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1 PERCEPIRE GLI ALTRI PERCEPIRE GLI ALTRI 1. 1. Formazione di Impressioni Formazione di Impressioni 2. Utilizzo di schemi ed euristiche 2. Utilizzo di schemi ed euristiche 3. Attribuzione Causale Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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PERCEPIRE GLI ALTRIPERCEPIRE GLI ALTRI

1.1. Formazione di Impressioni Formazione di Impressioni

2. Utilizzo di schemi ed euristiche2. Utilizzo di schemi ed euristiche

3. Attribuzione Causale

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22

Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

Prima di introdurci al tema … un Prima di introdurci al tema … un piccolo piccolo

esercizio … per ripensare al nostro esercizio … per ripensare al nostro modo di modo di

intendere , vedere e vivere la nostra intendere , vedere e vivere la nostra quotidianità quotidianità

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33

Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

Pensa e descrivi un evento che ti è accaduto ultimamente e Pensa e descrivi un evento che ti è accaduto ultimamente e in cui hai avuto successo ( descrivi l’evento e che cosa ti in cui hai avuto successo ( descrivi l’evento e che cosa ti sei detto/a o che hai condiviso in quella occasione) sei detto/a o che hai condiviso in quella occasione)

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Pensa e descrivi un evento che ti è accaduto ultimamente e Pensa e descrivi un evento che ti è accaduto ultimamente e in cui hai avuto insuccesso ( descrivi l’evento e che cosa in cui hai avuto insuccesso ( descrivi l’evento e che cosa ti sei detto/a o che hai condiviso in quella occasione) ti sei detto/a o che hai condiviso in quella occasione)

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

TEST LOT – R Affermazioni in base a cui esprimere il grado di accordo o di disaccordo

1 Nei momenti di incertezza , di solito mi aspetto il meglio 1 2 3 4 5

2 Mi è facile rilassarmi 1 2 3 4 5

3 Se è probabile che qualcosa mi vada male , mi andrà male di sicuro

1 2 3 4 5

4 Sono sempre ottimista sul mio futuro 1 2 3 4 5

5 Per me è importante tenermi occupato 1 2 3 4 5

6 Mi è difficile credere che le cose possano andare a mio favore

1 2 3 4 5

7 Difficilmente mi capita di provare malessere 1 2 3 4 5

8 Quasi mai non mi aspetto che le cose vadano bene 1 2 3 4 5

9 Sto molto bene con i miei amici 1 2 3 4 5

10 In generale sono convinto che mi capitino più cose buone che cattive

1 2 3 4 5

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OTTIMISMOOTTIMISMO

L’ ottimismo si può definire come “ uno stato d’animo positivo e come la disposizione generale ad attendersi dall’ambiente fisico e sociale qualcosa di gradevole che sia motivo

di piacere e fonte di vantaggio per se stessi”(Tiger 1979)

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OTTIMISMO OTTIMISMO DaDall’impotenza appresa allo stile ll’impotenza appresa allo stile

esplicativoesplicativo

Seligman : studiando la depressione scopre

che vi era un legame con il concetto di impotenza appresa

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Stili esplicativi: Stili esplicativi: Come pensi così staiCome pensi così stai

Gli stili esplicativi che ognuno di noi applica nell’interpretare gli eventi quotidiani della nostra vita sono fondamentali per orientare il nostro stato d’animo verso l’ottimismo o il pessimismo.Nello specifico lo stile esplicativo è caratterizzato da tre dimensioni cruciali:

Temporaneità/Permanenza.Temporaneità/Permanenza. PervasivitàPervasività

PersonalizzazionePersonalizzazione

Rispetto a queste tre dimensioni gli ottimisti e i pessimisti si collocano su

posizioni diametralmente opposte, come brevemente riportato nelle seguenti tabelle relative allo stile esplicativo:

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Stili esplicativi:Stili esplicativi: c come pensi così ome pensi così

staistai

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

TEST LOT – R Affermazioni in base a cui esprimere il grado di accordo o di disaccordo

1 Nei momenti di incertezza , di solito mi aspetto il meglio 1 2 3 4 5

2 Mi è facile rilassarmi 1 2 3 4 5

3 Se è probabile che qualcosa mi vada male , mi andrà male di sicuro

1 2 3 4 5

4 Sono sempre ottimista sul mio futuro 1 2 3 4 5

5 Per me è importante tenermi occupato 1 2 3 4 5

6 Mi è difficile credere che le cose possano andare a mio favore

1 2 3 4 5

7 Difficilmente mi capita di provare malessere 1 2 3 4 5

8 Quasi mai mi aspetto che le cose vadano bene 1 2 3 4 5

9 Sto molto bene con i miei amici 1 2 3 4 5

10 In generale sono convinto che mi capitino più cose buone che cattive

1 2 3 4 5

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1010

Misurare l’ottimismo: Misurare l’ottimismo: il TEST LOT – Ril TEST LOT – R

( Life Orientation Test di Scheier Carver , ( Life Orientation Test di Scheier Carver ,

1985 )1985 )

IL test LOT – R misura l’ottimismo disposizionale delle persone IL test LOT – R misura l’ottimismo disposizionale delle persone ed ha ed ha

come fondamento teorico il modello di Carver e Scheier che fa come fondamento teorico il modello di Carver e Scheier che fa riferimento al valore delle aspettative . riferimento al valore delle aspettative . Secondo questo modello i soggetti perseverano nell’impegno Secondo questo modello i soggetti perseverano nell’impegno

per per conseguire i loro obiettivi superando anche le difficoltà , finché conseguire i loro obiettivi superando anche le difficoltà , finché

le lorole loroaspettative per il raggiungimento del successo sono aspettative per il raggiungimento del successo sono

sostanzialmente sostanzialmente favorevoli ; per contro , è più probabile che desistano e favorevoli ; per contro , è più probabile che desistano e abbandonino il campo quando i dubbi sull’ottenimento del abbandonino il campo quando i dubbi sull’ottenimento del

successo successo diventano molto forti .diventano molto forti .

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1111

Misurare l’ottimismo: Misurare l’ottimismo: il TEST LOT – Ril TEST LOT – R

( Life Orientation Test di Scheier ( Life Orientation Test di Scheier Carver , 1985 )Carver , 1985 )

Norme di standardizzazione e valutazione

Punteggio Grezzo

Centile Totale

Punteggio Grezzo

Centile Maschi

Punteggio Grezzo

Centile Femmine

1515 10 1616 1010 1414 10

1818 20 1818 2020 1616 20

1919 30 2020 3030 1919 30

2121 40 2121 4040 2020 40

2222 50 2222 5050 2121 50

2323 60 2323 6060 2222 60

2323 70 2323 7070 2323 70

2424 80 2424 8080 2424 80

2626 90 2727 9090 2626 90

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Misurare l’ottimismo: Misurare l’ottimismo: il TEST LOT – Ril TEST LOT – R

( Life Orientation Test di Scheier ( Life Orientation Test di Scheier Carver , 1985 )Carver , 1985 )

Il LOT – R consente una misurazione precisa e Il LOT – R consente una misurazione precisa e valida dell’ottimismo e del pessimismo valida dell’ottimismo e del pessimismo

considerati considerati come due aspetti della stessa dimensione come due aspetti della stessa dimensione ( concezione bipolare) ( concezione bipolare) • Elevato grado di attendibilità e forte coerenza Elevato grado di attendibilità e forte coerenza interna : alpha di Cronbach 0.82 interna : alpha di Cronbach 0.82 • Stabilità nel tempo del test (test – retest con Stabilità nel tempo del test (test – retest con intervallo di 28 mesi ) = correlazione 0.79intervallo di 28 mesi ) = correlazione 0.79

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

Nel processo di formazione di Nel processo di formazione di impressione impressione

siamo altresì interessati a siamo altresì interessati a cogliere le cogliere le cause, le determinanti di un cause, le determinanti di un comportamento comportamento

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

ci sono spiegazioni di un certo ci sono spiegazioni di un certo comportamento comportamento

che rimandano :che rimandano :• a a caratteristiche personalicaratteristiche personali delle persone delle persone

coinvolte, coinvolte, ritenendole quindi responsabiliritenendole quindi responsabili dell’accaduto; dell’accaduto; • altre che altre che rimandano alle rimandano alle caratteristiche caratteristiche

della situazionedella situazione, , diminuendo la diminuendo la responsabilità delle persone implicateresponsabilità delle persone implicate..

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

Pertanto parliamo di :Pertanto parliamo di :• Cause disposizionali ( caratteristiche ( caratteristiche

interne all’attore ) interne all’attore )

• Cause situazionali (esterne all’attore e esterne all’attore e che rimandano al contesto in cui l’azione che rimandano al contesto in cui l’azione si è svoltasi è svolta)

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Attribuzione CausaleAttribuzione Causale

Quando ricorriamo ad attribuzioni Quando ricorriamo ad attribuzioni

disposizionali e quando ricorriamo ad disposizionali e quando ricorriamo ad

attribuzioni situazionali?attribuzioni situazionali?

Teoria dell’inferenza corrispondenteTeoria dell’inferenza corrispondente Jones & Davis Jones & Davis

(1965)(1965)

TTeoria della covariazioneeoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

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Teoria dell’inferenza Teoria dell’inferenza corrispondentecorrispondente Jones & Davis (1965)Jones & Davis (1965)

Per verificare se un’attribuzione è dovuta a cause disposizionali o situazionali bisogna prendere in considerazione i seguenti parametri :

-Volontarietà dell’azioneVolontarietà dell’azione-Effetti non comuniEffetti non comuni

-Desiderabilità socialeDesiderabilità sociale-AspettativeAspettative

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1818

Teoria dell’inferenza Teoria dell’inferenza corrispondentecorrispondente Jones & Davis (1965)Jones & Davis (1965)

Volontarietà : il comportamento è espressione di volontà o conseguenza di pressioni esterne?

- un’azione involontaria non può dipendere da caratteristiche interne dell’attore per definizione-

Scelgo di iscrivermi all’Università di Modena piuttosto che di Trieste E’ un atto libero? Non ci sono state delle pressioni dei miei … genitori …? probabilmente interna

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1919

Teoria dell’inferenza Teoria dell’inferenza corrispondentecorrispondente Jones & Davis (1965)Jones & Davis (1965)

Effetti non comuniEffetti non comuni : tra le opzioni tra le opzioni comportamentali, quali sono gli comportamentali, quali sono gli aspetti che le differenziano?aspetti che le differenziano?-le differenze tra due opzioni, non le somiglianze, le differenze tra due opzioni, non le somiglianze, permettono di capire le motivazioni di una scelta –permettono di capire le motivazioni di una scelta –

-Le due università non differiscono sul piano organizzativo confermo atteggiamento internoconfermo atteggiamento interno

Quella di Modena ha tasse meno salate disconfermo atteggiamento interno disconfermo atteggiamento interno

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2020

Teoria dell’inferenza Teoria dell’inferenza corrispondentecorrispondente Jones & Davis (1965)Jones & Davis (1965)

Desiderabilità socialeDesiderabilità sociale : il comportamento scelto è tale perché approvato dagli altri?

I comportamenti che I comportamenti che violano le norme di violano le norme di desiderabilità socialedesiderabilità sociale sono considerati sono considerati come maggiormente determinati da cause come maggiormente determinati da cause interneinterne

( l’atteggiamento di compiacimento non ( l’atteggiamento di compiacimento non dice nulla di chi abbiamo di fronte ) dice nulla di chi abbiamo di fronte )

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Teoria dell’inferenza corrispondenteTeoria dell’inferenza corrispondente Jones & Davis (1965) Jones & Davis (1965)

AspettativeAspettative = il comportamento = il comportamento scelto è tale perché guidato dal ruoloscelto è tale perché guidato dal ruolo

Ciò che conferma un aspettativa è poco Ciò che conferma un aspettativa è poco diagnostico diagnostico

–Sergente aiuta un tenente Sergente aiuta un tenente determinato determinato dal ruolo = dal ruolo = situazionalesituazionale–Colonnello aiuta un tenente Colonnello aiuta un tenente non non determinato dal ruolo ma dalla personalità determinato dal ruolo ma dalla personalità

= = disposizionaledisposizionaleCorso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Gli individui valutano ogni comportamento secondo tre diverse dimensioni per definire le cause che lo hanno prodotto: –la distintività (è un comportamento comune, o straordinario?), –la coerenza (quante altre volte si è manifestato quel comportamento?) –ed il consenso (quanti altri comportamenti simili possiamo trovare?), Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Ognuna delle variabili può avere valori alti o bassi; da ogni possibile combinazione tra alti e bassi livelli di queste tre dimensioni nascono attribuzioni differenti, che possono coinvolgere principalmente le caratteristiche interne della persona o la situazione.

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2424

Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

MODELLO COVARIAZIONE di KELLEY

ALTA DISTINTIVITA’ BASSA DISTINTIVITA’

ALTA COERENZA

BASSA COERENZA

ALTA COERENZA

BASSA COERENZA

ALTO ALTO CONSCONS

BASSO BASSO CONSCONS

ALTO ALTO CONSCONS

BASSO BASSO CONSCONS

ALTO ALTO CONS CONS

BASSO BASSO CONS CONS

ALTO ALTO CONS CONS

BASSO BASSO CONS CONS

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2525

Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘ da Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘ da Giulia’Giulia’

•Distintività:Distintività: Marco è sempre soddisfatto di ogni ristorante, oppure Marco non è uno dai gusti facili ma quell’ osteria lo ha soddisfatto?•Coerenza:Coerenza: quando Marco va in quell’osteria ne esce sempre soddisfatto?•Consenso Consenso : quante altre persone avrebbero compiuto quella scelta? Quante altre persone sono rimaste soddisfatte dopo aver mangiato lì?

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2626

Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘’da Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘’da Giulia’Giulia’

Consenso basso :Consenso basso : nessuno mangia bene in quel ristorante

Distintività bassa Distintività bassa : Marco è sempre soddisfatto di ogni ristorante

Coerenza elevata:Coerenza elevata: Marco esce sempre soddisfatto da quell’osteria

Attribuzione più probabile: INTERNAAttribuzione più probabile: INTERNACorso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘’da Marco ha scelto di mangiare all’osteria ‘’da Giulia’Giulia’

Consenso elevatoConsenso elevato: tutti mangiano bene in quel ristorante

Distintività elevata:Distintività elevata: Marco non è facilmente soddisfatto quando mangia al ristorante

Coerenza elevata:Coerenza elevata: Marco esce sempre soddisfatto da quell’osteria

Attribuzione più probabile: ESTERNAAttribuzione più probabile: ESTERNACorso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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Teoria della covariazione Teoria della covariazione Kelley (1967)Kelley (1967)

Il modello di Kelley suppone che le persone abbiano a Il modello di Kelley suppone che le persone abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per valutare disposizione tutte le informazioni necessarie per valutare l’evento sulle tre dimensionil’evento sulle tre dimensioni

-Non sempreNon sempre però le persone dispongono di tali però le persone dispongono di tali

informazioni (per es. non abbiamo sempre informazioni informazioni (per es. non abbiamo sempre informazioni circa il consenso )circa il consenso )–Per questo motivo diamo pesi diversi alle Per questo motivo diamo pesi diversi alle tre tre dimensionidimensioni: :

i nostri giudizii nostri giudizi sonosono sopratutto sopratutto basati sulla coerenza, poi basati sulla coerenza, poi sulla sulla

distintività ed infine sul consensodistintività ed infine sul consenso

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2929

I modelli precedenti hanno indicato quali informazioni debbano essere considerate nel processo attribuzionale e come debbano essere utilizzate

Il modello di Weiner (1986)Il modello di Weiner (1986) si occupa si occupa invece invece

delle conseguenze a cui porta un certo stile delle conseguenze a cui porta un certo stile

attribuzionaleattribuzionaleCorso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni Corso di Psicologia Dinamica : Le relazioni in gruppo – Dott. Daniele Bisagni

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3030

Modello di WeinerModello di Weiner

Analisi di come un individuo gestisce il Analisi di come un individuo gestisce il successo o il fallimentosuccesso o il fallimento

Tre sono le dimensioni d’analisi•Locus dell’attribuzione (interno vs. esterno)•Stabilità dei fattori coinvolti (stabili vs. transitori)•Controllabilità dei fattori da parte della persona coinvolta (controllabile vs. incontrollabile)

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3131

Modello di WeinerModello di Weiner

CAUSE INTERNE ESTERNE

STABILI

INSTABILI STABILI INSTABILI

CONTROLLABILE

A B E F

NON CONTROLLABIL

E

C D G H

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3232

Il modello di Weiner

LOCUS Interna Esterna

STABILITA’ Stabile

Instabile Stabile

Instabile

ControllabiControllabilele

Sforzo Sforzo abitualeabituale

Sforzo Sforzo eccezionaleeccezionale

Supporto Supporto esternoesterno

AiutoAiutoeccezionaleccezional

ee

IncontrollaIncontrollabilebile

Abilità Abilità UmoreUmoremomentanemomentane

oo

CaratteristicCaratteristichehe

del compitodel compito

FortunaFortuna

CO

NTR

OLLA

BIL

ITA

Valuta le conseguenze a cui può portare il compiere particolari inferenze rispetto alle situazioni di successo o fallimento

Aumenta La fiducia

Diminuisce la fiducia

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3333

Modello di WeinerModello di Weiner

Analisi di come un individuo gestisce il Analisi di come un individuo gestisce il successo o il fallimentosuccesso o il fallimento

•Es. Ho vinto il concorso per una borsa di studio Es. Ho vinto il concorso per una borsa di studio ::

- - Locus:Locus: interno (molti esami con trenta e lode in interno (molti esami con trenta e lode in pochissimo tempo)pochissimo tempo)

- - StabilitàStabilità: stabile (costanza nello studio per : stabile (costanza nello studio per avere una media elevata)avere una media elevata)

- - Controllabilità:Controllabilità: elevata (dipende da me se sono elevata (dipende da me se sono assiduo nello studio)assiduo nello studio)

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Modello di WeinerModello di Weiner

•Applicazione del modello di Weiner a Applicazione del modello di Weiner a persone con bassa autostimapersone con bassa autostima (immagine di (immagine di sé abbastanza negativa)sé abbastanza negativa)

-Sistematica -Sistematica spiegazione dei propri successi in spiegazione dei propri successi in termini ditermini di

cause esterne, transitorie e non controllabilicause esterne, transitorie e non controllabili

- Sistematica - Sistematica spiegazione dei propri insuccessi spiegazione dei propri insuccessi in termini di cause interne, stabili e in termini di cause interne, stabili e controllabilicontrollabili

Il sistema attribuzionale alimenta e Il sistema attribuzionale alimenta e giustifica giustifica

(funzionale) l’immagine di sé negativa(funzionale) l’immagine di sé negativa

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Modello di WeinerModello di Weiner

Brockner & Guare (1983)

Somministrazione di una scala di autostima

Divisione del campione in individui ad Alta vs Bassa Autostima

Somministrazione a tutti i partecipanti di un compito (che non era risolvibile )

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Modello di WeinerModello di Weiner

Brockner & Guare (1983)Brockner & Guare (1983)Al termine del compito, gli sperimentatori Al termine del compito, gli sperimentatori intervenivano dicendo :intervenivano dicendo :–ad una parte dei soggetti ( G1 ) che il compito era ad una parte dei soggetti ( G1 ) che il compito era semplice e che quindi il fallimento era dovuto alle semplice e che quindi il fallimento era dovuto alle scarse capacità del partecipante scarse capacità del partecipante ( attribuzione interna ( attribuzione interna )) –ad altri ( G2 )veniva detto che il compito era difficile ad altri ( G2 )veniva detto che il compito era difficile e il fallimento era dovuto alla difficoltà del compito e il fallimento era dovuto alla difficoltà del compito

( attribuzione esterna ) ( attribuzione esterna )

- ad un terzo gruppo (G3 ) non veniva detto nulla circa - ad un terzo gruppo (G3 ) non veniva detto nulla circa il il

compito compito condizione di controllo. condizione di controllo.

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Modello di WeinerModello di Weiner

Risultati : In seguito tutti i partecipanti dovevano svolgere una seconda prova, molto più facile della precedente, l’elemento di interesse riguarda il livello di prestazione in questo compito:

* da un lato i partecipanti con un elevato livello di autostima non venivano particolarmente influenzati dal feedback ricevuto circa le probabili cause del fallimento del compito precedente,* dall’altro i partecipanti con un basso livello di autostima risultavano essere molto sensibili al tipo di feedback.

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Modello di WeinerModello di Weiner

11,95 12,12

16

02468

1012141618

ATTRIB.INT

CONT ATTRIB.EST

ATTRIB. INT

CONT

ATTRIB. EST

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Modello di WeinerModello di Weiner

Non sono solo le nostre capacità in assoluto a Non sono solo le nostre capacità in assoluto a determinare le nostre prestazionideterminare le nostre prestazioni

Ma il modo che ci percepiamo in relazione alle Ma il modo che ci percepiamo in relazione alle nostre capacitànostre capacità

Le modalità con cui interpretiamo i nostri Le modalità con cui interpretiamo i nostri successi insuccessi attuali alla luce della nostra successi insuccessi attuali alla luce della nostra storia passatastoria passata

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4040

Errore fondamentale di Errore fondamentale di attribuzione attribuzione

Esistenza di una asimmetria tra il ricorso a Esistenza di una asimmetria tra il ricorso a spiegazioni di tipo disposizionale e situazionalespiegazioni di tipo disposizionale e situazionale

–Tendenza sistematica Tendenza sistematica

•a sottostimarea sottostimare la misura in cui i comportamenti la misura in cui i comportamenti vengono plasmati da vengono plasmati da fattori situazionalifattori situazionali e e

•a sovrastimarea sovrastimare la misura in cui i comportamenti la misura in cui i comportamenti vengono dettati da vengono dettati da caratteristiche disposizionalicaratteristiche disposizionali

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4141

Errore fondamentale di Errore fondamentale di attribuzione attribuzione

•Ross, Amabile & Steinmetz (1977) Ross, Amabile & Steinmetz (1977)

hanno hanno verificato la tendenza a sottovalutare l’influenza verificato la tendenza a sottovalutare l’influenza del del

contestocontesto attraverso la simulazione di un gioco a quiz attraverso la simulazione di un gioco a quiz

A caso, venivano scelti A caso, venivano scelti –1Partecipante = ruolo dell’intervistatore1Partecipante = ruolo dell’intervistatore–1Partecipante = ruolo del partecipante1Partecipante = ruolo del partecipante– Diversi Partecipanti = ruolo degli spettatoriDiversi Partecipanti = ruolo degli spettatori

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Errore fondamentale di Errore fondamentale di attribuzione attribuzione

Il presentatore, da una lista di 100 domande, doveva Il presentatore, da una lista di 100 domande, doveva recuperare quelle 10 e porle al partecipanterecuperare quelle 10 e porle al partecipante

Era l’intervistatore a decidere quali domande porreEra l’intervistatore a decidere quali domande porre

In media il concorrente rispondeva correttamente a In media il concorrente rispondeva correttamente a 4/104/10

Tutti i partecipanti coinvolti dovevano formulare un Tutti i partecipanti coinvolti dovevano formulare un giudizio sul presunto grado di conoscenza generale del giudizio sul presunto grado di conoscenza generale del presentatore e del concorrentepresentatore e del concorrente

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Errore fondamentale di Errore fondamentale di attribuzioneattribuzione

Risultati :

L’intervistatoreL’intervistatore è è consapevole del ruolo privilegiatoconsapevole del ruolo privilegiato in cui si trova e in cui si trova e dà dà

giudizi molto simili su se stesso e sul concorrente.giudizi molto simili su se stesso e sul concorrente.

Al contrario, sia il concorrente che il pubblicosia il concorrente che il pubblico non tengono conto del

fatto che l’intervistatore poteva scegliere le domande a suo piacimento

e quindi, porre domande di cui conosceva la risposta. Questa sottovalutazione delle influenze situazionali li portava ad esagerare il grado di conoscenza generale posseduta

dall’intervistatore, ritenendolo una persona di grande cultura. Con ogni probabilità, se l’intervistatore e il concorrente avessero invertito i loro ruoli, si sarebbero ribaltati anche i giudizi.

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