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Projecting Friendly and Usefully Linee Guida per la progettazione di beni di largo consumo rispondenti ai principi di Universal Design

Linee Guida per la progettazione di beni di largo consumo rispondenti ai principi di Universal Design

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Projecting Friendly and Usefully

Linee Guida per la progettazionedi beni di largo consumo rispondenti

ai principi di Universal Design

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Programma Leonardo da Vinciprogetto pilota “PRO.F.USE” To PROject Friendly and USEfullyconvenzione n. 2004 - I / 04 / B / F / PP - 154104

I Principi di Universal Design sono stati concepiti e sviluppati dal Centerfor Universal Design dell’Università del North Carolina. L’uso o l’applicazione dei Principi inqualsiasi forma da parte di un individuo o di un’organizzazione è distinta dai Principi e noncostituisce e non implica l’accettazione del Centro.

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Hanno collaborato alla stesura della presente Linea Guida:

Partners progetto PRO.F.USE

C.I.I. PistoiaFrancesco BaicchiElena CefaloAlessandra Meoni

Università degli Studi di FirenzeMassimo RuffilliElisabetta CianfanelliAmbra TrottoFrancesco Ciardi

A.I.S.M. - Associazione Italiana Sclerosi Multipla eF.I.S.H. - Federazione Italiana Superamento HandicapFabrizio Mezzalana

Wroclawskie Centrum Transferu Technologii Politechnicka WroclawskaMagdalena Paryna

Centro de empresas e inovaçao - BIC MadeiraCláudia Patrícia H. G. Dantas Caires

I.R.V. - Kenniscentrum voor Revalidatie en HandicapHarry KnopsEnid Reichrath

Università degli Studi di SienaPietro Maniscalco

Eurobic Toscana SudCristiano Acri

PMI - Promozione del mobile imbottitoIrene PiniLuciano Pallini

Partner sostenitore

Bureau VeritasMarco Mari

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Linee guidaProgettazione di prodotti rispondenti ai principi diUniversal Design

Indice

Parte PrimaL’Universal Design come nuovo standard di progettazione

0. Introduzione 91. Obiettivo della linea guida . 112. Campo di applicazione 123. Riferimenti 124. Il modello di funzionamento dell’ICF 135. Le caratteristiche funzionali delle persone 15

5.1 Persone con difficoltà motorie 165.2 Persone con difficoltà sensoriali 185.3 Persone con difficoltà di linguaggio 205.4 Persone con difficoltà cognitive 21

6. La progettazione secondo i principi di Universal Design 22

Parte SecondaProcesso di prgettazione di beni di consumo secondoi principi di Universal Design

1. Definizione delle specifiche di progettazione 232. Contenuti e criteri della progettazione 253. L’utilizzazione del prodotto 294. I comandi 315. Le interfacce 326. La documentazione 337. La sicurezza 348. Principi per l’ autovalutazione finale della progettazione 34

8.1 Metodo per la autovalutazione 368.2 Documentazione dell’autovalutazione 398.3 Soglia di conformità complessiva 44

Allegato 1 Scheda progettoAllegato 2 Scheda di analisi dei prodotti di riferimentoAllegato 3 Scheda di valutazione del progetto

Bibliografia

Allegati

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I sette principi di Universal Design

Utilizzo equo, non discriminatorioIl prodotto è utile e commerciabile per persone con differentiabilità

Utilizzo flessibileIl prodotto è adattabile ad una vasta gamma di esigenze eabilità individuali

Utilizzo semplice e intuitivoL'utilizzo del prodotto è facile da comprendere,indipendentemente dall’esperienza dell’utente, dalle sueconoscenze, dalla sua lingua o dal suo livello di concentrazione

Riconoscibilità delle informazioniIl prodotto comunica efficacemente le informazioni necessarieall’utilizzatore, indipendentemente dalle circostanze ambientalio dalle sue capacità sensoriali

Tolleranza all’erroreIl prodotto minimizza i rischi e le conseguenze negative di azioniaccidentali o non intenzionali

Contenimento dello sforzo fisicoIl prodotto può essere utilizzato in modo efficace, confortevolee con un minimo sforzo

Misure e spazi adeguati per l’avvicinamento e l’utilizzoIl prodotto prevede spazi e dimensioni adeguati perl’avvicinamento, il raggiungimento, la manipolazionee l’utilizzo del prodotto al di là delle dimensioni fisiche, dellapostura o della mobilità dell’utente

The Center for Universal Design (1997). The Principles of Universal Design, Version 2.0.Raleigh, NC: North Carolina State UniversityCopyright © 1997 NC State University, The Center for Universal Design

Neutralità formaleL’aspetto del prodotto e quindi lo studio dellaforma non deve essere riferibile a prodotti specificio specialistici destinate a persone con disabilità

Il principio neutralità della forma è stato elaborato dal gruppo di ricerca Pro.f.Use

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Parte Prima

L’Universal Designcome nuovo standard di progettazione

0. IntroduzioneIl modello antropometrico di riferimento per la progettazionedi spazi, di ambienti e di prodotti è solitamente quellodell’uomo “standard”, una tipologia di fruitore che racchiudein sé le caratteristiche dimensionali e funzionali cosiddette“medie” o “normali”.Questo concetto di standard dell’utilizzatore è alla base stessadella formazione culturale e professionale di alcuni progettisti.Nel corso degli ultimi anni questo processo progettuale basatosullo standard si è evoluto per includere altre categorie difruitori dotati di caratteristiche antropometriche e funzionalidiverse come i bambini, le persone con disabilità motoria,quelle con disabilità sensoriale e gli anziani.In realtà sappiamo che questo “standard”, non esiste: ciascunindividuo è unico e diverso dagli altri, così come lo stessoindividuo può cambiare le proprie caratteristiche funzionalie dimensionali nel corso della sua esistenza.

Si è affermata così negli ultimi trenta anni una cultura delprogetto che supera le semplificazioni dello standard e guardale diversità di ciascun individuo come ricchezze e non piùcome ostacoli ad una corretta progettazione. La diversità si ètrasformata in una risorsa per la realizzazione di un ambienteantropico sempre più inclusivo, confortevole e sicuro per tutti.

Da questo tipo di atteggiamento universale è nata negli StatiUniti la definizione di Universal Design ed i suoi principi,che costituiscono l’elemento di riferimento culturale e tecnicodi queste linee guida.Una ulteriore conferma alla correttezza di questo nuovoprocesso culturale viene dall’ICF (Classificazione

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Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e dellaSalute), classificazione approvata dall’Assemblea Mondialedella Sanità nel maggio 2001 e accettata da 191 Paesi, cherappresenta il quadro di riferimento culturale ed il linguaggiopiù adatto a descrivere l’universalità del fenomeno e supportail processo scientifico nella elaborazione di queste linee guidacome strumento operativo.Un notevole contributo proviene dal coinvolgimento nella fasedi analisi e di sintesi per la stesura di questo strumento di personecon patologie invalidanti temporanee e permanenti per le qualigliostacolidelmondoantropicocreatidalla società rappresentanoun limite o impediscono la loro partecipazione alla vita civilegenerando condizioni di esclusione e di discriminazione.

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1. Obiettivo della linea guida

1.1. Cos’è questa linea guidaL’obiettivo della guida è quello di fornire ai progettisti e alleimprese strumenti culturali e tecnici per una progettazioneorientata secondo i principi di Universal Design.Questo processo è stato codificato e definito come “il design diprodotti ed ambienti utilizzabili dal più ampio numero possibiledi persone di tutte le età e abilità”.

L’obiettivo della guida è pertanto quello di promuoverel’inclusione di tutti in tutte le attività umane nel rispetto e nellavalorizzazione delle diversità.

Tendereasoddisfareogni tipodiutenzaèutopico,macontribuiscead ottenere comunque un prodotto che favorisce il processo diinclusione. È quindi necessario considerare lo Universal Designpiù come un processo che guida la cultura del progetto che comeil risultato definitivo da conseguire.Questo dimostra la necessità di promuovere e applicaremetodologie progettuali inclusive, attraverso una riflessione suicriteri di valutazione oggettivi e sugli indicatori del processoprogettuale che possano concretamente orientare il designer.

1.2. Cosa non è questa linea guidaQuesta guida non deve essere letta come un manuale di “buonaprogettazione” ma può essere intesa come un primo strumentoprogettuale di controllo e di gestione degli esiti del processoin termini di non discriminatorietà di qualunque artefatto.La ricerca prende avvio da alcune riflessioni di caratteregenerale:

La definizione ed i principi di Universal Design.

I principi dell’ European Concept of Accessibility(ECA 2003).

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, dellaDisabilità e della Salute (ICF 2001).

Seguire queste linee guida non conduce necessariamente alla

progettazione di un “buon” prodotto, ma sicuramente ad unprodotto non discriminatorio rispetto alla diversità dei potenzialifruitori.Il successo di un prodotto è determinato da un complesso sistemadi fattori, tra cui sempre più spesso l’aspetto etico e nondiscriminatorio di un’azienda e dei suoi prodotti. Per progettareun prodotto di successo, oltre che non discriminatorio, il processoprogettuale non può e non deve esimersi dal garantire unacorrettezza e una qualità formale del prodotto stesso, intesa comel’efficacia della sintesi fra il valore morfologico e il valorefunzionale.La qualità formale deve pertanto essere considerato unpresupposto per la progettazione e non un criterio diappartenenza allo Universal Design.

2. Campo di applicazioneQuesta linea guida può essere utilizzata in tutti i processi diprogettazione di oggetti d’uso, in presenza di una scelta coerenteda parte del progettista di aderire ai principi di Universal Design.L’All.3 ‘Scheda di valutazione del processo di progettazione’ specificai requisiti per la valutazione del processo di progettazione.Questa linea guida può essere utilizzata quando unaorganizzazione:

a. ha l’esigenza di effettuare una autovalutazione

b. ha l’esigenza di dimostrare alle parti interessate laconformità dei processi di progettazione relativi a specificiprodotti mediante verifica di parte terza.

3. RiferimentiI principi di Universal Design, versione 2.0 – 4/1/97, NC StateUniversity, The Center for Universal Design.

European Concept of Accessibility, ECA 2003.

ICF - International Classification on Functioning, Disability andHealth, World Health Organization, 2001.

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4. Il modello di funzionamento dell’ICFQuesta Linea Guida, atta a valutare le diverse abilità degliutilizzatori di prodotti, fa riferimento alla ClassificazioneInternazionaledelFunzionamentodellaDisabilitàedellaSalute(ICF), approvata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) il 22 maggio 2002.Nell’ICF vengono fornite indicazioni sul nuovo standardinternazionale per misurare e classificare salute e disabilità.

L’ICF appartiene alla famiglia delle classificazioni internazionalisviluppate dall’OMS ed è la revisione della ClassificazioneInternazionale delle Menomazioni, della Disabilità e degliHandicap (ICIDH) pubblicata nel 1980.

Obiettivo dell’ICF è quello di fornire un linguaggio comune perdescrivere e misurare la disabilità di una persona, ovverodescrivere e misurare il funzionamento umano e le sue diversità.L’ICFèunaclassificazionedella saluteedegli stati adessacorrelati– è uno strumento per effettuare un ritratto dello stato di salutegenerale della persona, così come delle caratteristiche associatealla sua esperienza di vita.Possiamo considerare l’ICF come un vocabolario completo chepermette di descrivere il funzionamento umano in rapporto allediverse disabilità.La Classificazione ICF adotta e promuove una interpretazionedella disabilità di tipo “biopsicosociale” con l’obiettivo difornire unaprospettiva coerente delle diverse dimensioni dellasalute a livello:

biologicoindividualesociale

Ilmodellobio-psico-socialesibasasull’integrazionedeiduegrandimodelli concettuali che negli anni si sono contrappostinell’osservare e descrivere la disabilità:

modello medicomodello sociale

Ilmodellomedicoèstato - e loèancora –predominante; ilmodellosociale nasce in contrapposizione a quello medico ed èstoricamente legato ad istanze di promozione dei diritti umanida parte delle persone con disabilità.

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Per il modello medico, la disabilità riguarda le anormalitàfisiologiche e psicologiche (causate da malattie, disturbi o lesioni)alle quali rispondere con interventi di tipo sanitario.Per il modello sociale, la disabilità riguarda soprattutto lecondizioni di svantaggio causate dall’ambiente fisico e sociale checi circonda.

L’ICF propone l’integrazione dei due modelli, riconoscendone lacomplementarietà, in quanto afferma che:

sia il modello medico che quello sociale fornisconoelementi di lettura e di intervento appropriati;

sia il modello medico che quello sociale non sonosufficienti da soli a fornire soluzioni.

Ilmodellobiopsicosocialedell’ICFèbenesintetizzatodalloschemache descrive le interazioni tra i diversi componenti dellaclassificazione. Laprospettivamedicaèvisibilenellapartesinistradel diagramma, quella sociale nella parte destra relativaall’ambiente. La zona centrale del diagramma è il risultato delrapporto tra condizione di salute e ambiente.Questo schema contiene un messaggio politico e sociale, perchéraccoglie tutte le istanze dei movimenti per i diritti delle personecon disabilità, afferma che lo svantaggio della disabilità è in granpartecausatodallamancanzadirisorse,opportunitàeadattamentinell’ambiente in cui ciascun individuo vive.

condizionedisalute

funzioni estrutture corporee

attività

partecipazione

fattoripersonali

fattoriambientali

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La disabilità è considerata come la complessa interazione tra lecaratteristiche delle persone e le caratteristiche del mondo.

L’ICFquindi, oltre a contenere ilmessaggio politico e sociale dellosvantaggio causato alle persone con disabilità dalla mancanza dirisorse, opportunità o adattamenti dell’ambiente, fornisce ilterreno di partenza per dare validità scientifica a questi concetti.

In particolare può dimostrare con rigore e metodo:QUANDO e con QUALE ENTITA’ l’ambiente causarestrizioni nella piena partecipazione di una persona

CHE TIPO DI MODIFICAZIONE AMBIENTALE è in gradodi aumentare la partecipazione (rimuovere ostacoli / fornireopportunità)

Da questa impostazione risulta evidente come i fattori ambientalipossano, in relazione alle loro caratteristiche dimensionali equalitative, facilitare ovvero ostacolare il funzionamento diciascuno di noi.

5. Le caratteristiche funzionali delle personeQuali conoscenze sulle diversità dei corpi umani servono perorientare le scelte di un progettista alla ricerca di soluzioni chefavoriscano l’utilizzabilità senza discriminazioni del prodotto acui sta lavorando?A chi deve pensare?Con quale “quadro funzionale” ed in quali condizioni?

Per iniziare a dare risposta a queste domande è necessario fareriferimento a un quadro - schematico e non esaustivo - descrittivodellepersonecondiversitàdovuteamenomazionie/oaparticolarisituazioni contestuali.

Persone con difficoltà motoriea. Persone con difficoltà motorie agli arti superiori

b. Persone con difficoltà motorie agli arti inferiori

c. Persone con altre difficoltà motorie

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Persone con difficoltà sensorialia. Persone con difficoltà visive

b. Persone con difficoltà uditive

c. Persone con altre difficoltà sensoriali

Persone con difficoltà di linguaggio

Persone con difficoltà cognitive, di comprensione e diorientamento

5.1. Persone con difficoltà motorieLe difficoltà di tipo motorio possono dipendere da menomazioni- temporanee o permanenti - dovute a fatti traumatici o ad unagrande varietà di patologie: artrite, mancanza o deformità di unoo più arti, sclerosi multipla, lesioni midollari.

Queste menomazioni possono limitare o impedire attivitànecessarie per l’utilizzo di un prodotto.

5.1.1. Persone con difficoltà motorie agli arti superioriQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti - causate da ictus, tendinite, artrite,amputazioni, lesioni midollari - tetraplegia, Morbo di Parkinson,sclerosimultipla,distrofiamuscolare,esitidapoliomielite,paralisicerebrali,mancanzaodeformazionecongenitadegliartisuperiori.Nello stesso insiemepossiamo includere anchebambini con manipiccole e con poca forza, anziani con una naturale diminuzionedi funzionalità nel movimento e nella forza, persone in stato diaffaticamento o che possono incidentalmente utilizzare una solamano o un solo braccio, persone che indossano abiti o indumentio mezzi di protezione personali - come i guanti - persone chetemporaneamente non possono utilizzare il braccio o la manodominante,personecheoperano incondizioniambientali estremeed avverse.In tutti questi casi possono verificarsi problemi di movimento,coordinazione e/o forza nell’utilizzo degli arti superiori.

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Il progettista deve pertanto elaborare soluzioni che facilitinol’esecuzione di queste azioni:

Raggiungere in basso, in alto,davanti, dietroSpingere/tirareSollevareTrasportareAfferrareRuotare/girareManipolare

5.1.2. Persone con difficoltà motorie agli arti inferioriQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti -causate da ictus, tendinite, artrite,amputazioni, lesionimidollari - tetraplegia,MorbodiParkinson,sclerosi multipla, distrofia muscolari, esiti da poliomielite,paralisi cerebrali, mancanza o deformazione congenita degli artiinferiori, persone con difficoltà respiratorie e/o circolatorie.Nello stesso insieme possiamo includere anche bambini, anzianicon una naturale diminuzione di funzionalità nel movimento,nella forza, nell’equilibrio, persone in stato di affaticamento,persone che indossano abiti o indumenti o mezzi di protezionepersonali, come le scarpeda lavoro,donne in statodigravidanza.Le persone con difficoltà motorie agli arti inferiori possonoutilizzare o meno ausili per la mobilità, come bastoni, stampelle,canadesi, deambulatori, sedie a ruote manuali e/o elettroniche,elettroscooter. In questi casi si possono verificaresovrapposizioni con le difficoltà motorie degli arti superiori (es.una persona che usa un bastone per camminare ha una solamano libera) e si deve tenere conto delle caratteristichedimensionali degli ausili (ad es. lo spazio frontale diavvicinamento e approccio di una persona seduta su sedia aruote, l’altezza di utilizzo).In tutti questi casi possono verificarsi problemi di movimento,coordinazione e/o forza nell’utilizzo degli arti inferiori.Il designer deve pertanto elaborare soluzioni progettuali chefacilitino l’esecuzione delle seguenti azioni:

Alzarsi/sedersiCamminareMantenere l’equilibrio su uno o su entrambi i piediManovrare con i piedi, come azionare un pedale

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5.1.3. Persone con altre difficoltà motorieQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti - causate da ictus, tendinite, artrite,amputazioni, lesionimidollari - tetraplegia,MorbodiParkinson,sclerosi multipla, distrofia muscolari, esiti da poliomielite,paralisi cerebrali, persone con difficoltà respiratorie e/ocircolatorie.

Nello stesso insieme possiamo includere anche bambini, anzianicon una naturale diminuzione di funzionalità nel movimento,nella forza, nell’equilibrio, persone in stato di affaticamento,persone che indossano abiti o indumenti o mezzi di protezionepersonali, donne in stato di gravidanza.In tutti questi casi possono verificarsi problemi di movimento,coordinazionee/oforzanellafunzionalitàcomplessivadelpropriocorpo.

Il progettista deve pertanto elaborare soluzioni progettuali chefacilitino l’esecuzione di tali azioni.

Cambiare una posizione corporea di base, come sedersi,sdraiarsi, accovacciarsi, inginocchiarsi, alzarsi in piedi,piegarsi

Mantenere una posizione corporea, come rimanere per uncerto tempo seduti, sdraiati, accovacciati, inginocchiati, inposizione erettaMantenere l’equilibrio

Spostare il baricentro del corpo

5.2 Persone con difficoltà sensorialiLe difficoltà di tipo sensoriale possono dipendere damenomazioni - temporaneeopermanenti -dovuteadunagrandevarietà di patologie. Queste menomazioni possono limitare oimpedire diverse attività significative per l’utilizzo di unprodotto.

5.2.1 Persone con difficoltà visiveQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti -causate da cecità, ipovisione,

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glaucoma, retiniti, cataratta, danni alle strutture e funzionidell’occhio.Nello stesso insieme possiamo includere anche anziani con unanaturale diminuzione delle capacità visive dovutaall’invecchiamento, persone che indossano mezzi di protezionepersonali, come occhiali da lavoro, persone che operano incondizioni ambientali estreme ed avverse (luoghi con elevatifenomeni di abbagliamento, luoghi con illuminazione colorata,basso livellodi illuminazione), personecheoperano inambientecon forte inquinamento visivo, persone affaticate da eccessiveattività visive.In tutti questi casi, nei quali si verifica una diminuzione o l’assenzadicapacitàvisive, ilprogettistadeveelaboraresoluzioniprogettualiidonee a consentire a tutti di:

a. Percepire i dettagli e le parti da una visione ravvicinatae da una visione distante

b. Percepire i dettagli e le parti con modalità alternative aquelle visive

c. Distinguere gli oggetti dallo sfondo

d. Percepire i contrasti di luminanza

e. Percepire distanze e misure

5.2.2 Persone con difficoltà uditiveQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti - causate da sordità, danni all’orecchiointerno, traumi cerebrali, danni da esposizione prolungata alrumore, riduzione dell’udito dovuta all’invecchiamento.Nello stesso insieme possiamo includere anche persone distratteda molte fonti sonore, persone che operano in un ambiente adalto inquinamento acustico, persone che utilizzano cuffie oauricolari, anche come strumenti di protezione personale.

In tutti questi casi il progettista deve elaborare soluzioniprogettuali che facilitino le persone con ridotte o nulle facoltàuditive nell’esecuzione delle seguenti azioni:

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a. Percepire toni alti e toni bassi

b. Percepire le informazioni rilevanti dal rumore di fondo

c. Percepire le fonti dei segnali sonori

d. Percepire con modalità alternativea quelle uditive

5.2.3 Persone con altre difficoltà sensorialiQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti - che causano una perdita dellefunzioni del tatto e delle funzioni sensoriali correlate allatemperatura e ad altri stimoli.Nello stesso insieme possiamo includere anche persone cheutilizzano indumenti e/o sistemi di protezione personale, cheoperano in ambienti particolarmente ostili; ad esempio unambiente freddo può causare una perdita sensibile dellefunzioni sensoriali.In tutti questi casi il progettista deve elaborare soluzioniprogettualichefacilitinoallepersonecondiversitànelle funzionisensoriali:

a. La percezione delle superfici - struttura e qualità

b. La percezione delle temperature, e quindi dei rischi dibruciature

c. La percezione delle vibrazioni

d. La percezione di tremori od oscillazioni

e. La percezione di pressioni superficiali e/o profonde

5.3 Persone con difficoltà di linguaggioQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti - dovute a cause di varia natura. Inalcuni casi le difficoltà di linguaggio possono essere correlate adifficoltà uditive e/o cognitive.

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Nello stesso insieme possiamo includere anche persone straniereo che utilizzano un linguaggio diverso, persone con culturediverse, persone con un vocabolario limitato, bambini, personeanziane con una naturale perdita delle capacità di fonazione,persone che operano in ambienti particolarmente ostili o cheutilizzano indumenti e/o sistemi di protezione personale.In tutti questi casi il progettista deve elaborare soluzioniprogettualichefacilitinoallepersonechepossonoavereproblemiad esprimersi inmodo comprensibile le azioni che lo richiedono,come in tutti i casi nei quali il prodotto presuppone l’uso dicomandi vocali, la risposta vocale a quesiti o l’espressione vocaledi richieste.

5.4 Persone con difficoltà cognitive, di comprensione e diorientamentoQuesto insieme può includere persone con menomazioni -temporanee o permanenti -causate da ritardo mentale,sindrome di Down, malattia di Alzheimer, ictus, traumacranico.

Nello stesso insieme possiamo includere anche personeaffaticate o distratte, persone straniere o che utilizzano unlinguaggio diverso, persone con culture differenti, personecon un vocabolario limitato, bambini, persone anziane con unanaturale perdita delle capacità mnemoniche.

In tutti questi casi il progettista deve elaborare soluzioniprogettuali che facilitino alle persone con diversità cognitive, dicomprensione e di orientamento:

a.Lacomprensionedelle informazionivisuali,uditive, tattili

b. La reazione agli stimoli in funzione del tempo di reazione

c. Il mantenimento della concentrazione

d. L’attivazione di sequenze di azioni

e. La memorizzazione

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6. La progettazione secondo i principi di Universal DesignLa progettazione secondo i principi di Universal Design deveprevedere un confronto costante con la molteplicità dei potenzialifruitori.

Durante il processo di progettazione dovrebbero essere previstimomenti di confronto multidisciplinare fra il progettista e gliesperti del settore. Inoltre, tale processo deve rispondere a tuttele fasi di autovalutazione, attraverso l’utilizzo di parametri ilpiù possibile oggettivi, al fine di soddisfare l’obiettivo ultimo diincrementare il numero degli utilizzatori.

La procedura presentata nella seconda parte di questa linea guidacostituisce una proposta metodologica finalizzata a guidare ildesigner e a consentire la documentazione del processoprogettuale ispirato ai criteri diUniversalDesign, conparticolareattenzione alla validazione finale del progetto.

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Parte Seconda

Procedura di progettazione di beni di consumosecondo i principi di Universal Design

1. Definizione delle specifiche di progettazioneL’inizio del processo progettuale prevede le seguenti fasi.

a. Analisi delle necessità che si intendono soddisfare con ilprodotto di nuova ideazione e analisi dei prodotti confunzioni analoghe

b. Individuazione del target degli utilizzatori

c. Analisi di eventuali altri elementi condizionanti chepossono essere le logiche di produzione, l’uso appropriatodei materiali, delle finiture e dei trattamenti ed inoltre leindicazioni di mercato

L’analisi delle necessità è una lettura riguardante lo stato dell’artesullatipologiadiprodottiugualiosimilichesarannodiriferimentoper la progettazione del nuovo prodotto. E’inoltre necessaria unaspecifica valutazione delle limitazioni funzionali connesseall’utilizzo dei prodotti di riferimento ed, in particolare, rivolta apersone che presentino una o più difficoltà esposte nel capitolo5 della prima parte di questa linea guida.

Considerando che uno dei principali obiettivi di un oggettod’uso è la sua flessibilità riferita al sistema di utilizzo, ciògarantisce una sua maggiore diffusione sul mercato e quindi ilsuo successo commerciale.

Atal fine, è consigliabile prevedere test di utilizzo sia dei prodotti

già esistenti che degli eventuali prototipi del prodotto in esamenel processo di progettazione.I test di utilizzo dei prodotti esistenti possono essere svoltiseguendovariemodalità.Possonoesserediretti, indiretti,simulati,dal vero, effettuati attraverso verifica normativa-tecnica-funzionale sulla base di informazioni e strumenti validati. Essidipendono da vari fattori, come risorse, opportunità, esperienzadiretta o indiretta del team di lavoro.Questa linea guida esorta ad avvalorare i principi di inclusivitàdei portatori di interesse. A tal fine appare opportuno, se nonsempre indispensabile, il coinvolgimento nella valutazione delmassimo numero di figure portatrici di interesse e competenze,tra i quali: i potenziali utilizzatori, ma anche figure tecniche ingrado di fornire specifiche competenze nel campo delfunzionamento, il parere delle persone disabili ed inoltre medici,tecnici riabilitatori, terapisti occupazionali, consulenti alla pari opsicologi.La metodologia di coinvolgimento di tali figure dovrebbeprevedere e documentare l’individuazione complessiva di tutti isoggetti interessati e l’evidenza delle motivazioni di quelleprescelte.

La valutazione dei prodotti di riferimento verrà documentata suun’appositascheda:All.2 SchedaAnaliticadiValutazionedelProdottodi Riferimento.

Le specifiche di progettazione devono essere formalmenteesplicitate, anche in forma sintetica, in una scheda - All. 1 Schedaprogetto - contenente le principali caratteristiche previste per ilprodotto, sottoposta a verifica da parte del committente.

Fra le caratteristiche, devono essere indicate, oltre allaidentificazione del prodotto, mediante descrizione e codifica, iseguenti aspetti:

a. I possibili utilizzatori del prodotto e lenecessità chedovràsoddisfare

b. Il target dei potenziali utilizzatori

c. L’analisi del ciclo produttivo

d. La determinazione del costo industriale e ladefinizione del prezzo di mercato

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e. Altre specifiche vincolanti possono essere le dimensioni,le scelte formali e l’uso appropriato dei materiali

Nel rispetto dei principi di Universal Design è necessario che lecaratteristiche, obiettivo del processo di progettazione,formalizzate nell’All. 1 Scheda di progetto descritta nel precedenteparagrafo, implementino il concetto di non discriminazione e dimassimo livello di accessibilità.

2. Contenuti e criteri della progettazioneIl processo di progettazione deve prevedere l’analisi dettagliatadelle funzioni del prodotto, considerate separatamente e nel lorosistema di relazioni.Nelle varie fasi della progettazione, devono essere presi inconsiderazione i seguenti aspetti:

a.Leoperazioninecessariepermontare, installare,provare,utilizzare, alimentare, mantenere, smontare e smaltire ilprodotto

b. Tutti gli strumenti mediante i quali l’utilizzatoreinteragisce con il prodotto compiendo scelte e immettendoinput, che saranno definiti comandi

c. Tutti i mezzi mediante i quali il prodotto fornisceall’utilizzatore indicazioni e informazioni, che sarannodefiniti interfacce

d. La documentazione di accompagnamento del prodotto,comprendente le istruzioni per l’uso, l’installazione, lamanutenzione e lo smaltimento

e. Tutti gli aspetti relativi alla sicurezza del prodotto neiconfronti dell’utilizzatore o di terze persone

f. Lo studio della forma del prodotto, e quindi della suaneutralità formale che non lo identifica semanticamentequale prodotto destinato ad un’utenza disabile

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2.1. I criteri della non discriminatorietàNel corso della progettazione si terrà conto dei seguenti criteri:

a. I primi sette principi di Universal Design

b. Un principio derivato dal criterio numero 6 dell’ECA ,elaborato in modo da ottenere un criterio oggettivamentevalutabile

2.1.1. Obiettivo 1 - Utilizzazione non discriminatoriaLa progettazione deve avere per obiettivo:

a. Consentire le stesse modalità di utilizzazione per tuttigli utilizzatori

b. Evitare l’isolamento di alcuni utilizzatori

c. Creare condizioni di privacy, sicurezza e benessereugualmente valide per tutti gli utilizzatori

d. Rendere il prodotto apprezzabile per ogni utilizzatore

2.1.2. Obiettivo 2 - Flessibilità d’usoIl prodotto deve adattarsi al più ampio spettro di capacitàindividuali, in particolare:

a. Permettere la scelta di modi diversi di utilizzo

b. Prevedere l’uso anche da parte di mancini

c. Favorire l’accuratezza nell’attività degli utilizzatori

d. Prevedere l’adattabilità dell’utilizzo ai modi ed ai tempidi diversi utilizzatori

2.1.3. Obiettivo 3 - Utilizzabilità semplice ed intuitivaL’utilizzo del prodotto deve essere semplice da comprendere,indipendentemente dall’esperienza degli utilizzatori, dalle loroconoscenze,dalleabilità linguistiche edal livellodiconcentrazione.E’ pertanto necessario:

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a. Eliminare la complessità superflua

b. Essere coerente con le aspettative e le intuizioni degliutilizzatori

c. Prevedere un’ampia varietà di conoscenza e capacitàdi linguaggio

d. Ordinare le informazioni in relazione alla loro importanzae. Fornire suggerimenti e conferme durante e dopo l’utilizzo

2.1.4. Obiettivo 4 - Informazione efficaceIl prodotto deve poter comunicare le informazionieffettivamente necessarie, indifferentemente dalle condizioniambientali o dalle capacità sensoriali degli utilizzatori. E’pertanto necessario:

a. Rendere comprensibili le informazioni essenziali

b. Differenziare gli elementi sulla base di ciò che devonodescrivere

c. Garantire la compatibilità tra i vari dispositivi utilizzatida persone con differenti limitazioni sensoriali

2.1.5. Obiettivo 5 - Tolleranza per gli erroriIl progetto per minimizzare i rischi e le conseguenze negativedi azioni accidentali o involontarie deve:

a. Utilizzare elementi informatori e componenti cheriducono al minimo il rischio e l’errore

b. Eliminare, proteggere o isolare gli elementi che possonoprocurano rischi ed errori

c. Fornire avvisi per evitare rischi ed errori

d. Fornire attrezzature di sicurezza

e. Scoraggiare azioni imprudenti in attività che

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richiedono attenzione2.1.6. Obiettivo 6 - Minimo sforzo fisicoL’utilizzazione deve essere efficace, confortevole e richiedere ilminimo sforzo.

a. Permettere agli utenti di mantenere posture corrette

b. Utilizzare ragionevoli sforzi operativic. Ridurre al minimo le operazioni ripetitive

d. Ridurre al minimo gli sforzi fisici considerevoli

2.1.7. Obiettivo 7 - Massima accessibilità spazialeDevono essere previsti spazi e misure appropriati per ilraggiungimento, la presa, la manipolazione e l’utilizzo deglioggetti indifferentementedallemisuredel corpodell’utilizzatore,dalla sua posizione e dalla sua capacità di movimento.

a. Definire con precisione le aree di visibilità degli elementiinformativi e di azionamento per gli utilizzatori, sia in piediche seduti

b. Controllo del posizionamento spaziale degli oggetti perutilizzatori in molteplici posizioni

c. Prevedere l’adattabilità a diverse altezze per gli elementidi manovra e di interfaccia

d. Progettare spazi adeguati per l’uso delle attrezzature diassistenza o di aiuto da parte del personale

2.1.8. Obiettivo 8 - Neutralità formaleL’aspetto del prodotto e quindi lo studio della forma non deveessere riferibile a prodotti specifici o specialistici destinate apersone con disabilità

2.2. La valutazionePer ognuno dei principi descritti, deve essere effettuato eformalizzato un esame oggettivo ed espressa una valutazionesulla rispondenza del prodotto progettato agli obiettivi prefissati.

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Il risultato della valutazione deve essere espresso in terminiespliciti, ad esempio con l’assegnazione di giudizi, comesoddisfacente, insoddisfacente,marginale, oppure l’assegnazionedi valutazioni percentuali.

Dall’elaborazione della fase di analisi, è possibile individuare ipunti di criticità del prodotto. Tali punti costituiranno elementidiprogettopermigliorareilprodottostesso,negliaspettipercettivie funzionali,equindiaumentare ilpunteggiodivalutazionefinale.In tal caso il progetto verrà riesaminato e sottoposto a nuovavalutazione.

3. L’utilizzazione del prodottoIn questa Linea Guida, si definisce utilizzazione del prodotto,l’insieme delle operazioni necessarie per montare, installare,provare, utilizzare, alimentare, mantenere, smontare e smaltireil prodotto.Nel rispetto dei sette principi di Universal Design il progettistadeve porsi come obiettivo primario l’incremento del numero diutilizzatori che possono eseguire le azioni che andremo adescrivere.

Sollevare, spostare,maneggiare agevolmente e con assolutasicurezza ilprodotto.Tuttequesteazionirichiedono, in formae quantità diverse, sforzi fisici che possono risultare difficilio impossibili a persone con disabilità temporanee opermanenti tali da costituire una limitazione, in quantorichiedono valutazioni di tipo causa-effetto, o previsioni ditipo spazio-temporale. Altre difficoltà possono sorgere perpersone che utilizzano prevalentemente gli arti destri osinistri.Nel rispetto dei principi di Universal Design è necessarioche il progettista analizzi le criticità in relazione all’utilizzodel prodotto, scomponendole in fasi elementari checonsentano l’individuazione delle difficoltà connesse adogni fase, verificando il loro possibile superamento ocontenimento attraverso risposte progettuali.

Aprire o chiudere il prodotto, inserire o rimuoverecorrettamente accessori o altre componenti.

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Alle problematiche esposte, possono affiancarsi ulterioridifficoltà, connesse alla necessità di precisione deimovimenti o alle ridotte dimensioni degli accessori e dellecomponenti del prodotto.

Per rendere non discriminatoria l’utilizzazione del prodotto èquindi opportuno realizzare una dettagliata analisi funzionale.All’internodiquestaanalisisirendenecessarioconfrontaremetodie dispositivi funzionali alternativi per assolvere ad unadeterminata prestazione, esaminando prodotti simili esistenti.L’analisi si articola nella scomposizione in fasi elementari delprocesso di utilizzazione del prodotto e nell’individuazione dellecriticità in relazione ai quadri funzionali degli utilizzatori edovrebbeesseredocumentatanell’All.2Schedadianalisideiprodottidi riferimento.Il rilievo dei dati estrapolati dall’analisi funzionale, dalle criticitàe le azioni di miglioramento apportate attraverso il progetto alnuovo prodotto, saranno documentati nella scheda-prodotto.Il nuovo prodotto sarà valutato anche in relazione al processo diproduzione, ai suoi costi industriali e al controllo del suo ciclo divita.

Esempio AAnalisi delle fasi di utilizzo

ProdottoImpianto per la riproduzione di musica da CD

Fase analizzataInserimento CD nel lettore

Le fasi per la utilizzazione sono individuate in:Percezione del prodottoPercezione della posizione del bottone di accensioneAccensione del lettorePercezione del corretto posizionamento del CDInserimento del CDChiusura dello sportelloPercezionedelposizionamentodell’interfacciadicomandoedellasua posizione sul prodottoComprensione della funzione di ogni tastoSelezione tracciaRegolazione volume

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Interruzione della letturaEstrazione del CDSpegnimento del lettore CD

Per l’inserimento del supporto CD nel lettore, la procedura può esserescomposta nelle seguenti fasi:

Percezione del dispositivo di aperturaAperturadel dispositivo di letturaInserimento del CDChiusura del dispositivo di lettura

Pertaleprocessoalcunedelleproblematichepossonoessereleseguenti.Il CD è facilmente accessibile per persone in posizione seduta ocon limitazioni agli arti superiori, o limitazioni sensoriali?La scelta del CD è possibile da parte di tutti gli utilizzatori?Il dispositivo di apertura del lettore è facilmente individuabile?L’azionamento del dispositivo di apertura è facile da azionare?Oppure richiede precisione di movimento?Il dispositivo di apertura può essere azionato involontariamente?Il collocamento del supporto nel lettore richiede precisione dimovimenti?

Alcune ipotesi di interventi progettualiModifica del posizionamento del meccanismo di lettura

Identificazione della posizione di inserimento del CD mediantesegno intuitivo, in rilievo o sonoro

Comando di apertura/chiusura di dimensioni confortevoli

4. I comandiInquestaLineaGuidaper comandi si intendono tutti idispositivimediante i quali l’utilizzatore interagisce con il prodottocompiendo scelte e immettendo input, come interruttori,pulsanti, manopole, touch screen, mouse, comandi vocali.L’importanza di tali dispositivi è intuitivamente essenziale eattinente a molti dei principi esaminati nel capitolo 1, parteseconda. Il progettista deve operare affinché i comandi sianofacilmente raggiungibili, interpretabili, utilizzabili, consentanoaccuratezza, ammettano sufficiente tolleranza agli errori egarantiscano la sicurezza.

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4.1. Obiettivi della progettazione dei comandiIl progettista deve quindi progettare con l’obiettivo diincrementare il numero di utilizzatori, facilitando le seguentiazion:.

Raggiungere facilmente ed efficacemente i comandiLapossibilitàdi raggiungere i comandipuòdipenderedallastatura, dalla necessità di assumere posizioni obbligate, -come l’uso della sedia a rotelle - da un limitato controllomotorio, dalla impossibilità di vedere i comandi. I comandidevono essere resi riconoscibili e accessibili in base ad unaprecisa gerarchia comunicazionale definita in faseprogettuale.

Interpretare correttamente la funzione dei comandiI comandi necessari alla corretta utilizzazione del prodottopossono essere costituiti da manopole, pulsanti, cursori,touch screen e sintetizzatori vocali.La riconoscibilità della funzione del comando - volume,intensità, direzione, luminosità, temperatura - avvieneattraverso caratteristiche formali. Tale riconoscibilità deveessere possibile per il maggior numero di utilizzatori.

Utilizzare correttamente i comandiPer una corretta utilizzazione dei comandi è necessario chel’entità della reazione all’attivazione del comando siasegnalata.Affinché la reazione sia identificabile deve essereprogettata considerando gli aspetti della comunicazionevisiva, tattile e sonora.

5. Le interfacceInquestaLineaGuidaper interfacce si intendonotutti idispositivimediante i quali il prodotto fornisce all’utilizzatore indicazioni einformazioni, come i display, le scale graduate, i segnali sonori,le vibrazioni, i segnali luminosi e mutamenti cromatici.

5.1. Obiettivi della progettazione delle interfacceIl progettista deve quindi progettare con l’obiettivo di

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incrementareilnumerodiutilizzatori, facilitandolacomprensionedelle informazioni fornite dall’interfaccia che devono essereinterpretabili univocamente.

Percepire correttamente e tempestivamentel’informazione proveniente dal prodotto. Questainformazione può essere di tipo visivo, sonoro, tattile.La corretta percezione dell’informazione può dipendere daun numero assai elevato di fattori, come l’espressione inuna lingua comprensibile da parte dell’utilizzatore o dallesue caratteristiche formali. Per favorire una correttacomprensione dell’informazione si può agire sugli aspettidella comunicazione visiva, tattile o sonora.

Interpretare correttamente l’informazioneL’interpretazione dell’informazione deve essereinequivocabile e agevole, ed essere disponibile per il temponecessario alla sua comprensione.

Evitare che un’informazione importante possa non esserepercepitaLa presenza di un messaggio può non essere sufficiente agarantire la sicurezzadell’utilizzatore; in tal casopuòessereprevista la necessità di un input, a riprova dell’avvenutacomprensione del messaggio, per il proseguimentodell’utilizzazione del prodotto.

6. La documentazioneIn questa Linea Guida per documentazione si intende l’insiemedei manuali che contengono le istruzioni per l’uso, gli schemi dimontaggioediutilizzoeognialtrodocumentonecessarioa fornireall’utilizzatore informazioni sul metodo corretto per montare,installare, provare, utilizzare, alimentare, mantenere, smontare esmaltire il prodotto.

Nel rispetto dei sette principi di Universal Design, il designerdeve progettare con l’obiettivo di incrementare il numero diutilizzatori, facilitandolacomprensionedelle informazionifornitenella documentazione di accompagnamento del prodotto.Occorre considerare gli utilizzatori con diverse capacità visive:

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a. Utilizzatori che possono incontrare difficoltà nel leggerenormali documenti a causa delle dimensioni del carattere

b. Utilizzatori che possono incontrare difficoltà nellainterpretazione di grafici e diagrammi a causadell’insufficiente contrasto cromatico

c. Utilizzatori assolutamente non in grado di utilizzaredocumenti stampati o che possono incontrare difficoltà nelmaneggiare documenti cartacei

7. La sicurezzaIn merito alla sicurezza degli utilizzatori del prodotto o di altrisoggetti, ilprogettistafaràriferimentoallenormativedisicurezzavigenti, come quelle connesse alla applicazione della marcaturaCE. E’necessario a tal proposito considerare gli ambiti esaminatinei paragrafi precedenti, relativamente alle specifiche difficoltàche un utilizzatore può riscontrare, attraverso l’analisi svolta deiquadri funzionali descritti al capitolo 5, parte prima.

8. Principi per l’autovalutazione finale della progettazionePer essere considerato coerente ai principi di Universal Design edell’ECA, nella prospettiva introdotta dalle procedure divalutazione ICF, il prodotto deve essere utilizzabile dal maggiornumero di persone in forma non discriminatoria e contribuireall’agevole realizzazione di una o più attività.Questo contributo può essere tradotto in:

a.Unmiglioramentoe/oun’agevolazionedello svolgimentodelle attività relative all’utilizzo del prodotto

b.Unampliamentodell’autonomiaeunmiglioramentodellaqualità della vita dell’utilizzatore

Per poter valutare la validità del progetto, devono inizialmenteessere individuate le specifiche attività alle quali il prodottodovrebbe rispondere. Per questa classificazione si farà

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riferimento allo ICF (International Classification onFunctioning, Disability and Health).Il poter svolgere alcune attività come il trasportare effettipersonali, può contribuire ad ottenere una maggioreautonomia e pertanto a migliorare la qualità della vitadell’utilizzatore; pertanto nella presente Linea Guida risultaindispensabile fornire una definizione di questi due termini :autonomia e qualità della vita.

AutonomiaL’autonomia è il comportamento di un individuo sulla base diquattro dimensioni:

Abilità nel maneggiareL’abilitàasvolgereleattivitànecessarieperlavitaquotidianacome la cura personale, svolgere i lavori domestici ecomunicare

IndipendenzaGestire le proprie attività ed essere in grado di pianificaree organizzare autonomamente la propria vita, includendoil ruolo sociale e le relazioni interpersonali

AutodeterminazioneEssere in gradodi compiere scelte e prenderedecisioni sullapropria vita e salute

AutorealizzazioneLa sensazione di stare bene con sé stessi e di vivere la vitacome si desidera. (Ven van de et al., 2005)

Qualità della vitaPer qualità della vita si intende il completo benessere risultantedalla valutazione complessiva delle proprie funzionalità esensazioni fisiche, dalla valutazione delle proprie funzionalitàpsicologiche e del proprio ruolo sociale (Ven van de et al., 2005)

Esempio BIndividuazione delle attività nella classificazione ICF

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Nel caso di un prodotto relativo al trasporto manuale di cosecon l’uso degli arti superiori, le attività relative rientrano nellacategoria principale della Mobilità e nella sottocategoria‘trasporto, mobilità e maneggio degli oggetti’ (d430-d449)* e,più precisamente:

1. Sollevare e trasportare oggetti (d430)2. Buona utilizzazione delle mani (d440)3. Uso di mani e braccia (d445)——————————————-*(WHO, 2001; http://www3.who.int/icf/icftemplate.cfm)

8.1. Metodo per l’autovalutazioneLavalutazionedelprogettodevebasarsisullaefficaciadelprodottonel contribuire alle attività individuate come riferimento, intermini di accresciuta autonomia e migliore qualità della vitadell’utilizzatore, in relazione ai sette principi di Universal Designe all’ultimo dei principi dell’ ECA, rielaborato nel concetto diNeutralità formale per la prima volta in questo volume.Anche in questa fase appare opportuno, se non indispensabile, ilcoinvolgimento di figure tecniche in grado di fornire specificheesperienze nel campo della disabilità - medici, tecnici riabilitatori,psicologi.Il raggiungimento degli obiettivi relativi ad ognuno dei criterienunciati al paragrafo 2.1, parte seconda, può essere verificatoutilizzando il questionario del documento All.3 Scheda diValutazione del Progetto.

Utilizzazione non discriminatoriaIl prodotto deve essere usabile da qualunque utilizzatore. Deverispettare le diversità degli utilizzatori, evitare la segregazione oseparazione di alcuni utilizzatori e creare condizioni di paridisponibilità per la riservatezza, la sicurezza e il benessere.

a. Il prodotto consente le stesse modalità di fruizione pertutti gli utilizzatori, identiche se possibile o equivalenti incaso contrario?

b. Evita l’isolamento o la separazione di alcune categorie diutenti? (Danford & Tauke, 2001)c. Garantisce condizioni di privacy, sicurezza e benessereuguali per tutti?

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FlessibilitàIl prodotto deve adattarsi al più ampio spettro di capacità epreferenze individuali.

a. Il prodotto permette la scelta di modalità diverse diutilizzo?

b. Prevede l’uso sia con la mano destra che sinistra?

c. Favorisce l’accuratezza nell’attività degli utenti?

d. Prevede l’adattabilità a spazi differenti?

Semplicità, intuitività e comprensibilitàL’utilizzo del prodotto deve essere semplice da comprendere,indipendentemente dall’esperienza degli utilizzatori, dalleconoscenze, dalle loro abilità linguistiche e dal livello diconcentrazione.

a. Sono eliminate le complessità superflue?

b.Vengonoalimentatenegliutilizzatoriaspettativeimproprie?

c. E’adatto a persone con conoscenze e capacità linguistichedifferenziate?

d. La gerarchia delle informazione è chiaramenteidentificabile?

e. La sequenzialità delle azioni è chiaramente identificabile?

f. Fornisce suggerimenti e conferme durante e dopol’utilizzo?

Evidenza delle informazioniIl prodotto deve comunicare efficacemente le informazioninecessarie, indifferentemente dalle condizioni ambientali o dallecapacità sensoriali degli utilizzatori.

a. Sono utilizzati metodi diversi - visivi, verbali, tattili,sonori - per la presentazione esaustiva delle informazioniessenziali?

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b. Vengono utilizzate icone comuni ai differenti paesi,evitandol’usodiparoleoabbreviazionidellinguaggiolocaleche potrebbero creare confusione?

c. E’prevista un’adeguata differenziazione tra informazioniessenziali e supplementari?

d. Le informazioni sono differenziate sulla base di ciò chedevono descrivere?

e.Vienegarantita la compatibilità congli ausili e idispositiviutilizzati da persone con limitazioni sensoriali?

Tolleranza per gli errori e sicurezzaIl prodotto deve minimizzare i rischi e le conseguenze negativedi azioni accidentali o involontarie. Il prodotto dovrebbe essereprivo di rischi per tutti gli utilizzatori.

a.Nel prodotto sonopresenti solo componenti che riduconoal minimo il rischio e le possibilità di errore? Sono statieliminati, isolati o protetti gli eventuali elementipotenzialmente pericolosi?

b.Nelprodotto sonopresenti indicazioniperevitare rischied errori?

c. Il prodotto presenta dotazioni di sicurezza?

d. Il prodotto scoraggia azioni imprudenti in attività cherichiedono attenzione?

Minimo sforzo fisico e uso salutareIl prodotto deve essere utilizzabile con il minimo sforzo d’uso,efficace e confortevole. Il prodotto non deve avere elementi dirischio per la salute dell’utilizzatore.

a. Permette agli utilizzatori di mantenere posture corrette?

b. Richiede sforzi operativi contenuti?

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c. Riduce al minimo le operazioni ripetitive?

Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento, l’utilizzoe la funzionalità del prodottoIl prodotto deve avere dimensioni e misure d’ingombroappropriati per consentire il raggiungimento, la presa, lamanipolazione e l’utilizzo delle componenti,indipendentemente dalle caratteristiche fisichedell’utilizzatore, dalla sua posizione e dalla sua capacità dimovimento.

a. La visibilità dei componenti del prodotto è chiara e pertutti gli utilizzatori, sia in piedi che seduti?

b. Il raggiungimento di tutti i componenti è agevole sia perutilizzatori in piedi che seduti?

c. Sono previsti sistemi di adattamento delle interfacce e deicomandi ad altezze diverse?

d. Le dimensioni sono definite in modo da fornire spaziadeguati per l’utilizzo di ausili personali?

Neutralità formaleLa forma del prodotto non deve in alcun modo essere riferibile aprodottispecificiperutilizzatoridisabili.Lasemanticadelprodottodiviene espressione concreta dell’atteggiamento progettuale diinclusione, la scelta del prodotto non è più discriminatoria.

8.2. Documentazione dell’autovalutazioneAllo scopodi aumentare l’oggettività della valutazione èpossibiletrasformare il questionario del paragrafo precedente in domandea risposta chiusa, le cui risposte forniscono il valore da inserirenelle apposite caselle, come nell’esempio seguente:

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Esempio CQuestionario di autovalutazione

Sceglierel’affermazione corrispondente all’esito della valutazione:

Principio 1 - Utilizzo equivalente e rispettosoUtilizzazione non discriminatoriaPunti 2 - Tutti o molti utilizzatori possono usare il prodottonell’identico modo, dove non è possibile, il significato d’uso èequivalentePunti 1 - Molti, ma non tutti gli utilizzatori possono usare il prodottonell’identico modo, per alcuni non è possibile usarlo in un modoequivalentePunti 0 - Per molti utilizzatori il prodotto non può essere usatonell’identico modo o sono necessarie modalità di utilizzazionedifferenti e non equivalenti

Nessuna segregazione o stigmatizzazionePt 2 - L’Uso del prodotto non comporta svantaggi o privilegi peralcuni utilizzatoriPt 1 - L’Uso del prodotto comporta svantaggi o privilegi per unoo alcuni utilizzatoriPt0-L’Usodelprodottocomportasvantaggioprivilegipernumerosiutilizzatori

Stesse condizioni di privacy, sicurezza e benesserePt 2 - Per tutti gli utilizzatori privacy, sicurezza e salvaguardia sonougualmente garantitePt 1 - Per uno o alcuni utilizzatori, privacy, sicurezza e salvaguardianon sono in uguale misura garantitePt 0 - Per molti utilizzatori, privacy, sicurezza e salvaguardia nonsono ugualmente garantite

Principio 2: FlessibilitàScelta del metodo d’usoPt 2 - Sono possibili più alternative nelle modalità di utilizzazione,nessun utilizzatore è esclusoPt 1 - Sono possibili solo poche alternative nelle modalità diutilizzazione, alcuni utilizzatori sono esclusiPt0-Noncisonomodalitàdiutilizzazionealternative,molti utilizzatorisono esclusi

Accesso destrimano/mancinoPt 1 - E’ possibile sia l’uso destrimano sia mancinoPt 0 - È possibile solo l’uso destrimano o solo uso mancinoNecessità di accuratezza nell’attività degli utilizzatoriPt 2 - L’ utilizzatore non necessita di particolare accuratezza eprecisione nell’uso del prodottoPt 1 - L’ utilizzatore necessita di poca accuratezza e precisionenell’uso del prodotto

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Pt 0 - L’utilizzatore necessita di molta accuratezza e precisionenell’uso del prodotto

Principio 3 - Semplicità, intuitività e comprensibilitàEliminazione delle complessità superflueIl prodotto può essere inutilmente complesso o non consentirealternative d’uso. Essendo questo un elemento di valutazionesoggettivo non costituisce un criterio decisivo.

Creazione di aspettative improprieIl prodotto non deve indurre nell’utilizzatore aspettative improprierelativamente alla propria efficacia. Essendo questo un altroelemento di valutazione soggettivo non costituisce un criteriodecisivo.

Compatibilità con conoscenze e capacità linguistiche diversePt 2 - L’eventuale manuale contiene frasi brevi espresse in formasemplice; la terminologia specialistica farà riferimento ad unglossarioPt1-Conoscenzeecapacitàlinguistichediversesonoparzialmenteconsiderate; il manuale presenta delle complessità a livello ditermini specialistici e non prevede un glossarioPt 0 - Conoscenze e capacità linguistiche diverse non sonoconsiderate; il manuale ècomplesso, utilizza frasi lungheenessunaspiegazione della terminologia specialistica

Disposizione delle informazioni in base alla loro importanzaPt 2 - Le informazioni più importanti sono immediatamenteindividuabiliPt 1 - Le informazioni più importanti sono chiare, ma richiedonoparticolare attenzionePt 0 - Le informazioni più importanti non sono chiare

Informazioni sulle azioni sequenzialiPt 2 - La sequenza delle azioni è molto chiara, è descrittacorrettamente nel manuale ed è esplicitata attraverso l’uso didisegniPt 1 - La sequenza delle azioni è poco chiara sia leggendo ilprodotto che il manualePt 0 - La sequenzadelle azioni nonèchiarané leggendo il prodottoné il manualeInformazioni temporali sulle fasi della utilizzazionePt 2 - E’ molto chiaro cosa fare durante e dopo l’uso del prodottoPt 1 - E’ poco chiaro cosa fare durante e dopo l’utilizzo del prodottoPt 0 - Non è chiaro cosa fare durante e dopo l’uso del prodotto

Principio 4: Comprensibilità delle informazioniDifferenti modalità di espressione

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Pt 2 - Le informazioni essenziali sono fornite con modalità diverse,in modo tale che tutti gli utilizzatori, anche con difficoltà sensoriali,possono comprendere le informazioniPt 1 - Le informazioni essenziali sono fornite attraverso pochemodalità; alcuni utilizzatori sono esclusiPt 0 - Le informazioni esenziali sono fornite in un’unica modalitàescludendo numerosi utilizzatori

Informazioni mediante simboliPt 2 - Le informazioni iconiche sono solo quelle che utilizzano segniuniversalmente codificatiPt 1 - Non vengono utilizzate solo icone universalmente codififatePt 0 - Le icone utilizzate non sono quelle universalmente codificate

Riconoscibilità delle informazioni essenzialiPt 2 - Le informazioni essenziali sono perfettamente riconoscibilirispetto alle altrePt 1 - Le informazioni essenziali sono solo parzialmente riconoscibilirispetto alle altre, perché non sufficientemente differenziatePt 0 - Le informazioni essenziali sono difficili da riconoscere rispettoalle altre

Principio 5 - Tolleranza per gli errori e sicurezzaRiduzione del rischioPt 2 - Tutti i componenti che costituiscono il prodotto sono sicuri efacilmenteaccessibili; sonoeliminati, isolatio schermatiglielementidi pericoloPt 1 - I componenti utilizzati nel prodotto sono relativamente sicurie accessibili; non tutti gli elementi di pericolo sono eliminati, isolatio schermatiPt 0 - Molti elementi del prodotto non sono sicuri e accessibili; glielementi di pericolo non sono eliminati, isolati o schermati

Sistemi di avvertimentoPt 2 - Sono fornite avvertenze per tutti i possibili pericoli ed erroriPt 1 - Sono fornite avvertenze per molti, ma non tutti, i possibilipericoli ed erroriPt 0 - Nessuna avvertenza è fornita sui possibili pericoli ed errori

Attrezzature di sicurezzaPt 2 - Il prodotto presenta componenti di sicurezza, che diventanoevidenti ed efficaci quando si verificano malfunzionamenti. Tuttele situazioni di malfunzionamento sono contemplatePt 1 - Il prodotto presenta componenti di sicurezza che diventanoevidenti ed efficaci, quando si verificano malfunzionamenti, manon tutte i possibili malfunzionamenti sono previstiPt 0 - Il prodotto non presenta componenti di sicurezza, chediventano evidenti ed efficaci quando si verificanomalfunzionamenti

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Protezione da azioni inconsapevoli che richiedono vigilanzaPt 2 - Gli utilizzatori sono incoraggiati a prestare attenzione quandousano il prodotto in ogni situazione in cui si richiede vigilanzaPt 1 -Gli utilizzatori sono incoraggiati a prestare attenzionequandousano il prodotto, in molte ma non in tutte le situazioni in cui sirichiede vigilanzaPt 0 - Anche se richiesta la vigilanza quando si usa il prodotto, gliutilizzatori non sono per niente incoraggiati a prestare attenzionenelle diverse situazioni.

Principio 6: Minimo sforzo fisico e uso salutarePosizione del corpoPt 2 - Per tutto o quasi tutto il tempo di utilizzazione del prodottoè possibile mantenere una posizione del corpo neutraPt 1 - Una posizione del corpo neutra può essere mantenuta, manon per semprePt0-Durantel’usodelprodottononèpossibile,odifficilemantenereuna posizione del corpo neutraSforzo operativoPt 2 - L’uso del prodotto non richiede alcuna o poca forzaPt 1 - L’uso del prodotto richiede sensibile sforzoPt 0 - L’uso del prodotto è possibile solo con grandi sforzi

Azioni ripetitivePt 2 - L’uso del prodotto non richiede azioni ripetitivePt 1 - L’uso del prodotto richiede anche azioni ripetitivePt 0 - L’uso del prodotto richiede prevalentemente azioni ripetitive

Principio 7 - Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento,l’utilizzo e la funzionalità del prodottoPercezione dei diversi componentiPt 2 - I principali componenti del prodotto sono chiaramentepercepibili, sia per utenti in piedi che seduti.Pt 1 - I principali componenti del prodotto non sono chiaramentevisibili a tuttiPt 0 - I principali componenti del prodotto non sono chiaramentevisibili

Accessibilità dei componentiPt 2 - I principali componenti del prodotto sono agevolmenteaccessibili, sia per utenti in piedi che seduti.Pt 1 - I principali componenti del prodotto non sono agevolmenteaccessibili per tuttiPt 0 - I principali componenti del prodotto non sono agevolmenteaccessibili

Adattabilità delle impugnaturePt 2 - Il prodotto può essere usato da tutti, indipendentementedalla struttura fisica dell’utilizzatore

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Pt 1 - Il prodotto può essere usato da un certo numero di utilizzatoriPt 0 - Il prodotto può essere usato solo da un ristretto numero diutilizzatori

Principio 8 - Neutralità formaleAspetto dell’oggettoPt 2 - La morfologia del prodotto non evoca prodotti dedicati adun’utenza disabilePt 1 - La morfologia del prodotto evoca velatamente prodottidedicati ad un’utenza disabilePt 0 - Il prodotto evoca formalmente prodotti per un’utenzadisabile

8.3. Soglia di conformità complessivaIl prodottoprogettatopuòessere considerato conformeaiprincipidi Universal Design e dell’ECA quando il punteggio totaleraggiunto è non inferiore a 40 (quaranta) e non inferiore a 3 (tre),per ognuno degli otto criteri di cui al paragrafo precedente; nelcaso in cui alcune domande risultassero non applicabili, ilpunteggio deve comunque risultare non inferiore all’80% delmassimo ottenibile con le domande rimanenti.

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Scheda nr. Data di apertura codiceCommittenteRiferimento contrattoScadenze

Descrizione di massimadel prodotto e dellefunzioni a cui è destinato

Specifiche e vincolidel committente

Il prodotto deve fare riferimento ai principi dello Universal Design?

Il prodotto si inserisce in una ‘collezione’ coerente?Esiste un target definito di clientela?

Esistono vincoli relativi ai materiali utilizzabili?Esistono vincoli relativi al ciclo produttivo?Esistono altri vincoli relativi alla destinazione d’usoAltre specifiche

Esistono vincoli di costo?

Definizione dellespecifiche imposte(vedi puntoprecedente)

SI NO

Analisi funzionale e criticità dei prodotti di riferimento (vedi schede analitiche)Data e nome del compilatore

SCHEDA PROGETTOAll.1

Nella utilizzazione del prodottopossono esserci ostacoli per persone SI NO

con difficoltà motorie agli arti superioricon difficoltà motorie agli arti inferioricon altre difficoltà motoriecon difficoltà sensoriali visivecon difficoltà sensoriali uditivecon difficoltà di linguaggiocon difficoltà cognitivecon altre difficoltà

Nella/e fase/i di ...

Data e nome del compilatore

Prodotto 1:

Nella utilizzazione del prodottopossono esserci ostacoli per persone SI NO

con difficoltà motorie agli arti superioricon difficoltà motorie agli arti inferioricon altre difficoltà motoriecon difficoltà sensoriali visivecon difficoltà sensoriali uditivecon difficoltà di linguaggiocon difficoltà cognitivecon altre difficoltà

Nella/e fase/i di ...

Prodotto 2:

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Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

Esito prima autovalutazione del progetto

Valutazione ottenuta per i requisiti Universal Design punti

Principio 1: Utilizzo equivalente e rispettoso

Principio 2: Flessibilità

Principio 3: Semplicità, intuitività e comprensibilità

Principio 4: Comprensibilità delle informazioni

Principio 5: Tolleranza per gli errori e sicurezza

Principio 6: Minimo sforzo fisico e uso salutare

Principio 7: Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento, l’utilizzo ela funzionalità del prodotto

Principio 8: Neutralità formale

L’esito della valutazione è ritenutoOttimoSoddisfacenteInsoddisfacente

Provvedimenti ipotizzati per la soluzione delle criticità

Data e nome del compilatore

Esito ………….. autovalutazione del progetto

73

Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

47

Valutazione ottenuta per i requisiti Universal Design punti

Principio 1: Utilizzo equivalente e rispettoso

Principio 2: Flessibilità

Principio 3: Semplicità, intuitività e comprensibilità

Principio 4: Comprensibilità delle informazioni

Principio 5: Tolleranza per gli errori e sicurezza

Principio 6: Minimo sforzo fisico e uso salutare

Principio 7: Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento, l’utilizzo ela funzionalità del prodotto

Principio 8: Neutralità formale

L’esito della valutazione è ritenutoOttimoSoddisfacenteInsoddisfacente

Provvedimenti ipotizzati per la soluzione delle criticità

Data e nome del compilatoreValidazione del progettoRispetto delle specifiche e dei vincoli del committente ?Rispetto dei criteri U.D.?

Si No Parz.

7348

Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

Descrizione analitica

Descrizione generale

Scheda di analisi dei prodotti di riferimento

1. identificazione prodottonome commercialecategoria

cos'è, a cosa serve?

produttore

breve descrizione introduttivadel funzionamento

2. Caratteristiche del prodottodimensioni

materialeforma

composizione,altri elementi

significativi

caratteristichegenerali

peso

colori

peso componentisistemi di aggancio

manipolazione, comando

contrasto di luminanzadimensioni delle parti

materiali delle partitexture

grip..........................

caratteristichedimensionali equalitativesignificativeper l'uso

3. Descrizione dell’uso

Come si usa?

Descrizione delle attività generali richiesteper l'utilizzo del prodotto. Indicare inoltre lapostura ideale, se il prodotto è pensato perl'utilizzo di 1/2 mani, mano dominante.

Fase elementi del prodotto che vengonoutilizzati in ogni attività

INSTALLAZIONE123456

Percezione della confezioneApertura della confezioneEstrazione prodotto o sue componentiComprensione metodo di assemblaggioAssemblaggio delle partiComprensione istruzioni di posizionamento

All. 2

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Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

49

78.a.1

Corretto posizionamentoPercezione vano porta-batterieApertura vano porta-baterieCorretto alloggiamento batterieChiusura vanoPercezione modalità collegamento esternoAttivazione connessione esternaRICARICA

Percezione accesso vano contenitorePercezione modalità di aperturaAfferraggio impugnatura (se coperchio a vite)Rotazione coperchio (se coperchio a vite)Percezione altro meccanismo di aperturaApertura contenitoreRiempimento contenitoreChiusura contenitoreUTILIZZOCorretta percezione modalità d’usoCorretto posizionamento contenitore da riempire

Percezione comando predisposizionequantità da erogare

Corretta impostazione quantitàPercezione comando di erogazioneCorretto utilizzo comando di erogazioneValutazione dell’esitoEventuale ripetizione dell’erogazioneAllontanamento contenitore riempito

Percezione necessità eventuale smontaggioPercezione necessità distacco fonti energeticheCorretto isolamento dalle fonti energeticheSmontaggioPulizia dei singoli componentiNuovo assemblaggio

8.a.28.a.38.a.48.b.1.8.b.2.

910

11.a.111.a.211.b.1

121314

1516

17.a.1

17.a.21819202122

232425262728

PULIZIA

7350

Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

Nella utilizzazione del prodottopossono esserci ostacoli per persone Nella/e fase (indicare il codice)

4. Esito finale della valutazione

SI NO

con difficoltà motorie agli arti superioricon difficoltà motorie agli arti inferioricon altre difficoltà motoriecon difficoltà sensoriali visivecon difficoltà sensoriali uditivecon altre difficoltà sensorialiCon difficoltà di linguaggioCon difficoltà cognitiveCon altre difficoltàData e nome del compilatore

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Pro.F.Use/Linee Guida per la progettazione di prodotti rispondenti ai principi di Universal Design

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Scheda di valutazione del progettoCODICE PROGETTO:

puntiPrincipio 1: Utilizzo equivalente e rispettosoUtilizzazione non discriminatoria

Tutti o molti utilizzatori possono usare il prodotto nell’identicomodo, dove non è possibile, il metodo d’uso è equivalente

Molti, ma non tutti I gruppi di utilizzatori possono usare il prodottonell’identico modo, per alcuni non è possibile usarlo in un modo equivalente

Per molti utilizzatori il prodotto non può essere usato nell’dentico modo,mai sono necessarie diverse modalità di utilizzazione e non equivalenti

Nessuna segregazione o stigmatizzazioneL’Uso del prodotto non comporta svantaggi o privilegi per nessun utilizzatoreL’Uso del prodotto comporta svantaggi o privilegi per nessun utilizzatoreL’Uso del prodotto comporta svantaggi o privilegi per numerosi utilizzatoriStesse condizioni di privacy, sicurezza e benessere

Per tutti gli utilizzatori privacy, sicurezza e salvaguardia sonougualmente garantite

Per uno o alcuni utilizzatori, privacy, sicurezza e salvaguardia nonsono in uguale misura garantite

Per molti utilizzatori, privacy, sicurezza e salvaguardia non sonougualmente garantite

Principio 2: FlessibilitàScelta del metodo d’usoSono possibili più alternative nel metodo, nessun utilizzatore è esclusoSono possibili solo poche alternative nelle modalità di utilizzazionealcuni utilizzatori sono esclusi

Non ci sono modalità di utilizzazione alternative, moltiutilizzatori sono

Accesso destrimano/mancinoE’ possibile sia l’uso destrimano che mancinoÈ possibile solo l’uso destrimano o solo uso mancinoNecessità di accuratezza nell’attività degli utilizzatoriL’ utilizzatore non necessita di particolare accuratezza e precisionequando usa il prodotto

L’ utilizzatore necessita di poca accuratezza e precisione quandousa il prodotto

L’utilizzatore necessita di molta accuratezza e precisione quandousa il prodotto

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

2

1

0

210

2

2

1

0

2

1

0

0

1

All. 3

segue ...

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Principio 3: Semplicità, intuitività e comprensibilitàEliminazione delle complessità superflueIl prodotto può essere inutilmente complesso o non consentire alternatived’uso. Trattandosi di una valutazione soggettiva non può essere effettuatauna classificazione, né venire assegnato un valore certo; la rispondenza alprincipio non costituirà pertanto un criterio decisivo.Creazione di aspettative improprie

Il prodotto progettato non deve creare o consentire nell’utilizzatoreaspettative improprie relativamente alla propria efficacia. Anche questo èun criterio soggettivo: non costituirà un criterio decisivo.

Compatibilità con conoscenze e capacità linguistiche diverse

L’eventuale manuale contiene frasi brevi espresse in forma semplice(lingua parlata); le parole più complesse vengono spiegate

Conoscenze e capacità linguistiche diverse sono considerate moderatamente;il manuale presenta ancora delle complessità (frasi lunghe e/o parolecomplesse/ senza spiegazioni)

Conoscenze e capacità linguistiche diverse non sono affatto considerate:il manuale è complesso, utilizza frasi lunghe e nessuna spiegazione delleparole complicate.

Disposizione delle informazioni in base alla loro importanzaLe informazioni più importanti sono immediatamente individuabiliLe informazioni più importanti sono chiare, ma richiedono molta attenzioneLe informazioni più importanti non sono affatto chiareInformazioni sulle azioni sequenziali

La sequenza delle azioni è molto chiara (per esempio sono descrittenel giusto ordine nel manuale o rese evidenti mediante disegno)

La sequenza delle azioni è poco chiara (per esempio sono descritte ma non inmodo logico nel manuale o non sufficientemente evidenti mediante disegno)

La sequenza delle azioni non è chiara (ad esempio non sono descritte nelgiusto ordine nel manuale o non sono evidenti nonostante il disegno)

Informazioni temporali sulle fasi della utilizzazioneE’ molto chiaro cosa fare durante e dopo l’uso del prodottoE’ poco chiaro (non tutto) cosa fare durante e dopo l’utilizzo del prodottoNon è chiaro cosa fare durante e dopo l’uso del prodottoPrincipio 4: Comprensibilità delle informazioniDifferenti modalità di espressione

Le informazioni essenziali sono fornite con modalità diverse, in modo chetutte le persone, anche con difficoltà visive, uditive, olfattive, gustativee tattili possano comprendere le informazioni (espresse con testi, disegni,messaggi sonori, informazioni tattili)

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

2

210

210

2

2

1

0

1

0

segue ...

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Le informazioni essenziali sono fornite in poche modalità; alcuni utilizzatorine sono esclusi (ad esempio persone con difficoltà visive, uditive, olfattive,gustative e tattili)

Le informazioni esenziali sono fronite in unica modalità escludendonumerosi utilizzatori

Informazioni mediante simboliPer le informazioni sono utilizzate solo icone universalmente riconosciuteNon vengono utilizzate solo icone universalmente riconosciuteLe icone utilizzate non sono quelle universalmente conosciuteRiconoscibilità delle informazioni essenzialiLe informazioni essenziali sono perfettamente riconoscibili rispetto alle altreLe informazioni essenziali sono moderatamente riconoscibili rispetto allealtre perché non sufficientemente differenziate

Le informazioni essenziali sono difficili da riconoscere rispetto alle altrePrincipio 5: Tolleranza per gli errori e sicurezzaRiduzione del rischio

Tutti i componenti utilizzati nel prodotto sono sicuri e molto accessibili; sonoeliminati, isolati o schermati gli elementi di pericolo

I componenti del prodotto sono moderatamente sicuri e relativamenteaccessibili; non tutti gli elementi di pericolo sono eliminati, isolati o

Molti elementi utilizzati del prodotto non sono sicuri e accessibili;gli elementi di pericolo, non sono eliminati, isolati o schermati

Sistemi di avvertimentoSono fornite avvertenze per tutti I possibili pericoli ed erroriSono fornite avvertenze per molti ma non tutti I possibili pericoli ed erroriNessuna avvertenza è fornita sui possibili pericoli ed erroriAttrezzature di sicurezza

Il prodotto presenta accessori di sicurezza, che diventano evidenti edefficaci quando si verificano malfunzionamenti, tutte le situazioni dimalfunzionamento sono previste

Il prodotto presenta accessori di sicurezza che diventano evidenti ed efficaciquando si verificano malfunzionamenti, ma non tutte i possibilimalfunzionamenti sono previsti (mancano alcune caratteristiche di sicurezza)

Il prodotto non presenta accessori di sicureza che diventano evidenti edefficaci quando si verificano malfunzionamenti

Protezione da azioni inconsapevoli che richiedono vigilanza

Gli utilizzatori sono incoraggiati a prestare attenzione ed essere attentiquando usano il prodotto in ogni situazione in cui si richiede vigilanza

Gli utilizzatori sono incoraggiati a prestare attenzione ed essere attentiquando usano il prodotto, in molte ma non in tutte le situazioni in cui sirichiede vigilanza

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

2

1

1

0

2

12

0

1

0

2

210

1

0

1

2

1

0

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Anche se richiesta la vigilanza quando si usa il prodotto, gli utilizzatorinon sono per niente incoraggiati a prestare attenzione ed essere attentinelle diverse situazioni

Principio 6: Minimo sforzo fisico e posizione ‘neutra’Posizione del corpo

Per tutto o quasi tutto il tempo di utilizzazione del prodotto è possibilemantenere una posizione del corpo neutra

Una posizione del corpo neutra può essere mantenuta, ma non sempre

Durante l’uso del prodotto non è possibile, o difficile mantenere unaposizione del corpo neutra

Sforzo operativoL’uso del prodotto non richiede alcuna o solo poca forzaL’uso del prodotto richiede sensibile sforzoL’uso del prodotto è possibile solo grandi sforziAzioni ripetitiveL’uso del prodotto non richiede azioni ripetitiveL’uso del prodotto richiede anche azioni ripetitiveL’uso del prodotto richiede prevalentemente azioni ripetitive

Principio 7: Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento,l’utilizzo e la funzionalità del prodotto

Percezione dei diversi componenti

I principali componenti del prodotto sono chiaramente percepibili,sia per utenti in piedi che seduti

I principali componenti del prodotto non sono chiaramente visibili per tuttiI principali componenti del prodotto non sono chiaramente visibiliAccessibilità dei componenti

I principali componenti del prodotto sono agevolmente accessibili,sia per utenti in piedi che seduti.

I principali componenti del prodotto non sono agevolmenteaccessibili per tutti

I principali componenti del prodotto non sono agevolmente accessibiliAdattabilità delle impugnature

Le dimensioni e la collocazione delle impugnature permettono l’uso delprodotto da parte di tutti, indipendentemente dalle caratteristiche personali

Il prodotto può essere usato da un certo numero di persone

il prodotto può essere usato solo da un piccolo gruppo di persone conlimitate diversità individuali

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

Non applicabile

0

1

2

0

1

2

10

2

210

210

1

2

0

0

segue ...

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Principio 8: Neutralità formaleAspetto del prodotto progettato

Il prodotto non evoca in alcun modo prodotti progettati specificatamenteper un’utenza disabile o in situazion patologiche

Il prodotto evoca velatamente prodotti progettati specificatamente perun’utenza disabile o che presenta situazioni patologiche.

Il prodotto cita formalmente prodotti per un’utenza disabile

Valori ottenuti nella valutazionePrincipio 1 - Utilizzo equivalente e rispettosoPrincipio 2 - FlessibilitàPrincipio 3 - Semplicità, intuitività e comprensibilitàPrincipio 4 - Comprensibilità delle informazioniPrincipio 5 - Tolleranza per gli errori e sicurezzaPrincipio 6 - Minimo sforzo fisico e posizione ‘neutra’

Principio 7 - Dimensioni e spazi adeguati per il raggiungimento, l’utilizzoe la funzionalità del prodotto

Principio 8 - Neutralità formalePunteggio totale

2

1

0

Non applicabile

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Universal Design Selected Newsletters

Design for All Foundation Newsletter - Monthly Newsletter. To sub-scribe go to www.designforall.org

Global Universal Design Educators Monthly On-line News - Producedand distributed monthly by Elaine Ostroff. In cooperation with theAdaptive Environments Center, the Center for Universal Design, andthe Trace R&D Center, with support from the National Institute onDisability and Rehabilitation Research. To subscribe to the MonthlyOnline News, contact Elaine Ostroff, Editor, at [email protected], orgo to www.universaldesign.net

Universal Design Newsletter - Universal Designers and Consultants,a quarterly newsletter, featuring information on facility and designrelated to universal design, the ADA, and accessibility. Contact: 301-570-2470 (v/tty) or www.universaldesign.com

Universal Design Selected Audio Visual Resources

Century High School: Better than Accessible, Century High School,1999. Duration6.44 minutes. Available from: Century High School,Rochester Minnesota, 507-287-7150.

CD ROM of Universal Design Exemplars, a CD-ROM collection of 32international, award winning universal design projects from architec-ture, exhibit, industrial,interiordesignand landscapearchitecture. Eachproject describes in detail the background, universal design featuresand relationship to the Principles of universal design.

Enable People with Disabilities and Computers with the FlyingKaramazov Brothers, Microsoft Enable Production by the MicrosoftCorporation: duration 45 minutes, close captioned 199. Available fromthe Microsoft Corporation:www.microsoft.com/enable/productions

Molly F Story, James L Mueller, Ronald Mace - The Universal DesignFile – Center for Universal Design, North Carolina State University,1998. In-depth introduction to universal designwith case studies of suc-cessful applications.

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Universal Design Web Sites

Academy of Neuroscience for Architecturehttp://www.anfarch.orgThe mission of the Academy of Neuroscience for Architecture is to bethe international center for interdisciplinary activities that build intel-lectual bridges between research on the brain and those who designplaces for human use.

Adaptive Environments Center www.AdaptiveEnvironments.orgAdaptive Environments is a 27 year old educational non-profit organ-ization committed to advancing the role of design in expanding oppor-tunity and enhancing experience for people of all ages and abilities.Source of news, events, opportunities, projects and publications.Age Concernwww.ace.org.ukAge Concern is the UK’s largest organization workingwith and for older people.

AGE - European Older People’s Platformwww.age-platform.beAims to voice and promote the interest of older people in the EuropeanUnion and to raise awareness of the issues that concern them most.

Age Labhttp://web.mit.edu/agelabEstablished in ’99 to develop new technologies promoting healthy, inde-pendent living through the human lifespan. Research involved engi-neering, computer science, human factors, health and medical sciences,management, marketing, and the social and behavioral sciences.

American Association of Retired Persons (AARP)www.aarp.orgOrganization for mature adults 50 and above in the United States.Information on health, long-term care, economic security, independentliving and residential design for the home.

American Society of Interior Designers (ASID)www.asid.org/asid2/resource/icon.aspNonprofit professional society representing the interests of interiordesigners and the interior design community. ASID promotes profes-sionalism in interior design services and products for the workplaceand home.

Asociación Pro Desarrollo de la Persona con Discapacidad(APRODDIS)www.aproddis.org APRODDIS is a non-profit organization based in

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Peru committed to improving the quality of life among people with dis-abilities.

Bobbywww.bobby.watchfire.comBobby is a comprehensive web accessibility software tool designed tohelpexposeandrepairbarrierstoaccessibilityandencouragecompliancewith existing accessibility guideline.

Canadian Mortgage & Housing Corporation (CMHC)www.cmhc.ca Committed to housing quality, affordability and choicefor Canadians.

Center for Accessible Environments (CAE)www.cae.org.uk CAE is an information provider and a forum forcollaborative dialogue between providers and users on how the builtenvironment can best be made or modified to achieve inclusion bydesign.

Center for Applied Special Technology (CAST)www.cast.org CAST is a nonprofit organization that works to expandlearning opportunities for all individuals, especially those withdisabilities, through the research and development of innovative,technology-based education resources and strategies.Center for Universal Designwww.design.ncsu.edu/cud Center founded by Ron Mace, FAIA, father’of Universal Design. Hold copyright to principles of Universal Design.

Cornell University – College of Human EcologyDepartment of Design and Environmental Analysiswww.humec.cornell.edu/units/deaHub of Academic cross-disciplinary inquiry.

Danish Center for Accessibilitywww.dcft.deThe center offers information and advice about accessibility and inclu-sive @ design.

Design Center for Global Needswww.sfsu.eduSanFrancisco StateUniversity. RicardoGomes, Professorof Industrial Design created the Center for multi-disciplinary explo-ration of universal design, cultural identity, design for social responsi-bility and community design.

Design for All Foundationwww.designforall.org Working to achieve that everyone can enjoy open

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spaces, products and services with equal opportunities.European Institute for Design and Disability (EIDD) / Design for AllEuropean Networkwww.design-for-all.org Premier EU-wide organization Non-GovernmentalOrganizationdedicatedtoinclusivedesign.Annualprod-uct design competition

The EQUAL Research Networkwww.fp.rdg.ac.uk/equal/AUK-wide EPSRC funded Network for Extending Quality Life of OlderPeople and Disabled People.

The Helen Hamlyn Research Centrewww.hhrc.rca.ac.uk The Helen Hamlyn Research Centre works toadvance a socially inclusive approach to design through practicalresearch and projects with industry.

Industrial Design Society of America (IDSA) Universal DesignCommitteewww.idsa.org/whatsnew/sections/udidsal/noframes.htmNetwork with about 600 members.

Inclusive Design and Environmental Access (IDEA)www.ap.buffalo.edu/~idea/School of Architecture, State University ofNew York at Buffalo

International Association of Universal Design (AIUD)www.aiud.net Promotes practical researches on and the realization ofuniversal design with the members from various fields, the advisors,and others.

National Center for Accessible Media [NCAM]www.wgbh.org/wgbh/index.htmlNCAMisaresearchanddevelopment facilitydedicatedtoexpandaccessto present and future media for people with disabilities, to explore howexisting access technologies may benefit other populations, and to pro-vide access to educational and media technologies for special needs stu-dents.

Lighthouse Internationalwww.lighthouse.orgU.S. hub of research and advocacy, including design,.related to visionimpairments.

Royal National Institute for the Blindwww.rnib.org.ukImportant resource for research and product information relative to

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vision limitations including excellent telecommunications information.Sensory Trusthttp://www.sensorytrustRaises awareness of good practice in urban and extra-urban greenspace design and management.

Trace Centerwww.trace.wisc.eduUniversity of Wisconsin, Madison. Unparalleled US hub of informationtechnologyand telecommunications research,policydevelopment, edu-cation.

Travel guides for Tourists with Disabilitieshttp://europa.eu.int/Provide information on the existing tourism facilities for tourists withdisabilities.

Universal Design Magazine (Japan)www.universal-design.co.jpEnglish and Japanese, occasional publication.

Resource Guide for Accessibile Design of Consumer Electronics,Telecommunications Industry Association in conjunction with theElectronic Industries Foundation, ed. 25 Feb 2002

Guidelines for the Design of Consumer Products to Increase TheirAccessibility to People with Disabilities or Who Are Aging, Workingdraft 1.7 – 1992, Trace R & D Center, University of Wisconsin – Madison

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Al progetto Pro.f.Use hanno collaborato anche:

CII PistoiaFabio MatiArialdo Martini

Università degli Studi di Firenze , Corso di laurea in disegno industrialeAlessandro FarinellaAlessandra RipaElisabetta BenelliLaura ArmaniSilvia BiscontiCarlo Martinelli

A.I.S.M. - Associazione Italiana Sclerosi Multipla eStefania Dondero

Università degli Studi di SienaEdoardo Crainz

Wroclawskie Centrum Transferu Technologii Politechnicka WroclawskaIwona BorkowskaDominika Pachołek

Centro de empresas e inovaçao - BIC MadeiraKatja CabralLiliana Pimenta

Bureau VeritasGianluca Conti

Traduzioni di:Michael RealiAlba GiorgettiBrenda Stone

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