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Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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4 Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
4.1 Descrizione della procedura seguita per la suddivisone in tratti significativi
I fattori che influiscono sulle caratteristiche generali di un sistema naturale
(come ad esempio un corso d’acqua) sono molti e variano sensibilmente nello spazio e
nel tempo. L’accuratezza con cui si vanno ad analizzare tali variazioni dipende dalle
finalità del lavoro. Poiché non si possono tenere in conto tutte le variazioni che
intervengono nel sistema, si dove effettuare una schematizzazione adatta a soddisfare
le esigenze dello studio che si vuole intraprendere.
Nel caso del trasporto solido di un alveo naturale a fondo mobile intervengono
numerosi fattori, che possono essere riassunti in modo schematico in due categorie: i
fattori morfologici-geometrici (andamento plano-altimetrico, caratteristiche delle
sezioni trasversali, forme fluviali, granulometria ecc.) e i fattori idraulici (portate
liquide).
In questo capitolo sono state analizzate le caratteristiche morfologico-
geometriche del torrente Marina. Lo scopo dell’analisi è stato quello di individuare dei
tratti fluviali che potessero essere ritenuti relativamente uniformi dal punto di vista del
trasporto solido.
Nei capitoli successivi è stato, infatti, analizzato il trasporto solido del torrente
Marina sia sezione per sezione sia a scala di tratto. In questo capitolo sono stati dunque
individuati i tratti per poter effettuare questo secondo tipo di analisi.
Per poter effettuare tale suddivisione si è seguito la procedura schematizzata in
figura 4-1.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Analisi della morfologia fluviale
in campagna
Individuazionedelle
forme fluviali
Analisigranulometrica
sedimenti del fondo
Schede di riconoscimentogeomorfologico
Analisicartografica e di
rilievi topografici
Definizioneandamento
plano-altimetrico
Individuazionevariazioni del
deflusso liquido
Suddivisione in tratti
significativi
Figura 4-1. Schema della procedura seguita per la suddivisione in tratti significativi per il
trasporto solido del torrente Marina
Come prima cosa è stata effettuata un’analisi in campagna per stabilire le
caratteristiche morfologiche generali del corso d’acqua. Attraverso un primo
sopralluogo sono state individuate le diversità macroscopiche lungo l’asta del torrente.
Inizialmente è stato stabilito se le caratteristiche dell’alveo fossero naturali
oppure soggette a interventi antropici. Il torrente Marina infatti, è sottoposto, in
maniera sempre più consistente verso valle, ad interventi che ne limitano le tendenze
naturali, come ad esempio briglie, muri di contenimento, riprofilature dell’alveo e delle
sponde, e canalizzazione. Comunque, fino al ponte della Strada Provinciale (dove
comincia appunto la canalizzazione dell’alveo), è stato possibile applicare i concetti di
morfologia fluviale, anche se talvolta con qualche riserva.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Dopo aver stabilito dove effettuare lo studio delle forme fluviali, si è proceduto
ad un’analisi più accurata in cui sono state prese in considerazione le caratteristiche
dell’area di fondo valle attorno al torrente, in particolare osservando la morfologia dei
rilievi e l’uso del suolo i quali possono modificare in maniera sensibile la risposta del
bacino agli afflussi meteorici.
In seguito si è proceduto con l’analisi vera e propria delle forme fluviali,
soffermandosi sulle caratteristiche del canale, delle barre, dell’alveo di piene rive, della
pianura inondabile e di eventuali terrazzi.
Sono state valutate le possibili tendenze evolutive sia altimetriche (incisione e
deposito) sia planimetriche (allargamento e restringimento), che potevano essere
desunte dalle evidenze di campagna. Si è valutato il tipo di flusso della corrente, la
presenza di opere trasversali eventualmente non indicate sulla cartografia, le
caratteristiche e le condizioni delle sponde fluviali magari soggette ad eventuali
processi d’instabilità.
Sono state poi rilevate alcune grandezze che non era possibile ricavare dalle
carte: si è stimata la larghezza del canale e la larghezza dell’alveo attivo necessaria per
applicare le formule del trasporto solido e fare considerazioni sui valori della portata
dominante; si è valutata anche l’altezza del livello ad alveo pieno, per stabilire la quota
a cui si trova l’eventuale pianura inondabile.
In seguito sono state analizzate le caratteristiche sedimentologiche dell’alveo,
effettuando una serie di campionamenti (in totale 8 sul Marina e 1 sull’affluente
principale Marinella di Legri).
Per poter condurre con criterio tutte queste operazioni in modo da considerare
la maggior parte degli aspetti possibili si è fatto uso delle schede di riconoscimento
geomorfologico proposte da Thorne (1998), le cui caratteristiche vengono
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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sinteticamente illustrate di seguito, rimandando all’Appendice per la loro
consultazione completa.
Le schede sono suddivise in 5 sezioni principali, ognuna suddivisa a sua volta
in più parti in cui viene approfondito il tema principale della sezione.
• Sezione n° 1: informazioni generali del progetto e del sito in cui si sta
conducendo l’analisi.
• Sezione n° 2: descrizione generale dell’area e del fondovalle. Gli
obbiettivi di questa scheda sono: descrivere le caratteristiche fisiche,
geomorfologiche del territorio e l’eventuale presenza di attività
antropiche nella valle; il secondo obbiettivo è quello di mettere in luce
le relazioni verticali e laterali del canale con il fondovalle.
• Sezione n° 3: descrizione dell’alveo. In questa scheda si concentra
l’attenzione sul canale valutando alcune grandezze geometriche della
sezione, le caratteristiche della corrente, i sedimenti del fondo.
• Sezione n° 4: descrizione sponda sinistra. In questa scheda vengono
analizzate le caratteristiche della sponda sinistra, il tipo di materiale, la
geometria, la vegetazione, eventuali fenomeni d’instabilità.
• Sezione n° 5: descrizione sponda destra. E’ identica alla precedente.
Nell’ambito di questa tesi sono state compilate quattro schede di rilevamento
geomorfologico: una a valle del guado Seccianico, una a monte del guado Cascina, una
in località “Le Torri”, una a monte della località “il Pratello”. Le prime due schede
sono state compilate in sezioni sufficientemente lontane dai rispettivi guadi, in modo
da non risentirne gli effetti. Le quattro schede compilate sono riportate in appendice,
mentre le sezioni presso cui sono stati compilate sono indicate in tavola 4-2.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Non tutte le sezioni sono state compilate in modo completo, sia perché non
tutte le informazioni richieste dalla scheda erano d’interesse per questo studio sia
perché, talvolta, non era possibile effettuare una stima certa delle informazioni
richieste
Dopo aver raccolto le informazioni rilevabili di campagna, sono stati analizzati
i dati cartografici disponibili.
In particolare è stato valutato l’andamento altimetrico del torrente, cercando di
individuare dei tratti caratterizzati da un valore pressoché costante di pendenza,
tenendo in considerazione l’eventuale presenza di opere trasversali che potessero
modificare il profilo o creare una sorta di discontinuità locale (ad esempio, briglie,
soglie o salti nella roccia).
Per il calcolo delle pendenze è stato utilizzato un profilo longitudinale ottenuto
dai seguenti rilievi: 32 sezioni fornite dallo Studio Hydea in corrispondenza di ponti,
passerelle, guadi, briglie e soglie; alcune sezioni rilevate per il lavoro relativo alle
indagini geologico-tecniche di supporto al Piano Regolatore Generale del comune di
Calenzano, effettuate dallo Studio Geologico Eco; 27 sezioni di contabilità rilevate nel
1996 dal Genio Civile di Prato in occasione dei lavori di rialzamento dell'argine
sinistro nel tratto compreso fra il ponte ferroviario e il ponte di via Einstein, effettuati a
seguito dell’evento alluvionale del 1993. Come verifica dei risultati ottenuti, le
pendenze sono state confrontate con quelle ricavate su una cartografia 1:2000.
Si è poi valutato l’andamento planimetrico del torrente anche se non ha
mostrato configurazioni di particolare interesse, tenendo anche conto che già da lungo
tempo risulta confinato all’interno di muri di contenimento vicini all’alveo di piene
rive.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Infine si è analizzato il reticolo idrografico per valutare in quale punto vi fosse
l’immissione di affluenti di una certa importanza, capaci quindi di variare le portate
liquide in modo considerevole, ed eventualmente anche la granulometria dell’alveo.
Le analisi condotte sono state effettuate dalla località “La Cassiana” fino
all’immissione del torrente Nuovo Garille. Lo studio non è stato condotto fino allo
sbocco in Bisenzio, perché nell’ultimo tratto si doveva andare a considerare l’influenza
dell’affluente Nuovo Garille che ha un bacino paragonabile a quello del Marina.
Trattandosi di una poche centinaia di metri, si è escluso dallo studio questo tratto.
In base a tutte queste considerazioni sono stati individuati 11 tratti significativi
lungo il torrente Marina la cui posizione è indicata nella tavola 3-1, di ciascun tratto
viene fatta una descrizione estesa e vengono indicate le grandezze ricavate durante i
sopralluoghi. I tratti individuati (indicati in tavola 4-1) sono i seguenti:
• Tratto 0: da località “la Cassiana” all’immissione del fosso Seccianico.
• Tratto 1: dall’immissione del fosso Seccianico al guado “Cascina”.
• Tratto 2: dal guado “Cascina” all’immissione del fosso Vezzano.
• Tratto 3: dall’immissione del fosso Vezzano al ponte di “Carraia”.
• Tratto 4: dal ponte di “Carraia” al guado “La Chiusa”.
• Tratto 5: dal guado “La Chiusa” alla briglia “il Pratello”.
• Tratto 6: dalla briglia “il Pratello” alla passerella “Le Bartoline”.
• Tratto 7: dalla passerella “Le Bartoline” al ponte Strada Provinciale.
• Tratto 8: dal ponte della Strada Provinciale al ponte FF.SS.
• Tratto 9: dal ponte FF.SS al ponte via Einstein.
• Tratto 10: dal ponte via Einstein all’immissione torrente Nuovo Garille.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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3210 km
Tavola 4-1. Suddivisione in tratti significativi: i cerchi in rosso indicano le sezioni di inizio
tratto e accanto a ciascuno è indicato il numero che lo identifica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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4.2 Descrizione dei tratti
Tratto 0: da località “la Cassiana” all’immissione del fosso Seccianico
Il tratto è lungo circa 200 metri ed è caratterizzato da una pendenza media pari
a 2.05%; in corrispondenza della sezione in località “La Cassiana” l’area del bacino
sottesa dal torrente Marina è pari a 9.78 Km2.
Il tratto in questione è situato nella zona collinare del bacino, come testimonia
anche l’elevato valore della pendenza di fondo alveo (il più elevato rispetto a tutti gli
altri tratti). I versanti intorno sono ricoperti in prevalenza da boschi facendo eccezione
per la collina dove è situata la cava di calcare e l’autostrada A1.
L’alveo, al momento del sopralluogo (novembre 2000), è stato ritenuto in
condizioni naturali, senza interventi antropici, quindi si sono potute analizzare le
caratteristiche delle forme fluviali.
Il tratto in questione risulta avere un andamento lievemente sinuoso con
qualche barra alternata e talvolta qualche affioramento roccioso.
Questo tratto è caratterizzato da un alveo attivo piuttosto ristretto (larghezza
media 5.3 m) e da una pianura inondabile molto bassa, circa un 0.8 m dalla quota di
fondo alveo. Questo significa che la pianura inondabile risulta essere inondata
piuttosto frequentemente, anche più volte in un anno, seppure in genere si assume che
questo accada in media una volta ogni 1-3 anni. Le sponde, alte appena 1m, sono
verticali e non sono soggette a nessun fenomeno d’instabilità.
Si può osservare la presenza di numerose specie arboree molto alte e fitte, la
cui età è stata stimata intorno ai 15-20 anni. La presenza di una così fitta vegetazione
anche molto alta e l’assenza di un percorso diretto che porti a questo tratto di torrente
analizzato (si è dovuto risalire il fiume camminando lungo l’alveo), ci ha fatto
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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supporre che non vi sia stato da lungo tempo nessun intervento antropico
significativo.Questi alberi crescono molto prossimi al bankfull, ma non sono interessati
da fenomeni d’instabilità, ciò si può dedurre dalla loro crescita praticamente verticale e
dall’assenza di radici esposte.
Non si sono osservate né evidenze che potessero far pensare ad un’incisione o
viceversa al deposito. Nel complesso quindi questo tratto risulta essere in equilibrio
dinamico sia lateralmente che verticalmente.
Al tratto è stato assegnato un numero pari a “0” perché in seguito si devono
fare a priori delle ipotesi di equilibrio dinamico (che in questo caso sono confermate
dalle evidenze di campagna), quindi per questioni di forma si è preferito far partire al
numerazione da 0 anziché da 1 per differenziarlo rispetto agli altri.
Tratto 1: dall’immissione del fosso Seccianico al guado “Cascina”
In corrispondenza dell’immissione del fosso Seccianico è stato fatto iniziare un
nuovo tratto. Questo affluente infatti è il quarto come ordine di importanza rispetto a
tutti gli affluenti del torrente Marina (dopo il Chiosina, Marinella di Legri e Rio della
Ripa), l’area sottesa in corrispondenza dello sbocco nel Marina è circa 6.66 Km2,
quindi l’apporto liquido è considerevole se si tiene conto che il bacino del Marina è
16.44 Km2 nella sezione di confluenza con il fosso.
Il tratto 1 è lungo circa 780 m ed ha una pendenza pari a 1.5%.
Il tratto in questione è situato ancora nella zona collinare del bacino, infatti la pendenza
di fondo alveo è ancora considerevole (anche se più bassa rispetto al tratto 0).
L’alveo al momento del sopralluogo (novembre 2000) è stato ritenuto in
condizioni praticamente naturali, anche se qui talvolta può avvenire un ripulitura
dell’alveo dalla vegetazione riparia che rischia di essere trascinata a valle durante gli
eventi di piena.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Si sono potute analizzare le caratteristiche delle forme fluviali e nell’ambito dei
sopralluoghi sono state compilate le schede di riconoscimento geomorfologico n°1 e 2.
Il tratto risulta avere un andamento poco sinuoso e risulta molto più ricco di
barre alternate in corrispondenza delle quali si possono osservare i riffle e pool.
Anche qui l’alveo attivo risulta piuttosto piccolo (larghezza media 5.5 m) e la
pianura inondabile molto bassa, circa un metro dalla quota di fondo alveo. Sulla
pianura inondabile si possono osservare specie arboree piuttosto alte, la cui età è stata
stimata tra i 10-20 anni, che crescono molto prossimi all’alveo attivo. Si notano alcuni
alberi piegati, ma probabilmente il fenomeno è dovuto all’intensità maggiore di
qualche piena e non ad attività laterale del canale. Non è stato possibile stabilire con
certezza se la superficie su cui è posta la Strada Militare per Barberino, può essere un
antico terrazzo oppure semplicemente un rilevato artificiale.
l.a.p.
p.i.
Figura 4-2. Veduta a monte del guado Cascina. Nella foto sono indicati la pianura inondabile
(p.i.) e il punto in cui è stato misurato il livello ad alveo pieno (l.a.p.).
Si può notare la pianura inondabile molto bassa.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Nella parte iniziale del tratto si riscontra una lieve tendenza all’incisione. In
particolare si è osservato che la quota del fondo alveo del fosso Seccianico, in
corrispondenza dello sbocco nel Marina, risulta essere più alta di circa 0.5 m; si può
supporre dunque un lieve abbassamento del fondo alveo anche se di modesta entità, ciò
può essere testimoniato anche dalla presenza di una briglia di altezza elevata posta nel
poco a valle del guado a monte Secciano. Nel complesso si deduce quindi che l’alveo
risulta in equilibrio dinamico sia lateralmente, cioè si muove nella sua pianura
inondabile in modo equilibrato, sia verticalmente.
Tratto 2: dal guado “Cascina” all’immissione del fosso Vezzano
Questo tratto è lungo circa 908 m ed ha un pendenza media pari a 1.64 %.
Nell’area intorno all’alveo fluviale i versanti cominciano a degradare e si possono
osservare numerosi uliveti e campi coltivati. Anche lungo questo tratto si può
riscontrare la presenza di un’altra cava (il guado Cascina ne consente il
raggiungimento).
La morfologia fluviale non cambia molto rispetto a quella osservata in
precedenza: la larghezza dell’alveo attivo aumenta e solo in alcuni punti la pianura
inondabile risulta leggermente più alta rispetto ai tratti precedenti. Il fiume ha un
andamento rettilineo, leggermente sinuoso, con molte barre alternate ed una pianura
inondabile sufficientemente vegetata. Per quanto riguarda il terrazzo, anche in questo
caso si hanno delle incertezze, anche se risulta più plausibile l’ipotesi che la superficie
in destra idraulica su cui oggi ci sono uliveti e coltivazioni agricole anticamente possa
essere stata vecchia pianura inondabile.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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In sinistra idraulica corre la Strada Militare per Barberino il cui rilevato,
costituito da un muro di contenimento, impedisce la formazione di un’eventuale
pianura inondabile in sinistra idraulica e limita gli spostamenti del letto fluviale (si
veda figura 4-4).
Nel complesso il tratto 0, 1 e 2 si differenziano in special modo per i valori
diversi di pendenza, un leggera variazione nella larghezza dell’alveo attivo, ed un
progressivo mutamento nell’uso del suolo delle zone circostanti. Per quanto riguarda la
presenza e le caratteristiche delle forme fluviali si riscontrano poche differenze, si ha
infatti nei tre casi una pianura inondabile bassa, presenza di barre laterali alternate
attive, sponde basse non interessate da fenomeni d’instabilità e una situazione molto
prossima all’equilibrio dinamico sia laterale che verticale.
p.i.l.a.p.
Figura 4-3. Particolare del tratto 2. E’ indicata la pianura inondabile (p.i.) e il livello ad alveo
pieno (l.a.p.). Si nota la pianura inondabile molto bassa.
Le opere trasversali che si riscontrano in questo tratto sono il guado Cascina e
poco a valle una passerella ormai in disuso (detta passerella Cascina).
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Tratto 3: dall’immissione del fosso Vezzano al ponte di “Carraia”
Anche in questo caso in corrispondenza di un affluente, il cui apporto liquido e
solido risulta significativo, si fatto iniziare un nuovo tratto. Il fosso di Vezzano, presso
la sezione di chiusura, sottende un bacino idrografico pari a 1.50 Km2.
Questo tratto è lungo circa 890 m e si estende per la maggior parte del suo
percorso all’interno dell’abitato di Carraia. La pendenza media che è stata stimata
risulta essere pari a 1.43 %. Il territorio che circonda il torrente, risulta essere ancora
simile a quello del tratto precedente cioè prevalentemente utilizzata per colture
specializzate di ulivi, viti e frutteti, con eccezione nella zona urbanizzate in
corrispondenza dell’abitato di Carraia.
l.a.p.
Figura 4-4. Torrente Marina presso Carraia. In lontananza s’intravedere il guado di Carraia.
La pianura inondabile non è più ben definibile e tanto meno e possibile
identificare un eventuale terrazzo. L’alveo è comunque caratterizzato dalla presenza di
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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numerose barre e da una piccola scarpata in corrispondenza della quale inizia la
vegetazione di tipo arboreo. Qui è stato quindi possibile valutare il livello ad alveo
pieno (si veda figura 4.4).
Le sponde che sono probabilmente stabili da un tempo sufficientemente lungo,
poiché hanno consentito la crescita degli alberi in direzione praticamente verticale.
Non è possibile osservare altri tipi di vegetazione a parte l’erba e gli alberi sulle
sponde; molto probabilmente il torrente è soggetto a periodica ripulitura e
manutenzione della vegetazione.
L’assenza della pianura inondabile può anche essere giustificata da un
abbassamento recente del fondo alveo, così com’è stato illustrato nel paragrafo 3-4, in
cui la situazione attuale è stata messa a confronto con quella riscontrata in fotografia
del 1958. Dalle osservazioni effettuate sulla quota ormai eccessiva del vecchio muro di
contenimento posto in destra idraulica, si è dedotto che questo tratto risulta essere
abbassato nel corso degli anni, ma non si è potuto stabilire se in modo naturale o
artificiale. Come si è già osservato nella figura 3.8, alla base della pila del ponte di
Carraia si è potuto osservare un ulteriore, seppure lieve, fenomeno incisivo.
Non possiamo stabilire se attualmente la tendenza si ancora verso l’erosione o
se questo fenomeno nel tempo si sia arrestato; non ci sono evidenze di campagna che
ci consentano di stabilirlo con certezza. Vista la totale assenza di segni d’erosione, si
suppone che attualmente la tendenza degli anni passati sia adesso più contenuta.
Procedendo da monte verso valle lungo il tratto 3 si incontrano: una passerella
che conduce al vecchio mulino Parenti, un guado in corrispondenza dell’abitato di
Carraia, una passerella pedonale sempre nell’abitato di Carraia ed infine il ponte di
Carraia. Il vecchio guado, ormai in disuso, a monte risulta essere quasi completamente
ostruito.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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Tratto 4: dal ponte di “Carraia” al guado “La Chiusa”
Il tratto in questione è lungo circa 1190 m ed è cauterizzato da una pendenza
media pari a 1.14 %. Sia in destra che in sinistra idraulica si possono osservare
numerosi campi coltivati, posti a quota superiore rispetto all’alveo fluviale; inoltre,
sempre a quota più elevata in sinistra idraulica corre la strada militare per Barberino.
In questo tratto l’alveo attivo in media è largo circa 9 m; rispetto al tratto
precedente l’alveo attivo è, quindi, più stretto. Si può notare una certa scarsità di
sedimenti a granulometria più grossolana, infatti non si riscontrano barre alternate
tipiche dei tratti analizzati a monte. Il punto in cui è stato misurato l’alveo attivo può
osservato in figura 4-5 dove è indicata anche la pianura inondabile probabilmente
molto recente e scarsamente vegetata (in prevalenza erba, arbusti e alberi molto
giovani).
l.a.p.p.i.
t.
Figura 4-5. Veduta a monte della località “Le Torri”, sono indicati il punto dove è stato
misurato il livello ad alveo pieno (l.a.p.), la pianura inondabile (p.i.) e il terrazzo (t.).
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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La presenza di una pianura inondabile molto giovane è giustificata da un
processo erosivo piuttosto recente. In seguito alla fase d’incisione la nuova pianura non
si è ancora completamente formata e le specie arboree non hanno avuto ancora
possibilità di svilupparsi, come invece si è potuto osservare in special modo nei tratti 0
e 1. Dalla documentazione fotografica (paragrafo 3.4), si è osservato che dal 1958 ad
oggi, il fondo dell’alveo di questo tratto è molto cambiato. Infatti, mentre allora l’alveo
era ricco di sedimenti e di barre attive e posto alla stessa quota del muro di
contenimento, oggi si osserva un alveo privo di barre attive e con una quota del fondo
molto più bassa (circa 2-2.5 m) rispetto a quella del 1958. In questo tratto si osserva
quindi un fenomeno erosivo piuttosto marcato che, come dedotto dai documenti
storici, fosse già in atto anche nel 1958. Il torrente risulta tuttora in fase d’incisione
come testimonia lo scalzamento della pila centrale del vecchio ponte Militare, tuttavia
non si osservano fenomeni d’instabilità di sponda di particolare interesse.
E’ stata ipotizzata anche la presenza del terrazzo in corrispondenza della
superficie dove oggi sorgono i campi coltivati (si veda figura 4-5), il terrazzo risulta
essere posto ad una quota di circa 3-3.5 m rispetto al fondo alveo attuale.
Negli ultimi 200-300 metri di questo tratto, si osserva la scomparsa della
pianura inondabile e la formazione di barre alternate ricche di sedimenti anche di
granulometria più grossolane. Sono state riscontrate delle evidenze che portano a
pensare ad una tendenza al deposito in quest’ultimo tratto: radici sepolte, abbondanza
di sedimenti. Questo fatto può essere giustificato dalla presenza a valle di una briglia in
gabbioni (a monte dell’immissione del torrente Marinella di Legri) e del guado in
località “La Chiusa”. Durante gli eventi di piena, parte del materiale trasportato dalla
corrente si può fermare in corrispondenza di dette opere (come testimoniano i residenti
in località “La Chiusa”). A valle del guado invece si assiste ad un fenomeno
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
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localizzato di erosione, il quale spesso induce fenomeni d’instabilità scalzando al piede
e causando lo slittamento dei gabbioni posti di recente a difesa della sponda
Dal ponte di Carraia fino a “La Chiusa” sono presenti: una briglia in
calcestruzzo con relativa contro-briglia, una briglia in gabbioni e un guado presso “La
Chiusa”.
Tratto 5: dal guado “La Chiusa” alla briglia “il Pratello”
Poco a monte del guado “La Chiusa” vi è l’immissione del torrente Marinella
di Legri (area bacino sottesa alla sezione di chiusura 21.648 Km2), che comporta
insieme al torrente Rio della Ripa, in pratica, un raddoppio dell’area di bacino sottesa
dal torrente Marina. Si passa, infatti, da circa 22.525 Km2 a monte dell’immissione, a
47.9 Km2. E’ evidente che l’apporto liquido, in seguito all’immissione di questi due
affluenti varia in modo sensibile.
In corrispondenza di questo tratto è stata compilata la scheda di riconoscimento
geomorfologico n°4.
Questo tratto è morfologicamente molto differente rispetto ai tratti
precedentemente analizzati. Dopo i primi 350 metri in cui l’alveo risulta essere ancora
abbastanza stretto, si allarga in modo considerevole. La sezione risulta avere una
larghezza media pari a 50-70 m fino alla briglia “Il Pratello”; contemporaneamente si
ha una diminuzione della pendenza media del fondo alveo (circa 0,72 %).
La morfologia dell’alveo risulta essere simile a quella di un fiume a canali
intrecciati, essendovi infatti numerose barre di dimensioni considerevoli poste nel
centro dell’alveo intorno alle quali si vengono creare più canali di deflusso liquido; le
barre che si possono osservare sono attive, cioè non sono ricoperte da vegetazione. Al
momento del sopralluogo si è potuto costatare come, durante l’evento di piena di
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
93
qualche giorno prima, le barre fossero state sommerse e vi fossero anche tracce di
depositi da esondazione tra cui arbusti trascinati dalla corrente. L’evento di piena
aveva anche attivato un canale secondario posto in sinistra idraulica, il quale durante le
portate di magra non risulta interessato dal deflusso liquido.
Figura 4-6. Veduta del tratto tra “La Chiusa” e “Il Pratello”. Si osserva l’ampia sezione, la barra
centrale e la superficie su cui si trova il vecchio muro di contenimento (indicata dalla freccia).
La larghezza dell’alveo attivo misurata in campagna oscilla tra valori bassi
relativi al primo tratto (10-11 m) e valori molto elevati della seconda parte (27-30 m).
In questo tratto nessuna superficie adiacente all’alveo attivo può essere
identificata con la pianura inondabile, la superficie posta a circa 3.5 m rispetto alla
quota del fondo alveo non è interessata dal deflusso liquido nemmeno in caso di eventi
di piena considerevoli. Tale superficie potrebbe dunque essere un terrazzo, ma si
hanno forti dubbi su quest’interpretazione. Dall’analisi dei documenti storici e da
considerazioni in campagna, si è dedotto che nel passato la quota di fondo alveo
dovesse essere molto più alta (si veda paragrafo 3.4) almeno in corrispondenza della
base dei muri di contenimento, che tuttavia oggi non sono più interessati neppure in
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
94
casi di piena. Sul motivo dell’abbassamento di questo tratto, sono già state avanzate
delle ipotesi che oltre ad un fenomeno erosivo innescato dalla diminuzione
dell’apporto solido da monte, vi sia stato anche un intervento antropico. Quest’ultima
ipotesi è avvalorata anche dalla forma regolare ed inclinata a circa 45° delle sponde e
dalla presenza dell’autostrada A1 (si veda sempre paragrafo 3.4).
Benché le sponde siano in linea di massima stabili, vi sono alcuni punti in cui
l’azione della corrente incidente ha provocato dei fenomeni d’instabilità (figura 4-7)
Figura 4-7. Fenomeni d’instabilità della sponda destra a monte de “Il Pratello”.
Nel complesso dunque il tratto in questione nel passato è stato interessato da un
abbassamento dell’alveo, ma al momento risulta essere in fase di deposito, questo fatto
è dovuto all’allargamento considerevole della sezione ed ad una diminuzione della
pendenza che, nonostante l’aumento considerevole della portata liquida dovuto
all’immissione dei due affluenti, causano una perdita di energia della portata liquida.
Questa non è più capace di trasportare i sedimenti che quindi vanno a depositarsi
formando le barre.
In questo tratto, ad eccezione del guado “La Chiusa” e della briglia in località
“Il Pratello” non ci sono opere trasversali.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
95
Tratto 6: dalla briglia “il Pratello” alla passerella “Le Bartoline”
Questo tratto è lungo circa 1180 m ed è caratterizzato da una pendenza media
pari a 0.61 %. Non vi è l’immissione di alcun affluente considerevole a valle della
località “La Chiusa” fino Torrente Nuovo Garille che si immette a poche centinaia di
metri dallo sbocco in Bisenzio; quindi la suddivisione in tratti a valle de “La Chiusa”
viene fatta unicamente in base alle variazioni morfologiche dell’alveo fluviale.
La presenza di tre briglie in questo tratto condiziona fortemente il profilo
altimetrico dell’alveo. Le briglie sopra citate sono la briglia in località “Il Pratello”, la
briglia in corrispondenza della quale viene effettuata la captazione in subalveo da parte
del Consiag e la briglia in località “Le Bartoline”, alcune di queste sono state
ricostruite recentemente, quando in seguito ad un evento di piena crollarono riversando
parte del materiale trattenuto nel corso degli anni.
Questo tratto è caratterizzato da un valore dell’alveo attivo medio pari circa
20.2 m, l’alveo non presenta più i caratteri tipici di un fiume a canali intrecciati, si
individua infatti un unico canale dove avviene il deflusso liquido della corrente.
E’ stato possibile identificare l’alveo attivo, ma non è stata riscontrata la
presenza della pianura inondabile, questo fatto è dovuto alla presenza di un muro di
contenimento abbastanza prossimo al bankfull (si veda figura 4-8).
Non è stato possibile ricavare informazioni dalla vegetazione in quanto questa
zona è soggetta periodicamente a manutenzione, poiché è molto frequentata dagli
abitanti della zona. Nel complesso comunque si deduce che questo tratto sia in
condizioni di equilibrio dinamico sia verticale (dato che ormai il profilo ha raggiunto
la pendenza di equilibrio imposta dalle tre briglie) sia laterale.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
96
Bankfull stage
Figura 4-8. Particolare della sponda destra nel tratto a valle “Il Pratello”.
Si può osservare il bankfull stage e il muro di contenimento molto prossimo al canale.
Tratto 7: dalla passerella “Le Bartoline” al ponte della Strada Provinciale.
In corrispondenza del tratto 7, il territorio attorno al torrente Marina inizia ad
essere progressivamente urbanizzato, in sinistra idraulica si sviluppa parte dell’abitato
di Calenzano mentre sulla destra si trova la località di S.Angelo.
p.i.
l.a.p.
Figura 4-9. Veduta dalla passerella “Le Bartoline”.
Sono indicate la pianura inondabile (p.i.) e il livello ad alveo pieno (l.a.p.).
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
97
Il tratto individuato è lungo circa 657 m ed è caratterizzato da una pendenza
media pari a 0.61 %.; si osserva una sinuosità più marcata, che si manifesta con delle
curve mediamente accentuate; nel tratto successivo questa tendenza viene impedita
dalla canalizzazione operata sull’alveo.
La morfologia risulta differente rispetto al tratto precedente, in questo caso,
infatti, è presente la pianura inondabile posta ad una quota di circa 1.5-2 m rispetto al
fondo alveo, in corrispondenza di questa non si riscontrano specie arboree, ma si
osserva unicamente la presenza di erba e bassi arbusti. Sono presenti delle barre
alternate, nelle quali si rileva una granulometria più fine rispetto ai tratti a monte. Le
barre sono molto distanziate lungo il torrente e non si osservano più i riffle e pool.
L’alveo attivo è stato misurato in corrispondenza della sommità delle barre e
della piccola scarpata inclinata che separa, appunto, l’alveo attivo dalla pianura
inondabile (si veda figura 4.9). Le sponde non presentano alcun segno d’instabilità,
anche in questo caso la vegetazione è costituita unicamente da erba e qualche arbusto.
Anche in questo caso si possono osservare dei muri di contenimento, ma sono
molto distanti dalla zona attiva del fiume e sono posti ad una quota molto alta. La
superficie in corrispondenza della quale è posto il vecchio muro di contenimento, e
dove oggi in destra idraulica sono presenti anche dei campi coltivati ad ulivi, potrebbe
essere un terrazzo. Dalle informazioni raccolte in letteratura, nel 1500-1600 in questo
tratto l’alveo del torrente risultava certamente ad una quota d’alveo molto più alta a
causa di fenomeni di alluvionamento del letto fluviale (si veda paragrafo 3-1); ma
anche in questo caso si mostrano riserve su tale interpretazione.
In corrispondenza della località S.Angelo sono presenti due curve piuttosto
accentuate, le uniche due importanti di tutto il corso del torrente Marina. Qui si
possono osservare dei marcati fenomeni di erosione localizzata in corrispondenza della
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
98
parte esterna della curva e deposito nella parte interna, il dislivello tra la sommità della
barra di materiale depositato nella parte esterna della curva e il punto più basso della
parte esterna è circa1.5-1.8 m.
Le uniche opere trasversali presenti in questo tratto sono la passerella che
collega via dei Prati con via delle Bartoline e il ponte della Strada Provinciale.
L’alveo fluviale a valle del ponte della Strada Provinciale diventa canalizzato e
non è più possibile distinguere la varie forme fluviale: in questo caso infatti il canale,
l’alveo attivo e la pianura inondabile vengono a coincidere con la loro larghezza risulta
essere pari a quella della sezione imposta.
I tratti successivi sono stati quindi differenziati in base a diversi valori della
pendenza e della larghezza; la descrizione sarà dunque incentrata solo su queste
caratteristiche.
Tratto 8: dal ponte della Strada Provinciale al ponte FF.SS.
Il tratto. è lungo 1317 m ed ha una pendenza media pari 0.53 %. L’area intorno
al torrente è completamente urbanizzata sia in destra idraulica che in sinistra dato che
il torrente scorre nell’abitato di Calenzano.
La larghezza della sezione oscilla tra 22 e 19 m.
In corrispondenza di questo tratto inizia la classificazione di II categoria dei
manufatti arginali, alti circa 4-5 m da entrambi i lati.
Le opere trasversali presenti sono il ponte della Strada Provinciale largo 75 m e
alto 6.65 m, il ponte Molino (o ponte alla Valle) largo 14.7 e alto 3.67 m, il ponte alla
Marina largo 21.6 m e alto 4.77, il ponte di via Pratese largo 25 ed alto 5.37 m, ed
infine il ponte della ferrovia largo 14.45 m e alto 4.95.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
99
Dall’analisi dei profili longitudinali (‘64 e ’75) si è osservato una tendenza
all’abbassamento (circa 1 m in 10 anni); da un sopralluogo effettuato non risultano
effetti preoccupanti sulle opere longitudinali, viceversa numerosi fenomeni di erosione
localizzata, ad esempio in corrispondenza di curve, causano l’esposizione delle
fondazioni dei muri.
Figura 4-10. Tratto in curva a monte del ponte alla Marina. Si osserva sul lato esterno della
curva l’erosione e all’interno il deposito.
Figura 4-11. Sponda sinistra a valle del ponte FF.SS. Si osserva alcuni massi di riporto per
evitare l’ulteriore erosione alla base del muro.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
100
Tratto 9: dal ponte FF.SS al ponte via Einstein
Il tratto 9, completamente canalizzato, è lungo circa 1466 m ed ha una
pendenza di circa 0.46 %, la larghezza della sezione risulta essere più stretta (14 m)
nella parte iniziale del tratto per poi allargarsi progressivamente scendendo a valle (25-
28 m). Le sezioni sono delimitate da argini alti 5-5.5 m.
A causa della sezione ridotta nella prima parte di questo tratto la capacità di
trasporto solido risulta essere più elevata e da luogo ad alcuni fenomeni erosivi che
anche in questo caso interessano specialmente le fondazioni dei muri (figura 4-11).
Tratto 10: dal ponte via Einstein all’immissione torrente Nuovo Garille
Il tratto, completamente canalizzato, è lungo circa 1972 m ed ha una pendenza
di circa 0.29 % (la più bassa di tutti i tratti considerati), la larghezza della sezione
risulta essere compresa tra 11.5 e 13 m. In questo tratto sono presenti il ponte di via
Einstein, tre soglie di fondo e il ponte dell’autostrada A11 largo 18.5 m e alto 6 m.
Figura 4-12. Veduta del tratto a monte del ponte dell’autostrada A11 (sullo sfondo)
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
101
4.3 Il campionamento sedimentologico.
Per effettuare il calcolo del trasporto solido è necessario analizzare le
caratteristiche dei sedimenti presenti sul fondo dell’alveo, le quali ci forniscono
indicazioni importanti sul tipo di materiale coinvolto nel trasporto solido al fondo.
Come verrà meglio specificato in seguito (si veda capitolo 6), il trasporto solido al
fondo interessa quei sedimenti che sono trasportati prevalentemente a contatto del
letto, ed è il maggiore responsabile del modellamento dell’alveo fluviale.
Per ottenere le informazioni necessarie sulla granulometria dell’alveo fluviale,
vengono effettuati dei campionamenti sedimentologici. In questo studio ci si limita ad
analizzare le dimensioni dei sedimenti tralasciando altre caratteristiche quali origini del
sedimento, composizione mineralogica e forma.
La metodologia per ottener le informazioni necessarie varia in funzione delle
dimensioni delle particelle da analizzare; per esempio, per le particelle con dimensioni
superiori a 3-4 cm la misura può essere fatta direttamente su ciascuna particella; se le
particelle hanno dimensioni più piccole (fino ad un minimo di 0.062 mm) si può
procedere tramite vagliatura meccanica; per i sedimenti ancora più fini si ricorre
invece all’analisi della velocità di sedimentazione. Nel caso in esame, è stato possibile
procedere direttamente alla misura delle particelle senza bisogno di ricorrere a
vagliatura meccanica o tecniche aereometriche.
I sedimenti che devono essere sottoposti all’analisi vengono raccolti tramite dei
campionamenti. In questa sede verranno approfonditi i tipi di campionamenti relativi
ad alvei ghiaiosi.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
102
Di seguito sono elencate quattro possibili tipologie di campionamento in alvei
ghiaiosi.
• Campionamento con la griglia: viene stabilita una griglia e vengono
raccolti tutti granuli che si trovano immediatamente sotto i nodi di tale
griglia; il campionamento può essere condotto con lo stesso criterio di
raccolta, anche su più linee equispaziate.
• Campionamento areale: viene raccolto tutto il materiale compreso
all’interno di un’area prescelta.
• Campionamento volumetrico: viene prelevato dal fondo alveo un
volume predefinito di materiale. Nel caso di campionamento di parti
sommerse dell’alveo è l’unico metodo possibile, è inoltre previsto
l’impiego di un sommozzatore nel caso di fiumi di una certa profondità.
Questo metodo permette, inoltre, di campionare lo strato sub-
superficiale.
• Campionamento fotografico: rappresenta una variazione del metodo
areale, dove le dimensioni dei grani vengono ricavate da un’immagine
fotografica scattata sul luogo del campionamento. Ci sono però dei
limiti a questo tipo di approccio quali, ad esempio, l’impossibilità di
valutare correttamente il diametro di un ciottolo ricoperto parzialmente
da un altro, valutare le dimensioni reali di un ciottolo parzialmente
emerso dal fondo e stimare le dimensioni dei sedimenti ricoperti
dall’acqua.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
103
Dato che i sedimenti fluviali del torrente Marina sono piuttosto grossolani, si è
effettuato un campionamento di tipo superficiale con la griglia, misurando quindi
direttamente le singole particelle costituenti il campione.
In totale sono stati effettuati 8 campionamenti lungo il torrente Marina ed uno
lungo il torrente Marinella di Legri (si veda tavola 4-2).
La scelta del sito dove effettuare il campionamento è stata fatta in base a
considerazioni a larga scala sulla morfologia fluviale di tutta l’asta del torrente Marina;
l’attenzione è stata focalizzata su cambiamenti delle forme fluviali (altezza e larghezza
del livello ad alveo pieno, presenza o meno della pianura inondabile, cambiamenti
della granulometria del fondo visibile ad occhio nudo, cambiamenti del materiale
costituente le sponde, immissione di affluenti, tratti con fondo rimaneggiato in seguito
ad interventi antropici). In base a tutte queste considerazioni si sono scelti i siti dove
effettuare il campionamento, avendo cura che in ognuno dei tratti significativi
individuati nel paragrafo precedente fosse effettuato un campionamento.
Poiché lungo il torrente Marina sono presenti numerose opere trasversali quali briglie,
ponti e guadi, si è avuto cura di effettuare il campionamento ad una distanza sufficiente
da suddette opere, in modo tale che il campione non risentisse di variazione locali delle
condizioni. Ad esempio, a monte di una briglia o di un guado, a causa della
diminuzione di velocità del flusso, è favorito il deposito di sedimenti molto più fini.
Anche in corrispondenza dell’immissione di un affluente si possono avere variazioni
della granulometria significative, quindi si deve porre attenzione a non effettuare il
campionamento in corrispondenza di tali situazioni.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
104
Tavola 4-2. Schema delle sezioni dove sono stati effettuati i campionamenti sedimentologici e
le schede di riconoscimento geomorfologico (i cerchi rossi indicano la suddivisione in tratti).
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
105
Nella tabella seguente sono indicate le sezioni dove sono stati effettuati i
campionamenti e la località in cui si trovano le suddette sezioni. Il nome delle località
è indicativo, come si è già detto si è avuto cura di effettuare il campionamento lontano
da elementi di disturbo quali ponti, guadi, affluenti ecc. Ogni campione è
contraddistinto da un numero crescente da monte verso valle.
Campione n°
Campionamento presso la sezione n°
località
1 331.7 A valle immissione f. Seccianico 2 330.1 A monte guado Cascina 3 325.1 A valle immissione f. Vezzano 4 322.1 Loc. “Le Torri” 5 319.1 A monte della loc. “Il Pratello” 6 315.7 Loc. “Le Bartoline” 7 313.8 A valle ponte S.P. 8 309.78 A valle ponte FF.SS.
M. di Legri # Loc. “Leccio”
Tabella 4-1. Posizione dei siti di campionamento.
La procedura impiegata per il campionamento di tipo superficiale è stata la
seguente: dopo aver scelto il sito dove effettuare il campionamento, è stata individuata
una barra emersa sulla quale raccogliere i sedimenti. I campioni raccolti e misurati
devono essere almeno 100-120 perché il campione abbia validità e devono essere
sufficientemente equispaziati. A tale proposito si individuano 3 linee principali
trasversali sulla barra (o più se la barra non è sufficientemente larga) una in
corrispondenza della testa, una del corpo e una della coda. Qui viene steso un metro e
viene raccolto un sedimento ogni 15-25 cm (l’intervallo deve essere scelto in modo
tale che non ci sia il rischio di campionare due volte il medesimo ciottolo). E’
importante che le linee di campionamento siano ben distribuite, perché all’interno di
una stessa barra le caratteristiche granulometriche variano fortemente; nella testa si
riscontrano sedimenti più grossolani, mentre nella coda si hanno sedimenti più fini.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
106
Il diametro medio dei sedimenti raccolti viene valutato attraverso un’apposita
mascherina di metallo (griglia), dove sono presenti una serie di fori attraverso i quali si
fa passare il singolo ciottolo. Si assume come diametro quello in corrispondenza
dell’ultimo foro attraverso cui il ciottolo non passa. Ogni foro corrisponde a un valore
nella scala di misura cosiddetta scala Φ, dove:
Φ =−log2 D
con D diametro espresso in mm.
Questa scala è stata introdotta poiché si osserva che le classi dei sedimenti
variano in ragione geometrica, quindi risulta più agevole considerare il logaritmo dei
limiti di classe.
Ognuno dei sedimenti appartiene dunque ad una certa classe, e il suo diametro
espresso in mm viene ottenuto come D = -2Φ.
I dati ottenuti sono stati elaborati per ottenere una distribuzione granulometrica,
la quale consente di ottenere una descrizione generale delle particelle non più intese
come singole ma bensì intese nel loro insieme.
Se si considera un campione di sedimenti fluviali, contenente un numero di
particelle sufficientemente elevato, è estremamente raro che queste siano tutte della
stessa dimensione. Si individuano, quindi, una serie di intervalli o classi grazie ai quali
si valuta la percentuale di particelle appartenenti a ciascuna classe.
Una volta che sono stati raccolti tutti i sedimenti e si è individuata la classe di
appartenenza (in questo caso attraverso la mascherina metallica) si possono
rappresentare i dati ottenuti attraverso il tracciamento di istogrammi e curve.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
107
• Istogrammi di frequenza: noto il numero complessivo dei sedimenti
costituenti il campione, noti i sedimenti appartenenti a ciascuna classe,
si può costruire un istogramma che riporti in ordinate la percentuale di
materiale appartenente ad una certa classe ed in ascisse la classe
corrispondente. Dato l’ampio campo delle dimensioni presenti in un
campione, è consigliabile utilizzare in ascissa una scala logaritmica
come può essere quella della scala Φ. Osservando gli istogrammi di
frequenza si può valutare la presenza di una o più mode nel campione.
Se si unisce il punto medio di ciascun istogramma si può ottenere la
curva di frequenza.
• Curva granulometrica (o curva di frequenza cumulata): si ottiene
riportando in ordinate la sommatoria delle frequenze relative fino ad
una certa classe e in ascisse la classe corrispondente.
Dalla curva granulometrica si possono ricavare molte informazioni sul
campione in esame, come ad esempio la porosità, la permeabilità e la compressibilità..
In genere se la curva granulometrica è abbastanza ripida, ci troviamo a che fare con un
materiale dai sedimenti piuttosto uniformi, mentre se la curva è distesa, allora la
granulometria del campione risulta ben gradata.
Dalle analisi effettuate, i campioni risultano composti prevalentemente da
ghiaia e talvolta da una frazione minima di argilla. Nella tabella 4-2 sono riportate le
percentuali dei materiali costituenti i campioni e il numero totale di sedimenti raccolti
per l’analisi granulometrica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
108
Campione n°
% ghiaia % sabbia % limo % argilla n° totale sedimenti raccolti
1 100.0 0.00 0.00 0.00 153 2 97.03 2.97 0.00 0.00 101 3 100.0 0.00 0.00 0.00 117 4 98.47 1.53 0.00 0.00 131 5 94.87 5.13 0.00 0.00 156 6 100.0 0.00 0.00 0.00 147 7 92.39 7.61 0.00 0.00 184 8 95.74 4.26 0.00 0.00 188
M. di Legri 86.74 13.26 0.00 0.00 181
Tabella 4-2. Percentuali di ghiaia, sabbia, limo e argilla presenti nei campioni e numero totale
di sedimenti prelevati durante il campionamento in sito.
Di seguito vengono riportati i grafici, con gli istogrammi di frequenza e le
distribuzioni granulometriche, dei 9 campioni raccolti durante la fase di
campionamento; in ascissa sono indicate sia le unità sedimentologiche.
Si può osservare come quasi tutte le curve siano piuttosto ripide, ciò è dovuto alla
consistente presenza di ghiaia in tutti i campioni. L’unico campione che risulta avere
una curva leggermente più “distesa” è quello relativo al torrente Marinella di Legri.
Figura 4-13.Campione n°1: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
109
Figura 4-14. Campione n° 2: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Figura 4-15. Campione n° 3: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
110
Figura 4-16. Campione n° 4: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Figura 4-17. Campione n° 5: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
111
Figura 4-18. Campione n° 6: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Figura 4-19. Campione n° 7: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
112
Figura 4-20. Campione n° 8: istogramma di frequenza e curva granulometrica.
Figura 4-21. Campione torrente Marinella di Legri: istogramma di frequenza e curva granulometrica
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
113
Oltre alle curve granulometriche, sono stati ricavati i principali percentili della
distribuzione (D10, D16,D25, D35, D40,D50, D75, D84, D90), in particolare la mediana o
D50, cioè quel valore di diametro per il quale il 50 % del materiale risulta essere più
fine.
I valori dei diametri caratteristici sono necessari per l’applicazione delle formule sul
calcolo del trasporto solido.
In tabella 4-3 sono riportati alcuni valori dei diametri caratteristici D10, D16,D25, D35,
D40,D50, D75, D84, D90, espressi in mm, dei campioni analizzati.
Camp. 1
Camp. 2
Camp.3
Camp.4
Camp.5
Camp.6
Camp.7
Camp. 8
M.di Legri
D10 11.93 6.93 9.09 3.58 5.50 7.31 2.90 6.43 1.42 D16 13.37 8.65 11.52 5.64 7.99 11.43 5.08 8.26 2.82 D25 15.85 10.83 14.95 8.78 11.50 14.97 8.37 9.81 6.97 D35 19.65 16.98 20.21 12.40 16.58 19.32 9.24 12.55 12.34 D40 21.54 20.05 22.84 14.22 19.11 21.50 11.32 13.92 15.03 D50 25.33 26.20 28.10 17.84 24.19 25.84 15.48 16.67 20.39 D75 46.87 51.91 53.58 36.18 44.44 39.51 35.56 32.56 45.06 D84 59.06 67.82 64.69 50.86 58.17 46.64 45.81 43.65 62.76 D90 76.59 82.09 84.77 63.82 77.44 55.83 58.18 59.03 90.20
Tabella 4-3. Diametri caratteristici (espressi in mm) degli 8 campioni.
Nella figura 4-22 sono riportati in ordinata diametri caratteristici D10, D50, D75
(quest’ultimo utilizzati poi nelle formule del trasporto solido) degli 8 campioni del
torrente Marina e in funzione della distanza progressiva verso valle della sezione in cui
è stato effettuato il campionamento.
Per comprendere l’andamento dei dati, è stata fatta passare una retta di
regressione lineare per ciascuno dei tre gruppi di diametri. La retta di regressione
fornisce, in maniera semplificata, l’andamento spaziale generale
Si può osservare, nel complesso, che i diametri caratteristici diminuiscono da
monte verso valle, ma localmente ci possono essere degli aumenti delle dimensioni.
Suddivisione in tratti significativi del torrente Marina
114
D75, D50, D10 dei campioni sedimentologici del torrente Marina
05
1015202530354045505560
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000
distanza progressiva (m)
mm
D50
D75
D10
Figura 4-22. D75, D50, D10 in funzione della distanza progressiva lungo il torrente Marina.
La diminuzione delle grandezze granulometriche dei campioni è dovuta al
fenomeno dell’abrasione e del trasporto selettivo già discussi nel capitolo 3.