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21 EDITORE Collane Aspettando i barbari e Controstoria http://libri.goodfellas.it/anteprime Goodfellas Promozione Editoriale segreteria: Davide Lotti - tel.3334966654 - [email protected] responsabile: Massimo Roccaforte - tel.3485602021 - [email protected]

21 EDITORE - Goodfellas · 2019. 3. 5. · poco noto al grande pubblico, la guerra civile di quattro pretendenti al trono che si concluse con la vittoria di Vespasiano. È un anno

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21 EDITORE Collane Aspettando i barbari e Controstoria

http://libri.goodfellas.it/anteprime

Goodfellas Promozione Editoriale

segreteria: Davide Lotti - tel.3334966654 - [email protected]

responsabile: Massimo Roccaforte - tel.3485602021 - [email protected]

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COLLANA ASPETTANDO I BARBARI

Formato 13x20Pagine 416 senza illustrazioni

Prezzo € 18,00ISBN 978 88 909610 7 6

Pierre Cosme

L’ANNO DEI QUATTRO IMPERATORIPrima edizione italiana del saggio storico che racconta la guerra civile (68-69 d.C.) che per un anno sconvolse l’impero romano e ne inaugurò un nuovo corso politico e sociale.

Il saggio illustra un episodio della storia romana poco noto al grande pubblico, la guerra civile di quattro pretendenti al trono che si concluse con la vittoria di Vespasiano. È un anno che cambiò l’organizzazione dell’impero fondato da Augusto, portando alla scomparsa di molti esponenti dell’antica aristocrazia e all’ascesa di nuovi attori nella vita politica.

Argomento:L’anno dei quattro imperatori (titolo originale L’Année des quatre empereurs) affronta una delle pagine più drammatiche dell’impero romano. Giugno 68: l’imperatore Nerone, ultimo esponente della di-nastia giulio-claudia, si suicida. Quattro imperatori, Galba, Otone, Vitellio e, infine, Vespasiano si susseguono sul trono mentre l’impero è sconvolto da ribellioni nelle Gallie, scontri sanguinosi, soprusi nei confronti della popolazione civile a opera degli eserciti. Solo Vespa-siano riuscirà a pacificare la società romana, a imporre in maniera stabile il proprio potere e una nuova dinastia. Il saggio prende in esa-me un’ampia gamma di fonti documentarie per disegnare un quadro esaustivo di questa vicenda. Pierre Cosme mette in evidenza l’impor-tanza giocata dalla propaganda, dalla circolazione delle informazi-oni sia attraverso canali ufficiali sia attraverso le reti commerciali o la diffusione di voci incontrollate tra gli abitanti di Roma. Anche i soldati avranno un ruolo importante nello svolgimento di questa crisi rendendo evidente che il sostegno dell’esercito è ormai divenuto uno strumento fondamentale per conseguire e mantenere il potere.

Pierre Cosme (1965) è professore di Storia romana all’Università di Rouen. Gli ambiti principali della sua attività di ricerca comprendono la storia istituzionale, politica e militare dell’impero romano e lo studio dei documenti militari romani. È autore di numerosi articoli e di saggi storici come la biografia di Augusto (Auguste, Perrin 2005) e lo studio sul regime monarchico a Roma (Les empereurs romains, PUF 2011).

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Jan Valtin

Fuori dalla notteAutobiografia inedita in Italia del rivoluzionario ed agente segreto comunista JanValtin (alias Richard Krebs) che, dopo aver aderito al marxismo e aver partecipato ai moti rivoluzionari nella Germania di Weimar venne arruolato nel servizio segreto comunista e inviato in missione all’estero. Dopo la sua diserzione dalle file del partito in seguito all’avvento di Stalin cadde nelle mani dei nazisti sfuggendo miracolosamente alla prigionia e divenendo in breve tempo un obiettivo da eliminare sia per i nazisti che per i comunisti.

TramaQuesta autobiografia dimenticata di uno oscuro rivoluzionario tedesco fu uno dei maggiori bestsellers del 1941, vendendo negli Stati Uniti un milione di copie. JanValtin (alias Richard Krebs) partecipò ai falliti moti rivoluzionari in Germania all’indomani della sconfitta tedesca nella Grande Guerra, militando nel Partito Comunista e in seguito divenne un agente dell’Internazionale Socialista viaggiando in svariati Paesi con fini sovversivi. Allontanatosi dal marxismo a causa della politica di Stalin e le sue tendenze patologiche, rifiutò di portare a termine un attentato che gli era stato ordinato di organizzare e si rifugiò a Los Angeles. Arrestato come sovversivo, trascorse 3 anni a San Quintino ritornando in seguito in Europa per combattere il nascente fascismo. Caduto nelle mani della Gestapo, riuscì a evadere dopo 3 anni di prigionia sfuggendo nel contempo a un attentato ordinato da Stalin e rifugiandosi infine negli Stati Uniti negli anni della grande depressione. Epica e tragica insieme, questa autobiografia è del tutto priva di retorica e, oltre a o�rire uno spaccato di un’epoca tormentata è insieme un libro di avventure e di racconti in cui vediamo sfilare decine di personaggi diversi, descritti con poche vivide pennellate: gendarmi, marinai, prostitute, rivoluzionari. Un racconto vivido in cui la tensione non cala mai, una galoppata attraverso 20 anni di drammatica storia europea narrati da un uomo che sia Hitler che Stalin volevano morto.

Fuori dalla notteCollana: Controstoria

Formato 13x20Pagine 460 senza illustrazioni

Prezzo € 15,00

ISBN 978-88-99470-09-8

Distribuzione: MessaggeriePromozione: NFC

Curatore: David Broder

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Pierre Maraval

I figli di CostantinoMonografia di uno dei maggiori antichisti francesi,il professore Pierre Maraval, dedicata ai tre figlidell’imperatore Costantino il Grande che consentì alcristianesimo di diventare religione di stato e fondòCostantinopoli (oggi Istanbul) successivamente capitaledell’Impero romano d’Oriente. Alla sua morte i figliCostantino II, Costante e Costanzo II si divisero l’imperocombattendosi poi per la supremazia con alterne vicendedalle quali riuscì vincitore Costanzo II che divenne unicoimperatore.

Come è spesso il destino degli epigoni, ai figli di Costantino èsempre stata dedicata poca attenzione: schiacciati tra Costantinoil grande e Giuliano l’Apostata, assai più noti, pochi sono glistudiosi che li hanno ritenuti degni di una monografia autonoma;gli storici moderni, infatti, si sono di solito accontentati diriservare loro qualche pagina all’interno della storia del IV secolo,senza peraltro quasi mai mettere in discussione i giudizisfavorevoli degli antichi. Scopo di questo volume è inveceraccontare proprio questi regni, in gran parte concomitanti.Costituisce la parte maggiore il racconto di quello di Costanzo, ilpiù lungo e il meglio documentato. Il volume è scorrevole eadatto anche a un pubblico colto di non specialisti.

Argomento

Dei quattro figli di Costantino, Crispo, Costantino II, Costante e Costanzo II, treebbero un destino tragico. Il primo, Crispo, scomparve in circostanze piuttostomisteriose quando il padre era ancora in vita. Altri due, Costantino II e Costante,rimasero al potere per un periodo piuttosto breve: tre anni il primo (337-340),tredici il secondo (337-361): a entrambi toccò poi una fine piuttosto ingloriosa. Fuil terzogenito, Costanzo II, quello che più di ogni altro volle collocare il proprioregno nel ricordo del padre, a governare più a lungo (337-361). Tuttavia,nonostante i ventiquattro anni di regno e malgrado l’e�cace difesa dei confini, losforzo, spesso vano, di mantenere la Chiesa unita e i numerosi tentativi diusurpazione sventati, l’opinione comune non ha mai ricordato Costanzo conparticolare interesse, probabile riflesso dello sfavore con cui il più grande storicodell’epoca, Ammiano Marcellino, lo consegnò ai posteri. Tra guerre civili, dissidinella Chiesta cattolica, invasioni barbariche, si snodano alcuni dei decenni crucialidel nascente Impero cristiano e risplendono gli ultimi bagliori del paganesimo.

Autore: Pierre MaravalInsegna storia romana alla Sorbona di Parigi, ha pubblicato numerosi volumi in Francia tra cui ricordiamo L'empereur Justinien, PUF 1999 - collection Que sais-je, Théodose le Grand le pouvoir et la foi, Fayard, 2009 Constantin le Grand, Editions Tallandier, 2014.

I figli di CostantinoCollana: Aspettando i barbari

Diretta da Giusto Traina

Formato 13x20Pagine 416 senza illustrazioni

Prezzo € 19,00ISBN 978-88-99470-03-6

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione Goodfellas Srl

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Robin Waterfield - Autore Giunti editore

Nuvole a occidente La conquista romanadella GreciaGià conosciuto in Italia grazie alla pubblicazione del volume “La ritirata di Senofonte. Lo scontro tra greci e persiani al tramonto dell'età classica” pubblicato nel 2015 da Giunti Editore, Robin Waterfield è un abile divulgatore di storia antica, soprattutto greca. Dopo gli studi classici, è stato ricercatore di filosofia dell’antica Grecia al King's College, Cambridge, fino 1978. Ha poi preferito la carriera di scrittore di saggi storici, pubblicando numerosi titoli con Penguin. Questo saggio, piacevole sagace e ben scritto, si indirizza a un pubblico non specialista, trattando ampiamente il periodo della conquista romana della Grecia dal 229 al 146 avanti Cristo e illustrandone non solo gli aspetti politici e militari, ma anche quelli sociali e filosofici.

Argomento

Robin Waterfield si prefigge lo scopo di raccontare a un pubblico di non specialisti un periodo della storia romana tanto importante quanto poco noto al di fuori dell’ambito accademico, quello della progressiva a�ermazione dell’egemonia di Roma sulla Grecia tra 229 e 146 a.C. Iniziando la narrazione dalla prima guerra illirica, Waterfield illustra come i Romani siano riusciti a inserirsi gradualmente nel complesso panorama politico della penisola balcanica fino a diventare gli arbitri della politica della Grecia attraverso la strategia imperialista del controllo a distanza, che permise loro di esercitare un controllo egemonico sulla regione senza annessioni territoriali e senza occupazione militare. Ma il libro è anche la storia di come la società romana sia mutata per sempre dopo essere venuta a contatto diretto con la cultura greca: fu infatti la tradizione filosofica ellenica che fornì ai Romani gli strumenti per creare una loro identità e per riflettere sul loro ruolo nel Mediterraneo ispirando ad Orazio il detto ormai celebre “Graecia capta ferum victorem cepit” con il quale si sottolineava come i romani fossero stati influenzati e quasi idealmente sottomessi dalla civiltà e dalla società greca, culturalmente assai più sofisticata.

Autore: Robin Waterfield

Robin Waterfield, condotti gli studi classici alla Manchester Univerisy è stato ricercatore di filosofia dell’anitca Grecia al King's College di Cambridge fino al 1978. Divulgatore capace ed apprezzato in Gran Bretagna ha successivamente scelto la carriera di scrittore ed è autore di numerosi saggi tra cui ricordiamo “Xenophon'sRetreat: Greece, Persia, and the End of the Golden Age” Faber and Faber/Harvard University Press, 2006 (trad. it. La ritirata di Senofonte. Lo scontro tra greci e persiani al tramonto dell'età classica” pubblicato nel 2015 da Giunti Editore,) e ancora Why Socrates Died: Dispelling the Myths, Faber and Faber/Norton/McClelland & Stewart, 2009, Dividing the Spoils: The War for Alexander the Great's Empire, Oxford, 2011.

Nuvole a occidente

La conquista romana della Grecia

Collana: Aspettando i barbariDiretta da Giusto Traina

Formato 13x20Pagine 320 con illustrazioni

Prezzo € 18,00

ISBN 978-88-99470-14-2

Distribuzione: MessaggeriePromozione: NFC

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Matthew Restall

I sette miti della conquista spagnolaBreve saggio sulla conquista spagnola dell’America meridionale (XV–XVII secolo), sintetico, chiaro, caratterizzato da una prosa non accademica e divulgativa è adattissimo ad un pubblico colto. L’Autore analizza da un punto di vista inedito un argomento sul quale in passato si è a lungo dibattuto.

Argomento

L’autore, professore di storia coloniale dell’America latina all’università di Pennsylvania, sfata con argomenti convincenti alcuni luoghi comuni relativi al primo periodo della colonizzazione spagnola dell’America latina. Egli individua 7 errati convincimenti, divenuti veri e propri miti storici, nati da un’analisi superficiale dell’epopea dei conquistadores e li confuta abilmente ponendo altrettanti quesiti ai quali fornisce risposte innovative:1) I conquistadores furono realmente uomini di eccezionali capacità che usarono metodi di colonizzazione innovativi? 2) Furono veramente tutti soltanto soldati spagnoli, fedeli al loro sovrano, a comporre le schiere dei conquistadores, o vi erano con loro altri europei? 3) Fu solo un piccolo gruppo di soldati bianchi a e�ettuare militarmente la conquista, o furono aiutati dalle popolazioni locali? 4) Gli indigeni furono davvero rapidamente e completamente sottomessi? 5) C’era tra i colonizzatori e gli indios sudamericani una perfetta comprensione e possibilità di comunicare? 6) Gli indigeni si rassegnarono ad accettare quasi subito la dominazione spagnola, cessando di esistere come etnia indipendente e concludendo una sorta di patto reciprocamente vantaggioso con i conquistatori? 7) La conquista fu determinata da una netta superiorità tecnologica degli spagnoli o vi furono altre cause?

Rispondendo a queste domande, Restall sfata 7 miti della conquista spagnola così di�usi da essere entrati nella vulgata popolare, costantemente ripresi dai media, dai politici e dagli operatori culturali più superficiali. Ed è proprio attraverso una nuova analisi di quel delicato periodo storico che si può guardare con occhi nuovi al rapporto storicamente esistente tra indios e colonizzatori europei non senza conseguenze sulle gerarchie culturali che ancora oggi esistono in quei Paesi e che di questi 7 miti si sono giovati per trovare una giustificazione culturale al dominio dei colonizzatori europei sugli indios sudamericani.

Autore: Matthew RestallAntropologo, storico, è professore di storia dell’America latina e della colonizzazione dell’America latina alla università di Pennsylvania.

I sette miti della conquista spagnola

Collana: ControstoriaFormato 13x20

Pagine 256 senza illustrazioni

Prezzo € 16,00

ISBN 978-88-99470-11-1

Distribuzione: MessaggeriePromozione: NFC

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Prit Buttar

Assalto al fronte orientaleL’invasione sovietica della Prussia 1944-1945

Volume di storia militare dedicato alla fase finale della Seconda guerra mondiale e specificatamente all’ invasione sovietica della Prussia, regione allora appartenente alla Germania hitleriana, situata nella parte orientale del paese e cuore pulsante del militarismo tedesco. Con una prosa scorrevole e avvincente, adatta a un pubblico di appassionati di "militaria", l'autore ripercorre con precisione storica e dovizia di particolari gli eventi sanguinosi che caratterizzarono l'invasione della Prussia da parte dell'Armata Rossa sovietica e la conseguente sconfitta tedesca nel 1944-1945, tra battaglie di carri armati, incursioni aeree, atti di eroismo da entrambe le parti. Numerose le immagini in bianco e nero a supporto della narrazione, e le mappe riprodotte per chiarire al lettore le tattiche e strategie seguite dalle parti in lotta. Il libro è molto dettagliato e con ampia bibliografia .

ArgomentoNel settembre del 1944 l'esercito sovietico si riversa nel territorio tedesco, profanando quello che allora era il cuore militare del Reich, la Prussia. L'intento dell'esercito sovietico era di vendicarsi per l'orrore che i nazisti avevano procurato al loro popolo. Disperatamente in inferiorità numerica contro l'onda umana dell'Armata Rossa, la Wehrmacht combatté con determinazione, ma a poco a poco fu costretta a cedere. “Attacco al fronte orientale” descrive i terribili mesi tra l'arrivo dell'Armata Rossa in terra tedesca e il crollo finale del regime di Hitler e le grandi battaglie che segnarono la conquista sovietica della Prussia, da Memel a Königsberg fino a Danzica. Un periodo unico nella storia della Seconda guerra mondiale, raccontato con una miscela di dati e punti di vista, con numerose immagini delle azioni e resoconti di prima mano dai soldati su entrambi i lati, la maggior parte dei quali mai apparsi nella letteratura sull’argomento.Prit Buttar esamina la storia sia dal punto di vista dei comandanti e delle tattiche militari sia dal punto di vista dei soldati semplici in prima linea, uomini in ogni caso succubi di qualcosa di più grande di loro e perciò disperati.Un libro che è al tempo stesso narrazione avvincente e documento storico prezioso.

L’autore:Prit Buttar ha studiato medicina a Oxford e Londra prima di entrare alla Royal Army come medico. Fa parte del Comitato della British Medical Association. Collabora regolarmente con la stampa medica. Questa è la sua prima opera di storia militare, ma visto il grande successo di questo primo libro altri volumi sono in via di pubblicazione, tutti dedicati ad eventi bellici della Prima e Seconda guerra mondiale.

Assalto al fronte orientaleL'invasione sovietica

della Prussia 1944-1945

Autore: Prit Buttar

Collana: Controstoria

Curatore: Prof. Giusto Traina

Formato 13x20Pagine 624 con illustrazioni in b/n

Prezzo € 22,00

ISBN 978-88-99470-05-0

Distribuzione: Messaggerie libriPromozione: Goodfellas srl

IL PIU

VENDUTO

DEL 2017

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Jeroen W.P. Wijnendaele

L’ultimo romanoBiografia del generale romano Bonifacio, governatore dell’Africa e potente signore della guerra alla corte dell’impero romano d’Occidente. Rivale del generale Ezio, con il quale si troverà a combattere una sfortunata decisiva guerra civile per la supremazia sul morente impero romano, Bonifacio è un personaggio chiave della storia romana del quinto secolo ma non esistono altri studi storici su questo argomento in lingua italiana. Almeno nessuno divulgativo come il presente, adatto anche a un pubblico colto non specialista.

Argomento

Nel quinto secolo, l’impero romano d’Occidente è sprofondato nel caos, e sta lentamente disgregandosi sotto i colpi delle numerose popolazioni di stirpe barbarica che lo assediano. La moribonda dinastia imperiale teodosiana riesce a mantenere il potere solo a prezzo di di�coltà e compromessi. In questo scenario la figura del comes Africae Bonifacio, governatore di una regione strategica per il rifornimento annonario di Roma, assume un ruolo chiave. Ma costui dovrà vedersela con Ezio, altro potente signore della guerra in competizione con lui per la supremazia assoluta e con i barbari che premono ai confini dell’impero. Alla fine pur vincitore sul campo, morirà in seguito alle ferite riportate restando nella memoria collettiva come l’ultimo generale romano vincitore in un’epoca in cui l’esercito si è ormai barbarizzato e i comandanti sono ormai quasi tutti di stirpe straniera.L’autore, giovane brillante accademico specializzato in storia romana, narra la vita del generale romano in uno studio caratterizzato da notevole acume, inquadrando sapientemente la vicenda all’interno della storia del periodo. Ne scaturisce una narrazione innovativa capace di analizzare sotto una nuova luce gli ultimi decenni di esistenza dell’impero romano d’Occidente con particolare riferimento al ventennio tra il 413 e il 433 dopo Cristo.

Autore: Jeroen W.P. Wijnendaele

Jeroen W.P. Wijnendaele è ricercatore presso il dipartimento di storia antica della Ghent University (Olanda) ed è specializzato in studi sulla caduta e il declino dell’impero romano d’Occidente e l’esercito romano della Tarda antichità.

L’ultimo RomanoCollana: Aspettando i barbari

Diretta da Giusto TrainaFormato 13x20

Pagine 288 con illustrazioni

Prezzo € 15,00

ISBN 978-88-99470-10-4

Distribuzione: MessaggeriePromozione: NFC

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Pierangelo Buongiorno

Claudio. Il principe inatteso Una biografia dell’imperatore romano Claudio (al trono dal 41 al 54 dopo Cristo) dal taglio divulgativo colma una lacuna della bibliografia in lingua italiana (l’ultimo studio, di Arnaldo Momigliano, risale agli anni ’30).

ArgomentoAsceso a sorpresa al principato il 24 gennaio 41 d.C., dopo la congiura che portò alla morte di Caligola, Claudio fu imperatore per quasi tredici anni, sino alla morte (13 ottobre 54 d.C.), innovando profondamente gli apparati amministrativi di Roma e dell’impero e ampliandone i confini (in particolar modo con la conquista della Britannia e della Mauretania). Prendendo le mosse dalla Apocolocintosi del Divo Claudio – una satira menippea attribuita a Seneca, scritta poche settimane dopo la morte dell’imperatore e che descrive un ipotetico processo postumo a Claudio – la biografia si dipana per poli tematici, mettendo in luce gli elementi di novità di questo principato e le linee di continuità con i modelli repubblicani. Anche mediante il commento di importanti documenti epigrafici (ad es. la tavola di Lione), si indagano: l’ascesa di Claudio al potere; i rapporti di forza con l’élite senatoria e all’interno della domus Augusta; le riforme delle strutture imperiali; il ruolo del senato e gli aspetti essenziali della politica legislativa; la vita culturale a Roma alla metà di I secolo d.C.; le vicende della successione e il ruolo di Agrippina e Nerone.Il libro sarà corredato di brevi appendici destinate a soddisfare interessi eruditi del lettore e di indici e di una bibliografia ragionata per agevolare la consultazione.

Claudio . Il principe inatteso

Collana: Aspettando i barbariDiretta da Giusto Traina, docente di storia romana alla Sorbona di Parigi

Formato 15x21Pagine 316 senza illustrazioni

ISBN 978 88 99470 289Prezzo euro 21,00

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

L’anno dei 4 imperatoriCollana Aspettando i barbaridiretta da Giusto TrainaPrezzo € 18,00Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: NFC agenziaPagine 392 / ISBN 978 88 90961076 Saggio di storia romana divulgativo che narra quanto accaduto nel 69 d.C. anno della morte di Nerone nel corso del quale si avvicendano 4 imperatori, Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano. In un turbine di lotte per la successione alla corona imperiale.

I figli di CostantinoCollana Aspettando i barbaridiretta da Giusto TrainaPrezzo € 19,00Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: NFC agenziaPagine 432 / ISBN 978 88 99470036 Saggio di storia romana, divulgativo, sui figli dell’imperatore Costantino, le loro guerre e le vicende che caratterizzarono i territori dell’impero da loro governati.

Nuvole a occidenteLa conquista romana della GreciaCollana Aspettando i barbaridiretta da Giusto TrainaPrezzo € 18,00Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: NFC agenziaPagine 320 / ISBN 978 88 99470 14 2

Della stessa collana

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Massimiliano Vitiello

TeodatoLa cadutta del regno ostrogoto d’Italia Biografia di Teodato, cugino di Amalasunta, figlia del re Teoderico, con la quale resse il regno ostrogoto d’Italia tra il 534 e il 536 dopo Cristo. Fece assassinare la moglie dopo averla confinata sull’isola di Bolsena. Poco dopo dovette far fronte all’invasione bizantina dell’Italia ma non riuscì ad arrestare l’avanzata dell’esercito nemico guidato dal generale Belisario incaricato dall’imperatore Giustiniano di riconquistare i territori imperiali perduti nei quali erano nati i regni romano-barbarici, primo tra tutti proprio quello degli Ostrogoti in Italia.Quando i bizantini presero Napoli scoppiò una rivolta tra i nobili ostrogoti guidata da Vitige e Teodato fu costretto a fuggire. Tentò di rifugiarsi a Ravenna, ma fu catturato e ucciso dai rivoltosi. Ebbe così termine la breve parabola di un sovrano filosofo (aveva aderito al neoplatonismo) la cui figura storica è quasi del tutto sconosciuta al pubblico colto ma non specialista degli appassionati di storia cui questo volume si rivolge.

ArgomentoEducato in filosofia platonica piuttosto che nell’arte della guerra, Teodato non era parte dei progetti di Teoderico per la successione al regno. La sua inaspettata nomina a coreggente da parte di sua cugina Amalasunta lo portò alla corte gotica, nel mondo degli intrighi di palazzo; e Teodato non esitò a cospirare per fare assassinare la regina. Ma una volta solo al trono, la mancanza di esperienza politica e militare lo rese inefficiente e pericolosamente incompetente. Sconfitto dall’imperatore Giustiniano, Teodato venne ucciso dai suoi stessi sudditi. In ”Teodato”, Massimiliano Vitiello esplora in maniera rigorosa le fonti antiche per ricostruire gli eventi e la vita di Teodato, i lineamenti della diplomazia del sesto secolo, gli intrighi politici. Dipingendo il ritratto di un re ‘inverosimile’ il cui regno accelerò la caduta dell’Italia ostrogota, il libro di Vitiello non solo illumina la vita di Teodato, ma apre nuove finestre nel mondo mediterraneo di sesto secolo.

L’autoreMassimiliano Vitiello è professore associato di Storia antica e della Tarda antichità presso l’Università del Missouri-Kansas City - U.S.A.

TeodatoLa caduta del regno

ostrogoto d’ItaliaCollana: Aspettando i barbari

Diretta da Giusto TrainaFormato 15x21

Pagine 354 senza illustrazioniISBN 978-88-99470-272

Prezzo euro 23,00

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

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Pierre Maraval

GiustinianoIl sogno di un impero cristiano universale

Monografia di storia romana incentrata sulla figura dell’imperatore Giustiniano. Il volume prende in considerazione al contempo sia le vicende politiche e militari relative all’espansionismo bizantino in Occidente sia gli aspetti sociali e religiosi con gli scontri teologici all’interno della Chiesa cristiana e la rinascita del diritto e dell’architettura monumentale sotto l’impulso del geniale imperatore.Opera di divulgazione è adatta anche a un pubblico colto non specialista interessato al genero storico.

Argomento

Giustiniano diviene imperatore romano d’Oriente nel 527. Nel corso di 40 anni di regno, il sovrano di Costantinopoli perseguì un solo vero obiettivo: riformare, estendere, riunire in un solo impero tutto il mondo cristiano e fare dell’impero bizantino la maggior potenza mediterranea.Imperatore “che non dorme mai “, Giustiniano ha unificato il diritto mediante il Codice Giustinianeo e le Novelle. Ha edificato numerosi monumenti, prima tra tutti la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, capolavoro d’arte bizantina. Imperatore cristiano ha adottato una politica religiosa intransigente nei confronti degli eretici, dei pagani e dei dissidenti, impegnandosi a definire i limiti dell’ortodossia con la pubblicazione di editti e l’organizzazione di concili religiosi. Ha infine adottato una politica estera aggressiva, a�dando le armate imperiali a generali di valore come Belisario e Narsete, adottando al contempo una strategia di contenimento dell’espansionismo persiano a oriente e di riconquista dei territori occidentali un tempo sotto sovranità romana. L’invasione dell’Africa settentrionale e dell’Italia con la sconfitta rispettivamente del regno dei Vandali e degli Ostrogoti furono successi della massima importanza.Se il suo regno non fu sempre senza ombre poiché le divisioni all’interno della Chiesa continuarono e la riconquista dei territori occidentali si rivelò e�mera, non si può però negare che Giustiniano condusse l’impero d’Oriente al suo apogeo.

Autore: Pierre MaravalPierre Maraval, professore emerito di Storia delle religioni alla Sorbonne (Paris-4), è specialista di storia del cristianesimo antico e della Tarda Antichità. Ha pubblicato numerosi saggi. Dello stesso autore, per i tipi di 21 editore è apparsa nel 2015 una monografia sulla dinastia costantiniana dal titolo “I figli di Costantino”

Nella stessa collana

L’anno dei quattro imperatoridi Pierre Cosme - € 18,00

I figli di Costantinodi Pierre Maraval - € 19,00

GiustinianoIl sogno di un impero

cristiano universaleCollana: Aspettando i barbari

Formato 13x20Pagine 438 senza illustrazioni

Prezzo € 23,00

ISBN 978-88-99470-21-0

Distribuzione: MessaggeriePromozione: Goodfellas Srl

Curatore: Giusto Traina

Page 13: 21 EDITORE - Goodfellas · 2019. 3. 5. · poco noto al grande pubblico, la guerra civile di quattro pretendenti al trono che si concluse con la vittoria di Vespasiano. È un anno

James M. McPherson

La guerra di Lincoln Saggio storico dedicato alla figura del presidente americano Abramo Lincoln non è però una biografia a tutto tondo, ma viene raccontato nello specifico il modo in cui egli condusse la guerra civile americana (1861-1865), analizzando il suo ruolo di comandante in capo degli eserciti nordisti, le strategie che volle adottare e il suo rapporto con l’alto comando durante l’epico conflitto che diede la libertà agli schiavi e forgiò gli Stati Uniti trasformandoli in una nazione definitivamente unita e moderna.

ArgomentoLa guerra di Lincoln, del premio Pulitzer James M. McPherson, è il raro affresco di una delle figure più enigmatiche della storia americana, il presidente Abramo Lincoln. Il ritratto che l’Autore fa del Presidente della guerra civile ne rivela le qualità di leadership manifestatesi durante il più grave conflitto interno che si sia mai svolto in America, e che rischiò di spaccare in due la nazione. Nel celebre discorso di Gettysburg del 1863 Lincoln, ricordando i morti di quella battaglia che segnò la svolta del conflitto, ribadì la sua assoluta determinazione nella salvaguardia dell’unità della nazione. Privo di precedenti esperienze militari, Lincoln fu eletto alla Casa Bianca trovandosi quasi subito catapultato nel mezzo di un conflitto sanguinoso e vedendosi costretto ad assumere i pieni poteri di comandante in capo degli eserciti unionisti. In questa emergenza Lincoln dimostrò insospettate capacità strategiche e seppe reagire alle iniziali sconfitte scegliendo in seguito generali capaci e adatti al tipo di guerra che bisognava condurre per raggiungere la vittoria, non senza contrasti con l’alto comando e alcuni suoi esponenti incapaci e intrisi di protagonismo, come il celebre generale McClellan.Lincoln sopravanzò i suoi generali, imprimendo alla guerra una sicura direzione strategica, rassicurò l’opinione pubblica disorientata e si dimostrò così uno dei maggiori leader della storia degli Stati Uniti d’America.

L’autoreL’autore del presente volume, il professor James M. Mc Pherson ha vinto il premio Pulitzer con uno dei suoi libri più noti (The battlecry of freedom) ed è lo storico più esperto della guerra civile americana che gli USA possano vantare. Narratore straordinario dotato di uno stile semplice alla portata di tutti, i suoi libri (innumerevoli, pubblicati non solo negli Stati Uniti) sono dedicati interamente alla guerra civile americana.

La guerra di LincolnCollana: Controstoria

Diretta da Giusto TrainaFormato 15x21

Pagine 330 con illustrazioniISBN 978 88 99470 258

Prezzo euro 22,00

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

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Prit Buttar

La battaglia dei giganti Nazisti e sovietici in lotta per il Baltico

Volume di storia militare dedicato alle campagne militari svoltesi negli Stati baltici durante la Seconda guerra mondiale. Vengono esaminati gli aspetti tattici e strategici con cartine e alcune fotografie dell’epoca, senza trascurare le testimonianze dei civili e militari che vissero quei giorni, con l’ausilio di diari di cui vengono riportati brani. Dello stesso autore, un militare di professione che ha già dato alle stampe con la casa editrice inglese Osprey numerosi saggi storici dedicati ai due conflitti mondiali, abbiamo già pubblicato il volume “Assalto al fronte orientale” nel dicembre 2016 che ha già venduto molte centinaia di copie. Il libro si indirizza essenzialmente agli appassionati di “militaria”.

ArgomentoCon l’eccezione della Polonia, nessuna nazione europea soffrì più duramente degli Stati baltici la Seconda guerra mondiale. Schiacciati tra il gigante sovietico e il Terzo Reich, Estonia, Lettonia e Lituania furono uno dei maggiori campi di battaglia tra Russia e Germania nella disperata battaglia per il controllo dell’Europa orientale nel corso del secondo conflitto mondiale. In questo volume è narrata una storia di conquista, morte e deportazione, la lotta per la sopravvivenza di nazioni e individui. I tre Stati baltici repen-tinamente occupati dai sovietici nel 1939, al momento dell’invasione nazista della Polo-nia, caddero poi in mano tedesca nel 1941 per poi essere rioccupati dai russi nel 1944-45. Durante l’operazione Bagration i sovietici perdettero oltre 300.000 uomini prima che i 146.000 tedeschi e le truppe Eston loro alleate si arrendessero. I baltici che avevano combattuto sotto le bandiere tedesche furono brutalmente eliminati, ed al termine del conflitto il 20% della popolazione conobbe morte e deportazione. Hitler, che avrebbe potuto ordinare la ritirata tedesca dal Baltico quando ancora essa era tatticamente possi-bile e strategicamente utile, non acconsentì mai, sperando che gli Stati baltici potessero essere il trampolino di lancio di una impossibile controffensiva. Le truppe tedesche re-starono imbottigliate fino alla loro distruzione in quella che fu “la battaglia dei giganti”.

L’autorePrit Buttar ha studiato medicina a Oxford e Londra prima di entrare alla Royal Army come medico. Fa parte del Comitato della British Medical Association. Collabora re-golarmente con la stampa medica. Ha scritto numerose opere di storia militare, tutte dedicate a eventi bellici della Prima e Seconda guerra mondiale.

Prit ButtarLa battaglia dei giganti.Nazisti e sovietici in lotta per il Baltico.

Collana: ControstoriaDiretta da: Giusto Traina

Formato: 15x21Pagine: 528 (con illustrazioni)

ISBN 978-88-99470-17-3Prezzo: 23 euro

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

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Stephen Conway

La guerra d’indipendenza americana. Una breve storiaVolume snello, sintetico ma esauriente dedicato alla guerra di indipendenza americana (1775-1783) con riferimento agli aspetti strategici e militari del conflitto. Rivolto sia agli studenti sia al pubblico colto e non specialista degli appassionati di storia. Colma una lacuna in quanto al momento non vi è alcun volume in commercio in Italia su questo fondamentale periodo della storia americana.

ArgomentoLa guerra dei coloni americani contro la corona britannica durò quasi otto anni (1775-1783). Essa fu la conseguenza della prima grande rivoluzione che il mondo ricordi, che ispirò la rivoluzione francese del 1789 e generò la prima carta costituzionale scritta della storia. A definire ideologicamente quello che era sembrato inizialmente solo una rivolta dei coloni anglosassoni contro la Madrepatria per ragioni fiscali e di politica coloniale fu la “Dichiarazione di indipendenza” redatta nel 1776 che impresse allo scontro un carattere mitico e patriottico. Con la Dichiarazione del 1776 infatti nasceva, per quelli che fino ad allora erano sati solo dei coloni ribelli, una nuova Patria per la quale battersi, gli Stati Uniti d’America. Dal “Boston tea party” del 1776 (il cui nome ha ispirato tra l’altro una frangia dell’ultradestra americana contemporanea) fino alla cavalcata di Paul Revers, da Bunker Hill (1775) alla umiliazione finale delle giacche rosse a Yorktown (1781), l’intero contesto del conflitto ha contribuito a forgiare l’identità nazione degli Stati Uniti d’America. L’autore mostra come, dietro tale mitologia, vi fu ben più di un piccolo conflitto locale. Fu invece uno scontro titanico tra americani e francesi da una parte e l’imperialismo britannico dall’altra. Le tredici colonie furono solo uno dei territori in cui si svolse questo vasto e lungo scontro tra le superpotenze dell’epoca che alla fine coinvolse anche la Spagna e che deve essere letto in una prospettiva globale non slegata dalle mire espansionistiche mondiali delle potenze europee.

L’autoreStephen Conway è professore di Storia allo University College di LondraIl volume è edito in Gran Bretagna dalla IB Tauris, casa editrice specializzata in saggistica.

La guerra d’indipendenza americana. Una breve storia

Collana: ControstoriaDiretta da Giusto Traina

Formato 15x21Pagine 258 con illustrazioni

ISBN 978-88-99470-31-9Prezzo euro 21,00

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione Goodfellas Srl

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John Ferling

La Rivoluzione americana.Saggio sulla Rivoluzione americana (1776-1783) esamina con dovizia di particolari tutti gli aspetti sociali, politici, economici e militari del fenomeno rivoluzionario,per comprendere in che modo la massima potenza del tempo, l’impero britannico, fu sconfitto da una popolazione di coloni disorganizzati e sparsi su un vasto territorio che, con la prima costituzione scritta della storia, fornirono un modello alla rivolu-zione francese ponendosi all’avanguardia nella salvaguardia dei diritti e delle libertà civili, pur con alcuni stridenti contraddizioni come l’istituzione della schiavitù, che fu mantenuta e rappresentò una pietra d’inciampo nel cammino verso l’affermazione di un’autentica eguaglianza universale. Il volume analizza le cause della rivoluzione e spiega cosa essa significò per il futuro delle 13 colonie.

ArgomentoIl tocco magistrale di uno storico di primo piano come John Ferling, tra i maggiori studiosi della Rivoluzione americana, consente di narrare in modo semplice e piano una storia di per sé incre-dibilmente complessa, sul progressivo affermarsi delle idee di indipendenza in una popolazione di coloni fino a poco tempo prima composta da fedeli sudditi della corona britannica. Gli in-centivi economici rappresentati dalla possibilità di colonizzare le terre ad ovest e di superare la legislazione britannica avversa a un autonomo sviluppo delle 13 colonie, spinsero quegli stessi sudditi a mettere in discussione la relazione con la madrepatria. Essi furono offesi dal dover contribuire con le loro tasse al cronico stato di belligeranza della Gran Bretagna, presto furono stanchi di fornire reclute all’esercito per poi sopportare la fredda indifferenza dell’Inghilterra per i loro interessi vitali. A poco a poco, essi iniziarono a organizzarsi e a reagire all’oppressio-ne. Patrick Henry della Virginia, Samuel Adams di Boston, John Dickinson e le sue “Lettere di un contadino della Pennsylvania” fomentarono l’opinione pubblica con i loro scritti. Ferling, bilanciando sapientemente nel corso della narrazione gli aspetti sociali e politici con un’attenta e scrupolosa narrazione degli aspetti bellici del conflitto, mostra efficacemente come il senso di appartenenza dei coloni a una nuova nazione si affermasse ben presto in tutti gli strati sociali. Nei più piccoli villaggi si organizzarono, addestrando milizie e varando pratiche di autogoverno caratterizzate da notevole egualitarismo anche in materia religiosa e iniziando con l’affrancarsi dal giogo anglicano. Le ostilità contro la Gran Bretagna provocarono un “odio radicato” per la madrepatria cui fece seguito un “crescente senso di identità degli americani”. Sebbene il risultato del conflitto che si scatenò non fosse affatto certo e per alcuni anni il destino degli americani sembrasse piuttosto cupo, i rivoluzionari non desistettero, finché i successi militari entusiasmarono e diedero un futuro alla nuova nazione che sorgeva.

L’autoreJohn Ferling è specialista della Rivoluzione americana e professore emerito di Storia all’u-niversità della Georgia occidentale, oltre che apprezzato divulgatore di storia. Ha collaborato con varie testate giornalistiche e televisive. Tra le sue opera, non ancora tradotte si ricordano : “A Leap in the Dark: The Struggle to Create the American Republic”, “Almost a Miracle: The American Victory in the War of Independence”, “The Ascent of George Washington: The Hid-den Political Genius of an American Icon”.

John FerlingLa Rivoluzione americana.

Collana: ControstoriaDiretta da: Giusto Traina

Formato: 15x21Pagine: 574 (con illustrazioni)

ISBN 978-88-99470-26-5Prezzo: 23 euro

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

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Maxime Petitjean

La cavalleria nel mondo antico Dagli Assiri alle invasioni barbaricheI sette capitoli del libro riscrivono l’evoluzione della cavalleria come forza militare dal suo sorgere in età preistorica fino alle invasioni barbariche del V secolo dopo Cristo in una trama cronologica coerente, mostrando come le differenti civiltà del mondo antico abbiamo impresso il loro specifico marchio a questo sviluppo dell’arte militare.

ArgomentoGli studi storici moderni hanno a lungo trascurato le ricerche sulle forze di cavalleria nel mondo antico. Fu nel Rinascimento che gli eruditi europei stabilirono una distinzione fer-ma, ma difficile da giustificare oggigiorno, tra l’arte della guerra degli Antichi, fondata sul primato tattico della fanteria pesante (l’oplita greco, la falange macedone e il legionario romano) e quella medioevale dominata dal combattente a cavallo in un contesto storico propizio allo sviluppo dell’arma equestre. Lontano da questi stereotipi, il presente volu-me intende rivalutare il ruolo giocato dalla cavalleria nelle guerre del mondo antico tra il secondo millennio avanti Cristo e il sesto secolo dopo Cristo. Il libro si apre con una veloce panoramica sulla domesticazione del cavallo e le tappe che hanno condotto l’uomo a montare questo animale, utilizzandolo poi per la guerra. Segue un capitolo sull’Assiria e l’impero persiano, le prime potenze a dotarsi di forti contingenti di cavalleria polivalenti. A partire dal quinto secolo avanti Cristo è la Grecia a sperimentare le prime forme di co-ordinamento sul campo di battaglia tra fanteria e cavalleria. Un’autentica scienza tattica nell’uso della cavalleria emerge con Alessandro Magno e poi durante l’epoca ellenistica. Roma erediterà questi successivi sviluppi che permettono al cavallo di giocare un ruolo decisivo nei conflitti dell’epoca contribuendo a modificare profondamente lo sviluppo delle operazioni militari. L’assenza delle staffe non condizionerà la cavalleria antica la quale sarà comunque in grado di svolgere tutti i ruoli assegnati, dalle attività esplorative all’in-seguimento dei nemici sconfitti sul campo di battaglia. Infine, se il successo militare dei cavalieri nomadi che diedero luogo alle invasioni barbariche non può essere contestato, non è nondimeno opportuno trascurare i precedenti militari avvenuti nel mondo antico né va esagerata la portata delle innovazioni nell’utilizzo dell’arma di cavalleria avvenute nel corso delle invasioni barbariche facendone un modello valevole per l’intero medioevo.

L’autoreMaxime Petitjean insegna Storia romana (è attaché temporaire d’enseignement et de recherche) all’Università della Sorbona di Parigi.

Maxime PetitjeanLa cavalleria nel mondo antico Dagli Assiri alle invasioni barbariche

Collana: Aspettando i barbariDiretta da: Giusto Traina

Formato: 15x21Pagine: 260 (con illustrazioni)

ISBN 978-88-99470-36-4Prezzo: 23 euro

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

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Noel Lensky

Il fallimento dell’impero L’imperatore Valente e lo Stato romano nel IV secolo d.C.Saggio storico dedicato all’imperatore romano Valente (364-378 d.C.) e alla storia dell’impero romano nel quarto secolo dopo Cristo. Negli anni del regno di Valente, l’impero fu invaso dai Goti e subì la disastrosa sconfitta di Adrianopoli nel 378 d.C. durante la quale l’imperatore morì e i Goti da allora si stanziarono entro i confini im-periali contribuendo in modo decisivo al crollo del dominio romano che ebbe luogo pochi decenni dopo.

ArgomentoIn questo libro Noel Lenski si propone di indagare la biografia e l’epoca di Valente, impera-tore della parte orientale dell’impero romano (364 - 378 d.C.) .Originario della Pannonia, di umili origini, rozzo e di scarsa istruzione, di indole collerica, di scarsa esperienza militare, Valente aveva tutte le qualità per diventare un imperatore di scarso successo.Nominato come collega dal fratello Valentiniano I, imperatore della parte occidentale, Va-lente fu da subito un sovrano disprezzato dalle colte élite orientali non solo per le sue ori-gini pannoniche, che lo rendevano simile a un barbaro, ma anche per aver escluso buona parte dell’aristocrazia dalle cariche di governo a favore di burocrati arrivisti e di bassa estrazione sociale. Le sue politiche seguirono fortemente quelle del fratello maggiore a cui Valente doveva l’elezione a imperatore: sebbene formalmente i due augusti avessero pari dignità, era chiaro che Valentiniano I esercitava un autorità maggiore. La debolezza dell’autorità di Valente è evidente nel tentativo di usurpazione di Procopio, un cugino di Giuliano l’Apostata, e anni dopo nel complotto di una cerchia di aristocratici che con un rito magico cercarono di sapere il nome del successore dell’imperatore, una pratica vietata severamente dalla legge. La macchia più grande di Valente fu la disastrosa sconfitta inflittagli dai Goti ad Adria-nopoli nel 378, scontro in cui lo stesso Valente morì e l’esercito romano fu quasi distrutto per intero mettendo in grave pericolo la tenuta dell’impero. L’autore ricostruisce in modo accurato e documentato la vita di Valente e l’ambiente in cui si trovò a operare fornendoci non solo una biografia, ma anche un affresco dell’impero romano nella seconda metà del IV secolo d.C. L’autore non intende né unirsi alla lunga schiera di chi fin dall’Antichità ha denigrato Valente né vuole fare un’operazione di riabilitazione, ma semplicemente intende descrivere il modo in cui un uomo inadatto al difficile compito di imperatore si trovò a gestire una macchina estremamente complessa.

Noel LenskyIl fallimento dell’impero L’imperatore Valente e lo Stato romano nel iv secolo d.C.

Collana: Aspettando i barbariDiretta da: Giusto Traina

Formato: 15x21Pagine: 318 (con illustrazioni)

ISBN 978-88-99470-59-3Prezzo: 23 euro

Distribuzione: Messaggerie LibriPromozione: Goodfellas Srl

Pierangelo BuongiornoClaudio. Il principe inatteso.

Prezzo: euro 21,00ISBN 978-88-99470-28-9

Maxime PetitjeanLa cavalleria nel mondo anticoDagli Assiri alle invasioni barbariche

Prezzo: euro 23,00ISBN 978-88-99470-36-4

Della stessa collana - Aspettando i barbari

Promozionemarzo-aprile 2019