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Nota su uno stereoscopista francese: Eugène Sevaistre Emanuele Bennici La figura e l' opera del fotografo francese Eugène Sevaistre (1817-1897), con studio a Palermo negli anni a cavallo del 1860, sono state oggetto di ricerche specifiche solo a partire dal 1979 circa, dopo decenni di oblio seguiti ad una notorietà iniziale data prevalentemente dalle fotografie dedicate alla "Révolution de Palerme" del 1860. Il corpus completo della sua opera si può compendiare in queste serie di foto: a) Collezione dedicata alla "Révolution de Palerme" garibaldina, circa 40 stereoscopie scattate tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1860. Si possono unire a queste le 4 foto del dicembre 1860 dedicate all' entrata di Vittorio Emanuele a Palermo. b) Collezione di 38 stereoscopie dedicate alla "Presa di Gaeta" del febbraio 1861. c) Album "Sicilia", con vedute stereoscopiche di centri urbani, paesaggi e siti archeologici della Sicilia. Una copia è conservata presso Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, Civico Archivio Fotografico, Collezione L. Vitali, Milano. d) Album "Souvenirs Stereoscopiques d' Espagne", nelle collezioni del The Canadian Centre for Architecture (CCA). e) Album "Souvenirs Stereoscopiques d'Italie" con vedute di città italiane, nelle collezioni del The Canadian Centre for Architecture (CCA). Le conoscenze storico-fotografiche e biografiche attuali su Sevaistre sono trattate con dovizia di informazioni e ricchi corredi iconografici nei lavori [1][2][3][4][5] ai quali si rimanda per ogni approfondimento. Scopo della presente ricerca è fornire notizie aggiuntive utili a chiarire la posizione di Sevaistre nell' ambito della stereoscopia francese dell' epoca, posizione non messa bene in evidenza finora, a causa forse di un punto di vista un pò troppo "panormocentrico" negli studi fin qui effettuati; le stereoscopie di Sevaistre compaiono, infatti, numerosissime nella produzione di altri stereoscopisti francesi più famosi, come di seguito si mostrerà. Per i confronti si è fatto riferimento alle immagini della collezione Lamberto Vitali, disponibile presso il Civico Archivio Fotografico di Milano. Henri Plaut & E. Sevaistre: le foto della Sicilia "Henri Plaut (n. Paris 1819- + n.d.) fu un rinomato stereoscopista parigino della metà del XIX sec .... La sua attività è documentata dal 1851 al 1870. Parallela alla sua attività di fotografo fu quella di ricerca e sfruttamento di invenzioni tecniche relative alla fotografia; sono noti vari suoi brevetti. È noto un catalogo a stampa della sua produzione stereoscopica, edito intorno al

Nota su uno stereoscopista francese: Eugène Sevaistre

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Nota su uno stereoscopista francese:

Eugène Sevaistre

Emanuele Bennici

La figura e l' opera del fotografo francese Eugène Sevaistre (1817-1897), con studio a Palermo negli anni a cavallo del 1860, sono state oggetto di ricerche specifiche solo a partire dal 1979 circa, dopo decenni di oblio seguiti ad una notorietà iniziale data prevalentemente dalle fotografie dedicate alla "Révolution de Palerme" del 1860. Il corpus completo della sua opera si può compendiare in queste serie di foto:a) Collezione dedicata alla "Révolution de Palerme" garibaldina, circa 40

stereoscopie scattate tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1860. Si possono unire a queste le 4 foto del dicembre 1860 dedicate all' entrata di Vittorio Emanuele a Palermo.

b) Collezione di 38 stereoscopie dedicate alla "Presa di Gaeta" del febbraio 1861.c) Album "Sicilia", con vedute stereoscopiche di centri urbani, paesaggi e siti

archeologici della Sicilia. Una copia è conservata presso Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, Civico Archivio Fotografico, Collezione L. Vitali, Milano.

d) Album "Souvenirs Stereoscopiques d' Espagne", nelle collezioni del The Canadian Centre for Architecture (CCA).

e) Album "Souvenirs Stereoscopiques d'Italie" con vedute di città italiane, nelle collezioni del The Canadian Centre for Architecture (CCA).

Le conoscenze storico-fotografiche e biografiche attuali su Sevaistre sono trattate con dovizia di informazioni e ricchi corredi iconografici nei lavori [1][2][3][4][5] ai quali si rimanda per ogni approfondimento. Scopo della presente ricerca è fornire notizie aggiuntive utili a chiarire la posizione di Sevaistre nell' ambito della stereoscopia francese dell' epoca, posizione non messa bene in evidenza finora, a causa forse di un punto di vista un pò troppo "panormocentrico" negli studi fin qui effettuati; le stereoscopie di Sevaistre compaiono, infatti, numerosissime nella produzione di altri stereoscopisti francesi più famosi, come di seguito si mostrerà. Per i confronti si è fatto riferimento alle immagini della collezione Lamberto Vitali, disponibile presso il Civico Archivio Fotografico di Milano.

Henri Plaut & E. Sevaistre: le foto della Sicilia

" Henri Plaut (n. Paris 1819- + n.d.) fu un rinomato stereoscopista parigino della metà del XIX sec .... La sua attività è documentata dal 1851 al 1870. Parallela alla sua attività di fotografo fu quella di ricerca e sfruttamento di invenzioni tecniche relative alla fotografia; sono noti vari suoi brevetti. È noto un catalogo a stampa della sua produzione stereoscopica, edito intorno al

1865 circa, che riporta varie serie di vedute di località europee come era consuetudine dell' epoca:- Serie Italie (430 soggetti: Roma e dintorni, Napoli e Vesuvio, Susa, Torino, Genova, Chambéry, Venezia, Padova, Milano, con numerazione continua da 1 a 430;- Serie Espagne, Pyrénées, France-Paris, France-Province, Exposition Universelle de Paris, Hollande, Angleterre , Portugal, Suisse , Bords du Rhin.- Altre serie di località e soggetti vari.Molte erano vendute presso la ditta A. Gaudin et frère, 9 rue de la Perle, Paris.Successivamente a questo catalogo furono editate le serie Bords du Rhin ampliata, Bords de la Moselle, Allemagne, Hollande ampliata e altre, anche la serie dell’Italia fu ampliata, comprendendo anche Firenze, Siena e Pisa. La campagna fotografica per il primo nucleo della serie di vedute stereoscopiche dell’Italia è databile fra il 1858 e il 1859 e altre riprese furono realizzate negli anni immediatamente successivi." Le notizie sopra riportate tra virgolette sono tratte dalla nota di G. Fanelli [6] "HENRI PLAUT. L‘ITALIA IN FOTOGRAFIA STEREOSCOPICA. 1859 ". A pag. 7 della nota vengono mostrate alcune delle etichette usate da Plaut nel verso delle foto, tra cui questo tipo a stampa litografica relativo alle stereoscopie serie 'Italie' del catalogo:

Ebbene, etichette identiche - come forma, proporzioni, posizione disallineata della cornice nera, stile calligrafico ecc... - sono state riscontrate su stereoscopie della Sicilia (non elencate nel catalogo Plaut), facenti parte di collezioni private, siti internet specializzati e negozi on-line; mediante opportuni confronti con l' album "Sicilia" si è accertato che le immagini di queste stereo con etichetta Plaut sono in realtà scatti di Eugène Sevaistre. La numerazione fin qui osservata spazia da N°447 a N°626, per un totale di 12 stereoscopie controllate, e sembra andare in stretta prosecuzione con la numerazione della serie 'Italie' del catalogo Plaut. Si riportano, a titolo di esempio, le due stereo con il numero più basso e più alto finora trovate e altre due di numero intermedio, ciascuna messa a confronto con la corrispondente dell' album "Sicilia" di Sevaistre.

N° 447- Palerme (Sicile), Morts conservés dans les cavaux du Convent des Capucins (collezione dell' autore)

E. Sevaistre, N° 45bis, Morti conservati al Convento dei Cappuccini in Palermo

La stereoscopia seguente è un elemento importante per la presente ricerca. Fu venduta on-line a cura di un sito specializzato in stereoscopie con la seguente descrizione:"This is an very early French stereoview, showing a panoramic distance view of Caltanizetta on Sicily, Italy. Label on the back says in French: "Caltanizetta (Sicile). No. 493. Panorama pris sur la Montagne. PHOTOGRAPHER and/or PUBLISHER: Paper label indicates this view is photographed by the noted early French photographer and publisher Henri Plaut, from Paris, France. He is known for his beautiful single lens stereoviews."

H. Plaut: N° 493, Caltanizetta (Sicile), Panorama pris sur la Montagne

E. Sevaistre: N° 178, Caltanissetta, Panorama di Caltanissetta

N° 519 – Syracuse (Sicile), Colonne antique du Temple de Minerve conservée dans le mur de la Cathédrale

E. Sevaistre: N° 154, Antica colonna del Tempio di Minerva nel mura della Cattedrale

N° 626 - Messina (Sicile), La Palazzata

E. Sevaistre: N° 68, Messina, La Palazzata

Le stereoscopie verificate recto-verso sono, al momento, queste elencate:

447 – Palerme (Sicile), Morts conservés dans le cavaux du convent des Capucins 450 - Palerme (Sicile), Panorama prise de la villa Belmonte475 - MontRéal (Sicile), Fontaine sur la route de MontRéal493 - Caltanizetta (Sicile), Panorama prise sur la montagne519 - Syracuse (Sicile), Colonne antique du temple de Minerve conservée dans le murs de la Cathédral541 - Girgenti (Sicile), Jardin Public543 - Girgenti (Sicile), Panorama de Girgenti, coté du couchant 545 - Girgenti (Sicile), Ruines de la Cella du Temple de Jupiter Olimpien553 - Gaete (Italie), Citadelle de Gaete558 - Girgenti (Sicile), Corridor entre les colonnes de la Cella au Temple de la Concorde568 - Catane (Sicile), Facade du Couvent des Benedictins626 - Messine (Sicile), La Palazzata

Di altre con lo stesso supporto, si è verificata solo l'appartenenza all' album di Sevaistre, non potendone catalogare il numero. In sostanza, sembra che la serie sia quasi completa e ricomprende anche immagini di Gaeta (febbraio 1861), cosa che fa pensare ad una durata nel tempo di questa edizione e quindi dei rapporti tra la Maison Plaut e Sevaistre. L' etichetta di un negozio specializzato di Parigi, apposta sul verso della N° 447, racconta di una commercializzazione parigina di queste stereoscopie.

Henri Plaut & E. Sevaistre: le foto della Spagna

Nel blog del collezionista spagnolo e studioso di foto d'epoca J.A. Fernandez Riveiro, in una pagina del 1 aprile 2014 viene avanzata per la prima volta l'ipotesi che Eugène Sevaistre sia "... el fotógrafo de Gaudin en España"; l' ipotesi è basata su una corrispondenza tra le foto dell' album spagnolo conservato presso il CCA canadese e quelle elencate nel listino dei Gaudin pubblicato il 24 aprile e 1 maggio del 1858, corrispondenza riscontrata tra le città fotografate. Conclude Riveiro "... esta coincidencia no puede ser casual, pues se incluyen otras ciudades no habituales en los catálogos de los fotógrafos. Por otro lado las muestras de Sevilla y Málaga procedentes del fondo canadiense coinciden con sendas cartulinas de mi colección

de Gaudin. Por tanto parece claro que Sevaistre vendió su trabajo, o parte de él, a Gaudin para su catálogo" E' da rilevare che anche Plaut, nel suo catalogo, elencò una corposa serie di viste di città spagnole [6]; ebbene, l'elenco di Plaut non solo corrisponde a quello Gaudin, nel senso indicato da Riveiro, ma è assolutamente identico anche nella sequenza delle città, nella numerazione e nei titoli delle singole foto;

Serie Espagne nel catalogo della Maison Plaut (proprietà G. Fanelli) tratto da [6], a confronto con il listino Gaudin del 24/4/1858 e 1/5/1858:

Si può affermare che Sevaistre fu effettivamente l' autore delle foto spagnole di Plaut nel 1857 (la serie Espagne risulta già pubblicizzata fin dal febbraio 1858) e questi, a sua volta, trasferì alla azienda Gaudin questa parte di archivio per la vendita. E' già noto, infatti, che Plaut fu tra i fornitori dei Gaudin che lo citano più volte nel

periodico La Lumière e lo contrassegnano come H.P. nei loro listini periodici[10], mentre i Gaudin non citarono mai Sevaistre nel loro periodico. J.A. Fernandez Riveiro sembra non conoscere Plaut visto che non lo cita nemmeno nel suo Diccionario de fotògrafos espanoles[8], si spiega così la verità incompleta della notizia data da Riveiro.

Alexandre Bertrand, Ernest Lamy & Sevaistre

Alcune stereoscopie di Sicilia, ricavate da riprese di Sevaistre, sono state trovate in edizioni attribuibili ad Alexandre Bertrand, per l' aspetto delle didascalie applicate in basso. Gli esemplari sono comunque ancora troppo pochi per arrivare a conclusioni definitive e ci si limita a mostrare due esempi. Nella prima è da notare il grossolano errore di localizzazione (Roma invece di Girgenti), errore che Sevaistre non avrebbe fatto, conoscendo bene le località siciliane visitate in lungo e largo; la seconda è interessante perchè nell' angolo in basso a destra del cartoncino di supporto è presente il timbro a secco "E.L." riconducibile ad Ernest Lamy, altro stereoscopista dell' epoca con un proprio catalogo di vedute [8].

Rome (sic). Temple de Castor e Pollux – collez. dell' autore

E. Sevaistre: N° 209, Girgenti. Avanzi del Tempio di Castore e Polluce

Temple de la Concorde

E. Sevaistre: N° 189, Girgenti. Tempio della Concordia, prospetto del ponente

Gustave Papot & Sevaistre

Nel sito web Luminous-Lint http://www.luminous-lint.com/app/home/ è presente una foto, posta in vendita qualche anno fa in una asta online del noto sito "John Saddy Auction", che è un documento di grande interesse. Risulta edita da Gustave Papot, fotografo ed editore oggi poco noto di Parigi, che produceva un catalogo di stereoscopie su vetro sia bianco-nero, sia colorate, sia in forma di lantern-slide, per oltre 1500 viste sopratutto di Parigi e Francia ma anche di città italiane. Quella esaminata è una stereoscopia su vetro ricavata da una delle riprese più note di Sevaistre delle barricate della "Revolution de Palerme" del 1860. Se ne riporta anche una immagine ingrandita con il giusto orientamento di visione.

G. Papot: N° 1426, Sicile, Palerme. Barricade de la Porta di Castro(L' immagine è ribaltata specularmente rispetto alla dicitura)

G. Papot: N° 1426, Sicile, Palerme. Barricade de la Porta di Castro, con immagine corretta

E. Sevaistre: Revolution de Palerme, le chapeau du Directer de Police sur une barricade de la Albergheria, le 2 juin 1860 – E' la N° 5 della serie Révolution de Palerme (scansione recto-verso dall' originale conservato presso l'Archivio Storico del Comune di Palermo)

La dicitura con numerazione N°1426 fa pensare alla presenza di altre lastre con soggetti analoghi; in effetti, il catalogo a stampa di Papot (fotocopia di proprietà dell' autore, fornita dalla BnF) presenta un vuoto di numerazione tra il N° 1420 e il N°1450, preceduto e seguito da 20 stereoscopie di Napoli e 15 di Pompei, e questo vuoto potrebbe essere stato lasciato ad hoc per accogliere foto di Palermo insieme alle vedute di Napoli e Pompei, come spesso avveniva a quell'epoca, essendo Palermo la seconda capitale del Regno delle Due Sicilie [11].

Ferrier, Léon e Levy, & Sevaistre Il nome di Claude Marie Ferrier e associati è fin troppo noto per reiterare qui notizie facilmente rintracciabili, esempio in [12] alla voce "Leon, Moyse & Lévy, Issac". Il sodalizio dei fotografi Ferrier, Soulier, Lévy operò storicamente sotto otto nomi:(1) “Ferrier photographe” 1851–1859; (2) “Ferrier père, fils et Soulier,” 1859–1864; (3) “M. Léon et J. Lévy,” 1864–1872; (4) “J. Lévy & Cie,” 1872–1895; (5) “Lévyet ses Fils,” or “Lévy Fils et Cie,” 1895–1920; (6) “Lévy & Neurdein réunis,” 1920–1932; (7) “Compagnie des Arts Photoméchaniques,” 1932–1969; infine (8) “RogerViollet,” 1969–ad oggi.

Il periodo che interessa la presente ricerca è coperto da Ferrier, Soulier e Léon & Lévy e anche sotto queste firme sono state riscontrate foto eseguite da Sevaistre, edite sia come stereoscopie su vetro a firma Ferrier, sia come slide per lanterna magica della firma L.&L. Gli esempi sono in numero significativo e se ne riporta per brevità solo qualcuno.

C. Ferrier: 1181 - Panorama de Caltagirone (Sicile) – Foto della collezione Mirisola, tratta da: Mirisola, Di Dio:"Sicilia ottocento-Fotografi e Grand Tour", 2002

E. Sevaistre: N° 170, Caltagirone, Panorama preso dal teatro

Léon & Lévy: slide N° 1189, Panorama de Girgenti(n.b. l' immagine è invertita specularmente rispetto alla realtà)

La slide fa parte della collezione della Università Complutense di Madrid, Archivio fotografico Lafuente Ferrari, presso cui esistono altri esempi come questo presentato. La presa fotografica è sempre di Sevaistre come si può facilmente verificare.

E. Sevaistre: N° 214, Girgenti, Panorama di Girgenti dal lato del ponente

Attualmente, ciò che resta degli antichi archivi è conservato presso l' Agenzia fotografica Roger-Viollet [13] nella collezione Léon & Lévy, dove si possono trovare numerose slide e stereoscopie su vetro colorate attribuite alla firma Léon & Lévy e con datazione 1860ca. ricavate da foto di Sevaistre (purtroppo nel sito il formato delle immagini è troppo piccolo e non consente di riproporle qui con adeguata risoluzione). Molto significativa è, infine, la presenza di 18 slide della serie "Gaeta, 1861", attribuite erroneamente ad Alexandre Ferrier, ma in realtà anch'esse di Sevaistre. La datazione dei rapporti tra Sevaistre e Ferrier non è semplice da accertare ma si pensa possa essere iniziata proprio nel 1860, in occasione della visita a Palermo di Alexandre Ferrier, figlio del già famoso Claude-Marie. In occasione di questa visita avvenuta pochi mesi prima dell' impresa garibaldina, come documentano alcuni numeri del 1860 de "La Lumière", il giovane Alexandre fotografò monumenti di Palermo e anche alcune scene animate di piazza, durante i fermenti prerivoluzionari di quei mesi. Non è da escludere, anzi è verosimile, che in quella occasione il Ferrier abbia potuto conoscere Sevaistre, dando inizio ad accordi di collaborazione.

Conclusioni

Gli elementi raccolti indicano che Sevaistre fu sostanzialmente uno degli anonimi operatori che a metà del XIX secolo lavoravano per i più noti studi fotografici francesi, viaggiando in altre nazioni europee e rifornendoli di stereoscopie per i loro cataloghi, in un' epoca di grande successo commerciale per questo tipo di immagini; il nostro lavorò per la Maison Plaut fin dal 1857, per le foto di Spagna, nel 1858-1859 per la serie della Sicilia, e forse anche per le vedute d' Italia. Nel 1858, Sevaistre fece base a Palermo per visitare i centri della Sicilia, aprendo uno studio-residenza nello Stradone dei Porrazzi, in estrema periferia. Sevaistre non lavorava per la clientela palermitana, non c'è notizia infatti di una sua attività di ritrattista salvo la presenza di uno sparuto numero di ritratti, scattati forse occasionalmente a conoscenti. L' idea diffusa che Sevaistre avesse aperto un "atelier fotografico" in zona periferica "per non subire la concorrenza degli altri studi", vicini alla clientela più agiata è debole dal punto di vista logico, in quanto il nostro, nello stradone dei Porrazzi (oggi corso Pisani, vedi foto sotto), non avrebbe certo trovato concorrenza ma neanche clientela.

Pianta di Palermo del 1862, con segnata in rosso la zona della possibile ubicazione dello studio di Eugène Sevaistre. Era, allora, una zona al confine con la aperta campagna.

Allora, l' insolita ubicazione, rispetto alla generalità degli altri studi fotografici che si andavano aprendo nel centro della città, sede della buona borghesia e della buona clientela, è spiegabile con la volontà di lavorare indisturbato e senza contatti con altri fotografi locali, vista la natura del suo lavoro. Diventa coerente con questo quadro anche il fatto che Sevaistre non fosse neanche iscritto alla Sociètè Francaise de Photographie. Nel 1860 Sevaistre si trovò casualmente e per sua buona sorte nel posto giusto, potendo così acquisire le immagini della Révolution de Palerme, di tale valore storico che il suo nome divenne noto associato a quelle immagini, poi ristampate nel 1910 dallo Studio Incorpora in occasione del cinquantenario dell' Unità d' Italia. Fino ai primissimi anni '60 dell' ottocento arricchì la collezione Sicilia (alcune immagini di Palermo e Agrigento risultano riprese non prima del 1862, dall' esame dello stato dei luoghi). Si ipotizza che la cessazione della sua l'attività avvenne intorno al 1865, dopodichè si trasferì nei suoi luoghi d' origine dove morì nel 1897. Le ipotesi avanzate nel presente lavoro appaiono coerenti, ma non si pretende di attribuire loro un valore di verità, l' esperienza impone di considerarle idee di partenza per verifiche e ricerche più approfondite volte a ridare ad Eugène Sevaistre

il posto che gli spetta nella storia della stereoscopia francese. Ci si augura, infine, che le notizie esposte possano essere utili ai collezionisti, che avranno qualche elemento in più per lo studio dei loro oggetti.

Emanuele Bennici, Palermo, febbraio 2015 - (rev. 1.0)

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Riferimenti

[1] Vitali, Lamberto: Il Risorgimento nella fotografia, Einaudi, 1979[2] AA.VV. : Fotografi e fotografie a Palermo nell' Ottocento, Alinari, 1999[3] Lo Dico, Dario: La Révolution de Palerme, EIDOS 2004[4] AA.VV.: Palermo 1860-Stereoscopie di Eugène Sevaistre, Kalòs, 2006[5] AA.VV.: Album Sicilia-Viaggio ottocentesco di Eugène Sevaistre, Kalòs,2007[6] Fanelli, Giovanni: Henri Plaut. L'Italia in fotografia stereoscopica, 2012 http://www.historyphotography.org/doc/PLAUT_Fanelli.pdf [7] Ballesteros T.G./J.A. Fernandez Riveiro: Eugène Sevaistre, el fotografo de Gaudin en Espana[8] J.A. Fernandez Riveiro: Diccionario de fotògrafos espanoles, 2014[9] https://cfrivero.wordpress.com/[10] Pellerin, Denise: Gaudin Frères, Pionniers de la photographie, 1997 [11] Bennici, Emanuele: "Su alcune antiche stereoscopie di Palermo", 2015, in:

https://www.academia.edu/10735767/Su_alcune_antiche_stereoscopie_di_Palermo_2015[12] John Hannavy: "Enciclopedia of the 19th Century Photography, 2008"[13] http://www.roger-viollet.fr/accueil.aspx