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Pratiche devozionali e vita religiosa di una piccola comunità del Reventino. Motta Santa Lucia nel XVIII secolo

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ROGERIUS -A\NO VI - N lio,Dicembre 2003

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Pratiche devozionali e vita religiosa di una piccola comunità delReventino. Motta Santa Lucia nel XVIII secolodi Alfonso Barone

.4d Anim,ntoglie ontorevole e

afettuosa contpagna di ,-itct

La v i ta re l ig iosa d i Mot ta Santa Luc ia , ne i p r im i mes i de l 1756, subì un durocontraccolpo. II sindaco, Giovanni Battista Scalese, pretendendo antichi diritti mu-nicipal i sLr l la chiesa prarrocchiale di S. N{ar ia del le Grazie, produsse dei memorial icontro il clero locale ed in particolare nella persona del procuratore della confrater-ni ta del SS. Sacramentot don Ottavio Volpe. A suo avviso la catt iva gest ione delpr iorg: determino i l c l isfacimento del la matr ice piu una serie di danni i l sodal iz iorel igioso, posto nel l 'a la sinistra del la chiesal: sorto come monte di pietà-r e arr icchi-to di pr iv i legi f in dal 1539 grazie al ponref ice Paolo I I Is.

Ftt t tna catt iva parentesidel la stor ia locale che si r isolse con l ' interr .ento deltescot.o di lv{art i rano6, Nicolo Spedal ier i - . e la smenti ta di ognicapo di accusa daparte del sacerdote l -eone Colosimos i l quale preciso che gl i sperperi r i -quardavanole precedent i amminisi t razioni e che i l denaro inr est i to negl i ul t imi anni i l concesso''...solto titolo di elernosine e spese in orologi, conpane, ed altre cose..."e. ugualilamentele mtto! 'eva i l parroco che, sor lolrndo sui doveri enunciat i nel l 'at to di tbn-dazione, intendeva ''...caricarla ect obligai'la a pesie spese, ctlle clttali. non ptroleclettq di loro Principsl'e esser tentrt(l. conre di ripai'tt:ione nella Chiesct Pcti.r'ocihicrle,suppellettil i per conoclo della ntedesima, ot'gctttisÍroti, e cose simili..."ro.

Ristabi l i ta la calrna e r ipart i to I 'uso de-el i areent i e dei paramenti sacr i , ie att i -v i tà rel ig iose sbocciarono pi i r r igogl iose di pr ima. un anno dopo, i l 30 dicembre1757. gl i iscr i t t ia l la Con-ere*ea del SS. Croci f isso edAnime delPurgator iou pensa-rono che era giunto il momento diregolamentare I'attir, ' ità e individuare un ambien-te adeguato alle loro funzionirr. Dalla sua istifuzione, awenuta nel 1703 per volontàdi Francesco Antonio Cianflone13, I'associazione religiosa non ebbe uno ipazio pro-pr io e solo intorno al 1750, per volontà del vescovo di Mart i rano Bernardinó deBernardist+ e dell'abate Carlo Cianflone, i confratelli, poterono avvalersi dialcuniambient i del la MenseL vescovi le adiacent i i l coro e " . . .dì sopra la sagrest ia. . . , , ts.Quindi, su insistenza del curato Rocco Santangeliro, si penso alla creazione di unmonte deimorti in cuii"...trtti li divoti cittadiní ciaschedtmo secondo la stn buonavolontà, si ascrivesse nel mec{esimo per pagar rm tctnn il mese; per incli nella suamorte se ne dovessero celebrare tante messe giusta le leggi, e disposizioni stabi-Iiende del medesimo n1onte..."t7.

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Riguardo alle regole, sintetizzate in l5 articoli, tra le altre cose fu specificatoche ogni confratello fosse t-enuto a partecipare ai fi.rnerali e a trasportare'il feretro;di venerare IaMadonna del Suffragio eversare 2 car i in iannui in suo favore traì igiorno di Natale e S. Si lvestro; di celebrare una messa solenne nel l 'annir-errui iodella morte del fondatore (7 agosto) "...matrice e èèra'necessaria...". Precise iniamentare I 'e lezione del le car iche dei scdi gennaio in assemblea plenaria dove cnomina del Rettore, Prefetto, Pr imo Assistente, Secondo Assistente e Se_gretar io.Rispetto al le rendite si stabi l iva che le stesse fossero custodite in una.usiu. t .Jchiavi tenute dall'Abate, dal Rettore e dal Prefetto: ".. .con tenersi clentro I,istessacassa, non solamente listrontenti, e titoli delle rentlite, col Iibro, in cui si ttotculo,tutti li capitali e corpi, e Ie loro affrancazioni, ma un altro Iibro cti tutto I'introiioed esi to. . ." .

Lo statuto, infine, pur sorv'olando sulle norrne di ammissione di un nuovo con-fratello, riconosceva I'autorità del vescovo di lvlartirano sulla sua attività ricordan-do che "...restctrlo salvi, ed illesi in detta Congrega:ione tuîti l i jussi ctel l 'escovloorclinario, a cui resta I'istessa facoltà d'in,igilare àtte renclite, ec{-all'ay.an:o, e4 nl-la rendicontazion<z de' conti delle medes in1e..."18.

La nobiltà locale non restò avulsa dalle pratiche devozionali e avuta la possibi-l i tà di consol idare la propria presenza lo ièce attra\ .erso i l possesso del l 'órator ioprivato - che "aveva un'importanza fondamentale perché era il luo_eo della memo-ria, lo spazio dove riunirsi per praticare le forme di cLrlto a fa','ore del Santo patronoe del l 'anima de-elr i antenat i"re - e [a costruzione di chiese. E i l caso diGioàcchinoSir ianni i l quale, i ,n una nota r i lasciata al notaio Pasquale Sir ianni, dichiarava che" ...ispirato da Dio, ha deliberctto d'eriggere, e fctbbriccu'e, trtlct certa chiesa, atrctc-cata vicina, e contigua al proprio Pala=:o stto, dot'e al presente ctbita, in essct sttc/-detta terra di ù[otta S. Lucict, nel luogo o sict vicinato nonato il Fosso, o sict laCosta.. ."2o. S. l f intenzioni delgent i luomo, I 'edi f ic io sacro, doveva essere consa-crato alla Vergine Addolorata e ai Santi Gioacchino e Pasquale Baylon e fornito diruft ig i ioggett iut i l i a l le celebrazioni. Ottenute le necessarie dispense vescol, i l i , i '8giugno l7 57 , iI sacerdote Rocco Santangeli impartir.a la benedizio ne,,printi lapi-dls" a cui segui un intenso lavoro delle maestranze locali che si concluse nel elro aipochi mesi. A reggere la chiesa, secondo le disposizioni del promorore, flrìnò- lÀi"-mati i d iscendent i del la famigl ia Sir ianni i qual ivennero obbl igat ia reci tare ". . . i rzperpehntm llna messo in ogni giorno di Domenica, efeste di precetto, incluse qtel-le, nelle quali son permesse I'opre servili giusta la costituzione di S. B.felicementeregnante..."2r. Gli stessi, stando ad un documento coevo, per la felice posizione del-l 'edificio, accoglievano il passaggio della processione di S. lvfarco Évangelista laquale, partendo dalla panocchiale, veniva " ...accotnpagnata da tutto il i lero, uo-mini, e donne..."22. Nel meridione, la processione del Santo, dava luogo ad apparatiscenici spettacolar i che coinvolgevano I ' intero abitato dove spiccavano i véssi l l i

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Pratiche devozional i e vita relígiosa di una piccola comunità del Rer entino. lvfotta Santa Lucia nel )J/III secolo

delle confraternite, preceduti dal clero e dagli ordini monastici. Per motivi di presti-gio, spesse volte, si degenerava in comportamenti sconfortantipoiché "dietro alleparate di candele e stendardi, iniziarono ad affiorare lotte per I'ordine di preceden-za: le decisioni su quali confratelli dovessero partecipare a una parata o a un fune-rale, e in che orcline, riflettevano il prestigio sociale e I'antichità della compa-snia inquestione"2l.

La chiesa dell'Addolorata, secondo ilcostume del tempo, fungeva da cimiterofamil iare dei Sir ianni nel quale onorare gl i antenat i e tramandarne i l r icordo. "Lacustodia della me:moria - scrive Philippe Ariès - nata nel Medioevo dal dovere reli-gioso di perpefuare delle azioni sante votate all ' immortalità terrestre e celeste, estc--sa poi agli afti eroici della vita pubblica, ha dunque ormai conquistato la vita di tuttii giorni; è I'espressione di un sentimento nuovo, il sentimento di famiglia"2+.In me-rito a tale consuet.udine, Gioacchino Sirianni, otteneva la dispensa per " ...turnttlar-visi tanto lui, quanto li di lui discendenti, così mascoli, che femine..."?5 ma non eraI 'unico a godere r i i qLresto pr iv i legio tra gl i abi tant i di Motta S. Lucia. La famigl iaSacco, ad esempi,c, già anteriormente al terremoto del27 marzo 163816 era proprie-taria deljls patronato e presentandidella cappella del Carmine nella chiesa parroc-chiale:7. Orator io successivamente caduto in rovina sia per i danni provocat i dalmoto tellurico, durante il quale "...t'írnose dinttct essa Cappella, e sí dispersero tul-te le suppellettili, perché cadde, e rovinossi tutîa la Parrocchiale...", sia per I'incu-ria dei discendenti i quali essendo "...uomini applicati alla culnra della terra, ed acustodire armenti in cantpagna, non ànno perciò badato a promuovere ql zelo chie-sastico qttalche uno dello loro Famiglia, ne tampoco hanno qualche lorofiglioloapplicato alla sarola per potersi promllovere al sudetto stato chiesaslico..."ls.

Nel la stessa chiesa, al t re famigi ie che vantavano del le cappel ie erano iNotar ianni e i Ri ' :c io:e, al le qr-ral i legarono dei beni (sol i tamente case o terreni) ocapitali in denarc, con I'obbli-eo di far celebrare in perpetuo le messe e gli uffici ri-chiesti dal tbndatore. La prima casata, originaria di Nlartirano, era titoiare della cap-pella di S. Francesco di Paola per la qr.rale nominava un cappellano dalia cui elezio-ne erano esclusi i discendenti delle fìglie femmine. Il 25 aprile 1785 il suo possessospettava ai cugini Antonio e Carmine Notarianni i quali, presente il notaio PasqualePeni, stabilirono che non avendo " ...detto Antonio costitttito...figli maschi, nta fe-ntine, e qtrcste es'cluse da detto jus, a stabilito detta sua porzione di jus, che alpre-sente o infuturum avesse, o potesse avere in detto beneficio di jus loro patronatodella cappella su'detta, cederlo e rirumciarlo al predetto Cannine..."30.

Il recinto parrocchiale era occupato, inoltre, da innumerevoli sepolture comunied individuali. Gli avelli privati erano subordinati al versamento di una tassa a fa-vore della chiesa e già nel lvledioevo, scriveva J. Gerson, davano prova della "piaprorvidenza e di animo buono" del defunto. Un afto notarile steso il 9 maggio 1763racconta di una lite sorta tra Nino Bevacqua, Giacomo Giudice e Tommaso Sirianniper il possesso di una tomba. La "fossa", posta nella chiesa di S. Francesco d'Assisi"...e proprio quella ch'è colla lapide rotonda situata à piedi dell'Altare del glorio-

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so S. Francesco d'Assísi, íntermedio coll'altro altare del glorioso S. Antonío cliPadova, e colpe'rgatno v'erso la parte sinistra di detta chìeú...,',0. t..opo i-L.-morabile apparteneva alla famiglia schiavo e pen.enne ai tre costituifi p;.;;i i;La vicenda si concluse con un nulla di fafto, nonostante I'accusa rivolta a GiacomoGiudice secondo la quale "...non ci teneya nessun jusso...r'31.

- -f_. leggi òanoniche stabilivano, inoltre, il diviéto di vendita dei sepolcri ma perIaudabiles consuetudi.nes accadeva spesso il contrario come awenne l-'l I dicemùre1771. ln quel l 'occasiòne I 'abate Rocco Santangel i , parroco di Motta s. Lucia e" .. -sue rispettive montagne e casali adjacentino... ", cedeva al sacerdote DomenicoPane di Taverna una sepolrura a" ...tÌ'e coverc$. e propriamenîe sotto it pttlpl,"'-..",;iiposta nella chiesa del Carmine diAdami:;: edif,rcio fondato grazie alle èlemosinedei fedeli. Lo stersso Santangeli si rese benemerito del restauro"ed ampliamen;;;ì:la parrocchiale di S. Maria delle Grazie. Lavori iniziati nel1771, con la costruzionedi una nuova navata a tre arcate "it't corno Evangeli",e ancora in atto sette anni do-po qtìando, per finanziare i ripari al tefto e alle capriate, cedefte a Giovanni gattisiaScalise uno spazio libero adiacente la capp" ...9íà eretta, e fttnnata nel primo lztogo cnto luogo situata ín detta nave,.perciò detdella nave quale è proprio at,anti ilprimodentro detta nat'e, cioè tra il printo, e sectro et per proprio cottto del sudetto Reverendo Signore Abbate costituito che pttoledi quello disponere, ultimantente dql suddetto costituìto signor clon Giovanní Bàttistacostitttito li è stato richiesto detto rernasttcontiene detto pilastr-o, bisognandoli per.monttmento, seu:;epoltura, che viene ad e.tura del magniJic'o Giacono Serianni; dcdetta pai'occhia a bisogno di rif'a:ione, e specialmente clella copertlrya, e cavq.iatadella stessa, e vi v'uole molta spesa, ha pertanto srabilÌto cletto rentasto luogo ce-clerlo, e v'enderlo per ztso dí sepoltura come sopra al riferito Signor Don GiovanniBattista Scalese per ilsolito dritto di docati sei, e coilafacotlà ctipoterci tenerescanni di legno, sedie perché cosi sono conventfii..."i+.

_ L'attività edile, probabilmente, non tenne conto delle antichità esistenti nell'e-dificio e mando in polvere si-enificative testimonianze del passato. A tal riguardo èindicat ivo quanto r i fer iscono Francesco Cimino, Giovanni Rizzo, DJmenicolr{astrojanni, Pietro Sacco Cicorí, Altonino Chirillo, Saverio Jannaccaro e DomenicoAntonio Scalise secondo i quali una tomba appartenente a Fedele Bonaccio, BrunoBevilacqua e Anna Falvo - situata " ...a dirittura della parte della porta grande pvesi entra, ed a latere dell'acc1uasantaro..."- fu coperta dalla"...-ntarrirr, ecf inctiI'abate di detta chiesa, ciJè sopra il nuovo pavinànto in pregìttclizio ctelti cennatlipadroni di quella...":s.

.. Questi restauri, però, non erano destinatia durare a lungo. Dopo qualche annoil terremoto del 1783 avrebbe fatto sentire -eli eftètti n.gr-liui anche-su ùIotta S.

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Pratiche devozionali e vil.:a di una comunità del Revenrino. lvfotta Santa Lucia nel XVIII secolo

Lucia determinando altre distruzionila diocesi diManirano.

e rovine, così come awenne nel territorio del_

Appendice documentaria

Regole della Confratemita del SS. Crocifisso.l7 5' l

"Ptimo: Che hilti li Fratelli olh'e dell'obligo, che si spiegherà nella regola clel-la Congregazione, siano obligati generaltnente, qtnlora son chiamati, e ricl.tiestiad ass-ociar l'es'equie, e processionÌ di tutti Ii morti, e portar Ii caclaveri, e cluelliFratelli, che particolarmente, e specialmente assistonò a quest'opera pia, qtìanclosortirà la morte c{i ciascheduno di loro, devono avere dalla Congregazione, e Fratellirespettiv'e l'associazione, e croce gratis, e l'fficio de morti

"nntoto, e messq cctnta-

tQ in detta congregazione, lnfra li tre giorni deila sua sepolntra, oltre l'inclulgenzeche curerà esso 'Signor Abbate di oÍtenere da Roma. E l;altri Fratelli clevono"averesolamente I't(fi,:io de morti cantato in detta Congregazione, infra cletto tricluo.Quale messa cLzntata, stà a libito di esso SignorAbbate, e l'altri Àbbntipro temDo-re, di celebrarla,e farla celebrare, a chi li pare, e pagarsi dalli prot,enti ài essa ion-gregazione, che pen,engono dalle questue, ed associcr:Ìone de' ntorti.

Secondo: Ct\e tutti li Fratelli siano obl.igati in piccol segno cli clivozione, e sog-gezzione alla tl[a,donna Santissima del Stffragio pagare ogn'anno, in beneficio ctJt-la Congregazion,z,e cappella, ùrc carlini, che si devono pagare, clal giorno-cli l1ataledi ciascheduno onno, per lutto il giorno di S. Silvestro, ttltinto gior,ro dell'an7o,Ì1otl ostante, che'il Jratello sia entrato nellaf'atellan:a infra annrrm. Ne restanopet'ò esenti di tal pagamento queÌ Fraîelli, che particolartnente assistono per I'as-socia:ione, e per portot'li morti come sopra, a rigttarclo dell'oper pia, ch;esercìtct-no, e dell'utile delpedatico, e cera, che causano alla Congregazioie,efratellanza.

Terzo: che Ìn ogni primo giorno di Gennaro, di ciaschedtrno anno, o alpiit ilprimo giornoJè:;tivo, che immediatamente siegue, principiandosi dalla prima cliGennaro, delven"turo anno 1759 (stonte in questo intminente anno 1758 pàr non es-sercifratellanza ordinata, e per evadere ogni confusiorle, resta tafacottà clell'elez-zione ad esso Sig:nor Abbale), si devono tutti li Fratelli convocare per I'elezziotte, ecreazione del rettore, che devesifare nellafornn, e manÌera, che appresso si stabi-Iisce. E poi di tutti I'altri, cominciandosi dal Prefetto, Primo Assiitente, SeconcloAssistente, Segre'tario, ed a chi concorre Ia maggioranza de voti di ttttti li Fratelli.Quel.li restano per tali creati, ed eletti dovendosi però eliggere Ii Fratelli piit meri-tevoli, capaci, ecl'intelligenti, ed atti al loro respettivo tfficio, ed ímpiego.

Quarto: Perché la totale Amministrazione di detta Cappella, è stie renclite, ecleffetti di oggi addietro, e doppo Ia ntorte del dettofit Franòàsco Antonio Cianfloneatttore della sua erezzione, efondazione, e stata pienamente di esso Signor Abbate,

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ed a suafacoltà, ed arbitrio, anche la crzÌone, e cr€azion€ del Rettore della Congta, e capace, e di buoni costtuttì, ed esemè obligato afar le prediche, e serntoni atuali, e Ia principal atra del!'anínte, ttrttSignor Abbate presente, cossì come tuttirtrnt, nontínare in ogiú prímo giorno di Gdotti, e capaci, e specialmertre ancora Ii 7ficiali, ef'atelli detono eliggere per Reitsacerdoti nontinati, e quello resti eletto îtfraggi, di turti ti fratetli congregati, necaltercazione, e discordio, che possa essopro-temporefiiluri esercitar essi Ia carica di Rettore sudetto, e che oltre l'tmo clellisudettí tre nontinati, possa anclte esser eletto I'Abbate pro te:mpore. E perciò volen-do esso signor Abbate, e I'altriftfttri, nominar clue,'e non rre per l,elezzione c{elRettore ntdetto possano validantentefarlo, mentre per il terzo s"íntencle Ia personadell'istesso Abbate.

Quínto: Ecl ancora, che ttttte Ie rendite annuali clella Cappellct cossi come trttiIi proventÌ, elemosine, qrrcsÍtre, e tutte le rendite,futtrre atllmentanclosi, conte sispera in Dio, ed alla Divo:Ìone, efen'ore de'Fratelli, e pÌùà ctefectelisi clevonoconseructre, e atepositttre in una cassa con tre chictvi distinta da cpte/la clel tl[onte.Quale cassa as.sìente con una cJtiave, dey,e tenersi, cla esso signoí Abbate, e !,altriAbbati curatipro telpot'e, l'altra cltiave dal Rettore cteila Clngrega:ione, e la ter:a dal Prefetto t:on tenersi clentro l'istessa cassa, non soIsnrcnté Iistromenti, e tito-lidelle rendire, col libro, itt cuisi notano tuttilicopitali. e cor.pi, e le loro nn,:n,rr,:ioni, ma un crltro lihro dituuo I'introito, ed esito, eJi.a tattto'tton sifarà clàn.cas_sa, sen'irsi dell'a cassa del JIonte gíà fatta dtt tenersi li clzittt,i, siccome stab"ilit.à,cltti sotto nell'ere=:íone del medesimo, riserbandosi per esso Signor Abbcrte tutti tijttssi parocchiatri, intorno le cptesttte, per poterne disponere, o,tilr" sen:a consensode Fratelli, qtnlora rìptrgnano indowttamente nn tton in altro uso, ma per solo uso,utile abbellimento, e commodo della Congrega:ione, e Fratelli, e per il cli lui ay.an-so, ed augntentct.

.. sexto: conte purc, che per il Procuratore di dena cappeila, det'e in ogn'ctnnol'istesso Signor Abbttte, ed altri funtri nontínare dtrc Friùlli puntua[i, cipaci, eclatti a .tal tffi-cio,, e di questi due devosi eligere datt'uficiali, e Frateili in ògni pri-nto giorno di Gennaro, confonne sì è detto per I'elezzione del Rettore. Ui peia ttconti, in ognifine di cíascheduno anno, deve il detto Procztrdtore cossì eleîto'iren-derli irretnisibilnzente al P Rettore, e Prefetto della Congr-egazione, eclall'isîessoSignor Abbate, ed AbbaÍi pro tempore, confarsine significatòria formale, per manodel Segretario dlella Congrega:ione, firmata dalli stdeiti n-e P. liettore, piefetto, eclAbb_ate,l'ufficio, e carico di quel Prourratore, si è di esiggere I'annuali renc{ite,badare alla consen'a:ione, ed atrymeitto delle medesimeàltringrr, li clebitori, in

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caso di renitenza, ed essendo dí bisogno implorarci I'aggiuto, ed assistenza clel p.Prefetto, quale sia obligatofarci tutte le parÍi in giudizio, efuora, notar ntîri li pro-venti, e queste, e tenerne notamento per renderne stretto conto nello fine c{eil,ànnocome sopra, mQ p€t Ie ques-tue, però di ogni sorte, e genere, che sianb, cleve in ognitempo, che Ie raccoglie, ed esigge, subito invitarle, e consegnarle, in potere cti let_to SignorAbbctte, per introitarne esso il danaro in cassa, cònfarne notcttnento iI p.Prefetto, per mezzo del Segretario, e consen'arsi, Lra de'cortli, di detto'Procuratore, e dellelo veÍzulo senzo I'ordine, e mandaîo in sc,tempore, al di cui arbitrio anche stà diJ,chi celebra le r,,tesse, per esiggerle a diritso di renitenza esso Abbate, o il Prefetto insolidum possano astringere li clebitori opet' se o per interrnediam personaftI, del detto Procuratore, e marrcanclo clettoProcuratore, o v'enendo meno, sia tentrîo detto signor Abbate, e I'altri Abbati, chelo eliggono de ,nlpis, et defectibus del medesimo.

.Setlirtro: Clhe per le Etestue, che si dovrannofare in ogni primo lunecli c{el me-s.e deve detto Signor Abbate, ed it Prefetto, depurare in ogii volta clue Fratelli, cheloro pareran,Tat, e Ie questue subito detti carcerati clovranno inlroitarli alt'Abhatepro tenryore, per introitarli in cassa; confar.sifare daldetto Signor Abbate Ìl ri_scontro, e conJarli anche notare al Prefetto, e Segretario della Congr.ega:ione.

otÍuvo: Ea'altresì clrc il P. Rettore della cong.egazÌone clebba "àlrbrr,.e

la nrcs_sa in detta Con,grega:ione, e Cappello, itt ttttte le dortteniche clell'anno per comil1o-do delliFratellÌ. Ouale celebra:ione lisidebba pagare c{ctl procuratore clidefio cap_pella, clelle rendite di essa, allo raggione di utt cat.litto, e prececlente orcline, , ,rr,r_d.d,to di detto Signor Abbate, e !'altri Abbati pi'o tenlpot'e. Come ptrre il Tesorier.o clelillonte' debba celebrat'e Ia ntessa in cletrtt Congiegà:iorrc,e cappella, in Ítrtte lefgstedell'.anno, ec{ in cluellafesta,.clte ci è Congrega:ione clebbaìàtebrartn per il iont_nrcc.lo delli FrQtelli. Qtnle celebra:ione pctrintente si clebba pogare c{al procurcrtoresudetto e delle.sudette rendite, alla meclesinut raggione ctiinóarlino, e pi.ececlertteotlcora ordine. e ntandato di detto Signore Abbote, e deilialtri abbotí pìo trppo,.r.Ecl il Tesoriero essendo laico, anche sia a sua disposizione la celebraiio,r, ,r,)lr,îo,per darla a quelsacerdote, che liparirà, e che l'aggiuterà in cletto suo inrpiego, peresser tfficio d'ctssisten:a, efatiga, che ad uno solo sen:a aggiuto, sÌ reniefàigàso,e dfficile. E detta celebra:ione che prima era a disposlztone cti ctetto Signoí.,qíborc,,si e distribuiîct /n questa maniera, a rigtmrdo che il P. Rettore, porta tutto il peso nelspirituale, ed Ìl Tesoriere húto il peso del ùíonte, nel temporale.

Nono: Conte pure Ia celebrazione della messa di ogni ltmeclì cli cischecltmo an-no, resti a dispttsizione di esso Signor Abbate, ed altri Abbatiftúuri, cli celebrarla,e farla celebrare, in detta congregazione, da quel sacerclote,- che loro parerà, chetleve anche pagare dalle rendite di detta ,oppriln.

Decinrc: Ed altresì detta Congregazione, e Fratelli clebbanofar celebrare, inogni di sette A31osto, di ciaschedtnto anno in perpettnmt giorno ciell'Anniversario

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Pratiche derozionali e virr iccola comunite del Revenrino. fvfotta Santa Lucia nel XVIII secoro

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del sopracennata rtt Francesco Antotlio cianflone arftore deil ,erezzione, e foncra-zione di detta confrarernità, e cappelra, trna messa canÍnÍn nnrr,.,,n,.^ )^tt^ - -

pane nzaggiori della lulatrîce, e cera nec

.regq=tone, con esserli pagata e datq I,ele_

dedotta così cotne il caitiio, clel Sigies;,ioecedente, e della mattina, giusta it1otirc, fl7a:ione, e cappella, sicconteft la mente c{el

jussi del Vescovo Ordinario, a czti resta Iall'ayanzo, ed al/a rendi:ione cle,corzti tttttti.lijussi, e prerogative, clte cletîofi,t tfondttzione di detta cappella, fi.atelloí:a,ti ci hanno avuto, e ci possono at,ere, ittpossotlo ora, e sen\pt'e int"igilare, efar le parti. per I'tttile, e buona amntinistr-a:io-ne, ed evan:o delle medesinte.

Duodecimo: E parimente, che tucessero in tetnpo, che non interromDesI'intelligen:a di detto Signot.Abbatà, e

Decinrcterzo: Che crescendo le reuranno applicare li capitali afrancatiR. Signor Abbqre, ed Ufficiati clella Ccesped.iente proponersi in piena Congt.fi'atelli, allora s i potà faie l,appliciziqua lcheduno discrepa, der;e ass ignarepoco intporterà, beninteso però che ndtte capitali delfr Franceico Antonicconforme dispose ilmedesimo in detto.

. Decimoquarto: Che ilpiccolo ma1nel coro della Matrice, che stà di sottoca concessa da Monsignor Illustrissimtdetta Congregazione, che della parocc,della Parocclzia, ni ha da tener la

r ! Congrcgazione, che si conseruano-' De.címoquinto: Ed ultimo, che dismettendosi lafratellanza, o che si riclucessesenza il suo ordine cfficialità, e decoro, o veramenrc, àhe la Congrega:ione, e Fratelriimpedissero o altercassero al detto signor Abbate, ec{ all'aitrlAbTatifit1r*i tin,rri

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Pratiche derozionali e vita religíosa.di una píccola.comunità del Rerentino. Ivfofta Santa Lucia nel Xllll secolo

parocchíali, che ci tiene, o quelli che ci ha specíalmente riserbato, o ciaschedunodi essi, in detti casi, o ciascheduno di essi torni pienantente l'amministra:ione del-la cappella, congregazione, celebrazione delle messe, e rendite a disposizione diesso Signor Abbate, o dell'altrí Abbatifuturi, sirtcome è stato, e sono staîe, eî ipso

jttre, ipsoque falto, si potesse inserire, ad amminisfi'are tutto, senza dispenza di nes-stmo, siccome è stato per l'addietro, e siccome de jure, e solamente coll'intelligen-za, e parere delli detti successori, e descendenti di detto fit Francesco AntonioCianflone, alla di èui ura, è stata sempre del principÌo dell'erezzione, efuncla:io-ne sitto ad esso"36.

Regole del Monte dei Mortit ' |57

"Primo: Si deve per l'erezzione del Monteformare un libro, ne! quale si dov'an-no descrivere ordinariarnente tutti li nonti di ciascheduna persona cittadina, che se-condo la sua buona volontà, e disposízione si annoterà di pagare in ogni ntese cptel-la sttmma, che li parerà, acciò nel giorno della ntorte di ciascheduno, ni potesse, edov'esse avere il stffi'aggio delle messe nel rutmero con'ispondente alla summa chepagherà, e siccome qui sotto si stabilisce: e siccome ciascheduno si vorrà ascrit'erenel medesimo, non possa il Tesoriere o altrofarlo ascrivere da se solo, ma Io cleveproporlere in Congregazione alli Fratelli ascritti, ed interessati del ntedesimo. aflin-chè st esamini se devesi o no ascrivere, giusta le leggi che di sotta si spiegano, e p'e-cedente il di loro consenzo, ed essenzo siascrÌva, e noti irt detto l[orte.

Secondo: Che per un g:citro che ciascheduna persona cittadina si ascriverù indetto \Ionte, e libro per pagare sicconte dovrà pagare in ogni mese li si dovrannocelebrare nel giorno della sua rnorte per stffi'aggio dellu sua aninn nrcsse cliece: echi si asct'iverà, e pagherà grana due il mese li si clovranno celebrai'e nesse veitti,e cossichipagherò più dotrà at'ere le nTesse, ol raguaglio sudelto. s'intanto chz,che s'ascriverò, e pagherà un carlino ilmese, li si dow'anno celebi'ai'e nel giot'nodella sua morle messe cento.

Terí,o: Che succedendo morte di qualche persorta ascritta al :llonîe come so-pra, la quale però per lo spa:io di ntesi cpnttro continui non averà pagato la sonz-ma annotata nel libro, resti privo della celebra:ione delle messe, e perderà di van-taggio tutte le Enntità che si troverà aver pagato prinza delli mesi quottro.

Ousrto: Che succedendo che qualche personct acsritta al L[onte sia infernta,amntalata, o cascata in altro morbo, o pericolo; e che per quattro ntesi cotttinzti ttottaverà pagato Etella somma che stà nel libro annotata, volendo pctgdre passati lidetti mesi quattro, non si possa in conto alcuno ricevere il danaro, e succedendo lasuo ntorte resti privo della celebrazione delle messe, come applrlto si è detto nelsopradetto capitolo terzo, efacendosi altrintenti il Tesoriere li dovrà pagar di pro-prio, e non Ii si dor-ranno bonificarc mai.

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Laboratorio

Quínîo: (-he se Ia persona annotata nel libro cesserà per anní clue continri cÌipagare Ia sotnma che in ciascheduno nlese li spetra si ctevà dÌslingttere, che se nonpassa I'età dí ,anní quarantacínque si possa 7gnÌtà di nuovct riceversí, e ntrovametìÍe anncpagarnenîo in,rluel mese, e tempo clze sisona sudetîa passerà Ia sudeia età cleltgrato, ma.cdl pagamento di tutti l,attra:ntese che dismesse il pagantento, mentrrterminazione c{i deîto Monte non si ouetnessuna persona che passì I'età cleli'anr,i, per cui non si puere ascrír'ere nessun.o'r"r=n propon";-ri ;; è;,;g,:;;i';;,r"2'ti,Fratelli interessati, confornte tampoco si ci ponno ascrívere infermi a acciaccati clirnortistorici. oessando poi dal pagamento mensale meno cleli'a"ri dr,;;;;,;;;";;'_scheduno reintegrarsi di qtnltmque età sia. un col pngi*into ctr tutti liit;;;;r;i,",deLtempo per I'addietro non pagdta, e non altrimenie.-

slxto: chet per la consen,azione, eretta amministrazione cli clelto sacro l,[onte,e.per la puntucrle, efedele esazzione clevesi eliggere,rrlp,.irio giorno cli Gettnarocli og,'anno, o al piìt il prinzo giornofestiro, chl ir,necliatanten"te siegue,;,;;,;",:_sonct benestante, idonea, e puntrraie sacercrot",

" gnlnituomo, sotto tlonte criTesoriere, per cli uti elezzione in detto primo giorno clíGennaro c{i ciaschecltt,ri n,r-t\o, se ne devono nontinare tre, ttno dall'Abbate Cttralo pro tentpore, l,altro c{al p.

Re.ttore della Congregcr:ione, ed í[ terzo c{al Prefetto diLssa, efatta la suc{ettct no-tttina in piena c'ongrega:ione, tltrello resti p Tesorier.e, a c'lti co2correrir la mag-gioranza de'v'oti delli Fratelli congregati, a erba pero cli questo itrtminente artrto1758, in czti resta lafacoltà ad esso Slgnore Abbate'cti etiggà,.:lo, ac(prsa che notz vièfi'atella.n.za, e congregazione ordinala ben înteso peròliíe !isoti Fratelliascrittiql detto lv[onte abbiano ilvoto per I'elezzion clicleito Tesor-iero come interessati, ettott l'qltri. E che detto_Tesot'iero eligettclo in ogn'anno c/eve ctrtclte esset.írno clel-I'interessati, ed as 'itti al tnonte, così iome it ctetlo Paclre Rettot-e, e l'Abbat, Cr,,,jnto,clte nominano, e che non po.ssa esser conf.rmato, solamente nel caso, che clat.èt co,_to, e pagherà per tutto il di cinque di Gennaro cli ciaschec{trno anno, ec{ allorasiposs(I eliggere, e confermare il giorno delt'Epi"fania a giorno immec{iatame)nt;f;-stn'o.

settímo' Che I'tfficio, ed obrigo del resorieto si è clí esigere per se o per mez-zo d.'altra persona ad esso ben viita, detto colletîore, o ceriatore ntensale, cltnlevada a suo carico, risico, e pericolo. [n ogni mese Ie suftime clescritte ,ritiOi"àcadauna personq, per darne conto,

" pngnir" la celebra:ione clelle i"rr",'r,'r'írVà.

E per detta esaz:ztone imliego, ed inòommoc{o pigliarsi il cinjtte per cento,isopratutta Ia summcl che nell'anno delsuo tfficio

"ilglra, conforrie resti ilcletto Sacrolvíonte obligato di pagarcilo

Ottavo: Ch'e il danaro nuensatamente, ecl anntralmente esigenclo, ec{ a dettoSacro Monte prttveniendo, dovrà conservarsi in zrna ccrsscr con tre chiavi cla tener-

1 ^l l

sit'to una chiave dal detto signore Abbate, e |artri Abbatí pro tempore, l,altra chia_ve dal P. Rettore, della Congregazione, e la terza chiave àall'istesso Tesoriero, e lacassa stia ítz casafuora di dette tre chicwi, ma che sia benestante delle *idiiíi i;tpaese, sicura, pmttuale, efedele, e delle piìt inîeressate in detto Monte, silcome at_tualmente se ritrova ín casa del signor D. Francesco cianflone, e che í,na rotti posta in una cas(r, a cui corzcorrono Ie sudette qualità, n.on si potesse, ne clovesse'piitdndtareTÒnersí ora in potere diuno, ed ora di un altro, ma solamente si potís.rcfar mùta:ione, in caso che, ci sarà pericoro, e non ci sarà piît la sicurÍà2ti ,ir ,.,t\[onte che clevesi determinare convocati t'Officiati, e Fratetli interessati, e cle-stitiLi,.altra casa ar cui concorreranno Ie sudette qtnlità, ecl in caso che personct c[i c!:rt_:casa sara Prefetto, o qlfro tfficio, clrc dey'e tetlere la chiave, se clerTe 1nr" tr, ,i,ir,r,nper quelanno, e tentpo in potere del Rettore_clella Congregazione, o cti Fratello gct-lantuonto, L'enestante inferessato in detto Ìúonte, che-ciiagherà carlini ctode\i oseí- E qual oro I'Abbate CLtrato sostenerà la carica cli Reioà, resti la chia,vi i;p;-tere del Rettore immedía.tamerlte passato, ed in ntancctrt:a cli qttesto, cli ttno ascrittonel Monte in carlini dodeci, ed in defetto in carlini sei.

Nono: tChe il Tesoriero sudetto in ogne qtratîro mesi cleve introitar in cassct ilda-na.r-9 e-satto, non però intieramente, nta rilenersi qzraÌche porsione che acl esso,ed all'Abbate, e Rettore stdettiparerà per Io ntorÍe clte pot).à occorrere nel nteseprossimo se,guenîe di qualche persona ascritÍa al ^llontà, e bisognattte poi pet. lac.elebra:ione, ed inJlne dell'anno dar conto esatto cli rtrtto I'intiero anno, tanto clelintiero introito, che dell'esito, e pagamento per la celebra:iorze c{elle *"5y in ma_no dell'Abbctte Curato pro lempore del P. Retiore clella Congrega:ione, e clel preJ'etto,e Segretario della medesinta, e che deve unitctntertre cot clinà.o, consegnare il tibrooriginale dell'esa::ione, sottoscritto da esso, per anche consentarsiln ,nrsn pro-vedersi, e conoscersi da quello chi lta pagato, e clti ha clesistito clcrl pctgaine,,,í J,finchè in caso di ntorte si potesse vedere,-e riîi.ot'ctr registrato chi cli,-e"a.r.e, ln ceíe-bi'cr:ione delle ntesse o chi ni_è rinrctsto privo, per atei c{esistito c{al pagan1ento.

-

. .Decinto" Che cltrante tolte occot't'erà la nnrte cli clttctlsiv,oglio persona asct.ittctol detto Sacro Monte, e si ha da celebrare ilfunerale'neÌla Cìieso ù[atrice, ctebboil detto Sacr,c ù[onte, e per esso Ì1 Tesorierenima di quel defonto in quel nuntero che ,conte di sopra si è stabilito, con quest'ord,

Undecimo: Che nella celebra:ione deal lv[onte debbono essere prefet'iti, e det'esi prima incontincictre clalli Sacercloti ascrit-ti al ùIonte, incorninciando dal proprio Abbate Curato, se prire sia ascritto al ù[ontesudetto, e secondo l'ordine poi dell'an:ianità, sifanno ,ilrbror" le messe ctalli det_ti sacerdoti ttscritti, e se non bastano per tutti li sacerctoti ascritti, clo,-e si resta inttttfu,nerale ::i ripigli nell'altro, e sí tirni da capo alli sucletti sacercloti ascritti, se-condo detlo ordine di anzienirà, e se poi le mesie sono piìt clelli sacercloti ascrirti allvlonte, anche secondo I'ordine delr'àn:ieniîà, e crove rirrr,n, nii'bostnrdo i"ì,r,r-tl si ripigli in ttn altro ftmerale, in uti le nesse strpereranno li sttcletti sacercloti

Pratiche delozionalí e vita rel comunità del Reventino. \fonr Santa Lucia nel XVIII secolo

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Laboratorio

(Iscrittí solamente, non dnderanno secondo I'ordine dell'anzíenità, il p. Rettore c{el-la Congregazione, ed il Tesoríere del lv[,no venire doppo I'Abbate Curato, e poipra, e non potendosi nel gíorno del funtsi debbano celel,rare il giorno che immsenza interntzzione sino che si conzplira;averà fa t t o.i t deJb n to s en tp re col l' is tes s,che devono celebrard dette messe s'inte,ed abitanti in detta terra, e se qualche s,ranîe in altra padria,.o Per stto ímpiego, o per altra clualsiv-oglia causa, resti esclu-so, e sia ammessc, solamente qual ora sarà ascritto cil lutonrcltl qttale ;'"r;;*à;";_condo I'ordine dell'anzienità, ma doppo tutti I'altri ascritti presenti, ec{ abitanti, econcoirrendo li ÀlR. PP. di Francesco d'Assisi, in cletta celàbrazione, clebbctno es-ser ammessi in ul'timo luogo doppo Ii sacerdotisecolari coll'istesso orcline come siè dem, ed in casrt che nel Monte vi siano ascrilte persone delle montagne cli questalerraì quando se;7uirà la morte di ciascheduna di esse, e si sepelliràln cletà mon-tagne, siano preferiti in primo luogo li sacerdoti di dette nrortogrr", che celebranopresente corpore, e poi viene l'ordine sudeîto di cpelli della motta; in altro caso lisacerdoti sudetti delle montagne se sono ascrilti si clevono crmnlettere c{oppo I'a-scritti sacerdoti delÌa motta, se non sono ascritti doppo tutti I'altri tnr"raoi'i qu-"-sta terra, e doppo li PP. di S. Francesco.

Duodecino: Che occorrendo la morte cli persona annolota in c{etto libro, e chelenesse sepoltura propria nella Chiesa del Convento di S. Francesco c{'Assisi, clovedovrassi sepellire, siano terutti Ii RR. Sacerdoti, nel giorno clelfunerale roln,ni,r,t,celebrare le messe in detta Chiesa di S. Francetro, ,li RR. pactit cli cletto Conventli,tj?ro_tenuti, ed obligati sontntinistrarli Ii pctramenti, ostie, e vino, e cltnlorct clettiRR. Padri, non va'lessero sontmÌnistrare Ie dette cose necessarie per là celebrazio-ne di dette messe 'sipossano essi RR. Padri anclte esclttdere clella celebrq:ione stt-detta, e non esser più arnmessi in ttltimo luogo doppo il clero come siè cletto.

Decimo terío: Che accrescendosi, eclatrgrnentandosi il ù[onte siccome si sne-ra in Dio in una sontnrct, e peculio considerevole, lasciatosi sempre esistente, eà incaso una quantita, che bastar potesse per la celebrazione delle messe c/i auantiascritti nel medesimo, ni porrenlmo passar all'altra v'ita, eccettuatine per ca'usa clifame, peste, o guerra, teruemoto che Dio ci ne liberi, il dippiit sí potesie, e c{ovesseapplicare in compre difondi, e rendite, o a cenzo btillale. ùIa I'àpplicazioze che siritroverà, prima si deve ben esaminare in Congrega:ione partico[are dall'AbbateCttrato pro tempore dal Rettore della Congregazione, dal Prefetto, dal Padre assi-sterTte, e dal Tesoriero unitamente, se sia espediente, o no aproponersi, e cono,:]cen-do non esser niente a proposito, ed espediente, si lascia aidàre: ma qualora loroparerà espediente sempre che non vi fusse acciacco, o tacculo ocailto-, e perciò clapotersi proponere, si deve proponere in píena Congregazione, alli Frafili ascrittialdetto fu[onte, e perciò interessati delmedesímo, restandone asclusi l'altri: e fatta

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Pratiche devozionali e virr reli comunità del Revenrino. ùfotta Santa Luóia nel XVIII secolo

la proposi:ione Ii detti Fratelli ìnteressati, tlon clebbano subito dire il suo pctrere, evoto, ma lo clebbano dire nell'altra congregazione, che immediatamente síegtte, affinchè fra questo tempo si potessero ir/oritare più esattamente crey,appù;;;;;;"proposta, e nella congregazione intmedialamente segttenîe, come si è deîto, clevo_no conchhdtzre se si debbafare o no, ecl allora sí ctei afettuiie, qztanclo nella par-te affirmativtt ci concon'o-no Ia ntaggioranza, e pluralità"ae vot; aeu,i ,r,J"iii'i,'í,itt,interessati, ed allora sifarà precedettte il clovítto stromento coll'inserto ,rio,l, ,i.','iParIamento, e conchiusíone suclettct, e Ie rerzclite poi cli ctetti-app/ica:ionifoi.se i;t

fuîunumfcrciende, re debba anche esiggere, efai esiggeie il físori"ro, a suo cai.i-co, e pericolo col pagamento ancora de! cinqzre per cento come si è cletto clell,altraesa:zione.Decimo quarto: che venendo detto lrlonte in stato cli avere renclite c{elle suclet-te applicazioni se a Dio cossìpiacerà, e che le nteclesintefu,ttrio ct-esciute sino adannui docati trenta, si ne dotlessero rioartir

alli soli sacet"dotì cittoclini, e commorinti inma ascritti al lv[onte, inclusi ancora lí sacse saranno ascritti per celebrarne tante ntnte delli Fratelli ascritti al i\lonte, preser,resta per securtà, ed at'ctnzo del ,lionte stcazione ascendessero a clualsisia sontma nche disgrazia, o altro caso, anche inooinarestare per c1'rrelli ascr,i.tti a/.,r[onte, i.h" poturrrt.o passare nell,ctlti.a v,Ita, clevonoprima detti due ter:i di rendiîe spenders'i allq cele'brctzíone clelle tlresse cle,suclettiascritti al i\!onte, e poi i! resto ripartirsiper clerrisacercloticomte si è cletto.

Decimo quinto: Che se bene dev'eà orro,.ro par che sia spiegato, tuttctvortctper nnggioi'chiare::a, si è stabilito, e cletennirtttio, sicconte si'stctbilisce, e c{eter.-ntinu, che ne:isrr?o Frnte.llo di.detta Congrega:iot1e, o etltro chi che sia, ab,blii, epossct 0r'ere. ne voce Qltiv'ct, né passiva ne/l' interessi c/i detto sacro -llortte, ,, p",cluelli che sicidet'ono ascrivei'e., ne per I'applica:io,r,,tr',npiìnli, ne nell;"trlr io,rte dell'ufiiciali, ne in,enrn altra ììsolu:io,rr. o especliente, clte tange I,interessiclel ntedesittto' se nott sictrto o ttoit si ritrovano ascnttt ttn anno printa per esset.qrte-sti l'interessati del medesimo.Decimo sexto: Che dismettendosi IaJì'atellan-o, o che si ric{ucesse sen:a il srtooldine, officialità, e decoro, I'smministia:ione cli cletto Sacro i.Ionte resti, e sia clidetto Signor.lbbate de'Sacercloti ascritîi al meclesinto, e ai tuii- ti laici ascritti an-cora al detto iiacro JIon.te,.che pagano cincpte grar,a o tm carlino il mese, p,.rrr,ii,e fuluri esclu:ii tutti l'altri, peì er:acrere olni cTnfusione, e tl,*r,tto, euali tutti inogni occorrenza di detto Sacro ,\,[onte, tan]o per quetli che cleversi asirivere per la

:ione de'capitali, e per ttÍte I,altrà riso_letto Oratorio, seu Congregazione, efar,. E per ultimo, che conoscàndosi coll,e_letermina:ioni, sine potessefare, o sine

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Laboratorio

facesse abbuso, o veram1nte che v,ifusse cri bis.ogno cri altre teggi, e creterminazio_ni, possono esso Signor Abbate, nciore, Tiroriuro p, prefotn D t,,t+: t,_1.-.: rin tercstnf i n r l ienarto-)^. ; t^ r , ,^ , -n - , ainteressati, o dismettendosi la fratellanzte Sacerdoti ascritti, e I,altri Fiatelli ascr,

cere in scriptis, e conservarsine nella cassntento publiccs da Notaro Reggio, in cui clepro tempore, o l'Abbate, e Tesoriero pro tee fratellan:a, e qualora ricusasserà cli yascritto al lu[onte per stipztlar detto strome,

Alfonso Barone

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" È ' t ' - - ,

I Detta anche del SS. Corpo di Cristo venivanel 162 I e successivi statuti furono emanari nel(ASCZ), Sezione di Lamezia Terme, Notaio Giusfol. 56r). Dalle visite ad limina d,ella fine del 150contiaternita Cel Sacramento o del Rosario. Cose

r p-asquale_perri nei primi mesi del 1759 (Cfr. ASCZ,

;L'i"111;!î!i1;?,:::.,:J1""î;3ll'"?.1?;,,"0*+ ASCZ' Sezione di Lamezia Terme, Notaio Pasquale Sirianni, Motta S. Lucia, l6 aprile 1756.rb l . lh .) AA' w" Decollatura e ùlotta S. Lucitt. Due conltutità del Reventino,Decollatura 19g0, p. 325.6 ru'fotta S. Lucia rimasesotto la giurisdizione dei Vescovi ai vrait irano i no al27 giu_eno iglgallorchè con la soppressione di questa Diocesi, disposta da Pio vII con uolta oeì 27 giugé iE ià,;;;:ne a-ggregata a Nicastro (Cfr. N,f. G't lr-o, Scritti itorici sui comuni montani del Riteitino,,C;;.;;;1989 , p . 9 l ) .7 ASCZ. Sezione di Lamezia Terme. ìiotaío

l7-;9. foll. 55i-57r. I l Vescovo, precísamenre, stabicht bisogtttttro per ltt ChÌestt parocchiale, restitTo. e-1hbate, ed à niente sia Íenutq la Societtì per le spetetupore, e cosi per tilt!e. ed ognuna dell'altt.e coscappelltr del Iénerabile sit.l, e posta in tlett'ala e sts i tlebbano faie cla e.rsa Società . . ." .

^ Ù Nominato procutatore del la Confraternita dai panoci Domenico Notarianni, Giovanni Batt istaBonacci, ottar,ig lolpe, Francesco D'Agostino, Giuli'o Peni. Francesco Sùj;";ì e Domenico Chirilloi l l l apri le I7-í6 ( Ctì. ASCZ, Sezione di Lamezia Terme, Notaio Pasquate Sir ianni, ìvlotta S. Lucia,22 apri le 175ó. tbl. t9r).e ASCZ' Sezione di Lamezia Terme, Notaio Pasquale Sir ianni, lvtotta S. Lucia, l6 apri le 1756.tì1. l7r ' .l0 ASCz' Sezione di Lamezia Terme, l iotaio Pasquale Sir ianni, lvlorta S. Lucra, 22 aprite 1756,lbl. l9r.I l La con-erega leniva regolamentata da un interessante statuto svi luppato rn l5 punti che si r i-ponr inregralmente nel l 'appendice documentaria.rr Sulla storia delle confraternite e le loro finalità si l'eda: T. Nler*-ecro, La confr.aternita clelCrociJìsso, Vibo Valentia 1993.l3 ASCZ, Sezione di Lamezia Terme, Notaio I

tbl. -{6v. Alla sua nascita fu situara.....derrrlo la patul canrpanile, sotto la cappella del quondam clerictgresso della porta maggiore...". Nelle intenzioni dDrarÈ unamessa ogni lunedì, recitare I 'ufTicio dei r ____ __ __.nelle ftrnzioni lirurgiche, funerali e processioni.

t+ V. NepoLILLo, [[ons. De Bernardis nelle ltlemorie di Casanova,in "Calabria Letteraria,,, A.XLI\' ( 1996), nn- 7-8-9' pp.4849. Venne eletto Vescovo di ìt{artirano e c;onsecrattr per manus papaeil r2 dicembre l7a3 (cfr. F. Russq Regesto rhticano per la calabria,noÀ. issl, uol. I l, ;. i0í5g,p. 291)

t 9

Pratiche der ozionali e vita comunirà del Reventino. lv{ona Santa Lucia nel XV]II secolo

NOTE

Laboratorio

,o,. 4;:..ASCZ'sezione di Lamezia Terme. Notaio Pasquale Perri. lvfotta S Lucia. 30 dicgmbre 1757.

l6 Prese possesso della parrocchia di s. Ivfaría delle crazie i l I2 febbraio I 756 in seguito alla[:i:rir:fi.(filn"".,a\lenura neu'otiobre der r755 (ci.i-. i{;r;;';;;;,,, r;,,i*,, ..:;;;; ;;;

l7 AScz, l iezione di Lamezia Terme- Notaio Pasquale Perri, lr lotra S. Lucia, 30 dicembre I 75 7.lbl ' 49v' L'attività del Nlonre dei Nlorti 'eniva normaiizzare dauno ,ru,u,J.omposro da r6 articoriche rip^ortiamo nell'appendice documentaria.

tbll. 5' jtu15[Z'l iezione di Lamezia Terme. Notaio Pasqurle Peni. \fotta s Lucia, i0 dicernbre l7_í7.

l9A' sav'rcLto' s' stefano cl-'aprigliano. I! tenpio e l'alrare de! sacerclote ribelle (secc..\TI -XL\), in "Calabria Letreraria.', A. XLjXi200l). nn- t_2-3, p. 78.

l?j8,?"î.sf9Í.1{ìezione diLamezia r*À.'rniàii io Pasquale sirianní. Ìrfotta S. Lucir.2r dicembre

,rrr, ;f?tÍ ' siezione di Lamezia Terme, Notaio pasquare Sirianni, tvtorta S. Lucia. 22 dicembre

,rrr,;;fr131;ì: i:.. o' Lamezia Terme, Notaio pasquale Sirianni, N.totta S. Lucia, 2e sertembre

252 rt:7?.VeLer;tE, Storitt clella Calabria nt' l l 'erti nto,lerno.chiaravalle centrale 19g0. vol. I, pp.

: ; ASCZ. Sr :z ione d i Lamezia Terms-, Noraio Giuseppe Notar ianni , Ntorra s. Lucia. 25 aeosto1759 , f o l . 28 r .

I Giuseppe Notarianni, lvf otta S. Lucia. 25 asostor dclla cappella ad un ramo benesranre d.l l" iì,; j-

jo.ltttra c n.e lupi,l i ...,, poi cedur,r a titolo er;ìtui-rLZ. Sez e d i Lamezia Terme, Nor: io paiquale

squale perii. \lona S. Lucia, 2j aprile I 7g5. tbl. 29r.tbl. l0r.

pasquale Sirianni, i\totta S. Lucia. 9 mog_rio t76 i.

S. Lucia, l7 luglio 1769, lbll. 24v-25v), e ai Falr.rSantissimo Sagranento, coilrtnata a dirirnn dell'ave

20

3+ASC,Z. Sez ione d i Lamez ia Terme. Nota io Pasqua le Per r i , ì v fo t ta S Luc ia .29 aeos totbll. -l2r --llr.

3iASc;Z, Sezione di LameziaTerme,Notaio Pasquale Sirìanni, rv- lorta S. Lucia, 15 apri lefo l l .22r -2 i r .

16 ASC;2, Sezione di Lamezia Terme, Notaio Pasquale Perri . lv loua S. Lucia. 30 dicembrelo l l . 53r -56r .

" , , : : A t P a . S e z i o n e d i L a m e z i a T e n n e , N o t a i o P a s q u e Ì e P e r r i , ì v f o r t e s . L u c i a . i 0 d r c e r n b r el o lL . )b t ' :OU\ ' .

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I 7 8 1 ,

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PraI ìch" dero: : ional i e r i ta re l is i r .s : r d i una piccola cornuni tà del Rerent ino. ìv lona Santa Lucia nel Xtr ' i l t secolo

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