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Esperimento, Esperienza
Educazione
Tracce convergenti per un percorso di valorizzazione dell’Archeologia A cura di Cinzia Loi e Vittorio Brizzi
ARCHEOSPERIMENTARE V
S’Irighintzu, Ardauli 24 - 26 Maggio 2013
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Il presente materiale è pubblicato dal Comune di Ardauli, in collaborazione con Paleoworking
Sardegna A.P.S. grazie al contributo della Regione Sardegna tramite il POR FESR - Asse IV,
Linea di attività 4.1.2b “Realizzazione di azioni innovative e sperimentali del Piano di Azione
Ambientale Regionale scelte in base al loro carattere dimostrativo” – Intervento 3:
ECOMANIFESTAZIONI.”
© 2013 COMUNE DI ARDAULI Piazza Matteotti 4, Ardauli (Or)
[email protected] – www.comune.ardauli.or.it
© 2013 PALEOWORKING SARDEGNA A.P.S. Via E.Zaru 5, Ardauli (Or)
[email protected] - www.paleoworkingsardegna.org
Foto di: Paleoworking Sardegna, Vittorio Brizzi, Giuseppe Scarpa, Antonio di Maria, Liliana
Spanedda.
Proprietà letteraria riservata – Printed in Italy
Stampa: ADDV COMUNICAZIONE - Via Dante 46, 09127 Cagliari
Tel./Fax +39 070.66.37.46 +39 070.66.29.33
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2013
La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmente
perseguibile (art.17 della Legge 22 Aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul
diritto d’autore e dalle Convenzioni internazionali per la protezione del Diritto d’Autore (Convenzione di
Berna, Convenzione di Ginevra). Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta,
memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica,
ecc.) senza l’autorizzazione scritta dall’Editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio
a norma di legge.
In copertina: nucleo prismatico in ossidiana del Monte Arci
rinvenuto nelle campagne di Ardauli (Or)
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Esperimento, Esperienza, Educazione Tracce convergenti per un percorso di valorizzazione dell’Archeologia
ARCHEOSPERIMENTARE IN SARDEGNA
QUINTA EDIZIONE
S’Irighintzu, Ardauli (Or)
24 - 26 Maggio 2013
PALEOWORKING SARDEGNA A.P.S.
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Donato Sansone per Paleoworking Sardegna
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e poi al Dipartimento di Animazione del SNC- Centro Sperimentale di Cinematografia, Donato Sansone è oggi uno dei più originali autori d’animazione italiani
(http://donatosansone.tumblr.com).
Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la
capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi
teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscien-
za di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri (...)
Cosicché essere colto, essere filosofo lo può chiunque voglia.
(A. Gramsci)
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Indice
Pag.6 - Archeosperimentare 2013, un evento culturale “sostenibile” di Roberto Putzolu, Sindaco di Ardauli Pag.8 - Prefazione di Piero Pruneti, Direttore di Archeologia Viva
Pag.9 - Prefazione di Giacomo Mameli, Direttore di Sardinews
Pag.10 - Introduzione di Cinzia Loi, Presidente di Paleoworking Sardegna
Pag.12 - Esperimento, Esperienza, Educazione: tracce convergenti in un percorso di valorizzazione dell’Archeologia di Vittorio Brizzi, Cinzia Loi
Pag.16 - Sperimentare, educare, valorizzare di Alfonso Stiglitz
Pag.18 - Las diversas dimensiones en la enseñanza de la prehistoria: entre el proceso histórico y el método arqueológico di Liliana Spanedda e Juan Antonio Càmara Serrano Pag.20 - Esperimento, esperienza, educazione: tracce convergenti per un percorso di valorizzazione dell’Archeologia di Angela Antona Pag.22 - Archeologia sperimentale, esperimento, esperienza. Note sulla fruizione dei beni culturali di Alessandro Usai Pag.24 - Esperimento, esperienza ed educazione: un percorso di studio e apprendimento di Anna Depalmas Pag.26 - Nuove indagini sull’arte preistorica del Barigadu di Cinzia Loi, Liliana Spanedda, Marcos Fernández Ruiz Pag.30 - Conoscenza tacita e processo sperimentale di Vittorio Brizzi Pag.32 - Lo Sportpertutti come strumento di sviluppo locale di Tore Farina Pag.34 - A S’Irighintzu, la scuola fuori dalla scuola di Giuseppe Scarpa Pag.36 - Paleoworking Junior: per una didattica dell’Archeologia di M.G. Ibba, C. Loi, A. Miscali Pag.39 - Il Mestiere dell’Archeologo Tavole di Enzo Marciante
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Nuove indagini sull’arte preistorica del Barigadu
Cinzia Loi, Liliana Spanedda, Marcos Fernández Ruiz
Paleoworking Sardegna;
Dpto. Prehistoria y Arqueologia Facultad de Filosofia y Letras Campus Universitario "Cartuja"
s/n Universidad de Granada
L’associazione Paleoworking Sardegna, nell’ambito del “Progetto Sos Mandras” - sostenuto
da Archeologia Viva e finalizzato non solo a raccogliere fondi utili al restauro della Tomba
Dipinta di Mandras, ma anche ad approfondire lo studio del fenomeno ipogeico nel Barigadu
(Sardegna centrale) - con il permesso della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Orista-
no ed in collaborazione con il Departamento de Prehistoria y Arqueología dell’Università di
Granada, ha avviato una campagna di rilievo fotografico delle domus de janas censite finora
in questo territorio.
Tali indagini, grazie all’ausilio del program-
ma DStretch, estensione del software Ima-
geJ che prevede l’utilizzo delle sole immagi-
ni fotografiche digitali, consentiranno di
individuare eventuali elementi pittorici -
non più visibili a occhio nudo - presenti al
loro interno.
Il programma DStretch è stato impiegato
fin dal 2005 dal suo creatore J. Harman, sia
negli USA che nell’America latina, mentre in
Europa le uniche ricerche condotte fino ad oggi hanno interessato alcune rappresentazioni
rupestri della Spagna (Quesada Martinez 2010; Bea, Royo 2013). In tutti i casi di studio citati,
i ricercatori hanno ottenuto ottimi risultati riuscendo ad evidenziare parti di pittura invisibili
a occhio nudo e pertanto impossibili da riprodurre con il ricalco da contatto (Medina Ruiz, et
Al, 2012; Fernández Ruiz, Spanedda, 2013, pp. 73-81). L'obiettivo principale del Progetto è lo
studio delle manifestazioni di arte pittorica presenti all’interno delle domus de janas del
Barigadu, territorio ricchissimo di tali testimonianze e che, ne siamo certi, riserva ancora
inaspettate scoperte in questo ambito.
In primo luogo sarà importante verificare l’articolazione dei motivi pittorici che caratterizza-
no la Tomba Dipinta di Mandras (Loi 2006, pp. 153-160; Loi 2012, pp. 62-69), resi simbolica-
mente tramite pittura rossa - probabilmente ocra - colore del sangue e quindi simbolo di vita
e rigenerazione.
Ingresso alla Tomba Dipinta di Mandras
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Ricordiamo infatti che al suo interno coesistono, oltre a quelle che richiamano semipilastri e
finte nicchie, le rappresentazioni dipinte di due tipologie di soffitti: ellittica nell’anticella; ad
uno oppure a due spioventi con lati brevi arrotondati nella cella principale. Il soffitto dell’an-
ticella è segnato da sei travetti dipinti di rosso - tre per lato - che convergono verso una ban-
da circolare appena visibile, interpretabile, forse, come il sistema di legatura dei travetti. Il
soffitto della cella principale mostra invece la rappresentazione del tetto ad uno oppure a
due spioventi con lati brevi arrotondati, reso da fasce di colore rosso. Ma l’impatto più emo-
zionante viene dal motivo dipinto “a reticolato” presente sulla parete d’ingresso e in parte
su quelle laterali della cella principale, ottenuto con fasce orizzontali e verticali di colore
rosso. Il motivo a “reticolato”, allo stato attuale delle ricerche, per le dimensioni eccezionali
e soprattutto per il fatto di essere reso tramite pittura, costituisce un unicum. Questo motivo
riprodurrebbe, pur con le riserve che si
impongono in assenza di confronti sicu-
ri, l’intelaiatura della pareti laterali della
capanna preistorica costituita da pali
sistemati sia in senso verticale che oriz-
zontale. In Sardegna il motivo a reticola-
to si trova inciso sulle pareti della t. XI di
Sos Furrighesos-Anela e sui ciottoli di
Ozieri e di Puisteris-Mogoro (Tanda
1984, p. 82). G. Tanda riprendendo la
comparazione unanimemente accettata
fra i ciottoli incisi o dipinti con tale moti-
vo ed i churinga dell’Australia, avanza
l’ipotesi che esso - anche quando non è
inciso su un oggetto ma su una parete -
sia almeno in qualche caso un attributo
figurativo divino, espressione quindi, di
per sé, di una entità soprannaturale
(Tanda 1984, pp. 110-111).
Non è escluso che sulle superfici della domus di Mandras possano essere presenti altri ele-
menti simbolici non più visibili a occhio nudo, soprattutto nella cella principale.
Altrettanto interessante sarà analizzare le raffigurazioni pittoriche della t. XII di Campu Maio-
re di Busachi, all’interno della quale - nella cella maggiore, sulla parte mediana della parete
di fondo - si osservano una serie di piccoli triangoli equilateri resi tramite pittura rossa, che si
uniscono a comporre una banda orizzontale (Bacco 2000, p. 973).
Tomba Dipinta di Mandras: planimetria
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Lo stesso dicasi per le tt. II di Sas Arzolas de Goi (Tanda 1992, p. 76) e I di S’Angrone (Tanda
1997, pp. 57-61) di Nughedu S. Vittoria, che mostrano entrambe le pareti dipinte di colore
rosso suddivise da semipilastri e finte nicchie.
Nell’ambito delle nostre indagini si cercherà anche di comprendere se l’arte della decorazio-
ne pittorica fosse presente pure in quelle domus de janas che oggi, almeno all’apparenza,
non conservano tracce di colore, se tale artifizio venisse utilizzato unicamente in determinati
ambienti o in maniera indistinta in tutti i vani della sepoltura, oppure ancora se con essa si
ponessero in evidenza soltanto alcuni dettagli architettonici della tomba come gli elementi
legati alla sfera magico-religiosa e/o le riproduzioni di parti strutturali della casa dei vivi.
Al patrimonio di valori e credenze relative all’ideologia funeraria si collega la presenza in
alcuni degli ipogei oggetto di questa indagine, della cosiddetta “falsa porta” interpretata
quale porta inferi. In altre domus compaiono, scolpiti sulle pareti d’ingresso protomi taurine,
raffigurazioni, forse, di una divinità maschile, il Dio-Toro, posta a protezione del sepolcro e
simbolo di forza riproduttrice. In alcuni casi queste raffigurazioni magico-religiose compaiono
sulle facce di un pilastro. Nel Barigadu il fenomeno ipogeico si presenta con manifestazioni
interessanti soprattutto per quanto concerne le rappresentazioni di partiture architettoniche
(soffitti decorati, pilastri, lesene, zoccoli, etc.), incise, scolpite o dipinte sulle pareti delle se-
polture. Si ritiene comunemente che tali decorazioni traessero esempio dalle principali
strutture dell’architettura civile, quasi a sottolineare il rapporto ideale fra l’abitazione e la
tomba nelle concezioni religiose del mondo prenuragico.
Da quanto esposto finora, appare evidente quanto uno studio come quello proposto possa
aiutare a comprendere alcuni importanti aspetti inerenti l’utilizzo e, di conseguenza, la fun-
zione dell’elemento pittorico all’interno delle domus de janas.
Tomba Dipinta di Mandras: sezione C-D
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Riferimenti bibliografici
Bacco G. 2000, La necropoli ipogeica di Campumajore – Busachi (OR), in AA.VV., L’ipogeismo nel Medi-
terraneo, Atti del Congresso Internazionale (Sassari - Oristano 23-28 Maggio 1994), vol. II, Muros,
Stampacolor, pp. 971-978, figg. 1-4.
Bea M., Royo J.I. 2013, Noticiario. ¿También un arte ‘macro-levantino’? El arquero de grandes dimen-
siones de Val del Charco del Agua Amarga (Alcañiz, Teruel), in "Trabajos de Prehistoria", 70:1, pp. 166-
174.
Fernández Ruiz M., Spanedda L. 2013, Abrigo con arte rupestre de El Tablazo II (Diezma, Granada).
Revisión con DStretch de Imaje-J de los motivos pintados, Bastetania 1, pp. 73-81.
Harman J. 2005, Using decorrelation Stretch to enhance rock art images, American Rock Art Research
Association Annual Meeting, May 28, Reno,
www.petroglyphs.usarticle_using_decorrelation_stretch_to_enhance_rock_art_images.htm.
Loi C. 2012, La Tomba Dipinta di Mandras, in Archeologia Viva, n. 153 Maggio-Giugno 2012, pp. 62-69.
Loi C. 2006, Ardauli (Sardegna, Italia) – Domus de janas dipinta di Mandras, in Arqueologia y territorio –
Revista electronica del programa de doctorado “Arqueologia y territorio”. Universidad de Granada.
Departimento de Prehistoria y Arqueologia, n. 3, 2006, pp. 153-160.
Medina Ruiz A.J., Martinez Collado F.J., Hernandez Carrion E., Lopez Campuzano M., San Nicolas del
Toro M.2012, Las pinturas rupestres esquemáticas del abrigo Riquelme (Jumilla, Murcia), Monografías
del Centro de Estudios de Prehistoria y Arte Rupestre, 2, Murcia.
Quesada Martinez E. 2010, Extensión DStretch del software Image-J. Avance de resultados en el Arte
Rupestre de la Región de Murcia, in “Cuadernos de Arte Rupestre”, 5, pp. 14-47.
Tanda G. 1984, Arte e religione della Sardegna preistorica nella necropoli di Sos Furrighesos - Anela (SS),
I, Sassari.
Tanda G. 1992, La tomba n. 2 di Sas Arzolas de Goi a Nughedu S. Vittoria (Oristano), Sardinia Antiqua,
Studi in onore di Piero Meloni in occasione del suo settantesimo compleanno, Cagliari, pp. 75-95.
Tomba Dipinta di Mandras: motivo a reticolato
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Archeosperimentare in Sardegna, giunto alla sua
quinta edizione, è un meeting internazionale
dedicato alla valorizzazione e allo studio del
patrimonio archeologico tramite la didattica delle
Tecnologie primitive e dell’Archeologia
sperimentale.
La manifestazione 2013 fa parte del ciclo
“eco-manifestazioni” organizzate dal Comune di
Ardauli, in collaborazione con l’Associazione
Paleoworking Sardegna A.P.S., dell’Area Giochi e
Sport Tradizionali UISP e del Network Paleoworking.
Archeosperimentare V gode del patrocinio
scientifico dell’Università degli Studi di Sassari,
dell’Università di Granada, del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, dell’Ente Foreste della
Sardegna e di Archeologia Viva.
Ha il patrocinio della Regione Sardegna, della
Provincia di Oristano, dell’Unione dei Comuni del
Barigadu.
Hanno collaborato:
Comitato Regionale UISP Sardegna, Comitato
Territoriale UISP di Oristano, Cooperativa Malokis,
Associazione Tramudas (Lega Montagna UISP), CEAS
Guilcier - Barigadu, Arcieri dell’Airone A.S.D. (Area
Giochi e Sport Tradizionali UISP), Paleoworking
Junior.
Area Nazionale Sport e Giochi
Tradizionali