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STAT E OF THE FIELD
11 made in Italy suI teatro rinascimentaIe:
Una nuova frontiera culturale
Marzia Pieri, Universitadi Siena
N ELL'I T ALI A CROC IANA E I D EA LI ST A del dopoguerra, che riduceva la
storia del teatro (giudicato in-poetico e sovrastrutturale) astoria intermittente
della letteratura teatrale, I'eredita di alcuni pionieri curiosi e geniali, come Silvio
d'Amico, fece germogliare l'impresa collettanea dell'El1ciclopedia della Spettacolo:
uno straordinario e modernissimo strumento di lavoro che gettava Ie fonda
menta di un approccio radicalmente innovativo alia conoscenza storica e filo
logica della spettacolo, considerato in tutti i suoi linguaggi; nel frattempo i padri
della regia italiana (Costa, Strehler, Visconti , Squarzina, De Bosio . . .), ultimi
arrivati in Europa in ritardo di quasi un secolo, stavano promuovendo una cul
tura della scena altrettanto rinnovata, da cui gli studiosi impararono a ricavare
suggerimenti preziosi per illoro lavoro. Alcuni autori, come ad esempio Ruzante
o Goldoni , ne uscirono radicalmente riletti e reinterpretati. La nascita di una
scuola italiana di discipline della spettacolo si produsse, in rapida accelerazione,
a partire dagli anni '70, incrociando fecondamente suggestioni derivate da pra
tiche di palcoscen ico (il medioevo antagonista e giullaresco di Dario Fo, la tradi
zione attoriale e dialettale di Eduardo, Ie ricerche etno-musicologiche di Luciano
Berio, 0 del Nuovo canzoniere italiano) e ricerca scientifica, e raggiungendo in
pochi decenni un' eccellenza e una diffusione del tutto peculiari. Erano anni di
modernizzazione e di aperture sperimentali a tutti i livelli, e Ie porte di molte
universita si aprirono a corsi di laurea dedicati al teatro, alia musica e al cinema
(a Roma, a Bologna, a Firenze, a Milano, a Torino) affollati di studenti entusiasti
e laboratori di imprese scientifiche di grande spessore.
La conquista del territorio, in senso accadernico, non fu indolore per queste
discipline, ultime arrivate in un pantheon molto auto ritario e tradizionale, ep-
Contact Marzia Pieri at the Universita di Siena, Dipartimento di Scienze Storiche e dei beni Culturali Via Fieravecchia 1953100 Sicna. Ttalia (marziapieri@unisLit).
I Tatt i Studies ill the Italian Rellaissallce, volume 16, nu mber 112. © 2013 by Villa I Tatti: The Harvard University
Center for Italian Renaissance Studies. All rights reserved . 0393-594912013/1612-0024$10.00
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28 I I TATTI STUDIES IN THE ITALIAN RENAISSANCE FALL 20 13
pure, a partire proprio da quegli anni, si eformata un'intera generazione di stu
diosi (talvolta, per ragioni anagrafiche, provenienti dalla letteratura 0 dalla storia
dell'arte) dal profilo anomalo di cuitori di un sapere specialistico e apparente
mente di nicchia, da piu parti considerato con sufficienza, che si collocava in
limine, al crocevia di discipline disparate: la letteratura, la storia dell'arte, l'an
tropologia, I'antichistica ... E nondimeno gli studi di spettacolo, a partire dal
Medio Evo e dal Rinascimento, sono diventati appannaggio di intellettuali plu
rali, costruttori di ponti culturali, che hanno rinnovato in profondita i canoni
formali e metodologici della storiografia critica. II fortino estato infine conqui
stato, e oggi sono spesso Ie discipline antichistiche e letterarie (un po' in rernis
sione) a prendere a prestito molti dei nostri strumenti, anche se quest'affer
mazione trionfale ha prodotto-con la superfetazione di cattedre e corsi di laurea
che ne ederivata-un fatale abbassamento di livello, rispetto alia militanza cul
turale di quei primi anni fondatori, con incursioni e derive sociologiche, cornu
nicative, 0 semiotiche, che hanno finito talvolta per annacquare, sotto il segno
della scivolosa e un po' pervasiva categoria della performance, I'oggetto stesso del
contendere. Ma e un problema che riguarda soprattutto il versante modernista
della disciplina, e che sta del resto portando-complice la crisi economica che fal
cidia Ie universita pubbliche italiane-a un 'dimagrimento' e ridimensionamento
dell'area potenzialmente salutare, senza intaccarne, per cosi dire, 10 zoccolo duro.
Ci sono dei padri nobili in questa storia: il francesista Giovanni Macchia
(1912-2001) riuni intorno a se, a Roma, un'equipe di studiosi che si dedicarono
con passione a ricostruire i tempi e i modi dell'einvenzione» cinquecentesca del
teatro, con un intenso lavoro editoriale di recupero delle fonti che fisso alcune
basi metodologiche di partenza. Ferruccio Marotti, Fabrizio Cruciani, Franco Ruf
fini, Ferdinando Taviani, Claudio Meldolesi furono alcuni fra i promotori di un
intenso recupero di trattati teorici e tecnici di architettura e scenografia, di testi
drammaturgici rari e dimenticati, di componimenti popolari riscattati dalla minori
ta etnografica e erudita, che iniziarono ad esplorare il recupero tardo-quattrocentesco
della spazialita vitruviana, il format della festa di corte quale bacino generatore
della rappresentazione drammatica, la nascita storica della Commedia dell'Arte,
Ie speculazioni teoriche sui «teatri prima del teatro», e molto altro ancora. A Pisa
10 storico dell'arte Ludovico Ragghianti (fra i primi a proporre un'identificazione
figurativa cinema-teatro-arte) fu il maestro di Cesare Molinari, studioso un po'
di tutto il teatro occidentale (dai Greci a Brecht), che, in ambito rinascimentale,
ha messo a fuoco-a partire dalle sacre rappresentazioni fiorentine e passando
per la Commedia dell'Arte e la scenografia cinque e seicentesca-Ia filiera dei mol
teplici rapporti che possono collegare alia scena i documenti figurativi, intesi come
II made in Italy 5111 teatro rinascim entale I 29
contesti cultura li di riferimento, interscambi tern at ici, testim onianze var iamente
mediate di eventi rappresentativi. Fa capo a lui la creazione di Dionysos, la piu
vasta banca dati di iconog rafia teatrale esistente, con oltre 21.000 immagini ri
feribil i allo spettacolo dal l'antichita classica alla pr ima meta del Novece nto, un
form idabile strumento di ricerca e di studio a cui stanno ora lavorando, presso
I'Universita di Firenze, i suoi allievi guidati da Renzo Guardenti. '
Da Ivrea e dal mondo imprenditoriale dell'Olivetti ven iva Ludovico Zorzi
(1928- 83), int ellettuale curioso e appass ionato, dramaturg raffinato a fiaI1CO di
grand i registi, organizzatore di celebri mostre fiore ntine sulla stor ia dello spe t
taco lo (una novita per l'Italia), ded icate al ll luogo teatrafe a Firenze. Brunelleschi,
Vasari, Buontalenti, Parigi (1975), 0 La scena del principe (1980); a lui si deve la
prima edizio ne moderna di Ruzante 'letto' come autore e attore di teatro (1967),
e il fondamentale studio sui Teatro e fa cttt« (1977), che ci ha insegnato a rico
noscere nel contesto urb ani stico e nella specifica cultura figura tiva di tre diverse
capitali teat rali rinasc imentali, come Firenze, Venezia e Ferrara, Ie tracce e gli ele
menti generatori di altrettanti versanti e filoni della civilta dello spettacolo. La sua
int uizione di questa fondamenta le dialett ica fra spazio della citra e spazio della
seena ha fissato alcuni sta tuti scientifici di riferimento per quella visione plura le
della disciplin a in grado di coniugare i dati eruditi ricavati da molteplici fonti con
l'elaborazione di contesti cultura li ampi, fra Warburg e Braude!.
L'italian ista Mario Apo llonio (1901- 71), cofondatore, con Strehler e Grass i,
del Piccolo Teatro di Milano, auto re di uno studio davvero pion ieristico sulla
Commedia dell'Arte considerata come «accademia delle forme comiche dell'eta
barocca» e, negli anni '40, di un 'importa nte Storia del teatro italiano attenta al
contr ibuto fond amentale dello spettatore, inauguro a Milano la prestigiosa scuo
la dell'Uni versita Cattolica; anche Vito Pandolfi (19 17-74), studioso marxista
e primo raccoglitore di un a monumentale raccolta di testi della Commedia dell'
Arte in un a prospettiva specificatamente an tropologica e 'popolare', con iugo la
ricerca e l' insegnamento universitario con la pra tica del palcoscenico come regi
sta e drammaturgo.
Non e possibile ripercorrere qui l'avventura intellettu ale, quasi collettiva, che
rinnovo nel profondo la conoscenza del teat ro rinascimentale italiano e pete av
valers i, in an ni di espansione econo mica, di un solido retro terra editoriale. Ricor-
I . Dionysos. A rchivio di icollogmjill teairale, Tit ivillus, Corazzano (Pisa) , 2006. II DVD e disponibile in corn merc io, ma consultabile soltanto con sistemi op erativi fino a wind ows XP (com preso): in attesa che ne venga completato il necessario aggiornamento tecnologico, ci si puo rivolgereal Dipartimen to di Storia Archeologia Geografia Arte e Spettacolo dell'Universita di Firenze (dott-ar [email protected]).
30 I I TATTI STUDIES IN THE ITALIAN RENAISSANCE FALL 20 13
diamo la eoliana di testi della casa editrice il Polifilo di Milano, ch e edito documenti
e testi rari e sconosciuti (Flaminio Scala , Leone de' Sommi, trattati teori ci e sceno
grafici, resoconti di eventi capi tali come Ie feste capi toline del 1513 0 la 'p rima'
dell'Edipo vicentino del 1585); Ie collane del Mulino, di Bulzoni, di Later za , che
misero a disposizione volumi monografici e sin tesi storiografiche di taglio nuovo;
i manualetti dellaSansoni dedi cati agli edifici e alia scenografia; gli spogli d 'ar
ch ivio (sulle sacre rappresentazioni, la geografia e stor ia dei teatri suI territorio,
Ie stam pe popolari) regolarmente cura ti e pubblicati dalla Regione Toscana; Ie
collane dell'Universita Cattolica, che hanno esplorato sistem aticamen te la vita litur
gica e spettacolare dell'area milanese; la fondamentale collana Einaud i di Teatro
italiano, diretta da Guido Davico Boni no, che rimise in circolazione tanta dramma
turgia; la collezione di atti di conveg ni spec ialistici organizzati e diretti puntualmente
ogni an no da Federico Doglio e Miriam Chiabo per il "Cen tro Stud i sui teatro me
dievale e rina scim entale", attivo a Viterb o (e poi a Rom a) a partire da119 75; un a serie
di riviste di settore «<Quaderni di teatro», «Tea tro e Stor ia», «Biblioteca teatrale»,
«Ariel» , e p ili ta rdi «Drammaturgia», «II cas tello di Elsinore», «Cultur e tea trali»,
«Corn m ed ia dell'Arte»), che hanno ospitato Ie tappe articolate di quest 'avventu ra,
i dibattiti, Ie recensioni, i resoconti di convegni. La recente sintes i offerta dalla
Storia del teatro moderno e contempora neo, in quattro volum i, curata da Rob erto
Alonge e Guido Davico Bon in o per la Einaudi (ultima, forse, delle grandi opere
che sono sta te croce e gloria di questa grande ed itore), riassume e co ncl ude questa
lunga fase, coniugando l'impianto storiografico acquisito a un a galass ia di sagg i a
tema dedicati per esempio al teatro univer sit ari o e acca dern ico, al ballo nobil e e
alia dan za teatrale, alia ritu alit a cerimoniale, alia cens ura, all'eloquenza , al co
st ume , alia scenotecn ica, 0 alia maschera. Ne l 1988 Ma rco De Ma rinis ha raccolto
Ie fila del lavoro di qu esti anni inten si e fondatori in un fortunato libro, pill
volte ristampato (Capire il teatro. Lineamenti di una I1UOl'!J teatrologia), che ha
fissato un a sor ta di cano ne teori co d i riferimento orma i asso da to: in asse nza di
m onumenti la storia della spettacolo estoria indiziar ia di document! da mettere in
relazione fra 101'0, gua rda ndo con sagacia ai pieni e ai vuo ti delle testimonian ze
superst iti e intrecciando, di volta in volta, a seconda delle necessita, approcci di
tipo storiografico, sem iotico, antropolo gico 0 soc iologico. II teatro nella storia di
Raimondo Gua rino (2005) ap pro fondisce ulteriormente il discorso in una densa
sintes i su questa «oggetto mancante [di una ]memoria viven te», att raverso i tempi,
la geografia e gli ambienti, Ie memorie attoriali , Ie scr itt ure, Ie immagini e gli
strume n ti storiografici che gli competono.
Nello spazio di cir ca quarant'anni, insornrna, la nostra conoscenza della spet
tacolo italiano di ancien regime e rad icalm ente mutata, recup erando un a se rie di
l/ mad e in Italy sul teatro rinascimentale I 31
presenze, eventi, testi gia 'perduti' 0 indecifrabili, in grado , in molti casi, di correg
gere e int egrare Ie pro spetti ve acquisite della stor ia lett eraria , e anche della storia
tout court. Gli studiosi italiani si sono riferiti con naturalezza aile acqui sizioni
delle du e sole grandi scuole del passato che, nel nostro paese, hanno cons iderato
10 spettacolo degno di att en zione culturale, sia pure in una prospettiva erudita e
archivistica: la stagione settecentesca degli arcadi, com e Gravina, Maffei , Mura
tori, Zeno, Tiraboschi, e qu ella tardo ottocentesca e positivista di D'Ancon a, De
Bartholomaeis, Luzio, Reni er, Croce (con I teatri di Napoli), Rossi, Pintor , Neri,
Bertana , Ca rra ra, Cian, Sanes i. Le loro ricerche sono state un punto di part enza
importante, che si e intrecciato con le suggestioni della storia materiale delle
"Annales" per rifondare un a moderna storia e geografia del teatro italiano, oltre
la marginalita, gli equivoci, i luoghi comuni accumulati in tanti manuali letterari
da De Sanc tis in poi . Dalla Francia sono venuti suggerimenti importanti dai volu
mi del CN RS in materia di feste, luoghi teatrali, stratigrafie sociologiche di COI11
mittenti e destinatari (Jacquot, Larivaille, Ulysses, Fran castel), cosi come si edia
logato con la scuola anglosasso ne, per esempio di Chambers, Tr exler 0 Strong ,
mentre solo pill di recen te, e ancora in modo incompleto, si eguarda to agli stud i
sulla scena spagnola, da Menendez Pidal in po i, che tant o ha avuto a che fare con
qu ella italian a, e su cui c'e ancora mo lto da lavorare, come suggeriscono Ie recenti
riscopert e dello zibaldone di Stefanello Bott arga e Zan Ganassa (di Ma ria del Valle
Ojeda Calvo), 0 la pondero sa bibliografia di Giacinto Andrea Cicognini cur ata
da Flavia Cancedda e Silvia Castelli .2
La ricerca italiana si e caratte rizzata per la sua inevitabil e e qua si con genita
adesione a un a storia e geografia poli centriche, irrinunciabili e caraltcrizzanti
(su cui estato illuminan te il lavoro di Ca rlo Dionisott i), molto diverse da qu elle
dei nost ri vicini d'olt ralp e, Qui non ci sono mai state ne un a capita le accentra
trice, ne un a lingua co rnune, ma un a moltepl icita di culture e di antropologie
sociaIi disseminate sui terri torio, che pure ha prodott o-in parti colar e pro prio
nel teatro e nella mu sica del Rinascim ent o-una civilta dello spettaco lo assolu
tament e e riconoscibilment e 'italiana', che si e irradiata in Europa con il valore
modellizzante e il pr estigio che sappiamo. A partire dunque da lin tale paradosso si
sono effettuate molte ricerche, di cui non epossibile dare qui conto nel dettaglio,
2. La serie di stud i curata da J. Jacq uot per il Centre na tional de la rech erch e scientifique (CNRS)
co m incia nel 1956 con Les fetes de la Renaissance e cos tru isce, lun go t ill pa io di decen ni d i at tivita,un vasto panorama ermeneuti co e critico dedica to aile cerimonie, alia vita teatrale, alia fortuna di
Seneca, alia d ranunaturgia , al pub blico e ai com m itte n ti. II pill emb lemat ico e fo rt un ate fra qu esti
volumi, per Ie aperture metodologiche che ha suscitato , eLe lieu theatvo! Ii la Renaissance, del 1964.
32 I I TAT TI STUDI ES IN T HE ITALIAN RENAISSANCE FA LL 20 13
che ha nno cercato di fare i conti con qu esta a-cen tra lita, riordina ndo la dia lettica
inesauribile fra locale e globale che ne ederivata.
Possiamo provare a tracciare la mappa recente e il bilanci o dei lavori in corso,
scusandoci di omissioni inevitabili, e di involontarie parzialita (e tralasciando,
ovviamente, i contributi offerti da chi scrive). Un a serie cospicua di studi ha ap
profondito la fond am ent ale intuizione zorziana del «teatro e la citra»: ricordia
rno soltanto i volumi di Cruciani su Roma, di Seragnoli, Pieri, Ricco e Mamone
su Siena, di Guari no su Venezia, la microstor ia del Teatro a Reggio Emilia curata
da Sergio Romagnoli e Elvira Garbero, Ie fondamenta li sintes i di Sara Ma mone
sui canone festivo e scenico fioren tino che Ie regine medicee di Fran cia, Caterina
e Ma ria, hanno esportato in tutta Euro pa grazie alia stra tegia polit ica dei matri
moni din astici e all'intensa circolazione di maest ranze e di testi che vi si e colle
gata fra '500 e '600.3 La scuola padovana di Umberto Artioli sta conducendo
da anni una sistema tica ricerca sui teatro mantovano gonzaghesco e Ie sue ir
radi azioni in area tedesca e austriaca. In questa setto re si segnalano imp ortan ti
monografie dedicate all'edificio teatrale, alia scenografia e all'illuminotecnica,
che ana lizzano il percorso lineare di afferrnaz ione europea del teatro all'ita liana
(che da Firenze si irra dia in tu tt a Euro pa att raverso Ie migrazioni delle grandi
famiglie di architetti -scenografi come i Par igi e i Bibbiena), ma anc he gli episodi
laterali e circoscritti di straordinarie sperimentaz ioni esaur itesi in se stesse, vi
coli ciechi di grandi utopi e umanistiche senza futuro, come I'Olimpico di Vicenza
o l'Olimpico di Sabbion eta, studiati da Lionello Puppi 0 da Stefan o Mazzoni.
Un altro nudeo imp ortant e di ricerche e cresciuto int orno alia Commedia
dell'Arte e alia sto ria degli attori, inaugurata da Apo llonio e da Pando lfi; in Itali a
il tea tro delle maschere e par te integrante di un patrimonio 'genet ico' di base
con cui siamo contin uamente costretti a tornare a confrontarci: il mito-solare e
innocent e ma ambiguo-di Arlecch ino e Pulcinella, con tutti i suo i coro llar i, ha
semp re eserci tato il suo fascino potente sugli uom ini di scena (da Majakosvkij
a Reinh ardt fino alia Mno uchkine; da Strehler a Rossellin i a Scola) e obbliga gli
uomini di libro a occuparsene, smo ntando lo e ricostruendolo come si deve. A
Pontedera-presso un importante centro di ricerca e sperimentazione teatrale
3. Fabr izio Cruciani, II teatro del Campidoglio e Ie[este rolllll lle del 1513 , II Polifilo, 1968, e Teatro
nel Rinascimento. ROlIIll 1450- 1550, Bulzon i, Roma, 1983; Daniele Seragnoli, II tcatro II Siena nel
Cillqll ecell/o; Laura Ricco, Giuoco e renfro nelle I'eglie di Siellll; Sara Mamone, Matt ias de' Medici,
«sereniss imo, vero mecenate dei virtuosi». Notiz ie di spe ttacolo nei carteggi medicei. Carteggio di
Mattias de' M edici (1629-1 667), Le Lettere, Firenze, 2012; Raimo ndo Guarino, Teatro e tnutamenti.Rinascintento e spettacolo II lIellezill, il Mu lino, Bologna , 1995; Sara Mamone, Dei, seniidei, uo mini.
Lo spettacolo II Firenze [m neoplatonisino e realt« borgh ese (XII-XlIlI secolo), Bulzoni , Roma, 2003.
II mad e in Italy sill teatro rinascimentale I 33
a cui sarebbe approdato dieci anni dopo, e fino alia morte, Ierzy Grotowski-si
tenne dunque nel 1976 un importante convegno (Aile origin!del teatro moderno.
La Commedia dell'Arte) che affronto la questione, riscatt ando il tema dall 'equi
voca subaltern ita 'popolare' e dall e ten aci mi stificazioni romantiche tedesche, oltre
a tracciare una specie di piano di lavoro. Erano gia uscite, nel 1969, la ponderosa
antologia dedicata da-Ferdinando Taviani alIa letteratura tridentina anti-teatrale
(La [ascinazione del teatro) e la gia ricordata edizione moderna del Teatro delle
favole rappresentative di Flaminio Scala curata da Ferruccio Marotti, ma cornincio
da quelle giornate una serie di ricerche (Molinari, Tessari, Taviani, Ferrone, Mari
ti, Guardenti) sulla vita materiale, l'economia, la ricezione, la storia edit or iale,
le batt aglie contro la censura, la cos truzione auto- mi tografica del mestiere del
recitare, i viaggi dei professionisti dello spe ttacolo cinque, sei e settecen teschi, la
loro straordinaria fortuna iconografica europea. In que sti anni c'e stato un ma s
siccio recupero filologico di testi drammaturgici, trattati , scritture tecniche, dovu
to ancora, fra gli altri, a Silvia Ca ra ndin i, Fabrizio Fiaschin i, Roberto Cianca
relli, Teresa Megale, Dan iele Vianello, Elena Tambur ini e alia scuola fioren tina
di Siro Ferro ne, autore di un 'an tologia di Commedie dell'Arte del 1986, fino al
volume Eina ud i cura to da Anna Ma ria Testaverde nel 2007, che, per la prima
volta, mette a disposizion e un 'ampia silloge di Canovacci dellaCommedia dell'arte ,
reali zzando un progetto tratteggiato da Ludovico Zorzi in quellontano convegno
di Pontedera." La rice rca si espinta ad esplorare I'irradi azion e europea dellavoro
dei comici verso la Francia, la Polonia, la Russia, i paesi iber ici, con un raffina
m ento progressivo di stru me nti filolo gici spec ific! e, sopra ttutto, con la creaz ione
di un settore inedito e peculiare di ricerche intorno alia storia degli attori, che fa
capo a Siro Ferrone, aut ore di importanti monografie su Giovan Battista Andre
ini, Tri stano Martinelli e, in imminente uscita, su Tib erio Fiorilli in arte Scara
mou che, nonche ideatore e direttore, dal 200 1, di AM AtI un innovativo Archivio
Mu ltimediale degli Attori l taliani, a cui sta lavorando un'equipe dell'un iversita di
Firen ze."
Un altro importante nucl eo di ricerche in corso si lega al tem a canonico della
'festa' , laica e religiosa, signorile e municipale, da cui scaturisce la rappresenta-
4. L'imp ianto metodologico di queste ricerche risale per esem pio al gia cita to saggio di Zorzi suII teatro e la citt« e a Cesa re Molinari, Le nozze degli dei. VII saggio sill grande spettacolo italiano delSeicento , Bulzoni, Roma, 1968. La filologia edi toriale dci testi teatrali, compre si i canovacci degliattor i, e stata oggetto in Italia d i un ampio e raffinato dibattit o teorico, che ne ha definit o gli statutipeculiarm ent e 'aperti' e din amici. Possiam o segnalare, fra i con tribut i pill recenti, Marzi a Pieri, LoStrascino da Siena e la slla opera poetica e teatrale, ETS, Pisa 20 10, 0 l'edizion e cr itica della Moschelladi Ruzant e cura ta da Luca D'Onghia (Mars ilio, Venezia 20 10).
5. L'archivio e consult abile online all'indir izzo am ati .fupress.net.
34 I I TA T TI ST U D IES IN T HE ITALIAN RENAISSANC E FA LL 2013
zione della comme dia. Mo lti studi ne hanno definito, in questi anni, gra mma
tiche e tipo logie, esplorando i passaggi testuali, l'emergere della recit azione e della
prosa suI cant o e sulla dan za, le tassonomie simboliche e allegoriche , l'econorni a,
la committenza, le cos truz ion i mi tog ra fiche legate alia propaganda signorile dei
var i stati italian i. In particolare si segnala un a serie mo lto nuova di ricerche, di
Alessa nd ro Pontremoli, Eugen ia Casin i Ropa e altri, into rn o alia da nza rin asci
ment ale, che nel corso del '400 si nobilita quale indispensabile referenza del gen
tiluomo (come sand ra Castiglione) ed efatta oggetto di testualizzazioni e trattati.
L'at ten zione si sta pun tando ora proprio suI '400, e sul len to emergere degli statuti
della teatralita drammaturgicam ent e codificata dai bacini novellistici, cavallere
schi 0 della rapp resentazion e sacra. Mo lti stud i (Ven trone, Marchi , Bortoletti,
Degl' Innocen ti, Gucc ini) stanno esplora ndo le costanti contaminazioni fra sacro
e profan e: l'intertestualit a e in terdiscors ivita che pervade la circo lazione dei testi
lirici, egloghistici, narrativi; il ruo lo e la presenza della musica, l'attivita dei per
former (siano essi can terini, po et i d i corte, predic atori 0 buffoni) ."
Proprio la rivoluzione mediale che si prod uce in quest'epoca, a ridosso dell'
inven zion e della starnpa, con la messa in pagina e in tor chio d i un a serie di lin
guagg i in passato dest inat i ad una circolazione esc1usivame nte orale, costitui
see un a delle fron tiere pill ava nza te della ricerca attuale. A pa rtire dal cr ucia le
passaggio, gia descritto da Aristo tele, da lla categor ia dell'ep ico a qu ella del dram
matico, si sta rileggend o la drammaturgia lett era ria d i corn me die, pasto rali , li
bretti per m usica e persino tra ged ie, mette ndon e in luce il caratte re d i montaggio
di teatrogrammi scenici costanti, i nessi con l'egloghistica, la poesia cavalleresca ,
la novella, la lirica, la predicazion e religiosa, la trat tatist ica sul corn portamento,
secondo tecniche combinatorie che i co mici dell'Arte utilizzera nno in mod o si
ste matico. II teatro drammatico e m usicale, codificato in tutti i suoi linguaggi a
partire dag li an ni '30 del '500, e ' regolarizza to' in forme lett erari e e ar isto teliche
nell'eta della Controriform a, entra con cresce nte for tuna anche ne i libri , offrendo
agli spe tta tori la frui zione possibile della lettura co me cons untivo 0 anticipazione
dello spe ttacolo. Una delle pill feconde acquisizioni metodologiche dovute a
qu est'ar ea di studi-che si eavvalsa anche dei suggerimenti derivati dag li sto rici
6. Ricordiamo soltant o alcun i di quest i titoli particolannente innovativi: Paola Ventrone, Gli araldidel/a cOlllllledia. Tcatro a Fircnze nel Rinasciniento, Pacini Editore , Pisa, 1993; Pseudo Gentile Sen n ini,
Novelle, ed izione critica a cura di Mon ica Marchi, ETS, Pisa, 2012; Francesca Bortolett i, Egloga e speitacolo nel prime Rinascimento. Da Firenze aile corti, Bulzoni, Roma, 2008; Luca Degl'In nocenti, I "Reali"dell'Altissimo. Ull cicio di cantari f m omli fli e scrit tura, Societa editrice ftorentina, Firenze, 2008; Fran
cesca Bartoletti (a cura di), L'attorc del Parnaso. Profilidi attori-musici e dranunaturgic d'cccasionc Mi
mesis, Milano, 2012 (con iI saggio di Gerardo Guccin i su ora lita, performance e scrittura).
II m ade in Italy sill teatro rinascimentale I 35
del settore come Charti er e Darnton-riguarda, nello specifico, la messa a punto di
una filologia teatrale consapevole della natura aperta, dinamica, poli-autoriale e
contaminata dei testi destinati 0 scaturiti dalla rappresentazione, spesso sfuggit i
di mana agli autori e sp esso testimoniati da edizioni pirata rubate durante Ie rap
presentazioni: accanto ai monumenta edito riali su Shakespeare (1988) 0 Moliere
(2010) di Wells-Taylor e Forestier, anche in Italia si e molto discus so sulla neces
saria distinzione fra drammaturgia preventiva e drammaturgia consuntiva, sulla
natura e i modi del tras ferime n to a sta m pa dei cos idde tti 'copioni', allestendo
delle ed izion i (di Ruzante, Boiardo, Poliziano, ma anche d i Goldoni, Eduardo e
Pirandello) , che hanno profondamente agg iorn ato Ie prosp ettive lachmani an e tra
di zionali e sa nc ito il caratter e peculiarmente 'a perto' e d ina m ico del testa dram
m atico.
Una nuova attenzione si sta appuntando infine sullo spett atore, protagonista
assoluto rna spesso dimenticato di questa vicenda: all'approccio sociolog ico e sto
ricistico tr adi zionale- ch e ne aveva sbrigativame nte tratt eggiato il profilo di utente
della festa municipale 0 di osp ite del principe/mecenate- se ne stan no acco
sta ndo di nu ovi, nel tent ati vo di ricostru ire la qualita, la natura, e Ie ricadute di
questa m od erna esp erienza. II pubblico della festa municipale 0 religiosa del m e
dioevo diventa nel corso de l Rinascim ento un nuovo sogge tto storico, prima come
rnembro di un ' elite cort igiana poi come frequentatore pagante di teatri pubblici,
dotato di uno specifico potere 'contrattuale' nei confronti di un mercato nascente,
che deve imparare a fare i conti con Ie sue richieste e aspettative (Vescovo) ; 0 an
cora come lettore solita rio di un teatro di cart a, che confina col roman zo 0 con la
poesia e ad essi ma gari ritorna nel corso del secolo XVII (esemplare in questa
senso la fortuna del Pastorfido quale breviario amoroso esplora ta da Laura Ricco) ;
o infin e co me protagoni sta, nelle m olt e accade mie tardo-cinquecentesche dissem i
nate in tutta la peni sola, di un teatro ama toriale p rodo tto e recita to da diletta n ti
appassionati per cerchie ristrett e, entro una fitta rete di rim andi mondani e politi ci
alia conternporaneita.'
Questo inten so lavoro era in qualche modo necessario e quasi dovuto in un
paese come l'Italia, sem p re aile prese con il mito della propria ingombrante e
7. Pierm ario Vescovo, Entracte. Drunnnaturgia del tempo, Marsilio, Vene zia, 2007; Laura Ricco, "SIIIe carte e fm Ie sreue». Teatro ill [onna di libro lie! Cinquecento italiuno, Roma, Bulzoni , 2008; Ma rzia
Pieri, Narra te, C(l//tllrc, recitare. Appunti 5111/0 spettatore cinquecentesco, in A. Gallo K. Vaiopo ulos (a
cura di ), ''por tal variedad tiene belleza". Omaggio a Maria Gmzia Profeti, Alinea , Firenze, 20 12, 115- 26
e La memoria dcllo speuacolo come lllltobiogmfia collcttiva: il caso della Siena rinascimentalc, in Enrico
Mattioda (a cura d i), Nascita della storiograjia c organizzazione dei saperi, Atti del Convegno
Int ern azion ale, Torino , 20- 22 maggio 2009, Firen ze, O lschk i, 20 10, 259-78.
36 I I TATT I STUD I ES I N TH E IT A LI A N RENA ISSANC E FAL L 20 13
fragile identita culturale; era tempo di rinverd ire su basi nuove il versante rina
scimenta le di questo mito, a rischio di oleografia. II made in Italy, che oggi abbia
mo l'urgenza di conferm are e di rifondare su molti pian i, si lega a un 'eccellenza
intrisa di storia e sempre semanticamente ancorata a un'arti sticita ambiguamente
intrecciata di mestiere art igianale e di gen io creatore. II teatro e la musica ne sono
stat i, a partire proprio dal '500, i tramiti privilegiati che era tempo di rimettere a
fuoco . I lavori sono, naturalment e, in corso.