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IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

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J~Il~!i.g1;": ...... --........... ~···· .. . "~ ........ -~· . . . ... --· ..... '

A cura di Mario Negri

pReiSTORia e STORia òeL Linguaggio scRITTO

An.ANTI DEL PENSJERO

Collana dirella da Renzo limoni

R EDAZIONE

Cecilia Chiumenti, Paola Mancini , Linda PeTina

PROGETTO GRAFICO

Ars Iudica

IMPAGINAZIONE

Arc-en-ciel

I LLUSTRAZIONI

Luigi Aldegheri, Michele Gambin

F OTOGRAFIE

A cura degli Autori

COMITATO SCIENTIFICO

Francesco Aspesi Un iversità Statale di Milano Giovanna Bagnasco Gianni Università Statale di Milano Maria Giovanna Biga Università di Roma "La Sapienza" Vermondo Brugnatelli Università di Udine Carlo Consani Università di Pescara "G. D'Annunzio" Federica Cordano Università Statale di Milano Renato Gendre Università di Torino Mario Negri lULM Milano Diego Poli Università di Macerata Giovanna Rocca l ULM Milano Alessandro Roccati Università di Roma "La Sapienza"

ALFABETI PREISTORIA E STORIA DEL LINGUAGGIO SCRITTO

1• edizione marzo 2000 © Qt}tt'TQJ\ ~.r.I.

Via Slrà, 167 - S.S. 11 37030 Colognola ai Colli (VR)

Tcl. 045 6 174111 - Fax 045 6 174100

M ARIA GIOVANNA B IGA

Tavoleua cuneifonne con il racconto assiro del diluvio rinvenuta nella biblioteca di Assurbanipal a Ninive.

T

• IL VICINO O RIENTE CUNEIFORME

li VICINO 0RIEN11 ClN~ImRME

C on il termine cuneiforme, derivante dal latino cuneus, si definiscono i sistemi di scrittura nei quali i caratteri, comunemente chiamati segni,

erano ottenuti con l'impressione di uno stilo di canna appuntito sulla superficie ancora morbida di tavolette d'argilla.

La scrittura cuneiforme fu ideata dai Sumeri per scri ­vere la loro lingua, il sumerico, documentato nel sud della Mesopotamia a partire dagli ultimi secol i del IV millennio a.C. Cuso di sistemi di scrittura cuneiforme persistette nel Vicino Oriente antico fino ai primi secoli della nostra era, cioè per 3000 anni.

l primi segni s ulle più antiche tavolette furono di­segnati con uno stilo appuntito, ma si comprese presto che era più agevole e veloce imprimere lo stilo con dei piccoli colpi .

La rapidità e l'efficienza del sistema di scrittura cu­neiforme dipendeva dalla facilità di pressione dello stilo di canna o di legno spuntato su una superficie morbida come l'argilla. Il 99% dei documenti che ci sono pervenu­ti in scri ttura cuneiforme è costituito da tavolette di que­sto materiale. Ma nel l millennio furono molto usate an­che tavolette di legno ricoperte di cera. Ci sono docu­menti , per la maggior parte commemorativi, nei quali il cuneiforme è inciso su pietra, graffito sul metallo, dipinto sul legno o sulla ceramica.

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IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

Già nella fase di Uruk Ili si incominciò ad usare uno stilo con una punta a sezione triangolare; le impressioni per un singolo segno variavano in lunghezza e posizio­ne. Ciascuna aveva la testa in forma di cuneo, costituita dalla parte triangolare dello stilo e una corta coda. Suc­cessivamente si andò verso una sempre maggiore stiliz­zazione del segno .

Nei documenti protocuneiformi rinvenuti a Uruk è stato inventariato un numero molto elevato di segni, cir­ca 1200. ll numero andò progressivamente riducendosi perché ci fu una convergenza di segni simili in uno uni­co. Nella lunga storia della scrittura cuneiforme tali se­gni subirono molti cambiamenti e una notevole riduzio­ne di numero , stabilizzandosi nel l millennio a.C. in 600 circa. Sono state rinvenute già in epoche molto ar­caiche liste di segni cuneiformi, repertori approntati da­gli scribi per imparare e memorizzare i segni , organizzati secondo vari criteri: per forma, per significato, ecc.

Le tavolette cuneiformi variavano enormemente per forma e grandezza: potevano essere rotonde, quadrate, rettangolari , con bordi più o meno arrotondati, relativa­mente spesse o sottili e avere da un minimo di 2 ad un massimo di 40 centimetri come lun­ghezza di un lato.

A causa dell'effetto della gravità sul­l'argilla umida, il recto di una tavolet-ta (la prima superficie scritta) era piatto e il verso (il retro della tavo­letta) era convesso. Normalmente le tavolette erano cotte al sole; poteva-no essere cotte in un forno solo in casi eccezionali , come ad esempio è avvenuto per i magnifici esemplari della biblioteca del re assiro Assurbani­pal (668-627 a.C.) a Ninive, dove erano raccolti anche testi sumerici e copie di anti-chi testi accadici.

Fortunatamente molte tavolette sono state cotte dagli incendi appiccati dai conquistatori alle città, conservan­dosi così nei secoli come è avvenuto, ad esempio, alle tavolette degli archivi reali di Ebla, scoperti in Siria dagli archeologi italiani.

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Tavo/erta numerica di Gcbel Aruda (Siria), 3000 a. C. circa.

IL VICII'O 0RIF'<TE CUNllf ORME

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

Si scriveva anche, soprattutto per propositi celebrati­vi e commemorativi, su chiodi, prismi, cilindri, vasi e mattoni, tutti in argilla. Sono giunti a noi molti mattoni usati in genere nella costruzione di palazzi e templi; mi­gliaia di essi contengono una breve iscrizione di un so­vrano, fatta con uno stampo d'argilla o di legno.

Fin dal periodo arcaico i segni erano raggruppati in caselle che potevano comprendere uno o più segni.

Originariamente le tavolette erano suddivise con li ­nee orizzontali e ripartite in caselle, ed erano scritte da destra a sinistra.

L orientamento dei segni nella scrittura pittografica era quello naturale del pittogramma che fu poi ruotato di 90° in senso antiorario. Questa rotazione si produsse probabilmente per un motivo pratico, in seguito ad un cambiamento nel modo di tenere la tavoletta da parte dello scriba, cioè modificando l'angolazione del supporto rispetto allo stilo. Quando questo sia avvenuto è ancora controverso; è molto probabile tuttavia che sia accaduto alla metà del Ill millennio a.C.

I..:originale orientamento invece fu mantenuto sulle stele di pietra fino alla metà del li millennio a.C.

Nei testi arcaici i segni erano scritti nelle caselle in ordine sparso, ma dopo la metà del III millennio a.C. furono scritti nell'ordine nel quale erano letti.

I..:invenzione della scrittura cuneiforme è narrata dai Sumeri stessi nel poema "Enmerkar e il signore di Arat­ta". Enmerkar, mitico sovrano di Uruk, richiede la sot­tomissione e il tributo dal sovrano della città di Aratta, da situarsi probabilmente in Iran. Le richieste di En­merkar sono comunicate in lunghi messaggi portati da un corriere. Il contenuto, troppo lungo per essere me­morizzato correttamente dal messaggero, induce En­merkar ad inventare la scrittura su tavolette d'argilla. La scrittura sarebbe quindi nata, secondo i Sumeri stessi, come supporto alla memoria. In realtà questa spiegazio­ne è poco plausibile.

In Mesopotamia i più antichi documenti scritti ritro­vati indicano che il primo utilizzo della scrittura fu un'esigenza amministrativa e non diplomatica; sono in­fatti documenti economici che registrano quantità di beni, bestiame , liste di lavoratori e loro razioni.

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IL VIO~O ORIENTE CUNEIFORME •

La scrittura svolge per noi oggi la funzione di comu­nicare, superando le barriere temporali e spaziali, ma nell'epoca sumerica questa utilizzazione era del tutto se­condaria. Testi in cuneiforme e nelle numerose lingue che furono scritte con tali caratteri sono stati ritrovati in tutte le regioni del Vicino Oriente antico fino all'Egitto (el Amama), in una vasta area che va dalla Siria-Palesti­na, all'Anatolia fino all'Iran sud-occidentale.

La scrittura differisce dal linguaggio orale perché il linguaggio è un prodotto della mente umana, la scrittura è un prodotto della cultura. Mentre la lingua evolve e cambia velocemente senza che quelli che la parlano ne siano sempre coscienti, la scrittura può essere fissata sta­bilmente o modificata, usata per un'altra lingua. La scrit­tura cuneiforme, utilizzata nel Vicino Oriente antico e in un arco di tempo di 3000 anni, per scrivere lingue di­verse, è un chiaro esempio di questo fenomeno. Le lin­gue parlate nel Vicino Oriente antico sono cambiate continuamente e gli uomini che le parlavano le hanno diffuse attraverso migrazioni e conquiste. La scrittura perpetuata dagli intellettuali è rimasta codificata e fissata per secoli, come si vedrà ad esempio con il sumerico scritto nel periodo palco-babilonese e nei periodi succes­sivi quando era ormai una lingua morta!

Nel mondo antico si possono individuare diversi ed indipendenti origini della scrittura, ma in numero mino­re rispetto alle lingue.

l. I precursori della scrittura: i segni Vinça e i gettoni d'argilla

Sono considerati precursori delle più antiche scrittu­re i segni Vinça e i gettoni d'argilla (clay tohens) del Vi­cino Oriente antico.

La cultura Vinça, trovata nei Balcani centrali e data­bile al 5300-4300 a.C. è così chiamata dal sito serbo a sud-est di Belgrado , dove sono stati effettuati gli scavi nei primi trent'anni del 1900. Numerosi oggetti, ritrovati negli scavi e forse di uso cultuale, riportano segni grafici che possono essere elementi di una scrittura. Sono stati riconosciuti 210 segni di cui 30 sono segni fondamenta-

31 l PR[CURSORI Dtll.A SCRIITURA

• lL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

Geuoni d'argilla provenienti da Habuba Kcbira.

[ PRKURSORI DELL\ SCRITTLRA

li; gli altri sono varianti e combinazioni. Si è supposto che questi segni siano un sistema di scrittura per espri­mere una lingua pre-indoeuropea.

Recentemente D. Schmandt-Besserat ha interpretato le migliaia di piccoli oggetti d'argilla (chiamati gettoni, contrassegni o tohens) , ritrovati in molteplici scavi in un'area enorme, che copre tutto il Vicino Oriente antico, dalla Palestina all'Iran, e da datarsi a partire dall'SOOO a.C., come precursori della scrittura cuneiforme. La stu­diosa ha associato i diversi tipi di contrassegni con beni che figurano nella cultura materiale del periodo preisto­rico, come ad esempio animali domestici , tessuti e beni in metallo ed ha paragonato la forma geometrica di que­sti tohens con i primi segni cuneiformi stilizzati che non sembrano avere un'origine pittografica ; suggerisce quindi che i segni si siano sviluppati dalle impressioni dei tokens sull'argilla. Un esempio eclatante sembra essere quello del segno rotondo con una croce dentro che, ef­fettivamente, è identico al segno che significa "pecora".

Sono stati distinti due tipi di contrassegni, semplici e complessi; i contrassegni semplici sarebbero connessi con i segni numerali delle tavolette cuneiformi, mentre quelli complessi, caratterizzati dall'utilizzo di linee inci­se e di perforazioni, sarebbero connessi con i segni logo­grafici (un segno, una parola). Dopo l'apparizione dei tohens si riscontra, in centri che si stanno rapidamente evolvendo e organizzando in maniera sempre più artico­lata e complessa, la presenza di bulle d'argilla utilizzate per contenere i gettoni; esse sull'esterno recano incise impressioni di sigilli; in qualche caso si trovano incisi sui contenitori d 'argilla dei segn i corrispondenti ai getto­ni presenti all' interno. Il passaggio successivo, documen­tato archeologicamente, è stato l'abbandono dei gettoni all'interno e la produzione di tavolette piatte (cioè i con­tenitori d'argilla appiattiti) , recanti sempre l'impressione

Il segno UDU (pecora) e la sua evoluzione

3200 a.C. 2400 a.C. 700 a.C.

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IL VICINO O RI ENTE CUNEIFORME •

del sigillo nonché segni che rappresentano dei numeri. Sono le tavolette numeriche ritrovate a Uruk, ma anche a Susa in Iran, a Habuba Kcbira e a Gebel Aruda in Si­ria, a Arslantcpe-Malatya in Anatolia. Nei livelli archeo­logici successivi sono state ritrovate le tavolette con la scrittura prato-cuneiforme.

Le teorie della D. Schmandt-Besscrat sono state accet­tate da molti storici c linguisti del Vicino Oriente antico. Ma sono state recentemente criticate con convincenti argo­menti da altri studiosi, ad esempio P. Michalowski e suc­cessivamente da P Zimansky. Esaminando il catalogo com­pleto degli oggetti c osservando che, da quanto si conosce della regione, in tutti i periodi l'animale più diffuso era senza dubbio la pecora, si nota invece che, tra le migliaia di tohens conservati, in un periodo di circa 7000 anni solo 15 raffigurano La pecora, mentre i due più comuni con­trassegni rappresentano il termine "chiodo" e "lavoro, co­struzione". È certo singolare che questi a llevatori, abitanti di piccoli villaggi, tenessero resoconti più dettagliati sui chiodi che sull'animale che costituiva la loro principale fonte di sostentamento. E ancora: sembra poco probabile che questi gettoni abbiano avuto un significato uniforme in un territorio cos1 vasto da abbracciare tutto il Vicino Oriente antico. Non è stata però a tutt'oggi fornita alcu­na soddisfacente spiegazione alternativa. Comunque la pratica di annotare per nezzo di disegni (pillogramml) idee, che non sono fissate in una specifica forma lingui­stica, non può essere considerata una forma di scrittura. l pittogrammi, espressi eventualmente dai gettoni, possono essere intesi solo come precursori di scrittura. La pino­grafia non è una lingua, perché la lingua comprende molti clementi che non possono essere rappresentati dai disegni: non solo le nozioni astratte c i verbi, ma anche inflcssioni grammaticali, particelle c nomi. Scritture pu­ramente logografichc quindi non esistono. Una scrittura per rappresentare adeguatamente una lingua deve non solo rappresentarne le parole, i suoni, ma deve anche es­sere capace di rappresentare nomi e parole straniere. An­che se fosse possibile produrre un carattere per ogni pa­rola in una lingua, resterebbe sempre necessario rappre­sentare i suoi suoni in maniera che essi possano essere comunicati fuori dal sistema.

33 ( PRI t l R!>ORI DflL\ ~RITTl RA

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

IL PROTO-CUNEII ORML

2. Il proto-cuneiforme e la lingua sumerica

La più antica scrittura documentata nella Mesopota­mia del sud (la parte sud dell'auuale Iraq), negli ultimi secoli del IV millennio, è chiamata proto-cuneiforme. Cemergere della scrittura nel sud della Mesopotamia si inquadra in un complesso contesto di rapida urbanizza­zione, di crescita demografica, di aumento della produt­tività, di una maggiore organizzazione e specializzazione del lavoro. La scrillura è solo uno dei principali elemen­ti della cosiddeua "rivoluzione urbana". Se i primi docu­menti in cuneiforme sono senza dubbio di tipo econo­mico-amministrativo, è però evidente che un'invenzione di enorme portata come la scriuura si inquadrava nella necessità, almeno di una parte della societa, di comuni­care in modo diverso.

La maggior parte delle tavoleue più arcaiche è stata ritrovata durante gli scavi tedeschi dell'antica città di Uruk nel sud della Mesopotamia. Dal 1928 al 1976 sono state rinvenute circa 5000 tra tavoleue e frammenti. Era­no documenti che non servivano più all'amministrazio­ne ed erano stati geu ati via: per questo sono per lo più frammentari. Tavoleue dello stesso tipo sono state però trovate anche in altri luoghi.

Le prime teorie degli studiosi sull'origine del sistema di scrittura cuneiforme consideravano tale sistema come l' invenzione di uno o forse piu gruppi linguistici, che restavano sconosciuti, ma la cui scriuura cuneiforme ap­punto, sarebbe stata poi adottata dai Sumeri, arrivati a occupare il sud della Mesopotamia. Si era infatti osser­vato che alcuni logogrammi sembravano non essere su­merici (di qui nacque l'idea di un sostrato). Successiva-

Il segno TI (freccia) c la sua evoluzione

t <J < ~ ~ 3100 a.C. 2900 a.C. ca. 2400 a.C 700 a.C.

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IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

Evoluzione del segno NAG (bere) composto da KA (bocca) e A (acqua)

3100 a .C 2900 a.C. 2400 a.C. 2100 a.C.

mente però si dimostrava (H. Frankfort) che, sul piano archeologico, non risultava alcuna traccia di una frattura culturale attribuibile all'arrivo di una popolazione; anzi l'archeologia documentava una certa continuità di tradi­zioni e di progressi e una notevole evoluzione.

Il lavoro di A.Falkenstein sui testi arcaici di Uruk orientò diversamente gli studi, e negli ultimi anni gli studiosi sono ormai giunti alla conclusione che la scrit­tura cuneiforme fu usata e creata proprio per rappresen­tare la lingua sumerica. Già Falkenstein aveva notato che, in un testo molto arcaico ritrovato a Uruk Ili (=li­vello lll), una sequenza di tre segni É:EN:Tl ricordava un nome di persona che ricorreva in testi posteriori co­me un nome sumerico, en.lfl.ti "(possa il dio) Enlil (do­nare) la vita". Dal momento che nei testi arcaici l'ordine di successione dei segni non segue obbligatoriamente la sequenza parlata e dal momento che il segno É, succes­sivamente, sarà intercambiabile con il segno Lfl, egli lesse en.lil.ti. È importante sottolineare che il segno TI , la rappresentazione della freccia, aveva qui il valore "ti" "vivere" e la sua pronuncia in sumerico doveva essere molto simile a quella per freccia.

Il sumerico è una lingua molto diversa dalle altre del Vicino Oriente antico, che sono lingue semitiche, ed ha quindi una serie di fonemi differenti.

Per capire il funzionamento della scrittura cuneifor­me bisogna conoscere la struttura del sumerico.

Il sumerico è una lingua ergativa, che distingue cioè se il soggetto di una frase è legato ad un verbo transiti­vo o intransitivo. In sumerico il complemento oggetto (in una frase che comporta un verbo transitivo) e il sog­getto (in una frase con un verbo intransitivo) sono for-

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700 a.C.

IL PROTD-CUNEIFORMr

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

IL PROTO-CUNFIFORME

malmente identici. Il verbo è poi costituito da una radi­ce verbale, che fornisce il senso base, alla quale vengono preposti (prefissi) o posposti (suffissi) elementi per esprimere la persona, il numero, il modo.

Anche oggi vi sono nel mondo lingue ergative, ma nessuna lingua né antica né moderna può essere con certezza avvicinata al sumerico. Lo studio del sumerico resta difficile, perché la nostra conoscenza di tale lingua è dovuta in gran parte a testi della biblioteca del re As­surbanipal a Ninive (668-627 a.C.) o comunque a testi di periodi in cui il sumerico non era più parlato da mol­to tempo e quindi scritti da scribi che parlavano accadi­co o altre lingue semitiche. Le glosse degli scribi accadi­ci per rendere al meglio la pronuncia dei segni sumerici ci hanno rivelato un'abbondante presenza di omofoni, cioè parole che si pronunciano alla stessa maniera.

È sicuro che ogni segno aveva all'inizio un determina­to valore o meglio, essendo il sumerico la lingua soggia­cente già ai primi testi, ogni segno corrispondeva ad una parola, perché il sumerico è una lingua monosillabica.

Nei semplici contesti delle tavolette più arcaiche un segno unico corrispondeva a una radice; poteva corri­spondere cioè a un sostantivo o a una forma verbale (per es. GUD=toro, GU1=mangiare) e il lettore aveva la possibilità di integrare la forma richiesta dalla lingua parlata.

Nella scrittura cuneiforme che esprime la lingua su­merica ogni segno indica una parola di una o due silla­be. Fin dall'origine della scrittura c'erano dei segni astratti come ad esempio quello già menzionato per in­dicare la pecora (una croce in un cerchio). La maggior parte dei segni era pittografica, anche se è difficile ora per gli studiosi stabilire quale oggetto sia rappresentato da alcuni cunei.

Fin da uno stadio antico della scrittura cuneiforme sumerica si possono riconoscere dei segni aventi funzio­ne diversa:

• i logogrammi che servivano a scrivere basi nominali o verbali e unità di misura;

• i segni sillabici nati probabilmente dalle numerose parole monosillabiche del sumerico;

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IL VICINO ORIENTE C UNEIFORME •

• i determinativi, segni supplementari che si potevano aggiungere davanti o dopo segni semplici, c davano origine a diverse interpretazioni (dal momento che indicavano categorie molto generali). Sebbene il loro numero aumenti nei testi più recenti , essi sono già presenti fin dai testi più arcaici.

l più comuni determinativi sono: DING IR "dio" che precede ogni nome divino. GIS H indica "legno", "albero" cd è posto davanti a termini che indicano alberi o parti di alberi o oggetti di legno. GI "canna" è posto davanti agli oggetti costruiti (almeno nei periodi più antichi) in canna. Kl "luogo" segue tutti i nomi di città c villaggi.

l determinativi erano di aiuto pratico alla lettura, ma non erano normalmente pronunciati.

Lo stesso segno poteva, secondo i casi, avere l'una o l'altra funzione cd era il lettore che doveva determinare, in base al contesto, il modo in cui andava interpretato; non c'era comunque molta possibilità di confusione .

Un esempio di diffcrcnt i letture c usi dello stesso se­gno è il segno AN che può essere impiegato

l come logogramma con i valori: • dingir "dio" • an "cielo" • An "il dio del cielo"

2 come valore sillabico "an" 3 come determinativo davanti al nome di una divinità

c indicare così la classe scmantica del nome che lo segue come ad es. dEn-hl.

* Uruk arcaico 3100a.C.

Il segno AN

Prcsargonico ca. 2400 a.C.

Neo-assiro 700 a.C.

37 IL PROTQ-CUNFIFORMF

• IL YICINO ORIENTE CUNEIFORME

Il segno GAL (battente di porta)

3000 a.C. circa

h PROTO-CUNFII·ORMI

I piuogrammi potevano rappresentare oggcui concre­ti ; furono adollati diversi espedienti per indicare nozioni astratte.

Le combinazioni di alcuni segni rappresentavano con­cetti diversi; ad esempio il segno per "bocca" con giustap­posto il segno per 'cibo' indicava il verbo "mangiare".

Il segno per "donna " unito a quello per il "paese straniero" indicava la "schiava" (una prigioniera di guer­ra). Un pittogramma serviva per indicare anche un'azio­ne compiuta mediante un determinato oggetto (rappre­sentato appunto nel pittogramma), come ad esempio il segno 'piede' indicava il verbo "andare, stare".

Per esprimere tutte le possibilità lessicali c grammati­cali della lingua accorsero sviluppi della rappresentazio­ne puramente fonetica.

È infatti evidente che le grafie semplici, che rinviavano soltanto a delle radici, erano di poca utilità per rendere i nomi propri, i nomi degli dei, di luogo e dei corsi d'acqua oltre agli elementi grammaticali ed astratti. Questo biso­gno ha portato probabilmente alla creazione di valori fone­tici, di segni cioè utilizzati non per rappresentare l'oggetto ma semplicemente per rendere un suono.

Questo sviluppo della rappresentazione fu attuato ap­plicando un principio simile a quello dei rebus: il segno per una parola poteva cioè anche rappresentare l'omofono (una parola che aveva lo stesso suono ma un diverso si­gnificato). li più antico esempio di questo processo è il nome di persona É:EN:TI già illustrato. Altri esempi sono:

• l'uso del pittogramma per la parola sumerica ti= "freccia" per scrivere il suo omofono molto simile ti(l) = "vivere";

• il pittogramma ga "(recipiente con) latte", usato per rendere il prefisso verbale ga- "che io ... ";

• il segno gi "canna" è utilizzato in una forma legger­mente modificata per scrivere il verbo ge4="ritomare";

• gal "aprire" (il segno riproduce un battente di porta) fu usato per scrivere la forma verbale gal "essere pre­sente", foneticamente molto vicina;

• il segno ra "rompere" fu impiegato per indicare il suffisso del complemento oggetto indiretto (dativo);

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lL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

Il segno RA (rompere)

2900 a.C. 2400 a C. 700 a.C.

Il segno E (canale)

3100a.C 2900 a C. 2400 a C. 700.tC

~ Il segno Gl (canna)

~ ~~ ~ Forma ~ ~ utilizzata per

scrivere il verbo ge4

3100a.C 2900 a.( 2400aC. 700 a.C. (ritornare). 3100 a.C

Esempio di polifonia

zu .. (dente) GU ( )

KA (00«~ ~; "OC<

""' DU, (parlare) INIM (parola)

Esempio di omofonia

~ ~ ~ ~ GUimo GU collo GU voce GU, bue

39 IL PROfO-CUN~IIORMI

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

• il segno e "canale" poteva indicare la sillaba [e]. Questo principio consentì anche l'utilizzo dei segni

cuneiformi con valore puramente fonetico nella scrittura di lingue completamente diverse dal sumerico, in primo luogo quelle semitiche attestate nel Vicino Oriente anti­co già nel Ili millennio a.C.

Nelle più antiche tavolette c'è solo un piccolo nume­ro di tali scriuure; ciò dimostra comunque che il foneti­smo era un principio già attuato fin dall' inizio della scrittura cuneiforme e nella lingua sumerica, ma si svi­luppò completamente più tardi. ll fatto che noi cono­sciamo finora così pochi casi di segni utilizzati solo con il valore fonetico, indipendentemente dal loro significa­to, costituisce un esempio del fatto che la scrittura era sottoposta ad una legge di economia assoluta. Così tutti i testi amministrativi sono semplici registrazioni molto concise delle uscite e omettono tutto quanto può essere ovvio, come ad esempio i verbi.

l segni sillabici avevano le seguenti strutture: vocale (V), come ad es. a, e; consonante-vocale (CV) per es. ba, da, me; vocale-consonante (VC) per es. ab, in, esh.

La scrittura cuneiforme sumerica (c nemmeno la successiva scrittura cuneiforme per rendere la lingua ac­cadica) non è mai arrivata a isolare dei valori consonan­tici non associati a una vocale.

Nonostante l'invenzione di segni sillabici fonetici astratti è comunque evidente che gli scribi sumerici non hanno sperimentato tutte le possibilità che si offrivano loro.

All' inizio non tutte le sillabe pronunciate avevano un equivalente grafico. 11 fatto che lo scriba non renda gra­ficamente tutte le sillabe pronunciate, anche molto tcm-

Evoluzione del segno GUr (mangiare)

composto da KA (bocca) + NINDA (razione alimentare in ciotola)

3100 a.C 2400 a.C. 700 a.C.

I l PROTO-C lJNfl rORMI 40

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

[voluzionc del segno GEME (schiava) composto da MI (donna) + KUR (pa~sc straniero)

po dopo l'utilizzo di scritture sillabiche astratte, costitui­sce per lo studioso moderno del sumcrico un grave pro­blema per la comprensione esatta dci testi , a meno che i contesti non siano indubitabili. Infatti leggere un testo redatto in scrittura cuneiforme richiede in primo luogo di identificare i singoli segni c il loro valore di base, poi comprendere i valori logografìci e fonetici che essi pos­sono avere in quel luogo c in quell'epoca; quindi ricono­scere le regole derivanti dall'analisi che gli scribi faceva­no sulla loro lingua.

Un esempio tra i tanti possibili può essere costituito da una delle formule più utilizzate nei testi amministra­tivi sumcrici di tutti i periodi: "shu ba-an-ti" "(qualcu­no) ha preso possesso (di qualche cosa)".

La formula completa non viene scritta che a partire dal Il millennio a.C., mentre quella comunemente usata è la forma abbreviata "shu ba-ti". È molto importante notare che, finché il sumcrico è stato una lingua viva, il suo sistema di scrittura non ha mai espresso completa­mente nessuna unità linguistica. E fu solo, come si è detto, a partire dal Il millennio a.C. (quando il sumcrico non era certamente più parlato da nessuno degli scribi e sopravviveva come lingua artificiale nelle scuole c nei templi), che esso fu scrillo in maniera completa.

Già a partire dai testi arcaici di Ur del XXV!l secolo a.C. gli scribi fecero uso di tecniche ortografiche ridon­danti che danno al lettore una indicazione sul suono fi­nale del segno precedente c costituivano quindi un aiuto alla lettura.

Questo sistema di scrivere era molto importante nei cast frequenti in cui un logogramma poteva essere letto in diversi modi. Il segno DU aveva una molteplicità di

41 h PROTO·( \ 1!'11 Il OR'-1~

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

ca. 3100 a.C

IL PROTO-El.AMICO

letture possibili; tra gli altri aveva il valore "gcn" "anda­re" e "gub" "porre, stare". Se lo scriba scrive DU-na il lettore non ha dubbi sulla pronuncia c legge immediata­mente gen-(n)a "andato" c se trova scritto DU-ba legge gub-(b)a "posto". Anche se per rendere il participio il suffisso [a] è sufficiente, lo scriba preferisce scrivere la consonante finale del verbo.

Questa scrittura ridondante a volte è presente anche quando il verbo precedente è chiaro c non ci sono dub­bi sulla sua interpretazione. Comunque, nei testi , cia­scuna base nominale o verbale era scritta per mezzo di un logogramma; si hanno casi però in cui un logogram­ma si trasforma in segni sillabici.

Già nel periodo dell'impero accadico il sumcrico non doveva essere la lingua parlata dalla maggioranza della popolazione; la lingua piu comune era l'accadico. Solo nel successivo periodo della III Dinastia di Ur (2112-2004 a.C.) il sumerico ridivenne, per un secolo, la lin­gua ufficiale; poi, molto presto, probabilmente già all'ini­zio del Il millennio a.C., si estinse come parlato c restò una lingua scritta nelle scuole e usata nella liturgia.

3. Il proto-elamico

In vari siti iranici (Susa, Tepe Yahya, Sialk, Malyan, Godin Tepc, Tall-i-Ghazir, Shar-i-Shokta) sono state ri­trovate tavolette d'argilla di forma molto simile a quelle incise nel sud della Mesopotamia e contenenti anch 'esse registrazioni economiche. Esse sono da datarsi alla fine del IV millennio e agli inizi del III millennio a.C. e sono quindi di poco più tarde di quelle mesopotamiche di

DU (andare) Il segno indica il piede

ca 3000 a.C. ca. 2400 a.C. 700 a.C.

42

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

Uruk; fanno parte della cultura materiale proto-clamica. Mostrano molte similitudini strutturali con i testi con­temporanei di Mcsopotamia, in quanto usano lo stesso materiale scrittorio, l'argilla molle sulla quale i segni cu­neiformi vengono incisi per mezzo di uno stilo di canna spuntato. Alcune tavolette recano im pressioni di sigilli cilindrici posti prima che esse venissero scritte . Inoltre i sistemi numerici dei testi proto-elamici sono molto simi­li a quelli delle tavolette di Uruk recente-Gemdct Nasr.

La scrittura proto-elamica, nonostante i molteplici sfor­zi degli studiosi, resta in larga misura da decifrare; solo il sistema numerale si può in buona parte comprendere.

Sono stati riconosciuti 800 segni e vi è una grande abbo ndanza di logogrammi fin dai primi testi.

Resta da capire anche se la scrittura proto-clamica sia nata per contatto con il sud della Mesopotamia. È da sot­tolineare che nessuna tavoletta di Uruk o eli Gemdet Nasr è stata ritrovata in Iran ; d'altra parte in Mesopotamia non è sta ta ritrovata alcuna tavoletta proto-clamica.

Sembra comunque probabile che il contesto culturale dell'origine della scrittura proto-clamica s ia legato ad una rottura con le tradizion i precedenti e all'apparizione di nuove tradizioni architetturali , ceramiche e glittiche influenzate da contatti con l'est, in un mo mento in cui erano d ivenuti meno importanti i conta tti con la Meso­potamia del sud.

4 . Le lingue semitiche dellll millennio a.C. e l'accadico

La scrittura cuneiforme sumerica si è evoluta molto, come si è visto, nel corso di parecchi secoli cd è stata poi, a partire dalla metà del III mi llennio a.C., adattata per scrivere altre lingue semitiche di d iverse famiglie linguistiche in Mesopotamia e in Siria. In Mesopotamia fu utilizzata per scrivere l'accadico, una lingua semitica che appartiene allo stesso gruppo linguistico di arabo, fenicio , ebraico, aramaico ...

Tale adattamento fu un fenomeno complesso. Dai ri­sultati delle scoperte archeologiche più recenti è sempre più evidente che una presenza di popolazioni parlanti una lingua semitica è già ben documentata in Mesopota-

43 l !: LINGUE SEMITICHE E lACCADICO

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

-LE LINGUE SEMITI( Jif E LACCADICO

mia in tempi in cui la lingua scritta imperante era il su­merico. Basti un esempio: i testi ritrovati ad Abu Sala­bikh in Mesopotamia, risalenti al 2500 a.C. e compren­denti testi lessicali e letterari , i cui duplicati si sono ri­trovati negli archivi reali di Ebla, sono stati spesso scritti da scribi che portavano nomi semitici e appartenevano quindi a famiglie dove si parlava una lingua semitica. La popolazione di Sumer, e non solo, doveva essere quindi per buona parte bilingue o forse multilingue.

Le lingue parlate erano in continua evoluzione men­tre il sumerico scritto rimase relativamente stabile. I pri­mi testi scritti completamente in semitico sono docu­mentati in Mesopotamia nel periodo detto palco-accadi­co o sargonico, dal nome del re Sargon iniziatore nel 2340 a.C. di una dinastia che fece della lingua accadica il proprio idioma sia parlato sia scritto.

Sargon, conquistato il trono e fondata una nuova capi­tale, Akkad appunto (da cui deriva il nome della lingua "aecadico~) , introdusse l'accadico come lingua ufficiale · nell'amministrazione e nelle scuole a lato del sumerico.

Laccadico, nel quadro delle lingue semitiche, rappre­senta la lingua più orientale, con differenze e variazioni ri­spetto alle lingue semitiche occidentali , tra cui amorreo, ebraico, fenicio, ugaritico, sud-arabico, aramaico.

Il gruppo delle lingue semitiche nel complesso mo­s tra cara tteris tiche compatte, che lo distingue dalle lingue camitiche.

Le principali di queste caratteristiche sono:

• il predominio dell e consonanti sulle vocali come ele-mento per determinare il significato di una radice;

• la struttura triconsonantica della radice;

• il sistema verbale sviluppato in coniugazioni derivate;

• la suffissazione pronominale.

I..: accadico fu influenzato sia come lessico sia come sintassi dal sumerico.

La scrittura cuneiforme stabilì dei paradigmi per scri­vere l'accadico, che restarono validi per tutto il lungo pe­riodo in cui tale lingua fu la più importante nel Vicino Oriente antico. Fu infatti adottato, dal repertorio di segni cuneiformi, un ristretto numero di segni monosillabici e un limitato numero di logogrammi sumerici, sicuramente

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IL YICINO ORIENTE CUNEIFORME •

letti in accadico. La struuura della lingua accadica è profondamente diversa da quella della lingua sumerica. In sumerico le radici sono soprattutto monosillabiche e la radice è inalterabile, o meglio si modifica solo con suf­fissi c prefissi.

Le radici in semitico sono normalmente composte di tre consonanti e sono modificabili in vari modi, riempite con delle vocali o con altre consonanti , alterate con il raddoppiamento di una delle consonanti. Per rendere le caratteristiche strutturali di questa lingua gli scribi pa­lcoaccadici utilizzarono un sistema essenzialmente si lla­bico, usando i segni della scrittura sumcrica secondo il loro valore fonetico.

Molti valori sillabici erano già disponibili in sumcri­co, altri furono sviluppati dagli scribi abbreviando paro­le sumcrichc.

Il repertorio di sillabe comprendeva: vocali (V) e si l­labe composte da consonantc+vocale (CV ) o

·vocale+consonante (VC). l segni maggiormente usati erano consonante+vocalc

(CV) e vocalc+consonantc (VC). Molti segni rappresen­tavano sillabe aperte (V, CV, VC).

Come nella scrittura sumerica, il si llabario accadico normalmente distingue tre vocali /al,/i/,/u/ c una quarta vocale /c/ in alcuni segni , ma normalmente i segni che incorporano la vocale /i/ sono usati per la /e/.

Con rare eccezioni in certi sillabari, c'era un segno solo per le vocali /al,/e/,/i/ c tre per la vocale lui.

In teoria l'accadico si potrebbe scrivere bene con un numero limitato di segni V, CV e VC. La presenza fin dal­l'inizio di combinazioni CVC nel sillabario accadico è do­vuta all'associazione dci segni con le letture sumeriche CVC; e il loro numero e utilizzo aumentò nel tempo.

In aggiunta ai valori sillabici l'accadico utilizzò alcu­ni logogrammi sumerici. Ma la scrittura accadica fu so­stanzialmente si llabica. Per rendere le parole accadiche si spezzano le sillabe secondo l'esigenza dei segni ip­ru-us= iprus; i-pa-ar-ra-as, i-pa-ra-as=iparras. La divi­sione delle si llabe normalmente si rispetta tranne quando si unisce un suffisso pronominale: ash-pur-ah­hum, ash-pu-ra-ah-hum= ashpurahhum.

Molti segni sillabici furono usati c molti furono ag-

45 LI LI"GUF ~l MI TIC Il[ E LACC\DICO

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

LE LINGUE SEMITICHE E L'ACCADICO

giunti, sulla base del valore sumerico o della traduzione accadica del significato sumerico di un segno. Ad esem­pio KAL=/dan! "forte" perché quel segno in sumerico era usato per scrivere kalag "forte" che è dannu in acca­dico; G!SH =lis, is, iz/ perchè il sumerico "gish" "albero" = accadico " isu" . Alcuni segni sumerici sono stati man­tenuti con il loro significato anche se probabilmente ve­nivano letti in accadico. Nei primi sillabari accadici c'è un piccolo numero di omofoni. Le regole dell'ortografia accadica variavano cronologicamente e geograficamente e anche regole abbastanza standard non possono essere applicate a ogni dialetto dell'accadico.

I logogrammi erano usati regolarmente per termini molto comuni ad es. orzo , scriba, re, campo, argento, nomi di mobilio, pietre semipreziose e per numerosi ter­mini tecnici dell'amministrazione. I logogrammi erano seguiti da complementi fonetici che potevano contenere sia informazioni grammaticali sia indicazioni sulla lettu­ra del logogramma in accadico. Erano comunque usati per nomi e aggettivi.

In certi tipi di iscrizioni anche i verbi possono essere scritti logograficamente, una pratica che si diffuse insie­me a quella di scrivere logograficamente le preposizioni e divenne comune in certi testi del l millennio.

Nei testi amministrativi che contenevano normal­mente lunghe liste e formule ripetitive è sempre stata impiegata una maggiore quantità di logogrammi, come pure nei testi scientifici, mentre i testi discorsivi di vario genere ne presentavano un minor numero. Alla fine e soprattutto nel I millennio a.C. l'uso dei logogrammi si diffuse enormemente tanto che testi astronomici, divina­tori e medici hanno un 85% di logogrammi. Questo enorme aumento è dovuto probabilmente ad una codifi­ca di logogrammi per una lingua da tempo morta, codi­fica avvenuta nell'ambito delle scuole degli scribi. Le ra­gioni sono comunque molteplici e non hanno rapporto con questioni tecniche. L:accadico letterario era molto lontano dalla lingua parlata che fu poi soppiantata da un'altra lingua semitica, l'aramaico , parlato diffusamente in Babilonia e in Assiria. Le persone che sapevano legge­re e scrivere studiavano perciò due lingue entrambe morte: il sumerico e l'accadico.

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IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

Inoltre, una volta appreso, il logogrammma era mol­to utile, perche riduceva il numero dei segni necessari a scrivere una certa parola o frase. Nel l millennio alcuni logogrammi bisillabici furono usati come sillabogrammi per scrivere l'accadico, ma solo in contesti ristretti.

Le parole e le frasi erano raggruppate nei testi lette­rari c in quelli tecnici. Ogni parola era in una linea. Nei testi poetici una linea era un intero verso e nei testi tec­nici conteneva una frase compiuta, un concetto finito.

Come la scrittura cuneiforme non utilizzò mai appie­no il sistema del fonetismo per esprimere suffissi gram­maticali o fornire indicazioni fonetiche per la pronuncia dei segni sumerici, così il cuneiforme accadico non sfruttò tutte le potenzialità del sistema per arrivare a una scrittura completamente sillabica.

La percentuale relativa di scrittura sillabica e di scrit­tura logografìca variò molto, sia sincronicamente sia dia­cronicamente e, in tutte le epoche, il cuneiforme fu im­piegato diversamente a seconda del tipo di testo.

Molti segni avevano più di una lettura e talvolta lo scriba lo specificava o indicava dei complementi foneti­ci. D'altra parte segni differenti potevano avere una stes­sa lettura.

La nostra traslitterazione distingue i vari segni omofoni con segni diacritici consistenti nell'accento acu­to e grave e poi con numeri progressivi posti a destra in basso del segno; ad esempio du, du, dù, du4, dus ...

Il principio sillabico usato per scrivere le lingue se­mitiche non fu mai formalizzato rigidamente e man­tenne una certa elasticità per tutto il periodo della sto­ria del cuneiforme.

La scrittura sillabica permetteva di scrivere ogni pa­rola in un modo relativamente semplice.

Un testo cuneiforme può quindi trasporsi in scrittura fonetica che riproduce segno per segno, unendo le sillabe di una stessa parola con un tratùno: il testo si dice così traslitterato. La scrittura continua dà la parola secondo la pronuncia c si chiama propriamente trascrizione.

Come già detto, all'epoca di Sargon l'accadico comin­ciò a divenire la lingua scritta più importante, usata nel­le lettere e nell'amministrazione e presto anche nelle iscrizioni monumentali e nelle iscrizioni reali .

47 l t UNGU~ ~EMITICHE E lACCADICO

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFO ME

lf 111\.Gl>E SEMI TI( Il[ E LACCADICO

La successiva epoca d i Ur III (2100-2000 a.C.) ha la­sciato moltissimi documenti in sumerico perché questa lingua fu adottata come lingua ufficiale dello stato rigida­mente centralizzato c burocratizzato; dal momento che i documenti che possediamo provengono soprattutto da città del sud sumcrico e da centri palatini essi fomiscono una visione parziale della realtà. È molto probabile co­munque che l'accadico abbia continuato ad essere parlato e scrillo anche nel periodo di Ur III. Dopo il 2000 a.C. i testi accadici furono scritti in Mcsopotamia in due dia­letti: il babilonese nel sud e l'assiro, originario del nord della Mesopotamia. Questi dialetti sono divisi cronologi­camente: il palco-babilonese e palco-assiro (prima metà del Il millennio) , medio-babilonese c medio-assiro (se­conda metà del Il millennio) e neo-babilonese, neo-assi­ro (prima metà del l millennio a.C.).

Anche se rimase sostanzialmente identico nelle strut­ture principali, l'accadico, nei suoi due dialetti assiro c babilonese, subì molte trasformazioni nel corso dei tre millenni in cui venne parlato c scrillo, in seguito all'ar­rivo di nuove popolazioni. I.:accadico dci tempi dell'im­pero sargonico subì l' influenza c l'apporto di un altro elemento semitico dovuto alle popolazioni amorree che, a partire dagli inizi del Il millennio, conquistarono il predominio su buona parte della Mcsopotamia, portando il babilonese ad una grande fioritura sotto llammurabi (1792-1750 a.C.), il re più famoso della l dinastia di Ba­bilonia. Questa lingua rimarrà come lingua delle scuole, religiosa e letteraria sostanzialmente inalterata. Nel l millennio subirà una trasformazione nella fonetica e nel­la grammatica dando origine cosi al neo-babilonese.

Nel Il millennio il babilonese fu adottato in tutto il Vicino Oriente antico da scribi di madre lingua diversa. Così ad es. in Elam dove già nel 111 millennio, come ab­biamo visto, era stato scritto in cuneiforme il proto-ela­mico, il babilonese fu utilizzato nelle iscrizioni ufficiali dei sovrani e in documenti amministrativi, subendo alte­razioni che si possono catalogare c studiare. Il babilone­se scritto in Mcsopotamia nel periodo della dinastia cas­sita (1500-1100 a.C.), una dinastia che veniva dall'est con una propria lingua di tipo ario-curopco, risente, sia pure in minima parte, dell' influenza di questa lingua.

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II VJCINO ORIENTE C UNEIFORME •

All'epoca di el Amarna (XIV secolo a.C.) l'accadico diventa la lingua franca utilizzata da tutti i sovrani del Vicino Oriente antico e dai faraoni egiziani per la corri­spondenza diplomatica, ma si distinguono nettamente le lettere scritte dalle diverse cancellerie mitanniche, ittite o degli stati della Siria-Palestina.

Nell'ultimo periodo della storia mesopotamica l'ara­maico dall'occidente si diffonde in tutto il Vicino Orien­te antico, influenzando grandemente sia il babilonese sia l'assiro.

I.:accadico scritto in cuneiforme, che continuò ad es­sere usato in periodo sclcucide in Babilonia, è chiamato tardo-babilonese. Anche l'assiro subirà nel corso dei mil­lenni trasformazioni . Nei periodi più tardi , quando l'ara­maico diventò la lingua parlata più diffusa, sia in assiro sia in babilonese si produsse l'usura delle desinenze vo­caliche che caddero in entrambi.

!..:ultimo testo accadico è un almanacco astronomico proveniente da Babilonia, databile al 74 d.C. , scritto qua­si esclusivamente con logogrammi, prodotto di una scuo­la depositaria di un sapere antico. Ma l'alfabeto aveva or­mai preso il sopravvento. Non sappiamo fino a quando la scrittura cuneiforme fu studiata nelle scuole e conser­vata da sapicnti. Sembra che la capacità di leggere i cu­nei perduri fino al II secolo d.C.

5. la scrittu ra cuneiforme e le altre lingue semitiche del lll millennio a.C.

Si è scoperto da qualche decennio che le lingue se­mitiche erano scritte in Mesopotamia c in Siria anche prima della messa a punto di un sistema puramente sii­labico. Alcuni testi sono manifestamente in palco-acca­dico anche se sono quasi completamente scritti con lo­gogrammi sumerici. Così in molte iscrizioni reali presar­goniche piccoli indizi, soprattutto preposizioni, possono far comprendere che il testo veniva letto in semitico o che comunque era stato scritto da uno scriba semitico.

È ormai documentata la presenza di popolazioni par­lanti una lingua semitica diretta antecedente dell'accadi­co nel sud della Mesopotamia.

49 LA SCRI rTLIV\ CUNEIIl)RMf

• II YlCINO ORIENTE CUNEIFORME

LA '>(RITTURA CUNEIFORME

Le scoperte recenti in Siria delle tavolette di Ebla e di quelle di Tell Beydar (nella valle del Khabur) consen­tono di ipotizzare la diffusione della scrittura cuneifor­me in queste regioni già dagli inizi del periodo presargo­nico di Mesopotamia (prima metà del III millennio a.C.) e documentano quanto le nostre conoscenze sulla diffu­sione del cuneiforme siano ancora parziali e inevitabil­mente legate alla casualità delle scoperte.

Già prima del rinvenimento degli archivi reali di Ebla tavolette cuneiformi anche un po' più arcaiche di quelle eblaite erano state ritrovate in Siria nella città antica di Mari (Te!! Hariri) sul Medio Eufrate.

Lo studio recente di questo piccolo lotto di tavolette riguardanti l'amministrazione interna della città di Mari in epoca presargonica, ha dimostrato che la civiltà sume­rica e con essa la scrittura cuneiforme si erano diffusi lungo il corso dell'Eufrate.

La diffusione della scrittura cuneiforme dalla Mesopo­tamia meridionale è un fenomeno culturale non legato a lingue o a etnie ma che si realizza quando si verificano contatti (per lo più commerciali) e determinate condizioni.

Del resto la diffusione della cultura sumerica di Uruk lungo l'Eufrate fino all'Anatolia era già documentata dalle evidenze archeologiche.

l documenti prato-dinastici di Mari comprendono statue iscritte e una quarantina di tavolette.

Documentano una lingua semitica, evidente dall'uti­lizzo di certe preposizioni molto vicine a quelle utilizza­te dagli scribi eblai ti, scritta con l' impiego di molti lago­grammi sumerici. Il sistema di datazione dei mesi evi­denzia un calendario comune documentato in ambito semitico in siti di Mesopotamia (Abu Salabikh, Gasur, Eshnunna, Adab, Girsu) e a Ebla. La lingua semitica do­cumentata dai testi prato-dinastici di Mari è comunque molto diversa dall'accadico dei testi provenienti da Mari in epoche successive.

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IL VICINO ORIENTE Cl.JNEIFORME •

6. l testi di Tell Beydar

l testi (168 tavolette finora) in scrittura cuneiforme di Tell Beydar, nella Gezirah siriana, (nella valle del fiu­me Khabur, un affluente dell'Eufrate nella Siria di nord­est), rinvenuti a partire dal 1993, con la loro datazione al 2400 a.C. sono le più antiche testimonianze dell'uti­lizzo della scrittura cuneiforme nell'ambito di una cul­tura urbana in epoca presargonica in questa zona della Siria. Il sito di Tell Beydar è stato identificato recente­mente con la città di Nabatium dei testi di Ebla.

Le tavolette di Tell Beydar esteriormente sono molto simili ad alcune tavolette di Ebla e anche la paleografia è molto vicina a quella dei testi eblaiti e di quelli pre­sargonici di Mari. Tuttavia uno studio recente e accura­to di tutti i caratteri cuneiformi dei testi ha dimostrato che vi sono legami più stretti con la Babilonia centrale (e in particolare con la tradizione di Nippur) che con la Siria.

La scrittura dei testi di Tell Beydar utilizza dei silla­bogrammi e dei logogrammi sumerici. Il sillabario uti­lizzato dagli scribi sembra essere quello della piana al­luvionale della Mesopotamia; infatti la lingua è una va­riante antica della lingua accadica, un paleo-accadico con delle particolarità locali.

La scrittura a Beydar utilizza comunque moltissimi logogrammi sumerici per scrivere i nomi di animali, di professioni, di oggetti di uso comune e gli scribi dimo­strano di conoscere bene le regole della grammatica su­merica, prova evidente di con tatti tra le scuole scribali.

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Testi economici amminisrrarrvi (Datazione: prorodinasrico 111 b, 2400 a C ci rca).

Da Te/l Beydar, Siria.

l TESTI DI TELL BI ~DAR

• lL VICINO ORIENTE ClJNEIFORME

Gtl ARC li lVI REAli DI EBt A

7. Gli archivi reali di Ebla

La scoperta da parte di una mtsswne archeologica italiana dell'Università di Roma, diretta da P. Matthiae, sul sito dell'attuale Tell Mardikh, (a 60 km. a sud-ovest di Aleppo nel nord della Siria), della città di Ebla con i suoi archivi reali di migliaia di tavolette cuneiformi te­stimonia la diffusione della scrittura cuneiforme nella prima metà del li1 millennio (in epoca presargonica) an­che nella Siria interna, in una città come Ebla, lontana dal grande fiume Eufrate, ad ovest di questo, al centro di una vasta rete di commerci. Le tavolette di Ebla, ri­trovate ormai più di 20 anni fa, restano un caso ancora isolato di documentazione dell 'impiego del cuneiforme in questa zona della Siria ma questo fatto è sicuramente dovuto alla casualità dei ritrovamenti. I testi dell'archi­vio documentano infatti una vivacissima realtà storica di città-stato siriane, molte delle quali politicamente parite­tiche ad Ebla e con le quali Ebla ebbe rapporti politico­diplomatici e commerciali, con scambio di messaggi e lettere incise su tavolette d'argilla. Resta da chiarire co­me e quando Ebla abbia adottato il cuneiforme e l'abbia utilizzato per rendere la lingua semitica locale, che è stata chiamata "eblaita" perché finora documentata solo ad Ebla. È comunque certo che l' introduzione della scrittura cuneiforme a Ebla è avvenuta nella fase più an­tica di occupazione del sito, nel Bronzo antico III (verso il 2700 a.C.) , un'epoca in cui tutta la Siria ha conosciu­to un veloce processo di urbanizzazione e una nuova espansione dei commerci e notevoli contatti con la valle dell'Eufrate e la Mesopotamia.

l testi di Ebla documentano infatti una tradizione scribale già molto evoluta e con elementi nettamente lo­cali, frutto di un processo che deve essere durato alme­no due secoli, di studio del sumerico e di suo adatta­mento alla lingua eblaita. ll processo di acquisizione e di adattamento della scrittura cuneiforme sumerica ad Ebla è probabilmente avvenuto attraverso contatti con scuole scribali sumeriche diverse, alcune del sud della Mesopo­tamia, altre del centro , per esempio della città di Kish. Anche i caratteri cuneiformi impiegati dagli eblaiti mo­strano contatti con la tradizione mesopotamica di Kish e

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IL VICINO ORiENTE CUNEIFORME •

di Mari; ovviamente poi gli scribi eblaiti svilup­parono loro fom1e e varianti. l testi di Ebla infatti utilizzano ampiamente i logogrammi sumerici per le loro registrazioni ammini­strative, che comunque dovevano essere lette in semitico (in cblaita), come docu-menta l'utilizzo di alcune preposizioni c pronomi scritti foneticamente in semiti-co. l vocabolari bilingui sumerico-eblaita forniscono una serie di informazioni di primaria importanza sia sul lessico dell'c­blaita sia sulla tradizione scribale.

Durante i due secoli che intercorrono tra la comparsa della scrittura ad Ebla e la docu­mentazione epigrafica degli archivi la cultura seri-baie eblaita si è sviluppata in maniera autonoma, man­tenendo sempre forti e diretti contatti con gli scribi di Mari, di Kish e di Nagar, ben documentati dai testi. l ca­ratteri cuneiformi di Ebla sono simili a quelli mesopota­mici presargonici c anche i valori si llabici c logografici in certi casi lo sono.

Il numero dci segni cuneiformi è piu ridotto e so­prattutto i valori fonetici sono diversi, in funzione del sistema fonetico dell'eblaita.

Ma gli stessi segni utilizzati dagli scribi hanno subito variazioni, abbreviazioni; alcuni segni composti non cor­rispondono più ai loro modelli.

Gli scribi eblaiti si servivano di repertori lessicografi­ci che noi conosciamo pure dai testi mcsopotamici di Fara e di Abu Salabikh contenenti liste di logogrammi sumcrici con nomi di animali, uccelli, oggetti in legno, nomi geografici, professioni e tradussero questi repertori componendo vocabolari bilingui sumerico-cblaita.

Nei documenti eblaiti sono state ritrovate pure tavo­lette con scrittura si llabica di nomi di segni sumerici , cosa estremamente importante per conoscere la pronun­cia attribuita dagli cblaiti ai segni e, inoltre, per cono­scere meglio la pronuncia sumerica che, come abbiamo visto, ci è nota solo da testi molto più recenti.

Gli scribi eblaiti, rispetto agli scribi di Mari e di Tell Beydar sono, com'è ovvio, quelli che si sono allontanati di più dalla tradizione mesopotamica. Come è evidente 1

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Tavoletta amministrativa eli Fl!la

Gu ARUIIVI REALI DI EBLI

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

Tavoletta amministrativa di Ebla.

GLI ARCHIVI REALI DI EBLA

ormai dai ritrovamenti di Mari, Tell Beydar e Ebla la scrittura cuneiforme si era diffusa già nella prima metà del III millennio a.C. in tutta la Siria e le diverse scuole scribali avevano poi utilizzato tale scrittura per rendere lingue locali. Quindi i sillabari sono diversi e restano in buona parte da determinare.

I testi di Ebla consentono non solo di conoscere l'amministrazione interna dello stato eblaita ma anche i rapporti internazionali del regno eblaita con gli altri sta­ti della Siria e della Mesopotamia tra cui Mari, sulla via dell'Eufrate, Nagar e Kish. Testi come il trattato tra le città di Ebla ed Abarsal, e varie lettere tra cui quella tra Ebla e il regno di Khamazi e quella che il sovrano di Mari Enna-Dagan invia al sovrano di Ebla documentano la diffusione della scrittura cuneiforme e il suo utilizzo per le relazioni diplomatiche in molti grandi centri della Mesopotamia e della Siria ma probabilmente anche nei centri minori.

Certamente gli scribi eblaiti incontrarono difficoltà nell'adattare la scrittura cuneiforme sumerica alla loro

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IL VICINQ_Q.RlENIE CUNEIFORME •

analisi della lingua eblaita, soprattutto per la resa dei singoli fonemi . Ad esempio la scrittura cuneiforme del­l'epoca degli archivi non era in grado di distinguere il modo di articolazione delle consonanti occlusive (sorde, sonore, enfatiche). Così ad esempio nei testi di Ebla il segno convenzionalmente trascritto GA poteva indicare sia la sillaba lka!, sia /gal sia /qal.

Questo limite rende difficile la resa del consonanti­smo semitico e, quindi, per noi la comprensione dei te­sti. Si sono comunque gradualmenre riconosciuti i siste­mi impiegati dagli scribi cblaiti e si è identificato il silla­bario da essi utilizzato.

È ancora oggetto di dibattito la posizione della lin­gua eblaita rispetto alle altre lingue semitiche contempo­ranee o posteriori.

Certo il sistema pronominale, nominale e verbale dell'eblaita è molto vicino a quello dell'accadico, ma al­cuni caratteri si ritrovano nell'ugaritico e in altre lingue semitiche.

Altri caratteri differenziano invece l'eblaita dall'accadi­co, o meglio dal paleo-accadico; resta perciò da valutare se l'eblaita possa essere considerato una lingua indipendente dall'accadico o piuttosto una sua varietà occidentale.

8. La scrittura cuneiforme e le altre lingue del Vicino Oriente antico nel Il e l millennio a.C.

Dlccadico fu parlato per millenni nel Vicino Oriente antico e, come si è visto, persistette in Mesopotamia co­me lingua scritta fino al primo secolo d .C., sebbene fos­se stato sostituito, come lingua parlata, dall'aramaico già a partire dagli inizi del l millennio a.C.

Dalla metà del Il millennio a.C. molti popoli del Vi­cino Oriente antico confinanti con la Mesopotamia adot­tarono il sillabario accadico insieme ai più comuni lago­grammi sumerici per scrivere le loro lingue. Scrissero in­fatti in cuneiforme e con il sillabario accadico: • i Khurriti, una popolazione che occupò l'Alta Meso­

potamia, arrivando fino ai territori del Tauro ad occi­dente e costituì l'impero di Mitanni che durò per due secoli (XIV-XIII secolo a.C.);

55 U SCRIITURA CUNEIFORML F LE ALTRE LI!';(;UE

• IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME

• gli Ittiti , che dalla loro capitale Hattusa nell'Anatolia centrale iniziarono (XVI secolo a.C.) un'espansione in tutta l'Anatolia, fino alla Siria e crearono poi (XIV secolo a.C.) un impero che controllava una gran par­te dell'Alta Mesopotamia e della Siria-Palestina, con­tesa agli Egiziani;

• gli Elamiti, che abitavano l'Iran sud-occidentale e co­nobbero alterni momenti di grande potenza nella Il metà del II millennio, arrivando anche a conquistare Babilonia e portando nella loro caRitale Susa addirit­tura il celeberrimo codice di Hammurabi. Nei secoli XV-XIV a.C. circa \'accadico divenne una

lingua franca , usata regolarmente nella corrispondenza diplomatica tra le varie corti dell'epoca, come documen­tano i famosi archivi di el Amarna in Egitto, ma è un accadico che risente delle lingue parlate dagli scribi.

Ancora nel I millennio il cuneiforme e il sillabario accadico furono utilizzati per scrivere altre lingue, spe­cialmente in Elam (ad est) e in Urartu, un regno che si estendeva in Anatolia attorno al lago Van (e che costi­tuirà più tardi l'Armenia) per scrivere l'urarteo , lingua affine al khurrita.

Dal cuneiforme usato per esprimere le lingue sumeri­ca e accadica si svilupparono anche due sistemi di scrit­tura nuovi e molto semplificati ma utilizzanti sempre in­siemi di cunei impressi sull'argilla.

Il più antico di questi sistemi si sviluppò ad Ugarit sulla costa siriana; da questa città che fu capitale di un piccolo regno, di grande importanza politica dal 1400 al 1200 a.C. circa, provengono archivi. che contengono sia testi in accadico sia in ugaritico, la lingua locale cananai­ca. J..:ugaritico era scritto in un alfabeto espresso con 30 segni cuneiformi; questo suggerisce il fatto che l'alfabeto semitico successivo si sia sviluppato probabilmente da questo.

Molto più tardi, alla metà circa del I millennio a.C. i Persiani achemenidi svilupparono un sillabario di 36 se­gni e 5 logogrammi espressi sempre in cuneiforme, per scrivere l'antico persiano, usato soltanto per iscrizioni monumentali , celebrative e commemorative. Per le loro registrazioni amministrative utilizzarono invece il cu­neiforme elamita o l'aramaico alfabetico.

l..A SCRITTURA CUNEIFORME E LE ALTRE LINGUE 56

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME •

È proprio da questi testi monumentali scritti in cu­neiforme e in tre lingue (antico persiano, elamita e una tarda fom1a di accadico) visibili nelle rovine di Persepoli (e pubblicate in copie attendibili dal danese C. Niebuhr nel 1772-78) che iniziò la decifrazione del cuneiforme. Tutte c tre le lingue erano sconosciute a quel tempo. Il primo che riuscì a comprendere il significato di alcune iscrizioni in antico persiano , determinando il valore di alcuni segni cuneiformi, fu G.Grotcfend nel 1802. Egli suppose che queste iscrizioni includessero i nomi dei sovrani persiani la cui trascrizione in lingua greca era nota attraverso Erodoto; era poi a conoscenza dei for­mulari presenti nelle iscrizioni sassanidi in quel tempo lette da S. de Sacy. Considerando le ripetizioni tra i se­gni, egli suppose si trattasse di iscrizioni del tipo "Da­rio, grande re , figlio di Serse, grande re, figlio di Hysta­spes ... ". Egli , per primo, identificò il linguaggio come persiano; illustri iranisti contribuirono poi alla descrizio­ne del linguaggio nel suo contesto iraniano .

Un importante contributo allo studio del cuneiforme fu poi dato da H. Rawlinson e da E. Hincks, i quali giun­sero a comprendere il valore dei segni cuneiformi della lingua accadica.

È evidente, da quanto detto finora , che, nella grande area culturale del Vicino Oriente antico con la sua molte­plicità di popoli , di lingue, scritture e il multilinguismo di certe popolazioni (o per lo meno il contatto tra molte­plici popoli di lingue diverse), molte furono le trasforma­zioni subite s ia dalle lingue sia dalla scrittura cuneifor­me. Lo s tudioso attuale ha a disposizione un enorme materiale in scrittura cuneiforme, ma deve sempre tenere a mente la casualità dei ritrovamenti e non formulare schemi troppo precisi e rigidi , che possono essere com­pletamente contraddetti da nuove scoperte come è suc­cesso per gli archivi reali di Ebla. Tutte le scritture del Vicino Oriente antico sono comunque legate l'una all'al­tra per immediato adattamento o per influenza diretta e consapevole.

57 LA SCRITTURA CUNE li ORME f l~ ALTR~ U"<GUE

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In generale sulla storia del Vicino Oriente antico vedi : M. liverani, Antico Oriente. Storia Società Economia, Bari-Roma, 1988.

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME 58

• INDICE

H0\10 SCRIBENS

Indice

5 Cintuizione della si llaba............................................................ 7 La coesistenza di fonogrammi e di ideogrammi ...... ...... .......... 10 l Phoinikeia Grammata e l' invenzione dell'alfabeto........ ......... 11 Vantaggi dell'alfabeto rispeuo alle scrinure si llabiche............. 12 Il caso dell'India.... .. ............ ........................................ .............. 14 Poligenesi o monogenesi dell'alfabeto ......... ............ .... .. ........ ... 15 Gli alfabeti della nuova Europa.............. .......... ........................ 16

Au.,~ ORIGI l DELLA SCRITTURA .... .. .... . .... ............ ... .... .... .. .. .... .. .. .. .... .. .. .. .. .... .. .. ... .. 17

IL VICINO ORIENTE CUNEIFORME ................................................. .. ......................... 27 l precursori della scriuura: i segni Vinca e i geuoni d'argi lla.................................................................... 3 1 Il prato-cuneiforme e la lingua sumerica.. ............................... 34 Il prolo-elamico .................................... ....................... ............ . 42 Le lingue semitiche del III millennio a.C. e l'accadico ........ .. .. ... 43 La scriuura cuneiforme e le a ltre lingue semitiche del lll millennio a.C............. ............ ................ .............................. 49 l testi di Tell Beydar..... ................ .......... .. ............... .............. .. .. 5 1 Gli archivi reali d i Ebla.................. ............ .. .. ........................... 52 La scriuura cuneiforme per a ltre lingue de l Vicino Ori ente an tico nel Il e l millennio a.C... ............... 55

lA SCRITTURA DELlEGIZIANO .. .... . . . . .. . . . ... . . ... .. . . ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . ... . . ..... .. ... . . ... . .. . . . 59

INDI CF

Premessa.................... .... ... ........... ... ........................................ ... 60 Quadro storico............................ .. ...................... .............. ........ 62 Struttura ... . . . . . . . . . . . . . . . . ... . . ..... . . ... . . .. . . . . .. . . .. . . . . . . .... . . ... . . .. ... . . .. . . . . .. . . . . 70 Estetica.. .... ......... ................. ................. .................. ........ .... ....... 77 Cuso della scriuura egiziana per altre lingue e di al tre scrinure per la lingua egiziana ................ ................. 78

254

INDICE •

lE SCRITTURE EGEE.. . ... . .. . ........... . ... ...... ..... ....... . . .. . ........ .. . ... . ... ... .... ..... . .. . . ..... ..... 83 Il gerogli lì co cretese........... ..... ................ ..... ..... ................. .... ... 85 la lineare A............................ .... ......... ................... ................... 87 Il disco di Festòs... ............ ................ . ........ .......... .......... ......... .. 93 La lineare B........ ............... .... .. ................................ .... .............. 96 Il cipro-m inoico ...... .. ........... ....................... .. ....................... .... . 100 Il sillabario cipriota classico ........... ...................... ....... ...... .... ... 102

Gu ALFABETI SEMITICI DEL SECON DO MILLENN IO . ...... . ......... .. ................................ 105 Gli "alfabeti semitici"............... ............. ............ ........ ................ 109 L: "alfabeto consonantico" .. ... .. ... .................................... ........... 111 Le Ma tres lectionis.. .. .. . ... . . . . ... . . ... . . . .. . . . ..... .. ... .. ... .. . ....... .... .. ....... 113 Gli antecedenti ... .. .......... ........................................ ........... ........ 115 Sviluppi dell'alfabeto semitico .................. ................................ 118

l:ALI'ABETO GRECO .... .......... . .................... ... ............. . .......... ........... . ........................ 121

ALFABETO ETRUSCO ........... . . ..... . ... .. .......... . ...... . .... .. ........ .... ........................ .. .......... 151

Gu ALFABETI D' ITALIA ... .. ............... .... .... ........ ......... .......... .. .......... . ................. ... .... 177 Italia centra le .......... ....... .. .... ..................... ....... ...... ................... 179 Italia meridionale ..... .................. .. ........ ......... ................. .. ........ 189 Ita lia settentrionale ..... ......................................... ..................... 196

Gu ALFA BETI DELLA UOVA EUROPA....... . ... .. . ....... .. . . .................. .. ................. .. ....... 205 L.:ogamico dell'Irlanda ........... .. ... .. ................ .. ................ ........... 206 Gli alfabeti degli Slavi ....... ......... ... .. ... ... ...... .. ... .. ....................... 215 Il fup ark ...................................... ..................... ..... ...... ...... .. ...... 225 L.:alfabeto gotico ... ..... ......... .... ........ ........................................... 242

255 INDICE