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La geografia di oggi di Piero Innocenti La Geografia alla ribalta nel mondo ,in crisi in Italia. Un secolo di cambiamenti nelle definizione nei metodi e nei contenuti . La Geografia è una scienza molto antica , essendo nata per soddisfare un’esigenza fondamentale dell’uomo : quella di conoscere il mondo che lo circonda . Fino agli ultimo anni del Settecento la Geografia ha presentato un ‘impronta essenzialmente descrittiva. Durante il periodo determinista ,che si estende fino agli inizi del Novecento, per i geografi la natura matrigna è una costante . Negli studi di questo periodo si tratta sempre di un uomo determinato dall’ambiente naturale : i caratteri somatici si fanno dipendere dal clima e dalla vegetazione ; le attività agricole appaiono determinate dalla pendenza e dall’esposizione dei suoli a raggi del sole . Un impronta profondamente diversa è presentata dalla Geografia del periodo possibilista . Secondo i possibilisti l’uomo è un soggetto attivo , capace di modificare l’ambiente naturale e soddisfare i propri bisogni . La Geografia del possibilismo è quindi una Geografia umanizzata e storicizzata poiché le modificazioni apportate dall’uomo sono avvenute durante i secoli . La Geografia di allora , per l’importanza del paesaggio , era anche definita scienza del paesaggio . Il metodo allora adottato era quello induttivo e la Geografia era dunque idiografica . Nei primi anni trenta , mentre dominava ancora la Geografia possibilista si sviluppò una nuova concezione detta funzionalista . La Geografia dei funzionalisti studiava la funzione dello spazio ad opera di centri dotati di servizi .Il fatto che le forme di organizzazione spaziale fossero allora ricondotte a figure geometriche aventi proprietà matematiche rappresentò una apertura della geografia verso quei metodi quantitativi che poi si sono

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La geografia di oggi di Piero InnocentiLa Geografia alla ribalta nel mondo ,in crisi in Italia.Un secolo di cambiamenti nelle definizione nei metodi e nei contenuti .La Geografia è una scienza molto antica , essendo nata per soddisfare un’esigenzafondamentale dell’uomo : quella di conoscere il mondo che lo circonda .Fino agli ultimo anni del Settecento la Geografia ha presentatoun ‘impronta essenzialmente descrittiva.Durante il periodo determinista ,che si estende fino agli inizi del Novecento, per i geografila natura matrigna è una costante .Negli studi di questo periodo si tratta sempre di un uomo determinato dall’ambientenaturale : i caratteri somatici si fanno dipendere dal clima e dalla vegetazione ; le attivitàagricole appaiono determinate dalla pendenza e dall’esposizione dei suoli a raggi delsole .Un impronta profondamente diversa è presentata dalla Geografia del periodo possibilista .Secondo i possibilisti l’uomo è un soggetto attivo , capace di modificare l’ambientenaturale e soddisfare i propri bisogni .La Geografia del possibilismo è quindi una Geografia umanizzata e storicizzata poiché lemodificazioni apportate dall’uomo sono avvenute durante i secoli .La Geografia di allora , per l’importanza del paesaggio , era anche definita scienza delpaesaggio .Il metodo allora adottato era quello induttivo e la Geografia era dunque idiografica .Nei primi anni trenta , mentre dominava ancora la Geografia possibilista si sviluppò unanuova concezione detta funzionalista . La Geografia dei funzionalisti studiava la funzionedello spazio ad opera di centri dotati di servizi .Il fatto che le forme di organizzazionespaziale fossero allora ricondotte a figure geometriche aventi proprietà matematicherappresentò una apertura della geografia verso quei metodi quantitativi che poi si sonoaffermati soprattutto negli ultimi quarant’ anni .In effetti il quantitativismo è stato giudicato una vera e propria rivoluzione per laGeografia .Nelle indagini geografico- economiche si rileva che anche il più recente approccio che si èaffermato in Geografia prevede un’espressione numerica dei fenomeni fisici e umanistudiati, o meglio l’uso di modelli matematici. Nell’analisi sistemica i costanti riferimenti adiscipline diverse dalla geografia stanno forse contribuendo al progressivo indebolimentodi quest’ultima.1.2 Una collocazione incerta nel contesto scientifico

Il fatto che la geografia si si occupata aia di fenomeni fisici che umani sia stata collocataper una sua parte fra le scienze naturali e per un’altra fra le scienze umane rappresentauna delle cause delle sua anomalie. Non ha tratto neanche vantaggioquando si è distaccata dal territorio ed ha spostato la sua attenzione nello spazio. Ilproblema si pone ancora all’Università soprattutto ai posti di professore di I e II fascia neitre raggruppamenti disciplinari della Geografia, geografia economia e della Geografiafisica e geomorfologia, ogni docente insegna una <sua> Geografia.L’unità nella diversità non sembra applicabile alla Geografia , i cui interessi sono difficili dacapire all’esterno.I demeriti della geografia consistono nel fatto che ha affrontato i problemi con strumentidiversi e numerosi, risultando debole perché:a) Non ha stimolato adeguate riflessioni riguardo alla sua evoluzione nel contsto delpensiero filosofico e scientifico, b) troppo discorsiva e pria di un linguaggioautonomo.1.3 Il suo ruolo nella scuola e nella cultura dei Paesi più evolutiNegli Stati Uniti,che non hanno mai interpretato i luoghi in rapporto con la loro storia,manella migliore delle ipotesi,in rapporto con le loro esigenze strategiche,la Geografia haavuto ,per lungo tempo,un’ importanza modesta. I cittadini della più grande potenza delmondo ritenevano di potersi esimere dall’esplorare sistematicamente gli altri paesi sotto ilprofilo fisico, umano,economico,culturale. Un numero di insegnanti sufficienti per far frontealla crescente domanda ; ma, di li a poco, la disciplina ha perso di nuovo molto terrenosoprattutto in sede universitaria. Solo in tempi recentissimi la riscoperta delladisciplina,avvenuta anche con l’aiuto dei sociologi,ne ha favorito la reintroduzione in varieprestigiose sedi universitarie. Nella stessa Unione Sovietica ancor prima dellatrasformazione conseguente alla caduta del comunismo,le discipline geografiche avevanoun notevole rilievo,tanto da essere presenti nelle accademie delle scienze delle singolerepubbliche e nei comitati consultivi. La nascita della nuova repubblica ha coinciso conuna vera e propria esplosione della geografia nelle scuole di vario ordine e grado.La Francia che da sempre ha visto vincente il binomio storia-geografia, ha fatto da modelloalla nuova schola europaea , con sede a Lussemburgo, che , sulla base del protocollointergovernativo recentemente approvato, prevede di accompagnare i giovani fino alla

soglia degli studi universitari. La geografia, che si prefigge con la storia lo scopo di formarei futuri cittadini europei. Indubbiamente l’influsso francese si sta facendo sentire nellaSvizzera. In Germania , l’insegnamento della geografia appare condotto con criteri diversia seconda delle regioni. Quel fondamentale carattere della geografia, scienze dellacomplessità, spesso ignorato in Italia.Il profilo didattico, molto simile a quella tedesca è lasituazione della Geografia austriaca; fra l’altro , al Dipartimento di Geografia dell’Universitàdi Innsbruck dev’esserericonosciuto il merito dell’organizzazione di un sito Internet di fondamentale importanzaper tutti .1.4.Le cause (presunte)della scarsa considerazione goduta in Italia dalla disciplina.Nella percezione collettiva o sociale del nostro Paese, la Geografia appare come unqualcosa di ascientifico, di non formativo,in cui quel che vale è:A) Enumerare i luoghi;B) Descrivere i luoghi ;C) Precisare l’altitudine di determinati punti;D) Conoscere alcuni dati statistici per presentare graduatorie.Alcune generazioni di Italiani, che oggi rivestono ruoli di responsabilità in campoaccademico e anche in politica, si sono formate proprio in costanza di una Geografia delgenere, essenzialmente descrittiva, come quella dei quiz radiotelevisivi. Gli italiani dotati ditali convincimenti, ora in buona fede,ora in cattiva sede hanno un peso determinante sulledecisioni in sede manifestano, nei confronti della geografia, un costante scetticismo, nonconoscendo o disconoscendo quell’apparato teorico di cui è dotata e quelle innovazionimetodologiche che progressivamente ha introdotto.2)Le distinzioni tradizionali e quelle innovative.2.1 Geografia generale sì o no?Per lungo tempo, nel periodo in cui lo scenario della Geografia era dominato dallaconcezione possibilista, non si è osato mettere in dubbio l‘esistenza di una <Geografiagenerale> , o se si preferisce di una <Geografia senza attributi>. In quel periodo laGeografia definita classica o sistematica rientravano nella Geografia generale tutti glistudi in cui i fatti fisici e umani considerati si riferivano all’intera superficie terrestre. Non sitralasciava la trattazione dei rapporti tra natura ed uomo, ma molte disquisizioni erano diprimmatica, che lasciavano aperto il problema.Nel corso degli anni Settanta furono messi in discussione:a) l’utilità di porre in parallelo i fatti tipici indagati localmente. b) la posizione dellaGeografia generale come scienza di sintesi tra discipline scientifiche ed umanistiche.

c) l’opportunità di continuare <a dare il nome di Geografia ad uno zibaldone dinozione attinte> (!) da scienze diverse e riformulate in forma divulgativa.Solo da un decennio in nome della Geografia sistematica, che mira a ricondurre entro uncomune alveo di ricerca i processi della storia e quelli della natura e a valutare in modonuovo le <interdipendenze fra azione umana e ritmi dell’ecosistema, si è proposta lariunificazione della ricerca geografica>.La geografia regionale2.2.1 Regione: un concetto che si evolveLa regione che in Italia si conosce come ente amministrativo interno allo Stato ecapace di emanare leggi è l’oggetto di studio proprio della Geografia regionale. Accanto alconcetto di regione amministrativa si colloca quindi quello di regione geografica, mutevolenel tempo in concomitanza con l’evoluzione del pensiero geografico. Nel periododeterminista la regione geografica era individuata tenendo conto del fatto che vi simanifestavano uno o più caratteri fisici che si ritenevano importanti a tal fine. Era, quindi,di fatto, una regione fisica. Importante era indagare sui fiumi, valli, laghi, indi clima,vegetazione, temperature, eccetera.2.2.2 la regione paesaggioLa regione del periodo possibilista era identificata grazie al suo paesaggio, ossia ai suoiaspetti esteriori o formali, fisici e umani. Talvolta,per identificare una regione ci si basavasu un singolo elemento,per cui si parlava di regione elementare,altre volte su più elementi,per cui si parlava di regione complessa, altre volte ancora su tutti gli elementi che siimprimono nel paesaggio, per cui si poteva parlare di regione integrale. La regione formaleintegrale o regione-paesaggio era dunque un prodotto dell’uomo, che vi si esprimevacome abitante, come lavoratore come consumatore.2.2.4 La regione funzionaleLa regione funzionale fu introdotta nella geografia come oggetto di studio di quellageografia nomotetica che prevedeva la verifica,sul terreno,di leggi stabiliteprecedentemente. Tale regione era rappresentata da quel tratto di superficie terrestre cherisultava organizzato da un centro o polo grazie all’esercizio di varie funzioni. Ogni cento èdotato di una serie più o meno grande di strutture capaci di espletare5servizi che soddisfano solitamente non solo i bisogni dei suoi abitanti, ma anche disoggetti che abitano in un territorio circostante più o meno grande. Ognuna delle regionielementari funzionali ha ovviamente un estensione diversa dalle altre,poichè, nello spazio

geografico, vi sono anche altri pori, che attraggono popolazione. Ne consegue che laregione funzionale sia di difficile delimitazione, sia per motivi di concorrenza sia perché,nel tempo, le condizioni possono cambiare2.2.5 la regione-programmaLe regioni nelle quali si attua la pianificazione territoriale si definiscono regioni di piano oregioni programma. Si tratta di regioni di varia estensione territoriale, ma definite in modoinequivocabile, poiché di solito corrispondono a circoscrizioni amministrative o a parti diesse. Soltanto nei paesi socialisti.Per l’Italia non si possono citare piani economici-territoriali in senso proprio. I pochiinterventi compiuti qua e là hanno avuto solo carattere settoriale.2.2.6 Una regione percepitaIn stretto rapporto con lo sviluppo la geografia della percezione si è affermata un’ulterioreconfigurazione dello spazio che possiamo definire soggetivo o percepito. Alla definizionedi tale spazio contribuiscono anche altre fonti di informazione dei rapporti intrattenuti, deimezzi di comunicazione di massa con cui vengono in contatto. L’immagine di uno spazio,perfino di una regione, che si può creare attraverso la letteratura e la pittura si definiscetradizionale, quello attraverso i mass media si definisce attuale, quello che si rifà airapporti fra reale e immaginario corrispondendo a ciò che si desidererebbe, si chiamaglobale.2.2.6. La regione sistematicaL’identificazione della regione-sistema o regione sistemica presuppone il passaggioattraverso varie fasi che conducono all’identificazione stessa. Scelto il territorio si procede:a) all’identificazione degli elementi costituitivi e dei loro attributi b) alla disposizione deglielemtni e degli attributi nello spazio come <nodi> inj un sistema di strade, reti (ferrovia);Solo dopo queste due fasi si procede alla ricerca e alla valutazione delle interazioni, cioèdei rapporti reciproci che intercorrono tra essi. La regione sistema così accertata e definitaè comunque aperta cioè suscettibile di un progressivo allargamento o di una progressivariduzione.2.2.8. La regionalizzazioneLe definizioni che la Geografia ha dato nel tempo alla regione geografica sono moltodiverse. In conseguenza di questo anche i criteri scelti per regionalizzare cioè persuddividere le regioni in unità territoriali minori sono piuttosto numerosi. Durante il periodo

<determinista> si individuavano le singole regioni erano delimitate grazie a parametrifisici<. La valle del Po o la valle dell’Adige; durante il periodo <possibilistico>siindividuavano le singole regioni tenendo conto del variare del paesaggio, molto difficile dadefinirsi. La regionalizzazione dei funzionalisti è attuata invece su regioni funzionalielementare (regioni commerciali) o su funzioni regionali complesse.2.2.9 Il ruolo delle “geografie” regionali alla “costruzione” della Geografia generale.Gli approcci per lo studio della geografia regionale possono concorrere alla costruzionedella Geografia generale che studia le varie categorie di fenomeni separatamente,assumendo come base di riferimento l’intera superficie terrestre. Secondo gli studiosi nonsarebbe esistita una Geografia generale, se non fossero state compiute ricerche acarattere regionale.(diversi tipi di clima, insediamento umano, agricoltura..) non sarebberopossibili se non fossero state su base regionale.2.3Geografie speciali con particolare riferimento all’Italia2.3.1. Geografia fisica e geografia umanaNella geografia fisica si è sempre messo in evidenza l’interesse per lo studio dei fenomenisulla superficie terrestre indipendentemente dalla volontà dell’uomo; della seconda si fariferimento alla volontà dell’uomo. Fra le tematiche più considerate dell’ambito dellageografia fisica regionale sono:a) la posizione assoluta di un territorio definita mediamente attraverso latitudine elongitudine, b) la geomorfologia di un territorio intesa come studio delle formeorizzontali e verticali; c) la climatologia, d) l’idrografia continentale; e9l’oceanografia; f) la biogeografia.Queste stesse tematiche possono essere affrontate anche dalla geografia fisica generale.Le due tematiche nell’ambito della Geografia umana regionale sono:a) la popolazione; b)le sedi.2.3.2 GEOGRAFIA storicaSi definisce storica la particolare branca che studia le condizioni geografiche di etàpassate. Esempio: a) le caratteristiche fisiche di alcuni territori; b) le condizionidemografiche ; c) lo sviluppo topografico edilizio ; d) l’organizzazione dello spaziodestinato all’agricoltura; e) le attività estrattive; f) i sistemi vari , g) le vie di navigazioneinterna; h) i rapporti commerciali; i) le strutture portuali; l) la toponomastica. Ricordiamoche gran parte delle indagini della Geografia storica riguarda il mondo greco e latino.2.3.3. Geografia politicaLo studio degli Stati e dell’organizzazione politico-amministrativa riveste notevoleimportanza fin dalla fine dell’’800. Oggi le tematiche –geografiche –politiche riguardano :a) i confini degli Stati; b) il fenomeno etnico; c) la discriminante religiosa; d) il problema

nucleare ; e) le organizzazioni politiche ed economiche sovranazionali ( l’Italia con laGermani nazista..).2.3.4 Geografia economicaEssa si interessa all’agricoltura, all’allevamento,alla pesca, caccia, industria e commercioe trasporti .La sua attenzione è rivolta anche a fenomeni di flussi di capitali, di idee einformazioni. Territori di varie dimensioni sono oggi l’oggetto preferito delle osservazionidei geografi economisti.2.3.5 Altri campi di ricercaIn tempi recenti i campi di ricerca si sono allargati e degne di menzione sono: a) laGeografia urbana; b Geografia della popolazione; c) l’organizzazione e pianificazione delterritorio; d) la politica dell’ambiente; e) la Geografia del turismo. Ma l’elenco dellegeografie speciali potrebbe continuare: dei trasporti, relazioni internazionali, reti e flussi.Ma molto importante è la Cartografia, perché nessun studio geografico può essererealizzato senza l’ausilio di esse.ALCUNE TEMATICHE VINCENTI (p.37)3.1 Una scala delle conoscenze adeguate alla societàQualsiasi studio geografico può riguardare territori poco estesi o il Globo terrestre.L’esperienza ci insegna che l’idea di locale si è estesa a territori abbastanza estesi(regioni italiane…). Le conoscenze necessarie, utili, acquisibili con la scuola o letture varievariano in base all’età degli individui, al livello culturale e all’attività esercitata. I ragazzirealizzano mappe mentali per quello che studiano, o per esigenze turistiche, ed èimportante tener presente che non è sufficiente fornirsi di un bagaglio di nomi, mapossedere un minimo di conoscenze metodologiche per una <combinazione diinformazioni>. Chi, invece, si occupa della gestione del territorio nazionale per conto delloStato deve conoscere tutto il territorio nazionale e le sue caratteristiche per una correttaprogrammazione.3.1.3 Scala multinazionaleLa vita sociale ed economica oggi coinvolge un numero sempre più grande di Paesi edoccorrono opportune conoscenze geografiche.3.1.4 Scala globaleLa globalizzazione in atto ha reso necessario conoscere le caratteristiche geografiche delResto del mondo. E strumenti di informazioni molto utili sono: Internet e il CalendarioAtlante De Agostini.3.1.5 Le conoscenze ottimali per un italiano medioDefinire <l’italiano medio> colui che rappresenta questi 60 milioni di persone è moltodifficile. L’Italia è quasi in linea con quelli dei Paesi più evoluti del mondo. Semmaipreoccupa le differenze tra Nord e Sud tuttora piuttosto marcate. Il livello culturale

acquisito dipende, oltre che dalla capacità di apprendimento, anche dalla maggiore ominore capacità dei docenti a trasmettere le loro conoscenze.3.2 L’indispensabile uso della carta3.2.1 Caratteristiche di una carte geograficaChiunque abbia in mente di studiare un Paese, una regione, o una città, deve consultareuna carta geografica, che sono molto numerose. Si tratta di una rappresentazione ridotta,approssimativa e simbolica ed in scala.3.2.2 Carte generali e carte tematicheVi sono carte generali che raffigurano tutti i fenomeni e carte tematiche che raffigurano unsolo fenomeno. Nelle carte generali mancano mlti fenomeni che non s’imprimono nelpaesaggio (temperature, neve..), e per rappresentare questi fenomeni particolari si ricorrea carte speciali che sono raccolte in atlatnti. Nelle aule scolastiche ci sono carte politiche efisiche. Nelle carte tematiche il fenomeno che ci interessa è raffigurato con simboliparticolari. In altre carte tematiche il fenomeno che ci interessa è raffigurato con gli stessisimboli, ma su un fondo semplificato, caratterizzato dai soli confini politico-amministratividel territorio di riferimento (vedi carte geografiche).3.2.3 L’ausilio dei graficiUn’importante funzione ausiliaria nei confronti della cartografia è offerta da un complessodi rappresentazioni grafiche spesso inclusi nel libro di testo di Geografia.Esempio classico: il cerchio con le percentuali del turismo, per esempio, il cosidetto graficoa torta. Oppure c’è la scelta del digramma con ordinate filiformi con dati dell’ISTAT,oppure diagramma a canne d’organo (pag. 50).3.2.4 La scelta della scalaLa scala varia a seconda delle esigenze: a grande scala, a piccola scala. Ecco laclassificazione: a) piante e mappe scala 1: 20.000; b) carte topografiche scala 1:150.00;c) carte corografiche 1:1.000.000 d) carte geografiche in senso stretto quando è superioreal milione (carte murali scolastiche).3.2.5 Carte digitalizzate e GISCarte di vario tipo possono essere realizzate con il computer, di tavolette grafiche, odigitalizzatori, di programmi cartografici. Da 20 anni si stanno affermando i GeographicalInformation System, adatti alla gestione di informazioni territoriali: risorse naturali,infrastrutture, suolo, popolazione…I pregi del GIS sono a) la flessibilità: idoneità ad essereletti in ogni istante; b) il fatto di potere geo-referenziare le informazioni.3.2.6 Carte topograficheL’Italia si è dotata di carte sempre più perfezionate grazie all’Istituto Geografico Militare

Italiano con sede in Firenze, che cede dati numerici mediante <file>.Costituiscono unvanto della produzione cartografica italiana due grandi atlanti: L’Atlante internazionale delTCI e l’ Atlante Tematico d’Italia con in collaborazione del Consiglio Nazionale dellericerche.3.3I grandi cambiamenti politici su scala planetaria3.3.1 L’assetto politico mondialeSull’attuale assetto politico internazionale hanno avuto un ruolo importante a parte lacessazione dello stato di isolamento della repubblica Popolare Cinese, alcuni fattifondamentali:1) La scomparsa dell’Unione Sovietica2) La progressiva caduta del comunismo3) La riunificazione tedesca4) I conflitti balcanici5) Rimane insoluta la questione del Vicino Oriente fra Israele e la Palestina. Oggi l’unico paese leader appare l’USA.3.3.2 Le principali organizzazioni supernazionaliLe grandi organizzazioni internazionali sono molto numerose : la più importante è l’ONUcollegata ad altre agenzie: FAO, UNESCO, OMS, WTO, OCSE, ed infine OPEC Fra leorganizzazioni internazionale con competenze più limtate ci sono l’Unione Europea, la CSI(Russia..), la Lega Araba e la NATO.3.3.3. La partecipazione dell’ItaliaL’Italia è membro di vari organismi internazionali , l’ONU, l’UE, BancaEuropa,Organizzazione sulla sicurezza.3.4 Un mutato rapporto uomo-ambienteLa geografia ha sempre tenuto presente nei suoi studi il rapporto uomo-ambiente: daquello familiare a quello scolastico, a quello di lavoro. Gli studiosi più attenti trattano diecosistemi e non semplicemente di ambiente.3.4.2 Una sola politica o politiche diverse per l’ambiente?Fra gli scopi fondamentali delle politiche per l’ambiente sono:1) il controllo dell’inquinamento2) la tutela dei singoli ecosistemi3) la prevenzione dei danni4) l’utilizzazione di tecnologie pulite.Di fronte al fenomeno dell’inquinamento le alternative sono:a) Disinquinareb) Risanare e ripristinarec) Prevenire le cause dell’inquinamentoSoprattutto bisogna indicare l’alternativa dei limiti non superabili:a) Nella fase di emissione di sostanze gassoseb) Nella fase di immissione di sostanze fluide nel marec) Nel momento stesso della produzione.3.4.3. Il principio della sostenibilitàLa società d’oggi richiede di essere informata sulla situazione dei vari ecosistemi – dopo il

disastro atomico di Cernobyl – e gli indicatori usati per sapere lo stato dell’ambiente sononumerosi e riguardano le emissioni dei gas ritenuti responsabilei del cambiamento delclima. Occorre, dunque, che l’uomo ponga dei freni allo sviluppo accettando solo quelloecosostenibile. Non bisogna alterare l’ambiente per fini speculativi e creare inquinamento,specialmente nel caso di raffinamento del petrolio, centrali nucleari, impianti di stoccaggio,aeroporti, porti ecc..3.4.4. Un aspetto particolare: la difesa dei paesaggiI paesaggi espressione di valori naturali e di valori culturali sono meritevoli diconservazione. IN RIGUARDO ALLA LORO TUTELA ALCUNI Paesi mirano a frenare glieccessi in quei <rimodellamenti> che l’uomo ha sempre prodotto nel paesaggio stesso. Iproblemi maggiori sono determinati : a) dall’espansione di grandi agglomerati; b) dallariutilizzazione delle abitazioni ex rurali; c) dallo sviluppo industriale; d) dalla sviluppoturistico alberghiero, e) dalla realizzazione di infrastrutture stradali; f) radicali cambiamentirurali.3.4.5 La situazione in ItaliaI geografi del periodo deterministico mettevano in evidenza che l’uomo era costretto adaccettare i rischi ambientali naturali, perché egli era considerato succube della natura. Igeografi di oggi, invece, secondo un’ottica completamente diversa, sono indotti a nonrimanere immobili, ma a valutarli, sia da un punto di vista etico che politico. In Italia lanascita del Ministero dell’Ambiente (1986) coincise con la prima delimitazione delle <areead elevato rischio ambientale> che oggi sono numerose , soprattutto a causa dell’elevataconcentrazione industriale, con industrie a rischio d’incidente. La Geografia ha semprecontribuito a mettere in luce le interdipendenze fra la molte cause delle alterazioniambientali e suggerire le vie più adatte per rimuoverle, ma fino ad oggi ben poco si è fattoin merito.3.5I movimenti della popolazione nel tempo e nello spazio3.5.1 L’esplosione demografica e i problemi conseguentiDella popolazione la Geografia considera, oltre alla consistenza, la distribuzione, ladensità, le cause di variazione e vari aspetti qualitativi. Il fatto più importante che riguardala popolazione mondiale è rappresentato dalla rapidità del suo incremento. L’umanità siammassa su quattro grandi regioni della Terra.

1) Nell’Europa centro occidentale2) Nella parte nord orientale degli Stati Uniti3) Nel sub continente indiano4) Nell’estremo oriente.Naturalmente i fattori che influiscono sulla distribuzione della popolazione sono motinumerosi: alcuni di carattere naturale; altri di carattere umano. Non è facile definire qualesia la consistenza di <popolazione ottimale> per un Paese: in teoria quando le forze-lavorosono sufficienti per sfruttare le risorse disponibili. In passato le catastrofi naturali avevanoun ruolo determinante sugli alti tassi di mortalità.3.5.2 migrazioni internazionali e interneI rimedi possibili nei confronti degli eccessi di popolazione rispetto alle risorse sonorappresentati: a) da una migliore utilizzazione di risorse: b) da un adeguato controllo dellenascite; c) dai movimenti migratori.Tra i motivi di attrazione esercitati dai luoghi prescelti con meta dei flussi migratori sono:- Le condizione climatiche più favorevoli- Il tenore di vita più elevato- Lo spirito di avventura.Fra i motivi di repulsione indotti ad abbandonare sono- le condizioni ambientali sfavorevoli- Le persecuzioni religiose- Le persecuzioni politiche- I cambiamenti avvenuti.Si suole distinguere le migrazioni interne e internazionali. Le prime sono da una regioneall’altra dello stesso paese; quelle internazionali coinvolgono più Paesi.Migrazioni di massaQuando il trasferimento coinvolge interi popoli si parla di migrazioni di massa ed ilgruppo porta con sé usi e costumi; mentre invece quando il trasferimento coinvolge unlimitato numero di soggetti in area già abitate si parla di migraioni per infiltrazione e simanifestano problemi di convivenza.Le migrazioni di coloro che non tornano più sonodefinitive.(Usa, Brasile,Argentina…). Vi sono anche migrazioni temporanee ed altrestagionali.L’Italia: da emigrazione a immigrazioneDopo l’Unità d’Italia il Paese è passato da 21.8 milioni a 38 nel 1921, ai 57,6 nel 1999.Essa ha attraversato tutte le fasi della <transizione demografica> definita sulla base dellevariazioni che si manifestano nei due tassi di mortalità e natalità.In tempi più recenti un complesso di concause: Il progressivo invecchiamento degli italiani,la riduzione dei matrimoni, la consistenza dei divorzi, la crescente adozione di pratiche

anticoncettive, ha determinato la negatività del tasso di variazione per cause naturali dellanostra popolazione. Mentre sotto il profilo del movimento migratorio l’Italia si è trasformatada paese di emigrazione in paese d’immigrazione3.5 Urbanesimo ed urbanizzazione3.6.1 Le città: alcuni concetti baseLe città sono forme d’insediamento umano molto importanti e oggi assorbono quote dipopolazione prevalenti rispetto a quelli che vivono in campagna. I criteri usati per metterein evidenza che un determinato insediamento è una città sono:1) La dimensione (o meglio numero di abitanti, oltre 5.0002) La densità demografica, abitante per km quadrato3) Tipologie edilizie prevalenti4) Struttura della popolazione attiva che non si dedica all’agricoltura.Deve esserci la prevalenza assoluta delle attività terziarie e quaternarie e non si devonomanifestare le differenze di classe tra dipendenti e padronato e generi di vita propri degliabitanti delle campagne. Ma soprattutto occorre conoscere la funzione da espletare ,quella tipica della città è commerciale.3.6.2 L’urbanesimo nel mondo3.6.3 Col termine urbanesimo si designa l’affermarsi del <fenomeno della città> che èpossibile dimostrare attraverso la crescita dell’indice di urbanizzazione. Con iltermine urbanizzazione si usa in Geografia per indicare un fenomeno oggi moltocomplesso, relativo a quelle aree circostanti le città, che assumonoprogressivamente carattere urbano. La crescita della densità di popolazione, lasostituzione dell’edilizia di tipo rurale con quella di tipo urbano, la città si espande avista d’occhio e si assiste alla nascita di vere e proprie conurbazioni (fra due o piùcittà), o addirittura di aree metropolitane che, pur appartenendo a circoscrizioniamministrative diverse, manifestano un’evidente continuità dal punto di visteedilizio.Diverso da urbanizzazione è il termine inurbamento, col quale si designa il fenomenodell’ingresso nelle città di popolazione che abitava nelle campagne. In poche parole sicerca un alloggio, s’inurba, entrando a far parte della popolazione urbana.3.6.4. Il caso Italia: tendenze che cambianoSi è già rilevato che l’ Italia presenta uno sviluppo urbano medio-alto, poiché il 66,7 % deisuoi abitanti vive nella città. Ovviamente le percentuali di popolazione urbana sono diverseda quelle più alte al Nord e del Centro con quelle più basse del Sud. Inoltre alcune cittàesercitano la loro influenza anche su uno spazio ampio che prende il nome di Hinterland.Importante in Italia è ricordare l’esistenza: a)ndi un insieme di città di varia dimensione in

parte vitali al Nord Est e poso vitali Sud: b) di un complesso di nove <aree metropolitane >previste dalla legge del 1990 , che tutte per legge devono superare 1.000.000 di abitanti.Anche non dobbiamo dimenticare che da venti anni si sta assistendo ad una profonda crisiurbana per il calo demografico dovuto alla chiusura di impianti industriali,crisi edilizia, crisifiscale, malessere sociale.3.73.7.1 Agricoltura nel mondo:di sussistenza e commercialiL’agricoltura, con allevamento e silvicoltura,sono da sempre le attività economiche cherichiedono i maggiori spazi. Tali attività dette primarie assorbono tuttora una percentuale dipopolazione attiva superiore all’industria e al terziario. L’agricoltura fornisce generialimentari e materie prime destinate all’industria. Se si è capaci appena di soddisfare ibisogni si chiama di <sussistenza>. Anni fa in Italia si era al limite della sussistenza. Incontrapposizione alla sussistenza c’è quella commerciale che mira ad ottenere prodotti damettere sul mercato .In molti paesi c’è la monocoltura, in altre policoltura,.3.7.2 Agricolture estensive, intensive ed attiveI fattori che influiscono sulla produzione agricola sono molto numerosi e oggi si attribuiscegrande importanza alla capacità organizzativa degli imprndiori, alla politica dei governi,nell’Unione Europea.L’agricoltura estensiva è praticata dove si sono grandi spazi, il fattore terra è dominante .Oltre all’agricoltura esiste l’allevamento estensivo specialmente di ovini da lana inAustralia e Nuova Zelanda. In contrapposizione all’agricoltura estensiva c’è quellaintensiva con elevata dose di capitali da spendere per sementi selezionate.Esiste anche un allevamento intensivo basato su stalle.3.7.3. Proprietà fondiarieLe vari produzioni agricole sono ottenute in contesti diversi sia dal punto di vista naturaleche umano. La proprietà fondiaria si suddivide: prevalenza di aziende molto estese;aziende medie e piccole. La conduzione dei fondi agricoli può vincolare a scelte produttivechi coltiva è proprietario ( diretta) o forme di compartecipazione (con altri), dove sipraticano coltivazioni diverse. Le successioni delle colture si chiamano rotazioni agrarie.3.7.4. Produzioni agricole, zootecniche , silvicole.Le coltivazioni agricole possono condurre all’ottenimento di prodotti di consume alimentaree di prodotti di uso industriale.Elenco dei prodotti:1) Frumento nelle regioni temperate fresche2) Riso tipicamente asiatico

3) Mais nei paesi tropicali4) Patata in tutto il mondo con estati fresche5) Batata (patata dolce)6) Manioca nelle AmazzoniFra le piante da zucchero ricordiamo la canna e la barbabietola (Francia)Fra le piante atte a bere bevande:1) La vite2) Il luppolo3) Il caffè4) L’olivo5) L’arachideFra i prodotti ad uso industriale abbiamo:1) Cotone (tropicale)2) Caucciù naturale (regioni con temperature costanti 28°Fra le produzioni forestali il legname emerge per i suoi molteplici usi(equatore e nordEuropa) . Importante allevamento bovino: India Cina, USA, Argentina Russia.Allevamento suino : Cina. Allevamento ovino da lana: Australia e India.3.7.5. Cenni sulla pescaIl pesce è consumato nei Paesi che si affacciano sul mare, la pesca si applica nelle zonefredde, banche di Terranova, Mare del Nord, USA, Canada. Molto importante la Norvegiae Giappone.Il pescato nel 1993 si è aggirato sui 90 milioni di tonnellate.Nel fiume Volga uova dello storione diventa caviale.3.7.6. La situazione italianaL’agricoltura italiana è molto varia dal punto di vista organizzativo e produttivo, ma incomplesso si presenta relativamente arretrata rispetto a quella di molti Paesi europei. Imotivi sono numerosi: a) storico-sociali e naturali. Anche il paesaggio delle nostrecampagne è tutt’altro che uniforme. Ecco le differenze: della bassa pianura lombarda,della Toscana interna e della Sicilia interna. Insomma, l’agricoltura italiana si colloca tra ilmodello mediterraneo di tipo tradizionale e quello nord-americano di tipo avanzato. Iterreni sono occupati da: seminativi, prati, colture permanenti (vite), boschi, altrasuperficie (pomodori, carciofi..).3.8Industrie e relativi spazi3.8.1. Industria pesante e leggeraPer tradizione sono considerate:1) industria estrattiva2) industria manifatturiera3) industria di trasformazione4) industria delle costruzioni5) industria di produzione e di erogazione dell’energia elettricaLa Geografia si occupa dell’ubicazione, della distribuzione geografica, della

localizzazione( come processo insediativi). I fattori che che influiscono sulla localizzazionedi un’unità industriale sono: a) da industria ad industria (minerali-trasporti, auto-navi); b)nel tempo (oggi in un luogo, domani in un altro..); in relazione alle condizioni politicoeconomiche(gestione pubblica).La Geografia non ha mai manifestato preferenze sia sui grandi complessi, che piccola emedia industria o artigianato. Con riferimento alla natura delle materie prime utilizzate si èsoliti distinguere: a) industria pesante (metallurgia); industrie (leggere). Infine, tenendoconto della destinazione dei loro prodotti semilavorati o finiti distinguiamo: a) industrie dibase (semilavorate) e industrie produttrici di beni destinati al consumo (abbigliamento).3.8.2 I luoghi dell’industriaL’industria si localizza in vario modo: estrattive (luogo); idroelettrica (salto d’acqua);costruzioni e installazione d’impianti (stradali e cantieri); industrie di trasformazione(metallurgiche, meccaniche e chimiche). I centri industriali (poli) corrispondono a città cheospitano, oltre al grande complesso di trasformazione, anche l’indotto, cioè un complessodi attività produttive e di servizio che si sono sviluppate grazie all’industria principale (Fiata Termini Imerese…).Tipiche aree industriali eterogenee, stabilimenti appartenenti a comparti diversi sorte alleperiferie, dove alle piccole industri sono stati ceduti i terreni ( Zona industriale di Catania.).Aree industriali omogenee: un singolo comparto.3.8.3 I recenti cambiamenti tecnologiciPer lungo tempo si è sostenuto che l’industria più avanzata riduceva i costi con lameccanizzazione, sostituita dall’automazione, infine ai computer. A una più attenta analisiemerge che le industrie a tecnologia avanzata sono concentrate in particolari posti,caratterizzati da:1) presenza di centri di formazione scientifica e tecnica.2) Forte propensione a collaborare con centri di ricerca.3) Elevate disponibilità finanziarie.4) Condizioni ambientali favorevoli.5) Una volontà politica chiaramente manifesta.Al primo posto ci sono gli Stati Uniti,Giappone, Francia, Spagna.3.8.4. Le maggiori produzioni mondialiLe produzioni industriali sono: a) il petrolio grezzo; b) carbon fossile; c) gas naturale; d)acciaio; e) energia elettrica; f) autovetture; g) navi varate; h) cemento.Queste graduatorie rappresentano solo un esempio della miriade di prodotti industrialiottenuti oggi nel mondo.

3.8.5. L’artigianato persisterà?Il sistema di produzione artigianale è basato su: a) l’acquisto di materie prime; b)l’esecuzione del lavoro; c) la vendita diretta. Vi rientrano : gli articoli in pelle, gli articoli inlegno, le sete pitturate, vari oggetti in legno intagliato Europa centrale, vari oggetti in vetropitturato son una chiara espressione della semplicità di un mondo umile ed a volteprimitivo.3.8.6 La situazione italianaIl processo di terziarizzazione ha provocato anche in Italia un ridimensionamento delleattività secondarie. La distribuzione regionale della potenza installata rispecchia il fortesquilibrio tra Nord e Sud nella domanda di energia .Ecco le varie distribuzioni subordinateal fattore trasporti. A) industrie siderurgiche localizzate Piemonte e Lombardia; b)raffinazione del petrolio prevalentemente costiera; c) chimica pesante. Industrie localizzatetra materie prime e mercato: materiali da costruzione e industrie alimentari. Industrielocalizzate vicino il mercato: automobilistica, alta tecnologia, macchine utensili.3.93.9.1 Attività terziarie e quaternarieDa vari decenni la Geografia sta studiando il commercio, i trasporti, le comunicazioni, ilturismo., Essa distingue un terziario banale che consiste in attività commerciali presentiquasi ovunque. E un terziario avanzato ( come la pubblicità e libere professioni) menodiffuse ed evolute. Mentre il terziario esplicito è riferito al marketing.3.9.2 Il commercio internoGià all’inizio del Novecento si è parlato di commercio interno e la geografia commercialecoincideva con quella economica. Un grande numero di studi ha riguardato il commerciointernazionale come importatori ed esportatori, soprattutto cereali, carbone, petrolio, esingoli prodotti industriali. Chi ha materie prime (Russia, USA) molto spesso è un paeseesportatore. C’è anche un documento contabile denominato <bilancia commerciale> diimportazione ed esportazione.Invece le transazioni che avvengono nelol stesso Paese possono essere: consistenti,composizione qualitativa, distribuzione territoriale, grande distribuzione, aree di mercato,mercati periodici, fiere periodiche, manifestazioni fieristiche , espositori. Oggi si parlaanche di Geografia dei prezzi.3.9.3. Il turismo nelle fasi di irradiazione, circolazione e ricezione.La Geografia definisce il turismo come il trasferimento di uno o più soggetti dal luogo di

residenza verso una o più mete con trasferimento di reddito e spese fuori sede. Nellosvolgimento del turismo si possono distinguere tre fasi:1) Irradiazione (andare da un posto all’altro)2) Circolazione ( trasferimento, cioè il viaggio)3) Ricettivo (città, regione…).I tipici esempi di turismo sono: culturale, manifestazioni, naturalistico, balneari, termali,congressuali, affari. Il rapporto tra turismo e l’ambiente è la sostenibilità, perché quellodi massa (Venezia) potrebbe creare problemi sociali.203.9.4 I flussi materiali e quelli immaterialiLa Geografia dei trasporti che per tradizione si occupa della spostamento di persone ebeni si interessa sullo studio dei flussi che si manifestano sulle reti tecniche (strade,ferrovie idrovie). I flussi esprimono le reti di circolazione che si distinguono: alladirezione dei movimenti, alla consistenza del traffico, alla tipologia (passeggeri, merci).I flussi veicolari sono autostradali, ferroviari, imbarchi, ecc. Da qualche decenniol’interesse è anche per flussi di capitali, idee informazioni.3.9.5 La bilancia dei pagamentiEssa comprendenle parti visibili (importazioni ed esportazioni) e quelle invisibili(positvo o negativo). Le parti invisibili consistono nella contropartita monetaria di servizidi vario genere: diritti di mediazione; interessi sui capitali investiti all’estero; apportivalutari; noli marittimi; noli aerei, rimesse degli emigranti; trasferimenti internazionali dicapitali. Il terziario in Italia appare come il settore economico che assorbe il maggiornumero di attivi quasi i 3/5 del totale. E nel reddito è ancor più forte: 68% contro il29%.Si esportano prodotti dell’industria meccanica cuoi, calzature, legno e mobili. Siimportano computer e petrolio da raffinare. Positiva è la bilancia dei pagamenti grazieal turismo.I flussi molto intensi di beni e persone dimostrano la vitalità del <sistema-Italia>. Adesso ci sono anche nuove professioni: evoluzione dei mass media, telefoniae telematica3.103.10.1 Infrastutture per i trasporti e le comunicazioniLe infrastrutture (beni creati dallo Stato)ga gestiti dai privati, hanno grande rilevanzaper la società d’oggi. Tutte le infrastrutture economiche-tecniche (linee elettriche) esociali (biblioteche) occupano spazi più o meno grandi. Ed adesso la Geografia sioccupa anche le infrastrutture per le comunicazioni.3.10.2 Strade e loro differenziazioniIl progresso industriale ha richiesto nuovi mezzi di trasporto soprattutto un’enormeespansione delle strade (auto e camion), miglioramenti del fondo stradale,intensificazione dei traffici. Le strade sono importanti per la loro flessibilità,polivalenza , infine per lo sviluppo maggiore degli scambi molto rilievo hanno le

autostrade.3.10. 3 FerrovieL’avvento della ferrovia c’è stato in crescita perché più economici, più rapidi dipesi dafattori fisici ed umani. Maggior ferrovie si hanno nei paesi più industrializzati grazie ai<nodi> ferroviari. Anche se la ferrovia non è adatta da porta a porta, non è vantaggiosaper le piccole merci, né per le bravi distanze, con costi alti. Oggi molti rami ferroviarisono stati tolti.3.10.4 PortiI porti erano naturali ed artificiali, oggi quelli naturali servono solo per imbarcazioni dadiporto. Tutti gli altri sono artificiali. Vi sono porti esterni (sulla costa principale9 ointerni (bacini di acqua per l’attracco delle navi). Le funzioni di un porto possonoessere: militari, mercantili, commerciali, industriali, di rifornimento, di riparazione,pescherecci, turistici.3.10.5 AeroportiLa necessità di trasferire beni e persone con gli aerei implica l’esistenza di particolaristrutture con particolari bacini di utenza (Catania Roma). Essi sono civili e militari.3.10.6 IdrovieI laghi e i fiumi rappresentano un’alternativa alle strade. Quando si devono trasferireprodotti. Sopratutto legname in Canada. O nei grandi lagni dell’America settentrionale,o lungo la Senna a Parigi, o sul Reno. Mentre in Brasile il Rio delle Amazzoni è l’unicomezzo per il trasporto.3.10.7 Una visione di sintesi.La Geografia raramente studia le singole strutture, bensì ci si applica su scalaplanetaria. Si studia anche la funzione delle reti, e ci si serve di Internet per migliorarele conocsenze.3.10.8 la situazione italiana.L’Italia possiede: strade ordinarie e autostrade (438.000 le prime, 6.500 le seconde),La densità si presenta diversa da regione a regione. Ci sono tangenziali e raccordianulari. Ferrovie: si sviluppava per 19.500 km da nord a sud. Porti: notevole sviluppocostiero (Genova). Aeroporti: Roma (intercontinentale), Milano. ; Idrovie: Po, ed infinele reti informatiche in pochi anni già ci sono 4 milioni su Internet.3.11L’evoluzione economica spontanea e quella regolata3.11.2 sviluppo spontaneo o sviluppo autoregolato?Parlare oggi di sviluppo spontaneo è fuori luogo, poiché anche gli ordinamentieconomici-sociali del Paesi ad economia di mercato prevedono regole cui devonosottostare i cittadini e le aziende. Le motivazioni che stanno alla base della regolazione

dell’economia sono: sociale, economico, politico, ecologico. Un esempio significativo èrappresentato dalla partecipazione statale alla gestione dell’industria.3.11.3 Lo sviluppo nelle economie pianificate.La pianificazione è sorta nella ex Unione Sovietica con proiezione economiche epolitiche quinquennali consistenti nel’<appiattimento delle remunerazioni del lavoro> edeliminazione della disoccupazione. La stessa Repubblica Cinese sta poggiando il suomiracolo economico sull’incremento degli investimenti esteri.3.11.4. L’Italia e le sue privatizzazioniIn Italia c’era il “fordismo” (imprese a partecipazione statale era un tutt’uno conl’ambiente circostante. Oggi ci si affida all’iniziativa privata per questi motivi:1) Il ridimensionamento della produzione di massa.2) L’introduzione di innovazioni tecnologiche.3) Riduzione del lavoro umano per le macchine.Oggi la scelta nel nome dell’Europa unita e nel quadro di uno sviluppo globale èaffidato al mercato, con manager ed una gestione efficiente ed equilibrata.3.12I divari territorialiI metodi adottati per evidenziare le disuguaglianze territoriali sono di varia natura: Imetodi tradizionali consistono nell’impiego di alcuni indicatori statistici che esprimono lacondizione di sviluppo o di sottosviluppo in cui si trovano determinate aree. La diversaestensione territoriale non rendono opportuno utilizzare dati assoluti, ma quelli relativi(economia, andamento demografico, situazione alimentare, ecc..). E poi sulla base diquesti metodi si è pervenuti alla distinzione di paesi sviluppati o sottosviluppati.3.12.2 Centro e Periferia del MondoGrazie ai metodi dinamici si è giunti a differire Centro (Paesi ricchi) con Periferia( Paesisottosviluppati). Alla luce del reddito individuale, indice d’inflazione e sviluppomotorizzazione civile è possibile una prima serie di considerazioni sul livelloeconomico generale raggiunto dai vari Paesi. Ma dal punto di vista alimentare lasituazione dell’umanità è veramente preoccupante nei paesi poveri. A causa di:1) La mancata impronta agricola2) Un’industria che non decolla per mancanza di capitali3) Le carenze infrastrutturali.3.12.3 Squilibri interniNaturalmente i singoli Paesi solo di rado presentano uno sviluppo omogeneo. Nellamaggior parte dei casi si verificano squilibri interni più o meno marcati. Contribuiscono aciò: risorse naturali, infrastrutture, popolazione, istruzione, disponibilità di capitali. Un ruolodeterminante è assorbir il surplus di manodopera.3.12.4 La situazione italianaL’Italia presenta uno sviluppo squilibrato. La superiorità di Piemonte, Lombardia e Liguriaè netta rispetto alle altre regioni. Motivi storici sono alla base di questa diversità

economica tra Nord e Sud. Uno specchio dello squilibrio è dato dal PIL tanto che al Nord èquasi il doppio del Sud.3.13La Geografia può contribuire a risolvere i problemi del mondo?3.13.1 La necessità di un’integrazione della Geografia con altre disciplineTutti gli abitanti della Terra fanno geografia: produttori, spazio terrestre, essere attori dellaterra può renderla più vivibile. Occorrono sinergie anche con le altre scienze.3.13.2 Azione congiunta con Scienze naturali, Medicina ed EcologiaOggi molti fenomeni naturali sono studiati da branche scientifiche a sé stanti. Bastipensare alle piogge acide, ai dissesti, ed altro sono affidati alle scienze naturali. Inveceper quanto riguarda la geografia medica c’è una forte convergenza con la Medicina vera epropria al servizio dei flussi turistici.3.13.3 Rapporti con la Storia, Economia, Sociologia, Antropologia.Storia e Geografia sono in stretto rapporto, la prima studia i nessi tra i fenomeni che sisusseguono nel tempo, la seconda studi i fatti nello spazio. Anche la geografia economicapuò avere rapporti con l’economia. Produzione agricola, industrile, relazioni commerciali,ecc..Anche Antropologia culturale. Demografia e Sociologia forniscono datiinterscambiabili.3.13.4 I rapporti con la StatisticaNella storia della Geografia risulta che è legata alla Statistica, perché i suoi dati vengonoutilizzati dai geografi, che si trovano oggi di fronte ad una mole di informazioni sempre piùampia e frammentata, difficile da selezionare, tali da rimanere insoddisfatti. Per i geografoi dati non devono rappresentare affatto il risultato raggiunto, c’è uno scambio diinformazioni.3.13.5 La situazione italianaI geografi italiani non hanno avuto mai la pretesa di risolvere i problemi che assillano ilmondo ed in particolare il loro territorio, se si prescinda da chi ha avuto incarichi politici. Idocenti sono impegnati nella scuola d’obbligo; nella scuola superiore (anche se ora digeografia è stata eliminata dai curricula..), nell’Università. In essa i fatti più graviconsistono: da un lato nel mancato riconoscimento del lavoro finora svolto nellaformazione dei laureati; dall’altro lato dalla posizione di netta subordinazione dellaGeografia non solo nei riguardi di discipline professionalizzanti, ma anche con la Storia.Non dimentichiamo anche il lavoro svolto dai geografi sulla:1) Pianificazione territoriale2) Sulla tutela del paesaggio3) Sulla tutela dell’ambiente4) Sulla qualità della vita

5) Sulle disparità regionali6) Sulla situazione politica delle regioni7) Sulle fonti di energia.3.14Quella di geografo, un professione possibile?3.14.1 L’esperienza di alcuni Paesi stranieriIn molti paesi la professionalità delle discipline geografiche non è mai messa indiscussione. Il geografo è ritenuto un uomo dotato si senso pratico per la soluzione diproblemi quotidiani. E notevole è il suo contributo nella Geografia applicata. I paesi in cuivi sono notevoli riconoscimenti sono: il Regno Unito: gli USA; Paesi Bassi: Belgio;Germania; Francia.3.14.2 Situazione e prospettive in ItaliaIn Italia i geografi non hanno un gran rilievo nel campo delle applicazioni e sono poco notialle autorità centrali che si occupano di pianificazione territoriale e di sviluppo economico.C’ è un progetto alla Camera dei deputati secondo il quale i geografi dovrebbero offrirestudi su:1) Condizioni naturali, sociali ed economici2) Analisi geostorica del territorio3) Realizzazione di cartografie tematiche4) Definizione dei limiti geografici5) Regionalizzazione di piani topografici comunali266) ricerca della localizzazione geografica ottimale7) Vincoli geografici nell’uso del suolo8) Valutazione di impatto geografico9) Inventario delle risorse naturaliPerò l’iter si è formato, pertanto solo alcuni geografi hanno avuto l’opportunità dipartecipare a ricerche applicate in attesa delle liberalizzazioni delle professioni