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Fonti: National Bureau of Statistics of China; ISTAT; FMI. I dati dell’interscambio con l’Italia si riferiscono al periodo gennaio-novembre 2014. CINA DATI MARCOECONOMICI Reddito pro-capite euro 2.847 Tasso di inflazione % 1,5 Tasso di disoccupazione % 4,09 Tasso di variazione del PIL (2014 su 2013) % 7,4 Previsione di crescita del PIL per il 2015 % 6,8 Totale import Miliardi di euro 1.700,15 Totale export Miliardi di euro 2.031,77 Saldo bilancia commerciale Miliardi di euro 331,62 Totale importazioni dall’Italia Miliardi di euro 9,5 Totale esportazioni verso l’Italia Miliardi di euro 23,01 Saldo interscambio Italia Miliardi di euro 13,51 Investimenti esteri verso il paese Miliardi di euro 90 Investimenti del paese all’estero Miliardi di euro 77,48 Investimenti italiani nel paese Miliardi di euro n.d. Investimenti del paese in Italia Miliardi di euro 2,63

Cina: dati macroeconomici 2015 dal Business Atlas

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Fonti: National Bureau of Statistics of China; ISTAT; FMI. I dati dell’interscambio con l’Italia si riferiscono al periodo gennaio-novembre 2014.

CINA

DATI MARCOECONOMICI

Reddito pro-capite euro 2.847

Tasso di inflazione % 1,5

Tasso di disoccupazione % 4,09

Tasso di variazione del PIL (2014 su 2013) % 7,4

Previsione di crescita del PIL per il 2015 % 6,8

Totale import Miliardi di euro 1.700,15

Totale export Miliardi di euro 2.031,77

Saldo bilancia commerciale Miliardi di euro 331,62

Totale importazioni dall’Italia Miliardi di euro 9,5

Totale esportazioni verso l’Italia Miliardi di euro 23,01

Saldo interscambio Italia Miliardi di euro 13,51

Investimenti esteri verso il paese Miliardi di euro 90

Investimenti del paese all’estero Miliardi di euro 77,48

Investimenti italiani nel paese Miliardi di euro n.d.

Investimenti del paese in Italia Miliardi di euro 2,63

Business Atlas Asia

CARATTERISTICHE DEL PAESE

Fuso orario: + 7 ore rispetto all’Italia (+6 ora legale)Superficie: 9�671�018 kmqPopolazione1: 1�367�820�000 (il 54,77% vive nelle aree urbane)Comunità italiana2: 5�381Capitale: Pechino (21�150�000)Città principali: Shanghai (24�151�500), Guangzhou (12�700�000)Moneta: Renminbi(Yuan) CNYTasso di cambio3: 1 euro= 8,185 CNYLingua: Cinese mandarino, Cantonese�Religioni principali: ampiamente diffuso l’ateismo� Le principali religioni sono quella buddista e la taoista� Sono altresì presenti significative minoranze cristiane e islamicheOrdinamento dello Stato: A capo del sistema politico, il Partito Comunista Cinese (PCC) è salito al potere nel 1949 e conta più di 85 milioni di membri, rappresentando il più grande al mondo� Organo supremo del potere statale è l’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP), i cui 2�979 membri (appartenenti per oltre il 70% al Partito Comunista) sono eletti per 5 anni dalle province, dalle regioni autonome, dalle municipalità e dalle forze armate� L’ANP, che si riunisce di regola una volta all’an-no, forma al suo interno un Comitato Permanente di 150 membri, che ne esercita le funzioni negli intervalli fra le sessioni; l’Assemblea elegge il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro ed il Consiglio di Stato (che svolge le funzioni di governo), formula le leggi, approva i piani e i bilanci dello Stato�Suddivisione amministrativa: Tre livelli principali di suddivisione: la provincia, la contea e il comune, a loro volta divisi in prefetture (a livello provinciale) e villaggi (a livello comunale)� La Repubblica Popolare Cinese amministra 34 suddivisioni territoriali: 23 province (Anhui, Fujian, Gansu, Guangdong, Guizhou, Hainan, Hebei, Heilongjiang, Henan, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Jilin, Liaoning, Qinghai, Shaanxi, Shandong, Shanxi, Sichuan, Yunnan, Zhejiang, Taiwan, 5 regioni autonome (Guangxi, Mongolia Interna, Ningxia, Xinjiang, Tibet) 4 municipalità (Beijing, Shanghai, Chongqing, Tianjin) e 2 regioni am-ministrative speciali (Hong Kong, Macao)�

QUADRO DELL’ECONOMIAQuadro macroeconomico4

Durante il 2014, il PIL cinese ha raggiunto la cifra di mld/CNY 63�646,3, crescendo del 7,4% rispetto allo scorso anno� Una crescita più lenta rispetto al 2013 ma in linea con la politica della “nuova normalità”, cioè il passaggio da una crescita ad alta velocità ad una a medio-alta velocità, puntando a mi-gliorare e rinnovare la struttura economica del Paese che è sempre più guidata dall’innovazione piuttosto che dagli investimenti� Il focus è stato spostato su qualità della pro-duzione e sostenibilità della crescita, comportando così una transizione da una economia di produzione ed accumulo ad una di consumo e servizi� Settori come quello manifatturiero stanno avendo problemi legati alla sovracapacità produttiva e alle questioni ambientali, ed affrontano quindi un rallen-tamento, mentre altri come quello dei servizi e della ma-nodopera altamente specializzata stanno crescendo, grazie anche ad aiuti governativi� La crescita di questi settori sta convincendo le aziende cinesi ad investire su innovazione e sviluppo tecnologico� Il governo ha emanato molte riforme

in varie aree, come quella sulle imprese statali, sul sistema fiscale e quello finanziario� Queste riforme assieme alla ristrutturazione dell’economia cinese stanno creando poten-ziale per la crescita di aziende private, soprattutto PMI� Il de-bito governativo locale è aumentato a causa di investimenti in infrastrutture e tagli alle tasse e il rallentamento generale dell’economia ha aumentato il rischio di default nel sistema bancario collaterale (o shadow banking)� Per risolvere questi problemi il governo centrale ha lanciato un programma di bond governativi locali e ha implementato regolamentazioni più severe per il settore dello shadow banking� Per com-battere la deflazione dell’economia, la Banca Centrale ha tagliato i tassi di interesse sui depositi e sui prestiti, manovra importante per lo scenario macroeconomico del Paese e il suo sviluppo durante il 2015�

Cina Hong KongPechino

1 Fonte: National Bureau of Statistics of China 2 Fonte: AIRE 3 Tasso di cambio medio 20144 Fonte: National Bureau of Statistics of China; Bloomberg, What is Xi’s ‘New Normal’ Chinese Economy?; KPMG, China Outlook 2015; Wall Street Journal, China’s Central Bank Cuts Interest Rates

Business Atlas Cina

Principali settori produttivi5

Nel 2014 il settore primario ha coperto il 9,2% del PIL, registrando una crescita del 4,1%� La produzione totale di grano è stata di 607,1 milioni di tonnellate (+0,9%), quella di cereali è stata di 557,27 milioni di tonnellate (+0,8%), di cui 206,43 milioni di tonnellate di riso (+1,4%)� La pro-duzione di cotone e di zucchero è calata rispettivamente del 2,2% e 2,5%, mentre la produzione di tè è aumentata dell’8,7%� La produzione totale di carne ha raggiunto 87,07 milioni di tonnellate (+2%), di cui 56,71 milioni di tonnel-late di carne suina (+3,2%), 6,89 milioni di tonnellate di carne bovina (+2,4%), 4,28 milioni di tonnellate di carne ovina (+4,9%), 17,51 milioni di tonnellate di pollame (-2,7%)� La produzione di uova è aumentata dello 0,6%, quella di latte del 5,5%�Per quanto riguarda il settore secondario, il settore indu-striale ha aggiunto al PIL un valore totale di 22�799,1 mi-liardi di CNY (+7%)� La produzione di energia è cresciuta del 4%, tra cui termica (-0,3%), idroelettrica (+15,7%), nucleare (+18,2%)� Il gas naturale ha segnato un aumento del 7,7%, mentre il carbone un decremento del 2,5%� La produzione di acciaio ha subito un incremento del 4%, il cemento del 2,3%� Il settore delle costruzioni ha contribuito al PIL per un valore totale di 4�472,5 miliardi di CNY, realiz-zando un incremento del 8,9% dall’anno precedente�Il settore terziario ha rappresentato il 48,1% del totale, con-fermando di essere il nuovo settore trainante dell’economia cinese� Il totale delle vendite al dettaglio è stato di 26�239,4 miliardi di CNY (+12%)� Per quanto riguarda il commercio online, è stata raggiunta la cifra di 2�789,8 miliardi di CNY (+49,7%)� Inoltre, il 2014 ha registrato una tendenza di segno positivo anche per quanto riguarda il settore del tu-rismo, soprattutto quello cinese verso i Paesi esteri� Durante lo scorso anno hanno viaggiato all’estero 116,59 milioni di turisti cinesi (+18,7%)�

Infrastrutture e trasporti5

Durante l’anno, il traffico di passeggeri ha raggiunto 22,1 miliardi di persone: 2,36 miliardi di viaggiatori hanno utiliz-zato trasporto su rotaie, 19 miliardi si sono mossi su strada, 390 milioni via aerea e solo 260 milioni in nave� Per quanto riguarda il traffico commerciale, 33,4 miliardi di tonnellate di merci sono state mosse con trasporto su strada, circa 6 miliardi via nave, 3,8 miliardi su rotaie e 593 milioni via ae-rea� Si registra un aumento sia nel traffico commerciale che negli spostamenti civili in ogni settore tranne che in quello delle ferrovie che, al contrario, registra un calo� Nel 2014 gli investimenti in infrastrutture e trasporti hanno raggiunto mld/CNY 780 per le ferrovie e mld/CNY 2�456 per le strade� Sono stati messi in funzione 8�427 km di nuove ferrovie, di

cui 5�491 km per treni ad alta velocità� Nel 2014 sono state inaugurate due nuove linee ferroviarie commerciali tra Asia ed Europa (Chongqing – Duisburg e Yiwu - Madrid) ed è in programma la costruzione di una nuova linea ad alta velocità tra Pechino e Mosca� Sono stati costruiti 65�260 km di nuove strade, di cui 7�394 km autostrade� Per quanto riguarda l’aviazione, sono stati costruiti 9 nuovi aeroporti non commerciali, oltre a questi è stato approvato il progetto della costruzione di un secondo aeroporto internazionale a Pechino per un costo totale di mld/CNY 80� Gli investimenti in strade e ferrovie sono aumentati rispetto all’anno prece-dente rispettivamente del 20,3% e 16,6%, un aumento in linea con la politica di espansione e modernizzazione delle infrastrutture dei trasporti�

Commercio estero5

Totale import: mld/euro 1�700,15 (-0,6%)Total export: mld/euro 2�031,77 (+4,9%)Principali prodotti importati: (%) petrolio (11,6), ferro (4,8), soia (2,1), plastica (2,6)Principali prodotti esportati: prodotti elettromeccanici, vestiti ed accessori, cellulari, materiali tessiliPrincipali partner commerciali:Paesi Clienti: (%) USA (17), UE (16), Hong Kong (16), ASEAN (12), Giappone (6), Corea (4), Taiwan (2), Russia (2)�Paesi Fornitori: (%) UE (12), ASEAN (11), Corea (10), USA (8), Taiwan (8), Giappone (8), Russia (2), Hong Kong (1)�

Interscambio con l’Italia6

Saldo commerciale: mld/euro 13,51Principali prodotti importati dall’Italia7: (mld/euro) prodotti delle attività manifatturiere (9,1) macchinari ed apparecchi (3,28); prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1,44); mezzi di trasporto (1,11)Principali prodotti esportati in Italia7: (mld/euro) prodotti delle attività manifatturiere (22,6), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (5,7), computer, apparecchi elettronici e ottici (3,4), apparecchi elettrici (2,57)Investimenti esteri (principali Paesi)8

Paesi di provenienza: (mld/euro) Hong Kong (46,3); Taiwan (2,6); Giappone (2,5); Corea (2,4); Stati Uniti (1,6); Germania (0,9); Regno Unito (0,7); Francia (0,3); Olanda (0,3)Paesi di destinazione: Sudafrica, Europa9 (principalmente UK, Italia, Olanda, Portogallo e Germania), USA

Investimenti esteri (principali settori)Investimenti verso la Cina10: Nel 2014 sono stati investiti mld/euro 90 (effettivamente utilizzati) di capitale straniero per la creazione di 23�778 imprese (+4,4%)� I settori che hanno registrato una crescita maggiore sono stati quello informatico (23,2%), quello di leasing e servizi business (18%), mentre i settori che hanno subito grossi cali sono quello manifatturiero (-20,4%) e immobiliare (-15,9%)� Di questi investimenti ha beneficiato quindi il settore dei servizi, mentre quello manifatturiero continua il suo rallentamento� Gli investimenti provenienti dalla Corea sono aumentati del 22,9% e quelli dal Regno Unito del

5 Fonte: The National Bureau of Statistics of China6 Fonte: ISTAT 7 Fonte: ISTAT (periodo gennaio-novembre 2014)8 Fonte: Ministero del Commercio Cinese (MOFCOM), periodo gennaio-settembre 20149 Fonte: Baker & McKenzie, Chinese investment into Europe hits record high in 201410 Fonte: National Bureau of Statistics of China

Business Atlas Asia28%, mentre sono calati quelli provenienti dal Giappone del 39,7%, dagli USA del 22,2% e quelli europei del 9,8%� Per la prima volta dal 2003 la Cina ha superato gli Stati Uniti come destinazione per gli FDI (investimenti diretti stranieri)�11

Investimenti italiani verso la Cina12: Nel 2014 la Cina si conferma uno dei paesi preferiti per l’insediamento delle imprese italiane all’estero, dando lavoro ad oltre 14�000 addetti� A giugno Jack Ma, fondatore di Alibaba, la più grande piattaforma di e-commerce al mondo, ha firmato un memorandum of understanding con il ministro dello Sviluppo economico italiano� L’obiettivo è sviluppare il commercio online delle imprese italiane su Alibaba, dando più visibilità e opportunità al Made in Italy nel mercato cinese con servizi come un team dedicato messo a disposizione da Alibaba che lavorerà in Cina a stretto contatto con le aziende italiane per aiutarle ad inserirsi sul mercato e campagne di promozione per brand italiani� Altri importanti memorandum d’intesa siglati sono quelli che Enel ha firmato con China Huaneng Group e China National Nuclear Corporation, due aziende leader nel settore elettrico� Il primo servirà a dare impulso all’uso di tecnologie eco-sostenibili nella produzione di energia; Enel offrirà il proprio contributo e know-how in aree come tecnologie del carbone pulito, energie rinnovabili e generazione distribuita� Nel secondo si è tracciata un’intesa per la cooperazione nel campo della costruzione e della gestione di centrali nucleari� Sogin S�p�a� e China General Nuclear Power Group invece hanno siglato un accordo per lo smantellamento nucleare e la gestione di rifiuti radioattivi per la cifra di mln/euro 5� A novembre Fincantieri, leader nella costruzione di navi da crociera, ha firmato accordi con due aziende cinesi: Carnival Corporation, la più grande compagnia crocieristica al mondo, e China CSSC Holdings Limited, controllata di CSSC, China State Shipbuilding Corporation, maggiore conglomerato cinese di settore che opera in diversi comparti della cantieristica� Questi accordi sono volti ad esplorare la possibilità di una joint venture nelle costruzioni navali nel settore crocieristico per il mercato cinese� A gennaio 2015 Pianoforte Holdings, family company che controlla Yamamay e Carpisa,ha annunciato che aprirà 400 nuovi negozi in Cina nei prossimi 5 anni con un investimento di mln/euro 10�Investimenti cinesi all’estero13: Il 2014 è stato un anno di svolta per gli investimenti cinesi, in quanto è la prima volta che gli ODI (Outbound Direct Investment) superano gli FDI (Foreign Direct Investment), trasformando la Cina in un paese con un net capital outflow, tenendo conto del reinvestimento dei profitti e dell’investimento attraverso nazioni terze� Sono aumentati gli investimenti in settori come quello informatico (+100%), immobiliare (+45,8%) energetico (+36,3%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (+26,3%)� Sono diminuiti gli investimenti nel settore manifatturiero (-19,8%) e industria mineraria (-4,1%)�Investimenti cinesi in Italia14: L’Italia è stata la seconda nazione europea dopo il Regno Unito a ricevere maggiori investimenti da parte della Cina, attirando nel 2014 3,5 miliardi di dollari� Buona parte di essi proviene dall’acquisto del 35% di Cdp Reti, azienda controllata da Cassa Depositi

e Prestiti che controlla la rete elettrica e del gas italiana, da parte di State Grid Corporation of China, la più grande società elettrica cinese e del mondo� Altra operazione importante del 2014 è stata l’acquisizione da parte di Shanghai Electric Corporation, leader mondiale nella produzione di macchinari per la generazione di energia e attrezzature meccaniche, del 40% di Ansaldo Energia� La People’s Bank of China ha acquistato quote di Fiat-Chrysler (2%), Telecom Italia (2,081%), Assicurazioni Generali (2,014%), Eni (2,1%), Prysmian (2,018%), Enel (2,07%), Terna (2,01%), Saipem (2,034%)� Altri deal tra privati sono stati il rilevamento di Krizia da parte di Shenzhen Marisfrolg Fashion per 35 milioni, l’acquisto dell’8% di Salvatore Ferragamo da parte di P eter Woo e l’ingresso per il 75% in Ferretti Yacht di Shandong Heavy Industry Group� Oltre a grandi acquisizioni si registrano molte piccole operazioni immobiliari e commerciali� Questo boom di investimenti, aiutato dalla loro convenienza dovuta alla non ottima forma dell’economia italiana, dimostra la rinascita di fiducia verso il mercato italiano�

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVIRegolamentazione degli scambi15

Sdoganamento e documenti di importazione: dal 2001, anno in cui la Cina è entrata a far parte della WTO, sono state eliminate le quote alle importazioni e si è verificato un calo delle tariffe doganali dal 17% al 10%� Il principio generale resta quello secondo il quale le merci che entrano in Cina sono soggette al pagamento sia di un dazio doganale sia della VAT (Value Added Tax, corrispettivo dell’IVA), inoltre per alcuni beni è previsto il pagamento della Consumption Tax (tassa sul consumo), che si applica sul valore in dogana della merce, maggiorato del dazio� La riduzione dei dazi all’import si applica anche alle Zone Economiche Speciali, alle Zone di Sviluppo Economico e tecnico, ai Parchi per i Progetti di Sviluppo ad Alta Tecnologia e alle Città Costiere Aperte, già destinatarie

11 Fonte: BBC, China overtakes US for foreign direct investment12 Fonte: Confesercenti, Istat: nel 2013-2014 in crescita gli investimenti italiani all’estero; Fincantieri, Fincantieri protagonista nello sviluppo della crocieristica cinese; Il Sole 24 Ore, Al via l’alleanza con Alibaba per il made in italy in Cina; Enel, Enel firma MOU con aziende cinesi leader nel settore energetico; Siglato un memorandum d’intesa fra Enel e Huaneng per rafforzare la cooperazione nella generazione energetica rispettosa dell’ambiente; La Repubblica, Yamamay e Carpisa: nanoteche nuovi mercati. Si parte in Cina13 Fonte: National Bureau of Statistics of China; Global Times, China sees net capital outflow in 201414 Fonte: National Bureau of Statistics of China; Financial Times, Chinese go on spendig spree and double investment in Europe; Il Fatto Quotidiano, Cdp Reti, il 35% della rete elettrica e del gas italiana va ai cinesi per 2 miliardi; Il Giornale, Energia, banche a automobili: così la Cina si compra l’Italia; Il Fatto Quotidiano, Piazza Affari sempre più cinese, Peoples Bank of China si rafforza in Telecom e Prysmian; Fondo Strategico Italiano, Perfezionamento della cessione del 40% di Ansaldo Energia a Shanghai Electric Corporation; Soldionline,People’s Bank of China oltre il 2% di Saipem e Terna15 Fonte: China Tax & Investment Consultants Ltd; General Administration of Customs of the People’s Republic of China; China Certification & Accreditation Association; ICE; General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine of People’s Republic of China

Business Atlas Cinain passato di particolari agevolazioni� Inoltre, l’applicazione del GATT (GeneralAgreement on Tariffs and Trade) ha comportato la concessione della clausola della nazione più favorita (MFN) a tutti i Paesi membri della WTO� L’autorità doganale cinese valuta e riscuote i dazi� Il dazio è calcolato sull’importo CIF delle merci importate� Se l’importo non appare adeguato o il valore della transazione non può essere determinato, le dogane hanno la facoltà di richiedere il pagamento di un dazio calcolato in via “presuntiva”, ossia supposto sulla base di parametri interni� I dazi doganali riscossi sulle importazioni dovranno essere pagati entro 15 giorni dalla data di emissione del “duty memorandum”�Dal 2003 la Cina ha istituito il sistema di Certificazione CCC (China Compulsory Certification): un marchio obbligatorio relativo alla sicurezza e alla qualità dei prodotti venduti sul mercato cinese, assimilabile al marchio CE in ambito comu-nitario� La mancanza di certificazione ha come conseguen-za, tra l’altro, il sequestro delle merci in dogana� La lista dei prodotti che devono ottenere la certificazione CCC, le cate-gorie rilevanti e le specifiche tecniche sono contenute nel Catalogue of the Products under Compulsive Certification of the State pubblicato e costantemente aggiornato sul sito del China Quality Certification Centre (www�cqc�com�cn)�In materia doganale, la Cina ha siglato con Hong Kong il Closer Economic Partnership Arrangement (CEPA), il primo accordo di partenariato economico a sostegno del made in Hong Kong in Cina� L’accordo verte su tre aree principali: liberalizzazione del commercio di merci, e di servizi e la firma di numerosi accordi per il riconoscimento reciproco di qualifiche profes-sionali, la promozione del commercio e degli incentivi agli investimenti� Tutti i prodotti di Hong Kong che rispettano le regole CEPA sull’origine delle merci ROOs (Rules of Origin) si possono avvantaggiare della tariffa zero per l’importazione nella Cina continentale con esclusione di un piccolo numero di articoli proibiti come apparecchiature elettriche e prodot-ti medico/siderurgici usati o non funzionanti, residui chimi-ci, rifiuti urbani, ossa di tigre e corna di rinoceronte ed altri� Hong Kong e la Cina Continentale sono arrivati ad un accor-do per il CEPA ROOs (Rules of Origin) per oltre 1000 articoli (basati sulla classificazione tariffaria della RPC)� La maggior parte di queste regole sull’origine della merce si basano sul processo con cui è stato ottenuto un bene, mentre le altre usano le regole definite nel “Change in Tariff Heading” o nel “Value-added content” o anche regole riguardanti le carat-teristiche dei prodotti� La lista dei prodotti che rientrano sotto l’accordo CEPA ROOS (Rules of Origin) si può trovare alla seguente pagina tid�gov�hk�Classificazione doganale delle merci: in base al Paese di provenienza, le merci in entrata in Cina vengono suddivise in cinque categorie, ognuna assoggettata al suo relativo piano tariffario� Le cinque classificazioni di prodotti sono le seguenti: merci che beneficiano della clausola della “nazione più favorita”, merci soggette ad un trattamento preferenziale, merci soggette a trattamenti di speciale favore (SPR - Special Preferential Rates),

merci soggette a dazi per specifici periodi di tempo ed infine merci diverse dalle categorie precedenti che non beneficiano di alcun trattamento agevolato� Inoltre, per quanto riguarda il deposito doganale, il sistema cinese ne accoglie la richiesta solo in seguito ad accordi particolari con le dogane del posto e prevede l’importazione di particolari categorie di merci attraverso la modalità di “esportazione temporanea” per un periodo di sei mesi�Restrizioni alle importazioni: nonostante l’ingresso nella WTO e i progressi registrati nel campo della libera circolazione delle merci, permangono barriere tariffarie al commercio� Tra queste, la China Compulsory Certification-CCC (vedi sopra) per 132 categorie merceologiche (www�ccaa�com)� Questi prodotti, se privi di certificazione, sono bloccati dalla Dogana Cinese e soggetti a sanzioni pecuniarie� Vi sono comunque prodotti esentati dall’onere di presentare la certificazione in questione, tra essi si annoverano quelli utilizzati per scopo espositivo e quelli importati da diplomatici per uso personale e non per la loro commercializzazione, o ancora prodotti impiegati per la ricerca e sviluppo e per la riparazione di prodotti ormai fuori produzione� Il settore che riscontra maggiori difficoltà è quello agroalimentare; restrizioni sanitarie soprattutto per carni e latticini, divieti assoluti, procedure amministrative onerose ed incerte, certificazioni complesse, sistema di autorizzazioni frammentario e stratificato, ecc� sono tutti elementi che limitano l’importazione e la distribuzione dei prodotti agroalimentari esteri incidendo significativamente sui costi� Importazioni temporanee: secondo la normativa della dogana le merci temporaneamente importate devono essere esportate entro 6 mesi� Si segnala che, l’art� 42 delle Regulations of the People’s Republic of China on Import and Export Duties prevede la possibilità di esentare temporaneamente dal pagamento dei dazi le seguenti categorie di merci: materiale da esposizione, attrezzature per spettacoli, manifestazioni culturali e sportive, attrezzature cinematografiche e per programmi televisivi, strumenti di ricerca scientifica, pedagogica o per attività medica, campioni, strumenti per installazioni e particolari equipaggiamenti, container e altri beni importati per scopi non commerciali� Al fine di evitare frodi, al momento dell’importazione viene comunque richiesto il deposito di una cauzione (uguale al valore dei dazi e dell’IVA), per il periodo che intercorre fra l’importazione e la riesportazione�

Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel Paese16

Normativa per gli investimenti stranieri: Gli investimenti stranieri vengono distinti in 4 categorie: incoraggiati (nel settore hi-tech, investimenti con tecnologie che comportano risparmio energetico e che prestano attenzione al problema dell’impatto ambientale, investimenti nelle regioni interne centrali e nell’ovest del Paese ed infine investimenti per le società che esportano il 100% della produzione), permessi (in tutti quei settori non rientranti nelle altre tre categorie), ristretti (tassativamente elencati all’interno del Catalogo) e vietati (circoscritti a 16 Fonte: China Briefing

Business Atlas Asiapochi settori come ad esempio quello degli armamenti o del gioco d’azzardo)� La nuova versione del Catalogo vuole riflettere le politiche previste all’interno del XII Piano Quinquennale (2011-2015), il cui scopo è reindirizzare il capitale straniero verso industrie ad alta tecnologia e produttrici di energie alterna-tive ed eco-compatibili�Le Measures for the Administration on Foreign Investment in Commercial Field, offrono la possibilità per i piccoli e i medi operatori di accedere al mercato cinese della distribu-zione� La normativa prevede la possibilità di costituire delle società al 100% a capitale straniero e soprattutto ridefinire i requisiti di capitalizzazione delle società commerciali, rimuovendo così uno degli ostacoli principali che avevano finora bloccato l’accesso dei piccoli e medi investitori esteri al mercato interno della vendita� Tra le forme di investimento si annoverano: la Joint Venture, sia nella forma di Equity Joint Venture (EJV), che in quella di Contractual Joint Venture (CJV) e la Wholly Foreign-Ow-ned Enterprise (WFOE)� Inoltre, benché non costituiscano una forma di investimento diretto, merita una spiegazione la disciplina degli Uffici di Rappresentanza� La disciplina normativa di riferimento per la costituzione di uffici di rappresentanza sono le Detailed Rules on the Approval and Control of Resident Representative Offices of Foreign Enterprises (1995), attualmente emendata ed integrata da successive disposizione normative� Gli Uffici di Rappresen-tanza non sono una forma di investimento estero diretto, ma uno strumento utile nella fase iniziale di insediamen-to e in quella successiva per poter gestire e coordinare la propria presenza in Cina, ed inoltre permette di richiedere investimenti non elevati� Ma, per contro, sono dotati di una operatività limitata, poiché non possono svolgere attività commerciali dirette (vendita e produzione), ma solo attività di promozione e studio di mercato per contro della società madre�Pertanto, gli Uffici di Rappresentanza sono dei meri centri di costo, non di profitto ma, ciononostante sottoposti a prelie-vo fiscale da parte delle autorità cinesi�Ad oggi, questi sono tassati sulla base dei loro costi (salari, affitto, spese di viaggio, bollette telefoniche, ecc), e l’a-liquota d’imposta totale di un ufficio di rappresentanza, che in realtà è la somma di tre diverse aliquote, si aggira intorno al 10,94% (ma può variare significativamente in base al settore)� Scopo di questa circolare è affermare esplicitamente che tutti gli uffici di rappresentanza devono provvedere al pagamento dell’imposta sul reddito, della Business Tax e della VAT�La procedura di costituzione di un RO è rapida e semplice (sono sufficienti solo due mesi)� È necessaria l’approvazio-ne dal dipartimento locale del MOFCOM e la registrazione presso lo State Administration for Industry and Commerce (SAIC) a livello locale� Si tratta comunque di formalità buro-cratiche, poichè l’approvazione è quasi automatica� Inoltre, dal 2004 si può presentare domanda direttamente al locale ufficio del SAIC, saltando il preliminare passaggio della ri-chiesta di autorizzazione del MOFCOM� Una volta ottenuta

l’autorizzazione per l’apertura del RO, si procederà con la registrazione dell’ufficio presso la branch locale del SAIC entro 30 giorni dall’approvazione� La validità massima della registrazione è di tre anni, con possibilità di richiederne il rinnovo; ogni cambiamento che riguardi il RO (ufficio, Chief Representative) dovrà essere comunicato alle autorità ai fini dell’approvazione e della registrazione� Legislazione societaria17: Tra le forme societarie si riscontrano notevoli differenze nel modo in cui vengono disciplinate le società di capitali investita da soli cinesi, quella a capitale interamente straniero e quella in forma mista (JV)� Mentre le prime due forme societarie hanno una disciplina molto simile a quelle adottate nei paesi dell’Eu-ropa continentale la disciplina delle JV merita di essere approfondita� La Joint Venture (JV) prevede un accordo di collaborazione con cui due o più imprese, pur mantenendo la propria indipendenza giuridica, collaborano per la rea-lizzazione di un progetto di natura industriale o commer-ciale, che si caratterizza per l’utilizzo sinergico delle risorse portate dalle singole imprese partecipanti oltre ad un’equa suddivisione dei rischi legati all’investimento� Si differenzia-no in: Equity Joint Venture (EJV) e Contractual Joint Venture (CJV)�La Equity Joint Venture è una società a capitale misto, costituita almeno da un soggetto straniero (individuo o persona giuridica) e da una persona giuridica cinese (sus-siste il divieto per le persone fisiche cinesi di partecipare a joint ventures sino-estere)� La EJV comporta la costituzione di un soggetto terzo, che si pone come autonomo centro di imputazione di diritti e di obblighi Il partner straniero dovrà detenere una quota pari o superiore al 25% del capitale sociale, potrà essere inferiore a questa percentuale soltanto se ciò avvenga in conformità con le procedure di costituzio-ne� Tuttavia, in tal caso la EJV non potrà beneficiare delle politiche di favore generalmente applicabili alle imprese di investimento straniera (FIE)� La procedura di costituzione di una EJV avviene sulla base di un contratto di Joint Venture concluso tra una o più parti cinesi e una o più parti stra-niere� Oltre al contratto dovrà essere redatto uno statuto che conterrà previsioni in merito all’oggetto sociale, alla governance, alla gestione finanziaria, al diritto di prelazione sul trasferimento delle quote, all’ammontare del capitale sociale, all’investimento totale e alla ripartizione degli utili� Il contratto di Joint Venture e lo statuto, così come i rispet-tivi accordi modificativi, sono soggetti inderogabilmente al diritto cinese e devono ottenere l’approvazione da parte del MOFCOM o dei suoi uffici periferici� Le Contractual Joint Venture (CVJ) possono essere di 2 ti-pologie: una “pura”, rappresentata da un semplice rapporto contrattuale tra i partner simile ad un accordo di partner-ship temporanea, ed una “ibrida” a metà tra una CJV pura ed una EJV che, al contrario, prevede la nascita di una per-sona giuridica nuova ed autonoma rispetto alle parti� Tuttavia, a differenza di quanto avviene nel caso di una EJV

17 Fonte: Guida agli investimenti in Cina, Chiomenti, 2013; Newsmercati.com; “Cina: Commercio Internazionale e Investimenti Esteri” a cura di E. Cavalieri, L. Sempi, F.R. Antonelli, E. Romita, M. Sandoli, P. Mancone, I. de Risi pubblicato da Ipsoa

Business Atlas Cinain cui la creazione di una newco è un passaggio imprescin-dibile, nel caso della CJV le parti potranno limitarsi a creare una semplice “partnership” priva dello status di persona giuridica autonoma� In questo caso, tuttavia, le parti non potranno beneficiare della limitazione della responsabilità applicabile nel caso di costituzione di una società di ca-pitali e saranno ritenute illimitatamente responsabili nei confronti dei creditori della CJV per le obbligazioni assunte da quest’ultima� La procedura di costituzione di una CJV è molto simile a quella già vista per la EJV e sarà quindi necessario stipulare un contratto tra la parte cinese e quella straniera e ottenere l’approvazione del MOFCOM (o dalle sue sedi periferiche)� LeWholly Foreign-Owned Enterprises (WFOE) costituite nella forma di società a responsabilità limitata, interamente possedute e gestite da investitori stranieri, sono diventate la forma preferenziale di investimento� Dal 2000 in poi sono stati infatti eliminati molti vincoli che prima rendevano “ineguale” l’operatività di EJV e WFOE, come le limitazioni relative all’esportazione dei prodotti (la disciplina precedente prevedeva che la maggior parte dei beni prodotti dalle WFOE dovesse essere esportata, “obbligo di export”), agli acquisti di materie prime (che adesso possono avvenire, in linea con il principio di “giustizia e ragionevolezza”, sul mercato cinese come sul mercato internazionale) e alle transazioni internazionali (le WFOE non necessitano più della previa autorizzazione governativa per avere rapporti commerciali con l’estero)� La differenza principale con le EJC riguarda il sistema di corporategovernance (insieme di regole di ogni livello dalle leggi ai regolamenti che disciplinano la gestione e la direzione di una società)� Infatti, se le società costituite esclusivamente da capitale straniero, ovvero le WFOE, sono disciplinate da un modello più flessibile, stabilito dalla legge societaria del 2005, simile a quello adottato nei Pa-esi dell’Europa occidentale, per le JV è invece previsto un sistema rigido di governance,inderogabile da parte dei soci dove, ad esempio, decisioni importanti quali modifiche allo Statuto, aumenti di capitale, scioglimento, fusione e scissio-ne della società, devono essere prese all’unanimità da parte dei soci�Al fine di costituire una WFOE l’investitore dovrà pre-sentare una domanda contenente informazioni dettagliate riguardanti l’investitore, il capitale, il settore di attività, l’im-patto ambientale e altri aspetti rilevanti� È inoltre richiesta la predisposizione di ulteriori documenti, tra cui non potrà mancare uno studio di fattibilità, lo statuto e l’organigramma sociale� Tutta la documentazione deve essere presentata in lingua cinese� Alcuni documenti possono essere predisposti in lingua inglese ma in questo caso si dovrà allegare la tradu-zione in lingua cinese� Il MOFCOM (o il relativo ufficio perife-rico competente) si esprimerà sulla costituzione della WFOE entro novanta giorni dalla ricezione di tutta la documenta-zione richiesta� Nei trenta giorni successivi all’approvazione del MOFCOM, l’impresa presenterà domanda al SAIC per la Business Licence, la cui data di emissione costituirà anche la

data di costituzione della WFOE� La neo-costituita WFOE ha poi trenta giorni di tempo per completare le ulteriori attività successive come l’apertura del conto corrente, la predispo-sizione dei timbri e delle fatture, la registrazione presso le autorità fiscali� Considerando le caratteristiche descritte delle WFOE è agevole osservare come queste presentino degli indubbi vantaggi rispetto alle Joint Ventures� Per prima cosa, detenere il 100% del capitale e fare a meno del partner ci-nese comportano un controllo maggiore e più efficace sulla gestione della società; in secondo luogo, si incontrano meno difficoltà sul versate del know-how, che resta nelle mani dell’investitore straniero� Inoltre, redigere lo statuto e conve-nire i termini dell’investimento con un altro soggetto estero e in un contesto giuridico diverso da quello cinese, è molto più semplice, in termini di lingua, cultura e di tecnica giuridica ed economica� Ciò si traduce in una maggior celerità di tutto l’iter costitutivo e in un maggior controllo societario� Si può pertanto dire che tutta la disciplina delle WFOEs appare nel complesso più flessibile: anche abbandonare il progetto e sciogliere la società risulterà relativamente più facile�Se consideriamo la disciplina delle JV, il fatto che lo sciogli-mento della società sia sottoposto al consenso incrociato del socio cinese e dell’autorità, crea spesso le condizioni per cui l’investitore straniero venga costretto, pur di poter recuperare parte del proprio investimento, a rinunciare a parte del pro-prio capitale investito o, addirittura, a dover cedere la propria tecnologia al partner cinese�

Brevetti e proprietà intellettuale18

I diritti della proprietà intellettuale garantiti dalle leggi della PRC non sono estesi alle regioni ad amministrazione speciale di Hong Kong e Macao� L’Ufficio Marchi (Trademark Office) dell’Amministrazione Statale per l’Industria e il Commercio del Consiglio di Stato (State Administration for Industry and Commerce - SAIC) è l’organo incaricato di registrare ed amministrare i marchi in tutto il Paese� Prima di compiere qualsiasi operazione commerciale in Cina è necessario prov-vedere alla registrazione del proprio marchio presso l’Ufficio Marchi cinese competente (principio del “first to file”, per il quale non rileva chi abbia inventato per primo bensì chi sia stato più sollecito a presentare la domanda di registrazione�)� La registrazione diretta in loco o l’estensione della registra-zione internazionale costituiscono gli unici strumenti di tu-tela necessari per evitare che le aziende locali si approprino della notorietà di un determinato marchio� Il marchio deve possedere caratteri distintivi e non deve entrare in contrasto con i diritti acquisiti dai terzi preceden-temente� Se il marchio è già stato oggetto di registrazione internazionale, attraverso i sistemi previsti dal diritto inter-nazionale, tale registrazione avrà efficacia in Cina solo se essa è stata inclusa tra gli Stati ai quali la registrazione può essere estesa su richiesta del richiedente�La registrazione internazionale potrà essere recepita dall’Uf-ficio Marchi e Brevetti cinese solo se il marchio in questione o simile risulta non essere già registrato in Cina; o se il nuovo marchio che si vuole registrare risulta conforme ai requisiti di registrabilità previsti dal diritto cinese� A tal proposito sarà

18 Fonte: Guida agli investimenti in Cina, Chiomenti, 2013; Le guide dell’Helpdesk, “La protezione dei marchi in Cina”, China IPR SME Helpdesk

Business Atlas Asianecessario il rilascio di un certificato, comprovante la validi-tà della registrazione internazionale sul territorio cinese� In mancanza di una registrazione internazionale, si procederà direttamente con la registrazione presso l’Ufficio Marchi e Brevetti presente nel territorio della PRC�Dal 1�05�2014 è possibile depositare anche i marchi costituiti da suoni, al pari di quanto previsto a livello eu-ropeo� Inoltre, è possibile procedere ad un deposito in via elettronica (e-filing) e multi classe (la precedente legge prevedeva, invece, che ogni domanda di marchio proteg-gesse solo un’unica classe merceologica)� Il deposito multi classe, in conformità alla prassi internazionale, permette quindi di ottenere una significativa riduzione delle tasse di deposito; in più, la domanda di rinnovo potrà essere presentata nell’anno anteriore alla scadenza della registra-zione� Le procedure di esame sono state modificate nella parte in cui si prevede non solo un time limit per arrivare alla pubblicazione, al massimo 9 mesi senza possibilità di estensione del termine, ma anche per quanto attiene all’e-missione delle azioni ufficiali� La procedura di registrazione prevede che siano suscettibili di registrazione le seguenti categorie: marchio in lettere latine, marchio in ideogrammi, logo o segno distintivo� Si è soliti procedere alla registrazione sia del marchio a caratteri alfabetici sia di quello in ideogrammi per evitare che la clientela cinese trovi un proprio soprannome al prodotto ed inoltre perché la presenza di una scritta in caratteri latini ispira una fiducia nel consumatore cinese, aumentando anche l’interesse verso il prodotto, mentre la presenza dell’ideogramma ne facilita l’approccio� La procedura di registrazione richiede circa due anni di tempo nel caso in cui non vi sia né rigetto né opposizione� Se entro sei mesi dalla data in cui si è presentato domanda di registrazione in un Paese straniero, si vuole presentare domanda in Cina per la registrazione dello stesso marchio in relazione agli stessi prodotti, il ricorrente, in relazione all’accordo esistente tra la Cina e il Paese in questione, o sulla base del trattato internazionale nel quale entrambi i Paesi sono parti, o ancora sulla base del principio di reciprocità, avrà un diritto di priorità per il quale la data di presentazione della prima domanda nel Paese straniero verrà considerata come la data di presentazione della domanda in Cina� Una volta registrato, il marchio avrà una durata di dieci anni, decorrenti dalla data di approvazione della registrazione�La richiesta di rinnovo deve essere depositata entro i sei mesi antecedente alla scadenza� Se il titolare, non de-posita una richiesta nei termini, può essere riconosciuta un’estensione di 6 mesi� Se non viene depositata alcuna richiesta di rinnovo prima della scadenza del periodo di estensione, il marchio commerciale verrà cancellato� La lingua della domanda di deposito è l’inglese, francese e spagnolo (domanda internazionale), cinese (nazionale), pertanto le imprese straniere dovranno rivolgersi ad un agente locale oppure essere in possesso di ragione sociale ed indirizzo cinesi� La tariffa minima per il sistema inter-nazionale copre più di un paese nel medesimo tempo e fino a tre classi di beni o servizi� Nel sistema nazionale

cinese deve essere depositata una domanda separata per ogni classe�Al fine di contrastare il fenomeno molto diffuso del depo-sito dei marchi in mala fede, la nuova legge stabilisce che integri mala fede anche il deposito di un marchio uguale o simile a quello di un soggetto che il depositante conosce in virtù di precedenti rapporti commerciali� E’ stata quindi ampliata la previsione normativa includendo non solo agenti, rappresentanti, distributori o consulenti del titolare del marchio non ancora protetto in Cina, ma anche tutti coloro che ne abbiano avuto conoscenza per precedenti rapporti contrattuali, di business o commerciali in genere� La mala fede dovrà essere invocata in sede di opposizione, come causa di nullità relativa, poichè l’uso del marchio deve avvenire secondo i principi dell’onestà e della credibilità�Un altro istituto sul quale è intervenuta la legge è quello dell’opposizione; la vecchia legge non fissava i requisiti in base ai quali fosse possibile depositare un’opposizione e la decisione veniva presa a distanza di più di due anni� Ora solo i titolari di un diritto anteriore o la parte interessata possono presentare opposizione alla concessione sulla base della violazione di un marchio notorio, di un marchio ante-riore o altri diritti anteriori, della mala fede del depositante (nel senso sopra chiarito) o in violazione di una indicazione geografica� La procedura di opposizione dovrà concludersi entro un periodo di 12 mesi, sempre allo scopo di facilitare le imprese� Qualora l’Ufficio decida l’opposizione a favore della parte opponente, il soggetto che ha depositato il marchio potrà presentare ricorso al TRAB (Trademark Re-view & Adjudication Board) e iniziare un procedimento in sede giudiziaria, entro cinque anni dalla registrazione del marchio� Al contrario, qualora sia il titolare della domanda a perdere in sede di opposizione, non avrà il diritto di pre-sentare ricorso, ma solo di iniziare una causa per invalidare la registrazione� Le procedure di riesame contro la decisione di non concedere il marchio in sede di esame o a seguito di opposizione, di decadenza per mancato uso, di illiceità della registrazione, di nullità per contrarietà ad un marchio noto-rio o a marchi anteriori dovranno essere concluse entro un massimo di 9 o 12 mesi, termini estendibili rispettivamente di 3 o 6 mesi previa approvazione del SAIC (State Admini-stration for Industry and Commerce)�Per la disciplina sui brevetti, l’autorità competente è lo State Intellectual Property Office of PRC (“SIPO”)� Secon-do la PRC Patent Law, i requisiti di brevettabilità sono la novità (invenzioni e modelli di utilità), l’originalità (mo-delli di utilità, ornamentali o invenzioni); l’industrialità� Qualora venga depositata domanda di brevetto presso le autorità di un qualsiasi altro Stato membro della Con-venzione di Parigi, di cui la Cina è parte, ed entro 12 mesi (brevetto per modelli di utilità o invenzione) o 6 mesi (brevetto per disegno), venga presentata domanda al SIPO cinese, quest’ultimo riconoscerà come data di deposito quella avanzata presso le autorità dell’altro Stato (Priority Date, “data di priorità”, per la quale ad una domanda debba essere concessa la data di presentazione di una domanda precedente, anche se presentata in uno Stato differente, po-

Business Atlas Cinasto che quest’ultima sia stata inoltrata nei 12 mesi anteriori (per i brevetti) o nei sei mesi (per disegni, modelli e marchi) ad opera dello stesso richiedente)�La procedura di registrazione avviene attraverso il deposito presso l’Ufficio Brevetti dei seguenti documenti: per le invenzioni e i modelli di utilità: domanda di brevetto con indicazione del nome dell’invenzione/modello di utilità, dati relativi al Richiedente, indicazione della Priority Date (nel caso in cui il Richiedente e il soggetto che hanno effettuato il deposito della domanda di brevetto in uno Stato differente siano diversi bisognerà fornire documentazione che provi l’identità dei due soggetti oppure l’esistenza di un accordo di licenza/trasferimento di brevetto); Una descrizione tecnica che spieghi in modo chiaro ed esauriente l’invenzione o il modello di utilità così da venir riconosciuto da parte di un tecnico nel settore di riferimento; La richiesta di copertura recante le caratteristiche tecniche dell’invenzione o del modello, ed indicante, in modo chiaro la copertura per la quale si richiede la protezione; Un astratto della descrizione tecnica che definisca i punti tecnici principali dell’invenzione o del modello; Disegni e delega che autorizzi l’agente a gestire le procedure di registrazione�Tutta la documentazione dovrà essere presentata in cinese e a seguito del deposito, il SIPO effettuerà una verifica sulla completezza della documentazione e la sua conformità ai requisiti richiesti dalla legge� Trascorsi 18 mesi dalla data di deposito della domanda (6 mesi per i modelli di utilità e design) avviene la pub-blicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei Brevetti� E’ possibile procedere, inoltre, ad una pubblicazione anticipata, ma, su richiesta del ricorrente che può avvenire in qualsiasi mo-mento, entro tre anni dalla data della domanda, il SIPO può procedere ad un esame sostanziale della stessa (a pena di decadenza nel caso in cui non si proceda alla richiesta di riesame nei termini stabiliti)� Dopo l’esame sostanziale, se non vi sono motivi per il rigetto di una domanda di brevetto per invenzione, SIPO deve concedere il brevetto, rilasciare un certificato per l’invenzione e registrare ed annunciare la concessione di tale brevetto� Questo brevetto per invenzioni entra in vigore dalla data dell’annuncio�Per quanto riguarda la domanda di brevetto per modello d’utilità o disegno, dopo l’esame preliminare, se si è consta-tato che non vi sono motivi di rigetto, il SIPO emetterà una decisione relativa alla concessione del brevetto, rilasciando il certificato ed effettuando la registrazione e l’annuncio relativo al rilascio del brevetto in questione�Qualora il richiedente non sia soddisfatto della decisione del SIPO relativa al rifiuto di una domanda, il ricorrente può, entro tre mesi dalla data di ricevimento della notifica, ricorrere alla commissione interna di riesame del brevetto ed avviare una procedura di revisione� Dopo il riesame, la commissione dovrà provvedere a prendere una decisione e

a comunicarla al richiedente� Se, anche in questo il caso, il richiedente non dovesse concordare con la decisione presa dal comitato di revisione, il richiedente potrà, entro tre mesi dalla data di ricevimento della notifica, agire in giudizio presso il tribunale del popolo�La procedura per il rilascio del brevetto ha durata di 3 o 4 anni nel caso delle invenzioni, mentre per i modelli di utilità od ornamentali la durata è di circa 10/18 mesi� La prote-zione concessa al titolare di un brevetto è piuttosto ampia, viene infatti riconosciuta come violazione anche l’importa-zione o la vendita non autorizzata di merci prodotte senza l’autorizzazione del titolare�Il periodo di durata del brevet-to è di 20 anni per le invenzioni e 10 anni, decorrenti dal giorno del deposito della domanda per i brevetti relativi ai modelli di utilità ed ornamentali� Il titolare del brevetto è tenuto a versare un ammontare fisso a scadenza annuale, in caso di ritardo nel pagamento della tassa in questione si sarà sottoposti al pagamento di una tassa pecuniaria�Anche per i brevetti può essere richiesta la registrazione presso le autorità doganali, e le vie di ricorso per la prote-zione sono le stesse previste per i marchi�

Sistema fiscale19

Anno fiscale: 1 gennaio – 31 dicembre Tassazione sulle attività di impresa: con l’entrata in vigore a partire da gennaio 2008 della Enterprise Inco-me Tax Law (EITL), il sistema di trattamento fiscale per le imprese locali (Joint Venture) e a capitale straniero (Wholly Foreign Owned Entreprises) è stato uniformato, creando un ambiente imprenditoriale più equo e competitivo e allar-gando la base imponibile che ha permesso altresì di ridurre le singole aliquote� Le prime rientrano in una tassazione standard (Income Tax) del 25% sul reddito complessivo prodotto� Le seconde sono tenute a versare un’aliquota del 20% (10% per i paesi come l’Italia che ricadono all’interno di particolari accordi, addirittura 5% per il regime fiscale agevolato di Hong Kong) in aggiunta alla VAT, calcolata sul reddito prodotto da un attività che abbia richiesto una presenza in territorio cinese superiore ai sei mesi; in caso di permanenza minore, la suddetta aliquota non viene appli-cata, mantenendo solamente l’obbligo della Vat (6%)� Per le imprese realizzate in un periodo antecedente alla pubbli-cazione della nuova legge (EITL), è previsto un periodo di 5 anni durante il quale l’aliquota salirà gradualmente (con un incremento annuo del 2%) fino al 25%, quota prevista dalla legge� Sgravi fiscali sono poi previsti per particolari tipologie di imprese, come per esempio quelle operanti in settori di ricerca e sviluppo, protezione ambientale e risparmio energetico� Aliquote ridotte vengono applicate anche per imprese operanti nel settore dell’alta tecnologia e per le piccole imprese o quelle poco redditizie (reddito imponibile inferiore a CNY 300�000 o numero di lavoratori inferiore a 100 o totale attivo inferiore a CNY 10 milioni) rispettivamente di 15% e 20%, particolari regimi fiscali agevolati vengono favoriti per le aree destinate ad attrarre investimenti esteri�

19 Fonte: State of Administration of Taxation of the People’s Republic of China; www.shuilv.org; Lorenzo Riccardi - Giorgio Riccardi, Gli investimenti in Asia orientale; Deloitte, Taxation and Investment in China 2014 - Reach, relevance and reliability; KPMG, China Tax Alert, May 2014

Business Atlas AsiaImposta sul reddito delle persone fisiche:

Reddito mensile imponibile (CNY) AliquotaFino a 1�500 3%1�501 – 4�500 10%4�501 – 9�000 20%9�001 – 35�000 25%35�001 – 55�000 30%55�001 – 80�000 35%Oltre 80�000 45%

Le persone fisiche residenti in Cina e i cittadini stranieri che risiedano nel Paese per più di 183 giorni (90 per co-loro provenienti da Paesi che non hanno siglato accordi per evitare la doppia imposizione) sono soggetti al pa-gamento dell’imposta sul reddito individuale� Nel caso di cittadini stranieri tuttavia, tale aliquota viene applicata ai soli redditi prodotti in Cina, quando invece il reddito del cittadino cinese è totalmente sottoposto all’applicazione dell’imposta individuale� Quest’ultima deve essere versata con scadenza mensile o sotto forma di pagamento diretto da parte del contribuente o come ritenuta d’imposta da parte del datore di lavoro� L’imposta sul reddito individuale è riscossa sulle categorie di reddito delle persone fisiche qui elencate: proventi da salari, stipendi, reddito dei singoli operatori industriali e commerciali di produzione o lavoro; proventi da compensi agli autori; proventi derivanti dalle royalties; proventi da interessi, dividendi e bonus; ricavi derivanti dalla locazione di immobili; proventi da cessione di immobili�Imposta sul valore aggiunto: la VAT è applicabile nei confronti di quei soggetti, siano essi persone fisiche o giuridiche, che svolgono attività di produzione, vendita e importazione di beni o che erogano servizi di manutenzione, fabbricazione o riparazione� I contribuenti vengono classificati in due categorie a seconda della loro capacità contributiva: contribuenti ordinari e piccoli contribuenti� I primi possono essere soggetti a diverse aliquote in base all’attività condotta: se infatti la VAT ordinaria è del 17% per i beni venduti e importati, esiste altresì un’aliquota del 13% applicabile ad alcune particolari categorie di prodotti quali forniture domestiche, alcune tipologie di cibi, libri ecc, finanche un’aliquota dello 0% per i prodotti esportati e per casi tassativamente previsti dallo Stato (per le esportazioni si parla di aliquota 0%, in realtà la VAT viene versata e successivamente rimborsata)� I secondi rientrano in uno speciale computo della VAT che si è attestato al 3% in seguito alla riforma del 2008� Esistono poi beni esenti dall’applicazione della VAT, quali i libri antichi, i medicamenti e prodotti contraccettivi, i prodotti importati da governi e organizzazioni internazionali a scopo umanitario, gli articoli direttamente importati da organizzazioni di disabili per l’utilizzo speciale da parte di questi soggetti, i prodotti agricoli coltivati e commercializzati dal produttore, la vendita diretta di beni usati, servizi di ricerca e sviluppo o di design destinati a imprese straniere, trasporti internazionali� Il versamento deve essere generalmente effettuato entro

un mese, tuttavia sono previste tempistiche più ristrette (1, 3, 5, 10, 15 giorni) a seconda dell’ammontare del valore dell’imposta da corrispondere e del tipo di attività (per esempio 15 giorni per le importazioni)� Il gettito viene amministrato e redistribuito tra amministrazioni locali e governo centrale (rispettivamente 25% e 75%) dalla State Administration of Taxation, la quale definisce altresì la documentazione necessaria per gli adempimenti fiscali� Nonostante la VAT si configuri essenzialmente come un’imposta sul valore finale della produzione, essa ha sempre presentato problematiche di applicazione all’interno dei processi produttivi o distributivi, causando spesso l’applicazione di aliquote anomale o sovrapposte� Per le attività economiche escluse dalla VAT è prevista inoltre un’altra tassa detta Business Tax, diretta al trasferimento di proprietà immobili, diritti sull’uso di terreni e altri servizi (costruzioni, finanziari, hotel e catering, entertainment ecc�)� Tutti i servizi sono soggetti alla Business Tax indipendentemente dal fatto che il fornitore del serivizo sia localizzato in Cina o meno (dal 1 gennaio 2009)� Le aliquote previste da tale imposta variano dal 3% al 20%: il 3% per servizi di edilizia, trasporto, telecomunicazioni, servizi postali, attività culturali e sportive; il 5% per i servizi di assicurazione, finanza (interessi), trasferimento di proprietà immobiliari, diritti di utilizzo di terreni e vendita di immobilizzazioni; le aliquote dal 5% al 20% sono destinate ai servizi di intrattenimento, determinate dall’autorità a livello provinciale� Data la complessità del sistema, negli ultimi anni sono stati intrapresi numerosi progetti pilota in diverse aree del paese (a Shanghai nel 2012 per esempio), con l’intento di uniformare le due tipologie di imposta e risolverne le lacune applicative, specialmente con riguardo allo sviluppo di settori innovativi (i cosiddetti “settori incoraggiati”) e di aree destinate all’attrazione di investimenti che godono di regimi fiscali agevolati� Nell’agosto del 2013 è stata emanata la “Circolare 37” con cui i progetti pilota vengono estesi a livello nazionale, sostituita solo cinque mesi più tardi dalla “Circolare 106” del 12 dicembre 2013, che estende la riforma della VAT anche a settori prima inclusi nella Business Tax come servizi postali e ferroviari, oltre che introdurre degli aggiustamenti applicativi nei confronti del settore dei finanziamenti e delle spedizioni� A giugno 2014 la VAT è stata estesa anche al settore delle telecomunicazioni con la “Circolare 43”, anche questo precedentemente incluso nella BT� � La strategia del governo centrale è una nuova configurazione fiscale che preveda la conciliazione della VAT e della Business Tax, cioè la conciliazione di una tassa diretta al consumatore finale e di una imposta orientata alle attività economiche (e che di queste riflette l’andamento)� Infine si cita la Consumption Tax, applicata ai soggetti che si occupano di produzione, importazione e lavorazione di particolari tipologie di beni considerati “non essenziali” o “di lusso”, come alcol, cosmetici, gioielli, pneumatici, motociclette e motoveicoli, petrolio, yachts, prodotti da golf, olio per motore, orologi di lusso,

Business Atlas Cinabacchette di legno usa e getta e tabacco� Questa tassa è calcolata basandosi sul prezzo di vendita dei prodotti, sul volume di vendita o la combinazione dei due� L’aliquota proporzionale varia dal 1% al 56% del ricavo di vendita dei prodotti� Le esportazioni sono esenti da questa tassa�

NOTIZIE PER L’OPERATORERischio Paese20:2/7Condizioni di assicurabilità SACE21: apertura senza condizioni

Sistema Bancario22

Il numero degli istituti finanziari operanti attualmente in Cina si stima vicino alle 4�000 unità, con un bacino di circa tre milioni e mezzo di dipendenti e un giro d’affari prossimo ai mld/CNY 135�000� Ai vertici del sistema ban-cario si trovano la People’s Bank of China, banca centrale responsabile della politica e stabilità del sistema finan-ziario nonché dei depositi e crediti, e la China Banking Regolatory Commission (CBRC), addetta al monitoraggio dell’intero sistema bancario e alla supervisione delle ope-razioni� Entrambe le istituzioni sono subordinate alle deci-sioni del Consiglio di Stato, organo esecutivo del governo di Pechino� Oltre alla PBOC, le altre grandi banche cinesi sono le cosiddette Policy Banks (China Development Bank, Export-Import Bank of China e Agricultural Bank of Chi-na), costituite per garantire fonti di finanziamento per gli ambiziosi progetti governativi nell’ambito delle politiche di piano (sviluppo tecnologico, industriale, infrastrutturale ecc�)� Il sistema finanziario vede inoltre la presenza di ban-che statali a livello nazionale (oltre alla PBOC) che deten-gono la quota di mercato maggiore (44,05% del totale de-gli assets): Bank of China, Industrial and Commercial Bank of China, China Construction Bank e Agricultural Bank of China� Esistono poi Banche Nazionali (possono cioè aprire sportelli in tutta la Cina sulla base della loro licenza gene-rale), sono 12 e amministrano il 17,8% degli assets� Sotto queste si trovano le Banche Cittadine, le quali possono aprire sportelli nella città di origine ma per aprirne all’e-sterno devono richiedere una speciale autorizzazione� In tutto sono 144 e gestiscono il 9,49% degli assets� Ancora, esistono banche e istituzioni finanziarie minori, spesso dislocate in contesti non urbani, volte al finanziamento della piccola e media impresa e dell’economia rurale, che in totale gestiscono il 28,65% degli assets� Nel complesso, l’insieme delle banche straniere in Cina (americane incluse) è molto lontano da un confronto con le cinesi: tutti gli assets delle banche non cinesi in Cina non hanno mai superato il 2% di quelli totali� Il volume totale delle masse attive delle banche italiane in Cina

“mainland” si attesta intorno al miliardo di dollari, valore piuttosto limitato a causa anche delle ridotte dimensioni delle imprese italiane sul territorio e della chiusura del mercato cinese� Gli istituti di credito stranieri, dopo aver ricevuto l’approvazione da parte della Banca Centrale, possono fornire i propri servizi in valuta straniera a clienti stranieri (sia ai privati con passaporto straniero e sia a società partecipate o a capitale interamente straniero)� Il mercato cinese rimane ancora chiuso dal punto di vista finanziario, per esempio per aprire una filiale in Cina bi-sogna passare tramite un oneroso sistema di licenze mul-tiple, il regolatore determina quanti asset in valuta estera una banca può avere tramite il sistema delle “quote”, la valuta CMY non è ancora totalmente internazionale, i tas-si sono tuttora “amministrati” e non gestiti con strumenti di mercato ecc�Tutto questo però sembra dover cambiare in futuro� Il 2014 è stato un anno pieno di cambiamenti per il siste-ma bancario: gli obiettivi del governo hanno incluso una maggior internazionalizzazione del renminbi, una regola-zione più stringente riguardo all’esposizione delle banche su asset non standard, una graduale liberalizzazione dei tassi di interesse, la revisione della finanza locale e favorire la partecipazione dei privati nelle imprese controllate dal-lo stato� La People’s Bank of China (PBOC) ha annunciato una serie di misure di politica monetaria rivoluzionarie nel modo in cui gestirà la liquidità, sganciandosi dal modello tradizionale ed aprendo capitale e finanza alle forze del mercato� La liberalizzazione dei tassi di interesse avverrà entro due anni, visto anche il fatto che una crescita troppo rapida del tasso sui depositi potrebbe danneggiare i profitti bancari, già sofferenti a causa del rallentamento dell’economia cinese� Un’altra sfida che le banche tradizionali stanno affrontando è la veloce evoluzione dell’internet banking� Grazie anche a giganti del settore come Alibaba e Tencent che stanno conquistando rilevanti porzioni di mercato per i pagamenti online e e-banking, le banche statali stanno perdendo depositi e guadagni sulle transazioni a vantaggio delle banche online� Il 2015 dell’internet banking si prospetta un anno di rapida crescita ma una regolamentazione del settore sarà inevitabile, eliminando molti dei vantaggi che il settore dell’internet finance sta sfruttando e rallentando in questo modo la sua crescita� Un pericolo per il settore banking cinese è la qualità del credito detenuto dalle banche� Il totale di crediti inesigibili (NPL - non-performing loans) in tutta l’industria bancaria ha raggiunto mld/CNY 766,9 alla fine del Q3 2014, un au-mento del 36% da inizio anno� Anche se i policy makers riusciranno a mitigare la crescita dei NPL con misure ad hoc, questi probabilmente rimarranno un serio problema per il settore bancario cinese durante il 2015� Per combat-tere la deflazione la PBOC ha tagliato i tassi di interesse due volte in quattro mesi (novembre 2014 e febbraio 2015), portando i tassi sui depositi e sui prestiti rispetti-vamente a 2,5% e 5,35%�

TASSI BANCARI23

20 Fonte: OCSE. Categoria OCSE (o categoria di rischio) indica il grado di rischiosità (da 0 a 7, dove 0 rappresenta il rischio minore e 7 il rischio massimo), cioè la probabilità che si verifichi un default21 Per maggiori informazioni www.sace.it22 Fonte: Standard & Poor’s, China Banking Outlook 2014: A Turbulent Flight Ahead; Newsmercati; Cnn Money; Il Sole 24 Ore, Cina in soccorsodelleBanche; PwC, Banking and finance in China:The outlook for 2015; Sergio Bertasi, Il Credito in Cina

Business Atlas AsiaTIPOLOGIA VALORETasso sui depositi a un anno 2,5%Tasso sui prestiti a un anno 5,35%

Principali finanziamenti e linee di credito

Attività SIMEST Studi di prefattibilità, fattibilità e assistenza tecnica collegati agli investimenti art� 6, c� 2 lettera b della L� 6/10/2008 n° 133Investimenti esteri Legge 100/90Fondo di Venture Capital Crediti all’esportazione Dlgs� 143/98 (già Legge 227/77)Finanziamenti per l’inserimento sui mercati esteri art� 6, c� 2 lettera a della L� 6/10/2008 n° 133 Finanziamenti per la prima partecipazione a fiere/mostreServizi di assistenza tecnica e consulenza professionaleRicerca partner/opportunità d’investimento Per ulteriori informazioni si vedano le pagg. 10-11

Parchi industriali e zone franche24

La Repubblica Popolare Cinese fino ad oggi ha approvato i seguenti tipi di zone franche, con trattamento fiscale preferenziale: 6 Zone Economiche Speciali (la provincia Hainan, le città di Shenzhen, Zhuhai, Shantou, Xiamen e Kashgar), 32 Zone di Sviluppo Economico e Tecnico, 53 Parchi di Sviluppo per Progetti ad Alto Contenuto Tecnologico (localizzati nelle città più industrializzate), 15 Zone Franche (le principali sono Tianjin, Shenzhen, Shanghai, Zhangjigang, Dalian, Guangzhou, Xiamen, Haikou, Fuzhou, Qingdao, Ningbo e Shantou) e dal 2009, 23 Bonded Logistic Center nei quali viene fissata un’agevolazione tariffaria per le merci in entrata e tariffa zero sull’export� In queste zone sono previsti, al fine di attirare investimenti esteri, benefici ed agevolazioni fiscali� Possiamo trovarvi esenzioni, riduzioni, rimborsi di imposta, agevolazioni per l’accesso alle infrastrutture, prestiti e sovvenzioni fi-nanziarie, concessioni di diritto per l’utilizzo dei terreni, agevolazioni per ottenere la residenza fissa e concessioni in materia di quote minime di partecipazione nelle società ad investimento estero� Bisogna ricordare che alcune tipologie di agevolazioni possono variare da provincia a provincia, a seconda della tipologia e dell’ammontare dell’investimen-to, del periodo previsto di durata dell’impresa, dell’impor-tanza e notorietà dell’impresa� A questo proposito, alcune tra le 15 Zone Franche, tra cui Shanghai, sono state oggetto di progetti pilota, inseriti all’interno del XII Piano Quinquen-nale, il cui scopo era ideare un nuovo sistema fiscale che potesse venir applicato a livello nazionale� La prima zona di libero scambio cinese è stata inaugurata il 29�09�2013 a Shanghai� La Free Trade Zone di Shanghai, come area integrata, era stata lanciata nel 2013, lo scorso settembre, e l’obiettivo, che il governo cinese da tempo persegue, è che Shanghai torni ad essere il principale polo finanziario della Cina continentale, come lo era storica-mente fino alla fine degli anni ‘40, prima dell’insediamen-

to del regime comunista in Cina� Negli intenti del governo, compito del polo finanziario di Shanghai è trainare l’eco-nomia cinese lungo la strada di ulteriori liberalizzazioni� La FTZ, ufficialmente CSPFTZ - China (Shanghai) Pilot Free Trade Zone - nasce dall’unione di diverse precedenti zone franche specializzate di cui la prima, la Waigaoqiao Free Trade Zone, risale al giugno 1990� Questa Zona Franca rappresentava il particolare rapporto, quasi concorrenziale, che spesso si crea fra il potere centrale cinese e i governi locali� Essa, infatti, era oggetto di due regolamenti distinti, uno generale e uno della municipalità di Shanghai, ma non essendo chiara la gerarchia tra i due regolamenti, l’impren-ditore straniero aveva difficoltà a muoversi� Oggi, l’aggre-gazione delle diverse zone franche rende chiaro il disegno di pilotare l’evoluzione graduale dell’economia cinese da un’economia di comando, come quella comunista, ad una regolata dai mercati finanziari� In generale, all’interno della FTZ gli investitori potranno richiedere qualsiasi attività in Cina che non sia compresa nella “negative list” (una ver-sione semplificata del già esistente “Catalogo”) dove sono indicate le attività proibite all’interno della Shanghai Free Trade Zone, lista che è stata recentemente rivisitata por-tando le attività proibite da 190 a 139� Sarà consentito un libero flusso di capitali esteri, garantita la piena convertibi-lità della valuta nazionale, le aziende potranno importare beni al suo interno e sarà permesso condurre business off-shore per le banche cinesi qualificate� Le imprese insediate nei circa 30 chilometri quadrati della zona franca potranno indebitarsi con controparti estere in valuta cinese, mentre finora, l’impiego di Yuan di conto estero era limitato alle partite correnti cioè, nei rapporti con entità estere, era pos-sibile, in Yuan, solo fatturare e saldare fatture commerciali� In base alle nuove direttive le circa 10 mila imprese della FTZ di Shanghai saranno autorizzate ad indebitarsi con l’e-stero in Yuan per un ammontare fino al 150% del proprio capitale sociale� Inoltre le banche verranno incoraggiate a semplificare le proprie procedure per rendere più agevole l’impiego di Yuan di conto estero per le imprese loro clienti, consentendo agli istituti di credito molte nuove opportu-nità di transazioni finanziarie per le quali vi è già una forte richiesta potenziale� È anche abbastanza facile compren-dere perché, mediante l’esperimento pilota di Shanghai, il governo cinese abbia in questo momento interesse ad accelerare la liberalizzazione delle transazioni finanziarie denominate in Yuan di conto estero� Infine, sono state istituite altre categorie di zone a trattamento privilegiato: quelle situate a ovest che rispondono alla Go West Policy e le Export Processing Zones che si possono costituire all’interno delle Zone di Sviluppo Economico e Tecnico e beneficiano, per alcune operazioni, di agevolazioni simili alle free trade zones�

Accordi con l’Italia25

23 Fonte: Wall Street Journal, China’s Central Bank Cuts Interest Rates24 Fonte: asianews.it; Istituto Nazionale per il Commercio Estero; China Briefing, Shanghai FTZ Revised Negative List Introduces Targeted FDI Reforms

Business Atlas CinaAccordo per evitare le doppie imposizioni e per preve-nire l’evasione fiscale in materia di imposte sul reddito (31�12�1990); Accordo per il reciproco riconoscimento dei titoli di studio (4�07�2005); Protocollo d’intesa tra il Formez e la scuola Nazionale di Amministrazione della Repubblica Popolare Cinese per lo sviluppo dei rapporti di scambio, di Cooperazione Scientifica e di Sviluppo (16�01�2006); Memo-randum d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Italiano e la Tongji University di Shanghai per la realizzazione di un Centro italo-cinese per il trasferimento delle tecnologie (2009); nel 2010 sono stati firmati 10 accor-di commerciali da mld/euro 2,25 (settori interessati: energia, telecomunicazione, ambiente e finanza);il 28�11�2012 l’ex premier Mario Monti e Jia Qinglin, Presidente del Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Ci-nese, hanno presenziato alla firma di sei accordi commerciali bilaterali del valore complessivo di circa un miliardo di euro; a fine ottobre 2013, si sono incontrati a Roma il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, Emma Bonino e il rispettivo Ministro Cinese, Wang Yi per discuter su temi quali la promozione del partenariato tra regioni italiane e province cinesi soprattutto in materia di settori ad alta tecnologia, energia sostenibile e agroalimentare;accordi di reciproca collaborazione sono stati sottoscritti in vista della promozione dell’Expo 2015 a cui sono seguite alcune visite ufficiali del sindaco di Milano Pisapia e dello stesso ammini-stratore delegato di Expo Giuseppe Sala� Nella prima metà di gennaio 2014, il Ministro dello Sviluppo Economico Fla-vio Zanonato si è recato in visita a Pechino in occasione del “Forum Sino-Italiano per un nuovo modello di cooperazione economica e commerciale”, all’interno del quale sono stati sottoscritti pacchetti di collaborazione nell’ambito di proget-ti legati ad ambiente, urbanizzazione, sanità e agricoltura� A giugno 2014, il premier Renzi ha visitato la Cina, facendo tappa a Shanghai e Pechino, dove ha incontrato il presiden-te Xi Jingping e il premier Li Keqiang Sono stati firmati 10 grandi accordi di cooperazione� Ad ottobre è stato il premier Li Keqiang a incontrare Matteo Renzi a Palazzo Chigi� Tra i più importanti accordi firmati durante queste occasioni: pre-ac-cordo tra Ente Nazionale Italiano di Unificazione e Standards Administration of China per la collaborazione tra i due enti di normazione per facilitare gli scambi commerciali e la re-ciproca penetrazione dei mercati tra i due Paesi; accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e China Development Bank Corpo-ration per finanziare progetti e investimenti di interesse co-mune per circa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni; accordo

tra Fondo Strategico Italiano e China Investment Cooperation che prevede l’investimento fino a 1 miliardo di euro da parte di entrambi i fondi per aziende italiane che hanno potenziale di espansione in Asia; Memorandum of Understanding tra Gestore dei Servizi Energetici e Zona di Sviluppo Economi-co e Tecnologico dello Zhenjiang per individuare imprese potenzialmente interessate ad investire nel progetto per la realizzazione di un parco dimostrativo sino-italiano sull’in-novazione sostenibile in ambito agricolo, stimati circa 800 milioni di euro di investimenti iniziali�

Costo dei fattori produttivi26

Uno stipendio medio nel settore manifatturiero è di euro 5�673 all’anno, o 473 al mese� Lo stipendio minimo varia da euro 101/mese per Guangxi a 222/mese per Shanghai� Secondo gli analisti di ECA International, è previsto che nel 2015 gli stipendi in Cina avranno una crescita dell’8% (5,5% se aggiustato all’inflazione), una tra le crescite più alte al mondo�

Organizzazione sindacale27

A partire dal 2001 anche la Cina ha dovuto dotarsi (almeno sulla carta) di un sistema sindacale in linea con gli stan-dard internazionali, andando incontro ad una riscrittura della legislazione che regola l’organizzazione sindacale� Tali associazioni sono autorizzate ad operare nell’interesse dei lavoratori che rappresentano, ricoprendo una funzione con-sultiva, di supervisione e di mediazione all’interno dei con-tratti di lavoro (art�78)� Lo sciopero non è ancora previsto e tutelato da un punto di vista legislativo, soprattutto se si considera la vaga definizione dell’accusa di “crimini contro la sicurezza dello Stato e di disturbo dell’ordine pubblico”� Tale passaggio del codice penale viene applicato in modo arbitrario anche per giustificare azioni di repressione in caso le manifestazioni minaccino di estendersi agli stabilimenti produttivi limitrofi, creando un fronte più compatto con un potere di influenza maggiore� La legge prevede il diritto dei lavoratori di organizzarsi in associazioni sindacali all’interno delle imprese ad investimento estero (FIEs), ma non ne impone in alcun modo la costituzione� In presenza di tali associazioni, l’azienda è tenuta a rendere disponibili gli spazi necessari all’esercizio delle attività sindacali nonché a contribuire all’associazione con il 2% delle retribuzioni� In generale, la tutela sindacale rimane lacunosa in molti aspetti, garantendo sulla carta una protezione e una assi-stenza abbastanza ampi, ma de facto incapace di difendere i diritti primari del lavoratore� Le varie associazioni sono riunite a livello nazionale nella Federazione Nazionale Sin-dacati (ACFTU) che conta oltre 280 milioni di iscritti� Tale or-gano rientra sotto il pieno controllo del Partito Comunista, diventando così un ottimo strumento per promuovere la linea di massa all’interno delle sue organizzazioni e dei suoi membri� In definitiva, il compito più importante ricoperto dalla ACFTU è l’attività di ricollocamento e i programmi di riqualificazione per i disoccupati, oltre che il supporto per le fasce deboli in materia di welfare� Negli ultimi anni inoltre, l’ACFTU si è altresì impegnata per implementare program-

25 Fonte: Ambasciata d’Italia a Pechino; FASI, Internazionalizzazione: accordi commerciali Italia-Cina; Cassa Depositi e Prestiti, CDP e FSI - Firmati accordi con China Developmente Bank (CDB) e China Investment Corporation (CIC) 26 National Bureau of Statistics of China, dati aggiornati al 2013; China Briefing, A complete guide to minimum wage levels across China 2014; Bloomberg BNA, Compensation: Average Global Salary to Rise 5.8 Percent in 2015, Survey Finds; ECA International, Biggest pay rises will be in Argentina next year according to new Salary Trends survey from ECA International - ECA International27 Fonte: Mofcom; The Diplomat, China’s Reforms leave Labor Unions behind; MADE IN CHINA - Un anno di Cina al lavoro (2012), a cura di Ivan Franceschini e Tommaso Facchin; CNN, Protests, suicide: China’s labor unrest leads to reform

Business Atlas Asiami di assistenza legale gratuita per i lavoratori coinvolti in dispute lavorative, modalità che risulta politicamente più consona in assenza di un reale diritto di sciopero� In passato, i lavoratori non potevano nominare i loro rappre-sentanti sindacali ma solamente votare, ora sta cambiando qualcosa: oltre a sporadici casi di elezioni dirette come quello di GCL Footwear, sia Shenzhen Trade Union Federa-tion che Guangdong Federation of Trade Unions hanno an-nunciato che l’obiettivo di avere entro qualche anno elezioni dirette per i membri dei sindacati dei lavoratori�

ELETTRICITA’ AD USO INDUSTRIALE (in euro Kw/h)Categorie mediaAlta e media tensione 0,07

Prodotti petroliferi (in euro/l)28

Combustibile mediaBenzina 0,93

Acqua (in €/m2)29

mediaAcqua di acquedotto 0,47

Affitto Immobili (in € /m2)30

mediaAd uso ufficio (zona CBD) 95 euro

INFORMAZIONI UTILI

Indirizzi Utili NEL PAESE

RETE DIPLOMATICO CONSOLARE31

Ambasciata d’Italia2, San Li Tun Dong Er Jie - 100600 Beijingtel� +86 10 85327600fax +86 10 65324676Recapito telefonico di emergenza: +86-139 0103 2957ambasciata�pechino@esteri�itwww�ambpechino�esteri�it Consolato Genarale d’Italia a Shanghai The Center,19 floor, Unit 7/11 n� 989, Chang Le Road – Shanghai200031 tel� +86 21-6596 5900fax +86-21 6471 6977 info�shanghai@esteri�it www�consshanghai�esteri�itConsolato Genarale d’Italia a Canton (Guan-gzhou)Unit 1403, International Finance Place (IFP), No� 8 Huaxia Road, Pearl River New City 510623 tel� +86 20 38396225fax +86 20 8550 6370 consolato�canton@esteri�itwww�conscanton�esteri�it Consolato Generale d’Italia a ChongqingIntercontinental Hotel Chongqing

10 floor SUI Room 101 Minzu Road, Yuzhong District - Chongqing 400010 tel� +86 23 6382 2033/31544 – fax +86 23 63832544 chongqing�segreteria@esteri�itwww�conschongqing�esteri�it/Consolato_Chongqing

ALTRI UFFICI DI PROMOZIONE ITALIANI:Istituti italiani di culturaPechino SanLiTun Dong Er Jie, 100600tel� +86 10 65322187 - fax +86 10 65325070iicpechino@esteri�itwww�iicpechino�esteri�itShanghai 19thfloor, the Center, 989 Changle Lu, 200031tel� +86 21 54075588 - fax +86 21 54075750iicshanghai@esteri�itwww�iicshanghai�esteri�it

Uffici ICE36

PechinoRoom 3802 - Jing Guang CenterHu Jia Lou, Chaoyang Districttel� +86 10 65973797 - fax +86 10 65973092pechino@ice�itShanghaiRoom 1901-1906 - The Center - 989, Chang Le Road 200031 tel� +86 21 62488600/54075050 - fax +86 21 62482169shanghai@ice�itCanton (Guangzhou)Unit 3203, International Finance Centre (IFC), no�5 Zhujiang West Avenue 510623 tel� +86 20 85160140 - fax: +86 20 85160240canton@ice�it

Ufficio ENIT37

Room 3214 Jing GuangCenter, Hu Jia Lou, Chaoyang District 100020 Pechino tel� +86 10 85906686 - fax +86 10 85906687 beijing@enit�it

ISTITUTI DI CREDITO ITALIANIBanco Popolare Ufficio di Rappresentanza - ShanghaiUnit 013 27/Fl� Hang Seng Bank Tower1000 Lujiazui Ring RoadPudong New Area, Shanghai 200120 Chinatel� +86 21 6841 0599 – Fax +86 21 6841 1776shanghai@bancopopolare�cn

28 Fonte: Bloomberg, Pain at the Pump: Gasoline Prices by Country; 29 Fonte: Beijing Waterworks Group, 201430 Fonte: Cushman & Wakefield, Office space across the world - Valore originale: 665 CNY31 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Ambasciata d’Italia a Pechino. Per ulteriori informazioni sugli uffici consolari nel Paese: www.esteri.it o www.ambpechino.esteri.it

Business Atlas CinaSintesi 2000 srlShanghai Representative Office20th Floor, The Center No�989, Changle Road, 200031 Shanghaitel� +86 21 5116 6888 Ext 20472 - fax +86 21 5116 6899 sintesi�sh@sintesi2000�com�cnIntesa Sanpaolo (Filiale Estera)Sede Centxrale: China Merchants Tower 10th Floor - Room 1001 161, Lujiazui East Road 200120 Shanghaitel� +86 21 20822600 - fax +86 21 20822630shanghai�cn@intesasanpaolo�comIntesa Sanpaolo (Ufficio di Rappresentanza)Indirizzo postale: Capital Mansion 21st floor, Room 86, Xin Yuan Nan Road 100004 Pechinotel� +86 10 84862108 - fax+86 10 84862185beijing�repoffice@intesasanpaolo�comBANK OF QUINGDAO (Equity Investment)Hong Kong Middle Road, 68266071 Qingdao,Shandong Province, Cinatel� +86 532 8570 9732www�qdccb�com BNL c/o BNP ParibasPer informazioni e assistenza su progetti di sviluppo internazionale: m�accinni@bnlmail�com; internazionalizzazione@bnlmail�comBanca Monte Paschi di SienaBeijing Representative Office1602,China World Tower 1, No�1, Jianguomenwai Street, BEIJING 100004, P�R�C�tel� +86 10 650 531 36 - fax +86 10 650 531 39 bmpekino@public�bta�net�cnGuangzhou Representative OfficeUnit 1708, Tower A, Center Plaza, 161 Linhexi Road, Tianhe District, Guangzhou 510620, P�R�C�tel� +86 20 3825 1001/3825 1002 - fax +86 20 3825 1003mpsgz@126�comShanghai Branch Unit 2501-2503, 25th Floor, Platinum Building, No� 233 Taicang Road, Shanghai, 200020 P�R�C�tel� +86 21 53830417 /53862800 - fax +86 21 53830411 paolo�lucioli@banca�mps�itUnicredit Ufficio di Rappresentanza PechinoSuite 2604 CITIC Building - 19 JianguomenWaiDajie 100004 - Beijing tel� +8610 65003716 - fax +8610 65001165 representative@unicreditbei�comUfficio di Rappresentanza GuangzhouRoom 3017-3018, CITIC Plaza, 233 TianheBei Road 510613 - Guangzhou tel� +86 20 8752 1988 - fax +86 20 8752 1989 unicreditgz@unicreditgz�com

Shanghai BranchUnit 2401, Jin Mao Tower, 88 Century Boulervard 200121 - Shanghai tel� +86 21 50470077 - fax +86 21 50470407 shanghai@unicreditgroup�cn

IN ITALIARETE DIPLOMATICO-CONSOLARE34

Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in ItaliaVia Bruxelles, 56 00198 Roma, Italia tel� +39 06 96524200it@mofcom�gov�cn - it�mofcom�gov�cnCONSOLATIMilano: Via Benaco, 4 20139 tel� +39 02 5693869 - fax� +39 02 5694131 http://milano�china-consulate�org/itaFirenze: Via dei Della Robbia, 89 50132 tel� +39 055 573889 - fax +39 055 5520698 http://firenze�china-consulate�org/itaCentro VistiRoma: Viale Regina Margherita, 279 00198tel� +39 06 44250240 - fax� +39 06 44260770 http://www�visaforchina�it/ROM_ITMilano: Via Federico Confalonieri, 29 , 20124tel� +39 02 83201385 - fax +39 02 83201407 http://www�visaforchina�it/MIL_IT

ISTITUTI DI CREDITOBank of Chinahttp://www�bankofchina�com/it/Filiale di MilanoVia Santa Margherita, 14/16–20121 Milanotel� 0039 0286473200 - fax 0039 0286473203milanbd@bank-of-china�comFiliale di RomaVia Barberini, 97/103–00187 Romatel� 0039 064521016 - fax: 0039 06452101618

Formalità doganali e documenti di viaggio35

Necessario il visto d’ingresso rilasciato dall’Ambasciata o dal Consolato cinese� Le tempistiche variano da 4 a 2 giorni in base all’urgenza della richiesta (in base alla tipologia di procedura viene applicata una sovrattassa)� Coloro che si recano in Cina per motivi di studio o scopi professionali, necessitano in aggiunta di una lettera di invito da parte dell’ente cinese ospitante�

Corrente elettrica: 220 Volt, 50 Hz, adattatore non necessario ma consigliato

Giorni lavorativi ed orariUffici: lun-ven 8�00/9�00-17�00/18�00Negozi: aperti generalmente tutti i giorni fino a tarda sera (22�00)Banche: lun-ven 9�00-17�00, sab 8�00-11�30 (solo le banche principali e solo per i correntisti)Festività: Capodanno; Capodanno cinese in gennaio-feb-braio (inizia il primo giorno della prima luna); 5 aprile (festa dei morti); 1 maggio; dall’ 1 al 7 ottobre (festa nazionale)

32 Fonte: Agenzia ICE 33 Fonte: ENIT 34 Embassy of the Peoples’Republic of China in the Republic of Italy35 Per maggiori informazioni consultare il CVASC (www.visaforchina.it)

Business Atlas AsiaAssistenza medicaIl numero da comporre in caso di emergenza è il 120� Si consiglia di munirsi di un’assicurazione sanitaria prima della partenza, per gli stranieri i servizi sono a pagamento� I prin-cipali centri sanitari sono a Pechino sono: International Medical Center Beijing (+86 10 6465 1907); Beijing United Family Hospital (+86 10 59277000); Chi-na-Japan Friendship Hospital (tel� +86 10 642822979); Shanghai: World Link Medical Centre Portman Clinic Shan-ghai Center (+86 21 62797688); World link Medical center Hong Qiao Clinic Mandarine City (+862164055788); Guan-gzhou: Global Doctor Guangzhou Clinic (+86 2081045173)

MEZZI DI TRASPORTO36

Compagnia aerea di bandiera: Air China Altre compagnie che effettuano collegamenti con l’Italia: Aeroflot, Air Berlin, Air France, Alitalia, Austrian Airlines, British Airways, Cathay Pacific Airways,Egyptair, Emirates, Etihad Airways, Finnair, Hainan Airlines, Klm Royal Dutch Airlines, Lot Polish Airlines, Lufthansa, Qatar Airways, Scandinavian Airlines , Swiss International Airlines , Turkish Airlines�

Trasferimenti da e per l’aeroporto: Il costo di un taxi a Pechino varia in base alla fascia oraria: dalle ore 5�00 alle 23�00 la tariffa fissa di partenza è 13 RMB (ca� euro 1,80) mentre dalle 23�00 alle 5�00 la tariffa fissa di partenza è di 14�40 RMB (ca� euro 2) e vale per i primi 3 km con l’appli-cazione di un sovrapprezzo di 1 RMB per bilanciare il carbu-rante; oltre i primi 3 km vengono addebitati 2�3 RMB/km durante il giorno e 2�8 RMB/km durante la notte� Il prezzo della navetta varia da 15 RMB a 30 RMB (ca� euro da 2,10 a 4,20) in base destinazione finale mentre il prezzo del treno è di 25 RMB (ca� euro 3,50) per le fermate di Sanyuanqiao e Dongzhimen� La tariffa della metropolitana parte da 3 RMB (ca� euro 0,40) e arriva fino a 10 RMB (euro 1,40) in base alla distanza percorsa�

Siti web di interesseAsia Wall Street Journal: www�awsj�comBank of China: www�bank-of-china�comGeneral Administration of Custom of P�R�China: www�custom�gov�cn Ministry of Commerce of P�R�China: www�mofcom�gov�cnNational Bureau of Statistic of China: www�stats�gov�cnState Statistical Bureau: www�stats�gov�cn/english36 Le informazioni si riferiscono alla citta’ di Pechino.

Camera di Commercio Italiana in Cina

Pechino ANNO DI FONDAZIONE: 1991 ANNO DI RICONOSCIMENTO: 2000PRESIDENTE: Franco CutrupiaSEGRETARIO GENERALE: Giulia ZiggiottiINDIRIZZO: Unit 1612, Zhongyu Plaza, A6 Gongti North Road, Chaoyang District, 100027TELEFONO: +86 10 85910545 FAX: +86 10 85910546WEB: www�cameraitacina�com EMAIL: info@cameraitacina�comORARIO: 9�00 - 18�00NUMERO DEI SOCI: 658QUOTA ASSOCIATIVA: soci ordinari (individui e aziende): RMB 2�500; soci sostenitori (individui e aziende): RMB 5�000NEWSLETTER: E-newsletter (mensile); Tutto quanto è utile sapere sugli appuntamenti del mese in CinaPUBBLICAZIONI: Annuario dei Soci (annuale); Bollettino Economico sulla Cina (semestrale); Analisi macroeconomica e di commercio internazionale; CCICInforma (bisettimanale); Raccolta di articoli riguardanti Italia e Cina selezionati dai migliori quotidiani italiani, cinesi e internazionali; èITALIA for Cina (contributo a cura della Camera sulla rivista èITALIA)ACCORDI DI COLLABORAZIONE: EU SME Centre; Veneto Promozione S�c�p�A; Fiera Milano

Ufficio di ShanghaiIndirizzo: Unit A, 4th floor, Block 6, Crea-Infinity,No� 600 North Shaanxi Road, Jing’an District, 200040Tel� 0086-21-61351313infoshanghai@cameraitacina�com

Ufficio di Suzhou15F, International Commerce TowerNo�28 Shishan Road, 215011, SND Tel� 0086-21-61351313infosuzhou@cameraitacina�com

Ufficio di Canton/Guangzhou Suite 948, Garden Tower, Garden Hotel, 368 Huanshi Dong Lu, 510064 Tel�: 0086-20-83652682 Fax: 0086-20-83652683 infoguangdong@cameraitacina�com

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