meccani-smi biologici di sopravvivenza per man-tenere in funzione gli organi vitali il piùa lungo possibile.

ore 15.45FABIO DEL MISSIERDocente di PsicologiaDipartimento di Scienze della VitaUniversità degli Studi di TriesteI meccanismi del male. Alcune riflessionidalla psicologia cognitiva e socialeQuando si affrontano i genocidi docu-mentati dalla ricerca storica, la domandache inevitabilmente ci si pone è “Come èstato possibile?” La risposta a questa do-

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manda, cruciale per evitare che tali orrorisi ripetano, è complessa e riguarda mol-teplici piani, ma certamente non puòprescindere dai meccanismi cognitivi esociali che determinano la deumanizza-zione dell'altro, l'annullamento dell'em-patia e la disattivazione del giudiziomorale sulle condotte inumane. Propor-remo alcune riflessioni basate sulla ri-cerca relativa a questi meccanismi.

ore 16.00MAURO BARBERISDocente di Filosofia del DirittoDipartimento di Scienze Giuridiche,del Linguaggio, dell’Interpretazionee della Traduzione Università degli Studi di TriesteBanalizzare il male. Come parlare del nazifascismoFascismo e antifascismo, oggi, sonoanche problemi di comunicazione. Adesempio, le risposte standard alla stra-tegia comunicativa messa in operadalle recenti manifestazioni neonazistesono state spesso banali, moralistichee inefficaci. Partendo dal caso delladiffusione del Mein Kampf di Hitler in-siemecon il “Giornale”, l’interventoesplora la possibilità di alternativemeno rituali a tali risposte.

ore 16.15ALESSANDRA RICCARDIDocente di Interpretazione tedescaDipartimento di Scienze Giuridiche,del Linguaggio, dell’Interpretazionee della TraduzioneUniversità degli Studi di Trieste

Lagerdolmetscher - Interpreti nei campidi concentramentoNei campi di concentramento nazisti gliinternati appartenevano a più di 35 di-versi gruppi etnici parlanti lingue diverse.L’unica lingua ufficiale era il tedesco lacui conoscenza era fondamentale per lasopravvivenza nel campo, mentre eraproibito l’uso della lingua dei prigionieri.Grazie ai resoconti degli internati conser-vati negli archivi dei campi di concentra-mento come il Memoriale-Museo diAuschwitz Birkenau, recentemente, varistudiosi hanno potuto ricostruire il ruolodegli interpreti, i loro doveri e obblighi.

ore 16.00GIOVANNI FRAZIANODocente di ComposizioneArchitettonica e UrbanaCollaboratore del Rettore per l’Edilizia,il miglioramento della qualità degli spazie delle strutture didatticheDipartimento di Ingegneria e Architet-tura Università degli Studi di TriesteTrionfo della morte, breviconsiderazioni sull’architetturadi Albert SpeerBurocrate eccellente, amministratore eorganizzatore tra i più abili, gran cerimo-niere del Nazismo, Albert Speer è l’archi-tetto chiamato alla costruzione dellascena del trionfo. Sfondo che ponendo alcentro l’esaltazione dell’ordine, della po-tenza, si traduce in gigantismo spettralee gravido di morte, in cui all’incommen-surabilità dell’Archè è anteposta la riso-lutezza della tecnica. La stessa con cui èconcepita la somma violenza: la shoah.

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ore 16.45LIVIO VASIERIAssessore ai beni culturalidella Comunità Ebraica di Trieste Trieste, 1938“Leggi razziali” a 80 anni dall’istituzione:dalla preparazione del 1936 alle conse-guenze catastrofiche che portarono adAuschwitz.

ore 17.00ROBERTO MEZZINADirettore Dipartimento di SaluteMentale, Centro CollaboratoreOrganizzazione Mondiale della Sanità,Azienda Sanitaria UniversitariaIntegrata TriesteDipartimento Universitario Clinicodi Scienze mediche, chirurgichee della saluteUniversità degli Studi di TriesteDiritti umani e libertà fondamentali:la lezione della psichiatria a Triestea 40 anni della legge 180La straordinaria esperienza basaglianaa Trieste ha dimostrato quanto le istitu-zioni totali e i saperi che le giustificanosiano inevitabilmente basate sulla si-stematica violazione dei diritti umani esulla negazione delle libertà fondamen-tali. La parola dignità risuona oggi nelleconvenzioni e nei trattati internazionaliche tutelano tali diritti.La chiusura dei manicomi che la legge180, di cui si festeggia nel 2018 il qua-rantennio, legittimò, rese possibile larestituzione delle persone al diritto pri-migenio, quello di avere una vita degnadi essere vissuta. Se la vita non ha

senso né valore, se la persona è negata,allora tutto si rende “cosa” - ed è possi-bile ogni abuso.

ore 17.15EDOARDO MILOTTIDocente di Fisica sperimentaleCoordinatore del Centrointerdipartimentale perle Scienze computazionali Dipartimento di FisicaUniversità degli Studi di TriesteScienza, responsabilità e destinoIl nazismo ha messo le sue radici nella di-sperazione della classe operaia ed è cre-sciuto grazie all’irresponsabilità dellaborghesia. Quei tedeschi che hanno cer-cato di contrastare quello che sembravaun destino ineluttabile sono spesso an-dati incontro alla tortura e alla morte.Anche quello che viviamo è un tempo di-crisi e per alcuni di disperazione, e difronte alla complessità dei problemi lapolitica è spesso inadeguata ed impo-tente nel suo confronto con le soluzionisemplicistiche dei populismi. Ora, i mo-delli matematici di cui disponiamo per-mettono non solo di capire comefunzionano sistemi fisici complessi maanche di prevedere - entro certi limiti - ilcomportamento di sistemi che coinvol-gono le risorse e l’ambiente umano. Adinizio 2018, cosa ci dicono i modelli?Forse possiamo utilizzare le loro previ-sioni per anticipare crisi ancor più gravied evitarne le conseguenze come guerree carestie, affrontando responsabil-mente il nostro destino.

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ore 17.30MAURIZIO PRATODocente di Chimica OrganicaDipartimento di Scienze Chimichee FarmaceuticheUniversità degli Studi di TriesteFrammenti di chimicanei campi di concentramentoIl ruolo della chimica nella secondaGuerra mondiale è purtroppo molto tri-ste, legato non solo ai gas nervini utiliz-zati per lo sterminio di massa, ma ancheal fatto che l’industria chimica tedescasfruttava migliaia di deportate/i come uo-mini di fatica o come cavie per esperi-menti letali. Primo Levi si ritrovò alavorare nella grande fabbrica chimicaBuna-Monowitz, dove si salvò solo graziealle sue abilità di chimico.

ore 17.45LAURO ROSSI Vice Presidente ANRPAssociazione Nazionale Reducidalla Prigionia, dall’Internamento,dalla Guerra di Liberazionee loro familiariLiberi in un mondo di schiavi. I militariitaliani internati in GermaniaSappiamo quale è stata la storia dei no-stri militari internati nel Terzo Reich.Dopo l’8 settembre le truppe italiane chesi trovavano nella Francia meridionale, inCorsica, in Croazia, in Dalmazia, in Alba-nia, in Grecia, nelle Isole Ionie e in quelledell’Egeo furono abbandonate a sestesse. Il destino di questi soldati ap-parve subito assai peggiore di quellodelle truppe che si erano in precedenza

arrese agli anglo-americani nell’Africaorientale e nell’Africa settentrionale. I te-deschi, infatti, le trattarono con alterigiae disprezzo, ma soprattutto con il rigoreche essi riservavano a coloro che ave-vano disertato. Oltre a ciò i militari italianisi trovavano esposti alle rappresaglie ealla vendetta di quelle popolazioni dellequali avevano creduto di ergersi a con-quistatori.

ore 18.00GIORGIA KAKOVICVicepresidente Associazione Deina FVGLaureata in Scienze PoliticheInternazionali e Diplomaticheall’Università di Trieste,frequenta il corso di Diplomaziae Cooperazione internazionale.Giovani e Memoria: l’esperienza diPromemoria-AuschwitzIl progetto Promemoria-Auschwitz è unpercorso in cui le nuove generazioni, conl’affiancamento di tutor competenti e diguide specializzate, visitano l’ex campodi concentramento di Auschwitz-Birke-nau.Un percorso di crescita personale ecollettivo che mira a promuovere e svi-luppare un uso consapevole e appassio-nato della storia e delle memorie, perinterpretare il presente, scolpire lo spi-rito critico e immaginare il futuro.

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direzione scientificaMAURO BARBERIS

Docente di Filosofia del DirittoDipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio,

dell`Interpretazione e della TraduzioneUniversità degli Studi di Trieste

organizzazioneGIANNI PETEANI

Presidente Comitato permanente Ondina Peteani,prima staffetta partigiana d’Italia, Deportata Auschwitz 81672

info: [email protected]

In collaborazione con il Teatro Miela, Stazione Rogers e Circolo della Stampa di Trieste

Il Convegno "Convivere con Auschwitz" riunisce nella sua quinta edizione tutti e dieci i Dipar-timenti dell’Università di Trieste, ampliando ulteriormente il carattere multidisciplinare che lodistingue, esplorando ulteriori relazioni nell’ambito del Dovere della Memoria dell’Olocau-sto/Deportazione. Devastando il corso della Storia, il nazifascismo ha perpetrato anche a Trie-ste aberranti crimini contro l’Umanità, come l’annuncio delle leggi razziali nel 1938, la Risieradi San Sabba, unico Lager con forno crematorio realizzato in Italia e nell'Europa meridionale,la segregazione nei carri bestiame dal Silos della Stazione Ferroviaria di Trieste da cui partìalla volta di Auschwitz la maggioranza dei convogli di Deportate/i dalla Nazione: una dram-matica eredità che è fondamentale ricordare. L’inumanità di Auschwitz è l’umana condizioneda cui da allora dobbiamo difenderci. “Convivere con Auschwitz” è il contributo di civiltà concui l’Università di Trieste si pone a Memoria di quanto è stato, in antitesi al pregiudizio e al-l’intolleranza riemersi attraverso l’esercizio sistemico dei populismi, pericolosi generatori diregressione sociale, arretramento culturale e aggressione ai valori etico-morali della convi-venza e dell’accoglienza. In ottemperanza alla Legge 211/2000, istitutiva del Giorno della Me-moria, il simposio persegue il monito di Primo Levi: analisi, studio e conoscenza dell'abominiodi Shoah e Deportazione nei Lager di sterminio nazisti, come antidoto contro la reiterazionedel crimine, che, con metodologie diverse ancora e sempre flagella l'umanità. Memoria, culturae istruzione di quanto è stato, contro ogni forma di razzismo, qualsiasi discriminazione e pre-varicazione razziale, sociale, culturale e religiosa, per la Pace e la Libertà.

INGRESSO LIBERO