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Giulio Colesanti, La lirica greca monodica e il simposio Cratere corinzio Louvre E 629, VI sec. a. C.

Il simposio greco di età arcaica e classica: Powerpoint lesson of 3/25/2010

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Giulio Colesanti, La lirica greca monodica e il simposio

Cratere corinzio Louvre E 629, VI sec. a. C.

Fonti sul simposio greco

• Rappresentazioni vascolari e su coppe (oggetti usati nel simposio che rappresentano il simposio stesso e suoi determinati aspetti)• Fonti archeologiche• Testi letterari: carmi monodici metasimposiali• Testimonianze antiche sul simposio

Bibliografia

• M. Vetta (a cura di), Poesia e simposio nella Grecia antica, Roma-Bari 1983• F. Lissarrague, L'immaginario del simposio greco, tr. it. Roma-Bari 1989 (Un flot d’images. Une esthétique du banquet grec, Paris 1987)• O. Murray (a cura di), Sympotica. A Symposium on the Symposion, Oxford 1990• B. Gentili, Poesia e pubblico nella Grecia antica, Roma-Bari 19953

• G. Colesanti, Il simposio in Omero, in “Materiali e Discussioni” 43, 1999, pp. 41-75• L. E. Rossi – R. Nicolai Storia e testi della Letteratura greca, vol. 1, Firenze 2002, editore Le Monnier• M. L. Catoni, Bere vino puro. Immagini del simposio, Milano 2010• M. Wecowski, The Rise of the Aristocratic Banquet, Oxford 2014

la poesia greca

è poesia d’occasione

la melica monodica greca

è destinata ad essere eseguitanel simposioin presenza dell’eteria

eteria:gruppo di

aristocraticiche ha come scopola conquista del

poterenella città

valori dell’eteria:fedeltà, lealtà,

giustizia, saggezza,ricchezza (onesta),

bellezza,pietà verso gli dèi,moderazione (anche

nel bere)

questi valori si acquisiscono

e si apprendono frequentando

i membri dell’eteria

(non sono innati)

la frequentazione dei kakòicorrompe

l’aristocratico,gli insegna valori

negativi,lo induce a tradire

gli amicie a lasciare

l’eteria

l’eteria si contrappone a una o più eterie rivali.

I rivali sono chiamati kakòi,

e sono portatori di valori negativi.

Eteria di Archiloco:

Archiloco, Pericle, Esimide,Glauco, Erxia

eteria di Alceo:

Antimenida, Kikis, Alceo (fratelli),Pittaco (poi tradisce),Melanippo, Agesilaide, Epilaide,Damoanattide, Mnemone, Bicchide,Esimide, Euridame

Eteria di Solone:

Solone e il suo genos (Medontidi),Dropide e il suo genos,Foco?

Eteria di Teognide:

Teognide, Simonide, Onomacrito,Democle, Academo, Timagora, Demonatte,Clearisto (ospite temporaneo)

BANCHETTO omerico (Iliade)

X (?) – VIII (?) sec. a. C.:

riunione degli eguali, solo pasto;

gli aedi eseguono poesia epicaBANCHETTO e proto-SIMPOSIO

(Odissea)X (?) – VIII (?) sec. a. C.:simposio ancora parte del

banchetto:dopo la cena si lavano le mani,

si fa una libagionee si beve, ma mense e cibi

rimangono; si esegue poesia epica come nel

banchettoLesbo e Beozia (area eolica), Atene e Ionia

d’Asia (area ionica), Megaride (area dorica)

SIMPOSIO (distinto dal banchetto),dal VII sec. fino al V-IV sec. si

esegue epica e lirica

Sparta (e Creta)SISSIZIO (banchetto):

pasto in comune degli eguali (Spartiati),

nel VII-VI sec. a. C. si esegue epica e lirica

Cratere corinzio Louvre E 629, VI sec. a. C.Confronta Alceo, fr. 140 Voigt

Cratere a figure rosse, ca. 510 a.C.

Coppa a figure rosse, vasaio Hieròn, ca. 480 a.C.

Coppa a figure rosse, vasaio Hieròn, ca. 480 a.C.

Coppe a figure nere, ca. 550 a.C.

Coppa a figure rosse (particolare), vasaio Hieròn, ca. 480 a.C.

Coppa a figure rosse, vasaio Hieròn, ca. 480 a.C.

Le etere possono rendere il simposio molto divertente

Psyktèr a figure rosse, Euphrònios, ca. 520 a.C.

Hydrìa a figure rosse, Phintias, ca. 520 a.C

Il simposioè separato nettamente

dal banchettoda regolealtamente

ritualizzate

1) si celebrasolo dopo il tramonto,

quindi solo dopo la cena:

precauzione spiegabile

2) è caratterizzatoda un nuovo inizio:

a) gli inservienti portano via le tavole con i cibi della cena e ne portano altre (seconde tavole) con dolci, formaggio,

noci (accompagnano il vino

e ne limitano gli effetti)

b) si riempie il cratere centralemescolando vino e

acquain determinate proporzioni

(alta gradazione alcolica

del vino antico)

3) i simposiastiseguono

un preciso rituale,che determina

anch’essoun nuovo inizio:

e si versano profumi

sui capelli e sul petto

a) si mettono

corone sul capo

b) si fanno versare acqua

sulle mani(purificazione

rituale),

e fanno una libagione (danno agli dèi la loro

parte)

c) cantano in coroun inno

in onore di un dio(inno

presimposiale)

Si comincia a bere:

il coppiere versa

il vino da un lettino

all’altro, procedendo sempre verso destra.

Si fanno molti giri di bevute.

A volte è presenteun simposiarca

(re del simposio).

Durante il simposio,avvengono

moltissime cose:

a) I simposiastidiscutono tra di

loro,generalmente di

politica,ma anche di altro;

b) si raccontano favole

(ad es. quelle di Esopo);

c) si fanno molti giochi,

e chi ne vince uno

ha diritto a un premio:

dolci, prelibatezze,ma soprattutto

la libertà di dareun bacio in boccaa chi si vuole dei

presenti

Un primo gioco èla gara di

resistenza a chibeve più vino,regolata dal simposiarca.

Ma poi vi sonomoltissimi giochi

di abilità,con gli otri e con

le coppe.

Coppa a figure rosse, Epìkletos, ca. 510 a.C.

Coppa a figure rosse, ca. 480 a.C.

Coppa a figure rosse, Skythes, ca. 520 a.C.

coppa a figure rosse, ca. 510 a.C.

coppa a figure rosse, ca. 510 a.C.

Coppa a figure rosse, pittore di Scheurleer, ca. 510 a.C.

Coppa a figure rosse, pittore di Hermàios, ca. 500 a.C.

Il gioco del cottabo:

Coppa a figure rosse, Douris, ca. 500 a.C.

Coppa a figure rosse, Apollodoro, ca. 490 a.C.

Stàmnos a figure rosse, pittore di Copenhagen, ca. 480 a.C.

Coppa a figure rosse, ca. 490 a.C.

Oinochòe a figure rosse, pittore della Phiale, ca. 440 a.C.

Psyktèr a figure rosse, Euphrònios, ca. 520 a.C.

Hydrìa a figure rosse, Phintias, ca. 520 a.C

Il momento poeticodel simposio:

tutti i simposiasti,andando dal primo

fino all’ultimo verso destra,

eseguono brani poetici (μέλη)

I simposiastieseguono poesiementre le etere,o dei giovani,suonano l’aulòs(doppio flauto)

I simposiasti si passano il turno di

esecuzione l’un l’altro;

in Attica si passano anche

un ramoscello di mirtoCoppa a figure

rosse,pittore di Byrgos,ca. 480 a.C.

E’ in seguito a questo

passarsi il turnoche si formanole “coppie” ele “catene” simposiali

Poi c’è una seconda fase, nella quale si

esibiscono solo i più esperti,e loro stessi

provvedono alla musica,

suonando la lira

Anfora a figure rosse, Euphrònios, ca. 520 a.C.

Verso la conclusione del simposio,la riunione si

trasforma in orgia:le etere, finito il

loro compito,sono invitate a

sdraiarsi sui lettinie a prendere parte al

simposio,e partecipano ai giochi(ad es. al cottabo).

Il vino riscalda gli animi,

e possono nascere zuffe:

Le conclusioni del simposio:

a) alcuni crollano ubriachi nella sala e si svegliano la

mattina dopo, mentre altri tornano a casa

barcollanti

b) i simposiasti escono dalla salae fanno un kòmos lungo la città:

Oinochòe a figure rosse, gruppo di Boston 10.190, ca. 410 a.C.

Alcuni comastia un certo punto

lasciano il corteoe se ne vanno a

dormirea casa loro;

altri comasti finiscono ognuno di fronte alla porta di casa dell’amata o

dell’amatoe chiedono di entrare

(intonano il paraklausìthuron);

altri comasti fanno irruzione

in un’altra sala dove si sta celebrando un altro simposio, si

uniscono ai presenti e ricominciano a bere

di nuovo(Alcibiade nel Simposio di

Platone)

Achiloco

Padre Licambe, che ti è venuto in testa? Chi ti ha sconvolto i pensieri che prima erano al loro posto?E ora per i cittadini sei diventato una gran risata.

Archiloco

E cadere sulla sua pelle a perdifiato, e poi ventre su ventre, cosce su cosce

TirteoGiacere morto è bello, quando un prode lotta per la sua patria e cade in prima fila. Abbandonare la città, le sue campagne opime, e mendicare, vagolando con la madre diletta, il padre vecchio, i bimbi, la cara sposa, è la cosa più turpe.

MimnermoVita … gioia … che sono, senza Afrodite d’oro?Meglio la morte, quando non più caro mi sia l’amore occulto, i doni delicati, il letto : avari fiori dell’età ridente per gli uomini e le donne.Cupa di dolori avanza senilità, che svilisce e deturpa.

Mimnermo

Siamo come le foglie nate alla stagione florida – crescono così rapide al sole – godiamo per un gramo tempo i fiori dell’età, dagli dèi non sapendo il bene, il male …Ma come varca la stagione il suo confine, allora essere morti è meglio che la vita: il cuore sperimenta tanti guai.

Solone

Felice chi ha ragazzi da amare, cavalli monungoli,cani da cacciae ospiti in ogni terra

TeognideIo ti ho dato le ali per volare sopra il mare infinito e per sollevarti facilmente sulla terra tutta. Sarai presente a tutte le feste e a tutti i banchetti posando sulle labbra di molti: te celebreranno al suono degli auli brevi d’acuta nota giovani seducenti nell’armonia di melodiose canzoni. E quando scenderai sotto i recessi della terra buia, … neppure morto perderai la tua fama, ma resterai nel cuore degli uomini poiché avrai nome inestinguibile, o Cirno, volteggiando per la terra ellenica e fra le isole, varcando il pescoso inseminato abisso non assiso su dorso di cavalli, ma ti scorteranno i doni fulgidi delle Muse … E anche gli uomini di domani, se ameranno il canto, celebreranno te, finché saranno e terra e sole.

Teognide

Non posso cantare con la voce melodiosa di un usignolo:la notte scorsa sono andato a far baldoria.

Alceo (-> carpe diem)

Melanippo, ubriàcati con me! Sceso di là dai gorghi d’Acheronte, oltre il varco, rivedrai questa luce chiara? tu lo credi?

Alceo (-> carpe diem)

Beviamo: a che attendere le fiaccole? Dura un dito il giorno: porta le grandi coppe ornate di fregi, ragazzo, perché il figlio di Zeus e Semele diede ai mortali il vino oblio di affanni.

Anacreonte

Perché mai, trace puledra, tu mi guardi di traverso, e spietata mi fuggi, quasi io fossi buono a nulla? Sappi, con destrezza ti saprei gittare il morso e, le redini in pugno, farti girare la meta. Ora pascoli nei prati, giuochi, saltelli leggera: un esperto cavaliere non ancora ti cavalca.

Anonimo

Bevi con me, sii giovane con me,ama con me, incoronati con me,sii folle con me quando io sono folle, sii saggio con me quando io son saggio